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Sped. in Ap. - 45% - art 2 Comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Palermo «Taxe percue» - Tassa riscossa - Filiale Palermo

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10 maggio_10 luglio 2010

Transcript of sikania 275

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1 Sduemiladieci maggio/giugno

Al principio si chiamava Ciao Palermo what’s on: 4 fogli formato tabloid di un singo-

lare colore giallo paglierino in cui si potevano leggere appuntamenti del mese, piccoli

articoli su eventi e feste, trovare indicazioni utili sui ristoranti e gli alberghi. Era il 1985.

Poi il formato è cambiato: Ciao Palermo what’s on è diventato un opuscolo, addirittura

a colori, e appuntamenti, articoli e informazioni utili si sono allargati su più pagine. Era in

italiano e inglese, per venire incontro alle esigenze dei turisti.

Nel 1989 il “grande salto”: Ciao Palermo diventa Ciao Sicilia what’s on. Non più solo il capoluogo isolano

ma, come suggerisce il nome, tutta la Sicilia. Lo spirito, però, era lo stesso: informazioni, calendari di eventi, articoli su

località, sagre, feste patronali. Lo stesso spirito è passato a Sikania, nel 1993 sempre più magazine patinato, ricco

di belle foto e articoli realizzati da professionisti.

Oggi Sikania cambia pelle - o meglio formato: sarà più grande, per adeguarsi alle preferenze dei lettori. Ma non

cambia il suo spirito: sulle sue pagine troverete sempre “attualità, turismo e cultura” e la qualità di testo e foto sarà

sempre alta. Vogliamo offrirvi una rivista a 360°, spaziando dai weekend alla scuola di cucina fino alle anticipazioni

librarie (questo mese, ad esempio, potrete leggere le prime pagine dell’ultimo romanzo di Camilleri, “Caccia al tesoro”)

e agli argomenti di attualità. Cercheremo di affrontare questi ultimi in maniera propositiva, sottoponendovi le nostre

idee per una “soluzione” ai tanti problemi che affliggono quest’isola che, per la ricchezza della sua natura e dei suoi

beni culturali, dovrebbe superare in entrate e presenze turistiche tutte le altre aree europee vocate al turismo. La ri-

vista, del resto, è nata con lo spirito di promuovere la Sicilia e in 26 anni di attività l’abbiamo percorsa, descritta, fo-

tografata in ogni suo angolo: ciononostante ancora oggi non finisce di stupirci!

Ovviamente, poiché vogliamo restare al passo con i tempi, non ci limiteremo certo alla carta: saremo infatti stret-

tamente legati al web e sul nostro sito www.sikania.it troverete approfondimenti, commenti e altri argomenti,

anche attraverso il codice QR.

Infine, abbiamo iniziato da questo mese una stretta collaborazione con la rivista MondelloLido News, edita dal 1939,

con la quale Sikania condividerà alcuni contenuti. Buona lettura!

Hanne CarstensenDirettore Editoriale

1985>2010

L’EDITORIALE

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maggio/giugno duemiladieci

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Flash 4Notizie in breve dalla Sicilia

Info web 10

Antonio Presti 11Conduttore di Bellezza

Attualità14ATI, area turistica industrializzata

Le vie del vino 20I mille volti di un itinerario

Favignana 24Niente mordi e fuggi, please

Villa Belmonte 30Tesoro nascosto a Palermo

Creativi siciliani 36Katia Montagna

Architettura & Design 40

LCT, l’architettura entra in Studio

Natura 44Glossario delle nuove tendenze

Bravo chi legge 46

Il libro del mese 48Camilleri / La caccia al tesoro

Cucina 50La caponata siciliana

L’albergo 52La Casa del Poeta

Weekend 54Lo sapevi che...? 57

Giochi 60

20 30Copertina > Tramonto sulle Egadi

ph. Hanne Carstensen

Casa Editrice > Krea srlp.tta Scannaserpe, 3 - 90146 Palermo

tel. 091 543506 Pbx - fax 091 6373378www.sikania.it - [email protected]

Editore > Giovanni Castellucci

Dir. Editoriale > Hanne Carstensen

Direttore Responsabile > Maria Cristina Castellucci

Condirettore > Lorenzo Lo Monaco

Grafica e impaginazione >Elena Castellucci, Giovanna Lo Bue

Giuseppe Stassi (web)

Hanno collaboratoAngelica Agnello, Cinzia Bono,

Hanne Carstensen, Silvia Crucitti, Emilia Gatti, Giuseppe Marinelli, Marta

Paolini, Stena Paternò del Toscano, Paolo Raeli, Giovanna Vitrano

Ufficio Marketing >Alessandro Tornambè

Segreteria > Federica Di Lorenzo

Abbonamenti > Giovanna Vitrano

Stampa > Priulla - Palermo

Distributore per la Sicilia >PROMOEDITOR - via Gen. Sirtori, 25

tel. 091 6818670 - 347 [email protected]

Testata registrata al tribunale di Palermo n°12 del 23 aprile

del 1985 - ROC 5013 Abbon. annuo (11 numeri): 30/55 €

Abbon. estero (11 numeri): 93/135 € L’ab-bonamento va effettuato

con versamento intestato a:KREA c/cp n° 17615907

Dichiarazione di Tiraturaresa al Garante per l’editoria,

ai sensi del comma 28, art. 1, della legge23/10/96 n. 650: 37.450 copie

© Riproduzione parziale e totale vietata.Le notizie e le date rivestono carattere

informativo. La responsabilità per eventuali spostamenti o mancata

effettuazione non è imputabile a KREA

14

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INDEX

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S 4 maggio/giugno duemiladieci

Notizie in breve dalla Sicilia

…ma non avete mai trovato il tempo di frequentare un corso di pasticceria? Adesso è possibile farlo a Taormina, durante una va-canza a Villa Carlotta. Il pacchetto messo a punto per gli ospiti pre-

vede la possibilità di partecipare a un corso di pasticceria siciliana, nelquale si utilizzeranno i migliori prodotti del territorio per imparare, fra

l’altro, il segreto per realizzare i cannoli. Inoltre agli ospiti verrannoforniti l’elenco delle pasticcerie più famose di Taormina e i moduli per

votare il locale con la vetrina più bella e il dolce più buono. Infine, sa-ranno organizzate degustazioni guidate e prestigiosi laboratori di pa-

sticceria faranno dimostrazioni sulla preparazione dei dolci chehanno fatto grande l’arte dolciaria siciliana.

Tariffe a partire da 139 a persona per la camera doppia.Info: Hotel Villa Carlotta, tel. 0942 626058

Amate preparare DOLCI...

In una città che ha fatto del ciocco-lato uno dei suoi prodotti più rap-

presentativi non poteva mancare unmuseo e, dunque, da qualche setti-

mana c’è anche quello. È stato inau-gurato in occasione di “Cio cco laterie

aperte” lo scorso 2 maggio, con ilpatrocinio del Comune, della Provin-

cia regionale di Ragusa, della Can-com e della Regione Siciliana. La sua

realizzazione si inserisce nel pro-getto “Cioccolati d’Italia”, promosso

dalle Camere di Commercio di Ra-gusa, Belluno e Cuneo, e sta racco-gliendo le migliori espressioni del

cioccolato Made in Italy. Info: ufficio turistico, tel. 0932 759634

www.comune.modica.rg.it

Nasce a Modica il Museo

del Cioccolato

Flash

Via Trapani, 4/a - Palermo☎ 091 58 65 66

www.ristoranteregine.it

Ristorante

RÉGINE

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Notizie in breve dalla Sicilia FLASH

Musica LiveLIGABUEGrandi nomi italiani dello spettacolo sbar-cano questa estate in Sicilia. Ad esempio,è già confermata la presenza (ma, al mo-mento di mandare in stampa il magazine,non si sanno ancora data o luogo) di artistidel calibro di Corrado Guzzanti, la cui satiraè tra le più apprezzate dell’ultimo decen-nio, Gigi D’Alessio, che si presenta come ungrande evento, al pari di quello di Pino Da-niele, cantautore che incanta da genera-zioni con il suo sound tra il blues e il rock.Una data certa è invece quella di LucianoLigabue, allo stadio San Filippo di Messinail prossimo 24 luglio, data per la quale sug-geriamo - a chi fosse interessato - di prov-vedere per tempo all’acquisto dei biglietti:il successo del suo nuovo disco (e del tour,che ha già raddoppiato le date all’Olim-pico di Roma) fa presagire una tournéesold out in brevissimo tempo.Tutte le informazioni relative a questi liveshow possono essere cercate sul sito dellaF&P, ovvero www.fepgroup.itPer il concerto di Ligabue (biglietti da28,75 fino a 46 €) è anche possibile cer-care sul sito www.musicaesuoni.it

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S 6 maggio/giugno duemiladieci

FLASH Notizie in breve dalla Sicilia

Arte per il tempio di ZEUSIl tempio di Zeus nella valleagrigentina ha qualche ac-ciacco. Lo sappiamo, e losan no anche i dirigenti delParco archeologico che, perfortuna, non si fanno intimo-rire dall’avvento di questinuovi tempi bui per la cul-tura. Così, rimboccatisi lema niche, hanno chiamato araccolta il fior fiore dei nomidegli artisti contemporaneiche hanno realizzato - o do-nato - opere da esporre fino

al prossimo 3 ottobre pro-prio tra le antiche rovine deitempli, per poi essere messeall’asta: il ricavato sarà utiliz-zato per restaurare il Tela-mone del tempio di Zeus. L’iniziativa è stata promos sadall’UNESCO Italia e dalla ca sa editrice Il Cigno GG, in col laborazione con l’As-sessorato alle Politiche Cul-turali e della Co mu nicazione- Sovraintendenza ai BeniCul turali - MACRO, la casa

d’aste Christie’s, il Parco Ar-cheologico della Valle deiTempli di Agrigento e l’As-sessorato Re gionale dei Be -ni Culturali e dell’IdentitàSiciliana della Regione Sici-liana, sotto il patrocinio delMinistero per i Beni e le Atti-vità Culturali. Informazioni sul sito:www.parcovalledeitempli.itoppure allo 0922 621611

Inaugurato poche settimane fa il Ne-brodi Adventure Park, il più grandeparco avventura della Sicilia, realiz-zato dall’Ente Parco dei Nebrodi edal Comune di Longi. Sorge suun’area di circa tre ettari a 4 km daLongi e consente a tutti di seguirepercorsi acrobatici e scalate, immersifra gli alberi del bosco Soprano.I percorsi sono sei e sono suddivisiper livello di difficoltà:si può usu-fruire di circuiti acrobatici a un’al-tezza variabile tra i 2 e i 14 metri,con una serie di piattaforme instal-late tra gli alberi, di giochi divertenti,di passaggi avventurosi, di ponti ti-betani, corde e scale, e di percorsinaturalistici per gli amanti del trek-king. Il tutto nel massimo rispettoper le norme di sicurezza. Fino a giu-gno è aperto nei giorni festivi e neifine settimana, dalle 10 alle 18. Info: tel 393 9462506 - 0941 485068

C’è chi ha scomodato addirittura Andy Warhol, neltentativo di trovare un punto di riferimento per leAnnunciate realizzate da Umberto Russo, uno deisiciliani più poliedrici che ci è stato dato di incon-trare. Nella vita “di tutti i giorni” fa un mestierequasi scomparso e che si potrebbe definire ro-mantico: il mugnaio. Produce ottime farine maci-nando con grosse pietre il miglior grano durosiciliano. Nel tempo libero si diletta di scrittura e,appunto, di pittura. Le Annunciate, che saranno esposte a ottobre a Fi-renze, e nel 2011 prima a Parigi e poi a New York,sono otto dipinti su legno, che raffigurano l’An-nunciata di Antonello da Messina in altrettante di-verse interpretazioni cromatiche. Un’opera singolare e di impatto che si richiamaalle cromie del maestro della pop art ma esprimeal contempo un punto di vista originale.

Spericolati fra gli alberi

Tra Antonello da Messina e Andy Warhol

le Annunziate di Umberto Russo

PH HANNE CARSTENSEN

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Letteraturanel borgoRomanzo, articolo giornalistico e letteratura “trasversale”, vale a diretesti con caratteristiche miste (unpo’ romanzo e un po’ reportage, adesempio): sono queste le tre catego-rie del Premio Letterario Scopello2010, indetto dall’amministrazionecomunale di Castellammare delGolfo e curato dalla scrittrice Giu-seppina Torregrossa. I testi, pubbli-cati fra maggio 2009 e marzo 2010,dovranno ispirarsi al tema del “Ritorno” e saranno valutati da unagiuria piuttosto varia che vede in-sieme magistrati, giornalisti, impren-ditori. Al primo classificato per ognisezione andrà un premio di 1.000 €.La scadenza per l’invio è il 15 giugno, le opere, in sei copie devonogiungere all´Ufficio Cultura del Comune di Castellammare delGolfo, piazza Castello. Info: tel. 092430217 - [email protected]

“Quando ho iniziato a pensare a una raccol -ta che potesse mettere insieme molti deimiei lavori, non ho trovato miglior no meper il progetto di splinters, schegge”. Cosìracconta Andrea Leone, che proprio da quelmomento ha iniziato la selezione dei 70scatti che saranno messi in mostra fino al 31luglio a Copenaghen, presso la sede del-l’Istituto Italiano di Cultura.“Il progetto - dice il fotografo - è nato conun carattere internazionale, un evento che

fosse destinato a girare l’Europa e non so lo.(...) Ho girato per quasi due anni la Sicilia in ogni suo angolo, spesso nascosto e diffi-cile da portare alla luce, nella speranza diraccontare delle storie che fossero specchiodi una complessa struttura culturale e so-ciale a cui indissolubilmente appartengo”. Realtà che l’artista proverà a raccontare at-traverso i dettagli poiché “le grandi visionid’insieme non possono essere esaustive”.

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FLASH Notizie in breve dalla Sicilia

Splinters la Sicilia in mostra a Copenaghen

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Tutto quello che avreste voluto sapere dal web

webinfo

S 10 maggio/giugno duemiladieci

Tanti stranieri scelgono la nostra isola per il loro sì, perché la tro-vano romantica, affascinante, lontana dal solito. A loro è dedicato il

sito, tutto in inglese, www.weddingsicily.com, finestra sulmondo dell’omonima azienda catanese specializzata nell’organiz-zazione di cerimonie nuziali nelle location siciliane più suggestive.

Niente vieta, ovviamente, che anche i siciliani si rivolgano a loro! Lascelta, comunque, è vasta. Se siete alla ricerca di un wedding plan-ner potete andare su www.sicilianozze.com: oltre ai professio-

nisti dell’organizzazione di cerimonie, troverete numeroseinformazioni di ogni genere, dai consigli per il make-up alle agen-

zie specializzate nell’organizzazione di lune di miele. www.matri-monio-sicilia.it, infine, è il sito dell’agenzia Glamour, ancora unwedding planner che propone servizi completi, dalla scelta delle

fedi all’autista per il gran giorno.

Si sa, l’informazione viaggia sempre più sul web.

È internet che si consultaquando si cerca qualcosa, e i siti

di informazione, legati o menoa un mezzo cartaceo, si molti-

plicano. Fra i siti web siciliani diinformazione uno dei primi ad

essersi affacciato sulla ribaltadel web è stato www.sici-

liano.it, che in questi ultimitempi ha pure rinnovato la pro-pria veste grafica. Ci sono newsda tutte le province, ma soprat-tutto dalla Sicilia orientale, oltrea indicazioni di alberghi e risto-

ranti, calendario eventi ecc.www.sicilianews24.it si qua-

lifica come “giornale della Sici-lia online” ed è in effetti un

portale molto completo, ag-giornato di frequente. Dallo

sterminato universo dei blogsegnaliamo www.rosalio.it, aradicamento palermitano, che,

grazie al contributo di diversiblogger, viene aggiornato con-tinuamente, e affronta gli argo-

menti più vari. Inoltre,www.forzapalermo.com,

che ha come benaugurale sot-totitolo “il blog delle buone no-tizie in città”: anche qui un pooldi autori - fra cui l’attore comicoSergio Friscia - si danno da fare

per comunicare sul web in maniera positiva.

Con le belle giornate cresce la voglia di passeggiate nella natura.Ma quale destinazione scegliere? Se vi piace trascorrere il vostro

tempo libero in maniera un po’ avventurosa, andate a consultare ilsito www.acquaterra.it, la cui offerta spazia dal rafting alle

escursioni in fuoristrada. Il tutto sull’Etna. Interessante anche l’offerta del club speleologico di Ragusa, che

propone passeggiate sopra e sotto la terra, con esperti speleologia far da guida: il calendario delle loro passeggiate è pubblicato sul

sito www.speleoclubibleo.orgSu www.educazioneambientale.com, infine, trovate il calen-

dario delle passeggiate con le guide del WWF, ma anche le vacanzenaturalistiche, i campi avventura per i ragazzi, eccetera.

per chi si informa...

per chi si sposa...

per chi cerca la natura...

INFOWEB Tutto quello che avreste voluto sapere dal web

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testo Cinzia Bono foto archivio Fondazione Fiumara d’Arte

Conduttore di

Belle

zza

Stanza di Barca d’oro

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S 12 maggio/giugno duemiladieci

IL PERSONAGGIO Antonio Presti

“Conduttore di bellezza”. Questo risponde-

rebbe alla domanda di un bambino che gli chiedesse con

tutta la sua ingenuità: “Ma lei, che lavoro fa?”. Impossibile re-

plicare, non c’è che dire. Concetto incomprensibile, ma affa-

scinante, per un bambino. Palese evidenza, per ogni adulto

che abbia almeno una volta sentito parlare di lui e delle sue

opere.

Incontrare Antonio Presti, parlare un po’ con lui, non è poi

così difficile. Scoprire com’è fatto, sì. Il nostro tentativo in questa

direzione l’abbiamo fatto una domenica mattina, all’ombra di

una piramide, la sua, “38° Parallelo”, opera dell’artista Mauro

Staccioli, inaugurata lo scorso marzo. Niente deserto intorno,

ma terra, vegetazione mediterranea e un panorama che to-

glierebbe il respiro anche a un paracadutista esperto. Presti ha

53 anni, lo sguardo profondo ed il sorriso rassicurante di chi la

vita l’ha sempre vissuta intensamente e, nonostante trascorsi

che sarebbero stati poco incoraggianti per chiunque, non sa-

prebbe immaginarsi in panni diversi da quelli che indossa.

“Se non avessi fatto l’artista? Penso chesarei diventato io stesso un’opera d’arte”,

scherza (o forse no…). Non vorrebbe fare nient’altro che

quello che fa, con passione e profonda convinzione, da tren-

t’anni. La Fiumara d’Arte (il parco di sculture all’aperto più

grande d’Europa), l’Art Hotel Atelier sul Mare a Castel di Tusa

e il quartiere di Librino a Catania sono “idee tangibili”, concetti

che hanno preso forma per sua volontà e si sono im posti,

dopo anni di lotte politiche e giuridiche, come patrimonio ar-

tistico e culturale della Sicilia nel mondo. “Che bravo!”, pensa

che direbbero le sue maestre di scuola, potendolo vedere

oggi. Era un bravo bambino allora ed è rimasto una brava per-

sona oggi, un mecenate che sa ancora stupirsi, che trova nel-

l’alba una ragione più che buona per alzarsi la mattina e che

lotta per affermare ciò che in realtà dovrebbe già di per sé

mettere tutti d’accordo: la bellezza.

Con grande oggettività, Presti si rende perfettamente

conto del fatto che non tutti hanno la sensibilità giusta per

poter cogliere la grandezza e il valore futuri che un progetto

può portare in sé; insomma, che all’inizio i suoi sogni in ce-

mento armato spaventassero (chissà poi perché?) o lascias-

sero perplessi i più, nei dintorni, ci poteva anche stare. Non si

può certo andar dietro ad ogni artista folle che si inventa

“cose” alte 20 metri e le piazza qua e là… Ma dopo le incom-

prensioni e l’accanimento, quando tutto il mondo sembra ri-

conoscere il valore di un’idea che è anche una realtà, la

diffidenza e l’indifferenza di chi potrebbe veramente goderne

e fruirne (e che in parte lo fa già), no, queste proprio non se le

spiega. “Ho fatto una piramide, cos’altro potrei fare ancora?”.

La stanza Hammam

In senso orario, alcune delle stanze dell’Art Hotel Atelier sul Mare a Castel di Tusa:Energia, La bocca della verità, Stanza della Pittura, Portatori d’acqua

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Eppure, nonostante la convinzione che in tutti questi anni

nulla sia cambiato da queste parti, Presti si sente nel com-

plesso più amato che sottovalutato o invidiato. Sa di essersi

preso le sue belle soddisfazioni, soprattutto contro la mafia e

contro il potere. In cosa crede? “Nella possibilità di nutrire lo

spirito e colmare un vuoto.

Dio è una disciplina, che ciascunopuò trovare”. In quest’ottica, la Piramide assume pro-

prio l’accezione di un “tempio laico” pronto ad offrire ancora

una volta la spiritualità agli uomini che l’hanno negata. E con

quel candore grazie al quale solo gli artisti sanno rendere na-

turali i concetti più inafferrabili, l’uomo Presti sottolinea che

l’unica cosa che un po’ lo preoccupa è il non sapere ancora a

chi affidare la continuità dei suoi progetti… si vedrà. Intanto

quel che è certo è che le delusioni in lui “non hanno ucciso il

sogno”, che è l’unica cosa di cui non potrebbe proprio fare a

meno. Ma non quel sogno che è un mero progetto da realiz-

zare. Quel sogno che è “progettare il futuro, essere altro da sé,

utopia”. Perché “sogno è continuare a sogna -re, declinare all’infinito”. Parola di un artista.

La PiramideLa “Piramide – 38° Parallelo” è l’ultimaopera, in ordine di tempo, fortementevoluta da Antonio Presti. Realizzatadall’artista Mauro Staccioli, questa pi-ramide del XXI secolo alta 30 metrinasce per testimoniare “l’emergenza”,nella duplice accezione del termine:costruita interamente in acciaio cor-ten (lo stesso materiale usato nella co-struzione delle navi), materia chesposa la natura ferrosa del terreno,“emerge” in maniera organica dalla montagna che la ospita edella quale costituisce an che la cima, mancante in natura: dalei, dalla montagna, “nasce” dinamicamente grazie al fatto cheuno degli spigoli è più lungo degli altri. Emergenza come “ur-genza”, inoltre, di restituire alla società, attraverso la politica deldono e dello sviluppo, valori inestimabili che si stanno per-dendo ir ri me diabilmente. Il titolo indica l’esatta collocazionegeografica del punto in cui è stata costruita. “Dalla parte op-posta del globo c’è il confine tra Corea del Nord e Corea delSud, terra di conflitti mai risolti. La bellezza che noi abbiamovoluto da questa parte restituisce un equilibrio universale chemanca ormai da troppo tempo” (A. Presti).

Inaugurata il 21 marzo scorso, data dell’equinozio di primavera,sarà riaperta al pubblico soltanto una volta all’anno, a partiredal prossimo 21 giugno. La scelta del solstizio d’estate come ri-correnza-evento non è casuale. Al suo interno la piramide pre-senta una feritoia rivolta verso Nord-Ovest dalla quale in quelgiorno dell’anno la luce del sole entra a sconfiggere il buio perpiù ore: “Un rito di luce che è una scelta di bellezza. Da lassùl’uomo è invitato a rivolgere lo sguardo verso l’alto, e non allemiserie di una società che sta in basso e che, rinunciando allabellezza, ha scelto come metro di esistenza la mediocrità. E gliuomini mediocri non possono progettare il futuro” (A. Presti).

In senso orario: La materia poteva non esserci, Labirinto di Arianna, Antonio Presti con Mauro Staccioli, l’interno della Piramide e in basso il 38° Parallelo

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ATIarea turistica industrializzata

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ATI, area turistica industrializzata ATTUALITÀ

15 S

Qui prima andavano e venivano autoarticolati pieni zeppi di

macchine nuove. Qui ora vanno e vengono macchine in cerca

di prostitute, in cerca di qualche momento in assoluto relax.

Così vanno le cose nell’area industriale di Termini Imerese, da

sempre in attesa di diventare un gioiello dell’economia siciliana,

oggi sul crinale di un futuro nebuloso.

Da un lato, la certezza del lutto più feroce: la perdita dalla Fiat,

nel cui stabilimento le 1480 persone (ovvero 1480 famiglie)

sono in attesa di “esecuzione”. Dall’altro, la speranza che av-

venga un miracolo: che la politica siciliana faccia il suo dovere.

Da più parti, infatti, il "pomo" di questa discordia - ovvero la

responsabilità della situazione - viene assegnato agli uffici di

Presidenza della Regione, qualunque sia stato il suo inquilino

nel corso degli ultimi 10 anni, ovvero nel tempo in cui sull’area

Fiat sono piovuti a sostegno ben 500 milioni di euro. Ma questo

di e con Fiat è un discorso particolare. Diciamo che i progetti

della Fabbrica Italiana Automobili di Torino erano diversi, molto

diversi.

Termini Imerese: da sogno a incubo

testo Giovanna Vitrano foto Hanne Carstensen

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S 16 maggio/giugno duemiladieci

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Così come diversi erano i progetti per questa area indu-

striale che oggi sembra stringersi ineluttabilmente tra i rifiuti

che riempiono la costa davanti la centrale Enel e l’incanto

della vasta area archeologica di Himera.

Himera. È qui che l’on. Armao, assessore regionale ai Beni

Culturali (al quale i numerosi impegni impediscono di incon-

trarci in tempo utile all’uscita di questo magazine), ha presen-

tato il ricco cartellone della Settimana della Cultura. E in

questa occasione ha sottolineato che "dopo aver preso tanto,

la Fiat ha deciso di chiudere lo stabilimento. Dicono di non

essere riusciti a creare un indotto. Ma se questo è vero è

anche frutto della loro incapacità. In ogni caso, fermo re-

stando l’impegno del governo regionale per mantenere viva

questa area industriale, dobbiamo dire che Termini Imerese

non è solo Fiat. Se oggi siamo qui (...) è perché crediamo che

con l’istituzione del Parco Archeologico di Imera può dare un

grande impulso a uno sviluppo che deve guardare anche al

binomio cultura-turismo. Mi piace immaginare un consorzio

(che) gestisca le stupende risorse culturali, paesaggistiche e

naturalistiche di quest’area" (dal comunicato stampa del 16

aprile 2010).

Le "stupende risorse culturali" dell’area, in effetti, sono fuori

discussione: si va dalla enorme necropoli di Himera ai resti

dell’antichissima città, dall’Antiquarium - il bel museo che

sorge sotto l’abitato greco - alla Riserva Naturale che costeg-

gia il fiume Imera.

Per quanto riguarda le risorse paesaggistiche, invece,

avremmo qualche perplessità, visto che noi siciliani abbiamo

letteralmente devastato uno degli angoli turisticamente più

appetibili della provincia palermitana: il golfo di Termini,

stretto tra le foci del San Leonardo e dell’Imera, con il bosco

che si distende dalle Madonie fino a pochissimi metri dalla

spiaggia di sabbia finissima e chiara, con sfumature di rosa

che testimoniano come un tempo, qui, ci fosse un ambiente

marino riccamente popolato.

Ora, a parte il mare color dell’Adriatico (quest’ultimo, però,

Capannoni abbandonati,scheletri di ferro arrugginito usati come posatoi per corvi epiccioni, architetturequasi gotiche e un silenzio spettrale.

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è scuro per colorazione naturale, mentre questo frammento

di Tirreno di naturale ha molto poco, tanto che la balneazione

è vietatissima), a parte le ciminiere che sbuffano in continua-

zione e le ventate di puzze più o meno acide che si levano

dagli stabilimenti in produzione, bisogna affrontare la realtà.

E "vedere" cosa sorge sulle "stupende risorse paesaggistiche

e naturalistiche di quest’area".

Capannoni abbandonati, scheletri di ferro arrugginito usati

come posatoi per corvi e piccioni, architetture quasi gotiche

e un silenzio spettrale.

Lungo i 1500 metri di spiaggia, per la quasi totalità resi inac-

cessibili da cumuli di rifiuti, si alternano scarichi più o meno

preoccupanti (alcuni non ci sono sembrati molto "ufficiali"),

carcasse di animali morti, elettrodomestici e computer "diffe-

renziati" in modo autonomo, collinette erbose che lasciano

intravedere il substrato di monnezza nel quale hanno messo

radici le piante spontanee.

Ogni tanto, qualche essere umano testimonia la presenza

di aziende in attività, e quando si incontra un parcheggio ben

fornito di auto, ci si sente allargare il cuore: vita che pulsa e

che produce, finalmente.

Ma è un’emozione che dura un attimo. Poi la natura, quella

selvaggia, fa segnare il punteggio pieno. Ciò che le era stato

sottratto in nome di una svolta industriale, se lo sta ripren-

dendo. Piano piano.

Eppure abbiamo fatto due conti. Così, tanto per gioco. E ci

siamo chiesti: se si bonificasse la zona costiera, se si conver-

tisse la zona da industriale a turistica, cosa ne verrebbe?

Il panorama - se l’area venisse bonificata - c’è. Le risorse na-

turalistiche abbondano (e i pesci, ripulito il mare, ritornereb-

ATI, area turistica industrializzata ATTUALITÀ

Al contrario di quanto è previsto per le zone turistiche, per le aree industriali non esiste limite di altezza per le strutture

Page 20: sikania 275

bero), così come quelle culturali. L’enogastronomia qui rag-

giunge vette qualitative straordinarie, e le strutture per l’ospi-

talità... scarseggiano.

Se dunque trasformassimo questi 1500 metri di costa in

spiaggia turistica? Se trasformassimo l’area Fiat in strutture ri-

cettive per il turismo?

Eccoli, allora, i nostri conti: bonifica a parte, investendo solo

quanto è stato versato per il sostentamento dell’area indu-

striale negli ultimi 10 anni - ovvero quasi 500 milioni di euro -

si potrebbero realizzare ben 7400 camere di albergo, consi-

derando compresi in questa somma le strutture murarie, gli

arredi, gli spazi per l’accoglienza, le strutture collaterali (dal

parcheggio alla doccia in spiaggia), il vitto e il costo del per-

sonale, conteggiato in 2.200 dipendenti (0,30 per camera).

Prendendo esempio da uno studio pubblicato in merito

alla riconversione di una costa della Sardegna (www.slide-

share.net/mtmexper ience/business-plan-piano-di-

marketing-per-lo-sviluppo-turistico-di-golfo-aranci) ,

scopriamo che queste nostre 7400 camere porterebbero il

nostro bilancio in attivo in tre anni. In altre parole, se nel corso

degli ultimi dieci anni avessimo investito nel turismo i 500 mi-

lioni di euro inghiottiti dall’area industriale di Termini, ad oggi

conteremmo su circa 150 milioni di ricavo solo per i servizi

alberghieri.

La domanda è: quanto produce in euro l’area industriale di

Termini Imerese oggi? E quanto produrrà dal 1° gennaio

2012? Che tipo di indotto ci sarà nel territorio andata via la

Fiat, prostitute e discariche abusive a parte?

ATTUALITÀ ATI, area turistica industrializzata

< Scopri tutti gli approfondimenti e le interviste inquadrando con la fotocamera del tuo cellulare il codice QR a fianco o visita il sito www.sikania.it

Estensione totale dell’area464,62 ettari

Area destinata alle attivitàindustriali277,18 ettari, ovvero solo il60% circa (il restante 40% èprotetto dai vincoli della Soprintendenza ai Beni Archeologici)

Spiaggia inutilizzata1.500 metri

Aziende presenti87, in produzione 75

Forza lavoro impiegatacirca 4.000 persone

FIAT - Forza lavoro1480 persone ("scadono" il 31dicembre 2011)

FIAT - area occupata40,7 ettari

Somme impegnate per il sostentamento dell’area industriale daglianni Settanta ad oggi(aiuti e sostegni da Stato, Regione e Unione Europea in

varie forme e a vario titolo)euro 1.000.000.000,00 circa

Camere d’albergo (servizi turistici inclusi) realizzabili con un miliardodi euro 14.814

Investendo solo 500 milionidi euro e realizzando 7.400camere, negli ultimi 10 annisi sarebbe registrato un ricavo utile (solo guadagno)di oltre 150 milioni di euro,forza lavoro 2.200 persone(a fronte di 1.480)

UN PO’ DI NUMERI

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Page 23: sikania 275

I mille volti di un itinerario LE VIE DEL VINO

21 S

I mille volti di un itinerario

testo Marta Paolinifoto Hanne Carstensen, Giuseppe Marinelli,

Melo Minnella, Silvia Todaro, Alessandro Tornambè

www.stradadelvinovaldimazara.it

Page 24: sikania 275

S 22 maggio/giugno duemiladieci

LE VIE DEL VINO I mille volti di un itinerario

La strada del vino del Val di Mazara occupa una piccola por-

zione della provincia di Trapani, fra le colline che pian piano di-

gradano verso la costa e il mare africano.

Un territorio dalla forma irregolare che si spinge verso Nord

abbracciando Salemi, le sue vigne e i suoi orti; a Est include le

piatte distese intorno a Petrosino, che sembra un lembo

d’Africa finito in Europa per curioso capriccio geografico; a

Ovest raggiunge Campobello di Mazara, con le case accocco-

late fra oliveti e vigneti coltivati già dagli antichi Greci. E al cen-

tro si irradia da Mazara del Vallo, la città più genuinamente

multietnica della nostra isola. Qui le cupole eleganti di chiese

centenarie svettano sopra un’autentica casbah e la convivenza

pacifica di lingue e tradizioni è un dato acquisito da secoli. In

pochi altri luoghi il crogiolo di razze che compone il popolo si-

ciliano è più evidente: occhi e capelli chiari sono altrettanto co-

muni dei riccioli e delle iridi scure, e sulle barche di questo che

è uno dei maggiori porti pescherecci d’Italia, gli equipaggi

sono equamente composti da pescatori normanni e magre-

bini. Lo erano anche sulla “Capitan Ciccio”, la barca che nel 1997

ripescò dalle acque del Canale di Sicilia il Satiro Danzante, la

grande e bella statua in bronzo che oggi fa bella mostra di sé

nel museo che le è dedicato, nel cuore del centro storico di

Mazara del Vallo. Il Satiro è uno dei più importanti motivi di ri-

chiamo di questa zona, ma ovviamente non è il solo. Genera-

zioni di uomini e donne hanno lasciato profondi segni sul

territorio, la cultura, le tradizioni, la gastronomia di queste terre.

Tutto questo, come dicevamo, trova la propria espressione

emblematica in Mazara, città di frontiera, dove si sono alternate

tutte le dominazioni che nell’arco dei secoli hanno fatto la sto-

ria siciliana, e ciascuno dei diversi signori siciliani ha lasciato la

propria impronta: attraverso monumenti elegan tissimi (splen-

dida, in particolare, la principale Piazza della Repubblica, fian-

cheggiata da magnifici palazzi fra cui la Cattedrale), oppure

dotando la città di un impianto urbanistico da “medina” isla-

mica che immediatamente fa venire in mente il vicino Nord

Africa. Senza dimenticare la fisionomia che la storia ha dato alla

gastronomia locale, con una specialità magrebina, il couscous,

a farla da padrone nella sua variante siciliana, vale a dire col

pesce. Pesce che a Mazara, a Petrosino e a Campobello di Ma-

zara è protagonista in cucina - se non altro per motivi territoriali

- mentre a Salemi, comune collinare, è la campagna a dettare i

piatti sul menù.

Dovunque, ov viamente, non manca il vino, con la DOC

Delia Nivolelli in par ticolare che, nelle sue diverse tipologie,

si presta ad accompagnare i diversi momenti di ogni pasto

(per degustare i vini di questo territorio vi consigliamo,

fra le aziende locali, la Cantina Ajello, i cui proprietari sono

impegnati da tre generazioni nella coltivazione della vite:

www.ajello.it).

Tutto questo bendidio si può conoscere seguendo gli iti-

nerari messi a punto dai membri dell’Associazione Strada del

Vino (enti pubblici, cantine, ristoranti, alberghi e tanti altri): iti-

nerari che ciascuno può scegliere in base alle proprie prefe-

renze. C’è quello eno-gastronomico, per chi vuol sapere tutto

di olio d’oliva, couscous, dolci tradizionali - e ovviamente, vino!

-; lo storico culturale, che si muove fra i vecchi bagli di cam-

pagna; quello d’arte, che lega i principali monumenti fra cui

la Cattedrale di Mazara, il Castello di Salemi, le Cave di Cusa;

l’itinerario naturalistico, che ha il suo fulcro nelle zone di Lago

Preola, Gorghi Tondi e Capo Feto; e l’archeologico, con le te-

stimonianze più remote.

Seguendo la strada del vinodel Val di Mazara è possibile conoscere una delle zone più multietniche della nostra isola

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È un itinerario multiforme, che riunisce armoniosamente mare e colline, monumenti barocchi e chiese medievali, pesce e formaggi.

Il filo rosso è la DOC Delia Nivolelli

Cantina Ajello - ph. G. Azzarello

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testo Maria Cristina Castelluccifoto Simona Bua, Nina Melan, Antonio Noto

FavignanaNiente mordi

e fuggi, please

Favignana FUORI LE MURA

25 S

Page 28: sikania 275

Il borgo, per cominciareL’abitato di Favignana raccoglie le sue casette bianche e do-

rate intorno al porto principale, un luogo che, per la verità, è

assai più che un semplice attracco per traghetti e barche. Qui,

infatti, ci sono due delle principali testimonianze della storia

recente di Favignana: la tonnara e il villino dei Florio.

Due luoghi strettamente collegati perché furono i Florio

(che nella palazzina liberty trascorrevano spesso la villeggia-

tura) a dare nuova vita all’attività della pesca del tonno

sull’isola. Investendovi risorse e ordinando la costruzione del

grande stabilimento che oggi, dopo i costosi e minuziosi

restauri dello scorso anno, attende di conoscere il proprio

destino.

Pochi passi e si raggiunge la piazza Matrice, centro dell’abi-

tato e della vita sociale. Il nome le viene dalla presenza della

chiesa madre, un semplice edificio settecentesco il cui unico

vezzo è un fregio scolpito sulla facciata incoronata da tre

campanelle.

A Favignana, in ogni caso, non si viene certo a guardar mo-

numenti. Dopo aver fatto una passeggiata fra le stradine del-

l’abitato, rimirando il semplice tocco decorativo delle trine alle

finestre e dei vasi fioriti, è il marequel che chiama.

Dove DormireI Pretti resort

Largo San Leonardo, 1 tel. 349 0674457

La doppia BB da 200 €

Residence Nido del Pellegrino

promontorio del Grosso, tel. 0923 921167

appartamenti da 120 €

al giorno (min. 3 notti)

MangiareRistorante Aegusa

via Garibaldi, 17tel. 0923 922430

Bar del CorsoVia V. Emanuele, 40

tel. 0923 921299

DivingProgetto Atlantide

tel. 347 5178338

Nolo scooter, auto, quad e barche

Grimaldi tel. 339 1609239

Nolo bicicletteBoutique

della biciclettatel. 347 4367613

informazioniutili

Puoi decidere di andarci per un giorno solo. Ci vuole poco: prendi il traghetto da Trapani e, in circa

mezz’ora, sei già nel cuore del borgo di Favignana. Da qui, in bicicletta, motorino o con un’auto, il periplo

dell’isola è presto fatto. Un tuffo, una sosta al ristorantee via, si torna a casa. D’accordo, puoi farlo… ma non

sai cosa ti perdi. Perché Favignana è molto più di questo. La più grande delle Egadi ha una storia,

un fascino, un ambiente, tutti da scoprire. Piano piano.

FUORI LE MURA Favignana

Piazza Madrice e dettaglio della Chiesa Madre, a destra Cala Rotonda

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Favignana FUORI LE MURA

L’incanto di Cala RossaUna fitta rete di sentieri percorre l’isola. Predisposti dalla Fo-

restale, consentono di arrivare facilmente a tutti i luoghi di

interesse e alle calette che si aprono lungo la costa. Le de -

stinazioni possibili sono tante: dal Bue Marino, dove le archi-

tetture delle cave arrivano a lambire il mare, alla spiaggetta di

Lido Burrone, e ancora Cala Grande, Cala Rotonda, Cala Az-

zurra. Tutti luoghi in cui il mare è di una trasparenza mirabile

e i fondali nascondono incredibili sorprese di flora e di fauna:

non per niente l’arcipelago è interamente vincolato dall’isti-

tuzione di un’Area Marina Protetta, la più estesa d’Italia.

La località più frequentata - e fotografata - rimane Cala

Rossa che, a dispetto del nome non è rossa proprio per nulla.

Si dice che sia stata chiamata così perché, durante la battaglia

delle Egadi, nel 241 a.C. - siamo alla prima Guerra Punica - il

sangue dei morti fu versato in modo così copioso da colorare

le acque di una macabra tinta purpurea. Oggi che, grazie al

cielo, la battaglia non è neanche più un ricordo, Cala Rossa ha

l’acqua così trasparente che sembra di nuotare nel cristallo.

“Avevo una barca, da ragazzo, che avevo chiamato Don Chi-

sciotte - racconta Aldo Bua, instancabile promotore di inizia-

tive per la tutela e la valorizzazione di Favignana - e un giorno

Di Aldo Bua la proposta di una legge che obblighi a versare un’aliquota sugli affitti per la cura delle isole minori

Aldo BuaCala Rossa

Page 30: sikania 275

S 28 maggio/giugno duemiladieci

d’estate mi sono trovato a navigare verso le Egadi. C’era fo-

schia e ancorai in una baia. Quando si diradò, mi accorsi di

galleggiare in uno splendido, trasparente, mare turchese. La

costa era alta, c’erano grandi grotte, l’architettura era innatu-

rale, i colori bellissimi, i profumi inebrianti, una rondine di mare

volava fuori dall’acqua. Ero a Cala Rossa. Mi sono innamorato.”

Un amore che ha condotto a una molteplicità di iniziative,

fra cui il progetto pilota “Geo Cala Rossa”: si propone, in pra-

tica, di “adottare” l’insenatura, e di riqualificarla. Una volta

acquisito il terreno, esso verrà reso fruibile riparando e trac -

ciando i sentieri. Inoltre verranno salvaguardate le essenze ti-

piche, si procederà a regolari operazioni di pulizia e alla

realizzazione di un sistema di illuminazione discreto (info

www. geoegadi.blogspot.com).

Un’idea per le isoleFavignana, ovviamente, non è solo Cala Rossa. A voler allargare

il tiro, Favignana non è neanche l’unica isola minore siciliana.

“Tutte le piccole isole soffrono degli stessi problemi - os-

serva il vulcanico Aldo - che essenzialmente si possono sin-

tetizzare nel sovraffollamento estivo con tutto quello che

comporta. Ecco perché, insieme con altre persone che amano

le isole, ho messo insieme una proposta di legge pilota per le

isole minori. Siamo partiti dalla constatazione che i comuni

non hanno le risorse necessarie per controllare, salvaguardare,

pulire, abbellire, organizzare, smaltire rifiuti, ecc. La nostra idea

è quella di una legge (bipartisan) che preveda un’aliquota

secca del 15% per la locazione delle case cosiddette “va-

canza”, il cui ricavato deve essere incassato come “tassa di

scopo” dal Comune di riferimento e utilizzato esclusivamente

per la pulizia e la salvaguardia delle isole di appartenenza.

Inoltre, la persona fisica o giuridica che sponsorizza la pulizia

di un luogo o adotta una spiaggia, una cala, ecc. deve poter

detrarre dalle imposte almeno 50% di quanto investito fino a

un massimo da stabilire.

È ovvio che si tratta di una bozza volutamente grezza: oc-

corre ancora prevedere le sanzioni, i controlli e rivisitarla, ade-

guando questa proposta che rappresenta una “provocazione

culturale” alle diverse possibili applicazioni.”

Per finire...Favignana non è un’isola mondana. Anche se rispetto alle

sue “sorelle” Marettimo e Levanzo è praticamente una metro-

poli. Il massimo della “vita” è lo struscio serale in paese, quando,

sazi di mare e di sole, ci si ritrova per una granita, un aperitivo,

la cena in uno dei numerosi ristoranti che propongono il

tonno in infinite variazioni e tanti piatti della cucina locale.

Qui si viene per rilassarsi, per non far nulla. Ed ecco perché

non è un’isola da mordi e fuggi.

FUORI LE MURA Favignana

Non si può dire di Favignana senza citare la mattanza, rito antico dipesca dei tonni che, fra mille difficoltà, continua a perpetuarsi. Piùper omaggio a una tradizione culturale, vien da dire, visto che itonni, ormai, sono ben pochi. Una cultura importante, in effetti,tanto che il rais Gioacchino, il “capo” della tonnara, è un “bene” tutelato dall’UNESCO, in quanto depositario di un sapere antico. La mattanza, vale a dire l’uccisione dei tonni intrappolati nelle reti,di solito si svolge fra maggio e giugno. I “prodotti di tonnara” sitrovano da Antica Tonnara di Favignana, via Nicotera 6.

la mattanza

Il porticciolo

Tramonto su Marettimo

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Favignana FUORI LE MURA

La parte orientale dell’isola, verso Cala Rossa e il BueMarino, è disseminata di cave piccole e grandi, unospettacolo surreale di cunicoli, cavità, pinnacoli e ar-chitetture da città lunare che sembrano uscite dallamente sfrenata di un artista. Da qui i tagliapietre cavavano blocchi di tufo per la costruzione delle casedell’isola ma anche di altre località, fino in NordAfrica. Da tempo abbandonate, sono luoghi di grandebellezza e suggestione, in cui avventurarsi conestrema cautela... e rispetto.

le cave di tufo

Page 32: sikania 275

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DRA

testo Emilia Gattifoto Giuseppe Marinelli

In fondo, lo stato di abbandono della Villa

Belmonte ci sta tutto. Se guardiamo alla sua

storia, alla vita che si è accesa tra i muri dei suoi

saloni, non possiamo che alzare un angolo

della bocca in una smorfia di beffarda ironia.

L’amaro sale dalla gola, e ci sembra quasi di

sentire il tanfo di umido e di rinchiuso che

deve soffocare le stanze della villa, che sembra

rappresentare - per posizione e per “cono-

scenza” nell’immaginario collettivo - il famoso

castello di Kafka.

Che esista, si sa. Dove sia… già questo è più

difficile.

E dire che non si tratta di una “villetta”, bensì

di un’imponente villa nobiliare che guarda, dal-

l’alto in basso, Villa Igiea.

Beffa nel danno, è ben più conosciuto

il tempietto neogotico che si incontra lungo

via Di Giovanni (la strada che sale a Monte

Pellegrino) che la villa di cui era grazioso

ornamento.

Tant’è. Così vanno le cose. A volte ci si perde

il dettaglio, a volte quel dettaglio è tutto ciò

che resta. Ma “quanto” vale quel singolo pez-

zetto in confronto dell’intero mosaico?

Page 33: sikania 275

31 S

Villa Belmonte SCATOLE VUOTE

Innanzi tutto, il tempietto non è più visto come parte di un

unicum vasto ben 130.000 metri quadrati (capite adesso che

si tratta di una pulce?), e si è completamente persa la memo-

ria di quello che era quel bosco – proprio quella vastità verde

di 13 ettari - così brillante di ogni pianta aromatica possibile.

E si è completamente persa – come lacrime nella pioggia,

per fare “la” citazione – l’eco delle discussioni accese, delle risate,

dei brindisi e degli impegni solenni che proprio qui, appena

dietro le colonne imponenti del frontespizio, risuo navano nelle

notti ottocentesche.

Nessuno se ne ricorda più, ma qui, ben più che in un certo

senso, è stata fatta la storia, quella “nostra”: la bella scalinata

che da valle sale fino alla elegante vasca antistante il pro-

spetto fu percorsa dalle menti più brillanti dei primi dell’Ot-

tocento, dal principe di Castelbuono, Carlo Cottone, al

principe di Villafranca, Giuseppe Alliata, dall’astronomo Giu-

seppe Piazzi (sì, proprio quello dell’asteroide Cerere) a Paolo

Balsamo, l’economista noto in tutta Europa al quale si deve,

insieme con il padrone di casa - il principe di Belmonte - la

Costituzione siciliana del 1812.

duemiladieci maggio/giugno

Frequentata dalle menti più brillantidei primi dell’Ottocento,

abbandonata, restaurata...chiusa

Mai vista la Villa Belmonte?

Page 34: sikania 275
Page 35: sikania 275

33 Sduemiladieci maggio/giugno

La casa dei Borbone, manco a dirlo,

non la prese bene. In questo edificio ri-

bollivano idee rivoluzionarie, si faceva

opposizione contro l’uso del denaro

proveniente dalle tasse per progetti

contrari agli interessi dell’Isola e, per di

più, si scrivevano costituzioni riformiste.

Pensate, qui si scrisse che il potere

giudiziario doveva essere “distinto ed in-

dipendente dal potere esecutivo e dal

legi slativo” e qui si decise che il Parla-

mento doveva essere “com posto di due

camere, una detta dei Comuni ossia di

rap presentanti delle popolazioni, tanto

demaniali che baronali (…), l’altra chia-

mata de’ Pari, la quale sarà composta da

tutti quegli ecclesiastici e loro succes-

sori, possessori delle attuali Parie (…)”; e

ai nobili fu assegnato “un solo voto, to-

gliendosi la molteplicità attuale relativa

al numero delle loro popolazioni”.

Non c’è bisogno di aggiungere altro.

Il 19 luglio 1811 la casa regnante, ovvero

Ferdinando di Borbone, fa arrestare gli

esponenti della protesta che aveva

preso corpo nella villa Belmonte: il pa-

drone di casa e il principe di Castelbuo -

no vengono deportati a Favignana,

Pan telleria ospita il principe di Villa-

franca, Ustica e Marettimo rispetti va -

mente il principe di Aci e quello di

Petrulla.

Ma questi nobili signori avevano lavo-

rato bene: quella villa sorgeva su quello

sperone di roccia perché così si aveva

contezza delle flotte presenti in rada, e

così si potevano stringere accordi con

personaggi importanti quali l’ambascia-

tore inglese che, alla notizia degli arresti,

spedì il ministro britannico plenipoten-

ziario in Sicilia, lord William Bentinck, a

minacciare la casa reale fino a far mar-

ciare 14000 soldati dal messinese verso

Palermo. I “rivoluzionari” ebbero la me-

glio e il 20 giugno del 1812 il parla-

mento approvò la Costituzione siciliana.

Rileggendo questa storia, che poi tan -

to antica non è, ci sembra quasi che si

abbia ancora timore delle idee di cui de-

vono essere pregni questi muri, oggi ba-

luardi del vuoto più assoluto. Perché

niente è più vuoto della dimenticanza.

E come si è perso ogni ricordo di que-

sti avvenimenti, così si è persa la memo-

ria di quanto di prezioso c’è all’interno

di arte e di architettura, proprio come

nulla più resta del giardino paziente-

Villa Belmonte SCATOLE VUOTE

Villa Belmonte era un luogo rivoluzionario. Fra queste mura prese forma la Costituzione siciliana del 1812

Page 36: sikania 275

S 34 maggio/giugno duemiladieci

mente curato da Charlotte, moglie francese del principe Giu-

seppe Emanuele Ventimiglia, famosa anche per la bontà dei

dolcetti all’anice sfornati dalle cucine di casa Belmonte, il cui

profumo impreziosiva ancor di più gli ambienti progettati dal

Marvuglia e abbelliti dai pittori Giuseppe Velasco, Giuseppe

Renda, Vincenzo Riolo e Gioacchino Vaccaro; dallo scultore

Francesco Quattrocchi; dagli stuccatori Tommaso Firriolo e

Giovanni Pezzano, e dai decoratori Benedetto Cotardi, Rosario

Silvestri, Francesco La Farina e Carlo Tumminelli. «Era un luogo

molto raffinato - racconta Coralie Belmonte, discendente di

quel principe “rivoluzionario” - dove si mettevano in discus-

sione le menti più brillanti della Sicilia. Poi, però, tutto finì...».

In effetti, alla morte del principe (1814) la villa venne confi-

scata e abbandonata, poi venne trasformata in albergo (1844)

molto ben frequentato dagli inglesi. Non per nulla l’ammira-

glio Cecil Downville riesce ad ottenere la parte del parco vi-

cino al mare, terreno che poi venderà a Ignazio Florio il quale

chiederà a Ernesto Basile di progettarvi una villa, Villa Igiea.

Più su, intanto Villa Belmonte è sempre più dimenticata,

tranne che dai vandali che la saccheggiano approfittando

della confusione generata dalla Seconda Guerra Mondiale.

Dopo il 1947, viene confiscata dallo Stato che la trasforma, di-

struggendone un corpo di servizio, in collegio femminile. Poi

fu la volta dell’Istituto Materno Infantile e poi... il nulla. Fino ai

nostri anni, quando la villa viene accuratamente restaurata

(anche se Coralie Belmonte ci fa notare il “cattivo gusto” dei

materiali usati, concorda anche lei sul buon lavoro svolto),

presa in adozione - per fortuna - dal Fai e, ovviamente, chiusa.

Si ritorna, ineluttabilmente, all’oblio.

«E dire che adesso va tanto di moda riaprire i vecchi palaz-

zotti nobiliari - è un po’ amaro il tono della Belmonte - eppure

le cose che sanno di cultura sono sempre più soggette a di-

menticanze. E non faccio un discorso di colore politico... cuci-

nala come vuoi, sempre cucuzza è... il fatto è che mi sembra

uno spreco infinito: con la sua storia... con il suo panorama, con

quella meraviglia di giardino attorno... il cervello qui va a mille...

se ne potrebbe fare una “beauty-brain farm”, che ne pensa?»

SCATOLE VUOTE Villa Belmonte

Alla morte del principe di Belmonte, la villa venne confiscata e

adibita a una quantità di usi diversi

Page 37: sikania 275
Page 38: sikania 275

Katia Montagna

La sua ultima sfilata ha visto

in passerella ben 65 capi.

Il suo stile è giovane e versatile,

fatto di tessuti morbidi, stampe

e tanti, tanti accessori.

Dalla linea mare agli abiti da sposa

(compresa la collezione bambina),

Katia Montagna realizza capi

esclusivi su misura.

Ogni anno produce due

collezioni, che presenta

ad aprile e a ottobre.

Riceve, solo per appuntamento,

nel suo atelier di via Schillaci, 29/c

Sferracavallo (Palermo)

tel. 091 9740117 - 335 6653274

testo Cinzia Bono

Page 39: sikania 275

«Sono una over 44, ma non mi piace parlare di taglie né fortiné comode… Che vuol dire? A ognuno, di taglia, sta co-moda la sua! Tutte queste definizioni non hanno niente a che

fare con il mio stile, con quello dei vestiti che indosso e che di-

segno. Sono i modelli che aggraziano le forme o le nascon-

dono, i tessuti fanno la loro parte, ma le taglie non c’entrano

affatto». A parlare così è una donna che, non avendo mai po-

tuto sfoggiare in spiaggia il mitico “90-60-90”, di espressioni

come quelle accennate sopra ne ha sentite troppe. Da quattro

anni la quarantunenne Katia Montagna si fa strada nel mondo

della moda o, come lei stessa preferisce dire, della sartoria: «Non

mi interessa l’aspetto industriale della moda; mi piace l’idea del

salotto anni ‘60, dove le donne si riunivano e parlavano di stoffe

e vestiti… e, perché no, anche del loro privato! Un ambienteconfortevole e familiare, questo offre il mio atelier».

Proviene da una famiglia di sarte. «Sono una creativa, losono sempre stata. Chiedevo a mia nonna di insegnarmi a

cucire e lei mi spiegava come fare gli orli o attaccare i bot-

toni…». Sognava di fare la stilista. Ha lavorato nel settore del-

l’abbigliamento, come addetta alle vendite, e gestito negozi

di ma glieria e di calzature. Idee chiare e un approccio positivo

con la gente sul lavoro sono le caratteristiche per cui i datori

di lavoro la stimavano. «E poi facevo vendere tanto. Nell’ultimo

negozio in cui ho lavorato ho venduto dieci giacche di pelle

in un giorno. Niente male, no?», sorride orgogliosa.

Da ragazzina dal fisico non proprio asciutto le sue insicu-

rezze deve averle avute. Ma queste oggi hanno lasciato il

posto, nella donna che ha saputo accettarsi e affermarsi, a una

grande autostima. La forza di volontà l’ha aiutata molto nel

percorso che ha deciso di intraprendere, anche a tenere alla

giusta distanza chi magari non l’ha proprio incoraggiata e ora

le propone di collaborare: «Sono una persona con molto ca-

rattere; accetto volentieri il consiglio costruttivo degli altri, ma

non mi faccio gestire da nessuno».

Com’è cominciato tutto? Stanca di sentirsi sempre rispon-

dere che “giusto di quel capo che le piace tanto purtroppo la

sua taglia non c’è…”, o che “quel vestito potrebbe anche en-

trarle, con un po’ di impegno, ma certo non le donerebbe

molto…”, la bella palermitana volenterosa ha iniziato a vestire

da sé i propri chili, che la moda si rifiutava di abbigliare. E sic-

come, a parere delle sue amiche e conoscenti, lo faceva piut-

tosto bene, con gusto, stile e originalità, la conseguenza è stata

una serie di: “Perché non ne fai uno anche a me, quando haitempo?”. Ovviamente, il tempo per le amiche si trova sempre.

Certo, quando poi il sasso è gettato il cerchio si allarga, e il

tempo (per le amiche delle amiche…) non basta più. «Quando

poi, non più contente di ciò che indossavo io, hanno iniziato

a chiedermi cosa avrei potuto proporre loro per la stagione

successiva, mi si è accesa la scintilla». A quel punto bisognava

proprio organizzarsi!

Di lì a poco, due belle fanciulle hanno portato a spasso per

il suo atelier sedici abiti disegnati da lei, davanti agli sguardi

soddisfatti delle amiche accorse in gran numero. L’atelier e le

locations successive (il Circolo Ufficiali e le Officine Baronali) si

sono rivelate insufficienti a contenere il pubblico, sempre più

copioso; così, l’ultima sfilata è stata ospitata dall’Hotel San

Paolo Palace. «Una bella soddisfazione. E pensare che è suc-

cesso tutto grazie al passaparola! Io non ho mai cercato di

farmi conoscere. Tuttora non mi piace apparire, preferiscoche si parli dei miei abiti che, per fortuna, sembrano non pas-

sare inosservati».

Katia Montagna oggi è molto soddisfatta del proprio per-

corso. Ha sposato un lavoro che è anche una passione, e mette

la sua opera a disposizione degli altri. Non fa grandi progetti,

preferisce fare un passo alla volta. «Una sfilata d’estate sulla

spiaggia, questo mi piacerebbe realizzare». E alle ragazze che

condividono la sua passione consiglia: «Bisogna perseverare,avere grinta e buon gusto; il resto viene da sé».

Katia Montagna CREATIVI SICILIANI

duemiladieci maggio/giugno 37 S

KatiaMontagna

Page 40: sikania 275

Nell’ambito della medicina estetica,

dopo anni di sostanziale staticità delle

procedure negli interventi correttivi,

oggi ci troviamo di fronte a una novità

significativa nell’ambito del ringiovani-

mento della pelle, per la sua efficacia, la

sua semplicità applicativa, la durata dei

risultati e i costi contenuti.

La metodica utilizzata non sostituisce il

filler per le rughe profonde o il botox,

ma ha un effetto sinergico con questi,

au mentandone l’effetto e la durata; so-

stituisce invece com pletamente i tratta-

menti rivitalizzanti sempre a base di

inie zioni di acido ialuronico, vitamine e

amminoacidi.

Questo trattamento leviga sia le piccole

rughe sia quelle profonde di una pelle

invecchiata e più matura, elimina le

macchie, recupera il turgore vitale perso

negli anni, con un effetto visibile fin dal

primo trattamento.

Così, si ottiene infatti un buon risultato

perché agisce in maniera simile all’ossi-

genoterapia ma con un carattere più at-

tenuato, in sedute della durata di circa

40 minuti sufficienti per ottenere un ri-

sultato soddisfacente. Questa metodica

fa sì che l’acido ialuronico venga fatto

assorbire dalla pelle di tutto il viso, del

collo e del decolleté e, nel caso, anche

delle mani quando queste siano parti-

colarmente rugose o con la pelle sottile.

L’acido ialuronico, attraverso questo

trattamento, penetra infatti nella pelle

come l’ossigenoterapia fatta sui tessuti;

in tal modo, data l’alta qualità dell’acido

associata a preziose vitamine antiossi-

danti, viene esercitata un’azione forte-

mente rigenerante.

La procedura è del tutto neutra e non

provoca fastidi né nella fase applicativa

né in seguito.

L’innovazione è quindi reale ed eviden -

te, poiché consente di evitare le iniezio -

ni favorendo un dosaggio esat ta mente

proporzionato alle esigenze del tratta-

mento di cui si ha bisogno.

La procedura non ha controindicazioni

rispetto all’età e può essere eseguita an -

che su soggetti affetti da psoriasi o da

altre affezioni alla pelle.

È possibile utilizzare sieri per contrastare

le macchie, le rughe, per rivitalizzare, a

seconda dello stato della pelle.

Un aspetto particolarmente interessan -

te riguarda il fatto che più la persona

trattata è avanti con gli anni, migliori

sono i risultati ottenibili. La durata del ri-

sultato, opportunamente verificata, è di

circa 50 giorni.

Dopo questo periodo si esegue un ri-

chiamo proporzionato alle esigenze

che da per sona a persona sono natural-

mente diverse. Il trattamento può rige-

nerare i tessuti delicati come quelli del

volto senza forzature, in modo naturale

ed armonico.

Questa soluzione rappresenta un’alter-

nativa ai metodi attualmente cono-

sciuti. Il trattamento fin qui descritto,

utilizzato da oltre cinque anni negli Stati

Uniti, per rigenerare la pelle di dive di

successo internazionale, offre una buo -

na affidabilità.

Oggi a tutte le età

si possono eliminare

rughe e macchie

sul volto, con

un’applicazione

dall’effetto estetico

immediato, evitando

la chirurgia

Come rigenerare la pellecon l’acido ialuronico senza punture

Un’apparecchiatura in no va -ti va leviga la pel le del visoin me no di un’ora re sti tuen -do le to no e luminosità

Il team di specialisti di Laser Lab, centro di medicina del benessere, costituito da medici estetici, nutrizionisti e terapiste è in grado di offrirvi nuovi orizzontie risultati garantiti per il trattamento di tutte le aree del corpo, dai fianchi alle braccia, dalle caviglie ai glutei,dalla perdita di peso fino al mantenimentodel peso forma. Grazie ad innovativi strumenti lipolitici come cavitazione, LPG Endermologie, Vela smooth i quali sfruttano radiofrequenza, ultrasuoni eluce ad infrarossi, garantiamo la riduzione delle circonferenze e l’eliminazione del carico adiposo dalle zone del corpo più critiche. Passando a tecniche cheattengono alla chirurgia, presso il Centro potrete effettuare la Smart Lipo, metodica efficace, meno invasiva e sicuramente con minori tempi di recuperodella liposuzione, i cui risultati sono visibili immediatamente.

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S 38

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Page 42: sikania 275

L’architetturaentra in Studio

Page 43: sikania 275

Studio LCT ARCHITETTURA & DESIGN

testo Rosanna La Rosa/Marta Paolini

Lo staff dello studio

Page 44: sikania 275

S 42 maggio/giugno duemiladieci

ARCHITETTURA & DESIGN Studio LCT

La prima impressione è singolare: un edificio dalla linea mo-

derna si ritaglia un proprio spazio fra le case vecchiotte di

Ispica, contrapponendo alle tradizionali facciate di palazzine

anni Sessanta e Settanta lo slancio di un design assolutamente

diverso. Un effetto vagamente straniante, insomma, che

ci introduce in uno studio di architettura fra i più prolifici

e interessanti della Sicilia orientale: LCT-Architettura è stato

co stituito da Salvatore Tringali e Rosanna La Rosa nel 1987.

Entrambi si sono formati all’interno della scuola di Aldo Rossi,

sviluppando poi una propria autonomia progettuale, co -

niugando i principi generali con il carattere specifico dell’ar-

chitettura del luogo.

L’edificio che ospita il quartier generale nasce dall’esigenza

di progettare uno studio di architettura capace di raccordare

le diverse esigenze richieste dalla specificità del lavoro (dagli

spazi destinati alla progettazione vera e propria, a quelli desti-

nati all’elaborazione ed agli spazi di servizio). Ad ognuno dei

cinque piani che compongono la struttura è stata assegnata

una destinazione precisa, imprimendo all’edificio il forte carat-

tere distintivo che lo connota.

Il prospetto si caratterizza come prospetto urbano, con forti

e peculiari caratteristiche simmetriche. In esso si individuano

tre assi principali: una zona centrale, arretrata rispetto al filo

dell’edificio, in corrispondenza della quale si sviluppa un’ampia

vetrata, a tutta altezza, che garantisce una luminosità indiretta

agli ambienti di lavoro; due assi laterali che individuano altret-

tanti registri rettangolari, rivestiti totalmente in pietra, la cui

parte basamentale è scandita da quattro aperture, due per

lato, poste in corrispondenza della sala riunione e della zona

d’ingresso.

Il coronamento dell’edificio è costituito dal poderoso corni-

cione aggettante e dal soprastante prospetto dell’atelier, arre-

trato rispetto al filo della costruzione, interamente rivestito in

rame tipo TEKU PATINA.

La posizione dell’edificio ha imposto il ricorso ad una tipo-

logia avente un solo fronte urbano, aperto verso la città ed i

restanti lati inseriti tra le altre costruzioni attigue. Tale specificità

tipologica ha fornito lo spunto per la distribuzione interna:

ogni livello è stato organizzato attorno ad un elemento foca-

lizzante centrale che ha determinato la divisione di ciascun

piano in due settori: uno verso l’esterno e l’altro verso l’interno.

Il piano interrato accoglie i servizi logistici vale a dire l’archi-

vio, la sala editing e la cucina. Nella parte esterna trovano spa-

zio la biblioteca e la sala consultazione dei testi e dei materiali,

caratterizzata dalla doppia altezza sull’ingresso.

Il piano terra distribuisce centralmente, attorno alla doppia

altezza sulla biblioteca, una sala riunione (accessibile con pas-

serella sospesa in acciaio), posta in posizione simmetrica op-

L’edificio che ospita il quartier generale nasce dall’esigenza di progettare uno studio di architettura capace di raccordare

le diverse esigenze richieste dalla specificità del lavoro

Esterni ed interni dello studio LCT di Ispica

Page 45: sikania 275

posta all’ingresso, il centralino, i servizi e gli uffici destinati alla

direzione lavori. Parallelamente all’asse principale d’ingresso si

trova la scala di collegamento ai piani superiori, tutti caratte-

rizzati da uno spazio centrale cilindrico, a tripla altezza, attorno

al quale vengono distribuiti gli ambienti. Un ampio e luminoso

lucernaio, a copertura dello spazio cilindrico, garantisce una

ottima luminosità nelle ore diurne, materializzando l’asse ver-

ticale di distribuzione. L’intersezione dell’asse verticale e degli

assi orizzontali di distribuzione enfatizzano la simmetria e la

centralità dell’intero edificio, oltre alla flessibilità ed alla fruibilità

dei percorsi.

Anche in questi piani ritroviamo la suddivisione fra spazi

aperti verso l’esterno e spazi più raccolti, verso l’interno. Al

primo piano, all’esterno si colloca l’area di produzione tecnica,

caratterizzata da un open space con zona riunioni in posizione

baricentrica. Nella parte retrostante, due uffici.

Al secondo piano, seguendo lo stesso schema distributivo

del primo piano, trovano collocazione i due studi di rappre-

sentanza con una piccola sala riunione centrale, fruibile alter-

nativamente da ciascuno studio, e due uffici posti nella parte

posteriore, destinati alla segreteria tecnica ed amministrativa.

L’ultimo piano, costituito dalla sola parte anteriore, è carat-

terizzato dall’atelier di progettazione, anch’esso concepito

come open space; una passerella di distribuzione sospesa sulla

tripla altezza conduce all’archivio fotografico.

La peculiarità pregnante del prospetto risiede nella parete

ventilata, realizzata in corrispondenza dei registri rettangolari

laterali, che garantisce la coibentazione e la ventilazione degli

ambienti di lavoro.

Le finiture interne producono un risultato d’effetto, dato dal

connubio e dalla commistione di materiali tradizionali (la pie-

tra arenaria e lavica, il legno) con materiali più innovativi quali

l’acciaio, l’alluminio, il ferro e il vetro, razionalmente amalgamati

e piegati alla funzionalità ed alla caratterizzazione degli spazi.

Studio LCT ARCHITETTURA & DESIGN

I piani dell’edificio si sviluppano intorno a uno spazio centrale cilindrico

Info: www.lct-architettura.it

43 Sduemiladieci maggio/giugno

Particolari del progetto

Page 46: sikania 275

NATURA Glossario delle nuove tendenze in chiave verde

Glossario delle nuove tendenzein chiave verde

S 44 maggio/giugno duemiladieci

testo Stena Paternò del Toscanofoto Joyce N. Boghosian, Stena Paternò del Toscano,www.verticalgardenpatrickblanc.com

In alto, Michelle Obama mentre si prende cura dell’orto presidenziale,in basso, l’Emporium Ascenseur di Bangkok

Il giardino: da status symbol del boom economico a dispensa personale di ortaggi

e frutti da consumare in tutta sicurezza ed economia

Orti urbani e Giardini commestibili, Giardini verticali, Giardini

pensili e Tetti giardino, Eco e Green Design, Guerriglia garde-

ning… anche in Italia arrivano le nuove tendenze legate al

mondo vegetale. Si tratta di idee che spaziano dal design al

costume e che rispondono alla necessità di trovare soluzioni

per affrontare la crisi economica e individuare nuovi modelli

di sviluppo sostenibile.

Tutto questo è il nuovo stile di vita “green life”: la grave crisi

economica ha dato nuovo slancio a un diverso approccio nei

confronti della natura e delle abitudini dei consumatori, e la

moda anticipa o insegue l’evoluzione.

Anche la first lady americana, Michelle Obama, ha suscitato

interesse e scalpore dopo avere annunciato di avere creato

un orto alla Casa Bianca, che cura lei stessa e da cui proven-

gono frutta e verdura per la tavola presidenziale, bambini

inclusi.

Quella degli orti urbani, ovvero campi di terra comuni a più

cittadini dove è possibile coltivare, produrre e raccogliere or-

taggi e verdure per il consumo personale, è ormai una espe-

rienza che da Milano a Roma si consolida ogni anno di più.

Ogni Comune stabilisce le proprie regole, quando il suolo è

pubblico, ma esistono anche casi di estensioni di terreni privati

che vengono affittati a gruppi e famiglie. L’orto urbano ri-

sponde alla triplice esigenza di 1) risparmiare sui consumi; 2)

praticare un hobby ritenuto salutare e rilassante; 3) mangiare

prodotti di cui si conosce la provenienza.

In Sicilia, dove siamo abituati a chiamare “giardino” il campo

coltivato ad agrumi, non è così difficile immaginare di fare di-

Page 47: sikania 275

Glossario delle nuove tendenze in chiave verde NATURA

ventare “moda” una tradizione già radicata, magari estenden-

dola alle scuole e alle periferie.

Altra tendenza molto chic, in netta contrapposizione con il

passato, è quella di coltivare nel proprio giardino ornamentale

anche piante “da mangiare”, dalle more alle piante da frutto

fino al piccolo orto… Ecco come cambia il modo di abitare

un giardino: da status symbol del boom economico dove il giar-

dino “pronto effetto” ricco di collezioni di piante provenienti

da tutto il mondo esisteva solo per essere ammirato, al giar-dino commestibile dove i palmizi e le collezioni di piante

grasse si accompagnano alle fioriture di un ciliegio o agli

aromi delle piante officinali, esemplari di ulivi e collezioni

agrumi. Questa “moda” è collegata al desiderio di mangiare

sano, di raccogliere i frutti della terra, insomma di un rinnovato

rapporto con la natura.

Piantare verde, si sa, aiuta l’ambiente ad assorbire e compen-

sare le emissioni di CO2, e così molti governi, enti locali e

associazioni, ma anche grandi aziende in tutto il mondo pre -

dispongono da tempo importanti impianti di forestazione.

Nelle grandi città, dove gli spazi per piantumare nuovi giardini

sono ormai ridotti, mentre aumenta ogni giorno l’esigenza di

ridurre l’inquinamento, artisti, botanici e paesaggisti hanno in-

dividuato soluzioni per “vegetalizzare” le aree urbane. Il bota-

nico Francese Patrick Blanc, ad esempio, dopo avere studiato

a lungo in natura il portamento verticale delle piante e avere

sperimentato e coltivato numerose essenze su substrati non

terricoli con la tecnica della fertirrigazione, ha brevettato, pro-

gettato e realizzato splendide pareti vegetali o living walls in

tutto il mondo. Sul sito ufficiale www.murvegetal patrick blanc -

.com è possibile ammirare diverse installazioni. Un esempio

spettacolare è rappresentato dagli 800 metri quadri di coper-

tura della facciata del museo Quai Branly a Parigi.

Anche i giardini pensili, idea che evoca l’antica Babilonia,

rappresentano una soluzione alternativa e decisamente più

accessibile che sta prendendo piede anche in Italia.

L’idea di dotare un palazzo di un giardino pensile o di un

tetto - giardino, e non parliamo di vasi, ma veri e propri im-

pianti a verde con prato e alberi, è studiata in tutto il mondo

da diversi studi di progettazione. A Londra, ad esempio, l’alle-

anza britannica per un’agricoltura e un’alimentazione più so-

stenibile - Sustain- sta addirittura sviluppando diversi progetti

di Tet ti-Giardino-Commestibili sulla riva est del Tamigi.

La green life infine si è insediata anche nel settore moda vero

e proprio. Le ultime sfilate milanesi hanno visto un crescendo

di nuovi stilisti che utilizzano materiali riciclati o fibre vegetali

in nome del consumo critico e responsabile. Anche in questo

settore non mancano le trovate “particolari”: il designer islan-

dese Hafsteinn Juliusson ha creato una collezione di gioielliverdi strictu sensu, vale a dire anelli nei quali, alla classica pietra

preziosa incastonata, è stato sostituito un minuscolo prato di

muschio islandese. Al proprietario la responsabilità di innaf-

fiarlo con cura…

Il Museo Quai Branly a Parigi

Page 48: sikania 275

BRAVO CHI LEGGE Letture di primavera

Tutti siciliani i libri di questo mese, ma tutti assolutamente diversi: c’è il libro sulla mafia e la guida dei luoghi del cinema, la biografia di uno sbirro e quella di Angelo D’Arrigo. E altro ancora...

Da molti anni specializzata nella realiz-zazione di reportage turistici, MariaLaura Crescimanno ha ora raccoltole sue esperienze in Suggestioni diSicilia (Marcello Clausi editore, 173pagg., 18 €). È possibile trovarvi, co -me recita il sottotitolo, itinerari, indirizzie consigli illustrati dal fotografo AlfioGarozzo. Seguendo dieci temi - o “sug-gestioni”, appunto - l’autrice accompa-gna i lettori attraverso tutta la Sicilia, daPalermo a Pantelleria, da Catania a Le-vanzo, fornendo tutti gli strumenti utiliper chi vuole conoscere la nostra isola. È una guida anche “Sicilia. Guida ailuoghi del cinema” (Giunti editore,208 pagg., 23 €) che prende spun todal mare magnum della ci ne mato grafiaambientata in Sicilia. Un volume per molti versi sorprenden -te, che se da una parte presenta luoghiceleberrimi come la spiaggia di Pollarade “Il postino” o il salone del ballo del“Gattopardo”, a palazzo Ganci; dall’altraci svela una quantità di chicche da vericinefili: chi, infatti, sa che la famosascena della piscina di “Palombella ros -sa” di Nanni Moretti fu girata nelle ter me di Acireale, o che nel paese fan -ta sma di Poggioreale furono ambien-tate scene de “L’uomo delle stelle” diGiuseppe Tornatore? Le autrici Ele naBrancati e Simona Calì Cocuzzahan no messo insieme film noti e menonoti, confezionando un libro godibilis-simo, da portarsi sempre dietro perscoprire, anche per caso, una nuova,inattesa location.

Letturedi primavera...

S 46 maggio/giugno duemiladieci

Guidesiciliane

2punti di vista sulla sicilia

Don VitoLe relazioni segrete

tra Stato e mafia nel racconto di un

testimone di ec ce zione Massimo Ciancimino

Francesco La LicataFeltrinelli, 313 pagg., 18 €

Bugiardo o opportunista? Astuto o semplicemente

stupido? Davanti alle rivelazioni di Massimo Ciancimino, il figliodi Vito, sindaco di una Palermo

torbida e criminale, in tanti si sono chiesti cosa voglia

davvero quest’uomo. Scaricarsila co scienza? Ingraziarsi i

magistrati? Vendicarsi? Per capirci qualcosa, val la pena leggere il libro in cui

Ciancimino, insieme al giornalista Francesco

La Licata, squarcia il velo sui misteri del padre.

L’assaggiatriceGiuseppina TorregrossaRubbettino, 150 pagg., 16 €

È completamente diverso il libro di Giuseppina Torre-grossa che ne L’assaggiatriceci racconta la storia di unadonna, Anciluzza. Diverso perché siamo nel mondo della fantasia, ma anche perché qui l’immagine della Sicilia è quella di una terraforte, sana, ricca. Abbandonatadal marito, Anciluzza si improvvisa commerciante, mettendo su una putìa di specialità siciliane. Un racconto fugace e lieve, “condito” da deliziose ricette.

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47 Sduemiladieci maggio/giugno

Letture di primavera BRAVO CHI LEGGE

In volo senza confiniUna storia d’amore, di volo e di condorLaura MancusoCorbaccio, 180 pagg., 16,60 €

“Questo è il libro che non avrei voluto maiscrivere. Ma è anche il racconto della miaesistenza. Un racconto di successi e di maldi montagna, di passione e di amarezza. Unarcobaleno di emozioni tra le risate e ilvento. Ansie e fatiche nel sole cocente deldeserto o al freddo pungente dell’Hima-laya. Una storia di amore e di coraggio. Diaquile, gru, falchi, poiane, albatros e condor.Poca quiete ma, come diceva Angelo, ‘perriposarsi c’è sempre tempo’».Laura Mancuso è la moglie di Angelo D’Ar-rigo, l’uomo che ha insegnato a volare agliuccelli. È stata la sua compagna di vita e diavventure. Al suo fianco in ogni impresa, inogni rischio, in ogni successo o delusione.Alla sua morte ha deciso di portare a com-pimento i suoi sogni. Questo libro intenso,duro, coraggioso, grondante di amore e difierezza, è la storia sua, e di Angelo.

Fra realtàe fantasia

Giuseppe Tomasi di Lampedusa eLuigi Sturzo sono i primi due volumidella collana Siciliani (Flaccovio editore,12 €), presentata lo scorso marzo a Palermo e diretta da Giuseppe Carlo Marino. Una collana che si propone di presentare al grande pubblico alcuni fra ipersonaggi più rappresentativi della storiae della cultura della nostra isola. Personeanche molto diverse, come Ruggero II ePaolo Borsellino, per dare un’immagine atutto tondo dei Siciliani.

La biografia di Tomasi di Lampedusa è statascritta dal palermitano Salvatore Savoia, segretario generale della società di StoriaPatria, mentre Eugenio Guccione, ordina-rio di Storia delle Dottrine Politiche all’Uni-versità di Palermo, ci restituisce la storia delpadre spirituale della Democrazia Cristiana. Volumi da non perdere per gli appassionatidi biografie, ma non solo, in cui i capitoliinanellano gli episodi salienti di vite fuoridal comune, per una lettura a un tempopiacevole e istruttiva.

Bianca come il latterossa come il sangue Alessandro D’AveniaMondadori, 254 pagg., 19 €

Il romanzo d’esordio del palermitano Alessandro D’Avenia è un libro sorpren-dente per la quantità di emozioni che riesce a concentrare in un numero relativa-mente breve di pagine. L’autore, che oggiinsegna in un liceo milanese, attinge alleproprie esperienze - professionali, personali, familiari - per mettere insiemeuna storia forte e struggente. Come nel piùclassico dei romanzi di formazione, seguiamo la vicenda di Leo, uno studente sedicenne la cui vita si dipana fra la noiadella scuola, il calcio, gli amici, il telefonino,la musica. Fino a quando l’amore per Bea-trice, malata di leucemia, e l’incontro con il“Sognatore”, il supplente di storia e filoso-fia, non cambieranno radicalmente ognicosa, trasformando il ragazzino in uomo, facendogli aprire gli occhi su un mondo disentimenti, e di persone, del quale fino aquel momento non sapeva - o non volevasapere - nulla. Si piange e si ride, una pa-gina dopo l’altra. Da non perdere.

100% sbirroI.M.D. con Raffaella CatalanoDario Flaccovio Editore, 274 pagg., 13 €

Verrebbe da dire che IMD ci ha presogusto: il poliziotto palermitano, infatti,dopo il successo di Catturandi, in cui racco-glieva le proprie esperienze nell’omonimasquadra (ne verrà tratta una fiction ed è incorso di traduzione in Francia e Brasile)torna in libreria. Ancora una volta con Raf-faella Catalano, mette insieme le proprie“avventure e disavventure”, realizzando unlibro che, come ha dichiarato Andrea Ca-milleri, sembra un “rude e appassionanteromanzo poliziesco” e invece è la vita quo-tidiana di un poliziotto palermitano, fra pic-coli furti e latitanti di mafia.Il libro è strutturato come una raccolta dimemorie che si dipanano a partire dall’in-gresso di un IMD poco più che ventennenella Squadra Mobile di Palermo e arrivanofino alla cattura di Gianni Nicchi lo scorsoanno. Ma è anche per molti versi una sortadi romanzo di formazione che ci mostracome un ragazzo con la vocazione di poli-ziotto si trasforma in uno sbirro al centoper cento, un uomo intimamente votatoalla giustizia.

Una collana di Siciliani

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S 48 maggio/giugno duemiladieci

Il librodel mese

La caccia al tesoroSellerio editore, 288 pagg., 14 €

Andrea Camilleri

IL LIBRO DEL MESE Camilleri/La caccia al tesoro

Che Gregorio Palmisano e sò soro Caterina erano pirsone

chiesastre fin dalla prima gioventù, era cosa cognita in tutto

il paìsi. Non si pirdivano ‘na funzioni matutina o sirali, ‘na santa

missa, un vespiro, e certi volte annavano in chiesa macari

senza un pirchì, sulo che ne avivano gana. Il liggero profumo

di ‘ncenso che stagnava nell’aria doppo la missa e l’aduri della

cira delle cannile era per i Palmisano meglio del sciauro del

ragù per uno che non mangiava da deci jorni.

Sempri agginocchiati al primo banconi, non calavano la

testa nella prighera, la tinivano isata, con l’occhi bene aperti,

ma non taliavano però né verso il granni crocifisso supra al-

l’altaro maggiori né verso la Madonna che stava addulurata

ai sò pedi, no, non staccavano manco per un attimo la taliata

dal parrino, di quello che faciva, di come si cataminava, di

come girava le pagine del Vangelo, di come binidiciva, di

come moviva le vrazza quanno diciva domino vobisco e po’

finiva con ite, missa est.

La vera virità era che avrebbiro voluto essiri parrini tutti e

dù, mittirisi cotte, stole, paramenti, rapriri la porticeddra del ta-

bernacolo, tiniri ‘n mano il calice d’argento, comunicare i di-

voti. Tutti e dù, macari Caterina.

La quali, quanno aviva ditto a sò matre Matilde cosa avrebbi

voluto fari da granni, quella l’aviva risolutamente corriggiuta:

«Vuoi diri la monaca».

«No, mamà, il parrino».

«Cè! E pirchì vuoi fari il parrino e la monaca no?»

aviva spiato arridenno la signura Matilde.

«Pirchì il parrino dice la missa e la monaca no».

E inveci erano stati obbligati ad aiutari il patre che faciva il

grossista di alimentari che tiniva stipati in tri granni magazzini

uno appresso all’altro.

Alla morti dei genitori, Gregorio e Caterina avivano cangiato

merci, al posto di pasta, buatte di conserva di pommodoro,

stoccafisso salato, si erano mittuti a vinniri cose d’antiquariato.

Era Gregorio che procurava la robba firriannosi le chiesi cchiù

vecchie dei paìsi vicini e i palazzi mezzo sdirrupati di nobili un

tempo ricchi e ora addivintati morti di fame. Uno dei tri ma-

gazzini era chino chino di crocifissi, a principiare da quelli da

I fratelli Gregorio e Caterina Palmisano, settantini, presi da manie sacre si sono asserragliati in casa e accolgono i poliziottiche si presentano alla loro porta a colpi di pistola. Ma non è la sola sorpresa: la casa fa spavento per lo stato d’abbandono eper la selva di crocifissi mentre sul letto di Gregorio viene trovata una bambola gonfiabile, lacera, quasi senza capelli e privadi un occhio. Dopo qualche giorno un’altra bambola di gomma viene rinvenuta in un cassonetto di Vigàta. Montalbano èun po’ perplesso, e mentre si porta le due pupe a casa per ragionarci sopra - con l’inevitabile commedia degli equivoci chela loro presenza genera in Adelina e Ingrid - comincia a ricevere delle strane lettere anonime... La caccia al tesoro è una sto-ria inquietante, cruenta, con un commissario più incline alla riflessione e che questa volta rischia davvero grosso.

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Camilleri/La caccia al tesoro IL LIBRO DEL MESE

49 Sduemiladieci maggio/giugno

Dopo l’esordio nel 1978, passato sotto silenzio, il “fenomenoCamilleri” nasce nel 1992, con La stagione della caccia, pub-

blicato da Sellerio editore, ed esplode nel 1994 con La forma dell’acqua, il primo romanzo poliziesco che ha per

protagonista il commissario Montalbano.L’uso innovativo della lingua, i riferimenti alla contempora-

neità, lo stile avvincente sono fra gli elementi che hannoconquistato il pubblico e hanno reso Camilleri uno degli

autori più letti della scena italiana.

L’autore: Andrea Camilleri

Per gentile concessione di Sellerio Editore

tiniri appinnuti al collo con una catenella a finiri a quelli a

grannizza naturale. E c’erano macari tri o quattro croci nude,

in facsimile, enormi, pesantissime, destinate a essiri portate

d’incoddro a un penitenti nelle processioni della simana

santa, mentri i tinti centurioni romani gli davano scuriate.

Addivintati lui sittantino e lei sissantottina, avivano svinnuto

i tri magazzini, ma una certa quantità di robba se l’erano por-

tata di notte nella loro casa, all’ul-timo piano di un palazzo al-

lato al municipio. Era ‘na casa di sei càmmare spaziose e con

un terrazzo, nel quale i dù non annavano mai, troppo granni

per un frati e ‘na soro che non si erano mai voluti maritare e

non avivano manco nipoti.

La loro fissazioni religiosa aumentò col fatto che non avi-

vano cchiù nenti chiffare, niscivano sulo per annare in chiesa,

affiancati, passi rapidi, testa calata, senza arrispunniri ai saluti

e po’ tornavano a ‘nserrarsi ‘n casa, le persiane sempre chiuse,

come se erano eternamente a lutto.

La spisa gliela faciva ‘na fìmmina che avivano avuto per pu-

liziare i magazzini, ma non le pirmittivano mai di trasire ‘n casa.

Alla matina la fìmmina trovava supra alla porta un pizzino ti-

nuto da ‘na puntina da disigno nel quali Caterina aviva scri-

vuto quello che le abbisognava e sutta allo zerbino ci stavano

ammucciati i soldi nicissarii.

Quanno tornava, appuiava ‘n terra i sacchetti, tuppiava, e av-

virtiva, prima di ghirisinni: «La spisa!».

Non avivano televisioni e quanno facivano ancora l’anti-

quari, nisciuno mai li vitti leggiri un libro o un giornali, sulo il

breviario, come fanno i parrini.

Passati ‘na decina d’anni, qualichi cosa cangiò. I Palmisano

non niscero cchiù da casa, non frequentarono cchiù la chiesa,

non s’affacciarono mai a un balcuni, manco quanno passava

la processioni del patrono del paìsi.

L’unico contatto a voci e a pizzini col mondo di fora era

quello con la fìmmina che faciva la spisa.

‘Na matina i vigàtisi si addunaro che tra il primo e il secunno

balcuni dei Palmisano era comparso un granni striscione bian -

co con supra scritto a stampatello: «PECCATORI, PENTITEVI!».

‘Na simanata appresso, tra il secunno e il terzo balcuni, ne

spuntò un altro: «PECCATORI, VI PUNIREMO!!».

La simana doppo ne comparse un terzo, questo però cum-

migliava per intero la balaustra del terrazzo ed era il cchiù

granni di tutti:

«VI FAREMO PAGARE CON LA VITA I VOSTRI PECCATI!!!».

Montalbano, visto il terzo striscione, s’apprioccupò.

«Ma non mi fari ridere!» gli disse Mimì Augello. «Sono due

poveri vecchi svaniti, affetti da mania religiosa!»

«Mah!».

«Cos’è che non ti persuade?».

«I punti esclamativi. Da uno sunno addivintati tri».

«Embè?».

«Signo che hanno ‘ntiso dari delle scadenze ai peccatori. E

questo è l’ultimo avviso».

«Ma chi sarebbero poi ‘sti peccatori?».

«Tutti siamo peccatori, Mimì. Te lo sei scordato? Sai se Gre-

gorio Palmisano ha il porto d’armi?».

«Vado a controllare».

Tornò squasi subito, tanticchia scuruso ‘n facci.

«Ce l’ha il porto d’armi. L’ha addimannato quanno faciva

l’antiquario e gli è stato dato. Un revolver. Ma ha denunziato

macari dù fucili da caccia e ‘na pistola che erano appartinuti

a sò patre».

«Senti, domani ti fai diri da Fazio in quale chiesa annavano

e po’ vai a parlari col parroco».

«Ma quello è tenuto al segreto del confessionale!».

«E tu non gli devi spiare i segreti, gli devi sulo addimannare

a che punto di cottura secondo lui può essiri arrivata la loro

pazzia e se la ritiene pericolosa o no. Intanto io telefono al

sinnaco». «Per fari che?».

«Voglio che mandi ‘na guardia dai Palmisano perché levino

questi striscioni».

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laCAPONATAsiciliana

Page 53: sikania 275

ingredientimelanzane 1kg

gambo di sedano 1

aceto di vino bianco1/2 bicchiere

olive verdi 150 g

capperi 60 g

filetti d’acciuga sottolio 2

cipolla rossa 1

salsa di pomodorofresco 200 ml

zucchero 50 g

basilico qb

olio extravergine d’oliva qb

Silvia CrucittiHo 33 anni. Palermo è la mia città. Hosempre avuto una passione per la foto-grafia, in seguito si è aggiunta la voglia diraccontare, attraverso le immagini, l’altromio piacere: la cucina. L’unione di questidue elementi si è trasformata in un diarioche racconta le mie tradizioni e tuttoquello che mi gira intorno. Così è natowww.kitchenqb.itUn sogno divenuto realtà, una raccolta diricette e fotografie, meditata da anni egiunta per caso. Attraverso il mio blog, equeste pagine, scoprirete la mia terra: laSicilia e quello che mi ha lasciato dentro.Spero che diventi, per tutti voi, un luogoaccogliente dove il cibo rappresenti unpunto di incontro e di condivisione.

Lavate le melanzane, tagliatele a tocchi

di due centimetri circa, e ponetele dentro

una terrina con acqua e sale per una

mezz’oretta. Fatto questo, scolatele e

asciugatele con cura con un canovaccio.

In una padella antiaderente fate scaldare

la sufficiente quantità di olio per friggerle,

e quando saranno ben dorate sgocciola-

tele ponendole in un contenitore con

della carta assorbente. Mettetele da parte.

Pulite il sedano, scartate le prime coste

utilizzando solo il cuore che taglierete in

piccole asticciole. Sbollentatele e mettete

da parte anche queste.

Ponete i capperi a bagno in acqua (se

state utilizzando quelli sotto sale), snoc-

ciolate le olive e tagliatele a metà.

In un tegame o in un wok versate due

cucchiai d’olio extravergine d’oliva e fa-

tevi imbiondire la cipolla tagliata fine-

mente insieme a due filetti d’acciuga

sott’olio che avrete cura di far disciogliere.

Appena la cipolla comincerà a dorare ver-

sate l’aceto, lo zucchero e la salsa di po-

modoro fresco: fate restringere il sugo per

venti minuti a fiamma dolcissima. Tenete

conto che se assaggiate l’agrodolce du-

rante la cottura, non ha lo stesso gusto di

quando viene mangiata fredda.

Quando la salsa sarà giunta a metà cot-

tura unite i capperi, le olive snocciolate e

portate a termine la cottura. Aggiungete

alla salsa agrodolce il sedano sbollentato,

le melanzane e completate con qualche

foglia di basilico fresco spezzettato con le

mani. Mescolate con cura e molto lenta-

mente tutto quanto e servite a tempera-

tura ambiente.

La potete preparare in grosse quantità

e conservare in barattoli di vetro prece-

dentemente sterilizzati: riempiteli con la

caponata, tappateli con cura e mettete il

contenitore a testa in giù fino a completo

raffreddamento.

Sapore d’estate

testo e foto Silvia Crucitti

La caponata siciliana LA RICETTA

duemiladieci maggio/giugno 51 S

Page 54: sikania 275

A pochi metri dal lago di Pergusa, le-

gato al mito del ratto di Proserpina, la villa

ottocentesca in cui l’aristocratica famiglia

ennese Grimaldi trascorreva par te del

periodo estivo da qualche anno ha cam-

biato volto. Pur salvaguardando l’antico

stile architettonico delle case siciliane da

villeggiatura, la villa ospita oggi la Casa

del Poeta, una dimora per poeti, artisti

e raffinati viaggiatori che possono tro-

vare nell’elegante edificio in pietra grandi

spazi riservati alla lettura, alla scrittura e

all’ascolto della musica.

Pareti su cui scrivere, specchi da leg-

gere, lampadari che raccolgono la testi-

monianza di chi è passato da lì, anche se

per poche notti. Ambienti costituiti e co-

struiti di poesia e letteratura, insomma,

circondati dai mille toni del verde sici-

liano che donano alla vista forti emozioni

e richiami alla magia poetica di cui il bed

& breakfast è profondamente intriso.

Composta da due parti connesse ma

distinte, la Casa del Poeta si divide in una

casa da leggere, con letti da sfogliare per

scegliere i versi adatti a una dolce notte,

e una casa da scrivere dove, in una delle

stanze, si trova una grande parete-lava-

gna sulla quale è possibile disegnare, scri-

vere e cancellare.

Piccoli esempi delle espressioni artisti-

che e poetiche che si ha la possibilità

di incontrare e soprattutto con cui in -

teragire in questo piccolo gioiello di

cam pagna dove, inoltre, vengono or ga -

nizzate periodicamente presentazioni

di libri di poesie e altre manifestazioni

legate all’arte o al passatempo della scrit-

tura e della lettura. L’ospitalità è ve ra -

mente di livello, com’è evidente fin dalla

prima colazione, un pasto genuino a

base di latte di capra, the e tisane, cioc-

colata calda, pane di casa, burro fresco,

marmellate e conserve, frutta secca, bi-

scotti e dolci della casa, miele di eucalip-

tus e tanto altro ancora. L’unico consiglio,

o forse un obbligo, è quello di non la-

sciarsi intimorire e lasciare alla casa uno

scritto, per ricordare ed essere ricordati

per sempre, in quel luogo magico.

S 52 maggio/giugno duemiladieci

un albergo pieno di poesia

B&BLa Casa del Poeta

infoc/da ParasporinoVillaggio Pergusa94100 EnnacontattiNietta BrunoMarilisa MilanoCell: 329 6274918328 [email protected]

testo Angelica Agnello

L’ALBERGO La Casa del Poeta

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Page 56: sikania 275

infowww.taorminafilmfest.it

come arrivareDall’autostrada A18 Messina-Catania, uscita Taormina

dove mangiareOsteria Nero d’AvolaVico Spuches, 8 Taormina tel. 0942 628874Conto 35 €, vini esclusi

dove dormireHotel Villa Schulervia Roma, piazzetta Bastione, Taorminatel. 0942 23481Doppia BB da 138 €

Con qualche orgoglio, gli organizzatori

di Taormina Film Fest definiscono il loro

festival il “principale appuntamento esti -

vo italiano” e a scorrere i nomi e i titoli

che campeggiano sul programma non

abbiamo dubbi a dar loro credito. La ras-

segna, infatti, che si svolge quest’anno

dal 12 al 18 giugno, è una gran de e im-

portante vetrina per la ci ne ma tografia

internazionale, con la bellezza di 21 film

selezionati in prima visione internazio-

nale o mondiale.

Organizzato da Taormina Arte, con il

supporto della Regione Siciliana, del Mi-

nistero dei Beni e delle Attività Culturali,

della Sicilia Film Commission e del Co-

mune di Taormina, oltre a numerosi altri

enti e sponsor privati, il Festival (che per

il terzo anno consecutivo ha la direzione

artistica del critico cinematografico De-

borah Young) prevede tre se zioni con

sette film per ciascuna - Mediterranea,

Oltre il Mediterraneo e Miglior Corto-

metraggio Siciliano - e si con cluderà

con l’assegnazione, il 19 giugno, dei Na-

stri d’Argento.

Al festival si affianca, da qualche anno,

Campus Taormina, iniziativa rivolta agli

studenti di cinematografia provenienti

da ogni parte d’Italia: prevede work -

shop interattivi, incontri con protagoni-

sti del cinema siciliano e non solo (già

annunciata la presenza, fra gli altri, di

Ambra Angiolini), e il progetto Officine

Lab che si rivolge agli studenti iscritti al

campus i quali potranno richiedere la

possibilità di partecipare a un provino

pubblico a Taormina.

Il cuore della manifestazione è il bel-

lissimo Teatro Antico, uno dei monu-

menti più preziosi non solo di Taormina

ma della Sicilia intera, scenografica-

mente posto a dominare la lunga linea

falcata della costa jonica e un ampio pa-

norama che si spinge fino all’Etna. Co-

struito originariamente nel III sec. a. C. fu

in seguito ristrutturato e modificato dai

Romani, ai quali si deve anche la realiz-

zazione delle Naumachie.

Altri monumenti di sicuro interesse

sono i Palazzi Corvaja, Ciampoli e Santo

Stefano, mentre fra gli edifici religiosi

spicca la cattedrale intitolata a San Ni-

colò (13mo secolo).

S 54 maggio/giugno duemiladieci

12 > 18 giugnoweekend

Taormina Film Fest

PH UFFICIO STAMPA

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57 Sduemiladieci maggio/giugno

lo sapevi che..? CURIOSITÀ

che...?lo sapevi

> Animali

Nomi, cose e città > > Il nome Wendy fu inventato da James

M. Barrie per il romanzo Peter Pan.

> Non si sa quale sia l’etimologia di ok: secondo alcuni deriva da “0 killed”, ossia “zero vittime”,

che i soldati americani scrivevano su una lavagna al ritorno dalle battaglia durante la

guerra di secessione. Secondo altri discende dalgreco “ola kalà” che significa “tutto bene”.

> La prima “macchina per il gelato” venneinventata nel Seicento da un siciliano,

Procopio De’ Coltelli. Il caffè dove serviva iprimi gelati, a Parigi, esiste ancora.

> Se il Titanic avesse urtato l’iceberg con lapunta, sarebbe rimasto a galla.

Il corpo umano >> Il polmone sinistro è più piccolo del

destro per fare posto al cuore.

> Se si mastica una gomma mentre si sbucciano le cipolle,

si trattengono le lacrime.

> Se le sue pareti non fossero protette dal muco, lo stomaco

si autodigerirebbe.

> È impossibile tenere aperti gli occhimentre si starnutisce.

> Personaggi> Secondo la tradizione, il filosofo Empedocle morì perchécolpito alla testa da una tartaruga che un’aquila avevalasciato cadere.

> Miguel De Cervantes e William Shakespeare sono morti lostesso giorno, il 23 aprile 1616.

> Napoleone teneva spesso la mano sul petto perché si massaggiava lo sterno, nel tentativo di lenire i sintomi della gastrite di cui soffriva.

> Si dice che Walt Disney avesse paura dei topi.

di Paolo Raeli

> Le tigri hanno anche la pelle a strisce, non solo la pelliccia.

> In tutto il mondo ci sono più polliche persone.

> L’elefante è l’unico mammifero incapace di saltare.

> Il cavallo più piccolo del mondoè nato circa un mese fa, si chiama Einstein ed è alto 35 cm.

PH MORGUEFILE.COM

PH MORGUEFILE.COM

PH MORGUEFILE.COM

PHFL

ICKR.C

OM/ J

ESSIC

AFM

Page 60: sikania 275

S 58 maggio/giugno duemiladieci

OroscopoPartha Kanjilalè astrologo, numerologo, esperto di Vaastu eFeng shui. È in grado di calcolare con accuratezzail tema natale personalizzato, basandosi sulla datae il luogo di nascita del richiedente. Offre guida e suggerimenti a privati e aziende in tutto ilmondo, che in questo modo possono beneficiaredi una vita migliore e più ricca. Può essere contat-tato all’indirizzo e-mail: [email protected]

In questo periodo dovete te-nere sotto controllo i vostri sen-timenti ed emozioni. Avete latendenza a essere aggressiviper “mettere a posto” le cose,ma questa volta potrete con-statare che più spingete piùtroverete resistenza. Sono pos-sibili perfino gravi rotture. Sarete al centro dell’attenzione,gli altri vi trovano divertenti.Approfittatene per imporre levostre doti da leader. Siate fortie determinati al momento giu-sto. Il vostro intuito finanziariovi dà una mano: è un ottimomomento per fare un po’ dishopping.

Le stelle dicono che tutto pro-cede a dovere e che vi muove-rete con decisione verso i vostriobiettivi e i vostri sogni, a pattodi non diventare impazienti e im-brogliare le situazioni. Anche sepuò sembrare egoista, è il mo-mento giusto per concedervi unpo’ di riposo e relax. Dovete sfor-zarvi di vivere “alla giornata” eimparare ad adattarvi. Sembrache l’universo stia cercando di ti-rarvi fuori dalle vostre abitudiniper consentivi di vedere e cono-scere gli altri in una luce diversa.Dovreste cercare di sperimentarenuove idee e possibilità: vi sieteadagiati troppo sulla routine.

In questo periodo le relazioni so -no particolarmente importanti. Èessenziale che chi vi sta intornosappia che può fidarsi e appog-giarsi a voi quando ne ha bisogno.Quel che vi succede in questo pe-riodo avrà molte più conseguenzesul futuro di quanto possiate im-maginare. Vi servirà a ridefinire iruoli e a capire chi potrebbe usciredi scena definitivamente: la situa-zione non è stabile come pensate!La comunicazione è essenziale:cercate di essere sempre chiari,non aspettatevi che gli altri vi sappiano leggere nel pensiero. Se sarete sinceri, otterrete più fa-cilmente quel che desiderate.

Ogni cosa va per il meglio, aparte il fatto che per alcuni versivi sentirete in disaccordo con glialtri. Se da una parte siete bra-vissimi nel portare a compi-mento tutto quel che viprefiggete, dall’altra, infatti, capita che non troviate com-prensione. Facendo più atten-zione a quel che vi dice chi vi sta intorno, otterrete una percezione più chiara. È importante che mettiate stilee grazia in tutto quel che fate,ma al tempo stesso non temetedi imporvi, esprimendo sincera-mente la vostra posizione. Siate forti!

Leone(23 luglio - 22 agosto)

Vergine(23 agosto - 22 settembre)

Bilancia(23 settembre - 22 ottobre)

Scorpione(23 ottobre - 21 novembre)

di

GIU

GN

O20

10

Siete pieni di passione e chi vista vicino farà bene a tenerepresente che intendete vera-mente quel che dite. Inoltre,anche la vostra motivazione interiore cresce e questo puòesservi d’aiuto quando cercatedi intervenire in situazioni in di-venire. Fate attenzione, però:non permettete che certe coseassumano una tale importanzada impedirvi di divertirvi.Quando le cose che dovrebbero essere un piacerediventano un obbligo è il caso di fare un passo indietro e valutare attentamente il vostro coinvolgimento.

Ci sono scelte da fare e deci-sioni da prendere, ma il pro-blema è che ci sono tante coseda considerare, anche non evi-denti. Quel che normalmentesarebbe semplice può diven-tare piuttosto complicato, per-ché sapete e capite tante cose.L’universo si mette in contattocon voi e vi dona consapevo-lezza e comprensione: le stellestanno cercando di trasmet-tervi un messaggio più pro-fondo. Dunque fidatevi delvostro intuito. Fate cose nuove,visitate posti diversi: vi aiuterà.E tenete a mente che non tuttoquello che vi dicono è vero!

A volte avete l’impressione cheogni tentativo che fate per ele-varvi venga accolto da critichee, anche se alcune di esse sonocostruttive, vi disturbano. Tuttavia, non lasciatevi demoralizzare, ma cercate diutilizzarle come uno stimolo adandare avanti. In effetti ci sonodiverse cose da aggiustare eavete l’energia per mettervi all’opera. Cercate di separare illavoro dai commenti, isolatetutti quelli positivi e lasciatevialle spalle quelli negativi. Inogni caso, rispettate i vostritempi, non lasciate che vi facciano fretta o pressioni.

La congiunzione fra Marte e Sa-turno fa sì che le vostre azioni ab-biano serie conseguenze a lungotermine. Dovete essere forti e difendere le vostre opinioni, maallo stesso tempo rendervi contodi quando giunge il momento incui è meglio lasciar perdere piut-tosto che andare a cozzare congli altri. Fate appello a questa sag-gezza quando gli altri cerche-ranno di coinvolgervi nei loroconflitti: restatene fuori. Le que-stioni familiari sono mol to impor-tanti! In questo perio do i duefattori cruciali per voi sono casa esalute che richiedono la vostra at-tenzione. Fate piani per il futuro.

Ariete(21 marzo - 20 aprile)

Toro(21 aprile - 20 maggio)

Gemelli(21 maggio - 20 giugno)

Cancro(21 giugno - 22 luglio)

OROSCOPO I consigli di Partha

Page 61: sikania 275

I consigli di Partha OROSCOPO

GIUGNO 2010

In questo periodo chi vi sta in-torno potrebbe mal interpretarele vostre parole e potreste pas-sare per arroganti. Per questo ilvostro motto dovrebbe essere“parlare piano, colpire forte”,specie perché, anche se sieteassai meno assertivi di quel chegli altri pensano, avete la ten-denza ad autocompiacervi: nonindulgete al suono della vostravoce, passate all’azione. Appro-fittate della particolare energiache vi carat terizza di questitempi: è il momento di metterlaa frutto per ottenere ottimi risul-tati nella carriera e nella vita so-ciale. Senza dimenticare l’umiltà.

Fate attenzione a non sforzarvitroppo di compiacere gli altri e soprattutto non assumete atteggiamenti che, per aiutarvia entrare in un gruppo,rischiano di farvi perdere divista il rapporto con la personaamata. Anche perché il pericolo è andare incontro a conflitti. Siate aperti e parlate con chi vi sta intorno. Anche se ci sono argomentiche non vi fa piacere affrontare,questo è il momento di prendere di petto situazionisgradevoli e risolverle una volta per tutte.

Buon periodo per voi dell’Ac-quario: potete sperare in unmomento ricco di potenzialepositivo. Ovviamente, dovetefare qualcosa in proposito, nonrestare a guardare in attesa chele cose si avverino da sole. Se-condo le stelle, anche se ci sonomolti problemi e questioni dicui occuparsi, tutto si va risol-vendo nel migliore dei modi.Spingetevi in avanti senza ri-flettere troppo sulle cose. La-sciatevi sospingere dall’intuitoe state certi che ci sarannoanche altre persone pronte adaiutarvi. Dovete credere in voistessi.

Per i nati di questo segno lestelle prevedono l’inizio di unperiodo di sviluppo personale eguadagni piuttosto significativi.Avrete fortuna, anche negli in-vestimenti, e il lavoro fatto inpassato comincerà a mostrare isuoi frutti. Continuate a espan-dere il vostro campo d’azioneattraverso contatti diretti e personali. Siete pieni di energia e potresteavere l’impressione di poterfare tutto, di poter intrapren-dere qualsiasi cosa e avere for-tuna... e in parte è vero!Approfittatene, questo periodonon durerà per sempre!

Sagittario(22 novembre - 21 dicembre)

Capricorno(22 dicembre - 19 gennaio)

Acquario(20 gennaio - 18 febbraio)

Pesci (19 febbraio - 20 marzo)

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maggio/giugno duemiladieci

GIOCHI di parole

Rispondendo correttamente alle definizioni date, nella colonna evidenziata potrete leggere nome

e cognome di una famosa attrice italiana

CRUCIVERBA

ORIZZONTALI

2. È celebre quella del Brunelleschi 5. Metri cubi 7. Isernia(sigla) 9. Coppia di musicisti 10. Un tipo di corsa 15. Deve es-serlo la lingua per l’amatriciana 16. Dare risalto, evidenziare17. Promulgò l’Editto di Milano 19. Novanta meno due 21. Ate 22. Tema senza pari 23. Arezzo (sigla) 25. Doppia in burro27. Il nome di De Palma, famoso regista 30. Italia... a metà 32. Lo diffondono gli altoparlanti 34. Ossa alla base delle dita36. Faceva coppia con Louise 38. Altro nome dell’iris 39. Celebrecolonna celebrativa a Roma 40. Riso... in testa

VERTICALI

1. Una nota 2. Che si possono mangiare 3. Di bell’aspetto, vi-gorosi 4. Il verso del cane 5. Così fa la mucca! 6. Fa rima conamor 8. Può essere matto 9. La titolare del record 11. LouisaMay, autrice di Piccole Donne 12. Antica misura per liquidi 13. È pagato per cadere 14. Non si trova facilmente 18. Untipo di farina 20. Hugo, “papà” di Corto Maltese 24. Piccoli cen-tri abitati 26. Regione tedesca 28. La nostra capitale 29. Névoi né loro 31. Mitica divinità scandinava 33. Lo era Venere35. Croce Rossa Italiana 37. Ancona (sigla)

IL PERSONAGGIO MISTERIOSO

1 2 3 4 5 6

7 8 9

10 11 12 13 14

15

16

17 18

19

20 21 22 23 24

25 26 27 28 29 30 31

32 33 34 35

36 37 38

39 40

Brontoscopia

Divinare attraverso i tuoni Esame medico del torace Attrezzo per l’osservazione dei dinosauri

Disgaggio

L’opposto di ingaggio Rimozione di macigni pericolanti Registrazione su dischi in vinile

Pillacchera

Sciocchezza Pasta tradizionale napoletana Schizzo di fango

Limitrofo

Persona presuntuosa Luogo fangoso Vicino, confinante

Afrore

Originario dell’Africa meridionale Odore penetrante e sgradevole Pietra preziosa

Sapete trovare la giusta definizione per ciascuna di queste parole?

S 60

1

2

3

1

2

3

1

2

3

1

2

3

1

2

3

Snello, slanciato

Strumento musicale in terracotta

Elemento di una moltiplicazione

Ha il corpo irto di aculei

Le unghie del leone

Né solido né gassoso

Uno dei 5 sensi

Memoria, traccia

Insigne, famoso

Il bambino più piccolo

Page 63: sikania 275

61 Sduemiladieci maggio/giugno

di numeri GIOCHI

Sempre dal Giappone, dove è stato ideato da un professore di matematica,proviene il Ken Ken, una griglia di operazioni matematiche che può esserepiù o meno semplice. Il gioco, che dà al Sudoku una valenza matematica,consiste nell’inserire nella griglia una serie di numeri (nel nostro caso da 1 a4) in modo che producano come risultato, in ciascuna delle aree dai bordispessi, il risultato dell’operazione specificata in alto a sinistra nelle caselle.Ciascuna cifra può essere ripetuta nella stessa area, ma deve comparire unasola volta in ogni riga e in ogni colonna dell’intero quadrante. Più difficile a dirsi che a farsi

KEN KEN

Lo schema va riempito con le cifre da 1 a 9. Facendo in modo che siano

presenti una sola volta in ciascun riquadro, colonna e linea orizzontale

SUDOKU

1 2 3

9 + 8 +

1 - 3 -

5 + 8 +

5 + 2 + 5 +

4 + 4 +

7 + 3 + 5 +

5 +

9 + 4 x

1 -

3 x 2 : 9 +

6

3 9 6

7 2 8

1

1 4 3 8

1 2 6

3 4

8 2

2 6 4 5 7

6 3 2 1 7

1 5 6 3 9

9 5

7 4

8 1

7 6

1 6 2

6 8 1 5

5 7 1 9 8

FACILE

DIFFICILE

MEDIO

2 1

6 8 5

3 6 2 8

8 7 3 6

9 7 5 6 2

8 3 9 1 7 6

9 8

Page 64: sikania 275

9 7 3 2 4 1 8 5 6

1 2 6 8 7 5 4 3 9

5 8 4 6 3 9 7 1 2

3 6 5 4 1 2 9 8 7

2 1 8 7 9 3 5 6 4

4 9 7 5 8 6 3 2 1

7 5 1 3 6 4 2 9 8

8 3 9 1 2 7 6 4 5

6 4 2 9 5 8 1 7 3

8 6 4 9 5 3 2 1 7

1 7 5 2 8 6 3 4 9

3 2 9 7 4 1 8 5 6

2 5 1 3 9 8 7 6 4

4 9 3 6 2 7 5 8 1

7 8 6 4 1 5 9 2 3

9 1 8 5 7 4 6 3 2

6 4 2 8 3 9 1 7 5

5 3 7 1 6 2 4 9 8

S 62 maggio/giugno duemiladieci

GIOCHI Soluzioni

FACILE DIFFICILEMEDIOsudoku

cruciverba

1 - Snello, slanciato SOTTILE2 - Strumento musicale in terracotta OCARINA3 - Elemento di una moltiplicazione FATTORE4 - Ha il corpo irto di aculei ISTRICE5 - Le unghie del leone ARTIGLI6 - Né solido né gassoso LIQUIDO7 - Uno dei 5 sensi OLFATTO8 - Memoria, traccia RICORDO9 - Insigne, famoso EMERITO

10 - Il bambino più piccolo NEONATO

soluzione: Sofia Loren

il personaggio misterioso

ken ken

Sapete trovare la giusta definizione per ciascuna di queste parole?

1, 2, 3, 3, 2

1

M2

C U3

P O4

L A5

M6

C7

I6

S O R A9

D U O10

C11

A M12

P E13

S T14

R E R15

S A L M I S T R A T A16

A C C E N T U A R E17

C O S T A N T I N18

O19

O T T A N T O T T O20

P21

T I22

T M23

A R24

P25

R26

R27

B28

R I A29

N30

I31

T A32

A U33

D I O34

N O35

C C H E36

T H E L M37

A38

I R E O S39

T R A I A N A I40

R I

1 2 3

9 +

4 2 38 +

1

1 -

23 -

4 1 3

35 +

18 +

2 4

1 3 4 2

5 +

32 +

25 +

4 1

24 +

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