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48 I.D. Educazione Fisica Premessa Vorrei spendere qualche parola per spiegare perché per me è importante essere qua oggi, e condividere con voi le esperienze e le riflessioni, mie e di Federica, per quanto riguarda il valore dell’insegnamento dell’Educazione Fisica, diventata “educazione motoria” ed ora “corpo, movimento e sport”… AIUTO!!! OGGI NON POSSIAMO PERMETTERCI DI PERDERE ANCHE LA PAROLA EDUCAZIONE. Anche se tutti voi sapete perché è importante l’Educazione Fisica, noi riteniamo che essere qua oggi voglia dire comunicarvi anche altro. Prima di tutto vorremmo chiarire le motivazioni VERE che ci spingono tutti i giorni a lavorare con dedizione e con costante pedanteria durante la lezione di ginnastica, nel medesimo modo con cui avevamo iniziato dieci anni fa. Anzi, siamo sempre più convinte di dover mantenere questa strada, per poter contribuire anche se poco al BENESSERE DELLA SOCIETA’. Le nostre strade lavorative, due anni fa, hanno intrapreso apparentemente due percorsi differenti, ma grazie alle nostre comuni convinzioni, ci siamo accorte che lavoriamo sempre allo stesso obiettivo, siamo su due rive diverse dello stesso fiume. Questo per dirvi che abbiamo incontrato in questi anni ostacoli oggettivamente sem- pre più grandi che avrebbero potuto farci desistere in ogni momento, ma FORTI DEI VALORI CHE PEN- SIAMO DI POTER TRASMETTERE AI BAMBINI stiamo tuttora continuando. In secondo luogo vorremmo avere un confronto che possa farci capire in modo più oggettivo che non stiamo prendendo “lucciole per lanterne”. Quando Federica mi ha letto il titolo del Congresso e mi ha chiesto se aves- si avuto voglia di partecipare con un intervento, riguardo ad un commento condiviso da entrambe che aveva- mo fatto durante una telefonata, nella quale concordavamo un po’ stupite che GLI ALTRI NON CAPISCO- NO CHE L’EDUCAZIONE FISICA, FATTA COME LA FACCIAMO NOI, AIUTA IN MODO DIRET- TO NELLA FORMAZIONE DEI BAMBINI A DIVENTARE FUTURI CITTADINI UGUALI, LIBERI E CONSAPEVOLI, risposi di sì. La domanda ora sorge spontanea: COSA C’ENTRA IL QUADRO SVEDESE CON LA FORMAZIONE DI UNA SOCIETA’ MIGLIORE? Se non riusciamo a farci capire dai “non addetti ai lavori”, per la nostra poca chiarezza, forse con voi ci riusci- remo e con i vostri interventi comprenderemo perché questo messaggio fatica a raggiungere tutte le persone nella scuola e fuori. Per cercare di essere il più oggettiva possibile mi sono avvalsa di pubblicazioni e studi che confermano le nostre idee. Per riuscire a rispondere alla domanda precedente cercherò di procedere in modo logico. SIGNIFICATO EDUCATIVO DEL QUADRO SVEDESE NELLA SCUOLA PRIMARIA (ELEMENTARE) I. Pizzarotti* – F. La Ferla** * Insegnante di Educazione Fisica – Laureata in Scienze Motorie – Docente alla scuola primaria ** Insegnante di Educazione Fisica e Maestra di Ginnastica

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48 I.D. Educazione Fisica

PremessaVorrei spendere qualche parola per spiegare perché per me è importante essere qua oggi, e condividere con voile esperienze e le riflessioni, mie e di Federica, per quanto riguarda il valore dell’insegnamento dell’EducazioneFisica, diventata “educazione motoria” ed ora “corpo, movimento e sport”… AIUTO!!!

OGGI NON POSSIAMO PERMETTERCI DI PERDERE ANCHE LA PAROLA EDUCAZIONE.

Anche se tutti voi sapete perché è importante l’Educazione Fisica, noi riteniamo che essere qua oggi voglia direcomunicarvi anche altro.

Prima di tutto vorremmo chiarire le motivazioni VERE che ci spingono tutti i giorni a lavorare con dedizionee con costante pedanteria durante la lezione di ginnastica, nel medesimo modo con cui avevamo iniziato diecianni fa. Anzi, siamo sempre più convinte di dover mantenere questa strada, per poter contribuire anche se pocoal BENESSERE DELLA SOCIETA’.

Le nostre strade lavorative, due anni fa, hanno intrapreso apparentemente due percorsi differenti, ma grazie allenostre comuni convinzioni, ci siamo accorte che lavoriamo sempre allo stesso obiettivo, siamo su due rivediverse dello stesso fiume. Questo per dirvi che abbiamo incontrato in questi anni ostacoli oggettivamente sem-pre più grandi che avrebbero potuto farci desistere in ogni momento, ma FORTI DEI VALORI CHE PEN-SIAMO DI POTER TRASMETTERE AI BAMBINI stiamo tuttora continuando.

In secondo luogo vorremmo avere un confronto che possa farci capire in modo più oggettivo che non stiamoprendendo “lucciole per lanterne”. Quando Federica mi ha letto il titolo del Congresso e mi ha chiesto se aves-si avuto voglia di partecipare con un intervento, riguardo ad un commento condiviso da entrambe che aveva-mo fatto durante una telefonata, nella quale concordavamo un po’ stupite che GLI ALTRI NON CAPISCO-NO CHE L’EDUCAZIONE FISICA, FATTA COME LA FACCIAMO NOI, AIUTA IN MODO DIRET-TO NELLA FORMAZIONE DEI BAMBINI A DIVENTARE FUTURI CITTADINI UGUALI, LIBERIE CONSAPEVOLI, risposi di sì.La domanda ora sorge spontanea: COSA C’ENTRA IL QUADRO SVEDESE CON LA FORMAZIONE DIUNA SOCIETA’ MIGLIORE?

Se non riusciamo a farci capire dai “non addetti ai lavori”, per la nostra poca chiarezza, forse con voi ci riusci-remo e con i vostri interventi comprenderemo perché questo messaggio fatica a raggiungere tutte le personenella scuola e fuori.

Per cercare di essere il più oggettiva possibile mi sono avvalsa di pubblicazioni e studi che confermano le nostreidee. Per riuscire a rispondere alla domanda precedente cercherò di procedere in modo logico.

SIGNIFICATO EDUCATIVO DEL QUADRO SVEDESE NELLASCUOLA PRIMARIA (ELEMENTARE) I. Pizzarotti* – F. La Ferla*** Insegnante di Educazione Fisica – Laureata in Scienze Motorie – Docente alla scuola primaria** Insegnante di Educazione Fisica e Maestra di Ginnastica

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Ci tengo a ripetere che solo e ripeto solo questa motivazione ci fa continuare il nostro lavoro e un solo dubbioforse ci farebbe abbandonare!

PASSAGGI LOGICI

Partiamo dalla presentazione di Federica La Ferla ed Elisa Diegoli riguardante gli esercizi al Quadro Svedese.

ESEGUIRE DEGLI ESERCIZI FISICIsignifica

FARE PER IMPARARE

QUELLO CHE IL BAMBINO IMPARA A GINNASTICALO TRASPORTA NELLE ALTRE MATERIE E NELLAVITA QUOTIDIANA

COME IL BAMBINO APPRENDE L’EDUCAZIONEFISICA PUO’ APPRENDERE LE ALTRE DISCIPLINE.

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TUTTE LE MATERIE CONCORRONO ALLA FORMA-ZIONE DI UN BAMBINO COSTRUENDO CONO-SCENZE E VALORI.

L’INSIEME DEI BAMBINI FORMA UN GRUPPO CLAS-SE CHE CONDIVIDE UN DETERMINATO SISTEMAVALORIALE E LE MEDESIME REGOLE DI CONVI-VENZA CIVILE ..

TANTI GRUPPI CLASSE DELLA STESSA ETA’ FORMA-NO UNA GENERAZIONE.

PIU’ GENERAZIONI FORMERANNO AL DI FUORI DELLA SCUOLA UNA SOCIETA’.

Ogni classe è una piccola società, come afferma il Prof. Andreoli nel libro “Lettera ad un insegnante”, una clas-se è come un’orchestra e l’insegnante è il direttore che deve saper valorizzare ogni elemento e far suonare ilgruppo in modo armonico senza nessuna prevaricazione di uno strumento. Questa metafora la apprezzo moltoperché è questo che avviene in modo esplicito in ogni lezione di ginnastica e non nello sport.Questo è in sintesi la strada che percorre il nostro pensiero ogni volta che facciamo educazione fisica.

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APPROFONDIMENTO DI ALCUNI ELEMENTI DELL’EDUCAZIONE FISICA

Nel titolo del nostro intervento risiedono le parole “significato educativo” e proprio da qui vorrei partire.Cosa riteniamo noi per educazione?L’educazione ci appare come un mezzo indispensabile che potrà consentirci di raggiungere i NOSTRI IDEA-LI DI PACE, LIBERTA’ E GIUSTIZIA SOCIALE.L’educazione è anche espressione d’amore per i bambini, infatti la Commissione UNESCO afferma che “è difondamentale importanza provare un senso di RESPONSABILITA’ alle FINALITA’ e agli STRUMENTI del-l’educazione”.Non posso che cogliere immediatamente il collegamento diretto tra STRUMENTI e l’educazione fisica.Solo questa materia ha la parola “educazione” al suo interno e come tale ha il significato di far suo questo ele-mento come inscindibile nella sua pratica.

Altro commento che ritrovo di fondamentale importanza è il riferimento a “in che modo possiamo imparare avivere insieme nel villaggio globale se non riusciamo a vivere nelle comunità alle quali apparteniamo… Desideriamodavvero contribuire alla vita pubblica, e siamo in grado di farlo? È QUESTO IL PROBLEMA FONDAMENTALE DELLA DEMOCRAZIA, LA VOLONTA’ DI PARTECIPA-RE, deve pervenire dal senso di responsabilità di ciascuno… la democrazia ha conquistato nuovi spazi in terre cheprima erano sotto dei totalitarismi e mostra segni di indebolimento in paesi che hanno avuto istituzioni democrati-che per molti decenni, come se ci fosse un costante bisogno di ricominciare da capo, e come se ogni cosa dovesse RIN-NOVARSI E REINVENTARSI”.

Questa pensiero credo sia condivisibile da tutti noi e noi prima di altri capiamo immediatamente quanto ilVERO INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE FISICA POSSA INTERVENIRE POTENTEMENTESULLO SVILUPPO DEI BAMBINI E CONCORRERE NELLA LORO FORMAZIONE IN CITTADINI. Per supportare questa affermazione in modo concreto vi vorrei far notare in primo luogo la parola VOLON-TA’ e associarla alla VOLONTA’ e al suo significato nel libro “Teoria dell’esercizio fisico” scritto dal Prof.Pecchioli, e in secondo luogo vorrei farvi osservare che la parte in cui si afferma che bisogna ricominciare dacapo (RINNOVARSI), altro non sono che i cicli scolastici, proprio definiti cicli perché si riparte da capo ogniqualvolta che si prendono delle classi prime. E riteniamo che proprio per questa mancanza di ore di educazione fisica la scuola sta attualmente fallendo comeprocesso educativo mostrandovi alcuni studi degli ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE.

IL DISAGIO GIOVANILE

Il disagio scolastico è un aspetto del disagio giovanile che può manifestarsi con varie modalità, disturbo in clas-se, irrequietezza, iperattività, difficoltà di apprendimento e di inserimento nel gruppo, scarsa motivazione,basso rendimento, abbandono. Le cause sono varie ambiente di vita, l’ambiente scolastico, rapporto tra alun-no e insegnante, ecc.Nel 2008 in un’indagine svolta tra i giovani di 14 e 17 anni, il campione degli intervistati vive situazioni didisagio legate alle condizioni familiari, a una percezione negativa della scuola e a un cattivo rapporto con gliinsegnanti.Insofferenze che fanno assumere comportamenti a rischio soprattutto in gruppo. Le condizioni economicheagiate e il grado di istruzione elevato non “salva” i ragazzi.I giovani con disagio, si legge negli Annali, “si differenziano fortemente dagli altri loro coetanei: solo il 43%,rispetto al 74%, ritiene che studiare possa offrire opportunità, mentre il 13,1 %, rispetto all’1 %, dice che nonserve a niente perché CIO’ CHE CONTA È ESSERE RICCHI E FAMOSI”!!!Per me la tabella dove si nota il fallimento di certi valori è quella che riguarda i comportamenti trasgressivi: intutti i ragazzi, disagiati e non, sono simili: fumare, viaggiare senza biglietto, ubriacarsi e fare uso di droghe leg-gere.

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Cosa possiamo fare? GINNASTICA

Il quadro svedese è l’attrezzo per eccellenza, che permette di racchiudere tutti i tipi di esercizio fisico per lascuola. Dal libro “Teoria dell’esercizio fisico” vorrei riportare il commento del Prof. Pecchioli per quantoriguarda la frase di Emilio Baumann “l’esercizio fisico è un atto motorio voluto e precisato”, riferito alla volon-tà di chi esegue l’esercizio fisico.Il Prof. Pecchioli collega L’ESERCIZIO FISICO direttamente alla MOTIVAZIONE, dicendo che “solo essalo rende efficace”. Mi sono soffermata e ho letto varie volte la parte in cui afferma “la volontà, la forza di volon-tà appartiene alla sfera morale ed ecco allora la grande importanza dell’esercizio fisico e dell’Educazione Fisica:ESSA AGISCE SU UNA QUALITA’, CHE FISICA APPARENTEMENTE NON E’ “ (p.13)

Ora dopo essermi sentita orgogliosa di ciò che provo ad insegnare, ritenendo per esercizio fisico solo quelloappena esposto, mi sono rappresentata mentalmente l’effetto dell’esercizio fisico e ho visualizzato due stradeparallele. Mente e corpo, che si costruiscono di pari passo nel medesimo momento in cui faccio fare un eser-cizio. NON PUO’ ESSERCI LO SVILUPPO DI UNA SENZA CHE AVVENGA LO SVILUPPO DEL-L’ALTRA E LA LORO INTERAZIONE SCATURISCE NELLA FORMAZIONE DI VALORI MORALICONCRETI E SOLIDI.

NELL’ESERCIZIO FISICO E’ INTRINSECA LA VALENZA MORALE

Quando parliamo di questo valore UNICO dell’educazione fisica a colleghi, allenatori e genitori, questi fannofatica a crederci, anche se mostriamo a loro il lavoro svolto in palestra, se non addirittura facendoglielo prova-re direttamente.

Adesso proverò ad esporre in modo più approfondito l’analisi fatta di alcuni esercizi eseguiti al quadro e le loroimplicazioni educative curriculari ed extra-curriculari, suppor-tandola con dati di alcuni libri.

1° ESEMPIO: esercizio al Quadro Svedese proposto daFederica ed Elisa per le classi prime e seconde: arrampicata“semplice” e traslocazione laterale con i bambini che si incro-ciano e discesa.

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Alcuni obiettivi che si sviluppano in questo esercizio possono essere: CONCENTRAZIONE, CONTRAZIO-NE E DECONTRAZIONE DELLA MANO E LATERALITA’.

Questi tre obiettivi sono importantissimi nelle classi prime e seconde.

La CONCENTRAZIONE, meglio definita ATTENZIONE,è un processo cognitivo che permette di selezionare gli stimo-li ambientali: è quindi la capacità della mente di filtrare soltan-to gli stimoli interessanti e mantenerla nel tempo. Il livello di attenzione è considerato a scuola un fattore fonda-mentale nello svolgimento corretto di esercizi o compiti di unbambino. Ad una bassa attenzione corrisponde una altadistraibilità e minori prestazioni, che causano contemporanea-mente una disorganizzazione del comportamento.Molti studi confermano che sono aumentati nei bambini idisturbi d’apprendimento causati da carenze d’attenzione: diconseguenza, è ovvio che tutte le attività proposte che piaccio-

no ai bambini sono altamente motivanti e creano la base per un processo cognitivo attivo. I bambini devono inoltre avere molto chiare le consegne, le richieste dell’insegnante riguardo ad un esercizio,un compito o un gioco.Il piacere e la chiarezza sono elementi tipici dell’esercizio di educazione fisica, perché il bambino ama fare conil corpo e può copiare l’insegnante che fa vedere l’esercizio.

Il secondo obiettivo dell’esercizio è la CONTRAZIONE EDECONTRAZIONE DELLA MANO. Durante l’esecuzionedi questi esercizio le mani devono afferrare e lasciare i pioli conuna certa solidità per mantenere una presa sicura all’attrezzo. La ripetizione della contrazione e decontrazione della manoavviene molte volte durante uno spostamento al quadro senzafar stancare i bambini come in un esercizio senza attrezzi.Saper decontrarre i muscoli della mano è fondamentale peravere una presa della matita o della penna fluida, non rigida epesante: nelle classi prime si fanno molti esercizi sui fogli neiquali il bambino deve seguire delle linee tratteggiate senza maistaccare la matita dal foglio. Saper scrivere senza “CALCARE” significa avere una bella calligrafia e non affaticarsi durante la scrittura, neidisegni permette di controllare i bordi e l’intensità del colore.

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Il terzo obiettivo è la LATERALITA’.

Tutte le “arrampicate” al quadro esaltano l’apprendimento della lateralità, è di notevole importanza consolida-re la dominanza corretta per uno corretto apprendimento della letto-scrittura. Difatti il processo di lateralizza-zione contribuisce ad aiutare l’equilibrio, è fondamentale per la precisione e per la coordinazione oculo-manua-le, al formarsi della scrittura e alla sua organizzazione nello spazio del foglio.

Ecco perché gli esercizi per la lateralizzazione devono essereproposti già alla materna e con continuità. La lateralità a scuola può trovare applicazione anche in mododiretto, attraverso la lettura di mappe geografiche, disegni amano libera e geometrici, l’informatica (muovere il mouse),ecc.

Infine, l’acquisizione della lateralità tocca anche lo sviluppopsico-affettivo, nella capacità del bambino di porsi al posto diun altro durante un gioco e quindi la capacità di identificarsicon i sentimenti altrui, di accettare e rispettare gli altri.

2°ESEMPIO

Tutte le coreografie di gruppo al quadro, dalle più semplicialle più complesse, sono gli esercizi tra i più difficoltosi ditutti i grandi attrezzi. Nei bambini della scuola primaria,attraverso l’esecuzione degli esercizi visti nei filmati, si svilup-pano molte capacità e sensibilità, che mi piacerebbe unificare

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sotto il nome di relazione positiva. Ogni esercizio comporta:- conoscere i propri limiti e quelli dei compagni- rispettare i tempi di esecuzione dell’esercizio e dei compagni- memorizzare la successione dei movimenti e i sincronismi- resistere alla fatica- collaborare/aiutarsi- rispettare le regole- ecc.

Tutti i punti sopra citati hanno una notevole rilevanza nella formazione di quelle peculiarità, che nel bambinoconcorrono a relazionare in modo positivo all’interno del gruppo classe.

Conoscere i propri limiti e quelli dei compagni significa sapersfruttare le competenze eccellenti di ognuno, sapersi fermare ericonoscere che l’altro è meglio di te a fare una cosa senzadover litigare o imporsi in altri modi, il risultato del lavorosarà quello che di meglio il gruppo classe può offrire.

Rispettare i tempi di esecuzione dell’esercizio e dei compagnirende i bambini consapevoli del proprio corpo e delle diffe-renze con i propri compagni, che esistono ritmi diversi nelfare le cose in tutti i momenti della giornata di vita scolasticae non. A questa età hanno già problemi di dover fare tantissi-me cose tutti i giorni di tutta la settimana, stanno aumentan-

do i bambini ansiosi che non sanno stare bene in un tempo di vita lento.Questi bambini faranno fatica a riflettere e a riposare.

Memorizzare è una capacità che va continuamente stimolata per mantenere il cervello “plastico”.

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Saper memorizzare una progressione didattica è come se undocente in classe spiegasse almeno 5 consegne consecutive inuna materia, NON CAPITA QUASI MAI, può avvenire sec’è un lavoro di gruppo e ogni singolo ha un compito diffe-rente. La memorizzazione di movimenti da eseguire in sincro-no con altri comporta autonomia nei confronti dell’adulto emaggior autostima.

Tutti gli altri punti interagiscono nello sviluppo della volon-tà: saper resistere ad una fatica significa capire che il propriocedere comprometterebbe il risultato di tutto il gruppo, saperrispettare le regole comporta l’accettazione democratica (le

regole sono stabilite dalla maggioranza, il mio io nel gruppo diventa noi, accettando cose che potrebbero nonpiacermi).

Ho definito prima che gli esercizi al quadro concorrono ad uno sviluppo nei bambini di relazioni positive, per-ché NON MI E’ MAI CAPITATO DI SENTIR BISTICCIARE BAMBINI MENTRE FANNO IL QUA-DRO, ANZI SIA PRIMA CHE DOPO C’E’ MOLTA COMPLICITA’ E SODDISFAZIONE NEL VEDE-RE ESEGUIRE GLI ESERCIZI DAI PROPRI COMPAGNI.

CONCLUSIONI

Per trovare conferma in quanto abbiamo esposto sul valore educativo della ginnastica con i grandi attrezzi vor-rei riportare in modo sintetico alcune parti del libro “Nell’educazione un tesoro”.Nel libro si afferma che questo secolo fornirà mezzi senza precedenti per la comunicazione e imporrà all’edu-cazione due imperativi che potrebbero sembrare contradditori. L’educazione deve trasmettere una crescentequantità di cognizioni però nello stesso tempo deve dare i punti di riferimento ai bambini per non essere som-mersi dalle informazioni, MOLTE DELLE QUALI EFFIMERE E INUTILI! L’educazione deve formare un individuo in grado di imparare nel corso intero della vita e deve essere organiz-zata secondo 4 tipi di apprendimento:IMPARARE A CONOSCEREIMPARARE A FAREIMPARARE A VIVERE INSIEME IMPARARE AD ESSERE

Vorrei solo fare un commento sul primo punto, nel quale si afferma che “imparare a conoscere presuppone chesi impari a imparare, attraverso l’esercizio della concentrazione, della memoria e della riflessione. Fin dall’in-fanzia, soprattutto nelle società dominate dall’immagine televisiva, il bambino deve imparare a concentrare lapropria attenzione su persone o cose. La rapidissima successione delle informazioni (zapping)…nuocciono alprocesso di scoperta, che richiede tempo e riflessione. L’esercizio della MEMORIA è un ANTIDOTO controil rischio di rimanere sommersi dalle informazioni diffuse dai media”.

Prima abbiamo visto quanto l’educazione fisica può aiutare lo sviluppo della conoscenza. Crediamo che bambini che fanno la vera ginnastica sono bambini capaci di riflettere e di scegliere le informa-zioni da memorizzare e saranno cittadini mentalmente autonomi e consapevoli del loro agire.

Vorrei concludere citando l’articolo 34 della Costituzione:

La scuola è aperta a tutti.L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, chedevono essere attribuite per concorso.

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Bibliografia:

Marco Pecchioli, Teoria dell’esercizio fisico, a cura dell’Istituto Duchenne, Firenze 2005

Jacques Delors, Nell’educazione un tesoro, Rapporto all’UNESCO della Commissione Internazionalesull’Educazione per il Ventunesimo Secolo (la Commissione era formata da docenti, pedagogisti e scienziati perl’analisi dello sviluppo mondiale della popolazione sulla terra), Armando ed., 1996

Legalità, responsabilità e cittadinanza, Annali del 2009 eseguiti dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università edella Ricerca

Vittorino Andreoli, Lettera a un insegnante, Rizzoli 2006