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Ai casi di malasanità che spesso ci hanno fatto gridare che non vale la pena tenere aperta questa struttura, fanno da contraltare casi di eccellenza che agiscono con silenziosa efficacia nei suoi più polverosi meandri.

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Ai casi di malasanità chespesso ci hanno fatto gridare che non vale lapena tenere aperta questa struttura, fannoda contraltare casi dieccellenza che agisconocon silenziosa efficacianei suoi più polverosimeandri.

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DOMENICA18 OTTOBRE 3www.rivieraweb.it LA CONTROCOPERTINA

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Le mie figlie adoravano questo posto, finchè nonc'è stato il down». Yvonnee Mondolfi, cono-sciuta come la prof in bici, è una donna bellissi-ma di origini svedesi. Fa la guida turistica e nonc'è posto al mondo dove non sia stata. In passa-to ha organizzato viaggi culinari in Sicilia e

Calabria e nella stagione dei nobel tornava in Svezia afare da interprete, e lo fece anche quando fu la volta delnostro Dario Fo. Quando era più giovane aveva unacasa a Palizzi e le figlie si recavano a Siderno per fareshopping. «Io trovo la costa ionica stupenda - esclamaYvonne facendo scintillare un sorriso - L'altra sera sonostata in un locale sul lungomare, sembrava di essere inFlorida! Mi sentivo come in un film!». E poi eccolo arri-vare quello schiaffo dolce, accompagnato da onde dipiombo nello stomaco. «Purtroppo, però, nel locale c'e-rano cartacce per terra e un tavolino rotto. Ho chiama-to la proprietaria e gliel'ho fatto notare. L'ho fatto per lei,perchè è un peccato, qui si sta bene». Non è la sola adaverlo notato, anche molti suoi amici del nord e turistiche ha incontrato nel suo lavoro lo dicono: «Quaggiùsono degli sporcaccioni!». Quando ha deciso di venire astare in Calabria, si è vista redarguire: «Ma sei matta,non vorrai mica finire in mezzo all'immondizia?».«Qui le case non sono rifinite, preservate, non c'è labuona abitudine di fare manutenzione - continua la profin bici. - Le viuzze secondarie, persino a Reggio, sonopattumiere. Non c'è il senso dell'ordine e della pulizia».«I calabresi, e in generale un po' tutti gli italiani, ci ten-gono molto a tirare a lucido la propria casa, mentre perstrada smettono improvvisamente di avere cura per lapulizia. In Svezia le case non luccicano come qui perchèla gente lavora e non ha il tempo per far brillare i pavi-menti ma in strada ci si può mettere a sedere nudi emangiare sul prato» - fa notare Yvonnee con una delica-tezza e una cordialità sempre in perfetto equilibrio, guar-dandosi bene dallo sfociare nella confidenza insolente.«I ragazzi svedesi, nel periodo estivo, vengono impiega-ti in dei lavoretti che gli permettono di avere quei pocketmoney (paghetta) per le piccole spese quotidiane. E perinfondere nelle nuove generazioni una coscienza ecolo-gica viene chiesto loro di curare i giardini, i cimiteri cheda noi sono pieni di verde, bellissimi tanto da essere -sembrerà buffo - dei piacevoli punti d'incontro. Per noila natura è sacra. Perchè avremo anche le chiese vuoteda 100 anni ma la nostra religione è la natura». E per chiprofessa la natura è inconcepibile quanto si ritrova adassistere in Calabria, sulla costa ionica in particolare.«Qui la gente scende dalla macchina lasciandola inmoto. Io devo respirare quell'aria lì... ma stiamo scher-zando? Tagliano l'erba e non la rimuovono. C'è bisognodi dirlo che non si fa? C'è bisogno di dirlo che se nontrovi nei paraggi un cestino per buttare la carta, te lametti in tasca e te ne liberi solo quando lo trovi, anche sedovrai girare per chilometri? In Svezia chi butta unacarta per strada si becca 200 euro di multa. A Shanghaie Hong Kong si paga il doppio. Ma è giusto così: senzarispetto per il tuo prossimo il mondo è un caos». Intantoi miei pensieri facevano su e giù come nel rocchetto diuno yo-yo, e davanti agli occhi vedevo configurarsi ora laSvezia ora la Calabria, un Van Eyck contro un Picasso.Yvonnee ci stava dolcemente riducendo in polpiglia

come un pomodoro nel passatutto ma aveva tremenda-mente ragione. Ho avuto l'impressione che ci sbottonas-se uno a uno ma faceva attenzione a non incasellare lasua opinione nella gabbia di una sentenza o di una lezio-ne perchè forse ci conosce abbastanza per sapere quan-to siamo permalosi quando ci sbattono in faccia la verità.«Qui avreste una vegetazione stupenda - incalza la prof- se solo la curaste. Da noi in Svezia c'erano solo patate,adesso facciamo anche il vino, sebbene non sia cosìbuono - ridacchia. - Un prato verde qui cresce in 15 gior-ni, da noi servono tre mesi. Avete il petrolio e non ve nerendete conto! Per me questo è incomprensibile». Il suonon vuole essere un sermone all'ora delle pagelle medio-cri, è una sgridata bonaria per chi ha le capacità ma nonsi applica. «Eppure basterebbe così poco. In Svezia vivo-no 84 nazionalità: dopo un anno imparano a essere ordi-natissimi, perchè se tu vedi il tuo vicino ordinato, lodiventi anche tu. E funziona anche con i calabresi!Conosco Toni Sica, crotonese trapiantato da oltre 30anni in Svezia, fotografo ufficiale di Corte, titolare diun’agenzia fotogiornalistica fra le più quotate inScandinavia, e Giuseppe Manica, sempre crotonese,Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura “C.M. Lerici”di Stoccolma e di Bruxelles, due persone così a modo...».Poi riprende: «Comunque ci sono posti puliti anche quiin Calabria, non sulla costa ionica purtroppo, comenemmeno a Reggio che vince il premio per la sporcizia.Cosenza, invece, è diversa. Sono stata di recente aSpezzano Albanese e Corigliano. Lì sì che si potevamangiare in strada. L'ordine regnava sovrano, le biciclet-te erano ben sistemate nelle rastrelliere... sembrava diessere a Copenaghen!». Chiedo a Yvonnee cos'altro danoi la indigna oltre il disordine e la sporcizia. «I ragazzinon hanno interessi, non parlano di niente. Non ho maisentito discorsi tanto sciocchi!». I nostri giovani siaggrappano alle sigarette per scacciare il puzzo dellanoia mentre nel suo paese divorano ogni giorno abbon-danti razioni di carta stampata, e fumare è demodé.«Dovrebbero imparare le lingue, non solo l'informatica,altrimenti rimangono indietro. Il loro oziare per me èscandaloso. Devono darsi una svegliata se vogliono unavita con il bordo d'oro, come diciamo in Svezia». E poialtra annotazione della prof in bici: «I giovani europei edello stesso nord Italia trovano noiosa questa terra, oldfashioned (all'antica), sia per quanto riguarda il modo divestirsi che il gusto nell'arredare le case. Ci sono le ecce-zioni, certo, ma io vedo l'infanzia di mia nonna quaggiù».Chiedo a Yvonnee cosa pensa dei matrimoni che vengo-no celebrati in Calabria. «Per sposarsi qui c'è bisogno dichiedere un prestito... 500 invitati... da follia! Mio figlio siè sposato e l'ho saputo una settimana dopo. Il matrimo-nio in Svezia è fuori moda da sempre: si parlava di"matrimonio alla stoccolmese" quando ero piccola, chie-si a mia madre cosa volesse dire e mi rispose "vuol direche non ci si sposa"!». Yvonnee non riesce a capire per-chè cerchiamo l'armonia dentro la famiglia, dentro unacittà e non in noi stessi mentre siamo in giro per ilmondo. Le vite da pappa reale le danno la nausea. «Lafamiglia tradizionale non la sopporto. I figli devono rice-vere un "colpo" dai genitori per uscire dalla famiglia,andare per il mondo e farcela!». Prima di lasciarci, chie-do alla prof in bici se c'è qualcosa che ha apprezzato dinoi e della nostra terra. «Avete un cuore grande e dellenotti vellutate per cui perdonerei quasi tutto!».

“Siete degli sporcaccioni!”

Yvonne Mondolfi, affascinante svedese, ha fatto per anni la guida turistica, raccogliendo pareri su di noi in giro per il mondo.Tutti sono concordi nell’affermare che siamo degli zozzoni,senza il minimo rispetto per la natura e per il prossimo.

I ragazzicalabresi si

aggrappanoalle sigarette

e organizzanomatrimoni da

500 invitati!Niente di più

fuorimoda peruno svedese.

I giovani europei ci trovano old fashioned(all’antica) sia per quantoriguarda il nostro modo di vestirci che il gusto nell’arredare le case.

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DOMENICA18 OTTOBRE 4ATTUALITÀ www.rivieraweb.it

’hanno chiamata“SidernoConnection” l’infor-mativa sulla quale poggia unaparte del fermo dell’operazione“Acero” delle scorse settimane.Il nome è stato coniato dagliinvestigatori del Servizio

Centrale Operativo e dalla Squadra Mobile diReggio Calabria che, con il coordinamentodella Dda di Reggio di Calabria, da diversotempo, svolgono attività investigative, inItalia e all’estero, per disarticolare le proie-zioni e le alleanze transnazionali dell’organiz-zazione mafiosa denominata ‘ndrangheta.L’informativa “Siderno Connection” sareb-be la continuazione dell’operazione “SidernoGroup of Crime” del 1992. “Siderno Group”,secondo gli esiti investigativi, risale ai primianni ‘50 sarebbe stata dovuta alla volontà dialcuni importanti esponenti di “Cosa Nostranewyorkese” ma di origine calabrese (in par-ticolare, Frank Costello e Albert Anastasia,ritenuti rispettivamente capi delle famiglieGenovese e Gambino) di saldare gli interessicriminali della mafia italiana in tutto il conti-nente nord americano, per la gestionecomune del traffico di stupefacenti, delleestorsioni e del gioco d’azzardo.Sin dalle prime manifestazioni in Canadadella criminalità di matrice mafiosa, nellecittà metropolitane di Toronto e Montreal,divenne operativa una complessa organizza-zione criminale di tipo mafioso, composta dapiù cellule che racchiudevano gruppi o fami-glie, in parte di origine calabrese e in parte diorigine siciliana.“Leader” indiscusso dì tale organizzazioneera, all’epoca, tale Rizzuto che, in virtù deisuoi legami con la potente famiglia mafiosadi “Cosa Nostra” aveva creato, una struttu-ra mafiosa ben radicata, collegata con quelladi Toronto e con l’Italia.Lo sviluppo delle attività criminali e l’evolu-zione strategica della ‘ndrangheta calabresehanno modificato progressivamente gli equi-libri anche in Canada, laddove gli interessidella tradizionale mafìa siciliana sono statigradualmente ridimensionati dal profondoradicamento e dalla successiva, prorompenteespansione delle cosche calabresi, di cuianche le attuali vicende investigative rappre-sentano una plastica rappresentazione.Tuttora, il termine “Siderno Group of Crime”viene utilizzato per indicare le famigliemafiose di origine calabrese provenienti daSiderno che, pur agendo in contesti lontanigeograficamente dalla Calabria, sono salda-mente legate da vincoli di sangue dalla“cosca-madre”, radicata nell’area di Siderno.In Canada, in particolare, esisterebbe datempo una struttura fortemente radicata nelterritorio, composta da un notevole numero disodali che ha saputo riprodurre, anche inquella nazione il modello funzionale della‘ndrangheta calabrese. Esisterebbero almenonove “locali”, tutti rappresentati, a livello cen-trale e di coordinamento, dal “Crimine” diToronto, dislocati prevalentemente nello statodell’Ontario, ove si trova la cittadina diThunder Bay, centro nevralgico degli interes-si criminali del sodalizio.Come già emerso in inchieste passate, chehanno dischiuso definitivamente le relazionitra le consorterie della ‘ndrangheta all’estero,sussisterebbero tradizionalmente strutture cherispondono rigidamente al “Crimine” diReggio Calabria, attraverso propri rappresen-tanti che fanno la spola tra l’Italia e il Canada,per gestire i rapporti, pianificare gli affari ille-citi e appianare eventuali controversie.Sarebbero questi soggetti a far parte della“Siderno connection”, che dagli esiti dell’ul-tima indagine della procura antimafia regginafarebbero parte di una consorteria che,costruendo e rinsaldando vecchie e nuovealleanze, avrebbe riprodotto il modello crimi-noso di riferimento nel continente nordame-ricano (soprattutto in Canada), affermandoun proprio ruolo di autorevole leadershipanche nell’area dei Paesi Bassi, del Belgio edella Germania, da tempo divenuti “croce-via” strategici nella gestione del trafficointernazionale di stupefacenti e nella illeci-ta infiltrazione di importanti settori eco-nomici e commerciali (import-export di pro-dotti agricoli e alimentari, ristorazione, inve-stimenti nel settore immobiliare).

RIVIERA

L

GIUDIZIARIA

Da “Siderno Groupof Crime” a “Siderno

Connection”

La Società Nazionale di Salvamento, sezione “Locride Mare”, operante nei Settori: Salvataggio - Antincendio - ProtezioneCivile - Guardia Costiera Ausiliaria - formazione assistenti Bagnanti con rilascio Brevetto M.I.P., inaugurerà oggi, alle ore17:00 la nuova sede Decentrata (Centro di Assistenza oncologica) a Siderno, in via Mediterraneo 10.Interverranno la coordinatrice Emiliana Flamingo, il sindaco Pietro Fuda, il direttore di Locri Mare Giuseppe Pelle e i medi-ci Rinaldo Nicita e Franco Mammì.

La Società Nazionale di Salvamento inaugura la sua nuova sede a Siderno

18ottobre

19ottobre

22ottobre

Nick Spatariinaugura in settimanala sua nuova mostra

Il prossimo 22 ottobre Nick Spatarisarà a Napoli, all’Università degli StudiSuor Orsola Benincasa, per inaugu-rare la sua nuova mostra, realizzata in

collaborazione con Musaba.Saranno presenti il Presidente della

fondazione Terzo Pilastro e ilMagnifico Rettore

dell’Università napole-tana.

Domani Locriricorda Francesco

FortugnoDomani una grande manifesta-zione ricorderà Francesco

Fortugno. Nel decennale della suamorte, Locri si riunirà alle ore 9:30 aPalazzo Nieddu Del Rio per deporreuna corona di fiori. Si procederàdunque con un contest fotografi-co avviato sui social network econ altri eventi fino al tardo

pomeriggio.

L’ultimafatica di Gioacchino

CriacoQuesta sera, alle ore 18:30, allalibreria Calliope Mondadori di

Siderno, Gioacchino Criaco presen-terà “Il saltozoppo”, il suo nuovoattesissimo romanzo, edito daFeltrinelli. Con l’autore: Maria

Teresa D’Agostino e Luigi Franco(direttore editoriale Rubbettino).

Leggerà passi del libroRossella Scherl.

SabinaGuzzanti torna con il suo nuovospettacoloDopo la partecipazione esti-va al Riace Film Festival,Sabina Guzzanti torna nella

Locride con il suo nuovo spettacoloteatrale, “Come ne venimmo fuori -Proiezioni dal futuro”, di Giorgio Gallionee Guido Fiorato, in programma ilprossimo sabato 24 ottobre, alleore 21:00, al Teatro di

Gioiosa Jonica

24ottobre

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Il23 e 24 ottobre 2015 si svolgeranno aGerace le giornate Ioniche diReumatologia. Si tratta di un eventod’importanza scientifica rilevante, ilprimo di carattere nazionale in Calabria

che verterà sulla diagnosi precoce nelle malat-tie Reumatiche. Presiederanno l’evento Il dott.Nicola Congiusta, specialista in reumatologiapresso l’ospedale Civile di Locri, nonché orga-nizzatore delle giornate reumatologiche, assie-me al dr Giuseppe Germanò, specialista in reu-matologia presso l’IRCCS, Santa Maria nuovadi Reggio Emilia, curatore scientifico del con-vegno.L’evento avrà luogo nella spettacolare cornicedella Chiesa di San Francesco, sotto il patroci-nio della Società Italiana di Reumatologia(SIR), Associazione Nazionale dei Malati reu-matici(ANMAR), Azienda SanitariaProvinciale di Reggio Calabria, FederazioneMedici di Famiglia, Ordine dei Medici dellaProvincia di Reggio Calabria, RegioneCalabria, Provincia di Reggio Calabria, Città diGerace.Interverranno tra i più autorevoli reumatologi ericercatori provenienti dalla Calabria e da altreparti d’Italia. Nella parte conclusiva sarà datavoce ai pazienti attraverso l’intervento del vicePresidente dell’associazione Nazionale deimalati reumatici, Teresa Perinetto. Un momen-to cruciale d’incontro e interazione tra Medicodi Medicina Generale, Reumatologi, Specialistidi altre discipline e paziente. Lo scopo è indivi-duare la gestione ottimale e il corretto percorsodiagnostico/terapeutico delle più gravi malattiereumatiche. Il congresso è accreditato presso il Ministerodella Salute ed è valido ai fini ECM (educazio-ne continua in Medicina) per tutte le figure pro-fessionali sanitarie. All’apertura del convegnoparteciperanno le autorità locali, religiose esanitarie, al fine di rilevare il sostegno del terri-torio nella lotta alle malattie reumatiche.Si affronteranno argomenti sulle artriti infiam-matorie quali l’Artrite Reumatoide e leSpondiloartriti, Lupus Eritematoso Sistemico,Vasculiti, Febbre familiare mediterranea,Morbo di Behcet, complicanze d’organo corre-late alla malattia reumatica, innovazioni dia-gnostiche e terapeutiche.Esiste oggi una “finestra di opportunità“ che

consente di cogliere in tempo i primi sintomi ediagnosticare precocemente una malattia reu-matica, altrimenti invalidante e irreversibile. Ladiagnosi precoce consente un enorme rispar-mio in termini di costi sanitari e sociali.L’ambulatorio di Reumatologia, operante nel-l’ospedale Civile di Locri, il cui responsabile è ildott. Nicola Congiusta, assieme ai centri specia-listici calabresi, fornisce assistenza ai pazientiaffetti da malattie reumatiche, la cui missione èincentrata soprattutto sulla sensibilizzazione ediffusione della diagnosi precoce. I pazienti cheaccedono all’ambulatorio di reumatologiahanno la possibilità di ottenere il correttoinquadramento diagnostico e terapeutico e l’ac-cesso alle terapie biotecnologiche di ultimagenerazione. Nel caso dell’ambulatorio diLocri, attraverso la figura del dott. Congiusta, èpossibile attingere a percorsi diagnostici e tera-peutici di livello avanzato, grazie al progetto di“net-work reumatologico nazionale”, connessoalla struttura.Che le malattie reumatiche siano tra le maggio-ri cause d’invalidità era già noto da qualchetempo. La stima di tale importanza tuttavia sipuò desumere attraverso recenti dati socio-epi-demiologici, i quali fanno notare come ancoraoggi le malattie reumatiche siano sottostimate.L’insufficiente assistenza dei malati reumaticicosta alla società italiana oltre 22 milioni di gior-nate lavorative perse. In termini di produttivitàsignifica un costo di quasi 3 miliardi dieuro/anno (indagine FIT FOR work Italia). L’emigrazione sanitaria è un altro dei temi chesaranno toccati nel convegno.Il disagio di dover affrontare i cosiddetti “viaggidella speranza”, affligge migliaia di pazienti eloro familiari nella nostra regione. Comeaffrontare tale problema con le risorse disponi-bili sul territorio di origine e come miglioraretali risorse, è uno degli scopi che si propone ilconvegno di Gerace, attraverso i confrontivariegati dei relatori e moderatori.In reumatologia non è possibile parlare di pre-venzione, perché l’insorgenza delle malattiereumatiche non è prevedibile. È possibile inve-ce concentrare tutte le energie disponibili nellaprevenzione dell’evoluzione dei gravi effettiinvalidanti e irreversibili che scaturiscono dallamancata diagnosi.

A Gerace le giornateIoniche di Reumatologia

Il 23 e 24 ottobre nella spettacolare cornice della Chiesa diSan Francesco si terrà un evento d’importanza scientificarilevante, il primo di carattere nazionale in Calabria che verterà sulla diagnosi precoce nelle malattie Reumatiche

Interverranno tra i piùautorevoli reumatologi e ricercatori provenientidalla Calabria e da altre

parti d’Italia

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Attualità

ILARIO AMMENDOLIA

Percepire un vitalizio non èun furto e io non vogliofare né scandalismo, némoralismo. Sicuramente èun privilegio del quale ungoverno regionale demo-

cratico e di sinistra farebbe bene adiscutere. Oggi più di ieri.L’ospedale di Locri è ridotto a un laz-zaretto. Contemporaneamente iragazzi calabresi iniziano a partire.Emigrano come i loro padri, come iloro nonni. Con un doloroso atto dicoraggio fuggono dalle caste, fuggo-no dalle mafie, fuggono dai custodi diun ordine ingiusto.Non sapremo mai le loro storie, illoro stato d’animo, la loro amarezzanel momento in cui lasciano laCalabria.Loro sono la Storia che però nessunoregistra. Loro partono e la politicastraparla… d’altro.I giornali molto spesso sono pieni di“non notizie” perché raccontano la“politica” attraverso un inutile dilu-vio di parole da parte delle caste. Provo a dirla tutta e con crudezza.Io credo che i calabresi se ne freghinoaltamente dello scontro tra la Santellie i consiglieri regionali del suo parti-to o di sentir parlare delle inutili riu-nioni del gruppo del PD nel cui senoun giorno si firma l’armistizio e l’altro

giorno si prepara la guerra.Non vogliono saper nulla della perpe-tua tensione tra Oliverio e Scura. Alla gente comune basta sapere che iloro figli partono senza speranza eche nell’ospedale di Locri si soffresenza misericordia.A questa situazione fa da contraltareun documento di questi giorni checertifica al centesimo come laCalabria spende quasi un miliardo dieuro annui per i vitalizi degli ex con-siglieri regionali.Una montagna di soldi che scorronoverso il privilegio.Una rendita da parte di una castache, salvo qualche eccezione, solo emale ha fatto alla Calabria. Con unmiliardo la regione avrebbe potutodar sollievo alle famiglie calabresiche vivono in uno stato di estremaindigenza.Avrebbe potuto strappare alla‘ndrangheta tantissimi ragazzi e boni-ficare ambienti degradati e malsanida cui provengono i ragazzi a rischiodi devianza criminale. Avrebbe potuto creare lavoro pertanti calabresi.Si sarebbe potuto intervenire sull’o-spedale di Locri.Invece da un lato gli ammalati boc-cheggiano in ospedale mentre un cor-poso nucleo di persone conserva ipropri privilegi.Non si discute perché c’è un furto didemocrazia e di sovranità popolare.

I partiti non parlano dei tanti “vitali-zi” e delle tante rendite parassitarieperché sono stati sequestrati da cor-date di iniziati che non possono met-tere in discussione i privilegi altruiperché loro stessi sono percettori dipropri privilegi.Vi è stata una mutazione genetica deipartiti e l’unica speranza è che sipossa invertire la rotta. Intanto dobbiamo registrare una tra-sformazione che impedisce ai cala-bresi di avere un qualsiasi luogo didiscussione e di partecipazionedemocratica costringendo i cittadiniad abbassare la testa dinanzi ai millesfregi, ai principi di uguaglianza e digiustizia.La verità è che i calabresi non conta-no proprio nulla nei partiti esistenti eche la “giobba” ha sostituito la politi-ca.Non è questione di singole persone.Ci troviamo dinanzi a un sistema cheimpone questa logica perversa.La Sinistra ha sempre affermato conorgoglio “noi non siamo amici delpopolo; siamo il popolo organizzatoin partito”.Oggi, lo diciamo con tanto amaro inbocca, questa sinistra appare come “ilnuovo padrone che si è aggiuntoall’antico”. La Calabria è diventata un desertosenza più alcuna bussola.Molti sperano che la parola di PapaFrancesco riesca a valicare il Pollino e

a dilagare in Calabria.Lo spero anch’io pur non essendocattolico.Anzi se avessi l’età e fossi un creden-te, chiederei la tessera dell’azionecattolica.Una tessera che ho già avuto fino aquindici anni prima di percepire la“Gerarchia” come ostile alla “libera-zione” dell’uomo e corresponsabiledel fatto che Cristo si sia fermato adEboli.Non è stata una scelta facile. Il miomondo era quello contadino e noieravamo gli “arditi della fede”, gli“araldi della Croce” in marcia verso il“regno dei cieli”. Forse, cercavamo solo un mondomigliore. Non ci siamo resi conto di aver con-tribuito a sostituire una gerarchiaesperta, ben selezionata e consolidatacome quella della Chiesa con gerar-chie scadenti e voraci come quelleattuali.Oggi - quasi per una vendetta dellaStoria - la figura del Papa argentino sistaglia come l’ultimo baluardo dei“vinti”, un “rivoluzionario” impegna-to nella sua battaglia a favore degli“ultimi”.Almeno per ora.Dubito che avrà successo ma quanto-meno dà al nostro popolo la forzadell’illusione che diventa speranza.Nella Calabria di oggi, non è propriouna cosa da poco!

La Calabria spende quasi un miliardo di euro annui per ivitalizi degli ex consiglieri regionali.Nel frattempo, all’ospedaledi Locri, gli ammalati boccheggiano senza misericordia e i figlidella Calabria fuggono dalle caste e dalle mafie.

Una montagna di soldi verso il privilegio

La verità è che i

calabresinon contanoproprio nulla

nei partitiesistenti e che la

“giobba” hasostituito la

politica.

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DOMENICA18 OTTOBRE 7www.rivieraweb.it

Ilprimo ottobre abbiamo letto sulla bacheca Facebook diFederica Roccisano, Assessore Regionale al Lavoro, questafrase: “Chi non sa dov'è diretto non arriva da nessuna parte”.Ora, considerato che la nostra testata molto spesso si è con-

traddistinta per numerosi limiti mai però sfociati nella più biecaipocrisia (e certo non in giornalismo “Panettone”), ci sembraopportuno sottolineare che la sbandierata logicità degli spostamen-ti della Roccisano, da quando ricopre la propria carica istituziona-le, non pare avere riscontro nella vita reale di un territorio in estre-mo ritardo di sviluppo.Ci sembra invece di vedere troppo spesso miss Federica, in giro (daCosenza a Reggio quintultima città italiana per pianificazione urba-nistica e qualità della vita) più come una starlettes che promuovel’evento Miss Italia della famiglia Mirigliani e non il futuro dellaCalabria di Mario Oliverio. Bella e impossibile con quell’effetto da“soubrette” inflazionato, da troppo tempo, nel ghigno sensuale esevero, in rari casi compiacente, di cattedra e di facciata, dei rap-presentanti della governance. Caratteri cubitali, locandine e varietà.È ancora questa la Calabria che spaccia inversioni di tendenza, chescompare a finemandato, che lasciasolchi solo nella pro-loco?Questa setta bramo-sa di riportare adogni costo il nome diun’autorità sui pro-pri manifesti si è for-tunosamente inde-bolita qualche mesefa, con lo scandaloche ha coinvolto DeGaetano & friends eche ha comportatola presenza all’inter-no della giuntaregionale di moltemeno facce da show-biz e la preziosanomina di FedericaRoccisano.Questa decisione non ha purtroppo esentato i soliti noti a esprimer-si in un tifo da stadio che ha dato l’impressione che, ancora unavolta, venisse eletta una “Velina” piuttosto che un assessore e, in unbattito di ciglia, Federica è diventata il tormentone dell’estate 2015e persino nelle manifestazioni che ho presentato personalmente hoavuto l’assessore come ospite. Ci tengo a sottolineare che questamia riflessione non vuole in alcun modo essere un attacco aFederica Roccisano, che conosco e stimo ormai da diversi anni.Tranquilla, cara Federica, non ho nulla da ridire su di te o sul tuooperato, ma non posso non constatare che, tuo malgrado, sei diven-tata il simbolo di un “degrado da manifestazione” che temo faràparlare di te solo fino a quando rivestirai cariche. Poi solo sos:Cecasi Federica disperatamente.Diventerai un fantasma, come chi ti ha preceduta.Siccome puoi e, con ogni probabilità (perché girare come una trot-tola dalla mattina alla sera stanca) vuoi fermarti per fare corretta-mente il tuo lavoro, ribellati, rifiuta gli inviti a parlare di alimenta-zione, di sesso degli angeli e di acqua calda.Fermati e fermerai quell’odioso costume che sta devastando lanostra società. Fermati, altrimenti andrai sì veloce e diretta, masenza andare da nessuna parte.

Rosario Vladimir Condarcuri,

Cara Federica nondiventare la nuova

Processionaria

Un’altra vittima di quell’effetto soubrette che “imbambola” un rappresentante nel momento stesso in cui rileva il proprio incarico.

COME LA LANZETTA CHEFU , LA ROCCISANO ÈOGGI SIMBOLO DI UN“DEGRADO DA MANIFE-STAZIONE” CHE FARÀ PARLARE DI LEI SOLO FINOA QUANDO RIVESTIRÀ ILSUO RUOLO. DOPODICHÈ DIVENTERÀANCHE LEI UN FANTASMA

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La sacrosanta protesta svoltasi ieri per la salvez-za dell’Ospedale di Locri non pone certo finealla polemica sulla sua funzionalità, che troppospesso lo rende protagonista di casi di malasa-nità che deprimono così tanto da farci augura-re che la struttura venga inghiottita da una

voragine di oblio.E proprio nella settimana dedicata alla salvezza dellasanità locridea è giunta, presso la nostra redazione, ladocumentazione dettagliata di una donna che ha volutodenunciare un trattamento che, avvenuto in piena esta-te, ha avuto ripercussioni pesantissime su tutta unafamiglia fino a oggi.Il 3 agosto la signora si recava in ospedale con il marito,che denunciava forti dolori alla mandibola, alle spalle eal torace, attorno alle 18. Vista la quasi impossibilità del-l’uomo di aprire la bocca, all’accettazione gli sarebbestato assegnato un codice giallo, che non avrebbe peròdeterminato una sensibile velocizzazione delle pratiche,considerato che i due coniugi, dopo la visita, sarebberostati dimessi alle 6 del giorno successivo.Le dodici ore di angoscia trascorse in sala d’attesa sierano tramutate in una visita che non aveva riscontratoparticolari problemi e si era risolta con il “consiglio” diandare a fare al più presto una visita otorinolaringoiatrae odontoiatrica.

Ascoltando le parole del medico, i due si sarebberorecati il 4 agosto presso gli studi nei quali sarebbero staticondotti gli esami specialistici in questione, ma la nottesuccessiva l’uomo sarebbe sensibilmente peggiorato,tanto da determinare una nuova fuga verso l’ospedale.Questa volta, considerato quanto accaduto poco più di24 ore prima, la famiglia si sarebbe recata alla volta diPolistena, dove l’uomo sarebbe stato visitato in appenamezz’ora e portato d’urgenza in rianimazione.Il motivo di questo provvedimento, sarebbe stato spie-gato successivamente alla moglie, era la gravità di un’in-fezione tetanica ormai irradiatasi in tutto il corpo acausa del tempo perso all’ospedale di Locri, che avevaridotto al lumicino le possibilità dell’uomo di riprender-si da un’infezione che si sarebbe potuta curare con sem-plici antibiotici.L’uomo è rimasto in coma farmacologico per quasi duesettimane, nelle quali la sua forza fisica gli ha permessodi riprendersi lentamente ma progressivamente, finoallo scioglimento della prognosi avvenuto lo scorso 20settembre.La dimissione dell’uomo, due giorni dopo, ha posto finea 48 interminabili giorni di agonia che hanno restituitoalla sua famiglia il degente, anche se necessita di assi-stenza e riabilitazione domiciliare ancora oggi.Giustamente, la donna chiude la sua storia con la legit-

tima domanda se il personale di turno all’ospedale diLocri nei giorni 3 e 4 agosto abbia davvero fatto il suodovere, o si sia piuttosto comportato in maniera super-ficiale e noncurante, come troppo spesso sembra chealcuni medici facciano.Che cosa spinge un medico a non svolgere esami piùapprofonditi garantendo ai propri pazienti tutta l’assi-stenza che il giuramento di Ippocrate dovrebbe impor-gli di esercitare senza eccezioni? Perché si continua aparlare di professionisti irreperibili anche durante il pro-prio turno o troppo sbrigativi nel compilare il foglio diuscita? Possibile che essere assistiti all’ospedale di Locri

implichi la fortuna di trovare in servizio un medico piut-tosto che un altro?A questo punto, in maniera provocatoria, ci chiediamose davvero valga la pena di lottare com’è stato fatto ieriper questo ospedale. Che cosa stiamo cercando di salva-re? Una struttura fatiscente o, soprattutto, il dirittoall’assistenza sanitaria che dovrebbe essere garantito adogni cittadino di questo Stato?Nel caso in cui l’intento sia quello di perseguire il secon-do obiettivo, che questo ospedale venga ripensato com-pletamente. Si analizzi il rendimento di chi vi lavora, siguardi con attenzione agli esuberi e si faccia andareavanti l’eccellenza, che ce n’è tanta, dimenticando lelogiche clientelari che troppo spesso hanno mandatoavanti gente evidentemente poco qualificata per rivesti-re il ruolo occupato.Vogliamo davvero credere che tutti i medici calabresivalidi ricoprano ruoli di rilievo al S. Raffaele di Milano,piuttosto che al Niguarda, agli Ospedali Civili di Bresciao al San Biagio di Alessandria? O, forse, un condottierodella buona sanità è rimasto anche da queste parti,pronto a difendere i diritti dei propri pazienti e a fareandare avanti l’Ospedale di Locri?Noi crediamo che sia così.Altrimenti, che l’ospedale si chiuda davvero.

Jacopo Giuca

OSPEDALE DI LOCRI: PERCHÉ CHIUDERLO, PERCHÉ TENERLO APERTO

Perché si continua a parlare di professionisti irreperibili anche durante il

proprio turno o troppo sbrigativi nel compilare il foglio di uscita?

Possibile che essere assistiti all’ospedale di Locri implichi la fortuna di trovare

in servizio un medico piuttosto che un altro?

SIOSPEDALE NONella settimana della sanità è giunta la documentazione

di una donna che ha denunciato un trattamento che haavuto ripercussioni pesanti su tutta una famiglia.“

Nessuna manifestazione fermerà lo sfacelo

SANITÀ

BERNARDO MISAGGI

Non si può programmare il futurodella sanità sulla carta, senzatenere conto delle esigenze deiterritori e senza coinvolgere inun confronto gli operatori e le

amministrazioni locali.Per me, che da giovane ho scelto dilasciare la Calabria, la Locride, percompiere gli studi universitari, e cheda trent'anni torno sempre nella miaamata terra per mettermi a disposizio-

ne dei miei pazienti, è doloroso prendereatto dello stato disastroso, sempre più,durante questi trent'anni, in cui versa lasanità calabrese, che non riesce a dare lapossibilità di operare al meglio alle tantis-sime eccellenti professionalità presenti.Soprattutto per questo motivo avevo datola mia disponibilità al PresidenteBerlusconi, nel 2010, a candidarmi a gover-

natore della Calabria. È impossibile resta-re sordi ai continui appelli che mi giungo-no dai pazienti, dai cittadini, che soffronosulla propria pelle il continuo degradodella sanità, con la chiusura e il ridimensio-namento di importanti ospedali, comequello di Trebisacce, che costringe la popo-lazione di quel territorio ad andareall'Ospedale di Policoro, in Basilicata, perpotersi curare, con disagi notevoli oltre checon una spesa enorme per la RegioneCalabria, che deve rimborsare le prestazio-ni sanitarie effettuate ai cittadini calabresi.Stessa cosa per l'Ospedale di Locri, dasempre riferimento per un notevole bacinodi cittadini, a difesa del quale si terrà saba-to prossimo una manifestazione alla qualeavrei voluto partecipare, ma essendo inAmerica, per lavoro, voglio inviare la miasolidarietà e vicinanza a una popolazione,a me cara, e alle Istituzioni presenti. Perevitare tutto questo bisogna uscire, al più

presto, da un commissariamento che ha giàprovocato misure di lacrime e sangue, chei calabresi hanno dovuto affrontare, per ilrisanamento del deficit sanitario, prima,con la gestione commissariale di Scopelliti,e, attraverso quelle misure, si era riuscitiquasi a ripianare il debito, ma a seguitodella sue dimissioni, la spesa sanitaria èripartita senza controllo, riportando ad unnuovo commissariamento e, a quei sacrifi-ci, oggi non corrisponde un reale ritorno intermini di servizi sul territorio. I rapporti ostili tra il governatore e il com-missario Scura non aiutano, ma sono diostacolo rispetto alla soluzione dei graviproblemi, laddove invece servirebbe unitàd'intenti e non perdite di tempo prezioso, esono lo specchio di una sanità allo sbando,dalla quale si fatica a tenere fuori la catti-va politica, come dimostrano le nomineclientelari e la vicenda dell'inibizione dellostesso Oliverio.

Sanità calabrese, il punto del dottor MisaggiLa Calabria è diventata il bancomat della sanità

del Centro-Nord.Colpevolmente, lasciamo

che le risorse per realizzarela buona sanità in Calabriavengano sprecate e divoratedalle altre regioni, verso lequali i nostri concittadini sivedono costretti a emigrare

per farsi curare.

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All’indomani di una vivace protesta controla chiusura dell’Ospedale di Locri, possia-mo permetterci, senza apparire oppressida piaggeria, di portare all’attenzionedelle Autorità e dei politici, una delleragioni per le quali l’Ospedale non

andrebbe chiuso, cioè il fatto che al suo interno, sep-pur con molti disagi, vi sono dei reparti che se dotatidi mezzi economici e logistici all’avanguardia, sareb-bero d’eccellenza in tutta la Calabria. È il casodell’Unità Complessa di Recupero e RieducazioneFunzionale, all’interno del Reparto di Fisiatria, di cuiè responsabile il dott. Raffaele Argirò.Il reparto consta di due medici fisiatri: oltre ad Argiròil dott. Antonio Mileto, e 18 fisioterapisti, che si occu-pano della riabilitazione di ogni tipo di danno, siadovuto a trauma sia a patologie.La novità è che dall’inizio del 2014 è disponibile,all’interno dell’Unità, il primo centro pubblico cala-brese per la riabilitazione dei muscoli del pavimentopelvico. Ne esistono infatti altri, ma quello di Locri èl’unico in una struttura pubblica al quale si accedegratuitamente o con il ticket.In molti non sanno che i muscoli perineali e del pavi-mento pelvico regolano la capacità di “tenerla” cioè ditrattenere la pipì. L’ipotrofia (eccessiva rilassatezza oincapacità di contrazione) di questi muscoli produceincontinenza urinaria più o meno grave, con immagi-nabili conseguenze per la vita sociale dei soggetti.Le cause di questa incapacità di contrarre adeguata-mente i muscoli che regolano la minzione sono nume-rose e molteplici: dal parto e le sue conseguenze(come incisioni, punti, ecc.), al diabete, all’obesità, ainfezioni o cancro alla prostata. In genere chi ha un

addome gonfio e tende ad assumere una postura sco-liotica, diminuisce il tono dei muscoli perineali e delpavimento pelvico. Ne soffrono molte più persone diquanto si creda, i sintomi sono facilmente osservabili:perdite durante la tosse, o uno starnuto, se si sollevaun peso, se si ride, fastidiosa aria in vagina, doloridurante l’atto sessuale.Il centro è nato dalla spinta ispiratrice del dott.Franco Stefanelli che ha trovato nel dott. AntonioMileto un orecchio pronto all’ascolto, il quale ha pro-posto a dei fisioterapisti dei master di aggiornamentospecifici per l’apprendimento dell’uso di uno stru-

mento che si chiama Biofeedback che è assolutamen-te centrale all’interno dei cicli di terapia di recupero.I fisioterapisti sono Mimmo Bonavita e la dottoressaRosa Patti, che lavora esclusivamente sulle pazientidonne.Molti hanno pudore di dichiarare questi sintomi, etendono a usare un pannolone, con evidenti disagi.Molti altri non sanno neanche che esista una terapiariabilitativa che li può liberare dal pannolone. Bisognaplaudire alla lungimiranza del dott. Tonino Verbena,che ha scoperto il centro di rieducazione muscolare,inviando tutti i suoi pazienti operati di adenocarcino-

ma prostatico, presso il dott. Mileto, tanto che in unafase iniziale c’era una maggioranza di pazienti donne,mentre oggi gli uomini sono in quantità maggiore.“Ciò che vogliamo far capire e portare all’attenzionedelle persone, ma soprattutto ai medici di base -sostiene il dott. Mileto - è che, in condizioni in cui nonci siano danni neurologici o patologie per le quali sianecessaria l’assunzione di farmaci, la rieducazione deimuscoli del pavimento pelvico è una terapia chemigliora nettamente la qualità della vita, e in alcunicasi porta alla remissione totale dei sintomi”.I cicli durano qualche mese, e i pazienti devono impe-gnarsi a fare “i compiti a casa”, ma volete mettere lagioia di poter scoppiare a ridere senza paura di farse-la sotto?Naturalmente le sedute sono mono-paziente, discre-tissime, con un bagno accanto all’ambulatorio. Lecondizioni di lavoro non sono quelle dei celebratiospedali del Nord, dove ci si può recare avendo un’o-ra buca a rimirare i pesci nell’acquario della sala d’at-tesa, ma sono il frutto di dedizione, passione, tenaciada denti di ferro di medici e fisioterapisti che nonhanno niente da invidiare ai “medici in prima linea”.L’ambulatorio è infatti ricavato da un ufficio, poi pas-sato a Siderno, che è stato letteralmente conquistatoda questo manipolo di dottori il cui carburante è laguarigione dei loro pazienti.Una ragione in più per non chiudere quest’ospedale,anzi, per potenziarlo, non già con costosi acquari d’ac-qua salata, ma con apparecchiature funzionanti, piùpersonale e più preparato, in grado di dare più spe-ranza e dignità ai pazienti, ma anche ai medici.

Lidia Zitara

Lo smantellamento della sanità provinciale da parte di Scura hafatto scendere tutti in piazza, ieri mattina, ma l’Ospedale di Locricontinua a far discutere anche per altri motivi. Nella nostra analisi dioggi vogliamo mostrarvi le due facce del nosocomio: quella dei casidi malasanità che ci fanno gridare che non vale la pena tenereaperta questa struttura e quella dell’eccellenza che agisce consilenziosa efficacia nei suoi più polverosi meandri.

Riabilitazione del pavimento pelvico: a Locri l’unica struttura pubblica calabrese

“DOMENICA11 OTTOBRE 9SANITÀ www.rivieraweb.it

A questo si aggiunge un atteggiamento diostile chiusura verso le esigenze che pro-vengono dai territori, nell'incapacità didistinguere tra gli appetiti dei gruppi dipotere, che vanno contrastati in ognimodo, e le sacrosante richieste che arriva-no da realtà geograficamente disagiate,come Trebisacce e la Locride, e altrerealtà, i cui cittadini rivendicano il dirittodi ricevere cure adeguate senza esserecostretti a percorrere decine e decine dichilometri per raggiungere il più vicinoospedale. È necessario e doveroso mettere fine aglisprechi, alcuni dei quali clamorosi, come lavicenda delle doppie fatturazioni pagatedall'Asp di Reggio, la mancata attivazionedella cardiochirurgia di Reggio Calabria,le risonanze acquistate e mai utilizzate,con costi di decine di milioni di euro. Maquesti sprechi non devono rappresentarel'occasione per smantellare il sistema ospe-

daliero sul territorio. La Calabria ha bisogno di buona sanità,ma, colpevolmente, lasciamo che le risorseper realizzarla vengano sprecate e divora-te dalle altre regioni, verso le quali i nostriconcittadini si vedono costretti a emigrareper farsi curare. La Calabria è diventata il bancomat dellasanità del Centro-Nord. Certamente ci sono fortissimi interessi ache ciò continui ad avvenire, ma il governoregionale dovrebbe tutelare l'interesse deicalabresi, sviluppando una sana competi-zione tra pubblico e privato e migliorandola qualità dei servizi, portando così a unariduzione della mobilità passiva e quindi aun risparmio di risorse.

Primario di chirurgia vertebrale all'Istituto Ortopedico Gaetano

Pini di Milano

Sanità calabrese, il punto del dottor Misaggi

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DOMENICA18 OTTOBRE 10www.larivieraonline.com ATTUALITÀ

Peppe Voltarelli ha da pochi giorni pubblicato il suo nuovo libro, durante la stesura del quale non ha mai smes-so di suonare con la sua fidata chitarra acustica. Nel suo girovagare giornaliero, il cantautore calabrese è statospesso portavoce di una cultura classica calabrese che sa di mare e saggezza popolare. Mesi fa ha registrato unsuo classico presso un barbiere di Siderno che, oggi, potete vedere in tutto il suo splendore sul canale ufficialeYouTube dell’artista. Cercate “Live at barbershop”!

Peppe VoltarelliLive at Barbershop

FOTO NOTIZIA

I Premi Nobel 2015 perla Medicina,l’Economia e la Paceassumono un valoreche va al di là deirispettivi ambiti e disci-

pline di riferimento. E’una valutazione che, per quanto riguardai primi due, è stata espressa da quasi tuttii commentatori sui giornali e in TV: i tremedici premiati (una cinese, un giappo-nese e un irlandese), per il loro decisivocontributo nella lotta contro la malaria,sono stati denominati “medici dei pove-ri”; lo scozzese A. Deaton, premiato peri suoi studi sui consumi e le disuguaglian-ze sociali (“l’economia deve rispondereai bisogni della gente”), è stato definito“economista dei poveri”. La medicina el’economia, dunque, non come disciplineneutre, ma al servizio di coloro i qualinon hanno adeguate tutele sociali,soprattutto nel campo della sanità e deibeni dei quali possono disporre. Per que-sto la Commissione di Oslo, in ultimaanalisi, ha fatto una scelta di caratterepolitico ed etico, e non so se è la primavolta.Il Nobel per la Pace è stato assegnato aquattro tunisini, ognuno dei quali rappre-senta una organizzazione (l’Unione dellavoro, l’Unione dell’industria, la Legaper la difesa dei diritti umani, l’Ordinedegli avvocati). Il loro merito è quello diaver salvato la giovane democrazia tuni-sina, rendendo possibile e governando ildialogo tra la componente laica e il parti-to islamico Ennahada, in un momentoparticolarmente delicato e a rischio diconflitto tra le due parti. Infatti, dopo ilsuccesso della “Rivoluzione dei gelsomi-ni”, all’inizio del 2011, non tutto è filatoliscio e l’uccisione di politici di sinistra nel2013 ha complicato ulteriormente lasituazione, rendendola esplosiva.L’intervento e l’impegno dei quattro pre-miati col Nobel è stato decisivo e ha con-sentito di pervenire, nell’ottobre del2014, all’approvazione unanime dellaCostituzione. Ad essa perciò bisognaattribuire la “responsabilità” dei recentiattentati terroristici presso il museo delBardo e sulla spiaggia di Sousse, perchériconosce il diritto alla libertà di stampa edi coscienza e la perfetta uguaglianza trauomini e donne. E tutto questo, secondoi fondamentalisti (terroristi e non), vaproibito in un Paese di popolazione quasitotalmente musulmana, non solo perchénon lo permetterebbe il Corano (?), masoprattutto perché rappresenterebbe unpericoloso e rischioso esempio per tuttigli altri Paesi arabo – musulmani.Quest’ultima è l’analoga motivazione cheha portato all’uccisione di Aldo Moro eal misterioso incidente d’auto aBerlinguer in Bulgaria: per gli Americanie i Russi, per ragioni diverse ma conver-genti, giammai un partito comunistaavrebbe potuto governare in un Paesedell’Occidente capitalistico.Il Premio Nobel assegnato al“Quartetto” non solo incoraggia laTunisia a proseguire sul cammino dellademocrazia e del pluralismo, ma a mioavviso, aspetto non evidenziato dai com-mentatori, riconosce anche la compatibi-lità dell’Islam con la democrazia. Tesi cheho sempre difeso, pure dalle pagine diquesto giornale e sostenuta, peraltro, daalcuni studiosi, intellettuali (il più noto èTariq Ramadan) e politici musulmani,oltre che da fedeli (Malala!) seguaci delCorano, come dimostra, appunto, il casodella Tunisia. Certamente non è, questotra democrazia (intesa soprattutto comepluralismo) e Islam, un rapporto facile etanto meno scontato, come testimonianotutti i Paesi arabo – musulmani, e solo inparte il Pakistan. Ma non lo è stato nem-meno per il Cristianesimo e per la Chiesacattolica se verso la metà del XIX secolososteneva ancora che ammettere lalibertà di coscienza è “assurda ed erronea

sentenza, o piuttosto delirio” e chel’uomo non “è libero di abbracciaree professare quella religione che …avrà ritenuta vera”. E il Vaticano IIera ancora lontano.Il potere, di qualunque natura, nonha quasi mai favorito, anzi ha ostaco-lato, lo sviluppo della democrazia,sia come riconoscimento di diritti elibertà di… che come partecipazio-ne. Il suo cammino è stato semprecontroverso e altalenante: ha avutofasi di avanzamento e di velocizza-zione e altre di stasi o arretramento;ha registrato successi e conquiste,

ma anche sconfitte. L’affermazionedella democrazia può richiederepazienza o una rivoluzione, a secon-da delle situazioni storicamente defi-nite, e comunque non può essereimposta dall’esterno, perché tradi-rebbe se stessa. L’Islam ha “solo”poco più di tredici secoli di esistenza,ha avuto un lungo periodo di splen-dore in quasi tutti i campi della cul-tura e poi un medioevo durato finoal secolo passato e dal quale, senzasperimentare una fase intermedia, èpassato direttamente nella moder-nità, privo di strumenti culturali e

politici per confrontarsi efficace-mente con essa e farla propria. Anzi,identificandola con l’Occidente, permolti suoi aspetti l’ha contrastata.Non gli sarà facile, pertanto, coniu-garsi con la democrazia, ma sicura-mente è possibile. Il Premio Nobel al“Quartetto” tunisino è una scom-messa e un atto di fiducia. Toccaall’Islam moderato, che io ritengomaggioritario sebbene silenzioso epassivo, vincere questa decisivascommessa.

Antonio Scordino

NOBEL ISLAM EDEMOCRAZIA

L’AssociazioneItaliana Arbitri ha donato tre defibrillatori alle scuole

L’Associazione Italiana Arbitri e la PlanetOnlus, a seguito del progetto “Defibrillatori,formazione e Cultura Sportiva” messo in attoa partire dal mese di febbraio 2015 con l’in-tento di stimolare la cultura della prevenzionesanitaria, nei giorni 14, 15 e 16 ottobre scorsiha voluto donare tre defibrillatori ai seguentiIstituti Scolastici: I.I.S. “Pizzini - Paola; I.I.S.“G. Marconi – Siderno; I.I.S. “E. Fermi”Catanzaro Lido. Promotori dell’iniziativasono stati Francesco Figliomeni presidentePlanet Onlus, Stefano Archinà presidenteregionale AIA, per il Marconi di Siderno ildirigente Francesco Sacco e il professore PinoFilastro.

Bicincomunepedala verso iltraguardoA Siderno procede a passo speditola realizzazione del progetto“Bicincomune” ma, come in ognigrande impresa, c’è bisogno di preci-sa e specifica pianificazione. Per que-sto motivo, in settimana, l’assessoreGuttà, l’ufficio tecnico, quello di urba-nistica, i vigili, l’impresa cui sonostati affidati i lavori e alcuni consiglie-ri comunali si sono incontrati perridefinire alcuni dettagli del progettoin corso d’opera. Le piccole aggiu-stature, comune, ci è stato assicuratoche non rallenteranno i lavori.

La locride incon-tra Pippo CivatiIl Comitato Territoriale Costa deiGelsomini Possibile incontra, per ilgiorno 23 Ottobre 2015, Pippo Civati,impegnato nel Tour del Sud a Gioiosa,Roccella e Siderno. La Locride rappre-senta la vera periferia politicadell’Italia; deve essere conosciuta dainostri rappresentanti nazionali nelmiglior modo possibile per ottenereproposte e soluzioni, assicurare vici-nanza. La visita verterà su tre punti pernoi fondamentali per la crescita socia-le del territorio: lavoro, accoglienza epolitica.

La notte insonne dei tre leaderNon possiamo che fare i nostri complimenti aicolleghi di Corriere della Calabria che, nellatarda notte di lunedì, hanno “pizzicato”, neipressi di Palazzo Chigi, Antonio Gentile, MarcoMinniti e Mario Oliverio. Come riportato nelbreve articolo pubblicato online, “cosa avevanoda dirsi il sottosegretario alla Sicurezza, il gover-natore ed il leader del Nuovo centrodestra inCalabria” sarà certamente difficile scoprirlo.Certo è che questo confronto lascia immagina-re un nuovo assetto di potere…

Nicola Irto aGioiosa Jonicaparla del futurodella CalabriaLa scorsa settimana, a GioiosaJonica, si è svolto un convegnoorganizzato dal Circolo del PartitoDemocratico cittadino dal titolo“Le sfide di oggi - la Calabria diDomani”. Il giornalista BrunoGemelli ha intervistato il Presidentedel Consiglio Regionale Nicola Irto,che ha proposto all'Ufficio diPresidenza la rotazione dei dirigentidel Consiglio dal 1° ottobre.Un atto he dovrebbe agevolare latrasparenza amministrativaregionale.

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DOMENICA18 OTTOBRE 12www.larivieraonline.com ATTUALITÀ

Dai caratteri mobili ai computer: la tipografia secondo Garreffa

L’editoria, nella Locride, è stato unaffare che negli anni ha attirato piùdi un imprenditore. Il fascino dellacarta stampata e la presenza di indi-scutibili talenti della penna nelnostro territorio sono stati gli ingre-

dienti perfetti per creare attività di successo,nella maggior parte dei casi in grado di far espri-mere al meglio professionalità uniche come quel-la del signor Domenico Garreffa, che nel settorevi ha trascorso la maggior parte della propriavita.«A gennaio celebrerò le nozze d’oro della miapresenza nel settore» esordisce facendo danzarele dita della mano destra fino a comporre ilnumero cinque.Quando il signor Garreffa cominciò a lavorare, inquel freddo principio del 1966, aveva appena rag-giunto la maggiore età e si era rivolto alla tipo-grafia del seminario arcivescovile di Nicastro perimparare il mestiere.«Venivo pagato così saltuariamente che possoaffermare di averlo fatto gratis, nei primi dueanni. Quando la situazione cominciò a esseredavvero complicata, tuttavia, pretesi un paga-mento regolare e riuscì a strappare un compensodi 20.000 lire al mese, percepite nell’ultimoperiodo della mia permanenza a Nicastro, primadi decidere di seguire mio fratello in settentrione.«Arrivammo a Torino nella speranza di trovaredue posti di lavoro che ci dessero da vivere ma,nell’arco di poco tempo mi resi conto che nellatipografia non si poteva entrare senza una racco-mandazione e non importava quanto il datore dilavoro al quale mi rivolgevo avesse bisogno dicompositori.«Fortunatamente, anche se mi aveva detto chenon se la sentiva di assumermi perché valevo piùdi quanto potesse pagarmi, trovai in TotòSerafino un amico disponibile e pronto a darmiquella raccomandazione che cercavo. Dopo tremesi trascorsi a fare il manovale, quindi, mi pre-sentai con la mia lettera a Cuneo, dove avreilavorato per diversi mesi guadagnando 50.000lire al mese, e ottenendo che vitto e alloggio fos-sero a carico del mio datore di lavoro.«In quello stesso 1969, però, ricevetti la visita deicarabinieri che mi sollecitavano ad andare a fareil militare, una chiamata alla quale non avevorisposto prima perché la lettera era arrivata inCalabria e mia madre l’aveva erroneamente but-tata. Feci il mio dovere ma, quando tornai areclamare il mio posto di lavoro, era già statoriassegnato.«Ancora una volta fu una lettera di raccomanda-zione a salvarmi e indirizzarmi a Torino, dovesarei rimasto i sedici anni successivi.«In quel lungo lasso di tempo non furono rare leoccasioni in cui assistetti alla promozione di per-sone meno qualificate di me, che diventavano

spesso mei capi anche se io possedevo una laureae loro no. Quando chiesi al titolare spiegazionimi venne detto con onestà che non poteva nonascoltare le indicazioni di chi gli diceva che lepersone che andavano avanti con la carrieraerano più in gamba di me, una condizione allaquale comunque decisi di non sottostare, finendocon il decidere di tornare in Calabria.«Era il 1987 quando, il 22 febbraio, aprii la miatipografia di Ardore Marina.«Non avendo a disposizione personale preparato,gli inizi furono difficili. Non si trattava solo dicoltivare una passione, ma di preparare profes-sionalmente chi voleva lavorare. Anche se dove-vamo programmare molto bene tutto il lavoro daun mese all’altro, l’azienda riuscì a espandersi e,nell’arco di poco tempo, riuscimmo a farci stradanel settore evitando di arrecare fastidi ai colleghie stipulando contratti con grandi case editricicome Einaudi o Mondadori. Coltivando una nic-chia di clienti e conoscenze, attirai anche l’intel-lettualità della Locride interessata a stamparelibri e che, per la prima volta nella storia, potevarecarsi dietro casa anziché andare fino a Cosenzao Chiaravalle.«Partecipammo a fiere del libro locali e comin-ciammo a proporre agli editori di zona collabora-zioni che facessero da vetrina agli scrittori del

comprensorio. Aiutammo tanti autori a pubblica-re le proprie opere: Mimmo Romeo, i presidiPascale e Papaluca, il professore Incorpora, EnzoCataldo, saggisti e poeti come Peppe Coniglio,che aveva la poesia nel sangue.«La mia idea iniziale non era quella di fare edito-ria, ma essere piuttosto un supporto agli editori.Non avendo però ricevuto preventivi o proposte,non rimasi con le mani in mano e cominciai alavorare anche per me stesso. Il primo libro chestampai per mio conto fu un libro sulla riviera deiGelsomini di Rocco Ritorto e oggi la tipografiaha un attivo di oltre quattrocento titoli, anche digrande spessore culturale e che ci hanno permes-so di ottenere premi e riconoscimenti importanti.«Sono davvero soddisfatto di quanto sono riusci-to a fare in questi anni, di come, nel mio piccolo,ho valorizzato la produzione di libri che sonoancora oggi fondamentali alla costruzione delfuturo del territorio.«Oggi, tutto quello che ho costruito con fatica sifa molto più facilmente grazie all’avvento dellenuove tecnologie. Ho dovuto buttare sei o sette-cento milioni di macchine ormai completamenteobsolete. È finito il tempo della stampa a caratte-ri mobili, oggi dal computer si accede diretta-mente alle lastre e questo, benché abbia accorcia-to i tempi permettendo di stampare quasi intempo reale, ha implicato la perdita di molti postidi lavoro.«Mi sento però di mettere in guardia chi si rivol-ge a questi improvvisati tipografi di internet conofferte vantaggiose perché, ancora oggi, si pagal’effettiva qualità della stampa ed è facile caderein tranelli che rovinano il nostro lavoro e svaluta-no anche il cartaceo, che mantiene invece ancoraun’importanza fondamentale nella vita di tutti igiorni.«La mia attività, purtroppo, ha subito una pesan-te battuta d’arresto con il gravissimo incendioche abbiamo subito nel 2010 e che mi ha in brevefatto sommergere dai debiti. A causa di un erro-re da parte dell’Agenzia delle Entrate, negli ulti-mi cinque anni Equitalia mi è stata con il fiato sulcollo impedendomi di risollevarmi dopo la cadu-ta.«Il nostro Paese, purtroppo, come perdona e ria-bilita chi compie i più efferati delitti, non consen-te invece a chi ha un problema con il fisco dipoter sanare i propri conti e lo tratta come un cri-minale a cui non rivolgere più la parola.«Nonostante tutto, oggi cerco ancora di ripren-dere le redini del mio lavoro e qualcuno chevoglia raccogliere la mia eredità.«Se solo si capisse che questa regione può ripar-tire non inseguendo le utopie delle grandi azien-de, ma agevolando le piccole e medie imprese,vivremmo in un territorio meraviglioso».

Jacopo Giuca

PRIMONEL SUOGENERENELNOSTROTERRITORIO, DOMENICOGARREFFAHAPASSATO LAVITAA FARE ILTIPOGRAFO, COLTIVANDOUNAPASSIONE PERLACARTA STAMPATACHEGLI HA FATTOCAPIREQUANTOESSA SIAFONDAMENTALE PER FORGIARE IL FUTURODELNOSTROTERRITORIO.

“Non avendopersonale

preparato, gli inizifurono difficili.Non si trattava

solo di coltivareuna passione, ma

di preparare chivoleva lavorare”

“Oggi latipografia ha un

attivo di oltre 400titoli, anche di

grande spessoreculturale e che cihanno permesso

di ottenerericonoscimenti

importanti”

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DOMENICA18 OTTOBRE 14www.larivieraonline.com RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

LA LETTERA

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Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDROEditorialista: ILARIOAMMENDOLIA

COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, CristinaCaminiti, Eleonora Aragona, FrancoParrello, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta, Katia Candido.

GERENZA Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione dipreventivi accordi tra l’editore e gli autori sono daintendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla

redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti.I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo pertutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI dellerubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali,

sono da ritenersi direttamente responsabili.

Egregio Direttore,sono con la presente a informarla su quanto ingiustamente abbiamo dovuto subire dal2011 a oggi. Mi rivolgo a lei perché è un grande giornalista giusto e dice le cose per comeveramente sono e non per come altri vogliono farle apparire.Premetto che sia io che mia moglie siamo imprenditori calabresi onesti e commerciantiche operavano a Brancaleone sia nel settore immobiliare che commercio avuto veicoli,il commercio di autoveicoli nasce ne 2000, mentre il settore immobiliare nel 2006 per larealizzazione del "Gioiello Del Mare" complesso turistico in fase di costruzione in Galatifrazione di Brancaleone.A febbraio 2011 la Guardia di Finanza di Locri effettua una verifica presso AutosaloneLa Rosa Dei Venti SNC di Cuppari e Rodà, a fine settembre 2011 a conclusione dellaverifica, la Guardia di Finanza ipotizza una fantomatica e maxi evasione fiscale di7,400,000,00 che noi avremmo fatto tra il 2008/200. Trasmettono il tutto alla Procura diLocri e chiedono autorizzazione per la divulgazione della grande notizia che puntual-mente viene pubblicata su tutti i quotidiani il 5 ottobre 2011, ovviamente con titoli gigan-teschi e cifre da capogiro "7,4 milioni". La notizia fa molto rumore e ovviamente tanta paura, il popolo reagisce male, evita dientrare anche a farsi fare un preventivo, e alla fine La Rosa Dei Venti SNC finisce dilavorare e arriva alla chiusura dell'azienda, che prima della verifica aveva un volume diaffari di oltre un milione di euro annuo, azienda che dal 2000 aveva creato inBrancaleone un indotto lavorativo non indifferente. Lavoravano, infatti, carrozzieri,meccanici, autolavaggi, fornitori auto ricambi, operai, impiegati ecc... oltre che permet-teva a me e alla mia famiglia di vivere dignitosamente e nel pieno rispetto della legalità. In merito a quanto avviato dalla Guardia di Finanza, la Procura avvia un procedimentopenale e amministrativo, veniamo iscritti nel registro indagati e successivamente rinviatia giudizio, il procedimento si conclude il 1 ottobre con Assoluzione perché il fatto nonsussiste, ma veramente bisognava arrivare a processo per stabilirlo? No... era evidente echiaro, però siccome c'era un progetto a monte per delegittimare e colpevolizzare ilCuppari a tutti i costi, anche con le falsità, era necessario ipotizzare una fantomatica eva-sione fiscale che potesse contribuire all'abbattimento fisico, morale, mentale, economi-co, materiale, imprenditoriale e commerciale, che da lì a breve arriva puntuale nel 2013(operazione Metropolis) con la nostra distruzione e annientamento totale. Non aggiun-go altro perché ho sempre letto ciò che lei ha scritto a riguardo, quindi immagino che leisappia quanto di vero ci sia in Metropolis...Io dico che tutto ciò non sia giusto, anche noi uomini, donne, imprenditori, commercian-ti e popolazione della Locride, abbiamo il diritto di vivere, di fare, di creare, di sviluppa-re ed essere orgogliosi di essere calabresi, come ogni cittadino italiano onesto.Questa è la nostra terza assoluzione dal 2008 ad oggi, la persecuzione non ha avuto limi-ti... adesso manca la grande assoluzione che arriverà entro l'anno... quella in Metropolis,dove io sono uno dei tantissimi innocenti...

Cordiali salutiAntonio Cuppari

La presenza giornaliera dei suoicari amici nel luogo che Luistesso ha ideato, costruito ericamato, dimostra il dolore e lamalinconia rimasta nel piùprofondo dei loro cuori quasiincreduli per la Sua improvvisascomparsa e che non si arrendo-no. Anzi, al solito orario, siedo-no in quelle panchine doveanche Lui, Pippo, si sedevaricordandolo come fosse ancoralì con loro per parlare e discute-re di tutto, al primo posto il cal-cio. Anche io lo ricorderò sem-pre per la Sua gentilezza. Sispera veramente che Pippo cistia guardando da Lassù emagari sorridendo ci dica: “Iosono in mezzo a Voi, sento tuttoquello che dite e mi piace ascol-tarvi…carissimi amici miei”.

Mimmo Massara

Tre assoluzioni e ancora ci perseguitan o

Fa parte delle 14 formelle in bronzo incui è rappresentata con grande mae-stria la Via Crucis, il percorso dolorosodi Cristo che si avvia alla crocifissionesul Golgota. In particolare si trattadell'XI stazione, "Gesù è inchiodatosulla croce". La formella è stata fattaoggetto di atti vandalici da parte dibalordi che hanno offeso non solo l'artema anche la sua straordinaria efficaciadi comunicare attraverso la bellezzadelle forme sensibili, la storia dell'al-leanza tra Dio e l'uomo. Per fortuna c'èchi ancora mostra grande sensibilità neiconfronti sia del patrimonio artisticoche religioso. Il signor Benito Stinàprovvederà di tasca sua alla recinzionedell'area in cui sono esposte le formelleinsieme alla statua di Padre Pio, così dapreservarle da nuovi eventuali atti van-dalici. "Il preventivo di spesa è pronto" -dichiara il signor Benito Stinà al qualeva tutta la nostra gratitudine per l'am-mirevole gesto.

Dedica aPippoGaleano eagli amici Ogni tanto le istituzioni della Locride sul-

l’argomento giustizia fanno degli atti positi-vi come lo è stato, qualche settimana fa, ilripristino degli uffici del giudice di pace aSiderno. Un piccolo segno per il nostro ter-ritorio che sta finalmente ritrovando la lucedella legalità. Un forte messaggio che fa bensperare i cittadini e quelle realtà isolate eaggredite dalla presenza di un sistema chenell’illegalità trova linfa. Un sistema che favenir meno quel senso di giustizia e d’equità

necessario all’uomo per contribuire a realiz-zare il bene comune. La giustizia ha unruolo centrale per lo sviluppo economico eculturale di un territorio.La giustizia, abbattendo l’illegalità, può farrifiorire la Locride facendola diventare ungiardino pieno di opportunità.L’augurio è che questo sia il primo passo dinumerosi altri che condurranno la Locridesul sentiero luminoso della legalità.

Paolo Piscioneri

La scorsa settimana, grazie a un accordo tra il Comune, l’Associazione Dilettantistica Pesca Sportiva “Alta Marea” e l’ASD Surfcasting, si èsvolto a Siderno il Campionato Italiano Over 55 di Surf Casting 2015 con canna a riva. Il Comune ha avuto ancora una volta il patrocinio diun evento sportivo di rilevanza nazionale, al quale hanno partecipato 150 atleti provenienti da tutto il Paese. La gara si è svolta dalle 16 alle24 del 10 ottobre, su tutto il tratto di spiaggia antistante il lungomare.

Anche il Surfcasting sceglie Sidernoper il suo Campionato nazionale

L’ Arte vasalvata!

Siderno torna a esserepresidio di legalità

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RIVIERA

ATTUALITÀ

“Negli ultimi anni si è fattastradauna strategia chepermette ai bimbidipotersi gradualmenteadattare alla nuova esperienza. Si chiama"inserimento" o anche“ambientamento”e vedespesso le madri ostaggiodi regolamenti.

“Gli asili oggi sono frequen-tati da bambini che a treanni sanno contare ininglese, quando magarisbagliano ancora un accen-to italiano. Bambini cheutilizzano un registro lin-guistico in cui "effettuare"si è sostituito a "fare", e"bella zio" ha preso il postodel vecchio "ciao".

La Montessori ha introdotto, in pedagogia,un metodo che si basa sull'indipendenza, sullalibertà di scelta del proprio percorso educati-vo (entro limiti codificati) e sul rispetto per ilnaturale sviluppo fisico, psicologico e socialedel bambino.Sono molti gli asili e le scuole che oggi adotta-no il metodo Montessori.In molti altri casi, invece, gli asili e le scuoleadottano un metodo più "tradizionale".Ho un vago ricordo di quando, così piccola,mia madre mi portava all’asilo lasciandomi lìdisperata senza alcuna pietà di me, che ero lasua prima figlia. La maestra Concetta mi con-solava, ma in realtà bastava solo che miamadre sparisse dal mio raggio di vista e la sce-neggiata, che si ripeteva puntualmente dallunedì al venerdì, volgeva al termine.Venti secondi dopo - mi hanno sempre rac-contato - stavo già giocando e ridendo con imiei compagnetti.Il punteruolo era il mio "impegno" preferito,mentre il momento che prediligevo erasenz’altro quello della colazione. Le nostrimadri preparavano accuratamente una pie-tanza prelibata da consumare insieme aglialtri.I tempi poi si sono evoluti e anche gli asili più"tradizionali" hanno adottato uno statutodiverso.In questi ultimi anni si è fatta avanti una stra-tegia che consente ai più piccoli di potersi gra-dualmente adattare alla nuova esperienza,quella dell’asilo, grazie alla presenza dei geni-tori, che i primi giorni rimangono accanto ai

figli, rendendo meno traumatica la nuovaesperienza fuori dalle mura di casa. E allora lesi vede tutte impegnate queste mamme achiedere permessi dal lavoro, coinvolte in unprogetto chiamato "inserimento" o anche“ambientamento” che le vede spesso ostaggiodi regolamenti.Le maestre sono diventate più rigorose,hanno stabilito che all'ora di colazione i bam-bini debbano consumare tutti lo stesso cibo.Oggi tutti biscotti, domani crackers e succhi difrutta.Asili frequentati da bambini che già a tre annisanno contare in inglese, e poi magari sbaglia-no ancora un accento italiano. Bambini che"mamma, oggi mi sono relazionato con duenuovi bambini" e che ti danno la sensazione diparlare con degli adulti in miniatura. Scricciolidi uomo che quando si presentano allunganoil braccino, porgendo la manina e afferman-do:"piacere, Domenico".Ma in realtà non sono le modalità a esserecambiate, bensì sono state queste ultime aessersi adattate ai tempi mutati.Bimbi molto più brillanti e ingegnosi, bimbiche si esprimono come adolescenti, bimbi cheutilizzano un registro linguistico in cui "effet-tuare" si è sostituito a "fare", e "bella zio" hapreso il posto dell’ormai fuori moda "ciao".Ad ogni modo, la cosa più importante è che,indipendentemente dal tipo di asilo, i bambi-ni possano vivere la loro spensieratezza e pre-pararsi a un lungo percorso di studio, che sicu-ramente interesserà gran parte della loro vita.

Sara Leone

Asili ieri e oggi INSIEME AI TEMPI SI SONO EVOLUTE ANCHE LE SCUOLE D’INFANZIA CHE HANNO ADOTTATO NUOVI STATUTI

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DOMENICA18 OTTOBRE 17www.larivieraonline.com ATTUALITÀ

SETTIMANALE

Che l’amore non ha età ce lo dimo-strano sicuramente le foto dellabellissima Elisabetta Gregoracifasciata nel suo bikini aFormentera, immortalata accantoal marito, Flavio Briatore, noto

imprenditore, stretto pure lui in un costu-me...troppo stretto! (nota la sua pancia chefuoriesce dai bordi dei bermuda). Ma ladomanda è: a che età inizia l’amore? E soprat-tutto, cosa ne pensano i bambini dell’amore?Un po’ di tempo fa, girava sui social un videoche vedeva come protagonisti bambini inten-ti a spiegare il loro concetto di amore: robache avrebbe fatto intenerire anche il più cini-co e antiromantico uomo del pianeta. Accanto al video, si sono posizionate altreinterviste rivolte alla tenera età che ha rispo-sto con frasi come “L’amore è quandomamma dà a papà il pezzo più buono delpollo”, “L’amore è quando la ragazza si metteil profumo, il ragazzo il dopobarba, poi esco-no insieme per annusarsi”. Per cui, i bambinipossono innamorarsi? Sembrerebbe di sì. In

tal caso, si parla di innamoramento vero eproprio, pur non potendo essere paragonato aquello della sfera adulta in cui troviamo unpiù alto obiettivo sentimentale e sessuale (equindi, una prospettiva futura investita sul-l’oggetto d’amore). Quello dei bambini è un amore più istintivo,finalizzato all’appagamento di un desiderioimminente, che potrebbe essere “Voglio gio-care con te, voglio stare con te”: un amore pla-tonico insomma. Questo sentimento si va adaffinare con l’ingresso alla scuola elementare,in cui trovano spazio la vergogna e l’imbaraz-zo, manifestati con batticuore, sudorazione erossore. Ma i bambini hanno la loro sana dosedi pudore, e cercano di nasconderlo. E pertale motivo, non vanno assolutamente derisi.Il ruolo dei genitori è fondamentale ed è inquesto momento che devono empatizzare coni propri figli. Qualora dovessero notare la propria figliolet-ta camminare per mano con un bimbetto,tenere lontani allarmismi ed esagerate preoc-cupazioni (e non il bambino da vostra figlia!).I bambini vivono il sentimento dell’amorecon assoluta spontaneità, come suddetto,privo di un appagamento sessuale. Per taleragione, il momento si mostra proficuo perspiegare loro, in modo semplice, cos’è questosentimento che può renderli felici o tristi. Se glielo spiegherete, riuscirete a rendere ivostri piccoli più consapevoli delle emozioniprovate e no, questo parlarne non sortirà l’ef-fetto di spingerli a rapporti sessuali prematu-ri o a ritrovarvi nonni in giovanissima età. Itabù lasciamoli alle carte del famoso gioco datavola che ci riempie le serate natalizie, e nonai nostri figli. Altro atteggiamento assolutamente da nonassumere è il prenderli in giro, soprattutto inpresenza di altre persone: il bambino perce-pirà questa situazione come anomala e datenere nascosta. Per cui, se pensavate che lefarfalle svolazzavano solamente nello stoma-co degli adolescenti, vi sbagliavate. E se cre-devate che i sentimenti di gelosia logorasserosolo quei cocciuti degli adulti, credevate male.Ciò che differenzia l’innamoramento infantileda quello adolescenziale e adulto è l’assolutamancanza di malizia.Loro tendono a dividersi i giochi o la meren-da e a ospitare l’amato sotto l’ombrello all’u-scita da scuola. Gesti spontanei che non cono-scono la comunicazione tramite la tecnologia.Per rendere l’idea di quanto puro possa esse-re il sentimento dell’amore per un bambino,concludiamo con una lettera che Bennet,quattro anni, ha chiesto alla sua mamma discrivere per la sua amata Baily: “Vuoi venire agiocare a casa mia? Giochiamo insieme. Seibella come un pony o una coccinella, ancoranon ho capito a quale dei due assomigli dipiù. Vieni a casa mia a mangiare il formag-gio con me. Vorrei fare un trucco magico perte e farti vedere la battaglia dei robot. Conaffetto, Bennet”.

Sara Jacopetta

Baby in love, anche i bambini si innamorano

I genitori nondevonoallarmarsi,ilsentimentod’amore èspontaneo eprivo di unappagamentosessuale.

Le farfalle inizianoa svolazzare nellostomaco già dallatenera infanzia. Ed è proprio quellonato all’asilo l’innamoramentovero e proprio

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CULTURA E SOCIETA’

RIVIERA

Ilgallismo è un regalo che V.Brancati ci offre per denotarecerti aspetti del costumeitaliano e meridionale. Si trattadi un “difetto” o “mania” da cui

è molto difficile esserne immuni. Il suodiretto sinonimo è il dongiovannismo erimanda proprio al mito di DonGiovanni che tanto ha ispirato W. A.Mozart da crearne la nota opera, il DonGiovanni per l’appunto. Ciò che qui ciinteressa ricordare è l’arte dellaseduzione, l’intimo segreto, che puòessere riassunto con un solo termine:vivere l’immediatezza. Ben lungidunque dall’essere un “intrigante” cheaspetta di cogliere lo spazio vuoto che siinterpone in un rapporto di coppia e benlungi dall’essere un personaggio“visivo”, Don Giovanni – a dire di S.Kierkegaard – ha come arma segreta lamusica, “suo vero mediumespressivo”. È essa che ha favorito laseduzione di 1003 donne, in attesa chela lista continui all’infinito, unitamenteall’immediatezza che rende la sua vitasimile a un vino spumeggiante che ilpersonaggio leva in alto per brindare esempre pronto per l’attacco vittorioso(sulle donne). Vitaliano Brancati (1907-1954) ripropone negli anni Quarantaquesto mito adattandolo alla realtànazionale e siciliana in particolare. IlDon Giovanni siciliano è estrapolatotuttavia dalla realtà che lo circonda e dicerto l’autore ne aveva tanti esemplari asua disposizione. È prima di tutto unpersonaggio molto contento di sé, fiero.Di una fierezza talmente singolare “chepar di vedere qualcosa di vermiglio. “Laragione di questa fierezza è moltosemplice: non è l’essere stati buoni, nétantomeno generosi, oppure mansueti,giusti e misericordiosi, ma l’essere bravinelle «faccende amorose» o, per lomeno, credere di esserlo”. Questabravura vera o presunta conferisce nellostesso tempo un particolare sensodell’onore non solo all’individuo maall’intera stirpe. Che cosa farebbero gliantenati se sapessero che un lororampollo ha fatto “cilecca” con l’altrosesso? Oppure: che cosa farebbero sesapessero che un loro rampollo nonprova alcun interesse o attrattiva per ilmondo femminile? La risposta è moltosemplice: si rivolterebbero nella tomba!Sembrava che queste problematichefacessero parte della storia dellaletteratura e della storia del costumeitaliano da relegare a un passato, seppurrecente, ma quanto raccontatomi da ungenitore e anche da altri aneddoti deinostri giovani, mi fanno pensare chesiamo in piena riproposizione di questa“malattia”. Durante un incontro scuola-famiglia un genitore, mio conoscente datempo, mi chiede: “Ciao, come va,tutto a posto, mio figlio?”. “Tutto bene– risposi – tuo figlio è un bravo ragazzo.È serio, diligente, rispetta le scadenze edè motivato”. Poi parlammo di cose piùgenerali: del Paese, della classe

dirigente, di cose quotidiane, del lavoro,del futuro. Mi strinse la mano destraprima di prendere commiato da me econ un po’ di imbarazzo e di orgogliomi disse: “Vorrei porti una domandapiuttosto delicata”. “Prego, dimmi” –risposi . “Senti – mi disse sottovoce inmodo tale che nessuno sentisse – lo soche non dovrei, ma non posso andare acasa con questo dilemma”. “Dimmitutto” - gli dissi incoraggiandolo acomunicarmi la cosa . E lui: “Ma miofiglio, a scuola , come si comporta?Voglio dire: le ragazze le guarda? Lovedi con ragazze?”. In tutta onesta,rimasi un po’ spiazzato e ancheimbarazzato, ma subito lo tranquillizzai:“Ma certo”- risposi- “altroché!”.Quell’altroché lo liberò dall’ansia edalla paura che da tempo sicuramente loassillava, e una volta che ebbe confermache suo figlio era “normale” miringraziò persino come se io avessiavuto qualche merito. Gli ritornò ilsorriso sulle labbra e i suoi occhibrillarono dalla contentezza. Con gioiasfilò la sua mano destra che tenevavincolata alla mia da quando mi pose ladomanda e in sottovoce disse: “Saiquesti giovani, parlano così poco connoi. Io alla sua età ero già fidanzato conla mia ex moglie ed ero già reduce dadiverse storie amorose. Ero seriamentepreoccupato che mio figlio da questopunto di vista non mi assomigliasse”.“Tranquillo – risposi, - buon sangue nonmente e gatto fa gatti per prendere topi”.(Segue…)

Domenico Angilletta

Il 28 ottobre 2015, alle ore 17.30, presso la Sala della Cultura di Locri,sarà presentata la nuova “Biblioteca Greco”.Dopo i saluti del Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, e di AlbarosaDolfin, Presidente del Sidus di Siderno, introdurranno i lavoriGabriella Mollica Luly, Presidente del Consiglio degli Avvocati diLocri, e Anna Meduri Greco.A curare la catalogazione e la classificazione, Domenica Marra eFrancesco Bosurgi.L’iniziativa è scaturita dal completato lavoro di catalogazione e diclassificazione di un corposo patrimonio librario di circa 9500 libri eriviste, che hanno costituito l’impegno e la cura costanti dell’interavita dell’Avv. Aldo Greco, novantenne nel 2009.I testi presenti nella biblioteca, da lui amorevolmente e sapientemen-te raccolti, riflettono l’interesse per il mondo classico, l’impegno dellaricerca filosofica e religiosa lungo tutti i secoli dell’età antica, moder-na e contemporanea, l’amore per le forme dell’arte, in particolare la

pittura e la musica, la ricchezza e la complessità delle varie letteratu-re, dalle classiche a quelle del ‘900 e soprattutto della prima parte diesso.In filigrana, osservando i nomi delle stamperie e delle case editrici ele loro localizzazioni geografiche, si può delineare la vivacità e la dif-fusione della vita culturale italiana che, fino al primo decennio delNovecento, ha visto il Meridione d’Italia in posizione di prim’ordine.Nell’incontro saranno proiettate le slides delle copertine più interes-santi, sia per peculiarità (che saranno illustrate nell’incontro) sia pervetustà e preziosità delle pubblicazioni.La famiglia Greco è disponibile alla reperibilità on-line del catalogomediante un possibile collegamento alla rete delle biblioteche, entroi tempi che saranno necessari per il riversamento del catalogo in unsoftware dedicato.Si ritiene che il territorio, le scuole, le varie istituzioni e gli studiosipossano giovarsi dell’incremento dei beni culturali fruibili “a Km 0”.

Apre a Locri una nuova biblioteca con uno straordinariopatrimonio di 9500 libri

Il GallismoL’arte della seduzione

UN SAGGIO SULL’INCONTRO TRA I SERVIZI SANITARI E L’INTERNET TECHNOLOGY

L'Associazione Culturale "Ritrovarsi nell'archetipo" è stata pre-sentata ufficialmente al pubblico e alla stampa sabato 3 ottobre2015, in un sito storico molto fascinoso, ricco di arte e storia, qualè palazzo Baldari, nella città di Gioia Tauro.Dopo i saluti di rito, la Prof.ssa Piera Angela Cutri, in qualità diPresidente, ha voluto sottolineare le finalità dell'AssociazioneCulturale che partendo da una profonda analisi del territorio siprefigge di trovare, attraverso processi culturali- formativi, soluzio-ni alle varie problematiche che investono la società attuale, quellagiovanile in particolare.L'Associazione annovera tra i suoi soci professionisti e ricercatoridi rilievo nel campo formativo socio-economico e usufruirà nell'ar-co del suo percorso di figure professionalmente preparate a secon-da delle tematiche che di volta in volta verranno affrontate nei variconvegni.È seguito un saluto dell'Assessore alla Cultura Francesco Toscanoche, con un linguaggio politico, colto, schietto e determinato, hatrasmesso un messaggio foriero di traguardi che si possono rag-giungere lavorando con impegno e buon senso.Ha preso, quindi, la parola la prof.ssa Giuseppina De Marco,docente presso l'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, chepresentando il suo libro "Reggio Calabria e il suo Museo" ha sot-tolineato l'amore verso la propria terra e l'importanza che questi"involucri architettonici" rivestono e dove continuano a vivereimportanti frammenti della nostra storia.È seguita la relazione della prof.ssa Filardi Roberta docente diStoria dell'Arte presso il Liceo Artisto "Mattia Preti" ReggioCalabria, la quale partendo da una analisi storico-sociale dellaCittà dello Stretto, ha messo a fuoco con dovizia di particolari tuttoil percorso che l'edificio ha fatto e che il progettista arch. Piacentiniè riuscito a consegnarci.Un'opera di grande valore artistico-sociale che tuttora, nonostan-te qualche discutibile intervento, rimane un esempio di architettu-ra solida, razionale, e che con i suoi spunti neoclassici guardacomunque al futuro.Ed è proprio al futuro che è indirizzato l'intervento del prof.Giuliano Zucco, ex docente del Liceo Artistico di Siderno, mentrerelaziona su un suo dipinto che per l'occasione ha realizzato.In tema con l'Archetipo, il prof. Zucco ci parla dell'Homo SapiensSapiens che sopravvivendo ha dato origine a quella progenie cheanche se diversificata oggi abita tutta la terra. "Grazie alla capacità

di emigrare, convivere e ristrutturare continuamente il suo habitat,l'uomo è riuscito a evolversi nel tempo; ma più di tutto è stata lasua curiosità, la sete di nuove conoscenze, caratteristica cherimarrà sempre nel suo DNA, e che lo condurrà forse tra unmiliardo di anni a continuare a vivere nell'extra-sole.Da questa riflessione si deduce quanto sia importante la culturache anche se non ha fatto aumentare più di tanto il volume del cer-vello, lo ha potenziato continuamente in un crescens evolutivo ditutto rispetto.Ed è in questo ambito che naviga l'Ulisse dentro di noi, "uomini incammino", metafora che ci appartiene in ogni sua accezione e chedovrà far riflettere nei prossimi millenni. La percezione e l'adatta-bilità - continua Zucco - sono il terreno su cui l'uomo dovrà anco-ra camminare se vuole raggiungere risultati per la propria soprav-vivenza. (Darwin docet)Spesso si raggiungono risultati a volte impensabili se si è determi-nati, se si sa dove andare e come arrivarci. “ANDARE OLTRE”è bello, è fascinoso ma se sappiamo comunque cosa ci attendedopo.Un pò del "Dio limite" accanto spesso non fa male, anche perchènon sempre chi eccelle vince, ma chi vince eccelle!... Riflettiamocisopra - conclude il professore Zucco - arrivederci alla prossimavolta".

Il 7 novembre, alle ore 18:30, nella sala del consiglio Comunale di Marina di Gioiosa Jonica, in Piazza dei Mille, verrà presentato il libro “Sotto controllo”, della giovane giornalista dell’EspressoCristina Da Rold. Il libro è un saggio sull'incontro tra i Servizi Sanitari e la Internet Technology. Tratta di un tema, la Sanità, che per la Calabria, e per il territorio della Locride in particolare,rappresenta un’emergenza non nuova ma sempre attuale. Una delle caratteristiche della nostra sanità è infatti quella di vivere in costante stato di emergenza, tentando spesso di difenderel'indifendibile. Il testo ci dà invece l’occasione di avere un approccio del tutto diverso, che può valere per la Calabria come per il resto del Paese, dove pare che l'unico strumento a disposizio-ne di chi governa per sistemare le cose sia il taglio delle risorse nel momento in cui sarebbe invece necessaria una grande e vera riforma che veda nell'innovazione tecnologica e nella scom-messa sulle risorse umane la vera chiave di volta per risanare un sistema vitale per tutti.

“Chi è affetto dagallismo è fierodi sè. Unafierezza chederiva dall’esserebravi nellefaccendeamorose o, perlo meno,credere di eserlo.

Presentata il 3 ottobre a palazzo Baldari, a Gioia Tauro, una nuovaAssociazione Culturale che annovera tra i suoi soci professionisti ericercatori di rilievo nel campo formativo socio-economico.

Ritrovarsi nell'Archetipo

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RIVIERA

“Doppio Scatto”, una Cittàimmortalata da foto e parole

L'utilizzo di farmaci per migliorare le prestazio-ni fisiche nello sport a livello sia agonistico chedilettantistico, fenomeno diffuso soprattuttotra coloro che considerano la forma fisica fon-damentale per la propria immagine pubblica,coinvolge soggetti di età sempre più giovane

ma interessa spesso anche la popolazione più matura.Tra queste sostanze, numerose sono quelle proibite dallaWADA (World Anti Doping Agency) e quindi conside-rate doping a tutti gli effetti.Questo bisogno di ottenere a tutti i costi prestazione eforma fisica sportiva comporta un uso sconsiderato ditali sostanze che mette seriamente a rischio l'integrità siapsichica sia fisica di coloro che ne fanno uso.Si producono rimedi farmacologici per qualsiasi bisogno(per accrescere la forza o la resistenza muscolare o percontrollare l'attività cardiaca) dimenticando che quasitutti i composti utilizzati sono "farmaci" e il loro impiegodovrebbe essere limitato esclusivamente alla cura dellemalattie per le quali sono stati studiati. A ciò si aggiungeche la mancanza di una valida documentazione scienti-fica favorisce la diffusione di informazioni errate o, nelmigliore dei casi, ambigue.Assumere farmaci allo scopo di ottenere prestazioni fisi-che peraltro non sufficientemente documentate e assu-

mere dosi nettamente supe-riori a quelle usate in terapiacon lo scopo di mascherareeffetti avversi, significa esporsia rischi di effetti collaterali, tal-volta anche irreversibili.Sono ben noti i casi delle atle-te dell’ex Germania dell’Est,"mascolinizzate" dopo il con-sumo di steroidi anabolizzantio di atleti,anche molto famosi,stroncati dagli effetti dei far-maci a cui erano ricorsi.La carenza di una informazio-ne giusta sui gli effetti dannosidi queste sostanze, può indur-re atleti, allenatori, medici

sportivi e genitori a non scoraggiare adeguatamente l'utilizzo delle stesse.Inoltre, attualmente la rapidità di diffusione attraversola rete di informazioni di notizie il più delle volte diffi-cilmente controllabili, consente di acquisire direttamen-te tali sostanze senza necessità di prescrizioni e control-lo medico; quindi si tratta non solo di doping ma anchedi uso e abuso di farmaci nello sport, nelle palestre o trai principianti e tra coloro che praticano lo sport a livellodilettantistico.Fra le sostanze più utilizzate , gli ANABOLIZZANTIsono da tempo i più conosciuti. Sono rappresentati dagliormoni sterodei androgeni. Derivano dal testosteronemodificato per aumentare l' azione anabolica al posto diquella androgenica e possono essere assunti per viaorale o intramuscolare.Queste sostanze possono essere usate anche da atletimolto giovani e comunque sono quelle più frequente-mente identificate nei controlli antidoping. Gli steroidiandrogeni aumentano la sintesi proteica, la massamuscolare, l'aggressività e il recupero dopo la sforzo fisi-co. Spesso sono assunti in associazione con altre catego-rie di farmaci come i diuretici che mascherano la loroidentificazione nelle urine nei controlli antidoping.Un'altra frequente associazione è con l' ormone della cresci-ta (GH) che ha dimostrato di possedere un potenzialeeffetto di provocare ipertrofia del cuore.Gli steroidi anabolizzanti producono alterazioni delmetabolismo lipidico con aumento del colesterolo cosi-detto cattivo(LDL colesterolo), aumento dell' aggrega-zione piastrinica, aumento della coagulabilità del sanguee alterazioni dell'endotelio vascolare.Durante l'uso inappropriato degli steroidi anabolizzanti,sono stati descritti gravi effetti collaterali quali disfunzio-ni epatiche, tumori del fegato, aumento della resistenza

insulinica, riduzione delle difese immunitarie, gineco-mastia (ingrossamento nel maschio delle mammelle),ipotrofia testicolare, virilizzazione nel genere femminile,modificazione della struttura del tessuto connettivo, condiminuzione del collagene e dell'elasticità tendinea, pre-coci calcificazioni delle cartilagini epifisarie.Tra gli eventi avversi cardiovascolari son stati descrittitromboembolie cerebrali, infarti miocardici senza trom-bi coronarici,dilatazione delle cavità cardiache o ipertro-fia progressiva delle pareti del cuore non completamen-te reversibile, morte improvvisa durante sforzo fisico.La maggior parte di questi eventi sono riportati nei sol-levatori dei pesi e nei body-builders.Possono essere presenti anche aritmie originate da dif-ferenti meccanismi aritmogeni, tra questi: danno allacellula muscolare cardiaca, necrosi cellulare, infiltratiinfiammatori, fibrosi e ipertrofia.Fra le più frequenti aritmie descritte durante sforzo fisi-co, sono riportate la fibrillazione atriale, aritmie ventri-colari come l'extrasistolia, la tachicardia ventricolare e lafibrillazione ventricolare.Altre sostante utilizzate sono l'ERITROPOIETINAUMANA RICOMBINANTE (EPO) il fattore di cre-scita esogeno ricombinante (GH), il fattore di crescitainsulino simile.L'Epo è ampiamente utilizzata come doping al posto diauto o eterotrasfusioni soprattutto negli sport che richie-dono un intensa attività aerobica (ciclismo, sci di fondo,maratona, nuoto).L'uso prolungato dell'EPO ricombinante, provoca gravieffetti avversi dovuti all'aumento del numero dei globu-li rossi, aumento della viscosità del sangue compromis-sione dell'emodinamica circolatoria e affaticamento delcuore.Spesso è presente un sintomatologia di tipo influenzalecon stanchezza, dolori articolari cefalea e nausea.Fra le sostante classificate come stimolanti, le più utiliz-zate sono l'efedrina e i suoi derivati, le amfetamine, lacocaina e la caffeina.Esse non hanno alcuno effetto anabolizzante e quindinon aumentano la potenza e la massa muscolare, alcunistudi ha dimostrato al contrario una riduzione significa-tiva della resistenza agli sforzi prolungati.Gli effetti collaterali che compaiono sono quelli notiovvero tachicardia, palpitazioni, aritmie, angina, infartomiocardico, tremori, insonnia, vertigini e cefalea.La caffeina è il farmaco più utilizzato al mondo e il soloper il quale il Comitato Olimpico Internazionale ha fis-sato un livello limite urinario di 12mcg/ml pari a 6-7 taz-zine di caffè.Dal 2004 il Cio ha spostato la caffeina dalla lista dellesostanze proibite a quella delle sostanze da monitorareÈ contenuta oltre che nel caffè, nel cacao, nel tè e inbevande molto diffuse come Coca Cola ed EnergyDrinks (Red Bull).Per il suoi effetti stimolanti sul sistema nervoso centraledetermina riduzione della percezione della fatica men-tre per i suoi effetti periferici con il rilascio di acetilcoli-na potenzia la forza muscolare.La caffeina in quanto tale non provoca gravi effetti car-diovascolari, tuttavia a dosi elevate determina agitazio-ne, confusione e aritmie.La creatina, è una sostanza che si trova nel muscoloscheletrico, è prodotta dal fegato, pancreas e reni a par-tire da alcuni aminoacidi che si trovano in alcuni cibicome la carne e il pesce.Essa è ampiamente commercializzate e utilizzatasoprattutto negli Stati Uniti dove il 41/100 delle 219prime divisioni atletiche intercollege riferisce il suo uti-lizzo. Per la sua particolare azione sul substrato chedetermina la sintesi di ATP muscolare viene raccoman-data per aumentare l'energia muscolare per tempi bre-vissimi 15 secondi che dipendono dalla rigenerazionedell' ATP prima dell'utilizzo del metabolismo dei carboi-drati. L'utilizzo inappropriato di tale sostanza determi-na effetti avversi dose-dipendente come aumento delpeso corporeo, crampi muscolare, disturbi intestinali,squilibri elettrolitici, gravi disidratazioni con possibilidanni renali a lungo termine in soggetti con preesistentidisfunzioni renali.Gli effetti farmacologici delle sostanze riferite sono dif-ferenti ma possono essere sinergici se tali sostanze sonousate in combinazione, determinando un danno cardio-vascolare potenzialmente grave e talvolta mortale.Considerando la diffusione del doping a vari livelli e nonpiù confinato tra gli sportivi di elite è facile imbattersinella pratica clinica quotidiana in patologie a carico delcuore che sono la diretta conseguenza del loro uso. Neconsegue che davanti a cardiopatie insorte in soggettisenza apparenti fattori di rischio è indispensabile ricer-care nell'anamnesi l'eventuale assunzione di sostanzedopanti ed effettuare screening di laboratorio mirati.

L'effetto tossico sul cuore delle sostante utilizzate per migliorare le prestazioni fisiche

Il cardiologo e medico dello sport Dr Michele Iannopollo

“VIACERCHIETTO,SIDERNO( DIETRO

L’OSPEDALE)SCALABINFO

0964/342340

Penultimo appuntamento dellaRassegna letteraria “L’Estate conl’Autore”, organizzata a Marina diGioiosa Jonica dal Comune e

dall’Associazione Presìdi dellibro – Locride. Nelle ampiesale, foderate di libri, dellaBiblioteca comunale è statala volta di Silvio Perrella edella sua opera più recente,“Doppio Scatto”, edito daBompiani. Nell’agile intro-duzione, Cristina Briguglioha tratteggiato le caratte-ristiche assai originali dellibro, a cominciare daltitolo, Doppio Scatto: unprimo scatto, visivo, gra-zie a una macchinettafotografica, che l’auto-re porta sempre con sé,e dopo, spesso moltodopo, lo scatto verba-le, lo scritto, che ade-risce, completa, com-menta quello che lafotografia ha fissato.L’autore è un camminatore infati-cabile nella sua Napoli, anzi della Città,come sempre la chiama. Cammina, guarda,si ferma facendosi catturare da scorci di vie,vicoli, scalinate, palazzi, piazze, chiese, sta-tue e da infiniti altri particolari in apparen-za insignificanti come una vecchia porta,una finestra, un muro sbrecciato. Insommaun continuo saliscendi per Napoli con ilmare, forse il vero protagonista, punto ter-

minale che tutto coagula. Proprio a questoproposito la Città è significativamente defi-nita “un anfiteatro davanti a un altro anfi-teatro”. L’autore, efficace affabulatore, haspiegato che per lui le fotografie del librosono state una sorta di blocco di appunti,

spesso suscitati da echi letterari.Primo tra tutti ItaloCalvino e il suo “Le cittàinvisibili”, da cui ha mutua-to il sottotitolo, “La Cittànascosta”, e tanti altri anco-ra, da Dante a Leopardi, daPomilio a La Capria.L’occhio dell’autore, come sidiceva cade su ogni genere diparticolare, quasi sempre coseche se ne stanno nascoste, rinta-nate e al riparo dai tanti discor-si su Napoli “che l’hanno lette-ralmente sommersa rendendolaquasi invisibile”.Com’è caratteristica delle presen-tazioni organizzate dai Presìdi, tral’autore e l’attento pubblico si èsviluppato un ricco dibattito duran-te il quale sono venuti alla luce altrimotivi che attraversano il volume: lafotografia come occasione, il reale e

il magico, la prevalenza della poesia sullaprosa.Il prossimo e ultimo appuntamento dellaRassegna di quest’anno sarà con CristinaBattocletti e il suo “La mantella del diavo-lo”.

Vincenzo Amadei

Scoprire la grande bellezza dell'Italiaattraverso la bellezza dei portiguidando il turista con una comuni-cazione integrata e moderna. Questo

è il progetto del Mibact Signa Maris che hamesso in rete 38 porti della Calabria,Puglia, Sicilia e Campania, con oltre 400itinerari alla scoperta di luoghi dove arte,natura e cultura parlano la lingua del mare.Un intero servizio è apparso lunedì scorsosu Repubblica per promuovere il territoriocalabrese, partendo dal porto di Cetrarofino al porto di Crotone, passando per laLocride. Superato lo Stretto, infatti, SignaMaris ha cominciato a risalire la punta delnostro stivale verso Nord, dirigendo la rottaverso Roccella Ionica. "Porto delle Grazie èl’ampio e moderno porto di Marina diRoccella Ionica - scrive Repubblica - che,con circa 450 posti barca, offre tutti i con-fort. Il Marina di Roccella, per lo più basedi partenza per la traversata verso laGrecia, rende gradevole la sosta e offre lapossibilità ai naviganti di praticare sport,fare shopping e usufruire dei sevizi dirifornimento, riparazione e manutenzione".

Approdati a Roccella, il tour prosegueverso la vicina Monasterace, per "entrare inun sito archeologico le cui origini risalgonoal periodo greco e giungono fino all’etàmedioevale. Nel sito coesistono infatti ledue realtà: da una parte, le antiche rovinedella città denominata Kaolun risalente alVII secolo a.c. quando i Greci comincia-rono a colonizzare il Sud Italia; dall’altra, lacittà medioevale edificata in alto per sfug-gire prima alla malaria presente in pianurae poi per non essere soggetta ai numerosiattacchi da parte di pirati e saccheggiatori".Infine, lasciata Monasterace, l'itinerario diSigna Maris riscende per visitare Locri:"anch’essa come tutto il territorio calabro,presenta innumerevoli tracce di un passatoricco di storia. Su tutte spiccano il sitoarcheologico, distante appena 3 km dalcentro storico, il piccolo Museo di Locridove su due piani sono esposti reperti dellavicina area archeologica, Gerace uno deipiù bei borghi d’Italia e Stilo con la suaCattolica, Chiesa Bizantina scelta per rapp-resentare la regione Calabria a Expo 2015”.

A Roccella approda SignaMaris, un viaggio attraverso iporti per promuovere il Sud

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DOMENICA18 OTTOBRE 21www.larivieraonline.com ATTUALITÀ

Oggi identificare la sostanza responsabile dell'allergiaè diventata una corsa ad ostacoli non priva di rischi.E' inutile e dannoso sottoporsi ad esami a tappeto, vacapito caso per caso quali possono davvero servire. Isintomi che possono far pensare ad un'allergia sonodiversi: dal rossore al gonfiore, comparsa di bollicine,disturbi gastrointestinali, lacrimazione e naso checola. Ma come capire a che cosa? Prima di tutto biso-gna diffidare dal fai da te e recarsi dal medico nonquando i sintomi sono diventati insopportabili. Conun'accurata amamnesi clinica, lo specialista arriva adipotizzare quali possono essere le sostanze incrimina-te. Le allergie respiratorie sono le più facili da indivi-duare infatti quelle ai pollini danno sintomi respirato-ri associati talvolta a dermatite atopica. Per arrivare adiagnosi bastano il Prick test per inalanti e il RASTtest per la ricerca delle IgE. Nel caso dell'orticaria ilpercorso invece può essere più lungo perchè sintomie segni possono essere diversi: da manifestazioni

cutanee a disturbi gastrointestinali escludendomalattie importanti che danno sintomi simili comepatologie autoimmuni o infiammatorie, tumori,malattie del fegato e del sangue. In questo caso sidevono fare il PATCH TEST, il RAST TEST e ancheil test per l'orticaria fisica. Per le allergie alimentari èdifficile stabilire quale sia l'alimento incriminatoanche perché pur effettuando test specifici qualiPRICK test e ricerca di IgE molte volte questi risul-tano negativi, ciò non esclude comunque un'allergiaal cibo per cui in caso di esami negativi si passa alPATCH test e al test di provocazione. Nessuno deitest diversi da quelli allergologici codificati può darerisposte attendibili quindi diffidare da quelli senzaalcuna validità scientifica come i test per le intolleran-ze. Perciò si consiglia di rivolgersi allo specialistaallergologo o dermatologo per arrivare nel minortempo possibile ad una diagnosi corretta.

Rosa Maria Strangi

LÕespertoRosa Maria Strangi

ÒAMBULATORIOPOLIFUNZIONALEDIDERMATOLOGIA,VIASARDEGNA25/27 GIOIATAURO. INFO0966/506776. CELL334/1880192.TUDIOMEDICOPOLISPECIALISTICORAYMAT, VIACALVARIO15/A MARINADIGIOIOSAJONICA,INFO. 0964/416856;A.G.I: MEDICAVIALETOSELLI, 94SIENA INFO0577/222224

Allergia. . . ma a cosa?

La tiroide è una ghiandola endocri-na deputata alla sintesi e secrezionedegli ormoni tiroidei. Tali ormonisvolgono un ruolo cruciale nellaregolazione dei processi metabolicisia nel bambino che nell’adulto enei processi di differenziamento edi sviluppo del tessuto nervoso cen-trale e periferico durante la vitafetale. Tra le patologie che colpi-scono la tiroide c’è l’ipertiroidismodi cui abbiamo discusso con gliendocrinologi Dottoressa AnnaPerri e Dottor Rocco Valeriano.

Che cos’è l’ipertiroidismo?Si definisce ipertiroidismo una sin-drome clinica di ipermetabolismoconseguente ad un eccesso diormoni tiroidei circolanti. Laghiandola tiroide produce, infatti,ormoni che vengono rilasciati nelflusso sanguigno per controllare lacrescita del corpo e il suo metaboli-smo.Quali sono le principali cause diipertiroidismo? Nella maggior parte dei casi l’iper-tiroidismo è causato da un aumen-to della produzione di ormoni daparte della tiroide. Le tre cause piùfrequenti sono: il gozzo diffuso tos-sico, noto anche come malattia di

Basedow-Graves, il gozzo multino-dulare tossico e l’adenoma tossico.Esiste una correlazione tra preva-lenza di ipertiroidismo e apportoiodico? I dati epidemiologici riportati nellaletteratura scientifica dimostranoche nelle aree geografiche dovel’apporto iodico è carente, l’iperti-roidismo è causato più frequente-mente dal gozzo multinodulare tos-sico e dall’adenoma tossico. Nellepopolazioni che hanno un apportoiodico sufficiente o elevato, le tireo-patie nodulari sono più rare e ilMorbo di Basedow-Graves è lacausa più frequente di ipertiroidi-smo.Quali sono i segni e i sintomi carat-teristici dell’ipertiroidismo? I sintomi più frequenti sono nervo-sismo, cardiopalmo, sudorazione,intolleranza al caldo, stanchezzamuscolare, difficoltà respiratorie,iperattività, diarrea e dimagrimen-to nonostante l’appetito aumenta-to. Spesso sono presenti disturbisessuali come irregolarità mestruali(nelle donne) ed eiaculazione pre-coce (nei maschi).Come si diagnostica l’ipertiroidi-smo? L’anamnesi e l’esame obiettivo rap-

presentano il primo approccio dia-gnostico. La valutazione del profilotiroideo, l’ecografia tiroidea conecocolor-doppler e, laddove neces-sario, la scintigrafia tiroidea, con-sentono di definire l’entità dell’iper-tiroidismo e la causa.Qual è la terapia dell’ipertiroidi-smo? Il trattamento dell’ipertiroidismo èvolto innanzitutto a ridurre l’iper-produzione di ormoni tiroidei, bloc-candone la sintesi e/o secrezione oeliminando il tessuto tiroideo conl’intervento di tiroidectomia o con laterapia radiometabolica con 131-I.Dopo la terapia con lo iodioradioattivo è controindicata unagravidanza? Ad oggi gli studi riportati nella lette-ratura scientifica dimostrano cheuna donna in età fertile può pianifi-care la gravidanza dopo 12 mesidalla terapia senza rischi per il feto.Qual è il trattamento di scelta dell’i-pertiroidismo in gravidanza? Nella gestante ipertiroidea il tratta-mento di scelta è senz’altro quellofarmacologico. La somministrazio-ne dello iodio radioattivo è assoluta-mente controindicata e il ricorsoalla tiroidectomia è necessario soloin casi eccezionali.

ÒA cura di: Drssa Anna PerriDr Rocco Valeriano

[email protected]

Specialisti in Endocrinologia

Università degli Studi di Pisa

Ricevono presso lo Studio MedicoPolispecialistico Raymat

Tel. 0964 416856

LÕintervistaalla dott.ssa Anna Perri eal dott. Rocco Valeriano

Le tre cause più frequenti dell’ipertiroidismo sono: il gozzo diffuso tossico, noto anchecome malattia di Basedow-Graves, il gozzo multinodulare tossico e l’adenoma tossico.

diagnosi e terapiaL’ ipertiroidismo:

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RIVIERA

Un direttivo meravigliosoLe splendide Caterina Zappia, Katia Aiello, AnnamariaCertomà, Fausta Tassone e Nella Montagna compon-gono il direttivo 2015/2017 della Fidapa di RoccellaJonica

Sempre più successoper la pista ciclabileLa pista ciclabile del lungoTorbido è sempre più fre-quentata da persone desi-derose di fare sport a con-tatto con la natura, in un’a-rea oggi splendida.

Comuni solidaliIl sindaco diBrancaleone

Francesco Moio siedeal fianco della nostra

vicesindaco AnnaRomeo. Anche se nonistituzionalizzata, è giàunione dei comuni!

Con Mazzotta, sono!Il nostro Dario Larosa in uno splendido ritrat-to con l’attore Peppino Mazzotta, che abbia-mo imparato ad amare ne “Il Commissario

Montalbano” e in “Anime Nere”

La stagione dei comiziIl sindaco GiancarloMiriello discute anima-tamente di attualità epolitica con il presiden-te del GAL EnzoMinervino e Alvaro del-l’ente parco. Ancoracomizi improvvisatinella Locride!

La tarantella approda alnordI “Dipende da te”, grupposidernese virtuoso dellatarantella nostrana,approda a Milano con unviaggio di sola andata per

riscaldarla con i nostriritmi!

Ritratto di classeLa 4ªC dello Zaleuco di Locri si ritrova con il profes-sore Andreoli per parlare di relazioni umane oggi.Tappa fondamentale per un percorso di crescita!In questa foto compare anche il professoreGiarmoleo nostra interessante firma.

Grandi LavoratoriFilippo Montalto e PaoloSofia si godono unmomento di relax fuorida un bar del corso diSiderno. Dopo tantolavoro, un caffè è neces-sario per ripartire!

Generazioni ipocaloricheIl nostro caro amico “Birreria” non èstanco del proprio lavoro e si appres-ta a cucinare per un altra gener-azione! E con questa fanno cinque,ormai!

Un trio di sognatoriElio Napoli, SimonaColuccio e VincenzoLogozzo, dalla poeticaGioiosa Jonicaimmaginano con ilsorriso un futuro mer-aviglioso per tutta laLocride.

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SETTIMANALE

DOMENICA18 OTTOBRE 23www.larivieraonline.com

Una camicia Hippie!L’Assessore Ercole Macrì silascia ritrarre fuori dalComune in compagnia diSebastiano Primerano.Certo è stato ipnotizzatodalla camicia del nostro!

Università d’epocaTanti anni fa andare all’Universitàcomportava grandissimi sacrificicome questa foto di RiccardoRitorto, Mimmo Caridi e SantinoGiuffrida dimostra. Tanti capelli fa ..

Left clubRosario Rocca completa un quadro (neoreali-sta) reso già splendido dalla presenza diBarbara Panetta e dal sindaco di San Giovannidi Gerace Pino Vumbaca. Tutto a sinistra

Organizzazione impeccabilePietro Funaro e Raffaele Marinosono stati il fulcro dell’organizza-zione della festa nazionale diCentro Democratico svoltasi aSiderno due settimane fa.

Un calo di zuccheriDopo le innumerevoli fatiche utili a con-seguire con successo la laurea, SalvatoreTripodi si concede un buon cornetto perrecuperare le energie perdute!

Il ritorno del CondorPasquale Prochilo, alias “il condor”,torna a svolazzare per le strade diSiderno esercitando con sempre mag-gior convinzione la sua ironia deitempi andati.

I due VincenzoDurante la confe-renza stampa perla sanità, mesco-lati ai giornalistiaccorsi ad ascol-tare il sindaco,abbiamo trovatoic o n s i g l i e r iVincenzo Melecae Vincenzo DeLeo

Bisogna ancora CarburareÈ iniziato il campionato per loSporting Locri. Dopo la bella sta-gione dello scorso anno, l’inizio èun po’ faticoso, ma abbiamotempo per recuperare, ragazze!

Non c’è due senza treComplimenti alle nostreragazze della Sensation,che incontro 3 a 0 controla Paper Moon di Marinadi Gioiosa. Adesso sipensa già alla la fase suc-cessiva!

A volte ritornanoSiderno è piena di grandimenti che hanno trovatofortuna all’estero. Le radi-ci, però, non sono maidimenticate, come dimo-stra la visita di FrancoMuià.

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