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Sicurezza negli impianti elettroidraulici Più competenze e responsabilità al progettista idraulico = Macchine più sicure, semplici e performanti. Sistemi elettroidraulici certificati = Facilità di sviluppo tecnico e risparmio economico. I costruttori di macchine ed impianti sono soggetti al rispetto delle stringenti norma- tive di sicurezza Europee che impongono la analisi di tutti i rischi connessi alla appli- cazione per valutarne la conformità alle molte direttive vigenti, Direttiva Macchine 2006/42/CE, PED 97/23/CE, etc., che si prefiggono di assicurare la prevenzione dei rischi ed infortuni a bordo macchina. Di conseguenza i progettisti di impianti elettroidraulici devono avere un know-how specifico per poter adempiere a tutte le normative in vigore, considerando la preven- zione dei rischi alle persone ed alle attrezzature in caso di fault impianto o errori umani, che potrebbero arrecare danno. Ecco alcuni esempi che meglio chiariscono il reale impatto delle normative europee su centrali ed impianti elettroidraulici. Nelle macchine con accumulatori, quali le presse ad iniezione per la plastica, la Direttiva Macchine richiede il rispetto della norma armonizzata ISO 4413 “Regole generali relative ai sistemi idraulici” che impone che durante gli interventi di manu- tenzione, attrezzamento e tuning degli stampi a macchina alimentata, con impianto oleodinamico attivo ed in pressione, tutti gli azionamenti della macchina siano bloc- cati da valvole di intercettazione della mandata e di messa a scarico delle pompe. Questi sistemi permettono all’operatore di eseguire intervenire sulla macchina in sicurezza, riducendo al minimo i tempi di attesa nella fase di avviamento, al fine di ottimizzare i fermi macchina e la produzione. Inoltre, nelle macchine ed impianti con accumulatori (fig. 1), si applica anche la direttiva PED 97/23/CE che impone, per le attrezzature in pressione con pericolo di scoppio, l’adozione di valvole certificate per il controllo della massima pressione del sistema. Tali valvole, a trafilamento nullo, sono certificate PED da ente notificato, piombate post taratura ed alloggiate in blocchi di sicurezza a bordo accumulatori (fig. 2) o direttamente nei blocchi a bordo macchina. I blocchi di sicurezza integrano tutte le funzioni accessorie necessarie al controllo del processo, quali rubinetti, manometri, elettrovalvole di intercettazione e di ven- ting. Negli impianti con “movimenti verticali” che non prevedono accumulatori, ad esem- pio le presse sincronizzate, si applicano le norme armonizzate EN 12622 che impo- ne l’utilizzo di valvole di sostentamento del carico, piombate post taratura, e di val- vole di intercettazione del movimento verticale monitorate (fig. 3). Le valvole di sicurezza Atos, a corpo o a cartuccia, con pilotaggio attivo e trafilamen- to nullo, sono equipaggiate con fine corsa per il monitoraggio della posizione del cursore o dell’otturatore e sono certificate CE dal TÜV (fig. 4). Nei sistemi elettroidraulici sono sempre più utilizzate tubazioni flessibili in pressione che semplificano fortemente le problematiche di assemblaggio dell’impianto ma che in caso di sfilamento del tubo dal raccordo possono essere estremamente pericolo- si (colpo di frusta). La normativa ISO 4413 cita espressamente “Se la rottura di una tubazione flessibi- le costituisce rischio, questa deve essere trattenuta o schermata”. Come azione di prevenzione su tutti gli impianti Scoda sono presenti dispositivi di sicurezza, a fune, che in caso di accidentale sfilamento del tubo ne impediscono la frustata conseguente, evitando danni alle persone ed attrezzature circostanti (fig. 5). Fig. 3 - Monoblocco di sicurezza Fig. 1 - Sistemi ad accumulatore Fig. 4 - Valvole monitorate AR11K/I Ivano Guzzetti technical dept. Scoda Srl www.scoda.it Fig. 2 - Blocco sicurezza accumulatore

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Sicurezza negli impianti elettroidraulici

Più competenze e responsabilità al progettista idraulico = Macchine più sicure, semplici e performanti. Sistemi elettroidraulici certificati = Facilità di sviluppo tecnico e risparmio economico.

I costruttori di macchine ed impianti sono soggetti al rispetto delle stringenti norma-tive di sicurezza Europee che impongono la analisi di tutti i rischi connessi alla appli-cazione per valutarne la conformità alle molte direttive vigenti, Direttiva Macchine2006/42/CE, PED 97/23/CE, etc., che si prefiggono di assicurare la prevenzione deirischi ed infortuni a bordo macchina. Di conseguenza i progettisti di impianti elettroidraulici devono avere un know-howspecifico per poter adempiere a tutte le normative in vigore, considerando la preven-zione dei rischi alle persone ed alle attrezzature in caso di fault impianto o erroriumani, che potrebbero arrecare danno.Ecco alcuni esempi che meglio chiariscono il reale impatto delle normative europeesu centrali ed impianti elettroidraulici.

Nelle macchine con accumulatori, quali le presse ad iniezione per la plastica, laDirettiva Macchine richiede il rispetto della norma armonizzata ISO 4413 “Regolegenerali relative ai sistemi idraulici” che impone che durante gli interventi di manu-tenzione, attrezzamento e tuning degli stampi a macchina alimentata, con impiantooleodinamico attivo ed in pressione, tutti gli azionamenti della macchina siano bloc-cati da valvole di intercettazione della mandata e di messa a scarico delle pompe.

Questi sistemi permettono all’operatore di eseguire intervenire sulla macchina insicurezza, riducendo al minimo i tempi di attesa nella fase di avviamento, al fine diottimizzare i fermi macchina e la produzione.

Inoltre, nelle macchine ed impianti con accumulatori (fig. 1), si applica anche ladirettiva PED 97/23/CE che impone, per le attrezzature in pressione con pericolo discoppio, l’adozione di valvole certificate per il controllo della massima pressione delsistema. Tali valvole, a trafilamento nullo, sono certificate PED da ente notificato,piombate post taratura ed alloggiate in blocchi di sicurezza a bordo accumulatori(fig. 2) o direttamente nei blocchi a bordo macchina.

I blocchi di sicurezza integrano tutte le funzioni accessorie necessarie al controllodel processo, quali rubinetti, manometri, elettrovalvole di intercettazione e di ven-ting. Negli impianti con “movimenti verticali” che non prevedono accumulatori, ad esem-pio le presse sincronizzate, si applicano le norme armonizzate EN 12622 che impo-ne l’utilizzo di valvole di sostentamento del carico, piombate post taratura, e di val-vole di intercettazione del movimento verticale monitorate (fig. 3).Le valvole di sicurezza Atos, a corpo o a cartuccia, con pilotaggio attivo e trafilamen-to nullo, sono equipaggiate con fine corsa per il monitoraggio della posizione delcursore o dell’otturatore e sono certificate CE dal TÜV (fig. 4).

Nei sistemi elettroidraulici sono sempre più utilizzate tubazioni flessibili in pressioneche semplificano fortemente le problematiche di assemblaggio dell’impianto ma chein caso di sfilamento del tubo dal raccordo possono essere estremamente pericolo-si (colpo di frusta).

La normativa ISO 4413 cita espressamente “Se la rottura di una tubazione flessibi-le costituisce rischio, questa deve essere trattenuta o schermata”. Come azione di prevenzione su tutti gli impianti Scoda sono presenti dispositivi disicurezza, a fune, che in caso di accidentale sfilamento del tubo ne impediscono lafrustata conseguente, evitando danni alle persone ed attrezzature circostanti (fig. 5).

Fig. 3 - Monoblocco di sicurezza

Fig. 1 - Sistemi ad accumulatore

Fig. 4 - Valvole monitorate

AR11K/I

Ivano Guzzettitechnical dept.

Scoda Srlwww.scoda.it

Fig. 2 - Blocco sicurezza accumulatore

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Negli impianti di potenza elettroidraulica occorre sempre considerare anche l’impat-to acustico, infatti le normative europee in materia di prevenzione dei danni causa-ti dall’esposizione al rumore delle maestranze impongono un livello sonoro inferio-re ad 85 dB(A).

Scoda introduce nei propri impianti alcuni accorgimenti particolari per attenuare ilrumore quali, strutture oscillanti sotto i gruppi motopompa, carpenterie con strutturee spessori serbatoi equilibrati, posizioni e realizzazioni connessioni atti ad evitarecavitazioni e turbolenze, tubazioni flessibili, tubazioni atte a garantire al fluido veloci-tà nominali non superiori a 5 m/s per le mandate, 2 m/s per i ritorni e 0,5 m/s per leaspirazioni e con elementi di comando a commutazioni “soft” per limitare gli urti.Se questi accorgimenti non sono sufficienti a causa delle dimensioni e potenze ingioco, le centrali possono essere completamente carenate tramite pannelli fonoas-sorbenti o cabine silenti, che riducono al minimo l’impatto sonoro.

Nei settori energia e Oil & Gas spesso gli ambienti sono potenzialmente esplosivi ea rischio di incendio per presenza di gas, polveri o derivati del petrolio; In questi casile centrali idrauliche (fig. 6) vengono realizzate con serbatoi e tubazioni in acciaioinox, guarnizioni in Viton, verniciature speciali ed equipaggiate con valvole e com-ponentistica a sicurezza intrinseca o antideflagrante nel rispetto delle normativeinternazionali applicabili, quali ATEX 94/9/CE, UL 1002 o Gost-R. Tutti i componen-ti utilizzati devono essere compatibili con fluidi ad alto punto di infiammabilità e pro-priamente identificati come HFA/B a emulsioni olio-acqua, HFC a base acqua insoluzione di glicole e HFD sintetici privi di acqua.Negli impianti con possibilità di rischio di inquinamento ambientale e della saluteumana come, trattamento acque, dighe, alimentari, farmaceutici, etc. la prevenzioneviene garantita con l’utilizzo di fluidi biodegradabili, ad acqua pura ed a base di vase-lina denominati “oli bianchi”; per questi impianti i costruttori di macchine si devonoavvalere valvole di controllo completamente in acciaio inox che garantiscono la com-patibilità con detti fluidi e sono esenti dalla fastidiosa presenza di ruggine superficiale.

Particolare attenzione deve poi essere posta alla stesura della manualistica, che èparte integrante dell’impianto idraulico e comprende oltre che i certificati risponden-ti alle varie normative, quali la dichiarazione di incorporazione e la dichiarazione CEdi conformità, anche tutte le indicazioni ed avvertenze sui rischi residui, sulle ope-razioni di trasporto, stoccaggio, movimentazione, installazione, messa in funzione,manutenzione e mantenimento dell’impianto in sicurezza ed efficienza con tutte leperiodicità di verifica e sostituzioni. Le tabelle tecniche dei componenti completanole varie informazioni operative nel dettaglio per la loro regolazione ed utilizzo duran-te la messa in funzione.

Le centrali ed i sistemi elettroidraulici così pensati e sviluppati permettono ai tecni-ci del Costruttore di Macchine o Impianti di poter procedere con semplicità ed imme-diatezza all’analisi dei rischi dell’intero macchinario (fig. 7) e di autocertificarne lacorrispondenza con tutti i requisiti essenziali in materia di sicurezza e conformitàalle normative vigenti.

Fig. 5 - Centrale con flessibili in sicurezza

Fig. 6 - Centrale in acciaio inox

Fig. 7 - Macchina completa