Sicurezza

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S I C U R E Z Z A D.Lgs.81/2008 D.Lgs. 626/ 1994

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Information about safety measures at Italian schools

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D.Lgs.81/2008

D.Lgs. 626/ 1994

Page 2: Sicurezza

Prevenzione e

controllo del rischio

legato al rapporto

dell'uomo con

l'ambiente, con le

attrezzature utilizzate

durante il lavoro, con

le sostanze o i

prodotti chimici,

dell’uomo con

l’organizzazione del

lavoro

Page 3: Sicurezza

l'obiettivo principale

della normativa

istituire un sistema di

gestione finalizzato

alla presentazione,

alla riduzione e al

controllo dei possibili

fattori di rischio per

la sicurezza e la

salute dei lavoratori.

Page 4: Sicurezza

ricognizione e

individuazione dei

fattori di rischio

esistenti nei luoghi di

lavoro, le loro

reciproche

interazioni, nonché la

loro valutazione

effettuata, ove

necessario, mediante

metodi analitici e

strumentali.

Page 5: Sicurezza

La valutazione del

rischio

riesaminare le

specifiche realtà ed

attività operative, con

riferimento alle

mansioni, ai posti di

lavoro ed ai soggetti

esposti ai potenziali

pericoli.

Page 6: Sicurezza

la norma pone in

primo piano:

l'informazione, la

formazione,

l'addestramento

permanente del

personale.

Page 7: Sicurezza

Esse sono finalizzate a

far conoscere, a

formare e

conseguentemente a

modificare le abitudini

e i comportamenti dei

lavoratori per

prevenire e

proteggerli dai rischi

stessi.

Page 8: Sicurezza

L'Istituto Scolastico

risulta essere un

luogo di lavoro in cui,

al pari di tutti i settori

di attività privati e

pubblici, occorre

obbligatoriamente

attuare le misure per

la tutela della salute e

per la sicurezza dei

lavoratori durante il

lavoro.

Page 9: Sicurezza

la creazione di una

diffusa cultura della

prevenzione e della

sicurezza e la

progressiva

preparazione dei

giovani al loro futuro

connesso al loro

ingresso responsabile

e consapevole nel

mondo del lavoro.

Page 10: Sicurezza

Normativa di

sicurezza dagli anni

'50 ad oggi

il D.P.R. 547/55

"norme generali per la

prevenzione degli

infortuni sul lavoro";

Page 11: Sicurezza

Normativa di

sicurezza dagli anni

'50 ad oggi

il D.P.R. 303/56

"norme generali per

l’igiene del lavoro".

Page 12: Sicurezza

Intorno agli anni 90

abbiamo assistito ad

una modifica

sostanziale

dell’impianto

normativo con i

recepimenti

progressivi delle

direttive comunitarie

Page 13: Sicurezza

il Decreto Legislativo

277/91 riguardante

la protezione dai

rischi fisici, chimici e

biologici;

il Decreto Legislativo

475 del 1992

concernente l’uso dei

dispositivi di

protezione

individuale.

Page 14: Sicurezza

Le due normative

degli anni ’55 e ’56

dettavano disposizioni

molto settoriali e

tecniche, ed erano

carenti sugli aspetti

generali. La sicurezza

non sviluppava

strategie, aspetti

metodologici, linee

organizzative e metodi

gestionali della

prevenzione.

Page 15: Sicurezza

Il D.P.R. 547/55

definiva le

disposizioni generali,

il campo di

applicazione e le

figure soggette a

specifici obblighi

(datore di lavoro,

dirigenti, preposti e

lavoratori).

Page 16: Sicurezza

Specificava

caratteristiche,

misure e contenuti

tecnici relativamente

all’ambiente di lavoro.

Definiva i mezzi

protettivi individuali e

le misure di

conservazione e di

impiego di materie

prime, prodotti

pericolosi, nocivi o

dannosi.

Page 17: Sicurezza

Il D.P.R. 303/56

riguardava le norme

generali per l’igiene

del lavoro definendo

le disposizioni

generali, il campo di

applicazione e le

figure soggette a

specifici obblighi

(datore di lavoro,

dirigenti, preposti e

lavoratori).

Page 18: Sicurezza

Definiva i requisiti

minimali riguardanti

la salubrità negli

ambienti di lavoro, le

misure per la difesa

dagli agenti nocivi, le

dotazioni dei servizi

sanitari e dei servizi

igienico-assistenziali,

le norme preventive

sulla realizzazione di

nuovi impianti

industriali

Page 19: Sicurezza

Dopo circa trent’anni

di immobilità, la

disciplina italiana in

materia di sicurezza

del lavoro ha subito

un progressivo e

radicale processo di

trasformazione

attraverso

l’obbligatorio

adattamento

all’ordinamento

comunitario.

Page 20: Sicurezza

Ha rivisitato sia il

settore della

prevenzione degli

infortuni sia le

materie di igiene e

sicurezza del lavoro.

Si é affermato il

nuovo approccio a

una politica della

sicurezza globale,

l’armonizzazione della

legislazione e delle

norme tecniche

Page 21: Sicurezza

Il Decreto Legislativo

81 del 2008 viene

erroneamente

presentato come una

sorta di Testo Unico

relativo alla sicurezza

sui luoghi di lavoro

poiché ha decretato il

superamento di gran

parte della

normativa fino ad

oggi in vigore.

Page 22: Sicurezza

Proprio nel merito

della sua applicazione

particolare rientra il

sistema scolastico in

quanto dovrà essere

emanato un ulteriore

decreto ministeriale

chiamato a regolare

la specificità

dell’organizzazione

lavorativa della

scuola.

Page 23: Sicurezza

Il termine per

l’emanazione del

nuovo DM applicativo,

fissato inizialmente in

un anno

dall’emanazione del

D.Lgs. 81/2008, è

stato portato a tre

anni dall’art. 6

comma 9-ter della

Legge 26 febbraio

2010 n. 25.

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art. 21

Page 25: Sicurezza

ll datore di lavoro

provvede affinché

ciascun lavoratore

riceva una adeguata

informazione su: i

rischi per la sicurezza

e la salute connessi

alla attività

dell’impresa in

generale;

Page 26: Sicurezza

i rischi specifici cui è

esposto in relazione

alla attività svolta;

i pericoli connessi

all’uso delle sostanze

e dei preparati

pericolosi;

le procedure che

riguardano il pronto

soccorso, la lotta

antincendio,

l’evacuazione dei

lavoratori.

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art. 5

Page 28: Sicurezza

Il lavoratore deve:

PRENDERSI CURA

DELLA PROPRIA

SICUREZZA E SALUTE

E DI QUELLA DELLE

ALTRE PERSONE

PRESENTI SUL LUOGO

DI LAVORO;

Page 29: Sicurezza

Il lavoratore deve:

OSSERVARE LE

DISPOSIZIONI E LE

ISTRUZIONI IMPARTITE

DAL DATORE DI

LAVORO, DAI

DIRIGENTI E DAI

PREPOSTI ;

Page 30: Sicurezza

Il lavoratore deve:

UTILIZZARE

CORRETTAMENTE I

MACCHINARI, GLI

UTENSILI, LE

SOSTANZE PARATI

PERICOLOSI, I

DISPOSITIVI DI

SICUREZZA, ECC.

Page 31: Sicurezza

Il lavoratore deve:

UTILIZZARE IN MODO

APPROPRIATO I DPI

SEGNALARE

IMMEDIATAMENTE AL

DATORE DI LAVORO,

AI DIRIGENTI O AL

PREPOSTO LE

DEFICIENZE DEI MEZZI

E DEI DISPOSITIVI DI

CUI SOPRA, NONCHÉ

ALTRE SITUAZIONI DI

PERICOLO

Page 32: Sicurezza

Campo di

applicazione: Ogni

luogo di lavoro

Soggetti coinvolti:

Servizio di

prevenzione e

protezione (SPP)

Incaricati (addetti)

dell’emergenza

innovazioni

organizzative

Page 33: Sicurezza

Campo di

applicazione: Ogni

luogo di lavoro

Soggetti coinvolti:

Incaricati (addetti) al

pronto soccorso

Medico competente

(MC) – se necessario

Rappresentante dei

lavoratori (RLS)

TUTTI I LAVORATORI

innovazioni

organizzative

Page 34: Sicurezza

VALUTAZIONE E

GESTIONE DEL

RISCHIO descritta

in apposita relazione,

sottoscritta dal datore

di lavoro

FORMAZIONE

INFORMAZIONE

ADDESTRAMENTO

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Page 35: Sicurezza

PIANI (PROCEDURE)

DI EMERGENZA

PRONTO SOCCORSO

VALUTAZIONE DEI

RISCHI (datore di

lavoro, con l’aiuto

dell’RSPP,

tutti i lavoratori

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Page 36: Sicurezza

individuare le

“variabili” OGGETTIVE

E SOGGETTIVE

FATTORI DI RISCHIO:

URTI E SCIVOLAMENTI

UTILIZZO IMPROPRIO

DI FORBICI,

TAGLIACARTE,

OGGETTI APPUNTITI

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Page 37: Sicurezza

ACCESSO A RIPIANI

ALTI DI ARMADI

UTILIZZANDO MEZZI DI

FORTUNA (SEGGIOLE,

SCATOLONI)

UTILIZZO DI SCALE

PORTATILI INADATTE,

NON INTEGRE, IN

MODO IMPROPRIO

CASSETTI NON

RICHIUSI

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Page 38: Sicurezza

INFORTUNI GRAVI

ESEMPI:

IL DIPENDENTE

APPOGIAVA A MURO

LA SCALA PORTATILE

E SALIVA DI DUE

GRADINI

IL COLLABORATORE

SCOLASTICO SALIVA

SULLA SEGGIOLA CHE

SI “SFASCIAVA”

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Page 39: Sicurezza

INFORTUNI GRAVI

ESEMPI:

NELL’APRIRE UN

ARMADIO QUESTI

CADEVA ADDOSSO AL

COLLABORATORE

PER ACCEDERE AL

SOFFITTO DEL LOCALE

SALIVA SU UNA

SEGGIOLA COLLOCATA

SOPRA UN TAVOLO E

..................

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RISCHIO INCENDIO

RISCHIO CHIMICO

MOVIMENTAZIONE

MANUALE DEI CARICHI

ATTIVITA’ AL

VIDEOTERMINALE

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