Sibilla e AgostinoSibilla e Agostino rivedranno la Svizzera dopo aver lavorato per ben 4 mesi, lei...

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Care amiche, cari amici, cari sostenitori e simpatizzanti di ATKYE Ogni anno vi racconto come ho trascorso le giornate e settimane alla BAMBAKOFI ACADEMY dove sono arrivata proprio il giorno della riapertura, il 6 gennaio. L’accoglienza è molto calorosa, come sempre, mi fa dimenticare la fatica dei giorni passati. Mi rallegra quasi subito la visita di Crispin Mumba, il vivace ex ragazzino chiamato a proseguire gli studi alla Nanyuki High School che si trova tra la Central Province e Laikipia. A ridosso del Mount Kenya, lontanissimo da casa sua. In serata il piacere di ritrovarmi con Sibilla e Agostino, i due agronomi molto attivi a dare una mano decisiva ai lavoratori della Shamba. Cenare in loro compagnia mi fa dimenticare la stanchezza! L’indomani arriva Lucrezia, detta Lulu, curiosa di iniziare il suo quasi mese di volontariato. Leggete il racconto della sua esperienza, allegato a questi miei Appunti. Lucrezia rimane fino al 4 febbraio per poi ritornare ai suoi studi a Roma. Pochi giorni dopo la sua partenza arriva mia nipote Agnese, la nuova volontaria. Per lei un’occasione di migliorare le conoscenze della lingua inglese. Il suo rientro è previsto per fine marzo. Sibilla e Agostino rivedranno la Svizzera dopo aver lavorato per ben 4 mesi, lei come volontaria in campo agricolo e lui assolvendo il servizio civile. Per la nostra ONG una vera fortuna aver potuto approfittare delle loro conoscenze e del loro operato! Sibilla e Agostino partecipano anche alla prima riunione con la Direzione che si tiene alla Shamba con il gruppo dei lavoratori, presente anche il responsabile della mensa. Dopo i primi giorni durante i quali mi occupo di sistemarmi bene, di pianificare incontri e informarmi su eventuali cambiamenti intervenuti nella conduzione della scuola, finalmente riesco a riunire nella sala mensa tutti i nostri impiegati, dal Management all’ultimo aiutante. Come sempre, ascoltano. Per farli intervenire devo rivolgermi con domande precise ad ogni responsabile. Tutti accolgono con grandi applausi e sorrisi l’informazione che anche quest’anno li ringraziamo per il buon lavoro svolto con la donazione di mille franchi da versare sulla Sacco, la loro banca all’interno della Bambakofi Academy. Ma quando potrò finalmente salutare il magnifico Oceano Indiano ? Devo aspettare la prima uscita con due classi. Tocca alle allieve/allievi dell’ottava prendersi cura dei piccoli di seconda classe sulla spiaggia del Garoda. Speriamo nel bel tempo, piuttosto raro quest’anno. Il cambiamento climatico ha luogo anche in Africa. In anni precedenti non si era mai visto tanta pioggia nei mesi di dicembre e gennaio rendendo verde la terra. Al nostro arrivo alla meta il cielo ci sorride, per fortuna. Tutti in acqua a divertirsi, per le prossime due ore! L’arrivo di 50 ragazze e ragazzi sulla spiaggia “Garoda” significa chiasso, confusione per i turisti comodamente sdraiati e magari appisolati sulle sdraio. Per i ragazzi/ragazze invece è grande divertimento con giochi in acqua prima e sulla sabbia dopo. Alla fine un premio per tutti: una bibita, due confezioni di biscotti e due caramelle.

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Care amiche, cari amici, cari sostenitori e

simpatizzanti di ATKYE

Ogni anno vi racconto come ho trascorso le

giornate e settimane alla BAMBAKOFI ACADEMY

dove sono arrivata proprio il giorno della

riapertura, il 6 gennaio. L’accoglienza è molto

calorosa, come sempre, mi fa dimenticare la fatica

dei giorni passati. Mi rallegra quasi subito la visita

di Crispin Mumba, il vivace ex ragazzino chiamato

a proseguire gli studi alla Nanyuki High School che

si trova tra la Central Province e Laikipia. A ridosso

del Mount Kenya, lontanissimo da casa sua. In

serata il piacere di ritrovarmi con Sibilla e

Agostino, i due agronomi molto attivi a dare una

mano decisiva ai lavoratori della Shamba. Cenare

in loro compagnia mi fa dimenticare la stanchezza!

L’indomani arriva Lucrezia, detta Lulu, curiosa di

iniziare il suo quasi mese di volontariato. Leggete

il racconto della sua esperienza, allegato a questi

miei Appunti. Lucrezia rimane fino al 4 febbraio

per poi ritornare ai suoi studi a Roma. Pochi giorni

dopo la sua partenza arriva mia nipote Agnese, la

nuova volontaria. Per lei un’occasione di

migliorare le conoscenze della lingua inglese. Il

suo rientro è previsto per fine marzo. Sibilla e

Agostino rivedranno la Svizzera dopo aver lavorato

per ben 4 mesi, lei come volontaria in campo

agricolo e lui assolvendo il servizio civile. Per la

nostra ONG una vera fortuna aver potuto

approfittare delle loro conoscenze e del loro

operato! Sibilla e Agostino partecipano anche alla

prima riunione con la Direzione che si tiene alla

Shamba con il gruppo dei lavoratori, presente

anche il responsabile della mensa.

Dopo i primi giorni durante i quali mi occupo di

sistemarmi bene, di pianificare incontri e

informarmi su eventuali cambiamenti intervenuti

nella conduzione della scuola, finalmente riesco a

riunire nella sala mensa tutti i nostri impiegati, dal

Management all’ultimo aiutante. Come sempre,

ascoltano. Per farli intervenire devo rivolgermi

con domande precise ad ogni responsabile. Tutti

accolgono con grandi applausi e sorrisi

l’informazione che anche quest’anno li

ringraziamo per il buon lavoro svolto con la

donazione di mille franchi da versare sulla Sacco,

la loro banca all’interno della Bambakofi Academy.

Ma quando potrò finalmente salutare il magnifico

Oceano Indiano ? Devo aspettare la prima uscita

con due classi. Tocca alle allieve/allievi dell’ottava

prendersi cura dei piccoli di seconda classe sulla

spiaggia del Garoda. Speriamo nel bel tempo,

piuttosto raro quest’anno. Il cambiamento

climatico ha luogo anche in Africa. In anni

precedenti non si era

mai visto tanta

pioggia nei mesi di

dicembre e gennaio

rendendo verde la

terra. Al nostro arrivo

alla meta il cielo ci

sorride, per fortuna.

Tutti in acqua a

divertirsi, per le

prossime due ore!

L’arrivo di 50 ragazze e ragazzi sulla spiaggia

“Garoda” significa chiasso, confusione per i turisti

comodamente sdraiati e magari appisolati sulle

sdraio. Per i ragazzi/ragazze invece è grande

divertimento con giochi in acqua prima e sulla

sabbia dopo. Alla fine un premio per tutti: una

bibita, due confezioni di biscotti e due caramelle.

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Si può avere a cuore una classe? Dico di sì, ed è

l’ottava. E’ l’ultimo anno della permanenza alla

Bambakofi. E l’ultima occasione di avere vicino e

poter osservare e parlare con le ragazze e i ragazzi

di questa classe. Mi ricordo ogni viso, da quando

sono entrati in prima classe. Confondo i loro nomi

e loro lo sanno. Come sanno quanto mi piace la

loro allegria e l’impegno nello studio. Un

pomeriggio mi siedo al posto del maestro per

parlare della vita. Con parole leggere affronto dei

temi seri. Mi ascoltano con grande attenzione e

rispetto. Chiudo la sessione con la promessa di

riportarli ancora una volta al mare e prima ancora

alla gelateria di Anna per una coppa di gelato a

loro scelta. Quanti urli di allegra approvazione !

Devono attendere il 9 febbraio per vedere

realizzata la promessa. 25 preadolescenti con

relativi insegnanti si fiondano nei due pulmini della

Bambakofi per raggiungere il logo mitico “Non

solo gelato”, cioè quel posto tanto simpatico dove

viene fabbricato il miglior gelato della piazza. Il

nostro autista Eliud è d’accordo su questo giudizio.

Lui, il golosone, ne mangerebbe una coppa doppia

ogni giorno ! Con in mano la lista dei loro nomi li

chiamo una per una, uno per uno. Cerco di

collegare il nome con il viso senza confusione. Ci

riesco in parte. Mi rendo conto che loro sono felici

comunque di essere qui, con me, in questa

occasione speciale per la quale si sono preparati

con dei cartelli scritti che testimoniano sincera

gratitudine per la grande famiglia ATKTE grazie alla

quale è cambiata la loro vita

Per conoscere le 25 nuove allieve e allievi della

prima classe chiedo una mattina il permesso di

sedermi con loro. La maestra Pauline mi assiste,

dato che questi cuccioli parlano quasi

esclusivamente la lingua locale. Impareranno

l’inglese nel corso dei prossimi mesi/anni. Li

osservo e cerco di capire quale personcina si

nasconde dietro il proprio nome. Comunicare

direttamente con loro non è facile, a domanda

precisa rispondono con timidi sorrisi e sguardi

interrogativi alla maestra.

Uno dei miei compiti concerne il rifornimento di

articoli artigiani tipici del luogo da offrire, a tempo

debito su bancarelle allestite in varie occasioni.

Chi sono i miei/nostri fornitori ? Prima di tutto le

donne della spiaggia (le nostre famose Blue Bay

Girls) che durante la stagione turistica offrono le

colorate stoffe e gioielli e borse e….tanto altro.

Pure i loro colleghi maschi con articoli in legno

(maschere, ciotole, animali) e pietra saponaria. E

poi c’è Mr. Maina che arriva con il suo pesante

carico da Nairobi. Sciorina un bel campionario di

borse speciali, articoli fatti con le perline, presepi,

uccellini di legno multicolori dipinti a mano, ogni

sorta di collane strane e altri articoli artigianali.

Anche le maestre vengono a curiosare e quasi

sempre acquistano un oggetto messo in bella

vista. Ammetto il mio divertimento nel “fare la

spesa per i mercatini” di notevole utilità per chi

vende ma pure per noi compratori per allestire

bancarelle durante la bella stagione. Resta da

chiarire come far arrivare tutto questo ben di dio

variopinto a Lugano….Conto sulle molte valigie

vuote dei numerosi vacanzieri annunciati durante

il mese di febbraio. Ho giusto il tempo di applicare

ad ogni articolo il suo prezzo di vendita, prima di

affidarlo a chi farà da spedizioniere benevolo.

Vi presento Saida

una delle nostre

Blue Bay GIRLS

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La grande e importante novità è l’istallazione di

internet, finalmente, su tutta l’area

bambakofiana. Grazie alla donazione del nostro

amico Prof. David Brinberg della Virginia

Technology con cui abbiamo collaborato in

passato e continueremo, se le circostanze lo

permetteranno, a collaborare in futuro. L’esperto

della Safaricom si mette all’opera a inizio febbraio.

Posa i vari fili per la ricezione di internet. Per

collegare il tutto deve salire in solaio. Per

distrazione mette un piede sul filo del sistema

“Alarm” e fa così scattare la sirena. Ci vuole un

momento per farla tacere, ma nel frattempo è già

partita la pattuglia in assetto combattivo. Quanti

minuti per arrivare alla scuola ? Molto pochi, a me

sembrano non più di 5. Non ci resta che

ringraziare i due uomini robusti e scusarci per il

(per fortuna) falso allarme. Abbiamo la conferma

del suo funzionamento.

Il tempo metereologico continua le sue bizze. Una

notte mi sveglio per il rumore di tanta acqua che

scende dal cielo. Mi sembra. Cosa sarà successo

? Non è normale, questo scroscio così forte. O

mammamia ! L’acqua viene dal bagno e avanza nel

corridoio ! Urge chiudere il rubinetto esterno del

tank. Chiamo i guardiani notturni. Accorrono

subito e si muniscono di attrezzi per respingere

l’acqua verso il bagno. Non sono le bizze del

tempo, questa volta, ma un tubo del lavandino che

non ha retto alla pressione dell’acqua ! Meno

male che ho il sonno leggero, altrimenti questo

fiume sarebbe entrata anche in camera mio e

magari avrebbe proseguito il suo flusso per tutta

la superficie della casa. L’idraulico ripara il danno

l’indomani mattina, ma per me e i tre guardiani

notturni: Che notte agitata, ragazzi ! E pensare

che sembrava finalmente normalizzato da inizio

febbraio, questo tempo meteorologico…… La

temperatura percepita viene segnalata spesso

superiore ai 40°C. Il termometro non indica mai

meno 30°, spesso raggiunge i 35°.

Finalmente arriva il momento per Eliud di recarsi a

Mombasa per accogliere il grande gruppo di

vacanzieri e fedeli amiche/amici del nostro

progetto. Con loro c’è anche mio nipote Agnese,

la nuova volontaria. Nello stesso periodo

ritornano Sibilla e Agostino dal loro giro per

conoscere altre realtà del paese. Sibille mi

presenta i suoi genitori che si fermeranno per

alcune notti da noi. Nei giorni della loro

permanenza abbondano allegria e simpatia. Tutte

le persone in vacanza o comunque in transizione a

Watamu – e sono una trentina – nel corso delle

prossime settimane, vengono a visitare la nostra

scuola. Vorrei davvero nominarle una per una, ma

rischierei di dimenticare qualcuna e non sarebbe

giusto. Però vi dico che tra di loro ci sono 4 soldati

italiani che assolvono il loro servizio internazionale

di protezione in Etiopa. Sono in vacanza a Malindi

per due settimane e l’amica Heliana, insegnante

della lingua italiana da 4 anni ormai, vuole far loro

conoscere la nostra bella scuola. Giocano a

pallone con i nostri campioni più grandi e in

seguito affidano a Heliana due palloni nuovi con le

loro firme per i nostri ragazzi. Finalmente passano

alcune ore tra bambini felici e sorridenti. Tra i

numerosi Visitatori innominati conto anche le

due turiste siciliane che a Milano hanno

abbandonato le valigie per non perdere la

coincidenza del volo. Arrivano con il solo bagaglio

a mano. Una buona ragione per fare qualche

acquisto.

Alla cerimonia di Chiusura per la vacanza

intermedia del 14 febbraio partecipano molti di

questi visitatori innominati. La durata di questa

vacanza è cambata da quest’anno. In passato

iniziava il giovedì e finiva il lunedì seguente. 5

giorni effettivi. Dal 2020 il periodo è praticamente

raddoppiato. Vai a capire le ragioni del Ministry of

Education !

Durante questa settimana continua comunque

una certa attività con una cinquantina di

ragazze/ragazzi ai quali si offrono corsi di teatro e

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di disegno. Agnese prende in mano le lezioni di

disegno mentre la cugina Alba, attrice diplomata

in teatro greco, si occupa del gruppo teatro.

Spesso le due giovani donne lavorano insieme,

mischiando le materie. C’è però la concorrenza

del maestro di musica, pure lui spesso presente

durante questa settimana. Insegna e prova i nuovi

canti, di cui alcuni in italiano, con il “suo” coro

della scuola.

Finalmente arriva anche il piccolo gruppo di

amiche e amici che si sono affidati al nostro tour

operator il quale ha fatto salti mortali per trovare

dei voli alternativi dopo il fallimento della

compagnia aerea con cui aveva fissato il volo

andata/ritorno. Dopo la ripresa delle lezioni il 24

febbraio accogliamo con molto piacere e un po’ di

orgoglio i nuovi arrivati tutti provenienti dal Ticino.

Passiamo insieme dei momenti molto belli, sia alla

scuola (in mensa a condividere il pasto all’ora di

pranzo) che nel loro albergo a Watamu. Unico

rammarico: non possiamo offrire i nostri

gustosissimi apple mango. Il maltempo di

dicembre ha rovinato la fioritura e quindi i preziosi

frutti non hanno potuto crescere.

Un bel gruppo di 80 ragazze/i e alcuni maestri si

sono imbarcati per una giornata di Blue Safari.

Questo è stato possibile grazie alla solidarietà e

generosità di allieve/allievi della Scuola Media di

Camignolo. Avevano organizzato varie attività per

raccogliere, durante un sabato, dei fondi da

affidare alla loro direttrice Claudia. Grande

entusiasmo, grande divertimento, comprensibile

stanchezza alla fine della giornata……..

Dopo la partenza della fiumana di donne e uomini

con ragazzi a seguito restano solo un paio di

settimane per fare anche noi le valigie. Ma no, nei

primi di marzo c’è la visita di due studentesse della

Virginia Tech. Keely e Marjie hanno l’incarico di

esaminare l’eventualità di riprendere il prossimo

novembre un corso per studenti USA. Anche loro

sono entusiaste del nostro progetto, anche loro,

come quasi tutti, si concedono un Safari nel vicino

Parco Nazionale Tsavo East.

Tra i numerosi e davvero ricchi incontri desidero

parlarvi della categoria “ex allievi Bambakofi”.

Non c’è solo Elvis il moto-taxista a cui si affidano le

nostre volontarie e impiegati. Ci sono i gemelli

Alex e Alfred con il loro cugino Paul. Alex si è

diplomato maestro e già insegna in una piccola

scuola. Alfred ha terminato la scuola magistrale e

ha già iniziato lo studio per la specializzazione a

Nairobi. Paul studia ingegneria all’università di

Mombasa. Chome ora è cuoco diplomato e lavora

in un ristorante italiano a Watamu. Anche Musa

Katana che era in classe con Elvis è impiegato

come cuoco a Malindi presso il ristorante Osteria.

Rehema, futura avvocata e magari prima

Presidente donna del Kenya, viene a salutarmi

prima di ripartire per il liceo a Nairobi. Caleb e

Anthony arrivano per puro caso insieme, tutti e

due hanno terminato gli studi secondari. Caleb

con l’ottimo risultato di A- che gli apre le porte

della facoltà di medicina, mentre Anthony che

pure ha terminato bene con la C ha optato per

studi superiori che gli permetteranno di diventare

tour operator. Questi sono solo alcuni tra i molti

nomi di bambini bambakofiani diventati ormai

adultii e autosufficienti, e magari contribuiscono al

sostegno della famiglia.

Giungono i primi rumori di difficoltà di rientro in

Europa, a Milano. Agnese ed io non conosciamo

ancora la data del nostro rientro e con quale

compagnia viaggeremo. Le nostre valigie sono

quasi pronte. Concludo questo mio ricordare e

raccontare con la speranza di non avervi annoiato

troppo.

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Spero incontrarvi al più tardi in occasione della

nostra prossima assemblea annuale che per causa

maggiore abbiamo fissato al 28 agosto 2020.

Safe the date ! In tempo utile seguiranno dettagli.

13 marzo, a Doha in attesa di continuare il volo con

destinazione Zurigo, arriva il messaggio “First case

Corona virus in Nairobi, Kenya ”.

Alla nostra scuola regna il silenzio, ormai dal 18

marzo. Il corona virus ruba nel primo trimestre

ben 3 settimane e mezza di studio a ragazze e

ragazzi. Resta il dubbio se potranno iniziare il

secondo trimestre, come previsto, il 4 maggio. I

nostri tre contadini continuano a produrre angurie

e vari prodotti dell’orto, senza più fornirli ai cuochi

della nostra scuola. Devono cercare di venderli a

prezzi molto molto bassi, e non si sa neppure se

c’è mercato. Il crollo del turismo lascia la quasi

totalità della popolazione senza lavoro, senza

risorse.

Al mio rientro giunge la notizia che la scuola

riaprirà (speriamo…) il 4 giugno: consapevoli che

nelle loro umili case e nei loro villaggi non sono

disponibili computer e connessioni per accedere

alla “scuola a distanza”, i nostri studenti dovranno

recuperare un ulteriore mese e forse più.

Vi saluto con viva cordialità e

auguri di benessere

Esther Stella

Il pomeriggio in gelateria

La SHAMBA e il grande lavoro di Sibilla e Agostino

La visita alla BK dei 4 soldati italiani stazionati in

Somalia, in vacanza a Malindi

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Appunti di viaggio di Lucrezia

Sono ormai due mesi che assillo amici e parenti

con i miei racconti della Bambakofi ma davanti a

questo foglio bianco mi ritrovo senza parole: i

ricordi e le emozioni sono così tanti che, volendo

parlare di tutto, mi confondo e non so da dove

iniziare.

Frequentando il Kenya da tanti anni ma solo come

turista, l’esperienza di volontariato alla scuola è

stata il coronamento di un sogno che avevo da

tempo e che mi ha aperto gli occhi sulla realtà che

si trovano a vivere ogni giorno i bambini africani

lontani dalle spiaggie turistiche.

Se infatti prima a sciogliermi il cuore erano i

ragazzini che sul lungomare cantavano e

chiedevano una caramella o un biscotto, adesso il

mio cuore appartiene a quei bambini in uniforme

arancione che pur non avendo nulla non osano

chiedere e che, anzi, se ricevono anche la più

semplice delle caramelle pregano con gratitudine

e ringraziano con sincerità.

Dalla timetable consegnatami il primo giorno era

stabilito che sarei stata la “italian teacher Lulu”

durante la mattinata mentre invece al pomeriggio

e alla sera potevo dedicarmi alle attività libere o

dare una mano ai più grandi con i compiti di

matematica. Durante i buchi tra le lezioni potevo

giocare con i bambini della nursery della green

section, facevo da assistente alle lezioni di

computer dopo pranzo e ogni tanto davo una

mano in cucina, in particolare mi divertivo il

mercoledì mattina a preparare prestissimo il

chapati per tutti. Le cose da poter fare oltre

all’insegnamento in classe, quindi, erano molte ma

comunque tutte scandite dal tipico “feel free” di

mama Esther con la quale vivevo all’interno della

ATKYE house.

Appena arrivata alla scuola non sapevo bene cosa

aspettarmi, da una parte c’era l’emozione di

trovarmi da sola in Africa a fare quello che avevo

sempre desiderato ma dall’altra sapevo di non

avere esperienza come insegnante e avevo paura

di non riuscire a lasciare qualcosa di vero ai miei

studenti. Solo in seguito avrei capito che più che le

lezioni di italiano, i numeri o le filastrocche, io e

quei bambini ci siamo lasciati a vicenda cose che

non si possono apprendere in modo didattico

seppur molto importanti: sentimenti, emozioni,

ricordi… In diverse occasioni, anche

inconsapevolmente infatti, sono stata più io

un’alunna che un’insegnante e sicuramente ne

sono uscita arricchita e con occhi diversi. Tra le

mansioni che ho svolto, mi è capitato di dare una

mano a Mama Esther con l’aggiornamento delle

liste Excel degli studenti e mi ha colpita tantissimo

leggere le storie di alcuni miei alunni perché mi

sono resa conto che i bambini sorridenti e pieni di

entusiasmo che mi regalavano braccialetti,

studiavano le mie lezioni e mi acconciavano i

capelli, a casa vivono ogni giorno situazioni

davvero dure tra povertà vera e famiglie

inesistenti.

Mi è stato chiaro quindi, che la Bambakofi

Academy, non solo era diventata la mia casa per

un mese ma è tutti i giorni la casa di quei bambini

che al di fuori non potrebbero permettersi la

spensieratezza tipica della loro età ma che invece

solo tra quei banchi e quelle persone possono

conoscere serenità, amicizia e un clima familiare.

Non potrò mai dimenticare le serate passate a

ballare e cantare con i bambini e le chiacchierate

notturne sotto le stelle con mama Esther, ma nel

mio cuore rimane anche tutto il resto del

personale, insegnanti, cuochi, Eunice… che con

calore e accoglienza non mi hanno mai fatta

sentire sola e con i quali mi sono divertita

tantissimo durante il beach programm nei

weekend.

La promessa fatta ai bambini di tornare ancora e

al più presto a Bambakofi rende meno pesante

questa forte nostalgia che provo tutti i giorni!

Tutaonana tena!

Lulu

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Appunti di viaggio di

Agnese 7 febbraio / 28 marzo 2019

Durante il mio soggiorno alla Bambakofi ogni

giorno è stato ricco di emozioni e attività.

Appena arrivata l’accoglienza mi ha fatto subito

sentire a mio agio, e poco dopo ho iniziato le

attività con i ragazzi.

Durante la settimana di vacanze tra i semestri,

abbiamo organizzato delle lezioni ogni giorno di

disegno e teatro con un gruppo di 40 bambini,

inizialmente non riuscivamo a controllarli tutti ed

a fare tutto ciò che ci eravamo immaginate, ma a

fine settimana siamo rimaste sorprese per quanto

il gruppo si fosse affezionato a noi e per quanto

fossero miglioranti in particolare nel disegno.

Alcuni bambini finite le lezioni ci chiedevano di

poter disegnare ancora ed andavano per conto

loro in aula.

L’unico inconveniente di quella settimana è stato

purtroppo il disguido con l’insegnate di musica che

purtroppo durante il pomeriggio chiamava degli

alunni a lavorare con lui e poi li rimandava da noi

chiamandone altri. Questo ha rallentato molto il

lavoro perché quando tornavano i ragazzi dalla

lezione di musica alla nostra iniziavano a distrarre

gli altri perché arrivavano nel mezzo di un

esercizio, distraendo gli altri si agitavano e non

ascoltavano più le nostre indicazioni, e si creava

così il caos e quando finalmente riuscivamo a

calmare il gruppo ne tornavano altri o ne

andavano via altri, il che trovo sia stato un vero

peccato.

Malgrado tutto però mi sembra di essere riuscite

a trasmettere qualcosa al gruppo e loro a noi, oltre

al fatto che al termine della settimana siamo

riusciti a fare anche una coreografia completa che

hanno mostrato agli ospiti e a Esther.

È stato molto bello anche aiutare Heliana e poi

Barbara, con le lezioni di italiano.

Devo dire che il mese in cui sono scesa è stato un

mese ricco di avvenimenti alla scuola, come ad

esempio la lezione di cucina svizzera ai ragazzi di

ottava classe. Io mi sono divertita con un

gruppetto a preparare i Rösti insieme alla

professoressa Jacklin, ho fatto fare tutto a loro e si

sono divertiti molto. Inoltre abbiamo poi mangiato

tutti insieme e a parte il formaggio da raclette mi

sembra abbiano gradito.

Ho anche avuto l’occasione di partecipare al Blue

Safari con alcune classi e professori. È stato un

bellissimo momento, non solo per i delfini e il buon

cibo, ma soprattutto per momento di gioco che

hanno avuto in mare, malgrado mi lanciassero la

sabbia per dispetto.

Mi sono affezionata molto ai bimbi della

Bambakofi, in particolar modo per la classe 4, i cui

componenti mi hanno fatto tribolare parecchio

ma che non dimenticherò mai.

Certo il Covid 19 mi ha impedito di restare per il

tempo prefissato, ma è stato comunque un

periodo per me di grande formazione e ricco di

ricordi bellissimi che mi hanno probabilmente

cambiata un po’, in meglio si spera.

Agnese Stella

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GRAZIE PER IL COSTANTE SOSTEGNO