Sibilla e AgostinoSibilla e Agostino rivedranno la Svizzera dopo aver lavorato per ben 4 mesi, lei...
Transcript of Sibilla e AgostinoSibilla e Agostino rivedranno la Svizzera dopo aver lavorato per ben 4 mesi, lei...
Care amiche, cari amici, cari sostenitori e
simpatizzanti di ATKYE
Ogni anno vi racconto come ho trascorso le
giornate e settimane alla BAMBAKOFI ACADEMY
dove sono arrivata proprio il giorno della
riapertura, il 6 gennaio. L’accoglienza è molto
calorosa, come sempre, mi fa dimenticare la fatica
dei giorni passati. Mi rallegra quasi subito la visita
di Crispin Mumba, il vivace ex ragazzino chiamato
a proseguire gli studi alla Nanyuki High School che
si trova tra la Central Province e Laikipia. A ridosso
del Mount Kenya, lontanissimo da casa sua. In
serata il piacere di ritrovarmi con Sibilla e
Agostino, i due agronomi molto attivi a dare una
mano decisiva ai lavoratori della Shamba. Cenare
in loro compagnia mi fa dimenticare la stanchezza!
L’indomani arriva Lucrezia, detta Lulu, curiosa di
iniziare il suo quasi mese di volontariato. Leggete
il racconto della sua esperienza, allegato a questi
miei Appunti. Lucrezia rimane fino al 4 febbraio
per poi ritornare ai suoi studi a Roma. Pochi giorni
dopo la sua partenza arriva mia nipote Agnese, la
nuova volontaria. Per lei un’occasione di
migliorare le conoscenze della lingua inglese. Il
suo rientro è previsto per fine marzo. Sibilla e
Agostino rivedranno la Svizzera dopo aver lavorato
per ben 4 mesi, lei come volontaria in campo
agricolo e lui assolvendo il servizio civile. Per la
nostra ONG una vera fortuna aver potuto
approfittare delle loro conoscenze e del loro
operato! Sibilla e Agostino partecipano anche alla
prima riunione con la Direzione che si tiene alla
Shamba con il gruppo dei lavoratori, presente
anche il responsabile della mensa.
Dopo i primi giorni durante i quali mi occupo di
sistemarmi bene, di pianificare incontri e
informarmi su eventuali cambiamenti intervenuti
nella conduzione della scuola, finalmente riesco a
riunire nella sala mensa tutti i nostri impiegati, dal
Management all’ultimo aiutante. Come sempre,
ascoltano. Per farli intervenire devo rivolgermi
con domande precise ad ogni responsabile. Tutti
accolgono con grandi applausi e sorrisi
l’informazione che anche quest’anno li
ringraziamo per il buon lavoro svolto con la
donazione di mille franchi da versare sulla Sacco,
la loro banca all’interno della Bambakofi Academy.
Ma quando potrò finalmente salutare il magnifico
Oceano Indiano ? Devo aspettare la prima uscita
con due classi. Tocca alle allieve/allievi dell’ottava
prendersi cura dei piccoli di seconda classe sulla
spiaggia del Garoda. Speriamo nel bel tempo,
piuttosto raro quest’anno. Il cambiamento
climatico ha luogo anche in Africa. In anni
precedenti non si era
mai visto tanta
pioggia nei mesi di
dicembre e gennaio
rendendo verde la
terra. Al nostro arrivo
alla meta il cielo ci
sorride, per fortuna.
Tutti in acqua a
divertirsi, per le
prossime due ore!
L’arrivo di 50 ragazze e ragazzi sulla spiaggia
“Garoda” significa chiasso, confusione per i turisti
comodamente sdraiati e magari appisolati sulle
sdraio. Per i ragazzi/ragazze invece è grande
divertimento con giochi in acqua prima e sulla
sabbia dopo. Alla fine un premio per tutti: una
bibita, due confezioni di biscotti e due caramelle.
Si può avere a cuore una classe? Dico di sì, ed è
l’ottava. E’ l’ultimo anno della permanenza alla
Bambakofi. E l’ultima occasione di avere vicino e
poter osservare e parlare con le ragazze e i ragazzi
di questa classe. Mi ricordo ogni viso, da quando
sono entrati in prima classe. Confondo i loro nomi
e loro lo sanno. Come sanno quanto mi piace la
loro allegria e l’impegno nello studio. Un
pomeriggio mi siedo al posto del maestro per
parlare della vita. Con parole leggere affronto dei
temi seri. Mi ascoltano con grande attenzione e
rispetto. Chiudo la sessione con la promessa di
riportarli ancora una volta al mare e prima ancora
alla gelateria di Anna per una coppa di gelato a
loro scelta. Quanti urli di allegra approvazione !
Devono attendere il 9 febbraio per vedere
realizzata la promessa. 25 preadolescenti con
relativi insegnanti si fiondano nei due pulmini della
Bambakofi per raggiungere il logo mitico “Non
solo gelato”, cioè quel posto tanto simpatico dove
viene fabbricato il miglior gelato della piazza. Il
nostro autista Eliud è d’accordo su questo giudizio.
Lui, il golosone, ne mangerebbe una coppa doppia
ogni giorno ! Con in mano la lista dei loro nomi li
chiamo una per una, uno per uno. Cerco di
collegare il nome con il viso senza confusione. Ci
riesco in parte. Mi rendo conto che loro sono felici
comunque di essere qui, con me, in questa
occasione speciale per la quale si sono preparati
con dei cartelli scritti che testimoniano sincera
gratitudine per la grande famiglia ATKTE grazie alla
quale è cambiata la loro vita
Per conoscere le 25 nuove allieve e allievi della
prima classe chiedo una mattina il permesso di
sedermi con loro. La maestra Pauline mi assiste,
dato che questi cuccioli parlano quasi
esclusivamente la lingua locale. Impareranno
l’inglese nel corso dei prossimi mesi/anni. Li
osservo e cerco di capire quale personcina si
nasconde dietro il proprio nome. Comunicare
direttamente con loro non è facile, a domanda
precisa rispondono con timidi sorrisi e sguardi
interrogativi alla maestra.
Uno dei miei compiti concerne il rifornimento di
articoli artigiani tipici del luogo da offrire, a tempo
debito su bancarelle allestite in varie occasioni.
Chi sono i miei/nostri fornitori ? Prima di tutto le
donne della spiaggia (le nostre famose Blue Bay
Girls) che durante la stagione turistica offrono le
colorate stoffe e gioielli e borse e….tanto altro.
Pure i loro colleghi maschi con articoli in legno
(maschere, ciotole, animali) e pietra saponaria. E
poi c’è Mr. Maina che arriva con il suo pesante
carico da Nairobi. Sciorina un bel campionario di
borse speciali, articoli fatti con le perline, presepi,
uccellini di legno multicolori dipinti a mano, ogni
sorta di collane strane e altri articoli artigianali.
Anche le maestre vengono a curiosare e quasi
sempre acquistano un oggetto messo in bella
vista. Ammetto il mio divertimento nel “fare la
spesa per i mercatini” di notevole utilità per chi
vende ma pure per noi compratori per allestire
bancarelle durante la bella stagione. Resta da
chiarire come far arrivare tutto questo ben di dio
variopinto a Lugano….Conto sulle molte valigie
vuote dei numerosi vacanzieri annunciati durante
il mese di febbraio. Ho giusto il tempo di applicare
ad ogni articolo il suo prezzo di vendita, prima di
affidarlo a chi farà da spedizioniere benevolo.
Vi presento Saida
una delle nostre
Blue Bay GIRLS
La grande e importante novità è l’istallazione di
internet, finalmente, su tutta l’area
bambakofiana. Grazie alla donazione del nostro
amico Prof. David Brinberg della Virginia
Technology con cui abbiamo collaborato in
passato e continueremo, se le circostanze lo
permetteranno, a collaborare in futuro. L’esperto
della Safaricom si mette all’opera a inizio febbraio.
Posa i vari fili per la ricezione di internet. Per
collegare il tutto deve salire in solaio. Per
distrazione mette un piede sul filo del sistema
“Alarm” e fa così scattare la sirena. Ci vuole un
momento per farla tacere, ma nel frattempo è già
partita la pattuglia in assetto combattivo. Quanti
minuti per arrivare alla scuola ? Molto pochi, a me
sembrano non più di 5. Non ci resta che
ringraziare i due uomini robusti e scusarci per il
(per fortuna) falso allarme. Abbiamo la conferma
del suo funzionamento.
Il tempo metereologico continua le sue bizze. Una
notte mi sveglio per il rumore di tanta acqua che
scende dal cielo. Mi sembra. Cosa sarà successo
? Non è normale, questo scroscio così forte. O
mammamia ! L’acqua viene dal bagno e avanza nel
corridoio ! Urge chiudere il rubinetto esterno del
tank. Chiamo i guardiani notturni. Accorrono
subito e si muniscono di attrezzi per respingere
l’acqua verso il bagno. Non sono le bizze del
tempo, questa volta, ma un tubo del lavandino che
non ha retto alla pressione dell’acqua ! Meno
male che ho il sonno leggero, altrimenti questo
fiume sarebbe entrata anche in camera mio e
magari avrebbe proseguito il suo flusso per tutta
la superficie della casa. L’idraulico ripara il danno
l’indomani mattina, ma per me e i tre guardiani
notturni: Che notte agitata, ragazzi ! E pensare
che sembrava finalmente normalizzato da inizio
febbraio, questo tempo meteorologico…… La
temperatura percepita viene segnalata spesso
superiore ai 40°C. Il termometro non indica mai
meno 30°, spesso raggiunge i 35°.
Finalmente arriva il momento per Eliud di recarsi a
Mombasa per accogliere il grande gruppo di
vacanzieri e fedeli amiche/amici del nostro
progetto. Con loro c’è anche mio nipote Agnese,
la nuova volontaria. Nello stesso periodo
ritornano Sibilla e Agostino dal loro giro per
conoscere altre realtà del paese. Sibille mi
presenta i suoi genitori che si fermeranno per
alcune notti da noi. Nei giorni della loro
permanenza abbondano allegria e simpatia. Tutte
le persone in vacanza o comunque in transizione a
Watamu – e sono una trentina – nel corso delle
prossime settimane, vengono a visitare la nostra
scuola. Vorrei davvero nominarle una per una, ma
rischierei di dimenticare qualcuna e non sarebbe
giusto. Però vi dico che tra di loro ci sono 4 soldati
italiani che assolvono il loro servizio internazionale
di protezione in Etiopa. Sono in vacanza a Malindi
per due settimane e l’amica Heliana, insegnante
della lingua italiana da 4 anni ormai, vuole far loro
conoscere la nostra bella scuola. Giocano a
pallone con i nostri campioni più grandi e in
seguito affidano a Heliana due palloni nuovi con le
loro firme per i nostri ragazzi. Finalmente passano
alcune ore tra bambini felici e sorridenti. Tra i
numerosi Visitatori innominati conto anche le
due turiste siciliane che a Milano hanno
abbandonato le valigie per non perdere la
coincidenza del volo. Arrivano con il solo bagaglio
a mano. Una buona ragione per fare qualche
acquisto.
Alla cerimonia di Chiusura per la vacanza
intermedia del 14 febbraio partecipano molti di
questi visitatori innominati. La durata di questa
vacanza è cambata da quest’anno. In passato
iniziava il giovedì e finiva il lunedì seguente. 5
giorni effettivi. Dal 2020 il periodo è praticamente
raddoppiato. Vai a capire le ragioni del Ministry of
Education !
Durante questa settimana continua comunque
una certa attività con una cinquantina di
ragazze/ragazzi ai quali si offrono corsi di teatro e
di disegno. Agnese prende in mano le lezioni di
disegno mentre la cugina Alba, attrice diplomata
in teatro greco, si occupa del gruppo teatro.
Spesso le due giovani donne lavorano insieme,
mischiando le materie. C’è però la concorrenza
del maestro di musica, pure lui spesso presente
durante questa settimana. Insegna e prova i nuovi
canti, di cui alcuni in italiano, con il “suo” coro
della scuola.
Finalmente arriva anche il piccolo gruppo di
amiche e amici che si sono affidati al nostro tour
operator il quale ha fatto salti mortali per trovare
dei voli alternativi dopo il fallimento della
compagnia aerea con cui aveva fissato il volo
andata/ritorno. Dopo la ripresa delle lezioni il 24
febbraio accogliamo con molto piacere e un po’ di
orgoglio i nuovi arrivati tutti provenienti dal Ticino.
Passiamo insieme dei momenti molto belli, sia alla
scuola (in mensa a condividere il pasto all’ora di
pranzo) che nel loro albergo a Watamu. Unico
rammarico: non possiamo offrire i nostri
gustosissimi apple mango. Il maltempo di
dicembre ha rovinato la fioritura e quindi i preziosi
frutti non hanno potuto crescere.
Un bel gruppo di 80 ragazze/i e alcuni maestri si
sono imbarcati per una giornata di Blue Safari.
Questo è stato possibile grazie alla solidarietà e
generosità di allieve/allievi della Scuola Media di
Camignolo. Avevano organizzato varie attività per
raccogliere, durante un sabato, dei fondi da
affidare alla loro direttrice Claudia. Grande
entusiasmo, grande divertimento, comprensibile
stanchezza alla fine della giornata……..
Dopo la partenza della fiumana di donne e uomini
con ragazzi a seguito restano solo un paio di
settimane per fare anche noi le valigie. Ma no, nei
primi di marzo c’è la visita di due studentesse della
Virginia Tech. Keely e Marjie hanno l’incarico di
esaminare l’eventualità di riprendere il prossimo
novembre un corso per studenti USA. Anche loro
sono entusiaste del nostro progetto, anche loro,
come quasi tutti, si concedono un Safari nel vicino
Parco Nazionale Tsavo East.
Tra i numerosi e davvero ricchi incontri desidero
parlarvi della categoria “ex allievi Bambakofi”.
Non c’è solo Elvis il moto-taxista a cui si affidano le
nostre volontarie e impiegati. Ci sono i gemelli
Alex e Alfred con il loro cugino Paul. Alex si è
diplomato maestro e già insegna in una piccola
scuola. Alfred ha terminato la scuola magistrale e
ha già iniziato lo studio per la specializzazione a
Nairobi. Paul studia ingegneria all’università di
Mombasa. Chome ora è cuoco diplomato e lavora
in un ristorante italiano a Watamu. Anche Musa
Katana che era in classe con Elvis è impiegato
come cuoco a Malindi presso il ristorante Osteria.
Rehema, futura avvocata e magari prima
Presidente donna del Kenya, viene a salutarmi
prima di ripartire per il liceo a Nairobi. Caleb e
Anthony arrivano per puro caso insieme, tutti e
due hanno terminato gli studi secondari. Caleb
con l’ottimo risultato di A- che gli apre le porte
della facoltà di medicina, mentre Anthony che
pure ha terminato bene con la C ha optato per
studi superiori che gli permetteranno di diventare
tour operator. Questi sono solo alcuni tra i molti
nomi di bambini bambakofiani diventati ormai
adultii e autosufficienti, e magari contribuiscono al
sostegno della famiglia.
Giungono i primi rumori di difficoltà di rientro in
Europa, a Milano. Agnese ed io non conosciamo
ancora la data del nostro rientro e con quale
compagnia viaggeremo. Le nostre valigie sono
quasi pronte. Concludo questo mio ricordare e
raccontare con la speranza di non avervi annoiato
troppo.
Spero incontrarvi al più tardi in occasione della
nostra prossima assemblea annuale che per causa
maggiore abbiamo fissato al 28 agosto 2020.
Safe the date ! In tempo utile seguiranno dettagli.
13 marzo, a Doha in attesa di continuare il volo con
destinazione Zurigo, arriva il messaggio “First case
Corona virus in Nairobi, Kenya ”.
Alla nostra scuola regna il silenzio, ormai dal 18
marzo. Il corona virus ruba nel primo trimestre
ben 3 settimane e mezza di studio a ragazze e
ragazzi. Resta il dubbio se potranno iniziare il
secondo trimestre, come previsto, il 4 maggio. I
nostri tre contadini continuano a produrre angurie
e vari prodotti dell’orto, senza più fornirli ai cuochi
della nostra scuola. Devono cercare di venderli a
prezzi molto molto bassi, e non si sa neppure se
c’è mercato. Il crollo del turismo lascia la quasi
totalità della popolazione senza lavoro, senza
risorse.
Al mio rientro giunge la notizia che la scuola
riaprirà (speriamo…) il 4 giugno: consapevoli che
nelle loro umili case e nei loro villaggi non sono
disponibili computer e connessioni per accedere
alla “scuola a distanza”, i nostri studenti dovranno
recuperare un ulteriore mese e forse più.
Vi saluto con viva cordialità e
auguri di benessere
Esther Stella
Il pomeriggio in gelateria
La SHAMBA e il grande lavoro di Sibilla e Agostino
La visita alla BK dei 4 soldati italiani stazionati in
Somalia, in vacanza a Malindi
Appunti di viaggio di Lucrezia
Sono ormai due mesi che assillo amici e parenti
con i miei racconti della Bambakofi ma davanti a
questo foglio bianco mi ritrovo senza parole: i
ricordi e le emozioni sono così tanti che, volendo
parlare di tutto, mi confondo e non so da dove
iniziare.
Frequentando il Kenya da tanti anni ma solo come
turista, l’esperienza di volontariato alla scuola è
stata il coronamento di un sogno che avevo da
tempo e che mi ha aperto gli occhi sulla realtà che
si trovano a vivere ogni giorno i bambini africani
lontani dalle spiaggie turistiche.
Se infatti prima a sciogliermi il cuore erano i
ragazzini che sul lungomare cantavano e
chiedevano una caramella o un biscotto, adesso il
mio cuore appartiene a quei bambini in uniforme
arancione che pur non avendo nulla non osano
chiedere e che, anzi, se ricevono anche la più
semplice delle caramelle pregano con gratitudine
e ringraziano con sincerità.
Dalla timetable consegnatami il primo giorno era
stabilito che sarei stata la “italian teacher Lulu”
durante la mattinata mentre invece al pomeriggio
e alla sera potevo dedicarmi alle attività libere o
dare una mano ai più grandi con i compiti di
matematica. Durante i buchi tra le lezioni potevo
giocare con i bambini della nursery della green
section, facevo da assistente alle lezioni di
computer dopo pranzo e ogni tanto davo una
mano in cucina, in particolare mi divertivo il
mercoledì mattina a preparare prestissimo il
chapati per tutti. Le cose da poter fare oltre
all’insegnamento in classe, quindi, erano molte ma
comunque tutte scandite dal tipico “feel free” di
mama Esther con la quale vivevo all’interno della
ATKYE house.
Appena arrivata alla scuola non sapevo bene cosa
aspettarmi, da una parte c’era l’emozione di
trovarmi da sola in Africa a fare quello che avevo
sempre desiderato ma dall’altra sapevo di non
avere esperienza come insegnante e avevo paura
di non riuscire a lasciare qualcosa di vero ai miei
studenti. Solo in seguito avrei capito che più che le
lezioni di italiano, i numeri o le filastrocche, io e
quei bambini ci siamo lasciati a vicenda cose che
non si possono apprendere in modo didattico
seppur molto importanti: sentimenti, emozioni,
ricordi… In diverse occasioni, anche
inconsapevolmente infatti, sono stata più io
un’alunna che un’insegnante e sicuramente ne
sono uscita arricchita e con occhi diversi. Tra le
mansioni che ho svolto, mi è capitato di dare una
mano a Mama Esther con l’aggiornamento delle
liste Excel degli studenti e mi ha colpita tantissimo
leggere le storie di alcuni miei alunni perché mi
sono resa conto che i bambini sorridenti e pieni di
entusiasmo che mi regalavano braccialetti,
studiavano le mie lezioni e mi acconciavano i
capelli, a casa vivono ogni giorno situazioni
davvero dure tra povertà vera e famiglie
inesistenti.
Mi è stato chiaro quindi, che la Bambakofi
Academy, non solo era diventata la mia casa per
un mese ma è tutti i giorni la casa di quei bambini
che al di fuori non potrebbero permettersi la
spensieratezza tipica della loro età ma che invece
solo tra quei banchi e quelle persone possono
conoscere serenità, amicizia e un clima familiare.
Non potrò mai dimenticare le serate passate a
ballare e cantare con i bambini e le chiacchierate
notturne sotto le stelle con mama Esther, ma nel
mio cuore rimane anche tutto il resto del
personale, insegnanti, cuochi, Eunice… che con
calore e accoglienza non mi hanno mai fatta
sentire sola e con i quali mi sono divertita
tantissimo durante il beach programm nei
weekend.
La promessa fatta ai bambini di tornare ancora e
al più presto a Bambakofi rende meno pesante
questa forte nostalgia che provo tutti i giorni!
Tutaonana tena!
Lulu
Appunti di viaggio di
Agnese 7 febbraio / 28 marzo 2019
Durante il mio soggiorno alla Bambakofi ogni
giorno è stato ricco di emozioni e attività.
Appena arrivata l’accoglienza mi ha fatto subito
sentire a mio agio, e poco dopo ho iniziato le
attività con i ragazzi.
Durante la settimana di vacanze tra i semestri,
abbiamo organizzato delle lezioni ogni giorno di
disegno e teatro con un gruppo di 40 bambini,
inizialmente non riuscivamo a controllarli tutti ed
a fare tutto ciò che ci eravamo immaginate, ma a
fine settimana siamo rimaste sorprese per quanto
il gruppo si fosse affezionato a noi e per quanto
fossero miglioranti in particolare nel disegno.
Alcuni bambini finite le lezioni ci chiedevano di
poter disegnare ancora ed andavano per conto
loro in aula.
L’unico inconveniente di quella settimana è stato
purtroppo il disguido con l’insegnate di musica che
purtroppo durante il pomeriggio chiamava degli
alunni a lavorare con lui e poi li rimandava da noi
chiamandone altri. Questo ha rallentato molto il
lavoro perché quando tornavano i ragazzi dalla
lezione di musica alla nostra iniziavano a distrarre
gli altri perché arrivavano nel mezzo di un
esercizio, distraendo gli altri si agitavano e non
ascoltavano più le nostre indicazioni, e si creava
così il caos e quando finalmente riuscivamo a
calmare il gruppo ne tornavano altri o ne
andavano via altri, il che trovo sia stato un vero
peccato.
Malgrado tutto però mi sembra di essere riuscite
a trasmettere qualcosa al gruppo e loro a noi, oltre
al fatto che al termine della settimana siamo
riusciti a fare anche una coreografia completa che
hanno mostrato agli ospiti e a Esther.
È stato molto bello anche aiutare Heliana e poi
Barbara, con le lezioni di italiano.
Devo dire che il mese in cui sono scesa è stato un
mese ricco di avvenimenti alla scuola, come ad
esempio la lezione di cucina svizzera ai ragazzi di
ottava classe. Io mi sono divertita con un
gruppetto a preparare i Rösti insieme alla
professoressa Jacklin, ho fatto fare tutto a loro e si
sono divertiti molto. Inoltre abbiamo poi mangiato
tutti insieme e a parte il formaggio da raclette mi
sembra abbiano gradito.
Ho anche avuto l’occasione di partecipare al Blue
Safari con alcune classi e professori. È stato un
bellissimo momento, non solo per i delfini e il buon
cibo, ma soprattutto per momento di gioco che
hanno avuto in mare, malgrado mi lanciassero la
sabbia per dispetto.
Mi sono affezionata molto ai bimbi della
Bambakofi, in particolar modo per la classe 4, i cui
componenti mi hanno fatto tribolare parecchio
ma che non dimenticherò mai.
Certo il Covid 19 mi ha impedito di restare per il
tempo prefissato, ma è stato comunque un
periodo per me di grande formazione e ricco di
ricordi bellissimi che mi hanno probabilmente
cambiata un po’, in meglio si spera.
Agnese Stella
GRAZIE PER IL COSTANTE SOSTEGNO