si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è...

24

Transcript of si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è...

Page 1: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera
Page 2: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera
Page 3: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera

Riteniamo giustorispondere al Ministro

Salvini con le parole dellacalabrese Francesca

Scopelliti, già compagnadi vita di Enzo Tortora.Leggendo le lettere che

Enzo le scrive dal carceresi può ascoltare l’urlo di“un innocente straziatodall’assenza di diritto

e di verità”

Il giornalista EnzoTortora venne

accusato dadiciassette pentiti che

raccontaronodiciassette bugie che

vennero assurteimmediatamente a

verità dal tribunale diNapoli. Tortora non siarrese mai e morì con

l’illusione chel’ingiustizia da lui

subita potesse dare illà per una riforma

seria della giustizia.Ancora oggi la sua

rimane un’illusione,ma l’amarezza

provocata da questariflessione non deve

affidarsi in resa.

IN BREVE

L’EDITORIALE

Abbiamo bisogno di più San Francesco

e meno don Abbondio

morto di un tumore chiamato malagiustiziaEnzo TortoraS

contato e prevedibile il compor-tamento di Salvini a San Luca.Cercava il successo facile è l’haottenuto anche grazie a chi lo haaccolto a “testa china”e con lacenere sui capelli. Ha svicolatoabilmente dai temi di sua com-petenza e ha indicato “l’Europa“come il “nemico” a cui attribui-

re i ritardi che si registrano nella nostra terra.Molto sommessamente, vorremmo ricordare- e solo per esempio - che il ponte sull’Allaroaspetta da tre anni; i tempi previsti sono dialmeno altri due anni. Mentre i lavori di rico-struzione del ponte crollato a Bologna, inseguito all’esplosione di una autocisterna,sono di fatto già iniziati e i tempi previsti perla consegna sono di appena cinque mesi.Colpa di Salvini?Assolutamente no! Ma attribuire la responsa-bilità all’Europa invece che inquadrare il pro-blema nella sempre più drammatica e noncasuale “questione meridionale” equivale arimuovere le ragioni vere della nostra arretra-tezza e del nostro sottosviluppo. Dove inveceil Ministro dell’Interno ha mostrato il suovero volto è quando ha indicato come ungrande successo dello Stato in Calabria, ilfatto che gli arresti sarebbero triplicati nelcorso dell’ultimo anno.Che goduria!Personalmente, avrei preferito però che i suc-cessi fossero visibili in altri campi e tuttaviaper capire a quali arresti si riferisce Salvinipotremmo citare l’inchiesta “Stige” definitadal procuratore di Catanzaro come da “scuo-la” e noi, almeno per questa volta, concordia-mo con Gratteri, perché Stige insegna chenon bisognerebbe arrestare gli innocenti. E,in questo caso, i giudici (sottolineo la parola)hanno dimostrato che almeno cinquanta, tra iprincipali imputati coinvolti nell’inchiesta,non andavano arrestati così come la “CantinaMelena”, già sequestrata, è stata restituita aisuoi legittimi proprietari perché non apparte-neva ai clan.Basta così!Riteniamo più giusto rispondere al MinistroSalvini con le parole della calabreseFrancesca Scopelliti, già compagna di vita diEnzo Tortora, che pubblichiamo in questapagina. Leggendo le lettere che Enzo le scri-ve dal carcere, si può ascoltare l’urlo di “uninnocente straziato dall’assenza di diritto e diverità” mentre grida che “solo i bimbi, i pazzie i magistrati non rispondono dei loro crimi-ni.”Una lezione più attuale che mai anche esoprattutto alla luce delle parole di Salvini.Enzo Tortora più del carcere soffre per laquasi generale indifferenza e scrive ancoranelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è SanFrancesco ma dovrebbe essere donAbbondio”. E noi, per non essere tali, la seradel 15 agosto siamo stati a San Luca, con tan-tissimi cittadini del paese. Avremmo volutodimostrare che c’è una Calabria che non siarrende, non piega la testa e non si conformaai don Abbondio.

Ilario Ammendolia

www.larivieraonline.com R19 AGOSTO- 03 la vetrina

Quando Enzo Tortora morì la mattina del 18maggio 1988, Marco Pannella volle comunicarloalla Camera dei Deputati con queste parole:“Tortora non va considerato come una vittima,perché ha saputo non essere consenziente allostrazio di legalità e di diritto, perché non è statotonto, non ha accettato il ruolo tragico di vittima,non ha consentito che la giustizia fosse vittima.Tortora era un uomo di cultura e non di potere,né nelle istituzioni, né nella professione. Era,dicono, un “presentatore”, ma nessuno come luiha rappresentato e non presentato o commenta-to la passione per la giustizia, l'amore per coloroche la condividevano o per coloro che ne soffri-vano la mancanza o la violenza. Enzo Tortora cilascia sperare…”Una speranza che si chiama cambiamento, rifor-ma della giustizia, perché non ci siano altri casiTortora, perché non ci siano innocenti resi colpe-voli, nemmeno nel nome di una sacrosanta batta-glia contro la malavita organizzata, perché –come scrive Enzo dal carcere - “un uomo siarispettato, sentito prima di essere ammanettatocome un animale e gettato in carcere. Su delazio-ne di pazzi criminali”.Ad accusare Enzo erano diciassette pentiti,diciassette bugie che per il tribunale di Napolisono diventate una verità, in nome della lotta allacriminalità organizzata. Una lotta sacrosanta, daportare avanti a ogni costo ma non quando ilcosto viene pagato dall’ignaro cittadino che suomalgrado si trova imbrigliato nel tritacarne dellamalagiustizia. Diceva Sciascia che “la mafia nonsi batte con la bestialità ma con lo stato di dirit-to”. Questi i paradigmi di Tortora che, a dispettodi chi lo voleva colpevole, camorrista e spacciato-re di droga, si fece leader di una nobile battagliaper la giustizia giusta culminata con la schiac-ciante vittoria (tradita poi da una legge inade-guata quanto inapplicata) del referendum sulla

responsabilità dei magistrati.Quando poi capì che il tempo era finito, che ilsuo “Big Ben aveva detto stop”, e che quellabomba al cobalto, che gli era scoppiata dentroproprio con l'arresto quel 17 giugno del 1983,aveva preso il sopravvento, costituì unaFondazione che porta il suo nome, con la qualeha affidato a me (ma da condividere con tutti)questa sua battaglia. Una eredità pesante, diffi-coltosa, ardua, onerosa. Un impegno che portoavanti con convinzione e amore, facendomi perquesto - fra l'altro - parlamentare radicale ed edi-tore di un libro che raccoglie le lettere inviatemidal carcere. Un libro, come direbbe Sciascia, “afutura memoria”, che ho presentato in tuttaItalia, dalle Alpi alle… Piramidi.A Gioiosa Jonica, in questo pezzetto della miaamata Calabria, grazie a Nicodemo Vitetta, e conil prezioso contributo di Federica Roccisano, hofatto parlare Enzo Tortora con la sua storia, lesue parole, il suo esempio. Ed è stata una bellaserata condivisa con un pubblico interessante einteressato.Mi è stato chiesto cosa direbbe Tortora a questimiei concittadini assillati da tanti problemi,materiali, culturali e sociali. Non lo so. Ma sonocerta che tutta la vicenda di Enzo, il suo esempio,il suo rifiuto al ruolo di vittima, la sua battagliacontro la malagiustizia che fa danni quanto lamalavita, il suo impegno in politica che – comedice Giuliano Ferrara - “gli consente di essere unitaliano utile a tutti gli italiani”, la sua dignità,siano tutti il giusto monito anche per questaterra.Leonardo Sciascia, che di Enzo era amico e“complice” di cultura giuridica e non solo, scris-se di lui: “Ho seguito e incoraggiato la sua batta-glia. Una battaglia che ha saputo combattereimpeccabilmente, con rigore e dignità. L'ho rivi-sto dopo molti mesi. Parlava stentatamente, atro-cemente soffriva; ma parlava con precisione epassione nella grande illusione che il suo sacrifi-cio potesse servire a qualcosa. Con questa illusio-ne è dunque morto. Speriamo che non sia davve-ro un'illusione”.Ad oggi lo è. E che la vicenda di Enzo Tortoranon abbia insegnato nulla, che si sia sprecata inu-tilmente una vita, che non si sia fatto tesoro diun’esperienza che avrebbe dovuto fare dell’Italiaun vero stato di diritto, provoca una nota di ama-rezza e di delusione. Amarezza e delusione, noncerto resa. E, forse, questo è il messaggio che misento di affidare ai miei conterranei: mai arren-dersi – Enzo non lo ha fatto -, mai subire le pre-potenze passivamente – Enzo si è battuto comeun leone fino alla fine -, mai chinare la testa sottoil peso della rassegnazione – Enzo è morto di untumore provocato dalla malagiustizia, ma ha lot-tato fino alla fine con una denuncia forte e incon-futabile. Facciamo nostra la sua battaglia: sarà ilmodo giusto per onorare Tortora e assicurare unfuturo migliore ai nostri figli.Francesca Scopelliti(Presidente Fondazione per la giustizia EnzoTortora)

Page 4: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera

www.larivieraonline.com Rattualità

19 A

GOST

O- 0

4

I vitalizi e tutto il restoil punto

Non dobbiamo augurarci un “autunno caldo” (mercati ostili, spreadalle stelle, conflitti su lavoro, scuola, vaccini, altri tagli agli enti locali equant’altro) per avere nelle mani armi per la polemica contro il gover-no. I governi passano ma i tempi di superamento di una congiunturaeconomica e sociale negativa dipendono dalla sua gravità. Meglio nonsprofondare e immaginare la solita alternanza che fa prendere le chia-vi del Paese. Certamente, non restandosene alla finestra o avvitandosisu se stessi, ma operando. Non giovano le demonizzazioni: se tutti ipolitici sono cattivi, nessuno si accosta alla politica. I programmi delleforze politiche vengono esposti tutti con un buon grado di enfasi e dipresunzione, ma capisci bene quando una compagine ha una propen-sione a imbrogliare le carte pur di tenersi in piedi. Perciò:1) Risolviamo in fretta il discorso suI privilegi dei politici, il vitalizio perintenderci: l’obiettivo deve essere dettato da un maggiore equilibrio

sociale e non da una sorta di avversione contro chi ha fatto carriera, haavuto più fortuna. Mario Rigo, ex sindaco di Venezia ed ex senatore,ha dichiarato “e via, si proceda a rivedere i vitalizi… (lo dico pure io enon oso pensare al commento di tanti ex parlamentari miei colleghi)”,il Consiglio di Stato “lo si faccia con razionalità”, Giuliano Cazzola,uno studioso, “attenti all'effetto boomerang su tutte le altre pensionidegli italiani”. E passiamo a tutto il resto.2) Non si cancella tutto, l’Italia è diventata grande e tanti hanno lavo-rato bene per la collettività. Che significato diamo alle parole di tantipolitici che non hanno più dei ruoli e dicono che si dedicheranno alsociale, a scrivere libri, a viaggiare, a piantare erba medica (…) e cosedi questo tipo? Nascondere la delusione non è cosa facile, però nonpuoi non comprendere quando un ciclo è finito e che puoi farti apprez-zare diversamente. Fare politica significa avere dei numeri. Esserne

fiero, quando hai delle qualità e ti vengono riconosciute, non significaavere un ego smodato. Vero è che oggi sono totalmente i vertici deipartiti a decidere che può avere ruoli e chi no. Ma tant'è, un’eletta dei5 Stelle, al 4 marzo era da otto mesi in malattia. “Certo che non gliserve il vaccino” ha commentato il solito maldicente. Ma non sarannofatali le battute “il deputato nero di Salvini ha il compito di servire lospumante agli altri 181” o “la storia di Di Maio con la glottologaVirgulti è finita perché continuava a sbagliare i congiuntivi”. No, l'op-posizione al governo attuale si fa con programmi seri e realizzabili, ingrado di convincere i cittadini. E torna il discorso sulla qualità dellerappresentanze. Però in Forza Italia e nel Partito Democratico sem-brano avere altre priorità: convincersi che esisteranno ancora dopo ilritiro di Berlusconi e dopo tutti i ko di Renzi.

Franco Crinò

Nella mattina del 14 agosto si è tenuto in Prefettura il vertice sulle problematiche dell'ospedale diLocri sollecitato dall'Onorevole Sapia e convocato dal Prefetto di Reggio Calabria. Alla puntualitàdi Giovanni Calabrese, sindaco di Locri, e Rosario Rocca in qualità di rappresentantedell’Assocomuni della Locride, ha fatto purtroppo eco un grave ritardo da parte del managementdell’Asp di Reggio Calabria rappresentato da Giacomino Brancati e dal Direttore Sanitario, giuntia incontro ormai concluso. Un atteggiamento irrispettoso delle istituzioni, ha chiosato il primo cit-tadino di Locri, che testimonia ancora una volta quanta poca sensibilità ci sarebbe in merito alle pro-blematiche del nosocomio spoke della Locride e che ha dato modo di lanciare un appello al mini-stro della salute affinché l’indifferenza che permea la questione non continui a costituire un fattoacclarato. Al termine del confronto Sapia ha garantito una prossima visita alla struttura ospedalie-ra al fine di riscontrare personalmente quanto emerso in sede di confronto, mentre Calabrese hainvitato il prefetto Di Bari a valutare lo scioglimento dell’ASP.

Prove di governance locale per il GAL TerreLocridee, verso l'obiettivo di integrare strumentidi programmazione per ridare fiducia alle comu-nità e per riprendere percorsi di sviluppo dellaLocridee. Al lavoro soltanto da dieci mesi, il Galcomincia a raccogliere i frutti di un intensa operadi progettazione e di animazione territoriale,all'insegna della cooperazione, della socialità edell'innovazione pur nel contesto del recuperodelle identità locali. Il GAL raggiunge l'obiettivodell'appartenenza a due Poli di Innovazioneregionali, le cui proposte progettuali sono state dapoco approvate dalla Regione Calabria. Il GalTerre Locridee è, infatti, partner del Polo diInnovazione per il Turismo e i Beni Culturali"Cassiodoro" e del Polo di Innovazione perl'Agroalimentare "Future Food Med". In entram-bi i Poli, il Gal ha promosso la partecipazione dimolte imprese del territorio della Locride, per

dare loro opportunità di crescita e di scambiocon altre realtà anche extraregionali e interna-zionali. Che cosa porta il Gal Terre Locrideeall'interno dei Poli? Porta la propria esperienzanel creare condivisione, passata da un program-ma fitto di partecipazione sul territorio negliultimi mesi. Porta un bagaglio di progetti per lacrescita della Locride, elaborati e presentati agliorgani competenti. Porta un partenariato didecine di aziende e altri soggetti coinvolti neipercorsi di sviluppo. Porta la capacità di suscita-re entusiasmo e sostenere coloro che voglionofare impresa. Soprattutto i giovani. Soprattuttoin agricoltura. Porta con sé una propensionespinta all'inclusione sociale. Cultura e mondorurale per favorire il sostegno reale e specializ-zato a coloro che sono in condizioni di disagio odisabilità, offrire conoscenza, lavoro, competen-ze, accoglienza.È ripagato il lavoro del Gal. È ripagato il lavorovolontario di un consiglio di amministrazioneche spinge all'unità di intenti. Di un gruppo tec-nico piccolo ma compatto. Di tanti operatoridel territorio che sono convinti della forza unicadei valori storici, sociali, ambientali dellaLocride. Forse da qui può partire un impulsovero verso la consapevolezza delle possibilità diuna regione.

Dopo la visita del Ministro dell’Interno Matteo Salvini a SanLuca in occasione del Ferragosto, sul programma di Rai1 “UnoMattina” è stato ospite lo scrittore e giornalista MimmoGangemi, al quale è stato chiesto un’intervento in merito alfenomeno mafioso calabrese. Alla riflessione della conduttricerelativamente al lasso di tempo intercorso a San Luca dall’ulti-ma tornata elettorale, Gangemi ha giustamente puntualizzatoche la prosecuzione dello scioglimento nel paese di CorradoAlvaro da tempo non è più dettata dalle infiltrazioni mafiosequanto dallo sconforto della popolazione nei confronti dell’e-sercizio democratico del voto, che l’ha convinta a non voleresprimere liste elettorali. «Qual è la situazione in Calabria perquanto riguarda la ‘ndrangheta?» Ha incalzato il giornalista.«Una bestia feroce che merita solo gli sputi del disprezzo, che aSan Luca ha permeato molto la società - ha chiosato Gangemi,che tuttavia ha proseguito: - Ma da questa considerazione a cri-

minalizzare San Luca e i calabresi come sta succedendo ce nepassa. Bisogna usare meno pregiudizio nei confronti dellaCalabria, perché il fenomeno della ‘ndrangheta va certamentestigmatizzato ma non è così diffuso come viene fatto credere alresto del Paese. La popolazione calabrese, di fatto, è schiaccia-ta tra criminalità e criminalizzazione e, talvolta, si ha l’impres-sione che la giustizia abbia troppa frenesia di arrivare al risulta-to gettando così reti a strascico facendo solo in un secondomomento una cernita precisa tra chi meritava davvero di starein carcere e chi invece no. È giusto combattere la ‘ndrangheta,ma è giusto anche che non ci incappino innocenti. È preferibi-le avere dei criminali liberi in strada che degli innocenti costret-ti in galera». Un’operazione verità che è costata a Gangemi lealtre domande programmate con i giornalisti Rai, ma che final-mente ha dato voce alla nostra terra sulla Tv di Stato.

“NellaLocride c'è unGal che…”

IN BREVE

Ospedale di Locri:i vertici ASP disertano l’incontro

Gangemi su Rai1: “Siamo una terra schiacciata tra criminalità e criminalizzazione”

Page 5: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera
Page 6: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera

www.larivieraonline.com Rla copertina19

AGO

STO

- 06

Anche Matteo Salvini, come isuoi predecessori, ha

proposto l’unica strada finorabattuta per combattere

la ‘ndrangheta: l’esercito.Aumentare a dismisura

le forze dell’ordine.

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Non lo so quanti tra i sanluche-si che hanno applaudito aSalvini e richiesto un selfiecon lui fossero effettivamentesuoi sostenitori. Qualcuno loavrà fatto per senso di ospita-lità, pensando che mostran-dosi felice di avere Salvinicome ospite, il ministro loavrebbe percepito e sarebbetornato volentieri. E in effettiSalvini è rimasto stupito e

commosso dell’accoglienza ricevuta a San Luca. Stupito e commosso. Stupito. Qualcosa mi suggerisce, però, che la reazione deisanluchesi fosse dettata dal volersi dimostrare atutti i costi impeccabili. Da anni sono additaticome il male assoluto e anche solo un fischio didisapprovazione o dissenso li avrebbe fatti appari-re come il paese che continua a rifiutare lo Stato.A nulla sarebbe servito ricordare che San Luca loStato l’ho accettato da un po’. Sono stati, infatti, isanluchesi a insistere, con una lettera a MarcoMinniti, affinché rimanesse a governare il com-missario Gullì. In tanti si stupirono all’epoca peruna simile richiesta: la capitale della ‘ndranghetache accetta la presenza dello Stato? Qualcunoscese persino a San Luca per scoprire cosa fossesaltato in mente, tutt’a un tratto, alla Mammadella ‘ndrangheta. E scese utilizzando il solitoapproccio pseudo-antropologico, i soliti occhi daLévi-Strauss per esaminare i sanluchesi così comesi farebbe con gli aborigeni, stando anche beneattenti a guardarsi le spalle da improvvisi colpi dilupara. È per questo che credo che, in parte, i san-luchesi il giorno di ferragosto abbiano ostentato illoro volto migliore. Un volto che va loro ricono-sciuto, per carità, ma in quel caso frutto di una for-zatura. A furia di essere indicati come il male, isanluchesi per evitare che una presunta malvagitàemergesse, hanno mostrato una remissione ecces-siva. Ma così facendo da carnefici, si sono trasfor-mati in un’ottima preda. Si sono consegnati nellemani di Salvini, il Salvatore. Colui che ha promes-so “di fare tutto il possibile e l’impossibile perchè aSan Luca possa eleggersi un sindaco”. Ha dimen-ticato, però, di considerare che affinché ciò possaaccadere, è innanzitutto necessario che il suogoverna metta mano a una legge, quella sugli scio-glimenti dei comuni, che al sud e soprattutto inCalabria ha fatto terra bruciata. È per via di quel-la legge che San Luca è stato sciolto e ha rinuncia-to in questi anni di tornare alle urne. È per via diquella legge che è stato mandato a casa un sinda-co, accusato di scambio elettorale politico mafio-so, salvo poi essere stato assolto perché il fatto nonsussiste.Era questo il tema principe da affrontare conSalvini. È lui il ministro dell’Interno. È lui che puòsuggerire un’eventuale modifica della legge. E,invece, silenzio generale. Silenzio da parte dei sin-daci dei comuni sciolti: nessuno di loro era presen-te, avrebbero potuto magari fare anche solo unacomparsata veloce con una simbolica fascia nera,

in segno di lutto. Silenzio sull’argomento anche daparte della delegazione dei sindaci intervenuti, chein una relazione presentata a Salvini hanno richie-sto una disamina su temi che non competono a unministro degli Interni: diritto alla salute, diritto allamobilità, lavoro, turismo, periferia, tutti problemida affrontare con la massima urgenza, senz’altro,ma da discutere - qualora fossero stati presenti -con il Ministro della Salute Giulia Grillo, con ilMinistro delle Infrastrutture e dei TrasportiDanilo Toninelli, con il Ministro del Lavoro LuigiDi Maio, con il Ministro della Cultura e delTurismo Alberto Bonisoli. Salvini, come lui stessoha detto, non è mica Batman! E in effetti a mericorda piuttosto Joker quando diceva: “Ti sem-bro davvero il tipo da fare piani? (...) Io agisco ebasta. Io ho solo fatto quello che so fare meglio: hopreso il tuo bel piano e l’ho ribaltato contro di te!(...) Ho notato che nessuno entra nel panico quan-do le cose vanno secondo i piani... anche se i pianisono mostruosi”.Avrei voluto chiederlo io in conferenza stampacosa si intende fare a proposito della legge sugliscioglimenti ma sono rimasta in fila insieme adaltri colleghi: non c’era più tempo per le doman-de, Salvini doveva volare a Genova (di fronte a tra-gedie del genere non ci saremmo di certo messi afare polemiche). In ogni caso, qualcosa mi diceche Salvini vada fiero di questa legge. Nel dossierdel Viminale consegnato ai giornalisti, già dallaseconda pagina, viene sbandierato come un vantol’aumento, nel periodo che va dal 1° agosto 2017 al31 luglio 2018, degli accessi ispettivi antimafia neicomuni, passati da 24 (nel periodo che va dal 1°agosto 2016 al 31 luglio 217) a 26; l’aumento dellegestioni commissariali per infiltrazioni della crimi-nalità organizzata (da 26 a 34); l’aumento dellegestioni commissariali ordinarie (da 151 a 159).Questa è per Salvini la lotta alla criminalità orga-nizzata: sposare, come tutti gli altri prima di lui, lacultura del sospetto e fingere di difendere lademocrazia mentre la si sta annientando. Delresto da un ministro che annuncia “sono orgoglio-so che in questa terra si siano triplicati gli arresti”non c’è da aspettarsi nulla di meglio. Niente di nuovo sotto il sole della Calabria, dun-que. Anche Salvini ha proposto l’unica strada fino-ra battuta per combattere la ‘ndrangheta: l’eserci-to. Aumentare a dismisura le forze dell’ordine.“Entro l’anno più poliziotti e carabinieri” - haannunciato il ministro a San Luca mentre i sanlu-chesi applaudivano. E hanno continuato a batterele mani quando Salvini ha lanciato la propostadelle proposte: fare della Calabria una zona fran-ca per i pensionati. “Ci sono migliaia di pensiona-ti italiani - ha dichiarato - che vanno in Portogalloper non pagare tasse; penso a una zona di esenzio-ni fiscali per loro”. Questa la via indicata dal mini-stro Salvini per attrarre investimenti e lavoro inCalabria. Anziché pensare di affrontare il proble-ma delle interdittive antimafia che colpiscono leaziende con arresti e sequestri spettacolari primache vengano avviate indagini fondate, propone difare di questa terra un ospizio. Più anziani è lasoluzione prospettata da Salvini. Ancora di più?Sono rimasti solo loro!

Silenzio generale su quelloche sarebbero stato i temi

principi da affrontare con unministro degli Interni: legge

sullo sciogliemento deicomuni e interdittive

antimafia

“Salvini non èBatman, è Joker

Accolto come un salvatore, al Ministro degliInterni è stato chiesto, sia dai cittadini che dai

sindaci, di risolvere problemi che non gli competono. Ma lui non è Batman, lui

un piano per San Luca e per la Calabria non cel'ha. Salvini è come Joker: agisce senza

pianificare. Anzi fa di più: prende il tuo belpiano e lo ribalta contro di te! Questo perchè sa

benissimo che nessuno entra nel panicoquando le cose vanno "secondo i piani"...

anche se i piani sono mostruosi.

Page 7: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera

“x

x

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Dopo il nostro appello, lanciatolunedì scorso, con cui abbiamochiesto ai sindaci se fossero dispostia dare voce a questa terra con unsegnale forte, quale poteva esserequello di rinunciare alla propriapoltrona affinché venisse presa inseria considerazione la necessità dimodificare la legge sugli sciogli-menti dei consigli comunali, nonavendo ricevuto risposta dai primicittadini della Locride, se non dal

sindaco di Agnana, Caterina Furfaro - che si è dettapronta alle dimissioni - abbiamo intervistato FrancoCandia, presidente dell’Assemblea dei sindaci.Pierpaolo Zavettieri ha lanciato la proposta di un’a-zione eclatante che scuota le coscienze di cittadini elegislatori: lasciare la guida dei nostri amati e disa-strati comuni attraverso l’istituto delle dimissioni,in massa! Lei ha intenzione di rispondere a questoappello?Condivido la sensazione di una fase di forte sofferen-za di Sindaci e Comuni rispetto alla condizione gene-rale delle istituzioni e stato di salute della finanzapubblica. Penso che ci sia un problema di carattereculturale che vede anche i Sindaci coinvolti, se nontravolti, da quella che è una tendenza del momentostorico relativa all’antipolitica e a una visione populi-sta delle tematiche pubbliche. Ritengo che dobbia-mo conseguentemente essere consapevoli che ci siail rischio di avere contro sia i poteri mediatici, sia latendenza di popolo. Pertanto occorre riflettere beneche una iniziativa, pur forte, quale quella delle dimis-sioni possa fallire negli intenti anche in virtù di unaspetto che non è possibile sottovalutare.Mentre San Luca rappresenta l’eccezione di unadeterminazione popolare condivisa, dove c’è la coe-renza di non presentare candidati all’indizione delleelezioni, non penso che nelle altre realtà ci possa

essere la possibilità di fare altrettanto. Quindi si cor-rerebbe il rischio di indebolire soltanto la tenuta isti-tuzionale locale. Va anche considerato che lo spuntoespresso dai Sindaci all’epoca della vicenda Casellavedeva regole e procedure diverse: allora gli organielettivi (i Consigli Comunali) restavano, comunque,in carica. Ora c’è l’elezione diretta dei Sindaci e laconseguenza sarebbe quella che nei venti giorni sideterminerebbe una condizione di commissariamen-to generale con una dubbia reazione sia delle istitu-zioni di governo che della opinione pubblica in gene-rale.Io sarei disponibile a dimettermi se riscontrassi nellaLocride la stessa solidarietà dei cittadini di San Lucaad assicurare che poi sia consequenziale che nessunosi candidi.Rosario Rocca ci ha dichiarato che non tutti i sinda-ci della Locride sarebbero disposti a consegnare lafascia, perchè lo vedono come un modo demagogicodi affrontare la questione. È della stessa opinione?Penso che il collega Rosario Rocca abbia tenutoconto delle considerazioni poc’anzi espresse.Potremmo concepire altre forma di lotta altrettantodeterminanti e di contenuto adeguato alle situazioniche affrontiamo.Quale azione intraprendere per accendere i rifletto-ri sui tanti problemi della Locride?Io immagino una Locride che, oltre a rivendicaretutto ciò che ci è stato per lungo tempo negato (azio-ni infrastrutturali e servizi essenziali in primis), capa-ce di proporsi con iniziative solidali quali quella di un“patto per il lavoro” in cui le forze politiche e socialiraggiungano una intesa per proporre una condizionedi vantaggio agli investimenti e di minore costo dellavoro anche con il sacrificio coerente di tantissimidisoccupati che attualmente vedono difesi i livelliretributivi solo in teoria e sistematicamente violatinei fatti. L’esperienza iniziale del Porto di GioiaTauro insegna.Cosa vi siete detti con Matteo Salvini a San Luca?A San Luca ci siamo limitati a porre al Ministro

Salvini la questione Locride e gli abbiamo chiesto diassumere a sè, come Ministro dell’Interno eVicepremier ma anche quale Parlamentare occupan-te un seggio di questo territorio, la necessità di avvia-re un percorso celere che punti a realizzare un prov-vedimento straordinario o un piano operativo cherisponda a questo territorio anzitutto sulle prioritàche sono: Sanità e Ospedale di Locri; Infrastrutturee completamento delle varianti della SS. 106 e PonteAllaro; Piano straordinario per il lavoro e facilitazio-ne delle stabilizzazioni dei contrattualizzatiLSU/LPU; ripristino dei finanziamenti del “DecretoPeriferie” che oltre all’impatto degli interventi rap-presenta una occasione occupazionale che i cantierigenererebbero. Abbiamo anche rappresentato lacondizione di sofferenza generale dei Sindaci, sia inordine alla condizione di non effettiva pariteticitàrispetto agli altri livelli e rappresentanze istituzionaliprevisti dalla Costituzione, sia per il clima e la cultu-ra di sospetto e diffidenza cui essi sono sottopostioltre che alle ricorrenti condizioni di intimidazioni eminacce.Avete discusso della legge sullo scioglimento deiComuni?Le norme sullo scioglimento dei Comuni e la loroapplicazione sono direttamente collegati alla proble-matica condizione anzidetta. Esse vanno riviste nonper un problema di difesa di una categoria (Sindacied Amministratori locali) quanto anche perché oltread essere antidemocratiche, perché non assicuranocontraddittorio ed approfondimento della rispon-denza degli assunti su cui si fondano i provvedimen-ti, le esperienze dimostrano che le fasi commissaria-li non risolvono eventuali problemi. Ciò è dimostra-to dalla reiterazione dello scioglimento in moltissimiComuni, per non parlare degli scarsi risultati ammi-nistrativi spesso prodotti da queste gestioni. Nessunaparte politica si assume l’onere di avviare una revi-sione perché la cosa è apparentemente impopolare.

Franco Candia: "Rinuncioalla fascia ma se nessuno sicandiderà dopo di me" FERRAGOSTO ASAN LUCA PER

INCONTRARE ILMINISTRODELL'INTERNO SALVINI E PORREALL'ATTENZIONE DEL GOVERNO DELPAESE LE CRITICITÀ DELLA LOCRIDE.SARÀ UN TAVOLO INTERMINISTERIALEIL PUNTO DI RACCORDO TRASINDACI EGOVERNO, CON L'OBIETTIVO DITRADURRE IN AZIONI CONCRETE UNPROGRAMMA DI RILANCIO DEL NOSTROTERRITORIO, CON IL SUO IMMENSOPATRIMONIO STORICO, ARTISTICO E DIUNICITÀ PAESAGGISTICA.HO AVUTOMODO, ANCHE INOCCASIONE DEL FERRAGOSTO, DIRAPPRESENTARE LA PROBLEMATICADEL PONTEALLARO; SEBBENE, SIAUNA QUESTIONE GIÀ AMPIAMENTETRATTATA NEI VARI TAVOLIISTITUZIONALI APPOSITAMENTECONVOCATI DALMINISTERO DELLEINFRASTRUTTURE ALLA PREFETTURADI REGGIO CALABRIA.TUTTI GLI ATTORI ISTITUZIONALICOINVOLTI E, IN MODO PARTICOLARE, ILCOMUNE DI CAULONIA, STANNOSEGUENDO CON ATTENZIONE GLISVILUPPI DELLA VERTENZA, IN MODOTALE CHE LE TEMPISTICHE DETTATEDAL CRONOPROGRAMMA(CONSEGNATO AL SINDACO DICAULONIA DIRETTAMENTE DAI VERTICIANAS, NELLA SEDE DELL'UFFICIOTERRITORIALE DEL GOVERNO DIREGGIO CALABRIA) VENGANORISPETTATE.ESSENDO STATA GIÀ AGGIUDICATA LAGARA D'APPALTO PER LA COSTRUZIONEDEL PONTEALLARO, IL PROSSIMO 22AGOSTO, AVRÀ LUOGO PRESSO LA SEDEDELL'ANAS DI CATANZARO -COORDINAMENTO TERRITORIALECALABRIA - UN INCONTRO, ALLAPRESENZA DELL'IMPRESAAGGIUDICATARIA DEI LAVORI.

IL SINDACO CATERINA BELCASTRO

PONTE ALLARO: COSTANTEL'ATTENZIONE DEL GOVERNO

Page 8: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera

www.larivieraonline.com Rattualità

Legge sullo scioglimento dei comuni

19 A

GOST

O- 0

6

Secondo PierpaoloZavettieri,consigliere

metropolitano esindaco di Roghudi,lo Stato ha scelto di

combattere la‘ndranghetaeliminando i

cosiddettiavamposti

democratici che,volendo utilizzareun parallelismo fra

la politica e lamedicina, sono

simili agli anticorpiin un organismo

vivente. La normasugli scioglimentiha ridotto e quasi

azzerato la quota dianticorpi percombattere la‘ndrangheta.

Una chemioterapiasomministrata anche in caso di raffreddore

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Da anni Pierpaolo Zavettieri, consigliere metropolitano esindaco di Roghudi, si batte per la modifica della leggesullo scioglimento dei consigli comunali che lui stesso hadefinito “un ciclone che attira ogni cosa dentro il proprioocchio e spazza via tutti a partire dalla democrazia e dallalibertà, conquistate con i sacrifici di chi è vissuto prima dinoi”. All’indomani dello scioglimento del Comune diSiderno, Pierpaolo Zavettieri ha lanciato la proposta diun’azione eclatante che scuota le coscienze di cittadini elegislatori: lasciare la guida dei nostri amati e disastraticomuni attraverso l’istituto delle dimissioni, in massa.

Una proposta che farebbe sì che tutta l’Italia possa parlare di noi. Crededavvero che i suoi colleghi siano disposti a rinunciare alla poltrona?Relativamente alle dimissioni va evidenziata la forte sfiducia nei confrontidello Stato, se non c’è nessun dialogo fra i rappresentanti dei Comuni e loStato Centrale e gli stessi avvertono un chiaro e forte senso di abbandono,le dimissioni rappresentano l’unica arma di legittima difesa. Siamo all’iniziodi questo percorso e sono convinto che molti, gradualmente si esprimeran-no su questo tema e porteremo avanti con impegno questa battaglia.Perché lei per primo non rinuncia alla sua fascia? Potrebbe essere un ini-zio...Il mio dovere morale non è di recitare il ruolo del Don Chisciotte, le dimis-sioni di un solo sindaco lancerebbero solo un segnale personale, se servissead attirare la necessaria attenzione sulla problematica certamente non esi-terei a farlo. Stando invece allo scenario reale sarebbe solamente un attopolemico nei confronti degli altri sindaci. Il gesto singolo, infatti, offrirebbela chiave di lettura di chi ama mettersi su un piedistallo e predilige fare attidimostrativi personali.Del resto non è stata fatta una proposta al buio, riferita a una azione poli-tica forte e drastica come le dimissioni pensando magari che il giornoseguente tutti gli amministratori avessero avuto la volontà o le con-dizioni per allinearsi all’idea. Le amministrazioni hanno la neces-sità e il dovere di confrontarsi al loro interno, determinarsi e ani-mare il dibattito anche nei propri Consigli Comunali.Pertanto le dimissioni individuali potrebbero risultare una formadi ostilità nei confronti dei colleghi che devono dare conto primadi tutto alla loro cittadinanza.Il sottosegretario al Ministero dell’Interno Carlo Sibilia, in visi-ta in Calabria qualche settimana fa, ha annunciato che l’obietti-vo del governo è di ridurre a zero i comuni sciolti per mafia, quasitutti concentrati in Calabria. Le premesse, però, non promettonobene. A marzo è stato sciolto il Comune di Scilla, poi è toccato aStrongoli, Limbadi, Platì, San Gregorio d’Ippona e Briatico; agostosi è aperto con l’invio della commissione d’accesso a Stilo e haproseguito con lo scioglimento del Consiglio Comunale diSiderno. Proclami che vengono puntualmente disatte-si...Ritengo che senza una modifica significati-va della normativa l’annuncio di Sibiliarappresenti un obiettivo (almeno nelbreve periodo) utopistico, tale da pre-supporre l’eliminazione della mafia eper tanto raggiungibile (nell’ipotesipiù ottimistica) solo attraverso unprocesso lungo.Altra proposta di Carlo Sibilia èquella di avviare un PianoMarshall per la Calabria chepreveda un esercito “culturale”al Sud. Si tratta di un ulterioreproclama?L’esigenza principale per ilMezzogiorno è la programma-zione e la realizzazione dei ser-vizi al cittadino nella stessamisura con cui vengono erogatial “nord”. Emerge l’esigenza diraggiungere le condizioneminime di agibilità sociale ecivile attraverso la realizzazione

di infrastrutture di cui il Sud d’Italia è carente o addirittura sprovvisto: ospe-dali all’avanguardia, rete dei trasporti efficiente, infrastrutture viarie per lamobilità urbana, extraurbana e per gli scambi commerciali, asili e struttureper favorire la vita sociale, investimenti consistenti per la manutenzione delterritorio, politiche del lavoro efficaci etc. etc. Per raggiungere tale obiettivoè necessario almeno garantire un utilizzo equilibrato fra nord e sud dei“fondi ordinari” statali. Detto equilibrio, storicamente, non è stato maineanche lontanamente rispettato e addirittura negli ultimi 15 anni si è rag-giunto il paradosso di voler far passare i “fondi comunitari” (destinati alleregioni più svantaggiate) come risorse ordinarie. A testimoniare quantoaffermato vi è la recente proposta del Ministro Di Maio che ipotizza l’utiliz-zo dei fondi comunitari per il Sud (anziché dei fondi ordinari dello Stato)per garantire il “reddito di cittadinanza”.Non è un mistero il suo forte disappunto nei confronti della legge sugli scio-glimenti dei comuni. Da tempo ne invoca la modifica e si è rivolto allo stes-so Minniti affinché venga aperta una riflessione su quella che è diventata lastrategia principe con cui liquidare il Sud. Ma se non le ha dato retta l’exministro degli Interni Minniti, calabrese, adesso si aspetta che lo facciaSalvini?Il mio disappunto non è certamente frutto di un pregiudizio contro la leggema la realtà dei fatti evidenzia come da 27 anni non abbia prodotto risulta-ti se non quelli di creare disaffezione e sfiducia alla partecipazione democra-tica, principale antidoto contro la ‘ndrangheta e la criminalità organizzata. Lo Stato ha scelto di combattere la ‘ndrangheta eliminando i cosiddettiavamposti democratici che, volendo utilizzare un parallelismo fra la politicae la medicina, sono simili agli anticorpi in un organismo vivente. La normasugli scioglimenti ha ridotto e quasi azzerato la quota di anticorpi per com-battere il fenomeno/la malattia e lo Stato ha puntato a curare l’organismosomministrando sempre la “chemioterapia” anche quando la diagnosi eraun semplice raffreddore o addirittura quando il sintomo era un semplicestarnuto.

Pensa che Salvini abbia la giusta conoscenza del fenomeno?Credo che una certa idea se la sarà fatta se ha esplorato a fondoa partire dalla sua realtà lombarda, considerando che già moltianni fa Umberto Bossi, riferendosi al fenomeno della‘ndrangheta e rivolgendosi all’allora Ministro dell’InternoMaroni, disse di “guardare nel varesotto”; se non si è fattol’idea solamente attraverso i rapporti di polizia e delle pre-fetture che non ricomprendono ordinariamente le azionidell’intera società civile, in cui vi è la stragrande maggioran-za di energie positive, ma solo gli aspetti critici o negativi diun territorio (fra l’altro quasi sempre prima del vaglio dellamagistratura).Per Salvini, però, non è d’obbligo avere la completa e puntua-le conoscenza alla data odierna, visto che guida il Viminalesolo da due mesi; per lui e per il Sud sarà molto importante sedeciderà di approfondire il fenomeno anche attraverso l’ascoltodei rappresentanti del popolo: sindaci ed eletti, salvo che non

ritenga questi ultimi già tutti nelle mani della ‘ndrangheta.Se fosse così, ragionando per assurdo, mi piacerebbesapere qual è la differenza fra le forze di polizia,gli organi prefettizi e i sindaci, visto che anche iprimi cittadini eseguono al loro insediamentoun giuramento solenne che li obbliga rispet-tare delle leggi dello Stato. Affinchè la Calabria rialzi la testa è necessa-rio che soggetti politici e cittadini sianopronti a lottare per i propri diritti. Quantodell’attuale situazione di decadenza è daaddebitare alla debolezza della politica equanto, invece, al menefreghismo dellasocietà civile?La debolezza della politica, riferita ai rap-presentanti nazionali e a livello locale,ha fortemente condizionato la sensibi-lità della società civile, anzi direi che idue aspetti vanno di pari passo.L’assenza di una politica forte ecompetente ha favorito in questiultimi decenni una deriva dellastessa società civile che inveceavrebbe avuto costante bisogno diinterlocutori credibili.

Page 9: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera

Dopo la visita di Salvini,nel pomeriggio è stato ilPartito Radicale il vero

protagonista delferragosto sanluchese.

Assieme a“Mezzogiorno in

Movimento”, infatti, iradicali hanno portatoanche nella Locride la

raccolta firme percambiare la legge sullo

scioglimento deicomuni.

Scioglimento dei comuniper mafia: è giunta l’ora diuna legge migliore

Dopo la visita del Ministro dell’Interno MatteoSalvini, San Luca è stata teatro, nel pomerig-gio di Ferragosto, di una raccolta firme pro-mossa dal Partito Radicale e da“Mezzogiorno in Movimento”, avente perobiettivo la riforma di alcune leggi di cui datempo si richiede una revisione.La legge cheprobabilmente riguarda più da vicino ilnostro comprensorio è certamente quellarelativa allo scioglimento dei comuni per infil-trazioni mafiose, di cui il partito ha presenta-to il 24 luglio una revisione completa, che

riscrive e integra gli articoli dal 143 al 146.Il testo presentato dai radicali propone di inserire, nelle com-missioni d’accesso agli atti, un delegato dell’amministrazionecomunale interessata e, nel caso in cui venissero riscontrati degliepisodi di infiltrazione mafiosa nella cosa pubblica, di affianca-re o sovraordinare personale qualificato iscritto alla Prefetturanei settori nei quali sono state riscontrate delle irregolarità.Questa soluzione eviterebbe dunque lo scioglimento in totodell’Amministrazione Comunale democraticamente eletta,imponendo la nomina di un commissario solo per supervisiona-re la rotazione degli incarichi dei responsabili tecnici di settore.Adottando questa proporta, dunque, verrebbe sospeso o affida-to ad altro incarico solo il dipendente responsabile delle irrego-larità, al quale sarebbe altresì imposto un procedimento discipli-nare non superiore ai 18 mesi. Lo scioglimento, continua la pro-posta, imporrebbe inoltre l’affidamento di tutte le opere pubbli-che in sospeso alla Stazione Unica Appaltante, una variazionedel bilancio di previsione e, come oggi accade, la segnalazioneall’autorità giudiziaria degli amministratori coinvolti e la loroeventuale incandidabilità solo per la successiva tornata elettora-le.

A queste modifiche all’articolo 143 si affiancherebbe un’integra-zione che specifica come, nei casi in cui venissero accertate leresponsabilità di un’intera giunta comunale nel processo di infil-trazione mafiosa, lo scioglimento dell’Ente avrebbe riguarde-rebbe l’intera giunta comunale, con la nomina di una terna com-missariale che sarebbe tuttavia obbligata a traghettare ilComune sciolto per mafia solo fino alla prima data elettoraleutile.In riferimento a questa integrazione, la revisione dell’articolo144 proposta dai radicali prevede che i commissari nomininonuovi tecnici comunali esclusivamente nel caso in cui il persona-le risulti in numero gravemente insufficiente e, al fine di garan-tire trasparenza e un ripristino rapido delle condizioni di lega-lità, concede loro la libertà di condurre accertamenti su tutta l’o-pera amministrativa e su imprenditori ed enti che hanno lavora-to a stretto contatto con l’Amministrazione incriminata.Ai commissari, recita la revisione dell’articolo 145, sarà tuttaviaimposta la pubblicazione di un piano di priorità degli interventie di revisione delle azioni amministrative, cui si aggiungerà, neiprimi 30 giorni di lavoro, una prima relazione sullo stato di salu-te dell’Ente e le azioni correttive pianificate. La terna sarà libe-ra di imporre la riorganizzazione del personale impiegato dalComune o di chiederne il trasferimento. Qualora questa azioneo altre esigenze determinassero l’assunzione di personale quali-ficato per affrontare con maggiore efficacia le criticità riscontra-te, la retribuzione di questi impiegati non dovrà essere superio-re alla metà di quella garantita ai commissari e totalmente acarico dello Stato.Tali normative, conclude la proposta con la revisione dell’artico-lo 146, sono da considerarsi valide anche nel caso di scioglimen-to di province, aziende sanitarie locali e ospedaliere, aziendespeciali dei comuni e delle province e consigli circoscrizionali.

Jacopo Giuca

Page 10: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera

Stimatissima Direttrice, Questa mattina, giornata ferra-gostana, recandomi in spiaggiaho avuto modo, purtroppo, diimbattermi nel nefasto risultatodeterminato dalla scelta, esclusi-va responsabilità dellaCommissione straordinaria, cheregge il Comune di Marina diGioiosa, di istituire la sosta apagamento su gran parte del cen-tro città. Anziché un clima difesta, di serenità, di gioia, di paci-ficazione, si respirava aria di fru-strazione, di spaesamento, diindignazione, di sconcerto, didisorganizzazione e di forte fortetensione. Un clima surreale einaccettabile, che Marina diGioiosa Ionica non meritava enon merita. Reso ancora piùparadossale dalla circostanza chetrovare i tagliandi per la sosta eraed è una vera e propria avventu-ra, vista la giornata festiva, con gliuffici comunali chiusi e i puntivendita convenzionati non indi-

cati. Il corso Carlo Maria e le vielimitrofe pressoché deserte, illungomare non pieno comeavrebbe dovuto e potuto essere.Le confesso, gentilissimaDirettrice, che si provava disagio,accresciuto dall’ordine impartitoalla Polizia Municipale di sanzio-nare senza elasticità. La stradaintrapresa è la più sbagliata e lapiù rischiosa, si sta ingenerandouna tensione sociale di cuiMarina di Gioiosa non ha biso-gno. So che servirà a poco, ma credosia doveroso lanciare un appelloalla consapevolezza ai responsa-bili di questa scelta, che presenta,peraltro, seri profili di illegitti-mità. Tornate indietro. Ripensatequesta decisione. Ascoltate i cit-tadini e gli operatori economici.Ne va del futuro di Marina diGioiosa Ionica, della sua econo-mia e anche della sicurezza socia-le.

Domenico Vestito

Per la seconda volta commissariati per mafia, non se ne può più …Sono solidale con il Sindaco e l'amministrazione del nostro palaz-zo, anzi meglio dire la nostra casa, la casa dei cittadini.Che cosa sta succedendo nella nostra città? Qualsiasi persona sipresenti, non si va avanti, praticamente sei già commissariatoprima delle elezioni, questa è una manovra politica contro di noi?Non voglio pensarlo, ho fiducia nello Stato, nelle istituzioni e neicommissari che non fanno altro che il proprio lavoro e il propriodovere in tutta Italia.Con questo governo però, pensavamo di poter andare avanti, sipuò mettere in mezzo sempre la brutta parola mafia? In una dellecomunità più culturali d'Italia, Siderno ha una storia che pochihanno, pur essendo giovane… ripeto, per la seconda volta siamostati commissariati, la musica è sempre la stessa: mafia!L'Onorevole Pietro Fuda (senatore), poche città possono vantarsidi avere persone come lui, era il sindaco; Anna Romeo avvocatoe figlia del compianto già sindaco della città, era il vicesindaco;Lanzafame, anche suo padre sindaco della città; Fragomeni,Presidente del Consiglio suo padre, “il Berlinguer del Sud”, onestàda vendere, come Macrì, Gerace e Leonardo e tutti i consiglieriprofessionisti seri, perdonatemi se mi dimentico di qualcuno.Sono molto amareggiato e deluso assieme a tutti i cittadini che con

un plebiscito dell’ 83% di voti hanno scelto questa amministrazio-ne. Da dove arriva questo terremoto? Aspetto per sapere la moti-vazione reale, dire mafia oggi è bruttissimo ma ormai è diventatodi moda, ma cos'è la mafia e cosa fa nel nostro palazzo? Ha fatto ilnido come la rondine? Ha anche un proprio ufficio?Vogliamo sapere, abbiamo il diritto di sapere e aspettiamo… intan-to siamo tutti mafiosi, anche l'opposizione, composta da professio-nisti seri e onesti, ho messo tutti nel calderone come ai tempi deiMau Mau. Mentre in tutti i campi: cultura, medicina, magistratura, sportabbiamo avuto personaggi di alto spessore e abbiamo 3, 4 laureatiin ogni casa della città; servirebbe parlare di lavoro, non sempre dimafia.Ora non c'è che aspettare, sapere chi e come ha potuto danneggia-re la nostra città… sono curioso, speriamo che siano fatti, se cisono, li condanneremo con forza; se sono invece solo parole (comespero), frasi dette in una certa maniera e capite come mafia, allorain quel caso no, non ci sto. Si è persa l’occasione giusta per rilanciare la città, che pian pianostava risalendo la china e forse la fiducia del voto, cose che nondovrebbero mai succedere.

GIUSEPPE BELLIGERANTE

DA ANNISENZAPACE

Questo spazio è riservato a te. 1200 battute per lamentarti ocomplimentarti con noi, fare

segnalazioni, raccontarci le tueesperienze, potrai inviarci fotodegli scorci del tuo paese o

video se hai un talento nascos-to. Saremo lieti di rispondertipubblicamente, daremo voce altuo pensiero e ti daremo visibil-

ità sui nostri social.Sii parte integrante di questa

realtà

[email protected]

www.larivieraonline.com Rscrivici

19 A

GOST

O- 1

0

Anche la Chirurgia Generale di Polistenaè al passo con le linee guida per il tratta-mento delle patologie oncologiche addo-minale ed effettua interventi chirurgici inlaparoscopia per le patologie tumorali delcolon retto come succede nei migliori cen-tri di riferimento Italiani.Presso la Divisione di Chirurgia Generaledi Polistena sono stati effettuati numerosiinterventi chirurgici in laparoscopia perneoplasia maligna del colon-retto.Qualche giorno addietro è stato effettua-to un intervento chirurgico oncologico inlaparoscopia dall’equipe chirurgica diret-ta dal Dott. Anastasio Palmanova insiemeai Dottori Raffaele Favasuli e GiuseppeCapo ad una paziente affetta da tumoremaligno del colon destro; la paziente èstata sottoposta ad intervento chirurgicoin laparoscopia di “emicolectomia destraed è stata praticata una anastomosi intra-corporea” questo significa che allapaziente è stato asportato il tumore conquattro mini incisioni di circa un centime-tro e una incisione di servizio soprapubicadi circa 5 cm per estrarre il pezzo operato-rio il tutto rispettando i criteri di radica-lità oncologica. La laparoscopia è una tecnica chirurgicache prevede l’esecuzione di un interventochirurgico addominale senza aperturadella parete, e ciò significa meno dolorepost operatorio, minori complicanze postoperatorie, minore degenza ospedaliera equindi veloce ripresa della attività lavora-tiva.Questo per dire che anche in Calabria enella ASP di Reggio Calabria ed in parti-colare nella Divisione di ChirurgiaGenerale del presidio Ospedaliero diPolistena si praticano interventi chirurgiciin laparoscopia per patologie maligne delcolon retto e si spera che la gente nondebba migrare per le stesse patologie.

ANCHEALL’OSPEDALEDI POLISTENZAECCELLENZECHIRURGICHE

ZIO ROCCO..L’ULTIMO TASSELLO DELLA FAMI-GLIA DI MIA MAMMA SE N’ÈANDATO, SEMBRAVA PER LAFORZA E VOGLIA DI FARE UNUOMO CHE NON POTEVA FINIREMAI, CARICO DI ENERGIAAMORE PER TUTTI, INNAMORA-TO DEI SUOI 6 FIGLI. DI OGNUNOEVIDENZIAVA IL POSITIVO, LEDIVERSE CAPACITÀ, CHE LUICONOSCEVA E APPREZZAVA.QUANDO ME NE PARLAVA CONUN SORRISO DISTINGUEVA LEPECULIARITÀ, COME STUPITODALLA LORO FANTASIA. PER LUITUTTI AVEVANO LA STESSAIMPORTANZA..NON HO MAIVISTO FARE DIFFERENZE.BUON VIAGGIO SALUTA TUTTI INOSTRI CARI CHE SICURAMEN-TE SARANNO INSIEME A TE.

ADOLFO MELIGNANO

Carlo Panetta è morto, leggo questa notizia su facebook, migela il sangue. Quanti ricordi, l’infanzia, la sbarra, gli amici delcampo delle palazzine, la musica. Mi ricordo di Carlo nellebelle giornate estive, tutti i ragazzi raccolti sotto casa sua adascoltare la sua musica, lui era un po’ più grande di noi ma lasua musica ci coinvolgeva tutti senza distinzione di classe edi età. Oggi quella strade sono vuote e quella sbarra non c’èpiù. Ciao Carlo. Un saluto alla famiglia ed al fratelloFrancesco.

Vladimir

Sono stati circa trecento i cittadini di Marina di Gioiosa Ionica che, nelpomeriggio giovedì 16 agosto, sono scesi in piazza per protestare neiconfronti dell’introduzione dei parcheggi a pagamento. La maggiorparte di esseerano commer-cianti del centro,anche iscritti allalocale associ-azione, che hannominacciato diportare le chiavidelle proprie attiv-ità alla commis-sione straordinariaqualora l’ente nonprovveda al piùpresto allarimozione dei parcheggi a pedaggio, che sono ormai stati imposti lungotutto il corso principale della città. Un nuovo incontro di piazza dei com-mercianti sarà organizzato nel pomeriggio di domani, 20 agosto, alleore 17:00, per definire meglio le strategie di azione in merito.

I commercianti sul piede di guerra si incontreranno domani pomeriggio

UN UOMO CHE SEMBRAVA NON FINIRE MAI

Ciao Carlo

“A Marina di Gioiosa si sta ingenerando unatensione sociale di cui la città non ha bisogno”

Page 11: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera
Page 12: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera
Page 13: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera
Page 14: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera

Dunque Salvini a San Luca con la Calabria leghista,perché c’è una Calabria schierata con il leader delNord e smettiamola di non riconoscere una così evi-

dente realtà. Non solo. Prima del ministro, e ancora oggi, le ripresedi un film che non si pone, e non sono state poste, pregiudiziali diimmagine o di equilibrata valutazione di una condizione di margi-nalità che da tempo riproduce germi e patologie sulle quali si sonoscritte pagine di libri e, adesso, si girano metri e metri di pellicola.Ma non basta. Per non farci mancare nulla, il pomeriggio ferrago-stano postsalviniano e postistituzionale si è espresso in una sorta dicontromanifestazione della Calabria neomeridionalista. UnaCalabria e una Locride ormai orfana dei politici passionari di unasinistra priva da sempre, al Sud, di un proletariato e avvolta, oggi,da slogan e luoghi comuni ormai stantii soprattutto senza il corag-gio di scendere in piazza, di aggregare sui fatti. E tutto ciò, perchési ritiene che una certa legalità o un certo garantismo siano mono-polio di una sinistra in caduta libera quanto di una sorta di destragiustizialista di mutata pelle. Così, a suffragare ideologiche manife-stazioni di un io senza declinazioni ci ha pensato anche RadioRadicale offrendo in diretta le dichiarazioni del pomeriggio manife-

state nel più corretto politicalcalabrese di lontana maniera, seppurvestito di anagrafica gioventù. Contenuti ridondanti, facili happe-ning espressi al di fuori del confronto del mattino a ribadire quantosi sa ogni giorno, ma la cui difesa non sortisce gruppo ma muorenelle ragioni della solita, facile, strumentalizzazione ideologica. Epoi, che dire? Ecco gli intellettuali che abbandonano gli alvi protet-ti per ricercare un ennesimo motivo di autostima che li continui adaccreditare loro e le loro idee senza costrutti. Anime pensanti persecomodamente all'interno di una immutata interpretazione verghia-na che li avvicina, nel paradosso delle contraddizioni calabre, ai lorostessi avversari. Anime e idee che non cambieranno nulla perchéferme sulla sola verità calabrese: quella del presunto sapere o dellapresunta conoscenza. Che si aprano le porte a Salvini o si guardi allaCalabria criminale di Saviano poco cambia. In questo triplo zero laCalabria e la Locride perdono così dignità, credibilità e affidabilità.Tre zeri che alla fine, in questa manifesta crisi di fiducia e di ipocri-sia legalitaria e ideologica, rappresentano tutto il limite di unoStato, di una regione e di noi stessi.

Giuseppe Romeo

CALABRESE PER CASO

Il triplo zero che fa perdere la Calabria e la Locride

È di un soldatodella Locridequella targaritrovata inRussia?

On the road

VERA DONOVAN CARDS

SIDERNO FREE CHIMICA!Venerdì mattina, sulla propria paginaFacebook, lo storico Pino Macrì ha pubblicatole particolarissime foto di un cimelio storico

che potrebbe appartenere a un soldato di originiLocridee. Riportiamo di seguito l’intervento:“È stata ritrovata in Russia una gavetta appartenuta aun Caduto italiano dal cognome tipicamente locri-deo-bianchese. Il cittadino russo che l'ha trovatasarebbe felice di rintracciare la famiglia del Cadutoper procedere alla restituzione di questo preziosoeffetto personale. Se qualcuno riconosce il nome, èpregato di mettersi in contatto con me, per provare ariavere questo prezioso cimelio personale. ILNOME È: NEVIO BONFÀ, n. il 07.02.1921(il luogo di nascita non è riportato).”

Nel giorno promesso la scala era silenziosa, il nemicodavanti la porta di un bar e l'attesa e la mancanza for-mavano un cocktail così esplosivo che neppure un tircarico di cardio aspirina avrebbe disinnescato.Aveva da poco smesso di piovere quando l'ignaro pro-tagonista si rendeva conto dell'incredibile entusia-smante complicata meravigliosa importanza delsignor “pelle/rossa” e di quell'emozione senza fiatoche non perdona.Roberto De Angelis

Con lo scioglimento del Comune di Siderno è neces-sario un riepilogo su tre anni di impegno, lavoro,partecipazione, collaborazione e presenza del nostroComitato.Inizia tutto intorno al 12 aprile 2016, una sfida a noistessi, una pazzia e invece abbiamo smosso le acque.Su sollecitazione di Celestino Napoli, del ComitatoEcologico di Pantanizzi, andiamo in Comune.Volevamo informarci sulla situazione della SIKA edel perché malgrado 700 firme raccolte nel 2013,con una esplicita richiesta di informazioni sui rischiassociati alle lavorazioni in atto, e consegnate adiverse autorità, e rinnovata nel 2014, non avevamoavuto mai risposta.Abbiamo subito trovato buona accoglienzadall’Assessore Ambiente Anna Romeo, che ci hadetto di fare una richiesta formale di incontro con ilresponsabile del settore del territorio.Qualche giorno dopo abbiamo incontrato il SindacoPietro Fuda, molto disponibile.In quell’incontro faceva presente che la BP era piùpericolosa della Sika.Celestino, all’uscita, palesava le sue difficoltà di salu-te e invitava me e Pino Ieraci di occuparcene.Perplesso e deluso, guardo disorientato Pino, propo-nendogli di proseguire con la frase finale “….alme-no romperemo le scatole”.Incontriamo il responsabile del territorio, che pro-prio in quei giorni aveva firmato l’autorizzazione delComune per lo scarico delle acque reflue della Sikanel torrente Lordo.Abbiamo iniziato a quel punto ad analizzare le cartepresenti in Comune della Sika per conoscere il pro-cesso produttivo, tutte le richieste di autorizzazionidello stabilimento.A settembre, abbiamo analizzato le carte riguardan-ti la BP, subito apparse esplosive e terrificanti, por-tandole a conoscenza del Sindaco, che immediata-mente si è attivato presso la Regione inviando tuttala documentazione, compresa una mia sintesi.Tra queste due date, il 10 giugno a Locri, a un incon-tro del PD, abbiamo informato l’assessoreall’Ambiente della Regione, Antonella Rizzo, dellasituazione della SIKA, ancora in attesa dell’AIA.L’assessore si è dimostrata disponibilissima a risentir-ci.In questi anni abbiamo sempre interloquito con l’as-sessore Rizzo, che, verificato che la Sika non avevaconsegnato tutta la documentazione per la conces-sione dell’AIA, ha ordinato la sospensione della pro-duzione di una delle due linee di produzione, mal-grado la sollecitazione del Presidente degli industria-li della Provincia di Reggio Calabria a non bloccarla.Convochiamo la prima assemblea pubblica

all’YMCA, il 26 settembre 2016, con buona parteci-pazione, esponendo i rischi ambientali.Stringiamo rapporti con l’Osservatorio Ambientale“Diritto per la Vita” e l’Osservatorio sui Rifiuti diSiderno conducendo insieme le battaglie sulla que-stione BP, SIKA e l’impianto TMB di San Leo.Quest’ultima battaglia sta per concludersi positiva-mente, con la sostituzione del bio-filtro, dopo chetutti insieme, compresi molti cittadini, in assembleepubbliche, al Comune e in incontri in Regioneabbiamo rifiutato qualsiasi soluzione di modificadell’impianto che comportasse rischi maggiori.Di fatto il Sindaco ci ha riconosciuto un ruolo, dele-gandoci di fatto nelle trattative con la regione, par-tecipando alle riunioni alla Cittadella, nelle qualieravamo interlocutori con i responsabili regionalidell’Ambiente e dell’assessore Rizzo, molto sensibi-le e disponibile nei nostri confronti.Aggiungo che in questi anni abbiamo convocatoassemblee pubbliche per discutere e confrontarcicon i cittadini di Siderno e vorrei soffermarmi su dueiniziative importanti:la convocazione del Consiglio Comunale dell’otto-bre 2016, in assemblea “aperta”per affrontare leproblematiche succitatela manifestazione dell’ 8 luglio 201, convocata dalSindaco.Sono due momenti importanti di partecipazioneattiva dei cittadini, nella prima tutto il ConsiglioComunale ha votato una proposta di rifiuto dinuove fabbriche chimiche a Siderno, trasformatopoi a febbraio 2017 in un articolo inserito nelloStatuto della Città di Siderno.Non so in quali altri comuni, un’iniziativa di ungruppo di cittadini diventi in breve tempo un artico-lo di uno Statuto Comunale.In questo clima, pochi mesi dopo, l’otto di luglio piùdi duemila cittadini, convocati da una proposta delSindaco Fuda, scendono in piazza per richiedere lasalvaguardia della propria salute e la bonifica del ter-ritorio.Una iniziativa larga, alla quale hanno partecipato 70associazioni, Sindaci, Monsignor Oliva, Vescovo diLocri, giornali e TV.L’iniziativa è riuscita a coinvolgere tutti i cittadini echi ha diritti da reclamare, rispettando le differenze,ma mettendo in comune le idee che uniscono.xxxxAffrontiamo il nodo SIKA, produttore di poli-meri acrilici, il più complesso da risolvere.A metà ottobre 2016, l’azienda ottiene l’AIA, conmolte prescrizioni imposte dalla Regione per garan-tire la sicurezza dei cittadini.A fine novembre la società, per controlli obbligatori,preleva campioni di acqua nei sette piezometri

installati nel sottosuolo.Sono presenti sostanze cancerogene, con valori cen-tinaia di volte superiori alla norma, in particolare:trielina, cloroformio e tetracloretilene.In analisi successive dell’Arpacal, vengono trovateanche in pozzi privati, con valori notevolmente infe-riori.Analisi seguenti confermano i dati, i picchi si trova-no intorno all’azienda.A luglio 2017 la regione pianifica un intervento perla caratterizzazione del suolo dell’area di Pantanizzie finanzia il piano che verrà gestito dal Comune.Causa problemi tecnici della ditta vincitrice delbando, che ha dovuto fornirsi di macchinari adatti,il 20 agosto riprenderanno i lavori, sospesi immedia-tamente dall’Amministrazione Comunale ad aprile2018, anche grazie al nostro contributo.Sorge un dubbio: come mai, nessun ente proposto aicontrolli, abbia verificato le condizioni per un inse-diamento chimico o abbiano mai controllato il sot-tosuolo? Che si rilasci l’AIA e subito dopo si scopreche c’è una sorgente inquinante?Vogliamo delle risposte precise, chi è il responsabile,la causa e l’origine di questo inquinamento, convintiche un’azienda chimica, malgrado rispetti le norme,non possa essere ubicata a ridosso delle case.Le emissioni dai camini in aria sono sostanze tossi-che alle persone, alle piante e alcune potrebberoessere cancerogene, anche a valori più bassi e anorma, rilevati dall’azienda.Ultimo punto: la bonifica BP, ormai non più rinvia-bile.La BP è un vulcano esplosivo, con bidoni corrosi orotti, emissione di sostanze anche cancerogene Il Comune ha preparato due bandi uno più comple-to per giungere alla completa bonifica con costi oltreil milione e un’altro ridotto, circa mezzo milione, periniziare ad allontanare i bidoni rimasti alle intempe-rie del tempo.Superati i problemi burocratici e di tipo legale, inquanto la proprietà non è del Comune, in questigiorni sappiamo che alla Regione, l’Assessore alBilancio Fragomeni, sta predisponendo le carte peril finanziamento dei primi interventi.Dopo 40 anni, l’incubo BP finirà?

Una storia iniziata per caso, cittadini attivi, parteci-pi, per costruire una cittadina migliore.Questa Amministrazione ci ha dato fiducia e unruolo. Saranno disponibili i Commissari a confrontarsicon le associazioni?

Francesco MartinoComitato a Difesa della Salute dei Cittadini Sidernesi

www.larivieraonline.com Rrubriche

19 A

GOST

O- 1

4

Iinformiamo i nostri lettori che la foto utilizzata nella copertina del n. 32 di Riviera, raffigurantePietra Cappa, è stata scattata da Maurizio Vena dello Studio Naturalistico di Cetraro (CS)

Page 15: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera

ginepro licio

La pianta appare somigliante al cipres-so però, osservandolo bene ci si accorge che differi-sce anche per la forma che assume.Infatti la chioma tende ad essere espansa ed artico-lata sin dalla base e la corteccia del tronco e dei ramimaturi tende a distaccarsi e a screpolarsi .Essa non ama i terreni fertili, specie quelli che riten-gono umidità e preferisce quelli assolati delle areelitoranee fortemente argillose ed addirittura nondisdegna di collocarsi nei calanchi dell’area ionicameridionale della provincia di Reggio, dove penetranell’entroterra fino ad una profondità di pochi km.Addirittura essa è una pianta pioniera ossia preparacondizioni migliori per eventuali piante che dovreb-bero in prospettiva sostituirla.La sua crescita è lentissima e riesce a raggiungeredimensioni arboree modeste in svariati decenni,mentre la sua propagazione è demandata a baccheo coccole perfettamente sferiche che non superano0,8 cm di diametro, che assumono a maturazione uncolore tra il rossiccio e l’avana scuro.Tra i paesi del parco il numero più consistente dipiante spontanee si trova a Condofuri , mentre fuorida esso qualche esemplare è presente nell’area diPeristerea nel comune di Bova Marina.A ridosso poi del cimitero di Palizzi Marina una pian-ta spontanea supera la dimensione arbustiva, pre-sentandosi con una chioma espansa e con un tron-co di circa 45 cm di diametro .Esisteva un boschetto di ginepro di circa dieci ettariin contrada Vadicamò del comune di Bova Marinafino alla fine degli anni 90 del novecento, quando unincendio lo cancellò, grazie alla mancanza di strisceantincendio che solitamente effettuavano gli operaiforestali, che numerosi erano attivi nel suddettocomune.La propagazione della pianta non è facile ed èdemandata agli uccelli che mangiano le bacche edespellano i semi con gli escrementi; solo da tali semiespulsi dagli uccelli nascono le piante.Aveva osservato tale modalità di riproduzione il prof.Francesco Violi di Bova Marina,docente di matema-tica all’istituto tecnico per il turismo di GioiosaMarina, dove vive, che pensò che i succhi gastricierodessero la patina esterna dei semi stessi renden-doli germinabili per cui mettendo a dimora i semistessi e bagnandoli con acqua contenente escre-menti di gallina, che hanno una funzione erosiva, fucapace di riprodurre le piantine.Agli inizi degli anni 80 del 900, cominciò a mettere adimora le prime piantine nel fondo di famiglia in con-trada Limaca del comune di Bova Marina e poi con-tinuò con l’aiuto della dinamica sorella Carmela ed inseguito con quello della splendida nipote RaffaellaLeone ; ora esiste un boschetto artificiale che hasostituito quello distrutto di contrada Vadicamò.L’opera del prof. Francesco Violi, di sua sorellaCarmela e della nipote Raffaella Leone continua neldifendere la pianta dall’estinzione, ed essi continua-no a riprodurla e a regalarla, per cui molte pianteormai si ritrovano al di fuori del comune di BovaMarina e di quelli limitrofi dove cresceva spontanea-mente.l’uso del legname de ginepro licio, secondo l’inter-pretazione colta di Bova

Si raccontava, con una certa fantasia, che anticamen-te le coste della Calabria e della Sicilia, fossero abbel-lite da boschi di ginepro fenicio, che a Bova venivachiamato in greco cletharo ( fonte dott.BrunoTraclò), probabilmente abbastanza grandi da poterricavare del legname. Esso era resistentissimo, di lun-ghissima durata e leggerissimo e con esso i cartagi-nesi costruivano le loro navi, che praticamente eranoirraggiungibili.Dopo la prima guerra punica i romani scoprironol’uso del legname del ginepro fenicio e fu la rovina ditale essenza preziosissima, in quanto essendo a len-tissima crescita, i boschi non poterono essere ricosti-tuiti; essi furono rappresentati solo marginalmentecon qualche esemplare e limitatamente nell’areadella Bovesia con pochissimi esemplari, in riferimen-to alla Calabria meridionale.la conservazione della specie, secondo l’interpreta-zione contadina di BovaI contadini di Bova, pratici e poco inclini alle interpre-tazioni sofisticate, avevano notato che il legname delcletharoera fortissimo e di lunghissima durata, capa-ce di resistere per centinaia di anni pure in condizio-ni non favorevoli( l’umidità ad esempio ), per cuifacevano fabbricare gli stipiti delle porte e delle fine-stre con l’essenza preziosa di tale pianta ed ancora adistanza di centinaia di anni gli stipiti delle case con-tadine di Bova lo testimoniano.Inoltre, chi aveva la fortuna di poter recuperare deipali per la propria vigna, era tranquillo per tutta lavita, in quanto essi duravano per circa sessanta set-tanta anni.Di conseguenza le poche piante di cletharo, veniva-no rispettate e salvaguardate e solo da esse venivaricavato il legname, con la potatura e pulitura, maicon il taglio totale di un esemplare.Utilizzazione del cletharo presso il tempio di eralacinia a crotoneL’ex direttore del Parco dell’Aspromonte, il dott.Tedesco, ripropone una tesi inedita e molto interes-sante sulla costituzione del bosco sacro attorno altempio di Era Lacinia a Crotone, di cui parla diffusa-mente Tito Livio nelle sue Storie nel libro XXIV -3.Secondo il suo punto di vista era impossibile che ilbosco sacro attorno al tempio di Era fosse costituitoda abeti, per ovvi motivi climatici, sorgendo a ridos-so del mare, a quote altimetriche molto basse, percui avanza l’ipotesi molto probabile, che fosse costi-tuito invece da piante di Juniperus Turbinata o gine-pro licio.Non solo egli è convinto di questa ipotesi, ma ha per-suaso anche i responsabili della SovrintendenzaArcheologica che intenderebbero ricostituire il boscocon le essenze suddette assieme ad altre costituentila macchia mediterranea.Egli si è rivolto a me perché gli indicassi le rare pian-te da cui recuperare le coccole o semi e poi procede-re alla riproduzione, tramite la procedura che solo ilprof. Violi o sua sorella Carmela e la nipote RaffaellaLeone di Bova Marina conoscono. Personalmenteho due piccole piante ricche di semi quasi matureche darei volentieri al dott. Tedesco, ma la stessacosa farebbero Carmela Violi e Raffaella Leone, soloche ho perso il numero dell’ex direttore del Parco enon so come contattarlorischio d’erosione genetica: altissimo

Orlando Sculli

GIUDIZIARIA

CONVERSANDO

Naufragiclandestini

Negli ultimi anni le coste calabresihanno assistito, inermi, all’arrivodi numerose navi di fortuna chehanno trasportato diverse decine

di migranti. Quello che doveva essere un appro-do sicuro, la porta dell’Europa, spesso si è tra-sformata in un cimitero.Scafisti hanno lucrato sulla pelle di disperati,forse anche con la connivenza di criminali indige-ni.Tra le più tragiche vicende una rimane scolpitanella cronaca giudiziaria, quella avvenuta neipressi di Roccella Ionica al sera del 27.10.2007,quando un'imbarcazione carica di cittadini extra-comunitari, partita dalla costa di Alessandriad'Egitto e giunta sulla costa jonica calabrese,dopo diversi giorni di navigazione in condizionimeteo marine avverse e proibitive, nell'effettuarela manovra di spiaggiamento, veniva colpita dal-l'urto dei marosi, capovolgendosi e impattandorovinosamente sull'arenile. Il naufragio è costatola vita a undici passeggeri.Dalle testimonianze dei rappresentanti delleforze dell'ordine intervenute sul posto, subitodopo il tragico evento, procedendo a rilievi foto-grafici e tecnici e al recupero dei corpi delle vitti-me, era emerso che: - l'imbarcazione impiegataper il trasporto era stata rinvenuta completamen-te distrutta, spezzata in due grossi tronconi sparsia grande distanza l'uno dall'altro; si trattava diun'imbarcazione da pesca di vecchia costruzione,non destinata al trasporto di persone, con gravicarenze strutturali, che, già inidonea ad una navi-gazione in sicurezza per le sue oggettive condi-zioni, lo era ancora di più in una situazioneambientale caratterizzata da condizioni di marepessime e con un carico eccessivo di passeggeri; -il forte vento e le onde che raggiungevano i seimetri di altezza rendevano impraticabile edestremamente pericoloso l'avvicinamento allacosta per la presenza dell'onda di risacca; - lamanovra di spiaggiamento dell'imbarcazioneaveva certamente determinato la distruzione delpeschereccio ed il naufragio con la caduta inmare di tutti i passeggeri; - i naufraghi erano statiprovvisoriamente raccolti, prima, nel parcheggiocustodito antistante il ristorante … ove avevanoricevuto i primi soccorsi e poi nel palazzetto dellosport di Roccella Jonica, prima di essere smistatipresso i centri di accoglienza; - nei giorni imme-diatamente successivi alcuni clandestini, ricovera-ti presso l'ospedale di Locri, avevano raccontatoche la nave proveniva dall'Egitto da cui era parti-ta una settimana prima, che ciascun trasportatoaveva pagato la somma di 1.300 euro per il viag-gio, che i membri dell'equipaggio erano presentinei filmati registrati e mandati in onda dal tele-giornale di un'emittente locale e dal TG 3 Raidella Calabria. Non era stato possibile, però, ese-guire alcun riconoscimento, in quanto, nellemore dello svolgimento dell'attività necessariaall'acquisizione dei filmati e all'estrapolazione deirelativi fotogrammi, i soggetti, formalmente oinformalmente sentiti, si erano allontanati dalnosocomio.Un contributo decisivo era stato fornito daiparenti delle vittime giunti sul luogo del fatto perprocedere al riconoscimento dei corpi dei con-giunti. Sulla base delle convergenti dichiarazionide relato da costoro fornite, si apprendeva: - chel'organizzatore del viaggio era stato tale G. di cuiveniva fornita l'utenza telefonica, sottoposta acontrollo tecnico. L'usuario, identificato in E. G.A., veniva rintracciato dopo una decina di giorninei pressi del confine con la ex Jugoslavia, cattu-rato in esecuzione del fermo disposto dal P.M.;quindi giudicato e condannato, unitamente adalcuni complici, con sentenza della Corte di assi-se di appello di Reggio Calabria del 12.10.2009,irrevocabile il 25.5.2010, acquisita ai sensi dell'art.238 bis cod. proc. pen; - che ciascuno dei passeg-geri aveva corrisposto una parte della sommarichiesta per il viaggio prima della partenza,impegnandosi al versamento della parte residuaa sbarco avvenuto e rilasciando in garanzia unacambiale in bianco; - che i passeggeri erano statiminacciati prima della partenza da uomini armatidi coltello che li avevano costretti a salire sull'im-barcazione e che, dopo due giorni di navigazione,poiché per le cattive condizioni del mare in moltiavevano chiesto di tornare indietro, il motope-schereccio era stato raggiunto ed affiancato daaltra imbarcazione con a bordo uomini armati dicoltelli e mitra che li avevano minac-ciati costringendoli a proseguire ilviaggio.

Inspira amore,espira stress ebevi un sorso.

Eccole le direttive base delDrunk Yoga, l'ultima eccentricatendenza di New York lanciatada Eli Walker, insegnante di

yoga. O ltre a regalarti un'infu-sione di pace interiore, le sedutedi questa nuova disciplina abbi-nano anche la possibilità di sor-seggiare un bicchiere del tuo

vino preferito. Uno yoga espe-renziale che permette di avvici-narsi alla disciplina grazie agli

effetti positivi del vino, riducen-do i pregiudizi e creando un’at-mosfera di serenità durante lalezione. Gli obiettivi sono sem-pre gli stessi: rinforzare muscoli,migliorare la postura, meditare eeliminare lo stress attraverso la

concentrazione e il divertimento.Se ti stai immaginando felice ebrilla mentre cerchi di tenere ilpiù possibile una posizione e l'e-quilibrio ti sbagli: anche il DrunkYoga ha delle regole! Dopo un

breve happy hour, si passa a unasequenza vinyasa adatta ai prin-cipianti, per circa 45 minuti. Ma i

bicchieri non si mettono daparte: si portano con sé e, calicealla mano, si eseguono le posi-zioni, in un contesto che vuoleessere dilettevole e non giudicale performance. Il buon proposi-to non è ubriacarsi col vino, mafarlo grazie all'atmosfera di sere-nità che regna in classe. Le rego-le, tra l'altro, scoraggiano l’ecces-so di alcol, infatti precisano dinon bere più di un bicchiere di

vino prima di iniziare, e incorag-giano l'idratazione e il consumodi acqua. Ma il bicchiere di vinoresta. Questi sono alcuni dei par-

ticolari dettami dello DrunkYoga. In ogni caso, non sembra

essere richiesta laperfezione.

Infatti, comelascia intendereEli Walker, chesi dice in con-trotendenzarispetto al

perfezionismodilagante diManhattan,

l'idea di fondoè coinvolgere

chi vorrebbe fareyoga, ma è intimidito,creare un ambiente

rilassato e gioioso in cuisi ride e si sperimenta ilmovimento. Una delle

regole, infatti, è andarse-ne più felici di quando si

è arrivati.Sonia Cogliandro

FRUTTI DIMENTICATIGinepro licio

I BRIGANTI Vorrei iniziare questo testo con una similitudine tra due fatti non necessariamen-te inventati. Primo fatto: c’è un ragazzo ormai grandicello che vive con la matri-gna da sempre, perchè la madre naturale è morta tragicamente in circostanze

assai misteriose e non ne ha alcuna memoria, se non qualche foto sbiadita. Questa matri-gna si comporta da strega, non gli dà affetto, lo deride, non riesce a infondergli nessunasicurezza sul suo avvenire, anzi spera vivamente che scompaia presto dalla sua vita per-chè per lei è un peso morto, non ha alcuna importanza. Di tanto in tanto gli regala deisoldi per il gelato, sperando che non faccia troppi capricci e la lasci stare. Questo ragaz-zo fatica a riconoscere la sua strada perchè è molto insicuro e crede di non valere nulla.Poi un bel giorno, all’ennesimo litigio, si alza e va via sbattendo la porta. Al di fuori diquelle mura scopre un mondo insidioso ma curioso; difficile, ma mai quanto casa dellamatrigna. A poco a poco comprende di essere stato preso in giro per una intera vita daqualcuno a cui non importa nulla di lui: da quel momento spicca un volo inarrestabile egode della vita ogni giorno di più! –Questa storia ricorda qualcosa?- Secondo fatto: c’èun paese che si chiama Siderno, molto particolare ma incompreso. E’ un paese che vivedi passato e si crede brutto, sporco e colluso. Questo paese ogni anno si svuota sempre

di più. Un giorno, in un consiglio comunale, all’ennesimo scioglimento della giunta, lapopolazione si infervora e comprende che qualcosa non va se non si riesce a decollare.La gente è stufa di essere trattata come se fosse di “serie B”, come se non valesse nullarispetto ad altri comuni più a nord. Si tirano fuori argomenti seri, quali: la Costituzione,la Dignità, l’Italianità, il Colonialismo! Questo paese pare avere anche ricordi di un pas-sato in cui qualcosa era diverso, in cui la popolazione era più attiva, ci si interessava dipiù, si faceva Politica. Quei tempi ormai sono andati, adesso Siderno si ritrova in un fossonel quale non è caduto per sbaglio ma ce lo hanno spinto, facendogli per giunta credereche sia stato un tentativo di suicidio. Da quel momento il paese comprende le potenzia-lità che potrebbe avere se solo si riuscisse a trascinare l’intera zona, l’intera regione con-tro un apparato statale che lo affossa così come affossa l’intero sud, usato da 157 annicome spazzatura del nord e null’altro, uno Stato che lo deride e lo tiene col cappio alcollo. Se solo Siderno riuscisse a tranciare l’odiata fune e aprisse gli occhi, quegli occhibendati da troppo tempo... quante cose potrebbe vedere. Se solo deci-desse di uscire sbattendo la porta.

Brigantessa Serena Iannopollo

Drunk Yoga: sintesi meditativa

Similitudinimeridionaliacquisite

Page 16: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera

Domani sera, nell’ambito del Festival del Teatroclassico di Portigliola, la musicista di Locri

presenterà al pubblico un singolare concerto dibeneficenza attraverso il quale narrerà come ha

imparato a convivere con il proprio tumore al seno edi come ha fatto di questa debolezza fisica la sua

forza artistica…

x

Lunedì, presso il Teatro Greco Romano di Portigliola, il Festival teatrale “TraMito e Storia” ospiterà una la seconda parentesi musicale di questa edizione2018. Protagonista della serata, che vi dà appuntamento alle ore 21:45, sarà lamusicista Alessandra Laganà, che proporrà al pubblico un concerto per pia-noforte e voce a sostegno dell’associazione di promozione sociale “NomaWorld”, dal titolo “Una sfida creativa alla vita”.Il progetto, descritto alcunesettimane fa anche ai colleghi del Corriere della Sera, nasce dalla scoperta, daparte della Laganà, di avere un tumore al seno. Anziché affrontare la notiziacon comprensibile angoscia, l’artista di Roccella Jonica ha deciso di trasfor-mare la propria malattia in musica, ispirandosi ai rumori della risonanzamagnetica per creare dei brani musicali che le permettessero di raccontare inmaniera unica la sua esperienza.

L’idea sarebbe stata partorita proprio durante un’esame risalente al 2015 e avrebbe imme-diatamente trovato il favore dell’ingegnere del suono e compagno di vita della LaganàTommaso Marletta, che ha contribuito alla produzione del primo brano “RésonanceMagnétique”. Grazie a questa fortunata intuizione, Alessandra non solo ha trovato il mododi trasformare il dolore in opera d’arte, ma ha avviato un tragitto ricco di concerti di cui laperformance di domani sera rappresenta l’apice, ma non certo il punto di approdo.«Mi sono fatta dare il disco della risonanza magnetica e ne ho stampato il contenuto: la fotodel mio seno - ha raccontato la Laganà durante un’intervista. - Ho evidenziato il tumore, hodisegnato una freccia che lo indica e ci ho scritto sopra “I’m not here”, perché io non sonoil mio tumore, la mia vita non dovrà ruotare intorno al cancro e devo uscire da questo tun-nel con le cure e con l’arte. Ho creato un volantino e, ricoverata in ospedale per operarmi,ho detto ai medici: “Voglio fare di questo volantino un’opera artistica”».A partire da quelmomento, Alessandra siè dedicata a tempo pienoa un progetto che oggiannovera due albummusicali e la collabora-zione con almeno unaventina di grandi inter-preti della musica inter-nazionale. Alle canzoniscritte e cantate daAlessandra, che spazianodal soul, al jazz, allamusica sperimentale, si èaffiancato anche il docu-film “Noma”, il raccontodi che cosa significhi con-vivere con un tumoreeffettuato attraversoimmagini e testimonianze di persone con problemi analoghi a quello di Alessandra e di spe-cialisti che le hanno in cura.«Il titolo viene dal greco - spiega la Laganà, - significa lacerazione e fa riferimento al miocarcinoma. Il docu-film ha rappresentato un altro modo di distrarmi dall’ossessione dellamalattia e mi ha aiutato a trasmettere la mia esperienza agli altri: bisogna parlare per esor-cizzare la paura e uscire dalla solitudine».Questa bellissima esperienza ha riscontrato anche il favore della Accolade Global FilmCompetition di Los Angeles, che nel 2017 ha voluto premiare la pellicola per il suo valoreumanitario dando il là alla creazione dell’associazione “Noma World”. Oggi questa realtàsociale, alla quale saranno devoluti i ricavi del concerto di domani sera, promuove scambisocio-culturali per il benessere psicofisico attraverso la pratica delle arti ed è il contenitoredel progetto “Soma”:«In greco significa corpo - spiega la Laganà, - ma è anche un acronimo: Spazio Operativoper la Musica e l’Arte, per coinvolgere pazienti e terapisti con laboratori creativi, contro glieffetti distruttivi della malattia». L’ennesimo modo che Alessandra ha trovato per tenderela mano a chi ha il suo stesso problema, trasformando la malattia in una vera e propria mis-sione umanitaria.«Mi chiedono spesso come ho fatto e, anche riflettendoci bene, credo di non aver fatto altroche coltivare una lucida resistenza al male.«È da qui che traggo la mia forza».

Jacopo Giuca

R19 AGOSTO- 16 arte&Cowww.larivieraonline.com

“La mia malattia è diventata musica”

Noma

Page 17: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera
Page 18: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera

www.larivieraonline.com Rcultura

19 A

GOST

O- 1

8

Ufficialmente conclusa la fase preparatoria delle“Jamming Around”, la XXXVIII edizione delRoccella Jazz Festival ha inaugurato ieri sera lasezione “Rumori Mediterranei”, che vedrà alter-narsi sul palco del Teatro al Castello grandi nomidel panorama musicale internazionale fino allasera del 22 agosto.Dopo il successo scaturito dall’intuizione di dedi-care l’edizione dello scorso anno a Rino Gaetano,anche quest’anno sarà una stella della musica afare da “mascotte” alla kermesse: stiamo parlan-do di Frank Zappa, artista scelto tra gli italiani chehanno avuto un successo oltreoceano e che potràessere valorizzato come merita, ci ha raccontato ilsindaco Giuseppe Certomà, grazie al finanzia-mento che la Regione Calabria ha concesso allamanifestazione.«I fondi che abbiamo ottenuto lo scorso anno eche potremo sfruttare anche per la prossima edi-zione sono arrivati al momento più opportuno - cispiega il primo cittadino. - Venivamo infatti daanni di gestione da parte dell’AssociazioneCulturale Jonica guidata dal compianto senatoreSisinio Zito e, una volta che le competenze sonopassate al Comune, abbiamo deciso tempestiva-mente di partecipare al bando della Regione

Calabria. La nostra classificazione al 5º postodella graduatoria ci permette oggi di godere di200mila € l’anno per l’organizzazione del Festival,ai quali il comune contribuisce con ulteriori40mila € sotto forma di sponsor e biglietti vendu-ti. Dall’Associazione Culturale Jonica abbiamoereditato il know-how relativo all’organizzazionedella kermesse, che ci ha permesso di porci in con-tinuità con quanto di buono ideato da Zito.Proprio con questo spirito abbiamo rinnovato l’in-carico al direttore artistico Vincenzo Staiano, unprofessionista in grado di mettere a disposizionedel festival un’esperienza invidiabile, che non acaso lo sta portando a collaborare con altreimportanti manifestazioni musicali di tuttaEuropa.«Il cammino verso l’edizione di quest’anno è ini-ziato con il concerto della Premiata ForneriaMarconi svoltosi l’8 luglio, una gustosa anteprimache ha lasciato poi spazio ai concerti tenutisi alPorto delle Grazie, al Convento dei Minimi e alLargo Rita Levi Montalcini questa settimana e aiseminari dedicati ai giovani che si affacciano alpanorama musicale. Il Festival, comunque, èentrato nel vivo nella serata di ieri, con l’esibizio-ne degli Anthus e di Babà Sissoko & Mighty Mo

Rodgers, primo dei cinque grandi concerti che siterranno al Teatro al Castello. Si continua questasera con il Balanescu - Cojaniz Duo e il RosaliaDe Souza Quintet, domani con il Riccardo FossiTankio Band Sextet e il Daniele Sepe Sextet, chesuoneranno un tributo a Frank Zappa, mercoledìcon il William Parker New Organ Quartet e RayGelato & The Giants e giovedì, per la serata fina-le, con Nicki Nicolai & Stefano di Battista e laMinino Garay Tunga Tunga’s Band».Come se questo impegno a 360° non fosse abba-stanza, Certomà sta già strizzando l’occhio all’edi-zione 2019:«Come era solito dire Eduardo De Filippo “gliesami non finiscono mai” e, sfruttando al meglio ilfinanziamento regionale cercheremo di batterenuove strade affinché il festival, che già vanta unadimensione internazionale, possa continuare acrescere.«La nostra mission resterà quella di coinvolgere ipiù importanti nomi del panorama musicale jazzi-stico ma, come abbiamo sempre cercato di fare,non ci limiteremo a proporre un’accozzaglia diconcerti solo perché certi del successo. Abbiamoancora tante cose da sperimentare!»

Jacopo Giuca

ROCCELLA JONICA

Certomà: “Il Roccella Jazz haancora tanti orizzonti da scoprire”

È stati inaugu-rata questasettimana lamostra d’arte

di MaròD’Agostino,Maria Teresa

Oliva edEnrico Meo,

artisti di origi-ne o residenzacalabrese, dif-ferenti per for-mazione, cherivelano vicininella mostracurata daRoberta

Filardi e visi-tabile fino alprossimo 30

agosto.

Dopo la fortunata dedica aRino Gaetano

dell’edizione dello scorsoanno, la sezione “Rumori

Mediterranei” delRoccella Jazz Festival

2018 ruoterà attorno allafigura di Frank Zappa.Abbiamo parlato con il

sindaco GiuseppeCertomà in merito a cosaaspettarci da questo 38ºanno della kermesse edelle prospettive dicrescita offerte dal

finanziamento dellaRegione Calabria.

“REMOTOIMMANENTE”: L’artecontemporaneaarriva al Castello

dei CarafaÈ stata inaugurata domenica scorsa, presso il Castellodei Carafa, “Remoto Immanente”, mostra d’arte patro-cinata dal Comune di Roccella Jonica col supportoorganizzativo della locale ProLoco che vede protagoni-sti Marò D’Agostino, Maria Teresa Oliva ed EnricoMeo. I tre artisti, tutti di origine o residenza calabrese,differenti per formazione, percorsi e linguaggi, si rivela-no, attraverso le stanze del castello, sorprendentementevicini nella mostra curata da Roberta Filardi e aperta alpubblico fino al prossimo 30 agosto.Un dialogo tra installazione e fotografia, pittura e scul-tura e tra tre singolarità artistiche contemporanee che siconnettono e richiedono attenzione, a conferma chel’arte non è mai copia della realtà ma percorso verso unacomprensione sempre più profonda ed estesa. Le vite

stesse degli artisti rimodellano senza sosta le forme dellerispettive esperienze, rinnovando costantemente l’esteti-ca senza assoggettarsi agli schematismi dettati dal viverecomune.E così, la poliedrica architetta e paesaggista dellaLocride Marò D’Agostino esprime un universo creativooriginale, nutrito di una profonda sensibilità e cultura;una produzione poetica defilata dalle mode e proiettataverso ricerche sperimentali che si materializzano inpezzi di tessuto ricamati da mani ignote a cui si affianca-no ventidue autoritratti fotografici dove le textures sicompongono sul volto come marchi o tatuaggi in unpaesaggio di immanenza. La scultrice Maria TeresaOliva presenta invece le sue creature biomorficheassemblate con i materiali più disparati; forme che testi-

moniano una ricerca originale e autentica che permettealle sue forme embrionali o primitive di far intravedereil processo immaginativo inconscio che ha dato loro laluce. Le opere di Enrico Meo, infine, spaziano in vastirepertori figurativi rivelati attraverso forme archetipichee composizioni dal sapore surrealista; figure di uomini,donne, angeli, demoni, ominidi, acefali, esseri leggenda-ri, costellano il suo immaginario figurativo e si muovonosolitarie o dialoganti all’interno di scenari naturali ometafisici.Un repertorio iconografico polisemantico da non per-dere, che potrà essere visitato tutti i giorni dalle 18 alle22 e, su prenotazione, illustrato direttamente dagli arti-sti.

Jacopo Giuca

Inizia la settimana d

Page 19: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera

Questa sera, domenica 19 ago-sto, alle ore 21:30, presso laCorte del Palazzo Municipale

di Locri, la compagniaSchegge di Mediterraneo, nel-l’ambito della stagione teatrale

organizzata dal CentroTeatrale Meridionale diretto daDomenico Pantano, porterà inscena la Versione teatrale di“Naplule è… n’ata Città”, che

avrà per protagonistaMariangela D’Abbraccio, cheunirà la narrazione tradiziona-le di Napoli di Eduardo deFilippo a quella di Pino

Daniele.

EVENTI

Domani sera, lunedì 20 ago-sto, la Pro Loco UNPLI e il

Comune di Gioiosa Ionica pre-senteranno al 24ª edizionedella “Sagra del Pezzo DuroGioiosano”. Nell’ambito dellamanifestazione, alle ore 21:00,in Piazza Vittorio Veneto, siterrà la Festa del GelatoArtigianale, cui seguirà la

buona musica di Mr. Muscolo& i suoi estrogeni, che suone-ranno alle ore 23. Per l’occa-sione saranno allestiti merca-

tini dell’artigianato.

La XX edizione del Kaulonia Tarantella Festival ripropo-ne la formula di successo inaugurata lo scorso anno con lafusione dei concerti di musica etno-popolare ad appunta-menti dal taglio più squisitamente culturale.La kermesse, che godrà anche per il ventennale del finan-ziamento triennale concesso dalla Regione Calabria,porrà anche quest’anno al centro del suo programma latarantella calabrese, non limitandosi solo ad aggiornare unprogramma consolidato e dal sicuro successo, ma coinvol-gendo per l’occasione chi ha contribuito a fare la storia diquesto Festival.«I venti anni di questa kermesse si sono snodati attraversoun percorso intenso e a volte anche travagliato - ci raccon-ta la sindaca di Caulonia Caterina Belcastro. - In questolasso di tempo la manifestazione è stata guidata da enti epersone che ne hanno definito e delineato il percorso arti-stico e strutturale, fino ad arrivare alla direzione artisticadell’edizione dello scorso anno, targata MimmoCavallaro.«Proprio parlando con lo stesso Mimmo in merito a comesviluppare questa specialissima edizione 2018, abbiamoritenuto opportuno e corretto, in concomitanza con il ven-tennale, riconoscere il ruolo avuto da ognuno dei diretto-ri artistici che hanno fatto la storia di questa kermesse,rimettendo in gioco “artisticamente” tutti coloro i quali nehanno tracciato il percorso. Il risultato sono quattro sera-te-evento affidate all’immaginazione artistica dei quattrosoggetti storici che, in ordine cronologico, hanno segnatola vita di questa manifestazione.

«Mi riferisco a Danilo Gatto e Antonio Critelli che, allaguida di ARPA, faranno salire sul palco di Piazza Mese lasera del 22 agosto il musicista spagnolo di fama internazio-nale Hevia; a Paolo Dossena e alla sua CNI, che per il 23agosto ha puntato tutto sul gruppo musicale siciliano digenere folk-ambient Agricantus; a Eugenio Bennato, cheil 24 agosto si esibirà con l’artista folk reggino Mujura; aMimmo Cavallaro, che dopo la sperimentazione con ilTrio Mandili dello scorso anno, il 25 agosto sarà accompa-gnato dinanzi al popolo della tarantella da Joji Hirota edai suoi Tamburi Taiko.«Ognuno di questi grandi artisti ha curato la rispettivaserata con il comune spirito di far rendere al meglio arti-sticamente, culturalmente e spettacolarmente questa spe-ciale edizione del Festival, creando un programma com-posto da quattro serate in grado di esprimere altrettantevisioni diverse dello stesso oggetto culturale: il KauloniaTarantella Festival.«Insomma - conclude la sindaca Belcastro - questi ventianni costituiscono un punto di arrivo, ma ancor più unimportante punto di partenza per una crescita di questamanifestazione che non si limiti a riproporne sterilmente ipunti forza ma, grazie a una maturazione artistica e socia-le continua, possa farla ergere a pieno titolo a punto diriferimento del panorama nazionale, e, perché no, inter-nazionale, della musica e della cultura etnica, che tantoruolo hanno nella definizione dell’identità del nostropopolo.»

Jacopo Giuca

Dopo che la kermesse“Aspettando il Festival”, ripro-ponendo al Teatro al Mare diCaulonia Marina la formuladelle lezioni di tarantella per

ingannare l’attesa, mercoledì 22agosto il programma del KTF2018 entra finalmente nel vivocon il suo trasferimento nel

borgo superiore. Eventi di puntasaranno la performance di FabioTricomi alle ore 20, al dipintoBizantino e, ovviamente il con-certo di Piazza Mese alle 22, cheavrò per protagonista Hevia!

Dopo lo strepitoso successodello scorso 22 luglio, martedì21 agosto, alle ore 21:15, l’im-mensa Elisabetta Pozzi torneràa Teatro Greco Romano diPortigliola per una replica

della sua strepitosa“Cassandra - o del tempo divo-rato” che tante emozioni haregalato ai fortunati che

hanno assistito alla rappresen-tazione inaugurale del Festivaldel Teatro Classico “Tra Mito eStoria”, che sta inanellandosuccessi e rappresentazioni di

altissima qualità.

La XX edizione del Kaulonia Tarantella Festival affiancherà nuovamente le seratesquisitamente musicali ai pomeriggi culturali offerti dalle lezioni di tarantella. Lavera novità di quest’anno, tuttavia, è la direzione artistica, affidata a quattro grandinomi della storia del Festival e in grado di offrirci quattro diverse interpretazionidella kermesse. Parola del sindaco…

“Parlando conMimmo

Cavallaroabbiamo

cominciato amaturare l’ideadi affidare la

direzioneartistica di ogniserata a chi hafatto la storiaartistica di

questo Festival”

Caterina Belcastro: “Vivremo quattro diverse forme di KTF”

Io e la mia valigia: nessuno ci può giudicareSin dal primo viaggio che la donna ha fatto, quello cioèda un albero ad un altro, si è posta un’insidiosadomanda, che contrariamente a quanto si potrebbepensare non è “cosa mi devo portare”?, ma “cosa devolasciare”? L’avvento del progresso non ha semplificatola già complessa situazione femminile, perché quandoha messo da parte le foglie, iniziando a coprirsi con ivestiti, utilizzando anche trucchi e creme, allora sì chesono iniziati i guai. È successo circa 4000 anni fa, quan-do le donne della Mesopotamia, intuirono che mar-cando il contorno occhi con il colore nero, l’effettorisultava decisamente migliore. E, senza ombra didubbio, Cleopatra quando dall’Egitto partì alla voltadi Roma, per ricongiungersi al suo amato Cesare, avràpensato prima ai cosmetici e poi a tutto il resto. C’è daprecisare che le nostre antenate, nonostante indossas-sero vestiti più ingombranti, possedevano bauli (moltocapienti) e non dovevano combattere contro un acer-rimo nemico: il limite del peso imposto sulla valigia,quindi potevano riempire il loro bagaglio a loro piaci-mento, sbizzarrendosi anche con cappellini, ombrelli-ni e parrucche. Invece, per noi, signore del ventunesi-mo secolo, la preparazione della valigia si trasforma inuna vera e propria agonia, in quanto alla già difficilescelta di lasciare a casa una parte del vestiario, siaggiungono le domande inopportune, ma soprattuttoinutili, di chi è invidioso di rimanere a casa; e, in parti-colare, quelle degli uomini che, diversamente da noi,non devono affrontare tanti dilemmi, avendo a dispo-sizione una scelta più semplificata.

Ecco i famosi quesiti che puntualmente occorre senti-re:Non ti porterai mica dietro tutta la casa?Tutta la casa cosa? Mica mi porto dietro il frullatore ola pentola a vapore.Ma che ci devi fare con tutti questi vestiti?La Divina Creatura.Anche i trucchi ti sei portata?Perché, secondo te, io me ne vado in giro struccata emagari anche spettinata?!Anche i libri hai inserito?La mia mente chiede di essere nutrita, mica si prendeuna pausa di riflessione, o si separa dal mio corpomentre io sono in vacanza!Infine, per terminare in tragedia, ecco la frase conclu-siva e dolente: “Mio Dio quanto pesa questa valigia”.Questa è la sintesi di tutto ciò che siamo costrette asopportare, prima di chiudere la valigia, piangere ivestiti abbandonati nell’armadio, arrivare in aeropor-to, superare i temuti controlli, allacciare le cinture evolare verso mete sconosciute ed emozionanti.P.S. Quest’anno il mio viaggio mi ha consentito diammirare città incantevoli, ricche di storia e di arte,come Parigi e Madrid; tuttavia quando dall’aereo, almio ritorno, ho sorvolato il mare e la sfavillante costacalabrese, il mio cuore ha percepito un’immensagioia. Allora, prendendo la mia valigia e uscendo dal-l’aeroporto ho pensato: “Quanto è bella la miaCalabria”.

Rosalba Topini

della musica nella Locride

Page 20: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera
Page 21: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera

““ ANGOLO FOOD

COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Sara Leone, Giuseppe

Romeo, Orlando Sculli, Sonia Cogliandro, SerenaIannopollo, Gaetano Marando, Rosalba Topini,Arturo Rocca, Franco Crinò, Giuseppe Gangemi.

STAMPA: Se.Sta srl: 73100 Lecce

INFO-MAIL REDAZIONE:

[email protected]

Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione dipreventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da

intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione,anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sonocoperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio

nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessionipersonali, sono da ritenersi direttamente responsabili.

Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048 Siderno

LA RICETTA: PASTA AL BERGAMOTTO

Ingredienti per 4 persone: 350 gr dipasta, 150 gr di pesce spada, 1 cipol-la rossa di Tropea, 4 pomodori pachi-no, 1 bicchiere di vino bianco, unpugno di semi di sesamo, 250 ml diolio evo aromatizzato al bergamotto,buccia di un bergamotto tagliata alistarelle sottili, sale q.b.

Tagliare a tocchetti il pesce spada,dividerlo in due parti e rotolarne unametà nei semi di sesamo. Saltare que-sti in padella con dell’olio aromatizza-to al bergamotto. Porre l’altra parte dipesce in una padella insieme all’olioaromatizzato, cipolla e pomodoripachino. Aggiustare di sale e soffrig-gere leggermente, sfumare con il vinobianco e portare a cottura il pesce afuoco basso. Quando il vino sarà eva-porato, spegnere la fiamma. Lessare lapasta, scolarla al dente e mantecarlain padella con l’intingolo di pescespada. Servire dopo aver adagiatosulla pasta il pesce ripassato in padel-la con il sesamoe le listarelledi buccia dibergamot-to.

RArte&cowww.larivieraonline.com

19 A

GOSTO- 21

IL DOLCE DELLA SETTIMANACHEESECAKE ALLA NUTELLA

Ingredienti: (Per la base) 230 gr dibiscotti, 1 cucchiaio di granella dinocciole, 80 gr di burro, 1 cuc-chiaio di nutella. (Per la crema)400 gr di philadelphia, 400 gr dinutella, 250 ml di panna da mon-tare, granella di nocciole.

Tritate i biscotti nel mixer insieme a uncucchiaio di granella di nocciole.Aggiungete il burro fuso e un cucchiaio dinutella. Mescolate il composto, quindi ver-satelo in uno stampo a cerniera stenden-dolo in maniera uniforme su tutta la base.Ponete in frigo per una ventina di minuti.Nel frattempo mettete in una ciotola il for-maggio philadelphia e la nutella.Mescolate fino a ottenere una crema liscia.Montate la panna e aggiungetela al com-posto. Versate la crema alla nutella sullabase di biscotto e livellate la superficie.Ponete in frigo per almeno 3 ore. Toglietela torta dallo stampo e guarnitelo con lagranella di nocciole.

Direttore responsabile:MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Direttore editoriale:ILARIO AMMENDOLIA

Angelo Amore, come molti suoicompaesani, nel 1960 decide disfidare l’ignoto e con in mano lavaligia di cartone, parte tentan-do la fortuna in America. Quiverrà chiamato Joe e fonderà l’atelier “Amore clothing”

La Grande Mela s’inchinadavanti al sarto di Siderno

La storia di Joe Amore

IL COCKTAIL:IRISH COFFEE3/10 Whiskey Iralndese5/10 Caffè caldo2/10 Crema di Latte1 cucchiaino di Zuccero di Canna

Nel bicchiere da Irish Coffee versate lozucchero di Canna, il caffè caldo e il whi-skey Irlandese.Portate a ebol-lizione laparte liquida.Controllate chelo zucchero siasciolto e infineversate la cremadi latte, prece-dentementeemulsionatanello shaker,facendola scorre-re lungo il dorsodi un cucchiaio.Abbiate cura cherimanga in sospen-sione, perfettamenteseparata dal caffè.

Quando all’età di nove anni, la madre lo costrinse a impara-re il mestiere di sarto, presso Natalino Oppedisano, Angelonon ne voleva proprio sapere di andare, ma giorno dopogiorno e soprattutto ago dopo ago questa imposizione si tra-sformò in una passione e poi nel suo mestiere. Nato nel 1928 a Siderno, trascorse la sua giovinezza in com-pagnia degli amici più cari e della famiglia, proprio grazie adun amico incontrò la donna della sua vita: Liliana, con laquale si sposerà e avrà due figli: Josephine e Roberto.Quando parla dell’amore ha le idee abbastanza chiare: “Nonc’è niente di più bello che provare questo sentimento, quan-do è sincero. Amo la stessa donna da 60 anni, non avrei potu-to chiedere regalo migliore alla vita”. Nel frattempo il lavoroa Siderno inizia a mancare, così anche Angelo, come moltisuoi compaesani, nel 1960 decide di sfidare l’ignoto e con inmano la valigia di cartone, parte tentando la fortuna inAmerica, lasciando la sua Liliana in attesa del loro primofiglio. Una volta sbarcato nel Nuovo Continente, riesce afarsi apprezzare per il suo talento e per il costante sorriso pre-sente sul suo volto. Ma la lontananza dalla sua sposa gli pro-voca molta sofferenza, così nel 1967 anche Liliana saluta

Siderno e intraprende un lungo viaggio per riabbracciare ilsuo adorato marito. Con la sua famiglia accanto, Joe (comeviene chiamato negli Stati Uniti) ritrova una maggiore caricae forza di volontà che gli consente di migliorare la sua nuovaesistenza americana. Proprio in quell’anno fonda “Amoreclothing”, ottenendo l’edificio in affitto, che richiama subitol’attenzione per l’alta qualità, il servizio personalizzato e laparticolare cura che ha per le sue creazioni su misura. Cosìnel corso degli anni crea intorno a sé una clientela fedele.Tuttavia l’incontro che ha dato una svolta alla sua carriera èstato quello con Mayor Erastus Corning, sindaco di Albanyper 42 anni (il più longevo della storia del paese), l’uomo èrimasto subito colpito dal talento del sarto calabrese e dal suosguardo dolce, per questo lo aiutò a comprare il locale, diven-tando un suo fedele cliente. Ciò avvenne nel 1980, vent’annidopo il suo arrivo in America. Nel frattempo, in tutto lo Statodi New York, la bravura del sarto calabrese incontrò unadivulgazione sempre maggiore, ne è una dimostrazione lapresenza di tante personalità presso il suo atelier, tra cui:Mayor Whalen sindaco di Albany, dopo la morte di Corning;Mario Cuomo, governatore dello stato di Ny dal 1983 al1994, che insieme a Joe amava cantare le canzoni napoleta-ne, avendo i genitori provenienti dalla provincia di Salerno;George Pataki, anch’egli governatore dal 1995 al 2006, le cuiorigini sono di Pellaro. Oltre agli uomini politici, ancheavvocati e medici di alto livello chiedevano di essere vestitidal sarto Amore, con il quale avevano trovato non solo ungrande professionista, ma anche un amico, con il qualescherzare e scambiarsi confidenze. Nel cuore di Joe sono dasempre custoditi due amori: Liliana e la sua macchina dacucire, così quando l’età non gli ha più permesso di lavora-re, ha costruito una stanza dentro la quale conserva tutti glistrumenti da lavoro e le foto di momenti indimenticabili.Non passa un solo giorno che non entri nello studio e acca-rezzi, con nostalgia, la sua macchina da cucire con gli occhiumidi per la commozione. Lavorando in un paese stranie-ro, è riuscito a farsi ammirare per la sua onestà, bravura etenacia, tutte qualità che hanno innalzato la Calabria ereso i calabresi fieri di lui e di tutto quello che è riuscito arealizzare.Il 17 settembre compirà 90 anni tanti sono i ricordi, leavventure e i sacrifici che ha attraversato nella sua vita.Dimostra una grande riconoscenza nei confronti del suopaese di adozione: “Se sei una persona onesta, l’Americati da tutto”, per poi aggiungere: “il mio cuore piange per lanostalgia che sento per Siderno, soprattutto provo unaforte mancanza del mare e della Madonna di Portosalvo,dalla quale mi recavo ogni mattina per porgerle i miei salu-ti”. La verità è che ci si può recare nel posto più bello delmondo, avere tutte le soddisfazioni che si desiderano, madentro l’anima ci sarà sempre un angolino che piangerà echiederà di riabbracciare la propria Terra.

Rosalba Topini

Uomini politici,avvocati e medici

di alto livellochiedevano di

essere vestiti dalsarto Amore, conil quale avevanotrovato non solo

un grandeprofessionista, maanche un amico,

con il qualescherzare escambiarsiconfidenze

Page 22: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera

L’OROSCOPO

ArieteSplendido inizio della settimana, che vidonerà brio e ottimismo; pesanti le giornate dimercoledì e giovedì quando la Luna inCapricorno vi bacchetterà affinché righiatedritto in amore; weekend all’insegna della cul-tura grazie alla Luna in Acquario.

ToroSettimana piuttosto tranquilla, con legiornate centrali molto buone per inizia-re una dieta disintossicante grazie allacongiunzione della Luna in Capricornocon Marte; nel weekend arriveranno iguai: la Luna in Acquario vi farà litigarecon chiunque.

GemelliInizio della settimana litigarello, a causa deltransito della Luna in Sagittario; noiosette matranquille le giornate centrali; molto buono ilweekend dove la Luna in Acquario stimoleràla vostra curiosità intellettuale e la voglia disocialità.

CancroLa settimana scorrerà piuttosto tranquilla,salvo le giornate di mercoledì e di gio-vedì, quando la Luna in Capricorno virenderà nervosi, paranoici e permalosis-simi. Nel weekend avrete un po’ di respi-ro e di stimoli culturali dati dalla Luna inAcquario.

LeoneFantastico l’inizio della settimana, con laLuna in Sagittario che vi strizza l’occhiofino a martedì, regalandovi fortuna inamore; noiose le giornate centrali;weekend all’insegna delle polemiche, acausa degli influssi della Luna inAcquario.

VergineTeso l’inizio della settimana, a causa degliinflussi della Luna in Sagittario, in quadraturacon il vostro segno; molto buone le giornatecentrali, quando la Luna in Capricorno vi aiu-terà a mantenere ordine e disciplina; tranquil-lo il weekend.

BilanciaInizio della settimana frizzante, con possibilinuove conoscenze stuzzicanti grazie al favo-re della Luna in Sagittario; pessime le giorna-te centrali, dove la Luna in Capricorno limi-terà la vostra creatività; ottimo il weekend,all’insegna della cultura.

ScorpioneLa settimana inizia senza infamia esenza lode, la giornate centrali sarannopiuttosto positive grazie agli influssi dellaLuna in Capricorno che vi aiuterà amangiare sano; il weekend sarà piutto-sto pesante, all’insegna dei litigi con gliamici.

SagittarioInizio della settimana introspettivo, gra-zie al transito della Luna nel vostrosegno che vi aiuterà a far luce su alcuniavvenimenti recenti; tranquille le giorna-te centrali; weekend da trascorrere incompagnia degli amici, esplorando leproposte culturali.

CapricornoSettimana tutto sommato senza infamia esenza lode, con il transito della Luna nelvostro segno durante le giornate centrali chevi aiuterà a praticare un po’ di sana introspe-zione; weekend piuttosto tranquillo, anche setroppo affollato per i vostri gusti.

AcquarioOttimo l’inizio della settimana, quandola Luna in Sagittario vi darà sprint evoglia di socializzare; noiose le giorna-te centrali; weekend all’insegna dellameditazione e dell’evoluzione dellavostra personalità, sotto gli influssi dellaLuna nel segno.

PesciLa settimana inizia in modo un po’troppo frenetico a causa degli influs-si della Luna in Sagittario; la situazio-ne migliora da mercoledì, quando laLuna in Capricorno vi porterà luci-dità mentale e senso pratico;weekend piacevole all’insegna dellacultura.

www.larivieraonline.com Rthe blob

19 AGOSTO- 22

Casta DivaDurante una di queste mondanissimeserate d’agosto, che tanti personaggidello showbiz stanno facendo conver-gere nella Locride, CristianoMalgioglio, scorta tra il pubblico l’av-vocatessa Maria Tripodi, ha fermato lelegale per avere un suo autografo.

Tennis per giovaniIn questi giorni si è svolto un appassionante

torneo di tennis all’YMCA di Siderno. Adassistere alle partite, degli ex giovani tra i

quali possiamo riconoscere FernandoFiorenza, Amedeo Macrì, Mimmo Gargano

e Rocco Scarfò.

Promesse del nuotoNell’ambito del 2º memo-rial “Andrea Arena”, svolto-si a Roccella Jonica, il pic-colo Davide Brugnano,già campione nazionalenei 50 metri stile libero, asoli 8 anni, ha conquista-to una medaglia riuscen-do a percorrere con disin-voltura i quasi due km digara!

Un racconto perPasquinoNell’ambito del Festival delteatro Classico diPortigliola, Antonio Talluraè stato protagonista delcommovente “Nu cuntu”,che ha dedicato aPasquino Crupi. In questafoto l’attore posa con ilfiglio di Pasquino, Vincenzo,ospite d’onore della serata.

Quasi colleghiIl sindaco di Africo, Francesco Bruzzaniti,posa in compagnia con Stefano Priolo, unodei volti di “Anime Nere”, e il calabreseacquisito Klaus Davi, che con sempre piùinsistenza sostiene di essere pronto adiventare collega di Bruzzaniti prendendole redini di San Luca.

Riace solidalePeppino Mazzotta, Enzo

Infantino e ArcangeloBadolati posano a margine

di una delle giornate delRiaceinFestival indossandoun meraviglioso sorriso chedimostra il successo della

kermesse e una maglietta asostegno della giusta causa

di Riace. #IoStoConRiace

Un girotondo che arriva a BiancoLa consigliera comunale di Bianco

Angela Marbelli posa entusiasta conGiusy Ferreri al termine del concertoche ha costituito uno degli eventi di

punta dell’estate bianchese, culmina-ta poi la notte di ferragosto con l’ecce-

zionale spettacolo pirotecnico.

La gallina poetessaIl successo fatto registrare anche

quest’anno da Portiglialba ha richie-sta la presenza di una mascotte d’ec-cezione. Ecco allora il sindaco RoccoLuglio e il direttore artistico EdoardoSiravo posare al termine dello spet-

tacolo con la gallina Epizephiri!

Abbracci marittimiMimmo Fiorenza e Riccardo Ritorto abbrac-ciano il mitico Sasà “Mongolo” Spirlì duranteun lungo pomeriggio di mare. Nonostante ilferragosto non sia stato illuminato dal sole,la voglia di salsedine non ha scoraggiato i

nostri eroi!

Page 23: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera
Page 24: si può ascoltare l’urlo di - Riviera Web · nelle sue lettere che “il Patrono d’Italia è San Francesco ma dovrebbe essere don Abbondio”. E noi, per non essere tali, la sera