Si possono affrontare difficoltà visuo-spaziali programmando in Mak-Trace?

1
Si possono affrontare difficoltà visuo-spaziali programmando in Mak-Trace? Mak-Trace (Giorgi & Baccaglini-Frank, 2011) è un applicativo ipad disponibile gratuitamente per iPad e iPhone. Consente di tracciare percorsi su una griglia, programmando un personaggio usando un linguaggio in cui i comandi sono icone trascinabili (Fig.1). La programmazione della sequenza deve essere completa prima di poter vederne il risultato in termini di spostamenti e traccia lasciata dal personagg io. Conclusioni Anna Baccaglini-Frank, Università di Modena e Reggio Emilia Ringraziamenti L’inverso di un percorso Questo studio è stato realizzato grazie all’entusiasta adesione dell'I.I.S. “E. Majorana” al progetto Matemozione e in particolare alla preziosa collaborazione del prof. Giorgio Santi.  A partire dalle attività in Mak-Trace l’insegnante ha lavorato con Francesco al passaggio ad una notazione “più snella” per indicare una sequenza (per esempio 3a d 2a d 3a s ...). Con questa Francesco non ha mostrato avere difficoltà. Ha trovato invece molta difficoltà con la generalizzazione del suo modo di trovare il percorso inverso. Tuttavia non imputiamo questa difficoltà strettamente al tipo di discalculia di Francesco, poiché comune a molti studenti non disabili. L’insegnante ha notato diversi cambiamenti in Francesco nel corso dell’attività con Mak-Trace. Mentre lo studente definiva le altre attività matematiche presentate in classe come “noiose e inutili” perdendo interesse molto velocemente, con Mak-Trace dimostrava interesse e capacità attentive molto più durature che nelle altre materie. Inoltre è probabile che le esperienze di successo vissute da Francesco con Mak-Trace lo abbiano spinto ad avere più fiducia in se stesso. Nei compiti in classe successivi al lavoro con Mak-Trace Francesco ha voluto lavorare da solo, senza aiuto dell’insegnante di sostegno, rimanendo concentrato per un’ora intera. I risultati qualitativi positivi ottenuti finora fanno credere che un applicativo come Mak-Trace possa essere utile per il potenziamento nel caso di discalculia con componente visuo- spaziale e disorientamento sinistra-destra (Butterworth, 2005; Wilson & Dehaene, 2007). Per testare questa ipotesi verrà presto messo a punto uno studio con soggetti della scuola secondaria. Metodologia Le sequenze programmate possono essere salvate come “macro” e aggiunte alla lista dei comandi da dare al personaggio. Si possono scegliere diversi sfondi; in questa versione ve ne sono di tre tipi: liberi, labirinti, o con traccia proposta. Per passare ad un ambiente con la sola griglia, la dimensione del personaggio scelto può essere ridotta ad un punto e la trasparenza dello sfondo aumentata fino al 100%. Per programmare un quadrato si può comporre una sequenza di un numero fissato di passi avanti intervallati da rotazioni tutte in senso orario o antiorario. Per esempio, per un quadrato di lato 2, si può programmare la sequenza in Fig. 2. affinché ripercorresse la stessa traccia all’indietro. Nella Fig. 4 è rappresentato il percorso di cui Francesco ha deciso di trovare l’inverso. Inizialmente lo studente esclama: “È facile: ogni volta che è andata su deve andare giù e ogni volta che è andata a destra, deve andare a sinistra.” Francesco continua a riferirsi ad un orientamento assoluto anziché relativo alla lumaca, tuttavia dopo quasi un’ora riesce a programmare un percorso inverso quasi corretto (Fig. 5). Francesco impiega quasi un’ora a completare la consegna; cambia spesso idea rispetto alla sua prima interpretazione e possibile soluzione; più volte si scoraggia ma riesce a non Bibliografia Butterworth, B. (2005). Developmental Dyscalculia. In J.I.D Campbell (Ed.), Handbook of Mathematical Cognition. New York: Psychology Press. pp. 455-467. Giorgi, G. & Baccaglini-Frank, A. (2011). Mak-Trace . iTunes Store http:// itunes.apple.com/us/app/mak-trace/id467939313?mt=8&ign-mpt=uo %3D4 Vygotsky, L.S. (1978). Mind and society: The development of higher  psychological processes. Cambridge, MA: Harvard University Press. Wilson, A. & Dehaene, S. (2007). Number Sense and Developmental Dyscalculia. In D. Coch, G. Dawson, & K. Fischer (Eds.), Human Behavior, Learning, and the Developing Brain: Atypical Development . New York: Guilford Press. pp. 212-237. Abstract Questo poster racconta l’esperienza di lavoro di un insegnante di sostegno con un ragazzo di seconda superiore, diagnosticato con discalculia e difficoltà di natura visuo-spaziale, che ha fatto uso didattico, per 7 incontri di un’ora ciascuna, di un’applicazione per iPad, cercando di lavorare nella zona di svil uppo prossimale dello studente.  Le attività proposte nel contesto di Mak-Trace evidentemente rientravano nella zona di sviluppo prossimale dello studente e gli hanno consentito di acquisire sufficiente fiducia in se stesso da voler affrontare da solo i successivi compiti in classe di matematica. Fig 1: Schermata di Mak-Trace per la programmazione del personaggio. Programmare “un quadrato” Le difficoltà incontrate da Francesco inizialmente riguardavano l’interpretazione dei comandi con cui programmare il personaggio. Le interpretava come assolute rispetto alla griglia, invece che come relative al personaggio. Per superare questa difficoltà veniva suggerito a Francesco di immaginare di essere il personaggio (nel suo caso una lumaca). Convinto che fosse “facilissimo”, Francesco compose velocemente una sequenza che secondo lui avrebbe generato un quadrato. La Fig. 3 mostra il frutto della programmazione di Francesco. Ai passi avanti interpone una rotazione a sinistra, poi una a destra e infine una a sinistra. Le attività proposte riguardavano 1) esplicitare la relazione tra sequenze di comandi e i movimenti e le tracce lasciate dal personaggio sullo schermo; 2) tracciare un quadrato programmando il personaggio; 3) costruzione del percorso “inverso” di un percorso dato (senza ripartire dopo un mezzo giro) e determinazione di una regola generale per la costruzione del percorso inverso dato un percorso qualsiasi; 4) programmazione di percorsi in labirinti. Percorsi nei labirinti abbandonare l’attività, anche grazie al sostegno dell’insegnante che lo esorta a cercare di spezzare le difficoltà e lavorare “ad un pezzetto alla volta”. Francesco lavora per successivi tentativi ed errori, abbandonando la sue riflessione iniziale più teorica. Riuscire a programmare correttamente i primi due segmenti del percorso inverso lo rassicura molto e velocemente riesce a programmare anche gli ultimi due segmenti senza sbagliare orientamento nelle rotazioni. I comandi sono relativi al personaggio e indicano rispettivamente: un passo avanti, uno indietro, rotazione di 90° a destra, e rotazione di 90° a sinistra. Inoltre ci sono due icone, “penna su” e “penna giù”, che inseriti nella sequenza programmata fanno sì che il personaggio non lasci traccia o la lasci di nuovo ad ogni passo avanti o indietro. Il soggetto, che di seguito sarà indicato con lo pseudonimo Francesco, con cui abbiamo lavorato era uno studente di seconda superiore, con diagnosi di discalculia e difficoltà di natura visuo-spaziali, in particolare nell’orientamento sinistra- destra. Inoltre il soggetto mostrava scarse capacità attentive e interesse per le attività di matematica proposte in classe a cui partecipava poco e malvolentieri. Era seguito da un insegnante di sostegno con il quale ha lavorato usando Mak-Trace per sette incontri. Le attività sono state concordate con l’insegnante di sostegno di volta in volta e calibrate in modo da essere situate il più possibile nella zona di sviluppo prossimale (Vygotsky, 1978) dello studente in modo che non si sentisse sopraffatto ma non le trovasse nemmeno troppo semplici. Si chiede a Francesco di disegnare un percorso semplice su carta, riprodurlo sulla griglia di Mak-Trace e poi programmare la lumaca Mak-Trace icone trascinabili percorso tracciato visualizzazione del percorso come sequenza di icone Fig 3: Francesco verifica la sua programmazione per disegnare un quadrato. Tuttavia, rassicurato dall’insegnante che gli ricorda che “non è facile” riesce a rimanere concentrato ed eventualmente riesce a correggere la sua programmazione. Dichiara di esserne molto soddisfatto. Fig 2: Possibile sequenza per la programmazione di un quadrato di lato 2. Fig 4: Percorso di cui Francesco cerca di trovare il percorso inverso. Fig 5: Percorso di cui Francesco cerca di trovare il percorso inverso. Fig 6: Francesco programma il percorso del topo in un labirinto. L’errore di Francesco emerso in questa attività (e che ricorre in molte attività successive) è che sembra fare fatica a mettere in relazione l’orientamentodella lumaca con i comandi usati nella sequenza programmata. In particolare sembra pensare al “giro a destra” e “giro a si nistra” come rotazioni “assolute” cioè che a partire da qualsiasi orientamento della lumaca la ri-orientano in modo che compia passi a destra o a sinistra (assolute) sulla griglia. Frequentemente Francesco si stanca, dice di avere mal di testa e di sentirsi perso. Rispetto alla programmazione del percorso inverso, lavorare con i labirinti (Fig. 6) è stato relativamente facile per Francesco. Riusciva a programmare quasi tutta la sequenza senza testarla, per poi correggerla con pochi cicli di tentativi ed errori. Ha vissuto così molteplici esperienze di successo.

description

Si possono affrontare difficoltà visuo-spaziali programmando in Mak-Trace?, poster al XXIX Congresso Nazionale CNIS, Quando Educare è più difficile – Ricerca, Scuola e Genitori, Vicenza, 30-31 marzo 2012

Transcript of Si possono affrontare difficoltà visuo-spaziali programmando in Mak-Trace?

Page 1: Si possono affrontare difficoltà visuo-spaziali programmando in Mak-Trace?

5/14/2018 Si possono affrontare difficoltà visuo-spaziali programmando in Mak-Trace? - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/si-possono-affrontare-difficolta-visuo-spaziali-programmando-in-mak-trace 1/1

 

Si possono affrontare difficoltà visuo-spaziali

programmando in Mak-Trace?

Mak-Trace (Giorgi & Baccaglini-Frank, 2011) è un applicativoipad disponibile gratuitamente per iPad e iPhone. Consente ditracciare percorsi su una griglia, programmando un personaggiousando un linguaggio in cui i comandi sono icone trascinabili(Fig.1). La programmazione della sequenza deve esserecompleta prima di poter vederne il risultato in termini dispostamenti e traccia lasciata dal personaggio.

Conclusioni

Anna Baccaglini-Frank, Università di Modena e Reggio Emilia

Ringraziamenti

L’inverso di un percorso

Questo studio è stato realizzato grazie all’entusiasta adesione dell'I.I.S. “E.Majorana” al progetto Matemozione e in particolare alla preziosacollaborazione del prof. Giorgio Santi.

 A partire dalle attività in Mak-Trace l’insegnante ha lavorato conFrancesco al passaggio ad una notazione “più snella” per indicare una sequenza (per esempio 3a d 2a d 3a s ...). Conquesta Francesco non ha mostrato avere difficoltà. Ha trovatoinvece molta difficoltà con la generalizzazione del suo modo ditrovare il percorso inverso. Tuttavia non imputiamo questadifficoltà strettamente al tipo di discalculia di Francesco, poichécomune a molti studenti non disabili.

L’insegnante ha notato diversi cambiamenti in Francesco nelcorso dell’attività con Mak-Trace. Mentre lo studente definiva lealtre attività matematiche presentate in classe come “noiose einutili” perdendo interesse molto velocemente, con Mak-Tracedimostrava interesse e capacità attentive molto più durature chenelle altre materie. Inoltre è probabile che le esperienze disuccesso vissute da Francesco con Mak-Trace lo abbianospinto ad avere più fiducia in se stesso. Nei compiti in classesuccessivi al lavoro con Mak-Trace Francesco ha volutolavorare da solo, senza aiuto dell’insegnante di sostegno,rimanendo concentrato per un’ora intera.

I risultati qualitativi positivi ottenuti finora fanno credere che unapplicativo come Mak-Trace possa essere utile per ilpotenziamento nel caso di discalculia con componente visuo-spaziale e disorientamento sinistra-destra (Butterworth, 2005;Wilson & Dehaene, 2007). Per testare questa ipotesi verràpresto messo a punto uno studio con soggetti della scuolasecondaria.

Metodologia

Le sequenze programmate possono essere salvate come“macro” e aggiunte alla lista dei comandi da dare alpersonaggio. Si possono scegliere diversi sfondi; in questaversione ve ne sono di tre tipi: liberi, labirinti, o con tracciaproposta. Per passare ad un ambiente con la sola griglia, ladimensione del personaggio scelto può essere ridotta ad unpunto e la trasparenza dello sfondo aumentata fino al 100%.

Per programmare un quadrato si può comporre una sequenzadi un numero fissato di passi avanti intervallati da rotazioni tuttein senso orario o antiorario. Per esempio, per un quadrato dilato 2, si può programmare la sequenza in Fig. 2.

affinchéripercorressela stessatracciaall’indietro.Nella Fig. 4 èrappresentatoil percorso dicui Francescoha deciso ditrovarel’inverso.Inizialmente lostudenteesclama: “È

facile: ognivolta che èandata sudeve andaregiù e ognivolta che èandata adestra, deveandare asinistra.”

Francesco continua ariferirsi ad un orientamentoassoluto anziché relativoalla lumaca, tuttavia dopoquasi un’ora riesce aprogrammare un percorsoinverso quasi corretto (Fig.5).Francesco impiega quasiun’ora a completare laconsegna; cambia spessoidea rispetto alla sua primainterpretazione e possibilesoluzione; più volte siscoraggia ma riesce a non

BibliografiaButterworth, B. (2005). Developmental Dyscalculia. In J.I.D Campbell (Ed.),

Handbook of Mathematical Cognition. New York: Psychology Press. pp.455-467.

Giorgi, G. & Baccaglini-Frank, A. (2011). Mak-Trace. iTunes Store http://itunes.apple.com/us/app/mak-trace/id467939313?mt=8&ign-mpt=uo%3D4

Vygotsky, L.S. (1978). Mind and society: The development of higher 

 psychological processes. Cambridge, MA: Harvard University Press.Wilson, A. & Dehaene, S. (2007). Number Sense and Developmental

Dyscalculia. In D. Coch, G. Dawson, & K. Fischer (Eds.), Human

Behavior, Learning, and the Developing Brain: Atypical Development .New York: Guilford Press. pp. 212-237.

Abstract

Questo poster racconta l’esperienza di lavoro di un insegnante disostegno con un ragazzo di seconda superiore, diagnosticato condiscalculia e difficoltà di natura visuo-spaziale, che ha fatto usodidattico, per 7 incontri di un’ora ciascuna, di un’applicazione per iPad, cercando di lavorare nella zona di svil uppo prossimale dellostudente.   Le attività proposte nel contesto di Mak-Traceevidentemente rientravano nella zona di sviluppo prossimale dellostudente e gli hanno consentito di acquisire sufficiente fiducia inse stesso da voler affrontare da solo i successivi compiti in classedi matematica. 

Fig 1: Schermata di Mak-Trace per la programmazione del personaggio.

Programmare “un quadrato”

Le difficoltà incontrate da Francesco inizialmenteriguardavano l’interpretazione dei comandi con cuiprogrammare il personaggio. Le interpretava comeassolute rispetto alla griglia, invece che come relative alpersonaggio. Per superare questa difficoltà venivasuggerito a Francesco di immaginare di essere ilpersonaggio (nel suo caso una lumaca).

Convinto che fosse “facilissimo”, Francesco composevelocemente una sequenza che secondo lui avrebbegenerato un quadrato. La Fig. 3 mostra il frutto dellaprogrammazione di Francesco. Ai passi avanti interponeuna rotazione a sinistra, poi una a destra e infine una asinistra.

Le attività proposte riguardavano1) esplicitare la relazione tra sequenze di comandi e i

movimenti e le tracce lasciate dal personaggio sulloschermo;

2) tracciare un quadrato programmando il personaggio;3) costruzione del percorso “inverso” di un percorso dato

(senza ripartire dopo un mezzo giro) e determinazione diuna regola generale per la costruzione del percorso inversodato un percorso qualsiasi;

4) programmazione di percorsi in labirinti.

Percorsi nei labirinti

abbandonare l’attività, anche grazie al sostegno dell’insegnanteche lo esorta a cercare di spezzare le difficoltà e lavorare “ad unpezzetto alla volta”.

Francesco lavora per successivi tentativi ed errori,abbandonando la sue riflessione iniziale più teorica.Riuscire a programmare correttamente i primi due segmenti delpercorso inverso lo rassicura molto e velocemente riesce aprogrammare anche gli ultimi due segmenti senza sbagliareorientamento nelle rotazioni.

I comandi sono relativi al personaggio e indicanorispettivamente: un passo avanti, uno indietro, rotazione di 90°a destra, e rotazione di 90° a sinistra. Inoltre ci sono due icone,“penna su” e “penna giù”, che inseriti nella sequenzaprogrammata fanno sì che il personaggio non lasci traccia o lalasci di nuovo ad ogni passo avanti o indietro.

Il soggetto, che di seguito sarà indicato con lo pseudonimoFrancesco, con cui abbiamo lavorato era uno studente diseconda superiore, con diagnosi di discalculia e difficoltà dinatura visuo-spaziali, in particolare nell’orientamento sinistra-destra. Inoltre il soggetto mostrava scarse capacità attentive einteresse per le attività di matematica proposte in classe a cuipartecipava poco e malvolentieri. Era seguito da un insegnantedi sostegno con il quale ha lavorato usando Mak-Trace per setteincontri. Le attività sono state concordate con l’insegnante disostegno di volta in volta e calibrate in modo da essere situate ilpiù possibile nella zona di sviluppo prossimale (Vygotsky, 1978)dello studente in modo che non si sentisse sopraffatto ma nonle trovasse nemmeno troppo semplici.

Si chiede a Francesco di disegnare un percorso semplice sucarta, riprodurlo sulla griglia di Mak-Trace e poi programmare lalumaca

Mak-Trace

iconetrascinabili

percorsotracciato

visualizzazionedel percorso

come sequenzadi icone

Fig 3: Francesco verifica la sua

programmazione per disegnare un quadrato.

Tuttavia, rassicurato dall’insegnante che gli ricorda che “non èfacile” riesce a rimanere concentrato ed eventualmente riesce acorreggere la sua programmazione. Dichiara di esserne moltosoddisfatto.

Fig 2: Possibile sequenza per la

programmazione di un quadrato di lato 2.

Fig 4: Percorso di cui Francesco cerca di trovare il

percorso inverso.

Fig 5: Percorso di cui Francesco cercadi trovare il percorso inverso.

Fig 6: Francesco programma il percorso del topo in un

labirinto.

L’errore di Francescoemerso in questaattività (e che ricorrein molte attivitàsuccessive) è chesembra fare fatica amettere in relazionel’orientamento dellalumaca con icomandi usati nellasequenzaprogrammata. Inparticolare sembrapensare al “giro a

destra” e “giro a si nistra” come rotazioni “assolute” cioè che apartire da qualsiasi orientamento della lumaca la ri-orientanoin modo che compia passi a destra o a sinistra (assolute)sulla griglia. Frequentemente Francesco si stanca, dice diavere mal di testa e di sentirsi perso.

Rispetto alla programmazione del percorso inverso, lavorarecon i labirinti (Fig. 6) è stato relativamente facile per Francesco.Riusciva a programmare quasi tutta la sequenza senza testarla,per poi correggerla con pochi cicli di tentativi ed errori. Havissuto così molteplici esperienze di successo.