Si fa presto a dire «tazza»!!! · Tazza di caffè, tazza di tè, ma anche tazza di cioccolato o...

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l ............................................................................................................Si fa presto a dire «tazza»!!! In quest'articolo ritorniamo sul problema delle illustrazioni e su come utilizzarle al meglio. Ormai i prodotti d'illustrazione ci mettono a disposizione un gran numero di immagini e in molti casi abbiamo quindi la possibilità di scegliere una clip-art piuttosto che un'altra: ma qual è la scelta migliore? E il colore? Quando conviene inserire una c1ip-art piuttosto che un altro elemento grafico? Cerchiamo di rispondere a tutte queste domande e magari darvi qualche idea interessante come al solito di Mauro Gandini C'è tazza e tazza ... Tazza di caffè, tazza di tè, ma anche tazza di cioccolato o tazza vuota: una sola parola sganciata da un contesto può trarre in inganno o generare confu- sione. Così le immagini per una pubbli- cazione devono esprimere nella manie- ra più consona il messaggio che voglia- mo dare: se la pubblicazione è dedicata soprattutto ad un pubblico maturo do- vremo cercare immagini classiche, mentre per un pubblico giovane po- tremmo sbizzarrirei con la fantasia. Questo naturalmente solo per fare un esempio: le sfumature possono essere tantissime. Torniamo alla nostra tazza del caffè e pensiamo per un momento di dover Figura l-Un bar "tradizionale)}. 280 creare il nuovo look per un bar-caffette- ria. La prima cosa che ci domanderemo è naturalmente il tipo di locale che in- tendiamo pubblicizzare: popolare, sofi- sticato, giovane, ecc. Iniziamo dal «popolare»: per questo tipo di locale abbiamo scelto una tazza molto banale e abbiamo realizzato un marchio a livello quasi iconografico (Fig. 1). La tazza è a livello di sola silhouette e rende subito l'idea: abbiamo adottato un colore classico, il marrone, che ricor- da da vicino il caffè e anche il suo aro- ma. I caratteri utilizzati sono pieni e fa- cilmente leggibili, mentre per la grafica abbiamo inserito degli sfondi con sfu- matura in modo da rendere un po' più leggera tutta l'immagine (un colore pie- no magari con testi o altre parti del di- Figura 2- Un bar "sofisticato. segno solo in negativo avrebbero reso l'immagine estremamente pesante). Passiamo ora ad un locale «sofistica- to». La tazza in questo caso è classica, il disegno ricorda vagamente la grafica tabellare in voga negli anni '50 (fig. 2) Abbiamo aggiunto uno sfondo, anche in questo caso marrone (ma avremmo po- tuto utilizzare anche altri colori conside- rati «eleganti» come il blu scuro), ma anche una cornice per rendere più mos- sa la composizione. Per il testo abbia- mo adottato un carattere scritto con grazie sofisticate in grado di comunica- re l'eleganza che vogliamo. Il terzo esempio è quello di un locale giovane, dove la tazza è quasi un prete- sto, ma che deve esserci per dare il suo contributo di istantanea comunicazione Figura 3- Un bar "giovane)}. MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996

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Si fa presto a dire «tazza»!!!In quest'articolo ritorniamo sul problema delle illustrazioni e su come utilizzarle al

meglio. Ormai i prodotti d'illustrazione ci mettono a disposizione un gran numero diimmagini e in molti casi abbiamo quindi la possibilità di scegliere una clip-art piuttostoche un'altra: ma qual è la scelta migliore? E il colore? Quando conviene inserire una

c1ip-art piuttosto che un altro elemento grafico? Cerchiamo di rispondere a tuttequeste domande e magari darvi qualche idea interessante come al solito

di Mauro Gandini

C'è tazza e tazza ...

Tazza di caffè, tazza di tè, ma anchetazza di cioccolato o tazza vuota: unasola parola sganciata da un contestopuò trarre in inganno o generare confu-sione. Così le immagini per una pubbli-cazione devono esprimere nella manie-ra più consona il messaggio che voglia-mo dare: se la pubblicazione è dedicatasoprattutto ad un pubblico maturo do-vremo cercare immagini classiche,mentre per un pubblico giovane po-tremmo sbizzarrirei con la fantasia.Questo naturalmente solo per fare unesempio: le sfumature possono esseretantissime.

Torniamo alla nostra tazza del caffè epensiamo per un momento di dover

Figura l -Un bar "tradizionale)}.

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creare il nuovo look per un bar-caffette-ria. La prima cosa che ci domanderemoè naturalmente il tipo di locale che in-tendiamo pubblicizzare: popolare, sofi-sticato, giovane, ecc.

Iniziamo dal «popolare»: per questotipo di locale abbiamo scelto una tazzamolto banale e abbiamo realizzato unmarchio a livello quasi iconografico (Fig.1). La tazza è a livello di sola silhouettee rende subito l'idea: abbiamo adottatoun colore classico, il marrone, che ricor-da da vicino il caffè e anche il suo aro-ma. I caratteri utilizzati sono pieni e fa-cilmente leggibili, mentre per la graficaabbiamo inserito degli sfondi con sfu-matura in modo da rendere un po' piùleggera tutta l'immagine (un colore pie-no magari con testi o altre parti del di-

Figura 2 - Un bar "sofisticato.

segno solo in negativo avrebbero resol'immagine estremamente pesante).

Passiamo ora ad un locale «sofistica-to». La tazza in questo caso è classica,il disegno ricorda vagamente la graficatabellare in voga negli anni '50 (fig. 2)Abbiamo aggiunto uno sfondo, anche inquesto caso marrone (ma avremmo po-tuto utilizzare anche altri colori conside-rati «eleganti» come il blu scuro), maanche una cornice per rendere più mos-sa la composizione. Per il testo abbia-mo adottato un carattere scritto congrazie sofisticate in grado di comunica-re l'eleganza che vogliamo.

Il terzo esempio è quello di un localegiovane, dove la tazza è quasi un prete-sto, ma che deve esserci per dare il suocontributo di istantanea comunicazione

Figura 3- Un bar "giovane)}.

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del tipo di attività commerciale svoltanel locale (fig. 3). In origine il disegnoera in bianco e nero, abbiamo quindi ag-giunto colore a piene mani e abbiamoinserito anche altri elementi grafici, co-me per esempio uno sfondo dai contor-ni non regolari

Il carattere utilizzato è di tipo squa-drato ed utilizza come elemento di baseforme geometriche elementari come iltriangolo alle quali abbiamo tuttavia ap-portato qualche piccola modifica perrenderlo più leggibile: l'aggiunta del nu-mero (per esempio potrebbe essere ilnumero civico della via dove si trova illocale) è stata fatta con un carattere di-verso, di stile più classico per rendereancora più originale la composizione.

Come si può vedere da questi treesempi abbiamo sfruttato l'idea dellatazza in tre modi radicalmente differen-ti, utilizzando tre tipologie di disegni di-verse e adattandole alla situazione dadescrivere.

In questi esempi abbiamo preso lenostre immagini da una raccolta e le ab-biamo elaborate solo un po': avendotempo è possibile utilizzare gli stessi di-segni come base di partenza per unamaggiore e più radicale modifica, oppu-re, se ne siamo in grado, possiamo rea-lizzare noi stessi un'immagine che sia inlinea con il messaggio che si intendecomunicare.

Impatto e stileCome abbiamo già visto negli esem-

pi illustrati, a volte si può creare un im-patto notevole anche con immaginisemplici. Infatti, inserire una bella im-magine a colori in una pubblicazione so-

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Lunch limeLo chef oggi consiglia:

Conchiglie aUa marinaroLasagne verdi

Spezzatino di marePollo alla birro

Crostata di amarene

Figura 4 - Un menu con foto.

lo per creare un maggior impatto sul let-tore a volte può essere uno spreco.Una serie di elementi semplici vengonopercepiti più rapidamente da un osser-vatore che li interpreta immediatamen-te senza particolari sforzi mentali; inquesto caso il messaggio ha più impat-to perché raggiunge prima il pensierodel lettore.

Abbiamo realizzato un esempio ingrado di illustrare ciò: un semplice me-nu per un ristorante. Nel primo caso ab-biamo sfruttato una bella foto a coloriper vivacizzare questo stampato e ab-biamo poi diligentemente aggiunto il te-sto (fig. 4). Il risultato è interessante,ma probabilmente il gioco non vale lacandela, cioè non è il caso di stamparequalcosa a colori solo per inserire unabella immagine.

Nel secondo caso siamo partitidall'idea di inserire degli elementi graficiche richiamino il cibo: utilizzando deisemplici simboli, abbiamo realizzato unacomposizione che ci consente, una vol-ta arricchita con il testo e colorata a do-vere, di avere un impatto molto maggio-re (fig. 5). Utilizzando poi una carta leg-germente colorata come in figura potre-mo stampare questo volantino moltosemplicemente a due colori, con grandi

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Figura 5- Un menu senza foto, ma più «vivacell.

risparmi specialmente se il lavoro varealizzato in poche copie.

Stile, carattere, messaggio ecomprensibilità

Una c1ip-art deve trasmettere qualco-sa al lettore e quindi il problema dellostile si somma a quello del carattere delsoggetto che deve comunicare. Peresempio, prenderemo lo studio di unmarchio per una società (in questo casola società esiste sul serio e ringraziamoi responsabili della 4A Team per averciconcesso l'utilizzo dello studio del lorologo).

Il marchio del quale illustreremo lostudio era stato commissionato da unasocietà di consulenza per la realizzazio-ne di progetti chiavi in mano nel settoreinformatico. Il primo logo proposto eracomposto da una lampadina realizzatacon tratto stilizzato e la scritta A4 Team(fig. 6): senza dubbio il tratto era giova-ne, ma forse la lampadina dava un sen-so più orientato all'invenzione che allasoluzione dei problemi che questi con-sulenti risolvono ai loro clienti. Il secon-do utilizza lo stesso tratto con la rappre-sentazione della luna (fig. 7): il significa-to remoto doveva essere «stiamo alzati

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Clip-art e coloreLe clip-art possono essere sia a colo-

ri sia in bianco e nero: con gli opportuniprogrammi di grafica potremmo tuttaviacercare di modificare i colori e renderlipiù vivaci oppure semplicemente ren-derli conformi ai colori utilizzati per le al-tre parti del documento. A parte la sem-plice colorazione, quello che più ci inte-ressa sono le possibilità di elaborazionedi una semplice clip-art in bianco e neroper poter diventare protagonista dellanostra pubblicazione. Anche in questocaso abbiamo preparato degli esempi.

Nel primo caso siamo partiti da un di-segno in bianco e nero e dopo averlocolorato lo abbiamo inserito in un ret-tangolo di colore a contrasto: nel casospecifico abbiamo optato per coloricomplementari come il giallo e il viola inmodo da creare un contrasto molto evi-dente. Abbiamo poi duplicato tale im-magine e l'abbiamo girata come in unospecchio. Infine abbiamo nuovamentemodificato i colori invertendoli tra sfon-do e disegno. Il risultato è un'immaginespeculare con colori che attirano l'atten-

fino a tardi per i nostri clienti». Questomessaggio, anche se interessante, èsembrato troppo difficile da comunica-re.

Un'altra proposta era veramenteesplosiva, come potete vedere dalla fi-gura: questo logo si richiamava al famo-so ATeam dei telefilm e al loro modo dirisolvere i problemi (fig. 8). Naturalmen-te è sembrato eccessivo e, forse, an-che un po' pericoloso ...

Perché non prendere in prestito uncartello di indicazione, in modo da poterdescrivere anche il tipo di settore in cuiopera la società (fig. 9): questa soluzio-ne è piuttosto banale ed esteticamentenon troppo interessante.

Alla fine si è pensato che il simbologiusto poteva essere il labirinto. Lacomplessità di un progetto poteva por-tare il cliente a perdersi in esso (fig. 10):il logo doveva esprimere il concetto diaiuto nel non perdersi nel labirintodell'informatica e quindi di guida deiclienti alla soluzione per la strada piùbreve. Successivamente si è deciso distilizzare il labirinto in maniera da ren-derlo più chiaro anche in caso di pre-sentazioni non solo su carta, ma anchecon forme elettroniche (fig. 11).

Come abbiamo visto, durante questostudio è stato preso in considerazionel'utilizzo di differenti tipi di clip-art fino aquando si è trovato quello che esprime-va nella maniera più chiara e diretta siail messaggio, sia il carattere del mitten-te di tale messaggio.

EAM

<lll Figura 10- Per non perdersi in un labirinto.

Figura Il -Un labirinto stilizzato.

Figura 9 - Un'indicazione.

.114~fecr~

Figura 7 - C'è chi tira le ((ore piccole".

Figura 6 - Una società dalle ((idee luminose".

Figura 8 - Una società ((esplosiva".

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zione dell'osservatore (fig. 12).Nel secondo caso siamo partiti dalle

stesse immagini, abbiamo creato, attra-verso una funzione di fusione, più im-magini simili, ma con colori completa-mente differenti (fig. 13).

Utilizzando sempre la funzione di fu-sione, abbiamo creato anche una corni-ce con i nostri piccoli cuochi in differen-ti colori (fig. 14). Per prima cosa abbia-mo colorato in maniera differente duecuochi che abbiamo posto in alto a sini-stra e subito sotto.

Poi abbiamo disegnato una riga par-tendo dal cuoco in alto e arrivando aquello sottostante seguendo il percorsodi un ideale rettangolo. Infine abbiamodetto di eseguire una fusione in diecipassi tra il primo cuoco e l'ultimo dispo-nendo i duplicati sulla linea appena dise-gnata. Il risultato è una cornice multico-lore: niente male pensando che siamopartiti da una semplice clip-art in biancoe nero.

qualche maniera datata: l'ideale in que-sti casi è l'inserimento di una foto in co-lor seppia (fig. 18).

Per realizzare questo effetto si pos-sono adottare sistemi differenti: in ca-so di una pubblicazione a colori, po-tremmo fornire un file in formato .tif

Figura 12 - Due cuochi a confronto.

Figura 13 - Un team di cuochi.

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con l'immagine pronta (cioè già rielabo-rata in color seppia) oppure in caso dipubblicazione che andiamo a stamparecon un solo colore possiamo anche faruscire dalla nostra fotounità una pellico-la con la foto in bianco e nero e poistamparla in colore.

Clip-art su misuraA volte basta poco per creare una

clip-art, magari sfruttando altri elementi.Abbiamo preparato un esempio utiliz-zando semplicemente dei caratteri. Do-vendo disegnare una faccia abbiamopensato a qualcosa che la identificassechiaramente, come un paio di occhiali(fig. 15).

Per prima cosa si deve selezionare iltipo di carattere: per questi esercizi gra-fici è sempre consigliabile utilizzare ca-ratteri di tipo bastone (cioè senza gra-zie). Nel nostro caso abbiamo scelto ilBalloon: con le D abbiamo creato le len-ti, con le J le stanghette, con la L il na-so e con la C la bocca, unica aggiuntadue pallini per gli occhi.

Un altro esempio ci porta nel mondodei numeri: dovendo identificare dei te-sti con dei numeri abbiamo pensato diutilizzare delle palle da biliardo numera-te (fig. 16). Anche in questo caso abbia-mo deciso di arrangiarci e di realizzarleda soli. Per prima cosa si realizza la pal-la e gli si dà un colore con sfumaturacircolare (dal colore prescelto al bianco),poi si inserisce un cerchietto bianco e ilnumero. È consigliabile spostare in ognipalla la posizione della sfumatura di co-lore per dare un effetto più veritiero.

Fotografie e coloriAnche se abbiamo parlato soprattut-

to di c1ip-art, vogliamo ora chiudere par-lando di immagini fotografiche, poichéanch'esse spesso vengono inserite co-me fossero c1ip-art. Spesso capita di do-ver inserire un'immagine che appaia in

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Figura 14 - Una cornice di cuochi.

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cato potete vedere la stessaimmagine virata ad un coloreblu-verde.

Nel caso invece la pubblica-zione sia da stampare ad uncolore, come detto sopra dob-biamo semplicemente prepa-rare una pellicola in bianco enero e utilizzare poi il colorepiù opportuno: nel casodell'effetto seppia, i due coloriconsigliabili sono il Pantone4625 oppure il 469 (il primo èun neutro, mentre il secondoè un poco più caldo).

A volte può essere utile in-serire una fotografia e mo-strarne il negativo: nel-l'esempio che vedete ciò èstato realizzato invertendo icolori e aggiungendo un filtroleggermente arancione (in

pratica un rettangolo con trasparenzadel 100% e con un fondo del 50% diarancione) (figg 17 e 20) Infatti i nega-tivi delle foto a colori hanno una basecolorata che serve a bilanciare la sensi-bilità della carta fotografica a determina-ti colori.

ConclusioneSi fa presto a dire «tazza»: avevo un

amico che, sfortuna vuole, si chiamavaNozio, così quando qualcuno entrava albar a cercarlo e diceva «ÈquiNozio?»,scoppiavano grandi risate. Ogni cosapuò avere significati diversi a secondodi chi deve interpretare le informazioniche si intende «comunicare».

Quindi, oltre che ai contenuti di tipotestuale, è sempre meglio fare attenzio-ne anche alle immagini. Alcuni anni or-sono una nota casa di PC fece tradurrein diverse lingue un magnifico catalogopieno di grafica e di fotografie ambien-tate, dove si vedevano impiegati, segre-tarie, professionisti, dirigenti nei luoghidi lavoro con i vari modelli di computer.Naturalmente, fu preparata anche laversione in arabo, rigorosamente impa-

ginata al contrario, cioècon le pagine che si gi-ravano da sinistra a de-stra e con lettura da de-stra a sinistra: furonobuttate al macero, poi-ché le immagini rappre-sentavano situazioniche in alcuni casi (par-liamo delle segretariecon le gonne sopra alginocchio o con cami-cette senza maniche ...)potevano ledere i pre-cetti dell'lslam.

Figura 19 - Una foto con un colore speciale.

dovrebbe essere quella giusta, nel casosi potrà regolare un po' il contrasto e laluminosità per ottenere l'immagine mi-gliore possibile.

Queste operazioni sono consentitepraticamente da tutti i principali pro-grammi di fotoritocco: nel nostro casoabbiamo utilizzato un semplicissimo,ma efficace, PaintShop. Con lo stessoprocedimento possiamo anche inserirealtri colori: nel secondo esempio pubbli-

Figura 16 - Istruzioni per l'uso .. di un biliardo. ~

Figure 17e 20 - La foto originale ed a fiancola rielaborazione del suo negativo.

Figura 15 - Due occhi tristi.

Nel primo caso il procedimento daadottare è il seguente: si prende la fotoa colori e la si trasforma in bianco e ne-ro, poi agendo sulla palette dei colori simodificano i valori della codifica RGBrelativa al colore bianco in modo da rag-giungere un incremento di circa il 50%di rosso e del 10% di verde. La tonalità

Figura 18 - Una foto tradizionale ((anticatall.

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