SI ESCE! Potenza n.23 (Periodo 30 Dicembre 2010 - 5 Gennaio 2011)

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Potenza N.23 Periodo 30 Dicembre 2010 - 5 Gennaio 2011 Inviato a 10.000 lettori! Il primo Settimanale di informazione sugli eventi culturali e di svago a Potenza e Provincia www.siesce.it

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"SI ESCE! Potenza" il primo settimanale di informazione sugli eventi culturali e di svago a Potenza e Provincia.

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Potenza

N.23 Periodo 30 Dicembre 2010 - 5 Gennaio 2011

Inviato a10.000lettori!

Il primo Settimanale di informazione sugli eventi culturali e di svago a Potenza e Provincia

www.siesce.it

03 Eventi

SOMMARIO

La redazione non è responsabile delle eventuali vari-azioni degli eventi inseriti nel calendario, che sono stati comunicati direttamente dai diretti interessati o reperiti da fonti di dominio pubblico. La redazione non è respon-sabile del contenuto delle inserzioni pubblicitarie.Nessuna parte di questo magazine, comprese le in-serzioni pubblicitarie, può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’Editore.

05 Tecnologia

In collaborazione con

Potenza

www.siesce.it

Aut. Tribunale di Potenza n.400/10

Direttore EditorialeLeonardo Pace

Direttore ResponsabileMario Latronico

RedazioneAlbina SodoGaetana LauriaMaria SabiaMaria Teresa SantangeloPaola PetrizziPatrizia Loguercio

CollaboratoriCarmen Pace

InfoCell. 349 24 29 [email protected]@siesce.it

Segnala un [email protected]

06 Cinema

08 Autori Lucani

11 Sport

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iSI ESCE! Potenza calendario eventi

Gio 30 Dic

Commedia teatra-le - Scusi ma lei è lucano?Potenza - Teatro F. Stabile - Ore 20:30L’associazione teatra-le culturale “Amici del Teatro” in collabora-zione con l’associa-zione “Psi&Co La Mi-nerva” organizza uno spettacolo “Scusi, ma lei è lucano?”.Il biglietto del costo di 5 euro potrà es-sere acquistato con-tattando il numero 3281950746.

Mercatini di Nata-lePotenza - Piazza Mario PaganoUltimo giorno per vi-sitarli

Ven 31 Dic

Capodanno in PiazzaPalazzo San Gerva-sio (PZ)Ore 20.30 con una baby-dance, segui-rà alle ore 22.30 un gruppo di musica folk: “ TERRE DI MU-SICANTI” che alliete-ranno la prima parte della serata con mu-siche, canti e danze popolari.Dopo l’esibizione del gruppo Folk si inten-de aspettare la mez-zanotte con balli di gruppo, animazione, karaoke e musica di-vertentismo.Allo scoccare della mezzanotte ci sarà uno spettacolo di fuochi pirotecnici ci-nesi e si brinderà con allegria l’inizio del nuovo anno.Successivamente la serata sarà rallegrata dalla musica del noto DJ di Palazzo San Gervasio DJ Cocò.

Aspettando La Mezzanotte...e ol-trePotenza - Piazza Mario PaganoDj in Piazza

TUTTE LE FESTE DI CAPODANNOVisita il sito

www.siesce.it alla sezione Capodanno

Capodanno in Piazza 2011Melfi – Piazza Duo-mo (Cattedrale)Il Movimento Liberi di Esserci in collabo-razione con il Comu-ne di Melfi organizza Venerdi 31 Dicem-bre in Piazza Duomo (Cattedrale) il 1° Ca-podanno in Piazza.Orario Inizio/fine evento..dalle 22:00 alle 03:30

Sab 1 Gen

Concerto per il Nuovo AnnoPotenza - Cappella dei Celestini di Pa-lazzo Loffredo - Ore 19:00Piccola Orchestra StabileAssociazione Musica-le Francesco Stabile

Concerto di Capo-danno Di AteneoPotenza - Audito-rium Conservato-rio di Musica - Ore 18:00Concerto di Capo-danno Di AteneoPrincipesse e Cham-pagneL’essenza di Vienna

Musei ApertiPotenzaMuseo archeologico e Pinacoteca provin-ciali aperti il 1 genna-io 2011(Museo dalle 15,00 alle 20,00, Pi-nacoteca dalle 15,00 alle 19,00).

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Dom 2 Gen

TANGO IN GALLE-RIA ...”RIFLESSI DI TANGO”TEATRO F.STABILE - SALA DEGLI SPEC-CHI - Potenza - Ore 20:00...una speciale sera-ta di tango argenti-no nella splendida cornice della “Sala degli specchi” Teatro F.Stabile ....Il pathos e l’energia del tango nelle tele di Michele Barbaro...degustazioni...milonga: il tango ballato secondo la tradizione di Buenos Aires...INGRESSO LIBERO“CONTRIBUTO VO-LONTARIO IN BENE-FICENZA AD UNA CASA FAMIGLIA DI POTENZA”

Cometa Festival 2010Teatro Pino – Mo-literno (PZ) - Ore 19:30Il Capodanno…Dell’UnitàCoro Lirico della Pro-vincia di Potenza En-semble F. StabileSaverio Sangregorio, pianofortePasquale Menchise, direttore

Cometa Festival 2010Planetario Osserva-torio Astronomico – Anzi (PZ)-Ore: 12:00Visita al Presepe Po-liscenico Stabile e all’Osservatorio

Astro Del Ciel

Antonella De Vinco, pianoforteRoberta Pagano, so-pranoGiovanni D’Auria, cla-rinettoEnzo Di Somma, bas-so

Bimbi in festaSant’Angelo di Avi-gliano (PZ) - Ore 17:00Il Circolo Sociale L’I-DEA presenta presso l’Oratorio San Giu-seppe di Sant’Angelo di Avigliano (PZ):

Bimbi in Festa

Lun 3 Gen

Rabdom.Arte Potenza - Teatro F. Stabile – Ore: 20:30Presentazione CD di Giovanni CastelliAssociazione Cultu-rale Metropolitan

Mar 4 Gen

Presentazione del libro RITT’ FATT’ di Angela GalassoAvigliano (PZ) - cor-tile Palazzo di Cit-tà (Chiostro) - Ore 19:00

Concerto di Natale - Nasce un BimboPotenza - Galle-ria Civica di Palaz-zo Loffredo – Ore: 19:00

Mer 5 Gen

LIBERASCIENZA promuove Libero-Libro, scambi Li-beri di LIBRIScale Mobili di Po-tenza da via Fran-cesco Tammone a via Mazzini - da via Armellini a via Due Torri - da viale Mar-coni a via del Popo-lo - Potenza

Serata di benefi-cenza UNICEFPotenza - Teatro F. Stabile – Ore: 19:00

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“Buona seconda vita”! Questo è l’augurio che il sito Second Life Italy ci fa dopo essersi presentato con altisonan-ti frasi-slogan proprie della più stereotipica tradizione “aziendalese”, frasi del tipo “100 % risultati!”, “Idee crea-tive!”, o ancora “La migliore compagnia di servizi!”. Ma cos’è questo Second Life di cui tanto si parla e che pre-sto pare soppianterà i social network? Presto detto. Second Life è un mondo virtuale che il fisico Philip Rosedale lanciò nel 2003 presso l’americana Linden Lab. Dal punto di vista tecnico SL ha un’architettu-ra Client-Server e un protocollo, la SecondLifeGrid, che mette in comunicazione tutti i simulator tra loro. Grid e server (Simulator) sono di proprietà della Linde Lab anche se l’apertura del software verso l’ open source ha sicuramente implementato questo universo virtuale. SL si avvale, inoltre, di un motore di ricerca, di un linguaggio di programmazione in-terno l’ LSL (Linden Scripting Language), di un siste-ma di chat e di strumenti di streaming audio e video.L’idea di base è quella di dare la possibilità agli uten-ti, rappresentati da avatar, di vivere una seconda vita. L’iscrizione è gratuita, basta solo essere mag-giorenni e inserire gli estremi della carta di credito per entrare nel Grid mentre per i minorenni è stato creato un Teen Grid. Vi starete chiedendo a che ser-ve la carta di credito se è gratuito? Serve perché in SL rimane la distinzione ricchi-poveri del mondo re-ale, nel senso che ci si può iscrivere in modalità Free senza pagare nulla oppure iscriversi come Premium. In quest’ultimo caso, pagando 10 dollari al mese, si ha la possibilità di avere soldi da spendere su SL che altrimenti vanno guadagnati. Inoltre ai residenti Premium è data la possibilità di acquistare terreni in Mainland. Eh beata ricchezza anche se virtuale!Quindi il meccanismo è abbastanza semplice ba-sta crearsi una sorta di alter ego virtuale e iniziare a giocare, o meglio a vivere, già perché in Second Life non c’è solo divertimento ma si studia, ci si deve trovare un lavoro, comperare oggetti e guadagnare abbastanza da permettersi un terreno e una casa in cui vivere con l’anima gemella incontrata e, perché no, sposata. Visto in quest’ottica ci ricorda un po’ il

gioco The Sims ma qui c’è qualcosa di più. A differen-za dei giochi 3D on line, SL è creato dagli stessi utenti, detti residenti, che hanno tutti gli strumenti per creare nel mondo virtuale dei nuovi contenuti audiovisivi e gra-fici, possono creare oggetti e personaggi di cui hanno i diritti d’autore e possono li-beramente usufruirne. Gli og-

getti creati possono essere venduti usando il Linden Dollar che può essere convertito in dollari americani o in euro , dando vita a una vera e propria economia interna che è monitorata di continuo. Ecco che allora Secon Life non può essere etichet-tato come un semplice gioco virtuale ma è consi-derato a tutti gli effetti un nuovo media che copre diversi settori dall’arte, alla musica, dall’economia al gioco di ruoli. Utilizzando la comunicazione sin-crona e asincrona va a desacralizzare , in perfetto stile di italiano trasmesso o meglio digitato, tanto la scrittura quanto il parlato, tutti possono comuni-care sempre e in ogni luogo senza preoccuparsi del proprio aspetto o della distanza fisica con l’interlo-cutore. Stanno nascendo delle vere e proprie sotto-culture che studiano l’universo simulato di SL inteso come modello virtuale di interazione umana. Questi studi portano all’utilizzo di SL anche con finalità non solo ludiche , si parla di fini educativi quali l’appren-dimento di lingue straniere basti pensare all’Istitu-to Cervantes che ha un’isola su SL dove insegna lo spagnolo ma anche ai cantanti che ambientano qui i loro videoclip fino alla provincia di Roma che ha im-piantato a Mainland il suo Centro per l’impiego. Come è facile immaginare, si sprecano domande sull’eticità e sulla pericolosità psicologica del ricorre-re o meno a una Seconda Vita virtuale per sfuggire una Real Life che, forse, non ci soddisfa abbastan-za. Allora è più facile lasciare a casa il nostro corpo in carne e ossa e assumere con un clic l’aspetto che più desideriamo per vivere una vita tanto sognata quanto irreale. Una sola domanda resta: in un futuro forse nemmeno troppo lontano, avremo tutti dei “Surrogati” come quelli creati dal dottor Lionel Can-ter nel film di Mostow “Il mondo dei replicanti”? Agli avatar-posteri l’ardua sentenza!

// Gaetana Lauria

5 2010 SI ESCE! Potenza

Sognare una seconda vita

SI ESCE! Potenza Cinema www.siesce.it

La banda di Babbi NataleGenere: comico Anno: 2010

Ridere con gusto si può, parola di Aldo, Giovanni e Giacomo. Lo spas-soso trio, diretto da Paolo Genovese, trascorre la vigilia di Natale in un commissariato di Milano per un equivoco. Durante la stesura del verba-le per l’arresto scopriamo le loro esilaranti esistenze. Più che una banda sono una squadra, i “Ciarlatans”, infatti i tre giocano a bocce in ruoli diversi, come nella quotidianità. Aldo, nato a Palermo ma con contaminazioni normanne a parer suo, è un uomo di casa, un mantenuto. Le sue giornate sfuggono tra scommesse perse e la preparazione di piatti succulenti. Giovanni, si proprio lui, ha una doppia vita: due compagne (le brave Lucia Ocone e Antonia Liskova), due città, due lavori entrambi a stretto contatto con gli animali, due suoceri ingombranti. Pensate a una rabbiosa Mara Maionchi narcotizzata e nascosta nel cofano dell’auto-mobile. Una sequenza davvero irriverente. Giacomo è un dottore, vedovo da 12 anni, incapace di reagire al suo malessere a causa di uno spigolo-so “super-io”, sembra preferire alle donne la compagnia dei pazienti. Divertente il suo mostrarsi compiacente con la polizia pur di evitare le sbarre. Spalla efficace Angela Finocchiaro, ispettrice, pronta a impacchettare regali e cucinare tortellini, è inca-strata a lavoro da un collega assenteista. Il film, con flashback ricorrenti, ha un ritmo incalzante, le battute mai noiose o volgari. Una menzione per le colonne sonore, grazie alla splendida voce di Mina e all’inconfondibile sound di Paolo Nutini.

The TouristGenere: azione Anno: 2010

“The Tourist”, per certi aspetti, è tra i film più glamour del 2010. Non solo per l’inedita coppia Depp/Jolie ma per l’incantevole laguna veneziana scelta dalla produzione come location. La storia che con disinvoltura al-terna spionaggio internazionale al sentimentalismo più comune coin-volge Scotland Yard, Interpol, Carabinieri, malavitosi di nazionalità russa: tutti sulle tracce dell’introvabile ladro in fuga, nonché evasore, Alexan-der Pierce.Prima a Parigi poi tra calli e campielli nostrani, Elise/Jolie sembra diveni-re l’esecutrice dei progetti criminali di Pierce fuorviando la polizia, qua-lunque essa sia. Ad accompagnarla, un misterioso insegnante di mate-matica americano Frank/Depp incontrato a bordo di un treno ad alta velocità.La vicenda propone, tra primi piani e dialoghi per lo più, fughe sui tetti rigorosamente in pigiama e inseguimenti in aliscafo, residenze lussuose e abiti sfavillanti, verità palesi e verità nascoste. A dominare la scena una Angelina Jolie, bella senza ombra di dubbio, inespressiva persino nelle scene drammatiche e un Johnny Depp un po’ fuori forma, nella media delle sue performance.Da contorno alle star hollywoodiane alcuni attori italiani: Nino Frassica, con la sua immancabile divisa, sembra stia recitando in “Don Matteo”. Alessio Boni è un esponente attendibile dell’Interpol italiana mentre Christian De Sica interpreta un commissario di polizia corrotto. Neri Marcorè, quasi incredulo, accoglie i due divi nella hall di un hotel sontuoso. E infine Raoul Bova, ricco proprietario veneziano, tenta un approccio con la Jolie ma questa volta non va.

6 2010 SI ESCE! Potenza

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Il cacciatore di aquiloniGenere: drammatico Anno: 2007

Riduzione cinematografica dell’omonimo romanzo di Khaled Hosseini, “Il cacciatore di aquiloni” è semplicemente emozionante. Il film ci guida in un Afghanistan ignoto, da sempre terra di conquista tra sovietici e talebani. Il ritratto di un Paese con i suoi mercati, le sue musiche, la sua religione, si compie negli occhi di due bambini: Amir e Hassan. Il primo, figlio di un benestante nella Kabul degli anni ’70; il secondo, figlio di un servo, non può saper leggere ma sa amare. Perché in Afghanistan, come in molte altre parti del mondo, i diritti sono commisurati all’estrazione so-ciale. Per questo motivo un bambino come Hassan di etnia hazara, per-ciò inferiore, non può accedere alla conoscenza come Amir, pashtun, perciò privilegiato. Ad Amir però manca qualcosa, la stima del padre Baba pronto a giudicare il figlio come indifeso, inerme. Baba è un anticonformista, non riconosce l’autorità religiosa dei mullah e individua un solo peccato: il rubare. Quando si uccide un uomo gli rubi la vita. Se si dice una bugia a qualcuno, gli rubi il diritto alla verità. Il riscatto di Amir agli occhi del padre si attua in uno dei giorni per lui più dolorosi. Da un lato la vittoria alla gara di aquiloni tra le strade festanti di Kabul. Dall’altro gioia e leggerezza sono macchiate dalla violenza subita da Hassan, il quale pur di recuperare quell’aquilone resta vittima di tre ragazzi razzisti ed egoisti. Da allora, Amir che ha assistito immobile alla crudeltà patita da Hassan si allontana dall’amico e dall’Afghanistan all’indomani dell’invasione sovietica. Come profughi, lui e il padre raggiungono il Pakistan. Dieci anni dopo l’ambientazione si sposta negli Stati Uniti, in California, Amir si è laureato, Baba lavora come benzinaio. È strano notare come la comunità afghana, a migliaia di chilometri, si riunisca per riproporre usi e tradizioni della terra natia. Esempio eclatante è la questione d’onore che spinge Baba a chiedere in sposa Soraya, prescelta da Amir, al padre di lei.

La serenità per la nuova unione è interrotta dalla morte di Baba e da una telefonata dall’Afghanistan: Amir può redimersi da un passato vile ritornando a Kabul. Il suo Paese è ormai il luogo delle efferate esecuzio-ni, della desolazione, degli alberi abbattuti, dei bambini abbandonati. E Amir vuole salvare proprio un bambino: Sorhab, figlio dell’amico fedele Hassan, finito nella tana atroce dei talebani. Quel viaggio turberà Amir non solo per un Afghanistan sconvolto, nel quale le persone muoiono lapidate in pubblico durante l’intervallo di una partita, ma per un regime che usa la sua forza contro i più deboli. Un viaggio nel quale Amir scoprirà il segreto del padre, la bellezza di aprirsi all’altro, la necessità di credere in qualcosa che sia Dio, la famiglia, l’amicizia.

Albina Sodo

7 2010 SI ESCE! Potenza

◄ La copertina dell’omonimo romanzo

SI ESCE! Potenza Autori Lucani www.siesce.it

Nessun filo conduttoreCuriosando su internet alla voce “corrente poetica del 2000” ho trovato vari commenti, alcuni interes-santi, altri troppo ottimisti o troppo pessimisti.

C’è chi dice che ama scrivere e si ritrova a “invidiare” quelle epoche di poesie ferventi e di fantasia in cui poeti e letterati si univano insieme e creavano, perché sembra che nel 2000 sia finito tutto, e propone di crea-re una nuova corrente così che anche i posteri avranno qual-cosa da studiare sui poeti del nuovo millenio. Altri rispondono a questa pro-vocazione dicendo che in ge-nere, le correnti non hanno mai prodotto nulla di rilevante e che quelle che oggi vengo-no riconosciute come correnti fondamentali della letteratura sono spesso state ricostruite a posteriori dai critici letterari e composte in gran parte da scrittori che neppure ebbero mai modo di conoscersi.I più pessimisti parlano addi-rittura di morte del verso, in quanto ogni poeta si sente investito di qualcosa di superiore agli altri senza che, molto spesso, la sua poesia avesse niente di così speciale, e che, avendo la poesia lottato contro se stessa per “rinnovarsi”, ha finito col buttare i valori della poesia antica e ri-fiutando ogni genere di schematismi, di regole, di definizioni, ha reso possibile a chiunque diventare poeta pur non avendone, il più delle volte, le capaci-tà, proponendo persino i testi delle pubblicità tele-visive come la nuova poesia. Alcuni, per fortuna, sostengono che non sia giusto dire che non esistono più grandi scrittori, ma che piuttosto la logica mediatica e commerciale li som-merge in un mare di libri inutili e che probabilmente verranno valorizzati solo tra molti anni. C’è addirittura chi è a conoscenza del fatto che i contemporanei di Leopardi leggevano le opere del padre Monaldo e stentavano a riconoscere la gran-dezza di “Giacomo” e che l’intellighenzia francese si

accorse della grandezza di Proust giusto il giorno del suo funerale, quando migliaia di giovani affollavano la piazza antistante la chiesa di Saint-Pierre de Chail-

lot.

E’ proprio vero, dunque, che finchè sarà il mercato a dettare le regole ogni scrittore non sarà mai li-bero di esprimere ciò che sente? Eppure in questa rubrica sto per proporre due poeti lucani che non hanno fatto altro che que-sto. Non fanno parte di nessuna corrente poetica o letteraria, hanno limitato la vendita dei loro libri a li-vello locale e si sono rivolti a case editrici poco famose che non hanno potuto cu-rarne la distribuzione ad alti livelli, però hanno pubblica-to il loro libro, qualcuno lo ha letto e ci avrà anche riso sopra, qualcuno lo ha solo comprato “per beneficenza” o per “amicizia” e non lo ha nemmeno letto, qualcun’al-

tro magari si è soffermato su qualche poesia e ha riflettuto. Ma gli autori hanno scritto esattamente quello che passava loro per la testa.

Sarà che, come dice qualche critico, in Italia abbia-mo il peso di grandi poeti che hanno fatto il vuoto intorno, ma perché costringere l’arte a rientrare in una categoria quando di per sé l’arte è libertà più incondizionata e travolgente? Sicuramente il rischio che si corre è quello di creare una grande confu-sione tra ciò che arte e ciò che non lo è mettendo insieme in un unico calderone mediocrità e ed ec-cellenza, studio e passatempo, sensi e idiozie, ma il lettore esiste apposta per selezionare, e il metro di valutazione sarà proprio lui, che si troverà a definire arte ciò che più gli provocherà emozioni.

// Maria Sabia

8 2010 SI ESCE! Potenza

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“Il Re del Niente”Domenico Lauria è nato a Winterthur, in Svizzera nel 1974 ma vive ormai da 32 in Lucania, prima a Pietra-pertorsa e poi a Potenza.

Scrivere è la sua passione, insieme alla musica, allo sport e ai viaggi, e “il re del niente” è la sua prima rac-colta di poesie, pubblicato nel 2009 dalla casa editri-ce Collana Calliope, il cui tema centrale è l’amore, il sentimento per eccellenza del quale si dice sempre che non esistono parole adatte per spiegarne il vero senso, eppure ha mosso sempre la penna dai più grandi ai più piccoli poeti.

Lauria ama definire le sue poesie “rime da cantasto-rie” avendo uno stile da giullare che si diverte a dare musica ai suoi pensieri, a volte spiazzanti, a volte di una naturalezza e tenerezza disarmanti. “E mi ritrovo qui, coi miei pensieri / la sofferenza mi fa compagnia / ripensando a quei momenti poco sinceri / vissuti con te adesso che agonia”. Questi versi sono l’esem-pio di come la poesia sia per il poeta uno strumento di indagine e di rivelazione della propria intimità più vera, della quale verità si ha sete come un vampiro ne ha di sangue, per il quale “l’ultima alba è vicina / senza bere da quella sorgente / quella scelta è una sorte meschina / per il conte che giace morente”.

La mano che scrive è il “conte vampiro”, che ha a di-sposizione il tempo dell’ispirazione, breve e improv-viso, che trova a volte l’anima impreparata e fa del poeta stesso il re del niente perché la penna, suo scettro, ha lasciato il foglio bianco o pieno di niente. “Io sono il re del niente / Non posseggo nulla / solo pensando a te / la mia mente brilla / non ho tesori / non ho soldati ed armi / ho solo un cuore che spera / che tu possa un giorno notarmi”. Ancora una volta è l’amore che sazia la mente del bisogno di scrivere, di creare, di vivere da “puro sangue” mosso da forza e passione o da “simpatico sbronzo”, ubriaca di emo-zioni e di irrazionalità.

“Il re del niente” è sicuramente un libro piacevole da sfogliare, prima ancora che da leggere; ogni poesia, infatti, è accompagnata dai disegni di Luciano Salva-tore, caratterizzati da segni forti e da colori tenui, e da soggetti che non tradiscono l’identità metafori-ca della poesia ma la arricchiscono di significati e di sensi solo evocati e mai completamente rivelati.

// Maria Sabia

9 2010 SI ESCE! Potenza

▲ Domenico Lauria, autore del libro

▼ Copertina del libro

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Maria Sabia è nata a Potenza nel 1983 ed è laurea-ta in teoria e filosofia della comunicazione. La sua formazione umanistica, da sempre stimolata e mo-tivata da un forte desiderio, se non da un intimo bisogno di conoscere pro-fondamente l’animo umano, ha sicuramente arricchito di contenuti una passione per la poesia che è nata e matu-rata con l’autrice stessa.“Empatia” è la sua prima rac-colta di versi, pubblicata nel 2008 dalla casa editrice Paolo Laurita.

Questo libro esprime la vo-lontà dell’autrice di cono-scere e mettere a nudo tut-te le debolezze e le fragilità dell’essere umano, a partire dalla malattia, per poi arriva-re alla vecchiaia, alla povertà, alla superificialità, al vuoto interiore e alla paura di per-dere l’amore, e lo fa quasi sempre facendo parlare in prima persona le anime della cui essenza si è nutrita e ha nutrito la sua poesia.

Esperienze personali hanno portato l’autrice a vive-re come se fosse propria (per questo empatia) la ma-lattia di persone care, passate attraverso l’hospice, reparto vanto dell’ospedale di Potenza, che lei de-finisce <<l’albero del lutto e del colore, del pianto e della musica, della bestemmia e della preghiera>> che accompagna alla morte i malati terminali men-tre si ostinano a vivere in un corpo che sta morendo e sfidano la morte stessa con la voglia di vivere: <<se lei arriverà questa notte / io non l’avrò né attesa né temuta / e mi troverà viva / a sorridere di soddisfa-zione / per averla bluffata>>.

Il tema della malattia, dunque, è quasi centrale nel libro, ma pur essendo un tema forte non è mai af-frontato in modo retorico o banale, l’autrice non può correre questo rischio in quanto parla di persone a lei molto care che sono riuscite a fare in modo che il

male non banalizzasse le loro vite ma le rendesse im-mensamente speciali, le considera fonte di insegna-mento e di forza inconcepibile: <<solo nel tuo silen-zio / si placa il rumore della mia inquietitudine / e in

silenzio ti dedico con amore / tutta la mia gratitudine>>. È delicato e silenzioso il modo in cui affronta il dolore e la sofferenza, svelando ogni volta la grande dignità con cui vengono sopportati e vis-suti, dignità che manca a chi osa definirsi sano o normale, smascherato e ridicolizzato nella poesia “è normale”, la preferita della poetessa, nella quale dimostra come norma-lità e diversità siano soltanto una convenzione, un’inven-zione, un gioco di parole fat-to dalla natura che si diverte a spostare le sue creature come fossero pedine di una dama infinita, senza spazio e senza tempo, sulla quale tro-vano invece spazio e tempo le semplici cose, che non san-no né di essere normali né di essere diversi, come il conta-dino che dopo essersi lascia-

to cadere su un robusto pezzo di legno per riposarsi e ascoltare il racconto della sua terra <<si aggiusta il cappello e ricomincia a zappare>>, o come <<un pastore / che dopo aver perso la moglie / si era fer-mato a contare gli angoli di una terra / mai stata sua ma che era tutta la sua vita>>.

La poetessa non va a cercare i soggetti delle sue po-esie da nessuna parte se non nella propria famiglia, nella propria quotidianità, e i suoi versi rendono spe-ciale e immortale ognuno di loro: <<ti ho fatto un centrino perché tu possa ricordarti di me / e regalar-mi l’illusione di rimanere qui / con te e i tuoi figli / per sempre>> facendo dell’arte incompleta e imperfet-ta <<espressione sublime / nella tensione della non regola>> ed <<espressione più alta / della non vita che vive>>.

// Leonardo Pace

10 2010 SI ESCE! Potenza

“Empatia”

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L’almanacco del Calcio LucanoContinua a destare interesse e curiosità l’Almanacco del Calcio Lucano scritto da Antonio Valinoti e presentato in questo mese di dicembre a Potenza, presso la sede del Comitato Regionale della Figc-Lnd Basilicata.

Dopo l’esordio in formato multimediale relativo alla stagione 2008/09, l’Annuario del campionato 2009/10 si presenta in formato cartaceo. Sono ben 320, infatti, le pagine che racchiudono tutto il calcio regionale: dalle squadre professionistiche a quelle che militano nel campionato interregionale, dalle compagini partecipanti ai campionati regionali, a quelle di calcio a 5 e del calcio femminile.

Classifiche, risultati, promozioni e retrocessioni oltre che tutti i tecnici, i calciatori ed i dirigenti delle società su menzionate le cui fotografie compongono un album unico nella panorama editoriale della nostra regione.

Un volume che ha suscitato il vivo apprezzamento da parte del Presidente del Comitato regionale di Basilica-ta Piero Rinaldi. «Abbiamo patrocinato quest’opera e siamo davvero grati a Valinoti per questa ‘nuova fatica’ editoriale realizzata con maestria e pazienza certosina. Essa riesce ad esaltare i protagonisti del movimento calcistico lucano offrendo non solo dati, ma anche le loro foto – ha affermato Piero Rinaldi. L’almanacco, infat-ti, non è soltanto un utile mezzo di informazione per gli addetti ai lavori, ma è anche un ricordo per tutti coloro che, con responsabilità diverse, offrono il proprio contributo per il buon funzionamento dell’intero sistema calcistico regionale».

E’ toccato, poi, all’autore illustrare nel dettaglio il lungo e paziente lavoro che ha portato alla realizzazione dell’Annuario del campionato 2009/10 oltre che le ragioni che lo hanno spinto ad intraprendere questa non facile iniziativa editoriale. «La passione per il calcio dilettantistico della mia regione, accompagnata alla voglia di comunicare il lavoro svolto da tanti appassionati di calcio – ha spiegato Antonio Valinoti- ha rappresentato la molla che mi ha spinto a cimentarmi, ancora una volta, in un’iniziativa che spero riscuota ancora più succes-so di quello avuto con la prima edizione. Si tratterebbe di una entusiasmante iniezione di fiducia indispensa-bile per la continuazione di questa esperienza editoriale negli anni futuri».

Per chi volesse acquistare l’opera o avere maggiori informazioni sulla stessa, può trovarle sul sito www.alma-naccocalciobasilicata.it oppure inviando una email a [email protected]

La Redazione.

Fonte:www.figcbasilicata.it

// Mario Latronico

11 2010 SI ESCE! Potenza

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omRedazione del “SI ESCE! Potenza”