Shiatsu NOTIZIARIO - Il Dojo · di acquisire una tecnica originale di auto applicazione per il...

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FEBBRAIO 2012 Riservato ai soci NOTIZIARIO Shiatsu Cultura Attualità Tecnica Informazione Shiatsu

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F E B B R A I O2 0 1 2Riservato ai soci

NOTIZIARIO

Shiatsu

CulturaAttualitàTecnicaInformazione

Shiatsu

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2 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

SEMINARIO

Nel corso di questo seminario, gli sta-gisti scopriranno e sperimenteran-

no nuovi approcci psico-corporali alfine di acquisire una tecnica originale di auto applicazione per il mantenimento della salute.

Analisi in profondità delle tecniche spe-cifiche di pressione in Kiyindo Shiatsu (controllo della postura e della proiezione dell’energia, analgesi attraverso il tocco, relazione triangolare e similitudine)

Protocolli distinti e studio di casi:dolore del dorso, della nuca, del bacino, gambe/braccia e gomito/ginocchio.

Sabato 24dalle ore 9.30 alle 13.30e dalle ore 15.00 alle 18.30

Domenica 25 dalle ore 9.30 alle 13.30e dalle ore 15.00 alle 17.00

Ore 17.00 Feel back

PROGRAMMA

Kiyindo Shiatsu® si preoccupa di sviluppare una forma di toccare che riduce al massimo il dolore.

Kiyindo Shiatsu® permette di eliminare le tensioni e procura al ricevente un sollievo rapido, di libera-zione delle sue articolazioni.

Basato su una tonificazione dell’energia in profon-dità, Kiyindo Shiatsu® ha un’azione preventiva notevole.

Che cos’è il

Kiyindo shiatsu?

Tra struttura ed energia, mobilità delle articolazioni e tonificazione dell’energia

Francese, nato a Nantes, vive

e lavora a Strasbur-go. Si è dapprima di-plomato come Educatore per Bambini portatori di Handicap, quindi in Mu-sicoterapia. Ha lavorato e studiato a lungo in Giappone con i Percussionisti Kodo dell’Orche-stra Filarmonica di Tokio. Durante quel periodo ha iniziato a studiare Yin Shiatsu e Agopuntura presso la Clinica Akahigedo e la Scuola di Me-dicina Orientale di Tokyo con Takeuchi Sensei, proseguendo per sette anni questa formazione. Ritornato in Francia ha fondato il “Centre de Shiatsu Energétique”, a Strasburgo, dove conti-nua ad insegnare e praticare lo Yin Shiatsu.

24 / 25 Marzo 2012Sicilia

Hotel POMARAVia vittorio veneto, 84

Tel. 0933.976976 - Fax. 0933.977090E-mail: [email protected]

S. MICHELE DI GANZARIA (CT)

Caratteristiche Seminario:• Riservatosoloaallievidi3°annoeprofessionisti

shiatsu.

• RiconosciutocomeaggiornamentoCOSCollegio Operatori Shiatsu

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3NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Sommario

Hanno collaborato:Giuseppe Montemagno

Angela GargiuloMaria Luisa ReinaCettina Imbroscì

Letizia PappalardoConcetta SpadaroRiccardo BianchiMimmo Natuzzi Carmela Patania

Ada CatalanoVitalba Di Giovanni

Stampa e progettazione grafica:Arti Grafiche Etna - Catania

SEDE LOCALE CALTANISSETTAA. S. D. E CULTURALE

via S. Candura, 59 - cell. [email protected]

SEDE LOCALE SANTERAMOIN COLLE (BA)

A. S. D. E CULTURALEvia Cirene, 11 - cell. 3338501437

[email protected]

SEDE LOCALEIL DOJO AUGUSTA

A. S. D. E CULTURALEc.da Vignali, via delle Zagare, 3

cell. [email protected]

SEDE LOCALE IL DOJO TRAPANIA. S. D. E CULTURALE

via del Legno, 124 cell. 3408889277 - 3298615364

[email protected]

4 Il Trattamento secondo la diagnosi familiare

6 14°SeminarioShiatsu

7 Biotransenergetica

11 Formazione assistenti

12 Esami istruttori

14 Seminario rachide cervicale sorrento

18 Esami 3pp

20 Esami 2pp

21 Dimostrazione sorrento

24 Corsi 1pp

26 Erboristeria

28 Blu serena

32 La respirazione

33 La respirazione di ricettività

35 Racconti zen “La mente scimmia”

37 Shiatsu, counselling con...tatto

Scuola affiliata CSEN

Sede CentraleA.S.D. E CULTURALE

v.le Autonomia 57 - 95041 Caltagirone CTTel/fax 0933.55885 - cell.339.4916004

www.ildojo.eu - [email protected]

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più insignificante e carpirne lo spirito in un atmosfera pulsante, potete immaginare come si era ben predi-sposti ad aprire il proprio cuore.Questa volta, il Maestro ha superato se stesso met-tendo a nostra disposizione il suo sapere, ne abbia-mo fatto tesoro prendendo quante più informazioni possibili e a dire il vero anche noi siamo stati allievi attenti, apprendendo ed interiorizzando quanto lui ci ha insegnato.Straordinario prendere consapevolezza di come le nostre relazioni quelle familiari innanzitutto e con l’ambiente di vita poi possano influenzare le nostre condizioni di vita e soprattutto il nostro equilibrio psico-fisico e come alcune figure e la loro influenza sul nostro essere porteremo dentro per sempre a vol-te ci illudiamo di rimuovere ma invece è tutto bello sistemato dentro di noi in tanti cassettini, ma prima o poi quei cassetti torneranno ad aprirsi, l’unica cosa che sarà cambiata saremo noi ed il nostro modo di rapportarci ad essi.Straordinario ancora il ricostruire la nostra storia di vita attraverso la struttura dei piedi, ne siamo rimasti incantati come bambini, che attenti e stupiti, ascol-

tano una storia, questa volta la propria bella o brutta, sofferta o felice, ma pur sempre la propria storia, sei grande Maestro.Anche questa volta si è creata un’atmosfera bellissima di ami-cizia, di condivisione, tutti stretti in un unico abbraccio perchè al di là di una disciplina di vita di opportunità ancora una volta viene fuori uno spiccato senso di amore per quello che si fa e che ti spinge a fare 15 ore di viag-gio, ancora una volta torna ad essere protagonista Lei l’amore THE POWER OF LOVE, il pote-re dell’Amore e mentre scrivo mi commuovo, ma va bene così è bello emozionarsi significa essere vivi dentro grazie Maestro Giu-seppe, grazie Maestra Anna da parte tutti noi, grazie di cuore.

Si parte per questa nuova avventura che in verità affascina tanti ma credo che non occorra solo

curiosità ma consapevolezza ed essere pronti ad ac-cettare ed eventualmente intervenire su disarmonie che si sono create nel nostro corpo e quanto la rela-zione familiare, le relazione con il proprio ambiente di vita abbiano influenzato la nostra crescita, ma soprat-tutto mettersi in discussione e iniziare ad esplorare la liberazione del proprio SE’.Ebbene ci sono stati dei coraggiosi, un bel gruppo va-riegato e ne era per tutti i gusti appunto per questo ancora più interessante mescolare poi i punti di vista in base alle esperienze di vita vissuta.È stato un Seminario magico per le persone, ma an-che per il luogo che gentilmente un nostro caro amico ha messo a nostra disposizione una struttura bellis-sima, CIRCOLO DEI FORESTIERI, che superba af-faccia sul porto turistico di Sorrento, circondata da alberghi di lusso importantissimi di fronte il golfo di Napoli, il Vesuvio e la magica isola di Capri.Ebbene in questo contesto di Sorrento che rappresen-ta un’incantevole cornice naturale, dove le meraviglie vanno contemplate a lungo alla ricerca del particolare

Il Trattamento secondola diagnosi familiare

SEMINARIO SHIATSU 9/10/11 Dicembre 2011 - SORRENTO

di Angela Gargiulo

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Quanto ha influenzato (o influenza) il rap-porto, la relazione familiare nella nostra crescita, nella nostra vita; e quali sono i blocchi i nodi e le disarmonie che si sono creati nel nostro corpo, e come intervenire per rimuoverli o allentarli.Attraverso la diagnosi sull’addome e il trattamento sulle fascie comunicanti ri-muoveremo o allenteremo questi blocchi presenti nel corpo.

Nella loro formazione e nella fisiologia del loro svi-luppo e della loro attività secondo la Medicina

Tradizionale Cinese, gli organi sono sensibili a diversi tipi di energia, dai quali sono più o meno influenzati, a seconda dell’intensità di quella stessa energia e a seconda della condizione a loro propria.Uno dei tipi di energia che, per la sua continua pre-senza e per la sua intensità, influisce grandemente sulla conduzione degli organi è senz’altro quello crea-to dalle relazioni dell’individuo con il proprio ambien-te di vita e più precisamente con il proprio ambiente familiare. Queste relazioni creano, fin dall’inizio della vita dell’essere umano, una serie di stimoli di diver-so carattere ai quali egli è chiamato a rispondergli. Dalla naturalezza e dalla positività o meno di queste risposte deriva la possibilità che si formino, all’interno

dell’organismo, alcuni “nodi” non risolti che possono manifestarsi con un cattivo funzionamento degli or-gani e con una loro sintomatologia specifica.La relazione fra ogni coppia di orga-ni e un tipo particolare di rapporto familiare, serviranno all’operatore per specificare e ad approfondire la sua ricerca , ma soprattutto servirà al ricevente come uno strumento in più per la comprensione della sua condizione e per la trasformazione di quei nodi che sono alla base, non solo dei suoi disturbi fisici, ma an-che dell’impedimento a una com-pleta liberazione del se.

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XIV SEMINARIO SHIATSU

1 / 2 / 3 LUgLIO 2011

RIEQUILIBRIO E ARMONIZZAZIONE ENERGETICADELLA TESTA E DEGLI ORGANI DI SENSO

È in comunicazione con tutti gli or-gani del nostro corpo, ma all’in-

terno di questo, la sua condizione è influenzata, in modo particolare, dal-la presenza di una corretta atmosfera addominale (e di conseguenza alle condizioni dell’intestino) e dalle zone a questa più direttamente collegate:le mani e i piedi. A fronte di una condizione di abbassamento delle funzioni intestinali (per esempio, la stitichezza o l’ec-cessivo accumulo di feci stagnanti) si riscontra sem-pre un abbassamento dell’atmosfera dell’addome. Quest’alterazione, attraverso il coinvolgimento dei muscoli, dei nervi e della colonna vertebrale, si tra-smette fino alla testa, dando origine ad una tensione interna che arriva a spostare le ossa del cranio e dare disturbi di vario tipo, generalmente accompa-gnati dal dolore. Le principali zone di diagnosi sono:• La nuca•L’area all’orecchio, •Le sopraciglia•Il bordo degli occhi•I muscoli della mandibola, •I muscoli del collo•Le tempie Se per la risoluzione dei disturbi localizzati della te-sta è sicuramente importante arrivare ad individuare l’organo che ne è la causa, l’alterazione dell’atmo-sfera addominale ne costituisce sempre un elemen-to contiguo. In altre parole, perché diminuisca la tensione alla testa, bisogna aumentare l’atmosfera nell’addome, soprattutto nelle situazioni croniche.

LA

TE

STA Zone collegate per la diagnosi ed il trattamento

TESTA

• Le tensioni e il dolore dalla mandibola e dal collo si trasmettono sulla parte alta del petto, alle clavi-cole;

• Il terapista nel trattamento della testa non deve fis-sarsi nel trattare solo le spalle e il dorso ma anche l’addome e le lombari, proprio per aumentare la pressione atmosferica sull’addome;

• Piedi e mani.

Giuseppe Montemagno

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Qualcuno che legge ha già sperimentato in qualche seminario che cosa sia la Biotransenergetica, ma

per i più Biotransenergetica è una parola ed una pra-tica sconosciuta per cui ritengo opportuno riassumere molto brevemente che cosa sia.

La Biotransenergetica (B.T.E. ) è una disciplina psico-spirituale elaborata da P.luigi Lattuada, medico e psicoterapeuta e dalla moglie Marlene Silveira, psi-cologa, sciamana brasiliana. Costoro unendo le rispet-tive “conoscenze” : la parte ritualistica della spiritualità afro-brasiliana lei e gli insegnamenti della psicologia moderna lui, hanno elaborato appunto questa discipli-na, questa pratica, questo studio, questa formazione, tra l’altro riconosciuta dal MIUR ( Ministero Istruzione Università e Ricerca ) come scuola di specializzazione in psicoterapia.

La moderna Psicologia Transpersonale ( e la for-mazione in B.T.E. è una formazione in Psicologia Transpersonale ) integra l’esperienza della psicologia occidentale con le tradizioni mistiche orientali basate sulla meditazione e con quelle sciamaniche basate sul contatto diretto con le Forze della Natura.

Lo sciamanesimo è il sistema più antico e più diffu-so nel mondo per la ricerca della trasformazione della coscienza; ricerca attraverso lo sviluppo dell’intuizio-ne, del potere personale che deriva dalla realizzazione spirituale e dal profondo rispetto per la natura e tutti i suoi esseri sia visibili che invisibili.

La B.T.E. ha profonde radici nella tradizione sciamanica afro-brasiliana, tradizione in cui l’unità fondamentale del creato è espressa dagli Orixas.

Gli Orixas, le Forze Elementali della Natura, le forze che reggono il mondo, altro non sono che una manifestazione dell’esistenza.

Ogni Orixas rappresenta particolari caratteristiche del comportamento uma-no, particolari attitudini e potenzialità.

Dal punto di vista psicologico gli Orixas possono es-sere considerati le forze archetipiche che caratterizzano le diverse strutture della personalità.

La B.T.E. si prefigge di conoscere queste forze sim-boleggiate dagli Orixas, sperimentarle in noi, imparare a viverle senza esserne travolti o condotti, imparare a condurle per poi arrivare a trasformarle in qualcosa d’altro: cura per i nostri disagi sia fisici che psichici, risorse per la nostra vita, risorse per la nostra creatività spirituale ecc.

Spesso la voglia di “volare” in posti lontani, rispon-de ad una imprecisa esigenza di andare in cerca di qualcosa che vada al di la di un vivere quotidiano in-soddisfacente, banale e banalizzato. Il vero volo però, la vera avventura, non è mai esterna, ma interiore, alla ricerca di un’interezza perduta che vogliamo ritrovare per diventare veri, unici e consapevoli padroni della nostra vita.

Ecco perché i seminari di B.T.E. sono rivolti a tut-ti coloro che si sentono ricchi dentro, a coloro che si sentono sopraffatti dalla loro sensibilità eccessiva e che non sanno cosa fare; a coloro che vogliono vivere e sperimentare stati di coscienza non ordinarie e voglio-no imparare a sviluppare e gestire la loro ipersensibi-lità ed i loro talenti che a volte non sanno neppure di possedere.

Ne seminari di B.T.E. in cui si lavora ogni volta con-tattando e sperimentando l’energia di un’Orixà diver-so, si propongono esercizi psicofisici reichiani e gestal-tici, nonché danze, canti, mantras, tecniche che vanno dal contatto con le Forze Elementali della Natura, alla transe, alla ricerca della visione, agli spazi superconsci del silenzio della meditazione, alle cerimonie rituali ar-caiche , ai viaggi sciamanici.

Dopo questa seppur breve descrizione di cosa sia la B.T.E., mi sembra ora giunto il mo-mento di scrivere e descrivere qualco-sa sull’ultimo seminario effettuato.

SabatoIl sabato pomeriggio si inizia come

al solito con il rituale di accoglien-za nel luogo di lavoro in cui prima dell’ingresso, ognuno viene defumato col fumo di erbe sacre.

Tutti si siedono in cerchio e viene presentato l’Orixà con cui si lavorerà: Jansà.

Jansà signora e padrona di tutte le energie dell’aria. Spirito di libertà,

guerriera contro ogni ossessore, libera dalle energie che disturbano fisicamente e psichicamente. Jansà, il soffio che anima il vivente e che lo attraversa tramite il respiro, pertanto rappresenta il principio di libertà dal momento che il soffio dell’esistenza si muove incessan-temente e non può essere arrestato. Si muove libero e muovendosi, libera e porta ovunque leggerezza e fre-schezza. L’archetipo nell’umano è una donna audace, forte, autoritaria e libera.

Tengo a precisare che l’energia di un Orixà, a pre-

SEMINARIO DI BIOTRANSENERGETICA

di Franco Castellaccio

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scindere dal loro sesso, viene avvertita e sentita da tutti. Ciò per far capire, per esempio, che l’energia di Jansà pur avendo come archetipo una donna, é anche energia del vento, del-la libertà, quindi senza sesso, può essere sentita ovviamente anche dagli uomini oltre che dalle donne.

Ci si alza in piedi e te-nendosi per mano si canta il mantra degli Orixas, mantra di richiamo e di saluto degli Orixas che ci assistano nel lavoro che seguirà per tutto il seminario.

A questo punto i partecipanti si bendano e si accin-gono a danzare.

Il motivo per cui ci si benda è conducibile ad un aiuto a che il partecipante non venga influenzato dagli sguardi e giudizi degli altri e si possa così lasciare anda-re alle sensazioni, alle emozioni che arrivano.

Inizia la danza di “descarrego “. Danza che oltre al richiamo delle Forze Elementali, delle energie degli Orixas, è una danza in cui, attraverso un mudra ( gesto ) ben preciso tutti i problemi, tutti i pensieri negativi, tutte le avversità che ci affliggono si scaricano a Madre Terra che restituirà il tutto in energia po-sitiva. Infine ci si lascia trasportare dalla musica, permettendo al corpo di esprimersi nella dan-za senza giudizio alcuno. Quando la musica si ferma, si fa un esercizio di visualizzazione in cui si raccoglie l’energia pulita, energia curativa da Madre Terra e la si porta nel nostro corpo, lì dove si sente ci sia bisogno. Segue sdraiati un rilassa-mento con una musica.

Ora seduti si passa a fare una pratica chia-mata “ della seconda bocca “ esercizio psicofisi-co che viene utilizzato per favorire la liberazione dagli ossessori, o pensieri negativi. Così come il vento spazza le nuvole o trascina le foglie, allo stesso modo il respiro libera da ciò che annebbia e appesantisce la mente. Come il fluire dell’aria purifica l’ambiente da qualsiasi pesantezza, così il respiro puri-fica il corpo-mente da tutto ciò che inquina. Purifica il corpo dalle sue tensioni, l’anima dalle emozioni bloc-cate, la mente dai pensieri e dai conflitti irrisolti. Segue un rilassamento con musica.

Si continua e ci si stende sdraiati in cerchio con la testa rivolta verso il centro e ci si prepara ad effettuare un viaggio sciamanico. Un viaggio di visualizzazione in cui il ritmo costante del tamburo, che ricorda il batti-to cardiaco, accompagna le parole del conduttore che portano ad entrare in uno stato alterato di coscienza e vivere in un sogno determinate situazioni e che fanno “ sentire “ l’energia dell’Orixà, oltre che essere rivelatrici di alcuni stati della nostra più intima essenza.

Dopo il viaggio al suono di una dolce musica,

ognuno raccolto nel suo intimo ascolta i pensieri, le sensazioni, le emozioni, magari fino ad ora represse, che vengono fuori.

E’ giunto il momento di danzare in onore di Jansà, l’Orixà della libertà, la cui energia si è percepita nel viaggio sciamanico. La danza inizialmente è fatta con precisi movimenti delle mani e del corpo, movimenti che si ripetono fin quando non si è dentro la danza, fin quando non si è la danza stessa. Soltanto allora si aprono le ali per volare il proprio volo, seguire il proprio vento; può essere un brezza leggera, un caldo scirocco, un vento impetuoso. Può essere un timido aprirsi di ali, un volo di ricognizione per provare la forza delle

proprie ali, oppure un lungo viaggio alla scoperta di nuove terre. Entrare nella vibrazione di Jansà significa entrare nella qualità della leggerezza, del non attacca-mento, del distacco e del flusso.

Dopo la danza, sdraiati, un meritato riposo in cui comunque si continua a sentire la vibrazione, l’energia dell’Orixà.

Segue a coppie “il massaggio d’aria“, un massag-gio in cui le mani, come l’inafferrabile fluire del ven-to, scorrono sul corpo del compagno, senza toccarlo, spazzando via ciò che ristagna.

DomenicaSi ricomincia il seminario con una danza che inizia

su due file parallele per poi continuare in un cerchio in cui ci si tiene per mano e si prosegue a danzare con leggerezza lasciando che si esprima l’energia infantile, semplice, gioiosa e pura.

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9NOTIZIARIO Il Dojo 2012

In questo seminario si fa qualcosa di diverso dal solito, infatti si esce e ci si reca in un bosco.

Ognuno, attento alle percezioni, vaga per il bosco raccogliendo un sasso, un legno e un fiore che hanno attirato particolarmente la sua attenzione; cose che in seguito conserverà e che potranno avere un partico-lare significato per se stessi. Al suono del tamburo tutti tornano nel luogo dove nel frattempo è stato preparato un cerchio con al centro il Fuoco in cui vengono bruciate delle erbe sacre. Ci si prepara ad un rituale : “Rituale di Liberazione “. Questo rituale ha l’intento di restituire all’Universo ciò che ci è servito nella nostra vita ed ora non ci serve più. Può essere una paura: la paura di essere rifiutato, la paura di non valere, la paura di non essere amato. Può essere un sentimento: come il rancore, la delusione, un attacca-mento come il vittimismo. Può essere un lato del carat-tere come l’orgoglio o la vanità. Si può anche sentire giusto per noi lasciare andare una persona sia viva che morta.

In cerchio si canta il mantra degli Orixas poi viene distribuito un foglio in cui scrivere ciò che si vuole la-sciare andare. Ognuno si raccoglie in se stesso e scrive ciò che viene dettato dal proprio cuore. Quando tutti hanno ultimato, uno alla volta ci si reca di fronte al fuoco in cui si getta il foglio e si aspetta che bruci confi-dando che il fumo porti al cielo ciò che è stato scritto.

Tutto è accompagnato dal ritmo del tamburo. Si rientra nel luogo dove si è iniziato il seminario e

ci si prepara ad un altro esercizio psicofisico: ripensan-do al viaggio sciamanico del giorno precedente, ognu-no disegna su un foglio nelle forme e con i colori che meglio crede, come percepisce, come sente, la sua “ Libertà “ . lasciando che la sua mano venga mossa dal cuore, senza alcun giudizio critico, senza che subentri la razionalità.

Finiti i disegni ( che ognuno conserverà ) ci si prepa-ra ancora a danzare; questa volta si danzerà la “Danza della Vita “

Tra i rituali di guarigione praticati dagli sciamani, la danza è lo spazio aperto attraverso cui lo spirito celebra l’esistenza dentro di noi. Attraverso la danza noi alteriamo la nostra coscienza ed entriamo in una nuova realtà, quella che si può chiamare “il mondo dello spirito”, oltre il tempo e lo spazio, dove tutto è

possibile. La danza è un’occasione per oltrepassare i confini imposti dai nostri cinque sensi e ricollegarsi ad una dimensione della quale spesso avvertiamo l’esi-stenza, ma che nello stato ordinario di coscienza non riusciamo a percepire. Mentre il corpo danza, l’anima viaggia tra i ricordi, non curante dei limiti di questa vita, non curante dei limiti di spazio e tempo. Nell’esta-si della danza si elimina la separazione tra questo e l’altro mondo. Una forte energia si risveglia, una forte vitalità si espande e attraverso il movimento, liberato-rio, guarisce il nostro corpo, la nostra anima la nostra mente e la nostra più intima essenza.

Finita la danza, esausti, ma felici, ci si siede in cer-chio e inizia così la parte finale del seminario; è il mo-mento della “condivisione”. Momento in cui ognuno, se vuole, condivide con gli altri le esperienze che ha vissuto nei due giorni trascorsi insieme.

La condivisione è un momento che ci fa rende-re conto di come, a volte, problemi che per ognuno sembravano insormontabili, nell’ascoltare gli altri, ci si rende conto di come così non sia e che è possibile invece superarli.

La B.T.E. aiuta a capire se stessi, aiuta a superare dei problemi, a trovare delle spiegazioni alle nostre più intime domande, a diventare guaritori della propria anima, a diventare sciamani di se stessi.

Finita la condivisione, ci si alza in piedi e tenendosi per mano si canta il mantra di chiusura.

Questa è stata un po’ una veloce panoramica dell’ultimo seminario.

Chi legge può rendersi conto, forse, di che cosa sia e che cosa si faccia in un seminario di Biotransener-getica, ho quindi cercato di descrivere le diverse prati-che, i diversi esercizi che si fanno, ma ovviamente non posso e non voglio descrivere le sensazioni personali e soggettive che ognuno prova; le emozioni, i ricordi, le gioie, i dolori, la tristezza, la felicità, la gioia. Ognuno serba con se tutto ciò, e tutto ciò che viene detto all’in-terno del seminario, rimane chiuso nel cerchio; è de-ontologicamente corretto non parlare delle emozioni altrui al di fuori del contesto del seminario stesso.

Condurre i seminari non è certamente facile e ri-chiede un notevole impegno. Si deve essere in grado di gestire ogni situazione che si presenta, si deve essere in grado di dare delle risposte, e si deve saper intervenire

e stimolare la persona a tirar fuori ciò che essa vuol dire e, con il massimo rispetto, aiutarla ad esprimere ciò che a volte si ha difficoltà a tirar fuori.

Chi conduce non deve essere in-gombrante; quanto più la figura del terapeuta sta dietro le quinte, tanto più sul palco del seminario e della vita si dà spazio, si da l’opportunità alle persone di far emergere la pro-pria personalità, la propria vera es-senza.

Questa è la Biotransenergetica !

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10 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Strategia di lavoroRicerca della manifestazione jitsu più evidente sull’addome,

u Ascolto l’addome con i due palmi, verifico, dove arriva il respiro, se nella parte alta o bas-sa del ricevente.

vInvito il ricevente a portare l’attenzione sulla zona congestionata e a respirarci sopra.

w Provo a cambiare la zona più congestionata, trattando l’addome.

x Verifico il cambiamento

y Mantengo la pressione statica sulla zona con-gestionata e apro i rubinetti all’estremità del corpo.

Il trattamento in sedazione avviene prendendo in considerazione nel nostro Uke il suo addome

e le sue estremità, mani e piedi, il lavoro ci permetterà di scaricare i suoi eccessi come zone Jitsu tensioni, nodi e dolori.

La visualizzazione mentale che l’operatore utilizzerà durante il trattamento sarà di immaginare l’addome come un grande serbatoio, mentre le dita delle mani e dei piedi come dei rubinetti.

Questo serbatoio sarà funzionale nel momento in cui è capace di distribuire le proprie risorse in tutto il corpo, per adempiere il proprio ruolo.

Ma se si presentassero delle difficoltà, la sua funzionalità sarà alterata del tutto o in parte e non assolverà più il suo compito.

Per rimettere in attività il serbatoio, allora utilizzeremo i rubinetti che saranno aperti del tutto o in parte, così facendo si ristabilirà la sua corretta funzionalità.

Hotel POMARAVia Vittorio Veneto, 84Tel. 0933.976976 - Fax. 0933.977090E-mail: [email protected]. MICHELE DI GANZARIA (CT)

M° GIUSEPPE MONTEMAGNOFondatore della scuola per operatori Shiatsu “Il Dojo”

trattamentoin Sedazione

Riequilibrio della manifestazione Jitsu

Serbatoi e rubinetti

Seminario Shiatzu

VENERDÌ 06 dalle ore 15.00 alle 19.00

SABATO 07 dalle ore 9.00 alle 12.00 dalle ore 15.00 alle 18.00

DOMENICA 08 dalle ore 9.00 alle 12.00 dalle ore 15.00 alle 17.00

a) Aperto a tuttib) Riconosciuto come aggiornamento COS Collegio Operatori Shiatsu

06 / 07 / 08 Luglio 2012

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11NOTIZIARIO Il Dojo 2012

L’assistente shiatsu Il Dojo accompagna nel percor-so didattico l’insegnante abilitato dalla Scuola che

dirige il corso. E’ responsabile insieme all’insegnante del cartaceo, del materiale didattico, del materiale lo-gistico e durante il corso svolge prevalentemente la figura di Uke (colui che riceve il trattamento). L’assistente è anche chi aspira dopo un tirocinio for-mativo pratico teorico, ad una qualifica professional-mentepiùevolutaquelladiInsegnantedi1°livello.

Lo scorso anno, quasi nello stesso periodo di gennaio,

durante un breve viaggio da San Michele di Ganzaria a Catania, mi trovavo insieme alla giornalista Mara Di Maura che, senza saperlo mi ha intervistata ed io, raccontando di me, avevo espresso il desiderio di trasformare il mio centro affiliato all’A.S.D. “Il Dojo”, in un luogo dove si potevano svolgere, oltre ai trattamenti, anche i corsi di Shiatsu. E così i sogni si sono avverati; lavorando con impegno e costanza ho intrapreso il percorso per diventare istruttore. Attualmente sono assistente e collaboro con l’insegnante Ma-ria Luisa Reina,a Marsala per il primo percorso professionale e con l’insegnante Ottavio Andalo-ro, anche questo un primo percorso professionale che si svolge a Capo D’Orlando, proprio nel mio centro che prende il nome di Fior di Loto.

A Marsala da Maria Luisa, che guida abilmen-te il corso, mi sono trovata intimorita e spaventa-ta, ma, impegnandomi attivamente, ho superato l’impatto, seguendo con attenzione la lezione, im-parando da lei e impegnandomi al massimo.

Ora sono felice di poter vivere insieme, alle persone del mio gruppo, una esperienza nuova ed emozionante.

Con Maria Luisa abbiamo avuto da sempre un ottima intesa e l’amicizia che ci lega ha facilitato questo nuovo compito.

Parlando insieme le ho proposto di stare unite per il benessere del gruppo e così le persone pre-senti mi hanno accolta, facendomi sentire a mio agio, ed ogni incontro è una scoperta e la nostra conoscenza diviene sempre più profonda. Ed ora,

che siamo alla fase conclusiva del corso, ci sentiamo di vive-re in una grande famiglia.

I miei grazie sono rivolti allo shiatsu, alla buona vo-lontà e all’entusiasmo di tutti i partecipanti, agli istruttori che mi hanno scelta come as-sistente;

alla scuola “Il Dojo” e alla sua organizzazione.

Un grazie va sopratutto al maestro Giuseppe Montema-gno che offre a tutti noi l’op-portunità di crescere ed im-parare, insegnare ed amare.

Lo shiatsu è un dono me-raviglioso e chi lo intraprende sperimenta il cuore.

CORSO ASSISTENTICettina Imbrosci’

Il corso prevede trentacinque ore di forma-zione teorica in aula con il Capo Scuola.

Requisiti richiesti per essere riconosciuti come socio assistente.

1. Diplomadi3°PercorsoProfessionaleIlDojo2. Iscrizione ad una associazione professionale di

operatori shiatsu (APOS,FIS,COS ECC.) 3. Frequenza obbligatoria corso assistente

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12 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Dal 7 al 10 luglio 2011 a San Michele Di Gan-

zaria ho conseguito l’esame di istruttoreShiatsudi I° livelloconaltri trecolle-ghi: Angelo Ragalmuto, Concetto Assenza, Do-menico Perniola. Per noi esaminandi sono stati quattro giorni d’intenso e istrutti-vo lavoro e, nonostante la nostra età, sembravamo dei ragazzini alla nostra prima esperienza con gli esami. Le giornate sono state ben articolate: a tur-no, dovevamo dimostrare di saper ben gestire una classe formata proprio in quell’occasione dagli esami-natori e dai futuri assistenti.

Con una serie di varie esperien-ze ed esercitazioni, dovevamo:1) saper distribuire, in modo appropriato e con

precisione cronometrica, il tempo a nostra disposizione: quest’ abilità ci avrebbe per-messo poi di saper suddividere il program-madiI°livellonell’arcoditempoassegnatoci(sei incontri di dodici ore ciascuno distribuite nell’arco di sei mesi);

2) saper dimostrare di avere piena padronan-za e buona competenza degli argomenti da trattare e anche saper esporre e delucidare con parole appropriate, le posizioni da utiliz-zareduranteiduekatachesistudianoalI°livello: HOKONOKATA e TAIJUNOKATA;

3) far comprendere prima con l’esposizione e poi con l’esecuzione i principi basilari dello Shiatsu: perpendicolarità, costanza, concen-trazione;

4) saper gestire la classe durante l’esecuzione di esercitazioni Yoga, Do In, Respirazioni, Me-ditazione;

5) mettere in evidenza le differenze esistenti con altri trattamenti apparentemente simili come la digitopressione o il massaggio;

6) far scoprire lo spirito e le peculiarità proprie di questa disciplina che, come tutte le discipline orientali, prende in considerazione la realtà

esam

e di

istr

utto

re d

i 1° l

ivel

lo s

hiat

suenergetica da cui è costituita ogni forma materiale sia essa grande o piccola, minerale, vegetale o ani-male;

7) dare attenzione e sostegno al lavoro su di sé for-nendo gli stimoli e gli strumenti necessari per una crescita interiore attraverso lo Shiatsu.Con la mia esperienza più che trentennale di in-

segnante di lettere e più che decennale di insegnante di Yoga mi sentivo molto sicura ed ero consapevole della mia competenza e della mia preparazione nell’insegna-re; infatti penso di aver dimostrato c o n molta disinvoltura la mia

professionalità nell’esporre gli argomenti, nel dimostrare le posizioni, nel suddividere

gli argomenti nel tempo stabi-lito, nel far eseguire gli esercizi

di Yoga.La mia sicurezza, però, nel mo-

mento dell’esecuzione e della dimostra-zione dei Kata si è trasformata in rigidità delle ar-

ticolazioni delle ginocchia, che mi ha impedito di di-mostrare, come nelle altre prove, la mia preparazione anche in questo ambito.

L’ultimo giorno il Maestro Montemagno, nel com-mentare i nostri risultati, ad ognuno di noi ha dato dei consigli utili ed efficaci per migliorare la nostra prepa-razione e per risolvere le nostre difficoltà.

Maria Luisa Reina

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13NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Requisiti per essere riconosciuti come socio Istruttore di 1° livello. Diplomadi3°PercorsoProfessionaleIlDojo Abilitazione rilasciata da una associazione

professionale (APOS,FIS,COS ECC. ) Riconoscimento come Assistente Il Dojo Frequenza corso Istruttore

Il corso di insegnante di 1° Livello prevede tre condizioni:1. n°280orediformazionepraticapressoicorsidi1°livello.

2. 4 giorni di incontri teorica-pratica (con il maestro)

3. esami (Abilitazione all’insegnamento)

Nonostante abbia avuto qualche picco-la divergenza con gli esaminatori, subito risolta con la discus-sione e la compren-sione da entrambe le parti, mi sento mol-to soddisfatta degli esami sostenuti giac-ché sia Giuseppe sia Anna, che Maria che Marinella, mi hanno dato gli strumenti ne-cessari per insegnare questa disciplina che, attraverso il contatto energetico con l’altro permette la pienez-za dell’unione con se stessi e con gli altri. Durante la consegna del diploma riflettevo che possedere i principi basilari di ogni disciplina è un aspetto molto importante che non ho riscontrato neppure dopo es-sermi laureata. A questo proposito devo dire che il 7 luglio e il 10 luglio sono due date ricorrenti e molto importanti nella mia vita. La prima ricorda appunto il giorno della mia laurea conseguita il 7 luglio 1969: quel giorno mi trovavo con un’enorme conoscenza di nozioni ma nessun professore mi aveva trasmesso il minimo indispensabile necessario per insegnare. La seconda data, giorno della fine degli esami di istrut-tore Shiatsu, oltre a ricordarmi il mio matrimonio av-venuto il 10 luglio 1969, mi ricorda, la nascita di mia figlia Antonella che, nata il 10 luglio 1978, mi ha reso nonna di un delizioso e incantevole nipotino: FRAN-CESCO.

Dopo queste considerazioni non mi resta che rin-graziare dal profondo del mio cuore il Maestro Monte-magno che ha trasmesso a tutti noi il senso profondo della didattica, necessaria per saper elargire agli altri i presupposti dello Shiatsu, caratteristica questa che si può riscontrare anche negli altri insegnanti forma-ti nella scuola per operatori Shiatsu “Il Dojo” e che, assieme a Giuseppe mi hanno giudicato: prendendo esempio da loro sono sicura che anche noi quattro saremo all’altezza della situazione e in grado di dar lustro alla scuola.

Dopo solo due mesi dalla fine degli esami, il 24 Settembre a Marsala ho iniziato il I° percorso pro-fessionale Shiatsu con la mia assistente Cettina Im-

brosci insieme emozionate perché alla nostra prima esperienza. La classe formata da dieci persone che frequentano, quasi tutte, i miei corsi di Yoga, è ben amalgamata, molto interessata e, soprattutto, consa-pevole che lo Shiatsu, oltre a permettere un approc-cio energetico con l’altro, consente di lavorare su di sé e anche di diventare consapevole del proprio corpo e del proprio squilibrio energetico.Alla finedelnostro I° incontrosia iocheCettina

eravamo soddisfatte dei risultati raggiunti e ognu-no dei corsisti ha espresso la volontà di mettere per iscritto la propria esperienza. A questo punto lascio la parola a uno di loro che, organizzatisi per esercitarsi nella mia palestra anche durante la mia assenza, ha sintetizzato l’esperienza del gruppo.

Programma formazioneinsegnante di 1° livello

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14 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Un generale, il comandante, chi ha preso su di sé il compito di

dirigere le sorti di una battaglia e le sorti dei suoi uomini, deve esse-re ben consapevole delle sue pos-sibilità e delle sue qualità, deve essere in poche parole un buon stratega.

Dalle scelte prese e dalle sue intuizioni segui-ranno i momenti migliori che lo condurranno alla vittoria.

Nel suo agire, alcune condizioni dovranno es-sere sempre rispettate, una di questa è una visio-ne ampia e acuta dello spazio circostante, un’altra è una mente libera per una massima capacità di giudizio e concentrazione e infine il giusto “ordi-ne” cioè riuscire a comunicare con i propri sotto-posti per la riuscita della strategia.

Il nostro capo (testa) è come un grande ge-nerale, un comandante che ha su di se le sorti di questo corpo. Un corpo che non si presenta sempre al suo massimo splendore anzi parte del suo vivere lo trascorrere tra tensioni, dolori e ac-ciacchi vari.

Un capo (testa) che non ha una buona visibi-lità (mobilità) non si potrà mai esprimere al suo massimo, anzi consumerà velocemente le sue ri-serve energetiche per la difficoltà espressa. Non avrà mai una mente libera, per l’incapacità di concentrarsi e di prendere decisioni. E gli ordini? Non arriveranno mai ai soldati (gambe e braccia) dal momento che i dolori e gli acciacchi impedirranno il passaggio delle informazioni.

Dobbiamo prenderci cura di ciò che sostiene il nostro generale (questo era quello chemi diceva sempre il mioM°Kobayashi di Aikido) nutrirlo, vezzeggiar-lo, rispettarlo; con quest’atteggiamento.

lo preserveremo negli anni avvenire

Il lavoro:Alcunipuntidell’AgopunturaedelM°

Namikoshi ci seguiranno in questo cam-mino, presi bilateralmente; parleremo di quello che dice la MTC e il pensiero

Le disarmonie fisiche ed energetiche del rachide cervicaleTRATTAMENTO D’ARMONIA

Ogni tsubo presenta delle proprietà o azio-ni specifiche che possono comprendere la riduzione del dolore, lo spostamento del Ki verso determinate direzioni, l rassere-namemento della mente, il ricaldamento o il raffreddamento del corpo, oppure l’equi-librio degli Elementi.

Gli tsubo, o punti classici per praticare l’agopuntura, rappresentano le zone dove si accumula il Ki, come pozze in un corso d’acqua: in queste aree è più facile entrare in contatto con il ki e manipolarlo. L’ideo-gramma cinese è composto da due parti: la prima significa comunicare e la seconda buco o caverna, il punto del corpo della MTC sono luoghi collocati sulla superficie del corpo stesso, ma in comunicazione con la profondità, luoghi elettivi in cui le energie del profondo possono manifestar-si in superficie, ma anche in cui le energie esterne al corpo possono penetrare nella profondità. Gli tusbo sono numerati, a se-conda della loro posizione sul corpo.

Tsubo

Giuseppe Montemagno

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15NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Giapponese sul loro conto, ma non solo questo, impareremo ad relazionarci e ad approcciarci.

Un approccio dolce, profondo ed efficace, che ci avvicina alla difficoltà dell’altro, senza troppi affanni o gesti, ma solo piccoli movimenti per comprendere e vivere l’attimo di vera e profonda comunicazione …

Questo è il trattamento d’armonia.

Le disarmonie fisiche ed energetiche del rachide cervicale

23/24 Luglio 2011 - SORRENTO

Tsubo

Triplice 15“Forame Celeste”

Triplice 17“Riparo dal Vento”

Vescica biliare 12“osso perfetto”

Vescica biliare 20“Stagno Ventoso”

Vescica biliare 21“Fonte della Spalla”

Vescica urinaria 21“Pilastro del cielo”

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16 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Nasce questa bellissima sinto-nia, in me la di conseguenza

di portare i miei compagni di viag-gio, ma soprattutto di portare IL DOJO nel mio paese, tra la mia gente ed in particolare di far cono-scere lo SHIATSU.

Fissiamo la data 28 Agosto “LA RELAZIONE ATTRAVERSO IL TOCCO” e chiedo al MAESTRO Giuseppe di essere superlativo di lasciare il segno.

C’è però una deviazione di per-corso c’è un’ulteriore data libera 23 e 24 Luglio pensiamo insieme di organizzare un Seminario, ma il tempo è poco a disposizione man-ca meno di un mese ma ci voglio provare.

23/24 luglio Seminario” Le di-sarmonie fisiche ed energetiche del rachide cervicale”.

Comincia la mia ricerca ognu-no di noi nella propria vita ha un giardino a disposizione lo si semi-na ma a volte le avversità purtrop-po distruggono talvolta quello che con cura hai seminato diventono

aridi le erbacce prendono il so-pravvento ma c’è chi non si arren-de e con cura ed amore lo ripuli-sce e proprio quando non ci credi di più e senza aspettarti più nulla ti accorgi che nonostante tutto co-minciano a germogliare fiori qua e là e piano piano cominci a racco-glierne piccoli frutti che nutrono l’anima e cos’ per me nel tempo ho avuto sempre cura delle perso-ne a me intorno e poi un giorno a distanza di tempo quando arriva il tuo momento incontri la ricono-scenza l’affetto di tanti.

La stima e l’amore si costrui-scono nel tempo e alla fine tutto tornerà.

E così comincia a prendere for-ma il sogno “IL DOJO a Sorrento.

Una gioia grandissima quan-do la Maestra Anna ed il Maestro Giuseppe sono arrivati in Costiera Sorrentina….poter con orgoglio mostrare la mia terra e le persone che camminano con me nella mia vita.

Il Seminario si è tenuto pres-

so un centro Pilates posto magi-co direi, nei colori nei particolari un’esperienza unica e dalle quale siamo usciti rinnovati.

Il mastro Giuseppe ha messo a nostra dispostone la sua espe-rienza la sua professionalità e tut-to questo con grande umanità e gran cuore.

Ancora una volta esperienza di vita di condivisione straordinaria e la mia felicità orgoglio poter dare un segno tangibile che nella vita tutto si può con sacrificio ma basta volerlo e soprattutto tutto ciò un invito a credere nei propri sogni ma soprattutto a realizzare ciò che desidera il proprio cuore.

Tutto si può basta volerlo con tutte le proprie forze io sono da sempre stata una sognatrice, ho sempre sognato di volare e si può ma sono anche una di quelle che quando si ripromette qualcosa alla fine come goccia che piano pia-no scava nella roccia arriva dove vuole arrivare. SERENA VITA E AMORE PER TUTTI VOI.

Nasce questa bellissima sintonia

di Angela Gargiulo

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17NOTIZIARIO Il Dojo 2012

anno 2012Attività extrascolastiche

28/29 Gennaio S E M I N A R I OCRANIO SACRALE ultimo incontro

InsegnanteFranco Castellaccio S. M. DI GANZARIA

25/26 FebbraioS E M I N A R I ORACHIDE CERVICALEAperto a tutti i soci

RelatoreMontemagno Giuseppe PARMA

24/25 Marzo

S E M I N A R I O N A Z I O N A L ETRA STRUTTURA ED ENERGIA, MOBILITÀ DELL’ARTICOLAZIONE E NOMIFICAZIONE DELL’ENERGIARiservato ai professionisti e studenti 3° anno

RelatoreMontemagno Giuseppe S. M. DI GANZARIA

17/18 Aprile S E M I N A R I ODIAGNOSI FAMILIARE

RelatoreMontemagno Giuseppe Sede locale IL DOJO

26/27 MaggioS E M I N A R I OBIOTRANSENERGETICAAperto a tutti i soci

Ins. Franco Castellaccio S. M. DI GANZARIA

07/08/09 Giugno ESAMI ISTRUTTORI 1° LIVELLOSolo insegnanti - assistenti il Dojo

Aggiornamentoinsegnati S. M. DI GANZARIA

29/30 Giugno01 Luglio

FESTA SHIATSUAperto a tutti i soci

RelatoreMontemagno Giuseppe /

06/07/08 LuglioX V S E M I N A R I O E S T I V OTRATTAMENTO IN SEDAZIONEAperto a tutti i soci

RelatoreMontemagno Giuseppe S. M. DI GANZARIA

14/15 Luglio

SEMINARIO SPECIALIZZAZIONE IN MTCLE BASI TEORICHE DELLA MEDICINATRADIZIONALE CINESESolo insegnanti - assistenti il Dojo

RelatoreMontemagno Giuseppe S. M. DI GANZARIA

29/30 Settembre

SEMINARIO SPECIALIZZAZIONE IN MTCORGANI E VISCERI IN MEDICINA TRADIZIONALE CINESE - LA FISIOLOGIA ENERGETICA DEGLI ZANG-FURiservato ai professinisti e studenti 3° anno

1° INCONTRO

InsegnanteMassimo Beggio S. M. DI GANZARIA

27/28 Ottobre

SEMINARIO SPECIALIZZAZIONE IN MTCORGANI E VISCERI IN MEDICINA TRADIZIONALE CINESE - LA FISIOLOGIA ENERGETICA DEGLI ZANG-FURiservato ai professinisti e studenti 3° anno

2° INCONTRO

InsegnanteMassimo Beggio S. M. DI GANZARIA

24/25 Novembre

SEMINARIO SPECIALIZZAZIONE IN MTCORGANI E VISCERI IN MEDICINA TRADIZIONALE CINESE - LA FISIOLOGIA ENERGETICA DEGLI ZANG-FURiservato ai professinisti e studenti 3° anno

3° INCONTRO

InsegnanteMassimo Beggio S. M. DI GANZARIA

17/18 Dicembre

SEMINARIO SPECIALIZZAZIONE IN MTCORGANI E VISCERI IN MEDICINA TRADIZIONALE CINESE - LA FISIOLOGIA ENERGETICA DEGLI ZANG-FURiservato ai professinisti e studenti 3° anno

4° INCONTRO

InsegnanteMassimo Beggio S. M. DI GANZARIA

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18 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Nelle settimane antecedenti il fatidico incontro ho pensato a tutto: rileggere

la dispensa teorica, ripassare il kata mate-ria d’esame, compilare le schede che atte-stavano i trattamenti fatti. Ok, sono pronta ho pensato quel venerdì mattino (anche perché realmente pronti per un esame non si è mai). Probabilmente, questo è stato quanto hanno pensato i miei compagni di corso. La mattina c’era chi non aveva dormito per l’ansia, chi per la consapevolezza di non essere sufficientemente preparato. E poi, c’è anche chi non si è presentato. Anzi, in parecchi non l’hanno fatto. Chi perché non ha potuto, chi perché non si sentiva pronto, e qualcun altro probabilmen-te perché non riteneva quell’impegno come tale. Di fatto dei 18 allievi del gruppo di Modica che hanno frequentato insieme il terzo anno, eravamo presenti in 9: Gianfranco, che con la sua corporatura possente e muscolosa non riusciva a usarla come corazza per nascondere il suo tallone di Achille, le sue emozioni; Marco, che come sempre era felice di essere insieme al gruppo, ma aveva lasciato l’altra metà dei suoi pensieri agli studi universitari; Simone, sornione e di poche parole, ma attento a quello che succede intor-no; Sara, che non si capiva se era più in ansia per la prova, o per la famiglia che aspettava l’esito del suo operato; Perside, che nonostante fosse in tensione, non mancava di aggiornare in tempo reale tutti via sms; Grazia, che condivideva esperienza e ansie con la famiglia; Silvana, emozionata e convinta di non essere pronta per gli esami; e poi io, che mi auto in-coraggiavo dicendomi che in fondo, avevo dedicato

tanto tempo allo shiatsu negli ultimi mesi, ma nonostante ciò non riuscivo a distendere i miei nervi. La mia sensazione però è che eravamo in 9 singole persone, non un gruppo che sta-va condividendo un’ esperienza, nonostante ci fossero emozioni comuni.

Non sto qui a descrivere le fasi, anche per-ché chi legge,o ha sostenuto quest’esame e quindi le conosce, oppure li deve sostenere tra qualche anno, e non credo sia utile dare rag-guagli che potrebbero essere fuorvianti.

Il percorso prevede 230 ore di lezione gui-data, distribuite in 200 ore in dodici mesi più tre giorni (30 ore) di seminario finale residenziale.

L’obiettivo del corso è di portare l’allievo a svi-luppare la percezione della risposta allo stimolo prodotto con le pressioni, in pratica dopo aver consolidato negli anni precedenti, la capacità del fare pressioni, ora Tori lavora sulla capacità del percepire e valutare le risposte di uke, condizioni che, permettono di praticare un trattamento mira-to in rapporto ai bisogni. Saranno utilizzate per la ricercadellosquilibrioenergeticoleteoriedelM°Masunaga, i modelli interpretativi e le procedure lavorative che si rifanno al modello filosofico Taoi-sta e a quello della Medicina Tradizionale Cinese.

di Concetta Spadaro

L a lezione piùimportante

3° percorso professionale shiatsu

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19NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Credo sia più importante mettere in luce quanto è emerso dalle prove, e l’insegnamento che ne abbia-mo tratto, che penso si possa riassumere in un’unica parola, che poi è la chiave del nostro percorso che per un anno il nostro Maestro ha cercato di metterci in mano, insegnandoci che solo riuscendo in questo, possiamo riuscire nello shiatsu: sto parlando di rela-zione. Eh si, perché dopo le nostre prove, quello che sia il nostro insegnante, che i nostri esaminatori, han-no ritenuto mettere in evidenza non è stata tanto la nostra preparazione teorica e tecnica (anche se delle note rilevanti sono state giustamente fatte anche su quello), quanto la nostra capacità di relazionarci con il nostro ricevente, e ancor più, il nostro interesse a farlo. Siam stati “invitati” a portare attenzione al no-stro trattamento, se è basato sulla dimostrazione delle nostre conoscenze delle tecniche, magari con qualche manovra coreografica, oppure se siamo capaci e inte-ressati a capire prima di tutto che sotto le nostre mani non c’è solo un corpo, ma una persona.

Un famoso filosofo dice che “il massaggio è 10% tecnica,e 90% amore”. E allora, noi che non faccia-mo massaggi, bensì pensiamo di trattare una persona tenendo conto non solo del corpo, ma e soprattutto delle sue emozioni, come possiamo pensare di entra-re in relazione con la tecnica?

In realtà, per quanto mi riguarda, questo percorso di fatto mi ha aiutata a comprendere che la tecnica non mi fa entrare in comunicazione neanche con me stessa… figuriamoci con gli altri. E’ stato questo un richiamo che ha messo in crisi tutti noi, noi che era-vamo convinti di esser li e dare il meglio, mentre te-nevamo da parte il meglio che potevamo dare (non si sa poi per quale occasione), che è l’amore per quello che facciamo.

Perciò dopo un anno in cui abbiamo acquisito tante nozioni fondamentali, in questi giorni abbiamo partecipato alla lezione più importante del nostro per-corso di operatori shiatsu.

Ringrazio perciò prima di tutto il nostro Maestro Giuseppe Montemagno che in questi anni, pazien-temente, ma sempre con entusiasmo e motivazione, ha cercato di trasmetterci quello che è un operatore shiatsu; poi Marianna Falcone, che è stata la nostra insegnante del primo percorso che con tanta dolcezza e professionalità, ci ha praticamente fatti innamora-re dello shiatsu, e ci ha sempre dato un occhio negli anni successivi, ringrazio poi Marinella Saraceno che in qualità di assistente del nostro corso, non perde-va mai occasione di ricordarci i nostri “doveri”, ma sempre col suo spirito frizzante e gli occhi sorridenti; un grazie va a Concetto Assenza, che mettendo a di-sposizione della scuola i suoi locali ha dato possibilità a tanti di noi di seguire il corso e di far pratica vicino casa; e un grazie agli istruttori Ottavio Andaloro e Ma-ria Patti, che ci hanno esaminati, non omettendo di darci dritte e consigli per migliorarci.

L a lezione piùimportante

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20 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Sono stati giorni molto in-tensi sia per gli allievi che

per gli in insegnati il 15-16-17 luglio, giorni in cui, presso

l’Hotel Pomara, gli allievi della Scuola Il Dojo delle sedi di Catania e Trapani hanno svolto gli esami per il conseguimento dell’attesto di partecipazione al secondo percorso di opera-tore Shiatsu.

Le prove affrontate sono state scritte (test) e pratiche (esecuzione dei kata appresi duran-te i corsi), ma non si è trattato solo di questo, è stato anche un costruttivo momento di incon-tro, verifica, crescita e divertimento.

Chiudere un percorso è un momento im-portante, momento in cui oltre alle aspettative per ciò che di nuovo ci aspetta, tendiamo a fare il bilancio di ciò che abbiamo ottenuto. Tornando indietro col pensiero a due anni fa, quando ho iniziato, mi rendo conto che ap-parentemente è tutto uguale: famiglia, amici, lavoro, casa etc., ma tutto mi appare in modo diverso.

So di essere cambiata. Questa disciplina insegnandomi, fra l’altro, a respirare in modo nuovo, a fermare la mente per ascoltare me e il mio corpo, ad essere centrata e soprattutto, per me, a focalizzare il QUI ed ORA, è sta-ta basilare per poter ottenere questo piccolo-grande risultato.

Desidero ringraziare la Scuola per il suo impegno, per le opportunità di crescita che ci propone e la sua serietà.

Il 2° Percorso Professionale prevede 170 ore di lezione guidata, distribuite in un-dici mesi, più tre giorni di seminario fi-nale residenziale.

L’obiettivo del corso è di portare l’allievo a eseguire un trattamento shiatsu generale, pro-fondo ed efficace, ad approfondire la ricerca sulla postura, sulla respirazione, sulla perce-zione e sui fenomeni energetici su se stessi e sugli altri. La tecnica di pressione e di contatto si affina e da vita a una forma di trattamento, il Kata, semplice e completo, di notevole effi-cacia globale.

Il seminario finale di tre giorni comprensi-vo della verifica finale, consentirà all’allievo di evidenziare e recuperare eventuali lacune; l’esito positivo dell’esame darà diritto all’am-missione al 3° Percorso Professionale dellascuola.

2° percorso professionale shiatsu

di Ada Catalano

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21NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Ogni evento è caratte-rizzato da qualcosa di

speciale, questa volta è una bellissima squadra è arriva-ta a Sorrento, e propria là con la costiera di fronte ci siamo ritrovati ed abbrac-ciati, bellissime emozioni quasi impossibile descri-verle, perchè per capire si devono sentire sulla pelle e nel cuore, Maestro Giusep-pe, Maestra Anna, e la mi-tica Erika, Maestro Dome-nico e le sue stelle, ed una new entry per me, maestra Marinella, Giulio e figlio.

Siamo partiti con entu-siasmo in questa nuova av-ventura e grazie a loro ho

fatto anch’io la turista/accompagnatrice, è stato tutto meraviglioso ed unico e frizzante.

di Angela Gargiulo

Ma l’obiettivo principale era LA RELAZIONE AT-TRAVERSO IL TOCCO.

Un bellissimo lavoro di gruppo dove il Maestro Giuseppe accompagnato dalla sua equipe ci ha coin-volti con grande armonia e divertimento prima e poi catturato l’attenzione e l’interesse dei presenti sull’im-portanza dello SHIATSU e come esso ci faccia pren-dere consapevolezza di chi siamo in questo preciso momento, dove stiamo andando e come ci stiamo andando imparando ad ascoltare il nostro corpo e ciò che ha da raccontarci.

Abbiamo buttato con amore piccoli semi, aspettia-mo i germogli e poi piano piano la fioritura.

“È proprio vero.... Arriva un momento nella vita in cui non rimane altro da fare che percorrere la propria strada fino in fondo, quello è il momento d’inseguire i propri sogni, quello è il momento di prendere il lar-go.... forti delle proprie convinzioni.

(Purtroppo la maggior parte di noi non è prepa-rata ad affrontare i fallimenti e quindi incapaci di compiere il proprio destino, è facile sfidare quel che non comporta alcun rischio).

E’ lì che impari ad ascoltare quella voce che solo tu puoi sentire e quando arriva il momento, il tuo momento, non avrai più dubbi..

Quel salto che cambierà per sempre la tua vita.

Preso il largo con slancio, si scoprono cose che non si vedono con gli occhi, ma con il cuore.

Ma la cosa fantastica e che scoprirai di non essere solo.

Messaggeri di saggezza, ti guideranno alla tua verità.

Ma solo chi è pronto potrà condividere il tuo mondo inutile insistere altri non capi-rebbero mai e stenterebbero persino a rico-noscerti.

I forse.... i ma.... non appartengono più al cuore di chi consapevole di quel che è sta-to, perchè così doveva andare.

Le ferite? Profonde e non, fino a quando , anche da lontano, scorgi anche solo un bar-lume di luce c’è sempre un motivo per sorri-dere e tornare a credere.”

Grazie a tutti Voi.

DIMOSTRAZIONE SHIATSUSorrento 2011

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22 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Il Dojo A.S.D. E CULTURALE

95041 CALTAGIRONE (CT)v.le Autonomia 57 - Tel./fax 0933 55885 - cell. 339 4916004

www.ildojo.eu - www.ildojo.com - [email protected] Affiliata al CSEN, Ente di Promozione Sportiva riconosciuta dal CONI

Scuola facente parte dell’A.S.S.I., Associazione Scuole Shiatsu ItalianaScuola Fiduciaria A.P.O.S., Associazione Professionale Operatori Shiatsu Scuola conforme ai parametri I.A.S. Interassociazioni Arti per la Salute

SEDE CENTRALE

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23NOTIZIARIO Il Dojo 2012

93100 CALTANISSETTAA.S.D. E CULTURALE

Via S. Candura, 59 - cell.338 [email protected]

70029 SANTERAMO IN COLLE (BA)A.S.D. E CULTURALE

Via Cirene, 11 - cell. 333 [email protected]

CENTRI AFFILIATI

SEDI LOCALI

96011 AUGUSTA (SR)A.S.D. E CULTURALE

Via delle Zagare, 3 - Cell. 392 [email protected]

91100 TRAPANIA.S.D. E CULTURALE

via del Legno, 124 - cell. 3408889277 - [email protected]

97015 MODICA (RG)

Associazione Dilettantistica“SHIJUN PUKAN KARATE”Via Sorda Scicli, 7tel. 0932 904063 - cell. 338 [email protected]

95014 GIARRE (CT)

Associazione “PRANAVA”V.le Don Minzoni, 6 - cell. 346 3617502www.pranava.it - [email protected]

91014 CASTELLAMARE DEL GOLFO (TP)

A.S.D. Centro Arti Marziali LA FENICEVia Segesta, 219 - cell. 334 1046699 - 333 [email protected]

91025 MARSALA

Associazione Culturale Sportiva “SOLE - LUNA”Via dell’Olivastro, 490 - cell. 338 4312884

96011 AUGUSTA (SR)

Centro Trattamenti Shiatsu “KANDOO”Via Xifonia, 11 – cell. 339 [email protected]

93012 GELA

Centro Shiatsu “IL DAO”Via Martorana, 10 - [email protected]

96100 SIRACUSA

POLISPORTIVA “NEW FREE TIME”Via Avola, 64 - tel. 0931 [email protected]

97100 RAGUSA

Associazione Culturale Sportiva“GOCCE DI VITA”via M. Schininà, 192 - Cell. 320 [email protected]

95042 GRAMMICHELE (CT)

Associazione Sportiva Dilettantistica UN SEME D’ORIENTE Via Aristotele, 14 - cell. 339 4916004

95122 CATANIA

Ass. Sportiva Dilettantistica “HENKA DO”Via Riccardo Felici, 12 - cell. 347 [email protected]

95100 CATANIA

Associazione Sportiva Dilettantistica onlusMETAMORFOSI COSCIENTEVia Genova, 2/b - cell. 328 [email protected]

96100 SIRACUSA

Associazione “MYAMO”Via Carso, 47 - tel. 0931 11852427 - cell. 327 5438822www.myamo.it

38060 BESENELLO TRENTO (TN)

Associazione Sportiva Dilettantistica“JOY FITNESS CLUB”Via Acquaviva, 4 - [email protected] Tel. 0461 946129 - Cell. 328 6165313

BAGHERIA (PA)

Associazione Culturale Sportiva “QIENERGIA”Piazza Indipendenza, 3Cell. 327 7751345 - 3408796233

951100 CATANIA

Associazione Sportiva Dilettantistica “SHIA DO”Viale Regina Margherita, 33cell. 338 5929066 - 346 [email protected]

93012 GELA (CL)

Associazione Sportiva Dilettantistica “KI IN DO”viaTinaPican°22cell. 338 5929066 - 346 [email protected] - www.kiindo.it

80065 SANT’AGNELLO (NA)

Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale“DAO NATURA E BENESSEREVia Marion Crawford,91 - cell. 3283041542

88821 ROCCA DI NETO (KR)

Associazione Socio Culturale “A.COR.life” viale A. Moro 145 - cell. 3397827261

98071 CAPO D’ORLANDO (ME) Centro “FIOR DI LOTO”via Piave, 56 - cell. 3356511524

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24 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Arriva un punto nella vita dove accade qualco-sa e questo rappresenta un punto di partenza

dove prendendo consapevolezza si riesce dopo fati-ca e sofferenza a prendere la propria vita in mano. E così proprio come in una fiaba, nel tuo camminare uno specchio ti si pone di fronte lì ti rispecchi e rive-di tutta la tua vita, fino a quel punto e incominci a capire quello che da quel momento in poi comincia ad essere essenziale per te, ripercorri i tuoi errori e ne trai insegnamenti, mai più rimpianti, mai più ri-morsi, elargisci perdono e curi da sola le tue ferite. Piano piano, rallenti il tempo e cominci a ricerca-re il tuo, ed intanto da quello specchio una voce soave comincia a parlare alla tua anima. Picco-la Luce che vai in giro senza fermarti a cercare un qualcosa che sicuramente è già in te, ma tu non te ne rendi conto, hai bisogno solamente di impara-re a capire e sentire quel che sei, ascoltare la forza e l’amore che è dentro di te, perchè tu sei Amore. Non permettere più a nessuno di calpestarti e di far del male alla tua anima sensibile, ORA, ADESSO è il tuo momento. Mi ritengo fortunata per quel Qualcosa o Qualcuno che mi ha fatto fermare e posto al mio cospetto uno specchio magico.

Beh quella voce mi indicò la via e quella via era IL

Il percorso prevede settantadue ore di lezione gui-data, e cinquanta ore di pratica certificata attraver-so il volontariato o i trattamenti con scheda.L’obiettivo è di introdurre l’allievo nel mondo del-lo shiatsu, stimolandone l’apprendimento tramite un insegnamento tradizionale fondato su tecniche semplici e al contempo veramente efficaci. Il percorso è articolato in modo da permettere:

• Laricercadapartedell’allievodellapropriaar-monia posturale, respiratoria, mentale

• La conoscenza e l’apprendimento delle tecni-che di contatto e pressione sulla quale lo shiatsu basa la sua rinomata efficacia.

Alla fine del percorso l’allievo avrà imparato a ese-guire due forme complete di trattamento (kata in giapponese) una che utilizza il palmo chiamato, “Hoko no Kata”, l’altra che utilizza sia i palmi sia i pollici “Tai ju no kata”.Le ulteriori cinquanta ore di tirocinio sono il mo-mento in cui l’allievo consolida il suo apprendi-mento, ripetendo autonomamente quello che ha imparato durante il corso.

di Angela Gargiulo

Arriva un punto1° percorso professionale shiatsu

CATANIA

SANTERAMO

CALTANISSETTA

AUGUSTA

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25NOTIZIARIO Il Dojo 2012

DOJO , ma la Sicilia è lontana e allora SANTERAMO IN COLLE...SANTERAMO IN COLLE... certo anch’essa una

bella distanza... perplessità e dubbi da subito placati da una voce che gentilmente e pacatamente rispose alla mia prima telefonata... la conferma al mio anda-re supportata dalla presenza di mia sorella Carmela... quella voce che ci ha accolte e sostenute quando io e lei siamo arrivate lì.

Abbiamo quindi cominciato fiduciose questo cam-mino consapevoli che per prima questa disciplina ci avrebbe sicuramente migliorate ed insegnato qualco-sa per noi stesse per poter poi dare all ’altro.

Inzia quindi il primo livello qualcosa che affascina e che ti avvolge tanto è vero che i km che ci separano cominciano a non spaventarci più.

Ma la cosa straordinaria è l’accoglienza, la cura che queste straordinarie persone hanno per noi ed il rapporto umano che cominciamo a tessere... e mano a mano cresce sempre di più.

Ognuno di noi, nella propria quotidianità spesso resta deluso da persone che hanno incrociato il pro-prio cammino però in cuor suo continua a credere, anche non sapendo dove e quando dell’esistenza di persone della stessa essenza sensibilità e così sono an-data via dopo il primo incontro emozionata e con le lacrime al viso felice di aver incontrato persone come me, semplici ma che con amore e gioia hanno spalan-cato le porte della loro casa e del loro cuore.

Piano piano con sacrificio ma anche con tanta soddisfazione siamo arrivate al primo traguardo, que-sti incontri sono stati magici, profondi, intensi, scambi

di esperienza di vita, di emozioni, ma la cosa straor-dinaria è che ci siamo presi per mano fin dal primo momento e son certa non ci lasceremo mai più nono-stante le distanze.

La nostra Maestra Anna affiancata direi dal suo Angelo/assistente con professionalità e stile, pazienza ed amore per lo Shiatsu, ci ha insegnato direi intro-dotti e preparati ad incamminarci come bambini che muovono i primi passi in questo nuovo e profondo squarcio di vita , prendersi cura di se e dell’altro, me-raviglioso direi.

E... quando sempre con cura ed Amorevolezza che la contraddistingue ha preparato insieme a Do-menico gliattestaideldel1° livello inmodomoltonaturale e semplice un pianto di gioia mi ha liberato il cuore e l’anima ..si perché in quel primo attestato che rappresenta il mio primo obiettivo proprio lì ho riposto le aspettative per il mio radicale cambiamento di vita, li si racchiude sacrificio e sofferenza, ma gioia e luce per me e amore... perchè SHIATSU è Amore... Amore per se stessi, imparando ad amare te stesso impari ad amare l’atro ed imparando ad amare l’atro in modo incondizionato senza aspettativa alcuna im-pari ad amare la Vita... dono sublime che abbiamo a nostra disposizione ma che spesso non sappiamo apprezzare.

P:S: Da subito guardando la rivista del Dojo ho so-gnato prima o poi di esserci anch’io su una di quelle pagine, ma non per apparire ma sem-plicemente per appartenenza a questa grande famiglia. SERENA VITA E AMORE PER TUTTI VOI.

CALTANISSETTA SANTERAMO

AUGUSTA GELA

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26 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Utilizzate frequentemente nel mondo antico per il loro potere di conservare gli alimenti (gli antichi

non avevano il frigorifero), dopo un periodo in cui sono cadute in disuso, le spezie sono ritornate a im-preziosire con i loro colori e profumi i cibi delle nostre tavole.

Ma cosa si intende con il termine spezia? Una par-te di pianta (semi, radici, frutti, scorze, gomme, resine, pistilli, cortecce etc.) fortemente aro-matica, per la sua alta percentuale in oli essenziali proveniente da paesi tropicali.

La storia delle spezie parte da molto lontano, attraversa secoli di storia passan-do dalle tavole imbandite di signori e notabili, poichè erano un chia-ro segno di opulenza e ricchezza, agli scaffali delle antiche spezierie dei conventi o in quelle istituite per conto dei principi, trasformate in medicamenti.

Grazie alla loro poliedricità di utilizzo, il loro fasci-no esotico e la loro limitata disponibilità, furono al centro di un enorme giro d’affari, tanto che, spezie come lo zenzero e la cannella (in modo particolare), venivano offerte in dono, durante il Medioevo, dai nobili a re e regine come simbolo di prestigio.

Gli antichi hanno “visto” ed intuito nelle spezie la qualità Calda con elevato organotropismo per lo sto-maco (organo che tende a perdere il suo Calore at-traverso la propria funzione) infatti esse costituivano la componente principale nei medicamenti per le al-terazioni gastriche e per tutte le manifestazioni Flem-matiche, poiché la Flemma, come dice Galeno e la Dottrina Umorale Ippocratica, si forma nello stomaco come precursore e si definisce nella testa, dalla qua-le “cola” in tutto il corpo. Quindi, in quel periodo di banchetti ricchi di carne e di grassi era indispensabile il loro utilizzo!

Parliamo delle preziose spezie come la Cannella, lo Zenzero e la Curcuma.

CANNELLA, Cinnamonum zeylancum, Lauraceae

Nell’ isola di Ceylon (Zelian) la cannella cresceva rigogliosa e veniva utilizzata dagli indigeni per preparare oli profumati e come “spe-cie aromatica di lusso” da offrire nei templi durante le grandi feste reli-giose. Oggi sap-piamo che il fitocomplesso della cor-teccia dei rami di canne l l a è formato da tannini catechici e flo-bafeni, mucillagi-ni e un olio essenziale costituito da aldeide cinnamica e una piccola percentuale di eugenolo. Questo com-plesso di principi attivi consente di utilizzare la Can-

nella come stimolante delle funzioni digestive, nei casi di prostazione generale causati da influenza insieme a Chiodi di garofano. Nel 2009 è stata dimostrata da un gruppo di ricerca francese l’ efficacia della cannel-la sui fattori di rischio associati a diabete e malattie cardiovascolari. Come consigliò St. Ildegarda “Chi ne mangia spesso fa diminuire in sè gli umori cattivi e ne fa nascere di buoni”.

ZENZERO, Zingiber officinale, Zingiberaceae

“Lo zenzero cresce in Arabia e nel paese dei Tro-gloditi (popoli dell’ India), dove si coltiva in fattorie:

Dott.ssa Carmela Patania

Via Roma, 120 96011 AUGUSTA (SR) - ItaliaTel. 0931522393

Cannella, Zenzero e la Curcumale preziose spezie:

ERBORISTERIATRADIZIONALECALI

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27NOTIZIARIO Il Dojo 2012

si tratta di una piccola erba con la radice bianca, che si guasta facilmente malgrado sia molto amara...” de-scrizione data da Plinio ( Nat. Hist., XII-28) dalla quale emerge che lo zenzero veniva coltivato in abbondan-za poichè costituiva un componente essenziale nelle cucine orientali. Oggigiorno lo zenzero è una spezia di largo consumo utilizzata come correttivo del sapore e dell’ odore in alcune preparazioni farmaceutiche e poi come condimento, nell’ industria conserviera, in pasticceria e nella preparazione di bevande ( acqua tonica, birra, vini e non dimentichiamo l’ aperitivo “Il Ginger”). Il rizoma contiene una oleoresina costitui-ta da un olio essenziale lo zingiberene e un principio amaro gingerolo che conferisce allo zenzero proprietà antiemetica utile in caso di nausea e vomito in gravi-danza. Questa attività era già ben nota ai marinai ci-nesi che lo masticavano per prevenire il mal di mare! Utilizzato sotto forma di polvere o in tintura madre lo zenzero si comporta da antiemetico, colagogo e spasmolitico; inoltre stimola la secrezione salivare e gastrica e rafforza il tono della muscolatura liscia inte-stinale. Queste proprietà, non solo aromatizzanti, fu-rono utilizzate nel mondo medico romano ad esempio come ingrediente nella famosa Teriaca di Andromaco, Galeno lo consigliava per l’ alitosi, mentre oggi viene

impiegato nei medicamenti eupeptici, carminativi, di-gestivi e stimolanti della secrezione salivare.

CURCUMA, Curcuma longa L., Zingiberaceae

La curcuma, componente essenziale del curry, viene diffu-samente impiegata dai popoli asiatici come compo-nente aromatico ma è stata usata anche per colora-re i tessuti (anche dai Romani nell’ età imperiale con il nome “ terra meri-ta”) e come medicina per 3000 anni. Inizialmente il suo uso era circostritto all’ India e fu introdotto nel-la medicina europea dagli olandesi che la importarono

Cannella, Zenzero e la Curcuma

dalle Indie Orientali sostituendo così lo zafferano e gli fu conferito il nome di “zafferano d’ india”. Dal XVI sec. grazie alla dottrina della “signatura” che per il suo colore giallo ricordava quello della bile, la cur-cuma acquistò fama in Europa come medicamento per il fegato e per le vie biliari. Oggi, sulle basi delle intuizioni degli antichi, si è giunti con la scienza e la ricerca a dare un senso farmacologico alla sua azio-ne terapeutica infatti la curcuma grazie ai suoi prin-cipi attivi composti da un olio essenziale, curcumina e curcuminoidi possiede azione coleretica, colagoga, colecistocinetica, epatoprotettrice antiossidante, an-tinfiammatoria. La curcuma per finire è un eupep-tico-aromatico utilizzato come ottimo rimedio nelle dispepsie flatulente, nelle intossicazioni e fermenta-zioni. Alcune osservazioni mostrano che la curcuma consumata regolarmente può ridurre il rischio di tu-more al polmone.

Concludendo: le spezie utilizzate regolarmente durante i nostri pasti in dosi moderate aiutano e sono efficaci nel mantenere lo stato di benessere e di salute del nostro corpo.

I ringraziamenti vanno al mio Maestro il Dr. Giannelli, a Francesco e a tutti coloro che hanno creduto in me e ai miei studi.

Medicina Tradizionale Mediterranea, L. Giannelli, Tecniche nuove

Fitoterapia, F. Firenzuoli, Masson

Libro delle creature, Ildegarda di Bingen, Carocci

Le vie delle spezie, E. Riva, GV

Spezie, Storia di una tentazione, J. Tur-ner, Araba Fenice

Antioxidant effects of a cinnamon extract in people with impaired fasting glucose that are overweight or obese. J Am Coll Nutr 2009, Feb;28(1):16-21

Fitoterapia. Impiego razionale del-le droghe vegetali, F. Capasso, G. Grandolini, AA Izzo.

Curcumin as an anti-cancer agent: review of the gap between

basic and clinical applications, Curr Med Chem, 17:190-197, 2010

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28 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

formativa, che mi ha arricchito in una maniera che la scuola da sola non sarebbe mai riuscita a fare.

Quante volte a lezione ho sentito parlare di rela-zione, di stabilire un contatto con uke...quante volte ho preso appunti, ho provato a memorizzare e poi mettere in pratica questi concetti che ho sempre pen-sato parlassero di una tecnica … ma il fatto è che certe cose non sono concetti ma esperienze: non ba-sta raccontarle, spiegarle a lezione o leggerle sui libri specialistici o sulle dispense; il “sentire”, la “relazio-ne”, l’empatia, il “cuore”, lo “shiatsu” va vissuto nella pratica del trattamento insieme a quel che lo precede e segue.

Ho imparato tanto; ho ricevuto e dato tanto; lo Shiatsu ha permesso che accadessero tante cose. Quando mi concentro e provo a ricordare le giornate trascorse al villaggio, immediatamente la mia mente si riempie di immagini di visi, di persone, delle loro storie e della loro storia con lo Shiatsu e con me.

Non potrò mai dimenticare molto di quello che è successo sul tatami nel silenzioso dialogo del tocco, dell’incontro.

Ci sono state tante piccole difficoltà per chi come

Per il terzo anno la scuola si consoli-da e si espande nell’esperienza dei

villaggi turistici appartenenti al gruppo Bluserena: il Serenusa, a Licata in pro-

vincia di Agrigento in Sicilia; il Torreserena a Marina di Ginosa in provincia di Taranto in Puglia e il Green Village a Sibari in Calabria.

Io ho avuto la possibilità di partecipare al progetto al Serenusa in Sicilia.

Come poter descrivere in poche righe e pagine tut-ta l’esperienza? Cosa dire? Cosa raccontare?

Sono state queste le domande che spesso si sono rincorse nella mia mente, in questi mesi in cui l’espe-rienza si allontana con tutti i ricordi e le emozioni pro-vate.

Lo Shiatsu è stato totalizzante, è stato tutto, è stata la mia vita per quattro mesi, sono stata io, operato-re in villaggio e gli altri miei dieci colleghi ad essere Shiatsu.

Spesso, in svariate occasioni, il nome Shiatsu è stato il mio nome proprio, era il nome che affiancava il mio nominativo nel cartellino che mi identificava all’ interno della struttura, era il nome che avevo sulla maglia che sempre indossavo, era il nome che sentivo urlare affettuosamente a chi mi vedeva passare in pi-scina, al ristorante, al bar in qualsiasi momento della giornata…insomma ero io: è stato bello.

È stata un’esperienza proprio bella, importante,

di Letizia Pappalardo

SIBARI GREEN

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29NOTIZIARIO Il Dojo 2012

me non aveva mai fatto esperienze simili ed era stata per tre anni “protetta” dentro le mura della scuola; ciò, soprattutto, nelle prime settimane, nel mese di Giugno, che è stato un mese di rodaggio e di am-bientazione.

I ritmi in un villaggio turistico sono frenetici, chi arriva e deve passare una settimana di vacanza ha voglia di fare tutto e subito senza fermarsi mai; gli ani-matori del villaggio sono sempre pronti a scherzare, coinvolgere con le più svariate attività a qualsiasi ora

del giorno e della notte; tutte le persone che lavorano in queste grandi strutture sono sempre disponibili e pronte a risolvere qualsiasi problema. La conseguen-za ovvia, di dover proporre un servizio come lo Shiat-su in un villaggio turistico, è che anche gli operatori shiatsu devono “saltare sulla giostra” ed adeguarsi a questi ritmi di vita. Quindi sveglia presto la matti-na e alle nove si era già pronti a cominciare il primo trattamento della giornata sino alle venti, quando si chiudeva l’ultimo trattamento guardando il tramonto; ma si sbaglia chi immagina che il lavoro in villaggio sia tutto qui.

L’aspetto più difficile, ma anche il più interessante, è stato quello di superare la propria timidezza; supe-rare l’idea che, operare con lo Shiatsu in villaggio, vo-lesse dire solamente stare tutto il giorno in ginocchio su un tatami a fare o aspettare di fare trattamenti.

Al villaggio, come già ci era stato preannunciato durante il corso di formazione, gli operatori devono stare in mezzo alla gente, mischiarsi con loro duran-te i vari momenti della giornata per far conoscere lo Shiatsu: con ogni persona è stata una storia diversa.

C’era chi immaginava di saperne qualcosa ed in realtà, poi, non ne aveva idea; c’era chi ti scambiava per una venditrice ambulante di miracoli; c’era chi era intimorito perché forse la parola Shiatsu, che ha un suono aspro e deciso, mette un po’ paura e lascia spazio all’immaginazione di figurarsi qualcuno che ti strapazza, magari saltandoti sulla schiena…proprio a tal proposito ricordo chiacchierate divertentissime!

La cosa bella, insomma, credo sia stato il fatto che, per la prima volta, mi sono dovuta porre seria-

mente la domanda su cosa fosse lo Shiatsu per me…perché prima di spiegarlo agli altri devi avere le idee chiare tu.

Ho dato molte risposte, tutte diverse e tutte vere perché per ogni persona, per ogni trattamento lo Shiatsu significa e realizza qualcosa di diverso.

Ricordo ancora una serie di trattamenti fatti ad una coppia di marito e moglie ed anche a una coppia di padre e figlia. Nella seconda seduta si decideva di cambiare operatore per curiosità, per provare una mano e un tocco diverso: dopo si tiravano le somme su come era stato differente, su come quello sentito era stato diverso.

Era sempre una grande ricchezza quando dopo i trattamenti uke, la persona trattata, aveva piacere di condividere le sue sensazioni ed emozioni e regalarti un po’ di sé; ci sono stati tanti racconti e sono stati tutti nuovi, tutti diversi.

Ed è stata anche una grande ricchezza condivide-re il lavoro con un altro operatore e lavorare in due fianco a fianco settimana dopo settimana. È stato strano e non sempre facile trovarsi improvvisamente

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30 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

a dover condividere tutto o quasi con un collega ma-gari fino a quel momento sconosciuto o conosciuto solo superficialmente.

Di certo, è stato importante non essere stati ca-tapultati in questa esperienza senza nessuna prepa-razione. Infatti, il percorso è cominciato nel mese di marzo, quando è iniziato il corso di formazione per operatori shiatsu nei villaggi turistici tenuto dal mae-stro Peppe Montemagno presso la sede centrale della scuola, a Caltagirone.

Gli incontri hanno avuto molte sfaccettature ed hanno affrontato tanti e diversi aspetti che la pratica dello Shiatsu mette in atto in un contesto come quello del villaggio turistico.

Per la prima volta, il corso ha messo sotto gli occhi molti aspetti pratici rilevanti che precedono il momento dello Shiatsu, cioè prim’ancora che su un futon, attraverso palmi, gomiti e pollici, l’incontro con Uke come potenziale fruitore di un trattamento shiat-su. Un’altra difficoltà analizzata è stata la capacità di trovare una maniera di presentare e far conoscere in maniera semplice cosa sia lo Shiatsu a persone che non ne hanno mai sentito parlare. Ma anzitutto, il cor-so ha permesso di creare una “squadra”, un gran-de staff composto da diverse figure che desidero, di cuore, ringraziare: il maestro Peppe Montemagno, il responsabile-coordinatore del progetto, Giuseppe Lo Turco, gli operatori Grazia Roccella, Alfina Fichera e Giusy Di Fede al Serenusa, Zalea Trovato, Fabio Ca-lia, Rosanna Di Mauro al Torreserena, Stefania Aloi-sio, Carlo Girardi, Mimmo Natuzzi e Giuseppe Nuzzo-lese al Green Village.

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31NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Sede locale di TrapaniVia del Legno, 124

91100 TrapaniCell. 3408889277 - 3298615364

Do-InFierePratica liberaTrattamenti shiatsuCorsi Triennali Shiatsu

Seminario Shiatsu“Il trattamento secondo la diagnosi familiare”

17-18 Aprile 2011 - Trapani

Quanto ha influenzato (o influenza) il rapporto, la

relazione familiare nella nostra crescita, nella nostra

vita; e quali sono i blocchi i nodi e le disarmonie che

si sono creati nel nostro corpo, e come intervenire

per rimuoverli o allentarli. Attraverso la diagnosi

sull’addome e il trattamento sulle fasce comunicanti

rimuoveremo o allenteremo questi blocchi presenti nel

corpo.

Do-InFierePratica liberaTrattamenti shiatsuCorsi Triennali Shiatsu

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32 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Inspirare richiede uno sforzo. Con tale atto noi affer-miamo il nostro desiderio di vivere. Con l’espirazio-ne, questa volontà, invece, abbandono. L’abbandono è uno stato più difficile da acquisire della volontà di vivere, istintiva in noi. Fin da bambini siamo educati a fare tutte le cose da noi stessi per affrontare meglio il mondo del fare in cui viviamo. Per questo motivo, spesso, ci dimentichiamo della nozione d’abbandono.Con l’espirazione facciamo uno sforzo diverso, uno sforzo d’apertura, d’espansione interiore, di <non fare>. L’espirazione, se eseguita correttamente, sarà semplicissima, purificandoci non solo delle tossine ma anche delle nostre emozioni.L’espirazione ci introduce in una dimensione che ci turba: l’ignoto. Nell’inspirazione, infatti, siamo in una dimensione a noi nota, quella del <fare>. Ci sentia-mo al sicuro, in ciò che conosciamo. Quando espi-riamo, invece, entriamo nella dimensione dell’ignoto,

L’INSPIRAZIONE E L’ESPIRAZIONE

Respirare

cioè del vuoto, dell’insicuro. Tutto il nostro inconscio è partecipe di queste sensazioni. Dobbiamo quindi, cercare di superare questo confine e poter trovare il <Nuovo>. La novità, infatti, non può trovarsi in ciò che conosciamo. Le risposte alle nostre domande sono nell’ignoto. Le troveremo attraverso la respira-zione. Noi respiriamo in maniera differente quando riusciamo a liberarci dall’assillo di dover raggiungere ad ogni costo un risultato ed invitiamo, così, l’ignoto ad entrare in noi. In quel momento ci sentiamo come <respirati> dall’esterno, in sintonia con la vita.Un uomo può dirsi completo quando conosce ed uti-lizza correttamente queste due capacità dell’azione (inspirazione) e dell’abbandono (espirazione). Egli può, in tal modo, far fronte, in caso di necessità, ad ogni situazione; può percepire in ogni momento i suoi desideri, scavando nel proprio inconscio.

LA RESPIRAZIONE NATURALE DEL VENTRENoi siamo <centrati> quando respiriamo con il ventre in modo naturale. La nostra energia personale si con-giunge, allora, con l’energia cosmica. La respirazione ventrale serve a riunire le due nature dell’uomo, quella fisica e quella psicologica. Riapprendere la respirazione con il ventre, quando questo non avviene spontanea-mente, ha quindi una grande importanza.ancora per dieci minuti.Al termine, avvertirete nella regione ventrale, una sensazione di stabilità e d’equilibrio.

• Sedetevi, mante-nendo la schiena diritta, il ventre di-steso, le spalle ri-lassate ed il mento leggermente inca-vato. (foto1)

• Respirate normal-mente per tre mi-nuti, concentran-dovi al massimo sulla sensazione di freddo provocata dall’aria che entra nelle narici duran-te l’inspirazione, e, viceversa, sulla sensazione di freddo provocata dall’espirazione.

• Continuatearespirare,peraltritreminuti,imma-ginando che i vostri polmoni si dilatino smisura-tamente durante l’inspirazione, rimpicciolendosi durante l’espirazione.

Respirate ancora per altri tre minuti, cercando di riem-pire accuratamente prima la parte alta dei polmoni, poi la parte intermedia, infine il ventre. Ci renderemo

conto di avere spesso, la cattiva abitudine di respirare unicamen-te nella parte alta dei polmoni.

Poggiate la mano sini-stra sul ventre ed agi-te nel modo inverso. Inspirate, lasciando sospingere la vostra mano dal ventre che si gonfia. Continuate l’inspirazione, riem-piendo la parte cen-trale del petto ed infi-ne la parte alta dei polmoni. (foto 2)

Espirate, quindi, svuotando dapprima la parte alta del petto, poi la parte centrale ed infine aiutate il ventre a svuotarsi d’aria, esercitando con la mano una legge-ra pressione per accompagnare il movimento. Quan-do vi accorgerete di aver assimilato il ritmo dell’onda che si frange e si ritira, rimettete la mano sinistra sotto la mano destra e respirate

Foto1 Foto 2

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33NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Quando sarete ritornati nella posizione di partenza, fate un’altra inspirazione, senza fermarvi e riprendere la posizione di ricettività.

A questo punto, rimanete assolutamente fermi per qualche secondo.

Questa tecnica, praticata al mattino per un quarto d’ora, ossigena e scioglie il corpo, consentendoci di restare calmi e in piena forma per tutto il giorno. Essa ci offre, nella progressione dei suoi movimenti,

l’immagine di un fiore che sboccia al sole del mattino. Il corpo deve rimanere rilassato per tutta la durata del movimento, le ginocchia appena ripiegate.

Inspirate attraverso il naso mentre eseguite un movimento completo fino a mettervi in posizione eretta di ricettività. (foto 1)

Muovetevi lentamente cercando di restare co-scienti del vostro corpo. (foto 2) (foto 3)

Foto 1 Foto 2 Foto 3

Una volta raggiunta la posizione di ricettività, trattenete il respiro per qualche secondo. I gomiti devono essere leggermente piegati e le pal-me delle mani opposte l’una all’al-tra. (foto 4)

Cominciate a espirare con la bocca, volgendole mani verso l’esterno (foto 5) e piegando il busto in avanti. (foto 6)

Foto 4 Foto 5 Foto 6

LA RESPIRAZIONE DI RICETTIVITÀ

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34 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

La mente è attiva, curiosa, caparbia e impaziente come una scimmia. Salta di pensiero in pensiero, cu-

riosando fra questo e quello, perdendo sempre l’interes-se per poi lanciarsi di nuovo in una diversa ricerca priva di scopo. Nonostante il fato che questo comportamento scimmiesco sia naturale, tipico e persino attraente, pochi di noi sceglierebbero di comportarsi in tal modo. Eppure ognuno di noi ha una mente scimmia, poiché è proprio in questo modo che la mente incustodita si occupa di se stessa. Pochi di noi sceglierebbero una scimmia come compagna di vita, eppure tutti noi scegliamo di vive-re con una mente scimmia. Pertanto, noi siamo nostro malgrado proprietari di gibboni che tirano sempre al guinzaglio o di gorilla che s’impadroniscono di una per-sona e la portano con sé.

Eppure, sebbene ognuno di noi abbia una mente scimmia, pochi lo notano. Forse solamente la notte, quando cerchiamo di dormire, ci rendiamo conto del vano dimenarsi nel quale la mente si compiace. Tutto andrebbe bene naturalmente se noi fossimo veramen-te delle scimmie. Tuttavia, a quanto pare, sembra che dobbiamo dividere con esse la nostra vita. Non importa, dove andiamo né chi diventiamo, la mente ci accompa-gna fedelmente.

Se vivessimo con una vera scimmia, che cosa farem-mo? Dopo averla ammirata, averci giocato, aver tentato di comunicare con essa, alla fine dovremmo ammae-strarla. Dovrebbe essere messa in gabbia oppure edu-cata. Non importa quando ci dispiacerebbe mettere in ceppi la sua natura. Alla fine, costretti a vivere con essa ogni momento della nostra vita, dovremmo applicare una qualche forma di disciplina. Altrimenti la nostra stessa vita diventerebbe insopportabile.

E se le cose stanno cosi, è davvero strano che ben poche persone abbiano tentato di discipli-nare la loro mente scimmia. La mente non è meno arrendevole dell’animale stesso. Si può insegnare a entrambi. Forse il motivo è che ci sentiamo a nostro agio quando siamo consapevoli della nostra mente. Preferiamo non esserlo. Comunque, poco a poco, la consapevo-lezza aumenta. Noi, così imperfetti, non siamo una cosa sola con la nostra mente. Infatti, non siamo uguali alle nostre cugine scimmie, completamente inconsapevoli. Esse sono felici, integre; noi siamo infelici, frammentati. Noi non vorremmo diventare consapevoli del-la nostra mente se potessimo evitarlo, ma, alla fin fine, non possiamo farne a meno.

Noi diven-

tiamo consapevoli e sappiamo che la nostra mente non è interamente e solamente noi, e noi non siamo total-mente e meramente la nostra mente. La scimmia ap-pare, schiamazzante e irrequieta. Noi siamo costretti a educarla.

L’educazione è semplice: non consentirle di agitarsi inutilmente, vietarle le sue vane ricerche, obbligarla a concentrasi. Più facile a dirsi che a farsi, voi direte, ma dire è fare. Ditele semplicemente di smettere.

Ascolterà, per un minuto o due. Ma, nel momento stesso in cui ti rilassi, ecco che riprende. Trascinale in-dietro. E di nuovo ordinale di smettere. Non permettere ché si smarrisca. Fissala a qualche cosa.

Immagina una gabbia e non permetterle di uscire. Quando salta fuori, ritirala dentro. Ogni volta che si al-lontana, falla tornare. Tutto ciò accadrà mote volte, e tu ti stancherai molto. Riportare al suo postola mente scimmia è, effettivamente, un buon sistema per addor-mentarsi. Ma se noi non desideriamo trascorrere la no-stra vita dormendo, dobbiamo escogitare un modo di controllare la mente senza cedere al sonno.

Quindi, educarla sia di giorno sia di notte, non la-sciarla scappare a far capriole, sebbene queste vane occupazioni siano allettanti sia per essa sia per te. Tra-scinala con fermezza, falla pensare veramente. Dall’ un problema, un rompicapo, un indovinello, o falla sempli-cemente contare.

Si acquieterà. Diventerà anche più svelta. Quando ti concentrerai, sudi essa, essa si approprierà dell’argo-mento stesso della conversazione e vi costruirà sopra una storia o almeno un aneddoto. Prima che tu possa esserne consapevole, con la mente scimmia saldamente nella mente, ti troverai nuovamente a correre tra le cime degli alberi.

Portala di nuovo indietro. E resisti ai suoi sforzi di farti pensare a essa. Ignorala e concentrati sulla gabbia. A questo punto non potrà più scappare sino a quando tu non aprirai la porta rilassandoti . Cosa che tu, natural-

mente, avrai voglia di fare. Ma sforzati non solo nell’interesse della mente scimmia che, dopo tutto, per sua stessa natu-ra ama svolazzare qui e là, ma anche per amor tuo, poiché vale di più vivere un’esistenza d’intensa concentrazione che un vita dedicata a interessi vani e transitori.

Se tu persisti, però, scoprirai che la mente diventa docile. Alla fine verrà il momento in cui la chiamerai e siederà con te. Forse non a lungo, comunque

per un poco. Quando questo avviene, la mente scimmia è finalmente diventa-

ta consapevole di se stessa. Si è risvegliata. E risvegliare

la tua mente è il pri-mo passo verso

il risveglio di te stesso. La via verso la men-te si apre.

RACCONTI ZEN

LA MENTE SCIMMIAsermone

RACCONTI ZEN

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35NOTIZIARIO Il Dojo 2012

L’educazione, la religione, la nostra cultura tendono a definire il contatto fisico in base a due concetti estremi:

il contatto sessuale, e il contatto inteso come scontro, con-trapposizione, in altre parole sesso e guerra.

Da qui nascono tutte le paure che riguardano il fisico poiché non siamo educati a viverlo comè apertura all’al-tro..

Stiamo progressivamente perdendo l’abitudine al con-tatto come via primaria di comunicazione.

In ogni manifestazione della vita associata, l’imperati-vo categorico è mantenere le distanze.

Eppure i bambini nascono da un “contatto”, iniziano la loro vita con una serie di “contatti” della massima impor-tanza….. poi le dure leggi dell’educazione interrompono brutalmente l’abitudine a mantenere un ponte tra esseri umani.

Numerosi studi di psicologia hanno dimostrato che la se-parazione dalla mamma è un evento traumatico per il bam-bino, ed egli per tutta la vita cercherà di recuperare, a li-vello inconscio, quella unione persa alla nascita. Una mano calda che ci sostiene, è a volte una benedizione, una piccola culla.

Lo stimolo tattile attiva neuroni, ormoni, aree del cervello, con libe-razione di endorfine e innegabili benefici su organi e tessuti.

Il contatto è conforto, è solida-rietà, è terapia del corpo e dello spirito, è come sentirsi di nuovo piccoli, coccolati da una persona che ci vuole bene. Ed è un amore senza condizioni dal momento che l’amore della mamma è amore incon-dizionato, è apertura del cuore.

Il contatto fisico diventa integrazione con noi stessi e con gli altri.

Senza contatto si potrebbe innescare uno scivo-lamento verso quel ritiro e quelle limitazioni che a lungo andare potrebbero portare all’inizio di un malessere esi-stenziale, porta di eventuali patologie.

Confrontandosi con operatori del “contatto”, fisiote-rapisti, operatori shiatsu, osteopati, massaggiatori è evi-dente di quanta richiesta e bisogno ci sia di vicinanza e contatto corporeo, e quanto questo sia un veicolo poten-tissimo per lasciare che naturalmente emergano dinami-che profonde.

È importante comprendere che un contatto meccani-co, privo di attenzione e tenera cura, non è mai né utile, né tanto meno efficace.

Per essere “ buono” il contatto deve avvenire all’inter-no di un approccio affettivo, in un progressivo di comuni-cazione e di empatia.

Per raggiungere la qualità di carezza il contatto ha biso-gno di connessione: un gesto pieno di attenzione, compìto nell’ascolto e nel feed-back con l’altro, con rispetto e affet-tività per il solo fatto che è portatore di vita.

In seno a questa profonda consapevolezza, Shiatsu e Counselling sono diventate per me delle pratiche che sod-disfano la mia esigenza di avvicinarmi all’altro.

di Vitalba Di GiovanniInsegnante, Counsellor, Operatore Shiatsu

terzo anno in formazione

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Anni fa feci un corso di PNL, Programmazione Neuro-linguistica, in seno al quale ognuno dei partecipanti, dopo un appropriato percorso, stabilì la propria finalità nella vita, la mia è: essere una persona che in armonia con il proprio essere, sostiene gli altri, con entusiasmo e positività.

Lo Shiatsu e il Counselling si propongono come tera-pie di sostegno, del “prendersi cura” dell’altro piuttosto che “curare”. Con un linguaggio legato ai trend contemporanei, possiamo dire che ambedue puntano alla “promozione del benessere”.

Lo Shiatsu è una speciale forma di manipolazione, ese-guita con una tecnica di pressione e stimolazione manuale leggera e profonda, il cui scopo è il riequilibrio energetico, grazie al quale raggiungere e mantenere il proprio benes-sere.

Lo Shiatsu, è un supporto, un percorso di contatto psi-cofisico. Per questo è perfettamente affiancabile, in accordo con il medico curante, a qualsiasi trattamento terapeutico convenzionale. È un lavoro sull’energia, è il recupero delle potenzialità che una persona ha dentro di sé, è un’autore-golazione sia fisica sia mentale dell’organismo.

Con lo Shiatsu si apprende l’ascolto del proprio cor-po, come unità corpo- mente- spirito; si apre

una porta attraverso la quale si accede ad una consapevolezza più profonda di sé.

Dalla pratica costante nasce un natura-le senso di benessere, che si manifesta

con armonia, equilibrio interiore, da vivere e condividere con gli altri.

Lo Shiatsu è un trattamen-to energetico che si basa sui principi fondamentali della medicina tradizionale cinese. Lo Shiatsu è una disciplina olistica

che, in quanto tale, considera l’indi-viduo nella sua totalità, non solo dal

punto di vista organico, quindi, ma an-che sotto l’aspetto psichico ed emoziona-

le.Se è ovvia per tutti l’importanza di una buo-

na circolazione del sangue per un corretto funzionamento dei nostri organi, non si parla altrettanto comunemente del “flusso” delle emozioni: gioia, dolore, paura, coraggio, rab-bia, tutte risorse fondamentali per il conseguimento dei no-stri obiettivi, se gestite e direzionate in modo consapevole e mirato, ma che rischiano di diventare controproducenti e nocive se “bloccate” all’interno del nostro corpo o “intrap-polate” nei circoli viziosi della nostra mente.

Far fluire, questo si propone lo Shiatsu con la sua sem-plice ma efficace tecnica basata su una pressione costante, graduale e proporzionata ai pieni (eccessi energetici) e ai vuoti (carenze energetiche) riscontrabili lungo i meridiani, che consentono al sangue, alle emozioni, ai fluidi e all’ener-gia sotto qualunque forma si manifesti, di scorrere libera-mente nel nostro corpo, ridandoci vitalità fisica, lucidità mentale e stabilità emotiva.

«Uno psicoanalista diceva che la pratica shiatsu, con la cadenza ritmica delle pressioni, ricrea le condizioni di am-biente dello stato prenatale. Le pressioni continue e avvol-genti su tutto il corpo ricostruiscono la pressione del liquido che ci circondava prima di nascere, e questa cadenza bina-ria evoca e fa rivivere il pulsare rassicurante del cuore della madre.

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36 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Non si tratta di un’opposizione regressiva, ma del recu-pero di un ritmo dimenticato».

Il Counselor professionale è un operatore tecnico-socio-assistenziale con competenze di comunicazione relazionale consapevole ed esperto “Agevolatore nella relazione d’aiu-to”, possiede vasti riferimenti teorico-disciplinari (psicologia umanistica integrata, e Gestalt, terapia del con-tatto emo-tivo).

Attraverso una relazione empatica, basata sulla totale accettazione e sull’assenza di giudizio, il counselor si limita a fornire numerose tecniche che coinvolgono il corpo, la mente, le emozioni e la dimensione spirituale dell’indivi-duo, consentendogli di individuare e superare i propri limiti e di ricontattare e sviluppare le proprie potenzialità e il sen-so della propria esistenza.

Attraverso dei colloqui, l’individuo potrà sentirsi libero di “raccontarsi”con la certezza di non essere mai giudicato.

Strumento fondamentale è l’ascolto attivo, attraverso il quale il counsellor trasmette all’individuo la sensazione di essere realmente compreso, non solo rispetto a ciò che dice, ma soprattutto rispetto a ciò che prova.

Compito del counsellor è quello di mettere a chi chiede aiuto nelle condizioni migliori per ritrovare e riattivare le proprie risorse che lo portino poi “naturalmente” a risco-prire quelle modalità comportamentali e quella visione del mondo che gli consenta di vivere con pieno appagamento la sua vita.

In ambedue i casi siamo nel campo di una nota affer-mazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità: «La promozione della salute coinvolge la popolazione nel suo insieme, nel contesto della vita quotidiana, piuttosto che concentrarsi sulle persone esposte a rischio per specifiche malattie, essa mette in grado le persone di assumere il con-trollo e la responsabilità per la propria salute nella vita quo-tidiana».

E cosa meglio dello Shiatsu e del Counseling può entra-re meglio in questo ambito?

Infatti, questa impostazione che porta l’operatore Shiat-su a lavorare sul piano della salute e non della malattia, rende inoltre evidente una sua significativa possibilità di intervento in campo sociale nell’ambito della prevenzione, un aspetto fondamentale dell’organizzazione sanitaria di qualsiasi società.

Lo Shiatsu, infatti, andando a stimolare e rafforzare l’energia vitale, ha una fortissima incidenza nella preven-zione della malattia in quanto con la sua azione va per così dire ad “allenare” le varie parti dell’organismo, rendendole più preparate a reagire alla malattia, a partire da quelle già costituzionalmente più deboli o squilibrate e che ne potreb-bero essere più facilmente preda. Ogni volta che si riceve un trattamento di Shiatsu si allontana perciò sempre di più la possibilità che il nostro organismo, per pigrizia, stress o errori posturali, alimentari e mentali cada in uno stato di squilibrio in cui è facile poi si manifesti la malattia».

Shiatsu e Counseling sono processi assolutamente pa-ritari, in grado di funzionare di per sé, ma utilizzati insieme hanno un valore aggiunto: il tutto è più della somma delle parti.

Lo shiatsu, e il counseling possono convivere insieme in un percorso in cui si aiuta il paziente a ricostruire, laddove ce ne fosse bisogno, la sua mappa corporea e ad aumentare o riattivare la sua consapevolezza corporea, cioè andare a

“vedere” quali emozioni provocano i blocchi. Questo percorso, è fatto insieme al paziente utilizzando,

riadattate, una serie di tecniche gestaltiche,che permettono di far “parlare” parti del sé che sono in conflitto fra loro, di vedere l’aspetto funzionale del blocco (quale è il vantaggio) e quale meccanismo di difesa viene attuato.

Partendo dalla “parentela orientale della Gestalt con lo Shiatsu possiamo cogliere gli stessi concetti, anche se inve-ce di interruzione di contatto lo Shiatsu parla di un blocco di energia che non fluisce. Attraverso un accurata diagnosi si arriva ad individuare il punto, o i punti dove è presen-te la stasi ed operare attraverso le tecniche di Shiatsu, per superare il trauma e permettere il libero fluire dell’energia vitale.

Anche una seduta di Shiatsu, segue i tempi del ciclo di contatto gestaltico, sia per l’operatore sia per il ricevente, secondo questo schema:

Precontatto: è il momento dell’incontro e dell’accoglienza; della preparazione fino a quando il ricevente non si stende sul futon.Presa di contatto: si passa dalla mobilitazione dell’energia all’inizio dell’azione; il momento dell’apertura di hara in cui si appoggia la mano nell’addome del cliente; comincia la relazione operatore-ricevente.

Contatto pieno: il trattamento è in pieno svolgimento; l’operatore segue il percorso del kata prescelto, “ascolta” il ki che scorre, riequilibra i vuoti e i pieni; il ricevente si ab-bandona all’ascolto profondo di se stesso, alla consapevo-lezza e alle progressive sensazioni di benessere. Il ricevente è nel suo lungo continuum di consapevolezza con figure che continuano a emergere dallo sfondo.

Postcontatto: si stacca lievemente la mano da hara, la se-duta è finita e l’operatore vive la soddisfazione “materna” del suo intervento; il ricevente rimane nello stato di “vuoto fertile”, con l’energia rinnovata verso le sue nuove Gestalt.

L’operatore (come il counselor) ascolta, senza giudizio alcuno e/o volontà di anticipare alcun cambiamento, pur avendo raccolte, come informazioni, le tensioni o il dise-quilibrio energetico che in quel momento manifesta il ri-cevente (tensioni muscolari, rigidità articolari, punti più o meno kyo-vuoti, punti jtsu-pieni ecc.) anche la lettura del comportamento non verbale darà l’idea di come il cliente sta nel “qui e ora” nel momento presente (sempre in analo-gia con la fenomenologia gestaltica).

Il nostro attuale sistema di vita, l’onnipresenza e la so-vranità assoluta dei media, la trappola del materialismo, l’accelerazione costante della nostra quotidianità ci hanno poco a poco condotto a confondere vita ed esistenza, vita ed agitazione, vita e frenesia.

Questa corsa a perdifiato ci allontana ogni giorno un pò di più da noi stessi, dall’ascolto interiore, dal contattare la parte più intima in cui risiedono i nostri desideri, i nostri bisogni, i nostri sogni ed esigenze più profonde.

La malattia ci fa fermare, i sintomi sono un messaggio che ci riconduce d’obbligo e per forza di cose all’ascolto di noi stessi. I sintomi patologici, si rivelano espressioni fisiche di conflitti psichici e possono smascherare col loro simboli-smo il problema centrale del paziente.

Nell’ottica di una visione olistica dell’uomo, shiatsu e counselling, possono essere strumenti di autoconoscenza, di ricongiunzione con la propria essenza e con il mondo.

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37NOTIZIARIO Il Dojo 2012

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38 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

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39NOTIZIARIO Il Dojo 2012

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40 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

A.S.D. CENTRO ARTI MARZIALI

L A F E N I C EVia Segesta, 219 - 91014 Castellammare del Golfo (TP)Tel. 0924 531087 - Cell. 334 1046699 - 333 7290248

L’allegria ed il buon umore si integrano con la disciplina ed il rigore delle Arti Marziali che si praticano presso L’A.S.D. Centro Arti Marziali - LA FENICE di Castellammare del Golfo.Al judo, al ju-jitsu ed al Bastone Siciliano, si associa anche la pratica dello Shiatsu, coordinato da Norma Zampini.Di recente si è aggiunta un’altra disciplina orientale: DO-IN.IL DO-IN è un percorso di autodisciplina che facilita lo sviluppo fisico, mentale e spirituale della persona.

Corsi triennali per operatorishiatsu

TrattamentiShiatsu, Do-in

A.S.D. E CULTURALEvia S. Candura, [email protected]

Sede locale Caltanissetta

tennis club di palermo. questo evento ha unito atleti e tecnici di diverse nazionalità uomini e donne. Nelle nostre postazioni shiatsu abbiamo potuto effettuare trattamenti a diverse per-sone disabili con strutture fisiche notevoli e varie, si instaurava sempre un contatto molto profondo le nostre pressioni si adat-tavano alle contratture degli atleti.il nostro lavoro e stato molto apprezzato.un caloroso grazie alla presidentessa che ci accolto con tanto entusiasmo e cì invitava per il prossimo evento.

Primo percorso professionaleSi riparte con un piccolo gruppo, ma con tanto entusiasmo eparte-cipazione da parte delle allieve che hannoseguito con interesse, calma e tranquillità le lezioni e levarie espe-rienze. Un piccolo seme che si spera dia molti frutti allla nostra sede, che-da qualche anno si era fermata per diversi motivi. E partito un altro primo percorso a capo d’orlanto con la collaborazione dell’assi-stente cettina imbrosci.

La sede durante questa estate ha svolto diverse attività pro-mozionali e dimostrative inerenti alla nostra as

sociazione,queste si sono svolte: Gela Randazzo e PalermoAl club nautico di Gela abbiamo fatto dimostrazione con

l’aiuto di diversi operatori shiatsu: gaspare, cettina ,anna e fran-ca che a svoltoun lavoro divulgativo della nostra presenza sul territorio regionale.

Sempre nella cittadina gelese siamo stati presenti alle tre serate dedicate alla legalità che si e svolta nella villa comunale.

A Randazzo paese molto antico e mediovale sulle pendici dell’etna abbiamo effettuato trattamenti shiatsu in occasione della festa patronale , e nella palestra di carmelo petronio per una giornata dedicata allo S

hiatsu con l’aiuto di Cettina Imbroscì.La sede locale il “dojo” di Caltanissetta a partecipato in col-

laborazione dell’operatrice shiatsu Carmen Morabito della f.i.s. al primo torneo internazionale di tennis in carrozzina Medi-terranean Cup-Palermo dal 7 al 9 ottobre2011 che si svolto al

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41NOTIZIARIO Il Dojo 2012

L A F E N I C E

Il Dojo di Santeramo in Colle

I benefici dello shiatsu sul piano sintomatico e della prevenzione sono frutto non di una attività mirata alla cura delle patologie, ma di un naturale processo di “autoguarigione”connesso al generalemiglioramento della vitalità.

CORSI TRIENNALIPER OPERATORI SHIATSU

GINNASTICA POSTURALE

BACK SCHOOL

PILATES - FELDENKRAIS

TRATTAMENTI SHIATSU

YOGA - TAI CHI CI CONG

REIKI

GINNASTICA DOLCE

Via dell’Olivastro, 49091025 MarsalaCell. 338 4312884

Presidente Sig. Maria Luisa Reina

Come cita una famosa canzone: eravamo 4 amici al bar… Noi 4 soci dell’A.S.D. Il Dojo di Santeramo in Colle, nonostan-te gli scenari disastrosi della nostra economia, abbiamo la-vorato senza arrenderci.

Rimboccandoci le maniche e con il sostegno e l’esperien-za della sede principale, abbiamo partecipato, nell’ulti-mo anno, ai suoi progetti.

Uno di questi è stato il corso amatoriale, svoltosi nel Centro dei Salesiani, nel quale, l’insegnante Anna Falco-ne, ha spiegato i contenuti del primo percorso profes-sionale, in cui si porta in evidenza il respiro, l’atteggia-mento, la postura, che prende il nome di Kata di Base.

E’ stata una bellissima esperienza; vedere i parteci-panti coinvolti ed entusiasti di poter ricevere e di fare un trattamento.

Nello stesso anno abbiamo iniziato un primo per-corso professionale nel quale sono confluiti ragazzi dei paesi limitrofi al nostro e abbiamo avuto il piacere di ospitare 2 allieve di Sorrento contattate dalla Scuola.

Da subito tutti entusiasti per lo Shiatsu, per il nuovo percorso di vita. Tante esperienze, tante emozioni!

Come non ricordare i corsisti che stanno ultimando il percorso formativo!

Un ulteriore esperienza, che ha arricchito la nostra for-mazione, è stata la presenza nei villaggi. L’incontro con la gente, proveniente da regioni diverse, il relazionarsi e il met-tersi in contatto con loro ha sprigionato sensazioni ed emo-zioni indescrivibili.

Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale

Sede locale (BA) - via Cirene, 11 cell. [email protected]

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42 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Trattamenti Shiatsu

corsi triennalioperatori Shiatus

Via Piave, 5698071 Capo D’Orlando (ME)Cell. 335 6511524

Fior di lotoFior di lotoCENTRO CENTRO

Sede Via T. Pica, 22 Gela (CL)tel. 338-9925624

Trattamenti Shiatsu;

Corsi amatoriali per operatori Shiatsu di 12 ore (sconto del 30 %)

Corsi triennali per operatori Shiatsu;

Lezioni di gruppo di DO-IN(auto shiatsu, ginnastica dolce, tecniche di respirazione, meditazione e rilassamento generale)

Conferenze su alimentazione e intolleranze alimentari

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43NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Via Riccardo Felici, 12 - 95122 Catania - Cell. 347 7142265di Patti Maria

Corsi triennaliper operatorishiatsu

Pratica libera

Do-In

Fiere

Trattamenti Shiatsu

Trattamenti Shiatsu

corsi triennalioperatori Shiatus

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44 NOTIZIARIO Il Dojo 2012

Sede CentraleScuola per Operatori Shiatsu

A.S.D E CULTURALEv.le Autonomia 57 - 95041 Caltagirone CT

Tel/fax 0933.55885 - cell.339.4916004

Scuola facente parte dell’A.S.S.I., Associazione Scuole Shiatsu ItalianaScuola Fiduciaria A.P.O.S., Associazione Professionale Operatori Shiatsu

www.ildojo.eu - [email protected]

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