Settimo Torinese Polo Industriale Pirelli Luca Pfaff ... · 03_22 settembre 2011 ... Igor...

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Orchestra I Pomeriggi Musicali Luca Pfaff, direttore Milhaud Stravinsky Honegger De Falla Settimo Torinese Polo Industriale Pirelli Venerdì 9.IX.11 ore 21 21 ° Torino Milano Festival Internazionale della Musica 03 _ 22 settembre 2011 Quinta edizione

Transcript of Settimo Torinese Polo Industriale Pirelli Luca Pfaff ... · 03_22 settembre 2011 ... Igor...

Orchestra I Pomeriggi MusicaliLuca Pfaff, direttore

MilhaudStravinskyHoneggerDe Falla

Settimo TorinesePolo Industriale Pirelli

Venerdì 9.IX.11ore 21

21°

Torino MilanoFestival Internazionaledella Musica

03_22 settembre 2011Quinta edizione

Novecento. Il secolo dei grandi cambiamenti. Economia, cultura, politica, società ne vengono coinvolte. Si modificano le relazioni sociali, più dinami-che, aperte, conflittuali. Si trasformano gli stessi linguaggi. Fare cose nuove. E dirle, con espressioni più adeguate.Novecento vuol dire anche industria, una complessità che occupa la scena dell’innovazione, suscita profondi rivolgimenti, coinvolge milioni di uomini e donne, il loro lavoro, i loro rapporti. Tecnologia, naturalmente. Ma anche un universo di inedite responsabilità, un coacervo di protagonismi, contrastanti rivendicazioni e modifiche di diritti e doveri. Consumi e costumi in radicale rivolgimento. Non mancano le speranze, le ambizioni. E i drammi. Novecento è parole, immagini, movimento. Rumori mai prima ascoltati. E suoni. Si scompongono e ricompongono letteratura, arte figurativa, musica. Tramontano le forme classiche. È la ricerca, la nuova forma. Nei nostri tempi incerti, la ricerca continua.Riflettere sul Novecento vuol dire dunque non solo interrogarci criticamente sulle nostre radici recenti, ma anche provare a costruire, sulla stessa memo-ria, una nuova epistemologia della contemporaneità e cercare di tracciare linee futuribili di un migliore destino. Per una umanità in movimento.Stavano proprio in un tale complesso di considerazioni le ragioni che lo scor-so anno ci hanno spinto a identificare una fabbrica, lo stabilimento Pirelli di Settimo Torinese, come luogo ideale in cui ospitare uno dei concerti di MITO, recuperando il senso di una tradizione europea, e italiana, di rapporti tra musica e lavoro. Quest’anno, la manifestazione si ripete. Con un concerto in cui un’orchestra esegue brani del Novecento nel nuovo stabilimento di Settimo. È cambiata la fabbrica, con le tecnologie più sofisticate. L’ascolto musicale può aiutare a comprendere il senso profondo delle mutazioni, anche del lavoro, anche delle relazioni. Poesia rivestita di note, per parlare ancora una volta di noi, persone in cerca di forme per esprimere la nostra inquietu-dine, una inesausta vitalità.

Antonio CalabròPresidente Fondazione Pirelli

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Darius Milhaud (1892-1974)Suite dal balletto Le boef sur le toit (1920) 16 min. ca

Igor Stravinsky (1882-1971)Suite n. 1 per piccola orchestra (1917-1925) 6 min. ca

Andante Napolitana Espanola Balalaika

Suite n. 2 per piccola orchestra (1921) 7 min. ca

Marche Valse Polka Galop

Arthur Honegger (1892-1955)Pastorale d’été (1920) 7 min. ca

Manuel De Falla (1876-1946)Suite dal balletto El amor brujo (1915) 17 min. ca

Pantomima Canción del fuego fatuo Danza del terror El círculo màgico Danza ritual del fuego

Orchestra I Pomeriggi MusicaliLuca Pfaff, direttore

Main sponsor Pirelli

In collaborazione conFondazione I Pomeriggi MusicaliFondazione Pirelli

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A spasso nella Parigi di primo Novecento

Nel primo trentennio del Novecento Parigi è capitale della musica occidenta-le. In verità lo è da mille anni, cioè dagli inizi della notazione e della scrittura, della polifonia e dell’armonia. Sopporta la concorrenza delle città italiane fra Rinascimento e Barocco, la serrata competizione con Londra nel Settecento, l’effimero predominio viennese ai tempi di Haydn e Mozart, Beethoven e Schubert, la frammentazione germanica di metà Ottocento. La Ville Lumière rimane un riferimento assoluto anche nell’età romantica, sia pure grazie agli stranieri Chopin e Liszt. Ma è a fine Ottocento che diventa la capitale del mondo, con il meglio dei talenti che s’incontra al conservatorio e occupa le sale da concerto e i teatri d’opera. Arrivano echi da paesi lontani, inventati da francesi veri come Debussy e Ravel, o francesizzati da immigrati autentici come il russo Stravinsky e lo spagnolo De Falla. La Grande Guerra del 1914-18 mette fine alla gaudente Belle epoque, però getta i semi per i surreali anni Venti. La rivale Londra sconta una secolare sterilità d’inventiva musicale. La Vienna asburgica è tramontata da decenni. Tutte le città tedesche soffrono i costi delle riparazioni di guerra. Quelle italiane si rifugiano nella ridotta del melodramma. Solo Parigi si permette il lusso della continuità con il passato e il gusto per lo sberleffo per la tradizione. Solo nella Parigi del 1920 può nascere una corrente artistica che si riconosce nel motto «basta con le nuvo-le», inventato dal provocatore antiromantico Jean Cocteau e fatto proprio da sei musicisti fra i venti e i trent’anni che hanno voglia di cambiare tutto.Uno di questi sei è il provenzale Darius Milhaud, appena tornato a Parigi dopo un paio d’anni (1918-19) trascorsi a Rio de Janeiro come assistente di Paul Claudel, allora ambasciatore in Brasile. Porta con sé tanti appunti anno-tati ascoltando musiche e danze popolari dell’America Latina con lo spirito di chi ha un’ottima formazione classica e una naturale vocazione a innestarla con elementi folkloristici. Uno dei primi risultati è il balletto Le boeuf sur le toit, su soggetto di Jean Cocteau e rappresentato con scene di Raoul Dufy il 21 febbraio 1920 alla Comédies des Champs Elisées. Il successo è trionfale, perché lo spettacolo e la musica colgono lo spirito di una Parigi che vuole dimenticare la guerra e divertirsi. Più che la storia (inesistente) piacciono i ritmi spumeggianti, il tango scatenato, il piacere della melodia, i timbri che Milhaud sa distillare da una piccola orchestra combinando assoli di fiati e stravaganze di archi, con languori che passano al grottesco e tornano al beffardo. Un motivo indimenticabile, quasi una fanfara, trapunta l’intera partitura a dare unità a uno zibaldone che rappresenta un popolo felice e colorato, oltre oceano come a Parigi. A Parigi risiede allora anche Igor Stravinsky, arrivato circa dieci anni prima, trentenne di formazione accademica (conservatorio di San Pietroburgo) e musicista ufficiale della compagnia dei Ballets Russes di Sergei Diaghilev. Fanno subito colpo i colori esotici delle sue partiture per i balletti del 1911 L’uccello di fuoco e Petruška e provoca un memorabile subbuglio, nel 1913, la prima del nuovo balletto La sagra della primavera. Per il ricettivo mercato parigino, Stravinsky scrive tante altre cose, cavalcando la voglia di cambia-mento che gira nell’aria. Antiromantico anche lui e alla ricerca di una nuova semplicità, compone l’operina in miniatura L’histoire du soldat (1918), il rituale contadino Les noces (1914-23), il collage Pulcinella (1920). Riprende anche 3 e 5 pezzi facili per pianoforte a quattro mani scritti fra 1914 e 1917 e li trascrive (1917-25) per piccola orchestra, organizzati in due suite distinte che (dice l’autore) è meglio eseguire insieme. Sono pezzi brevissimi, disomo-genei per scelta e necessità. L’originale tiene conto delle modeste capacità dei pianisti cui sono destinati. La versione orchestrata è funzionale ai piccoli organici delle formazioni di periferia che la devono comprare e suonare. Si spiegano la rigidità delle formule e la fissità delle ripetizioni, che diventano altrettanti pregi quando si vuol evitare il miele romantico e il vago impres-sionista, e piace affiancare tarantelle napoletane a nacchere spagnole e bala-

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laike russe, valzer viennesi a polke polacche, e finire con Galop francesi alla maniera delle operette di Offenbach.Del gruppo parigino dei Sei fa parte anche Arthur Honegger, francamente a disagio con lo spirito iconoclasta e beffardo dei suoi colleghi. Preferisce tornare all’antico, anzi all’arcaico, ai modi medioevali e ai suoni levigati. La sua composizione più famosa, l’inno quasi futurista alla locomotiva Pacific 231 per grande orchestra (1924), è un’eccezione nel suo non piccolo catalogo. Forse lo rappresenta meglio Pastoral d’été, composta nel 1921 a Wengen, in Svizzera, ammirando i pascoli d’altura dominati dalle vette dello Jungfrau. Oboe e corni portano suoni pastorali e nostalgie impressioniste. Al centro un «Vivo e gaio» echeggia danze montanare, prima di riprendere da capo. Tutto dolce e soffuso. Niente a che vedere con le spigolosità e le provocazioni degli altri cinque. Non a caso, un anno dopo, Honegger non è più parte del gruppo dei Sei. Da Parigi si trasferisce a Ginevra e, nativo di Le Havre, diventa il maggiore compositore svizzero del Novecento.Manuel de Falla lascia Parigi allo scoppio della Grande Guerra, ma nella capi-tale vive i sette anni precedenti, assorbe lo spirito impressionista dagli amici Debussy e Ravel e apporta un patrimonio vero di canto popolare spagnolo che il gran frullatore parigino coglie, elabora, riscrive, diffonde e trasforma in patrimonio comune della musica del primo Novecento. Rappresentato per la prima volta a Madrid nel 1916, ha tecnica parigina e colore andaluso il balletto El amor brujo, l’amore stregone, da subito un successo mondiale. La storia della zingara Candelas ostacolata nel suo nuovo amore dal fantasma del fidanzato defunto offre a De Falla una perfetta sequenza di situazioni sur-reali da musicare con un caleidoscopio di timbri e ritmi e melodie, peraltro ricavato da una piccola orchestra. Con la Danza rituale del fuoco che sta al centro della partitura a garantire l’immortalità a tutti, compreso lo spettro dell’ex fidanzato.

Enzo Beacco*

* Enzo Beacco parla e scrive di musica da quand’era ragazzo, tanti anni fa, per RCS, Garzanti, De Agostini, «Il giorno», «Repubblica», «Corriere», «Indipendente», «Sole», Radio3, Rai2. Ha vissuto negli Stati Uniti e in Giappone. Ma ora a sta a Milano. Tra i suoi svariati interessi vi è anche la biotecnologia.

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Orchestra I Pomeriggi Musicali

L’Orchestra I Pomeriggi Musicali nacque nell’immediato secondo dopoguerra in una Milano tutta presa dal fervore della ricostruzione: fu il frutto dell’in-contro tra due uomini d’eccezione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico musicale Ferdinando Ballo. Il primo pensava a una formazione da camera con cui eseguire il repertorio classico, il secondo a una orchestra in grande stile che sviluppasse un repertorio di musica contemporanea e d’avanguardia. I due punti di vista trovarono una sintesi nell’Orchestra I Pomeriggi Musicali che fin dal primo concerto, il 27 novembre 1945, acco-stando Mozart e Stravinsky, Beethoven e Prokof’ev, inaugurò una formula coraggiosa che la portò al successo. La lunga storia dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali non ha mai tradito le linee programmatiche e gli obiettivi ideali lanciati più di sessant’anni fa dai padri fondatori dell’istituzione, e oggi conta uno straordinario repertorio che include i più grandi capolavori del Barocco, del Classicismo, del primo Romanticismo e, allo stesso tempo, molta musica moderna e contemporanea. La diffusione popolare di quest’ultima fu avvia-ta puntando sui grandi del Novecento, assenti dai cartelloni concertistici durante la dittatura fascista per motivi politici o di stolta autarchia culturale: andavano da Stravinsky a Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger, Copland, Yves, Français. Oltre naturalmente agli italiani, alcuni dei quali non solo poterono presentare le loro composizioni per la prima volta, ma ne scrissero su commissione dei Pomeriggi: parliamo di Casella, Dallapiccola, Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Pizzetti, Respighi. La tradizione continuò con quelli delle leve successive: Berio, Bussotti, Luciano Chailly, Clementi, Donatoni, Hazon, Maderna, Mannino, Manzoni, Margola, Pennisi, Testi, arri-vando agli emergenti dei nostri giorni, Fedele, Francesconi, Vacchi, appar-si nelle ultime Stagioni. Grandi compositori come Honegger e Hindemith, Pizzetti, Dallapiccola, Petrassi e recentemente Penderecki, hanno diretto la loro musica sul podio dei Pomeriggi Musicali, un podio che è anche stato, per tanti giovani artisti, un trampolino di lancio verso la celebrità: ricordiamo due nomi per tutti, Leonard Bernstein e Sergiu Celibidache. L’Orchestra I Pomeriggi Musicali svolge la sua attività principalmente a Milano e nelle città lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei Teatri di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia, e alla stagione di ballet-to del Teatro alla Scala. Invitata nelle principali stagioni sinfoniche italiane, l’Orchestra ha conquistato platee internazionali. Recentemente ha riscos-so lusinghieri successi in Spagna, Portogallo, Tunisia, Francia, Germania, Svizzera, Turchia e Austria. Oggi I Pomeriggi Musicali sono una Fondazione costituita dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano, dalla Provincia di Milano, e da enti privati, riconosciuta dallo Stato come istituzione concer-tistico-orchestrale e dalla Regione Lombardia come ente primario di produ-zione musicale.

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Violini primiFatlinda Thaci **Igor Riva *Alessandro Braga **Michele BucaEmilio TosiPaola DiamantiChiara SpagnoloFederica FersiniStella Cattaneo

Violini secondiMauro RovettaElisa ManciniMario RoncuzziElsa RighettiAlberto BereraLorenzo MaccaferriLivia Hagiu

VioleStefan Veltchev *Giorgio MoraschiniEnrico Carraro *Stefano MartinottiLuca MaggioniValentina Giangaspero

VioloncelliGiovanni Moraschini *Marco PaoliniSimone Scotto *Giovanni Gallo

ContrabbassiPaolo Speziale *Massimo ClavennaRiccardo Crotti

FlautiSonia Formenti *Elisabetta La Licata

Oboe e Corno ingleseSilvano Scanziani *

Oboe e Corno ingleseSimone Nicoletta *Giuseppe Cultraro

ClarinettiLuca Ceretta *Annamaria Barbaglia

CorniAlfredo Arcobelli *Ambrogio Mortarino

TrombeSergio Casesi *Luciano Marconcini

TromboneAlessandro Castelli

TubaMarta Gerosa

TimpaniGianmaria Romanenghi

PercussioniGabriele BartezzatiSimone Fortuna

PianoforteJader Costa

IspettorePierangelo Minella

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Luca Pfaff, direttore

Luca Pfaff, direttore d’orchestra franco-svizzero, è nato in Ticino. Ha stu-diato pianoforte con Bruno Canino e composizione con Franco Donatoni al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Si è diplomato in direzione d’or-chestra con Hans Swarowsky a Vienna e con Franco Ferrara all’Accademia di S. Cecilia di Roma. Dirige regolarmente orchestre di grande prestigio qua-li le orchestre Nazionali di Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Argentina e Messico, le Filarmoniche di Londra, Oslo, Bergen, Stoccolma, Helsinki, Rotterdam e Montecarlo, la Tonhalle di Zurigo, la Monnaie di Bruxelles, la Gulbenkian di Lisbona, le principali orchestre radiofoniche europee, l’En-semble Intercontemporain, la London Sinfonietta ed è ospite di numerosi festival internazionali. Dal 1987 al 1996 è stato direttore stabile dell’Orche-stra Sinfonica del Reno e dell’Opera di Strasburgo; contemporaneamente, dal 1990 al 1994 è stato direttore dell’Ensemble Carme di Milano, con il quale ha svolto un intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Dal 2002 al 2007 è stato primo direttore all’Opera di Anversa, dove ha anche registrato il CD dell’opera Prova d’orchestra di Giorgio Battistelli. La forte congenialità con il reperetorio Novecentesco e l’impegno profuso per la sua diffusione lo colloca-no tra le personalità di spicco del mondo musicale internazionale. Ha diretto numerose prime assolute di compositori di primo piano come Battistelli, Berio, Donatoni, Dusapin, Fedele, Huber, Maderna, Rihm, Scelsi, Schnittke, Xenakis ecc. È stato consulente artistico di vari festival. Recentemente il canale culturale franco-tedesco ARTE ha realizzato un documentario diffuso in 18 paesi: Luca Pfaff musicista europeo. Ha registrato numerosi CD che spa-ziano da Mozart a Donatoni, fra i quali due dedicati a Bartók con l’Orchestra Nazionale della RAI di Torino che hanno riscontrato un notevole successo nella stampa internazionale. Recentemente ad Anversa ha diretto la prima assoluta di Riccardo III di Giorgio Battistelli con la regia di Robert Carsen, è stato in tournée in Francia e Belgio con l’Orchestra Nazionale di Spagna, in Svizzera e Austria con l’Orchestra Gulbenkian di Lisbona, a Parigi e Madrid con l’Orchestra della Toscana. Nel settembre 2009 ha inaugurato la stagione dell’opera di Berna con una nuova produzione di Prova d’orchestra. Nel 2009 in Australia ha realizzato un progetto musicale che ha permesso per la prima volta di integrare degli aborigeni nella produzione di un opera italiana. Dirige regolarmente all’Opera di Sydney. Ha tenuto dei Corsi di perfezionamento alle Università di Vienna e di Graz, al Conservatorio Superiore di Parigi, all’Accademia delle Belle Arti di Madrid ed a Lisbona.

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MITO SettembreMusica è un Festival a Impatto Zero®

Il Festival MITO compensa le emissioni di CO2 con la creazione e la tutela di foreste in crescita in Costa Rica e contribuisce alla riqualificazione del territorio urbano del Comune di Milano

MITO SettembreMusica anche quest’anno rinnova il proprio impegno ambientale al fianco di Lifegate, una scelta che contraddistingue il Festival fin dalla sua nascita. Per la sua quinta edizione MITO SettembreMusica ha deciso di sostenere due interventi di importante valore scientifico e sociale.

A Milano, a conferma dello stretto legame con la città, MITO SettembreMusica interviene nel progetto di riqualificazione dei Navigli con la donazione di un albero per ogni giorno del Festival. L’area d’intervento si trova lungo l’Alzaia del Naviglio Grande. L’iniziativa fa parte di un progetto pro-mosso dall’Associazione Amici dei Navigli, in accordo con la Regione Lombardia Assessorato ai Sistemi Verdi e Paesaggio, e prevede la piantumazione sul fronte urbano del Naviglio Grande, da Corsico a Milano fino al Ponte di via Valenza, di filari di alberi di ciliegio.

MITO SettembreMusica contribuisce alla creazione e alla tutela di 124.000 metri quadrati di foresta in crescita in Costa Rica, un territorio che si contraddistingue per un’elevata biodiver-sità, con il 4% di tutte le specie viventi del pianeta, in una superficie pari solo allo 0,01% delle terre emerse. L’attività di deforestazione che ha devastato il territorio negli ultimi 60 anni è stata arginata e grazie a questa inversione di tendenza, il 27% del territorio del Paese è attualmente costituito da aree protette.

In collaborazione con

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MITO SettembreMusica è un Festival a Impatto Zero®

Il Festival MITO compensa le emissioni di CO2 con la creazione e la tutela di foreste in crescita in Costa Rica e contribuisce alla riqualificazione del territorio urbano del Comune di Milano

MITO SettembreMusica anche quest’anno rinnova il proprio impegno ambientale al fianco di Lifegate, una scelta che contraddistingue il Festival fin dalla sua nascita. Per la sua quinta edizione MITO SettembreMusica ha deciso di sostenere due interventi di importante valore scientifico e sociale.

A Milano, a conferma dello stretto legame con la città, MITO SettembreMusica interviene nel progetto di riqualificazione dei Navigli con la donazione di un albero per ogni giorno del Festival. L’area d’intervento si trova lungo l’Alzaia del Naviglio Grande. L’iniziativa fa parte di un progetto pro-mosso dall’Associazione Amici dei Navigli, in accordo con la Regione Lombardia Assessorato ai Sistemi Verdi e Paesaggio, e prevede la piantumazione sul fronte urbano del Naviglio Grande, da Corsico a Milano fino al Ponte di via Valenza, di filari di alberi di ciliegio.

MITO SettembreMusica contribuisce alla creazione e alla tutela di 124.000 metri quadrati di foresta in crescita in Costa Rica, un territorio che si contraddistingue per un’elevata biodiver-sità, con il 4% di tutte le specie viventi del pianeta, in una superficie pari solo allo 0,01% delle terre emerse. L’attività di deforestazione che ha devastato il territorio negli ultimi 60 anni è stata arginata e grazie a questa inversione di tendenza, il 27% del territorio del Paese è attualmente costituito da aree protette.

In collaborazione con

Disegniamo... la musica!Un’iniziativa di MITO Educational

«Qual è la fiaba musicale che vi piace di più? Avete visto un bel concerto o uno spettacolo, suonate uno strumento o cantate in un coro? Raccontateci le vostre esperienze con tutta la vo-stra fantasia e creatività». Più di trecento bambini dell’età tra i 4 e gli 11 anni hanno risposto a questo appello del Festival MITO SettembreMusica inviando i loro disegni. Guidati dalle maestre nelle scuole elementari, in modo del tutto autonomo o assieme ai loro genitori, hanno raccontato, in una serie di disegni pieni di fantasia e di colori, la loro curiosità per la musica, le proprie esperienze di piccoli spettatori, un concerto o uno spettacolo particolarmente bello e il piacere di imparare a suonare uno strumento.

In ogni programma di sala MITO SettembreMusica propone uno dei disegni pervenuti al Festival.

Questo disegno è stato inviato da Manuel, classe IV dell’Istituto Maria Ausiliatrice

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Realizzato daAssociazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano

Fondatori Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Ermanno Olmi / Sandro ParenzoRenzo Piano / Arnaldo Pomodoro / Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman

Comitato di PatronageLouis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca Umberto Veronesi

Consiglio DirettivoFrancesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri Francesca Colombo / Roberta Furcolo / Leo Nahon / Roberto Spada

Collegio dei revisoriMarco Guerreri / Marco Giulio Luigi Sabatini / Eugenio Romita

Organizzazione Francesca Colombo Segretario generale, Coordinatore artisticoStefania Brucini Responsabile promozione e biglietteriaCarlotta Colombo Responsabile produzioneFederica Michelini Assistente Segretario generale,Responsabile partner e sponsorLuisella Molina Responsabile organizzazioneCarmen Ohlmes Responsabile comunicazione

MITO SettembreMusicaPromosso daCittà di Milano Giuliano Pisapia Sindaco

Stefano BoeriAssessore alla Cultura, Expo, Modae Design

Comitato di coordinamentoPresidente Francesco MicheliPresidente Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano Giulia Amato Direttore Centrale Cultura Direttore Settore Spettacolo

Francesca Colombo Segretario generaleCoordinatore artistico

Città di Torino Piero FassinoSindaco

Maurizio Braccialarghe Assessore alla Cultura, Turismo e Promozione

Vicepresidente Angelo ChianalePresidente Fondazioneper le Attività Musicali Torino

Anna Martina Direttore Divisione Cultura, Comunicazione e Promozione della Città

Angela La Rotella Dirigente Settore Spettacolo, Manifestazione e Formazione Culturale

Claudio Merlo Direttore generale

Enzo RestagnoDirettore artistico

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Lo Staff del FestivalPer la Segreteria generaleChiara Borgini Segreteria organizzativa / Roberta Punzi Referente partner e sponsor e Lara Baruca / Eleonora Pezzoli

Per la ComunicazioneLivio Aragona Responsabile edizioni / Mariarosaria Bruno Ufficio stampa Giulia Lorini Referente redazione web / Uberto Russo Ufficio comunicazione con Valentina Trovato / Elisabetta Villa e Lucia Aloé / Emma De Luca / Alessia Mazzini / Matteo Pisano / Riccardo Tovaglieri

Per la ProduzioneLudmilla Faccenda Responsabile logistica / Nicola Giuliani, Matteo Milani, Andrea Minetto Direttori di produzione con Elisa Abba / Francesco Bollani / Stefano Coppelli e Nicola Acquaviva / Michela Albizzati / Giovanna Alfieri / Silvia Ceruti / Federica Fontana / Luisa Morra / Maria Novella Orsanigo / Federica Simeon / Andrea Simet

Per la Promozione e la BiglietteriaAlberto Corrielli Gestione concerti gratuiti / Arjuna - Das Irmici Referente informazioni / Marida Muzzalupo Assistente promozione e biglietteria con Alice Boerci / Giulia De Brasi / Claudia Falabella / Silvia Masci / Monica Montrone / Alberto Raimondo e Fulvio Gibillini / Diana Federica Marangoni / Federica Luna Simone

via Dogana, 2 – Scala E, II piano 20123 Milanotelefono +39.02.88464725 / fax [email protected] / www.mitosettembremusica.it

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Realizzato daAssociazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano

Fondatori Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Ermanno Olmi / Sandro ParenzoRenzo Piano / Arnaldo Pomodoro / Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman

Comitato di PatronageLouis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca Umberto Veronesi

Consiglio DirettivoFrancesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri Francesca Colombo / Roberta Furcolo / Leo Nahon / Roberto Spada

Collegio dei revisoriMarco Guerreri / Marco Giulio Luigi Sabatini / Eugenio Romita

Organizzazione Francesca Colombo Segretario generale, Coordinatore artisticoStefania Brucini Responsabile promozione e biglietteriaCarlotta Colombo Responsabile produzioneFederica Michelini Assistente Segretario generale,Responsabile partner e sponsorLuisella Molina Responsabile organizzazioneCarmen Ohlmes Responsabile comunicazione

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Vicepresidente Angelo ChianalePresidente Fondazioneper le Attività Musicali Torino

Anna Martina Direttore Divisione Cultura, Comunicazione e Promozione della Città

Angela La Rotella Dirigente Settore Spettacolo, Manifestazione e Formazione Culturale

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Enzo RestagnoDirettore artistico

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Lo Staff del FestivalPer la Segreteria generaleChiara Borgini Segreteria organizzativa / Roberta Punzi Referente partner e sponsor e Lara Baruca / Eleonora Pezzoli

Per la ComunicazioneLivio Aragona Responsabile edizioni / Mariarosaria Bruno Ufficio stampa Giulia Lorini Referente redazione web / Uberto Russo Ufficio comunicazione con Valentina Trovato / Elisabetta Villa e Lucia Aloé / Emma De Luca / Alessia Mazzini / Matteo Pisano / Riccardo Tovaglieri

Per la ProduzioneLudmilla Faccenda Responsabile logistica / Nicola Giuliani, Matteo Milani, Andrea Minetto Direttori di produzione con Elisa Abba / Francesco Bollani / Stefano Coppelli e Nicola Acquaviva / Michela Albizzati / Giovanna Alfieri / Silvia Ceruti / Federica Fontana / Luisa Morra / Maria Novella Orsanigo / Federica Simeon / Andrea Simet

Per la Promozione e la BiglietteriaAlberto Corrielli Gestione concerti gratuiti / Arjuna - Das Irmici Referente informazioni / Marida Muzzalupo Assistente promozione e biglietteria con Alice Boerci / Giulia De Brasi / Claudia Falabella / Silvia Masci / Monica Montrone / Alberto Raimondo e Fulvio Gibillini / Diana Federica Marangoni / Federica Luna Simone

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www.mitosettembremusica.it

Responsabile editoriale Livio AragonaProgetto graficoStudio Cerri & Associati con Francesca Ceccoli, Anne Lheritier, Ciro Toscano

I concerti di domani e dopodomani

Sabato 10.IX ore 15 incontriPalazzo MoriggiMuseo del Risorgimento, Sala ConferenzePresentazione del volume Edizioni distrutte. Cori del Risorgimento ItalianoA cura di Philip GossetPartecipano Philip Gossett, Licia Sirich, Claudio ToscaniCoordina Enzo RestagnoIngresso gratuito fino a esaurimento posti

ore 16 bandisticaPalazzo Reale, Cortile1861 e dintorniMusiche di Marco Calandri, Fulvio Creux, Paolo Giorza, Paolo Mazza, Davide Boario,Percy Aldrige Grainger, Gustav Holst, Michele NovaroFanfara della Brigata Alpina TaurinenseMarco Calandri, direttoreIngresso gratuito

ore 17 ragazziTeatro San BabilaMusikantenUna fiaba musicaleMusiche di George Gershwin, Kurt Weill, Bill Lee, Sonny Rollins, Nick La Rocca, Camilla da Vico, Fiorenzo ZeniCamilla da Vico, Vlastimil Viktora, Giacomo Anderle, attoriMariangela Vacatello, pianoforteIngresso gratuito

ore 21 contemporaneaConservatorio di Milano, Sala VerdiSalvatore Sciarrino, Ivan Fedele, Guo Wenjing, Arvo PärtOrchestra Sinfonica Nazionale della RAITorino VocalensembleCarlo Pavese, maestro del coroTito Ceccherini, direttoreSonia Turchetta, voceQi Yao, zhengIngresso gratuito

ore 22 elettronicaCasa Cardinal Schuster, Salone Pio XIIThe Versailles SessionsMurcof con Saul SaguattiFernando Corona (Murcof), elettronicaSaul Saguatti, visuals e live paintingIngressi e 10

Domenica 11.IX ore 11 anticaBasilica di Sant’AmbrogioClaudio MonteverdiOdhecaton EnsembleCelebra Monsignor Erminio De ScalziIngresso libero

ore 17 ragazziConservatorio di Milano, Sala PucciniNinnenanne e tarantelleUn viaggio nel mondo dei contrastiMusiche di Wolfgang Amadeus Mozart, Felix Mendelssohn, Gaetano Donizetti, Gioachino Rossini, Johanness Brahms, Igor Stravinsky, Béla Bartók, Giovanni BiettiOpen TriosGiovanni Bietti, pianofortePasquale Laino, sassofono, zampognaMatteo Agostini, sassofonoLuca Caponi, percussioniPosto unico numerato e 5

ore 21 classicaChiesa di Sant’AngeloMusiche di Arcangelo Corelli, Claudio Monteverdi, Barbara Strozzi, Francesco Geminiani, Henry Purcell, Giovanni Battista MartiniAccademia degli AstrusiFederico Ferri, direttoreAnna Caterina Antonacci, sopranoIngressi e 10

ore 21 crossoverAuditorium di MilanoFondazione CariploThe RefugeeDiamanda GalásPosti numerati e 15, e 20

Milano Torinounite per l’Expo 2015

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