Settimanale della Diocesi di Iglesias · 2020-03-13 · SuDomenilca 26 cgennaio 2i020 s IglesISSN...

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Sulcis Iglesiente Euro 1,00 ISSN 2704-7393 Domenica 26 gennaio 2020 Settimanale della Diocesi di Iglesias Numero 2 Anno XXI ggi o Una Bibbia da riscoprire Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, domenica 26 gennaio si celebra la prima Domenica della Parola di Dio voluta da papa Francesco Si avvicina la scelta dell'ora di religione, un'occasione per conoscere le Sacre Scritture, fondamento di fede e della nostra cultura

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Sulcis IglesienteEuro 1,00 ISSN 2704-7393Domenica 26 gennaio 2020

Settimanale della Diocesi di Iglesias

Numero 2Anno XXI

ggio

Una Bibbia da riscoprireSettimana di preghiera per l'unità dei cristiani, domenica 26 gennaio

si celebra la prima Domenica della Parola di Dio voluta da papa FrancescoSi avvicina la scelta dell'ora di religione, un'occasione per conoscere

le Sacre Scritture, fondamento di fede e della nostra cultura

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Hanno collaborato a questo numero: Annalisa Atzei, Don Gabriele Atzei, Raffaele Callia, Simona Canzoneri, NicoloCapriata, Lucia Capuzzi, Jacopo Casula, Carminuccia e Ignazio Cocco, Maria Gio-vanna Dessì, Mario Girau, Nuccio Guaita, Giulia Loi, Giuseppe Manunta, Ma-riangela Muntoni, Giampiero Peddis, Roberto Pinna, Roberto Sciolla, Tito Siddi,Giovanna Pasqualin Traversa (SIR), Efisio Vacca, Jules Verne, Volontariato Vin-cenziano - parrocchia San Pio X

Per il prossimo numero lettere e contributi si ricevono entro il 26 gennaio,non dovranno superare le 2000 battute (spazi inclusi), i file dovranno es-sere in formato doc ed eventuali fotografie allegate, dovranno essere adalta risoluzione ed in formato jpg. In caso di testi di lunghezza superiorea quanto indicato, sarà cura della redazione intervenire con eventuali tagli.Po

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Fotografia di copertina: Pxhere.com

Le Sacre Scritture, valore da riscoprireIntervista di Giovanna Pasqualin Traversa / SIR

tratta di una questione culturale. Umber-to Eco si chiedeva: perché i nostri ragaz-zi devono sapere tutto degli eroi di Ome-ro e non sapere nulla di Mosè e del Can-tico dei cantici? Entrambi sono fonda-mentali per la nostra formazione cultu-rale. In questa luce occorre certamente ri-proporre la Bibbia all’interno della scuo-la come filigrana del tessuto culturale,storico e artistico europeo, e non solo. Sesi entra in una pinacoteca europea senzaconoscere la Sacra scrittura, si rischia dinon comprendere la maggior parte delleopere esposte; ma è così per tutta l’artenel suo insieme, musica compresa.Lei accennava anche ad un terzo aspetto.Un elemento che non si sottolinea maiabbastanza, quello dell’ermeneutica, del-l’interpretazione della Bibbia. Una que-stione di grande rilievo perché la religio-ne ebraico-cristiana è una religione stori-

ca, incarnata. Quando si dice “Parola diDio” si afferma una verità, ma che non ècompleta perché la Bibbia è Parola diDio e parola dell’uomo. È un dialogo. ISalmi sono preghiere, segno che, comesostiene il teologo protestante DietrichBonhoeffer, la Bibbia non è soltanto laparola di Dio rivolta a noi ma anche laparola che Dio si attende, rivolta da noi aLui. Pensiamo all’intensità del libro diGiobbe. La Bibbia non è un catechismocontenente asserti precisi e teoremi pun-tuali, formulati in maniera ineccepibilein una sorta di atelier teologico; è unastoria; suppone una vicenda emblemati-ca sulla quale devono essere confrontatetutte le vicende personali. Dio, che hadeciso di incarnarsi attraversando la no-stra storia dice: devi decifrare la mia pre-senza anche lì; presenza di giudizio maanche di salvezza. Per questo bisognafuggire la tentazione di una lettura spiri-tualistica della Bibbia: la “carne” dellaParola e il Lògos trascendente devonoessere intrecciati tra loro.Il Papa ha scelto una data non casuale: laterza domenica del tempo ordinario, a ri-dosso della Giornata del dialogo con gliebrei e della Settimana di preghiera perl’unità dei cristiani.È significativo che abbia voluto collocarela Domenica della Parola all’interno deltempo ordinario, non nel tempo di Pa-squa o Natale. Questo perché la Bibbiadeve diventare guida ordinaria e la gior-nata dedicata non deve rimanere unica eisolata, ma incastonarsi all’interno deltessuto dell’anno liturgico. Del resto, nel-la celebrazione liturgica Sacra scritturaed Eucarestia sono inscindibili. È emble-matico il racconto di Emmaus, da cui ilPapa trae il titolo della Lettera apostoli-ca: prima Gesù cammina con i discepoli

“Martin Lutero – esordisce ilcardinale Gianfranco Ra-vasi, presidente del Ponti-

ficio Consiglio della cultura – sostenevache in Italia la Sacra Scrittura è così di-menticata che rarissimamente si trovauna Bibbia”, mentre Paul Claudel, allametà del Novecento, “ironizzava sul ri-spetto che i cattolici mostrano verso laBibbia, tenendosene a debita distanza”.“Ora questo non si può più dire”, osser-va l’insigne biblista; tuttavia l’iniziativadel Papa è importante per “riscoprire va-lore, vitalità e centralità delle Sacre Scrit-ture”.Eminenza, secondo lei questi aspetti sisono perduti?Sono tre gli elementi sui quali riflettere.Anzitutto la necessità di ritornare allaconoscenza della Scrittura con la stessacarica e passione con cui questo si eraverificato subito dopo il Concilio Vatica-no II che aveva avvicinato di molto i testisacri ai fedeli. Attraverso questa giornataIl Papa vuole proporre al credente il ri-torno ad una certa vitalità perché oggi,nel fluire della storia, l’interesse per lequestioni di tipo sociale o antropologicoè più avvertito del bisogno di avere unriferimento basato sulle Scritture. Di quil’importanza dell’appello di Francesco ariscoprire la Bibbia, a “riappropriarsene”con la passione degli anni postconciliaricome lampada per i propri passi.Qualche giorno fa, nel messaggio sull’in-segnamento della religione cattolica ascuola, la presidenza della Cei ha sottoli-neato il valore dello studio della Bibbiaanche dal punto di vista culturale.Questo è il secondo elemento di riflessio-ne. Bibbia come grande codice della cul-tura occidentale, stella polare dell’ethose del comportamento, imprescindibileper chi si ponga domande di senso. Al-cuni anni fa si è insistito molto sulle ra-dici cristiane dell’Europa; tema oggimeno sentito ma che non si può ridurrea mera questione di tipo religioso. Si

Chiesa. Si celebra il 26 gennaio la prima “Domenica della Parola di Dio” istituita da papa Francesco

spiegando le scritture e facendo loro ar-dere il cuore; poi spezza il pane, prefigu-rando così la struttura della celebrazioneliturgica. Ma la Bibbia è anche lo stru-mento, il nodo d’oro che tiene insieme ildialogo ecumenico con il mondo orto-dosso e protestante, e il dialogo interreli-gioso, in particolare con gli ebrei, di cuicostituisce la comune base oggettiva.Per Francesco non può essere patrimo-nio solo di alcuni, ma libro del popolo.Oltre a testo costante della liturgia, oc-corre far ritornare la Bibbia come librofra le mani delle persone semplici, libroquotidiano da far entrare nella piazza ein casa perché è libro del popolo. In pas-sato, fin dal Medioevo, per chi non sape-va leggere le pareti affrescate delle catte-drali e le immagini sacre costituivano laBiblia pauperum. Ai nostri giorni la pub-blicistica biblica è notevole, le note incalce e i commenti aiutano anche i lettorimeno “attrezzati” ma occorre fare qual-cosa di più a livello “laico”.A che cosa sta pensando?Bisognerebbe riuscire a spiegare l’arte ela musica mostrandone il codice sotteso,ma pure a “trascrivere” la Bibbia neinuovi linguaggi secondo le grammaticheculturali di oggi: cinema, televisione, vi-deoart, “inserendola” anche nella culturadigitale. Penso, in passato, al Vangelo se-condo Matteo di Pasolini, alla passionedi Cristo nell’Andrej Rublëv di Tarkov-skij: anche oggi è importante stimolareattraverso l’arte, la cultura, il cinema e inuovi linguaggi la riflessione sui granditemi religiosi. Non è semplice: il rischiobanalizzazione o spettacolarizzazione èdietro l’angolo, ma occorre avviare unaseria riflessione e scommettere di più suquesto versante che richiede competenzae coraggio.

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AvvisoSan Giovanni Suergiu.

Manifestazione per la pace e il lavoroDomenica 26 gennaio 2020, a San Giovanni Suergiu, è in programma una manife-stazione per la pace e il lavoro, promossa dalla parrocchia in collaborazione con l’am-ministrazione comunale e diverse rappresentanze del mondo del lavoro. Lamanifestazione avrà inizio alle 15.30 in piazza IV novembre, con un raduno in piazzacon musica e canzoni, da dove partirà alle 16.00 un breve corteo cui faranno seguitoriflessioni e preghiere. Una merenda in musica per i giovani partecipanti concluderàl’evento alle 17.00.

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zione al Consiglio episco-pale dei vescovi italiani, incorso a Roma fino al 22gennaio. “Quando le per-sone, penso in particolareai giovani, incontrano laParola, ne ricavano una ric-chezza inenarrabile, checonduce a scelte di vita do-nata nelle forme più di-verse”, ha testimoniato ilcardinale.Un invito alle parrocchiearriva anche da mons. Ste-fano Russo, Segretario Ge-nerale della CEI: “In vistadella I Domenica della Pa-rola di Dio, ogni realtà lo-cale saprà di certo attivarela propria creatività, com-piendo gli opportuni adat-tamenti all’interno dellecelebrazioni già esistenti odando vita a nuove inizia-tive specifiche. Si tratta diuna occasione preziosa perrendere la Chiesa interasempre più consapevole diuna realtà fondamentale della sua iden-tità: la centralità della parola di Dio. Nona caso il Concilio Vaticano II apriva il suodocumento sulla divina rivelazione DeiVerbum, qualificando la Chiesa essenzial-mente come la comunità di quanti sipongono «in religioso ascolto della pa-rola di Dio» (n. 1). La Chiesa si riconoscecome la comunità dei credenti in ascoltodi Dio, che parla attraverso le Sacre Scrit-ture tramandateci nel corso dei secolidalla Tradizione. Il primato della Parola

Offrire una dimensione unitaria alletante iniziative che la Chiesa cat-tolica nel mondo promuove, a li-

vello locale, per diffondere la Parola diDio; dare nuovo impulso alla lettura dellaBibbia nell’ambito della pastorale; stabi-lire un ulteriore passo nel dialogo ecume-nico; esortare i cristiani a togliere dagliscaffali impolverati uno “strumento” cherisvegli la nostra fede. Sono diversi e ric-chi di significato gli scopi della Domenicadella Parola di Dio, che si celebrerà ilprossimo 26 gennaio, per la prima volta,dopo essere stata istituita da Papa France-sco con la Lettera apostolica in forma diMotu proprio “Aperuit Illis”, emanata dalPontefice lo scorso 30 settembre, memorialiturgica di san Girolamo, celebre tradut-tore della Bibbia in latino, a 1600 annidalla morte. “Questa Domenica della Parola di Dio –ha detto monsignor Rino Fisichella, presi-dente del Pontificio Consiglio per laNuova Evangelizzazione, durante la con-ferenza stampa di presentazione – si col-loca come una iniziativa pastorale diNuova Evangelizzazione, con lo scopo diravvivare la responsabilità che i credentihanno nella conoscenza della Sacra Scrit-tura e nel mantenerla viva attraversoun’opera di permanente trasmissione ecomprensione”.“L’ignoranza della Sacra Scrittura rimaneampiamente diffusa, anche fra le personecolte”. Sul tema della Parola di Dio, alcentro della Domenica istituita dal Papa,è arrivato anche il grido d’allarme delcard. Gualtiero Bassetti, arcivescovo diPerugia-Città della Pieve e presidentedella Cei, che ha modulato la sua introdu-

e il Dialogo Interreligioso della Confe-renza Episcopale Italiana, che intende es-sere un possibile strumento a serviziodelle diocesi, delle associazioni, dei movi-menti, dei parroci e dei singoli fedeli, chesi preparano a celebrare questa giornata.In esso si trovano suggerimenti per la Ce-lebrazione eucaristica, tra cui la Preghieradei fedeli, nonché alcuni testi biblici per lapreghiera personale o comunitaria al difuori della Messa e alcuni scritti magiste-riali per la riflessione e la meditazione.

si esplica in ogni ambito della vita eccle-siale: dalla dimensione spirituale, allacura pastorale, all’azione evangelizza-trice. Essa fonda, plasma e ispira ogniaspetto della fede personale e comunita-ria”.Per l’occasione è stato predisposto un sus-sidio – disponibile in formato pdf sul sitohttps://ecumenismo.chiesacattolica.it/ -redatto insieme dall’Ufficio CatechisticoNazionale, dall’Ufficio Liturgico nazionalee dall’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo

Domenica della Parola di Dio. La scelta di una data in continuità con la settimana ecumenica

Togliamo la Bibbia dagli scaffali impolverati!

Anche quest’anno, dal 18 al 25gennaio i cristiani delle diverse

chiese e confessioni sono invitatiad incontrarsi per conoscersi di piùe pregare insieme per l’unità. Que-st’anno a scegliere il motto dellaSettimana di preghiera: “ci trattaronocon gentilezza”, sono state le chiesedi Malta e Gozo che hanno anchepreparato riflessioni e suggerimentiper la sua celebrazione nelle singolediocesi e parrocchie, disponibili sulsito https://ecumenismo.chiesacat-tolica.it/ in formato pdf e liberamentescaricabile.La frase proposta dal gruppo di la-voro di Malta e Gozo come temaper la Settimana di preghiera perl’unità dei cristiani 2020, è trattadagli Atti degli Apostoli. Il versettoscelto - il 28,2 - recita: “ci trattaronocon gentilezza” e fa riferimento alnaufragio dell’apostolo Paolo che,diretto a Roma in catene, approdacon gli altri compagni di viaggiosulle coste maltesi. Qui gli abitantiaccolgono i naufraghi con umanità,riscaldandoli, rifocillandoli e ospi-tandoli poi per tre mesi.L’episodio del naufragio dell’apostoloPaolo - si legge nel sussidio preparatoper la Settimana - “ripropone il dram-ma dell’umanità di fronte alla terri-ficante potenza degli elementi dellanatura” e la capacità di Paolo di er-gersi “come un faro di pace nel tu-

multo”, perché “egli sa che la suavita è nelle mani di Dio”. L’analogiacon l’attualità è evidente: “Oggimolte persone – è scritto nel sussidio- affrontano gli stessi pericoli nellostesso mare. I medesimi luoghi citatinelle Scritture caratterizzano le storiedei migranti di oggi. In varie partidel mondo, molte persone affron-tano viaggi altrettanto pericolosi,per terra e per mare, per scamparea disastri naturali, guerre e povertà.

Anche le loro vite sono in balìa diforze immense e altamente indiffe-renti, non solo naturali, ma anchepolitiche, economiche e umane”.I cristiani di Malta elencano le molteforme in cui si esprime questa in-differenza: quella di “coloro che ven-dono a persone disperate posti inimbarcazioni non sicure per la na-vigazione; o che decidono di noninviare gommoni di salvataggio; oche respingono i barconi di migranti”.

Il racconto degliAtti degli Apo-stoli, dunque, “ciinterpella comecristiani che in-sieme affronta-no la crisi relati-va alle migrazio-ni”. “Siamo col-lusi con le forzeindifferenti op-pure accoglia-mo con umani-tà, divenendocosì testimonidell’amorevoleprovvidenza diDio verso ognipersona?” è ladomanda cheviene posta,mentre si riba-disce che “l’ospi-talità è una virtù

altamente necessaria nella ricercadell’unità tra cristiani”.Otto i temi che, giorno per giorno,verranno approfonditi nel corsodella Settimana di preghiera perl’unità dei cristiani: riconciliazione,luce, speranza, fiducia, forza, ospi-talità, conversione e generosità. tuttipassi che, cominciando dal reciprocoperdono, porta i cristiani a diventaretestimoni più credibili della luce dicristo, e più capaci di gesti di soli-

darietà con gli ultimi.Benché la popolazione di Malta edi Gozo sia in maggioranza cattolica,tra gli abitanti delle due isole c’èanche un significativo numero dicristiani di altre tradizioni, l’ecume-nismo, quindi, non costituisceun’esperienza nuova, anzi i primi in-contri ecumenici cominciarono quigià negli anni ’60. Oggi, il christianstogether, ovvero il consiglio ecu-menico di Malta fondato nel 1995dal gesuita Maurice eminyan, includerappresentanti di varie chiese chesi incontrano ogni due mesi per di-scutere questioni ecumeniche edorganizzare incontri di dialogo e dipreghiera in uno spirito di grandecollaborazione oltre a varie attivitàdi sostegno nei confronti di anziani,malati e immigrati.Gli appuntamenti in diocesi. cometradizione, la Settimana di preghieraper l’unità dei cristiani sarà vissutacon le celebrazioni dedicate nellachiesa delle Anime a Iglesias, in viaAzuni. Sempre a Iglesias mercoledì22 gennaio, alle ore 17.30 nella par-rocchia del cuore Immacolato, siterrà un incontro di preghiera ecu-menica a cui parteciperà la pastoraelizabeth Green della chiesa evan-gelica Battista. Un altro incontroecumenico è poi previsto a carbonia,venerdì 24 gennaio alle ore 18.15nella parrocchia di San Ponziano.

Il dramma dei migranti al centro dell’Ottavario per l’Unità dei cristiani

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AGenDA Del veSCovoe DellA ComUnITà

a cura

dell’Ufficio

Comunicazioni Sociali

In bachecaCuria Vescovile piazza Municipio, Iglesias

Martedì, mercoledì, venerdìdalle 9.30 alle 12.000781.22411

Archivio Storico Diocesano

via Ten. Cacciarru, IglesiasAperto: Lun. Mer. Ven.: 16.00 - [email protected]

Museo Diocesano

vico Duomo, IglesiasMer. Ven.: dalle 9.30 alle 13.30 Sab. Dom.: dalle 16.00 alle 20.000781.435779

ConsultorioFamiliare Diocesano

via A. Melis De Villa 3, IglesiasTel. e Fax: 0781.33016 - 23806 cell. 328.4239405 e-mail: [email protected]: Si riceve per appuntamento

SeminarioVescovile

via Ten. Cacciarru 1, Iglesias0781.42076 - 333.7416091

CEnTrI DI ASCOLTO

CArITAS DIOCESAnA DI IgLESIAS

ArEA IMMIgrAzIOnE

DIREZIONE E SEGRETERIA: 0781.33999 - Fax: 0781.255422

e-mail: [email protected]

Cell. 324 791 7816E-mail: [email protected]

Carbonia, Sant’Antioco, Santadi, Buggerru e Fluminimaggiore: Apertura: su richiesta telefonica

Per accedere ai diversi servizi offerti dalla Caritasdiocesana (di accoglienza, consulenza, sostegnoeconomico, orientamento, viveri, ecc.), è priorita-rio un passaggio al Centro di ascolto più vicino:

Quarto modulo del percorso di accompagnamento formativo per nuovi operatori pastorali delle Caritas e dei Servizi caritativi parrocchiali della Forania di CarboniaCarbonia, 15:30-17:30 “Sala Giovanni Paolo II”, Chiesa Beata Vergine Addolorata

Mercoledì 29 gennaio

Riunione dell’équipe Caritas diocesana di IglesiasIglesias, 8:30-10:30 Sede Caritas diocesanaRiunione dell’équipe formatori della Caritas diocesanaIglesias, 10:30-12:30 Sede Caritas diocesana

Sabato 25 gennaio

+ Conferenza Episcopale SardaDonigala, 9:30

Martedì 4 febbraio

+ Commissione per Consigli presbiterali diocesaniDonigala

Lunedì 10 febbraio

CENTRO DI ASCOLTO DIOCESANO “MARTA E MARIA”Via della Decima, 4 - IglesiasTel: 327.9015658 - [email protected]: lun. mer. gio. dalle 10,00 alle 12,00mar. dalle 15,00 alle 17,00.

CENTRO DI ASCOLTO INTERPARROCCHIALE“MADONNA DEL BUONCONSIGLIO”Via Satta, 146 - CarboniaTel: 0781.670083 - Fax: 0781.670083 mail: [email protected]: mar. merc. gio.ven. dalle 10,00 alle 12,00;lun. dalle 16,00 alle 18,00.

CENTRO DI ASCOLTO INTERPARROCCHIALE“SAN FRANCESCO E SANTACHIARA”Vico I Regina Margherita, 7 – Sant’AntiocoTel: 0781.83708 - Fax: 0781.83708 mail: [email protected]: lun. dalle 16,00 alle 18,00 mar. e mer. dalle 10,00 alle 12,00

CENTRO DI ASCOLTO INTERPARROCCHIALE"MADRE TERESA DI CALCUTTA"Via Cuccaionis - SantadiTel: 339.5009219 - [email protected]:mar. dalle 10.00 alle 12.00mer. dalle 15.30 alle 17.30

CENTRO DI ASCOLTO INTERPARROCCHIALE“MATER MISERICORDIAE”c/c Parrocchia San Giovanni Battista. Via Iglesias, 13 - BuggerruApertura: sab. dalle 16,00 alle 18,00c/c Parrocchia Sant’Antonio da Padova. Via Alfonso Lamarmora, 2 - FluminimaggioreApertura: lun. dalle 10,00 alle 12,00Tel: 388.9535863e-mail: [email protected]

CENTRODIASCOLTOPER STRANIERI “ILPOZZODIGIACOBBE”Via della Decima, 4 - IglesiasApertura: mar. dalle 10,00 alle 12,00.

+ Consiglio presbiteraleIglesias, 9:30 Seminario

Lunedì 27 gennaio

+ Delegazione regionale CaritasOristano, 9:30+ Seminario formativo Caritas - Migrantes - UCSI - ODGOristano, 14:00-17:00 Istituto di Scienze religiose

Lunedì 3 febbraio

+ Incontro Caritas diocesane sarde con Caritas ItalianaTramatza, 9:30

Venerdì 31 gennaio

+ Giornata della Vita consacrataIglesias, 17:00 Santuario Buon Cammino

Domenica 2 febbraio

+ Assemblea elettiva Azione Cattolica diocesanaCarbonia

Domenica 9 febbraio

SULcIS IGLeSIente OGGI Domenica 26 gennaio 2020 n. 2-

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5SULcIS IGLeSIente OGGI Domenica 26 gennaio 2020 n. 2-

Con il 2020 si apre un nuovo decennioper la Sardegna e i suoi abitanti.Tante le aspettative e le attenzioni

che vengono richieste per migliorare lavita nell’Isola e risolvere, anche parzial-mente, alcuni problemi che si trascinanonel tempo e che tarpano le ali ad una Terrache offre molteplici possibilità di crescita.Ne abbiamo parlato con l’on. Michele Pais,avvocato algherese, attuale Presidente delConsiglio della Regione Sardegna.Essere Presidente del Consiglio Regionaleè sicuramente un compito arduo. Quali ledifficoltà maggiori che fino ad ora ha in-

contrato nell’Amministrazione della nostraRegione a stretto contatto con il Gover-natore e i membri della Giunta?Le criticità principali sono legate alla di-mensione dei problemi in quanto provengoda un’esperienza di amministratore localedella città di Alghero, ed essere proiettatosu un livello regionale genera una crescitaesponenziale delle attività. Vi è poi il pesodel ruolo istituzionale, che si avverte dopola nomina. Fare il Presidente del Consigliodella Regione Sardegna è essere a capo delparlamento dei sardi con un carico di re-sponsabilità, ma anche di preoccupazioni,perché si è a contatto con le tante vertenzeaperte, la maggior parte legate al mondodel lavoro. Questo contribuisce ad avereun quadro ben delineato delle povertà edelle difficoltà che l’Isola sta soffrendo. Quanto la politica nazionale è attentaalle esigenze della Sardegna?Storicamente, aldilà delle dichiarazioni diprincipio, la Sardegna ha scontato un mar-ginalismo. La propria condizione di insu-

Giuseppe manuntaDialogo (Alghero Bosa)

orizzontali, ha fatto sì che il livello di as-sistenza sanitaria si sia abbassato. Il 2020sarà un anno importante perché si ap-proverà una riforma che metterà al centroi singoli territori - è impensabile utilizzarela stessa ricetta per tutta l’Isola - e le esi-genze degli ammalati. Così intendiamoavvicinare la Sanità, che non dovrà riferirsia centri decisionali distanti, ma che potràavere risposte di efficacia immediata. Cisarà un grande sforzo per l’abbattimentodelle liste di attesa, perché i tempi sonoincompatibili con le richieste della popo-lazione e non si dovrà più morire atten-dendo una visita! Questo ambito speroporti ad una decisione unanime di attua-zione perché la Sanità non ha un colorepartitico. Siamo un’Isola, si diceva, e per muoverciabbiamo bisogno di una rete di collega-menti efficiente. Come fronteggiare iltema trasporti a partire da quest’anno?Dietro al termine trasporti c’è il futurodella Sardegna, non per niente sono statistanziati 56 milioni di euro per la conti-nuità territoriale aerea, perché siamo con-vinti che quella esistente non consenta ildiritto alla mobilità dei sardi. Purtroppoci si scontra contro le normative europee,ma Assessore e Governatore stanno ado-perandosi a Bruxelles per il riconoscimentodi quella specialità di condizione che cicontraddistingue. Fondamentali sono an-che i collegamenti marittimi, di merci edi persone, che stanno scontando unprovvedimento europeo legato al cambiodi carburante, con una maggiorazionedel 30% dei costi. Arriverà pertanto unprovvedimento regionale che saprà com-pensare questo problema.Nota dolente: il lavoro.Attenzione costante, perché c’è tanto dafare. Si tratta di offrire la possibilità a chiha intenzione di investire sulla Sardegnadi farlo senza troppe preoccupazioni,pensando che la sua presenza sia utileper migliorare la vita della popolazionee garantire futuro. Assistiamo ad una ri-presa del comparto industriale, ma nonbasta. Spazio quindi alle idee progettualidi promozione della nostra identità e giànella prossima finanziaria sono stati stan-ziati fondi per incentivare il settore del-l’artigianato, tra le categorie più soffe-renti.In un recente incontro tra Solinas e i ve-scovi sardi si è parlato del ruolo deglioratori e del patrimonio artistico dellechiese sarde.Tra Chiesa sarda e Amministrazione re-gionale non può che esserci un rapportoprivilegiato e speciale. Gli oratori sono illuogo migliore dove sviluppare la perso-nalità dei ragazzi e per questo si è decisodi finanziare la loro costruzione e i progettia loro dedicati. Il patrimonio artisticodegli edifici di culto è veicolo di offertaturistica, oltre che di conservazione dellebellezze che essi esprimono sul territorio.Le chiese non sono solo delle Diocesi,ma appartengono a tutta la popolazionein termini di sentimenti e di attaccamentoalle proprie tradizioni. Noi vorremmovalorizzare tutto questo patrimonio, cer-cando di non perderne neanche un fram-mento.Che augurio fa il Presidente del Consiglioalla Sardegna all’inizio di questo nuovoanno?Sono certo che nel 2020 ci sarà una rinataconsapevolezza identitaria da parte deisardi. Questo è l’elemento vincente pernon piangerci addosso e far in modo chela rassegnazione lasci il passo all’orgoglio.Sono certo inoltre che i nostri giovani sa-pranno affrontare, con la passione che licontraddistingue nel mondo, le tantesfide generando una crescita collettiva.

dei piccoli comuni, ma anche investirenelle infrastrutture cosicché le impresenon trovino sconveniente operare diret-tamente in Sardegna. Tutto il patrimonioidentitario dell’Isola, se orientato versoun’articolata proposta culturale, potrebbefavorire un incentivo occupazionale no-tevole e su questo la Regione, per volontàdel Governatore Solinas, sta lavorandoquotidianamente. Nelle decisioni operative che ruolo rivestela famiglia? Per noi è sicuramente il primo nucleoformativo e fautrice della crescita del sin-golo. Per chi è cattolico la famiglia è tutto,ma anche per chi abbraccia altre fedi. Vi-viamo un periodo storico in cui assistiamo

ad un attacco alla famiglia tradizionale,pensando quasi che sia un’entità di ca-rattere confessionale. In realtà non è cosìperché, come spiega lo zooantropologoDesmond Morris nella sua opera “Lascimmia nuda”, la famiglia è l’invenzionedell’uomo per accudire i propri “cuccioli”(studiando i comportamenti del mondoanimale), per la trasmissione della cono-scenza e dar seguito alla specie. Tantesono le misure promosse in Regione a fa-vore della famiglia con investimenti eco-nomici notevoli per giovani nuclei e fa-miglie in difficoltà finanziarie.In Sanità su cosa si sta puntando?La Sanità è un fattore importante per mi-surare il livello di dignità di una società,perché un sistema che non sia capace diprendersi cura dell’ammalato vale vera-mente poco. La Sanità in questi anni haavuto un forte decadimento, con qualcheesempio di eccellenza, ma il voler para-metrare l’erogazione dell’offerta sanitariasulla sola dinamica economica e con tagli

larità, che dovrebbe essere compensatada misure perequative che consentono dimetterci alla pari delle altre regioni pe-ninsulari, non è stata mai riconosciuta.Anzi, c’è stato un passo indietro: con lariforma del Titolo V del 2001, in riferimentoalle Isole, questa condizione è stata elimi-nata. Oggi c’è un risveglio della coscienzasarda e il tentativo è quello di chiedereallo Stato il riconoscimento dell’insularitàche non è pretesa di privilegi, ma riven-dicazione di diritti, partendo dall’art. 3della Costituzione che parla di uguaglianzaper tutti i cittadini. La nostra condizionedi insularità i sardi la devono intenderenon come svantaggio, ma come opportu-nità e come valore aggiunto. La Sardegna

è uno scrigno di tesori - artistici, ambientali,culturali - e qua sta la specialità dellanostra condizione. Parliamo di nuove generazioni: come sista muovendo la Regione sul versantedelle politiche giovanili?All’alba di un decennio, 2020-2030, l’at-tenzione verso i giovani è fondamentaleed è direttamente legata alla piaga dellospopolamento. I giovani e non solo, pur-troppo, decidono di varcare i confini del-l’Isola per rimanere fuori da essa. Io nonconosco però sardi che non ambiscano,dopo aver completato un periodo inerentealla formazione, a tornare in Sardegna.Perdiamo migliaia di giovani all’annoperché la Sardegna non offre occasionioccupazionali e di crescita individuale/col-lettiva, di cui invece avremmo bisogno.L’idea è quella di favorire una certa stabilitàalle nuove generazioni, ma bisogna partiredal creare le condizioni perché questo av-venga. Far si che si fortifichi una continuitàterritoriale interna a favore soprattutto

Politica. Intervista all’on. Michele Pais, presidente del Consiglio Regionale della Sardegna

“Vivere in un’isola, un valore ed un’opportunità”

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riamo gli indumenti che ci ven-gono portati.noi come gruppo di VolontariatoVincenziano operiamo nel popo-loso rione di Serra Perdosa, nellaParrocchia di San Pio X, e siamo astretto contatto con il nostro par-roco Don Giorgio Fois, operiamoagendo secondo gli insegnamen-ti e il carisma di San Vincenzo,cerchiamo di alleviare le soffe-renze delle persone che per di-versi motivi si rivolgono a noi. Ilnostro servizio è quello di cerca-re di andare incontro agli ultimiper dare loro quella dignità chehanno perduto o che non hannomai avuto. Per noi quindi uscire,aprirsi agli altri, fare rete, arric-chire le nostre relazioni, confron-tarci con i gruppi che come noi sioccupano e si preoccupano degliultimi non può che essere positi-vo per noi e per tutto il nostroterritorio.

Iglesias. un progetto del Volontariato Vincenziano con Comune e associazioni per la raccolta di indumenti

volontariato vincenziano parrocchia San Pio X

L’Armadio Solidale, un servizio che nasce dalla collaborazione

L’Armadio solidale è il frutto diun incontro tra diverse asso-

ciazioni che operano nel socialenel nostro territorio in diversisettori: emmaus, VolontariatoVincenziano San Pio X, le Acli el’assessorato ai servizi sociali delcomune di Iglesias. L’obbiettivoprincipale è quello di dare unservizio alla nostra città per per-mettere alle persone che si trova-no in difficoltà ad avere un capodi vestiario per sé e per i proprifamiliari, e contemporaneamentedare la possibilità alle personeche hanno un capo di vestiarioche per diversi motivi non posso-no più usare di donarlo a chi neha bisogno. Dobbiamo precisareche questo servizio è aperto atutti anche alle persone che vo-gliono semplicemente fare uno

scambio. chi vuole viene da noiporta gli indumenti e magari tro-va qualcosa di interessante persé. La nostra attività consiste in-sieme ai volontari di emmausnell’accogliere e seguire le per-sone che vogliono ricevere ilcapo di vestiario, attrezzatureper bambini quali passeggini,carrozzine ecc., e ricevere gli in-dumenti, verificare che siano inbuone condizioni confidandonella generosità e sensibilità del-le persone disponibili a donare.Diciamo che siamo agli inizi eancora in fase sperimentalequindi disponibili a variazioniche possono agevolare e miglio-rare il nostro servizio. Attualmen-te apriamo al pubblico il martedìe venerdì dalle 9.30 alle 12.30per ricevere le persone che ven-gono da noi per scegliere e rice-vere il capo di vestiario, mentre ilgiovedì dalle 9.30 alle 12.30 riti-

Ubicato ad Iglesias in viaTangheroni numero 3, difronte alla preesistente

Casa di prima accoglienza SantoStefano, il Dormitorio della Cari-tas diocesana di Iglesias continuaa svolgere un servizio preziosoper le persone più bisognose diun luogo di primo riparo e prote-zione, dove poter provare a rico-struire un percorso di effettivaautonomia.Queste le tappe più importanti diun servizio forse ancora poco co-nosciuto. La Caritas di Iglesias,impegnata da moltissimi anni nelsettore dell’accoglienza e dellacura verso i soggetti più deboli,in convenzione con il Comuned’Iglesias dal 1° dicembre 2008 al30 giugno 2009 portò avanti unintervento a bassa soglia rivoltoai senza tetto e ai senza dimoradel territorio, garantendo a que-sti un riparo notturno e unaprima colazione. La Caritas dio-cesana mise a disposizione unacasa con dieci posti letto, sog-giorno, cucina, lavanderia edoppi servizi, con ambienti sepa-rati per uomini e donne. Per ga-rantire la realizzazione delprogetto si avvalse della collabo-razione della Cooperativa sociale“Orsa Minore”, che assunse ilpersonale necessario per la rea-lizzazione del progetto: un cu-stode e un addetto alla puliziadei locali. Questo progetto fuchiamato “Un tetto anche pernoi”. Terminato questo “progettoa tempo”, il bisogno e l’esigenzadel servizio-dormitorio nonvenne comunque a mancare; laCaritas per non lasciare un“vuoto” in maniera informale e

Simona Canzonericoordinatrice del Dormitorio

caritas diocesana di Iglesias

dell'attività, la Caritas si avvaleanche della collaborazione di dueoperatori volontari per l'accom-pagnamento di alcuni ospiti chela mattina svolgono delle attivitàlavorative quali orto e manuten-zione della casa. L’obiettivo di un servizio a bassasoglia come il Dormitorio èquello di arrivare al cosiddetto“sommerso”, ovvero di avvici-nare quei soggetti non conosciutidai servizi. Il lavoro nella bassasoglia significa un cambiamentonel modo di lavorare tanto a li-vello organizzativo quanto a li-vello psicologico, dove l'obiettivodiventa non tanto la soddisfa-zione di una richiesta, quanto

l'individuazione di una do-manda che difficilmente sarebbearrivata. Il Dormitorio offre unarisposta primaria al problemadell’accoglienza abitativa: diffi-coltà che favorisce i processid’emarginazione, isolamento esolitudine, soprattutto nelle per-sone appartenenti alle fasce piùdeboli (i senza dimora, gli alcoo-listi, i tossicodipendenti, i malatipsichiatrici, gli stranieri in diffi-coltà e gli ex detenuti). Si pone,inoltre, la finalità di aiutare lepersone nel cammino di cambia-mento dei propri comporta-menti, soprattutto quelli a rischiosociale e sanitario, al reinseri-mento lavorativo e al ricongiun-gimento familiare. Tutto questosecondo lo stile dell’accoglienzae dell’ascolto, tipico della Caritas.Il Dormitorio è aperto tuttol’anno e dispone di 14 posti letto.Agli ospiti sono forniti materialidi prima necessità quali: docciaschiuma, shampoo, schiuma dabarba, detersivi, asciugamani,cambi lenzuola e farmaci diprima necessità. Vengono ospi-tati uomini e donne, italiani estranieri, in situazione di disagioabitativo e in stato d’emargina-zione sociale. Si può accedere allastruttura su richiesta dei Centridi ascolto Caritas presenti in Dio-cesi e su proposta dei Servizi So-ciali dei Comuni. Gli operatori diturno valutano e accettano (so-prattutto nelle giornate invernali)anche richieste d’ospitalità daparte di persone che dovesserogiungere spontaneamente al ser-vizio. Il loro compito, in ognicaso, è quello di inviare la per-sona al Centro di ascolto per for-malizzare l’ingresso. Ad oggi sono state accolte 345persone: 266 di nazionalità ita-liana e 79 di nazionalità straniera.

contributo regionale sia daiFondi CEI 8xmille. Nel corso degli anni si sono resinecessari dei lavori di ristruttura-zione e ampliamento dei locali,che hanno accresciuto la disponi-bilità dei posti letto e un amplia-mento del personale, conl’introduzione di un educatoreprofessionale che coordinal’équipe, proprio perché si è rite-nuto necessario apportare un co-stante monitoraggio profes-sionale e di qualità; inoltre dal 3maggio 2014 si è cominciato a of-frire agli ospiti del dormitorio ilpasto caldo serale. Accanto al ser-vizio degli operatori sociali in or-ganico per la gestione

grazie al solo apporto del volon-tariato, continuò per qualchemese nell’offerta di questo servi-zio.Dal gennaio 2010 al giugno 2017il progetto del Dormitorio hausufruito di finanziamenti regio-nali nell’ambito del PLUS, in par-ticolare del programma dicontrasto alle povertà estreme,grazie al progetto denominato“Né di freddo né di fame”, cheoltre alla Caritas e alla Coopera-tiva Sociale Millepiedi, avevacome partener il Comune di Igle-sias, Ente capofila del PLUS peril Distretto d’Iglesias. Dal luglio2017 fino ad oggi, invece, il Dor-mitorio è finanziato sia da un

“né di freddo né di fame”, un tetto per gli ultimiCaritas diocesana. Dal 2008 il servizio del dormitorio Santo Stefano nella casa di via Tangheroni

SULcIS IGLeSIente OGGI Domenica 26 gennaio 2020 n. 2-

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7SULcIS IGLeSIente OGGI Domenica 26 gennaio 2020 n. 2-

Con le nascite in picchiata aregistrare ogni anno unnuovo record negativo,

cosa accade agli italiani quandosi parla di matrimonio? Insiemeagli altri indicatori, l’Istituto Na-zionale di Statistica ha presentatoa fine 2019 la situazione in Italiarispetto all’andamento dei matri-moni dal 2008 al 2018. Al netto dioscillazioni che negli ultimi annihanno fatto registrare una lieve

ripresa del numero delle celebra-zioni, alcuni dati accompagnanoin maniera inequivocabile un cam-biamento al passo con i tempi, inparticolar modo allineato allo sce-

nario demografico del Paese. Partendo da un quadro generaleche abbraccia tutto il territorionazionale, l’Istat rileva come negliultimi dieci anni il numero delle

prime nozze (matrimoni tra nubilie celibi) sia diminuito di oltre 55mila unità, con il minimo storicoregistrato nel 2017. Nel 2018 dinuovo un segno positivo: in Italia

sono stati celebrati 195.778 ma-trimoni, circa 4.500 in più rispettoall’anno precedente (+2,3%), maprosegue la tendenza a sposarsisempre più tardi. Attualmente glisposi al primo matrimonio hannoin media 33,7 anni e le spose 31,5,un fenomeno legato alla contra-zione delle nascite che a sua voltadetermina la riduzione della po-polazione tra i 16 e i 34 anni. Leseconde nozze, o successive, dopouna fase di crescita rilevata negliultimi anni, dovuta anche all’in-troduzione del “divorzio breve”,rimangono stabili rispetto all’annoprecedente, con una incidenza sultotale dei matrimoni del 19,9%.Ancora l’Istat segnala come la di-minuzione dei primi matrimonisia da mettere in relazione in parteanche con la progressiva diffusionedelle libere unioni: queste infatti,dal 1998 al 2018, sono più chequadruplicate incidendo in ma-niera notevole anche sulla sceltadi creare famiglie con figli. L’in-cidenza di bambini nati fuori delmatrimonio è in continuo aumen-to: nel 2017 quasi un nato su treha i genitori non coniugati. In al-ternativa al matrimonio, oltre lascelta delle libere unioni, in crescitaanche il numero delle convivenzeprematrimoniali, le quali, insiemead altri fattori, contribuiscono alrinvio delle nozze a un’età piùmatura. Nel 2018 i matrimoni incui almeno uno dei due sposi ha65 anni o più costituiscono ancorauna quota residuale rispetto altotale dei matrimoni, ma la pro-porzione è più che raddoppiatarispetto al 2008 sia per gli uominiche per le donne. Il 2018 è anche l’anno che segna,per la prima volta nella storia, ilsorpasso del rito civile su quelloreligioso, con i primi al 50,1% deltotale delle unioni, a fronte del49,5% dell'anno precedente. Il sor-passo non riguarda però le primenozze, ma si riferisce al dato totaledei matrimoni celebrati; se si con-siderano, infatti, solo le personeche contraggono matrimonio perla prima volta, sono le nozze al-l’altare ancora a prevalere su quellein comune, che si mantengono al31,3% delle unioni. È invece forteil divario territoriale: al Nord laquota di matrimoni con rito civileè del 63,9%, mentre al Sud sfioraappena il 30 per cento (30,4%).La crescita del rito civile, secondo

l’Istituto di statistica, è sicuramentecondizionata dall’aumento delleseconde nozze (che dal 13,8% deltotale nel 2008, sono salite al 19,9%nel 2018) e dalle unioni in cui al-meno uno degli sposi è straniero,circa il 17% del totale dei matri-moni. Se ampliamo lo scenario diriferimento al quadro europeo,secondo uno studio Eurostat cheprende in esame il numero di ma-trimoni per mille abitanti, l’Italiaè penultima su 30 paesi esaminati,con 3,2; peggio di noi solo la Slo-venia. Al primo posto la Lituaniacon 7,5, tra i primi dieci posti Da-nimarca, Svezia e Ungheria, do-dicesima la Germania, tutti paesiin cui sia gli aspetti culturali chegli interventi dello stato socialeaiutano i giovani a diventare pre-sto autonomi e a sposarsi, regi-strando percentuali anche doppierispetto all’Italia. Cosa succede invece in Sardegna?I dati diffusi dall’Istat, solo alivello provinciale, confermanoquello che ormai da anni si vadelineando in maniera semprepiù precisa: matrimoni in ribassoe sorpasso del rito civile su quelloreligioso. Dal 2008 al 2018 nell’isolasi è registrato un calo dei matri-moni del 34,7%, oltre 2500 cele-brazioni. Ad aver avuto la peggioi matrimoni in chiesa, che in ap-pena dieci anni si sono pratica-mente dimezzati, passando da4.449 nel 2008 ad appena 2.233nel 2018 (-49,8%); più o meno sta-bili quelli civili con una perditadi circa 11 punti percentuali. Increscita, come a livello nazionale,il numero delle famiglie e delleconvivenze, soprattutto le primecaratterizzate da nuclei familiaricomposti da una singola persona.Interessanti i dati a livello pro-vinciale sui matrimoni: conside-rando ancora il 2018, in Sardegnasono stati celebrati in tutto 4.789matrimoni (il 2% del totale na-zionale), in prevalenza con ritocivile, circa il 53%; nella provinciaSud Sardegna, la quale include icomuni della diocesi di Iglesias,si sono unite in matrimonio 982coppie (circa il 20% del totale re-gionale), di cui 56 solo nel capo-luogo. Anche in questo caso è ilrito civile a prevalere su quelloreligioso, un dato confermato intutte le province sarde tranne chea Nuoro, in cui resiste una preva-lenza del rito in chiesa col 58%.

Istat. Sposi sempre meno giovani, crescono le convivenze e il rito civile supera quello religioso

Annalisa Atzei

Matrimoni in Sardegna, -34,7% in dieci anni

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ASant’Antioco la cucina incontrala scienza. È successo all'istitutocittadino Ipia Emanuela Loi,

dell’indirizzo enogastronomico, doveuna trentina di studenti sono stati im-pegnati nel progetto multidisciplinare“Oll’e stincu, l’olio dei poveri e altrialimenti funzionali della tradizione sar-da”. Il progetto e i risultati sono illustratimercoledì 22 gennaio nell’aula magnadell’istituto di via Bolzano in un’as-semblea riservata agli studenti. Pro-mosso dalla scuola col contributo del-l'università Cagliari, il CNR-ISPA diSassari e alcune ricercatrici, il progettosi avvale di un percorso formativo chemira a far conoscere agli studenti leproprietà dell’olio di lentisco e di altrialimenti della tradizione sarda, conl’obiettivo di far acquisire alle giovanigenerazioni la consapevolezza della ric-chezza del territorio in cui vivono perla valorizzazione delle specificità del-l'area di appartenenza. “Attraverso lacollaborazione tra scuola, università erealtà produttive del territorio - spiegail Dirigente Scolastico professoressaGiorgia Floris - il nostro istituto ha

inteso offrire agli studenti un’opportu-nità di crescita culturale e fornire lorodegli stimoli per ideare un personaleprogetto di vita”. I docenti ed esperti,nel corso di vari incontri, hanno illustratoagli studenti le proprietà terapeutichedell’olio vegetale di lentisco. È noto in-fatti come questa pianta, “sa moddizzi”,abbia accompagnato la vita dei sardida millenni: non è stato solo un alimento,impiegato in aree povere o in periodidi carestia al posto dell’olio di oliva,ma anche un potente farmaco naturaleper disinfettare le ferite e curare le bru-ciature. Oggi alcuni imprenditori dellazona stanno riscoprendo e rilanciandocon grande successo questo prodottodi nicchia, non solo in ambito alimentare,ma anche nel settore della cosmetica.“Fornire agli studenti le conoscenze ele competenze per valorizzare le speci-ficità locali è il primo passo per pro-muovere un turismo enogastronomicodi qualità - afferma la professoressaAlessandra Zara, referente del progetto- dando un piccolo ma importante con-tributo allo sviluppo dell'economia delterritorio”.

Sono state ultimate nei giorniscorsi le operazioni di svuota-

mento delle cisterne e recuperodegli idrocarburi e delle even-tuali sostanze inquinanti presen-ti a bordo del mercantile CdryBlue, finito sugli scogli tra CapoSperone e Sant’Antioco. Gli idro-carburi presenti sul cargo inca-gliatosi nelle coste di Sant’Antio-co la sera del 21 dicembre scorsonon rappresentano più un peri-colo. Le sostanze, infatti, sonostate interamente prelevate emesse in sicurezza trasferendolein porto a Sant’Antioco. La dittaincaricata della bonifica ha infat-ti comunicato alla Guardia Co-stiera di aver terminato le opera-zioni e di aver trasferito, attra-verso fusti, tutto il materiale. Sulposto è stato comunque mante-nuto dalla ditta un team di per-

sonale specializzato, con a pro-pria disposizione un appositobattello, per assicurare la vigilan-za ambientale e per raccogliereinformazioni utili sulla predispo-sizione del piano di recuperodell'unità incagliata. Nei prossi-mi giorni sarà firmata una appo-sita ordinanza che regolamenteràtutte le attività in attesa che l’ar-matore fissi la gara d’appalto perindividuare la ditta che si occu-perà del recupero del relitto. Pro-seguono intanto anche gli accer-tamenti della Guardia costieracoordinata dalla Procura di Ca-gliari. Il pm Virginia Boi ha aper-to un fascicolo d’inchiesta con leipotesi di inquinamento e nau-fragio colposo, attualmente con-tro ignoti. La Capitaneria neigiorni scorsi aveva sequestrato lascatola nera del mercantile che

sarà analizzata per ricostruiredettagliatamente quanto accadu-to la notte del 21 dicembre quan-do il cargo, con a bordo dodicimembri di equipaggio, è finitosugli scogli. Adesso si attende lafase di rimozione del mercantile,il cui piano di lavoro dovrà ri-spettare le procedure del casopassando al vaglio di tutti gliEnti coinvolti in questo processo.“Ci rassicura sapere che, da unpunto di vista ambientale, nonsussistono più rischi di inquina-mento - ha sottolineato il sindacodi Sant’Antioco Ignazio Locci -Ora auspichiamo che il program-ma di rimozione della nave dagliscogli proceda spedito e, in tem-pi accettabili, ci venga restituitoil nostro ineguagliabile paesag-gio”.

Cronache da Sant’Antiocoa cura di Tito Siddi

La cucina incontra la scienza all’Ipia E. Loi

Conclusa la rimozione del carburante dalla Cdry Blue

(accanto alla fermata dell’autobus), unonell’aiuola di via Garibaldi (anche inquesto caso si proseguirà con interventidi abbellimento) e all’ingresso del paese,Lungomare Silvio Olla. e ancora, oltre ilcentro abitato: nella rotonda di Is Pruinise di coe cuaddus. Questi nuovi ulivi se-colari si sommano a quelli già piantatinell’ambito del progetto che ha visto lacreazione del nuovo piazzale del cimi-tero.

Ulivi secolari e riqualificazione di alcuniangoli urbani di Sant’Antioco. Si

sono conclusi nei giorni scorsi i lavori dimessa a dimora di 20 ulivi, sia in ambitourbano che extraurbano. Un’operazioneche ha consentito di avviare il processodi riqualificazione di alcuni fazzolettiverdi cittadini. In particolare, segnaliamoi sette posizionati in via Insula Plumbaria(e adesso si procederà con la sistema-zione di tutta l’area), i due in via tuveri

Ulivi secolari e riqualificazione di alcuni angoli urbani

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Il volto autentico e vero della Chiesanon è quello delle grandi cerimonie,delle chiese, delle opere d’arte e musei,

neppure delle sue organizzazioni che larendono presente in tutto il mondo. Il verovolto è quello dei suoi santi e beati, piccolie grandi, che hanno vissuto ogni giornopienamente il Vangelo. Il cardinale AngeloBecciu da quasi un anno e mezzo dirige laCongregazione per le Cause dei Santi, ildicastero che propone ai cattolici i verimodelli da imitare per non sbagliare l’av-ventura della vita cristiana In Sardegna sono aperti molti processidiocesani sulla vita, le opere e la fama disantità di alcune belle figure laiche e re-ligiose. La nostra isola presenta forse si-tuazioni particolari che richiedono virtùcristiane vissute in grado eroico?Se la santità mostra il “volto più bello dellaChiesa”, come ha scritto Papa Francesconell’Esortazione Gaudete et Exsultate, ana-logamente la vita, le opere e le virtù deilaici e dei religiosi cui lei accenna nella do-manda, mostrano il volto più bello e au-tentico della Chiesa in Sardegna. Ogni ter-reno è adatto al seme del Vangelo se sa ac-coglierlo. La nostra Isola ha avuto recente-mente ben cinque beati: Antonia Mesina(1987), Nicola da Gesturi (1999), FrancescoZirano (2014), Elisabetta Sanna (2016) edEdvige Carboni (2019), della quale hoavuto, nel giugno scorso, la gioia di pre-siedere la messa di Beatificazione. Poi,negli ultimi 70 anni, si contano un santo(Ignazio da Laconi) e otto beati, tra i qualivorrei ricordare la prima beata dell’AzioneCattolica Italiana, Maria Gabriella dell’Unità,professa trappista, che porta nel nome l’of-ferta della sua vita – terminata a venticinqueanni – per l’unità dei cristiani. La santitàattraversa il tempo e copre ogni spazio,perché la grazia produce frutti di beneovunque, in ogni condizione e in ogni lati-tudine.Durata delle cause: sempre troppo lunghe.Forse le più veloci per Madre Teresa diCalcutta e Papa Giovanni Paolo II: 6 anniper la beatificazione. Non è possibile ab-breviare tempi che sfiorano 30-40-50 anniprima della conclusione?Guardi che la nuova normativa sulle Causedei Santi, introdotta nel 1983, ha abbreviatodi molto i tempi dei processi di beatifica-zione e canonizzazione. Basta pensare, peresempio, che nel passato per iniziare lostudio sulla vita, le virtù o il martirio diun Servo di Dio bisognava aspettare 50anni dalla sua morte! Oggi invece si po-trebbe iniziare a 5 anni dalla sua scomparsa.Certo, non sono tutte rapide, ma la lun-ghezza delle Cause dipende da molti fattori,alcuni intrinseci alle stesse (complessitàdella figura dei candidati o del periodostorico in cui vissero), altri esterni (la vo-lontà, la preparazione e la disponibilitàdelle persone che vi devono operare: po-stulatori, collaboratori esterni, testimoni,ecc.). Inoltre, per una oggettiva e serenavalutazione dei candidati occorre un tempoadeguato per l’esame della documentazio-ne.Quale è l’elemento fondante che fa scattarel’inizio di un processo di beatificazionee canonizzazione?A fondamento di ogni Causa vi è “la famadi santità” di cui il candidato ha goduto invita, in morte e dopo morte, oppure il mar-tirio o l’offerta della vita. L’autentica famadi santità non è il semplice frutto di emo-zioni, né può avere una durata limitata neltempo. La “fama di santità” di una personaconsiste nell’opinione comune della gentesecondo cui la sua vita è stata integra, riccadi virtù cristiane e ha lasciato un segno nel

mario Giraunuovo cammino (Ales terralba)

che poi, però, non hanno avuto seguito.Ogni Causa ha la sua peculiarità che sca-turisce dalla singolarità di vita dei can-didati agli onori degli altari. Nell’iter ca-nonico previsto, a volte emergono deipunti problematici che hanno bisogno diadeguati approfondimenti. Così è avve-nuto nel caso di padre Manzella e ciò haprovocato un lungo periodo di fermo.Recentemente la Causa è stata ripresa esi sta valutando se le difficoltà sollevatea suo tempo possono essere superate.Può darci una statistica delle beatifica-zioni e canonizzazioni degli ultimi anni?Il bilancio spirituale e pastorale di questicinquanta anni dall’istituzione della Con-gregazione delle Cause dei Santi (1969) èsorprendente; le beatificazioni e le cano-nizzazioni sono attribuite ai vari pontefici:a Paolo VI (15 beati e 61 santi), a GiovanniPaolo II (1341 beati e 482 santi), a Bene-detto XVI (869 beati e 44 santi) e a PapaFrancesco (778 beati e 892 santi), con unnumero complessivo di 3003 beatificazionie 1479 canonizzazioni.Una definizione di santità valida pertutti: per quelli che saranno beatificatidalla Chiesa e per quelli che resterannoanonimi.Ai bambini spiegando la santità sonosolito portare l’esempio seguente: perogni battezzato la vita è come una corsache deve portarlo a raggiungere un tra-guardo ove è scritto: paradiso, santità!La bicicletta da usare? Essere nella volontàdi Dio e vivere in pienezza il vangelogiorno dopo giorno. Non ti devi preoc-cupare di salire agli onori degli altari,ma di essere un giorno ammesso alla vi-sione di Dio. Saranno gli altri, cioè laChiesa, a giudicare se hai vissuto a talpunto da essere indicato come modellodi vita evangelica e di virtù. Diventaresanti ne vale la pena, memori della famosafrase dello scrittore francese, Leon Bloy:“Nella vita non c’è che una sola tristezza:quella di non essere santi”.

criterio cronologico in base alla loro pre-sentazione. Il Dicastero tiene conto anchedi un criterio pastorale, avendo particolareconsiderazione per quelle regioni geo-grafiche o Paesi che non hanno ancoraBeati o Santi o ne hanno pochi, al fine dimostrare il volto cattolico e universaledell’unica Chiesa di Cristo.Cause troppo lunghe e a volte molto co-stose che in qualche caso hanno superato500 mila euro e messo in allarme il Papa.È vero?Non mi risultano che si siano pagate cifredel genere. Mi sembrano esagerate e tut-tavia qui bisogna fare una precisazione.Un fatto sono i pagamenti dovuti allaCongregazione, un altro le spese fatte inloco, cioè nelle diocesi. Per la Congrega-zione vi è un tariffario pubblico ove sipuò notare come per l’iter di una causadi beatificazione e canonizzazione si vadasui 40 mila euro massimo. Con tale sommasi devono coprire i costi del lavoro dellevarie commissioni, della stampa dei do-cumenti, degli esperti (storici e teologiincaricati dello studio della documenta-zione o medici per quanto riguarda i mi-racoli), di eventuali viaggi. Altro discorsoè quello dei  costi pattuiti tra gli Attoridella Causa e il Postulatore. Su di esso ilDicastero non interferisce, a meno chenon gli pervenga notizia di chiara specu-lazione da parte di qualcuno. Nel 2016sono state elaborate nuove norme ammi-nistrative, approvate dal Santo Padre,che se rigorosamente rispettate evitereb-bero irregolarità.Come è potuto succedere che la causadi padre Manzella sia rimasta ferma 50anni e ora venga ricuperata e rilanciata?È veramente sorprendente la fama di san-tità di cui gode padre Manzella in Sarde-gna. Il ricordo che egli ha lasciato nelvissuto di molte persone ha portato, neglianni ’40, alla decisione di iniziare la suacausa di beatificazione. Infatti, in queglianni sono stati celebrati i relativi processi

ricordo degli altri. Questa fama deve du-rare e può ingrandirsi. Quelli che hannoconosciuto la persona parlano dell’esem-plarità della sua vita, della sua influenzapositiva, della sua fecondità apostolica,della sua morte edificante.Non si corre il rischio di proporre allegenti del 2000 modelli di santità validi100 anni fa, incomprensibili a uomini edonne del terzo millennio?Il rischio può esserci, ma ricordiamociche la “contemporaneità” di un santo nonè data tanto dalla prossimità cronologica– anche se sono tante le cause concluse oin corso di beati e santi nostri contempo-ranei – quanto dall’essere figura completa,ricca di passione umana e cristiana, didesiderio di soprannaturale, di fame digiustizia, di amore di Dio e di solidarietàper ogni fratello. Il Santo è una Parola diDio vissuta in pienezza in un determinatotempo e questa Parola non ha date di sca-denza! Se la santità è per ogni tempo esupera ogni epoca, è anche vero che lesue manifestazioni concrete, in determinatiperiodi storici, possono variare e mostrarsioggi meno comprensibili e imitabili. Perquesto è necessario essere capaci di “tra-durre”, nell’oggi, la vitalità e l’attualitàdella santità anche di persone vissute intempi più lontani. Chi può negare l’at-tualità di figure come San Francesco, SanBenedetto, San Camillo, San Giovanni Bo-sco, Santa Teresina del Bambin Gesù, ecc.ecc.?Le cause vengono esaminate in base alladata di presentazione o ci sono altri cri-teri? Insomma ci sono “servi di Dio”raccomandati?Dopo la cosiddetta “fase diocesana”, unavolta pervenuta la documentazione diuna Causa a Roma, in Congregazione,essa segue un iter complesso, ma regolaree uguale per ciascuna. Invece, per quantoriguarda l’esame del dossier già elaborato,la cosiddetta Positio, poiché queste sonoabbastanza numerose, si procede con un

L’intervista. Dialogo con il card. Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi

“La vita, per ogni battezzato è come una corsa verso la santità”

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Domenica 9 febbraio 2020 è previstala Giornata di preghiera e di frater-nità del Seminario.

L’appuntamento annuale ci aiuta a rifletteresulla Vocazione al Sacerdozio e sulla soli-darietà ecclesiale che proviene dalle co-munità parrocchiali. Sappiamo oramai cheil Seminario diocesano, non è più stabile sededei seminaristi che si avviano al Sacerdozio,in quanto le nostre vocazioni sono confluitenel Seminario Regionale di Cagliari, dovesono presenti Cannas Marco e Murru Mat-teo (Corso propedeutico); Atzori Mattia -Dolci Jonathan - Piano Cristian (Primoanno corso teologico); Cerniglia Diego -Crobu Alessandro (Quinto anno).Credo che oggi possiamo a buon titoloparlare, invece, di Seminario-diffuso nellospazio della Diocesi tutta: ogni parrocchiadovrebbe essere antenna privilegiata perdiffondere la sensibilità ad annunciare la

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Domenica 9 febbraio. giornata del Seminario

Ma dobbiamo anche coltivare l’identifica-zione col Seminario sede diocesana, (ubicatoin via Cacciarru 1 ad Iglesias), che nel lon-tano 1967 ha sostituito l’antico

Chiamata rivolta dal Signore a ciascunodi noi, vuoi al sacerdozio, oppure allavita di speciale consacrazione o alla voca-zione familiare.

Seminario/Collegio della via Repubblica,contiguo alla Chiesa della Purissima, edora non più utilizzato dalle amministrazioniscolastiche che lo hanno avuto. Il luogo/Seminario accoglie clero e laiciper i più svariati incontri di spiritualitàe/o convegni, ma è anche sede di una purpiccola comunità stabile di sacerdoti. Inoltreil Seminario ospita l’Archivio diocesano,importantissimo polo culturale della stessadiocesi, unitamente al Museo ubicato pressoil complesso della Cattedrale di Santa Chia-ra.Ebbene, in vista della festività del 9 febbraio,il cui programma è il seguente: ore 15,30arrivi; ore 16,00 adorazione eucaristica; ore16,30 celebrazione della S. Messa, (celebrail Vescovo), ore 17,30momento di fraternità,propongo che in parrocchia - la settimanaprima - il gruppo delle Madri Apostolicheviva un momento di preghiera per le nostrevocazioni al sacerdozio, chiedendo al Si-gnore “numerosi e santi sacerdoti”.

La storia di questa settimana ci parla del-l’importanza della formazione continua,

della capacità di reinventarsi continua-mente, adattandosi a contesti e luoghi diffe-renti e di credere fino in fondo ai proprisogni.nono di dieci figli Genesio che da piccolosognava di fare il pilota in aeronautica, ènato a Sassari, città dove ha studiato e fattole prime esperienze lavorative nel mondodella ristorazione come cameriere e gelataio,settore in cui la famiglia era impegnata condiverse attività. Un mestiere appreso graziealla curiosità e alla ferma convinzione che lecompetenze che ci permettono di crescere emigliorarci vengono acquisite con maggiorefacilità grazie alla curiosità e all'esempio checi viene fornito dagli altri.“Ho provato tante mansioni diverse, anchequando facevo il cameriere in pizzeria mipiaceva fermarmi e osservare come veni-vano realizzate le pizze, facevo tante do-mande e chiedevo spesso di poter provareanche io. Questo succedeva anche con ilcuoco in ristorante, è così che alla fine graziealla mia curiosità ho imparato a cucinaretanti piatti differenti.”Mansioni esercitate in tutta Italia e in alcunecittà della Germania e della Francia, nono-stante alcuni problemi di salute fossero sem-pre presenti, a volte imponendo la loropriorità su tutto, sulle relazioni, sul lavoro,sulla vita. “Sono stati anni difficili, ma ora misento il cambiamento addosso e so chesono i miei sogni ad avere la priorità sututto”.Alcuni mesi fa la svolta, dopo un positivo

percorso in una struttura sanitaria, arrival’iscrizione ad un corso professionale per losviluppo e l'avvio di idee imprenditoriali.nove mesi di lezioni intervallate da semi-nari, esperienza sul campo e tante nuoveamicizie. Da questa esperienza l'idea dimettere insieme tutte le competenze ac-quisite e unirle alla tradizione della Sarde-gna, studiando l’apertura di una braceriaesperenziale, nel centro di Sant’Antioco.“Ho sempre sognato di accogliere le per-sone all'interno di un luogo simbolico erappresentativo, dove il cibo fosse solo unaparte dell'esperienza. Un luogo dove ilcliente possa anche imparare e collaborarea cucinare, con la presenza del fuoco, in-torno al quale scambiare opinioni, visionidel mondo e gustare ottimo cibo km 0. Orasto scrivendo il progetto che parteciperàad un bando che spero mi permetta di av-viare l'attività con maggiore serenità”. Oltre all’impegno nello studio del progettoimprenditoriale Genesio è volontario in unastruttura per minori tossicodipendenti ge-stita da casa emmaus, dove insegna a cuci-nare diverse pietanze. “Mi dispiace vedere igiovani in quella situazione, provo a spie-gare loro l'importanza di studiare, di met-tersi in discussione e di cercare ilcambiamento prima dentro di loro. Mirendo anche conto però che quando seigiovane e ti manca l'amore, l'accoglienza el'ascolto da parte della famiglia è difficilecrescere serenamente”. Il prossimo obiettivo per Genesio è la pa-tente, fondamentale per esercitare il nuovomestiere di imprenditore, perché anche a51 anni si può rincominciare e continuare acredere nei propri sogni.

Don Gabriele Atzei

Storie. La testimonianza di Genisio,“il cambiamento addosso”

maria Giovanna Dessì

Carminuccia e Ignazio Cocco Queste parole di San Giovanni Paolo IIci ricordano di essere sempre corag-giosi, pronti sempre a rendere testimo-nianza di quella speranza che è in noi,perché radicata nel nostro cuore, dalBuon Pastore, mediante il Vangelo.Dobbiamo essere pronti a seguire cristoverso quei pascoli che danno la vita eche Lui stesso ha preparato col misteropasquale della Sua morte e risurrezione.ci dicono anche di “non avere paura deirischi”, di essere sempre fiduciosi, perchéle forze divine dello Spirito Santo sonodi gran lunga più potenti delle nostredifficoltà.Quindi fiduciosi e più coscienti che l’em-manuele, il Dio con noi, come ci ha pro-messo, “non abbiate paura, Io sono convoi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”è sempre con noi, dappertutto e ognigiorno, ci rende certi che cristo, losposo tra gli sposi, è per noi ragione disperanza, forza del cuore, fonte di en-tusiasmo sempre nuovo e segno dellavittoria della “civiltà dell’amore” e la cer-tezza del Suo amore ci fa riconoscere emettere in pratica ogni giorno la volontàdi accoglierci l’un l’altro, di perdonarci,rispettarci e condividere gioie e dolori,fatiche e speranze, per amore Suo, a glo-ria del Suo nome.

Domenica 19 gennaio noi coppiedella Pastorale Famigliare abbiamo

vissuto una giornata di ritiro spirituale,a Gonnesa, nella casa delle suore Oblatedi Maria, che ringraziamo della bella ac-coglienza e dell’affetto che ci hanno ma-nifestato.Una brava suora ci ha aiutato a fare unabellissima riflessione dal titolo “Lo Sposoè con voi”, prendendo spunto da “La let-tera alle famiglie” di San Giovanni PaoloII.Le sue parole nel ridirci che “i corpi deiconiugi sono dimora dello Spirito Santo,poiché la trasmissione della vita divinasuppone quella della vita umana” e che,“dal matrimonio nascono non solo i figlidegli uomini, ma anche, in forza del bat-tesimo, i figli adottivi di Dio, che vivonodella vita nuova ricevuta da cristo, me-diante il Suo Spirito”, ci ha resi ancorapiù coscienti del grande disegno cheDio ha su noi sposi cristiani. ci ha fattosentire più coscienti del grande compitoche abbiamo come testimoni dell’amoredi Dio, innanzitutto nelle nostre famiglieper i nostri figli ma anche verso le altrepersone delle nostre comunità parroc-chiali.

Pastorale della Famiglia.Una giornata di ritiro spirituale a Gonnesa

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I tweet del Papa

Noi cristiani, per il Battesimo,siamo tutti unti dall’elezione

del Signore, e questo è puro dono.Chiediamo oggi allo Spirito Santo

di saper custodire questo dono con fedeltà.

Questa è la santità cristiana.TWITTEr @Pontifex_it

La speranza di una soluzione diplomatica nella crisi libica

sostanzialmente a guardare. Almenofino a pochi giorni fa: il 19 gennaio, in-fatti, a Berlino è stata firmata una di-

chiarazione congiunta sulla Libia da al-cuni leader politici; una dichiarazioneche, per quanto non vincolante per idue contendenti libici, potrebbe co-munque favorire una tregua dei com-battimenti, in particolare quelli che daalcuni mesi si stanno consumando alleporte di Tripoli. Il fatto stesso che aBerlino, come ha precisato il giornalistafrancese Pierre Haski, “fossero presentile massime cariche di diversi paesi”, fracui Russia, Turchia, Egitto, Emirati Ara-bi Uniti, Usa, Francia, Germania e Ita-lia, “costituisce un successo diplomati-co importante”.Non si sa se le promesse di una treguaeffettiva verranno mantenute e, d’altraparte, a rendere assai debole l’accordo èil fatto che non esiste un vero e propriocontrollore sull’applicazione, così come

geo-politico e sul tema delle risorseenergetiche (petrolio e gas naturale),anche in questa circostanza è rimasta

non sono previste delle sanzioni percoloro che non dovessero rispettare gliimpegni. Tuttavia, dopo un lungo tem-

po in cui sembrava che i riflettori sullacrisi libica si fossero spenti definitiva-mente, la diplomazia ha ripreso a lavo-rare e a offrire una soluzione diversaad uno scenario che, con un’inquietan-te prospettiva, sembrava replicarequella della non ancora cessata crisi si-riana.È pur vero che, come ha scritto Haski,il rispetto dell’accordo dipenderà pri-ma di tutto dai due principali soggettiesterni in Libia, la Turchia e la Russia:“Ankara ha inviato soldati e anche mi-liziani islamisti siriani per difendereTripoli, mentre centinaia di mercenarirussi pagati da un’azienda privatacombattono per Haftar. Se questi effet-tivi se ne andassero dal paese sarebbeun primo passo per dare credibilitàall’accordo […]”.

Èsostanzialmente dal 2011 chenella dirimpettaia Libia, scom-parso definitivamente dalla

scena Mu'ammar Gheddafi, si cercadisperatamente di trovare un nuovoequilibrio politico. La guerra civilein atto, con alterne fasi e ingerenzestraniere di vario tipo, continua a ge-nerare morti, instabilità e caos, conevidenti ripercussioni sugli equilibridi un teatro di scontro in cui insisto-no diverse potenze regionali.Un teatro che vede praticamente di-viso in due il Paese nordafricano,con un’egemonia ad occidente ga-rantita da un potere, quello del co-siddetto Governo di Accordo Nazio-nale presieduto da Fayez al Sarraj,riconosciuto, almeno formalmente,da buona parte della comunità inter-nazionale; verso oriente, invece, im-perversa il governo militare guidatodal maresciallo Khalifa Haftar, che ditanto in tanto tenta di conquistarecon la forza la capitale Tripoli.Il recente ingresso di Russia e Tur-chia nel teatro del conflitto, in fun-zione di appoggio a favore rispetti-vamente di Haftar e al Sarraj, hacontribuito a rendere ancora piùcomplesso lo scenario, rendendoquanto mai urgente l’intervento del-le varie diplomazie. L’Europa, e conessa l’Italia, nonostante le evidentiimplicazioni sul piano dell’equilibrio

di Raffaele Calliasservatorio Inter/NazionaleO

ristretto numero di specialisti. eppure èla Parola lo strumento che Dio sceglieper parlare con l’uomo e la donna. non acaso, Gesù, come ben sottolinea il Van-gelo di Giovanni, è “Verbo del Padre”.non si tratta, però, solo di un avveni-mento passato, avvenuto millenni fa. LaParola parla, qui ed ora. Perché “conGesù cristo la rivelazione di Dio raggiun-ge il suo compimento e la sua pienezza”,afferma il Papa, eppure, lo “Spirito Santocontinua la sua azione. Sarebbe ridutti-vo, infatti, limitare l’azione dello SpiritoSanto solo alla natura divinamente ispi-rata della Sacra Scrittura e ai suoi diversiautori. È necessario, pertanto, avere fidu-cia nell’azione dello Spirito Santo checontinua a realizzare una sua peculiareforma di ispirazione quando la chiesa in-

segna la Sacra Scrittura, quando il Magi-stero la interpreta autenticamente equando ogni credente ne fa la proprianorma spirituale”. Sarebbe bello se daquesta domenica nascesse un impegno– anche piccolo – individuale e comuni-

tario a fare conoscenza del Dio biblico.Un Dio che cammina al fianco dell’essereumano nella Storia, giorno dopo giorno.Un Signore ben diverso dagli idoli reli-giosi che anche molti cristiani continua-no ad adorare.

La Domenica della Parola voluta da Francesco: gesù, “Verbo del Padre”, qui e ora

Le Parole del Papadi lucia Capuzzi

“non venga mai a mancare nella vitadel nostro popolo questo rappor-

to decisivo con la Parola viva che il Si-gnore non si stanca mai di rivolgere allasua Sposa, perché possa crescere nel-l’amore e nella testimonianza di fede”.con queste parole, nel Motu proprio“Aperuit illis”, lo scorso 30 settembre,papa Francesco ha deciso di dedicarequesta domenica alla celebrazione dellaParola di Dio. Una bella occasione per“far crescere nel popolo di Dio la religio-sa e assidua familiarità con le Sacre Scrit-ture”, sottolinea il Pontefice. non è un se-greto che, nonostante la svolta concilia-re, i cattolici tendano a lasciare Antico enuovo testamento ad impolverarsi sugliscaffali della libreria. Mentre la Bibbiacontinua ad essere appannaggio di un

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Ai media della carta e dei socialnon poteva darsi occasione piùghiotta e frizzante di quella offerta

nuccio Guaita

vedranno lo sviluppo di giudizi che, nellasostanziale fedeltà al Vangelo e alla Tradi-zione, verranno incontro all’atteggiamentodi comprensione del mondo moderno pe-raltro intravista dal Concilio Vaticano II.Abbiamo registrato in passato anche recente,situazioni analoghe. Oggi sono più graviperché al di là di ogni buona intenzione simettono di fronte, e da parte di certunisenza alcuna riserva, i due papi (c’è unsolo Papa nella nostra Chiesa!) accusati chidi chiuso conservatorismo e chi addiritturadi eresia.Decenni addietro, le Delegate Fanciulli del-l’Azione Cattolica insegnavano che malgradotutto (“in un popolo di centinaia di milioni,c’è sempre qualcuno che sbaglia”, dice papaFrancesco, con qualche… indulgenza), labarca di Pietro va sempre più avanti. Il maldi mare, in deboli di sistema nervoso vege-tativo, presenti nell’equipaggio e tra glistessi viaggiatori, mette in subbuglio lo sto-maco e crea fastidi ai vicini. La barca illu-strata dalle Delegate è ben scafata ancheper il mare grosso. Non teme di essere af-fondata, magari per fantomatiche esigenzedi sicurezza di personaggi al sicuro a terra,e troverà aperto il porto d’arrivo.

sione da Lui non autorizzato.È stato da molti interpretato come segnodi contrasto tra il papa in cattedra, Fran-cesco, e l’Emerito. Sulla disputa e specu-lazione sviluppatasi, Papa Francesco hadichiarato “archiviato” il caso e continuacoerentemente con la sua grande opera diriforma della Chiesa.Da cristiano “di chiesa”, come da tempo,per “prenderci in giro” ci chiamavano, edelle periferie diocesane, sono tra quelliche, senza addentrarmi in argomenti propridei competenti circa i temi trattati nellibro, hanno avvertito un certo turbamento,anche perché a molti è sembrato il segnodi una contrapposizione di Benedetto versoFrancesco sul tema specifico (celibato) esulla guida della chiesa cattolica. Un tur-bamento alimentato da dichiarazioni dipersonalità d’alto rango, chierici e laici.Non mi ha turbato la messa in evidenzadei temi (innanzitutto il celibato) ma piut-tosto la diserzione, anche per tali temi, di

luoghi e tempi adatti ed opportuni.La libertà di opinione e giudizio non mipare in causa: il tempo che attende la Chiesaè certamente più lungo di quello trascorsoe i tempi futuri, auspicabilmente non lontani,

da un libro erroneamente(?) diffuso sulcelibato dei preti con firma del papaemerito, Benedetto XVI, autore di una“rinuncia storica” al papato, e di un notocardinale. Libro come tale e per la diffu-

Riflessioni sulle polemiche sul celibato dei preti e il presunto contrasto tra Benedetto XVI e Francesco

La barca di Pietro non teme di affondare

Lettere al SettimanaleRiceviamo e pubblichiamo

portarsi con la trascendenza, rispettanocome tale. nella sete di conoscenza siamoalla continua ricerca della verità: cerchia-mo Dio nell’armonia del cosmo con gli oc-chi della scienza ma lo raggiungiamo solocon gli occhi della fede.Le teorie di Stephen Hawking, immensoastrofisico recentemente scomparso, si di-mostrano sempre più fondate ma alla ri-cerca della “teoria del tutto” si avventurain quella branca della filosofia pura chesolo teorizza quella «formula di Dio», neva alla caccia senza ottenere risultati: è lasua ossessione, la sua linea guida, il moto-re principale che macina concetti edequazioni alla ricerca della verità cosmica:è la sua utopia, lo scopo di una intera vitagravata da immensa sofferenza fisica che,con intelligenza e sopportazione, così laesprime: “per quanto difficile possa essere lavita c’è sempre qualcosa che è possibile fare:guardate le stelle invece dei vostri piedi”. Anoi, esseri umani, il compito di guardare ipiedi per non inciampare, ma volgere lo

Giampiero Peddis

Cieli e Terra(dal Salmo 113B)

Siate benedetti dal Signore che ha fatto cielo e terra.

I cieli sono i cieli del Signore,Ma ha dato la terra ai figli dell'uomo.

Ricordati del tuo popolo, Signore, benedicila dimora della tua gloria.

Dovremmo ragionare sulle parole delSalmo 113B e riguardare con occhi

ben aperti e critici il loro intrinseco signi-ficato: i cieli sono i cieli del Signore … MA… ha dato (o meglio affidato) la terra aifigli dell’uomo. Prosegue implorando labenedizione sulla … “dimora della tua glo-ria”. Ma i figli dell’Uomo sono pronti a preser-vare quanto loro affidato ed essere degnidi tale benedizione?È infatti nei cieli colui che noi cristianichiamiamo Padre e che altri, nel loro rap-

menta. tale onda sembra più uno tsunamiche un’alta marea: si rischia fortemente unneo illuminismo che tutto rottama e ge-nera disorientamento e caos. La verità nonpuò non tener conto della storia recente eremota dell’uomo, valutarne le positività ele negatività migliorando le prime ed ab-borrendo le seconde alla continua ricercadel bene. Forse si sarebbe dovuto fronteggiare l’on-data di falsità e di liberticidio seguita al-l’alibi della seconda guerra mondiale per-duta o vinta sul campo: tutto ha inizio, an-che per un’erronea interpretazione deinuovi canoni conciliari, con i movimentidel ’68 che portarono ad una distorta vi-sione del concetto di educazione ed unmassiccio inserimento nelle Scuole di do-centi dal dubbio valore professionale e,spesso, “indottrinati ad indottrinare” i no-stri giovani sacrificandone le giuste aspira-zioni sull’ara di false e tendenziose libertà.Ora dovremmo ricuperare, ma come? cer-tamente non con metodi traumatici macon un’analisi dettagliata della situazioneper trovare i pochi ma giusti pertugi cheportano a rivalorizzare nei giovani la veralibertà di pensiero che sgorga dal risvegliodi una assopita spiritualità rappresentatada quelle sensazioni e sentimenti interioridi bene e di pace.Il tempo fa il suo percorso, ma a noi spettaassecondarlo e cucirgli sopra la nostraStoria con sguardo attento a quanto ci cir-conda non disgiunto da profonda intro-spezione: proviamoci nel silenzio della no-stra mente, lontano da inutili e spessodannosi rumors, proviamoci immersi nellanatura ove il silenzio è anche armonia cheproviene da diversi linguaggi di meravi-gliose creature.È nel tempo e nella storia che andiamoalla ricerca della verità al fine di compren-dere meglio l’umano divenireUna ragione in più per comportarci inmodo tale che le conseguenze siano con-ciliabili con una vita veramente umanasulla terra: essa ci è stata affidata, a noispetta renderla con gli interessi!!! Questoè il vero fine ambientale fatto di rinnova-mento individuale al netto di sterili dibat-titi, eclatanti proclami o relazioni scientifi-che tratte da copia e incolla che nulla ag-giungono ad un sereno procedere neltempo con i nostri compagni di viaggio.

sguardo tutt’intorno e in alto verso le stel-le, verso l’immensità spaziale del creato,aggirarci e teorizzare tra galassie e buchineri, studiare “lo spazio” e le sue curvatu-re, nell’umile certezza che il percorso diconoscenza è ancora lungo e tortuoso.Spazio e tempo sono i principali parame-tri che faticosamente portano l'umanitàverso la comprensione del cosmo, dimoradei viventi.La Storia dell’uomo, di ogni uomo, è uncamminare dentro quella molto preziosadimensione che chiamiamo tempo (kro-nos). Scandito dall’ordinato movimentodegli astri, kronos scorre misterioso edinarrestabile: non ne conosciamo l’inizione potremo mai calcolarne la fine. nel tempo è inserita la vita e il suo miste-ro: nel nostro meraviglioso pianeta, infini-tesima parte di immense galassie, a noiumani il dovere di riempirlo di contenutidegni del suo creatore!tornando al nostro Salmo 138 B. il tutto èriportato all’azione dei viventi (il genereumano) che si prefigurano come interme-diari tra la terra (infinitesima parte del-l’Universo) ed i cieli, quelli del Signore, di-mora del Dio vivente autore del creato edella vita. Per noi cristiani la via da seguire per arri-vare ai cieli del Signore ci è data indicatada quell’unico intermediario inviato dalPadre: lo ha fatto in modo mirabile, ma inquanti lo hanno veramente compreso? Ilvecchio Simeone nel tempio capì subitotutto … I miei occhi hanno visto la tua sal-vezza … luce per illuminare la Genti … nelle parole del Gesù di nazareth nontroviamo guerre o decreti umani eclatan-ti, ne la politica sta al centro del discorso(dai a Cesare quel che è di Cesare e a Dioquel che è di Dio) e mai fu più equa perl’uomo tale affermazione di pace sociale eregola morale. Il concilio Vaticano secondo aveva ampia-mente previsto l’onda di novità che si sta-va scatenando in tutto il mondo occiden-tale: ma non ne aveva previsto la velocitànel tempo. Ora la chiesa in qualche mododeve fronteggiare quelle novità che han-no letteralmente stregato l’uomo, in par-ticolare quelle tecnologicamente stupen-de ma spesso irriguardose della sfera spi-rituale che, essendo rappresentata comeun freno, ne mina fortemente le fonda-

La via per arrivare ai Cieli del Signore

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Cari studenti e cari genitori,anche quest’anno entro il 31 gennaio sietechiamati a scegliere se avvalervi o non av-valervi dell’insegnamento della religionecattolica in occasione dell’iscrizione al pri-mo anno dei diversi ordini e gradi di scuo-la.Le scelte compiute a larghissima maggio-ranza negli oltre trent’anni anni trascorsidalla revisione del Concordato mostranoquanto questa disciplina scolastica si pongacome un servizio educativo molto apprez-zato e inducono ad un sempre maggiorimpegno per la sua qualità.Il tema del messaggio che vi indirizziamoriguarda la conoscenza e la valorizzazione

dello studio della Bibbia sia da un puntodi vista culturale, che storico e artistico.Da quest’anno, infatti, il periodo delleiscrizioni viene a comprendere anche ladomenica che Papa Francesco ha volutodedicare alla Parola di Dio, collocata nelmese di gennaio per assumere una valenzaecumenica nel periodo dell’anno dedicatoa rafforzare i legami con gli ebrei e allapreghiera per l’unità dei cristiani (cfr. Fran-cesco, Aperuit illis, lettera apostolica perl’istituzione della domenica della Paroladi Dio, 30 settembre 2019, n. 3).Sembra inutile ricordare come la Bibbiacostituisca un patrimonio culturale pertutti gli uomini; essa è stata definita ilGrande Codice in cui la cultura occidentalepuò trovare le proprie radici, ma il suocontenuto va oltre i confini dell’Occidente

e intende parlare a tutta l’umanità per av-viare un confronto sul significato ultimodella vita e del mondo. Scrive infatti PapaFrancesco che «la Bibbia non può esseresolo patrimonio di alcuni e tanto menouna raccolta di libri per pochi privilegiati.[…] Spesso, si verificano tendenze che cer-cano di monopolizzare il testo sacro rele-gandolo ad alcuni circoli o a gruppi pre-scelti. Non può essere così» (Aperuit illis,n. 4).Anche solo da un punto di vista culturale,la Bibbia non può rimanere sconosciuta achiunque si ponga domande di senso eabbia curiosità per conoscere i fondamentidella nostra cultura e della fede cristiana.L’insegnamento della religione è attual-mente l’unica occasione per accostare ascuola la Bibbia in maniera corretta, siste-matica e approfondita. Le Indicazioni di-dattiche in vigore per l’insegnamento dellareligione cattolica dedicano, infatti, ampiospazio alla Bibbia, proponendone una let-tura frequente, sostenuta dai più fondaticriteri interpretativi oggi offerti dalla criticae dalla ricerca scientifica in proposito. Uningiustificato pregiudizio considera il testosacro un documento riservato alle comunità

dei fedeli, ma la Bibbia, insieme ai testidelle altre “religioni del Libro”, intendeparlare a tutti gli uomini.È per questo che l’insegnamento della re-ligione cattolica costituisce un’occasioneunica per accostarsi alle pagine biblicheanche nella scuola, dove altri testi fondatividella nostra cultura sono studiati e analiz-zati talvolta anche minuziosamente. Lastoria dell’interpretazione biblica ha inse-gnato ad intere generazioni di studiosi icriteri con cui accostarsi a qualsiasi testo,anche a prescindere dalla sua ispirazionesacra. Un serio studio della Bibbia puòquindi arricchire la cultura di ognuno.Con fiducia e convinzione desideriamorinnovare l’invito a volervi avvalere dellelezioni di religione cattolica, per poteressere accompagnati da insegnanti chesiano guide affidabili nell’incontro con untesto che nella storia dell’umanità è para-gonabile a pochi altri.Siamo sicuri che durante queste lezionipotrete trovare docenti e compagni diclasse che vi sapranno accompagnare lungoun percorso di crescita umana e culturale,decisivo e fondamentale anche per il restodella vostra vita.

IRC. Messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana in vista della scelta (entro il 31 gennaio) di avvalersi dell’insegnamento

della religione cattolica nell’anno scolastico 2020-2021

La Bibbia, fondamento di fede e della nostra cultura italiana

SULcIS IGLeSIente OGGI Domenica 26 gennaio 2020 n. 2-

la Presidenza della Conferenza episcopale Italiana

l’anno successivo. Riassumendo. La sceltadi far frequentare l’insegnamento va fattada chi si iscri-ve al primo anno della scuoladell’infanzia, della primaria, delle mediee delle superiori. tranne che per la scuoladell’infanzia dove si utilizza un modulocartaceo le iscrizioni avvengono in via te-lematica, nel mo-mento in cui si procedeall’iscrizione online. Quest’anno ci si puòiscrivere utilizzando la “rete” entro le 20del 31 gennaio.

La scelta va fatta entro il prossimo 31 gennaio

L’insegnamento della religione cattolica(Irc) è la sola disciplina scolastica che

può essere scelta o meno da famiglie estudenti. La materia viene garantita nellescuole di ogni ordine e grado: la decisionedi frequentar-la o no va presa all’inizio diciascun ciclo scolastico e ha valore auto-maticamente anche per gli anni succes-si-vi. Può comunque essere modificatasu iniziativa della famiglia o dell’alunnoentro la scadenza delle iscri-zioni per

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14 SULcIS IGLeSIente OGGI Domenica 26 gennaio 2020 n. 2-

A cura diRoberto Sciolla

LA BUONA NOTIZIA Is 8,23b - 9,3; Sal 26; 1 Cor 1,10-13. 17; Mt 4,12-23III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - Anno A

tentrionale della Palestina, Matteo vedegià una scelta, una scelta che è in linea conle promesse di Dio. L’evangelista è parti-colarmente attento nel segnalare come Dioinveri in Gesù le promesse annunciate daiprofeti, in questo caso Isaia (prima lettura).Non si tratta più solamente, come annun-ciava Isaia, di un nuovo re che porterà li-berazione (luce) dall’oppressione (tenebre):Gesù non si rivelerà come un simile re li-beratore; egli porterà un nuovo vivere il-luminato dal suo insegnamento e affran-cherà dalla schiavitù morale la condizioneumana. Gesù farà questo per gli uomini,questo insegnerà, questo compirà incon-trando, guarendo, correggendo, perdonandole persone che incontrerà nel suo cammino:sono i segni, anch’essi compimento degliimpegni di Dio, annunciati nelle promessedei profeti.Gesù comincia da Gerusalemme, dal tempio,dal centro della vita politica e religiosa?No! Comincia dalla periferia del mondo,dalla disprezzata “Galilea delle genti”. Pro-prio qui, in ambiente “impuro” perchèumanamente composito delle “genti”, luogodi transito di pagani, geograficamente lon-tana oltre l’eretica Samaria, Gesù inizia aproporre il suo messaggio liberante a tutti,anche alle persone del “centro”, quelle chemagari sono convinte di essere già nellaluce, già liberate. L’inizio è quindi un chiaroindirizzo di quanto Gesù coerentemente

compirà. Due domande possono sorgereoggi, ad oltre duemila anni dai fatti, leg-gendo questo passo evangelico: queste pa-role possono essere eloquenti per gli uominidi oggi? Possono essere significative, questeparole, per la Chiesa e i cristiani di oggi?La prima domanda assume il dato di fattoche almeno nella nostra società occidentalepare evidente: l’orizzonte di vita del mondonel quale viviamo. Può aver significatouna liberazione, oggi, in un orizzonte divita segnato dalla quasi scomparsa di pre-occupazione religiosa, una liberazione, una“luce” proveniente dalla parola di GesùCristo che fa appello all’intimo rapportocon Dio? È comprensibile e permeabilel’uomo di oggi, così assorbito dalle faccendeimmediate (soldi, ricerca di benessere e digodimento, di apparire, …), ad una luce-liberazione di cui sente così poco l’attrattiva,potendo vivere senza sentire il bisogno di

cercarla? È una domanda non da poco. Si-curamente, la sensibilità e l’attenzione perun discorso che impegni la persona in undiscorso di fede si sono affievolite molto.Non significa che la persona di oggi sia in-capace di spinte spirituali verso la veritàdi senso del vivere. È, però, molto piùarduo. D’altra parte, se il vangelo lo leg-giamo credendo che sia una parola che hain sè delle verità per gli uomini di ognitempo, questo comporta che da parte dichi oggi lo proclama essa giunga nella ma-niera più rispondente alla persona stessadi Gesù Cristo. Nella maniera più rispon-dente nella genuinità dell’annuncio e nellacongruità di stile da parte di chi annuncia:una parola che parta da persone fortementeconvinte, tese all’essenziale, in vera povertàe fraternità, tutte qualità richieste in modoparticolarmente esigente alla Chiesa e aisingoli cristiani di questo tempo.

Ci siamo soffermati per due domenichesul momento considerato fondamen-tale in cui Gesù, sul quale “rimane”

lo Spirito Santo, è riconosciuto e additatocome il Figlio di Dio. Due evangelisti cihanno portato a vedere questo fatto: Matteoe Giovanni. Due sensibilità, due accosta-menti: il Figlio (Matteo e Giovanni); l’Agnel-lo che prende il peccato del mondo (Gio-vanni).Ora seguiremo in continuità la testimo-nianza di Matteo per tutte le domeniche diquesto anno.La continuità è importante: ci pone sulletracce di Gesù, maestro e messia, così comeprogressivamente si rivela e Matteo, testi-mone di prima mano con gli altri apostoli,ci aiuta a scoprire.Sappiamo che i vangeli non vogliono scri-vere una “vita di Gesù” a mo’ di resocontodi cronaca. Al contrario, partendo dal vis-suto, leggono nella sua persona, nelle sueparole e nelle sue opere, il significato difede e di salvezza che Dio in lui ci offre.Questo, in ogni pagina: fin dagli inizi (cisoffermiamo qui solo sulla prima parte delvangelo, la “forma breve”, senza toccare laparte della chiamata dei primi discepoli). Qui siamo, appunto, agli inizi. Matteo nonci dà una semplice informazione geograficadicendo che Gesù comincia ad operare ma-nifestamente nella Galilea; in questo esordio,che comincia proprio in questa regione set-

punt

i ven

dita

Bazar Edicola Di Pianu Luca Via S. Barbara, 18 Bacu Abis Cartolibreria "Il Libro" Di Desogus Evasio Piazza Matteotti, 6 CarboniaEdicola Loi Giuseppina Via A. Di Savoia, 52 CortoghianaEdicola Cartolibreria Sotgiu Arianna Via Nazario Sauro, 3 DomusnovasCartolibreria Piccole Missionarie Via S. Marcello IglesiasTabaccheria Di Cui Maria Rosaria Via B. Di Vesme, 1 Iglesias

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Rete Mondiale di Preghiera del Papa - gennaio 2020

Apostolato della preghiera Offerta della giornata Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria,madre Tua e della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere, leazioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati, perla salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria di Dionostro Padre. Amen!In particolare per le intenzioni Del Papa: “Preghiamo affinchè i cristiani, coloro che seguono le altre religionie le persone di buona volontà, promuovano la pace e la giustizia nel mondo”.Dei Vescovi: “Perchè possiamo accogliere il nuovo anno civile come opportunitàper testimoniare la nostra fede in ogni ambiente e situazione di vita”. Per il Clero: “Cuore di Gesù, anima e sostieni la paternità sacerdotale neiconfronti dei giovani, sul modello del Tuo servo San Giovanni Bosco; che i tuoiministri sappiano essere segno del Tuo volto misericordioso e paziente”.

Dalla galilea delle genti

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di calasetta la seconda parte di “Lingue mi-nori e turismo”, e alle 17.30 al Mab di S. An-tioco percorso multisensoriale “tessere diMemoria”.Domenica 26. Alle 9.30, negli spazi dellachiesa di San Salvatore ad Iglesias, il Merca-tino delle Biodiversità, alla stessa ora sottola statua di Re carlo emanuele III a carloforteraduno per il “trekking esperienziale” nel-l’Isola di San Pietro, e in Piazza Martiri aSant’Anna Arresi incontro per il “Birdtrek aglistagni di Porto Pino”, alle 15 le partite di cal-cio Villamassargia - Arborea e cortoghiana -tortolì nei campi sportivi delle rispettive cit-tadine.

lunedì 27. Alle 10, in Piazza dei caduti a Flu-minimaggiore, la “Giornata della Memoria”promossa dagli alunni delle Scuole elemen-tari, e alle 11 al teatro di carbonia “Il Processo”,spettacolo teatrale per le scuole in occasionedella “Giornata della Memoria”.

Giovedì 23 gennaio. Alle 20.45, al teatro dicarbonia, spettacolo teatrale “La cena dellebelve”.Sabato 25. Alle 8.45, fronte ingresso cantinadi Santadi, incontro per l’escursione archeo-naturalistica “Il sentiero dei giganti”, alle 9.30all’ exMe di carloforte la prima parte dellagiornata di studi “Lingue minori e turismo”,alle 16 alle ex Scuole Maschili di Iglesias(Piazza S. Francesco) incontro di Scuola civicad’Arte contemporanea con “Punto di vista.cinema ed Arte contemporanea”, alle 16.30nell’aula consiliare di San Giovanni Suergiuseminario “Perché comunicare è importante”,accura dell’Acli, alle 17 nella sala consiliare

In CollAboRAzIone Con

a cura di Francesco mula

Agenda

SULcIS IGLeSIente OGGI Domenica 26 gennaio 2020 n. 2-

CEDAC. La rilettura del classico della danza ha aperto la stagione al Teatro Centrale di Carbonia

reografo e regista abbandona lavena giocosa, che aveva caratte-rizzato la riduzione, in favore diuna conclusione fortemente dram-matica, con l’inganno del magoRothbart, che porta il Principe adinnamorarsi di sua figlia Odile, ilcigno nero, e la successiva mortedi Odette.Malgrado il grande lavoro di sintesisvolto per alleggerire l’opera dagliaspetti più macchinosi, Martellettaconserva tutta la magia di una fa-vola senza tempo, costruita comeuna riflessione sull’impossibilitàdi amare, ed arricchita da riferi-menti all’universo pittorico del ro-manticismo e del folklore orienta-le.Da un punto di vista scenografico,come spesso accade nei balletti diispirazione romantica, anche inquesta rilettura de “Il Lago deiCigni” è presente la fondamentalecommistione tra il colore della cul-tura popolare ed il bianco simbolodella magia, del candore e dellapurezza alla base della fiaba. Inalcuni momenti la dicotomia as-sume effetti stranianti, poiché spes-so la sospensione fantastica lasciaspazio agli aspetti più scherzosi,che possono sorprendere lo spet-tatore, soprattutto quello maggior-mente legato alle versioni classichedell’opera.Una scelta coraggiosa, che però

non va a scapito della coerenza edel rispetto nei confronti di unclassico intramontabile, contri-buendo a rendere “Il Lago dei Ci-gni” più accessibile per il pubblicopiù giovane e per quanti si avvici-

nano da neofiti al mondo del bal-letto.Un plauso particolare va rivoltoal corpo di ballo e alle coreografie,di grande impatto visivo sia neimomenti più fedeli alla tradizione

che nei coloratissimi divertisse-ment, resi ancora più suggestivida un perfetto gioco di luci che, divolta in volta, trasforma il palco-scenico in un castello fiabesco edin un oscuro bosco incantato.

“Il Lago dei Cigni”, la magia di una favola senza tempo

Un classico immortale delladanza risplende di una lucenuova, grazie ad una riu-

scita rilettura capace di unire lamagia della tradizione con l’energiadella modernità. Sabato 18 gennaio,il Teatro Centrale di Carbonia haospitato “Il Lago dei Cigni”, portatoin scena dalla Compagnia Nazio-nale di Raffaele Paganini, primoappuntamento della “Stagione diprosa, musica e danza” curata dalCEDAC Sardegna.Uno spettacolo all’insegna dellacontaminazione tra diversi generie linguaggi, nato da un’idea delregista e coreografo Luigi Martel-letta, già primo ballerino al Teatrodell’Opera di Roma ed in altri pre-stigiosi teatri italiani ed europei. Iquattro atti del balletto originale,rappresentato per la prima voltaa Mosca nel 1877 e musicato daPiotr Ilic Chaikovskj, in questa ri-lettura vengono sostituiti da unatto unico snello e vivace, inter-vallato da alcune piccole pauseutili all’allestimento dei fondaliscenografici, nel quale vengonoalleggeriti i manierismi e le pan-tomime che fanno parte del re-pertorio classico, mantenendo peròintatte le coreografie originali e lepartiture musicali dei momentifondamentali. Il tutto mettendo inevidenza alcuni passaggi fonda-mentali e valorizzando numerosielementi del libretto che, nel corsodegli anni, erano passati in secondopiano, soppiantati da una costru-zione narrativa che poneva al cen-tro gli aspetti tragici a scapito dellavena giocosa e fiabesca.Martelletta, in un’ora e mezza,sceglie invece di lasciare da partei passaggi poco utili ai fini dellastoria, accompagnando lo spetta-tore in una suggestiva parte inizialeambientata in una serata di festanel castello del Principe Siegfried,alla quale segue la suggestiva pas-seggiata nel bosco, durante la qualeil nobile ed i suoi amici hannomodo di scoprire come i cigni chepopolano le acque del lago che sitrova nella selva, siano in realtàdelle fanciulle costrette a viveredue diverse nature, una duranteil giorno ed una nel corso dellanotte, a causa delle magie del mal-vagio stregone Rothbart.Il momento principale di questoincipit è rappresentato dal primoincontro tra Siegfried e la giovaneOdette, un vero e proprio colpodi fulmine, che sarà anche la chiaveper la svolta drammatica, culmi-nata in un finale nel quale il co-

Jacopo Casula

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16 SULcIS IGLeSIente OGGI Domenica 26 gennaio 2020 n. 2-

L’associazione culturale Sant’An-drea, in collaborazione con il

comune di Gonnesa organizza ilconvegno “Mode a confronto – Icolori del lutto”. Si svolgerà a Gon-nesa il 1° febbraio nell’oratorio par-rocchiale di via cavallera, alle ore17.30. È la seconda edizione di unconvegno che lo scorso anno eradedicato all’evoluzione dell’abbi-gliamento tra l’Ottocento e il no-vecento. Quest’anno il tematrattato sarà l’abbigliamento tradi-zionale da lutto, perché “ci sono in-numerevoli varianti sia all’internodella stessa Gonnesa ma anche aconfronto con altri paesi”, ha spie-gato il presidente dell’associa-zione Oscar Sanna. Si scoprirà

durante il convegno come i colorinon solo variassero in base ai paesima anche in base al grado del luttosubito, in base ai giorni e ai ceti so-ciali. I paesi a confronto, oltre Gon-nesa, saranno Busachi, Silanus,Sorgono, che saranno rispettiva-mente presentati da Oscar Sanna,Giuseppe Mereu, Martino Arca eAntonio Murru. Gli interventi sa-ranno moderati da Marinella Mar-ras. A seguire si svolgeranno ballisardi a cura di Roberto Fadda e saràpossibile visitare la mostra “Inbianco e colore – le cuffie”, curata daAlessandro Spiga. come tutte le at-tività curate dall’associazione San-t’Andrea, lo studio è frutto di unaaccurata ricerca di documenta-zione, racconti e testimonianzeorali, e anche fonti fotografiche.

Gonnesa. A febbraio un convegno sull’abbigliamento tradizionale da lutto

Il visitatore che non è mai stato a carlo-forte e calasetta appena ci arriva percepi-

sce subito che tira un’aria insolita, che c’èqualcosa di diverso. Il primo aspetto che ilviaggiatore coglie immediatamente è laparlata di queste due comunità. Si trattadella lingua tabarchina assimilabile aquella in uso tra i pegliesi del XVI secolo,antenati di queste due popolazioni, conqualche prestito turco, arabo, siciliano efrancese. così forse non c’era sede piùadatta per questo convegno il cui titolo è“Lingue minori e turismo”. L’evento è statopatrocinato dall’Università di Sassari e pro-mosso dal professore Fiorenzo toso, libero

nicolo Capriata

Giulia loi

le lingue del resto, è inevitabilmente con-nessa ai movimenti demografici, alle vi-cende storiche e alle attività lavorativedei suoi parlanti. e queste e quelle sonoportatrici di tradizioni particolari (la cu-cina per esempio) e di avvenimenti stra-ordinari, unici, nel vero senso della parola,che fanno delle due comunità un ricco eprezioso scrigno di cultura apprezzato dalviaggiatore che oltre ad un mare traspa-rente e ad una natura incontaminata vaalla ricerca degli aspetti storici ed antro-pologici dei luoghi che visita. c come car-loforte, calasetta e cultura potrebbesembrare solo uno slogan invece è un tri-nomio veritiero e quasi inscindibile. Visi-tare per credere.

docente dello stesso ateneo, grandeesperto di lingue minori e dialetti medi-terranei. Il convegno che si terrà il pros-simo sabato si svolgerà in mattinata acarloforte, poi studiosi e relatori si traferi-ranno nel pomeriggio a calasetta per pro-seguire il ciclo di interventi.L’organizzazione logistica è stata di MarziaVaraldo responsabile del progetto “Raixe”spazi digitali per la cultura tabarchina.Folto e soprattutto qualificato è il numerodei partecipanti. Oltre a studiosi locali ap-passionati della cultura tabarchina inter-verranno docenti provenienti dalleUniversità di Sassari, cagliari, Barcellona,Palma di Maiorca e della Valle d’Aosta. Ov-viamente la lingua tabarchina, come tutte

Cultura tabarchina. si terrà il 25 gennaio il convegno “Lingue minori e turismo”

C come Carloforte, Calasetta e Cultura

Un grande falò ha illuminato e riscal-dato, nella sera di giovedì 16 gen-naio, vigilia della festa in onore di S.

Antonio Abate, il piazzale antistante l’anticachiesetta iglesiente dedicata all’eremita egi-ziano fondatore del monachesimo cristianoe considerato il primo degli abati. Al Santoè sempre stato associato il fuoco inteso comeelemento purificatore e indispensabile al-l’uomo e, nell’iconografia, S. Antonio è raf-figurato affiancato ad un falò e ad unmaialino: secondo la credenza popolare, in-fatti, il monaco scese all’inferno e, con lacomplicità di un bizzarro suino che si misea correre per i corridori incandescenti con loscopo di distrarre i diavoletti, poté sottrarreil fuoco a questi e, nascondendolo in un ba-stone di ferula, lo donò sulla terra agli uo-mini. Il grande falò è stato benedetto, allapresenza di numerosi fedeli, dal parrocodella Cattedrale, don Francesco Pau mentrela mattina del 17, giorno dedicato al santo,sul sagrato della chiesa sono stati benedettinumerosi animali domestici accompagnatidai loro proprietari. Cagnolini, un coni-glietto, un agnello, uccellini, tartarughine eun cavallo sono stati i protagonisti chehanno vivacizzato la mattinata accompa-gnata da un ridente sole: hanno salutato,con i propri versi, il santo che la Chiesa haproclamato come loro protettore. “In que-st’epoca, dove la tecnologia fa da padrona -ha precisato don Francesco - paradossal-mente esistono persone che vivono nella piùcompleta solitudine e gli unici amici sono glianimali”. Per l’occasione sono convenuti ifedelissimi proprietari di cuccioli che rispet-tano questo invernale appuntamento e pa-recchie scolaresche accompagnate dairispettivi insegnanti. “Da dodici anni ve-niamo con i nostri amici a quattro zampe –hanno precisato i coniugi Rosanna Farris eFrancesco Pinna – ed è un appuntamento alquale non possiamo mancare”. Soddisfattianche gli organizzatori dei festeggiamentiche così hanno commentato: “È stato emo-zionante vedere questa nutrita partecipa-zione di tantissimi bambini e ci auguriamoche ciò avvenga nei prossimi anni”. La cele-brazione della sera del 17 è stata seguitadalla processione che ha percorso il tratto in-torno alla chiesa con successiva benedizionee un gioioso momento di convivialità. IlCoro di Iglesias ha eseguito i brani chehanno accompagnato i momenti centrali ca-ratterizzanti questa ricorrenza. Il culto neiconfronti di S. Antonio Abate, ad Iglesias, èantichissimo: lo stesso Breve di Villa diChiesa racconta che, nel giorno della suafesta, venissero lasciati liberi, per le stradedella cittadina sulcitana, dei maialini protettie rispettati come comuni cittadini.

mariangela muntoni

Iglesias. La tradizione di “su fogaroni” e della benedizione degli animali nel piazzale dell’antica chiesa

Sant’Antonio Abate, festa con gli “amici a quattro zampe”

efisio vacca

Page 17: Settimanale della Diocesi di Iglesias · 2020-03-13 · SuDomenilca 26 cgennaio 2i020 s IglesISSN i2704-e7393 nEuro 1,t00 e Settimanale della Diocesi di Iglesias Anno XXI Numero 2

una maniera per rendere possibile il recu-pero di un serial che ha dato vita ad unnuovo standard per i telefilm ospedalieri,unendo spettacolarità ed approfondimentosociale.Con una particolare cura nella costruzionedei personaggi, tutti ricchi di sfaccettaturee non solamente semplici caratteri mono-dimensionali. Nonostante qualche disin-voltura nel presentare complesse tematichedi carattere etico, la serie ideata da DavidSchulner riesce ad evitare un approccioretorico ed eccessivamente buonista, grazieanche ad un notevole senso del ritmo, cherende la visione piacevole sia per il pubblicodella TV generalista che per gli spettatoripiù giovani e smaliziati.

17SULcIS IGLeSIente OGGI Domenica 26 gennaio 2020 n. 2-

sione alla mimica, all’intonazione ed al-l’inconfondibile dialettica di craxi.Lo affiancano ottimi comprimari comeRenato carpentieri, claudia Gerini edOmero Antonutti, alla sua ultima provaattoriale, che valorizzano in maniera con-vincente l’universo umano che accom-pagnava il triste declino dell’uomo distato nel suo personale esilio tunisino.Se da una parte il film, da un punto divista interpretativo, funziona benissimo,uno dei punti deboli è rappresentatodalla natura ibrida dell’opera.Il regista infatti sceglie di realizzare unapellicola dal tono incerto, da una partesi privilegia il film biografico a tuttotondo, mentre dall’altra si cerca di inseriredigressioni che, attraverso tocchi surreali,

vogliono spingere lo spettatore a rifletteresul finire di un’intera stagione politica.Il risultato finale sta a metà strada tra ilclassico cinema di impegno civile e gliultimi lavori di autori come Paolo Sor-rentino, che già aveva provato analogheoperazioni con Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi. Del Bettino craxi trionfante, dei ruggentianni 80 e della “Milano da bere” riman-gono solo frammenti raggelati, remine-scenze lontane immerse in una malin-conica rassegnazione, ancora più mestase paragonata alla rabbia espressa daipersonaggi di contorno. Più che un filmsulla politica un dramma da camera, af-fascinante e recitato in maniera perfetta,ma a tratti irrisolto.

Avent’anni dalla morte, la parabolaumana e politica di Bettino craxi rap-

presenta ancora una ferita aperta, im-possibile da rimarginare. troppo difficileriuscire a storicizzare una figura che, nelbene e nel male, ha caratterizzato un’im-portantissima stagione politica, da as-soluto protagonista, sia sulla scena italianache su quella internazionale.Gianni Amelio prova a dare il suo contri-buto di autore controcorrente, con “Ham-mamet”, pellicola dedicata agli ultimianni di vita dello statista ed interpretatada un super cast che ha la sua punta didiamante nella prova di PierfrancescoFavino, strepitoso non solo nella somi-glianza fisica, ottenuta con un truccosorprendente, quanto nella perfetta ade-

“Hammamet”, il crepuscolo di Craxicome specchio della fine di un’epoca

Proiezionidi Jules Verne

Jv

“new Amsterdam”, in TV le piccole e grandi storie di un ospedale di new York

Dopo il drammatico incidente con cuisi era conclusa la prima serie, ritorna

sul piccolo schermo la nuova stagione di“New Amsterdam”, il telefilm di ambien-tazione ospedaliera in onda il martedì serasu Canale 5. La serie, ideata da DavidSchulner, è basata sul libro scritto dal me-dico Eric Manheimer, direttore del BellevueHospital di New York, uno dei più antichiospedali pubblici d’America, ribattezzatonel telefilm “New Amsterdam”. Il dottorManheimer aveva diretto la struttura peroltre quindici anni, tre lustri cruciali neiquali era diventata evidente, per tuttal’opinione pubblica, la difficile situazionedella sanità americana, afflitta da profondedisuguaglianze, da un’eccessiva burocraziae da politiche che rendevano le cure inac-cessibili per tante persone.

Protagonista del telefilm è il dottor MaxGoodwin, interpretato da Ryan Eggold,fresco di nomina alla direzione dell’ospe-dale, con l’incarico di riformare la strutturae renderla più funzionale. Un compito dif-ficile, aggravato anche dalla sua complessasituazione familiare e dall’improvvisa sco-perta di essere affetto da un tumore allagola. Dopo aver acceso il dibattito sulle politichesanitarie negli Stati Uniti, la serie è arrivatain Italia senza troppo clamore sulle retiMediaset, ma nel giro di poco tempo èriuscita ad attirare un discreto numero dispettatori, conquistati dalle avvincenti pic-cole e grandi storie del nosocomio. Perquanti non avessero seguito la prima sta-gione, la piattaforma digitale MediasetPlay permette la visione dell’intera serie,

Piccolo schermo

Libri. Terzo romanzo di Michael Floris, autore originario di Iglesias che vive e lavora a Torino

“Andrà tutto bene”, tornare a casa e ritrovare gli affettiGiulia loi lasciato la terra

natia. Le duedonne si riav-vicinano, grazieanche ai rac-conti della non-na, che narra lasua vita alla ni-pote, creandocosì un legameindissolubileche c’era neiprimi anni dellavita di Giulia,ma che con loscorrere deltempo era an-dato un po’perdendosi. Ildestino inoltreinfliggerà allavita delle duedonne una ter-ribile svolta,che diminuiràil tempo che ledue donne

avranno da passare insieme e por-tandole così ad avere un legameancora più stretto. “Quando ci siaallontana dalla famiglia è inevi-tabile creare un distacco, ma que-sto non significa non voler piùbene alla propria famiglia” spiegaancora Michael. A differenza deglialtri romanzi, che hanno Torino edintorni come luoghi principali –quindi la seconda casa dell’autore– quest’ultimo romanzo è un col-lage di luoghi, come lui stesso loha definito, perché conoscere nuo-vi ambienti e luoghi crea una fontedi ispirazione molto forte per lascrittura. Michael ha riportato inquesto romanzo anche il suo amo-re per i viaggi, e il creare unastoria quotidiana attorno a personenormali che si sviluppa attorno aun luogo che ha conosciuto benee che l’ha ispirato. Non esiste vo-lutamente un luogo reale, ma tantiluoghi in un’unica storia che ognu-no di noi può ritrovare leggendoil romanzo.

Trasferirsi in un’altra città,allontanarsi dagli affetti perpoi ritrovarli, l’incontro ge-

nerazionale: sono questi i temiprincipali dell’ultimo libro di Mi-chael Floris, “Andrà tutto bene”,pubblicato recentemente. Michael,classe ’87, è originario di Iglesiasma da qualche anno, dopo averstudiato ingegneria ambientale,vive e lavora a Torino, coltivandoal contempo una grande passioneper la scrittura. “Andrà tutto bene”infatti non è il suo primo romanzo.Lo precedono “Il treno per la feli-cità”, ambientato a Torino e cheracconta la difficile storia d’amoretra un ragazzo e una ragazza direligione musulmana, ostacolatadal fratello di lei, e il romanzobreve “Vacanze d’estate”, una sto-ria adolescenziale ambientata traTorino e Finale Ligure. Tutti i librisono stati pubblicati grazie a “Youcan print”, piattaforma digitale

che permette ai lettori di ordinareil libro da Amazon, MondadoriStore e Feltrinelli – è possibile an-che farne richiesta alla libreriaMondadori di Iglesias – che verràquindi stampato su richiesta. “Ilmio ultimo romanzo l’ho scrittodue anni fa” ci racconta Michael,“e inizialmente doveva intitolarsi‘Una nuova vita’”. Partecipò alconcorso “Io scrittore” e arrivò infinale pur senza aver vinto. Aven-do ricevuto numerosi giudizi po-sitivi a prescindere da quello cheè stato il risultato del concorso,Michael decise di pubblicarlo,dopo un’attenta revisione dellastoria e il cambio del titolo. Leprotagoniste sono due donne, unanonna e sua nipote Giulia, che siriavvicinano dopo un periodo incui quest’ultima, per esigenze la-vorative, ha vissuto lontano dacasa per molto tempo. “Sicura-mente c’è una parte di esperienzaautobiografica”, spiega Michael,dato che lui stesso per lavoro ha

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Su comunu de Carbònia e cussu deSantu Sparau ant presentadu sa di-

manda pro essire capitale italiana de sacultura in su 2021 e non prus a trigariude su 2 de martzu chi benit depint pre-sentare su dossier pro su sustènnere sacandidadura insoru a su MIBAC. Su co-munu chi bincit at a otènnere unu con-tributu de unu milione de èuros pro rea-lizare su progetu. Si in casu sacandidadura de Carbònia tengat èsitu fa-vorèvole, e cunsiderende su patrimòniuculturale e fintzas architetònicu de sa tzi-tade is possibilidades esistint, at a portarebenefìtzios a totu su territòriu.

S’assòtziu Casa Emmaus, chi dae an-nos meda agiudat is personas cun

disàgiu sotziale in su territòriu, in pari asu Volantariato Vincenziano de sa par-ròchia de San Pio X e a is ACLI de Igrè-sias e ant fatu “L’Armadio Solidale”,un’initziativa chi tenit pro iscopu de re-gòllere bistimentas oberadas (chi siantlìmpias e in bonas cunditziones) de do-nare a is personas chi tenint abisòngiu.Custa initziativa tenit 2 obbietivos: suprimu est cunsu de sensibilizare in contude s’isprecu a manera de ridùseres’ismaltimentu de is arrefudos, su se-gundu est cussu de donare una manu deagiudu a is personas prus pagu assorta-das. Chini bolit donare ddu podet fà-ghere andende a se sede ACLI de arrugaCrocefisso 90 su giòbia a mangianu de is9:30 a is 12:30, invècis sa distributziones’at a fàghere su martis e su cenàbara asa pròpiu ora.

Totu s’àcua chi at ghetadu in s’atòngiu(sena de fàghere disastros) at fatu a

manera de prènnere is digas. Infatis sulagu de Montepranu (Tratalias), chi achi-pit 50 miliones de metros cubos est a sumàssimu dae duas cidas, sa diga de BauPrèssiu est arribada 6 milionis e 400 milae amancat pagu a bessare, est a tres cuar-tus s’invasu de punta Gennarta in Igrè-sias. Duncas in is digas de su territòriuddoi at iscorta chi iat a deper bastare proassumancus un’annu e mesu e custa estde siguru una nova bona.

50annos a coa sa nave Fusina fiat par-tida dae Portovesme in mesu de

una burrasca chi aiat mòvidu su carrigude blenda e sa nave fiat aciuvada acantade Carloforte. In cussa ocasione si fiantmortos 18 marineris e si-nde fiat sarvaduunu sceti. Sa Pro Loco de Carloforte atbòfidu regordare sa tragèdia presentendedocumentos e testimònias nos, invèciasdòminica ant fatu una missa pro is mor-tos. In su mentris su cargo CDRY BLUEest ancora arrèschidu in Portu Sciusciaue imoi chi ant isboidau totu su carburanteis tècnicos sighint a istudiare sa manerapro nde bogare sa nave dae is arrocas.

Apustis de is centu algerinos arriba-dos is primas dies de s’annu nou,

18

Sa cida sulcitana in curtzu, in Limba Sarda ComunaDae su 13 a su 19 de gennàrgiu

a cura di Roberto Pinna

Carbonia: Giglio, piazza Iglesias, tel. 0781.64281Carloforte: Piccaluga, via XX Settembre, tel. 0781.854011Iglesias: Napoleone, corso Colombo tel. 0781.22224Sant’Antioco: Rubisse, piazza Umberto, tel. 0781.83031Tratalias: Diana, piazza Municipio, tel. 0781.688000Villamassargia: Vacca, via Eleonora, tel. 0781.74008

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Dal 1961 a servizio della“Chiesa e della gente”

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a cura di Mariangela Muntoni

Ingredienti: 8 carciofi bruni con lespine, 1 spicchio di aglio, 3 uovasbattute, 150 gr di pecorino sardostagionato, 1 ciuffo di prezzemolo,1 pizzico di scorza di limone grat-tugiata, sale, pepe, 1 bicchiere diolio di oliva.Preparazione: levare ai carciofi lefoglie esterne più dure, spuntarli epulirli con cura, tagliandoli poi afette sottili, quindi farli riposare inuna terrina immersi nell’acqua conlimone. Far rosolare nell’olio caldoil prezzemolo e l’aglio tritati fine-mente, aggiungere i carciofi e farcuocere a fuoco tenue, spruzzandoogni tanto qualche goccia di acqua.Regolare di sale, di pepe e aggiun-gere un velo di scorza di limone.A parte sbattere le uova con unpo' di sale e pepe e unire al pecorino.Quando i carciofi sono cotti, affo-garli con le uova ed infine passarliqualche minuto nel forno per farrapprendere i diversi componentiin una tortina solida e morbida.Servirla calda.

Tortina di carciofialla sulcitana

Le ricette della nostra tradizione

andare pro firmare sa polèmica) e saconsiliera de magiorantza EleonoraDeidda. Custu fatu est faghinde chistio-nare sa gente ma nc’est de nàrrere chiest totu regulare e s’ùnicu òbbligu chitenint est de si dimìtere si in casu bin-cessint su cuncursu.

Est operativu s’acòrdiu chi ant fatu aincumentzu de annu nou is gestores

de is sitos archeològicos de su Tèmpiude Antas (coop. StartUno – Frùmini Ma-jori), de su Casteddu de Àcua Frida(coop. Antarias – Silìcua), de Montessue de su Sistema Museale de Carbònia(coop. Sistema Museo de Perùgia).S’acòrdiu prevedit chi is bisitadores chicomperant su billetu interu in d-unu deis sitos potzant otènnere un’iscontu intotus is àteros 3 sitos. Custa initziativapromotzionale est bona meda e andatin sa diretzione de mòvere su turismuinternu proite ingainat sa gente a torrarein logu nostru permitende de connò-schere logos bellos meda de unu puntude vista paesagìsticu e de importumannu pro s’archeologia sarda.

custa cida nd’est arribadu un’àteru tanti.A grupos sunt isbarcados in is pràgiasde S.A. Arresi e de Sant’Antiogu, e in-deretura nd’at lòmpidu calincunu puruin s’ìsula de Santu Perdu. Duncas custacida puru is Carabineris de sa Cumpan-gia de Carbònia ant dèpidu traballaremeda pro pinnigare totu custas perso-nas e nche-ddas lòmpere a su tzentrude collidura de Muristenis pro incumen-tzare is protzeduras de identificadura ede espulsione.

Est arribada unu muntone de diman-das pro is cuncursos chi est pro fà-

ghere su Comunu de Igrèsias: nc’at intotu 18 postos de traballu (6 vìgiles, 4istrutores diretivos amministrativos decategoria D, 4 de categoria C e 4 istru-tores tècnicos) ma is dimandas arriba-das sunt 1100, unu datu chi testimon-giat su disìgiu de traballare in sapùbblica amministratzione siat pro sasiguresa chi donat su “postu pùbblicu”siat proite chi cosa de fàere nd’at pagu.Ant fatu sa dimanda fintzas s’assessoraAngela Scarpa (chi at nadu chi no at

GIoRnAle on lIne Tv Web Del SUlCIS

Madison CineworldVia Cavalier San Filippo, snc - Iglesias

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Sàbudu 18

DA GIOVeDì 23 A MARteDì 28 GennAIO

me ConTRo Te: lA venDeTTA Del SIGnoR S15.30/16.45

HAmmAmeT18.15

18 ReGAlI20.30

Cenàbara 17

Dominiga 19

191716.15/18.25/20.40/22.35me ConTRo Te Il FIlm – lA venDeTTA DelSIGnoR S16.00/17.25/18.50/20.15

FIGlI16.20/18.20/20.30/22.25RICHARD JeWell16.10/18.30/21.00 PICCole Donne18.40/21.10HAmmAmeT18.40/21.00JoJo RAbbIT16.20/18.30/20.40TAPPo Un CUCCIolo In Un mARe DI GUAI17.00JUmAnJI16.30/21.30THe loDGe22.45Tolo Tolo17.00/19.00/20.55/22.45

evenTo SPeCIAle DA lUneDì A meRColeDì

l’AmICA GenIAle16.20/18.30/20.40/22.50

Giòbia 16

Lunis 13

Martis 14

Mèrcuris 15

SULcIS IGLeSIente OGGI Domenica 26 gennaio 2020 n. 2-

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19SULcIS IGLeSIente OGGI Domenica 26 gennaio 2020 n. 2-

PAGInA In AGGIoRnAmenTo. Si pregano cortesemente i Rev. parroci di comunicare le variazioni all’orario delle celebrazioni

18,00: San Pietro Ap. (sab. 7,30)18,00: loc. Acquacadda (sabato)

FoRAnIA

DI CARbonIA

villamassargia

17,00: V. della Neve (sab 18,00)

8,00; 10,15: Vergine della Neve

17,30: S.Ignazio di Loyola (sab 18,00)

9,30: S. Ignazio di Loyola

musei

Messe FeRIALI, sABAto

Messe FeRIALI, sABAto

Messe FestIVe

Messe FestIVe

Messe FestIVe

8,00: Cuore Imm. di MariaBeata Vergine di Valverde Santa Chiara - CattedraleSan Paolo ApostoloSan Pio X Papa

9,00: Beata Vergine di ValverdeSan Giuseppe artigiano

9,30: Santa Chiara - Cattedrale San Paolo, Sacro Cuore Sant’Anna - Corongiu

10,00: Beata Vergine di ValverdeCuore Imm. di MariaSan Pio X Papa Cappella Ospedale CTOS. Lucia -MontefiguS. Giov. Battista - BinduaS.Barbara - Monteponi

10,30: San Benedetto - fraz. san BenedettoS. Barbara - Nebida

11,00: S. Maria di Barega - Barega

11,30: Beata Vergine di Valverde17,00: Cappella Rosa del Marganai18,00: Madonna delle Grazie

Beata Vergine di ValverdeVergine del B. Cammino

18,30: Santa Chiara - CattedraleCuore Imm. di Maria

19,00: S. Francesco

Messe FeRIALI, sABAto

Carbonia

Messe FestIVe

8,00: San Giov. Battista, V. d’ Itria 10,00: Vergine d’Itria

San Giuseppe - Paringianu10,15: San Giov. Battista20,00: Vergine d’Itria (Chiesa S.Antonio)

San Giovanni Suergiu

Messe FeRIALI, sABAto

FoRAnIA

DI S.AnTIoCo

18,00: San Maurizio

18,00: San Giovanni BattistaSan Giuseppe - Paringianu(mar. 9,00)

19,00: Vergine d’Itria

8,00; 10,00; 18,00: San Maurizio

INVERNO 2020: IN GRIGIO GLI ORARI AGGIORNATI

7,30: San PonzianoBeata Vergine AddolorataCristo Re, G.D.O.

8,00: Sacro Cuore - Cortoghiana8,30: San Narciso - Serbariu9,15: S. Giovanni Bosco9,30: Cristo Re, G.D.O., S.Camillo

- Capp. Ospedale SiraiBeata Vergine Addolorata

10,00 San Ponziano Santa Barbara -Bacu AbisSacro Cuore -Cortoghiana

10,30: San Marco - Is Gannaus11,00: Beata Vergine Addolorata

V. delle Grazie - BarbusiSan Narciso - SerbariuSant’Isidoro - Nuraxi Figus

11,15: San Giovanni Bosco17,30: San Ponziano19,15: San Giovanni Bosco

Messe FestIVe

9,00: Mad. dello Schiavo (Sab.) 18,30: San Carlo

San Pietro Apostolo

Portoscuso

Messe FeRIALI, sABAto

Carloforte

Messe FeRIALI, sABAto

Calasetta

Messe FeRIALI, sABAto

Messe FestIVe

8,30: S. Carlo, Casa dell’Amicizia 10,00: San Pietro Apostolo10,30; San Carlo Borromeo18,30: S. Pietro Apostolo19,00: San Carlo Borromeo

Messe FestIVe8,00; 10,30: S. Pietro Apostolo10,30: S. Giuseppe - Villarios

Messe FestIVe

16,00: S. Gioacchino - Terraseo 17,00: S.Nicolò di Bari17,30: San Giuseppe - Rio Murtas

(mar.ven.) - (sab. 16,00)

narcaoMesse FeRIALI, sABAto

7,30: San Nicolò di Bari9,30: San Gioacchino - Terraseo

San Giuseppe - Rio Murtas11.00: San Nicolò di Bari

Messe FestIVe

nuxis

Messe FeRIALI, sABAto

FoRAnIA

Del SUlCIS

Messe FeRIALI, sABAto

Sant’Antioco

Messe FestIVe

7,30: San Pietro Ap.17,30: San Pietro Ap.

N. S. di Bonaria (sab 18,00)Santa M. Goretti (sab 18,00)

Basilica S. Antioco(si celebra in S. Pietro Ap.)

7,30: S. Pietro Ap. Bas. S. Antioco9,30: N. S. di Bonaria, S.M. Goretti, 10,00: S. Pietro Ap. Bas. S. Antioco11,30: S. Pietro Ap. Bas. S. Antioco18,00: Santa M. Goretti18,30: N. S. di Bonaria

17,00: S. Pietro Apostolo17,30: S. Giuseppe - Villarios

(sab. 18,30)

8,00: San Giovanni Battista9,30: Vergine delle Grazie - Palmas10,00: San Giovanni Battista

San Raffaele Arc. - Is Urigus11,00: Sant’Elena Imp. - Matzaccara

Messe FeRIALI, sABAto

Giba

Messe FestIVe

17,00: S. Giovanni Battista

8,00: Chiesa Stella Maris (Cannigonis)10,30: S. Giovanni Battista

masainas

Messe FeRIALI, sABAto

Messe FestIVe

8:00: San Pietro Apostolo 10,30: San Pietro Apostolo

18,00: Vergine di Monserrato

8,00: Vergine di Monserrato10,30: Vergine di Monserrato

Tratalias

8,15: S. Francesco (tranne lun. gio.)16,30: San G. Battista (tranne il sab.)17,00: V. del Carmine

8,00: Vergine del Carmine 10,00: Vergine del Carmine11,00: San Giovanni Battista17,00: Vergine del Carmine

Teulada

16,30: Vergine della Neve

8,30; 11,00: Vergine della Neve

Piscinas

16,30: Sant’Anna (sab. 17,00)

8,00; 10,30: Sant’AnnaMesse FestIVe

Sant’Anna Arresi

18,00: BeataVergine del Rosario (escl. sab)

8,00; 10,00: B.V. del Rosario

villaperuccio

Messe FeRIALI, sABAto

Messe FeRIALI, sABAto

Messe FeRIALI, sABAto

Messe FeRIALI, sABAto

Messe FeRIALI, sABAto

17,30: San Giov. Bosco - Terresoli sabato 17,30 (feriali a richiesta)

18,30: San Nicolò di Bari

7,30: San Nicolò di Bari9,30: San Giov. Bosco - Terresoli11,00: San Nicolò di Bari

Santadi

Messe FeRIALI, sABAto

Messe FestIVe

Messe FestIVe

Messe FestIVe

Messe FestIVe

Messe FestIVe

Messe FestIVe

FoRAnIA

DI IGleSIAS

Messe FeRIALI, sABAto

Iglesias

17,00: S.Ignazio da Laconi (sab 17,00)Vergine Assunta

7,30: Vergine Assunta9,30: Vergine Assunta 10,30: Sant’Ignazio da Laconi

18,30: S. Andrea Apostolo

8,00: S. Andrea Apostolo10,00: S. Andrea Apostolo

Messe FeRIALI, sABAto

Gonnesa

17,00: S. Antonio da Padova

8,00; 10,00: S. Antonio da Padova

Messe FeRIALI, sABAto

Fluminimaggiore

Messe FeRIALI, sABAto

Domusnovas

Messe FestIVe

Messe FestIVe

Messe FestIVe

17,30: S. Giovanni Battista

8,00; 10,00: S. Giovanni Battista

Messe FeRIALI, sABAto

buggerru

Messe FestIVe

7,00: B. V. di Valverde (Cappella)8,00: S. Giuseppe art. (giovedì)

Vergine del B. Cammino(da lun. a ven.)

9,00: Cattedrale S. ChiaraChiesa Purissima (sab)

16,30: Casa Serena (sab)S. Giov. Battista - Bindua

17,00: S.Barbara - Monteponi(sab)17,30: San Giuseppe artigiano

(tranne il giovedì)S. Paolo ApostoloSantuario S. Giuseppe Chiesa delle Anime S. Barbara - Nebida (sab. 18,00)

18,00: Madonna delle Grazie San Pio X PapaCuore Imm. di MariaVergine del B. CamminoBeata Vergine di ValverdeSacro Cuore (merc. sab)S.Lucia - Montefigu (sab)

18,30: Santa Chiara - Cattedrale

7,30: San Ponziano 8,30: San Camillo - Cappella Sirai

(Lun. mer. ven.)San Narciso -Serbariu(sab)

10,30: Centro Aias (mercoledì)17,00: V. delle Grazie - Barbusi

(tranne sabato)San Narciso - SerbariuSanta Barbara - Bacu AbisSacro Cuore - Cortoghiana

17,30: San PonzianoB. V. A. (sab. 18,00)

18,00: Gesù Divino OperaioCristo ReSant’Isidoro - Nuraxi Figus(mar. gio. sab.)S. Marco Ev. - Is Gannaus (sab)(tranne mercoledì)

18,15: S.Giovanni Bosco (sab 19,15)

16,30: San Raf. Arc. - Is Urigus 17,00: San Giovanni Battista

V. delle Grazie - Palmas(lun, merc, ven, sab);

17,30; Sant’Elena - Matzaccara

16,30: San Giacomo Ap. (sab 17,30)

8,00 San Giacomo Ap.

Perdaxius

Messe FeRIALI, sABAto

Messe FestIVe

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