SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI...Azione cattolica, la processione dell’Assunta. C ontinua...

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Eventi Da Assisi al mondo Anche Liliana Cavani al Festival Francescano di Reggio Emilia Una copia 1,50 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1, DCB Ufficio Postale di Carpi (MO) Numero 32 - Anno 24º Domenica 20 settembre 2009 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI EDITORIALE EDITORIALE “D EDUCAZIONE p. 15 Famiglia, fasce deboli, istruzione, così la carità genera un servizio pubblico Il potere dei segni 4 Luigi Lamma ai segni del potere al potere dei segni”. Questa frase del vescovo Tonino Bello, sempre acuto nel leggere nel profondo la realtà di persone e comu- nità, ben si addice a commentare due eventi di cui si racconta ampiamente all’interno. Una Cooperativa so- ciale, la Nazareno, che dà inizio al cantiere per la realiz- zazione di una nuova struttura residenziale e di due laboratori per promuovere l’inserimento lavorativo dei disabili. Le strutture sorgeranno a Santa Croce di Carpi sul terreno annesso a Villa Chierici, frutto, come si ricorderà, di un generoso lascito che la diocesi ha messo a disposizione di un’opera dedicata a persone speciali FAMIGLIA p. 3 20 PAGINA che difficilmente trovano accoglienza dignitosa nella società dei normodotati. “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” è il Vangelo e nulla più, ma la potenza del segno è forte. Nel dibattito pubblico la famiglia è spesso oggetto di vibranti campagne elettorali, di programmi amministra- tivi spesso disattesi o ancor peggio ignorata nella sua funzione sociale o delegittimata con improvvide cam- pagne ideologiche. Questi sono i “segni del potere” ai quali la Chiesa di Carpi ha risposto con l’inaugurazione di un Centro per le Famiglie, destinandovi l’intero stabile annesso alla parrocchiale di San Martino Carano nei pressi di Mirandola. PAGINA 7 Inaugurato il Centro di spiritualità “O. Focherini” a San Martino Carano Dislessia, Up-prendo fa scuola A Carpi la posa della prima pietra delle nuove strutture della Cooperativa Nazareno, laboratori e residenze per accogliere persone con abilità differenti. Luoghi di vita dove “poterci stare per sempre perché ho degli amici che sono come fratelli” Qui stiamo bene Mirandola Tutti in classe Dalle materne alle superiori tra liste d’attesa e nuovi progetti 14 PAGINA 12/13 PAGINA Società Alla ricerca di un equilibrio Sempre più anziani e stranieri in città 10 PAGINA 9 PAGINA Economia Resistere per ripartire Maurizio Lusvardi nuovo presidente Lapam Università e ricerca Talenti da esportazione Mattia Malvezzi e Stefano Allesina, speranze e successi di due “cervelli in fuga” Il programma del Convegno diocesano Domenica 20 settembre in Cattedrale per il nono anniversario dell’ordinazione di monsignor Elio Tinti pag 4/5

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Eventi

Da Assisial mondoAnche Liliana Cavani al FestivalFrancescano di Reggio Emilia

Una copia 1,50Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46)

art. 1, comma 1, DCB Ufficio Postale di Carpi (MO)

Numero 32 - Anno 24ºDomenica 20 settembre 2009

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI

EDITORIALEEDITORIALE

“D

EDUCAZIONE p. 15

Famiglia, fasce deboli, istruzione, così la carità genera un servizio pubblico

Il potere dei segni

4

Luigi Lamma

ai segni del potere al potere dei segni”. Questafrase del vescovo Tonino Bello, sempre acuto nelleggere nel profondo la realtà di persone e comu-

nità, ben si addice a commentare due eventi di cui siracconta ampiamente all’interno. Una Cooperativa so-ciale, la Nazareno, che dà inizio al cantiere per la realiz-zazione di una nuova struttura residenziale e di duelaboratori per promuovere l’inserimento lavorativo deidisabili. Le strutture sorgeranno a Santa Croce di Carpisul terreno annesso a Villa Chierici, frutto, come siricorderà, di un generoso lascito che la diocesi ha messoa disposizione di un’opera dedicata a persone speciali

FAMIGLIA p. 3

20PAGINA

che difficilmente trovano accoglienza dignitosa nellasocietà dei normodotati. “Gratuitamente avete ricevuto,gratuitamente date” è il Vangelo e nulla più, ma lapotenza del segno è forte.Nel dibattito pubblico la famiglia è spesso oggetto divibranti campagne elettorali, di programmi amministra-tivi spesso disattesi o ancor peggio ignorata nella suafunzione sociale o delegittimata con improvvide cam-pagne ideologiche. Questi sono i “segni del potere” aiquali la Chiesa di Carpi ha risposto con l’inaugurazionedi un Centro per le Famiglie, destinandovi l’interostabile annesso alla parrocchiale di San MartinoCarano nei pressi di Mirandola.

PAGINA7

Inaugurato il Centrodi spiritualità “O. Focherini”a San Martino Carano Dislessia, Up-prendo fa scuola

A Carpi la posa della prima pietra delle nuove strutture della Cooperativa Nazareno,laboratori e residenze per accogliere persone con abilità differenti. Luoghi di vitadove “poterci stare per sempre perché ho degli amici che sono come fratelli”

Qui stiamo beneMirandola

Tutti in classeDalle maternealle superioritra liste d’attesae nuovi progetti 14PAGINA

12/13PAGINA

Società

Alla ricercadi un equilibrioSempre più anzianie stranieri in città 10PAGINA

9PAGINA

Economia

Resistereper ripartireMaurizio Lusvardinuovo presidente Lapam

Università e ricerca

Talenti daesportazioneMattia Malvezzi e StefanoAllesina, speranze e successidi due “cervelli in fuga”

Il programmadel ConvegnodiocesanoDomenica 20 settembrein Cattedraleper il nono anniversariodell’ordinazionedi monsignor Elio Tinti pag 4/5

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XXV Domenica di Pasqua

Il Signore sostiene la mia vitaDomenica 20 settembreLETTURE: Sap 2,12.17-20; Sal 53, Gc 3,16-4,3,Mc 9,30-37ANNO B – I SETT. SALTERIO

CTiziano, Cristo risorto, part. del Polittico Averoldi (1522),

Brescia, chiesa dei Santi Nazaro e CelsoChiesa parrocchiale di Neustift (Tirolo)

osa non daremmo perpoter rivedere quel-l’abbraccio con cui

Gesù stringe a sé un bambi-no! E allora sarebbe più fa-cile comprendere che acco-gliere Dio è come l’abbrac-cio di un bambino. La tene-rezza non è mai sdolcinata;tanto meno quella di Dio.Poco prima di quella carez-za a un bambino, Gesù ave-va mostrato la consapevo-lezza della propria morte,ma anche la certezza dellapropria resurrezione. Eccoda dove nasce la tenerezzadi Dio: da un amore totale,fino in fondo, fino alla mor-te in croce; un amore chenon si lascia soffocare dallamorte, ma riporta alla vita.Dinanzi a questo amore, cheè infinita umiltà, le disputetra i discepoli sul primato,rendono evidente quanto levie degli uomini siano lon-tane da quelle di Dio. Perarrivare al suo Regno ci vuoletanto; ci vuole umiltà, po-vertà, dolcezza. E mai nes-sun autentico programma po-litico o ideologico ha con-templato “strategie” comel’orgoglio, le ricchezze, glionori, il potere. Carichi diqueste cose non si riusciràmai ad abbracciare un bam-bino. Tanto meno Dio.Ecco allora che in questaparte del Vangelo di MarcoGesù istruisce i suoi disce-

poli in forma privata, riser-vata, confidenziale. Le coseche dice loro dovranno re-stare nascoste fino a quan-do l’istruzione dei discepo-li non sarà completata e ilmistero del Messia intera-mente svelato. Anche se, neltempo, viene prima la pas-sione e la morte, il primatoperò spetta alla resurrezio-ne. È al mattino di Pasquache l’annuncio sarà com-pleto in tutte le sue parti:c’è un Dio, il solo, che ciama fino alla follia dellacroce, che non ci lascia nelsepolcro della disperazio-ne, ma ci rinnova e ci risanacon la speranza di una vitaeterna oltre la morte e giàpiena nella comunione e nellafraternità prima della mor-te. Quello che è in gioco èdunque il “segretomessianico”, ossia la veranatura di Gesù, la sua iden-tità nascosta. Lo svelamentoavverrà nella resurrezione,ma anche allora Dio si con-serverà umile. La resurre-zione di Gesù, infatti, nonsarà un prodigio evidenteper ogni uomo e per ognitempo. Se lo fosse, dovesarebbe la libertà della fede?E, soprattutto, non potrem-mo ancora credere nell’umil-tà di Dio. Nel suo abbracciotenero di padre.

Angelo Sceppacerca - Sir

Dal vangelosecondo Marco

In quel tempo, Gesù e isuoi discepoli attraversava-no la Galilea, ma egli nonvoleva che alcuno lo sapes-se. Insegnava infatti ai suoidiscepoli e diceva loro: «IlFiglio dell’uomo vieneconsegnato nelle mani degliuomini e lo uccideranno;ma, una volta ucciso, dopotre giorni risorgerà». Essiperò non capivano questeparole e avevano timore diinterrogarlo.Giunsero a Cafàrnào.Quando fu in casa, chieseloro: «Di che cosa stavatediscutendo per la strada?».Ed essi tacevano. Per lastrada infatti avevanodiscusso tra loro chi fosse ilpiù grande. Sedutosi,chiamò i Dodici e disseloro: «Se uno vuole essereil primo, sia l’ultimo di tuttie il servitore di tutti».E, preso un bambino, lopose in mezzo a loro e,abbracciandolo, disse loro:«Chi accoglie uno solo diquesti bambini nel mionome, accoglie me; e chiaccoglie me, non accoglieme, ma colui che mi hamandato».

Come l’abbracciodi un bambino

N. Maes, Gesù benedice i bambini (1653), Londra, National Gallery

Riprende giovedì 24 settembre, con cadenza quindicinale,Notiziecarpi.tv, il tg della Diocesi di Carpi. Nella prima puntata iservizi sul Convegno pastorale diocesano, sull’apertura dell’annosacerdotale, poi l’inaugurazione del Centro pastorale familiare diSan Martino Carano, l’indagine sugli stranieri curata da Caritas e

Azione cattolica, la processione dell’Assunta.

ontinua dalla primaC Il potere dei segni

Giovedì 24 settembre ore 21.00su È-tv

Un luogo che ospiterà di-verse iniziative e servizi persostenere i giovani che sipreparano al matrimonio, igenitori con le loro respon-sabilità educative, gli sposiche vivono situazioni di di-sagio e di difficoltà tra loroe con i figli, le famiglie chesi vogliono aprire all’acco-glienza con l’adozione o l’af-fido, le mamme che deside-rano tenersi il figlio che han-no in grembo…Insommapare di leggere un libro deisogni invece si tratta diun’esperienza umana e cri-stiana più diffusa di quantosi pensi e che in questo spa-zio si concretizza in una reteefficace di relazioni tra per-sone e di elaborazione diprogetti che una politicaavveduta avrebbe tutto l’in-teresse a promuovere.

Anche qui il “potere delsegno” attinge dal Vangelo:“Ogni volta che avete fattoqueste cose a uno di questimiei fratelli più piccoli, l’ave-te fatto a me”.Che dire poi della scuolamaterna sorta a Budrione perrispondere alle esigenze dellefamiglie di quella frazione,del nuovo edificio che ospi-terà l’istituto delle Figlie dellaProvvidenza per i Sordomutia Santa Croce, del quotidia-no impegno di tante realtàeducative e assistenziali pergestire servizi, sviluppare ini-ziative, tenere alta l’atten-zione educativa per le gio-vani generazioni. Di frontea questi fatti si può anchesorridere di quei pedanti at-tacchi laicisti che evocanochissà quali trame di potereall’ombra dei campanili. Se-

gni di potere questi? O nonsi tratta piuttosto di un ser-vizio pubblico, sì pubblicoperché rivolto e aperto a tut-ti, che merita di essere mag-giormente riconosciuto e va-lorizzato in una piena attua-zione della sussidiarietà? E’l’interrogativo che ostina-tamente va rivolto a chi go-verna, ad ogni livello, a chiamministra patrimoni pub-blici destinati al territorioperché si entri tutti nella lo-gica del servizio evitando ilrischio denunciato da Bene-detto XVI ovvero che “lecose nella società civile e,non di rado, anche nella Chie-sa soffrono per il fatto chemolti di coloro, ai quali èstata conferita una respon-sabilità, la-vorano per se stes-si e non per la co-munità,per il bene comune”.

Luigi Lamma

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320 settembre '09

L’Incontro - Via delle Magliaie 4/1 - 41012 CARPITel. e Fax +39 059.693136

email: [email protected] la Domenica e Lunedì a pranzo

Domenica 20 settembre a pranzo aperto41012 CARPI (Modena)

Via Giovanni XXIII, 113 - Tel. 059 686985

Confezione materassia mano e a molle

TVirginia Panzani

anti i bambini che do-menica 13 settembrehanno accompagnatocon i loro giochi e il

loro entusiasmo l’inaugura-zione del Centro di spiritua-lità familiare “OdoardoFocherini” a San MartinoCarano di Mirandola. La lorovivace presenza ha contribu-ito, e non poteva che esserecosì, a creare un’atmosferadi festa e di familiarità, in cuitutti si sono sentiti accolti ecoinvolti. A cominciare dal-le numerose autorità conve-nute: il vescovo, monsignorElio Tinti, il sindaco diMirandola, Maino Benatti,l’assessore ai Servizi per laPromozione della Persona,Lara Cavicchioli, i parrocidi Mirandola e San MartinoCarano, don Carlo Truzzi edon Gino Barbieri, e, in rap-presentanza della Fondazio-ne Cassa di Risparmio diMirandola, Alberto Belluzzi.Presenti anche le associazio-ni familiari che collaboranocon il Centro, ciascuna con ilproprio gazebo, e tante fami-glie, giovani e non, che han-no voluto partecipare a que-sto importante momento co-munitario. Molte di esse sisono impegnate direttamen-te nell’organizzazione che,sotto la regia di GiulianoFabbri, presidente dell’as-sociazione “Casa sulla roc-cia”, è stata curata in ognidettaglio: dal rinfresco al-l’animazione per i bambini,dall’allestimento di un ap-posito parcheggio alla siste-mazione nel giardino di ta-voli e sedie per tutti.

Quel “di più”dal SignoreRivolgendo un sentito rin-graziamento all’Ufficio di pa-storale familiare, a don GinoBarbieri, alla comunità di SanMartino Carano e alle tantepersone che hanno collabo-rato alla buona riuscita del-

gato – c’è la volontà di esse-re ‘con’ e ‘per’ le famiglie.‘Con le famiglie’ perché nes-suno si metterà in cattedraper insegnare, ma si lavoreràtutti insieme. Nello stessotempo, ‘per le famiglie’ sa-ranno organizzati momentidi incontro e di formazione,a cui si aggiungeranno variservizi e iniziative”. Senzadimenticare, anzi mettendoal primo posto, quella dimen-sione di spiritualità che dà ilnome al Centro stesso: “Tut-to sarà fatto per il bene e perla crescita umana e spiritualedi ciascuno, con lo stile e imodi che, per noi battezzati,sono ispirati e sostenuti dal-l’amore per eccellenza, quellodi Gesù”.

Una fattivacollaborazioneLa recente ristrutturazionedella canonica di San MartinoCarano è stata possibile gra-zie ai contributi della Cei,tramite l’otto per mille, e dellaFondazione Cassa di Rispar-mio di Mirandola. Un inter-vento che ha permesso di cre-

are nell’area dell’ex teatrinonuovi spazi per le varie atti-vità del Centro. “La realtà diSan Martino Carano – ha di-chiarato Alberto Belluzzi anome della Fondazione Crm– costituisce a tutti gli effettiun’iniziativa di promozionedel tessuto sociale del nostroterritorio e dunque corrispon-de pienamente alle finalitàdella Fondazione, che ha de-ciso di contribuire con unimportante investimento”. Daparte loro, il Comune diMirandola, per bocca del sin-daco Benatti e dell’assesso-re Lara Cavicchioli, cosìcome l’Unione Area Nord,tramite la presenza all’inau-gurazione dei primi cittadinidi Concordia e di SanPossidonio, Carlo Marchinie Rudi Accorsi, si sono im-pegnati a collaborare con ilCentro. Proprio la collabora-zione è, secondo Benatti, “ilprincipio da promuovere fratutti coloro che sul territoriosi adoperano per risponderealle necessità e ai cambia-menti di una società com-plessa e in rapida evoluzionecome la nostra”.

Il 13 settembre è stato inaugurato il Centrodi spiritualità familiare “Odoardo Focherini”a San Martino Carano di Mirandola

Molteplici le attività chesi terranno a SanMartino Carano: ipercorsi in preparazio-ne al matrimonio e albattesimo, gli incontridei gruppi sposi e deigruppi del Vangelo, varicorsi di formazione einiziative legate al temadell’educazione. Aquesti si aggiungono iProgetti a tappe organi-ci (Pato) promossidall’Ufficio di pastoralefamiliare e rivolti allecoppie a partire dagliincontri in preparazioneal matrimonio fino alprimo anno di catechi-smo dei figli. Inoltre,alcuni spazi sono statiapprontati per l’acco-glienza e il pernotta-mento di gruppi eassociazioni familiari,con cucina e posti letto,a cui si affiancano lesale per riunioni econferenze e la bibliote-ca. Tra questi locali siinserisce, con unapropria organizzazione,il secondo punto diascolto, dopo quello diCarpi, del Centrodiocesano di consulenzafamiliare. Il tutto ècompletato da un ampiogiardino, attrezzato peri bambini, e da un’areaper il parcheggio.

Il Centro intitolato aOdoardo Focherini ègestito dall’associazione“Casa sulla roccia” perincarico dell’Ufficiodiocesano di pastoralefamiliare. Come haosservato il presidentedella onlus, GiulianoFabbri, “l’immaginedella casa sulla roccia ela figura di OdoardoFocherini sono moltovicine. Nessuno megliodi lui, marito, padre e,per così dire, salvatoredi famiglie, ha saputoincarnare quell’ideale distabilità, fondato suivalori evangelici, di cuioggi ha tanto bisogno larealtà familiare. Insiemea Odoardo vogliamoricordare anche lamoglie Maria: questidue sposi sono per noimodelli di santità e diautentico amore per gliultimi portato fino alleestreme conseguenze”.

l’inaugurazione, il Vescovoha sottolineato come nellasocietà attuale via sia “unaparte laicista presso cui lafamiglia è fortementemisconosciuta e sminuita nelsuo ruolo. E’ dunque neces-sario favorire la creazione direaltà che si impegnano a so-stenere la famiglia in tutti isuoi aspetti. Mi auguro per-ciò che questa casa sia moltofrequentata dagli sposi e dal-le coppie ‘in formazione’ eche ciascuno possa ripartire

da qui con quel ‘di più’ cheviene dal Signore e dallacondivisione con i fratelli”.

“Con” e “per”le famiglieA Stefano Zerbini, direttoredell’Ufficio di pastorale fa-miliare, è stata affidata la pre-sentazione delle finalità e deivari locali del Centro. “Allabase di questo progetto pro-mosso dalla diocesi – ha spie-

Lo stile dell’accoglienza

Copertina

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Il vescovo, servo fedele,buono e prudente

Sintesi dell’omelia dimonsignor Elio Tinti nell’an-niversario della dedicazionedella Cattedrale

(…) Questa Chiesa Catte-drale, presenza della Cat-tedra del Vescovo è diretta-mente legata al suo mini-stero pastorale emagisteriale, il quale è prin-cipio visibile e strumentaledell’unità e della grazia so-prannaturaledei credentiche vivono inqueste nostreterre.La Chiesa diCristo non èstata pensatacome un orga-nismo este-riormente cen-tralizzato e li-vellato, macome una fa-miglia, indi-visa sì, ma co-struita da tante famiglieinconfondibili, distinte, chesono le chiese particolari.Non si vive la verità e lapienezza ecclesiale, se nonpartecipando consapevol-mente e cordialmente allagrazia, alle vicende, all’atti-vità di una determinata dio-cesi, che per noi è la nostra

diocesi di Carpi. (…)Come ci insegna il ConcilioVaticano II, il popolo di Dio,affidato alle cure pastorali delVescovo coadiuvato dal suopresbiterio, quando aderisceal suo pastore ed è da luiguidato per mezzo del Van-gelo e dell’Eucaristia nelloSpirito Santo, costituisce laChiesa particolare, nellaquale è veramente presentee agisce la Chiesa di Cristo,

una santa, cat-tolica e aposto-lica (cf.C h r i s t u sDominus, 11).Questo puntoessenziale diecclesiologia ciè richiamatoproprio daquesto edifi-cio, che oggifesteggiamo; eogni volta chenoi qui conve-niamo, siamo

oggettivamente invitati a cre-scere nella conoscenza espli-cita di questo luminoso mi-stero. Perciò si deve frequen-tare con assiduità la catte-drale, perché abbiamo tuttibisogno di non stemperarein noi la coscienza di questaverità. (…)Il Cristo, principio e capo della

vita della Chiesa, si fa pre-sente e operante in questaCattedrale, ed è Lui il Signo-re nascosto e vero di questacasa. Qui lo incontriamo; e,incontrandolo, incontriamo

Il vescovo, servo fedele,buono e prudente

contestualmente tutta la real-tà della Chiesa carpigiana:nei vescovi che si sonosucceduti su questa cattedra(e di alcuni dei quali vi è quila tomba); nei santi rinoma-

L’anniversario dell’ordinazioneepiscopale di monsignor Elio Tinti edell’inizio del suo ministero alla guidadella Chiesa di Carpi, avvenuti nel 2000,anno del Grande Giubileo, è l’occasioneper riflettere sulla centralità della figuradel vescovo per la vita della Chiesa e diogni Chiesa particolare.La comunità diocesana si unisce perquesto nella preghiera e nella lode alSignore per il dono del vescovo Elio.Invochiamo per lui ogni benedizione,salute e forza per affrontare la suamissione di padre e maestro nella fede.Per comprendere il valore del ministeroepiscopale sono di aiuto le parole pro-nunciate da monsignor Tinti in occa-sione dell’anniversario delladedicazione della Cattedrale e il recenteintervento di Benedetto XVI sullaspecificità del servizio dei Vescovi nellaChiesa cattolica.

verità salvifica che hannotrasmesso a tutte le genera-zioni carpigiane la luce dellafede (la Beata Camilla, tantisacerdoti e fedeli che sonostati particolarmente lumino-si).La costruzione della nostraCattedrale fu pensata ed ese-guita guardando ed emulan-do sia per significato spiri-tuale e culturale, sia pereleganza e modernità lagrandiosa basilica di SanPietro in Vaticano, dedican-dola come patrona alla Ver-gine Assunta. Vogliamo al-lora affidare alla nostraPatrona Maria Assunta inCielo e all’apostolo Pietroquesta nostra amata Chiesadi Carpi: in virtù della lorointercessione, risuoni sem-pre limpida e affettuosa inquesta nostra Chiesa, la con-fessione di fede dell’Apo-stolo Pietro: “Tu sei il Cri-sto, il Figlio del Diovivente”(Mt 16,16) che ab-biamo ascoltato nel Vange-lo; risuoni poi in ciascun bat-tezzato l’Eccomi di Maria.E che per la loro intercessio-ne e per la loro preghiera, lesempre minacciose potenzedel male e di Satana e leporte degli Inferi non pre-valgano mai contro di essa”.

ti e oscuri della carità chehanno tenuta viva tra noi lafiamma della generosità evan-gelica, (ricordiamo OdoardoFocherini, Mamma Nina, DonZeno); nei testimoni della

Alcuni passaggi dell’omeliapronunciata sabato 12 set-tembre da Benedetto XVI du-rante la Messa nella quale haconferito l’ordinazioneepiscopale a cinque presuli.

(…) È il Signore stesso che,attraverso la parola della pre-ghiera e il gesto dell’imposi-zione delle mani, assumequell’uomo totalmente al suoservizio, lo attira nel suo stes-so sacerdozio. Egli stessoconsacra gli eletti. Egli stes-so, l’unico Sommo Sacerdo-te, che ha offerto l’unico sa-crificio per tutti noi, gli con-cede la partecipazione al suosacerdozio, affinché la suaParola e la sua opera sianopresenti in tutti i tempi.

Per servireGesù ha riassunto tutti questimolteplici aspetti del suo sa-cerdozio nell’unica frase: “IlFiglio dell’uomo non è venu-

to per farsi servire, ma perservire e dare la propria vita inriscatto per molti” (Mc 10,45). Servire e in ciò donare sestessi; essere non per se stessi,ma per gli altri, da parte di Dioe in vista di Dio: è questo ilnucleo più profondo della mis-sione di Gesù Cristo e, insie-me, la vera essenza del suoSacerdozio. Così, Egli ha resoil termine “servo” il suo piùalto titolo d’onore. Con ciò hacompiuto un capovolgimentodei valori, ci ha donato unanuova immagine di Dio e del-l’uomo. Gesù non viene comeuno dei padroni di questomondo, ma Lui, che è il veropadrone, viene come servo.

FedeltàLa prima caratteristica, che ilSignore richiede dal servo, èla fedeltà. Gli è stato affidatoun grande bene, che non gliappartiene. La Chiesa non è laChiesa nostra, ma la sua Chie-

sa, la Chiesa di Dio. Il servodeve rendere conto di come hagestito il bene che gli è statoaffidato. Non leghiamo gliuomini a noi; non cerchiamopotere, prestigio, stima per noistessi. Conduciamo gli uomi-ni verso Gesù Cristo e cosìverso il Dio vivente. Con ciò liintroduciamo nella verità enella libertà, che deriva dallaverità. (…) La fede richiede diessere trasmessa: non ci è sta-

ta consegnata soltanto per noistessi, per la personale salvez-za della nostra anima, ma pergli altri, per questo mondo eper il nostro tempo. Dobbia-

mo collocarla in questo mon-do, affinché diventi in essouna forza vivente; per far au-mentare in esso la presenza diDio.

PrudenzaLa seconda caratteristica, cheGesù richiede dal servo, è laprudenza. Qui bisogna subitoeliminare un malinteso. Laprudenza è una cosa diversadall’astuzia. Prudenza, secon-do la tradizione filosofica gre-ca, è la prima delle virtù cardi-nali; indica il primato dellaverità, che mediante la “pru-denza” diventa criterio delnostro agire. La prudenza esi-ge la ragione umile, discipli-nata e vigilante, che non silascia abbagliare da pregiudi-zi; non giudica secondo desi-deri e passioni, ma cerca laverità – anche la verità sco-moda.Prudenza significa mettersialla ricerca della verità ed agi-

re in modo ad essa confor-me. Il servo prudente èinnanzitutto un uomo di ve-rità e un uomo dalla ragionesincera.

BontàLa terza caratteristica di cuiGesù parla nelle parabole delservo è la bontà: “Servo buo-no e fedele … prendi partealla gioia del tuo padrone”(Mt 25, 21.23). (…) Buonoin senso pieno è solo Dio.Egli è il Bene, il Buono pereccellenza, la Bontà in per-sona. In una creatura – nel-l’uomo – l’essere buono sibasa pertanto necessaria-mente su un profondo orien-tamento interiore verso Dio.La bontà cresce con l’unirsiinteriormente al Dio viven-te. La bontà presuppone so-prattutto una viva comunio-ne con Dio, il Buono, unacrescente unione interiorecon Lui.

Monsignor Elio Tinti,Vescovo

La Chiesa di Cristo nonè stata pensata come unorganismo esteriormentecentralizzato e livellato,ma come una famiglia,

indivisa sì, ma costruitada tante famiglie

inconfondibili, distinte,che sono le chiese

particolari

Benedetto XVINella società civile e,

non di rado, anche nellaChiesa molti di coloro ai

quali è stata conferitauna responsabilità,

lavorano per se stessi enon per la comunità

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520 settembre '09

Compagnia Teatrale “Piccola Comunità”

M U S I C A L

Info: www.sangiacomo-sanrocco.it/fi noalterzocielo.html

SAN PAOLO, L’APOSTOLO DELLE GENTITEATRO CARANI, SassuoloMercoledì 23 settembre 2009 ore 20.30 - Ingresso: 10,00

Prevendite biglietti: Segreteria San Giorgio, tel. 0536.881302

Benedetta Bellocchio

iene particolarmente aquesto appuntamentomonsignor Elio Tin-

ti. Perché il Convegno pasto-rale di inizio anno è l’occa-sione per parlare alla suaChiesa, invitarla nuovamen-te alla santità, che è il grandeorizzonte su cui ha volutoscommettere sin dall’iniziodel suo mandato. E le Beati-tudini, che di anno in annoandiamo scoprendo, sono peril Vescovo “la magna chartache Cristo ha dato ai credentiperché possano conformarsia lui”. Per questo le lineepastorali che saranno presen-tate nei due giorni di Conve-gno, prima ai sacerdoti e dia-coni e poi al laicato, ai reli-giosi e alle religiose, e chesaranno l’oggetto degli in-terventi dei due relatori, sonoda porre al centro dell’attivi-tà pastorale e spirituale dellepersone, delle coppie, dellecomunità. Sono da prenderesul serio, insomma, come stra-da da percorrere e realizzarein questo anno che inizia.Il cammino, lo sappiamo, sitrova in quell’incipit stupen-do di Matteo 5. Le Beatitudi-ni sono per l’evangelista leprime parole pubbliche diGesù. Sono dunque un mes-saggio, osservava don GildoManicardi al Convegno pa-storale del 2007, “aperto atutti gli uomini, ma capaceanche di esaltare la missionedel cristiano di elevare la re-altà verso il cielo”. Non sonotanto dei riferimenti morali -per quanto così necessari nellasocietà di oggi - sono piutto-sto la chiave di lettura concui Gesù guarda il mondo.Sono la lente di ingrandimentoper vedere il Regno di Dio,misterioso ma presente, chenon separa i cristiani daglialtri, bensì chi agisce in pro-fondità da chi si muove nel-l’egoismo.“Dio non guarda i verbi, magli avverbi”, rilevava invecelo scorso anno monsignorGiancarlo Bregantini, spie-gando come la vita dei cri-stiani non sia soltanto un farema, piuttosto, una questione“di profumo e di stile; non sitratta - diceva - di essere op-posti o succubi rispetto almondo (la Chiesa il mondol’ha sempre solo amato), maalternativi: è il come che cam-bia la storia”. Uno stile chetrasforma “le ferite in feritoieper lo Spirito”, e le persone“da semplici pecorai a pasto-ri del gregge”.E il come muoverci nel mon-do, per essere davvero uomi-ni delle Beatitudini, ‘toccatida Dio’ perché figli di Dio, civiene donato quest’anno.“Beati i puri di cuore” sarà laParola che ci guiderà, sarà,scrive il Vescovo nelle linee

pastorali, “la condizione fon-damentale per garantire e as-sicurare le beatitudini finorameditate”. Se infatti la mi-tezza, la giustizia e la pacesono atteggiamenti e com-portamenti che “si manife-stano all’esterno e nelle scel-te quotidiane di vita”, la pu-rezza di cuore va al centrodella persona.Il cuore è per Matteo la sededell’interiorità, dei pensierie della comprensione, ma èanche il luogo dove si origi-nano le aspirazioni e attivitàche rendono impuro l’uomo;è la sede dell’atteggiamentoverso gli uomini e del rap-porto con Dio. È, insomma, illuogo in cui si vede se davve-ro ti senti figlio, perché solochi è figlio di Dio si impegnaanche sull’interno, su ciò chesolo Dio vede, affinché sialimpido l’esterno, perché tuttoil mondo creda che Dio èPadre.Tutto questo dice quanto siaimportante lavorare sul cuo-re, renderlo puro, cioè con-forme alla Parola di Dio, li-bero da tutte le dimensioninegative - durezza, malvagi-tà, peccato - impulsi che lodividono, che lo spingono adamare e desiderare altro dal-la volontà di Dio. Il cuore è,soprattutto, decisivo per ilfuturo della persona. Ai puridi cuore infatti spetta l’oriz-zonte più bello e liberante:vedere Dio. “Questa promes-sa - scrive monsignor Tintinel testo che sarà consegnatosabato 19 settembre - dimo-stra l’eccellenza e la centralitàdi questa beatitudine in tuttoil messaggio evangelico: aipuri di cuore Dio promette didonare se stesso; non dellesue cose, ma se stesso”.Ecco, allora, perché tutti in-sieme lavorare sulle dimen-sioni che il Vescovo pone afondamento della pastorale -

Elio Tinti

Vescovo di Carpi

Linee pastorali per l’anno 2007-2008

Viviamo il nostro essere

santi e beati

ricevendo e irradiando

consolazione e misericordia

T

l’ascolto della parola, la li-turgia, la carità verso i fratel-li - per testimoniare nei luo-ghi della vita quotidiana - infamiglia, coi giovani, nellascuola e nell’educazione, nellavita sociale e politica dellenostre città - il nostro essere‘toccati da Dio’. Una santitàche si attua percorrendo “levie di una purezza genero-sa”, scrive il Vescovo, conDio e con gli altri; “se sap-piamo avere purezza, sem-plicità e trasparenza, noi nonsolo vedremo Dio, ma, attra-verso la nostra purezza, Diosi manifesterà ai nostri fra-telli”.Ci è di aiuto Maria, che hapienamente vissuto la beati-tudine della purezza del cuo-re e che gode ora della visio-ne del Signore, “la grandemotivazione per vivere que-ste linee pastorali. Purissi-ma, ha meritato di contem-plare, anche con il suo corpoin Paradiso, il volto del Pa-dre, e spesso è apparsa sullaterra invitandoci a tenere gliocchi fissi su Dio. Volgiamolo sguardo a Maria Assuntain Cielo anima e corpo - èl’invito finale di monsignorTinti -. Lei ci mostra dovesiamo diretti”.

Beati i puri di cuoreBeati i puri di cuore

Giovedì 17, sabato 19 e domenica 20 settembre la Chiesa di Carpia Convegno per celebrare l’inizio del nuovo anno pastoraleGiovedì 17, sabato 19 e domenica 20 settembre la Chiesa di Carpia Convegno per celebrare l’inizio del nuovo anno pastorale

Padre Franco Mosconi,priore dell’Eremo San

Giorgio, Bardolino (VR)Sabato 19 settembre

ore 9,30,chiesa di Sant’Ignazio

Monsignor GianniAmbrosio, vescovo di

Piacenza – BobbioGiovedì 17 settembre

ore 9,30,Seminario vescovile

I RELATORI

Vita della Chiesa

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720 settembre '09CronaCarpi

“L

Sociale d’eccellenza

Luigi Lamma

e diverse realtà della Co-operativa Nazareno sia-no sempre più nel cuoredi tutti i carpigiani”. Con

queste parole il vescovo ElioTinti ha concluso il suo breveintervento in occasione dellaposa della prima pietra dellestrutture della Cooperativa chesorgeranno alle spalle della sededi Villa Chierici a Santa Crocedi Carpi, avvenuta sabato 12settembre. Quello del vescovoTinti è stato un vero e proprioappello ai cittadini ma soprat-tutto alle istituzioni locali cheerano rappresentate dal sindacodi Carpi Enrico Campedelli,dall’assessore provincialeMarcella Valentini e dal con-sigliere regionale MatteoRichetti, affinché sappiano ri-conoscere e valorizzare per ilbene dell’intera comunità l’ori-ginalità di un’opera di assisten-za alla persona che in questianni è cresciuta rispondendo aitanti bisogni delle personedisabili e riscuotendo l’apprez-zamento delle famiglie.I nuovi locali della CooperativaNazareno ospiteranno la resi-denza protetta Sant’Ermannoche ospiterà i ragazzi condisabilità e i laboratori GreenService e New Job Companyche ospiteranno personesvantaggiate impegnate in di-versi programmi di inserimentolavorativo.A fare gli onori di casa il Presi-dente della Cooperativa SergioZini, insieme a numerosi ospitie operatori, che hanno accoltoamici e autorità, con il consuetoaffetto così da far sentire tutti infamiglia. Dal sindacoCampedelli parole di apprezza-mento per le iniziative dellaNazareno e ha ricordato l’im-pegno della Giunta e del Consi-glio Comunale per superare leproblematiche di tipo urbani-stico. “Visitando più volte la-boratori e centri – ha affermatoil Sindaco di Carpi – sono rima-sto colpito dall’applicazione ditutti i protagonisti con una ca-pacità di creare, di dar formaalle cose degna della migliortradizione carpigiana”.L’assessore Valentini ha sotto-lineato il valore della sfida in-

trapresa dalla Nazareno in uncontesto economico in difficol-tà dove c’è il rischio che a paga-re le spese siano i più deboli edha concluso citando il grandebenefattore carpigiano ilcavalier Guido Molinari che difronte alle diverse opere donatealla città era solito dire che nes-suno era creditore o debitore dialtri del bene fatto o ricevuto.Entrando più nel tecnico è statoil direttore sanitario ClaudioVagnini a riconoscere l’unicitàdell’esperienza della Coopera-tiva Nazareno capace di rispon-dere ai bisogni di una fasciaparticolare della popolazioneche ha difficoltà a condurre unavita normale. “Carpi – ha dettoVagnini – dovrebbe essere or-gogliosa di ospitare una realtàcosì speciale nel proprio terri-torio, non ci sono solo bellestrutture e grandi manifestazio-ni come il festival, qui c’è mol-to, molto di più”.Quel molto di più, che in un’ot-tica strettamente politica, ha

opportunamente evidenziato ilpresidente di Confcooperativedi Modena Gaetano De Vinco:“Ecco una dimostrazione con-creta di come si possa attuare ilprincipio di sussidiarietà”. Cosìalmeno dovrebbe essere con il

pubblico che sostiene e non sisostituisce a quelle realtà orga-nizzate che svolgono un servi-zio pubblico, sia esso nel cam-po sociale, sanitario e scolasti-co, che i cittadini possono sce-gliere liberamente.

L’ideologia politica che gover-na e ha governato per decenni lanostra Regione e i nostri Comu-ni ha sempre avversato questoprincipio e non si vede tracciadi una reale conversione, comedimostra il recente provvedi-

circolazione, il trasporto pub-blico con mezzi non attrezzati,gli alloggi non adatti alle con-dizioni di salute, i parcheggiloro riservati spesso occupatida cittadini indisciplinati, ecc.Negli ultimi anni stiamo assi-stendo ad una crescente perdi-ta d’interesse e di rispetto ver-so le problematiche delladisabilità”. Altro capitolo dinote dolenti riguarda la scuo-la. E’ una denuncia a tutto campoche interpella gli Amministra-tori locali ma anche la societàcivile e i singoli cittadini spes-

so indifferenti ai problemi quo-tidiani che devono affrontare idisabili e i loro famigliari. AModena da anni l’Anmic cercadi richiamare l’attenzione del-le Istituzioni sulleproblematiche dell’inserimentolavorativo dei disabili. “Doponove anni di attuazione dellalegge 68/99 – affermaMazzarella – non possiamo cheriscontrare con amarezza i ri-sultati negativi del collocamentomirato. Può la Provincia diModena essere orgogliosa diaver emanato deliberazioni non

conformi alle leggi nazionali,di avere ridotto la possibilità aidisabili di accedere al lavoro,di aver negato loro quella sicu-rezza sociale, garantita dallalegislazione nazionale, chepoteva restituire dignità allepersone?”. Un categoria in par-ticolare oggi appare discrimi-nata perché la legge 68/99 hachiuso le porte a migliaia didisabili con problemi intellet-tivi e psichici, ripristinandol’odiosa discriminazione trapersone disabili (fisici epsichici) che la Corte Costitu-

zionale ave-va già annul-lato. Ora que-sti cittadininon possonoaccedere al

posto di lavoro, perché la leg-ge 68/99 prevede che venganoavviati su richiesta nominativamediante le convenzioni pre-viste dall’articolo 11. I datoridi lavoro non hanno dimostra-to interesse all’assunzione diquesti lavoratori portatori disintomatologie a volte anchesolo depressive. “La maggiorparte delle risorse economichedestinate all’avviamento al la-voro dei disabili – denunciaMazzarella - finisce in forma-zione non finalizzata all’assun-zione e in progetti che si ri-

“L’Anmic di Modena apprez-za le azioni positive nel cam-po del sociale promosse dallaRegione Emilia Romagna perla maggioranza dei cittadiniche godono di buona salutema non può affermare la stes-sa cosa per quelle promossenei confronti dei disabili chesi trovano di fronte a compor-tamenti spesso non rispettosidei loro diritti”. AntonioMazzarella, presidentedell’Anmic di Modena snoc-ciola numeri, fatti e situazioniche ogni giorno è chiamato adaffrontare: “E’ un continuo dilamentele - afferma- dalle curesanitarie e riabilitative, all’as-sistenza sociale, alla compar-tecipazione alla spesa dei ser-vizi. Per non parlare degli osta-coli che impediscono la libera

petono all’interno di un siste-ma che, anziché aprire il mer-cato del lavoro al disabile, hacreato un mercato meno nobi-le intorno alla disabilità cheannulla la dignità dell’essereumano”. “Il diritto al lavorodel disabile – conclude il pre-sidente dell’Anmic di Mode-na - nasce dalla legislazionesociale così detta premiale, perun debito contratto dalla so-cietà nei confronti dei disabiliche sta alla base e a fonda-mento dello Stato. Occorreaprire gli occhi davanti ai di-ritti negati a questi cittadini,soprattutto perché il fattore diciviltà di un popolo si misuraanche con l’integrazione e ladignità riconosciuta ai suoicittadini più deboli”.

Mazzarella (Anmic): Regione e Provincia inadempienti sul collocamentodei disabili al lavoro. “Si è creato un mercato meno nobile che non aiuta

l’inserimento lavorativo dei disabili”

Non fermiamoci

La posa della prima pietraper le nuove strutture dellaCooperativa Nazareno chesorgeranno dietro la sede diVilla Chierici a Santa Crocedi Carpi. Il vescovo Tinti:“Un’opera espressionedell’Eucaristia, Cristo si èdonato a noi perché siamodono per gli altri”

“Per noi credenti – ha detto ilvescovo Elio Tinti - questa èun’opera di carità, è espres-sione dell’Eucaristia perchéil corpo e il sangue di Cristoche riceviamo siamo capacidi donarlo agli altri. Gli altriche sono per noi fratelli per-ché figli dello stesso Padre”.Parole chiare quelle dimonsignor Tinti e dirette inprimo luogo al popolo di Diodella Chiesa di Carpi: quinon si fa solo dell’assistenzasociale, qui si mette in prati-ca il comandamento del-l’amore, qui ogni giorno,ogni ora, in ogni gesto si in-contra Cristo perché “ognivolta che avete fatto questecose a uno solo di questi mieifratelli più piccoli, l’avete fat-to a me”.“Andate spesso a trovarliquesti piccoli – è l’invito delVescovo di Carpi - personestraordinarie che ci comuni-cano una gioia e una vogliadi vivere che vorremmo ve-dere in tanti giovani cosìspenti e sfiduciati. Essi cicomunicano la loro capacitàdi amare in modo disinteres-sato, trasparente, ci dimostra-no che ogni persona accoltae amata può esprimere doniinimmaginabi-li. Insieme alleloro abilità differenti porta-no grandi valori. Questo è ilfrutto della carità”.Concludendo il suo interven-to prima della benedizionedella prima pietra monsignorTinti ha invitato tutti icarpigiani a portare nel cuo-re questa realtà così impor-tante per la persone che han-no difficoltà.

mento di istituzione delle Aspcon la sottrazione dei servizi equindi la soppressione delleOpere Pie. Quanta strada devefare ancora la sussidiarietà inEmilia Romagna, dove la scuo-la la puoi scegliere ma te la devipagare, di curarti fuori dal ser-vizio sanitario pubblico non sene parla e nel sociale qualcosasi muove ma sempre nella logi-ca dell’appalto e quindi senzacreare un’effettiva libertà discelta.Di certo, in quel di Santa Crocedi Carpi, c’è l’impegno partico-larmente oneroso di cui si sonofatte carico la Chiesa carpigiananel caso della CooperativaNazareno e quella modenese perla scuola delle Figlie della Prov-videnza per i Sordomuti, met-tendo a disposizione le aree. E’auspicabile che anche altre isti-tuzioni ora dimostrino altret-tanta concreta attenzione.

I nuovi edifici che ospiteranno la residenza protetta e i laboratoridella Cooperativa Nazareno sorgeranno su un terreno di proprie-tà della diocesi di Carpi ceduto in diritto di superficie pertrent’anni. Tale terreno fa parte del lascito della signora Chiericiinsieme alla Villa dove ha sede la Cooperativa e dove si svolgonodiverse iniziative diocesane come ritiri e corsi di esercizi spiri-tuali nel fine settimana.La progettazione è stata eseguita dallo studio tecnico Te.co diBologna mentre per la realizzazione dell’opera i lavori sono statiassegnati alla ditta Acea di Arturo Zaccarelli di Mirandola.

La parola agli ospiti. Per noi la casa è…Durante la cerimonia, inframmezzata da canti, è stato toccante l’intervento degli ospiti dellaresidenza che hanno espresso con le loro parole il significato che ha Casa Sant’Ermanno. Questele parole di Marcello, portavoce anche degli amici Riccardo, Luca, Davide, Roberto, Marco eRiccardo.“Per noi la casa è:‘un luogo bello, spazioso, ben arredato e con le nostre foto’, ‘un luogo dove cidivertiamo’,’ un luogo in cui è bello stare insieme’, ‘un luogo dove si mangia bene e si può berela coca-cola’, ‘un luogo sereno dove ti senti a casa tua’, ‘un luogo in cui posso fare la doccia,lavarmi i denti e farmi la barba da solo’, ‘un luogo in cui apparecchi la tavola e ceni tutti insieme’,‘un luogo in cui sono sempre in compagnia e posso invitare gli amici da fuori’, ‘un luogo che sentomio in cui posso riparare le cose che si rompono e fare dei lavoretti in garage’, ‘un luogo in cuiho la bicicletta per andare a fare dei giri’, ‘ma soprattutto, un luogo in cui si sta bene perché hodegli amici che sono come dei fratelli. Tutte queste cose è per noi la casa e siamo contenti che quine sorgerà una bellissima dove poterci stare per sempre”. Al termine Sergio Zini ha letto il testodella pergamena murata insieme alla prima pietra: “Fedeli alla tradizione di accoglienza, nel solcotracciato da don Ivo Silingardi, nell’alveo della Chiesa di Carpi, nella speranza che possa alleviarefatica e dolore di molti perché chi ha più bisogno possa trovare un luogo dove poter vivere elavorare, oggi 12 Settembre 2009 a imperitura memoria…la Cooperativa Sociale Nazareno ponela “ Prima Pietra” di Casa Sant’Ermanno e dei Laboratori Green Service e New Job Company”.

Antonio Mazzarella

La parola del Vescovo

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8 20 settembre '09 CronaCarpi

omenica 20 settembrea p p u n t a m e n t oimperdibile con il

XXIII Trofeo Città di Carpi,6° Paralympic organizzatodall’Ushac, la prima volta diCarlo Alberto Fontanesi inqualità di presidente dell’as-sociazione.L’appuntamento si svolge dal-le 9 alle 16 alla pista di atle-tica Dorando Pietri in viaNuova Ponente a Carpi, mala parte agonistica termina inmattinata.Questo il programma ufficia-le dei giochi: 8.30, ritrovo, 9,apertura dei Giochi; 9.30, 60metri maschile e femminile;10, 100 metri maschile e fem-minile, lancio vortex maschilee femminile; 10.30, salto inlungo maschile e femminile;11, staffetta 4x50 e 4x100maschile e femminile; 11.30,cerimonia di chiusura, Sfila-ta olimpica, saluto delle au-torità e premiazioni. Alle 13il pranzo presso l’areaZanichelli e alle 14.30 lepremiazioni sociali, a segui-

re un concerto di piano bar.Ai Giochi organizzatidall’Ushac intervengono ilvescovo, monsignor ElioTinti, il sindaco di CarpiEnrico Campedelli, l’asses-sore allo Sport AlbertoD’Addese e naturalmente ilpresidente Ushac Carlo Al-berto Fontanesi. Non man-cherà il fondatore della so-cietà, Armando Violi, chedopo aver presieduto l’Ushacper anni ha lasciato ma nondel tutto infatti, come era giu-sto, è stato nominato presi-dente onorario.“Voglio bene a questi ragaz-zi che partecipano con tantoentusiasmo ai Giochi – os-serva il Vescovo -, e sonoparticolarmente grato ai diri-genti dell’Ushac per quantofanno con passione e compe-tenza, dimostrando un’atten-zione all’altro che non va maidata per scontata. Con questiragazzi – osserva monsignorElio Tinti – passo sempre unadomenica piacevole, all’in-segna di quei valori che de-

vono essere un faro per tutti:lo sport aiuta a essere compe-titivi ma rispettosi dell’av-versario e dei propri limiti, èuna vera scuola di vita per-ché accomuna persone diverseunite dalla voglia di mettersialla prova. I ragazzi dell’Ushaclo fanno in maniera stupen-da. Quest’anno, poi, il miopensiero grato va ad Arman-do Violi che, dimostrando sag-gezza e amore verso la socie-tà, si è fatto da parte, sembraancora un ragazzino ma l’ana-

D

Il 20 settembre alla pista di atleticaDorando Pietri il XXIII Trofeo Cittàdi Carpi, 6° Paralympic

Quelle “Olimpiadi”che ci stanno a cuore

Una vita per i bambiniOrnella Biagioni nominata nuovaresponsabile della Pediatria di Comunità

La dottoressa OrnellaBiagioni da agosto è la nuo-va responsabile del servi-zio di Pediatria di comuni-tà di Carpi.Laureata in Medicina eChirurgia nel 1979, si èspecializzata in Pediatria eMalattie infettive, ha con-seguito il perfezionamen-to in Neonatologia eCardiologia pediatrica.Molto intensa la sua attivi-tà professionale, che l’havista svolgere attività di pe-diatra ospedaliero a tempopieno dal 1982, prima inToscana poi in EmiliaRomagna, nel reparto diPediatria dell’Ospedale diSassuolo e in quello di Terapia Intensiva Neonatale delPoliclinico di Modena, con responsabilità dell’ambulato-rio di ecocardiografia neonatale.Dal 2005 presta servizio come pediatra di comunità. Dal1993 fa parte del gruppo di lavoro sulla gestione assisten-ziale integrata dei minori con sindrome di Down di Mode-na e provincia. La dottoressa Biagioni ha anche al suoattivo oltre 50 pubblicazioni, relazioni a convegni pediatricie docenze in corsi di formazione.

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Corsi intensivi e individualiper smettere di fumare

Inizia lunedì 19 ottobre il prossimo corso intensivo persmettere di fumare, organizzato dal Centro antifumo diCarpi presso la sala riunioni del Distretto di Carpi, ingressoda via Molinari.Il corso, gratuito e proposto con continuità durante l’anno,ha la finalità di attivare sul territorio interventi di contrastoal fumo di tabacco, considerato dall’Organizzazione Mon-diale della Sanità la prima causa evitabile di malattia emorte. Smettere di fumare è un traguardo raggiungibile datutti i fumatori e l’abbandono dell’abitudine al fumo per-mette di ridurre i rischi di contrarre malattie gravi einvalidanti e di migliorare il proprio stato di salute.Il corso è strutturato in 10 incontri, il lunedì e il giovedìdalle 17 alle 18.30, rivolto a fumatori motivati a smetteree disposti a seguire programmi terapeutici. L’ équipe chelo conduce è composta da figure sanitarie esperte e da unmedico che partecipano sia al lavoro di gruppo, sia aitrattamenti farmacologici di supporto, per i quali non èprevisto il pagamento del ticket. I risultati ottenuti daipartecipanti al corso, a livello provinciale, sono ottimi conuna percentuale intorno all’80% di remissione dall’uso ditabacco.E’ stato attivato inoltre l’ambulatorio individuale il marte-dì pomeriggio: una opportunità innovativa ed efficace cheprevede anche l’utilizzo di nuovi farmaci.Le iscrizioni si possono effettuare ogni mattina, telefo-nando al Servizio Dipendenze Patologiche di CarpiTel.059-659921.

grafe non dice così. Al presi-dente Fontanesi - conclude ilVescovo - i miei auguri piùfraterni di continuare sullascia precedente, naturalmen-te imprimendo quel quid cheè solo suo e che farà, di questianni, un tempo speciale sen-za dubbio per lui ma ancheper tutti i volontari e gli atletidell’Ushac, una delle realtàpiù dinamiche ed umane checonosco”.

A.B.

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Giovani Industriali di Modena per la CaritasOltre 2 mila europer l’acquisto di alimentiL’associazione Giovani Industriali di Modena ha orga-nizzato una cena per i propri iscritti, grazie alla quale haraccolto una somma consistente da destinare alle Caritasdiocesane di Carpi e Modena per l’acquisto di alimentiper persone e famiglie bisognose.Un bel gesto di attenzione in un periodo di crisi economi-ca come l’attuale.Alla Caritas di Carpi sono pervenuti 2.290 euro, cheverranno destinati ai due Centri di ascolto di Carpi e diMirandola per l’acquisto di alimenti.

Terre d’argine: un corso di formazioneDiventare assistenti civiciDal 1° luglio dell’anno scorso sono all’opera sul territoriodell’Unione Terre d’argine gli assistenti civici. Si tratta divolontari al servizio diretto della Polizia Municipale del-l’Unione, che promuovono l’educazione alla convivenza eil rispetto della legalità, dando informazioni, insegnandol’educazione stradale, collaborando nella riuscita di mani-festazioni sportive e culturali, con una presenza attiva neimercati, nei parchi, e nei luoghi di aggregazione.Dotati di pettorine, berretto e tesserino di riconoscimento,con un registro delle turnazioni sulle aree di interventoprecedentemente stabilite e individuate ma senza poterisanzionatori o repressivi, gli assistenti civici possonoinfatti chiedere l’intervento immediato delle forze dell’or-dine e dei mezzi di soccorso in caso di necessità, racco-gliendo le problematiche dei residenti per poi inoltrarleagli uffici competenti.“Occorre da parte della pubblica amministrazione sia cen-trale che locale combattere la maleducazione e i casi diinciviltà, e garantire interventi rapidi e tempestivi. Gliassistenti civici, che già hanno dato buona prova di sé neimesi passati, sono tasselli di una strategia – afferma l’as-sessore alla Polizia Municipale dell’Unione Luisa Turci -che può dare risposte concrete alla richiesta di maggioresicurezza che proviene dai cittadini delle Terre d’argine”.Chi volesse entrare nel gruppo degli assistenti civici,formato oggi da oltre settanta membri (uomini e donne,stranieri e italiani, di Campogalliano, Carpi, Novi e Soliera)può oggi partecipare ad un corso gratuito di formazione:per informazioni basterà contattare il Comando del Corpodi Polizia municipale dell’Unione (telefono 059-649555)entro il 20 settembre.

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������� ����� ����������������Ritrovo: ore 9,00 Piazza Martiri - Arrivo: parco Giovanni Paolo II° (ex foro Boario)

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Una pedalata tranquilla di 15 km, in compagnia

di nipoti, figli, mogli o mariti.

Ai partecipanti verrà regalata la maglietta della manifestazione e offerto un rinfresco all'arrivo Con la collaborazione di:

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920 settembre '09

Maurizio Lusvardi, il nuovo presidente Lapam chesogna di far rivivere la Carpi frizzante del passato

Un Dna un po’ speciale

CronaCarpi

Annalisa Bonaretti

on ci siamo mai arre-si”, con questa affer-mazione che non haniente dello spavaldo

ma possiede solo la determi-nazione di chi ha lavoratosodo e non è disposto a cede-re, Maurizio Lusvardi, tito-lare di Jolie Jolie e di Giova-ni Idee, si presenta come pre-sidente appena eletto di LapamCarpi.Non è un’affermazione ca-suale, è meditata e lo sottoli-nea lui stesso: “Ho letto conmolto piacere, alcuni mesi fa,le parole del Vescovo indi-rizzate al mondo del lavoro.A noi imprenditori ha dettodi non mollare, di resistere,ed è quello che noi, io e tantialtri miei colleghi, cerchia-mo di fare. Le assicuro, non èfacile, ma se sei imprendito-re questa volontà ce l’hai nelDna. Questa forza è nel Dnadi questa città, che non è piùfrizzante come una volta madeve tornare ad esserlo”.Ed è proprio a causa delle“bollicine” se adesso, Mau-rizio Lusvardi, è presidenteLapam Carpi.

Dal fagottoal successo“Mi piace molto parlare e al-trettanto ascoltare – confida-, mi piacciono le metaforeperché ritengo che faccianocapire bene i concetti a chiun-que. Un giorno, durante unconsiglio direttivo, ho ricor-dato la Carpi frizzante di untempo, quando mia madrepreparava il fagotto e mi di-ceva di portarlo in quella dit-ta per cui lavorava. La nostracittà allora era piena di fagot-ti, più tardi andavi in stampe-ria a implorare che lavoras-sero per te, eloro che ti ri-s p o n d e v a n oche non sape-vano dove pren-dere. Bene, ilmio ricordo diquella Carpifrizzante, lavo-rativa, è ancorafresco. In quelconsiglio dissiche Carpi ècome un buonvino, un buonprosecco bianco che non hapiù perlage”. Niente piùeffervescenze, finite lebollicine, niente più quel cli-ma frizzante che rendeva tut-ti forse un tantino euforici – edegli errori a causa di quelclima ne sono stati compiutiparecchi -, ma che permette-va a tutti di provare a fare, ditentare di realizzarsi. Una sortadi american dream in salsapadana.“Bene – riprende Lusvardi -,

su quelle bollicine il diretto-re Lapam Stefano Cestari edio ci siamo incontrati. Siamoin perfetta sintonia pratica-mente su tutto, non potevorifiutare la proposta. Sonotranquillo, so che sarà unimpegno ma lo divido con ilconsiglio (formato da 10 per-sone, ndr). L’associazionepenso di conoscerla piutto-sto bene, sono associato da25 anni e sono stato per quat-tro anni sia nel consiglio pro-vinciale Moda che in quellodi Lapam Carpi”.

Un pontecon la scuolaTra gli obiettivi delneopresidente, portare in cit-tà il progetto di una scuolaper genitori già operativo aModena. Il responsabile scien-tifico è Paolo Crepet, a Mo-dena annovera 200 adesionie si è confermato un succes-

so. Cosa c’en-tra il mestieredi padre e dimadre conun’associa-zione che sioccupa di la-voro?InnanzituttoLapam vuoleriappropriarsidi quella fun-zione socialeche l’ha carat-terizzata fin

dall’inizio ma che, con il tem-po, si è un po’ smarrita, poiLusvardi crede fortemente neigiovani e per crescere in ma-niera sana dei genitori comesi deve sono indispensabili.Non a caso è direttore sporti-vo della Cabassi, squadra dicalcio dilettantistica, “uno deipochi ponti di riferimento saniper i giovani in città”.Altro punto programmatico èavvicinare il mondo del la-voro alla scuola. Il primo pezzo

di strada è sta-to fatto e ilc o n c o r s o“Moda al fu-turo” che hac o i n v o l t oLapam eVallauri ne èla prova. Riu-scita, e nonsolo perchél’abito che havinto è stato venduto alla gran-de. Brava la ragazza che lo haideato e altrettanto la giuriache ha saputo individuare nonsolo un bel capo ma un pezzocommerciabile.“Voglio intensificare questoavvicinamento tra due mon-di che sono ancora troppodistanti – precisa MaurizioLusvardi -; anche qui mi ri-trovo in assoluta sintonia conCestari che pensa sia impor-tante riavvicinare i bambinidelle elementari e delle me-die ai lavori antichi come ilfalegname”. L’intelligenzadelle mani è un sapere antico

che va sicura-mente incentiva-to. “Anche inquesto modo sicrea spirito im-prenditoriale –osserva ilneopresidenteLapam. La no-stra città è unconcentrato nelc o n c e n t r a t o :

l’Emilia Romagna è una del-le regioni con il maggior nu-mero di imprenditori e, in que-sto contesto regionale, Carpibrilla. Ancora. Senza questonel Dna, non si spiegherebbeCarpi”.

Grandiquei piccoliGli occhi con cui Lusvardivede la città sono i nostri, enon solo perché la genera-zione è la stessa: chi ha avutoil privilegio di vivere in certianni, di conoscere e toccare

Maurizio Lusvardi, il nuovo presidente Lapam chesogna di far rivivere la Carpi frizzante del passato con mano certe realtà, di sa-

pere che tutto – o quasi – èpossibile, ha ancora lo spiri-to giusto per affrontare la re-altà. Realtà che, ovvio, è cam-biata in modo radicale e nonsolo nella notte tra il 14 e il15 settembre 2008 quandofalliva Lehman Brothers por-tando con sé tutto quello chesappiamo. Per il tessile-abbi-gliamento sono almeno diecianni che la musica è cambia-ta, così le aziende sono statecostrette a trasformarsi. Quelleche non l’hanno fatto hannochiuso, le altre si sono ade-guate al mercato sempre piùvolubile, alle banche semprepiù severe, ed usiamo un eu-femismo. Altri settori por-tanti per la nostra economiacome la meccanica leggera el’edilizia, come sottolineaLusvardi, “non avevano que-sto anticorpo e la crisi, sepossibile, la sentono in ma-niera ancora più pesante”.Proprio perché le difficoltàci sono per tutti, il presidenteLapam sostiene che ciascunodebba fare la propria parte.Gli imprenditori, generalmen-te, la loro la fanno, così “staall’amministrazione comuna-le, alla Fondazione Crc, allealtre associazioni con cuicollaboriamo e continueremoa farlo se ci sarà identità divedute, a svolgere bene il lororuolo. Chiediamo maggiorlungimiranza alla politica; aproposito, noi dialoghiamocon tutti, con chi è al governoe con chi sta all’opposizione,l’importante è che non fac-ciano solo chiacchiere. Per-ché devono rendersi conto che,e mi riferisco soprattutto altessile, se a Carpi salta anchesolo un pezzo della filiera,salta tutto il sistema e allora,di Carpi, non resterà che ilricordo. Le piccole e medieindustrie sono la linfa vitaledi questa città e del nostroPaese, vanno ascoltate e ap-poggiate. Noi, da parte no-stra, cerchiamo di aggiorna-re le risposte associative aivari bisogni che si presenta-no alle imprese. Un esempioper tutti, abbiamo istituito unservizio nuovo: un consulen-te bancario, Fulvio Ferrarini,è a disposizione degli asso-ciati -mille - per tutti i pro-blemi bancari, ristrutturazionefidi e altro”.Per il suo mandatoquadriennale si pone, per ivari settori dell’economia cit-tadina, un obiettivo che po-trebbe sembrare di minimama così non è: far sopravvi-vere le aziende. “Non devo-no chiudere – conclude Mau-rizio Lusvardi -, altrimentiva persa tutta l’esperienza,tutto quel know how senza ilquale non esisteremo”.Prima di vincere (di nuovo)occorre non perdere.

Lapam Novi:Giancarlo Sala è ilnuovo presidente

Una voce“storica”E’ Giancarlo Sala ilnuovo presidente dellasezione Lapam di Novi.Sala, proprietariodell’omonima tipografia(una tipografia storicache ha ereditato dalnonno e dal padre), èstato eletto dal rinnova-to consiglio della sede.“La situazione economi-ca è molto delicata erichiede la massimaattenzione da parte delleistituzioni locali – haaffermato Sala –, anchea Novi i problemipurtroppo non mancano.Come associazionesiamo impegnati nelladifesa dei piccoli e mediimprenditori e continue-remo a far sentire lanostra voce”.Sala parla anche deirapporti con il Comune:“Saremo, come sempre,interlocutori dell’ammi-nistrazione comunaleper sostenere gli interes-si degli imprenditori,senza pregiudizi maanche senza fare sconti.In gioco c’è il benesseredella nostra comunitàlocale”.Il segretario della sede,Stefano Cestari, haringraziato GiancarloSala per aver accettatol’incarico.Un vero spirito diservizio il suo, infatti, inpassato, è già statopresidente Lapamsezione di Novi perdodici anni.Un record.

“N

Un Dna un po’ speciale

Cinquantotto anni, un diploma da ragioniere in tasca che gliha aperto le porte del mondo dell’abbigliamento. Il primolavoro di Maurizio Lusvardi è stato come dipendente di unnoto maglificio carpigiano - che non c’è più, come tanti altri -dove per 11 anni si è occupato del commerciale e delproduttivo. Poi, nel 1984, la svolta: con la moglie MarcellaBertocchi ha iniziato un’attività in proprio di confezione emaglieria con Hot dog, che ha ceduto al gruppo Saltini doveha lavorato per un paio d’anni. Poi una decina d’anni fa dinuovo in pista con una cosa, anzi due, tutte sue, Jolie Jolie eGiovani Idee. Jolie Jolie produce confezione e maglieria,fattura cinque milioni e mezzo di euro ed esporta il 75 percento della produzione in Europa e, soprattutto, in Giappo-ne. Giovani Idee produce solo maglieria, ha un fatturato didue milioni e mezzo di euro e il 75 per cento della produzionedi pronto moda è destinata all’Italia.Sono due aziende distinte, ma il denominatore comune stanella scelta di Lusvardi di fare solo ed esclusivamente ilmade in Italy. Quello vero.Due aziende separate per amore dell’autonomia, per bilan-ciare il rischio o, come ironizza lui, semplicemente “perraddoppiare il rischio”. Di questi tempi, difficile dargli torto,ma lui è un ex ragazzo che ha vissuto il ‘68 e da quegli anniha saputo prendere il meglio: un po’ di coraggio, un pizzicod’immaginazione, la voglia di rischiare. La fantasia al poteresì, ma mai disgiunta dal fare.

“Il CampusDellaModa?Purtroppo per lui è natonel periodo peggiore, maben vengano iniziative diquesto genere. Noi confi-diamo di lavorare insintonia con Philip Taylor.Confronto e collaborazio-ne, da parte nostra, nonmancheranno”.

“Abbiamo creato unInfopoint per aiutare i gio-vani alle prime esperienzelavorative. Un aiuto con-creto ai ragazzi che si vo-gliono mettere in proprio.Oggi è più difficile che annifa, per questo i giovanivanno aiutati”. Il mestieredell’imprenditore? PerLusvardi, sicuramente il piùbello del mondo.

Maurizio Lusvardi e Stefano Cestari

Giancarlo Sala

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10 20 settembre '09

Una questione apertaAnnalisa Bonaretti

el 1990 gli stranieri del ter-ritorio delle Terre d’argineerano 733; nel 2000, 2.009;

nel 2005, 7.200; al 31 dicembre2008 11.165 su una popolazionedi circa centomila abitanti, quindil’11 per cento dei residenti. Que-sti numeri sono riferiti ai regolari,se poi aggiungiamo le altre perso-ne presenti ma non intercettatedalla cifre ufficiali, si fa presto acapire l’entità del fenomeno che,come ha precisato l’assessore allePolitiche sociali di Carpi, MiriaRonchetti, “suscita umori forti epulsioni. Quello dell’immigrazio-ne è un fenomeno su cui interveni-re con sempre maggiore attenzio-ne e cura. E’ un fenomenoinarrestabile: finché si soffre lafame, si sopporta la guerra, è ine-vitabile che la gente cerchi postimigliore dove vivere. L’immigra-zione – ha sottolineato Ronchetti– ha un forte impatto sul nostrosistema sociale e mi ri-ferisco non solo alwelfare ma anche al-l’aspetto etico e reli-gioso”.Tutto bene a parole,peccato che l’assesso-re Ronchetti si sia chiu-sa a riccio davanti alladomanda di una colle-ga sull’eventualità omeno dell’amministra-zione di decidere perla costruzione di unamoschea. Il tema è de-licato e politicamentescottante, se poi si leg-gono i risultati eletto-rali con il successo dellaLega anche qui da noi,si capisce una delle ra-gioni della riluttanzanel rispondere in ma-niera chiara.Passiamo oltre.Ronchetti, e con lei glialtri assessori presenti– Roberto Solomitaper Soliera, “illumina-to” rispetto ai colleghi,Italo Malagola perNovi, Linda Leoni per

Campogalliano – ha ribadito lanecessità del principio di ugua-glianza e del rispetto reciproco,sottolineando sempre l’aspetto di“entrambe le parti”.Per presentare il rapporto “Citta-dini stranieri nel distretto di Carpi”erano presenti anche DavideGallesi, referente del Centro ser-vizi per l’immigrazione del Co-mune e Ambra Papotti, dell’Uf-ficio stranieri oltre ai due media-tori culturali Saadia Bounadar(lingua araba), Xu Hao (Cina).

Gallesi ha ribadito il concetto che“l’immigrazione è fatta di tantistrati, che le donne sono ormaiquasi arrivate al 50 per cento deltotale, inequivocabile segno distabilizzazione”.Ed è proprio sulle donne che cisoffermiamo, sono loro le prota-goniste degli ultimi, anni infattisono aumentate di parecchio. Pro-vengono essenzialmente dall’Eu-ropa dell’Est, da paesi comunitarie non come Romania, Moldavia,Ucraina in testa.

Giovanni Mottura,professore associato diSociologia del lavoropresso il dipartimentodi Economia politicadell’Università di Mo-dena e Reggio Emilia,nell’introduzione del-la pubblicazione osser-va come “l’immigrazio-ne è un fenomeno so-ciale globale,marcatamente dinami-co. E’ un processo ri-spetto al quale il terri-torio d’approdo costi-tuisce sia lo spazio fi-sico concreto (la città,il quartiere, la comuni-tà, le istituzioni…) sialo spazio simbolico (lin-gua, linguaggi, valoridi riferimento…)”.Inutile nascondercelo:la maturità dell’immi-grazione non può arri-vare se, anche noi, nondiventiamo cittadini ma-turi. Aperti al nuovo,certo, ma anche capacidi difendere la nostraidentità.

CronaCarpi

Presentato il rapporto “Cittadinistranieri nel distretto di Carpi”.Oltre l’11 per cento dellapopolazione è immigrata

Dati demografici: alla finedel 2008 i residenti sono 67.203

N

Una questione apertaMiria Ronchetti, Linda Leoni, Roberto Solomita, Italo Malagola

Xu Hao, Saadia Bounadar,Barbara Papotti, Davide Gallesi

Una città anzianaL’annuale appuntamento con la pub-blicazione dei dati della popolazio-ne residente rende ancora una voltadisponibili i dati demografici del2008 e la serie storica dal 1975 inpoi. Questi i dati più rilevanti del-l’andamento demografico carpigianocosì come sono stati elaborati dalServizio statistica del Comune; gliapprofondimenti tematici sui pros-simi numeri di Notizie.

Residenti e famiglieAl 31 dicembre 2008 la popolazioneanagrafica carpigiana ammontava a67.203 residenti, di cui 32.375 ma-schi e 34.828 femmine, con una va-riazione rispetto all’anno preceden-te di +2,1% (+1.366 unità).Nel centro storico risiedono 6.738persone e le frazioni più abitate ri-sultano Fossoli (3.922 residenti), SanMarino (2.004 residenti), Migliarina(1.750 residenti) e Santa Croce (1.663residenti). San Martino Secchia hainvece solo 115 residenti.Le famiglie sono 28.025 tra le qualiquelle unipersonali (8.144, il 29.1%)e quelle composte da due persone(8.603, il 30.7%) sono in costanteaumento. La dimensione media deinuclei (di 2,40 componenti) è incostante diminuzione, così comeavviene peraltro dal 1975 in poi.Nel centro storico risiedono 3.301famiglie di cui 1.462 (il 44,3%) sonounipersonali; nel totale delle frazio-ni le famiglie ammontano invece a5.244, pari al 18,7% di quellecarpigiane.Gli ultranovantenni sono 561: 13 diquesti hanno superato i 100 anni dietà (sono tutte donne), e la personapiù anziana arriva ai 107.8.593 sono infine gli under 14 e14.310 gli over 65 residenti in città.Basta questo dato per capire a chetipo di futuro andiamo incontro.

Nati e mortiAl 31 dicembre 2008 risultavano re-sidenti 700 bambini nati nel 2008, 10in meno rispetto ai nati registrati du-rante l’anno. I nati registrati com-plessivamente nel corso del 2008 sonostati infatti 710, pari ad un tasso dinatalità del 10,7‰. Tra i nati 157(22,1%, l’un per cento in meno del2007) hanno entrambi i genitori dicittadinanza straniera e 43 un sologenitore di cittadinanza straniera.I morti registrati nel 2008 sono statiinfine 681, per un tasso di mortalitàdel 10,2‰.

Immigrati ed emigratiGli immigrati l’anno scorso e resi-denti al 31 dicembre 2008 sono 2.596di cui 1.407 (il 54,2 %) di cittadi-nanza italiana e 1.189 (45,8 %) stra-niera, in calo questi ultimi di circa il5%. La variazione rispetto l’anno

precedente nel numero di immigratia Carpi nel corso dell’anno è del+22%.La provenienza dal territorio nazio-nale riguarda 1.765 persone, dellequali 1.070 sono arrivate dall’EmiliaRomagna, in prevalenza dalla pro-vincia di Modena (738), e dallaCampania (259).Dall’estero sono immigrate invece758 persone, quasi esclusivamentedi nazionalità straniera (732): ilmaggior numero è arrivata dall’Asia(213).Gli emigrati nel corso del 2008 enon più residenti al 31 dicembre2008 sono 1.382 di cui 945 (68,4%)di cittadinanza italiana e 437 (31,6%,l’uno per cento in più) straniera. Ladestinazione degli emigrati è so-prattutto all’interno dell’EmiliaRomagna (836) sia per i cittadini dinazionalità italiana che straniera, inprevalenza nella provincia di Mo-dena (466) e in quella di ReggioEmilia (282), poi in Campania (96)e Lombardia (95).

La struttura per etàConsiderando la piramide per etàdella popolazione si nota come pro-segua l’andamento che ha caratte-rizzato gli ultimi 20 anni e che portaad una evoluzione ad “albero” dellapiramide della popolazione. Questofenomeno è dovuto in primis allabassa natalità (pur in presenza di unrecupero negli ultimi anni, tanto cheper la prima volta nel 2008 si èraggiunto un valore a due cifre,10,7‰, come non si registrava dal1977) e poi a livelli di mortalitàcostanti con conseguente progressi-vo aumento di presenza di contin-genti di età anziana.

La popolazione stranieraGli stranieri residentianagraficamente a Carpi al 31 di-cembre 2008 ammontavano a 7.599di cui 4.014 maschi e 3.585 femmi-ne (l’11.3% della popolazione tota-le), con una variazione rispetto al-l’anno precedente del +12.5%, 845persone in tutto.Il contingente più numeroso tra icittadini stranieri residenti a Carpi ècostituito dai pakistani (1.823), se-guito dai tunisini (911) e daimarocchini (787), poi ancora da ru-meni (550) e cinesi (500).Si consolida inoltre una consistentepresenza di donne provenienti daalcuni paesi dell’Est europeo, inparticolare Moldavia, Ucraina, Po-lonia: ormai in città sono oltre 600.Il maggior numero di stranieri abitain centro storico (dove sono 1.286,il 19,1% dei residenti) e nella zonastatistica 17 (compresa tra lo stadioe via Cattani), dove arrivano al 31.1%dei residenti.

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1120 settembre '09

Studentistranieriin visitaalla SagraMartedì 8settembre iragazzidell’Accademiadel Romanicoin gita a Carpi

Gita a Carpi lo scorso 8settembre per una decinadi studenti stranieri. I ra-gazzi, provenienti da ogniangolo del mondo, hannopotuto apprezzare PiazzaMartiri, Palazzo Pio, e laSagra, dove hannousufruito della consulen-za della professoressaRosanna Zelocchi, volon-taria degli Amici dellaSagra, che ha spiegato lorola storia e gli elementi ar-tistici e architettonici checaratterizzano l’anticaPieve. Gli studenti frequen-tano l’Accademia del Ro-manico, una scuola di Ita-liano per stranieri con sedea Modena: dopo le lezionidel mattino è consuetudi-ne portarli in visita allecittà della provincia, e nonsolo, per dar modo loro diconoscere il notevole pa-trimonio artistico e cultu-rale che riserva il nostroterritorio.

D.F.

Nel numero 31 di Notizie, a pag. 5 nel servizio sullascuola, è stato erroneamente assegnato il ruolo di diri-gente scolastico del 4° Circolo di Carpi alla professores-sa Raffaela Pellacani (in realtà dirigente scolastico diCavezzo), anziché alla professoressa Rossana Rinaldini.Ce ne scusiamo con le dirette interessate e con i lettori.

Daniele Franda

sole 24 ore dall’avviodel nuovo anno scola-stico i rappresentanti

delle autonomie locali si sonoincontrati a Modena, nel Pa-lazzo della Provincia, per di-scutere della riforma scola-stica e dei problemi più strin-genti che attanagliano il mon-do dell’istruzione. La Confe-renza, organizzata dalla Pro-vincia di Modena e presiedu-ta da Elena Malaguti, asses-sore provinciale all’istruzio-ne, e Gino Malaguti, diri-gente dell’Ufficio ScolasticoProvinciale, ha visto la par-tecipazione di vari sindaci eassessori dei comuni mode-nesi. In rappresentanza dellaCittà di Carpi era presenteCleofe Filippi, assessore al-l’istruzione del Comune edelle Terre D’Argine.Due le problematiche piùimportanti portate al centrodel dibattito, entrambe riguar-danti la scuola superiore,ambito di competenza speci-fica della Provincia: l’inade-guata crescita del numero diclassi rispetto al trend dellapopolazione scolastica in co-stante proiezione positiva, ela confusione venutasi a cre-are intorno ai metodi di at-tuazione della riforma nellascuola di secondo grado, quiprevista per l’anno 2010/2011.Partiamo proprio da quest’ul-timo punto: laProvincia è l’or-gano deputato aprogettare egestire l’orien-tamento desti-nato agli stu-denti di terzamedia; a fronte di una nuovalegislazione ancora nebulosae poco chiara, è evidente comela proposta formativa da pre-sentare ai ragazzi in vista dellepreiscrizioni di gennaio ri-schi di essere incompleta equasi fuorviante. “A titolod’esempio – spiega l’asses-sore Malaguti – si può pren-dere il caso dell’Istituto d’ar-te modenese Venturi, che nonsappiamo ancora se sarà equi-parato ad un liceo o ad unprofessionale. La differenzanon è di poco conto”. Ancora

su questo tema, l’assessoreha ribadito l’impegno che as-sumerà la Provincia di fare inmodo che la riforma vengaapplicata solo alle classi pri-me, e non anche alle secondecome vorrebbe l’attuale statodi cose, con la conseguenzache “chi si è iscritto quest’annoad un tecnico potrebbe ritro-varsi in un liceo”.

Ques t ’annosono più di 87mila gli sco-lari che mar-tedì 15 settem-bre hanno pre-so posto suibanchi delle

scuole di ogni ordine e gra-do. La popolazione è in co-stante crescita da anni: ri-spetto all’anno passato sono209 gli studenti in più nellescuole di secondo grado; masono solo 5 le nuove classi.E’ questo il grande parados-so: il trend positivo(prevedibilissimo, è in cre-scita da anni) avrebbe dovu-to portare all’istituzione diun numero adeguato di clas-si; ma i tagli della riformanon lo hanno permesso, e cosìavremo classi sempre più

numerose, con punte di 30studenti per aula.E la sicurezza sarà garantita?“I fondi che abbiamo – assi-cura Gino Malaguti – sonoindirizzati in questo sensoall’edilizia scolastica, al rin-novamento dei locali per ade-guarli alle nuo-ve esigenze. Lalegge sulla si-curezza del2008 impone aipresidi, consi-derati alla stre-gua di un datore di lavoro, uncontrollo rigidissimo”.Significativi anche altri datiportati all’attenzione dallerilevazioni effettuate dalla

A

Provincia: per la prima voltadopo anni calano le iscrizio-ni ai licei, in favore di quelleagli istituti tecnici. Da sotto-lineare il caso del Liceo Fantidi Carpi (- 63 rispetto l’annoscorso), interessato da annidi una crescita costante, e

l’exploit delDa Vinci (+51). “Io leg-gerei questidati – è l’ana-lisi di ElenaMalaguti –

come un positivo riscontroper gli istituti tecnici, che,anche in periodi di crisi eco-nomica come questo, vengo-no scelti dai ragazzi per la

Si è riunita a Modena la Conferenza delle autonomie locali.Superiori e scuole d’infanzia i nodi da sciogliere

Elena MalagutiGino Malaguti

Le conseguenze della riformaLe conseguenze della riforma

Avremo classi semprepiù numerose, con

punte di 30 studentiper aula

180 bambini rischianodi rimanere fuori

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sunzione; i genitori si stannoorganizzando per trovare so-luzioni ‘estreme’, fai da te. ACarpi la situazione è sottocontrollo perché lo scorsogennaio ho fatto salti mortaliper far quadrare il sistema,ma l’anno prossimo potrem-mo essere da capo. Non èpossibile - conclude - ridurrela scuola d’infanzia albadantato”.

Copertina Speciale

Scuola

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12 20 settembre '09

ste proteine, scoperte un annofa, sembrano prodotte in ec-cesso in una serie di tumori,tra i quali il cancro allaprostata. Cerchiamo di stu-diarle in tutti i modi, consi-derando che non si sa niente.Siamo a livello zero”.

Tornare?Forse, ma…Mattia fa lo scienziato eppu-re ha la dote di un abile pro-fessore, sa farsi capire. Am-mette, senza riserve, di nonfare clinica, “io non cercocure, io studio, ma sperandoche quello studio serva adaltri per trovare rimedi”.Sgombra subito il campo eprecisa che il suo non è unlavoro monotono, le cose dafare, e soprattutto da studia-re, sono tante che passare l’in-tera giornata in laboratorionon è certo un peso. Svegliaalle 8, università alle 9 fino asera. “Qualche pausa, in mez-zo, la faccio, un caffé o duechiacchiere con qualcuno, masiamo noi a fare questi picco-li break, loro no. Piuttostonormale anche lavorare nelweekend, spesso il sabato eanche la domenica un salto inlaboratorio lo devo fare. Senon c’è il lavoro a chiamare,allora vado a Chicago, hoqualche amico che abita lì.Un giro per la città, che èbellissima, visita a mostre emusei e poi, dopo il brunchdomenicale, si riparte per IowaCity. Tempo per gironzolare,lì, ne ho poco, ogni tanto ciscappa una partita a calcettoe qualche cena fuori”.Mattia si è ambientato bene,però non nasconde che “l’ideaè sempre quella di tornare.Ma dopo che sei là, con lamentalità che hanno là, con ifondi per la ricerca, è un po’dura tornare in Italia. E’ unsistema diverso. Se torno, lofaccio alle mie condizioni:trovare un laboratorio chefunzioni in maniera merito-cratica, partendo dalla testa,ovvero da chi lo dirige. I fon-di contano, avere a disposi-zione varie strutture e la pos-sibilità di collaborare conaltri laboratori fa la differen-za. Purtroppo in Italia non siinveste sulla ricerca”. Così icervelli se ne vanno altrove.Si racconta volentieri Mattia,con una semplicità esempla-re: ammette che ha dovutoimparare bene l’inglese, il suoera scolastico, ma non è statodifficile, più dura è stato abi-tuarsi al cibo e a non avere“pizza e prosciutto. Questo sìche mi manca. Mi mancanoanche certe piccole abitudiniche avevo quando ero a casa,mi manca tantissimo la miafamiglia, mio padre Paolo,mia madre Giuliana, mio fra-tello Riccardo, e anche lemie nonne Gabriella eCelsina, come no”. Dettoquesto, lui e loro sanno che lasua vita, adesso, è là. Dove loaspetta la nuova casa, la suaChevrolet azzurra del ’97 e,ovvio, il suo laboratorio.

versità dell’Iowa, dove sonoadesso. Non ci eravamo maivisti, la nostra conoscenza eravia computer, spediva deicampioni per noi. Io cercavoun’opportunità, lui l’aveva eme l’ha data. Abbiamo deci-so di iniziare, non subito conil dottorato ma come researchassistant, così potevamo ve-rificare entrambi se ero lapersona giusta per quell’in-carico e io, inoltre, potevovedere come mi trovavo. Sonostato per un anno assistentedi ricerca, è andato tutto benee il grant pagato da lui perl’Università da 20 mila dol-lari l’anno è passato a 25 mila,in più continuano a pagarmile tasse universitarie cheammontano a 32 mila euroall’anno. In America, si sa,sono molto care. Con lo sti-pendio – racconta Mattia –riesco a mantenermi, IowaCity è poco più grande diCarpi, ma molto meno cara.E’ una città tutta orientataall’università che è conside-rata una buona universitàamericana. Siamo a tre ore emezzo di macchina daChicago, la raggiungo quan-do posso con gli amici duran-te i weekend”.

Una famigliaalle spalleMattia Malvezzi si è laureatoin Italia nel settembre 2007,è partito a gennaio 2008, giu-sto il tempo di organizzare ilviaggio e di sistemare le tan-te “scartoffie burocratiche”.La famiglia l’ha sempre so-stenuto, e Mattia prova versoi genitori un forte sentimentodi gratitudine: “Mi ha accom-pagnato mio padre, volevavedere dove andavo, volevaessere tranquillo che fossisistemato dignitosamente. Ho

trovato casa subito, ho vissu-to da solo fino al 31 luglio diquest’anno, poi mi sono tra-sferito in un’altra casa contre ragazzi, tutti italiani, tuttidottorandi ma in materie di-verse. Una vacanza in Italiaper una quindicina di giorniad agosto, poi di nuovo inAmerica dove prenderò pos-sesso della nuova casa, unbell’appartamento. A Carpi– ricorda Mattia – sono tor-nato ad aprile, agosto e di-cembre 2008, poi adesso (ago-sto 2009, ndr); i miei genitorie mio fratello sono venuti atrovarmi quest’anno a Pa-squa”. Insomma, è lontano,ma non ci sta troppo a lungodall’altra parte dell’Atlanti-co.Questo ragazzo che sembrapiù giovane della sua età par-la del suo lavoro con sempli-cità: la tesi in Biologiamolecolare era sulla “Forma-zione e caratterizzazione dicanali ionici in sistemi mo-dello”, insomma sulle muta-zioni per arrivare a capirecome funzionano e adessoMattia sta lavorando su dueprogetti paralleli che coin-volgono due classi di protei-ne. Parla di Clc, canali al cloro,come fossero argomenti ovvi,ma non si spazientisce quan-do gli chiedi di spiegarteli.“Studiamo i Clc per caratte-rizzare questo tipo di protei-ne responsabili di una seriedi malattie genetiche e non,ad esempio di una disfunzio-ne comune come la proteinuriama anche di una malattia raracome la sindrome di Barth,senza dimenticare una seriedi malattie legate al funzio-namento muscolare. L’altrostudio – prosegue Malvezzi– è legato a una famiglia diproteine che hanno appenascoperto, Tmem, canali alcloro attivati da calcio. Que-

Mattia Malvezzi: dal gennaio 2008 lavora all’Università dello Iowa.E’ uno dei cervelli in fuga dal nostro Paese

Professione: scienziatoKing. Mi piace il cinema, tratutti prediligo Tim Burton”.Come dire, non cercare qual-cosa di straordinario, di ge-niale in me, sono un tipo qua-lunque, un ragazzo che hasempre cercato di bilanciarestudio e tempo libero. Peròqueste scelte denotano unacapacità “visionaria”e il gu-sto dell’avventura tipichedello scienziato.Un ragazzo come tanti, macon un quid d’eccezionalità,infatti Mattia, da oltre un annoe mezzo, vive negli Stati Uniti:fa il ricercatore universitarionell’Iowa.Partiamo dall’inizio di que-sta avventura, quando, dopola laurea, aveva due scelte:un lavoro in un’industria op-pure la carriera universitaria.In Italia neanche a pensarci,se non sei ‘figlio di’, ‘nipotedi’, è praticamente impossi-bile, dunque la decisione diun dottorato sì, ma all’estero.“Mentre preparavo la tesi nelmio laboratorio a Modena (in-teressante notare dove il gio-vani Malvezzi ha posiziona-to il possessivo mio, non da-

vanti a tesi ma a laboratorio,ndr), c’era un professore ita-liano che lavorava a Boston,Alessio Accardi, con cui col-laboravamo. Lui si stava tra-sferendo da Boston all’Uni-

I

Copertina Speciale

Scuola

Annalisa Bonaretti

spira subito una gransimpatia MattiaMalvezzi, quel suo

faccino dallo sguardo intelli-gente e furbo ti conquista ap-pena si presenta, con la natu-ralezza tipica dei giovani dellasua età.Ha appena compiuto 26 anni,un futuro fulgido davanti a séperché ha già un “passato”.Dopo aver frequentato il li-ceo scientifico-tecnologicoFanti, si è laureato all’Uni-versità di Modena inBiotecnologie, una laureatriennale a cui è seguita laspecialistica in Biotecnologiemediche. “L’alternativa erafondamentalmente Storia, miinteressavano tutte e due, poila scelta umanistica è stataaccantonata”. Evidentemen-te Mattia ha capito subito cheuna prometteva posti di lavo-ro, l’altra, a metterla bene,un precariato ad oltranza.

Un dottoratomeritatoMattia Malvezzi è un ragaz-zo speciale con abitudini deltutto normali. Ama il calcio,è tifoso del Milan, gli piaceleggere: “Oscillo tra i classi-ci dell’Ottocento – ‘Il contedi Montecristo’ mi è piaciutoun sacco, è una bella storia, eautori contemporanei come

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L’americandreamIl sogno americano di MattiaMalvezzi esiste, ma più cheun sogno è un obiettivo che,certamente, raggiungerà:“Portare a compimento quantoho iniziato, lì sono piuttostoseveri. Nella vita voglio farericerca e negli Stati Uniti miè stata data questa possibili-tà. Sono grato a chi me l’haofferta e a questo Paese chepermette a un ragazzo comeme di fare una esperienza stra-ordinaria. Quello che sto vi-vendo è un punto di parten-za”. C’è da credere che que-sto ragazzino con lo sguardo

brillante farà strada. Le suedoti? “Curiosità e costanza”,dice lui. Un mix perfetto enon proprio comune. L’intel-ligenza, la simpatia, la buonaeducazione, la semplicità, l’in-dipendenza unita a un fortelegame con la famiglia le ag-giungiamo noi; forse Mattianon le vede queste qualità,ma ci sono, e in dose abbon-dante.Perdere ragazzi come lui è undanno enorme per questoPaese, ma finché le cose stannocosì, non possiamo che au-gurare a lui e agli altri Mattiadi rimanere dove sono, dovepossono esprimere le loroqualità a vantaggio di tutta lacomunità umana.

Università della California epresso l’Università delMichigan.La scoperta che ha suscitatotanto interesse nel mondoscientifico lega in un modoassai originale biologia e in-formatica: Allesina e i suoicolleghi hanno verificato che,utilizzando l’algoritmo cheil motore di ricerca Googleapplica per individuare lepagine più rilevanti, è possi-bile determinare quali sianole specie fondamentali per lasopravvivenza delle altre.Questo strumento si chiama“page rank” e può servire perstudiare la catena alimentaree le relazioni che intercorro-no tra le diverse specie, sta-bilendo in questo modo qua-li sono quelle più importanti.Secondo quanto ha dichiara-to Stefano Allesina ai gior-nali, l’intuizione è nata os-servando come Google defi-nisca l’importanza di un sitoin base a quella dei siti adesso collegati. Allo stessomodo, l’importanza di unaspecie per la sopravvivenzadell’intero ecosistema dipen-de dall’importanza delle spe-cie che essa supporta. Ov-viamente, è stato necessarioapportare alcune modificheall’algoritmo per adattarlo dalweb alle reti ecologiche di“chi mangia chi”. Il risultatoè la previsione dei danni cheprovocherebbe l’estinzione diuna specie sull’ambiente incui vive, grazieall’indicizzazione della flo-ra e la fauna come fa Googlecon i link.Congratulazioni all’assistantprofessor Stefano Allesina,con l’augurio che possa con-tinuare a sviluppare con altrisuccessi questa pagina discienza che unisce la freddalogica dell’informatica al sem-pre affascinante mistero del-la natura.

Luigi Lamma

Il carpigiano Stefano Allesina, ricercatore dell’Università di Chicago,è l’autore di un’importante ricerca che gli ha procurato citazioni e riconoscimentisu diverse riviste internazionali. Nei giorni scorsi l’intervista a Radio 24

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ben noto quanto siavasta la schiera dei“cervelli in fuga” che,

visto il pessimo stato in cuiversa la ricerca, dall’Italiahanno trovato opportunitàmigliori negli Stati Uniti permettere a frutto le loro cono-scenze e sviluppare le loroidee.Così è stato anche per Stefa-no Allesina, carpigiano, lau-reato in Scienze ambientali etrasferitosi da alcuni anni negliStates, prima in Michigan eCalifornia ed ora a Chicagonell’Illinois. Proprio nelleultime settimane una ricercadi Allesina ha avuto una va-sta eco prima con la pubbli-cazione del lavoro su unarivista specializzata e suc-cessivamente anche sui me-dia ad ampia diffusione in-ternazionale come New YorkTimes, Der Spiegel, Bbc,Cosmos magazine…per fi-nire, ultima in ordine di tem-po anche l’intervista rilasciataa Radio 24 il 12 settembre.Stefano Allesina, che si tro-va negli Stati Uniti con lamoglie Elena e il piccoloLuca nato pochi mesi fa, pri-ma di trasferirsi a Chicagoha sviluppato la sua attivitàpresso il National Center forEcological Analysis andSynthesis a Santa Barbara,

Per saperne di più ecco i link di giornali on lineNY Times: http://www.nytimes.com/2009/09/08/science/08obextinct-in-sci-21-15.html?_r=1BBC News: http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/8238462.stmWired: http://www.wired.com/wiredscience/2009/09/googlefoodwebs/Cosmos: http://www.cosmosmagazine.com/news/2978/googling-finds-application-conservation

Info: Stefano Allesina - [email protected]

E’

Copertina Speciale

ScuolaFermiamo quest’esodo“Non possiamo rassegnarci all’esodo di massa della partemigliore della gioventù italiana. In questi tempi si parlatanto dei problemi dell’immigrazione ed è giusto farlo,ma senza che ce ne accorgiamo, sta assumendo proporzio-ni preoccupanti l’emigrazione dei nostri giovani più qua-lificati non solo verso Londra, New York o la Spagna, maperfino verso Shangai e Hong Kong. E’ difficile compren-dere perché, dopo aver investito tanto per la formazionepiù avanzata dei suoi giovani, lo Stato italiano si lascisfuggire un capitale umano di prim’ordine e regali ad altripersonale di alta qualificazione di cui avremmo un enor-me bisogno e che dovrebbe costituire il nucleo portantedella nostra futura classe dirigente. A me sembra chel’emigrazione dei nostri giovani migliori sia un delittocontro il futuro dell’Italia e un delitto che andrebbecontrastato con determinazione”, queste le parole di FrancoBernabè, amministratore delegato di Telecom Italia, du-rante una pausa del workshop Ambrosetti a Villa d’Estedi Cernobbio nei giorni scorsi.Parole che sottoscriviamo in pieno: non si può rimanereindifferenti davanti al capitale umano in fuga, per di piùse giovane. Un esodo, quello in atto, che va fermato.

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Le domande d’iscrizione cisono, i locali sono stati predi-sposti, ma mancano le insegnan-ti. Questo, in sintesi, il proble-ma che riguarda la scuola del-l’infanzia a Mirandola e che direcente è stato denunciato dal-l’assessore comunale alla Pub-blica Istruzione, LaraCavicchioli. “Nei mesi scorsi -afferma l’assessore - il Comu-ne di Mirandola ha approntatopresso la scuola statale di vialeGramsci gli spazi per una nuo-va sezione, a fronte di una listadi attesa che, già alla fine di febbraio, contava una trentina didomande. Nello stesso tempo, all’Ufficio scolastico provincia-le è stata richiesta l’autorizzazione all’apertura della nuovasezione, e dunque almeno un insegnante. Tuttavia, una rispostapositiva non è mai arrivata, nonostante le ripetute sollecitazio-ni del Comune agli organi statali competenti”. Come spiega ladirigente del Circolo didattico di Mirandola, Paola Cavicchioli,“una nuova sezione ad orario completo significa di fatto duedocenti, mentre ad orario antimeridiano corrisponde un solodocente. Purtroppo l’Ufficioscolastico provinciale non haautorizzato né due insegnantiné uno, così non è stato possibi-le aprire la sezione neppure nellafascia oraria della mattinata.Forse qualche bambino esclusopotrà essere inserito nelle se-zioni già esistenti sulla basedelle rinunce o dei ritiri di altri.La certezza di questi ‘movi-menti’ però si avrà soltanto adanno scolastico iniziato, per-ché capita spesso che le fami-glie si trasferiscano da una scuo-la all’altra senza darne notizia alla segreteria”. Per trovare unaseppur parziale soluzione al problema, è sceso in campo inprima persona il sindaco, Maino Benatti, che il 7 settembre haincontrato le famiglie in lista d’attesa e ha annunciato l’istitu-zione da parte del Comune di un servizio di trasporto perpermettere ad una parte dei bambini che risiedono nel centrocittadino di frequentare la scuola di San Giacomo Roncole. “Sitratta - precisa l’assessore Cavicchioli - di una proposta ingrado di rispondere soltanto a cinque o sei domande, tantequanti sono i posti eventualmente disponibili a San GiacomoRoncole. Rimarranno perciò esclusi oltre una ventina di bam-bini. In questo senso - aggiunge - non possono essere, per cosìdire, d’aiuto le scuole dell’infanzia paritarie, con cui peraltroil Comune intrattiene ottimi rapporti, perché sono al completooppure hanno a loro volta liste d’attesa”. Nei giorni scorsi sullaquestione è intervenuto nuovamente il sindaco Benatti che, inuna lettera al mondo scolastico e alle famiglie, ha denunciatoi “pesanti tagli sia economici che per il personale a causa delleassurde scelte conseguenti alla ‘riforma Gelmini’”. Se anchel’assessore Cavicchioli ha espresso preoccupazione per lepolitiche del Governo “che rischiano di impoverire la qualitàdella scuola pubblica, e perciò anche la nostra”, la dirigentescolastica ha invece sottolineato come la questione non riguar-di solo Mirandola. Sono infatti una decina le sezioni richiestein provincia di Modena e 46 in Regione. “A mio parere -dichiara - non si deve mettere necessariamente in relazione ilproblema con la ‘riforma Gelmini’, poiché, per quanto riguar-da le scuole dell’infanzia, non vi sono radicali modifichenormative. I bisogni stanno certamente aumentando dappertut-to, perciò nel lungo elenco di Comuni che chiedono l’aperturadi nuove sezioni la nostra domanda non è stata accolta. Speria-mo - conclude, mantenendosi ottimista - per l’anno prossimo”.

Virginia Panzani

Il no dell’Ufficio scolastico provincialeall’apertura di una nuova sezione per la scuoladell’infanzia. Oltre una ventina le famiglieancora in lista d’attesa

Quei bambiniesclusi...

Paola Cavicchioli

Lara Cavicchioli

Eleonora Tirabassi

arrivato il 15 settem-bre e puntuale comesempre il suono dellacampanella segna l’ini-

zio di un nuovo anno scola-stico. Per i quasi 2.500 ragaz-zi che studiano negli istitutisuperiori mirandolesi questosignifica il ritorno alla solitaroutine di compiti, interroga-zioni e verifiche. Lo stessoinvece non vale per dirigentie insegnanti: la riformaGelmini ormai bussa alle portee bisogna attivarsi se non sivuole essere colti impreparati.L’ennesimo tentativo di ri-formare la scuola superioremira ad una maggioromogeneizzazione dei percor-si formativi, viste le oltre 90sperimentazioni attualmenteattive, senza però imporrecambiamenti radicali, ma li-mitandosi ad una modestarevisione dei piani orario.Al proposito, abbiamo chie-sto a Giuseppe Pedrielli, pre-side dell’istituto superioreGalilei, e a Maria CristinaMignatti, dirigente scolasti-co degli istituti Luosi, Pico eCattaneo, come si stanno pre-parando ad affrontare questonuovo ciclo.Ciò che balza immediatamenteagli occhi nelle proposte diriconversione dei corsi, avan-zate da entrambi gli istitutisecondo le direttiveministeriali, è la richiesta diattivare altri due piani di stu-

di completamente nuovi comerisposta alle esigenze del ter-ritorio: un indirizzo socio-sanitario per quanto riguardail Cattaneo e un percorso dichimica, materiali ebiotecnologie per il Galilei.Pedrielli e il Galilei in questoprocesso di rinnovamentopuntano ad una maggior col-laborazione fra il mondo del-la scuola, le imprese econo-miche, la cultura e gli enti

locali per far funzionare an-cora meglio l’offertaformativa delle singole isti-tuzioni scolastiche. Ma nonsolo: “In un territorio ricco diimmigrati come il nostro –afferma il dirigente – la scuo-la non ha solamente un com-pito formativo, ma ancheeducativo garantendo così ilrafforzamento della coesio-ne sociale. Per questo la scuolanecessita dell’appoggio del-l’ente locale: attraverso me-diatori culturali e strutturecomunali si potrebbe favori-re il disbrigo di pratiche bu-rocratiche e attuare corsi dialfabetizzazione per un pro-ficuo inserimento nei percor-si formativi scolastici”.Se da un lato il preside Pedrielliappoggia la riforma per l’im-patto che avrà sulripensamento complessivodella didattica e sull’organiz-zazione delle scuole, che pun-teranno così ad una migliorqualità dell’insegnamento-apprendimento, tenendo contodelle esigenze dei giovanid’oggi, dall’altro non mancadi criticarne lo scarso corag-gio a causa della mancata ri-duzione degli ambiti disci-plinari. “Una valutazione su15 discipline è eccessiva, sa-rebbe stato meglio puntare suun nucleo base di materie inmodo che queste diventino lecompetenze reali dello stu-dente”.Maria Cristina Mignatti è in-vece più prudente: “La que-stione è complessa, sulla car-ta la riforma appare piuttosto

E’

I presidi Pedrielli e Mignatti preparanoi loro istituti alle novitàdella riformascolastica

innocua, ma nel realizzarlasono convinta che le cose nonsaranno poi così semplici. Ciòche più conta è la qualità del-lo snellimento lasciata allesingole scuole. Sarà quindinecessario bilanciare conte-nuti e metodologie: i docentidovranno rimettersi in giocosulle pratiche didattiche per-ché un cambiamento nel mododi lavorare sarà fondamenta-le”.La preside Mignatti ha quin-di ben chiare la strategie daporre in atto: “I due cavalli dibattaglia con cui il Luosi pre-para la riforma sono la didat-tica on-line e la lingua ingle-se. Non sono una soluzione atutto, ma si tratta certamentedi un buon inizio”.In questa ottica si muove ilprogetto “UbiquitousLearning, gli strumenti in-formatici al servizio di unanuova didattica”. Il corso ri-volto ai docenti mira a mo-strare un nuovo metodo diinsegnamento che utilizziinternet e le nuove tecnolo-gie.Le novità però non si ferma-no qui: “La riforma – spiegaMignatti - impone nel triennioscolastico l’insegnamento diuna materia scientifica in lin-gua inglese, perciò questaestate abbiamo impostato unprogetto pilota nel quale ventinostri docenti si sono con-frontanti con alcuni loro col-leghi inglesi. Un incontroculturale che ha permesso nonsolo una correzione lingui-stica, ma anche un vero eproprio confronto sul meto-do d’insegnamento. I docen-ti ne sono rimasti entusiasti eil prossimo anno questo pro-getto verrà certamenteriproposto in forma allarga-ta”.Due strategie, quelle propo-ste da Pedrielli e Mignatti,diverse, ma con obiettivi chiarie un fine in comune: trovarela giusta via per formare ededucare gli uomini e le donnedi domani.

Guardandoal futuro

Giuseppe PedrielliMaria Cristina Mignatti

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1520 settembre '09

Benedetta Bellocchio

anno di novità per l’Hiphop Up-prendo. L’au-mento della capacità

ricettiva del Centro, che haportato a poter esaurire tuttele richieste (46 nell’anno ap-pena cominciato contro le 12del 2004); il rinnovo dellepostazioni informatiche – unarete potenziata, pc portatili,spazi adeguati per ogni ragaz-zo –; lo sportello per i piùgrandi, con l’elaborazione di‘pacchetti’ ad hoc che per-mettono di compensare le dif-ficoltà reali di studio e ap-prendimento; poi ilpartnerariato con la scuolaSacro Cuore, nei cui localiinformatici si svolge parte deicorsi; ancora, il lavoro con lescuole dell’Unione Terre d’Ar-gine, con gli insegnanti ma

anche nei laboratori in classe,la partecipazione ai convegni,l’attività di consulenza sem-pre più richiesta: sono i se-gnali che Up-prendo va a scuolae fa scuola, con un investi-mento in qualità per risponde-re sempre più e meglio alleesigenze di un territorio cheoggi è consapevole che i Dsasono una vera e propria sfidada affrontare e vincere insie-me.Solo nella continuità, infatti,all’interno di una rete di col-laborazione tra più soggetti, èpossibile sostenere i ragazzi:“il fatto di intervenire, accan-to alla neuropsichiatria, ai do-centi, ai genitori, sin dalla scuo-la primaria e arrivare alla scuolasecondaria di secondo gradoci permette oggi di lavorare

seriamente sul raggiungimentodell’autonomia dello studen-te, rendendolo indipendentedall’aiuto degli adulti”, spie-ga la coordinatrice di Up-pren-do Maria Chiara Buzzega.Partire “dall’inizio” permetteal ragazzo di imparare da su-bito un nuovo metodo ed eli-minare tante resistenze – l’ideadi non farcela, di essere colpi-

ti da un brutto disturbo, dirimanere svantaggiati rispet-to ai compagni – che bloccanoi ragazzi anche a livello emo-tivo-relazionale. Perché al dilà del rendimento scolastico,tanto si gioca anche lì, nellafatica e nell’avvilimento ri-spetto al tempo perso senzarisultati, dedicato tutto allostudio e senza spazi per colti-vare i propri interessi. Rifug-gire i compiti, vivere la scuo-la con angoscia e con bassis-sima stima di sé sono soloalcune delle conseguenze pro-vocate dai Dsa nei ragazzi.“Per questo – chiarisce la dot-toressa Buzzega – il nostronon è solo un doposcuola, masi caratterizza come Centroeducativo che prevede, accantoai compiti, momenti di attivi-tà ludico-ricreative: i ragazzihanno così la possibilità distare con i coetanei, coltivarei propri talenti e le propriepassioni, avere degli amici,riscoprire la bellezza di cre-scere come persone senza ri-

Un disturbo invisibile. Cosìè la dislessia. Ne abbiamoparlato spesso su questepagine, insistendo di voltain volta su aspetti differen-ti, sollecitati, sempre, dal-l’équipe specializzata suidisturbi specifici dell’ap-prendimento (Dsa) di Hiphop Up-prendo, il Centroeducativo che ha sede al-l’Oratorio cittadino Edendi Carpi. In testa la coor-dinatrice Maria ChiaraBuzzega, pedagogista im-pegnata in diverse realtàlocali, che dentro questoprogetto attivo dal 2004 ècresciuta umanamente eprofessionalmente. Con leitanti operatori che si sonoformati e che hanno for-mato altri – educatori, do-centi, genitori – affinché cisi potesse prendere curadei ragazzi che soffrono diquesti disturbi spesso er-roneamente confusi con ne-gligenza e svogliatezza.E questa passioneeducativa, che si traducein un vero e proprioaffiancamento nel cammi-no di vita dei ragazzi, dun-que non solo sui banchi discuola, è stata capace disuscitare un cambio di men-talità che oggi fa della pic-cola Carpi un esempio intutta Italia. Saper leggereil disturbo, conoscere glistrumenti che possono com-pensarlo, farli propri, so-stenere i ragazzi nel loroutilizzo sono i passi per-corsi, insieme, dagli ope-ratori di Up-prendo, dallaNeuropsichiatria infantile,dai Servizi sociali, dagliinsegnanti, dalle famiglie.Grazie a questo lavoro disquadra i dsa non sono piùun taboo e ormai tutti sonopronti ad affrontarli.

Un

Un nuovo anno di Up-prendo. Le proposte e i progetti, di un Centroche fa da apripista in Italia sui disturbi specifici dell’apprendimento

La riforma,una sfidaNuove soluzioni permeno ore e risorse

La riforma pesa anchesull’Up-prendo, che devefare i conti con una minordisponibilità di risorse e diore da parte delle scuole.Pochissimi istituti potran-no attivare i laboratori inclasse, in particolare allemedie, perché non vi è suf-ficiente tempo a disposizioneper questo tipo di attività.Gli insegnanti tengono moltoa queste proposte, ma le dif-ficoltà ci sono: “c’è ancoratanto da fare – spiegaBuzzega – auspichiamo dicontinuare a lavorare con iconsigli di classe, coi colle-gi docenti, nelle singole clas-si. Siamo a disposizione pertrovare insieme nuove so-luzioni, per le scuole di ogniordine e grado. Siamo a unbuon punto ma, nella con-sapevolezza che il ragazzoda solo non può farcela, lasensibilità deve continuarea crescere”.

Il contributo richiesto alle famiglie per accedere al Centro,che consente ad ogni ragazzo di usufruire in modopersonalizzato delle dotazioni tecnologiche e didattiche edi essere affiancato dagli operatori due pomeriggi a setti-mana, dalle 14,30 alle 18,30, si attesta intorno ai 110-140euro mensili.Il Centro è finan-ziato dalla Fon-dazione Cassa diRisparmio diCarpi e dal Co-mune, risorse che, accanto all’iscrizione, permettono uncostante aggiornamento degli strumenti compensativi e laformazione degli operatori.Per informazioni: d.ssa Maria Chiara Buzzega, tel 333 3828449

Ci rivolgiamo ai responsa-bili diocesani della pasto-rale della scuola, alle asso-ciazioni e gruppi di studen-ti, insegnanti e genitori cheoperano con ispirazionecristiana nella scuola e atutti gli operatori delle co-munità scolastiche per ri-chiamare l’attenzione su unimportante strumento da va-lorizzare: il patto educativodi corresponsabilità trascuola e famiglia.La famiglia e la scuola sonochiamate ad un serio impe-gno per fare fronte a questenuove situazioni. Anche laChiesa italiana, insieme conBenedetto XVI, intende im-pegnare nei prossimi annile comunità cristiane perfar fronte alla “emergenzaeducativa”. In particolare iVescovi della regione

Emilia-Romagna desideranoribadire l’importanza di unaancora più stretta e viva alle-anza educativa tra famiglia ecomunità parrocchiale, par-ticolarmente attraverso gli ora-tori e le varie forme di aggre-gazione giovanile.Nello stesso tempo deside-riamo sottolineare l’impor-tanza di una vera alleanzaeducativa tra famiglia e scuola,tra genitori e insegnanti nellaformazione della persona.Le varie innovazioni operatedurante l’ultimo decenniosegnano una lunga transizio-

ne della scuola italiana, dallaquale non si è ancora usciti.Comunque, si fa sentire piùforte l’esigenza che siano af-frontati insieme, in una stret-ta sinergia tra scuola e fami-glia, i compiti educativi. Unostrumento che viene ritenutomolto valido anche dai Ve-scovi della regione Emilia eRomagna è il “Patto educativodi corresponsabilità”, inseri-to con decreto del Presidentedella Repubblica (21 novem-bre 2007) nello statuto deglistudenti e delle studentesse(Decreto P.R., 24 giugno

1998), volto a definire inmaniera condivisa diritti edoveri dei genitori, degli stu-denti e degli insegnanti nelrapporto tra scuola e fami-glia.La Consulta regionale per lapastorale della scuola e leassociazioni di docenti e ge-nitori che ne fanno parte (Age,Agesc, Uciim, Aimc, Diesse)hanno già richiamato neglianni scorsi la necessità diaddivenire a forme concretedi collaborazione educativasuggerendo opportune inizia-tive di sensibilizzazione. Ora

riteniamo sia il momento pro-pizio per attuarle.La scuola italiana ha cono-sciuto in un passato non lon-tano momenti significativi perla partecipazione delle fami-glie alle finalità e alla vitadella scuola. Oggi l’autono-mia scolastica consente diriprendere in forme nuovequesta collaborazione, nellaquale anche le forme asso-ciative dei genitori, dei do-centi e degli studenti posso-no ritrovare forza e colloca-zione, per affrontare insiemei problemi della emergenza

Martedì 15 settembre in Emilia Romagna sono riprese le lezioni. I Vescovi della Regione,rappresentati da monsignor Gianni Ambrosio, vescovo delegato per la pastorale dellascuola, ha inviato un messaggio che proponiamo ai lettori

“Il patto educativo di corresponsabilità”

educativa.Affidiamo ai responsabilidella pastorale della scuolae delle associazioni e grup-pi cristiani che operano nel-la scuola e alle comunitàcristiane queste riflessionie indicazioni, mentre augu-riamo a tutte le persone im-pegnate nella scuola un pro-ficuo anno scolastico.

Mons. Gianni AmbrosioVescovo delegato dellaConferenza Episcopale

dell’Emilia-Romagna per lapastorale della scuola

Mons. Fiorenzo FacchiniCoordinatore regionale

per la pastorale dellascuola

Don Raffaele BuonoIncaricato regionale

per l’Insegnamento dellaReligione cattolica

durre tutto al risultato scola-stico”.Tante realtà simili stanno na-scendo in tutta Italia e Carpifa scuola: “Questo – aggiungeChiara – ci sprona ad amplia-re e qualificare la nostra of-ferta. Vi è una crescita di ri-chieste di formazione da partedi scuole o enti socio-educati-vi – da Carpineti a Forlì, daMilano a Bolzano – e di do-mande di consulenza. I geni-tori desiderano imparare adutilizzare gli strumenti com-pensativi e vogliono che an-che i giovani che danno ripe-tizioni ai loro figli li seguanoriproponendo la nostrametodologia. Noi siamo aper-ti anche a questo”.Infine, un sogno: “vorremmoarricchire l’attività estiva, dasempre un momento impor-tante per l’Up-prendo. Abbia-mo presentato un progetto allaFondazione Cassa di Rispar-mio di Carpi per poter attivareuna proposta residenziale chedia ai ragazzi la possibilità diapprendere sempre meglio letecniche e, chissà, ci permettadi organizzare sempre più mo-menti di formazione per chine ha bisogno”.

Up-prendo fa scuola

Eleonora Capuzzo

Da sinistra Giorgia Beltrami, Daniela Bergamini, Valentina Dazzi, Daniele Bertozzi

Serena Baraldi

Copertina Speciale

Scuola

Page 16: SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI...Azione cattolica, la processione dell’Assunta. C ontinua dalla prima Il potere dei segni Giovedì 24 settembre ore 21.00 su È-tv Un luogo che

16 20 settembre '09 Vita della Chiesa

più 49 non rappresen-ta un’arida somma, mal’unione dei due grup-pi di ragazzi delle par-

rocchie di Mirandola eCividale, dalla terza elemen-tare alla quarta superiore, chehanno partecipato ai campiparrocchiali a Treviso Bre-sciano, piccolo centro a 5 chi-lometri dal lago d’Idro, inprovincia di Brescia. Un’in-tensa esperienza estiva in mon-tagna che ha visto impegnatoil primo gruppo a preparare il“paese di Haria” per acco-gliere il nuovo “Re” e il se-condo a seguire i passi del“grande fratello” San Fran-cesco d’Assisi. Dieci giornipossono bastare per riuscirein tali imprese? A sentire iragazzi forse sì, o per lo menosi sono avvicinati molto al-l’obiettivo prefissato, cioèquello di vivere in fraternità,scoprendo virtù e valori, nel-la tranquillità di essere se-guiti da animatori responsa-bili e da guide esperte. Tuttoquesto è dunque il “risultato”

della nostra addizione inizia-le. Ma viene da chiedersi:come hanno fatto gli anima-tori, con don Alex prima edon Flavio poi, ad occuparsi

dalla mattina alla sera di uncentinaio di ragazzi piuttostovivaci? Certo il gioco è venu-to molto in loro aiuto con ivari divertimenti e le

“scenette” preparate e rap-presentate dagli stessi ani-matori per aiutare i più pic-coli e i più grandi nell’appro-fondimento dei temi proposti

dal rispettivo campo-scuola.E così sono “passati” mes-saggi come “mi fido di te” -dove si può liberamente pas-sare dal pronome minuscolo

al maiuscolo Te -, o “mi ri-spetto quindi ti rispetto”, op-pure ancora “ c’è un Bene piùgrande di me stesso” ed an-che “ la Chiesa è fatta ancheda me”. Né è mancato il re-spiro quotidiano della pre-ghiera, che ha dato l’ossige-no necessario a tutta la trup-pa per proseguire nel cammi-no, anche quando c’è stato da“scarpinare” per raggiunge-re il rifugio a oltre 2300 metrid’altitudine, oppure quandosi è dovuto correre sotto lapioggia evitando la grandineimpaziente di colpire, dopoun tentativo fallito di gita.Chissà se l’anno prossimol’uscita al lago d’Idro andràmeglio per i più piccoli, in-tanto però nel cuore e nellamente di tutti resta il ricordodi ciò che si è vissuto insiemee, non di meno, la voglia diripetere l’esperienza magariportando qualche amico equalche animatore inpiù…l’addizione resta aper-ta!

Francesca Leardini

Un centinaio di ragazzi di Mirandola e Cividalehanno partecipato ai campi estivi

L’unione fa la forza

accontare il campo del-l’associazione “Veni-te alla Festa” è sempredifficile perché nono-

stante l’accurata programma-zione in ogni giornata diripetitivo c’è veramente pocoin questa settimana di vitacomunitaria che caratterizzail periodo estivo delle fami-glie del Vaf per vivere insie-me tante esperienze che ve-dono riunite tutte le età dalneonato alla nonna.Può essere utile allora de-scrivere una giornata tipo delcampo. Gli adulti iniziano adincontrarsi alle 7.30 per can-tare le lodi, mentre i bimbicontinuano a dormire beata-mente, a volte con la compa-

gnia di qualche genitore (!!).Le lodi cantate mettono subi-to a dura prova l’udito delCoro Celeste, ma l’intenzio-ne è ottima e il canto è pre-ghiera.Alle 8 il risveglio muscolare,animato magistralmente dauna volenterosa figlia, chia-ma gli adulti, non ancora deltutto arrugginiti, ad eserciziginnici e movimenti con dol-ce sottofondo musicale, per-mettendo di riscoprire nelnostro corpo muscoli in le-targo da tempo. Finalmentearriva l’ora della colazione enel refettorio iniziano a com-parire facce stropicciate, ca-pelli ribelli non del tutto do-mati e stomaci parlanti.

Il tempo di sistemarsi e alle 9inizia la giornata per tutti conla preghiera, breve, intensa,introdotta ai figli da una mam-ma specializzata, sul temadelle opere di misericordia,che sarà poi il filo conduttoredelle attività dei più giovaniche divisi in quattro fasce dietà affrontano proposte spe-cifiche guidate dal bravo ge-nitore di turno che tra gioco,movimento, strumenti tecno-logici e fantasia supera conabilità questa prova. A voltesono i fratelli più grandi adanimare le ore dei piccolissi-mi. Gli adulti seguono il loropercorso tra relazioni e ap-profondimenti a coppie e ingruppo. Che bello parlarsi tra

sposi senza passare dal “cosafaccio da mangiare stasera” odal “sai che Pierino oggi…”!!!Ad ognuno, a fine mattina,resta qualcosa in tasca e pri-ma o poi lo ritroverà.Il fischietto del “capo cam-po” richiama tutti perché ilpomeriggio è il momento 0-99 anni. Se si va in piccolagita o si fa un gioco insiemedipende dalla famiglia chel’infallibile organizzazione hadestinato all’animazione diquella mezza giornata. An-che qui, con fantasia ed espe-rienza, tutti arrivano all’ora-rio della Messa quasi conten-ti.Aiuto la Messa! Tutti i gior-ni! Ma neanche in monaste-

ro…. Però c’è una Messa pergrandi, una per piccoli e unaper adolescenti. Così i bimbiescono dopo il Vangelo e laspiegazione a loro dedicata;gli adolescenti si ritrovanoper un momento dicondivisione e riflessione sullaParola del giorno; gli adulticontinuano la Messa, con lasola variabile di una rifles-sione individuale e condivi-sa sulle letture.Infine, si affronta il dopo cenae soprattutto il dopo-dopo cenaper quegli adulti insonni, chehanno voglia di stare ancorainsieme, per sfruttare al mas-simo quel tempo che durantel’anno è davvero tiranno, con-tinuando a parlare, giocare a

R

Salute buona,temperatura alta

carte, sorseggiare...Durante la settimana le gior-nate però non si susseguonoin modo sempre uguale: lagrande gita, la Messa finale,il grande gioco completano ilcampo e, in un certo senso,ne misurano la temperatura,ossia febbre alta, salute buo-na. Anche quest’anno, graziea Dio, il termometro è statomesso a dura prova.

Cinzia Acquafresca eVittorio Reggiani

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Il campo dell’associazione Venite alla Festa, esperienza di vita comunitariae di ricarica spirituale in famiglia e tra famiglie

Giustipraticamenteamati

Il campo estivodell’associazioneVenite alla Festa si èsvolto anche quest’an-no a Dogana Nuova(Modena) a due passidall’Abetone nell’ac-cogliente casa VillaImmacolata ed havisto la partecipazionedi numerose famiglieper un totale di 84presenze tra adulti ebambini. Il tema sceltoper le riflessioni delcampo guidate damonsignor DouglasRegattieri è stato“Giusti praticamenteamati”, tra gli inter-venti esterni padreGiuliano Stenico, delCeis di Modena e donGiuliano Gazzetti,responsabile dellapastorale sociale e dellavoro dell’arcidiocesidi Modena.

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1720 settembre '09

CENTRO MISSIONARIODIOCESANO

Sede: Curia Vescovile,Corso Fanti, 13 - Carpi.

Recapiti: Tel e fax 059 689525. e-mail: [email protected].

Orario: dal lunedì al sabato dalle 9 alle12,30 e il martedì dalle 15 alle 18.

Suor Caterina Colli eMagda Gilioli, segreta-ria del Centro Missio-nario, si sono recatenel maggio scorso inAlbania per portare uncontainer di aiuti allamissione delle Suoredella Carità di SanVincenzo de Paoli.Questo il racconto diquei giorni e l’incontrocon la giovane chiesad’Albania. L’ottobremissionario 2009 siaprirà martedì 29settembre con l’incon-tro delle animatricemissionarie e del grup-po San Vincenzo diMirandola con suorCaterina Colli chepresenterà i progettidella missionealbanese.

consorelle hanno raggiuntole prime due e, con aiuti dal-l’Italia hanno costruito la lorocasa con la chiesetta, l’am-bulatorio infermieristico (peravere il permesso di aprirlolo stato ha preso i loro diplo-mi d’infermiere), la sala per icorsi di modello e cucito, lasala per il corso d’italiano, lestanze per il catechismo, lastanza per i bambini appenanati dove preparano i pacchidono, la stanza della caritàcon annesso il bagno dove lepersone più malconce ven-gono lavate, cambiate e for-nite di un pacco di vestiarioed infine la zona mansardatache è molto grande con cuci-na, sala, bagni e dormitorioper i volontari che d’estatevanno a fare un periodo dilavoro nei villaggi che se-guono queste suore. Un’altraopera realizzata è stata la co-

struzione di un asilo per to-gliere i bambini da un edifi-cio pericolante su una rivadel fiume vicino al caratteri-stico “Ponte degli Italiani”che unisce la città ai villaggidell’altra sponda.

Ancora oggiin Europa

E’ una bellissima giornata disole e ci siamo fermati sulletto del fiume Devole, intor-no solo montagne fitte di al-

beri, il silenzio è interrottodallo scrosciare dell’acqua el’aria frizzantina ti riempie ipolmoni, sembra di essere untutt’uno con questo ambienteancora intatto e selvaggio: èbellissimo. Poi qualcosa si èmosso tra la vegetazione, ilsilenzio magico viene inter-rotto da più parti e nel giro didieci minuti siamo circonda-ti da uomini, donne e bambi-ni in groppa ai loro muli. Sonoscesi dai loro villaggi di Holtase di Gjeza per noi, per poterprendere il carico dei duecamion che ci seguono: sac-chi di viveri (pasta, riso, sale,zucchero, scatolame, olio,farina) e sacchi con indumenti(lenzuola,coperte, giochi) per180 famiglie. Tempo addie-tro i loro capi villaggio eranoandati dalle suore di Gramshchiedendo di essere aiutatiperché a causa delle piogge, iraccolti erano scarsi e nonsarebbero stati sufficienti a

far superare il mese di giu-gno a tutta questa misera genteche per l’occasione si eravestita con l’abito buono.Rivedo con la mente la gio-vane mamma che ho visitatoil giorno prima all’ospedaledella città di Gramsh, doveaveva partorito una bellissi-ma bambina chiedendomicome ha fatto ad arrivare intempo prima di farla nascereper strada. Infatti la città di-sta 40 chilometri e per rag-giungerla, questa mamma hadovuto scendere a dorso dimulo dal suo villaggio, attra-versare il letto del fiume, sa-lire sul monte opposto, scen-dere sull’altro versante, at-traversare di nuovo il lettodel fiume, risalire il costonedi un altro monte, scendere eriattraversare il fiume, saliresu un altro monte per arrivarealla fermata dell’autobus,prendere questo mezzo pub-blico che scende sul resto della

strada sterrata fino a raggiun-gere la statale che è, final-mente, asfaltata! Tutto que-sto per partorire in un “ospe-dale” su un letto arrugginitoin una sala parto che, chia-marla tale è un eufemismo,dove i bimbi nati prematurisono dentro ad un’incubatri-ce di legno avvolti da un pan-no di lana e da una bottigliadella Coca Cola piena di ac-qua calda, dove il pasto con-siste in un piatto di pasta con-dita con il sugo ed una tazzadi yogurt per tutti i degenti ditutte le età, di tutte le patologiee per tutti i reparti. Dove deviportarti la biancheria da casaper avere un letto arrugginitocon un “materasso” di spu-gna alto dieci centimetri chenon viene mai sterilizzato,dove il bagno del reparto èquasi sempre rotto e con fuo-riuscite di acqua, dove le suorenon possono portarti il paccodono con i vestitini ed i gio-chi per il tuo bimbo appenanato perché poco dopo ti ven-gono abilmente “ritirati” dal-le infermiere.Se i protagonisti di quantodescritto avessero la pelle nerae fossero in Africa appari-rebbe tutto scontato ma sia-mo nel 2009, in Europa ehanno la pelle bianca.

Il coraggiodellamissioneSuor Attilia e suor Vincenzasono arrivate a Gramsh inAlbania nel giugno del 1996,ospiti del locale ospedale. Perandare a messa o telefonaredovevano fare due ore d’autoper raggiungere la città diElbasan. Perché delle suoreitaliane delle Figlie dellaCarità di San Vincenzo dePaoli si sono recate in unacittà dove non esiste e non sisa che cosa sia una chiesa, inun paese che usciva dai cin-quant’anni della dittaturafilocinese di Enver Oxa?Perché il fuoco della missio-ne non ha barriere o limiti,non ha preconcetti e spingedove si sente chiamare, conuna dose di apparente inco-scienza, va dove c’è bisognosenza la necessità di grosseattrezzature. Così queste duereligiose come delicatepecorelle sono andate a pa-scolare in un campo nuovo econ la loro semplicità e vul-nerabilità dopo un anno han-no battezzato otto uomini,dopo un poco le donne poi ibambini e nel 2007 hannoinaugurato la prima chiesacattolica di Gramsh.Cosa lega questa piccole co-munità di missionarie allaChiesa di Carpi? Il dono diuna vocazione religiosa, quel-la di suor Caterina Colli, cheoggi vive a Prato e da quandoè andata in “pensione”, haesaudito il suo desiderio maiconcessole di fare la missio-naria aiutando queste suoredi frontiera inviando ogni annodel materiale di prima neces-sità. Ha iniziato con un fur-gone nel 1998 per arrivarequest’anno con un containerdi 16 metri!Nel frattempo altre due

Solidarietàper l’Albania

Il Centro Missionario è im-pegnato ormai da cinque anninella collaborazione consuor Caterina Colli per so-stenere la missione delleSuore della Carità in Alba-nia. Diversi i benefattori,enti e privati, che in variomodo hanno partecipato aquesto progetto: dal volon-tario Giuseppe Mazzoli lemacchine da cucire, dall’Asldi Modena le sedie a rotel-le, dal Comune di Carpi l’ar-redamento per l’asilo e ilettini, dalle parrocchie diQuartirolo e Santa Croce ilmateriale scolastico, dallaFarmacia del Popolo il ma-teriale sanitario, altri priva-ti e aziende hanno messo adisposizione alimenti, tes-suti, pannoloni, coperte, len-zuola ecc. ecc. Altri contri-buti: la Tintoria Il Fiocco diMartelli e C. di Prato, l’As-sociazione Pane Pace Svi-luppo di Colorno e ilVolontariato Vincenziano diCavriago.Per la Chiesa di GramshCentro Missionario eCaritas Diocesana di Carpihanno donato 3.800 euro.

Domenica 27 settembre

Meetingmissionarioregionale

“Diversa...mente vivere. Sono forse io il custode dimio fratello?” è il tema del Meeting missionario

regionale che si terrà domenica 27 settembre a Cortemaggiore(Piacenza) presso il Convento di San Francesco dei Padri Sacramentini. Il Centro

Missionario ha organizzato un pullman con partenza da Carpi e da Mirandola per coloro che desideranopartecipare al convegno. Per prenotazioni telefonare allo 059 689525 del Centro Missionario (corso Fanti, 13

– Carpi) aperto tutte le mattine entro giovedì 24 settembre.

Il coraggiodella missione

Il coraggiodella missione

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NoviSagra di San Michele Arcangelo26 settembre - 4 ottobre

La Sagra è preceduta da un Triduo di preparazione allafesta di San Michele, basato sulle linee pastorali del Vesco-vo “Beati i puri di cuore...”. Tutti i giorni, da mercoledì 23a venerdì 25, alle ore 9 la Santa Messa in San Gaetano, alleore 20,30 la Santa Messa nella chiesa parrocchiale, alle 21la Lectio divina su “Beati i puri di cuore...” (mercoledì),“Vi darò un cuore nuovo...” (giovedì), “ I puri di cuorevedranno Dio” (venerdì).

Programma religioso

MARTEDÌ 29 SETTEMBREFesta del patrono San Michele Arcangelo• Ore 9,00: Santa Messa• Ore 15,00: Accoglienza degli ospiti della Casa di riposo• Ore 18,30: Santa Messa solenne con il vescovo Elio Tinti,

i sacerdoti della Zona Pastorale e le autorità cittadine.

Programma ricreativo

SABATO 26 SETTEMBRE• Ore 15,00: gara ciclistica “45°” G.P. S. Michele, 5° Trofeo

Ceramica Lord e pesca di beneficenza per la Caritaspresso il Centro parrocchiale Emmaus

DOMENICA 27 SETTEMBRE• Ore 11,00: lancio di colombi sul sagrato della chiesa• Ore 15,00: film per i ragazzi alla Sala Emmaus• Ore 16,30: amichevole di calcio femminile presso il

campo sportivo parrocchiale

VENERDÌ 2 OTTOBRE• Ore 21,00: concerto per voce (soprano) e arpa con Daniela

Zerbinati e Davide Burani, nella chiesa parrocchiale

SABATO 3 OTTOBRE• Ore 15,00: giochi per i ragazzi per l’inizio dell’anno Acr

(Centro parrocchiale Emmaus)

DOMENICA 4 OTTOBRE• Ore 12,00: pranzo comunitario presso la Sala Emmaus

Gnocco e Pesca: sabato 26 settembre, domenica 27 emartedì 29 settembre presso l’area del Centro parrocchia-le Emmaus

Grande festa per la comunità parrocchiale di Cividaleche domenica 13 settembre, in occasione della Sagra, hacelebrato la Madonna con l’ormai tradizionale proces-sione. Il Vescovo, monsignor Elio Tinti, ha presieduto lachiusura della celebrazione, con un breve pensiero e labenedizione finale. A seguire, si è trattenuto presso laSagra in compagnia di don Flavio Segalina e dei parroc-chiani.

Nel segno dell’amiciziaSi è conclusa la Sagra della Madonnadei Ponticelli a San Marino

Anche quest’anno bilancio più che positivo per la Sagradella Madonna dei Ponticelli a San Marino, non solo da unpunto di vista quantitativo o economico, quanto piuttosto perla partecipazione di chi ha accolto il nostro invito ad esserenon tanto “ospiti”, ma membri della stessa casa, allargandol’angusto orizzonte “paesano”, per crescere nella comunio-ne e nell’amicizia.Quindi un bilancio fatto di persone e non solo di numeri. Isoliti e “noti” parrocchiani di San Marino che si sono prestatia lavorare per il buon esito della festa, gli amici di Cibenoche con la loro disponibilità hanno dato prova di collabo-razione nel segno di un’unità pastorale che deve e puòcoesistere tra le parrocchie; i genitori che hanno accompa-gnato i bambini venerdì 4 settembre per la serata lorodedicata con “Menù Baby” e spazi riservati a giochi elaboratori didattici, dimostrando in questo modo di avereapprezzato la nuova iniziativa. Una “marea” di persone a cuiva il più sincero “grazie”: ai ragazzi dell’Acr intervenutinumerosi e che si sono improvvisati provetti camerieri, adAnnapaola e Pedropaulo che hanno scelto il giorno dellaSagra per ricevere il sacramento della Confermazione, alnostro vescovo Elio Tinti, puntualmente presente ad accom-pagnarci nella processione in onore di Maria, ai volontaridell’Unitalsi e a quanti, in un modo o nell’altro ci hanno datol’occasione per condividere un sorriso, un saluto, una parolao un semplice arrivederci.Forse i più ritengono che queste feste, colorate e rumorose,altro non siano che manifestazioni folcloristiche, dove gliingredienti sono sempre i soliti: il tendone per le cibarie, ilballo liscio, la pesca di beneficenza e naturalmente l’evento,storico o religioso che sia. Da un recente sondaggio condottodalla Coldiretti, pareche tre italiani su quat-tro non perdano l’oc-casione di parteciparea Sagre e feste di pae-se; qualcuno ipotizzapersino, che complicedel diffondersi del fe-nomeno “Sagra” sia infondo la recente crisieconomica: non si hanno i soldi per il ristorante quindi si vaper Sagre.E’veramente questo lo spirito che anima queste feste parroc-chiali?Certamente le persone che vi partecipano non sempre e nontutte sono accumunate dal medesimo spirito religioso, ma laSagra rafforza e fa funzionare la comunità in un progetto dicondivisione e di amicizia; forse nessuno lo pensa mentre vipartecipa però la cosa funziona.L’amicizia è un sentimento unico che insegna a vivere la vitacon serenità e gioia, aiuta a scalare la montagna della paura,della tristezza, delle difficoltà, della solitudine, apre lenostre orecchie, la nostra bocca e, sull’esempio di Gesù,liberatore del sordomuto e di Maria che diede la parola allapiccola muta della Soriglia, ci insegna a non essere sordi airichiami dello Spirito e a non essere muti perché incapaci diparlare con la vita e con le opere.

Rosa Coppola

Rubrica a cura della FederazioneNazionale Pensionati CISL

Carpi - Viale Peruzzi 2 - tel. 059 682322Mirandola - Via Bernardi 19 - tel. 0535 21259

PREVENZIONEDEGLI INCIDENTI DOMESTICI

Le ricerche sugli incidenti domestici dimostrano chesono più esposti i bambini tra 0 a 4 anni e gli adulti conpiù di 60 anni. Il gruppo regionale di studio (esperti delCentro adeguamento ambienti domestici e del Serviziosanità pubblica, epidemiologi) ha definito tre linee:a) riduzione del rischio di caduta nell’anziano nelsuo domicilio e promozione dell’attività fisica,b) rilevazione degli aspetti strutturali/impiantisticidelle abitazioni con visite domiciliari, interventi forma-tivi e fornitura di dispositivi a basso costo,c) realizzazione di interventi informativo/formativiper anziani e bambini.Il protocollo prevede l’impiego di volontari, definisce lemodalità di collaborazione tra associazioni di volontariato,le Aziende Usl e Regione per contrastare il rischio neglianziani over 65enni. Si prevedono incontri di educazio-ne alla salute e per la prevenzione del rischio nei Centrianziani, nei Centri sociali... Alcuni volontari anziani(“esperti”) faranno in seguito visita a casa degli anzianidisponibili, per individuare le fonti di rischio e per

per ridurre il rischio di incidenti domestici e miglioraregli aspetti organizzativi e strutturali dell’ambiente do-mestico. Deve essere iscritto regolarmente ad un’asso-ciazione di volontariato e aver partecipato agli incontridi formazione. E’ individuato sulla base anche delleindicazioni delle Associazioni di volontariato.Durante la visita, deve comportarsi correttamente conl’anziano e con le persone presenti. Non è una figuratecnica, né di controllo. In ambienti domestici partico-larmente problematici l’esperto potrà richiedere appro-fondimenti al personale competente o indirizzare aiCentri provinciali per l’adeguamento dell’ambiente do-mestico. Non risponde di eventuali omissioni nel rileva-re situazioni di rischio presenti nell’abitazione.Alle Associazioni di volontariato è riconosciuto un rim-borso spese in base al numero di interventi fatti, pari a 50• per ognuno, fino ad esaurimento dei fondi assegnati aciascuna Associazione, presentando opportunarendicontazione delle visite fatte. Le Aziende Usl, insie-me alle associazioni e ai sindacati, predispongono ilprogramma di interventi previsti (max 140 accessi).Dopo la fase sperimentale è prevista l’estensione dell’in-tervento in tutta la regione. Per ulteriori informazioni,rivolgersi a Lella Creda, Segreteria Fnp Cisl di Modenatel. 059 890846.

indicare le soluzioni e gli accorgimenti utili. La realizzazione del progetto dipende dalla disponibilitàdel volontario a fare visite domiciliari, nonché degli anzia-ni ad accoglierlo presso la loro abitazione. Il protocollodefinisce le attività richieste al volontario che opera incollaborazione con l’Azienda Usl con il compito di fornireinformazioni e supporto per una migliore conoscenza deirischi. Compila la lista di controllo sugli eventuali rischipresenti nell’abitazione; fornisce informazioni semplici echiare; suggerisce comportamenti e piccoli accorgimenti

Sagradi CividaleIn festacon Maria

Sagradi CividaleIn festacon Maria

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“Il sacerdote: amico, padre, testimone”: questo il titolodella mostra allestita durante la Sagra di Vallalta e inau-gurata alla presenza del vescovo, monsignor Elio Tinti,e del sindaco di Concordia, Carlo Marchini. Realizzatadalla parrocchia in occasione dell’Anno Sacerdotale, l’espo-sizione è composta da pannelli che presentano alcunefigure di sacerdoti esemplari per il loro operato e la lorotestimonianza. L’amico è dunque san Giovanni Bosco, ilpadre don Zeno di Nomadelfia, il testimone don France-sco Venturelli, senza dimenticare don Tonino Bello, donOreste Benzi, don Andrea Santoro, don Primo Mazzolari,e i seminaristi Rolando Rivi e Bruno Marchesini. Nonsono mancati inoltre i pannelli dedicati ai presbiteri origi-nari della parrocchia di Mortizzuolo, quella che negliultimi decenni ha donato alla diocesi il maggior numerodi sacerdoti, e al vicario generale, monsignor DouglasRegattieri, ultimo vallaltese - per il momento - ad averricevuto l’ordinazione sacerdotale. Sono infine stati espostialcuni antichi paramenti liturgici e una raccolta di foto-grafie che documentano l’attività dei parroci susseguitisia Vallalta. Terminata la Sagra, la mostra è stata messa adisposizione delle parrocchie e dei gruppi che ne farannorichiesta.All’inaugurazione è seguita la benedizione del nuovoaltare maggiore nella chiesa parrocchiale. Voluto dalparroco, don Marino Mazzoli, e dalla comunità, l’altareè un ulteriore richiamo all’Anno Sacerdotale in corso,così come i quattro quadri che hanno arricchito l’infioratagià allestita a luglio per la Sagra di Sant’Ignazio. In essisono raffigurati i tre ministeri propri del sacerdozio -annunciare, consacrare e assolvere - e il logo dell’AnnoSacerdotale con la grande immagine del Sacro Cuore diGesù.

Virginia Panzani

Sagra di VallaltaLa mostra dedicata ai sacerdotie il nuovo altare

La parrocchia di Panzano già da qualche anno è solitaproporre, in occasione della Sagra dedicata a San Luigi,una “infiorata” nella navata centrale della chiesa.L’idea fu importata da don Marino Mazzoli nell’ormailontano 2002, ma anche se il “caro don” è migrato aVallalta giusto un anno fa, perchè abbandonare una cosìspettacolare catechesi visiva che riscuote ogni anno una-nime consenso?Il tema dell’infiorata di quest’anno è quello che papaBenedetto XVI ha scelto per l’Anno Sacerdotale, incoincidenza con i 150 anni dalla morte di San GiovanniMaria Vianney, più noto come il Santo Curato d’Ars,splendida figura di sacerdote e pastore: “Fedeltà di Cristo,fedeltà del sacerdote”.Attraverso i vari quadri viene visualizzata la figura delsacerdote nel suo ministero dall’amministrazione deisacramenti alla consacrazione eucaristica, momento grandein cui il prete si fa ponte tra Dio e l’uomo.La serata di adorazione, prevista nel programma dellasagra per mercoledì 26 agosto, si è svolta nonostante untemporale di proporzioni a dir poco apocalittiche (non lestelle bensì lampi e tuoni dal cielo venivano precipitatisulla terra). Temporale che subito dopo l’esposizione delSantissimo ha zittito i nostri microfoni e ha lasciato albuio la nostra bella chiesa forse perché potessimo entrarenel “Mistero” al solo lume delle candele, in silenzio esenza distrazioni. Abbiamo pregato per tutti i sacerdotisparsi nel mondo, per quelli a noi vicini e per quelli chenon conosceremo mai di persona affinché Dio che li hachiamati e scelti per diffondere il Suo messaggio diamore, li sostenga, li conforti e li assista sempre nel loroministero. Sempre con l’appoggio concreto di una comu-nità parrocchiale viva e consapevole del dono grande cheil Signore fa quando manda un Suo sacerdote a servire ecustodire il Suo gregge per un cammino insieme di fedeardente, gioiosa speranza e operosa carità. L’infiorataresterà visitabile ogni domenica mattina fino alla fine disettembre.Il ringraziamento va a quanti hanno collaborato per labuona riuscita della sagra, dei momenti liturgici e di quelliricreativi. Grazie soprattutto ai nostri sacerdoti don Rino,don Ajith e a don Marino, fulcro e animazione del Gruppodi preghiera di Medjugorje che ogni ultima domenica delmese fa della nostra piccola parrocchia, sperduta nellacampagna modenese, un cuore vivo e palpitante intornoalla Mensa del Cristo e una sola anima nell’abbraccio diMaria Sua Madre.

Loredana Pasini

Infiorata di PanzanoIn onore del Curato d’Ars

Domenica 13 settembre presso lachiesa di San Berdardino, il GruppoMasci di Carpi ha firmato la nuovaCarta di comunità.

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20 20 settembre '09

La Giornata perla Salvaguardiadel Creato.Il tempodella preghiera

Unmondopienodi Dio

Edoardo Tincani*

Festival Francescanosarà parola, arte, spet-tacolo e immagine. Se

c’è un linguaggio che megliodi altri riesce a tradurre con-temporaneamente queste di-verse categorie, quello è ilgenere cinematografico. Dalmomento che l’ispiratore dellamanifestazione popolare ènientemeno che il Santo diAssisi, la regista LilianaCavani, che gli ha dedicatodue film, è una delle vociitaliane più titolate in mate-ria. È attesa a Reggio Emilianel primo pomeriggio di do-menica 27 settembre, percommentare la proiezione del“Francesco d’Assisi” del 1966riparata e restaurata graziealla tecnologia digitale. Ori-ginaria di Carpi, LilianaCavani ha fondato lasceneggiatura delle sue ope-re sulle Fonti Francescane,che raccolgono tradizioni ecronache della vita del santo.Tra queste, “La leggenda deitre compagni” è stata parti-colarmente utile alla proget-tazione del secondo film,“Francesco”, del 1989. Con-frontando le due pellicoleemerge un’evoluzione nel-l’approccio narrativo, anchese entrambe, avvalendosi dellaconsulenza storica di BorisUlianich, ci consegnano unFrancesco scomodo, senzapatinature o sdolcinatezze.La prima - con soggetto dellastessa Cavani e di TullioPinelli, Lou Castel attore pro-tagonista – sancì il debuttodella regista nellungometraggio e fu il primotelefilm della Rai, girato in16 mm, mandato in onda indue puntate: è una scansionedella vita di Francesco in ca-pitoli storici, dalle prime espe-rienze di gioventù fino al ri-tiro alla Verna, con la malat-tia e “sorella morte” che loincontrò il 4 ottobre 1226, iltutto raccontato senza con-cessioni agli aspettimiracolistici.Nella seconda pellicola ilsoggetto è di Liliana Cavani,

che ne cura anche lasceneggiatura insieme a Ro-berta Mazzoni. Girato in in-glese, il film ha per protago-nista Mickey Rourke e provaa dare una lettura più misticadel “poverello”, l’uomo checompie il gesto rivoluziona-rio di abbracciare il lebbrosoe riceve le stimmate da No-stro Signore.Di sicuro un uomo che non èrimasto prigioniero tra ichiaroscuri del Medioevo, mache torna, otto secoli dopo,ad interrogare la cultura con-temporanea. Come confermaLiliana Cavani.

Signora Cavani, dopo duefilm su Francesco la doman-da è d’obbligo. Ne girereb-be un terzo?Quando la Rai mi propose ilprimo “Francesco”, subito nonpensavo di farlo. Poi lessiuna biografia del Santo scrit-ta dal Sabatier, peraltro al-l’indice, e le Fonti Francescanee ne venni conquistata. Mimisi nei panni di una cronistadell’epoca. Andando allaPorziuncola, ho visto che ognianno escono di continuo nuove“vite” di Francesco, per cuianche di film se ne potrebbegirare un terzo, un quarto,all’infinito. È un bisogno del-

l’autore, quello di cimentarsicon lui, che è stato artefice diun’autentica rivoluzione cul-turale.

Dov’è l’attualità di san Fran-cesco?Nella risposta personale allaricerca di Dio, un tema fon-damentale. Per questo la vi-cenda di Francesco è sempreattuale: è l’innamoramento diDio. Anche se non è datosapere da chi cominci, se dalpartner o dall’Altissimo, ilbello è la spontaneità, la gra-zia come aspirazione natura-le degli uomini, un dono dicui c’è chi approfitta e chino… Francesco fa una sceltasu se stesso in modo moltolibero: rispetta il clero, manon sarà mai prete. È in que-sta libertà, credo, che moltagente trova l’essenza dellafede, che non è una medicinao un diploma da prendere,ma una vocazione che si rice-ve.

Si potrebbe anche dire quan-t’è moderna la semplicità…La modernità sta in quelloslancio di fede che supera imanuali, i testi di meditazio-ne. È la “leggerezza”che per-mette a Francesco di scrivereil Cantico delle creature come

ha saputo farlo lui, da poetalibero, senza zavorre da“culturame”. Penso che que-sto modo di scoprire Dio siaun tratto intramontabile, ècome Einstein che capisce chela luce è energia. Un eventoche, nella vita di Francesco,sembra facile, invece per moltiè “riempito” di libri, citazio-ni…

Pur rimanendo laico, il suomodo di accostarsi al per-sonaggio si fa più attentoalla sfera religiosa nel se-condo film. Il primo era unFrancesco più dissidentedalla Chiesa, diciamo “pre-sessantottino”?Nel mio primo film non hoapprofondito la qualità spiri-tuale che c’era dietro il per-sonaggio, cosa che ho ripre-so nel secondo. Ma France-sco, nei confronti della Chie-sa, è molto rispettoso: non èun eretico, non pensa per unattimo di fare la guerra alPapa. Suo malgrado, accettadi avere dei discepoli, ma lasua regola – dice - è il Vange-lo. Non vuole sostituirsi alleautorità ecclesiastiche, nonvuole essere capo di un mo-vimento, né mettersi coiDomenicani… Resta semprevicino all’umile aspirazione

Liliana Cavani saràospite domenica 27settembre al FestivalFrancescano. La registaha dedicato al popolareSanto due film, nel 1966e nel 1989

Venerdì 11 settembre si èsvolta nella chiesa di SantaChiara la Veglia di preghieradiocesana in occasione della4a Giornata per la Salvaguar-dia del Creato, presieduta dalvescovo Elio Tinti.La riflessione sul tema diquest’anno “Laudato si’ mi’Signore… per frate vento etper aere…” è stata affidata apadre Bruno Monfardini,delegato della Provinciadell’Emilia Romagna per laCommissione Giustizia, Pacee Integrità del Creato dei Fra-ti Minori.Padre Bruno ha invitato inumerosi presenti a farsi vocedi ogni creatura per lodare eringraziare il Signore per tut-to il Creato, quale dono cheDio ha fatto all’uomo e checiascuno è chiamato a custo-dire, condividendone le ric-chezze con tutti, nella consa-pevolezza di essere figli diuno stesso Padre, Creatore edatore di ogni bene e quindifratelli tra di noi.San Francesco si mette ac-canto a noi e con l’esempiodella sua vita ci invita a guar-dare alla realtà del Creato conquella purezza di cuore invo-cata da Gesù nelle Beatitudi-ni, per scorgere in tutto lagrandezza e la bontà del Si-gnore, e così essere capaci diesclamare con le parole diAngela da Foligno: “Questomondo è pieno di Dio!”.Al termine della Veglia, aipartecipanti è stato consegnatocome segno una piuma, sim-bolo dell’aria, e un decalogodi consigli pratici per viverecon responsabilità e gratitu-dine, affinché la madre terrapossa continuare ad esserecome un vaso aromatico dalquale si sprigiona il profumodi Dio per tutti.

Le Sorelle Clarisse

dell’uomo al suo Signore.

Fu lei a proporre di girareun secondo film. Cosa laspinse a quella scelta?Il desiderio di tornare sul-l’argomento mi era rimastodentro. Girando il secondofilm, per esempio, ho realiz-zato come Francesco sia ilsanto più amato anche da al-tre religioni, tant’è vero chequella produzione è stata pro-iettata a Teheran per un annointero. Credo che ciò avven-ga perché l’incontro con Diodi questo santo assomiglia aquello trasmesso da moltereligioni: un impatto ineffa-bile e non e “ingombrante”con il Divino, insieme adun’accoglienza dell’uomo edella natura sia nella lorobellezza che nella loroproblematicità. L’ho detto: inFrancesco c’è un umanesimo,una rivoluzione culturale.

* La Libertàdi Reggio Emilia

Un grande evento nazionaleche ha scelto la città di ReggioEmilia come palcoscenico sucui debuttare. Si tratta del pri-mo Festival Francescano, lamanifestazione che offre spi-ritualità, approfondimento, artee spettacoli in perfetto stilefrancescano: nelle piazze, trala gente. Il festival, organiz-zato dai Frati Minori Cap-puccini dell’Emilia Romagna,in collaborazione con le Suo-re Missionarie Francescane el’Ordine Francescano Seco-lare, si terrà il 25, 26 e 27settembre 2009, in occasionedelle celebrazioni per l’Otta-vo Centenario della Regoladell’Ordine Francescano.Nel pomeriggio di venerdì, ini-zieranno le lezioni magistra-li, alle quali è affidato il com-pito di illustrare, da punti di

vista disciplinari differenti, ilmessaggio francescano e le suedeclinazioni nell’attualità.Numerosi i protagonisti delmondo intellettuale e culturaleitaliano: il direttore dell’Istitu-to di Gestalt Giovanni Salonia,lo storico Franco Cardini,l’economista StefanoZamagni, gli storici dell’arteChiara Frugoni e RobertoFilippetti, la giornalista Ga-briella Caramore, e tanti al-tri.La sera è il momento degli spet-tacoli. Tra questi, spicca “Fran-cesco. Canto di una creatura”,nel quale il celebre cantautoreLucio Dalla mette in musica la

storia umana e mistica del Santodi Assisi raccontata da AldaMerini, tra le più grandi poe-tesse viventi. Non mancherà ilteatro, con le pièce “France-sco di terra e di vento”, rappre-sentato dalla compagnia Tea-tro Minimo e con “FratelloFrancesco. Può il tutto costarenulla?”, a cura della compa-gnia amatoriale I granelli disabbia. Tanto spazio anche peril cinema, che vedrà un’ospited’eccezione: la regista LilianaCavani. Per l’occasione, laCavani presenterà il suo filmdel 1966 “Francesco d’Assisi”,nella versione recentementerestaurata dal Ministero per i

Beni e le Attività Culturali e daCinecittà Holding.Fedeli alla loro missione divalorizzazione delle espressioniartistiche della fede e del patri-monio culturale di cui sonocustodi, i Cappuccinidell’Emilia Romagna offrirannoper il Festival Francescano di-verse opportunità di fruizionedi mostre e installazioni. Inparticolare, verrà esposto unquadro del Guercino del 1632,raffigurante San Francesco conle stigmate, che è stato rinfre-scato per l’occasione. Un tuffonell’arte contemporanea diGino Covili, pittore modene-se da pochi anni scomparso,

permetterà di apprezzareun’originale interpretazionedella vita del Santo e delCantico delle Creature attra-verso le 84 opere dipinte dal-l’artista tra il 1992 e il 1994.A queste iniziative, si aggiun-gono celebrazioni liturgiche,assistenza spirituale, momentidi preghiera comunitaria, vi-site guidate nei luoghifrancescani, stand espositividella presenza francescana inregione, bancarelle di libri,enogastronomia… In unagrande festa per tutti!

Il programma completo su:www.festivalfrancescano.itInfo: 334/2609797 [email protected]

Il

Il primo Festival Francescano a Reggio Emilia dal 25 al 27 settembre

In perfetta letizia, musica, teatro, arte e fede

Liliana Cavani

Vita della Chiesa

Il poverello d’Assisi?Una rivoluzioneculturale

Il poverello d’Assisi?Una rivoluzioneculturale

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2120 settembre '09Cultura e Spettacoli

L’ANGOLO DI ALBERTO

E’ in programma da ve-nerdì 18 a domenica20 settembre il nono

Festival della Filosofia che sisvilupperà, attraverso quasi200 appuntamenti, tra le cittàdi Modena, Carpi e Sassuolo.Lezioni magistrali, mostre,spettacoli, rassegne di film,letture, giochi per bambini ecene filosofiche avranno que-st’anno come filo conduttoreil tema della comunità. Filo-sofi politici, morali e del di-ritto, sociologi, antropologie teologi presenteranno le mo-dalità di rapporto tra i singoliall’interno della comunità,proponendo riflessioni suvalori quali l’amicizia e lafiducia, sui “motori” del con-flitto, come il risentimento ela rivalità, sulla tensione fracomunità istituita e diritti in-dividuali e sui vari luoghidella comunità stessa fino allenuove forme di condivisioneofferte dai social network. Trai numerosi protagonisti visaranno Massimo Cacciari,Carlo Galli, Salvatore Natoli,Carlo Sini, Enzo Bianchi, Gia-como Marramao, Elena Pul-cini, Enzo Vitiello, PieroCoda, Emanuele Severino eRemo Bodei. Molti anche ifilosofi stranieri, circa un terzodel totale, provenienti da ogniparte del mondo. Il program-ma filosofico del festival siarricchirà quest’anno della

nuova sezione “La lezionedei classici”: esperti eminen-ti commenteranno i testi chehanno maggiormente segna-to la riflessione sulla que-stione della comunità, da

Agostino a Derrida, da Schmitta Marx, da Hobbes a Arendt.Di grande interesse gli ap-puntamenti filosofici previ-sti a Carpi: venerdì 18 in piaz-zale Re Astolfo alle ore 10“L’amicizia degli antichi comevirtù politica” di Enrico Berti,uno dei più importanti stu-diosi di Aristotele edell’aristotelismo; sabato 19Enzo Bianchi, priore delmonastero di Bose, presente-rà il tema “Comunità mona-stica. Solidarietà econdivisione” (piazzaGaribaldi ore 17.30), mentreRemo Bodei, supervisorescientifico del Festival, par-lerà de “La città di Dio diAgostino di Ippona” (biblio-teca Loria ore 19).Nel programma di Modena sisegnalano in particolare lelezioni magistrali “Prossimotuo” di Massimo Cacciari(venerdì 18, ore 15, piazzaGrande) e “Pianeta. Per unademocrazia dei beni comu-ni” di Vandana Shiva (ve-nerdì 18, ore 18, piazza Gran-de). Infine a Sassuolo dome-nica 20 settembre (ore 11.30,piazza Garibaldi) EmanueleSeverino interverrà sul tema“Solitudine”.

V. P.

Info: www.festivalfilosofia.itper il programma completodella manifestazione.

Al via il Festival della Filosofia 2009tra Modena, Carpi e Sassuolo

Fare comunità

Enzo Bianchi

Enrico Berti

APPUNTAMENTI

11th COMMANDMENTDa venerdì 18 settembreCarpi, Abitart – Galleria artisticaBarbara Uccelli presenta una mostra fotografica sull’Undicesimo co-mandamento, ossia sulla necessità dell’Amore; il progetto ne indagal’istinto, la forza, la disperazione e la semplicità. A cura dell’Associazio-ne Culturale Abitart.Info: 059 680816 Abitart oppure [email protected]

ENTOMODENA 2009Sabato 19 e domenica 20 settembreCampogalliano - area polisportivaLa 32ª mostra scambio internazionale di entomologia sarà attiva dalle 9alle 19 di sabato e dalle 9 alle 13 della domenica. L’area espositivaaccoglierà anche alcune associazioni locali. Sabato alle 16 l’incontro daltitolo “La conservazione degli insetti e la legge: lo stato dell’arte”.Info: www.comune.campogalliano.modena.it

STRADA FACENDODomenica 20 settembreConcordia. Musicisti, giocolieri, madonnari, burattinai per il 13° Radunonazionale degli artisti di strada che animerà il centro storico dalle 10 alle19.30. Nelle vie del Centro, inoltre, sarà allestito il “Mercatino delleopere dell’ingegno”.Info: www.comune.concordia.mo.it

La mostra dedicata al maestro della Xilografiaè stata inaugurata sabato 12 settembre

P

L’arte è di modaDa sinistra Manuela Rossi, Enrico Campedelli, Anna Molinari e Alberto Bellelli

resentazione in gran stile a Milanoper la mostra dedicata a Ugo da Carpi,considerato il padre della Xilografia apiù legni, in programma da sabato 12

settembre a Palazzo Pio. Nello splendidoshowroom meneghino di Blumarine, part-ner d’eccezione della mostra, la stilista AnnaMolinari ha presentato l’evento, in com-pagnia di Enrico Campedelli, sindacodi Carpi, Alberto Bellelli, assessore allaCultura, e Manuela Rossi, direttrice deiMusei Civici carpigiani e curatrice del-l’esposizione.“E’ un’operazione culturale molto im-portante – ha spiegato il sindacoCampedelli–: fa parte di quel processodi valorizzazione del patrimonio cittadi-no che la Giunta sta portando avanti inquesti anni. Colgo l’occasione per rin-graziare Anna Molinari, che ha permes-so la realizzazione della mostra”. Lapadrona di casa si è dichiarata altrettan-to entusiasta: “Da amante dell’arte sonoorgogliosa di presentare l’esposizionededicata a questa particolare espressio-ne artistica. Spero che contribuisca a farconoscere ancora di più la nostra splen-dida città e le sue bellezze”.“Quella di Blumarine non è una merasponsorizzazione – ha precisato Bellelli–: è una partnership che lega due sogget-ti con un obiettivo unico, la promozionedell’arte nella nostra città”.Compito di Manuela Rossi illustrare bre-vemente alcuni cenni biografici del maestroxilografo: “Ugo nasce a Carpi intorno al1470. Dal punto di vista artistico, si muovein due città, Venezia e Roma. Nella primaarriva con un’esperienza da intagliatore dicaratteri, viene a contatto con il mondo degliartisti (Tiziano tra tutti) e degli editori, esviluppa il suo personalissimo metodo arti-

stico che riceve una sorta di copyright daparte del Senato; nella città dei Papi incontraRaffaello e inizia a riprodurre le sue opere equelle del Parmigianino”.La qualità dei cromatismi e del chiaroscurorende unica la produzione di Ugo e costitu-isce il valore aggiunto della sua xilografia:

la mostra, visitabile fino al prossimo 15novembre, presenterà circa 70 opere, tra cuiil Diogene da Parmigianino, splendido esem-pio della tecnica chiaroscurale, che verràpresentato eccezionalmente in più esempla-ri.L’arte a braccetto con la moda, per una cittàdal carattere più che mai poliedrico.

D.F.

Ugo da Carpi, Diogene

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22 20 settembre '09

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Settimanale della Diocesi di Carpi

ASSOCIATO ALL'USPI - UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANAE ALLA FISC - FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

Via don E. Loschi, 8 – 41012 Carpi (Mo)Tel. 059/687068 – Fax 059/630238

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ABBONAMENTO SOSTENITORE 50,00 (i.i)BENEMERITO 100,00 (i.i)

Agenda

GIOVEDÌ 17 SETTEMBRE• Ore 9,30 – Seminario: Convegno pa-

storale diocesano, incontro per il clero• Ore 21 – Seminario: Commissione

catechistica diocesana• Ore 21 – Curia vescovile: Consiglio

diocesano Caritas

SABATO 19 SETTEMBRE• Ore 9,30 – Chiesa di Sant’Ignazio

Museo diocesano: Convegno pasto-rale diocesano, incontro per gli ope-ratori pastorali

DOMENICA 20 SETTEMBRE• Ore 18 – Cattedrale: Santa Messa di

inizio anno pastorale e IX anniversa-rio dell’ordinazione episcopale dimonsignor Vescovo

LUNEDÌ 21 SETTEMBRE• Ore 16 – Seminario – Aggiornamen-

to Irc

GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE• Ore 9,30 – Seminario – Consiglio

Presbiterale Diocesano• Ore 21 – Sant’Ignazio – Incontro

diocesano per i catechisti

VENERDÌ 25 SETTEMBRE• Ore 18 - Sala Congressi, via Peruzzi

- Presentazione dei dati sulla presen-za degli stranieri in Diocesi

DOMENICA 27 SETTEMBREGiornata diocesana della scuola

Ogni settimana i recapiti di uffici, enti,associazioni della Diocesi di Carpi:

Gli ufficidiocesani

CURIA VESCOVILE

La curia diocesana è compostada persone e uffici che da vicinocollaborano con il Vescovo nelsuo ufficio, in attuazione degliorientamenti e delle linee pasto-rali. Di fatto è l’organo di studio,elaborazione ed esecuzione delpiano pastorale.

Sede: Curia Vescovile, C.so Fanti, 13 - Carpi. Tel059 686048, Fax 059 6326530.

CARITAS DIOCESANA CARPIHa il compito di realizzare l’at-tuazione del precetto evangelicodella carità nella comunitàdiocesana e nelle parrocchie.

Sede Legale: c/o Curia Vescovile, Corso Fanti,13 – Carpi.Sede Operativa: c/o Porta Aperta Carpi, ViaPeruzzi, 38 – 41012 Carpi (MO). Tel 059689370, Fax 059 6329186. Sito internet::www.caritascarpi.it; e-mail:[email protected]: da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12,30 edalle 15,30 alle 18,30.

SERVIZIO DIOCESANOPER LA PASTORALE GIOVANILE

Coordina, promuove e sostiene,attraverso la sua Commissione,le attività educative e la forma-zione degli educatori. Promuovela realizzazione di progetti edu-cativi specifici in vari ambiti pa-storali. Prepara le attività legatealla GMG a livello locale e na-zionale. Propone e diffonde i sus-sidi formativi per i giovani.

Sede e Recapiti: Curia Vescovile, e-mail:[email protected]: tutti i giorni previo accordo telefonico

UFFICIO BENI CULTURALISi occupa del censimento, dellacura e della promozione dei beniculturali presenti sul territoriodiocesano.

Sede e Recapiti: Curia Vescovile

UFFICIO CATECHISTICOSovrintende la cura della catechesinell’ambito territoriale diocesano,sostenendone lo sviluppo in at-tuazione degli orientamenti e dellelinee pastorali del Vescovo e instretto rapporto con le concreteesigenze del popolo di Dio.

Sede e Recapiti: Curia Vescovile, e-mail:[email protected]: tutti i giorni previo accordo telefonico

UFFICIO DI PASTORALE DELLA SALUTECura la pastorale per i malati,collabora con le associazioni disostegno ai malati presenti sulterritorio diocesano.

Sede e Recapiti: Curia Vescovile

UFFICIO LITURGICOOffre aiuti validi e concreti pervivere la liturgia come fonte eculmine dell’esistenza, e dunqueper riscoprire, a partire da essa, ildono di Dio che è stato posto inciascuno.

Sede e Recapiti: Curia Vescovile

UFFICIO MISSIONARIOTiene i contatti con tutti i missio-nari della Diocesi nei diversi Pae-si del mondo e coinvolge la comu-nità su progetti in loro sostegno.

Sede: Curia Vescovile;Recapiti: Tel e fax 059 689525.E-mail: [email protected]: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12,30 e ilmartedì dalle 15 alle 18.

UFFICIO PELLEGRINAGGIOrganizza e coordina i pellegri-naggi diocesani; consulenza alleparrocchie nell’organizzazione diviaggi; possibilità per privati diprenotare pellegrinaggi e viaggiautonomi; consultabili numero-se pubblicazioni.

Sede: Curia Vescovile; Recapiti: Tel e Fax 059652552, e-mail: [email protected]: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12.

UFFICIO PER LA PASTORALE FAMILIAREProgetta momenti di riflessionespecifica sulle tematiche fami-liari più urgenti, creando occa-sioni e luoghi in cui sia possibileun confronto sui principali nodidella vita familiare

Sede: c/o Curia Vescovile, Corso Fanti, 13 –Carpi. Tel e Fax 059 689525. e-mail:[email protected]

UFFICIO PER LA PASTORALESOCIALE E DEL LAVORO

Realizza momenti di approfon-dimento e dialogo sulle principa-li tematiche della Dottrina socia-le della Chiesa, promuove incon-tri con le realtà locali del mondodel lavoro.

Recapiti: Nicola Marino cell. 348 0161242e-mail: meryeghio@virgilio

UFFICIO PER L’EDUCAZIONE E LA SCUOLASi propone come punto di riferi-mento, coordinamento di soste-gno di iniziative e di formazionee aggiornamento rivolte a chi operanella scuola e nel mondo del-l’educazione. Tiene i contatti conle comunità parrocchiali con lescuole e con il territorio.

Sede e Recapiti: Curia VescovileOrario: lunedì dalle 9 alle 11; venerdì dalle 10alle 12 (o per appuntamento)

UFFICIO PER L’INSEGNAMENTODELLA RELIGIONE CATTOLICA

Cura la formazione degli inse-gnanti di religione, la loro distri-buzione nelle scuole e il loro col-legamento con l’Ufficio scuola.

Sede e Recapiti: Curia VescovileOrario: lunedì dalle 9 alle 11; venerdì dalle 10alle 12 (o per appuntamento)

UFFICIO PER LE COMUNICAZIONI SOCIALISi occupa del coordinamento edella promozione dei mezzi dicomunicazione sociale. Mette adisposizione di tutte le parroc-chie e realtà ecclesiali un servi-zio di ufficio stampa e gli spazidel sito internet diocesano.

Sede: Via Loschi, 8 - Carpi. Tel 059 687068,Fax 059 630238. e-mail:[email protected]: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12,30.

Gruppo di preghiera di Padre Pio“Santa Maria Assunta”

Chiesa di San Nicolò - Carpi

Festa liturgicadi San Pio da Pietrelcina

condotto da padre Elio Gilioli

Domenica 20 settembre• Ore 16.30 Adorazione eucaristica• Ore 17.00 Santo Rosario• Ore 17.30 Santa MessaLunedì 21 e martedì 22 settembre• Ore 17.30 Adorazione eucaristica• Ore 18.00 Santo Rosario• Ore 18.30 Santa Messa con omelia e

preghiera al SantoMercoledì 23 settembreFesta liturgica di San Pio• Ore 18.00 Santo Rosario• Ore 18.30 Solenne concelebrazione

presieduta dal Vescovo. Seguirà pro-cessione con la statua del Santo: viaFassi, via Guaitoli, via Molinari, via delPerugino, via Berengario. Sosta davantiall’Ospedale Ramazzini con benedizio-ne degli ammalati. Ritorno in San Nicolò.

Pellegrinaggio aMedjugorjecon i disabili

dal 23 al 29 ottobrein pullman

in collaborazione con la dittaCornacchini

Per informazioni e prenotazioni:Paolo cell. 335 6374264; Stefaniatel. 059 651492; presso Gladiotex,viale dell’Agricoltura 2/4, 41012Carpi (orari ufficio).

Gruppo di preghiera MedjugorjeIncontro domenica 27 settembre

Come ogni ultima domenica del mese, il grup-po di preghiera Medjugorje si riunirà a Panzanodomenica 27 settembre. Questo il programma:alle ore 16 accoglienza; alle ore 16.30 SantaMessa; a seguire adorazione eucaristica gui-data da padre Francesco della comunità deiCappuccini di San Martino in Rio.

65° anniversario di matrimonio23 settembre 194423 settembre 2009

Fortunata e PierinoNicolini

Ringraziamo il Signoreper averci donato come genitori

Fortunata e Pierino.

In questo giorno di festali ricordano, nella piena

armonia, tutte le personeche sono loro vicini.

I figli Concettina, Bianca e Marzio,il Genero, la Nuora,Nipoti e Pronipoti

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2320 settembre '09

Frequenza per la diocesi FM 90,2

AGENDA del VESCOVOSegreteria vescovile Corso Fanti 7 Carpi - Tel. 059 686707

Il quotidianodei cattolici La Tv dell’incontro

Digitale terrestre - Canale 801 Sky - “E’ TV” Bologna

Agenda

Le parrocchie sono pregate di segnalare eventuali variazioni.

ORARIOSS. MESSE

Con il mese di settembre in molte parrocchie cambia l’orariodelle messe. I parroci sono invitati a far pervenire alla

redazione di Notizie le eventuali modifiche: tel 059 687068,fax 059 630238, e-mail [email protected].

GIOVEDI’ 17• ore 9,30: Carpi, Seminario Vescovile: Convegno diocesano

del Clero all’inizio dell’anno Pastorale• ore 17,30: Bologna: Chiesa Metropolitana di San Pietro:

S.Messa concelebrata per tutte le famiglie francescane daiVescovi della Regione nella festa delle stigmate diS.Francesco

VENERDI’ 18• dalle ore 10,30 alle ore 12,30: riceve i collaboratori della

Curia e i Sacerdoti• ore 15,30: Reggio Emilia, Seminario Vescovile: incontro

dei Vescovi dell’Emilia con i Professori dello Studio Teo-logico Interdiocesano di Reggio Emilia

SABATO 19• ore 9,30: Chiesa di S.Ignazio: Convegno diocesano di inizio

Anno Pastorale per operatori e animatori parrocchiali• ore 21: San Martino Carano: S.Messa per i cacciatori

DOMENICA 20• ore 11,30: Carpi, Pista Atletica di Via Nuova Ponente:

saluto nella premiazione dei ragazzi partecipanti allo SpecialUshac e pranzo con loro

• ore 15,30: Carpi, Parlatorio Monastero Cappuccine: incon-tro con le Religiose della Diocesi

• ore 18: Carpi, Cattedrale: presiede la concelebrazioneEucaristica all’inizio del nuovo Anno Pastorale ricordandoil 9° anniversario della sua Ordinazione Episcopale e del-l’ingresso in Diocesi

LUNEDI’ 21• ore 10,30: Vescovado: Adunanza Commissione Ordini

MARTEDI’ 22• dalle ore 10,30 alle ore 12,30: udienze private

MERCOLEDI’ 23• Giornata personale di studio, di preghiera e di riflessione• ore 18,30: Carpi, S.Nicolò: S.Messa nell’anniversario della

morte di Padre Pio e processione all’Ospedale e ritorno

GIOVEDI’ 249° ANNIVERSARIO DELL’INGRESSO IN DIOCESIDI MONS. VESCOVO• ore 9,30: Carpi, Seminario Vescovile: Presiede il Consiglio

Presbiterale Diocesano

VENERDI’ 25• ore 11: Carpi, Curia Vescovile: partecipa alla Conferenza

Stampa sulla presenza degli extracomunitari• ore 18: Carpi, Inaugurazione e benedizione della fine dei

lavori di Corso Fanti alla presenza del Sindaco e delleAutorità

SABATO 26• ore 10: Carpi, Inaugurazione e benedizione dell’Asilo Nido

Mary Poppins• ore 15: Modena: Forum “G. Monzani” inizio anno con le

Comunità di Comunione e Liberazione di Modena – Reggio– Parma e Carpi; alle ore 17,30: S.Messa

DOMENICA 27• ore 9: Carpi, Chiesa della Sagra: S.Messa per l’Associazio-

ne Nazionale Carabinieri e inaugurazione nuova Sede• ore 11,30: Fossoli: S.Cresima• ore 17,30: Quarantoli: Inizio anno pastorale e incontro

dell’8a Zona Pastorale

Prima messa festiva: 17,00: casa protetta Quadrifoglio/Carpine(p.zza Donatori di Sangue 1) • 18,00: Cattedrale • 18,30: S.Nicolò • 19,00: S. Francesco • 19,30: Ospedale

Festive: 7,15: S. Bernardino da S. • 7,30: S. Chiara • 8,00:Cattedrale, S. Nicolò • 9,00: Ospedale, Tenente Marchi •9,30: Cattedrale, S. Nicolò • 10,00: casa protetta Quadrifoglio/Carpine (p.zza Donatori di Sangue 1) • 10,30: Cimitero, S.Francesco • 10,45: Cattedrale • 11,00: S. Nicolò • 12,00:Cattedrale • 17,30: S. Nicolò • 18,00: Cattedrale • 19,00: S.Francesco – Ospedale

Prima messa festiva: 19,00: Corpus Domini, Quartirolo, S.Croce

Festive: 8,00: Quartirolo • 8,30: Corpus Domini, S. Croce • 9,45:Quartirolo • 10,00: Corpus Domini, Gargallo • 11,15: Quartirolo,S. Croce • 11,30: Panzano, Corpus Domini

Prima messa festiva: 18,00: Cortile • 19,00: S. Bernardino R.,Limidi

Festive: 8,00: Limidi • 9,30: S. Bernardino R, S. Martino Secchia• 10,00: Limidi • 11,00: S. Bernardino R, Cortile • 11,15:Limidi • 17,00: S. Bernardino R

Prima messa festiva: 19,00: S. Agata-Cibeno, S. GiuseppeArtigiano, S. Marino Ponticelli, Fossoli • 21,00: Budrione

Festive: 8,00: S.Marino • 9,30: S. Agata-Cibeno, S. GiuseppeA. • 10,00: Migliarina, Fossoli • 10,30: • 11,00: S.Marino, S.Giuseppe A. • 11,15: S. Agata-Cibeno, Budrione • 11,30:Fossoli • 17,00: Fossoli (prima domenica del mese) • 18,30: S.Giuseppe A.

Prima messa festiva: 18,00: Novi di Modena • 19,00: Rolo, S.Antonio in M. • 20,30: Rovereto

Festive: • 8,00: Rovereto • 8,30: Novi di Modena • 9,30: Rolo,Rovereto • 10,00: Novi di Modena • 10,30: S. Antonio in M.,• 11,00: Rovereto • 11,15: Rolo • 18,00: Novi di Modena

Prima messa festiva: 17,00: Mirandola Casa di Riposo • 17,30:Mirandola S. Francesco • 18,00: Cividale • 19,00: Mortizzuolo,Mirandola Duomo • 20,00: S. Giacomo Roncole

Festive: 7,30: Mirandola Ospedale • 8,00: Mirandola S. Fran-cesco • 8,30: Cividale • 9,30: Mortizzuolo, S. GiacomoRoncole • 9,45: S. Giustina • 10,30: Mirandola Duomo,Cividale, S. Martino Carano • 11,15: Mirandola S. Francesco• 11,30: Mortizzuolo, S. Giacomo Roncole • 12,00: MirandolaDuomo • 17,30: Mirandola S. Francesco • 19,00: MirandolaDuomo

Prima messa festiva: 18,30: Concordia • 19,00: Fossa, S.Possidonio • 20,30: Vallalta

Festive: 8,00: Concordia• 9,00: Vallalta • 9,30: Concordia, S.Caterina, Fossa, S. Possidonio 10,45: S. Giovanni • 11,00:Vallalta • 11,15: Fossa, Concordia • 11,30: S. Possidonio

Prima messa festiva: 19,00: San Martino SpinoFestive: • 9,30: Gavello, S. Martino Spino • 11,00: Quarantoli •

11,15: Tramuschio

Quote di partecipazione: viaggio in pullman e pranzoal ristorante 60 euro; solo viaggio 35 euro.

Per informazioni e iscrizioni:Sacchi Virginio (cell. 334 2647712 - tel. 059 686489).

Sant’Agata CibenoDomenica 4 ottobre

Gita a Urbino e Corinaldo

Parrocchia di Cortile e San Martino s/SCircolo Anspi “Perla”

Pellegrinaggi parrocchiali18 ottobre - LORETO

14-15 novembre - ROMATutti i pellegrinaggi vengono effettuati in pullman

con una guida spirituale.Informazioni e prenotazioni:

tel. 059 662 639 dalle 20.30 alle 23.00

Parrocchia Francescanadi San Nicolò - Carpisabato 17 ottobre

PELLEGRINAGGIOALLA CERTOSA

DI PAVIAcon visita al centrostorico della città

Quota viaggio euro 25Informazioni e prenotazioni Padre Sandro Pini 059 685310

Page 24: SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI...Azione cattolica, la processione dell’Assunta. C ontinua dalla prima Il potere dei segni Giovedì 24 settembre ore 21.00 su È-tv Un luogo che

Nuovagrafica s.c. - Via B. Franklin, 5/a

41012 Carpi (MO) - Tel. +39 059 691118

www.nuovagrafica.it