Settimanale - Anno 2 N 15 Lunedì 27 Aprile 2009 · gner Armando Romaniello, Direttore Marketing di...

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Il mondo della ristorazione sta cambiando? Tranquilli, c’è Surgital. Da 29 anni pasta fresca, sughi, piatti pronti, tutti rigorosamente surgelati. Dal “fatto in casa” del laboratorio artigianale del 1980 al made in Italy della realtà di oggi, con uno stabilimento di 26.ooo m 2 di superficie produttiva e 25.000 m 3 di celle frigorifere a - 18°C, Surgital è la prima azienda italiana, autenticamente romagnola, nella produzione di pasta fresca, piatti pronti e sughi surgelati per la ristorazione e il canale bar. SURGITAL S.p.A. - Lavezzola (Ra) - www.surgital.com - [email protected] Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE I l consiglio di amministra- zione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha adottato il 19 dicembre scorso il piano strategico quinquennale dell’EFSA, il bilancio di previsione di 73 milioni di euro e il piano di gestione che, fissando le priorità cardine per il 2009, contribuirà ad assicurare che l’Autorità tenga il passo con le aumentate esigenze nel panorama della sicurezza di alimenti e mangimi. Nel piano strategico, l’EFSA traccia le modalità con cui intende trarre il massimo profitto dalle competenze scientifiche a propria dispo- sizione in tutta Europa e raf- forzare l’approccio integrato alla valutazione del rischio, per fornire a coloro che as- sumono decisioni in Europa consulenza scientifica appro- priata e aggiornata in tempo reale. “Con oltre mille relazioni e pareri scientifici al proprio attivo, l’EFSA ha oggi un ruolo ben consolidato. Nel piano abbiamo definito le priorità fondamentali e que- sto ci dà modo di gestire le sfide e le opportunità di do- mani continuando contem- poraneamente a rafforzare la tutela dei consumatori in tut- ta l’Unione europea”, ha di- chiarato Catherine Geslain- Lanéelle, direttore esecutivo dell’EFSA. Il mondo si trova ad affronta- re una serie di cambiamenti significativi, che avranno ri- percussioni certe sul lavoro dell’organismo europeo di vigilanza sulla sicurezza ali- mentare nei prossimi cinque anni. Vi è inoltre, non meno im- portante, il fatto che la glo- balizzazione dei mercati mondiali aumenterà le pro- babilità di rischi nuovi o riemergenti, mentre i cam- biamenti climatici e la soste- nibilità delle pratiche di pro- duzione alimentare europee richiederanno un approccio maggiormente integrato alla valutazione del rischio, che affronti i rischi lungo tutta la catena alimentare. Il piano strategico delinea la visione di un’organizzazione in cui la qualità del lavoro e la capacità di rispondere alle necessità dei gestori del ri- schio saranno il risultato di una continua collaborazione con gli Stati membri, le isti- tuzioni partner europee e le parti interessate. La strategia internazionale dell’EFSA è uno dei punti fondamentali del piano stra- tegico 2009-2013. I l 31 Marzo 2009, il consiglio d’amministra- zione ha approvato il piano di gestione pre- liminare dell’EFSA per il 2010, che identifica fra le priorità di punta la cooperazione con gli Stati membri, le parti interessate e gli altri operatori della catena alimentare. Il piano prevede inoltre il massimo impegno a livello internazionale per assicurare che l’EFSA sia costantemente e pienamente in- formata sulle sfide poste a livello globale in materia di sicurezza alimentare e possa svol- gere un ruolo cardine nello scambio di infor- mazioni e di dati e nella comunicazione dei rischi. Il consiglio ha infine adottato la bozza di bi- lancio preliminare per il 2010, dell’importo di 74,40 milioni di euro, con un incremento del 2 per cento rispetto al bilancio del 2009, in larga misura destinato alle attività delle due nuove direzioni scientifiche. Il piano quinquennale 2009-2013, strategia internazionale dell’EFSA Il bilancio di 73 milioni di euro, contribuirà ad assicurare che l’Autorità tenga il passo con le esigenze nel panorama della sicurezza alimentare CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE / Approvata la gestione preliminare per il 2010 La priorità è la cooperazione con gli stati membri SICUREZZA ALIMENTARE E enti Settimanale - Anno 2 N ° 15 Lunedì 27 Aprile 2009 L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) è la chiave di volta dell’Unione europea per quanto riguarda la valutazione dei rischi relativi alla sicurezza alimentare umana e animale. In stretta collaborazione con le autorità nazionali, e in aperta consultazione con le parti interessate, fornisce consulenza scientifica indipendente nonché una comunicazione chiara sui rischi esistenti e emergenti

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Il mondo della ristorazionesta cambiando?

Tranquilli, c’è Surgital.Da 29 anni pasta fresca, sughi, piatti pronti, tutti rigorosamente surgelati.Dal “fatto in casa” del laboratorio artigianale del 1980 al made in Italy della realtà di oggi, conuno stabilimento di 26.ooo m2 di superficie produttiva e 25.000 m3 di celle frigorifere a - 18°C,Surgital è la prima azienda italiana, autenticamente romagnola, nella produzione di pasta fresca,piatti pronti e sughi surgelati per la ristorazione e il canale bar.

SURGITAL S.p.A. - Lavezzola (Ra) - www.surgital.com - [email protected]

Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008

TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE

Il consiglio di amministra-zione dell’Autorità europea

per la sicurezza alimentare ha adottato il 19 dicembre scorso il piano strategico quinquennale dell’EFSA, il bilancio di previsione di 73 milioni di euro e il piano di gestione che, fi ssando le priorità cardine per il 2009, contribuirà ad assicurare che l’Autorità tenga il passo con le aumentate esigenze nel panorama della sicurezza di alimenti e mangimi.

Nel piano strategico, l’EFSA traccia le modalità con cui intende trarre il massimo profi tto dalle competenze scientifi che a propria dispo-sizione in tutta Europa e raf-forzare l’approccio integrato alla valutazione del rischio, per fornire a coloro che as-sumono decisioni in Europa consulenza scientifi ca appro-priata e aggiornata in tempo reale.“Con oltre mille relazioni e pareri scientifi ci al proprio attivo, l’EFSA ha oggi un ruolo ben consolidato. Nel piano abbiamo defi nito le priorità fondamentali e que-sto ci dà modo di gestire le sfi de e le opportunità di do-mani continuando contem-poraneamente a raff orzare la tutela dei consumatori in tut-ta l’Unione europea”, ha di-chiarato Catherine Geslain-Lanéelle, direttore esecutivo dell’EFSA.Il mondo si trova ad aff ronta-re una serie di cambiamenti signifi cativi, che avranno ri-percussioni certe sul lavoro

dell’organismo europeo divigilanza sulla sicurezza ali-mentare nei prossimi cinqueanni. Vi è inoltre, non meno im-portante, il fatto che la glo-balizzazione dei mercatimondiali aumenterà le pro-babilità di rischi nuovi oriemergenti, mentre i cam-biamenti climatici e la soste-nibilità delle pratiche di pro-duzione alimentare europeerichiederanno un approcciomaggiormente integrato allavalutazione del rischio, cheaff ronti i rischi lungo tutta lacatena alimentare.Il piano strategico delinea lavisione di un’organizzazionein cui la qualità del lavoro ela capacità di rispondere allenecessità dei gestori del ri-schio saranno il risultato diuna continua collaborazionecon gli Stati membri, le isti-tuzioni partner europee e leparti interessate. La strategia internazionaledell’EFSA è uno dei puntifondamentali del piano stra-tegico 2009-2013.

Il 31 Marzo 2009, il consiglio d’amministra-zione ha approvato il piano di gestione pre-

liminare dell’EFSA per il 2010, che identifi ca fra le priorità di punta la cooperazione con gli Stati membri, le parti interessate e gli altri operatori della catena alimentare.Il piano prevede inoltre il massimo impegno a livello internazionale per assicurare che l’EFSA sia costantemente e pienamente in-formata sulle sfi de poste a livello globale in

materia di sicurezza alimentare e possa svol-gere un ruolo cardine nello scambio di infor-mazioni e di dati e nella comunicazione dei rischi.Il consiglio ha infi ne adottato la bozza di bi-lancio preliminare per il 2010, dell’importo di 74,40 milioni di euro, con un incremento del 2 per cento rispetto al bilancio del 2009, in larga misura destinato alle attività delle due nuove direzioni scientifi che.

Il piano quinquennale 2009-2013,strategia internazionale dell’EFSAIl bilancio di 73 milioni di euro, contribuirà ad assicurare che l’Autoritàtenga il passo con le esigenze nel panorama della sicurezza alimentare

■ CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE / Approvata la gestione preliminare per il 2010

La priorità è la cooperazione con gli stati membri

SICUREZZAALIMENTARE

E entiSettimanale - Anno 2 N° 15 Lunedì 27 Aprile 2009

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) è la chiave di volta dell’Unione europea per quanto riguarda la valutazione dei rischi relativi alla sicurezza alimentare umana e animale. In stretta collaborazione con le autorità nazionali, e in aperta consultazione con le parti interessate, fornisce consulenza scientifi ca indipendente nonché una comunicazione chiara sui rischi esistenti e emergenti

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■ CERTIQUALITY / Qualità e certifi cazione nel settore alimentare

Una rassegna sugli standard volontari attualmente più diffusi a livello nazionale ed internazionale

2 EventiLunedì 27 Aprile 2009

Proprietario ed editoreIl Sole 24 Ore Business Media S.r.l.Via Patecchio, 2 - 20141 Milano

Direttore responsabile: Mattia Losi

Stampatore: Centrostampaeditoriale S.r.l. Via del Lavoro, 18 - 36040 - Grisignano di Zocco (VI)

Registrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21 marzo 2005

DIN NEWSLETTERSettimanale - Anno 2 - Numero 15Lunedì 27 Aprile 2009

TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE

E enti

La Certifi cazione, dice Ar-mando Romaniello, Diret-

tore Marketing Certiquality, è la procedura con cui una terza parte dà assicurazione scritta che un prodotto, processo o servizio è conforme ai requisi-ti specifi cati. In tutti i contesti industriali e dei servizi il prin-cipale riferimento in termini di Assicurazione Qualità è costitu-ito certamente dalle norme della serie ISO 9000. In particolare, la Noma UNI EN ISO 9001 è stata adottata da un elevato numero di Aziende in tutto il mondo perché ritenuta idonea ad as-sicurare il rispetto dei requisiti contrattuali nel rapporto clien-te - fornitore, a fronte di una effi cace organizzazione interna dell’Azienda e di tutti i suoi pro-cessi. L’ottemperanza alle pre-scrizioni di tali norme permette di gestire la realizzazione di un

prodotto/servizio, mantenendo un elevato controllo delle diver-se fasi di produzione. In estre-ma sintesi, le Norme ISO 9000 propongono un modello per la conduzione aziendale imposta-to sulla prevenzione e la costan-te, attenta pianifi cazione di tutte le attività rilevanti svolte da una Organizzazione. Anche nel set-tore alimentare la Certifi cazione ISO 9000 è ampiamente diff usa. Negli ultimi anni, l’evoluzione della legislazione in materia ha mutato signifi cativamente lo scenario e, se si considera che le aziende che operano nel settore alimentare costituiscono gene-ralmente un “anello” di quella che viene comunemente defi ni-ta la fi liera che va dalla terra alla tavola, si deve convenire sulla necessità di garantire la conti-nuità della qualità del prodotto e del servizio lungo l’intera fi liera

delle attività fi no alla commer-cializzazione. Nel settembre del 2005 l’ISO, l’Organismo inter-nazionale di Normazione, ha pubblicato la versione defi nitiva della nuova Norma ISO 22000 “food safety management sy-stems - requirements for any organization in the food chain”. L’obiettivo della nuova norma è garantire la sicurezza alimen-tare lungo tutta la fi liera, fi no all’utilizzatore. La ISO 22000 off re una soluzione univoca di buona pratica, riconosciuta a li-vello mondiale eliminando mol-te diffi coltà per i fornitori che attualmente si devono confor-mare a venti diversi programmi di questo tipo. La ISO 22000 è rivolta a tutte le parti che inter-vengono nella fi liera alimentare come i produttori di mangimi per animali e di materie prime, le industrie di trasformazio-ne, gli operatori del trasporto e della conservazione delle merci e fornitori al dettaglio le orga-nizzazioni collegate come i pro-duttori di macchinari, materiali per imballaggio, prodotti per la pulizia, additivi ed ingredienti. La Norma ISO 22000 si basa sull’analisi dei rischi. Pertanto, le Aziende devono essere in grado

di defi nire tutti i pericoli che “ra-gionevolmente” possano mani-festarsi lungo la fi liera, tenendo in considerazione i processi che caratterizzano quest’ultima e gli ambienti in cui essi si svolgono.Un aspetto importante della Certifi cazione attiene ai principi della rintracciabilità ed alla pos-sibilità di raff orzare il legame tra i prodotti ed il territorio di ori-gine. Recente è la nuova Norma ISO 22005 per la rintracciabili-tà. La Norma ISO 22005:2007 (“Traceability in the feed and food chain - General principles and guidance for system design and development”) detta i prin-cipi e i requisiti per la progetta-zione e l’attuazione di un siste-ma di rintracciabilità nella fi liera agroalimentare, comprendendo in essa anche Organizzazioni del settore mangimistico. Va a completare la serie 22000, di cui fa parte. Questo standard inter-nazionale ha sostituito la prece-dente normativa nazionale rela-tiva alla rintracciabilità e cioè la UNI 10939:2001 (Rintracciabili-tà nelle fi liere agroalimentari), la UNI 11020:2002 (Rintracciabili-tà nelle aziende agroalimentari) che dal 17 gennaio del 2008 non sono più in vigore. La ISO 22005

rappresenta il punto di arrivo di una politica della qualità rivol-ta sia alla maggior garanzia nei riguardi del consumatore in re-lazione ai requisiti igienico sani-tari dei prodotti agroalimentari, sia al miglioramento del proces-so produttivo in termini di mag-gior effi cienza e trasparenza. In base alla suddetta norma ogni Organizzazione operante in qualsiasi fase della fi liera agroa-limentare può richiedere la Cer-tifi cazione volontaria della rin-tracciabilità di un determinato prodotto o di un suo ingrediente

rilevante. Nel caso in cui l’Orga-nizzazione richiedente partecipiad un sistema di rintracciabilitàinsieme ad altre Organizzazioni,è necessario un coordinamen-to degli elementi progettati, inmodo che sia possibile stabilire icollegamenti necessari tra le va-rie fasi di fi liera. In tal caso, oltreall’Organizzazione richiedente,tutti i settori appartenenti alla fi -liera devono essere controllati daun Organismo di Certifi cazionequalifi cato e indipendente cheoperi in conformità alla normainternazionale EN 45011.

L’EFSA metterà a frutto le competenze scientifi che a sua di-sposizione a livello europeo, avvalendosi delle conoscenze

di scienziati di tutte le discipline che interessano la catena ali-mentare. Così facendo l’EFSA raff orzerà il proprio approccio integrato alla valutazione del rischio per off rire ai responsabili decisionali europei una consulenza appropriata e in linea con gli ultimissimi aggiornamenti. L’EFSA inoltre potenzierà la collaborazione con gli Stati mem-bri, i paesi terzi e gli organismi internazionali, al fi ne di assi-curare un accesso e uno scambio migliori delle informazioni e dei dati e di affi nare i metodi di valutazione del rischio. La cooperazione con gli Stati membri, le istituzioni europee e le parti interessate è inoltre fondamentale per accrescere la fi ducia e la considerazione nei confronti del sistema comunitario di si-curezza alimentare, tramite un’effi cace comunicazione e dialogo sui rischi.

■ EFSA / Un pool di scienziati altamente qualifi cati nella valutazione del rischio

Potenziare la collaborazione con gli altri stati membri al fi ne di garantire un accesso

migliore alle informazioni e ai dati

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3EventiLunedì 27 Aprile 2009

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4 EventiLunedì 27 Aprile 2009

■ SETTORE AGRO-ALIMENTARE / La sicurezza sul lavoro

La norma BS OHSAS 18001, utile strumentoper la prevenzione, è adottata da molte imprese

Con la pubblicazione in Gazzetta Uffi ciale del De-

creto Legislativo n. 81/2008 - il cosiddetto “Testo Unico” delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro - si impongo alcune rifl essioni su cosa questo cambierà nel panorama della sicurezza nei luoghi di lavoro e quale sarà il ruolo della nuova Norma BS OHSAS 18001. Per l’Inge-gner Armando Romaniello, Direttore Marketing di Certi-quality, lo spirito di fondo che anima questo testo di legge è certamente il punto di parten-za per contrastare quello che è un bilancio molto pesante: oltre mille morti l’anno e qua-si un milione di infortuni. Il

provvedimento interessa tutti i settori e tutti i lavoratori, indi-pendentemente dalla qualifi -cazione del rapporto di lavoro.

Ciò si è reso necessario anche alla luce delle nuove forme di contratto di lavoro, sempre più diff use negli ultimi anni. Le

disposizioni prevedono anche un meccanismo che tende a premiare le imprese virtuose, che sapranno ridurre in modo consistente gli infortuni nelle proprie attività. Sono poi pre-viste sanzioni rigorose, un co-ordinamento nella vigilanza e una campagna di informazio-ne e di formazione. Viene at-tribuito infi ne un ruolo fonda-mentale alla formazione come strumento di prevenzione e di tutela. Conviene ora entrare nello specifi co di cosa cam-bia per le imprese alla luce del D.Lgs. n. 231/2001, del D.Lgs. n. 123/2007 e, appunto, del nuovo “Testo unico”. La Legge n. 123/2007, entrata in vigore il 25 agosto 2007, ha esteso il campo di applicazione del D.Lgs. n. 231/2001 ai reati di omicidio colposo e lesioni col-pose gravi o gravissime, com-messi con violazione delle nor-me antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro. Se l’ambito origina-le del D.Lgs. n. 231/2001, rela-tivo ai reati societari e ai reati nei confronti della Pubblica Amministrazione riguardava potenzialmente molte azien-de, l’estensione alle tematiche della salute e della sicurezza allarga enormemente il nume-ro di Imprese potenzialmente coinvolte. In questo nuovo quadro normativo assumono notevole importanza i Mo-delli Organizzativi indicati dal D.Lgs. 231: un sistema di controllo preventivo, che par-te da un’analisi dei rischi, indi-vidua le fattispecie di reato cui

è potenzialmente sottoposta l’Organizzazione e prevede la defi nizione di un codice etico, di un sistema organizzativo formalizzato e chiaro, proce-dure formalizzate, formazio-ne del personale, un sistema che segnali tempestivamente le situazioni di criticità e po-teri autorizzativi e di fi rma coerenti con le responsabilità organizzative. Attraverso il Sistema di Gestione della Si-curezza fornito dallo Standard BS OHSAS 18001:2007, si dà attuazione, per i reati specifi ci, alla gran parte degli adempi-menti richiesti per la realizza-zione di un Modello Organiz-zativo ex D.Lgs 231/2001.Tale standard è volto a rendere sistematici gli sforzi aziendali dedicati al controllo e riduzio-ne del rischio, alla prevenzione degli infortuni, alla garanzia della conformità legislativa,

al miglioramento delle presta-zioni in materia di sicurezza.E infatti, la Norma BS OHSAS18001 è indicata espressamen-te all’articolo 30, comma 5, delTesto Unico delle norme inmateria di salute e sicurezzasui luoghi di lavoro, quale Mo-dello di Organizzazione e ge-stione presunto conforme perl’adempimento di tutta unaserie di obblighi giuridici. Daciò si può ritenere che cresceràin Italia il numero di Aziendeche applicano un Sistema diGestione della Sicurezza cer-tifi cato OHSAS 18001; a fi ne2008 risultavano poco più dimillecinquecento i siti di Or-ganizzazioni certifi cati e i tassiannui di crescita, in terminirelativi, sono sicuramente ele-vati. Da alcuni dati comunica-ti recentemente dall’INAIL, sirileva che il costo sociale degliinfortuni sul lavoro, nell’anno2005, ammonta a quasi 45,5miliardi di Euro, pari a circail 3,2% del Pil. Peraltro, alcu-ni settori dell’industria dovel’adozione di questi modelliè maggiormente sviluppata,si caratterizzano per essereanche quelli con il minor in-dice di frequenza degli infor-tuni. Proprio da una recentericerca condotta da personaledell’INAIL (I. Barra, G. Mori-nelli, A. Terracina, in Ambien-te & Sicurezza-Il Sole 24ORE,n. 18/08) risulta che l’indicedi frequenza degli infortunipresso le Imprese del settorealimentare con Certifi cazioneOHSAS 18001 si riduce del38,6%.

La crescita delle Certifi cazioni OHSAS 18001 in Italia

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5EventiLunedì 27 Aprile 2009

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Cibo e nutrizione, nasce un nuovo progetto Barilla contro gli squilibri alimentariEsperti di economia, medicina, nutrizione, sociologia e ambiente nel “centro di pensiero” presentato a Milano

Cibo fenomeno cultura-le complesso, in cui si

sovrappongono i campi di ricerca dell’economia, della medicina, dell’ambiente oltre che, come è ovvio, della nu-trizione. Cibo come misura degli squilibri del mondo, come indice della sperequa-zione tra Paesi poveri e Paesi ricchi. Cibo come educazione a una cittadinanza consape-vole. Cibo – in sintesi – come catalizzatore di relazioni complesse tra fenomeni so-ciali che diffi cilmente ven-gono associati a un bisogno in fondo così naturale come quello di alimentarsi. È que-sto il terreno su cui si muove il Barilla center for food & nutrition, il progetto recen-temente presentato a Milano. Formulare proposte e racco-mandazioni concrete sulle tematiche dell’alimentazione da mettere nelle mani dei decisori e delle istituzioni, è l’obiettivo prioritario di que-sta nuova avventura di Casa Barilla, che raccoglie i nomi illustri di Barbara Buchner, ricercatrice dell’IEA (Inter-national Energy Agency) di Parigi, di Mario Monti, eco-nomista, di Gabriele Riccar-di, endocrinologo, di Camillo Ricordi, chirurgo e scienzia-

to, di Joseph Sassoon, socio-logo, e di Umberto Veronesi, oncologo. Tutte personalità di spicco nel loro campo, di-sponibili a mettere le loro co-noscenze in relazione con le problematiche che alimenta-zione e nutrizione si trovano ad aff rontare in uno scenario agro–alimentare sempre più complesso, che di giorno in giorno aumenta il rischio di creare distorsioni e disegua-glianze a livello sia locale che mondiale. In più c’è Barilla, azienda alimentare ben con-sapevole della crescente cen-tralità del cibo e della nutri-zione nel futuro dell’umanità, che – come dichiara il Presi-dente Guido Barilla – mette a disposizione tutta la sua espe-

rienza e conoscenza dei pro-blemi derivata da un punto di vista privilegiato sull’intera fi liera agro–alimentare, dal-la coltivazione delle materie prime fi no alla tavola delle famiglie. Nasce così il Barilla center for food & nutrition – continua Guido Barilla – un vero e proprio centro di pen-siero, analisi e proposte, che vuole portare all’attenzione di opinion leader e decision maker le conoscenze più si-gnifi cative oggi disponibili e agire, attraverso suggerimen-ti e raccomandazioni, con l’obiettivo fi nale di migliora-re la qualità della vita delle persone. Temi sempre più centrali per l’umanità, quelli del cibo e dell’alimentazione,

sui quali non bisogna perdere tempo. E già dal giorno della sua presentazione, il Barilla center for food & nutrition ha potuto dimostrare tutta la sua potenzialità analitica e propositiva su un tema scot-tante: quello dell’acqua. Un primo documento molto “pe-sante” su quella che per molti paesi è già un’emergenza che potrebbe estendersi assai più di quanto si possa pensare: già al giorno d’oggi oltre un miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile ed entro il 2025 il fabbisogno di acqua nel mondo crescerà del cinquanta per cento. Con l’occasione, Barilla center for food & nutrition ha presenta-to una serie di proposte con-crete per gestire quello che è, in eff etti, il bene più prezioso dell’umanità, individuando tra le priorità la riduzione del consumo e dell’inquinamen-to della risorsa, con la paral-lela elaborazione di progetti che promuovano l’uso equo e sostenibile dell’acqua e ga-rantiscano l’accesso all’acqua nel mondo. Occorre quindi ridistribuire la localizzazio-ne delle coltivazioni, dare un valore economico all’acqua e ripensare gli stili di vita per limitare l’emergenza idrica

nel mondo. Il modello pro-positivo di Barilla center for food & nutrition si articola sull’individuazione di poli-tiche, modelli e strumenti di gestione integrati, sulla messa a punto di modelli economici in grado di defi nire il valore economico associato all’uso dell’acqua, sull’orientamento dei comportamenti indivi-duali, sull’innovazione tecno-logica per l’incremento della produttività agricola (per esempio, l’utilizzo dell’irri-gazione goccia a goccia può ridurre dal 30 al 60% l’acqua

necessaria per irrigare) esulla semplifi cazione dell’ac-cesso all’acqua, rimuovendoi vincoli di natura tecnica epolitica. Obiettivi ambiziosi,il cui raggiungimento richie-de l’attivazione di tre canali:il ripensamento delle politi-che agricole su scala globale,l’istituzione di un sistema diincentivi e disincentivi perorientare i consumi e un ap-proccio che coinvolga gli stilidi vita della società, promuo-vendo le buone pratiche diconsumo, con particolare at-tenzione all’alimentazione.

Guido Barilla con Mario Monti, Umberto Veronesi e Joseph Sassoon alla conferenza stampa di presentazione del Barilla center for food & nutrition

Guido Barilla con Mario Monti e Umberto Veronesi

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6 EventiLunedì 27 Aprile 2009

Il gruppo Ama e il neonato consorzio ‘Il Costruttore’

danno vita ad una formula di-stributiva innovativa al servizio di agricoltori, contoterzisti e pri-vati che lavorano la terra: nello stesso punto vendita l’esposizio-ne coperta della ricca gamma di accessori e ricambi di Agristore Ama e la superfi cie esterna de-dicata alle macchine per la pre-parazione del terreno, la prote-zione e la coltura delle piante degli importanti produttori aderenti al consorzio. Un nuovo modello che punta ad elevare il servizio ai clienti fi nali, miglio-rando la copertura territoriale nel rispetto delle esigenze delle attuali reti distributive.Le inaugurazioni dei punti vendita di Renazzo di Cento (Ferrara) e di Forlimpopoli (in provincia di Forlì-Cesena) san-ciscono uffi cialmente l’unione tra “Agristore” Ama e ‘Il Co-struttore’ che fondono espe-rienza e competenze e le met-tono a disposizione del mondo agricolo.Il progetto Agristore nasce circa una decina di anni fa, quando il gruppo Ama vide per primo le potenzialità del franchising applicato al mondo agricolo e del giardinaggio. Agristore è la

prima rete di negozi in franchi-sing per la vendita di accessori e ricambi per macchine agri-cole e per la cura del verde, pensata appositamente per chi lavora la terra, oggi diff usa con decine di punti vendita in Italia e all’estero. “Questa soluzione ha rivoluzio-nato la formula distributiva tra-dizionale – aff erma Alessandro Malavolti, amministratore dele-gato di Ama – in coerenza con le nostre consolidate linee guida di costante presenza al fi anco della clientela e di assistenza professionale diff erenziata in funzione delle specifi che esi-genze. La valutazione di nuove opportunità, per continuare a migliorare il servizio ai clienti, parte quindi dalla positiva espe-rienza di Agristore e dall’analisi di modelli di successo statuni-tensi, dove ricambi e macchi-ne agricole sono presentati e venduti nei medesimi centri”. Da questi presupposti nasce la partnership con il consorzio “Il Costruttore”, frutto della condi-visione di rifl essioni ed idee tra lo stesso Alessandro Malavolti e Stefano Orsi della Orsi group, con obiettivo unico l’organizza-zione congiunta di una struttura analoga al modello americano,

puntando ad elevare il rapporto tra qualità e prestazioni. Il con-sorzio “Il Costruttore” coinvolge più imprese leader nei rispettivi segmenti nell’ambito della pro-duzione di attrezzature agricole

e macchine per la manutenzio-ne del verde pubblico e stradale. Gli attuali consorziati sono:• Orsi group (Bo): decespuglia-

trici idrauliche, trinciatrici agricole e forestali, muletti-

elevatori e carri frutta;• Marangon (Pd): falciatrici e

falcia-condizionatrici a dischi e a tamburi;

• Emy Elenfer (Mn): erpici rotan-ti, fresatrici e rompicrosta per la preparazione del terreno;

• Moro Aratri (Bg): aratri rever-sibili a versoio;

• Wolagri-Tonutti group (Mn): rotopresse a camera fi ssa e variabile, andanatori e volta-fi eno;

• Carrarospray by O.C.L.L. (Pd): macchine per la protezione delle piante e delle colture agricole;

• Gamberini (Bo): macchine spandiconcime portate, trai-nate e carrellate, spargisale;

• Zaccaria (Mo): rimorchi agri-coli e forestali.

“Il Costruttore è una realtà in divenire, aperta all’ingresso di nuovi attori – aff erma Stefano Orsi, presidente del consor-zio – per poter presentare a completamento della gamma anche le macchine per la lavo-razione passiva del terreno, per la semina e in generale ciò che

attiene al mondo ‘implements’.La collocazione di questi nuo-vi punti vendita sul territorioè mirata a servire le aree nellequali la maggior parte dei con-sorziati non viene coperta dallarete distributiva attualmente inessere”.Entrando nel dettaglio del pro-getto, Agristore e ‘Il Costrut-tore’ hanno quindi dato vitaad una collaborazione volta amigliorare le logiche del puntovendita: un’area coperta d’espo-sizione Agristore, con una riccagamma di accessori e ricambi,e una superfi cie all’aperto de ‘IlCostruttore’, interamente dedi-cata alle macchine per la prepa-razione del terreno, la protezio-ne e la coltura delle piante; dueentità diff erenti che scelgono inmodo indipendente le strategieda seguire. Ama ed “Il Costrut-tore”, insieme, svolgono le atti-vità di marketing per off rire adagricoltori, contoterzisti e priva-ti la possibilità di acquistare nonsolo ricambi ed accessori, maanche macchine ed attrezzaturecomplete.

Macchine, accessori e ricambi agricoli nello stesso punto venditaL’unione fa la forza: da “Agristore” Ama e “Il Costruttore”, una risposta concreta e innovativa per aff rontare la crisi

Il nuovo punto vendita “Il Costruttore” “Agristore” di Renazzo di Cento, in provincia di Ferrara

Alessandro Malavolti, amministratore delegato di Ama insieme a Stefano Orsi, presidente del consorzio “Il Costruttore”

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7EventiLunedì 27 Aprile 2009

■ FLO / Un ruolo su misura nel cuore della Food valley italiana

L’azienda di Fontanellato vanta impianti unici in Europa per la produzione di bicchieri, posate e piatti in plasticaL’accessibilità agli ali-

menti per un numero sempre crescente di persone non passa solo attraverso le attività agro–alimentari e le aziende di produzione e tra-sformazione. Un contributo fondamentale – anche se non sempre riconosciuto nella sua importanza dai consumatori – è fornito da quelle ditte che fabbricano i “mezzi” materia-li che consentono e facilitano il trasporto, la conservazione e la distribuzione dei cibi e delle bevande. Una duplice responsabilità quella di que-ste aziende, che devono nel contempo garantire la pre-servazione della qualità del prodotto e la qualità dell’am-biente, a cui il prodotto ali-mentare è così strettamente legato. Un ruolo, questo, che la ditta Flo, si è ritagliato “su misura” nel cuore della Food valley italiana, dando un non piccolo contributo alla diffu-sione degli stessi prodotti che la caratterizzano. Non a caso, Flo, fondata nel 1973 a Fon-tanellato, nei pressi di Parma, in pochi anni è stata in grado di crescere e di confrontar-si con un mercato di livello internazionale, producendo

un’esauriente gamma di ar-ticoli che vengono incontro alle molteplici esigenze della conservazione, del trasporto e della distribuzione degli alimenti: dalla fabbricazione di bicchieri per il vending e la distribuzione automatica di bevande, alle stoviglie in family–pack per la grande distribuzione organizzata; dai piatti, bicchieri e posate per il catering e l’imballaggio alimentare, ai bicchieri per-sonalizzati con stampe colo-rate. Attualmente, la produ-

zione annuale di Flo supera i sette miliardi di pezzi e viene distribuita, oltre che sull’in-tero territorio nazionale, an-che attraverso le sedi estere – collegate a quella centrale di Fontanellato in tempo reale – localizzate in Gran Bretagna, Francia, Germania e una rete di rivenditori esclusivi in tut-ti i Paesi dell’Unione Euro-pea e dell’Europa orientale. Ma non solo: Flo ha saputo consolidare nel tempo an-che una vocazione extra–europea: lo testimoniano gli accordi commerciali in atto con distributori operanti in Medio–Oriente, Africa Set-tentrionale, America Meri-dionale ed in altri Paesi del mondo. Un impegno produt-tivo notevole, assolto nella

sede centrale di Fontanellato, che vanta un’area produttiva di 40.000 metri quadrati, di cui 15.000 coperti, a cui si aggiungono ulteriori 12.000 metri quadrati rappresentati da sei magazzini periferici, in grado di garantire un ser-vizio logistico “just in time” al massimo livello, con con-segne in tutta Europa entro sette giorni. Un altro polo produttivo si è aggiunto nel 2004 con l’entrata in fun-zione della sede di Ruitz, in Francia. Un successo inter-nazionale di questa portata non è casuale e si spiega con l’investimento che Flo ha sa-puto mettere in campo con una ricerca continua nell’in-novazione tecnologica. Un aspetto in cui Flo ha sempre

creduto, giungendo ad otte-nere, attraverso i più avanza-ti e sofisticati sistemi di pro-duzione computerizzati, una completa automatizzazione dell’intero ciclo produtti-vo, eliminando perciò ogni contatto diretto e consen-tendo una totale garanzia di qualità e igienicità. Oggi Flo dispone di impianti unici in Europa, in grado di produrre singolarmente oltre 3 milioni di bicchieri al giorno, in un ambiente di assoluta igienici-tà, consentita da un innova-tivo sistema di purificazione dell’aria circolante. I prodotti Flo sono realizzati in poli-stirolo antiurto, materiale atossico e riciclabile al 100%, a cui si è aggiunta la nuova li-nea in polipropilene in grado di sopportare temperature da

+120°C a -20°C. La società,da sempre sensibile ai pro-blemi ambientali collaboracon il Politecnico di Milanoe l’Università di Venezia persviluppare il tema del riu-tilizzo della plastica comefonte energetica alternativa.Inoltre, i prodotti Flo sonocaratterizzati da una comple-ta tracciabilità, a favore del-la trasparenza nei confrontidella clientela, che possonoseguire il prodotto dalla con-fezione al cartone finito. Unrecente restyling ha dato unamaggiore riconoscibilità alprodotto: una linea unifica-ta dagli stessi toni di coloreche trova nel blu un richia-mo all’idea di igiene e puliziae nella colorazione verde iltono ecologico dei prodottiin polipropilene.

La sede della Flo a Fontanellato in provincia di Parma

Flo, fondata nel 1973 a Fontanellato, nei pressi di Parma, in pochi anni è stata in grado di crescere e di confrontarsi con un mercato di livello internazionale, producendo un’esauriente gamma di articoli che vengono incontro alle molteplici esigenze della conservazione, del trasporto e della distribuzione degli alimenti

Giacomo Vitelli, direttore commerciale marketing Flo

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Le migliori tecnologieLe migliori tecnologieper i migliori prodottiper i migliori prodotti

Metalli, leghe speciali e consegne immediate:la risposta a una clientela molto esigenteL’azienda, leader nel settore terziario, trova il suo punto di forza in una politica aziendale concreta e innovativa

8 EventiLunedì 27 Aprile 2009

“A domanda, risposta; a richiesta, servizio”.

Basterebbe questa sola frase a riassumere i vent’anni di at-tività di MetalParma, azienda leader nel settore della me-talmeccanica. Qualcosa (o tanto) di più di un semplice slogan – sottolinea, pur con un certo riserbo, Alberto Ca-valli – un concetto, piuttosto, una dichiarazione di intenti che in questi vent’anni sono stati concretizzati, proiettan-do l’azienda ben oltre il terri-torio della Provincia di Par-ma. Una fi losofi a aziendale molto concreta, che è riuscita a coniugare l’antica saggezza di chi è abituato a confron-tarsi con la materia e a dare risposte pratiche a piccoli e grandi problemi - e questo, non a caso, è un po’ l’imprin-ting del territorio in cui Me-talParma è nata e ha mosso i primi passi, interfacciandosi con le esigenze di un mercato sempre più competitivo, va-sto sia in termini geografi ci che di richieste, e in continua evoluzione. Dalla tradizione dell’ambiente su cui è nata, caratterizzato da un legame concreto con la materia stes-sa, MetalParma ha saputo unire a questa saggezza antica e conoscenza diretta, l’abilità di andare oltre, mettersi in discussione ed entrare con effi cienza in un mercato sem-pre più esigente e in continua trasformazione.Insomma, con i piedi ben piantati per terra, l’azienda ha potuto crescere ed abbrac-

ciare orizzonti sempre più ampi. MetalParma nasce nel 1987 con l’obiettivo di fornire risposte concrete, in termini di servizio, a un’utenza sem-pre più esigente. Vent’anni non sono pochi, neppure per un’azienda. Ma è stato tempo speso bene, visto che Metal-Parma si è ampliata dai tre-cento metri quadrati iniziali

agli attuali millecinquecento di superfi cie coperta e ha sa-puto imporsi come azienda di primaria importanza nel set-tore del terziario, estendendo progressivamente la propria clientela su tutto il territo-rio nazionale. Il segreto? La professionalità, anzitutto, accompagnata da una solida politica aziendale e assistita

da un fi tta rete di corrieri che assicurano la consegna dei materiali entro ventiquattro-re dall’ordine in tutta Italia. Ma questo, forse, ancora non basta, infatti, MetalParma si caratterizza per la capacità di consegnare ai clienti dei pro-dotti “su misura”. Qualsiasi materiale trattato, alluminio, bronzo, ghisa, rame, ottone,

piombo, può essere tagliato a misura. Nessuna eccezione. Barre, piene e forate, profi li e lamiere dallo spessore di 0,3 mm al 500 mm, vengono pre-parate secondo la richiesta. Così facendo, il cliente ha la possibilità di avere in modo semplice e chiaro il costo del-lo stretto necessario, senza doversi sobbarcare eventuali

e sempre imprecisi costi dimagazzinaggio.Punto di forza è inoltre ilcommercio di leghe partico-lari quali il bronzo alimenta-re. Un materiale che rispondea esigenze specifi che, fon-damentale nell’applicazionemeccanica dell’industria ali-mentare, potenza del territo-rio su cui nasce la stessa Me-talParma, ma anche di largorespiro per tutta l’economiaitaliana in particolare quelladel Sud Italia. Diverse sonoinfatti le applicazioni nellemacchine dell’agroalimenta-re come impastatrici, conser-viere, per il gelato ed altro.Una tipologia di servizio,fatta da consegne rapidissi-me e prodotti “su misura”,che costituisce la chiave diaccesso dell’azienda ad unmercato sempre più ampioe nello stesso tempo, forni-sce agli utenti “un’ancora disalvataggio”. Questa politicaaziendale, infatti, rappresentauna garanzia per una cliente-la vasta e diversifi cata che sitrova a poter evitare inutilicosti di giacenza, potendougualmente contare su unaconsegna immediata. La stes-sa attenzione nella rapiditàdi esecuzione MetalParma lariserva anche nella qualità deimateriali, accompagnati fi ndall’ordine del proprio certi-fi cato di analisi. Infi ne si ef-fettuano esternamente anchetagli di precisione ad acqua,lucidatura e satinatura di la-miere. “A richiesta, servizio”,quindi.

Qualsiasi materiale trattato può essere tagliato a misura Magazzino di stoccaggio

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9EventiLunedì 27 Aprile 2009

■ THERMO FISHER SCIENTIFIC / Soluzioni complete per la sicurezza alimentare

Dal controllo di qualità delle materie primeall’analisi per la verifi ca della conformità dei prodottiScienza, tecnologia e alimen-

tazione, un trinomio in-dissolubile per competere nel mercato alimentare, oggi sem-pre più globale, in cui l’industria mondiale di produzione supera attualmente i 500 miliardi di dollari ed è costantemente in crescita.Th ermo Fisher Scientifi c ha accettato la sfi da del momento: permettere ai produttori ali-mentari suoi clienti di garanti-re a livello globale la sicurezza alimentare e la conformità alle normative per la qualità e la sicurezza dei cibi, in qualsiasi stadio di produzione degli ali-menti, pur tenendo conto degli ordinamenti specifi ci dei vari Paesi.Th ermo Fisher Scientifi c ha assunto l’impegno di rendere il mondo “più pulito, più sicuro, più sano” e, in questa ottica, la sicurezza alimentare, proble-matica mondiale, è uno dei suoi obiettivi principali. Con una gamma completa di soluzioni tecnologiche, Th ermo Fisher Scientifi c è in grado di capire, aff rontare e supportare ogni fase del processo produttivo dei suoi clienti, collaborando così ad assicurare un alto livello di protezione della salute umana

e degli interessi dei consuma-tori in relazione agli alimenti, tenendo presente la diversità, che include i prodotti alimentari tradizionali. Th ermo Fisher Scientifi c, infatti, fornisce tecnologie largamente usate nell’analisi in tracce degli alimenti, come per esempio la ricerca e determinazione di resi-dui di pesticidi, antibiotici, pig-menti, analisi di metalli pesanti, di microbi patogeni, batteri e vi-

rus. Con una rete di rappresen-tanti a livello mondiale Th ermo Fisher Scientifi c recepisce sia le normative internazionali che quelle locali ed è in grado di for-nire un supporto operativo rapi-do, effi cace ed affi dabile nel ri-spetto degli standard normativi. Tutti gli strumenti provengono da unità produttive certifi cate ISO9001; il personale di assi-stenza tecnica e applicativa vie-ne costantemente aggiornato e

qualifi cato presso la casa madre per garantire elevati standard di qualità del supporto e la totale conformità alle più rigorose re-golamentazioni internazionali.L’azienda è leader mondiale nella strumentazione scientifi ca, nella preparazione dei campioni, nel-la strumentazione di processo, nella gestione elettronica dei dati in diversi settori applicativi tra i quali: alimentare, farmaceutico, chimico-clinico, drug discovery, microbiologico, petrolchimico, minerario, siderurgico, analisi ambientale, produzione energia, cementifi ci. Fra le diverse soluzioni messe a disposizione dall’azienda, la tecnologia a raggi X permette, in particolare, di rilevare inqui-nanti in prodotti con incarto alluminato come cioccolatini, gelati, surgelati, formaggi, op-pure in barattoli di vetro con capsule in alluminio (vegetali in conserva, pomodoro) o in ban-da stagnata (carne in scatola, tonno, pet-food, vegetali vari), normalmente non rilevati dai metal detector.La tecnologia a raggi X, inoltre, non è infl uenzata dall’imballo e permette di cogliere inquinanti densi come sassi, metalli, plasti-che e gomme dure, ossa e vetro

in scaglie anche all’interno di barattoli di vetro Th ermo Fisher Scientifi c in Italia fornisce stru-mentazione sia per l’attività in laboratorio che per il controllo in fase di produzione e confezio-namento, in particolare per: • la preparazione dei campioni

attraverso le divisioni di Labo-ratory Products (centrifughe, incubatori, cappe a fl usso, ul-trafreezer, consumabili);

• l’analisi dei campioni con la divisione di Scientifi c Instru-ments (spettrometria mo-lecolare e di massa, analisi elementare, emissione ottica

e raggi X e cromatografi a)off re una gamma completa distrumentazione, che rispetta esupera le specifi cità richiestedalle più rigorose metodolo-gie internazionali, off rendoi benefi ci di un’indagine adaltissima resa, nonchè produ-zione e distribuzione di terre-ni nutritivi per batteriologiae prodotti per la diagnosticamicrobiologica (con la societàOxoid);

• le attività di controllo peso edispezione dei prodotti confe-zionati attraverso la divisionedi Process Instruments.

Thermo270 LR: tecnologie largamente usate nell’analisi in tracce degli alimenti

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10 EventiLunedì 27 Aprile 2009

Con una storica vocazio-ne e un profondo ra-

dicamento sul territorio in cui opera, Cariparma ha da sempre manifestato un ruolo particolarmente attivo all’in-terno delle comunità in cui è presente.Una matrice - questa - che risulta oggi ulteriormente raff orzata da una precisa fi -sionomia anche sul piano nazionale, dove Cariparma punta a collocarsi tra i primi dieci player nel panorama bancario nazionale grazie all’ingresso nell’azionariato da parte di Crédit Agricole nel marzo 2007, così come alla contestuale acquisizione di Banca Popolare FriulAdria e di oltre 200 fi liali da Banca Intesa.Come emerso dai risultati di bilancio 2008, Cariparma conferma oggi una forte soli-dità fi nanziaria sia in termini patrimoniali che di liquidità, attestandosi tra i primi posti nel panorama bancario con un Tier 1 pari al 12,1%. Que-sto ha permesso alla banca di avviare una serie di iniziative a favore del mondo impren-ditoriale, come dimostrano i 570 milioni di euro i fondi messi a disposizione delle aziende per garantire ade-guati fl ussi fi nanziari e sup-portare la crescita del tessuto economico nazionale, tra la fi ne del 2008 e i primi mesi del 2009.In questo senso, l’attenzione alle imprese è confermata dal nuovo modello di servizio dedicato alle PMI con fattu-rato tra i 2,5 e i 70 milioni di euro - il Sistema Imprese - che punta a sostenere e accompa-gnare il loro sviluppo in Italia come all’estero, anche grazie alle importanti sinergie in-

terne a un gruppo leader in Europa nel settore bancario e assicurativo, presente in oltre 70 paesi al Mondo. Con 24 Centri Imprese dislo-cati sul territorio nazionale e una struttura organizzativa di oltre 80 gestori titolari di specifi ci portafogli, il Sistema

Imprese di Cariparma è in grado di supportare i bisogni delle imprese con risposte adeguate in termini di gestio-ne aziendale, investimenti e internazionalizzazione. Con questo obiettivo il Siste-ma Imprese di Cariparma si avvale di un team di speciali-sti di prodotto che affi ancano quotidianamente i gestori e le aziende clienti nell’individua-

re e predisporre soluzioni fi -nanziarie specifi che. Si trattadi una vera e propria squadraconsulenziale costituita da fi -gure altamente professionalicome gli specialisti Estero,capaci di off rire un’assistenzacompleta e professionale peroperare nei mercati interna-zionali: un desk derivati, ingrado di fornire un supportospecialistico nell’ individuarele migliori soluzioni per lacopertura degli imprevisti dimercato; un team di origina-tor specializzati nella valu-tazione di nuove iniziative,di progetti di acquisizione,fusione e ristrutturazioneaziendale. Completano lostaff gli specialisti di Finan-za Agevolata e le BusinessUnit, un team di specialistiche propongono un’off ertaintegrata di prodotti e servizispecifi ci per il settore agroa-limentare e meccanico.Per favorire il fi siologico pro-cesso di crescita delle aziende,Cariparma ha inoltre messo apunto due specifi che soluzio-ni: Cariparma Innovazione eCariparma Energia. Il primoè un fi nanziamento di medioe lungo termine fi nalizzatoalla realizzazione di nuoviinvestimenti, allo sviluppodi nuovi prodotti, all’intro-duzione di innovazioni diprocesso e al potenziamentodell’information technolo-gy; il secondo intende inve-ce sostenere le aziende chepuntano a sfruttare gli elevatiincentivi statali che rendonogli investimenti nelle fonti dienergia rinnovabile partico-larmente convenienti, garan-tendo costi minori e nuovi ri-cavi relativamente all’energiaprodotta.Con il suo pacchetto di solu-zioni finanziarie, CariparmaInnovazione mette a dispo-sizione delle aziende fino a2.500.000 euro rateizzabilifino a 96 mesi, offrendo lapossibilità di usufruire di unperiodo di somministrazio-ne e di preammortamentofino a 36 mesi, con l’obiet-tivo di sostenere i costi diquei progetti che richiedonopagamenti diversificati e di-lazionati nel tempo e di con-sentire all’impresa di portarea regime l’investimento inmodo da produrre i flussi dicassa attesi. Con Cariparma Energia è in-vece possibile finanziare finoal 100% del costo sostenuto,con un range d’investimen-to che va da 100.000 euro a5.000.000 di euro, durate da19 mesi a 20 anni e condizio-ni differenziate per rischio edurata. Per maggiori informazioni suCariparma Innovazione e Ca-riparma Energia e conoscereil Centro Imprese più vicino,visita il sito www.cariparma.ito chiama il Numero Verde800-771100.

Sistema Imprese di Cariparma, lo sviluppo dell’azienda in mani sicureDa Cariparma il sostegno alle PMI per supportare le scelte fi nanziarie estrategiche così come per agevolare i processi di internazionalizzazione

24 Centri Imprese presenti su tutto il territorio italiano, un team di

professionisti qualifi cati al servizio delle imprese

La sede di Cariparma a Parma

Rinnovare la tua azienda è semplice come un click

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11EventiLunedì 27 Aprile 2009

Da oltre 60 anni nel merca-to dei servizi di ristora-

zione, Camst è un indiscusso punto di riferimento profes-sionale per risolvere ogni esi-genza legata alla ristorazione fuori casa. Azienda capace di proporre tecniche e soluzioni di servizio sempre nuove, gra-zie alla professionalità e alle idee dei suoi uomini.Un’impresa in costante cre-scita, che punta su tre fattori fondamentali: tradizione, in-novazione ed esperienza. Un Gruppo che in Italia ha fatto la storia della ristorazione e che ha saputo sperimentare soluzioni sempre nuove, dalla cucine centralizzate al self-service, dai free-fl ow ai piatti pronti conservati in atmosfe-ra modifi cata.L’esperienza acquisita dal Gruppo Camst consente di spaziare in un ampio raggio di possibilità, sia in termini di modelli organizzativi, che di proposte gastronomiche, distinguendosi nel mercato della ristorazione per l’ampia fl essibilità nel proporre solu-zioni innovative e diversifi -cate.Per questo motivo, una pre-cisa strategia di diversifi ca-zione ha permesso al Gruppo Camst di essere oggi presente a 360 gradi in tutti i segmenti della ristorazione: aziendale, scolastica, sanitaria, nell’or-ganizzazione di grandi even-ti con il marchio Party e nel segmento dei buoni pasto con la controllata Day Ristoservi-ce. Camst è inoltre presente nel settore della ristorazione commerciale con oltre 160 locali. Il Gruppo è presente nel mercato della ristorazione italiana con oltre 1.500 punti di consumo e 80 milioni di consumatori all’anno.Un tale traguardo lo si rag-giunge solo quando le deci-sioni imprenditoriali non si

fermano ai confi ni dell’im-presa, ma si estendono alle diverse sfere della vita sociale e ai diversi interlocutori eco-nomici, coniugando obiettivi tipici dell’impresa con obietti-vi di carattere sociale. Questa è la formula del successo di Camst e da questa ne deriva la sua attenzione nei confronti della qualità dei prodotti e dei servizi off erti, della sicurezza

sul posto di lavoro, della tutela dell’ambiente e della respon-sabilità sociale, in un ottica di continua e crescente atten-zione al proprio cliente e al proprio lavoratore. Questo si realizza non solo soddisfando pienamente gli obblighi giuri-dici applicabili all’impresa e al settore economico, ma anche investendo volontariamente nel capitale umano, nella tute-la dell’ambiente e nei rapporti con le parti sociali interessate. Una strada, quella percorsa fi no ad oggi, che identifi ca una fi losofi a aziendale ed una precisa scelta strategia, con le quali l’azienda intende con-tinuare ad approcciare ogni mattina gli impegni presi con i propri clienti, con il mercato in cui opera, la società di rife-rimento e i propri lavoratori.Nel 1998 il Gruppo Camst ha iniziato un percorso che lo ha portato ad ottenere la certifi -cazione del proprio Sistema di Gestione per la Qualità in conformità alla famiglia delle norme UNI EN ISO 9001:2000, la certifi cazione del proprio Sistema di Gestio-ne Ambientale e del Sistema di Gestione per la Sicurezza in conformità rispettivamen-te alla norma UNI EN ISO 14000:2004 e alla norma OH-SAS 18001:1999. Inoltre, nel 2007 l’azienda ha consegui-to la certifi cazione SA 8000, a sottolineare l’impegno di Camst per il rispetto dei di-ritti umani e dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento dei minori, le garanzie di si-curezza e salubrità sul posto di lavoro. Tali impegni sono esplicitati nel bilancio socia-le di Camst, quale strumento che ha l’obiettivo di eviden-ziare l’impatto sociale dell’im-presa sulla collettività e sul contesto sociale nella quale è inserita.

Qualità, sicurezza e rispetto per l’ambiente: ingredienti alla base del successo CamstIl Gruppo è, da oltre sessant’anni, leader in Italia nel mercato della ristorazione fuori casa

Gruppo di cuochi davanti all’ingresso della sede Camst

Uno dei punti vendita Camst di Parma

Castelcarni S.p.A. - Via della Pace, 6/C - 41051 Castelnuovo Rangone (MO) Tel. 059 5333311 - Fax 059 5333210 - [email protected] - www.castelcarni.it

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Il Gruppo Camst nel 2008:- 912 milioni di euro di fatturato- 10 mila dipendenti- 20 società controllate e 20 marchi presenti sul mercato- 80 milioni di pasti serviti- 7.000 clienti pubblici e privati

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12 EventiLunedì 27 Aprile 2009

Parma, città che innova e che sperimenta. Che spinge sul

pedale dell’acceleratore per tut-to quanto concerne le politiche ambientali, con una particolare attenzione al tema dei rifi uti. Ine-quivocabile il successo della rac-colta diff erenziata, cresciuta dal 14% del 2000 al 44% del 2008, con un incremento del 200% in meno di un decennio. Le abitu-dini dei parmigiani fi no a un de-cennio fa sono oggi superate. Sul balcone di casa di ogni famiglia, trova spazio un bidoncino gial-lo per vetro plastica e barattoli, esposto settimanalmente per il ritiro, insieme a un bidoncino azzurro condominiale per la raccolta carta. Nel 2008, in cin-que rioni, il Comune di Parma ed Enìa hanno introdotto un sistema di raccolta diff erenziata ancor più organizzata, che con-

siste nella raccolta porta a por-ta di tutte le frazioni di rifi uto, compresi il rifi uto secco residuo, l’organico posti in contenitori condominiali, rimuovendo così tutti i cassonetti dalla strada ad eccezione di quelli per gli sfalci verdi e le potature. Una modali-tà destinata a crescere nel 2009, quando anche nella zona più po-polosa della città, quella compre-sa tra l’anello della tangenziale e il centro storico, si comincerà a raccogliere il rifi uto organico con modalità porta a porta. Tali solu-zioni hanno permesso di liberare la città da centinaia di cassonetti e campane di raccolta. E questo piace ai parmigiani: da una ricer-ca di customer satisfaction com-missionata dalla multiutilty Enìa il 75,8% si dice soddisfatto del servizio complessivo sui rifi uti. Secondo l’assessore all’Ambiente

del Comune di Parma, Cristina Sassi, “il merito del 44% di diff e-renziata è anzitutto dei cittadini”. Sulla raccolta diff erenziata però non si può abbassare la guardia, perché “è un tema che riguarda tutti, e la vera diff erenziata inizia dal carrello della spesa. Ma ciò su cui dobbiamo tutti lavorare è un maggiore senso civico e di re-sponsabilità”, annunciando nuo-ve campagne di informazione e comunicazione. Per incentivare la raccolta diff erenziata, soprat-tutto dei rifi uti ingombranti o pericolosi, Comune di Parma e multiutilty Enìa hanno scelto la via dell’informatizzazione del conferimento. Cosa conferire? Apparecchiature elettroniche, apparecchiature contenenti Cfc come i frigoriferi, rifi uti urbani pericolosi quali pile e batterie, cartucce e toner, farmaci, olii,

■ POLITICHE AMBIENTALI / Cresce la raccolta diff erenziata porta a porta

Parma, città all’avanguardia nella gestione dei rifi uti

La tradizione del Molino Soncini nasce circa un se-

colo fa da un piccolo molino a cilindri; dopo vari ampliamen-ti il Molino Sonicini decide di investire, tra il 2001 e il 2005, nella realizzazione di un nuo-

vo progetto: la costruzione di un impianto ad alta tecnolo-gia sito in Enzano di Sorbo-lo (provincia di Parma). La capacità produttiva passa da 1.800 qli/24h agli attuali 5.500 qli/24h.Nel 2008 il socio Nestore Son-cini acquista l’intera proprietà sociale concentrando quindi la direzione aziendale in un’uni-ca famiglia. Il nuovo fabbri-cato, realizzato in cemento armato, si sviluppa su 8 piani per 40 metri di altezza ed ha un volume superiore a 70.000 mc. I silos grano, farine e sot-toprodotti hanno diverse ca-

pacità di stoccaggio: 120.000 q.li, 34.000 q.li e 9.000 q.li, per un totale di 163.000 q.li. La nuova struttura, completa-mente automatizzata in tutte le fasi del processo produttivo, è gestita e supervisionata da tre stazioni di video sinottico con computer con sistema operati-vo Windows NT, cui è affi data la gestione e l’esecuzione delle funzioni dell’intero ciclo pro-duttivo. L’impianto prevede ci-cli di programmazione di 48 h senza l’impiego di personale, l’elevata tecnologia e la massi-ma affi dabilità sia delle attrez-zature, sia dell’impiantistica

■ MOLINO SONCINI / Automatizzato e certifi cato l’intero ciclo produttivo delle farine

Dal 1943 tradizione e tecnologia molitoria

vernici, solventi, pesticidi, ma anche tubi fl uorescenti e lampa-de al mercurio o altri materiali ingombranti che ingombrano solai e cantine, come mobili vari o materassi. Due stazioni eco-logiche della città sono già state informatizzate, una terza lo sarà nei prossimi mesi e due nuove stazioni ecologiche, oggi chia-mate centri di raccolta, saran-no pronte nel 2010 nella zona sud della città. I cittadini, già in possesso di una card magneti-ca personalizzata inviata a circa 87.500 famiglie, card alla mano aprono la sbarra di ingresso del centro di raccolta, card che inse-rita nell’apposita colonnina tou-chscreen domanda quale rifi uto si intende consegnare. Dalla co-lonnina fuoriesce uno scontrino che attesta quantità e tipologia di rifi uti, e relativi “punti accu-mulati”. Infatti il nuovo sistema, studiato per incentivare i com-portamenti virtuosi, prevede che al conferimento nei centri di rac-colta il cittadino utente partecipi a una raccolta punti con premi, della durata di dodici mesi. Ov-viamente premi “eco” e “correct”: biciclette elettriche, compostiera, buoni vacanza e numerosi gad-get. Un sistema di conferimento che da subito ha prodotto eff etti positivi.

permettono di evitare continui controlli o onerose e frequen-ti manutenzioni e di lavorare 8.500 ore all’anno. La qualità dei prodotti (farine bianche e integrali per panifi ca-zione, biscotteria, pasticceria, coni gelato, grissini, panettoni, fette biscottate, dolci ed ogni altro prodotto da forno, pizza, pasta fresca) è garantita oltre che dall’impiantistica all’avan-guardia anche dal laboratorio di analisi di cui l’azienda è dotata, che supervisiona ogni fase del processo produttivo, dall’esame organolettico sulle partite di frumento in entrata, al prodotto fi nito; con la dovu-ta attenzione anche per tutti i passaggi di fabbricazione.La Molino Soncini è dotata di certifi cazione del Sistema di Qualità secondo le norme Uni En Iso 9001:2000.

Il Consorzio Produttori Latte è una cooperativa fondata il 4 febbraio 1933 con lo scopo di costituire una Centrale del

latte, fra le prime in Italia, con tutte le caratteristiche tecni-che e sanitarie più avanzate che potesse soddisfare il fabbiso-gno giornaliero di latte alimentare della città di Parma.Nei primi anni Sessanta, è iniziata la produzione di formag-gio Parmigiano Reggiano, che tuttora è la attività prevalen-te. Dai 45.000 quintali di latte prodotti dai dieci soci, ottengono annualmente 9.000 forme di Parmigiano Reggiano. Annesso al caseifi cio c’è un allevamento di suini, le cui cosce sono de-stinate alla produzione di prosciutto di Parma.La collaborazione continua con i soci permette di mantenere standard qualitativi elevati del prodotto.La cooperativa ha l’onore di annoverare tra i suoi soci ancora in attività ed ex soci conferenti due presidenti del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, che per più di ven-ti anni hanno guidato con impegno e capacità manageriali l’Ente di tutela. Alla fi ne degli anni Settanta è terminata la costruzione del caseifi cio di proprietà, presso l’uscita di Parma dell’autostra-da del Sole, sito in Via Puppiola,15, loc. Baganzolino (Pr) che ha permesso di eff ettuare la vendita diretta presso lo spaccio e la commercializzazione del prodotto porzionato in tutta Italia ed anche all’estero.Nell’anno 2000, è stata ampliata la vendita con prodotti tipici di Parma presso lo spaccio del caseifi cio ed è stato aperto un nuovo punto vendita in Via Casello Poldi, 7 presso il Risto-rante Verdi Ricordi (all’intersezione di Via Rastelli, prolun-gamento di Via Europa) a 500 metri dal casello autostradale direzione Parma.Le quantità di formaggio vendute presso i punti vendita sono sistematicamente aumentate nel tempo, fi no a raggiungere il 30% della produzione.Nel 2007 il caseifi cio è stato visitato da circa 5.000 persone, riscuotendo notevole interesse e gradimento da parte di un pubblico sempre più preparato ed esigente.

Parmigiano Reggiano e prosciutto di Parma:Consorzio Produttori Latte

punta sui prodotti del made in Italy

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13EventiLunedì 27 Aprile 2009

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14 EventiLunedì 27 Aprile 2009

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Palfi nger Italia di Reggio Emilia, importatore esclu-

sivo per l’Italia delle gru idrau-liche per autocarro Palfi nger e uno dei primi partner del gruppo austriaco, nasce nel

1990 da un progetto impren-ditoriale dell’attuale presidente Orlando Ferrari. Le premesse per la costitu-zione di questa solida realtà risalgono a qualche anno pri-

ma, nel 1987, quando Orlando Ferrari incontra per la prima volta l’ingegnere Hubert Pal-fi nger, fondatore del gruppo multinazionale Palfi nger AG di Salisburgo, primo costrutto-

re mondiale di gru idrauliche.Le grandi capacità imprendi-toriali e la pluriennale espe-rienza del presidente Ferrari, maturate attraverso la gestione di diverse società aff ermate nel settore del sollevamento, abbinate a un marchio ricono-sciuto come leader indiscusso a livello mondiale, contribui-scono alla realizzazione di un obiettivo per quei tempi ambi-zioso: condurre all’eccellenza una realtà che partiva da zero, trasformandola in uno dei principali protagonisti nel set-tore del sollevamento a livello nazionale.Palfi nger Italia vende nel mercato italiano oltre 1.000 gru ogni anno, un risultato assolutamente straordinario, soprattutto considerando il fatto che l’Italia è il Paese più importante al mondo per la costruzione di gru idrauliche per autocarri e che proprio nel nostro Paese risiedono i prin-cipali costruttori mondiali di gru, con prodotti tecnologica-mente competitivi e strategie all’avanguardia.Tale successo è stato raggiunto grazie, naturalmente, alla forza del marchio, ma anche all’ado-zione di idee e procedure im-

prenditoriali modernissime, che hanno permesso di creare una struttura commerciale ca-pace e capillare. In tutto que-

sto un ruolo importantissimoviene rivestito dalla rete dioltre cinquanta concessionarie partner qualifi cati a suppor-to diretto della clientela: dallatrattativa, al montaggio, fi no alpost vendita.Il fulcro del successo espressodai risultati sempre crescen-ti conseguiti in questi anni èproprio il prodotto di punta, lagru Palfi nger.Da oltre un anno è stata pre-sentata al mercato una nuovagamma di gru, assolutamenteinnovativa, denominata “HighPerformance” che entro il 2010porterà sul mercato oltre ot-tanta modelli di gru di nuovagenerazione.

Orlando Ferrari, presidente Palfi nger Italia

■ PALFINGER / Da oltre settant’anni leader nel mondo del sollevamento

Procedure imprenditoriali all’avanguardia e un marchio solido sono alla base del successo competitivo dell’azienda

Il gruppo in numeri: 1000 gru vendute nel

nostro Paese da Palfi nger Italia ogni anno, 5000

dipendenti, un fatturato di 800 milioni di euro, sedi in 18 Paesi e

importatori in 150 nazioni

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15EventiLunedì 27 Aprile 2009

La produzione alimentare è, nei fatti, globale non solo

nella scelta dei mercati di vendi-ta ma ancor di più nell’acquisto delle materie prime e degli in-gredienti.La pressione competitiva non si esprime solo sui costi di pro-duzione, ma riguarda anche la capacità di selezionare mercati di origine delle materie prime sicuri e affi dabili. Nello stesso tempo, questa sicurezza va ve-rifi cata e la qualità intrinseca misurata con tecniche appro-priate.Focalizzare l’attenzione sui fat-tori di rischio che riguardano in modo specifi co ogni compo-nente di un prodotto alimentare è fondamentale per realizzare un effi cace balance tra l’adegua-tezza del controllo e la sostenibi-lità in termini di costo. È chiaro che la risposta a questa necessità richiede la disponibilità di com-petenze specialistiche.È questo il ruolo che Neotron ricopre nella fi liera alimentare: grazie a un’esperienza di più di 30 anni di attività nel settore specifi co del controllo degli ali-menti, Neotron ha sviluppato tecniche ad hoc per le diverse matrici alimentari, siano esse materie prime, ingredienti,

prodotti fi niti o materiali di confezionamento, ed ora questa azienda può a pieno titolo rico-noscersi come un riferimento in Europa anche per il control-lo di alimenti particolarmente delicati e con specifi che molto restrittive, come gli alimenti per l’infanzia.Sono stati defi niti protocolli per la convalida di nuovi materiali di imballaggio di alimenti e di prodotti cosmetici, come pure sono eseguibili studi in Glp (Good Laboratory Practices) per la registrazione di nuove sostanze ad impiego in campo agronomico e zootecnico o di sostanze impiegate nella produ-zione di alimenti funzionali.

Il focus sulla ricerca e, in par-ticolare, sull’applicazione delle nuove tecnologie per ampliare l’orizzonte dei controlli e miglio-rare nel contempo la sensibilità dei metodi, si raff orza con la costituzione recente di una uni-tà di Ricerca Analitica, un team di chimici analisti, impegnati a tempo pieno nello sviluppo di nuove tecniche e nella messa a punto di metodi per la ricerca di nuovi contaminanti.L’investimento in attività di ri-cerca è per Neotron una voce molto importante del budget annuale e diviene un aspetto che ne contraddistingue la stra-tegia competitiva nel mercato europeo della chimica analitica.

Neotron, chimica, ricerca e biotecnologie al servizio delle produzioni alimentariTra gli obiettivi, selezionare materie prime sicure e affi dabili

L’azienda modenese, da 30 anni nella fi liera alimentare

■ MERCATO / Acquisti consapevoli: si punta sull’etichetta alimentare

Tracciabilità, aumentano in Italia i consumatori attenti alla sicurezza, al gusto e al benessere dei cibi

Mai come oggi, il binomio cibo–salute si è posto con tanto rilievo all’attenzione

dell’opinione pubblica e, anzi, è diventato un criterio selettivo di molte famiglie nella scelta dei prodotti alimentari.Al giorno d’oggi, non ci sarebbe alcuna dif-fi coltà a fornire elementi essenziali, cioè di-rettamente le sostanze che ne costituiscono i principi nutrizionali, addirittura risparmian-do al nostro organismo la complessa laborio-sità dei processi digestivi. Tuttavia, le “pillole degli astronauti”, che 30 anni fa sembravano il futuro dell’alimenta-zione umana, sono rimaste un progetto “fan-tascientifi co” per l’alimentazione di massa. All’uomo, infatti, piace “perdere tempo” a tavola e assumere, mascherate nelle pietanze, quelle sostanze nutritive che, a livello essen-ziale sarebbero tanto simili a dei medicina-li. E, anzi, è tanto meglio se queste pietanze posseggono determinati parametri di sapore, profumo, colore… In questo modo, però, gli alimenti veicolano, oltre ai principi nutrizionali, anche altri tipi di sostanze, che possono non rispondere alle necessità di salute dell’organismo. La fi liera alimentare, dalla produzione al banco del su-permercato, è in grado ormai da molti anni di assicurare le caratteristiche organolettiche di un prodotto, che però richiede una serie di trattamenti e additivi necessari per la produ-zione e la conservazione. E proprio qui si im-posta il problema della qualità del prodotto. Conservanti, stabilizzanti, additivi di vario genere, organismi geneticamente modifi cati,

il “biologico” nelle colture e negli allevamenti, sono termini e concetti noti al vasto pubblico. Mai come oggi l’“etichetta” di una confezione alimentare è stata oggetto di attenzione e di considerazione da parte dell’utente. Diventa di vitale importanza, allora, la “trac-ciabilità” dell’alimento, cioè il monitoraggio del suo percorso dalla produzione fi no allo scaff ale del negozio. Perché il mercato ormai lo richiede sempre di più, certo; ma anche e soprattutto per con-sentire ai consumatori una scelta consapevole per la tutela della propria salute.

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16 EventiLunedì 27 Aprile 2009

Mucche al pascolo in provincia di Parma

Favorire una maggiore con-sapevolezza del processo di

costruzione dell’immagine di sé durante la crescita, favorire una rifl essione sui modelli culturali prevalenti nell’attuale “socie-tà dell’immagine”, sviluppare un pensiero critico rispetto ai modelli identitari veicolati dai media e favorire una cultura alternativa più rispettosa delle diversità. C’entra qualcosa con il cibo? Si direbbe di sì, se questi sono gli obiettivi dell’iniziativa proposta alle scuole dall’asses-sorato Agricoltura e Alimenta-zione della Provincia di Parma. L’Ente provinciale, che da di-versi anni collabora con alcune Amministrazioni Comunali e con le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado del terri-torio, promuove corsi di edu-cazione alimentare. L’intento è quello di far conoscere a tutti la complessità della fi liera ali-mentare “dal campo alla tavola”, con un itinerario che parte dalle materie prime per arrivare alle ricette. Solo così i futuri cittadi-ni potranno essere consapevoli di quello che hanno “in tavola” e potranno sviluppare un rap-porto di maggiore fi ducia con

gli alimenti. Educare al cibo signifi ca educare all’identità personale, perché il rapporto con l’alimento coinvolge gli stili di vita complessivi delle perso-ne, la loro sfera motivazionale, emozionale e relazionale. Trop-po spesso i ragazzi, per loro stessa ammissione, hanno un approccio al cibo da “fast food”, non si preoccupano aff atto di quello che stanno mangiando, né per l’aspetto organolettico e gustativo, né per quello nutri-zionale; inoltre, pochi hanno dimestichezza con la prepara-zione dei pasti: prevale la cul-tura del surgelato già pronto o della scatoletta “apri e gusta”. Se

i problemi col cibo esplodonosempre più spesso nell’adole-scenza, essi aff ondano le radicinella prima infanzia: quindi èopportuno aff rontarli già dal-le scuole materne. Nell’ambitodell’iniziativa sono previsti duelivelli di intervento: la forma-zione degli insegnanti e il lavorocon i ragazzi. Dopo anni di spe-rimentazione, ora l’Assessoratoprovinciale propone dei “labo-ratori del gusto”, che favorisco-no l’apprendimento di corretticomportamenti alimentari nonsolo attraverso le nozioni, per-ché è solo attraverso l’esperien-za che si sviluppa un compor-tamento.

A scuola di cibo: quando la formazione del cittadino passa attraverso l’educazione alimentareUn grande progetto dell’assessorato provinciale Agri-coltura e Alimentazione per le scuole di Parma

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17EventiLunedì 27 Aprile 2009

O così. O Pomì.

E pensare che c’è chi si complica la vita per renderla più interessante: sofi sticazioni, artifi ci, battaglie infi nite… A noi le cose vengono in modo naturale. Prendiamo i nostri pomodori, per esempio: selezioniamo i semi, li coltiviamo e in meno di cinque ore dalla raccolta, nasce Pomì. Così, senza bisogno di aggiungere altro.

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18 EventiLunedì 27 Aprile 2009

Il Gruppo Copaim è nato a seguito dell’acquisizione di

Musso Prodotti Alimentari (Leinì-To) e di Idea Mediterra-nea (Paternò-Ct), due aziende specializzate nella produzione di piatti pronti freschi, tipici e non, presenti principalmente nella distribuzione moderna delle rispettive aree di produzione. Copaim, con sede nella Ma-remma Toscana (Albinia–Gr), era già una della più importanti realtà del mercato italiano della gastronomia fresca: principale esportatore di gastronomia, le-ader nazionale di gastronomia a base vegetale (verdure gri-gliate e brasate, olive ricettate), grazie anche a un investimento fatto negli anni precedenti in un’azienda agricola in Puglia, La Chiavicella (Trinitapoli-Fg) dove, oltre a terreni per la coltivazione, è stato costruito uno stabilimento di prima tra-sformazione delle verdure. Raf-forzare la presenza dell’azienda in un mercato ancora molto frammentato, con la creazione di un polo della gastronomia fresca di qualità per il mercato interno ed estero è l’obiettivo che ha portato alla creazione di un gruppo sinergico, fatto da aziende complementari sia in termini di off erta che di merca-

ti. Tra le proposte dell’azienda, insalate di mare, verdure e olive ricettate prodotte ad Albinia (Gr); insalate di maionese, pri-mi e secondi piatti prodotti a Leinì (To); piatti pronti e snack tipici siciliani, tra cui gli aran-cini, prodotti a Paternò (Ct): un’off erta gastronomica unica sul mercato, completata da pa-sta fresca e formaggi pecorini, prodotti in altre due unità pro-duttive in Toscana. Il fatturato del gruppo nel 2008 è stato pari a circa 43 milioni di euro. Le vendite sono equamente ri-partite fra mercato interno ed estero, principalmente verso il canale della grande distribu-zione. In particolare, il settore Ricerca & Sviluppo è uno degli

asset principali nelle strategie del Gruppo. Ne è testimonian-za la collaborazione in atto da alcuni anni con il Cnr di Bari con cui è in essere un progetto di ricerca e sviluppo industria-le per la produzione di verdure funzionali. Piatti pronti freschi di alta qualità e alto contenuto di servizio continueranno ad essere la mission per il Gruppo, che intende investire ulterior-mente nella selezione accurata delle materie prime e degli in-gredienti e nella ricerca e svi-luppo di ricette in linea con le richieste del mercato, in parti-colare con il marchio consumer Ricette d’Autore.

www.copaim.itwww.ricettedautore.com

■ MERCATO/Il fatturato del Gruppo, nel 2008, è stato di circa 43 milioni di euro

Gastronomia fresca di qualità, il Gruppo Copaim va alla conquista del mercato interno ed estero

I carciofi alla griglia prodotti da Copaim

È titolato “Cibo buono da vivere” il giornale di

informazione e cultura ali-mentare della Provincia di Parma, curato dall’assesso-rato Agricoltura, alimenta-zione e attività produttive. Informazioni per i consu-matori, cultura alimentare e salute, sono solo alcuni degli argomenti della rivista, che si rivolge soprattutto alle fami-glie, con lo scopo di guidarle verso una maggiore consape-volezza nelle scelte alimentari. Ci sono almeno tre buoni mo-tivi che hanno guidato il pro-getto redazionale, spiega una nota stampa della Provincia. Primo, perché oggi il diritto del consumatore a un’alimen-tazione sana è preminente; secondo, perché oggi, nelle fa-miglie e nella comunità, que-ste scelte sembrano più diffi -cili; terzo, perché nel nostro territorio abbiamo importanti produzioni tipiche da tutela-re, che uniscono qualità e si-curezza in un unico concetto: cibo buono da vivere. Non è, però, solo questione di ma-terie prime: non basta saper scegliere i cibi, ma bisogna anche saperli combinare tra loro. E qui le cose si compli-cano, perché ci sono esigenze

alimentari a seconda dell’età, del tipo di lavoro, delle stagio-ni e dei diff erenti stili di vita. Alimentarsi correttamente di-viene allora la miglior forma di prevenzione delle malattie. Ma il cibo è anche piacere e a tavola si condivide l’amici-zia. Ci sono tante discussioni in merito ai cibi, ma su una cosa tutti sono d’accordo: la sicurezza alimentare è oggi più alta che nei decenni pas-sati. L’informazione alimen-tare può essere utile per tutti al fi ne di saper considerare in modo adeguato i rischi, che in campo biologico non sa-ranno mai uguali a zero. Non solo: in futuro l’informazio-ne sarà anche necessaria per

“consumare meno ambiente”,scegliendo quei cibi la cuiproduzione risulta maggior-mente in equilibrio con lanatura. Ma perché è propriola Provincia a fare un giornalesull’argomento? La risposta èsemplice: infatti, questo Enteha la responsabilità in campoalimentare, soprattutto in ter-mini di coordinamento delleattività agricole e agro–indu-striali. Non a caso c’è l’asses-sorato Agricoltura e sviluppoeconomico, che ultimamenteha dato vita a un tavolo diconcertazione sui program-mi di educazione alimentareinsieme al Comune di Parma,l’Ausl, l’Università e l’Uffi cioscolastico provinciale.

■ INIZIATIVE / Nasce un nuovo giornale di cultura e approfondimento della Provincia di Parma

“Cibo buono da vivere”, informazioni e notizie per maggior consapevolezza nelle scelte alimentari

La sede della Provincia di Parma

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19EventiLunedì 27 Aprile 2009

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20 EventiLunedì 27 Aprile 2009