Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative...

13
I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del venerdì precedente (salvo diversa indicazione). Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale. La settimana entrante Europa: la stima flash dei PMI di maggio dovrebbe in larga misura confermare i livelli di aprile dopo il diffuso miglioramento del mese scorso. A livello nazionale l’indice IFO tedesco dovrebbe segnare un nuovo, anche se modesto, miglioramento a 113,1 da 112,9 punti, mentre sono stabili le attese per l’INSEE francese. La seconda stima del PIL in Germania dovrebbe confermare l’accelerazione dell’output nel 1° trimestre a 0,6% t/t. Italia: le indagini di fiducia di maggio dovrebbero indicare una modesta correzione per il dato sui consumatori e una sostanziale conferma di quello per le imprese. A completare il quadro saranno le statistiche su ordini all’industria e fatturato di aprile. Risultati societari: Fincantieri. USA: il focus della settimana andrà alla pubblicazione dei verbali della riunione del FOMC di inizio maggio che dovrebbero confermare una valutazione positiva per lo scenario economico e potrebbero fornire nuove indicazioni riguardo la normalizzazione del bilancio da parte della Fed. La seconda stima del PIL del 1° trimestre dovrebbe lasciare spazio a una modesta revisione verso l’alto da 0,7% a 0,9% t/t ann., grazie a consumi e investimenti non residenziali più solidi. Le vendite di case esistenti dovrebbero registrare una correzione in aprile, pur rimanendo su un trend positivo nel medio periodo. La stima preliminare per gli ordini di beni durevoli dovrebbe invece conoscere una correzione sia per il dato aggregato che per le voci core in aprile. Risultati societari: Lowe's, Tiffany & Co., Costco Wholesale. Focus della settimana Il meeting OPEC dovrebbe decidere l'estensione dei tagli fino a marzo del 2018. Sale l'attesa per il meeting OPEC del prossimo 25 maggio, in un clima di cauto ottimismo viste le dichiarazioni di Arabia Saudita e Russia che avrebbero raggiunto un'intesa per promuovere il prolungamento del taglio della produzione del greggio fino a marzo 2018, innescando così il recupero dei prezzi. Le scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto il prezzo del Brent a +30%, prima che il forte sell-off di marzo, a causa del prepotente ritorno dei produttori di shale-oil statunitensi, innescasse i dubbi sul prolungamento e sulla efficacia dei tagli. Una riunione dagli esiti positivi, con un prolungamento degli attuali tagli di 1,8 milioni di barili al giorno, potrebbe spingere le quotazioni tra i 50 e i 55 dollari al barile, in linea col nostro scenario di previsione. Un taglio più significativo alle forniture (oltre cioè 1,8 milioni) è un'opzione che dipenderà dalla crescita delle forniture di greggio da parte dei non-OPEC e dalle stime sulla produzione futura di shale-oil. Di contro, una decisione debole del Cartello potrebbe vedere il petrolio scendere di nuovo a 40 dollari al barile. Settimana dei Mercati 22 maggio 2017 11:55 CET Data e ora di produzione 22 maggio 2017 12:05 CET Data e ora di prima diffusione Nota settimanale Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche Ricerca per investitori privati e PMI Team Retail Research Analisti Finanziari Produzione petrolifera dell’OPEC (migliaia di barili) e rispettive quote percentuali Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Transcript of Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative...

Page 1: Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto

I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del venerdì precedente (salvo diversa indicazione). Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale.

La settimana entrante

Europa: la stima flash dei PMI di maggio dovrebbe in larga misura confermare i livelli di aprile dopo il diffuso miglioramento del mese scorso. A livello nazionale l’indice IFO tedesco dovrebbe segnare un nuovo, anche se modesto, miglioramento a 113,1 da 112,9 punti, mentre sono stabili le attese per l’INSEE francese. La seconda stima del PIL in Germania dovrebbe confermare l’accelerazione dell’output nel 1° trimestre a 0,6% t/t.

Italia: le indagini di fiducia di maggio dovrebbero indicare una modesta correzione per il dato sui consumatori e una sostanziale conferma di quello per le imprese. A completare il quadro saranno le statistiche su ordini all’industria e fatturato di aprile. Risultati societari: Fincantieri.

USA: il focus della settimana andrà alla pubblicazione dei verbali della riunione del FOMC di inizio maggio che dovrebbero confermare una valutazione positiva per lo scenario economico e potrebbero fornire nuove indicazioni riguardo la normalizzazione del bilancio da parte della Fed. La seconda stima del PIL del 1° trimestre dovrebbe lasciare spazio a una modesta revisione verso l’alto da 0,7% a 0,9% t/t ann., grazie a consumi e investimenti non residenziali più solidi. Le vendite di case esistenti dovrebbero registrare una correzione in aprile, pur rimanendo su un trend positivo nel medio periodo. La stima preliminare per gli ordini di beni durevoli dovrebbe invece conoscere una correzione sia per il dato aggregato che per le voci core in aprile. Risultati societari: Lowe's, Tiffany & Co., Costco Wholesale.

Focus della settimana

Il meeting OPEC dovrebbe decidere l'estensione dei tagli fino a marzo del 2018. Sale l'attesa per il meeting OPEC del prossimo 25 maggio, in un clima di cauto ottimismo viste le dichiarazioni di Arabia Saudita e Russia che avrebbero raggiunto un'intesa per promuovere il prolungamento del taglio della produzione del greggio fino a marzo 2018, innescando così il recupero dei prezzi. Le scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto il prezzo del Brent a +30%, prima che il forte sell-off di marzo, a causa del prepotente ritorno dei produttori di shale-oil statunitensi, innescasse i dubbi sul prolungamento e sulla efficacia dei tagli. Una riunione dagli esiti positivi, con un prolungamento degli attuali tagli di 1,8 milioni di barili al giorno, potrebbe spingere le quotazioni tra i 50 e i 55 dollari al barile, in linea col nostro scenario di previsione. Un taglio più significativo alle forniture (oltre cioè 1,8 milioni) è un'opzione che dipenderà dalla crescita delle forniture di greggio da parte dei non-OPEC e dalle stime sulla produzione futura di shale-oil. Di contro, una decisione debole del Cartello potrebbe vedere il petrolio scendere di nuovo a 40 dollari al barile.

Settimana dei Mercati

22 maggio 2017 11:55 CET Data e ora di produzione

22 maggio 2017 12:05 CET Data e ora di prima diffusione

Nota settimanale

Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche

Ricerca per investitori privati e PMI

Team Retail Research Analisti Finanziari

Produzione petrolifera dell’OPEC (migliaia di barili) e rispettive quote percentuali

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Page 2: Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto

Settimana dei mercati 22 maggio 2017

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 2

Scenario macro

Area euro

Le stime finali confermano il PIL in crescita di 0,5% t/t nel 1° trimestre per la zona euro, in linea con il precedente, e il CPI in accelerazione da 1,5% a 1,9% a/a in aprile. Sale anche l’inflazione core (da 0,7% a 1,2%) sulla scia della componente servizi. In Germania, supera le previsioni l’indice di fiducia ZEW per la componente corrente ma non per quella prospettiva in maggio.

Inflazione e tasso di disoccupazione per la zona euro

Fonte: Bloomberg

Le minute della riunione di aprile della BCE confermano una linea cauta e prefigurano un atteggiamento paziente. Se infatti il bilancio dei rischi sullo scenario si sta muovendo verso un equilibrio più bilanciato, il giudizio nel comunicato non è variato e i rischi rimangono verso il basso. Alcuni membri del comitato hanno rilevato un miglioramento delle condizioni di crescita, giustificato dal buon tenore dei dati; d’altra parte rimane ancora “deludente” lo scenario d’inflazione, privo di tracce di un recupero della dinamica dei prezzi sottostanti. Più nello specifico, le minute hanno riconosciuto che “non ci sono stati aumenti significativi nella crescita dei salari” e, come conseguenza, si è optato per un atteggiamento ancora una volta paziente. Il Consiglio ha riconosciuto che “la strategia di comunicazione dovrebbe essere adeguata in maniera molto graduale e cauta”. I verbali scontano, come probabile, una revisione della guidance in giugno, anche se dovrebbe essere rimandata la discussione sull’uscita dalle misure non convenzionali. Il Consiglio si è mostrato preoccupato di evitare una restrizione improvvisa e non desiderata delle condizioni finanziarie, possibile conseguenza di variazioni, anche minime, della comunicazione.

Stati Uniti

Indicazioni miste giungono dal settore residenziale con l’indice di fiducia dei costruttori che aumenta in maggio e si conferma sopra la media a sei mesi. Correggono invece in modo inaspettato nuovi cantieri e permessi di costruzione in aprile, a segnalare un possibile rallentamento degli investimenti nel 2° trimestre. Sono positivi i dati sul mercato del lavoro.

Produzione industriale e indici di fiducia ISM

Fonte: Bloomberg

Segnali nel complesso incoraggianti giungono dai settori produttivi, a partire dai dati reali che registrano un aumento della produzione industriale dell’1% m/m ad aprile. L’indice segna una netta accelerazione dal +0,4% m/m di marzo, che è stato solo marginalmente rivisto al ribasso da 0,5% m/m. La variazione di aprile risulta la più ampia da febbraio 2014 anche se segue un trimestre molto volatile per via dell’influenza del clima sulle utility. L’aumento di aprile peraltro risulta diffuso e ampio in tutti i settori, con il manifatturiero che cresce dell’1% m/m dopo il -0,4% m/m di marzo e può contare su un forte recupero delle auto (da -3,6% a +5% m/m). Positive anche le voci relative a utility (+0,7% m/m) e settore estrattivo (+1,2% m/m). I dati danno un segnale positivo per l’entrata nel 2° trimestre in linea con le indagini di fiducia che hanno corretto rispetto ai massimi di inizio anno, ma rimangono su livelli coerenti con una crescita robusta.

Page 3: Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto

Settimana dei mercati 22 maggio 2017

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 3

Mercati Obbligazionari

Titoli di Stato

Settimana positiva per il debito governativo dell’area euro con flussi direzionati prevalentemente sui periferici. Il Btp a due anni chiude in area -0,25%, nuovo minino storico, mentre il decennale si ferma a 2,12%.

Performance dei titoli di stato dei principali paesi dell’area euro

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

In attesa dei prossimi appuntamenti delle Banche centrali, con BCE e Fed che si riuniranno rispettivamente l’8 e il 14 giugno, il settore dei governativi europei torna ad essere condizionato dall’evoluzione dello scenario politico globale. Il quadro politico statunitense si è decisamente complicato nel corso delle ultime sedute e se l’ipotesi di impeachment per Trump resta al momento molto improbabile, le accuse mosse al Presidente e ad alcuni suoi collaboratori potrebbero rallentare ulteriormente l’agenda proposta per le riforme. Nel frattempo, l’incertezza sullo scenario USA, anche di breve periodo, ha avuto un impatto importate sia sul mercato valutario (con un netto deprezzamento del dollaro) che su quello dei governativi. Infatti, hanno messo a segno una modesta flessione in termini di rendimento i Treasury, guidati probabilmente dalle rimodulazioni delle aspettative di crescita e di deficit in USA, ma i flussi più robusti si sono direzionati in Europa, in particolare sui periferici.

Corporate

In una settimana dominata dal rischio politico, sulla scia dei più recenti sviluppi del Russiagate, il credito europeo ha evidenziato un aumento degli spread (3-4%). La performance è stata negativa su entrambi i comparti, con gli HY che, malgrado il buon recupero di venerdì, hanno sottoperformato gli IG (-0,12% rispetto al -0,07% degli IG).

Volatilità implicita e dinamica degli spread sui titoli HY

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Fino a metà maggio, archiviati i timori dei mercati di una possibile vittoria della Le Pen alle presidenziali francesi, i titoli High Yield (HY) europei hanno evidenziato un deciso restringimento del premio al rischio, portatosi sui minimi dall’inizio del 2017. Come noto, i bond HY sono un asset class che incontra il favore degli investitori nelle fasi di aumento della propensione al rischio e tende a muoversi in maniera coerente rispetto alla dinamica dei listini. Appare importante sottolineare anche la significativa correlazione tra l’andamento degli spread e la volatilità degli indici azionari, sia in un orizzonte di medio periodo (0,87 da gennaio 2016 ad oggi) che sul lungo termine (0,80 da gennaio 2007; fonte Bloomberg). Poiché il rischio politico resterà un fattore di criticità dei prossimi mesi, con l'Europa chiamata ad affrontare molte sfide elettorali e l’amministrazione Trump in evidente difficoltà, i bond HY appaiono vulnerabili a fasi di correzione. L’ultima settimana ne ha fornita tangibile conferma.

Page 4: Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto

Settimana dei mercati 22 maggio 2017

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 4

Valute e Commodity

Cambi

Consolida l'euro anche se il dollaro registra un marginale recupero facendo scendere il cambio euro/dollaro sotto 1,12, malgrado le preoccupazioni che assediano l'amministrazione Trump.

Dollar Index (pesato per gli scambi commerciali) da inizio 2014

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Sulla debolezza del dollaro pesa ancora la crisi dell’Amministrazione Trump che ha subito un forte inasprimento a causa delle relazioni fra il Presidente americano e la Russia, a cui si somma una certa insofferenza del Presidente Trump di adattarsi al modo di operare che il suo ruolo implicherebbe. Il cambio euro/dollaro si è spinto fino a ridosso di 1,12 la scorsa ottava, anche grazie alle parole di Draghi sulla fine della crisi e sul ruolo della BCE. Ancora una volta il mercato ha interpretato come restrittive queste dichiarazioni, confermando il cambio di clima intorno all'Istituto europeo, visto sempre più in procinto di invertire la rotta, con evidente conseguenza sulla forza dell'euro che, a questo punto, si fa più concreta, anche nel breve-medio termine. Sempre l'inasprirsi della crisi Trump-Russia ha fatto risalire l'avversione al rischio che si è scaricata sullo yen, apprezzatosi nuovamente passando da 113 a 110 contro dollaro, per poi consolidare a 111. Gli sforzi di Governo e BoJ vengono quindi vanificati in poche sedute dal ritorno sugli asset rifugio.

Materie Prime

Prosegue il tono positivo sulle commodity nonostante le tensioni geopolitiche in essere. A spingere i comparti è la forza del petrolio, mosso al rialzo dalla prospettiva di una proroga fino a marzo 2018 dei tagli all'offerta OPEC. A contenere la risalita resta però l'aumento della produzione USA.

Trivelle attive in USA vs. WTI e Brent

Fonte: Bloomberg & Baker Hughes, elaborazioni Intesa Sanpaolo

Il forte rialzo di WTI e Brent delle scorse sedute si è innescato dopo che Russia e Arabia Saudita hanno ipotizzato che i tagli alla produzione possano venire estesi fino a marzo 2018, anticipando la posizione che verrà espressa a Vienna il 25 maggio. Rialzo che si è scaricato su tutti i comparti delle Materie Prime ad eccezione dei Metalli Industriali che sono scesi la scorsa ottava quando il mercato ha iniziato a dare per scontato un rialzo dei tassi da parte della Fed in giugno, e sono riaffiorati timori per la crescita in Cina, il principale consumatore di rame e alluminio. Confermiamo come la forza del comparto dipenda quasi esclusivamente dal ciclo produttivo cinese, driver basilare per gli Industriali. Se la vittoria di Macron alle elezioni presidenziali francesi ha permesso di scongiurare scenari peggiori per i mercati, indebolendo oro e argento in qualità di asset difensivi, la vicenda Trump-Russia rischia di sostenerli. Gli Agricoli restano deboli, ipotizziamo però che la recente flessione dei prezzi possa incentivare gli acquisti dettati dalle basse quotazioni.

Page 5: Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto

Settimana dei mercati 22 maggio 2017

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 5

Mercati Azionari

Area euro

L'azionario europeo recupera timidamente, dopo aver segnato la peggiore settimana in sei mesi con perdite legate ai timori sul piano di stimolo per l'economia americana, voluto dal presidente Trump. Negli USA sta emergendo un inedito rischio politico proprio ora che, dopo le elezioni in Francia, si è ridimensionato in Europa. Nel contempo proseguono i flussi di notizie positivi sul fronte dei risultati societari che nella maggior parte dei casi superano le stime di consenso, così come le operazioni straordinarie di M&A mantengono invariata la migliore performance europea da inizio anno rispetto ai principali mercati internazionali.

Andamento indice Euro Stoxx, Utility e Auto

Nota: 02.01.2016 = base 100. Fonte: Bloomberg

Sugli indici azionari domestici pesa lo stacco dei dividendi; l’indice FTSE Mib è penalizzato dai numerosi stacchi di cedola: sono, infatti, ben 20 le società quotate sul paniere principale di Piazza Affari a trattare ex-dividendo con un impatto complessivo sull'indice dell'1,54%. A livello settoriale europeo la migliore performance settimanale è stata registrata dal comparto Utility che oltre ai buoni risultati trimestrali evidenzia un rinnovato interesse per le operazioni straordinarie di fusione e acquisizione; in particolare sul fronte franco-tedesco. Anche il comparto Energetico risulta premiato dal rimbalzo del prezzo del petrolio. Al meeting OPEC è, infatti, atteso un prolungamento dei tagli alla produzione. Prese di beneficio invece colpiscono i settori Farmaceutico, Finanziario e le Auto. Queste ultime coinvolte ancora nelle inchieste sulle emissioni inquinanti. Gli indici azionari europei guardano inoltre alla riunione dell'Eurogruppo, con l'accordo sulla Grecia da ratificare per far scattare la nuova tranche di finanziamenti.

Stati Uniti

I principali indici tornano ad approssimarsi ai livelli storici, dopo la peggiore flessione dallo scorso settembre registrata in conseguenza dell’acuirsi del rischio impeachment nei confronti del presidente Trump. A preoccupare i mercati sono soprattutto riflessi negativi sull’execution della nuova politica fiscale abbozzata dalla stessa Amministrazione statunitense, su cui i listini hanno costruito i rialzi dal giorno delle elezioni.

Andamento indice S&P500, Eurostoxx e FTSEMIB

Nota: 02.01.2016. Fonte: Bloomberg

A livello settoriale, i timori sul fronte politico interno hanno sostenuto un processo di fly to quality a favore dei titoli governativi statunitensi. Situazione che ha compresso i rendimenti di mercato, sostenendo in tal modo i comparti come le Utility e l’Immobiliare, maggiormente sensibili ai movimenti dei tassi di interesse. Prosegue la forza relativa di breve dell’Energia, in scia al recupero del prezzo del petrolio; l’annuncio da parte dell’Arabia Saudita e della Russia a prolungare gli accordi sul taglio della produzione oltre le attese ha garantito i rialzi delle quotazioni dai minimi di inizio mese. Di contro, maggiori prese di beneficio interessano il Tecnologico, soprattutto per quanto riguarda i segmenti hardware e dei servizi IT, con quest’ultimo penalizzato dai deboli risultati riportati da Cisco Systems. D’altro canto, proseguono gli acquisti sui semiconduttori, che si confermano come uno dei settori da inizio anno.

70

80

90

100

110

120

130

gen-16 apr-16 lug-16 ott-16 gen-17 apr-17

S&P500EurostoxxFTSEMIB

Page 6: Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto

Settimana dei mercati 22 maggio 2017

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 6

Analisi tecnica

FTSEMIB

FTSEMIB – grafico settimanale Livelli tecnici

Resistenze Supporti 21.418 18.110-18.060 21.194 17.729

20.930-20.983 17.631-17.533 20.506 17.220-17.197 20.383 16.587-16.514 19.995 15.840-15.773 19.770 15.406 19.580 14.901

19.305-19.360 14.516 19.216 13.204-13.114

18.943-18.960 12.295 18.828

Fonte: Bloomberg Nota: valori in grassetto identificano livelli di forte valenza

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Stoxx 600

Stoxx 600 – grafico settimanale Livelli tecnici

Resistenze Supporti 409-410 333-332 404,5 329-327

399-400 318 391-393 315-312

302 380-382 295 372-376 274 365-369 263-262 358-360 250-249 349-352 233 346-347

343

Fonte: Bloomberg Nota: valori in grassetto identificano livelli di forte valenza

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

S&P500

S&P500 – grafico settimanale Livelli tecnici

Resistenze Supporti 2.132-2.134,7 2.022 2.114-2.116 2.006-2.005

2.104 1.977-1.968 2.090-2.093 1.937-1.931 2.077-2.081 1.891 2.061-2.062 1.871-1.864

2.056 1.833 1.812-1.810 1.752 1.737 1.692

Fonte: Bloomberg Nota: valori in grassetto identificano livelli di forte valenza

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Page 7: Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto

Settimana dei mercati 22 maggio 2017

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 7

Gli appuntamenti della settimana entrante

Calendario mercati italiani Data Evento Società/Dati macroeconomici Stima Preced.Lunedì 22 Risultati societari - Martedì 23 Risultati societari - Mercoledì 24 Risultati societari - Giovedì 25 Dati Macro (•) Ordini all'industria m/m (%) di aprile - 5,3 (•) Ordini all'industria a/a (%) di aprile - 7,8 (•) Fatturato industriale m/m (%) di aprile - 2,0 (•) Fatturato industriale a/a (%) di aprile - 4,6 Risultati societari - Venerdì 26 Dati Macro (•) Indice di fiducia dei consumatori di maggio 107,0 107,5 (•) Fiducia delle imprese di maggio 108,0 107,9 Risultati societari Fincantieri

Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza

Page 8: Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto

Settimana dei mercati 22 maggio 2017

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 8

Calendario mercati esteri Data Paese Società/Dati macroeconomici Stima Preced.Lunedì 22 Giappone (*) (•) Bilancia commerciale (miliardi di yen) di aprile 97,6 259,6 Risultati Europa - Risultati USA - Martedì 23 Area Euro (••) PMI Manifattura di maggio, stima flash 56,5 56,7 (••) PMI Servizi di maggio, stima flash 56,4 56,4 (••) PMI Composito di maggio, stima flash 56,7 56,8 Germania (••) PMI Manifattura di maggio, stima flash 58,0 58,2 (••) PMI Servizi di maggio, stima flash 55,5 55,4 (•••) Indice IFO di maggio 113,1 112,9 (•••) Indice IFO situazione corrente di maggio 121,0 121,1 (•••) Indice IFO aspettative tra 6 mesi di maggio 105,4 105,2 (•••) PIL t/t (%) del 1° trimestre, stima finale 0,6 0,6 (•••) PIL a/a (%) del 1° trimestre, stima finale 1,7 1,7 Francia (••) PMI Manifattura di maggio, stima flash 55,2 55,1 (••) PMI Servizi di maggio, stima flash 56,7 56,7 (•) Fiducia delle imprese di maggio 108 108 Aspettative per la propria impresa di maggio - 14 Giappone (••) Ordini di componentistica industriale a/a (%) di aprile, finale - 34,7 (•) Vendite al dettaglio a/a (%) di aprile - -0,9 (•) Indice attività industriale m/m (%) di marzo -0,5 0,7 Risultati Europa - Risultati USA - Mercoledì 24 USA (••) Vendite di case esistenti (milioni, annualizzato) di aprile 5,7 5,7 (••) Vendite di case esistenti m/m (%) di aprile -1,1 4,4 Giappone (••) Indicatore anticipatore di marzo, finale - 105,5 Risultati Europa - Risultati USA Lowe's, Tiffany & Co. Giovedì 25 Regno Unito (••) PIL t/t (%) del 1° trimestre, seconda stima 0,3 0,3 (••) PIL a/a (%) del 1° trimestre, seconda stima 2,1 2,1 USA (••) Nuovi sussidi di disoccupazione (migliaia di unità), settimanale 238 232 (••) Sussidi di disoccupazione continuativi (migliaia di unità), settimanale 1.925 1.898 Risultati Europa - Risultati USA Costco Wholesale Venerdì 26 USA (•) Indice Università del Michigan di maggio, finale 97,5 97,7 (•••) PIL t/t annualizzato (%) del 1° trimestre, seconda stima 0,9 0,7 (••) Consumi privati t/t ann. (%) del 1° trimestre, seconda stima 0,4 0,3 (•) Deflatore del PIL t/t ann. (%) del 1° trimestre, seconda stima 2,3 2,3 (•) Deflatore consumi t/t annualizzato (%) del 1° trimestre, seconda stima 2,0 2,0 (••) Ordini di beni durevoli m/m (%) di aprile, preliminare -1,5 1,7 (••) Ordini di beni durevoli esclusi trasporti m/m (%) di aprile, preliminare 0,4 0,8 Giappone (•) CPI Tokyo a/a (%) di marzo 0,0 -0,1 (••) CPI a/a (%) di aprile 0,4 0,2 Risultati Europa - Risultati USA -

Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza

Page 9: Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto

Settimana dei mercati 22 maggio 2017

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 9

Performance delle principali asset class

Principali indici azionari economie avanzate (var. %) Principali indici azionari economie emergenti (var. %)

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Azionario (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio annoMSCI -0,4 2,9 15,5 8,2MSCI - Energia -0,1 1,9 5,5 -6,4MSCI - Materiali 0,3 1,5 21,0 7,0MSCI - Industriali -0,3 2,6 18,5 9,4MSCI – Beni di consumo durevoli -0,3 2,4 15,9 9,8MSCI – Beni di consumo non durevoli 0,9 3,4 7,3 10,5MSCI - Farmaceutico -0,6 3,8 7,6 10,8MSCI - Servizi Finanziari -1,3 2,1 21,7 4,2MSCI - Tecnologico -1,0 5,0 33,0 17,2MSCI - Telecom 0,9 1,7 -1,3 0,2MSCI - Utility 1,0 3,1 7,0 9,2Stoxx 600 -1,2 3,5 15,8 8,3Eurostoxx 300 -1,6 4,4 21,2 9,9Stoxx Small 200 -1,5 2,3 16,5 11,7FTSE MIB -1,9 7,9 19,6 10,7CAC 40 -1,8 5,2 22,2 9,4DAX -1,4 4,8 27,3 10,0FTSE 100 0,5 5,3 21,7 4,9S&P 500 -0,4 1,4 16,1 6,4Nikkei 225 -1,0 5,7 17,6 3,0Bovespa -8,2 -1,8 26,0 4,0Hang Seng China Enterprise 0,1 5,6 27,9 15,4Micex -2,7 0,3 3,1 -12,7Sensex 0,8 4,1 20,8 14,8FTSE/JSE Africa All Share 0,8 4,3 3,5 7,5Indice BRIC -2,5 2,4 28,7 14,2Emergenti MSCI -1,4 3,5 26,8 15,5Emergenti - MSCI Est Europa -1,7 3,1 22,5 1,5Emergenti - MSCI America Latina -7,4 -3,3 21,1 7,6

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Page 10: Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto

Settimana dei mercati 22 maggio 2017

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 10

Principali indici obbligazionari economie avanzate (var. %) Principali indici obbligazionari corporate ed emergenti (var. %)

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Obbligazionario (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio annoGovernativi area euro 0,4 0,2 -0,3 -0,6Governativi area euro breve termine (1 - 3 anni) 0,0 0,1 0,0 -0,2Governativi area euro medio termine (3 - 7 anni) 0,3 0,4 0,5 0,1Governativi area euro lungo termine (+7 anni) 0,6 0,1 -1,0 -1,3Governativi area euro - core 0,1 -0,3 -0,9 -1,0Governativi area euro - periferici 0,6 1,1 1,8 0,8Governativi Italia 0,7 1,0 -1,2 -0,9Governativi Italia breve termine 0,1 0,3 0,3 0,1Governativi Italia medio termine 0,5 0,9 0,2 0,1Governativi Italia lungo termine 1,2 1,4 -3,0 -2,1Obbligazioni Corporate 0,0 0,1 2,7 0,8Obbligazioni Corporate Investment Grade 0,0 0,0 1,9 0,3Obbligazioni Corporate High Yield -0,1 0,9 7,6 2,4Obbligazioni Paesi Emergenti USD 0,1 0,7 9,6 5,9Obbligazioni Paesi Emergenti EUR 0,0 0,3 4,7 2,1Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - America Latina -0,1 0,6 7,7 4,1Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - Est Europa 0,0 0,2 3,5 1,3

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Page 11: Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto

Settimana dei mercati 22 maggio 2017

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 11

Principali valute (var. %) Principali materie prime (var. %)

Note: un numero positivo indica un rafforzamento mentre un numero negativo indica un indebolimento della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Valute e materie prime (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio annoEUR/USD 1,8 3,1 -0,3 6,3EUR/JPY 0,3 -4,2 -1,4 -1,1EUR/GBP -1,3 -1,5 -10,1 -0,9EUR/ZAR -2,0 -4,3 19,5 -2,0EUR/AUD -1,3 -4,3 3,7 -2,6EUR/NZD -0,7 -3,8 3,1 -5,7EUR/CAD -0,8 -3,0 -2,5 -6,4EUR/TRY -2,4 -2,8 -15,9 -7,1WTI 3,7 2,1 6,1 -5,7Brent 4,1 3,8 10,8 -5,0Oro 2,1 -2,5 0,2 9,0Argento 1,3 -6,1 1,5 4,9Grano 3,6 8,3 -6,3 7,5Mais 1,8 4,9 -5,1 6,4Rame 1,2 1,0 24,1 2,6Alluminio 1,9 0,5 25,6 14,7

Per le valute le performance indicano il rafforzamento (numero positivo) o indebolimento (numero negativo) della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Page 12: Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto

Settimana dei mercati 22 maggio 2017

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 12

Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto, italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.

Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo svolgimento dell’attività di investimento appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.

Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito.

I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters).

Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse.

Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi.

Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le persone ad essi strettamente legate possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti.

Il presente documento è pubblicato con cadenza settimanale: il precedente report è stato distribuito in data 15.05.2017.

Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, è rivolto esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso i siti internet di Banca IMI (http://www.bancaimi.prodottiequotazioni.com/Studi-e-Ricerche) e di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com) nella sezione Risparmio-Mercati. La pubblicazione al pubblico su tali siti viene segnalata tramite il canale aziendale social Twitter @intesasanpaolo https://twitter.com/intesasanpaolo .

L’elenco di tutte le raccomandazioni su qualsiasi strumento finanziario o emittente prodotte dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e diffuse nei 12 mesi precedenti è disponibile sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_elenco_raccomandazioni.jsp.

Page 13: Settimana dei mercati 22052017.docxIntesaSanpaolo · scelte dell’OPEC e della Russia, relative all'ultima riunione di fine 2016 (-1,8 milioni di barili al giorno), avevano spinto

Settimana dei mercati 22 maggio 2017

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 13

Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse

Intesa Sanpaolo S.p.A. e le altre società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo (di seguito anche solo “Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo”) si sono dotate del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231” (disponibile in versione integrale sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo: http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/governance/ita_wp_governance.jsp, ed in versione sintetica all’indirizzo: https://www.bancaimi.com/bancaimi/chisiamo/documentazione/mifid.html) che, in conformità alle normative italiane vigenti ed alle migliori pratiche internazionali, include, tra le altre, misure organizzative e procedurali per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse, ivi compresi adeguati meccanismi di separatezza organizzativa, noti come Barriere informative, atti a prevenire un utilizzo illecito di dette informazioni nonché a evitare che gli eventuali conflitti di interesse che possono insorgere, vista la vasta gamma di attività svolte dal Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, incidano negativamente sugli interessi della clientela.

In particolare, l’esplicitazione degli interessi e le misure poste in essere per la gestione dei conflitti di interesse – facendo riferimento a quanto prescritto agli articoli 69-quater e 69-quinquies del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14.05.1999 e successive modifiche ed integrazioni, all'articolo 24 della " Disciplina dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative società di gestione” emanato da Consob e Banca d'Italia, al FINRA Rule 2241 e NYSE Rule 472, così come FCA Conduct of Business Sourcebook regole COBS 12.4.9 e COBS 12.4.10 - tra il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo e gli Emittenti di strumenti finanziari, e le loro società del gruppo, nelle raccomandazioni prodotte dagli analisti di Intesa Sanpaolo sono disponibili nelle "Regole per Studi e Ricerche" e nell'estratto del "Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse", pubblicato sul sito internet di Intesa Sanpaolo S.p.A.

Sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti_mad.jsp è presente l’archivio dei conflitti di interesse del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo.

Banca IMI S.p.A., una delle società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, agisce come market maker nei mercati all'ingrosso per i titoli di Stato dei principali Paesi europei e ricopre il ruolo di Specialista in titoli di Stato, o similare, per i titoli emessi dalla Repubblica d'Italia, dalla Repubblica Federale di Germania, dalla Repubblica Ellenica, dal Meccanismo Europeo di Stabilità e dal Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria.

Certificazione degli analisti

Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, i cui nomi e ruoli sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che:

(a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti;

(b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse.

Altre indicazioni

1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento.

2. Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento.

3. Sette degli analisti del Team Retail Research (Paolo Guida, Ester Brizzolara, Laura Carozza, Piero Toia, Fulvia Risso, Mario Romani, Serena Marchesi) sono soci AIAF.

4. Gli analisti citati non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking.

Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Intesa Sanpaolo.

Chi riceve il presente documento è obbligato ad uniformarsi alle indicazioni sopra riportate.

Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Paolo Guida Analista Azionario Analista Obbligazionario Ester Brizzolara Serena Marchesi Laura Carozza Fulvia Risso Piero Toia Cecilia Barazzetta Analista Valute e Materie prime Mario Romani

Editing: Monica Bosi, Sonia Papandrea