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I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del venerdì precedente (salvo diversa indicazione). Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale. La settimana entrante Europa: dai dati di produzione industriale di settembre potrebbe emergere dei cali in Germania e in Francia. Le vendite al dettaglio in area euro sono attese in modesta crescita. Risultati societari: Crédit Agricole; AstraZeneca; Deutsche Telekom; Siemens; Société Générale; Allianz. Italia: gli indici PMI dei servizi e composito relativi al mese di ottobre sono previsti in calo ma dovrebbero restare in territorio espansivo. Risultati societari: Ferrari; Campari; Enel; Finecobank; Intesa Sanpaolo; Seat Pagine Gialle; Snam; Brembo; CNH Industrial; Maire Tecnimont; UBI; UniCredit; ACEA; Azimut; Banca Popolare Emilia Romagna; D'Amico International Shipping; Fincantieri; Assicurazioni Generali; Leonardo Finmeccanica; Poste Italiane; Salvatore Ferragamo; Telecom Italia; Atlantia; Banca Monte dei Paschi di Siena; Societa Cattolica di Assicurazioni; RCS MediaGroup; Terna; Unipol. USA: il 6 novembre si tengono le elezioni di midterm che potrebbero modificare gli equilibri di maggioranza all’interno del Congresso. L’indice ISM non-manifatturiero di è previsto in lieve flessione ma dovrebbe restare su livelli ampiamente espansivi. Risultati societari: QUALCOMM; Walt Disney. Focus della settimana Non sono attese novità dalla riunione della Federal Reserve di novembre. La riunione del FOMC dovrebbe concludersi senza novità, con un Comunicato quasi identico a quello di settembre sia nella valutazione congiunturale e dei rischi, sia nelle indicazioni per i tassi. In assenza di conferenza stampa, eventuali nuove informazioni emergeranno con i verbali, in pubblicazione il 29 novembre. Il FOMC ha diversi temi caldi su cui deve costruire il consenso riguardo ai due strumenti di policy, tassi e bilancio. Per quanto riguarda i tassi, ci sono due punti centrali: il sentiero dei rialzi e il passaggio in territorio restrittivo, e la comunicazione. A questi si aggiunge il problema operativo riguardo alla persistente deviazione del tasso effettivo dei fed funds verso l’estremo superiore dell’intervallo obiettivo. Sul bilancio, il programma di riduzione dell’attivo è in atto da ottobre 2017 e dovrebbe proseguire nel 2019. Da quando è iniziata la riduzione dei reinvestimenti, un anno fa, il FOMC non ha riconsiderato la questione del punto di arrivo della riduzione del bilancio e del livello ottimale delle riserve. Il Comitato dovrà tornare a discuterne nelle prossime riunioni, se non già a novembre, ora che la politica dei tassi è ben avviata sulla strada della normalizzazione. Settimana dei Mercati 5 novembre 2018 12:23 CET Data e ora di produzione 5 novembre 2018 12:30 CET Data e ora di prima diffusione Nota settimanale Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche Ricerca per investitori privati e PMI Team Retail Research Analisti Finanziari USA: fed funds Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del venerdì precedente (salvo diversa indicazione). Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale.

La settimana entrante

Europa: dai dati di produzione industriale di settembre potrebbe emergere dei cali in Germania e in Francia. Le vendite al dettaglio in area euro sono attese in modesta crescita. Risultati societari: Crédit Agricole; AstraZeneca; Deutsche Telekom; Siemens; Société Générale; Allianz.

Italia: gli indici PMI dei servizi e composito relativi al mese di ottobre sono previsti in calo ma dovrebbero restare in territorio espansivo. Risultati societari: Ferrari; Campari; Enel; Finecobank; Intesa Sanpaolo; Seat Pagine Gialle; Snam; Brembo; CNH Industrial; Maire Tecnimont; UBI; UniCredit; ACEA; Azimut; Banca Popolare Emilia Romagna; D'Amico International Shipping; Fincantieri; Assicurazioni Generali; Leonardo Finmeccanica; Poste Italiane; Salvatore Ferragamo; Telecom Italia; Atlantia; Banca Monte dei Paschi di Siena; Societa Cattolica di Assicurazioni; RCS MediaGroup; Terna; Unipol.

USA: il 6 novembre si tengono le elezioni di midterm che potrebbero modificare gli equilibri di maggioranza all’interno del Congresso. L’indice ISM non-manifatturiero di è previsto in lieve flessione ma dovrebbe restare su livelli ampiamente espansivi. Risultati societari: QUALCOMM; Walt Disney.

Focus della settimana

Non sono attese novità dalla riunione della Federal Reserve di novembre. La riunione del FOMC dovrebbe concludersi senza novità, con un Comunicato quasi identico a quello di settembre sia nella valutazione congiunturale e dei rischi, sia nelle indicazioni per i tassi. In assenza di conferenza stampa, eventuali nuove informazioni emergeranno con i verbali, in pubblicazione il 29 novembre. Il FOMC ha diversi temi caldi su cui deve costruire il consenso riguardo ai due strumenti di policy, tassi e bilancio. Per quanto riguarda i tassi, ci sono due punti centrali: il sentiero dei rialzi e il passaggio in territorio restrittivo, e la comunicazione. A questi si aggiunge il problema operativo riguardo alla persistente deviazione del tasso effettivo dei fed funds verso l’estremo superiore dell’intervallo obiettivo. Sul bilancio, il programma di riduzione dell’attivo è in atto da ottobre 2017 e dovrebbe proseguire nel 2019. Da quando è iniziata la riduzione dei reinvestimenti, un anno fa, il FOMC non ha riconsiderato la questione del punto di arrivo della riduzione del bilancio e del livello ottimale delle riserve. Il Comitato dovrà tornare a discuterne nelle prossime riunioni, se non già a novembre, ora che la politica dei tassi è ben avviata sulla strada della normalizzazione.

Settimana dei Mercati

5 novembre 2018 12:23 CET Data e ora di produzione

5 novembre 2018 12:30 CET Data e ora di prima diffusione

Nota settimanale

Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche

Ricerca per investitori privati e PMI

Team Retail Research Analisti Finanziari

USA: fed funds

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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Settimana dei mercati 5 novembre 2018

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 2

Scenario macro

Area euro

Le stime di crescita del PIL per il 3° trimestre del 2018 sono risultate nel complesso inferiori alle attese. Il PIL francese è risultato in accelerazione a 0,4% t/t da 0,2% t/t del trimestre precedente, contro attese per una crescita a 0,5% t/t. Per l’area euro si registra un rallentamento a 0,2% t/t da 0,4% t/tm, anziché un ritmo costante a cui puntavano le previsioni di consenso.

Italia: crescita del PIL e indici di fiducia ISTAT

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

I dati sulla crescita in Italia delineano un PIL invariato nel 3° trimestre, dopo essere cresciuto di 0,2% t/t nei tre mesi precedenti. Il dato è risultato di due decimi inferiore alle aspettative di mercato e rappresenta la prima stagnazione dal 4° trimestre del 2014. La crescita annua è rallentata a 0,8% da 1,2% precedente, ai minimi da oltre tre anni. Il dettaglio per le componenti non è ancora noto, ma l’ISTAT ha comunicato che il dato è il risultato di una espansione del valore aggiunto nei servizi e nell’agricoltura a fronte di un continuo arretramento nell’industria. Inoltre, sia la domanda domestica che il commercio estero hanno dato un contributo nullo all’attività economica nel trimestre. Ci aspettiamo ci sia stato un recupero dei consumi controbilanciato dal calo degli investimenti dopo l’impennata del trimestre precedente, mentre dubbio è il ruolo delle scorte. Occorrerebbe una accelerazione molto forte nei mesi finali dell’anno (ad almeno 0,4% t/t) per avere un consuntivo 2018 superiore all’1%.

Stati Uniti

Il deflatore PCE core resta stabile al 2% a/a, dando supporto all’opinione della Fed di modeste pressioni dai prezzi nonostante la continua riduzione delle risorse inutilizzate. La fiducia dei consumatori del Conference Board è salita ad ottobre a 137,9 da 135,3 di settembre. Malgrado la volatilità dei mercati il mercato del lavoro ha sostenuto la fiducia a livelli molto elevati.

USA: mercato del lavoro

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Negli Stati Uniti l’employment report di ottobre conferma la solidità del mercato del lavoro. Nel mese appena trascorso sono stati creati 250mila nuovi posti di lavoro (prev. 134mila) dopo i 118mila di settembre (dato rivisto al ribasso da 134mila). L’incremento occupazionale è diffuso a tutti i maggiori settori, con il manifatturiero che registra una crescita di 32mila unità, dai 18mila di settembre. Il tasso di disoccupazione resta pressoché invariato a 3,7%. Ritorna ad aumentare il tasso di partecipazione che sale a 62,9% da 62,7% precedente, ma rimane all’interno della ristretta fascia di oscillazione vista durante l’anno. I salari orari crescono, in linea con le attese, a 3,1% a/a da 2,8% di settembre. Nel complesso, i payrolls di ottobre non portano sostanziali modifiche allo scenario supportando il proseguimento del percorso di graduale rialzo dei tassi segnalato dalla Fed, il prossimo previsto per la riunione di dicembre.

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Settimana dei mercati 5 novembre 2018

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Mercati Obbligazionari

Titoli di Stato

Settimana ancora volatile ma nel complesso positiva per i BTP, in un contesto di prevalenza di vendite sul resto del settore europeo. Sulla curva italiana il rendimento a due anni si ferma a 0,84% (-24pb rispetto all’ottava precedente) e quello a 10 anni a 3,31% (-13pb). Performance dei titoli di stato pei principali paesi dell’area euro

Note: indici total return Barclays Bloomberg. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

La scorsa ottava è stata condizionata da una ripresa della propensione al rischio, guidata dal mercato statunitense per il quale continuano ad uscire dati decisamente robusti. L’incremento dei tassi USA ha portato con sé anche un rialzo dei rendimenti sul comparto core europeo. In questo contesto i BTP sono riusciti a mettere a segno un parziale recupero approfittando sia della diffusa ricerca di extrarendimento tra gli operatori di mercato sia del momento di calma sulla trattativa tra Roma a la UE circa la manovra 2019. In questo senso il dibattito potrebbe tornare ad intensificarsi nei prossimi giorni, con le riunioni di Ecofin e Eurogruppo e un probabile vertice dell’esecutivo per delineare i termini del confronto con l’UE. Il ministro Tria, che si è impegnato a rispondere entro il 13 novembre ai rilievi UE, dovrebbe portare avanti la sua linea secondo cui il deficit/PIL al 2,4% va considerato un tetto massimo e il deficit effettivo potrebbe essere più basso.

Corporate

In un clima di discreto appetito per il rischio, il comparto del credito ha chiuso la settimana con una dinamica divergente tra IG (-0,2%) e HY (+0,3%), anche se il bilancio del mese di ottobre conferma la forza relativa dei titoli di migliore qualità creditizia. Banche europee: Itraxx Finanziario Senior e Subordinato (dati in pb)

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Il 2 novembre l’EBA ha pubblicato i risultati degli stress test sulle maggiori banche europee. Sono state esaminate 48 banche, i cui attivi costituiscono circa il 70% degli asset dell’industria bancaria europea. Per l’Italia sono stati inclusi nell’esercizio Banco BPM, Intesa Sanpaolo, Unicredit e UBI Banca. Nel complesso, le banche europee hanno mostrato una buona capacità di tenuta a fronte delle condizioni di stress ipotizzate nello scenario avverso, e i risultati confermano il generale miglioramento della solidità del sistema bancario europeo. Le 33 banche direttamente vigilate dalla BCE hanno evidenziato un CET1 medio del 13,7%, rispetto al 12,2% del 2016. Nello scenario avverso la riduzione del CET1 medio è risultata pari a 380pb, dai 330pb del 2016. Per le banche italiane la riduzione media ponderata del CET1 ratio nello scenario avverso è pari a 390pb, un esito assolutamente allineato con quello medio delle banche incluse nel campione. Malgrado le indicazioni emerse dallo stress test siano state nel complesso soddisfacenti, l’evoluzione dello scenario di finanza pubblica e le eventuali tensioni sui titoli di stato domestici rappresenteranno nei prossimi mesi il principale fattore che guiderà la valutazione delle banche italiane e il premio al rischio sui bond sia senior che subordinati.

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Settimana dei mercati 5 novembre 2018

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Valute e Commodity

Cambi

Sul dollaro prevale l’attesa non tanto per la riunione Fed di giovedì quanto per l’esito delle elezioni midterm USA. Gli elettori americani si recheranno domani alle urne per il voto di rinnovo di parte del Congresso. I sondaggi danno i Repubblicani come probabili detentori della la maggioranza al Senato, mentre la Camera dovrebbe essere ad appannaggio dei Democratici.

Dollar Index (scambi commerciali) da inizio 2014, tasso Fed e T-Notes 10A

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Il dollaro resta forte nei confronti delle principali valute, sostenuto dalle previsioni di ulteriori rialzi dei tassi USA ma non nella riunione Fed in programma per l’8 novembre. A questo quadro si somma l'attesa per le elezioni di midterm USA e il rasserenarsi del clima sulle materie prime, vista la telefonata fra Trump e il Presidente cinese, questo nonostante l’avvio dell'embargo all'Iran. Sul fronte giapponese, il governatore BoJ, Kuroda, ha escluso l'ipotesi di un aumento dei tassi nel breve termine, aspetto che consente allo yen di restare sopra 113 nei confronti del dollaro USA. Infine, la sterlina prosegue la sua marcia rialzista dopo che l’UE ha accettato l'ipotesi di Londra di non istituire un confine fisico fra le due Irlande. Fattore che da un lato lascia inalterati i rapporti doganali fra il Regno Unito e l’UE, dall'altro evita al Governo della May di violare uno dei punti (l'assenza di un confine fra le due Irlande) dell'accordo con le fazioni armate dell'indipendentismo irlandese, tematica da sempre al centro della trattativa con l'Unione e su cui la May non intendeva transigere. La BoE è rimasta ferma la scorsa settimana in attesa dei prossimi sviluppi sulla Brexit.

Materie Prime

Clima più sereno sulle Commodity dopo il disgelo tra USA e Cina. La telefonata fra tra i presidenti Xi Jinping e Trump ha riaperto il dialogo con l’obiettivo di risolvere una situazione che non solo danneggiava le due economie ma stava avendo riflessi recessivi su tutto il commercio.

WTI, Brent, Oro, Argento, Frumento e Rame (da luglio 2015)

Fonte: Bloomberg ed elaborazioni Intesa Sanpaolo

Energia: Outlook Neutrale, quotazioni in marginale ribasso, prevale l’attesa. Entrano in vigore oggi le sanzioni degli Stati Uniti nei confronti dell'Iran per il programma nucleare. Come risultava intuibile, l'insieme delle norme di embargo, molto farraginose e imprecise, rischia di non imporre un'effettiva riduzione della produzione iraniana sul mercato. Metalli Preziosi: Outlook Moderatamente Positivo sul comparto. Il recupero dei Preziosi in atto deriva dalla forte avversione al rischio sui mercati delle ultime settimane. Metalli Industriali: Outlook Moderatamente Positivo ma permangono dubbi. La robustezza dei fondamentali resta il sostegno che ci fa ipotizzare una dinamica di prezzi in rialzo nella parte finale del 2018, previsione che ci consente di riconfermare, con prudenza il nostro Outlook. Agricoli: ribadiamo l’Outlook Neutrale. Nella stagione 2019, i principali cereali dovrebbero godere di fondamentali migliori rispetto al 2018, ad eccezione della soia, che dovrebbe restare ancora sotto pressione.

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Settimana dei mercati 5 novembre 2018

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Mercati Azionari Area euro

L’indice Euro Stoxx ha perso il 6,6% nel mese di ottobre sotto la pressione del settore Risorse di Base (-16,3%) seguito dal Bancario (-9,1%) e dal Tecnologico (-8,5%). Fino ad ora i risultati trimestrali hanno evidenziato in genere una crescita degli utili ma un outlook più prudente. In avvio di settimana i listini europei mostrano un sostanziale equilibrio, solo il FTSE Mib appare nuovamente indebolito dall’allargamento dello spread Btp Bund tornato a ridosso dei 300pb.

Andamento indice Euro Stoxx, Bancario e Risorse di Base

Nota: 01.01.2017 = base 100. Fonte: Bloomberg

Nell’ultima settimana il settore Beni Personali&Casa ha beneficiato del rimbalzo del titolo francese L’Oreal, che ha annunciato vendite trimestrali in decisa crescita grazie soprattutto alla domanda asiatica. Indicazione importante che ridimensiona i timori di un rallentamento della crescita cinese che hanno pesato recentemente sui mercati. Andamento positivo anche per il comparto Farmaceutico, condizionato dal gigante farmaceutico Sanofi che ha confermato il suo ritorno alla crescita con utili trimestrali superiori alle attese e un miglioramento degli obiettivi 2018. Buon recupero anche per il settore Auto, dopo i buoni risultati trimestrali di Volkswagen e FCA nonostante il taglio delle stime di utile del produttore di pneumatici Nokian. Moderato ottimismo anche per il settore Bancario, dopo i risultati migliori delle stime di Santander e Standard Chartered. Notizie nel complesso rassicuranti sono giunte anche dai risultati degli stress test sulle maggiori banche europee condotti dall’EBA. Continuano le pressioni sui costi e le difficoltà nel settore delle Costruzioni.

Stati Uniti

Dopo aver chiuso il peggior mese da 6 anni a questa parte come gli altri indici internazionali, Wall Street recupera forza nelle ultime sedute sulle attese di un possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina. Gli indici restano supportati anche dai dati macro decisamente forti, che ridimensionano timori di possibili rallentamenti imminenti della crescita. Prosegue la stagione delle trimestrali, con risultati superiori alle attese nel 76,5% dei casi e un incremento medio degli utili del 24,9%, riportando ad oggi il 73% dei principali gruppi (Fonte: Bloomberg).

Andamento indice Dow Jones, Euro Stoxx e FTSE MIB

Nota: 01.01.2017 = base 100. Fonte: Bloomberg

A livello settoriale, prosegue la forza relativa di breve dell’Auto. Dopo aver registrato minimi da inizio 2016, il comparto sembra oggetto di ricoperture, sostenute anche dai nuovi dati relativi alle vendite di vetture negli USA. In ottobre, l’indice destagionalizzato SAAR ha raggiunto il livello di 17,5 mln di unità, superando le stime di consenso ferme a 17,05 mln. Un sostegno arriva anche da un possibile allentamento delle tensioni commerciali tra USA e Cina, che hanno pesato sul comparto nei mesi scorsi. Quest’ultimo aspetto sta premiando anche i comparti legati alle materie prime e l’Industriale, nonostante i deboli dati rilasciati da General Electric. Moderato recupero del Tecnologico, grazie alla forza relativa del segmento dei semiconduttori, che bilancia la debolezza dei titoli legati all’hardware e alle attrezzature sulla scia delle vendite flat registrate da Apple relative all’iPhone. Prese di profitto interessano nel breve le Utility, dopo i massimi di periodo di fine ottobre.

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Bancario Euro Stoxx Risorse di Base

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gen-17 mag-17 set-17 gen-18 mag-18 set-18

Dow Jones

Euro Stoxx

FTSEMIB

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Analisi tecnica

FTSE MIB FTSE MIB – grafico settimanale Livelli tecnici

Resistenze Supporti 21.220-21.298 19.282-19.185

21.078 18.978 20.870 18.851-18.535 20.321 18.418-18.411

20.236-20.253 17.426-17.397 20.207-20.321 16.723 20.137-20.175 16.039-15.922

19.912 15.293-15.017 19.679

19.529-19.598

Fonte: Bloomberg Nota: valori in grassetto identificano livelli di forte valenza. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Stoxx 600 Stoxx 600 – grafico settimanale Livelli tecnici

Resistenze Supporti 403,7-404,5 361

398-400 355 393-394 348

389 339-336 386-387 333-332 381-384 329-327

376-376,3 307-302 373 367

Fonte: Bloomberg Nota: valori in grassetto identificano livelli di forte valenza. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Dow Jones Dow Jones – grafico settimanale Livelli tecnici

Resistenze Supporti 27.300 25.078 26.951 25.008-24.906 26.769 24.415

26.540-26.600 24.122 26.440 23.997

25.810-25.817 23.778 25.754 23.523-23.509 25.608 23.360-23.344

Fonte: Bloomberg Nota: valori in grassetto identificano livelli di forte valenza. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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Gli appuntamenti della settimana entrante

Calendario mercati italiani Data Evento Società/Dati macroeconomici Stima Preced.Lunedì 5 Dati macro Risultati societari Ferrari Martedì 6 Dati macro (••) PMI Servizi di ottobre 52,0 53,3 Risultati societari Campari; Enel; Finecobank; Intesa Sanpaolo; Seat Pagine Gialle; Snam Mercoledì 7 Dati macro (•) Vendite al dettaglio m/m (%) di settembre -0,2 0,7 (•) Vendite al dettaglio a/a (%) di settembre 2,1 2,2 Risultati societari Brembo; CNH Industrial, Maire Tecnimont; UBI; UniCredit Giovedì 8 Dati macro Risultati societari Acea; Azimut; Banca Popolare Emilia Romagna; D’Amico International Shipping;

Fincantieri; Assicurazioni Generali; Leonardo Finmeccanica; Poste Italiane; Salvatore Ferragamo; Telecom Italia

Venerdì 9 Dati macro Risultati societari Atlantia; Banca Monte dei Paschi di Siena; Società Cattolica di Assicurazioni; RCS

MediaGroup; Terna; Unipol

Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: DirezioneStudi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza

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Calendario mercati esteri Data Paese Società/Dati macroeconomici Stima Preced.Lunedì 5 Regno Unito PMI Servizi di ottobre (*) 52,2 53,3 USA (•••) ISM non Manifatturiero di ottobre 59,1 61,6 Risultati Europa Risultati USA Martedì 6 Area Euro PPI a/a (%) di settembre 4,2 4,2 PPI m/m (%) di settembre 0,4 0,3 (••) PMI Servizi di ottobre, finale 53,3 53,3 (••) PMI Composito di ottobre, finale 52,7 52,7 Germania (••) PMI Servizi di ottobre, finale 53,6 53,6 (••) Ordini all'industria m/m (%) di settembre -0,4 2,0 (••) Ordini all'industria a/a (%) di settembre -2,7 -2,1 Francia (••) PMI Servizi di ottobre, finale 55,6 55,6 Risultati Europa Risultati USA Mercoledì 7 Area Euro (••) Vendite al dettaglio m/m (%) di settembre 0,1 -0,2 (••) Vendite al dettaglio a/a (%) di settembre 0,8 1,8 Germania (••) Produzione industriale m/m (%) di settembre -0,1 -0,3 (••) Produzione industriale a/a (%) di settembre 0,2 -0,1 USA (•) Credito al consumo (miliardi di dollari) di settembre 16,0 20,1 Giappone (••) Indicatore anticipatore di settembre, preliminare 103,8 104,5 Risultati Europa Crédit Agricole Risultati USA QUALCOMM Giovedì 8 Germania (•) Bilancia commerciale (miliardi di euro) di settembre 19,5 17,1 Francia (•) Bilancia commerciale (milioni di euro) di settembre -6094 -5632 USA (••) Nuovi sussidi di disoccupazione (migliaia di unità),

settimanale 214 214

(••) Sussidi di disoccupazione continuativi (migliaia di unità), settimanale

1635 1631

(•••) Riunione FOMC (decisione sui tassi, %) 2,25 2,25 Giappone Partite correnti (miliardi di yen) di settembre 1345,2 1428,8 (••) Ordini di macchinari m/m (%) di settembre -9,0 6,8 (••) Ordini di macchinari a/a (%) di settembre 7,6 12,6 Risultati Europa AstraZeneca; Deutsche Telecom; Siemens; Société Générale Risultati USA Walt Disney Venerdì 9 Francia (•) Produzione industriale m/m (%) di settembre -0,3 0,3 (•) Produzione industriale a/a (%) di settembre 1,1 1,6 Produzione manifatturiera m/m (%) di settembre 0,1 0,6 Produzione manifatturiera a/a (%) di settembre 1,8 1,9 Regno Unito (•) Bilancia commerciale (miliardi di sterline) di settembre -11200 -11195 (••) Produzione manifatturiera m/m (%) di settembre 0,1 -0,2 (••) Produzione manifatturiera a/a (%) di settembre 0,4 1,3 (••) PIL t/t (%) del 3° trimestre, seconda stima 0,6 0,4 (••) PIL a/a (%) del 3° trimestre, seconda stima 1,5 1,2 USA (•) PPI m/m (%) di ottobre 0,2 0,2 (•) PPI esclusi alimentari ed energia m/m (%) di ottobre 0,2 0,2 (•) PPI a/a (%) di ottobre 2,5 2,6 (•) PPI esclusi alimentari ed energia a/a (%) di ottobre 2,3 2,5 (•) Indice Università del Michigan di novembre, preliminare 97,9 98,6 Risultati Europa Allianz Risultati USA

Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: DirezioneStudi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza

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Settimana dei mercati 5 novembre 2018

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Performance delle principali asset class

Principali indici azionari economie avanzate (var. %) Principali indici azionari economie emergenti (var. %)

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Azionario (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio annoMSCI 3,1 -5,3 -0,4 -3,2MSCI - Energia 2,3 -11,3 -1,7 -5,9MSCI - Materiali 5,5 -5,6 -9,1 -12,1MSCI - Industriali 3,8 -8,5 -6,0 -8,6MSCI – Beni di consumo durevoli 4,9 -3,7 6,8 1,4MSCI – Beni di consumo non durevoli 1,2 0,6 -1,5 -6,4MSCI - Farmaceutico 2,3 -4,9 6,8 5,1MSCI - Servizi Finanziari 3,5 -5,3 -7,6 -10,9MSCI - Tecnologico 3,8 -6,6 7,0 7,0MSCI - Telecom 0,8 -4,7 -6,3 -10,9MSCI - Utility -1,2 -1,6 -5,5 -1,9Stoxx 600 2,4 -3,3 -8,1 -6,5Eurostoxx 300 2,2 -4,2 -11,0 -7,7Stoxx Small 200 3,6 -3,6 -6,5 -6,7FTSE MIB 1,6 -5,0 -16,0 -11,5CAC 40 2,3 -4,7 -7,5 -3,9DAX 1,6 -4,9 -14,5 -10,8FTSE 100 0,9 -3,2 -6,3 -7,8S&P 500 2,4 -5,6 5,2 1,8Nikkei 225 3,5 -7,9 -2,8 -3,8Bovespa 5,2 8,3 19,8 15,7Hang Seng China Enterprise 4,5 -2,4 -9,3 -13,3Micex 4,4 -3,9 -1,7 3,2Sensex 2,4 1,5 3,6 2,4FTSE/JSE Africa All Share 6,3 0,3 -8,5 -8,3Indice BRIC 7,7 2,1 -10,0 -12,3Emergenti MSCI 6,6 -0,4 -11,5 -14,0Emergenti - MSCI Est Europa 2,9 -2,5 -1,0 -5,9Emergenti - MSCI America Latina 1,4 3,5 -1,7 -3,7

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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Settimana dei mercati 5 novembre 2018

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 10

Principali indici obbligazionari economie avanzate (var. %) Principali indici obbligazionari corporate ed emergenti (var. %)

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

-4.0-3.5-3.0-2.5-2.0-1.5-1.0-0.50.00.51.0

CorporateIG

CorporateHY

Obb. Em.EUR

Obb. Em.EUR - Am

Lat

Obb. Em.EUR - Est

Europa

1 settimana da inizio anno

Obbligazionario (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio annoGovernativi area euro -0,2 0,7 -1,1 -0,6Governativi area euro breve termine (1 - 3 anni) 0,0 0,3 -0,7 -0,5Governativi area euro medio termine (3 - 7 anni) 0,0 0,7 -1,7 -1,2Governativi area euro lungo termine (+7 anni) -0,3 0,9 -1,0 -0,3Governativi area euro - core -0,3 0,8 0,5 0,9Governativi area euro - periferici -0,1 0,6 -1,6 -1,6Governativi Italia 0,1 1,0 -6,3 -5,1Governativi Italia breve termine 0,2 1,0 -1,4 -1,3Governativi Italia medio termine 0,2 1,4 -5,4 -4,7Governativi Italia lungo termine 0,0 0,7 -9,5 -7,4Obbligazioni Corporate -0,1 0,1 -1,4 -0,9Obbligazioni Corporate Investment Grade -0,2 0,1 -1,7 -1,0Obbligazioni Corporate High Yield 0,3 -0,9 -1,4 -0,7Obbligazioni Paesi Emergenti USD -0,2 -1,6 -5,2 -5,3Obbligazioni Paesi Emergenti EUR -0,2 -0,4 -0,8 -1,6Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - America Latina -0,4 -0,9 -2,3 -3,7Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - Est Europa -0,1 -0,2 0,0 -0,7

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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Settimana dei mercati 5 novembre 2018

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Principali valute (var. %) Principali materie prime (var. %)

Note: un numero positivo indica un rafforzamento mentre un numero negativo indica un indebolimento della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Valute e materie prime (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio annoEUR/USD 0,1 -1,2 -2,0 -5,2EUR/JPY -0,9 1,6 2,4 4,9EUR/GBP 1,5 0,2 0,6 1,4EUR/ZAR 2,1 3,8 -0,1 -9,4EUR/AUD 2,0 3,4 -4,5 -2,8EUR/NZD 2,0 4,6 -2,3 -1,1EUR/CAD 0,1 -0,1 -1,2 1,1EUR/TRY 1,7 13,5 -28,6 -27,0WTI -6,5 -15,7 12,6 3,7Brent -6,4 -14,0 16,6 8,2Oro 0,8 2,8 -2,7 -5,7Argento 2,0 0,6 -12,5 -14,1Grano 0,5 -2,1 19,8 19,4Mais 0,8 0,4 6,2 5,4Rame 2,0 0,0 -9,3 -13,3Alluminio -1,3 -6,8 -9,2 -13,0

Per le valute le performance indicano il rafforzamento (numero positivo) o indebolimento (numero negativo) della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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Settimana dei mercati 5 novembre 2018

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 12

Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto, italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.

Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo svolgimento dell’attività di investimento appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.

Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito.

I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters-Datastream).

Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters-Datastream, FactSet o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse.

Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi.

Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le persone ad essi strettamente legate possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti.

Il presente documento è pubblicato con cadenza settimanale: il precedente report è stato distribuito in data 29.10.2018.

Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, è rivolto esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso i siti internet di Banca IMI (http://www.bancaimi.prodottiequotazioni.com/Studi-e-Ricerche) e di Intesa Sanpaolo (https://www.intesasanpaolo.com/it/persone-e-famiglie/mercati.html). La pubblicazione al pubblico su tali siti viene segnalata tramite il canale aziendale social Twitter @intesasanpaolo https://twitter.com/intesasanpaolo.

L’elenco di tutte le raccomandazioni su qualsiasi strumento finanziario o emittente prodotte dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e diffuse nei 12 mesi precedenti è disponibile sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_elenco_raccomandazioni.jsp.

Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse

Intesa Sanpaolo S.p.A. e le altre società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo (di seguito anche solo “Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo”) si sono dotate del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231” (disponibile in versione integrale sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo: http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/governance/ita_wp_governance.jsp, ed in versione sintetica all’indirizzo: https://www.bancaimi.com/bancaimi/chisiamo/documentazione/mifid.html) che, in conformità alle normative italiane vigenti ed alle migliori pratiche internazionali, include, tra le altre, misure organizzative e procedurali per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse, ivi compresi adeguati meccanismi di separatezza organizzativa, noti come Barriere informative, atti a prevenire un utilizzo illecito di dette informazioni nonché a evitare che gli eventuali conflitti di interesse che possono insorgere, vista la vasta gamma di attività svolte dal Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, incidano negativamente sugli interessi della clientela.

In particolare, l’esplicitazione degli interessi e le misure poste in essere per la gestione dei conflitti di interesse – facendo riferimento a quanto prescritto dagli articoli 5 e 6 del Regolamento delegato (UE) 2016/958 della Commissione, del 9 marzo 2016, che integra il regolamento (UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sulle disposizioni tecniche per la corretta presentazione delle raccomandazioni in materia di investimenti o altre informazioni che raccomandano o consigliano una strategia di investimento e per la comunicazione di interessi particolari o la segnalazione di conflitti di interesse e successive modifiche ed integrazioni, all'articolo 24 del "Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli intermediari che prestano servizi di investimento o di gestione collettiva del risparmio” emanato da Consob e Banca d'Italia, al FINRA Rule 2241 e NYSE Rule 472, così come FCA Conduct of Business Sourcebook regole COBS 12.4.9 e COBS 12.4.10 – tra il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo e gli Emittenti di strumenti finanziari, e le loro società del gruppo, nelle raccomandazioni prodotte dagli analisti di Intesa Sanpaolo S.p.A. sono disponibili nelle “Regole per Studi e Ricerche” e

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Settimana dei mercati 5 novembre 2018

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 13

nell'estratto del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse”, pubblicato sul sito internet di Intesa Sanpaolo S.p.A.

Sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti_mad.jsp è presente l’archivio dei conflitti di interesse del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo in conformità della normativa applicabile.

Banca IMI S.p.A., una delle società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, agisce come market maker nei mercati all'ingrosso per i titoli di Stato dei principali Paesi europei e ricopre il ruolo di Specialista in titoli di Stato, o similare, per i titoli emessi dalla Repubblica d'Italia, dalla Repubblica Federale di Germania, dalla Repubblica Ellenica, dal Meccanismo Europeo di Stabilità e dal Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria.

Certificazione degli analisti

Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, i cui nomi e ruoli sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che:

(a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti;

(b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse.

Altre indicazioni

1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento.

2. Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento.

3. Sette degli analisti del Team Retail Research (Paolo Guida, Ester Brizzolara, Laura Carozza, Piero Toia, Fulvia Risso, Mario Romani, Serena Marchesi) sono soci AIAF.

4. Gli analisti citati non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking.

Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Intesa Sanpaolo.

Chi riceve il presente documento è obbligato ad uniformarsi alle indicazioni sopra riportate.

Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Paolo Guida Analista Azionario Analista Obbligazionario Ester Brizzolara Serena Marchesi Laura Carozza Fulvia Risso Piero Toia Analista Valute e Materie prime Mario Romani

Editing: Sonia Papandrea, Daniela Piccinini