Settembre Festival Internazionale · PDF fileCiaccona in sol minore a Tomaso Antonio Vitali...

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I Filarmonici di Roma Uto Ughi direttore e violino Haydn Vitali Čajkovskij Saint-Saëns Paganini Torino Auditorium Giovanni Agnelli Lingotto Martedì 17.IX.2013 ore 21 Torino Milano Festival Internazionale della Musica 04 _ 21 settembre 2013 Settima edizione Settembre Musica

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I Filarmonici di RomaUto Ughi direttore e violino

HaydnVitaliČajkovskijSaint-SaënsPaganini

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Franz Joseph Haydn(1732-1809)

Sinfonia in fa minore Hob. I:49 “La passione” Adagio Allegro di molto Minuetto Finale. Presto

Tomaso Antonio Vitali(1663-1745)

Ciaccona in sol minore

Pëtr Ilič Čajkovskij (1840-1893)

Méditation in re minore n. 1 (Andante molto cantabile)da Souvenir d’un lieu cher op. 42trascrizione di Angela Montemurro Lentini

Camille Saint-Saëns(1835-1921)

Havanaise in mi maggiore op. 83 per violino e orchestra

Niccolò Paganini(1782-1840)

Concerto n. 4 in re minore per violino e orchestra Allegro maestoso Adagio flebile con sentimento Rondò galante. Andantino gaio

I Filarmonici di RomaUto Ughi, direttore e violino

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Nel maggio del 1761, Haydn entrò al servizio degli Esterházy come maestro di cappella e lì rimase per circa tre decadi,

nel corso delle quali compose un’enorme quantità di musica di ogni genere, dedicandosi particolarmente alla scrittura di sinfonie. Haydn fu certamente influenzato da Carl Philipp Emanuel Bach e da uno stile musicale caratterizzato da una sensibilità accentuata. L’influsso del movimento letterario dello Sturm und Drang (tempesta e impeto) è evidente e, nella sua declinazione musicale, diventa un uso prolifico delle tonalità minori, utilizzo di armonie cromatiche, cambi improvvisi di dinamica e tessitura. Tutti questi aspetti si trovano nella Sinfonia n. 49, che si distingue nel suo genere per l’impiego di un’unica tonalità, quella di fa minore, se si eccettua il Trio del Minuetto che è in fa maggiore.Inusuale per una sinfonia, il primo movimento, anziché essere in forma-sonata, è un’introduzione lenta (la prima inserita da Haydn in una sinfonia). Il secondo movimento richiama gli stilemi del barocco, impiegando alcuni procedimenti caratteristici nella linea del basso. Il Minuetto conserva il tono serio e a tratti cupo dei primi due movimenti, con un breve spiraglio di luce nel Trio. Nell’ultimo movimento si ritorna a un’atmosfera dolorosa ed espressiva, che ulteriormente enfatizza l’estetica preromantica dello Sturm und Drang.

Fu il violinista Ferdinand David (1810-1873) ad attribuire la Ciaccona in sol minore a Tomaso Antonio Vitali sulla base di un manoscritto conservato a Dresda che recava nel margine superiore della prima pagina l’indicazione “Parte del Tomaso Vitalino”. Gli studi condotti su questo lavoro non riconoscono l’attribuzione a Vitali ma, nonostante i dubbi musicologici, il pezzo è sempre stato molto popolare tra i violinisti. L’opera fu resa nota attraverso la prima raccolta a stampa di opere di Vitali (Die hoch Schule des Violinspiels) curata da David e pubblicata nel 1867. Questa composizione, tradizionalmente identificata come una ciaccona, è in realtà una passacaglia per violino e basso continuo, il cui tema viene proposto e rivisitato più volte nel corso dell’opera, con un progressivo incremento delle difficoltà tecniche a ogni nuova variazione. Tra gli arrangiamenti più noti per violino e orchestra è da ricordare quello realizzato da Ottorino Respighi.

Méditation è il primo di tre brani per violino e pianoforte, raccolti in Souvenir d’un lieu cher. Čajkovskij concepì questo brano nel marzo 1878 a Clarens (Svizzera) come movimento lento del Concerto per violino, ma successivamente lo rimpiazzò con la più convincente Canzonetta e riscrisse Méditation per violino e pianoforte. Il secondo e il terzo brano

della raccolta – Scherzo e Mélodie – furono composti poco dopo a Brailovo (Ucraina), il lieu cher menzionato nel titolo, in una residenza della benefattrice Nadežda von Meck, cui Čajkovskij donò il manoscritto. In una lettera alla von Meck, il compositore scrisse: «Ho dato i miei pezzi a Marcel perché ve li consegnasse. È mio parere che il primo di questi pezzi sia il migliore, ma è anche quello che mi ha dato più pensiero; l’ho intitolato Méditation e dev’essere eseguito a tempo Andante». L’opera è caratteristica dello stile di Čajkovskij, costruita su melodie dalle inflessioni popolari russe. In questa occasione, Méditation è proposto nell’orchestrazione realizzata da Angela Montemurro Lentini.

Nel 1877 andò in scena a Weimar, grazie all’interessamento di Franz Liszt, Samson et Dalila di Camille Saint-Saëns. L’opera, accolta con successo, inaugurò l’ultimo periodo creativo, che si impreziosì di raffinati colorismi strumentali e talvolta di elementi esotici. In questo contesto rientra la Havanaise op. 83 (1887), basata sulla forma della habanera, danza di origine cubana, poi diffusasi in Spagna, caratterizzata da un incedere moderato e sinuoso. La più grande passione di Saint-Saëns, dopo la musica, erano i viaggi. Egli visitò molti paesi, che gli ispirarono diverse composizioni, ma singolarmente fu durante un viaggio nel Nord Europa che fu composta l’Havanaise. Saint-Saëns, probabilmente ispirato dalla presenza del violinista Rafael Díaz Albertini, che era con lui in tournée, ne realizzò una prima versione per violino e pianoforte, cui seguì nel 1887 la versione orchestrale.

Niccolò Paganini è ben noto quale innovatore rivoluzionario della tecnica violinistica. La sua attività compositiva, se si escludono alcuni aspetti della produzione cameristica, gravitò intorno al violino, dovendo egli stesso provvedere alla creazione di un repertorio idoneo alle sue eccezionali doti di interprete e virtuoso. Fin dalle prime opere, Paganini cercò di spingersi fino ai limiti estremi delle possibilità esecutive. È il caso del Concerto n. 1 (1815-1816 circa), che offre oltre agli aspetti virtuosistici, autentici valori costruttivi e creativi, presenti anche nei due concerti seguenti, composti nel 1826 in vista di una tournée europea che iniziò trionfalmente a Vienna nel 1828 e si protrasse fino al 1834. Fu nel corso di questa tournée che Paganini compose altri lavori virtuosistici, incluso il Concerto n. 4 (1829-1830). Dopo Vienna, egli viaggiò attraverso Germania e Polonia, raccogliendo un particolare successo a Berlino e Varsavia. Nell’agosto del 1829 arrivò a Francoforte e lì si stabilì per i successivi diciotto mesi, mentre proseguiva la sua tournée. Suonò a Lipsia, poi a

Weimar per Goethe. Il giovane Robert Schumann lo ascoltò a Francoforte all’inizio di aprile del 1830, esperienza che lasciò il segno nella sua musica. Nella stessa città, due settimane dopo, il 26 aprile 1830, Paganini eseguì per la prima volta il Concerto n. 4, che si distingue dai precedenti per i suoi tratti lirici. Il primo movimento, Allegro maestoso, si impone per l’intensità e l’incisività degli accenti, mentre nel successivo, Adagio flebile con sentimento, emerge una linea melodica di belliniana purezza. Chiude l’opera un Rondò galante. Andantino gaio, di impronta più convenzionale.

Roberta Milanaccio

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L’Orchestra da camera I Filarmonici di Roma (già Orchestra da camera di Santa Cecilia), è sorta per iniziativa di alcuni componenti dell’organico orchestrale dell’Ente Ceciliano. Fin dal suo apparire ha riscosso ampi consensi di pubblico e critica.Ha tenuto concerti sotto la direzione, tra gli altri, di Sawallisch, Zecchi e Menuhin e con solisti come Milstein, Stefanato, Asciolla, Campanella, Vasary, Gazzelloni, Szeryng, Rostropovič, suonando in varie formazioni secondo la necessità; ha un repertorio che spazia dalla musica barocca a quella contemporanea.Attualmente svolge un’intensa attività con Uto Ughi in veste di solista e direttore. Molti suoi concerti sono stati trasmessi dalla televisione italiana e in mondovisione. Ha effettuato registrazioni per la Discoteca di Stato e per la Radiotelevisione Italiana, con Ughi ha inciso l’integrale dei Concerti per violino di Mozart e sei Concerti di Vivaldi.A Venezia ha partecipato alla manifestazione per il centenario della nascita di Respighi, al Festival “Omaggio a Venezia” in onore di Arthur Rubinstein e al premio “Una vita per la musica” in onore di Carlo Maria Giulini.Inserito nelle stagioni ufficiali dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il complesso collabora con le più importanti società concertistiche, prendendo parte anche a iniziative umanitarie promosse da Amnesty International, dall’Associazione per la Ricerca sul Cancro, dalla FAO.Ha effettuato diverse tournée all’estero: particolarmente significative quelle in Messico, in Canada, a Beirut, a Madrid per il Festival d’Autunno, in India e in Grecia con Michele Campanella, negli Stati Uniti e a Zagabria. Nel 1997 ha suonato in India con Uto Ughi su invito del Ministero degli Esteri italiano per il 50° anniversario dell’indipendenza del Paese. Si è esibita al Lincoln Center di New York con Enrico Dindo e nel 2005 alla Carnegie Hall con Uto Ughi.Dopo due tournée in Giappone recentemente è stata in Medio Oriente (Cairo, Damasco, Cipro, Beirut, Libano) e in Thailandia; è stata inoltre la prima orchestra occidentale a esibirsi in Birmania. Ha ricevuto numerosi premi, fra cui il Premio “Caelsia” per l’arte e la cultura, la medaglia d’oro in Campidoglio e una targa del Parlamento Europeo che dice testualmente: «All’Orchestra I Filarmonici di Roma, che ha elevato ai massimi livelli l’espressione della musica italiana nel mondo intero».

Straordinario talento sin dalla prima infanzia, Uto Ughi si è esibito per la prima volta in pubblico all’età di sette anni eseguendo la Ciaccona dalla Partita n. 2 di Bach e alcuni Capricci di Paganini.Ha compiuto gli studi sotto la guida di George Enescu, già maestro di Yehudi Menuhin. Ha suonato in tutto il mondo con le più prestigiose orchestre sinfoniche, tra cui Concertgebouw di Amsterdam, Boston Symphony Orchestra, New York Philharmonic, Philadelphia Orchestra, Washington Symphony Orchestra, sotto la direzione di maestri quali Malcolm Sargent, Sergiu Celibidache, Colin Davis, Ferdinand Leitner, Giuseppe Sinopoli, Wolfgang Sawallisch, Zubin Mehta, Kurt Masur, John Barbirolli, Myung-Whun Chung, Lorin Maazel.Ughi non limita i suoi interessi alla musica, ma è in prima linea anche nell’impegno per la salvaguardia del patrimonio artistico nazionale. In quest’ottica ha fondato il Festival “Omaggio a Venezia”, al fine di segnalare e raccogliere fondi per il restauro dei monumenti storici della città lagunare. Questi ideali sono attualmente portati avanti dal Festival “Uto Ughi per Roma” di cui è ideatore, fondatore e direttore artistico.Recentemente la Presidenza del Consiglio dei Ministri lo ha nominato Presidente della Commissione incaricata di studiare una campagna di comunicazione a favore della diffusione della musica classica presso il pubblico giovanile.Gli sono state conferite l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce e la laurea honoris causa in Scienze delle Comunicazioni: nel 2007 la Città di Vicenza gli ha attribuito il “Palladio d’Oro”. Uto Ughi suona un Guarneri del Gesù del 1744, che possiede un suono caldo dal timbro scuro ed è forse uno dei più bei Guarneri esistenti, e uno Stradivari del 1701 denominato “Kreutzer”, in quanto appartenuto all’omonimo violinista cui Beethoven aveva dedicato la famosa Sonata.

INTESA SANPAOLO È PARTNER DELL’EDIZIONE 2013 DI MITO SETTEMBREMUSICA.La musica è una ricchezza di tutti. Per questo ci impegniamo a promuovere concerti, spettacoli ed eventi sui territori, come opportunità di sviluppo e crescita culturale, oltre che momenti di incontro da vivere insieme.

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