Settembre 2013

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1 Trentasettesima u scita, S ettembre 2 013 Onlus Registrazione: T ribunale d i A lessandria N . 6 48 d el 2 0/07/2010 LA M IA VOCE LA NOSTRA VOCE ! Indice: Pag. 1 Abbonamenti Andeira Pag. 7 Racconti di Enrico e Riccardo Pag. 13 AISM Pag. 2 Campus a Ovada Pag. 8 Grigliata allo Zainetto Pag. 14 Una particolare leggenda, R.T Pag. 3 …..dalla redazione di Casale Pag. 9 La vendemmia di tanti anni fa Pag. 15 Geo Andeira Pag. 4 Diario di Pazza Idea Pag. 10 ...continuazione…. Pag. 16 Presentazione Associazione Pag. 5 Le grandi avventue di Ramo Pag. 11 …continuazione vendemmia... Pag. 6 Racconti di Francesco Pag. 12 conclusioni sulla vendemmia www.andeira.it

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Trentasettesima uscita, Settembre 2013

Onlus Registrazione: Tribunale di Alessandria N. 648 del 20/07/2010

LA MIA VOCE

LA NOSTRA VOCE !

Indice:

Pag. 1 Abbonamenti Andeira Pag. 7 Racconti di Enrico e Riccardo Pag. 13 AISM

Pag. 2 Campus a Ovada Pag. 8 Grigliata allo Zainetto Pag. 14 Una particolare leggenda, R.T

Pag. 3 …..dalla redazione di Casale Pag. 9 La vendemmia di tanti anni fa Pag. 15 Geo Andeira

Pag. 4 Diario di Pazza Idea Pag. 10 ...continuazione…. Pag. 16 Presentazione Associazione

Pag. 5 Le grandi avventue di Ramo Pag. 11 …continuazione vendemmia...

Pag. 6 Racconti di Francesco Pag. 12 conclusioni sulla vendemmia

www.andeira.it

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Giovani consapevoli che vogliono andare oltre le apparenze. In una società dove si

viene bombardati da una marea di stimoli, la maggior parte falsi e inutili, talvolta

devianti, saper “ leggere e interpretare “ i fatti rappresenta la nostra forse unica

scialuppa di salvataggio.

La Provincia di Alessandria, il Comune di OVada, Centro Pace Raxhel Corrie, Articolo 21, Liberainformazione,

Associazione Memoria della Benedicta, Rivista il Clandestino, Libera Alessandria

Propongono la seconda edizione del CAMPUS GIORNALISTICO dedicato alla memoria di Ennio Morrione,

Rivolto a ragazzi delle scuole secondarie e universitari

I relatori sono i giornalisti di “Stampoantimafioso”, l’esperienza giornalistica nata all’interno del Corso di Sociologia della Criminalità Organizzata tenuto dal professor Nando Dalla Chiesa,

nonché presidente onorario di Libera

Anche quest’anno Andeira partecipa con Devid, Francesco, Laura, Francesca,

Elena e Giuseppe, e a ottobre presenteranno una relazione sui seminari tematici,

sull’andamento dei lavori di gruppo, sull’esperienza vissuta…….

Il CAMPUS GIORNALISTICO della durata di 2 giorni ci permetterà di “vivere con

gli studenti” l’esperienza dell’approfondimento giornalistico, scambiando esperienze,

conoscenze.

Il programma:

Sabato 14 settembre:

ore 9.00-10.00: arrivo partecipanti e formalità di accreditamento.

Ore 10.00: saluto Autorità (Comune di Ovada, Provincia di Alessandria, LIBERA)

Ore 10.30-12.30: relazione a cura di Martina MAZZEO, Rosaria MALCANGI,

Ester CASTANO (redazione di www.stampoantimafioso.it) “Giornalismo, cronaca

locale e criminalità organizzata. L’esperienza di Stampo antimafioso”

Ore 14.00-17.30: lavori di gruppo

Ore 18.00: Hotellerie Geirino, presentazione di “UN FATTO UMANO”, la storia

del Pool Antimafia di Palermo. Incontro con gli autori-illustratori Fabrizio LONGO

ed Alessandro PARODI (www.unfattoumano.it – www.monamestudio.blogspot.com)

Domenica 15 settembre: Ore 9.30-12.30: “Verso l’Expò di Milano 2015. L’Esposizione Universale e il ruolo

dell’informazione” a cura di Valerio BERRA,Sara MANISERA e Jacopo POZZOLI

(redazione di www.stampoantimafioso.it)

Ore 14.00-17.00: laboratori ed esercitazioni

Ore 17.00: conclusione 2

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Educazione al senso civico e democratico

e all’impegno contro ogni forma di corruzione

Andeira si è molto impegnata nel corso di quest’anno per sensibilizzare giovani delle scuole, ma anche i propri soci appassionati di scrittura sul tema della legalità, della lotta alla mafia.. Enrico Giuseppe e Michele a ottobre

2012 sono volati a Palermo ed hanno

incontrato il fratello del giudice

Borsellino, lo hanno intervistato ed

hanno realizzato un video documento

presentato nel corso del 2013 alle

scuole medie di Castellazzo e agli

studenti della scuola di formazione

professionale di Ovada arti e mestieri.

A marzo 2013 il figlio del giudice

Dalla Chiesa, Nando, è venuto a

Castellazzo ed ha incontrato una

classe della scuola media di

Castellazzo, i giornalisti di Andeira e

alcuni rappresentanti di Associazioni

del territorio Alessandrino impegnati

su queste tematiche

Infine a novembre 2013 la sorella del

giudice Falcone verrà a Castellazzo

per incontrare giovani delle scuole, di

alcune Associazioni dell’Alessandrino e

naturalmente Andeira. Con questo percorso si è voluto informare

e sensibilizzare gli studenti della Scuola

Media di Castellazzo e Ovada, allo scopo di

sviluppare gli anticorpi sociali e culturali

all’infiltrazione mafiosa al Nord. Il

principio fondante di tale approccio è che

le giovani generazioni inizino un vero e

proprio percorso formativo che dalle

scuole possa “riversarsi” al di fuori delle

stesse, divenendo in questo modo

soggetti attivi del territorio ed

“imprenditori della legalità”. Per questo

motivo e con questo spirito è stato ideato

questo percorso educativo multidisciplinare

in grado di unire sinergicamente “storia

civile” del nostro paese e “incontri diretti”

con familiari di vittime di mafia, esperti in

materia e rappresentanti di Libera e delle

cooperative antimafia che lavorano sui beni

confiscati.

.Prendendo come target di riferimento

alcunii Istituti Scolastici Superiori del

territorio Alessandrino, si è sviluppato un

percorso formativo in grado non solo di

fornire gli strumenti per una migliore e più

approfondita comprensione del fenomeno

mafioso in Italia e delle sue implicazioni

nella vita di tutti noi, al Sud come al Nord,

ma anche di educare e sensibilizzare gli

studenti e gli insegnanti sulle forme di

resistenza che la società civile ha saputo

opporre nel tempo a questo fenomeno.

Su questi presupposti Andeira si è impegnata, ha coinvolto i propri soci che si sono informati cercando di migliorare le proprie conoscenze su “pezzi di storia mafiosa” del nostro paese, hanno scritto, ma hanno anche incontrato giovani e persone che quotidianamente si impegnano per migliorare vita e senso civico dell’Italia. Il percorso si concluderà, almeno progettualmente a novembre con l’incontro con Maria Falcone, ed anche questa sarà una importante lezione di senso civico e democratico, ma anche un rilevante spazio di incontro tra persone in difficoltà e non, ricercato per mantenere viva la progettazione di una associazione che si impegna in campo sociale, aperta al territorio nelle sue diverse forme. 3

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Diario di “Pazza Idea” – Lerma

Luglio 2013

Luglio, i lavori procedono, si inizia a raccogliere qualcosa, patate, cetrioli, zucchini,

ravanelli e qualcos'altro, il verderame scorre a fiumi ( naturalmente scherzo, si cerca di mantenere un impatto chimico praticamente pari allo zero ), qualche nuova piantina ha trovato spazio nell'orto ( finocchi, perlopiù ) e tutto procede bene come sopra, l'erba viene tagliata che è un piacere ( nonostante qualche acciacco al mitico decespugliatore d'epoca che lascerà presto spazio al nuovo arrivato ) ed i ragazzi si comportano direi tutti come dovrebbero, senza eccezioni, venite a far spesa da noi,

buoni prezzi, tutto biologico e biocompatibile, ciao...

La Doppia Ombra - Voltaggio

La strada

La strada, che si protende in avanti, come una freccia, col sue righe bianche, e aggira i monti e i bricchi, coi pinnacoli e le rocce; vallata di montagna, natura onnipotente, verde perfetto, cespugli,felci, arbusti, sui crinali e le sommità; montagna,piena di sentieri segreti, di viuzze, di percorsi di ghiaia;

montagna.

Stefano Merialdi

Deserto

Sei la luce del mattino, ma i tuoi occhi non sono la chiarezza nei miei, sei il deserto, ma senza acqua, e né sete, sei il sole ma senza pioggia né pianto, sei l’amore, e la felicità, ma non lo sei, e non me ne da. Lo sai, siamo rimasti lontani, senza amore, né tu sei mai stato sincero. Elena

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LE GRANDI AVVENTURE DI RAMONA

GITA SUL TRENINO DEL BERNINA

La gita prevedeva il trasferimento da Alessandria a St.Moriz in pullman, e viaggio da St.Moriz a

Tirano con il Trenino del Bernina e ritorno a Alessandria in pullman! Bello ehhh!. Siamo partiti con mio

papà da Ovada in macchina per andare ad Alessandria per prendere il pullman.

Qui comincia l’avventura con la scalata del pullman (comodissimo) per poi sedermi in un sedile

strettissimo (ora capisco come si sentono le sardine).

Una volta partiti abbiamo girato tutto il Piemonte per raccogliere gli altri viaggiatori e dopo circa sei

ore di viaggio molto interessante senza poter scendere nelle soste per non fare (schiattare) mio papà

siamo arrivati a St.Moriz.

E dopo un'altra avventura per scendere, siamo andati a visitare il paese che è molto caratteristico con

il suo lago e i suoi monti, inoltre è anche attrezzato per i disabili con ascensori e funicolari. Dopo un

breve giro ci siamo avviati verso la stazione per prendere il trenino. La stazione è attrezzata con

ascensori e rampe ma naturalmente dove partiva il convoglio( binario sei) non era agibile. Abbiamo

chiamato i ferrovieri Svizzeri che molto gentilmente ci hanno fatto attraversare i binari e siamo

riusciti a salire sul treno che ha le prime vetture con gli scalini abbassati per poter salire con le sedie

a rotelle e dove si trova un padiglione per ancorare le sedie e si può vedere il panorama.

A questo punto è cominciata la parte più bella della gita perché il percorso del trenino è veramente

eccezionale. Si sale a duemila metri in vicinanza dei ghiacciai con un percorso ripidissimo e con

percorsi elicoidali. Le fermate sono parecchie e così si apprezza il paesaggio. Il treno cammina

praticamente attaccato alla sede stradale, il paesaggio è stupendo e deve essere incantevole in pieno

inverno con la neve altissima che cade in questi luoghi visto che il servizio non viene mai interrotto.

Per arrivare a Tirano occorrono quasi tre ore, ma per fortuna arrivati in questa amena stazione per

andare a scalare il pulman di rientro bisogna attraversare un sottopasso che naturalmente non ha

rampe o ascensori così bisogna scendere delle scale, per fortuna in discesa (come siamo fortunati),

Però dall’altro lato c’è una rampa (per le biciclette naturalmente), così, mascherandoci dai ciclisti

abbiamo usato quella. Alla fine come consolazione abbiamo beccato un bel traffico e rifacendo

nuovamente il giro della Padania siamo arrivati a Alessandria a mezzanotte.

MORALE DELLA FAVOLA La gita è veramente bella e vale la pena di farla, però per chi ha problemi è

un’avventura faticosa. Certamente se i mezzi fossero attrezzati e le stazioni avessero rampe e

ascensori la gita si potrebbe godere maggiormente.

RAMONA

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Route di servizio a Nisida nella comunità del carcere

Siamo partiti il 17 Agosto da Ovada e con le macchine siamo andati a Genova e il treno partiva a 00,02 e siamo arrivati alle 8,30 a Napoli siamo andati dalle suore del convento sant’Eligio dove siamo stati fino a domenica poi siamo andati a prendere Camilla in stazione che era in vacanza. Siamo andati dopo pranzo a parlare con l’associazione Libera di Chiano il responsabile si chiama Ciro abbiamo voluto incontrare qualcuno della mafia dei beni confiscati c’era tanti alberi di pesca ce l’hanno offerte erano buonissime e siamo andati in televisione, pensate,su rai news:). Ci hanno portato alla metropolitana, è stato un bel pomeriggio alla sera siamo andati a mangiare la pizza era buonissima. Il secondo giorno abbiamo deciso il programma della settimana e siamo andati a messa poi abbiamo mangiato. I capi hanno fatto una scenetta la nostra pattuglia eravamo i devoti di san Gennaro con i zaini pieni di cibo abbiamo girato per Napoli io non ho fatto fatica abbiamo fatto le foto come i devoti, siamo arrivati secondi prima sono arrivati i tifosi di Maradona siamo stati davanti al cancello della comunità, c’è una discussione di politica con Riccardo e Chiara che non è d’accordo su un politico. Il terzo giorno abbiamo incontrato la vice direttrice della comunità ci ha parlato dei ragazzi quanti anni hanno noi ci abbiamo detto cosa facciamo con loro e lei ci ha detto che sapeva cosa facciamo ha tanti anni che ci sono gli scout si sente scout, gli hanno chiesto i dubbi se possiamo parlare di tutto poi arrivati i responsabili del gruppo scout Gabriella e Michele. Sono andati a prendere i ragazzi sono: Daris, Michele, Gennaro, Fabio. Non partecipavano alle attività all’inizio poi erano più concentrati a noi. Abbiamo fatto la zattera abbiamo giocato a Roverino ho fatto canestro abbiamo vinto la partita e la finale siamo arrivati secondi classificati la nostra squadra si chiama w la Gospa mi sono divertito tanto è il gioco più bello che mi piace, abbiamo fatto la gara di cucina mi è piaciuta non abbiamo vinto. Noi partenti abbiamo fatto le boe e i capi ci ha rappresentato per sapere chi eravamo hanno detto che voglio diventare papa hanno capito chi era mi è venuto a prendere Matteo, Luigi e Federico. Mi è piaciuto questo campo di servizio abbiamo fatto la pizza l’ultima sera Nicola ha costruito il forno era buona la pizza. Mi è fatto rimanere stupito io ho detto a Gennaro è bella la maglia mi piace mi ha salutato me l’ha regalata. Io e Spotty e Ilaria abbiamo la canzone di aria pulita mi sono divertito mi dispiace di aver finito il clan adesso prendo la partenza e voglio ringraziare tutti i capi e i ragazzi che mi sono stati dietro. Scout semer scout. Francesco Regaglio (Cremolino)

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L 'ADOLESCENZA L'adolescenza è quando tu diventi adulto ed è

un periodo dove ci sono delle persone che sono persone molto prestigiose e insegnano che gli adolescenti devono essere attivi. I bambini adolescenti devono essere molto cautelati perchè ci sono gli adulti che devono parlare da uomo a uomo con il bambino. Esiste uno psicologo di nome Crepè che fa quello di andare in trasmissione . Crepè é uno psicologo molto intelligente . La psicologia sull' adolescenza e bellissima però è una cosa impegnativa perchè penso che un adolescente debba imparare ad essere autonomo. Le cose psicologiche sono belle e divertenti però sono impegnative. L' adolescenza è una cosa molto bella però non è divertente perchè l' adolescente si sente energico e vuole fare molte cose ma spesso è troppo piccolo per farle. Io preferisco gli adolescenti come se fossero delle persone brave e anche intelligenti. Le persone adolescenti sono piacevoli però non sono messe bene. Sono messe male perchè gli adolescenti hanno bisogno di aiuto per poter affrontare le situazioni più drammatiche. L'adolescente purtroppo ha dei problemi anche lui perchè si sente ancora giovane. L'adolescenza è una cosa che mi piace tantissimo però non la giustifico, penso infatti che l'adolescenza sia una cosa difficile. Una volta sono stato preso in giro da un mio amico ero permaloso e mi lamentavo però non lo picchiavo. Ero però contento perchè una volta mi ha difeso da un picchiaggio e sono stato molto contento perchè ha dimostrato che era un vero amico. Un altro invece era un cialtrone e mi ha portato a casa sua anche se io ero già in accordi con un altro amico e non mi è sembrato giusto che mi insistesse. E' un cialtrone perchè i videogiochi non tutti ce li hanno e mi sono sentito diverso e ho pensato che lui voleva anche le cose degli altri. Un altro invece mi ha tirato un pugno nello stomaco. In conclusione io mi sento ancora un adolescente. Demaria Enrico (Pozzolo) Cassine Sarà una coincidenza ma sia La Nuovaciocca (umile giornale di Cassine e bassa valle Bormida ideato dal sottoscritto) che Andeira associazione di volontariato ONLUS di Castellazzo Bormida , la prima nacque a fine agosto 2010 e Andeira nacque 17 giugno 2010 ma in ogni caso lo stesso anno. Inoltre una curiosità l’associazione Andeira ha sede in una curiosa via chiamata vicolo Noè caso rarissimo come intitolazione di via nel rione Gattera , secondo il castellazzese padre Francesco Pellati cappuccino e sacerdote scrisse in un suo manoscritto, nel 1663 il quale riteneva che Gamondio, antico nome di Castellazzo fosse stato fondato addirittura da Jafet figlio di Noè . Di conseguenza certo che Noè diede il nome Gamondio. La Nuovaciocca per rafforzare questo legame intende creare un numero monografico che parla delle due realtà che anche se apparentemente molto diverse hanno qualcosa in comune. R. Tornato

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Andeira: sabato 3 agosto l’associazione Andeira Onlus si è

data appuntamento al Centro Diurno Lo Zainetto di Ovada, grazie alla solita disponibilità dei Servizi Sociali di Ovada i quali gestiscono la struttura, per un pranzo tutti insieme. Il menù era ricco di braciole, costine, salsic-cia, insalata russa. Andeira in questa occasione a voluto saluta-re i propri soci in prospettiva delle vacanze e conoscere me-glio uno dei nuovi inserimenti (Enrico DeMaria di Pozzolo F.). A settembre l’associazione ini-

zierà di nuovo il suo percorso con tante altre iniziative educati-ve - culturali.

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Ciao Riccardo! Benvenuto nell'associazione Andeira!

Da parte di tutti i soci: In bocca al lupo! Andeira sarà un buon mezzo per le tue esigenze.

La vendemmia di tanti anni fa

Buongiorno a tutti sono Riccardo Tornato, sono

lieto di entrare a far parte di questa Associazione e

di poter scrivere su questo giornalino, come mio

primo contributo vi vorrei parlare della vendemmia

di molti anni fa , prima di tutto la vendemmia oggi

inizia a fine agosto (un anno anche a ferragosto)

inizi di settembre mentre un tempo iniziava a

ottobre. Il mese di ottobre rappresentava il periodo

più importante per il contadino:la vendemmia.

La raccolta dell’uva si svolgeva in grande allegria: tra i canti dei vendemmiatori l’uva

veniva staccata e raccolta soprattutto dalle donne nei ghirbèn ,fatti di vimini, e gli

uomini successivamente trasportavano il prodotto nelle bigonce (Arbì). La sera,

scalzi, si provvedeva a spremere l’uva e a travasarla con la brenta nelle grosse botti

di legno ancora conservate nella cantina della mia famiglia ma come in molte altre

cantine di famiglia della zona.

La vendemmia, fino a metà degli anni ottanta, era un attività molto più tranquilla

rispetto ad oggi che l’uva viene conferita alla Cantina Sociale e vengono dalla cantina

assegnati tassativamente i giorni della consegna, da effettuare entro e non oltre le

ore 18.00.

Nel periodo della vendemmia si faceva la mostarda come ancora fanno oggi alcune

signore anziane: nel caudren (grossa pentola in rame), si metteva il mosto d’uva con

fichi, zucche, mandorle ed altra frutta ; il tutto doveva bollire per almeno dodici ore.

A vendemmia terminata, si staccavano gli ultimi grappoli d’uva rimasti e si

appendevano a un filo sospeso al soffitto dove lentamente appassivano.

Oggi la vendemmia viene fatta con i mezzi cingolati e in alcuni casi con al

vendemmiatrice e i tempi della vendemmia sono molto più frenetici e stressanti.

Riccardo Tornato.

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Figura 1 a. Vendemmia- Anni 40’

Figura 1b. Vendemmia a San Secondo- 1893.

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Figura 1 c.Vendemmia – Anni 40 a Cassine

Figura 1 d. Vendemmia- settembre 1937 – Cassine

Figura 1 e. La vendemmia- 1960 Cassine 1 f. Vendemmia – Anni 50- Cassine

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Figure 1g Ir Ghirbei –Inizi “900”.

Figura 2 Trebbiatura – 1930 a Cassine.

Le informazioni e le immagini sono tratte dalla mia tesi di laurea triennale Università del Piemonte orientale Amedeo

Avogadro di Alessandria Facoltà di Scienze Politiche corso di laurea in SPES, curricula Gestione dei beni territoriali

Pratiche agricole ed usi del suolo attuali e storici nell’area di Cassine relatore Roberta Cevasco a. a. 2007/2008. Le

immagini sono state ricavate dal volume di S. Arditi e G. Corrado , Casséini 'd na vôta : personaggi, usi e costumi di un

paese dell'Alto Monferrato 2007 (Acqui Terme : Impressioni Grafiche).

Riccardo Tornato

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A.I.S.M. Punto di Ascolto OVADA

Montaldeo: Sagra del tacchino e del dolcetto Sabato 10 agosto 2113

Vino a fiumi e tanta allegria. Così, alcuni componenti ed amici del punto di ascolto di Ovada hanno

trascorso la serata alla sagra del "Tacchino e del Dolcetto" di Montaldeo (Al). Il nostro Grazie va

agli organizzatori della "Pro Loco di Montaldeo" che con molta gentilezza ci hanno accolti

riservandoci un tavolo, affinchè potessimo stare tutti insieme. Il nostro sincero Grazie anche a

Maurizio Silvestri e Famiglia (i primi in alto a sx) che simpaticamente hanno accettato di posare

con noi in questa foto. Va doverosamente ricordato che Maurizio Silvestri è l'erede naturale del

Grande Attore Dialettale Ligure Gilberto GOVI. Grazie a Lui, grazie alla sua compagnia teatrale "In

sciou palcu", vive sempre la grande commedia dialettale "genovese". Nota di merito:Tutte le

rappresentazioni della compagnia teatrale in sciou palcu, sono a scopo benefico. Grazie

Maurizio. Grazie a tutti voi della compagnia "in sciou palcu".

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La Leggenda dei sette ebbri e dei tre sobri

Vi vorrei narrare di una leggenda che risale al Settecento e che parla di una famiglia con dieci figli che

viveva nella vicina Ovada. Pur essendo una famiglia numerosa e piuttosto povera, non restavano mai senza

vino. I genitori erano contadini e coltivavano le viti da molti anni, producendo ottimo vino. I figli, oramai

tutti grandi, seguivano le orme dei genitori ed erano esperti coltivatori di vigneti. Ma solamente sette di essi

amavano il vino, schietto e genuino. Lo producevano con passione e competenza. Lavorando nelle cantine i

loro vestiti profumavano sempre di mosto e di vino. La sera, soddisfatti del lavoro svolto, erano un po’ ebbri,

ma, nonostante questo, erano, ottime persone, furbe e simpaticissime. Il più giovane era soprannominato Cin

Cin e veniva talvolta deriso: “ Cin Cin è sempre ubriachin!”. Gli altri tre erano tranquilli, seri, sempre sobri:

tutte le volte che vedevano i loro fratelli con il naso rosso e le guance, segno che avevano alzato un po’

troppo il gomito, s’infuriavano e iniziavano ad esserci alcuni dissapori. Anche per loro venne il tempo di

metter su famiglia, così decisero di cercare nuova terre e belle ragazze. Un giorno tutti e dieci presero due

carri su cui caricarono fiaschi di vino, acqua, cibo, frutta, alcune coperte, i loro attrezzi da lavoro, una

chitarra; salutati i genitori e si misero in cammino. Ogni tanto si fermavano per riposare e dissetarsi. Durante

il tragitto, i sette fratelli amanti del vino incontrarono un cinghiale, lo uccisero e se lo arrostirono allo spiedo,

bagnandolo generosamente col vino. Ma ai tre sobri il cinghiale così condito non piacque, così cominciarono

a litigare e pensarono di dividersi. Giunti su un alto colle, i tre sobri si fermarono e lo scelsero come loro

dimora: costruirono case e strade. Quel paese prese da loro il nome e fu chiamato Trisobbio ( tre sobri).

Lo stemma comunale di Trisobbio

Gli altri sette continuarono il cammino tra le colline, scesero nella valle, lungo il fiume Bormida e lo

guadarono. Salirono poi su una collinetta che parve loro, ed è veramente, la più bella del mondo: posarono le

loro cose, svuotarono un fiasco e si guardarono attorno. Videro colline dolci e ubertose, terreni adatti alla

coltivazione di qualunque tipo di vite, alberi carichi di frutta succosa. Accanto, il grande fiume Bormida,

ricco d’acqua limpida. Il clima era mite e soffiava il tiepido marin. Alcune vigne facevano già parte del

paesaggio, oltre a molti boschi dove vivevano molti animali selvatici da cacciare. Una famiglia con sette

figlie, che abitavano nel posto, li accolse molto volentieri. Le ragazze fecero loro assaggiare i diversi tipi di

vino che i loro genitori producevano sulle verdi colline: Il dolce moscato, giallo, dorato con una aroma

caratteristico, il barbera aromatico e molti altri, come il dolcetto, brachetto frizzante, di colore rosso rubino e

un profumo molto delicato. I sette fratelli rimasero stupiti e impressionati che si resero conto di essere nel

posto più bello, meraviglioso e splendido che avessero mai visto: era molto di più di quanto avessero pensato

di trovare. Decisero di fermarsi lì e costruirono alcune capanne di legno. Piantarono vigneti, ricoprendo tutte

le colline: viti di Moscato, Barbera, Dolcetto e Brachetto. Queste meravigliose e rigogliose vigne partivano

dalle cime delle colline e scendevano fino a valle, dove scorreva il rio Crosio. Ogni anno le vigne

producevano uve sane e profumate. Il suolo tufaceo, bianco e calcareo costituiva il terreno ideale per queste

vigne. Qualche tempo dopo i sette ragazzi si sposarono con le sette ragazze e costruirono nuove e solide

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case, di pietra e mattoni vie e piazze. Nacque così (secondo la leggenda) il paese di Strevi,

Lo stemma comunale di Strevi

allora chiamato Septebrium, che prese il nome proprio da loro, i sette fratelli ebbri che lo fondarono,

lo stemma comunale di Strevi porta raffigurate sette coppe di vino in campo blue.

Una veduta di Strevi

Riccardo Tornato

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Bozza del progetto Andeira: L’associazione di volontariato Andeira nasce per dar vita ad

un progetto assistenziale, culturale, sociale e ricreativo il cui scopo consiste nella creazione e coordinamento di un gruppo di persone diversamente abili appartenenti a differenti centri diurni,residenziali o coinvolti in singoli progetti educativi con lo scopo primario di collaborare,sotto la supervisione di educatori/operatori,volontari, referenti, alla stesura di un periodico (mensile) distribuito nei territori cui i ragazzi appartengono (basso Piemonte e Liguria) ed alla realizzazione del quale ciascuna persona darà il proprio contributo tramite un elaborato personale (uno o più articoli corredati da foto, disegni o elaborazioni grafiche di altro genere) partecipando, inoltre, attivamente e criticamente, alla realizzazione dell’elaborato degli altri membri dello staff del periodico stesso.

Consiglio direttivo:

Giuseppe Ravetti – Presidente

Michele Rolla – Vice Presidente

Elisa Regaglio - Segretario

Maddalena De Silvestro – Consigliere

Luisa Miselli – Consigliere

“Andeira”

Direttore Responsabile: Mimma Caligaris

Associazione di volontariato “Andeira” Vicolo noè n.30/C, c.a.p. 15073

Castellazzo Bormida (AL)

Per info e contatti: Giuseppe Ravetti: cell. 3285316610 - mail: [email protected]

Maddalena De Silvestro: cell. 3477753736 - mail: [email protected]

Sostenete il progetto “Andeira”: Banco posta – n. di C/C: 4892762 – Iban: IT21 Q076 0110 4000 0000 4892 762