Settembre 2013
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Trentasettesima uscita, Settembre 2013
Onlus Registrazione: Tribunale di Alessandria N. 648 del 20/07/2010
LA MIA VOCE
LA NOSTRA VOCE !
Indice:
Pag. 1 Abbonamenti Andeira Pag. 7 Racconti di Enrico e Riccardo Pag. 13 AISM
Pag. 2 Campus a Ovada Pag. 8 Grigliata allo Zainetto Pag. 14 Una particolare leggenda, R.T
Pag. 3 …..dalla redazione di Casale Pag. 9 La vendemmia di tanti anni fa Pag. 15 Geo Andeira
Pag. 4 Diario di Pazza Idea Pag. 10 ...continuazione…. Pag. 16 Presentazione Associazione
Pag. 5 Le grandi avventue di Ramo Pag. 11 …continuazione vendemmia...
Pag. 6 Racconti di Francesco Pag. 12 conclusioni sulla vendemmia
www.andeira.it
Giovani consapevoli che vogliono andare oltre le apparenze. In una società dove si
viene bombardati da una marea di stimoli, la maggior parte falsi e inutili, talvolta
devianti, saper “ leggere e interpretare “ i fatti rappresenta la nostra forse unica
scialuppa di salvataggio.
La Provincia di Alessandria, il Comune di OVada, Centro Pace Raxhel Corrie, Articolo 21, Liberainformazione,
Associazione Memoria della Benedicta, Rivista il Clandestino, Libera Alessandria
Propongono la seconda edizione del CAMPUS GIORNALISTICO dedicato alla memoria di Ennio Morrione,
Rivolto a ragazzi delle scuole secondarie e universitari
I relatori sono i giornalisti di “Stampoantimafioso”, l’esperienza giornalistica nata all’interno del Corso di Sociologia della Criminalità Organizzata tenuto dal professor Nando Dalla Chiesa,
nonché presidente onorario di Libera
Anche quest’anno Andeira partecipa con Devid, Francesco, Laura, Francesca,
Elena e Giuseppe, e a ottobre presenteranno una relazione sui seminari tematici,
sull’andamento dei lavori di gruppo, sull’esperienza vissuta…….
Il CAMPUS GIORNALISTICO della durata di 2 giorni ci permetterà di “vivere con
gli studenti” l’esperienza dell’approfondimento giornalistico, scambiando esperienze,
conoscenze.
Il programma:
Sabato 14 settembre:
ore 9.00-10.00: arrivo partecipanti e formalità di accreditamento.
Ore 10.00: saluto Autorità (Comune di Ovada, Provincia di Alessandria, LIBERA)
Ore 10.30-12.30: relazione a cura di Martina MAZZEO, Rosaria MALCANGI,
Ester CASTANO (redazione di www.stampoantimafioso.it) “Giornalismo, cronaca
locale e criminalità organizzata. L’esperienza di Stampo antimafioso”
Ore 14.00-17.30: lavori di gruppo
Ore 18.00: Hotellerie Geirino, presentazione di “UN FATTO UMANO”, la storia
del Pool Antimafia di Palermo. Incontro con gli autori-illustratori Fabrizio LONGO
ed Alessandro PARODI (www.unfattoumano.it – www.monamestudio.blogspot.com)
Domenica 15 settembre: Ore 9.30-12.30: “Verso l’Expò di Milano 2015. L’Esposizione Universale e il ruolo
dell’informazione” a cura di Valerio BERRA,Sara MANISERA e Jacopo POZZOLI
(redazione di www.stampoantimafioso.it)
Ore 14.00-17.00: laboratori ed esercitazioni
Ore 17.00: conclusione 2
Educazione al senso civico e democratico
e all’impegno contro ogni forma di corruzione
Andeira si è molto impegnata nel corso di quest’anno per sensibilizzare giovani delle scuole, ma anche i propri soci appassionati di scrittura sul tema della legalità, della lotta alla mafia.. Enrico Giuseppe e Michele a ottobre
2012 sono volati a Palermo ed hanno
incontrato il fratello del giudice
Borsellino, lo hanno intervistato ed
hanno realizzato un video documento
presentato nel corso del 2013 alle
scuole medie di Castellazzo e agli
studenti della scuola di formazione
professionale di Ovada arti e mestieri.
A marzo 2013 il figlio del giudice
Dalla Chiesa, Nando, è venuto a
Castellazzo ed ha incontrato una
classe della scuola media di
Castellazzo, i giornalisti di Andeira e
alcuni rappresentanti di Associazioni
del territorio Alessandrino impegnati
su queste tematiche
Infine a novembre 2013 la sorella del
giudice Falcone verrà a Castellazzo
per incontrare giovani delle scuole, di
alcune Associazioni dell’Alessandrino e
naturalmente Andeira. Con questo percorso si è voluto informare
e sensibilizzare gli studenti della Scuola
Media di Castellazzo e Ovada, allo scopo di
sviluppare gli anticorpi sociali e culturali
all’infiltrazione mafiosa al Nord. Il
principio fondante di tale approccio è che
le giovani generazioni inizino un vero e
proprio percorso formativo che dalle
scuole possa “riversarsi” al di fuori delle
stesse, divenendo in questo modo
soggetti attivi del territorio ed
“imprenditori della legalità”. Per questo
motivo e con questo spirito è stato ideato
questo percorso educativo multidisciplinare
in grado di unire sinergicamente “storia
civile” del nostro paese e “incontri diretti”
con familiari di vittime di mafia, esperti in
materia e rappresentanti di Libera e delle
cooperative antimafia che lavorano sui beni
confiscati.
.Prendendo come target di riferimento
alcunii Istituti Scolastici Superiori del
territorio Alessandrino, si è sviluppato un
percorso formativo in grado non solo di
fornire gli strumenti per una migliore e più
approfondita comprensione del fenomeno
mafioso in Italia e delle sue implicazioni
nella vita di tutti noi, al Sud come al Nord,
ma anche di educare e sensibilizzare gli
studenti e gli insegnanti sulle forme di
resistenza che la società civile ha saputo
opporre nel tempo a questo fenomeno.
Su questi presupposti Andeira si è impegnata, ha coinvolto i propri soci che si sono informati cercando di migliorare le proprie conoscenze su “pezzi di storia mafiosa” del nostro paese, hanno scritto, ma hanno anche incontrato giovani e persone che quotidianamente si impegnano per migliorare vita e senso civico dell’Italia. Il percorso si concluderà, almeno progettualmente a novembre con l’incontro con Maria Falcone, ed anche questa sarà una importante lezione di senso civico e democratico, ma anche un rilevante spazio di incontro tra persone in difficoltà e non, ricercato per mantenere viva la progettazione di una associazione che si impegna in campo sociale, aperta al territorio nelle sue diverse forme. 3
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Diario di “Pazza Idea” – Lerma
Luglio 2013
Luglio, i lavori procedono, si inizia a raccogliere qualcosa, patate, cetrioli, zucchini,
ravanelli e qualcos'altro, il verderame scorre a fiumi ( naturalmente scherzo, si cerca di mantenere un impatto chimico praticamente pari allo zero ), qualche nuova piantina ha trovato spazio nell'orto ( finocchi, perlopiù ) e tutto procede bene come sopra, l'erba viene tagliata che è un piacere ( nonostante qualche acciacco al mitico decespugliatore d'epoca che lascerà presto spazio al nuovo arrivato ) ed i ragazzi si comportano direi tutti come dovrebbero, senza eccezioni, venite a far spesa da noi,
buoni prezzi, tutto biologico e biocompatibile, ciao...
La Doppia Ombra - Voltaggio
La strada
La strada, che si protende in avanti, come una freccia, col sue righe bianche, e aggira i monti e i bricchi, coi pinnacoli e le rocce; vallata di montagna, natura onnipotente, verde perfetto, cespugli,felci, arbusti, sui crinali e le sommità; montagna,piena di sentieri segreti, di viuzze, di percorsi di ghiaia;
montagna.
Stefano Merialdi
Deserto
Sei la luce del mattino, ma i tuoi occhi non sono la chiarezza nei miei, sei il deserto, ma senza acqua, e né sete, sei il sole ma senza pioggia né pianto, sei l’amore, e la felicità, ma non lo sei, e non me ne da. Lo sai, siamo rimasti lontani, senza amore, né tu sei mai stato sincero. Elena
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LE GRANDI AVVENTURE DI RAMONA
GITA SUL TRENINO DEL BERNINA
La gita prevedeva il trasferimento da Alessandria a St.Moriz in pullman, e viaggio da St.Moriz a
Tirano con il Trenino del Bernina e ritorno a Alessandria in pullman! Bello ehhh!. Siamo partiti con mio
papà da Ovada in macchina per andare ad Alessandria per prendere il pullman.
Qui comincia l’avventura con la scalata del pullman (comodissimo) per poi sedermi in un sedile
strettissimo (ora capisco come si sentono le sardine).
Una volta partiti abbiamo girato tutto il Piemonte per raccogliere gli altri viaggiatori e dopo circa sei
ore di viaggio molto interessante senza poter scendere nelle soste per non fare (schiattare) mio papà
siamo arrivati a St.Moriz.
E dopo un'altra avventura per scendere, siamo andati a visitare il paese che è molto caratteristico con
il suo lago e i suoi monti, inoltre è anche attrezzato per i disabili con ascensori e funicolari. Dopo un
breve giro ci siamo avviati verso la stazione per prendere il trenino. La stazione è attrezzata con
ascensori e rampe ma naturalmente dove partiva il convoglio( binario sei) non era agibile. Abbiamo
chiamato i ferrovieri Svizzeri che molto gentilmente ci hanno fatto attraversare i binari e siamo
riusciti a salire sul treno che ha le prime vetture con gli scalini abbassati per poter salire con le sedie
a rotelle e dove si trova un padiglione per ancorare le sedie e si può vedere il panorama.
A questo punto è cominciata la parte più bella della gita perché il percorso del trenino è veramente
eccezionale. Si sale a duemila metri in vicinanza dei ghiacciai con un percorso ripidissimo e con
percorsi elicoidali. Le fermate sono parecchie e così si apprezza il paesaggio. Il treno cammina
praticamente attaccato alla sede stradale, il paesaggio è stupendo e deve essere incantevole in pieno
inverno con la neve altissima che cade in questi luoghi visto che il servizio non viene mai interrotto.
Per arrivare a Tirano occorrono quasi tre ore, ma per fortuna arrivati in questa amena stazione per
andare a scalare il pulman di rientro bisogna attraversare un sottopasso che naturalmente non ha
rampe o ascensori così bisogna scendere delle scale, per fortuna in discesa (come siamo fortunati),
Però dall’altro lato c’è una rampa (per le biciclette naturalmente), così, mascherandoci dai ciclisti
abbiamo usato quella. Alla fine come consolazione abbiamo beccato un bel traffico e rifacendo
nuovamente il giro della Padania siamo arrivati a Alessandria a mezzanotte.
MORALE DELLA FAVOLA La gita è veramente bella e vale la pena di farla, però per chi ha problemi è
un’avventura faticosa. Certamente se i mezzi fossero attrezzati e le stazioni avessero rampe e
ascensori la gita si potrebbe godere maggiormente.
RAMONA
Route di servizio a Nisida nella comunità del carcere
Siamo partiti il 17 Agosto da Ovada e con le macchine siamo andati a Genova e il treno partiva a 00,02 e siamo arrivati alle 8,30 a Napoli siamo andati dalle suore del convento sant’Eligio dove siamo stati fino a domenica poi siamo andati a prendere Camilla in stazione che era in vacanza. Siamo andati dopo pranzo a parlare con l’associazione Libera di Chiano il responsabile si chiama Ciro abbiamo voluto incontrare qualcuno della mafia dei beni confiscati c’era tanti alberi di pesca ce l’hanno offerte erano buonissime e siamo andati in televisione, pensate,su rai news:). Ci hanno portato alla metropolitana, è stato un bel pomeriggio alla sera siamo andati a mangiare la pizza era buonissima. Il secondo giorno abbiamo deciso il programma della settimana e siamo andati a messa poi abbiamo mangiato. I capi hanno fatto una scenetta la nostra pattuglia eravamo i devoti di san Gennaro con i zaini pieni di cibo abbiamo girato per Napoli io non ho fatto fatica abbiamo fatto le foto come i devoti, siamo arrivati secondi prima sono arrivati i tifosi di Maradona siamo stati davanti al cancello della comunità, c’è una discussione di politica con Riccardo e Chiara che non è d’accordo su un politico. Il terzo giorno abbiamo incontrato la vice direttrice della comunità ci ha parlato dei ragazzi quanti anni hanno noi ci abbiamo detto cosa facciamo con loro e lei ci ha detto che sapeva cosa facciamo ha tanti anni che ci sono gli scout si sente scout, gli hanno chiesto i dubbi se possiamo parlare di tutto poi arrivati i responsabili del gruppo scout Gabriella e Michele. Sono andati a prendere i ragazzi sono: Daris, Michele, Gennaro, Fabio. Non partecipavano alle attività all’inizio poi erano più concentrati a noi. Abbiamo fatto la zattera abbiamo giocato a Roverino ho fatto canestro abbiamo vinto la partita e la finale siamo arrivati secondi classificati la nostra squadra si chiama w la Gospa mi sono divertito tanto è il gioco più bello che mi piace, abbiamo fatto la gara di cucina mi è piaciuta non abbiamo vinto. Noi partenti abbiamo fatto le boe e i capi ci ha rappresentato per sapere chi eravamo hanno detto che voglio diventare papa hanno capito chi era mi è venuto a prendere Matteo, Luigi e Federico. Mi è piaciuto questo campo di servizio abbiamo fatto la pizza l’ultima sera Nicola ha costruito il forno era buona la pizza. Mi è fatto rimanere stupito io ho detto a Gennaro è bella la maglia mi piace mi ha salutato me l’ha regalata. Io e Spotty e Ilaria abbiamo la canzone di aria pulita mi sono divertito mi dispiace di aver finito il clan adesso prendo la partenza e voglio ringraziare tutti i capi e i ragazzi che mi sono stati dietro. Scout semer scout. Francesco Regaglio (Cremolino)
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L 'ADOLESCENZA L'adolescenza è quando tu diventi adulto ed è
un periodo dove ci sono delle persone che sono persone molto prestigiose e insegnano che gli adolescenti devono essere attivi. I bambini adolescenti devono essere molto cautelati perchè ci sono gli adulti che devono parlare da uomo a uomo con il bambino. Esiste uno psicologo di nome Crepè che fa quello di andare in trasmissione . Crepè é uno psicologo molto intelligente . La psicologia sull' adolescenza e bellissima però è una cosa impegnativa perchè penso che un adolescente debba imparare ad essere autonomo. Le cose psicologiche sono belle e divertenti però sono impegnative. L' adolescenza è una cosa molto bella però non è divertente perchè l' adolescente si sente energico e vuole fare molte cose ma spesso è troppo piccolo per farle. Io preferisco gli adolescenti come se fossero delle persone brave e anche intelligenti. Le persone adolescenti sono piacevoli però non sono messe bene. Sono messe male perchè gli adolescenti hanno bisogno di aiuto per poter affrontare le situazioni più drammatiche. L'adolescente purtroppo ha dei problemi anche lui perchè si sente ancora giovane. L'adolescenza è una cosa che mi piace tantissimo però non la giustifico, penso infatti che l'adolescenza sia una cosa difficile. Una volta sono stato preso in giro da un mio amico ero permaloso e mi lamentavo però non lo picchiavo. Ero però contento perchè una volta mi ha difeso da un picchiaggio e sono stato molto contento perchè ha dimostrato che era un vero amico. Un altro invece era un cialtrone e mi ha portato a casa sua anche se io ero già in accordi con un altro amico e non mi è sembrato giusto che mi insistesse. E' un cialtrone perchè i videogiochi non tutti ce li hanno e mi sono sentito diverso e ho pensato che lui voleva anche le cose degli altri. Un altro invece mi ha tirato un pugno nello stomaco. In conclusione io mi sento ancora un adolescente. Demaria Enrico (Pozzolo) Cassine Sarà una coincidenza ma sia La Nuovaciocca (umile giornale di Cassine e bassa valle Bormida ideato dal sottoscritto) che Andeira associazione di volontariato ONLUS di Castellazzo Bormida , la prima nacque a fine agosto 2010 e Andeira nacque 17 giugno 2010 ma in ogni caso lo stesso anno. Inoltre una curiosità l’associazione Andeira ha sede in una curiosa via chiamata vicolo Noè caso rarissimo come intitolazione di via nel rione Gattera , secondo il castellazzese padre Francesco Pellati cappuccino e sacerdote scrisse in un suo manoscritto, nel 1663 il quale riteneva che Gamondio, antico nome di Castellazzo fosse stato fondato addirittura da Jafet figlio di Noè . Di conseguenza certo che Noè diede il nome Gamondio. La Nuovaciocca per rafforzare questo legame intende creare un numero monografico che parla delle due realtà che anche se apparentemente molto diverse hanno qualcosa in comune. R. Tornato
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Andeira: sabato 3 agosto l’associazione Andeira Onlus si è
data appuntamento al Centro Diurno Lo Zainetto di Ovada, grazie alla solita disponibilità dei Servizi Sociali di Ovada i quali gestiscono la struttura, per un pranzo tutti insieme. Il menù era ricco di braciole, costine, salsic-cia, insalata russa. Andeira in questa occasione a voluto saluta-re i propri soci in prospettiva delle vacanze e conoscere me-glio uno dei nuovi inserimenti (Enrico DeMaria di Pozzolo F.). A settembre l’associazione ini-
zierà di nuovo il suo percorso con tante altre iniziative educati-ve - culturali.
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Ciao Riccardo! Benvenuto nell'associazione Andeira!
Da parte di tutti i soci: In bocca al lupo! Andeira sarà un buon mezzo per le tue esigenze.
La vendemmia di tanti anni fa
Buongiorno a tutti sono Riccardo Tornato, sono
lieto di entrare a far parte di questa Associazione e
di poter scrivere su questo giornalino, come mio
primo contributo vi vorrei parlare della vendemmia
di molti anni fa , prima di tutto la vendemmia oggi
inizia a fine agosto (un anno anche a ferragosto)
inizi di settembre mentre un tempo iniziava a
ottobre. Il mese di ottobre rappresentava il periodo
più importante per il contadino:la vendemmia.
La raccolta dell’uva si svolgeva in grande allegria: tra i canti dei vendemmiatori l’uva
veniva staccata e raccolta soprattutto dalle donne nei ghirbèn ,fatti di vimini, e gli
uomini successivamente trasportavano il prodotto nelle bigonce (Arbì). La sera,
scalzi, si provvedeva a spremere l’uva e a travasarla con la brenta nelle grosse botti
di legno ancora conservate nella cantina della mia famiglia ma come in molte altre
cantine di famiglia della zona.
La vendemmia, fino a metà degli anni ottanta, era un attività molto più tranquilla
rispetto ad oggi che l’uva viene conferita alla Cantina Sociale e vengono dalla cantina
assegnati tassativamente i giorni della consegna, da effettuare entro e non oltre le
ore 18.00.
Nel periodo della vendemmia si faceva la mostarda come ancora fanno oggi alcune
signore anziane: nel caudren (grossa pentola in rame), si metteva il mosto d’uva con
fichi, zucche, mandorle ed altra frutta ; il tutto doveva bollire per almeno dodici ore.
A vendemmia terminata, si staccavano gli ultimi grappoli d’uva rimasti e si
appendevano a un filo sospeso al soffitto dove lentamente appassivano.
Oggi la vendemmia viene fatta con i mezzi cingolati e in alcuni casi con al
vendemmiatrice e i tempi della vendemmia sono molto più frenetici e stressanti.
Riccardo Tornato.
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Figura 1 a. Vendemmia- Anni 40’
Figura 1b. Vendemmia a San Secondo- 1893.
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Figura 1 c.Vendemmia – Anni 40 a Cassine
Figura 1 d. Vendemmia- settembre 1937 – Cassine
Figura 1 e. La vendemmia- 1960 Cassine 1 f. Vendemmia – Anni 50- Cassine
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Figure 1g Ir Ghirbei –Inizi “900”.
Figura 2 Trebbiatura – 1930 a Cassine.
Le informazioni e le immagini sono tratte dalla mia tesi di laurea triennale Università del Piemonte orientale Amedeo
Avogadro di Alessandria Facoltà di Scienze Politiche corso di laurea in SPES, curricula Gestione dei beni territoriali
Pratiche agricole ed usi del suolo attuali e storici nell’area di Cassine relatore Roberta Cevasco a. a. 2007/2008. Le
immagini sono state ricavate dal volume di S. Arditi e G. Corrado , Casséini 'd na vôta : personaggi, usi e costumi di un
paese dell'Alto Monferrato 2007 (Acqui Terme : Impressioni Grafiche).
Riccardo Tornato
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A.I.S.M. Punto di Ascolto OVADA
Montaldeo: Sagra del tacchino e del dolcetto Sabato 10 agosto 2113
Vino a fiumi e tanta allegria. Così, alcuni componenti ed amici del punto di ascolto di Ovada hanno
trascorso la serata alla sagra del "Tacchino e del Dolcetto" di Montaldeo (Al). Il nostro Grazie va
agli organizzatori della "Pro Loco di Montaldeo" che con molta gentilezza ci hanno accolti
riservandoci un tavolo, affinchè potessimo stare tutti insieme. Il nostro sincero Grazie anche a
Maurizio Silvestri e Famiglia (i primi in alto a sx) che simpaticamente hanno accettato di posare
con noi in questa foto. Va doverosamente ricordato che Maurizio Silvestri è l'erede naturale del
Grande Attore Dialettale Ligure Gilberto GOVI. Grazie a Lui, grazie alla sua compagnia teatrale "In
sciou palcu", vive sempre la grande commedia dialettale "genovese". Nota di merito:Tutte le
rappresentazioni della compagnia teatrale in sciou palcu, sono a scopo benefico. Grazie
Maurizio. Grazie a tutti voi della compagnia "in sciou palcu".
La Leggenda dei sette ebbri e dei tre sobri
Vi vorrei narrare di una leggenda che risale al Settecento e che parla di una famiglia con dieci figli che
viveva nella vicina Ovada. Pur essendo una famiglia numerosa e piuttosto povera, non restavano mai senza
vino. I genitori erano contadini e coltivavano le viti da molti anni, producendo ottimo vino. I figli, oramai
tutti grandi, seguivano le orme dei genitori ed erano esperti coltivatori di vigneti. Ma solamente sette di essi
amavano il vino, schietto e genuino. Lo producevano con passione e competenza. Lavorando nelle cantine i
loro vestiti profumavano sempre di mosto e di vino. La sera, soddisfatti del lavoro svolto, erano un po’ ebbri,
ma, nonostante questo, erano, ottime persone, furbe e simpaticissime. Il più giovane era soprannominato Cin
Cin e veniva talvolta deriso: “ Cin Cin è sempre ubriachin!”. Gli altri tre erano tranquilli, seri, sempre sobri:
tutte le volte che vedevano i loro fratelli con il naso rosso e le guance, segno che avevano alzato un po’
troppo il gomito, s’infuriavano e iniziavano ad esserci alcuni dissapori. Anche per loro venne il tempo di
metter su famiglia, così decisero di cercare nuova terre e belle ragazze. Un giorno tutti e dieci presero due
carri su cui caricarono fiaschi di vino, acqua, cibo, frutta, alcune coperte, i loro attrezzi da lavoro, una
chitarra; salutati i genitori e si misero in cammino. Ogni tanto si fermavano per riposare e dissetarsi. Durante
il tragitto, i sette fratelli amanti del vino incontrarono un cinghiale, lo uccisero e se lo arrostirono allo spiedo,
bagnandolo generosamente col vino. Ma ai tre sobri il cinghiale così condito non piacque, così cominciarono
a litigare e pensarono di dividersi. Giunti su un alto colle, i tre sobri si fermarono e lo scelsero come loro
dimora: costruirono case e strade. Quel paese prese da loro il nome e fu chiamato Trisobbio ( tre sobri).
Lo stemma comunale di Trisobbio
Gli altri sette continuarono il cammino tra le colline, scesero nella valle, lungo il fiume Bormida e lo
guadarono. Salirono poi su una collinetta che parve loro, ed è veramente, la più bella del mondo: posarono le
loro cose, svuotarono un fiasco e si guardarono attorno. Videro colline dolci e ubertose, terreni adatti alla
coltivazione di qualunque tipo di vite, alberi carichi di frutta succosa. Accanto, il grande fiume Bormida,
ricco d’acqua limpida. Il clima era mite e soffiava il tiepido marin. Alcune vigne facevano già parte del
paesaggio, oltre a molti boschi dove vivevano molti animali selvatici da cacciare. Una famiglia con sette
figlie, che abitavano nel posto, li accolse molto volentieri. Le ragazze fecero loro assaggiare i diversi tipi di
vino che i loro genitori producevano sulle verdi colline: Il dolce moscato, giallo, dorato con una aroma
caratteristico, il barbera aromatico e molti altri, come il dolcetto, brachetto frizzante, di colore rosso rubino e
un profumo molto delicato. I sette fratelli rimasero stupiti e impressionati che si resero conto di essere nel
posto più bello, meraviglioso e splendido che avessero mai visto: era molto di più di quanto avessero pensato
di trovare. Decisero di fermarsi lì e costruirono alcune capanne di legno. Piantarono vigneti, ricoprendo tutte
le colline: viti di Moscato, Barbera, Dolcetto e Brachetto. Queste meravigliose e rigogliose vigne partivano
dalle cime delle colline e scendevano fino a valle, dove scorreva il rio Crosio. Ogni anno le vigne
producevano uve sane e profumate. Il suolo tufaceo, bianco e calcareo costituiva il terreno ideale per queste
vigne. Qualche tempo dopo i sette ragazzi si sposarono con le sette ragazze e costruirono nuove e solide
case, di pietra e mattoni vie e piazze. Nacque così (secondo la leggenda) il paese di Strevi,
Lo stemma comunale di Strevi
allora chiamato Septebrium, che prese il nome proprio da loro, i sette fratelli ebbri che lo fondarono,
lo stemma comunale di Strevi porta raffigurate sette coppe di vino in campo blue.
Una veduta di Strevi
Riccardo Tornato
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Bozza del progetto Andeira: L’associazione di volontariato Andeira nasce per dar vita ad
un progetto assistenziale, culturale, sociale e ricreativo il cui scopo consiste nella creazione e coordinamento di un gruppo di persone diversamente abili appartenenti a differenti centri diurni,residenziali o coinvolti in singoli progetti educativi con lo scopo primario di collaborare,sotto la supervisione di educatori/operatori,volontari, referenti, alla stesura di un periodico (mensile) distribuito nei territori cui i ragazzi appartengono (basso Piemonte e Liguria) ed alla realizzazione del quale ciascuna persona darà il proprio contributo tramite un elaborato personale (uno o più articoli corredati da foto, disegni o elaborazioni grafiche di altro genere) partecipando, inoltre, attivamente e criticamente, alla realizzazione dell’elaborato degli altri membri dello staff del periodico stesso.
Consiglio direttivo:
Giuseppe Ravetti – Presidente
Michele Rolla – Vice Presidente
Elisa Regaglio - Segretario
Maddalena De Silvestro – Consigliere
Luisa Miselli – Consigliere
“Andeira”
Direttore Responsabile: Mimma Caligaris
Associazione di volontariato “Andeira” Vicolo noè n.30/C, c.a.p. 15073
Castellazzo Bormida (AL)
Per info e contatti: Giuseppe Ravetti: cell. 3285316610 - mail: [email protected]
Maddalena De Silvestro: cell. 3477753736 - mail: [email protected]
Sostenete il progetto “Andeira”: Banco posta – n. di C/C: 4892762 – Iban: IT21 Q076 0110 4000 0000 4892 762