13 settembre 2013
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L'Oscar del giorno lo assegniamo aCosmo Teberino. Compirà a giorni gli 87anni ed è l'occasione per fargli gli au-guri. Del resto, molto si deve a lui se iMisteri di Campobasso hanno potutosfidare il tempo. E’ senza dubbio consi-derato la memoria storica dei Misteri vi-sto che il suo rapporto con la Proces-sione del Corpus Domini dura daalmeno cinquant’anni. Tra il 1933 e il1949 ha partecipato, in qualità di figu-rante mentre dal 1968 si occupa dell’or-ganizzazione della Processione dei Mi-steri, mansione svolta prima perincarico del Comune di Campobasso e,dal 1997, in qualità di Presidente Onora-rio dell’Associazione Misteri e Tradi-zioni.
L’Oscar del giornoa Cosmo Tberino
Il Tapiro del giornoai consiglieri di minoranza
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
ANNO IX - N° 82 - VENERDÌ 13 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]
Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel. e Fax 0874.698012E-mail Redazione Campobasso: [email protected]
E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected]
Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita
Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico
Il Tapiro del giorno lo diamo all'oppo-sizione di centrodestra. I consiglieri diminoranza in Consiglio regionale, sem-brano vivere in un momento politico disospensione. Non sanno più cosa fareanche perchè alcuni di loro hanno rive-stito nell'ultimo governo la carica di as-sessore. Gli altri, poi, sono quasi pronirispetto alla nuova maggioranza. Nem-meno sulla mozione da loro stessi pre-sentata sono stati in grado di garantireun voto compatto. E se manca, pure, unavera opposizione in Consiglio, la situa-zione è per davvero tragica.
CAMPOBASSO. Di tanto in tanto ad affiancare la politica emerge qualche imprenditore pronto a sostenernele battaglie elettorali. Non è stato da meno il presidente della Regione, Paolo Frattura. A condividerne il suoprogetto politico, Gianluigi Torzi, amministratore della società Sacom spa oggi quotata in Borsa dopo che erarimasto coinvolto nei problemi della Tag Comunicazioni. Ma che ha una presenza, anche, in strutture ricettivesul litorale termolese in forma di residence. Torzi è amministratore di Enerbio la società che ha realizzato lacentrale biogas a Larino, un impianto da 999 kW. E, guarda caso, i progetti di impianti di biogas e biomassesono argomenti che sono nuovamente in discussione in questi giorni. Al pari del discorso della Banda largache dovrebbe vedere in essere qualcosa come una quarantina di milioni di euro.
Tra biogas, fertilizzanti e residence lungo la costa
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13 settembre 2013
I consiglieri regionali Cotugno e Sca-rabeo in difesa dell’Ospedale di Vena-fro; Sabusco in difesa del Cardarelli diCampobasso. A presto un consigliere indifesa degli ospedali di Termoli e La-rino. Isernia provvede per proprioconto a difendere ciò che già ha.
La sanità sta diventando la Cartinadel Tornasole di una situazione larga-mente fuori controllo da parte del com-missario (presidente della giuntaregionale) Paolo di Laura Frattura cheperò della sanità ha fatto il suo cavallodi battaglia in campagna elettorale, la-
sciando intendere che sarebbe stato luiil demiurgo, il semidio, l’aggiusta tutto.Mai presunzione più sballata di questa.
Le doglianze e le insoddisfazione diun operato commissariale inincidenterispetto alle responsabilità del ruolo edelle funzioni, lo configurano come sanSebastiano. Ma lungi, per notoria pre-sunzione, dal sentirsi trafitto e peni-tente. Non gli manca l’ardire (el’ardore) di mistificare cause e ragionidi una persistente debacle, per cui gli sidovrebbe ancora dare credito e accor-dargli di nuovo fiducia.
Credito e fiducia che fin qui glieli hanegato Scarabeo, mentre velatamenteglieli ha concesse Cotugno, e aperta-mente, quanto inopinatamente, glieli haconfermate Sabusco dopo che il presi-dente- commissario ha replicato allesue osservazioni sul Cardarelli da dove,a detta di Sabusco, “ogni giorno partonoda Campobasso ambulanze per raggiun-gere ospedali di altre regioni, perché nonsi è proceduto a coprire gli organici”. Iltono contrito e remissivo di Sabusco -“Vorrei che il presidente facesse il qua-dro della situazione e guardasse con be-nevolenza (Sic!!! – ndr) il prontosoccorso, l’ortopedia e la cardiologia -ha intenerito il cuore del presidenteche infatti non è venuto meno all’invito.Lingua in bocca con il presunto oppo-sitore, prontamente rassicurato: “Condi-vido l’intervento di Sabusco . Condividole carenze dovute alla mancanza di 36primari. Senza 36 primari non si può of-frire molta qualità. Scontiamo una ca-renza di personale che, per oltre il 20 per
cento è inabile. Il turnover non è pratica-bile. Su Campobasso si gioca il futurodella sanità molisana”. Apoditticità apiene mani, in un clima di surrealeamicizia, con un sovrappiù: “La nostraidea al momento è una integrazione fortetra il Cardarelli e la Fondazione Gio-vanni Paolo II a guida Cardarelli (Sic! –ndr). Una struttura unica con una unicaregia. Dopo l’incontro che avremo neiprossimi giorni con la Università Catto-lica per discutere della questione del no-stro debito, vedremo se ci sono lecondizioni per procedere alla integra-zione. Per quel che concerne la coperturadei primari spero di avere qualche de-roga nel prossimo tavolo tecnico”. In ge-nere, chi di speranza vive disperatomuore. Che sarà il caso (politico) diFrattura?
Chiusura del duetto: abbracci e baci.Dal clima così composto ne hannotratto beneficio gli imputati nel pro-cesso Termoli - jet che probabilmentenon si vedranno gravati della costitu-zione di parte civile della Regione. Allarichiesta di costituirsi, infatti, avanzatadal consigliere Federico, anche a nomedella Manzo, di più i cinquestelle nonfanno e non sanno, il presidente Frat-tura ha replicato che non poteva esserepresa in considerazione in quanto lafaccenda andava approfondita “anche sela linea della Giunta è chiara e l’abbiamoadottata nei primi atti”. L’effetto pacifi-catore di quelle parole è stato incredi-bile. Il consigliere Federico, ammansitoquasi avesse ascoltato san Francesco,ha ritirato la iscrizione all’ordine delgiorno. Con parziale sollievo di Cava-liere e la Fusco che avevano temuto ilpeggio per i vecchi sodali amministra-tori coinvolti in giudizio.
Di problemi veri, di soluzioni annun-ciate, di progetti e programmi, in consi-glio regionale nemmeno l’ombra. Incompenso si vogliono bene!
Dardo
La marmellata politica di Palazzo Moffa e le buffe rappresentazioni della minoranza
Consiglio regionale: favori e compiacenze a Frattura
Confermata l’idea di fondere il Cardarelli con la Cattolica, ma mancano i presupposti tecnici e amministrativi
CAMPOBASSO. Non si era mai visto prima d’ora lesegreterie regionali di Cgil pubblica, di Cisl Funzionepubblica, di Uil Fpl, di Ugl e Fials piatire di essere rice-vuti dai vertici regionali, in questo caso dal presidenteFrattura e dal vice presidente Petraroia, “al fine di or-ganizzare quanto prima un incontro urgente in meritoalla delicata questione relativa ai 45 dipendenti dellaFondazione Giovanni Paolo II in dirittura di licenzia-mento”. Né si sono vergognate di far sapere al colto eall’inclita che la sollecitazione si è resa necessaria inquanto la richiesta di un incontro urgente inviata il 3
settembre non ha sortito alcun effetto. Per cui, col cap-pello in mano e la testa china, auspicano che questoloro ultimo sollecito al presidente e al vice presidentepossa avere un esito positivo. Noi facciamo cronaca, maci chiediamo cosa pensino e cosa mai possano sperarei 45 dipendenti della Fondazione Giovanni Paolo II
nelle mani di sindacalisti di questa fatta? Dal che deduciamo anche da dove prenda origine e si
perpetui l’atteggiamento di ripulsa e di arroganza deivertici regionali nei confronti dei bisogni della colletti-vità. E come sia possibile che impunemente si facciano
beffe dei precetti elementari della democrazia. Per lacronaca, il 3 settembre scorso, le organizzazioni sinda-cali dei 45 lavoratori licenziati dalla Fondazione Gio-vanni Paolo II, chiesero di potere avere un incontro conil presidente della Giunta regionale e commissariodella sanità, Paolo Frattura per aprire un confrontosulla problematica.
Ma nessuna risposta hanno ottenuto tanto che ierimattina le organizzazioni sindacali hanno consegnatoun ulteriore sollecito alle segreterie del presidenteFrattura e dell’assessore Petraroia al fine di organiz-zare quanto prima un incontro urgente in merito alladelicata questione relativa ai 45 dipendenti della Fon-dazione Giovanni Paolo II in dirittura di licenziamento."Il sollecito si è reso necessario a causa del fatto che lestesse Organizzazioni Sindacali non hanno ricevuto al-cuna risposta dai vertici regionali alla missiva protocol-lata lo scorso 3 settembre avente oggetto “richiestaincontro urgente”. L’auspicio e che questo ulteriore sol-lecito al presidente Frattura e all’assessore Petraroiapossa avere un esito positivo".
Mai visto prima nella storia sindacale molisana
Le segreterie della funzione pubblica di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fials, a capo chino e col cappello in mano, chiedono di essere ricevuti da Frattura e Petraroia
CAMPOBASSO. Capitaspesso, soprattutto in Molise, che il cal-zolaio insegni musica, il medico faccial’architetto, l’ingegnere vuol fare il gior-nalista e il calciatore professionista vuolrisanare la sanità.
Il che, se supportato da debita prepa-razione tecnica, garantirebbe impegno ededizione. Soprattutto, proposte serie erealizzabili. Succede così che, dopo avervisto sulle reti nazionali servizi giornali-stici relativi alla morte di due campioni
dello sport come VigorBovolenta deceduto
sul campo di pal-lavolo e Pierma-rio Morosini
scomparso du-rante la partita di
calcio Pescara – Li-vorno, Carmelo Parpiglia,
consigliere regionale dell’Idvdemocraticamente eletto a Pa-
lazzo Moffa, aveva pensato già nelcorso della passata legislatura di pre-sentare una proposta di legge per l’ac-quisto di defibrillatori.
L’idea, che torna dirompente, è soste-nuta in primis dal governatore e poi, aruota, da tutti i componenti di maggio-ranza e opposizione.
“Ci proponiamo di rendere cardio pro-tetti tutti i Comuni della Regione – an-nuncia l’ex calciatore prestato allapolitica – soprattutto quei paesi difficileda raggiungere perché distanti dalle
emergenze territoriali”. Insomma, Parpi-glia dice: realizziamo così, dopo pochis-simi mesi dalla vittoria, uno deiprogrammi del centrosinistra.
Chissà cosa avranno pensato i medicidopo aver ascoltato le parole del dipie-trista.
A dare lezioni e a fare precisazionitecniche, ci pensa proprio un medico.Non ortopedico, o di medicina generale.Ma il cardiologo Ulisse Di Giacomo dàlezioni tecniche agli amministratori im-provvisati che vorrebbero salvare la sa-nità.
“I defibrillatori esterni semi-automa-tici (si chiamano così, caro Parpiglia)sono dispositivi salvavita utilizzabili perprevenire la morte improvvisa da arit-mie cardiache maligne. L'incidenza dellaMorte Improvvisa aritmica è di 1 caso su1000 abitanti per anno. In Molise, quindi,sono prevedibili 300 casi all'anno. Que-sto significa che i dispositivi salvavitadovrebbero essere dislocati nei grandi
centri urbani ( Campobasso, Termoli,Isernia ) e in nessuno dei Comuni al disotto dei 1000 abitanti, come invecepensa Parpiglia.
Oppure in occasione di grandi eventi,ai quali si pensa possano parteciparemoltissime persone. I defibrillatori ri-chiedono, oltre al costo d'acquisto, ma-nutenzione e preparazione di personale.Per tutti questi motivi vanno si comprati,ma affidati al 118 e alle Forze dell'Or-dine ( Polizia, Carabinieri, Finanza, ecc.), con relativo addestramento”. I buonipropositi affogano così nell’ignoranza.
E visto che l’elezione degli ammini-stratori è sancita dal popolo sovrano, chene dite di colmare l’incompetenza e l’ap-prossimazione chiedendo qualche con-siglio agli esperti prima di presentareproposte di legge populiste ma irrealiz-zabili? La campagna elettorale è finita.Non sarebbe il caso di iniziare il nuovolavoro di consigliere in maniera seria?
Irene Corsini
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13 settembre 2013
Defibrillatori nei piccoli Comuni, Parpiglia e il presidente propongono la legge ma il cardiologo Di Giacomo fa notare:vanno comprati ma dislocati nei grandi centri urbani
Amministratori improvvisatiper salvare la sanità
di Massimo Dalla Torre
Incisive, determinate e dirette le di-chiarazioni dei Presidenti delle Re-gioni Umbria, Campania e Molise chehanno partecipato alla riunione dellaConferenza Stato Regioni.
Assise nel quale si è discusso, que-sto era l’ordine del giorno diramatodalla segreteria dell’organismo pre-sieduto da Vasco Errani: Ripresa delConfronto con il Governo sulla Pro-grammazione 2014/2020; Programma-zione 2007-2013: esame nuoveiniziative proposte dal Governo e Pro-grammazione 2014-2020: esame ipo-tesi di allocazione delle risorse perobiettivo tematico e risultati propostadal Governo.
Al termine della riunione cui hafatto seguito un incontro con il mini-stro Triglia, il Governatore della Re-gione Molise Frattura ha dichiarato,come anche i suoi colleghi, all’ANSA e
ai redattori del sito delle regioni che:“le Regioni che hanno abbondante-mente impegnato le somme dei FondiUe programmate per il 2007-2013 noncapiscono perché si debba tornare aduna riprogrammazione delle stessedelegando il governo. Sarà bene attra-verso accordi bilaterali, capire se cisono spazi per iniziative particolari fi-nalizzate soprattutto al lavoro.
La posizione dei presidenti delleRegioni e' critica soprattutto nei con-fronti dell'Agenzia per la CoesioneTerritoriale vediamo una forma di ac-
centramento, così come non siamod'accordo sui Pon, i Programmi opera-tivi nazionali: il governo cerca di avo-care a sè la gestione dei Pon senzaaver concordato con le Regioni gliobiettivi. Per quanto riguarda la spesadella vecchia programmazione deiFondi ue 2007-2013, non ci ritroviamo:i dati che ci trasferisce il ministro Tri-gilia non coincidono con i numeri inpossesso alle Regioni per cui ad oggisarebbe azzardato parlare di dati dispesa, visto che non c'e' questa coinci-denza.
La delegazione - farà chiarezza sullavecchia e sulla nuova programma-zione". Parole che danno un indica-zione precisa di come Regioni come ilMolise da sempre sono attente allaspesa dei Fondi Europei che spessoprivilegiano altre realtà a discapito dichi, come la nostra centellina e ana-lizza minuziosamente gli stanziamentiche arrivano da Bruxelles con ununico obiettivo non mandare in af-fanno il sistema su cui pesa l’ombra dichi rivendica, senza alcuna ragione etitolo, la primogenitura.
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Castelbottaccio. Se ci sono intrecci tra ammi-nistratori e parenti in Italia o in Molise comepossono non esserci in un piccolo Comune di335 anime? Lì, a Castelbottaccio, un paesino inprovincia di Campobasso, c’è un’amministra-zione comunale che governa e un’azienda chesvolge servizi di pulizie per conto del Comune.Cosa c’è di strano? Ovunque si affida il serviziodi pulizie ad aziende esterne attraverso gared’appalto. A quanto pare, però, i parenti di al-cuni amministratori castelbottacesi adoranocircondarsi di secchi, stracci e ramazze per legrandi pulizie. Perché quasi tutti i dipendentidell’azienda sono parenti di alcuni consigliericomunali. Una vera grande famiglia si ritrova
dunque nelle sale del palazzo comunale. Men-tre il dipendente della ditta toglie le ragnateledalle pareti e l’altra è impegnata con le spugnee l’anticalcare, si corre il rischio di veder en-trare l’amministratore con la signora cheemana un grido: amore fermati, il pavimento èbagnato.
Ma ci potrebbe essere anche un l lato buonodella medaglia, ad esempio scoprire che alcuniconsiglieri hanno la premura di portare la cola-zione ai dipendenti dell’azienda che stannosgobbando per far risplendere gli uffici dei lorocari. E chissà, forse qualcuno potrebbe ancheimitare il sindaco di Cavacurta (in provincia diCremona) che ha inventato le pulizie “fai da te”
in Comune ritrovandosi così, ad esempio, unassessore con grembiule e cappellino impe-gnato a spolverare i mobili. Lì a Cavacurtal’impegno del primo cittadino e della sua qua-dra di governo era dovuto ai tempi di crisi e ditagli. A Castelbottaccio potrebbe esserecausato dall’affetto nei confronti dei fa-miliari. Si dice che qualche mesa fa il Co-mune abbia rinnovato la convenzionecon l’ente senza procedere a nuovagara . E mica si può correre il ri-schio di rinunciare allo splendoreassicurato da una vera egrande famiglia?
red.pol.
Azienda delle pulizie ed ente istituzionale accomunati da parentele tra dipendenti e amministratori
Frattura, Marini e Caldoro intervengono incisivamente sulla Programmazione 2007 – 2013
di Silvio Arcolesse*
L’enfasi, con cui il governo e il ministro hanno presentato le mi-
sure sulla scuola, nasconde un’operazione tutta propagandistica
e vuota di sostanza. Ciò a causa dell’esiguità delle risorse impe-
gnate-400 milioni in tre anni-a fronte dei tagli operati nell’ultimo
quadriennio, che ammontano, a partire dalla famigerata legge 133
del 2008, ad oltre 10 miliardi. In questo avvio di anno scolastico,
pertanto, tutti i problemi strutturali della scuola restano intatti e
spesso aggravati dalla confusione e dalla contraddittorietà degli
atti dell’amministrazione. L’unica nota positiva è costituita dall’im-
pegno a stabilizzare, finalmente, i 27000 insegnati di sostegno. A
fronte di questo, però, il problema del precariato nel suo com-
plesso resta grave, poiché il piano di assunzioni , così sbandierato,
varrà solo per il turn over dei prossimi tre anni, con una disponi-
bilità di posti, quindi, resa particolarmente esigua delle norme For-
nero sui pensionamenti.
Decine di migliaia di precari storici, molti dei quali da molti anni
garantiscono il funzionamento della scuola, resteranno pertanto
tali e a lungo.
Così come del tutto inadeguati sono i fondi previsti per l’edili-
zia scolastica (problema che in Molise assume un carattere parti-
colarmente grave, data l’obsolescenza del patrimonio esistente e
il mancato adeguamento ai parametri antisismici, in un territorio,
purtroppo, a rischio)e quelli per dare sostegno economico agli
studenti meno abbienti ( ribattezzato dal governo “welfare scola-
stico”). Tutto questo mentre il ministro si trastulla con progetti
avveniristici di lezioni fatte in streaming ed altre amenità.
In Molise l’avvio dell’anno scolastico si sta dimostrando parti-
colarmente problematico, a causa di inammissibili ritardi nelle
procedure amministrative, che si aggiungono alla condizione di
generale di degrado in cui versa la scuola italiana. A lezioni iniziate,
nelle scuole medie e superiori ancora non vengono effettuate le
nomine annuali, con grave danno per i ragazzi e con disagio per i
docenti di ruolo, costretti a tappare buchi attraverso il ricorso
forzoso allo straordinario.
E’ particolarmente grave, poi, che, in tutti i gradi della scuola,
compresa quella dell’infanzia e la primaria, non si sia ancora pro-
ceduto alla nomina degli insegnati di sostegno, negando un diritto
a persone portatrici di disabilità e causando ansia e preoccupa-
zione alle famiglie.
Il Partito della Rifondazione Comunista, mentre ribadisce la ne-
cessità di sconfiggere le politiche dell’austerità e le forze politiche
e i governi che le hanno imposte e che le impongono, al fine di un
reale cambiamento della politica scolastica, sollecita vivamente le
direzioni dell’ufficio scolastico regionale e degli uffici scolastici
provinciali e la giunta regionale del Molise a dare rapida soluzione
ai problemi che si stanno evidenziando in questo inizio di anno
scolastico.
*Segreteria regionale PRC Molise
Per la scuola non propaganda,
ma provvedimenti sostenuti
da adeguate risorse
Stracci e ramazze, la grande famiglia di Castelbottaccio
CAMPOBASSO. “Lasciate ogni speranza o voi che en-trate” leggeva Dante sulla porta dell’Inferno. E le spe-ranze ormai stanno sparendo anche in chi ha credutoche, con un cambio di nomi in Regione, la situazione la-vorativa sarebbe mutata. In effetti è così. Prima, con ilcentrodestra di Iorio, nonostante le critiche e i pro-blemi, i dipendenti della filiera avicola avevano unposto di lavoro.
Oggi, con il centrosinistra di Frattura, tutto è finito.Ruta lo aveva anticipato molti mesi fa in una trasmis-sione televisiva. “Bye bye Gam” erano state le parole delsenatore del Pd che parlava da presidente di Regione.Passano i mesi, troppi per l’immobilismo che ha ormaiha segnato il punto di non ritorno per l’azienda di Bo-jano, e nonostante il silenzio dei politici dal cuor dileone, le procedure vanno tutte in direzione della chiu-sura. Tre giorni fa il commissario liquidatore della So-lagrital, Tacchilei, ha notificato ai sindacati l’avvio dellaprocedura di consultazione per la messa in mobilità e leconseguenti procedure di licenziamento collettivo delpersonale rimasto in servizio.
Il giorno successivo l’assessore Scarabeo comunicache l’uscita della Regione dalle società partecipate.Chissà se avrà idea che questa decisione spetta al Con-siglio regionale che proprio il 26 giugno 2011 aveva ap-provato il mantenimento delle partecipazioni societarienelle società che esercitano attività strumentali utili alperseguimento di finalità di carattere generale rispon-denti ai bisogni della collettività regionale.
E tra queste figurano Gam e Solagrital. Che qualcunosi stia accorgendo della fine che si farà, nonostante lepromesse di Frattura e compagni appena sette mesi fa,è chiaro dalla manifestazione di protesta che ieri si èsvolta davanti alla Giunta regionale.
C’è l’interesse della società siciliana ad acquistare?Ma nessuno dei politici discute con i diretti interessatigli sviluppi della questione.
E pensare che proprio in occasione dell’approvazionedella delibera 173 del 26 giugno 2011, quando l’attuale
vice presidente della Giunta regionale, Michele Petra-roia, era consigliere di opposizione, “dopo aver pre-messo considerazioni sulla criticità generale dellasituazione economica e sulle compromissioni che nederivano a livello regionale – si legge sulla delibera –segnatamente a danno dei lavoratori e del reddito dellefamiglie, pur non astenendosi da critiche in ordine adalcune scelte di metodo effettuate dall’Esecutivo nellagestione delle partecipazioni regionali, esprime l’invitoa confronti costruttivi preordinati ad un intervento re-gionale che, nell’alveo della legalità, miri soprattutto ad
assicurare la conservazione del sostegno che le societàpartecipate forniscono ai livelli di occupazione e di red-dito, evitando decisioni non meditate e negoziate”.
E visto che l’attuale vice presidente della Giunta oggisembra andare in tutt’altra direzione, ci chiediamo:cosa è cambiato in due anni?
Oggi le società partecipate non sono più “attivitàstrumentali utili al perseguimento di finalità di carat-tere generale rispondenti ai bisogni della collettivitàregionale”?
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13 settembre 2013
Il Governo ha deciso: bye bye Gam, la Regionescarica le società partecipate
Eppure nel 211 Michele Petraroiavoleva conservare
il sostegno per i livelli
occupazionali offerti
di Nunzia Lattanzio*
Sarebbe bello veder correre tra le vie di San Giu-liano un numero elevato di bambini rifugiati, sentire ilrespiro libero dei loro cuori, catturare il sorrisoaperto del mondo autentico che abitualmente caratte-rizza e sovente sostiene la crescita delle giovani vite.
Raccolta la disponibilità dell’Amministrazione edella popolazione tutta del centro del cratere, San Giu-liano di Puglia potrebbe aprirsi alla solidarietà sce-gliendo la strada dolce dell’Infanzia, quella strada chenel 2002 fu tragicamente travolta dall’evento sismico.
Molti i benefici che ne potrebbero derivare: il rilan-cio del polo scolastico, il ricongiungimento delle fami-glie locali, lo sviluppo progettuale pedagogico concrescita dei posti occupazionali nel settore educativo-sportivo-culturale solidale-sociale ed il contenimentodelle conseguenze negative derivanti da una forte
concentrazione di popolazione multigenerazionale -tra l’altro in linea con le soluzione elaborate dall’Entedi via Genova- ciò nel rispetto della memoria e per lapace delle vite scomparse.
“Sono in gioco la sopravvivenza ed il benessere digenerazioni di innocenti” ha dichiarato di recentel’Alto commissario UNHCR. Secondo gli ultimi datidelle due Agenzie specializzate delle Nazioni Unite, iminori non accompagnati e separati dalle loro famigliesono circa la metà dei profughi provenienti dallaguerra in Siria.
Ho suggerito al Vice Presidente della Giunta del Mo-lise Michele Petraroia la soluzione suindicata, che datempo valuto attentamente e che ritengo esserel’unica totalmente rispettosa, nella sua ampia delica-tezza, delle sofferenze provate ed ancora vive dalle fa-miglie della comunità di San Giuliano.
*Consigliere regionale
San Giuliano di Puglia per l’infanziaL'intervento
Ieri manifestazione di protesta a via Genova
di Fernando Mastrogiorgio*
La questione “farmacie comunali” è ormai
di evidenza pubblica. Si trascina da anni ed è
facilmente comprensibile attraverso la chia-
rezza dei numeri: il personale di ruolo, per
coprire il normale turno lavorativo, do-
vrebbe lavorare 5 giorni su 6, per più di
nove ore al giorno. Il sabato, poi, per poter
fronteggiare la questione dei turni, al lavoro
per altre sei ore per un totale di 51 ore la-
vorative settimanali con 5 rientri pomeri-
diani.
Il disagio professionale che diventa, gioco
forza, disagio per l’utente avrebbe potuto
essere “guarito” con l’indizione del famige-
rato concorso mai svolto che avrebbe ri-
portato in bonus gli organici delle farmacie
comunali, restituendo futuro alle risorse
professionali e consentendo pratiche selet-
tive pubbliche e trasparenti.
Il “quadro clinico” della vicenda ha del pato-
logico: negli ultimi cinque anni – che coinci-
dono con la durata dell’amministrazione Di
Bartolomeo – nelle tre farmacie comunali
cittadine sono andati in pensione ben cin-
que unità lavorative mai rimpiazzate. Attual-
mente – in servizio – sono rimasti in
quattro, con evidenti turni massacranti.
Servirebbero – sempre guardando ai nu-
meri – almeno altre quattro unità da impie-
gare a tempo pieno con contratti di 36 ore
settimanali per poter rientrare dal caos e
ritornare ad operare professionalmente in
una situazione di normalità.
La situazione contrattuale è – ove possibile
– ben peggiore: si lavora con 3 o 4 trime-
strali part-time che sono utilizzati sulle tre
farmacie comunali al fine di supportare i far-
macisti che per coprire i turni sono co-
stretti a straordinari e rientri pomeridiani.
Nel 2012 si è fatto ricorso persino ad una
specifica convenzione con l’Asrem per con-
sentire un supporto professionale con per-
sonale a tempo determinato.
Procedure tampone, messe in campo sem-
pre con logiche d’emergenza e che alimen-
tano quel sottobosco dei “favori” da
chiedere ai quali segue sempre poi un conto
da pagare.
Il “collasso” del sistema è ormai un dato ac-
clarato: l’organizzazione attuale non con-
sente al personale di fruire di ferie, riposi
compensativi e turni in rispetto del Con-
tratto collettivo di Lavoro.
Questo stato di cose incide naturalmente
anche sulla turnazione degli straordinari e il
pagamento delle spettanze dovute. Le far-
macie svolgono 4 turni annuali straordinari
obbligatori e la carenza di personale – oltre
a riverberarsi sull’utenza costretta sia a gi-
rovagare da una farmacia all’altra sia a code
interminabili - rende particolarmente di-
sagevole e gravoso il lavoro di copertura del
servizio h24, come deve naturalmente es-
sere.
La questione della vendita della farmacia di
via Calabria, poi, è la classica ciliegina sulla
torta: la prima asta è andata deserta, il che
di fatto significa deprezzamento di un bene
e mancati servizi dovuti ad una collettività.
Dall’iniziale valore, pari a 2 milioni 255 mila
euro circa, ora si è scesi vertiginosamente
al milione e 700mila euro circa.
Che strategie segue l’amministrazione co-
munale quando prende decisioni così errate
che prestano il fianco anche ai sospetti su
eventuali speculazioni? I nostri amministra-
tori non considerano mai il risvolto pratico
delle loro illogiche decisioni?
L’effetto domino è chiaro: queste decisioni
coinvolgono pesantemente sia le risorse
umane, le professionalità che operano in
questa condizione di disagio da anni, sia la
cittadinanza che sopporta code e disservizi.
Si riflettono sulla qualità della vita e sulle op-
portunità professionali sempre negate.
Le blande cure palliative messe in campo
fino ad oggi, con una superficialità disar-
mante, si rivelano un fallimento. Per la tera-
pia d’urto forse è già tardi.
*Segreteria Regionale FP CGIL del Molise
Fondazione teatro Savoia, laProvincia non ce la fa più a ge-stirla e la scioglie. Finora l’entedi via Roma ha preso tempo maora non può più aspettareanche perché, in base allenorme vigenti, gli enti pubblicipossono mantenere partecipa-zioni solo in istituzioni chesvolgono attività necessarie alperseguimento delle proprie fi-nalità istituzionali e la culturanon è più di competenza delleProvince. In pratica, per colpadella razionalizzazione impostadal Governo, la Provincia è co-stretta a disfarsi della Fonda-zione teatro Savoia perché nonpuò più sostenerla finanziaria-mente. La vicenda è nota, èquasi un anno che si discutedella chiusura del teatro eanche le delibere provincialiche si sono susseguite nel corsodei mesi hanno puntato, tutte,sullo scioglimento della Fonda-zione. Ma c’è una novità. I deli-berato che, ieri mattina, è statosottoposto all’attenzione del-l’assise provinciale presenta unelemento in più perché, accantoallo scioglimento, prevedeanche la trasformazione dellaFondazione. Precisamente estinzione e tra-sformazione ad opera del pre-sidente della Giunta regionale.Nel documento, infatti, si speci-fica che “nel maggio del 2007 laFondazione teatro Savoia ha ot-tenuto il riconoscimento daparte del presidente dellaGiunta regionale quale autorità
governativa regionale e che, aisensi del codice civile, l’autoritàgovernativa regionale può di-sporre l’estinzione della Fonda-zione ovvero la suatrasformazione”. Detto, fatto. IlConsiglio provinciale con 12 si e5 voti contrari ha approvato loscioglimento della Fondazionechiedendo al Governatore,quindi a Frattura, di dichia-rarne l’estinzione e la sua tra-sformazione. In cosa? Anchequesto si sa da tempo. Loscorso 26 agosto è stata la notadel consigliere regionale dele-gato alla Cultura Nico Ioffredi achiarire che “La Fondazioneteatro Savoia confluirà nellaFondazione Molise Cultura. I lavoratori – si legge - fattisalvi i tempi tecnici dettati dalleprocedure amministrative, sa-ranno tutelati senza soluzionedi continuità”. Quindi, era stato già tutto predi-sposto, ciò che mancava eral’atto formale e cioè l’approva-zione da parte del Consiglioprovinciale della delibera chedeterminasse lo scioglimentodella Fondazione e chiedesse alGovernatore di estinguerla etrasformarla. In realtà, volendoessere ancora più precisi, il de-stino della Fondazione era statogià tracciato alla fine dell’annoscorso quando, cioè, sembravache le Provincie dovesserochiudere nel giro di pochigiorni. La necessità dell’ente divia Roma contenere le spese el’impossibilità, chiaramente
espressa dal Cda della Fonda-zione, di proseguire l’attivitàhanno fatto il resto determi-nando lo scioglimento ed esclu-dendo qualsiasi altra possibilità.Eppure, le alternative c’erano.Le due Fondazioni, teatro Sa-voia e Molise Cultura, avreb-bero potuto lavorareparallelamente oppure il Co-mune di Campobasso avrebbepotuto rivendicare la gestionedelle politiche culturali acca-parrandosi, in qualità di capo-luogo, anche il teatro che sitrova in pieno centro cittadino.Quest’ultima ipotesi è stata su-bito scartata anche perché tutti
conoscono la versione “dram-matica” del sindaco Gino DiBartolomeo sulla situazione fi-nanziaria del Comune. Il Con-siglio provinciale, dunque, nonpoteva far altro che deliberarelo scioglimento della Fonda-zione nonostante la contrarietàdegli esponenti di opposizione.Il colpo più duro è arrivato dalconsigliere provinciale di Co-struire Democrazia Michele Du-rante che nel corso del suointervento ha evidenziato so-prattutto la carenza nell’istrut-toria dell’atto deliberativo. “Al dilà degli esiti nefasti – ha affer-mato Durante - la Fondazione,
dalla sua costituzione ad oggi,ha gestito una somma di denaropubblico consistente, quindi sa-rebbe stato opportuno allegarealla proposta di deliberazione idocumenti contabili della Fon-dazione per dare ai consiglierila possibilità di esprimere unvoto consapevole visto che sitratta di una decisione cheandrà ad incidere sulla vita so-ciale e culturale dei cittadini; iBilanci della Fondazione sonodei documenti fantasma chenon compaiono mai neanche infase di elaborazione del Bilan-cio della Provincia”.
Teresa Manara
613 settembre 2013 Campobasso
Il Consiglio approva la delibera con cui si chiede al Governatore Frattura di trasformare l’ente.
Nell’infinità dell’universo c’è un luogo chiamato “delTempo Eterno, ” dove la luce Divina regna suprema al di-sopra di ogni cosa. Dio, rivolgendosi a uno dei suoi Angeli Santi disse: - Vai! Eportala qui da Me. - L’Angelo chinò la testa, in segno diobbedienza, spiegò le sue immense ali e scese sulla terrain un grande bagliore di luce. Vide la bambina e disse:- Devi venire con me, Lui ti vuole! – Così la bambina presela mano dell’Angelo ed insieme volarono in alto verso ilcielo. L’Angelo la fece volare su un campo pieno di fiori,dai colori mai visti.I fiori vedendo passare la bambina, si contorsero liberan-dosi dagli steli e formando una corona che cinse la testadella bambina, così l’Angelo volò ancora più in alto e sem-pre più in alto fino al trono Divino, dove Dio era seduto.Dio guardò la bambina e sorrise, dicendole: – Sei arrivata!Sai mi sentivo solo senza di te, sei felice di restare qui?-La bambina rispose -Sì, ma la mamma e il mio papà?-Dio allora la prese fra le braccia posandola sulle Sue gi-nocchia e così parlò: – Ti amano con tutto il cuore, ungiorno ci saranno anche loro qui con te. - Da lontano siudirono le voci di altri bambini, ridevano e chiamavanoper nome la bambina: - Vieni a giocare con noi? Li haivisti gli uccelli di cristallo?- Dio diede un bacio sulla frontealla bambina e disse: - Ora va, vai a giocare con loro neicampi dorati. -Poi volse lo sguardo Onnipotente verso i suoi Arcangeli eORDINO’! : - … Si illumini una nuova STELLA nel Miofirmamento.-
L.S.Dedicato a Martina e ai suoi genitori.
Campobasso: caos farmacie comunali, bastacon le cure palliative. Urge una terapia d'urto
La storia di Dioe la bambina
L'intervento.L'intervento.
Teatro Savoia, la Provincia scioglie la Fondazione
CAMPOBASSO. "Strappiamo la pagina einiziano a scrivere una nuova storia perCampobasso", è questo il leit-motiv che ilcandidato a sindaco per la rete di liste Ci-viche, Giuseppe Saluppo, ha lanciato inquesti giorni in attesa della presentazioneufficiale della sua squadra ai primi di otto-bre. Sconfiggere l'immobilismo che regnada sovrano da anni e un progetto politicoben definito per la città di Campobasso apartire dal rilancio dell'economia il ce-mento che lega la rete di liste, rigorosa-mente civiche, che lo sostengono. Al difuori degli schematismi partitici che hannoparalizzato qualsiasi programmazione. Nelcentrodestra, invece, si sta cercando di tor-nare a lavorare tra le macerie dopo quanto
registrato nelle ultime regionali. Ma anchealla luce del venir meno della struttura delPdl che ha conosciuto una pericolosa ca-duta. Ripuntare sul sindaco uscente DiBartolomeo? E' questo l'interrogativo cheinquieta gli esponenti politici del centro-destra. Sul fronte opposto, invece, sarannole primarie a determinare il candidato asindaco anche se il Pd sembra propenso asostenere le ragioni dell'attuale capo-gruppo a palazzo San Giorgio ed ex asses-
sore al Bilancio, Antonio Battista. Ma ancheAugusto Massa vorrebbe essere nuova-mente della partita al pari dell'altro ex,Peppe Di Fabio. Non vorrebbe stare a guar-dare, invece il presidente della giunta Frat-tura, che punterebbe su Carmela Lalli osullo stesso Di Fabio. Potrebbe essere aquesto punto Pierpaolo Nagni la compen-sazione delle parti? Per i grillini, poi,spunta l'ipotesi di Simone Cretella respon-sabile di Fare Verde.
Vincoli urbanistici scadono ericlassificazioni incombono. Leregole sono regole e il Comune diCampobasso ancora una voltadeve sottostare alle proprie in-sufficienze nella gestione del ter-ritorio, costretto, come diciamo, arimettere in gioco aree urbaneprecedentemente vincolate (perla maggior parte) a verde pub-blico. Scelta presuntuosa, sa-pendo di non avere fondi perattrezzare quelle aree in favoredella collettività, quindi unascelta pretestuosa che, a vincoloscaduto (5 anni), rimette in motole betoniere e le colate di ce-mento. A subire quest’onere è ilnuovo assessore all’urbanisticaNicola Gesualdo che al momentodell’insediamento ha promessomeno cemento e più servizi. Manon aveva fatto i conti con la re-altà. Ovvero, con un Prg vecchioe bistrattato, con una diversa re-attività del cittadino, con un nu-cleo imprenditoriale avido e
aggressivo, con un sistema am-ministrativo in cui sguazzanostudi legali, commerciali e finan-ziari. La figura dell’assessoreall’urbanistica prende le sem-bianze del Re Travicello. Non do-vrebbe essere il caso diGesualdo, essendo un tecniconavigato, esperto e riflessivo. Maintanto il 18 prossimo deve misu-rarsi con il consiglio chiamato,
appunto, dall’ordine del giorno, adeliberare l’adozione di una va-riante parziale al vigente Pianoregolatore generale per riclassi-ficare urbanisticamente le areericadenti nella zona a verde pub-blico in contrada S. Vito, quindi lavariante per la riclassificazioneurbanistica di un’area in Via Vicocompresa tra i fabbricati dellaDB Costruzioni e l’anello di con-
giunzione alla tangenziale,quindi ancora la riclassificazioneurbanistica delle aree ricadentinell’ampliamento del Piano dizona di S. Giovanni dei Gelsi.Vincoli scaduti e nuove destina-zioni nella piena disponibilitàdei proprietari delle aree.
In contrada S.Vito si potrannorealizzare attività ricettive estrutture ludiche e sportive.L’area di Via Vico a sua voltapotrà accogliere un parcheggio(pubblico?) a servizio degli ul-timi insediamenti abitativi. In-fine le aree ricadentinell’ampliamento del Piano dizona di S. Giovanni dei Gelsi ve-dranno la costruzione di nuoveunità abitative con l’indice di cu-batura del Piano di zona. Perquanto ne sappiamo siamo soloall’inizio di una serie di riclassi-ficazioni. Che, senza far rumore,andranno a modificare il territo-rio non più secondo una visionedi Piano regolatore generale,
bensì secondo gli interessi pri-vati di volta in volta rimessi ingioco. Pertanto la stagione degliaccordi di Piano, degli accordi diProgramma, degli accordi tout-court si avvia a rianimarsi. Sullosfondo, come i lettori della Gaz-zetta hanno avuto modo di leg-gere, si preannuncia la grandecolata di cemento in Via 4 No-vembre che toglierà alla vista ilpiù emblematico dei panoramidella città. L’unico in cui è dato divedere con un colpo d’occhio ilcastello, le chiese romaniche disan Giorgio e san Bartolomeo, ela parte alta del centro storico.Regali di un’amministrazionesenza nerbo, senza idee, senzasoldi, senza speranza. Affrettarsiquindi con gli strumenti di ri-presa prima che ciò venga resoimpossibile, per conservare me-moria del panorama simbolodella città. I nuovi barbari sonoalle porte!
Dardo
713 settembre 2013Campobasso
AUTOBUS
AZIENDA TRASPORTI MOLISANA spaTel. 0874.64744 - 0874.65050 - Fax 0874.629847Per maggiori informazioni consultare il sito:www.atm-molise.it
CAMPOBASSO-ROMA
ORARICAMPOBASSO-NAPOLI CAMPOBASSO-TERMOLI-PESCARA
La corsa per palazzo San Giorgio
Come rimettere in gioco le aree urbane precedentemente vincolate: d’ora in avanti il problema sarà sempre più pressante.
Nuove riclassificazioni urbanistiche e lottizzazioni: regali di un’amministrazione senza nerbo, senza idee, senza soldi, senza speranza
Una rete di liste civiche per Saluppo. Il Pd con Battista, il Pdl con Di Bartolomeo mentre i Cinque Stelle puntano su Cretella
Nuovi barbari alle porte!
GiuseppeSaluppo
813 settembre 2013 Spettacolo
Dove acquistare il libroCAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze�a del Molise
dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00Presso il Bar del Terminal
Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via LombardiaISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione
TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo di Giuseppe Saluppo
336 pagine€ 19,90
di Charles N. Papa
CAMPOBASSO - Come conservare la tradizione, unpatrimonio culturale appannato dalla velocità dei tempimoderni. Farlo in musica, usando il linguaggio dei dettipopolari, di cantilene dimenticate, di proverbi e modi didire, è lo spunto artistico dei Noflaizon, band molisamache si definisce electro folk, proprio perchè contaminail vecchio con il nuovo.
“A tiemp’ a tiemp’” è il loro primo disco, da un mesecirca è uscito sul mercato “Kemafà?”, loro secondo al-bum, dedicato a Polpetta, personaggio della movidacampobassana, conosciuto da tutti e gestore di locali‘trasversali’ quali Drum o Pulp.
Il sound del disco dei Noflaizon, resta quello dei lorolive, la band, nove elementi, ben si amalgama sulle so-norità dei singoli brani, scritti questa volta, quasi tutti daAlessia D’Alessandro.
Senza scendere a compromessi che la’piazza’ chiede, laband si ricava uno spazio tra quelli che hanno un’animamusicale unica, che non strizzano l’occhio a pizzica e ta-ranta, due modelli musicali che ormai, inflazionati, ven-gono riletti di chiunque, anche da chi non ne ha la mi-nima aderenza. Un disco che conferisce ai Noflaizon lagiusta aura di ‘electrofolkband’. Ne parliamo con il ta-stierista/clarinettista Pietro Mignogna
Un disco dedicato ad un personaggio molisano cheha ‘costruito’ la notte. Come mai?
“Più che una dedica o un ricordo "Kemafà?" è un discoche deve a Piero "Pulp" Ioffredi l'onore di averci affidatouna canzone che lui cantava assieme ai suoi amici nelsuo gruppo. E' un riscoprire qualcosa che i ragazzi diCampobasso volevano esprimere negli anni '80 ma cherimane attualissimo poichè la vita cittadina dei giovanisi snoda sempre con uno stesso canovaccio di trent'annifa.”
Sempre legati alla tradizione, soprattutto molisana,questo disco segue da un punto di vista musicale “Atiemp’ a tiemp’?
“C'è molta differenza fra il primo disco e quest'ultimolavoro. Si è cercato di lavorare molto sull'aspetto delle
sonorità dando più "spinta", inoltre descrive più da vi-cino il nostro stato d'animo, dei giorni che viviamo edelle domande che ogni giorno ci poniamo ma non perquesto è stato tralasciato l'aspetto della riscoperta delletradizioni musicali molisane.”
Nel disco precedente tutte le composizioni erano letue, in questo secondo, hai scritto un solo brano la-sciando la parte creativa alla vocalist, come mai?
“E' una giusta "rotazione" di ruoli. E' un argomentoche rientra nelle "piacevoli scoperte". Fanno scuola legrandi band dove non sempre lo stesso musicista fir-mava le canzoni.”
La formazione è cambiata nel corso degli anni, è unadeguamento tecnico o artistico?
“Direi artistico. Nel senso che ogni persona che com-pone il gruppo ha una storia, un gusto e una sensibilitàmusicale che abbiamo dovuto incastrare come in ungrande puzzle. I cambiamenti poi, hanno anche riper-cussioni tecniche soprattutto se interessano la forma-zione.”
La contrazione del mercato, crea vuoti nella pro-grammazione di un tour, voi che effetto avete riscon-trato in questo senso?
“Non è un problema di mercato. Penso sia un pro-blema politico. La politica non si è accorta che la cultura,in Italia, non riesce a sostenersi da sola e a questo disa-stro non riesce a reagire. Questo perchè per anni e finoa qualche tempo fa hanno elargito soldi ad organizzatorie direttori artistici senza preoccuparsi di quale fine po-tevano fare. Si è badato più all'uovo di oggi che alla gal-lina di domani, al guadagno istantaneo anzichè all'inve-stimento futuro. Ed ecco i risultati. L'anno scorso eprima dell'inizio di questa estate si era intravisto unmiglioramento ma in realtà è stato solo un abbaglio. “
La pizzica, la taranta, il folk, la tradizione in musicache si propone nel tempo. Voi siete riusciti a portarela vostra proposta, aderente al Molise in particolare,anche fuori regione. Come reagisce il pubblico?
“La nostra musica viene recepita bene, soprattuttofuori dai confini regionali dove rappresentiamo una no-vità. Non è semplice visto il boom di pizzica e taranta
che ormai rappresenta una spada di Damocle per ungruppo che suona folk. L'equivoco è sempre dietro l'an-golo e quindi è bene precisare che i Noflaizon fannoparte di quei gruppi che non fanno nè pizzica nè taranta.“
Molti di voi, hanno, parallelamente, altri impegniartistici, quali il teatro, i dj set. Quanto queste altreesperienze, influiscono poi nei vostri live?
“Personalmente credo che un musicista debba "vivere"quante più esperienze artistiche possibili: dal teatro,alla danza, passando per la pittura o la lettura. Tutto ciòche lo arricchisce a livello artistico è positivo. Laddoveesistono più impegni bisogna ragionare per priorità: èl'unico modo per fare più cose.”
Avete mai pensato di aprirvi a sonorita’ da club?Pensando magari al remix di un vostro brano?
“Non tutti i brani sono adatti per remix altrimenti sipotrebbe portare nei club qualunque cosa. Bisognerebbetrovare il brano giusto e soprattutto il dj. Pardon ora, senon sbaglio, si chiama producer. “
“Kemafa’” è un modo di dire, ma in realta’ i Noflai-zon ora, che intendono fare?
“Ogni "settembre" è un mese contrassegnato da riu-nioni. Sicuramente dovremo studiare a tavolino il dafarsi durante l'inverno: precendenza va al disco e allasua massima diffusione.”
Questa la tracklist: Kemafà?, Con ardor, Balle da cu-scienza, Grascia maje, Funtanella (riadattamento dabrano tradizionale), Sanghe amare, Canto allo scugnizzo,Romi so, Bellarosa.
Un disco registrato in Molise, questo per confermareche si può fare un lavoro che porta lontano, restando infuggirne.
La nostra terra non viene così abbandonata, pur rea-lizzando un prodotto che sarà poi esportato, che andràin giro per il mondo.
Dunque un plauso ai Noflaizon che hanno usato mae-stranze locali, i Range studios di Ziccardi, e che hannocosì contribuito alla costruzione di una nuova terra, chenon si svuota, che ‘coccola’ i propri artisti e che tende afarli restare, in nome del ‘fare’ senza abbandonare.
“Kemafà?”, evocazione in musica Il ritorno della folk band dei Noflaizon con il disco in memoriadi ‘Polpetta’, nove tracce per proseguire e conservare la tradizione
www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]
30.000 copie in omaggioISERNIAANNO IX - N° 82 - VENERDÌ 13 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
ISERNIA. Pasqualino Piersimoni,rappresentante dei consulenti alleaziende e sostenuto dagli industrialiè dunque il nuovo presidente dellaCamera di commercio di Isernia. Ol-tre a lui, a contendersi la presidenzac'era Angelo Angiolilli, rappresen-tante dei commercianti. Con l'ele-zione del presidente, evitato anche ilcommissariamento dell'ente came-rale, timore che serpeggiava neigiorni scorsi.. Nessuna sorpresa ri-spetto alle previsioni della vigiliache davano lo favorito sull’avversa-rio Angelo Angiolilli della Confcom-mercio che si è fermato a sette pre-ferenze. Tredici i voti incassati dalsuccessore di Luigi Brasiello. Nelleurne una scheda bianca, mentre unvoto è andato a Di Cristinzi (Figc).
Quella di mercoledì è stata la se-conda votazione, dopo la fumatanera del 2 settembre scorso. Tratta-tive serrate quelle degli ultimi giorniper assicurare un nuovo vertice allaCciaa. Piersimoni resterà in caricafino al 2015, anno di scadenza delmandato di Brasiello che a maggiosi è dimesso dopo essere stato elettosindaco della città. «Sarò il presi-dente di tutti – ha detto Piersimoni-. Non c’è nessuna frattura all’in-terno della Camera di commercio.C’è stato solo un semplice scambiodialettico sui programmi» Cosìcome annunciato, il nuovo verticedell’ente camerale ha confermatodi voler rinunciare all’indennità peristituire borse di studio per gli stu-denti più meritevoli.
1113 settembre 2013Isernia
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“Sarò il presidente di tutti”Pasqualino Piersimoni guiderà la Camera di commercio di Isernia
Fasonista è un’azienda che crea capi di abbigliamento per conto
terzi (brand famosi o grande distribuzione) Fasonista è una piccola
media impresa che impiega dalle 10 alle 20 persone e che produce
tutto ciò che riempie le vetrine delle boutique di moda o le passerelle
delle sfilate, permettendo a stilisti di fama mondiale o emergenti, di
raggiungere obiettivi e traguardi prestigiosi, mettendo a loro servizio
competenza, esperienza e professionalità scaturite da ore e ore di
lavoro ed impegno. Nel Molise esistono, o meglio RESISTONO, circa
una settantina di fasonisti che impiegano una media di 15 lavoratori
per un totale di più di 1000 addetti. Un numero certamente non in-
differente visto la scarsità di offerta di lavoro presente sul territorio.
Un fasonista è il sottoscritto, che oltre 20 anni fa, al chiedere lavoro
ha preferito offrirlo, creando dal nulla una bella realtà artigianale il
cui punto di forza è sempre stata l’accuratezza e la precisione, ga-
ranzie di una qualità eccellente, messa al servizio della ITTIERRE (che
all’epoca rappresentava un importante riferimento per la moda ita-
liana ed era il fiore all’occhiello della regione Molise) senza mai de-
luderne le aspettative e realizzando capi di alta moda per prestigiosi
marchi quali D&G, VERSACE, FERRE’, EXTE, CAVALLI, COSTUME
NATIONAL, etc… Un’azienda, la ITTIERRE portata al fallimento per
cause ancora da accertare, imputabili troppo facilmente alla crisi eco-
nomica. Fasonista è colui che ha letteralmente PAGATO questo fal-
limento, vedendosi CONGELARE i crediti vantati nei confronti del-
l’azienda, ma non i propri costi aziendali e che, pertanto, si è visto
costretto ad indebitarsi ulteriormente per non soccombere: oggi
paga un “mutuo”, che per quanto possa apparire paradossale, è stato
generato dai suoi stessi crediti. E’ colui che si è visto recapitare una
azione revocatoria, che per quanto prevista dalla legge, è stata intra-
presa senza analizzare le singole posizioni delle imprese creditrici, ca-
ricando le medesime dell’onere di dimostrare la propria regolarità,
con ulteriore aggravio di spese legali e perdita di tempo prezioso. E
nonostante tutto NON si è arreso, perché crede nella propria
azienda, perché non vuole buttare anni di sacrificio e duro lavoro, per-
ché vuole continuare ad offrire occupazione e quindi futuro a se
stesso e a maestranze considerate “persone” e non numeri, e allora
si rimbocca le maniche e tira avanti senza aiuti concreti, senza
appoggi, senza garanzie se non le proprie, ma solo con il proprio co-
raggio , la propria determinazione, il proprio sacrificio. Fasonista è
colui che SCEGLIE DI CREDERCI. Perché produce abbigliamento
“MADE IN ITALY”. Quel “MADE IN ITALY” tanto declamato da tutti
come unica soluzione per rilanciare l’economia nazionale e tanto ri-
chiesto dai mercati in pieno sviluppo perché rappresenta l’eccellenza
italiana nel mondo. E allora fasonista è colui che, nel turbolento mo-
mento economico finanziario che stiamo attraversando e che ha ri-
scontri negativi nella nostra Regione, coinvolgendo anche l’attuale ge-
stione ITTIERRE, continua a lavorare nonostante il prolungarsi delle
scadenze dei pagamenti, consegna le commesse per consentire
l’evasione degli ordini delle varie Mason, consegna il campionario per
le vendite e per non bloccare il ciclo produttivo già in ritardo sulla
tabella di marcia a causa di ritardi nell’approvvigionamento delle ma-
terie prime. Collabora con le aziende, con gli addetti ai lavori, i sin-
dacati, le maestranze, con la stessa politica e quanti sono coinvolti
in questa drammatica situazione nel tentativo di trovare un accordo
che porti ad una risoluzione ottimale per tutti. Avere e gestire oggi
una piccola media impresa è tutt’altro che facile. Riuscire a farlo in
maniera onesta e dignitosa costa molta fatica e sacrificio. Ci vuole
dedizione e passione e tanto spirito di collaborazione. Innovazione
e sviluppo, ricerca continua di idee e, nel caso specifico della moda,
abilità e precisione. MA SI PUO’ FARE. Ciò che non deve assoluta-
mente mancare è la riconoscenza. Indispensabile quella economica
perché il peso fiscale di una piccola e media impresa è imponente
ed impossibile senza risorse. Non meno importante è la ricono-
scenza del proprio ruolo. Perché di paladini che si fanno portatori
delle cause delle piccole e medie imprese sono pieni quotidiani e talk
show, ma alla fine dei conti, di concreto, non c’è mai nulla che valga
la pena di menzionare. I FASONISTI sono stati delusi, congelati, in-
debitati, accusati, abbandonati, evitati e persino derisi! Un fasonista
è perfettamente consapevole dell’importanza del proprio ruolo al-
l’interno della realtà produttiva. Altri dovrebbero cominciare a ren-
dersene conto, perché come citava Winston Churchill:
“Molte persone, vedono l’impresa privata, come una tigre feroce,
da uccidere subito. Altre invece, come una mucca da mungere.
Pochissime la vedono come è in realtà:
un robusto cavallo che, in silenzio traina un pesante carro”
FIRMATO
Un fasonista molisano
Fasonista: questo sconosciuto
Non toccate quegli alberi!
La lettera.
Le foto che vi allego sembrano non lasciare dubbi sull’in-tenzione del comune di Monteroduni di macchiarsi di undelitto ambientale di storiche proporzioni. Infatti, i duesplendidi esemplari di pini mediterranei hanno di fattoraccontato fino ad oggi la storia di quei posti tanto da es-sere riconosciuti come la porta di quel comune. In più, i duemagnifici alberi hanno da sempre abbellito l’ingresso diquello che una volta (fino alle scellerate scelte di smantel-lamento) era stato l’esemplare podere dei Principi Pigna-telli, gli stessi che hanno dato il nome al castello arroccatosul paese e che oggi, con destino ondivago, sembra nonrappresentare più quel polo culturale e storico come sicu-ramente meritava, ma questa è un’altra storia. Forse. E sì,perché se si giunge ad una decisione così assurda, quelladel taglio dei pini secolari, allora vuol dire che chi avevascritto le pagine importanti di quei luoghi non aveva fattoi conti con quelli che li avrebbero succeduti. La perditadelle radici porta dritti dritti all’eliminazione della storiaprima e dell’ambiente appena dopo. A dire il vero, quelladel taglio non è la sola certezza, infatti, i due alberi godonodi ottima salute (a dispetto di qualcuno), anche questa cer-tezza confermata dall’evidenza e da fonti ufficiose della fo-restale. Altra certezza è rappresentata dal fatto che, dalle9 alle 12, il sottoscritto ha presidiato il luogo del delittosenza che nessuno si sia fatto vivo, solo qualche residenteche mi ha riferito di un passaggio veloce del sindaco inprima mattinata e null’altro. Circolano poi voci secondo lequali l’ordinanza affissa (quasi nottetempo) rechi l’erroredi aver utilizzato il termine “taglio” al posto di “potatura”,errore che, però, gli amministratori avrebbero avuto tuttoil tempo di correggere (la cosa non avvenuta, almeno in co-stanza della mia presenza sul luogo). Di ufficiale non esistenulla se non l’ordinanza che, guarda caso, non è stata ese-guita fino ad ora! E meno male! In conclusione, chiedos’in d’ora al sindaco del Comune di Monteroduni di rive-dere le sue scelte, se di scelte si parla, oppure di correggerel’ordinanza se di errore si tratta. Spero vivamente che siala seconda la versione veritiera. A nessuno è permesso dicancellare con un solo colpo storia e ambiente!
TERMOLI - Grazie all’interventodella Confesercenti Regionale Mo-lise, rappresentata nell’incontrocon il vice presidente della GiuntaRagionale, dal direttore GrazianoD’Agostino, dal presidente onora-rio Antonio D’Ambrosio e dal vicepresidente Giuseppe Montesanto, icommercianti al minuto dei pro-dotti ittici del litorale molisanopossono tirare un sospiro di sol-lievo. La legge Regionale n. 19 del10 Agosto 2006, la quale prevedegli aiuti in favore dei commerciantidel settore ittico, nel periodo impo-sto dallo Stato per il fermo pescadei mesi di Agosto e Settembre, eraormai ferma. Nell’incontro i verticidell’Associazione, accompagnati da
una delegazione di commerciantidi Termoli, hanno affrontato con ilvice presidente Petraroia il pro-blema. Il presiente D’Ambrosio,artefice della Legge Regionale, si èritenuto insieme al DirettoreD’Agostino e al Vice PresidenteMontesanto, estremamente soddi-sfatto per la disponibilità ed aper-tura data dall’Assessore Petraroia.“Il problema del fermo biologico èe rimane una questione annosa –dice D’Ambrosio -, non è concepi-bile che nel periodo di maggiorflusso turistico gli operatori delsettore non possono approvvigio-narsi nel mercato ittico locale cheoffre prodotti di qualità, occorrerendere in forma permanente gli
incentivi alla categoria. Il direttoreregionale, Graziano D’Agostino hadetto che: “Abbiamo fatto delle os-servazioni tecniche alla bozza delBando, con l ‘intento di renderemeno farraginosi gli adempimentiburocratici e renderlo, il più possi-bile, accessibile a tutti, senza di-scriminazioni alcuna. E’ certo che idanni provocati dal fermo pesca siripercuotono sul tutta la filieraproduttiva: armatori, commer-cianti, ristoratori. Appena il bando sarà pubblicato, ciauguriamo il più presto possibile,la nostra organizzazione metterà adisposizione, nei propri uffici, tuttal’assistenza agli operatori del set-tore”.
1213 settembre 2013 Termoli
TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino informa che è stato ef-
fettuato un sopralluogo presso l’edificio scolastico del quartiere “Di-
fesa Grande”, all’interno del quale è stata segnalata la presenza di
muffa in un’aula. “A seguito del sopralluogo che ho effettuato – com-
menta Di Brino – ho potuto rilevare che il problema segnalato deriva
da umidità proveniente dal sottosuolo. Ho dato quindi disposizioni
affinché l'intervento degli operai iniziasse immediatamente. La sco-
perta dell’umidità proveniente dal sottosuolo, però, mi fa riflettere
sulle dichiarazioni del consigliere di minoranza Antonio Giuditta e sui
400.000 euro spesi dall’ex Giunta Greco per la ristrutturazione della
scuole di Difesa Grande: chiediamo a questo punto a Giuditta come
mai, dopo il corposo intervento su questa scuola portato a termine
dalla sua Giunta nel 2009, si sono verificati i problemi evidenziati e
come mai il consigliere Giuditta non ha controllato a tempo debito
le problematiche presenti proprio in quella scuola? Ed ancora, chie-
diamo come mai la nostra Amministrazione ha dovuto spendere ul-
teriori e cospicue somme per sanare la situazione che ha visto la
scuola di Difesa Grande priva del certificato di prevenzione incendi?
Oltre a ciò, come già detto, non posso esimermi dal rispondere al
consigliere Giuditta in riferimento alla parola “vergogna”. Ci viene da
chiedere al consigliere di minoranza, il quale guarda evidentemente al
cartellone dell’Estate Termolese come ad un inutile spreco, che tipo
di utilizzo abbia fatto la precedente Amministrazione, di cui lui stesso
era un autorevole esponente in Consiglio comunale, dei circa
5.000.000 di euro che la ditta Sorgenia ha versato nelle casse comu-
nali nel 2009 come eco-ristoro. Bisognerebbe capire anche il motivo
per cui la sua Amministrazione abbia inteso abbattere, nell’ambito del
famoso accordo transattivo, circa 3.400.000 euro che Sorgenia
avrebbe dovuto versare al Comune di Termoli per l’Ici; ricordo anche
che questo accordo non fu condiviso dalla società che in quel mo-
mento seguiva l’accertamento e la riscossione coattiva dei tributi; non
va tralasciato neanche il fatto che la nostra Amministrazione, di quei
3.400.000 euro, ha dovuto pagare anche 340.000 euro di aggio che
proprio la società di riscossione ha preteso per l’accertamento, trat-
tenendola dai versamenti fatti dai contribuenti. Quindi oltre al danno
la beffa: la nostra Amministrazione non solo non ha trovato traccia di
quel denaro, ma ha dovuto anche pagare un aggio alla società che si
occupava della riscossione dei tributi. Chissà se su questo argomento
Giuditta potrà dare delucidazioni ai termolesi e se riuscirà, contem-
poraneamente, a non arrossire di vergogna. Ho voluto citare questo
episodio per evidenziare un fatto eclatante: con quei 5.000.000 di
euro si sarebbero potute mettere in sicurezza tutte le scuole di Ter-
moli, non abbandonando i bambini in quelle condizioni, senza impianti
di riscaldamento adeguati e non lasciando la nostra Amministrazione
nella situazione di dover correre dietro ai problemi economico-finan-
ziari che le precedenti amministrazioni ci hanno lasciato in eredità.
Tutto ciò per dovere di chiarezza e trasparenza nei confronti dell’opi-
nione pubblica”.
TERMOLI – Si traggono le somme allo Zuccherificio delMolise per la campagna saccarifera da poco conclusasie in due mesi sono stati prodotti 420mila quintali dizucchero. Un risultato buono per le organizzazioni dicategoria vista anche la crisi che ha attraversato l’opi-ficio. E anche i bieticoltori si dicono soddisfatti dopol’ultimo incontro nello stabilimento termolese dove èstato fissato a 52,50 euro a tonnellata il prezzo dellabarbabietola da zucchero per la campagna 2014. In-tanto c’è attesa per il prossimo 1° ottobre, giorno in cuii rappresentanti sindacali aziendali di Cgil, Uil, Cisl eRsu, sono stati convocati dall’amministratore delegatoAlberto Alfieri. L’incontro stabilito dal manager ha loscopo di fare il punto sulla programmazione semine emanutenzioni ordinarie e straordinarie degli impianti,nonchè sulla contrattazione di secondo livello. Una no-tizia molto attesa sia dai sindacalkisti che dai lavoratoriprt il proseguo dell’attività futura dell’azianda saccari-fera molisana.
TERMOLI – Una delegazione comunale composta dal
sindaco Basso Antonio Di Brino, dall’assessore Michele
Cocomazzi, dal consulente per il Turismo Angelo Pre-
senza e dal dirigente Carmela Cravero, si è recata ieri
mattina a Roma per prendere parte, in qualità di uditori,
all’assemblea nazionale di “Città slow”, il movimento che
ha l’obiettivo di allargare la filosofia di Slow Food alle co-
munità locali e al governo delle città, applicando i con-
cetti dell’eco-gastronomia alla pratica del vivere
quotidiano. “Termoli sta preparando tutti gli atti neces-
sari per aderire a questa associazione – ha detto Di
Brino – quindi abbiamo ritenuto opportuno rispondere
a questo invito, grazie al quale abbiamo potuto incon-
trare il presidente e il direttore di Città slow e i membri
degli altri comuni italiani aderenti. Si tratta di un’iniziativa
importante – conclude Di Brino – che ci fornisce la pos-
sibilità di entrare nei circuiti turistici nazionali ed inter-
nazionali e di migliorare e qualificare la nostra offerta”.
Scuola di Difesa Grande: effettuato il sopralluogoper la verifica di problemi di umidità
In arrivo contributi a sostegno dei commercianti dei prodotti ittici
Associazioni soddisfatte
per prezzo bietola 2014
TERMOLI - Sabato 14 settembre, alle ore 18,30, presso l’Officina
Solare Gallery in via Marconi 2, si inaugura la mostra di pittura di
Danielle Villicana D’Annibale dal titolo Mimì, Cocò & Co. L’esposi-
zione, a cura di Matilde Puleo, Angelo Andriuolo e Francesco Giulio
Farachi, ospiterà una selezione di circa trenta opere dal 2003 al
2013, di cui venti inediti. La personale presenta il percorso astratto
dell’artista californiana nell’ultimo decennio di attività, una sorta di
“ready-made Dada Pop”, e proseguirà, a ingresso gratuito, fino a gio-
vedì 26 settembre 2013. Nel corso del vernissage Danielle sarà pre-
sentata da Angelo Andriuolo e Francesco Giulio Farachi, esperti di
arte contemporanea. Il catalogo include testi critici dello stesso Fa-
rachi e della critica e storica dell’arte Matilde Puleo. Danielle Villi-
cana D’Annibale è una personalità vivace e poliedrica. Musicista,
teatrante, studiosa d’arte, pittrice, scultrice, ceramista, scenografa,
curatrice e gallerista, ella ha preparato la mostra ospitata nella gal-
leria termolese ispirandosi ai pensieri di Marcel Duchamp e Francis
Bacon. Una personale che da evento espositivo si trasforma in gioco
teatrale, grazie a dipinti informali in cui la materia densa e lacerata
dialoga con la tridimensionalità dei pacchetti di sigarette e di zuc-
chero, o con i blisters di medicinali, andando a creare un linguaggio
complesso e distintivo.
“Città slow”: delegazionecomunale presente a roma
Mimì, Cocò & Co, Danielle Villicana
D’Annibale espone dal 14 al 26 settembre
LITORALE – Legambiente dice basta alle tri-vellazioni in mare e no al progetto Ombrina mare,una piattaforma che dovrebbe sorgere lungo lacosta dell’Abruzzo, a soli tre miglia dalla Costa deiTrabocchi.
“Il ministro chiude la stalla quando i buoi sonoormai scappati – afferma il presidente di Legam-biente, Vittorio Cogliati Dezza -. I vincoli del de-creto trivelle di Zanonato non intaccano i 24.000kmq di aree marine già ipotecate al petrolio. Lasbandierata riduzione della superficie trivellabile
di Zanonato riguarda solo il futuro, dato che haconfermato tutti i procedimenti esistenti anchequelli entro le 12 miglia. Se veramente iil governovuole salvaguardare il mare italiano dal petroliofermino subito Ombrina. È il momento di farescelte coraggiose – conclude Vittorio CogliatiDezza - e di definire una vera strategia di svi-luppo delle energie rinnovabili. Il futuro energe-tico del Paese deve guardare alle fonti pulite eall’efficienza energetica, da promuovere, svilup-pare e incentivare in tutto il territorio”.
1313 settembre 2013Termoli
SAN GIULIANO DI PUGLIA –Un centro di accoglienza per rifu-giati nel villaggio provvisorio delpaese bassomolisano al centrodel cratere sismico è una sceltapositiva per il consigliere regio-nale Nunzia Lattanzio, di cui si èdiscusso ieri mattina durante unariunione tenutasi nella sala con-siliare del Municipio. “Sarebbe
bello veder correre tra le vie diSan Giuliano – ha detto la Lattan-zio - un numero elevato di bam-bini rifugiati, sentire il respirolibero dei loro cuori, catturare ilsorriso aperto del mondo auten-tico che abitualmente caratterizzae sovente sostiene la crescitadelle giovani vite. Raccolta la di-sponibilità dell’Amministrazione
e della popolazione tutta del cen-tro del cratere, San Giuliano diPuglia potrebbe aprirsi alla soli-darietà scegliendo la strada dolcedell’Infanzia, quella strada chenel 2002 fu tragicamente travoltadall’evento sismico. Molti i bene-fici che ne potrebbero derivare: ilrilancio del polo scolastico, il ri-congiungimento delle famiglie lo-cali, lo sviluppo progettualepedagogico con crescita dei postioccupazionali nel settore educa-tivo – sportivo - culturale solidale- sociale ed il contenimento delleconseguenze negative derivantida una forte concentrazione dipopolazione multigenerazionale,tra l’altro in linea con le soluzioneelaborate dall’Ente di via Genova,ciò nel rispetto della memoria eper la pace delle vite scomparse“.
ISOLE TREMITI – Sono ini-ziati alle Diomedee i lavoridi posa in opera della con-dotta sottomarina tra le isoledi San Nicola e San Dominodell’arcipelago delle IsoleTremiti per conto della So-cietà Acquedotto PuglieseS.p.A., programmati fino al 28febbraio 2014, con personalesubacqueo e natanti appoggioin superficie.
Allo scopo della sicurezzadella navigazione e della sal-vaguardia della vita umana inmare, la Capitameria di portodi Termoli ha diramato unapropria ordinanza con laquale dispone che fino al ter-mine dei lavori lo specchioacqueo interessato dagli in-terventi è interdetto alla navi-gazione, al transito e alla so-sta di tutte le unità navalinonché allo svolgimento diogni altra attività connessacon il mare sia di superficieche subacquea per un raggiodi 100 (cento) metri dalleunità navali in appoggio. I co-mandanti/conducenti di unità
navali in genere, in transitoin prossimità dei citati spec-chi acquei dovranno, secondoperizia marinaresca, transi-tare al di fuori delia suddettadistanza di sicurezza ed allavelocità minima necessariaall’effettuazione delle mano-vre di governo in modo daevitare di creare movimentiondosi che possano distur-bare lo svolgimento in sicu-rezza dei suddetti lavori. Leunità navali adibite al tra-sporto passeggeri e merci di-rette presso le banchine diSan Nicola e San Domino nelperiodo in cui le aree sono in-teressate dai lavori dovrannoprocedere con la massimacautela e perizia marinarescaallo scopo di evitare ogni
possibile forma di pericolo.In ogni caso le manovre di av-vicinamento, alle stesse zoneinteressate dai lavori,
dovranno essere concor-date con il responsabile deilavori presente sul posto me-diante comunicazione via vhfo telefoniche.
Realizzazione condottaidrica sottomarina alle Diomedee
SAN GIULIANO DI PUGLIA – La Giuntamunicipale ha deliberato l’attivazione delservizio di preparazione e distribuzione deipasti per la scuola dell’Infanzia, primaria eecondaria di Primo Grado per l'anno scola-stico 2013/2014, con la direttiva di affidare ilservizio alla ditta Società Cooperativa Tu.Rist.Molise, con sede a Campobasso; la fornituradi altri beni alimentari a ditte di San Giulianodi Puglia. La preparazione dei pasti verrà ef-fettuata nei locali della mensa scolastica pre-sente all’interno della nuova scuola“F.Jovine”.
Legambiente dice no alle trivellazioni in mare
Il consigliere regionale Lattanzio dicesi al centro di accoglienza rifugiati
Attivazione serviziomensa scolastica
Rampa di accessoin chiesa per diversamente abili
SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI – I di-versamente abili del centro costiero, graziealla realizzazione di una rampa di accesso,non avranno più problemi per entrare all’in-terno della chiesa del Santissimo Rosario.L'amministrazione comunale ringrazia il Mi-nistero delle Infrastrutture delle Opere Pub-bliche di Campobasso, in particolare ilDirigente Dott. Pellegrino e l'IngegnereDott.Iannacone, per aver contribuito a snel-lire e velocizzare la realizzazione dellarampa.
MONTENERO DI BISACCIA – “In uno Sguardo” è il volumeche raccoglie le poesie di Marcello Pastorini che verrà presen-tato ufficialmente alle ore 18 del 15 settembre nella sala consi-liare del Municipio di Montenero di Bisaccia. Allapresentazione, oltre che ad amministratori comunali, sarà pre-sente lo stesso autore ospite della locale pro loco e dell’asso-ciazione Diversessere
Presentazione delle poesie di Pastorini
Sauro Trillini gode di buona stampa. Ovunque se ne parlabene. A prescindere. Così ci sono cascati anche quelli di Ter-moli che lo hanno scritturato. Dopo aver mandato via l’alle-natore del secondo posto. Dicasi secondo posto. Roba dagioielleria per una matricola. Qui non stiamo a fare il pro-cesso al mister della squadra adriatica. Ma a far parlare i nu-meri. In campionato, in due partite i giallorossi, hanno otte-nuto appena un punto, frutto del pari casalingo con laMaceratese. La sconfitta con l’Ancona poteva anche starci.Ma se vuoi avere i gradi di primo della classe non devi per-dere mai. Specie con una diretta concorrente. C’è poi la scia-gurata partita di coppa, in cui i termolesi hanno portato acasa cinque pere (a due) venendo eliminati. Come regola-mento impone. Non mancano le attenuanti, certo che nonmancano. Ma Trillini, il celebrato Trillini, che sta facendo?Siamo sicuri che sia proprio il mister giusto? Bocciarlo dopopoche battute non è da persone intelligenti. Ma se per casola sua squadra dovesse rinviare ancora la vittoria, crediamoche la sua panchina sia veramente da mettere in discussione.
Quando Cesare non rinnovò il contratto a Giacomarro
siamo rimasti di stucco. Il mister del magnifico campionatoscorso non è stato accompagnato dai favori della critica. Chelo ha più volte gambizzato. E quando la sua riconferma èstata in discussione non è intervenuta, come avrebbe dovuto,a suo favore. Ben altro comportamento i cronisti hannoavuto con Trillini che ha raccolto la ricca eredità lasciataglidal suo predecessore e ha voluto anche alcuni costosi rin-forzi. Guardando il curriculum di Trillini va detto che gli sci-voloni sono stati maggiori delle soddisfazioni. Esoneri, pan-chine prese in corsa e promesse non mantenute hannocaratterizzato il suo tracciato professionale.
Vorremmo tanto sbagliare e ricrederci al più presto. Perchéil Termoli ci sta a cuore, come ci stanno a cuore tutte le squa-dre molisane che giocano fuori dai nostri confini. Né ab-biamo nulla di personale nei confronti del mister di Ancona.Che abbiamo messo sulla graticola solo in relazione ai risul-tati. Del resto l’unico modo certo per giudicare il lavoro di unallenatore sono i risultati. Le parole, le promesse, le scuse ela critica amica possono solo in parte coprire un fallimento.Niente altro. (M. P.)
1413 settembre 2013 Sport
A rischio esonero anche TrilliniE ora comincia a traballare anche la panchina del mister giallorosso del Termoli.
I 5 gol presi in coppa a Pomigliano si aggiungono alla deludente partenza in campionato
di Mauro PalladinoMentre stavano per chiudersi le trattative
per il trasferimento del Campobasso da
Lozzi a Edoardo Falcione, un bravo impren-
ditore locale, Luigi Iacampo, già presidente
della Polesiana che per un periodo è stata la
prima squadra della città, decise di dare una
mano alla causa rossoblù. E lo fece con la
semplicità della gente comune. Senza fare
calcoli si caricò sulle spalle l’incombenza di
rimettere in sesto il prato dello stadio di
Selva Piana. Che dall’ultima partita di cam-
pionato scorso era stato abbandonato.
Anche questo giornale riportò la notizia.
In Comune nessuno arrossì : un privato si
era sostituito gratuitamente all’amministra-
zione, nuovamente inadempiente.
Anche per gli impegni più ele-
mentari.
Ci fu il primo sfalcio d’erba,
quindi la pratica quotidiana dell’ir-
rigazione, con due adacquate, una
al mattino e l’altra nel tardo po-
meriggio. Attraverso la tv ab-
biamo potuto notare che le cose
erano migliorate presto. Sino a
che un giorno è capitato anche
questo. Luigi Iacampo è stato fer-
mato dal sindaco il quale ha tirato
fuori la storia delle responsabilità.
La versione del primo cittadino
non fa una grinza, perché nel caso
di qualsiasi incidente durante i lavori, il co-
mune avrebbe avuto le sue responsabilità.
Così Iacampo ha fatto caricare su un fur-
gone macchine e attrezzi e ha lasciato per-
dere. Da quel momento il sole è diventato
più caldo e l’erba, senza acqua e priva di con-
cimi, si è seccata sino al profondo delle ra-
dici. Per rendersi conto delle conseguenze
servirebbero le immagini, non il racconto di
un semplice cronista. Con gravissimo ritardo
i lavori sono ricominciati, in concomitanza
con la ripresa del campionato e con la ri-
chiesta da parte del Campobasso 1919 di
utilizzare l’impianto principale. Nel tentativo
di darsi un tono anche attraverso questo
aspetto. In modo da far capire a tutti che è
giunto il momento di voltare pagina. C’è un
male congenito dello stadio di Selva Piana: il
sottopasso si riempie d’acqua ogni volta che
piove. In tanti anni nessuno è stato capace di
rimediare all’inconveniente. Bisogna munirsi
di una pompa aspirante ogni volta che si pre-
senta il problema. Ora, però, nonostante il
tempo sia diventato bizzoso, l’acqua non c’è
più. Mentre resta precario il manto erboso.
O meglio quello che resta dell’erba che è
stata sempre capricciosa. A differenza del
vecchio Romagnoli che ha avuto un fondo
che ha fatto invidia ai migliori impianti, a
Selva Piana già dall’inaugurazione con la Ju-
ventus il prato si presentò fradicio e scivo-
loso. Retaggio della falda che attraversa il
lato più lungo del campo. Una
cosa appare certa: contro
il Venafro, domenica l’altra,
il Campobasso dovrà gio-
care ancora sul campo
delle Acli. Per il Romagnoli
se ne parlerà, forse, alla
terza casalinga.
Intanto, domenica a
Sant’Elia il problema nep-
pure si porrà: il campo da
gioco è in terra battuta,
discretamente dissemi-
nato di buche, col caldo e
il vento la polvere la fa da
padrona.
Rinviato ad altra data l’utilizzo dell’impianto principale di Selva Piana.
Per il Romagnoli bisognerà ancora aspettareIl 19 verrà presentata la Tappino-Altilia N. 30
Sauro Trillini
Sono le condizioni del prato a sconsigliarne l’impiegoe manca sempre la stipula della convenzioneLa gara podistica si correrà domenica
29 settembre, con arrivo tra gli scavi di Altilia
Era il 1983. Facile fare di conto: sono passati quindi 30 anni quando
nacquero Atletica Molise Amatori e Tappino-Altilia. Tanto tempo è pas-
sato. Non certo invano. Perché l’uno e l’altra ne hanno fatta di strada.
Siamo a quota 30, di Tappino-Altilia, naturalmente e di candeline per
la società che ha fatto passi giganteschi da quando è finita nelle mani
della nuova dirigenza. Facile spiegare di cosa si tratti. Di corsa, muscoli
e sudore. Si parte dal capoluogo, contrada Tappino, e si arriva a Sepino,
nella zona archeologica di Altilia.
Non ci è dato di sapere, mentre scriviamo, a chi si deve la trovata.
Ma è certo che si sia trattato di una felice idea. Il percorso è bellissimo
e l’arrivo non teme confronti.
Sulle enormi basole secolari, i partecipanti, dopo aver mulinato per
21 chilometri, si presenteranno all’arrivo nel monumentale sito ar-
cheologico, orgoglio della nostra regione.
Anni fa, con l’avvento del governatore Iorio, furono usate le stesse
quinte naturali per dar vita a uno spettacolo musicale di respiro na-
zionale trasmesso, a notte inoltrata, sugli schermi di Rai uno. Siccome
la Rai per quelle riprese presentò un conto decisamente salato, ecco
che andarono in scena solo due edizioni. Mentre quest’anno, con la
Tappino-Altilia, corsa fatta di sacrifici e di fatica e non di soldi pubblici
sperperati qua e là, saremo a quota 30. Dieci in meno della Su e giù
che è un’altra storia. Alla corsa della Virtus la partecipazione è molti-
plicata, grazie alla presenza di donne e bambini che non hanno pretese
di fare agonismo. Ma solo sport pulito. Ad Altilia arrivano, invece, solo
quelli che hanno muscoli di ferro e polmoni pieni di ossigeno.
La 30^ Edizione della Tappino-Altilia verrà presentata nel pomeriggio
del 19 settembre, nella sala consiliare del Comune di Campobasso. Ac-
canto alla società del presidente Franco Pietrunti si sono posti i
maggiori enti pubblici molisani, mentre la direzione regionale per i Beni
culturali e paesaggistici del Molise ha inserito la gara che si correrà do-
menica 29 settembre, tra le Giornate Europee del Patrimonio (Lo
Sport nell’Italia antica).
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389.4654378
1513 settembre 2013Annunci a pagamento
PER TARIFFE E MODALITA’
DI PAGAMENTO CHIAMARE
IL NUMERO
0874.698012VERRANNO ACCETTATI SOLO
GLI ANNUNCI PRESENTATI
CON DOCUMENTO
DI RICONOSCIMENTO VALIDO.
ROTOSTAMPA MOLISE
SI RISERVA
DI MODIFICARE PAROLE
O FRASE RITENUTE POCO IDONEE
ALLA PUBBLICAZIONE
NELLA SEZIONE
DEGLI ANNUNCI
Pagina redazionale singolarmente autogestita
Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto
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Sera
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Campobasso
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