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Settembre 2012 G&d Gabiano e dintorni Il mensile dal Nost Munfrà

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Settembre 2012

G&d Gabiano e dintorni

Il mensile dal Nost Munfrà

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Le vie del Signore sono infinite? ma qualcuno le ha messe in rete!

Pochi sono a conoscenza che in Piemonte è attivo da anni l’unico - Centro di documentazione dei Sacri monti, Calvari e complessi devozio-nali Europei - Formalmente la struttura che ospi-ta il Centro si trova nel territorio Comunale di Ponzano proprio ac-canto a Crea che ospita invece il celeberrimo Sacro monte, nonché area attrezzata, nonché parco, da anni riconosciuto dall’Unesco patri-monio dell’Umanità. Il Centro fu fondato da Amilcare Barbera nel 2000 anche se ufficial-mente è stato istituito nel 2005 dalla Regione Piemonte presso il Parco Naturale del Sacro Monte di Crea. Obiettivi sono la raccolta, conservazione e divulgazione della documentazione inerente gli insie-mi monumentali, l’attività di ricer-ca, la promozione e lo sviluppo di attività editoriali quali momenti di confronto e di cooperazione. Da allora è stata raccolta una co-piosa documentazione che riempie una intera biblioteca sui luoghi d’-Europa dedicate alle diverse rap-presentazioni del sacro. Ne sono stati censiti ben 1805 ri-portati in un volume bilingue Italia-no e inglese pubblicato nel 2001 dalla nota casa editrice De Agostini. Per ciascun complesso devozionale sono previste quattro voci sostan-ziali: la scheda descrittiva, la plani-metria, le fotografie, la bibliografia. Al momento sono consultabili in rete le schede relative ai siti delle seguenti nazioni: Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussem-burgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Ungheria e Svizzera. Il centro di documentazione impe-gna 9 persone molte della quali presenti sin dalla sua costituzione per cui rappresentano una sorta di memoria storica grazie alla quale è stato possibile raccogliere le infor-mazioni alla base di questi scritti. Ma come è nata e si è sviluppata

l’idea del centro di documentazio-ne? Ne 1995 venne inviato un que-stionario a tutti i Sacri monti, ai promotori di vie Crucis ed in gene-rale a tutte le località ed i soggetti noti, in Europa, che svolgevano iniziative di carattere religioso. Le risposte furono entusiastiche, molti risposero e molti, sconosciuti ai promotori, si misero in contatto con quello che sarebbe poi diventa-to il Centro di Documentazione, inviando non solo dati ma anche libri, fotografie, documentazione sui siti e sulle attività svolte. In breve si costituì una raccolta che oggi conta più di 5.000 libri oltre a una diateca, fotografie ed ogni al-tra forma di strumenti mediatici utilizzati dai Sacri Monti. Il centro ha anche predisposto un sito internet www.sacrimonti.net in ben 5 lingue, oltre all’italiano, in francese, inglese, tedesco e spa-gnolo, sul quale è reperibile gran parte del materiale raccolto accom-pagnato anche dalla già citata ban-ca dati. Attraverso ATLAS un a-periodico pubblicato sia in forma cartacea che telematica dal Centro di Docu-mentazione, che nel frattempo è anche diventato editore, il grande pubblico, oltre agli addetti ai lavori, vengono informati sulle attività svolte che sono numerosissime. Dalla pubblicazione di libri, ne ab-biamo contati 24 fra il 2001 e il 2010 ai Convegni, Mostre e iniziati-ve. Fra le mostre ne citiamo tre che sono particolarmente interessanti e sono disponibili presso la sede del centro per essere esposte da parte di enti o associazioni: - Luoghi e vie del pellegrinaggio - che oltre ai vari Sacri monti Piemontesi e Lombardi è stata esposta anche a Santiago de Compostela è compo-sto da una ventina di pannelli di circa 1,5 x 2,0 metri; la raccolta di 9 manifesti plastificati (70/100) raffiguranti la natività nei Sacri Monti del Piemonte delle Lom-

Ponzano/Crea sede del Centro di documentazio-ne dei Sacri Monti, Calvari e complessi devozionali europei

di Enzo Gino

Corridoio degli ex-voto nel santuario di Crea

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bardia e infine - Donne e Ma-donne - un’altra bellissima esposi-zione sulla iconografiche delle don-ne fra il sacro e il profano. Il centro ha anche organizzato viaggi di studio in Terra Santa alla scoperta delle memorie dei luoghi e delle pratiche religiose all’origine della nascita e dello sviluppo dei Sacri Monti, calvari e complessi devozionali cristiani; ha realizzato una bellissima raccolta su CD di canti e musiche dai Sacri Monti piemontesi e lombardi e, in collabo-razione con l’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano e le riserve dei Sacri Monti di Domodossola e Oropa, sono state avviate iniziative per la valorizzazione e la riscoperta delle tradizioni drammaturgiche locali. Questo solo per esemplificare alcu-ni dei disparati campi in cui la cul-tura sacra grazie anche alle iniziati-ve del Centro, prende forma. Non si può fare a meno di notare come la presenza di luoghi sacri stia sempre più diventando un po-tente motore di sviluppo turistico e di conoscenza del territorio. Ne fanno fede due interessanti e-venti: la manifestazione della Borsa dei percorsi devozionali e culturali che si tiene ad Oropa ogni due anni (nel 2011 al 21 al 23 giugno a cui PP ha dedica-to ampio spazio sul suo numero di giugno dello scorso anno) e il Salone Mondiale del turismo, città e siti Unesco che si terrà quest’anno dal 21 al 23 settembre ad Assisi (ricordiamo che tutti i 7 sacri Monti del Piemonte sono siti riconosciuti dal-l’Unesco). Sono occasioni in cui da tutto il mondo operatori turistici e della cultura, vengono a confrontarsi, raccogliere proposte, idee, informazioni per promuo-vere la conoscenza, la visi-ta ed il soggiorno nei luo-ghi sacri del Piemonte e non solo. Sono importanti occasioni per il Centro di documentazione attraver-

so le quali far conoscere il nostro territorio e le sue peculiarità che rendono l’Italia, ma la nostra regio-ne in particolare, unici nel panora-ma mondiale. Ma il centro di documentazione è diventato anche un importante fon-te di ricerca per studiosi, studenti, tesisti che da tutto il mondo vengo-no a raccogliere e consultare mate-riale per svolgere studi e ricerche. Così inglesi, francesi, olandesi, ca-nadesi, americani e giapponesi hanno calcato i corridoi della biblio-teca del Centro di documentazione per scrivere libri e tesi e qualcuno di loro dopo settimane di perma-nenza in questo sorta di paradiso immerso nel verde delle colline monferrine, in cui il tempo pare essersi riappacificato con i ritmi della natura, è arrivato a farsi dia-cono. E’ il caso di un famoso tibetologo e storico Norvegese che dal 1975 al 2007 è stato professore di storia delle religioni all’Università di Oslo di cui oggi è professore emerito, si chiama Per Kværne, unanimemen-te considerato uno dei più grandi esperti mondiali di Bon (o Bön è una branca del Vajrayāna Bud-dhism tibetano, noto anche come buddismo tantrico, esoterico o dei

mantra segreti) e più in generale del Buddismo, che si è fatto Diaco-no. Citiamo anche la Dott.ssa Hiroko Sekine che ha svolto una tesi per il suo dottorato di ricerca, poi pubbli-cato, presso l’Università di Tsuku-ba, Giappone dal titolo: - Studi sui Sacri Monti in Italia, Considerazione sulla loro origine a partire dai mu-tamenti delle riproduzioni di Geru-salemme - un tema molto interes-sante e accattivante che accomuna i due Sacri Monti più antichi: Varal-lo e San Vivaldo. Pare incredibile vedere come cultu-re così lontane dalle nostre terre e dal nostro credo vengano affasci-nate da queste realtà, spesso an-che più di chi, come noi, vivendo quotidianamente a fianco ad esse non presta grande attenzione alla bellezza ma anche alla ricchezza di storia, arte, cultura, tradizioni, fe-de, in una parola: civiltà, che questi luoghi tramandano. Per fortuna che c’è qualcuno che ha saputo “mettere in rete” tutto questo ben di dio in modo da farlo conoscere ed apprezzare anche a chi, diversa-mente, non sarebbe mai venuto a conoscenza della loro esistenza. Chissà forse anche in tutto questo c’è un tocco divino.

Nascita di Gesù - Crea

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vi era un osso ioide con una frattu-ra sospetta: “E' l'osso del collo – hanno spiegato i giovani relatori – ed una frattura “a legno verde”, se si è verificata ante mortem e non è dovuta a cause post mortali, può far pensare che la persona si è sui-cidata per impiccagione o è stata uccisa, ad esempio per strangola-mento”. Un'ulteriore sorpresa è derivata dall'altezza media riscon-trata: 166 centimetri sia per gli uomini che per le donne, decisa-mente al disopra della media nazio-nale. Durante il campus i ragazzi sono stati guidati anche alla sco-perta del territorio e dei prodotti tipici ed eccezionale è stata l'acco-glienza della popolazione pontestu-rese. L'affetto e la simpatia che ha circondato questo gruppo di giova-ni studiosi è stato motivo per Cristi-na Cattaneo di auspicare la ripro-posizione del campus nel 2013: “Sono felice dei risultati di questa esperienza, assolutamente unica in Italia, e ringrazio il Comune per la grandissima disponibilità dimostra-ta”. L'Amministrazione comunale ha infatti messo gratuitamente a disposizione la palestra per il per-notto e le aule ed il cortile della Scuola Ing. Cesare Palazzo per le lezioni e le esercitazioni: “ma è l'in-tero paese ad avervi accolto con grandissima gioia” ha spiegato ai giovani il sindaco Franco Berra. “Tanto che l'unico modo per ringra-ziarci è che torniate l'anno prossi-mo” ha concluso il vicesindaco Gianni Pasino, che ha mirabilmente coordinato l'assistenza al campus.

Cadaveri senza nome, scene del crimine... sono termini che riman-dano immediatamente ad alcune famosissime serie tv americane e che nella realtà italiana trovano un corrispettivo nel paziente lavoro svolto dai professionisti dell'ambito medico e forense. Tra questi, spic-ca in Italia Cristina Cattaneo, la celebre antropologa forense, do-cente universitaria e medico legale originaria di Pontestura. Ed è pro-prio a Pontestura che Cristina ha voluto che il LABANOF - Laborato-rio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano da lei diretto, organizzas-se per la prima volta un campus estivo di Osteologia ed Antro-

pologia. Il campus, che si è svolto dal 23 al 28 luglio, ha coinvolto quarantaquattro studenti, prove-nienti da tutta Italia. “Sono molte le discipline che si contendono lo studio dei resti umani, dall’antropo-logia alla medicina all’archeologia - ha spiegato Cattaneo durante la lezione introduttiva ai corsi - E’ quindi essenziale che nella forma-zione di ognuno ci sia spazio per l’attività di riconoscimento e di dia-gnostica. L'obiettivo del campus è far sì che gli studenti imparino a ricostruire e “leggere” lo scheletro, per individuarne il sesso, l’età, l’et-nia e le cause che hanno portato al decesso”. Nel corso delle esercita-zioni i giovani studenti hanno effet-tuato esclusivamente attività ma-croscopica, senza effettuare esami di laboratorio sui resti scheletrici. Ma questa attività di stretta indagi-

ne visiva ha aguzzato intuito ed ingegno, tanto che le ossa hanno davvero cominciato a “raccontarsi”: i risultati di questa indagine affasci-nante sono stati presentati sabato 28 luglio al Teatro Verdi di Ponte-stura. I partecipanti, divisi in grup-pi, hanno presentato al pubblico il risultato dello studio di quattro di-versi tipi di sepolture, risalenti ad epoche diverse. Sono stati analizza-ti resti ossei del campo di sepoltura della popolazione di Lodi Vecchio databile all'epoca di passaggio tra l'Impero Romano e l'Alto Medioevo, i frammenti delle cremazioni della necropoli dell'età del Bronzo sco-perta a Bovolone (Verona), i resti di sepolture del Cimitero Maggiore di Milano, risalenti al 1990, e del Cimitero di Pontestura, riconducibili invece agli anni '50 del 1900. Que-sti ultimi, in particolare, hanno atti-rato l'attenzione del pubblico, che ha così scoperto che il campione di scheletri analizzato aveva avuto una vita contrassegnata da alimen-tazione carente e lavoro intenso (in alcuni casi si sono riconosciuti i segni di anchilosi, di noduli di Schmorl dovuti ai pesanti carichi portati, di ipoplasie dello smalto che raccontano gli stress subiti dal-l'organismo...). Dati che hanno por-tato ad individuare molte più simili-tudini tra i Pontesturesi di inizio secolo scorso e gli abitanti di Lodi Vecchio che con le persone tumula-te negli anni '90 nel Cimitero di Milano! Ha destato curiosità, e qualche brivido nella schiena, la scoperta che tra le ossa analizzate

Chi è Cristina Cattaneo : è medico legale ed antropologa forense. Originaria di Pontestura, vive a Milano dove dirige il Labanof - Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’Università Statale di Milano. Il Labanof è

all'avanguardia negli esami di patologia forense e, oltre all'analisi dei resti, si occupa di analizzare anche il contesto ambientale in cui un cadavere viene trovato. Professore associato della Facoltà di Medicina e Chirurgia all'Universi-tà di Milano, la Cattaneo in passato si è occupata di molti omicidi al centro della cronaca nera nazionale, tra questi il caso delle Bestie di Satana e gli omi-cidi di Yara Gambirasio ed Elisa Claps. Cristina ha raccontato alcune delle sue esperienze professionali, con la delicatezza e l'umanità che la contraddistin-guono, nei libri “Morti senza nome”, “Turno di notte”, “Crimini e farfalle”, “Certezze provvisorie”. M.M.

Monferrini celebri: Cristina Cattaneo

di Marina Maffei

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I boschi di Villamiroglio e gli arcieri del Monferrato

Un curioso connubio tra sport e natura caratterizzerà il territorio del Comune di Villamiroglio domenica 30 settembre 2012. La consueta camminata naturalistica fra i più suggestivi scorci del nostro Monfer-rato, sarà abbinata a una gara di tiro con l’Arco di Campagna. Partendo dall’evento sportivo, alle ore 9:45 dell’ultima domenica di settembre, si svolgerà fra i sentieri che costeggiano il Monte Croce, un appuntamento del Campionato Re-gionale di tiro con l’Arco di Campa-gna di tipo 3D, organizzato dall’As-sociazione “01Celt Arcieri del Mon-ferrato”, in collaborazione con il Comune di Villamiroglio, con la pre-senza di circa 140 concorrenti. La specialità del tiro con l’Arco di Campagna, consiste nel simulare situazioni di caccia, utilizzando sa-gome tridimensionali in materiale sintetico di animali a grandezza naturale (orsi, cinghiali, camosci). Gli arcieri, seguendo un percorso segnalato dagli organizzatori, si troveranno a dover affrontare nell’-arco della competizione, varie si-tuazioni in cui dovranno colpire le sagome posizionate lungo i vari scorci del sentiero, a ridosso di una riva o seminascoste fra le fronde. Spirito della gara è quello di ricrea-re la più veritiera simulazione dell’-arte venatoria, offrendo all’arciere un contesto dinamico a diretto con-tatto con la natura. Il percorso ideato dagli organizza-

tori costeg-gerà il Monte Croce parten-do dalla stra-da che lambi-sce la Chie-setta di San Michele, of-frendo come tappa inter-media il pia-noro denomi-nato “Pian dell’Obj”, per

poi seguire la biforcazione a sini-stra che ricongiungerà con il punto di partenza. L’altro evento, sempre il 30 settem-bre, ma dalle ore 14:30, vedrà la partenza dalla Piazza del Municipio della Camminata naturalistica, or-ganizzata dal Comune di Villamiro-glio, il Circolo Ancol di Vallegioliti e l’Associazione Culturale “C’era una volta”, in collaborazione con il Par-co di Crea. Lasciando il punto di ritrovo, il per-corso si snoderà alla volta della Borgata “Cà di Rei”, il quale dopo un breve tratto in asfalto, lascerà posto a un sentiero che tagliando verticalmente il fianco della collina e l a m b e nd o l ’ a b i t a t o d i “Monterizzolo”, scenderà fino in località “Ventolina”. Da questo punto, prendendo in direzione di “Case Alemanno”, si giungerà dopo una svolta a sini-stra, al “Bricco Miroglio”, sede dei resti murari dell’antico Castello dei Miroglio, primo nucleo abitativo del paese secondo la documentazione storica. Dopo aver visitato le antiche mura, il percorso farà tappa alla caratteri-stica Chiesa di Santa Liberata a ridosso dell’abitato di “Case Ale-manno”. Proseguendo sulla strada denominata appunto di Santa Libe-rata, totalmente a contatto con una natura del tutto incontaminata e brulla, si giungerà all’abitato di “Case Alemanno”. Ripreso il nastro di asfalto, si pro-seguirà alla volta del Piazzale del Municipio (punto di partenza), non prima però (per chi lo desiderasse), di provare le brezza del tiro con l’Arco di Campagna presso il campo di prova situato nei pressi della borgata di “Case Battaglia”. Per informazioni dettagliate sull’e-vento, visitate il sito internet www.villamiroglioinfoto.net nella sezione “In Bacheca”, oppure con-tattare il Comune di Villamiroglio al numero 01429471001.

Domenica 30 settembre camminata naturalistica e gara sportiva

Foto Panorama Villamiroglio

di Riccardo Bonando

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Ed ecco un altro vino principe per le nostre zone: Il Freisa: sì “il Freisa” al maschile, perchè al femminile si deve chia-mare la pianta. Pare che il suo nome derivi dal francese “fraise” fragola, frutto di cui ricorda il profumo. Pur non potendosi fregiare della D.O.C., nelle nostre zone, è con-sentita, per tradizione, la coltura e la vinificazione di tale uva. I nostri nonni difficilmente vinifica-vano quest’uva in purezza, anche perché non era e non è ancor oggi la coltura prioritaria di questa parte del Monferrato, ma solevano ag-giungerla al Barbera per conferirgli quel caratteristico profumo di rosa e di fragola/lampone che essendo già una prerogativa di quest’ultimo, anche se in parte non massic-cia, permettevano al Barbera di ottenere una maggior pro-fumazione e contemporanea-mente smussare un po’ gli spigoli del Barbera stesso. In effetti i disciplinari del Gri-gnolino, del Barbera, del Ga-biano e del Rubino di Canta-venna la contemplano come aggiunta al vitigno base, oltre a essere presente in vini an-che di regioni confinanti. Pianta autoctona, austera, nonché antica, la cui caratteri-stica è la sua duttilità, e la peculiarità è quella di adattar-si al nostro clima e soprattut-to alle nostre terre, dando risultati notevolmente diffe-renti da zone in cui la sua coltura è più massiccia, come le colline di Torino, Chieri, Andezeno e limitrofe. Con il suo acino piccolo e la buccia spessa, la fanno ben resistere al nostro clima, ma significano poca resa, “poca bagna” per dirla alla vecchia maniera, e quindi poco ricavo in termini economici, e di conseguenza poco coltivata dai nostri nonni che dovevano “far tornare i conti”.

Era però sempre presente nelle nostre vigne anche perché molto resistente alla peronospora. Tuttavia vi assicuro che ho assag-giato un paio di vini derivati dalla vinificazione dell’uva freisa delle nostre colline, che nulla avevano da invidiare a vini famosissimi di altre regioni: la concentrazione, i tannini, il profumo, la gradazione alcoolica, e la piacevolezza nella beva esaltavano questo vitigno, che qui viene vinificato anche in purezza, quasi esclusivamente nella versione ferma e mai amabile, ver-sione abbandonata anche in altre zone. La zona in cui si può coltivare è molto vasta, come numerose sono le sue indicazioni, da Freisa di Chie-ri, di Castelnuovo d’Asti , Freisa

Il Sommelier racconta: il freisa

...ho assaggiato un paio di vini derivati dalla vinificazione dell’uva freisa delle nostre colline, che nulla avevano da invidiare a vini famosissimi di altre regioni

Nella foto uve di Freisa

di Sergio Ramoino

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d’Asti, eccetera, lo si ritrova nel Monferrato Astigiano, nelle Langhe e come dicevamo, nelle nostre terre dove è denominato Monferra-to Freisa. La versione più diffusa è sempre stata quella leggermente frizzante (nelle zone D.O.C.), che sta per essere sostituita dalla ver-sione “ferma”. Esiste inoltre nella versione amabile, nonché spuman-tizzata, mentre come dicevamo poc’anzi è quasi scomparsa la ver-sione amabile (anche per un non facile abbinamento). E che dire poi di una versione vini-ficata con uve di vendemmia tardi-va e lasciate ancora ad appassire su tralicci? E’ semplicemente squisita, non stucchevole, e oltre a presentare i suoi profumi primari di lampone e rosa, ci regala profumi complessi quali la mandorla e la marasca. Stupenda!!! Da meditazione, per dirla con una espressione tanto di

moda oggi. Purtroppo al momento è solo una piccola produzione spe-rimentale, ma speriamo in bene… Il nostro Frei-sa, e lo chiamo così per distinguerlo dal Fresia delle altre zone citate, è abbinabile a piatti un po’ più complessi, dato il tipo di vinificazione e la maggiore alcolicità pre-sente: quindi salumi anche stagionati, arrosti leggeri e coniglio, non-ché formaggi di media stagionatura, e non è necessario berlo giova-ne, per i motivi descritti. Lo definirei un vino “a tutto pasto” specialmen-te con il cibo delle mez-ze stagioni. Bisognerà servirlo in calici rotondi che ne esaltino i profumi ed il meraviglioso colore di ciliegia, che tenderà all’aranciato, con l’invec-chiamento, però poco consigliabile, ad una temperatura attorno ai 16/18 gradi. Mi congedo e… alla prossima.

Il tipico Agnolotto Alessandrino

di Damiano Gasparetto Certamente la calura estiva non incoraggia molto ad avvicinarsi ad un piatto di questo tipo (anche se sono sicuro che qualche temerario ci sia), ma essendo quella dell'a-gnolotto una storia interessante ho scelto di parlarne lo stesso. Dopo tutto la potete sempre metter da parte per ritrovarla in tempi più freschi. Vorrei innanzi tutto fare con voi alla svelta un po’ di storia. Carletto Ber-gaglio che presentò il 17 aprile 19-90 ad Alessandria nel corso del convegno “sua maestà l’agnolotto” afferma che le prime fonti attendi-bili risalgono al XII secolo nel terri-torio del Gavi , crocevia di scambi commerciali con la Liguria. Qui si trova la locanda della famiglia Ra-violo, che mette a punto questo piatto. Da Gavi i ravioli giungono a Genova, sede di grandi fiere per poi emigrare in ogni dove. La fami-glia Raviolo si arricchisce, compra anche il titolo nobiliare dei Gavi, che si erano estinti ed emigra in parte a Genova. Altri invece si spo-stano ad Alessandria e ad Asti. Il raviolo giunge anche nelle nostre campagne, viene adottato e ap-prezzato, ma il nome, forse per il tipo di carne usata per il ripieno cambia in agnellotto e poi agnolot-to Quasi ogni paese del Monferrato e dell'Alessandrino possiede una specifica ricetta. Ingredienti (per sei - otto persone): per lo stufato: 1 kg. di carne di manzo (collo); 50 gr. di burro; qualche cucchiaio d'olio; 400 gr. di cipolla; 2 carote picco-le; 1 costa di sedano; 2 foglie di alloro; 2 spicchi d'aglio; 2 chiodi di garofano; un pezzetto di cannella; 4/5 grani di ginepro; sale, pepe; una bottiglia di Barbera per il ripieno: una lattuga o scaro-la; 150 gr. di parmigiano; 150 gr.

di salsiccia; 100 gr. di salame cot-to; 3 uova. per la pasta: 500 gr. di farina; 6 uova; sale. Preparazione: Lasciar marinare la carne per due giorni con il vino, le verdure taglia-te a pezzettoni e gli aromi. Scolare le verdure e tritarle finemente, por-le in un tegame con l’olio e far sof-friggere. Scolare la carne, asciugar-la, infarinarla e farla rosolare nel trito precedentemente ottenuto e già dorato. A parte filtrare e porta-re a bollore il vino della marinata che unirete poi alla carne caldo in modo da non far perdere il bollore. Il vino della marinata, filtrato e messo a bollire in una pentola a parte, verrà aggiunto nel tegame in modo da non far perdere il bollore alla carne. Tritare 2 o 3 pezzetti di carne, ag-giungerli al sugo e mettere il tutto (che servirà per condire gli agnolot-ti) da parte. Preparare ora il ripieno tritando finemente a mano 500 gr. di stufa-to, 200 gr di lattuga tritata. Ag-giungere 150 gr. di salsiccia e 100 gr. di salame cotto. Rompere 3 uova e aggiungervi 2 tuorli, impastare il tutto con 500g di farina e sale qb. Lavorare fino ad ottenere un composto liscio ed o-mogeneo. Confezionare gli agnolot-ti stendendo una sfoglia sottile .Far

lessare in acqua salata o brodo gli agnolotti per una decina di minuti Ser-vire in una zuppiera, indi versare il sugo dello stu-fato come indicato pre-cedentemente. Cospar-gere di parmigiano grat-

tugiato e servire con vino robusto. Bene, cosa ve ne pare? Aspetto vostre notizie via email [email protected] facebook (cuoco a domicilio) www.cuoco-adomicilio.com Ciao a tutti.

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(BG) – Gabiano ore 15:00 presso lo sferisterio di Calepio; 30/09/2012 Gabiano – Castelfer-ro (AL) ore 15:00 presso lo sferi-sterio di Gabiano. Eventuale semifinale e finale.

Per quanto riguarda la serie C, nes-suna della due formazioni di Gabia-no è riuscita a centrare la qualifica-zione ai Campionati Italiani di cate-goria. Se il Gabiano A, ha sciupato qualche ghiotta occasione dispu-tando partite altalenanti con poca continuità di gioco, senza dimenti-care anche i vari infortuni ai propri giocatori, lo stesso non si può dire del Gabiano B, mattatore nella pri-ma parte di campionato. Poi, l’im-provvisa assenza del trascinatore Raschio per motivi di salute, ha tolto sicurezza e lucidità alla forma-zione di Surian, non più in grado di trovare le fila del gioco e la cattive-ria mentale necessaria ad ottenere il pass per le finali. AL GABIANO IL TORNEO DI GRILLANO Si è svolto nell’ultima settimana di luglio il torneo notturno di Grillano. A contendersi il titolo, le migliori squadre del girone interprovinciale di serie C, ovvero Grillano, Viarigi, Gabiano e Cinaglio (defezione del Rilate). Prima semifinale lunedì 30 luglio tra Viarigi (classificato ai campionati Italiani) e il Gabiano. In entrambe le formazioni, spazio a nuovi innesti per mancanza di alcu-ni giocatori titolari. Nel Viarigi gio-strava al centro il mezzovolo ova-dese Fabio Ottria al posto di Maro-stica (entrato a metà incontro), mentre nel Gabiano spazio a Fau-sto Gavello in battuta, affiancato da Bossetto, proveniente dalla secon-da squadra di seria C, e al cordino, scampolo di partita per Oggero proveniente dalla Cameranese. Par-tita bella ed equilibrata, con note-voli scambi e palle forzate e ottime conclusioni del mezzovolo gabiane-se Alessandro Gamarino. Meda da una parte e Gavello dall’altra pres-savano al servizio, aggiudicandosi quasi sempre il gioco in battuta.

Dopo circa cinque mesi, il campo ha definito i vari verdetti delle squadre partecipanti. In serie D il Gabiano B fa suo il proprio girone e accede di diritto alle fasi nazionali di settembre. Ottima stagione per Mazzola & Co., macchiata solamen-te dalla prova incolore per l’aggiu-dicazione del Torneo del Monferra-to contro il forte ma non irresistibi-le Torino. L’incontro, tenutosi ad Asti lo scorso mese di luglio, ha visto i gabianesi non entrare mai in partita, con poco lucidità e visione di gioco. Troppa fretta nel voler concludere ogni punto e mancanza di sensibilità sul tamburello, sono stati i fattori determinanti della sconfitta. L’inesperienza nel giocare una partita importante, ha tirato un brutto scherzo alla formazione di Gabiano. Controllare le proprie e-mozioni, mantenere costantemente la giusta dose di concentrazione non è cosa assai facile, soprattutto nello sport, e certe cose si possono capire solo calpestando un rettan-golo di gioco. A far compagnia alla formazione di Gabiano, ci saranno per la disputa dei Campionati Italiani, le formazio-ni piemontesi del Castelferro, vinci-tore del girone ovadese e appunto il Torino. In totale, le squadre con diritto di disputare le fasi di qualifi-cazione saranno dodici, suddivise in due gironi da sei con partite di sola andata. Le prime due di ogni giro-ne disputeranno poi una semifinale secca che determinerà le formazio-ni che potranno disputare in campo neutro la finale per l’aggiudicazione del Titolo Italiano di serie D. Le partite del Gabiano saranno le seguenti: 02/09/2012 Gabiano – Fontigo (TV) ore 15:30 presso lo sferisterio di Gabiano; 09/09/2012 Ton (Tn) – Gabiano ore 15:30 presso lo sferisterio di Vigo di Ton; 16/09/2012 Gabiano – San Vito (VR) ore 15:30 presso lo sferisterio di Gabiano; 23/09/2012 Castelli Calepino

Tamburello serie C e D al via le fasi nazionali di Riccardo Bonando

il Gabiano B accede al girone nazionale di serie D; sempre al Gabiano (ma della serie C) va il torneo Grillano

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Continuo rincorrersi fra le due for-mazioni, senza che una prendesse il sopravvento sull’altra. Sul 12 pari spazio ai tie-break con i gabianesi più incisivi e meno fallosi, capaci di archiviare la pratica e aggiudicarsi la finale con un meritato 8-4. Nell’altra semifinale, altra maratona e notevole spettacolo. Il Grillano, padrone di casa e primo nella regular season con diritto di disputare i campionati italiani di categoria, affrontava la giovane formazione del Cinaglio. L’incontro si giocava punto su pun-to, con Boccaccio re della battuta. Rush finale a favore degli ovadesi,

che riuscivano a conquistare il tredicesimo gioco contro gli undici della giovane formazione arti-giana. Giovedì 2 agosto, con una notevole affluenza di pub-blico si disputava la finale tra i lo-cali e il Gabiano. Negli scontri di-retti in campiona-to, la formazione ovadese aveva sempre portato a casa la posta piena. Partita interes-sante già dall’ini-zio, con le squa-dre sfacciate ad

esprimere un gioco teso e poco dedito all’attesa. Sfida nella sfida tra Bocaccio e Gavello, entrambi dotati di un “pugnetto” da favola, capaci di esprimersi in battuta ad altissimi livelli, stappando non di rado un punto direttamente al ser-vizio. Grillano spinto dall’entusiasmo del pubblico, ma Gabiano più cinico e capace di mettere a segno i punti decisivi e in grado di chiudere l’in-contro con un meritato 13 a 9 in proprio favore. Festeggiamenti e congratulazioni a fine partita, con un occhio al pros-simo anno, alla ricerca di innesti

per aumentare ulteriormente il tas-so tecnico della formazione Gabia-nese.

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0141.922370 cell. 333.2796444

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Allo start di partenza i Corsi di Av-viamento alla Danza ed Accademici di Danza Classica, Moderna e Con-temporanea accolti anche per que-st’anno dall’ampio palcoscenico del Teatro Angelini di Crescentino e già frequentati da molti bambini e ra-gazzi, che li seguono con vero en-tusiasmo dallo scorso anno. Sola-mente in alcune grandi metropoli si ha la possibilità di avere a disposi-zione un Palcoscenico per la pratica della Danza. L’Associazione Cultu-rale Arte, che investe sulla forma-zione didattica e culturale dei gio-vani, ha proposto questo progetto condiviso dalla Amministrazione Comunale di Crescentino, dando l'opportunità a molti giovani e gio-vanissimi (a partire dai 4 anni) di avvicinarsi ad un percorso di altissi-ma qualità ed economicamente alla portata di tutti. Per tutti i corsi, sia quelli di danza che quelli musicali, sussiste ovviamente la possibilità di attivarli anche presso altri

comuni e presso le scuole. Per

queste ultime, vi sono propo-

ste di laboratori di Danza Crea-

tiva, rivolti alle scuole materne

ed elementari, che nei prossimi giorni pubblicheremo. Docente dei corsi è la Maestra Diana Cardillo, trasferitasi da pochi anni in frazio-ne Zoalengo di Gabiano da Milano, alla quale l'Associa-zione affida la Direzione Arti-stica. Figlia d’arte (madre tersicorea del Teatro alla Scala di Milano e padre Primo Ballerino nei film di Fred Astaire in Ameri-ca), ha iniziato a danzare gio-vanissima al Teatro Regio di Torino, per poi calcare i più importanti palcoscenici mon-diali, tra i quali: Teatro alla Scala di Milano, Grand Thea-tre de Ginevra, Theatre Champs Elysees Parigi, Oper-nhaus Zurich, Salzburger Fe-stpiele. Ha poi continuato la sua lun-ga carriera come Principal presso le Migliori Compagnie

di Balletto Internazionali , danzan-do anche in Set Televisivi di Rai e Mediaset tra cui : “Fantastico l” e “Fantastico 2” con Heater Parisi e Loretta Goggi, “Fantastico 3” con Raffaella Carrà/Renato Zero “Serata d’Onore” con Steve La Chance. Ha partecipato a trasmis-sioni in diretta TV e in Mondovisio-ne, tra cui il famosissimo “Concerto di Capodanno” dall’Hofburg di Vienna, con l’Hamburg Ballet e le coreografie di John Neumeier. In qualità di Ballerina o Attrice ha preso parte a produzioni cinemato-grafiche quali: “Stanno tutti bene” di Giuseppe Tornatore con Marcello Mastroianni, “Il Bandito Giuliano” di Michael Cimino con Christofer Lam-bert, “Senza Scrupoli” con Marzio Honorato. E’ stata Coreografa del Video del famosissimo “Mambo N° 5” di Louis Bega girato a New York. Ha avuto inoltre il grandissimo ono-re di collaborare con il Maestro Fe-derico Fellini, come consulente per le coreografie dei film “La città del-le donne” e “Ginger e Fred” Per informazioni: www.associazioneculturalearte.it [email protected] Contatti telefonici: 338/6140681; 392/0020593; 0160/834112

… e se scoprissimo la danza?

Una proposta per associazioni, comuni, scuole e tutti gli amanti del ballo

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L’Associazione Culturale Arte, attiva sul territorio regionale da diversi anni, è concentrata prevalentemen-te nella realizzazione di eventi che mirano a promuovere la “conoscen-za dell’arte” nei suoi molteplici a-spetti. I progetti attivati attraverso specifici metodi coinvolgono bambi-ni a partire dai 3 anni, giovani e adulti, facendo nascere in loro la voglia e il piacere di esprimere le proprie capacità creative nelle di-verse forme d’arte. L’Associazione, nata nel 1997, è oggi costituita da molte persone impegnate nelle va-rie espressioni artistiche; fin dalla sua nascita ha avuto come scopo principale quello di stimolare l’indi-viduo ad osservare ed interpretare la realtà che lo circonda, fornendo-gli una chiave di lettura caratteriz-zata dal gusto estetico e non solo da criteri di tipo razionale o specu-lativo che troppo spesso guidano le scelte della nostra società. Le mol-teplici iniziative culturali promosse sul territorio, molte delle quali in ambito scolastico ed extrascolastico e talvolta a sostegno di progetti di carattere sociale, grazie al patroci-nio di numerose provincie e ammi-nistrazioni comunali, hanno saputo

raccogliere unanimi consensi da parte dei fruitori e degli enti sostenitori. Sabato 15 settem-

bre 2012 "OPEN

DAY" presso il tea-

tro "C. Angelini" di

Crescentino e sul

Palcoscenico , dal-

le ore 10 alle ore

18 per l'inizio dei

corsi di Musica e

Danza, con la pos-

sibilità per tutti di

conoscere gli Inse-

gnanti, provare a

danzare o ad usare

i vari strumenti che

saranno presentati.

Mostra di Piemonte Parchi

Quando Piemonte Parchi, il Parco fluviale del Po ver-cellese - alessandrino, G&d e Story park collaborano...

Dal 28 Settembre 2012 al 14 Ottobre 2012 si terrà presso lo Story park la mostra sui Parchi del Piemonte. 28 settembre ore 21:00 conferenze di Enzo Gino Direttore Responsabi-le di Piemonte Parchi, su: Ruolo dei Parchi nello sviluppo del territorio e del Monferrato” . Per tutti i partecipanti saranno disponibili copie omaggio del mensile Piemonte Parchi, manifesti ed altro materiale messo a disposizione da G&d 5 ottobre ore 18:00 conferenza di Roberto Maestri, storico e saggista, Presidente del Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”

UN PARCO IN COMUNE Sistema delle Aree protette del Po Vercellese/alessandrino Castelnuovo

Scrivia, Gabiano, Frassineto Po, Morano sul Po, Pecetto di Valenza

“Laboratori di Futuro” : Mostra sui parchi naturali del Piemonte

dal 28 Settembre 2012 al 14 Ottobre 2012 La mostra sarà visitabile nei giorni di Venerdì Sabato e Domenica

presso lo Story park di Gabiano 28 Settembre ore 21.00

presentazione della mostra a cura di Antonio Farina Conferenza: “Ruolo dei Parchi nello sviluppo del territorio e del Monferrato”

Relatore Ing. Enzo Gino - Direttore Responsabile di Piemonte Parchi 5 Ottobre ore 18.00

Conferenza: ” Il paesaggio violato. "L’arte” del saccheggio: Facino Cane e le compagnie di ventura.”

Relatore: Roberto Maestri, storico e saggista, Presidente del Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”

6 Ottobre dalle 14,30 alle 18,30 Workshop "Riconoscimento e uso piante officinali e alimentari spontanee nel territorio del Monferrato" a cura di Micaela Balìce - Azienda Agricola Strie.

(€. 20.00 a partecipante, iscrizioni entro 23 settembre: infostrie.it o 347.5203280)

A seguire LETTURA TEATRALE “Il canto degli alberi” di Hermann Hesse

a cura del Laboratorio della Fabula. È possibile al termine degli appuntamenti del 5 e 6 Ottobre

prenotare una merenda sinòira di inizio autunno. Per info: PARCO STORICO DEL BASSO MONFERRATO (STORY PARK) Via San Pietro 27/Bis - 15020 Gabiano Tel. 0142 955779 - cell. 346.4721380 - 392.9390181 e-mail [email protected]