Settembre 2008

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numero 3 – anno XXV AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA “S. SPIRITO - FONDAZIONE MONTELIL PONTE Settembre 2008

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M ONTEL P ERSONA A ZIENDA P UBBLICA DI S ERVIZI ALLA “S. S PIRITO - F ONDAZIONE ” numero 3 – anno XXV

Transcript of Settembre 2008

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numero 3 – anno XXV

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IL PONTE

Settembre 2008

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Il mese di settembre chiude l’estate ... ma dalle

pagine del nostro periodico ricordiamo alcuni eventi dei

mesi appena trascorsi, commentati dai nostri Ospiti.

Fra le numerose manifestazioni ci fa piacere

ricordare la visita di Suor Pierina del 1° agosto, visita

molto attesa dalle Ospiti e non solo!!!

Con l’occasione vogliamo ricordare e salutare con affetto

e riconoscenza Suor Ermelinda, Suor Santina, Suor

Graziella e Suor Antonia.

A questo si aggiunge il nostro cordoglio per la

scomparsa di Suor Adelina, avvenuta nella prima

settimana d’agosto.

“Festa dei Nonni” . Come meglio specificato nell’articolo

che troviamo a pagina 4, da quest’anno l'APSP, per la

giornata del 2 ottobre, organizzerà un momento di

festa dedicato a tutti i “NONNI”. In tale occasione si

proporrà un incontro tra gli ospiti ed i rispettivi nipoti e

fin da ora, attraverso le righe dell’editoriale, vogliamo

invitare tutti i nipoti ed i pronipoti degli ospiti a

partecipare numerosi a questo incontro. L’evento si

colloca all’interno di un percorso più ampio che vede la

Casa collaborare con gli istituti scolastici per favorire

l’incontro di “generazioni” diverse. Questo

coinvolgimento porta ad un confronto culturale e

sociale: IERI, OGGI e … domani?!?

Anche in questo numero abbiamo lasciato spazio ai

Volontari ed alle Associazioni, risorse preziose che

donano ai nostri Ospiti momenti di amicizia negli

incontri settimanali.

BUONA LETTURA

Sommario

La Casa informa

Bilancio di fine anno e progetti futuri 3

La festa di Sant’Anna e San Gioacchino 4

Storie & storie

Come era bella la processione ... 6

Pensieri, riflessioni, racconti, ...

I ragazzi di oggi 8

La mia preghiera per invecchiare ... 9

I progetti

Le olimpiadi dell’anziano 10

Dal Diario di ... 11

Una bella serata 13

La clown terapia 14

Ricordi

Filastrocca 16

Inno alla terza età 17

Gruppo maglia

Un appuntamento atteso 18

Gruppo lettura

Il più bello 19

Anima mia 19

Le associazioni

Piccola cronaca di un incontro ... 20

A stretto giro di posta 22

Buone nuove dal personale 23

L’editoriale di Cristina Bolgia e Silvano Brol

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Foto di copertina: “La Natività di Maria Santissima” (1806) Tela del pitttore veronese Atostino Ugolini Foto A. Sartori

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La Casa informa

SETTEMBRE 2008

Un bilancio attivo di oltre 141 mila euro su una cifra totale di 11 milioni. Questi i numeri 2007 dell’A.P.S.P. “S. Spirito – Fondazione Montel”, più semplicemente la Casa di Ripo-so di Pergine. In primo luogo c’è il servizio socio-sanitario di Rsa, con 205 ospiti, 136 in via Pive e 69 in via Marconi, dei quali 200 convenzionati con il servizio sanitario provinciale e 5 a pagamento, con la richiesta in corso per altri 10 posti, sempre a pagamento. Nelle due strutture ci sono 54 stanze sin-gole, 65 doppie, 10 triple. Gli altri servizi sono “Casa di sog-giorno” per 8 ospiti autosuffi-cienti; il servizio semiresiden-ziale del “Centro Diurno” (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19) con 10 posti, prorogato con una recente convenzione con il Comprensorio fino al 2013. La R.S.A. di Pergine of-fre anche servizi ambulatoriali e odontoiatrici, di fisioterapia; i servizi alberghieri di parrucchie-re, psicologo, podologo e il servi-zio ristorazione, che nel 2007 ha sfornato oltre 172.240 pasti per o-spiti, per esterni e per enti convenzio-nati quali le Coop CS4 e Laboratorio So-ciale. Gli ospiti provengono per il 46,95% dal bacino di utenza del Comune di Pergine, per il 39,44% da altri comuni del Comprensorio, per l’11,27% da altri Comprensori e per il 2,35% da fuori provincia, soprattutto dall’Alto Adige. Per il 57% sono ospiti totalmente di-

pendenti, per un 23% parzialmente dipen-denti e per il 20% con problemi comporta-mentali e patologie senili. L’età media è di 77 anni per gli uomini e di 84 per le donne che rappresentano il 78% degli ospiti. La degen-za media degli ospiti è di 2 anni e 3 mesi per i maschi e 2 anni e 5 mesi per le femmine. La copertura dei posti letto è stata pari al

98,66%. Il personale impegnato nelle

strutture si divide tra 102 dipendenti a tempo indeterminato e 69 tempo determinato (in media 7 mesi di contratto per sostituzione assen-ze). I minuti di assistenza gior-naliera per ospite al S. Spirito sono stati pari a 163,42, contro un parametro provinciale di 143,76. Un servizio davvero completo, che troverà ulteriori miglioramenti nell’immediato futuro con altri interventi. Sa-ranno stanziati circa 750 milioni di Euro per l’arredamento della

struttura per Servizi Generali, situata tra i due edifici principali e

collegata con sottopasso pedonale (in costruzione quello di via Baratie-

ri e da completare quello di via Mar-coni). La ristrutturazione del seminterra-

to di via Pive costerà 780 mila Euro; mentre il garage interrato di collegamento tra RSA via Pive e struttura servizi generali circa 450 mila Euro; è in fase di stesura il progetto per il nucleo Alzheimer (10 posti) ed il progetto di un Hospice per l’accoglienza di malati termi-nali.

Pagina 3

BILANCIO DI FINE ANNO E PROGETTI FUTURI di Giovanni dott. Bertoldi

ININ CIFRECIFRE

11.256.104

il bilancio della RSA, in attivo di 141 mila euro. I

dipendenti sono 171.

213

posti letto, distribuiti in 129 stanze (copertura 98,66%)

78

la percentuale di ospiti donne con età media di 84 anni. Per gli uomini

invece è di 77

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Pagina 4 IL PONTE

Dalla stirpe di Davide la gran Vergine nascea,

essa è nata in Galilea e suo padre fu Gioacchin,

e sua madre fu sant’Anna, donna giusta e timorata,

ch’era già in età avanzata senza avere alcun bambìn.

Ed essendo senza prole lei da tutti era schermita,

vergognata ed avvilita per la sua sterilità.

Ma sant’Anna giorno e notte lei pregava il buon Signore

che mandasse il Salvatore a portar la redenzion.

San Gioachin stava sui monti e colà facea il pastore;

un bell’angel del Signore a lui viene ad annunciar

e gli disse: Gioacchino, vivi pur con cuor contento:

si avvicina il gran momento che il Signor ti vuol premiar.

La tua moglie, benché vecchia, pure avrà una bambina,

la più cara fanciullina che abbia fatto il Creator;

ed appena sarà nata le porrai nome Maria;

sarà Madre del Messia, Gesù Cristo Salvator!

San Gioacchin se ne andò a casa con il cuor tutto contento,

ed Iddio in un momento la preghiera gli esaudì.

Ed all’otto di settembre, sul spuntar di quell’aurora,

la mattina di buon ora, Maria è nata in questo dì.

La celeste bambinella si allevava santamente,

dolce umile e obbediente ai suoi cari genitor.

Se ne stava sempre in casa ma nell’ozio non restava,

o cuciva oppur filava o diceva le orazion.

Ma nel dire le orazioni lei pregava il buon Signore,

che spedisse il Salvatore a salvar l’umanità.

(canzone dedicata ai santi Anna e Gioacchino, ricordo di giovinezza di Maria Broll)

LA FESTA DI SANT’ANNA E SAN GIOACCHINO di Andrea Zuccatti

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La festa di Sant'Anna e San Gioacchino (26 luglio) era riconosciuta fino a pochi anni fa come la festa dei nonni. Gioacchino, pastore di Gerusalemme, è sposato con Anna, già avanti con gli anni. Un giorno appare loro un angelo che annuncia alla coppia la nascita di una figlia, Maria, la madre di Gesù. La data del 26 luglio sembrava quindi la più logica per festeggiare i nonni. Nel 2005 lo Stato italiano decide di istituzionalizzare attraverso una legge

la festa dei nonni per riconoscerne il ruolo insostituibile nella società. Inizialmente la scelta cadeva sul 26 luglio, festa dei nonni di Gesù. infine però, ritenendo che si dovesse programmare in un periodo ove la famiglia fosse tutta riunita, senza programmazioni di ferie, è stata scelta la data del 2 ottobre. Il 2 ottobre, festa degli Angeli Custodi, è l'occasione per manifestare attraverso una grande festa tutta la sincerità dei sentimenti di amore, affetto, riconoscenza, tenerezza, che riescono a suscitare in nipoti e bambini. Quello fra nonni e nipoti è un rapporto dove i sentimenti trovano una gioiosa espressione di purezza, spontaneità e trasporto incondizionato. Qui di seguito trovate scritto l'articolo 1 della legge 159 del 31 luglio 2005. 1. E' istituita la «Festa nazionale dei nonni» quale momento per celebrare l'importanza del ruolo svolto dai nonni all'interno delle famiglie e della società in generale. 2. Regioni, province e comuni in occasione della festa possono promuovere, nell'ambito della loro autonomia e delle rispettive competenze, iniziative di valorizzazione del ruolo dei nonni. 3. La festa ricorre il giorno 2 del mese di ottobre di ogni anno. 4. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca impartisce le opportune direttive affinche', in occasione della festa, le scuole pubbliche e private, nell'ambito della loro autonomia, possano promuovere iniziative volte a discutere ed approfondire le tematiche relative alle crescenti funzioni assunte dai nonni nella famiglia e nella società. Anche l'APSP S.Spirito per la giornata del 2 ottobre organizzerà un momento di festa dedicato a tutti. In tale occasione si proporrà un incontro tra gli ospiti ed i rispettivi nipoti. Ricordandovi questa occasione porgiamo quindi un invito a tutti i nipoti ed i pronipoti degli ospiti, affinchè partecipino numerosi a questa festa.

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Nel 1977 lo Stato italiano abolì le festività in-frasettimanali, tra le quali forse la più espres-siva quella del Corpus Domini. La solennità liturgica è stata istituita a Liegi nel 1247 ed estesa a tutta la chiesa da Urbano IV nel 1264, celebrata nel giovedì successivo alla domenica di Pentecoste. La festività vuole proporre in modo particolarmente solenne il culto della presenza di Cristo nell’Eucarestia manifestato poi nella processione con l’ostensorio. Da quando non si svolge più al giovedì mattina, ma alla sera dopo cena, la processione ha perso molto. Il tempo in ge-nere si manteneva bello in quella specie di immobilità dolcemente trasparente, che è la caratteristica delle nostre estati. Anche a Pergine, come in tutte le parrocchie, costituti-va una grande manifestazione di fede. Per l’occasione era d’obbligo indossare il “vestito della festa”. Gli uomini indossavano il vestito nero da sposi. Oggi, in tempo di benessere, non c’è più quella distinzione nel vestire che, tutto sommato, dava un gradevole tocco di solennità. Apriva la processione un enorme stendardo rosso, ricamato oro, a forma di triangolo mol-to allungato, tale da sembrare una grande vela. L’arciprete (allora era chiamato così) circondato dal clero portava l’ostensorio lun-go le vie della borgata. Era sotto il baldacchi-no retto da quattro “confratelli” della Compa-gnia del Santissimo in tunica rossa stretta ai fianchi da un cordone bianco. Ai lati del bal-

dacchino vi erano i Vigili del Fuoco in alta u-niforme. Seguivano le autorità civili e militari con i carabinieri in divisa di gran gala, frak corto sul davanti e terminante dietro a coda di rondine, nonché pennacchio rosso e az-zurro. I bimbi dell’asilo, guidati dalle suore, nei can-didi grembiulini con fiocco rosa per le bimbe e azzurro per i maschietti, sembravano tanti angioletti. Erano preceduti dallo stendardo raffigurante l’Angelo Custode. Nel cesto della merenda avevano petali di rose che sparge-vano al passaggio di Gesù. Era veramente il profumo dell’innocenza. Seguivano le Figlie di Maria, in ambito bian-co, avvolte in lunghi veli, cinti in testa da grandi nastri celesti, i colori della Madonna. Un tocco di solennità era dato dall’immancabile partecipazione della Banda Sociale. Da quegli ottoni scintillanti al sole, uscivano musiche volutamente lente come il passo dei fedeli. Intercalati nella processione vi erano gonfaloni e stendardi. Ad intervalli erano inseriti i componenti della “confraternita” che con una lunga pertica, u-sata a modo di bastone, regolavano il giusto procedere della folla. Tutte le finestre della case erano addobbate con drappo, sia di co-perte che di tovaglie o tappeti da cui pende-vano pizzi, fiori e rami di verde. Lungo il per-corso erano allestiti quattro stupendi altari

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COME ERA BELLA LA PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI ... di Leone Chillovi

IL PONTE

Storia & storie

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SETTEMBRE 2008

davanti ai quali la processione sostava, il co-ro cantava il Tantum Ergo e l’Arciprete impar-tiva la benedizione. Il primo altare era davanti al Palazzo Valda-gni alla fine del “Marcadel”, preparato a cura dell’Ospedale Psichiatrico. Sullo sfondo com-pariva uno stupendo quadro del pittore Prug-ger, raffigurante un pellicano che, per nutrire i suoi piccoli, si lacerava il petto, simbolo del Redentore. Il secondo altare, dedicato al Sa-cro Cuore, era in fondo a Via Tre Novembre davanti alle scuole. In Via Maier, dietro la porta spalancata dell’orfanotrofio, vi era il ter-zo altare. La fermata della processione però avveniva davanti alla chiesetta di S. Rocco

nel Piazzale delle Oche. In piazza Garibaldi, davanti all’Ospedale Santo Spirito, in cima alla gradinata di accesso, con ogni gradino addobbato con vasi di fiori ricadenti, era alle-stito l’ultimo altare. La processione quindi rientrava nella parroc-chiale attraversando il viale con gli ippocasta-ni fioriti. All’interno di S. Maria era impartita l’ultima benedizione. In quelle splendide giornate di giugno, i fedeli uscivano dalla chiesa per far ritorno alle loro case con il ricordo di un’indimenticabile matti-nata di devozione, trascorsa tra i fiori prorom-penti dell’imminente estate.

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Foto: archivio di A. Sartori

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Da poche settimane si è svolta a Sydney la G.M.G (Giornata Mondiale della Gioventù) e una riflessione sui giovani del terzo millen-nio mi sembra doverosa. Attorno al Papa abbiamo visto una moltitudine di ra-gazzi in preghiere e canti, entusiasti, sorridenti e moti-vati; famiglie giovani con

figlioletti al seguito, provenienti non solo da grandi paesi dalle forti radici cristiane, USA e Brasile in testa. A Sydney era rappresentato tutto il mondo perfino isole quasi sconosciute e piccoli paesi che fatichiamo a collocare geograficamente. Molti di loro hanno trascorso in questa occasione le loro ferie e hanno faticato a reperire i de-nari per un viaggio così lungo. Nelle loro parrocchie sono impegnati abitualmente in varie atti-vità di volontariato e di animazione. Tutto bene dunque? Abbiamo fondate speranze per un futuro migliore? Se solo leggiamo le cronache o guardiamo la televisione vediamo chiaramente anche il rove-scio della medaglia: violenza gratuita, maleducazione, cattive abitudini e mancanza di idee e di valori. Non ci permettiamo di giudicare ma ricordiamo a questo proposito la famosa parabola evan-gelica del grano e della zizzania, alla fine i parametri potrebbero invertirsi, basta che i “zizzaniosi” si accorgano che è solo facendo il bene che si ottiene gioia e serenità. Sappiamo anche che, molti di questi ragazzi che si entusiasmano per eventi mondiali che pu-re toccano il cuore e la sensibilità di ciascuno, tornando poi nei loro paesi e nelle loro comuni-tà vivono un rapporto intermittente e personalizzato con la fede. Tendono a rifiutare una reli-gione fatta anche di apparenze formali e tradizionali ed a scartare alcuni comandamenti a loro non graditi: il famoso “relativismo”. Oggi i giovani seguono sempre meno le indicazioni e gli insegnamenti dei loro padri e cercano di autoformarsi in percorsi religiosi nuovi sulle orme di modelli classici o di persone realmente incontrate nel loro cammino e che li hanno favorevol-mente influenzati. Di qui la grande responsabilità di sacerdoti e di educatori. In fondo anche i

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I RAGAZZI DI OGGI di Carla Baitella

IL PONTE

Pensieri, riflessioni, racconti, ...

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O Gesù amante della vita, donami la giovinezza dello Spirito, per essere sempre sereno anche nei momenti più difficili.

Ti chiedo il dono dell’amicizia: le persone care che mi hai donato

e mi hai fatto conoscere, sappiano rimanermi vicino.

Ti chiedo che il cammino verso il Regno non sia barcollante come quello del mio corpo. Aiutami a saper comprendere più che giudicare, saper apprezzare più che a condannare,

ad essere per gli altri un modello più che un consigliere.

Aiutami a non prendermi troppo sul serio, a sorridere dei miei successi come dei miei sbagli. Conservami, Ti prego, il gusto delle cose, fammi assaporare il chiasso dei bambini,

l’evolversi di un mondo che non è più il mio.

Ti prego fammi sentire che, anche per me la vita ricomincia sempre nuova e diversa ogni giorno.

Tu che hai allietato la mia giovinezza, rendi forte e dignitosa questa mia età,

perché anch’io possa lasciare ai miei figli e ai figli dei miei figli un messaggio di fiducia e di pace.

Ti chiedo, infine, con umiltà e speranza di conservarmi quel posto che Tuo figlio Gesù è venuto a preparare per me nella Tua casa,

in modo che possa godere della giovinezza eterna. Amen.

LA MIA PREGHIERA PER INVECCHIARE SERENAMENTE di Elio Bortolamedi

primi cristiani hanno aderito ad una dottrina nuova e rivoluzionaria. Infatti negli ultimi tempi sono sorti dei nuovi movimenti ecclesiastici (Opus Dei, C.L., Catecumenali, Focolarini ecc.) seguiti da molti giovani. A tale proposito il nostro Pontefice ebbe a dichiarare: “siano essi dei rivoli fecondi che portano acqua in un unico fiume per sfociare poi nel grande mare della salvezza” l’importante è che il Vangelo sia sempre al centro dei loro pensieri e dei loro progetti.

DDUNQUEUNQUE BUONBUON CAMMINOCAMMINO RAGAZZIRAGAZZI!!

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tecipare gli ospiti delle Case di Riposo del Trentino e quest’anno sono presenti anche due Case della pro-vincia di Bolzano. La nostra Casa ha colto que-sta bella opportunità parteci-pando con Carlo, Iginio, Li-vio, Luigi, Severina; anch’io faccio parte del gruppo. I no-stri accompagnatori sono solerti i Giorgio e Sabrina. Oggi il parco offre tutto il suo spazio a questa 12^ edizione dei giochi (durerà 4 giorni consecutivi). Nel prato accu-ratamente rasato campeggia l’altro tripode della fiaccola olimpica. Le attrezzature per la gara ci aspettano. Al nostro arrivo molti “atleti” hanno già preso posto sotto il grande tendone al riparo dell’aria fresca del mattino. L’atmosfera è festosa, ami-chevole. Riconosciamo qual-che conoscente con il quale scambiamo saluti e cordiali-tà. Facciamo in tempo a rag-giungere la cascatella e tor-nare per l’inizio della cerimo-nia di apertura: benedizione – discorsi di prammatica del-le autorità – accensione del-

la fiaccola. Un’”atleta” cente-naria sfila in anteprima, con il pettorale n. 100, sulla pe-dana rossa dei “30 metri pia-ni”. Le vengono tributate grandi ovazioni. L’ora del pranzo è orami giunta; il tempo è peggiora-to. Incomincia a piovere e fa più freddo. Nel tendone re-fettorio ci riscaldiamo e con-sumiamo un buon pranzo ristoratore. Il pomeriggio è tutto dedicato alla “gara di podismo 30 me-tri piani”. Sono ammesse le classi entro il 1943 nelle ca-tegoria “Maschile over 70” e “Maschile under 70”; “Femminile over 70” e “Femminile under 70”. I par-tecipanti sono numerosissi-mi, si applaude, a tutti incon-dizionatamente! Quando giunge il nostro turno, indos-sati la maglia della nostra Casa e il pettorale del nume-ro assegnatoci, ci impegnia-mo per farci onore: Iginio procede orgoglioso, Carlo deve essere un po’ frenato da Giorgio per evitare pena-lità. Anche Severina e io fac-ciamo il possibile.

Raggiungiamo il bel Parco della Cascatella nel Tesino, sulla strada per il Passo del Brocon, verso le 10 del 18 giugno. La mattinata, dopo molti giorni di mal tempo, si pre-senta discreta; il sole inco-mincia a riscaldare la piccola valle della nostra meta. Il parco si trova a circa 900 metri di altitudine circondato da boschi scoscesi e ripide rocce dalle quali scende ra-pida una sottile cascata che, al termine del doppio salto, forma un minuscolo lago, regno di allegri girini e avan-notti guizzanti nell’acqua lim-pida. Il Parco della Cascatella è un luogo di ritrovo e di risto-ro per gitanti amanti della montagna, per coloro che amano trascorrere una gior-nata all’aria libera, tra i mon-ti. Vi sono allestiti focolari per braciolate, servizio bar e altre strutture per la bisogna. Qui ormai da anni hanno luogo le “Olimpiadi dell’Anziano” organizzate dalla Casa di Riposo di Ca-stel Tesino. Vi possono par-

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LE OLIMPIADI DELL’ANZIANO di Ines

IL PONTE

I progetti

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Siamo partiti alle 7.45 dalla Casa di Riposo di Via Pive. Abbiamo fatto la strada che porta al Bus del la Vela e giù al lago dove fanno il vino santo – Castel Toblino. Piano piano siamo arrivati al lago di Garda. Eravamo in 8: il Giorgio e la Carla - quella giovane, assistente al II piano. Loro sono gli accompagnatori; poi c’erano la Ines, l’Iginio, il Rinaldo, io Mario e Luciano Ciola.. Arrivati a Riva c’era la grande barca a vela che ci aspettava. Saliti sulla barca ci avviamo a motore fuori dal porto. Poi, sciolta la vela, siamo spinti dal vento. Ci siamo divertiti con quella

brezza che c’era. Che facevano le guide erano due giovani belli e simpatici: Luca, il “capitano” e Stefano era il “nostromo”. Alle volte erano scalzi, a piedi nudi. Durante la

Dopo di noi ospiti, anche tut-te le accompagnatrici-assistenti sono chiamate a competere per la “Corsa dei

30 metri piani”. E’ quindi la volta della nostra Sabrina che vediamo correre “come una scheggia” sul tappeto

rosso. Viene allestito il podio sul quale saliranno i vincitori delle 5 categorie. E’ stato un piacere stare in-sieme, partecipare, trascor-rere una bella giornata in ar-monia. Nulla ci faceva pen-sare a un premio finale: Sa-brina si è aggiudicata la me-daglia d’argento, io la meda-glia di bronzo. Non credevo che sentirsi chiamare a salire sul podio, ricevere la medaglia e il mazzo di fiori, cantare in co-ro l’Inno Nazionale potesse procurare un po’ di emozio-ne!

30-07-2008: una gita in barca al Lago di Garda dal diario di Mario Piazzera

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navigazione ci invitavano l’uno o l’altro di noi a guidare il timone della barca. Prima la Ines, poi Rinaldo, poi io il Mario e poi il Livio. Ho intonato la canzone “voria veder el Trentino da una cima propri bella” (la Paganella si vedeva lontana, tra i monti a nord del lago). Abbiamo fatto 3 ore in giro per il lago, sempre nello specchio d’acqua in prossimità di Riva. Ho parlato un po’ con la Carla della Ines. Ci siamo abbronzati. E’ venuta l’ora del ritorno. Sul lago si stava bene con la brezza e appena siamo scesi dalla barca c’era caldo da morire. Poi abbiamo preso il nostro pulmino per andare a pranzare lì alla Casa di Riposo di Riva. Abbiamo mangiato da gran signori! Io: pasta, poi lingua con la salsa e poi la peperonata. Infine il caffè con la panna.

C’è stata un’accoglienza gradevole lì alla Casa di Riposo. Poi siamo partiti per tornare a casa. Nel tragitto ci siamo fermati alla cantina del vin santo: abbiamo assaggiato il vino e abbiamo mangiato l’ultimo pezzo di treccia mochena che era stata portata con noi poi siamo partiti per casa.

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SETTEMBRE 2008

24 luglio ore 19,00, Cena in Terrazza, era tutto perfetto. La se-

rata era calda tranquilla, non c’era un filo di vento. Tutti gli ospiti

erano ai loro tavoli molto bene apparecchiati. Gli chef si stava-

no organizzando per distribuire la cena.

Come aperitivo abbiamo ricevuto un bicchiere di sangria che

profumava di frutta.

Su ogni tavolo c’era un bicchiere con della sabbia e dell’acqua

dentro la quale galleggiava una candelina e un segnaposto a

forma di pesciolino. Tutto era molto festoso.

Subito ci hanno portato il primo piatto, un buonissimo orzetto

oppure canederli in brodo.

I volontari e gli organizzatori erano molto indaffarati a finchè tut-

to filasse liscio.

Come secondo, un purpurrì di carni: spezzatino, polpetta, sal-

siccia, pancetta, puntine con mezza sfera di polenta con vicino

dei funghi cucinati ad arte; chi voleva poteva avere anche del

gorgonzola.

Vicino a tutto questo ben di Dio, un piatto di capussi e melanza-

ne.

Ogni tanto il Silvano passava con una bottiglia di buon vino ros-

so.

Dopo aver gustato tutte queste buone cose un dolce sorpre-

sa… su di un piattino una scodellina a “svolazzi” di cialda ripie-

na di frutti di bosco freschissimi e del gelato. È stata molto gra-

dita, non era solo bella da vedere ma anche buona da mangia-

re.

Sembravamo tutti bambini nel paese delle meraviglie dove co-

me finale si potevano mangiare anche i piatti. Un caffè e della

buona musica per allietare il momento, e godere ancora della

bella serata in terrazza.

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UNA BELLA SERATA di Elfrida Schmidt e la figlia Elena Filippi

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Pagina 14 IL PONTE

LA CLOWN TERAPIA

Cucu Bau sette,

ciao a tutti,vi state chiedendo chi mai sono

dopo essermi presentato con un bau sette,

allora mi presento: sono Mauretto il

clown’'maturlo'' di Via Marconi. Cucu Bau

sette è stata la prima frase che ho usato nella

mia prima vista alla casa dei miei amici

vecchietti al primo piano di Via Marconi. Da circa sei mesi i giovedì mi vesto di

tutto punto coloratissimo, con calzini spaiati e con il naso rosso da clown vado al

1° piano dalle mie adorate amiche.

Mi cambio apro le due porte a vetri e vengo

spinto in un mondo pieno di emozioni,

dolcezza e vitalità. Per me il giovedì è

diventato un appuntamento incancellabile

come uscire con una bellissima ragazza (hiiii

capita poche volte).

All'interno di questa bellissima casa ho trovato

personalità molto diverse fra loro, caratteri

diversi più o meno forti ma in ogni amica ho

trovato energia e amore.

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Per me è molto difficile esprimere con queste righe quanta emozione e gioia provo:

uso solo un costume da clown, il mio sorriso e le mie emozioni e 'duridu duridu

magia' le mie amiche si confidano, sborbottano, piangono mi abbracciano e

baciano; con alcune c'è meno sintonia ma c'è sempre un forte rispetto e molto

amore.

Io ve lo consiglio fortemente se avete una mamma, una nonna, una zia, andate a

trovarla e fatele un sorriso, un abbraccio, una carezza e vi si aprirà un mondo

nuovo, farete molto felici loro ma vi riempirete il cuore della cosa più importante

che abbiamo: l'amore.

Alcune persone hanno accolto questo mio consiglio e ora mi seguono ogni terzo

mercoledì del mese a fare visita alle nostre giovinotte e giovinotti del terzo e

quarto piano di Via Marconi.

Ora vi devo salutare.

Queste ultime righe per ringraziare di cuore e abbracciare fortemente gli animatori

Giovanna e Silvano che hanno creduto nel

progetto e mi hanno supportato fortemente

nella sua realizzazione e tutti i clown che

hanno partecipato e parteciperanno nei

prossimi incontri.

Bau sette un abbraccio forte a tutti.

In pace Mauretto.

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Ricordi …

Le signore che vanno a braccetto Volta la carta e si vede il galletto

Il galletto che fa chichirichì Volta la carta e la balla e finì.

dalle Ospiti del 3° piano di Via Pive e Francesca

UNA FILASTROCCA

La massaia che semina il grano Volta la carta si vede il villano

Il villano che zappa la terra Volta la carta si vede la guerra

La guerra con tanti soldati Volta la carta si vede gli ammalati

Gli ammalati con tanto dolore Volta la carta si vede il dottore

Il dottore che fa le ricette Volta la carta si vede la gente

La gente che va per la via Volta la carta e si vede Lucia

Lucia che fila il lino Volta la carta si vede Arlecchino

Arlecchino che salta e che Balla Volta la carta e si vede farfalla

La farfalla che vola sui fiori Volta la carta e si vede le signore

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INNO ALLA TERZA ETÀ

Vecchie non ci sentiam anche se anziane siam. La vita trascorre lieta, non lontana è la meta. Siam simpatiche e belle, siam suore modelle.

Viva la terza età…Oilì, Oilà

Gli anta li abbiamo, ma non li dimostriamo. Siamo liete e sorridenti, siamo allegre e divertenti.

Il segreto dell’allegria è la nostra compagnia. Viva la terza età…Oilì, Oilà

La gente noi l’amiamo e a tutti diam la mano.

Abbiamo un grande cuore, doniamo agli altri amore. A tutti sorridiamo e allegre noi cantiamo.

Viva la terza età…Oilì, Oilà

Se il male talor si sente, diciamo che non è niente. I reumi e le artriti per noi son solo miti.

La vita scorre leggera ed è un’eterna primavera. Viva la terza età…Oilì, Oilà

Ricordandovi tutti con affetto

Suor Pierina Bianchi

VENERDI’ 1 AGOSTO 2008

La visita di Suor Pierina.La visita di Suor Pierina.

Abbiamo organizzato una piccola festa di Abbiamo organizzato una piccola festa di

benvenuto con dei pasticcini e un piccolo benvenuto con dei pasticcini e un piccolo

pensierino come dono affinché possa ricordarsi pensierino come dono affinché possa ricordarsi

di tutti noi.di tutti noi.

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Pagina 18 IL PONTE

Il martedì e il venerdì mattina mi reco alla Casa di Riposo di Via Marconi dove un numeroso gruppo di ospiti ci aspettano tutte felici di passare un po’ di tempo impegnate al lavoro a maglia. Sono tutte desiderose di fare! A causa dell’età e della salute sono limitate ma si impegnano con tutte le loro forze e con le loro tremule mani sono ancora capaci di realizzare dei bei lavori. Ma l’importante per loro è anche vedersi considerate e apprezzate. Assieme a me collaborano le volontarie Giulietta, Jole, Marta, Carmela e Dirce, oltre a noi, due figli di nostre ospiti, Claudio e Enrico. Nella riunione di lavoro le teniamo allegre raccontando delle barzellette e avvenimenti della nostra famiglia e delle cose che succedono in paese.

Gruppo maglia

UN APPUNTAMENTO ATTESO di Rita Eccher

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Il più bello

Il più bello dei mari

È quello che non navigammo.

Il più bello dei nostri figli

Non è ancora cresciuto.

I più belli dei nostri giorni

Non li abbiamo ancora vissuti.

E quello

Che vorrei dirti di più bello

Non te l’ ho ancora detto.

Anima mia

Anima mia Chiudi gli occhi Piano piano E come s’ affonda nell’ acqua Immergiti nel sonno Nuda e vestita di bianco Il più bello dei sogni Ti accoglierà

Anima mia Chiudi gli occhi Piano piano Abbandonati come nell’ arco delle mie braccia Nel tuo sonno non dimenticarmi Chiudi gli occhi pian piano I tuoi occhi marroni Dove brucia una fiamma verde Anima mia.

Gruppo lettura

Il Gruppo di lettura, ha avuto modo di godere della lettura oltre che di svariati romanzi,( ora stia-

mo leggendo Piccolo mondo Antico di Antonio Fogazzaro), anche di poesie di poeti nostrani ma

anche di altre nazionalità, i quali ci hanno colpito per la loro introspezione e sensibilità.

Uno di questi è Nazim Hikmet, poeta turco, nato a Salonicco nel 1901 da una ricca famiglia.

Fra le altre, ha scritto queste due poesie che ci sono tanto piaciute:

La dolcezza di queste parole, la sensibilità del pensiero espresso, ci hanno colpito e ne voglia-

mo far partecipe anche coloro che leggono questo periodico.

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Venerdì 8 agosto, favorito da un splendida giornata di sole, si è svolto all’Alberé, nella funzionale e accogliente struttura costruita dal Gruppo Alpini di Tenna, il tradizionale incontro annuale all’aria aperta fra i soci di questa associazione (una ventina) e un folto gruppo di ospiti (circa 80) della Casa di Riposo. Erano presenti i membri del Consiglio di Amministrazione della Casa, il suo Presidente e il suo Direttore con un buon numero di operatori nel campo dell’ animazione e dell’assistenza che hanno provveduto con alacre tempismo all’organizzazione e alla attuazione di questa non semplice trasferta. Era presente il Presidente onorario del Movimento Achille Fruet.

Dopo la Messa celebrata al mattino nella cappella degli Alpini da don Gino Boninsegna, alcune solerti nostre socie, con l’”alto” coordinamento dell’esperta Maria Nannini, hanno preparato il pranzo per i partecipanti (circa 120 persone) approntando pietanze tipiche della cucina trentina; un pasto semplice e gustoso che è risultato di generale gradimento.

Il pomeriggio è stato allietato dalla musica: Paolo Fontanari e Sergio Froner, fisarmonica e chitarra basso, hanno “rievocato” con mani esperte i brani di musica leggera più conosciuti, prediligendo quelli che erano in voga nella nostra “verde stagione”, lasciando spazio a qualche romanza cantata dal tenore Luigi Gianni (bella voce, ma soprattutto persona di eccezionale disponibilità!) e a cui è seguìto qualche coro di voci più o meno intonate. All’”ora di merenda”, non sono mancate parole di circostanza dei presidenti della Casa di Riposo arch. Maurizio Mattivi e del Movimento Pastorale Remo Targa, i quali, dopo aver ringraziato organizzatori e collaboratori, hanno auspicato che tali incontri trovino seguito anche negli anni futuri.

“Archiviata” per così dire l’edizione 2008 di questo incontro estivo di amicizia e di solidarietà che si svolge ormai da sette anni, mi sia consentito ripercorrerne brevemente la storia.

Io posso dire che fin dalla sua nascita questa associazione ha sempre avuto un occhio di riguardo verso gli ospiti della Casa

PICCOLA CRONACA DI UN INCONTRO IN “PLEIN AIR” di Umberto Frisanco - Movimento Pastorale Decanale

Le associazioni

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di Riposo, cercando di mettere in pratica il comandamento dell’amore verso il prossimo. In principio attuando gesti che erano certo animati dalle migliori intenzioni ma forse un po’ “ingenui” come l’effettuare delle brevi visite nelle occasioni più significative dell’anno, offrendo agli ospiti qualche dolce o qualche frutto più o meno “abusivi”; in seguito si è migliorata la “tecnica di approccio” col frequentare spesso la Casa, propiziando rapporti di conoscenza e di amicizia; in tempi

recenti ritagliando abitualmente parte del proprio tempo per un incontro “ravvicinato” con gli ospiti, contribuendo alle attività di animazione, partecipando anche alle numerose “uscite” organizzate dalla Casa.

Fu nell’anno 2000 che ebbero inizio “ufficialmente” dei fraterni momenti conviviali all’aria aperta per trascorrere insieme, soci dell’associazione e ospiti, qualche pomeriggio in un modo “diverso” dal solito; e dapprima fu una semplice merenda nei boschi di Costasavina, propizio “il baito” di Severino e Maria Pia Fontanari; per passare poi a predisporre dei pranzi completi, che si svolsero per due anni di seguito in località Bedol Pian, fino ad arrivare, a cominciare dal 2004, a programmare e organizzare l’uscita di un’intera giornata, avendo “scoperto” quella funzionale struttura dell’Alberé, messa a nostra completa disposizione dalla squisita sensibilità del Gruppo Alpini di Tenna.

E in questa struttura, che si presta egregiamente alla bisogna, è stato facile dare spazio, all’inizio della giornata, anche ad un “momento” religioso, con la celebrazione della Messa nella cappella degli Alpini, verso mezzogiorno preparare e consumare il pranzo “comunitario” e trascorrere il pomeriggio, rallegrato da canti e suoni con qualche “sprazzo” di buon umore.

La formula adottata per questi incontri all’aperto mi sembra ormai collaudata e la loro riuscita, specie se il tempo atmosferico è propizio, assicurata. Da parte mia auspico che possa essere riproposta anche nei prossimi anni, sempre che il Signore ci dia salute e forza per mantenere l’impegno (gli anni passano, gli acciacchi crescono e… i “giovani pensionati” latitano!).

A mo’ di conclusione, mi sembra doveroso, fare alcuni ringraziamenti: innanzitutto agli ospiti della Casa, nostro “premio e corona”, che ci danno modo di trascorrere in serenità e letizia qualche ora assieme, donandoci una lezione di “sacrale” pazienza; agli Alpini di Tenna per l’ospitalità accordata; ai soci del Movimento che hanno collaborato in vari modi con “giovanile” entusiasmo all’organizzazione dell’incontro o che l’hanno reso più riuscito con la loro presenza; agli operatori della Casa, che nello svolgere le varie loro incombenze hanno dimostrato chiaramente non solo la loro capacità professionale, ma il loro “amore” per questi nostri fratelli “più poveri”.

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Perché

Perché quando esco dalla Casa di Via Marconi il mio cuore è leg-

gero, le mie difficoltà personali sono ridimensionate e mi sembra

che la vita sia rosea.

Perché quando passo sotto la Casa mi prende il desiderio di salire e

stare con le mie amiche-ospiti.

Perché la loro presenza, i loro volti e affanni mi ritornano alla me-

moria quasi quotidianamente e interiormente parlo con loro.

Perché le mie amiche-ospiti le ho messe spiritualmente nella cer-

chia dei miei cari, prego per loro e le affido alla bontà e tenerezza

del Signore.

Sarei grata di avere una spiegazione di questi miei perché: da sola

non ne sono capace.

Vorrei fare un appello: giovani (e non) frequentate le Case di Ri-

poso; portate la vostra freschezza e capacità di amare, la vostra

vitalità, entusiasmo, la vostra gioia. Ne uscirete ricchi di saggez-

za e di grande voglia di vivere bene e con rinforzato coraggio.

Grazie.

La Vostra amica-volontaria Dolores

A stretto giro di posta

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Buone nuove dal personale

Questo spazio vuole essere dedicato alla condivisione con i nostri colleghi di momenti felici che hanno profondamente segnato in positivo la loro vita.

CONGRATULAZIONI DUNQUECONGRATULAZIONI DUNQUE

a mamma Nives Fontanari per la nascita del piccolo Thomas il 19/02.2008

a mamma Katia Dalprà e papà Pietro Arcaio per la nascita del piccolo Michele il 30/04.2008

A mamma Lorena Volotolini per la nascita del piccolo Leonardo il 19/05.2008

Al nostro Direttore per la nascita della piccola Elisa il 29/05.2008

A mamma Luisa Pincigher e papà Luigi Sittoni per la nascita del piccolo Cristian il 06/07.2008

A papà Marco Valcanover per l’arrivo

della piccola Mary

Un ricordo particolare alla nostra Sorella “Suor Adelina” che in questi giorni ha varcato la soglia della porta del Signore.

La sua mancanza lascia un vuoto incolmabile. Mancherà a tutti noi il suo sorriso, la sua allegria e la sua voglia di vivere che era contagiosa.

Sarai sempre nei nostri cuori e nelle nostre preghiere, non ti dimenticheremo mai.

Grazie Suor Adelina.

Ospiti e Operatori

3° piano di Via Pive

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COMITATO EDITORIALECOMITATO EDITORIALE: Cristina Bolgia, Silvano Brol, Sandra Moser e Andrea Zuccatti

CURA REDAZIONALE E IMPOSTAZIONE GRAFICA: Cristina Bolgia e Silvano Brol

STAMPA: Publistampa di Casagranda S. e C. s.n.c.

SI RINGRAZIANO TUTTI COLORO CHE HANNO DATO IL LORO APPORTO PER LA REALIZZAZIONE DEL PERIODICO

IL PONTE

13 settembre sede di via Pive: Premiazione: 5° torneo di bocce “Giochi in amicizia” ed ai partecipanti alle “Olimpiadi dell’Anziano” 17 settembre sede di via Marconi: Attività nei nuclei con i “dottor Clown” 20 settembre sede di via Pive: Attività nei nuclei con i “dottor Clown” 2 ottobre entrambe le sedi: Festa dei nonni 15 ottobre sede di via Marconi: Attività nei nuclei con i “dottor Clown” 16 ottobre sede di via Pive: Serata di riconoscimento ai Volontari 26 ottobre sede di via Marconi: Castagnata con musica 9 novembre sede di via Pive: Concerto con il coro “La Tor” 16 novembre sede di via Pive: Castagnata con musica 19 novembre sede di via Marconi: Attività nei nuclei con i “dottor Clown” Ogni mese in entrambe le sedi: FESTE DEI COMPLEANNI

PROGRAMMA D

’AUTUNNO