SESSUALITÀ DOPO I 50 ANNI LUCE BLU E I DANNI ALLA RETINA · 2019. 1. 10. · Ugo Cimberle Studio...

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RAVENNA Salute Dieci Piu’ SESSUALITÀ DOPO I 50 ANNI FRATTURA DELLA ROTULA IL MORSO DEL CANE ALIMENTAZIONE IDEALE PER UN BAMBINO LUCE BLU E I DANNI ALLA RETINA MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE - N. 1 - GENNAIO 2019 E LA NOSTRA SALUTE PAG.8 LUCA MERCALLI ...IL CLIMA GLOBALE SALUTE_10piu_cover_n.1.2019_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 09/01/19 18:03 Pagina 1

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RAVENNASalute Dieci Piu’

SESSUALITÀ DOPO I 50 ANNI

FRATTURA DELLA ROTULA

IL MORSO DEL CANE

ALIMENTAZIONE IDEALEPER UN BAMBINO

LUCE BLU E I DANNI ALLA RETINA

MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE - N. 1 - GENNAIO 2019

E LA NOSTRA SALUTE

PAG.8

LUCA MERCALLI...IL CLIMA GLOBALE

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SALUTE

2 MAGNESIO e POTASSIODott. Andrea Baldisserri

L’INTERVISTA

8 LUCA MERCALLI di Tiziano Zaccaria

SANITÀ

13 TERAPIE MIRATE contro i TUMORI Dott.ssa Stefania Gori

LONGEVITÀ

16 FIGLIE DELLA GUERRAdi Tiziano Zaccaria

OCULISTICA

4 LUCE BLU e DANNI alla RETINADott. Ugo Cimberle

Nr. 1 - GENNAIO 2019 - www.salute10piu.it

SALUTE 10+ - Anno 9 - N. 1.2019 - Aut. Trib. Ravenna n. 1381 del 23/11/2011 - www.salute10piu.itProprietà, redazione e realizzazione - Multiservice sas: via A. Gnani, 4 - 48124 RavennaTel. 0544.501950 - [email protected] - Direttore responsabile: Spada Gabriele

Stampa: Modulgrafica Forlivese Spa - Forlì (FC) - www.modulforlivese.it

Salute Dieci Più

SANITÀ

6 CISTI del FEGATODott. Roberto Ceriani

NUTRIZIONE

19 ALIMENTAZIONE del BAMBINODott. Alberto G. Ugazio

SANITÀ

26 FRATTURA della ROTULADott. Andrea Bruno

ONCOLOGIA

28 TUMORI TESTA-COLLODott. Giuseppe Spriano

PRONTO SOCCORSO

30 IL MORSO del CANEDott. Andrea Drei

SALUTE

22 LA MELATONINADott. Roberto Nonni

UROLOGIA

24 SESSUALITÀ dopo i 50 ANNI Dott. Salvatore Voce - Dott. Giorgio Bruno

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SALUTE

MAGNESIOE POTASSIO

latticini. Fate il pieno anche di lenticchie,cacao amaro, frutta secca, grano saracenoe verdure a foglia verde. Fra gli altri ali-menti ricchi di magnesio troviamo semi,funghi, basilico, curry, menta e zafferano.

Magnesio e potassio possono aiutarci a con-trastare l’ipotensione, ovvero la pressionebassa. Questi minerali sono fondamentaliper il benessere del nostro organismo soprat-tutto d’estate, quando a causa del caldosudiamo molto di più, ma anche d’inverno,quando lo stress ci provoca stanchezza.

Dott. Andrea BaldisserriMedico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatriaE-mail: [email protected]

CONTRO LA PRESSIONE BASSA

Il magnesio (Mg)Il magnesio è un minerale responsabiledella trasmissione degli impulsi muscolarie nervosi. Contribuisce ad assorbirecalcio, vitamina E e C, migliorando iprocessi metabolici che riguardano ilsistema cardiocircolatorio e immunitario.Protegge i reni, impedendo la formazionedi calcoli, allevia i dolori mestruali, pro-tegge dal diabete e regala una pelle sana.I suoi benefici riguardano anche lapressione, visto che una carenza dimagnesio può provocare giramenti ditesta, nausea e stanchezza, tutti sintomidell’ipotensione. Per assumerlo nelle giu-ste quantità, dovete inserire nella vostradieta dei cereali integrali, del pesce e dei

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FINE

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L’ipotensione (pressione bassa) è una patologia molto diffusa, soprattutto fra ledonne Solitamente si avvertono stanchezza, irritabilità e capogiri.Se la pressione cala in modo brusco si accusano anche nausea, sudorazione, pallore,vista offuscata e persino svenimento. Le cause dell’ipotensione sono molte e varianoda un soggetto all’altro. D’estate, ad esempio, il caldo porta l’organismo a diminuire la pressione di qualchemm di mercurio. In questo caso la terapia migliore è bere molta acqua, assumendosali minerali, evitare di restare per troppo tempo sotto il sole e consuma-re, quando è possibile, qualche alimento salato, ma senza esagerare. Spesso però la pressione bassa può essere causata da alcuni farmaci, come i diuretici,le medicine contro il Parkinson e per trattare l’ipertrofia della prostata. In questi casiè necessario contattare il proprio medico per rimodulare il trattamento. Chi soffre dipressione bassa deve fare attenzione anche a bagni caldi, alla sauna e albagno turco, che potrebbero peggiorare la situazione.

PRESSIONE BASSACAUSE, SINTOMI E RIMEDI

Il potassio (K)Anche il potassio è fondamentale per ilbenessere dell'organismo e per migliora-re la pressione, poiché interviene in quasitutte le funzioni vitali. Regola la pressione osmotica, la ritenzio-ne idrica e il ritmo del cuore, controllandola pressione arteriosa.Per assumerlo al meglio portate atavola tanta frutta e verdura, in parti-colare kiwi, banane, albicocche, fichi,agrumi, uva e prugne.

Fate spazio anche a pomodori, asparagi,carciofi, broccoli, verdure a foglia verde,invidia, lattuga, patate, soia, legumi, spi-naci, rucola e cavoli. Per contrastare l’ipotensione nel modogiusto assumete una buona quantità dicereali integrali, pollo e frutta secca, comemandorle, arachidi, nocciole, noccioline epistacchi.

Magnesio e potassio si trovano ingrandi quantità anche nell’acqua,perciò è opportuno assumerne almenodue litri e mezzo al giorno, anche sottoforma di tè, centrifughe e tisane.

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OCULISTICA

LUCE BLUDI TELEFONINI E TABLET

La retinaSappiamo da tempo che la retina, e nonsolo la retina, è particolarmente sensibile aqueste elevate frequenze e che una buonaprotezione dai raggi del sole, la principalefonte di ultravioletti, è fondamentale perridurre i rischi di maculopatie, ma non sono

E I DANNI ALLA RETINA

molti anni che ci si sta focalizzando sui pos-sibili rischi anche della luce blu visibile conlunghezze d’onda al limite dello spettro.L’attenzione verso questa luce particola-re è sorta per la constatazione dellasempre maggiore diffusione di lampa-de e schermi a led di cui si è riempita lanostra vita, i quali hanno praticamentesempre una alta componente di luce adalta frequenza. Un po’ alla volta sonoemersi studi che cercano di definire il possi-bile danno alle cellule retiniche da alte fre-quenze sul visibile anche se è assai difficileavere dati epidemiologici su popolazioniestese viste le variabili in gioco.

Dott. Ugo CimberleStudio OculisticoDal Fiume-Cimberle - RavennaE-mail: [email protected]

Il nostro occhio è in grado di percepire laluce in uno spettro che varia dai 380 ai780 nanometri, dalla luce blu alla lucerossa. La luce è una radiazione elettroma-gnetica, minore è la lunghezza d’ondamaggiore è la frequenza e l’energia tra-sportata per cui le frequenze sul bluhanno una maggiore energia intrinseca.Oltre la luce visibile abbiamo le radiazioniultraviolette da una parte e gli infrarossidall’altra. Gli infrarossi li percepiamocome calore attraverso i recettori cutaneimentre gli ultravioletti non vengono diret-tamente percepiti ma trasmettendo ener-gie elevate sono più lesivi per i tessuti.

SPETTRO VISIBILE

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Per ora il consiglio è di prestare atten-zione all’eccessiva esposizione a luce dialta frequenza ed energia, soprattuttoribadisco quella solare ed in piccolaparte quella artificiale “moderna”, utiliz-zando adeguati filtri.

L’unico modo, al momento, perproteggere bene gli occhi dallaluce blu è quello di indossaredegli occhiali da sole ed evitaredi usare i telefoni cellulari e glischermi a led in ambienti scarsa-mente illuminati.

hanno la capacità di rigenerarsi (anchese qui si sta aprendo un grosso capitolodi ricerca) e non vengono quindi sosti-tuite. Danno dopo danno la funzionevisiva viene nel tempo compromessa.

A ciò si aggiunge il danno ad altre cellu-le pigmentate, l’epitelio pigmentato, cheformano lo strato che separa e modula lanutrizione dei fotorecettori.

Quando questo è alterato si formano deidepositi di materiale di scarto sotto laretina che sono la causa prima dellegrosse alterazioni pseudo-riparative nellamaculopatia senile.

Anche perché la luce solare la fa sempreda padrone, trasportando un carico dialte frequenze nell’unità di tempo più ditrenta volte maggiore rispetto alle luciartificiali.

Comunque la teoria c’è e giustifica una certaattenzione verso la prevenzioneUno studio recente ha poi iden-tificato i meccanismi biochimicie cellulari implicati nel possibiledanno dei fotorecettori retinici.La nostra retina funziona perchéalcune cellule, i fotorecettori, stimo-lati dalla luce inviano un segnale elet-trico al cervello. L’insieme di tutti i segnali inviati dallecellule fornisce le informazioni neces-sarie a ricreare l’immagine deglioggetti a livello della corteccia cere-brale.Alcuni pigmenti fotosensibili che normal-mente sono responsabili della traduzionedello stimolo luminoso in segnale elettri-co da parte delle cellule fotorecettrici reti-niche, una volta colpiti da luce a bassalunghezza d’onda, dai 380 ai 500 nano-metri, si trasformano in modo un po’ ano-malo e creano un piccolo danno alla pare-te delle cellule fotorecettrici alterandone ilmetabolismo e provocando una maggio-re incidenza di morte cellulare. Le cellule fotorecettrici, i coni e i baston-celli, come tutte le cellule nervose non

RETINA

FOTORECETTORI RETINICI

CONSIGLI UTILI

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SANITÀ

LE CISTI

Anche il fegato può essere interessatodalla formazione di cisti: piccole sacche ocavità piene di liquido. In genere, la loro presenza è legata a unacondizione benigna, che difficilmentemette a rischio la funzionalità dell’orga-no. Solo in alcuni casi estremi, infatti, puòrendersi necessario il trapianto di fegato.

Dott. Roberto CerianiResponsabile della Sezione Day Hospital Epatologico ed EpatologiaInterventistica in Humanitas

Cisti semplici e multipleLe cisti possono essere semplici o mul-tiple. Delle cisti semplici non siconoscono le cause, anche se si ritieneabbiano origine congenita e dunquesiano presenti fin dalla nascita. Si ipo-tizza possano provenire dalla progressi-va dilatazione di dotti biliari anomaliche non riescono a sviluppare connes-sioni normali con l’albero biliare.Nel secondo caso si parla di malat-tia epatica policistica (acronimoPCLD), una condizione rara. Il fegato,dato l’alto numero di cisti di diversovolume presenti, può andare incontro

DEL FEGATO

CISTOADENOMA BILIARE

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negli anni a unimportante aumentodelle sue dimen-sioni, con con-seguenti gonfioreaddominale, fastidioo dolore. Questapatologia è congeni-ta ed è solitamenteassociata a malattia renale policistica.Le mutazioni genetiche sono state iden-tificate nei geni PKD1 e PKD2.Occasionalmente la malattia policisticaepatica si presenta in assenza di malat-tia renale policistica.

È BENE SOTTOLINEARE CHE LECISTI BILIARI SEMPLICI OQUELLE DELLA MALATTIA EPATI-CA POLICISTICA NON EVOLVONOIN TUMORE MALIGNO.

FEGATO POLICISTICO RENE POLICISTICO

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CISTI DEL FEGATOIN ECOGRAFIA

Sono benigne, interessano in partico-lare le donne di mezza età e possonoevolvere in cisto adenocarcinomi chesono tumori maligni; questi colpisconoinvece ugualmente uomini e donne.Vi sono infine le cisti idatidee, che siformano in seguito all’infezione diun parassita, l’echinococco.

Questo parassita, che si trova in tutto ilmondo, è particolarmente diffuso nellezone di allevamento di ovini e bovini.

I sintomiNella maggior parte dei casi le cisti delfegato sono asintomatiche. Se di grandi dimensioni, possonoperò causare un dolore sordo alquadrante addominale superioredestro. I pazienti con cisti epatiche tal-

volta riferisconogonfiore addom-inale e sazietàprecoce. In alcuni casi, sela cisti è abbas-tanza grande, si

può osservare una massa addominale. Di rado la loro presenza può causareittero per la compressione dei dotti

biliari, oppure si possono rompere otorcere causando dolore addominaleacuto.

Diagnosi e trattamentoLa diagnosi di cisti epatica viene effet-tuata con l’ecografia, una metodicafacilmente disponibile, non invasiva ealtamente sensibile. Anche la TC è altamente sensibile, difacile interpretazione ed è molto utileper decidere e pianificare il trattamen-to. Permette inoltre la diagnosi dif-ferenziale tra cisti semplici etumorali.

ECHINOCOCCO

FINE

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L’INTERVISTA

LA“SALUTE”PIANETA

Secondo il mondo scientificointernazionale, ci restano diecianni di tempo per frenare ilriscaldamento globale. In realtà, continuiamo a spostare l'asticel-la in avanti, ma il punto di non ritorno ègià stato superato trent'anni fa. Ora pos-siamo solo contenere l’aumento dellatemperatura entro una soglia meno dan-nosa. Faccio un paragone con la febbre. Ilclima normale è come un corpo umanoche sta bene a 37°. Il pianeta oggi ha giàla febbre a 38°, che con un'aspirina riu-sciamo a gestire, però dobbiamo cercare

di non arrivare a 39°, perché a quelpunto la situazione andrebbe fuori con-trollo. Se diciamo che restano ancora diecianni di tempo, sembra che tutto vadabene e che dobbiamo soltanto scongiura-re un problema in arrivo. Non è così. Ilproblema esiste già. Se il malato è grave,non si può cincischiare. Altrimenti muore.

Se non si ridurranno drasticamente le emissioniinquinanti, che accadrà? Il limite di +1,5 °C sarà raggiunto trail 2030 e il 2052.

La scienza ha lanciato l'ultimatum:nei prossimi dieci anni siamo chia-mati ad una corsa contro il tempoper contenere il riscaldamento glo-bale. Altrimenti sarà una catastrofe. L'allarme arriva dall'ultimo report dell'Ipcc(Intergovernmental Panel on ClimateChange), il consorzio intergovernativo delleNazioni Unite composto da ricercatoriimpegnati a studiare l'aumento delle tem-perature provocato dall'attività umana. Lo studio descrive quanto sarà difficile con-tenere entro il 2030 il riscaldamento delpianeta nel limite prefissato degli 1,5 gradirispetto ad un secolo fa (Ad oggi le tem-perature sono aumentate di +1 grado).Per centrare l'obiettivo, le emissioni inatmosfera di anidride carbonica dovrebbe-ro dimezzare. E’ quindi necessario assume-re misure senza precedenti. Subito.Ne parliamo con Luca Mercalli, notometeorologo, climatologo, divulgatorescientifico, scrittore, presidente dellaSocietà Meteorologica Italiana.

di Tiziano ZaccariaE-Mail: [email protected]

Ne parliamo con Luca Mercalli, noto metereologo e climatologoitaliano di fama internazionale.

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Superare il limite di 1,5 gradi è conside-rato il “punto di non ritorno” per fermarei cambiamenti climatici e salvare la Terra.Perciò i prossimi 10-12 anni sono decisiviper la storia dell’umanità.

Nella sostanza cosa si dovrebbe fare?Dobbiamo ridurre il consumo globale dicarbone di due terzi, e quello di petro-lio e gas di un terzo. Occorre puntaresulle energie rinnovabili (solare, eolico,geotermico, eccetera), sulla mobilità elettri-ca e sul riciclo dei rifiuti. Ma oltre a pro-durre meno anidride carbonica, si puòanche cercare di rimuovere quella giàemessa in atmosfera. Le soluzioni sonodue. Il modo più semplice e naturale èquello di piantare nuovi alberi, ovveroriforestare. Ma esistono anche degliimpianti per la cattura, lo stoccaggio indepositi sotterranei e la riconversione dellaCO2, anche se per ora sono ancora speri-mentali. In tutti i casi i governi e le grandiaziende non possono più nascondersi,devono agire con l'urgenza richiesta.

Uno studio di “Lancet” ha stimato che già oggi, ognianno, muoiono 8 milioni dipersone per malattie causatedall’inquinamento atmosferico.Quanto influiranno i cambiamenti climatici sulla nostra salute in futuro?L'aumento di climi caldi ed umidi forni-

ranno l’ambiente perfetto per il prolifera-re di zecche e zanzare. Crescerebbe ilrischio di diffusione di malattie trasmesseda questi vettori. Le zanzare portanomalattie come il West Nile o la febbreDengue. Le piogge estreme e le inonda-zioni porterebbero alla contaminazionebatterica dell’acqua utilizzata in agricoltu-ra, che può colpire le colture, trasmetten-do le malattie agli alimenti. Un altro rischio è l'insorgenza di problemirespiratori. Gli inquinanti di combustibilifossili generano una miscela di particelle egoccioline che dall’atmosfera possonopenetrare nei polmoni e poi nel flussosanguigno. Questa miscela, che si chiama particolato,può aggravare l’asma, ridurre le funzionipolmonari ed aumentare il rischio dieventi cardiovascolari come l’ictus.

Quali sono i rischi per il pianeta?Con lo scioglimento dei ghiacciai, saliran-no i livelli dei mari e degli oceani, minac-ciando gli ecosistemi costali. Dovremo dire addio a Venezia, maanche ai paradisi delle Maldive, agliatolli della Polinesia. Anche le grandicittà a livello del mare rischiano delleinondazioni. Molte specie animali saran-no destinate all'estinzione. In particolare,un riscaldamento di due gradi porterebbealla morte del 90 per cento delle barrierecoralline, già oggi devastate da fenomenidi sbiancamento.

E poi ci saranno gli sconvolgimenti delclima. Fra mezzo secolo le nostre estatipotrebbero essere fatte di tre mesi conse-cutivi a 40 gradi. La Pianura Padanarischia di non essere più coltivabile edil nostro clima assomiglierà a quellodel Pakistan. I bambini che nasconooggi, vivrebbero in pieno questa catastro-fe. Per colpa nostra.

Nello scorso dicembre aKatowice, in Polonia, si è svoltala “Cop24”, ovvero l’annualeConferenza sui cambiamenticlimatici organizzata dalleNazioni Unite. Come è andata?Quello di Katowice è stato un incontromolto tecnico, incentrato sul piano dellaburocrazia climatica. In sostanza si è scrittoil regolamento relativo a come i Paesi ade-renti all'Accordo di Parigi dovranno rendi-contare le loro emissioni e quali saranno imeccanismi di controllo. L’Accordo diParigi è un patto internazionale raggiuntonel 2015, che prevede un piano d'azioneper limitare il riscaldamento globale "benal di sotto" dei 2 gradi, che si applicherà apartire dal 2020.

Non tutti gli Stati, però, hannoaderito all’accordo di Parigi.Quali sono quelli “cattivi”?Gli Stati Uniti, da quando è presidenteDonald Trump, stanno remando contro erallentando le misure di riduzione delleemissioni in atmosfera. »SEGUE

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ridurre le emissioni. Ma gli europei sono750 milioni, un decimo dell’intera popo-lazione mondiale, che è arrivata a 7,6miliardi ed è destinata a crescere ancora,fino ad arrivare a 10 miliardi nel 2050.

Stiamo diventando troppi su questo pianeta?Non si vuole affrontare questo problema,perche è considerato un tabù, ma sipotrebbe pensare in prospettiva di ridurreun po’ la popolazione terrestre. Non con metodi coercitivi, ma semplice-mente portando maggiore cultura inquei Paesi dove il controllo demografi-co è fuori controllo (la Nigeria oggi haquasi 200 milioni di abitanti, ma si calco-la che dovrebbero diventare 400 milioninel 2050: il Paese ha un tasso di natalitàdi 5,6 figli per ogni donna).

In Italia, al Governo e inParlamento, si sta parlandopoco di cambiamenti climaticiPurtroppo è vero. In Italia l’ambiente èconsiderato un argomento di serie B:non è politicamente rappresentato. In questo momento sembra che gli uniciargomenti fondamentali del nostroPaese siano l'economia ed i migranti.Eppure, siamo un Paese particolarmenteesposto ai cambiamenti climatici. In realtà, il programma del ministroall'ambiente Sergio Costa è eccellente. C’è scritta la cura necessaria: dagli inve-stimenti sulle rinnovabili, alla lotta con-

Oggi gli Usa sono in una procedura d’u-scita dall’Accordo di Parigi, che comun-que non è immediata: ci sono dei passag-gi burocratici che impediscono di uscirneda un giorno all’altro. Anche negli StatiUniti, comunque, ci sono delle differenzeinterne. Per esempio, la California ha tuttoun altro atteggiamento. Ma in questomomento il presidente è Trump e lui deci-de le politiche federali. Il grosso problemaè che gli Usa hanno legittimato questascelta, contagiando altri Paesi. E il gigan-tesco Brasile è entrato sulla loro scia, conil nuovo presidente Jair Bolsonaro.L’Amazzonia, il più grande polmonedel nostro pianeta, purtroppo è vistoda Bolsonaro come una risorsa da sac-cheggiare per fare soldi, non come ilpolmone del pianeta. Quindi, avanticon le motoseghe. Poi fra i Paesi “cattivi”possiamo inserire anche la Russia, ilKuwait e l’Arabia Saudita. Ma si dava perscontato che questi ultimi due Stati fosse-ro contrari all’Accordo di Parigi, visto cheprevede di ridurre drasticamente l’utilizzodel petrolio, di cui sono i maggiori pro-duttori al mondo.

E i paesi “buoni” quali sono?I “buoni” paradossalmente sono gli Statipoverissimi, perché la povertà totale nonpermette di avere l'auto, l’energia elettri-ca e gli elettrodomestici in casa. L’Etiopia, suo malgrado, è un Paese ademissioni zero. Africa a parte, l’Europa è ilcontinente che più si sta prodigando per

tro il consumo del suolo. Peccato chemolti suoi colleghi di Governo la pensinoin modo diverso. E alla fine le scelte nonsi fanno.

NON C’È PIÙ TEMPO di Luca Mercalli

Passaggi Einaudi, 2018Pagine 272 - Euro 18,00

Siamo un pezzo di natura, lo dice la scien-za ecologica. E se la natura si degrada,anche noi facciamo la stessa fine. Eppure,esistono molti modi per risparmiare ener-gia, evitando di aggravare l'inquinamen-to atmosferico e di sprecare le risorsenaturali che scarseggiano. Mercalli lo diceda oltre vent'anni, e propone in questolibro un compendio di riflessioni.

IL LIBRO

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10 COSE CHE OGNUNO PUO’ FARE

PER SALVARE IL PIANETA

SCEGLI ELETTRODOMESTICI A BASSO CONSUMOENERGETICO, quelli identificati con le sigle A+, A++ eA+++. Acquista lampadine fluorescenti a risparmio ener-getico, che consumano meno e durano il doppio.

CONSIDERA L'IPOTESI DI INSTALLARE DEI PAN-NELLI SOLARI SULLA TUA ABITAZIONE. Le tecnologie perraccogliere ed utilizzare l’energia rinnovabile del sole sonosempre più economiche ed efficaci. E quanti più le utilizze-ranno, tanto più eviteremo emissioni inquinanti originatedalla combustione di petrolio per produrre l'energia elettrica.

ISOLA TERMICAMENTE LA TUA ABITAZIONE, perevitare inutili dispersioni. Le fessure delle finestre sono lacausa primaria della dispersione del calore dell'abitazione:installa dei doppi vetri.

NON ESAGERARE NELL'USO DEL RISCALDAMENTOD’INVERNO (20°C sono sufficienti) E DEL CONDIZIONATO-RE D’ESTATE (tienilo non più basso di 5°C rispetto alla tem-peratura esterna).

INSTALLA DEI RIDUTTORI DI FLUSSO NEI RUBI-NETTI E NELLA DOCCIA DI CASA. L’acqua è il bene più pre-zioso in natura: non sprecarla!

LE BOTTIGLIE DI PLASTICA DELL’ACQUA MINERALEimpiegano tempi lunghissimi a decomporsi, e nel frattempoINQUINANO. Se puoi, bevi l'acqua del rubinetto: in tutta laprovincia di Ravenna è buona anche per uso alimentare.Casomai, installa un purificatore sotto il rubinetto.

EVITA DI ACQUISTARE FRUTTA E VERDURA PROVE-NIENTE DA PAESI LONTANI, come le pere dell’Argentina ed ikiwi dalla Nuova Zelanda. I viaggi lunghi migliaia di chilometrigenerano quintali di anidride carbonica. Compra i prodotti agri-coli locali, più freschi e sani, rispettando il ciclo delle stagioni.

PREDILIGI UNA DIETA POVERA DI CARNI, SOPRAT-TUTTO ROSSE. Il 17% delle emissioni globali di gas serra sonoemesse dagli allevamenti. Aiuti l’ambiente e anche la tua salu-te. Infatti, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, unconsumo eccesivo di carni rosse espone a rischi cancerogeni.

FAI IL PIÙ POSSIBILE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA.Costa un po’ di tempo, ma riduce parecchio l’inquinamentodegli oceani e delle terre emerse. Separa i vari rifiuti: quelliorganici servono a produrre energia e concimi; metalli, vetro eplastiche possono essere rilavorati e tornare utili in tanti modi.

QUANDO PUOI, MUOVITI IN BICI O A PIEDI. Usameno l’auto: i motori a scoppio restano fra le maggiori causedell’inquinamento dell’aria. Perciò, valuta l’acquisto di un'autoelettrica.

Siamo sull’orlo del baratro, ma possiamo non peggiorare la situazione. Tra un decennionon potremo più permettercelo. Vediamo quali sono le azioni che ognuno di noi puòintraprendere per invertire la tendenza e limitare i danni.

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SANITÀ

COLPIRE IL BERSAGLIO CONTERAPIE MIRATE

Le moderne tecniche di determinazionedei biomarcatori, che sono diventate parteintegrante della comune pratica clinica,hanno ulteriormente favorito il concetto dimedicina personalizzata.

Seconda parte di un viaggio nell'oncologia di precisione.

Dott.ssa Stefania GoriPresidente Nazionale AIOMAssociazione Italiana di Oncologia Medica

i punti deboli che possono essere attaccaticon armi terapeutiche (inibitori specifici).Queste alterazioni, chiamate anche bio-marcatori, permettono di individuare ipazienti che possono rispondere alle tera-pie mirate, disegnate per colpire in manie-ra precisa il bersaglio a cui sono destinate.

Negli ultimi anni, grazie all’avventodi terapie sempre più mirate, ilnumero di biomarcatori predittivi ècostantemente aumentato, soprat-tutto per permettere l’accesso allecure migliori per i pazienti più adatti. I biomarcatori sono molecole biologiche

che si possono rilevare nel sangue, nelleurine, nelle feci e in altri fluidi corporei otessuti, con un approccio che può essereinvasivo (con un prelievo di tessuto) omeno invasivo (un semplice prelievo disangue), o in qualche caso basandosi sul-l’esecuzione di esami strumentali in gradodi rilevare la presenza del biomarcatore nelcorpo del paziente, mediante l’iniezione incircolo di un tracciante. Possono aiutaregli oncologi nella definizione della pro-gnosi (biomarcatori prognostici) oppu-re nella previsione della risposta aduna specifica terapia (biomarcatori pre-dittivi). Esiste una grande varietà di bio-marcatori: proteine (enzimi o recettori),acidi nucleici (microRNA o altre cateneRNA non codificanti), anticorpi e peptidi.In alcuni sottotipi tumorali sono state indi-viduate peculiari alterazioni genetico-molecolari che rappresentano non solo lacausa di alcuni tipi di neoplasie, ma anche

I BIOMARCATORI

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garantita grazie al lavoro di laboratori diqualità in grado di fornire risultati stan-dardizzati utili ai medici che curano ilpaziente. Inoltre, è probabile che in futu-ro, con l’evoluzione dei test oggi disponi-bili, sarà possibile monitorare la rispostaalla terapia del singolo paziente, “aggiu-standola” di conseguenza, con l’obiettivodi ottenere il risultato migliore.

Le terapie a bersaglio molecolare e la che-mioterapia hanno meccanismi di azionediversi. LA CHEMIOTERAPIA interferisce conla tendenza delle cellule tumorali a

moltiplicarsi inmaniera piùveloce rispettoalle cellulenormali, perciòpuò danneg-giare anche i

tessuti normali dell’organismo soggetti aun maggior ricambio, come la pelle, icapelli, le pareti dell’intestino (mucosaintestinale). LE TERAPIE A BERSAGLIO MOLECO-LARE, invece, funzionano in modo piùpreciso verso il bersaglio contro cui sonodirette. Questi trattamenti sono, quindi,capaci di interferire con la crescita del tumo-re senza danneggiare in maniera eccessiva i

Oggi queste terapie non sonoappropriate per tutti i tumori, masono efficaci solo per alcuni sotto-gruppi di tumori che presentanospecifiche alterazioni molecolari.Questi diversi segni distintivi si possonoimmaginare come le impronte digitalidelle cellule tumorali. Sono queste altera-zioni a rendere i tumori attaccabili da que-sto tipo di farmaci. Il medico valuta se leterapie mirate possono essere utili alpaziente in base a diversi criteri:

• Tipo di tumore;

• Stadio della neoplasia (limitata o più estesa);

• Caratteristiche molecolari del tumore;

• Altre malattie presenti.

Dalla diagnosi alle terapieSolo partendo da una puntuale individua-zione delle caratteristiche molecolari deltumore è possibile stabilire la terapiamigliore. I sistemi diagnostici hanno visto negli ulti-mi anni un’evoluzione che è andata di paripasso con quella dei farmaci: si tratta ditest, marcatori biologici, utilizzati per defi-nire il profilo molecolare della malattia.Strumenti indispensabili perché il pazientepossa ricevere una terapia di precisione. Una diagnosi di questo tipo può essere

NON PER TUTTI I TUMORI

tessuti sani. Le terapie a bersaglio moleco-lare sono considerate più sopportabili daipazienti, proprio perché provocano menoeffetti collaterali rispetto alla chemioterapia.In realtà, purtroppo, non esiste alcuna tera-pia priva di effetti collaterali, in quanto,anche se diretto in maniera selettiva sullecellule tumorali, l’effetto della terapia a ber-saglio molecolare può colpire anche alcunecellule sane. Quindi, in generale, il tratta-mento con farmaci a bersaglio molecolaremerita la stessa cautela che si adotta con lachemioterapia.

Il vantaggio principale delle target therapyè l’azione selettiva: ciò le rende poten-zialmente più efficaci e meno tossi-che. Altro vantaggio è che possono esse-re sinergiche alla chemioterapia e allaradioterapia. Inoltre, è possibile impiegareun’ampia gamma di agenti indirizzati sudifferenti bersagli molecolari. Molti far-maci si presentano sotto forma di

compresse esono assuntiper bocca, ungrande vantaggioper i malati per-

ché permette di ridurre i disagi, i tempi diricovero e le giornate in day-hospital (altrifarmaci devono invece essere sommini-strati per via endovenosa o sottocutanea).

VANTAGGI DELLE TERAPIE MIRATE

DIFFERENZE TRA TERAPIE MIRATE

E CHEMIOTERAPIA

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LE INIZIATIVE DELL’AIOMAIOM (AssociazioneItaliana di OncologiaMedica) e SIAPEC-IAP(Società Italiana diAnatomia Patologica eCitologia Diagnostica)dal 2004 hanno svilup-pato un ampio progettoper la “Caratterizzazione bio-patologica e bio-molecolare dei tumori in funzione dellastrategia terapeutica”.La finalità è la creazione di un network nazionale per i test bio-molecolari chegarantisca ai pazienti oncologici terapie mirate, l’appropriatezza della prescrizione dei teste l’adeguatezza metodologica nella loro esecuzione. In particolare, il programma vuoledefinire per ogni singolo biomarcatore le indicazioni cliniche alla esecuzione dei test e glistandard metodologici e di refertazione che devono essere assicurati.

Le attività di AIOM e SIAPEC-IAP hanno garantito l’accessoai biomarcatori ai pazienti ita-liani ed hanno gettato le basiper lo sviluppo dell’oncologiadi precisione nel nostro Paese.Per ogni nuovo biomarcatore, AIOMe SIAPEC-IAP hanno individuatogruppi di lavoro formati da espertidel settore per stilare le raccoman-

dazioni cliniche e metodologiche per l’esecuzione dei test. In particolare, sulla base delle conoscenze scientifiche attuali, i gruppi di lavoro definisco-no sia le caratteristiche cliniche e patologiche che devono essere considerate per la pre-scrizione del test che le tecnologie di analisi più adeguate.

Possibili effetti collateraliLe terapie a bersaglio molecolare possonoprovocare vari effetti collaterali, variabi-li da farmaco a farmaco: nausea, diar-rea, affaticamento, mucosite (infiamma-

zione dellamucosa dellabocca), cam-biamenti dellostato dellapelle come

secchezza, arrossamento e comparsa dimanifestazioni simili all’acne giovanile,modificazioni delle unghie, aumento dellapressione arteriosa (ipertensione), abbas-samento dei valori di globuli bianchi, pia-strine ed emoglobina. Altri effetti collate-rali, meno frequenti, possono essere:

• REAZIONI ALLERGICHE: si presenta-no soprattutto quando il farmaco vienesomministrato per via endovenosa, in par-ticolare la prima o la seconda volta che losi usa. Per prevenire le reazioni allergiche eridurne i fastidi il medico potrà decidere diusare alcuni farmaci comuni (come corti-sonici e antistaminici) prima della terapia.Se l’allergia si manifesta comunque, ilmedico riduce la velocità con cui il farma-co viene infuso nella vena o interrompetemporaneamente l’infusione.

• TROMBOSI VASCOLARI, cioè l’occlu-sione, parziale o totale, di uno o più vasisanguigni da parte di un coagulo di sangue(trombo): sono più comuni con alcuni far-maci. Questi farmaci possono non essereindicati in pazienti con malattie del cuore.

• RISCHIO DI SANGUINAMENTO,per esempio delle gengive, dal naso odall’ultima parte dell’intestino (colonret-to). Questi sanguinamenti sono solita-mente lievi e si presentano solo per alcu-ni farmaci.

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LONGEVITÀ

PRIMA GUERRA MONDIALE

di Tiziano ZaccariaE-Mail: [email protected]

NONNA VITTORIA100 ANNI

Domenica 21 ottobre Alda Pattuelli hacompiuto 100 anni.

La signora ha festeggiato a Fusignano,dove risiede, insieme a tutta la sua fami-glia; per l’occasione ha ricevuto anche lavisita del sindaco Nicola Pasi, che le haportato in omaggio un mazzo di fiori egli auguri a nome di tutta la comunità. Alda è nata ad Alfonsine il 21 ottobre1918. Sposata con Ermenegildo Morelli,ha avuto due figlie: Michelina e Luciana.Abita a Fusignano dal 1952, ha lavoratoin campagna e come casalinga.

Ermenegilda Mattioli, conosciuta da tutticome Vittoria perchè nata a pochi giornidalla fine della prima guerra mondiale,ha festeggiato venerdì 2 novembre i suoiprimi cento anni a Cotignola.Nell'occasione il sindaco Luca Piovaccarile ha fatto visita per portarle gli auguridell'Amministrazione comunale, una per-gamena ricordo e un omaggio floreale.Vittoria ha vissuto i suoi cento anni tutti aCotignola.

FIGLIE DELLACENTENARIE

Nel 1960 è stata assunta alla Valfrutta,dove ha lavorato per tredici anni. Nel1945, a 27 anni, ha sposato AmelioVentura, al quale è rimasta legata perquarantadue anni fino al 1987, quandolui è venuto a mancare. Insieme hannoavuto due figlie, Luisa e Natalina, che datanti anni vive a Imola. Vittoria, dal carat-tere molto determinato, vive in una casaricca di affreschi e quadri dipinti dal mari-to Amelio, allievo di Luigi Varoli. Abita con una signora che l’aiuta nellefaccende quotidiane ma è davvero unasuper nonna, attiva, in ottima forma fisicae soprattutto una buona forchetta.

NONNA ALDA100 ANNI

ALDA PATUELLI

VITTORIA MATTIOLI

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Quando è nata, il padre stava infatti com-battendo al fronte. Prima si è sposata giovane e ha avuto unafiglia, Cesarina. Insieme al fratelloCostante ha creato e lavorato in una fab-brica di scarpe a Fusignano.

Per l’occasione ha ricevuto anche la visitadel sindaco Nicola Pasi, che le ha portatoin omaggio un mazzo di fiori e gli auguria nome di tutta la comunità. Prima è nata a Fusignano, dove ha sem-pre vissuto, il 2 novembre 1918, a pochigiorni dalla fine della Grande guerra.

NONNA PRIMA100 ANNI

PRIMA MANZONI E LA SUA FAMIGLIA"Per festeggiare il compleanno avevamopensato di far preparare una torta alla frut-ta, ci sembrava più leggera - racconta lafiglia Luisa, che abita a Cotignola – mala mamma l’ha voluta al mascarpone!”.

A spegnere le candeline con Vittoria tantiamici, le figlie e le due nipoti.

Venerdì 2 novembre Prima Manzoni hacompiuto 100 anni. La signora ha festeg-giato a Fusignano, dove risiede, insieme atutta la sua famiglia.

FINE

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NUTRIZIONE

ALIMENTAZIONEIDEALE

PER UN BAMBINO

Cinque pasti al giorno sotto il segno del-l’equilibrio e della varietà. A colazione, pranzo, cena e spunti-ni, nel piatto dei più piccoli devonoesserci tutti i nutrienti: carboidrati,fibre, proteine, grassi, vitamine e saliminerali, da combinare in percentualevariabile a seconda dei momenti dellagiornata. Senza rinunciare al gusto e allaconvivialità.

DALLA COLAZIONE ALLA CENA

Prof. Alberto G. UgazioDirettore Istituto Bambino Gesù di Romaper la Salute del Bambino e dell’Adolescente

Fare colazione sempreE’ un pasto irrinunciabile: consente direndere al meglio sotto l’aspetto men-tale e fisico, ma il 33% dei bambini fauna prima colazione inadeguata, men-tre l’8% la salta addirittura per man-canza di tempo o di appetito.

Seguendo alcune indicazioni, la stradadella corretta alimentazione può essereimboccata fin da piccoli.

Per migliorare lo stato nutrizionaledi bambini e ragazzi vanno osser-vate alcune regole: recuperare l’abitu-dine familiare a fare una prima colazionecompleta, sperimentare merende varie,con preferenza per quelle a base di frutta,trasformare il pasto a scuola in unmomento di educazione alimentare, faremovimento e valorizzare il momento dellacena in famiglia, che dev’essere vissutocome un’esperienza conviviale positiva.

Il sovrappesoIl sovrappeso è un problema che oggiriguarda il 23% dei bambini.

Il 9% è obeso. Il2% gravementeobeso. I dati diOkkio alla Salute, ilsistema di sorve-glianza dell’Istituto

Superiore di Sanità, indicano che lagiornata alimentare non è osservatacon la giusta attenzione.

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Per costruire la colazione perfetta conl’apporto di tutti i nutrienti si puòcominciare con pane e miele, o mar-mellata, oppure con cioccolato spalma-bile. In alternativa pancake, cereali,biscotti, fette biscottate o prodotti daforno. Il tutto abbinato ad una tazza dilatte, yogurt bianco o bevande vegeta-li e da una porzione di frutta fresca.

Lo spuntino della mattina,energia a portata di manoE’ un intermezzo che spezza il digiuno efornisce energia “a rapido consumo”.In questo modo si recuperano i cali diattenzione e di umore, tipici della tarda

mattinata e sievita che l’in-tervallo tra unpasto e l’altrosuperi le 4-5ore. Per ibambini rap-presenta una

pausa dallo studio o dal gioco e consen-te di recuperare le forze per proseguirele attività quotidiane. Quello ideale èpratico da trasportare e da consumare,facile da digerire senza saziare troppo,così da arrivare al pranzo mantenendoun appetito adeguato. Non va sostitui-to alla colazione né deve apportaretroppe calorie. Non deve conteneretroppi zuccheri (che causano sonnolen-za), sale o grassi e va diversificato perogni giorno della settimana.

Il pranzo, un concentrato di calorie buoneGarantisce il 40% delle calorie giornalie-re. E’ il pasto più importante e quello cheviene sacrificato di più anche dai bambi-ni, spesso a causa delle merendineabbondanti. Se ben pianificato, combinaal meglio dietetica e gastronomia, impor-tanti per favorire lo sviluppo del gusto.Consumare insieme un pasto favorisceconvivialità e socializzazione, oltre a per-mettere di sperimentare e acquisire nuoveabitudini alimentari. Un pranzo equili-brato deve contenere il giusto appor-to di carboidrati, proteine, grassi emicronutrienti (vitamine, sali mineralie fibre).

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Può essere strutturato con un primo e unsecondo piatto, verdura cruda o cotta epane, oppure piatto unico, verdura crudao cotta e pane.

La merenda, una pausa rilassante E’ una pausa utile a ricaricare l’organismoprima o dopo lo studio, lo sport e il gioco,consentendo di arrivare al pasto seralecon equilibrio. E’ un momento che va vissuto con calma:a casa o al parco, con i genitori e con inonni. Inoltre, evita che si ‘pilucchi’ cibotra un pasto e l’altro. Può essere dolce o salata, l’importante è ilrispetto di alcune regole: tra merenda ecena dovrebbero trascorrere almeno 3-4ore per agevolare i processi digestivi edevitare cali glicemici troppo alti. Non va mai saltata; deve essere varia-ta, moderata (niente bis!) e proporzio-nata (non eccedere con zuccheri e calorie).

Evitate le bevande gassate cariche didolcificanti di sintesi e gli energy drink,che possono essere sostituiti da acqua

La cena è il pasto che precede il sonno, saràdunque opportuno proporre piatti sempli-ci a base di carne o formaggi magri, conl’aggiunta di olio dopo la cottura per ridur-re i tempi di digestione.

minerale o naturale, frullati, centrifugati einfusi di frutta e verdura.

Cena leggera in famigliaE’ il pasto che vede riunito il nucleo fami-liare e può costituire un momento privile-giato di comunicazione fra genitori e figli. Alla base di una cena nutriente dovràesserci una quota adeguata di carboidrati,accompagnati o combinati ad una porzio-ne proteica. Se i bambini rifiuteranno leverdure, se ne potrà proporre unassaggio a inizio pasto e poi più avan-ti, come contorno o per la preparazio-ne di piatti unici. FINE

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SALUTE

MELATONINA

I livelli di melatoninaDi sera, intorno alle 20, il livello di mela-tonina comincia a salire. Aumenta inmaniera progressiva fino alle 3 di notte,momento in cui la nostra temperaturacorporea solitamente è più bassa.

L’ORMONE DEL SONNO

La melatonina è un ormone che viene sin-tetizzato dal triptofano (un aminoacidoessenziale per l’organismo)e prodotto nella ghiandolapineale (ghiandola del cer-vello le cui cellule produco-no la melatonina che regolail ritmo sonno-sveglia). A disporre di questopregiato elemento biologico non sono sol-tanto persone ed animali, ma anche batteri,funghi e alcune alghe. Affinché possa esse-re prodotta con regolarità, è necessario chericeva la luce ed il buio che si succedonodurante il giorno. La combinazione fra glistimoli luminosi che ci arrivano mediante laretina, i pinealociti nella ghiandola pineale eil nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamone garantisce la sintesi.

Dott. Roberto NonniDirettore SanitarioSan Pier Damiano Hospital FaenzaE-mail: [email protected]

A partire da questomomento, il livellocala di nuovo. Solo intempi recenti, nel1958, si è scoperta la suaimportanza nei nostri ritmi circadia-ni. Da allora, la scienza ha approfonditosempre di più il tema, studiandone il ruoloin termini di depressione, obesità o malat-tie neuro-degenerative.

Il rapporto con il sonnoLa melatonina serve ad indurre il sonno,ma non a mantenerlo. In altre parole,quando si assume una capsula di melato-

nina sintetica alle 23, probabilmente ci siaddormenterà, ma sicuramente ci si sve-glierà qualche ora dopo. Gli integratori di melatonina possonoessere utili per gestire il jet lag dovutoa un fuso orario diverso, così come peraiutarci a sostenere i turni di lavoro che cifanno dormire di giorno per lavorare dinotte.

In merito all’utilizzo dei cellulari e del wi-fi, dagli studi scientifici eseguiti è emerso che:• Provocano un elevato aumento dell’ormone dello stress;• Vanno a sregolare la mortalità programmata delle cellule del sistema immunitario provocando, nel tempo, infiammazioni;• Riducono la produzione neuronale, quindi minore capacità di apprendimento e memoria breve;• Alterano la funzionalità dello ione calcio, essenziale per numerose reazioni biochimiche;• Riducono la produzione di melatonina, ormone che regola il sonno e stimola il sistema immunitario.

In pratica, quando utilizziamo il nostro cellulare o viviamo e/o lavoriamo in un ambiente conil wi-fi sottoponiamo il nostro organismo ad un continuo stress. Stress che può manifestarsi inproblemi di sonno irregolare, ansia, mal di testa, problemi di concentrazione, ecc…Considerato, tuttavia, che le nuove tecnologie sono utili, l’ideale è avere la possibilità diconviverci e grazie alla Tecnologia CMO, adesso è possibile (Ottima idea regalo).

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Il wi-fi ed i cellulari possonoinfluire sulla tua salute?Innanzitutto è doveroso precisare che ci sono ondeelettromagnetiche che ci fanno bene e quelle checi fanno male. Dipende dalle frequenze che emet-tono e da come interagiscono con il nostro corpo.

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brica che vengono sottoposto a lunghiturni di lavoro, perdendo la cognizione deltempo e confondendo il giorno per lanotte.Molte persone, a causa della pressione dellavoro, finiscono col dormire poco e man-giare male. Un tale stile di vita provocaun’allarmante riduzione del livello dimelatonina. Con questa si presenta ancheil rischio di depressione e di altre malattieconnesse. Minore è la quantità di melato-nina presente nel corpo, più alterati sono inostri ritmi giornalieri sonno/sveglia. S’indebolisce il sistema immunitario eviene meno uno dei migliori antiossidantibiologici di cui disponiamo, quello capacedi riparare le cellule danneggiate e di fre-nare l’invecchiamento precoce. In presen-za di tali situazioni, è fondamentale con-sultare il proprio medico per verificare lanecessità di ricorrere alla melatonina sinte-tica, oppure se è sufficiente limitarsi amigliorare la propria alimentazione e ilproprio stile di vita.

Come aumentarlain modo naturaleCorrere in farmacia a comprare una sca-tola di integratori di melatonina, non èla cosa giusta da fare. È necessario con-sultare sempre il proprio medico, percomprendere se conviene o meno pren-derla, in quali dosi e i possibili effetticollaterali. Ognuno necessita una dosespecifica, quella necessaria per rilevarnel’efficacia.

Risulta anche efficace per le persone condeficit visivi. Ne è stata dimostrata l’utilitàanche per ridurre il dolore associato a variecefalee. Generalmente ogni compressa con-tiene fra i 3 e i 10 milligrammi dimelatonina, ma in realtà il nostroorganismo reagisce già a mezzo mil-ligrammo. Gli studi che avvallano l’effi-cacia dell’uso della melatonina sinteticaper trattare l’insonnia sono quelli riguar-danti persone affette dalla sindromedella fase del sonno ritardata. Si tratta diun disturbo, i cui sintomi sono insonnia,cambiamenti di temperatura, problemiormonali e di attenzione. La melatonina può aiutare chi conduceuna vita molto stressante e, a causadel loro lavoro, è obbligato a passaremolte ore in luoghi dove vi è solo luceartificiale. Pensiamo ad esempio a medi-ci, infermieri, impiegati ed operai di fab-

Pertanto, resta sempre nelle nostre mani ilcompito di favorire la sua produzione inmodo naturale mediante queste semplicistrategie. Nel limite del possibile, è sempremeglio vivere in armonia con i cicli natu-rali della luce, del giorno e della notte.Meglio non lasciare che le notti venga-no sovraccaricate della luce artificiale deidispositivi elettronici, come il computer,il tablet, il cellulare. Tutto ciò condiziona lanostra ghiandola pineale.

E’ importante che l'alimentazione siaricca di un amminoacido speciale: iltriptofano, grazie al quale sintetizziamoquantità sufficienti di melatonina e anche diserotonina (detto anche ormone della felicità).Questi sono alcuni alimenti utili allo scopo:tuorlo d’uovo, banana, ananas, avocado, susi-ne, cioccolato fondente, alga spirulina, spinaci,barbabietola, carote, sedano, erba medica,broccoli, datteri, frutta secca (mandorle, noci,pistacchi), semi (sesamo, zucca, girasole efieno greco), cereali integrali, lievito di birra,legumi (ceci, lenticchie, fave, soia).

UN AMINOACIDO ESSENZIALE:IL TRIPTOFANO

I DISPOSITIVI ELETTRONICIDISTURBANO IL SONNO

FINE

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UROLOGIA

SESSUALITÀDOPO I 50 ANNI

ne del Sildenafil, “la pillola blu”, anchela sessualità dell’uomo over 50 è cambia-ta: l’individuo maschile si è ripreso la pos-sibilità di avere rapporti soddisfacenti econtinui, con un netto miglioramento del-l’autostima e della vita di relazione.

A questo bisogna aggiungereche il fenomeno della disfunzio-ne erettile, per motivi cultural-mente radicati nella societàmoderna e perfettamente rap-presentati nel romanzo diVitaliano Brancati “Il bell’Antonio”,veniva talvolta visto come una“carenza di virilità”.Tale contesto ha fatto si che il pazientenascondesse, per pudore, la patologia almedico curante o allo specialista, conconseguente difficoltà e ritardo nella dia-gnosi. È indubbio che a partire dalmarzo 1998, data di commercializzazio-

Dott. Salvatore Voce

- U.O. Aziendale di Urologia - Ravenna -

Dott. Giorgio Bruno

COSA C’È DA SAPERE

Fino a venti anni fà la sessualità maschilee femminile negli over 50 era una condi-zione “clinica” che, se intaccata, spessonon era suscettibile di un rimedio validoe definitivo. È innegabile che la fisiologiaumana dopo i 50 anni cambia radical-mente, sia per il progredire di fenomenifisiologici dell’invecchiamento (riduzionedei livelli ormonali circolanti), sia per l’in-staurarsi di patologie sistemiche tipiche diquesta età (ipertensione, diabete, iperco-lesterolemia e conseguente sindromemetabolica) che si ripercuotono sul siste-ma circolatorio, e quindi indirettamentesulla funzionalità erettile.

Gli over 50L’individuo over 50, nel periodo antece-dente gli anni 2000, viveva una sessua-lità talvolta ridotta, quantitativamente equalitativamente, con innegabili risvoltipsicologici individuali e di relazione.

Direttore Sanitario: dott. Sergio Kraigher

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E quindi l’instaurarsi di fenomeni “fisio-logici”, come la secchezza vaginale o ilcalo della libido, possono rappresentareun ostacolo nel vivere una vita sessualecompleta e soddisfacente con il propriopartner.

Il filo conduttore che collega la ses-sualità di entrambi i sessi over 50dovrebbe essere uno: rivolgersi aduno specialista. E per svariati motivi.

In primis per fare in modo che fake newse falsi miti riportati su internet possanoessere sfatati a fronte di verità clinico-scien-tifiche sulla propria condizione sessuale. Insecondo luogo, perché il counseling cheoffre uno specialista non potrà maiessere eguagliato a quello dei vari“dottor Google, dottor Yahoo”. Inultimo perché disfunzione erettile, calodella libido, secchezza vaginale e tutte lepatologie della sfera sessuale sono dellecondizioni cliniche che possono e devonoavere una valutazione clinica e relativa tera-pia, nel rispetto della fisiologia umana.

donna hanno di se stessi in quantoabbiamo raggiunto una maggiore faci-lità nel reperire informazioni, su diver-si ambiti della nostra vita quotidiana: ilrischio è che nella rete spesso risultacomplicato per il lettore distinguere“fake news”, ovvero informazioni nonfondate su ricerche scientifiche e su evi-denze cliniche, da informazioni veritie-

re, affidabili,scientificamentevalidate. E allorasi è cominciata adiffondere, adesempio, la cultu-ra errata del“superuomo” chevive la sua sessua-lità in modo sfre-nato ed eccentri-co, ma che nonrispecchia ciò dicui realmente l’in-dividuo ha biso-gno (vedi il ricor-

so a terapie farmacologiche a scopo“voluttuario”). Da questo contesto non sono esclusele donne over 50: la menopausa, cheun tempo delimitava in un certo senso il

periodo di attivitàsessuale, ad oggirisulta, per le moti-vazioni già discusse,un limite temporaletroppo precoce.

PERCHÈ AFFIDARSI AD UNO SPECIALISTA?

Se a ciò si somma il più facile acces-so ai social network (Facebook,Twitter etc.) e dunque ad una vitadi relazione sociale più intensa,risulta lapalissiano che siamo difronte ad un cambiamento epocalenel mondo della sessualità over 50,maschile e femminile.

Ormai in campo andrologico, ad esempio,non si utilizza quasi più il termine di“andropausa”, poiché in realtà ci si riferiscead un periodo fisiologico che ormai tendea scomparire. Va precisato però che ogni innovazione,se non controllata, può condurre afenomeni aberranti. Complice l’avanza-mento tecnologico degli ultimi ventianni, sono cambiate profondamenteanche le percezioni che l’uomo e la

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SANITÀ

FRATTURA

Dott. Andrea BrunoOrtopedico e Traumatologo di Humanitas

La diagnosiLa radiografia è l’esame che consentedi diagnosticare la frattura della rotulae identificarne le caratteristiche. La frattura può essere trasversale, conuna linea che scorre orizzontalmente

DELLA ROTULA

tra i frammenti ossei si perde. La frat-tura inoltre può presentarsi con unalesione cutanea, la presenza di gonfio-re e un significativo versamento di san-gue all’interno.

INTERVENTO CHIRURGICO E RIABILITAZIONE

L’articolazione del ginocchio ècomposta da tre ossa: femore,tibia e rotula. Quest’ultima, a causa della sua colloca-zione, è quella che corre un maggiorrischio di frattura in caso di trauma. Uninfortunio serio che può limitare se nonimpedire i movimenti. La rotula può fratturarsi in caso di cadu-ta sulla parte anteriore del ginocchio,magari piegato, come può capitarementre si fanno le scale; un altro esem-pio è quello del cosiddetto trauma dacruscotto, quando durante un incidentestradale il guidatore sbatte il ginocchiopiegato contro la struttura interna del-l’auto, fratturando così la rotula.

sulla parte anterioredell’osso; comminuta,ovvero pluriframmen-taria, come fosse unastella, con un puntocentrale d’impatto ele rime di frattura chevi si irradiano sullasuperficie; longitudi-nale, che però si veri-fica più raramente. La frattura poi puòessere composta, quando i frammentiossei restano in contatto o si presenta-no distanziati di uno-due millimetri,oppure scomposta, quando il contatto

FRATTURA DELLA ROTULA IN RADIOGRAFIA

TIPOLOGIE DI FRATTURE ALLA ROTULA

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La riabilitazioneUna volta che la frattura è guarita, sarànecessario definire un percorso riabili-tativo al fine di consentire al pazienteil recupero della mobilità articolare, ilrinforzo muscolare (che potrebbe esserestato pregiudicato dal-l’immobilità forzata) ela riduzione della rigi-dità articolare. Dopol’intervento o il tratta-mento con il gesso, ilmedico farà in modo che il paziente possacon gradualità poggiare il peso corporeosulla gamba interessata dalla frattura.

ANATOMIA DELLA ROTULA

Saranno necessari almeno due/tremesi per poter tornare alle attivitàquotidiane, per esempio per ricomincia-re a fare attività fisica. Alla frattura dellarotula possono anche associarsi alcunecomplicanze. Potrà svilupparsi una forma

di artrosi post-traumaticaper l’interessamento dellacartilagine femoro-rotulea,soprattutto se la frattura èpluriframmentaria. Inoltre, il paziente potrà

andare incontro a una forma di dolore einfiammazione cronica, a rigidità, e avver-tire scrosci articolari.

Intervento chirurgicoAlla luce dei risultati della radiografia,si decide come procedere in termini ditrattamento. In genere, si interviene con la chirur-gia, in particolare quando la fratturadella rotula è completa e dunque inte-ressa tutto lo spessore dell’osso. Occorre sottolineare che alla rotula sicongiungono i tendini rotuleo e qua-dricipitale, che compongono l’appara-to estensore del ginocchio. Questo porta in alto il frammento osseoprossimale mentre quello distale restafissato alla tibia grazie al legamentorotuleo. Da qui deriva l’incapacità del soggettoa mantenere la posizione eretta.

L’intervento chirurgico è indicatoper le fratture scomposte, che sonole più frequenti, mentre se la frat-tura è composta si può ricorrere aun intervento conservativo congesso: questo servirà a mantenere ilcontatto dei frammenti ossei duran-te la guarigione.

I traumi da incidente automobilistico,in particolare, possono determinareanche la lesione dei legamenti,soprattutto dei legamenti crociati.Tuttavia queste lesioni verranno tratta-te in un secondo momento perché laguarigione della frattura rotulea rap-presenta la priorità. FINE

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ONCOLOGIA

TUMORIDai fattori di rischio alla chirurgia robotica mininvasiva.

Negli Stati Uniti questa proporzione è15% e 85% e dunque in Italia ci aspet-tiamo un’ulteriore crescita di incidenzadi questi tumori legata all’infezione davirus del papilloma umano.

SPESSO I TUMORI DA HPV SI FORMANO ALLA BASE DELLA LINGUA

I tumori testa-collo sono un gruppo dineoplasie che origina principalmentedalle cellule squamose dei tessuti di orga-ni quali labbra, cavo orale, lingua, gola,laringe, faringe, cavità nasali e seni para-nasali, ma anche da ghiandole salivari,tiroide, cute del viso e del collo, orbita.Rappresentano il 20% di tutti itumori maligni nell’uomo. Qualisono i fattori di rischio per questi tumorie come si interviene oggi? Vediamo.

Prof. Giuseppe SprianoResponsabile di Otorinolaringoiatriain Humanitas e docente di Humanitas University

TESTA-COLLO

Fumo, alcol e infezione da HPVOltre il 70% dei tumori di testa e collo èlegato al consumo di alcol e al vizio delfumo. Alcol e fumo sono dunque duedei principali fattori di rischio per l’insor-genza di questo gruppo di neoplasie,soprattutto per quelle a origine dallemucose.

Gioca un ruolo centrale negli ultimidecenni anche l’infezione da PapillomaVirus Umano (HPV): in particolare neipazienti con tumore dell’orofaringe èstata osservata la presenza di un’infezio-ne da HPV, soprattutto HPV16.

Negli ultimi dieci anni i tumori orofa-ringei sono aumentati del 250%,soprattutto in relazione all’aumentoproprio di infezioni da Papilloma virus.In Italia, si registrano circa duemila nuovicasi all’anno di tumori orofaringei e lecause, fumo e l’HPV, coprono rispettiva-mente il 60% e il 40% dei casi.

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FINE

Questo sta alla base dell’attuale disponi-bilità in Italia della vaccinazione anti-HPVnon solo per le ragazze ma anche per imaschi. Purtroppo la riduzione d’inciden-za legata all’immunizzazione della vacci-nazione richiederà decenni e solo dopo il2060 questi tumori diminuiranno.Come per gli altri tipi di tumore, ancheper i tumori di testa-collo è preziosa ladiagnosi precoce. A seconda della sededi insorgenza, possono aversi sintomidiversi. Si tratta spesso di segnali aspeci-fici, che rischiano di essere sottovalutatiperché ricondotti ad altro.

In presenza di uno dei seguenti segna-li, che persiste per più di tre settima-ne, è bene sottoporsi a visita otorino-laringoiatrica per accertare la naturadel disturbo:• Nodulo al collo• Dolore alla lingua• Chiazze a livello della mucosa orale• Mal di gola• Dolore alla deglutizione• Abbassamento della voce• Ostruzione nasale monolaterale• Epistassi (Perdita di sangue dal naso)

CONCLUSIONI

Le opzioni di trattamento e il ruolo della chirurgia roboticaLa scelta del trattamento dipende daltipo di neoplasia, dalla sede e dallo sta-dio, ma anche dalle condizioni generalidel paziente. L’offerta del percorso tera-peutico spesso è frutto di un lavoro mul-tidisciplinare, che vede coinvolti diversispecialisti. La chirurgia è in genere il trat-tamento di prima scelta, ma possonoessere indicate anche chemioterapia,radioterapia o una combinazione dellediverse opzioni. Negli ultimi anni poi, la chi-rurgia robotica ha apertonuovi orizzonti anche inambito otorinolaringoiatrico,in particolare nel trattamentodei tumori orofaringei. Ingenere, i tumori causatidall’HPV si presentano in sog-getti più giovani rispetto aicasi di tumore da fumo: que-sto è importante perché per ilpaziente più giovane la neces-sità estetica e funzionale può avere unpeso maggiore. A questa può rispondere la chirurgiarobotica, che consiste nell’introdurre –direttamente nella bocca del paziente –piccole braccia meccaniche che replicanoil movimento delle mani del chirurgo,asportando il tumore attraverso la bocca,senza necessità di ricorrere a un accessochirurgico esterno.

SEGNALI DA NON SOTTOVALUTARE

È in questo che la chirurgia robotica fa ladifferenza rispetto agli interventi chirur-gici classici, con i quali il tumore venivaasportato aprendo il collo, il labbro, lamandibola, per raggiungere la basedella lingua, dove di solito si formano itumori da HPV. Infatti, il virus si localizza nel tessuto lin-fatico della tonsilla linguale o palatina,dove dà origine a un’infiammazionecronica che può poi evolvere in tumore:l’1 per cento delle persone che ha ilvirus sviluppa poi il tumore.

Il maggior costo della chirurgiarobotica è solo apparente perchécompensato, oltre che dai vantag-gi estetici e funzionali, da unariduzione della degenza di circa unterzo e ripresa della vita familiaree lavorativa con largo anticipo.

Sezione di RAVENNAdell’Associazione Italiana

Contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma- ONLUS -

RAVENNA AIL SOSTIENE1. L’ASSISTENZA DOMICILIARE medica e psico-logica per i pazienti con malattie del sangue e con

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Dott. Gabriele Pelloni

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PRONTO SOCCORSO

DEL CANE

Nell’eventualità di morso di cane vannoeseguite alcune procedure finalizzate altrattamento locale della lesione e allaprofilassi di possibili malattie infettive.Quando il morso non provoca lacerazio-ne della cute, neppure negli strati super-ficiali, configurandosi come una sempli-ce contusione, è sufficiente il lavaggio el’applicazione di un disinfettante. Neicasi invece in cui la cute subisca unalacerazione, per quanto limitata, è pre-feribile ricorrere al Pronto Soccorso.

La feritaLa ferita da morso di animale è di rego-la piuttosto contaminata da batteri chesono presenti in notevole quantitànella bocca dell’animale. I marginidella ferita inoltre sono quasi sempreirregolari e ciò li rende meno vitali evascolarizzati e quindi meno adatti a con-trastare la contaminazione batterica.

IL MORSO

de innanzitutto un’abbondante irriga-zione del fondo, cardine del trattamen-ti di ogni ferita. Eventuali piccoli mar-gini necrotici o devitalizzati sarannoasportati. L’opportunità di applicarepunti è controversa e dipendente dallecaratteristiche della singola ferita.

Dott. Andrea DreiPronto Soccorso Medicina d’UrgenzaOspedale di Faenza - E-mail: [email protected]

COME COMPORTARSI?

La profilassi antibiotica è pertan-to indicata in maniera tempesti-va, a dosaggi adeguati e pertempi dipendenti dalla tipologiadella lesione e dalla sua successi-va evoluzione.

Una mancata profilassi antibiotica daluogo facilmente allo sviluppo in brevetempo di un edema marcato e di un’infe-zione locale. Quest’ultima a sua volta puòsfociare in un’infezione generalizzata con-figurando un quadro settico anche grave.Il trattamento locale della ferita preve-

ESAMINARE SEMPRE LA FERITA DOPO ESSERE STATI MORSIPER CAPIRE SE È NECESSARIO RIVOLGERSI AL PRONTO SOCCORSO

Se la ferita è solo un graffiosuferficiale sciacquarla

accuratemente e applicare undisinfettante eliminando

i batteri provenienti dallabocca del cane.

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In Italia la rabbia urbana era apparente-mente scomparsa già all’inizio degli anni’70, ma si sono osservate periodiche reintro-duzioni lungo l’arco alpino di casi di rabbiasilvestre che coinvolgono animali selvatici. Ilpaziente in caso di morso di cane viene invi-tato a presentarsi all’Igiene Pubblica. Lasegnalazione del proprietario dell’animale,quando identificabile, viene fatta per prassidi legge. Tranne casi molto rari la profilassiantirabbica con immunoglobuline e vaccinonelle nostre zone non è necessaria.

La RabbiaLa Rabbia è una malattia che provocaancora decine di migliaia di morti in tuttoil mondo. E’ provocata da un virus cheviene introdotto con la saliva tramite ilmorso di un animale infetto. Hatempi di latenza piuttosto lunghi, daun minimo di 10 giorni a diversi mesi.Provoca un’encefalite ad esito immanca-bilmente infausto Fortunatamente è com-pletamente prevenibile tramite la profilas-si specifica.

Infatti la chiusura della ferita può acce-lerare la guarigione e rendere miglioreil risultato estetico quando i marginisiano non troppo irregolari e benapprontati. Ma in certi casi potrebbe portare achiudere i batteri all’interno, nel casoquesti non siano sufficientemente con-trastati dagli antibiotici, con il rischio diuna successiva deiscenza della ferita.

Spesso si ricorre a suture parziali conavvicinamento parziale dei bordi,rivolgendo una particolare attenzionealle zone a rischio estetico (viso, mani).

La profilassi antitetanica deve essere effet-tuata in modo preciso e tempestivo. Lespore del tetano sono molto abbondantiin questo genere di ferite e le caratteristi-che dei bordi le configurano come lacerocontuse. L’ambiente delle ferite le rendeparticolarmente adatte all’anaerobiosi,cioè alla mancanza di ossigeno. Ciò per-mette lo sviluppo della tossina tetanica. Vaapplicato pertanto il protocollo vaccinaleantitetano. Una dose di vaccino vienesomministrata, se dall’ultimo richia-

mo sonotrascorsia lmeno5 anni.Nel casoi n v e c e

siano trascorsi oltre 10 anni o ilpaziente non sia mai stato vaccina-to, vengono somministrate anchele immunoglobuline antitetaniche. Si tratta di anticorpi antitetano prefor-mati che assicurano pertanto una prote-zione prima che l’organismo li produca.Deve essere inoltre considerata laprofilassi antirabbica.

ANTITETANICA

INFORMARSI SE IL CANE CHE CIHA MORSO È STATO VACCINATO

CONTRO LA RABBIA

SE LA FERITA È GRAVE, PRIMA DI ANDARE DAL MEDICOESERCITARE UNA PRESSIONE SUL MORSO CON UN PANNO

PER RALLENTARE L’EMORRAGIA

FINE

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Dott. Ugo CimberleStudio OculisticoDal Fiume-Cimberle - RavennaE-mail: [email protected]

Dott. Andrea BaldisserriMedico-Chirurgo specialistain otorinolaringoiatriaE-mail: [email protected]

Dott. Roberto CerianiResponsabile della Sezione Day Hospital Epatologico ed EpatologiaInterventistica in Humanitas

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Prof. Giorgio Walter CanonicaResponsabile Centro Medicina Personalizzata:

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Dott. Andrea Costa - Laurea in tecniche audioprotesiche

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Dott. Andrea DreiPronto Soccorso Medicina d’Urgenza

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Paola Ferrari - Medico Veterinario della Società ScientificaItaliana di Medicina Veterinaria PreventivaEmail: [email protected]

Dott.ssa Alice Finazzer - www.ambulatoriozama.it

Dott. Maurizio FontanaDirettore U.O.C. Ortopedia Traumatologia - Presidio Ospedaliero di Faenza

Dott. Andrea Flamigni - Specialista Idrologia MedicaDirezione Sanitaria Terme di RIOLO

Dott. Francesco Giuseppe FoschiAmbulatorio Interdipartimentale Malattie Epatiche Complesse

Presidio Ospedaliero di Faenza - Azienda USL di Ravenna

Dott.ssa Alessia FronteMedico Veterinario - E-mail: [email protected]

Dott. Battista Galli - Medico Veterinariowww.clinicaveterinariacmv.it

Dott. Raffaello FurlanResponsabile di Unità Operativa Clinica Medica c/o Humanitas

- Milano - www.humanitas.it

Dott. Emanuele GiordanoDirettore Sanitario Centro Veterinario Riminese

Valentina Giorgi - D.O.D.O.P. - Specialista in riabilitazioneneurologica infantile c/o Madicina Ravenna, via Porto Coriandro, 7

Dott. Marco Ioni - Dirigente Medico 1° Livello Medicina d’Urgenzae Pronto Soccorso Ospedale Civile di Faenza AUSL di Ravenna

Dott. Marcello Lanari - Consiglio Direttico SIN,Società Italiana di Neonatologia

Prof. Massimo Massetti - Ordinario di cardiochirurgiaall’Università Cattolica del Sacro Cuore

Dott. Fabio Meneghini - Medico Chirurgo Specialista in ChirurgiaMaxillo-Facciale - Maria Cecilia Hospital

Dott. Valerio Nobili - Responsabile di Malattie Epato-MetabolicheOspedale Pediatrico Bambino Gesù - Roma

Dott. Roberto Nonni - Direttore SanitarioSan Pier Damiano Hospital - Faenza - E-mail: [email protected]

Dott. Gianfranco NieddaOtorinolaringoiatra

E-mail: [email protected]

Dott. Aladar Bruno IanesDirettore medico di Korian Italia (Leader europeo per assistenza

e cura anziani) - www.korian.it

Dott. Stefano Palo - Medico Chirurgo Specialistain Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica

Cell: 393.4825681 - E-mail: [email protected]

Dott. Massimiliano Perrone - Medico Chirurgo Oculista DirettoreSanitario Poliambulatorio Privato DSC - Bologna - Tel. 051.242588

E-mail: [email protected]

Dott.ssa Anna Pasi - Medico Specialista in ginecologiae ostetricia c/o Studio Medico DonnaSiCura

Ravenna - Tel. 0544.1825803 - [email protected]

Dott. Andrea Sagona - Senologo - Itituto Clinico Humanitas

Dott.ssa Simonetta SantisiFisioterapista c/o Studio Medico DonnaSiCura

Ravenna - Tel. 0544.1825803 - [email protected]

Dott. Ernesto SarracinoCoordinatore pedagogico Comune di Russi e FaenzaPedagogista al centro per le famiglie del Comune

di Forlì Consulente per i genitori - Tel. 335.5238668

Dott.ssa Paola StefanelliDipartimento Malattie Infettive,

Parassitarie ed Immuno-mediateIstituto Superiore di Sanità - Roma

Dott. Francesco GiambelliSpecialista in Ginecologia e Ostetricia

Unità Operativa di Ginecologia e OstetriciaPresidio Ospedaliero di Ravenna

Dott. Mauro StronatiPresidente S.I.N. - Società Italiana Neonatologia

Dott.ssa Sara Vignoli - Fisioterapista - Studio MedicoVia Anastagi, 2 - Ravenna - Cell. 333.3537612 - [email protected]

Dott. Giovanni Lughezzani - Urologo - Humanitas

Dott.ssa Daniela Verduci - Farmacista, consulente alimentare e ricercatrice indipendente di sani

percorsi alimentari. E-Mail: [email protected]

Dott.ssa Maria Nives VisaniFarmacista - Naturopata - E-mail: [email protected]

Dott. Massimo Vincenzi - Dietologo e gastroenterologo - Faenza

Dott. Massimo Vincenzi - Dietologo e gastroenterologo - Faenza

Dott. Alfonso Zaccaria - Ex Direttore Dipartimento Oncologiaed Ematologia Azienda USL di Ravenna

Prof. Silvio Danese - Responsabile Centro Malattie InfiammatorieCroniche Intestinali di Humanitas - Milano

Dott. Nicola GaffuriResponsabile dell’Unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia

digestiva all’Ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo

Dott. Emanuele MicheliResponsabile Unità Operativa di Urologia

c/o Humanitas Gavazzeni - Bergamo

Prof. Franco LocatelliDirettore del Dipartimento di Onco-Ematologia,

Terapia Cellulare e GenicaOspedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma

Prof. Carlo SelmiResponsabile di Reumatologia e Immunologia Clinica in Humanitas

Viola TofaniAssociazione Luca Coscioni - www.associazionelucacoscioni.it

Prof. Antonio CostanzoResponsabile di Dermatologia di Humanitas

Dott.ssa Giselle Cavallari - Psicologa e psicoterapeuta RogersianaPsicoterapia del benessere Emozionale

Dott.ssa Patrizia BenvenutiMedico di Base - Ravenna - Via Berlinguer, 36

Dott. Roberto CerianiResponsabile della Sezione Day Hospital Epatologico ed Epatologia

Interventistica in Humanitas

Nando TessitoreEducatore cinofilo comportamentalista

Allevamento “Delle Code Allegre” Fossalto - Campobasso

Dott. Renato Cutera - Responsabile Unità di Bronco-PneumologiaOspedale Bambino Gesù - Roma

Prof. Antonino Di PietroMedico-Dermatologo - Presidente fondatore Isplad,

società internazionale di dermatologia plastica, rigenerativa e oncologica. Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis - Milano

Dott. Flaviano JacopiSpecialista in cardiologia e medicina dello sport

Direttore sanitario Astrea Medical Center - FaenzaE-mail: [email protected]

Prof. Nicola SpecchioResponsabile di Epilessie rare e complesse

del Bambino Gesù di Roma

Dott.ssa Beatrice SalvioliGastroenterologa di Humanitas - Milano

Dott. Filippo OngaroProfessore presso l’Università di Bologna Medico Chirurgo -

Direttore scientifico di Medicina Rigenerativa e Antiaging (Ismerian) - Treviso

Prof. Giuseppe BarillaroDipartimento di Ingegneria dell’Informazione

dell’Università di Pisa

Dott. Alessandro RepiciResponsabile Endoscopia Digestiva

Humanitas Milano

Prof. Riccardo PolosaDirettore Centro di Ricerca del Danno da FumoDipartimento Medicina Clinica e Sperimentale

dell’Università di Catania [email protected]

Davide Acito - Fondatore di Action Project Animal

Dott.ssa. Laide AntonioniPsicologa scpecializzata in terapia psicomotoriae Psicoterapeuta a orientamento psicodinamico

Dott. Giuliano Montalto - Clinica Veterinaria S. Gaetanino Circ. San Gaetanino, 203/205 - Ravenna Tel. 0544.456328

Prof. Alberto G. UgazioDirettore Istituto Bambino Gesùper la Salute del Bambino e dell’Adolescente

Prof. Giuseppe SprianoResponsabile di Otorinolaringoiatriain Humanitas e docente di Humanitas University

Dott. Andrea BrunoOrtopedico e Trumatologo di Humanitas

Dott.ssa Stefania GoriPresidente Nazionale AIOMAssociazione Italiana di Oncologia Medica

Dott. Roberto Nonni Direttore SanitarioSan Pier Damiano Hospital - FaenzaE-mail: [email protected]

Dott. Salvatore Voce U.O. Aziendale di Urologia - Ravenna

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Dott. Andrea DreiPronto Soccorso Medicina d’UrgenzaOspedale di FaenzaE-mail: [email protected]

Dott. Giorgio Bruno U.O. Aziendale di Urologia - Ravenna

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Page 35: SESSUALITÀ DOPO I 50 ANNI LUCE BLU E I DANNI ALLA RETINA · 2019. 1. 10. · Ugo Cimberle Studio Oculistico Dal Fiume-Cimberle - Ravenna E-mail: cimberle@cidiemme.it Il nostro occhio

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Studio Dentistico GrazianiCi prendiamo cura della vostra bocca a 360°

Studio DentisticoDott.ssa Giulia GrazianiStudio DentisticoDott.ssa Giulia Graziani

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I nostri servizi

Lo staff dello studio dentistico Graziani è ingrado di trattare a 360° la vostra bocca, qua-lunque sia la vostra esigenza. Per questolavoriamo in team, ognuno con le propriecompetenze, affinchè il servizio che vi fornia-mo sia il migliore possibile.

La nostra forza è da un lato il rapporto umanocon il paziente, dall’altro il lavoro di squadra,fatto non solo di attività clinica, ma anche ditante ore di studio dei casi multidisciplinari trai vari professionisti.

Siamo noi a ruotare attorno ai pazienti, valu-tando modi, tempi di intervento, alternative,senza mai perdere di vista l’obiettivo finale: lasalute dei nostri pazienti, nel rispetto delleloro aspettative e delle loro possibilità.

Lo studio dentistico Graziani si avvaledi rigide procedure di decontaminazio-ne, disinfezione e sterilizzazione ditutto il materiale non monouso.

Si accede allo studio tramite prenotazio-ne di prima visita, durante la quale il tito-lare dello studio con l’eventuale ausiliodei collaboratori, analizzerà le possibilisoluzioni a problematiche di diversa ori-gine, ricercando sempre la soluzionemigliore nell’interesse del paziente edella sua salute.

Al termine della visita verrà stilato unpiano di trattamento con relativo preven-tivo e piano di pagamento.

ParodontologiaCura delle gengive e dell’osso di supporto dei denti.

ImplantologiaSostituzione di elementidentari persi con protesiavviate nell’osso.

OdontoiatriaCura, devitalizzazione dielementi cariati o fratturatied eventuale ricoperturacon intarsi, corone e ponti.

Igiene oraleAblazione del tartaro, lucidatura, profilassi.

Odontoiatria esteticaInterventi per regolarizzarele gengive, apposizione di faccette in ceramica, apparecchi invisibili esbiancamenti dentali.

OrtognatodonziaCorrezione di malocclusioni, sia negli adulti che nei bambini.

PedodonziaCura dei denti deipiccoli pazienti.

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