SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada...

113
SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO

Transcript of SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada...

Page 1: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

SESS

AN

T’A

NN

I D

I ED

ILIZ

IA: L

’IM

PRE

SA M

AR

INO

BAG

NA

SCO

Foto di copertina:Fulvio Rosso

Vado Ligure, Palazzina Parfi ri, Low Emission Building

SESSAN

T’A

NN

I DI ED

ILIZIA: L’IM

PRESA M

AR

INO

BAGN

ASCO

Page 2: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

SESSANT’ANNI DI EDILIZIA:L’IMPRESA MARINO BAGNASCO

Salvatore Lanza Andrea Zanini

Page 3: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Crediti fotografi ci:Archivio Impresa BagnascoArchivio Fulvio RossoFederica BagnascoMaurizio BagnascoFrida PantanoFulvio Rosso

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore.

© 2007 ADW srl, Vado Ligure, Savona.Tutti i diritti riservati.

Ideazione e cura editoriale:ADW srl, via Verdi 5, Vado Ligure, Savona.

Printed in ItalyFinito di stampare nel mese di novembre 2007 da:Grafi che f.lli Spirito, Cosseria, Savona.

www.adw.it

Page 4: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

A nostra madre Anna

e ai nostri fi gli in ricordo del Nonno

Maurizio e Federica

Page 5: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di
Page 6: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 5

Sessant’anni di attività rappresentano un traguardo importante per la nostra

Azienda, le cui origini risalgono appunto al 1947 quando nostro padre, Marino Bagna-

sco, da poco diplomatosi geometra, fonda una piccola impresa di costruzioni destinata in

breve tempo a crescere considerevolmente sino a diventare una delle più importanti di

tutta la Provincia di Savona. Questo è stato possibile grazie alle sue capacità tecniche e

imprenditoriali, all’ indomabile volontà e allo spirito di sacrifi cio che hanno accompa-

gnato tutta la sua vita lavorativa. Una vita lavorativa che si è sempre costantemente

intrecciata con quella personale e familiare. I valori in cui papà ha sempre creduto -

lealtà, correttezza, senso di responsabilità - sono stati anche lo stile che ha improntato

tutto il suo percorso imprenditoriale.

Questo volume che abbiamo scelto di pubblicare per la stima e l’affetto che

abbiamo sempre avuto per nostro padre, vuole essere anzitutto un modo per ricordarne

la fi gura, attraverso la ricostruzione di un suo profi lo non solo imprenditoriale, al quale

sono dedicati un saggio specifi co e alcune schede, ma anche umano, grazie ai contributi

di persone che hanno avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne le qualità. Crediamo

però che oltre alle parole, sia importante ripercorrere questi sessant’anni attraverso le

immagini che documentano in modo effi cace le importanti realizzazioni compiute, l’ im-

pronta data a molti angoli della nostra Città e ad alcuni centri della Provincia. In

secondo luogo vogliamo testimoniare che l’attività continua tutt’oggi in termini impor-

tanti e che sono previsti numerosi e signifi cativi progetti per i prossimi anni, sempre

conservando lo stile e l’ impronta inconfondibile di nostro padre.

Questa è anche l’occasione per ringraziare quanti, con il loro quotidiano lavoro,

hanno contribuito alla crescita della nostra Impresa, ed alla creazione di un’Azienda con

un nome che siamo fi eri di poter portare avanti con l’ impegno e i valori di sempre.

Maurizio e Federica Bagnasco

Page 7: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di
Page 8: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 7

Questo libro raccoglie e illustra i risultati di una vita dedicata ad un principio

fondamentale: quello di essere consapevolmente protagonisti della propria esistenza in

una visione costruttiva nel vero senso della parola. Costruire è una parola che viene dal

latino e vuole dire “cum struere”, cioè mettere insieme con ordine.

Marino Bagnasco era l’esempio vivente di questa defi nizione. Scriverne, ricor-

dando anche soltanto alcuni tratti dell’uomo e dell’amico, è un onore per me. Era un

uomo che guardava diritto negli occhi e pesava. Il suo sguardo era una bilancia digitale

dalla quale lui leggeva sul display (che lui solo vedeva) non il peso corporeo, ma lo spessore

dell’ interlocutore. Non si sbagliava e questo era il segno del corredo del comandante:

leggere negli uomini. Non emetteva mai giudizi sommari, perché il suo senso di umanità

era altrettanto consistente e garantiva tolleranza. Un altro segno del comando.

In questi tempi non ci sono più le condizioni dei secoli nei quali un uomo cari-

smatico ed eccezionale per capacità di vario genere era patentato come “nobile”. Come si

diventava nobili allora? Per esempio al tempo della tavola di Re Artù? Soprattutto per

le virtù dell’animo, come: essere leali, costanti, affi dabili nell’ impegno, disponibili per il

prossimo, determinati nel perseguimento del bene comune. Valori che sono gli stessi di

tutti i tempi e di tutte le latitudini e che hanno sempre distinto l’uomo con la U maiu-

scola dagli uominicchi e dai quaqqueraquà battezzati da Sciascia nella sua letteratura.

In tempi antichi, come quelli che sto rievocando, Marino sarebbe stato certamente inve-

stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile

lo aveva in pieno. E nella sua professione s’era verifi cato qualcosa di simile col passare

degli anni di lavoro. Era geometra nel senso etimologico più alto della parola, nata al

tempo della Grecia antica. Tanto è vero che, vivo ancora il professor Benvenuto, Preside

della Facoltà di Architettura e caro amico, Marino era stato invitato a tenere una lezione

all’Ateneo genovese e s’era avviato, a sua insaputa, il procedimento per un riconoscimento

“ad honorem”.

Parlo di un uomo di questo valore, e cioè di un uomo che ha lasciato traccia di sè

per tanti versi: quella più evidente nelle opere edili, opere solide ed eleganti, ma quella

più signifi cativa della sua personalità nella sua chiarezza di idee, nella sua capacità di

distinguere le cose importanti da quelle che non lo sono, nel suo rispetto del prossimo, con

senso profondo di umanità. A fi anco di questi aspetti, coerenti tra loro, tutti oggettiva-

Prefazione

Page 9: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

8 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

mente riconoscibili e riconosciuti da chi l’ ha incontrato o frequentato nella sua attività

professionale, mi piace esaltare proprietà più intime del suo carattere. Le sue radici erano

in Val Bormida e i suoi ricordi andavano spesso alla memoria delle emozioni giovanili

che le stagioni, gli eventi naturali, la terra, hanno sempre prodotto su un animo sensibile

che si aff accia alla vita. Così all’ imprenditore tutto d’un pezzo si intrecciava come un

viticcio l’ inclinazione per la coltura delle piante e dei fi ori. Se è vero che esiste il pollice

verde, lui ne era certamente dotato. E se è vero che coltivare dei fi ori, come diceva Con-

fucio, è garanzia di buon vivere più di quanto non possano procurare altri piaceri,

Marino ha saputo scientemente trarne benefi cio.

Era bello rievocare con lui le esperienze che, appartenendo entrambi alla genera-

zione sfi orata (senza subirne troppi danni) dalla guerra del 1940, avevano rappresentato

un’ importante lezione di vita. Anni drammatici, distanti anni luce dal tessuto economico

di oggi che “conforta” i giovani, che li fa crescere più alti, più sani, ma che ha tolto a loro

(e forse anche ai non giovani ma immemori) qualcosa di importante, anche se scomodo

da gestire. Mi riferisco alla rifl essione della quale sono partito per parlare di Marino:

essere protagonisti della propria esistenza: un valore che sta al di sopra di quanto di solido

si può mettere insieme nella vita.

E mi permetto di dire che sono contento per lui, per la sua natura di uomo vero,

che ci abbia lasciato così, senza avere il tempo di arrendersi all’ ingiuria degli ultimi anni,

della vecchiaia, che lui, nonostante l’età anagrafi ca, non ha mai conosciuto.

Giacomo Bruzzone

Pagina successiva:Cengio, primi anni ’50.Cena per festeggiare la fi ne dei lavori di costruzione del palazzo di via Marconi 3 e 5, Cengio.

Page 10: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 9

Page 11: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di
Page 12: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Appunti sull’urbanistica a Savonadopo il secondo confl itto mondiale

di Salvatore Lanza

Page 13: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

12 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Pagina precedente:Savona, la zona del porto dopo i bombardamentidella II Guerra Mondiale.

Sopra:Savona, la vecchia stazione ferroviaria di Savona-Letimbro.

Pagina successiva:Savona, 1961. L’edifi cio della nuova stazione ferroviariadi Savona-Mongrifone.

Page 14: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 13

Premessa

Quando Federica e Maurizio Bagnasco mi chiesero di scrivere per la presen-

te pubblicazione un breve capitolo dedicato alle vicende urbanistiche della nostra

città durante il secondo dopoguerra, dovetti venire a patti con l’idea di non poter

aff rontare il tema in modo esaustivo, limite reso forse più accettabile dalla consi-

derevole e signifi cativa bibliografi a esistente1. Ho preferito quindi esaminare i nodi

dell’espansione della città, di cogliere gli elementi più salienti che hanno determinato

la formazione e crescita di Savona della seconda metà del XX secolo.

Il panorama urbanistico italiano nel secondo dopoguerra vede anche se con

notevoli rallentamenti, l’applicazione della legge urbanistica del 1942 con la forma-

zione dei PRG, ovvero i Piani Regolatori Generali. Per Savona, la nuova pianifi ca-

zione urbanistica si inserisce in una tradizione già presente a partire dalla seconda

metà dell’Ottocento con il Piano Cortese Galleano del 1856 e la successiva Variante

“Corsi”2, strumenti alla base dell’espansione urbana di fi ne Ottocento. La città assi-

sterà in seguito ad ulteriori momenti di trasformazione urbanistica, che avranno per

oggetto parti signifi cative del tessuto urbano esistente3 con importanti progetti per

le zone delle Quarde e dei Cassari e per le zone agricole dell’Oltreletimbro.

Sarà sostanzialmente nelle aree ad orti poste in sponda destra del torrente Le-

timbro che si giocherà il futuro della Savona del dopoguerra; uno dei nodi dell’assetto

urbano assunto da quest’area a partire dagli anni ’50 sarà la collocazione della nuova

Stazione Ferroviaria, con le relative infrastrutture ed il parco merci.

1 Si citano in proposito due signifi cativi testi: C. Var a l do,M. Ricchebono: Savona, Genova, Sagep Editrice, 1982 e L.Pagg i (a cura di): Cento anni di lavoro. Il ruolo delle imprese edili nella trasformazione del paesaggio urbano del 900 savo-nese, Savona, Unione Industriali della Provincia di Savona Sezione Imprenditori Edili, 2000. In tale pubblicazione sonocontenuti i contributi di: N. Campor a, Il Savonese del ‘900:le peculiarità, gli equilibri, l’evoluzione la trasformazione, il recupero; L. Campagnol o, I Rapporti tra lo sviluppo e la pianifi cazione del territorio in provincia di Savona; F. Toma-sinelli , Le innovazioni di processo e di prodotto nell’edilizia savonese del ‘900; M. Ric chebono , Un secolo di architettura nella provincia di Savona. Momenti e tendenze del ‘900; E.Mat t iauda , Paesaggio urbano e architettura savonesi del ‘900 nell’arte fi gurativa; D. Per sico , Il contributo del compartoedile allo sviluppo dell’economia savonese del ‘900.

2 Il Piano del 1856 e sue successiva Variante disegnanol’assetto che la città assumerà tra fi ne Ottocento ed inizioNovecento, che si caratterizza per due importanti fattori: la scelta di una maglia lottizzativa rettangolare e l’adozione diuna rigida forma di controllo della qualità architettonica, cheviene garantita attraverso la Commissione d’Ornato organodi approvazione e controllo dei progetti edilizi.

3 Per una trattazione esaustiva si rimanda alla pubblicazionedi L. Gabbar ia Mist r ang el o, Savona, Piani 1838-1959,Milano, Libreria Clup, 2004.

Page 15: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

14 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

In questo si può cogliere una relazione, forse una delle poche, con quanto

già vissuto dalla città nel corso dell’espansione ottocentesca: il posizionamento della

Stazione Ferroviaria come chiave di volta, elemento fondativo di un processo di

espansione urbana. Purtroppo le analogie non si spingono oltre e analizzando gli esiti

di quanto avvenuto nell’Oltreletimbro essi non sembrano paragonabili a quanto si

produsse dopo la scelta localizzativa della vecchia stazione ferroviaria, che costituì la

polarità per il defi nitivo tracciamento di via Paleocapa, asse viario principale insieme

a corso Principe Amedeo (l’attuale corso Italia) per la determinazione dell’intera

maglia insediativa ortogonale.

L’espansione della città nel secondo dopoguerra

Non esiste un modello insediativo unico cui ricondurre l’espansione della

città nella seconda metà del Novecento, nella quale sembra riconoscibile piuttosto

una sequenza di interventi sporadici e quasi mai coordinati tra loro. Una prima

conseguenza di tale situazione è la nascita delle periferie, sorta di “città satelliti”

che, separate da quello che in seguito sarà chiamato centro-storico, nulla hanno del

connotato idilliaco della città giardino e si individuano come veri e propri quartieri

marginali riconoscibili, oltre che per le forme architettoniche dei loro edifi ci, anche

Page 16: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 15

Pagina precedente, in alto:Savona, 1894. Lavori di apertura di via Paleocapa.

Sotto:Savona. via Paleocapa a lavori ultimati.

Savona. corso Principe Amedeo (attuale corso Italia).

Questa pagina, sotto:Savona. Panoramica della zona “Villetta”.Al centro si noti il Teatro “G. Chiabrera”

per la caotica rete dei collegamenti stradali. L’edifi cazione delle case ha infatti prece-

duto la costruzione di viabilità (strade) e servizi (scuole), creando quartieri complessi

in cui lo sviluppo delle aspettative sociali ed individuali talvolta è stato a lungo

penalizzato.

Lo sviluppo urbano sistematico è avvenuto in modo più contenuto ad oriente

nella zona della Villetta, dove si è manifestato attraverso una calibrata saturazione

degli spazi non edifi cati, ed in quella di Valloria; ha interessato in modo più consi-

stente la porzione occidentale del territorio comunale, con le aree dell’oltre Letimbro

e zone di piazzale Moroni, Chiappino-Mongrifone, Legino.

Nella Savona del dopoguerra si sono saldate in un complesso connubio le

esigenze della ricostruzione e i fattori di crescita demografi ca legati ad una forte

immigrazione conseguenza dello sviluppo industriale; questa diffi cile situazione fu

gestita da amministratori e tecnici cui toccava l’arduo compito di individuare solu-

Page 17: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

16 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

zioni adeguate e ancor più di elaborare nuovi strumenti concettuali per cercare di

comprendere appieno le conseguenze delle scelte attuate in condizioni che avevano

pochi precedenti o non ne avevano aff atto. Questa situazione non è ovviamente

una peculiarità savonese, ma si riscontra in tutto il contesto italiano del tempo. La

società, in tutte le sue componenti, non aveva ancora maturato esperienze adeguate e

meccanismi di gestione capaci di confrontarsi con trasformazioni socio economiche

di così grande portata quali quelle post-belliche. C’erano state sì varie operazioni

di trasformazione durante il ventennio fascista (“il piccone risanatore”)4, che però

nascevano principalmente da una volontà celebrativa, ben leggibile anche nelle limi-

tate esperienze realizzatesi nella costruzione di nuove città o nell’aggiunta di nuovi

quartieri alle città esistenti.

La disastrosa fi ne del ventennio fascista aveva lasciato, oltre alle rovine fi siche

degli edifi ci distrutti nel confl itto mondiale, anche un più sottile vuoto culturale che

era stato talvolta colmato dal mito del “moderno”, estrinsecato attraverso modelli

4 Esempi di tale approccio sono molto frequenti nelle città di nuova costituzione nelle aree pontine dopo la bonifi ca come anche negli interventi su quartieri ottenuti a seguito di demolizioni di intere porzioni dei centri storici come nel caso della Spina di Borgo e di via dei Fori Imperiali a Roma ma anche del quartiere dei Cassari a Savona.

Page 18: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 17

mutuati da esperienze internazionali spesso solo parzialmente comprese, modelli che

enfatizzavano il valore di un costruire secondo schemi con forti connotati di sempli-

fi cazione. Secondo questi schemi l’immagine dell’edifi cio doveva essere improntata

a forme “assolute” in cui la decorazione era quasi del tutto cancellata e potevano

essere sottolineati pochi elementi funzionali, quali tetti e fi nestre, considerati in

modo asettico e del tutto privi degli elementi formali che da sempre ne avevano

accompagnato la percezione. Dobbiamo tenere presente che il prendere le distanze

dal decorativismo non è che un portato della tendenza a considerare la modernità

soprattutto come violenta reazione al passato. Questo particolare atteggiamento ha

in parte contribuito ad originare, nella quotidianità dello sviluppo urbano, scelte

fondate sul primato dell’oggetto architettonico (l’edifi cio) rispetto al contesto in cui

esso deve volta a volta collocarsi. Emblematico è a questo proposito quanto avvenuto

in piazza Cavallotti, spazio ottocentesco formato dall’intersezione di due percorsi

perpendicolari tra loro, dove gli edifi ci sono posti sui quattro canti smussati a 45° a

formare una piazza ottagonale. Nella costruzione della scuola media Colombo, edi-

fi cata sul sedime di uno dei quattro “canti” della piazza, viene totalmente ignorata

la confi gurazione ottagonale e il nuovo edifi cio si innesta nello spazio pubblico con

un angolo retto che irrompe nella piazza a guisa di cuneo.

Pagina precedente:Savona. L’ intersezione di via Giuria, via Untoria ecorso Principe Amedeo in piazza Giulio II.A destra si noti il vecchio Ospedale “S. Paolo”.

Questa pagina, sotto:Savona. Via Giuria all’altezza di piazza Cavallotti.

Page 19: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

18 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

L’indebolirsi di tutti i legami e delle attenzioni che avevano permeato il de-

licato rapporto tra il contesto fi sico-territoriale e le nuove costruzioni che in esso

dovevano essere erette costituisce la condizione di fondo che contraddistingue questo

momento culturale. A questo mutato approccio si accompagna una diff usa concezio-

ne della progettazione vista soprattutto come “sperimentazione individuale”, priva di

momenti di riscontro e verifi ca pubblici. Non si fa più ricorso ai “Concorsi di Idee”,

ai Seminari o ad altre simili occasioni, rinunciando quindi ad una crescita omogenea

dei contesti tecnico-culturale, ma anche amministrativo nel loro complesso, basata

sul confronto e sul dibattito. Le necessità operative richiedevano nel contempo che

la classe politica aff rontasse le diffi cili ed inderogabili scelte localizzative e gestionali

relative alle trasformazioni della città, ma in quel momento sono del tutto mancate le

sinergie e le scelte della classe politica sono avvenute in una condizione di “isolamen-

to” e di assenza di verifi che sia con l’insieme dei progettisti che delle scelte avrebbero

dovuto fornire il substrato culturale, sia con gli imprenditori che avrebbero dovuto

dar luogo alla concreta realizzazione delle idee selezionate.

Acquistano peso determinante, in questa fase di forte espansione e crescita

nei consumi, anche i condizionamenti dettati dal concetto di edifi cio inteso soprat-

CO

RSO

PR

INC

IPE A

MED

EO

CO

RS

O I

T AL I A

P I A Z Z AC A V A L L O T T I

P I A Z Z AG I U L I O I I

V I A C

AS

SA

RI

V I A G

AR

AS

SI N

O

V I A G A R A S S I N O

V I A C A S S A R I

VI A

PI E

TR

O G

I UR

I A

VI C

O C

ER

A

VICO

TRINITÀITT

V I A M

AN

Z ON

IVI A

VE

RZ

EL L I N

O

V I CO

GA L L I C

O

V I CO

CR

EM

EM

EM

A

CO

DE L F

I CO

V I CO

V I CO

CO

DE L F

CO

DE L F

V I A C

A BO

T O

VI A

UN

TO

RI A

V.

AB

AT

I

Planimetria con la sovrapposizione dell’ intervento delle nuove Scuole Medie “C. Colombo”, in rosso, sull’ottocentesco tessutourbano di piazza Cavallotti.

Page 20: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 19

tutto come bene non duraturo, in tutto e per tutto prodotto industriale che viene

realizzato, riprodotto ed aggregato nei modi e in adesione alle logiche più svariate,

purché rispondenti a criteri economici e gestionali. Sono allora coniati termini come

“Edilizia Economico–Popolare” e realizzati gruppi di edifi ci chiamati, mutuando il

termine dalle antiche suddivisioni delle città in quattro zone (Quarti), “Quartieri di

Edilizia Economica e Popolare” realizzati in un primo tempo nell’ambito di program-

mi fi nanziari come “Ina Casa” e “Gescal” in seguito gestiti dagli IACP nell’ambito

dei Piani per l’Edilizia Economica e Popolare. Vengono così a delinearsi due prassi

di accrescimento della città: quella delle lottizzazioni con edilizia di pregio e quella

dei piani di zona per l’edilizia economica, diff erenti per target ma accomunati dalla

carenza di qualità abitativa.

Nella fase successiva al 1967 con la cosiddetta “legge ponte”5 che si proponeva

di porre un freno alla caotica espansione delle città, si fa strada il concetto di normare

i caratteri della nuova costruzione soprattutto in relazione ai rapporti dimensionali

e alle distanze dei fabbricati dai nastri stradali. La “legge ponte” trova una sua piena

attuazione dopo l’emanazione del Decreto Legislativo n. 1404 del 1968 che introduce

la classifi cazione delle strade con le relative distanze minime dei fabbricati rispetto

al nastro stradale e del successivo Decreto Legislativo 14446 che introduce gli “stan-

dard urbanistici” ovvero quantità minime di aree da destinare ad attrezzature di

interesse pubblico per le diverse zone territoriali. Il panorama legislativo nazionale

negli anni Settanta vedrà anche l’approvazione di una nuova importantissima legge,

la “legge quadro” o “legge Bucalossi”7, che introduce con il “Programma Pluriennale

di Attuazione del Piano Regolatore” uno strumento amministrativo volto a rendere

realizzabili le prescrizioni dei Piani Regolatori. L’attività legislativa vede quindi l’ap-

provazione di diverse leggi miranti a fi nanziare programmi ed interventi urgenti per

rispondere all’emergenza abitativa, che contengono anche disposizioni in materia di

strumenti urbanistici. È il caso della legge del 5/8/1978 n. 457 che nel suo Titolo IV

aff ronta il problema del recupero edilizio introducendo il “Piano di Recupero” come

strumento urbanistico attuativo appropriato per aff rontare la complessa problematica

del recupero dei centri storici.

Traspare da questo brevissimo excursus come il panorama legislativo della fi ne

degli anni Sessanta e degli anni Settanta in Italia sia alquanto aff ollato e denoti una

diff usa presenza di nodi critici nella gestione del territorio. Gli strumenti con cui si

tenta di aggredire il problema affi dano la loro effi cacia all’introduzione di un sistema

5 Legge 6/8/1967 n. 765.

6 Il Dlgs 1444 ha per titolo Limiti inderogabili di densità edi-lizia, di altezza, di distanza tra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pub-blico o a parcheggi da osservare ai fi ni della formulazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti,ai sensi dell’art. 17 della legge 765/1967.77

7 Legge 28/1/1977 n. 10 Norme per l’edifi cabilità dei suoli.Tale legge oltre a disciplinare i casi e l ’iter per il rilasciodella concessione ad edifi care pone i principi fondamentali aiquali dovranno adeguarsi le Regioni nell’emanare le proprienormative urbanistiche secondo il dettato costituzionale esecondo le norme relative al trasferimento di competenzelegislative alle Regioni.

Page 21: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

20 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

di norme prescrittive che se possono, nel migliore dei casi, portare ad un controllo

quantitativo dell’attività edilizia, certo hanno scarsa capacità di innescare processi

virtuosi tali da incrementare l’attenzione alla qualità ed alle logiche del costruire.

Non è il caso di sviluppare ulteriormente la rifl essione sulle conseguenze insite

in tale approccio concettuale in questa sede si cercherà di analizzare alcune situazioni

concrete illustranti le vicende di espansione della nostra città.

La chiave di lettura individuata è legata due temi specifi ci e complementari:

il rapporto tra edifi ci e percorsi nello sviluppo del contesto urbanistico savonese del

secondo dopoguerra e le peculiarità individuabili nelle realizzazioni architettoniche

sorte in alcune zone cittadine paesaggisticamente qualifi cate, nelle quali una migliore

e più matura rifl essione progettuale, amministrativa e imprenditoriale ha dato vita a

manufatti edilizi signifi cativi e ben connotati.

Il primo aspetto andrà assumendo un’importanza rilevante nel successivo

processo di sedimentazione delle trasformazioni della città, quando diventerà perce-

pibile il ribaltamento del rapporto tra edifi ci e percorsi (strade). Il concetto dell’edi-

fi cio come prodotto ha favorito la perdita del rapporto casa/strada, rapporto che ha

contraddistinto senza soluzione di continuità l’intero svolgersi dell’attività edilizia

nella storia della civiltà occidentale. Gli edifi ci ora possono sorgere o per meglio dire

“spuntare”, avulsi da una qualsivoglia maglia di percorrenze. In certi casi (piazzale

Moroni) tale maglia viene ricavata solo dopo l’ultimazione delle costruzioni, deter-

minando problematiche di collegamenti, percorribilità, parcheggi nonché la prolife-

razione obbligata di servizi e di linee di trasporto pubblico.

Il secondo aspetto, ovvero le peculiarità individuabili nelle realizzazioni ar-

chitettoniche sorte in alcune zone cittadine paesaggisticamente qualifi cate trova ad

esempio riscontro nella fascia a mare, ovvero lungo la porzione urbana del tracciato

Page 22: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 21

relativo alla via Aurelia verso ponente. In tali aree si rilevano alcuni gruppi di edifi ci

pensati con una migliore e più matura rifl essione progettuale, che ha consentito di

sfruttare gli spazi in modo razionale creando micro quartieri caratterizzati da una

migliore vivibilità: è il caso dell’insieme via Crocetta innesto con via Nizza oppure

delle costruzioni di via Nizza prospicienti i giardini della clinica Riviera. Anche in

questi casi, accanto a volumetrie contenute in altezza ed a fi niture tutt’altro che doz-

zinali, troviamo attenzione al rapporto con la percorrenza segnato dagli allineamenti

e dalla creazione di fasce di mediazione tra lo spazio pubblico e quello privato che

utilizzano alberature o portici.

Sopra:Savona, zona piazzale Moroni. Panoramica.

A fi anco:Savona, via Crocetta 2, 4, 6, 7 e 8, 1964/1972.Edifi ci di civile abitazione.Planimetria generale che evidenzia l’ interventodell’Impresa Marino Bagnasco.

Page 23: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

22 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

In un siff atto contesto socio-culturale vanno a collocarsi le espansioni della

città di Savona, che procedono per saturazione degli spazi rimasti liberi nei quartieri

caratterizzati dalla presenza di villette suburbane quali appunto le zone ad est deno-

minate Villetta e Valloria, ad ovest invece, varcato il torrente Letimbro, l’espansione

interessa le aree delimitate a sud dal mare e dal Borgo delle Fornaci, dal Borgo di

Legino ad ovest, a nord dalle le prime alture della Madonna degli Angeli e della

Madonna del Monte e ad est dalla riva destra del Letimbro. Tali aree, da sempre

costituite da orti suburbani, erano anche state oggetto dei primi insediamenti indu-

striali di inizio Novecento collocati nelle aree più vicine al Letimbro.

Si è già ricordata la scelta di trasferire a ponente la linea ferroviaria con conse-

guente costruzione della nuova stazione di Mongrifone. Bisogna sottolineare come,

contrariamente a quanto avvenuto a fi ne Ottocento, la stazione non abbia costituito

anche una polarità urbanistica: non esiste una vera piazza antistante la stazione su cui

si attestino gli assi viari di collegamento con altre polarità urbanistiche. Mancando

gli assi viari non esiste tessuto edilizio ed è signifi cativo come anche la stazione abbia

soff erto e ancora soff ra di una condizione di marginalità rispetto alla città.

Diversa è la condizione di corso Tardy & Benech, asse viario che continua in

Oltreletimbro corso Mazzini, l’arteria di collegamento con il porto. In questo caso

la vicinanza con il centro della città e l’adozione di una tipologia edilizia caratteriz-

zata da edifi ci dotati di porticato continuo a piano terreno, facilitano la presenza di

attività commerciali (negozi) che rendono ancora vitale la zona. Vitalità che cessa

repentinamente quando la strada incrocia il cavalcavia della ferrovia, cambia nome

divenendo via Stalingrado e soprattutto vede terminare la tipologia edilizia porticata

che viene sostituita da case in linea costruite dalle Ferrovie dello Stato per i propri

dipendenti. Il caso citato è paradigmatico in quanto evidenzia due importanti fat-

tori: in primo luogo si può banalmente notare come il progressivo allontanamento

Savona, via Crocetta 7, 1969/1971.Edifi cio di civile abitazione.Prospetto dell’edifi cio realizzato dall’Impresa Marino Bagnasco.

Page 24: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 23

dal centro città, comporta l’aumento della condizione di marginalità della zona, in

secondo luogo trova conferma l’importanza del ruolo della qualità architettonica nel

determinare la marginalità urbanistica dei fabbricati.

Quanto avviene in corso Tardy & Benech non è un caso unico: si ritrova una

simile scelta progettuale nel piccolo quartiere prossimo alla chiesa di San Giuseppe,

che viene costruito riproponendo negli anni Sessanta lo schema ortogonale della

città ottocentesca, come per altro previsto dal Piano Regolatore del 1938 per tutto

l’Oltreletimbro.8 Tale scelta trova una possibile spiegazione a seguito della presenza di

alcune forti preesistenze del primo novecento come la casa con tipologia “a ballatoio”

di via Aglietto e l’edifi cio in forme neogotiche su corso Ricci. Ma alle preesistenze si

associa anche una progettazione che porta alla costruzione di uno spazio pubblico:

piazza Martiri della Libertà, delimitata da edifi ci che, almeno su due lati, ripropon-

gono il tema dell’edifi cio porticato.

Un ulteriore caso in cui sono rilevabili attenzioni sia per i rapporti dimen-

sionali sia soprattutto per la relazione con il contesto urbano che viene defi nito è

presente nell’edifi cazione della zona limitrofa alla piccola chiesa di San Michele.

8 Il piano proponeva la copertura del torrente Letimbro e la continuazione della maglia edilizia ortogonale nell’Oltrele-timbro fi no alla nuova stazione ferroviaria collocata doveverrà, trent’anni dopo realizzata.

Savona, 1938.Piano Regolatore di massima per l’ampliamento della città.

Page 25: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

24 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

In quest’area in si realizzano tipologie edilizie con piano terreno porticato che costi-

tuiscono un vero e proprio “tessuto edilizio”.

In questo quadro generale molto frammentato si inserisce una nuova stagione

di pianifi cazione che, come ormai ritenuto necessario per le “novità”, deve distaccarsi

dal passato e connotarsi in modo “nuovo” attraverso l’introduzione della “Pianifi ca-

zione funzionale e parametrica”. Trovano quindi applicazione anche nell’urbanistica

savonese quei complessi meccanismi da calcolo algebrico basati su “indice di fabbri-

cabilità”, altezze massime consentite, distanze, “standard urbanistici”, ma il disordine

sostanzialmente non muta e il raggiungimento di un’eff ettiva qualità urbana resta

ancora un obiettivo lontano e diffi cile da conseguire.

Sopra:Savona, 2007.Il quartiere San Michele in una veduta a volo d’uccello.

A fi anco:Savona, via San Michele 2, 4, 6, 8 e 10, 1966/1970.Edifi ci di civile abitazione e negozi.Planimetria generale degli edifi ci realizzatidall’Impresa Marino Bagnasco.

Page 26: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 25

Il P.R.I.S. Piano Regolatore Intercomunale Savonese

Il Comune di Savona si è dotato di “Piano Regolatore Intercomunale (PRIS)”

approvato con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n° 1988 del 5 settembre

1977 sottoposto a “Variante Generale Intermedia” approvata con Decreto dello stesso

Presidente della Giunta Regionale n° 503 del 2 giugno 1995.

Il PRIS ha accompagnato in realtà una stagione delle recenti vicende urbani-

stiche savonesi iniziata un decennio prima della sua approvazione su cui sono state

condotte molte rifl essioni a margine delle quali si ritiene utile sottolineare alcuni

elementi signifi cativi.

Innanzi tutto la zonizzazione ed in generale i problemi e le prospettive di svi-

luppo sono stati considerati a livello di comprensorio: Albisola Superiore, Albissola

Marina, Bergeggi, Quiliano, Savona, Vado Ligure visti come insieme territoriale fatto

di realtà distinte ma interdipendenti. La seconda considerazione riguarda (soprattutto

per Savona) la scelta di classifi care le zone del territorio comunale poste a monte del

nastro autostradale Genova Ventimiglia come Zone Verdi a Servizi territoriali (Parco

Urbano). Il nastro autostradale identifi ca il limite dell’edifi cabilità: a monte dell’au-

tostrada una zona boscata che diviene inedifi cabile e a valle si concentrano le poten-

zialità edifi catorie. Diffi cile valutare la positività o la negatività di una tale scelta che

ha consentito di preservare un polmone verde alle spalle della città difendendo tali

aree dalle pressioni speculative ma per contro ha costretto le potenzialità edifi catorie

in aree limitate con una conseguente saturazione degli spazi urbani.

Savona, via San Michele 2, 1966/1970.Edifi cio di civile abitazione e negozi.Prospetto dell’edifi cio realizzato dall’Impresa Marino Bagnasco.

Page 27: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

26 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Qualità e Quantità una scommessa per il futuro

La conclusione dell’esperienza del PRIS si accompagna alla fi ne di quella che

è stata defi nita la “golden age” delle costruzioni savonesi e che ha attraversato gli

anni sessanta e gli anni settanta. A questa fase fa seguito una stasi dell’attività edili-

zia connessa al mutato quadro socio economico della città. Le previsioni di crescita

della popolazione residente non trovano riscontro ed anzi si assiste ad un drastico

ridimensionamento del numero degli abitanti. Muta anche il quadro di riferimento

dell’economia locale con la conclusione della fase industriale e una progressiva ter-

ziarizzazione dell’economia. Anche lo sviluppo urbano subisce un cambio di rotta

e ad operazioni di sviluppo quantitativo si sostituiscono interventi sull’esistente che

hanno portato - ed ancora stanno portando - ad una ridefi nizione di spazi urbani

come quelli caratterizzati ad esempio dalla presenza di aree industriali dismesse o

da costruzioni fatiscenti.

Si tratta di una grande occasione che puntando sulla qualità architettonica e

sulla rifl essione tra i rapporti della nuova costruzione con l’edilizia storica ha portato

alla costruzione di edifi ci molto interessanti, come quello realizzato tra via Pia in

prossimità del Palazzo della Rovere, in cui senza rinunciare alle forme contempora-

nee si ricerca un confronto il linguaggio architettonico del passato giungendo ad un

armonioso equilibrio.

La qualità architettonica rappresenta indubbiamente un obiettivo assai ambi-

zioso ma il suo ruolo è fondamentale sia per intervenire sulle incongruenze presenti

nel panorama edilizio, sia per contribuire a conservarne quell’identità urbana ov-

vero quei caratteri identifi cativi che la città si è data nel corso del proprio sviluppo

storico.

Pagina successiva:Savona, 2007.Veduta di via Paleocapa verso piazza del Popolo ed il Letimbro. Sullo sfondo, la stazione ferroviaria Savona-Mongrifone.

Page 28: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 27

Page 29: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di
Page 30: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

La biografi a imprenditoriale di Marino Bagnasco

di Andrea Zanini

Page 31: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

30 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Pagina precedente:Cengio, anni ’50. Maestranze al lavoro.

Sopra:Savona, 10 luglio 1999. L’ imprenditore Marino Bagnasco.

Page 32: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 31

Premessa

Il panorama industriale del nostro paese è caratterizzato dalla presenza di

numerose imprese di piccole e medie dimensioni che, in molti casi, costituiscono la

struttura portante del sistema economico. Molte di esse sono a base familiare, spesso

sorte per iniziativa di un singolo individuo, grazie alle cui capacità sono progressiva-

mente cresciute sino a divenire una realtà di rilievo all’interno del settore e dell’area

geografi ca in cui operano1.

La Marino Bagnasco è una di queste. Nata nell’immediato secondo dopo-

guerra come piccola azienda di costruzioni, sotto la direzione del suo fondatore, che

l’ha guidata per oltre mezzo secolo, si è gradualmente sviluppata giungendo ad essere

una delle maggiori imprese edili della provincia di Savona. Attraverso le numerose

realizzazioni eff ettuate nell’arco dei suoi sessant’anni di vita ha concorso non solo alla

trasformazione del territorio, ma anche alla sua crescita economica e sociale.

Ripercorrerne l’evoluzione, delineare le principali tappe della sua crescita, le

opportunità che ha saputo cogliere, il modo in cui ha fronteggiato le alterne fasi con-

giunturali del settore, signifi ca dunque contribuire anche ad una migliore conoscenza

del contesto in cui ha operato2.

1. Le origini dell’impresa tra dopoguerra e ricostruzione

La storia dell’impresa è legata a fi lo doppio a quella del suo fondatore: trat-

teggiare la sua fi gura diviene dunque essenziale per ricostruirne le vicende. Marino

Bagnasco, terzo dei sei fi gli di Paolo e Giuseppina Bunino, nasce il 3 marzo 1927 a

Rocchetta, una frazione del comune di Cengio, in Val Bormida. Nonostante la pre-

senza di alcuni importanti complessi produttivi, a quell’epoca la popolazione della

zona è ancora in gran parte dedita all’agricoltura e all’allevamento. Non sorprende

dunque che il padre volesse avviarlo alla professione di veterinario, attività che, date

le peculiarità economiche della vallata, gli avrebbe garantito prospettive occupazio-

nali certe. Pertanto, terminate le scuole medie, si iscrive al liceo scientifi co per poi

accedere agli studi universitari3.

Negli anni dell’adolescenza, però, Marino comprende che il suo futuro lavora-

tivo sarebbe stato diverso da quanto era nelle intenzioni paterne. La spiccata creatività

1 Per una recente messa a punto del tema si veda A. Colli ,Capitalismo famigliare, Bologna, Il Mulino, 2006.

2 Le storie di imprese e di imprenditori operanti nel settoreedile non sono molto numerose. Per l’area savonese, oltre a due lavori monografi ci relativi ad aziende non più attive (cfr.F. Fol co, M. Sper at i, Nicolò Galeotti, l’uomo, l’ imprendi-tore, Savona, Marco Sabatelli Editore, 1993; Ing. Sugliani & Tissoni Impresa Costruzioni, a cura di F. Cic il io t , Savona,Marco Sabatelli Editore, 1999), sono disponibili sinteticiprofi li delle principali realtà tutt’oggi attive nel volume Centoanni di lavoro. Il ruolo delle imprese edili nella trasformazio-ne del paesaggio urbano del ’900 savonese, a cura di M.L.Pag g i, Savona, Unione Industriali - Sezione ImprenditoriEdili, 2000.

3 A. Bagnasco, “Il male della pietra”, in” Il Ponente savonese dalle Alpi al mare, a cura di S. Riol f o Mar eng o, Milano,Vienennepierre edizioni, 2006, p. 36.

Page 33: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

32 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

e il grande senso pratico di cui è dotato lo indirizzano infatti verso l’attività edilizia:

un mondo dal quale è aff ascinato e verso cui si sente attratto, tanto da far nascere

una vera e propria passione che egli stesso defi nirà “il male della pietra”. Così, dopo

il primo biennio di liceo, decide di seguire le proprie inclinazioni e di iscriversi al-

l’istituto tecnico per geometri, scelta non semplice, sia per il periodo storico (è infatti

da poco iniziata la seconda guerra mondiale), sia perché gli impone di ricominciare il

percorso formativo superiore e per di più lontano da casa, dal momento che a Savona

non esiste ancora uno specifi co corso di studi. Marino non è persona che indietreggia

di fronte alle diffi coltà e, già in questa occasione, dimostra la sua determinazione: si

trasferisce a Genova dove, per recuperare il tempo perduto fa “due anni un uno” e

così, nel 1946, ottiene il diploma di geometra4a .

Dopo la parentesi del sevizio militare, prestato a Livorno nel Genio collega-

menti, ritorna a Cengio, dove nel 1947 mette a frutto il sapere tecnico e professionale

acquisito e avvia una piccola azienda di costruzioni, destinata a diventare ben presto

protagonista dell’edilizia savonese nella seconda metà del Novecento.4 Ibidem, p. 37.

Cengio, 19 marzo 1955.La famiglia d’origine: da sinistra le sorelle Germana e Lucia,il fratello Rino, la mamma Giuseppina, il fratello Edoardo,il papà Paolo, Marino ed il fratello Natale.

Page 34: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 33

Egli appartiene dunque a quel gruppo di uomini “nuovi” che, pur non avendo

alle spalle una precedente esperienza nel settore maturata nel contesto familiare di

provenienza, si rivela ben presto persona in grado di concepire progetti importanti,

dotato di una non comune lungimiranza economica, unita ad una buona sensibilità

imprenditoriale e a notevoli capacità organizzative. Tali caratteristiche gli consenti-

ranno di profi ttare delle occasioni di crescita legate allo sviluppo del comparto che

si manifesteranno negli anni successivi.

Nell’immediato dopoguerra si registra infatti un risveglio dell’attività edili-

zia, grazie soprattutto a considerevoli interventi di matrice pubblica fi nalizzati alla

ricostruzione delle infrastrutture della nazione e alla ripresa economica del Paese.

In ambito privato, invece, il settore stenta a ripartire: le riparazioni dei fabbricati

danneggiati e le realizzazioni di nuovi alloggi risultano ancora sporadiche, cosicché

molte imprese si rivolgono principalmente verso gli appalti statali5.

Nonostante la diffi cile congiuntura legata agli immobili residenziali, Marino

decide di orientarsi in via esclusiva proprio in questo ambito nel quale intravede

maggiori prospettive di sviluppo. A partire dagli anni Cinquanta, si registra infatti

una signifi cativa crescita dell’edilizia abitativa, sostenuta da specifi ci provvedimenti

per favorire la costruzione di case per lavoratori, il cosiddetto “Piano Fanfani”, e da

successivi interventi che prevedono sgravi fi scali, contributi governativi, fi nanziamenti

bancari a tassi agevolati, quali le leggi Tupini e Aldisio. Grazie anche a tali misure, il

volume di investimenti in ambito privato arriverà ben presto a superare quello delle

commesse pubbliche6.

È però probabile che sulla scelta di orientarsi verso il settore dell’edilizia abi-

tativa abbiano pesato anche altri fattori, come la ridotta disponibilità iniziale di

capitali, che non gli consente di avviare da subito un’attività di grandi dimensioni e

in grado di concorrere con realtà già consolidate nell’aggiudicazione degli appalti7.

Non va però nemmeno trascurato il fatto che il settore delle costruzioni residenziali

permette maggiore libertà nell’esprimere le proprie capacità tecniche e progettuali,

aspetto senza dubbio allettante per il giovane Marino.

L’area geografi ca interessata dalle prime realizzazioni è la Val Bormida. Si

tratta senza dubbio di una scelta non casuale: è il contesto socio-economico in cui

è cresciuto, con il quale ha maggiore consuetudine e dove gli è più agevole ottenere

la fi ducia della committenza, grazie anche al sostegno che gli assicura la famiglia.

Al suo esordio, infatti, egli non ha ancora raggiunto la maggiore età (all’epoca fi ssata

5 L. Bort ol ott i, Storia della politica edilizia in Italia, Roma,Editori Riuniti, 1978, p. 217 e segg.; G. Sapelli , L’ industria e lo sviluppo dell’ impresa, in G. Sapel l i, S. Zan, Costruire l’ impresa. La cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna dal 1945 al 1972, Bologna, Il Mulino, 1991, pp. 19-21.

6 Tali interventi si propongono inoltre di far ripartire il setto-re edilizio e di contribuire a ridurre la forte disoccupazione.Cfr. A. Pugl ie se, L’ industria edilizia unico e rapido mezzoper la ripresa economica, Genova, Chimera, 1950; L. Bor -t ol ott i, Storia della politica edilizia, cit., in particolare pp.249-274; T. Fanfani, Scelte politiche e fatti economici in Italia nel quarantennio repubblicano, Torino, Giappichelli, 1988,pp. 47-52; G. Sapel l i, L’ industria e lo sviluppo dell’ impre-sa, cit., pp. 19-27; G. Pescosol ido, Industria e artigianato,in Annali dell’economia italiana, Milano, Ipsoa, 1982, voll.10/2, pp. 140-144; 11/2, pp. 108-112; G. Mor i, L’economia italiana tra la fi ne della seconda guerra mondiale e il “secondomiracolo economico” (1945-58), in Storia dell’Italia repubbli-cana, vol. 1, La costruzione della democrazia, Torino, Einaudi,1994, pp. 179-180. Sulla relazione tra attività edilizia e cicloeconomico si veda il classico M. Tal amona , Fluttuazione edilizie e cicli economici, Roma, Isco, 1958.

7 Come osserva Paolo Sylos-Labini con riferimento proprioall’immediato dopoguerra, il sistema di ritardare i pagamen-ti relativi all’esecuzione di opere pubbliche, fa sì che solo leimprese più effi cienti e fi nanziariamente più forti possono,per conseguenza, presentarsi agli appalti. Cfr. P. Syl os-La-bini, Disoccupazione e opere pubbliche, in L’economia italia-na: 1945-1970, a cura di A. Gra z iani, Bologna, Il Mulino,1972, pp. 105-106.

Page 35: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

34 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

a ventun’anni), e dunque non possiede la piena capacità di agire: è quindi il padre

che si fa garante per lui degli impegni contrattuali8.

Inizialmente esegue soprattutto lavori per conto terzi, ai quali si aggiungono

piccole realizzazioni in proprio: costruisce alcune case a Millesimo, tra cui il Palazzo

Reggiani, e nella stessa Cengio; qui, assieme ai fratelli, edifi ca anche la nuova chiesa

parrocchiale, con annessi asilo e canonica. Un altro intervento di qualche anno

posteriore (1956-57), ma sempre nel campo dell’edilizia religiosa, è il restauro della

cupola del Santuario della Madonna del Deserto (Millesimo)9.

Già dal 1950, però, Marino aveva aperto un uffi cio a Savona e nel 1953 vi

trasferisce la sede dell’impresa: da questo momento in poi il suo impegno lavorativo

si concentra principalmente nel capoluogo e in Riviera dove si prospettano maggiori

opportunità10.

8 A. Bagnasco, “Il male della pietra”, cit., p. 37; ” M.L. Paggi, G. Col ombo, Vita e lavoro delle imprese, in Cento anni di la-voro, cit., p. 155. Per una visione socioeconomica del contesto valbormidese dell’epoca si rinvia a: L. Pasqual e, Lo sviluppo industriale in Val Bormida, in Il Novecento in Val Bormida, a cura di M.L. Pagg i, Savona, Marco Sabatelli Editore, 1999, pp. 49-58 e G. Sc ar z el l o, Modifi cazioni ambientali indotte dai cambiamenti socio-economici dell’agricoltura, Ibidem, pp. 69-80.

9 A. Bagnasco, “Il male della pietra”, cit., p. 37.”

10 M.L. Paggi, G. Col ombo, Vita e lavoro delle imprese, cit., p. 155. Per oltre trent’anni l’impresa ha avuto sede in via Paleocapa 3, fi no a quando, sul fi nire degli anni Ottanta, gli uffi ci sono stati trasferiti nel palazzo di corso Italia 27, di cui Marino aveva appena ultimato il restauro, dove si trovano tutt’oggi.

Sotto:Cengio, 1959.L’arrivo a tetto della Chiesa Parrocchiale San Giuseppe.

Page 36: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 35

2. La crescita dimensionale durante la “golden age”

Negli anni Cinquanta e Sessanta il settore savonese delle costruzioni si sviluppa

considerevolmente non solo in termini assoluti, ma anche in rapporto al comparto

industriale globalmente considerato: tra il 1951 e il 1971 le unità locali sono quin-

tuplicate (da 326 a 1.611), e il numero degli occupati è quasi triplicato: da 3.062 a

8.847 addetti. Nello stesso periodo anche il contributo alla formazione del reddito

provinciale è aumentato sensibilmente, passando dal 5,7% al 10,5%11.

Per quanto riguarda più specifi camente il boom dell’edilizia residenziale esso è

determinato, da un lato dall’incremento demografi co del capoluogo e di altri comuni

costieri, che sollecita una signifi cativa domanda di nuove abitazioni, e, dall’altro, dallo

sviluppo del comparto turistico che induce un potenziamento dell’off erta ricettiva,

sia per quanto concerne le strutture alberghiere che le seconde case12. Tale processo

si inserisce all’interno di una fase positiva per l’economia nazionale e internazionale

che è stata denominata golden age (1950-1973).

Forte dell’esperienza maturata e dei buoni risultati raggiunti nei primi anni,

Marino intende cogliere tutte le opportunità che derivano dalle favorevoli prospet-

tive di sviluppo del settore, cosicché l’attenzione dell’impresa si esplica in entrambe

le direzioni, sia pure con diversa intensità a seconda dell’ambito territoriale e del

periodo13.

In una prima fase, che abbraccia gli anni 1954-1973, prevalgono le opere in

ambito urbano. Dopo la parentesi bellica, infatti, la popolazione di Savona, che già

a metà degli anni Trenta aveva superato le 64.000 anime, riprende ad aumentare

e, nel ventennio 1951-1971, cresce di ulteriori 12.000 unità, passando da 67.800 a

79.800 abitanti. A tale dinamica si accompagna una consistente domanda di nuovi

alloggi14.

A causa di questi mutamenti il centro urbano si dilata e si ramifi ca ulteriormente

rispetto a quanto accaduto nel periodo fra le due guerre. Occupati gli ultimi spazi liberi

all’interno della parte centrale, la città si espande da un lato nell’area pianeggiante posta

lungo la sponda destra del torrente Letimbro e, dall’altro, invade progressivamente le

colline circostanti. Lo sviluppo del capoluogo è poi infl uenzato anche dai cambiamenti

intervenuti nel settore dalle infrastrutture di trasporto, con la costruzione della nuova

stazione ferroviaria – affi data peraltro ad un progettista di livello internazionale quale

Pier Luigi Nervi – e il raccordo alla rete autostradale in località Zinola15.

11 A. Zanini , Dal mare alle colline. L’economia savonese nel Novecento, Vado Ligure, Adw Editori, 2005, pp. 121-123;D. Per sico , Il contributo del comparto edile allo sviluppodell’economia savonese del ’900, in Cento anni di lavoro, cit.,p. 131.

12 Con riferimento a questi ultimi aspetti si rinvia al no-stro Sviluppo turistico e trasformazioni economiche fra Otto e Novecento: il caso savonese, in corso di stampa nel volume Il turismo e le città tra XVIII e XXI secolo. Italia e Spagna: unconfronto, a cura di P. Bat t il ani, D. St r ang io, Milano,Franco Angeli, in particolare § 4.

13 Sui caratteri dell’attività edilizia a livello provinciale sirimanda a D. Per sico , Il contributo del comparto edile, cit.,pp. 117-135.

14 A. Zan ini, Dal mare alle colline, cit., pp. 24-25.

15 Sui mutamenti urbanistici del periodo si vedano: M.Ric ch ebono , C. Var a l do, Savona, Genova, Sagep, 1982,pp. 64-68; N. Cer iso l a, Savona tra Ottocento e Novecento,Savona, Editrice Liguria, 1987, pp. 253-254; G. Cer iso l a,Il ruolo dell’Istituto Autonomo per le Case Popolari nella storia urbanistica della provincia di Savona, in Savona nel Novecento.Note e appunti di storia e cultura, Savona, Agenzia RegionaleTerritoriale per l’Edilizia, 1998, pp. 27-60; N. Campor a, Il Savonese nel ’900: le peculiarità, gli equilibri, l’evoluzione,la trasformazione e il recupero, in Cento anni di lavoro, cit.,pp. 11-30; M. Ricc heb ono, Un secolo di architettura nella provincia di Savona. Momenti e tendenze del ’900, Ibidem, inparticolare pp. 89-91. Per un quadro più generale si veda I.Inso le r a, L’urbanistica, in Storia d’Italia, vol. V, I documen-ti, Torino, Einaudi, 1973, soprattutto pp. 480-486.

Page 37: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

36 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Per quanto concerne più specifi camente l’edilizia residenziale essa è caratteriz-

zata da una crescita che, in termini quantitativi, risulta essere piuttosto consistente:

nascono interi quartieri, borghesi e popolari, con un incremento delle unità immo-

biliari più marcato rispetto a quello demografi co. Basti pensare che nel decennio

1961-1971, il periodo di maggiore accelerazione, gli alloggi disponibili aumentano del

27,2% (sono realizzati poco più di 6.100 nuovi alloggi, per oltre 22.000 nuovi vani),

a fronte di una crescita della popolazione del 10,7%, pari a circa 7.700 unità16.

In tale contesto il contributo dell’impresa Bagnasco alla costruzione del nuovo

volto della città risulta decisamente importante, non solo in termini quantitativi, ma

anche sotto il profi lo qualitativo. Le prime realizzazioni della seconda metà degli

anni Cinquanta sono alcuni condomini nella zona di via Nizza, i “Villini Elios”, e via

Privata Istria (quattro residenze per complessive cinquantasei unità immobiliari).

Proprio in quegli anni, però, Marino si appresta a compiere un salto di qua-

lità che sarà il preludio alla crescita dimensionale dell’azienda. Tra il 1956 e il 1958

riesce infatti a portare a termine il primo importante progetto eff ettuato interamente

in proprio che richiede un notevole impegno tecnico e, soprattutto, economico:

la costruzione di un palazzo di trentaquattro alloggi in via Ponchielli su progetto

dell’architetto Giovanni Gai. Per reperire i mezzi necessari egli ricorre sia a risorse

proprie che ad un fi nanziamento bancario; in tale circostanza la preoccupazione 16 D. Per sico , Il contributo del comparto edile, cit., p. 121.

Savona, via Privata Istria 2, 1958/1959.Edifi cio di civile abitazione. Vista prospettica.

Pagina successiva:Savona, via Ponchielli angolo corso Vittorio Veneto, 1958.L’edifi cio appena terminato.

Page 38: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di
Page 39: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

38 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

principale è dunque quella di riuscire a rientrare dei capitali anticipati in tempo

utile per rimborsare i presiti contratti. Le incertezze a questo riguardo sono presto

fugate: Marino giunge a collocare rapidamente tutti gli appartamenti, tranne uno

che riserverà a propria abitazione17. Nel luglio 1959, infatti, sposa Anna Maria Facelli

e da quel momento in poi trasferisce la propria residenza a Savona18.

Nel corso degli anni Sessanta, approfi ttando della favorevole congiuntura del-

l’edilizia in ambito provinciale, eff ettua numerose realizzazioni in diversi punti della

città, con una media di cinque-sei cantieri avviati in contemporanea, e un picco di

nove sul fi nire del decennio, arrivando ad occupare anche centoventi addetti.

17 Le informazioni relative alle realizzazioni sono desunte da A. Bagnasco, “Il male della pietra”, cit., pp. 36-39;” M.L. Pag g i, G. Col ombo, Vita e lavoro delle imprese, cit., pp. 155-160 e dall’Archivio dell’impresa.

18 Proprio nella casa di via Ponchielli nel 1962 nascerà Mau-rizio, il primo fi glio di Marino e Anna.

Savona, via Briganti 2 e 4, 1959/1961.Edifi cio di civile abitazione e negozi. Vista prospettica.

Pagina successiva:Savona, via La Rusca 20 e 22, 1970/1974.Edifi ci di civile abitazione. Prospetto.

Page 40: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 39

In questo periodo, infatti, la domanda di alloggi da acquistare è sostenuta

non solo dal già ricordato incremento demografi co, ma anche da un generale mi-

glioramento delle condizioni di vita della popolazione, testimoniato dall’aumento

del reddito pro-capite e da una sensibile contrazione della disoccupazione. Ciò fa sì

che molte famiglie, anche appartenenti ai ceti meno abbienti, si orientino in misura

consistente verso l’acquisizione dell’abitazione principale. Questo processo è facilitato

dalla diff usione di alcune innovazioni di ordine commerciale, come la vendita degli

alloggi “sulla carta”, di cui l’impresa largamente si avvale, e dei mutui immobiliari

per i piccoli risparmiatori19.

Tra le più signifi cative realizzazioni portate a termine in questi anni vanno

ricordati i condomìni di via Mignone e via La Rusca (rispettivamente quarantadue

e cinquantasette appartamenti), via Crocetta e via San Michele (settantasei e novan-

tanove unità abitative) e via De Mari (diciotto alloggi), quest’ultimo su progetto del-

l’architetto Marcello Fusconi, piuttosto attivo in quel periodo nell’area savonese20.

19 Per un quadro complessivo di tali mutamenti a livellonazionale si rimanda a: G. Sapelli , L’ industria e lo sviluppodell’ impresa, cit., pp. 19-34; G. Pesc osol ido, Industria e artigianato, in Annali dell’economia italiana, Milano, Ipsoa,1982-1985, vol. 12/2, pp. 75-77; vol. 13/2, pp. 38-40; vol.14/2, pp. 103-105; A. Cas t agnol i, E. Scar pel l ini, Storia degli imprenditori italiani, Torino, Einaudi, 2003, pp. 310-320; 379-386.

20 Nel 1966 Marino trasferisce la propria residenza nellostabile di via De Mari 7A e 7B, appena ultimato, dove, nellostesso anno, nascerà la fi glia Federica.

Page 41: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

40 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Accanto a edifi ci con preminente funzione residenziale sono realizzati anche

magazzini e uffi ci, come lo stabile di via Valletta San Cristoforo, nel quartiere savo-

nese di Legino (2.800 metri quadri totali), ultimato nel 1970, nel quale avrà a lungo

sede l’Uffi cio Iva. Tuttavia, la parte più consistente è rappresentata dall’edilizia abita-

tiva. Tra il 1954 e il 1973, infatti, l’impresa costruisce una cinquantina di immobili

per un totale di quasi mille appartamenti, pari a circa l’11-12% di quelli realizzati

complessivamente in tale periodo nel capoluogo.

Oltre a S avona, il comune maggiormente interessato in quegli anni

dalla sua attività è Finale Ligure, dove il boom edilizio è trainato invece dal consi-

stente incremento dei fl ussi turistici, che già nel corso degli anni Cinquanta superano

il milione di presenze annue21. Qui, oltre ad alcune abitazioni, Marino costruisce so-

prattutto strutture alberghiere: si tratta del Park Hotel e dell’ampliamento dell’Hotel

Moroni a Finale; del Nick e del Saraceno a Varigotti. La realizzazione di quest’ultimo

è anche occasione per Marino di entrare in contatto con Lucio Fontana ed Emilio

Scanavino ai quali erano stati commissionati due pannelli decorativi per imprezio-

sire l’edifi cio. L’incontro con i due artisti è fa nascere in Marino il gusto per l’arte

contemporanea, una passione che coltiverà negli anni successivi e che lo porterà a

realizzare la Galleria San Michele di Savona, inaugurata nel 1974 con una mostra di

Graham Sutherland, e gestita per venticinque anni dalla moglie Anna22.

21 Per una visione d’insieme si veda A. Zanini , Sviluppo turistico e trasformazioni economiche, cit., § 4.

22 A. Bagna sco , “Il male della pietra”, cit., pp. 37-38. Si-”gnifi cativa anche la scelta della sede della Galleria San Mi-chele, per la quale Marino sceglie di riattare una chiesetta sconsacrata collocata all’interno di un’area edifi cabile aveva acquistato qualche anno prima.

Sopra:Roccavignale, agosto 1972.Cantiere di “Villa la Rocca”.

A destra:Roccavignale, 1973.“Villa la Rocca” appena terminata.

Page 42: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 41

3. Nuovi orientamenti e diversificazione dell’attività dagli anni Settanta a oggi

Dopo il considerevole sviluppo dell’edilizia residenziale protrattosi ininterrot-

tamente per circa un ventennio, nei primi anni Settanta si assiste ad un rallentamento

della domanda di abitazioni, causato dall’azione congiunta di fattori nazionali e

locali. Fra i primi vanno ricordati l’incremento consistente del costo delle costru-

zioni, generalmente più marcato di quello delle retribuzioni, al quale si aggiungono

l’aumento dei tassi di interesse, la crescita della disoccupazione e un tendenziale

peggioramento dei livelli di vita rispetto al decennio precedente. A Savona, inoltre,

si registra un’interruzione del secolare percorso di crescita demografi ca e la contem-

poranea apertura di una lunga fase di progressiva diminuzione della popolazione.

Il concorso di tali cause determina una contrazione dell’edilizia a livello provinciale

e, in maggior misura, nella città della Torretta23.

L’impresa, però, non risente di questa diffi cile congiuntura, probabilmente

perché, proprio in quegli anni, eff ettua importanti realizzazioni anche al di fuori del

capoluogo e in particolare nelle località turistiche della Riviera di Ponente dove il

mercato delle seconde case si presenta piuttosto dinamico.

23 D. Per sico , Il contributo del comparto edile, cit., pp. 121-123.e

Vado Ligure, località Bossarino.Uffi ci della omonima discarica.

Sotto:Finale Ligure, località Castelfranco, via Caviglia, 1966.Edifi cio di civile abitazione e magazzini. Prospetto.

Page 43: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

42 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

A metà degli anni Settanta, inoltre, si pongono le premesse per una diversifi ca-

zione dell’attività. In quel periodo, infatti, Marino acquista una quota di proprietà di

una discarica per rifi uti inerti in località Bossarino, nel comune di Vado Ligure (della

quale diventerà in seguito unico titolare), allo scopo di smaltire i materiali di risulta

provenienti dai cantieri. Successivamente, però, egli comprende le potenzialità off erte

dal settore ambientale che, nel tempo, diviene un nuovo ambito di intervento in aggiun-

ta al tradizionale core business: nel 1992 ottiene in gestione un’altra discarica, sempre

nel territorio di Vado, in zona Boscaccio, destinata ad accogliere rifi uti urbani, mentre

quella di Bossarino si specializza nel campo dei rifi uti speciali non pericolosi24.

Per quanto concerne più specifi camente l’edilizia, a partire dalla metà degli anni

Settanta i lavori di maggiore rilievo riguardano in primo luogo il Finalese, dove sono

realizzate numerose villette plurifamiliari e il complesso residenziale “Rive di Monti-

cello”. Accanto agli interventi eff ettuati in quest’area, in cui la presenza dell’impresa è

già consolidata, si dà inizio ad una serie di realizzazioni a Varazze, e ai Piani d’Invrea,

dove tra il 1978 e il 1996 sono portati a termine una decina di interventi tra condomini

e villini e il complesso residenziale “Salice”.

In questo stesso periodo l’impresa opera anche a Cengio, dove edifi ca alcune

abitazioni plurifamiliari, ed eff ettua altresì interventi di ristrutturazione a Spotorno e

Finale, dove si procede alla trasformazione in appartamenti di un albergo dismesso: la

“Villetta Rivamare”25.

24 La Bossarino S.r.l. gestisce l’omonima discarica, mentre quella del Boscaccio è affi data alla Ecosavona S.r.l., società partecipata al 25% dal comune di Vado Ligure e al 5% da quello di Savona. Cfr. Comune di Vado Ligur e, Dichiara-zione ambientale 2005, Vado Ligure, 2006, p. 38 (consulta-bile on-line all’indirizzo www.comune.vado-ligure.sv.it).

25 Tale intervento è realizzato mediante una società apposi-tamente costituita: la Rivamare S.r.l.

Varazze, località Piani d’Invrea,via Pini d’Aleppo 61, 1983/1986.Casa di civile abitazione. Prospetto, “Residenza My Home”.

Pagina successiva:Savona, anni ’80. Marino Bagnasco nella sua postazione di lavoro nell’uffi cio di via Paleocapa 3/1.

Page 44: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 43

A Savona, invece, dopo l’edifi cazione di alcune ville in località Belvedere,

che Marino ridenominerà “Conca Verde”, gli anni Novanta sono caratterizzati dalla

costruzione del complesso residenziale di Torre San Michele, su progetto dell’ar-

chitetto genovese Piero Gambacciani26, e dal palazzo in marmo bianco e grigio di

via Pia 21 curato dallo Studio Associato Dolmen27, che per la semplicità delle linee

architettoniche e la scelta dei materiali impiegati si inserisce armonicamente nell’area

del centro storico in cui è collocato28.

Siamo ormai alle soglie del Duemila e l’impresa ha oltrepassato il mezzo secolo

di vita, durante il quale Marino Bagnasco ha dimostrato senza dubbio di essere un

imprenditore capace di raggiungere traguardi ambiziosi. Egli è in grado di attivare

le necessarie risorse materiali, fi nanziarie, umane e farle convergere verso l’obiettivo

prefi ssato, con pazienza, tenacia, spirito di sacrifi cio e molta voglia di fare; in questo

modo riesce a superare le diffi coltà che di volta in volta si presentano.

Per lui il lavoro è una forma di realizzazione e suoi progetti sono in un certo

senso un progetto di vita. Le sue capacità e il suo costante impegno hanno permesso

all’azienda di svilupparsi e consolidarsi: un percorso sostanzialmente parallelo in cui

l’impresa e l’imprenditore crescono e si raff orzano vicendevolmente.

Egli è “uomo di cantiere”: segue quotidianamente il procedere dell’attività

anche nel momento in cui le opere in corso sono numerose e dunque richiedono un

notevole impegno. Questo approccio, senza dubbio necessario nei primi anni di atti-

26 Si veda la scheda relativa.

27 All’epoca composto dagli architetti Nicolò Campora,Rodolfo Fallucca e dall’ingegner Livio Giraudo. Si veda alriguardo la scheda relativa.

28 M.L. Paggi, G. Col ombo, Vita e lavoro delle imprese, cit.,p. 155, 158-160.

Page 45: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

44 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

vità, quando molti aspetti concreti sono demandati alla fase esecutiva, ha comunque

caratterizzato tutta la sua vita lavorativa29.

Per scelta, inoltre, Marino tende a curare in proprio pure gli aspetti che po-

trebbero sembrare di secondaria importanza, non per scarsa fi ducia nei confronti dei

propri collaboratori, ma per la precisa volontà di imprimere il suo personale indirizzo

a tutte le fasi del lavoro.

Sin dagli esordi le sue realizzazioni sono caratterizzate dalla costante ricerca

di coniugare gli imprescindibili requisiti strutturali e urbanistici con i non meno

importanti aspetti estetici e funzionali dell’unità abitativa: la strategia è dunque

quella di puntare sull’edilizia residenziale di qualità, in modo da soddisfare le ri-

chieste e incontrare i gusti di una clientela esigente. Marino, però, non si limita ad

agire in conseguenza degli stimoli provenienti dal versante della domanda, ma arri-

va a condizionarla, imponendo, con successo, il proprio stile costruttivo. Uno stile

curato nei minimi dettagli e attento anche a rifuggire le forme anonime e piatte che

caratterizzano le realizzazioni compiute in quegli anni in talune aree della città. Una

scelta non facile, ma che indubbiamente si è rivelata vincente e ha consentito, da un

lato di raff orzare il buon nome dell’impresa e, dall’altro, di facilitare la collocazione

degli alloggi sul mercato30.

Sulla elevata qualità del prodotto ha sicuramente infl uito, e in termini non

secondari, anche l’apporto dei collaboratori tecnici, come il geometra Mario Pera che

lo ha affi ancato per quasi tutta la vita lavorativa, e quello delle maestranze edili. A

diff erenza di quanto accade in altri comparti industriali, nel settore delle costruzioni

l’abilità manuale dei lavoratori conserva più a lungo rilevante importanza, dato il

minore ruolo sostitutivo esercitato in questo senso dalla meccanizzazione e dal-

l’evoluzione tecnologica31. A questo riguardo Marino può contare su capocantieri di

29 Su questo cambiamento si vedano in termini generali le considerazioni di M. Ric chebon o, Savona primo Novecento: una città in trasformazione, in Ing. Sugliani & Tissoni, cit., pp. 125-136, in particolare p. 130.

30 Su questa peculiarità dell’agire imprenditoriale cfr. le considerazioni di G. Ber t a, L’ imprenditore. Un enigma tra economia e storia, Venezia, Marsilio, 2004, p. 56.

31 Cfr. G. Sapelli , L’ industria e lo sviluppo dell’ impresa, cit., pp. 27-34; A. Cast agnoli , E. Sc a r pellin i, Storia degli imprenditori italiani, cit., pp. 318-319. Con riferimento specifi co al caso savonese si veda anche F. Tomasinel l i, Le innovazioni di processo e di prodotto nell’edilizia savonese del ’900, in Cento anni di lavoro, cit., pp. 61-74.

Page 46: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 45

elevata professionalità, con una solida esperienza derivante dalla quotidiana attività

di cantiere, e validi operai specializzati. Ad essi presta costante attenzione e, pur nel

rispetto del suo ruolo di imprenditore, giunge a instaurare un insieme di relazioni

di stampo “familiare”.

La sua modestia lo ha portato in generale a rifi utare gli incarichi istituzionali,

che pure gli sono stati off erti a testimonianza del rilievo assunto in ambito savonese

dalla sua attività. Uniche eccezioni sono rappresentate dalla nomina, a più riprese,

a membro della Commissione edilizia del Comune di Savona e, dal 1990 in poi,

a Consigliere della fi liale provinciale della Banca d’Italia. Nel 1972 è entrato a far

parte del Rotary club cittadino e si dimostra in più occasioni sensibile e generoso nei

confronti di iniziative di promozione culturale e sociale32.

Al momento della sua improvvisa scomparsa, il 10 dicembre 2000, i fi gli Fede-

rica e Maurizio, già inseriti nell’azienda, ne hanno assunto la responsabilità e hanno

portato avanti l’impegno paterno sia nel settore edile che in quello ecologico.

Tra i progetti più recenti, oltre alle nuove realizzazioni a Savona, Finale e

Bergeggi, è da segnalare la palazzina di Vado Ligure in cui hanno sede gli uffi ci

della Geotea (la società cui fanno capo le attività del comparto ambientale), che

ha ricevuto nel 2006 un prestigioso riconoscimento: la “menzione d’onore attività 32 A. Bagnasco, “Il male della pietra”, cit., p. 38;” M.L. Pag gi,G. Col ombo, Vita e lavoro delle imprese, cit., p. 155.

Pagina precedente:Savona, località Legino, via Natarella 6 e 8, 2002/2005Edifi ci di civile abitazione. Prospetto.

A destra:Anni ’60. Marino Bagnasco in compagniadel geometra Mario Pera.

Page 47: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

46 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

produttive e per il pubblico” nell’ambito del più importante premio di architettura

italiana, la “Medaglia d’oro all’Architettura”33. Inoltre l’edifi cio è uno dei primissimi

in Italia, ad uso non residenziale, realizzato interamente con criteri di bioarchitettura

ed ecocompatibilità34.

Dunque, ancora una volta si tratta di una realizzazione di qualità, in sintonia

con la tradizione consolidatasi durante i cinquantatre anni sotto la guida di Marino

Bagnasco e che continua tutt’oggi. Attualmente, l’impresa, oltre a partecipare ad

alcune società immobiliari, sta sviluppando direttamente iniziative di costruzioni

con destinazione residenziali, industriali e commerciali, portando così avanti l’attività

iniziata ormai da sessant’anni.

33 Medaglia d’oro all’architettura italiana, a cura di F. Ira -c e , Milano, Electa, 2006, p. 116; G. Vac c a ro , Edifi cio ecocompatibile: premio di architettura alla sede Parfi ri di Vado, in “Il Secolo XIX”, 29 giugno 2006, p. 24.

34 Si veda la scheda relativa.

Sotto:Cengio, 1954. Marino Bagnasco in compagnia del Vescovo durante la costruzione della chiesa parrocchiale di San Giuseppe.

Pagina successiva:Cengio, 1954/1960. Chiesa di San Giuseppe.

Page 48: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 47

Page 49: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

48 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Page 50: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 49

Pagina precedente:Finale Ligure, località Varigotti, 1953/1954.Hotel Saraceno.

Sopra:Finale Ligure, località Varigotti, 1953/1954.Hotel Saraceno in un’ immagine del 1997.

Sotto:Cengio, via Marconi 3 e 5, 1954/1957.Edifi cio di civile abitazione e negozi.

Page 51: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

50 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Page 52: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 51

Pagina precedente:Finale Ligure, 1955/1956.Sopraelevazione dell’Hotel Moroni.

A destra:Savona, via Briganti 2 e 4, 1959/1961.Edifi cio di civile abitazione e negozi.

Sotto:Savona, via Privata Istria 2, 3, 4 e 6, 1958/1960.Edifi ci di civile abitazione.

Page 53: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

52 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Page 54: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 53

Pagina precedente:Savona, via Piave 1, 1963.Edifi cio di civile abitazione e negozi.

A destra:Savona, via Firenze 10, 1961/1963.Edifi cio di civile abitazione.

Page 55: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

54 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Savona, via Turati 1/A, B e C, 1961/1965.Edifi ci di civile abitazione e box.

Sotto:Savona, via Nizza 52/A e B, 1962/1963.Edifi cio di civile abitazione e negozi.

Page 56: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 55

Vado Ligure, via I Maggio, 1962/1964.Edifi cio di civile abitazione e negozi.

Page 57: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

56 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Finale Ligure, località Castelfranco, via Caviglia, 1963/1968.Edifi ci di civile abitazione.

Pagina successiva:Savona, località Villetta, via dei De Mari 7/A e B, 1963/1965.Edifi cio di civile abitazione.

Page 58: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 57

Page 59: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

58 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Sopra:Savona, via Mignone 44, 1963/1965.Edifi cio di civile abitazione.

Sotto:Savona, via Mignone 39, 41 e 43, 1965/1968.Edifi ci di civile abitazione.

Page 60: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 59

Sopra:Finale Ligure, località Castelfranco,via Caviglia 26, 1967/1968.Edifi cio di civile abitazione.

Sotto:Finale Ligure, località Castelfranco, via Caviglia, 1968.Park Hotel Castello.

Page 61: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

60 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

A destra e sotto:Savona, via San Michele 2, 4, 6, 8 e 10, 1967/1970.Edifi ci di civile abitazione e negozi.

Pagina successiva:Savona, via Crocetta 2, 4, 6, 7 e 8, 1964/1972.Edifi ci di civile abitazione.

Pagina 62 e 63:Savona, via La Rusca 20, 22, 24 e 26, 1970/1974.Edifi ci di civile abitazione.

Page 62: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 61

Page 63: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

62 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Page 64: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 63

Page 65: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

64 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Page 66: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 65

Page 67: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

66 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Pagine precedenti:Finale Ligure, via della Pineta, 1973/1978.Case di civile abitazione.

A destra:Cengio, via Veneto 36, 1975/1981.Casa di civile abitazione.

Sotto:Cengio, via Veneto 38, 1975/1981.Casa di civile abitazione.

Pagina successiva:Finale Ligure, località San Bernardino,via Da Verrazzano, 1979/1983.Case di civile abitazione.

Page 68: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 67

Page 69: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

68 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Sopra:Varazze, via Cavetto 1, 1981/1983.Casa di civile abitazione.

Sotto:Varazze, via Salice 13 e 15, 1979/1982.Case di civile abitazione.

Pagina successiva, sopra:Varazze, via Delfi no 11, 1982/1984.Case di civile abitazione.

Pagina successiva, sotto:Varazze, località Piani d’Invrea,via Pini d’Aleppo 61, 1983/1986.Casa di civile abitazione.

Page 70: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 69

Page 71: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

70 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Spotorno, via Cavour 99, 1983.Ristrutturazione di casa di civile abitazione.

Pagina successiva:Savona, località Conca Verde, via alla Strà, 1992/1998.Case di civile abitazione.

Page 72: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 71

Page 73: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

72 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Page 74: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 73

Page 75: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

74 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Pagina 72:Savona, corso Italia 27, 1987.Ristrutturazione di palazzina adibita ad uffi cidel Gruppo Bagnasco.

Pagina 73:Finale Ligure, vico Marassi, 1982/1986.Ristrutturazione edifi cio di civile abitazione, realizzata dalla società Rivamare srl.

A destra e sotto:Finale Ligure, via Forti di Legnino, 1996/2001.Case di civile abitazione.

Pagina successiva:Vado Ligure, via Verdi 5, 1998/1999.Ristrutturazione di edifi cio adibito ad uffi ci.

Page 76: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 75

Page 77: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

76 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Finale Ligure, località Varigotti,via degli Ulivi 49 e 51, 2001/2003.Ristrutturazione edifi cio di civile abitazione.

Sotto:Savona, località Legino, via Natarella 6 e 8, 2002/2005Edifi ci di civile abitazione realizzati dalla società Liali srl.

Pagina successiva, sopra:Bergeggi, via Pian dei Rossi 25, 2002/2005Case di civile abitazione.

Pagina successiva, sotto:Savona, località Legino, via Pietragrossa 1/A e 1/B, 2004/2007Edifi ci di civile abitazione realizzati dalla società Liali srl.

Page 78: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 77

Page 79: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di
Page 80: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Torre San Michele | Savona | 1994-1999

Page 81: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

80 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Page 82: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 81

L’intervento ha operato sulla rete di viabilità veicolare e pedonale della zona,

in particolare con la rettifi ca della sede stradale di via Servettaz e del piazzale Pionieri

dell’industria e la costituzione della rete secondaria di penetrazione con il raccordo

tra via Servettaz e via Scarpa: l’allaccio del parco sud di via S. Michele, il raccordo

sotterraneo (dove sono i parcheggi) tra sud e nord, le piccole aste di raccordo con

il corso Vittorio Veneto ed il mare a tutto il tessuto connettivo con le residenze

dell’intorno.

Urbanisticamente il fatto saliente e signifi cante è costituito dalla composizione

dell’area nel contesto geografi co urbano: si è creata infatti l’opportunità di connet-

tere tre fondamentali assi di scorrimento levante/ponente con una struttura edilizia

orientata nord/sud che ospita funzioni urbane integrative di un contesto sfi brato,

architettonicamente senza ruolo. Da qui la necessità di adoperare un linguaggio

progettuale incisivo in parte volutamente anomalo. E da qui il superamento di vin-

coli del regolamento vigente, nella consapevolezza che non vengono meno le difese

della igienicità e privaticità delle residenze esistenti all’intorno. Le maggiori altezze

si accompagnano al forte dilatarsi degli spazi all’intorno che hanno così modo di

organizzarsi a spazi “aperti” veramente vivibili.

Page 83: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

82 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

L’incontro della via Servettaz con l’asse nord/sud dell’insediamento, ha assunto la

forma di piazza emiciclica, pedonalizzata, che è diventata il fulcro del complesso: a sud

si penetra in una galleria coperta con una struttura trasparente formata da due edifi ci

lamellari posti in modo parallelo e saldati, verso mare, dalla “torre” abitativa elevantesi

per 14 piani con un terminale a cuspide. Il corpo della torre (il “torracchio” nome che le

sue caratteristiche dimensionali evocano) è quell’emergenza polarizzante che dovrà forte-

mente contribuire alla formazione della futura “memoria visiva” del nuovo fatto urbano:

cioè il “centro città” si allarga verso ponente (tendenza esplicita di Savona). Tra il “tor-

racchio” ed il bastione ferroviario si colloca il parco attrezzato con una struttura “aperta”

per i giuochi, le manifestazioni artistiche, etc. Si è lambito così il bastione ferroviario, che

ha agganciato il nuovo complesso al corso Vittorio Veneto e quindi al mare.

arch. Piero Gambacciani

Page 84: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di
Page 85: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di
Page 86: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Palazzo di piazza Della Rovere | Savona | 1996

Page 87: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di
Page 88: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 87

Nonostante lunghe discussioni sulla città e sull’architettura del ieri e dell’oggi,

idee su progetti condivise o spesso contrapposte, programmi sul futuro savonese, solo

una volta ho in eff etti con l’amico Marino aff rontato un progetto completo dalle

fondamenta al tetto, dal primo mattone all’ultimo rubinetto, al tocco dell’artista,

alla fi nitura funzionale.

Ma ciò non fu un caso, è stato il momento in cui decisi il passaggio del mio

lungo impegno rivolto alla pianifi cazione urbana e ai concorsi, che mi ha coinvolto

in Liguria e nel nord ovest piemontese, alla progettazione edilizia. Sulla mia decisione

di mettere in pratica la teoria del disegno urbano e aff rontare il mattone, la compo-

sizione architettonica, molto ha infl uito il coraggio di Marino che mi convinse con

piglio autoritario e fermo ad aff rontare le problematiche di un angolo di città antica,

dove molti, forse troppi, e con mire speculatrici non consone al delicato sito, aveva-

no fallito e dove più volte, studente prima, laureato dopo, avevo anch’io tentato di

coniugare recupero con esigenze del committente. Il coraggio di Marino di riuscire

dove molti avevano fallito mi spronò, e fi nalmente il nostro dialogare su temi grandi

si concretizzò in un piccolo punto urbano. Vi fu tra noi subito completa intesa sia

nel metodo di approccio con gli organi preposti all’approvazione del progetto, e su

questo Marino era inarrivabile, sia sulla libertà progettuale di ricomposizione di un

pezzo di vecchia città su cui mi diede piena fi ducia.

Page 89: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

88 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Il tema non era facile, lo scenario già modifi cato con il piano di ricostruzione,

per altro redatto ed eseguito in parte da mio padre Ing. Marcello, metteva a vista il

prestigioso Palazzo Della Rovere, palazzo di via diventato nel Piano fondale di una

nuova piazza. Nel mio primo vero impatto con la città, la paura di sbagliare era forte:

i grafi ci cartacei sono modifi cabili, cestinabili, rielaborabili, ma nel loro fossilizzarsi

in qualcosa di immutabile, giudicabile da tutti, patrimonio della gente, costituisce

per il progettista l’ansia principale; un segno sbagliato, un particolare fuori posto

basta per cancellare tutto l’impegno profuso.

Ma è stato anche il primo concreto impatto con Marino che mi ha fortemente

aiutato e spinto a seguire un’idea da subito fra noi condivisa. Determinato, compe-

tente esecutore, innamorato del mattone, più che imprenditore, sempre presente nel

discutere ogni dettaglio e la sua idea, subito celata e poi rivelata, di creare nel cuore

della città antica il “tesoretto di famiglia” mi ha ancor più stimolato a dare il mas-

simo di me stesso: lì dove la guerra aveva messo fi ne al mirabile disegno urbano del

succedersi per vie parallele verso il porto, con canali visuali che lo facevano intuire

e lentamente scoprire fi no ad aprirsi sulla calata sferragliata dal passaggio dei tram,

la ricostruzione ha lasciato il passo ad un disegno neottocentesco superato e brutta

copia del mirabile centro savonese tutt’uno con la città medioevale. Restava unica

testimonianza, non conclusa, ma fondamentale e storica per la città, l’isolato di via

Orefi ci, la residenza dei Papi, la cui testata diruta ha per anni ricordato, testimoniato

i tristi momenti degli anni 40.

La sfi da per la ricostruzione di un piccolo angolo medioevale fondamentale

per la presenza sulla via Pia di importanti e pregevoli palazzi, fu lo stimolo con cui

Marino aff rontò il problema; tema diffi cile il comporre insieme fronti da ricostruire

senza contrapporsi al disegno antico, e fronte da inventare di una piazza che non

c’era. Anche in questo caso l’incontro con Marino risulta decisivo, ad ognuno il suo

ruolo, io progettista, lui esecutore; ne scaturì un involucro pregevole, considerata la

mia opera prima.

Anche qui ebbi a rapportarmi con l’esecutore e non con l’imprenditore dove

la qualità del progetto veniva prima del valore dello stesso. Fu questo il mio primo

vero impatto con la realtà: dalla pianifi cazione, che tanto mi aveva impegnato, al-

l’attuazione di un delicato angolo della città. Il momento giusto con l’imprenditore

giusto che nei suoi silenzi mi ha insegnato come rapportarsi con gli operai, i tecnici, i

fornitori, i trucchi del mestiere, i suoi collaboratori, a litigare con loro e con tutti pur

Page 90: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 89

di ottenere il meglio a comprendere i tuoi errori, dove è il giusto e dove è il banale.

Un grazie a Marino che mi rimane nel cuore e che mi è mancato molto in un

momento di trasformazione del mio processo professionale. Da lui Federica ha molto

appreso, la sua presenza in cantiere era un momento importante, critico anche, ma

costruttivo; a lei come a me Marino diede molto.

Ora lui non c’è più ed io continuo con il mio rapportarmi con i problemi di

una città in fermento da solo, anche se spesso mi sento tirare per la giacca.

Nico Campora

Page 91: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

90 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Il palazzo sorge sulle demolizioni belliche dell’ultimo confl itto mondiale.

Come si evince dalla nutrita documentazione fotografi ca dello stato preesistente alla

realizzazione eretta, la distruzione dei bombardamenti aveva profondamente lacerato

il tessuto medioevale savonese; il maggior accanimento bellico aveva precisamente

colpito la cortina delle case a schiera compresa tra le vie Pia ed Orefi ci proprio in

corrispondenza del prospetto di palazzo della Rovere sulla stessa via Pia.

Palazzo, opera rinascimentale del San Gallo, scampato miracolosamente alla

generalizzata distruzione della cortina residenziale in immediata adiacenza, ma lascia-

to con il fronte principale “piatto” sulla piazza (della Rovere) non prevista né preve-

dibile invalidando parzialmente il prezioso studio del San Gallo che aveva progettato

lo stesso, con le sue simmetrie e le sue partizioni, perché potesse essere goduto di

scorcio percorrendo la stretta via Pia: non di fronte come oggi, ove lo stesso prospetto

costituisce la quinta principale della piazzetta.

Il fronte residenziale distrutto veniva parzialmente ricomposto con la rea-

lizzazione negli anni quaranta di un alto palazzo residenziale in angolo alla piazza

Page 92: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 91

tragicamente aperta, lasciando la porzione verso piazza del Brandale desolatamente

diruta fi no all’inizio della realizzazione ad opera di Marino Bagnasco.

L’operazione di ricostruzione è passata per un lungo e diffi coltoso passaggio di

ricostruzione catastale delle proprietà interessate alla demolizione bellica: quindi alla

loro acquisizione con un lavoro di ricerca e di accorpamento graduale estenuante.

Una volta ricostruita ed acquisita la totalità dei mappali interessati si è proce-

duti alla vera e propria progettazione del “possibile” manufatto.

L’area assomma in se stessa la maggioranza delle peculiarità dell’edilizia di

base medioevale savonese: caratterizzata da pochi “forti” elementi che ne delineano

il chiaro contenuto di appartenenza. In più, il nuovo elemento sul tavolo di progetto

risultava essere il risvolto architettonico sulla oramai divenuta piazza Della Rovere,

in stretta connessione sia con il fronte principale di Palazzo della Rovere sia con il

risvolto del palazzo costruito sui ruderi verso la via Quarda. Individuati i presupposti

al contorno, il progetto ha cercato di risolvere le tre diverse problematiche costituite

dagli ambiti in cui i tre nuovi prospetti avrebbero dovuto partecipare: quello sulla

Page 93: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

92 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

via Pia, caratterizzato dalla grande omogeneità della scansione architettonica verti-

cale delle preesistenze che sulla stessa dichiaravano il prospetto principale; quello

sulla piazza della Rovere, necessariamente in rapporto con l’emergenza del Palazzo,

del nuovo spazio e del prospetto caratterizzato del nuovo palazzo realizzato; quello

sulla sottostante via Orefi ci, ovviamente meno importante, ma che il distacco delle

costruzioni post belliche sulla via Gramsci aveva scalarmente impreziosito.

Sulla via Pia e sulla via Orefi ci (che per dimensioni e destinazioni è oggi con-

siderabile di pari peso all’originario principale percorso della via Pia che collegava il

Priamar al Monticello) si è voluto reinterpretare e riproporre la scansione verticale

della cellula di base dell’originaria schiera: questo con rigorosi allineamenti delle

bucature, con sottolineata verticalità delle reciproche cesure (anche con l’uso non

banale dei pluviali), con la marcata evidenziazione dello spessore della cortina muraria

di perimetro (forti strombature verticali delle bucature) e con semplici coronamenti

in sommità. Sulla piazza Della Rovere il risultato ha dovuto considerare e risolvere

elementi nuovi, per approdare ad una mediazione che prendesse in giusta considera-

zione il necessario rapporto con gli spazi (non medievali, della piazza), con il fronte

del palazzo Santa Chiara, e con i nuovi ed egualmente importanti punti di vista dalla

Vecchia Darsena, dalla via Gramsci.

Allora, su piazza, il risvolto della voluta scansione medievale sulle vie Pia ed

Orefi ci salta di scala lasciando comune ai tre fronti il solo coronamento di attico, e

dialogando con il contesto “atipico” con una unica campitura centrale leggermente

sottomessa al fi lo perimetrale: questa, per simmetria e leggerezza (ampie ed uguali

bucature), attribuisce alla propria semplicità lo strumento di dialogo e quindi distin-

tivo del fronte su piazza.

I materiali di rivestimento (il grigio bardiglio ed il bianco C di Carrara) in-

tervengono nella complessiva composizione non come sottolineatura ma come parte

integrante dei concetti progettuali espressi: gioco di sfumature e di ombre, a ribadire

l’elegante sobrietà di una costruzione pensata per Savona.

arch. Rodolfo Fallucca

Page 94: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di
Page 95: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di
Page 96: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Palazzina Parfi ri, Low Emission Building | Vado Ligure | 2005

Page 97: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

96 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Page 98: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 97

Un Concorso privato per costruire un edifi cio per uffi ci.

Un’Azienda di cui sentivamo parlare da sempre. Due amici per i quali provare a

lavorare, due amici che sarebbero diventati ancora più amici, con il tempo, i progetti.

Il costruire.

Ricordiamo la passione per l’architettura che incontrammo parlando del Con-

corso, dei loro bisogni e dei loro desideri.

Quando, in studio, iniziammo a pensare al progetto, due parole tornavano

sempre nelle nostre discussioni: semplicità e bellezza. Due parole che non sempre si

riescono a rendere compatibili, soprattutto in una fase dell’architettura così diffi cile,

confusa, prevaricante dal punto di vista formale, “modaiola”.

Page 99: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

98 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Quando Maurizio ci telefonò per comunicarci che avevamo vinto il Concorso

per i loro uffi ci, con Rudy Ricciotti stavamo camminando lungo il Tevere per la seconda

fase del Concorso Internazionale del Ponte dei Congressi a Roma. Allora, alla soddi-

sfazione, si aggiunse la consapevolezza che era avvenuto l’incontro dei nostri modi di

pensare e di quelli di un Committente, e che tutto questo poteva diventare una grande

occasione di crescita comune.

Il progetto è nato da quel Concorso e dalle successive numerose discussioni

comuni, con Maurizio e Federica. Ha trovato, nella determinazione etica nei confronti

del rispetto del territorio e delle sue risorse un elemento determinante e caratterizzante.

È migliorato parlando con loro, provando ad immaginare il loro modo di usare gli spazi

degli uffi ci, e capendo quanto desiderassero che l’edifi cio fosse bello, ma non monumen-

tale; quanto cercassero una misura, una certa “esattezza” espressiva, che rappresentasse

l’orgoglio di una azienda familiare, del lavoro di un padre amato e ammirato. Un lavoro

che loro avrebbero continuato con la stessa serietà e passione.

Page 100: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 99

Esattezza. Chiedere esattezza all’architettura può signifi care chiederle di fare un

passo indietro. Oppure può voler dire trovare la chiave di interpretazione, la modalità

espressiva che rappresenti, che “signifi chi”. Una leggera deformazione. Uno slittamento

di pochi centimetri delle parti vetrate, piccoli sbalzi con i colori del Movimento Mo-

derno, quasi un tentativo di riscatto delle nostre periferie. Un gesto semplice, quasi

invisibile da lontano, ma che si scopre avvicinandosi all’edifi cio, sia a piedi che in auto.

Così come il grigio, nelle sue gradazioni, trova signifi cato in quei colori. Insieme alla

razionalità degli spazi del lavoro, alla loro funzionalità.

L’edifi cio è stato realizzato, su forte richiesta del Committente, seguendo prin-

cipi di bioarchitettura ed ecocompatibilità, sia “passiva” che “attiva”, intendendo per

ecocompatibilità passiva, quella legata alle scelte di materiali e di tecniche costruttive,

quella attiva, legata alle scelte architettoniche e distributive capaci di determinare com-

portamenti virtuosi dal punto di vista bioclimatico, oltre ovviamente la presenza di

Page 101: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

100 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

tecnologie di recupero e di sfruttamento delle energie naturali. Prima di tutto l’edifi cio

è costruito senza l’utilizzo di materiali di rivestimento di cava, ma solo con materiali

di recupero di queste lavorazioni. Tutti i prodotti industriali utilizzati sono certifi cati

come del tutto privi di emissioni.

Dal punto di vista attivo, l’edifi cio ha un sistema di areazione che utilizza l’in-

tercapedine e un canale verticale nel corpo dei bagni e delle scale, che permette un

equilibrio termico complessivo durante tutte le stagioni. Questa scelta ha permesso

di ridimensionare la previsione di riscaldamento e raff reddamento. Un altro ottimo

risparmio è stata ottenuto realizzando il tetto giardino fi nito a prato. Sullo stesso tetto

sono stati installati pannelli fotovoltaici che contribuiscono al consumo dell’edifi cio ed

un aerogeneratore che produce energia per illuminare la parte esterna all’edifi cio. Gli

impianti di riscaldamento e raff rescamento sono elettrici ed utilizzano solo energia da

fonti rinnovabili prodotta dalle aziende del gruppo. È stato inoltre previsto un sistema

automatico di riequilibrio del condizionamento nel caso di apertura delle fi nestre.

L’arretramento dei volumi vetrati esposti a sud, permette ovviamente una migliore pro-

tezione alla luce e al calore diretto, che rende l’edifi cio prestazionale dal punto di vista

dei consumi più di un normale edifi co per uffi ci con ampie pareti vetrate. Tutto l’im-

pianto di illuminazione è stato realizzato seguendo criteri di domotica ed utilizzando

corpi illuminanti a basso consumo. È stato previsto un sistema di recupero delle acque

Page 102: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 101

bianche in vasca di accumulo, per gli scarichi dei wc e per l’irrigazione dei giardini. Le

acque di scarico vengono pretrattate in un impianto di fi todepurazione.

Dal punto di vista distributivo e funzionale, l’edifi cio è costituito di tre piani

per uffi ci, più un piano seminterrato adibito a garage. La semplicità distributiva dei tre

piani è evidente nel sistema dei collegamenti verticali e dei servizi, tutti concentrati in

un unico blocco disposto quasi baricentrico nella parte posteriore dell’edifi cio. Il leggero

disassamento di questo blocco rispetto alla pianta rettangolare, è dettato dalla volontà

di sbilanciare, al piano terra, la zona di servizio, bar e mensa, verso il giardino esterno,

non allontanando troppo questo sistema dall’accesso principale. Si è trattato anche di

un piccolo stratagemma per sdrammatizzare, attraverso un lieve e quasi impercettibile

disorientamento dell’utente, la rigidità e la simmetria del sistema a manica semplice

degli uffi ci. Così come risulta un poco straniante scoprire che, all’interno degli uffi ci,

grazie agli sfalsamenti dei corpi vetrati, ogni spazio ha un rapporto con le aperture verso

l’esterno diff erente: o è il paesaggio ad entrare con la sua orizzontalità e vista dall’alto

nello spazio interno o viceversa ed in diff erenti gradazioni, lo spazio dell’uffi cio ad essere

proiettato verso l’esterno stesso. Così, il rapporto tra semplicità funzionale e leggere

deformazioni a forte carica espressiva è la cifra di esattezza che abbiamo cercato in questi

anni di lavoro, e che speriamo di avere trovato. Questi aspetti sono risultati ancora più

chiari ed evidenti, dopo il lavoro fotografi co, che vedete in queste pagine.

Page 103: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

102 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

È stato straordinario scoprire che Sancho Silva, l’artista portoghese che Maurizio

e Federica hanno voluto per un’installazione presso gli uffi ci, su consiglio di Francesca

Pennone, ha realizzato un’opera che ha come tema la percezione del territorio, una

“macchina per la visione” del contesto. Proprio uno degli argomenti centrali della

nostra progettazione.

Durante le fasi di progetto sono stati fondamentali i consigli e la competenza di

Mauro Pera, così come è stato indispensabile confrontarsi giornalmente in cantiere con

l’intelligenza, l’esperienza e la disponibilità di Claudio Ronzano. Con loro, ci sentiamo

di poterlo dire, è nata un’amicizia che va oltre gli aspetti professionali.

C’è chi non ha potuto condividere con Maurizio e Federica, la costruzione di

questo edifi cio, la conclusione dei lavori.

Tutti sappiamo, silenziosamente, che questa bellissima esperienza professionale

e di amicizia ha questo rimpianto.

Gianluca Peluff o, Alfonso Femia - 5+1AA

Page 104: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 103

Page 105: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di
Page 106: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Ricordi

Page 107: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

106 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Caro Marino,

ci conoscemmo tanti anni or sono quando tu rivolgesti la tua attività imprendi-

toriale a Savona: venivi dalla Valbormida, valle a me cara, vicina a Cortemilia, mio

paese d’elezione.

Conoscendo la mia esperienza nel campo dell’urbanistica, ti rivolgesti a me per

avere consigli in quel settore e di qui iniziò la nostra amicizia che, attraverso gli anni,

diventò sempre più sincera ed aff ettuosa.

Ebbi modo di conoscerti come imprenditore ed ogni volta mi colpiva il modo

manageriale con cui dirigevi le tue attività ed iniziative: avevi un’attenzione anche ai

minimi dettagli, una forza di volontà eccezionale, una capacità di lavoro intensa ed

inarrestabile, uno spontaneo e semplice modo di rapportarti con il prossimo.

La tua giornata lavorativa fi niva solo quando la sera incontravi i tuoi collabora-

tori di cantiere: era un’ulteriore fatica a cui ti sottoponevi, prolungando fi no a tarda ora

il tuo impegno.

Altri parleranno di Te e delle tue importanti realizzazioni edilizie.

Io voglio invece ricordarti come splendido compagno di caccia durante le nostre

battute sulle colline della Valbormida, con i nostri cani da ferma in cerca di pernici e di

lepri.

Si instaurava fra noi un rapporto più semplice e vero: tu svolgevi la tua battuta

con il solito impegno, con la stessa serietà che mettevi in ogni tua iniziativa e poi amavi

distribuire a tutti il frutto delle tue fatiche venatorie. Ne seguivano pranzi, incontri che

erano, nella tua generosità, allargati a tutti gli amici: la festa di S.Anna era un rito

irrinunciabile al quale dedicavi tutta la tua attenzione e il tuo aff etto, in onore di tua

moglie e dei tuoi meravigliosi fi gli.

Dalla folla dei ricordi emerge la tua personalità forte, schietta, intelligente.

Quale perdita irreparabile fu la tua scomparsa, Marino, per la tua famiglia, per

gli amici, per la nostra città.

Ti abbraccio aff ettuosamente,

tuo Piero Ivaldi.

Page 108: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 107

Tra i momenti davvero importanti nella vita, l’ incontro con un amico sincero è

uno dei regali più preziosi.

Nei ricordi, che porto dentro di me, della cara persona che era Marino, vi è un

episodio accaduto a Cervinia in un giorno del mese di febbraio del lontano 1974.

Dopo aver sciato con il comune amico Dino Barbero e fatti reciproci complimenti

per la tecnica ancora valida, scoprimmo che tra di noi vi erano 10 anni di diff erenza

essendo nati nel 1917, 1927 e 1937. Per tale circostanza Marino volle off rire una botti-

glia di Champagne e durante la cena vedendo che Dino univa dell’acqua minerale al suo

bicchiere di champagne ribattezzandolo una “buona bibita” osservò, suscitando la nostra

allegria, che da buon ligure cercava di fare bastare la bottiglia anche per il giorno dopo.

Da quel momento ammirai in Marino, oltre alle sue qualità umane e professionali, la

non comune vena ironica.

Corrado Levanti

Sarà perché le occasioni in cui ci si incontrava erano quasi sempre liete o comun-

que serene, ma quando ripenso a quei giorni lo rivedo sempre con un ampio sorriso

stampato in un volto cordiale, venirmi incontro con la mano tesa.

Eppure con il suo savoir faire che le regole del bon ton impongono, riusciva sempre

a dirti, con limpida sincerità, tutto il grande piacere che provava a vederti. Ed era

vero.

Ci sono persone che andrebbero tenute in una considerazione speciale, perché sono

tra le poche che ti “allargano il cuore”.

Gianni Venturino

Page 109: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

108 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

Ad attendermi, quel pomeriggio, alla stazione di Genova c’era Maurizio e la

nostra corsa verso Savona fu veloce e piena di allegria.

L’evento, per questo mio viaggio da Roma “ fuori stagione”, non consentiva d’altra

parte ritardi: Marino, per festeggiare i suoi “magnifi ci” 70 anni, aveva voluto vicino,

accanto, intorno gli amici di sempre, per condividere con lui e la sua splendida famiglia

l’ intensa gioia di quel momento. Il ricordo di quella serata, per l’autenticità di aff etto e

di ammirazione che si esprimeva a Marino (e non solo verso Marino) e per l’allegria che

regnava, mi è rimasto intatto nel tempo. Ora Marino torna a noi, con l’allegria di quella

sera, per una nuova grande ricorrenza: i 60 anni della sua “creatura”.

La pubblicazione di questo libro rende, certamente, un doveroso omaggio alle sue

straordinarie capacità ed intuizioni di imprenditore illuminato. Altri, con maggior titolo

e competenza, sapranno defi nire la complessità, la vastità e la qualità dell’opera sua. Io

mi riservo il privilegio di parlar di lui estraendo dal prezioso scrigno della memoria

emozioni, parole, silenzi, sorrisi, che sono il tessuto vivo di ogni autentica amicizia.

Si rinnovava mirabilmente ad ogni nostro incontro l’esperienza di una profonda

consonanza e di un reciproco arricchimento. Apprezzavo sempre la sua serenità, la libertà

con cui mi osservava ed esprimeva bene e con verità quel che gli altri pensavano, qualun-

que cosa credessero, qualunque cosa volessero dire o tacere o far sapere, o assai più rara-

mente contraddire. Conversavamo del vivere e del suo diffi cile mestiere e scoprivo nella

sua parola una costante tensione verso l’alto. Viveva Marino senza nulla trascurare,

lavorava con incontenibile entusiasmo, mai pago dei traguardi raggiunti, all’edifi cazione

(mai così propria fu la parola!) di un’opera dalle dimensioni oniriche.

Gli chiesi un giorno: “Quale spazio occupano i sogni?”. E la sua risposta fu illu-

minante: “Tutto quello che gli si dà”. Ed aggiunse: “La vita o è un’audace avventura o

non è aff atto vita”. Forse per questo, Marino sembrava muoversi sempre alla ricerca di

mondi dove il mutamento non fosse rovina e dove tempo, uomini e fatti fossero ancora

in rapporto tra loro.

Nella sua intensissima giornata egli sapeva trovare il tempo per fermarsi, guar-

dare, ascoltare: accogliere, cioè, in modo esemplare quello che il poeta Whitman ha

defi nito “ il profondo insegnamento della ricezione”. D’altra parte, solo un modo nuovo

di osservare può indurre la scoperta di cose nuove ed è sicuro mezzo perché l’occhio esterno

apra l’occhio interno. Mi ripeteva spesso: “Non c’ è modo migliore di testare un’ idea che

portarla fuori e vedere se vola”. Era il suo credo. E così ha regalato a molti di noi, come

Chagall ai suoi anonimi eroi, l’ebbrezza del volo.

Page 110: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco. 109

Ogni nostro incontro mi lasciava, raff orzato e sempre nuovo senza alcun’ombra

d’ incertezza e di fatica, il suo costante amore il suo autentico amore, del tutto. Sembrava

suggerirmi ogni volta: “Coraggio, non trascurarlo mai quest’amore, cercalo sempre. Osser-

valo con la necessaria ed adeguata libertà. Fai il possibile per viverlo come e quanto io

l’ ho vissuto. La sua consistenza non può che sempre e meglio rivelarsi. Non può fare altro

che rimanere”.

Ad opera compiuta, possiamo dire che nella sua scelta professionale vi è il segno di

una vocazione, come nei nomi scopriamo sovente lo stigma di un destino.

Ricordando Marino, non riesco mai a bandire l’emozione della nostalgia e del

rimpianto, ma mi conforta il costante pensiero della sua grande lezione umana e profes-

sionale: operare sempre nel bene, senza mai perdere, per dirla con Dante, “ la speranza

dell’altezza”.

Andrea Corvo

Page 111: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di

110 Sessant’anni di edilizia: l’Impresa Marino Bagnasco.

....no,

l’aff ettuoso marito e padre,

il nonno speciale che sarebbe stato,

il geniale infaticabile lavoratore,

il sereno affi dabile amico...

no, non sapeva...

ma noi sappiamo che avrebbe avuto ancora tanto da dare!

Giuse e Federico

Lo diciamo con fi erezza

nel ricordare la tua onestà, la generosità, l’amore per la famiglia,

il senso dell’amicizia.

Lo diciamo con orgoglio

quando ricordiamo ciò che hai saputo costruire,

in anni di lavoro intenso ed appassionato.

Lo diciamo con dolcezza

ritrovandoti negli occhi di Federica e Maurizio e nelle parole di Anna.

Lo diciamo con gioia

nel ricordo di risate felici nelle ore passate insieme.

Siamo tuoi amici

e non lo dimenticheremo mai.

Nanda, Carlo e gli amici

Page 112: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di
Page 113: SESSANT’ANNI DI EDILIZIA: L’IMPRESA MARINO BAGNASCO · stito col tocco della spada sull’omero, perché questo crisma della nobiltà d’animo e di stile ... della Facoltà di