SERVIZIO La valle dei sapori merita un brindisi · brindisi la Valle dei sapori. Vini-taly si...

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n Sorride - ed è un largo sorriso di soddisfazione - e si dedica un brindisi la Valle dei sapori. Vini- taly si è chiuso con 128 mila visi- tatori da 143 nazioni. Dal Con- sorzio di tutela dei vini della Val- tellina non ci sono dubbi: anche l’attenzione raccolta nello stand con 21 cantine è stata ecceziona- le. Nel padiglione Lombardia preso d’assalto gli spazi più get- tonati sono stati quelli di Fran- ciacorta e Valtellina. E dopo un passato complesso, fatto di debiti e riduzione dei po- sti di lavoro, buone notizie anche sul fronte bresaola Rigamonti: l’azienda del gruppo Jbs ha rico- minciato a fare segnare perfor- mance positive. L’azienda è cre- sciuta in termini di ricavi di 12 milioni di euro, arrivando a oltre 110 di fatturato netto, pari a +13%. L’amministratore delega- to, Claudio Palladi, ora punta ad ampliare l’export, ora di poco su- periore all’11%. Intanto la proposta rilanciata da Alberto Marsetti nel corso di Vi- nitaly a Verona di portare i pro- dotti valtellinesi a Milano in una struttura appositamente realiz- zata e dedicata suscita più di un commento positivo. «Forse ora sono maturati i tempi per riparlarne - afferma il presi- dente della Camera di commer- cio Emanuele Bertolini - Credo che tocchi al mondo dei consorzi dell’agroalimentare, dei vini e del turismo, perché questi mon- di vanno venduti insieme». Servizi alle pagine 23-24 SONDRIO ALBOSAGGIA AL VOTO GROSIO CHIAVENNA SPETTACOLI PALESTRA DI ROCCIA IL TAGLIO DEL NASTRO SERVIZIO a pagina 7 SI RICANDIDA ANCHE IL SINDACO USCENTE SERVIZIO a pagina 11 IL MACELLO È A RISCHIO «AVANTI I GIOVANI» SERVIZIO a pagina 17 SACCHI CON IL CODICE RIFIUTI, VIA AI CONTROLLI SERVIZIO a pagina 18 ENRICO LO VERSO PORTA PIRANDELLO AL SOCIALE SERVIZIO a pagina 30 A METÀ MAGGIO IL VIA AI LAVORI Via Nani, sottopasso più vicino n Nella seconda metà di maggio si comincia con lo spostamento da parte di Secam del collettore fogna- rio. Sistemata la questione dei sottoservizi, via con la realizzazione vera e propria del sottopassaggio. Servizio a pagina 7 TIRANO Ora si investe È l’“effetto tangenziale” n «È bastata solo la no- tizia che, presto, sarà costruita la tangenziale a sbloccare una serie di investimenti immobilia- ri - afferma il sindaco di Tirano Franco Spada -. Sono stati presentati due grossi progetti di recupero di stabili fer- mi da trent’anni. Ciò è indubbiamente dovuto alla maggiore appetibi- lità che la città avrà,una volta che ci sarà la tanto attesa “bretella”». Servizio a pagina 15 SIGLATO L’ACCORDO Creval chiude 50 filiali Esodo per 170 n Il Creval ha siglato l’accordo con le orga- nizzazioni sindacali per la gestione degli esube- ri. Previsti un piano di esodo anticipato desti- nato ad almeno 170 di- pendenti (a fronte di una dichiarazione ini- ziale di almeno 400 ec- cedenze) e la chiusura di ulteriori 50 filiali (il totale si posizionerà co- sì a 361), con decorren- za 27 maggio 2018 e la trasformazione di quat- tro sportelli in filiali della linea Bancaperta. Servizio a pagina 23 n Giorni non facili per la Valle Spluga. Campodolcino e Ma- desimo, ma anche le frazioni di Gallivaggio, Cimaganda, Liro- ne e Vho di San Giacomo Filip- po resteranno parzialmente isolate ancora per un mese. Questa la decisione arrivata nei giorni scorsi. Tutta colpa del movimento franoso che in- combe sopra l’abitato di Galli- vaggio, con una caduta massi che ha portato all’evacuazione del ristorante presente sulla Statale 36 e del Santuario. Anche ad Ardenno e Caspano non mancano le preoccupazio- ni per le frane cadute o incom- benti. Servizi a pagina 2 e 3 RIFORMASANITARIA La geografia degli ospedali «va rivista» n A distanza di due anni sono in molti a sostenere che la ri- forma regionale della sanità non ha affatto centrato l’obiet- tivo di una migliore razionaliz- zazione dei servizi offerti. Ri- forma che ha accorpato il Cen- tro e Alto Lario nell’Ats di Mon- tagna con base operativa a Sondrio e, ancora, ha trasferi- to l’ospedale di Menaggio sot- to le insegne dell’Asst della Valtellina e Alto Lario. Nume- rose le lamentele e l’assessore regionale Gallera lascia inten- dere che le cose potrebbero cambiare. Intanto fa discutere lo stop alle colecistectomie a Chiavenna: non ci sono i nu- meri, per operarsi bisogna an- dare a Sondrio o a Sondalo. Servizi a pagina 5 La valle dei sapori merita un brindisi Presi d’assalto gli spazi delle ventuno cantine locali presenti al Vinitaly di Verona E vola la bresaola: in un anno +13% per la Rigamonti. Che guarda a nuovi mercati CALCIO Sondrio corona il sogno: è serie D n Grazie al pareggio per 1-1 contro il NibionnOggiono, il Sondrio ha ottenuto la promozione in serie D con due giornate di anticipo sulla conclusione del campionato di Eccellenza. Domani alla Castellina arriva il Brugherio, mentre il Grupp Sasèla prepara la grande festa a suggellare una stagione a dir poco esaltante e memorabile Servizio a pagina 33 PAURA E RIPROVAZIONE A MORBEGNO Botte al barista della stazione n Paura domenica all’alba nel bar della stazione fer- roviaria di Morbegno dove il titolare è stato preso a pugni e sassate da un minorenne. Coinvolti anche la moglie e alcuni avventori. Solidarietà agli aggrediti. Servizio apagina6 EMERGENZA Valle Spluga e Bassa Valle tra le frane Supplemento gratuito al numero del sabato del quotidiano “La Provincia di Sondrio” Anno XXVI • N. 16 21 APRILE 2018 SABATO [email protected] /ygjpah1i0ElwSxU3xNG80lEcvt5ViGBDjC2OMUI7x4=

Transcript of SERVIZIO La valle dei sapori merita un brindisi · brindisi la Valle dei sapori. Vini-taly si...

n Sorride - ed è un largo sorriso di soddisfazione - e si dedica un brindisi la Valle dei sapori. Vini-taly si è chiuso con 128 mila visi-tatori da 143 nazioni. Dal Con-sorzio di tutela dei vini della Val-tellina non ci sono dubbi: anche l’attenzione raccolta nello stand con 21 cantine è stata ecceziona-le. Nel padiglione Lombardia preso d’assalto gli spazi più get-tonati sono stati quelli di Fran-ciacorta e Valtellina.E dopo un passato complesso, fatto di debiti e riduzione dei po-sti di lavoro, buone notizie anchesul fronte bresaola Rigamonti: l’azienda del gruppo Jbs ha rico-minciato a fare segnare perfor-mance positive. L’azienda è cre-sciuta in termini di ricavi di 12 milioni di euro, arrivando a oltre 110 di fatturato netto, pari a +13%. L’amministratore delega-to, Claudio Palladi, ora punta ad ampliare l’export, ora di poco su-periore all’11%.Intanto la proposta rilanciata da Alberto Marsetti nel corso di Vi-nitaly a Verona di portare i pro-dotti valtellinesi a Milano in una struttura appositamente realiz-zata e dedicata suscita più di un commento positivo.«Forse ora sono maturati i tempi per riparlarne - afferma il presi-dente della Camera di commer-cio Emanuele Bertolini - Credo che tocchi al mondo dei consorzidell’agroalimentare, dei vini e del turismo, perché questi mon-di vanno venduti insieme».

Servizi alle pagine 23-24

SONDRIO ALBOSAGGIA AL VOTO GROSIO CHIAVENNA SPETTACOLI

PALESTRA DI ROCCIAIL TAGLIO DEL NASTRO

SERVIZIO a pagina 7

SI RICANDIDA ANCHEIL SINDACO USCENTE

SERVIZIO a pagina 11

IL MACELLO È A RISCHIO«AVANTI I GIOVANI»

SERVIZIO a pagina 17

SACCHI CON IL CODICERIFIUTI, VIA AI CONTROLLI

SERVIZIO a pagina 18

ENRICO LO VERSO PORTAPIRANDELLO AL SOCIALE

SERVIZIO a pagina 30

A METÀ MAGGIO IL VIA AI LAVORI

Via Nani, sottopasso più vicinon Nella seconda metà di maggio si comincia con lospostamento da parte di Secam del collettore fogna-rio. Sistemata la questione dei sottoservizi, via conla realizzazione vera e propria del sottopassaggio.

Servizio a pagina 7

TIRANO

Ora si investe È l’“effetto tangenziale”n «È bastata solo la no-tizia che, presto, saràcostruita la tangenzialea sbloccare una serie diinvestimenti immobilia-ri - afferma il sindaco diTirano Franco Spada -.Sono stati presentatidue grossi progetti direcupero di stabili fer-mi da trent’anni. Ciò èindubbiamente dovutoalla maggiore appetibi-lità che la città avrà,unavolta che ci sarà la tantoattesa “bretella”».

Servizio a pagina 15

SIGLATO L’ACCORDO

Creval chiude50 filialiEsodo per 170n Il Creval ha siglatol’accordo con le orga-nizzazioni sindacali perla gestione degli esube-ri. Previsti un piano diesodo anticipato desti-nato ad almeno 170 di-pendenti (a fronte diuna dichiarazione ini-ziale di almeno 400 ec-cedenze) e la chiusuradi ulteriori 50 filiali (iltotale si posizionerà co-sì a 361), con decorren-za 27 maggio 2018 e latrasformazione di quat-tro sportelli in filialidella linea Bancaperta.

Servizio a pagina 23

n Giorni non facili per la ValleSpluga. Campodolcino e Ma-desimo, ma anche le frazioni diGallivaggio, Cimaganda, Liro-ne e Vho di San Giacomo Filip-po resteranno parzialmenteisolate ancora per un mese.Questa la decisione arrivatanei giorni scorsi. Tutta colpadel movimento franoso che in-combe sopra l’abitato di Galli-vaggio, con una caduta massiche ha portato all’evacuazionedel ristorante presente sullaStatale 36 e del Santuario.Anche ad Ardenno e Caspanonon mancano le preoccupazio-ni per le frane cadute o incom-benti.

Servizi a pagina 2 e 3

RIFORMA SANITARIA

La geografiadegli ospedali «va rivista»n A distanza di due anni sonoin molti a sostenere che la ri-forma regionale della sanitànon ha affatto centrato l’obiet-tivo di una migliore razionaliz-zazione dei servizi offerti. Ri-forma che ha accorpato il Cen-tro e Alto Lario nell’Ats di Mon-tagna con base operativa aSondrio e, ancora, ha trasferi-to l’ospedale di Menaggio sot-to le insegne dell’Asst dellaValtellina e Alto Lario. Nume-rose le lamentele e l’assessoreregionale Gallera lascia inten-dere che le cose potrebberocambiare. Intanto fa discuterelo stop alle colecistectomie aChiavenna: non ci sono i nu-meri, per operarsi bisogna an-dare a Sondrio o a Sondalo.

Servizi a pagina 5

La valle dei sapori merita un brindisiPresi d’assalto gli spazi delle ventuno cantine locali presenti al Vinitaly di VeronaE vola la bresaola: in un anno +13% per la Rigamonti. Che guarda a nuovi mercati

CALCIO

Sondrio corona il sogno: è serie Dn Grazie al pareggio per 1-1 contro il NibionnOggiono, il Sondrio ha ottenutola promozione in serie D con due giornate di anticipo sulla conclusione delcampionato di Eccellenza. Domani alla Castellina arriva il Brugherio, mentreil Grupp Sasèla prepara la grande festa a suggellare una stagione a dir pocoesaltante e memorabile

Servizio a pagina 33

PAURA E RIPROVAZIONE A MORBEGNO

Botte al barista della stazionen Paura domenica all’alba nel bar della stazione fer-roviaria di Morbegno dove il titolare è stato preso a pugni e sassate da un minorenne. Coinvolti anche la moglie e alcuni avventori. Solidarietà agli aggrediti.

Servizio a pagina 6

EMERGENZA

Valle Splugae Bassa Valletra le frane

Supplemento gratuito al numero del sabato del quotidiano “La Provincia di Sondrio”Anno XXVI • N. 16

21 APRILE 2018 SABATO [email protected]

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2 Sabato 21 Aprile 2018

n Campodolcino e Madesimo, ma an-che le frazioni di Gallivaggio, Cimagan-da, Lirone e Vho di San Giacomo Filip-po parzialmente isolate ancora per unmese. Questa la decisione arrivata neigiorni scorsi dopo un fine settimanadifficilissimo per la Valle Spluga. Tuttacolpa del movimento franoso che in-combe sopra l’abitato di Gallivaggio.Una frana ben nota da tempo che ve-nerdì scorso ha dato preoccupanti se-gnali, con una caduta massi che ha por-tato all’evacuazione del ristorante pre-sente sulla Statale 36 e del Santuario diGallivaggio, casa parrocchiale compre-sa, e alla chiusura della viabilità. Lunedì il sopralluogo decisivo, anchecon l’utilizzo dell’elicottero, con la par-tecipazione dell’assessore regionaleMassimo Sertori. «La situazione è deli-cata – ha spiegato l’assessore – e finoraè stato fatto tutto il possibile per moni-torarla e ridurre al minimo i disagi per icirca 1500 residenti di Campodolcino eMadesimo. Le prossime settimane sa-ranno utilizzate per il disgaggio dellaparete attraverso l’utilizzo di micro-ca-riche». Se tutto procederà senza intoppi unariapertura della viabilità sarà possibileattorno alla metà del mese di maggio. Ilversante presenta un grosso quantitati-vo di massi, anche di dimensioni rile-vanti, in posizioni che sembrano, anchead una grossolana analisi con il binoco-lo, in posizioni che sembrano instabili.La conferma è arrivata dai geologi, chehanno rimarcato la criticità del movi-mento franoso. Dopo attenta disanimae dai dati forniti dai geologi interessatidella problematica nonché dalla dittagià incaricata, si è convenuto di valuta-re la possibilità di intervenire con di-stacchi mirati. Tema centrale sono le aperture dellaStatale 36. Lunedì la decisione di garan-tire tre momenti di apertura quotidia-

IL DIBATTITO IN VALLE

Il passo Spluga fa discutere: «Meglio non aprirlo ora»n Passo Spluga da aprire subito, no meglio aspettare. La data fissata sul calendario per la riapertura del valico che collega Monte-spluga di Madesimo a Splügen è quella del 27aprile, ma ora ci si interroga sull’opportunitàdi dare il via libera in considerazione del-l’inevitabile collo di bottiglia situato a valle. Dove la Statale 36 sarà riaperta al transito solo per sei ore al giorno distribuite su tre finestre. Almeno fino a quando non sarà si-stemato il versante franoso, ci sono circa 4 mila metri cubi di materiale pericolante se-condo i geologi, sopra Gallivaggio di San Giacomo Filippo. Timori li ha il sindaco di Madesimo Franco Masanti. Certo non un amministratore scet-tico sull’opportunità di tenere il valico aper-to tutto l’anno in condizioni normali. «La chiusura del passo determina una riduzione delle potenziali criticità - spiega Masanti -. Sefossimo nel bel mezzo della stagione estiva, ci sarebbe da gestire anche il flusso di veicoliprovenienti da nord. Non servono forzature

Il sindaco di Madesimo Franco Masanti teme che l’arrivo di turisti da Nord possa creare problemi con la statale chiusa

per aprirlo con urgenza. Altrimenti ci trove-remmo a gestire un’ulteriore fonte di disagi. Non sarebbe logico fermare per ore a Lironecentinaia di auto e moto in arrivo da Svizzerae Germania. Siamo raggiungibili per sei ore al giorno, quindi non si può più parlare di isolamento. Giorno dopo giorno si apporta-no dei miglioramenti, le imprese specializza-te sono al lavoro con delle microcariche per il disgaggio e sulla base dei risultati si potrà puntare ad aperture ancora più prolungate».Il dibattito si innesta su quello più generale del collegamento della valle alla Svizzera, che nelle ultime settimane ha avuto nuovi sviluppi. Tutto è partito dall’annuncio del presidente della Provincia di Sondrio Luca Della Bitta riguardante lo stanziamento di fondi per uno studio di fattibilità del traforo sommitale dello Spluga. Ipotesi vista come fumo negli occhi dal Comitato per il Traforo della Mesolcina: «Non me la prendo con chi,a rischio dell’incolumità, sta verificando l’entità della bonifica da realizzare o sta già

disgaggiando- commenta il presidente del comitato ed ex sindaco di Campodolcino Giuseppe Guanella - . Me la prendo con chi ha sempre ostacolato il Traforo della Mesol-cina e con chi ipotizza il più inutile dei trafo-ri: il “Traforo di Cresta”. Quello di questi giorni i è il classico caso che dimostra quan-to insulso ed inutilmente dispendioso sia questo progetto». Nel dibattito si inserisce anche chi a Monte-spluga opera: «Rispetto il parere di chi ritie-ne importanti i trafori – spiega l’albergatore Fausto Sala - e ritengo prezioso l’interessa-mento del presidente della Provincia Luca Della Bitta per il nostro passo, anche in ter-mini di celere riapertura. Ma la priorità non è, ora, la Mesolcina. Se ci si concentra solo su quell’obiettivo, si rischia di restare senza alcuna risposta al bisogno di interventi con-creti che in questi giorni è estremamente evidente». Puntare, insomma, sul sommita-le.

D. Pra.

4 PRIMO PIANO

Frana su GallivaggioDisagi e tanta pauraStatale 36 chiusa un mese, ma 3 aperture al giornoSertori: «Situazione delicata, si fa tutto il possibile»

I D

AT

I A

RP

A

«LAMASSA RALLENTA»

Dal pomeriggio di domenica scorsa

si registra una decelerazione nei

movimenti della massa rocciosa. Lo

afferma il Centro di monitoraggio

geologico di Arpa Lombardia. «In

casi come questo Arpa – spiega il

responsabile del centro Luca Dei

Cas - continua la sua attività di con-

trollo sia con misure manuali sul

posto, sia con la strumentazione

tecnologicamente avanzata: il

Ground SAR radar». Si tratta di uno

strumento che in tempo reale dai

piedi della parete rocciosa la foto-

grafa per macroaree. «In buona so-

stanza - chiarisce Dei Cas - se si ha

un distacco, un movimento piccolo,

il radar non riesce a leggerlo: vede

la macro area, ma non la micro. An-

che per questo diventano poi basi-

lari i sopralluoghi fisici dei tecnici e

le misure effettuate in campo dalle

nostre guide alpine».

na. Questo compatibilmente con le se-gnalazioni quotidiane del Centro Moni-toraggio Arpa. Non, comunque, una si-tuazione a “rischio zero”, come sottoli-neato dal presidente della Provincia diSondrio Luca Della Bitta. Le autoritàhanno comunicatole modalità di tra-sporto per gli studenti delle scuole su-periori. Prevista la partenza dell’autobus di li-nea da Madesimo alle 6,30 con arrivo aLirone alle 7,05 circa, trasferimento fi-no a località Castagneto con pulminidella Protezione Civile e proseguimen-to mediante autobus di linea. Rientrocon partenza a Chiavenna alle 12,40 e

arrivo in località Castagneto alle 13 cir-ca, trasferimento fino a Lirone con ipullmini e rientro definitivo con auto-bus di linea fino a Madesimo. Previste,inoltre, due corse. Sia a salire sia ascendere. Al mattino in direzione Ma-desimo partenza alle 10,40, arrivo alCastagneto alle 11, quindi bisognerà sa-lire a piedi fino a Lirone dove un nuovopullman partirà alle 11,40. In senso op-posto partenza alle 10 da Madesimo,arrivo a Lirone alle 10,35 e partenza dalCastegneto verso Chiavenna alle 11,15.Le corse pomeridiane, con le stessemodalità, partiranno da Chiavenna alle16,40 e da Madesimo alle 16,15. Gli

aspetti sanitari sono stati confermati,con la presenza di autoambulanza e dielicottero. Se la situazione dovesse diventare criti-ca, una equipe medica rianimatoria sa-rà collocata stabilmente a Campodolci-no. Per il momento Ats della Montagnaha confermato un nuovo presidio diguardia medica, attivo nelle ore nottur-ne e nei festivi e prefestivi, a Campodol-cino. Infine i soldi. Già stanziati da tem-po 2 milioni di euro, l’assessore Sartoriha promesso l’impegno di RegioneLombardia a trovare le risorse necessa-rie per i costi ulteriori.

Daniele Prati

L’ANNUNCIO

«Via le operedal santuariomariano»n (d.pra.) Dalla statua

dorata della Beata Vergi-

ne alle tele del ‘600 e ‘700.

Punta allo spostamento

delle opere d’arte dal

Santuario di Gallivaggio ,

almeno quelle rimovibili,

la Soprintendenza arche-

ologia, belle arti e pae-

saggio.

Questo il progetto varato

dal dirigente responsabi-

le Luca Rinaldi per pre-

servare le opere da possi-

bili conseguenze deri-

vanti dalla frana che in-

combe sul luogo di culto:

«Stiamo valutando la ri-

mozione di tutte le opere

mobili di quello che è un

luogo importante non so-

lo dal punto di vista devo-

zionale, ma anche artisti-

co e storico. Il più impor-

tante monumento pre-

sente in Vallespluga.

Dalle suppellettili alla

statua della Vergine fino

alle tele del ‘600 e ‘700

presenti all’interno. Pur-

troppo non sarà per ovvi

motivi possibile spostate

gli affreschi murali di

Giovanni Domenico Ca-

resana di inizio ‘600».

Una pala di altare di Pao-

lo Camillo Landriani det-

to il Duchino del 1606 raf-

figurante Maria Incoro-

nata e un dipinto a olio su

tela di Cesare Ligari del

1739 con il Crocefisso tra

i cinque Santi Francesca-

ni, forse le due opere di

maggiore pregio, presen-

ti nel santuario mariano.

«Stiamo stilando una li-

sta in accordo con il re-

sponsabile della curia

don Andrea Straffi – con-

tinua Rinaldi – ma siamo

pronti a muoverci in tem-

pi brevissimi. Non appe-

na ci sarà data l’autoriz-

zazione ad entrare nel

Santuario. Ovviamente

l’operazione sarà con-

dotta in sintonia con il

Nucleo di Tutela del Pa-

trimonio del comando dei

Carabinieri di Monza».

Per il momento non ci so-

no ancora decisioni prese

per quanto riguarda la

nuova collocazione delle

opere. Molto probabile

che la destinazione fina-

le, anche si spera tempo-

ranea, sia Chiavenna.

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Sabato 21 Aprile 2018 3

4 PRIMO PIANO

Pure il corteo nuzialedeve cambiare stradaNon mancano i disagi tra i residenti, con storie curiose«La sensazione di questi giorni è di essere topi in gabbia»

Ardenno mette le reti per fermare i massiSotto controllo costante anche la parte di montagna che sovrasta Caspano

vo di messa in sicurezza». Ma in Bassa Valle c’è un altro pez-zo di montagna che continua a muoversi, quella che sovrasta Caspano : dopo i primi cedimentidi settimana corsa, si stima crol-leranno altri 800 metri cubi di materiale nelle prossime ore, al-tri nelle prossime 3 settimane. «Si è registrata una spaccatura profonda 10, 15 metri circa - spie-ga il sindaco di Civo, Massimo Chistolini -, i tecnici hanno spie-gato che è preferibile un crollo naturale del materiale rispetto a un disgaggio meccanico che sa-rebbe molto difficoltoso in que-st’area , quindi è d’obbligo il mo-nitoraggio minuto per minuto

della zona». Il Comune si è attivato in partico-lare sue due problematiche, la questione acqua e la partita dei trasporti. I preannunciati futuri smottamenti potrebbero com-promettere i bacini vicini al fron-te frana a Caspano e Dazio, po-trebbero danneggiare grave-mente la sede stradale oltre ai sottoservizi, tubature dell’acqua comprese. «Con Secam - ancora Chistolini –abbiamo studiato un piano di emergenza che consentirebbe diattingere l’acqua da un altro ac-quedotto, quello di Fontanili». La posizione della frana è al chi-lometro nove della strada pro-

vinciale 10 a Caspano a un’altez-za di 880 metri. La strada sotto-stante, la provinciale Morbegno-Dazio-Caspano-Ponte del Baffo, è interrotta all’altezza del Ponte sul torrente Tovateda da setti-mana scorsa, chiusa al traffico e lo sarà ancora a lungo . La viabilità alternativa è rappre-sentata dalla strada comunale Dazio-Cadelsasso-Cadelpicco-Bedoglio, un tracciato che per le dimensioni ridotte è vietato ai mezzi pesanti. Sul fonte traspor-ti il servizio pubblico è ripreso martedì con i lavori di disgaggio superficiale che proseguono in attesa di intervenire sul materia-le instabile del versante.

n (s. ghe.) L’ultimo atto è datato 19 aprile, quando il sindaco di Ar-denno Laura Bonat ha firmato la revoca definitiva dell’ordinanza di chiusura della strada provin-ciale 9 poco prima del bivio per lafrazione di Biolo, dove si è verifi-cato il distaccamento di massi, terra e detriti finiti nel letto del torrente Masino e sulla sede stra-dale, mettendo in crisi il transito dei mezzi dal fondovalle sino allaValmasino.Condizione compromessa ulte-riormente dopo lo smottamento sul versante opposto a Caspano nel comune di Civo, che ha chiu-so i collegamenti viari - al Ponte del Baffo - verso la Costiera dei Cech. In settimana si è conclusa la pri-ma parte della messa in sicurez-za della frana che la settimana precedente è crollata sulla stra-da che da Ardenno porta in Val-masino. Come da programmi, gli addetti ai lavori hanno provveduto a si-stemare, sopra le barriere già esi-stenti, le reti paramassi utili a im-brigliare la montagna che in que-sti giorni ha ceduto al peso di pioggia e sbalzi climatici. «In questa fase le operazioni pas-sano interamente nelle mani del-la Provincia – precisa il sindaco di Ardenno, Laura Bonat -, quin-di dopo il disgaggio delle pietre, la ditta incaricata si è preoccupa-ta della sistemazione delle reti in attesa dell’intervento successi-

n (d. pra.) «Non abbiamo trova-to una soluzione. I più giovani torneranno a casa di notte, per-correndo il sentiero a piedi tra il Castagneto e Lirone, oppure aspetteranno il mattino per risa-lire in auto dopo le 6. Chi non se la sentirà di camminare, cerche-rà un alloggio per la notte a Chia-venna». Il caso più curioso tra quelli se-gnalati nei giorni scorsi e relativiai disagi che stanno subendo gli abitanti di Campodolcino e Ma-desimo per la chiusura della Sta-tale 36 è quello della famiglia di Stefania Scaramella, il cui fratel-lo si sposerà oggi con una ragaz-za di Fraciscio, dove si terrà la cerimonia. Fin qui nessun pro-blema.

STAGIONE TURISTICA

Il disagio riguarda il ricevimen-to, che si terrà in un ristorante a Villa di Chiavenna. Cerimonia alle 15 e festa a seguire. Gli invi-tati scenderanno durante la fine-stra di apertura della strada alle 18 e rientreranno come potran-no. Oltre cento gli invitati che dovranno fare i conti con la stra-da. Un problema contingente, se si vuole di minore importanza, ma la giovane Stefania, cameriera alristorante Due Spade di Campo-dolcino, ha ben chiara la situa-zione: «La sensazione di questi giorni è quella di essere come topi in gabbia e non è piacevole. Speriamo che tutto si risolva pri-

ma della stagione turistica esti-va e che siano garantite le fine-stre di apertura della strada al-meno al mattino e alla sera. Per-sonalmente non sarà un proble-ma. Presto andrò a lavorare in Andalusia per la stagione estiva.Per la valle se la chiusura doves-se prolungarsi, sarà un bel pro-blema». Di sensazione di soffocamento parla anche Emanuela Sovrini, valtellinese da 37 anni sposata e residente a Campodolcino: «Perme e mio marito i disagi sono limitati, siamo in pensione e

possiamo fare la spesa qui. Per i nostri figli, che devono scende-re a valle tutti i giorni per motivi di lavoro, i problemi sono gros-si. Speriamo si risolva tutto pre-sto. Comprendiamo le motiva-zioni della chiusura, anche se Campodolcino così fa impres-sione». Situazione lavorativa difficile anche quella dipinta dal giovaneSimone Buzzetti: «Sono cuoco eho appena finito la stagione a Madesimo. Ho la possibilità di lavorare subito a Nuova Olonio, ma così non so proprio come

fare. Anche le finestre di apertu-ra della strada non risolvono il problema, dovendo rientrare tardi la sera. La speranza è che i tempi di riapertura siano brevi. Anche la mia ragazza che lavora a Chiavenna ha qualche proble-ma». Non manca il discorso più gene-rale, che riguarda l’economia della zona: «Le imprese del terri-torio in un periodo non facile stanno iniziando a soffrirne. So-prattutto quelle che operano fuori dalla Vallespluga o che hanno bisogno di approvvigio-namenti nel fondovalle».

FINESTRE ATTESE

Pensionato, ma con un’urgenza che dovrà trovare una soluzioneAchille Della Morte: «Fortunata-mente questa situazione è arri-vata quando la stagione inverna-le era conclusa, altrimenti i pro-blemi sarebbero stati enormi. Lacosa più importante è che nes-suno si sia fatto male. Purtroppoho una visita medica la settima-na prossima a Morbegno nel tar-do pomeriggio. Spero di riuscirea rientrare in tempo se ci sarà una finestra di apertura della strada la sera. Altrimenti orga-nizzarmi non sarà semplice». La bassa stagione non ha deter-minato un tracollo per chi vive di passaggi, ma ormai fanno no-tare i più «si lavora solamente con i locali e così sarà almeno fino alla riapertura dello Splu-ga».

La posa delle reti paramassi per mettere la zona in sicurezza

Un’altra fase delle operazioni svoltasi in settimana

La frana caduta ad Ardenno lo scorso fine settimana con i vigili del fuoco all’opera

Simone Buzzetti

Stefania Scaramella

Achille Della Morte

Emanuela Sovrini

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Sabato 21 Aprile 2018 5

Riforma regionale della sanità «Pronti a rivedere i confini»Le proteste per il lago e le valli comasche accorpate a SondrioL’assessore Gallera: «Verifica sull’efficacia, poi correzioni»

Interventi per i calcoli? A Chiavenna non piùNon ci sono i numeri: colecistectomie soltanto negli ospedali di Sondrio e Sondalo

n A Chiavenna non si effettueran-no più operazioni di colecistecto-mia, cioè di asportazione della cisti-fellea per problemi di calcoli. Un’operazione che viene, o meglio veniva, effettuata in laparoscopia con una degenza molto breve. Soli-tamente 48 ore. A portare il caso all’attenzione pub-blica una signora valchiavennasca che nei giorni scorsi si è vista can-cellare l’operazione prevista per i primi di maggio, con conseguente obbligo di mettersi in lista d’attesa aSondrio o Sondalo. Sondrio, nel ca-so specifico. I pazienti visitati a Chiavenna e Me-naggio saranno indirizzati a Son-drio, mentre a Sondalo dovranno arrivare i pazienti del tiranese e del-la media valle. Obiettivo raggiunge-re e superare i 90 interventi l’anno inentrambe le strutture. I medici« di

Chiavenna e Menaggio potranno seguire i loro pazienti a Sondrio (af-fiancando l’equipe che interviene), ma l’orientamento è chiaro: biso-gna raggiungere l’obiettivo azien-dale. Una botta per i pazienti del la-go e della Valchiavenna, che per unaoperazione di routine o poco più do-vranno subire i disagi di uno sposta-mento non proprio breve, ma un du-ro colpo anche per Chiavenna, doveil reparto di chirurgia è da tempo sotto osservazione. Soprattutto do-po la notizia del pensionamento a settembre dell’attuale primario Orazio Scuffi. Il rischio è quello che ivalchiavennaschi prendano strade diverse, al di fuori dei confini del-l’Azienda Socio-Sanitaria Territo-riale di Valtellina e Alto Lario. Gra-vedona soprattutto. C’è già il prece-dente di ostetricia-ginecologia per i parti in questo senso: «Onestamen-

te – spiega la paziente valchiaven-nasca che ora dovrà spostare la sua operazione – io ci sto pensando. Mi spiace perché Gravedona è una struttura privata, ma la distanza ri-spetto a Sondrio o, peggio, Sondalo è molto inferiore».«Si tratta di una decisione presa in base ai suggerimenti contenuti nel Programma Nazionale Esiti redattodal Ministero della Salute». Spetta al direttore del dipartimento di chi-rurgia dell’Azienda Socio-Sanitaria di Valtellina e Alto Lario Claudio Bo-nizzoni spiegare la logica che ha portato l’azienda a spostare gli in-terventi di colecistectomia in lapa-roscopia da Chiavenna e Menaggio a Sondrio. «Questo documento - spiega il medico - indica per ogni unità operativa un minimo di 90 in-terventi annui come soglia oltre la quale è garantita la massima sicu-

rezza per il paziente. La decisione dell’azienda, per quanto riguarda questo caso specifico di intervento ad alta specializzazione, è stata quella di concentrare gli interventi su Sondrio, che già supera la soglia abbondantemente, e Sondalo che, invece, è poco al di sotto. Chiaven-na e Menaggio sono lontanissime dall’obiettivo». Disagi negli sposta-menti contro sicurezza, insomma, per l’azienda«Incontreremo i vertici dell’Azien-da nei prossimi giorni e parleremo anche della questione riguardante le colecistectomie». L’annuncio ar-riva dal sindaco di Chiavenna Luca Della Bitta: l’ incontro in questione èquello richiesto dai primi cittadini della Valchiavenna anche per fare il punto della situazione dopo la ste-sura del Manifesto per l’ospedale presentato nelle scorse settimane.

n Doveva semplificare la vita dei cit-tadini. A distanza di due anni sono inmolti (cittadini, medici, categorie pro-fessionali, politici) a sostenere che lariforma regionale della sanità non haaffatto centrato l’obiettivo di una mi-gliore razionalizzazione dei servizi of-ferti. Riforma che ha accorpato il Cen-tro e Alto Lario nell’Ats di Montagnacon base operativa a Sondrio e, anco-ra, ha trasferito l’ospedale di Menag-gio sotto le insegne dell’Asst della Val-tellina e Alto Lario (l’azienda ospeda-liera). Anzi, i nuovi confini hanno prodottoun problema politico di rappresentan-za (mezzo lago e valli “scippate” a Co-mo e “regalate” a Sondrio) e soprattut-to sanitario con tanti pazienti costretti(o indotti) ad andare negli ospedalivaltellinesi anziché a quelli di Como,assai più vicini. Con tempi lunghi, disa-gi facilmente immaginabili per la ca-renza di collegamenti e mille proteste.E, sullo sfondo, il rischio che l’ospeda-le di Menaggio diventi una sorta dipresidio cenerentola nel panoramadella sanità regionale.Il dibattito torna a montare. Ne abbia-mo parlato con l’assessore regionaleGiulio Gallera, classe 1969, riconfer-mato dal neo presidente Attilio Fonta-na a capo del dicastero del Welfare.

«Sono ben consapevole della situazio-ne, mi tengo costantemente informa-to. Ma posso dire subito che a distanzadi due anni dall’avvio della riforma,stiamo avviando una profonda rifles-sione sul tema dei confini».

Nel senso...

«Nel senso che questa riflessione por-terà delle correzioni. Quando si tiranodelle righe, bisogna naturalmenteaspettarsi dei problemi di adattamen-to».

In altre parole, la Regione è dispo-

nibile a fare marcia indietro?

«La Regione ha attivato una logica direvisione della situazione attuale, unpercorso per verificare che la speri-mentazione avviata a suo tempo abbiadato gli effetti che ci eravamo dati».

Ma come farete?

«Una seria analisi sulla funzionalitàdel progetto e anche sulla percezionearrivata ai cittadini e agli amministra-tori della proposta di riforma».

Sentirete i sindaci?

«Certo. E non soltanto loro. Prima del-l’estate o al massimo subito dopo fare-mo un approfondimento sull’intero te-ma. Del resto quando si avvia un per-

corso tanto innovativo, bisogna verifi-care che funzioni. E questo faremo conla premessa, per l’appunto, che nulla èstato scolpito sulla pietra. Proprio perquesto motivo, quando era stata avvia-ta la riforma sanitaria, si era parlato diun periodo di sperimentazione. Aveva-mo la necessità di capire se la situazio-ne poteva funzionare. Adesso,a distan-za di tempo, ci sono tutti gli elementiper verificarlo con tutti i diretti inte-ressati».

A costo di tornare indietro?

«In ogni caso stiamo parlando diconfini. Queste correzioni non rap-presentano certo uno stravolgimen-to del corpo centrale della riformasanitaria».

Il problema dei confini interessa

soprattutto il Centro lago e le Valli

Intelvi e Cavargna mentre l’Alto

lago si trova in una situazione di-

versa, anche per la diversa vicinan-

za da Como.

«Il problema, a mio avviso, riguardaessenzialmente l’ospedale di Menag-gio e quanto c’è intorno. Lo ribadisco,senza alcuna esitazione. La Regione èdisponibile a parlare, ad approfondiree, davanti a situazioni pacifiche, a in-tervenire».

SÌ A CAMBIARE

LE REAZIONI

«OTTIMA MOSSA»FERMI: «REVISIONEENTRO FINE ANNO»«A nostro giudizio riprendere in mano la questione dei con-fini delle aziende sanitarie sarebbe un’ottima mossa po-litica che farebbe bene al Co-masco, al Lecchese e alla Valtellina. Quindi ben venga l’apertura dell’assessore re-gionale rispetto una valuta-zione che da sempre caldeg-giamo». Il Comitato popolare “Salvia-mo la nostra sanità” di Mor-begno interviene a proposito delle recenti dichiarazioni dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera che ha parlato del-l’avvio di «una profonda ri-flessione sul tema dei confi-ni» disegnati due anni fa dal-la riforma regionale della sa-nità . «La scelta degli accorpa-menti è stata scellerata – an-cora il comitato – pensiamo solamente al caso dell’ane-stesista, ma anche degli altrimedici che si devono dividerecon salti mortali fra Chiaven-na, Morbegno e Menaggio. Ben venga dunque in questo senso l’apertura di Gallera».Intanto il presidente del con-siglio regionale, il comasco Alessandro Fermi, già sotto-segretario nel passato quin-quennio, assicura che ver-ranno rispettate le volontà del territorio: «Mi sono con-frontato in più occasioni con l’assessore Gallera – dice – riferendogli il chiaro orienta-mento emerso fra gli ammi-nistratori, gli ordini profes-sionali e la gente per un ritor-no della sanità con Como. Esistono delle criticità, del resto, che avevo raccolto sin dall’inizio. Anche alcuni am-ministratori locali che aveva-no sottoscritto il passaggio con Sondrio hanno poi cam-biato parere dinanzi ai molti problemi insorti. Il presiden-te Fontana, da parte sua, è intenzionato a rispettare la volontà del territorio». Sulla tempistica, Fermi fa una sua ipotesi: «Credo che la sca-denza del triennio sperimen-tale, a fine 2018, possa rap-presentare l’occasione per prendere in considerazione le varie richieste di revisio-ne».

Ppi e Pot MorbegnoVenticinque sindaciUna sola richiesta«Diteci che succede»n Questa volta i sindaci della Bassa Valle lochiedono compatti, tutti e 25, l’incontro «ur-gente» con l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. Un incontro per discutere del Punto di pri-mo intervento (Ppi) e del Presidio ospeda-liero territoriale di Morbegno (Pot). Ad animare gli amministratori comunali delMorbegnese sono state le ultime decisioni sull’ospedale cittadino che tanto hanno fat-to discutere in queste settimane, cioè la sop-pressione dall’inizio del mese dell’anestesi-sta-rianimatore dal Ppi dove sinora era pre-sente dalle 8 alle 20. Contemporaneamente è stata soppressa la reperibilità anestesiolo-gica dall’ospedale di Sondrio con l’ambu-lanza verso il Ppi morbegnese. D’ora in avanti, dunque, i pazienti che si presenteranno al Ppi cittadino saranno tra-sferiti in ambulanza dal personale del Ppi verso il pronto soccorso di Sondrio. Giovedì i sindaci hanno diffuso il documen-to inviato all’assessore regionale Gallera, all’assessore alla Montagna Massimo Serto-ri e al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana dove vengono ripercorse le tappe dalla cabina di monitoraggio (organi-smo di confronto fra Azienda sanitaria ed enti locali) del 26 marzo scorso sino a oggi. «Dai lavori della cabina - dicono i sindaci - èemerso che la permanenza dell’anestesista su Morbegno comporterebbe “a cascata” la soppressione di numerose sessioni di sedu-te operatorie nei nosocomi della nostra pro-vincia. Per questo, ci è stato detto, per potergarantire un servizio già deficitario, gli ane-stesisti devono restare nelle sale operato-rie, pena la prossima e certa chiusura di più sessioni operatorie negli ospedali di Valtel-lina e Alto Lario». La scelta di sopprimere l’anestesista a Mor-begno è stata presentata dunque ai sindaci come soluzione necessaria per garantire il mantenimento minimo di “esistenza” del si-stema sanitario valtellinese. «Una situazio-ne che non possiamo ignorare» precisano gli amministratori comunali, che rammen-tano le rassicurazioni ricevute dall’Azienda sull’arrivo a Morbegno di un medico specia-lizzato in tecniche di pronto soccorso, con presenza garantita 24 ore su 24, in supporto all’attuale medico in forza al Ppi e rispetto laconferma dell’apertura del Ppi ininterrotta-mente (contrariamente alla normativa che prevede il semplice orario dalle 8 alle 19,59). I sindaci ricordano che il 31 marzo dell’annopassato sono stati «assunti degli impegni» riguardo il ritorno di Gallera (se fosse stato rieletto) nella cittadina del Bitto, realtà che l’assessore ha già conosciuto in una sua precedente trasferta in visita all’ospedale. «Quindi all’assessore chiediamo un incon-tro urgente, in Regione o nel nostro territo-rio, per condividere e ovviare alle legittime preoccupazioni di tutto il nostro ambito».

I valchiavennaschi perdono un altro “pezzo” di ospedale

LA TESTIMONIANZA

«Due ore in ambulanza, trasferimento infernale»n Nazzarino Cola, semplicemente

Rino per gli amici, l’accorpamento

all’Ats di Montagna di Sondrio lo ha

sperimento negativamente nonchè

vissuto sulla propria pelle.

«Il trasferimento dall’ospedale di

Menaggio a quello di Sondrio -af-

ferma - è stato un inferno. Circa due

ore da un nosocomio all’altro lega-

to in ambulanza e con l’aiuto del

personale sanitario che all’interno

non mi ha abbandonato un solo

istante. Fortunatamente a Sondrio

sono arrivato integro anche perchè

non avevo alcun infarto in corso co-

me diagnosticato in un primo mo-

mento a Menaggio, ma soltanto una

grave forma respiratoria per una

brutta polmonite in corso».

Un trasporto problematico tutto

sulla strada statale lungo più di 80

chilometri . «Questo accorpamento

è semplicemente un’assurdità .

Non voglio entrare nel merito della

riforma sanitaria e delle logiche

economiche e di opportunità politi-

che su cui è stata costruita. Ma da

un punto di vista logistico senza

dubbio si tratta di una scelta infeli-

ce che va a scapito dei pazienti co-

stretti a trasferimenti problemati-

ci e oltretutto pericolosi come il

mio. Senza contare i disagi che pati-

scono i parenti costretti a fare cen-

tinaia di chilometri senza poter

usare i pubblici, incompatibili a

causa della distanza , per tutti i

giorni di durata della degenza. Una

scelta che i politici dovranno sicu-

ramente rivedere».

Per fortuna l’odissea è finita. « So-

no tornato a casa fuori pericolo. Ma

adesso ho bisogno di cure e di assi-

stenza continua. Sto molto meglio.

Ma al solo pensiero di dover ritor-

nare a Sondrio mi vengono i brividi.

Non per il trattamento sanitario -

precisa - Sia a Sondrio che a Menag-

gio ho avuto cure ed attenzioni ade-

guate da parte di medici e infermie-

ri».

4 PRIMO PIANO

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6 Sabato 21 Aprile 2018

SETTE GIORNI 4CRONACHE

Il bar della stazione di Morbegno domenica scorsa è stato messo a soqquadro

Morbegno, paura alla stazioneAggressione all’alba nel barBrutta avventura per i proprietari e alcuni avventoriDenunciato il minorenne che ha dato in escandescenze

n «Abbiano davvero ricevuto tanti atte-stati di solidarietà e per questo ringrazia-mo i nostri clienti, gli amici, l’ammini-strazione comunale e soprattutto i cara-binieri che stanno facendo tutto il possi-bile per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e restituirci un po’ di tranquillità». Fabio Quaini, 45 anni, e sua moglie Elisa-betta Aramini , 42 anni, titolari del bar Buffet della stazione di Morbegno diffi-cilmente dimenticheranno quello che è accaduto domenica scorsa nel loro bar alla stazione di Morbegno dove sono sta-ti aggrediti da un ragazzo minorenne. Una vicenda che ha avuto conseguenze fisiche, per le botte ricevute, economi-che, per il bar messo a soqquadro e an-che emotive per il comprensibile spa-vento subìto dai baristi e dai tre clienti che all’alba di domenica si trovavano nellocaleTutto è successo, infatti, poco dopo le 6, quando nel locale sono entrati due ra-gazzi stranieri, di cui uno minorenne, provenienti dal Lecchese. «Il ragazzo più giovane ha chiesto a mio marito di chiamare i carabinieri per farsi ridare i documenti che le forze dell’ordine, a suodire, gli avevano trattenuto durante un controllo.- spiega Aramini-. A mio mari-to è sembrata una richiesta strana e lo hainvitato a rivolgersi direttamente alla ca-serma, vicina al bar». Da quel momento le cose sono degene-

rate; il ragazzo è andato in escandescen-ze: prima lanciando gli oggetti dal ban-cone e poi è passato alle mani, «A me, per così dire, è andata “bene”, mi sono presa alcuni calci e delle sberle -prose-gue Elisabetta - anche i clienti sono stati raggiunti dai colpi, ma chi ci ha rimesso di più è stato mio marito: prima si è presole botte. Poi siamo riusciti ad allontana-re il ragazzo che però è rientrato nel bar armato di un pezzo di porfido recupera-to vicino ai binari e lo ha lanciato in pie-no volto a mio marito». Grazie all’aiuto dei clienti, i due baristi sono riusciti ad allontanare definitivamente i due giova-

ni – il maggiorenne non ha mai alzato le mani, ma è sempre rimasto sul posto in-citando con il suo atteggiamento l’amico– poi si sono barricati nel bar. «Nel frat-tempo sono arrivati anche i nostri figli di18 e 23 anni e ci hanno visto in quello stato, il bar sottosopra e i due ragazzi cheall’esterno se la prendevano anche fisi-camente con chi passava. È stato uno choc enorme per loro e per noi». Il minorenne, un senegalese residente a Nibionno, è stato denunciato per resi-stenza a pubblico ufficiale, danneggia-mento e lesioni aggravate, l’amico mag-giorenne è stato denunciato per resi-stenza a pubblico ufficiale, concorso morale. La magistratura dei minori ha richiesto per il ragazzo esami clinici ed una valutazione psichiatrica. Per i due, la stazione carabinieri di Morbegno ri-chiederà il divieto di ritorno nei Comuni della giurisdizione.Per il proprietario, dopo le cure all’ospe-dale di Sondrio , dove i medici gli hanno diagnosticato una prognosi di 25 giorni per la frattura nella regione zigomatica emandibolare e una ferita al volto, lunedì c’è la trasferta al San Gerardo di Monza , «Lì - spiega la moglie Elisabetta - mio marito è stato solamente visitato dai me-dici, perché ancora troppo gonfio e tu-mefatto in viso. Dell’intervento, ci han-no detto, se ne potrà parlare in un secon-do momento».

Chiavenna

Cade da una scalaAnziano in ospedaleFerite a testa e torace

n È caduto da una scala ed è stato tra-sportato all’ospedale di Sondalo. Ma for-tunatamente le sue condizioni non sonomolto preoccupanti. E.B., chiavennasco di settantun anni, lu-nedì mattina alle otto stava aiutando unfiglio in una carrozzeria di via Picchi, nellazona di Pratogiano a Chiavenna. Dopo cheè precipitato l’allarme è scattato immedia-tamente e nel giro di pochi minuti l’infor-tunato è stato soccorso dal personale diAreu, giunto sul posto con un’autoambu-lanza, e poi dall’equipe dell’eliambulanzadi Caiolo. Successivamente il medico hadeciso di trasportare il ferito al Morelli,dove è giunto alle 9,30 in codice rosso. A preoccupare i sanitari, sia durante iltrasporto a Sondalo, sia dopo l’arrivo, so-no state soprattutto le conseguenze deitraumi riportati alla testa e al torace, an-che se i soccorritori hanno sottolineatoche l’uomo non ha mai perso conoscenza.Sul posto sono intervenuti i carabinieridella compagnia di Chiavenna e i tecnicidell’Ats della montagna, anche se il feritonon era impegnato in una vera e propriaattività lavorativa.

Falso allarme

Sospese le ricerchein Valmalenco«Nessuna traccia»

n Non è stata trovata alcuna traccia di scialpinisti in difficoltà nelle montagne sopraLanzada. Domenica, poco dopo le 16,30,due persone che si trovavano nei pressidel rifugio Marinelli hanno lanciato l’allar-me perchè avevano sentito una richiestad’aiuto lanciata in inglese con un «Help».E alcuni sci-alpinisti provenienti dalla Ca-panna Coaz avevano dichiarato di averenotato due persone, che stavano pratican-do sci-alpinismo, nella zona del Piz Glü-schaint, in territorio svizzero. Le ricerche iniziate domenica sono conti-nuate anche ieri mattina: impegnati il Soc-corso Alpino, il Sagf della Guardia di Fi-nanza, i carabinieri di Chiesa Valmalenco,in collaborazione con la Polizia cantonalesvizzera, il Soccorso alpino Bregaglia -Poschiavo e la Rega - Guardia aerea sviz-zera di soccorso. L’elicotterodomenicaaveva portato in quota 11 tecnici per va-gliare tutte le zone nei dintorni del PassoMarinelli e dello lo Scerscen Superiore. Elunedì mattina sono state fatte nuove ri-cerche con ripetuti sorvoli. Non essendocisegnalazioni di persone scomparse le ri-cerche sono state sospese.

Cameriere arrestato per marijuanaL’uomo, che vive a Tirano, è stato trovato in Alta Valle con un etto di droga

La droga sequestrata al cameriere

n Arrestato venerdì dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tirano con quasi 100 grammi di marijuana e 4 di cocai-na, lunedì è stato rimesso in libertà (dovrà solo presentarsi in caserma duevolte la settimana per firmare l’apposi-to registro). Matteo Corallini, 46enne, bergamasco domiciliato a Tirano (dove lavora co-me cameriere in un albergo della zo-na), è finito in manette per detenzione di sostanze stupefacenti finalizzata al-lo spaccio.L’operazione ha preso le mosse da un controllo degli avventori di un bar in Alta Valle, durante il quale Corallini è apparso particolarmente teso e nervo-so. Nello zainetto che l’uomo portava in spalla sono stati trovati due distinti sacchetti in plastica sigillati, contenen-ti rispettivamente 50 e 30 grammi di marijuana, oltre a tre involucri conte-

nenti complessivamente 5 grammi di cocaina. Nella camera da letto dell’uo-mo, in un cassetto di un comodino, è stato poi trovato un terzo sacchetto con altri 26 grammi di marijuana. Il Gipha convalidato l’arresto e applicato al-l’uomo la misura cautelare dell’obbli-go di presentazione alla polizia giudi-ziaria. I carabinieri di Livigno invece, nei gior-ni scorsi hanno segnalato un consuma-tore di marijuana trovato in possesso di una dose di cannabis durante un controllo effettuato presso gli alloggi dei dipendenti di un hotel, mentre, a se-guito di un controllo alla circolazione stradale, durante un posto di blocco, hanno sequestrato al conducente di un’autovettura una dose di ectasy e una di funghi allucinogeni. L’uomo, di nazionalità argentina, è stato sanzio-nato con il ritiro immediato della pa-tente di guida.

IN BREVE

MORBEGNOTENTATO FURTOUNA CONDANNAQuattro mesi di reclusione e50 euro di multa oltre al pa-gamento delle spese pro-cessuali. Questa la condan-na inflitta a Michel Caligariaccusato di tentato furto aidanni del “Gruppo presepedi Morbegno”. L’uomo -classe 1975, residente aMorbegno - il 10 gennaio ditre anni fa tentò di scassina-re la cassetta delle offerteutilizzando un cacciavite,ma non riuscì nel suo inten-to perchè un passante si ac-corse dell’intrusione e diedel’allarme richiamando cosìsul posto i carabinieri che -stando al capo di imputazio-ne - il Caligari poi minacciòverbalmente. In sede di giu-dizio, però, l’accusa non haretto e il giudice ha assolto ilmorbegnese per quest’ulti-mo reato.

ALTA VALLEDONNA IN AULAPER STALKINGDue mesi e venti giorni direclusione oltre al paga-mento delle spese proces-suali e di una provvisionaleda 2500 euro nei confrontidell’ex amante.Se non avesse chiesto il ritoabbreviato sarebbe statamolto più pesante la con-danna per una donna resi-dente a Sondrio accusata distalking nei confronti dell’examante “reo” di averla la-sciata. La donna ha perso latesta e ha tempestato l’ex dimessaggi e telefonate sinoa rendergli la vita impossibi-le. Ora dovrà pure risarcirlo.

LIVIGNOBEVE TROPPOE CADE DA MUROUn lettone di 25 anni ha ri-schiato di farsi veramentemale. Il giovane aveva pro-babilmente esagerato nelconsumo di alcolici quandoverso le 3 di martedì mattinaha perso l’equilibrio ed è ca-duto da un muretto. L’uomoha battuto la testa ed in pri-mo momento si è temuto ilpeggio. Dopo le prime cureal Morelli è stato dimessocon una prognosi di 10 gior-ni.

LIVIGNO

Sulle piste del comprensorio “Carosello 3000” di Livigno, si è

tenuta una giornata di formazione e aggiornamento per tutti i

carabinieri della Lombardia specializzati nel servizio di vigilanza

e soccorso sulle piste da sci. Sono affluiti nel piccolo Tibet oltre

40 militari provenienti, dalle province di Sondrio, Lecco, Berga-

mo e Brescia.

Carabinieri, sempre in pista

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Sabato 21 Aprile 2018 7

SETTE GIORNI4SONDRIO

Una città che arrampica. Alla SassellaOggi pomeriggio l’inaugurazione della nuova sezione della palestra di roccia

n (f. bet.) L’inverno ha frenato un po’ i tempi del cantiere, ma per gli appassionati di arrampi-cata l’attesa è finita. Oggi pome-riggio infatti alla Sassella verrà inaugurata ufficialmente la nuo-va sezione della palestra di roc-cia, 3.400 metri quadrati di spazicon 15 vie, alcune brevi ferrate eun ponte tibetano. Appunta-mento alle 15 ai piedi della pare-te attrezzata, per la cerimonia del taglio del nastro – affidato a Camillo Della Vedova, presiden-te della Scuola di alpinismo “Luigi Bombardieri” del Cai di Sondrio e a Silvia Della Marian-na, rappresentante della sezio-ne Giovani del Cai - seguita da una dimostrazione degli allievi della “Bombardieri” e da un brindisi in compagnia. Accanto alla struttura già esistente, nei

mesi scorsi sono stati messi in sicurezza e sistemati circa 6.800 metri quadrati del versante, con l’allestimento della nuova pale-stra su circa 3.400 metri quadra-ti: costo totale, 150mila euro, fi-nanziati con fondi dell’Aqst. «Il grosso dell’investimento è ser-vito per la messa in sicurezza del versante - ha spiegato in set-timana l’assessore ai Lavori pubblici Michele Iannotti -, con disgaggio di massi e realizzazio-ne di nuovi muri, più la pulizia didettaglio sull’area della pale-stra. Degli interventi si è occu-pata la Cpr di Darfo Boario Ter-me, con il geologo e guida alpinaGuido Merizzi come progettista e direttore lavori». Sull’idea del-la palestra il Comune lavorava da tempo, hanno ricordato Ian-notti e l’assessore allo Sport

Omobono Meneghini, e ora su-perato lo scoglio dell’acquisizio-ne dei terreni e dei rallentamen-ti al cantiere dovuti alle nevicatedei mesi scorsi tutto è pronto per accogliere gli appassionati. «Spesso si parla di Sondrio città nel cuore delle Alpi - ha sottoli-neato Meneghini -, qui l’enuncia-zione diventa realtà. La nostra amministrazione, grazie anche all’impegno degli amici del Cai, è riuscita a realizzare un luogo dove si concretizza il connubio fra la città, lo sport e la monta-gna, dove i bambini, i giovani e i meno giovani potranno avvici-narsi a queste discipline affasci-nanti». La palestra sarà infatti «un luogo di preparazione», ha rimarcato il presidente del Cai sezione valtellinese Paolo Ca-manni, uno spazio «per prepa-

rarsi, per allenarsi, per giocare sulla roccia per mettersi nelle condizioni di sperimentare tuttele situazioni, in sicurezza». E questo vale per le 15 nuove vie, con difficoltà adatte sia ai principianti, sia agli esperti, e per tutte le altre strutture: «Non è un luogo di prova fisica, neces-sariamente, ma di preparazione - ha sottolineato ancora Caman-ni -. Ringraziamo il Comune, i tecnici, la guida alpina Mario Vannuccini, e speriamo che gli spazi siano sempre frequenta-ti». Fra gli appassionati c’è mol-ta attesa, ha sottolineato Della Vedova: «Per me è un sogno rea-lizzato - ha rimarcato -, fin dalla creazione della prima palestra si pensava ad una struttura del genere, per la città e per tutta la provincia».

Sottopassaggio di via NaniIl cantiere apre a maggioFissata la data per l’inizio dei lavori di realizzazioneIl primo intervento riguarderà il collettore fognario

SCHEDA

Nel tunneli dispositividi sicurezza

n (f. bet.) Illuminazione

calibrata automatica-

mente in base alle condi-

zioni di luce esterna, ver-

nice anti-graffiti per evi-

tare imbrattamenti, vi-

deosorveglianza e un si-

stema di sicurezza per

fermare le auto all’aper-

to in caso di problemi al-

l’interno del tunnel.

Il sottopassaggio di via

Nani sarà dotato di una

serie di dispositivi e ac-

corgimenti studiati per

garantire la massima si-

curezza a tutti gli utenti,

dagli automobilisti ai pe-

doni, ai quali sarà riser-

vata una corsia sopraele-

vata sul lato destro del

tunnel (in corrisponden-

za dell’attuale marcia-

piede su via Nani, per in-

tenderci). All’interno

del sottopasso saranno

installate luci a led con

un sistema di regolazio-

ne, per garantire la visi-

bilità più adeguata sia

durante la giornata, sia

nelle ore notturne, men-

tre all’ingresso da via

Nani sarà posizionato un

semaforo che passerà sul

rosso in caso di proble-

mi. Vista la vicinanza del-

la falda acquifera, l’inte-

ra struttura sarà imper-

meabilizzata e dotata di

un sistema di pompe.

n Dopo tanta attesa, ora c’è una data per l’inizio dei lavori sul nuovo sottopasso di via Nani. Nella secon-da metà di maggio aprirà il primo cantiere, dedicato ad un’operazionepreliminare curata da Secam: in cor-rispondenza del futuro tracciato delsottopassaggio si trova infatti il col-lettore fognario della zona Sondrio est, che l’azienda pubblica farà spo-stare per lasciare spazio al tunnel. Nei giorni scorsi Rfi ha dato il via libera all’intervento, il Comune ha approvato il progetto esecutivo del-l’operazione e Secam ha avviato le procedure per l’appalto. La sistema-zione del collettore richiederà un in-vestimento di 480mila euro, «senza spese a carico del bilancio comuna-le», precisa la delibera di palazzo Pretorio, e se ne occuperà diretta-mente Secam, come gestore del ser-vizio idrico integrato. «Si tratta di unintervento propedeutico all’opera – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Michele Iannotti -, sul qualeè arrivato da pochi giorni il parere positivo di Rfi, richiesto perché i la-vori interesseranno il sottosuolo neipressi della linea ferroviaria. Con l’approvazione del progetto esecuti-vo abbiamo autorizzato Secam a procedere con il cantiere e nella se-

conda metà di maggio avranno ini-zio i lavori, che non richiederanno interruzioni della linea, visto che il manufatto potrà essere realizzato senza interferire con il funziona-mento dei binari. Sistemata la que-stione dei sottoservizi, si partirà conla realizzazione del sottopasso». Nelle prossime settimane il Comu-ne presenterà un cronoprogramma dettagliato dell’operazione curata da Secam e dei lavori veri e propri sul sottopassaggio, ha spiegato Ian-notti, così da chiarire per tempo an-che il calendario delle limitazioni al traffico su via Nani e strade limitro-fe. I residenti e gli altri cittadini che transitano spesso in zona però pos-sono già far partire il conto alla ro-vescia, per un’opera di cui si parla

già da tempo – il progetto è stato rinviato più di una volta, per varie ragioni legate prima al patto di stabi-lità, poi ai tempi di impiego dei fondidell’Accordo quadro di sviluppo ter-ritoriale - e che servirà a chiudere l’ultimo passaggio a livello esistentein città. Il costo complessivo dell’in-tervento, come qualcuno ricorderà, ammonta ad un milione e 250mila euro, finanziati in parte con risorse dell’Aqst, in parte con il contributo di 250mila euro previsto da Rfi per lachiusura dei passaggi a livello e in parte con fondi reperiti tramite il Patto per la Lombardia firmato da Regione e Stato. Il progetto - stilato da un team di professionisti composto dagli inge-gneri Marco Scaramellini (ora can-didato sindaco per il centrodestra), Angelo Valsecchi e Marco Bongio e dal geologo Maurizio Azzola - preve-de la realizzazione di una struttura lunga un centinaio di metri, rampe comprese, che da via Nani sbocche-rà nell’attuale area del posteggio pubblico vicino al concessionario dimotociclette e al negozio dell’usato,con una corsia rialzata per garantireil passaggio in sicurezza di pedoni e biciclette.

Francesca Bettini

Così sarà il nuovo tunnel

Novità

La primavera sbocciail 5 maggio in cittàBancarelle ed eventi

n (f. bet.) “Sondrio è... primavera: una cit-tà di colori e sapori”. Si chiama così lanuova manifestazione che sabato 5 maggioanimerà il capoluogo con bancarelle, mo-stre, spettacoli di strada, visite guidate,concerti e iniziative per i più piccoli: palco-scenico saranno piazza Garibaldi, piazzaCavour, le vie del centro e il Mvsa, per unafesta che durerà tutta la giornata. Si comincia in mattinata con l’avvio dellaseconda edizione di “Vivere l’arte”, orga-nizzata dall’associazione Gea: in corso Ita-lia, via Dante e piazza Cavour dalle 10 alle18 sarà di scena “La bellezza in tutte le sueforme”, un percorso in cui pittori, scrittori,fotografi, artisti di strada presenteranno leloro opere, mentre in piazza Cavour alle10,30 e alle 14,30 i bimbi potranno ascolta-re favole e cimentarsi in laboratori creativinella “Casa delle storie”, una tenda bedui-na, e alle 17,15 il Mvsa ospiterà un “Tèletterario” con alcuni scrittori valtellinesi.Nelle sale espositive di palazzo Martinengosarà aperta la mostra “Guarda con me” deiragazzi di SpaH, mentre in piazza Campellosaranno esposte le opere della Mas, la Mo-stra artistica studentesca (che incoronerà ivincitori alle 18,30, in municipio). Dalle 14,poi, aprirà il mercatino allestito in piazzaGaribaldi, corso Italia e piazza Campello,dedicato a fiori, prodotti agricoli del terri-torio, sementi autoctone, presentati diret-tamente dai produttori, mentre dalle 14,30in avanti nelle vie del centro sarà di scena ilconcerto itinerante dei Barabba Gulasch.Per i piccoli, sempre dalle 14,30, ci saranno“truccaprimavera” e “flower balloon”,mentre alle 16,30 inizierà lo spettacolo“Olè” della compagnia di strada“I4Elementi”. Alle 16,45 nel cortile del Mv-sa si esibirà l’orchestra Alpinae Gentes,mentre dalle 17 al centro Le Volte si potràscoprire il “Mac”, piatto tipico di Berbennopresentato dall’associazione AlpLab e dalClub Papillon Valtellina. Ma nel pomerig-gio ci saranno anche tante occasioni pervedere angoli noti e meno conosciuti dellacittà: alle 15,30 da piazza Campello partiràla visita guidata “Ti racconto Sondrio – Unacittà da riscoprire”, mentre al Mvsa si potràseguire il percorso “Fuori dal quadro – Gliabiti del Mvsa prendono vita”, alla scoper-ta di palazzo Sassi de’ Lavizzari in una chia-ve inedita. Alle 16, invece, si terrà una visitaguidata al Teatro Sociale. Alle 20,30 in piaz-za Garibaldi inizierà il concerto conclusivodella manifestazione, con il folk-rock delgruppo Alzamantes. Per l’occasione i nego-zi potranno tenere aperto anche oltre i soli-ti orari e bar, ristoranti e locali pubblicipotranno proporre menù di street food. E il giorno successivo tornerà un appunta-mento ormai tradizionale per la città: do-menica 6 infatti è in calendario la classicaFiera di maggio, con bancarelle di tutti itipi per gli amanti dello shopping.

Camanni, Della Vedova, Iannotti e Meneghini FOTO GIANATTI

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8 Sabato 21 Aprile 2018

Sondrio - Con lo sponsor Riwega sulle divise, le ragaz-ze del Pvv hanno affrontato la fase provinciale del torneo U18 alla grande, non perdendo nemmeno un set (è il vanto del consigliere Romano Mariana), mentre stanno “lottando” in se-rie D, realtà regionale, alla qua-le si aspira (da questo progetto) di partecipare con sempre cre-scente soddisfazione per il fu-turo; ma bisogna seminare per avere il raccolto.Passato alla fase regionale 1, con Briacom Brenna (Como), Orago (Varese) e Novate Mila-nese (Milano), il Pvv ha conclu-so il girone con due vittorie e una sconfitta. Vittorie per 3-2 con Briacom e Novate Milane-se, sconfitta (amara anche per-ché casalinga) con l’Orago per 3-0, mitigata dal fatto che le ra-gazze di Varese giocano con lo scudetto tricolore bene in vista sulle loro magliette (campione nazionale giovanile).A Brenna è maturata la prima vittoria nel girone G della fase regionale. Capitan Bazzi e le sue colleghe si sono imposte al termine di un incontro giocato con grinta, portato a casa con una bella prova corale di squa-dra. Il risultato 2-3 (24-26, 17-25, 25-14, 25-12, 12-15) raccon-ta della “sofferenza” comunque metabolizzata. A Sondrio, nel secondo appun-tamento alla Torelli, contro l’Orago, è stato un implacabile 0-3 (18-25, 18-25, 19-25) contro avversarie di un altro piane-ta, obbiettivo al quale si spera possano arrivare in futuro le nostre ragazze.Il tempo di riprendersi in serie D con la vittoria sulla Paderne-se per 3-0 e partita capolavoro conclusiva U18 poi sul campo della Coop Novate dove le ra-gazze di Carnelli sono passate per 2-3 (21-25, 11-25, 25-16,25-12, 16-18). Quando sembrava fatta , le avversarie del Novate hanno riaperto l’incontro e tut-to si è deciso al tie-break, come ha raccontato un coinvolgen-tissimo Romano Mariana: «il

lavoro che sta svolgendo coa-ch Carnelli comincia a vedersi; partita spettacolare contro il Novate Milanese, con le nostre ragazze che hanno iniziato in modo fantastico. Attacchi, rice-zione, difesa: veramente hanno concesso molto poco alle av-versarie, con azioni bellissime che le hanno sconcertate (il Novate è squadra che milita nell’Eccellenza) e il loro secon-do set è stato disastroso (11-25). Poi abbiamo peccato di “troppo facile” perdendo il 3° e 4°; Car-nelli ha concesso un po’ di fiato a quella che è stata la migliore in assoluto, Francesca Zanella (penso abbia giocato la miglio-re partita in assoluto dell’anno) e il Novate ne ha approfittato portandosi sotto. Al tie-break però Bazzi e socie si sono pre-sentate agguerrite, cariche, lot-tando sempre punto a punto. Da cardiopalma il finale: 13-12 per loro, 13-13, 13-14, 14-14, 14-15, 15-15, 16-15, 16-16, 16-17 e 16-18, Punto della vittoria una schiacciata di Bazzi dopo una bella azione difensiva muro-li-bero. I nostri avversari alla fine ci hanno fatto i complimenti perché sorpresi dal gioco delle nostre ragazze. Un plauso a tut-to il gruppo, stiamo crescendo» chiudono gli allenatori. B.Vio

Sondrio - Il Progetto Valtellina Volley ha avuto la deroga (per esistere) dalla Fipav, grazie anche a contatti matu-rati sia col Comitato Regionale che con quello Nazionale da parte del presidente territoriale Bruno Savaris che ne ha da subito fatto oggetto dei suoi lavori. Il concetto alla base del Pvv sta nel creare qualcosa di significativo come una selezione alla quale fare aspirare le migliori ragazze, mantenendo però la società originaria di appartenenza: la proprietà del cartellino dell’atleta rimane a ciascuna società, la ragazza viene presa in “prestito” per giocare in U18 in ottica di “crescita” di tutto il movimento provincia-le, atlete per prime. Un’idea che Savaris aveva già caldeg-giato qualche anno fa, trovando però terreno poco fertile. Questa sembra essere la volta buona. «Un gruppo di ap-passionati del volley – ha detto Bruno Savaris – dirigenti di diverse società, parlando tra di loro, hanno prospettato questa possibilità di creare una società “selezione” con i migliori talenti della provincia, al fine di evitare che, una volta raggiunta una certa età, questi talenti dovessero

emigrare fuori sede per continuare a coltivare talento e passione. Così si è cercato di mantenere queste ragazze, giovanissime (14-17 anni), in provincia. Con le opportune dichiarazioni di intenti fatte pervenire a regionale e na-zionale siamo partiti, anche se con una certa nostra cu-riosità, circa il grado di accoglienza da parte delle società della provincia. È stato preso anche un allenatore da fuori provincia, Massimo Carnelli, super partes. Quello che ha remato contro è stata la dislocazione della Valtellina-Val-chiavenna; la lontananza geografica delle varie sedi ha un po’ limitato l’adesione da parte delle società più lonta-ne, per cui altre ragazze di sicure capacità (oltre a quelle selezionate), che potevano entrare a fare parte del pro-getto, non hanno potuto aderire per la troppa distanza e il troppo impegno (per allenamenti e trasferte): non dimentichiamo che studiano tutte e, “conditio sine qua non”, quello scolastico ha la precedenza. E mi fa piacere dire che i genitori delle “nostre” non ci hanno segnalato nessun disagio con le scuole frequentate.

Diciamo che il seme è stato lanciato per il futuro. Da parte nostra (Pvv) non esistono controindicazioni per portare avanti il progetto, l’unica variabile potrebbero essere le varie società di appartenenza delle ragazze, piuttosto che i loro genitori: se sono contenti ritengo che aderiranno anche il prossimo anno, ma sottolineo il fatto che tutto il discorso è su base “volontaria”, aderire o meno sarà una loro decisione, senza nessun obbligo. Già che tutto il movimento provinciale della pallavolo, dal discorso Pvv, non può che uscirne rafforzato ulteriormente. Ora le atlete, finito il loro impegno Pvv, ritornano alle società di appartenenza con un’esperienza in più che, forse, non avrebbe potuto arricchire il loro curriculum (esperienza) restando nei vari campionati provinciali. Le nostre so-cietà stanno facendo miracoli per la pallavolo: riescono a coinvolgere sempre più ragazzi, a insegnare e avere ri-sultati importanti (però più territoriali). Diamo a tutti una possibilità in più!».(B.Vio).

Sondrio - È stata una felice in-tuizione nel mondo del volley provinciale quella che ha porta-to alla creazione di una società, la PVV Riwega, emanazione del volley provinciale. Una sor-ta di “nazionale” di Valtellina e Valchiavenna, composta di 13 ragazze, “attinte” alle varie so-cietà della provincia per poter disputare due campionati, quello Under 18 provinciale e la serie D regionale. Le 13 pallavoliste (nate tra il 2000 e il 2004) sono: Elena Spini (Us Delebio), Martina Mariana (Us Delebio), Valentina Bazzi (Nuova Sondrio Sportiva), Linda Luzzi (Delebio), Francesca Zanella (Pentacom), Elisa Tonini (Pgs Auxilium), Daniela De Pedri-ni (Pallavolo Chiavenna), Greta Ferrario (Delebio), Valentina Di-goncelli (Delebio), Sara Fascen-dini (Pentacom), Martina Grosina (Nssv), Anna Lassi (Pallavolo Ar-denno), Veronica Bonomi (Nssv). Coach: Massimo Carnelli (Alle-natore D), Cleto Tavasci (coach U18), 2° allenatore Leslie Ansaldi. I dirigenti della Pvv: Massimilia-no Zacometti, Giovanni Moretti, Pierluigi Fontana e Romano Ma-riana, col presidente della Fipav provinciale bruno Savris. Que-sti hanno ideato e contribuito all’avvio del progetto che in so-stanza si pone l’obbiettivo di far crescere una formazione della provincia che possa presentarsi a palcoscenici pù importanti. I mille ruscelli confluiscono e in-grossano un unico corso d’acqua che può aspirare al mare. Come

cartellino ogni ragazza appartie-ne sempre alla sua società di ori-gine, ma col Progetto Valtellina partecipa alla gare U18 e Serie D, giocando invece, sempre, per le altre categorie con la sua squa-dra di casa. Un po’, ancora, come le dita della mano; prese sin-golarmente hanno la forza che hanno; ma insieme formano un pugno che è in grado di sferrare un attacco più possente. L’intento era di innescare un processo che portasse tutte le ragazze a pen-sare al Progetto Valtellina come a un premio per le più meritevoli e capaci, una meta ambita alla quale volgere un giusto deside-rio di crescita sportiva, perché no? Un sogno. E la cosa è maturata. Le U18 sono cresciute, hanno vinto la fase provinciale (senza perdere neppure un set) e sono approda-te alla fase 1 del regionale nella quale hanno vinto due incontri (Briacom Brenna e Novate Mi-lanese) sui tre previsti, cedendo solo all’Orago di Varese, società che gioca con lo scudetto tri-colore sulla divisa. Il grande la-voro svolto dal coach Massimo Carnelli ha cominciato a dare i suoi frutti, confortando tutto l’ambiente a continuare su que-sta strada. L’importante è cghe anche tutte le società continuino a credere nella bontà di questo progetto, accantonando un po-chino di quel campanile, di cui siamo ricchi, per un obbiettivo comune verso l’esterno della provincia. (B.Vio)

1) Valentina Digoncelli (Delebio) libero

2) Daniela De Pedrini (PallavoloChiavenna) – schiacciatrice

3) Martina Grosina (Nssv)palleggiatrice

4) Sara Fascendini (Pentacom) – libero5) Elisa Tonini (Pgs Auxilium)

centrale6) Linda Luzzi (Delebio)

schiacciatrice7) Valentina Bazzi (Nssv)

schiacciatrice8) Martina Mariana (Us Delebio)

centrale9) Anna Lassi (Pallavolo Ardenno) –

schiacciatrice10) Veronica Bonomi (Nssv)

schiacciatrice12) Elena Spini (Us Delebio) – centrale14) Greta Ferrario (Delebio)

palleggiatrice15) Francesca Zanella (Pentacom)

schiacciatriceCoach : Massimo Carnelli, CletoTavasciB.Vio

Si concretizza l’impegno del presidente territoriale Fipav Bruno Savaris e dei dirigenti della squadra

Progetto Valtellina Volley:muri di gioia e soddisfazioni

Il Progetto Valtellina Volley destinato a vivere

La PVV Riwega: una felice intuizione

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Sabato 21 Aprile 2018 9SETTE GIORNI4SONDRIO

LA SQUADRA

n (f. bet.) Una coalizione «plurale» quanto unita, con

forze politiche e civiche che hanno fatto sintesi «per

operare proposte concrete, condivise, volte tutte al

bene comune». Così il candidato sindaco del centrode-

stra Marco Scaramellini e i rappresentanti delle liste

che lo sostengono hanno descritto, mercoledì sera, il

progetto politico-amministrativo che unisce le varie

forze, un programma che «cerca di proporre alla città

uno scatto nuovo verso il futuro», ha sottolineato Sca-

ramellini. Insieme all’aspirante primo cittadino, rela-

tori dell’incontro pubblico sono stati Ivan Munarini

dei Popolari retici, Lorenzo Grillo Della Berta della Le-

ga, Filippo Rebai di Forza Italia, Andrea Massera di

Sondrio liberale e Lino Locatelli di Fratelli d’Italia, le

formazioni che correranno per Scaramellini insieme

alla nuova lista civica “Sondrio viva”.

«Una coalizione plurale e particolarmente unita»

In Regione

«Competenze, risorsee autonomia» Appello delle Provincen Autonomia, ruolo delle Province, risorse e progetti da condividere. Se n’è parlato a Mi-lano al tavolo con il nuovo presidente della Regione Attilio Fontana e i presidenti delle Province lombarde: all’incontro hanno pre-so parte anche gli assessori regionali Davide Caparini e Massimo Sertori, che ha ribadito la necessità di restituire «competenze e auto-revolezza» alle Province, superando la rifor-ma Delrio. In questo primo confronto sono emersi «unospirito di grande collaborazione e un’im-pronta di forte concretezza», secondo il pre-sidente della Provincia Luca Della Bitta: «Le Province condividono il percorso verso una maggiore autonomia intrapreso dalla Regio-ne - ha rimarcato - e hanno chiesto alla giuntaFontana di supportare la richiesta a livello nazionale di risolvere i disastri lasciati dalla legge Delrio». E su questo tema il nuovo pre-sidente della Regione è pronto a farsi sentire:«Ritengo siano urgenti interventi legislativi di livello nazionale - ha detto Fontana - e cre-do che questo possa essere il primo terreno comune di lavoro e impegno tra Regione e Province, nel concordare una forte e sinergi-ca azione in campo nazionale per uscire dallesecche della stagione “post-Delrio” e “post referendum costituzonale”. Ma soprattutto bisogna dare concretezza alla richiesta di maggiori forme di autonomia». «Se credia-mo nei territori - ha affermato Sertori -, le Pro-vince devono avere competenza e autorevo-lezza. Ora il grande tema è quello di metterle in condizioni di lavorare, soprattutto attra-verso un processo di semplificazione». Per-corsi nei quali la Valle può essere un “caso di scuola”, ha rimarcato Della Bitta: «Bisogna proseguire nel percorso di autonomia della nostra Provincia – ha detto -, che può fare da apripista su questioni rilevanti come l’ener-gia e la sanità».

IL 27 APRILE

Bilancio Aevv in assembleaE poi le dimissioni di Giugnin Ultimo bilancio dell’Azienda energetica di Valtellina

e Valchiavenna prima della fusione per la creazione

della nuova Multiutility del Nord (la firma è prevista

per il primo di luglio) e ultima da presidente per Nicola

Giugni. L’avvocato sondriese, candidato alla carica di

sindaco del capoluogo, dopo dieci anni alla guida del-

l’Azienda lascerà l’incarico, per evidenti ragioni di op-

portunità politica, il 28 aprile, esattamente il giorno

dopo l’assemblea ordinaria dei soci.

Intanto venerdì 27 durante la riunione, con inizio alle

15 nella sala conferenze di Confindustria in piazza

Cavour, i convocati saranno chiamati ad approvare il

bilancio di esercizio 2017 e il bilancio consolidato di

gruppo.

Verso le urne Provera lancial’assessorato alle frazionin «Un assessorato alle frazioni in grado di recepire le istanze dei cittadini e di affrontare i proble-mi di chi risulta svantaggiato in termini di servizi e di opportuni-tà».A lanciare l’idea, al termine del tour che lo ha portato in tutte le frazioni, dopo un proficuo con-fronto con i residenti intervenuti agli incontri pubblici organizzati a Sant’Anna, Mossini, Triangia, Triasso e Ponchiera-Arquino, è il candidato sindaco Fiorello Pro-vera che pensa così di valorizza-re i nuclei originari di Sondrio che contano complessivamente circa 2.200 abitanti.«Dal dialogo con i residenti - sot-tolinea il candidato sindaco Pro-vera - sono emerse sia problema-tiche specifiche di ogni singola zona sia questioni comuni a tutte

le frazioni: dai trasporti alla ma-nutenzione, dai servizi per gli an-ziani alle opportunità per i giova-ni. C’è un forte senso di identità che accomuna tutti e che an-drebbe capitalizzato e valorizza-to nell’interesse non soltanto delle frazioni, ma dell’intera cit-tà, in uno scambio che portereb-be benefici ad entrambi».Alla base di una politica per le frazioni c’è il coinvolgimento dei residenti che troverebbero nel-l’assessore alle frazioni un inter-locutore pronto ad ascoltarli e a coordinare gli interventi. «Ogni frazione dovrebbe indicare alcu-ni rappresentanti per formare unComitato che si rapporti con l’as-sessore - spiega Provera -. Si trat-ta di un percorso di democrazia indispensabile per rendere par-tecipi tutti delle decisioni».

n Progetti infrastrutturali co-me un palazzetto del ghiaccio comprensoriale, una passerella pedonale fra Ponchiera e Mossi-ni, una piscina all’aperto, più at-tenzione al mondo del commer-cio con iniziative «condivise e non calate dall’alto», taglio delletariffe dei rifiuti e del servizio idrico, politiche per le famiglie ele fasce deboli, attenzione al mondo della scuola per «fare in-tegrazione concreta, non solo a parole». Dopo l’annuncio ufficiale della candidatura a sindaco, mercole-dì sera Marco Scaramellini ha presentato al pubblico - in una sala Besta affollata - i referenti delle liste che lo sostengono e alcuni degli spunti contenuti nelprogramma, al quale le forma-zioni del centrodestra stanno dando gli ultimi ritocchi. Dei dettagli si parlerà prossima-mente, ha spiegato Scaramelli-ni, sottolineando il «gran lavo-ro» delle liste e il clima di entu-siasmo che si respira nella coali-zione: per ora, durante la confe-renza le liste hanno messo sul tavolo diverse anticipazioni. «Serve un intervento significati-vo sulla tassa rifiuti e sulle tarif-fe del servizio idrico integrato – ha detto Ivan Munarini (Popola-ri retici) -, le risorse si possono trovare con una maggiore effi-cienza nei servizi e con una maggiore capacità di gestire Se-cam, in cui il Comune è socio di riferimento». Secondo Lorenzo Grillo Della Berta della Lega, il punto fondamentale è che «c’è bisogno di un cambiamento», puntando sul turismo insieme almandamento e al territorio, ma anche intervenendo sulla «fisio-nomia della città, che ha zone buone e zone degradate» e af-frontando «in concreto» le diffi-coltà legate all’integrazione de-gli stranieri in città e nelle scuo-le. E sul cambiamento ha insisti-to anche Filippo Rebai di Forza Italia, perché «Sondrio come città di terziario avanzato è in crisi». «Dobbiamo investire sul futuro volando alto - ha detto -, puntando sulla formazione, sul-la valorizzazione del territorio per rilanciare turismo e produ-zione agricola, su nuove funzio-ni per le aree dismesse». Molti interventi hanno citato le diffi-coltà del commercio, che se-condo Scaramellini vanno af-frontate «coinvolgendo gli ope-ratori» e studiando agevolazio-ni, vedi «la tassa di occupazionedel suolo pubblico, che il Comu-ne può rinunciare ad incassa-re». Il programma propone «te-mi concreti, che attengono alle competenze dell’amministra-zione», ha affermato Andrea Massera di Sondrio liberale, sof-fermandosi su cultura e istru-zione. «Il teatro è sociale più nelnome che nei fatti - ha detto -, con 500 abbonati diventa elita-rio, vanno rivisti i criteri di ge-stione. E sulla scuola bisogna avere il coraggio di affrontare certe situazioni, non va bene in un plesso si concentrino alunni con disabilità e stranieri, biso-gna fare integrazione concreta enon solo a parole». Fra le infra-strutture ipotizzate, un palazzo del ghiaccio mandamentale, una passerella pedonale fra Ponchiera e Arquino, una pisci-na all’aperto per l’estate: spunti che Scaramellini e i suoi illustre-ranno nelle prossime settimane.Francesca Bettini

Scaramellini racconta la sua cittàUn palazzetto del ghiaccio e una piscina all’aperto oltre al taglio delle tasseSono alcune delle prime idee illustrate dal candidato sindaco del centrodestra

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10 Sabato 21 Aprile 2018

SETTE GIORNI 4SONDRIO

IL CONVEGNO

All’auditorium Torellisi parla di elettricità

n (d. luc.) Si parla di elettricità stamattina al-

l’auditorium Torelli di Sondrio, che ospita alle

8 l’edizione numero cinque del convegno Ga-

briele Marveggio, dedicato al docente di fisica

scomparso nel settembre del 2013.

“Alta tensione” il tema, che sarà affrontato at-

traverso la proiezione di video a cura degli stu-

denti superiori. A promuovere la giornata, l’as-

sociazione Marveggio, con il sodalizio Argo-

naute, il liceo scientifico Donegani di Sondrio e

con il patrocinio di Comune, oltre al supporto

di Bissi Holding - Energy for the future. Al tavo-

lo dei relatori Marco Bissi e Lidia Falomo, do-

cente dell’università di Pavia.

Artefici dei video, gli studenti dei licei scientifi-

ci di Sondrio, Morbegno e Tirano, mentre gli al-

lievi dell’artistico di Morbegno presenteranno

le loro creazioni. In programma anche una ta-

vola rotonda dedicata ai temi del convegno, ma

soprattutto all’orientamento agli studi per le

ragazze e i ragazzi di quinta.

n (d. luc.) - Da Fondazione Gruppo Cre-dito Valtellinese e Pro Valtellina 100mila euro per 13 progetti a favore degli studen-ti del territorio.Da attività di doposcuola al sostegno in orario scolastico, da percorsi di avvicina-mento alle scienze matematiche al poten-ziamento delle eccellenze, le iniziative mi-gliori hanno beneficiato dei contributi stanziati sul bando congiunto “Servizi aglistudenti”, consegnati lunedì a palazzo Sertoli da Miro Fiordi e da Valeria Duico, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione Creval, e da Marco Del-l’Acqua, numero uno di Pro Valtellina, cheha rimarcato come il modus operandi del-le due istituzioni abbia raggiunto il deci-mo anno di vita, con risultati importanti.«In totale in dieci anni sono stati 101 i pro-getti, che insieme abbiamo sostenuto con contributi pari a un milione e 50mila euro -ha detto Dell’Acqua, anche membro della Commissione centrale di beneficenza di Fondazione Cariplo -, toccando vari am-biti: dagli anziani agli oratori, dai giovani alla cultura, alla tutela del paesaggio per arrivare quest’anno agli studenti e alle lo-ro famiglie». «Le domande sono state nu-merose e variegate, a testimoniare il biso-gno di strumenti formativi e creativi degli studenti e di momenti di condivisione per i genitori» ha aggiunto Fiordi, ponendo l’accento sull’attenzione che da sempre laFondazione Creval ha per il mondo scola-stico.«La tradizionale sinergia con la Fondazio-ne Creval - ha proseguito Dell’Acqua - si arricchisce ogni anno di esperienza e nuo-vi ambiti, in cui dare una mano alla comu-

nità». Per il progetto Coding all’istituto comprensivo di Tirano sono stati asse-gnati 14mila euro, 10mila invece sia al comprensivo “Paesi Oobici” di Sondrio che al “Martino Anzi” di Bormio, rispetti-vamente per “Non solo scuola” e per il progetto “Prendiamoci la mano”. Di 9milaeuro il contributo per il comprensivo di Delebio per attività di recupero e poten-ziamento. Stessa cifra alla Fondazione Al-bosaggia - a ritirare il contributo è interve-

nuto il commissario prefettizio Rosa Mas-sa – per “ExtraScuola: “valore aggiunto” al tempo libero”. Per il progetto “Il pome-riggio è alternativo” il comprensivo di Tra-ona ha ricevuto 8mila euro, tanto quanto l’Itis Mattei per un doposcuola dedicato agli studenti con Dsa. Settemila euro sia per il comprensivo “Paesi Retici” che per “Sondrio Centro”: il primo li investe sul progetto “I care 2.0”, il secondo per la va-lorizzazione delle eccellenze in ambito lo-

gico-matematico.Ultimi quattro contri-buti all’asilo paritario Elisa Paini Credaro di Montagna, 5mila euro per attività volte a sviluppare competenze musicali, logo-pediche e psicomotorie. Altrettanti per “Orobie climate lab” del Damiani di Mor-begno. Infine per la sperimentazione di-dattica dal cartaceo al digitale a cura del-l’istituto Fumasoni di Berbenno 4mila eu-ro, tanti quanti quelli per la parrocchia di Berbenno per “Educare alla relazione”.

La consegna degli assegni è avvenuta lunedì a Palazzo Sertoli di Sondrio

Premiati tredici progetti per gli studentiFondazione Creval e Pro Valtellina hanno consegnato assegni per centomila euro«Domande numerose, a testimoniare il bisogno di strumenti formativi e creativi»

n (d. luc.) - Sarà Castel Masegraa fare da cornice domattina alle 10 alle premiazioni del Certa-men Alpinum, prima edizione del concorso di traduzione di te-sti latini sulla montagna, rivolto agli studenti, ideata dal liceo Piazzi Lena Perpenti (Plp) di Sondrio, diretto da Angelo Grassi.Cinquecento gli euro in palio per il primo classificato. Pre-mio, che si potrà aggiudicare uno dei 13 studenti che hanno accettato la sfida, tra cui anche giovani del liceo Volta di Como. In una categoria distinta, in garaotto alunni del liceo classico delPlp. Tutti ieri nella sede del liceohanno affrontato «la traduzione di un passo di un autore latino, che parla di montagna» spiega Maria Rosa Zizzi, docente idea-trice dell’ambizioso concorso, insieme alla collega Daniela Spi-nelli, che ne ha curato l’aspetto organizzativo. Ospite eccellen-te, che parteciperà alla premia-zione Fabio Gasti, docente di Fi-lologia classica, letteratura lati-na tardo-antica e storia della lin-gua latina all’università di Pavia,tra l’altro membro della com-missione che ha valutato le tra-duzioni, che interverrà sul tema “Le vette degli antichi”. Nell’am-bito del Certamen, oggi pome-riggio alle 17,30 a Castel Mase-gra il direttore di “Meridiani montagne” Marco Albino Ferra-ri terrà una conferenza su “L’uo-mo e la montagna: dalla super-stizione al turismo di massa” «per mostrare come lo sguardo del mondo occidentale sia mu-tato nel passare dei secoli» pun-tualizza Zizzi ringraziando il Co-mune, in particolare l’assessore all’Istruzione Marina Cotelli, per aver sposato l’iniziativa. «Valorizzare gli studi classici così come il legame tra istituzio-ne scolastica e territorio: è l’obiettivo di questa prima edi-zione» prosegue Grassi ringra-ziando «Fondazione Pro Valtel-lina, Banca Popolare di Sondrio e Bim per il loro forte sostegno. Ringraziamenti anche al Comu-ne, che ha messo a disposizione Castel Masegra; alla Provincia, alla Comunità montana di Son-drio e al Parco delle Orobie per il loro patrocinio, il che eviden-zia come sia stato capito il sensodella manifestazione».

Al MasegraCertamenAlpinumSfida al via

«Educare all’uso di Internet, questa la sfida»Dallo psichiatra Marcassoli l’invito a fare attenzione ai «rischi di dipendenza dei ragazzi»

n ALBOSAGGIA (d. luc.) - «Non dobbiamo de-monizzare la Rete, ma educare all’uso dei mezzi digitali. I ragazzi devono trasgredire e i genitori de-vono contenere: lì si gioca la vera sfida educativa». Lo sostiene Claudio Marcassoli, psichiatra, psico-terapeuta, nonché criminologo forense di Sondrio,intervenuto martedì sera alla biblioteca comunale di Albosaggia, dove si è tenuto l’incontro sul tema “Genitori e figli nell’era di Internet: opportunità e rischi”, parte integrante del progetto “ExtraScuo-la, “valore aggiunto” al tempo libero”, promosso dalla Fondazione Albosaggia. Scopo della serata, che ha visto la partecipazione di una quarantina di mamme e papà, quello «di informare e aggiornare i genitori sull’uso della Rete. Viviamo in un’era tec-nologica con Internet alla portata di tutti» ha intro-dotto l’ospite il direttore della Fondazione Paolo Messina. «D’accordo o no, viviamo in un mondo digitale e dobbiamo tenerne conto, calcolando il rischio dipendenza per i giovani, così come per gli adulti» ha proseguito Marcassoli, richiamando i genitori al loro ruolo di educatori. «Internet crea connessioni, non crea relazioni: sono due cose di-

verse ed il rischio, che i ragazzi confondano la rela-zione con la connessione è altissimo» con il perico-lo di finire in “reti” pericolosissime: da quella del gioco d’azzardo a quella della pedofilia, dai feno-meni di cyberbullismo al magari meno grave vam-ping, ossia lo star svegli di notte “attaccati” allo smartphone. Marcassoli ha altresì rimarcato quan-to la Rete stia incidendo non solo sui comporta-menti e sullo stile di vita dei ragazzi, ma anche sul loro cervello: «Attenzione, perché addirittura le neuroscienze ci dimostreranno, che il digitale sta cambiando le capacità di apprendimento e di svi-luppo cognitivo dei nostri ragazzi: ciò non può, cheporre diversi requisiti». Vale a dire considerare «le distrazioni continue», ad esempio nei momenti di studio, «i rischi di dipendenza», ma l’utilizzo della Rete «offre anche l’apertura a mondi lontani e bel-lissimi, con il pericolo di cadere nella ricerca di tra-sgressioni», dove i confini tra sentimenti privati e intimità esibite sono labili. Che fare allora per pre-venire i rischi? «Informare, dare limiti di tempo, controllare e anche stabilire giorni di astinenza to-tale dal computer» la “ricetta” di Marcassoli.

NOMINE E TRASFERIMENTI

Don Livio De Petri lascia Poggiridentin Annunciati nuovi trasferimenti di pre-

ti, nomine e provvedimenti che riguarda-

no parrocchie e uffici della Curia. Al

momento ad essere oggetto di cambia-

menti è una sola parrocchia valtellinese,

quella di Poggiridenti, il cui attuale par-

roco, il delebiese don Livio De Petri (nel-

la foto a lato), classe 1960, sarà trasferi-

to nelle valli varesine. Dopo l’esperienza

cominciata nel 2005 nel paese orobico e

gli anni di insegnamento al liceo classico,

don Livio dal prossimo settembre sarà

parroco di Brenta e Cittiglio. Ancora non

è stato annunciato chi prenderà il suo

posto in valle.

Intanto, già da inizio maggio, il morbe-

gnese don Enzo Ravelli assumerà l’inca-

rico di vice direttore dell’Ufficio per

l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.

A giugno i cambiamenti annunciati ri-

guarderanno tre parrocchie di Como: don

Daniele Maola, che proviene dalle realtà

dove sarà trasferito don Livio, guiderà

come parroco le comunità di Garzola,

Sant’Agata e Sant’Orsola. Sarà affianca-

to da don Davide Pozzi, come vicario, e da

don Maurizio Salvioni e don Fausto San-

giani, come collaboratori.

Durante l’estate, don Pietro Bianchi, co-

nosciuto in queste ultime settimane in

Valle durante gli incontri di presentazio-

ne del Grest, assumerà l’incarico di di-

rettore del Centro per la pastorale giova-

nile vocazionale. E lavorerà in stretta

collaborazione con il coetaneo tiranese,

classe 1985, don Michele Pitino, nomina-

to responsabile del Servizio diocesano

alle vocazioni.

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Sabato 21 Aprile 2018 11

SETTE GIORNI4SONDRIO

n ALBOSAGGIA (d. luc.) Tutti contro tutti ad Albosaggia, in una sfida elettorale tra ex vicesindaci ed ex primi cittadini.Questo è lo scenario, che - per ora - si prefigu-ra in vista di domenica 10 giugno, quando ri-torneranno con un anno d’anticipo alle urne, dopo il commissariamento del Comune ret-to dal 6 febbraio scorso dal commissario pre-fettizio Rosa Massa.Con una sua lista si è candidato Graziano Mu-rada, dopodiché ha ufficializzato la candida-tura sabato scorso Stefano Piasini, che con Murada ha lavorato, ma che è stato ex-sinda-co uscente del terzo candidato Fausto Giu-gni, a sua volta vice di Murada. «Abbiamo de-ciso di proseguire il nostro percorso politico e amministrativo, anche perché veniamo da un percorso importante, essendoci nel grup-po persone, che hanno più di 15 anni di impe-gno per il nostro paese - ha spiegato Piasini -. Ci siamo sempre spesi per il benessere della comunità - ha posto l’accento, puntualizzan-do come questa sia la mission del gruppo –. Ma ci è anche stato chiesto di continuare a farlo».E ha aggiunto: «Siamo stati capaci di integrare all’interno del gruppo persone vali-de, propositive e concrete e anche giovani. Questo è il nostro unico scopo: continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto, cioè lavorare per il bene comune».«Non ho nulla da recriminare, né da nascon-dere. E non intendo tirarmi indietro, a dimo-strazione del mio operato, nell’interesse del-la comunità: saranno i cittadini a decidere», il messaggio lanciato da Giugni, nel confer-mare la candidatura, «per garantire continui-tà a quello che è stato fatto nei miei quattro anni di mandato. Massima attenzione, come è sempre stato, sarà riservata ai giovani, al mondo dell’associazionismo, di cui tra l’altromi sono occupato in qualità di assessore al Sociale, così come alle fasce più deboli e agli anziani» sono state le parole di Giugni, che halasciato intendere, che insieme a lui, alla for-mazione della sua squadra, sta lavorando Da-rio Ruttico, pure lui consigliere uscente dellamaggioranza, che non ha però fatto mancare la sua fiducia a Giugni, la cui caduta è stata causata a fine gennaio dalle dimissioni di Pia-sini e dei consiglieri Gelsi Bagini, Silvia Paru-scio, Sergio De Bernardi, dell’ex-assessore Michele Giugni ed Alberto Fortini.

Il passaggio a livello al TrippiResidenti contro la chiusuraGli abitanti dell’area artigianale chiedono garanzie al Comune«Non chiudeteci come topi» - Il sindaco: «A breve l’appalto»

n MONTAGNA «Fateci lavorare, è un nostro diritto. Prima di costruire il sotto-passo pedonale e di chiudere il passag-gio a livello, createci un’alternativa vei-colare, non chiudeteci come topi».Esplicita la richiesta degli abitanti e degliimprenditori dell’area artigianale di Montagna Piano, intervenuti venerdì scorso all’incontro pubblico, voluto dal-l’amministrazione per fare chiarezza sul futuro sviluppo della zona e sull’ormai imminente - tra giugno e luglio -chiusura passaggio a livello in località Trippi.Come ha spiegato il sindaco Angelo Di Cino, il sottopassaggio ciclo-pedonale è «già stato approvato e deve andare in ap-palto». Un progetto, «di valore e di rilan-cio del territorio, in un’ottica di turismo sostenibile per valorizzare e aumentare l’offerta a beneficio di tutti» l’ha definito l’architetto Michela Gadaldi, progettista incaricata dal Comune insieme all’inge-gnere Simone Marchesini, presenti al-l’incontro.«Avrà un tracciato lineare di 350 metri circa totalmente in sede protetta - detta-gli tecnici illustrati da Marchesini -. In quell’area i parcheggi verranno aumen-tati». Una decina di posti auto «in prossi-mità del sottopasso ferroviario. Sarà inoltre definita l’area con la realizzazio-ne di un parchetto giochi attrezzato an-che per i disabili. È prevista la riqualifica-zione di una piazza in prossimità della fermata dell’autobus». Altro elemento innovativo «il rialzo della sede stradale -

sulla carreggiata che porta al capoluogo, di fronte al passaggio a livello - per l’attra-versamento in sicurezza dei pedoni e di contrasto alla velocità». «Fateci capire il senso di questa opera-zione - è stato chiesto dal più pubblico a più riprese alla giunta - Quella è una zona artigianale: siete mai passati di giorno a vedere qual’è la situazione? Ci sono mez-zi, anche pesanti, in continuo transito. L’idea della pista ciclabile è bella, ma nonin quell’area. Per giunta un’opera presen-tata in pesante ritardo, a cose fatte. È unavergogna» hanno rimarcato riferendosi all’operato dell’amministrazione, «che dovrebbe garantire il bene e l’interesse della comunità. Invece spendete soldi pubblici per un’opera monca e penaliz-zante per tutti».Puntuale e dettagliata la descrizione del-

lo sviluppo nella sua complessità del progetto fatta da Gadaldi con l’ausilio di slide. L’architetto ha ripercorso le tappe: «Questo progetto fa parte di un più am-pio studio iniziato nel 2015» ha premessopresentando «un masterplan sulla mobi-lità ciclopedonale di Montagna Piano», in cui tra l’altra nella fase iniziale furono anche coinvolti gli alunni della primaria. «L’amministrazione – ha concluso Ga-daldi - aveva l’esigenza di andare ad inter-venire su quelle che erano e che sono tut-tora criticità evidenti, dovute ad un am-bito territoriale in trasformazione, alla previsione della Statale 38 che trasfor-merà quest’area e alla necessità di ade-guati spazi e condizioni di sicurezza per la mobilità debole», curando «il rapportotra spazi veicolari e ciclo-pedonali».

Daniela Lucchini

In campo? Una festaSuccesso di fair play per il “Giorno di Giorgio”

n ALBOSAGGIA (d. luc.) “Pulcini” alla riscossa al campo sportivo hanno dato spettacolo, applauditi sugli spalti gremiti domenica scorsa in occasione del torneo “Il giorno di Giorgio” ad Al-bosaggia. Un’edizione, quella dedicata al presidente prematuramente scom-parso dell’associazione calcistica Al-bosaggia-Ponchiera, che quest’anno si è colorata di nerazzurro, perché a sfi-darsi sulla nuova superficie di gioco in sintetico sono stati i calciatori di “ca-sa” delle categorie 2007 e 2008 contro quelle della F.C Inter femminile.«Permettetemi di ringraziare tutti per la partecipazione - ha premesso la vice-presidente della società Silvia Paru-scio, figlia di Giorgio -, in primis i miei collaboratori dell’Albosaggia-Pon-chiera, i genitori e tutte le altre nostre categorie, che, seppur non avendo gio-cato, hanno partecipato ad una giorna-ta in cui il vero vincitore è stato lo

sport». Nulla di più vero, visto che no-nostante il numero di gol segnati da tut-te e quattro le squadre, il torneo si è chiuso senza vincitori, né vinti. Perché questo è sempre stato lo spirito della manifestazione, che sette giorni fa ha richiamato circa 300 spettatori.«A differenza delle precedenti edizio-ni, anziché un quadrangolare, abbia-mo disputato due partite: la prima con icalciatori del 2008, la seconda con quelli più grandicelli del 2007 – ha ag-giunto -. E tutte e quattro le squadre non si sono risparmiate, andando in re-te più volte, ma sempre dimostrando fair play». A segnare anche la giovanis-sima Chiara Rossatti, originaria di Al-bosaggia, cresciuta nella società di ca-sa che ora milita nelle fila dell’Inter.Al termine delle partite tutti sono stati premiati: «Ad ogni calciatore è stata donata una medaglietta ricordo della giornata».

MEMORIAL PARUSCIO

nA sfidarsi sulla nuova superficie di gioco in sin-

tetico sono stati i calciatori di “casa” dell’Albo-

saggia-Ponchiera delle categorie 2007 e 2008 con-

tro quelle della F.C Inter femminile

L’INTERVENTO

ENTE MONTANOQUASI ULTIMATOIL COLLETTOREFOGNARIO

SONDRIO (d. luc.) - Sono ulti-mati i lavori ed è prossimo al collaudo il raddoppio del col-lettore fognario “Ardenno-San Pietro Berbenno” per il collettamento dei reflui di al-cuni Comuni della sponda orobica, e di altri sul versante retico. «Un’opera tanto im-portante quanto impegnati-va», ha posto l’accento nel-l’assemblea della Comunità montana martedì il presiden-te Tiziano Maffezzini. Tre milioni e mezzo il costo complessivo dell’intervento, di cui si è occupato l’ente montano e che, una volta en-trato in funzione, consentirà di scrivere la parola fine al-l’annosa questione della de-purazione, con la quale da ol-tre vent’anni si trovano loro malgrado a fare i conti, san-zioni comprese, alcuni paesi delle Orobie, come Caiolo, Fusine e Cedrasco.Iniziati sei anni fa, i lavori hanno permesso di adeguare tutti «gli impianti fognari - ha proseguito - da Caiolo sul ver-sante orobico a scendere si-no ad Ardenno», andando an-che a raccogliere i reflui di Castione, Postalesio e Ber-benno. Proprio il sindaco di quest’ultimo Comune in as-semblea ha invitato Maffezzi-ni a «presentare l’opera, sia per la sua importanza, ma an-che per i lavori che ha com-portato» ha detto in aula Va-lerio Fumasoni. Parole, dovu-te alla «necessità di spiegare ai cittadini come gli enti sia-no loro vicini. Non dimenti-chiamo, che è stata un’opera impattante per gli interventi realizzati, ad esempio nel mioComune sono state costruite tre stazioni di pompaggio, an-dando ad incidere su terreni che sono tuttora coltivati». Richiesta, quella di Fumaso-ni, accolta dalla giunta ese-cutiva dell’ente, in primis dal presidente Maffezzini. «Un intervento molto significativo e complesso, ma abbiamo sopperito e dato risposta ad una carenza, che si trascina-va da anni con quest’opera fi-nanziata in parte dalla Cm, in parte dalla Regione, così co-me dagli stessi Comuni e una parte dall’Ato».

Verso le urne

Sfida elettoraletra amministratoriad Albosaggia

Il municipio di Albosaggia

La riunione di presentazione del progetto

INIZIATIVA A MONTAGNA

Giornata del verde pulitoTrovato anche un bobn (d. luc.) Quanto la “Giornata del verde pulito”, promossa

domenica scorsa dal Comune di Montagna, sia salutare per

l’ambiente lo dimostrano i rifiuti raccolti. Di tutto e di più.

Addirittura «una carcassa d’automobile, parecchie batterie

esauste, un bob per slittare e rifiuti ferrosi ingombranti», ha

raccontato Eugenio Formolli, coordinatore delle associa-

zioni del paese, che ha risposto compatto all’invito dell’am-

ministrazione.

Protagonisti un centinaio di persone tra volontari della Pro-

tezione civile e alpini, bambini delle scuole primarie e geni-

tori. Tra loro anche il sindaco Angelo Di Cino e il suo vice

Barbara Baldini. Suddivisi in squadre, sono intervenuti in

diverse zone, soprattutto a ridosso del torrente Davaglione

a Montagna Piano, «mentre nella parte alta del paese ci si è

concentrati in particolare nella zona vicino alla condotta

Enel tra le contrade della Madonnina e Cà Paini».

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Sabato 21 Aprile 2018 13SETTE GIORNI4MORBEGNO E BASSA VALLE

MELLO

Pronta la baitaAlpini in festan Gagliardetti da tutta la provincia,

i rappresentanti sezionali di Valtel-

lina, Alto Lario e persino Belluno e

poi tantissimi abitanti, alpini, bam-

bini e la banda del paese al taglio del

nastro alla baita degli alpini. «Un

punto dove incontrarsi ed organiz-

zare le nostre attività Per tutti noi,

una seconda casa e anche un piccolo

museo»ha detto il capogruppo Cri-

stian Della Mina. Il sindaco Fabrizio

Bonetti:«Tutti conosciamo il grande

impegno deglialpini per il territorio

e questo è un segno della disponibi-

lità che dimostrano a chiunque chie-

da il loro aiuto».

Giochi delle contrade da recordIl motto:«Divertiti e fai divertire»Più di 900 gli atleti coinvolti, aumentano le donne e i ragazzi in garaSi partirà il 5 maggio, in calendario ci sono anche delle sfide nuove

DUBINO

Asilo nidoI contributialle famiglien Superano già i 4mila

euro i contributi che

l’amministrazione co-

munale ha potuto desti-

nare alle famiglie resi-

denti per l’abbattimen-

to della retta di frequen-

za dell’asilo nido del pa-

ese. Interventi di riqua-

lificazione degli edifici

comunali destinati alle

scuole dell’infanzia e so-

stegni economici ai resi-

denti che frequentano il

nido sono le destinazio-

ni stabilite dall’ammini-

strazione comunale per

le risorse del fondo a cui

l’ente locale è stato am-

messo. Dubino ha rice-

vuto complessivamente

11.600 euro circa. Sulla

base delle indicazioni

regionali, l’amministra-

zione locale ha stabilito

di destinare circa 8mila

euro a sostegni econo-

mici per un massimo di

11 mesi e ammontare

mensile pari al 15% del-

la retta.

MorbegnoLa Pro loco«Commercianticollaboriamo»

n Tempo di bilanci per la Proloco che si è riunita nell'as-semblea annuale dei soci. Ilpresidente Luca Della Sale in-sieme con il suo braccio de-stro, la vicepresidente SabrinaLabate e ai membri del consi-glio cioè Tamara Bonetti (se-gretario), Andrea Damiani, Ni-cola Della Sale, Elisa Del Nero,Mauro Caliano, Federico Val-zer e Antonio Bello, hanno pre-sentato i risultati dello scorsoanno, le iniziative e i progettifuturi. Fra questi ultimi c'è lamaggiore apertura verso icommercianti, esercenti, ri-storatori e gli enti, «che abbia-mo formalmente invitatoall'assemblea ha detto il presi-dente Della Sale - e ne approfit-to per avanzare ufficialmentel'invito a un confronto con ilsettore e associazione di cate-goria per vedere di coordinarcidurante le iniziative che abbia-mo in calendario, penso adesempio alla serata della pael-la, la festa in città, dove i risto-ratori potrebbero presentareun menù a tema, oppure pensoalla coordinazione nei giochidelle contrade durante i qualisono coinvolti diversi bar edesercizi pubblici ». Le cifre snocciolate dal presi-dente certificano un bilanciosano, « e dietro ai numeri c'è illavoro dei volontari e dei sociche ringrazio e che mi augurosiano sempre più numerosiperché la Pro loco è di tutta lacittà, per questo rivolgo un ap-pello ai cittadini affinché si as-socino e condividano il nostrolavoro per animare e rendereviva Morbegno– ha voluto sot-tolineare Della Sale .- L’anno siè chiuso con il segno positivosotto tutti gli aspetti: abbiamoconfermato le iniziative del no-stro progetto, il bilancio eco-nomico è positivo, abbiamoacquistato altro materiale utileai fini associativi, migliorato lastruttura interna organizzativae l’entusiasmo dei volontariche animano la Pro Loco è pal-pabile». Adesso l'associazionesi concentrerà sulla prossimainiziativa in programma che èuno dei fiori all'occhiello dellaprogrammazione annuale, iGiochi delle contrade giunti al-la quinta edizione. I Giochi siterranno dal 5 al 19 maggio.

MORBEGNO «Divertiti e fai divertire dovrà essere il motto e il messaggio che ci accompagnerà per tutti i Giochi, non solamente nella serata finale quando le maglie si mischiano, ma per l’intera du-rata delle sfide dove divertimento e fair play saranno le parole d’ordine ». Ha esordito così il presidente della Pro loco Luca Della Sale che ha presentato nelle sede della Croce rossa con la sua vice Sabrina Labate, al consigliere Elisa Del Neo e a Elia Spinetti di “Cm09 “ (ex Channel Morbegno) la quinta edizione dei Giochi delle contrade che si tiene dal5 al 19 maggio. Alla serata ha presenziatoanche l’assessore comunale al Commer-cio Annalisa Perilini che ha augurato un «in bocca al lupo a tutte le contrade». L’iniziativa vestirà a festa la città – ci penseranno i contradraioli –con i colori simbolo delle otto contrade coinvolte nei Giochi, cioè Adda (arancione), Bottà (rosso), Ganda (blu), Madonna (bianco),San Giovanni (turchese), San Pietro (giallo), San Rocco (verde acqua) e Serta(verde menta). Le cifre illustrate in conferenza stampa danno la misura dell’iniziativa: è stato aumentato il numero dei partecipanti per ogni squadra che potranno essere al massimo 113, cioè 904 giocatori totali contro i 752 dello scorso anno; 29 le cate-gorie libere dei giochi contro le 20 della passata edizione, i maschi passano da 29a 23 e le donne da 24 a 31 per formazione;

sale anche il numero dei ragazzi che da-gli 8 è arrivato a 25. Nove le finali previstenel primo fine settimane, sei nel secondoe 7 nel terzo weekend a cui si aggiungonole quattro finali dell’ultimo sabato. Del Nero ha ricordato l’alto numero di premi messi in palio dalla lotteria delle contrade, 53 in tutto «ottenuti grazie al coinvolgimento dei commercianti che li hanno messi a disposizione e che ringra-

ziamo». Il ricavato della vendita dei bi-glietti andrà a favore di Channel Morbe-gno, Aido, associazione Colmen, Fonda-zione Ricerca Fibrosi Cistica – Onlus, volontari vigili del fuoco,Il gabbiano, Morbo ludens e Pro loco. Il calendario dei giochi- rinnovato per alcune iniziati-ve tolte e alcune aggiunte- è come sem-pre vario dedicato a tutte le fasce d’età. Si parte il 5 maggio con “cerca e… suona

al vicino” e con la sfilata e cerimonia inaugurale dei giochi; mentre la domeni-ca 6 maggio incomincia con la cammina-ta, il field goal misto (area pubblica pas-serini) e dr why – gioco a quiz (palestra via Faedo). In scaletta i tornei di carte, palla prigioniera, pesta il chiodo (giardi-ni di via Arcolasco), taglia il tronco, ma anche karaoke (colonia), la biciclettata, calcio balilla o bacia… mela.

La nuova “casa” per i ragazzi dell’ Us DubinoTaglio del nastro della club house: «Questo spazio è un’opportunità per noi»

Il taglio del nastro della struttura

DUBINO Una struttura nata dalla colla-borazione tra l’Us Dubino, amministra-zione comunale e Ring Mill che hannocontribuito all’opera che sarà ora a di-sposizione non solo dell’associazionesportiva ma di tutte le realtà di volonta-riato del paese. Lo scorso fine settimana inaugurata laclub house che arricchisce il centrosportivo comunale, alla presenza deigiocatori, dei sostenitori dell’associazio-ne e delle autorità locali. «Questo spaziorappresenta per noi un’opportunità inpiù per accogliere i ragazzi anche inoccasioni di festa, eventi e manifestazio-ni che prima venivano ospitati in unastruttura temporanea» spiega il presi-dente Fabrizio Colturri.L’Us Dubino, realtà tra le più rilevanti intermini di numeri a livello provinciale,conta 180 tesserati che vanno dai bambi-ni dei “piccoli amici” fino alla primasquadra che milita nel campionato di

prima categoria. «Come amministrazio-ne comunale non possiamo che esserecontenti di sostenere iniziative comequesta – afferma il sindaco EmanueleNonini – perchè tutto ciò che ruota in-torno allo sport, al coinvolgimento deibambini e ragazzi e alle realtà associati-ve del paese è un valore aggiunto perl’intera comunità. Non abbiamo fattomancare il sostegno a questa opera e ungrazie va anche all’Us Dubino che èriuscita a coinvolgere un importantesponsor privato che ha contribuito forte-mente alla possibilità di realizzare laclub house. La struttura entra a far partedi un patrimonio della intera comunità:secondo l’accordo tra amministrazionee Unione Sportiva stante la priorità diutilizzo da parte dell’Us, tutte le realtàassociative che avessero necessità diutilizzare la club house potranno richie-derlo e lo spazio sarà messo a disposi-zione».

Elisa Del Nero, Sabrina Labate, Luca Della Sale ed Elia Spinetti durante la presentazione dei giochi

ASSEMBLEA ANNUALE

FONDAZIONE PROMOR - ENTE MORALE

PRO MORBEGNO ING. ENEA MATTEI

Tutti i componenti del Comitato Permanente della Fondazione sono invitati all’assemblea annuale che si terrà il giorno 11/05/2018 ore 21 e, in seconda convocazione, il giorno

SABATO 12 MAGGIO 2018 – ore 10.30

presso il salone del Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno.Sarà trattato il seguente ordine del giorno:- deliberazioni ex artt. 7 e 8 dello Statuto;- relazione del Presidente sull’attività svolta nell’anno 2017;- varie ed eventuali.

IL PRESIDENTE (Alberto Gerosa)

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14 Sabato 21 Aprile 2018

SETTE GIORNI 4MORBEGNO E BASSA VALLE

Il Comune di Talamona vuole incentivare le ristrutturazioni nelle vecchie contrade

Nuova vita per i nuclei storici«Spingiamo a ristrutturare»Il progetto del Comune di Talamona per le vecchie contrade «Notevoli incentivi statali e si evita altro consumo di suolo»

TALAMONA Via i vincoli dai nucleistorici: a Talamona il Pgt aiuta a farerivivere le vecchie case. «In sostanza –spiega il sindaco Fabrizio Trivella - sitratta di mettere mano al Pgt ( Piano digoverno del territorio) per la parte diabitato che più caratterizza il nostropaese, ossia i nuclei storici; che sono,purtroppo, con i vincoli attuali, il mag-giore ostacolo all’evoluzione urbani-stica dell’abitato in chiave moderna». L’intendimento dell’amministrazionecomunale è innanzitutto quello di darela possibilità ai residenti di riqualifica-re l’esistente dando così nuova vitalitàall’abitato e all’urbanistica generale diTalamona. «L’obiettivo- precisa Trivella - è inne-scare meccanismi virtuosi che possa-no spingere i proprietari di vecchiecostruzioni, considerando anche iconsistenti incentivi statali per le ri-strutturazioni, a intervenire sui vecchinuclei piuttosto che costruire in areenon edificate evitando così nuovoconsumo di suolo e puntando sullariqualificazione dell’esistente». Nelconcreto il Comune ha provveduto haindire la gara per servizi tecnici per lavariante al Pgt specificatamente per inuclei storici. Nel dettaglio l’oggettodell’incarico è la “revisione normativa,classificazione edifici e verifica dei pe-rimetri delle zone Naf (Nuclei di antica

formazione) e relativa cartografia”. «Ilprofessionista incaricato è l’architettoMassimo Spinelli, con il quale abbia-mo avuto un incontro preparatorio,che ha predisposto una bozza con lelinee guida del lavoro che intende por-tare avanti e che saranno la base dilavoro per la costituenda commissio-ne urbanistica» dice il sindaco. L’intervento non riguarderà un’unicazona del paese, ma si rifletterà sullemodifiche apportabili in tutte le vec-chie contrade di Talamona. «zone chesono ancora abitate, dove molti edificisono stati rimaneggiati negli anni re-centi e altri molto prima, negli anni

60-70- dice Trivella-; purtroppo in alcu-ni casi si trovano anche edifici abban-donati che, vista la contiguità con glialtri edifici, possono generare rischiper pericolo di crolli o altro. Il proble-ma è che molti di questi immobili cherientrano nel Naf non hanno alcun va-lore storico e architettonico, ma risul-tano soggetti a vincoli che rendonomolto difficoltoso qualsiasi tipo di in-tervento. É una situazione che possia-mo definire “imbalsamata” perché laristrutturazione in alcuni casi è tecni-camente impossibile nel rispetto deglistandard moderni, in altri casi è antie-conomica».

CIVO

Arriva la farmacia rurale in paeseC’è la farmacia rurale nel futuro del comune di Civo che ha visto

riconoscere il progetto “poker di iniziative a sostegno delle attività

commerciali a Civo” dal bando al fondo nazionale integrativo per i

Comuni montani. Il Comune ha presentato il progetto predisposto

appositamente per accedere al fondo nazionale integrativo per i

Comuni montani per un costo di 25mila euro ed è stato finanziato

interamente.

Quattro le azioni di cui è composta l’iniziativa. La prima è l’apertu-

ra di una farmacia rurale municipale a Roncaglia frazione che il pgt

individua come vocata alla assistenza sociale e sanitaria.

L’intitolazione

La “Gianolo” ricordal’ingegner Buzzetti«Ha cambiato la città»

n MORBEGNO (d.roc.) Settimana dicelebrazioni per la scuola Gianolo diCampovico, la primaria che serve le fra-zioni retiche e la città e che riesce amettersi in luce, per dinamismo, tra gliistituti formativi di pari grado cittadini ecomprensoriali. Mercoledì la sala poli-funzionale del palazzo scolastico è stataintitolata all’ingegner Luigi Buzzetti, unodei protagonisti dell’architettura di ini-zio ‘900 a Morbegno. Proprio Buzzettiprogettò l’edificio che accoglie la scuolaGianolo. All’interno della accoglientemansarda posta all’ultimo piano è stataapposta una targa con dedica e un ritrat-to incorniciato dell’ingegnere e architet-to a cui si devono importanti palazzi aduso pubblico. «La primaria di Campovico – ha afferma-to il dirigente dell’Istituto comprensivoMorbegno 2 Marco Vaninetti – realizzacosì un suo preciso intendimento. Dadiversi anni cullavamo l’idea di legare ilnome della scuola a quello del suo pro-gettista. Oggi diamo maggiore rilievo aduna struttura, la sala multifunzionale,che serve noi ed è un centro riunioniaperto a tutta la cittadinanza». L’intitolazione dell’aula è stata un mo-mento pubblico, erano presenti familiaridi Luigi Buzzetti, collaborava l’ammini-strazione comunale e ha salutato i pre-senti il sindaco di Morbegno AndreaRuggeri. «All’ingegner Luigi Buzzetti –ha affermato il sindaco – dobbiamo mol-to. Nei primi decenni del secolo scorso,ha progettato opere pubbliche e signifi-cativi edifici per la vita della comunità,che hanno contribuito a dare a Morbe-gno un volto nuovo e moderno, delinean-do il futuro assetto urbanistico. È bello –ha aggiunto ancora il primo cittadino–che la sua figura, le opere, l’impegno nellavoro, possano essere portate ad esem-pio ai nostri giovani, le generazioni informazione, che saranno i professionistie lavoratori del nostro futuro». Dal cor-po docente e dalla dirigenza si è sottoli-neato come, «La scuola di Campovico,105 studenti e alunni, riesca sempre atrovare elementi di approfondimento le-gati alla dimensione locale, frazionale.Rivisitando la propria storia e facendoladiventare motivo di riflessione per tuttala comunità». Alla giornata partecipavano anche pa-renti dell’ingegner Buzzetti. «Assistiamo– ha affermato la pronipote del progetti-sta, la signora Marina Mariani – ad unpregevole recupero della memoria per illavoro destinato alla città svolto dal no-stro illustre familiare. Siamo grati alcomune, alla scuola, alla storica localeSavina Falcetti. Auspichiamo che questarivisitazione e valorizzazione dia ulterio-ri frutti».

Morbegno

Un 25 Aprilee un 1 Maggiodi sport solidale

n Migliaia di podisti, di don-ne che corrono insieme, cen-tinaia e centinaia di volontari,una città che si apre a tremanifestazioni che, tra sporte solidarietà riempiono in po-chi giorni di gente in movi-mento, piazze, vie, spazi pub-blici. A Morbegno, mercoledì,si è tenuta la presentazionedella Settimana Sport e Soli-darietà, tre grandi eventi, incabina di regia le associazio-ni. Il 25 Aprile alla Coloniafluviale si tiene la Lilt Run-ning, la Lega italiana per lalotta contro i tumori, con ilpatrocinio del Comune diMorbegno, organizza la VIIIedizione della corsa e cammi-nata solidale per sole donnedi 7 chilometri. Attese oltre1.300 podiste con figlie, com-pagnie di amiche, grandi cam-pionesse come Alice Gaggi,iridata di Corsa in montagna,una delle testimonial del-l’evento. Riferimenti per chivoglia partecipare, alle ore8.30 ritrovo, alle 10 chiusuraiscrizioni, alle 10.30 partenza,alle 12.30 pasta party aperto atutti. Iscrizione 10 euro. Il ri-cavato della manifestazioneviene utilizzato dalla Lilt diSondrio per rinnovare la do-tazione di apparecchiaturediagnostiche.Sempre il 25 aprile, per chicorre a livello agonistico, siripropone con una formula eun percorso rinnovato il Tro-feo Morbegnese, ventinovesi-ma edizione. A seguire il 1 maggio,trenta-novesima Camminata Avis,Aido, Admo, terzo Trofeo me-morial Martina Ceciliani. Lamarcia non competitiva dicirca 7 chilometri prevede ilritrovo in piazza Sant’Anto-nio alle 8 e partenza alle 9,30.Il sindaco di Morbegno, An-drea Ruggeri, le società orga-nizzatrici, hanno voluto sot-tolineare più volte come tuttequeste manifestazioni veico-lino un principio fondamen-tale. «Sport e solidarietà - è statochiarito - si muovono assiemequi, anche quest’anno. Obiet-tivo, massima sensibilizzazio-ne sulle malattie che si posso-no prevenire con uno stile divita più sano».

I bovini in passerellaInsieme alle capre hanno sfilato a Talamona

TALAMONA Bovini di razza bruna ea capre orobiche protagonisti lo scor-so fine settimana a Talamona per lamanifestazione zootecnica. Una ma-nifestazione che è stata di grande ri-chiamo per gli allevatori locali, dimo-strando ancora una volta la forte tra-dizione del settore agricolo talamo-nese, ma presenti alla giornata anchemolte famiglie, «per questo - diceMaurizio Giboli, consigliere con dele-ga alla Promozione e Sviluppo eco-nomico- abbiamo voluto trasformarel’evento, uno degli ultimi del genererimasti a livello comunale in provin-cia, andando oltre il taglio di tipo tec-nico per offrire una festa di maggiorerespiro, spostandolo alla giornata didomenica coinvolgendo associazionie popolazione insieme agli allevato-ri». E insieme le scuole che quest’an-no hanno elaborato la locandina del-la manifestazione, hanno lavorato in

classe ( i bambini di quarta) elabora-to le carte d’identità degli animalipresenti alla mostra (nome: BrunaAlpina, segni particolari: producotanto latte)e i cartelloni (i ragazzi del-le medie) esposti domenica con i idisegni e l’identikit degli animali. Acorredo la presenza delle “Carrozzedella Valtellina” e, a cura della Proloco di Talamona, i mercatini di Pri-mavera. Gli addetti ai lavori del setto-re zootecnico si sono dati appunta-mento di prima mattina con la sfilatasul ring dei capi presenti alla mostra,106 le capre presenti per 16 aziendetalamonesi e 70 le vacche per noveaziende agricole del posto. «Molti igiovani e i non professionisti, soprat-tutto amatori che mantengono vivo illegame stretto con la loro terra ecombattono in questo modo l’abban-dono degli spazi agricoli e a pascolo,facendo del bene all’intero paese».

LA PASSERELLA

nAlla manifestazione hanno partecipato 106 le

capre presenti per 16 aziende talamonesi e 70 le

vacche per nove aziende agricole del posto. «Ab-

biamo coinvolto associazioni e popolazione» Foto

Sandonini

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Sabato 21 Aprile 2018 15SETTE GIORNI4TIRANO E ALTA VALLE

«Tirano disegna il futuro: è l’effetto tangenziale»Il sindaco Spada parla dei progetti di recupero immobiliare presentati dopo il recente via libera del Cipe«Si parla di 80 posti letto in più, la città più vivibile apre a un incremento turistico e a investimenti»

TIRANO Già solo l’annuncio che il proget-to della tangenziale di Tirano ha ottenuto l’approvazione finale del Cipe (Comitato in-terministeriale di programmazione econo-mica) e che è stato dato incarico da Anas per la progettazione esecutiva sta avendo un effetto volano sull’attività immobiliare diTirano e, in particolare, sul recupero del centro storico. I posti letto destinati al turi-smo, che nel giro di pochi anni, sono rad-doppiati, aumenteranno ancora. Lo afferma il sindaco di Tirano che, annun-ciando la convocazione di un’assemblea pubblica a metà maggio per fare un excur-sus con atti ufficiali sulla storia della tan-genziale e per porre le basi per la “Tirano delfuturo”, è convinto degli effetti benefici che l’infrastruttura avrà per la città. «È bastata solo la notizia che, presto, sarà costruita la bretella che eviterà ad auto e mezzi pesanti di passare per il centro cittadino a sbloccareuna serie di investimenti immobiliari - affer-ma Franco Spada -. Sono stati presentati due grossi progetti di recupero di stabili fermi da trent’anni. Ciò è indubbiamente dovuto alla maggiore appetibilità che la cit-tà avrà. una volta che ci sarà la tangenziale. Chi investe i soldi, sa che vi saranno un miglioramento della vivibilità e un aumentodelle presenze. D’altra parte, già da qualche anno si sta sviluppando questa convinzione,visto che da 300 posti letto siamo passati a 750 posti letto. L’altra novità è che, a Porta Milanese, partirà un cantiere con il recupe-ro di antichi edifici che forniranno per la ricettività ulteriori 80 posti letto. In periodo di crisi sono dati eclatanti». Proiezioni posi-tive per il sindaco che, come aveva anticipa-to alcune settimane fa, inviterà la popolazio-ne ad un incontro pubblico sulla tangenzia-le. «Sto recuperando i vecchi progetti per mostrare l’iter che ha portato a questo gran-de risultato - prosegue -. Inoltre aprirò una riflessione con i cittadini sulle trasformazio-ni future. La realizzazione della tangenziale è fondamentale per avviare alcune opera-zioni di taglio urbanistico in città. Parlare di pedonalizzazioni e di nuovi assetti urbani è un percorso che richiede tempo e che va discusso e condiviso con la cittadinanza». Intanto Spada ricorda che è partito il lavoroper la progettazione esecutiva della tangen-ziale. «Prima dell’appalto serviranno le oc-cupazioni d’urgenza, per cui fra tre o quattromesi inizieranno le procedure espropriative- aggiunge -. Il ruolo attivo in tal senso è di Anas, ma il Comune farà da intermediario e ha dato la disponilità degli spazi comunali per eventuali incontri e trattative in modo che i cittadini non debbano andare apposta a Milano. È corretto che le persone danneg-giate abbiano il giusto indennizzo. Sul sito del Comune è pubblicato l’elenco degli espropri con il numero dei terreni e i valori riconosciuti in base a criteri di calcolo di legge che, forse, andranno indicizzati in ba-se all’Istat».

Viale Italia sarà una strada cittadina con un traffico più che dimezzato, soprattutto nei fine settimana, questo riqualificherà tutta la città

TEGLIO

Ex casermaProgettodi recuperon Riflettori puntati sul-

l’ex caserma della Guar-

dia di Finanza presente a

Prato Valentino. L’ammi-

nistrazione comunale -

che è in scadenza di man-

dato - ha, però, posto le

premesse per un inter-

vento, che potrebbe esse-

re realizzato nei prossimi

mesi. «Il fabbricato face-

va parte dei beni del De-

manio - spiega il sindaco,

Elio Moretti - che l’ha af-

fidato al Comune, un po’

com’era accaduto con il

palazzo Piatti-Reghenza-

ni, ora sede della biblio-

teca e di mostre. Abbia-

mo l’obbligo “morale” di

valorizzarlo. Si tratta di

una casa, dismessa da

molti anni, che era stata

costruita ai tempi per

contrastare il fenomeno

del contrabbando. Si po-

trebbe cominciare a rifa-

re il tetto, in modo da

metterla in sicurezza e,

poi, in futuro si potrà va-

lutare cosa fare dello sta-

bile».

Intanto, tramite incari-

chi di progettazione in-

terna agli uffici, sono sta-

ti completati negli ultimi

giorni alcuni progetti per

opere sul territorio. So-

no stati approvati il pro-

getto di messa in sicurez-

za del muro del piazzale

dell’ex scuola primaria di

San Giacomo per 9mila

euro e anche il progetto

di impermeabilizzazione

del terrazzo della scuola

primaria e secondaria di

Valgella per 44mila euro.

Sarà conclusa la manu-

tenzione dell’impianto

tecnico del plesso di Val-

gella per 10mila euro.

Grosio Via liberaall’elettricità a Eita

GROSIO Ora è ufficiale: Eità avrà la corren-te elettrica. Una conquista figlia della colla-borazione fra Comune di Grosio, proprietari che hanno la baita in questo ramo della Val-grosina e consorzio montano grosino. «È una vittoria di tutti, di chi ci ha sempre credu-to, di chi si è impegnato, di chi ha collaborato e di chi ha finanziato l’intervento: presto Eita avrà la corrente elettrica. Dopo l’arrivo della dorsale principale dell’Enel si procederà conle opere edili per raggiungere tutte le abita-zioni». Sono parole dell’assessore ai Lavori pubblici di Grosio Gianantonio Pini che an-nuncia che giovedì scorso il Comune ha in-viato a Enel la determina che sancisce l’im-pegno a pagare i 225mila euro necessari per realizzare l’intervento la prima parte dell’in-tervento ovvero quello che da Fusino porte-rà la corrente nella fabbriceria di Eita, che è di proprietà comunale. «Ringrazio i miei con-cittadini che hanno versato le quote richieste- continua l’assessore Pini -, la fabbriceria di Eita ci ha assicurato un contributo importan-te, la persona che pur non avendo proprietà ha partecipato alla spesa perché crede nel progetto, il Comune di Grosio ha devoluto anche i 50mila euro derivanti dal regolamen-to 12 della Comunità montana di Tirano al consorzio montano grosino per l’acquisto di tubi e pozzetti. Conclusa questa fase, ora toc-ca alla distribuzione secondaria per portare l’energia elettrica in tutte le baite». Per quanto riguarda i privati, le zone che do-vrebbero essere elettrificate nel 2019 do-vrebbe essere quella di Eita, Fracia e Remit nelle quali la gran parte dei proprietari ha aderito all’iniziativa consentendo di poter re-alizzare l’allacciamento ad un costo equo. Per quanto concerne invece la linea princi-pale, la Fusino-Eita il successivo passaggio prevede, presumibilmente entro la fine di maggio, l’approvazione di un regolamento per definire gli impegni di ciascuno e garanti-re il rimborso delle quote anticipate dai pro-prietari. Quindi si procederà con la realizza-zione delle opere edili per raggiungere le abi-tazioni: tutti i proprietari, suddivisi per ambi-to, verranno convocati per discutere le mo-dalità con le quali procedere ai singoli inter-venti. «Un’altra vittoria dei proprietari di Ei-ta riguarda le derivazioni di acqua - conclude l’assessore Pini -. Il Comune di Grosio ha di-sposto che saranno concesse solo ed esclusi-vamente per uso potabile».

«Prenotare una visita è un’impresa»Beatrice Viale di Tirano ha segnalato un tempo d’attesa di mezzora

TIRANO Ventisette minuti di atte-sa al telefono per poter effettuare laprenotazione di una visita cardiolo-gica a pagamento. Troppi per Bea-trice Viale di Tirano che, ieri matti-na, come documenta la fotografiascattata allo schermo del suo cellu-lare prima che l’operatrice rispon-desse, ha composto il numero verdeaziendale 800216128 del Cup (Cen-tro unico prenotazione) dell’Asst. «Generalmente, quando devo pre-notare una visita con impegnativadel medico mando una mail e, dopopoco, vengo richiamata per fissarel’appuntamento - spiega la signora -.In questo caso, però, si trattava diuna visita a pagamento e, allora, misono rivolta al call center regionaleche mi ha indirizzata al Cup. Hofatto un primo tentativo venerdì e

ho atteso 16 minuti e poi ho provatolunedì mattina. Dopo ventisette mi-nuti mi hanno risposto e alla mialamentela sull’eccessiva attesa, lacentralinista è stata molto scortese.Mi ha detto che, quando il Cup nonci sarà più e ci si dovrà rivolgeresolo al numero regionale, sarà an-cora peggio». A Viale è stato detto che, anche perla visita privata, avrebbe potutoprocedere con la prenotazione online. «Non lo sapevo e la prossimavolta farò così, ma mi sembra giustosegnalare che non si può perderequasi mezz’ora al telefono per avereuna risposta - prosegue -. Come sipuò pensare che un anziano, cheusa poco la tecnologia, debbaaspettare questo intervallo di tem-po?».

TIRANO

Collaudi all’elisuperficien Ci siamo quasi. La piazzola dell’atterraggio degli elicotteri e

dell’elisoccorso in località Pizzone a Tirano diventerà presto ope-

rativa. Lo si evince dall’ordinanza della polizia locale di Tirano

che ha istituito il divieto di sosta permanente dei veicoli (notte e

giorno) lungo la strada vicinale del “Bonfornone”. Il motivo è che

sono in fase di ultimazione le opere necessarie a rendere operati-

va la nuova piattaforma. L’Enac (Ente nazionale aviazione civile),

in fase di rilascio delle autorizzazioni per l’utilizzo dell’elisuperfi-

cie, ha prescritto che sul tratto di strada in oggetto venga istitui-

to, infatti, il divieto di sosta. Per evitare problemi di sicurezza il

comandante della polizia comunale, Fabio Della Bona, ha pertan-

to deciso di provvedere.

Novità anche sul fronte della vicina caserma dei Vigili del fuoco.

Come si ricorderà la Comunità montana ha realizzato un’elisuper-

ficie e un centro logistico al servizio delle emergenze relative al

pronto intervento sanitario e dagli interventi di protezione civile

a tutela del territorio mandamentale. Successivamente in accor-

do con il distaccamento dei Vigili del fuoco di Tirano è stato decisa

la realizzazione all’interno della struttura della nuova sede dei

Vigili del fuoco sia per ragioni funzionali che per il fatto che il

Comune di Tirano ha inoltrato formale disdetta del contratto di

locazione dei locali ora sede del distaccamento. L’aggiornamento

al riguardo è che la giunta esecutiva della Cm ha approvato l’atto

di impegno a dare in locazione al ministero dell’Interno per uso

distaccamento dei Vigili del fuoco di Tirano, lo stabile in questio-

ne. La durata del contratto è stabilita in sei anni, rinnovabili.

La schermata testimonia l’attesa

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Sabato 21 Aprile 2018 17SETTE GIORNI4TIRANO E ALTA VALLE

“SCIA CON I CAMPIONI” IN VALFURVA

In pista vincela solidarietàn Una sedicesima edizione con il

botto per “Scia con i campioni”, la

gara non competitiva formula PRO-

AM aperta a tutti con la partecipa-

zione di olimpionici e campioni dello

sport. Nonostante la neve in quota e

un clima tutt’altro che primaverile,

la voglia di partecipare è stata dav-

vero tanta ed in cinquecento si sono

presentati al cancelletto di parten-

za. La vittoria, quest’anno, è andata

alla squadra capitanata da Pietro Vi-

talini e composta anche da alcuni

membri del comitato “Maria Letizia

Verga” di Monza fra i quali il presi-

dente Giovanni Verga.

Il macello è a rischio chiusuraLa cooperativa senza consiglioSoltanto 20 soci alla prima assemblea per il rinnovo delle caricheDa Sala, il fondatore, un appello ai giovani: «È il vostro momento»

TEGLIO

Sta arrivandola carta elettronican Anche il Comune di Te-

glio si sta adeguando al de-

creto legislativo che ha

abrogato il documento di-

gitale unificato e ha intro-

dotto la nuova Carta di

identità elettronica (Cie).

Il Comune, che cona di par-

tire entro aprile, è stato

dotato di un’infrastruttu-

ra costituita da postazioni

di lavoro informatiche at-

traverso le quali collegarsi

al portale del ministero

dell’Interno per l’acquisi-

zione dei dati del cittadino

e il successivo invio per la

certificazione, tramite ca-

nale sicuro, al Centro na-

zionale dei servizi demo-

grafici. La nuova carta

d’intentità costerà 22,20

euro, mentre in caso di

smarrimento, furto o dete-

rioramente si salirà a

27,35 euro. La carta d’iden-

tità cartacea continuerà a

costare, invece, 5,42 euro e

10,58 euro in caso di smar-

rimento e furto.

Sondalo

Intesa siglataI migrantilavorerannoSONDALO La cinquantina dimigranti attualmente ospitatinei due centri di accoglienzastraordinaria di Sondalo - 24 alBelvedere, 26 allo HostelStel-vio nella frazione di Le Prese -potranno lavorare. Sarannoimpegnati in lavori socialmen-te utili grazie al protocollo diintesa per le gestioni di attivitàdi volontariato dei migranti fir-mato giovedì in Prefettura, aSondrio, dal prefetto GiuseppeMario Scalia, dal sindaco diSondalo Luigi Grassi e dai ge-stori dei due centri di acco-glienza, Habib Zallouz per ilBelvedere e Alfredino Bettiniper HostelStelvio di Le Prese.«La finalità del protocollo -spiegano i firmatari - mira afavorire un percorso di orien-tamento lavorativo e promuo-ve l’integrazione tra migrantiospitati e comunità locali, at-traverso la libera, volontaria egratuita opera allo svolgimen-to di lavori socialmente utili».La notizia dell’accordo è stataaccolta con grande gioia dai 24ospiti del Belvedere, come rac-colta il gestore Habib Zallouz:«I ragazzi non vedevano l’oradi potersi mettere a disposizio-ne. Due di loro, i veterani chesono qui dal 2014, avevano giàeffettuato l’esperienza dei la-vori socialmente utili nel 2015e hanno trasmesso il loro entu-siasmo anche agli altri ospiti».Al Belvedere attualmente sonopresenti nove nigeriani, ottofrancofoni (Costa D’Avorio,Senegal, Ghana, Zambia, Malie Togo) e sette bengalesi. «Diquesti 24 lavoreranno in 22perché uno è malato e quindinon può lavorare e un altro in-vece è in partenza - spiega Ha-bib - al loro posto lavorerannoqui a Sondalo due altri migran-ti che attualmente sono ospita-ti nell’altro centro di acco-glienza che gestisco io all’exCapriolo a Grosio. I ragazzi,età media 25 anni, ora svolge-ranno un corso di sicurezza sullavoro e poi sotto la guidaesperta ed attenta di un ex di-pendente comunale di Sonda-lo in pensione inizieranno a la-vorare. Il Comune di Sondalonon ha ancora stabilito la datadi quando inizieranno i lavori(piccole opere di manutenzio-ne)».

Danni da cinghiali sopra LoveroLa Provincia annuncia l’invio di squadre di cacciatori

Asfalto bucato, sale la protestaTra Teglio e Bianzone la 38 spinge il prefetto a intervenire

LOVERO Tornano a colpire i cinghiali che negliultimi anni nel Tiranese hanno compiuto variscempi, distruggendo parecchi prati per sfa-marsi. Dopo Piazzola hanno colpito in altre lo-calità a quota 1.000 metri, ovvero Pra de Ronc ePiscè. E la Provincia annuncia l’invio di squadredi cacciatori specializzati e chiede ai proprietaridanneggiati di fare la conta e denunciare lerazzie subite. Una risposta immediata alla rab-bia dei residenti delle zone colpite e del sindaco,Annamaria Saligari, che all’indomani della pri-ma segnalazione di danni da cinghiali arrivatadal pensionato Alfredo D’Abboldio, aveva dettochiaramente di essere pronta a promuovere unaraccolta di firme per smuovere gli enti superioria intervenire. L’eccezionalità del provvedimento adottato daPalazzo Muzio è giunto, invece, dopo un con-fronto che il sindaco ha avuto col comandantedella Polizia provinciale, Graziano Simonini.«Un confronto cordiale nel quale ho potuto ap-prezzare tutti gli sforzi che fa la Provincia diSondrio per contrastare il cinghiale e non per

incentivare la caccia a questo animale che èstato introdotto clandestinamente nel nostroterritorio - ricorda il primo cittadino -. Simoninimi ha ribadito quanto però sia determinante perla buona riuscita della caccia al cinghiale l’im-mediata segnalazione dei danni arrecati ai pratiin maniera che possa essere tempestiva e quindipiù efficace l’azione delle apposite squadre in-viate dalla Provincia che sono formate da cac-ciatori che hanno effettuato dei corsi e hannouna preparazione specifica per cacciare il cin-ghiale che non è per nulla semplice». Il primo effetto concreto del dialogo fra il Co-mune di Lovero e la Provincia è stato quello diuna retromarcia del sindaco Saligari che avevaminacciato una raccolta firme contro i cinghiali.«Non ha senso una raccolta firme dopo averappurato quanto sia grande la sensibilità dellaProvincia di Sondrio verso le problematichecausate alla nostra agricoltura dai cinghiali». Ele brutte sorprese potrebbero non essere finitevisto che salendo di quota lo scioglimento dellaneve potrebbe svelare altri raid dei cinghiali.

TEGLIO «È una situazione dav-vero vergognosa. Quando piove arrivano gli spruzzi dell’acqua fi-no al primo piano della casa. Non è possibile continuare co-sì». Giorgio Bresesti, commer-ciante di San Giacomo di Teglio, oltre che consigliere comunale, sbotta con rabbia di fronte alla problematica che, ormai da set-timane, si presenta lungo la sta-tale 38 dal comune di Teglio finoa Villa di Tirano. Buche, anzi, vere e proprie voragini caratte-rizzano la strada in diversi tratti, in particolare a San Giacomo e aBoalzo a Bianzone. Le buche si sono formate per lo più sulla parte destra della carreggiata sia in direzione Tirano sia in di-rezione Sondrio, costringendo gli automobilisti a guidare re-stando un po’ più nel centro del-

GROSIO Regna incertezza e ancheuna certa preoccupazione attorno alfuturo del macello-cooperativa carni diGrosio che al primo appuntamento conl’assemblea per il rinnovo della caricheha registrato la pertecipazione di sol-tanto venti soci. Il consiglio formato daFrancesco Besseghini, Protasio Sassel-la, Giovanni Sassella e dal presidenteLuciano Capetti è decaduto e, in ag-giunta, Capetti ha espresso la volontàdi non ricoprire più il ruolo al vertice.Proprio l’intenzione di quest’ultimoapre incertezze e pone interrogativi.Salvo sorprese fra il centinaio di socidella cooperativa carni nessuno avreb-be dato la disponibilità per assumere ilgravoso incarico che non è neppureretribuito. Per questo, in vista della seconda as-semblea, risolutiva a questo punto,scende in campo il primo presidentedel macello, Agostino Sala, classe 1935che nel 1974 fu il fondatore del sodali-zio. «Per me la chiusura del macellonon solo sarebbe un grande dispiaceredal punto di vista personale, dato cheho ricordi affettivi essendo stato unodei fondatori del macello, ma sarebbeun grave problema economico per l’in-tero paese». Sala analizza nel dettagliola situazione: «Il macello si è semprecontraddistinto per l’alta qualità dellacarne che vende. Senza il macello gliallevatori soci, che ora hanno l’oppor-

tunità di vendere alla cooperativa i lorocapi, si troverebbero privi di questaimportante fonte economica sicura.D’altro canto, i consumatori non avreb-bero più l’opportunità di poter acqui-stare carne proveniente da bestie alle-vate nelle nostre stalle». Dall’alto dellapropria esperienza Sala, che fece il pre-sidente dal 1974 al 1986, lancia un ap-pello ai giovani: «Ora è il loro momen-

to, devono assumersi la responsabilitàdi un ruolo rilevante per il paese. Io hofatto il presidente pur lavorando inSvizzera e avendo una famiglia nume-rosa sulle spalle. Ricordo che lo statutodel macello l’ho scritto di mio pugno aFlims in Svizzera. Quando abbiamocreato il macello-cooperativa è statoimportante il sostegno di Giuseppe Ce-cini, che nel 1974 era in minoranza e

poi divenne sindaco nel successivoquinquennio dal 1975 al 1980. Grazieall’impegno che avevo messo nel ma-cello-cooperativa diventai poi assesso-re all’agricoltura nella giunta Cecini.Un ruolo nel consiglio del macello po-trebbe essere anche oggi un trampoli-no di lancio per i giovani per poi occu-parsi della vita amministrativa del pae-se».

Nato nel 1974 il macello, oggi con

annesso negozio di prodotti tipici,

ha avuto finora quattro presidenti e

conta su un centinaio di allevatori

soci

la strada per evitarle, con conse-guenti pericoli anche alla viabili-tà. Il sindaco di Teglio, Elio Mo-retti, che a sua volta ha ricevuto segnalazioni da parte di cittadi-ni, risponde: «L’anno scorso, in tarda primavera, sarebbero do-vuti partire i lavori di asfaltaturache, invece, non sono stati più fatti. E così la strada che ci tro-viamo è in questa situazione da due anni. Mi auguro che Anas provveda celermente». Si associa il sindaco di Bianzo-ne, Alan Delle Coste: «Abbiamo segnalato, tramite gli uffici co-munali ad Anas, questa criticità. Visto il freddo che c’è stato du-rante l’inverno, il problema si è accentuato. Ci attendiamo che, a breve, vengano prese misure, perché guidare sulla statale sta diventando pericoloso. Non

possono lasciare la strada così, ma sono dell’avviso che i lavori debbano essere fatti bene con prodotti adeguati e nel periodo più corretto. Ritengo che a parti-re da maggio a settembre sia il momento più opportuno per in-tervenire». Anche il presidente della Comu-nità montana di Tirano, Gian An-tonio Pini, dice la sua. In effetti la Cm ha insistito molto, nel pe-riodo natalizio, con Anas affin-ché provvedesse all’asfaltatura della statale da Sernio salendo verso l’Alta Valle. Mercoledì al coro di lamentele ha risposto il prefetto, Giuseppe Mario Scalia,annunciando l’invito ad Anas a ottemperare immediatamente all’impegno assunto a gennaio rispetto alle asfaltature della statale 38.

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18 Sabato 21 Aprile 2018

SETTE GIORNI 4VALCHIAVENNA

Da alcune settimane sono iniziati anche i controlli a campione: multe salate a chi sgarra

Rifiuti, niente più derogheSacchi neri solo con il codiceIl pattume smaltito deve essere riconducibile al cittadinoI controlli sono iniziati ed è scattata la tolleranza zero

CHIAVENNA L’obbligo di utilizzarli è scattato il 1 gennaio di quest’anno, ma la prossima sarà la prima campagna di distribuzione dei sacchi dei rifiuti con ilcodice di riconoscimento senza possi-bilità di deroghe. Fino a quattro mesi fa per gli utenti di Chiavenna c’era ancora,infatti, la possibilità di utilizzare le riser-ve tenute in casa di sacchi normali. Momento delicato, quindi, per evitare di fare errori e incappare nelle conse-guenti sanzioni. Dopo un primo mo-mento di “tolleranza”, infatti, nelle scor-se settimane sono iniziati i controlli le-gati a multe per chi sgarra. Per essere smaltiti, i rifiuti solidi urbani non ingombranti delle tipologie indiffe-renziato, plastica e carta devono essere esclusivamente contenuti in sacchi a perdere in plastica forniti dal comune, dotati di un sistema di identificazione mediante un codice che ne permetta il riconoscimento del soggetto conferen-te, chiusi in modo tale da evitare spargi-mento. Per quanto riguarda il sacco nero indif-ferenziato saranno distribuiti per le utenze domestiche 52 sacchi piccoli perogni occupante dell’alloggio fino a un massimo di 208 sacchi. Per le utenze non domestiche un sacco grande ogni due metri quadrati di superficie oppure l’equivalente in sacchi piccoli. Cinquan-tadue i sacchi in distribuzione per la

carta, sacco azzurro, per le utenze do-mestiche. Per le utenze non domesticheun sacco grande ogni 5 metri quadrati disuperficie. Per la plastica stessi quanti-tativi, con una differenza. Per musei, biblioteche, scuole, associazioni, luo-ghi di culto, banche ed istituti di creditoun sacco grande per ogni 10 metri qua-drati. Per le bancarelle del mercato 52 sacchi grandi per ogni tipologia di rifiu-to. E se i sacchi finiscono? C’è la possi-bilità di acquistarli, a partire dal mese diluglio, dal Comune. Gratis per i rifiuti differenziati. A pagamento per il sacco nero. Cinque euro per 26 sacchi piccoli per le utenze domestiche. Dieci euro

per le utenze non domestiche. Momento delicato quello della distribu-zione vera e propria. Per evitare code, lo scorso anno ci fu qualche problema, sono state previste addirittura otto gior-nate di distribuzione, che avverrà sem-pre nell’immobile delle Ferrovie dello Stato posto di fianco alla stazione. Le giornate sono quelle del 14-15 maggio, 21-22 maggio, 28-29 maggio e 4-5 giu-gno. Lo sportello sarà aperto dalle 8,30 alle 12 e dalle 14 alle 17. I sacchi posso-no essere ritirati dall’intestatario della Tari, un famigliare o, nel caso delle dit-te, dal legale rappresentante. Possibili fino a due deleghe scritte per persona.

L’ENNESIMA DENUNCIA

Discarica abusiva a Samolacon Sarebbe decisamente locale la responsabilità delle piccole disca-

riche abusive che vengono periodicamente trovate lungo il greto

del torrente Mengasca, sponda destra della Valchiavenna sul terri-

torio comunale di Samolaco. «Quando inciviltà, ignoranza e man-

canza di senso civico vanno a braccetto ecco il risultato – commen-

tano i volontari dell’associazione sportiva Valli del Mera. Si parla

di appassionati di pesca. Il torrente Mengasca ridotto a una discari-

ca. Nella mattinata di sabato grazie all’intervento degli addetti

comunali il tutto è stato prontamente rimosso. Ci auguriamo che

sia l’ultima volta».

L’ASSEMBLEA

SOCIETÀ OPERAIABORSA DI STUDIOINTITOLATA A TULLIO PENCH

Una borsa di studio dedica-ta alla figura di Tullio Pen-ch. Questa la novità più im-portante arrivata durantel’ultima assemblea dellaSocietà Operaia di Chiaven-na tenutasi domenica. A presentare l’iniziativa èstato il presidente Massi-mo Timini (nella foto):«L’iniziativa è resa possibi-le dalla generosa donazio-ne di un anonimo associa-to: l’istituzione di una bor-sa di studio intitolata a Tul-lio Pench, figura di demo-cratico e animatore cultu-rale della Chiavenna a ca-vallo tra le due guerre del‘900 e la rinascita post bel-lica. Si sta lavorando alladefinizione del bando, chesarà alimentato, oltre chedalla donazione citata, an-che da altre possibili con-tribuzioni, finalizzate a sup-portare nostri studenti me-ritevoli». Una novità che arriva allafine di una stagione inten-sa per lo storico sodalizio,incentrata sulle attivitàdella sala teatrale ma nonsolo. Dal Microfono d’Oroalla Rassegna teatrale, dalprogramma Verso il 25 apri-le al concerto per Bondo. La relazione e il bilanciopresentati sono stati ap-provati all’unanimità dal-l’assemblea. Al termine della mattinataè arrivato il momento delleelezioni per il rinnovo par-ziale delle cariche. Per il ruolo di membro delconsiglio direttivo sono sta-ti eletti Anna acquistapa-ce, Italo Giudici e AdelaGiudici. Per il collegio deirevisori dei conti via liberaa Sergio Gallegioni e Erme-negildo Del Curto.

Chiavenna

Musica, tanta birrae aperitivi gourmetEcco l’estate in cittàCHIAVENNA Si parte con il Week&Fe-stival il 1 giugno, ma l’estate chiavenna-sca avrà molti altri appuntamenti orga-nizzati da Valchiavenna Shopping e dal-l’Unione Commercio del mandamento.Definito il programma di eventi per ledue organizzazioni guidate da Igor Mi-cheroli.L’esperienza varata lo scorso anno, quan-do venne allestito un cartellone unicograzie a un’importante raccolta di fonditra gli associati, è stata confermata eampliata. Detto del fine settimane dedi-cato alla Notte Bianca, il secondo appun-tamento è quello dedicato a “Beer Reti-ca”. Dall’8 al 10 giugno. Anche in questo caso si tratta di unaconferma. Un intero fine settimana dedi-cato alle degustazioni di birre artigianali,prevalentemente di produzione valtelli-nese e valchiavennasca. Conferma, dopoil buon esordio dello scorso anno ancheper “Aperitivo Gourmet”. Anzi, qui nonsolo non si lascia. Si raddoppia. L’eventoche vede il coinvolgimento dei bar e deiristoranti nel presentare l’aperitivo abbi-nato a un grande piatto preso dal propriomenu stagionale, si terrà il 13 luglio conuna seconda data già fissata per il 6 otto-bre. Giorno precedente l’ormai celebre “Dì dela Brisaola”. Inutile dire che il secondoappuntamento con Aperitivo Gourmetsarà dedicato all’insaccato della valle.Non è stata certo fortunata lo scorsoanno la “Notte di San Lorenzo”, festapatronale ovviamente in programma il 10agosto. Lo scorso anno la manifestazio-ne, che vedeva anche l’allestimento di unmini-festival itinerante dedicato al Wil-liam Shakespeare, è stata funestata dalmaltempo. Quest’anno l’evento, che siterrà rigorosamente a lume di candela,sarà allestito in modo da scongiurarequesto pericolo. Il come sarà svelato nelle prossime setti-mane. Si arriverà così alla Sagra dei Crot-ti, quest’anno in programma domenica 2e dal 7 al 9 settembre. Una Sagra “bassa”in calendario con la speranza che non cisia tutta la pioggia dello scorso anno.L’Unione è presente all’interno del Comi-tato Sagra e sembra confermato l’orien-tamento a riproporre la Casa delle Eccel-lenze con il tendone coperto in Pratogia-no. C’è anche una novità nel calendario.Lo scorso anno erano spariti i venerdì di“Shopping in Musica”, evento che nelleultime stagioni aveva cominciato a daresegnali di declino. Quest’anno la musicatornerà, anche se con una formula diver-sa. Quattro appuntamenti ancora da fis-sare per quello che sarà un vero e propriofestival blues tra luglio e agosto in riva alMera.

D. Pra.

Dopo la frana La sistemazioneVilla, lavori non prima dell’autunnoVILLA DI CHIAVENNA Garad’appalto non prima della secondaparte dell’estate per i lavori di si-stemazione della zona di Maslera-Vallate, sul territorio comunale diVilla di Chiavenna. Risale ormai alla scorsa estatel’evento alluvionale che ha interes-sato il torrente Vallate, esondatosulla Statale 37 e sulla sottostantepista ciclabile in seguito ad alcuneore di pioggia violentissima. La zo-na, che ha cambiato aspetto rispet-to al passato, è fonte di preoccupa-zioni dal punto di vista idrogeologi-co. Per questo l’amministrazione co-munale di Villa ha subito commis-sionato una progettazione per ca-pire a che genere di spesa si andavaincontro per risolvere la situazio-ne. Un progetto arrivato, con una som-

ma prevista di circa 210 mila euro.Ora siamo al progetto definitivo ealla necessaria convocazione dellaconferenza dei servizi. Attorno aun tavolo dovranno sedersi Comu-ne, Comunità Montana della Val-chiavenna e Sovrintendenza al Pa-esaggio. La convocazione dellaconferenza dei servizi chiarisce an-che la tempistica che sarà necessa-ria per arrivare al via ai lavori. Non brevissima. Il 27 aprile sca-dranno i termini per la richiesta didocumentazione. L’11 luglio gli at-tori coinvolti dovranno consegna-re le loro determinazioni sul proce-dimento. Due giorni dopo ci sarà lariunione finale decisoria. Difficile,a quel punto, che la gara possaarrivare prima del mese di agosto el’affidamento prima della fine del-l’estate.

d.pra.

Repulisti a Tanno, la chiesa ringraziaDue giorni dedicati al territorio hanno restituito dignità al luogo di culto

Dopo le pulizie, la visita guidata

PRATA CAMPORTACCIO

Due giorni di pulizie dedicateal territorio comunale di PrataCamportaccio e la vecchiachiesetta di Tanno è tornataall’antico splendore. E apertaper una visita straordinaria pertutti gli interessati. Rimossi i disegni, niente di ar-tistico, ritrovati nelle scorsesettimane sui muri esterni del-la cappella della Beata Verginedi Pompei. Un luogo di cultoedificato a fine ‘800 tra PrataCamportaccio e Chiavenna, inlocalità Tanno. La chiesetta è facilmente rag-giungibile dalla pista ciclabileche corre sotto la sponda sini-stra della Valchiavenna e vieneancora utilizzata, anche se nonin modo continuativo, per mo-menti religiosi.

A febbraio alcuni passanti ave-vano denunciato la presenza disporcizia nel cortiletto esternoe le pareti imbrattate di verni-ce rossa e nera con firme escritte senza grande significa-to se non, probabilmente, pergli stessi autori. Sabato volontari della parroc-chia, coadiuvati dall’ammini-strazione comunale, sono in-tervenuti ripristinando la si-tuazione una situazione di de-coro. Durante la giornata è sta-to ripulito anche il vicino par-co giochi dedicato ai bambini.La giornata del verde pulito uf-ficiale, invece, si è tenuta du-rante la giornata di domenica.L’attenzione si è spostata in va-ri punti del territorio della fra-zione di San Cassiano.

Daniele Prati

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LA PROVINCIA ISABATO 21 APRILE 2018

Cerimonia in piazza Campello a Sondrio nel 2013 per ricordare l’anniversario della Liberazione

73o della LiberazioneSondrio 25 Aprile 2018Il senso di una Festa. Si celebra una fondamentale ricorrenza a 73 anni dalla Liberazione dell’Italia dalla dittatura

Sarebbe un errore vivere questo appuntamento in modo distratto, come una stanca e ripetitiva cerimonia

Ricordando lo sforzo fatto allora, oggi possiamo battere povertà, disagio sociale e i mali che affliggono i popoli

Promosso dal Comitato provinciale per la celebrazione dell’anniversario della Liberazione, col contributo del Consorzio Bim Adda e della Comunità montana Valtellina di Sondrio, a cura di Fausta Messa e Bruno Ciapponi Landi

Settantatré anni fa anche Sondrio

venne liberata dalle formazioni

partigiane, dai soldati dell’eserci-

to regolare riorganizzato dopo l’8

settembre, che risalì la penisola

insieme agli alleati angloamerica-

ni, dal sacrificio dei prigionieri di

guerra, dei deportati in Germania,

dei rifugiati in Svizzera, oltre che

dalle forze armate rimaste fedeli

al governo legittimo (Carabinieri,

Finanza, Polizia) che dal loro

posto di lavoro avevano collabo-

rato con la Resistenza armata.

Dobbiamo a loro la medaglia

d’argento che decora il gonfalone

della Provincia è che costituisce il

riconoscimento della Patria che

onora i sacrifici delle vittime,

delle loro madri, delle loro spose,

dei loro figli.

Sondrio pagò un prezzo crudele,

con l’eccidio di Triasso, l’incendio

della Sassella, la morte del patrio-

ta Edoardo Alessi, colonnello dei

carabinieri e comandante delle

formazioni partigiane.

Sondrio, che vide sventolare sul

pennone del comando nazista la

bandiera del III Reich, seppe dare

il proprio contributo alla ricostru-

zione e alla rinascita anche mora-

le della patria.

ALCIDE MOLTENI

SINDACO DI SONDRIO

non compie il proprio dovere ecompiendolo fino in fondo eglistesso, rifuggendo da falsi alibimorali prendendo a pretesto lacattiva condotta di altri.

Il senso del 25 Aprile, Festadella Liberazione, è essenzial-mente questo. E se la Resistenzaal nazi fascismo fu un movi-

mento su scala europea oltreche nazionale, se l’idea di una“Europa libera e unita” fu un’in-tuizione grandiosa di due italia-ni come Altiero Spinelli ed Er-nesto Rossi, è necessario soste-nerne oggi il processo di unifi-cazione politica, oltre che eco-nomica. Questo per poter reg-

gere alle sfide globali dell’eco-nomia e della democrazia. Po-pulismi, fanatismi e sovranismiantistorici sono forieri di unsalto nel buio per tutta l’umani-tà. Egidio Melè

Presidente provinciale Anpi di Sondrio

Concittadini, autorità religiose,

civili e militari, a tutti i giovani.

Desidero portare ancora una volta

il mio modesto contributo per

ricordare a noi tutti, a me stesso in

primo luogo, come il 25 Aprile,

Festa della Liberazione, non sia un

vetusto simbolo di un’epoca ormai

passata, ma, al contrario, continui a

essere un faro che continuerà a

dirigere l’azione di ogni comporta-

mento della nostra Nazione, con-

tro ogni tirannia, contro ogni

violenza istituzionale, contro ogni

deriva antidemocratica e anti

istituzionale, per la difesa, perenne

e irrinunciabile, dei valori della

libertà, della democrazia e della

giustizia. Valori nobilissimi che

vanno tutelati, per i quali le gene-

razioni passate si sono gloriosa-

mente battute e, grazie ai quali, noi

godiamo di diritti un tempo assolu-

tamente impensabili. In questa

ricorrenza il mio animo, che si

coniuga con il Vostro, è pervaso da

gioia, e desidero, pertanto, condi-

videre con Voi i valori fondanti di

questa nostra democrazia, nel

ricordo dei moltissimi compatrioti

che furono imprigionati, esiliati o

persero addirittura la vita per

combattere il tiranno e l’invasore.

GIUSEPPE MARIO SCALIA

PREFETTO DI SONDRIO

SONDRIO

A 73 anni dalla Libera-zione dell’Italia dalla dittaturafascista siamo ancora qui a cele-brare questa fondamentale ri-correnza. Non facciamo l’erroredi viverla distrattamente, comeuna stanca e ripetitiva cerimo-nia!

Certo, siamo tutti oppressidai mille problemi quotidiani,coi nostri giovani disoccupati,con gli anziani sempre più nu-merosi e poveri, con la politicache fatica a venire incontro aibisogni delle persone. Ma Il 25Aprile serve a ricordarci che seallora furono sconfitte dittatureorrende, anche oggi possiamobattere la povertà, il disagio so-ciale e tutti i mali che affliggonoi popoli.

Le classi politiche

Servono però classi politichedel livello morale e culturale deinostri Padri Costituenti. Genteche seppe operare nell’esclusi-vo interesse dello Stato demo-cratico e dei suoi cittadini, por-tando l’Italia, in pochi anni, adessere una realtà fra le più ric-che e giuste. Serve, il 25 Aprile,a non dimenticare che il fasci-smo nacque profittando del di-sagio del popolo italiano dopola guerra e che iniziò promet-tendo mari e monti, come oggicerti partiti tendono a fare, efinì con l’abolire la libertà distampa e lo sciopero.

Il sindacato, come tutti i par-titi tranne quello fascista, fumesso fuori legge. Fu reintro-dotta la pena di morte qualeammonimento verso tutti glioppositori e vennero approvatele “leggi razziali”. Il fascismocondusse infine il Paese verso

una guerra disastrosa al fiancodi Hitler. I fatti dunque, gli av-venimenti nella loro sempliceverità storica, devono servircicome ammonimento e darci laconsapevolezza che fascismo enazismo non sono opinioni,idee che in un regime democra-tico hanno il diritto di espri-mersi come tutte le altre, maveri e propri crimini che, inquanto tali, vanno repressi conla forza delle leggi democrati-che.

Il rischio di un ritorno diffu-so di una cultura fascista è pur-troppo d’attualità nella realtàsociale e sul web. Essa diffondeil virus della violenza, della di-scriminazione, dell’odio versochi è bollato come diverso percultura, sesso o provenienza.Sottovalutarne l’esistenza ed ilsuo imporsi silenzioso ma co-stante è pericoloso. Così comeavvenne con la sottovalutazionedel fascismo e del nazismo daparte delle democrazie europeeed occidentali nei primi decen-ni del secolo scorso.

Il primo antidoto contro que-ste culture aberranti è il buongoverno. Quello, anche demo-cratico, che però non sa venireincontro ai bisogni dei cittadini,che non garantisce giustizia,uguaglianza ed una giusta di-stribuzione della ricchezza di-venta alleato, pur involontario,di queste culture liberticide.

Il singolo cittadino

Anche il singolo cittadino è peròchiamato a fare la propria parte,partecipando alla vita politicaed amministrativa sostenendoi candidati onesti e competentiche sono tantissimi. Non aven-do alcuna indulgenza verso chi

La Provincia

Dobbiamoimpegnarcial serviziodella PatriaLa manifestazione provinciale

della Festa della Liberazione

quest’anno si svolge a Sondrio,

capoluogo della provincia. In città,

un momento particolarmente

importante, è l’omaggio alla caser-

ma dei Carabinieri, intitolata al

comandante provinciale dell’Arma

Edoardo Alessi, che fu comandante

delle formazioni partigiane e

divenne il simbolo della Resisten-

za. Ma come lui, ricordiamo in

questa giornata molti altri concit-

tadini e italiani, che grazie al loro

amore per la Patria, hanno com-

piuto immensi e duri sacrifici per la

conquista della libertà. Quella

libertà che oggi ci appartiene, di cui

tutti noi possiamo beneficiare e

per la quale dobbiamo ringraziare i

nostri partigiani. Un valore prezio-

so, ottenuto con fatica e spargi-

mento di sangue, ma che ha per-

messo all’Italia di diventare un

Paese libero e democratico. Senza

questa pagina di storia non sarem-

mo ciò che siamo oggi. Il ricordo dei

sacrifici sia quindi la guida per le

nuove generazioni di giovani,

affinché possano, con la stessa

dedizione e convinzione dei nostri

partigiani, impegnarsi al servizio

della Patria, ognuno secondo la

propria vocazione, prendendo

come spunto l’ambito delle diverse

associazioni di volontariato.

LUCA DELLA BITTA

PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

Il sindaco

Anche Sondrio fu liberatadalle formazioni partigiane

Il prefetto

Una Festa che continuaa essere un faro per tutti noi

Speciale Manifestazione provinciale

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II LA PROVINCIA

SABATO 21 APRILE 2018

Speciale 73o della Liberazione - Sondrio 25 Aprile 2018

La Brigata “Rinaldi” Storie di amiciziae di coraggio sui montiIl racconto. Le vicende ricostruite attraverso le lettere dei protagonisti

I buoni rapporti con la Brigata “Sondrio” e la conquista del Castel Masegra

Una lunga storiaDa poco tempo gli italiani

se ne interessano,

ne parlano, ne fanno oggetto

di discussione da bar

Ha compiuto 70 annila Costituzione della Repubbli-ca italiana, ma solo da poco tem-po gli italiani se ne interessano,ne parlano, ne fanno persinooggetto di discussione da bar,riprendendo i dibattiti televisi-vi sull’argomento. Tanti sindaci

ne regalano il testo ai diciotten-ni, con l’auspicio che questo ge-sto simbolico si traduca in pra-tica di cittadinanza attiva e con-sapevolezza dei valori su cuipoggia la democrazia italiana.

Si sta realizzando quantoavevano programmato i padricostituenti: «Scrivere da sobri,pensando a quando gli italianisarebbero stati ubriachi».

Ed effettivamente, la Costi-tuzione è stata la stella polareche ha guidato gli italiani in an-ni bui come quelli del terrori-

smo, ma ancor prima, durantele lotte sociali a fine anni ’50 eprimi anni ’60, impedendo deri-ve autoritarie, favorendo unaprogressiva integrazione e ga-rantendo giustizia sociale.

Il testo costituzionale, infat-ti, composto tra luglio 1946 efebbraio 1947, con un lungo di-battito in Assemblea costituen-te fino a dicembre 1947, fu scrit-to dalla Commissione dei 75(nominata all’interno dell’As-semblea eletta a suffragio uni-versale il 2 giugno 1946), guidati

dal principio che «la Costituzio-ne non può rispondere a un mo-dello, non è mai una cosa perfet-ta, ma è una traduzione di realtàsociali, è il frutto dell’incontrodi diverse correnti, rappresentail punto di equilibrio delle forzesociali che sono in atto in undeterminato momento... OgniCostituzione è un limite che lasovranità popolare dà a se stessae noi accettiamo questo limite,noi accettiamo questa legalitàin cui la Costituzione ci pone,ma vogliamo che questi limitiche si pongono alla sovranitàpopolare non siano delle barrie-re per il futuro...» (Lelio Basso).

Il 27 dicembre del 1947 Enri-co De Nicola, capo provvisoriodello Stato, e dichiaratamentemonarchico, promulgò il testodella Costituzione repubblica-

na, che entrò poi in vigore ilprimo gennaio del 1948. La leg-ge fondamentale dello Stato ita-liano venne dunque scritta allafine della Seconda guerra mon-diale da uomini che avevanocombattuto nelle file della Resi-stenza, accomunati dall’obietti-vo di porre fine alla dittaturafascista, alla sua politica liberti-cida, razzista, guerrafondaia eperturbatrice dell’ordine inter-nazionale.

I padri costituenti sepperomantenere alto il vincolo anti-fascista, pur su posizioni diffe-renti, mentre nel mondo si sta-va affermando la Guerra fredda,come scontro inconciliabile trasistema di mercato (Usa) e si-stema pianificato (Urss). Men-tre da marzo 1947 De Gasperiestrometteva socialisti e comu-

nisti dal governo, i lavori dellaCostituente proseguivano perla realizzazione di una Costitu-zione che avrebbe dovuto co-struire l’identità nazionale su diun patto di cittadinanza demo-cratica fondato sull’antifasci-smo.

Nacque una Carta di 139 arti-coli e 18 disposizioni, frutto diun alto compromesso tra le tretradizioni più importanti dellastoria italiana, quella cattolica,quella liberale e quella marxi-sta.

La natura programmatica eideale del testo (molto ben visi-bile nell’Art. 3: «Tutti i cittadinihanno pari dignità sociale e so-no eguali davanti alla legge, sen-za distinzione di sesso di razza,di lingua di religione, di opinio-ni politiche, di condizioni per-

SONDRIO

Attingendo a fonti do-cumentarie, riassumiamo breve-mente le vicende della Brigata “Riccardo Rinaldi” della 1a Divi-sione “Garibaldi”. All’origine c’èil rifiuto di Ettore Mascheroni diassumere la carica di Capo di Sta-to Maggiore della Divisione, pre-ferendo, invece, il comando d’undistaccamento per una guerra dimovimento. Così, mentre il co-mandante “Nicola” e i suoi vannoai Bagni di Masino, Ettore, segui-to da Germano Bodo, raggiungela zona di Postalesio, organizzan-do il distaccamento.

L’allontanamento da “Nicola”rese possibile al gruppo di Ettoredi evitare il rastrellamento nemi-co che costrinse la maggior partedei garibaldini allo sconfinamen-to in Svizzera.

Già in una lettera del 1 dicem-bre ’44 (nel Fondo “Gramsci” Is-srec, come quelle citate di segui-to), a ridosso del rastrellamento,Ettore, rivolgendosi al Comandoraggruppamento Divisioni scri-

ve: «Il 1° battaglione della 40/a Brigata, che al momento del ra-strellamento occupava le zone diLaro, Galecco e Dosso è riuscitoa sviare con rapidi spostamentila manovra agganciante delle for-ze nazifasciste».

La morte a Castione

Un’altra lettera del 23 dicembre‘44 con lo stesso destinatario in-forma il Commissario Ario dellamorte di Riccardo Rinaldi, che «…mentre si recava a Castione per servizio veniva sorpreso edarrestato da una pattuglia dellaMilizia confinaria del presidio diBerbenno. Riccardo, trovato in possesso di alcuni documenti earmato di pistola, veniva nel po-meriggio dello stesso giorno pas-sato per le armi in località Gag-gietto sopra Castione».

In omaggio al caduto la Brigataprenderà il nome di Brigata “Ric-cardo Rinaldi”, 1a Divisione “Ga-ribaldi”.

In una lettera inviata al Co-mando di Raggruppamento in

Promosso da associazioni e partiti

L’appello da firmare: «Mai più fascismi»

data 9 gennaio ‘45 Ettore scrive:«…vi informiamo che verso la finedell’anno scorso ci è stata recapi-tata una lettera di Giorgio datata25 dicembre, mediante la qualeci invitava a raggiungere le loroformazioni e che avrebbe provve-duto a rifornirci e ad ospitarci peril periodo invernale in Alta Val-tellina. Da parte nostra abbiamorisposto ringraziando, ma che non avevamo nessuna intenzio-ne di lasciare la zona sino a chenon lo avessimo ritenuto oppor-tuno da parte nostra; e abbiamoprecisato che i morti nostri nonli abbandoneremo fino a che nonsaranno degnamente vendicati».

“Giorgio” era Diego Carbone-ra, commissario del 1° Battaglio-ne della Brigata “Sondrio”. Pocopiù avanti, nella stessa lettera, unparticolare toccante che trascri-vo: “La madre di Riccardo ci hafatto avere la biancheria del figlioaffinché venisse indossata dai nostri uomini, ed ha espresso neinostri riguardi parole di incita-mento al combattimento». Le formazioni partigiane, special-mente quelle garibaldine, eranosempre bisognose di denaro. Molte lettere riguardano richie-ste o dichiarazioni di ricevuta disomme. In una di queste Ettoreinforma di aver ricevuto L. 10.000 da parte di “Emilio.”

“Emilio” era Teresio Gola, co-ordinatore e collegatore del Clnprovinciale e dirigente dell’Uffi-cio Informazioni della 1a Divisio-ne Alpina “Giustizia e Libertà”,una delle figure di spicco nel pa-norama provinciale. Egli smista-va le comunicazioni che perveni-vano da Milano a tutte le forma-zioni dell’Alta Valle e, nel caso checi riguarda, anche alla “RiccardoRinaldi” con cui i rapporti, come

abbiamo già visto nel precedentedocumento, erano ottimi.

A ulteriore conferma, in unalettera del 18 febbraio ‘45 inviataal Comando di RaggruppamentoEttore scrive: «I contatti con Emilio, di G. e L., sempre cordia-lissimi, continuano con molta regolarità e frequenza. Attendia-mo di giorno in giorno di poter incontrare il nuovo Comandantedella Divisione Valtellina, che co-me vi segnalavamo nella nostraultima lettera, è rientrato dalla Svizzera ai primi del corrente mese».

Il colonnello Alessi

Si trattava del Colonnello Alessi,che avrebbe dovuto assumere ilcomando di tutte le forze parti-giane. Com’è noto, le cose anda-rono diversamente, ma anche dopo che i garibaldini preferiro-no costituire un comando unifi-cato Valtellina-Lario con i parti-giani di Lecco e Como, anziché collegarsi con la 1a Divisione Al-pina, i rapporti con questa furonomantenuti con la stessa amiciziadal gruppo di Ettore.

In un’altra lettera sempre del18 febbraio rivolta alla Delegazio-ne per la Lombardia del Coman-do Generale delle Brigate d’As-salto Garibaldi, Ettore, dopo averringraziato per una somma rice-vuta, scrive: «Ci sentiamo vera-mente commossi per tutte le pa-role di elogio che ci esprimete e,nel ringraziarvi per tutto ciò chesi fa per noi, ci sentiamo obbligatia dimostrarvi la nostra più senti-ta solidarietà. Non è il caso che Vimanifestiamo il nostro morale d’oggi, ma solo Vi precisiamo chetutti i Garibaldini del I Battaglio-ne hanno sempre conosciuto il motivo della nostra lotta e quin-

La più bella CostituzioneStella polare degli italiani

di, quando il sacrificio tocca la coscienza, assicura solidi risulta-ti». Il morale era alto!

La nascita del primo nucleodella Brigata “Sondrio” si deve aMario Torti (“Claudio”), diretto-re del Consorzio Agrario di Son-drio. All’epoca della caduta del fascismo il 25 luglio 1943 fu trai pochi che seppero reagire confermezza alla situazione e, dopol’8 settembre, fu l’estensore conAngelo Ponti e il dottor Foianinidel famoso “manifesto”, affissoa Sondrio, in cui si affermava lanecessità della resistenza armatada parte di volontari contro il nazifascismo.

La fuga

Com’è noto, tutti coloro che si riunirono in casa Ponti in quel periodo furono, poi, costretti adandarsene per evitare l’arresto:Plinio Corti, Balilla Pinchetti, Amedeo Bracchi, il comandantedei Carabinieri Edoardo Alessi,infine Angelo Ponti e Mario Tor-ti. Quest’ultimo salì a Cucchi diSpriana in Val Malenco. Qui si costituì uno dei primi gruppi dipatrioti, la cui iniziale attività consistette nel favorire l’espatrioverso la Svizzera, nel suscitare adesioni alla lotta partigiana e nelprocurare armi e scorte alimen-tari. Qualche mese dopo Torti

“MAI PIÙ FASCISMI”. Ecco l’appel-

lo ai cittadini e a tutte le istituzio-

ni democratiche promosso da 22

tra associazioni e partiti demo-

cratici: «Chiediamo che le orga-

nizzazioni neofasciste o neonazi-

ste siano messe nella condizione

di non nuocere sciogliendole per

legge, come imposto dalla XII

Disposizione della Costituzione.

Per questo, uniti, come primo

impegno verso una più vasta

mobilitazione popolare e nazio-

nale invitiamo a sottoscrivere

questo appello le cittadine e i

cittadini, le associazioni demo-

cratiche sociali, civili, politiche e

culturali. L’esperienza della

Resistenza ci insegna che i fasci-

smi si sconfiggono con la cono-

scenza, con l’unità democratica,

con la fermezza delle istituzio-

ni».

L’appello può essere firmato

presso tutte le sedi dei sindacati

Cgil Cisl e Uil e dell’Associazione

nazionale partigiani della pro-

vincia di Sondrio.

La Liberazione a Sondrio,

in piazza Garibaldi sfilano

gli uomini della Brigata

“Sondrio”. Nell’altra foto

Ettore Stefanon

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LA PROVINCIA IIISABATO 21 APRILE 2018

Ettore Stefanonriposa a Gallivaggio«Una fine crudele»

sonali e sociali.È compito della Repubblica

rimuovere gli ostacoli di ordineeconomico e sociale, che, limi-tando di fatto la libertà e l’egua-glianza dei cittadini, impedi-scono il pieno sviluppo dellapersona umana e l’effettiva par-tecipazione di tutti i lavoratoriall’organizzazione politica, eco-nomica e sociale del Paese»)cercava di conciliare le questio-ni relative ai diritti individualie della persona (e dunque delleorganizzazioni sociali di cui isingoli fanno parte), con la defi-nizione dell’architettura delloStato, che rispecchiò soprattut-to l’esperienza della tradizione

liberale.A differenza dello Statuto Al-

bertino (concesso dal sovrano),in vigore nel Regno d’Italia finoa tutto il 1947, la Costituzionerepubblicana fu pensata comeuna struttura rigida, per evitarefacili colpi di mano dell’esecuti-vo, com’era già accaduto, tutta-via venne prevista la possibilitàdi modifiche con l’introduzionedell’art. 138.

Qualche giurista ha parlatodi “Costituzione presbite”, ca-pace cioè di proiettarsi efficace-mente nel futuro, ma più lentanell’attuazione immediata dellesue linee programmatiche, co-me è avvenuto per la Corte Co-

stituzionale (1956), per il Con-siglio superiore della Magistra-tura (1958) e per le Regioni(1970); per queste ultime l’iterattuativo è ancora aperto suscenari che rischiano di andareoltre il dettato costituzionale,se non addirittura contro, perl’ingiustizia fiscale che generae la sfiducia nell’unità naziona-le.

Dal 1948 ad oggi sono stateadottate in Italia 40 leggi costi-tuzionali, di cui 15 concernentil’approvazione o la modifica distatuti regionali speciali.

La modifica più importanteè stata quella apportata al TitoloV della parte II della Costituzio-

ne, nel 2001, che dava piena rea-lizzazione alle Regioni. Nel2006 venne fermato da un refe-rendum il tentativo del centro-destra di riformare la Parte IIdella Costituzione, che andavaad intaccare pericolosamente idiritti dei lavoratori.

Fu da quel momento che gliitaliani scoprirono la loro Costi-tuzione, incominciarono a pro-varne affezione, tanto che an-che nel 2016 rifiutarono in bloc-co le proposte di riforma, ri-guardanti soprattutto disposi-zioni per la modifica del sistemabicamerale paritario.

L’analisi storica è sempre az-zardata quando il processo è in

corso, ma forse si può ipotizza-re, al di là dei giochi politici, chein questa attualità, caratteriz-zata da rigurgiti neofascisti eneonazisti, con un dilaganterazzismo connesso, forse è pre-valso un forte attaccamento allaCostituzione repubblicana de-mocratica e laica, nata dalla Re-sistenza e dall’Antifascismo, co-me estremo bisogno di avere unfaro in mezzo alla deriva. E que-sto non può che consolare!

A distanza di 70 anni, il pano-rama antropologico del mondoè molto cambiato: flussi migra-tori inarrestabili sconvolgonoil panorama dei diritti acquisiti,producendo un’abbondanza di

manodopera a basso costo cherallegra il neoliberismo e favo-risce nuove schiavitù. Fuori dal-l’Europa sono infiniti i conflittiarmati per decidere l’egemoniasui territori, in spregio ai dirittiumani.

Come, dunque, non esserefieramente attaccati a questanostra Carta che continua adaffermare il diritto al lavoro e auna giusta retribuzione, cheproclama la pari dignità di ognidiversità, che ripudia la guerrae si fa paladina di chi è vittimadi guerre e persecuzioni? Fausta Messa

Direttore Issrec

Promosso dal Comitato provinciale per la celebrazione dell’anniversario della Liberazione, col contributo del Consorzio Bim Adda e della Comunità montana Valtellina di Sondrio, a cura di Fausta Messa e Bruno Ciapponi Landi

cominciò a spostarsi, raggiun-gendo Castione, Boirolo, infineArigna, dove si fermò, dando vitacol maresciallo dei Carabinieri Giovanni Lei (della stazione di Ponte Valtellina) e Attilio Ponti(fratello di Angelo) alla Brigata“Sondrio”.

In un successivo incontro conil capitano Giuseppe Motta e Pli-nio Corti, Torti fu invitato a muo-vere verso l’Alta Valle con CesareParravicini (“Pirro”). Questi, indisaccordo con i metodi di guer-riglia del comandante garibaldi-no Dionisio Gambaruto (“Nico-la”, “Diego”), si era spostato coisuoi uomini dalla Bassa Valle alla

Media e in seguito Alta Valle, unendosi alla 1a Divisione Alpina“Giustizia e Libertà”. Verso la fi-ne di gennaio ’45 il Comando diDivisione fu portato a Fusino inVal Grosina, zona in cui conflui-rono la Brigata “Mortirolo” e ciòche rimaneva della Brigata “Son-drio”, duramente provata da unaserie di rastrellamenti e in fase diricostituzione.

A febbraio la Brigata, ancorain situazione riorganizzativa, fudivisa in tre battaglioni: il primocon sede ad Albosaggia, il secon-do con sede a Boirolo, il terzo consede ad Arigna. La prima collabo-razione fra il I° Battaglione della

Brigata “Sondrio”, comandata daCesare Parravicini, di cui era commissario Diego Carbonera (“Giorgio”), e la Brigata “Riccar-do Rinaldi” avvenne in occasioned’un atteso lancio degli alleati (che, poi, non fu effettuato) pre-visto nella zona di Campagnedasopra Chiesa Valmalenco.

Per la protezione della zona laBrigata “Rinaldi” avrebbe coper-to l’area presidiata dalle sue basidi Postalesio. In più era arrivatoun reparto della “Gufi” (forma-zione autonoma) della zona di Baruffini. Sui buoni rapporti ches’instaurarono tra i due gruppi abbiamo già attinto notizie dalle

lettere di Ettore Mascheroni. Lacollaborazione decisiva avvennedurante il combattimento a Son-drio per la conquista del CastelloMasegra, dove i fascisti tentaro-no di resistere.

Il ruolo principale fu sostenu-to dal gruppo della “Riccardo Ri-naldi”, ma il 1° Battaglione dellaBrigata “Sondrio” partecipò alloscontro armato. Analogamenteelementi della “Riccardo Rinal-di” rafforzarono le due colonnedella Brigata “Sondrio” nella conquista di Ponte il 28 aprile. Bianca Ceresara Declich

Presidente Issrec

lievi Carabinieri, faceva partedel 2° plotone dell’8a compa-gnia. Trasferito ad Orbassa-no, quando il suo comandan-te entrò nella Resistenza loseguì in Val Sangone ed il 27febbraio 1944 fu arruolato trale fila della banda “Sergio”,futura brigata Sandro Ma-gnone. Dal 10 al 18 maggio del’44 reggimenti di Polizia SS,reparti di polizia militare,compagnie di battaglioni del-l’Est, un plotone di gendar-meria tedesco a cui si aggiun-sero gli Arditi del BattaglioneGuardie Confinarie, la Com-pagnia OP della Guardia Na-zionale Repubblicana, cin-quanta legionari del gruppo“Leonessa, operarono nel-l’area di Cumiana, Barge, e levalli di Susa, Chisone, Ger-manasca, Sangone e Tronceauno dei più efferati rastrella-menti dell’occupazione nazi-sta in Italia.

Il 12 maggio, durante unodi questi rastrellamenti, Et-tore venne catturato e proba-bilmente incarcerato nellescuole di Coazze. Il 16 maggiocon altri 23 uomini, in granparte partigiani catturati an-ch’essi nei giorni precedenti,venne fucilato a Forno di Co-azze. Tutti vennero lasciatimorire per sfinimento e dis-sanguamento. Nella notte gliabitanti li sentirono chiama-re aiuto, ma le sentinelle im-pedirono loro di avvicinarsi.Il giorno dopo furono sepoltivivi.

Sulla tomba di Ettore Bru-no, il padre di Guglielmo hafatto realizzare una riprodu-zione in miniatura dell’Ossa-rio dei Caduti di Forno di Co-azze.

La studiosa dell’Anpi Or-nella Ravaglia è curatrice del-la Mostra sull’Arma dei Cara-binieri nella Resistenza cheverrà inaugurata a Treviglioil 5 maggio. Nella gallery figu-rano, fra gli altri, anche Etto-re Stefanon e il Ten. Col. Edo-ardo Alessi, partigiano “Mar-cello”, ucciso dai fascisti inFraz. S. Anna di Sondrio, cui èintitolata la caserma del Co-mando Carabinieri del capo-luogo valtellinese. Marino Amonini

Il dolore della famigliaRimase vittima

di uno dei più efferati

rastrellamenti

dell’occupazione nazista

“Dei cinque figli diGuglielmino Stefanon e Tere-sa Annunciata Oregioni sia-mo rimaste noi due ultime di83 e 79 anni. La nostra fami-glia purtroppo è stata colpitada una grande tragedia. che ciportiamo dentro tutti: nostrofratello maggiore Ettore, chenel 1943 aveva diciotto anni elavorava per la ditta Edisoncome il papà, doveva fare ilmilitare e ha scelto di entrarenei carabinieri. Quando èscoppiata la guerra da TorinoOrbassano, dove seguiva lascuola, seguendo il suo co-mandante, si è unito ai parti-giani delle vallate circostanti.

Durante un rastrella-mento di nazi-fascisti è statocatturato, imprigionato, tor-turato poi finito in una fossacomune con altri a Forno diCoazze. Il papà, non avendopiù notizie, si è recato sul po-sto e lì è venuto a conoscenzadella crudelissima fine di suofiglio. Infine il corpo di Ettoreè stato riconosciuto ed abbia-mo potuto riportarlo tra noi.Riposa nel cimitero di Galli-vaggio (S. Giacomo Filippo)in una tomba sovrastata dauna miniatura dell’ossario diCoazze dove sono custoditele salme dei suoi commilito-ni.

Papà stesso ha voluto e rea-lizzato il piccolo monumen-to-ricordo”.

È il toccante racconto diAdele, ultimogenita di Gu-glielmo Stefanon e sorella diEttore. Ettore Bruno Stefa-non, figlio di Guglielmo e diTeresa Oregioni, fratellomaggiore di Iole, Romano,Giuseppina e Adele, nasce il16 dicembre 1925 a Gallivag-gio in provincia di Sondrio.Qui risiede in razione Mesco-lana, Comune di S. GiacomoFilippo, di professione ca-neggiatore (faceva rilievi perla locale società elettrica).Era entrato nell’Arma a Tori-no frequentando la scuola Al-

Programma della manifestazionedel 25 Aprile a Sondrio

PROVINCIA DI SONDRIO

Medaglia d'Argento

al Valor Militare

per attività partigiana

PROGRAMMA DELLA CERIMONIA UFFICIALE PROVINCIALE

SONDRIO,

mercoledì

25 Aprile 2018

Ore 9.30

Raduno in Piazza Campello

Ore 10.00

S. Messa in Collegiata, concelebrata dal Vicario episcopale

per la provincia di Sondrio mons. Corrado Necchi

e dall’arciprete di Sondrio don Christian Bricola,

con la partecipazione delle autorità e delle rappresentanze

Ore 11.00

Sosta alla caserma dei Carabinieri per rendere omaggioalla memoria del T. Col. Edoardo Alessi - comandante

partigiano "Marcello"- caduto nella lotta di Liberazione

Ore 11.30

Cerimonia ufficiale al monumento alla Resistenza

in piazza Campello con la partecipazione di una formazione

militare interforze in armi e della banda cittadina

Ore 11.45

Discorsi ufficiali (Interverranno il Sindaco di Sondrio,

il Presidente della Provincia, il Presidente dell’ANPI)

Ore 10.45

Formazione del corteo in Piazza Campello

aperto dalla Banda Cittadina

ISSRECIstituto Sondriese per la Storiadella Resistenza e dell’EtàContemporanea

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IV LA PROVINCIA

SABATO 21 APRILE 2018

Promosso dal Comitato provinciale per la celebrazione dell’anniversario della Liberazione, con il contributo del Consorzio Bim Adda e della Comunità montana Valtellina di Sondrio, a cura di Fausta Messa e Bruno Ciapponi Landi

Padre Camillo De Piaz, nato a Tirano il 24 febbraio 1918 e morto a Sondrio il 31 gennaio 2010

Speciale 73o della Liberazione - Sondrio 25 Aprile 2018

Il centenario:due sacerdoti attivinella Resistenza1918-2018. L’impegno di don Giuseppe Carozzi

fra Roma e la Valtellina e di padre Camillo De Piaz

nel capoluogo lombardo nel segno della libertà

ottenere la collaborazione del capitano Marinelli della Guar-dia di Finanza e del comandan-te dei Carabinieri di Aprica Bruno Pilat, che permise di porre in salvo oltre 200 ebrei jugoslavi internati nel campo diAprica. Per questo don Carozzi e quei militari dovettero a loro volta riparare oltre confine. Unattento esame di quanto si è scritto su di lui, le notizie che emergono da una ricerca da non molto avviata sul quel peri-odo e soprattutto le informa-zioni contenute in un recente articolo di don Abramo Levi su un periodico religioso locale, non lasciano dubbi sul fatto chedon Carozzi agisse su mandato della Segreteria di Stato vatica-na.

Frate dei Servi di Maria

Il 24 febbraio 1918 nasceva in-vece a Tirano padre Camillo DePiaz, dal 1934 frate dei Servi di Maria dal 1934, ordinato sacer-dote nel 1941, destinato, con il confratello David Maria Turol-do, al convento milanese del suo Ordine in vista dell’iscri-zione di entrambi all’Universi-tà Cattolica. Insieme parteci-pano alla Resistenza, esperien-za che segnerà profondamente la loro vita e motiverà il loro co-

2017-2018

Le attività svoltedall’Issrec

Don Giuseppe Carozzi immortalato sulla strada che porta ad Aprica Don Giuseppe Carozzi

usufruire di lezioni e manife-stazioni culturali di alto livello, finanziate in maniera generosa e del tutto disinteressata da Vi-to, mosso dalla memoria della sua Resistenza e del suo Antifa-scismo.

Il medesimo impegno etico,di rifiuto delle brutture della dittatura e della guerra, è stato profuso al servizio della bellez-za della città, con il coronamen-to non del tutto facile, quando ormai era anziano, del sogno di recuperare un’area artigianale, degradata ma centrale, alla vita sociale e civile della sua Son-drio, quell’angolo a sinistra del Mallero che circonda la bella casa di Vito, dove uno splendidogiardino d’inverno tutto inne-vato lo accompagna nell’ultimoviaggio. F.M.

SONDRIO

Il 14 marzo 1918 na-sceva a Motta di Villa di TiranoGiuseppe Carozzi, il sacerdote che nel 1943, con la collabora-zione di preti, carabinieri, fi-nanzieri e partigiani mise in salvo in Svizzera oltre 200 ebreidel campo di raccolta di Aprica.

Iniziati gli studi nel semina-rio di Como, li proseguì a Roma,nella Pontificia Università Gre-goriana dove conseguì la laureain Teologia Dogmatica e la Li-cenza per l’insegnamento dellaSacra Scrittura all’Istituto Bi-blico. Nel 1940 venne ordinato sacerdote. Buon conoscitore delle maggiori lingue europee si dedicò con particolare impe-gno allo studio dei teologi di lin-gua tedesca, formandosi quella solida base che alla sua morte, sopraggiunta a Como il 23 mar-zo 1955, gli farà lasciare incom-piuta un’opera monumentale di teologia dogmatica che, per ilsuo valore, fu portata a terminea cura della Facoltà Teologica diVenegono.

Umanità e coraggio

Se gli studi, le pubblicazioni, l’insegnamento nel Seminario diocesano comasco, l’esercizio del ministero testimoniano l’al-to livello del suo magistero sa-cerdotale, la sua grande umani-tà e il suo coraggio sono attesta-ti dall’impegno profuso come uomo della Resistenza, in par-ticolare nel porre in salvo con l’espatrio in Svizzera, ebrei, combattenti e perseguitati, uti-lizzando una rete organizzata con l’apporto dei parroci di pae-si e villaggi di confine. Fu lui a

stante impegno democratico. Ilconvento milanese sarà sede del Fronte della gioventù di Eu-genio Curiel che vedeva colla-borare nella lotta resistenziale per la democrazia giovani cat-tolici e comunisti.

Nel dopoguerra fondano,presso la basilica di San Carlo, la Corsia dei Servi della quale animeranno per anni l’attività culturale (libreria, conferenze, cineforum, mostre, collane edi-toriali) diventando punto di ri-ferimento del cattolicesimo preconciliare e conciliare. Al-lontanato dal Sant’Uffizio da Milano nel 1957, ritorna a Tira-no, ma mantiene vivi i rapporti con il mondo milanese in un ininterrotto ruolo di “tessitore di amicizie”.

È stato lettore per diverse ca-se editrici ed è autore di nume-rose traduzioni dal francese (“Agonia della Chiesa?” dell’ar-civescovo di Parigi cardinale Suhard del 1948, “Il cristo dila-cerato” di Jean Guitton del 1964). Nel 1967 - su richiesta diPaolo VI – ha tradotto dall’ori-ginale francese l’enciclica Po-pulorum Progressio.

Costanti il suo interesse perl’arte e la letteratura e l’impe-gno per un continuo scambio culturale e intellettuale con la vicina valle di Poschiavo, il Can-ton Grigioni e con il mondo ri-formato. Nel 1974 ricevette il Premio Curiel per la fedeltà allaResistenza. È morto a Sondrio il 31 gennaio 2010. Bruno Ciapponi Landi

Documentazione: www.camillodepiaz.it,

it.wikipedia.org/wiki/Camillo_De_Piaz

Attività Issrec 2017- 2018

NOVEMBRE 2017. Corso di otto

incontri per docenti di storia

(aperto al pubblico), con la Biblio-

teca Rajna di Sondrio.

16 NOVEMBRE. Ripresa dell’attivi-

tà di alternanza scuola-lavoro con

8 alunni dell’IIS Piazzi-Lena Per-

penti di Sondrio (nei giovedì, dalle

13.30 alle 17.00, per un totale di 80

ore).

3 dicembre, assemblea dei soci.

13 GENNAIO 2018. Milano. Alla

tiranese Rosa Genoni, stilista,

giornalista, scrittrice socialista

impegnata per l’emancipazione

femminile e per la pace, dedicati un

convegno e una mostra.

17 GENNAIO. Unitre Sondrio,

lezione di Bianca Ceresara Declich,

su “Le cause scatenanti della

Rivoluzione d’ottobre in occasione

del centenario dell’evento”.

15 e 22 GENNAIO. Laboratori con

classi quinte IIS Piazzi Perpenti.

26 GENNAIO. Unitre di Sondrio,

lezione di Pierluigi Zenoni “I socia-

listi valtellinesi di fronte alla

Grande Guerra”.

27 GENNAIO. Giorno Memoria

Partecipazione alla cerimonia al

Campo delle Rimembranze.

Biblioteca Civica, “Lezione sul

tema Il mito della razza nella

musica”, a cura di Anna Trombetta

e Luca Bianchini. Introduzione di

Fausta Messa.

31 GENNAIO e 1 FEBBRAIO. Spetta-

colo musicale con il gruppo Sette-

grani all’Auditorium di Sondrio e al

S. Antonio di Morbegno “Neve

diventeremo”, introduzione di

Pierluigi Zenoni.

3 FEBBRAIO. Biblioteca Vanoni

Presentazione del Quaderno n.

13-14 (2016) “La Grande Guerra tra

crisi delle coscienze e disgregazio-

ne sociale”. Interventi di: Floriana

Valenti: I cappellani militari della

provincia di Sondrio nella “inutile

strage”; Fausta Messa e Giulio

Perotti: Gli orfanotrofi di Sondrio e

Morbegno dopo la Grande Guerra.

16 FEBBRAIO. Giorno del Ricordo

Biblioteca Civica Sondrio

- “Istriani e Balcanici tra guerra e

dopoguerra”. Fausta Messa pre-

senta Laura Bordoni (Università di

Pavia), autrice del libro“Il caso

Roatta. Londra e i crimini di guerra

italiani: dalle accuse alle impunità

(1943- 1948)”.

- Bianca Ceresara Declich, “Dalle

foibe all’esodo”.

19 FEBBRAIO-19 MARZO. Morbe-

gno, Laboratori con gli alunni della

Scuola Damiani

6 APRILE. Morbegno, collaborazio-

ne al convegno “Sergio Paronetto

un illustre morbegnese al servizio

della democrazia”, in occasione

della pubblicazione del libro di

Tiziano Torresi.

23 APRILE. Media di Albosaggia

“Le leggi razziali del 1938”, Fausta

Messa e Marco Valenti.

23 MAGGIO. Sondrio, Centro Evan-

gelico, “L’applicazione delle leggi

razziali in provincia di Sondrio”,

Michele Sarfatti e Fausta Messa

n Costanti in padre Camillo l’interesse per l’arte e l’impegnoper un continuo scambio culturale

Ciao caro amico, l’impegno etico di Vito ChiaravallottiÈ mancato un caro

amico, un uomo con cui abbia-mo condiviso valori e passioni civili, nutriti e coltivati dalla memoria storica.

Era stato partigiano, VitoChiaravallotti, e quell’esperien-za, seppure breve, l’aveva se-gnato per sempre, rafforzando in lui lo spirito di libertà, la dife-sa dei diritti umani e civili, il ri-fiuto della guerra e della violen-za, la fiducia nella democrazia enel progresso. Durante l’espe-rienza nell’Ossola, nella Brigataguidata da Alfredo Di Dio, avevaconosciuto con entusiasmo la prassi della democrazia e del confronto dialettico; in seguito,in Val Grosina, aveva patito per

la mancanza di tale confronto, dovuta all’impostazione so-stanzialmente militare della Resistenza in Alta Valle.

Alla fine della Guerra di Libe-razione, era stato alieno da ogniforma di vendetta, anzi, moral-mente sdegnato nei confronti dei “giustizieri dell’ultima ora”.

L’amicizia, coltivata assiemeagli amatissimi fratelli durante la seconda guerra mondiale, verso due famiglie di profughi ebrei, aveva consolidato in lui lospirito di solidarietà verso chi era perseguitato per motivi raz-ziali e religiosi, tanto da farne lasua bandiera. Innumerevoli, in-fatti, le conferenze, le mostre, i corsi di aggiornamento solleci-

tati e finanziati da Vito sul temadel razzismo e del suo contra-sto. L’impegno politico nelle fi-le del Partito Comunista, ma sempre in un dialogo costrutti-vo con tutte le forze dell’arco co-stituzionale, si è infatti tradottonella fiducia costante nella for-za educativa della scuola e dellacultura, di qui l’instancabile im-pegno per la trasmissione dei valori della sinistra progressi-sta, attraverso la fondazione di due centri propulsori nella cittàdi Sondrio: il Centro Rosselli (1962-1980) e L’Istituto son-driese per la Storia del movi-mento di Liberazione in Italia, ora Issrec (1984). Intere gene-razioni di giovani hanno potuto

Fausta Messa, Vito e Vera Neufeld. Nel settembre 1943 Vito aiutò

la famiglia di Vera, di origine ebraica, a mettersi in salvo in Svizzera

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Sabato 21 Aprile 2018 234ECONOMIA

Creval, esodo per almeno 170 dipendentiTrovato l’accordo sulla gestione degli esuberi e chiusura di ulteriori 50 filiali

n Proseguono le azioni del Cre-dito Valtellinese finalizzate alla riduzione dei costi, in linea con gli obiettivi definiti nel piano in-dustriale 2018-2020 in tema di ef-ficienza operativa. È stato sigla-to lunedì l’accordo con le orga-nizzazioni sindacali per quanto riguarda la gestione degli esube-ri, attraverso l’utilizzo del Fondo di solidarietà per il settore del credito per 170 risorse. Più preci-samente, l’accordo sottoscritto dalle parti prevede un piano di esodo anticipato destinato ad al-meno 170 dipendenti che matu-reranno i requisiti pensionistici previsti entro e non oltre il 31 di-cembre 2024.I dipendenti interessati potran-no accedere, su base volontaria, alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà per il setto-

re del credito, con decorrenza 1° luglio 2018.«L’accordo - si legge in una nota dell’istituto di credito - consenti-rà risparmi a regime sul costo delpersonale stimati pari a circa 7,5 milioni di euro per quanto riguar-da il 2018 e pari a 15 milioni di euro annui a partire dal 2019, a fronte di oneri one–off per l’atti-vazione del Fondo e incentiva-zioni all’esodo stimati in circa 61 milioni di euro, che saranno inte-ramente rilevati a conto econo-mico nel corrente esercizio. L’ac-cordo, inoltre, prevede innovati-ve misure in tema di conciliazio-ne tempi vita e tempo lavoro e as-sicura ulteriori risparmi di costo connessi a specifici interventi di ridefinizione dei trattamenti economico-normativi del perso-nale, con un risparmio a regime

pari a circa 13 milioni di euro. L’intesa disciplina altresì gli aspetti giuslavoristici connessi alla fusione per incorporazione di Credito Siciliano in Credito Valtellinese». Con questo ulte-riore intervento, il numero di-pendenti in organico si posizio-nerà a circa 3.730 alla fine del 2018, in linea con l’obiettivo del piano industriale, con una ridu-zione cumulata, rispetto a fine 2011, di 767 dipendenti (pari al –17,1%). È stato inoltre definito ilpiano di ottimizzazione della re-te operativa, che prevede la chiu-sura di ulteriori 50 filiali, con de-correnza 27 maggio 2018 e la tra-sformazione di quattro sportelli in filiali della linea “Bancaperta”.Il totale delle filiali si posizioneràdunque a 361, in linea con il tar-get previsto nel piano industriale

(350), e in significativa riduzione rispetto al dato di fine 2010 (-182 sportelli, riduzione cumulata del 33,51%).«Il management ora faccia il suo dovere e guidi l’azienda ai neces-sari risultati positivi, che i dipen-denti e gli investitori si aspetta-no», ha dichiarato Mauro Fanan, coordinatore nazionale di First Cisl, a commento dell’accordo sottoscritto sulla gestione degli esuberi in Creval.L’accordo prevede l’accesso al fondo esuberi per almeno 170 di-pendenti, a fronte di una dichia-razione iniziale di 400 ecceden-ze, oltre a circa 19.000 giornate annue, per due anni, di solidarie-tà non retribuita e altre misure di riduzione dei costi accessori sia strutturali che temporanee. In caso di andamento positivo del

Vinitaly, edizione specialeE spazi presi d’assaltoLa conferma del Consorzio di tutela e delle 21 cantine«L’attenzione raccolta nello stand è stata eccezionale»

PREVOSTINI

Consorzio:si annunciaun cambion Si prospetta un cam-bio alla guida del Con-sorzio di tutela vini. Per-ché, come spiega lo stes-so presidente Mamete Prevostini, «c’è bisogno di un ricambio, di nuova linfa». Prevostini, con ogni probabilità, prima dell’estate non sarà più alla guida del Consorzio. Non per questioni di dis-sidi o polemiche, affatto,ma solo perché «c’è biso-gno di nuova linfa». A maggio scadrà il suo ter-zo mandato da presiden-te, carica che ha preso nel 2009. «Bisogna fare come in politica – sorride–. Due mandati sono giu-sti: nel primo si semina, nel secondo si raccoglie. Io ho fatto tre mandati e dopo nove anni è giusto che ci sia un ricambio. Non rimpiango questi anni, anzi, rifarei quello che ho fatto. Abbiamo ottenuto ottimi risulta-ti. Nessuno avrebbe scommesso di arrivare a un posizionamento così alto. È cambiato l’ap-proccio del consumatoreverso il nostro vino. Ora ci guardano con altri oc-chi: credo che la Valtelli-na sia riuscita ad entrarenel gotha dell’enologia mondiale».

n Si era prevista un’edizione da re-cord ed è andata proprio così. Vini-taly è partito con 4.380 aziende espo-sitrici (130 in più dello scorso anno) da 36 paesi e si è chiuso con 128 mila visitatori da 143 nazioni. Un dato in linea con il recente passato, ma non va trascurata la crescita costante dei buyer stranieri (+6%). Dal Consorziodi tutela dei vini della Valtellina non ci sono dubbi: anche l’attenzione raccolta nello stand con 21 cantine è stata eccezionale. «Obiettivo rag-giungo – spiega Giacomo Mojoli -. Questa edizione è stata veramente speciale nel complesso e in partico-lare per la Valtellina. L’afflusso del pubblico è stato costante, sia per gli appassionati, sia per i buyer. Nel pa-diglione Lombardia preso d’assalto gli spazi più gettonati sono stati quel-li di Franciacorta e Valtellina».Sono cresciuti i contatti, ma non so-lo. «Gli investimenti e le attività mira-ti del passato hanno portato a racco-gliere i frutti sia con gli addetti ai la-vori, sia con gli appassionati. Moltis-simi visitatori - soprattutto giovani - sono stati attratti dall’immagine pop del vino valtellinese e potranno di-ventare sia nuovi consumatori, sia turisti». Il mondo del vino si candida al ruolo di guida per lo sviluppo di

specifiche esperienze turistiche di primaria importanza per il territorio. «Bisogna investire per il vero salto diqualità. Ora è necessario costruire una regia intelligente e capace di nonperdersi in attività poco calibrate. Proprio il mondo del vino può assu-mersi la responsabilità costruendo un progetto importante. Oggi lo può fare davvero». La presenza a Vinitaly è ritenuta cru-ciale anche dalle cantine. Emil Ga-limberti, 35 anni, di Chiesa in Valma-lenco, è l’enologo e direttore di pro-duzione de La Spia. Un’azienda con quattro ettari di vigneti, di cui due in zona Sassella e il resto suddiviso fra Berbenno, Montagna e Chiuro, pre-sente sul mercato da un paio d’anni, ma attiva da una decina. Subito dopola laurea Galimberti ha lavorato in Valtellina, poi ha vissuto esperienze in Nuova Zelanda, terra di Pinot neroe Sauvignon blanc, e in Inghilterra. Poi è tornato a Sondrio. «Alla Valtel-lina non manca niente. Abbiamo tut-to. Tradizione, cultura, storia, qualitàe caparbietà. Non siamo sempre tuttiamici, ma ci crediamo. Dobbiamo essere in grado di trasmettere pas-sionalità. Lo possiamo fare se rac-contiamo le peculiarità, descrivia-mo il nostro valore aggiunto, quello

del territorio valtellinese, delle emo-zioni che trasmette in chi assaggia i vini oppure viene per una vacanza». Luca Faccinelli a Verona ha presen-tato il Grumello Ortensio Lando e il Rosso di Valtellina Matteo Bandello. «Siamo al Vinitaly da otto anni e in questo arco di tempo abbiamo rad-doppiato la superficie delle vigne, ar-rivando a tre ettari. Questa è una pre-ziosa occasione per incontrare nuo-vi clienti stranieri, ad esempio statu-nitensi e svizzeri, e ritrovare i buyer che già conosciamo. L’immagine del vino pop è una scossa importante che può contribuire al rinnovamen-to positivo della comunicazione». Ma cosa è cambiato, negli ultimi die-ci anni, in Valtellina? «È stata fatta un’operazione di “svecchiamento” dell’immagine – afferma Aldo Rai-noldi, dell’omonima casa vinicola di Chiuro – Ci sono anti attori, cioè pro-duttori, più giovani. E questo anche nelle aziende storiche. Inoltre la qua-lità continua a crescere. Senza con-tare che ci sono stati anche vari inve-stimenti, anche per quanto riguarda le figure professionali. Anche i risto-ratori hanno un’attenzione impor-tante: il vino non è più un “optional”. Ora nei ristoranti in Valle c’è una buo-na rappresentanza dei nostri vini».

Marsetti

«Adesso serve una vetrina a Milanoper i nostri vini»n «La Valtellina sta vivendo un momento magico. Ora serve un progetto per essere presenti in modo stabile a Milano». Il presi-dente di Coldiretti Sondrio Alberto Marsetti si è soffermato sull’attenzione raccolta, già nelle prime ore di Vinitaly, dallo spazio del Consorzio di tutela vini guidato da Mamete Prevostini. «Questo ci fa capire dove vuole arrivare la Valtellina - ha sottolineato -. C’è ancora molto da fare, bisogna lavorare sulla coesione, ma siamo in una fase molto inte-ressante. Si sta facendo molto come mondo del vino, ma questo non basta. Ritengo che senon ci riusciamo in questa fase, non so se avremo in futuro altre occasioni simili». Le priorità secondo Marsetti sono chiare. «La prima è innalzare il valore della denomi-nazione. Questo vuol dire fare crescere la re-munerazione per chi lavora i vigneti, quindi dare vita a nuovi investimenti. L’intervento delle istituzioni in futuro sicuramente sarà molto importante, ma in caso di vere calami-tà e non per l’ordinaria manutenzione. Que-sta fase estremamente positiva ci deve fare capire che il vino valtellinese non può costa-re poco, anche solo per onorare tutto quello che c’è dietro».Anche in termini di mercati di riferimento Marsetti ha le idee chiare. «La piazza di Mila-no è importantissima, viene definita sempre di più la capitale europea del food&wine, ma da parte nostra c’è ancora molto da fare. Un esempio potrebbe essere il successo che ha su Milano il ristorante Sciatt à porter. Ci sonodelle esperienze private di cucina e cultura valtellinese di successo. Se investiamo su Milano come marketing del territorio, pos-siamo ricavare importanti benefici». Il presidente di Coldiretti punta su uno spa-zio fisso nel capoluogo lombardo, «in quello che è ormai il nuovo centro della città, tra Corso Como e Porta Nuova». «Un punto di rappresentanza a Milano: per farci conosce-re dai milanesi sarebbe fondamentale avere un corner permanente. Si investono molti soldi in campagne poco edificanti, questa po-trebbe invece essere una strategia importan-te. Non è una questione solo di consorzi, de-v’essere una creatura gestita dal pubblico in sinergia con associazioni e sponsor privati, per tutto il mondo del food valtellinese». Nuovi mercati vuol dire anche sviluppo a li-vello occupazionale. «Anni fa ci venivano tolti dei terreni per renderli edificabili. Oggi invece siamo noi ad avere bisogno di spazio per portare avanti i nostri progetti. Per fare partire la filiera vacca-vitello in Italia si cree-ranno 25mila posti di lavoro e anche in Valtel-lina ci saranno delle ricadute: interesse, valo-re aggiunto e possibilità di occupazione. Au-spichiamo che si possa osservare la stessa dinamica che abbiamo vissuto sul fronte del vino. Quindici o vent’anni fa questa per molti era un’esperienza part-time, oggi invece a Vi-nitaly ci sono molti giovani e nuovi posti e occupazioni».

È stato siglato lunedì l’accordo con le organizzazioni sindacali

Gruppo, è prevista la stabilizza-zione degli attuali precari e l’as-sunzione di nuove risorse per un totale di 35 persone. «Le misure di contenimento dei costi non sono irrilevanti - aggiunge Felice Sirtori, segretario della First Cisl del Gruppo Creval - e ricadranno su tutti i dipendenti. Relativa-mente alla riorganizzazione, in primis per la chiusura degli spor-telli, vigileremo sul manifestarsi di situazioni di difficoltà, ad esempio sui trasferimenti che saranno necessari».Intanto è arrivato il via libera uf-

ficiale. La Banca d’Italia ha auto-rizzato la fusione per incorpora-zione del Credito Siciliano nel Creval. La fusione sarà approva-ta dal Cda dell’istituto, fatta sal-va la possibilità per i soci del che rappresentino almeno il 5% del capitale sociale di chiedere - en-tro il 25 aprile 2018 - che tale deci-sione sia adottata dall’assem-blea straordinaria. La stipula dell’atto di fusione e la data di decorrenza dei relativi ef-fetti giuridici è prevista entro la fine del primo semestre di que-st’anno.

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24 Sabato 21 Aprile 2018

4ECONOMIA

Rigamonti cresce e guarda all’exportOltre 110 milioni di fatturato netto, più 20% in due anni e in cantiere nuovi progettiL’amministratore delegato Palladi: «Con la Jbs australiana puntiamo sul Giappone»

n «Rigamonti è cresciuta del 20% in due anni e in cantiere ci sono vari progetti interessanti». Claudio Palladi, amministratore delegato del Salumificio Riga-monti, è stato il protagonista del-la cena dell’Accademia del piz-zocchero di martedì. Ai 130 ospi-ti del Combolo di Teglio ha rac-contato la propria esperienza nella società valtellinese e ha il-lustrato le possibili sinergie con gli altri prodotti dell’agroalimen-tare locale. Dopo un passato complesso, fat-to di debiti e riduzione dei posti di lavoro, l’azienda del gruppo Jbs - realtà che nel mondo fa ben 50 miliardi di dollari di fatturato ed è presente in tutti i Paesi - ha ricominciato a fare segnare per-formance positive. «Abbiamo chiuso per il secondo anno con-secutivo con un buon utile - ha spiegato il manager emiliano, al-la guida di Rigamonti dall’autun-no del 2015 -. L’azienda è cresciu-ta in termini di ricavi di 12 milionidi euro, arrivando a oltre 110 di fatturato netto, come da previ-sioni. In termini percentuali l’au-mento annuo è stato del 13, sia grazie alla bresaola Igp, sia attra-verso altri prodotti come il Fioc-co della Valtellina e le tipologie dibresaola un po’ diverse da quella Igp. Basti pensare al black an-gus, che sta riservando risultati positivi. Sono stati investiti oltre 450mila euro per il progetto di carne italiana». Un milione di eu-ro di utile netto ha garantito alla società un’importante solidità fi-nanziaria. «È interessante osser-vare anche il fatto che Rigamontiha diminuito in modo netto il proprio debito. È attualmente meno della metà del magazzino equindi la situazione patrimonia-le è equilibrata». Il 2018 sarà un anno di assesta-mento, quindi non sono previsti ulteriori aumenti rilevanti. «Ab-biamo superato le 7.000 tonnel-late di produzione: più del massi-mo storico precedente del 2009». Questo risultato è stato raggiunto con una forza lavoro ben minore. Sono purtroppo no-ti, infatti, i licenziamenti che han-no seguito il periodo di crisi con l’accordo che prevedeva ben 108esuberi. «Abbiamo costruito dei meccanismi di efficientamento della produzione molto interes-santi. Oggi lavoriamo con 153 di-pendenti fissi, che vengono af-fiancati da circa 25 stagionali nei periodi di maggiore intensità, so-prattutto nel reparto affettamen-to». Attualmente il valore del-l’export è di poco superiore al-l’11%: Palladi è convinto dell’esi-stenza di ampi margini di miglio-ramento. «In assoluto è molto superiore al passato, ma stiamo parlando ancora di quote basse. Stiamo lavorando con i colleghi di Jbs di altri Paesi per accelera-re il processo d’espansione al-l’estero. Ad esempio, con la con-sociata Jbs australiana possia-mo puntare sul Giappone. Negli Stati Uniti non si può andare con la bresaola, ma abbiamo molti al-tri prodotti interessanti». «Por-tiamo avanti un piano di cinque anni, condiviso con la capogrup-po, per mettere in campo gli in-vestimenti necessari a rafforza-re sempre di più l’azienda». L’in-novazione passa anche dal capi-tale umano. «Stiamo provando a inserire giovani, per affiancare lepersone più esperte, figure comelaureati in tecnologia alimenta-re».

FUORI DALLA CRISIA sinistra lo stabilimento Rigamonti di Montagna. Sopra l’amministratore delegato Claudio Palladi

Tutti confermati

Accademia

del Pizzocchero

Ecco il direttivo

n Riconfermato il consigliodirettivo dell’Accademia delpizzocchero di Teglio nel cor-so dell’assemblea annuale peril rinnovo delle cariche, che siè tenuta martedì sera nella salaTellina Vallis dell’hotel Com-bolo. Il presidente sarà ancoraFlavio Bottoni. Lavorerannoinsieme a lui nel consiglio no-ve consiglieri: Fabio Cattania,Beatrice Bettini, Valentina Ma-estroni, Vera Andreoli, Loren-za Maffescioni, Paola Reghen-zani, Gabriella Cortesi, PaolaDonchi. Nel corso della serata, cui han-no partecipati 120 soci, è statoproiettato in anteprima il pro-mo del video che racconteràTeglio nelle diverse stagionidell’anno e che l’Accademiadel pizzocchero ha commissio-nato a Simone Bracchi. «Il pro-mo è piaciuto molto, ma è soloun assaggio del video comple-to che sarà pronto per la metàdell’anno - afferma Bottoni -.L’idea è di illustrare Teglio contutte le sue offerte con la colla-borazione di più soggetti, co-me le associazioni e le scuole.Una volta pronto, il video saràa disposizione dei ristorantiche potranno farlo vedere, maanche del territorio come car-tolina di Teglio». Intanto il so-dalizio si sta preparando perpartecipare nel week end alsimposio mondiale del granosaraceno che si terrà a Tarvi-sio.

RICONOSCIMENTI

Due premiimportantiper la Bpsn La Banca Popolare diSondrio, grazie alla pro-pria partecipazione di-retta ai Trade Facilita-tion Program, ha recen-temente ottenuto dueimportanti riconosci-menti. È stata infattipremiata da Internatio-nal Finance Corpora-tion come “2017 BestRegional ConfirmingBank in Europe andCentral Asia”, in virtùdelle operazioni di Tra-de Finance poste in es-sere dalla “Popolare”nei mercati emergenti esupportate da Ifc. Nellaclassifica dell’Europe-an Bank for Reconstruc-tion and Development,inoltre, la Banca Popo-lare di Sondrio risulta alsesto posto, tra le “Top10 Confirming Banks2017”, accanto a istitutidi dimensioni ben mag-giori della Bps.Da anni l’istituto ha inessere specifici accordispecifici, per sostenerele operazioni dellaclientela anche nei Pae-si in via di sviluppo, conInternational FinanceCorporation, Multilate-ral Investment Guaran-tee Agency, Inter-Ame-rican DevelopmentBank; European Bankfor Reconstruction andDevelopment; Asian De-velopment Bank.

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