Servizi a pag. 6-7 Servizio a pag. 12-13 La comunicazione ...

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Picasso, ligure di Sori I lavori del CGIE riunito a Roma Servizio a pag. 3 La “Settimana Ligure” di Toronto Monsignor Lupi nuovo Vescovo di Savona “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2, DCB Genova.” Estero: “Taxe Percue - Tariffa riscossa CMP1 Ge Brignole” di FELICE MIGONE La comunicazione, prima di tutto Servizi a pag. 6-7 Servizio a pag. 12-13 REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE LIGURIA PERIODICO DELL'ASSOCIAZIONE LIGURI NEL MONDO - ANNO XIX - N. 1/2008 NOSTRO NUMERO ON LINE Gens ligustica in Orbe su www.ligurinelmondo.it P ablo Picasso, il grande pittore mo- derno, nato e vissuto in Spagna, aveva origini liguri. Ne sono prova non solo il suo cognome abbastanza diffuso a Genova e nei comuni della zona di levante tra il capoluogo e Recco, ma anche una recente scoper- ta avvenuta nel “Catasto di Sori” del 1798, nel quale si trova il riferimento a un appartamento a tetto, cioè all’ul- timo piano (solaro), di proprietà di Anna Maria Fasce, madre di Giovan- ni Battista Picasso (antenato di Pablo), e ad altri appartamenti facenti parte dello stesso edificio. Tenuto conto che gli appartamenti in questione aveva- no a tramontana la strada e davanti un altro edificio, l’ubicazione delle case vicine, del mare e di alcuni orti che appaiono ben evidenti sulla carta del- le Riviere del Vinzoni, si può indica- re con sufficiente precisione che la casa dei bisnonni di Picasso doveva trovarsi nel tetto dell’attuale edificio Continua a pag. 9 Un centro per salvare i dialetti liguri L o scorso 13 febbraio è stato inau- gurato il Centro regionale per i dialetti e le tradizioni popolari della Liguria. La struttura, creata dalla Re- gione Liguria attraverso l’assessorato alla Cultura e in collaborazione con diverse associazioni culturali, mette a disposizione del pubblico, degli stu- diosi, degli enti locali, delle scuole e di associazioni e gruppi, un grande pa- trimonio culturale legato alla tradizio- ne ligure. L’obiettivo è quello di valorizzare le parlate e i dialetti del territorio, una lin- gua ancora viva, da far conoscere so- prattutto alle nuove generazioni, e di mantenere vive e registrare le me- morie individuali legate a usi, co- stumi e tradizioni quasi del tutto perduti. Il centro, che ha sede a Genova in via Dante 6/9, custodisce oltre 2 mila volumi sul dialetto, la storia locale, le tradizioni, i canti, le filastrocche, le fiabe, le danze, i giochi e le feste po- polari, centinaia di registrazioni rac- colte in quasi mezzo secolo sul terri- torio ligure, documenti filmati e pro- duzioni televisive. Un mondo in pro- gressiva scomparsa, perché legato alla memoria di persone oggi molto anzia- ne, e dove filastrocche, parlate dialet- tali, attività lavorative e abitudini delle comunità contadine, tramandate per lo Continua a pag. 4 S e n’è andato il 14 marzo scorso quasi no- vantenne il cavalier Zeffirino Belloni, fon- datore esattamente cinquant’anni fa del cele- bre ristorante che porta il suo nome a Genova e nelle “succursali” aperte dai suoi cinque figli in Brasile, a Hong Kong, a Las Vegas. Zeffirino non era genovese, ma emiliano. Nel 1939 inizia la sua attività di ristoratore prima a Addio a Zeffirino, ma la storia continua Continua a pag. 9 L a Liguria, risultando in linea con il trend nazionale, è passata dal Centro Sinistra al Centro Destra col 44,1% dei voti del Partito della liber- tà (Pdl) e Lega nord contro il 43,1% del Partito democratico (Pd) e dell’Ita- lia dei valori (Idv) al Senato, e con il 43,58% del Pdl-Lega contro il 42,51% del Pd-Idv alla Camera. Fanno però eccezione le province della Spezia e di Genova, dove il Pd insieme all’Ita- lia dei valori ha ottenuto il 48,9% alla Camera (Pdl-Lega: 37,4%) e il 49,5% al Senato (contro il 38% del Centro destra). Sono così 25 i parlamentari eletti in Liguria (otto senatori e diciassette deputati, ma i dati e i nomi sono an- cora ufficiosi al momento della chiu- sura del giornale): undici del Pdl (al Senato: Enrico Musso, Giorgio Bor- nacin, Gabriele Boscetto e Franco Orsi; alla Camera: Claudio Scajola, Fiamma Nirensztejn, Sandro Biasot- ti, Gabriella Mondello, Eugenio Mi- nasso, Michele Scandroglio, Roberto Cassinelli); tre della Lega (al Senato: Bruno Ravera; alla Camera: Maurizio Balocchi, Guido Bonino); nove del Pd (al Senato: Roberta Pinotti, Claudio Gustavino e Luigi Lusi; alla Camera: Giovanna Melandri, Andrea Orlando, Francesco Garofani, Mario Tullo, Massimo Zunino, Sabina Rossa); uno dell’Udc (Rosario Monteleone alla Camera) e uno dell’Italia dei valori (Giovanni Paladini alla Camera). Dalle quattro circoscrizioni estere (Europa, America meridionale, Ame- rica settentrionale e centrale, Africa- Asia-Oceania-Antartide) sono arriva- te 1,2 milioni di schede elettorali (pari al 41% degli aventi diritto). I risultati percentuale dei vari schieramenti e i nomi dei sei senatori e dei dodici de- putati che rappresenteranno gli italia- ni all’estero non sono ancora confer- mati mentre Gens sta andando in stam- pa: ne daremo notizia sul prossimo numero. Nel frattempo la nostra Associazio- ne augura a tutti i parlamentari eletti o rieletti, e in particolare a quelli liguri, di lavorare al meglio nell’interesse di tutti gli italiani, della nostra regione e dei nostri connazionali all’estero. Politiche 2008: ecco i nuovi parlamentari liguri SORI N ell’era di internet la comunica- zione non può che essere ra- pida e aggiornata in tempo reale. Però non possiamo dimenticare che la tradizione dell’informazio- ne cartacea rappresenta ancora, soprattutto per le generazioni non più giovanissime, il mezzo più con- siderato. Da qui voglio partire per evidenziare come il nostro giorna- le, il cui compito principale è quel- lo di tenere vivi e costanti i rap- porti con le nostre comunità, stia assolvendo al suo compito con sempre maggiore intensità. Era un obiettivo che l’Associazione ave- va indicato come prioritario: dare spazio e voce ai nostri corregio- nali all’estero. È un lavoro difficile e impegnativo, poiché non è sem- plice raccogliere e selezionare notizie in modo che il risultato fi- nale sia la presentazione di un pro- dotto equilibrato e organico e allo stesso tempo accattivante e inte- ressante da leggere. La scelta di privilegiare questi rapporti sta dando i suoi frutti. L’incontro non solo ideale ma concreto con le associazioni dei liguri all’estero si sta facendo sempre più appagante. Ci sentia- mo reciprocamente sempre più vicini, colmando quel gap dovuto alla distanza. Ci sono concreti segnali di una forte ripresa di rapporti e contatti (basta sfogliare attentamente gli ultimi numeri di Gens), e di un coinvolgimento sempre più este- so delle nuove generazioni nelle associazioni estere. Ciò ci spinge inevitabilmente verso un’apertura alle nuove forme di comunicazio- ne veicolate da internet: in questo senso l’impegno è totale. Per me- glio rispondere all’esigenza che ci è stata comunicata da più parti del mondo e, in particolare dai giova- ni soci della nostra Associazione, un gruppo di ragazze e ragazzi sta mettendo mano al nostro sito web www.ligurinelmondo.it per ren- derlo più completo, dinamico e sempre aggiornato. Un altro aspetto che merita di essere sottolineato per meglio comprendere l’interesse che l’As- sociazione sta suscitando nei soci più giovani, alcuni di questi hanno dato vita alla squadra di calcio del- l’Associazione che vestirà i tradi- zionali nostri colori. Ed è perciò che, nonostante al- cune difficoltà e qualche incom- prensione, siamo sempre più con- vinti di poter guardare al futuro con speranza e ottimismo.

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Picasso, ligure di Sori

I lavoridel CGIE

riunito a RomaServizio a pag. 3

La “SettimanaLigure”

di Toronto

Monsignor Lupinuovo Vescovo

di Savona

“Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2, DCB Genova.”Estero: “Taxe Percue - Tariffa riscossa CMP1 Ge Brignole”

di FELICE MIGONE

La comunicazione,prima di tutto

Servizi a pag. 6-7 Servizio a pag. 12-13

REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE LIGURIA

PERIODICO DELL'ASSOCIAZIONE LIGURI NEL MONDO - ANNO XIX - N. 1/2008

NOSTRO NUMERO ON LINE Gens ligustica in Orbe su www.ligurinelmondo.it

Pablo Picasso, il grande pittore mo-derno, nato e vissuto in Spagna,

aveva origini liguri. Ne sono provanon solo il suo cognome abbastanzadiffuso a Genova e nei comuni dellazona di levante tra il capoluogo eRecco, ma anche una recente scoper-ta avvenuta nel “Catasto di Sori” del1798, nel quale si trova il riferimentoa un appartamento a tetto, cioè all’ul-timo piano (solaro), di proprietà diAnna Maria Fasce, madre di Giovan-ni Battista Picasso (antenato di Pablo),

e ad altri appartamenti facenti partedello stesso edificio. Tenuto conto chegli appartamenti in questione aveva-no a tramontana la strada e davanti unaltro edificio, l’ubicazione delle casevicine, del mare e di alcuni orti cheappaiono ben evidenti sulla carta del-le Riviere del Vinzoni, si può indica-re con sufficiente precisione che lacasa dei bisnonni di Picasso dovevatrovarsi nel tetto dell’attuale edificio

Continua a pag. 9

Un centro per salvarei dialetti liguri

Lo scorso 13 febbraio è stato inau-gurato il Centro regionale per i

dialetti e le tradizioni popolari dellaLiguria. La struttura, creata dalla Re-gione Liguria attraverso l’assessoratoalla Cultura e in collaborazione condiverse associazioni culturali, mette adisposizione del pubblico, degli stu-diosi, degli enti locali, delle scuole edi associazioni e gruppi, un grande pa-trimonio culturale legato alla tradizio-ne ligure.

L’obiettivo è quello di valorizzare leparlate e i dialetti del territorio, una lin-gua ancora viva, da far conoscere so-prattutto alle nuove generazioni, e dimantenere vive e registrare le me-morie individuali legate a usi, co-

stumi e tradizioni quasi del tuttoperduti.

Il centro, che ha sede a Genova invia Dante 6/9, custodisce oltre 2 milavolumi sul dialetto, la storia locale, letradizioni, i canti, le filastrocche, lefiabe, le danze, i giochi e le feste po-polari, centinaia di registrazioni rac-colte in quasi mezzo secolo sul terri-torio ligure, documenti filmati e pro-duzioni televisive. Un mondo in pro-gressiva scomparsa, perché legato allamemoria di persone oggi molto anzia-ne, e dove filastrocche, parlate dialet-tali, attività lavorative e abitudini dellecomunità contadine, tramandate per lo

Continua a pag. 4

Se n’è andato il 14 marzo scorso quasi no-vantenne il cavalier Zeffirino Belloni, fon-

datore esattamente cinquant’anni fa del cele-bre ristorante che porta il suo nome a Genovae nelle “succursali” aperte dai suoi cinque figliin Brasile, a Hong Kong, a Las Vegas.

Zeffirino non era genovese, ma emiliano. Nel1939 inizia la sua attività di ristoratore prima a

Addio a Zeffirino,ma la storia continua

Continua a pag. 9

La Liguria, risultando in linea conil trend nazionale, è passata dal

Centro Sinistra al Centro Destra col44,1% dei voti del Partito della liber-tà (Pdl) e Lega nord contro il 43,1%del Partito democratico (Pd) e dell’Ita-lia dei valori (Idv) al Senato, e con il43,58% del Pdl-Lega contro il 42,51%del Pd-Idv alla Camera. Fanno peròeccezione le province della Spezia edi Genova, dove il Pd insieme all’Ita-lia dei valori ha ottenuto il 48,9% allaCamera (Pdl-Lega: 37,4%) e il 49,5%al Senato (contro il 38% del Centrodestra).

Sono così 25 i parlamentari elettiin Liguria (otto senatori e diciassettedeputati, ma i dati e i nomi sono an-cora ufficiosi al momento della chiu-sura del giornale): undici del Pdl (alSenato: Enrico Musso, Giorgio Bor-nacin, Gabriele Boscetto e FrancoOrsi; alla Camera: Claudio Scajola,Fiamma Nirensztejn, Sandro Biasot-ti, Gabriella Mondello, Eugenio Mi-nasso, Michele Scandroglio, RobertoCassinelli); tre della Lega (al Senato:Bruno Ravera; alla Camera: MaurizioBalocchi, Guido Bonino); nove del Pd(al Senato: Roberta Pinotti, ClaudioGustavino e Luigi Lusi; alla Camera:Giovanna Melandri, Andrea Orlando,Francesco Garofani, Mario Tullo,Massimo Zunino, Sabina Rossa); unodell’Udc (Rosario Monteleone allaCamera) e uno dell’Italia dei valori(Giovanni Paladini alla Camera).

Dalle quattro circoscrizioni estere(Europa, America meridionale, Ame-rica settentrionale e centrale, Africa-Asia-Oceania-Antartide) sono arriva-te 1,2 milioni di schede elettorali (parial 41% degli aventi diritto). I risultatipercentuale dei vari schieramenti e inomi dei sei senatori e dei dodici de-putati che rappresenteranno gli italia-ni all’estero non sono ancora confer-mati mentre Gens sta andando in stam-pa: ne daremo notizia sul prossimonumero.

Nel frattempo la nostra Associazio-ne augura a tutti i parlamentari elettio rieletti, e in particolare a quelli liguri,di lavorare al meglio nell’interesse ditutti gli italiani, della nostra regione edei nostri connazionali all’estero.

Politiche 2008:ecco i nuovi

parlamentari liguri

SORI

Nell’era di internet la comunica-zione non può che essere ra-

pida e aggiornata in tempo reale.Però non possiamo dimenticareche la tradizione dell’informazio-ne cartacea rappresenta ancora,soprattutto per le generazioni nonpiù giovanissime, il mezzo più con-siderato. Da qui voglio partire perevidenziare come il nostro giorna-le, il cui compito principale è quel-lo di tenere vivi e costanti i rap-porti con le nostre comunità, stiaassolvendo al suo compito consempre maggiore intensità. Era unobiettivo che l’Associazione ave-va indicato come prioritario: darespazio e voce ai nostri corregio-nali all’estero. È un lavoro difficilee impegnativo, poiché non è sem-plice raccogliere e selezionarenotizie in modo che il risultato fi-nale sia la presentazione di un pro-dotto equilibrato e organico e allostesso tempo accattivante e inte-ressante da leggere.

La scelta di privilegiare questirapporti sta dando i suoi frutti.L’incontro non solo ideale maconcreto con le associazioni deiliguri all’estero si sta facendosempre più appagante. Ci sentia-mo reciprocamente sempre piùvicini, colmando quel gap dovutoalla distanza.

Ci sono concreti segnali di unaforte ripresa di rapporti e contatti(basta sfogliare attentamente gliultimi numeri di Gens), e di uncoinvolgimento sempre più este-so delle nuove generazioni nelleassociazioni estere. Ciò ci spingeinevitabilmente verso un’aperturaalle nuove forme di comunicazio-ne veicolate da internet: in questosenso l’impegno è totale. Per me-glio rispondere all’esigenza che ciè stata comunicata da più parti delmondo e, in particolare dai giova-ni soci della nostra Associazione,un gruppo di ragazze e ragazzi stamettendo mano al nostro sito web

www.ligurinelmondo.it per ren-derlo più completo, dinamico esempre aggiornato.

Un altro aspetto che merita diessere sottolineato per megliocomprendere l’interesse che l’As-sociazione sta suscitando nei socipiù giovani, alcuni di questi hannodato vita alla squadra di calcio del-l’Associazione che vestirà i tradi-zionali nostri colori.

Ed è perciò che, nonostante al-cune difficoltà e qualche incom-prensione, siamo sempre più con-vinti di poter guardare al futuro consperanza e ottimismo.

Marzo 200822

Benvenuto a Maria Eugenia

Liguri in Svizzera e a Taggia

ASSOCIAZIONELIGURI

NEL MONDOONLUS - GENOVA

Presidente InternazionaleFelice Migone

[email protected] Emerito

Edward GallettiVice Presidenti Emerite

Elsa BonamicoMara CatalanoVice Presidente

Giovanni BoitanoSegretario GeneraleGian Carlo Ponte

Segretario Generale AggiuntoFerruccio Oddera

TesoriereValerio Santagata

Consiglieri:Mauro BecchiCarlo Birone

Marina CattaneoSilvio Costa

Marisa De Barbieri CarboneMartino De NegriIsabella Descalzo

Gianvittorio DominiRoberto FalconeFina Franchini

Mariano MartiniRemo Terranova

Francesco VignoliSono inoltre componenti

di diritto tutti i Governatoridelle Consociate all’estero

Revisori dei ContiAlessandro Camicione - Presidente

Luigi CarlucciEdmondo Maggiali

ProbiviriDario Casassa - Presidente

Luigi TiscorniaGiovanna Meliconi

Associazione Liguri nel MondoVia San Lorenzo, 23/9 - 16123 Genova

Tel e Fax: 010.2477614

e-mail: [email protected] web: www.ligurinelmondo.it

Quota sociale: 60,00BANCO POSTA

IBAN: IT52F 07601 01400 000013963160BANCA CARIGE, agenzia 040 -

IBAN: IT95G 06175 01400 000004435180BANCO DI SAN GIORGIO

IBAN: IT46V 05526 01400 000000005236Modulo di iscrizione sulle pagine web

*Gens Ligustica in Orbe

Organo ufficiale dell’AssociazioneONLUS C. Fiscale 95095190104

Direttore editorialee Direttore responsabile

Felice Migone

CaporedattoreAlessandra De Gregorio

[email protected]

Autorizz.Tribunale di Genova n°5/95del 16 febbraio 1995

Direzione, Redazione, Amministrazionec/o Associazione Liguri nel Mondo.

Fotocomposizione e stampa: Grafica L.P.Via Pastorino, 200-202 r - 16162 GenovaTel. 010.7450231 - Fax 010.7450260

e-mail: [email protected]

Anno XIX n. 1/2008Stampato in aprile 2008

Il simbolo dell'Associazione è stato ideato daMara Catalano Capaccio

Questo numero di “Gens Ligustica”è spedito in 43 Paesi dei 5 Continenti.

VISITE IN SEDE

L’8 gennaio scorso abbiamo ricevutonella nostra sede la gradita visita del-

le professoresse Dora Massaioli e Celia Ba-stianon, rispettivamente presidente e vice-presidente del Centro ligure-americano diCordoba (Argentina). Ad accompagnarle, ilprofessor Pierleone Massaioli, Juan Lanzae la figlia Maria Eugenia di Cordoba.

Gli ospiti poco prima erano stati ricevutinell’Ufficio Emigrazione della Regione Li-guria da Giorgio Mancinelli, vicepresiden-

te della Consulta Regionale Ligure perl’Emigrazione, e dalle sue collaboratriciLetizia Locicero e Claudia Costa.

Nei due incontri, oltre aver presentatol’iscrizione della loro nuova Associazione,hanno illustrato ampiamente i programmisvolti e i loro progetti futuri con particolareriguardo all’idea di creare un periodico peril territorio Argentino. La nostra Associazio-ne formula loro i migliori auguri di buon la-voro.

DICONO DI NOI

Lo scorso 6 dicembre presso la fa-coltà di Lettere e Filosofia (corso

di Laurea in Scienze della Comunicazio-ne) della L.U.M.S.A. di Roma si è brillan-temente laureata Annalisa Scifo con latesi dal titolo Siti web ed emigrazione ita-liana nel mondo. L’interessante lavorodella neo-dottoressa Scifo prende avviodalla storia dell’emigrazione italiana nelmondo e dai mezzi di informazione tradi-zionali per esporre i risultati di una scru-polosa indagine sul rapporto tra le nume-rose comunità italiane presenti all’esteroe i nuovi media, con particolare riferimen-to allo strumento di internet e al nostrosito www.ligurinelmondo.it che spicca

tra tutti quelli delle associazioni rappre-sentative degli italiani all’estero. Il lavorocolpisce per la cura e la meticolosità del-l’indagine scientifica compiuta e per lamole di dati raccolti, e si conclude con larassegna dei siti internet istituzionali, diquelli di pubblica utilità o specializzati, deipiù significativi portali creati dai nostriconnazionali, e con l’analisi delle nuoveforme di comunicazione diretta on line(blog e forum) tra i nostri connazionali al-l’estero.

Alla dottoressa Scifo la nostra Associa-zione augura di continuare con successonel percorso intrapreso nel mondo dellacomunicazione.

Annalisa Scifo impegnata nella discussione della sua tesi di Laurea.

Una delegazione della nostra Associa-zione ha partecipato domenica 9 mar-

zo a Taggia alla cerimonia di presentazionedel programma delle attività del Centro Cul-turale Tabiese (www.cctabiese.eu).

Liliana Bertuzzi, responsabile del setto-re didattico del Museo del Risorgimento diGenova, ha presentato con proiezioni suschermo la mostra “Garibaldi: il mito” te-nutasi in marzo a Palazzo Ducale di Ge-nova. Il suo intervento su “Genovagaribaldina e il mito di Garibaldi nelle col-lezioni private” ha suscitato vivo interessefra i soci della storica Associazione che inTaggia e nella zona circostante tiene altoil culto e la cura delle tradizioni, dell’arte edella parlata locale.

Il programma del 2008 (“Liguri: donne,uomini e luoghi nel Risorgimento”) presen-tato da Laura Pinelli e dal presidente delCentro Tabiese Giorgio Revelli porta avantiquello dell’anno scorso (“Duecento annicon Giovanni Ruffini”), che Fabrizio Pen-nella ha egregiamente sintetizzato ricor-dando alcuni dei ben 31 eventi che hannotestimoniato un’attività vivace e di livello

Le misure genovesi, i palazzi Lercari,Spinola, Curlo, Ruffini, i vicoli secon-di in Liguria solo a Genova, ricorda-no i profondi legami fra Genova eTaggia, per secoli devota e fedele alla“Superba” e posta a guardia sul cri-nale genovese del confine del Regnodi Sardegna.

adeguato (fra cui alcuni internazionali e chevidero coinvolti i Liguri e alcuni comunisvizzeri).

I saluti del nostro presidente internazio-nale Felice Migone sono stati portati dalsegretario generale aggiunto FerruccioOddera, che ha consegnato ai presenti eai rappresentanti del Comune e di altreassociazioni una copia del nostro giorna-le. Anche per il 2008 ci sarà il patrociniodella nostra Associazione alle future ma-nifestazioni direttamente collegate allaligusticità e all’emigrazione.

Nella foto il gruppo del direttivo del Centro tabiese con rappresentanti di altreassociazioni e Maria Vivaldi (che regge il nostro stendardo) socia della FAELSdella Svizzera co-organizzatrice di manifestazioni e cerimonie bilaterali conTaggia. Al centro Liliana Bertuzzi (con sciarpa annodata) e dietro di lei il presi-dente Giorgio Revelli (con la cravatta).

La nostra Associazione è lieta di dare ilbenvenuto alla nuova socia Maria

Eugenia Lanza, nata a Cordoba in Argenti-na nel 1979 da genitori originari del Comu-ne di Campomorone (Genova). Da circa unanno si è trasferita con la famiglia nel capo-luogo ligure, dove spera di trovare un’occu-pazione confacente alle sue aspirazioni eai suoi studi. Abbiamo gradito la disponibili-tà di Maria Eugenia a svolgere un incaricodi volontariato nella nostra sede, che già at-tua con diligente impegno. A Maria Eugeniarivolgiamo i nostri migliori auguri per un buoninserimento nell’Associazione Liguri nel Mon-do, come pure nel tessuto della nostra città.

Giovedì 28 febbraio la nostra Associazione ha organizzato una visita guidata allamostra “Garibaldi: il mito. Da Lega a Guttuso”, che ha avuto luogo nel Palazzo

Ducale di Genova dal 17 novembre 2007 al 2 marzo2008 (www.garibaldiilmito.it). Erano esposti circacentocinquanta tra dipinti e sculture raffiguranti glieventi straordinari che caratterizzarono il 1848 e il1849 e gli eroi che ne furono protagonisti, la rivoluzio-ne a Venezia, la fuga di Garibaldi da Roma e la mortedi Anita nelle valli di Comacchio, le imprese garibaldi-ne da Quarto al Volturno e quelle dei “cacciatori delleAlpi” nel 1859, e, infine, l’iconografia garibaldina, congli ultimi anni a Caprera e la celebrazione ufficiale del-l’Eroe. Tra gli autori delle opere esposte figuravanoGerolamo Induno, Silvestro Lega, Ippolito Caffi, Re-nato Guttuso, Mosè Bianchi, Plinio Nomellini, Leonar-do Bistolfi.

Soci alla mostra su Garibaldi

Codici Iban per effettuare un bonifico intestato all’AssociazioneLiguri nel Mondo:

BANCA CARIGEIT95G 06175 01400 000004435180BANCO DI SAN GIORGIO

IT46V 05526 01400 000000005236BANCO POSTA

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Marzo 2008 33

Non c’è più Adriana Stagno

Si è svolta dal 5 al 7 marzo scorsinella sala delle conferenze inter-

nazionali del ministero degli Affariesteri a Roma l’assemblea plenaria delCGIE, il Comitato generale degli ita-liani all’estero, per l’esame derivantedalle relazioni del Governo e dal co-mitato di presidenza.

All’assemblea plenaria erano statiinvitati anche i rappresentanti delleRegioni e delle Consulte Regionali perl’Emigrazione. Per la Regione Ligu-ria erano presenti e partecipanti ai la-vori il vicepresidente della Consultaper l’Emigrazione Giorgio Mancinellie il segretario Domenico Vitetta.

I lavori sono stati aperti dalla rela-zione del Governo da parte delviceministro Franco Danieli cui è se-

RIUNITA AI PRIMI DI MARZO A ROMA L’ASSEMBLEA PLENARIA DEL CGIE

Obiettivi del 2008: Conferenza mondiale dei giovani e associazionismo estero

guito l’intervento del direttore gene-rale Adriano Benedetti per il ministe-ro degli Esteri.

La relazione del segretario generaledel CGIE Elio Carozza ha tratteggiato

il quadro impegnativo delle attività incorso del Comitato: una per tutte, con-sentire al CGIE di intervenire, come diconsueto, in merito alle disposizionielettorali per agevolare al meglio il votodei connazionali all’estero. Tra gli im-pegni necessari, anche la richiesta diuna convocazione, da parte del nuovoGoverno, della Conferenza mondialedei Giovani entro il 2008, e la nominadi un gruppo di lavoro per affrontare iltema dell’associazionismo italiano al-l’estero. Altro importante appuntamen-to per il 2008 è l’organizzazione dellaterza assemblea plenaria della confe-renza permanente Stato-Regioni-P.A.-CGIE prevista alla scadenza naturaleper il prossimo mese di novembre.

Sono seguiti numerosi interventi e

sono state poi introdotte le relazioni dellecommissioni intercontinentali. SilvanaMangione (USA) è stata eletta vicese-gretario generale per i paesi anglofoniextraeuropei.

Dopo ampie discussioni, il CGIE haprovveduto anche alla designazionedel gruppo di lavoro sull’associazio-nismo all’estero. Ne fanno parte il se-gretario generale e i vicesegretari, ipresidenti delle commissioni temati-che intercontinentali e altri consiglie-ri per un totale di 22 persone.

La delegazione ligure nel corso deilavori ha ripreso i contatti con tutti i pre-senti e ha avviato incontri di lavoro coni vari rappresentanti intercontinentali delCGIE.

Al termine degli incontri è stato sa-lutato l’ambasciatore Adriano Bene-detti, direttore generale del ministeroAffari esteri che dopo cinque anni la-scia il suo incarico. Il successore è ilministro Carla Zuppetti.

Giorgio Mancinelli Domenico Vitetta

Filmati con immagini in alta defi-nizione per far vivere a chi navi-

ga in internet l’emozione di una realeimmersione subacquea: questo è ciòche offre il nuovo portale webwww.liguriadiving.it ideato dal-l’Agenzia “In Liguria” in collabora-zione con la Regione. Un prodotto pertutti: dai semplici neofiti che voglio-no scoprire la bellezza di questo sport,che in Liguria si può praticare diecimesi all’anno, fino ai più esperti edesigenti subacquei.

Gli appassionati del genere posso-no dilettarsi in una cinquantina di im-mersioni “d’autore” suddivise in duegruppi: la Liguria dei relitti e la Ligu-ria dei parchi marini. Tra i luoghi piùaffascinanti, i parchi della Gallinara ele tre riserve nazionali di Portofino,Bergeggi e delle Cinque Terre.

Sul sito sono disponibili anche leschede dei diving center della Ligu-ria che hanno aderito al progetto, con

Tutti i tesoridel Mar ligure sul web

tutte le informazioni necessarie allosportivo: come raggiungere il divingcenter, il periodo di apertura, i pac-chetti promozionali e le varie tipolo-gie di immersioni, il punto di imbar-co, gli alberghi e bed & breakfast con-venzionati, dove mangiare e moltoaltro ancora. Tutti i punti di immer-sione sono “georeferenziati”, per con-sentire così all’utente una loro imme-diata individuazione.

Il progetto fa parte del piano di marke-ting dell’Agenzia “in Liguria” che pre-vede la realizzazione di prodotti turisti-ci concreti per rispondere alle variegateesigenze dei turisti che non amano i pac-chetti “all inclusive” ma che scelgonouna vacanza fatta di emozioni e vogliadi conoscere posti, sapori e luoghi nonbanali dove praticare sport all’aria aper-ta. Sono nate con questa filosofia ancheFour Seasons Golf e Borghi di Liguria,le due nuove aree del portalewww.turismoinliguria.it.

Dal 30 dicembre 2007, a partiredalle 20,30 ora italiana, Rai Inter-

national è visibile in chiaro e sui canaliaggiuntivi di Sky in tutto il continenteeuropeo, Italia compresa, sul satelliteHotbird 6 - Posizione 13° Est. In col-laborazione con RaiNews24 è inoltrepronto a partire nel corso del 2008 uncanale allnews per gli italiani all’este-ro. Riportiamo di seguito contenutesul sito internet www.international.r a i . i t / s p e c i a l i / a v v i s o /20080212_europa_istruzioni.shtmltutte le istruzioni per accedere al ser-vizio: “tramite il telecomando del de-coder, basta selezionare la voce menu.Apparirà la pagina nella quale si sce-glie la voce “Gestione altri canali”.

Si avvicina la nuova edizione deiCorsi di S. Margherita.

Il Centro Internazionale di Studi Ita-liani dell’Università di Genova,come ogni anno da ormai 50 anni,organizza corsi di lingua e culturaitaliana per studenti e studiosi stra-nieri nella sede estiva di Santa Mar-gherita Ligure dal 20 agosto al 26

Franco Narducci è il nuovo presi-dente dell’Unaie (Unione naziona-

le associazioni italiani all’estero). «Ri-tengo – ha dichiarato Mimmo Azzia,presidente uscente dopo tre anni dimandato – che non poteva esserci in-dicazione migliore trattandosi di unapersona conosciutissima e apprezzata

Narducci nuovo presidente Unaieper la sua statura morale, sensibilità eprofonda conoscenza del mondo mi-gratorio. Di buon auspicio la coinciden-za che a presiedere l’Unaie, cioè a tu-telare gli interessi degli italiani all’este-ro, sia ora un connazionale residentein Svizzera, recentemente eletto in Par-lamento dalla Circoscrizione Estero».

Rai Internationalin tutta Europa:

istruzioni per l’usoCliccandoci sopra si può selezionarericerca automatica. Dopo qualche mi-nuto e alla fine della scansione ap-pare il messaggio “Ricerca termina-ta” e premendo “OK” si torna allaschermata “Gestione altri canali”dove si può selezionare la voce “Or-ganizza altri canali”. Ecco una dop-pia lista dove è possibile sceglierequale dei nuovi canali memorizzaree poi richiamare con il telecomando.All’interno di questa lista, scorren-do, si trova Rai Italia International.Selezionandolo e memorizzandolosarà poi possibile richiamarlo dal te-lecomando con il numero che gliavremmo assegnato. Primo numerodisponibile è 9600".

settembre 2008. Per ulteriori infor-mazioni si può visitare il sito inter-net www.unige.it/centrint/ o telefo-nare al numero +39 010 2099868(Manuela Sciandra).

È anche possibile visualizzare duevideo dal seguente indirizzo http://f c . r e t e c i v i c a . m i l a n o . i t /~michele.merello/Video1.html.

La Finanziaria 2008 prevede unulteriore detrazione ICI anche peri cittadini italiani non residenti(risoluzione Ministero economiae finanze del 15/02/2008, n. 5/DPF). L’ulteriore detrazione sta-tale, prevista in materia di ICIdall’art. 8, commi 2-bis e 2-ter,D.Lgs. n. 504/1992 (introdottidalla legge Finanziaria per il2008), si applica anche alle unitàimmobiliari possedute in Italiadai cittadini italiani non residen-ti nel territorio dello Stato italia-no. Dall’interpretazione logico-sistematica del combinato dispo-sto:

dell’art. 1, comma 4-ter,D.L. n. 16/1993, che ha espres-samente esteso la portata e l’effi-cacia del regime fiscale delle de-trazioni previsto per l’abitazioneprincipale posseduta dai contri-buenti residenti nel territorio del-lo Stato, anche ai cittadini non re-sidenti in Italia;

dell’art. 8, comma 2-bis,D.Lgs. n. 504/1992, in base alquale «dall’imposta dovuta perl’unità immobiliare adibita adabitazione principale del sogget-to passivo si detrae un ulterioreimporto pari all’1,33 per milledella base imponibile […]»,emerge che l’ulteriore detrazionestatale trova applicazione gene-ralizzata alle unità immobiliariche risultano adibite ad abitazio-ne principale dal soggetto passi-vo, tra le quali rientra anche l’uni-tà immobiliare posseduta dal cit-tadino italiano residente all’este-ro, a condizione che non risultilocata.

L’unica limitazione - di carat-tere, però, oggettivo - riguarda leabitazioni di categoria catastaleA1, A8 e A9: la previsione di taleesclusione di carattere oggettivoavvalora ancor più la considera-zione di ritenere che l’ambitosoggettivo di applicazione dellanuova detrazione coincide esat-tamente con quello della detrazio-ne di base stabilita per l’abitazio-ne principale.

Cosa dice la legge

Lo scorso 30 marzo, dopo una lun-ga malattia sopportata con gran-

de coraggio e aiutata da una fede pro-fonda, è mancata a Genova la nostrasocia Adriana Stagno. Sorella diGianni Stagno, già vicepresidente del-l’Associazione Liguri nel Mondo, eranata a Pieve Ligure il 3 giugno 1930.Si era diplomata in ragioneria all’Isti-tuto Vittorio Emanuele di Genova esuccessivamente aveva iniziato a la-vorare in Rai fino a divenire dirigenteottenendo rispetto, successo e ammi-razione per il lavoro svolto con serie-

tà e disponibilità verso tutti i colleghiche la stimavano moltissimo.

Per la sua alta professionalità e perle sue doti era stata insignita del tito-lo di “Cavaliere del Lavoro” e anchein quell’ambito aveva dimostrato lesue grandi capacità. Era una personaintelligente, gentile, coerente, riserva-ta, legatissima agli affetti familiari,con nobili qualità e incline all’amici-zia e al servizio.

La nostra Associazione esprimeprofondo cordoglio ed è vicina neldolore alla famiglia Stagno.

Aperte le iscrizioni ai Corsidi S. Margherita

L’isola di Gallinara (SV).

Marzo 200844INAUGURATO A GENOVA UN ARCHIVIO DELLA MEMORIA LIGURE

Un centro per salvare i dialettie le tradizioni della nostra terrapiù per via orale, rischiano di perderele loro caratteristiche distintive, pecu-liarità secolari oggi attaccate dalla ra-dicale trasformazione della società chesi avvia verso un veloce processo diglobalizzazione.

L’archivio è costituito essenzial-mente intorno a tre nuclei di raccolte:le vecchie grandi bobine (tuttedigitalizzate) contenenti circa 40 oredi registrazioni effettuate dagli studio-si Mauro Balma e Paolo Giardelli ne-gli anni Ottanta; i materiali raccolti edelaborati da Edward Neill, musicolo-go di rilievo, autore di libri e noto stu-

E con “Da o Vittorio” fanno ven-ti. Sono le presenze in Liguria

dell’Associazione “Locali Storicid’Italia”, in cui figurano in tutta Ita-lia oltre duecento antichi e prestigiosicaffè, ristoranti, hotel, pasticcerie econfetterie entrati nella storia delPaese per i personaggi che li hannofrequentati o per gli eventi di cuisono stati sede o promotori. Lo sto-rico ristorante “Da o Vittorio” diRecco ha ricevuto l’ambita onorifi-cenza il 3 marzo; la Regione Ligu-ria, su iniziativa dell’assessore alCommercio Renzo Guccinelli, haconsegnato una targa per il risultatoraggiunto. Gestito da cent’anni dallafamiglia Bisso, è sopravvissuto ai 27bombardamenti che colpirono Recconella seconda guerra mondiale dive-nendo uno dei templi della focacciacol formaggio e degli antichi saporiliguri; ai suoi tavoli hanno cenato, tragli altri, Elettra Marconi, il presidente

“Da o Vittorio” a Reccopromosso locale storico

della Repubblica Luigi Einaudi, TaraGhandi, nipote del Mahatma, GinoBartali e Fausto Coppi, DizzyGillespie, Luigi Tenco.

Gli fanno compagnia altri storicilocali in tutte e quattro le provinceliguri (poco meno del 10% di quelli alivello nazionale): il Royal Hotel diSan Remo, il bar Piccardo di Imperia,il caffè pasticceria Balzola di Savona,l’antica osteria del Bai, l’Hotel Bristol,la trattoria Bruxaboschi, il caffèMangini e la confetteria Romanengoa Genova, il ristorante Manuelina diRecco, il Grand Hotel Splendido e ilristorante Stella di Portofino, il GrandHotel Imperial Palace e il Grand Ho-tel Miramare di Santa Margherita Li-gure, l’Hotel Europa, l’ExcelsiorPalace e l’Hotel Riviera di Rapallo, ilGran caffè Defilla di Chiavari e la pa-sticceria Rossignotti di Sestri Levan-te, la pasticceria Il Loggiato diSarzana.

dioso di Paganini, a partire dagli anni’60; le copie dei filmati realizzati dal-la sede regionale Rai tra la fine deglianni ’70 e i primi ’80, dedicati allastoria, alla memoria, alla cultura po-polare ligure, e andati in onda nell’am-bito di contenitori storici come Me-moria Popolare, Come siamo, Arco-baleno, Il Martin Pescatore.

Una piccola parte di questo materia-le audio-video è già disponibile sul por-tale regionale www.culturainliguria.itnella sezione radici, dove è possibilescaricare e visionare alcuni dei filmatirealizzati da Balma e Giardelli e ascol-tare canzoni e filastrocche raccolte nel1982 dalla Regione Liguria, in colla-

borazione con le associazioni culturalie del tempo libero liguri, che conflui-rono nella pubblicazione del disco dop-pio Liguria popolare - Dialetto, musi-che e canti della tradizione ligure.

Il successo e la crescita del Centrodipenderà però, in gran parte, dallacollaborazione delle comunità loca-li. Questo appello, lanciato dall’as-sessore alla Cultura Fabio Morchioai liguri, invitati a donare al neonatoCentro libri, documenti, foto, filma-ti e materiali per arricchire l’archi-vio dedicato alla cultura popolare èstato immediatamente recepito peresempio dal Comune di Lumarzo, inVal Fontanabuona (1500 abitanti) che

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Sono stati presentati i risultati delprogetto di studio avviato dalla pro-fessoressa Gabriella Airaldi, docen-te di Storia medievale all’Universi-tà di Genova, e condotto nelsottosuolo del quartiere medievalegenovese di San Giovanni d’Acri,oggi Akko, la cittadina israelianadella Galilea Occidentale che finoal XIII secolo è stata una coloniagenovese del Mediterraneo.

Un’equipe di cinque archeologidell’Università degli studi di Geno-va guidati dal professor CarloVaraldo, in collaborazione con l’En-te di tutela nazionale israeliano e conl’Istituto internazionale di studiliguri, dal 2006 sta conducendo unprogetto d’indagine archeologica perriportare alla luce le numerose trac-ce dello stanziamento genovese nelporto della Palestina. Lo scavo fino-ra ha consentito anche di portare allaluce una struttura (probabilmente ungrande edificio pubblico) situata acinque metri di profondità. L’atten-zione dei ricercatori italo-israelia-ni si è concentrata anche sulla stra-da monumentale “coperta”, un’ar-teria mercantile che ospitava casee magazzini ed era organizzata inmaniera simile alla lunga via diSottoripa. Secondo un documentodel 1249, il quartiere medievale ge-novese di San Giovanni d’Acri eracomposto da 74 edifici pubblici eprivati, tra cui una chiesa intitola-ta a San Lorenzo, alcune torri, lastrada coperta a volte, un forno eun giardino.

Acri è stato il più importante por-to della Palestina in età crociata, ilnaturale punto di scalo dei pellegri-ni per Gerusalemme e la più impor-tante base dei Cavalieri di San Gio-vanni, fino alla caduta del 1291. I

In Galilea come a Sottoripa:un tuffo nella storia

medievale dei genovesi

genovesi, proprio in virtù dell’aiutoprestato nella conquista di Acri(1104), ottennero da Baldovino I laterza parte della città con redditi ediritti su parte del territorio. E i limi-

ti dell’area rurale controllata dai ge-novesi sono ricostruibili oggi sullabase del ritrovamento di tre cippimiliari che recano incisa la scritta“Ianua”.

ha risposto, attraverso ilproprio sindaco GuidoGuelfo, con una primadonazione. Si tratta del-l’atto di nascita, datato 30 dicembre1896, di un’emigrante “famosa”,Natalina Garaventa, madre del cele-berrimo cantante Frank Sinatra.

Natalina, che in famiglia chiama-vano Dolly, diventò molto influentequando negli Usa decise di impe-gnarsi politicamente a fianco degliemigranti liguri nei Democratici delNew Jersey. Nel 1915 diede alla luceil suo unico figlio, Francis, con unparto molto travagliato. NatalinaGaraventa morì nel 1977, a 81 anni,

in un incidente aereo mentre raggiun-geva Frank Sinatra in concerto nelNevada.

Il Centro, già entrato in funzione, èaperto al pubblico il martedì dalle 9,30alle 12,30 e il giovedì dalle 15 alle 18e su appuntamento, per gruppi e sco-laresche. Gli interessati potranno chia-mare nelle ore di ufficio il numero010/5484419 o inviare una e-mail [email protected]. Per ulterioriinformazioni si può consultare il sitoweb www.cultura in liguria.it.

Un premio per iUn premio per ipiccoli amanti dei canipiccoli amanti dei cani

Fino al 30 maggio i bambini dellaProvincia di Genova potranno parteci-pare al concorso “Un cane per amico”:basta spedire in busta chiusa all’Asso-ciazione per la valorizzazione turisticadi San Rocco di Camogli (casella po-stale num. 33) un disegno in formatoA4 o A3 (per le elementari) o un com-ponimento o una poesia a tema di mas-simo 100 righe (per le medie inferiori)in carattere Times new roman dimen-sione 12. Si possono mandare lavorisia di singoli alunni sia di gruppo; in-sieme vanno indicati l’indirizzo dellascuola con numero di telefono e nome dell’autore, e va allegata obbli-gatoriamente la scheda di autorizzazione dei genitori scaricabile dalsito web www.comune.camogli.ge.it. La partecipazione è gratuita ein palio ci sono una targa e giochi didattici. La premiazione si svolgerà il16 agosto a San Rocco di Camogli nell’ambito del “Premio internazio-nale fedeltà del cane”, di cui il santo è protettore.

Una veduta di Akko, città ottomana costruita sui resti della città crocia-ta con un assetto planimetrico del tutto particolare.

Marzo 2008 55

Carta Corografica della Provincia di Genova, Geometra G.B. Mori, Genova 1928. Gli insediamenti dei Ferretti tra le valli dell’Aveto e del Trebbia, con lapropaggine di Acero in Val di Sturla, si trovano a cavallo di vie commerciali un tempo assai frequentate che, risalendo l’alta Val Sturla o la Val Fontanabuona,si dirigono verso l’area padana.

Il professor Pierleone Massajoli, di-rettore responsabile de “Il nido

d’aquila”, rivista etno-antropologicae linguistica delle culture delle AlpiLiguri-Marittime, ci ha gentilmenteautorizzati a riportare sul nostrogiornale una sintesi dell’articolo“Gente Ferretta della Liguria” diGuido Ferretti e Sandro Sbarbaroapparso sul numero 47 della rivista.Il brano è tratto dal libro intitolato“Il casato dei Ferretti tra Aveto eTrebbia”, scritto e stampato in pro-prio dagli stessi autori di questa ri-cerca, una copia del quale si trovapresso la Comunità Montana dell’Al-ta Val Trebbia ed è anche reperibilesul sito www.valdaveto.net.

Da dove vengonoi Ferretti

I Ferretti attualmente sono presentiin gran parte dell’Italia, stanziati conmaggior concentrazione nelle regionisettentrionali e centrali della peniso-la. Per quanto concerne l’etimologiadi questo cognome, non è ipotizzabi-le che esso abbia un’unica provenien-za, ma è logico pensare che sia natoda diverse circostanze, quali le carat-teristiche individuali della persona, fraqueste: il sopranome, l’arte, la profes-sione o il mestiere esercitati, oppureda comportamenti caratteriali e inmolti casi dalla regione o dal paese diprovenienza.

Diventa compito arduo voler stabi-lire come si sia diffuso e integrato un

UN SAGGIO STORICO RICOSTRUISCE LE ORIGINI DELLA GENS FERRETTA

Dall’Alsazia alla Val Bisagno: così i Ferretti sono diventati liguri

cognome che trae origine da circostan-ze diverse. Storicamente troviamodocumentato l’arrivo di gente Ferrettaproveniente dalla contea di Ferrette,situata presso Basilea, in Alsazia, in-torno al 1230, al seguito del conteAntonio Ferretti. Egli, uomo d’armidiscendente da un ramo cadetto deiconti di Ferrette, imparentati con gliAsburgo, scese in Italia per mettersial servizio del papa Gregorio IX. Daquesti ricevette, come primo compen-

so dei servizi resi, alcune terre e unfortilizio nella Piana dei Ronchi, pres-so Falconara, dove attualmente si tro-va Castelferretti (Ancona).

I primi insediamentiin Liguria

I discendenti dei Ferretti alsaziani,col passar dei secoli, emigrarono dal-le Marche in diverse altre regioni del-l’alta Italia e probabilmente arrivaro-no in Liguria, valicando l’Appenninotosco-emiliano al passo del Cerretodove, 11 chilometri prima del valico,nel paese di Collagna, costruirono unquartiere che porta tuttora il loronome, “I Ferretti”. Con questo stessotoponimo troviamo nominati alcuniinsediamenti in provincia di Genova:fra i quali vi è Ferretto (chiamato lo-calmente Feèto), nome di un rione si-tuato presso l’antica Pieve del paesedi Bargagli, in Val Bisagno, già esi-stente e abitato dai Ferretti nel 1205.In Val Trebbia, nel paese di Canale, laparte alta dell’abitato fu edificata dafamiglie Ferretti che vi risiedono daoltre quattro secoli e, come l’insedia-mento di Collagna, porta il loro co-gnome: “I Ferretti”. Una località dalnome Ferretto si trova anche nei pressidi Cortona in Toscana.

Gli spostamenti della genie Ferrettasono raramente confermati da docu-menti certi, pertanto si possono soloipotizzare in base a supposizioni piùo meno valide. L’arrivo dei Ferrettimarchigiani in Liguria potrebbe coin-

cidere col periodo in cui LiverottoFerretti conte di Castelferretti ebbel’incarico di podestà in Genova, risa-lente ai primissimi anni del XV seco-lo. Questo fatto induce a pensare cheil podestà, durante il suo mandato,abbia portato con sé collaboratorimarchigiani che in seguito sono rima-sti in Liguria, diventando cittadinidella Repubblica di Genova.

In atti notarili rogati in epoche suc-cessive è venuta alla luce l’esistenzadi un centinaio di Ferretti liguri vis-suti in un periodo di oltre sei secoli,che va dal 1186 al 1822 a Genova (S.Donato), Bargagli, Fontanegli, SanSiro di Struppa, Bogliasco, Canepa(Sori), Camogli, Rapallo (Santa Ma-ria del Campo e Bana), Chiavari,Sestri Levante, Cogorno, Valle Sturla(Levaggi, Acero e Belpiano), Val Fon-tanabuona (Monteghirfo, San Marcod’Urri e Lazzeruole).

Dopo la caduta dei Fieschi avvenu-ta nel 1547, i Ferretti arrivarono neifeudi montani di Val d’Aveto(Brugnoni, Villa Salto, Cardenosa) edi Val Trebbia (Fontanigorda, Cana-le, Casoni, Casanova, Villanova,Borzine ), passati, dopo tale data, sot-to il dominio dei Doria.

I Ferretti liguri si dedicarono pre-valentemente all’agricoltura e alla pa-storizia, ma le loro attività furono mol-teplici e si distinsero per la loro tena-cia e perseveranza fino ad arrivare afar parte della nobiltà genovese e adassumere cariche importanti nel go-verno della Repubblica di Genova,

alla quale diedero un doge, il nobileStefano Onorato Ferretti, valorosocapitano navale che si distinse nellalotta contro i Barbareschi, sui maridavanti alle coste del Nord Africa. Fueletto doge il 12 agosto del 1705, alarga maggioranza.

L’originedel cognome “Ferretti”

Da una ricerca fatta attraverso docu-menti certi (soprattutto notarili) esisten-ti negli archivi di Genova, riscontria-mo notevoli differenze e modifiche delcognome Ferretti avvenute durante isecoli, specialmente negli insediamentidi Genova e della Val Bisagno, dove ilcognome nel 1186 è indicato comeFeleito, mentre i Ferretti insediati nelGolfo del Tigullio e nell’entroterra diChiavari portarono da sempre l’attua-le cognome: Ferretto o Ferretti, salvopochissime eccezioni con lievi modi-fiche. Questo ci porta a pensare che iFerretti del Levante ligure, probabil-mente, ebbero origini marchigiane;mentre i Feleito, il cui cognome colpassar del tempo si trasformò nell’at-tuale Ferretto o Ferretti, ebbero radiciliguri. La forma plurale del cognome,prima dell’Ottocento, stava a indicarepiù persone o l’intero parentado, men-tre con l’istituzione dell’anagrafe di-venne cognome anche del singolo. Neiregistri parrocchiali, spesse volte, ilcognome riferito a un uomo veniva re-gistrato Ferretto, mentre per la donnapoteva diventare Ferretta.

I NUMERI DEI FERRETTI1600 - A Brugnoni vi era una sola famiglia composta da 8 anime1650 - Brugnoni: anime 14 famiglie 2

Villa Salto: “ 7 “ 11700 - Brugnoni: “ 23 “ 2

Villa Salto: “ 7 “ 11750 - Brugnoni: “ 29 “ 2

Villa Salto: “ 19 “ 2Cardenosa: “ 2 “ 1

1800 - Brugnoni: “ 16 “ 1Villa Salto: “ 28 “ 4Cardenosa: “ 12 “ 2

1850 - Brugnoni: “ 12 “ 1Villa Salto: “ 51 “ 4Cardenosa: “ 20 “ 2

1900 - Brugnoni: “ 16 “ 1Villa Salt: “ 44 “ 3Cardenosa: “ 10 “ 1

Dai precedenti rilievi si possono osservare i forti cali demografici dovuti al feno-meno emigratorio. A Brugnoni tale fenomeno si verificò già nella seconda metàdel ‘700, mentre a Villa Salto e Cardenosa avvenne un secolo dopo.

Marzo 200866

A pochi giorni dall’ordinazione episcopa- le di Monsignor Lupi, Ceriana ha voluto

dedicare una giornata al suo illustre concitta-dino.

Nato il 4 aprile 1941 nella cittadina dellaValle Armea, Ceriana e battezzato nella Chie-sa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, VittorioLupi, dopo aver frequentato gli studi nel Se-minario diocesano, venne ordinato sacerdote

NUOVO VESCOVO DA GENNAIO ALLA GUIDA DELLA DIOCESI SAVONESE

Monsignor Lupi: «Ora mi attende una chiesa ricca di santi e di Papi»di continuare un rapporto di collabo-razione.

L’ordinazione episcopale, inseritanella Messa, è durata quasi un’ora ed èiniziata con la richiesta ufficialmentepronunciata dall’amministratore dioce-sano di Savona – Noli, Monsignor An-drea Giusto cui ha fatto seguito la lettu-ra del mandato di Papa Benedetto XVIaccompagnata dal saluto e dalla bene-dizione apostolica del Santo Padre.

Con la grande preghiera di consacra-zione e l’unzione con il Sacro Crisma,la solenne imposizione delle mani daparte del Cardinale di Genova AngeloBagnasco, si è giunti al momento piùemozionante della giornata quando ilCard. Bagnasco ha dapprima consegna-to il Vangelo, l’Anello e la Mitria quin-di affidato al nuovo Vescovo della Dio-cesi di Savona - Noli il Pastorale.

Come il buon Pastore, anche il Ve-scovo, secondo il Cardinale Bagnasco,deve stare davanti al gregge, per indi-cargli la strada, e proprio nel conosce-re la strada è maestro, perché sa indi-rizzare a Cristo, all’amore che scaldail cuore e la vita.

Dopo quasi tre ore di Eucaristia si èconclusa la solenne cerimonia e, sullenote di “Acclami la terra”, il nuovo Pa-store della Diocesi di Savona – Noli pas-sando in mezzo alla gente ha donato lasua prima benedizione episcopale.

Ora mi attende una chiesa gloriosa,ricca di Santi e di Papi ha dichiaratoMonsignor Lupi; in questi giorni, ha poiproseguito il Vescovo, ho ricevuto tantelettere da Savona di sacerdoti e fedeli,ricche di affetto donato gratuitamente.Prima ancora di conoscerli ho capito chein loro c’è una grande attesa. Sono gra-tificato ma al tempo stesso anche un po’preoccupato, perché so che il compitoche mi aspetta è impari alle mie forze,ma so di poter contare sul sostegno esulla preghiera di tante persone.

L’ordinazione di Monsignor Vittorio Lupi

Insediamento ufficiale di S.E. Monsignor Vittorio Lupi nella Diocesi di Savona - Nolifraternite francesi e il priorato della Confrater-nita dei pellegrini diretti a Santiago diCampostela.

Diverse le Associazione liguri presenti come“A Campanassa” rappresentata dal suo presi-dente e l’Associazione Liguri nel Mondo, rap-presentata dal sottoscritto.Ingresso ufficiale a Nolidi Monsignor Lupi

Una settimana dopo l’insediamento ufficialein Duomo a Savona, Monsignor Lupi ha fatto ilsuo ingresso ufficiale a Noli, nella Concattredaledi S. Pietro; il tradizionale arrivo via mare nonè stato possibile a causa delle non buone con-dizioni del tempo.

Dopo essere stato accolto dal parroco donPietro Pinetto, assieme a numerosi sacerdoti edall’arciconfraternita di S.Anna di Noli, il Vesco-vo ha ricevuto il saluto del Sindaco nella piaz-za del Comune e si è quindi diretto in proces-sione nella concattedrale per la celebrazionedell’Eucarestia.

La platea presente al mercato dei fiori di Sanremo – Bussana durante l’ordina-zione di Monsignor Lupi.

Imponente cerimonia per l’Ordinazio-ne di Monsignor Lupi al mercato dei

fiori di SanremoQuattromila persone hanno partecipa-

to domenica 27 gennaio alla solenne ce-rimonia religiosa di Ordinazione diMonsignor Vittorio Lupi, nuovo Vesco-vo della Diocesi di Savona – Noli.

Organizzata dalla Diocesi di Sanremo– Ventimiglia, diocesi dalla quale pro-viene Monsignor Lupi, la solenne ceri-monia si è tenuta nella enorme sala espo-sizioni del mercato dei fiori di Sanremo(Bussana), unica struttura del ponente ingrado di ospitare un evento di questedimensioni; la vicinanza della strutturaal casello autostradale e l’ampio par-cheggio hanno agevolato l’affluenza esistemazione delle migliaia di fedeli ac-corsi dalle diverse province liguri conauto proprie ma anche con viaggi orga-nizzati in pullman.

Il mercato dei fiori è stato allestito perl’occasione con al centro del plateaticoun palco circondato da quattro colonnea rappresentare l’altare (in alto il mottodi Monsignor Lupi Gressus meos diri-ge) e davanti migliaia di seggiole perospitare le migliaia di fedeli che hannoassistito alla cerimonia per quasi tre ore.Ai lati della platea si potevano vederedecine di gonfaloni comunali, degli scoute delle confraternite provenienti da moltelocalità rivierasche, anche del savonese.Sul presbiterio risaltavano due effigi: ilbellissimo crocifisso color argento ebronzo della confraternita di San Nicolòdi Albisola Superiore e la Madonna del-la Villa proveniente dalla Chiesa diCeriana. Sul lato sinistro rispetto all’al-tare è stato allestito uno spazio adibito asacrestia mentre sul lato destro sono statipredisposti due confessionali.

Consistente anche la presenza delleforze dell’ordine, impiegate per l’impor-tante evento. Lo scenario che si potevacontemplare dall’alto era veramentequalcosa di straordinario e suggestivo.

Rilevante la presenza di tutte le Auto-rità ecclesiastiche: in primis la presenzadel Cardinale metropolita di Genova ePresidente della Conferenza episcopaleitaliana (CEI), Angelo Bagnasco, i dueconcelebranti Alberto Maria Careggio,Vescovo di Ventimiglia – Sanremo, il suopredecessore, Monsignor GiacomoBarabino, l’Arcivescovo Domenico Cal-cagno (attualmente neo segretario dellefinanze della Sede apostolica e preceden-te Vescovo di Savona - Noli), Mons.Oliveri della Diocesi di Albenga –Imperia, Mons. Lanfranconi, oggi Ve-scovo di Cremona e Mons. Andrea Giu-sto (amministratore diocesano della dio-cesi di Savona - Noli).

Una ventina di vescovi e arcivescovi,provenienti anche dalla Vicina CostaAzzurra e oltre duecento sacerdoti com-pletavano lo scenario di un palco spiri-tuale davvero unico.

Un Comitato istituito ad hoc facentecapo al pro vicario della Diocesi, DonUmberto Toffani ha curato sapientemen-te l’organizzazione di questa imponen-te giornata la cui perfetta riuscita è stataresa possibile anche grazie all’entusia-

Alla presenza di oltre quattromila fe-deli, duecento sacerdoti e diaconi e unaventina tra vescovi e arcivescovi pro-venienti da diverse località, autorità ci-vili e militari si è svolta nell’ultima do-menica di gennaio uno dei più impor-tanti eventi del mese per le comunitàliguri e della riviera di ponente in parti-colare: l’ordinazione di Monsignor Lupinuovo Vescovo della Diocesi di Savo-na - Noli.

La celebrazione è iniziata poco dopole 16.00 nell’enorme struttura del mer-cato dei fiori di Sanremo, per l’occa-sione trasformata in “Cattedrale”.

Accompagnati dalla corale diocesa-na, diretta dal Maestro Davide Tepasso(compositore sanremese), tra l’altro an-che autore di alcuni dei canti liturgicidella cerimonia, alternati da alcuni bra-ni del repertorio gregoriano, il Cardi-nale di Genova Angelo Bagnasco e unaventina di vescovi co-officianti hannofatto il loro ingresso dal fondo della salaraggiungendo l’altare tra le due ali difolla che hanno poi potuto accoglierecon un fragoroso applauso l’arrivo diMonsignor Vittorio Lupi sulla sogliadel plateatico.

All’inizio della funzione religiosa,Monsignor Alberto Maria Careggio, Ve-scovo della Diocesi di Sanremo – Ven-timiglia ha rivolto ai presenti un salutoricordando i problemi e le caratteristi-che del territorio e sottolineando la “gio-ia e il rammarico di consegnare donVittorio Lupi, sacerdote fedele, saggio,generoso ed intelligente, alla Diocesi diSavona – Noli”. La scelta di Papa Be-nedetto XVI del 30 novembre scorso dinominare Monsignor Lupi Vescovo diSavona ci riempie di gioia – ha infattidichiarato Mons. Careggio – ma ci ram-marica anche un po’, perché dovremofare a meno della sua collaborazione.La vicinanza non solo geografica, trale due Diocesi ci permetterà comunque

Dopo l’ordinazione avvenuta il 27 gennaioin Valle Armea (IM), domenica 24 febbra-

io il nuovo Vescovo di Savona – Noli è statoaccolto da più di tremila fedeli nell’imponenteDuomo di Savona per il suo insediamento uffi-

L’arrivo di Monsignor Lupi a Savonain Piazza del Duomo accolto da tre-mila fedeli.

ciale. Giunto in Piazza del Duomo accompa-gnato dal Vescovo di Ventimiglia – Sanremo,Monsignor Alberto Maria Careggio e dal suopredecessore Monsignor Giacomo Barbino, ilnuovo Vescovo, Monsignor Vittorio Lupi è sta-to accolto, da un fragoroso applauso dalle mi-gliaia di fedeli accorsi per la solenne cerimoniasotto le note dell’Inno alla gioia della nona sin-fonia di Beethoven, suonata per l’occasionedalla banda S.Ambrogio di Legino.

Dopo il saluto del Sindaco di Savona,Monsignor Lupi è stato condotto all’interno del-la Cappella Sistina per cambiare i paramentiquindi è stato accolto all’ingresso della Catte-drale dal prevosto del Capitolo dei Canonici,don Giampiero Bof, il quale gli ha consegnatol’aspersorio per benedire l’assemblea.

L’amministratore diocesano Monsignor Giu-sto ha rivolto al nuovo Vescovo parole di benve-nuto molto toccanti durante la cerimonia: “Ab-biamo capito che lei aveva un po’ di paura adaccettare a cuor leggero il ministero di vescovoe questo è sicuramente segno di saggezza”. “Il

fatto che lei sia salito al Santuario per chiedereconsiglio e conforto alla Madonna della Miseri-cordia ci ha reso contenti, e ora sappiamo chenella sua decisione di accettare l’incarico abbiaavuto un ruolo importante Maria”.

Il momento centrale della cerimonia si è avu-to quando Don Giovanni Margara, cancellieredella Curia, ha dato lettura della Bolla papalecon cui Benedetto XVI ha designato MonsignorLupi alla sede episcopale di Savona. Con laconsegna dell’anello, recante l’effigie dellaMadonna della Misericordia e del Pastorale,Monsignor Vittorio Lupi si è insediato ufficial-mente nella diocesi di Savona – Noli.

Alla celebrazione eucaristica in Cattedrale,erano presenti oltre duecento sacerdoti, religiosie diaconi, i sindaci di tutto il territorio in cui siestende la diocesi e altre autorità civili e militari.

Intervenuti anche i priori delle varie confra-ternite della diocesi, con il Crocifisso profes-sionale della confraternita di Roviasca, i rap-presentanti della Confraternita torinese delSanto Sudario, il priorato generale delle con-

Un momento della solenne cerimonia di ordinazione di Monsignor Lupi (inprimo piano da sinistra) con S. E. Card. Angelo Bagnasco e Mons. AlbertoMaria Careggio, Vescovo della Diocesi di Ventimiglia – Sanremo.

Dal consigliere della nostra Associazione Mariano Martini riceviamo e pubblichiamo:

Gli ornamenti della mitria donata aMonsignor Lupi, scelti personalmente da lui,sono composti di quattro elementi: una stellaargentea a sei punte (parte dello stemma delcomune di Ceriana nel quale la stella vieneindicata da una mano che esce da cinquemonti); un cuore, a simboleggiare la miseri-cordia, un ramo di olivo, per rappresentarenon soltanto la pace ma anche l’entroterra del

ponente ligure e un’ancora a indicare il maredella Riviera.

Anche le confraternite di Ceriana, presentialla celebrazione, hanno voluto donare un al-tro paramento vescovile a Monsignor Lupi.

La cerimonia di saluto al nuovo vescovosi è svolta nel salone della Fondazione “G.M.Rubini” che ospita l’asilo, alla presenza delSindaco di Ceriana, Piero Roverio il quale

ha consegnato il prezioso copricapo a nomedi tutti gli abitanti ricordando l’importanzadella giornata di oggi per tutta la Valle Armeae l’orgoglio dei cerianaschi per aver dato inatali al futuro vescovo della Diocesi di Sa-vona – Noli.

il 30 maggio del 1964 per l’imposizione dellemani del Vescovo di Rimini, Monsignor Emi-lio Biancheri e iniziò il suo ministero come Vi-cario parrocchiale, proprio nella sua città diorigine, restandovi fino al 1968.

Il 20 gennaio del 2008, gli abitanti di Cerianahanno voluto salutare il loro “Don” consegnan-dogli la mitria vescovile che indosserà nell’ulti-ma domenica di gennaio durante l’ordinazione.

smo e collaborazione dei numerosissi-mi volontari. Dalla stazione ferroviariadi Taggia erano disponibili bus navettache conducevano al luogo della celebra-zione e l’Ufficio diocesano pellegrinag-gi, nei giorni precedenti l’evento, si eraorganizzato per andare incontro a tutticoloro che avevano difficoltà a spostar-si con mezzi pubblici o privati predispo-

nendo autobus a noleggio in modo daconsentire l’agevole partecipazione deifedeli.

Una decina di pullman sono arrivatida Savona. Numerose anche le autoritàcivili e militari, a cominciare dai prefet-ti di Savona e Imperia, i questori e i pre-sidenti delle due province, parlamentarilocali etc…

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Marzo 2008 77

di SANDRO PELLEGRINI

Mì, un trammo veo e moderno l’ho visto funsionnà a Tene-

rife, andaevelo a vedde, bella genteca-a!....e copiaelo belo pegio...” direb-be oggi l’“Anziano della Repubblica”Nicoloso da Recco (una sorta di mi-nistro ai tempi del Doge) dopo avervisto, durante uno dei suoi viaggi alleCanarie, l’ultima grande novità deltrasporto pubblico nell’isola di Tene-rife: una modernissima tranvia, o me-tro-leggero, che da pochi mesi uniscela città di Santa Cruz de Tenerife, cit-tà portuale con oltre 220 mila abitan-ti, arrampicata sui fianchi di una mon-tagna come Genova, con l’antica ca-pitale storica dell’isola, la città di SanCristobal de la Laguna, posta a 500metri di quota, distante dal mare pocopiù di una dozzina di kilometri. LaLaguna conta oggi 130 mila abitanti,e ospita nel polo universitario di LaGuajira oltre 20 mila studenti.

Tenerife, la maggiore delle isoleCanarie, supera da sola di un 20% la

INAUGURATA POCHI MESI FA ALLE CANARIE UNA TRANVIA ALL’AVANGUARDIA

Un gioiello della tecnologia contro lo smog e il traffico di Tenerife

superficie della provincia di Genova(2000 kmq. contro 1800) e aveva deiproblemi di traffico che rischiavanodi portare al collasso i due centri unitida una rete di strade secondarie e dauna grande “autopista” a sei corsie,perennemente intasata.

Gli abitanti di Tenerife sono quasi750 mila. A loro si devono aggiunge-re i vari milioni di visitatori che vigiungono ogni anno sbarcando ai dueaeroporti internazionali di Reina So-fia al sud e di Los Rodeos, ai margini

della città di La Laguna, e che nor-malmente affittano una vettura priva-ta per il periodo del loro soggiorno.L’intasamento veicolare su un territo-rio che ha pochi tratti di pianura e duecentri fittamente popolati, unsaliscendi che arriva fino ai 2 milametri di quota sotto il pinnacolo delmonte Teide dominante tutta Tenerifedall’alto dei suoi 3.700 metri, creanoun collasso nel movimento veicolaree causano anche gravi emissioni di gasnocivi. Gli studi preparatori hannoevidenziato che una strada percorsa daautomobili può smaltire 1000 perso-ne all’ora. La stessa strada percorsada autobus ne smaltisce 3 mila e seattraversata da un tram ne può far tran-sitare fino a 9 mila. Il vantaggio diquest’ultimo mezzo di trasporto intema di mobilità è evidente: secondole prime stime, la nuova tranvia, cheserve un’area abitata da 186 mila per-sone, non emette CO2 e in un prossi-mo futuro potrebbe venir alimentatada energia elettrica prodotta da unparco eolico, potrebbe trasportare 46mila persone al giorno; in più, si pre-vede che la circolazione automobili-stica sul tratto interessato segnerà unariduzione di 40 mila veicoli.

La decisione di realizzare un tra-sporto pubblico su rotaia, con tempidi percorrenza fissi e programmati,mediante un mezzo ecologico ed eco-nomico, in grado di muovere contem-poraneamente varie centinaia di per-sone, è stata presa sotto l’impulso delGoverno dell’isola (il Cabildo insular)guidato da don Ricardo Melchior, cuisi sono affiancati i sindaci delle duecittà interessate.

Il progetto è stato studiato per quat-tro anni e realizzato in tre con l’appog-gio dell’Unione Europea che in unodegli ultimi suoi vertici aveva racco-mandato di realizzare nelle città mezzidi trasporto pubblico guidati, cioè surotaia. Il costo totale di quanto realiz-zato finora tocca i 305,5 milioni di euro.Il Governo centrale spagnolo ha con-tribuito con 101,8 milioni, altri 12,9milioni di euro sono arrivati dal FondoEuropeo per lo Sviluppo Regionale,58,7 milioni dal Governo delle Canarie,58,4 milioni dal Governo di Tenerife,3,6 milioni dal Comune di Santa Cruz,2,5 da quello di la Laguna, 3 milionidalla Cassa delle Canarie e 7 milionida un socio privato.

Il percorso della tranvia è lungo12,5 km e viene compiuto in 37 mi-nuti di viaggio. La pendenza media èdell’8% circa. Le 21 fermate previste,

dotate ognuna di impianti di vigilan-za e sicurezza e di una macchina di-stributrice di biglietti, sono collocatenel centro della capitale insulare, nel-la zona di due ospedali attorno a cuigravitano quotidianamente migliaia dipersone con relativi veicoli, in alcuniquartieri di periferia molto abitati enella zona universitaria. In attesa chevenga realizzato il prolungamentofino all’aereporto di Los Rodeos e siponga mano a due linee trasversali, iltraffico viene affidato oggi a 20 vei-coli bidirezionali del tipo Citadis, re-alizzati dalla francese Alstom nelle of-ficine di Barcellona, trasportati via ter-ra fino a Cadice e da quella città viamare fino a Tenerife.

Ogni veicolo ha un’alimentazionea 750 V, una lunghezza di m.32,50 e

una larghezza di 2,40 metri con un’al-tezza di 3,27. Ciascuna vettura è altasul terreno solo 35 centimetri e con-sente una grande facilità di accesso.C’è posto per 56 passeggeri seduti eper altri 144 in piedi, per cui ogni vet-tura snodata è in grado di portare 200passeggeri a una velocità media di 20km/ora e una massima di 70.

Le rotaie si trovano al medesimolivello della strada (ma è severamen-te proibito alle automobili invadere lacarreggiata riservata alla tranvia!) epoggiano su lastre di basalto, su unmantello elastico antivibratorio e susostegni di acciaio che rendono ilmovimento dei veicoli sicuro e relati-vamente silenzioso. I mezzi vengonoricoverati tutti in una sorta di quartiergenerale della tranvia con tutti gli uf-

fici e le officine necessarie all’interagestione della rete, che occupa in to-tale una superficie di 22 mila mq.

La nuova tranvia interagisce ognigiorno con un ambiente estremamen-te urbanizzato e con gli autobus, i taxie in minor misura con le auto privateper le quali è stato creato nel centrodi Santa Cruz un nuovo posteggio da1400 vetture, a costo orario contenu-to e pagabile, come si usa in Spagna,in frazioni di minuti. I biglietti sonoanaloghi a quelli degli autobus e sonointercambiabili con essi. Il costo perl’intero percorso è di 1,25 euro per lacorsa semplice e di 2,35 euro per ilbiglietto di andata e ritorno.

Nel corso dei lavori che hannoattraversato una parte del centro diSanta Cruz sono state spostate le li-nee di smaltimento delle acque re-flue e di quelle piovane realizzandooltre 60 km di nuove tubature, sisono sistemate le reti elettriche eidriche e anche quelle di telecomu-nicazione veloce. Alcuni tracciatisono stati rifatti completamente, nesono stati aperti di nuovi per nonintralciare le vie di comunicazionegià consolidate. A fianco del trac-ciato sono stati piantati 1.353 al-beri, mentre le piste percorse dallatranvia, larghe una trentina di me-tri, e gli spazi in mezzo alle rotaiesono stati sistemati a verde conerba naturale: la tranvia è prontaper dare un esempio a centri urba-ni molto più grandi.

I brani della Cerimoniadell’Autore sanremese Davide Tepasso

La cerimonia per l’investitura di S.E. Monsignor Vittorio Lupi è stata animata dal Corodiocesano diretto dal Maestro Davide Tepasso con l’intervento del coro di Ceriana.

Brillante compositore sanremese, Davide Tepasso ha scritto anche alcuni dei brani chehanno accompagnato la solenne cerimonia. I tre brani, proposti per la prima volta in assolu-to e appositamente creati dal Maestro per questo straordinario evento, hanno reso ancora piùsuggestiva ed emozionante la giornata di Monsignor Lupi e dei suoi fedeli.

Si tratta del salmo “Servite il Signore nella gioia”, Acclamazione della parola del Signo-re e il coinvolgente brano per coro a quattro voci, solista e organo “Ecce Sacerdus Magnus”.

Degna di nota anche la presenza del primo Maestro di tromba dell’orchestra del CarloFelice di Genova.

Ceriana: festa di accoglienzadi S.E. Monsignor Vittorio Lupi

Domenica 17 febbraio si è tenuta a Ceriana la “Festa di accoglienza di S.E. Monsignor Vittorio Lupi” percelebrare il suo trasferimento a Savona come Vescovo.

Dopo essere stato accolto dalle autorità della Valle Armea, Monsignor Lupi è stato accompagnato da unentusiasta corteo davanti all’asilo cittadino dove i coristi delle scuole hanno potuto intonare il coro di benvenutonella Valle Armea prima di proseguire con la Santa Messa celebrata dallo stesso Monsignor Lupi.

Al termine della funzione religiosa, accompagnata dalla Schola Cantorum di Ceriana, il nuovo Vescovo diSavona ha potuto incontrare l’intera cittadinanza e i fedeli provenienti da tutta la valle durante l’aperitivo inpiazza, e successivamente durante il pranzo cui erano presenti diverse associazioni e, per l’occasione, gli amicidella “Leva del 1941”, coetanei del Monsignore.

La festa di accoglienza riservata a Vittorio Lupi a Ceriana ha avuto un sapore del tutto particolare per il nuovoVescovo poiché Ceriana fu la Diocesi dove nel 1964 fu ordinato sacerdote e iniziò il suo cammino pastorale.

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Marzo 200888

Endemol Italia sta producendo perFox la quinta edizione del program-ma “Cambio Moglie”, una docu-fiction il cui format è già stato speri-mentato con successo in Inghilterra,Francia e negli Stati Uniti.

La prossima edizione sarà specia-le: dopo aver messo a confronto oltreottanta famiglie italiane, “CambioMoglie Europe” vuole andare oltre epuntare sui diversi stili di vita degliitaliani che hanno scelto come patriaaltri Stati d’Europa.

“Cambio Moglie” segue le vicendedi due nuclei familiari che si sottopon-gono a una prova originale e diver-tente: uno scambio di madri e moglitra due famiglie che non hanno timo-

A.A.A. Famiglie liguri all’esterocercansi per show televisivo

re di rivoluzionare le proprie abitudi-ni. Si tratta di un programma sullo stiledi vita, che esamina i modi di gestireil rapporto di coppia, di spendere, diallevare i figli, alzando il sipario sullescelte di vita fatte da differenti tipi dipersone.

Endemol Italia sta cercando di con-tattare le comunità italiane in Europa perselezionare famiglie che abbiano vogliadi lasciare entrare le telecamere nellapropria vita quotidiana, per mettersi ingioco in una nuova eccitante esperien-za. Per contattare gli autori del program-ma si possono chiamare i numeri 0039/3487837612, 0039/3403581868, oppu-re scrivere all’indirizzo [email protected].

I Canessa tornano a riunirsi. Non sarà un raduno internazionale come quello

del luglio scorso (vedi Gens 3-2007 pag.7), ma un gemellaggio tra i Canessa ligurie i Canessa toscani che si sono dati ap-puntamento il prossimo 31 maggio al san-tuario di Montenero a Livorno dove risie-de Mario, il decano dei Canessa e presi-dente onorario del comitato omonimo.Dopo la messa che verrà celebrata alle11 da monsignor Martino Canessa, Vesco-vo della diocesi di Tortona, è previsto unincontro conviviale e una tappa culturalea Pisa sulla via del ritorno in Liguria.

A maggio il nuovoraduno dei Canessa

Per maggiori informazioni e adesioni sipuò contattare entro il 25 maggio l’edico-la di piazza Canessa o telefonare nelle oreserali ai numeri 0185/206073 – 358280 –310484 – 65320.

L’ultima iniziativa della Fondazione Genoa Cfc 1893 è il Comitato

“Genoani nel mondo” che già nel proprionome racchiude l’obiettivo principale dicreare e approfondire una relazione contutti gli appassionati tifosi rossoblù che vi-vono lontani da Genova.

Per prima cosa, il neonato Comitatoandrà a tracciare nei prossimi mesi un cen-simento telematico delle presenze deigenoani in ogni parte del globo.

Questo sarà possibile stabilendo con-tatti con gli enti e le associazioni che daanni si occupano di mantenere vivo il le-game tra i liguri emigrati e la loro regione,creando relazioni e sinergie con gli organid’informazione liguri presenti sul web einformando e stimolando i genoani giàcoinvolti a contattarne altri nei diversi pae-si. In particolare, sarà fondamentale l’ap-porto, oltre che della Fondazione Ansaldo- Onlus e de “A Compagna”, dell’Associa-zione Liguri nel mondo, dal 1986 di riferi-mento dei genovesi ormai residenti in va-rie parti del mondo.

Un’altra importante finalità è quella di cre-are una rete di “rappresentanti” dellagenoanità nel mondo, dato che i genoanisono ovunque, come testimonia il gran nu-mero di accessi da paesi di tutto il mondoregistrati sul sito della Fondazione Genoa1893 (www.fondazionegenoa.com) findalla sua nascita.

Il progetto, infine, mira a coinvolgere lacomunità genoana stimolandone la fanta-sia: il logo di “Genoani nel mondo”, infatti,verrà scelto dal Comitato tra tutti quelli pro-posti alla Fondazione Genoa 1893 daisupporter rossoblù che invieranno disegnie idee, nelle modalità e nei termini resi notisul sito della Fondazione stessa.

I genoanisi allargano

Si chiama Lola Ponce, è una ragaz-za argentina e ha vinto l’ultimo

Festival di San Remo cantando in cop-pia con il cantante italiano con GiòDi Tonno la canzone Colpo di fulmi-ne, scritta da Gianna Nannini. Tuttoquesto è già noto: ma forse non tuttisanno che Lola (la prima e finora uni-ca cantante straniera ad aver vinto ilFestival) è di origini genovesi.

Nata nel 1982 a Capitan Bermudez,una piccola cittadina vicino a Rosa-rio (Argentina), Lola appartiene a unafamiglia di artisti: Hector Ponce, ilpadre, è un cantante, il nonno, geno-vese, un musicista di grandissimo ta-lento che suonava nella famosa orche-stra argentina di tango di OsvaldoFresedo e ai concerti del grande CarlosGardel e Astor Piazzola. Cantante sin

Un’argentina di origini genovesitrionfa al Festival di San Remo

da piccolissima, attrice di fictionargentine di successo e di cinema, nel2001 Lola incide il suo primo albumin spagnolo ed è scelta nello stessoanno da Riccardo Cocciante per inter-pretare Esmeralda, la protagonistadell’opera Notre dame de Paris. Tra isuoi progetti imminenti, il ruolo dellaprotagonista femminile del film sullavita di Hemingway del quale ha rea-lizzato anche la colonna sonora, unnuovo progetto musicale l’incisionedi un album in spagnolo, inglese e ita-liano al quale prenderanno parte gran-dissimi artisti internazionali, e la pub-blicazione di un cd intitolato Il diariodi Lola Ponce in cui, oltre al branotrionfatore al Festival, sarà inclusoanche un inedito di Renato Zero daltitolo Scommetti.

INTERVISTA AL NEO-PAPÀ CALCIATORE DELLA SESTRESE DA LUGLIO SCORSO

Ha il cuore “gaucho” il primo genovese nato nel 2008Si chiama Massimo Josè Pelanda ed

è il primo genovese del 2008 è ve-nuto alla luce: papà e mamma sonoargentini, ma lui è genovese a tutti glieffetti. Il padre Luis Josè, 31 anni,detto “Pepe”, è un calciatore profes-sionista che da giugno gioca come at-taccante centrale della squadra nelcampionato italiano di serie D per lasocietà Sestrese, dove militano in tut-to ben 5 argentini, un gruppo moltounito. La moglie Mariana Ledesma di26 anni lo ha seguito nell’avventuragenovese. Pepe e Mariana si sono spo-sati lo scorso aprile, quando si stava-no accordando con la Sestrese, e han-no subito deciso di venire in Italiadove sono arrivati a giugno, poco pri-ma dell’inizio del campionato. Il gior-no della nascita, i genitori hanno avu-to vicino i quattro nonni del piccolo,che sono arrivati dall’Argentina pervedere i primi pianti di Massimo ebrindare al felice evento.I nostri soci Maria Eugenia Lanza ePaolo Torrazzahanno rivolto a Pepequalche domanda.

- Pepe, in quale squadra sei cresciu-to calcisticamente e in quali formazio-ni hai giocato nella tua carriera in Ar-gentina e all’estero?

«Da piccolo ho iniziato a giocarenel “ club Morning Star” a Rosario. Alivello professionistico mi sono affer-mato quando mi sono trasferito a Bue-nos Aires e sono stato tesserato dallasocietà Huracan in Terza division.

Successivamente ho giocato nelle so-cietà Douglas Haig (Pergamino), Cen-tral Cordoba (Rosario), Pajaras Pla-yas de Banda en Fuerteventura (Spa-gna), Villa Mitre (Vahia Blanca), De-portivo Espanol (Buenos Ayres), Al-mirante Brown (Buenos Ayres), Com-postela (Spagna), Deportivo Italiano(Floridia), All Boys e ancora Depor-tivo Italiano. Da luglio 2007 gioconella formazione genovese della Se-strese».

- Ti aspettavi così l’Italia, il paeseda cui provenivano i tuoi genitori, eche differenze hai notato dall’Argen-tina dal punto di vista politico, eco-nomico e sociale?

«A livello sociale trovo una piace-vole convivenza, e la vita e più tran-quilla e sicura. A livello economicoc’è la stabilità, quello che manca in

Argentina. Complessivamente mi tro-vo bene in Italia, mi piace la vita qui,anche se questa non è la prima voltache vengo in Italia».

- Prima di trasferirti in Italia gioca-vi nel Club Deportivo Italiano. Cisono molti circoli e club argentini chefanno riferimento alle origini italianedegli emigranti: secondo te perché ècosì sentito nella società argentina illegame con l’Italia considerato che ilflusso migratorio si è ormai interrottoda tempo?

«Si è sempre molto sentita l’origi-ne italiana della popolazione nellasocietà argentina, perché il grandeflusso migratorio ha lasciato una for-te influenza della cultura italiana».

- Tua moglie Mariana come vive lacondizione di essere sposata con uncalciatore e di essere legata alla tua

occupazione e agli orari della tua vita?Per esempio, come ha accolto l’ideadi trasferirsi all’estero?

«Per Mariana il trasferimento in Ita-lia è stato un grande cambiamento,perché lei si era appena laureata inragioneria. Allora ha lasciato per unpo’ la sua carriera per accompagnar-mi e stare con me. Sappiamo che lavita di un calciatore ha un limite ditempo, quindi abbiamo scelto questotrasferimento».

- In Argentina hai giocato la tua ul-tima stagione nel campionato diPrimera Division B e qui giochi inserie D (quarta serie): che differenzehai incontrato fra il calcio argentino equello italiano?

«Come principale differenza direiche il calcio italiano è più corretto, piùfisico e veloce, mentre in Argentinac’è più agonismo nella partita».

- Sei stato compagno di squadra diqualche giocatore famoso, in Argen-tina o all’estero? Sei rimasto in con-tatto? Che rapporti rimangono fra excompagni di squadra quando un gio-catore diventa famoso?

«Sono stato compagno di scuolamedia di Santiago Solari, il giocatoredell’Inter, ma abbiamo giocato insie-me solo negli “intercolegiales”, parti-te fra diverse scuole. Dopo abbiamofatto strade diverse».

- Nella società Sestrese giocano, oltrea te, altri quattro ragazzi argentini. Neltempo libero tu e Mariana frequentate i

tuoi compagni e i loro familiari o avetecontatti anche con ragazzi italiani?

«Sì, di solito ci troviamo con colle-ghi argentini, e soprattutto con i fra-telli Grazzini perché abitiamo vicini».

- Tu hai il doppio passaporto italia-no e argentino. Con tua moglie prefe-rite che vostro figlio cresca in Italia oin Argentina? Che idea vi siete fattidella situazione e della condizione deigiovani e delle famiglie in Italia?

«Mi piace la vita qui perché c’è piùtranquillità per uscire, è sicuro...anchese penso che alla fine Massimo cre-scerà in Argentina perché lì c’è tuttala famiglia».

- Tuo padre è originario di un paesedel Veneto, sei riuscito a visitare que-sto paese e a trovare i tuoi parenti chevivono lì?

«I cugini di mio padre, abitano aRivalta vicino a Verona e siamo an-dati a trovarli, anche loro sono venutida noi a Genova».

- E ora la solita domanda che si fa aun calciatore: se non avessi fatto que-sto mestiere quale professione avrestiscelto e, soprattutto, che cosa farai ter-minata la tua carriera sportiva?

«Se non avessi intrapreso la carrie-ra sportiva probabilmente avrei lavo-rato con mio padre, che ha un nego-zio di orologi. Quando la mia carrierasarà finita, con Mariana faremo i com-mercianti di orologi o di calzature,perché la sua famiglia è proprietariadi negozi in questo settore».

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Lo swing genovese trionfa a Barcellona

contraddistinto dai numeri civici 25 e31 di via Sant’Erasmo a Sori.

Già lo stesso Picasso nel 1954 fecepersonalmente una ricerca nei paesi diSori, Recco e Avegno per scoprire noti-zie certe sulle sue antiche radici fami-liari. Questi dati, incrociati con il censi-mento della Repubblica Ligure del

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INDIVIDUATA A SORI LA CASA DEGLI AVI DEL PITTORE SPAGNOLO

Tra i caruggi di Sori sulle tracce di Pablo PicassoLa mostra

Dall’11 aprile fino all’11 maggio nelfoyer del Teatro di Sori (dalle 10 alle 18,ingresso libero) sarà possibile visitarela mostra “Omaggio a Picasso” promos-sa dal Comune rievierasco in collabora-zione con la Fondazione Mazzotta (pro-prietaria delle opere esposte ed editricedel catalogo), la Regione Liguria e la Pro-vincia di Genova. Un evento ecceziona-le per la cittadina affacciata sul Golfo delTigullio, che ospita una quarantina diopere di dimensioni varie ispirate all’ar-te e alla figura di Pablo Picasso e realiz-zate a partire dagli anni ́ 70 da grandi ar-tisti quali, tra gli altri, Joan Miró, SalvadorDalì, Henry Moore, Claes Oldenburg, RoyLichtenstein, Manzù, Renato Guttuso,Michelangelo Pistoletto ed Enrico Baj.

Pablo Picasso

1799, danno per certa la presenza diquesta famiglia a Sori nei tempi e neiluoghi qui indicati. Nel 1994, lo storicoRafael Inglada di Malaga scoprì nell’ar-chivio parrocchiale di Sori l’atto di na-scita di Tommaso Picasso, bisnonno delcelebre pittore. Tommaso, nato a Sorinel 1787, era figlio di Giovanni Battistae di Isabella Musante nata a Quinto (oraquartiere genovese, allora importante

Il panorama che si godedal “solaro” che fu diAnna Maria Fasce,antenata del pittore.

In fondo alla discesa,in via Sant’Erasmo,la casa degli antenatidi Picasso.

borgo rivierasco alle porte di Genova).Giovanni Battista, il padre di Tommaso,era “mercier” (commerciante) e, doven-do effettuare frequenti viaggi all’estero,era spesso lontano da casa. La famigliadella madre (i Musante) aveva interessiarmatoriali nel Mediterraneo e nell’At-lantico ed era presente sia in Spagna siain Inghilterra.

Nel 1800 la famiglia si trasferì aGenova e fece qualche probabile sog-giorno in Inghilterra. Intorno al 1807Tommaso, che aveva anch’egli intra-preso la carriera dei commerci ma-rittimi, lasciò la famiglia ed emigròa Malaga, in Spagna, dove sicura-mente erano presenti interessi e rela-zioni già consolidate dalla famiglia

della madre. Nel 1812 Tommaso spo-sò Maria Luisa Guardeno Garcia, fi-glia di un ricco commerciante loca-le. La coppia ebbe cinque figli, fracui Francisco, nato nel 1825, il qua-le, dopo aver studiato in Inghilterrae poi intrapreso anch’egli la carrieradi commerciante, si sposò nel 1864con Ines Lopez Robles, figlia di ric-chi possidenti terrieri. Dalla lorounione nacquero cinque figli, tra cuiMaria Picasso Lopez. Maria si spo-sò nel 1880 con Josè Luis Blasco(1838-1913) insegnante di disegno,e dal loro matrimonio nacquero trefigli: Concepcion (1887-1895),Dolores (1884-1958) e Pablo (1881-1973).

Il legame storico che lega la nostraSavona all’isola Saona nella Re-

pubblica Dominicana è stato ufficia-lizzato da un gemellaggio nato du-rante un incontro tenutosi recente-mente nella città della Torretta tra leautorità dominicane e quelle savone-si. Tutto nasce dalla circostanza percui fu un nobile savonese, Micheleda Cuneo, il primo ad avvistarel´isola di Saona il 14 settembre 1494mentre accompagnava CristoforoColombo nel suo secondo viaggionelle Americhe.

Saona è un’isola delle Antille di110 kmq di superficie, appartenentealla provincia La Romana della Re-pubblica Dominicana. È una zonaprotetta e santuario naturale. Appar-tiene al Parco Nazionale dell’Est, isti-tuito nel 1975, facilmente raggiun-gibile da Bayahibe, piccola comuni-tà rurale di pescatori. La popolazio-ne si aggira intorno ai 450 abitanti,che vivono principalmente di pescae vendita di souvenir ai turisti, per-ché Saona rappresenta una delle meteescursionistiche più richieste da chisoggiorna a Santo Domingo.

Il viceministro Luis Simo e lavicepresidente della Commissioneturistica statale Nancy Polanco sonostati ricevuti dal sindaco savoneseFederico Berruti, dal suo vice PaoloCaviglia e dal consigliere delegatoPietro Li Calzi. Al centro del dibatti-to, il progetto turistico-culturale mi-rato alla promozione dell’isolacaraibica attraverso il rinnovamento

Savona – Saona: inedito gemellaggioall’ombra della Torretta

globale delle architetture e dell’abi-tato dell’isola a Mano Juan, nel qua-le è prevista la costruzione di “Piaz-za Savona”. Qui nascerà il centrodegli eventi e degli incontri culturalitra le due nazioni dedicati alle tradi-zioni culturali, gastronomiche e arti-gianali del savonese, oltre a un cen-tro ad anfiteatro per spettacoli musi-cali. «Inoltre – ha anticipato LuisSimo – apriremo un museo in cuiverranno esposti materiali della cul-tura locale e anche alcuni pezzi deimusei savonesi coevi al periodo del-la scoperta dell’isola». Il progettoprevede anche la posa di un monu-mento con la figura dello stesso Mi-chele da Cuneo unitamente a quelladell’allora capo indigeno dell’isola,Cotubanama. Primo e importante si-gillo del progetto, alla conclusionedell’incontro, la consegna agli ospitidi una grande bandiera di Savona,che sarà issata al centro della piazzaintitolata alla città ligure.

Con uno spettacolo un po’ fuori dagli schemi, la squadra degli

Zenaswingers alla fine di marzo ha con-quistato il secondo posto dietro alla squa-dra francese di Tolone al BarSwingona, ilFestival internazionale di swing che daundici edizioni si svolge a Barcellona. Unottimo risultato ancora più entusiasmanteperché arrivato dopo innumerevoli intoppi(la febbre a 40 del protagonista, il voloaereo perso da uno dei componenti,menischi rotti, alcuni ballerini avviati alloswing solo da sei mesi).

Un pubblico di barcelloneti e italianiemigrati (tra cui molti liguri) ha seguito concalore e divertimento la gara dei quindiciballerini zeneixi durante lo show intitolatoHold that tiger mixato da Bruno Rossi,anima del gruppo insieme a SilviaPalazzolo, sulle note del brano di FredBuscaglione Il dritto di Chicago e di duebrani del gruppo londinese di nome Jive

Aces. Applauditissimi anche i variopinti co-stumi ispirati al charleston e al circo (l’esi-bizione degli Zenaswingers si può vederecon un clic su http://it.youtube.com/watch?v=F0pytkvXgcE).

Gli Zenaswingers riproporranno lo spet-tacolo a Bologna, dove, dal 9 all’11 maggio,si svolgerà lo Swing Brother Swing Festival,il primo festival internazionale in Italia orga-nizzato da Silvia Palazzolo e Bruno Rossiin collaborazione con i migliori insegnanti diswing del mondo, tra cui il leggendarioFrankie Manning, ballerino 94enne che haportato nel mondo il Lindy Hop, stile di balloswing nato negli anni Trenta e da cui haavuto origine anche il celebre Boogiewoogie. «Abbiamo già ricevuto più di 400iscrizioni da tutto il mondo, dall’Australia agliStati Uniti, a Israele – ci ha anticipato Silvia–. L’anno prossimo speriamo di poter por-tare la seconda edizione del Festival nellanostra città, Genova».

Gli Zenaswingers in un momento della loro esibizione a Barcellona.

Roma poi a Modena e, nel dopoguerra, a Ge-nova, dove si trasferisce con i fratelli Angelo eMario, la moglie Olga (scomparsa quattro annifa), i figli e i nonni Confucio e Serafina. Per unadecina di anni fu proprietario di una trattoriaemiliana a Quinto e gestore di bar nel centrocittadino. Nel 1958 il grande salto: inizia la sto-ria del ristorante “Zeffirino” di via XX Settem-bre, destinato a diventare raffinato simbolo del-la cucina italiana e ligure in tutto il mondo e metaimperdibile dei soggiorni genovesi del jet setinternazionale e di attori, cantanti (uno per tutti,Frank Sinatra), personaggi politici, uomini d’af-fari famosissimi e di ogni nazionalità. Così lafamiglia Belloni ha conosciuto il mondo senzamuoversi da Genova, perché era il mondo a ve-nire da Zeffirino. Ai suoi tavoli si sono sedutianche quegli emigranti liguri d’oltreoceano ed’oltralpe che nel 1986 avrebbero fondato la no-stra Associazione.

A quarant’anni per motivi di salute Zeffirinodovette lasciare la prima linea ai figli e alla mo-glie, ma dalla sua casa nel Quartiere Azzurro diGenova non smise mai di pensare al suo lavo-ro. «A volte – ricorda il figlio Luciano, che ora sioccupa di pubbliche relazioni e contabilità – conil dopo-teatro chiudevamo il ristorante anche alle5 del mattino. Mio padre mi chiamava subito estavamo anche un’ora al telefono perché vole-va sapere tutto: com’era andata la serata, chiera venuto a cena e se i clienti si erano trovatibene... Lui e la mamma hanno dato tanto a tuttinoi, figli, nuore, nipoti. Quando eravamo ragazzi,nonostante avessimo già la trattoria di Quinto,ci mandarono a lavorare come garzonetti sottopadrone e così ci hanno insegnato a lavorarecon umiltà e serietà e a non dar per scontati isoldi. Questa è la vera forza della nostra fami-glia».

Umiltà mescolata a grandi capacità («noivendiamo nel mondo il nostro saper fare», ag-giunge Luciano), coesione, rigore e attenzionealla qualità: ecco il segreto di un successo chedura da cinque generazioni.

Addio a Zeffirino,ma la storia continua

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Marzo 20081010

L’estate scorsa a Càlvari, in con- comitanza con l’Expo Fontana-

buona Tigullio 2007, la fiera campio-naria del Levante ligure giunta alla23a edizione, è stata allestita una mo-stra in onore della pittrice Mary Sola-ri realizzata presso il Lascito Cuneocon riproduzioni fotografiche messea disposizione dalla Christian BrothersUniversity di Memphis (USA).

Maria Maddalena Solari nacque aCàlvari (Genova) il 10 gennaio 1849,ma quando aveva circa un anno emi-grò con la famiglia a Memphis, nelTennessee, dove compì i suoi studidimostrando una spiccata inclinazio-ne per l’arte. Nel 1880 tornò in Italiacon l’intenzione di iscriversi all’Ac-cademia di belle arti di Firenze, maebbe un’amara sorpresa: le donne nonerano ammesse. Frequentò allora peralcuni anni lo studio del famoso pit-tore Amos Cassioli portando sempreavanti, anche con l’aiuto della stam-pa, la sua battaglia per ottenere l’ am-missione all’Accademia. La vinse e vientrò nel 1886, conseguì il diplomanel 1890 e tornò in America, dovemorì ottantenne il 16 settembre 1929,dopo aver dedicato la sua vita all’artee alla comunità di Memphis.

RISCOPERTA DA POCO LA STORIA DI UNA LIGURE D’ECCEZIONE

Mary Solari e l’emancipazione femminile in Italia a femminile in Italia a fine ine ‘800‘800La “scoperta” di Maria Maddalena

Solari è avvenuta grazie a una segna-lazione di Madeleine Torre, figlia dicalvaresi e residente a San Franciscoin California. Pur essendo nata inAmerica parla correntemente il dialet-to dei genitori ed è molto interessataa tutto quello che riguarda la loro ter-ra di origine. Perciò quando ha sapu-to che la città di Memphis nel febbra-io del 2000 aveva voluto ricordare conuna mostra le benemerenze di MarySolari ha fatto ricerche coinvolgendoanche il calvarese Pier Felice Torre,ben noto tra gli italo-americani perla sua capacità di ricostruire la gene-alogia delle famiglie fino alla nona oalla decima generazione: è stato cosìrintracciato negli archivi della par-rocchia di Certenoli, della quale Càl-vari fa parte, l’atto di battesimo diMaria Maddalena Solari, “nata alleore undici di sera del 10 gennaio1849” da Pietro Solari fu Andrea,contadino, e Pasqualina Cuneo diAngelo, tessitrice.

I successivi contatti con la ChristianBrothers University di Memphis, or-ganizzatrice della mostra, hanno per-messo di ottenere altre informazionie le schede delle opere che nel 1927

Maria Maddalena Solari aveva dona-to, insieme a una tenuta di una settan-tina di ettari, al prestigioso collegefondato nel 1871 dai padri di San Gio-vanni Battista de La Salle e aperto atutti senza distinzione alcuna, con fa-coltà a indirizzo artistico, economico,tecnico e scientifico. Responsabiledelle raccolte artistiche e curatore del-le collezioni speciali è padre RobertWerle, che ha messo a disposizione lefotografie necessarie per l’allestimen-to della mostra. «È un grande piacere– ha scritto padre Werle ai calvaresi –portare a casa le opere d’arte di unaillustre vostra concittadina, MaryMagdelene Solari. Vi inviamo i no-stri più sentiti auguri per l’iniziativa,ricordando tutti gli italiani che con illoro talento hanno arricchito le cittàdel mondo. Noi saremo per sempregrati a Calvari per il bellissimo donoche ci ha consentito di condividere:Mary Magdelene Solari».

Per ulteriori notizie su Mary Sola-ri e sulle sue opere inviatiamo i let-tori a rivolgersi direttamente agli“Amici del Lascito Cuneo” ([email protected]) che con im-pegno e dedizione hanno curato l’al-lestimento della mostra.

Da qualche anno in alcune chiesegenovesi (Santa Caterina da Genova,Santa Zita, l’abbazia del Boschetto aCampi) veniva celebrata la Messa se-condo il rito di Santa Madre Chiesache riprendeva l’antica tradizione del-la messa in latino ma con predica nel-l’idioma locale, un tempo l’unico chetutto il popolo potesse comprendere.

In ossequio alle regole della Chie-sa, la Messa Zeneize era di solito ce-lebrata in latino (qualche volta in ita-liano) e le sole parti mobili (letture,salmo responsoriale, intenzioni di pre-ghiera e predica) erano dette in geno-vese, con il consenso dell’Arcivesco-vo. Le versioni genovesi erano statefatte da Maria Vietz e Franco Bampide A Compagna traducendo diretta-

Quale futuroper la Messa Zeneize?

mente dalle lingue dei testi sacri e nondalla loro versione italiana, grazie al-l’indispensabile contributo di donSandro Carbone, rettore del Santua-rio della Vittoria a Mignanego e va-lente esegeta.

Da quest’anno, però, nuove rego-le imposte dal Vaticano e conferma-te dal cardinale Angelo Bagnasconon consentono più la celebrazionedella Messa Zeneize, con grande di-spiacere dei tanti fedeli che sentiva-no di partecipare ancora più intensa-mente al rito officiato nell’idioma deiloro avi.

Ci uniamo ai promotori e ai soste-nitori di questa iniziativa, augurandociche le autorità ecclesiastiche riconsi-derino la questione.

Genova fa bella figuraalla Mitt di Mosca

Genova piace ai russi, eccome. Ne èstato nuova conferma ai primi di marzo ilsuccesso riscosso all’apertura della Mittdi Mosca, la quinta più importante mani-festazione fieristica del mondo e la pri-ma per la Russia e i Paesi dell’Est. Unapreziosa occasione in cui l’Agenzia “InLiguria”, l’Enit e il Comune di Genovahanno presentato a oltre 50 operatori tu-ristici russi le principali attrattive turisti-che del capoluogo ligure, le sue risorseartistiche e culturali, i Palazzi Rolli Patri-monio Unesco, e gli eventi in calendarioper il 2008. In un quadro già positivo delturismo russo verso l’Italia, che ha sca-valcato nel 2007 la Spagna piazzandosial quinto posto fra le destinazioni turisti-

Aldo Bottini è il vincitore della venticin-quesima edizione del Premio Ciävai

di poesia dialettale ligure indetto dall’As-sociazione “O castello” di Chiavari con unapoesia in dialetto sanremasco di cui ripor-tiamo di seguito il testo e la traduzione.

VUUXE PERDÜEA sun riturnau aa Costa Falìatiràu fin lasciü baticöche u tempu u scangia in malincunìa.Ma u s’è amucàu u caru mei söe e vuuxe d’avùra i nu sun ciü chélech’inseme a sentiimu au lüme de stéleo aa matin cuu cantu du ruscignö.U rèsta l’ecu, cue vuuxe binale,a rispunde ai mei brami desuveriich’i butéza sce-i maixei zembi e sfinii,e i regordi i secöa a mé péle.“Uh-ù!”… Dau casun i ciama, a l’ho sentìi,ma u mé scibru u se perde int’u vèntu;nasciün ch’u m’aspéite… E chéli ch’a sèntui sun lürii de cai suli e amagunìi.

(Voci perdute. Sono ritornato dalla Co-sta fallita <zona sulle alture di Sanremo ilcui toponimo deriva dal fatto che la dorsa-le, contrariamente alle colline ad essa pa-rallele, non digrada verso il mare, ma s’in-terrompe bruscamente per perdere le ca-ratteristiche specifiche di una costa> atti-rato lassù dal richiamo del cuore/per tor-nare a provare le usate emozioni/che iltempo trasforma in malinconia.//Ma s’èazzittito il caro mio suolo/e le voci d’ades-so non son più quelle/che insieme udiva-mo sotto le stelle/o al mattino col cinguet-tio dell’usignolo.//Rimane l’eco, raddop-piando la voce,/a rispondere ai miei richia-mi disillusi/che rimbalzano sui muri gobbie fatiscenti,/e i ricordi scuotono il mio es-sere.//”Uh-ù!” <grido di richiamo un tempousato nelle campagne> Dall’avito casola-

A un sanremasco il PremioCiävai 2007

re chiamano, l’ho uditi,/ma il mio fischio dirisposta si perde nel vento;/non c’è nes-suno ad aspettarmi.. E quelli che sento/son ululati di cani soli e malinconici).

che preferite dai russi, Genova ha mes-so a segno un nuovo punto: la confermada parte dei tour operator russi dei trecharter settimanali che collegherannoGenova e Mosca anche nell’estate 2008,con la previsione di un ulteriore incremen-to delle presenze.

Le produzioni savonesiapprezzate in Germania

Dal 7 al 9 marzo le produzioni della pro-vincia di Savona sono state ospiti aOffenburg (Baden-Württemberg) in occa-sione del centenario della nascita del quo-tidiano locale, Offemburger Tageblatt. Nel-la piazza principale del Comune è stataallestita una tensostruttura di 250 metriquadrati destinata a esporre piante davaso, aromatiche e margherite, il basilico,

il pesto, l’olio, il vino, le acciughe salate,gli insaccati, gli amaretti dei produttorisavonesi.

La Provincia di Genovasi affaccia sulle Marche

Da pochi mesi Sant’Agata Feltria (in pro-vincia di Pesaro-Urbino) è il 71° comunedella Provincia di Genova. È stato il co-mune marchigiano (2.300 abitanti) a pre-sentare un’esplicita richiesta al consiglioprovinciale genovese dopo aver riscoper-to antichi legami con la Superba. Nel Quat-trocento, infatti, un membro della nobilefamiglia dei Fregoso fuggì da Genova etrovò rifugio dai Montefeltro con cui finì perimparentarsi e da cui ricevette castelli eterritori, tra i quali proprio Sant’AgataFeltria.

Si svolgerà dal 19 al 26 giugno prossi-mi il raid Remiero Genova-Roma. L’even-to è stato organizzato dal Gruppo Sporti-vo “Speranza” di Genova con la collabo-razione del Reale Circolo Canottieri “Te-vere Remo” di Roma e verrà compiuto atappe da una squadra di armi a 4 vogatoricon timoniere. Nel viaggio saranno impie-gate le speciali imbarcazioni da “coastal-rowing” in grado di sostenere condizionimeteo-marine alquanto avverse, assisti-te sia via mare sia via terra da una com-plessa organizzazione logistica. La ma-nifestazione si chiuderà con una serie dispettacolari regate sul fiume Tevere, nelpieno centro della capitale.

Tutto è nato da un’idea di ClaudioLoreto per celebrare il 120° anniversariodella fondazione della Federazione Italia-na Canottaggio. Loreto, cultore di storiadella disciplina remiera, ha recentemen-te riportato alla luce dopo una pazientericerca condotta sulla stampa dell’epoca,un’impresa della fine dell’Ottocento cheha per protagonista la Società Ginnasti-ca Ligure “Cristoforo Colombo”. La So-cietà, forte di un’eccellente sezioneremiera, nel 1880 decise di prendere partealle regate organizzate dai “Canottieri delTevere”. Il 17 giugno Giacomo Bagnasco,Alberto Rosasco, Paolo Vassallo, Giaco-mo Castello e il timoniere Francesco So-lari mossero da Genova a bordo dell’im-barcazione “Venezia” alla volta di Roma.Il tempo avverso rallentò gli ardimentosigenovesi al punto da costringerli talora avogare anche di notte, pur di recuperaree giungere per tempo; essi approdaronoa Roma domenica 27 giugno, appena po-che ore prima della regata che vinsero alcospetto del Re, di 306 soci e della ban-da della “C. Colombo”, arrivati da Geno-va con un treno speciale.

Da Genova a Romaa forza di remi

in breve

Marzo 2008 1111AMER I C ALLLLLAAAAATITITITITINNNNNAAAAA

Buenos Aires Union Genovesa“Madonnade la Guardia”

In attesa di ricevere dal nostro ItaloGaribaldi le foto dell’evento, diamonotizia dell’inaugurazione avvenuta il7 marzo scorso di una scuola profes-sionale per giovani provenienti da fa-miglie disagiate nella cittadina diPresidencia Roque Sanez Peña in pro-vincia del Chaco, a circa 1000 km daBuenos Aires. Un’opera donata alladiocesi locale dallo stesso Garibladi esostenuta anche dalla Regione Ligu-ria e da monsignor Marco Granara,rettore del Santuario della Madonnadella Guardia del monte Figogna aGenova. Proprio alla Madonna dellaGuardia è dedicata sia la nuova scuo-la sia quella già aperta in passato aNeuquèn che Garibaldi sta cercandodi ampliare fino a coprire i 3.500 me-tri quadrati di superficie a disposizio-ne e arrivare a ospitare dai 180 stu-denti attuali a 250.

Tra i prossimi appuntamenti del-l’Union Genovesa rimarchiamo laFesta patronale di Montallegro (6 lu-glio a Buenos Aires), la festa patrona-le dell’Assunta (17 agosto ad ArroyoSeco), la patronale delle Guardia (il 7settembre nel santuario di Bernal), lecelebrazioni in onore di CristoforoColombo (il 10 ottobre a B. A.), ilcentesimo pellegrinaggio italiano alsantuario di Lujan (il 9 novembre aB.A.)

Un atto vandalico ha colpito lo scor-

so gennaio la chiesa di San GiovanniBattista della Boca. Ignoti hanno for-zato il portone della chiesa rubandooggetti sacri e danneggiando in parti-colare l’altare dedicato alla Madonnadel Suffragio, patrona di Recco. L’al-tare, fabbricato a Genova e trasporta-to a Buenos Aires dopo un lungo viag-gio per mare, era stato voluto e dona-to nel 1893 da Domingo Cichero, unemigrante recchelino che aveva fattofortuna in Argentina. Con grande tri-stezza, si unisce al dispiacere per l’ac-caduto anche lo storico di ReccoSandro Pellegrini che, come tutti noi,si augura che anche le istituzioni ita-liane, pubbliche e religiose, diano il

loro contributo perché il torto subitodalla Madonna del Suffragio diBuenos Aires venga riparato al piùpresto.

Neuquèn

Centro LigureAi primi di marzo, Elvio Lenti-

no Lanza, socio del Centro Liguredi San Lorenzo, e Ricardo Celaya,Roberto Ghiglione, Rubén Salva-rezza e Maria Laura Zeballos delCentro Ligure dell’Alta Valle delComahue (ritratti nella foto men-tre si scambiano libri) hanno orga-nizzato una cena informale a casadi Salvarezza. Un’ottima occasio-ne per condividere un gradito mo-mento con chi ha tanto collaboratoper la creazione del Centro Liguredell’Alta Valle del Comahue. Il gio-vane Celaya, ventunenne laurean-do in Storia, ha già scritto tre libricon Elvio.

Intanto, il 14 marzo, dopo il grandesuccesso dell’anno scorso, è partito ilsecondo ciclo di “Cinema Gassman”con la proiezione del film “Caro Papà”.L’iniziativa andrà avanti una volta almese per tutto il 2008. A questo propo-sito, i liguri del Centro di Neuquèn chie-dono a chiunque abbia a disposizionefilm di Gassman con sottotitoli in spa-gnolo di mettersi in contatto con loroattraverso l’indirizzo di posta elettroni-ca [email protected].

Rosario

Centro LigureCon grande ritardo dovuto a incon-

venienti tecnici di cui ci scusiamo, pub-blichiamo una sintesi delle attività or-ganizzate dal Centro ligure di Rosarionell’ultimo semestre del 2007. Il Cen-tro ligure ha preso parte alle celebrazio-ni per il 50º anniversario del Monumen-to nazionale alla bandiera argentina dellacittà di Rosario e il 3 giugno, Giornatadell’immigrante italiano in Argentina, inonore della nascita del generale ManuelBelgrano (figlio di liguri), il consoled’Italia a Rosario Claudio Miscia e il

presidente del Centro Ligure di RosarioOscar Raúl Schiappapietra hanno dona-to una composizione floreale.

Dal 18 al 21 giugno, in occasione del20º anniversario del gemellaggio dellecittà di Rosario e Imperia, il Centro,insieme al console Claudio Miscia, haricevuto una delegazione imperieseguidata da Emilio Varaldo, presidentedel consiglio comunale d’Imperia. Gliospiti hanno scoperto una targa in ri-cordo del gemellaggio in piazza Impe-ria, dove sono rigogliosi gli olivi do-nati nel 1995 da Maria Dolla Belgra-no, fondatrice del Centro “Manuel Bel-grano” di Costa d’Oneglia scomparsanel novembre del 2006. Nella stessaoccasione il Centro Ligure ha donato

ARGENTINA

In questa fotografia vediamo Gonzalo Penna, Felicitas Bonino, Victoria MorenoCampòs e Maria Laura La Palma, un gruppo di ex borsisti dell’ultima edizionedei Corsi internazionali di Santa Margherita che per Natale ha organizzato unabella rimpatriata in Argentina.

NEUQUÈN (Argentina) – Scambio di libri e cordialità ai primi di marzo tra i socidel Centro ligure dell’Alta Valle del Comahue: da sinistra, Maria Laura Zeballos(presidente), Rubén Salvarezza (consigliere), Roberto Ghiglione (segretario),Ricardo Celaya e Elvio Lentino Lanza.

ROSARIO (Argentina) – Alcuni giovani del Centro Ligure con il console ClaudioMiscia e il presidente del consiglio comunale di Imperia Emilio Varaldo nellasede del Centro Ligure durante la visita di una delegazione imperiese a Rosa-rio per celebrare il ventesimo anniversario del gemellaggio tra la città argentinae la città del Ponente ligure.

ROSARIO (Argentina) – Un momentodella sfilata per la Fiera delle Colletti-vità Straniere di Rosario, con i liguriin prima fila.

alla municipalità di Rosario una copiadel murales che si trova nella sala con-siliare del palazzo comunale di Impe-ria con l’immagine del General ManuelBelgrano e di alcuni celebri personag-gi imperiesi come Bartolomeo Bossi,Edmondo De Amicis, Giovanni Bau-tista Cuneo, Gregorio De Ferrari, Pel-legrina Amoretti (la prima avvocates-sa d’Italia) e Andrea Doria.

Inoltre, il Centro organizza perio-dicamente corsi di italiano, e ha par-tecipato alla Fiera delle CollettivitàStraniere di Rosario che si ripete ognianno dal 1985: la manifestazione èstata caratterizzata da una sfilata conpartenza dalla piazza Pringles (nelcentro della città) per via Cordoba finoal palazzo di Governo della città, dovei liguri sono stati ricevuti dai rappre-sentanti del sindaco di Rosario. I ligurihanno anche allestito uno standcultural-gastronomico.

Mercoledì 10 ottobre, nell’aulamagna del liceo classico D’Oria diGenova, ha avuto luogo la presenta-zione dell’ultimo libro di Luis Chioz-za, Le cose della vita. Il professorChiozza è argentino ma suo nonno eradi Pegli; vive e lavora a Buenos Ai-res, dove ha fondato e dirige il CentroWeizsaecker de Consulta Medica el’Instituto de Docencia e Investigatiónde la Fundación Luis Chiozza, ed èpresidente dell’Istituto Aberastury diPerugia (così denominato in omaggioad Arminda Aberastury, psicoanalistaargentina pioniera della psicoanalisiinfantile e dell’approccio psicoanali-tico alla malattia organica). Era giàvenuto a Genova nel 2003 e nel 2004,quando gli era stato conferito dall’al-lora sindaco Giuseppe Pericu il Grifod’argento e aveva conosciuto la no-stra Associazione (vedi Gens 3-2004,pag. 23).

Le cose della vita (sottotitolo Com-posizioni su quello che ci importa) è,per definizione dello stesso autore, uncompendio della sua lunghissimaesperienza di medico e psicanalistache attraverso l’analisi di quelle chelui chiama “patobiografie” gli ha per-messo di indagare i complessi rapportiesistenti fra le vicende umane e lamalattia.

Alla presentazione e al successivodibattito con l’autore hanno parteci-pato Giovanni Adezati, docente al-l’Università “Carlo Bo” di Urbino,Gemma Baldari, medico, Maria RosaBiggi, consigliere del Comune di Ge-nova, Carlo Brutti, direttore dell’Isti-tuto Aberastury di Perugia, Piero Cai,presidente dell’Ordine ligure deglipsicologi, Salvatore Di Meglio, pre-side del liceo ospitante, Flavia Roma-no, psicologa-psicoterapeuta, oltre aun numeroso e attento pubblico insala.

Ringraziamo da queste pagine LuisChiozza e Carlo Brutti per aver volutoricordare, nel corso della presentazio-ne, la figura di Giuseppino Roberto el’Associazione Liguri nel Mondo, e ri-mandiamo per maggiori notizie ai sitiinternet www.funchiozza.com ewww.istitutoaberastury.com. Segue a pag. 14

1212 Marzo 2008

Dato il maggiore spazio a disposi-zione su Gens Ligustica rispetto al nu-mero precedente (vedi Gens4-07, pag. 17), ci fa piacere tornare aparlare di un grande e importanteevento che si è svolto a Toronto al-l’inizio di novembre 2007: “Taste ofLiguria”, ovvero la Settimana Ligureorganizzata dal gruppo “Gente deLigûria”, di cui è presidente onora-rio Joe Pizzolante, l’autore del se-guente articolo. Un’iniziativa che ha

avuto un’eco molto vasta, registran-do un enorme successo e buone riper-cussioni sulla visibilità della Liguria:per citare una sola voce tra le tantefavorevoli, il Console Generale d’Ita-lia a Toronto Emanuele Punzo hacommentato che durante la sua car-riera diplomatica (sta per andare inpensione) non ha mai visto un avve-nimento così bene organizzato da nes-suna delle Associazioni italiane deiPaesi in cui ha prestato servizio.

Natura, arte e pesto: così i canGRANDE SUCCESSO TRA I CANADESI PER L’INIZIATIVA ORGANIZ

Indubbiamente la “Settimana Ligu- re” ha avuto un impatto non indif-

ferente sui canadesi che vivono a To-ronto e dintorni: lo provano le mol-tissime richieste di ulteriori informa-zioni sulla Liguria arrivate da diverseparti dell’ambiente turistico canade-se. Dato che l’immigrazione canade-se dall’Italia è sostanzialmente prove-nuta dal Meridione e dalle Venezie,pochissimi sono i corregionali liguriche vivono in questo grande Paese. Ne

consegue che la conoscenza della Li-guria è piuttosto scarsa.

Da parte dei nostri corregionali ab-biamo avuto moltissime informazio-ni di canadesi che si sono recati inLiguria. Generalmente sono stati motoimpressionati dalle bellezze naturalie dalle opere d’arte e di architetturache arricchiscono la nostra Regione.Il solo punto non troppo favorevole èstato il costo del soggiorno. L’asses-sore al Turismo della Regione Ligu-

ria Margherita Bozzano è stato infor-mato largamente da tutti noi su que-sto importante argomento e siamo cer-ti che essa farà del suo meglio per sen-sibilizzare gli operatori turistici a tut-ti i livelli affinché trovino una solu-zione più “economica” per incentiva-re la permanenza nella nostra Regio-ne, che è una delle più belle zone delmondo.

Una delle iniziative, promosse dalnostro presidente Zuzek (egli stessoun agente di viaggio) è stata quella disensibilizzare gli agenti turistici dellanostra zona (Toronto e dintorni) per-ché promuovano il turismo in Ligu-ria. Siamo certi che la situazione mi-gliorerà nel futuro e che le destinazio-ni dei turisti canadesi non siano soloquelle tradizionali di Roma, Firenzee Venezia. Sebbene non tutti siano aconoscenza delle origini di Cristofo-ro Colombo, tutti sanno che è stato loscopritore dell’America; non solo, eragenovese anche Giovanni Caboto, loscopritore del Canada cinque annidopo la prima avventura colombiana.

Un altro dato molto importante è co-stituito dall’arte culinaria, una delleiniziative centrali della Settimana Li-gure. Non solo i ristoranti hanno pre-sentato la cucina ligure per tutta lasettimana culminata nella serata digala al “Le Parc Banquet Hall”, ma ilpesto è divenuto un ingredienteconosciutissimo. Tutte le pizzerie (esono innumerevoli) fanno la pizza alpesto. I libri di ricette culinarie elen-cano il pollo al pesto e la polenta alpesto (anche se la polenta è piuttostofriulana che ligure). In altre parole, noiliguri in Canada abbiamo fatto del no-stro meglio (e continuiamo a farlo) perfar sì che la Liguria venga valorizzataper quello che ha da offrire al mondoturistico.

Passata la Settimana Ligure, ci sia-mo subito rimessi al lavoro per orga-nizzare nuove visite ad Associazioniliguri anche oltre i confini canadesi(siamo già stati in Argentina, a Rosa-rio, alla Plata, a Quilmes e alleCataratas de Iguazu), e desidererem-mo che ciò fosse nel programma an-che di altre Associazioni liguri. A que-sto proposito noi saremmo disponibi-li a fornire informazioni e suggerimen-ti su come intraprendere simili inizia-tive verso i nostri corregionali.

Per concludere questo breve artico-lo, desidero inviare i nostri miglioriauguri a tutti i corregionali anche anome della nostra Associazione,“Gente de Ligûria”.

Rev. Dr. JOE PIZZOLANTEGente de Ligûria

Presidente Onorario

1) Il direttivo di “Gente de Ligûria”e i Carbone nella sede del Museo“Amici” a Toronto.2) Il presidente di “Gente deLigûria” Roberto Zuzek dà il ben-venuto agli ospiti della serata digala al “Le Park”. Alla sua destra,Luigi Ripandelli, consultore per ilCanada.3) Luigi Ripandelli presenta gliospiti d’onore.

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1313Marzo 2008

ZATA LO SCORSO NOVEMBRE DAL GRUPPO “GENTE DE LIGÛRIA”

adesi hanno scoperto la Liguria

4) Il presidente Zuzek consegna unatarga ricordo all’assessore al Turi-smo della Regione Liguria Margheri-ta Bozzano.5) Il presidente del Genoa Club diToronto Fabrizio Cardona conferisceuna targa ricordo allo chef FedericoFerrari della “Manuelina”.6) Il presidente Zuzek porge un ricor-do canadese a Gianni e MariarosaCarbone della “Manuelina” di Recco.7) Il Console Generale d’Italia aToronto Emanuele Punzo si congra-tula con gli organizzatori dell’evento.8) Uno dei fantastici piatti presentatiagli ospiti durante la serata di gala.9) Gianni Carbone, proprietario della“Manuelina” di Recco ringrazia gli or-ganizzatori della Settimana Ligure “ATaste of Liguria”.10) I cuochi che hanno preparato unpranzo eccezionale alla ligure. Da si-nistra: Gabriele Paganelli, NicholasDeMaio, Gianni Cannarella, Dario DeSpirito, Federico Ferrari.

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Marzo 20081414Santa Rosa

Centro Ligurede La Pampa

Lo scorso 18 dicembre nel CentroComunale di Cultura della città diSanta Rosa (La Pampa) si è celebratala chiusura dell’anno culturale 2007con due importanti eventi.

L’Istituto “Cristoforo Colombo” haconsegnato i certificati agli alunni deidiversi corsi. «La creazione dell’Isti-tuto di Lingua e Cultura Italiana – hadichiarato la direttrice Graciela Polero– è un progetto del Centro Ligure at-teso da tempo e che con grande sod-disfazione si è riuscito a concretizza-re. Più di cinquanta alunni iscritti alprimo anno e il riconoscimento e l’ap-poggio del Consolato Generale diBahia Blanca sono la dimostrazionedel successo di questa iniziativa».

Il gruppo di teatro “La Chiavetta”,a cura del direttore teatrale DanielAyerza ha messo in scena l’opera Gliimmorali di A. Zanotta con grandesuccesso di pubblico che ha applau-dito in piedi gli artisti. «Si dice chel’importante non sia l’ieri né il doma-ni bensì l’oggi – ha commentato ildirettore del Gruppo – e il presente delgruppo “La Chiavetta” del Centro Li-gure di La Pampa è entusiasmante.Siamo attivi e inquieti e stiamo facen-do del nostro meglio e il nuovo pro-getto Gli immorali ha significato peril gruppo un grande sforzo e una gran-de soddisfazione insieme. Ringraziogli attori e le attrici che formano ilgruppo e il Centro Ligure del qualesiamo parte».

Il Centro Ligure della Pampa rin-grazia ancora le autorità liguri per averinvitato la propria rappresentante,Laura Oriani, a partecipare alla riunio-ne annuale della Consulta Regionaleper l’Emigrazione che si è svolta aGenova dal 5 al 7 dicembre 2007 (vediGens numero 4-2007).

«Grazie a questa possibilità – cihanno scritto – abbiamo avuto l’oc-casione di presenziare ai lavori deiconsultori liguri e degli organismiliguri rappresentati nella ConsultaRegionale, che compiono un’impor-tante funzione per i liguri all’estero,per la giunta e per il consiglio dellaRegione Liguria».

Laura Oriani ha potuto far conosce-re alla Consulta le future attività so-ciali, tra cui la tournee della coraleMèdanos y Luna in Europa ad aprile(Gens numero 4-2007, pag. 14), e i pro-getti per realizzare scambi culturali egastronomici tra l’Argentina e la Ligu-ria. Laura ha esposto anche le esigen-ze del Centro (l’invio di libri per la bi-blioteca della sede, la promozione ditirocini o stages, più borse di studio),tutte nate con l’unico scopo di mante-nere vive le tradizioni liguri all’estero.

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AMERICALALALALALATINTINTINTINTINAAAAA

Il giovane Gonzalo Pennaè una “vecchia” conoscenzadella nostra Associazione:avvocato residente a BuenosAires, ci ha conosciuti lo scor-so settembre a Santa Mar-gherita Ligure quando fre-quentava come borsista del-la Regione Liguria i Corsi delCentro Internazionale di Stu-di Italiani dell’Università diGenova. Da questo numeroinizia la sua vita di corrispon-dente di “Gens Ligustica” daSan Luis (Argentina), sua cit-tà natale.

Questo racconto, possiamo dire,“incomincia” a settembre quandosono stato a Genova. Lì ho avutosempre una grande familiarità chemi faceva sentire a casa. E parlan-do con la gente del posto, ho notatoun grande e bell’orgoglio (un po esa-gerato?) dei genovesi verso la loroterra, il mare, la storia, ecc.

Dopo esser ritornato in Argentina,piano piano escono fuori diversi ri-cordi di quella fantastica città. Però,il colpo definitivo di questa “nostal-gia” fu l´intervista che ho avuto ilpiacere di fare a due genovesi in SanLuis, una piccola provincia nel cen-tro di Argentina. Un momento incre-dibile, che è stato assai gradevole.Sebbene non sia sicuro chel´umanità abbia seguito i passi deigenovesi (mi riferisco a quell’orgo-glio tutto particolare), con una cer-tezza quasi assoluta posso dire chelascia un segno profondo a chi l´haconosciuta.

Spero di avere la sensibilità e labuona penna per dividere con voiquesta bella esperienza.

Genova, Sampierdarena, Sestri,Arenzano, Lanterna, focaccia, violi-no di Paganini, vicoli, Carlo Felice(con tetto e senza tetto), Duomo,bomba di San Lorenzo, pietra bian-ca e nera, piazza De Ferrari e piaz-za Caricamento, la Guerra, Comu-nità Europea, tranvai, via Prè, cen-tro storico (il più grande d’Europa),ecc: questa è soltanto una piccolis-sima parte delle numerose paroleche ho sentito in quelle due o più oredi intervista.

L’8 gennaio di quest’anno, più omeno alle 19,30, nel ristorante “LaGrolla” di San Luis ha avuto luogouna bella “chiaccherata” con Ales-sandro Mastrodonato (proprietariodel ristorante) e Piero Penna (avvo-cato, fatalmente mio padre). Al di làdella differenza d´età (Alessandro ha50 anni, Piero ne ha 79) e del mo-mento in cui sono arrivati in questaterra argentina (il primo 10 anni fa,l´altro nel 1950), ci sono moltissimi“posti comuni”, tutti intorno a Geno-va e la sua vita.

Parlano e ricordano cose che lifanno ridere tra di loro (non è nostal-gia, ma qualcos’altro più o meno vi-cino a questa). Per esempio, anda-re ad Arenzano in bicicleta (Piero

Penna), o andare da piccolo a Voltricon suo padre (AlessandroMastrodonato); Piero parla dell’ho-tel Mediterrané a Pegli, Alessandrodice che c´è ancora; Villa Pallavicinicon il suo parco, che è diventato or-mai un museo (aggiorna Alessan-dro).

Piero, parlando di Sestri e dei suoigiri, ha fatto sì che Alessandro gli do-mandi se si ricorda del tranvai: «na-turalmente», è la sua risposta:

AM: «Io l’ho presso il tranvai conmia madre!».

PP: «Io l’ho presso durante laguerra quando i biglietti li davano ledonne».

Ovviamente hanno parlato dellaLanterna e della Madonna dellaGuardia. Nel mondo ci sono moltis-simi fari:

AM: «Però la Lanterna è la Lan-terna, non c’è in tutti i posti».

PP: «Hanno storia, hanno cultu-ra, però soprattuto -a mio intendere-hanno umanità».

Quanto alla Madonna della Guar-dia, Alessandro dice che i giocatoridi Genoa e Samp ci vanno. Ma aquesto punto io non riesco a capiretutto al 100 %.

Sebbene vengano fuori moltissi-mi ricordi diversi, ce ne sono moltialtri che lasciano in sospeso: comegià ho detto, per la grande differen-za tra le generazioni e la diversa datadi partenza. In certi momenti ho l’im-pressione che i due in realtà stianoassaggiando trippe in via Luccoli,invece di prendere qualcosa di rin-frescante con me a San Luis (i duericordano un negozio in via Luccoliche vendeva trippe, e ridono a vivavoce come se fossero amici da unavita).

Tra l’altro, esiste sempre qualchemotivo per arrabbiarsi nella vita. I ge-novesi lo sanno, perché da piccolinihanno imparato che «il mugugno èlibero». U mugugno in dialetto, mispiegano.

Ho già anticipato che ci sono del-le differenze, ma non nei i ricordi.Piero ricorda che a quel tempo inpiazza Caricamento era possibiletrovare vini cileni, mele argentine,latte condensato, in generale prodottiin latta dell’America latina; e che afebbraio (a carnevale) gli studentiche avevano i “berretti goliardici” be-vevano senza pagare uno scudo; viaPrè era un mondo di giorno (i pro-dotti in latta) e un altro mondo di sera(The first and last drink – La prima el´ultima bevuta-); vedere MariaCallas nel Carlo Felice “senza tet-to”. Su questo dice che ha “la sen-sazione che quello che vi dico nonpotesse cambiare mai”.

Queste parole hanno un senso: èla sua “risposta” alla Genova di cuiparla Alessandro, che non solo è di-versa da quella degli anni Cinquan-ta, ma vede anche una differenza traquella della sua partenza di 10 annifa e quella attuale. Questo lo ricor-da molte volte. In quanto ai commer-ci e la vita della città, il proprietariodella Grolla dice che «i negozi piùfamosi di Genova erano lì, nel cen-tro storico, ora sono tornati, perchési è capito quanto vale il centro sto-rico».

Come non poteva succedere di-versamente, a un certo punto ciascu-no ha messo in scena le proprie sto-rie d’amore. Alessandro ricordacome ha conosciuto Marisa, storiache nasce in Valle d’Aosta, sul Mon-te Bianco, con amici, sugli sci... de-gna di un altro racconto “giornalisti-co”. Tra l’altro, suona il telefonino diPiero: “hola mi amor”; è Lucia, chia-ramente suo amore (su questo nonposso essere obiettivo, però so perconoscenza diretta che tra loro c´e’ammirazione e amore reciproco).

Bene, è giunto il momento di rin-graziare il lettore che ha trascuratole altre cose da fare per vedere co-s’è “questo viaggio”. Se qualcuno siaspettava un’altra cosa... “so sorry”.Alla prossima.

Un giro per Genova...da lontano

Alessandro Mastrodonato e Piero Penna nel ristorante “La Grolla” di SanLuis durante la loro chiaccherata sulla Genova di oggi e di ieri.

SANTA ROSA (Argentina) – Il gruppo teatrale “La chiavetta” riceve gli applausidel pubblico dopo la messa in scena de Gli immorali.

SANTA ROSA (Argentina) – Graciela Polero, Alicia Cuffini e una alunna durantela consegna di certificati dell’Istituto “Cristoforo Colombo”.

Laura Oriani con il consigliere MartinoDe Negri durante la conviviale natali-zia organizzata lo scorso dicembredalla nostra Associazione.

Marzo 2008 1515CILE

Santiago

I cugini Massoneriuniti nel ricordodegli antenati di Pieve

I Massone del Cile si sono recen-temente riuniti a Santiago per un ap-puntamento annuale che si ripete or-mai da vent’anni. Una sessantina dipersone, tra bisnonni e pronipoti,hanno ricordato i primi Massone diPieve Ligure (ex Pieve di Sori) emi-

TRACCEPERDUTE

César Guido di Buenos Aires sta cercando il certificato (anchein carta semplice) di battesimo o atto di nascita dei suoi avi natia Genova: Agostino Guido, nato tra gli anni 1857 e 1861, figliodi Giuseppe Guido e di Maria Repetto; Agostino Guido era spo-sato con Maria Maddalena Cussino (coniugati tra gli anni 1854e 1892); Giovanni Rinaldi, nato tra gli anni 1854 e 1861, figliodi Giovanni Rinaldi. La richiesta è urgente, perché César vor-rebbe inoltrare al più presto la domanda per ottenere la cittadi-nanza italiana.

Da Aldeno in provincia di Trento, ci ha scritto Evelyn

Villalobos Ventura alla ricerca del certificato di nascita e dimatrimonio del nonno Luis Ventura. Le uniche notizie certe dicui Evelyn è a conoscenza sono che la sua nazionalità era au-striaca; che, come attesta il certificato di morte, era nato inDalmazia (Jugoslavia) nel 1870, al tempo dell’impero Austro-Ungarico; e che in seguito, tra il 1890 e il 1900, emigrò in Cilepartendo da Genova.

Alejandro Silvestre, dalla città di Florida in Uruguay, un di-

partimento nelle vicinanze della capitale Montevideo, sta cer-cando per poter richiedere la cittadinanza italiana l’atto di nasci-ta del bisnonno Juan Silvestre, nato a Molare il 18 Agosto del1848 ed emigrato in Uruguay dove si è sposato ed è morto.

Caro presidente,saluto molto cordialmente lei e tutto il direttivo e comunico

che mi sono arrivate le dieci copie di Gens Ligustica in Orbe4-07 che sono state distribuite ai nostri liguri, molte grazie. Ilgiornale come sempre è molto interessante e mi ha fatto moltopiacere vedere nel numero 3/07 la fotografia dalla California doveci sono i signori Delucchi, Cuneo, Brignole, Galletti e SilvanoAchiro.

Silvano Achiro ed io siamo cresciuti insieme prima di partireper l’America, lui al Nord e io al Sud, quasi 70 anni fa da SanBartolomeo della Ginestra nel Comune di Sestri Levante. Mi hafatto davvero molto piacere vederlo in questa foto insieme allasua signora.

Un saluto affettuoso a tuttiERNESTO GANDOLFO BATTISTINI (Iquique, Cile)

Marisa Villar da Madrid vuole scrivere la storia della famiglialigure di Mario Novaro, nato nel 1873 a Chiavari ed emigratopoi alle isole Canarie, alla Gomera, dove ha vissuto fino allamorte, avvenuta nel 1960. Da informazioni, purtroppo confuse,sembra che Mario Novaro sia arrivato alla Gomera insieme auno zio di cognome Parodi e che entrambi si siano dedicati al-l’attività conserviera del pesce, con rapporti di import-export conla Liguria. Marisa insieme al nipote di Mario Novaro chiede an-che se esistano relazioni con l’omonimo Mario Novaro della Fon-dazione che ha sede a Genova, e dove possa trovare dati o pub-blicazioni sull’emigrazione ligure alle Canarie, per potercontestualizzare una biografia personale in un panorama piùampio.

Dalle ricerche effettuate finora dalla nostra Associazione ri-sulta che Mario Giorgio Domenico Novaro era nato a Chiavaril’8 settembre del 1873 in corso al Cantiere civico 6 e morì aSanta Croce di Tenerife il 20 agosto del 1959. Il padre era Fran-cesco Novaro, di professione macchinista, nato a Diano Castel-lo il 26 luglio del 1848 e deceduto a Chiavari il 16 gennaio del1926. La madre si chiamava Parodi Nicoletta di Nicolò. Fu lozio Parodi, fratello della madre Nicoletta, ad accompagnarlonella sua emigrazione. L’Associazione Liguri nel Mondo di Ge-nova continuerà le ricerche.

...E RITROVATE

(Chiunque potesse dare una mano a chi ci ha scritto per otte-nere notizie sui propri antenati, può farlo attraverso gli indi-rizzi della nostra Associazione: via San Lorenzo 23/9, 16123Genova; [email protected]; fax numero: 010/2477614)

ValparaisoCome succede ormai da dieci

anni, le terze medie della Scuola ita-liana di Valparaiso tra la fine di gen-naio e l’inizio di febbraio hanno ef-fettuato un viaggio d’istruzione inItalia. In 24 giorni i ragazzi hanno

SANTIAGO (Cile) – ...e i Massone diieri: seduto Emanuele, a sinistraGiulio, a destra Luigia e il suo sposoPaolo Stagno in una fotografia scat-tata alla fine dell’Ottocento.

grati in Cile alla fine del XIX seco-lo: tra di loro, Emanuele MassoneStagno, i suoi fratelli Luigia, Fortu-nata, Narcisa e Giulio, i suoi cuginiGaetano Massone Bozzo e GaetanoMezzano Massone, e tutte le altrefamiglie imparentate con i Masso-ne, come gli Stagno, i Migone, iCrovetto, i Moresco, i Mezzano, iCapurro.

Da cinque anni il raduno si tiene anovembre (quando il clima di Santia-go è più mite e favorevole per i piùanziani del casato) a differenza dei pre-cedenti organizzati sempre ad aprile,mese di nascita di Emanuele MassoneStagno, bisnonno di Claudio (curatoredel sito web dei Massone d’origine pie-

vese del Cile www.clamass.cl) e pri-mo Massone a emigrare in Cile.

Talvolta il raduno è stato ospitatonello Stadio Italiano di Santiago, pun-to d’incontro degli italiani di questacittà. L’ultimo si è svolto nel salonedell’Umanitaria, la più antica istituzio-ne italiana di Santiago, nata come So-cietà di Mutuo Soccorso nel 1880. «Peril futuro – ci ha scritto Claudio Masso-ne Stagno – sarebbe interessante farconoscere questo raduno ai pievesi eai loro discendenti sparsi per il mon-do, per stabilire un legame di amiciziae di orgoglio verso le origini comuni, eanche per ricreare antichi rapporti diparentela e organizzare un raduno deiMassone nel mondo».

SANTIAGO (Cile) – I Massone del Cile al completo.

SANTIAGO (Cile) – I Massone di oggi...

Il gruppo di alunni e professori della Scuola italiana di Valparaiso in visita a Genova con il presidente Felice Migone eMartino De Negri del direttivo dell’Associazione Liguri nel Mondo.

percorso tutto lo stivale dalla Sici-lia fino a Genova, dove il viaggio si èconcluso, passando prima per Napo-li, Roma (dove sono stati ricevuti dalSanto Padre Papa Benedetto XVI°),Assisi, Siena, Firenze, Pisa, Maranel-lo, Bologna, Venezia, Milano, Torino.

Tantissimi di loro sono di originiliguri e hanno avuto così l’occasione

di fermarsi qualche giorno in più pervisitare i parenti e conoscere la terradei genitori e dei nonni.

Quest’anno il gruppo era compo-sto da tre classi per un totale di 66alunni accompagnati da quattro pro-fessori: Pablo Abadia, Patrizia Car-rasco, Paola Bracchiglione, YaznaCiosternas.

Marzo 20081616

Villa AlemanaAllo Stadio italiano di Villa

Alemana (piccola cittadina nell’en-troterra a 30 km da Valparaiso) il 19gennaio il sindaco della città, il con-

AMERICALALALALALATINTINTINTINTINAAAAACILE

ECUADORGuayaquil

L’Associazione liguri di Guayquilpresieduta da Luigi Passano il 27 feb-braio scorso ha organizzato per la suaprima riunione del 2008 una gustosacena a base di stoccafisso: cibo che inEcuador non esiste e che è arrivato nellevaligie dei liguri di ritorno dalle vacan-ze di Natale trascorse in Liguria. Al-

URUGUAYPaysandù

Nell’imminenza dell’apertura delleiscrizioni al 49° ciclo di Corsi estivi diSanta Margherita Ligure, Laura Pesce,ex alunna dell’ultima edizione, ha te-nuto nei locali della Società italianaUnione e Benevolenza a Paysandù unaconferenza per spiegare l’eccellenza deiCorsi organizzati ogni anno dall’Uni-versità di Genova. Numeroso il pub-blico presente all’evento che si è con-cluso con un brindisi.

siglio comunale e i soci del localeCircolo italiano hanno ricevuto Lau-ra Canale, direttrice dell’ufficio Re-lazioni internazionali della Regio-ne Liguria. Durante la sua visita ditre giorni, la signora Canale ha vi-sitato le città di Valparaiso, VillaAlemana, Quillota e San Antonioper rinnovare i rapporti di coopera-zione esistenti tra la regione diValparaiso e la Liguria, e ha avutooccasione di presentare il suo libroLiguria-Italia-Cile: un caso di re-lazioni internazionali con metodoinnovativo.

VILLA ALEMANA (Cile) – Tutti in posa per festeggiare lo scorso dicembre i 73anni dalla fondazione del Circolo italiano di Villa Alemana. Tra gli ospiti, ValentinaRossi (quarta da destra) originaria di Sarzana (La Spezia), studentessa dellafacoltà di Antropologia dell’Università di Bologna impegnata nella redazione diuna tesi sugli italiani di Valparaiso.

VILLA ALEMANA (Cile) – Laura Canale (seconda da sinistra), direttrice dell’uf-ficio Affari internazionali ed europei della Regione Liguria, con un gruppo diitaliani nati a Valparaiso. Da sinistra a destra: Luigi Follegati Monteverde, Lau-ra Canale, Rosanna Canepa Monteverde, Emilio Toro Canessa, Elsa VaccarezzaRissetto, Isabel Molina, Gilda Rivara Bardi e Giovanni Veglia.

GUAYQUIL (Ecuador) – Luigi Passano, presidente dei Liguri di Guayaquil,con Angela Bellagamba e Luigi Lertora, in un momento della cena dello scor-so febbraio.

l’evento era assente il nuovo Consoleitaliano di Guayaquil Mario CanessaOneto, di origini genovesi, perché im-pegnato, come altri liguri, con l’emer-genza nazionale provocata dall’inon-dazione della costa del Paese.

A maggio insieme alla DanteAlighieri, i liguri dell’Ecuador parte-ciperanno alla Settimana dell’Italia, incui la Liguria sarà in primo piano conle esibizioni del pianista genovese An-drea Bacchetti e del maestro GianpaoloBisanti, che verranno appositamentedall’Italia per l’occasione.

PAYSANDÙ (Uruguay) – Il direttivo dell’Associazione Liguri di Paysandù al ter-mine della conferenza di Laura Pesce: (da sinistra) il presidente Jorge Pesce,Delia Andreoli (incaricata della biblioteca), Laura Pesce, Susana Volpe(vicesegretaria), Martín Tirio Andreoli (segretario).

I nostri emigranti chiavaresi continua-no la loro avventura verso il Perù in atte-sa di vedere all’orizzonte Barbados: ma iltempo non passa mai e la nostalgia dellaLiguria cresce. Il narratore, Silvio Marini,inganna le ore osservando i suoi compa-gni di viaggio e commentando il menù dibordo e i giacigli scomodi per la notte.Ogni piccolo dettaglio colpisce la sua at-tenzione e finisce nelle sue cronache:anche il bucato delle donne e una partitaa carte fanno notizia, quando per giorni egiorni tutt’attorno non si vede altro chemare e non succede nulla di eclatante...

Venerdì 1 settembre. Bonjour! Dopo lasolita lavatina, prendiamo una specie dicaffè (è certo che anche il cuoco non sadi che cosa sia fatto). Notiamo il passag-gio della signorina della cipria, della friu-lana, della Carmelina di Graveglia, delsignor Sambuceti, del signor Aurelio diRovereto. Angelo dice di aver sognato laReschin ed Elena qualcuno di Dubrovni-ck. Il signor Cavalliere ha terminato di vi-vere in pace, chi lo chiama da una partechi lo fischia dall’altra, tutti i titoli più omeno onorifici ormai sono i suoi, è diven-tato proprio lo zimbello della terza clas-se. È inutile, qualcuno ci voleva, questavolta è toccata a lui.

Oggi pasta asciutta di maccheroni, l’ab-biamo trovata tutti abbastanza buona (cene fosse stata!), dopo carne con fagioli.Silvio e Manuelo si sono fatti una grandepanciata di carne (congelata, ben inteso).La signora di Giovanni, la signorina diGraveglia e Maria ci portano buone bistec-che. Vilma ed Elena hanno lavato un po’di biancheria tra cui qualche camicettacon pizzetto.

Oggi tocca a Gulin pagare la birra, per-ché assieme a Silvio ha perduto qualchepartita alle carte. La signora di Giovannibatte Manuelo alle carte. Angelo e Mariastanno giocando alla tela. Il cielo è co-perto di nubi. Il teneriffiano è sempre ascopare. Minghitto si diverte col babbo.Vilma ricama. Oggi è proprio la giornatadelle carte, Silvio e Angelo vincono unabottiglia di vino a Manuelo e alla signora

di Giovanni. Subito dopo però ne perdo-no una che viene vinta da Giovanni e si-gnora.

Al secondo pasto abbiamo pasta coiceci, cipolle, tonno e fagioli. E questo è ilquinto giorno d’oceano. Dalla nostra par-tenza da Genova non abbiamo più noti-zie dall’Italia: chissà quante cose saran-no cambiate...

Andiamo a salutare le signore e le si-gnorine, quindi raccontiamo qualche sto-ria per addormentarci più presto. Ormaiabbiamo fatto l’abitudine a dormire su queimaterassi (per modo di dire) non tropposoffici, solamente alla mattina quando cialziamo ci accorgiamo di avere qualcheosso fuori posto. Il capostiva del nostroreparto ha preso le difese del signorCavalliere commendatore etc etc altri-menti poveretto gli sarebbe toccato dor-mire un’ora sola come la notte scorsa.Buonanotte.

Sabato 2 settembre. Stamane ci alzia-mo con un “buongiorno” un po’ più alle-gro. Cominciamo a volare col pensiero aquel benedetto Barbados che si fa un po’troppo desiderare. Con oggi è il sesto gior-no che siamo partiti da Tenerife e che citroviamo in mezzo a questo deserto oce-ano, dove non abbiamo neppure il piace-re di incontrare un piroscafo. Solamentenelle prime 24 ore dopo la nostra parten-za da Tenerife è continuato un po’ di alle-vamento dei gattini: nei giorni seguenti,mal custoditi dalle loro mamme e papàsono tutti morti. Ormai i topi possono pas-seggiare a loro agio.

Beviamo la solita acqua sporca, quin-di le donne si mettono a ricamare la si-gnora di Giovanni un portaspilli, la Vilmauna copertina di guanciale dove forse an-dranno a riposare due teste. La Mariaportacamiciette da donna...Noi ci accon-tentiamo di guardare tutt’attorno se sivede qualche panorama.

Giunge così l’ora del primo pasto: risobollito, lenticchie e carne. Chi non ha fat-to il soldato, in questi giorni può provareche cose ci davano da mangiare. Davan-ti a noi c’è sempre la quattrocchi e com-pagnia; il fuochista di Quinto al mare gio-ca a carte con altri tre genovesi, pure ilsignor Bardi gioca a carte con altri tre dellanostra Liguria. Dalla parte opposta ci sonosempre le Limegne con i soliti ammirato-ri. A prua si trovano la signorina diGraveglia, la coleggiala e la sorella chenon fanno altro che mangiare, anche lafriulana e la signorina della cipria si tro-vano a prua, mentre la bella bionda e leebree se la fanno a poppa. Oggi le donnedella tavola ci portano i soliti panini im-bottiti. Minghitto ce l’ha proprio col nasodi Natalin (quando dorme e sogna...lapalla lo sveglia). Oltre al mare di poppaabbiamo anche il vento che ci regala tuttigli avanzi della ciminiera, non solo sullevesti e sotto, ma anche nei piatti quandostiamo mangiando le nostre ottime... pie-tanze.

Silvio e la signora di Giovanni vinco-no alle carte una bottiglia di vino a Gio-vanni e Manuelo; subito dopo ne vinco-no un’altra a Giovanni e Gulin (sei auno). Anche la signora Vilma ci dimostrache buona parte suo cuore l’ha lasciataa Suzac nelle mani d’un bel ex marina-io. Gulin e Maria vincono una partita aManuelo e la signora di Giovanni. Al se-condo pasto abbiamo: lasagnette in bro-do, cipolle, uova e sardine. Si parla unpo’ di opere e operette, raccontandoqualche novella (vecchia); andiamo quin-di ad accompagnare le donne a nanna.Andiamo a letto presto dovendo domat-tina prima dell’alba partire per San Gia-como...

Da Lavagna a Callao: diario di un viaggio (quinta puntata)

LIGURI ILLUSTRILuigi Domenico Gismondi nacque a San Remo il 9 agosto 1879.

Nel 1891 emigrò a La Paz in Bolivia dove nel 1907 fondò gli “Stu-di Fotografici Gismondi” che in poco tempo divennero i più impor-tanti della capitale boliviana.

Gismondi aveva uno spirito forte e inquieto che lo portò a viag-giare per tutta la Bolivia. La sua lente di esperto fotografo captò lebellezze di questo vasto paese, spostandosi dalle alte cordiglieredelle Ande, all’immenso altopiano, fino alle zone della foresta ver-gine e misteriosa.

Fece rivivere i luoghi che scopriva con la sua lente, fotografan-do la memoria storica dei popoli attraverso le distinte manifesta-zioni culturali. Fece conoscere i volti di uomini e donne aymara equechua e altri popoli dell’oriente boliviano che fino a quei giorninon erano stati mai presi in considerazione, mostrando la plurali-tà della cultura boliviana.

Partecipò con la sua camera fo-tografica alle ricerche degli arche-ologi boliviani e fotografò le rovineincaiche di Tiwuanacu che feceroil giro del mondo come cartolinepostali, testimoni di civiltà comple-tamente sconosciute fino ad allo-ra promuovendo un grandissimointeresse tanto in Europa comenegli Stati Uniti. Sia lui sia i suoidiscendenti furono fotografi ufficialidei presidenti della Bolivia.

Luigi Domenico Gismondi morìa Mollendo in Perù il 22 marzo 1946 ma la tradizione degli “EstudiosFotográficos Gismondi” è continuata, prima con suo figlio Adolfo eora con sua nipote Graziella e sua pronipote Geraldine.

RODOLFO FAGGIONI

Marzo 2008 1717AMER ICADEL NORDDEL NORDDEL NORDDEL NORDDEL NORD

New York

Coi liguri degli “States”un inviato come a casa

(c.r.) Piero Sessarego, giornalistasportivo e firma, nel tempo, di Gaz-zetta del Lunedì, Tuttosport, SecoloXIX, Giornale e Telenord, autore an-che di libri, dei quali quello intitolatoIo Mancini (allora giocatore dellaSampdoria, attualmente allenatoredell’Inter) gli è valso il Premio Ban-carella Sport nel 1997, alla fine del2007 ha presentato la sua quarta fati-ca libraria, con il volume Verità, veri-tà, un’ampia rivisitazione di mezzosecolo di vicende sportive, liguri enazionali, e interviste della sua carrie-ra giornalistica (464 pagine di testo efoto in bianco e nero, copertina in car-toncino formato segnalibro illustratain quadricromia, reperibile pressol’editrice Lo Sprint- Genova e nelleedicole a 20 euro).

Lieta sorpresa, in questo “me ve-gne in cò” dell’autore, le sue giorna-te nordamericane di quando era investe di inviato de Il Secolo XIX aimondiali di calcio iniziati a Chicagoil 17 giugno 1994 e conclusisi poi aLos Angeles. I suoi primi servizi era-no stati dati ai lettori del “decimo-nono” da New York. Non solo cal-cio, ma anche ovvi momenti di vitalocale, distinti da un “corsivo” tito-lato Americanate. E il primo di que-sti ricordi è quello di una serata vis-suta a Manhattan, al n° 230 della 63°East al ristorante “Bravo Gianni”(nome del genovese nativo di Boglia-sco, ma vissuto a Nervi, che lo gesti-va). Foto di questo primo incontroall’insegna del tipico intercalare ge-novese sono riportati qui a fiancodall’originale. Altri vanno poi ricor-dati a dimostrazione dello spirito checontraddistingue e idealizza gli in-contri con i nostri concittadini al-l’estero. Sintomatico davvero l’an-nullarsi del tempo e delle distanzeall’insegna del nostro dialetto e (sece ne fosse bisogno) del sentimento

ospitale che ne promana. Così le de-scrizioni di altri momenti di incon-tro, sempre a New York, natural-mente a tavola. Con l’ex giocatoredella Samp ed ex CT della nostra na-zionale, Azeglio Vicini (da pocoscalzato a favore di Arrigo Sacchi),l’incontro che si è tenuto al “Leti-zia” in First Avenue tra la 72a e la73a East, per l’ospitalità di CarloRomairone, governatore della nostraAssociazione, rappresentante negliUSA della Banca Carige e presiden-te del Genoa Club New York. Pre-senti altri inviati, ma soprattutto unabella rimpatriata che tra l’altro hafatto conoscere un altro nostro risto-ratore, Carlo Migliaccio, proprieta-rio del “Tout va bien”, anch’egli exgiocatore a Genova, nel Liguria enel Genoa per andare poi a vincerelo scudetto in Francia nel Marsiglia.Ad esaltare, è il caso di dirlo, la no-stra Associazione, anche l’incontrocon Marisa Mirabella, la segretariadi Carlo Romairone, e l’apprenderedalla stessa che l’attività dei Ligurinel Mondo era talmente intensa chenon c’era alcun personaggio, prove-niente dalla nostra lingua di terrastretta tra mare e monti, che non ve-nisse “catturato”. Così altri momen-ti di conversazione come quello conGiorgio Gibelli, genovese di Cari-gnano e presidente del SampdoriaClub di New York, e l’ammirazioneper gli 87 anni ben portati dal coman-dante Mario Vespa della Cosulich eper l’orgoglio di Pierino Roberto Vi-ola nel narrare la sua escalation so-ciale da lavapiatti a proprietario delristorante “La Scala”, i cui calamarifritti preparati dallo chef Orlandoscandivano gli appuntamenti setti-manali fissi dei Rockfeller e la cuisala mai veniva disertata da un Ken-nedy di passaggio a New York. Al-tro significativo incontro con Mari-sa Perna, avvocato e sindaco di Bel-leville nel New Jersey, che nel 1992,dopo aver saputo dal senatore Pao-lo Emilio Taviani nel corso della suavisita per le Colombiane che anchein Liguria, a Lavagna, c’era un sin-

daco donna, volle conoscere la col-lega Gabriella Mondello e gettarecon lei un ideale ponte attraversol’Atlantico combinando il gemellag-gio tra la linda cittadina americanaa un tiro di cannone da Manhattan ela consorella rivierasca che la stupìoltreché per le sue bellezze naturalianche per la smisurata torta dei Fie-schi. Tutto in una simpatica seratanella quale il chiavarese Amedeo Si-vori, costruttore edile trasferitosi nelNew Jersey, fece da autista e da ci-cerone al nostro inviato senza ba-dare al passar delle ore, lieto di unacordiale e nostalgica chiacchieratadal sapore dialettale natio.

Altra giornata e altra occasione èstata data da una cena al “BeatriceInn” (l’italian cuisine closed on Sun-day) al 285° West della 12° Streetvicino all’8a Avenue: Piero Sessare-go ne aveva già conosciuto la titola-re, Elsie Garaventa, alla festa dei Li-guri nel Mondo organizzata da Ro-mairone. Perduta a Genova sotto lebombe la casa in corso Montegrappae non riuscendo a ottenere i danni diguerra, i genitori di Elsie avevanolasciato per la seconda volta il capo-luogo ligure, tornando a Manhattanin cerca di fortuna. Allora lady El-sie, deceduta lo scorso anno, era dapoco vedova di un ex ufficiale dellanostra Marina militare e proprietarianon solo del suo grazioso ristorante-cantina dove erano apprezzatissimi i“mandilli” al pesto, ma anche dell’in-tero palazzo di fronte e poté propi-ziare un altro incontro all’ospite-in-viato: quello con Fabrizio Rainone,ex giocatore delle giovanili sampdo-riane che, dopo aver lasciato Geno-va, diventò famoso come fotografo,sfondando anche nel campo dellamoda. Ulteriore dimostrazione cheper i liguri le vie del mondo sonoinfinite e dovunque siano, se ne ve-dono arrivare un altro lo fanno senti-re “come a casa”.

San FranciscoLa 22ª Festa dei fiori

Mentre il presente numero di Gensera in fase di chiusura, il 29 marzol’Associazione Liguri nel Mondo diSan Francisco celebrava il 22° anni-versario della sua fondazione con latradizionale Festa dei Fiori. Tale even-to annuale è diventato uno dei piùpopolari non solo tra i liguri, ma intutta la comunità italo-americana del-la zona di San Francisco. La festa ce-lebra la primavera e il momento spe-ciale dell’anno in cui i fiori catturanoil cuore e lo spirito di tutta la genteligure.

I fiori sono stati preparati e dispostida uno dei membri fondatori, AngeloFerro, in modo da richiamare la bel-lezza della Liguria. La festa è dedica-ta ai fiori e per estensione alla Rivie-ra, ai monti liguri e alla sua gente spar-sa nel mondo che ha costruito impre-se di orticultura e floricoltura in Li-guria e in California. Il presidenteJoseph Brignole e il consiglio diretti-vo hanno deciso anche di ricordare eonorare durante la serata i membrifondatori del “Chapter” dell’Associa-zione di San Francisco, incluso il no-stro Edward Galletti.

CANADA

TORONTO (Canada) – Fiocco rosa in casa Ripandelli: è nata Noelle, figlia diLiliana Ripandelli e William Wallcraft. Dalla nostra Associazione tanti cari au-guri ai neo-genitori e ai nonni Luigi e Anna Maria Ripandelli (nella foto con lanipotina).

USA

NEW YORK (Usa) – Piero Sessarego in una delle sue serate americane al risto-rante “Bravo Gianni”.

EUROPAOLANDAIl nostro Aldo Cuneo, presidente dei

Liguri d’Olanda, ci ha mandato que-ste due simpatiche poesie da lui stes-so composte e dedicate a due perso-naggi speciali ben noti nella comuni-tà ligure olandese: la “supercuoca”Lucia e Matteo, così piccolo ma giàappassionato del pesto.

Mi no te sto digendo na bugiaquesta chi l’e’ a brava Lucia,e le sta preparando pe tutti i signoi,le sta cogendo de bei bei sciancui.E se ti ne sei o sciancui cosa l’èti devi domandalo proprio a le.A Lucia l’è sempre a mi vicina,peché le cucina sempre in sta cucina,a nostra socia l’è da anni mariàe o maio l’ agiutà sempre a cucinà.Si ti vegni a nata a te fa o torrone ti te peu solo dì... Comme l’ e bon.A bella Lucia vegne da Liguriae si no te piace cosa coce...

le se infuria!E ti no ne peu cerca na scappatoia,perché dopo che le ha cucinaote vegne a servi quando t’assetti a toua.Quando o mangià l’è finio in tute

le occasion,le te se avvicina, t’abbrassa e te dà

un bacion!Io non sto dicendo una bugiaquesta qui è la brava Lucia,e lei sta preparando per tutti i signori,lei sta cuocendo dei bei bei sciancati.E se tu non sai cosa sono i sciancatitu devi domandarlo proprio a lei.

La Lucia mi è sempre vicina,perché lei cucina sempre in cucina,la nostra socia è sposata da annie il marito l’aiuta a cucinare.Se tu vieni a Natale lei ti fa il torronee tu puoi solo dire…Com’è buono!La bella Lucia viene dalla Liguriae se non ti piace come cucina…

lei s’infuria!E tu non puoi cercare una scappatoia,perché dopo avere cucinatoLei ti viene a servire a tavola.Quando il mangiare è finito in tutte

le occasioni,lei ti si avvicina, ti abbraccia e ti dà

un bacione!

Segue a pag. 18

Marzo 20081818

Ma ti guarda, ma ti mia,no l’è questa na magia?L’è na bela pianta de baxaicò,ma chi l’avià...l’avià portou?Eh sci, son steti sti olandeisi,che pensan ancon d’esse zeneizi.Ma non me inporta, mi chi resto,che co baxaicò me fan o pesto!Eh sci, mi son nasciuo in Olanda,e o pesto l’è o Segnou che o manda!Mi son Matteo e me dovei scusàse mi no so ancun capage de parlàe nianche in zeneize scrive e scherzà,ma o pessto zeneize...mi so za gustà.Ma tu guarda, ma tu ammira,non e questa una magia?È una bella pianta di basilico,ma chi l’avrà...l’avrà portata?Eh sì, sono stati questi olandesi,che pensan ancora di essere genovesi.Ma non mi importa, io resto qui,perché col basilico mi fanno il pesto!Eh sì, io sono nato in Olanda,E il pesto è il Signore che lo manda!Io sono Matteo e mi dovete scusarese non sono ancora capace di parlaree neanche scrivere in genovese escherzare,Ma il pesto genovese...lo so già gustare.

SPAGNABarcellona

Cena ligure alla Casadegli Italiani

Nel quadro delle cene benefiche diquest’anno alla Casa degli Italiani diBarcellona, la prima, tenutasi vener-dì 18 gennaio, ha riscosso un grandesuccesso: forse anche perché è statainteramente dedicata alla cucina li-gure. Protagonista della serata lo chefMassimo Del Canale, giunto appo-sta della trattoria La Lanterna di Rio-maggiore.

Per non deludere, neanche nel piùpiccolo dettaglio, i numerosi com-mensali italiani e spagnoli, fra i qualiil console Pietro De Martin, il diretto-re dell’Istituto di Cultura Elio Trainae i tanti attenti amici della cucinaligure doc, Massimo Del Canale ave-va caricato la sua auto dei prodotti piùgenuini e si era imbarcato sul traghet-to Genova-Barcellona. Dalla Liguriaha portato tutto, tranne il pesce: il suoamico di Riomaggiore residente nellacittà catalana ed ex-comandantedell’Alitalia Armando Milazzo lo ave-va rassicurato che il pesce fresco sa-rebbe stato reperibile nel noto merca-to della Boqueria (trasformazione del-la “vucciria” palermitana), meta ditanti turisti: frutti di mare, cozze, alici,sgombri, palamite hanno accompa-gnato un branzino alla ligure delicato

SVIZZERAOlten

Serrato confrontopolitico a Olten

Sabato 19 gennaio 2008 i parlamen-tari eletti all’estero Gianni Farina, Clau-dio Micheloni, Franco Narducci, Gu-glielmo Picchi e Massimo Romagnolisi sono confrontati con i membri deiComites di Soletta, Basilea e Argoviae con il numeroso pubblico in occasio-ne di un incontro organizzato a Oltendagli stessi Comites. Presente ai lavorianche il Console generale d’Italia aBasilea Rodolfo Buonavita. I parteci-panti, a cominciare dai presidenti deiComites, Luigi Ulder (Soletta), SandroSimonitto (Argovia) e Antonio Arcuri(Basilea), hanno salutato positivamentela presenza al tavolo dei relatori per laprima volta parlamentari della maggio-ranza e parlamentari dell’opposizione.

Nella dettagliata esposizione dei con-tenuti della Finanziaria 2008 svolta daiparlamentari, è stato registrato un lie-ve aumento dei fondi destinati ai ser-vizi a favore degli italiani all’estero. Iprincipali beneficiari sono i Comites,le attività scolastiche e l’assistenza agliincapienti.

Dai tre Comites della Circoscrizioneconsolare di Basilea sono scaturite duele proposte. La prima riguarda i rappor-ti che dovranno intercorrere tra gli or-ganismi di base (Comites) e la rappre-sentanza parlamentare: occorre, è statodetto, rendere frequenti questi incontri,per permettere ai parlamentari di sentir-si più forti nel loro lavoro alla Camera eal Senato. La seconda proposta, rilan-ciata nel pomeriggio dal presidente delComites di Zurigo, Paolo Da Costa, èquella di una conferenza sull’informa-zione italiana in Svizzera, anche alla lucedella recente decisione di Valora AG diinterrompere la distribuzione dei quoti-diani italiani in Svizzera nei centri ur-bani ritenuti agglomerati di minore in-teresse. Infatti, come molti avranno no-tato in alcune aree, come nella stessa Ol-ten, ma anche a Winterthur, Uster eZugo, i giornali sono messi in vendita ilgiorno dopo la loro pubblicazione.

Nella carrellata finale, i parlamentari,oltre ad esprimere il loro apprezzamen-to agli organizzatori della manifestazio-ne, si sono soffermati sulla necessità diuna nuova legge sugli interventi scola-stici all’estero (Legge 153/1971), dellariforma dei Comites per dare loro piùautonomia e rappresentatività, prima delrinnovo previsto per il prossimo anno,della riforma del Cgie, che dovrà tenereconto della rappresentanza parlamenta-re, e delle modifiche tecniche in mate-ria di voto all’estero.

Più animata è stata l’assemblea pub-blica del pomeriggio. Molti i temi pro-posti, tra i quali sono prevalsi quellifiscali: la tassa sulla casa (Ici e Tarsu)e la tassa sul passaporto. Altro tema digrande interesse è stato quello della reteconsolare. «No a tanti consolati» è sta-to chiesto, ma «sì ai servizi consolaridiffusi sul territorio».

WinterthurTrofeo di bocce“Cinque Terre”

Grande successo di pubblico e boomdi iscrizioni da tutta la ConfederazioneElvetica per il tradizionale “Trofeo dibocce Cinque Terre” organizzato ai pri-mi di novembre scorso nel Bocciodromodi Winterthur (cantone di Zurigo) dalla

FAELS (Federazione delle Associazionidi emigrati liguri in Svizzera), in colla-borazione con l’Istituto Italiano di cultu-ra di Zurigo. La manifestazione, che sitiene ogni anno, era inserita nella “Setti-mana della lingua italiana nel mondo” enel calendario boccistico svizzero, ed èstata ampiamente pubblicizzata anchenelle località turistiche della Provinciadella Spezia.

A ciascuno dei giocatori delle primequattro coppie classificate, anziché leabituali medaglie, sono state consegna-te spille di raffinata filigrana che, at-traverso Marina Cattaneo, consiglieradel direttivo della nostra Associazioneinternazionale di Genova, sono perve-nute dalle ditte artigianali di Campoli-gure, vera capitale della pregiata fili-grana. Il successo di tale tipo di premi,già sperimentato lo scorso anno, haavuto riscontro tangibile e coinvolgen-te. Durante il Torneo è stato esposto iltrofeo in pregiato cristallo offerto dal-la Regione Liguria destinato alla socie-tà che riuscirà a conseguire tre vittorie.

Segue da pag. 17e squisito. I vini Auxo e Vermentinosi aggiungevano ai profumi della cu-cina ligure e solo al dessert ha fatto lasua comparsa il buon “cava” catalano.

Due parole di dovuto ringraziamen-to di Alfredo Milesi, presidente delconsiglio di amministrazione dellaCasa degli Italiani di Barcellona, e laconsegna della Medaglia della Casadegli Italiani allo chef Massimo delCanale hanno mosso il pubblico a lun-ghi applausi.

WINTERTHUR (Svizzera) – Nella foto vediamo i giocatori premiati con ilvicepresidente Emilio Balestrero, secondo a sinistra, (che ha recato il salutodella Regione Liguria), il presidente Franco Barabino, ultimo a destra, (che harecato il saluto della Associazione Liguri nel Mondo), e, accanto a Barabino,Pasquale Ciampo, presidente del club bocciofilo di Winterthur.

Taggia onora LengnauSu iniziativa della FAELS (Asso-

ciazione Emigrati Liguri in Svizzera In-terna) l’amministrazione comunale diTaggia (patria della famiglia Ruffini) ametà marzo scorso ha deliberato in viadefinitiva di intitolare una piazza diTaggia alla cittadina svizzera di Lengnaunel cantone di Berna. Ciò per ricordaree onorare il parroco protestante e la po-polazione che nel maggio del 1836 ac-colsero e nascosero, insieme a Giusep-pe Mazzini, Giovanni e AgostinoRuffini, allora ricercati dalle polizie sviz-zere, francesi, austriache e della Savoia,per essere espulsi dalla Svizzera. Sulcapo di ciascuno dei tre pendevano duecondanne a morte comminate dal regnodi Savoia-Piemonte-Sardegna. La ceri-monia di inaugurazione della targa stra-dale dovrebbe tenersi a breve alla pre-senza di una folta delegazione dallaSvizzera, del Console Generale di Sviz-zera a Genova, di una rappresentanzadella nostra Associazione e di varie au-torità della provincia di Imperia.

Una bimba forte comele sue radici liguri

ASIAMOLDAVIAChisinau

Andrei Basso, presidente della Co-munità ligure di Moldova, ci comu-nica che a marzo nella capitaleChisinau si è svolto un concerto per

OCEANIAAUSTRALIASidney

Il 9 dicembre 2007, come è tradizio-ne, l’Associazione Liguri nel Mondodi Sidney si è riunita per il pranzo na-talizio organizzato dal presidente Man-sueto, dalla moglie Rosa e da EugenioRosso. Quest’anno il locale presceltoè stato la Sala Elettra del Club Marconidi Bossley Park, situato nella periferia

di Sidney, una volta zona rurale ora unadelle località in cui la metropoli avan-zante incomincia a incontrare la piace-vole campagna del New South Wales.

Il Club Marconi è uno dei sodaliziitaliani più antichi e conosciuti dellacittà ed è al momento il più grande. Lacostante ricerca da parte del Club dicambiamenti e varietà nei servizi of-ferti ai membri e agli ospiti italiani enon, lo rende un’attrattiva per molti deisoci dell’Associazione Liguri nel Mon-do che ne sono anche membri.

Ne è risultata una giornata piacevo-le, con cibo ben gradito e ottimo servi-zio, musica, brindisi e auguri di buonefeste. La festa è proseguita nelle strut-ture interne di intrattenimento che ilClub mette a disposizione.

È nata solo tre mesi fa, l’11 genna-io, ma porta già con sé una lunga sto-ria. Lei è la piccola Genova IsabellaBrignole, e i suoi genitori, papà Ama-deo, argentino, e mamma Pilar, spa-gnola, residenti a Madrid da dieci anni,hanno deciso di farla nascere negliospedali Galliera di Genova, da doveil bisnonno di Amadeo, Domenico Gio-vanni Brignole, partì col fratello Felicenel 1879 a bordo della nave “San Got-tardo” per stabilirsi in Argentina. Il neo-papà dalla Spagna ha risposto ad al-cune domande della nostra collabo-ratrice Maria Eugenia Lanza.

- Era già stato a Genova prima del-la nascita di sua figlia?

«Sì, ero già stato a Genova, e hovissuto per qualche tempo a Borzo-nasca, vicino a Chiavari, dove sononati i miei avi, per avviare la praticaper ottenere la cittadinanza. Però poiho ultimato la pratica a Macerata».

- Cosa l’ha spinta a far nascere labimba a Genova?

«Per me è un modo significativo perrendere tributo ai miei bisnonni chesono partiti da Genova, così come aitanti genovesi che hanno fatto lo stes-so percorso. Gli italiani hanno rivesti-to un ruolo importante nella formazio-ne della “argentinidad”: in particolare,molta parte dei costumi e della cultu-ra, della cucina, della lingua si è for-mata grazie all’apporto culturale deigenovesi che arrivavano alla Boca,porto genovese di Buenos Aires. Il le-game tra la Liguria e l’Argentina è ri-masto molto forte».

- Come chiamerà il prossimo figlio?(ride) «Non lo so ancora!».

Genova Isabella Brignole con ilpapà Amadeo.

Domenico Giovanni Brignole,bisnonno di Amadeo, che nel1879 lasciò Borzonasca per tra-sferirsi in Argentina.

festeggiare il decimo anniversario del-la comunità ligure che conta circaduecento persone. All’evento eranopresenti anche rappresentanti del cor-po diplomatico in Moldova e il con-sole onorario italiano di Moldova. Alcentro della sala svettava la bandieraitaliana e lo stemma dei Liguri nelmondo. Gli sponsor sono stati i citta-dini italiani che lavorano in Moldavia,la comunità e la gente di Moconesi,dove sono nati molti antenati dei ligurimoldavi. I musicisti hanno eseguitoopere e musica leggera italiane e unacanzone ligure.

SIDNEY (Australia) – Un momento del pranzo di Natale dei Liguri di Sidney.

Marzo 2008 1919

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FINALBORGO

dal GenovesatoQuando il “mandillo”diventa una festa

(i.d.) Il termine genovese mandillo dagroppo (tradotto letteralmente: fazzolettoda nodo) indica un grande fazzoletto dirobusto cotone, antesignano ecologicodelle moderne borsine di plastica: anno-dandone in vario modo le cocche ci si po-teva trasportare dentroesattamente tutto quel-lo che noi oggi mettia-mo appunto nelle borsi-ne, e come queste po-teva essere poi ripiega-to e tenuto in tasca,pronto all’uso.

Da qualche annoMandillo da groppo dà ilnome anche a una festalegata all’agrobiodiversi-tà e all’agricoltura localeorganizzata in provinciadi Genova per fare in-contrare e conoscere agricoltori locali, alle-vatori, vivaisti ed esperti provenienti dallaLiguria, dalle altre regioni italiane e dallesponde del Mediterraneo. Quest’anno è sta-ta la volta del Mandillo dei Semi, giornata discambio amatoriale di semi autoriprodottidi varietà rurali (ortaggi, cereali, foraggi ecolture da campo) che si è svolta il 20 gen-naio a Torriglia nei locali della sede scienti-fica del Parco dell’Antola, patrocinatore dellamanifestazione allestita dal Consorzio del-la patata quarantina (Associazione per laterra e la cultura rurale) e dalla Rete semirurali (Rete nazionale per la conservazionerurale delle varietà e delle razze locali). L’ini-ziativa, a ingresso gratuito, ha riscosso gran-de interesse tra coloro (e sono sempre dipiù) che considerano le colture tradizionaliun bene da preservare in quanto parte delpatrimonio culturale che identifica una co-munità. A questo proposito riportiamo dal

dal SavoneseStella ha ricordatoSandro Pertini

(m.m.) Domenica 24 febbraio Stella SanGiovanni (in provincia di Savona) ha ricor-dato il suo illustre concittadino, nonché pre-sidente della Repubblica, Sandro Pertini.

Organizzato dall’“Associazione SandroPertini” di Stella nell’ambito della manife-stazione “Un fiore per Sandro”, si è volutaricordare la figura del presidente più ama-to dagli italiani a diciotto anni dalla suascomparsa.

Sandro Pertini, nato a Stella San Gio-vanni il 25 settembre del 1896, ebbe unimportante ruolo nella resistenza italianadurante la guerra; convinto antifascista, fuconfinato in Francia e incarcerato; insigni-to con la medaglia d’oro e quella d’argen-to al valor militare, fu uno dei membri delComitato di Liberazione Nazionale; diven-ne poi un eminente esponente del partitosocialista italiano.

Presidente della Repubblica dal 1978al 1985 e poi senatore a vita, morì il 24febbraio del 1990 all’età di novantatré anni.

Al termine della funzione religiosa tenu-tasi nella chiesa di Stella, durante la qualesono stati cantati brani del Nabucco di Giu-seppe Verdi e l’inno nazionale d’Italia, lacerimonia di commemorazione è prosegui-ta al cimitero dove i ragazzi delle scuole diStella hanno lasciato andare in cielo pal-loncini con bigliettini che riportavano frasi dipace. Alla cerimonia, oltre alle autorità lo-cali e savonesi, era presente anche unadelegazione del Comune di Firenze.

dall’ImperieseLa notte dei furgaridi Taggia

(m.m.) Migliaia di persone provenientida tutta la riviera, dal Piemonte e dalla vi-cina Costa azzurra sono accorse a Taggiail 9 febbraio per assistere alla ormai tradi-zionale “notte dei furgari”.

I furgari sono dei fuochi d’artificio pro-dotti a livello artigianale composti da mi-scele di polveri che vengono stipate all’in-terno di tubi di bambù. La festa dei furgariè una tradizione nata e proseguita spon-

dallo SpezzinoLa cava di marmo“Rosso Levanto”

(g.g.) Il levantese Vittorio Rezzano è ri-masto l’unico a gestire e a lavorare la cavadi marmo “Rosso Levanto”, in funzione daoltre un secolo ed ereditata da diversegenerazioni. «Molti anni or sono le cave diquesta zona del levante ligure davano la-voro a oltre un centinaio di cavatori. Esi-steva molta richiesta per cui serviva tantamano d’opera e si lavorava a ciclo conti-nuo, anche perché non esistevano i mo-derni macchinari odierni».

Così esordisce Rezzano che continua:«L’unica cava in esercizio si trova in fra-zione San Giorgio, nel territorio del Comu-ne di Bonassola, con una bella vista sulmare della Riviera Spezzina. Il lavoro dicavatore richiede capacità e forza fisica.Con le moderne attrezzature l’estrazioneè diventata meno difficoltosa e più rispet-tosa dell’ambiente. Dal pozzo, scavato nelcuore della montagna, profondo oltre 200metri, estraggo blocchi che possano giun-gere anche a 22 tonnellate».

Questo “oro rosso” è conosciuto e ap-prezzato in tutte le parti del mondo perchéè unico, e la cava è meta di visitatori pro-venienti dai paesi europei nonché da StatiUniti e Giappone. Ancor oggi, come nelperiodo dell’impero romano, gli interni deipiù grandi palazzi esistenti al mondo sonostati realizzati con questo marmo, ricco di

ARCOLA

APRICALE

Un momento del Palio di vela tradizionale davanti a Camogli.

Danze rinascimentalial Santuario di Savona

(m.m.) Durante l’ultima domenica di feb-braio, nel salone del primo piano del rico-vero del Santuario di Savona, si è tenutouno spettacolo di musica e danze rinasci-mentali organizzato dall’“AssociazioneCommercianti del Santuario” insieme al-l’assessorato ai Quartieri del Comune diSavona. Prima dello spettacolo sono sta-te illustrate le coreografie del balletto e lecaratteristiche degli strumenti musicali. Imusicisti, infatti, hanno utilizzato antichistrumenti come il clavicembalo, la bom-barda, il cornetto e gli strumenti ad arco,fondamentali per eseguire le danze rina-scimentali, in genere di gruppo, interpre-tate per l’occasione da ballerine in costu-mi d’epoca. Un momento di festa allietatoanche da un piccolo rinfresco per i tantipazienti ospiti del Santuario.

Il ricordo di un ligure tenace(m.m.) È scomparso all’età di 84 anni

Ilvo Sasso, “il re della mimosa”.Nato e sempre vissuto a Bordighera, Ilvo

Sasso ha trascorso la sua vita dedicando-si completamente a uno dei beni più pre-ziosi che offre la terra di Ponente: i fiori ele piante. Cominciò a lavorare nei campinel dopoguerra come coltivatore diretto,senza alcun mezzo e sostegno finanzia-rio, fino a diventare uno dei più noti espor-tatori di fiori della Riviera di Ponente.

Tenace e perseverante nel suo lavoro,Ilvo Sasso rappresenta un po’ la storia delmercato dei fiori rivierasco; il primo mer-cato locale di Vallecrosia risalente al 1953lo vide, infatti, protagonista, così come isuccessivi di Ventimiglia e San Remo e,più di recente quello di Valle Armea; IlvoSasso lavorò fino al 2004 e dovette smet-tere solo per motivi di salute, altrimentiavrebbe continuato.

Ilvo Sasso era chiamato “il re della mi-mosa” perché con la mimosa riusciva a de-terminare l’andamento del mercato; si al-zava prestissimo e andava in tutte le zonedell’entroterra a comprare la mimosa. Fu,inoltre, tra i primi a rendersi conto che con ilfrigo si poteva conservare la mimosa perpoi recuperarla nei periodi successivi, quan-do scarseggiava; consentirle una vita piùlunga significava un notevole vantaggio pergli operatori del settore che potevano cosìprolungarne il periodo di vendita.

La sua costanza e il suo infaticabile la-voro lo hanno portato a diventare un pre-

zioso riferimento per tutti gli operatori del-la zona e un importante esportatore dellenostre bellezze di Liguria all’estero, in par-ticolare Germania, Austria e Francia.

Carri, giochi e danzeal carnevale dianese

(m.m.) Si è svolta il 10 febbraio la tradi-zionale sfilata di carnevale lungo le vie diDiano Marina. Organizzata dalla “Famijadianese” la giornata è stata caratterizzatada un avvicendarsi di carri allegorici ispi-rati ai cartoni animati, per i più piccini, eagli avvenimenti della politica per i più gran-di. L’originalità e la creatività degli orga-nizzatori dianesi, completata da una sa-piente e consolidata organizzazione, fan-no del carnevale dianese uno dei più noticarnevali liguri.

Trascinata dall’allegra e festosa presen-za di danzatori e danzatrici brasiliani, lagiornata ha avuto inizio alle 9 del mattinocon l’entrata dei carri ed è entrata nel vivoa metà mattinata con l’attesissimo e gio-coso “Carnevale dei bimbi” ricco di attra-zioni e simpatici personaggi come clown,artisti di strada e giocolieri. A conclusione,la premiazione della più bella “baby ma-schera” e premi per tutti bimbi partecipantial concorso.

Nel pomeriggio ha avuto luogo la sfilatavera e propria con gli otto carri allegoricidedicati ai diversi temi, preceduti dallabanda musicale “Città di Diano Marina” edalle majorettes e dal corpo di ballobrasialiano. La giornata si è conclusa neltardo pomeriggio con la premiazionedella”Maschera più bella” del Gruppo piùoriginale e di Miss Carnevale.taneamente senza l’esistenza di un grup-

po o comitato organizzatore. Istituita qua-si 400 anni fa, all’inizio di una feroce bat-taglia tra la Repubblica di Genova e ilDucato di Savoia, la festa dei furgari rap-presenta uno dei più suggestivi eventi del-l’anno per la comunità taggiasca.

In realtà, le origini della festa risalgonoal X° secolo in seguito a un episodio cherischiò di segnare la vita di questa comu-nità. Assaltata da pirati saraceni nel pienodella notte, Taggia sembrò non avere piùvie di scampo fino a quando, gli abitantilocali con sagacia e astuzia decisero diaccendere nell’abitato grandi fuochi visi-bili da lontano; i pirati saraceni, ormai pros-simi alla costa, alla vista delle fiamme siritirarono pensando di essere stati prece-duti. Questo semplice inganno permise aTaggia di evitare l’assalto saraceno.

Lo spettacolo della notte dei furgari èstato incantevole, come sempre, soprat-tutto per chi ha potuto ammirare l’illumina-ta Taggia dall’alto. Per i vicoli di Taggia sipotevano incontrare ragazzi con passa-montagna, guanti e la borsa contenente ipreziosi furgari. Durante questa serata, tral’altro, è consuetudine intrattenersi piace-volmente nelle cantine di Taggia con tra-dizionali e succulente cene a base di pro-dotti tipici e vini locali.

sfumature multicolori, dal rossiccio alverdognolo, dal bianco al nero. Visto chesul mercato esistono imitazioni scadentiche vengono commercializzate per “Ros-so Levanto”, come avviene in Turchia, ilsignor Rezzano lancia un appello al Co-mune di Levanto, alla Camera di Commer-cio della Spezia e alla stessa Regione:«Perché non tutelare questo marmo rico-noscendolo con il marchio di origine pro-tetta come, peraltro, avviene già per alcu-ni prodotti alimentari? Mi piacerebbe chegli enti preposti si facessero carico perportare avanti questa mia proposta».

Per la visita alla cava di San Giorgio si puòtelefonare al numero 328/1382026 (oppure,aggiungiamo noi, chi fosse interessato allavisita può lasciare il proprio nominativo e re-capito telefonico presso la nostra sede - 010/2477614 o [email protected] - e orga-nizzeremo volentieri una visita di gruppo).

sito internet www.appennino4p.it questoaneddoto: “un contadino della montagna fraval Trebbia e val d’Aveto, al quale era statochiesto il perché coltivasse un certo tipo diprezzemolo, non parlò della sua bontà odelle sue caratteristiche di produttività o re-sistenza, ma raccontò che lo seminava daquasi sessant’anni perché lo aveva portatola moglie, quando si erano sposati, fra lecose della sua dote, e ogni anno lo risemi-nava perché era un po’ “come rifare il matri-monio”.

Le prime tre edizioni del Mandillo si sonosvolte a Montoggio (17 dicembre 2000) ein val Graveglia (16 dicembre 2001 e 23ottobre 2003); alla quarta (Sant’Olcese,Villa Serra di Manesseno, 18-19 settem-bre 2004) hanno partecipato oltre centoespositori e sono stati contati 5.091 visita-tori, dei quali 4.728 provenienti da tutta laLiguria.

La chiesa di S. Andrea a Levanto.

Marzo 2008 2121Archivi della memoria

di MAGÌ SOAVE

Dairicordidellanonna

DaiDairicorricordididelladellanonnanonnaIl proverbio

La ricetta

L'angolo caratteristico

Mario Canessa,Mario Canessa,Mario Canessa,un eroe tutto ligureIl volterrano Mario Canessa,

91enne, residente a Livorno,ma originario di Rapallo, dove isuoi antenati sono vissuti fino il1805, è protagonista di una lun-ga e stupefacente storia venutaalla luce solo in occasione dellecelebrazioni della “Giornata del-la Memoria” del 24 gennaioscorso al Quirinale.

Qui, il Presidente della Repub-blica Giorgio Napolitano lo hainsignito con l’alto riconosci-mento della qualifica di “Giustofra le Nazioni” e gli ha conferitola medaglia d’oro al valor civi-le. Tra i presenti, le massime au-torità politiche, civili, militari, lecomunità ebraiche, l’ambascia-tore d’Israele in Italia e LilianaPicciotto, direttrice del Centro didocumentazione ebraica con-temporanea di Milano.

I “Giusti fra le Nazioni”, comeha ricordato il PresidenteNapolitano durante la cerimonia,sono i non ebrei che, durantel’occupazione tedesca del nostroPaese, salvarono uno o più ebreidalla deportazione e dalla morterischiando la propria vita, senzatrarne alcun vantaggio persona-le, inorriditi delle leggi razzialidel fascismo emanate nel 1938.

Mario Canessa, agente di PubblicaSicurezza e studente dell’UniversitàCattolica di Milano, con le sue nume-rose azioni tra le montagne dellaValtellina, a Tirano, subito dopo l’8settembre 1943 mise più volte a ri-schio la sua vita e degli ignari com-ponenti della sua numerosa famiglia,per aiutare:

- Flora Sistz-Gallia e figlia Noemi,cittadine ungheresi, ebree, abitanti inMilano Via B. Telesio 26, le quali,braccate dai tedeschi e fascisti, perevitare la cattura furono accompagna-te da Alfredo Garufi di Milano, ami-co di famiglia, a Tirano, dove, nel-l’abitazione di Mario Canessa in piaz-za Cavour 4, ottennero rifugio,assistenza e sostentamento du-rante l’autunno del 1943 (en-trambe, purtroppo, erano prive ditessere annonarie in quanto ebreee, pertanto, gli alimenti veniva-no trovati e forniti a loro dallostesso Canessa e da padre Ildel-fonso, priore dei Servi di Mariadella Basilica della Madonna diTirano, in prossimità del confi-ne svizzero); successivamenteripararono in Svizzera.

- Ciro (Lino) De Benedetti diMario, di 9 anni, ebreo residen-te a Milano in via del Gesù 4,scampato all’arresto dei nazifa-scisti in prossimità di Tirano,dove furono catturati il padre ela madre, il quale (segnalato dal-l’avvocato Tommaso Solci,ebreo ed esponente del C.L.N. diTirano), nella notte del 10 dicem-bre 1943, accompagnato dalCanessa, dopo un lungo cammi-

no tra gli impervi sentieri ghiacciatisovrastanti l’Alpe di Sasso del Gallo(1400 m.), varcato il confine italo-el-vetico, al mattino venne consegnatoal signor Amarca, comandante dellaGendarmeria di confine di Capocolo-gno (Grigioni), ottenendo asilo nellostato svizzero;

- Sinsi Corinna, ebrea ottuagenaria,nonna di Ciro-Lino De Benedetti, sot-trattasi anch’essa alla cattura dei te-deschi, nella stessa notte del 10 dicem-bre ’43 venne affidata all’amicoVittrici Pietro, abitante nella frazionedi Baruffini di Tirano, il quale, dopoaver sistemato l’anziana signora den-tro una grande gerla, la trasportò in

spalla lungo i sentieri innevatidell’Alpe di Roncaiola e, attra-versato il confine, l’affidò al Cen-tro Rifugiati del Comune di Bru-sio (Cantone dei Grigioni). Lanotizia dell’avvenuto espatrio diCiro (Lino) De Benedetti fu datapersonalmente dal Canessa ai ge-nitori Mario e Teresa, rinchiusinel carcere di Tirano, medianteun biglietto firmato da Ciro consovrapposto il timbro datario del-la Gendarmeria svizzera diCampocologno, insieme all’assi-curazione che la nonna aveva ot-tenuto asilo politico in terraelvetica. I due genitori, purtrop-po, dopo breve detenzione nellecarceri di Tirano, furono depor-tati nei campi in Germania e inquello di Auschwitz trovarono lamorte.

Il Canessa, partigiano della Di-visione “Giustizia e Liberta”, su-bito dopo l’armistizio, con alcu-ni compagni salvò dalla catturae riuscì ad accompagnare e farespatriare in Svizzera numerosiprigionieri di guerra, alleati divarie nazionalità, di cui 134 connome, cognome, nazionalità, gra-do, matricola, reggimento e lo-calità in cui erano stati fatti pri-gionieri.

Questi sono alcuni dei casi ve-nuti a nostra conoscenza in questi gior-ni (ma abbiamo sentore che ve ne sia-no altri), per i quali Mario Canessa,sprezzante del pericolo per sé e per isuoi cari, si è prodigato con illimitatoaltruismo (compiva queste azionimentre era agente del regime tiranno).

Per questi suoi atti eroici, il Comi-tato di Liberazione Nazionale(C.L.N.) dell’Alta Italia, con decre-to 15 ottobre 1945, ratificato dal Go-vernatore Militare Alleato della Re-gione Lombardia il 31 dicembre del-lo stesso anno, ha promosso l’Agen-te di P.S. Mario Canessa a vicecom-missario di P.S. con la seguente mo-

tivazione: “si è reso benemeritoin questa Provincia durante ilperiodo clandestino contro il te-desco invasore”.

Noi, Canessa di Rapallo, cisentiamo fieri e orgogliosi delgrande onore che l’amico caris-simo Mario Canessa ha fatto allanostra stirpe e lo ringraziamoveramente di cuore. Oltre allacerimonia in suo onore al Quiri-nale in occasione del giorno del-la memoria, siamo a conoscen-za che altri onori continuano adessergli tributati a Volterra, doveè nato, a Livorno dove vive e chesi stanno preparando altre ceri-monie in suo onore presso l’Am-basciata di Israele in Italia e aGerusalemme, dove il suo nomeè già stato scolpito, a perennememoria, sul Muro dei “Giustifra le Nazioni”

ANGELO CANESSAPresidente del Comitato

internazionale dei Canessa

Va ciù un a fa che æentu a comandà.

ANATRA ALLE OLIVE ALLA SPEZZINAIngredienti: un’anatra, mezza cipolla, mezza carota, dieci olive ver-

di e dieci liguri, sedano un cucchiaio di salsa ( o di conserva) di pomo-doro, burro, prezzemolo e sale q.b.

Preparazione: preparare un tritato di cipolla, sedano, prezzemolo ecarota e far soffriggere in abbondante burro. Unire quindi l’anatra co-sparsa di sale e far rosolare. Quando l’anatra sarà ben rosolata, unire trequarti di bicchiere di brodo, la metà delle olive intere e l’altra metàbattuta nel mortaio; dopo poco aggiungere la salsa di pomodoro. Ter-minare la cottura e servire l’anatra cosparsa del sugo di cottura.

La suggestiva inquadratura da San Pietro di Portovenere (SP) verso lascogliera a nord ovest (dal volume Verdazzurro, pag. 111).

Mario Canessa

Mario Canessa sessant’anni fa.

Marzo 20082222Libri VOCI E SCRITTI DI LIGURIA

Gruppo liguredei Giornalisti cronisti

Cronaca di un annodi cronaca:il 2007 in Liguria

Cronaca di un anno di cronaca,l’antologia dei fatti della nostra regio-ne curata dal Gruppo ligure dei Gior-nalisti cronisti, ha “girato la boa” del-le trenta primavere ed è stata puntual-mente presentata come consuetudinein occasione del nuovo anno, il suotrentunesimo.

Copertina firmata da EnzoMaiolino all’insegna di una classicasobrietà in linea con le necessità deitempi, poco meno di 250 pagine, tratesti e inserzioni, oltre 350 foto, lanovità d’apertura sui fatti regionalicon un sintetico richiamo di quelliche hanno maggiormente “fatto no-tizia” in Italia e all’estero. Nello spe-cifico due particolari inserti: uno sul-la Fiera internazionale di Genova,organo pulsante della città, e il se-condo sulla figura professionale dichi la cronaca l’ha descritta con ma-estria attraverso i propri fotogrammi,Francesco Leoni. In finale di pubbli-cazione, poi il punto della situazio-ne espresso per l’Ordine dei Giorna-listi dal suo presidente, Attilio Lugli,per l’Associazione Sindacale dal se-

Anselmo Roveda

Fiabe liguri illustrateFalco Editore ha pubblicato il vo-

lume Fiabe liguri illustrate (126 pa-gine - 14 x 20), una raccolta fiabe ti-piche della regione arricchite dalle il-lustrazioni di Fiammetta Capitelli.

L’autore, giornalista, critico lettera-rio e scrittore genovese, ha il meritodi aver riportato alla versione origi-naria una serie di racconti per l’infan-zia che la prassi della narrazione divoce in voce e l’usura del tempo ave-vano impoverito di tanti dettagli delloro contenuto.

Si tratta, dunque, di una lodevoleopera di recupero di un patrimonioculturale disperso in tanti testi, chel’autore ha recuperato da opere stori-che della letteratura genovese per l’in-fanzia. L’opera è scritta in una formaagile e le fiabe sono rese più accatti-vanti dal corredo illustrativo. Questol’elenco delle fiabe: Baffi di rame;

gretario, Marcello Zinola, e per ilGruppo Cronisti da Marco Massa,che è stato il coordinatore generaledel volume, mentre Debora Badinelliha selezionato le notizie, AntonioAmato ha coordinato i reportagesfotografici, lo Studio Helix di Reccoha curato l’impaginazione, laBS.Com la pubblicità e la De Ferrari& Devega la stampa.

Non ultimo, nel meritare la cita-zione, il nome di Alessandra Costan-te, neopresidente del Gruppo Cro-nisti liguri, succeduta a MarcoMenduni e una dei tredici giornali-sti genovesi che hanno visto premia-ta lo scorso anno la loro professio-nalità dall’UNCI, l’Unione cronistinazionale. Nel firmare la presenta-zione del libro, che ha definito “lospecchio della società ligure raccon-tata, come nostro costume, attraver-so i fatti più salienti”, AlessandraCostante ha simbolizzato l’essenzadel lavoro nel concetto “fatti, nonopinioni all’insegna della vecchiascuola”, per la convinzione fonda-ta, e provata, che siano proprio iprimi a creare le notizie e non leseconde.

LO SCONTOIn questo brano tratto dal suo libro “Liguri”,

Claudio Paglieri non fa sconti ai commerciantidella Liguria. Tra sceneggiate, escamotage ebanali scuse, lo scrittore traccia un profilo for-se un po’ troppo impietoso, ma molto vicino alvero e inconfondibile spirito del negoziante ge-novese.

Ovviamente, non azzardatevi mai a chiedere unosconto. In tutte le altre parti del mondo è normaleottenere ribassi del 5-10%, e non importa se il prez-zo magari era gonfiato in partenza: si tratta di ungesto che dà comunque l’impressione al cliente diessere stato trattato bene, e in qualche modo favo-rito. In Liguria, invece, “sconto” è una parolaccia,e quasi tutti i negozi di livello medio-basso esibi-scono i soliti terribili cartelli che dicono: “Se chie-dete lo sconto datemi prima il tempo di alzare iprezzi”, oppure “Lo sconto è morto”. Chiedere losconto è il modo migliore per farsi guardar male espingere il proprietario del negozio a lanciarsi inuna filippica contro le tasse, la crisi, gli scarsimargini di guadagno. Vi dirà che ha moglie, figli

Beba Badaracco

Sullepietredeltempo

Badaraccoeditore ha pub-blicato recen-temente il volume Sulle pietre del tempo(142 pagine - 14 x 20), un romanzo chenarra le vicende dell’emigrante AntonioBadaracco (il padre dell’autrice) origina-rio dell’entroterra chiavarese (nacque adAcero, paese sulle pendici del Monte Ra-maceto) sbarcato nel 1896 in Argentina.

È la storia autobiografica di un emi-grante ligure dotato di molti talenti, gran-de volontà e forza morale che riuscì aimporsi nella società argentina graziealla sua intelligenza e alla capacità dicoltivare i valori dello spirito: l’autriceripercorre l’esistenza del padre dalla gio-ventù trascorsa a Buenos Aires fino alritorno in Liguria. A soli 16 anni Anto-nio Badaracco lasciò la famiglia per re-carsi nel paese sudamericano dove tro-vò occupazione prima come gauchonella Pampa, poi, dopo un avvincentepercorso di vita, come costruttore edile.Tutto si svolge in un arco di tempo cheva dal 1880 agli anni Sessanta del No-vecento intrecciandosi con gli eventidella storia italiana e mondiale di quelperiodo.

Enzo Giusto

Vaze teveugioben

Con il tito-lo di questolibro (126 pa-gine e un nu-mero quasi doppio di foto, edito daGrafica DGS – www.graficadgs.it)Enzo Giusto “Milan” ha concluso lesue memorie relative alla città che neha visto i natali 86 anni orsono. Que-sti i titoli precedenti: Varazze, anniTrenta e la sua gente (1997); Centoanni di cronaca di Varazze e dintorni(1999); A.V.O. (Assoc. VolontariOspedalieri), Ricordi dei miei ot-tant’anni – personaggi del 1900(2002) e Soprannomi di Varazze diuna volta (2006).

«Questo libro – dice l’autore - è l’ul-timo della serie dei miei ricordi di vita,completa la precedente raccolta di sto-rie e soprannomi locali e in parte sirichiama al volume pubblicato nel2002, Varazze cento anni di vita».

Prezzemolina; Pochettin; Terracam-mina; Delinda e lo sposo mostruoso;Fantaghirò; Il principe e la sposa rana;Una a me e una a te; Il principe e lavendetta della sirena; I tre scemi; IlPidocchio e la pulce; La donnetta cheandava alla fiera; I sette fratelli; Lafavola del Bestento; La favola dellagatta mora.

ElsaPastorinoAlloisio

L’arbaxiae l’éndego

Statistiche, notizie e foto ora pubbli-cate sono in stretta sequenza tempora-le, nella prima metà del libro, una perpagina contrassegnata da un riquadroriferito all’anno dell’evento. Si tratta dialtrettanti “pezzi” di materiale forniti-gli da amici e concittadini che hannocondiviso la sua passione di traman-dare altri nomi con soprannomi, storiee tradizioni locali. Frutto, anche, dellanostalgia d’altri tempi, forse non menodifficili di quelli attuali ma senz’altropiù ricchi di concretezza di valori uma-ni. Come sta a dimostrare la secondaparte del volume, dedicata alla “Gentedi casa nostra”, dove nomi e cognomi(e anche i tipici soprannomi), illustra-no, con la dovuta attribuzione perso-nale di meriti e caratteristiche, impren-ditori, amministratori locali, artigiani,artisti, gente del volontariato e anchegente semplicemente comune, tuttacomunque con il denominatore dellaprobità sociale.

e mamma malata, e con i ticket per le medicinecosì alti forse dovrà finire per sacrificare quellapovera donna... Alla fine, quando ormai avete lelacrime agli occhi e vi sentite luridi profittatori,coglierà il momento giusto per chiedervi se sullo

scontrino fiscale può segnare un po’ meno, o nonfarlo del tutto.

Non aspettatevi sconti neppure se avete fatto unagrossa spesa, acquistando per esempio nello stessonegozio due paia di pantaloni, due maglioni, quattrocamicie e un paio di scarpe. Se il totale è seicentotre-dicimilalire, e voi vi aspettate che vi faccia cinque-centocinquanta, o per lo meno seicento, resterete de-lusi: il negoziante si guarderà intorno per controllareche nessuno lo veda, tirerà un sospiro ed esalerà un“Seicentodieci”; ma seriamente, come se vi stessefacendo davvero un grosso piacere. Non offendetevie non protestate: ha già fatto il massimo, quelle tre-mila lire se l’è davvero strappate dal cuore.

Perciò, se volete non dico essere trattati bene inun negozio genovese, ma perlomeno uscirne conla pelle intatta, l’unico modo è entrare, dire: “Vo-glio quella cosa che ho visto in vetrina”, non chie-dere come funziona, non chiedere di provarla, an-dare alla cassa, pagare in contanti (niente assegnie niente carte di credito: non li accetteranno) aven-do pronti gli spiccioli esatti, e uscire prima cheabbiano avuto il tempo di rendersi conto che era-vate – orrore! – un cliente.

Grazie, signora Pastorino, perl’amore che mette nel voler conser-vare e tramandare ai posteri i tesoridel nostro bel genovese.

Sarebbero tante le cose da scriveresu di lei, ma le potete trovare nei suoilibri: Bongiorno e un pan, Sccetto enetto, I margaitìn, A noxe, l’amàndoae a niseua, Un massetto de viovette eL’arbaxia e l’éndego, che per la veri-tà era già uscito anni fa ma senza latraduzione in italiano.

A Zena, pe a precisùa a Sestri Po-nente, ghe sta unn-a scignoa che à voeben a Zena, a-a Liguria e ai Liguriinto Mondo, e tempo fa a n’à ciamoupe dïne che à voeiva regallâne (com-me a l’à zà faeto ätre vòtte) unn-a qua-rantenn-a de copie do sò ùrtimo lib-bro, “L’arbaxia e l’éndego”. Scì, per-ché questa scignoa, che a l’à tosto no-vant’anni, doppo i settanta a s’è mis-sa a scrive de belliscime poexïe in ze-neize, e anche de föe e di regordi dasò vitta.

Semmo andaèti a troväla e a n’à con-tòu un muggio de cöse, ma sorviatuttol’è staeto bello passâ doe ôe con lê,inta sò coxinn-a, dove davanti ao bar-còn a l’à a sò macchina da scrive elet-tronica: à no ghe vedde ciù guaei e às’aggiùtta con ‘na lente, ma à l’è an-còn pinn-a d’entuxiasmo e de pascion.

Grassie, sciâ Pastorin, pe l’amô chesciâ mette into voei conservâ e tra-smette a-a posteritae i tesöi do nostrobello zeneize.

A Genova, per la precisione a SestriPonente, vive una signora che vuolbene a Genova, alla Liguria e ai Ligurinel Mondo, e tempo fa ci ha chiamatiper dirci che voleva regalarci (comeha già fatto altre volte) una quaranti-na di copie del suo ultimo libro,L’arbaxia e l’éndego. Sì, perché que-sta signora, che ha quasi novant’anni,dopo i settanta si è messa a scriverebellissime poesie in genovese, e an-che favole e ricordi della sua vita.

Siamo andati a trovarla e ci ha rac-contato un mucchio di cose, ma so-prattutto è stato bello passare un paiod’ore con lei, nella sua cucina, dovedavanti alla finestra ha la sua mac-china da scrivere elettronica: non civede più tanto bene e si aiuta con unalente, ma è ancora piena di entusia-smo e di passione.

Marzo 2008 2323

La Liguria su internet

Paolo Zerbini,Serenella Rosalba

Genova e LiguriaDove & chi 2008

Ventiduesima edizione per il Dove& Chi di Genova e Liguria, la parti-colare guida della Regione e del suocapoluogo firmata da Paolo Zerbinie Serenella Rosalba. Messa in risal-to dall’autore, la novità che si regi-stra ai vertici del Comune di Geno-va, con Marta Vincenzi sindaco;Anna Maria Cancellieri, nuovo pre-fetto del capoluogo ligure; BeatriceCozzi Parodi, neopresidente dellaCamera di Commercio di Imperia;Cristina Ferrari, direttrice artistica delteatro genovese Carlo Felice. Inva-riata la sua formula espositiva, chene facilita la consultazione: partico-lare di tutta importanza per la suafunzione di vademecum nelle suepagine blu (struttura politica, ammi-nistrativa, della giustizia, economi-ca, informativa e sociale), rosa (quat-tro capoluoghi di provincia), celeste(i quattro porti e l’aeroporto Colom-bo), verde (economia, industria, com-mercio, artigianato e servizi) nonchénell’appendice blu con le schede del-le aziende liguri. In tutto 584 paginecon doppi indici (anche questo inevidente funzione di praticità, all’ini-zio e alla fine del volume) per argo-menti e inserzionisti.

L’inizio è costituito dalle prospetti-ve esposte dai presidenti della giuntae del consiglio regionale, dai presiden-

Le news del Tigullioin un clic

Dal dicembre del 2006 Teleradiopa-ce, l’emittente del Golfo del Tigullio, sipuò ascoltare e vedere da ogni parte delmondo su www.teleradiopace.com:basta installare in automatico sul pro-

Liliana Porro Andriuoli

La narrativadi Giovanni Meriana.Fantasia e storia

De Ferrari Editore ha recentementepubblicato il saggio “La narrativa diGiovanni Meriana” (158 pagine - 14x 21) dedicato all’analisi di opere dellanarrativa di Giovanni Meriana, perso-naggio di risalto della cultura ligurenato a Savignone (Genova) nel 1932.Dopo la laurea in Lettere e successi-vamente in Geografia, si è dedicato,oltre che all’insegnamento, a vari studisul mondo contadino e sull’arte po-polare, pubblicando numerose operesulla Liguria, le sue valli e i suoi san-tuari.

L’autrice, laureata in fisica e permolti anni insegnante, da qualche

Enrica Marcenaro

Valpolcevera segreta.Storie da conoscere,vedere, scoprire, salvare

Questa pregevole opera editoriale,curata da Enrica Marcenaro e promos-sa dal Comune di Campomorone, con-tiene un’analisi storica delle peculia-rità artigianali, economiche, artistichee religiose della Valpolcevera.

In 175 pagine divise in otto capitoli(formato 21x27) sono descritti con unaminuziosa ricerca storica la nascita elo sviluppo delle attività che caratte-

anno si occupa di critica letteraria conparticolare riferimento ai poeti con-temporanei. Le sei opere di narrativadi Giovanni Meriana oggetto dellostudio di Liliana Porro Andriuoli sono

Se le previsioni meteo della televisione non ci “azzeccano” equando si esce di casa non è possibile portarsi dietro tutto il guar-daroba necessario per ogni evenienza, non c’è nulla da fare: cisono segni naturali del tempo che non falliscono mai, e nonnaMari lo spiega bene in questa sua nuova poesia illustrata dallamatita di Anna Maria Di Salvo.

CHE TEMPO!E stagiuin de unna votta, oramai nu ghe sun ciù…Arancase u giubetto, u l’è un terno au lotto!Pe infiase u capotto, se deve induvinà…Se amio e previxion in ta televixion,dipende da u canale, a nevadda a l’è nurmale…Se derua o ghe buriann-a, oramai nù dixan ciù,se sprinn-a in settimann-a, u vegne un sguassun!A’ gragnoa pe e tumate, chissà sa vegne zu?Foscia, anche a stento, parlan de anticiclun:cun quello de Azzorre, chissà se luxe u su?U mà se u l’è grosso, nun m’è interessa ciù,libeccio o meistrà, se vegne unna ramà!Sun miscio e mi nu posso, a barca nu l’ho ciù…ma se l’è brutto o bello…u dumandiò au callo!!!!!

CHE TEMPO!Le stagioni di una volta, ormai non ci sono più…Togliersi la giacca, è un terno al lotto!Per mettersi il cappotto, si deve indovinare…Se guardo le previsioni in televisione,dipende dal canale, una nevicata è normale…Se piove forte o c’è burrasca, ormai non lo dicono più,se c’è una pioggerellina in settimana, viene un acquazzone.La grandine per i pomodori, chissà se verrà?Forse, anche a fatica, parlano di anticiclone:con quello delle Azzorre, chissà se splende il sole?Se il mare è grosso, non mi interessa più,se c’è libeccio o maestrale, o se verrà la pioggia!Sono povero e non posso più permettermi la barca…Ma se sarà brutto o bello…lo domanderò al callo!!!!!

rizzano questo territorio alle immedia-te spalle della città di Genova.

Il primo capitolo si occupa della na-turale funzione viaria della vallata,quale asse di collegamento fra la co-sta e l’oltregiogo, e del conseguentesviluppo delle attività collegate allaquesta vocazione logistica. I succes-sivi due capitoli analizzano le attivitàeconomiche che in passato hanno ca-ratterizzato questa vallata, quali la pro-duzione di farina e dei suoi collegatiprodotti alimentari, la filatura dei tes-suti, la lavorazione del corallo. I ca-pitoli 4 e 5 del libro sono dedicati alSantuario di N.S. della Guardia e alladevozione mariana molto radicatanelle località polceverasche, mentre il

sesto capitolo descrive la nascita e losviluppo delle confraternite laicali. Latradizione musicale sacra e i canti po-polari mariani sono oggetto del setti-mo capitolo. L’ultimo capitolo fa unarassegna del patrimonio artistico pit-torico e scultoreo di grandi maestri piùsignificativo che costituisce il corre-do dei luoghi di culto della vallata.

Ricca e curata infine da bibliogra-fia e le tavole a colori che conferisco-no all’opera un grande pregio cultu-rale. Il volume può essere richiestoall’Area Pubblica Istruzione e Cultu-ra del Comune di Campomorone alcosto di 10 euro (Telefono 010/7224314; e-mail [email protected]).

Pane Azzimo (1983), Cereghino – Sto-rie dimenticate di valdesi in Liguria(2001), Andalò da Savignone (2002),Lettere da Casa Jemolo (1991), Fram-menti di un discorso pedagogico(2003), Il rifugio e altri racconti(2006).

Il saggio ha, nella sua prima parte,lo scopo di evidenziare il carattere deipersonaggi principali delle opere ci-tate in modo da fornire al lettore unapanoramica complessiva dell’interaletteratura di Meriana. La secondaparte è dedicata all’esame delle tema-tiche fondamentali che ricorrono neilibri dell’autore genovese, cioè ai tem-pi portanti e alle modalità di scritturache stanno alla base della sua narrati-va. L’opera, attraverso l’analisi deivari personaggi su cui si incentranole opere di Meriana, offre al lettoreanche un’esauriente descrizione del-l’autore, che si completa con un’in-tervista.

ti delle province, dai sindaci dei quat-tro capoluoghi. Dopo i senatori e ideputati liguri, le schede dei vari enticompletano la prima parte con le al-tre numerose realtà amministrative deivari settori. Seguono le schede di tut-ti gli altri Comuni, quindi quelle deisistemi portuali e dell’aeroporto Co-lombo, infine il complesso della reteeconomico-commerciale-artigianale edei servizi con il novero delle realtàaziendali pubbliche e private nei variambiti di appartenenza.

Un tutto che contempla un miglia-io di nomi, corredati di rispettiva fo-tografia con l’aggiunta di altri 136nominativi, ovvero quelli degli inser-zionisti.

prio Pc il programma Sopcast (scari-cabile dallo stesso sito insieme ai pa-linsesti tv e radio, cliccando su “Guar-da TRP per la Tv o su “Ascolta RadioPace” per la radio) e avere WindowsXp e una buona connessione internet(almeno 400 k in trasmissione). Ognigiorno, 24 ore su 24, vengono tra-smessi in diretta tre telegiornali e di-verse rubriche di argomento locale edecclesiastico: mille sono in media i te-lespettatori che si collegano quotidia-namente soprattutto dal Nord Ameri-ca, dall’Australia, dal Giappone e dal-la Norvegia.

Marzo 20082424

C M Y N

Sabato 29 marzo una giornata disole ha accolto un gruppo di

nostri soci in escursione in Fonta-nabuona nel chiavarese per visita-re alcune cave, alcuni laboratori euna mostra di oggettistica: tuttemete accomunate dall’“oro nero”della Fontanabuona, ovvero l’arde-sia, che nella zona dà lavoro a pa-recchie centinaia di persone (vediwww.portale-ardesia.com).

Il nostro socio fondatore DarioCasassa, in qualità di tecnico ed esper-to delle estrazioni della pietra di lava-gna, ha illustrato il programma della

I SOCI IN GITA A FINE MARZO TRA CAVE E LABORATORI DI ARDESIA

Alla scoperta dell’oro nero della Val Fontanabuonaelmetti protettivi, i partecipati hannoraggiunto una sorta di grotta internaove i minatori (fortunatamente conattrezzature che hanno eliminato ilpericolo della silicosi che sino a mez-zo secolo fa tormentava i lavoratori)hanno seguito le operazioni estrattivefatte di fatica, di operosità e di talentonelle successive fasi di lavorazione.

Poi un salto nei laboratori: qui glioperatori hanno risposto alle doman-de dei presenti attraverso l’uso di mac-chinari elettronici e con dimostrazio-ni di interventi anche manuali e arti-gianali e quindi artistici (il suddivi-

MONTE DI LORSICA – Da sinistra: Ferruccio Oddera, Dario Casassa, che rac-conta la storia della cava e ne illustra gli aspetti tecnici dello sfruttamento,Felice Migone con la moglie Franca, Remo Terranova.

MONLEONE DI CICAGNA – Lo spac-co dell’ardesia per ottenere lastre dabiliardo, nel laboratorio della ditta “Ardesia Mangini”.

giornata da lui organizzata insieme adalcuni artigiani, che prevedeva diver-se tappe nei dieci comuni della Fon-tanabuona da cui partì circa un terzodei Liguri che lasciarono la nostra re-gione negli ultimi due secoli e mez-zo. Ora è terra anche di immigrazionedai paesi emergenti.

Il professor Remo Terranova davan-ti alla cava della ditta Mangini (unaquindicina di dipendenti fra operatoriin cava e nell’attrezzatissimo labora-torio nel cuore del Monte Gazzo diLorsica) ha spiegato in sintesi la con-formazione del territorio, del sottosuo-lo, delle rocce, degli strati, dei mine-rali, introducendo il gruppo nel mon-do sotterraneo, nella fatica dei mina-tori, nella storia lunga quasi 3 milaanni dell’estrazione dei blocchi di ar-desia in Liguria. Armati di stivali e di

che conta quaranta dipendenti fra ope-ratori in cava e nei laboratori. La gitasi è conclusa con una visita alla mo-stra laboratorio di un consorzio di ar-tigiani.

Se la parola ardesia deriva dallecave delle Ardenne, se dalla parolalatina tegula (lastra che copriva i tettidei romani) deriva il toponimo di Ti-gullio, è proprio vero che tutta la Fon-tanabuona (quanto visitato rispecchia-va un poco tutti gli opifici della zona)ha conquistato nel mondo il primatodella qualità, del pregio e dell’affida-bilità dei prodotti di ardesia: i camini,i pavimenti, gli zoccoletti, i lavelli, lenicchie, i portali, i davanzali, i tavoli,le panche, i mobili del Tigullio a bor-do di navi, treni, aerei, autotreni rag-giungono tutta Italia e centinaia di

CICAGNA – A tavola nell’agriturismo “La Novellina”. Da sinistra: Paola Oddera,Dario Casassa, la nostra nuova socia Maria Rosa Conte, Felice Migone, Ales-sandro Camicione e Donatella Mangini, titolare della ditta “Ardesia Mangini”.

CICAGNA – Aurelio Mangini (primo a sinistra) e la moglie, dai quali era parti-ta l’idea della visita alla loro cava e ai laboratori dell’ardesia.

dere in lastre un blocco di scisti dilavagna, quasi come staccare via viada un compatto mazzo di carte le va-rie lastre di ardesia). Dopo una pausaconviviale in un’azienda agrituristicadella zona, il pomeriggio è prosegui-to con una visita all’attrezzato labo-ratorio di un artigiano (Latina Arde-sia), all’opificio della ditta Garbarino,

paesi esteri contribuendo in manieratangibile al “made in Italy”.

La laboriosità e la gentilezza dellemaestranze insieme al talento di arti-giani rimarranno in noi (pensava incuor suo ciascuno dei partecipanti) atestimonianza di una riuscita iniziati-va della nostra Associazione.

ORERO – Il laboratorio “Latina Ardesia”, dove in uno spazio ridottissimo la macchina sulla destra taglia e rifinisce l’ardesiain qualunque forma desiderata, con un procedimento interamente computerizzato. In primo piano il titolare Luciano Latina.

ORERO – Nel laboratorio della ditta “Latina Ardesia”, da sinistra: AlbertoCuleddu, Felice Migone, Paola Oddera, Franca Garbarino, Isabella Descalzo,Mertino De Negri e Donatella Mangini.

CICAGNA – Il nostro consigliere SilvioCosta nel negozio di oggettistica delconsorzio “Ardesia Fontanabuona”.

MONTE DI LORSICA – La macchinache taglia i blocchi di ardesia nellacava della ditta “Ardesia Mangini”.

MONLEONE DI CICAGNA – Franca Garbarino, titolare della ditta “L.E.A.N.I.Slate”, illustra al professor Remo Terranova il funzionamento della macchinache, con una serie di lame diamantate, taglia più lastre contemporaneamenteda un unico blocco di ardesia.

Sul prossimo numerodi Gens pubblicheremouno scritto del nostro

consigliere Remo Terranova,professore di geologia,

sulla conformazione geologicadella Val Fontanabuona.

Gli autori del servizio sono i consiglieri Isabella Descalzo, Martino De Negri e Ferruccio Oddera.