sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

22
Sergio Sergi – Silvana Bonetti Sergi TEMPERAMENTO E STILI EMOTIVI NEL RORSCHACH Pensare i pensieri del bambino 2a edizione riveduta e ampliata ARMANDO EDITORE

description

sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

Transcript of sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

Page 1: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

Sergio Sergi – Silvana Bonetti Sergi

TEMPERAMENTO E STILI EMOTIVI NEL RORSCHACH

Pensare i pensieri del bambino

2a edizione riveduta e ampliata

ARMANDOEDITORE

Page 2: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

Sommario

Prefazione di Gabriel Levi I

Prefazione alla seconda edizione 14

Introduzione 19Analisi Rorschach del temperamento e del controllo emotivo – Gli stili emotivi – Rorschach e predictive modelling di personalità

I temperamenti 25Introduzione – Temperamento e carattere – L’identità – Il concetto di sé – Griglia di rappresentazione del Sé – Documentazione neu-rofi siologica – L’attaccamento e la risposta del caregiver: i cinque moduli temperamentali – Oggetto trasformativo

Temperamenti e Rorschach 34Calcolo del coinvolgimento emotivo (indice E) – Distribuzione di E in Tavole Nere, Tavole Rosse, Tavole Pastello – Logica Fuzzy – Mo-delli transculturali: Taoismo, Induismo, Sufi smo – Mondo dell’arte e Fiabe – Classifi cazione e descrizione sommaria – Il quinto tempe-ramento

Il controllo emotivo 44Big Five – Valutazione e calcolo Rorschach – Controllo sintonico – Controllo ipertonico – Controllo distimico – Controllo catatimi-co – Controllo epitimico – Controllo ipertimico – Varianti normali discordanti – Fattori patoplastici e patogenetici nei disturbi del con-trollo emotivo

Gli stili emotivi 57Analisi Rorschach – Stili sintonici – Stili ipertonici – Stili distimici

Page 3: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

– Stili catatimici – Stili epitimici – Stili ipertimici – I Caratteri di Teofrasto

Una digressione linguistica 65Il fattore emotivo nelle derivazioni per affi ssione – I prefi ssi – I suf-fi ssi – Nomenclatura delle dimensioni

Precisazione sul metodo 74Il Sistema Comprensivo – Indice di impulsività – Barriera e Penetra-zione – Indice di Realtà – Determinanti Ddi, Dde, Di – M represso, M rimosso, M bloccato, M ritardato – Gli shock – Lo shock di Ba-nalità alla V Tavola

Lo stile cognitivo 78Lo schema di Kolb e il calcolo Rorschach – Stili cognitivi: Assimi-lator, Accomodator, Converger, Diverger – Correlazione strategica con la soluzione del test dei cubi di Kohs – Stili di apprendimento e controllo emotivo

L’indice del senso di vergogna 84Senso di colpa e senso di vergogna – Angoscia di vergogna: strut-tura, calcolo di Shame index (SHAI) – Atteggiamento di vergogna: struttura, Calcolo dei fattori di Inibizione e Disinibizione (SHAIq)

Emotività Espressa 92Concetto e siglatura – Esternalizzazione/internalizzazione – Calcolo di EE

TEMPERAMENTO DIPENDENTE 96Descrizione – Fiducia – Correlazioni: Movimento Acqua (Taoi-smo), Paura (Induismo), Tipo Compiacente (Teofrasto) – Elementi paradigmatici Rorschach dello stile dipendente sintonico – Oggetto debole – Caso 1: “Un breviario sentimentale alle soglie dell’adole-scenza”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo dipendente ipertonico 112Descrizione – Fideismo – Regressione nella fantasia – Sognare alla

Page 4: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

svizzera – Sindromi da disadattamento – Psicastenia – Tipo supersti-zioso – Disturbi ipocondriaci – Elementi paradigmatici Rorschach – Caso 2 “Adolescente con disturbo psicastenico”, Rorschach, Psi-cogramma

Stile emotivo dipendente distimico 128Descrizione – Fedeltà – Harm Avoidance – Tipo adulatore – Distur-bo dipendente di personalità – Sindrome da dipendenza ambientale – Elementi paradigmatici Rorscach – Regressione dell’adattamento – Caso 3 “Una bambina perbene”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo dipendente catatimico 141Descrizione – La catatimia – Delega fi duciaria – Comportamento recriminante – Tipo brontolone – Disturbo evitante – Elementi pa-radigmatici Rorschach – Tipo negativista di personalità – Sindrome precoce di Ganser – Disturbo schizotipico – La capacità di umori-smo nella fanciullezza – Caso 4 “Da una sindrome carenziale infan-tile a una sindrome schizotipica adolescenziale”, Rorschach, Psico-gramma

Stile emotivo dipendente epitimico-paratimico 157Descrizione – Creduloneria – Vittimismo – Tipo seccatore – Ele-menti paradigmatici Rorschach – Depressione nevrotica – Distur-bo autofrustrante di personalità – Sindrome neurastenica – Caso 5 “Cappuccetto Rosso al maschile”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo dipendente ipertimico 176Descrizione – Essere una persona fi data – Tipo vile – Fantasy prone personalities – Senso di colpa per procura – Medical shopping by proxy – Capro espiatorio – Sindrome da risarcimento per procura – Elementi paradigmatici Rorschach – Caso 6 “Rorschach come de-tettore di un caso di plagio”, Rorschach, Psicogramma

TEMPERAMENTO INDIPENDENTE 194Descrizione – Autoincentramento e narcisismo – Correlazioni: Mo-vimento Fuoco (Tao), Invidia (Induismo), Il-vecchio-che-fa-il-ra-gazzino (Teofrasto) – Elementi paradigmatici Rorschach dello stile

Page 5: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

indipendente sintonico – Caso 7 “Un bimbo sfortunato e coraggio-so”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo indipendente ipertonico 208Descrizione – Bullismo – Disimpegno morale – Narcisismo maligno – Tipo spudorato – Elementi paradigmatici Rorschach – Charming Psychopaths – Caso 8 “La prepotenza non trascurabile di un bambi-no”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo indipendente distimico 225Descrizione – Narcisismo per procura – La cerchia esclusiva – Tipo vanitoso – Idiotipo del bambino viziato – Erotomania – Fare il bam-bino piccolo – Elementi paradigmatici Rorschach – Annusamento della Tavola – Essere una bambina modello – Caso 9 “Un fanciullo erotomanico”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo indipendente catatimico 243Descrizione – Effetto della sfi da – Tipo superbo – Narcisismo in-fantile – Cretino intelligente – Disturbo narcisistico di personalità – Elementi paradigmatici Rorschach – Caso 10 “Una bimba il cui caratterino si vede dal mattino”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo indipendente epitimico-paratimico 260Descrizione – Competenza del senso comune – Novelty Seeking – Sindrome di Peter Pan – Tipo villano – Sindrome di tensione stan-chezza – Iperattività al femminile – Elementi paradigmatici Ror-schach – Caso 11 “Una bambina ha perduto la sua innocenza”, Ror-schach, Psicogramma

Stile emotivo indipendente ipertimico 280Descrizione – Tendenze trasgressive e aggressive – Capacità di clo-ning – Tipo furfante – Disordini della condotta – Condotte antisocia-li solitarie – Condotte aggressive di gruppo – Elementi paradigma-tici Rorschach – Sindrome di Tourette – Caso 12 “Un fanciullo con sindrome di Tourette”, Rorschach, Psicogramma

TEMPERAMENTO AMBIVALENTE 298

Page 6: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

Descrizione – Comportamento di resistenza – Correlazioni: Mo-vimento Legno (Tao), Tirchieria (Teofrasto), Collera (Induismo) – Elementi paradigmatici Rorschach dello stile ambivalente sintonico – Caso 13 “Le prospettive di ‘desperate housewife’ di una adole-scente”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo ambivalente ipertonico 317Descrizione – Particolarismo – Consilience – Tipo avaro – Fanatici – Indignati – Ossessivi – Disturbo post-traumatico da abuso sessua-le – Elementi paradigmatici Rorschach – Caso 14a “Le ossessioni e i silenzi di una preadolescente e della madre”, Rorschach, Psico-gramma – Caso 14b “La madrea della ragazza dodicenne”, Ror-schach, Psicogramma – P.S. al caso

Stile emotivo ambivalente distimico 342Descrizione – Tipo arraffone meticoloso – Persistence – Disturbo anacastico di personalità – Elementi paradigmatici Rorschach – Im-pulso a confessare – Caso 15 “Un bambino ritentivo-compulsivo”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo ambivalente catatimico 354Descrizione – Sensitività – Virtuismo – Disturbo oppositivo-provo-catorio – Tipo maldicente – Giustizialismo – Sindrome di Lasthénie de Ferjol – Disturbo paranoide di personalità – Elementi paradig-matici Rorschach – Caso 16 “Un bambino disperato”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo ambivalente epitimico-paratimico 373Descrizione – Tipo renomista – Struttura emotiva isterica – Fobia scolare – Disturbo di Hikikomori – Disturbi da alterato comporta-mento alimentare – Elementi paradigmatici Rorschach – Caso 17 “Un preadolescente Hikikomori” – Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo ambivalente ipertimico 393Descrizione – Diniego – Tipo sconcio – Eccitazione: nelle sindro-mi psico-organiche, nell’uscita dall’autismo – Disturbo di Tourette – Condizione manica – Reazione immediata al trauma sessuale –

Page 7: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

Hyperchondria – Elementi paradigmatici Rorschach – Caso 18 “Una bambina Baubò”, Rorschach, Psicogramma

TEMPERAMENTO INVISCHIATO 413Descrizione – Tipo chiacchierone – Forte disequilibrato stabile e forte equilibrato instabile – Compagno immaginario – Vulnerabi-lità – Personalità instabile – Correlazioni: Movimento Terra (Tao), Leggerezza/stupidità (Induismo) – Illuminazione (Indo-tibetana) – Elementi paradigmatici Rorschach dello stile emotivo invischiato sintonico – Caso 19 “Una adolescente che non si sente realizzata”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo invischiato ipertonico 435Descrizione – Concettualismo – La personalità altruistica – Tipo im-piccione zelante – Elementi paradigmatici Rorschach – Reazione depressiva a distanza da abuso sessuale – Caso 20 “Una ragazza altruista”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo invischiato distimico 456Descrizione – Vero Sé, Falso Sé – Tipo falso – Pettegolezzo – Perso-nalità Pollyannica – Organizzazione “quiet borderline” – Elementi paradigmatici Rorschach – Caso 21 “Un dodicenne quiet borderli-ne”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo invischiato catatimico 475Descrizione – Prosopognosia negativa – Sindrome di Capgras – Illu-sione del sosia – Tipo inopportuno – Reverse anorexia – Personalità multipla – Sindrome schizo-affettiva – Elementi paradigmatici Ror-schach – Caso 22 “Un caso di reverse anorexia”, Rorschach, Psico-gramma

Stile emotivo invischiato epitimico-paratimico 494Descrizione – Tipo contaballe – Disturbi ipomanici – Disturbo istrionico di personalità – Mutismo selettivo – Paratimia – Elementi paradigmatici Rorschach – Caso 23 “Un’emotività ingolfata nel mu-tismo selettivo”, Rorschach, Psicogramma

Page 8: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

Stile emotivo invischiato ipertimico 511Descrizione – Tipo maleducato – Adolescente borderline – Elemen-ti paradigmatici Rorschach – Caso 24 “Una teen-ager borderline”, Rorschach, Psicogramma

TEMPERAMENTO DISTACCATO 529Descrizione – Oggetto transizionale – Habitus pastoso – Amazing Girls – Il vecchio fl emmatico – Correlazioni: Movimento Metallo (Tao), Indifferenza (Induismo), Maturità sprituale (Indo-tibetana), Tipo gretto (Teofrasto) – Elementi paradigmatici Rorschach dello stile emotivo distaccato sintonico – Protocolli brevi – Protocolli co-artati – La sindrome di abbandono – Caso 25 “Diffi coltà e confl itti ambientali di una aspirante al ruolo di ‘amazing child’”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo distaccato ipertonico 552Descrizione – La questione dello sguardo – Risentimento – Riserbo emotivo – Tipo reazionario – Sindrome di Biancaneve – Personalità “come se” – Identifi cazione adesiva – Disturbo schizoide – Elementi paradigmatici Rorschach – Caso 26 “Preadolescente con disturbo di identità”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo distaccato distimico 572Descrizione – Reward Independence – Abuso pedagogico – Sin-drome di Cenerentola – Tipo zotico – Elementi paradigmatici Ror-schach – Psicosi d’ombra – Caso 27 “Mamma carriola”, Rorschach; Caso 27b “Lo stesso soggetto all’età di 10.11 anni”, Rorschach, Psi-cogramma

Stile emotivo distaccato catatimico 593Descrizione – Complesso ideo-affettivo inibitorio – Eterni sconten-ti – Inibizione patologica – Depressione post-traumatica a distanza da abuso sessuale – Comportamento passivo-aggressivo – Compor-tamento passivo-trasgressivo – Tipo noioso (molesto) – Elementi paradigmatici Rorschach – Caso 28 “L’accidia molesta di una dodi-cenne” – Rorschach, Psicogramma

Page 9: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

Stile emotivo distaccato epitimico-paratimico 612Descrizione – Sofferenza silenziosa – Tipo diffi dente – Il gioco di dire il contrario – Elementi paradigmatici Rorschach – La ricucitura – Bambini adottati – Caso 29 “Le inquietudini di un preadolescente adottato”, Rorschach, Psicogramma

Stile emotivo distaccato ipertimico 632Descrizione – Sindrome di Münchausen by proxy – Disturbo di Asperger – Personalità inadeguata – Tipo accidioso – Sindrome di Bartebly – Elementi paradigmatici Rorschach – Guarigioni con di-fetto – Caso 30 “Un fanciullo dallo stile cognitivo-emotivo inade-guato”, Rorschach, Psicogramma

Conclusione 651

Tavola sinottica 656

Indice dei casi 657

Indice analitico 659

Bibliografi a 671

Page 10: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

I

PrefazioneGABRIEL LEVI*

Un vecchio libro di Cesare Zavattini aveva come titolo: Parliamo tanto di me. In fondo è quello che facciamo, quasi sempre, tutti. Non soltanto, ma specialmente quando siamo bambini.

Questa attività non è un’attività egoistica. Di solito è un’attività di ricerca e di dialogo. Parliamo tanto di me vuol dire: io so parlare di me stesso; forse anche tu vuoi parlare di te stesso; dobbiamo trovare un compromesso e dobbiamo parlare l’uno dell’altro, o meglio l’uno con l’altro. Insomma dobbiamo parlare di noi ed anche cercare un voi.

Ernesto De Martino diceva che ogni società umana si fonda sulla crisi della presenza, che ogni individuo porta con sé, fi nché rimane murato nella sua solitudine.

Diciotto secoli prima di Freud, nel Talmud si sosteneva, con estrema semplicità, che persino quando sogniamo produciamo il nostro sogno pensando ad un’altra persona. Vale a dire: sogniamo per raccontarci; il senso del nostro sogno sta nella bocca e nel pensiero dell’altro. Quando l’altro sa ascoltare e rispondere.

Perché sto facendo questo discorso? Per spiegare il concetto psicologico di proiezione e, con più esattezza, il concetto del testo proiettivo per eccellenza: il test di Rorschach. Che può essere proposto e discusso con i bambini. Più o meno, non appena sanno raccontare. Quando cioè scelgono quello che vogliono raccontare e quello che non vogliono raccontare e che, anzi, preferirebbero nascondere.

Proiezione, in psicologia del profondo ed in psicoanalisi, vuol dire: immaginare che la persona che ci sta di fronte abbia dentro di sé

* Ordinario di Psichiatria dell’Età Evolutiva, “Sapienza” Università di Roma.

Page 11: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

II

qualcosa di nostro. Altrimenti come è possibile cercare di capirsi l’un l’altro.

Però, per tantissime ragioni che nascono prima di noi e ci accompagnano per tutta la vita, in defi nitiva abbiamo tanta voglia di parlare e di rivelarci. Ma forse abbiamo ancora più paura di essere scoperti. Vincerà la voglia di parlare o la paura di essere scoperti?

È il gioco del bubusettete.I test proiettivi (ed il test di Rorschach all’ennesima potenza) si basano

su un assunto: che vogliamo raccontarci anche quando non sappiamo di farlo e persino quando pensiamo di nasconderci e di nascondere le nostre emozioni ed i nostri confl itti.

Le macchie di Rorschach, i colori ed i chiaroscuri del Rorschach, le macchie bianche che scoppiano da dentro le macchie nere, sono tutte parti di questa ipotesi. Sapendolo o non sapendolo, volendolo o non volendolo, anche i bambini parlano tanto e sempre di sé.

Sergio Sergi ha lavorato per oltre 25 anni su questa grande avventura: cercare di capire le storie che i bambini raccontano su se stessi, quando interpretano le dieci tavole del test di Rorschach. Dieci tavole, perché ogni tavola è un fotogramma, ma le dieci tavole possono essere un fi lm.

Un’esperienza così ampia, profonda e ricca parte da un’ipotesi personale ed originale:

1) è vero che ogni bambino davanti alle tavole del Rorschach racconta la sua storia individuale, in quel momento, con una sequenza di scelte, tavola dopo tavola.

2) È anche vero che tutte le storie del mondo si muovono su un numero abbastanza limitato di canovacci, di argomenti, di paure e di speranze.

3) È anche più vero che esistono dei modi abbastanza limitati di raccontarsi, di esprimersi, di scegliere il mondo. Come temperamento, come stile, come percorso storico personale.

4) La scelta individuale di ogni singolo bambino deriva dall’incrocio di queste variabili: a) una storia individuale; b) un caleidoscopio di temi scelti individualmente; c) un arrangiamento personale con cui si descrive la propria esperienza.

Page 12: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

III

Credo che Sergio Sergi e Silvana Bonetti Sergi abbiano un’esperienza quasi unica nel settore, per l’età evolutiva. A mia memoria, posso indicare soltanto l’archivio storico del Prof. Gastone Mazzei, del nostro Istituto di Via dei Sabelli, che purtroppo non ha pubblicato la sintesi del suo straordinario lavoro.

Torniamo al punto: Rorschach ed età evolutiva.Il contributo degli autori è signifi cativo, perché cerca di costruire

un ponte tra risposte ed organizzazioni individuali, risposte ed organizzazioni cliniche (o sospette tali) e risposte ed organizzazioni temperamentali. Come per tutte le classifi cazioni è importante avere dei passaggi intermedi tra categorie generali e dimensioni individuali.

Per l’età evolutiva questa esigenza è doppia, e gli Autori ne tengono conto. Perché il temperamento è un nucleo base che si sviluppa, storicamente, nel corso degli anni. Nello sviluppo, per fasi critiche.

Un lavoro grande, faticoso ed affascinante. Una sola annotazione mia personale. Qualche volta nei ragazzi che non si conoscono bene e che si intuisce essere alle soglie di una crisi, il clinico deve fare una scelta diffi cile. Proporre il Rorschach come partenza per un incontro diretto e profondo.

È una scelta di grande responsabilità, che si può fare soltanto quando si è sicuri di avere uno spazio, un tempo ed una disponibilità terapeutica.

Il Rorschach è anche questo, come gli scarabocchi di Winnicott: una proposta di dialogo.

Page 13: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

14

Prefazione alla seconda edizione

Questo libro, che ha l’ambizione di documentare – per mezzo dell’analisi e della valutazione delle risposte al test di Rorschach – gli stili emotivi caratteristici delle persone fi n dalla loro prima età, con-ferma ciò che il sapere ordinario e quello specialistico conoscono da sempre: che i bisogni, i desideri, gli apprendimenti, i comportamenti di scelta e i comportamenti di necessità, la ricerca della felicità sono prerogative comuni a tutti gli esseri umani, ma che illimitate sono le diversità con cui esse possono o meno essere soddisfatte, realizzate, acquisite, vissute con misura e senso del limite.

Nella seconda edizione del volume sono rimasti invariati la struttu-ra generale del testo, l’ordine metodico e procedurale della ricerca, la documentazione e la descrizione dei casi. È stata invece notevolmen-te arricchita l’elaborazione della parte introduttiva, sia quella generale inerente l’analisi e la narrativa del coinvolgimento emotivo e i rapporti tra il reattivo e la psicologia dello sviluppo, sia quella specifi ca di pre-sentazione di ciascuna delle trenta strategie di coping.

Abbiamo rivisto e meglio formulato alcuni nostri contributi parti-colari al sistema Rorschach come l’introduzione del quinto tempera-mento, il concetto di normalità discordante, la valutazione del senso di vergogna e la sua indicizzazione algoritmica, l’indice di emotività espressa, la traduzione dei quattro stili di apprendimento secondo Kolb in corrispondenti formule ricavate dalla siglatura testale, la proposta dello shock di banalità alla quinta Tavola.

“Comprensivo” non è – secondo noi – soltanto l’espressione con cui Exner defi nisce il sistema Rorschach da lui elaborato, fondato cioè su presupposti ateoretici e sulla volontà di integrare sia le esperienze acquisite dagli psicologi che utilizzano questo test sia i contributi dei

Page 14: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

15

ricercatori fi nalizzati a sistematizzare una tecnica così complessa. Per-ché questa tecnica in realtà non è così complessa da rendere aleatorio o impossibile il tentativo di stabilire una corrispondenza puntuale fra la numerosità degli elementi in gioco e il loro signifi cato. La complessità riguarda qualcosa che va oltre il modello esplicativo dei dati, modello che pure contribuisce a legittimare la diagnosi e la decisione terapeutica quando i dati sottostanno a certe condizioni standardizzate non ordina-rie; essa riguarda la “comprensione del mondo” propria della persona (bambino e adolescente, nella nostra ricerca) a cui il test viene sommi-nistrato.

La psicologia della comprensione, con l’attenzione al contesto oltre che al testo, con il recupero della storicità del soggetto oltre la valuta-zione conclusiva dei dati e con l’opportunità a lui offerta di rifl ettere sull’esperienza proiettiva e sul ritorno emozionale, consente di allargare il concetto exneriano ristretto, cioè funzionale al test, per comprendere concezioni psicologiche diversifi cate ed estensibili fi no alla psicopato-logia generale di Jaspers (I ed. 1913).

Esempi concreti di recupero del “contesto” si trovano nella nostra elaborazione dell’angoscia di vergogna e nella descrizione dei compor-tamenti dissociativi fuori protocollo che Armstrong (2002) ha prodotto a completamento della griglia Rorschach della reazione post-traumatica da abuso sessuale.

Il taglio di questo libro è stato commentato come di testo autore-ferenziale. Si tratta di una critica verosimile ma che non può tradursi in una condanna: perché (riprendiamo da M.G. Lombardo in Metafore della vita, p.167) l’autoreferenza, in quanto esperienza cognitiva che ha come riferimento se stessa, «è di per sé una funzione cognitiva pri-maria ed essenziale di qualunque sistema vivente. Senza autoreferenza nessun organismo sussisterebbe, non ci sarebbe una identità personale, non potrebbe darsi una scienza come sapere di qualcuno circa qualcosa; a un livello più alto, non potrebbero impostarsi domande e problemi cognitivi e nemmeno potrebbero elaborarsi risposte».

Un altro rilievo ha riguardato la soglia di scientifi cità (secondo Fou-cault Archeologia del sapere) indispensabile per la validazione dei ri-sultati della ricerca: assenza di campionamento normativo e conseguen-te forte sbilanciamento dei dati in favore delle strutture emotive non ordinarie e assenza di statistica descrittiva delle variabili Rorschach.

Page 15: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

16

Riguardo al campionamento, avevamo dichiarato espressamente che la popolazione di riferimento è stata quella dei bambini e degli adolescenti compresi nell’ambito del nostro lavoro clinico di osservazione e/o di cura; i dati non hanno perciò pretese normative generali e lo sbilancia-mento degli stili emotivi non è il risultato di una valutazione quantitativa ma solo di esigenze descrittive e di valutazione comparativa tra i diversi gruppi. Per quanto riguarda la statistica descrittiva, è già stato osservato che il rango molto ristretto di quasi tutte le variabili Rorschach rende spesso aleatoria la loro rappresentazione su scala e di scarso signifi cato la dimensione in cui i punteggi si distribuiscono.

La Fuzzy Logic, logica sfocata o logica sfumata, con la teoria degli insiemi dai contorni indistinti, ci sembra che possa essere più funzio-nale alla nostra ricerca (se ne farà un richiamo nel capitolo dei Tempe-ramenti), perché l’espressione numerica di qualsiasi variabile in gioco non può essere semplicemente misura della consistenza o dell’assenza di un fatto psichico ma è verosimilmente una misura di probabilità della sua presenza.

L’arbitrarietà (per noi, una vera e propria “hybris”) con cui abbiamo transitato dal sistema classico dei quattro temperamenti in quello a cin-que è stata suffi cientemente emendata da riferimenti transculturali forti come il Taoismo, l’Induismo, il Sufi smo, il mondo delle fi abe e della narrativa, l’universo dell’arte.

Virtù e vizi sono concetti morali presenti in tutte le culture e in tutte le religioni e sono spesso stati personifi cati in fi gure simboliche attra-verso incisioni, disegni su smalto o su vetro, affreschi, pitture, miniature su rotoli di pergamena o su libri, bassorilievi, sculture. Limitandoci a un ambito a noi più familiare, ricaviamo dall’interessante volume curato da Colum Hourihane (Virtue & Vice: The personifi cation in the index of christian art) che l’iconografi a cristiana del medioevo ha rappresentato, sotto forma di personalizzazioni fi gurative, ben 109 virtù e 118 vizi. La quasi corrispondenza numerica tra le due liste è dovuta al fatto che le une e gli altri sono inevitabilmente collegati per contrapposizione. Al-cune virtù (e le rispettive negatività) hanno avuto maggior importanza perché sono state intese come valori assoluti e gravate di eccellenza (o infamia) morale.

Le quattro virtù platonico-cristiane (saggezza o prudenza delle pas-sioni; coraggio o forza d’animo; giustizia o equilibrio del giudizio e

Page 16: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

17

dell’azione; temperanza o moderazione), espressioni pregnanti rispet-tivamente del temperamento dipendente, indipendente, ambivalente, distaccato, trovano il loro corrispettivo nelle virtù del praticante Tao: la fi ducia, che sola nasce dalla prudenza, legata al movimento Acqua; la rettitudine, al movimento Fuoco; la benevolenza, al movimento Legno; il rispetto, al movimento Metallo; la lealtà, al movimento Terra.

La quinta virtù del Tao, la lealtà degli uni verso gli altri che sta a fon-damento dell’ordine sociale, non trova posto tra le analoghe del sistema platonico-cristiano. A nostro parere, suo corrispettivo in questo sistema potrebbe essere la costanza, perché espressioni virtuose del tempera-mento invischiato sono la continuità e la perseveranza; mentre le sue nozioni contrapposte sono – come vedremo – l’instabilità e la superfi -cialità, vizi che, nell’Induismo, diventano stupidità.

Siamo andati alla ricerca del signifi cato relativo alle immagini che l’iconografi a della costanza ci ha tramandato e di cui possiamo oggi di-sporre nei musei e nelle biblioteche, grazie anche al fattivo incoraggia-mento da parte del dr. Camillo Tonini, dirigente alla Fondazione Musei Civici di Venezia, che ha trovato curiosa e stimolante la nostra ricerca.

Ma questa è approdata al ritrovamento di solo due personifi cazioni artistiche e ugualmente così sibilline da essere assimilate a veri e propri buchi neri semantici.

Una è il frammento di una pala di un pittore veneto anonimo del Trecento che si trova al museo Correr di Venezia.

Sono raffi gurate quattro virtù, una delle quali è la costanza personifi -cata nell’immagine di una donna seduta su uno scranno che tiene solle-vata sulla mano sinistra, come su di un vassoio, la testa di un uomo.

L’altra è tratta da Iconologia, un testo di Cesare Ripa del 1610, di cui Ino Chisesi riporta il lemma nel suo Dizionario iconografi co dei simbo-li (ed. BUR, 2000). La costanza è personifi cata in «una donna che con il destro braccio tenghi abbracciata una colonna e con la sinistra mano una spada ignuda, sopra d’un gran vaso di fuoco acceso, mostrando volontariamente di volersi abbruciare la mano e il braccio».

Rimandiamo a qualche gentile lettore l’eventuale interesse e l’onere di una ermeneutica fuori dalla nostra portata.

Sergio e Silvana SergiVenezia, gennaio 2012

Page 17: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

Anonimo veneto del Trecento, affresco, “Allegoria della Carità, della Costanza e della Speranza” (Museo Correr), Cl. I n. 1918, particolare della Costanza.

Page 18: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

19

Introduzione

Sulla base di circa duemila protocolli Rorschach somministrati a bambini e adolescenti nel corso del lavoro clinico ci siamo proposti di studiare il temperamento e l’organizzazione cognitivo-affettiva che essi presentano; una ricerca, questa, che non vuole essere solo un contributo all’applicazione dei metodi proiettivi in ambito clinico ma che assume per noi un valore testimoniale.

Abbiamo rilevato dalla computazione testale il valore assoluto dell’emotività (indice E), la sua distribuzione in tre gruppi di Tavole (Nere, Rosso-Nere, Pastello), il modo ipertonico o ipertimico o misto in cui viene organizzato il controllo emotivo. E dal prodotto di questi due assi abbiamo ricavato trenta stili emotivi congruenti con il fenotipo comportamentale, tra i quali sono comprese le varianti normali sinto-niche, le varianti distoniche o normali discordanti e il loro eventuale regime disfunzionale.

La ricerca intende dimostrare che – con alta frequenza – un fenotipo comportamentale e l’idiotipo nosografi co congruente intercettano il mo-dulo Rorschach di uno stile emotivo. E che ciascuno di questi specifi ci assetti modulari sorprendentemente si conferma nel soggetto ritestato a distanza di tempo, una riproducibilità che testimonia sia la stabilità della struttura emotiva di base (trait) in dotazione di ogni individuo e che assume quindi il valore predittivo del tipo di personalità adulta, sia la sua resilienza rispetto a un funzionamento circostanziale (state) con-seguente a eventi sfavorevoli di vita o semplicemente all’espressione di scadenze epigenetiche.

Per alleggerire l’atmosfera fredda e irritante del sistema classifi ca-torio abbiamo predisposto un palinsesto in cui, alla descrizione iniziale

Page 19: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

20

di ciascun raggruppamento e alle possibili correlazioni con la psicopa-tologia, segue la presentazione anamnestica e clinica di un caso clinico (che ha insieme il valore di idiotipo e di prototipo), documentato, del test di Rorschach somministrato nel momento osservativo o consultivo, del sommario strutturale e dello psicogramma interpretativo.

La stabilità della struttura normale e delle espressioni discordanti, che abbiamo riscontrato a livello testale, è anche un’acquisizione clini-ca di diffi cile confutazione.

Le eccezioni a questo paradigma sono causate dall’interferenza di due fattori.

Uno è rappresentato da eventi esistenziali dirompenti nella vita del bambino, che coartano i suoi investimenti e ne destrutturano l’adatta-mento, provocando il passaggio da uno dei temperamenti “espressivi”, cioè a vivace risonanza emotiva, al temperamento distaccato. (Non a caso in passato questo era defi nito da alcuni cultori in materia come assenza di temperamento).

Il secondo fattore è costituito da condizioni educative e/o psicoso-ciali inadeguate che producono atipie o disfunzioni lungo l’asse del controllo emotivo, lasciando invariato il tipo temperamentale. Ma, con altrettanta frequenza, si verifi ca l’andamento di segno opposto in pre-senza di una presa in carico psicoterapica o di un’effi cace assistenza educativa, in quanto i sistemi di sostegno specifi co sono in grado di provocare la trasformazione di un controllo distonico e/o disfunzionale in un funzionamento più effi cace e adattativo.

La correlazione di quanto abbiamo riscontrato nell’età evolutiva con altrettanti tipi caratteriali in età adulta è invece solo un’ipotesi di lavo-ro, una inferenza resa plausibile per via delle analogie sia cliniche che testali, in quanto il lavoro di verifi ca a distanza è per noi impertinente a causa del settore riservato (infanzia e adolescenza) della nostra com-petenza professionale, è aleatorio per il palinsesto organizzativo che richiede e di cui non disponiamo, è gravato da ragioni di opportunità inerenti un contratto assistenziale scaduto da più o meno tempo e inter-detto dalla privacy alla sua ricostituzione d’uffi cio.

La neutralità di questa ricerca è impossibile perché i bambini che abbiamo testato sono persone condotte a consultazione per problemi da ascoltare e interpretare, da condividere e sperabilmente da risolvere:

Page 20: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

21

essi quindi non sono mai destinati ad attendere l’evoluzione naturale e spontanea delle loro condizioni preoccupate o malate.

* * *

La riluttanza dei pedopsichiatri e degli psicologi clinici all’ammis-sione che tratti del carattere rigidi e non adattativi in età evolutiva com-portino un “format” predisponente o una “attitude” (nell’accezione di Fraisse, 1961) verso specifi ci disturbi di personalità dipende non solo dal timore di creare uno stigma, «il segno fi sico che caratterizza quel tanto di insolito e criticabile della morale di chi lo ha» (Goffman, 1963), ma anche dalla preoccupazione di evitare il luogo comune per cui ven-gono applicati alla condizione infantile gli schemi nosologici propri dell’età adulta, inducendo così la decretazione predittiva di diagnosi terroristiche.

Preoccupazione circa il problema della classifi cazione dei disturbi in età evolutiva segnalata fra i primi da Anna Freud nello scritto del 1965 Normalità e patologia nell’età infantile: «su questo punto è stata seguita una politica del tutto conservatrice, e cioè si sono adottate in blocco le categorie diagnostiche non solo dell’analisi degli adulti ma, peggio ancora, della psichiatria e della criminologia degli adulti» (in Opere, p. 841).

Noi crediamo che si possa evitare di defi nire un essere umano con un’etichetta e, allo stesso tempo, non rinunciare a riconoscere la for-mazione adattativa o meno del carattere nell’età evolutiva e a prendere eventualmente misure educative e terapeutiche, attraverso una griglia di valutazione che comprende la tipologia del temperamento, i modelli di attaccamento e la loro integrazione con le relazioni oggettuali precoci, la costruzione del processo di identità, la modulazione degli affetti, lo stile cognitivo con cui si elabora l’esperienza, l’internalizzazione del sistema dei valori e delle regole morali e pratiche.

Il disturbo di personalità è defi nito nel DSM-IV come un pattern durevole di esperienza interiore e di comportamento che devia marca-tamente dai parametri della cultura di riferimento, è pervasivo e rigido, inizia in adolescenza o nella giovinezza e quindi si stabilizza, e compor-ta sofferenza e menomazione.

Questa defi nizione dovrebbe includere, secondo noi, i precursori

Page 21: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

22

caratteriali propri dell’intera età evolutiva, che condizionano in modo pressoché defi nitivo (salvo l’incidenza di gravi stressors) la struttura della personalità.

Il test di Rorschach somministrato al bambino è molto di più che “mezzo ausiliario di diagnosi” (E. Bohm, 1967, p. 19 trad. it.) e non ha “lo stesso valore dei colloqui preliminari approfonditi” che C. Chabert attribuisce al test somministrato all’adulto (1987, p. 331).

Per N. Rausch de Traubenberg e A. Sanglade (1984) i fattori Ror-schach non hanno lo stesso signifi cato nel bambino e nell’adulto: «nel bambino, essi esprimono in modo più diretto e spontaneo il bisogno di collocarsi, di delimitarsi, di differenziarsi in rapporto agli altri e all’og-getto della conoscenza. La ricerca del proprio posto nel mondo è fon-damentale per il bambino, ed è anche più diretta e più spontanea che nell’adulto, perché essa non è protetta dai diversi meccanismi di difesa e perché la sensibilità al simbolismo delle macchie è più grande».

P. Kernberg, A. Weiner e K. Bardenstein (2000) attribuiscono ai test psicologici proiettivi, integrati con interviste diagnostiche, la capacità di rilevare la presenza e la gravità dei tratti alla base dei disturbi di per-sonalità. «L’esame di realtà, i processi di pensiero e i relativi disordini possono essere effi cacemente misurati nei bambini in età scolare con la tecnica Rorschach. Gli indici che ne risultano dimostrano stabilità nel tempo e sono predittori validi di menomazione degli elementi che sottostanno al funzionamento della personalità» (p. 8).

Questa ricerca intende investigare in profondità questi elementi di base e si propone di descrivere, documentare e misurare il cuore della costellazione della personalità, normale o disturbata: la struttura emo-tiva. In accordo con Vera Campo (1995, p. 14): «L’eccellenza del Ror-schach come strumento per lo studio della personalità sta precisamente nella coincidenza degli aspetti percettivi con quelli emotivi».

* * *

Nessun genitore porta dallo psicologo o dal pedo-psichiatra il pro-prio fi glio senza il dolore della mortifi cazione o senza angoscia.

Se Illness è la parola che designa la percezione soggettiva della ma-lattia, la coscienza di una alterazione dello stato di salute, e Disease è

Page 22: sergi_Temperamento e stili emotivi nel Rorschach

23

l’alterazione dello stato di salute oggettivato dalle conoscenze biome-diche, si può dire che i genitori hanno sentore della prima nozione e terrore di possibili implicazioni senza avere nessuna cognizione della psicopatologia oggettivamente ordinata. Il contrario succede al bambi-no: egli non ha percezione di malattia ma è angosciato dalla sua immis-sione nel circuito sanitario e dalle conseguenze iatrogene.

Questo test, somministrato anche nelle fase immediatamente suc-cessiva a quelle iniziali della consultazione clinica, ha la prerogativa di esorcizzare quegli affetti negativi e di istituire qualcosa di più che un’alleanza con il bambino; perché la proiezione precoce dei suoi pen-sieri e l’offerta di emozioni a un estraneo comportano l’effetto, ecce-zionalmente eversivo, di determinare sia una relazione transferale tanto inattesa quanto coinvolgente sia di provocare processi abreattivi.

E noi, quando ripensiamo i pensieri del bambino, gli restituiamo un’interpretazione che – pur con tutte le diffi coltà di chiarifi carla in un linguaggio compatibile – è la risonanza di un rapporto fi duciario e di un profondo attaccamento.

Con alcune eccezioni.Se infatti il soggetto con un temperamento indipendente stabilisce

la relazione sul fondamento di una transitoria (e per noi euristica) resa al tester.

Se il soggetto con temperamento dipendente la assume come una forma di dedizione.

Se l’ambivalente la trasforma in un controllo rassicurante di se stes-so.

Se l’invischiato la promuove a gioco delle parti. Sentiamo le diffi coltà, tanto in occasione del test proiettivo quanto

nel corso del lavoro clinico, di promuovere una relazione transferale in quei soggetti con temperamento distaccato che, a causa di eventi dirom-penti precoci della loro esistenza, sono stati impediti all’acquisto della costanza oggettuale, acquisizione che rende possibile il mantenimento di un’immagine interna positiva dell’oggetto e che rende inestinguibile il bisogno di essere amati. Sentiamo che dobbiamo limitarci a un rap-porto di alleanza.