SERGIO SCATIZZI, Lo sguardo del tempo (Opere scelte 1960-2009)

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SERGIO SCATIZZI Lo sguardo del tempo (Opere scelte 1960-2009) SIMBOLI ART GALLERY FIRENZE

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Il catalogo della mostra retrospettiva del maestro fiorentino Sergio Scatizzi (1918-2009) alla Simboli Art Gallery di Firenze. Dal 20 ottobre al 30 novembre 2012.

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(Opere scelte 1960-2009)

SIMBOLI ART GALLERYFIRENZE

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Mancavano pochi giorni al Na-tale, in quel 2008 per me ricco dieventi importanti (mi ero, in-fatti, laureato da poco più di cin-que mesi), quando mio cuginoMichele venne da me e da miofratello Gabriele per chiederci sevolevamo andare con lui a por-gere gli auguri a Sergio Scatizzi,il noto maestro fiorentino con cuiMichele aveva rapporti di lavoroormai da alcuni anni. Sia io chemio fratello accettammo volen-

tieri l'invito – anche se nonsenza un certo timore –, poichéci sembrava una di quelle rareoccasioni della vita che non pote-vamo farci scappare. Personalmente avevo imparato aconoscere l'opera di Scatizzi neimiei anni di studio della storiadell'arte all'Università di Fi-renze. Sull'opera dell'artista, in-fatti, ricordavo di aver letto,qualche anno prima, il densosaggio scritto da Carlo DelBravo, professore di cui avevoseguito vari corsi universitari.Inoltre conservavo a casa anchealcuni cataloghi di esposizionidell'artista, raccolti proprio inquegli anni di studio, tra cui ri-sultava a me più caro quello re-

lativo alla mostra tenutasi allaStrozzina nel 1982 e curata daCarlo Ludovico Ragghianti.Con questo bagaglio di cono-scenze e con un certo comprensi-bile imbarazzo, mi unii a miofratello e a mio cugino per farvisita al maestro. Ricordo precisamente la sensa-zione che provai quando qual-cuno venne ad aprire la porta diquell'appartamento in via Mag-gio. Mi sentii, di colpo, come im-

merso in un luogo e inun'atmosfera senza tempo. Prima ancora di incontrare quelcelebre padrone di casa, infatti,l'elegante appartamento, cosìricco di fascino e di bellezza, cheun selezionato arredamento an-tico gli conferiva, già narrava,come le pagine aperte di un rac-conto, il gusto raffinatissimo delpittore che avremmo incontratoa breve. Ricordo che rimasi immediata-mente colpito dai quadri alle pa-reti, e, specialmente, dalle teledel Seicento fiorentino, alcunedelle quali avevo visto pochianni addietro proiettate nell'auladove si tenevano le lezioni di at-tribuzioni di Storia dell'arte mo-

derna all'Università. Era per me una vertigine: figuresacre e figure mitologiche, per-sonaggi biblici, santi in gloria edonne maliziose nei panni di al-legorie, dipinti da artisti comeFelice Ficherelli, Cristofano Al-lori, Giovanni Bilivert, Orazio Fi-dani, Alessandro Rosi e CeccoBravo. Tutte quelle nobili e anti-che presenze, insomma, sembra-vano animare silenziosamentequel luogo speciale, quel luogo

dove sapevo che si rinnovavaogni volta il miracoloso attodella creazione artistica.Ci trovammo, finalmente, difronte all'artista. Egli era unuomo ormai anziano, aveva com-piuto infatti da poco novan-t'anni, ma il suo volto emanavaancora una forza vitale incredi-bile, come dimostravano, delresto, i suoi occhi arguti. Egli aveva da poco finito di lavo-rare ad alcune opere – ci disse –,ma in quel momento desideravariposarsi un po' e parlare connoi, ospiti inattesi di quel pome-riggio invernale.A quelle sue parole, passaronoper un istante nella mia mente leimmagini di quei suoi paesaggi

toscani, che avevo visto soprat-tutto nei cataloghi delle mostre,e che più di ogni altro suo sog-getto avevano colpito il mioanimo. Larghe spatolate di colorespesso e corposo, ma allo stessotempo sensibile e raffinato –eredità della sua personale fasedi avvicinamento alla poetica in-formale tra gli anni Cinquanta eSessanta –, che viravano da ungiallo ocra intenso, per passare

attraverso tonalità aranciate,fino ad erompere in un rosso ac-ceso, per descrivere le terre as-solate delle colline toscane. I cielitersi di quei passaggi – impressicome un fermo-immagine nellamia memoria – erano di un az-zurro tenue, solo qua e là turbatida piccole candide nubi. Erano paesaggi che sapevo es-sere stati accarezzati dalla me-moria dell'artista e percorsi, conemozione, dal suo sguardo at-tento. Paesaggi resi in manieraimmediata, quasi come fosserodettati da un'urgenza vitale edincontenibile di cogliere quell'at-timo fugace, che l'artista sapevaessere un alito leggero di poesia.Il maestro si dimostrò cordiale

Il Natale del 2008.Un breve ricordo di Sergio Scatizzi Emanuele Greco

Critico e Storico dell’Arte

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con noi, ma anche curioso. Di mee di mio fratello, che incontravaper la prima volta, volle saperetutto: i nostri studi, i nostri inte-ressi, le nostre passioni. Ricordoche parlò con mio fratello di let-teratura francese, e soprattuttodell'amato Baudelaire, di cui re-citò anche alcuni versi. Con me,invece, parlò di pittura: dai mae-stri del Seicento fiorentino aquelli del Novecento. Parlammoanche dei suoi tanti incontri fol-

goranti con i protagonisti delmondo artistico, primi tra tuttiOttone Rosai e Filippo De Pisis.Infine ricordo che parlammoanche della critica d'arte e dicerti suoi eccessi, da cui l'artistami invitò a prendere le distanze.Consigli preziosi di un vero mae-stro.Saremmo potuti restare ore aparlare in quell'atmosfera so-spesa, ma ad un certo punto iltempo tornò di nuovo reale ed

incombente. Prima che noi ce neandassimo, però, Scatizzi volledimostrarci la sua gratitudineper quella conversazione lieta.Fece portare, infatti, tre tra isuoi più recenti cataloghi di mo-stre, uno per ognuno di noi, checi dedicò e ci firmò personal-mente, e, inoltre, un suo recentelibro di poesie, che donò a miofratello, particolarmente interes-sato di poesia.Uscimmo da quell'appartamento

come elettrizzati. Quell'incontroaveva destato in tutti noi – nesono certo – un'emozione chenon ci saremmo più dimenticati. Appena chiuso il portone, aprii illibro e lessi quello che il maestroaveva pensato per me: "PerEmanuele bene augurando. S.Scatizzi". Un augurio sempliceper la mia carriera di storico ecritico d'arte.Sono sicuro che il maestro sa-rebbe felice di sapere che oggi, adistanza di quasi quattro anni da

quell'episodio, quei due giovani eun po' timidi fratelli, insieme alpiù esperto cugino, hanno apertouna piccola galleria d'arte nelcentro storico di Firenze, e sonoriusciti ad organizzare una suamostra personale. Infine sarebbe sicuramente con-tento di sapere che anche quel-l'incontro cordiale avvenuto conlui ha contribuito a far germo-gliare in loro la volontà di dedi-carsi totalmente al mondo

dell'arte.Personalmente ebbi almeno altredue o tre occasioni di incontrareil maestro prima della sua scom-parsa. In una di queste egli midisse che, se avessi voluto, laprossima volta che sarei tornatoda lui, egli avrebbe volentierieseguito un mio ritratto. Ma nonc'è stato il tempo. E adesso, in-vece, sono io che cerco di trac-ciare un suo breve ritrattoattraverso le parole.

In copertina:Paesaggio in Maremma, 1999. Olio su tavola, 69x50 cm.

1. Frutti, 1961. Olio su tavola, 32x45,3 cm.2. Terre, 1965. Olio su tela, 40x50 cm.3. Natura morta, 2007. Olio su tavola, 49x61 cm.4. Natura morta, 1970. Olio su tela, 40x50 cm.5. Campi d'estate, 1988. Olio su cartone, 61,5x46 cm.

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6 - Vaso di fiori, 2006. Olio su tavola, 15x15 cm.7 - Mazzo di fiori, 2003. Olio su cartone, 15x15 cm.8 - Marina, 1998. Olio su tavola, 20,7x49,7 cm.9 - Fiori, senza data. Olio su tavola, 30x23,7 cm.10 - Natura astratta, 2006. Olio su tavola, 15x15 cm.11 - Natura morta, 2005. Olio su tavola, 15x15 cm.12 - Il pino, 2006. Olio su tavola, 15x15 cm.

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13. Quadratura rossa, 2007. Olio su tavola, 15x15 cm.14. Il giallo ed il rosso, 2005. Olio su tavola, 15x15 cm.15. Vaso di fiori, senza data. Tempera su carta applicata a tavola, 50,5x35,5 cm.16. Natura, senza data. Olio su tavola, 33,5x49,7 cm.17. Fiori, 2005. Olio su tavola, 15x14,5 cm.18. Pini e prati, 2006. Olio su tavola, 15x15 cm.19. Prati, 2006. Olio su tavola, 15x15 cm.

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20. Campo di papaveri, 2003. Olio su tavola, 58x68 cm.21. Verdi colline, 2005. Olio su tavola, 57x77 cm.22. Paesaggio, 1999. Olio su tavola, 28,5x40 cm.23. Estate, 1997. Olio su tavola, 32x42 cm.24. Natura, 2005. Olio su tavola, 45x55,7 cm.25. Dopo il temporale, 2002. Olio su cartone pressato, 97,5x53 cm.26. Omaggio a Cecco Bravo, 2001. Olio su tavola, 50x70 cm.

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S E R G I OS C A T I Z Z Inasce il 20o t t o b r e1918 a Gra-gnano, nellaprovincia diLucca.

Trascorre gli anni della prima giovi-nezza in Valdinievole e nella campa-gna lucchese. Tredicenne soggiorna aNapoli dove si interessa agli esitidella scuola di Posillipo.Nel 1936 a Roma frequenta Mafai,Stradone, Cavalli e Antonietta Ra-phaël. A Parigi, conosce Colette, Mau-rice de Vlaminck e Paul Léautaud. Alsuo ritorno, soggiorna in Valdinievoledove dipinge paesaggi. Dal 1939 ini-zia la lunga amicizia con lo scrittoreGiovanni Comisso e con Filippo DePisis. A Bologna, nel 1942, conosceGiorgio Morandi. L’anno dopo cono-sce Ardengo Soffici.Nel 1949 tiene la sua prima perso-nale di soli paesaggi presso la LibreriaAriel di Montecatini, con presenta-zione in catalogo di Alfiero Cappellini.Nel 1950 espone alla XXV Biennaledi Venezia. Nello stesso anno conosceCarlo Carrà. Nel 1955 si trasferiscedefinitivamente a Firenze dove in-

staura rapporti con il vivace mondoculturale della città. Conosce OttoneRosai, Capocchini, Marcucci, Tirin-nanzi, Pregno ed i critici Carlo Ludo-vico Ragghianti e Pier Carlo Santini.Nel 1956 espone alla Galleria L’In-diano. L’anno seguente è alla GalleriaLa Medusa di Roma, presentato in ca-talogo da Luigi Baldacci. Nel 1958tiene una grande mostra alla Stroz-zina di Firenze. Nel 1961 espone allaGalleria L’Indiano, con presentazionedi Michelangelo Masciotta.L’anno successivo, sempre alla Galle-ria L’Indiano, presenta le sue Terrevolterrane, un ciclo di lavori che rap-presenta il suo personale avvicina-mento alla poetica dell’Informale.Questa scelta lascerà fertili tracce intutta la sua attività pittorica, fino agliultimi anni.Nel 1965 partecipa alla IX Quadrien-nale di Roma.Nel 1967 viene insignito del XVIIIPremio Internazionale del Fiorino edella Città di Firenze.L’anno seguente tiene la sua primamostra americana all’Asheville ArtMuseum, North Carolina (USA). Il1969 è l’anno della sua mostra anto-logica alla Biennale del Fiorino.Dal 1970 al 1975 tiene numerose

mostre personali in diverse città ita-liane.Nel 1976 viene organizzata unavasta antologica presso l’Accademiadi Belle Arti di Carrara, curata da PierCarlo Santini, dove vengono esposteopere fino ad allora rimaste inedite.È del 1982 l’antologica di opere del-l’artista in Palazzo Strozzi a Firenze.Il catalogo è presentato da Carlo Lu-dovico Ragghianti.

Durante tutti gli anni Ottanta tienenumerose mostre personali in impor-tanti gallerie italiane.Nel 1991 espone Le carte dipinte allaGalleria Moutinas di Los Gatos, in Ca-lifornia (USA).Nel 1994 espone al Columbus Centredi Toronto (Canada) con prefazione diAntonio Paolucci.È del 1997-1998 la mostra alla Gal-leria d’Arte Moderna di Palazzo Pittidi Firenze, dedicata al periodo infor-male con presentazione in catalogo diAntonio Paolucci, Carlo Sisi, FrancoZabagli, Raffaele Monti e Carlo Fal-ciani. Gli anni Duemila iniziano con im-portanti mostre personali a Firenze,Lucca, Pietrasanta, Milano e Monte-catini Terme.Nel 2006 tiene un’importante perso-nale a Firenze: Sergio Scatizzi – Im-magini presso il Salone delle RealiPoste – Piazzale degli Uffizi, con pre-sentazione di Antonio Paolucci, Or-nella Casazza e Raffaele Monti. Nel2009 tiene la sua ultima mostra Il Ba-rocco informale di Sergio Scatizzi allaGalleria d’Arte Moderna di PalazzoPitti – Quartiere d’Inverno, con pre-sentazione di Cristina Acidini, Giu-seppe Cantelli e Simonella Condemi.Muore a Firenze il 1 dicembre 2009.

Biografia di Sergio Scatizzi

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27. Campi di grano, 1998. Olio su tavola, 49,5x23,5 cm.28. Vaso di fiori, 2007. Olio su tavola, 70x50 cm.29. Paesaggio in Maremma, 1998. Olio su tavola, 64x53 cm.Retro di Coperta: Paesaggio, 1992. Olio su tavola, 50x40 cm.28

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Via di San Giuseppe, 6/R - 50122 - Firenze (Italia)Tel. +39 055 0502418 +39 349 1438941

[email protected] - www.simboliartgallery.comDAL 20 OTTOBRE AL 30 NOVEMBRE 2012

Orario galleria: lunedì 16-20 e martedì-domenica 10-13 / 15-20