SERENAMENTE

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SERENA...MENTE magazine SERENA | numero 0 | anno 2009 ALL’INTERNO Editoriale... a cura di Anna Ragone Basta così a cura di Gerardo Cancellaro Fermiamoci solo un attimo a cura di Domenico Chirico Formazione professionale Speciale Alzheimer a cura del dott. Pietro Schino L’avvocato risponde a cura dell’avv. Nicola Ulisse Poesie e vecchi ricordi Il medico risponde a cura del dott. Ivo Vulpi Compleanno di... Eventi Serena Tirocinio e stage Ricette Energie alternative Dicono di noi... a cura di Porzia Lattanzi e Domenico Bassi

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Il magazine di Serena

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SERENA...MENTEmagazine SERENA | numero 0 | anno 2009

ALL’INTERNO

Editoriale...a cura di Anna RagoneBasta cosìa cura di Gerardo Cancellaro Fermiamoci solo un attimoa cura di Domenico ChiricoFormazione professionaleSpeciale Alzheimera cura del dott. Pietro Schino L’avvocato rispondea cura dell’avv. Nicola UlissePoesie e vecchi ricordiIl medico rispondea cura del dott. Ivo VulpiCompleanno di...Eventi SerenaTirocinio e stageRicetteEnergie alternativeDicono di noi...a cura di Porzia Lattanzie Domenico Bassi

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Editoriale...

Da bambina mi recavo ogni domenica mattina dai miei nonni a sistemare la loro

casa…era un modo per vederli sem-pre e prendermi cura di loro…pen-so spesso al pane con lo zucchero o alla frittata con quell’incredibile odore di menta…o al famoso piatto “patate riso e cozze”…ricordo an-cora i sapori, gli odori, gli affetti e soprattutto ricordo la loro grande capacità di riunire in casa l’intera famiglia…non dimenticherò mai l’emozione dei natali…vissuti in ar-monia, con la preghiera, il grandis-simo albero, il presepe, le decora-zioni…i genitori, le sorelle, i fratelli i nonni, gli zii, i nipoti e gli amici…le tavolate interminabili. Tutti mi dicevano che ero la preferita dei nonni, non so… forse era vero…ma credo di averli davvero amati…devo a loro l’insegnamento per i valori e le cose più importanti del-la vita: la famiglia, gli affetti cari, gli amici, il bene, i doveri, l’onestà e il rispetto…“rispetto” una parola tanto grande che dovrebbe esse-re insita e naturale nel comporta-mento di ognuno di noi, ma che purtroppo viene meno molto spes-so nei comportamenti quotidiani, qualche volta anche inconsapevol-mente.Avendo una attività com-merciale, davamo tutti per scon-tato che avrei dovuto occuparmi della contabilità di famiglia. Credo ci voglia davvero una predisposi-zione per fare qualsiasi attività e io di tutto potevo occuparmi, tranne che della contabilità. Ho comincia-to la mia esperienza con”Serena” 15 anni fa per caso, leggendo una locandina in ospedale...mi piaceva l’idea di una società che potesse oc-cuparsi di anziani e di tutte le loro necessità...poi con il tempo quella che era un esperienza comincia-ta per caso, si è trasformata in un credo. Ho sempre creduto e sono sempre più convinta che l’anziano abbia il diritto di vivere la propria vecchiaia nella propria casa: con i ricordi, i colori, le foto, i libri, la musica e i sapori di sempre…con

Sommario

Editoriale...a cura di Anna Ragonepag. 2

Basta cosìa cura di Gerardo Cancellaro Fermiamoci solo un attimoa cura di Domenico Chiricopag. 3

Formazione professionalepag. 4

Speciale Alzheimera cura del dott. Pietro Schino pag. 5

L’avvocato rispondea cura dell’avv. Nicola Ulissepag. 6

Poesie e vecchi ricordipag. 8

Il medico rispondea cura del dott. Ivo Vulpipag. 9

Compleanno di...pag. 10

Eventi Serenapag. 11

Tirocinio e stagepag. 12

Ricettepag. 13

Energie alternativepag. 14

Dicono di noi...a cura di Porzia Lattanzie Domenico Bassi pag. 15

l’affetto dei propri cari…almeno fino a che questo sia possibile…e là dove non potesse più vivere da solo, con l’aiuto e il supporto di organizzazioni come “Serena” che si pongono come “mission” il mi-glioramento della qualità della vita dell’anziano autosufficiente e non. Credo nell’organizzazione di ser-vizi di qualità e mi sono sempre impegnata nell’attivazione di corsi di formazione per gli operatori cer-cando di trasferire loro (oltre che le competenze) in primis il valore assoluto del famoso “rispetto”.Durante il mio percorso ho avuto la fortuna di incontrare persone che, come me, credono nell’importanza della formazione professionale e da quest’anno abbiamo attivato, oltre ai tradizionali corsi di formazione, dei percorsi di formazione ancora più specifica.In particolare con il dott. Schino e la Dott.ssa Pinto (Presidente e Vice Presidente dell’Associazione Alzheimer di Bari) abbiamo pro-grammato e attivato il primo corso “Relazione d’aiuto al paziente af-fetto da Alzheimer”.Abbiamo creato tante iniziative di sensibilizzazione, abbiamo pro-mosso momenti di incontro, ab-biamo organizzato eventi e feste ma soprattutto abbiamo sempre lo stesso entusiasmo e la voglia di progettare e continuare a crescere.

Anna Ragone

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Basta così

«Di più», «più grande», «più in fretta» sembra-no essere le leggi a cui,

in maniera non del tutto consa-pevole, ci conformiamo nei nostri consumi quotidiani. Utilizziamo più energia, produciamo più au-tomobili, tagliamo più alberi, pe-schiamo più pesci e così via. Spesso senza pensare che i combustibili fossili non si rigenerano, foreste e pesci obbediscono ai tempi dei cicli naturali e non a quelli economici, l'atmosfera in cui diluiamo i nostri veleni non è un serbatoio infinito. Oggi quando si parla di economia, di consumi e di rifiuti, sembra che parole come «troppo» e «abbastan-za» siano censurate o addirittura abolite: stiamo smarrendo il senso del limite. Molti segnali, a cominciare dalla crisi climatica, ci dicono invece che è necessario cambiare rotta e pas-sare dalla illogicità del consumo e dell' efficienza a tutti i costi alla logica della sobrietà e della suffi-cienza.L'umanità nel suo insieme deve arrivare a capire che si può andare «fin lì, ma non oltre», e ciascuno di noi deve imparare a limitarsi, a dire «mi basta». Dicendo «ne ho abba-stanza» si rispetta un vincolo eco-logico e si afferma anche un valore sociale. Non si tratta di idealismo, ma di necessità. A dire il vero il concetto di limite fa già parte della coscienza individua-le: anche se vado pazzo per la cioc-colata, so bene che se ne mangio 3 kilogrammi mi faccio del male, e cerco quindi di contenermi. È sorprendente però che il senso del limite non sembri far parte della coscienza collettiva: aumentare i consumi, di qualsiasi tipo, è consi-derata sempre e comunque un'ot-tima cosa. Politici, economisti e sindacalisti lo ripetono con sempre maggiore ossessione, con aria ispi-rata: la società nel suo complesso deve aumentare i consumi. C'è da chiedersi dove vivano queste persone e di quale mondo stiano

parlando. Molte delle nostre case sono piene di tutto il superfluo possibile, tanto che fare regali ri-sulta spesso un incubo: tutti hanno tutto. Questa fede cieca nello «svi-luppo» infinito, autentico spregio delle leggi fondamentali dell'uni-verso, trova oggi la sua apoteosi nel cosiddetto credito al consumo: tutto è alla portata delle tue ta-sche, in comode rate da 9,99 euro al mese. Questo miraggio del con-sumo a ogni costo diventa talvolta l'anticamera della rovina finanzia-ria e personale. Ma questo che im-portanza ha? L'importante è che cresca il PIL.

Gerardo Cancellaro

Fermiamoci, solo un attimo...

Ho sempre sostenuto che vi-vere il presente ricordando il passato invecchia, il pre-

sente bisogna viverlo pensando al futuro, poiché credo aiuti il rinno-vamento dello spirito. Mentre scrivo ho ancora la penna intrisa di lacrime (piangono anche gli uomini); sento ancora il brivido di quelle pacche sulle spalle, sì, le carezze inconfondibili di un anzia-no, di quello che ti trasmettono e ti lasciano nel tempo, loro sono sem-pre lì, pronti, disponibili ad ogni tua richiesta, ti sostengono, sono un punto di riferimento, sono, l’ architrave della famiglia, della so-cietà, del mondo intero. E noi? E la società?? Nulla, buio assoluto, è come se non esistessero, non ser-vissero più, quasi inutili, oramai hanno già dato. Una volta erano primi attori, es-senziali punti di riferimento, for-giati per tutte le occasioni, per tutte le stagioni e le difficoltà della vita. Ho avuto la fortuna (perdona-te il sostantivo), sì proprio quella, di assistere degli anziani, persone a me care, mentre si avvicinavano al

traguardo della loro esistenza. Senza il passato non si scrive la storia, senza storia l’uomo non si racconta. Quei brividi ed emozio-ni che percepisci solo quando non hai più la fortuna di averli ancora accanto a te, di quello che non sai di avere quando ci sono,della velo-cità del tempo, il tempo che ti por-ta via da loro, di tutto il tempo che non hai saputo o potuto dedicargli, di loro che non ti chiedevano nul-la, quegl’occhi velati di un mare di bontà come fossero di un bimbo lasciato solo, perso nel buio della notte, di un fine vita che per loro non aveva più nulla da raccontare, sì, te ne rendi conto sempre e solo dopo, a posteriori (non esisterebbe il rimpianto degli uomini), quando non si può più far nulla per recupe-rare, ti rimane solo il ricordo, bello, indimenticabile. Ero lì una delle poche volte nella mia vita che ascoltavo, sì non sen-tivo ma ascoltavo, prendevo tutto in maniera avida, col bisogno di apprendere, di sapere, era un ap-puntamento quotidiano, sapevo che non ne avrei avute altre di pos-sibilità, attingevo con dovizia tutte le loro esperienze di vita così come me le raccontavano, era come se quotidianamente facessi una tra-sfusione genetica, assorbivo con la voglia di apprendere tutto quello che era possibile, poiché sapevo che non c’era molto tempo, forse corre-vo anche in questa occasione, ma al contrario era l’ultima fermata, era la mia storia, quella di un bimbo, di un uomo, di un anziano...adesso sono più forte, quasi invincibile...Ciao, ci siete ancora...

a cura di Domenico Chirico

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Formazione professionale

Curare la persona, significa non solo soddisfarne i biso-gni e la domanda di salute,

ma tutelarne i diritti, erogando una assistenza qualificata. La ri-flessione, il buon senso, l’empatia sono strumenti indispensabili per agire nell’interesse delle persone assistite e sviluppare in ogni occa-sione, la loro autonomia di scelta e di vita, tenendo conto della perso-na nella sua complessità e unicità. Allo scopo di migliorare le cono-scenze, le abilità e gli atteggiamen-ti degli operatori, il Gruppo Serena Assistenza organizza periodica-mente riunioni, corsi di formazio-ne e aggiornamento. All’inizio di ogni anno viene redatto un piano annuale di formazione nel quale vengono indicate le date dei corsi. Si programma la realizzazione di corsi di vari livelli, con l’obiettivo di formare professionisti nel setto-re dell’assistenza domiciliare e re-

sidenziale e per offrire una elevata qualità di prestazioni.Quest’anno il Gruppo, in linea con la propria mission, ha intrapreso, in aggiunta ai corsi gia program-mati, un percorso con l’Associazio-ne Alzheimer di Bari, per la forma-zione specifica degli operatori nella gestione domiciliare del paziente affetto da Alzheimer.Il corso di aggiornamento “TECNI-CHE DI AIUTO NELLA MALAT-TIA DI ALZHEIMER” è già attivo nella sede direzionale del Gruppo Serena Assistenza.

Anna Ragone e Daniela Savino

Per informazioni sul calendario:Serena Gruppo AssistenzaVia Amendola, 174/Atel. 080 5423300 www.assistenzaserena.eue-mail: [email protected]

oppure:Associazione Alzheimer Italia BariLargo Ciaia, 3tel. 080 3994455www.alzheimerbari.come-mail: [email protected]

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È sempre triste parlare del-le malattie e lo è in maniera particolare parlare di Alzhei-

mer, per chi come me l’ha sofferta in prima persona (mio padre ne è stato affetto), malattia mutilante che rende le persone contenitori esternamente buoni, ma all’inter-no completamente vuoti, privati, un po’ alla volta di tutto il loro vis-suto, le loro sensazioni, la memo-ria ed il linguaggio. La patologia è dilagante, a fortissimo impatto sociale e presenta innumerevoli e drammatici risvolti socio-econo-mici. La malattia di Alzheimer, che nei paesi occidentali rappresenta il 60-80% delle demenze dell’adulto, è causata da una degenerazione ce-rebrale irreversibile e per ora incu-rabile, che colpisce il 5-7% dei sog-getti di età uguale o superiore a 65 anni. Gli ammalati presentano un declino progressivo e globale delle funzioni intellettive, associato a deterioramento della personalità e della vita di relazione, che com-porta la perdita dell’autonomia nell’esecuzione dei compiti della vita quotidiana. Anche se la storia dei pazienti con malattia di Alzhei-mer può variare in relazione a fat-tori biologici, sociali ed economici, dopo la diagnosi restano 8-12 anni di vita, caratterizzati, come si è det-to, da un decadimento progressivo, da problemi clinici intercorrenti e da crescenti bisogni assistenziali.L’interrelazione tra i dati relativi alla numerosità della popolazione italiana distinta per fasce d’età e i dati di prevalenza disponibili ri-spetto alle fasce stesse, permetto-no di stimare la numerosità dei casi di malattia di Alzheimer presenti sul territorio. A tutt’oggi (2007) nell’intero pianeta le persone colpi-te dall’Alzheimer sono 24,3 milioni, ma nel 2020 saranno 42,3 milioni e nel 2040 saranno 81,1 milioni (un incremento del 234% !!!). Nel 2002, in Italia, secondo stime uffi-ciali il numero dei pazienti Alzhei-mer è di 409.067 di cui 299.997 femmine e 109.070 maschi. Secon-

do le stime più recenti attualmente in Italia i malati di Alzheimer sono circa 520.000 e i nuovi casi sono stimabili in circa 80.000 all’anno. Si tratta di un dato destinato ad aumentare: se consideriamo l’at-tuale andamento demografico e il conseguente invecchiamento della popolazione possiamo prevedere, infatti, che nel 2020 i nuovi casi di demenza saliranno a 213.000 l’anno, di cui 113.000 attribuibili all’Alzheimer.In Puglia si stimano circa 70.000 casi a tutto il 2007. Sulla base dell’esperienza clinica e di studi condotti in altri paesi, si può sup-porre che l’80% viva a domicilio e richieda in molti casi un’assidua assistenza. La demenza è la quarta causa di morte negli ultrasessanta-cinquenni ed una delle principali cause di disabilità per la popolazio-ne adulta e soprattutto per quella anziana, proprio per le peculiarità cliniche della malattia stessa. In-fatti il problema della demenza, ed in particolar modo della malattia di Alzheimer, risiede nell’alto grado di compromissione funzionale con conseguenti e progressivi deficit della capacità di svolgere le norma-li attività della vita quotidiana sino a raggiungere complete disabilità; motivo per cui oltre la metà dei ricoveri nelle case di riposo è rap-presentata da tali malati. Viste le peculiarità cognitive e comporta-mentali della demenza è logico so-stenere che la demenza non colpi-sce solo il paziente, ma tutta la sua famiglia, sulla quale grava l’enorme carico assistenziale e psicologico. Infatti l’80% dei malati è curata a casa dai familiari o care-givers di riferimento. La spesa per famiglia per assistere adeguatamente il loro familiare ammalato è calcolata in oltre € 60.000,00 all’anno !!! Dato il numero di persone ultrasessan-tacinquenni facenti parte della po-polazione della regione Puglia e le percentuali di rischio di contrarre la malattia, si capisce come il pro-blema sia di enorme importanza.

Proprio per far fronte a questa di-lagante e sconvolgente problemati-ca nel 2002 un gruppo di familiari di pazienti ha creato l’Associazio-ne Alzheimer Bari, associata alla Federazione Alzheimer Italia, at-traverso la quale si cerca di essere di aiuto ai malati e sopratutto ai familiari, sensibilizzando quanto più possibile tutti (istituzioni, as-sociazioni di volontariato, mondo dell’imprenditoria, mass / media, club service), perché occorre crea-re intorno ai malati di Alzheimer e alle loro famiglie una rete, una rete di supporto e di aiuto con se-vizi territoriali, come centri diurni e assistenza domiciliare integrata, e una rete di persone, che insieme formino un’alleanza terapeutica. “Non possiamo lasciarli soli! Noi possiamo fare la differenza!” dice il motto di una delle ultime giorna-te mondiali “Alzheimer”, istituita dall’Organizzazione Mondiale del-la Sanità e dall’Alzheimer’s Disease International, che si celebra ogni anno il 21 settembre. Tale evento testimonia la nascita di un movi-mento internazionale che vuole creare una coscienza pubblica sugli enormi problemi provocati da que-sta malattia e far sì che famiglie, medici, ricercatori e organizzazioni lavorino insieme per dare risposte concrete ai bisogni dei malati e del-le loro famiglie. La nostra speranza è quella di sensibilizzare le Istitu-zioni affinchè si sviluppi un siste-ma organico di servizi a favore dei pazienti affetti da questa malattia, creando ed implementando una rete basata sulla integrazione tra servizi sociali e sanitari.

il presidente Alzheimer Baridott. Pietro Schino

Associazione Alzheimer Italia BariLargo Ciaia,3tel:080/3994455www.alzheimerbari.come-mail [email protected]

Alzheimer epidemia silente

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L’avvocato...rispondeBrevi note sull’amministrazio-ne di sostegno

Con la L. 6/04 è stato introdot-to nel nostro ordinamento l’istituto dell’amministrazio-

ne di sostegno.Esso è finalizzato a tutelare le per-sone che, per effetto di un’infermi-tà, sono nella totale e permanente impossibilità di provvedere ai pro-pri interessi.Nella scelta delle misure e nella de-terminazione dei loro contenuti, il Giudice si deve prefiggere la minore limitazione possibile della capacità di agire (art. 1 L. cit.), preferendo quella meno invasiva che possa va-lere alle reali necessità della perso-na. Difatti, il legislatore ha inteso ridurre al minimo la compressio-ne delle libertà e delle capacità del soggetto interessato.Ciò si evince dall’art. 404 cod. civ., che ha attribuito carattere resi-duale all’interdizione ed all’inabi-litazione, nel senso che tali misure vanno assunte allorché ogni altro strumento o rimedio si riveli ina-deguato per la cura degli interessi del beneficiario, come riconosciuto da copiosa giurisprudenza.La funzione dell’amministrazione di sostegno è protesa non più ver-so la sola cura del patrimonio, ma piuttosto nei confronti della perso-na beneficianda e delle sue concre-te esigenze di vita. Nelle intenzioni del legislatore esso intende rappresentare uno stru-mento giuridico flessibile, semplice tale da non incidere radicalmente e permanentemente sulla capacità di agire del beneficiario. Tant’è vero che una delle caratteristiche più significative dell’AdS è proprio la continua adattabilità - qualitativa e quantitativa - alle richieste e alle esigenze della persona: esigenze che sono spesso destinate a modi-ficarsi, più o meno profondamen-te, nel corso del tempo, a seconda delle condizioni di vita e dello stato psico-fisico di quest’ultima.In tale ottica, il criterio da adottare

al fine di stabilire di volta in volta quale sia, in particolare tra l’ammi-nistrazione di sostegno e l’inter-dizione, la misura più idonea alla protezione del soggetto debole non potrebbe essere individuato con ri-guardo ad un elemento meramen-te “quantitativo”, e, cioè, tenendo conto del quantum dell’incapacità dalla quale il soggetto da proteggere è affetto, come sarebbe confermato anche dalla formulazione dell’arti-colo 404 c.c. introdotto dalla legge 6/2004, che indica come beneficia-rio dell’amministrazione di soste-gno chi si trovi nella impossibili-tà, anche parziale e temporanea, di provvedere ai propri interessi, cosi lasciando intendere che essa possa essere totale e permanen-te. Ma, il discrimen consisterebbe piuttosto nell’idoneità dell’uno o dell’altro istituto ad assi-curare la protezione più adeguata del sog-getto cui esso va applicato in una ottica meno cu-stodialistica e maggiormente orientata al rispetto della dignità uma-na ed alla cura complessiva della persona e della sua personalità.In proposito vale citare il significativo provvedimento reso dal Tribunale di Modena (ordi-nanza del 15.11.04 (pres. Dr. Stan-zani, est. Dr. Masoni) nel quale si legge che anche nel caso di totale infermità di mente, l’interdizione è misura residuale di protezione, dovendosi sempre applicare l’am-ministrazione di sostegno quando la stessa sia in concreto idonea a realizzare la piena tutela del bene-ficiario.Sulla base di tali premesse, è evi-dente che tale misura ben può adattarsi anche nel caso di persona affetta da patologia di Alzheimer.Più in particolare giova sottolinea-

re che, in Italia, il giudice tutelare presso il Tribunale di Bari è stato il primo a riconoscere l’ammini-strazione di sostegno in favore di un paziente colpito da tale malat-tia (v. decreto del 4/7/07, Dott. Giuseppe Rana), cui stanno via via seguendo le decisioni di altri magi-strati (tra cui anche decr. G.T. Tri-bunale di Trani – sez. dist. Ruvo di Puglia17/7/07 G.O.T. Avv. Nicola Milillo).L’amministrazione di sostegno ben può rappresentare l’istituto di ele-zione e di primo e pronto impiego per apprestare alla persona infer-ma la tutela dei suoi interessi, men-tre solo qualora tale misura si riveli inadeguata alla concreta situazio-ne, potrebbe farsi luogo a quella più radicale dell’interdizione, che,

come detto, dipende non dalla gravità dello

stato d’incapacità, ma dal grado di

protezione ne-cessaria per l’incapace.

In proposi-to vale ram-mentare la l u m i n o s a sentenza n°

1 3 5 8 4 / 0 6 , resa dalla Su-

prema Corte di Cassazione, che ha

contribuito a chiarire l’ambito di applicazione e le fi-

nalità della (citata) riforma. In modo sempre più deciso ed in-controvertibile, emerge una linea di tendenza diretta alla massima salvaguardia possibile del soggetto in difficoltà, attraverso il supera-mento concettuale del momento autoritativo a favore di una effetti-va protezione della persona debole, che si svolge prestando la massima attenzione alle sue effettive esigen-ze, in un’ottica volta, ove possibile, a realizzare con lui un progetto di sostegno esistenziale.Il Legislatore colloca in primo pia-no l’esigenza di fornire un aiuto a

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chi si trovi in difficoltà, piuttosto che quella di individuare un organo che si sostituisca allo stesso nell’ot-tica irreversibile e totalizzante dell’interdizione. In tal modo vie-ne superata l’opposta concezione di valutare asetticamente la con-dizione d’incapacità del soggetto, che prima della L. 6/04 veniva ri-guardato essenzialmente come in-dividuo potenzialmente portatore di pregiudizio dei propri interessi patrimoniali, e, massimamente, di quelli della propria famiglia, e, perciò, da assoggettare necessaria-mente a misure idonee. L’obietti-vo della riforma è di realizzare un progetto di sostegno esistenziale, in cui la problematica patrimoniale (soprattutto ove non debbano es-sere compiuti atti di disposizione) declina in favore dell’aspetto fun-zionale e personalistico del sogget-to beneficiario.Al Giudice il compito di individua-re l’istituto che garantisca la tute-la più adeguata del soggetto, solo nel caso in cui ogni altra misura si riveli inefficace e, al contempo, l’amministrazione di sostegno non riesca ad assicurarne la protezione (v. Corte Cost. sent. 440/05), te-nuto conto che l’orientamento che si va sempre più affermando con-sidera l’interdizione come l’ultima spiaggia (a titolo esemplificativo cfr. Trib. Tempio Pausania, ord. 20/2/07, G.U. Dott. Cavallo).Ad un’attività minima, estrema-mente semplice, e tale da non ri-schiare di pregiudicare gli interes-si del soggetto - vuoi per la scarsa consistenza del patrimonio dispo-nibile, vuoi per la semplicità delle operazioni da svolgere (attinenti, ad esempio, alla gestione ordina-ria del reddito da pensione), e per l’attitudine del soggetto protetto a non porre in discussione i risulta-ti dell’attività di sostegno nei suoi confronti, e, in definitiva, ad una ipotesi in cui non risulti necessaria una limitazione generale della ca-pacità del soggetto, corrisponderà l’amministrazione di sostegno, che

si fa preferire non solo sul piano pratico, in considerazione dei costi meno elevati e delle procedure più snelle, ma altresì su quello etico-sociale, per il maggior rispetto della dignità dell’individuo che, come si è osservato, essa sottende, in contrap-posizione alle più invasive misure dell’inabilitazione e della interdizione (così Cass. 13584/06).

avv. Nicola UlisseTrani, 20 aprile 2009

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Occhi limpidi

I vecchi dopo una lunga vita di gioie e di affanni possono

finalmente vedere la realtà della vita, così come è, non esiste più l’inganno della giovinezza ed il

falso miraggio dell’immortalità, tutto passa e scorre come le

acque del fiume che ormai non possono più seguire se non con

gli occhi.

L’angolo della Poesia e vecchi Ricordi...

Vecchi ricordi

Lascialo Parlare, perché nel suo passato ci sono tante cose vere.Lascialo andare tra i suoi vecchi

amici, perché è li che si sente rivivere.

Lascialo raccontare storie gia ripetute perché lui vuole vedere

se stai alla sua compagnia.Lascialo vivere tra le cose che

ha amato, perché soffre di sentirsi spiantato dalla propria

vita.Lascialo salire nell’ auto di

famiglia, quando vai in vacanza,perché l’anno prossimo avrai rimorso se lui non ci sarà più.

Lascialo invecchiare con lo stesso paziente amore con cui lasci crescere i tuoi bambiniperché tutto fa parte della

natura.Lascialo morire tra le braccia pietose, perché l’amore dei

fratelli sulla terra Fa meglio presentire quello del

Padre nel cieloFa questo: o proverai vergogna

di essere uomo.

Madre Teresa di Calcutta

L’anziano è come un bambinoHa bisogno di coccole,

attenzione,E di un riposino.

Sta sempre seduto a guardare la TV

Il suo programma preferitoÈ quello che non vuoi vedere tu.

L’anziano è il tuo migliore amico,

Puoi raccontargli tutto,Non dirà nulla,

Perché dopo un’oraSi è già dimenticato tutto.L’anziano è come un libro,Se gli chiedi di raccontare,

È sempre pronto a farti sognare.

Quando ti dice che sei fortunato per quello che hai

Ti fa un po’ arrabbiare.E quando tu ormai stanca stai

per alzarti,Ti prende la manoE ti dice di restare,Perché un domani

Anche tu avraiDi che raccontare.

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Il medico...rispondeIl calo della vista con l’avanzare dell’ età

È abbastanza comune ritenere che la riduzione della capaci-tà visiva negli anziani sia da

attribuire alla cataratta. In realtà oltre all’opacamento del cristalli-no ci sono altre patologie in gra-do di alterare la acuità visiva, ma contrariamente alla cataratta esse non sono facilmente curabili. Il riferimento è alla Degenerazione Maculare Senile (DMS), una pato-logia della retina centrale che causa riduzione della vista, e, negli stadi più evoluti, determina la condizio-ne invalidante detta “Ipovisore”. L’ipovisore è una condizione di in-capacità nel distinguere i particola-ri raffinati delle immagini poichè le cellule della retina che sono andate incontro a degenerazione si trova-no proprio nel cosiddetto “punto della visione distinta” o “Macula”.I soggetti ipovedenti risultano sempre autosufficienti sia in am-biente conosciuto (casa) che scono-sciuto (esterno), ma sono incapaci di leggere caratteri piccoli o di ef-fettuare lavori in cui lo studio del particolare è indispensabile. Spes-so questi pazienti si scoraggiano e temono, sbagliando, di diventare completamente ciechi in futuro. La

scienza non è ancora riuscita a tro-vare un rimedio alla degenerazione Maculare Senile ormai evoluta, ma è possibile rallentarne l’evoluzio-ne quando la diagnosi è precoce. Fondamentale è spiegare bene al paziente la situzione quando,oltre a questa patologia, inizia a formar-si la cataratta.Se dovessero crearsi condizioni tali che il paziente con Degenerazione Maculare Senile debba anche sottoporsi ad inter-vento di cataratta, è bene che egli sia ben conscio del fatto che, a cau-sa del danno retinico, dopo l’inter-

vento non dovrà aspettarsi la capa-cità visiva di una persona che ha la retina sana.Impiegare più tempo a chiarire questi concetti al paziente è fondamentale per evitare delu-sioni post operatorie.Ricordiamo-ci che quando un paziente decide di affidarsi ad un chirurgo ripone sempre in lui speranze di guarigio-ne; non sempre è semplice spiegare ad un “non tecnico” i limiti della medicina moderna.

dott. Ivo Vulpimedico chirurgo

specialista in oculistica

cell. 333 5469522e-mail: [email protected]

studio: via P. Lembo, 4270124 Bari - tel/fax 080 5429862

orario di segreteria:lunedì - venerdì | 8,00 - 11,00

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Compleanno di...Un augurio speciale ai nostri assistiti che compiono gli anni nel mese di Aprile!!

Per la sede di Bari

Luizzi VincenzaParadisi TinaSibilano GiuseppeCafagna MariaModugno MariaRenna IsabellaSaulle MariaMarotta VittorioTroiani GiuliaMaselli DomenicaTroccoli FilomenaPetaroscia AngelaCapitaneo AntoniaTritto FrancescaSbisà GiacomoMorgese MadiaTriggiani AttilioCagnetti NiccolòFabris MatteoSchiavon Giuseppina

Per la sede di Foggia

D’Alessandro AnnaD’Adamo MariaDelli Carri Vincenza

Per la sede di Andria

Di Bari RiccardoLombardi AngelaDi Corato Sabina

Per la sede di Napoli

Grazioso Maria

Per la sede di Vicenza

Caronin Anna Maria

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Eventi SerenaEventi

Nell’ottica di offrire una mi-gliore qualità di vita ai no-stri assistiti, di combattere

la solitudine e favorire la socializ-zazione dell’anziano in genere, si realizzano annualmente eventi e manifestazioni diverse.Per la politica del gruppo Serena Assistenza è fondamentale accre-scere tra gli utenti, i soci, i volonta-ri e i dipendenti un senso di aggre-gazione e appartenenza attraverso attività che offrono momenti di svago e divertimento. Le iniziative di ampia portata so-ciale, coinvolgono anziani, cittadi-ni, operatori del settore e sensibi-lizzano il territorio con seminari o convegni anche su temi di attualità. La programmazione annuale 2009 infatti prevede una serie di iniziati-ve che il gruppo Serena Assistenza periodicamente pubblica on-line sul sito www.assistenzaserena.eu.

Serena gruppo Assistenza e 50 & Più Università- Gruppo FenacomOrganizzano in collaborazione con la Provincia di Foggia:

CONVEGNO “DISPOSIZIONI DI FINE VITA: PROFILI BIOETICI, SANITARI E GIURIDICI”

Il Convegno si è tenuto il 05 mag-gio 2009 alle ore 17 presso: AULA MAGNA DELL’UNIVERSITA’ di Foggia con la partecipazione dei seguenti relatori:Prof. Marco Olivetti: ordinario del-la cattedra di diritto costituzionale Universita’ di Foggia facente parte della commissione della conferen-za episcopale;Dr.Michele Totaro – primario Ho-spice del centro “Don Uva” di Fog-gia; Dott.ssa Franca Pinto Minerva: Preside della Facolta’ di Scienze della Formazione di Foggia e fa-cente parte del Comitato Bioetico dell’Usl;Introdurranno i lavori la dottoressa

Maria Cuonzo Cardiologa referen-te del Gruppo Serena Assistenza e la dottoressa Avv. Maria Antoniet-ta Colasanto Presidentessa dell’As-sociazione 50& Più Università, un associazione culturale che vanta una tradizione ventennale e 5 sedi in Italia nata con l’impegno di pro-muovere lo sviluppo culturale e so-

ciale e che si pone l’obiettivo di :• Organizzare attività di istruzio-

ne e formazione anche superiore, compresa anche quella professio-nale, con particolare attenzione alle specifiche territoriali;

• Operare un confronto perma-nente tra le culture delle prece-denti generazioni e quelle attua-li, per far emergere cio che di più utile è stato prodotto dall’uma-nità, preservarlo dall’oblio del tempo e valorizzarlo;

• Promuovere qualsiasi iniziativa idonea a valorizzare il patrimo-nio psico-fisico e spirituale della persona anziana.

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Attività di tirocinio e stage

Il gruppo Serena assistenza si fa promotrice di un’assisten-za all’anziano qualificata e

grazie all’efficienza delle proprie strutture, diventa sede di stage in tutti i livelli formativi nel settore di sua competenza sino ad arriva-re ad essere partner qualificante e formativo, oltre che di istituti di scuola media superiore, anche di università nella disciplina delle scienze sociali.Anche quest’anno il gruppo Se-rena Assistenza ha sviluppato in collaborazione con l’istituto tecni-co dei Servizi Sociali “Severino De Lilla” di Bari un Progetto: “Alter-nanza Scuola-lavoro” e ha ospitato in azienda le alunne, che vi hanno aderito. L’alternanza è una combi-nazione di attività scolastica e di esperienza assistita sul posto di lavoro, progettato sul piano didat-tico in collaborazione con le azien-de. Si basa su una concezione in cui educazione formale, informale ed esperienza di lavoro si combi-nano in un unico progetto forma-tivo, offrendo una nuova moda-lità di apprendimento all’interno dei percorsi di studio tradizionali. L’attività in alternanza scuola/la-voro è un’opzione formativa per agevolare l’orientamento circa le future scelte professionali dello studente, attraverso la partecipa-zione ad esperienze, che colleghino sistematicamente la formazione in aula, con quella nel mondo del lavoro. Garantisce agli studenti la possibilità di arricchire la propria formazione, acquisendo, oltre alle conoscenze di base, crediti certifi-cati, rilasciati dall’istituzione sco-lastica.Destinatari dell’alternanza sono gli studenti del secondo ciclo dell’istru-zione che hanno compiuto il 15° anno di età; il percorso didattico in azienda sarà preferibilmente orga-nizzato con gli studenti delle classi terza, quarta e quinta.L’aspetto formativo valorizza com-petenze trasversali e skill compor-tamentali di base, al giovane coin-

volto infatti conferisce sicurezza, affina il senso critico, assicura spa-zi per la collaborazione, permette di farsi conoscere, permette di co-noscere sul campo l’organizzazione aziendale. L’alternanza favorisce la personalizzazione degli interventi educativi e si può anche configu-rare come risorsa per i ragazzi in difficoltà, strumento efficace per contrastare la dispersione scolasti-ca. Imparare attraverso il fare può, infatti, consentire agli studenti, soprattutto a quelli demotivati, di recuperare gli stimoli per conti-nuare ad apprendere, acquisendo un saper fare da potersi giocare an-che nel contesto scolastico.

La nostra esperienza di stageSiamo le alunne dell’istituto pro-fessionale per i Servizi Sociali “S.De Lilla” di Bari e la nostra clas-se è stata scelta per il progetto di alternanza scuola lavoro che ci ha dato la possibilità di effettuare uno stage di tre settimane presso la Co-operativa Serena. La Cooperativa Serena si occupa di assistenza do-miciliare e residenziale ad anziani e disabili e ci ha permesso di vivere e conoscere personalmente il mon-do del lavoro del quale noi faremo parte tra pochi anni. Nell’ambito del progetto abbiamo avuto l’op-portunità di partire per tre giorni a Milano per assistere ad un conve-gno: “L’ Arte della cura” un evento che ha affrontato in modo nuovo il tema della cura delle persone an-ziane e degli adulti non autosuf-ficienti. Il convegno si è tenuto il 14 febbraio 2009, presso lo Spazio dell’Unione femminile con il Patro-cinio della Asl, dell’Assessorato alla Salute del Comune di Milano e con il contributo del Consiglio Regio-nale della Lombardia, su iniziativa dell’Associazione Blimunde-sguar-di di donne su salute e medicina e dell’Unione Femminile Nazionale. L’iniziativa prevedeva una mostra d’arte e un convegno e si rivolgeva ai protagonisti della cura: opera-tori e operatrici, familiari, pazien-

ti, amministratori. Un approccio multidisciplinare per un punto di vista inedito, ma scientificamente fondato, l’anziano non deve essere curato solo farmacologicamente, ma anche con l’Arte. L’esperienza del convegno è stata davvero inte-ressante e anche la visita a Milano è stata una bellissima esperienza. Durante le tre settimane di stage abbiamo potuto vivere l’esperienza di una azienda e abbiamo potuto vedere in tutto e per tutto il fun-zionamento di una cooperativa che opera nel settore che è attualmen-te il nostro campo di studi, parte-cipando ai vari processi aziendali: abbiamo infatti assistito ai processi di selezione del personale, all’orga-nizzazione dei servizi di assisten-za, all’organizzazione contabile, alla scansione di documenti per la creazione di database elettronici.Abbiamo avuto spazi di autono-mia, abbiamo proposto iniziative personali sempre ovviamente af-fiancate dai tutor aziendali e siamo state attivamente coinvolte con una accoglienza soddisfacente a tal proposito infatti ringraziamo la Cooperativa Serena e in particola-re il Dott. Cancellaro Gerardo e la Coordinatrice del Gruppo Serena Assistenza la sig.ra Anna Ragone. Ringraziamo inoltre la Scuola, i docenti prof. Acciarini, Craca, Bel-lo, Genovesi, Balena e la segretaria del nostro istituto Signora Carmela Catena e la preside Ester Gargano.

classe 3ª f dell’istituto professionale per i servizi Sociali “Severino de Lilla” di Bari

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Ricette

Ingredienti• 150 gr di farina• 150 gr di cioccolato fondente• 150 gr di burro• 150 gr di zucchero• 5 uova• farcitura• 80 gr di marmellata di albicoc-

che• glassa di copertura• 100 gr cioccolato fondente• 70 gr di zucchero

PreparazioneSciogliere a bagnomaria il ciocco-lato fondente insieme a 2 cucchiai di acqua e lasciarlo raffreddare. La-vorare in una terrina il burro fino insieme allo zucchero, al cioccolato raffreddato, i tuorli d'uovo e i rela-tivi albumi montati a neve. Setac-ciare sulla preparazione la farina e mescolare dall'alto verso il basso, avendo cura di amalgamare bene. Imburrare e infarinare una tortiera da 26 cm, versarvi dentro il com-posto, livellare la superficie e infor-nare a 150 gradi per 30 minuti. A cottura ultimata, lasciare raffred-dare la torta e tagliarla in 2 dischi di uguale spessore. Spalmare su un disco la marmellata di albicocche e coprire con l'altro disco. Preparare la glassa facendo sciogliere in una casseruola, preferibilmente a ba-gnomaria, il cioccolato, l’acqua e lo zucchero, quindi spalmare sulla su-perficie della torta la glassa e farla solidificare a temperatura ambien-te.

Torta Sacher

Ingredienti• 2 uova, albumi e tuorli separati• 150 gr di zucchero• 100 gr di burro• 200 gr di farina• 2 cucchiaini di lievito in polvere• 200 gr di fragole

PreparazioneScalda il forno a 180 gradi. (24 cm di diametro) Sbatti i tuorli con lo zucchero fino ad avere un compo-sto chiaro e spumoso. Aggiungi il burro a temperatura ambiente, poi le fragole. A questo punto aggiungi la farina e il lievito e mescola fino ad ottenere un composto omoge-neo e senza grumi. In un'altra cio-tola monta a neve ferma gli albumi con un pizzico di sale. Incorpora delicatamente gli albumi al com-posto prestando attenzione a non smontarli. Versa nella tortiera e inforna a 180 gradi per 35 minuti circa.

Torta di fragole

Ingredienti• 260 gr di farina• 2 cucchiaini di lievito in polvere• 1 pizzico di sale• 60 gr di burro• 4 cucchiai di zucchero• 1 uovo• 250 ml di latte• petali di fiori eduli (primule,

roselline, violette)

PreparazioneLa ricetta permette di ottenere 12-15 muffin. Con una frusta lavorare a crema il burro con lo zucchero e unire l’uovo. Setacciarvi farina, lie-vito e salse, alternando con il latte. Aggiungere qualche petalo. Versare nei pirottini, fino a 3/4, infornare a 175° per 20-25 minuti. Appena raf-freddati, decorare con petali.

Muffin primaverili

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Attualità, energie alternativeFotovoltaico a Villa SerenaL’impianto fotovoltaico realizzato da E Living S.r.l. sarà aperto al pubblico in occasione dell’iniziativa “I Giorni delle Rinnovabili”

Sabato 18 Aprile in occasione de “I Giorni delle Rinnovabi-li”, iniziativa promossa dalla

sezione italiana dell’ISES (Interna-tional Solar Energy Society), l’im-pianto fotovoltaico di potenza pari a 11,22 kW a servizio dello Studio di Consulenza del Dott. Cancellaro Gerardo in via Amendola 174/A sarà aperto al pubblico dalle ore 9:00 alle 13:00. In tale occasione E Living S.r.l. organizzerà un interes-sante convegno sulle fonti rinnova-bili, previsto per le ore 10:30 presso la stessa sede avente il titolo: “Alla scoperta dell’energia”. Approfondi-mento su fonti rinnovabili ed effi-cienza energetica”. L’uso delle fonti rinnovabili per produrre energia e limitare le emissioni di CO2 è uno dei cardini del protocollo di Kyoto e l’approvvigionamento energetico è ormai il principale nodo da scio-gliere per tutto il sistema naziona-le. La Puglia si colloca in un conte-sto di grande fermento in campo energetico. Infatti, secondo i dati appena diffusi dal Gestore dei Ser-vizi Elettrici, società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze avente il compito di pro-muovere e incentivare la produzio-ne di energia da fonti rinnovabili, la nostra regione detiene il primato in Italia del fotovoltaico con 56,5 MW installati al 31 marzo scorso. Appena due mesi fa, la Puglia risul-tava ancora seconda nella classifica dietro la Lombardia. La Puglia ha confermato la sua supremazia a livello nazionale anche nel settore dell’eolico sia in termini di nuova potenza installata di circa 260 MW nell’anno 2008, sia per potenza complessiva pari a 946 MW (Fonte: Wind Energy. Anno 6 n. 1/2009).Le ultime attenzioni riservate dal Governo Regionale al settore fanno sperare in nuovi e migliori traguar-

di. In effetti con la Legge Regionale 9 marzo 2009 n. 3 si prevede che i Comuni introducano nel proprio regolamento edilizio a partire dal 1° gennaio 2009, ai fini del rilascio del permesso di costruire per gli edifici di nuova costruzione, l’ob-bligo di installare un impianto per produzione di energetica elettrica da fonte rinnovabile di potenza non inferiore a 1 kW per ciascuna unità abitativa o non inferiore ai 5 kW per i fabbricati industriali, di estensione superficiale non inferio-re a 100 metri quadrati. Il primato raggiunto non deve però essere considerato come un traguardo ma come trampolino di lancio verso un futuro eco-sostenibile a cui tut-ti dobbiamo e possiamo facilmente contribuire. Rendere il nostro stile di vita più efficiente dal punto di vi-sta energetico significa consumare in modo razionale l’energia, ridurre i costi legati all’approvvigionamen-to energetico e quindi partecipare allo sforzo nazionale per ridurre il consumo di combustibile da fonte esauribile ed allo stesso tempo con-tribuire alla riduzione dell’inquina-mento e proteggere l’ambiente.Investire nell’ambiente è economi-camente conveniente grazie all’in-troduzione di una serie di incentivi e di detrazioni fiscali.Il fotovoltaico, in particolare, con-viene grazie al cosiddetto “Conto Energia” ossia l’incentivo intro-dotto con decreto ministeriale del febbraio 2007 a cui tutti possono accedere. L’incentivo non deve, tut-tavia, essere confuso con la sempli-ce erogazione di importi in conto capitale per fronteggiare l’investi-mento iniziale ma consiste in un contributo, di durata ventennale, proporzionale all’energia prodotta (compreso tra i 500 ed i 750 euro all’anno per ogni kW di potenza installata). Al contributo erogato dal Gestore dei Servizi Elettrici, si aggiunge la possibilità di “autocon-sumare” l’energia prodotta (con-tratto di scambio sul posto) oppure vendere la stessa al gestore di rete

(contratto di cessione alla rete).Gli impianti solari termici, invece, insieme agli interventi di rispar-mio energetico (sostituzione di infissi, coibentazione, installazio-ne di caldaie a condensazione etc.) usufruiscono di una detrazione IR-PEF/IRES del 55% di tutti i costi in 5 anni. Lo Studio di Consulenza del Dott. Cancellaro ha deciso di partecipare attivamente a questa importante sfida in campo energe-tico avvalendosi della pluriennale esperienza di E Living S.r.l., società di Rutigliano operante nel campo della produzione da fonti rinno-vabili e dell’efficienza energetica, per realizzare il proprio impianto fotovoltaico. E Living è una socie-tà che promuove uno stile di vita eco-sostenibile. Nell’ambito delle fonti rinnovabili E Living realizza impianti “chiavi in mano” occu-pandosi della progettazione, della fornitura, dell’istruzione delle pra-tiche per conto del cliente, dell’in-stallazione e della gestione di im-pianti solari fotovoltaici, solari termici ed eolici. Nel settore dell’ef-ficienza energetica E Living realiz-za interventi di ottimizzazione del fabbisogno di energia attraverso l’eliminazione degli sprechi e di usi impropri. Fornisce ed installa lu-cernari tubolari per l’illuminazione naturale e luci LED per l’illumina-zione a basso consumo. Nel det-taglio è possibile ridurre, con un adeguato isolamento termico fino al 50% dei costi di riscaldamento e raffrescamento; con i lucernari tubolari invece è possibile captare la luce naturale diurna e traspor-tarla ove occorre, garantendo non solo il risparmio energetico ma anche la riduzione della manuten-zione, del surriscaldamento degli ambienti ed un’ incremento del benessere psico-fisico fornito dal-la luce naturale; l’illuminazione a basso consumo, infine, consente di godere di una buona illuminazione contenendo i consumi di energia e quindi consente di ridurre i relativi costi.

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Dicono di noi...

Vorrei esprimere il mio per-sonale ringraziamento per l’assistenza fornita dai vo-

stri collaboratori a mio padre. Assi-stenti so-c iosani -tari: una professio-nalità anco-ra non mol-to conosciuta nella nostra città ma, di cui io e la mia fami-glia, avevamo re-almente bisogno. Grazie a voi, noi abbiamo potuto continuare a svol-gere le ns. attività lavorative senza peraltro mai trascurare il ns. ama-to padre, quindi abbiamo potuto essere piu disponibili per curare la sua sfera affettiva. Ci hanno piace-volmente meravigliato la simpatia, l’affetto e la disponibilità delle Vs. assistenti sempre attente al biso-gno dell’assistito ed instancabili giorno e notte.Dalla mia esperienza ne sono de-rivate altre e molti amici si sono rivolti a voi con lo stesso risultato. Pertanto ringrazio il gruppo che ormai considero una famiglia, e che ci è stato sempre accanto nel momento di bisogno.Grazie ancora.

Porzia Lattanzifiglia di un assistito

La mia esperienza con la As-sociazione Serena Onlus è cominciata nel 2006 quando,

accolto con calore e cordialità, mi apprestavo a far parte di questa ONLUS, che poco conoscevo se non per sentito dire. Le mie prime diffi-denze furono fugate nel momento in cui mi fu chiesto di presentare, il certificato penale, il certificato carichi pendenti, un curriculum vi-tae e la disponibilità a partecipare a convegni inerenti la disabilità, il sostegno e l’approccio all’ammala-to, la socializzazione con il disabile, le conoscenze tecniche e compor-tamentale nelle problematiche di alcune malattie ecc... Fui avviato a primi incarichi e nell’evolversi di alcune particolari situazioni, mi sono accorto di operare avendo sostegno dall’ Associazione Sere-na, che garantiva all’assistito oltre alla mia presenza anche il supporto di altre figure quali: il podologo, il fisioterapista, l’infermiere specia-

lizzato. Nel tempo ho parteci-pato a corsi di perfe-zionamento e incontri con altri colleghi per

parlare delle proprie esperienze e valutare le

soluzioni per il migliora-mento del bagaglio per-

sonale, non trascurando mai che al centro di tutto

c’è l’assistito. Fugando tut-ti i miei dubbi, dedicandomi

con abnegazione, trasmes-sami dalla dirigenza, oggi

posso asserire a viva voce che “Serena”, è cresciuta nel tempo

creando una struttura di tutto rispetto nell’ambito del sostegno

al malato e alle famiglie. Serena un logo che non nasce per caso,

un progetto che nasce da lontano e a cui il direttivo ha dedicato con tenacia la ricerca delle soluzioni migliori a sostegno delle famiglie. E con grande ammirazione sono fe-lice ed orgoglioso di appartenere a questa grande famiglia.

Domenico Bassi assistente

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tel. 080 5423300assistenza domiciliare 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno

altre sedi in Italia

Foggia, via Dante 14tel. 0881 724437

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SERENA...MENTEmagazine SERENA | numero 0 | anno 2009

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la presente pubblicazionenon ha periodicità regolare

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Progetto Grafico Chiara Loiudice

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