Serenamente 10

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SERENA...MENTE magazine SERENA numero 10 anno 2012

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magazine del gruppo serena assistenza

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SERENA...MENTEmagazine SERENA numero 10 anno 2012

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Editoriale

E siamo già a dicembre, come vola il tempo tra lavoro, impegni, fa-miglia… non ci rendiamo conto di quanto la vita scorra velocemente e di quanto avremmo più bisogno di vivere i singoli istanti, di assa-porarli… Dicembre, per noi, è an-che sinonimo di evento di Natale e quest’anno, in virtù di quel fa-moso tempo che scorre e scorre, ma non restituisce abbiamo deciso di riproporre il classico concerto solo nella città di Vicenza dove il “Coro la Rocca” si esibirà- ferman-do, come si suol dire, gli orologi e permettendoci di godere di ogni singolo istante- nella suggesti-va cornice dell’ Oratorio di San-ta Chiara. Per i cittadini baresi e foggiani, invece, abbiamo pensato ad un salto indietro nel tempo…Il circo, la passione di adulti e bam-bini. Quanti di noi ricordano le domeniche pomeriggio trascorse ad ammirare clown, equilibristi, funamboli e trapezisti, animali dall’indole aggressiva domati da uomini coraggiosi? Un’atmosfe-ra surreale, le emozioni di questo strano mondo, la curiosità di sco-prire chi o cosa ci fosse dietro volti dipinti, costumi e scenografie luc-cicanti.Per il Natale 2012, a Bari nelle giornate dell’8,15 e 23 dicembre in via Argiro a partire dalle ore 18.00; e a Foggia il 9 e il 23 dicem-bre in corso Vittorio Emanuele, il nostro Gruppo regala un pezzo di circo ai bambini, ma anche ai gran-di che vogliono tornare piccini, or-ganizzando spettacoli itineranti di giocoleria e clownistica.Tutto questo con la collaborazione dell’Associazione “Un Clown per Amico” che promuove azioni cul-turali e sociali, attraverso la pra-tica della partecipazione, dell’au-togestione, della mutualità e della cittadinanza attiva.A Taranto, profondamente colpita dagli ultimi accadimenti riguar-danti l’Ilva, vogliamo invece valo-rizzare le radici della terra jonica,

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così dense di significati e storia, e lo faremo grazie all’associazio-ne H.Z.Trinacria che si esibirà il giorno 20 dicembre alle ore 18.30 per le strade del centro con balli e musica popolare, perché il Natale è soprattutto tradizione. Insomma, musica, danze, gioco-lieri e clown che regaleranno un sorriso ai partecipanti in vista del Natale 2012.L’Associazione Serena, tutto il Gruppo e Villa Maria Martina rin-graziano le Istituzioni che, come ogni anno, patrocinano le nostre iniziative e sostengono l’operato di chi lavora nel e per il sociale 365 giorni all’anno 24 ore su 24.

A cura di Anna Ragone

Coordinatrice nazionale Gruppo Serena Assistenza

Direttrice di Villa Maria Martina

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AttualitàI pigri vivono di menoPer saperne di più - Dal nostro blog

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I pigri vivono di meno

Stando ai risultati di uno studio di un team di scienziati del Birgham and Women’s Hospital in colla-borazione con il National Cancer Institute e pubblicato sulla rivista scientifica Plos Medicine, fare mo-vimento tutti i giorni permette di vivere in media 5 anni in più.Gli studiosi hanno parlato di 450 minuti di sport a settimana che allungano il tempo di vita di 4,5 anni, ma naturalmente riducendo i minuti di moto, si riduce anche il tempo di vita in più garanti-to: “Ad esempio con 75 minuti di camminata veloce a settimana, si guadagnano 1,8 anni in termini di speranza di vita dopo i 40 anni, ri-spetto a chi non fa nulla”- spiega I-Min Lee, epidemiologo e autore anziano dello studio. - “E il benefi-cio si ottiene sia nelle persone nor-mopeso, che in quelle sovrappeso oppure obese”.

In tutto sono stati analizzati i dati di oltre 650 mila soggetti seguiti per una media di dieci anni e sono state studiate oltre 82 mila morti. La dimensione del campione ha permesso agli scienziati di stima-re gli anni di vita guadagnati dopo i 40 da persone con diversi livelli di attività fisica e indice di massa corporea. I risultati mostrano che l’attività fisica è stata associata con l’allungamento della vita in una serie di discipline. Fare uno sport di intensità da moderata a vigorosa, paragonabile a un mas-simo di 75 minuti di camminata veloce a settimana, è associato a una riduzione del 19% del rischio

di mortalità rispetto a chi non fa nulla. Ipotizzando una relazione causale, questo livello di attività fisica conferisce un aumento di 1,8 anni di vita dopo i 40, rispetto a chi si abbandona alla pigrizia più assoluta.Per chi si dedica a circa 150 minuti di camminata veloce a settimana, invece, l’aumento di speranza di vita è di 3,4 anni, in un’equivalen-za che mostra come al raddoppiare dei minuti “percorsi” corrisponde (quasi) il raddoppiarsi degli anni guadagnati. Naturalmente i risul-tati migliori si sono ottenuti tra i soggetti attivi e in linea: i ricerca-tori hanno osservato un aumento della speranza di vita di 7,2 anni, rispetto ai coetanei con un Bmi uguale o superiore a 35 e total-mente pigri.

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La felicità? Tutta una que-stione di pancia

Che l’intestino fosse un secondo cervello e che le emozioni passas-sero attraverso quel lungo tubo è cosa ormai risaputa, ma che fosse anche un regolatore della felicità è decisamente una nuova scoperta. Secondo un nuovo studio, è pro-prio nella pancia che fin dai primi anni di vita si gettano le basi per godere dell’influenza benefica di un ormone: la serotonina, consi-derato l’ormone della felicità per eccellenza. Questo ormone agisce sul cervello donando appunto la sensazione di benessere. L’azione della serotonina può essere in-fluenzata in negativo da situazio-ni di ansia, stress e depressione, ma può anche essere minata dalla quantità e dalla qualità di batteri che si trovano all’interno dell’orga-nismo.

Secondo gli scienziati dell’Alimen-tary Pharmabiotic Centre dell’Uni-versity College Cork, in Irlanda, la presenza o meno di determinati batteri intestinali durante i pri-mi anni di vita può influenzare le concentrazioni di serotonina nel cervello quando si sarà divenuti adulti.

Per dimostrare quanto supposto, hanno condotto uno studio su modello murino in cui si eviden-ziavano i differenti effetti della presenza dei batteri intestinali sull’ormone della felicità, quando questi erano presenti o no durante l’infanzia.I risultati dello studio, pubblicati

su Molecular Psychiatry, hanno tra gli altri mostrato che l’influen-za del rapporto batteri/ormone è genere dipendente, ossia varia a seconda del sesso di appartenen-za: più marcato nei maschi rispet-to alle femmine.

Altra corrispondenza importante evidenziata dalla ricerca è che la mancanza della flora intestinale adeguata nei primi anni di vita dà il via a un processo irreversibile, per cui anche se questa si integra quando si è più adulti non si mo-strano più le modifiche al sistema nervoso centrale che avvengono durante i primi anni di vita. Come dimostrato durante i test, infatti, le modifiche legate alla serotoni-na avvengono subito e si crea un imprinting (letteralmente un le-game) permanente sulle funzioni cerebrali che può essere o in un modo o nell’altro.Come fare dunque per costruire la felicità fin dalla culla? Un esempio semplice è che una funzionale e adeguata flora batterica intesti-nale si può formare grazie all’al-lattamento al seno, piuttosto che con la nutrizione attraverso il latte artificiale.

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Cure palliative e Hospice: quanto ne sapete?

Di recente è rimbalzata sui media l’affermazione di un uomo politico che definiva crudele il ricovero di un malato terminale in un hospice perché sanciva la sua condanna a morte. Al di là della singola affer-mazione ciò che purtroppo risulta è che questa è un’opinione comune e diffusa. Chi la pensa così, sem-plicemente, con tutta probabilità, non conosce la realtà dei fatti, ma-gari ha visto un Hospice ma non sa bene che cosa fa chi ci lavora. L’ignoranza, nel senso stretto del termine, però, va probabilmen-te attribuita ad una scarsa infor-mazione di cui si rendono artefici anche gli stessi media che evitano di parlarne, perché farlo impliche-rebbe dover descrivere anche tut-to ciò che c’è prima. Ma andiamo a fondo e cerchiamo di capire insie-me cosa sia un hospice e cosa offra ai suoi pazienti ed ai loro familiari.Il termine inglese hospice è un ne-ologismo a livello internazionale dal significato unico e preciso: cen-tro residenziale di cure palliative. Esso designa un luogo d’accoglien-za e ricovero temporaneo, nel qua-le il paziente viene accompagnato nelle ultime fasi della sua vita con un appropriato sostegno medico, psicologico e spirituale affinché le viva con dignità nel modo meno traumatico e doloroso possibile.L’hospice include anche il sostegno psicologico e sociale delle persone che sono legate al paziente quindi rappresenta appieno il concetto del “take care”, prendersi cura.Le professionalità che operano all’interno dell’hospice sono riu-nite in equipe e prevedeno la pre-senza anche di personale non me-dico: dottori, psicologi, infermieri, assistente sociali, assistenti spiri-tuali e volontari- questi ultimi col compito di ascoltare e percepire le aspettative e le speranze del pa-ziente- sono coloro che si prendo-

no cura e assistono gli ammalati.

Gli hospice sono situati all’inter-no di strutture ospedaliere o sul territorio e possono essere gestiti direttamente dalle Aziende sani-tarie o da associazioni di volonta-riato no profit in convenzione con le Aziende sanitarie. Al suo inter-no vengono erogate sia prestazio-ni di ricovero diurno (Day hospital e Day hospice) e di ricovero resi-denziale. L’hospice è tipicamente costituito da camere singole con bagno privato, dotate di una pol-trona-letto per l’eventuale presen-za di un accompagnatore anche durante la notte. Ogni camera è dotata di confort quali telefono, aria condizionata, televisione e frigorifero. Il paziente stesso, se lo desidera, può personalizzare la ca-mera con oggetti di arredamento portati dal proprio domicilio.Non mancano i locali comuni: un soggiorno e una cucina dove i pa-renti possono prepararsi bevande e pietanze.Non esistono orari di entrata e di uscita e sono garantiti anche i pasti per gli accompagnatori. Dall’hospice sono bandite regole e divieti riguardanti l’orario al fine di consentire la presenza di paren-ti ed amici in qualsiasi momento.L’assistenza nell’hospice è gra-tuita, ma l’accesso alla struttura avviene attraverso i reparti ospe-dalieri o dal domicilio tramite ri-chiesta del medico curante. Il per-sonale dell’hospice contatta poi direttamente il familiare o il pa-ziente per definire la data prevista del ricovero.

In tutto il periodo di degenza l’ho-spice tutela e garantisce la privacy del paziente. La Legge 39 del 26 febbraio 1999, con uno stanzia-mento di circa 206 milioni di euro ha previsto l’adozione di un pro-gramma su base nazionale per la realizzazione, in ciascuna regione e provincia autonoma, in coerenza con gli obiettivi del Piano sanita-rio nazionale, di strutture, ubicate nel territorio in modo da consenti-re un’agevole accessibilità da parte dei pazienti e delle loro famiglie, dedicate all’assistenza palliativa e di supporto prioritariamente per i pazienti affetti da patologia ne-oplastica terminale che necessita-no di cure finalizzate ad assicurare una migliore qualità della loro vita e di quella dei loro familiari.Dopo questa breve panoramica possiamo asserire che è sbagliato pensare, descrivere o parlare degli Hospice come luoghi di morte: al-leviare le sofferenze di un malato terminale, accompagnarlo verso la fine e farlo sentire “vivo” no-nostante tutto è solo una mani-festazione di considerazione nei confronti di chi è stato colpito du-ramente dalla vita. Bisogna dare e considerare le cure palliative e non pensare che rappresentino del “tempo perso”, attenuare i dolori fisici e dell’anima di una persona che sa di andare incontro alla mor-te significa conferirgli dignità e alleviare le sofferenze dei suoi cari che dinanzi a tutto questo sono assaliti da un senso di impotenza che aggrava il dolore della perdita imminente.

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Gastronomia

GastronomiaIl menù delle feste

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Il menù delle feste

Il primo piatto per la Vigilia di Na-tale

Paccheri ai frutti si mare Ingredienti per 4 persone• 500 gr di paccheri• 500 gr di calamari• 1 kg di cozze• 300 gr di gamberi• 1 kg di vongole• 100 gr di pomodorini ciliegino• ½ bicchiere di olio• 3 spicchi di aglio• Peperoncino q.b.• Prezzemolo tritato• Sale q.b.

PreparazionePulite il pesce: spazzolate con cura le cozze sotto l’acqua corrente ed eliminate le eventuali barbette, lavatele e mettetele da parte. La-sciate “spurgare” le vongole per una notte in acqua e sale; spella-te, eviscerate e lavate i calamari, asciugateli e tagliateli ad anelli, quindi lavate ed asciugate anche le code di gambero che dovranno essere prive della corazza.Mettete le vongole in una pentola sul fuoco a fiamma viva. Mettete un altro tegame sul fuoco con le cozze del prezzemolo spezzettato con le mani, due spicchi di aglio interi e un peperoncino fresco tri-tato. Fate dischiudere vongole e cozze coprendo la pentola con un coperchio, poi spegnete il fuoco e, una ad una, eliminate il guscio ed estraete il mollusco che mette-rete da parte. Procedete in questo modo tenendo da parte una decina

di vongole e di cozze col guscio che vi serviranno per la decorazione finale. Filtrate con un colino a ma-glie strette il fondo di cottura delle vongole e delle cozze e mettetelo da parte. Scaldate l’olio rimanente in una padella capiente assieme all’aglio schiacciato; fate rosolare i calamari per almeno 5 minuti, bagnateli poi con il vino bianco e lasciate sfumare.Aggiungete i pomodorini tagliati a pezzetti e lasciateli ammorbidire, quindi salate, coprite con un co-perchio e lasciate cuocere a fiam-ma bassa per almeno 10 minuti (o fino a quando i calamari saranno teneri). Aggiungete i gambei e ri-cordatevi di unire, ogni tanto, ai molluschi un mestolino di liquido messo da parte, secondo la neces-sità. Intanto cuocete i paccheri in acqua bollente salata.Prendete i molluschi messi da par-te e uniteli al sugo e fate cuocere il tutto per altri 5 minuti, poi ag-giungete infine il prezzemolo tri-tato.Aggiungete in ultimo in casseruo-la le vongole e le cozze con i gusci e quando i paccheri saranno al den-te scolateli e fateli saltare in padel-la insieme al sugo, aggiungendo il liquido delle cozze e delle vongole messo da parte. Quando il tutto sarà ben amalgamato e il fondo ormai asciutto, servite la pasta de-corando i piatti con qualche mol-lusco provvisto di guscio.

Il secondo piatto per il 25 dicem-bre

Stinco di maiale al forno Ingredienti• 1 spicchio d’aglio• Brodo di carne• 30 gr di burro• 2 stinchi di carne di suino• 1 carota• 1 cipolla bianca• 4 bacche di ginepro

• 4 cucchiai di olio• 1,5 kg di patate novelle• 2 rametti di rosmarino• Sale q.b.• Salvia • 1 gambo di sedano• 1 bicchiere di vino rosso

PreparazionePer preparare lo stinco di maiale al forno con patate, bisognerà proce-dere con due tipi di cottura prima quella sul fuoco e poi quella in for-no. Tritate finemente le verdure e fatele appassire in un tegame con il burro e l’olio; aggiungete gli stin-chi in padella e fateli rosolare mol-to bene da tutti i lati; nel frattem-po pulite le patate senza eliminare la buccia e tagliate a metà quelle troppo grandi.Tritate le erbe e schiacciate le bac-che di ginepro, aggiungete il tutto agli stinchi; sfumate con il vino rosso e lasciate evaporare la parte alcolica.Aggiungete agli stinchi in cottura le patate novelle, fate cuo-cere per circa 10 minuti in modo che le patate inizino a intenerirsi; regolate di sale e coprite. Trascorso questo tempo trasferi-te gli stinchi con le patate in una teglia da forno insieme a tutto il fondo di cottura.Passate lo stinco di maiale con pa-tate in forno già caldo a 200° per almeno 30 minuti o fino a che le patate non saranno ben tenere, eventualmente aggiungete duran-te la cottura del brodo di carne e girate la carne e le patate di tanto in tanto.Trasferite lo stinco di maiale al forno con patate su un piatto da portata a gustate ben caldo.

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GastronomiaIl menù delle feste

Gastronomia

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Il menù delle feste

Il dolce delle feste

Gli struffoli Ingredienti• La scorza grattugiata di ½ aran-cia• 60 gr di burro• 400 gr di farinaLimoni• La scorza grattugiata di ½ limone• ½ bicchierino di rum, limoncello o brandy• 1 pizzico di sale• 3 uova intere più 1 tuorlo• 40 gr di zucchero• Olio di semi per friggere

Per la copertura• 30 gr di arance candite• 30 gr di cedro• Codette colorate• 350 gr di miele millefiori• 30 gr di zucca candita

PreparazioneMettete la farina in una ciotola o su un piano nella classica forma a fontana e aggiungete al centro le uova, il burro, lo zucchero, il liquo-re, la scorza grattugiata del limone e dell’arancia ed un pizzico di sale. Impastate molto bene e, una volta ottenuto un composto omogeneo e abbastanza compatto, dategli la forma di una palla e lasciatelo riposare per almeno mezz’ora ri-coperto da un canovaccio pulito. Trascorsa la mezz’ora, lavorate l’impasto ancora per qualche mi-nuto e dividetelo in tanti filoni spessi meno di un dito, rullandoli su un piano leggermente infarina-to.A questo punto, tagliate i baston-cini a piccoli pezzettini e dispone-teli su un telo, facendo attenzione a non sovrapporli. Una volta pronti, mettete l’olio in una padella e friggete i vostri struffoli un po’ alla volta: preleva-teli gonfi e dorati ma non partico-larmente coloriti per evitare che si

possano bruciare, quindi sgoccio-lateli e fateli raffreddare su carta assorbente da cucina.Fate asciugare per bene i vostri struffoli e nel frattempo sciogliete il miele dolcemente in una pentola abbastanza capiente.Quando il miele si sarà liquefatto, spegnete il fuoco e aggiungete gli struffoli nel tegame, rimescolan-do delicatamente fino a quando non si siano bene impregnati di miele. Versate quindi metà della codetta e della frutta candita nella pentola, mescolando ancora il tut-to; quindi prendete un piatto da portata e distribuite gli struffoli a monticello oppure mettete al cen-tro del piatto un barattolo di ve-tro vuoto e disponete gli struffoli tutt’intorno a questo in modo da formare una ciambella.A miele ancora caldo, prendete le restanti codette e frutta candita e cospargetele sugli struffoli, in modo da ottenere un effetto este-tico gradevole. Se avete optato per la forma a ciambella, non appena il miele si sarà solidificato, togliete delicata-mente il barattolo dal centro del piatto e servite gli struffoli.

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Come apparecchiare la tavola delle festività na-talizie

Se proviamo a contarle, durante il periodo natalizio, le occasioni di pranzi e cene in compagnia di familiari e amici sono almeno cin-que. Poiché l’avvenimento è spe-ciale non possiamo non dedicare attenzione e cura all’allestimento della tavola che sarà il nucleo di aggregazione dei partecipanti alle maratone culinarie tipiche di que-sto periodo.Una bella tavola è un piacere per gli occhi, ma trasmetterà anche il piacere che avete avuto nell’acco-gliere i vostri ospiti e contribuirà a creare la tipica atmosfera natali-zia.

La prima cosa da fare è scegliere una tovaglia in tema col periodo. Meglio rossa e impreziosita da ri-cami in filo dorato, bianco e verde, ma andrà bene anche una bianca con ricami dorati o argentati e in entrambi i casi dovrà essere pulita, senza macchie e ben stirata. I sottopiatti dovranno abbinarsi alla tovaglia o alle tinte che ne di-stinguono i dettagli, l’importante è non dar vita ad una tavola multi-color: optate dunque per i classici, ma eleganti abbinamenti rosso-oro, rosso-argento e argento-blu.Per quanto riguarda i tovaglioli, se il pranzo o la cena sono infor-mali potete utilizzare tovaglioli di carta naturalmente in tinta con il resto delle decorazioni della tavo-la; se invece preferite i tovaglioli di stoffa, usate quelli abbinati alla

tovaglia.Le posate: evitiamo quelle di pla-stica scomode e poco in sintonia con l’importanza della ricorrenza e utilizzate quelle in argento o in acciaio inossidabile. La regola vuo-le che si incominci ad utilizzare le posate più esterne al piatto e sca-lare fino a quella più interna, ma se il vostro menu è molto ricco di portate aggiungete solo succes-sivamente le posate mancanti in modo da mantenere sempre la ta-vola ordinata.Riassumendo brevemente ricor-diamoci che alla destra dei piatti, vanno posizionati il coltello (con la lama rivolta verso l’interno) e il cucchiaio; alla sinistra dei piatti, una o due forchette e il tovagliolo piegato in modo semplice. In alto, sopra il piatto, si posizionano le posate da dessert (manico della forchettina a sinistra, il coltellino o il cucchiaino con l’impugnatura a destra). I piatti e i bicchieri dovranno es-sere quelli delle occasioni speciali, quelli del “servizio buono” oppure andranno bene dei piatti in cera-mica bianca e se non avete bicchie-ri di cristallo- regalo della zia, della nonna o della suocera- andranno bene dei classici e sobri bicchieri, da acqua e da vino, in vetro.A questo punto è d’uopo una po-stilla sui piatti da portata che, dove possibile, saranno in perfetto stile natalizio e sempre in sintonia con il resto della tavola. L’impor-tante, comunque, è che panettoni, pandori, torroni e altri prodotti ti-pici del periodo non siano serviti all’interno delle loro confezioni.

A seconda del colore dominante della tavola scegliete le candele, che andranno collocate al centro; va bene sia un portacandele im-portante oppure una composizio-ne di più candele abbellite con i fio-ri, l’importante è sistemarle solo al centro della tavola altrimenti cre-erebbero ingombro nel passaggio delle portate. Se non vi piacciono le candele potete orientarvi su un centrotavola diverso e qui la scelta è vastissima: sia in commercio che con il fai da te si possono sceglie-re tante soluzioni: dalle composi-zioni di fiori, agli oggetti natalizi, passando per i “centrotavola com-mestibili”, come alberi di tramez-zini o ciambelle di pane.In ultimo, se vi piacciono, potete aggiungere per ogni seduta dei se-gnaposto: cartoncini col nome del commensale, biscottini natalizi, cioccolatini o altri piccoli oggettini in tema. Quando assegnate i posti a sedere ricordatevi delle eventuali antipatie, non sarebbe carino sen-tire battibeccare per tutto il pasto due zie in disaccordo su tutto!

Il Natale in tavola

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La nascita di una nuova amicizia

Lo scorso 31 maggio rimarrà una data importante per Villa Maria Martina poiché segna la nascita di una nuova amicizia con la Fonda-zione Oasi di Nazareth di Corato.Alcuni dei nostri ospiti accompa-gnati dalla Direttrice Anna Rago-ne e da altri collaboratori si sono, infatti, recati in visita presso la grande famiglia dell’Oasi di Naza-reth in occasione della festa della Madonna delle Grazie.Ad accoglierli il Rettore del San-tuario, don Vincenzo Di Pilato, che insieme a don Michele e don Emi-lio ha celebrato la Messa all’aperto alla quale hanno preso parte gli ospiti delle due case di riposo.L’intenso momento di preghiera è stato solo il preludio ad una gior-nata speciale: gli anziani hanno partecipato ai festeggiamenti per i 100 anni della signora Giuseppi-na- ospite dell’Oasi di Nazareth- che ha potuto spegnere le cande-line circondata dall’affetto dei suoi cari, dei suoi compagni e anche delle rappresentanze istituzionali della cittadina di Corato.

Dopo il pranzo comunitario, l’equi-pe di animazione si è impegnata affinché la giornata fosse densa di significati: sono state legate a dei palloncini e fatte volare verso il cielo le preghiere scritte dagli anziani, sono state lette poesie, realizzate coreografie e c’è stato spazio anche per l’angolo “amar-cord” con lo scambio di ricordi ed esperienze di vita tra gli ospiti del-

le due case di riposo gemellate.Naturalmente Villa Maria Marti-na ha voluto ricambiare la squisita ospitalità invitando l’Oasi di Na-zareth a partecipare alla festa an-nuale che la struttura organizza in onore di San Rocco.Tavoli ben apparecchiati con colori vivaci, fiori profumati, l’entusismo tipico delle feste in struttura e un caldo sabato pomeriggio che ha permesso di accogliere in giardino la statua del Santo e poter ascolta-re le parole del parroco di Valenza-no e del Sindaco che non mancano mai di sostenerci in queste occa-sioni.

Dopo il momento di raccoglimen-to è iniziata le festa con musica, al-legria ed un goloso buffet. La sera-ta si è conclusa con uno scambio di doni tra le due case di riposo a me-moria di questa nuova amicizia, del ricordo di due giornate speciali e di buon auspicio perché questo cammino fianco a fianco sia lungo e duraturo.

Vita di Villa Maria Martina

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“La comunicazione effica-ce all’interno dell’equipe di lavoro”

Dopo l’enorme interesse manife-stato a seguito del seminario tenu-tosi nello scorso mese di ottobre presso la sede direzionale di Sere-na-Cuore Gruppo Assistenza si è deciso di proseguire nella forma-zione “assertiva” e di istituire un nuovo e più approfondito corso.

L’assertività è quello stile relazio-nale che permette una chiara e di-retta espressione di sé, rispettosa dell’altro e dei suoi bisogni e valo-ri, in modo adeguato e coerente al contesto in cui ci si trova, al fine di perseguire gli obiettivi ricercati.

In un RSSA, dove lavorare in team è necessario e complesso, le rela-zioni e gli scambi con colleghi e superiori sono il “dietro le quin-te” che determina fortemente la qualità della prestazione offerta. Agire sulle difficoltà relazionali, partendo dalla consapevolezza del proprio stile comunicativo per po-ter poi costruire modalità e scam-bi relazionali efficaci, diventa un investimento sull’efficacia del pro-prio lavoro. Su queste premesse si basa il training di assertività che proponiamo.

I destinatari sono tutti gli opera-tori socio-sanitari che saranno di-visi in due gruppi e che seguiranno il training con l’obiettivo di miglio-rare i rapporti interpersonali, im-parare a gestire meglio i conflitti interpersonali, comunicare con gli altri con sicurezza e tranquillità, potenziare le prestazioni profes-sionali.

Si terranno incontri settimanali, alternando i due gruppi: ciascun nucleo si incontrerà, quindi, ogni quindici giorni, per 10 incontri della durata di 3-4 ore. In totale, si terranno 20 incontri,

per un totale minimo di 60 ore.Sarà messo a punto e fornito il ca-lendario completo e dettagliato.

Si utilizzerà un procedimento induttivo e una metodologia in-terattiva, con brevi spunti teo-rici. Ciascun incontro prevederà numerose esercitazioni pratiche ed esperenziali a coppie o singo-li gruppi, role playing, simulate, brainstorming, giochi psicologici e homework da assegnare al termi-ne di ciascun incontro.

Gli incontri saranno tutti organiz-zati e tenuti dalle psicologhe Anna Santoruvo e Annarosa Aresta.

Programma degli argomenti

• Definizione dei tre stili comuni-cativi (passivo, aggressivo, asser-tivo)• Diritti assertivi• Situazioni in cui essere asserti-vi (dire di no, fare e ricevere una critica, gestione dei conflitti, pro-blem solving, esprimere se stessi, le proprie idee e sentimenti, fare e ricevere un complimento) • Tecniche assertive • Aspetti cognitivi dell’assertivi-tà (identificazione dei pensieri disfunzionali e individuazione di pensieri alternativi funzionali, at-traverso il metodo ABC)• L’assertività in gruppo e sul po-sto di lavoroPer iscrizioni e info contattare la dott.ssa Anna Santoruvo:

A cura della Dr. ssa Anna Santoruvo

Psicologa clinica, esperta in neuropsicologia, psicoterapeuta

cognitivo comportamentale in formazione

333 [email protected]

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A scuola con Serena

SeminarioSerena-Cuore Gruppo Assistenza

Via Amendola, 174/A - Bari9 ottobre 2012 - ore 15:30/19:30

Capita spesso di sentirsi calpestati dalle esigenze dei colleghi e di far fatica a far valere le proprie. Per molti è difficile gestire bene la rabbia sul posto di lavoro.

I conflitti tra colleghi e superiori spesso minano la qualità della prestazione lavorativa.

L’assertività, uno stile relazionale e comunicativo efficace, previene il disagio lavorativo, migliora la prestazione professionale e ottimizza il lavoro d’equipe con colleghi e superiori.

L’obiettivo di questo seminario è fornire riferimenti teorici e alcuni strumenti pratici dell’assertività a chi, come l’operatore sociale e socio sanitario, è chiamato a svolgere le proprie mansioni confrontandosi quotidianamente con un’equipe. E’ prevista una prima parte in cui saranno trasmesse alcune nozioni teoriche sui diversi stili comunicativi; a questa seguiranno approfondimenti, riflessioni, consigli pratici ed esercizi esperenziali utili all’apprendimento di nuove abilità per comunicare ed entrare in relazione con gli altri in modo efficace.

PROGRAMMA

15:30 Anna Ragone (direttrice Gruppo Cuore Serena Assistenza e Villa Maria Martina)Presentazione dei lavori

16:00 Dr.sa Anna Santoruvo (psicologa)Introduzione all’assertività e definizione dei tre stili comunicativi (passivo,aggressivo e assertivo)

16:45 Dr.sa Annarosa Aresta (psicologa)Lo stile assertivo nel contesto lavorativo

17:30 Dr.se Anna Santoruvo e Annarosa Aresta Esercitazioni pratiche

19:30 Chiusura dei lavori

La partecipazione è gratuita, ma è obbligatoria la prenotazione. Saranno rilasciati attestato di partecipazione, atti del seminario e materiale relativo all’argomento trattato.

Tel 333 4254836/ 3939631154 email [email protected] / [email protected]

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Hotel Oriente Bari Corso Cavour 32 - Bari

ALZHEIMER ITALIAALBEROBELLOLa forza di non essere soli.

ALZHEIMER ITALIABARILa forza di non essere soli. CENTRO DI NEUROPSICOLOGIA

Via Prospero Petroni, 2170121 BARI

L’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON ALZHEIMERAspetti neuropsicologici, riabilitativi, psicosociali e clinici

Corso di formazione per psicologi ed operatori interessati

Lunedì12 Novembre

2012

Lunedì19 Novembre

2012

Lunedì 26 Novembre

2012

SI RINGRAZIANO:

Dott. PIETRO SCHINOPresidente

Alzheimer Bari

Introduce:Dott.ssa LAURA RICCHIUTIResp. Centro di Neuropsicologia

IL MODELLO

GENTLE CARE

LA COMUNICAZIONECON IL PAZIENTE

ALZHEIMER

Dott. PIETROVIGORELLI

Presidente Gruppo Anchise Milano

APERTURA DEI LAVORI

ore 9-13 / 14-18

ore 9-13 / 14-18

ore 9-13 / 14-18

Prof.ssa DANIELAMAPELLI

Università degli Studi di Padova

VALUTAZIONENEUROPSICOLOGICA E RIABILITAZIONE

Dott.ssa ELENABORTOLOMIOL

Referente italiana per il Modello Gentle Care

ore 8:30

Introduce:Dott. PIETRO ROTOLO

Pres. Alzheimer Alberobello

Le lezioni si terranno presso PER INFO E PRENOTAZIONIEmail: [email protected]: 080 5563647 - 3292339080

Lunedì 3 Dicembre

2012

LE CURE NON FARMACOLOGICHE

Dott.ssa KATIA PINTO

Vicepresidente Alzheimer Bari

ore 9-13 / 14-18 Introduce:

Dott. GERARDO CANCELLARO Presidente Serena Group

[email protected]

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Curare l’Alzheimer con le terapie emozionali

Già si sapeva, ma arriva confer-ma da una ricerca svolta presso l’“Isola in città” dalla Fondazione Manuli-Onlus che le condizioni dei pazienti affetti dal morbo di Alzheimer, dei loro familiari e dei cosiddetti caregiver sono alleviate da “terapie dolci” di tipo emozio-nale. Per capirci meglio vengono annoverate in questa categoria tutte le metodologie di cura che non prevedono l’uso di farmaci e fanno capo alle medicine naturali o complementari.Nel caso specifico, la ricerca della Fondazione Manuli si è occupata di verificare come si elevasse la qualità della vita in soggetti sot-toposti a para-terapie quali: Danza Movimento Terapia, Pet Therapy e Arte terapia, ritenute in grado di favorire una maggiore autonomia cognitivo-funzionale del paziente con Alzheimer.La ricerca si è rivelata importante non tanto per il valore statistico dei risultati ottenuti, ma per aver confermato quanto già osservato da neurologi e caregiver sull’effica-cia di interventi terapeutici com-plementari sulle persone affette da Malattia di Alzheimer. Effetti che si sono espressi in un rallen-tamento della perdita delle com-petenze rimaste e stati emotivi positivi nell’ambito del contesto terapeutico della seduta.L’obiettivo, con lo studio degli ef-fetti di queste metodologie è quel-lo di alleviare le sofferenze dei ma-lati e dei familiari che davanti alla malattia sono e si sentono impo-tenti. L’indagine rappresenta un piccolo traguardo, ma si inserisce in un contesto nuovo, in cui non esistono ulteriori studi. Per la ricerca sono stati coinvolti pazienti con diagnosi di Malattia di Alzheimer lieve o moderata e sono stati suddivisi a caso in due gruppi: uno di controllo e uno sot-

toposto ad attività complementa-re per ciascuna terapia. Il perio-do di follow-up è durato 9 mesi, da marzo a novembre 2010. Gli strumenti di indagine sono stati il Mini-Mental State Examination Test (test di screening che permet-te di effettuare una valutazione del funzionamento cognitivo glo-bale), la Disconfort Scale e la Sca-la di osservazione sulle Reazioni Emotive e Comportamentali in Seduta, che consentono di valuta-re direttamente le reazioni com-portamentali ed emotive durante ogni singola seduta.Nel gruppo sottoposto ad Arte Te-rapia si è potuto osservare un net-to miglioramento, in particolare un progressivo rilassamento e una maggiore predisposizione verso stati emotivi positivi nell’ambito di ogni singola seduta, mentre nel gruppo di controllo è emerso un progressivo calo nelle prestazioni dei pazienti. Inoltre, è stato evi-denziato come la Pet Therapy sia particolarmente utile nel mante-nimento delle competenze relazio-nali e di condivisione dei vissuti, aspetti che possono condizionare la quotidianità delle persone affet-te da Alzheimer. Da sottolineare anche come la presenza dell’ani-male abbia sempre suscitato nei pazienti una grande attrazione e una forte propensione al contatto fisico e al dialogo. Una ulteriore pratica è quella della Danza Movimento Terapia, attra-verso la quale vengono proposti brani musicali che appartengono alla storia dei pazienti o a un pe-riodo in cui erano giovani e sani: si assiste così a un risveglio cor-poreo, al riaccendersi di emozioni e al desiderio di muoversi. Con la Danza Movimento Terapia ci si muove nell’ambito della riabilita-zione cognitiva, emotiva-affettiva, comportamentale e motoria, e si offre ai pazienti un’occasione di benessere: maggiore padronanza del proprio corpo in relazione a sé

e all’ambiente, migliore interazio-ne con gli altri e riduzione degli stati ansiosi-depressivi.Anche l’Arte Terapia si rivela par-ticolarmente utile nella malattia di Alzheimer poiché consente sti-molazioni tattili, visive e motorie del paziente. Il processo artistico, infatti, promuove il recupero del-le memorie implicite ed esplicite e durante questo processo il pa-ziente è stimolato dal piacere di raggiungere una forma estetica, rafforzando così la propria auto-stima. L’Alzheimer, come scritto più e più volte nel nostro blog e come è co-noscenza comune, è una patologia neurodegenerativa che colpisce il cervello, conducendo progressiva-mente il malato a uno stato di tota-le dipendenza. Attualmente sono stimati 600mila casi di Alzheimer in Italia con un incremento di cir-ca 8mila nuovi malati ogni anno. Al momento, purtroppo, non sono disponibili cure farmacologiche risolutive e l’assistenza grava per l’80% dei casi sulla famiglia, che rimane quindi il principale e con-tinuativo sostegno per il malato.

A cura diAlessia Silecchia

Speciale Alzheimer

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Noi del Gruppo Serena

Serena - Cuore Gruppo AssistenzaAssistenza Domiciliare 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno

via Amendola 174/A 70125 [email protected]

per info e prenotazioni tel. 0805423300 fax. 080.5428082

www.assistenzaserena.eu - www.assitenzaserena.eu/blog

I nostri servizi

• Ausilio e assistenza• Accompagnamento• Assistenza infermieristica• Assistenza medica generica e

specialistica• Supporto psicologico e consu

lenza familiare• Cure parasanitarie podologo,

fisioterapista, odontotecnico• Sportello informativo su tutte le

istituzioni e i servizi del terri-torio

• Esami diagnostici a domicilio• Gestione e appalti di strutture

assistenziali, sanitarie e case di riposo

le nostre sedi

Foggia via Dante 14tel. [email protected]

Andria viale Istria 24tel. [email protected]

Tranivia Badoglio 22tel. [email protected]

Busano (To) via Valperga 15tel. [email protected]

Vicenzavia Maganza 91tel. [email protected]

Napoli via Nicolò Garzilli 44tel. [email protected] Casertavia Ferrara 26tel. [email protected]

Tarantovia Regina Margherita 51tel. 099.4707993fax. [email protected]

Pescaravia Rigopiano 69tel. [email protected]

Vimodrone (Mi)Via Cesare Battisti 42tel. [email protected]

Assistenza domiciliare

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Noi di Villa Maria Martina

R.S.S.A. Villa Maria MartinaCasa di riposo

via Vecchia per Ceglie 70010 Valenzano (Ba)per info e prenotazioni tel. 080.4675008

oppure Linea Cuore del Gruppo Serena Assistenza Onlus tel: 080.5423300

www.assistenzaserena.eu - www.assitenzaserena.eu/blog

• Assistenza medica polispeciali-stica• Assistenza infermieristica• Programmi individualizzati di riabilitazione fisica e cognitiva• Assistenza e cura quotidiana dell’Ospite, assicurata da persona-le qualificato• Alimentazione personalizzata• Servizio di assistenza psicologi-ca e sociale• Palestra attrezzata

• Animazione con attività ludiche e culturali• Spazi attrezzati per il tempo li-bero, zona cinema, zona relax, fa-legnameria, sala per feste e ballo, laboratorio teatrale, laboratorio cucito e decorazioni• Spazi all’aperto• Servizio taxi

Villa Maria Martinacasa di riposo

Assistenza residenziale

Servizi Offerti

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Vita del Gruppo Serena: sede di Bari

Festa degli operatori

Il nostro lavoro per quanto bel-lo spesso è anche molto faticoso: organizzare le assistenze, capire le necessità di chi si affida a noi e individuare la soluzione ottimale per soddisfarle, risolvere le pro-blematiche dell’ultimo momento sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano la quotidianità del Gruppo Serena Assistenza; ma non potremmo pensare che la nostra macchina operativa possa funzionare senza il suo motore propulsore, senza gli operatori che aiutano chi è in difficoltà ad af-frontare le proprie giornate. Ecco perché abbiamo voluto organizza-re, una serata, una festa, per poter celebrare i collaboratori che rendo-no attiva ed efficiente la nostra or-ganizzazione. Tra i tanti, ogni sede del territorio pugliese ne ha scelti due che si sono distinti per bravu-ra, disponibilità, fedeltà al gruppo e sono stati premiati in qualità di migliori per l’anno 2011-2012:

SEDE DI ANDRIA: Rosa Passaro e Rocco Maffeo;

SEDE DI BARI: Paola Marchi-selli e Domenico Bassi;

SEDE DI FOGGIA: Salvatore Quitadamo e Nicola Lombardi;

SEDE DI TARANTO: Cosima Sarcuni e Tonia De Delice;

SEDE DI TRANI: Cecilia Valen-ziano e Angela D’Agostino.

A loro, ma anche a tutti gli altri, va un ringraziamento speciale insieme all’augurio di continua-re crescere insieme nell’ottica di un miglioramento continuo per il gruppo, per se stessi e per tutti i nostri assistiti.

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Vita del Gruppo Serena: sede di Taranto

Buon compleanno Serena Taranto

Ormai più di un anno fa abbiamo inaugurato la sede jonica: la scelta dell’ufficio, il suo arredo, le riunio-ni per dare vita ad un progetto di assistenza domiciliare.Ci abbiamo creduto da subito; aiu-tare le famiglie in difficoltà nella cura dei loro cari era diventato lo scopo del nostro impegno quoti-diano.La selezione degli operatori, tanti e tutti unici nelle loro qualità. Le ore passate ad ascoltarli per sco-prire le loro attitudini, capacità e propensioni.Ognuno di loro è speciale e impor-tante per la riuscita dell’assisten-za.Ognuno di loro ha le caratteristi-che necessarie a soddisfare le esi-genze di chi, dall’altra parte della scrivania si siede preoccupato di non essere all’altezza di un com-pito così arduo come quello di prendersi cura di una mamma, un papà o una persona cara con delle esigenze “speciali” e di dover af-fidare questa cura a chi, pur con amore e dedizione, è comunque un estraneo che ha messo a loro disposizione il proprio tempo con la volontà di correre in loro aiuto.Abbiamo ascoltato racconti e aneddoti di ogni singolo operatore e di ciascun cliente per poter indi-viduare la giusta rispondenza e, giorno dopo giorno, abbiamo co-struito insieme una nuova e gran-de FAMIGLIA!Dopo questo primo piccolo giro di boa è inevitabile condurre una riflessione e ad un’analisi di quale sia la realtà in cui abbiamo operato fino ad ora.Il primo dato che emerge in ma-niera prorompente da questa “resa dei conti” è la conferma dell’evo-luzione della figura dell’operatore assistenziale; è infatti tramontata l’era delle “dame di compagnia” a favore di una figura professionale

tout court che possiede le com-petenze per affrontare problema-tiche di carattere parasanitario. Questo non significa che la comu-nicazione e l’interazione con l’as-sistito siano passate in secondo piano, anzi, da oltre il 50% delle assistenze erogate si evince come lo stimolo cognitivo-comunicativo sia di primaria importanza per la riuscita dell’assistenza stessa. La figura dell’operatore è dunque rivi-sitata: un profilo professionale che unisce competenze specifiche del terzo settore a skills di carattere socio-pedagogico.In seconda battuta, per quel che concerne la composizione della nostra utenza, emerge uno spacca-to abbastanza eterogeneo dal pun-to di vista sociale, si nota però una particolare incidenza di ex profes-sionisti (medici, dirigenti, impren-ditori e liberi professionisti in ge-nere) con una certa prevalenza del genere maschile ed una concentra-zione geografica maggiore nella città di Taranto.Per quanto riguarda le patologie più di frequente riscontrate, il pri-mo posto è occupato dal morbo di Alzheimer (il 40% degli assistiti ne risulta colpito), dato preoccu-pante che conferma la diffusione di patologie neurodegenerative e sottolinea come la presenza di un care-giver sia una necessità impel-lente per malati e familiari, impre-scindibile per la loro stessa salute psico-fisica, compromessa da anni di auto-aiuto.Subito dopo l’Alzheimer, le ri-chieste di assistenza interessano persone che a causa dell’età o di traumi fisici, sono limitate nella mobilità e nell’espletamento delle attività quotidiane; non mancano tuttavia casi più complessi deter-minati da altre patologie, anche particolarmente invalidanti come la Sla.La fascia oraria di assistenza più richiesta è quella diurna nella qua-le si concentra il gran numero del-

le attività dell’assistito: alzata dal letto, prima deambulazione, igie-ne personale, ripristino degli am-bienti e preparazione dei pasti; nei casi più problematici l’assistenza copre anche le ore pomeridiane, mentre il servizio notturno è ri-chiesto prevalentemente in casi di emergenza o in occasione di rico-veri ospedalieri.Ogni ringraziamento ricevuto per il servizio offerto è fonte di gioia immensa e giusto nutrimento per far crescere e migliorare questo grande progetto.Sentire il calore nella stretta di mano dei nostri clienti e vedere le loro espressioni di preoccupazione trasformarsi in sorrisi sereni, di sollievo, ha lo stesso sapore dello sguardo dei nostri figli quando ac-consentiamo alle loro improbabili richieste e migliora le nostre gior-nate certi di donare tranquillità a chi si rivolge a noi con speranza e fiducia.

A cura diAntonella SciancaleporeAnna Maria Geremicca

Sede di Taranto

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Vita del Gruppo Serena: sede di Abruzzo

Serena-Cuore Gruppo As-sistenza cresce: operativa la sede dell’Abruzzo

Il 2011 è stato il primo anno di la-voro all’interno di Serena-Cuore Gruppo Assistenza e devo dire che i risultati positivi di questa espe-rienza non hanno rappresentato un traguardo, ma uno stimolo a migliorare grazie anche al diretto-re responsabile dott. Gerardo Can-cellaro, alla coordinatrice nazio-nale, nonchè direttrice della casa di riposo “Villa Maria Martina”, Anna Ragone, e alla mia collega (per altro responsabile della sede di Foggia), Daniela Melchionna, che mi hanno dato la possibilità di crescere attraverso i loro consigli e insegnamenti.

L’occasione di dimostrare la mia accresciuta volontà di proseguire questa esperienza mi è stata of-ferta dall’apertura della sede di Pescara, quella che definirei l’ulti-ma “figlia” di un network che nel giorno dopo giorno si afferma, si migliora e si evolve in tutta Italia.Abbiamo deciso di inserire nella gestione della sede due giovani ragazze perché, come da politica aziendale, riteniamo significativo il fatto che sia la nuova genera-zione ad aiutare i nostri assistiti: è come un tendere la mano al pas-sato che col vigore del presente po-trà migliorare la propria qualità di vita. La nuova sede si trova in via Rigopiano 69 a Pescara, rivolgen-dovi a Vincenzina e Miriam potre-te usufruire prevalentemente di servizi di assistenza domiciliare, infermieristici oltre che di una se-

rie di altri sussidi che nella quoti-dianità rappresentano un grande ausilio per chi non ha più l’energia di un tempo o per chi per motivi di salute è stato costretto a modifica-re le proprie abitudini di vita. Il mio compito non sarà facile nè privo di ostacoli e rappresenterà una grande sfida che mi vedrà for-temente impegnata nella realizza-zione e nello sviluppo di un impor-tante progetto socio-assistenziale. Con il passare dei giorni mi ac-corgo del mio cambiamento e del desiderio sempre più intenso che ho di ascoltare storie di figli soli, di persone che vivono situazioni dolorose e angoscianti, apparente-mente senza speranza. Compren-do i loro profondi disagi e cerco per mezzo di un sorriso e con tan-ta dolcezza e pazienza di alleviare parte di quella sofferenza, di in-fondere fiducia e coraggio, ricor-dando che nulla è perduto grazie anche al nostro aiuto.Il mio obiettivo, comune a quello di tutto il Gruppo Serena-Cuore, è pertanto di offrire a chi non ha i mezzi la massima assistenza e collaborazione. Ci si prefigge di in-fondere quotidianamente il soste-gno di cui gli assistiti necessitano, attraverso la volontà, l’impegno, la solidarietà e la professionalità di noi tutti, trasformando piccoli gesti in momenti significativi.Lo sviluppo di questo progetto è reso possibile –voglio ricordar-lo ancora una volta – soprattutto grazie al supporto di un gruppo ben consolidato, che agisce at-traverso iniziative di vario tipo (eventi, corsi di formazione, feste, riunioni) che permettono di far fronte alle esigenze e alle difficoltà di chiunque ricorra al suo aiuto e si serva del valido servizio assisten-ziale del quale dispone.

A cura di Melania Vegliante

Responsabile sede di Pescara

Serena AbruzzoVia Rigopiano, 69

PescaraTel 085/4429787

[email protected]

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Inaugurata la nuova sede Serena Lombardia

Non senza un minimo di orgoglio e in controtendenza con quello che è il trend economico del no-stro Paese, Serena-Cuore Gruppo Assistenza ad ottobre 2012 ha inaugurato l’apertura della nuova sede di Vimodrone, comune alle porte di Milano.Seppur già presenti con le sedi di Vicenza e Busano (To), l’apertura di Serena Lombardia permette di completare il radicamento di una realtà del Sud nel Nord dell’Italia, la nostra è solo una piccola goccia di un vasto oceano, ma come asse-rito dal Presidente della Repubbli-ca Giorgio Napolitano “la ripresa economica deve ripartire innan-zitutto dal Mezzogiorno” e noi lo stiamo prendendo in parola!Rivolgendovi a Serena Lombardia potrete trovare il giusto supporto e l’aiuto necessario affinché l’as-sistito possa continuare a vivere nell’ambiente familiare in un cli-ma di serenità e tranquillità man-tenendo integro il proprio quoti-diano anche quando una malattia o l’età che avanza non permettono il normale svolgimento delle atti-vità della routine giornaliera.

La nostra mission, come per tutte le altre sedi, è quella di organizza-re e svolgere un’assistenza rivolta alla persona con l’ausilio di figure professionali qualificate e di espe-rienza. Gli assistiti godranno di servizi completi, puntuali e precisi che vanno dall’assistenza sempli-ce, alla compagnia, fino a fornire

a domicilio un’assistenza totale e maggiormente articolata a sogget-ti non autosufficienti.I responsabili della nuova sede, Claudio Panunzio e Bruna Vesco-velli, saranno disponibili a fornire qualsiasi informazione circa le di-verse aree di attività assistenziale facenti parte dell’offerta della no-stra nuova sede lombarda.

A cura di Bruna Vescovelli

Claudio Panunzio

Serena LombardiaVia C. Battisti, 42

20090 Vimodrone (Mi)Tel/Fax 02 2503685

[email protected]

Vita del Gruppo Serena: sede di Lombardia

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Vita del Gruppo Serena: sede di Vicenza

Anziani in gioco: le olim-piadi degli over 70

Domenica 6 Maggio 2012, pres-so il Tensostruttura di Barbarano Vicentino, si è svolto l’annuale appuntamento tra case di Riposo “Anziani in gioco” arrivato ormai alla sesta edizione. La manifesta-zione è una mini-olimpiade fatta di sfide non competitive alle quali partecipano più di 150 atleti over 70 provenienti dalle case di riposo Lampertico di Montegalda, Simio-nati-Soattini e Raggio di Sole di Barbarano, San Giuseppe di Orgia-no, Ca’ Arnaldi di Noventa Vicen-tina, Michelazzo di Sossano. Una domenica passata tra diverti-mento, sana competizione e molta spensieratezza, con l’obiettivo fi-nale di portare a casa il primo pre-mio in palio.La mattina si è aperta con un bre-ve discorso da parte di tutti i diret-tori delle case di riposo presenti, i Sindaci e i Presidenti; al termine dei quali si è dato il via ai giochi.Sette prove di abilità hanno visto gareggiare i nonnetti: il gioco degli anelli, dei birilli, della piastrella, del tiro a bersaglio, del tiro a cane-stro e per ultimo quello del bidone il tutto correlato da un fantastico tifo fatto da parenti, operatori, animatrici ed educatrici.La medaglia d’oro è andata alla squadra della casa di riposo di Or-giano, ma è impossibile non citare la premiazione fatta con una me-daglia dal valore inestimabile che è stata conferita a Fedora Zoico per i suoi 102 anni, definita l’anziana più sportiva delle case di riposo beriche!Alla fine dei giochi, gli atleti si sono rifocillati con il pranzo co-munitario rallegrato da musiche e cabaret.Queste manifestazioni servono a far capire a noi “giovani” come l’età non sia una barriera della vitalità, ma al contrario in virtù del passa-

to e nella prospettiva del futuro essa vada accrescendosi- condizio-ni di salute permettendo- quindi la prossima volta che saremo ten-tati di trascorrere un pomeriggio oziante sul divano, pensiamo a questi vecchietti e andiamoci a fare una bella passeggiata!

Paola Lovato Sede di Vicenza

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L’allarme: truffe e tranelli ai danni di anziani

Durante lo scorso mese di maggio presso la sala comunale della Cir-coscrizione 7 di Vicenza si è tenu-to un dibattito avente ad oggetto le truffe e i raggiri agli anziani or-ganizzato dall’Associazione Sere-na in collaborazione col Comune di Vicenza.Abbiamo ritenuto opportuno ap-profondire la tematica, poiché, stando ai dati degli ultimi mesi, la crisi ha fatto schizzare alle stelle la statistica di eventi truffaldini che prendono di mira ignari cittadini (soprattutto donne e anziani) vit-time di raggiri volti ad estorcere o rubare loro denaro e preziosi. Un esperto in materia (un ex po-liziotto) ha spiegato agli uditori che l’iter della truffa consiste in un raggiro attraverso cui la vitti-ma viene convinta a pagare o ce-dere denaro o oggetti di valore. La truffa più classica è quella del falso dipendente comunale, dell’Enel, della Telecom o dell’azienda ero-gatrice di gas che richiede importi in denaro. Sovente, la persona in-timorita e rispettosa nei confronti delle autorità, cede all’inganno e paga una multa o un conguaglio mai dovuto per sanare al più pre-sto una situazione di debito che gli crea uno stato d’ansia.Altra classica truffa è quella con-cernente la validità di certe ban-conote, dove il truffatore di turno, fingendosi un ispettore/impiegato di un Ente ad hoc, chiede ad un anziano, magari appena uscito dall’ufficio postale per il ritiro del-la pensione, di mostrargli le ban-conote; dopo una finta osserva-zione, il malfattore, dichiara che le banconote sono false e procede al loro ritiro cambiando quelle appe-na prelevate con altre in suo pos-sesso che sono realmente fasulle.Ma queste non sono le uniche due tipologie di frodi, l’elenco è lungo

ed annovera la richiesta di paga-mento di falsi bollettini, abbona-menti a riviste, furti all’interno delle abitazioni dopo aver sommi-nistrato sonniferi alle vittime, fro-di su Internet e, purtroppo, molto altro ancora.

Nella parte finale dell’incontro il relatore ha dato suggerimenti per tutelarsi da questi episodi che or-mai sono all’ordine del giorno:

• Non fare entrare sconosciuti in casa, comunicare subito alla Poli-zia di Stato l’aggirarsi di persone o automobili sospette nei dintor-ni e denunciare subito il fatto se malauguratamente se ne è stati vittime;• Evitare di tenere oggetti di va-lore o grosse somme di denaro in casa, o quantomeno, non riporli nei classici posti dove i truffatori guarderebbero subito (i cassetti della camera da letto o i portagio-ie);• Far accreditare la pensione sul conto corrente in banca o alle po-ste;• Fare pagare dalla Banca tutte le bollette;• Ricordarsi che nessuno scono-sciuto proporrà mai un vero affare;• Custodire con cura i dati perso-

nali, allo stesso modo nel quale si custodisce il pin della carta banco-mat;• Non rispondere alle e-mail che richiedono dati personali, soprat-tutto se di dubbia provenienza, con mittenti generici o scritte con un linguaggio scorretto.

La cittadinanza ha partecipato numerosa e interessata tanto che l’incontro si è protratto per le do-mande che il pubblico ha posto all’esaustivo ex poliziotto.Dal canto nostro siamo contenti che grazie anche a questa iniziati-va si potrà contribuire ad arginare il problema delle frodi agli anziani.

Paola LovatoSede di Vicenza

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Speciale terza età

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Vita del Gruppo Serena - Speciale eventi

Evento di Natale Bari

Evento di Natale Foggia

A SMILE FOR CHRISTMAS

PER QUESTO NATALE

REGALIAMOCI UN SORRISO

DANZIAMO INSIEME!

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Vita del Gruppo Serena - Speciale eventi

Evento di Natale Vicenza

Evento di Natale Taranto

DANZIAMO INSIEME!

ASPETTANDO IL NATALE!

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Vita del Gruppo Serena - Ringraziamenti dei clienti

Nicola Loiacono

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Vita del Gruppo Serenaringraziamento da clienti

“ Foggia, 20/08/2012

Al giorno d’oggi non è frequente incontrare persone che svolgono il proprio lavoro con dedizione e professionalità.

Lo è ancor meno incontrare per-sone che possiedono anche una grossa dose di umanità e che, con il loro operato, aiutano ad affron-tare i momenti difficili che la vita, purtroppo, ci riserva.

Rivolgendomi alla Vostra sede di Foggia, ho avuto questa fortuna incontrando le signore Daniela Melchionna e Melania Vigilante, efficienti e sempre puntuali nel ve-nire incontro alle esigenze da me di volta in volta prospettate, ed i signori Romolo Coccia e Nicola Quitadamo che con amore e de-dizione si sono presi cura di mio padre, Natale Amoroso, nei suoi ultimi giorni di vita.

A loro va il mio più sincero ringra-ziamento per quanto hanno fatto e, ne sono certo, continueranno a fare per tante altre persone.

Grazie,Girolamo Amoroso”

“ Vicenza, 20/07/2012

Desideriamo formulare i nostri ringraziamenti e la nostra soddi-sfazione per il servizio da Voi of-ferto in occasione dell’assistenza al nostro caro congiunto Roberto Rizzotto.

In particolare volevamo ricordare il prezioso apporto della signora Francesca che ci ha accolto nella sede di Vicenza in via Maganza 91.

La signora ha fatto un ottimo la-voro, siamo soddisfatti della sua professionalità; è sempre stata presente e pronta a risolvere ogni eventuale contrattempo.

Ringraziamo ancora la signora Francesca per la preziosissima col-laborazione e per il lavoro egregia-mente svolto.

Cari saluti,Maria Cecilia Bicego

Giulio RizzottoAda Rizzotto ”

Vita del Gruppo Serena - Ringraziamenti dei clienti

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le nostre sedi

Foggia via Dante 14tel. [email protected]

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i nostri servizi

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specialistica• Supporto psicologico e consulen-

za familiare• Cure parasanitarie podologo,

fisioterapista, odontotecnico• Sportello informativo su tutte le

istituzioni e i servizi del terri-torio

• Esami diagnostici a domicilio• Gestione e appalti di strutture

assistenziali, sanitarie e case di riposo

SERENA...MENTEmagazine SERENA | numero 10| anno 2012

la presente pubblicazionenon ha periodicità regolare

Redazionesede direzionale delGruppo Serena Assistenzavia Amendola 174/A 70125 [email protected]

Segreteria di redazionetel. 080 5423300fax. 080.5428082www.assistenzaserena.euwww.assistenzaserena.eu/blog

Direttore ResponsabileGerardo Cancellaro

Direzione EditorialeAnna RagoneFlavio Fornelli

Progetto Grafico Chiara Loiudice

ImpaginazioneChiara Loiudice

Serena - CuoreGruppo Assistenza

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