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Seconda Variante al Piano degli Interventi ai sensi dell’Art. 18 della L.R. 11 del 23/04/2004 – Verifica di coerenza con il PAT V.P.I. 2016 Verificato Dott. Alessandro Calzavara Approvato Dott. Alessandro Vendramini NOVEMBRE 2016

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Seconda Variante al Piano degli Interventi ai sensi dell’Art. 18 della L.R. 11 del 23/04/2004 –

Verifica di coerenza con il PAT

V.P.I. 2016

Verificato

Dott. Alessandro Calzavara

Approvato

Dott. Alessandro Vendramini

NOVEMBRE 2016

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 2 di 50

SOMMARIO

1 PREMESSA .............................................................................................................................................................................................. 3

2 DESCRIZIONE DEL PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO .................................................................................................... 3

2.1 CRITERI GENERALI DI SOSTENIBILITA’ ............................................................................................................................. 3

2.2 CARATTERI, OBIETTIVI E SCELTE STRATEGICHE ............................................................................................................... 4

2.2.1 IL PAESAGGIO .......................................................................................................................................................... 7

2.2.2 ARTICOLAZIONI IN SISTEMI ..................................................................................................................................... 8

2.3 OBIETTIVI GENERALI E PRINCIPI PIANIFICATORI ........................................................................................................... 12

2.4 CONTENUTI DELLA TAV. 1 “CARTA DEI VINCOLI E DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE” ......................................... 12

2.5 CONTENUTI DELLA TAV. 2 “CARTA DELLE INVARIANTI” ................................................................................................ 15

2.6 CONTENUTI DELLA TAV. 3 “CARTA DELLE FRAGILITA’” ................................................................................................. 17

2.7 CONTENUTI DELLA TAV. 4 “CARTA DELLA TASFORMABILITA’” ..................................................................................... 19

2.8 CALCOLO DELLA TRASFORMABILITA’ ............................................................................................................................ 23

2.9 GLI AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI (ATO) ................................................................................................................ 25

2.10 ESTRATTO DELLE NTA DEL PAT .............................................................................................................................. 29

3 DESCRIZIONE DELLA SECONDA VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI ..................................................................31

3.1 PROCEDURA DI FORMAZIONE DEL PIANO DEGLI INTERVENTI ...................................................................................... 32

3.2 REPERTORIO DEGLI INTERVENTI ................................................................................................................................... 33

3.2.1 02 PARISOTTO NEREO ........................................................................................................................................... 34

3.2.2 05 GATTO ROBERTO E GIRARDI MIRELLA .............................................................................................................. 35

3.2.3 06 GUOLO ROSY .................................................................................................................................................... 36

3.2.4 07 BARP ASSUNTA ................................................................................................................................................. 37

3.2.5 09 UFFICIO TECNICO .............................................................................................................................................. 38

3.2.6 10 MORELLATO GIUSEPPE ..................................................................................................................................... 42

3.2.7 11 AGRIFUNG SAS ................................................................................................................................................. 43

3.2.8 13 COMIN MARCELLO ........................................................................................................................................... 44

3.2.9 14 GATTO ADRIANO E VIDOTTO VALERIA ............................................................................................................. 45

3.3 REGISTRO PEREQUATIVO .............................................................................................................................................. 46

3.4 REGISTRO DEL CONSUMO DI SAU ................................................................................................................................. 47

4 ANALISI DI COERENZA TRA PAT E SECONDA VARIANTE AL PI .........................................................................................50

5 APPENDICE – DICHIARAZIONE DI NON NECESSITA’ DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA ....50

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1 PREMESSA

Il Piano di Assetto del Territorio del Comune di Trevignano è stato adottato con deliberazione n° 3 del 12/02/2011 e, dopo la

fase osservativa, approvato in Conferenza di Servizi il 02/05/2012. Gli elaborati, corredati dal Rapporto Ambientale (parte della

Valutazione Ambientale Strategica) sono consultabili, oltre che sul sito internet del Comune, anche presso l’Ufficio Urbanistica

del Comune, durante l’orario di apertura al pubblico.

Con il Parere n. 82 del 14 dicembre 2011, la Commissione Regionale VAS ha espresso parere positivo sulla proposta di

Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Trevignano (TV), ritenendo “che dalle analisi e valutazioni

effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di

cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione

del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva”.

L’Allegato I della Direttiva 2001/42/CE afferma che, tra le informazioni da fornire ai sensi dell'articolo 5 della Direttiva stessa,

vi siano “f) possibili effetti significativi (1) sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute

umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche

architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori”; l’Allegato specifica che “(1) Detti effetti

devono comprendere quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei,

positivi e negativi.”

La commissione VAS ha, quindi, ritenuto che la proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune

di Trevignano (TV) abbia considerato tutti gli effetti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve,

medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi derivanti dalle azioni previste dal PAT stesso.

Con la DGR n. 1717 del 3 ottobre 2013 la Commissione Regionale VAS ha dettato le “Linee di indirizzo applicative a seguito

della sentenza n. 58/2013 della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 40, comma 1,

della legge della Regione Veneto 6 aprile 2012, n. 13, nella parte in cui aggiunge la lettera A) del comma 1-bis all’Art. 14

della legge della Regione Veneto 26 giugno 2008, n. 4“.

All’interno di dette Linee di Indirizzo, nel merito della sottoposizione o meno alla procedura di VAS, la Commissione ha

esplicitato che, per quanto riguarda il Piano degli Interventi, “se il Rapporto Ambientale dei PAT/PATI ha considerato tutti gli

effetti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e

temporanei, positivi e negativi derivanti dalle azioni previste nel PAT/PATI stesso, il Piano degli Interventi non è sottoposto a

procedura di verifica di assoggettabilità o a VAS in quanto meramente attuativo di scelte già compiute e completamente

valutate in sede di valutazione del PAT/PATI, non andando a modificare i parametri urbanistici previsti dal PAT/PATI”.

Considerando quanto affermato dalla Commissione VAS nel parere sopra citato in merito alla proposta di Rapporto

Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Trevignano (TV), ossia che tale Rapporto Ambientale ha

considerato tutti gli effetti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine,

permanenti e temporanei, positivi e negativi derivanti dalle azioni previste dal PAT stesso, la seconda Variante al PI di

Trevignano risulta esclusa dalla procedura di verifica di assoggettabilità o di VAS in quanto meramente attuativa di scelte già

compiute e completamente valutate in sede di valutazione del PAT/PATI, non andando a modificare i parametri urbanistici

previsti dal PAT/PATI.

La presente relazione si prefigge dunque l’obiettivo di verificare che la seconda Variante al PI del Comune di Trevignano si

configuri come “meramente attuativa di scelte già compiute e completamente valutate in sede di valutazione del PAT/PATI,

non andando a modificare i parametri urbanistici previsti dal PAT/PATI”. Tale esame viene condotto tramite la verifica di

coerenza delle previsioni della seconda Variante al PI rispetto alle previsioni del PAT approvato ed agli obiettivi di

sostenibilità in esso contenuti, svolta raffrontando i contenuti del PAT e quelli della Variante.

2 DESCRIZIONE DEL PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

2.1 CRITERI GENERALI DI SOSTENIBILITA’

Vengono di seguito elencati i criteri generali di sostenibilità per la definizione degli obiettivi dei piani previsti dalla Tabella n. 5

del “Manuale per la valutazione ambientale dei piani di sviluppo regionali e dei programmi dei fondi strutturali dell’Unione

europea” che ogni piano dovrà poi sviluppare limitatamente alle specifiche competenze previste dal medesimo nonché alle

varie situazioni territoriali e amministrative.

Tale elenco di criteri è stato assunto nell’allegato C alla DGRV 3262/2006 e nel relativo atto di indirizzo regionale con lo scopo

di fornire un ampio ventaglio, anche se non esaustivo, delle caratteristiche di sostenibilità cui devono mirare gli obiettivi dei

piani, sarà quindi necessario formulare il PAT di Trevignano in modo coerente con tali contenuti.

1) Minimizzare l'utilizzo delle risorse non rinnovabili:

• proteggere la qualità dei suoli quale risorsa limitata e non rinnovabile per la produzione di cibo e di altri prodotti e come

ecosistema per gli altri organismi viventi;

• difendere il suolo dai processi di erosione e di desertificazione;

• tutelare la salute umana e il patrimonio agricolo e forestale;

• promuovere il risparmio energetico come efficienza di utilizzo e riduzione delle necessità di consumo di energia;

• incentivare l'efficienza di produzione energetica e nuove fonti alternative.

2) Utilizzare le risorse rinnovabili entro i limiti delle possibilità di rigenerazione:

• riutilizzo a valle della raccolta e delle iniziative per la riduzione dei rifiuti;

• aumentare il territorio sottoposto a protezione;

• tutelare le specie minacciate e della diversità biologica;

• promozione degli interventi di conservazione e di recupero degli ecosistemi;

• difesa dall'eutrofizzazione garantire usi peculiari dei corpi idrici;

• adeguare le infrastrutture fognarie e depurative ai criteri della direttiva 91/271 e del nuovo decreto legislativo sulle acque.

3) Utilizzare e gestire in maniera valida sotto il profilo ambientale sostanze e rifiuti anche pericolosi o inquinanti:

• ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti, in particolare attraverso l'adozione e lo sviluppo di tecnologie pulite;

• assicurare idonei processi di riutilizzo, riciclaggio, recupero dei rifiuti prodotti;

• raggiungere l'autosufficienza regionale nello smaltimento dei rifiuti per ambiti territoriali ottimali;

• organizzare la raccolta dei rifiuti in modo da consentire la progressiva separazione degli stessi (rifiuti domestici, mercatali,

attività di servizio, attività commerciali, industriali, agricole);

• riutilizzo a valle della raccolta e delle iniziative per la riduzione dei rifiuti e minimizzare lo smaltimento in discarica.

Nell’ambito del nuovo assetto territoriale sono state poste le seguenti attenzioni:

• formulazione di indirizzi per la disciplina degli spazi aperti;

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• la valorizzazione e l’integrazione delle risorse presenti nel territorio, attraverso la definizione di un sistema il più possibile

continuo delle aree “protette” utile alla conservazione della biodiversità;

• predisposizione di indirizzi per la disciplina delle aree investite dalla nuova viabilità, ridefinendone usi e sistemazioni,

prevedendo gli interventi necessari alla mitigazione dell’impatto visivo/acustico e all’abbattimento o riduzione degli altri

inquinanti;

• formulazione di disposizioni per la promozione dell’uso di specie vegetali specifiche da utilizzare nei diversi contesti urbani,

scegliendo quelle più adatte tra quelle autoctone e/o naturalizzate;

• promozione, nelle zone agricole, dello sviluppo di attività economiche che si svolgano in modo compatibile con la

conservazione della natura e possano risultare integrative del reddito agricolo, quali l’offerta di servizi ambientali, ricreativi,

per il tempo libero e per l’agriturismo. considerando le aziende agricole come principale “presidio ambientale”;

• favorire quei programmi di gestione delle aree protette (zone agricole, verde privato e verde pubblico) che garantiscano la

conservazione della biodiversità, anche mediante iniziative didattiche/ludiche e culturali che prevedano la fruizione

dell’ambiente;

• adozione di tutti quei provvedimenti atti a ridurre le emissioni in atmosfera con riferimento al piano di risanamento

atmosferico;

• adozione di tutti quei provvedimenti atti a ridurre l’inquinamento acustico;

• adozione di criteri per la delocalizzazione di attività e impianti non compatibili, per l’eliminazione e/o mitigazione di

elementi detrattori.

2.2 CARATTERI, OBIETTIVI E SCELTE STRATEGICHE

CARATTERI

Dal punto di vista ambientale il territorio comunale è caratterizzato dalla presenza di vaste aree agricole integre, scarsamente

compromesse da residenzialità o da altri detrattori, parzialmente interessate dal sistema dei canali di bonifica, vista l’assenza

di corpi idrici superficiali “naturali”. Vista la tipologia insediativa, particolarmente importante è il peso del verde privato, che

spesso funge da connettivo nei confronti dello spazio urbano o rurale.

Il sistema insediativo del Comune di Trevignano appare coerentemente articolato nelle sue storiche frazioni di Trevignano,

Falzè, Signoressa e Musano, oltre che in sistemi lineari che organizzano gran parte della edificazione cosiddetta “sparsa”.

Il sistema produttivo comunale vede principalmente la presenza di una forte concentrazione di attività produttive (con

significative presenze commerciali) lungo l’asse della Feltrina (sia a sud che a nord di Signoressa (direttamente connessa con le

omologhe aree del comune di Montebelluna); in secondo luogo si rilevano consistenti aree produttive a nord di Trevignano e

a nord di Falzè; in terzo luogo si rilevano importanti attività agroalimentari opportunamente allocate in aree non residenziali;

infine, vista la specializzazione produttiva del comune, sono presenti numerose attività sparse, in alcuni casi confliggenti con il

contesto all’interno delle quali sono allocate. Dal punto di vista infrastrutturale si evidenzia un’estrema semplificazione del

rapporto degli assi di connessione con il sistema territoriale attraversato.

Il sistema dei servizi appare nel suo complesso compiutamente formato e dimensionato: ognuno dei tre centri è dotato dei

servizi di base, ovvero un polo di aggregazione civile / religioso, un polo scolastico ed un polo sportivo / ricreazionale.

Il territorio comunale è interessato da importanti arterie stradali, presentanti elevati livelli di traffico, inadeguati alle loro

caratteristiche fisico – dimensionali (si tratta di tracciati storici oggetto di limitati aggiornamenti) e direttamente interferenti

con la vita sociale dei vari nuclei, che vede nel traffico di attraversamento uno dei problemi principali, non essendo il comune

un particolare attrattore / generatore di spostamenti.

OBIETTIVI

Gli obiettivi generali del progetto territoriale sono i seguenti:

• Valorizzazione e riqualificazione dei centri urbani di Trevignano, Falzè, Signoressa e Musano

• Potenziamento e concentrazione delle industrie nel sistema produttivo lungo la strada Feltrina

• Inquadramento delle scelte precedenti all’interno di una maglia formata dalla rete ecologia

• Rappresentazione di una percorribilità diversa da quella viabilistica

Le tabelle riportate di seguito tracciano il quadro sinottico degli obiettivi e delle azioni del PAT.

SISTEMA AMBIENTALE

SISTEMA INSEDIATIVO

SISTEMA PRODUTTIVO

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SISTEMA DEI SERVIZI

SISTEMA DELLE RELAZIONI

Le tabelle riportate di seguito tracciano il quadro sinottico delle criticità e delle azioni del PAT.

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2.2.1 IL PAESAGGIO

La grande unità paesaggistica individuata dal PTRCV come “Alta pianura tra Brenta e Piave” è di fatto a scala comunale

articolabile in microunità che, seppur nella unitarietà delle condizioni comuni, rendono giustizia dei peculiari caratteri presenti

nel territorio. Si è cercato pertanto di individuare le unità paesaggistiche del territorio comunale attraverso una aggregazione

di ambiti sui caratteri di maggiore rilievo presenti, capaci comunque di informare un intorno percepibile/riconoscibile, ovvero:

AMBITI AD ELEVATA INTEGRITÀ AGRICOLA

Sono ambiti paesaggistici caratterizzati da una bassa pressione insediativa, dove il costruito lascia completamente spazio alle

coltivazioni. La ricchezza di tracce storicamente stabili, quali siepi, capezzagne, opere idrauliche etc., assieme alla debole

traccia lasciata dalla recente infrastrutturazione del territorio, permettono di parlare di veri e propri “paleopaesaggi”,

testimonianze che permettono di cogliere la continuità storica della tradizione agraria. Le coltivazioni sono eminentemente

seminativi cerealicoli, fatto, questo, che permette per lunghi periodi una percezione “vasta” ed “aperta” del paesaggio, che si

spinge senza cesure fino alla fascia prealpina. Non sono presenti particolari tensioni alla trasformazione, se non per quanto

riguarda la realizzazione della cosiddetta “Pedemontana”. Si tratta di tre ambiti del territorio comunale, presentanti una

discreta contiguità, tanto da formare una vera e propria “green belt” intorno ai principali sistemi insediativi del territorio,

rappresentando utili connessioni per la formazione della rete ecologica.

AMBITO DELLE CAVE E DEL CANALE DELLA VITTORIA

Si tratta di un vero e proprio corridoio di connessione tra gli ambiti paesaggistici sopra richiamati, da cui prende anche le

principali caratterizzazioni. Le differenze, peraltro sostanziali, si rilevano nella presenza dell’unico vero e proprio corso idrico

superficiale del comune: in questo caso la presenza dell’acqua diventa un elemento raro ed arricchente il paesaggio,

caratterizzato anche dal punto di vista vegetazionale (vegetazione riparia, boschetti relitti etc.). Elemento di degrado è

rappresentato dalla presenza lungo il corso di numerose cave attive, che introducono connotazioni paesaggistiche negative

tipiche ditali attività, oltre a danni difficilmente recuperabili, anche se sono state avanzate ipotesi da parte dei competenti

Consorzi di Bonifica di utilizzazione quali bacini di invaso.

AMBITO DEI CAMPI APERTI E DELL’IRRIGAZIONE PER SCORRIMENTO

Rappresenta la parte centrale del territorio rurale comunale: in questo caso la frammentazione appare più elevata, sia dal

punto di vista poderale che da un punto di vista colturale. In questo quadro anche l’insediamento antropico è più diffuso,

comportando una urbanizzazione più spinta, soprattutto lungo gli assi viari storicamente consolidati, svolgenti una funzione di

distribuzione territoriale e poderale. Nuove tipologie produttive sono presenti, rispetto alle condizioni suddette. Diffusi sono

gli orti (anche se soprattutto familiari), piccoli vigneti, piantagioni di actinidia etc.. In questo contesto si è diffuso anche

l’allevamento (animali da corte, conigli, bovini). Si tratta, in conclusione, di un tipico esempio di struttura di campagna

urbanizzata, particolarmente diffusa nell’area trevigiana.

AMBITO AGRICOLO DELL’IRRIGAZIONE PER ASPERSIONE

L’ambito in questione, congruente con quelli precedenti per molti caratteri, presenta una radicale trasformazione rispetto ad

uno degli elementi caratterizzanti del paesaggio locale, ovvero il passaggio al pluvioirriguo, che sta provocando l’abbandono di

strutture idrauliche tradizionali, oltre all’abbandono delle secolari pratiche legate all’irrigazione per scorrimento. Questa

trasformazione, oltre ad altri processi, quali la rarefazione delle siepi, induce dinamiche di banalizzazione del contesto

figurativo / paesaggistico, peraltro molto diffuse in aree contermini.

CONTESTO DELLA STRADA POSTUMIA ROMANA

Ambito estremamente caratterizzato dalla linearità del segno dell’antico tracciato, rimane ancora uno dei pochi tratti ditale

asse relativamente sgombro da intrusioni edilizie. Caratteristico rimane anche l’impianto perpendicolare degli assi di

adduzione e della tessitura della campagna circostante. Se da una parte non sono presenti particolari tensioni degenerative,

dall’altra non si rilevano elementi di valorizzazione ditale ambito, costretto com’è tra una marginalizzazione della funzione di

servizio trasportistico ed una periferizzazione degli ambiti agrari più propriamente produttivi.

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In tali contesti si inseriscono alcuni elementi paesaggistici, puntuali o lineari, peraltro comuni a tutto il contesto territoriale

locale:

Centuriazione romana: tracce di una possibile centuriazione romana (peraltro marginale) sono rinvenibili all’interno del

territorio, rilevabili ormai solo con l’ortogonalità della tessitura dei campi, e peraltro fortemente intaccata dal sistema delle

cave;

Ville Venete: esaurita la loro funzione di centri di irradiazione della cultura gestionale rurale, esse sono diventate punti di

aggregazione del tessuto urbano, e si trovano, quindi, inglobate all’interno della maglia insediativa consolidata, perdendo

completamente il loro rapporto con il contesto rurale;

Tracciato di accesso a Villa Onigo: altro elemento fortemente degenerato, che rimane come traccia territoriale data dalla

presenza delle stele iniziali e di filari alberati, comunque da valorizzare nella loro funzione testimoniale

Percorso agroambientale dei “Prai”: si tratta di un percorso didattico di recente realizzazione, dotato di display esplicativi, che

accompagnano attraverso un paesaggio rurale ancora perfettamente integro, sia nelle colture che nella strutturazione;

Filari ed alberature: malgrado i processi di banalizzazione già rilevati, il territorio comunale dispone ancora di una diffusa

presenza di filari interpoderali, spesso associati alle opere idrauliche di irrigazione (generalmente fuori terra), ancora trattati

con la tradizionale capitozzatura.

2.2.2 ARTICOLAZIONI IN SISTEMI

SISTEMA AMBIENTALE

Il sistema ambientale del Comune di Trevignano è caratterizzato dalla presenza di vaste aree agricole integre, scarsamente

compromesse da residenzialità o da altri detrattori, parzialmente interessate dal sistema dei canali di bonifica, vista l’assenza

di corpi idrici superficiali “naturali”. Vista la tipologia insediativa, particolarmente importante è il peso del verde privato, che

spesso funge da connettivo nei confronti dello spazio urbano o rurale.

OBIETTIVO GENERALE è la costituzione di una rete ecologica identificata come elemento portante della trasformazione

territoriale, coerentemente con il principio della sostenibilità. Ulteriori obiettivi generali sono l’aumento della connettività

delle aree ambientalmente rilevanti, e la compensazione dello sviluppo residenziale ed infrastrutturale con adeguate opere e

superfici a verde.

Il sistema ambientale si articola in:

• LO SPAZIO AGRICOLO definito come “paesaggistico-ambientale” svolge l’importante ruolo di plafond di supporto alla rete

ecologica, contribuendo alla funzione di qualificazione ambientale del territorio;

OBIETTIVO SPECIFICO è la tutela degli aspetti ambientali e produttivo/agricoli del territorio rurale dovrà essere affrontata

all’interno delle ATO paesistico – ambientali mediante l’aumento della biomassa presente (da ottenersi con l’aumento delle

zone a rinaturalizzazione, con il favorire colture poliennali etc.), il mantenimento ed il potenziamento dei corridoi esistenti

(con la tutela del reticolo idrografico secondario, dei fossati, delle siepi), la tutela delle aree di produzione tipica (IGP), la

sottomissione dell’edificazione in tale area a funzioni esclusive di recupero del patrimonio edilizio esistente, di supporto al

conduttore a titolo principale, ad azioni di acquisizione di una maggiore funzionalità ambientale / ecologica.

• LA RETE IDRICA SUPERFICIALE, composta da canalizzazioni artificiali, presenta una limitata interazione con il contesto

ambientale paesistico, tranne nel caso del Canale della Vittoria, di cui si propone il ruolo di matrice per la riqualificazione di

ambiti quali quelli di cava e di vera e propria “blue way” su cui appoggiare parte delle connessioni ecologica.

OBIETTIVO SPECIFICO per tale rete è, relativamente al Canale della Vittoria, l’aumento della connettività ecologico –

funzionale e della sua fruibilità lungo l’asta. La rinaturalizzazione degli ambiti di pertinenza, la formazione di spazi verdi fruibili

e la realizzazione di opere di difesa idraulica sono gli unici cambi di destinazione d’uso e trasformazioni fisiche ammissibi li.

Relativamente alle altre canalizzazioni esistenti obiettivo specifico è il mantenimento delle tradizionali opere idrauliche e la

valorizzazione paesistico – ambientale dei contesti attraversati.

• IL VERDE PRIVATO viene considerato dal PAT nella sua funzione di riequilibrio dei fattori ambientali e di mediazione tra i vari

contesti.

OBIETTIVO SPECIFICO : Il verde privato - all’interno della pianificazione del territorio e della nuova produzione edilizia - deve

assumere connotati di protezione ambientale in senso lato ed in senso specifico; il Verde Privato con Valenza Ecologica viene

quindi normato nella sua quantità e qualità, al fine di ridurre lo stress ambientale causato dallo sviluppo, contrastando i gas

clima – alteranti, il consumo energetico, il rumore, le polveri, l’impermeabilizzazione dei suoli, l’impatto paesaggistico.

• IL SISTEMA DEL VERDE PUBBLICO quale componente di completamento ed ulteriore connessione della rete ecologica,

prefigurante azioni di mitigazione, integrazione e di qualificazione, oltre che di civile dotazione.

OBIETTIVI SPECIFICI per il “verde” pubblico sono una valorizzazione dell’esistente per una attenta alla riduzione del danno,

oltre alla costituzione di connessioni protette alternative che riducano l’esposizione a fattori rischio.

SISTEMA INSEDIATIVO

Il sistema insediativo del Comune di Trevignano appare coerentemente articolato nelle sue storiche frazioni di Trevignano,

Falzè, Signoressa e Musano, oltre che in sistemi lineari che organizzano gran parte della edificazione cosiddetta “sparsa”. La

sua struttura appare essere così articolata:

• TREVIGNANO si presenta come insediamento compatto, di elevata densità edilizia in prossimità dell’asse di storica

aggregazione (via Roma – via Mazzarolo), sfumando nelle tipologie prevalentemente unifamiliari delle realizzazioni

periferiche;

OBIETTIVO GENERALE è quello della rimodulazione della qualità del centro, della qualificazione delle porte urbane e della

definizione dei margini.

i principali temi / obiettivi specifici sono:

• IL FRONTE LUNGO LA S.P. 68 (via Roma – via Mazzarolo) presenta ancora forti elementi di disomogeneità e discontinuità;

OBIETTIVO è la sua riqualificazione, con eliminazione degli elementi di disomogeneità e discontinuità, oltre all’intervento su

arredi e fruibilità;

• MANCA UNA POLARIZZAZIONE NELL’AREA CENTRALE, in modo da aumentarne attrattività e vivibilità, rimanendo ancora

parzialmente integrato il nucleo più storico (Vicolo Favotto, piazza Dante ed aree limitrofe);

OBIETTIVO è la rifunzionalizzazione e l’integrazione degli ambiti gravitanti nell’ambito attraverso la costruzione di spazi a

funzione pubblica ed integrazione sociale ed economica;

• LE PARTI DI PIÙ VECCHIA FORMAZIONE necessitano di un generale rinnovo edilizio;

OBIETTIVO è l’attivazione di politiche volte a favorire il rinnovo edilizio nella città consolidata, attraverso il rimando ad una

pianificazione attuativa, attivabile anche su specifiche esigenze, ma comunque da riferire al sistema degli obiettivi per l’area;

• IL MARGINE SUD E NORD EST DEL NUCLEO URBANO (via Belvedere e via Filzi- via Marzari) presentano indefiniti caratteri

rururbani, da qualificare definitivamente attraverso una azione di densificazione;

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OBIETTIVO è il ridisegno di tali margine con edificazione di completamento ed idonei servizi, costituendo un margine

“compiuto”;

• FALZÈ si presenta come insediamento articolato, con una buona integrità lungo l’asse di storica aggregazione (piazza

Marconi – via Contrada), con una discreta densità edilizia in prossimità delle recenti realizzazioni (via Mazzini) che sfuma in

contesti rururbani scarsamente definiti.

OBIETTIVO GENERALE è quello della rimodulazione della qualità del centro e della definizione dei margini;

i principali temi / obiettivi specifici sono:

• anche in questo caso appare limitata L’ATTRATTIVITÀ DELLE PARTI CENTRALI (piazza Marconi – via Quattro Novembre), da

attrezzare per lo svolgimento delle funzioni civili;

OBIETTIVO è rafforzare un sistema di spazi pubblici e servizi tale da presentare efficace attrattività e lo svolgimento delle

funzioni civili con costituzione di un sistema di piazze integrando il complesso delle ville storiche e della chiesa;

• IL FRONTE LUNGO LA STORICA VIA CONTRADA presenta ancora forti elementi di degrado e discontinuità;

OBIETTIVO è la riqualificazione del fronte con la rimozione degli elementi di degrado e con la realizzazione diinterventi di

riqualificazione dell’arredo e delle funzioni;

• vi è la necessità di rinnovo edilizio ed urbanistico, soprattutto nelle PARTI DI PIÙ VECCHIA FORMAZIONE (via Cornarotta e

limitrofe);

OBIETTIVO è l’attivazione di politiche volte a favorire il rinnovo edilizio nella città consolidata, attraverso il rimando ad una

pianificazione attuativa, attivabile anche su specifiche esigenze, ma comunque da riferire al sistema degli obiettivi per l’area;

• in varie parti del tessuto urbano sono presenti SMAGLIATURE QUALI SPAZI URBANI INDEFINITI ED AREE RESIDUALI, che

necessitano di una loro puntuale ricollocazione fisico/funzionale;

OBIETTIVI per tali aree è il ridisegno quali margini compiuti, realizzando anche la rete di viabilità di connessione ed il sistema

di rapporti tra spazio urbano e spazio rurale.

• SIGNORESSA si presenta, invece, con notevoli disomogeneità, che vanno dagli insediamenti più vecchi posti lungo via

Schiavonesca, alla spontanea aggregazione sulla via Feltrina fino alle recenti lottizzazioni.

OBIETTIVO GENERALE è una gerarchizzazione della struttura ed una qualificazione degli spazi e delle funzioni allocate, con

una riduzione dei contrasti esistenti;

i principali temi / obiettivi specifici sono:

• L’AREA CENTRALE DI VIA RISORGIMENTO (in prossimità della chiesa e della stazione) non riesce ad articolarsi come luogo

centrale della frazione;

OBIETTIVO è la necessità di una sua ricomposizione e riattrezzatura (con anche eventuale sottopasso), supportando le

funzioni esistenti a supporto della residenza, in modo da costituire una identità di centralità;

il SISTEMA VIA TREVISO – VIA FELTRINA presenta ancora elementi di disomogeneità e discontinuità, anche in termini di

arredo e funzionalità;

OBIETTIVO è la riqualificazione del fronte, da raggiungersi sia attraverso la rimozione degli elementi di disomogeneità e

discontinuità, sia attraverso la rivisitazione dell’arredo e delle funzionalità;

altra emergenza rilevabile è il conflitto tra le diverse funzioni allocate, quali la FERROVIA E LE ZONE INDUSTRIALI poste lungo

la Feltrina;

OBIETTIVO è l’innalzamento della qualità delle funzioni, con ridisegno dei margini e la formazione di aree a standard / servizio

tali da permettere interventi di ricomposizione e mitigazione;

vi è la necessità di azioni di rinnovo edilizio, soprattutto nelle PARTI DI PIÙ VECCHIA FORMAZIONE (via Schiavonesca);

OBIETTIVO è l’attivazione di politiche volte a favorire il rinnovo edilizio nella città consolidata, attraverso il rimando ad una

pianificazione attuativa, attivabile anche su specifiche esigenze, ma comunque da riferire al sistema degli obiettivi per l’area;

• MUSANO presenta forti disomogeneità, che vanno dagli storici insediamenti lungo via Canova, agli spazi delle nuove

lottizzazioni a frange rururbane di difficile interazione / integrazione con il contesto.

OBIETTIVO GENERALE è quello dell’aumento della riconoscibilità e della strutturazione della frazione, attraverso un

complessivo ridisegno;

i principali temi / obiettivi specifici sono:

• L’AREA CENTRALE di più vecchia formazione gravitante su via Canova necessita di azioni di rinnovo edilizio e di

qualificazione fisico – funzionale, anche in funzione del difficile rapporto con la viabilità;

OBIETTIVO è l’attivazione di politiche volte a favorire il rinnovo edilizio nella città consolidata, attraverso il rimando ad una

pianificazione attuativa, attivabile anche su specifiche esigenze, ma comunque da riferire al sistema degli obiettivi per l’area;

• appare necessario il reinserimento fisico – funzionale di VILLA COLETTI, che si trova strategicamente posta a cavallo tra il

centro consolidato e le aree di nuova formazione;

OBIETTIVI sono il suo recupero, anche con l’inserimento di attività pubbliche od aperte al pubblico, aumentando la

permeabilità con le zone contigue, allo scopo di configurarla quale centro civile e funzionale;

• il QUADRANTE NORD EST, margine dell’urbanizzazione continua, presenta una relativa scarsa riconoscibilità;

OBIETTIVO è una sua rifunzionalizzazione nel contesto urbano, partendo da una espansione che ne permetta un ridisegno

complessivo, costituendo (soprattutto lungo l’asse di via Alloro) una centralità urbana, a sostegno del centro storicamente

consolidato, presentante problematiche di fruibilità e vivibilità;

• IL QUADRANTE SUD OVEST, margine dell’urbanizzazione continua, gravitante lungo via san Martino, presenta forti

smagliature ed un irrisolto rapporto tra nuova edificazione, edificazione storica e spazio rurale;

OBIETTIVO è un ridisegno dell’area, con la proposizione di una mediazione tra le varie componenti ed un assetto funzionale (e

di servizio) a supporto dell’area centrale;

• Ulteriore struttura insediativa riconoscibile nel territorio è quella dei “SISTEMI LINEARI” di storica distribuzione rurale, in

posizione radiale rispetto ai centri; nel tempo la loro struttura si è densificata, creando un vero e proprio “cluster” insediativo,

acquisendo caratteri di rurubanità, ovvero inseriti in ambiente rurale, ma con una relativamente scarsa relazione con le

attività agricole.

OBIETTIVO che si pone è quello della qualificazione di tali strutture, anche con il riconoscimento della loro funzione

essenzialmente residenziale e la compensazione di tale edificazione con aree ambientalmente strategiche (fluviali, di

mitigazione, di complessificazione del paesaggio agrario, ad esempio); è il PI che ne determina le modalità di trasformabilità:

nelle more della sua formazione si applicano le vigenti disposizioni delle ZTO di appartenenza, prevalentemente E3 ed E4; in

particolare per alcuni ambiti si identificano i seguenti sub-obiettivi:

• ZAPPARE si presenta come un vero e proprio nucleo rurale: le problematiche rilevate sono quelle della convivenza tra

residenza, funzioni civili e viabilità;

OBIETTIVO GENERALE degli interventi sono quelli di una qualificazione del fronte stradale (rimodulazione, arredo, servizi),

ridisegno del rapporto con lo spazio rurale, valorizzazione dell’attraversamento del Canale di Fossalunga;

i principali temi / obiettivi specifici sono:

• il SISTEMA VIA RIOSA - VIA CORNAROTTA presenta un limitato livello di servizio;

OBIETTIVO principale è l’adeguamento della viabilità, anche per la valorizzazione delle funzioni di interconnessione locale;

• VIA SOLAGNA presenta un limitato livello di servizio e la necessità di eliminazione di punti neri e strettoie;

OBIETTIVO principale è l’adeguamento della viabilità, anche per la valorizzazione delle funzioni di interconnessione locale,

oltre alla qualificazione dell’inserimento paesaggistico;

• VIA VILLETTE rappresenta una importante connessione interna, da qualificare nella suo inserimento paesaggistico /

ambientale;

OBIETTIVO principale è qualificazione paesistico / ambientale dell’asse;

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 10 di 50

• L’EDIFICAZIONE DIFFUSA appare relativamente poco presente nel territorio comunale, come visto fortemente accentrato

sulle tre frazioni principali e su ben definiti assi di distribuzione locale.

OBIETTIVO Appare prioritario limitare l’edificazione diffusa, specialmente quella confliggente con il paesaggio rurale e la

produttività agricola.

Gli ELEMENTI PUNTUALI di riduzione della qualità insediativa appaiono relativamente poco presenti nel territorio comunale,

rappresentati generalmente da attività produttive in zona impropria o edifici che limitano il godimento di beni storico-

culturali.

OBIETTIVO Il PAT assume gli insediamenti incompatibili con il contesto anche dalla pianificazione vigente; il PI amplia e

dettaglia tale individuazione, indicando specificatamente le azioni di riqualificazione e riconversione.

SISTEMA PRODUTTIVO

Il sistema produttivo comunale vede principalmente la presenza di una forte concentrazione di attività produttive (con

significative presenze commerciali) lungo l’asse della Feltrina (sia a sud che a nord di Signoressa (direttamente connessa con le

omologhe aree del comune di Montebelluna); in secondo luogo si rilevano consistenti aree produttive a nord di Trevignano e

a nord di Falzè; in terzo luogo si rilevano importanti attività agroalimentari opportunamente allocate in aree non residenziali;

infine, vista la specializzazione produttiva del comune, sono presenti numerose attività sparse, in alcuni casi confliggenti con il

contesto all’interno delle quali sono allocate.

Gli obiettivi generali che il PAT si pone nello specifico settore riguardano la valutazione del ruolo che il comune gioca nel più

vasto contesto territoriale (ruolo certamente manifatturiero), la necessità di valorizzazione il ruolo del terziario, la volontà di

qualificazione di spazi “senilizzati” o presentanti processi degenerativi, la opportunità della riduzione dei conflitti.

Il PI, sulla scorta dell’esperienza delle Aree produttive ecologicamente attrezzate, valuta la possibilità di attivare servizi

ambientali comuni atti a ridurre l’impatto delle diverse zone produttive, soprattutto nel campo della raccolta e del recupero

dei rifiuti. (provincia) La localizzazione di eventuali nuovi stabilimenti a rischio d’incidente rilevante dovrà avvenire

esclusivamente all’interno delle aree produttive confermate ed all’esterno delle aree di incompatibilità assoluta (Tav. 2.3 del

PTCP); in ogni caso dovranno risultare compatibili con gli usi del territorio circostante.

In particolare per le aree di espansione spetta al PI un corretto inserimento territoriale ed ambientale, partecipando anche

alla valorizzazione ed alla sostenibilità delle attività già allocate, prendendo in considerazione la dotazione di opere di

urbanizzazione, l’accessibilità alla rete esterna principale, l’impatto rispetto agli abitati ed ai caratteri naturalistici e culturali

dell’intorno.

L’area gravitante sulla Feltrina a sud di Signoressa rappresenta una importante concentrazione di attività produttive e

commerciali, coerenti con il modello di strada – fabbrica e di strada – vetrina; presenta dinamiche espansive giudicate dal PAT

come da assecondare, vista anche la facile accessibilità con la nuova viabilità relativa alla cosiddetta “Pedemontana”; i

problemi rilevati sono relativi all’interfaccia con l’asse stradale ed il livello di servizio della strada stessa (compreso il livello di

inserimento paesaggistico – ambientale della stessa);

OBIETTIVI SPECIFICI riguardano l’assecondamento del processo di terziarizzazione della zona nelle aree in affaccio alla ss 348,

la gestione dei processi di accorpamento aziendale in atto; la qualificazione degli spazi prospicienti la Feltrina, il

miglioramento delle condizioni della viabilità e degli innesti, il mantenimento di fasce di mitigazione ed i corridoi ecologici

esistenti.

L’area gravitante sulla Feltrina a nord di Signoressa, limitrofa alla zona produttiva di Montebelluna, è da tempo consolidata:

anche in questo caso appaiono assecondabili le dinamiche espansive presenti, vista la coerenza fisico funzionale con il

contesto; presenta problematiche connesse con la qualità complessiva degli spazi prospicienti la viabilità principale;

OBIETTIVI SPECIFICI riguardano l’assecondamento dei processi di terziarizzazione (commerciale – direzionale) della zona nelle

aree in affaccio alla ss 348; la qualificazione degli spazi prospicienti la Feltrina, il miglioramento delle condizioni della viabilità e

degli innesti, il mantenimento di fasce di mitigazione ed i corridoi ecologici esistenti.

anche l’area produttiva a nord di Falzè, prossima alla precedente, presenta dinamiche espansive, sempre favorevolmente

valutate, vista la localizzazione in un contesto essenzialmente produttivo, prossimo all’area di adduzione alla “Pedemontana”

di Maerne; le problematiche rilevate sono relative alla necessaria qualificazione della viabilità di accesso ed all’inserimento

paesaggistico;

OBIETTIVI SPECIFICI per l’area sono il mantenimento funzionale artigianale/industriale, ampliamento della stessa anche

infunzione di una diversificazione delle strutture (previsione del magazzino comunale), potenziamento dell’accessibilità (via

Ortigara) e qualificazione dell’inserimento paesaggistico ambientale.

L’area produttiva a nord di Trevignano (area Nordica) rappresenta una realtà consolidata nel contesto territoriale; particolari

sono le dinamiche: la progressiva delocalizzazione, l’ambito di espansione verso nord interessato dalla Pedemontana, il

rapporto conflittuale con le aree prospicienti al vicolo Favotto;

OBIETTIVI SPECIFICI per l’area sono l’assecondamento dei processi di funzionalizzazione ad attività non direttamente

connesse alla produzione e di terziarizzazione in atto; la risoluzione dei contrasti con le aree prospicienti a vicolo Favotto,

anche in funzione di un supporto alle funzioni ed alle preesistenze storiche ivi allocate.

Relativamente alle attività agroalimentari presenti, si confermano nella loro localizzazione; in particolare si asseconda

l’incremento dell’insediamento di via dei Pescatori, in funzione di un giudizio ottimale di localizzazione e delle necessità

produttive.

OBIETTIVI SPECIFICI sono l’ampliamento delle attività di produzione, anche attraverso una rivisitazione degli standard

proposti; qualificazione della accessibilità all’area; mitigazione degli impatti paesaggistici ed ambientali, con particolare

attenzione alla qualificazione delle aree prospicienti il Canale della Vittoria.

Numerosi sono i casi di attività produttive in zona impropria, in cui tali attività sono in conflitto con le funzioni allocate. Il PAT

recepisce quelle individuate dalla strumentazione previdente ed individua alcune ulteriori situazioni di incompatibilità. Il PAT

recepisce inoltre le attività sparse confermate o ampliate dalla vigente strumentazione urbanistica, recependone le

disposizioni. Il PI potrà individuare ulteriori attività incompatibili od attività sparse da bloccare, confermare o espandere in

funzione delle necessità attestate dal piano aziendale e delle condizioni al contorno.

OBIETTIVI: La previsione espansiva di aree a tal scopo individuate si pongono a supporto degli obiettivi di rilocalizzazione di

tali attività; particolari obiettivi per specifici casi sono così individuati:

le attività allocate a nord di via Brentella presentano una situazione di non compatibilità con il contesto e con le previsioni di

area: esse dovranno essere pertanto oggetto di attività di riconversione e rifunzionalizzazione rispetto al contesto;

l’attività compresa tra le vie Brentella, Alta, Garibaldi e Asiago presenta elevati livelli di degrado: la sua ricollocazione e

riconversione apre la possibilità alla costruzione di un “fuoco” urbano in grado di qualificare il contesto;

l’attività presente su via Contrada a Falzè insiste su un contesto urbano storico di elevata qualità: la riconversione dell’area

permetterebbe di continuare il processo di qualificazione dell’area;

le attività produttive da riallocare presenti all’interno del tessuto edilizio di Signoressa introducono elementi di conflittualità:

una loro riconversione creerebbe numerose occasioni di qualificazione del contesto.

SISTEMA DEI SERVIZI

Il sistema dei servizi appare nel suo complesso compiutamente formato e dimensionato: ognuno dei tre centri è dotato dei

servizi di base, ovvero un polo di aggregazione civile / religioso, un polo scolastico ed un polo sportivo / ricreazionale.

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 11 di 50

OBIETTIVO GENERALE è l’aumento del livello di servizio delle strutture presenti, da ottenersi sia con un loro potenziamento,

sia con sinergiche connessioni tra le stesse, al fine di permettere una fruibilità “alternativa” della “città civile”, più protetta e

strutturata.

A Trevignano i problemi principali a cui il PAT vuole dare risposta sono la qualificazione / interconnessione tra le funzioni di

servizio allocate tra vicolo Favotto e via Tre Forni, il potenziamento del polo di aggregazione civile dell’area centrale (piazza

Dante, via Mazzarolo, via Roma), la realizzazione di una area area polifunzionale di interposizione / mitigazione con il tracciato

della Pedemontana.

Quali OBIETTIVI SPECIFICI si pongono la riqualificazione delle aree centrali; la qualificazione dell’area centrale e dell’area

prospiciente la sp 68, con l’aumento delle funzioni di attrattività: in tale ottica si popone la collocazione di un polo direzionale

commerciale nell’area più prossima al comune di Montebelluna; l’arretramento dei fronti, l’alleggerimento del traffico

automobilistico.

A Falzè sussistono limiti alla possibilità di espansione dei poli di aggregazione civili, contro la necessità di costituire servizi con

una offerta a scala comunale.

OBIETTIVI SPECIFICI sono l’incremento del polo sportivo / ricreazionale e la sua connessione con il sistema dei servizi urbani;

l’incremento delle aree a servizi scolastici; la realizzazione di un vasto parco urbano polifunzionale in aree prossime a quella

centrale; la ricollocazione del magazzino comunale a fronte di necessità espansive e riduzione degli attuali conflitti.

A Signoressa appare più evidente la discontinuità tra le aree a servizi ed i conflitti tra le diverse funzioni.

Gli OBIETTIVI SPECIFICI sono la realizzazione di un vasto sistema di spazi pubblici a connessione delle diverse funzioni di

servizio, che funga sia da possibilità di ampliamento / diversificazione delle stesse, sia come momento di interposizione tra

particolari funzioni (quali ferrovia, zone industriali etc.).

A Musano, oltre alla necessità di ampliamento di specifici servizi, appare importante la costituzione di un sistema coerente di

aggregazione lungo via Alloro, a supporto dell’esistente; appare infine strategica la possibilità di una diversificazione

dell’offerta dei servizi, con allocazione di funzioni complementari e di supporto.

Gli OBIETTIVI SPECIFICI sono la realizzazione lungo via Alloro di un vasto sistema di spazi pubblici a connessione delle diverse

funzioni di servizio, che funga sia da possibilità di ampliamento / diversificazione delle stesse; rimodulazione (con connessione

funzionale) delle aree previste nelle immediate vicinanze di via san Martino; allocazione di una area a servizio macellazione

inprossimità dell’area cimiteriale; previsione di una struttura maneggio / ippoturismo in prossimità della Feltrina; previsione di

una attività ricettiva / ristorazione a potenziamento della esistente lungo la Postumia.

SISTEMA DELLE RELAZIONI

Il territorio comunale è interessato da importanti arterie stradali, presentanti elevati livelli di traffico, inadeguati alle loro

caratteristiche fisico – dimensionali (si tratta di tracciati storici oggetto di limitati aggiornamenti) e direttamente interferenti

con la vita sociale dei vari nuclei, che vede nel traffico di attraversamento uno dei problemi principali, non essendo il comune

un particolare attrattore / generatore di spostamenti.

OBIETTIVO GENERALE è il miglioramento delle condizioni di vita della comunità locale da perseguire con la riduzione

dell’impatto ambientale del traffico, nella mitigazione del conflitto tra traffico locale e traffico passante, nella messa in

sicurezza e qualificazione degli assi urbani e nel potenziamento del servizio pubblico di trasporto, oltre all’identificazione di

percorsi dedicati alla slow mobility. In particolare:

La SR 348 “Feltrina” è uno dei principali assi di adduzione all’area montebellunese e trevigiana, attraversa il centro di

Signoressa (e relative zone produttive) in condizioni di non adeguata attrezzatura e sicurezza, presentando vari punti di

conflittualità;

OBIETTIVI: la soluzione di gran parte del traffico di attraversamento è prevista con la realizzazione della Pedemontana e delle

relative opere di adduzione; una sua qualificazione deve prendere in considerazione sia gli aspetti fisici (arredi, servizi,

dimensionamenti) che quelli funzionali (ridimensionamento del ruolo giocato nel sistema a rete, con declassamento

funzionale ad un recupero del ruolo di “centro città”) con riduzione sostanziale dei flussi ed eliminazione totale del traffico

pesante;

importante appare la contestuale messa in sicurezza punti neri rappresentati dalle confluenze e dalle strettoie; importante

appare la continuità con la ciclopista del comune di Montebelluna per la messa in sicurezza dell’utenza debole; infine, essendo

il tracciato parte del percorso denominato dal PTT come “Via Claudia Augusta e i luoghi dell’archeologia”, appare strategica la

previsione di una attrezzatura / arredo e allocazione di funzioni atte a sostenere una frequentazione turistica itinerante.

(provincia)

La SP 102 “Postumia” rappresenta, oltre che una importante traccia storica, un importante asse di connessione tra importanti

aree produttive del territorio trevigiano; essa comunque interferisce solo marginalmente con la viabilità comunale;

OBIETTIVI: oltre alla valorizzazione paesaggistica e delle strutture di servizio esistenti (caseificio, stazione di servizio-area

ristorazione), sono previsti interventi soprattutto di adduzione, ovvero: realizzazione di percorsi slow mobility nei confronti

del centro di Musano e della polarità storica di San Sisto; realizzazione di un by-pass in via dei Pescatori e di una

circonvallazione del centro di Musano, al fine di servire l’importante attività produttiva agroalimentare ed allontanare il

traffico di attraversamento dalle località; infine, essendo il tracciato parte del percorso denominato dal PTT come “Via Claudia

Augusta e i luoghi dell’archeologia”, appare strategica la previsione di una attrezzatura / arredo e allocazione di funzioni atte a

sostenere una frequentazione turistica itinerante. (provincia)

La SP 68 rappresenta un’altra importante arteria di adduzione al territorio montebellunese; malgrado le sue condizioni

dimensionali e di servizio appaiano sottodimensionate rispetto al traffico presente, soprattutto nell’attraversamento del

centro urbano di Trevignano;

OBIETTIVI: rimodulazione fisica (arredi, margini, messa in sicurezza …) soprattutto in funzione delle attività e dei servizi che si

affacciano sulla stessa, con possibile arretramento anche delle fronti prospicienti; alleggerimento del traffico rispetto alla

componente locale, attraverso la realizzazione di un anello viabilistico a est ed ad ovest del centro di Trevignano (con nuovi

tratti che raccordano vie esistenti, da riqualificare), ad esclusivo supporto della mobilità locale.

L’ex SP 69 rappresenta il principale asse distributivo interno al comune, congiungendo i centri di Trevignano, Falzè e

Signoressa, e presenta sufficienti livelli di servizio;

OBIETTIVI: oltre ad un generico intervento di qualificazione e messa in sicurezza, si prevede il rafforzamento della

interconnettività tra i centri, con la realizzazione di un asse parallelo dedicato alla slow mobility a sud e della

rifunzionalizzazione di strade locali parallele a nord.

La SP 100 connette essenzialmente Musano con il sistema precedentemente visto: le problematiche sono essenzialmente

legate all’attraversamento di Musano e all’incrocio con l’ex sp 69.

OBIETTIVI: fluidificazione del traffico e messa in sicurezza con il ridisegno dell’incrocio con l’ex sp 69; qualificazione

dell’attraversamento di Musano, parzialmente alleggerito dal by-pass precedentemente individuato e dalla previsione di

percorsi alternativi per l’utenza debole.

Relativamente al trasporto pubblico, la stazione ferroviaria di Signoressa presenta un basso livello di servizio, scarse

infrastrutture, un conflitto con la circolazione su gomma.

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 12 di 50

OBIETTIVI SPECIFICI sono di una sua attrezzatura anche in funzione del suo inserimento all’interno dell’SFMR, visto anche

come qualificazione dell’area e del contesto relazionale; realizzazione di un sottopasso ferroviario per aumentare il livello di

integrazione e la qualificazione del contesto; il potenziamento della mobilità ciclo pedonale di adduzione alla stazione.

Relativamente alla “Pedemontana”, al di là di ogni valutazione sul tracciato, in sede di PAT appare importante sottolineare la

necessità di una riduzione dell’impatto ambientale - paesistico dell’opera, con reintegrazione dei sistemi alterati in modo da

costituire elemento di connettività anche ambientale.

2.3 OBIETTIVI GENERALI E PRINCIPI PIANIFICATORI

Il principio della sostenibilità è riferimento prioritario di tutta la pianificazione territoriale e, conseguentemente, della

trasformazione del territorio: si definisce “sostenibile” quello sviluppo che soddisfa i bisogni del presente non

compromettendo la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri, preservando la qualità e la quantità del

patrimonio e delle risorse naturali. L'obiettivo è di mantenere uno sviluppo economico compatibile con l'equità sociale e gli

ecosistemi, operante quindi in regime di equilibrio ambientale.

Il sistema ambientale è elemento ordinatore delle scelte pianificatorie per l’uso e l’assetto del territorio, da consolidare e da

potenziare rispetto alle condizioni esistenti utilizzando modelli di coesistenza tra sistema insediativo, infrastrutturale e

ambientale. In tal senso va perseguito l’aumento dell’efficienza ambientale e la prevenzione / riduzione dei rischi ambientali.

La realizzazione di qualsiasi tipo di trasformazione urbanistica del territorio dovrà tendere al suo sviluppo sostenibile e

durevole, considerato come uno stato che concili le esigenze del benessere e della crescita economica (soprattutto in termini

qualitativi) con quelle di preservazione dell’equilibrio ambientale. Pertanto la progettazione degli interventi dovrà valutare la

diretta incidenza dell’opera sulla qualità dell’ambiente.

Il PAT riconosce il paesaggio e l’aspetto estetico della produzione architettonica e urbanistica quali componenti

fondamentali della qualità della vita e della tutela delle identità storico - culturali.

Il Comune di Trevignano promuove la valorizzazione dei progetti e delle opere di particolare impegno e di armonico

inserimento nel paesaggio e nell’ambiente circostante, nonchè di recupero e riqualificazione dell’esistente, al fine di

incentivare il miglioramento continuo della qualità del paesaggio e dei progetti urbanistici ed edilizi, ad esempio attraverso

una attenta valutazione amministrativa o attraverso incentivi e premi.

Il PRC (Piano Regolatore Comunale - nella sua articolazione in PAT e PI) ripartisce le previsioni edificatorie, secondo principi

di equità e di uniformità, tenendo conto della disciplina urbanistica previgente, dell’edificazione esistente e della sua

legittimità, del perseguimento di obiettivi di interesse pubblico o generale, della dimensione sociale, che prenda in

considerazione l'equità, sia all'interno di una stessa generazione, sia tra generazioni diverse.

Il PAT persegue, attraverso gli strumenti della perequazione urbanistica, della compensazione urbanistica e del credito

edilizio, l’equa distribuzione dei diritti edificatori riconosciuti dalla pianificazione urbanistica e degli oneri derivanti dalla

realizzazione delle dotazioni territoriali.

Il Comune di Trevignano individua nel coinvolgimento dei privati un metodo efficiente di pianificazione urbanistica, nel

rispetto dei principi di trasparenza e di libera concorrenza, basata sull’iniziativa e sul consenso dei privati, che divengono

quindi promotori e compartecipi delle scelte urbanistiche.

Per la determinazione di alcune previsioni del contenuto discrezionale degli atti di pianificazione territoriale ed urbanistica

possono essere conclusi accordi con soggetti privati per assumere nella pianificazione proposte di progetti ed iniziative di

rilevante interesse pubblico, nel rispetto della legislazione e della pianificazione sovraordinata e senza pregiudizio dei diritti

dei terzi.

L’accordo costituisce parte integrante dello strumento di pianificazione cui accede ed è soggetto alle medesime forme di

pubblicità e di partecipazione. L’accordo è recepito con il provvedimento di adozione dello strumento di pianificazione ed è

condizionato alla conferma delle sue previsioni nel piano approvato.

L’accordo deve esplicitare i vantaggi dell’Amministrazione Comunale, tra i quali deve risultare la tempestività e sicurezza

dell’operazione, favorite dalla preventiva adesione degli interessati.

Il PAT si fonda sul quadro conoscitivo quale sistema integrato delle informazioni e dei dati necessari alla comprensione delle

tematiche svolte dagli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica. Il Comune di Trevignano garantisce la

circolazione delle informazioni e delle conoscenze sul territorio mediante l’utilizzo di sistemi informatico/informativi comuni.

I privati operatori nei settori inerenti l’urbanistica e l’edilizia, partecipano all’implementazione e all’aggiornamento del

Sistema Informativo secondo le modalità operative fissate dai Competenti Uffici.

2.4 CONTENUTI DELLA TAV. 1 “CARTA DEI VINCOLI E DELLA PIANIFICAZIONE

TERRITORIALE”

Nella suddetta tavola del PAT si riportano le direttive, le prescrizioni ed i vincoli derivanti dal Quadro conoscitivo, dalla

pianificazione territoriale e dalla normativa sovraordinata, evidenzianti i vincoli degli elementi strutturali caratteristici del

territorio.

VINCOLO STORICO, MONUMENTALE E ARCHITETTONICO: Gli immobili sottoposti a vincolo sono tutti quelli sottoposti a

tutela diretta ed indiretta ai sensi del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 – Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

CENTRI STORICI: Il PAT individua le parti di territorio interessate da aggregazioni edilizie o elementi di carattere storico-

architettonico testimoniale di pregio ambientale, identificate in tutto o in parte dall’Atlante Regionale dei Centri Storici che

sono oggetto di specifica tutela.

Ai fini della tutela, salvaguardia e valorizzazione dei centri storici, il PAT si prefigge in tali aree il recupero del patrimonio

edilizio e dei tessuti edilizi di valore storico testimoniale, con la ricomposizione urbanistica degli edifici e dei tessuti

degradati, per valorizzare il patrimonio storico presente e le funzioni di aggregazione sociale.

VINCOLO PAESAGGISTICO: Il PAT individua le aree soggette a vincolo paesaggistico, tra cui il tracciato della s.p. 102

“Postumia”, strada romana sottoposta a vincolo paesaggistico per una fascia di ml. 30 – zona di interesse archeologico – e le

zone di agro centuriato. Gli interventi ammessi in aree vincolate dovranno rispettare gli obiettivi di tutela e qualità

paesaggistica previsti dal PAT (di cui al comma 9.3), dalle previsioni degli atti di pianificazione paesistica di cui all’art. 135 del

Decreto Legislativo 22.01.2004, n. 42 – Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e le indicazioni della D.G.R.V. n. 986 del

14.03.1996 - Atto di indirizzo e coordinamento relativi alla sub-delega ai comuni delle funzioni concernenti la materia dei

beni ambientali - (BURV n. 75 del 20/08/1996), con particolare attenzione alle soluzioni progettuali che rientrino nelle

categorie di "Esempio Negativo" come esemplificate nelle schede allegate al provvedimento; i progetti degli interventi

devono essere accompagnati dalla relazione paesaggistica, secondo le indicazioni del D.P.C.M. del 12.12.2005.

In particolare per il tracciato della s.p. 102 “Postumia” viene prescritta una ulteriore fascia di 600 ml per lato all’interno della

quale sottoporre ogni trasformazione dello stato dei luoghi ad indagine archeologica preventiva.

Per gli ambiti di agro centuriato dovrà essere salvaguardato il sistema di strade, fossati e filari di alberi nonché della struttura

organizzativa fondiaria storica; è fatto divieto di eseguire svincoli stradali o interventi di raccordo a curva delle intersezioni

stradali esistenti; è inoltre fatto divieto di operare qualsiasi trasformazione del territorio che comprometta la tipicità di tale

assetto organizzativo; l'edificazione ammessa dovrà avvenire utilizzando tipi edilizi in linea, con fronte di lunghezza maggiore

parallelo all'asse stradale e nel rispetto degli allineamenti generati dai fabbricati esistenti.

Per gli ambiti a rischio archeologico così come individuati nella Tav. 2.4 del PTCP il PI valuta, per le trasformazioni che

eventualmente possano aggravare le condizioni esistenti, la necessità di sottoporre gli interventi ad indagine archeologica

preventiva.

VINCOLO SISMICO: L’intero territorio comunale è classificato in zona sismica 3, per effetto della Deliberazione del Consiglio

Regionale 03.12.2003, n. 67.

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 13 di 50

INDIVIDUAZIONE DEI SITI PER LA LOCALIZZAZIONE DI RETI E SERVIZI DI COMUNICAZIONE ELETTRONICA AD USO

PUBBLICO: Il P.A.T. stabilisce i criteri per l’individuazione dei siti per la localizzazione di reti e servizi di comunicazione

elettronica – telefonia cellulare ad uso pubblico di cui al decreto legislativo 1 agosto 2003, n. 259 "Codice delle

comunicazioni elettroniche" e successive modificazioni.

FASCE DI RISPETTO: Le aree comprese nelle fasce di rispetto sono generalmente computabili ai fini dell’edificabilità delle

aree finitime, secondo i parametri delle stesse e pertanto concorrono alla determinazione delle superfici fondiarie o

territoriali pertinenti gli interventi.

VIABILITÀ - FASCE DI RISPETTO: Le fasce di rispetto stradale hanno uno scopo prevalente di protezione ambientale, in

quanto, attraverso idonea piantumazione secondo gli abachi progettuali approvati, esse possono svolgere una importante

azione di riduzione del rumore, del PM10, dei gas clima-alteranti.

FERROVIA - FASCE DI RISPETTO: Con riferimento alla realizzazione del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR),

la cessione al comune di aree private utili alla localizzazione di impianti ed attrezzature di pertinenza, può avvenire

attraverso l’istituto della compensazione urbanistica nelle forme stabilite dal PAT e dal PI.

Le fasce di rispetto dalle ferrovie sono individuate e disciplinate dagli art. 49 e seguenti del D.P.R. 11 luglio 1980 n. 753 che

fissa in mt. 30 la loro larghezza.

ZONE MILITARI - FASCE DI RISPETTO: Le aree a servitù militare sono quelle vincolate in base ai provvedimenti disposti dal

Comando della Regione Militare competente, ai sensi della Legge 24.12.1976, n. 898, e successive modifiche e integrazioni,

ovvero le aree circostanti all’aeroporto di Treviso – Istrana e quelle contigue all’oleodotto Montichiari – Aviano.

ELETTRODOTTI - FASCE DI RISPETTO: Il PAT si pone come obiettivo generale la tutela dai campi elettromagnetici generati da

elettrodotti e la qualificazione paesaggistica degli ambiti attraversati dalle reti di distribuzione.

CIMITERI - FASCE DI RISPETTO: Trattasi di aree sedime di impianti cimiteriali, di espansione cimiteriale e relative fasce di

rispetto.

POZZI - FASCE DI RISPETTO: Fascia di rispetto dei punti di captazione di acque per uso acquedotti stico, di tutela assoluta per

10 ml di raggio e di rispetto per 200 ml di raggio, ai sensi del DLGS 152/2006, ART 94.

METANODOTTI - FASCE DI RISPETTO: Trattasi di fasce di rispetto per la tutela della sicurezza dei metanodotti.

AREE INTERESSATE DA CAVE E DISCARICHE: Trattasi di localizzazioni di cave e discariche, dismesse o attive, da considerarsi

particolarmente problematiche, vista l’appartenenza del comune alla fascia di ricarica degli acquiferi.

IDROGRAFIA: Trattasi del sistema dei corpi idrici superficiali, costituito dalla rete idrografica consortile, oltre al sistema dei

fossi primari e secondari.

ZONE A REPULSIONE TOTALE PER LA LOCALIZZAZIONE DEGLI INSEDIAMENTI ZOOTECNICI: Trattasi delle aree sottoposte a

vincolo dalla pianificazione della Variante parziale n° 3 al Piano Regolatore Generale – Zona Agricola e Localizzazione

Insediamenti Zootecnici – approvata con deliberazione Giunta Regionale n° 383 del 20.02.2007.

AREE P0: Aree a pericolosità ridotta, così come definite dall’ART 57 delle NTA del PTCP di Treviso.

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Figura 2-1: Tavola 1 “Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale” del comune di Trevignano

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2.5 CONTENUTI DELLA TAV. 2 “CARTA DELLE INVARIANTI”

Tra i contenuti strutturali e strategici del PAT notevole rilievo assume l’individuazione delle invarianti. Con il termine

invariante si possono intendere quegli elementi fisici o parti del territorio che esprimono un carattere permanente e sono

connotati da una specifica identità, ed in quanto tali la loro tutela e salvaguardia risulta indispensabile al mantenimento dei

caratteri fondamentali e delle risorse essenziali del territorio, per cui sono da considerarsi come elementi o strutture a bassa

trasformabilità.

L’individuazione delle invarianti tende ad assicurare che tali elementi mantengano un assetto stabile nel tempo, in

considerazione del fatto che la permanenza delle invarianti costituisce un requisito di sostenibilità dello sviluppo.

INVARIANTI DI NATURA IDROGEOLOGICA: Sono elementi puntuali, lineri o areali che caratterizzano della morfologia

dell’acqua nel territorio comunale. Tali elementi sono considerati come emergenze del territorio comunale, e quindi,

invarianti dello stesso.

Tali ambiti ed i loro contesti sono da considerarsi luoghi privilegiati della conservazione ambientale e della valorizzazione del

turismo/escursionismo ambientale, per cui gli interventi di conservazione e/o trasformazione dovranno ispirarsi

essenzialmente a tali finalità.

Particolare attenzione dovrà essere posta nella conservazione, manutenzione ed eventuale sostituzione/integrazione dei

manufatti idraulici minori diffusi in tutto il territorio, ormai parte integrante del paesaggio agrario.

INVARIANTI DI NATURA PAESAGGISTICA: Sono elementi puntuali (come coni visuali ed alberi monumentali), lineari (come

filari e viali alberati) o areali (ambiti ad elevata integrità), da considerarsi come di elevato valore paesaggistico, tale da essere

considerati come emergenze del territorio comunale, e quindi, invarianti dello stesso.

Tali ambiti ed i loro contesti sono da considerarsi luoghi privilegiati della conservazione e della valorizzazione paesaggistica,

per cui gli interventi di conservazione e/o trasformazione dovranno ispirarsi a tali finalità.

INVARIANTI DI NATURA AMBIENTALE: Sono gli elementi lineari (ovvero filari e viali alberati), fasce (come quelle di rispetto

idraulico) o aree (di particolare interesse ambientale) da considerarsi quali componenti principali della rete ecologica locale,

fondamentale per la sostenibilità del territorio comunale, e quindi, invarianti dello stesso.

Il PAT individua il Canale della Vittoria – o di Ponente – quale elemento idraulico, ambientale e storico di rilevante importanza,

capace di caratterizzarsi come elemento di qualificazione di un più vasto contorno; ad esso viene attribuita una fascia di

protezione, valorizzazione e di inedificabilità pari a metri 50.

Tali ambiti ed i loro contesti sono da considerarsi luoghi privilegiati della conservazione e della valorizzazione ambientale, per

cui gli interventi di valorizzazione e/o trasformazione dovranno ispirarsi a tali finalità.

INVARIANTI DI NATURA STORICO - MONUMENTALE – ARCHITETTONICA: Oltre agli immobili, sono le tracce storiche, gli

edifici ed i manufatti in genere che presentano caratteri di pregio storico, monumentale, documentale o architettonico, la cui

tutela deriva dalla pianificazione urbanistica comunale in atto, che ne disciplina le modalità di intervento. (specificazione

introdotta su consiglio regione)

Ai succitati elementi assunti come invarianti storiche si aggiungono importanti tracce testimoniali che presentano una forte

permanenza storica, quali la stada Postumia, la strada Feltrina, l’area cimiteriale di Signoressa (compresa nell’anello di via

Cesana e di via Bassa) e il sistema di strade poste parallelamente a sud della Strada / Via Schiavonesca.

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Figura 2-2: Tavola 2 “Carta delle invarianti” del comune di Trevignano

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2.6 CONTENUTI DELLA TAV. 3 “CARTA DELLE FRAGILITA’”

L’analisi dei rischi, degradi e dissesti cui è sottoposto il territorio è oggetto del PAT. L’attenzione verso le fragilità del territorio

costituisce il presupposto per un assetto territoriale durevole ed in condizioni di sicurezza, per cui gli ambiti evidenziati sono

da considerarsi – per principio precauzionale – come elementi o strutture a trasformabilità condizionata.

In generale negli ambiti individuati come oggetto di fragilità è vietato qualsiasi tipo di intervento di trasformazione che

comporti un aggravio della fragilità individuata. Ogni intervento o azione comunque deve migliorare le condizioni di rischio,

degrado o dissesto, o, quanto meno, prevedere azioni di messa in sicurezza dell’intervento.

COMPATIBILITÀ GEOLOGICA: Sulla base delle analisi compiute, viene qui riportata la classificazione delle penalità ai fini

edificatori, fondata su indici relativi di qualità dei terreni, con riferimento principale alle possibili problematiche relative alle

caratteristiche geotecniche.

Il territorio comunale viene suddiviso dal punto di vista geologico in:

• aree idonee: per le loro caratteristiche litologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche sono atte ai fini edificatori;

• aree idonee a condizione: per le quali sono necessarie indagini, analisi e studi specifici per la valutazione delle possibilità

edificatorie e per la definizione degli interventi da effettuare;

• aree non idonee: per le loro caratteristiche litologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche non sono idonee a fini edificatori,

se non con la rimozione delle problematiche che hanno generato tale classificazione.

AREE A DISSESTO IDROGEOLOGICO: Tutto il territorio comunale viene assunto come fragile dal punto di vista idrogeologico,

vista la sua particolare collocazione all’interno della fascia di ricarica degli acquiferi, per cui particolare attenzione a tale

aspetto dovrà essere tenuta nelle trasformazioni previste.

RIDUZIONE DELL’IMPATTO EDILIZIO: Al fine di ridurre la fragilità idrogeologica del territorio comunale, nonché i processi di

degenerazione macro e microclimatici ambientali, si demanda ad una integrazione del vigente Regolamento Edilizio comunale

la definizione delle procedure di Riduzione dell’Impatto Edilizio (RIE).

ZONE DI TUTELA: Sono zone di tutela rilevabili nel territorio comunale, essenzialmente riferibili alle categorie di Aree di

interesse storico, ambientale artistico, Aree per il rispetto dell’ambiente naturale, della flora e della fauna, corsi d’acqua e

specchi lacustri, aree umide.

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Figura 2-3: Tavola 3 “Carta delle fragilità” del comune di Trevignano

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2.7 CONTENUTI DELLA TAV. 4 “CARTA DELLA TASFORMABILITA’”

La Carta della Trasformabilità rappresenta il progetto per il riassetto territoriale e contiene le indicazioni per lo sviluppo

sostenibile, in sintonia con la pianificazione di livello superiore e la legislazione vigente e coerentemente con le considerazioni

sulle invarianti, sulle condizioni di criticità e sostenibilità, sulle politiche e strategie territoriali per i settori ambientali,

insediativi ed infrastrutturali.

La Carta della Trasformabilità prevede una trasformazione compatibile con la pianificazione in atto, evolvendo ed adeguando

la gestione del territorio alle mutate esigenze; pertanto si pone come sostanzialmente confermativa delle previsioni di

sviluppo inattuate del PRG vigente tranne per le parti esplicitamente individuate. Essa reintepreta inoltre i contenuti della

pianificazione in atto per le parti non in trasformazione, normandole ai sensi dei seguenti articoli.

Essa contiene inoltre l’identificazione di ambiti per specifiche destinazioni d’uso, che assumono lo stato di fatto per l’esistente

e le indicazioni del PRG vigente per quanto non ancora attuato: spetta al PI normarne puntualmente le trasformazioni, nonchè

individuare ulteriori specifiche destinazioni, coerenti con le indicazioni del PAT.

AREE AD URBANIZZAZIONE CONSOLIDATA: Si tratta degli insediamenti formatisi attraverso l’ispessimento pianificato degli

insediamenti storicamente preesistenti; presentano una elevata stabilità edilizia ed urbanistica, con rigidità nella

trasformabilità comportanti pericoli di degenerazione della qualità legata all’obsolescenza di manufatti e strutture.

Si tratta di ambiti già urbani, definibili “città consolidata”, in cui già sono presenti le opere di urbanizzazione primarie ed i

servizi a scala locale, la cui razionalizzazione non comporta maggiore consumo di suolo.

Gli ambiti di urbanizzazione consolidata comprendono la generalità delle aree urbane dei quattro centri (Trevignano, Falzè,

Signoressa, Musano) in cui è suddiviso il territorio comunale. Fanno parte della “città consolidata” anche gli ambiti di

industrializzazione consolidata.

Il presente PAT, ponendosi come essenzialmente confermativo del PRG previgente, conferma gli strumenti attuativi vigenti

fino alla loro scadenza, i piani attuativi in itinere (convenzionati)e le zone di espansione individuate come necessitanti di

strumentazione attuativa, considerandoli come “aree a urbanizzazione consolidata”., confermando inoltre le altre scelte

edificatorie pianificate.

AREE IDONEE AL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ URBANA - AMBITI TERRITORIALI CUI ATTRIBUIRE I CORRISPONDENTI

VALORI DI TUTELA, RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE: Per “aree idonee al miglioramento della qualità urbana” si

intendono gli ambiti di ristrutturazione o quelle parti della città esistente scarsamente configurate o definite

urbanisticamente, in quanto morfologicamente e tipologicamente nate per stratificazioni / giustapposizioni storicamente

sedimentatesi, o presentanti degenerazioni fisico / fuzionali dovute all’inadeguatezza rispetto all’attuale funzione o all’attuale

standard insediativo.

Si tratta di ambiti già urbani, in cui già sono presenti le opere di urbanizzazione primarie, la cui razionalizzazione non comporta

maggiore consumo di suolo.

Per Trevignano è il sistema rappresentato dal sistema delle vie Roma, Mazzarolo, Tre Forni, Battisti, Borgo. Per Falzè è il

sistema rappresentato dal sistema delle vie IV Novembre, Mazzini, Cornarotta, Solagna, Contrada.

Per Signoressa è il sistema rappresentato dal sistema delle vie Feltrina, Risorgimento.

Per Musano è il sistema rappresentato dal sistema delle vie Villette, Canova, Vigna, Chiesa, San Gerardo.

RICONVERSIONE DEGLI AMBITI DELLA PRODUZIONE: Sono in tal modo individuati gli spazi produttivi del settore secondario

che progressivamente stanno perdendo il loro interesse da un punto di vista specificatamente produttivo, evidenziando

processi di degenerazione fisico / funzionale.

Si tratta di ambiti già urbani, in cui già sono presenti le opere di urbanizzazione primarie, la cui razionalizzazione non comporta

maggiore consumo di suolo.

AMBITI DI DENSIFICAZIONE – FRANGE: Si tratta di ambiti consolidati da un punto di vista insediativo residenziale, che

presentano una riconoscibilità urbana (nella città compatta) o di nucleo residenziale (in ambito più rurale), ma una densità

edilizia modesta o la presenza di inclusioni inedificate, in quanto risultato di datate lottizzazioni spontanee o scarsamente

efficienti da un punto di vista dell’occupazione del suolo, in genere in quanto “marginali”.

Si tratta di ambiti già assimilabili ad una configurazione urbana, in cui generalmente sono già presenti le opere di

urbanizzazione primarie, e la cui razionalizzazione complessivamente non comporta un maggiore consumo di suolo.

SISTEMI INSEDIATIVI LINEARI IN ZONA AGRICOLA: I sistemi insediativi lineari in ambito rurale sono tratte storicamente

consolidate con funzione di distibuzione alla azienda rurale, che è andata via via sfumando in una funzione prettamente di

distribuzione alla residenza, con la costituzione di fronti continui.

La necessità individuata è l’attivazione di politiche di qualificazione di aree presentanti caratterizzazioni rururbane, ovviando

alle problematiche connesse con condizioni di intermedia definizione spaziale e funzionale: accanto ad un fronte stradale che

presenta elementi di falsa ruralità, si presentano deboli strutture agrarie con caratteri di residualità e marginalità.

LIMITI FISICI ALLA NUOVA EDIFICAZIONE: Il PAT individua le linee preferenziali dello sviluppo insediativo ed i relativi limiti

fisici alla nuova edificazione con riferimento alla strategia insediativa definita per i singoli sistemi e per i diversi ambiti

funzionali, alle caratteristiche paesaggistico-ambientali ed agronomiche ed agli obiettivi di salvaguardia dell’integrità dei

luoghi del territorio comunale.

AMBITI DI TRASFORMAZIONE DESTINATI ALLA REALIZZAZIONE DI PROGRAMMI COMPLESSI: Sono ambiti che per la loro

articolazione e per il loro inserimento nel contesto territoriale richiedono una particolare attenzione, quali occasioni di

strutturazione in ambiti strategici e, quindi, richiedono il ricorso a programmi complessi di intervento, che possono prevedere

anche una radicale trasformazione dello stato di fatto, con allocazione di funzioni che favoriscano il raggiungimento degli

obiettivi espressi.

AREE AGRO AMBIENTALI: Si tratta delle zone a prevalente destinazione agricola, poste al di fuori delle aree ad urbanizzazione

consolidata, all’interno delle quali, ma al di fuori degli ambiti diversamente protetti dalle presenti norme, sono consentiti gli

interventi previsti dagli articoli 43, 44 e 45 della l.r. 11/04.

RETE ECOLOGICA: Il PAT individua gli elementi della Rete ecologica comunale, quali parti della struttura ecologica /

progettuale fondante la trasformazione del territorio. Rispetto al territorio comunale si rilevano le seguenti situazioni:

La rete ecologica comunale si presenta allo stato attuale come incompleta e limitata nelle sue funzioni di connessione. Il PAT

infatti non rileva come presenti componenti quali aree nucleo, aree di completamento e stepping zone. Da qui la necessità di

provvedere a politiche di qualificazione / potenziamento; in questa ottica il PAT individua gli elementi della Rete ecologica

comunale, quali parti della struttura ecologica / progettuale fondante la trasformazione del territorio. Rispetto al territorio

comunale si rilevano le seguenti situazioni:

• Corridoi ecologici: elementi fondamentali per la costruzione di connessioni ecologico-faunistiche tra le aree rurali,

importanti anche nelle relazioni potenziali con gli ambiti extracomunali che presentano simili caratteristiche.

Rappresentano l'elemento chiave delle reti ecologiche poiché consentono la mobilità delle specie e l'interscambio genetico,

fenomeno indispensabile al mantenimento della biodiversità. Nella visione strategica del PAT sono assimilati all’ATO

paesaggistico – ambientale così come individuata nella TAV. 4, mutuati dal PTCP adottato, da cui si derivano anche gli indirizzi

e gli obiettivi.

• Connettività verde: si tratta di un sistema di connessioni lineari privilegiate, non assimilabili ai corridoi ecologici, composte

da attrezzature “verdi” atte a favorire la fruizione antropica (percorsi, soste, itinerari didattici …), la mitigazione fra funzioni

diverse (schermature, fasce tampone …), la mobilità delle specie (siepi, filari …); loro scopo precipuo è l’aumento del livello di

servizio e di fruizione degli ambiti coinvolti.

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• Nodi: quali “nodi” della rete ecologica comunale vengono individuate le aree attualmente destinate a cave o ambiti soggetti

a trasformazione, evidenziando in tal modo il ruolo potenziale che in sede di ripristino ambientale esse potrebbero giocare

nell’ottica di una mirata rinaturalizzazione.

• Coni visuali, interpretati come varchi, ovvero elementi che permettono un attraversamento / connessione in condizioni

critiche quali zone densamente antropizzate. Inoltre vengono individuate le aree attualmente destinate a cave quali “nodi”

della rete ecologica comunale, evidenziando in tal modo il ruolo potenziale che in sede di ripristino ambientale esse

potrebbero giocare nell’ottica di una mirata rinaturalizzazione.

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 21 di 50

Figura 2-4: Tavola 4 “Carta della trasformabilità” del comune di Trevignano

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Figura 2-5: Tavola 4 “Carta della trasformabilità” del comune di Trevignano – A.T.O.

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2.8 CALCOLO DELLA TRASFORMABILITA’

Il dato di partenza ufficiale, in termini di valutazione della SAU, è quello relativo al Censimento Agricoltura ISTAT 2000, che

attribuisce al comune di Trevignano un valore pari a 1729 ha. Sono note le discrepanze che caratterizzano tale dato,

fondamentalmente legate alle metodologie di rilevamento e di attribuzione dei valori (essenzialmente su base aziendale e non

su base territoriale), oltre che a problematiche di gestione di dati su scala nazionale. Pertanto si è proceduto ad una

valutazione della stessa in base a categorie già collaudate in sede di pianificazione comunale, attraverso una sottrazione dalla

superficie territoriale comunale delle seguenti tipologie:

. aree edificate / edificabili da PRG (ZTO A B C D ed F);

. aree destinate alla attività di cava;

. viabilità e corpi idrici superficiali

. zone agricole classificate come E4 (in quanto assimilabili a centri urbani);

. buffer sugli edifici sparsi in zona agricola propria (ovvero in ZTO E2 e E3).

Una applicazione al dato ISTAT della metodologia regionale proposta per la determinazione della SAU trasformabile porta alla

determinazione dei valori riportati nella seguente tabella:

Una controprova della SAT può essere compiuta attraverso la valutazione delle superfici classificate quali E2 ed E3 nel vigente

PRG, al netto dei buffer di 10 ml costruiti sull’edificazione esistente. L’applicazione di tale metodo porta ai valori espressi nella

seguente tabella:

In entrambi i casi i valori ottenuti vengono aumentati del 10%, come da disposizioni regionali, in virtù delle considerazioni in

precedenza svolte sulla elevata tensione presente nel territorio comunale, sia dal punto di vista residenziale che dal punto di

vista manifatturiero. Come si vede, il dato proveniente dai due diversi sistemi di calcolo non presente significative

discrepanze: in sede di valutazione progettuale viene preso come valore della SAT quello di mq 258.666, in quanto derivante

da una procedura di valutazione certamente più attenta alle situazioni locali e quindi intrinsecamente più precisa.

Da ottobre 2009 è disponibile la Carta della Copertura del Suolo del Veneto — CORINE 2007 — Regione Veneto, che permette

un utile confronto sulle quantità fin qui stimate. Tale uso del suolo (che si riporta qui di seguito) innanzitutto conferma la

“semplicità” del tessuto colturale comunale, fondamentalmente orientato al seminativo.

Un confronto tra la tavola della stima SAU basata sulle destinazioni di PRG e quella derivante da CORINE 2007 permette di

rilevare solo una modesta differenza, peraltro aggiuntiva, ovvero CORINE rileva 819.309 mq di SAU in più rispetto a quella

stimata. Tale differenza è completamente spiegabile con la mancata realizzazione di parti del PRG vigente, non tanto

relativamente alla destinazione residenziale (pressoché esaurita nelle sue previsioni) quanto nelle espansioni produttive e

nelle ZTO F, particolarmente sovradimensionate negli strumenti di pianificazione comunale. Una serie di sopralluoghi speditivi

nelle situazioni più problematiche (essenzialmente le aree periurbane) hanno confermato la sostanziale correttezza dei rilievo,

evidenziando in particolare l’assenza di abbandoni colturali di “attesa”, ovvero l’abbandono del coltivo in attesa di

trasformazione urbanistica. Le motivazioni di tale condizione sono così sinteticamente riassumibili:

. una fondamentale correttezza e razionalità della pianificazione fin qui portata avanti dalle Amministrazioni comunali

succedutesi;

. un radicato tessuto rurale, sia dal punto di vista culturale che da un punto di vista produttivo;

. un tessuto produttivo estremamente semplificato, che vede nel seminativo una attività a basso investimento e a bassa

inerzia, per cui facilmente riconvertibile.

Alla luce dei dati provenienti dal rilievo CORINE, le valutazioni della SAT (superficie agricola trasformabile) vanno così a

modificarsi:

Come si vede, l’utilizzo delle diverse metodologie non comporta differenze sostanziali della SAT, (ISTAT247.247 mq, zone PRG

258.666 mq, CORINE 270.382 mq), quantificabili in un differenziale massimo pari al9%, a dimostrazione di una sostanziale

stabilità della situazione comunale. Tuttavia includendo nella SAU le superfici di cava, il valore sale a 282.941 mq.

L’incremento del 10% richiesto, previsto dalle vigenti disposizioni informative, è giustificato dalle forti tensioni residenziali e

produttive presenti nel territorio comunale.

Di seguito si riporta la tavola analitica della Superficie Agricola Utilizzata.

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Figura 2-6: Tavola analitica della Superficie Agricola Utilizzata del comune di Trevignano

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2.9 GLI AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI (ATO)

Il PAT suddivide il territorio comunale in ATO, secondo le disposizioni dell’articolo 13 della LR 11/2004 e nel rispetto dei criteri

contenuti negli Atti di Indirizzo di cui all’articolo 50 della sessa LR 11/2004. Per ATO s’intendono le porzioni minime di

territorio in riferimento alle quali si ritiene possano essere unitariamente considerate e risolte in termini sistemici pluralità di

problemi di scala urbana e territoriale, caratterizzate da specifici assetti funzionali ed urbanistici e conseguenti politiche

d’intervento.

Gli ambiti territoriali omogenei (ATO) in cui è suddiviso il territorio comunale, sono individuati per specifici contesti territoriali

sulla base di valutazioni di carattere geografico, storico, paesaggistico ed insediativo. Essi sono:

• ATO 1: Città consolidata

• ATO 2: Produttivo consolidato.

• ATO 3: Rurale

• ATO 4: Paesaggistico-ambientale

ATO 1 CITTÀ CONSOLIDATA

Si tratta degli insediamenti formatisi attraverso l’inspessimento pianificato degli insediamenti storicamente preesistenti; essi

presentano una elevata stabilità edilizia ed urbanistica, con rigidità nella trasformabilità comportanti pericoli di degenerazione

della qualità legata all’obsolescenza di manufatti e strutture.

Gli ambiti urbani definibili “città consolidata” sono tali in quanto in essi sono presenti le opere di urbanizzazione primarie ed i

servizi a scala locale, la cui razionalizzazione non comporta maggiore consumo di suolo. Essi comprendono la generalità delle

aree urbane dei quattro centri (Trevignano, Falzè, Signoressa, Musano) in cui è suddiviso il territorio comunale.

Gli obiettivi generali per questo tipo di aree sono il mantenimento, la manutenzione e la qualificazione (anche con il

perseguimento di una maggiore ecosostenibilità e comfort abitativo) della struttura insediativa consolidata, promuovendo

azioni volte in tal senso.

Obiettivo specifico è la creazione di nuclei di servizio ed aggregazione, oltre alla valorizzazione dell’esistente, a partire dagli

ambiti di città storica.

Infine appare importante favorire dinamiche di rinnovo / sostituzione edilizia che presentino ricadute anche sul contesto

urbanistico in cui gli edifici sono inseriti.

Il sistema insediativo del Comune di Trevignano appare coerentemente articolato nelle sue storiche frazioni di Trevignano

(ATO 1a), Falzè (ATO 1b), Signoressa (ATO 1c) e Musano (ATO 1d).

ATO 1.1: TREVIGNANO si presenta come insediamento compatto, di elevata densità edilizia in prossimità dell’asse di storica

aggregazione (via Roma – via Mazzarolo), sfumando nelle tipologie prevalentemente unifamiliari delle realizzazioni

periferiche. Obiettivo generale è quello della rimodulazione della qualità del centro, della qualificazione delle porte urbane e

della definizione dei margini.

ATO 1.2: FALZÈ si presenta come insediamento articolato, con una buona integrità lungo l’asse di storica aggregazione (piazza

Marconi – via Contrada), con una discreta densità edilizia in prossimità delle recenti realizzazioni (viaMazzini) che sfuma in

contesti rururbani scarsamente definiti. Obiettivo generale è quello della rimodulazione della qualità del centro e della

definizione dei margini.

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ATO 1.3: SIGNORESSA si presenta, invece, con notevoli disomogeneità, che vanno dagli insediamenti più vecchi posti lungo la

Schiavonesca, alla spontanea aggregazione sulla via Feltrina fino alle recenti lottizzazioni. Obiettivo è una gerarchizzazione

della struttura ed una qualificazione degli spazi e delle funzioni allocate, con una riduzione dei contrasti esistenti.

ATO 1.4: MUSANO presenta forti disomogeneità, che vanno dagli storici insediamenti lungo via Canova, agli spazi delle nuove

lottizzazioni a frange rururbane di difficile interazione / integrazione con il contesto. Obiettivo generale è quello dell’aumento

della riconoscibilità e della strutturazione della frazione, attraverso un complessivo ridisegno.

ATO 2 PRODUTTIVO CONSOLIDATO

Il sistema produttivo comunale vede la presenza di una forte concentrazione di attività produttive (con significative presenze

commerciali) soprattutto lungo l’asse della Feltrina (sia a sud che a nord di Signoressa) direttamente connessa con le

omologhe aree del comune di Montebelluna.

Gli obiettivi che il PAT si pone nello specifico settore riguardano la valutazione del ruolo che il comune gioca nel più vasto

contesto territoriale (ruolo certamente manifatturiero), la necessità di valorizzazione il ruolo del terziario, la volontà di

qualificazione di spazi “senilizzati” o presentanti processi degenerativi, la opportunità della riduzione dei conflitti.

ATO 3 RURALE

Si tratta delle zone a prevalente destinazione agricola, poste al di fuori delle aree ad urbanizzazione consolidata, caratterizzate

dalla diffusa funzionalizzazione alle produzioni agricole. Obiettivo dell’ambito rurale è invece la tutela delle risorse destinate

alla produzione, con il mantenimento dell’integrità territoriale ed aziendale, volte ad un potenziamento delle stesse.

ATO 4 PAESAGGISTICO-AMBIENTALE

Il sistema ambientale del Comune di Trevignano è caratterizzato dalla presenza di vaste aree agricole integre, scarsamente

compromesse da residenzialità o da altri detrattori, parzialmente interessate dal sistema dei canali di bonifica, vista l’assenza

di corpi idrici superficiali “naturali”. Vista la tipologia insediativa, particolarmente importante è il peso del verde privato, che

spesso funge da connettivo nei confronti dello spazio urbano o rurale.

Obiettivo fondamentale per il sistema ambientale è la costituzione di una rete ecologica identificata come elemento portante

della trasformazione territoriale, coerentemente con il principio della sostenibilità. Ulteriori obiettivi generali sono l’aumento

della connettività delle aree ambientalmente rilevanti, e la compensazione dello sviluppo residenziale ed infrastrutturale con

adeguate opere e superfici a verde.

L’ambito paesaggistico - ambientale è area di massima tutela ed intrasformabilità, in quanto destinata alla valorizzazione dei

corridoi ecologici, dell’ambiente naturale e del paesaggio rurale; il controllo della trasformazione è sempre in funzione del

mantenimento dei caratteri di zona.

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 27 di 50

Il P.A.T. attribuisce, all’interno degli ambiti territoriali individuati, i corrispondenti obiettivi di tutela, riqualificazione e

valorizzazione, nonché stabilisce le aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale, i

parametri teorici di dimensionamento, i limiti quantitativi e fisici per lo sviluppo degli insediamenti residenziali, industriali,

commerciali, direzionali, turistico-ricettivi ed i parametri per i cambi di destinazione d’uso, perseguendo l’integrazione delle

funzioni compatibili.

Successivamente sono riportate le tabelle che indicano il carico insediativo aggiuntivo, gli standard e il numero di abitanti

teorici per singola ATO e SUBATO.

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2.10 ESTRATTO DELLE NTA DEL PAT

Ai fini della verifica di coerenza delle previsioni del PI rispetto alle previsioni del PAT approvato ed agli obiettivi di sostenibilità in

esso contenuti, di seguito si riporta un estratto delle N.T.A. del PAT relative a sviluppo sostenibile e SAU trasformabile (artt. 55,

56 e 57).

55. Indirizzi e criteri per lo sviluppo sostenibile e durevole del territorio e per l’edilizia ecosostenibile

Rif. Legislativo: art.13 comma 1, L.R. 11/2004

Obiettivi

55.1. Il P.A.T. detta criteri ed indirizzi per la trasformazione urbanistica dell’esistente per uno sviluppo sostenibile e durevole

del territorio, le localizzazioni preferenziali dello sviluppo insediativo ed infrastrutturale e per l’edilizia ecosostenibile.

Direttive

55.2. Il P.I. privilegia la trasformazione urbanistica ed il recupero degli insediamenti esistenti. La localizzazione dei nuovi

insediamenti deve rispondere, nell’ordine, ai seguenti criteri:

· Aree non interessate da vincoli, invarianti/bassa trasformabilità e/o penalità ai fini edificatori;

· Aree dotate o facilmente dotabili di opere di urbanizzazione primaria e secondaria e di servizi, secondo gli standards di

qualità previsti dal PAT e dal P.I., e conformi alle linee di indirizzo del Piano Urbano del Traffico e della Mobilità;

· Altre aree all’interno del limite fisico alla nuova edificazione previsto dal P.A.T.

55.3. Il P.I., anche con ricorso all’istituto del credito edilizio e/o alla previsione di indici di edificabilità differenziati e/o

premianti, incentiva l’edilizia ecosostenibile:

• privilegiando gli insediamenti a basso grado di impatto con i vincoli, le invarianti e le tutele previste dal P.A.T., e prevedendo

in ogni caso, a carico dei soggetti attuatori, l’adozione di di idonee misure mitigative e compensative;

• favorendo l’inserimento paesaggistico e ambientale degli interventi e delle opere mediante l’utilizzo di tecniche di

ingegneria naturalistica;

• prevedendo l’utilizzo di tecnologie di risparmio energetico e di fonti di energia rinnovabile ai sensi della L. 10/91 (così come

modificata ed integrata dal DLgs 192/2005 e dal DLgs 311/2006) e della Direttiva Europea 2002/91/CE e favorendo l’utilizzo di

metodi di progettazione bioenergetica, l’utilizzo di materiali biocompatibili, il recupero delle acque, l’isolamento termico ed

acustico degli edifici e la certificazione energetica degli edifici;

• privilegiando insediamenti che complessivamente, per le soluzioni tecniche proposte e l’utilizzo delle migliori tecnologie

disponibili, presentino un alto grado di sostenibilità ambientale in relazione alla tutela dell’ambiente, del suolo, delle risorse

idriche, dell’atmosfera, prevedano livelli di carico urbanistico inferiori rispetto a quelli tradizionalmente indotti da

insediamenti progettati con criteri ordinari nello stretto rispetto dei parametri minimi di legge, e standards di qualità dei

servizi e della vivibilità superiori a quelli minimi previsti dalla legislazione vigente e dagli strumenti di pianificazione;

55.4. Per il riconoscimento degli incentivi di cui al comma che precede, il P.I. deve prevedere obiettivi raggiungibili e

misurabili, standards oggettivi e predeterminati, controlli efficaci per la verifica degli impegni assunti dai soggetti attuatori e

clausole penali per inadempimento che annullino i profitti illegittimamente acquisiti per effetto degli incentivi concessi, fatte

salve le sanzioni di legge. A tale scopo il Regolamento Edilizio viene integrato con l’elaborato “Requisiti delle costruzioni in

rapporto alla efficienza energetica ed alla sostenibilità ambientale degli edifici” , che definisce i requisiti minimi residenziali ed

individua i requisiti facoltativi che in sede di applicazione possono comportare un incremento premiante degli indici di

edificabilità fino ad un massimo del 10%.

55.5. Il P.I. dovrà subordinare la concessione degli incentivi di cui al presente articolo alla stipula di un accordo

procedimentale ai sensi e per gli effetti dell’art. 11 della legge 241/90 e successive modificazioni ed integrazioni, che renda

vincolanti contrattualmente gli obiettivi, gli standards di qualità, i controlli e le penali per inadempimento.

55.6. Il P.I., al fine di favorire l'abbattimento dell'inquinamento nelle sue diverse forme e per ridurre l'eccessiva prossimità

delle fonti d'inquinamento, lungo i nuovi tratti di grandi infrastrutture stradali e ferroviarie, individua una specifica fascia,

destinata ad accogliere i necessari interventi di ambientazione degli stessi. Il P.A.T. determina i criteri di dimensionamento di

tali fasce, assumendo la vigente normativa sovraordinata e conformandola alle specifiche condizioni locali.

55.7. Le fasce di cui al precedente comma dovranno far parte integrante e sostanziale del progetto dell’infrastruttura ed

acquisite contestualmente alla stessa, affinché in queste possano essere realizzate le opere di mitigazione dagli impatti

ambientali e paesaggistici. Il Regolamento Edilizio viene integrato con appositi abachi progettuali, volti a suggerire e normare

tali opere di mitigazione in funzione delle specifiche condizioni di intervento.

Prescrizioni e vincoli

55.8. In attesa della approvazione del PI adeguato alle direttive che precedono, i progetti di infrastrutture di cui al precedente

comma 55.6 dovranno prevedere:

· il mantenimento delle alberature esistenti, comprensivo del piano degli interventi di manutenzione e di sostituzione delle

stesse alberature;

· la messa a dimora di nuovi filari di alberi, utilizzando prevalentemente le essenze latifoglie caduche appartenenti alla

vegetazione tipica della zona;

· la realizzazione di fasce alberate che dovranno indicativamente essere attrezzate con essenze latifoglie caduche appartenenti

alla vegetazione tipica della zona e con analoghe essenze arbustive; nelle aree relative è vietata l'installazione di attrezzature

pubblicitarie e di attrezzature per il tempo libero, ad eccezione di eventuali ambiti adiacenti a spazi di sosta stradali, che

potranno essere attrezzati con panchine e manufatti similari;

· la installazione di barriere antirumore artificiali, utilizzando preferibilmente quelle realizzate in legno e comunque integrate

da elementi di verde;

· la sistemazione delle aree di recupero ambientale, consistenti nelle aree residuali che si formano tra il ciglio stradale e il

confine dell'ambito di cui alle presenti zone;

· adeguati varchi al fine di renderle adeguatamente permeabili alla viabilità ciclabile e pedonale e non costituire barriere alla

mobilità non motorizzata.

55.9. Tutte le indicazioni e le specificazioni di cui al precedente comma dovranno essere adeguatamente sviluppate nei

progetti delle infrastrutture stradali e nautiche in base ad un Progetto di Inserimento Ambientale (PIA). Il PIA specifica in

dettaglio le scelte progettuali di mitigazione, previo parere dei competenti uffici.

55.10. Le aree disciplinate dal comma 55.6, una volta precisamente definite nel PIA, sono da considerarsi parte integrante

dell'opera stradale. La sistemazione ambientale di tali aree dovrà quindi avvenire contestualmente alla realizzazione delle

opere e dei manufatti infrastrutturali ed essere prevista nel computo dei costi di realizzazione dell'infrastruttura.

56. Dimensionamenti e azioni per uno sviluppo sostenibile

Descrizione

56.1. Il presente PAT tende allo sviluppo economico, sociale e residenziale del territorio senza aumento della pressione

ambientale, strategia per raggiungere l’obiettivo di sostenibilità perseguito, che giustifica i dimensionamenti proposti.

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Ambito di applicazione

56.2. I presenti dimensionamenti si applicano nella formazione del PI e a tutti i PUA conseguenti, o comunque a tutta la

strumentazione urbanistica attuativa e di coordinamento. Essi rappresentano un obiettivo tendenziale da raggiungere anche

attraverso un complesso di strategie ed azioni.

Obiettivi

56.3. Obiettivo generale è quello di raggiungere un aggravio pari a zero in termini di gas clima-alteranti delle nuove espansioni

e di garantire un maggior equilibrio tra le risorse aria, acqua, suolo.

56.4. Obiettivi specifici sono l’aumento della vivibilità e della qualità insediativa nel suo complesso.

56.5. Tali obiettivi, da raggiungersi attraverso appositi abachi e valutazioni, possono venire raggiunti con:

· una dotazione di verde di compensazione ambientale;

· una dotazione di Verde Privato con funzione ecologia.

Direttive generali

56.6. Ogni nuova area oggetto di strumentazione urbanistica deve tendere ad un indice di impermeabilizzazione del suolo

inferiore al 50%, tendendo ad un obiettivo di qualità del 70%.

56.7. Il dimensionamento degli strumenti di nuova espansione deve tendere ad una disponibilità di 200 mq di superficie

territoriale lorda per abitante equivalente, da attrezzarsi con una densità arborea di 150 unità arboree/ha, da distribuirsi nel

50% di superficie non impermeabilizzata.

56.8. Tendenzialmente ogni abitante equivalente deve avere a disposizione 30 mq di standard a verde compensativo,

concentrato in aree ambientalmente strategiche, oltre a 70 mq di verde privato con funzione ecologica; complessivamente in

tali aree per ogni abitante equivalente dovranno essere piantumate 4 unità arboree.

56.9. L’abitante equivalente è la previsione demografico / insediativa ottenuta dalla frazione della volumetria totale di

espansione con lo standard di riferimento qualitativo di 200 mc/abitante.

56.10. Al fine di programmare la sostenibilità degli interventi ammessi, il PI provvede alla formazione del “Piano del

sottosuolo”, comprendente la mappatura e l’aggiornamento delle infrastrutture presenti, stabilendo criteri per le future pose.

Norme di transizione

56.11. Nelle more di approvazione del PAT e nel primo PI il dimensionamento degli standard è quello previsto dal PRG vigente

e dagli strumenti attuativi vigenti.

57. Dimensionamenti – Limite quantitativo massimo della zona agricola trasformabile in zone con destinazione diversa da

quella agricola

Riferimenti normativi: Artt. 13 / 31 / 50 L.R. 11/2004

57.1. Il PAT determina, per ambiti territoriali omogenei (ATO), i parametri teorici di dimensionamento, i limiti quantitativi e

fisici per lo sviluppo degli insediamenti residenziali, industriali, commerciali, direzionali, turistico-ricettivi e i parametri per i

cambi di destinazione d’uso, perseguendo l’integrazione delle funzioni compatibili.

57.2. Il PAT, per garantire la sostenibilità e adeguati livelli di qualità della vita e degli insediamenti, prevede un’idonea

dotazione di aree per servizi in ragione del dimensionamento teorico effettuato sulla base delle diverse destinazioni d’uso.

Obiettivi

57.3. Obiettivo generale è quello di migliorare l’occupazione del suolo, sia in termini qualitativi generali che in termini di

sostenibilità, obiettivo che si sostituisce (comprendendolo) a quello di un risparmio nel consumo di suolo, considerato come

obiettivo solo quantitativo.

57.4. Pertanto il dimensionamento degli standard e dell’abitante equivalente si riferisce ad obiettivi di qualità dell’abitare e

del risiedere, in una ottica strategica che vede giustificare trasformazioni nel territorio comunale solo in presenza di un

miglioramento / mantenimento di condizioni che complessivamente vengono considerate come positive.

Direttive generali

57.5. Il dimensionamento decennale 2010-2020 assume un incremento di 2.500 unità, ad ognuna delle quali viene attribuita

una volumetria equivalente di 200 mc., comportando un fabbisogno edilizio residenziale complessivo di 500.000 mc..

57.6. Ad ogni abitante equivalente viene attribuita una dotazione di standard pari a mq 51,5, articolati in mq 3,5 di

parcheggio, mq 4,5 di aree per l’istruzione, mq 4,5 di aree per attrezzature di interesse comune, mq 9 di aree per spazi

pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, 30 mq di aree a verde di compensazione.

57.7. Alla trasformazione territoriale generata dall’espansione edilizia deve corrispondere una dotazione / cessione dei relativi

standard, nei modi e nelle forme definite dalle presenti norme e specificate dal PI.

57.8. L’applicazione delle direttive della l.r. 11/2004 per quanto riguarda la definizione del limite quantitativo massimo della

zona agricola trasformabile in zone con destinazione diversa da quella agricola identifica una SAU trasformabile pari a:

• S.T.C. mq 26.580.200

• S.A.U. mq 19.786.110

• rapporto S.A.U. / S.T.C.: mq 19.786.110 / 26.580.200 = 74,44%

• parametro di trasformabilità: > 61,3 = 1,3%

• S.A.U. massima trasformabile: mq 19.786.110 x 1,3% = mq 257.219

• Incremento del 10% per caratterizzazione industriale

In definitiva, mq 282.941 rappresentano la quantità di SAU trasformabile

Prescrizioni

57.9. La SAU trasformabile come calcolata a norma di legge deve essere considerata come limite non superabile.

57.10. In sede di PI il dimensionamento del PAT dovrà essere monitorato, dal momento della sua adozione in Consiglio

Comunale, predisponendo un apposito Registro Fondiario e della Produzione edilizia volumetrica con la specificazione della

superficie utilizzata e sottratta alla SAU, del nuovo volume assentito e realizzato.

57.11. Non costituisce consumo di SAU, e pertanto non rientra nel parametro dimensionale di cui al precedente punto e),

quanto previsto dagli Atti di Indirizzo regionali in materia, di cui alla D.G.R. 3178 del 08.10.2004 e successive modifiche ed

integrazioni e riferito alla cartografia di individuazione della SAU esistente.

57.12. In sede di PI dovrà essere inserito il dimensionamento delle aree di trasformazione secondo le esigenze legate alla

produzione e in ottemperanza alle direttive/prescrizioni della strumentazione urbanistica di livello superiore, fermo restando

che la superficie massima dovrà essere ricompresa all’interno dei limiti di cui sopra.

57.13. Sono esclusi dal calcolo della SAU trasformabile / trasformata gli interventi a “verde”, ovvero parchi, aree verdi

attrezzate, rinaturalizzazioni etc.).

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57.14. Sono esclusi dal calcolo della SAU trasformabile / trasformata gli interventi per la realizzazione di opere pubbliche

comunali, provinciali, regionali o statali.

57.15. Sono esclusi dal calcolo della SAU trasformabile / trasformata gli interventi riconducibili a politiche sull’esistente / già

urbanizzato, in quanto territorio già compromesso (non assimilabile / computabile alla categoria SAU), ovvero:

· Qualificazione delle aree ad urbanizzazione consolidata

· Riqualificazione degli ambiti da ristrutturare

· Riconversione degli ambiti della produzione

• Ambiti di densificazione

• Sistemi insediativi lineari in zona agricola

Norme di transizione

57.16. Nelle zone di espansione previste dal P.R.G. che ancora non hanno trovato attuazione rimangono confermati i

dimensionamenti di cui alle relative schede.

3 DESCRIZIONE DELLA SECONDA VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI

La Legge Regionale n.11/2004 stabilisce criteri, indirizzi, metodi e contenuti degli strumenti di pianificazione per il governo

del territorio articolando il Piano Regolatore Comunale in uno strumento di carattere strutturale, il Piano di Assetto del

Territorio (PAT), ed in uno strumento di natura operativa, il Piano degli Interventi (PI).

Mentre il PAT delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio, il Piano degli interventi “è lo

strumento urbanistico che, in coerenza e in attuazione del PAT, individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione,

di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il

loro completamento, i servizi connessi e le infrastrutture per la mobilità”.

Il Piano di Assetto del Territorio del Comune di Trevignano è stato adottato con deliberazione n° 3 del 12/02/2011 e, dopo la

fase osservativa, approvato in Conferenza di Servizi il 02/05/2012.

Con l'approvazione del PAT il PRG vigente acquista "il valore e l'efficacia del PI per le sole parti compatibili con il PAT" ai

sensi dell'art. 48 della L.R. 11/2004, come riportato nell'art. 38 delle Norme Tecniche di Attuazione del PAT.

Il PI (articolando i contenuti di cui all'art. 18 della L.R. 11/2004) sviluppa e precisa alcune scelte delineate dal PAT, indicando

le azioni da svolgere per conseguire gli obiettivi del piano, le priorità, le interrelazioni, i soggetti coinvolti o da interessare e

le condizioni per la fattibilità e l'attuazione delle previsioni.

L'Amministrazione Comunale di Trevignano ha adeguato la strumentazione urbanistica in vigore (PRG) alle nuove regole

della L.R. 11/2004 e al Piano di Assetto del Territorio approvato, attraverso il suo adeguamento quale primo Piano degli

Interventi, nonché formando la prima variante e l’attuale seconda in esame. La prima Variante al Piano degli Interventi è stata

approvata ai sensi dell'Art. 18 della LR 11/2004 con Delibera del Consiglio Comunale n. 24 del 03.06.2015 ed è divenuta

efficace 15 giorni dopo la pubblicazione nell'albo pretorio del Comune.

La prima Variante al Piano degli Interventi, che ha modificato il PRG vigente – primo PI, ha individuato alcune azioni ritenute

prioritarie dall’Amministrazione Comunale, coniugandole con il Bilancio comunale ed il Piano delle opere pubbliche, che

rappresentano le altre componenti dell’azione amministrativa, armonizzando in questo modo gli interventi pubblici

programmati con le trasformazioni previste dal PI che a loro volta hanno contribuito, attraverso il processo negoziale e quello

perequativo, a completare le dotazioni territoriali.

Conseguentemente agli obiettivi del PAT, le azioni prevalenti contenute nel Piano degli Interventi, così come ripresi dal

Documento del Sindaco, presentato in Consiglio Comunale sono state:

• Ridisegno e riqualificazione edilizia e infrastrutturale dei centri urbani di Trevignano e Falzè;

• Acquisizione perequata degli standard per aree a servizi e opere pubbliche attraverso accordi pubblico-privato;

• Attuazione dei programmi complessi ed in particolare dell’ambito produttivo/direzionale sito tra Signoressa e la zona

industriale;

• Riconversione degli insediamenti produttivi dismessi e situati in aree non strategiche;

• Determinazione dei margini urbani e degli sviluppi edilizi ad essi connessi su frange e direttrici di sviluppo;

• Valorizzazione e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente;

• Identificazione e della perimetrazione di parte dei sistemi lineari.

Tali priorità rappresentano da una parte una serie di obiettivi realisticamente raggiungibili nel periodo di validità del Piano

stesso, dall’altra a concrete risposte alle esigenze espresse dai cittadini attraverso il processo partecipativo, valutato

attraverso la presentazioni degli apporti collaborativi.

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Questa seconda Variante al PI si incardina sul precedente provvedimento amministrativo che ha generato la Prima Variante,

con la presentazione del Documento del Sindaco in Consiglio Comunale il 18/01/2016. Tale documento ha evidenziato la

necessità di un adeguamento del Piano degli Interventi ad alcune disposizioni di legge nel frattempo intervenute. Gli

interessati hanno potuto proporre progetti ed iniziative di interesse pubblico entro 30 giorni dalla data di pubblicazione

dell’avviso, ovvero entro il 14/04/2016, compilando il “modello di istanza per l’inserimento nel Piano degli Interventi”

reperibile sul sito internet del comune oppure presso l’ufficio tecnico del comune.

La Variante PI n. 2 recepisce alcune richieste di cambio di zona e introduce alcune modifiche / aggiornamenti cartografici e

normativi, oltre al recepimento di normative sovraordinate ed adeguamenti alle norme presenti nelle NTO e nel REC.

La variante coglie anche l’occasione di introdurre modifiche a seguito dell’adeguamento normativo alla L.R. 50/2012 e R.R.

18/06/2016. Nel suo complesso le NTO comunali appaiono compatibili con la nuova normativa, se non per alcune specificità

introdotte, che devono trovare riscontro nelle norme comunali, per cui vengono introdotte alcune modifiche alle NTO (vedi

tabella seguente), che introducono anche la dinamicità prevista dalla disciplina regionale, anche in funzione delle previste

delimitazioni e dell’individuazione del perimetro di centro urbano e della presenza di aree o strutture dismesse e degradate, a

cui si rinvia per gli specifici adempimenti.

DISPOSIZIONI DELLE NORME TECNICHE

ARTICOLO COMMA COMMENTO

Articolo 29 - Zone territoriali omogenee D2

1 Il disposto compie riferimento a norma obsoleta e pertanto va aggiornata alle vigenti disposizioni

Articolo 34 bis - Indirizzi per l’insediamento delle attività commerciali

1 Il comma va rimodulato in funzione delle nuove disposizioni di legge

2 Il comma va rimodulato in funzione delle nuove disposizioni di legge

3 Il comma va rimodulato in funzione delle nuove disposizioni di legge

4 Il comma va rimodulato in funzione delle nuove disposizioni di legge

5 Il comma va rimodulato in funzione delle nuove disposizioni di legge

Articolo 57 bis - Parcheggi privati 4.c Il comma deve essere aggiornato con le nuove disposizioni dimensionali sui parcheggi, per cui si introduce quanto disposto dal citato Regolamento Regionale

Articolo 61 - Standard per le zone e gli insediamenti produttivi

1.b Va compiuto riferimento ai dimensionamenti introdotti all’art. 57 bis

1.c Va compiuto riferimento ai dimensionamenti introdotti all’art. 57 bis

3.1 PROCEDURA DI FORMAZIONE DEL PIANO DEGLI INTERVENTI

La procedura per la formazione del Piano degli Interventi è regolamentata dalla Legge Urbanistica Regionale all’art.18, ed è la

seguente:

1. Il Sindaco predispone un documento in cui sono evidenziati, secondo le priorità, le trasformazioni urbanistiche, gli

interventi, le opere pubbliche da realizzarsi nonché gli effetti attesi e lo illustra presso la sede del comune nel corso di

apposito consiglio comunale; nella presente fattispecie questa seconda Variante al PI si innesta sul percorso

amministrativo già incardinato dal precedente Documento del Sindaco.

2. Il Piano degli Interventi è adottato e approvato dal Consiglio Comunale.

3. L’adozione del piano è preceduta da forme di consultazione, di partecipazione e di concertazione con altri enti

pubblici e associazioni economiche e sociali eventualmente interessati.

4. Entro otto giorni dall’adozione, il piano è depositato a disposizione del pubblico per trenta giorni consecutivi presso

la sede del comune decorsi i quali chiunque può formulare osservazioni entro i successivi trenta giorni. Dell'avvenuto

deposito è data notizia mediante avviso pubblicato nell'albo pretorio del comune e su almeno due quotidiani a

diffusione locale; il comune può attuare ogni altra forma di divulgazione ritenuta opportuna.

5. Nei sessanta giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni il consiglio comunale

decide sulle stesse ed approva il piano.

6. Copia integrale del piano approvato è trasmessa alla provincia ed è depositata presso la sede del comune per la

libera consultazione.

7. Il piano diventa efficace quindici giorni dopo la sua pubblicazione nell’albo pretorio del comune.

Vanno ricordate alcune importanti disposizioni procedurali connesse al Piano degli Interventi, ovvero:

Decorsi cinque anni dall’entrata in vigore del piano decadono le previsioni relative alle aree di trasformazione o

espansione soggette a strumenti attuativi non approvati, a nuove infrastrutture e ad aree per servizi per le quali non

siano stati approvati i relativi progetti esecutivi, nonché i vincoli preordinati all’esproprio di cui all'articolo 34 della

Legge Urbanistica Regionale. In tali ipotesi, fino ad una nuova disciplina urbanistica, si applica l’articolo 33. Tale

procedura si applica per le previsioni specificatamente introdotte dal PI: per il resto del territorio continuano ad

applicarsi le norme del PRG, in quanto previsioni esplicitamente confermate ed assunte come compatibili con il PAT.

Le eventuali varianti al PI sono adottate e approvate con le stesse procedure precedentemente evidenziate per la

formazione del PI..

L’approvazione del piano e delle sue varianti comporta la decadenza dei piani urbanistici attuativi (PUA) vigenti

limitatamente alle parti con esso incompatibili espressamente indicate, salvo che i relativi lavori siano oggetto di

convenzione urbanistica già sottoscritta ed efficace.

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3.2 REPERTORIO DEGLI INTERVENTI

Si riporta di seguito l’elenco delle domande di inserimento nel P.I. pervenute. Sono state ammesse anche le domande

pervenute fuori termine, al fine di permettere una celere risposta amministrativa alle richieste presentate, non inficiando le

stesse il procedimento in corso.

N. PROG. PRESENTAZIONE PROT. DATA PROT. DITTA

01 06/07/2015 10347 07/07/2015 BIO-HOUSE SRL (Berton Adriano) via San Vigilio, 8, Montebelluna

(INTERV. NON INSERITO NELLA II VAR. AL PI)

02 08/10/2015 15245 08/10/2015 PARISOTTO NEREO via Postumia Romana, 10/A, Paese

03 30/01/2016 1777 01/02/2016

PELLIZZARI PAOLO vicolo Alpini, 9, Trevignano, PELLIZZARI FRANCO vicolo Alpini, 8,

Trevignano, PELIZZARI ROMEO via San Gaetano, 26B, Trevignano

(INTERV. NON INSERITO NELLA II VAR. AL PI)

04 22/02/2016 3339 24/02/2016 VENERAN EDDI via SS.Trinità, 7, Trevignano

(INTERV. NON INSERITO NELLA II VAR. AL PI)

05 24/03/2016 5307 24/03/2016 GATTO ROBERTO E GIRARDI MIRELLA via Colombere, 28, Trevignano

06 13/04/2016 6427 13/04/2016 GUOLO ROSY via Castellana, 20, Trevignano

07 13/04/2016 6479 13/04/2016 BARP ASSUNTA via Feltrina, 38, Trevignano

08 14/04/2016 6627 15/04/2016 BERTON ADRIANO via S. Vigilio, 8, Trevignano

(INTERV. NON INSERITO NELLA II VAR. AL PI)

09

UFFICIO TECNICO

10 14/04/2016 6626 15/04/2016 MORELLATO GIUSEPPE Via J.F. Kennedy, 52, Trevignano

11 19/04/2016 6855 19/04/2016 AGRIFUNG SAS, Via Pescatori, Trevignano

12 19/04/2016 6854 19/04/2016 SIMEONI ALBINO, Via Roma, 76, Trevignano

(INTERV. NON INSERITO NELLA II VAR. AL PI)

13 04/06/2016 9258 04/06/2016 COMIN MARCELLO Via S.Elena, 18, Trevignano

14 22/10/2016 18306 24/10/2016 GATTO ADRIANO E VIDOTTO VALERIA via Ponte Sacchetto, 9, Montebelluna

Figura 3-1: Localizzazione degli interventi della II Variante al PI del comune di Trevignano

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 34 di 50

3.2.1 02 PARISOTTO NEREO

N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE

02 08/10/2015 15245 PARISOTTO NEREO

via Postumia Romana, 10/A, Paese

FOGLIO 24 MAPP.

49,113,421

MODIFICA/INSERI

MENTO ZTO

Chiede cambio di destinazione d’uso da E2 a F area per

attrezzature a parco, gioco, sport da collegare all’attività di

maneggio

Si giudica la trasformazione richiesta compatibile con le

indicazioni di piano e con lo stato dei luoghi, aumentando il

livello di servizio comunale

INTERVENTO INSERITO Rif. C 01

DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI

Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE

INTERSSATA (MQ)

VOLUME

INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE

E2

F Area per

attrezzature a

parco, per il gioco

e lo sport

16.500 circa Come da normativa

vigente 0

Aumento del livello di

servizio comunale 0 0 0

Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.

P.I. 2014 P.I. 2016

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 35 di 50

3.2.2 05 GATTO ROBERTO E GIRARDI MIRELLA

N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE

05 24/03/2016 5307

GATTO ROBERTO E GIRARDI

MIRELLA via Colombere, 28,

Trevignano

FOGLIO 9 MAPP. 675

EDIFICIO NON PIU’

FUNZIONALE ALLA

GESTIONE DEL FONDO

Chiede di poter recuperare il fabbricato esistente non più funzionale

alle esigenze del fondo con cambio di destinazione in residenziale di

mc 1317,84. Propone perequazione di 43,928€ e sistemazioni

ambientali

L’intervento proposto, attivabile attraverso

specifica valutazione agronomica, è conforme

agli indirizzi di riuso del patrimonio edilizio e di

riduzione del consumo di suolo

INTERVENTO INSERITO Rif. C 02

DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI

Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE

INTERSSATA (MQ)

VOLUME

INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE

E2

E2, EDIFICIO NON

PIU’ FUNZIONALE

ALLA GESTIONE

DEL FONDO

0 0 0 43.928€

Sistemazione tratto di via Traversagni

per un valore economico di 43.253€

circa

Cessione area per l’allargamento

stradale circa 240mq per un valore di

2.040€

0

Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.

P.I. 2014 P.I. 2016

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 36 di 50

3.2.3 06 GUOLO ROSY

N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE

06 13/04/2016 6427 GUOLO ROSY via Castellana, 20 FOGLIO 3 MAPP. 555 MODIFICHE

PERIMETRICHE Chiede ampliamento della zona di mq 204 da ZTO E3 a ZTO C1

Trattasi di modesta variazione perimetrica, ammessa dalle

norme e in grado di ottimizzare le previsioni di piano vigente

INTERVENTO INSERITO Rif. C 03

DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI

Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE

INTERSSATA (MQ)

VOLUME

INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE

E2 C1 204 792 416mq 12.444€

12.444€

Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.

P.I. 2014 P.I. 2016

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 37 di 50

3.2.4 07 BARP ASSUNTA

N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE

07 13/04/2016 6479 BARP ASSUNTA via Feltrina, 38,

Trevignano

FOGLIO 14 MAPP.

63,97,98,99,177,559,60

0,601,602,603,604

MODIFICA

PREVISIONI

VIABILISTICHE

Propone eliminazione del tratto di viabilità di previsione da

sostituire con tratto in proprietà di viabilità già esistente

L’intervento proposto permette di soddisfare le esigenze di

accessibilità dell’area, evitando la necessità di un intervento

pubblico

INTERVENTO INSERITO Rif. C 04

DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI

Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE

INTERSSATA (MQ)

VOLUME

INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE

Viabilità C1 - 0 0

0 Compensazione di superfici destinate a

viabilità e Z.T.O. C1 0

Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.

P.I. 2014 P.I. 2016

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 38 di 50

3.2.5 09 UFFICIO TECNICO

N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE

09 1 UFFICIO TECNICO MODIFICHE GRAFICHE TAVOLA 10/A E 10/B 1:5000 + zone significative 1:2000

Tavole da integrare con diverso retino della fascia di rispetto del Canale di Ponente (Canale della Vittoria).

Gli elaborati cartografici saranno aggiornati nella fase della definitiva restituzione cartografica a seguito dell’approvazione della presente variante.

N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE

2 UFFICIO TECNICO MODIFICHE GRAFICHE

TAVOLE da integrare con la indicazione del retino dello standards produttivo (Z.T.O. FP) + legenda. Il PI indica

erroneamente tali standards come Z.T.O. F – istruzione.

Gli elaborati cartografici saranno aggiornati nella fase della definitiva restituzione cartografica a seguito dell’approvazione della presente variante.

N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE

3 UFFICIO TECNICO MODIFICHE GRAFICHE

TAVOLA 10/B 1:5000 + zone significative 1:2000

Tavole da integrare con la indicazione della viabilità pubblica – via Istituto Agrario – accesso cave polo estrattivo località

Belvedere.

Deliberazione Consiglio Comunale n. 11 del 10/03/2010

Gli elaborati cartografici saranno aggiornati nella fase della definitiva restituzione cartografica a seguito dell’approvazione della presente variante.

N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE

4 UFFICIO TECNICO INTEGRAZIONE NORMATIVA

REGOLAMENTO EDILIZIO

Articolo 4 – 5 – 6 – commissione ambientale – da adeguare alle variazioni apportate con deliberazione del Consiglio

Comunale n. 59 del 29/11/2010 e n. 14 del 29/04/2011.

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 39 di 50

TITOLO 2° – LA COMMISSIONE EDILIZIA AMBIENTALE Art. 4 – Attribuzioni della Commissione Edilizia Ambientale La Commissione Edilizia Ambientale, costituita ai sensi della L.R. 31 ottobre 1994 n. 63, ha competenza in materia di tutela dei beni paesaggistici e ambientali, ai sensi della Parte Terza del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42. La Commissione si esprime su tutti gli interventi edilizi di competenza, ad eccezione di quelli elencati nell'art. 149 del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42. La Commissione può essere chiamata ad esprimere parere in merito agli strumenti urbanistici attuativi, comunque denominati, ivi compresi gli accordi negoziali aventi valore di piano attuativo, comprendenti beni o aree soggetti a tutela ai sensi dei precedenti commi. La Commissione esprime altresì il proprio parere in merito alle sanzioni amministrative da comminare a sensi di legge per le opere eseguite in assenza o in difformità dell’autorizzazione paesaggistica. Art. 5 – Composizione e nomina della Commissione Edilizia Ambientale La Commissione Edilizia Ambientale è composta dal Responsabile del Settore Territorio e Ambiente o un suo delegato, con funzioni di Presidente, e da 2 membri eletti dal Consiglio Comunale, in modo da garantire la presenza di almeno un rappresentante delle minoranze. I membri eletti dal Consiglio Comunale, ai sensi dell’art. 6, comma 3, della L.R. 31 ottobre 1994 n. 63, sono scelti tra provati esperti nelle materie concernenti la tutela paesaggistica e ambientale, con riguardo anche all'architettura, all'urbanistica, all'arte, alla storia, al paesaggio e all'ambiente. L’elezione avviene indicando un solo nominativo. Assiste alle sedute con funzioni di segretario e senza diritto di voto, redigendo i verbali e sottoscrivendo i pareri assieme al Presidente, un impiegato a ciò preposto dal Responsabile del Settore Territorio e Ambiente. I membri eletti durano in carica per lo stesso periodo del Consiglio Comunale, non sono immediatamente rieleggibili ed esercitano le loro funzioni non oltre il 45° giorno successivo alla data di scadenza del mandato ai sensi dell’art. 3 del D.L. 16/05/1994, n. 293 convertito nella Legge 15/07/1994, n. 444. Il Consiglio Comunale sostituisce altresì quei membri che per qualunque motivo non possono continuare a coprire l'incarico. I membri eletti in sostituzione restano in carica fino allo scadere del mandato dell'intera Commissione. Qualora uno dei membri eletti risulti assente per tre volte consecutive senza valida giustificazione, il Consiglio Comunale può dichiararlo decaduto e provvedere alla sua sostituzione. Non possono far parte della Commissione Edilizia Ambientale il Sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali nonché i parenti o affini sino al quarto grado di altro componente. Ai membri eletti della Commissione spetta un gettone di presenza nella misura stabilita dal Consiglio Comunale. Art. 6 – Funzionamento della Commissione Edilizia Ambientale La Commissione si riunisce quando necessario ogni volta che il Presidente lo ritenga opportuno. La seduta non è pubblica. L'avviso di convocazione è notificato ai membri almeno ventiquattro ore prima della seduta. Per la validità delle riunioni è necessaria la presenza del Presidente e di entrambi i membro eletti. La Commissione deve sentire, qualora questi ne facciano domanda scritta al Presidente, o può convocare, qualora ne ravvisi l'opportunità, i presentatori delle domande di autorizzazione paesaggistica. Su richiesta della Commissione i membri di diritto possono altresì sentire esperti esterni.

TITOLO 2° - LA COMMISSIONE AMBIENTALE Articolo 4 - Compiti della Commissione Ambientale La Commissione Ambientale ha competenza in materia di tutela dei beni paesaggistici e ambientali, ai sensi della Parte Terza del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 Alla Commissione Ambientale sono attribuite le funzioni di istruttoria delle istanze di autorizzazione paesaggistiche – art. 146 del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42. Articolo 5 - Composizione della Commissione Ambientale La Commissione Ambientale è composta da 2 membri eletti dal Consiglio Comunale, in modo da garantire la presenza di almeno un rappresentante delle minoranze. I membri eletti dal Consiglio Comunale sono scelti tra provati esperti nelle materie concernenti la tutela paesaggistica e ambientale, con riguardo anche all'architettura, all'urbanistica, all'arte, alla storia, al paesaggio e all'ambiente. L’elezione avviene indicando un solo nominativo. I membri eletti durano in carica per lo stesso periodo del Consiglio Comunale, non sono immediatamente rieleggibili ed esercitano le loro funzioni non oltre il 45° giorno successivo alla data di scadenza del mandato ai sensi dell’art. 3 del D.L. 16/05/1994, n. 293 convertito nella Legge 15/07/1994, n. 444. Il Consiglio Comunale sostituisce altresì quei membri che per qualunque motivo non possono continuare a coprire l'incarico. I membri eletti in sostituzione restano in carica fino allo scadere del mandato dell'intera Commissione. Qualora uno dei membri eletti risulti assente per tre volte consecutive senza valida giustificazione, il Consiglio Comunale può dichiararlo decaduto e provvedere alla sua sostituzione. Non possono far parte della Commissione Ambientale il Sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali nonché i parenti o affini sino al quarto grado di altro componente. Ai membri eletti della Commissione spetta un gettone di presenza nella misura stabilita dal Consiglio Comunale. Articolo 6 - Funzionamento della Commissione Ambientale La Commissione si riunisce con cadenza mensile e/o ogni volta che il Responsabile del procedimento lo ritenga necessario. La seduta non è pubblica. Per la validità delle riunioni è necessaria la presenza di entrambi i membro eletti. La Commissione deve sentire, qualora questi ne facciano domanda scritta, o può convocare, qualora ne ravvisi l'opportunità, i presentatori delle domande di autorizzazione paesaggistica. La Commissione, qualora ne ravvisi la necessità, può effettuare sopralluoghi, al fine di acquisire tutti gli elementi necessari per una esatta valutazione delle opere per le quali è richiesto il suo parere. Quando la Commissione sia chiamata a trattare argomenti nei quali si trovi direttamente o indirettamente interessato uno dei suoi membri, questi deve denunciare tale sua posizione, astenendosi dall'assistere all'esame, alla discussione ed al giudizio relativo all'argomento stesso. Dell'osservanza di tale prescrizione deve essere dato atto nella relazione istruttoria.

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 40 di 50

La Commissione, qualora ne ravvisi la necessità, può effettuare sopralluoghi, al fine di acquisire tutti gli elementi necessari per una esatta valutazione delle opere per le quali è richiesto il suo parere. Il Presidente, qualora ne ravvisi l'opportunità, ha la facoltà di convocare e sentire esperti del Comune. Quando la Commissione sia chiamata a trattare argomenti nei quali si trovi direttamente o indirettamente interessato uno dei suoi membri, questi deve denunciare tale sua posizione, astenendosi dall'assistere all'esame, alla discussione ed al giudizio relativo all'argomento stesso. Dell'osservanza di tale prescrizione deve essere dato atto nel verbale. Il verbale, una volta firmato, è pubblico. I membri della Commissione sono tenuti ad osservare il segreto sui lavori della seduta.

P.I. 2014 P.I. 2016

N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE

5 UFFICIO TECNICO MODIFICHE GRAFICHE

TAVOLA 10/A E 10/B 1:5000 + zone significative 1:2000

Tavole da integrare distinguendo in legenda la “viabilità pubblica di progetto” dalla “viabilità pubblica esistente” (esempio

collegamento via Canova con via Mercato).

Gli elaborati cartografici saranno aggiornati nella fase della definitiva restituzione cartografica a seguito dell’approvazione della presente variante.

N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE

6 UFFICIO TECNICO INTEGRAZIONE NORMATIVA

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

Articolo 25 – Z.T.O. C1 – da adeguare all’osservazione n. 17 accolta con la DCC n. 11 del 07/03/2015 relativa al Piano degli

Interventi. Generalizzare la disposizione a tutti gli interventi nell’ambito della Z.T.O. C1.

Si riporta di seguito la modifica normativa.

Articolo 25 - Zone territoriali omogenee C1 … 3) Le destinazioni d'uso diverse da quella residenziale sono ammesse solamente al piano terra degli edifici e nel limite massimo del 25% della volumetria dell'intero edificio; …

Articolo 25 - Zone territoriali omogenee C1 … 3) La destinazione commerciale / direzionale in è ammessa in tutto il piano terra ed in tutto il piano primo; nel limite massimo del 25% della volumetria dell'intero edificio; …

P.I. 2014 P.I. 2016

N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE

7 UFFICIO TECNICO INTEGRAZIONE NORMATIVA

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

Integrare Norme tecniche di attuazione con prescrizioni parere sismico del 24/02/2015

N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE

8 UFFICIO TECNICO AGGIRONAMENTO SCHEDA

TAVOLE 3 – REPERTORIO INTERVENTI

Scheda 21 - Martini Enrico e Puccinelli Magada - da aggiornare conformemente all’approvazione del PI – DCC n. 11 del

07/03/2015

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Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 41 di 50

Si riporta di seguito la modifica normativa.

21 MARTINI ENRICO, PUCCINELLI MAGDA

Si prevede la realizzazione di una volumetria di 600 mc su un’area di mq. 500 realizzabile con un ampliamento della ZTO C4 46, comportante la cessione perequativa di una porzione di terreno, definito a standards dal PRG vigente, per una estensione di circa mq.

1000, oltre ad una perequazione monetaria, permettendo di dare attuazione alla previsione di PRG per l’aumento delle dotazioni territoriali dell’area centrale di Signoressa.

Protocollo

convenzione Tipologia di intervento

ZTO

di PRG

ZTO

attribuita

Superficie

interessata (mq) Volume

incrementale (mc) Destinazione d’uso attribuita Consumo di SAU (mq) Note

1/07/2014 PG 9807

Cambio di zona F C1 700,00 840,00 Residenziale 297 Modesto ampliamento della ZTO C1

Valore perequativo (€) Dotazioni territoriali Interesse pubblico

Stimato Ceduto Opere Superfici (mq) Servizi Economiche

(€)

37.500,00 37.500,00 - Attrezzature di interesse comune

1.785,00 mq -

1

.

5

0

0

,

0

0

Aumento delle dotazioni territoriali

N. SUB SOGGETTO PRESENTATORE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE

9 UFFICIO TECNICO MODIFICHE GRAFICHE

TAVOLA 10/B 1:5000 + zone significative 1:2000

Indicazione fascia rispetto ferroviario centro abitato di Signoressa

Gli elaborati cartografici saranno aggiornati nella fase della definitiva restituzione cartografica a seguito dell’approvazione della presente variante.

Page 42: Seonda Variante al Piano degli Interenti ai sensi dell’Art ... · architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori”; l’Allegato specifica

Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 42 di 50

3.2.6 10 MORELLATO GIUSEPPE

N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE

10 14/04/2016 6626 MORELLATO GIUSEPPE Via J.F.

Kennedy 52, Trevignano

FOGLIO 12 MAPP.

92,93,118,170,177,635

RICLASSIFICAZIONE GRADO DI

PROTEZIONE

Chiede declassamento del grado di protezione del

fabbricato da grado 4 a grado 5 per demolirlo e

ricostruirlo su altro sedime limitrofo arretrato,

garantendo la possibilità futura di ampliamento

incrocio

L’immobile in oggetto appare in condizioni

irrecuperabili, in quanto in gran parte crollato.

Prima di ogni intervento appare comunque

importante un analisi storico critica e strutturale

INTERVENTO INSERITO Rif. C 05

DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI

Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE

INTERSSATA (MQ)

VOLUME

INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE

Verde privato,

edificio non più

funzionale al

fondo, grado di

intervento 4

Grado di

intervento 5 0 0 0

0

Cessione dell’area in proprietà che attualmente risulta

essere sede stradale di via Campagnole oltre alla

porzione necessaria all’allargamento dell’intersezione

stradale tra via Campagnole e via Poloni

0

Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.

P.I. 2014 P.I. 2016

Page 43: Seonda Variante al Piano degli Interenti ai sensi dell’Art ... · architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori”; l’Allegato specifica

Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 43 di 50

3.2.7 11 AGRIFUNG SAS

N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE

11 19/04/2016 6855 AGRIFUNG SAS, Via Pescatori,

Trevignano

FOGLIO 13,22 MAPP. 2,

58,78,66,656 MODIFICA/INSERIMENTO

Chiede trasformazione area da agricola e zona F a

parcheggi a agroindustriale (D4)

Trattasi di intervento già previsto ai sensi

dell’art.35.5 delle NTA del PAT e, come tale,

attuativo dello stesso.

INTERVENTO INSERITO Rif. C 06

DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI

Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE

INTERSSATA (MQ)

VOLUME

INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE

E2 20.000mq,

Parcheggio

2.500mq

D4 22.500

23.366mq 100.000€

100.000€

Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.

P.I. 2014 P.I. 2016

Page 44: Seonda Variante al Piano degli Interenti ai sensi dell’Art ... · architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori”; l’Allegato specifica

Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 44 di 50

3.2.8 13 COMIN MARCELLO

N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE

13 04/06/2016 9258 COMIN MARCELLO Via S.Elena

18, Trevignano FOGLIO 21 MAPP. 289 MODIFICHE PERIMETRICHE

Chiede l’ampliamento della Z.T.O. E4 per una

superficie di circa 1.500 mq per realizzare un

fabbricato a destinazione residenziale

Trattasi di modesta variazione perimetrica,

ammessa dalle norme in grado di ottimizzare le

previsioni di piano vigente

INTERVENTO INSERITO Rif. C 07

DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI

Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE

INTERSSATA (MQ)

VOLUME

INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE

E2 E4 1.500 900 1249mq 37.500€ 0 0 37.500€

Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.

P.I. 2014 P.I. 2016

Page 45: Seonda Variante al Piano degli Interenti ai sensi dell’Art ... · architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori”; l’Allegato specifica

Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 45 di 50

3.2.9 14 GATTO ADRIANO E VIDOTTO VALERIA

N. DATA N° PROT. SOGGETTO PRESENTATORE LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA SINTESI DELL'OSSERVAZIONE VALUTAZIONE

14 24/10/2016 18306

GATTO ADRIANO E VIDOTTO

VALERIA via Ponte Sacchetto, 9,

Montebelluna

FOGLIO 15 MAPP. 1740-1742 MODIFICHE PERIMETRICHE

Si richiede una modifica perimetrica di Z.T.O. C2 per

reperire un’area limitrofa alla nuova edificazione

per poter realizzare un impianto fotovoltaico di 6

kwp

Trattasi di modesta variazione perimetrica,

ammessa dalle norme, ed in grado di aumentare

l’efficienza energietica

INTERVENTO INSERITO Rif. C 08

DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI

Z.T.O. DI PI 2015 Z.T.O. DI PI 2016 SUPERFICIE

INTERSSATA (MQ)

VOLUME

INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE

F C2 150 0 105mq -

Acquisizione della deroga per la

costruzione a confine di proprietà per

quanto riguarda l’immobile

identificato in catasto Comune di

Trevignano Foglio 15 m 1175

0 0

Si riporta di seguito l’estratto cartografico del Piano degli Interventi vigente e della modifica proposta.

P.I. 2014 P.I. 2016

Page 46: Seonda Variante al Piano degli Interenti ai sensi dell’Art ... · architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori”; l’Allegato specifica

Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 46 di 50

3.3 REGISTRO PEREQUATIVO

Si riporta di seguito il registro riassuntivo dei benefici perequativi, le perequazioni economiche saranno utilizzate per miglioramenti viabilistici inseriti nella modifica del Piano Triennale delle Opere Pubbliche.

DATI DIMENSIONALI DATI PEREQUATIVI

N. SOGGETTO PRESENTATORE NUMERO DELL’INTERVENTO

INSERITO NEL P.I. VALORE PEREQUATIVO OPERE SUPERFICI (MQ) ECONOMICHE

02 PARISOTTO NEREO

via Postumia Romana, 10/A, Paese Rif. C 01 Aumento del livello di servizio comunale 0 0 0

05 GATTO ROBERTO E GIRARDI MIRELLA

via Colombere, 28, Trevignano Rif. C 02 43.928€

Sistemazione tratto di via Traversagni

per un valore economico di 43.253€

circa

Cessione area per l’allargamento stradale circa

240mq per un valore di 2.040€ 0

06 GUOLO ROSY via Castellana, 20 Rif. C 03 12.444€ 0 0 12.444€

07 BARP ASSUNTA via Feltrina, 38,

Trevignano Rif. C 04 - 0

Compensazione di superfici destinate a

viabilità e Z.T.O. C1 0

10 MORELLATO GIUSEPPE Via J.F.

Kennedy 52, Trevignano Rif. C 05 0 0

Cessione dell’area in proprietà che

attualmente risulta essere sede stradale di via

Campagnole oltre alla porzione necessaria

all’allargamento dell’intersezione stradale tra

via Campagnole e via Poloni

0

11 AGRIFUNG SAS, Via Pescatori,

Trevignano Rif. C 06 100.000€ 0 0 100.000€

13 COMIN MARCELLO Via S.Elena 18,

Trevignano Rif. C 07 37.500€ 0 0 37.500€

14 GATTO ADRIANO E VIDOTTO VALERIA

via Ponte Sacchetto, 9, Montebelluna Rif. C 08 - 0

Acquisizione della deroga per la costruzione a

confine di proprietà per quanto riguarda

l’immobile identificato in catasto Comune di

Trevignano Foglio 15 m 1175

0

Tabella 3-1: Registro perequativo

Page 47: Seonda Variante al Piano degli Interenti ai sensi dell’Art ... · architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori”; l’Allegato specifica

Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 47 di 50

3.4 REGISTRO DEL CONSUMO DI SAU

Si riporta di seguito il registro riassuntivo relativo al consumo di SAU, nel cartogramma riepilogativo si evidenzia in rosso il consumo di SAU e in verde la SAU disponibile.

N. SOGGETTO

PRESENTATORE

NUMERO

DELL’INTERVENTO

INSERITO NEL P.I.

TIPOLOGIA SUPERFICIE INTERSSATA (MQ VOLUME INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU (MQ) ESTRATTO CARTOGRAFICO NON IN SCALA CON EVIDENZA

DEL CONSUMO DI SAU (AREA ROSSA)

02

PARISOTTO NEREO

via Postumia Romana,

10/A, Paese

Rif. C 01 MODIFICA/INSERIMENT

O ZTO 16.500 circa Come da normativa vigente 0

05

GATTO ROBERTO E

GIRARDI MIRELLA via

Colombere, 28,

Trevignano

Rif. C 02

EDIFICIO NON PIU’

FUNZIONALE ALLA

GESTIONE DEL FONDO

0 0 0

06 GUOLO ROSY via

Castellana, 20 Rif. C 03 MODIFICHE

PERIMETRICHE 204 792 416

Page 48: Seonda Variante al Piano degli Interenti ai sensi dell’Art ... · architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori”; l’Allegato specifica

Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 48 di 50

N. SOGGETTO

PRESENTATORE

NUMERO

DELL’INTERVENTO

INSERITO NEL P.I.

TIPOLOGIA SUPERFICIE INTERSSATA (MQ VOLUME INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU (MQ) ESTRATTO CARTOGRAFICO NON IN SCALA CON EVIDENZA

DEL CONSUMO DI SAU (AREA ROSSA)

07 BARP ASSUNTA via

Feltrina, 38, Trevignano Rif. C 04

MODIFICA PREVISIONI

VIABILISTICHE - 0 0

10

MORELLATO GIUSEPPE

Via J.F. Kennedy 52,

Trevignano

Rif. C 05 RICLASSIFICAZIONE

GRADO DI PROTEZIONE 0 0 0

11 AGRIFUNG SAS, Via

Pescatori, Trevignano Rif. C 06

MODIFICA/INSERIMENT

O ZTO 22.500 circa Come da normativa vigente 23.366

Page 49: Seonda Variante al Piano degli Interenti ai sensi dell’Art ... · architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori”; l’Allegato specifica

Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 49 di 50

N. SOGGETTO

PRESENTATORE

NUMERO

DELL’INTERVENTO

INSERITO NEL P.I.

TIPOLOGIA SUPERFICIE INTERSSATA (MQ VOLUME INCREMENTALE (MC) CONSUMO DI SAU (MQ) ESTRATTO CARTOGRAFICO NON IN SCALA CON EVIDENZA

DEL CONSUMO DI SAU (AREA ROSSA)

13 COMIN MARCELLO Via

S.Elena 18, Trevignano Rif. C 07

MODIFICHE

PERIMETRICHE 1.500 900 1249

14

GATTO ADRIANO E

VIDOTTO VALERIA via

Ponte Sacchetto, 9,

Montebelluna

Rif. C 08 MODIFICHE

PERIMETRICHE 150 0 105

Tabella 3-2: Registro del consumo di SAU

Page 50: Seonda Variante al Piano degli Interenti ai sensi dell’Art ... · architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori”; l’Allegato specifica

Comune di Trevignano – Seconda Variante al Piano degli Interventi - Verifica di coerenza con il PAT pag. 50 di 50

4 ANALISI DI COERENZA TRA PAT E SECONDA VARIANTE AL PI

La manovra dell’attuale Variante al PI si presenta come modesta nelle sue dimensioni, frutto non solo dell’attuale situazione

di incertezza economica, ma anche delle generali politiche di rinnovo edilizio / recupero urbano, seguenti le dinamiche

verificate anche a livello regionale. Nella Variante in esame vengono pertanto affrontate specifiche, puntuali esigenze

espresse durante il procedimento partecipativo: su 14 apporti collaborativi, 9 vengono assunti, di cui:

tre sono modesti aggiustamenti perimetrici, utili all’attuazione delle previsioni di piano;

due sono ampliamenti di attività esistenti, confermate dal PAT come meritevoli di valorizzazione;

tre sono applicazioni di procedimenti previsti dal PAT (edifici non più funzionali alla conduzione del fondo,

rivalutazione del grado di protezione, revisione di previsione di opere pubbliche;

una è osservazione dell’Ufficio Tecnico, per la correzione di errori emersi in fase di trasposizione dei documenti in

sede di redazione della Prima Variante al PI.

Nella tabella seguente viene posta in evidenza la coerenza delle azioni programmate in funzione del sistema degli obiettivi del

PAT (la casella verde indica la coerenza).

INTERVENTO DI PI OBIETTIVI DEL PAT

N. PROG.

SINTESI NTA PAT

SISTEMA di riferimento per gli obiettivi

DISPOSIZIONE

01 Non inserita per carenza documentale

02 Ampliamento maneggio

36.4 Obiettivi sistema dei servizi

Previsione di una struttura maneggio / ippoturismo in prossimità della Feltrina

03 Non inserita in quanto non rispondente agli obiettivi del PAT

04 Non inserita in quanto non rispondente agli obiettivi del PAT

05 Edificio non più funzionale

43.8 Obiettivi Sistemi insediativi lineari in zona agricola

Recupero in termini fisici o volumetrici gli edifici non più funzionali

06 Aggiustamento perimetrico

58.5 Definizione degli ATO Limitati scostamenti al perimetro per ottimizzazione consumo di suolo

07 Eliminazione viabilità di previsione

39.2 Qualificazione delle aree ad urbanizzazione consolidata

Razionalizzazione delle opere di urbanizzazione, senza consumo di suolo

08 Non inserita per carenza documentale

09 Emendamenti di errori di trasposizione

Osservazione dell’Ufficio Tecnico

10 Modifica grado di protezione

27.4. Invarianti di natura storico - monumentale - architettonica

Valutazione critica dei vincoli in atto

11 Ampliamento D4 35.5 Obiettivi sistema produttivo

Relativamente alle attività agroalimentari presenti, si confermano nella loro localizzazione; in particolare si asseconda l’incremento dell’insediamento di via dei Pescatori, in funzione di un giudizio ottimale di localizzazione e delle necessità produttive.

12 Non inserita in quanto non rispondente agli obiettivi del PAT

13 Aggiustamento perimetrico

58.5 Definizione degli ATO Limitati scostamenti al perimetro per ottimizzazione consumo di suolo

14 Aggiustamento perimetrico

58.5 Definizione degli ATO Limitati scostamenti al perimetro per ottimizzazione consumo di suolo

Tabella 4-1: Coerenza delle azioni programmate in funzione del sistema degli obiettivi del PAT (la casella verde indica la coerenza)

5 APPENDICE – DICHIARAZIONE DI NON NECESSITA’ DELLA PROCEDURA DI

VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Alla documentazione della seconda Variante al Piano degli Interventi è allegata la “DICHIARAZIONE di non necessità della

procedura di Valutazione di incidenza”, che qui si riporta per completezza:

La sottoscritta Francesca Pavanello…

DICHIARA

Che per l'istanza presentata NON È NECESSARIA la valutazione di incidenza in quanto riconducibile all’ipotesi di non necessità

di valutazione di incidenza prevista dall’Allegato A, paragrafo 2.2 della D.G.R. n° 2299 del 09 dicembre 2014 in quanto “ … la

valutazione di incidenza non è necessaria per i piani, i progetti e gli interventi per i quali non risultano possibili effetti

significativi negativi sui siti della rete Natura 2000.”

Alla presente si allega la relazione tecnica dal titolo “VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI N. 2 AI SENSI DELL’ART. 18 DELLA

L.R. 11 DEL 23/04/2004 - RELAZIONE TECNICA ALLEGATA ALLA DICHIARAZIONE DI CUI ALL’ALL. E ALLA DGR N. 2299 DEL 9

DICEMBRE 2014”