Senzaetà n. 37/2010

32
La rivista della salute Editore: Pixel - Aut. Trib. Ancona n. 12 del 27/06/2003 • POSTE ITALIANE SPA Sped.in abb. postale D.L. 353/2003 Conv. in L: 27/02/2004 n. 46 Art. 1, Comma 1, DCB Ancona n. 37 Gennaio 2010 Euro 2,00 SALUTE, finalmente un Ministro! Programmare l’invecchiamento Il rapporto INRCA SERVIZI SOCIALI di ANCONA 300 Euro all’anziano che ha bisogno MICHELACCI Il Turismo è possibile anche per i ciechi Pensioni d’invalidità, domande finalmente all’INPS SE 37 28-01-2010 11:30 Pagina 1

description

Senzaetà la rivista della famiglia n. 37/2010

Transcript of Senzaetà n. 37/2010

Page 1: Senzaetà n. 37/2010

La rivista della salute

Editore: Pixel - Aut. Trib. Ancona n. 12 del 27/06/2003 • POSTE ITALIANE SPA Sped.in abb. postale D.L. 353/2003 Conv. in L: 27/02/2004 n. 46 Art. 1, Comma 1, DCB Ancona

n. 37Gennaio 2010 Euro 2,00

SALUTE,finalmente un Ministro!

Programmare l’invecchiamentoIl rapporto INRCA

SERVIZI SOCIALI di ANCONA300 Euro all’anzianoche ha bisogno

MICHELACCIIl Turismo è possibile anche per i ciechi

Pensioni d’invalidità,domande finalmenteall’INPS

SE 37 28-01-2010 11:30 Pagina 1

Page 2: Senzaetà n. 37/2010

SE 37 28-01-2010 11:30 Pagina 2

Page 3: Senzaetà n. 37/2010

Sommario

Italia, come stai?

Se la comunicazione in genere soffre anch’essa dellacrisi lasciando alla pubblicità l’unico e triste oneredella diffusione di messaggi sempre più banali e

meno educativi, questa redazione pensa sia giunto ilmomento, come sempre in netta controtendenza, di inve-stire lanciando la nostra sfida. Il giornale cambia formatoe approfondisce i contenuti, cercando di allargare i propriconfini mantenendo il più accessibile linguaggio giornali-stico, ossia popolare. Sarà un 2010 diverso, in cui ospite-remo illustri firme e significativi articoli, editoriali edopinioni. Abbiamo lanciato in edicola la prima Agendadella Salute, a Natale, che riportava i numeri e gli indiriz-zi di tutti i CUP, le ZT, le farmacie, le terme, le case diriposo, i taxi sanitari, nell’intento di fare un servizio d’in-formazione per il cittadino diretto, immediato, utile.Intendiamo proseguire nell’opera di informazione “inpositivo” raccontando ciò che funziona, nel settore socio-sanitario, certi che la conoscenza e la comunicazione pos-sono contribuire al miglioramento della qualità della vita.Di tutte le fasce d’età. Misureremo allora quest’anno latemperatura del nuovo Ministero della Salute e il polsodelle strutture che più... visitiamo quando abbiamo biso-gno. Senzaetà proporrà e sottoporrà analisi e riflessioniall’attenzione di un lettore che, se ci legge, ha già sceltodi far parte del numero di cittadini che non compra ascatola chiusa un servizio. Neanche quando ha bisogno.Ma sa riconoscere le eccellenze.

L’editore

editorialePRIMO PIANOIl Ministero della Salute rinasce: FerruccioFazio è il nuovo Ministro 5

Pensare al futuro è programmare l’invecchiamento 6-7

RICERCAMicrorobot chirurghi:si bevono come pillole e vanno a spasso per il corpo 8

FOCUSL’altra faccia del Turismo: ... specializzarsi10-11

REGIONE MARCHEPubblico e privato insieme sulla strada della solidarietà 13

INRCAAl via il Centro di riferimento regionale per il piede diabetico14

Cuore batti cuore:un nuovo farmaco per prevenire l’ictus 15

ASUR MARCHENon c’è due senza tre!Per l’Asur Marcheterzo anno consecutivo di bilancio inattivo16

SERVIZI SOCIALIPer gli anziani di Ancona 300 euro dal Comune 17

I PROFESSIONISTI DELLA SALUTEOsteopatia, meglio che ossa‘scricchiolanti’18

PROGETTISANIDOC, il nuovo mododi fare salute20

TERRITORIO“Muoversi” a Macerata.La Provincia pensa anche ai disabili23

Oltre 2000 gli interventi di soccorsocompiuti dalla Centrale Operativa di Ascoli24

Il Monoblocco di Senigallia, l’Ospedale di tutti25

“Rivalutare Fabriano” con un Museodi arte, scienza e natura26

Studenti, abbonamento integratoBus-Treni28

“Alba Chiara” a Jesi. Una nuova Comunità Riabilitativaper i disabili29

SCAFFALE 30

DALLA PARTE DEL CITTADINOPensioni d’invalidità, domandefinalmente all’INPS 31

EDITORE PIXELREDAZIONEvia Valenti, 1 - 60131 Ancona - Tel. 071.2901110 -www.senzaeta.it - [email protected]: Gabriele Costantini. Capo Redattore:Riccardo Milani. Hanno collaborato: Lorenzo Ricci,Francesca D’Amico, Luigi Sfredda, DanieleGattucci, Lino Rignanese, Julian Burnett, GiuliaZenni.

StampaROTOPRESS Loreto

Aut. Trib. Ancona n. 12 del 27/06/2003 • POSTE ITALIA-NE SPA Sped.in abb. postale D.L. 353/2003 Conv. in L:27/02/2004 n. 46 Art. 1, Comma 1, DCB Ancona

Chiuso in redazione 20 gennaio 2010

SE 37 28-01-2010 11:30 Pagina 3

Page 4: Senzaetà n. 37/2010

SE 37 28-01-2010 11:30 Pagina 4

Page 5: Senzaetà n. 37/2010

PRIMO PIANO

Dopo l'entrata in vigoredella Legge 13 novembre2009, n. 172, il 13 dicem-

bre, che istituisce nuovamente ilMinistero della Salute scorpo-randolo dal Ministero delLavoro, della salute e dellePolitiche sociali, il Presidentedella Repubblica, GiorgioNapolitano, ha firmato, su pro-posta del Presidente delConsiglio dei MinistriBerlusconi, il decreto di nominadel prof. Ferruccio Fazio aMinistro della Salute. Mentrecon altro decreto il ministro incarica sen. Maurizio Sacconi,diventa Ministro del Lavoro edelle Politiche Sociali, talenuova decisione apre molteaspettative per la politica socio-sanitaria italiana e sicuramenteuno scenario diverso si presentaper l’attenzione e le risorse adisposizione delle esigenze deicittadini. Un Ministero dedicatosignifica certamente che nelleintenzioni governative le politi-che sociali e la Sanità in assolutodeve poter essere amministratae “controllata” anche e soprat-tutto a livello centrale, nonlasciando solamente alleRegioni l’onere di qualsiasi deci-sione nel settore della Salute.Stante infatti la crisi e il ricorsodoveroso e obbligatorio ai taglifinanziari, con la progressivamancanza di fondi la maggio-

ranza delle Regioni si sono tro-vate in grosse difficoltà e l’istitu-zione del nuovo Ministeropotrebbe venire in aiuto ancheper risollevare alcune situazionideficitarie ormai disperate. PerFazio dunque un ruolo delicato e

un lavoro grandissimo. La ceri-monia di giuramento del nuovoMinistro della Salute, prof.Ferruccio Fazio si è svolta alQuirinale. Presenti, in qualità ditestimoni, il Segretario Generaledella Presidenza della

Repubblica, Consigliere di StatoDonato Marra, il ConsigliereMilitare del Presidente dellaRepubblica gen Rolando MoscaMoschini, il Sottosegretario diStato alla Presidenza delConsiglio, Gianni Letta.

Il Ministero della Salute rinasce: Ferruccio Fazioè il nuovo Ministro

• garantire a tutti l’equità del sistema, la qualità,l’efficienza e la trasparenza anche con lacomunicazione corretta ed adeguata

• evidenziare le disuguaglianze e le iniquità epromuovere le azioni correttive e migliorative

• collaborare con le Regioni a valutare le realtàsanitarie e a migliorarle

• tracciare le linee dell’innovazione e del cam-biamento e fronteggiare i grandi pericoli cheminacciano la salute pubblica.

Il Ministero della SaluteGLI OBIETTIVI:

L’URP DEL MINISTERO DELLA SALUTEL’URP Fornisce informazioni sulla struttura, gli uffici, i servizi, gli orari e i requisiti necessari perl'attuazione dei procedimenti di competenza del Ministero. Agevola l'accesso ai documenti ammi-nistrativi in applicazione della legge sulla trasparenza amministrativa. L'ufficio ha, tra i suoi com-piti istituzionali, quello di rispondere alle richieste dei cittadini fornendo una informazione dicarattere generale. Qualora non fosse possibile rispondere direttamente, l'URP provvede ad inol-trare la richiesta di informazioni all'ufficio competente, dandone comunicazione all'interessato.

URP - viale Giorgio Ribotta, 5 - ROMA - 06.5994.2378 - 2758

5

Il momento del giuramento del nuovoMinistro della Salute,prof. Ferruccio Faziocon il Presidente della Repubblica

SE 37 28-01-2010 11:30 Pagina 5

Page 6: Senzaetà n. 37/2010

Pensare al futuro è programmare

l’invecchiamentoI

n sole tre o quattro genera-zioni, abbiamo assistito aduna trasformazione demo-

grafica e strutturale della popo-lazione nel nostro Paese, cheimpone un cambio di approccioal fenomeno, con scelte politi-che di fondo capaci di darerisposte concrete alle sfide chetale evento epocale ci propone.Analizzando i dati attuali e letendenze future, appare evi-dente come il processo di invec-chiamento sia progressivo,giungendo nel 2050 a modifica-re la struttura della popolazio-ne, con una percentuale dianziani sul totale oltre due voltee mezzo i giovani. Ai dati sullasperanza di vita, che nel 2050 sistima raggiungerà 86.6 e 88.8anni, rispettivamente per gliuomini e per le donne, è neces-sario rilevare la crescita dellefasce d’età estreme, rappresen-tanti dei gruppi più fragili,Marche in testa. Tali mutamen-ti di tipo demografico coincido-no con una fase di crescentefragilità del sistema di welfare

italiano investito, alla pari deglialtri sistemi di welfare europei,da ampi processi di revisionesia sul piano culturale che sulpiano economico- finanziario. Considerato tutto ciò, è neces-saria una strategia complessivaper affrontare il fenomeno“invecchiamento” sia per gliaspetti conoscitivi sia per gliaspetti operativi che non silimitano agli ambiti sanitari eassistenziali, ma si estendono anumerosi altri settori: abitazio-ne, trasporti, lavoro e pensio-namento, impegno e partecipa-zione sociale, tempo libero.Il “Rapporto Nazionale 2009sulle condizioni ed il pensierodegli anziani”, frutto della col-laborazione tra l’ANCIFedersanità, l’Ageing Society el’INRCA, quale IRCCS total-mente vocato alle problemati-che dell’invecchiamento, è riccodi dati, indici e indicatori, pertracciare possibili scenari diapprofondimento utilizzabiliper nuove strategie di program-mazione sanitaria e sociale.

PRIMO PIANO

DI RICCARDO MILANI

6

SE 37 28-01-2010 11:30 Pagina 6

Page 7: Senzaetà n. 37/2010

7

Il 75,4% degli italiani sopra i 60anni dichiara di “non sentirsianziano”. E’ un dato prevedibi-le nella fascia dei “giovanianziani”, ovvero dei 60-64enni,fra i quali tale percentuale saleal 90,5%. Ma ricco di implica-zioni nella quota consistente di75-79enni, pari al 68,7%, ed80enni e più, pari al 47,7%, cherifiutano per sé la definizione di

“anziano”. Ciò può essere inparte spiegato dalla connota-zione negativa che viene sem-pre più spesso attribuitaall’idea dell’invecchiamento:molti infatti indicano comeevento dell’anzianità l’insor-genza di una malattia (34,8%),la perdita dell’autosufficienza(27,5%), la morte del coniuge(30,9%), o la solitudine

(31,1%). Il quadro italiano nelcomplesso risulta buono, quasitre quarti degli anziani intervi-stati dichiara di godere di “otti-ma” o “buona” salute (il 23,9%“mediocre” e il 3,8% lo ha defi-nito “pessimo”). Gli 80enni edoltre dichiarano di stare “bene”o “ottimamente” nel 63,2% deicasi. Circa il 70% degli ultrases-santenni si dichiara inoltre

“molto o abbastanza felice”, il20,8% “poco”, mentre è soltan-to l’8,8% a dire di “non essereassolutamente felice”.

RAPPORTO 2009 ANZIANI: MARCHELA SITUAZIONELa popolazione residente nella regione Marche ammonta a 1.518.780persone (dati 2005) ed è caratterizzata da una quota rilevante di per-sone anziane: gli ultra sessantaquattrenni sono infatti il 22,4% dellapopolazione totale. Si tratta del quinto valore regionale più elevato,che seppur distante dal 26,5% della Liguria, risulta vicino ai valori diEmilia Romagna, Toscana e Umbria, superando di 1,4 punti percen-tuali il dato relativo all’Italia centrale e di ben 2,9 punti percentuali ildato nazionale.- All’1.1.2005 il numero di persone di sessantacinque anni e piùammonta a 339.832 unità, 23.899 in più rispetto al 2001 (per untasso di incremento del 7,6%). Il peso della popolazione di 85 anni epiù, è considerevole, dal momento che essa costituisce attualmentel’11,2% della popolazione con più di 64 anni. Secondo le stime ISTATil numero di ultra sessantaquattrenni crescerà a 354.102 unità nel2011, superando quota 450.000 nel 2031. La crescita della popolazio-ne anziana dovrebbe toccare il picco delle 531.381 unità nel 2045 perpoi calare negli anni successivi. - Al di là dei dati assoluti, continuerà il trend crescente già delineato-si negli ultimi anni del rapporto tra popolazione anziana e popolazio-ne totale: tra circa venticinque anni, nel 2031, l’indice di invecchia-mento della regione Marche raggiungerà il 30%, con una consistenzadi circa 88.000 ultra 84enni, più del doppio della consistenza attua-le.

I SERVIZI• assistiti presso le strutture residenziali: 4.542

(in un totale di 126 strutture protette + 28 RSA)• assistiti a domicilio dai servizi ADI delle ASUR: 6.664• assistiti a domicilio dalle cosiddette "badanti":12.227

OVER 65Il recente protocollo d’intesa sottoscritto il 12 novembre scorso dallaRegione Marche e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil per ladifesa del lavoro, la coesione sociale e il sostegno allo sviluppo contie-ne al suo interno, tra le varie misure da adottare per il 2010, una partespecifica sulla non autosufficienza.

L’accordo prevede che tra il 2010 e il 2013 i livelli assistenziali nelleresidenze protette per anziani vengano ulteriormente aumentati finia raggiungere i 100 minuti di assistenza giornaliera per persona cosìcome previsto dalla stessa normativa regionale. In questo modo saràpossibile avviare un processo che porterà alla diminuzione del costodella retta nella sua componente alberghiera e ad un significativoaumento di personale addetto all’assistenza con particolare riferi-mento all’operatore socio-sanitario (OSS). Il costo dell’operazioneammonta complessivamente a 18 milioni di euro che verranno artico-lati nella triennalità indicata nell’accordo con una partenza significa-tiva dal 2010, anno in cui verranno messi a disposizione ben 5 milio-ni di euro aggiuntivi. Si tratta di un investimento importante che atte-sta quanto per la nostra regione sia prioritario potenziare l’interaofferta dei servizi per l’età anziana.

“Il modificarsi di usi e costumi, la tra-sformazione della famiglia media e lacrescita del numero di anziani - hadichiarato l’assessore regionale delleMarche ai Servizi Sociali MarcoAmagliani - sono segnali che questagiunta regionale ha voluto interpretarecon politiche mirate al concetto di lon-gevità attiva. Non solo servizi adegua-ti, dunque ma anche risorse adeguate

per migliorare nel complesso la quali-tà della vita: se qui si vive bene infattiè anche per il territorio più sano,meno inquinato, più a misura d’uomo. La Regione comunque si impegna datempo in due direzioni importanti perarrivare come si è arrivati ai 100minuti di assistenza pro capite, equi-valenti finanziariamente al sostegnodi 20 milioni di euro annui, fino al

contributo di 3,5 milioni per la siste-matizzazione delle varie residenzeper anziani sul territorio, per finirecon l’accantonamento dai Fondi Fas di20 milioni da destinarsi alla ristruttu-razione ecocompatibile di strutturemirate per l’invecchiamento, il tutto -ha concluso Amagliani - nonostante lacrisi e i tagli governativi al settore”.

In prima lineaper migliorare

la qualità della vita

LE DICHIARAZIONIL’Assessore Regionale

Marco Amagliani

Ma perchè In Italia gli anziani non si sentono “anziani”

INVECCHIAMENTO• Nel volgere di pochi ani l’aspettativa di vita raggiungerà i 100 anni• Nel 2050 il 34,6% della popolazione avrà più di 65 anni• I 90enni passeranno dagli attuali 500.00 a 1.882.000 di cui circa

1.200.00 donne.• Oggi il 18,8% degli over65 sono disabili• Gli anziani di Roma sono in numero pari agli abitanti di Firenze.

PENSIONI• Spesa pensioni/previdenza/assistenza 15,08% del PIL (233 mld).

Ocse la media è del 7%• Il 69,4% dei pensionati ha più di 65 anni e tra questi l’incidenza degli

ultra ottantenni è di circa il 20,4%• Il 22% dei pensionati riceve meno di 500 euro mese, il 28,8% tra 500

e 999 euro mese, il 36,7% tra 1000 e 1999 ed i pensionati con oltre2000 euro di pensione sono il 12,7%.

• Per 21.000 famiglie l’unico reddito è la pensione.• Nel Mezzogiorno, in media, le pensioni più basse (12.538 euro/anno)

ed anche unica fonte di reddito delle famiglie

PRIMO PIANO

SE 37 28-01-2010 11:30 Pagina 7

Page 8: Senzaetà n. 37/2010

Irobot domineranno ilmondo? Forse non nell'im-mediato futuro, ma si

apprestano a conquistare lasala operatoria. L’obiettivo èridurre i traumi post-operatorie migliorare i risultati clinicidella chirurgia minimamenteinvasiva mediante lo sviluppodi nuove tecnologie per la chi-rurgia endoluminale, modernatecnica che sfrutta gli spaziinterni degli organi cavi delcorpo umano per inserire ilministrumentario chirurgicolimitando le incisioni cutanee.A questo scopo è preposto"ARAKNES" (Array of RobotsAugmenting the KiNematics ofEndo-luminal Surgery)(www.araknes.org), un proget-to di ricerca finanziatodall'Unione Europea e delquale è capofila il LaboratorioCRIM di Pisa, coordinato dalprofessor Paolo Dario. Il pro-getto gode della supervisionemedico-chirurgica del prof.Alfred Cuschieri. Questa ricercaassume tutte le caratteristichedi un'avventura scientifica e

tecnologica nella quale sarannoprogettati e sviluppati unasquadra di piccoli robot chirur-ghi da inserire nello stomaco

attraverso il cavo orale ed eso-fageo. "ARAKNES" ha avutoinizio il 1 maggio 2008. "Ilmicrorobot è una capsula endo-scopica attiva, cioè 'intelligente'- spiega il prof. Paolo Dario -che può viaggiare, una voltaingerita, dall'esofago al retto,ma in futuro potrà percorreretutte le strade interne delnostro organismo, dopo un'ul-teriore miniaturizzazione.Ilrobot è in grado da solo di adat-tare il proprio comportamentoa seconda delle circostanze.Questo nostro progetto è moltoambizioso perché punta ad affi-dare al microrobot anche com-piti di chirurgo. Stiamo svilup-pando anche nano robot per lachirurgia cellulare, per deposi-tare geni mancanti e curarealcune malattie, altri per inter-venire persino nel feto”. “Ildesign di molti mini e micro-bots si ispira allo strisciare deivermi o ai movimenti natatoridei batteri - spiega la dott.ssaArianna Menciassi, professoreassociato di Robotica biomedi-ca alla Scuola superiore

Sant'Anna - Ci siamoispirati al mondodella biologiaperché i vermihanno sistemi dil o c o m o z i o n eadatti adambienti nonstrutturati e scivolo-si, dunque sono per-fetti per il corpoumano”. La ScuolaSuperiore Sant'Annaè capofila di un'im-portante grup-po di atenei ea z i e n d eeuropee tracui compaio-no l'Università diPisa, con il centro di ricercaENDOCAS.

8

L'Istituto Italiano diTecnologia (IIT) avvierà unacollaborazione con l'Istituto

pediatrico Giannina Gaslini per stu-diare insieme robot dedicati allaneuroriabilitazione infantile.Come ha detto Enrico Castelli, diri-gente del dipartimento riabilitazionedell'ospedale pediatrico Bambino

Gesù, la neuroria-bilitazione roboticaè ancora un'attivitàdi ricerca conun'iniziale applica-zione clinica, chepermette il recupe-ro delle funzionimotorie dopo dannicerebrali causati daictus, patologie

centrali e a livello spinale e traumicranici. Il Bambino Gesù, in colla-borazione con l'Università laSapienza di Roma, ha già brevetta-to una macchina che permette a unbambino piccolo di imparare astare in equilibrio quando questafacoltà sia stata compromessa datraumi al sistema centrale.

Microrobot chirurghi: si bevono come pillolee vanno a spasso per il corpo

RICERCA

Il Gaslini e l’Istituto Italiano di Tecnologiaprogettano robot riabilitatori per bambini

SE 37 28-01-2010 11:30 Pagina 8

Page 9: Senzaetà n. 37/2010

9

Il semplice taglio delle calorie non è sufficiente per aumentare la longevità

Una ricerca condotta dai ricer-catori dell'Institute of HealthyAgeing dell'University College

di Londra, pubblicata su ‘Nature’suggerisce che un’alimentazionecon un giusto mix di sostanzenutritive, in particolare proteine,aiuta a invecchiare in salute più delsemplice taglio delle calorie.Il team di Linda Partridge ha inda-gato sugli effetti di restrizione calo-rica e dieta bilanciata nei moscerinidella frutta e ha scoperto che sia ilfatto di vivere meno mangiandotroppo, che il rischio di una ridottafertilità se si assume troppo pococibo, sono causati da uno squilibrionegli aminoacidi della dieta. Soloqueste sostanze si sono rivelatecruciali per longevità e fertilità,mentre zuccheri, vitamine e lipidihanno provocato effetti scarsi onulli. In particolare, è un singoloaminoacido (metionina) ad amplia-re al massimo la durata della vita,senza ridurre la fertilità degli orga-

nismi. Sempre su 'Nature' un grup-po di ricercatori svizzeri ha illustra-to le virtù di una proteina del cer-vello, che ha un ruolo chiave nelregolare l'assunzione di cibo.Il team di Markus Stoffel dell'Eth diZurigo ha scoperto, in uno studionei topi, che metodi per potenziarei livelli di questa proteina (Foxa2),potrebbero migliorare il metaboli-smo e la salute generale.

La Sapienza in partnership con la Cina per la ricerca sui farmaci

Un training intensivo può aiutare i bambini con deficit di lettura

Le staminali ombelicali curano

le lesioni alla cornea

L'Università La Sapienza e ilGoverno cinese hanno stret-to accordi per due progetti

di ricerca che integrano medicinaoccidentale e medicina tradizionale.Il governo cinese ha già stanziato iprimi finanziamenti, mentre ancoranon è stato definito il contributo ita-liano. Nell'ambito degli accordiItalia-Cina, i governi dei due Paesi

hanno promosso una serie di pro-getti di ricerca di cooperazionescientifica e tecnologica. Dei variprogetti che sono stati selezionatidalla Commissione Firb (Fondo pergli investimenti della ricerca dibase) due sono della Sapienza. Sitratta del progetto, presentato dalprofessor Alberto Gulino, relativoagli studi sul meccanismo d'azionea livello molecolare di sostanzederivate da piante della medicinatradizionale cinese nei settori del-l'oncologia e della microbiologia edel progetto della professoressaLaura Selan, concernente l'impiegodi piante e di funghi della medicinatradizionale cinese per la messa apunto di nuovi farmaci antibattericie antivirali.

Iricercatori del dipartimento dioftalmologia della University ofCincinnati in Ohio hanno trapian-

tato cellule staminali mesenchimaliin cavie che avevano problemi dinitidezza nella vista. Lo scopo èquello di guarire le lesioni della cor-nea con le staminali del cordoneombelicale. Il trapianto della cor-nea, ha spiegato Whei-Yang Kao,coordinatore dello studio presenta-to durante il congresso dellaAmerican Society of Cell Biology, e'attualmente l'unica soluzione perrestituire trasparenza nella visionea chi ha cicatrici corneali dovute ainfezioni, traumi o difetti congeniti.Secondo gli studiosi, dal momentoche le donazioni sono in diminuzio-ne e' quindi necessario individuaretrattamenti alternativi, uno dei qualipotrebbe risiedere nelle staminalidel cordone ombelicale.

La pratica sportivafa aumentare

il QI

Una pratica sportiva regolareed equilibrata contribuisce adaumentare l’intelligenza dei

ragazzi. Lo sostiene uno studiocondotto dall’Università diGoteborg in Svezia, che ha coinvol-to praticamente tutti gli uomini sve-desi nati tra il 1950 e il 1976 cheavevano svolto test cognitivi e ave-vano risposto a vari questionaridurante il servizio militare. I volontari analizzati sono stati unmilione e duecentomila ed i datipresi in esame sono stati: quozien-te di intelligenza, contesto familia-re, conquiste sociali ed economicheottenute nella vita. Secondo quantoafferma il professor George Kuhn irisultati hanno mostrato un sor-prendente collegamento tra unsistema cardiovascolare in buonasalute e l’intelligenza, ma al con-tempo non è emersa la stessa cor-relazione con la forza dei muscoli.Kuhn ha inoltre chiarito che i giova-ni uomini attenti alla forma fisica,quindi con un’ottima funzionalitàcardiovascolare, a 15-18 annimostrano un’intelligenza nettamen-te superiore rispetto ai coetanei coninferiore funzionalità cardiovascola-re.

Timothy Keller e Marcel Justdella Carnegie MellonUniversity hanno messo a

punto una nuova tecnica per curarei problemi di lettura nei bambini.Dopo sei mesi di allenamentointensivo in alcune aree del cervelloappaiono addirittura i segni del trai-ning con la formazione di nuovefibre neurali. Gli esperti hanno sot-toposto per sei mesi un gruppo di35 bambini di otto anni con proble-mi di lettura a sessioni di allena-mento intensivo di 50 minuti cia-scuna per 5 giorni la settimana econfrontato i risultati con le capaci-tà di lettura di un gruppo di bambi-ni simili ma non sottoposti ai seimesi di training, e di un gruppo dibambini con normali capacità di let-tura. All'inizio e alla fine dello stu-dio il cervello dei bimbi è stato ana-

lizzato con una tecnica di imagingche permette di vedere lo stato disalute della sostanza bianca, cheappare bianco proprio perché èrivestito di una guaina isolante dicolore biancastro, la mielina.All'inizio dello studio i bimbi condisturbi di lettura avevano deficit dimielinizzazione a livello di una zonadel cervello chiamata centro semio-vale, che si trova in entrambi gliemisferi lateralmente ai ventricoli,ove si trovano molte vie mielinizza-te per il trasporto del segnale ner-voso. A studio finito non solo i bambini'allenati' hanno mostrato notevolimiglioramenti delle loro capacità dilettura, ma all'osservazione del cer-vello è emerso che nella zona delcentro ovale la sostanza bianca èaumentata.

PILLOLE

SE 37 28-01-2010 11:30 Pagina 9

Page 10: Senzaetà n. 37/2010

Il Turismo trova semprestrade nuove per attrarre. IlSociale è una di queste.

L’imprenditrice marchigianache più ha brillato in questiultimi anni per aver credutonella diversificazione dell’offer-ta e aver anche rischiato delsuo, investendo con lungimi-ranza in settori di nicchia, cometerza età, fasce deboli, conve-gnistica per tematiche sociali,sportive, scientifiche, e ancoraturismo “specializzato” comequello per le famiglie ebree chehanno bisogno di attenzioniparticolari (ad esempio per ilmangiare), si chiama PaolaMichelacci. Non ci sono dubbi: è lei lanostra opinion leader per il2010 quando parliamo - eintendiamo farlo d’ora in poicon continuità – di Turismosociale nelle sue varie accezionie eccellenze.La dott.ssa Michelacci è statanon a caso nominata Cavalieredel Lavoro dal Presidente dellaRepubblica: è a capo di unadelle catene alberghiere italianepiù prestigiose (14 hotel dilusso) che annovera ancherecenti, originali e “illuminate”opere… come quella di un

albergo per ciechi, un chiaroesempio di investimento nelsociale e per il sociale. Unastruttura che offre, a prezzi divacanza normale, un’ospitalitàdavvero… “super” come leistessa dice. Non “riservata” ma“dedicata” ai non vedenti. E c’èuna bella differenza… “E’ unhotel cui tengo molto, il sognodella mia vita. Un investimentoche dovevo fare, che sentivoprofondamente – ci spiega laMichelacci – Penso che la veravacanza è quando ci si può sen-tire persone normali, anche sesi hanno problemi che non sipossono lasciare a casa. Questa

10

JULIAN BURNETT

L’altra faccia del Turismo:...specializzarsi

A colloquio con un’imprenditrice

‘illuminata’che ha sempre

direttamente investito

nel socialecreando il primo

hotel per ciechid’Europa:

Paola Michelacci

SE 37 28-01-2010 11:30 Pagina 10

Page 11: Senzaetà n. 37/2010

ritengo che sia una grande sfidache sono riuscita a vincere”.Paola Michelacci ha ricopertodei ruoli importanti a livellonazionale in Confindustria,diventando presidente delSettore Turismo. Proprio inqualità di imprenditrice cono-sce quanto vale investire nelsociale, pensare cioè al futurodella nostra comunità e allaqualità della vita.Dott.ssa Paola, che tipo diofferta turistica andrà dimoda… quest’anno?“Credo molto nelle specializza-zioni. Oggi chi va in vacanzasceglie accuratamente il suosoggiorno ed è sempre più esi-gente. L’Italia ha un grandevantaggio e regioni poliedrichecome le Marche sono unmodello: possiamo risponderecon un’offerta molto varia e diqualità, dal mare alla monta-gna, dalla cultura agli eventi,alla storia, all’arte, etc. Occorreallora assecondare tali richiestespecializzandosi anche con lestrutture. Nel mio Grand HotelMichelacci di Gabicce ospitofamiglie ebree che trovanocucina kasher, piscine riserva-te, etc… Altra nicchia in cresci-ta è il turismo seniores…”.Per gli anziani?“Che brutta parola! Lei è al cor-rente dell’ingente percentualed’invecchiamento della popola-zione? Perché rinunciare dun-que a splendide e comodevacanze anche in età avanza-ta?”.Sappiamo che ha ultimatoil primo hotel per nonvedenti d’Europa…“Un investimento che giudicocome “specializzazione”. E’ inlocalità Santa Sofia, sull’appen-nino tosco romagnolo. Per rea-lizzarlo ho messo a disposizione

l’antico Palazzo Michelacci:oggi è un albergo in grado condegli accorgimenti innovativi eintelligenti, di guidare il nonvedente e renderlo autonomoin tutti i movimenti e le esigen-ze, durante il suo soggiorno…Ma non vorrei essere l’unica adavere queste idee. Per esempioil Comune di Gabicce ha unprogetto dedicato ai ciechi,innovativo a livello europeo”.Il sindaco ce ne ha appenaparlato ma lo illustreremoa dovere nel prossimonumero: Lei, comeimprenditrice che aGabicce vive e lavora, chene pensa?“Guardi, al di là di qualsiasicolore politico queste sono lecose che un’amministrazionedeve fare: penso che se la socie-tà sta cambiando velocemente,siamo noi che dobbiamo inter-pretare tali mutamenti permigliorare la qualità della vitadi tutti. Investendo prima ditutto nel sociale. Gabicce cosìdimostra grande sensibilità eattenzione e ha ora una grandeopportunità davanti”.

11

FOCUS

Gabicce, città...“a misura”

Gabicce è sempre più attenta alsociale. Grazie a un progettoall’avanguardia in Italia, tenuto abattesimo dal sindaco Corrado Curti(nella foto) e dall’assessore aiServizi Sociali Rosina Alessandri, ilterritorio urbano potrà presto gode-re di una progettazione di sicurezzadedicata alla mobilità delle fascedisabili e in particolare dei non

vedenti. Così il turista potrà spo-starsi e visitare la città in ognimomento, di giorno come di notte,“guidato” da una segnaletica dedica-ta, appositamente studiata per chiha problemi di qualsiasi natura.Il progetto è attualmente allo studioma ritorneremo presto a parlarnenel prossimo numero per la sua ori-ginalità e utilità.

A Gabicceun progettodi mobilitàe sicurezzacittadinadedicato ai non vedenti

Sull’AppenninoPalazzo Michelacci

diventa Hotel “dedicato”

Ecco le immagini degli splendidi

interni curatipersonalmente

dalla proprietaria

SE 37 28-01-2010 11:30 Pagina 11

Page 12: Senzaetà n. 37/2010

SE 37 28-01-2010 11:30 Pagina 12

Page 13: Senzaetà n. 37/2010

13

REGIONE MARCHE

Una lodevole ed utilesinergia tra soggettipubblici e privati, per

favorire il nostro territorio eaiutare le comunità che vivono,a causa della loro posizionegeografica, in realtà poco age-voli dal punto di vista logistico.Consiste in questo l’iniziativadenominata “Sulle strade dellasolidarietà - Terza assegnazio-ne di mezzi per trasporto socia-le, protezione civile e prontointervento sanitario”. Questainiziativa, unica in Italia, vedeimpegnate con lo stesso scopo

la Regione Marche, la Provinciadi Macerata, e la FondazioneBancaria Carima: dunque ilmondo pubblico e privato siuniscono in nome della solida-rietà concreta. Data la valenzadell’evento erano presenti ilpresidente della RegioneMarche Gian Mario Spacca, ilpresidente della FondazioneCarima Franco Gazzani, l’asses-sore regionale al bilancio PietroMarcolini e il presidente dellaProvincia di Macerata FrancoCapponi.“Un sentito ringraziamento alla

Fondazione Carima - haaffermato il presidenteSpacca - che ha volutoinvestire sul nostro terri-torio, fornendo mezzi cheaiuteranno chi si trova incondizioni disagiate a miglio-rare la propria qualità di vita,aumentando così anche la coe-sione sociale”. “La Fondazione -ha ribadito Gazzani - non ènuova a questo tipo di iniziati-ve, infatti dal 2006 ha gia dona-to ad enti ed associazioni divolontariato del maceratese piùdi 100 mezzi per trasporto

socia-le, protezione civile e prontointervento sanitario. 85 nuoviveicoli, di cui 70 mezzi di tra-sporto per la protezione civile e15 autoambulanze per un inve-stimento complessivo di2.100.000 euro.

Sono tra i 1970 e 1980 i casi dibambini con handicap nelleMarche, altrettanti quelli in cui si

registrano difficoltà di apprendimen-to; in aumento i casi di abusi sessua-li; per quanto riguarda i minori chevivono fuori dal contesto familiared’origine, 752 sono accolti in Centri,di questi 450 sono minori stranierinon accompagnati, mentre 302 sono

in allontanamento familiare; guardan-do all’ambito giudiziario, le Marche,con 500-600 procedure penali l’anno,si collocano fra gli ultimi posti inItalia, mentre salgono al secondoposto in ambito civile, con circa 6000procedure l’anno. Questa la fotografiadel mondo dell’infanzia in difficoltà. Ilprogetto Open illustrato da PaoloMannucci, dirigente del Servizio

Politiche sociali della Regione, ne hasottolineato in particolare la tecnicadel “metodo aperto di coordinamen-to” per promuovere in modo parteci-pato il dibattito sociale. Gli interventihanno messo in luce l’esigenza dipotenziare gli strumenti a tutela del-l’infanzia: la necessità di investirenella formazione di un personalesocio-sanitario di supporto.

Pubblico e privatoinsieme sulla strada della solidarietà

Infanzia in difficoltà,

potenziare glistrumenti

Il comitato Pandemico Regionale ha elaborato un documento inviato atutti gli operatori della sanità tramite i comitati pandemici zonali, l'ordi-ne dei medici e i collegi professionali.

Il documento ribadisce l'importanza della vaccinazione in quanto i datiattualmente disponibili nel mondo dimostrano che il virus continua a cir-colare, in certi casi avendo già sostituito il virus dell'influenza stagionale,e che il numero di soggetti già entrati a contatto con il virus e quindi

immuni è basso.Questo lascia aperta la possibilità diuna seconda ondata pandemica.La vaccinazione resta il principalestrumento di prevenzione e conti-nua ad essere raccomandato inparticolar modo ai soggetti arischio, ovvero a coloro che abbianopatologie tali da rendere l'influenzauna complicanza grave della malat-tia già esistente.

Il ruolo della vaccinazione al termine del picco pandemico

Presto la consegna di 85 nuovi veicoli per un investimento complessivo di 2.100.000 euro

Lo scontrino fiscale parlante èdiventato parzialmente“muto” e dal 1° gennaio

2010 non riporta più nel detta-glio il nome specifico del farmacoacquistato. La decisione gover-nativa mira alla tutela della priva-cy del cittadino e quindi sulloscontrino è ora necessaria unica-mente l’indicazione del codicealfanumerico Aic (AutorizzazioneImmissione in Commercio) cheappare sulla confezione di ognimedicinale. La nuova norma nonmette in discussione la detraibili-tà dei medicinali acquistati del-l’utente. Il codice alfanumericoAic consente quindi di identifica-

re ciascuna confezione esatta-mente come quando era neces-saria la specifica del nome delmedicinale. Il Garante dellaPrivacy aveva accolto le lamente-le dei cittadini che evidenziavanouna lesione della propria dignitànel momento della consegna aCaf e commercialisti della docu-mentazione relativa alla denunciadei redditi.

Dal 1° gennaio nellefarmacie lo scontrino parlante...parla meno

di Lorenzo Ricci

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 13

Page 14: Senzaetà n. 37/2010

INRCA

L'Unità Operativa diDiabetologia e il CentroAntidiabetico dell'Inrca

di Ancona, che già da moltianni garantivano la gestioneintegrata del paziente diabeti-co, sono stati battezzati Centrodi riferimento regionale per ilpiede diabetico gestito da FabioRomagnoli. L'operazione faseguito alle previsioni dellalegge regionale n. 1 del febbraio2009. Durante la presentazionedelle funzioni del centro, èemerso, fra l'altro, che nel rap-porto di ricoveri riconducibilialle patologie non traumatichedegli arti inferiori nei soggettidiabetici, le Marche, in raffron-to a un indice medio nazionaledi 1, registrano un indice dello0,7% per gli uomini e dello0,6% per le donne. Il dato èstato pubblicato nel 2009dall'Osservatorio Nazionale

sulla Salute nelle regioni italia-ne, “a dimostrazione - è statodetto - dell'elevata qualitàmedia del servizio sanitarioregionale e, in particolare dellavalidità, dell'assistenza svoltadalla rete diabetologica regio-nale”. Dall'incontro è emerso,inoltre, che nelle Marche, unostudio sulle amputazioni nontraumatiche eseguite negli anni1997-1998, ha enumerato 545amputazioni, il 60% delle qualisu pazienti diabetici; di queste,oltre il 60% erano maggiori, ecioè con amputazione a livellodella gamba o della coscia. IlCentro di riferimento regionaledel piede diabetico divieneUnità Operativa Complessa,dotata di posti-letto, e svolgefunzioni di diagnosi e terapiaspecialistica per tutte le patolo-gie degli arti inferiori connesseal diabete, e, in particolare,

assicurando i servizi di radiolo-gia interventistica e di chirurgiavascolare. Al Centro regionaledel piede diabetico spetta nonsolo l'approfondimento delloscreening di base dei diabeticiad alto rischio, ma, soprattutto,il trattamento di quelle condi-zioni complicate che aumenta-no il rischio di amputazione

maggiore. Il Centro deve quindiessere particolarmente attrez-zato per strutture, tecnologie eorganizzazione, garantendo aipazienti un approccio multidi-sciplinare, l'unico efficace perla riduzione delle amputazionimaggiori. L'attività si basa sulladiagnosi precoce delle patolo-gie che aumentano il rischio dipiede diabetico (vascolopatiaperiferica, neuropatia diabeti-ca) e sul trattamento dellelesioni, compreso il trattamen-to delle deformità ad altorischio di ulcerazione. Inoltre, èstato costituito un gruppo dilavoro per definire e attuarepercorsi diagnostico-terapeuti-ci condivisi, a cui afferiscono laradiologia, la chirurgia vascola-re, l'anestesiologia, il laborato-rio analisi, la fisiatria.

Riccardo Milani

Al via il Centro di riferimento regionale per il piede diabetico

• dal 5 al 15% di tutti i diabetici subisce almenoun'amputazione nella loro vita.

• dal 30 al 51% dei diabetici che hanno subito unaamputazione ne subiscono una seconda entro 3-5anni successivi.

• dal 45 al 70% di tutte le amputazioni non traumati-che agli arti inferiori sono effettuate su soggetti dia-betici.

• le amputazioni sono 15 volte superiori nei soggettiaffetti da diabete rispetto alla popolazione generale.

• il 30% dei ricoveri ospedalieri di pazienti diabeticisono effettuati per problemi ai piedi con costi eco-nomici e sociali elevatissimi.

Nelle Marche uno studio che ha preso in considera-zione le amputazioni non traumatiche eseguite neglianni 1997-1998 ha evidenziato che sono state effet-tuate 545 amputazioni di cui oltre il 60% su pazientidiabetici, (popolazione diabetica stimata 5% la preva-lenza aumenta con l’età fino ai 7,5-8%). Di questeoltre il 60% erano maggiori, cioè l'amputazione era alivello della gamba e/o della coscia con evidente com-promissione della qualità e della validità di vita delpaziente. L'amputazione costituisce inequivocabil-mente il momento finale dell'evoluzione delle lesioniulcerative del piede.

Alcuni dati

Per capire come vivono, checosa provano, di che cosahanno bisogno gli anziani

italiani è partito, a gennaio, lostudio "Salute e benessere del-l'anziano", promosso dallaSocietà Italiana di Gerontologiae Geriatria e dalla FondazioneSanofi-Aventis.Lo studio si snoderà su un dop-

pio binario: da una parte l'anali-si dei dati amministrativi degliarchivi delle ASL, per inquadrareproblemi sanitari, ricoveri e pre-scrizioni farmacologiche a cari-co degli anziani; dall'altra ladistribuzione a 60 medici difamiglia di un questionario dasottoporre ai loro assistiti over65, per costruire per la prima

volta un quadro completo dellasalute e del benessere deglianziani del nostro Paese. I dati,che saranno raccolti nell'arco di4 anni, consentiranno di identifi-care bisogni e desideri deglianziani per poi suggerire nuoveiniziative da intraprendere permigliorare la salute e la qualitàdella vita degli over 65.

Un questionarioper capire

i bisogni deglianziani

14

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 14

Page 15: Senzaetà n. 37/2010

15

La fibrillazione atriale èl'aritmia cardiaca di piùfrequente riscontro nella

pratica clinica: viene definitacome una totale desincronizza-zione dell'attività dell'atrio(una delle camere cardiache)determinata dalla propagazio-ne di piccole onde in manieradisorganizzata. La prevalenzadella fibrillazione atrialeaumenta rapidamente al disopra dei 65 anni fino a rag-giungere il 10 % della popola-zione con età superiore ad 80anni.Di per sé non è un’aritmia fata-le, ma rappresenta una graveminaccia per il cervello, poichéla disorganizzazione dell'attivi-tà atriale può portare a ristagnodi sangue, trombosi e quindiembolia, che nel 70% dei casiinteressa la circolazione san-guigna cerebrale. Purtroppocirca una persona su tre confibrillazione atriale potrebbeandare incontro a ictus nelcorso della vita. Ancora oggil’ictus in Italia rappresenta laterza causa di morte, è respon-

sabile del 10%-12% del totaledei decessi, ed è la principalecausa d’invalidità.Oggi la terapia per la preven-zione dell’ictus in questipazienti prevede di utilizzaregli antagonisti della vitaminaK (anticoagulanti orali), efficacima complessi da somministra-re, perché agiscano cor-rettamente è neces-sario infatti cheil valore dellacoagulazionesi mantengaentro limitimolto stret-ti: se siscende trop-po il pazien-te è a rischiodi trombosi, seil valore è troppoalto di emorragie,senza contare poi le interazionidi questi farmaci con numerosicibi, con altri medicinali e i pro-blemi legati alla pianificazionedei controlli da effettuarsi neicentri specializzati per la messaa punto della terapia. Dunque

non sono pochi gli inconve-nienti che pone la terapia conanticoagulanti orali sinora adisposizione, tanto che solo lametà circa dei pazienti poten-zialmente candidati al tratta-mento lo effettua.Al Congresso Europeo diCardiologia (ESC) a Barcellonasono stati annunciati i risultati

sulla sperimentazione diun nuovo farmaco, il

dabigatran etexila-to, che promette diportare una note-vole riduzione nelnumero di casi diictus. I risultatidello studio (stu-

dio RE-LY) sonostati pubblicati

s i m u l t a n e a m e n t eonline sulla prestigiosa

rivista New EnglandJournal of Medicine. Il dabiga-tran si è dimostrato efficace alladose più bassa quanto gli attua-li anticoagulanti in uso, e signi-ficativamente più efficace alladose più alta nel prevenire l'ic-tus e le embolie sistemiche.

Questo nuovo farmaco andreb-be assunto due volte al giorno adosaggio fisso. La molecolaquindi è destinata a cambiareradicalmente la terapia neipazienti con fibrillazione atrialee soprattutto permetterà direclutare un maggior numerodi persone che necessitano ditrattamento.In futuro occorrerà valutare lasua efficacia in taluni gruppi dipazienti, come ad esempio neipazienti a rischio di infarto.Permangono inoltre questioniaperte come ad esempio lamancanza di un antidoto, chepuò creare problemi in alcunecircostanze, la tollerabilitàgastroeneterica e, da non sotto-valutare, i costi. A livello euro-peo il farmaco è attualmenteregistrato per la prevenzionedel tromboembolismo neipazienti che devono essere sot-toposti a chirurgia maggiore sulginocchio o sull'anca, per laprevenzione dell'ictus neipazienti con fibrillazione atrialebisognerà attendere tutto il2010.

Cuore batti cuore: un nuovo farmaco per prevenire l'ictus

A cura della dott.ssa Moira Lucarelli, Medico Geriatra INRCA

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 15

Page 16: Senzaetà n. 37/2010

ASUR MARCHE

“Il 2009 è stato un annoimportante in ogni senso eanche molto soddisfacente”.

Così la direzione generaledell’ASUR Marche ha definitol’anno appena trascorso. Infattiper l’Azienda si è trattato di unanno estremamente impegnati-vo, in cui si è dovuto lavorareper fronteggiare eventi speciali,prima tra tutte la pandemia diinfluenza A, che ha colpito ilnostro paese. Dunque un perio-do faticoso, ma che ha prodottograndi risultati, migliorandoulteriormente il livello dellasanità regionale e portandolastabilmente entro i primi cinqueposti delle graduatorie naziona-li. Il coronamento di un costan-te percorso di miglioramentodurato tre anni, che ha riguar-dato tutti gli ambiti, non ultimo

quello finanziario. Infatti per ilterzo anno consecutivo l’ASURMarche ha chiuso l’anno con ilbilancio in attivo di circa 4milioni e mezzo di euro, dopo i4 milioni del 2008 e i 56.000euro del 2007. Tutto ciò senzaeffettuare chiusure o ridimen-sionamenti di alcun tipo, masemplicemente abbattendo icosti di gestione, eliminando irapporti contrattuali inutili chelegavano l’Azienda a interlocu-tori esterni, riorganizzando emigliorando i servizi. L’ideafondamentale non è quella dirisparmiare il denaro, ma dispenderlo bene: in questo modoil sistema lavora a pieno regimee non può che continuare amigliorare. Il dott. Malucelli si esprimecosì: “Mantenere il bilancio in

attivo significa programmare ilfuturo”. Diamo ora uno sguardod’insieme alle tante iniziativequalificanti che hanno reso il2009 un anno così fruttuoso perl’ASUR Marche: è stato costitui-to a Fabriano il primo CentroServizi Unico Regionale, miglio-rata la qualità dei servizi offerti,aumentata l’occupazione. C’èstato un forte incremento dellacomunicazione con la gente:chiunque si sia messo in contat-to con l’Azienda ha avuto unarisposta: infatti “La gente habisogno di certezze”. E’statainoltre effettuata una generaleazione di prevenzione del dannoclinico, razionalizzando lagovernance del sistema e elimi-nando alla base le possibilicause provocanti lo stesso. Sonostate completate struttureospedaliere e territoriali, sonoaumentati e migliorati i serviziper gli anziani, è stata messa inatto una diffusa opera di messaa norma degli impianti sempreal fine di fornire maggiori cer-tezze agli utenti, si è investitol’attivo di bilancio nelle nuovetecnologie, nell’ottica di metterea punto il sistema e creare unasempre maggiore virtuosità.Inoltre ricordiamo la messa insicurezza dei luoghi di lavoro,l’adozione del Bilancio Unico el’unificazione delle procedure

d’acquisto. Sono anche miglio-rati i rapporti col territorio,infatti secondo la direzioneAsur: “Ora abbiamo un’interre-lazione tra gli Uffici delle Zoneformidabile”. Si è creato un rap-porto di fiducia e osmosi nell’ot-tica di omogeneizzare e stan-dardizzare le procedure.

Un forte interessedell’Azienda è rivolto ancheverso il personale dipen-

dente, la sua risorsa maggiore. Inquesto campo sono già stati sta-bilizzati 1500 lavoratori precari esempre intensa è l’attivitàFormativa attraverso la realizza-zione di un numero elevatissimodi Corsi; organizzato anche unMaster specifico di DirittoSanitario. “Lavoreremo su trefronti - ci spiega la direzione Asur- Governance, linee guida e for-mazione; in particolare quest’ulti-ma sarà fatta da noi all’internodell’Azienda, sul campo, in mododa avere un’utilità immediata edeterminare una ulteriore cresci-ta”. Altri obiettivi per il 2010saranno: l’integrazione dei polinord-sud, continuare nella messaa norma degli impianti e nell’am-modernamento tecnologico, masoprattutto entrare nel cuore deimarchigiani.

I progetti per il futuro

Non c’è due senza tre!Per l’Asur Marche terzo anno consecutivo di bilancio in attivo

16

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 16

Page 17: Senzaetà n. 37/2010

SERVIZI SOCIALI

Com’è noto le Marche sonola regione più longevad’Italia. Il Capoluogo di

regione è una delle città a piùalto tasso di ultrasessantacin-quenni.Effettivamente la città registraun costante aumento della popo-lazione anziana e questo richiedeuna rinnovata attenzione daparte dell’Amministrazionecomunale, unitamente ad unpotenziamento dei servizi adessa rivolti. Ne abbiamo parlatocon l’Assessore ai Servizi Socialidel Comune di Ancona AlfonsoNapolitano.Si parla di una città in cuil’età media degli abitantis’innalza sempre più; puòdarci dei dati precisi?“Su un totale di 102.423 abitanti,gli over 65 nel 2009 erano23.925: il 23,35% della popola-zione. Ma abbiamo registratoanche un aumento significativodegli ultraottantenni che sonoarrivati ad essere ben 7.874. E’proprio questa la fascia di età amaggior rischio e che manifesta imaggiori bisogni socio assisten-ziali e sanitari. Dunque l’aumen-to dell’età media è un fenomenoreale e in costante crescita”.Che conseguenze ha questasituazione sulle famiglie?“Le famiglie anconetane si sonofinora dimostrate molto attive

nella cura dei propri famigliarianziani, ma lasciano trasparire,soprattutto per le situazioni digrave non autosufficienza, unforte disagio. Ciò perché spessol’assistenza ricade sul coniugeanch’esso anziano, o sui figli chesi trovano a dover assumere uncarico assistenziale rilevante. Inparticolare la vita di questi ulti-mi, prevalentemente donne,risulta sostanzialmente modifi-cata e si rileva che l’impegno,anche emotivo, a lungo terminedetermini l’esigenza di sostenerechi assiste i malati”.In che modo l’amministra-zione comunale può dareaiuto alle famiglie?“Le politiche chel’Amministrazione Comunaleintende implementare sono tuttelegate da un unico filo condutto-re: l’assistenza domiciliare, chepotrà senz’altro essere migliora-ta con l’attivazione dei pasti adomicilio. Proprio in quest’otticavà interpretato il S.A.D. (Serviziodi Assistenza Domiciliare) eroga-to dal Comune di Ancona: essocostituisce non solo un validosupporto all’anziano, ma ancheai familiari, garantendo loro lariduzione dello stress e la riorga-nizzazione positiva delle proprierisorse, coniugando il tempo perl’assistenza al famigliare conquello per se e la propria fami-glia. Dunque prevediamo ilpotenziamento del S.A.D. conanche la finalità di far permane-

re la persona assistita nel proprioambiente di vita e relazione, incondizioni di massimo benesserepsico-fisico e autonomia, alleg-gerendo così il tempo di caricofamigliare”.Cosa intende fare il Comuneper chi è affetto daAlzheimer e per le lorofamiglie?“Per sostenere i malati, le lorofamiglie e coloro che li assistono,intendiamo continuare a soste-nere il “Progetto Alzheimer” epotenziare al massimo i CentriDiurni, in modo da eliminare leliste d’attesa. Inoltre, per con-sentire agli anziani di permanerenel proprio ambiente domestico,abbiamo anche destinatol’Assegno di Cura: un interventodi supporto assistenziale cheviene generalmente gestito daifamiliari e consiste in un assegnomensile variante tra i 200 e i 300euro, relativamente alle condi-zioni di bisogno della personaassistita, per supportare le spesedi un operatore esterno con fun-zione di colf o badante”.Fino a poco tempo fa l’invec-chiamento era visto comeun fenomeno ad accezioneesclusivamente negativa.Ora invece si intravedeun’opportunità di rinnova-mento sociale, soprattuttose lo si intende come “longe-vità attiva”...“L’Amministrazione Comunale èfortemente impegnata anche sulfronte della formazione perma-nente per gli anziani: abbiamo

patrocinato il progetto “InternetSaloon” e il progetto europeoinfo-coop, che costituiscono pergli anziani importanti occasionidi apprendere l’utilizzo del com-puter. Quest’ultima è una pratica la cuiimportanza è in costante crescitaanche e soprattutto per chi non èpiù giovane, poiché serve sia aldisbrigo di molte pratiche buro-cratiche, sia come mezzo per faruscire gli anziani dall’isolamentoe spingerli a partecipare alla vitasociale. Siamo anche impegnatinella promozione di stili di vitapiù sani, nella stimolazione acomportamenti più virtuosi esalutari, allo scopo di preveniregravi patologie e a questo propo-sito abbiamo realizzato il“Percorso del Cuore e dellaMemoria”, che và dal Porto alPassetto. Inoltre vogliamo svi-luppare ulteriori iniziative cheportino almeno il 10% deglianziani a svolgere attività fisicain modo regolare, così comevogliamo continuare a sosteneree valorizzare l’opera delle asso-ciazioni di volontariato che avario titolo coadiuvano la vitaprivata e sociale degli anziani,soprattutto quelli privi di soste-gno familiare, anche nell’otticadi una auspicabile collaborazio-ne intragenerazionale”.Riguardo alle problemati-che abitative che colpisconole persone meno giovani,come intendete intervenire?“Promuoveremo un nuovo mododi abitare, poiché spesso le abita-zioni degli anziani sono sovradi-mensionate rispetto alle lororeali necessità abitative e hannobisogno di importanti interventidi manutenzione non semprealla portata dei loro proprietari.Quindi progetti di co-housingsociale per la terza età, per forni-re alloggi adeguati senza barrierearchitettoniche e promuoverenuove forme di welfare”.

Lorenzo Ricci

Per gli anziani di Ancona300 euro dal Comune

Intervistaall’Assessore aiServizi Sociali Alfonso Napolitano

17

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 17

Page 18: Senzaetà n. 37/2010

18

La medicina cosiddetta “tra-dizionale” o “allopatica” èsempre più spesso affianca-

ta dall’osteopatia, una disciplinanon ancora ufficialmente ricono-sciuta qui in Italia ma che ormaisi sta affermando come metodo-logia di cura non più “alternativa”ma “complementare”. Ne abbia-

mo parlato con FrancescoBusilacchi, fisioterapista e osteo-pata che lavora ormai da moltianni sia all’ospedale di Jesi che inalcuni studi professionali privatiad Ancona, Polverigi e Jesi.L’osteopatia sta prendendosempre più campo, potrebbespiegarci in breve cos’è,come funziona e in cosa sidifferenzia dalla medicinatradizionale?“L’osteopatia è una filosofia dicura che attraverso tecniche

manuali si propone di riequili-brare disfunzioni corporee checreano disagio al paziente.Questa ricerca di equilibrio hascopo non solo curativo, ma

anche preventivo. L’obiettivo èindividuare, attraverso l’analisidelle sintomatologie presenti, lecause delle disfunzioni “osteopa-tiche”. Una volta fatto ciò si utiliz-zano tecniche di manipolazioneper riequilibrare la funzione lesa.A proposito di manipolazionevorrei sfatare finalmente una“leggenda metropolitana”: lamanipolazione cosiddetta“pesante”, per intenderci quellache fa “scricchiolare” ossa e arti-colazioni, che spaventa molti

utenti, in realtà non viene sempreusata e rappresenta circa il 5%delle tecniche a nostra disposizio-ne . Comunque nei casi in cui sirende necessario effettuarla, la si

utilizza sempre in sicurezza,pos-sibilmente con supporto radio-grafico, in modo di dare la massi-ma garanzia al paziente.La principale differenza traosteopatia e medicina tradiziona-le è che quest’ultima tende spessoa curare il sintomo con l’ausiliodel farmaco,elemento esterno alcorpo (per questo viene definitaanche medicina allopatica).L’osteopatia ha un approccio sevogliamo più “socratico”: studial’individuo nella sua globalità,inserendo la sintomatologiacome “spia” di un malfunziona-mento da individuare nella suacausa primaria, cercando all’in-terno del corpo stesso il rimedionecessario per raggiungere ilbenessere. Il padre fondatore dell’osteopatiaAndrew Taylor Still era solitodire: “Il corpo umano è la farma-cia di Dio”. Alla luce di ciò si notacome in realtà le due modalitànon debbano lavorare in contra-sto tra loro, ma in sinergia e com-plementarietà, fornendo così lamiglior assistenza possibile alpaziente”.Quali sono i principali campidi applicazione dell’osteopa-tia?“Le applicazioni sono molteplici:

Osteopatia, meglio che ossa ‘scricchiolanti’

I PROFESSIONISTI DELLA SALUTE

Francesco Busilacchi èdi formazione unmedico fisioterapista,

che dal 1988 lavora comedipendente all’Asur di Jesi.Dal 1997 frequenta un corsodella durata di 6 anni pressol’I.I.O. (Istituto ItalianoOsteopatia) di Milano,importante scuola privata diosteopatia. Lavora ancheprivatamente presso 3 studiprofessionali sul territoriomarchigiano:

Ancona: via Villafranca 4Jesi: corso Matteotti 20Polverigi: via Marconi 12Tel. Unico: 328.2849815

Chi è FrancescoBusilacchi

INTERVISTA DILORENZO RICCI

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 18

Page 19: Senzaetà n. 37/2010

19

muscolo-scheletriche, articolari ,craniali, viscero-fasciali, postura-li, traumatologiche. Vanno inol-tre considerate le varie possibilitàelettive di sinergia tra l’osteopatiae altre branche della medicinatradizionale: ad esempio conl’odontoiatria per risolvere molteproblematiche occlusali, con lapediatria per favorire un correttosviluppo fisico del bambino sindai primi giorni di vita e correg-gere alcuni difetti della crescitacome la scoliosi, con gli specialistinel settore psichico per tuttequelle patologiepsicosomatiche,con il settoreortopedico per tutte le patologiemuscolo-scheletriche e traumato-logiche. L’ Osteopatia può giovarea tutti, anche agli anziani a cui èmolto utile per riequilibrare lefunzioni vitali, contrastare lepatologie degenerative, normaliz-zare le funzioni muscolo fasciali eneuro-vegetative.Qual è la patologia che simanifesta più diffusamentee in relazione a cosa? “La maggioranza delle prestazio-ni richieste dagli utenti sono perpatologie riguardanti la colonnavertebrale, quali ad esempiolombalgie e cervicalgie. Ciò èdovuto principalmente al fattoche per patologie dolorose di que-sto tipo, il trattamento farmaco-logico non riesce molte volte ad

andare oltre un migliora-mento momenta-

neo in quanto lacausa è spessouna problema-

tica meccani-ca che var i s o l t a

manualmente.Purtroppo non si

è ancora diffusala consapevolez-za che la nostraprofessionali-tà può esseredavvero utileanche per lacura di mol-tissime altrep a t o l o g i e ;quindi all’in-sorgere diproblemati-

che che nonr i g u a r d a n odirettamentela schiena, learticolazioni o

i muscoli, l’utenza tende a rivol-gersi esclusivamente ad altri spe-cialisti, senza considerare i bene-fici che potrebbe apportare lorol’osteopatia”.Qual è il ruolo richiestoall’osteopata che si relazionecon il paziente e le sue pro-blematiche?“Sicuramente bisogna avere unavisione a 360° del paziente e dellesue problematiche non sottovalu-

tando mai anche il contesto nelquale esso vive e lavora. Bisogna,infatti, essere in grado di valutareaccuratamente le sintomatologiepresentate dai pazienti per mette-re in gioco la terapia migliore, edove ce ne fosse bisogno richiede-re consulto a specialisti di altrebranche mediche instaurandocon loro sinergie operative a tuttovantaggio dell’utente.E’importante anche far capire achi ci sta di fronte che l’osteopatianon è la panacea di ogni male, madi certo può contribuire ad alle-viare le cause complementari dimolte tra quelle che non curadirettamente. Tutto ciò sempre inun’ottica di collaborazione e com-plementarietà con la medicinatradizionale”.Essendo una pratica nonancora riconosciuta ufficial-mente, è possibile per ipazienti imbattersi in sog-

getti che la esercitano abusi-vamente. In che modo ci sipuò difendere?“Uno dei mezzi può essere quellodi consultare il sito internet delRegistro Osteopati Italiani(R.O.I.) che è un organo di auto-regolamentazione creato qui inItalia con riferimento ad altripaesi europei dove l’osteopatia èriconosciuta. Vi è inserito l’elencoufficiale degli osteopati abilitatisecondo i canoni previsti inEuropa. Inoltre si possono con-sultare i siti delle organizzazioniosteopatiche internazionali.Comunque è bene ricordare cheun corso da osteopata ha unadurata complessiva di almeno 5anni (dopo il diploma di scuolasuperiore), quindi corsi di duratainferiore possono non garantirela preparazione necessaria e nonessere riconosciuti dagli organipreposti alla tutela della profes-sione a livello nazionale ed inter-nazionale”.Dopo aver lavorato moltianni sul campo, sia a livellopubblico che privato, cheidea si è fatto della situazio-ne sanitaria odierna, parti-colarmente a livello regiona-le? “Partendo dal presupposto cheogni cosa, soprattutto per quantoriguarda la Sanità, può e deveessere sempre migliorata, devodire che l’Italia e le Marche inparticolare si trovano in unasituazione abbastanza positiva,sia dal punto di vista organizzati-vo che da quello dell’efficienzanell’assistere gli utenti.Specificatamente il settore riabi-litativo è in costante espansione emiglioramento. Si può citarecome esempio l’Ospedale diJesi,la realtà in cui opero, che inattesa di sviluppare compiuta-mente il proprio progetto di“Ospedale Modello” ha giàaumentato i posti letto riabilitati-vi dove si trascorrono lunghiperiodi di degenza , per migliora-re l’offerta e l’integrazione anchecon gli istituti privati che sino adoggi se ne sono fatti carico. Nonda ultimo come referente allaFormazione per il settore riabili-tativo della ZT5 di Jesi posso evi-denziare il notevole livello forma-tivo dei dipendenti del settore checi consente di dare risposteall’utenza sempre di più alto livel-lo.

L'osteopatia è un metodo di valutazione e di trattamento che trat-ta varie patologie senza utilizzare farmaci, ma solo attraverso lamanipolazione. Lo scopo dell'osteopatia è quello di riportare

una situazione non fisiologica entro un range di normalità fisiologico.La pratica della medicina osteopatica iniziò negli Stati Uniti nel 1874. Iltermine "osteopatia" fu coniato dal dottor Andrew Taylor Still, un medi-co con formazione allopaticanato nel 1828 nello statodella Virginia. Still viveva inKansas, vicino a BaldwinCity, ai tempi della guerracivile americana, e proprioqui sviluppò la pratica del-l'osteopatia. Still imparò daapprendista, come accadevaper molti dei medici deltempo, e fu assunto comedottore di guerra nell'eserci-to degli Stati Uniti durante laguerra civile. Gli orrori delleferite nei campi da battaglia ela successiva morte dellamoglie e di diversi bambini a causa di malattie infettive lo lasciaronocompletamente disilluso riguardo la pratica tradizionale della medicina.Still sentiva le pratiche mediche del suo tempo come inefficaci, addirit-tura barbare. Preoccupato da ciò che lui vedeva come problemi all'in-terno della professione medica, Still fondò la pratica osteopatica.Usando un approccio filosofico alternativo, si oppose all'uso delle dro-ghe e della chirurgia come rimedi, riservandone l'uso ai casi in cui fos-sero l'unica cura conosciuta per una certa condizione, come un antido-to lo è per un veleno o l'amputazione per una cancrena. Riteneva ilcorpo umano capace di curarsi da sé, e che il compito del medicofosse quello di rimuovere ogni impedimento alle normali funzioni diogni individuo. Promuoveva uno stile di vita e un'alimentazione saluta-re, astinenza da alcool e droghe, e usava tecniche manipolative permigliorare le funzioni fisiologiche.

Nella manipolazione la salute del corpo

Sempre più diffusala pratica che attraverso tecniche manuali enaturali riequilibraquegli acciacchi che si verificano a tutte le età

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 19

Page 20: Senzaetà n. 37/2010

PROGETTI

Un importante servizio afavore della salute e del-l’informazione del citta-

dino. Questo è la grande novitàche SaniDoc offre agli utentidella Sanità. L’associazionenasce nel 2008 dall’unione dialcune importanti realtà ope-ranti su territorio nazionale,come la CNA della Provincia diAncona, l’Anisap Marche(Associazione NazionaleIstituzioni AmbulatorialiPrivate) e la DentalSos.L’interesse principale è quellodi fare promozione sociale nel-l’assistenza specialistica, siapubblica che privata.L’obiettivo di SaniDoc è fare sìche sempre più persone possa-no usufruire di un livello di assi-stenza medica eccellente, sottotutti i punti di vista: qualitàdella prestazione, tempistica ecosti. Questo prestando partico-lare attenzione nei confronti dichi si trova in una situazione digrave disagio socio-economico:coloro ai quali il ServizioSanitario Nazionale non riesce agarantire uniformi LivelliEssenziali di Assistenza (LEA). Conformemente ad un ‘contrat-to di garanzia’ tra gli associatiche comprende sistemi, proce-

dure e la formazione continua“standardizzata”, SaniDoc vuolepromuovere i suddetti obiettivi:integrazione socio-sanitaria,assistenza integrativa, speri-mentazioni gestionali, forma-zione continua e formazionemanageriale.Che cosa significa tutto ciò?Cerchiamo di spiegarlo rivol-gendo qualche domanda al pre-sidente di SaniDoc, FilippoBambara.

Presidente, che cos’èSaniDoc?“E’ un’associazione di promo-zione sociale, che nasce nelleMarche con lo scopo di fornireun’assistenza medica eccellente,in cui la qualità e gli erogatori diservizi sappiano parlare un'uni-ca lingua. Tengo a precisare cheSaniDoc non è né sostitutiva néalternativa, bensì integrativa alServizio Sanitario Nazionale”. In che modo si sviluppal’attività dell’associazione?“Attraverso i soci promotori,che possono essere le strutturepubbliche o private autorizzatee accreditate, anche titolari diaccordi contrattuali con ilServizio Sanitario Regionale(all’interno del ServizioSanitario Nazionale) e gli studiprofessionali mono o polispe-cialistici. Poi vi sono i soci soste-nitori: i singoli cittadini, le siglesindacali, le associazioni dicategoria, le piccole e medieimprese, gli artigiani, gli istitutidi credito. Per far parte della “WelfareCommunity” di SaniDoc è

necessaria un’iscrizione checomporta il rilascio di una tes-sera sanitaria, dal costo di 10euro annui, per il socio sosteni-tore. La tessera è gratuita per ivulnerabili sanitari e sociali,pensionati e i bambini in etàevolutiva. L’iscrizione può avve-nire presso alcune delle struttu-re associate e le sedi CNA dellaprovincia di Ancona. I soci pro-motori, cioè le strutture aderen-ti all’associazione, pagano 350

Sanidoc il nuovo modo di fare salute: la Sanitàcostruita intorno al cittadino

Per chi volesse ulterioriinformazioni e

conoscere nomi e recapiti degli associati:

Numero Verde:800912294Presidenza: 071/887011071/887012

[email protected]

20

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 20

Page 21: Senzaetà n. 37/2010

euro annui”.Come si concretizza la fun-zione sociale di SaniDoc?“In modo trasparente e diretto:infatti il 20% del ricavato dallavendita delle tessere, dei dirittiderivanti dalla promozione deipacchetti salute e donazioni,viene devoluto in prestazioni emanufatti protesici a titolo gra-tuito. Un contributo etico a sog-getti che versano in condizionidi disagio sociosanitario ed eco-nomico, indicati dai Comuni oda altre associazioni riconosciu-te, che operano nel sociale. Ilsocio Sanidoc, oltre ad usufruiredei benefici sui pagamenti, di“corsie preferenziali”, di tariffecontenute per prestazioni sani-tarie erogate presso le nostrestrutture accreditate, contribui-sce al bene della propria salutee anche a quella degli altri”. Quali sono i benefici perper la comunità?“Questo nuovo modo di ‘FareSalute’ attraverso un sistemamultipolare di assistenza, siconfronta e si uniforma ai siste-mi di eccellenza di altri paesi,annualmente individuati nel“European Health ConsumerIndex”. In questo modo al citta-dino vengono garantiti la pre-venzione, il diritto alla salute intempi brevi e con standard dieccellenza nei servizi sanitarispecialistici, con particolareriguardo a etica, sicurezza, qua-lità ed economicità. Inoltreviene garantito l’abbattimentodei tempi di esecuzione delleprestazioni, riducendo al mini-mo le lunghe liste di attesa.Essere socio promotoreSaniDoc significa aiutare laSanità pubblica nel contenere icosti, attraverso l'erogazione diprestazioni sanitarie che sifanno interamente carico deicosti gestionali, comportandominori oneri a carico del cittadi-no”.Qual è la novità apportatada SaniDoc nella visionegenerale della Sanità?“Il sistema nazionale per le atti-vità sanitarie prevede che leRegioni, attraverso la determi-nazione del fabbisogno, inseri-scano nell’albo, come potenzialierogatori di servizi per nome eper conto del Servizio SanitarioNazionale, le strutture attraver-so accordi contrattuali (ex con-

venzioni). Ovviamente questesoddisfano i requisiti di accredi-tamento. Passiamo da unavisione “monopolistica e pub-blicistica” del settore sanitarioad una visione “liberista ed ela-stica”, fondata sul pluralismodell'offerta, attraverso le strut-ture autorizzate e accreditate. Sinota la convenienza di acquisirerisorse dall’esterno in luogo diprodurle autonomamente spen-dendo di più: la novità è acqui-stare laddove è meglio che pro-durre”.Quali sono i criteri di sceltadei Soci Promotori, ovverole strutture?“Giova sottolineare che perl'erogazione di prestazioni sani-tarie le strutture debbono esse-re autorizzate in base alla deter-minazione del fabbisogno.Proprio su questa prima regola,stabilita dalle normative nazio-nali e regionali, SaniDoc indivi-dua le strutture in possesso deirequisiti richiesti, che sono ditipo strutturale, tecnologico,organizzativo. Oltre a questi,SaniDoc ne richiede altri: pro-

fessionali, di specialità, certifi-cazioni di tracciabilità e rintrac-ciabilità del sistema.Quindi non quantità ma qualitàin base al fabbisogno e in favoredell’utente, che possa percepireservizi di qualità eccellente, contempi di attesa e costi moltoridotti”. Quali sono i benefici per isoci sostenitori?“Tutti coloro che possiedono laTessera Sanitaria SaniDoc, adesclusione dei vulnerabili sani-tari e sociali a totale o parzialecarico del Servizio SanitarioNazionale, usufruiscono ditariffe calmierate pari o inferio-ri alle tariffe applicate presso i

presidi pubblici, versando con-tributi aggiuntivi che esulanodal pagamento del normale tic-ket senza dover sostenere i costigestionali per l’erogazione delleprestazioni. E’ questo che rendeSaniDoc speciale: costruire lasanità intorno al cittadino.Questa è e deve essere la ten-denza del futuro nel camposanitario. Prossimamente pre-senteremo con più precisione levarie strutture aderenti aSaniDoc, affinché il cittadinoconosca concretamente e più afondo le realtà su cui farà affida-mento. Buona salute a tutti!”.

Francesca D’Amico

21

PROGETTI

SaniDoc è un’associazione che raggruppa al suo interno 24 strutture accreditate, che operanoin vari ambiti della specialistica ambulatoriale e ospedaliera: attività socio-sanitarie, odonto-iatria, oculistica, cardiologia, ginecologia, ortopedia. In questo modo risponde a necessità di

prevenzione ed erogazione di prestazioni non coperte dal Servizio Sanitario Nazionale. Al suointerno lavorano ben 400 medici che rappresentano il top degli specialisti, anche a livello europeo.I tesserati di SaniDoc sono già 5000 aderenti alla CNA della Provincia di Ancona, più altri 27 milapensionati della CNA Marche e 2000 tessere acquistate dalla Banca di Credito Cooperativo diFalconara. Inoltre si sta già facendo conoscere l’associazione a molte altre sigle di rappresentanzainteressate al nuovo sistema. Dunque una realtà già importante che guarda con ottimismo al futu-ro.

SaniDoc in cifre

Filippo Bambara, presidente SaniDoc e Henk Schotte, professionista olandese che opera a livello internazionale

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 21

Page 22: Senzaetà n. 37/2010

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 22

Page 23: Senzaetà n. 37/2010

23

TERRITORIO

Ogni giorno sul territoriodella provincia diMacerata si registrano

circa 1.100 spostamenti da unluogo ad un altro del territorioda parte di persone diversa-mente abili. Per la maggior parte, circa 650spostamenti, riguardano perso-ne disabili che raggiungono illoro posto di lavoro e poi rien-trano a casa. Altri 180 sposta-menti riguardano invece lamobilità casa-scuola di studen-ti diversamente abili. Il restodella mobilità delle personedisabili sono riconducibili amotivi sanitari verso i centri diriabilitazione.E’ partita da questa indaginestatistica la predisposizione da

parte della Provincia diMacerata del primo “Piano pro-vinciale della mobilità dellepersone diversamente abili”che si prefigge, tra l’altro, unamaggiore accessibilità di talicittadini ai servizi di trasportopubblici e privati. La prima fase del Piano è statapresentata dalla società specia-lizzata che ne cura la redazione,“T-Bridge” di Genova, al presi-dente della Provincia, FrancoCapponi e all’assessore ai tra-sporti, Giorgio Bottacchiari.“La finalità ultima del Piano -ha dichiarato lo stessoBottacchiari - è quella di con-sentire alle persone disabili diusufruire dei servizi di traspor-to collettivo alle stesse condi-

zioni degli altri cittadini”. Il progetto interessa tutti iComuni del territorio macera-tese in modo tale da consentirela costruzione di un quadro

generale delle abitudini di spo-stamento delle persone diver-samente abili e definire gliinterventi per una maggiore emigliore accessibilità ai servizidi trasporto pubblico in ambitoextraurbano.“La Provincia di Macerata, - haevidenziato il presidenteCapponi - anche alla luce dellaclassifica annuale stilata da IlSole 24Ore sulla qualità dellavita, in cui Macerata risulta alquarto posto tra le 109 provinceitaliane, si pone tra le primeAmministrazioni italiane perquanto riguarda l’attenzionesul tema delicato dell’accessibi-lità ai trasporti per tutti i citta-dini e la redazione dei Pianidella mobilità dei disabili”.

“Muoversi” a MacerataLa Provincia pensa ancheai disabili

“Mettiamoci in mostra”,i dipinti reallizzati dai malati psichici

Il Dipartimento di Salute Mentaledell’Asur di Pesaro si mette invetrina per rivoluzionare il mar-

chio negativo che contraddistin-gue le malattie psichiche e faremergere l’aspetto umano dei suoiospiti. “Mettiamoci in mostra” è unprogetto in collaborazione con lacooperativa Alpha e la Banca delleMarche. Una collettiva di quadrisulla ricerca dell’uomo, dipintidagli ospiti delle comunità protetteper migliorare la loro autonomia eintegrazione sociale. Gli autoridelle tele, dopo un breve percorsodi pittura condottonell’ambito delle atti-vità riabilitativo-tera-peutiche, hanno volu-to mostrare un po’ disé per ricevere criti-che costruttive da unpubblico osservatore.“Dobbiamo far cono-scere - ha commenta-to il dott. Mazini,

responsabile delle strutture resi-denziali del Dipartimento di SaluteMentale - i tanti aspetti costruttiviche appartengono alle malattiementali come la creatività, datoche l’intersezione fra genio e folliacaratterizza l’essere umano dasecoli. Questa mostra è solo unpasso di un ampio percorso edu-cativo-formativo, che comprendeanche laboratori di arte, nella con-sapevolezza che bisogna conosce-re ogni persona nella sua comple-tezza e non solo per la sua malat-tia”.

Apoteca, l’intelligenza meccanica che aiuta la farmacia

Un nuovo modello di sinergiatra pubblico e privato premia-to dal successo. L’azienda

Ospedali Riuniti di Ancona eLoccioni Humancare hanno creatoinsieme APOTECA chemo, un siste-ma robotizzato per la preparazioneautomatica di farmaci chemiotera-pici, in grado di identificare e pesa-re i principi attivi, ricostituire i far-maci in polvere e preparare le tera-pie in diversi formati finali attraver-so un braccio meccanico ed attua-tori dedicati. In questo modello nonsi guarda solo a ricerca tecnologicae nuove soluzioni, ma anche alrequisito di sostenibilità. Il risultato del dialogo continuo tra iresponsabili della farmacia degliOspedali Riuniti e i tecnici Loccioniè proprio APOTECA chemo, chepermette di automatizzare l’interaproduzione di farmaci chemiotera-pici all’interno della farmacia cen-tralizzata, facendo degli OspedaliRiuniti di Ancona un’eccellenza alivello mondiale. In tutti gli ospedali l’allestimento di

terapie con farmaci antitumoraliavviene tramite il dosaggio manua-le dei principi attivi, effettuato daoperatori specializzati. Ma la prepa-razione manuale dei farmaci onco-logici è particolarmente critica:infatti l’estrema personalizzazioneal paziente moltiplica le possibilitàdi errore e c’è un elevato rischioprofessionale per la prolungataesposizione ad agenti cancerogenidurante la preparazione e la som-ministrazione, con conseguente dif-ficoltà nel reperire personale che sisottoponga a tale rischio. Infine la gestione delle informazionirelative a prescrizione, allestimen-to, somministrazione e tracciabilitàdei processi è molto importante: unsemplice errore di trascrizione puòavere conseguenze gravi sulpaziente. Ma ora con APOTECAchemo si trasforma la preparazionedei farmaci antiblastici, automatiz-zando i processi e garantendo lamassima sicurezza ed efficienza.Un’innovazione importante anchein termini di costi.

Il presidente della Provincia diMacerata, Franco Capponi

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 23

Page 24: Senzaetà n. 37/2010

Inumeri parlano chiaro. Nelcorso del 2009 la Centraleoperativa di Ascoli ha com-

piuto nella Zona Territoriale 13,ben 2.115 interventi di soccorso.Una media di sei al giorno. Aquesti vanno aggiunti altrettan-ti servizi programmati nei tra-sporti per ricoveri, dimissioni otrasferimenti di pazienti. Gliinterventi di urgenza hannoriguardato 21 codici rossi, 535codici gialli, 1.567 codici verdi e2 bianchi. I 21 codici rossi stan-no ad indicare altrettanti inci-denti con esiti gravissimi.Mentre i 525 interventi di codi-ce giallo dimostrano quanto siaalto il numero dei feriti gravi,sono quasi tutti riferiti a sinistristradali. Professionisti semprein prima linea giorno e notte,con qualsiasi condizione clima-tica. Sono sempre operativi,sono i medici, gli infermieriprofessionali e gli autisti del118. Disponibili 24 ore su 24,giorni festivi compresi. Un lavoro durissimo effettuatocongiuntamente da Ascoli,Offida e Amandola. Le tre Potessono state dislocate strategica-mente in modo da coprire l’inte-ro territorio e intervenire intempi relativamente rapidi. Ilservizio nel 2009 si è svolto inmaniera normale e fluido, negliultimi tempi la Direzione haprovveduto a completare gliorganici risolvendo anche quelpiccolo problema del completa-

mento dei turni di lavoro. Al 118operano 16 medici di cui due incentrale operativa. Dei restanti14 medici, 6 sono convenzionalee gli altri dipendenti. Questi, aturno, operano ad Offida eAmandola. Il personale infer-mieristico, circa 30 unità, ècoordinato dalla responsabileAnna Rita Peroni. Otto sonoinvece gli autisti. Il lavoro del118 è di emergenza abituale, lacasualità determina gli inter-venti più o meno complessi. Nel

2009 si è anche determinatauna situazione di maggioreimpegno assistenzialecon il progettoa n g i o p l a s t i c a .Praticamente ipazienti infar-tuati vengonot r a s p o r t a t i ,anche da altrezone diversedall’Asur 13, diret-tamente nel serviziodi emodinamica

dell’Ospedale Mazzoni di AscoliPiceno.

E’uno dei progetti consideratistrategici per la qualità dei ser-vizi sanitari maceratesi e que-

sta volta si è riusciti a mantenere l’im-pegno: il servizio di emodinamica èstato avviato il 30 dicembreall’Ospedale di Macerata. Quella diemodinamica è una delle prestazionipiù attese, considerata una sorta dilinea di discrimine tra una rete di ser-

vizi sanitari adeguati al territorio e lacondanna alla routine. “E’ uno deitanti progetti strategici per l’areavasta - spiega Piero Ciccarelli, diretto-re dell’Asur 9 - finanziato con fondiderivanti dalla programmazione regio-nale, ma anche col supporto di entiterritoriali come la Fondazione Carimache ha messo a disposizione unangiografo”. “Nel progetto sono coin-

volti nella stessa misura le altre duezone territoriali della provincia, quelledi Civitanova e Camerino, il laborato-rio sarà autonomo rispetto alle trecardiologie e ciò gli consentirà dilavorare al meglio, ma la sua attivazio-ne mette in campo professionalitàstrumenti e unità notevoli sia nelcapoluogo che sulla costa che nell’in-terno”.

Oltre 2000 gli interventi di soccorso compiuti dallaCentrale operativa di Ascoli

‘Nemico pubblico AIDS’, il Comune di Camerano attento ai giovani

Ormai da diversi anni l’asses-sorato dei Servizi allaPersona del Comune di

Camerano, rappresentato dall’as-sessore Maria Vittoria Marcelli èattento alle politiche giovanili e allapromozione di giornate mirate nelsegno della solidarietà e buonapolitica. Nel mese di dicembre l’as-sessorato ha coordinato la realiz-zazione di due importanti iniziativenel territorio: la ricorrenza dellaGiornata Mondiale per la Lottaall’Aids e la Festa del Volontariato.La Giornata Mondiale per la lottaall’Aids si è svolta il 2 dicembre2009 presso la struttura comunale“Finestre Rosse”, sede dellaConsulta Giovanile edell’Associazione Finestre Rosse.Sottotitolo all’iniziativa: NemicoPubblico – Aids. Una problematicaancora molto attuale che possia-mo combattere solo con l'informa-zione e la prevenzione. La serata,

che ha registrato molto interesse epartecipazione, soprattutto fra igiovani, ha visto gli interventi delvicesindaco Massimo Piergiacomie dell’assessore Maria VittoriaMarcelli, del dott. Luca Burattini,Presidente ANLAIDS, di LucaSaracini, responsabile della CasaAlloggio “Il Focolare” e di FrancoAcciarri, da tempo inserito al“Focolare”, non nuovo a questogenere di iniziative che ha portatola propria testimonianza.Inoltre, con il coinvolgimento delleAssociazioni presenti sul territorio,ha avuto luogo la VI^ Festa delVolontariato realizzata semprepresso la struttura comunale“Finestre Rosse” ha avuto la suaconclusione in Piazza Roma il 20dicembre con il mercatino dellasolidarietà. Quest’anno l’argomen-to era il rispetto dell’ambiente ispi-rato alla “settimana europea per lariduzione dei rifiuti”. In quest’otti-

ca sono stati organizzati eventiinerenti il tema della salvaguardiadell’ambiente circostante e comevivere in armonia con tutto ciò checi circonda. E’ stato proiettato unfilm documentario “BiùtifulCauntri” sul tema dell’emergenza edell’inquinamento in Campania, e“Ecofollie”, inchiesta realizzata daReport relativa ai rigassificatori.

Avviato il servizio

di emodinamica a Macerata

TERRITORIO

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 24

Page 25: Senzaetà n. 37/2010

TERRITORIO

Pronti i nuovi locali per laLungodegenza post acuzieall’Ospedale di Recanati. Si tro-

vano sopra il Pronto Soccorso.Probabilmente dovranno attendereprima di essere inaugurati, perchéprovvisoriamente verranno utilizzatidai chirurghi per il tempo necessarioper i lavori di realizzazione dellanuova Chirurgia dotata di sei camere

di degenza a due letti con bagno per lagestione del ciclo breve. “Nel frattem-po, però – afferma PierpaoloMorosini, direttore generale dell’Asur8 – di Lungodegenza c’è bisogno, percui saranno da subito utilizzati a talescopo i locali previsti per ospitare l’at-tività riabilitativa dell’Inrca diAppignano”. Questo permetteràanche un uso più corretto della Rsa

(Residenza Sanitaria Assistita) dovespesso i pazienti rimangono ricovera-ti più a lungo del previsto proprio perla mancanza di un reparto dedicato.Sono stati invece inaugurati i nuovilocali della Pediatria. A giorni il repar-to dovrebbe ottenere anche l’impor-tante riconoscimento Unicef di“Ospedale Amico del Bambino”. Solo18 in Italia le strutture accreditate.

Il Monoblocco di Senigallia,l’Ospedale di tuttiD

opo 23 anni di attesa èstato inaugurato ilmonoblocco a

Senigallia. “Finalmente sonogiunti al termine i lavori –dichiara soddisfatto l’ingegnereMaurizio Bevilacqua, direttoredell’Asur 4 - Si tratta delladimostrazione concreta che ill’Ospedale senigalliese costitui-sce una grande opportunità,una forte e solida base per ilfuturo della sanità locale.Servirà per ricollocare i servizisanitari in spazi più moderni efunzionali, oltre che per realiz-zare una migliore organizzazio-ne del lavoro. L’immobile saràoccupato su tre piani da degen-ze e nell’ultimo dal Compartooperatorio e dalle sale parto diOstetricia e Ginecologia. Laloro complanarità con l’attualereparto rende tutta la strutturasanitaria adatta a raccogliere al

meglio le esigenze della gente efavorire una migliore operativi-tà del personale che, attual-mente, si trova ad intervenirein spazi troppo esigui. Il nostrooperato in questi anni ha sapu-to prevalere sull’ottica del ridi-mensionamento dei servizi; si èrivolto verso l’ottimizzazionedelle risorse, a loro volta indi-rizzate al continuo migliora-mento della qualità delle pre-stazioni erogate; esigenza pri-maria dei cittadini”. L’utilizzodella struttura è già stato defi-nito da tempo per quantoriguarda l’Unità operativa diRadiologia e Diagnostica perImmagini, ovvero tutte le dia-gnostiche cosiddette “leggere”hanno trovato spazio nei localidel primo piano, cui si potràaccedere direttamente dal-l’esterno e ove sarà ubicato ilfront-office del servizio mentre

al piano terra si trovano le dia-gnostiche cosiddette “pesanti”,cioè Risonanza Magnetica eTac. Complessivamente ilnuovo Monoblocco ha compor-tato una spesa di circa 10 milio-ni di euro. “Ci troviamo di fron-

te ad un obiettivo raggiunto -ha ricordato Marco Lucchetti,presidente della commissioneregionale per la sanità - e aduna speranza per il futuro.Dobbiamo potenziare gli ospe-dali di rete come quello diSenigallia, soprattutto la retegeriatrica per l’Alzheimer e pergli anziani non più autosuffi-cienti. Abbiamo troppe personedelle Marche poi che si affidanoa strutture fuori regione e dob-biamo fare in modo che i nostriconcittadini trovino corrispon-denza nelle nostre”. “Il nuovoMonoblocco era un obiettivoper il quale in tanti ci siamospesi - ha ricordato il sindaco diSenigallia Luana Angeloni - edimpegnati perché noi ammini-stratori del territorio crediamoche il nostro ospedale sia unarisorsa per la Regione. Nonabbiamo mai smarrito il centrodella nostra azione che sono imalati”.

La Radioterapia dell’Ospedale di Macerata si colora di arte

Il progetto nasce dalla sinergia tra l’Istituto Stataled’Arte “C. Cantalamessa” di Macerata e la Onluss“A.MA.RT. Associazione Macerata Radioterapia”. I

locali usati per tali terapie, sono per ragioni di prote-zione dalle radiazioni, dei veri e propri “bunker”, iso-lati dal resto e fatti in modo che i pazienti all’interno,per la durata della cura, non abbiano modo di relazio-narsi con altri che non siano personale sanitario o altrimalati. Ben presto si è avuta la consapevolezza che ilsenso di gelo ed estraniamento di tali luoghi erano unsovrapprezzo troppo alto da far pagare a chi dovevasottoporsi alle cure mediche. Gli allievi dell’Istitutod’Arte sono stati informati sul lavoro, hanno incontra-to lo “staff” tecnico della Radioterapia, che con “sli-des” e diapositive, ha spiegato la particolare tipologiadi cura, in relazione alle varie forme di patologia ed

hanno avviato il processo creativo della decorazioneda adattare alle stanze. Con l’insegnante di “disegnodal vero” e alla luce della lezione e dell’esperienzafatte all’Ospedale di Macerata, gli allievi hanno inizia-to la fase ideativa, fino a giungere ai bozzetti finali, cheal termine del primo hanno di progetto sono statiscelti, sette in tutto.

Per informazioni:[email protected]. di RadioterapiaOncologica Ospedale di Macerata Via S. Lucia n. 2

Pronti i locali del reparto

Lungodegenzaa Recanati

Il Sindaco di Senigallia Luana Angeloni, al taglio del nastro dell’inaugura-zione del nuovo Comparto Operatorio

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 25

Page 26: Senzaetà n. 37/2010

26

TERRITORIO

Asn. Acronimo delle defini-zioni Arte, Scienza eNatura che qualificano un

progetto dalle molteplici valenze.La prima rivalutare il CentroStorico di Fabriano, esaltandonepeculiarità architettoniche e cul-turali. La seconda, aprire prospettiveimportanti di mercato e seguirenuove strategie per superare lacrisi del settore primario.La firma a questo nuovo pro-gramma che pone le basi nelle

splendide quanto uniche sculturein legno del Museo FarmaciaMazzolini in Corso dellaRepubblica, è quella delledott.sse Giovanna Giuseppucci eClaudia Girolamini. Preparatafarmacista la prima e grandeesperta di erboristeria, laureatain questa specializzazione alcorso dell’Unifabriano, la secon-da. Ad onor di cronaca il piano dilavoro individuato dalle giovanifabrianesi porta il nome “Scienzae Natura 1986”, dato al bookshop, impiantato tra gli arredilignei, tra i più straordinari esem-pi di neogotico in Italia, commis-sionati tra il 1896 ed il 1899 daErmogaste Mazzolini all’intaglia-tore perugino Adolfo Ricci. Quest’ultimo incaricato di rac-contare nella volta e lungo lepareti della farmacia, con i ritrat-ti di venticinque scienziati italianie stranieri, le scoperte chimiche,fisiche e mediche chenell’Ottocento migliorarono lavita degli uomini. Il 1896, comedicevamo la data in cui fu affida-ta ad uno degli intagliatori piùapprezzati dello scenario artisticoromano, l’incarico di scolpire informa di busto e basso rilievo i

luminari della scienza ma anche,come ci hanno detto laGiuseppucci e le Girolamini “perrivendicare il riconoscimentodell’autonomia della professionedi farmacista che puntava adassicurare un razionale scientifi-co alla terapia attraverso test cli-nici, la sperimentazione di nuovifarmaci e nuove sostanze”. “Abbiamo in animo e siamo già abuon punto - ci anticipano - unalinea di prodotti di altissimo qua-litativo impostato su sostanzenaturali, coltivate in terreni parti-

colari come ad esempio le salsema anche quelli di cui il territorioè ricco, rispettose dell’ambiente,costruite con il massimo rispettodell’igiene e la sicurezza”. In questo senso sono già partitele analisi su coltivazioni di erbeofficinali condotte dalleUniversità di Ancona e Camerinoper uno studio di filiera corta,ossia tutta proveniente dallanostra area montana, che dallacoltivazione passa alla trasforma-zione, alla produzione e vendita.

Daniele Gattucci

In tempi insolitamente brevi rispettoalla complessità della procedura, laZT10 di Camerino è riuscita ad otte-

nere dalla Regione Marche il sospira-to allargamento della pianta organicacon tre medici stabili, uno per ogniambulatorio del Dipartimento diSalute Mentale (Camerino, Matelica,San Severino). Ciò ha consentito dinominare il nuovo medico per l’ambu-

latorio di Camerino, che sarà il dott.Andrea Giambartolomei. L’arrivo delmedico di ruolo a Camerino consenti-rà finalmente al Dipartimento di avereun organico non più precario. E’ giu-sto ricordare che la diagnosi e la tera-pia della malattia mentale,ancor piùdi altre branche della medicina, richie-de un rapporto di fiducia e stabilitàdegli operatori che, oltre alla prepara-

zione teorica, devono conoscere iltessuto sociale e culturale del postoper ben operare su una patologia chenon riguarda un singolo organo mal’individuo nella sua totalità e nellasua socialità. Altro tassello è statal’assunzione delle psicologhe dott.sseBatassa e Migali, inserite pressol’U.O. Dipendenze Patologiche diCamerino e Consultorio di Camerino.

“RivalutareFabriano con un museo di arte,scienzae natura”

Nominato il nuovo medico

psichiatra perl’ambulatorio di Camerino

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 26

Page 27: Senzaetà n. 37/2010

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 27

Page 28: Senzaetà n. 37/2010

28

Favorire gli studenti nei lorospostamenti casa-scuolaeliminando l’obbligo di

duplicare il costo degli abbona-menti tra l’urbano e l’extraurba-no nella logica della fidelizzazio-ne dell’utenza. Questo l’obiettivoper il quale la Giunta regionaleha approvato il progetto di inte-grazione tariffaria per abbona-menti urbani integrati con abbo-namenti extraurbani e ferroviariin favore degli studenti. “In talemomento di difficoltà anchesociale - ha detto l’assessore aiTrasporti Pietro Marcolini - laRegione pensa di intervenire siaper aiutare le famiglie abbassan-do i costi dei trasporti, sia incen-tivando il trasporto pubblico esollevando quindi il traffico el’ambiente negli agglomeratiurbani più inquinati”. Tale pro-getto, da attuarsi con il contribu-to finanziario della RegioneMarche e delle Province marchi-giane, sarà avviato entro la finedel corrente mese di gennaio epermetterà agli studenti in pos-sesso di regolare abbonamentoextraurbano o ferroviario di sot-toscrivere un abbonamentourbano integrato della città doveha sede l’istituto scolastico fre-quentato, pagando solo un quar-to del costo di un abbonamentoordinario (mediamente 6 eurorispetto alle 24 ordinarie). Conquest’ultimo, sarà possibile cir-

colare su tutti i mezzi e sull’inte-ra rete di trasporto urbano. LaRegione – ha aggiunto Marcolini– contribuisce con uno stanzia-mento di oltre 200mila euroannue. La quota del 75% nonintroitata dagli abbonamentiurbani sottoscritti dagli studenti,sarà a carico rispettivamente:per la quota del 25% allaRegione Marche, per la quota del25% alla Provincia in cui ricadeil servizio urbano interessato, ela restante quota va intesa comesconto sulla tariffa del titolo diviaggio a carico dell’Azienda chelo ha emesso. Le aziende affida-tarie dei servizi di TPL urbanopotranno emettere, agli studentifrequentanti le scuole medieinferiori o superiori, con etàinferiore o uguale a 20 anni, chene facciano richiesta e a condi-zione che siano già in possesso diun abbonamento valido per ser-

vizi di trasporto pubblico regio-nale extraurbano su gomma oferroviario, un abbonamentourbano integrato della città doveha sede l’istituto scolastico fre-quentato, con durata mensile,alla tariffa ridotta del 25% diquella ordinaria in vigore.L’abbonamento integrato saràrilasciato allo studente, conperiodo di validità corrispon-dente a quello indicato sull’ab-

bonamento extraurbano o ferro-viario già in suo possesso. Taleabbonamento gli permetterà lafruizione dei servizi urbani sul-l’intera rete della città dove èubicato l’istituto scolastico fre-quentato, senza limitazione dicorse e orari.Il tanto atteso provvedimento diintegrazione scatta in seguitoalla considerazione che la mag-gior parte degli istituti scolasticisuperiori hanno sede nelle prin-cipali città delle Marche e chebuona parte degli studenti sonoobbligati a sottoscrivere sia unabbonamento per i serviziextraurbani che un abbonamen-to per quelli urbani. Tale proble-matica è emersa per Ancona eMacerata, per la città di Jesi, pergli studenti provenienti dal baci-no maceratese (Cingoli e Apiro)e per il bacino fermano,Civitanova Marche (MC) e SanBenedetto del Tronto (AP).

Oggi la comunicazione è unadisciplina consolidata. Ha unadignità pari ad altre, ma a diffe-

renza di altre possiede un‘aura diindefinito che ancora la circonda. Ilpunto è: comunicatori si è o si diven-ta? Ancora non si ha idea di qual è lacomunicazione migliore. Migliore nelsenso di: più efficace. Allora tutto siconfonde: portavoce, addetto stampa,addetto alle relazioni pubbliche. La verità in questi anni è che la comu-nicazione in ambito pubblico non hadato gran prova di sé. Dopo una spin-ta propulsiva intorno all’anno 2000 (la

legge 150 del 2000), molto è rimastosulla carta. Gli Uffici Relazioni con il Pubblicosono appesi tuttora in un limbo e nonè stato possibile fare il salto di qualitàche avrebbe permesso loro di diven-tare i consiglieri preferiti dell’area diri-genziale, il necessario supporto perogni decisione di strategia sanitaria.In questi anni non è stato colto ilsenso di una mediazione come quelladell’URP. La prossimità al popolo e al re, comeavrebbe detto in tempi non sospetti ilRe Sole, non è mai stato percepito

come il quid, la cifra stilistica dellaprofessione del comunicatore. L’URPnon è un’Associazione di Tutela né unpatronato, ascolta il cittadino, forni-sce risposte e promuove la trasparen-za dell’attività amministrativa. Non lotta contro la propria Ammini-strazione, non ingaggia battaglie sin-dacali. L’ottica è quella dell’Azienda di riferi-mento e il contatto preferenziale colcittadino è utile per tarare l’offerta deiservizi sulla base della soddisfazionedegli utenti.

Luigi Sfredda

Comunicatorisi diventa?Urge il saltodi qualità

TERRITORIO

Studenti, abbonamentointegrato bus-treni

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 28

Page 29: Senzaetà n. 37/2010

E’stata inaugurata il 12dicembre scorso a Jesialla presenza delle

autorità civili e religiose lanuova Comunità Residenzialeper ospiti diversamente abili“Alba Chiara”. La struttura diproprietà della CooperativaCOOSS Marche Onlus è fruttodi un progetto di recupero edi-lizio di una ex scuola elementa-re cittadina ed è in grado diospitare 10 ospiti in regimeresidenziale. Alba Chiara offreprestazioni educative e riabili-tative garantendo un’assistenzaalla persona, mirata e continua;eroga prestazioni alberghiere eassistenziali e va ad aggiungersi

alla rete di servizi territoriali eresidenziali già presenti sul ter-ritorio del Comune di Jesi edell’Ambito Sociale TerritorialeX della Vallesina e fa parte dellarete territoriale delle COSER(Comunità Socio EducativaRiabilitativa) autorizzate dallaRegione Marche.La Cooperativa COOSS Marcheè particolarmente orgogliosa diaver realizzato questa nuovastruttura e di poter contribuirein accordo con le istituzioni egli enti locali del territorio acompletare la gamma di servizidedicati alle fasce più debolidella popolazione. Presso laComunità Residenziale oltre

alle attività socio educative,assistenziali e riabilitative diroutine sono previste:Pertanto, come già accaduto inpassato, la sinergia e l’integra-zione tra pubblico e privato edin particolare la cooperazionesociale consentono di offriresoluzioni e risposte di elevatolivello qualitativo nel rispettodegli standard previsti dallenormative in tempi certi eragionevolmente brevi.Riteniamo questo livello di coprogettazione dei percorsi assi-stenziali, educativi e riabilitati-vi una prassi virtuosa che nellanostra Regione ha fino ad oggigarantito il raggiungimento diobiettivi ambiziosi e risultati

eccellenti e per questo auspi-chiamo di poter ancora operarein futuro in questa direzione.

Andrea Scoccheravicepresidente

COOSS Marche

“Alba Chiara” a Jesiuna nuova Comunità Riabilitativa per i disabili

ATTIVITA’ E LABORATORI• Attività educative e riabili-

tative • attività di inserimento

sociale e comunitario• laboratorio creativi e di

espressività artistica• laboratorio di musicotera-

pia relazionale• attività motoria

PROGETTI SPECIFICI• Progetto “Indaco” (Carta

Costituzionale ItalianaRegione Marche)

• Progetto “mobilità sociale”(Accessibilità e conoscenzadel territorio)

• Progetto “Oggi qui , doma-ni la” (turismo accessibile)

I PROFESSIONISTILa Comunità ResidenzialeAlba Chiara prevede l’impie-go di un organico compostoda figure professionali diver-se tra cui:1 Coordinatrice responsabile 6 Educatori 9 Operatori Socio sanitari2 Operatori Attività tutelare1 Psicologo

TERRITORIO

29

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 29

Page 30: Senzaetà n. 37/2010

30

SCAFFALE

Comunemente lo studiodella disabilità e quellodella persona apparten-

gono ad aree diverse del cono-scere e, di conseguenza, del-l'agire. Per il clinico, che trovale radici del suo sapere nellescienze naturali, la disabilitàrientra nella prospettiva cultu-rale e nella tradizione medica;chi invece si è formato nell'am-bito delle scienze umaneaffronta la disabilità come unproblema che attiene alla per-sona e alla sua esistenza indivi-duale e sociale, lasciandoimpregiudicate le questioni dinatura clinica, che non fannoparte della sua professionalità.Questo stato di cose producespesso uno scollamento dram-matico, a volte una vera e pro-pria barriera, tra le varie com-petenze destinate allo stessosoggetto, ovvero la personadisabile. Disabilità e persona,intese come entità astratte, pos-sono sì appartenere a campi distudio differenti, ma per occu-parsi concretamente della per-sona disabile è necessario inte-grare nella propria professiona-lità gli elementi fondamentalidi molte discipline, facendoprevalere ora l'una ora l'altra inrapporto ai bisogni emergentiin quello specifico soggetto, inquel determinato momento.

Disabilità: sei faccedel problema.

Scritti inediti diGiorgio Moretti

Curato da: Cannao, MorettiEditore: Franco AngeliData di Pubblicazione: 2010Pagine: 384Prezzo: 38.50 euro

Medicina e sanità. Unrapporto stretto, com-plesso, spesso conflit-

tuale. La sanità è un fenomenonaturale e sociale insieme. Siinserisce nella vita quotidianadelle persone ma anche nelsistema istituzionale dellasocietà e del welfare. Il medicoè un professionista capace nonsoltanto di sapere e di fare, mapure di comprendere e di con-dividere. Parlare della condottamedica vuol dire ricordare leorigini, in Italia, negli anni delDopoguerra, della medicinasociale. La condotta medica hacercato di contemperare, all'in-terno delle istituzioni, le esigen-ze di cura delle comunità e latutela della salute delle perso-ne, favorendo anche interventiconcreti di assistenza e soste-gno per i più bisognosi.L'obiettivo è ricostruire, conuna ricerca qualitativa sulcampo realizzata a Gonars(Udine), la figura del medicocondotto che vi ha lavoratodagli anni Cinquanta agli anniOttanta, ricordato come un pro-fessionista serio e competenteimpegnato nella tutela dellasalute della popolazione. Nescaturisce un ritratto del medi-co condotto idealtipo di tantialtri che in quegli anni hannofavorito lo sviluppo del sistemasociale del nostro Paese.

L’educazione terapeuticadel paziente (ETP)richiede una pedagogia

specifica, centrata sui bisogni esulle potenzialità della persona.Questa nuova edizione si arric-chisce di riflessioni derivate dairisultati della ricerca, per esem-pio il ruolo di internet che,attraverso i forum di discussio-ne tra pazienti, permette l’edu-cazione tra pari, oppure l’edu-cazione sensoriale, che consen-te ai pazienti di percepire preco-cemente i segnali inviati dalcorpo e quindi prevenire lecrisi. Si sottolinea l’importanzadella comprensione, da partedel paziente, della propriamalattia per realizzare l’allean-za terapeutica con i curanti.Inoltre, si definisce il ruolodell’ETP in rapporto ad altriconcetti usati in letteratura,come l’empowerment, il coa-ching o il disease management.Nel testo si usa deliberatamenteil termine "professionisti dellasalute" poiché l’ETP coinvolgel’intera équipe: medici, infer-mieri, dietisti, terapisti dellariabilitazione, psicologi ecc.Inoltre, si ribadisce che l’ETPnon è solo una pratica ospeda-liera, al contrario trova applica-zione anche nel contesto dellalibera professione, dell’assi-stenza domiciliare, delle reti disalute o in prossimità del domi-cilio dei pazienti.

Questa seconda edizionedei "Dizionario degli ali-menti" - con le sue 4400

voci corredate da quasi 300illustrazioni - contiene tutte leinformazioni aggiornate che gliautori hanno ritenuto indispen-sabili per avere una visioned'insieme di questo settore cosìvasto. Oltre a presentare informa aggiornata e approfondi-ta i dati fisici, chimici e biologi-ci già contenuti nell'edizioneprecedente, il volume affrontaaspetti nuovi quali le allergie, ifondamenti dell'immunologia,della sicurezza alimentare,della biologia molecolare ecc. Ildizionario è anche uno stru-mento di studio che, grazie ainumerosi rinvii al termine diogni lemma, permette di appro-fondire gli argomenti in manie-ra rapida e sintetica. Il lettorepuò farsi immediatamente unquadro completo dell'argomen-to di suo interesse. Agronomi,tecnologi, economisti delmondo agroalimentare, biochi-mici, igienisti, nutrizionisti,dietisti, operatori sanitari trar-ranno vantaggio dalla consulta-zione di questo dizionario, dovetroveranno definizioni e infor-mazioni di carattere biologico,fisico-chimico, nutrizionale,tossicologico e organolettico.

Un medico condotto inItalia, il passato

presente. Un'analisiqualitativa

Educare il paziente

Dizionario degli alimenti.

Scienza e tecnica

Autore: Simeoni MonicaEditore: Franco AngeliData di Pubblicazione: 2010Pagine: 224Prezzo: 22.00 euro

Autore: D'InvernoisEditore:McGraw-HillData di Pubblicazione: 2009Prezzo: 24.00

Autori: Adrian Jean, PotusJacques, Frangne RégineEditore: Tecniche NuoveData di Pubblicazione: 2009Prezzo: 99.00 euro

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 30

Page 31: Senzaetà n. 37/2010

31

DALLA PARTE DEL CITTADINO

In questo 2010 si presentanomolte novità riguardanti icittadini, nel campo della

previdenza, delle invaliditàcivili o di accompagno, o dellepensioni.

INVALIDITA’Per l’espletamento delle invali-dità le “Commissioni Medico-Legali” saranno composte oltreche dai vari medici delle Asur,anche da un rappresentantemedico dell’Inps, in qualità dipartecipante diretto alla visita.Una tutela in più per il cittadi-no e una qualità migliore perun servizio diretto a quantihanno patologie particolari.

RIDUZIONE TEMPI DI ATTESAIl tempo medio per un verbale

di invalidità o di accompagno èdi circa 90 giorni, mentre l’atte-sa può variare tra 120 e addirit-tura 150 giorni) e ci si deve poiripresentare per una giustacausa o un ricorso al TribunaleOrdinario, oppure inoltrareuna nuova domanda. Il fatto nuovo è che le stessedomande di pensione d’invali-dità, dovranno d’ora in poi per-venire alla Sede Provincialedell’Inps. Ciò permetterà unaun’abbreviazione dei tempi diattesa.

RITOCCO PENSIONI MINIMEDA gennaio saranno ritoccatele Pensioni Minime e lePensioni relative agli AssegniSociali, partendo dallo 0,7% per

arrivare al 7-8%,sugli importi conteggiati nelmese.

DOMANDE DI PENSIONEInoltre in questo periodo sipossono presentare le domandedi pensione generica, ma conaltre novità, ancora con la fine-stra a tutto il mese di gennaio2009. Tutto ciò riguarda sia chiha effettuato versamenti per 35anni (per contribuenti di 60anni) sia per le donne se le stes-se hanno 65 anni, sia ancora,come previsto nella“Finanziaria 2007” per chi haraggiunto “il minimo”, cioè haversato contributi per almeno20 anni maturati nel 1996-1997.

Da questo numeropotete fare domande riguardanti le pensioniall’esperto Lino Rignaneseinviando una emaila [email protected]

Che cos’èE' un assegno che spetta ai lavoratori dipenden-ti e autonomi affetti da un'infermità fisica omentale.L'assegno ordinario di invalidità non è una pen-sione definitiva: ha una durata massima di treanni ed è rinnovabile su domanda del beneficia-rio, che viene quindi sottoposto ad una nuovavisita medico-legale. Dopo due conferme con-secutive l'assegno diventa definitivo.L'assegno ordinario di invalidità viene concessoanche a chi continua a lavorare. In questo casoil titolare ogni anno può essere sottoposto avisita medico-legale.Al compimento dell'età pensionabile l'assegnoviene trasformato in pensione di vecchiaia,ricorrendo i relativi requisiti.

I requisitiSi può ottenere quando si verificano le seguen-ti condizioni:• l’infermità fisica o mentale, accertata dal

medico legale dell’INPS, che provochi unariduzione permanente a meno di un terzodella capacità di lavoro, in occupazioni confa-centi alle attitudini del lavoratore;

• un'anzianità contributiva e assicurativa dialmeno cinque anni, di cui almeno tre versatinei cinque anni precedenti la domanda dipensione.

La domandaLa domanda deve essere compilata sul modulodisponibile presso gli uffici Inps o sul sitodell’Istituto www.inps.it nella sezione “moduli”

e presentata direttamente agli uffici Inps oppu-re inviata per posta o trasmessa tramite iPatronati, che offrono assistenza gratuita.Ogni domanda deve contenere tutta la docu-mentazione e le informazioni ritenute indispen-sabili, contrassegnate da una cornice blu.

fonte: www.inps.it

Assegno ordinario di invalidità

Il nostro espertoLINO RIGNANESE

Pensioni d’invalidità,domande finalmenteall’INPS

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 31

Page 32: Senzaetà n. 37/2010

SE 37 28-01-2010 11:31 Pagina 32