Senzaetà n. 38/2010

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Editore: Pixel - Aut. Trib. Ancona n. 12 del 27/06/2003 • POSTE ITALIANE SPA Sped.in abb. postale D.L. 353/2003 Conv. in L: 27/02/2004 n. 46 Art. 1, Comma 1, DCB Ancona - Contiene I.P. n. 38 Marzo-Aprile 2010 Euro 2,00 OPINION LEADER Paola Michelacci: “Il senior che sceglie una vacanza deve poter disporre di pacchetti molto diversificati” PROVINCIA DI ANCONA L’assistenza sociale a 360 gradi DOSSIER COMUNI Sindaci e Assessori di Porto Recanati e Loreto a confronto sulla città CLINICHE PRIVATE A Morciano di Romagna la prima sperimentazione del farmaco orale post intervento RUBRICA La scuola di Paolo Crepet per trovare un equilibrio nei sempre più gravi problemi della famiglia Famiglia Quale sostegno nella società moderna? SE 38 8-03-2010 13:00 Pagina 1

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Senzaetà la rivista della famiglia n. 38/2010

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Editore: Pixel - Aut. Trib. Ancona n. 12 del 27/06/2003 • POSTE ITALIANE SPA Sped.in abb. postale D.L. 353/2003 Conv. in L: 27/02/2004 n. 46 Art. 1, Comma 1, DCB Ancona -Contiene I.P.

n. 38Marzo-Aprile 2010 Euro 2,00

OPINION LEADERPaola Michelacci:“Il senior che sceglie una vacanza deve poter disporre di pacchetti molto diversificati”

PROVINCIA DI ANCONAL’assistenza socialea 360 gradi

DOSSIER COMUNISindaci e Assessori di Porto Recanati e Loretoa confronto sulla città

CLINICHE PRIVATEA Morciano di Romagnala prima sperimentazionedel farmaco orale post intervento

RUBRICALa scuola di Paolo Crepetper trovare un equilibrio nei sempre più gravi problemi della famiglia

FamigliaQuale sostegno

nella societàmoderna?

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La famiglia che cambia el’emergenzaeducativa

Non c´è settimana, non c´è giorno che non

parliamo di famiglia: forse qualcuno ci

ha fatto l´abitudine, mentre qualcun

altro si stupisce. Cerchiamo di capire perché…

Fin da quando ero ricercatore avevo capito che

quando si nomina insistentemente una parola è

perché essa non c´è. Qualche mese fa è uscito il

mio nuovo libro, tutto dedicato ai temi della fami-

glia, si chiama "Sfamiglia". In molti hanno pensa-

to ad un termine denigratorio, in realtà non era

questa l´operazione culturale che volevo fare.

Ricordate - sono passati circa trent´anni- gli

"Swatch"? Non si trattava di una critica agli oro-

logi, ma semplicemente di un´esigenza: sottoli-

neare un cambiamento, una trasformazione

antropologica come mi piace chiamarla. Mi spie-

go.

Quando mio nonno paterno tornava a casa, tro-

vava una tribù: una quindicina tra fratelli e sorel-

le, oltre ai genitori, nonni e parenti aggregati. Mia

figlia quando torna a casa dal liceo, non trova

nessuno se non il suo piccolo cane. Possiamo

chiamare con lo stesso nome due realtà sociali,

economiche, affettive così diverse? Io credo pro-

prio di no. Allora dobbiamo avere il coraggio di

mettere davvero la famiglia e l´educazione al cen-

tro di un nuovo progetto sociale e culturale. Non

possiamo accontentarci di soluzioni deprimenti

come il quoziente familiare: abbiamo bisogno di

servizi, di nuove ipotesi di convivenza, di ripensa-

re alla città e ai suoi abitanti.

EDITORE PIXEL REDAZIONE via Valenti, 1 - 60131 Ancona - Tel. 071.2901110 -www.senzaeta.it - [email protected]: Gabriele Costantini. Capo Redattore: Riccardo Milani. Hannocollaborato: Lorenzo Ricci, Francesca D’Amico, Fabio Di Rienzo, LuigiSfredda, Daniele Gattucci, Lino Rignanese, Julian Burnett, Giulia Zenni,Marco Traini.Comitato scientifico SENZAETA’: Direttore prof. Paolo Crepet, prof.Paolo Busilacchi, direttore Scuola Ecografia, radiologo, prof.ssa MarieliRuini, antropologa, Università La Sapienza, avv. Giovanni Conti, legale,dott.ssa Maria Lucchetti, Inrca, dott.ssa cav. Paola Michelacci, Turismosociale.Stampa ROTOPRESS LoretoAut. Trib. Ancona n. 12 del 27/06/2003 • POSTE ITALIANE SPA Sped.in abb.postale D.L. 353/2003 Conv. in L: 27/02/2004 n. 46 Art. 1, Comma 1, DCBAnconaChiuso in redazione 1 marzo 2010

MINISTERO DELLA SALUTEOcchialini 3D: fanno male? Vediamoci chiaro 4

FARMACILe imprese del farmaco per la crescita economica e la salutedei cittadini 5

RUBRICA DI PAOLO CREPETFigli ‘diffici’. Un’occasione per i genitori 6

RICERCAUn farmaco contraffatto è un danno per la salute 8-9

OPINION LEADER - TURISMO SOCIALEPrevenire il desiderio del turista 10-11

CASE DI CURAValconca, da oltre 90 anni al servizio della salute 12-13

REGIONE MARCHESalute mentale, la Regione Marche è in prima linea 14-15

INRCAFuturage: una roadmap europea per la ricerca 16In forma e più attivi... facendo i compiti dei nipotini 17

ASUR MARCHEL’Asur più tecnologica con l’e-health 18

PROFESSIONISTI DELLA SALUTECome ti rimetto in piedi il campione 19

SERVIZI SOCIALIAssegno di cura, così Ancona fornisce l’assistenza 20Diamo voce ai distretti sociali 21La Provincia di Ancona: il Sociale visto a 360 gradi 24-25

SANITA’A Camerino il primo’farmacista di reparto’ 28Nuove sfide per il Mazzoni di Ascoli 29A Camerano il primo centro regionale per la salute 30

SPECIALE ELEZIONI REGIONALI 31-36

COMUNI A CONFRONTOLoreto: la ‘casa’ dei Servizi Sociali 38-39Porto Recanati: turismo in salute e in sicurezza 40-41

COOPERAZIONE SOCIALEA Fabriano: nuova occupazione e solidarietà 43

SINDACATIPensioni: da gennaio sono usciti gli ultimi 58enni 45

PENSIONIIl trattamento minimo 47

di Paolo Crepet

EDITORIALEsommario

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Il proliferare dei film in3D nelle sale italiane,da Avatar a Piovono

Polpette a L’Era Glaciale,ha portato il Codacons asegnalare ai Nas la possibilenon conformità degli occhiali spe-ciali per la visione di queste pellico-le. Le verifiche sono in corso. Gliocchiali sotto processo sono quelliche “vengono forniti nelle sale cine-matografiche per poter godere dellanuova tecnologia tridimensionale”.Da una ricerca condotta dalCodacons in quasi tutti i cinema ita-liani, emerge come tali occhiali nondispongano del marchio CE. Lasigla non è un marchio di qualità odi origine, ma attesta semplicemen-te la conformità del prodotto airequisiti essenziali di sicurezza, fis-sati dalle disposizioni comunitarie.“L’assenza del rischio di un perico-lo grave per i consumatori è garan-tita da tale marchio - sottolinea ilcomitato consumatori - LaComunità Europea ha definito unaserie di norme sulla sicurezza deiprodotti per tutelare i consumatori,e la commercializzazione e immis-sione in consumo è consentita soloai prodotti che rispettano tutti irequisiti normativi. Non solo.Sempre l’indagine dell’associazionerileva come, nella busta in cui sonocontenuti gli occhiali forniti daalcuni importanti catene cinemato-grafiche, si legga chiaramente lascritta ‘Made in China’ e le avver-tenze sui pericoli connessi all’utiliz-

zo degli stessi non siano riportate inlingua italiana”. Inoltre “in moltis-simi cinema gli occhiali vengonoriciclati e passano da uno spettato-re all’altro, con rischio elevatissimolegato alla possibilità che attraversole lacrime cadute sui vetri si tra-

smettano anche gravi infezioni”.In relazione alla segnalazione diquesti problemi connessi all’utilizzodi occhiali 3D per la visione di spet-tacoli cinematografici ed in partico-lare all’eventuale pericolosità diquesti strumenti, il Ministero dellaSalute ha provveduto ad interessareil Ministero dello SviluppoEconomico per gli aspetti relativialla Direttiva sulla sicurezza dei

prodotti ed il ConsiglioSuperiore di Sanità

per quelli con-nessi agli

eventuali rischi neuro-oculo-vestibolari sullasalute umana. Per quantoriguarda gli aspetti igieni-co-sanitari, legati all’even-tuale riutilizzo di occhiali

3D, il Ministero ritiene indispensa-bile uno specifico protocollo di puli-zia e di disinfezione al fine di evita-re che gli occhiali possano diventa-re veicolo di infezioni dell’occhio edella cute e di infestazioni del capo(in particolare pediculosi). ‘‘Sulla base di tali circostanze abbia-mo presentato un esposto ai Nas ealla Procura della Repubblica diRoma - spiega il PresidenteCodacons, Carlo Rienzi - in cui sichiede di effettuare tutte le dovuteverifiche e controlli in tutte le cittàitaliane volti ad accertare se gliocchialini messi a disposizioneall’ingresso delle sale dei cinemache proiettano film in 3D risultinoconformi alle direttive CE, dispo-nendo l’eventuale sequestro diquelli che risultassero commercia-lizzati in violazione dello stesse’’.La situazione continua ad esseremonitorata dal Ministero dellaSalute e dai NAS che hanno giàeffettuato oltre 7.000 sequestri diocchiali 3D che presentavano eti-chettature irregolari.E voi, avete riscontrato qualche sin-tomo dopo aver visto un film in 3D?

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Il tridimensionalenel mirino dei Nas,

occhiali senzamarchio CE,

‘made in China’...passando da uno

spettatore all’altro,possono anche

trasmettere graviinfezioni

MINISTERO DELLA SALUTE |

Occhialini 3D: fanno male?

Vediamoci chiaro

DI RICCARDO MILANI E LORENZO RICCI

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“Le imprese del farmaco ita-liane dal 2001 ad oggihanno dimostrato la capa-

cità di eccellere a livello inter-nazionale anche in un periododi crisi economica e di forte tra-sformazione strutturale del set-tore”. Questo il pensiero diSergio Dompè, presidenteFarmindustria. Sono molti ifatti e le cifre che testimonianoil valore delle imprese del far-maco per la crescita economicae la salute. Molte le aziende etutte importanti che danno vitaa un settore che in Italia è lea-der nella ricerca, finanzia i pro-pri investimenti per oltre il90%, ha un export superiore al50% della produzione e occupalavoratori altamente qualificati,con il 92% degli assunti laurea-ti (61%) o diplomati (31%). Unvero e proprio contributo allosviluppo del Paese e dei territo-ri, nei quali l’industria farma-ceutica opera e investe. Laricerca farmaceutica ha miglio-rato e continua a migliorare laqualità della vita, in molti casicon una vera e propria rivolu-zione nella capacità di curareun numero crescente di patolo-gie. Risultati e impegno chenon bastano mai e che possono

diventare sempre più efficaci,con il lavoro quotidiano dimigliaia di ricercatori e grazieal ruolo di un Servizio SanitarioNazionale tra i migliori almondo per copertura e compe-tenze. “Trend demografici enecessità di rispondere allacrisi macroeconomica interna-zionale fanno della farmaceuti-ca un asset strategico per latutela della salute dei cittadini ela crescita del Paese - sono leparole di Sergio Dompè, presi-dente di Farmindustria - Leimprese chiedono rigore, cor-rettezza e coerenza. Lo chiedo-no innanzitutto a se stesse, concontrolli su tutta la filiera agaranzia della qualità dei pro-dotti e della spesa, oltre che constrategie imprenditoriali corag-giose e con investimenti impor-tanti, fino a 1 milione di europer posto di lavoro. Ma lo chie-dono anche nelle altre compo-nenti della Sanità, per garantirela sostenibilità dei conti pubbli-ci ed evitare che la farmaceuticadebba contribuire a ripianaresquilibri determinati da altri.Soprattutto se si considera chela spesa pro-capite per medici-nali in farmacia in Italia è di188,5 euro contro i 265,6 euro

della media Ue”. Rispetto aglialtri principali Paesi europei laspesa procapite per la previ-denza ha valori superiori del20%, mentre la spesa per laSanità è inferiore del 7% e quel-la per la farmaceutica conven-zionata addirittura del 30%.

Un mese di vita guadagnato ogni quattroÈ questo il risultato dell’allun-gamento della vita media inItalia dal 1951 in poi. Oggil’Italia è tra i Paesi più longevial mondo e tra quelli con unamaggiore aspettativa di vita inefficienza fisica: un fenomenoche, oltre che al progresso eco-nomico, sociale e sanitario, puòessere attribuito per il 40% aifrutti della ricerca farmaceuti-ca. Nuove terapie hanno per-

messo una significativa riduzio-ne della mortalità in Italia.

r.m.

Le imprese del farmaco per la crescita economica e la salute dei cittadini

FARMACI | FARMINDUSTRIA

La farmaceutica è un settore high-tech ad alta vocazione industria-le e con forte presenza nel Paese. L’Italia è uno dei più importan-ti Paesi produttori, terza in Europa per numero di addetti (dopo

Germania e Francia) e quinta nel mondo (USA e Giappone ai primi dueposti). Queste le cifre chiave del settore nel 2008: • 69.500 addetti, tra i più qualificati nel panorama industriale; • 6.230 addetti alla R&S, il 9% degli addetti totali; • 23 miliardi di euro di produzione, il 53% rivolto all’export; • 12 miliardi di euro di export totale, di cui 9,3 di medicinali che regi-strano un saldo estero positivo ormai da più di dieci anni; • 2,3 miliardi di euro di investimenti, dei quali 1,2 in Ricerca e 1,1 inimpianti ad alta tecnologia; • 1 miliardo di euro di investimenti in Ricerca e produzione in tre anni,già pianificati dalle aziende nell’ambito degli Accordi di Programma; • 3,5 miliardi di euro di tasse e contributi generati direttamente, cheammontano a oltre il 20% della spesa farmaceutica pubblica totale. Le imprese del farmaco sono sulla frontiera dell’Economia dellaConoscenza per impegno nella Ricerca e Innovazione, elevati livelli diinvestimenti materiali e immateriali, qualità dell’occupazione e propen-sione all’export. Un settore che, con i suoi acquisti diretti, crea nell’in-dotto a monte (per esempio materie prime, impianti e macchinari,confezionamenti) sviluppo e spinta all’innovazione, che spesso rendei fornitori in grado di eccellere sui mercati internazionali, arrivando aesportare fino a più del 90% del loro fatturato. La filiera del farmacoconta globalmente 220 mila addetti.

Un settore ‘made in italy’

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Il presidente Farmindustria, Sergio Dompè

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Caro dottore, le chiedo chefare con una figlia di 13anni che ha collezionato

già sei rapporti, a scuola, percomportamento scorretto inclasse. Anche se basta che studisolo pochi minuti e prendebuoni voti, la professoressa dimatematica mi ha detto chia-ramente che è insopportabilenella sua disattenzione. Hodovuto toglierle messengerperchè ne risentiva anche lostudio! Adesso si è dedicata afrequentare un gruppo diragazzini sbandati: le ho spie-gato che non ho nulla contro diloro e che comunque hannoavuto un percorso familiarediverso, sono tutti figli di pro-stitute, spacciatori, anche unoin prigione per omicidio volon-tario... Non riesco a farlaragionare, abbiamo trovato uncompromesso: le do il permes-so di andarci ma alle 16-16.30deve essere a casa. L'ho porta-ta da una psicologa. Io lavorosu turni, il mio compagno fa ilmuratore, abbiamo anche unaltro figlio di 5 anni, cerco distarle dietro anche per la scuo-la. L'ho educata seguendo saniprincipi, ma evidentemente

non sono riuscita a comunicar-le niente perchè è egoista,sfrontata e anche un po'bugiarda. Non so più che fare.Nel mio giorno di riposo devofare mille cose, i professoriogni volta mi dicono quanto èstrafottente l'atteggiamento dimia figlia, vado ogni mese alcolloquio: che vuole la societàda noi poveri genitori? Io houna vita, anzi due. Una l’hodata alla società, perchè oradovrei rinunciare alla mia? Avolte penso o ammazzo lei oammazzo me. Scusi lo sfogo.Patrizia.

Cara Patrizia, credo che lasua lettera descriva benela condizione di tante

madri come lei. Tutto è dram-maticamente accelerato e anti-cipato nella vita dei figli. Alloradiventa davvero difficile stardietro alla loro educazione. Lastragrande maggioranza deigenitori oggi si sente sola, senzapunti di riferimento: non sa sedeve continuare come i loropadri (brutali e spesso distanti)o se invece occorre essere"buoni". Per queste ragioni,proprio perché penso chel´educazione delle nuove gene-razioni è la cosa più importanteper il futuro del nostro paese,ho organizzato - iniziando seianni fa a Vicenza - una "scuolaper genitori" che oggi annoveracirca 30 sedi e 25.000 iscritti

(per informazioni: www.impre-safamiglia.it). Non pretendo di aver trovato lasoluzione per ogni problema,ma semplicemente offerto amigliaia di genitori e nonni(perché oggi molti di loro devo-no fare le veci di genitori assen-ti per lavoro) un´occasione perripensare al mestiere di educa-re, lontani da facili ritorni alpassato come da certo "buoni-smo" educativo imperante.

Figli “difficili”Un’occasioneper i genitori

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La scuola di PaoloCrepet per trovare

un equilibrio neisempre più gravi

problemi dellafamiglia

PAOLO CREPET

Psichiatra e sociologo è nato aTorino nel 1951, ha collabo-rato e collabora con numero-

se istituzioni pubbliche tra le qualiil Censis e l’OrganizzazioneMondiale della Sanità RegioneEuropea. E’ stato Membrodell’Unità Operativa delDipartimento di Psicologiadell’Università di Trieste nell’am-bito della ricerca “Salute mentalee stress” e Consulente Associatoal King’s College di Londra. Dal 1992 al 1995 è statoConsulente dell’OsservatorioNazionale per lo studio delle tossi-codipendenze in ambiente carce-rario del Ministero di Grazia eGiustizia. E’ stato professore di“Psichiatrica Sociale II” pressol’Istituto di Psichiatria ePsicologia Medica a Napoli.

RUBRICA | SCUOLA PER GENITORI

Inizia da questo numero la rubrica del prof. Paolo Crepet che per larivista Senzaetà affronterà il tema delicato del cambiamento dellasocietà, della famiglia e dei complicati rapporti genitori-figli, con ledevianze che ne seguono.Per scrivere al prof. Crepet e alla sua Scuola per Genitori:ssccuuoollaaggeenniittoorrii@@vvii..aarrttiiggiiaanniinneett..ccoommccrreeppeett..ppaaoolloo@@ggmmaaiill..ccoommwwwwww..ssccuuoollaaggeenniittoorrii..iitt wwwwww..iimmpprreessaaffaammiigglliiaa..iitt

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Fra i maschi italiani diminui-sce l'abitudine al fumo, maaumenta l'obesità mentre tra

le donne, gli stessi dati rimango-no stabili. Sono alcuni dei datipreliminari che emergono dall'in-dagine condotta nel nostro Paesenel quadro dell'Osservatorio epi-demiologico cardiovascolare /Health Examination Survey(Oec/Hes), uno studio nato dallacollaborazione tra l'IstitutoSuperiore di Sanità e

l'Associazione nazio-nale medici cardiologiospedalieri (Anmco).Una precedente indaginedell'Oec era stata condotta tra il1998 e il 2002, su un campionedi circa diecimila italiani e italianedi età compresa fra i 35 e i 74anni. Nel 2008 è stata avviata unanuova ricerca, includendo piùesami e raccogliendo così mag-gior informazioni sulle malattiecroniche. Le due indagini con-sentono quindi di descrivere l'an-damento nel tempo dei maggiorifattori di rischio per la salutedella popolazione italiana. Risultaevidente un trend in calo dellapressione arteriosa, sia negliuomini che nelle donne, neimaschi cresce però l'obesità (dal21 al 26%), mentre diminuiscel'abitudine al fumo dal 33 al 26%.Nelle donne obesità e vizio delfumo rimangono invece stabili,rispettivamente al 26 e al 22%.

In 5 anni il numero dei medici italiani è diminuito della metà

Cervello a rischio per le troppeinformazioni che vengono dai media

Dal 2002 al2007, il numerodei medici in

Italia si è quasi dimezzato: da 616si è passati a 363 per centomilaabitanti. Si tratta di una riduzionevolta a contenere la spesa sanita-ria nazionale, che riporta il nume-ro complessivo dei dottori italianiin linea con quello degli altriPaesi europei. E' quanto emergeda un'analisi condotta dal Centroelaborazione dati (Ced) dellaFederazione nazionale degliOrdini dei medici (Fnomceo).Secondo l'analisi i camici bian-chi, generici e specializzati, chenel 2007 operano all'interno dellestrutture sanitarie pubbliche eprivate, sono 363,5 ogni cento-mila abitanti. Tra i Paesi comuni-tari il primo posto spetta alBelgio, che ha 401,6 medici ogni

centomila abitanti, seguitodall'Austria e dalla Lituania. Ivalori più bassi si registrano inPolonia (219,1) e Romania. Leregioni del Nord, a eccezionedell'Emilia-Romagna e della

Liguria, avevano già nel 2002 unadotazione inferiore a quella medianazionale e nel 2007 presentanovalori anche minori di 300.

Il silicio contenutonella birra

previene l’osteoporosi

Secondo un nuovo studio labirra rappresenta una signifi-cativa fonte alimentare di

silicio, ingrediente chiave peraumentare la densità mineraleossea. I ricercatori dell'Universitàdella California hanno analizzatodiversi tipi di birre, per determina-le la relazione tra metodi di fabbri-cazione e contenuti di silicio. Ilteam ha mappato i contenuti e glieffetti di 100 tipi di birre in com-mercio, concludendo che le birrerappresentano un'importanteriserva di silicio nella dieta occi-dentale. Sulla base di questirisultati, e del ruolo delsilicio nella crescita enello sviluppo diossa e del tessutoconnettivo, alcunistudi suggeriscono che unmoderato consumo di birrapossa aiutare a combattere

l'osteo-porosi. Il vantaggio particolaredella bionda bevanda di malto eluppolo sta nel fatto che il siliciocontenuto nella birra si trova inuna forma molto assimilabile dal-

l'organismo dal momentoche circa il 50% è biodi-

sponibile. In particola-re i tipi al malto piùscuri hanno menominerale, mentre

quelle dal colore piùchiaro contengonopiù silicio.

Una ricercadell'Università dellaCalifornia riportata

sul Daily Mail ha eviden-ziato che il nostro cervello

sta cambiando e la nostracapacità di concentrazione

sta diventando sempre piùscarsa. Questo perché ogni gior-no veniamo bombardati in mediada 100.500 parole: da Internet, aigiornali, al cinema, alla televisio-ne, alla radio, al telefono, ai video-giochi. I ricercatori hanno stimatola quantità di informazioni a cui lepersone sono esposte dentro efuori casa. Secondo questi calcoliun adulto medio è esposto ognigiorno a più di 100 mila parole e34 gigabyte di informazioni. Ilrischio per il nostro cervello èquello di andare in tilt a causa diun sovraccaricamento di informa-zioni. Questo, secondo i ricercato-ri, avrebbe già modificato la strut-tura del nostro cervello. Susan

Greenfield, una dei più importantiscienziati britannici, ha più volteavvertito che i siti di social net-work possono danneggiare il cer-vello dei bambini, riducendo adesempio la concentrazione e inco-raggiando i sentimenti di gratifi-cazione immediata. L'uso delcomputer potrebbe addirittura'infantilizzare' il cervello, renden-do difficile l'apprendimento. Iricercatori hanno inoltre spiegatoche la nostra attenzione vienedivisa in intervalli sempre piùbrevi, e questo non è bene per laprestazione cognitiva. Per ColinBlakemore invece, neuroscienzia-to della Oxford University, il cer-vello può crescere e aumentare didimensione a seconda di comeviene utilizzato. Quindi, per la suatesi, l’accumulo di nuove informa-zioni provocherà forse la nascitadi nuove cellule nervose. Chi haragione secondo voi?

PILLOLE |

Gli italiani stanno più attenti al fumo, ma non all’aumento del peso

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Il fenomeno della produzio-ne e vendita di farmaci con-traffatti, sviluppatosi nel-

l’ultimo decennio con anda-mento esponenziale, ha ormairaggiunto proporzioni tali darappresentare un grave proble-ma di salute pubblica oltre cheun ingente danno economico.L’OMS definisce come contraf-fatto il farmaco la cui etichetta-tura è stata deliberatamente efraudolentemente preparatacon informazioni ingannevolicirca il contenuto o l’origine delprodotto.Nei Paesi in via di sviluppo lacontraffazione ha una diffusio-ne estremamente elevata, prin-cipalmente a causa delle insuf-ficienti risorse umane e finan-ziarie e di una legislazionedebole relativa alla produzione,distribuzione ei m p o r t a -zione

dei medicinali. Il fenomenoriguarda soprattutto farmacisalva-vita quali gli antibiotici,gli antimalarici, gli antituberco-lari e gli antiretrovirali per laterapia dell’AIDS.Nei Paesi industrializzati lacontraffazione farmaceuticapresenta caratteristiche edentità molto differenti. Il feno-meno, infatti, riguarda soprat-tutto i farmaci nuovi e costosi, icosiddetti "life-style products"(anabolizzanti, ormoni dellacrescita, alcuni glucocorticoidi,prodotti contro l’impotenza ealcuni psicotropici). Questiprodotti contraffatti sono spes-so commercializzati illegalmen-te nelle palestre e attraverso ilmercato in internet.Volendo schematizzare, si pos-sono distinguere almeno quat-

tro categorie diffe-renti di

"falso",c o n

crescente pericolosità potenzia-le:- prodotti che contengono gli

stessi principi attivi (ottenutilegalmente o illegalmente) egli stessi eccipienti, nella giu-sta quantità;

- prodotti che contengono legiuste componenti, ma nonnelle quantità esatte e le cuiformulazioni farmaceutichenon rispettano i requisitirichiesti in relazione;

- prodotti che esteriormenteappaiono simili a quelliautentici, ma che contengonoprincipi non attivi o conten-gono altre sostanze in sé nonnocive;

- prodotti che esteriormenteappaiono simili a quelliautentici, ma che non possie-dono gli stessi principi attivie contengono addiritturasostanze nocive.

La situazione in ItaliaIn Italia il sistema farmaco è difatto impenetrabile ai farmacicontraffatti, è possibile acqui-starli solo tramite internet o

tramite siti illegali. La sicu-rezza dei nostri medicinalidipende principalmentedalla presenza su tutte leconfezioni di un bollino alettura ottica prodotto dalPoligrafico dello Stato, equindi con un elevato grado

di sicurezza contro la con-traffazione.

Grazie al quadro legislativodelineato dal decreto legislativo219/2006, dal decreto legge248/2006 e dal decreto legisla-

tivo 274/2007, tutti i soggetticoinvolti nel ciclo di vita di unmedicinale sono noti, in quantooggetto di un provvedimento diautorizzazione o di notificadella loro attività. E’ pertantopossibile identificare i respon-sabili di eventuali attività illeci-te. Il progetto ‘tracciabilità’,attivato con il DM 15 luglio2004, consente di monitorareanche informaticamente tuttele transazioni di farmaci nellafiliera legale. Il progetto attri-buisce un codice identificativoa tutti i soggetti coinvolti nelciclo di vita di un medicinale eregistra le transazioni di tutte leconfezioni trasmesse dagli atto-ri della filiera in una banca daticentrale, gestita dalla DirezioneGenerale del sistema informati-vo del Ministero del Lavoro,della Salute e delle PoliticheSociali.

Pericolosità dei farmacicontraffattiI farmaci contraffatti non sonomai equivalenti in qualità, sicu-rezza ed efficacia ai corrispon-denti farmaci originali. Anchequando sono di qualità adegua-ta e contengono la correttaquantità di principio attivo, laloro produzione non avvienesecondo le cosiddette Norme diBuona Fabbricazione (NBF)imposte al prodotto autenticodall’industria farmaceutica. Lapotenziale pericolosità di unfarmaco contraffatto puòriguardare tutti i suoi compo-nenti: il principio attivo, glieccipienti e il confezionamento.

Un farmaco contraffatto è un danno per la salute

RICERCA | FARMACI

Informare il cittadino sul-l'entità e diffusione dei far-maci contraffatti e sui rischi

per la salute, scoraggiarlo dal-l'acquistare farmaci tramite lefarmacie online o da altri cana-li non autorizzati e coinvolgerloin azioni di contrasto. Sonoquesti gli obiettivi del sito

www.impactitalia.gov.it rea-lizzato dall'Istituto Superiore diSanità nell'ambito della campa-gna di comunicazione "FarmaciContraffatti: evitarli è facile",promossa da IMPACT Italia.Sono stati appositamente idea-ti, infatti, due sportelli onlineaperti al pubblico: uno per

segnalare a IMPACT Italia casi,anche solo sospetti, di farmacicontraffatti con i quali il cittadi-no possa essere entrato in con-tatto (sportello "Segnalazioni"),l'altro per porre quesiti specifi-ci sul problema della contraffa-zione farmaceutica (sportello"L'esperto risponde").

Un sito ci informa sulle contraffazioni

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Che il settore debba esserepiù “ricercato”, aumenta-re e qualificare la propria

offerta, non è un segreto. Cosìcome sono tanti gli sforzi, inItalia, per cercare di imprimereal Turismo la svolta che glicompete, di vero motore di svi-luppo, come prima industria.Tale dovrebbe essere, con tuttele opportunità che crea, in unPaese considerato e realmenteprimo al mondo, per ricchezze

culturali e artistiche.Una ricetta che la dott.ssa PaolaMichelacci, Cavaliere delLavoro e nostra esperta diTurismo, insiste nel proporre ailettori è quella della specializ-zazione. Lo dicevamo nelnumero scorso, quando abbia-mo ricordato l’impegno illumi-nato della Michelacci quandoha creato il primo albergo euro-peo per ciechi! Ma il Turismosociale, o il Turismo seniores

sono solo alcune delle formulepossibili.Le chiediamo, appena tor-nata dalla Borsa Italianadel Turismo di Milano,quali sono le novità nelsenso della specializzazio-ne, per il Turismo di doma-ni…“Pochine, direi – è la rispostadella dott.ssa Paola –Sicuramente oggi le Agenzie e itour operator offrono moltipacchetti e anche diversificati.Ma se vogliamo parlare di turi-smi specializzati, per esempioper ciechi, per la terza età, perchi desidera vacanze dedicate,allora è ancora fondamentale ilruolo delle Associazioni di cate-goria. Quello che ho viso peròalla Bit, è una maggiore atten-zione, maggiore capacità diascolto da parte degli operatorituristici. Evidente segno deitempi, ma anche di una neces-saria cura per le esigenze chestanno cambiando…”.Di che tipo di cambiamen-

to stiamo parlando?“E’ sempre più importante stu-diare le abitudini e le richiestedel nostro target, cioè deivacanzieri: che cosa vogliono,di che cosa hanno bisogno, cosachiedono e come desideranodivertirsi. Per fare un esempionon deve l’albergatore rispon-dere alle esigenze del turista maprevenirle. Il seniores che sce-glie una vacanza deve poterdisporre di pacchetti moltodiversificati: deve sapere giàdove trovare formule e struttu-re flessibili sempre più su misu-ra, adattabili”. Se localizziamo l’offertanelle Marche il territorio èquanto mai vario e pieno diproposte poliedriche, spe-cie dalle sue parti, in quel-la che fra Gabicce el’Urbinate si chiama non atorto ‘Quality Valley’…“Certo, il vantaggio di proporrestrutture e spazi diversi, insie-me a offerte che vengono da unterritorio ricco quanto vario, è

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Prevenire il desiderio del turista

Paola Michelacci e le aspettative

del 2010: “Diversificare

l’offerta significa più attenzione

ai bisogni del turista”

OPINION LEADER | TURISMO SOCIALE

di JULIAN BURNETT

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vincente: come nel nostro caso.Abbiamo sempre inserito nellaformula vacanze oltre che sera-te culturali, ballo, escursioni inbarca e visite in trenino, gitenaturalistiche e eventi d’arte,anche stimoli importanti per ilcliente che invece si muove dimeno ma conta sulla specificitàdella struttura. Il nostro GrandHotel ha la beauty farm peresempio per la cura del viso ogli idromassaggi come valoreaggiunto e tante altre caratteri-stiche speciali come la cucinadedicata, anche per le esigenzekasher delle famiglie ebree, etcetc..”.La specializzazione dun-que come offerta mirata…quali sono le aspettativeper questo 2010?“I clienti che ricevono tali sti-moli in più e trovano tali atten-zioni, da noi tornano e si affe-zionano e la loro vacanza ognivolta offre loro qualche cosa di

diverso e di nuovo….Comunque dalle proiezioni del2010 e dalle prenotazioni checominciano adesso a farsi avan-ti, ritengo che l’anno in corsoporterà con sé un positivo ritor-no dei turisti italiani sullenostre coste. Direi proprio: ungradito ritorno”.

Un nuovo modo di intendere l’accoglienza, spazi eleganti,attenzione per i dettagli e premure d’altri tempi.Attrezzatissime strutture aperte tutto l’anno: la punta di

diamante è il Grand Hotel Michelacci, a seguire, la Residenza delGrand Hotel, l’M GlamourHotel inaugurato nel 2008e infine, per i più giovanil’Hotel Maremonti. Un’oasiricreativa la modernaBeauty Farm “Maison d’O”,4 piscine e ampi soggiornirelax sul mare. In quest’at-mosfera antica si allestisco-no matrimoni, banchetti,pranzi di lavoro, cene digala, meeting ed incentivesdi sicuro successo.

Tra mare e collina per rivivere la storia e provare emozioni con benessere e qualità

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“Il senior che sceglie

una vacanza deve poter

disporre di pacchetti

molto diversificati”

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Ottanta anni fa un giova-ne chirurgo vinse la con-dotta medica di

Morciano di Romagna. La suapassione per la chirurgia lospinse ad un atto di indubbiocoraggio: il primo agosto del1913 riusciva a fondare la Casadi Cura che ancora oggi porta ilsuo nome. Posta al centro natu-rale della Valconca la Casa diCura “Montanari” è la più anti-ca dell'Emilia Romagna rima-sta ancora in vita, sempre con-servando nel corso degli anni lestesse funzioni di Ospedalecivile che aveva al suo nascere,non solo sotto l'aspetto stretta-mente medico ma anche dalpunto di vista sociale. La strut-tura ha oltre 60 posti lettoautorizzati suddivisi in due rag-gruppamenti (medicina e chi-rurgia). Il raggruppamento dichirurgia (diretto dal dott. LucaMontanari) è formato dalleunità funzionali di chirurgiagenerale e chirurgia oculistica;al suo interno si trovano lettiper la chirurgia in day surgery.Le camere di degenza, tutte a 2letti, sono dotate di servizi igie-nici indipendenti. “La Casa diCura Montanari - ci spiega ildott. Graziano Piccinini,responsabile del reparto di

Medicina Generale - perseguedei principi fondamentali comeil rispetto della persona che siconcretizza nel realizzare unambiente il più confortevolepossibile, ospitale e familiare,valorizzando le relazioni inter-personali, nell'attenzione alleabitudini del paziente, alla pri-vacy e nel tentativo di ridurre alminimo i tempi di attesa.Nell’applicazione delle regole

operative della Casa di Cura ilcomportamento degli operatoriè ispirato a criteri di obiettività,giustizia e imparzialità”.Dott. Piccinini, qual è ilpunto di forza della clinicaMontanari?“Siamo stati i primi ad adottareun farmaco innovativo utile ascongiurare complicanze inseguito ad operazioni chirurgi-che ortopediche.

Scientificamente si tratta delprimo anticoagulante orale indose fissa indicato per la pre-venzione del tromboebolismovenoso in pazienti sottoposti aimportanti interventi chirurgi-ci. Un investimento deciso dalladirezione della clinica, ilDabigatran etexilato costituiscela prima vera innovazione far-macologia degli ultimi 50 anni.Basti pensare che su oltre

Valconca, da oltre 90 anni al servizio della salute…

CASE DI CURA | MONTANARI

Un rivoluzionario farmaco e risonanza magnetica aperta nella Casa di Cura Privata “Prof. E. Montanari”

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Ospedale Privato Accreditato“Casa di Cura Privata Prof. E.

Montanari” S.p.A.Via Roma, 7

47833 Morciano di Romagna (RN)tel. 0541.988129 fax 0541.989924

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Casa di Cura Privata “Prof. E. Montanari”

DI RICCARDO MILANI

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43.500 pazienti, il tromboem-bolismo era diagnosticato nel76% degli interventi di protesiall’anca e nel 47% di quelli alginocchio. Con questo farmacosi può eseguire la profilassi adomicilio, riducendo i tempi edevitando iniezioni”.Una struttura all’avan-guardia… anche le stru-mentazioni lo sono?“Assolutamente sì, l’edificio èstato ristrutturato sia esterna-mente che internamente,entrando dall’ingresso princi-pale si può subito notare l’at-tenzione ai particolari per ren-dere più accogliente possibile leattese. Per quanto riguarda leattrezzature, tutte nuove, ilfiore all’occhiello della clinica èsicuramente la risonanzamagnetica aperta. Uno degliesami più approfonditi dellascienza medica moderna, la

risonanza magnetica nucleare,rimane in molte struttureimpraticabile per una grossafetta di pazienti: persone obesee claustrofobi che non riescono

semplicemente ad entrarci. Inquesto strumento non bisognainfilarsi in un angusto tubo, maci si sdraia su un ampio letto,aperto da tutti i lati”.

CASE DI CURA | MONTANARI

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“Il mio intendimento era di venire incontro agli effettivi bisogni della popolazione diMorciano e deicomuni limitrofisprovvisti di Ospedale. Di qui la ragione delsorgere di un Istitutodi ricovero e di curacon carattere prevalentemente chirurgico nel centro naturale diquesta zona a cuiaccedono naturalmente gli abitanti anche per facilità di comunicazioni stradali”

prof. E. Montanari

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Assessore Mezzolani,la Regione Marcheha dimostrato in

questi anni un’attenzionecostante nei confrontidelle problematiche legateai disturbi mentali... “Non sono stati anni facili,quelli che abbiamo vissuto, evorrei sottolineare come neiperiodi di crisi economica è piùfrequente che le persone conparticolari problematiche assi-stenziali, come ad esempio imalati mentali e i cosiddettisoggetti fragili in generale,siano le prime a pagarne le con-seguenze in termini di scarsaattenzione e di insufficientecoinvolgimento nei percorsiassistenziali e sanitari da partedelle istituzioni. Le scelte dellaRegione Marche, perciò, sonostate assunte in assoluta con-trotendenza. Tra mille difficoltàabbiamo infatti voluto assicu-rare al settore della salute men-tale la continuità e il potenzia-mento di un modello operativoparticolarmente attento allapresa in carico complessiva deisoggetti più deboli. Un modelloculturalmente ed economica-

mente impegnativo per la curadel malato mentale, attraversoun sistema integrato di servizisocio-sanitari capace di inter-venire e di svilupparsi grazie adattività territoriali molteplici ecomplesse”. Quali sono le linee d’indi-rizzo e intervento che laRegione Marche ha messoin campo in materia disalute mentale? “In applicazione della legge180, la programmazione regio-nale ha mirato ad arricchireprogressivamente gli obiettivi egli interventi dei Dipartimentidi Salute Mentale.Dall’obiettivo primario dellachiusura dei manicomi, dallarestituzione del diritto di citta-dinanza e della presa in caricodelle persone con disturbi men-tali gravi e persistenti, si è pas-sati allo sviluppo delle praticheterritoriali miranti a preveniree a promuovere la salute men-tale della comunità, a superareil pregiudizio e a incoraggiarel’inclusione sociale. D’altraparte, in aggiunta e ad integra-zione delle attività cliniche ditali Dipartimenti, la Regione

Marche si è adoperata ancheperché divenissero fondamen-tali le attività di supporto alcontesto di vita delle personecon disturbi mentali gravi epersistenti, le attività a favoredelle famiglie che vivono la fati-ca quotidiana della convivenzacon la patologia e le politiched’inclusione sociale. In più sisono disposti interventi tesi asviluppare e a migliorare ivigenti percorsi assistenziali,nonché avviato un processo diomogeneizzazione della rete deiservizi in tutto il territorio ingrado di superare le disparitàesistenti tra i vari dipartimentidi salute mentale”. Sembra definitivamentesuperata la concezionedella malattia mentalecome qualcosa da nascon-dere piuttosto che curare...“Tutti gli interventi messi inatto dalla Regione Marchetestimoniano, non solo come lasalute mentale sia un obiettivoperseguibile, ma come questodebba essere il presupposto eallo stesso il fine di tutte le atti-vità e i percorsi assistenziali. Ilfine della programmazione

regionale in materia di salutementale è stato quello di imple-mentare un sistema socio-sani-tario capace di assicurare aimalati un sostegno a 360 gradie così proteggere sia i loro per-corsi terapeutici sia il benesseredelle loro famiglie. Non a caso,oggi chi soffre di un disturbomentale può usufruire di unarete di strutture e di servizicapaci di offrirgli una concretapossibilità di cura e non unadipendenza a vita da strutturepsichiatriche o da farmaci. Chesia, però, definitivamente supe-rata l’idea di una psichiatriadella sicurezza, non mi sembraproprio esatto. Sotto que-st’aspetto destano infatti preoc-cupazione le varie proposte dileggi presentate in parlamentoche mirano a stravolgere lalegge 180 e io penso che di fron-te a queste inammissibili pro-spettive è necessario che lapolitica e chi si occupa di pro-blemi psichiatrici non devonotornare indietro”. Oltre all’omogeneizzazionedelle strutture sanitarie,quali interventi sono statimessi in campo o previsti?“Si tratta di impegnare lenostre aziende sanitarie a con-seguire due semplici obiettivi.

Salute mentale: la Regione Marcheè in prima linea

MEDICINA |

“Un modello culturalmente edeconomicamente

impegnativoper la cura del

malato mentale,attraverso un sistema

integrato di servizisocio-sanitari”

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Almerino Mezzolani, assessore al Servizio Salute della Regione Marche

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Primo, il riequilibrio dei servizi,partendo da quei DSM chehanno poco personale e cheimpiegano meno risorse, ossiahanno una minore spesaannuale procapite. Secondo, ilpotenziamento e la qualifica-zione delle attività in essere,anche attivando progetti di pre-venzione, di qualificazione delpersonale e delle attività di ria-bilitazione nelle strutture resi-denziali e semiresidenziali. E’ stata finanziata e autorizzatal’assunzione di 14 nuovi opera-tori presso i Dipartimenti piùcarenti. In più, è stato promos-so, consentito e sovvenzionatoun articolato programma d’in-terventi che riguarda tutti idipartimenti di salute mentaledelle Marche, programma checontribuirà a qualificare larisposta ai bisogni assistenziali.In particolare, sono stati asse-gnati 671.643 euro per avviare,in tutti i 13 DSM delle Marcheprogetti di interventi di poten-ziamento, nei settori della pre-venzione (217.187 euro), dellariabilitazione (311.100 euro), e

della formazione del personale(130.520 euro)”. Cosa sono i “Servizi di sol-lievo”?“I servizi di sollievo sono fon-damentali per migliorare com-plessivamente le autonomiefamiliari, per evitare il consue-to ricorso al ricovero nelle resi-denze psichiatriche e perchécontribuiscono fattivamentead arrestare l'ampliarsi dellanuova cronicità. Essi sonogestiti con l’apporto determi-

nante delle province, dei comu-ni e degli ambiti sociali e negliultimi anni l’amministrazione liha consolidati grazie ad unaprogettazione triennale che hacontribuito a dare loro una pro-spettiva di continuità. In futu-ro, però, occorrerà trovareforme di gestione ancora piùstrutturate, come servizi per-manenti ed essenziali degli entilocali. L’obiettivo è dunquequello di garantire ad ognimalato un’assistenza, non solo

nel momento della crisi, maanche nelle altre fasi patologi-che e così tutelare la dignitàdella malattia”. Siamo alle porte delle ele-zioni regionali. Se venisserieletto, come intende con-tinuare ad occuparsi disalute mentale?“La campagna elettorale èun’importante occasione pernon smettere di incontrare i cit-tadini, ascoltarli e condiverecon loro percorsi e progetti peril benessere della nostra comu-nità marchigiana. C’è ancoratanto da fare per consolidarequello che abbiamo fatto e per-ché il nostro sistema sanitariosia sempre più all’altezza delleaspettive delle persone, ma ilmio obiettivo è quello di conti-nuare a mettere il cittadino alcentro delle politiche sociali esanitarie della nostra regione,liberando risorse, garantendonuovi investimenti, condivi-dendo progetti e percorsi e assi-curando pari livelli di assisten-za”.

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Particolare rilevanzahanno assunto i temi trat-tati e le decisioni adottate

dalla Regione Marche, in data 2febbraio, nella riunione delComitato Regionale dellaMedicina Generale in seguito alconfronto fra la Regione stessae le organizzazioni sindacalidelle categorie mediche.Elemento centrale della discus-sione è stato l’ampliamentodell’accesso dei medici alleforme organizzative più evolute(Medicina di gruppo e persona-le di studio), che consentono difar evolvere la medicina gene-rale nelle Marche garantendo alcittadino una migliore accessi-bilità allo studio medico, unamaggiore continuità dell’assi-stenza tramite condivisionedell’informazione, una riduzio-ne dell’attesa negli ambulatori

data la presenza del personaledi studio.L’accordo raggiunto ha trovatoda parte della Regione anche lacopertura finanziaria e costitui-sce la logica evoluzione delprincipio ispiratore dell’accor-do integrativo di settore sotto-scritto nel 2007 e ne prosegue ilcammino. L’accordo integrati-vo regionale (A.I.R.) per lamedicina generale ha disegnatoun modello di cure primariecentrato sulla appropriatezza,sulla continuità assistenziale esulla evoluzione organizzativa.In un percorso condiviso con lecategorie mediche sono statifissati obiettivi, omogenei pertutto il sistema regionale sani-tario, per incrementare l’appro-priatezza complessiva dell’assi-stenza. Questo modello trovaapplicazione anche attraverso

lo sviluppod e l l ’ E q u i p eT e r r i t o r i a l i ,forme diaggregazionefunzionale ,che hannocoinvolto leprofessionali-tà presenti sul territorio, in par-ticolare i medici di medicinagenerale, nonché le strutturedistrettuali, nel promuovereiniziative coerenti con i bisognidell’utenza. La validità delmodello marchigiano delle cureprimarie è stata confermatadall’episodio di pandemiainfluenzale: il ricorso a struttu-re di ricovero o di pronto soc-corso è stato inferiore rispetto aquello di molte altre regioni.Tale dato conferma l’efficaciadel modello con lo specifico

r u o l odella medicina generale insie-me alla pediatria di libera scel-ta. Sono stati, inoltre, affrontatialtri temi, quali il corso di for-mazione in medicina generaleed il potenziamento degliscreening oncologici. In merito a quest’ultimo argo-mento, nell’ambito delle moda-lità previste dall’accordo AIR,sono stati rimodulati i percorsiper promuovere pienamente iprogrammi di Screening.

Rinnovato l’impegno con la firma dell’accordo

per la Medicina Generale

MEDICINA | REGIONE MARCHE

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Sebbene l’invecchiamentodemografico non rappre-senti di per sé un fenome-

no negativo, ma sia anzi indica-tore di una società in grado diassicurare una lunga vita aipropri membri, le trasforma-zioni che esso comporta impon-gono tuttavia di modificare gliattuali assetti organizzativi,sociali ed economici, attraversol’adozione di politiche più ido-nee a rispondere alle mutateesigenze di una popolazionelongeva. Nei giorni 25 e 26 feb-braio si è tenuto a Jesi un con-vegno internazionale organiz-zato dall’INRCA nell’ambito delprogetto di ricerca “FUTURA-GE”, che ha visto la partecipa-zione di oltre 40 scienziati pro-venienti da tutto il mondo(Europa, Stati Uniti, Africa eAsia). I partecipanti si sonoincontrati allo scopo di realiz-zare, per conto dellaCommissione Europea, undocumento di indirizzo ingrado di stabilire le priorità daseguire in materia di ricercasull'invecchiamento durante iprossimi cicli di programma-zione comunitaria. La necessitàdi conoscere a fondo le dinami-che dell’invecchiamento è datempo ben nota allaCommissione Europea, chefinanzia iniziative di ricerca lacui elevata qualità è ormai rico-nosciuta in ambito internazio-nale. Negli ultimi anni, tuttavia,è emersa l’esigenza di ridurrel’eccessiva frammentazionedelle iniziative in atto e stabili-re un maggiore coordinamentoa livello comunitario, anche pereffetto della crisi finanziariamondiale, che ha portato con séla necessità di concentrare gli

sforzi nelle aree di indagine dimaggiore rilevanza. Il progettodi ricerca Futurage nasce pro-prio allo scopo di rispondere aquesta esigenza e mira, al ter-mine di un processo di consul-tazione su larga scala, di cui il

convegno Inrca di Jesi rappre-senta uno degli snodi più rile-vanti, a redigere un documentodi riferimento che rappresente-rà la “bussola” per i prossimiquindici anni di ricerca europeain materia. L’Inrca è stato inca-

ricato dalla CommissioneEuropea di coordinare i lavorinell’area della ricerca socio-economica. L’equipe incaricatadella realizzazione del progettoè coordinata dal dott. GiovanniLamura e dalla dott.ssa FiorellaMarcellini del Polo ScientificoTecnologico della sede Inrca diAncona, e si avvale della colla-borazione del dott. CarlosChiatti e della dott.ssa MartaRenzi, operanti presso lo stessoIstituto. Le ragioni alla base delprogetto sono legate alla neces-sità di trovare approcci adegua-ti per affrontare al meglio l’in-vecchiamento demografico,una delle principali trasforma-zioni che stanno interessando iPaesi europei. Si stima infattiche le persone ultrasessanta-cinquenni nell’Europa a venti-sette passeranno dal 17% al30% della popolazione tra il2008 e il 2060, quando quasiuna persona su tre avrà più di65 anni. La quota di ultraottan-tenni, nello stesso arco tempo-rale, passerà dal 4,4% al 12%del totale, facendo del nostrocontinente l’area più longevadel pianeta.

FUTURAGE, una roadmapeuropea per la ricerca

“Si tratta di un documento diindirizzo per stabilire le prio-rità da seguire nel campo

della ricerca sull'invecchiamento- ha affermato Fiorella Marcellini del Polo scientifico tecnologico

dell'Inrca - L'Istituto è stato inca-ricato dalla CommissioneEuropea di coordinare i lavori nel-l'area della ricerca socio-economica con lo scopo di trova-re approcci adeguati per affronta-

re al meglio l'invecchia-mento demografico, unadelle principali trasforma-zioni che stanno interes-sando i Paesi europei”.

Il perché di un progetto

europeo

RICERCA | INRCA

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Un incontro per realizzareun documento diindirizzo in gradodi stabilire le priorità da seguire in materia di ricerca sull'invecchiamento

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In America sono sicuri: lenonne che aiutano nella let-tura e nei compiti i bambini

delle scuole elementari risulta-no essere più brillanti nella loroattività cerebrale ed è questo unmetodo valido per incoraggiarelo sviluppo cerebrale in etàavanzata. In un recente studiopubblicato in The Journal ofGerontology, un gruppo diricercatori guidato dalla neu-ropsicologa Michelle Carlson,ha esaminato gli effetti, dalpunto di vista cognitivo e neu-rologico, dell’attività volontariadi un gruppo di donne anzianeall’interno di scuole elementari.In particolare, sono stati utiliz-zati test cognitivi e tecniche dineuro-imaging per valutare icambiamenti nella sfera neu-ropsicologica in un campione didonne anziane, che prestavanoaiuto volontario ai bambinidelle scuole elementari, aiutan-

doli con i compiti scolastici enella gestione dei rapporti diclasse. Le donne, di età mediadi 67 anni, erano considerate arischio di deterioramentocognitivo. Avevano un bassoreddito e un basso grado diistruzione e, inoltre, avevanoottenuto scarsi punteggi al MiniMental State Examination.Dopo un programma di trai-ning di 32 ore, l’ExperienceCorps, le donne anziane hannolavorato 15 ore a settimana,assistendo le insegnanti, ibibliotecari e gli studenti nellalettura di libri e altro. Dopo seimesi le donne sono state nuo-vamente testate, riportando unmiglioramento nelle loro per-formance cognitive del 40%.Inoltre, alla scansione inM.R.I., sono stati registraticambiamenti positivi dell’atti-vità cerebrale. La combinazionedi nuovi compiti e il coinvolgi-

mento in attività sociali hannoportato tangibili benefici nellevolontarie, comparate agli esitidi un gruppo di controllo didonne anziane con simili carat-teristiche ma che non hannopartecipato alle attività di men-toring con gli studenti.La perdita di funzioni esecuti-ve, come l’abilità a concentrarsisu dei compiti e di formularegiudizi verbali, sono tra le prin-cipali cause per cui gli anziani siritengono incapaci a continuarela loro vita in maniera indipen-dente e molto spesso si trasferi-scono presso i loro famigliari oin istituzioni. Per questo, risul-ta importante trovare una viache preservi queste funzioni eaiuti gli anziani a mantenere ilpiù possibile la loro autonomia.Il cervello ha una notevole pla-sticità: è soggetto a cambia-menti e a sviluppo anche conl’avanzamento dell’invecchia-

mento. Si tratta dunque diincoraggiare lo sviluppo cere-brale verso esiti positivi. Il sem-plice leggere non avrebbe gio-vato alle anziane nella stessamisura ottenuta con l’attività diassistenza alla lettura agli stu-denti - molti anziani infattispendono 15 ore alla settimananella lettura. Ciò che è risultatofondamentale è la complessacombinazione del lavoro ditutta l’equipe all’interno delleclassi e delle biblioteche: la sti-molazione e l’impegno hannoprodotto un miglioramentonegli anziani anche nel caso incui loro sostegno agli studentinon ha conseguito risultatipositivi.

Fonte: “Schooling the AgingBrain” by Paula Span, NewYork Times

In forma e più attivi...facendo i compiti dei nipotini!

RICERCA | INRCA

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In forma e più attivi...facendo i compiti dei nipotini!

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La Sanità continua a fareprogressi grazie alla ricer-ca e al supporto dell’intel-

ligence medica, stanziamenti eprogetti sono focalizzati sui piùdisparati ambiti di intervento.All’Asur nel mese di gennaio2010 è stato avviato l’utilizzodella procedura “e-health” perla gestione di tutto il personaledel sistema. Un pezzo decisivodel Sistema InformaticoAziendale, unico nella regione.“Ciò rappresenta un significati-vo punto di arrivo nell’ottica diuna omogenea e tempestivaapplicazione dei contratti col-lettivi nazionali di lavoro non-ché nella prospettiva di unasempre migliore gestione dellerisorse” sono state le parole diRoberto Malucelli, direttoredell’Asur Marche.eHealth è un termine relativa-mente recente utilizzato perindicare la pratica dell’heal-thcare attraverso il supporto distrumenti informatici, persona-le specializzato e tecniche dicomunicazione medico-pazien-te. L’eHealth è quindi il com-plesso delle risorse, soluzioni etecnologie informatiche di reteapplicate alla salute ed allasanità. Il termine può quindi compren-dere una vasta gamma di signi-ficati i cui limiti possono essere

da una parte la medicina/heal-thcare e dall’altra l’informazio-ne tecnologica:- Electronical Medical Records:permette una comunicazionesemplice dei dati del pazientetra le diverse figure professio-nali (medici di medicina gene-rale, specialisti, care-team, far-macie).- Telemedicina: include tuttitipi di cure mediche o psicologi-che che non richiedono alpaziente una visita dal medicocurante. Con questo servizio ipazienti non hanno più lanecessità di andare dal medicoo, al contrario, il medico ha unbacino d’utenza maggiore.

- Evidence Based Medicine:comporta un sistema in gradodi fornire informazioni circal’appropriato trattamento dellecondizioni cliniche di unpaziente. Un professionista del-l’healthcare può controllare sele sue diagnosi sono conformialle ricerche scientifiche. Il van-taggio è quello di poter aggior-nare i dati dei pazienti.- Consumer HealthInformatics: è stata definitaquella branca dell’informazionemedica che si occupa di analiz-zare i bisogni dei consumatori erendere accessibili gli studi e glisviluppi nel campo della medi-cina.

- Virtual healthcare teams: ècomposto da professionisti del-l’healthcare che collaborano fraloro e condividono le informa-zioni sui pazienti attraversol’utilizzo di apparecchiaturedigitali.

Il piano regionale d’azione perl’e-health si collega concettual-mente all’analogo piano regio-

nale di azione per l’e-gover-nment, ed ha lo scopo di definire:gli obiettivi strategici, le modalitàdi implementazione, il fabbiso-gno delle risorse, il cronopro-gramma degli interventi per l’im-piego dell’ICT al processo di rior-ganizzazione del sistema sanita-rio regionale. La società dell’in-formazione sta producendo duerisultati di grande impatto sullavita dei cittadini e sul funziona-mento dei sistemi pubblici. Da unlato sviluppa una “connettivitàsociale diffusa”, d’altro determi-na nei sistemi pubblici tutti i pre-supposti per una maggiore inte-grazione e “coesione”.Quest’opportunità deve esserecolta anche dal sistema sanitarioregionale, ed occorre creare unostrumento (il piano di azione) chefaccia confluire le varie azioni inuna strategia unica, per produrrerisultati tangibili al suo termine.

L’indirizzo regionale

L’AsurMarche

sempre piùtecnologica

con l’eHealth

SANITA’ |

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PROFESSIONISTI DELLA SALUTE | FISIOTERAPISTA

Quante volte ci capita divedere uno sportivo chesubisce un grave infortu-

nio? In quel momento pensiamo:“E se capitasse a me? Non riusci-rei mai a riprendermi”! Eppurenonostante la gravità dell’infortu-nio, dopo poco tempo l’atleta è dinuovo in campo più in forma diprima. Come mai? Nessun miste-ro o magia, semplice fisioterapia.Ne abbiamo parlato con il medicosociale dell’AC Ancona, quel dott.Paolo Minciotti che ha per esem-pio “in mano” le sorti, ogni dome-nica, di ginocchia e caviglie pre-ziose e importanti come quelle diColacone e Mastronunzio, grandibomber della serie B. Minciotti èdal 1996 titolare dell’ambulatorio“Fisioclub s.r.l.”, specializzato infisiokinesiterapia e riabilitazione. Dott. Minciotti, quali sonogli scopi principali dellafisioterapia?“Innanzitutto rispondere allasempre maggiore richiesta dibenessere da parte degli utenti,che investono le loro risorse nello“star bene”, per raggiungere unsostanziale miglioramento nellaqualità della vita. Più precisa-mente lo scopo della fisioterapiarisiede nella riduzione dei tempidi recupero da traumi, infortuni emalattie, ottimizzando al con-tempo il processo di guarigione:in pratica guarire meglio e intempi più brevi”.Chi sono i pazienti che sirivolgono a lei?“Noi trattiamo tutte le possibiliaree della traumatologia: quellasportiva, quindi atleti che subi-scono infortuni durante la loro

attività; quella post-incidenti diogni genere, in particolare stra-dali; infine quella di soggetti cheper qualsiasi motivo intendanosottoporsi ad un trattamento ria-bilitativo privato, di eccellentelivello e altamente personalizza-to. Dunque il nostro centro operaa 360 gradi su ogni tipologia disoggetto. Infatti circa il 40%dei nostri pazienti è costi-tuito da atletiin riabilitazio-ne, un altro40% da perso-ne che soffronoper traumi conseguenti ad inci-denti di varia natura. Il rimanen-te 20% è formato da privati,soprattutto anziani con patologiedegenerative che hanno bisognodi aiuto per alleviare i sintomi erendere più dolce il decorso delleloro malattie”.Come funziona il centroriabilitativo ad Ancona?“Qualsiasi centro fisioterapico habisogno di determinate caratteri-stiche per poter aiutare al megliogli utenti. Innanzitutto spazi ade-guati per compiere tutte le neces-sarie terapie, la disponibilità diapparecchiature all’avanguardiaper la diagnosi e la risoluzione deiproblemi riabilitativi e un conti-nuo aggiornamento sia dellemacchine che delle tecniche dicura, per rispondere nel modomigliore alle esigenze dei pazien-ti. La struttura Fisioclub s.r.l.

sod-d i s f a

a p p i e n otutte questecaratteristi-che, avendouna superfi-cie di oltre600 mq e indotazione unassortimento dimacchine estrema-mente completocomprendente laser,tecar, ultrasuoni,apparecchi per l’elet-troterapia e un nuovo eco-grafo. Dunque macchineall’avanguardia per unastruttura all’avanguardia”.Chi sceglie di curarsi connoi può contare su una strutturacomodissima senza barrierearchitettoniche che potrebberoostacolare l’accessoa persone conproblemi dideambulazio-

ne. Inoltre garantiamo l’abbatti-mento totale dei tempi di attesa e

la massima flessibilità degliorari di intervento.

Soprattutto pun-tiamo con forza

alla qualitàdella presta-zione e allapersonaliz-z a z i o n edelle tera-pie, con lapossibilitàdi esseres e g u i t icostan-

tementedallo stessospecialista.

Tutto questonell’ottica difornire ai

p a z i e n t iesclusiva-

mente lec u r e

miglio-ri, stabili-te di voltain volta aseconda delle

esigenze per-sonali di ciascu-no”.

Via Valenti, 260131 Anconazona BaraccolaTel. 071/2901203Fax. 071/2915536

Fisioclub S.r.l.

INTERVISTA DILORENZO RICCI Tecniche d’eccellenza

nel Fisioclub del dott. Minciotti ad Anconaspecializzatonella riabilitazionesportiva

senzaetà |19

Come ti rimetto in piedi il campione

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Sono 24.600 circa gli anzianiad Ancona, molti dei quali,difficile quantificarli, non

sono più autosufficienti. Peralcuni si aprono le porte dellecase di riposo, ma la maggiorparte, per scelta o necessità,resta nel proprio ambito dome-stico. Pochi ormai si trasferisco-no in casa dei figli e parenti, glispazi degli appartamenti di ogginon sempre sono sufficienti, gliorari di lavoro e le abitudini deifamiliari difficilmente sono com-patibili con quelle dell’anziano,che teme di sentirsi un peso.Ecco dunque la scelta di restare acasa, con i vantaggi e svantaggidella situazione, sempre piùspesso appoggiandosi ad unapersona esterna che svolge man-sioni di colf e badante. Aglianziani che si trovano in questacondizione e che non dispongo-no di mezzi per garantirsi lanecessaria assistenza, il Comunedi Ancona ha destinato un asse-gno di cura, un intervento di sup-porto assistenziale che vienegeneralmente gestito dai familia-ri. La persona anziana, per esse-re assistita con questo strumen-to, deve aver compiuto 65 anni dietà, essere dichiarata non auto-sufficiente con certificazione diinvalidità pari al 100%, usufruiredi indennità di accompagna-

mento ed essere residente nelcomune di Ancona. Per accedereall’assegno di cura è necessariopresentare una certificazioneISEE anagrafica dell’anziano conun valore massimo di euro 25mila. Possono presentare ladomanda i familiari o conviventi,il soggetto incaricato della tutela

dell’anziano, ma anche l’anzianostesso. L’assegno di cura vieneerogato in base all’analisi delbisogno valutato dal ServizioSociale professionale. L’importodell’assegno di cura varia da unminimo di 200 ad un massimo di300 euro mensili, in relazionealle condizioni di bisogno dellapersona assistita.

Lorenzo Ricci

Assegno di cura, così il Comune di Ancona fornisce l’assistenza agli anziani

SERVIZI SOCIALI | COMUNE DI ANCONA

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“Tra i requisiti la non autosufficienzae una certificazione

ISEE al di sotto dei 25 mila euro”

La persona anziana assistita deve:a) aver compiuto i 65 anni di età;b) essere dichiarata non autosufficiente con cer-tificazione di invalidità pari al 100% e usufruiredi indennità di accompagnamento;c) presentare la certificazione ISEEcon un valore massimo di 25 milaeurod) essere residente nel comune diAncona.Possono presentare domanda:a) i familiari o conviventi;b) il soggetto incaricato della tuteladell'anziano in caso di incapacitàtemporanea o permanente (tutore,

curatore, amministratore di sostegno);c) l'anziano solo, senza familiari, quando sia ingrado di determinare e gestire le decisioni cheriguardano la propria assistenza e la propriavita.

REQUISITI E MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Alfonso Napolitano, assessore aiServizi Sociali di Ancona

PPeerr llee ddoommaannddee ee ppeerr ooggnnii uulltteerriioorree iinnffoorrmmaazziioonnee,,rriivvoollggeerrssii pprreessssoo ggllii UUffffiiccii ddii PPrroommoozziioonnee SSoocciiaallee ddiiccoommppeetteennzzaa tteerrrriittoorriiaallee

UPS Viale della Vittoria 37 tel. 071 2225130 - 071 222 5115UPS Via Ascoli Piceno 10 tel. 071 2225142 - 071 2225141UPS Via Volta Collemarino tel. 071 2225171 - 071 2225174UPS P.zza Salvo D'Acquisto tel. 071 2225181 - 071 2225184

La certificazione Ise serve adocumentare la situazioneeconomica del nucleo fami-liare nel momento in cui sirichiedono prestazionisociali agevolate o servizi dipubblica utilità.L'ISEE documeta la situa-zione familiare relativa adogni singolo componente.

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Questa volta ci occupiamodel ruolo e del lavorosvolto dai Distretti

Sociali. Sono un utile supportoai Comuni, alle Province e alleRegioni, svolgendo un lavoroefficace e determinante per ilcollocamento delle famigliebisognose, con portatori dihandicap e con situazioni deli-cate, dove non sempre iComuni e altri enti preposti rie-scono ad intervenire appropria-tamente. Per cominciare, tra itanti uffici che svolgono questifondamentali compiti, in que-sta puntata parleremo delDistretto Sociale di Piano SanLazzaro, che si trova in viaAscoli Piceno numero 10, pres-so la biblioteca “Il Filo D’Oro”.Esso opera in una zona moltodelicata e complessa, caratte-rizzata da molte problematichee abitata da un alto numero difamiglie con anziani soli e disa-bili ad alto rischio. Non semprel’amministrazione pubblica rie-sce a risolvere i problemi che sipresentano proprio perla densità dellapopolazio-ne che

denuncia bisogno d’aiuto. Unprimo importante supporto conla propria esperienza, sono leAssistenti Sociali, che lavoranoper rispondere ai bisogni dellefamiglie dello stesso Distretto.Nell’area urbana fra via AscoliPiceno e Posatora c’è la più altadensità di famiglie formate dadivorziati o legalmente separa-ti, con figli e nipoti particolar-mente esposti a disagi familiarie molto spesso con anziani,abili con grandi responsabilitàdi capifamiglia o addiritturadisabili.Pensiamo allora, riportando inumeri pubblici delle assistentisociali del Piano, di rendere unservizio e al contempo metterein risalto il lavoro “occulto” mamolto efficace che viene svoltoda questo importantissimoDistretto. Proprio in questoperiodo fra l’altro, sta aiutandoil Comune nel selezionare lefamiglie a cui destinare l’asse-gno di cura che va dai 200 ai300 euro cui hanno diritto le

famiglie conp r e -

senze di invali-dità del 100%oppure con por-tatori di handi-cap (con accom-pagno). Molte lesegnalazioni dicasi fino ap o c h i s s i m otempo fa scono-sciuti alleamministrazio-ni con appro-fonditi rapportisui delicati problemi sociali eculturali delle famiglie più biso-gnose. Un lavoro silenziosoquanto difficile ed utile nelcammino della solidarietà, nel

sostegno alle famiglie e nellarisoluzione dei tanti problemiche ad esse sono legati.

Lino Rignanese

Diamo voce ai distretti sociali

SERVIZI SOCIALI | COMUNE DI ANCONA

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Il distretto sociale è una struttura a disposizione per affron-tare le situazioni di difficoltà. Il Distretto Sociale è unastruttura a carattere territoriale, cioè opera su uno specifi-

co territorio di appartenenza del cittadino. A questa strutturaci si può rivolgere direttamente per ottenere risposte adeguateai propri bisogni in un momento di difficoltà temporanea opermanente. Il personale operante nei Distretti Sociali è costi-tuito dalle seguenti figure professionali, che hanno competen-ze specifiche, diverse e complementari fra loro: Assistente

Sociale, Educatore Professionale, Amministrativo.

DISTRETTO SOCIALE “PIANO SAN LAZZARO”Via Ascoli Piceno 10 ANCONA

ORARIO AL PUBBLICO: Lunedì 09.00 – 13.00

Martedì 15.00 – 17.00Mercoledì 09.00 – 13.00Giovedì 10.00 – 16.00Venerdì 09.00 – 13.00SEGRETERIA 071/2225142 071/2225143 Ass. Soc. Berti Gloria 071/2225144Ass. Soc. Bianchi Nora 071/2225145Ass. Soc. Cannellone Annarosa 071/2225146Ass. Soc. Ferrini Paola 071/2225147Ass. Soc. Fratesi M. Giulia 071/ 2225148Ass. Soc. Serino Francesca 071/2225149

Ass. Soc. Prosperi Anna 071/2225150Ass. Soc. Rosini annalisa 071/2225151

Ass. Soc. Patrizia Ruti 071/2225141Educ. Prof. Barsotti Bianca 071/2225152

Educ. Prof. Beghella M. Luisa 071/2225153Educ. Prof. Pesciarelli Daniela 071/2225154

Ufficio Promozione Sociale: 071/2225141

Cos’è un distretto sociale

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SaniDOC è un’associazioneche nasce nel 2008 dal-l’unione di realtà impor-

tanti radicate nel territoriocome la CNA di Ancona,l’Anisap e la DentalSos.L’obiettivo è di fare promozionesociale nell’assistenza medicasia pubblica che privata pro-muovendo l’integrazione socio-sanitaria, l’assistenza integra-tiva e sperimentazioni gestio-nali. L’associazione raggruppaal suo interno 24 struttureaccreditate che operano in variambiti della specialisticaambulatoriale ed ospedaliera.Inizia qui il nostro viaggio trale strutture SaniDOC con lapresentazione dei professionistiche hanno aderito all’associa-zione.

SSTTUUDDIIOO DDEENNTTIISSTTIICCOODDOOTTTT.. BBAARRTTOOLLUUCCCCIIIl dott. Bartolucci si laurea inMedicina e Chirurgia nel 1983,specializzandosi inOdontostomatologia nel 1985.Nel suo studio che si occupa inparticolare di protesi dentarie eimplantologia, oltre che dell’or-todonzia, si rivolgono a luipazienti anche da fuori regionee si affidano al dott. Bartolucciper la qualità elevata del servi-zio prestato come specialista edal suo gruppo di lavoro, al topsia a livello locale che regionaleed accreditato in 5° classe, cioèal livello di eccellenza. Il dott.Bartolucci è referente per la

provincia di Ancona diBranemark, una delle piùimportanti aziende produttricidi materiali per l’odontoiatria.“Credo che SaniDOC sia il futu-ro della Sanità, e vogliamo offri-re agli associati la stessa cura ecompetenza che da semprecaratterizza il nostro lavoro disquadra”. Così si esprime il dott.Bartolucci riguardo alle motiva-zioni che lo hanno spinto adaderire all’associazione. “Laqualità di prestazioni e materia-li medicali è un aspetto impre-scindibile - continua il medico -e la grande novità apportata daSaniDOC risiede proprio in que-sto: la qualità del servizio è

totalmente nelle mani del pro-fessionista, il soggetto più indi-cato per stabilire gli standardqualitativi da impiegare. A que-sto và aggiunto che lavorare conun “direttore d’orchestra” pre-parato e presente come il presi-dente Filippo Bambara è un’ul-teriore garanzia”. Altro aspettofondamentale per il medico è lacollaborazione tra odontoiatra eodontotecnico: quest’ultimodiviene un punto di riferimentoper il professionista, occupan-dosi di realizzare i manufatti daimpiantare. Un particolareimportante da sottolineare, chesi nota visitando la struttura diChiaravalle, è l’attenzione rivol-

ta ai pazienti disabili: infatti lenorme di legge vigenti richiedo-no che gli studi possiedano irequisiti per accogliere ognitipologia di paziente. Ad esem-pio, il dott. Bartolucci ha prov-veduto a collegare l’ingressodell’edificio con quello dello

Entriamo nel mondo SaniDocViaggio nelle strutture aderenti

DI FRANCESCA D’AMICO

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Studio Dentistico dott. Vittorio BartolucciVia Matteotti,83Chiaravalle(AN)Tel. 071-949316 C.so G. Matteotti, 26Jesi (AN)Tel. [email protected]

Il dott. Vittorio Bartolucci e la sua equipe di professionisti

La reception dello studioBartolucci a Chiaravalle

Una delle sale operative dello StudioBartolucci di Chiaravalle

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studio tramite un modernoascensore. Così il paziente disa-bile accede direttamente all’in-terno dell’ambulatorio senzaalcun problema.L’abbattimento delle barrierearchitettoniche è indice dellivello d’eccellenza raggiuntoanche nell’ospitalità dei pazien-ti.

SSTTUUDDIIOO DDEENNTTIISSTTIICCOODDOOTTTT.. OOLLIIVVIIEERRIIIl dott. Enrico Olivieri laureato-si in Medicina e Chirurgia nel1980, con specializzazione inodontostomatologia. Lavora indue sedi, una a Matelica e l’altraa Castelraimondo, entrambenella provincia di Macerata. Lasede di Matelica, situata all’in-terno del centro “Tre.M”, strut-tura polifunzionale di odontoia-tria e chirurgia ambulatoriale.La struttura “Tre.M”, di cui èdirettore sanitario, è moderna,funzionale ed organizzatasecondo criteri che permettono

l’accesso anche ai pazienti disa-bili: un comodo ascensore per-mette l’accesso agli ambulatori,situati al primo piano. Oltreall’odontoiatria, vi sono pratica-te altre attività chirurgiche qualiotorinolaringoiatria, ortopedia,

ostetricia e ginecologia; la“Tre.M” è accreditata in 4° clas-se presso il Servizio SanitarioNazionale. Lo studio del dott.Olivieri è luminoso e colorato,invitante anche per un bambi-no. Nella “Guida ai Servizi” che

la “Tre.M” fornisce ai pazienti,viene messo in evidenza come ilservizio si basi sull’interazionetra medico e paziente, nel pienorispetto dei diritti e doveri reci-proci per un’ottimale riuscitadelle cure.

Il viaggio proseguirà nel pros-simo numero, con altre struttu-re ed altre novità… buona lettu-ra e, come sempre, buona salu-te a tutti!

Per chi volesse ulterioriinformazioni e

conoscere nomi e recapiti degli associati:

Numero Verde:800912294Presidenza: 071/887011071/887012

[email protected]

E’ possibile tesserarsipresso le strutture

aderenti e le sedi CNAdella provincia di

Ancona

“Un’iniziativa anticrisi molto utile e lodevo-le, che dimostra ancora una volta la virtuo-sità della nostra amministrazione regiona-

le”. Così si esprime il presidente SaniDOCFilippo Bambara, riguardo alla delibera 261 del2010 approvata dalla Giunta Regionale. Infattila Regione Marche ha deciso di stanziare1.800.000 euro per l’assistenza sanitaria dellefasce di popolazione più deboli e più colpitedalla crisi economico-finanziaria. E qui entra ingioco SaniDOC: il presidente Bambara proponeal Responsabile del Servizio Salute dellaRegione Marche, Carmine Ruta, un allargamen-to di queste prestazioni sanitarie su tutto il ter-ritorio, sfruttando l’esperienza e la qualità dellestrutture aderenti a SaniDOC presenti nelle

Marche. “In questo modo l’iniziativa presa dal-l’amministrazione regionale potrà avere unosviluppo più capillare sul territorio - puntualiz-za Bambara - raggiungendo gli utenti quasi adomicilio, senza creare disagi e spese ulterioriper usufruire di servizi sanitari importanti malontani da casa. La collaborazione tra SaniDOCe il Servizio Salute della Regione Marche garan-tirà livelli di assistenza eccellenti a tutti gliutenti. Ancora una volta il nuovo modo di faresalute passa attraverso la sinergia tra pubblico eprivato; sono sicuro che la lungimirante dire-zione del Servizio Salute condurrà ad un accor-do positivo per tutti, in particolare per gli uten-ti della sanità”.

Prestazioni sanitarie gratuite per i lavoratori colpiti dalla crisiLa Regione Marche ha stanziato 1.800.000 euro

senzaetà |23

Studio Dentistico dott. Enrico OlivieriVia Monte Primo, 5Castelraimondo (MC)Tel. 0737-54.16.25 [email protected] Francesco Grifoni, 5Matelica (MC)Tel. 0737-85.31.6 [email protected]

La reception dello studio dentistico Olivieri a Matelica

Una delle sale operative all’internodella struttura Tre.M di Matelica Sala Chirurgica all’interno

della strutturaTre.M di Matelica

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Nella nostra società, incui i diritti sociali siallargano, le politiche

pubbliche trovano consistenzanella dimensione locale e siradicalizzano nel territorio. Ilfine è quello di sostenere e qua-lificare i legami sociali. Da que-sto punto di vista, la Provinciacostituisce un perno fondamen-tale nello sviluppo del welfare.Infatti, inserendo le politichesociali nei programmi econo-mici e di sviluppo della forma-zione e della nuova occupazio-ne, l’AmministrazioneProvinciale di Ancona acquisi-sce un ruolo promozionale sututti i servizi alla persona ecoordina le infrastrutture equei servizi che gli enti localigestiscono in forma associata.“La Provincia di Ancona - cispiega l’assessore alle politichesociali, Gianni Fiorentini - staavendo un ruolo sempre piùattivo nella definizione deipiani dei servizi sociali, è atten-ta ai fenomeni sociali in atto enaturalmente offre politiche disostegno e di intervento direttocoinvolgendo il più possibile icittadini e i Comuni. La sceltapolitica è quella di aumentare lerisorse e non sostituirsi alleamministrazioni comunali”.

TERZA ETA’ EXPOLa malattia, la solitudine, ildisagio sociale, la povertà maanche il bisogno di recuperare earricchire le professionalità e ilfondamentale ruolo socialedella fascia anziana della popo-lazione rappresentano questio-ni sociali pregnanti. Qual è l’at-

tuale situazione presente oggiin Italia?La Provincia di Ancona, laRegione Marche, laCooperativa Sociale “Idea” diAgugliano, l’Inrca, l’Asur e ilComune di Ancona, consapevo-li della complessità delle tema-tiche trattate, danno dellerisposte attraverso la realizza-zione della seconda edizionedell’evento “Terza Età Expo -Tre giorni per la terza età” per ilprossimo ottobre. Terzaetàexpointende offrire un contributovolto a comprendere il mondodell’anziano e, in particolare, isuoi bisogni e quelli delle per-sone che di lui si occupano.Uno studio a 360 gradi finaliz-

zato a conoscere non solo il fab-bisogno assistenziale e medicoma anche psicologico, cultura-le, educativo e sociale. Unmodo per avere dei momentiseminariali e formativi utili adimensionare e modellare lepolitiche di intervento, così daavere riflessioni e indicazioniutili. La seconda edizione diTerzaetàexpo intende prosegui-re il cammino iniziato con laprima edizione arricchendosi dinuovi contenuti e coinvolgendotutti i soggetti che direttamenteo indirettamente si occupanodelle problematiche, delle diffi-coltà, della solitudine e delleopportunità legate al mondodell’anziano.

Responsabile tavolo istituzionaleDott. Gianluca CausoTel. [email protected]

PROGETTO INFO COOPQuesto progetto ha l’obiettivodi trasferire agli operatori dellePubbliche Amministrazionilocali modelli operativi e stru-menti strategici per affrontarein modo innovativo e concreto iproblemi connessi con le politi-che formative ed educativedegli uomini e delle donne dellaterza età residenti in territoriperiferici e decentrati sul pianodelle attività culturali e sociali.Il progetto è terminato a

La Provincia di Ancona:

il Sociale visto a 360 gradi

SOCIALE | PROVINCIA DI ANCONA

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DI RICCARDO MILANI

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novembre, ma la Provincia stainvestendo per non disperdereil know how acquisito ma valo-rizzare i risultati e i prodottirealizzati da Info-C.O.O.P.Questo compito verrà affidatoprincipalmente ad una retelocale che si è costituita nelloscorso settembre attraverso unprotocollo di intesa compostada soggetti pubblici e privatiche si occupano di educazione eaggiornamento permanentedegli adulti. Il progettoInfoCoop propone di recupera-re ed arricchire le professiona-lità e il fondamentale ruolosociale della fascia anzianadella popolazione, seguendonei desideri, le inclinazioni, i biso-gni espressi e non. Persegue

inoltre l’obiettivo di progettarenuovi strumenti volti ad aiutaregli anziani ad uscire dall’isola-mento affinché possano rivesti-re il ruolo di cittadini “attivi”, inlinea con le attese e le indica-zioni dell’Unione Europea. Unulteriore ausilio per gli over 65delle zone montane, uno stru-mento di intervento per coloroche vivono situazioni di parti-colari difficoltà.

TURISMO ACCESSIBILEE’ partito un progetto per pro-muovere il turismo accessibile e

creare momenti di aggregazio-ne e fruizione del territorio daparte dei disabili. Le iniziativeriguardano l’area vasta con lacreazione di percorsi tattili,audiomessaggi per i non veden-ti e videomessaggi per i nonudenti. Saranno stanziati 30mila euro per questi percorsi e300 mila euro per un progettodel Museo Omero.

DISABILITA’Un progetto della Provincia è

dedicato ai disabili, soprattuttodelle scuole primarie, per incre-mentare la pratica sportiva nelcontesto della classe in cui stu-diano. Il finanziamento di 20mila euro sarà destinato alreperimento di operatori spe-cializzati in modo da permette-re ai ragazzi disabili di fare pra-tica sportiva insieme ai normo-dotati. La Regione Marche haapprovato uno schema di pro-tocollo d’intesa adottato dallaProvincia di Ancona, dall’uffi-cio scolastico, dall’Asur e dallescuole per creare delle procedu-

re standard e dei percorsi diintegrazione dei ragazzi disabi-li. La Provincia anche in questocaso fa un piano di sostegno epromozione. Ma il sostegno e lapromozione deve continuareanche dopo il periodo scolasti-co, per questo tramite i CIOF sistanno creando progetti e per-corsi di accompagnamento peri giovani che hanno terminato ilciclo di studi.

IMMIGRAZIONELa Provincia cerca in tutti imodi di agevolare i processi diintegrazione. Le leggi non aiu-tano in questo intento e metto-no spesso a dura prova la convi-venza. La finalità è quella del-l’accoglienza e dell’integrazioneattraverso aiuti economici e dilavoro. Tramite il FEI (Fondoeuropeo per l’immigrazione) si

stanno attuando 4 progetti: duedi mediazione culturale a livelloscolastico: uno di sostegno eprotezione delle donne vittimedi tratta e sfruttate per la pro-stituzione; un progetto per l’in-tegrazione sociale delle popola-zioni immigrate.

POLITICHE GIOVANILISi è concluso da poco il proget-to ‘Cantiere giovani, un succes-so possibile’ che ha visto la pre-sentazione degli aspetti positividi personaggi conosciuti a livel-lo territoriale, che hanno accet-tato di dialogare e raccontare leloro esperienze nelle scuole. Ilprossimo giugno, invece, parti-rà ‘Cavalierato giovani’, un con-corso per segnalare le personeche si distinguono nel territo-rio.

FAMIGLIELe famiglie ricevono e conti-nueranno a ricevere degli aiutiindiretti. La Provincia offresostegno ai Comuni e darà unriconoscimento a chi ha prefis-sato un ‘fondo di solidarietà’.“Il nostro ente - precisa l’asses-sore Fiorentini - dà una linea diindirizzo ai Comuni. Nello spe-cifico a quelli medio-piccolielargirà 250 mila euro (70 milaeuro in più dell’anno scorso)per i soggetti a rischio di emar-ginazione e di adattamentosociale”.

SOCIALE | PROVINCIA DI ANCONA

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L’assessore alle Politiche Sociali edella Migrazione della Provincia diAncona, Gianni Fiorentini

“La Provincia staavendo un ruolo

sempre più attivonella definizione dei

piani dei servizisociali, è attenta aifenomeni sociali in

atto e offre politichedi sostegno e di

intervento diretto”

Innumerevoli i progetti messi in piedi dallaProvincia diAncona che riguardano tutti gli aspetti del sociale, progetti rivolti agli anziani, aiminori, ai disabili e alle famiglie

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PROGETTI SOCIALI | ADISCO

Un importante passoavanti nella diffusionedi una pratica che

potrebbe davvero salvare moltevite: la donazione di sangue da

cordone ombelicale. Si è infatticoncretizzata presso ilDipartimento regionale intera-ziendale di MedicinaTrasfusionale dell’AziendaOspedaliera Universitaria“Ospedali Riuniti”, la donazio-ne di una speciale autovetturaattrezzata per il trasporto dellecellule staminali ottenute dalladonazione di sangue da cordo-ne ombelicale. L’autovetturaservirà per migliorare il colle-gamento con la banca delle cel-lule staminali di Pescara.L’iniziativa è stata patrocinatadall’A.D.I.S.C.O. (AssociazioneDonatrici Italiane SangueCordone Ombelicale) ed EnelCuore. All’evento erano presen-ti il direttore degli OspedaliRiuniti Gino Tosolini, il diretto-re del Dipartimento diMedicina Trasfusionale MarioPiani, la presidente diA.D.I.S.C.O. Marche dott.ssaCastellucci e il dott. Martelli diEnel Cuore. “E’ anche grazie a

queste associazioni - affermaMario Piani - se riusciremo araggiungere il nostro obiettivoprincipale: dare a tutte ledonne che lo desiderano l’op-portunità di donare il cordoneombelicale. Ricordo inoltre chela donazione delle cellule sta-minali provenienti dal sanguedel cordone ombelicale è innetto aumento e qualora si rag-giungessero i 500 cordoni

annui donati, si potrebbe dareil via alla costruzione di unabanca delle cellule staminali,analoga a quella di Pescara, quinelle Marche”. “Quello dellanostra associazione è un ruolodi affiancamento alla comuni-cazione - afferma la dott.ssaCastellucci - col quale miriamoa diffondere il più possibile lacultura della donazione”.

Lorenzo Ricci

Il cordone ombelicaleche lega alla vita

La sicurezza nei Sibillini:inaugurata l’elisuperficie di Amandola

Si apre un capitolo nuovo per lasicurezza e l’emergenza sani-taria in tutto il territorio della

zona montana dei Sibillini. E’ statainaugurata l’elisuperficie diAmandola, che potrà essere utiliz-zata sia dall’Asur che dallaProtezione Civile. Parata di autoritàpolitiche, militari, della pubblicaamministrazione e di vari servizicivili. Un’opera della quale si senti-va la mancanza e che finalmenterende questo territorio ben collega-to per le situazioni di emergenzacon i grandi centri ospedalieri. Ilfinanziamento per la realizzazio-ne di 136.000 euro nonché ilprogetto sono dovuti allaComunità Montana deiSibillini. E’ stato lo stessocommissario straordinarioCesare Milani a spiegare lecaratteristiche anche tecniche diquest’opera con dotazioni alla

avanguardia, tra cui un sistema dicollegamento satellitare che per-mette al pilota dell’elicottero diconoscere la situazione meteorolo-gica e del tracciato molto prima diarrivare sul posto. “Una strutturafondamentale per Amandola - hadetto il sindaco Saccuti - e per tuttoil territorio montano di tre provincee ringrazio anche la RegioneMarche che ha messo a disposizio-ne l’area di realizzazione”.

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Le cellule staminali sonocellule presenti in ogniorganismo. Si caratte-

rizzano dalle altre perchèsono cellule non differenzia-te, o non specializzate, nelsenso che non hanno ancorauna funzione ben precisaall’interno dell’organismostesso. Le staminali possonoriprodursi in maniera presso-ché illimitata, dando vita con-temporaneamente ad altrecellule staminali e a celluleprecursori di una progeniecellulare destinata a differen-ziarsi e a dar vita a tessuti eorgani, come i muscoli, ilcuore, il fegato, le ossa ecc.

COSA SONO LE CELLULE STAMINALI

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Presso l’Unità Operativa diOncologia della ZonaTerritoriale n. 10 di

Camerino, da circa un anno,grazie all’opera della dott.ssaSabrina Guglielmi, specialistain Farmacia Ospedaliera pressol’Università di Camerino e gra-zie al sostegno del ServizioFarmaceutico dell’Asur 10, èstato avviato il progetto“Farmacista di Reparto”. Lanovità di questa figura profes-sionale consiste nel poter moni-torare, in stretto rapporto con iclinici, le problematiche relativeai farmaci chemioterapici anti-tumorali ed in particolare perquello che riguarda:- l’allestimento e la manipola-

zione,- la somministrazione,- il monitoraggio degli effetti

collaterali,- la gestione dei farmaci off-

label (utilizzo al di fuori dellascheda tecnica ministeriale),

- la riduzione degli errori diterapia,

- il miglioramento dell’appro-priatezza d’uso,

- la distribuzione della terapiada assumere a domicilio.

“Si tratta di un indubbio avan-zamento nella qualità dell’assi-stenza - afferma il direttoredella Zona Territoriale n. 10 diCamerino, Pierluigi Gigliucci -in quanto, grazie ad un investi-mento veramente ridotto, èstato possibile recepire le istan-ze più avanzate della “clinicalgovernance”, cioè del contestoin cui i Servizi Sanitari si rendo-no responsabili del migliora-mento continuo della qualitàdell’assistenza e mantengonoelevati i livelli di prestazionecompatibilmente con le risorseassegnate”. “Per quanto riguar-da il settore specifico della far-

macovigilanza, ovvero la segna-lazione degli effetti avversi deifarmaci - sottolinea la dott.ssaGuglielmi - sono state effettua-te 48 segnalazioni di reazioniavverse, il 70% delle quali pro-venienti dal Reparto diOncologia. Questo dato, chesottolinea l’accuratezza delmonitoraggio, non deve essereinteso come negativo ma piutto-

sto rappresenta una sicurezzaper il paziente in quanto costi-tuisce un valido indicatore del-l’attenzione prestata all’osser-vazione degli effetti avversi, chepotenzialmente può verificarsinel percorso terapeutico, con unindubbio miglioramento dellaqualità dell’assistenza sanita-ria”.

A Camerino il primo “Farmacista di Reparto”

Meno errori e più risparmio con il farmacista di reparto

Le Marche sono tra le primeregioni italiane a prevedere il“farmacista clinico di repar-

to”, una nuova figura che opereràa stretto contatto con i medici e gliinfermieri, a tutto vantaggio deipazienti. (Il percorso è iniziato conla delibera della Giunta Regionale

n. 1807 del 9 dicembre 2008 cheha promosso l’istituzione di questafigura). Questa presenza garanti-sce meno rischi per il paziente, unmigliore uso dei farmaci e unrisparmio sulla spesa per i medici-nali. Con l’introduzione di questafigura professionale si avrà una

riduzione del 40% della spesa direparto, grazie a una migliore sele-zione dei farmaci e a un loro impie-go più efficiente e accurato. Senzadimenticare i vantaggi in termini difarmacovigilanza, cioè del ricono-scimento precoce delle reazioniavverse, che la presenza costantein corsia del farmacista può garan-tire. La risposta farmacologicainfatti varia fortemente nei singolipazienti. La presenza del farmaci-sta a fianco del medico e dell’infer-miere risponde alle esigenze dimultidisciplinarietà nell’affrontareogni patologia, la cui cura non puòessere appannaggio di un singoloprofessionista. Il farmacista, checonosce pregi e difetti di ognimolecola, può contribuire a ridurreil rischio di errore farmaco-corre-lato, ad esempio dal 30% di erroridi dosaggio si scende a percentua-li del 10-8%.

SANITA’ |

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Potenziamento dei reparti,assunzioni, recuperostrutture dimesse. Queste

le sfide al Mazzoni di AscoliPiceno. Rilanciare la strutturapartendo dai reparti diOncologia ed Ematologia, dalrecupero dell’ex-Gil e da unprogramma di ampliamentodel personale che prevede l’as-sunzione di 40 unità specialisti-che tra medici e paramedici. Èpoi anche recente l’annuncio,da parte del Direttore generaledell’Asur, Roberto Malucelli,circa nuovi investimenti perammodernare e riorganizzare ilreparto di Medicina Nucleare,auspicando anche l’installazio-ne della PET: un impianto ditrigenerazione utile nell’indivi-duazione di molti tumori, cheabbatte del 40% i costi del-l’energia. Al Mazzoni, inoltre,un’attenzione particolare, saràriservata all’apertura delpoliambulatorio, presso lastruttura dell’ex GIL. E’ pronta,invece, la nuova UTIC dove èstato completato anche l’im-pianto antincendio. “La regione- afferma il direttore Malucelli -ha destinato all’Asur di Ascoli2,7 milioni di euro per dareall’ospedale nuove strutture epiù personale. Sono previsteinoltre più di quaranta assun-zioni che riguarderanno i

reparti di Ostetricia-Ginecologia, Oculistica,Diagnostica, Pronto Soccorsoed Ematologia”. E proprio nelreparto di Ematologia,l’Ospedale piceno vanta uno deiprimari più stimati e invidiatidel territorio sanitario: PieroGalieni. Grazie alla sua profes-sionalità e a quella dell’interoreparto, già da qualche anno sieffettuano delicati trapianti di

midollo e cellule staminali: unatecnica all’avanguardia cherichiama pazienti provenientida diverse province vicine.Nuove risorse sono state richie-ste, poi, per il reparto diEmodinamica, che ormai datempo permette di effettuareelevati interventi di angiopla-stica, e per quello del ProntoSoccorso che vanta di un orga-nico composto da 16 medici, 30

infermieri e 8 autisti.Riassumendo, dunque sononumerose e impegnative lesfide che attendono il“Mazzoni” nei prossimi mesi, eche riguardano anche l’obietti-vo di ridurre i tempi d’attesaancora troppo lunghi, per leprestazioni specialistiche.

Marco Traini

Nuove sfide per il Mazzoni di Ascoli

Al San Salvatore di Pesaroentri ed esci con un click

SANITA’ | OSPEDALI

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Visite ambulatoriali,intervento chirurgico,dimissioni e controlli

programmati. Tutto in un soloclick. I medici e gli infermieridell’azienda ospedaliera SanSalvatore da circa un annocompilano e aggiornano ladocumentazione relativa aipazienti del blocco operatoriotramite pc creando una piatta-forma in grado di collegaretutti i processi di cura in ospe-dale con un programma dicomunicazione tra i vari repar-ti. L’inserimento dei dati, laprenotazione del ricovero e

dell’intervento, il referto ope-ratorio e quello istologico,quindi il percorso clinico delpaziente, avviene in temporeale. Si tratta di un nuovo pro-gramma che consente di velo-cizzare i tempi che caratteriz-zano l’iter terapeutico in ospe-dale, utilizzando meno carta edevitando errori di trascrizione,compatibile con gli strumentiinformatici già in uso in azien-da. “L’obiettivo - spiega MariaGrazia Mortilla, direttore sani-tario dell’azienda ospedaliera -è il controllo totale di tutti idati relativi ai pazienti in cura”.Quindi dalla fase ambulatoria-le, che venga fatta a regimepubblico o privato, è possibilecostruire un percorso che vadal pre-ricovero all’interventochirurgico, fino alle dimissionie ai controlli successivi. “Ilprossimo passo - continua laMortilla - è digitalizzare la let-tera di dimissioni e l’intera car-tella clinica.L’informatizzazione del bloccooperatorio ha snellito l’attivitàdegli operatori sanitari, creatoun collegamento, senza il ricor-so a materiale cartaceo, tra levarie unità operative e reso leinformazioni accessibili intempo reale. Se nell’attività

ordinaria questo rappresentaun valore aggiunto, in presenzadi criticità lo è ancora di più,permettendo ai professionistidi fare scelte immediate in basealle esigenze dei pazienti eall’appropriatezza dei servizisanitari forniti dell’aziendaospedaliera. Non solo: sipotenziano gli strumenti giàpresenti per la gestione delrischio riducendo ulteriormen-te la possibilità di errore”. Instrutture complesse come imoderni ospedali l’informatiz-zazione potenzia il sistema giàadottato per la gestione delrischio permettendo l’archivia-zione e il monitoraggio delleinformazioni relative ad even-tuali errori.

Maria Grazia Mortilla, direttore sanitario del San Salvatore

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Sabato 20 febbraio si ètenuta a Camerano l’inau-gurazione del Centro

Didattico Multimediale“Percorsi di salute” che vuoleessere un laboratorio metodo-logico a valenza regionale diproduzione e diffusione di tec-niche e strumenti efficaci nellapromozione della salute, l’uniconelle Marche e il terzo in tuttaItalia. Il progetto, ideato dallaZona Territoriale 7 e patrocina-to numerosi enti (tra cui laRegione Marche, la Provincia diAncona, l’UniversitàPolitecnica delle Marche, ilComune di Camerano, l’Istitutooncologico Marchigiano, laLega Italiana per la Lotta con-tro i Tumori di Ancona),risponde al programma inter-ministeriale “Guadagnare salu-

te”, che si occupa della preven-zione dei principali fattori dirischio delle malattie cronichenon trasmissibili. Il CentroDidattico Multimediale diCamerano, in particolare, pren-de avvio dalla lotta al tabagi-smo, ma punta presto ad avere

un’impronta più ampia, allar-gando i suoi orizzonti alla lottacontro l’abuso di alcol, lasedentarietà e la scorretta ali-mentazione. Come centro anti-fumo i suoi principali obiettivisono quelli di proteggere lasalute dei non fumatori, contra-

stare l’iniziazione al fumo, dif-fondere informazioni correttesugli effetti del fumo e suidanni alla salute e promuover-ne la cessazione. Come haricordato il dott. Stefano Berti,responsabile dell’UfficioPromozione della Salute dellaZona territoriale 7, oltre allaprevenzione dei cosiddetticomportamenti a rischio, ilCentro Didattico Multimedialedi Camerano si occupa anche dieducazione, formazione, cura etrattamento. “Si tratta - hadetto - di un intervento a trelivelli: il primo, a livello locale,di sperimentazione, scegliendoa tal fine il Comune diCamerano per alcune sue carat-teristiche e per la sua disponi-bilità a collaborare in iniziativedi promozione della salute; ilsecondo, a livello territoriale diZona 7, di prevenzione e tratta-mento; il terzo, infine, a livelloregionale, in quanto il Centro èaperto a tutte le scuole di ogniordine e grado della RegioneMarche”. La struttura, che siestende su 600 mq, presenta 10Laboratori tematici e metodo-logici: il Laboratorio Video, ilLaboratorio Metodologico, ilLaboratorio Mostra, ilLaboratorio Letterario, ilLaboratorio Artistico, ilLaboratorio Musica e Respiro,il Laboratorio InfanziaArcobaleno, il LaboratorioMedia e Pubblicità, ilLaboratorio Scientifico ed infi-ne il Laboratorio Informatico.Il Centro, in Piazza Roma 27 aCamerano (AN), è aperto dallunedì al venerdì dalle 8.30 alle13.30, più due pomeriggi suprenotazione.

A Camerano il primo centro regionale per promuovere la salute

SANITA’ |

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| SPECIALE ELEZIONI REGIONALI

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SPECIALE ELEZIONI REGIONALI | INRCA

Un impegno di lungadata, crescente neltempo, per quanto

riguarda l’esperienza al serviziodi uno dei settori più delicati, laSanità. Luciano Secchiaroli è

un medico, è di Osimo e ha unambulatorio di MedicinaGenerale. Ha ricoperto molte

cariche pubbliche, assessore evicesindaco dal 1985 al 1995,presidente dell’Astea che serve10 comuni dal 1999 al 2007,oggi è candidato per la lista delPopolo delle Libertà allaRegione Marche. L’impegno in Sanità corri-sponde alla sua professio-ne. Come lo svolge?“La mia è una scelta mirata: mioccupo da sempre di Medicinae la candidatura per migliorarela Sanità la intendo come mis-sione, al servizio del cittadino.Oggi le esigenze della popola-zione sono sotto gli occhi ditutti: anzitutto diminuire leliste d’attesa. È troppo il divariofra sanità pubblica e privata.Non si può ottenere una visitaspecialistica o un esame inpochi giorni, solo se si paga einvece bisogna attendere sette ootto mesi se ci si rivolge allastessa struttura pubblica conl’impegnativa rossa regionale.E’ uno dei punti al centro delmio programma elettorale”.Il miglioramento dev’esse-re strutturale?“Prima di tutto ci dev’essere lavolontà politica di intervenire.Le eccellenze le abbiamo, nelleMarche. Alcuni reparti ospeda-lieri sono un fiore all’occhielloper tutti ma in generale occorrepiù attenzione laddove si accu-mulano ritardi o disfunzioni delsistema sociosanitario, comenelle emergenze e nel ProntoSoccorso, nella prevenzione enella programmazione dei rico-veri ospedalieri… L’evoluzionedei servizi sociali ad esempiocome la necessità di assistenzaagli anziani, soprattutto adomicilio per non affollare lesale d’aspetto del ProntoSoccorso, oppure la messa inopera di un Centro unico diPrenotazione”. Dunque la politica può faremolto, in Sanità…“Certo: basta programmare pertempo alcune situazioni arischio”

Per il settore Sanità, impegno ed esperienza

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| SPECIALE ELEZIONI REGIONALI

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C’è una novità per quantoriguarda la partecipazio-ne alle prossime votazio-

ni per il rinnovo del governodella Regione Marche: si chia-ma LEGA!Le elezioni regionali del 2010 siterranno domenica 28 e lunedì29 marzo. La consultazioneinteresserà tredici regioni a sta-tuto ordinario, tra le quali laRegione Marche: i cittadinisaranno chiamati ad eleggere ilnuovo Consiglio Regionale e,contestualmente, il Presidentedi Regione. Parliamone con ilcandidato della Lega NordSandro Zaffiri.Perchè si candida?“La risposta è tutta nella LEGANORD e nella sua capacità dientrare in sintonia con le aspet-tative dei cittadini.In altri termini mi candido per-ché credo fermamente che conil rinnovato e presente impegnoterritoriale, anche nella nostraregione, la LEGA riuscirà final-mente a cambiare le cose inmeglio anche nelle nostreMarche e far sì che la politicadiventi concretamente al servi-zio della gente”.

Quali sono i suoi obiettiviprioritari?“Un problema che vedo parti-colarmente sentito dai cittadiniriguarda la sicurezza, coinvolgetutti noi e la società in cui vivia-mo. Dobbiamo fare il massimosforzo per ridurre la microcri-minalità che arriva a menoma-re lo stesso diritto di libertà deicittadini. E sul raggiungimentodi questo obiettivo sono infles-sibile perché se c'è un partitoche veramente si preoccupadella sicurezza questo è laLEGA NORD”.Con quali strumenti ritienedi poterla raggiungere?“Sorvolando sulle questioniprettamente tecniche risolvibilicon la creazione di un appositoAssessorato, credo che concre-tamente essa si realizzi anche esoprattutto offrendo assolutepriorità ai cittadini italianinella assegnazione delle casepopolari, nel miglioramentodelle iscrizioni agli asili nidocome un diritto familiare, esoprattutto nel miglioramentodell'offerta di lavoro”.

Sicurezza, una Regionein sintonia con i cittadini

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SPECIALE ELEZIONI REGIONALI | INRCA

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SPECIALE ELEZIONI REGIONALI |

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SPECIALE ELEZIONI REGIONALI |

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ASSOCIAZIONI | ARCI

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Dare a tutti la possibilitàdi unire arte, cultura esport, evitando le insidie

della vita di strada: questo èl’obiettivo principaledell’Associazione Culturale“Arte e Dominio”di PortoRecanati. L’associazione hacostituito un centro culturaleper educare i bambini facendo-li praticare tanto sano sport,ma anche per dare la possibilitàa chi è più avanti negli anni dimantenersi in attività e buonaforma, sia fisica che mentale.Vuole inoltre rispondere alnaturale bisogno di fare sport,esprimersi e coltivare una mol-teplicità di interessi, sottol’esperta guida delContramestre Gil Banana. La capoeira ha origine Afro-Brasiliana: nacque in Brasile adopera degli schiavi africani tra-sportati in Sud America con laforza, durante il sedicesimosecolo: dunque nasce dalla sof-ferenza di un popolo che haperso la sua libertà.Nei momenti di riposo dal lavo-ro gli schiavi per lenire il pro-

prio dolore cantavano e balla-vano, realizzando una manife-stazione ludica e culturale, dalforte valore storico e filosofico.Dai passi di queste danze ven-gono sviluppate nel tempo lemosse di una lotta difensiva neiconfronti del padrone, per otte-nere la perduta libertà.Caratteristica fondamentale diquesta arte difensiva è che ilcorpo costituisce l’unica armadisponibile, mentre moltemovenze utilizzate sono mutua-te dagli animali. Per la sua ori-gine la capoeira è stata a lungoconsiderata una lotta per mar-ginali e conseguentemente vie-tata. Tutto ciò fino al 1934,quando grazie all’opera delMaestro Bimba, la figura piùimportante nell’intera storiadella capoeira, è stata final-mente compresa la reale valen-za di questa attività: un’artenon violenta e utile per tutti,con un forte valore storico, cul-turale e filosofico. Nel 1937viene aperta la prima palestraufficiale di capoeira, che divie-ne il secondo sport nazionale.

L’istituzionalizzazione di que-st’arte continua , tanto dadiventare materia scolastica enel 2008 essere eletta patrimo-nio artistico e culturale brasi-liano. Base della capoeira è lamusicalità: infatti è il ritmo agenerare qualsiasi tipo di movi-mento e il movimento è l’essen-za della capoeira. Esso è messoin relazione con le movenzedegli animali, le lettere dell’al-fabeto e le linee curve, al fine divisualizzare meglio le caratteri-stiche dei movimenti da esegui-re. A livello filosofico la capoei-ra ci riporta a contatto con lanostra animalità e con la natu-ra, ma attraverso la mediazionedi regole precise, lealtà, solidivalori, rispetto per l’avversarioe la collettività: non si tratta dicompetizione ma di gioco. “Siintraprende un percorso in cuile mani diventano piedi e i piedidivengono mani – afferma ilMaestro Gil Banana – sfidiamole nostre paure guardando il

modo a testa in giù e torniamoa contatto con la terra, appren-diamo non guardando mafacendo e si sviluppano lepotenzialità sia del singolo chedel gruppo”.Al Maestro fa eco AlessandraTorregiani, presidentedell’Associazione Arte eDominio: “La capoeira sviluppala capacità di muoversi conritmo, è uno sport completo dalpunto di vista fisico e aiuta lacomunicazione e le relazioniinterpersonali: sviluppa tutto ilcorpo e apre la mentalità”.

Lorenzo Ricci

Arte, Cultura e Sportinsieme nella Capoeira

Per contatti:Ass. Cult. ARTE E DOMINIO – ARCI

Corso Matteotti, 176 62017 Porto Recanati

(MC)Tel 0733.30256

[email protected]

La Capoeira trae le sue originidalla mescolanza di rituali dilotta e danza di alcune tribù

africane già colonie dei portoghe-si, catturate e fatte schiave inmassa per essere deportati inBrasile. Gli schiavi venivano sfrut-tati nelle piantagioni per molteore al giorno, ritirandosi poi nelleSem-Alas (sem = senza, ala = latodi muro), grandi e miseri dormito-

ri sotterranei, bui e senza muradivisorie, vivendo in pessime con-dizioni. I primi documenti cheparlano di Capoeira risalgono al1624; sono i diari dei capi di spe-dizione incaricati di riportareindietro gli schiavi neri che scap-pavano. Fanno riferimento ad unostrano modo di combattere,"usando calci e testate come fosse-ro veri animali indomabili". Il

1888 fu l'anno di liberazione dallaschiavitù, ma questi non si inte-grarono facilmente nel tessutosocio-economico. La Capoeira fupresto associata alla delinquenzadi strada e fu proibita a livellonazionale già dal 1892. Nel 1930 ilMaestro Bimba ebbe la possibilitàdi riscattare la Capoeira e nel 1932gli venne permesso di aprire laprima accademia.

Da un’antica lotta, una disciplina popolare

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“La città di Loreto - sottoli-nea il sindaco MorenoPieroni - è conosciuta in

tutto il mondo come la cittàdella solidarietà e della famigliaed è quest’ultima, insieme allapossibilità di far crescere inostri figli in maniera corretta,che rimane per noi il valore piùimportante a cui rivolgere lenostre attenzioni. A tale propo-sito abbiamo istituito un asses-sorato con delega (nella perso-na di Franca Manzotti), e inse-rito nel capitolo di spesa delbilancio 2010 cifre importantiper attivare ogni forma di poli-tica assistenziale alle famigliein stato di disagio”.Interventi concreti come la“Family card”? “La “Family card” si ponecome valido strumento per lefamiglie numerose con più di 3figli carico. Sono 148, una pic-cola percentuale, che peròvogliamo tenere sotto osserva-zione, la card consente loro diusufruire di forti riduzioni suicosti di beni e servizi”. Come si pone, invece, l’am-ministrazione nei confron-ti degli anziani?“La popolazione anziana rap-presenta circa il 24% degli abi-tanti e verso di loro, insiemealla Fondazione Carilo e alleOpere laiche interveniamo con-tinuamente con iniziative asostegno sia della terza età chedelle categorie più deboli”.In ultimo la questioneSanità. Come vive il comu-

ne di Loreto il progetto del-l’ospedale di rete?“Questo è un punto a cui tengomolto in quanto siamo statipromotori per la realizzazionedell’ospedale di rete nel sitoAcquaviva di Castelfidardoinsieme ad oltre 10.000 firma-tari del territorio. Il progettopresentato dalla Regione non cisoddisfa in quanto l’ipotesi

dell‘Ospedale di rete in zonaAspio non prevede l’inserimen-to del reparto Materno infanti-le, molto importante per ilnostro territorio visto il nume-ro elevato di bambini. Intantonell’attesa che questo progettopossa decollare chiediamo conforza il potenziamento deglioperatori sanitari negli ospeda-li di Loreto, Osimo e del coun-

try hospital di Castelfidardo perdare risposte concrete anchealle necessità di domiciliazioneinfermieristica. Queste man-canze sono dovute anche all’as-senza di un nostro rappresen-tante nell’assemblea regionaleche vivendo le esigenze giorna-liere dei nostri comuni possaefficacemente proporre solu-zioni”.

DI FABIO DI RIENZO

Loreto: la “casa”dei Servizi Sociali

A colloquio conil sindaco di

LoretoMoreno Pieroni

COMUNI A CONFRONTO

LORETO

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COMUNI A CONFRONTO

La situazione socio-sanitaria del territo-rio da che cosa è

caratterizzata e di che cosahanno bisogno oggi lefamiglie di Loreto?“Il territorio è caratterizzatodalla sovrapposizione di piùsituazioni e questo per le fami-glie loretane è sicuramente unagrande opportunità. Mi spiego.Da un lato la normale situazio-ne di una cittadina di quasi12.000 abitanti, con analogheproblematiche a quelle deglialtri comuni della fascia costie-ra: invecchiamento della popo-lazione, difficoltà dei nucleifamiliari a rispondere all'emer-genza educativa dei figli, pro-blematiche legate alla quotidia-nità di portatori di handicappsicofisici, prevenzione deldisagio giovanile ed altro. E suquesto piano le risposte chepossiamo mettere in campocome Comune di Loreto e intandem con la FondazioneOpere Laiche Lauretane e PiaCasa Hermes sono tante e benattive da tempo: la nostra casadi riposo, da poco allargata, ilcentro diurno per disabili per ilquale è prevista presto la nuovasede unitamente al centro resi-denziale, l'assistenza scolasticaai ragazzi svantaggiati, l'assi-stenza domiciliare, il servizioasilo nido, i progetti di integra-zione linguistica a scuola efuori, gli interventi assistenzia-li, le colonie marine estive etutte le altre cose. Il valoreaggiunto rispetto agli impor-tanti interventi citati è costitui-to in primo luogo dalla presen-za dell'ospedale con i servizi dipronto soccorso, laboratorioanalisi, radiologia, ai poliambu-latori oltre ai suoi consolidati estorici reparti interni.Ulteriormente a ciò vi sono

importanti realtà del sociosani-tario che in altri comuni dellastessa popolazione è difficiletrovare e che assicurano ulte-riori risposte ai bisogni di curae assistenza delle famiglie lore-tane: altre due case di riposo,una grande istituzione di gran-di dimensioni per la cura dipersone disabili, la neonatacasa famiglia sempre per disa-bili ma con media autonomia eben due asili parificati”. Nel sociale quanto incido-no fatti come l’invecchia-mento della popolazione ela mancanza di lavoro nelsuo territorio? “Sicuramente l'invecchiamentodella popolazione, nonostantel'elevato numero di soluzioniassistenziali presenti implicaun continuo monitoraggio.Proprio l'anno scorso si è con-cluso uno studio scientifico conl’INRCA sugli anziani soli. E’stato utile per mirare al megliogli interventi e pensare in avan-ti, ad esempio ad un servizio didistribuzione pasti che affian-chi l’assistenza domestica giàpresente, sfruttando magari lacapacità produttiva delle nostremense scolastiche. I nostri ser-vizi di assistenza sociale hannovisto praticamente raddoppiareil numero di domande in menodi due anni. Abbiamo istituitoun fondo per i licenziati, allar-gato il fondo per l'abbattimentodell'ICI, esternalizzato parteimportante del lavoro comuna-le ad una cooperativa socialeche annovera molti disoccupatie disabili”.Si parla molto dei tagli deipiccoli ospedali e dellacreazione di un ospedale direte per la zona di Anconasud, coinvolgendo ancheil suo territorio... “Loreto tiene al suo ospedale e

moltissimo ai servizi rivolti allapopolazione. Il problema del-l'ospedale di Rete Sud a ridossodi Ancona, con tentativi diaccorpamento dell'INRCArischia di non essere una rispo-sta efficace né ai problemi diAncona città, né a quelli dibuona parte della nostra area.Il nostro ricorso amministrati-vo per rivedere tale collocazio-ne a favore di una posizioneveramente baricentrica, per noiindividuabile a sud diCastelfidardo, aumentandonela fruibilità vuole innalzarequesta efficacia”.La presenza della SantaCasa quanto incide nellepolitiche socioassistenzia-li del Comune?“La presenza del Santuario èl'elemento fondamentale checaratterizza Loreto da cinque-cento anni. L'incidenza nellepolitiche socioassistenziali èstorica e centenaria.L'Ospedale, il cui nome immu-tato nei secoli è "Santa Casa", el'Istituto della DivinaProvvidenza ne sono testimo-nianza. Questo comunque hafavorito la presenza anche essaquasi secolare di un vivo e atti-vo volontariato cattolico nelcampo assistenziale come laSan Vincenzo e la Caritas checollaborano da tempo con i ser-vizi comunali. Da un altroverso, questa autentica vocazio-ne solidaristica del territorioha partorito più recentementesul versante laico ma anch'essoin perfetta simbiosi con ilSantuario e con il Comune,organizzazioni come la Croce

Rossa o Loreto Grande Cuoreche si occupano di assistenza edi trasporto sociosanitario.Non dimentichiamo altre parti-colarità, direttamente legate alSantuario ma molto importantiper il nostro settore: la presen-za di numerose comunità reli-giose che assistono un numerosostanzioso di religiosi e sopra-tutto religiose anziane”.Il Turismo d’area, qui ècaratterizzato dalla specia-lizzazione religiosa: checosa significa per ilComune una presenza cosìnumerosa, assidua eimportante? “Significa avere sempre unlivello di accoglienza e di atten-zione massima. Il nostro turi-smo è un turismo di Fede chemolto spesso comporta l'arrivoe la permanenza di tanti malatie disabili. Basti pensare aiTreni Bianchi o ai tanti pul-lman di anziani. Loreto è dasempre uno dei luoghi dellaSperanza e noi abbiamo l'obbli-go morale e amministrativo dicontinuare a offrire solidarie-tà... a tutti”.

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L’Assessore ai Servizi Sociali: Francesco Baldoni

“Abbiamo raddoppiato i servizi di assistenza sociale inmeno di due anni,innalzando la qualità di questi servizi e raggiungendo sempre un maggiorenumero di utenti”

Servizi Sociali

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Il sindaco Rosalba Ubaldi ciriceve nel suo studio incorso Matteotti e ci parla

subito della famiglia, uno deipunti a cui tiene di più. “Vede…il tessuto sociale di questa cittàè fortemente basato sul nucle-famiglia da sempre, con ungrande rilievo alla figura delladonna. Alle famiglie indigene sisono aggiunte nel tempo moltefamiglie immigrate e molte diorigine extracomunitaria pre-valentemente di nazionalitàsenegalese (l’Anci ha posiziona-to Porto Recanati al 1° posto inItalia nella percentuale diextracomunitari in rapportoalla popolazione).Questa situazione come siintegra con gli altri resi-denti?

“Nonostante gli extracomunita-ri siano circa 2.700, non sonomai stati registrati fenomeniricollegabili ad intolleranza raz-ziale. Molti sono gli interventiche, sotto vari profili, vengonoattuati per favorire l’integrazio-

ne, soprattutto sociale, puntan-do prevalentemente sui più gio-vani. Nella norma i fenomeni dimicrocriminalità registratidalle Forze dell’Ordine in con-siderazione della complessitàdell’intera popolazione di unpaese costiero di 12 mila abi-tanti che in estate diventa 70mila e raggiunge con il pendo-larismo punte oltre le 100 milapresenza”.In che senso sanitaria?“Un problema che investe tuttala popolazione è quello sulladisponibilità di servizi sanitariefficaci da utilizzare sul territo-rio senza dover accedere allestrutture ospedaliere che per laloro distanza sono di difficileutilizzo da parte degli anziani edei più poveri. Molto è stato fatto con il localeDistretto e molto è in previsio-ne di fare da parte dell’Asur8.” Torniamo alla famiglia,esistono le cosiddette“nuove povertà” nel suo

comune? “Numerose famiglie a causadella crisi e della conseguenteperdita del lavoro, si trovano inforte stato di difficoltà.Comunque cerchiamo di farfronte con nostre risorse e conl’aiuto di associazioni di volon-tariato locale. La famiglia, cosìfortemente significativa, rap-presenta una certezza nel risol-vere i problemi vecchi e nuovi erappresenta un valido ammor-tizzatore sociale cementato tral’altro dai legami affettivi.Pochissimi i casi di anziani chedebbono ricorrere alle case diriposo e pochi i neonati che fre-quentano l’asilo nido.Problema a parte è rappresen-tato dal grande impegno finan-ziario che investe per ilComune l’assistenza di minoriin stato di abbandono che ilTribunale stabilisce di allonta-nare dal nucleo di origine peruna loro maggiore tutela.Anche in questo caso molte

DI FABIO DI RIENZO

Porto Recanati:Turismo in salutee in sicurezza!!!

A colloquio conil sindaco di

Porto RecanatiRosalba Ubaldi

COMUNI A CONFRONTO

PORTO RECANATI

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sono le soluzioni di affido pres-so famiglie del luogo partico-larmente sensibili e solidali”.In ultimo la questione turi-smo e porto turistico.Come incidono e incide-ranno sul futuro di PortoRecanati?“Il turismo e il commercio sonola nostra primaria risorsa lavo-rativa. Abbiamo uno tra i piùlunghi lungomare totalmentepedonale tanto da far definireda sempre Porto Recanati ‘unsalotto sul mare’. Durante l’estate in conseguen-za dell’aumento consistentedegli abitanti si triplicano leopportunità lavorative, maanche durante l’inverno siamouna città viva ed energica”. Come riuscite ad attiraregente anche d’inverno?“Penso che sono tre i motivi percui la nostra cittadina viveanche durante l’inverno, primadi tutto perche siamo in pianu-ra e con il mare, questo consen-te alle famiglie anche dei comu-ni limitrofi, prevalentemente incollina, di poter passeggiarecon i figli tranquillamente. Il secondo motivo e che ilnostro corso durante i giornifestivi è area totalmente pedo-nale con le attività commercialirigorosamente aperte e prodot-ti per tutte le tasche”.E il terzo motivo?“L’accoglienza qui è tradizioneda sempre e, mi si consenta unacivetteria, penso che questacittà siamolto bella e chi laabita siano persone molto sim-patiche!!!”Come cambierà se cambie-rà l’attuale tipologia diturismo della città?“Il nostro turismo è rivolto siaalla famiglia che ai giovani, lenostre strutture ricettive sonoin grado di poter rispondere altutte le loro esigenze. Siamobandiera blu costantemente e ilporto turistico permetterà dicompletare l’opera di acco-glienza globale ai nostri ospiti,senza sconvolgimenti per lanostra tradizionale connotazio-ne turistica. Darà ulteriormente spinta com-merciale alla città realizzandonuovi complessi turistici ericettivi”.

COMUNI A CONFRONTO

“Porto Recanati è un isolaabbastanza felice per quan-to riguarda i problemi

socio-assistenziali - affermal’assessore Glauco Fabbracci -ma necessita di un lavoro quo-tidiano di ascolto e interventosui singoli casi”.Assessore, quali sono lerichieste maggiori che fa lacittadinanza?“Le richieste vertono sullanecessità di ottenere contributieconomici per far fronte allespese quotidiane e su questoabbiamo attivato tutte le politi-che di intervento a favore dellefamiglie che per un motivo oper l’altro hanno perso il lavo-ro. Anche le richieste di servizisono frequenti presso questaamministrazione, e a tale pro-posito con l’aiuto di strutturedi volontariato abbiamo imple-mentato il numero di addettialla ricezione dei problemiassistenziali e sociali”.Quanto incide la popola-zione extracomunitaria suqueste richieste? “Porto Recanati è tra i primicomuni d’Italia in rapportopercentuale tra popolazione

italiana e extracomunitaria. Il27% dei residenti sono di ori-gine straniera e quindi aumen-tano le richieste di sostegno,pensi che uno dei cognomi piùdiffusi e Diop di origine sene-galese. Se teniamo conto che lefamiglie sono generalmentemonoreddito, e il più dellevolte e il capofamiglia cheperde il lavoro, e ci sono tantibambini, ovviamente le richie-ste diventano più complesse.Ma siamo sempre pronti adintervenire tempestivamenteper fornire tutta l’assistenzapossibile”. Come si pone l’ammini-strazione nei confrontidegli anziani?“Siamo fortunati in quanto ilproblema dell’anziano è menoavvertito in città, è ancora radi-cata fortemente l’usanza ditenere l’“anziano” genitoredentro le proprie famiglie diorigine e provvedere autono-mamente alle sue esigenze”. Cosa chiedono invece legiovani coppie?“La casa a condizioni economi-che accettabili è sicuramente larichiesta maggiore. Il Comune

ha approvato un piano di edi-lizia popolare sulla collina diMontarice, il PEEP 3, che con-sentirà di realizzare complessiabitativi a favore di giovanicoppie e a buone condizioni diacquisto”.Il settore Turismo aiuta asuperare la crisi?“Il turismo è uno dei nostrigrandi alleati, nel periodo esti-vo la nostra cittadina arriva atoccare i 90.000 abitanti con-tro i 12.000 residenti. Da qui lanecessità di potenziare tutti iservizi ricettivi, sia pubbliciche privati”.Su quale tipologia diTurismo punta la città?“Siamo sicuramente una citta-dina con una vocazione turisti-co-locativa estremamente qua-lificata. Con i nostri complessiresidenziali siamo in grado dipoter fornire alle famiglie deglialloggi confortevoli e senzabarriere e a 2 passi dal mare.Inoltre i 4.000 posti letto pre-senti nei nostri 6 campeggisono in grado di rispondere inmaniera adeguata alle esigenzedei più giovani”.

Servizi Sociali L’Assessore ai Servizi Sociali: Glauco Fabbracci

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COOPERAZIONE SOCIALE |

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Che la CooperazioneSociale rappresenti daoltre trent’anni uno dei

soggetti più dinamici ed innova-tivi della economia sociale è undato ormai accertato, così comeè riconosciuto il ruolo strategicoche essa svolge all’interno delsistema di welfare della RegioneMarche a sostegno e ad integra-zione delle politiche socialimesse in atto dagli enti locali infavore dei cittadini più fragili esvantaggiati. Oggi, soprattuttoin quei territori più duramentecolpiti dalla crisi economica, lacooperazione in generale e quel-la sociale in particolare cerca dioffrire il proprio contributoanche per creare nuove oppor-tunità di lavoro nel settore deiservizi socio assistenziali ededucativi. In proposito il datoeconomico nazionale che foto-grafa il 2009 è per la coopera-zione Legacoop in controten-denza rispetto a quello del restodel paese (-2,2%) con un incre-mento dell’occupazione chesfiora l’1% (fonte l’Espresso). AFabriano questa opportunitàdiventa concreta con l’aperturadi una nuova Comunità SocioEducativa Riabilitativa per disa-bili. Il 27 Febbraio c’è statal’inaugurazione in Via AldoMoro della nuova strutturagestita dalla CooperativaSociale COOSS Marche in asso-ciazione con le cooperativesociali locali “Il Faro” e“Castelvecchio Service” ed instretta collaborazione con ilComune di Fabriano, l’AmbitoTerritoriale Sociale X ed i servi-zi referenti per l’ASUR ZonaTerritoriale n. 6. Il “Dopo diNoi”, come vengono definite lecomunità socio educative riabi-litative, nasce a Fabriano periniziativa della sezione localedell’ANFFASS da un progettofinanziato dal Ministero e soste-nuto dalla AmministrazioneComunale ed è capace di acco-gliere in due distinti moduli

residenziali 16 ospiti. Il Bandodi gara emanato dal Comune diFabriano per l’affidamento inconcessione della gestione dellastruttura prevede un periodo di15 anni.Il Dopo di Noi di Fabriano rap-presenta un punto di riferimen-to per tutto l’ambito territorialee si inserisce nella rete dei servi-

zi dedicata alle persone diversa-mente abili già esistenti conno-tandosi come struttura socialeaperta alle diverse componentidella società civile. Al suo inter-no opereranno educatori, ope-ratori socio assistenziali, psico-logi ed animatori che metteran-no a disposizione degli ospitidella comunità la propria pro-

fessionalità. Siamo certi chequesta nuova struttura contri-buirà a fornire risposte puntua-li e qualificate alla crescentedomanda di servizi provenienteda utenti e famiglie del territo-rio e dell’intera Provincia diAncona.

Andrea ScoccheraCOOSS Marche Onlus

A Fabriano: nuova occupazione e solidarietà

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Nuova possibilità di usci-ta dal lavoro a gennaio,l'ultima per chi ha 58

anni: con il nuovo anno infattisi apre la finestra per la pensio-ne di anzianità e nonostante leregole per il pensionamentoanticipato si siano inasprite aluglio (passando da 58 a 59anni con quota 95 tra età e con-tributi) a gennaio potrannouscire coloro che hanno rag-giunto i requisiti sei mesi primae quindi prima dell'innalza-mento dell'età.Potranno quindi utilizzare laprima finestra del 2010 i lavo-ratori dipendenti nati entro il30 giugno 1951 che hannocominciato a lavorare prima delluglio del 1974 (e hanno quindialmeno 35 anni di contributi).Questi lavoratori andranno inpensione con il sistema di cal-colo retributivo e non subiran-no quindi né l'aumento dell'etàper il pensionamento di anzia-nità né la riduzione dei coeffi-cienti di trasformazione delmontante contributivo (previ-sta dal 2010) perché questariguarda il sistema contributivoe quello misto.Per chi ha compiuto 58 annidopo il 30 giugno (o dopo que-sta data ha maturato i 35 annidi contributi) l'attesa per lapensione si prolungherà alme-no fino a luglio 2011. Da luglioinfatti è scattato il sistema dellequote che prevede che i lavora-tori dipendenti possano usciredal lavoro solo con quota 95

(quota 96 gli autonomi) edalmeno 59 anni di età (60 gliautonomi). Ma poiché i requisi-ti vanno maturati almeno seimesi prima dell'uscita effettiva(un anno per gli autonomi), difatto chi è nato nel luglio del1951 raggiungerà i 59 anninecessari alla pensione soloentro il dicembre 2010 e quindipotrà uscire solo a luglio 2011.La legge del 2007 ha introdottoil sistema delle finestre ancheper chi va in pensione di vec-chiaia (65 anni gli uomini, 60 ledonne).La legge del 2007 prevede chedal luglio 2009 i dipendentivadano in pensione con quota95 tra età e contributi (e alme-no 59 anni di età) mentre gliautonomi devono aspettare diaver raggiunto quota 96 conalmeno 60 anni di età. Dalprimo gennaio 2011 la quota è96 per i dipendenti (con 60

anni di età) e 97 per gli autono-mi (con almeno 61 anni) men-tre dal primo gennaio 2013 laquota è 97 per i dipendenti (conalmeno 61 anni) e 98 per gliautonomi (con 62 anni di età).Dal 2010 l’età per la pensionedelle dipendenti pubblicheaumenterà subito a 61 anni. Il

secondo scatto aquota 62 anni cisarà il primo gen-naio 2012, finoad arrivare nel2018 alla paritàcon gli uomini e aun generale pensiona-mento a 65 anni.

Pensioni: da gennaio sono usciti gli ultimi 58enni

SINDACATI | FSI

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Cambiano gli orari di reperibilità per le visite mediche, volte al controllo dei dipendenti pubbliciche si dichiarano in malattia, che saranno estesi a sette ore, tre ore in più rispetto a quanto sino adora stabilito. L’annunciato passaggio della reperibilità dei dipendenti in malattia della Pubblicaamministrazione, è passato quindi dalle 4 alle 7 ore. Tutti i dipendenti della Pa, tranne i militaried i vigili del fuoco, dovranno rimanere nel domicilio dichiarato alla propria amministrazione dalle9 alle 13 e dalle 15 alle 18. L’annuncio è stato fatto direttamente dal ministro della FunzionePubblica, Renato Brunetta, dopo aver avuto conferma dalle rilevazioni del mese di novembre delsensibile aumento (oltre il 40%, solo per metà giustificato con il picco dell’influenza A) di giorna-te non lavorate per motivi di salute rispetto allo stesso mese dello scorso anno quando i dipenden-ti erano “inchiodati” a casa per 11 ore al giorno. Statistiche che contestiamo parzialmente per meto-do e nelle percentuali. Siamo fortemente convinti che il provvedimento sia una “pezza” e non lasoluzione che va cercata con altre strade. FSI RESTA CONTRARIA A QUESTO METODO DI PRO-CEDERE E MANIFESTERA’ AL MINISTRO IL PROPRIO DISSENSO.

Reperibilità visite fiscali: si cambia ancora una volta

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La maggior parte deipazienti viene dimessadai centri di cura o dai

propri oncologi con questa for-mula: «Finalmente ce l'avetefatta! Potete tornare alla vostravita normale!». Una buonanotizia, che tuttavia comunicaanche che «adesso dovetecavarvela da soli, con tutto quelche ne consegue». Né gli onco-logi né i medici di famiglia for-niscono di regola proposte con-cretamente praticabili, ma silimitano a consigliare al pazien-te di «continuare a vivere nor-malmente», consiglio che il piùdelle volte suscita scetticismo edisagio. Non c'è quindi da stu-pirsi che i pazienti accettino eseguano volentieri consigli daparenti, amici, conoscenti,come pure da gruppi di auto-aiuto, centri di informazioneper pazienti, oppure da sedi-centi specialisti di terapie natu-rali, talvolta anche di dubbiafama. Joseph Beuth in questaguida ci aiuta a capire cosa fare:esamina come mangiare bene,praticare con costanza attivitàfisica, aver cura di sé dal puntodi vista emotivo e psicologico,anche ricorrendo a personaleesperto in counselling, psicolo-gia, psiconcologia.

Mantenersi sani dopoil cancro. Tutti i modiche aiutano a evitare

una ricaduta

Autore: Beuth JosefEditore: SondaData di Pubblicazione: 2009Pagine: 181Prezzo: 15.00 euro

Da quasi trenta anni visitobambini, e cerco dicurarli "in scienza e

coscienza". Durante gli studiuniversitari ho appreso la prati-ca vaccinale. E per molti anniho vaccinato i bimbi affidati allemia cure con ogni vaccinodisponibile, convinto dell'utilitàdell'immunizzazione di massa.Ho dedicato buona parte delmio tempo ai bambini, ai mieipazienti, spinto dalla voglia diandare al fondo dei problemi,senza fermarmi alla superficie,mantenendo uno spirito critico.Nel corso della mia attività hoavuto modo di incontrare bimbinon vaccinati, e ho iniziato arendermi conto che avevoaccettato senza riserve e rifles-sioni il concetto secondo cui ivaccini sono sempre efficaci esicuri. Ho cominciato a consta-tare che la frequenza dellemalattie pediatriche più comu-ni erano ridotte nei bimbi nonvaccinati rispetto a quelli sotto-posti alle vaccinazioni. Hoconosciuto genitori i cui figli sierano ammalati gravemente, oche addirittura erano morti acausa della somministrazionedi un vaccino.

“Non sarebbe forse interes-sante scoprire che le malat-tie possono avere un signifi-

cato nascosto, come quello difarci cambiare direzione nellanostra vita e sancirne dellenuove basi? Nel consegnarci deimessaggi subliminali e nelcostituire un ponte tra il conscioe l'inconscio, esse ci aiutano adidentificare la natura dei nostri'risentiti' e dei sentimentirimossi, prima di poter fare unasvolta a 180 gradi. Allora per-ché, mi direte voi, certe personesviluppano una determinatamalattia piuttosto che un'altra osubiscono una tale disfunzioneorganica o meccanica e nonun'altra? È ciò che capirete nelcorso della lettura di questolibro. Vi scoprirete in particolarmodo che la cistite di cui soffri-te da anni può essere in relazio-ne con una mancanza di marca-tura del territorio, caratterizza-ta ad esempio dalla presenzainvadente di una suocera. Virenderete conto che l'anoressiapuò essere la conseguenza diuna combinazione tra una gravemancanza di comunicazionecon la madre ed un reale pro-blema d'identità. Noterete allo-ra che la cataratta, spesso pre-sente presso gli anziani, puòessere la materializzazione dellaloro attitudine a volersi più pro-iettare verso l'Avvenire.

Questo agile trattato evi-denzia la maggior partedei componenti dei sup-

plementi dietetici utilizzatidalle industrie farmaceutiche.Un approfondimento suglienergy drink sviluppa, poi, leproblematiche legate al consu-mo di queste bevande, diffusosoprattutto tra i giovani conmeno di trent'anni di età.Questo manuale non forniscesolamente agli eventuali consu-matori un'utile guida all'utilizzodei prodotti dietetici da banco,ma chiarisce anche molti puntiinterrogativi agli "addetti ailavori", ai quali offre, inoltre,un modello organizzativo per itrial clinici, necessari perapprofondire la conoscenza diquesti supplementi. Un saggioche offre numerosi spunti diriflessione la cui lettura, è ilcaso di dirlo, può far davverobene!

Bambini super-vaccinati

Ti spiego perché esistono le malattie

Integratori dietetici.

Funzioni, benefici ed effetti collaterali

Autore: Serravalle EugenioEditore: Il Leone VerdeData di Pubblicazione: 2009Pagine: 277Prezzo: 18.00 euro

Autore: Corti ClaudineEditore: Éditions QuintessenceData di Pubblicazione: 2009Pagine: 252Prezzo: 19.00 euro

Autori: Pino, ValesiEditore: libreriauniversitaria.itData di Pubblicazione: 2009Pagine: 96Prezzo: 12.00 euro

SCAFFALE | LIBRI

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RUBRICA | PENSIONI

CHE COS'ÈE' l'integrazione corrisposta al pen-sionato quando la sua pensione è aldi sotto di quello che viene consi-derato il "minimo vitale". In questocaso l'importo della pensione vieneintegrato.

L'IMPORTOL'importo mensile, che per il 2009è pari a 458,20 euro, varia di annoin anno e, a condizione che si pos-seggano determinati requisiti, puòessere incrementato di una mag-giorazione. L'integrazione è ricono-sciuta a condizione che il pensiona-to e l'eventuale coniuge abbianoredditi non superiori ai limiti stabi-liti dalla legge, che variano di annoin anno.

LIMITI DI REDDITOIl limite di reddito personale per il

2009 è pari a 5.956,60 euro. Seinvece il reddito va da 5.956,61 a11.913,20 euro si ha diritto all'inte-grazione totale o ridotta a secondadell’importo della pensione a calco-lo; non spetta alcuna integrazionese si supera il limite di 11.913,20euro. Il limite di reddito cumulatocon quello del coniuge, sempre peril 2009, è pari a 17.869,80 euro.Per le persone coniugate, l'integra-zione al minimo non può, comun-que, essere assegnata se il redditopersonale supera i limiti di legge,anche se il reddito cumulato è infe-riore.

MAGGIORAZIONE FINO A 516,46 EUROUn incremento della maggiorazionesociale - in favore di persone disa-giate - per garantire, in assenza dialtri redditi, un importo di pensione

fino a Euro 516,46 al mese per tre-dici mensilità, è stato introdotto dal1° gennaio 2002.

La maggiorazione spetta:• ai titolari di pensione a carico

dell'assicurazione generaleobbligatoria dei lavoratori dipen-denti, dei lavoratori autonomi(artigiani, commercianti, coltiva-tori diretti, mezzadri e coloni);

• ai titolari di pensione dellagestione speciale per i lavoratoridelle miniere, cave e torbiere;

• ai titolari di pensione dei fondiesclusivi e sostitutivi dell'assicu-razione generale obbligatoria(fondo volo, fondo telefonicietc.);

• ai titolari di pensione sociale;• ai titolari di assegno sociale;• ai titolari di prestazioni assisten-

ziali (invalidi civili, sordomuti eciechi civili).

Per ottenere questo incremento, ititolari di pensione devono avereun'età di almeno 70 anni che può

essere ridotta, fino a 65 anni, nellamisura di un anno di età ogni cin-que anni di contribuzione. La mag-giorazione viene concessa se ilpensionato non supera certi limitidi reddito.

Potete fare domande riguardanti le pensioniall’esperto Lino Rignaneseinviando unaemail a [email protected]

La pensione:il trattamento minimo

SE VUOI RICEVERE DIRETTAMENTE A CASA TUA LA RIVISTA SENZAETA’FAI IL VERSAMENTO TRAMITE BOLLETTINO POSTALE (COMPILATO COME SOTTO),

invia la ricevuta via fax allo 071. 2901110 o in busta chiusa all’indirizzo: REDAZIONE SENZAETA’ - PIXEL STUDIO - Via Valenti, 1 - 60131 ANCONA

Il nostro espertoLINO RIGNANESE

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