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Senofonte - Simposio

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Senofonte - Simposio

Sfidato a una gara di bellezza dal bel Critobulo, Socrate vanta la bellezza superiore dei prorpi tratti fisici – il naso camuso, le narici eccessivamenteallargate – in base al principio che è bello ciò che è utile. Qui vediamo una foram di "ironia complessa". Nell'ironia semplice ciò che è dettosemplicemente non è ciò che viene significato. Nell'ironia complessa ciò che viene detto a un tempo è enon è ciò che si intende; il suo contenutosuperficiale è inteso come vero in un senso, falso in un altro. Quando dice che il suo naso piatto, schiacciato, gli occhi sporgenti, e le sue narici larghe esvasate sono belli, non intende, e al tempo stesso intende ciò che dice. Nel significato comune del termine egli sarebbe il primo a negare che lo siano.Ma se con "belli" intendiamo "ben fatti per la funzione che devono assolvere", ci avrebbe fatto capire che gli occhi del suo particolare tipo sonosuperlativamente belli: a differenza degli occhi dei fotomodelli, posti in profondità, i suoi possono vedere ai lati, non soltanto di fronte; il suo naso èuna presa d'aria più efficiente rispetto al profilo comunemente ammirato.

I veri e propri elementi filosofici che Socrate vuole vengano intesi come "ironie complesse" sono i grandi paradossi filosofici di cui abbiamo notiziadai dialoghi giovanili di Platone, come la sconfessione socratica della conoscenza e dell'insegnamento. Ciascuna di queste è intellegibile solo comeun'ironia complessa. Quando socrate professa di non avere conoscenza intende e al tempo stesso non intende quello che dice. Vuole che questo rassicuri i suoi uditori sulfatto che nel campo della morale non vi è una singola proposizione che egli affermi di conoscere con certezza. Ma in un altro senso di "conoscenza",dove il termine si riferisce a una vera opinione giustificata – giustificabile attraverso il metodo peculiarmente socratico del ragionamento elenctico – visono molte proposizioni che afferma di conoscere. Anche il parallelo disconoscimento dell'insegnamento da parte di Socrate deve essere compreso come un'ironia complessa. Nel senso convenzionale,dove "insegnare" è semplicemnte trasferire conoscenza dalla mente di un docente a quella di un discente, Socrate intende quello che dice: non praticaquel tipo di insegnamento. Ma nel senso che lui aveva dato a "insegnare" – impegnare potenziali discenti nel ragionamento elenctico per renderliconsapevoli della propria ignoranza e abilitarli a scoprire da sé la verità che il docente aveva tenuto per sé – in quel senso di "insegnare" Socrate volevadire di essere un insegnante, l'unico vero insegnante; il suo dialogo con i compagni è diretto ad avere, e in effetti ha, l'effetto di suscitare e assistere illoro sforzo per un automiglioramento morale.