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SENL~TO DELLA REPUBBLICA VI LEGISLATURA 511 SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO ... GIOVEDJ 13 NOVEMBRE 1975 Presidenza del Presidente SPAGNOLLI, indi del Viçe Presidente VENANZI INDICE DISEGNI DI LEGGE «Rendiconto generale dell'Amministrazio- ne dello Stato per l'esercizio finanziario 1974» (2239): CONVALIDA Dl ELEZIONI A SENATORE Pago 23911 Deferimento a Commissioni permanenti in sede deliberante 23879 PRESIDENTE BRANCA COLELLA COSSUTTA MINNOCCI Pago 23880 . 23904 . 23899 . 23888 .23880 Approvazione da parte di Commissioni per- manenti . . . . . . . . . . . . . . 23879 Deferimento a Commissione permanente in MOZIONI, INTERPELLANZE E INTERRO. sede referente . . . . . . . . . . . 23879 GAZIONI Trasmissione dalla Camera dei deputati . 23879 Annunzio 23911, 23912, 23913 Discussione: PETIZIONI Annunzio . 23880 ({ Bilancio di previsione dello Stato per l'an- no finanziario 1976» (2238); PROCLAMAZIONE DI SENATORE . 23911 DiscussIOni, f. 1818. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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SENL~TO DELLA REPUBBLICAVI LEGISLATURA

511 SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

...

GIOVEDJ 13 NOVEMBRE 1975

Presidenza del Presidente SPAGNOLLI,

indi del Viçe Presidente VENANZI

INDICE

DISEGNI DI LEGGE

«Rendiconto generale dell'Amministrazio-ne dello Stato per l'esercizio finanziario1974» (2239):

CONVALIDA Dl ELEZIONI A SENATORE Pago23911

Deferimento a Commissioni permanenti insede deliberante 23879

PRESIDENTE

BRANCA

COLELLA

COSSUTTA

MINNOCCI

Pago 23880. 23904. 23899. 23888.23880

Approvazione da parte di Commissioni per-manenti . . . . . . . . . . . . . . 23879

Deferimento a Commissione permanente in MOZIONI, INTERPELLANZE E INTERRO.sede referente . . . . . . . . . . . 23879 GAZIONI

Trasmissione dalla Camera dei deputati . 23879 Annunzio 23911, 23912, 23913

Discussione:PETIZIONI

Annunzio .23880({ Bilancio di previsione dello Stato per l'an-no finanziario 1976» (2238); PROCLAMAZIONE DI SENATORE . 23911

DiscussIOni, f. 1818. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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.'::,::-nato della Repubblic(, VI Legislatura~ 23879 ~

13 NOVEMBRE 1975

~-~.~.~-~~~~~~ ~~.~~.~~.~~-~

ASSEl\IBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO51 P SEDUTA

Presidenza del Presidente SPAGNOLlI

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 17).

Si dia Ilettma del processo verbale.

P O E R I O , Segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta del giornoprecedente.

P RES I D E N T E. Non essendoviosservazioni., il prooesso verbale è G\lPP['~vato.

Annunzio di disegno di leggetrasmesso dalla Camera dei deputati

P RES I D E N T E. Il Presidente dellaCamera dei deputati ha trasmesso il seguen-te disegno di legge:

«Sistema sanzionatorio delle norme cheprevedono contravvenzioni punibili con laa~mencla)} (21LJl-B) (Approvai o dalla 2aCommissione permanente del Senato e mo-dificato dalla 4a Commissione permanentedella Camera del deputatI).

Anm.mzio di deferimento di disegni di leggea Conunissioni permanenti in sede deli-berante

P RES I D E N T E . I seguenti disegmdi legge sono stati deferiti in sede delibe-rante:

alla sa CommIssione permanente (Pro-grammazione economica, bilancio, partecipa-zioni statali):

« Convalidazione del decreto del Presiden-te della Repubblica 30 luglio 1975, n. 371,emanato ai sensi dell'articolo 42 del regiodecreto 18 novemb:-e 1923, n. 2440, sull'am-

DZSCUSSIOn!, f. 181~.

ministrazione del patrimonio e sulla conta-bilità generale dello Stato, per prelevamentod~l fondo di riserva per le spese imprevisteper l'anno fìnanziario 1975» (2277);

alla 9a Commissione permanente (Agri~coltura) :

{{ Modifiche ed inte8razioni agli articoli 8e 71 del regio decreto 5 giugno 1939, n. 1016,modificato dalla legge 2 agosto 1967, n. 799,recante norme per la protezione della sel-va.ggina e per l'esercizio della caçcia » (2303),previ pareri della 1" e della 2a Commissione.

Annunzio di deferimento di disegno di leggea Commissione permanente in sede refe-rente

P RES I D E N T E. Il seguente disegnodi legge è stato de£,erito in sede referente:

alla 8a Commissione permanente (Lavoripubbìici, comunicazioni):

Deputati VICENTINI ed altri. ~ «Normeconcernenti l'aeroporto di Bergamo-Grio alSerio» (2304), previ pareri della 2a, della 4ae della 6a Commissione.

Annunzio di approvazione di disegni di leggeda parte di Commissioni permanenti

P RES I D E N T E. Nelle sedute diieri, le Commissioni permanenti hanno, ap-provato i seguenti disegrui di ,legge:

6a Commissione permanente (Finanze etesoro):

«Miglioramento al trattamento di quie-scenza ed adeguamento delle pensioni a ca-dco de[la Cassa per le pensioni agli ufficia-li giudiziari ed agli aiutanti uWclali g1udi-

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Senato della Rcorntt,bhca ~ 23880 ~

13 NOVEMBRE 1975

VI Legislatur:;,

s11a SEDUTA ASSEl\IBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

zk!!ri» (2290) (Approvato dalla 6a Commis-sione permanente della Camera dei depu-tati);

8a Comm,issione permanente (Lavori pub-

blici, comunicazioni):

Deputati MERLI ed altri. ~ «Agevolazio~

ni per il conseguimento di titoli professio-nali da parte del personate deLle capitaneriedi porto, dell'Arma dei carabinieri, dei Cor~pidelle guardi,e di finanza è di pubblica si-curezza e del Corpo nazionale dei vigili delfuoco }} (2205) (Approvato dalla loa Commis-

sione permanente della Camera dei depu-tati);

9a Commissione permanente (Agricoltura):

« Proroga della legge 26 gennaio 1973, nu-mero 13, relat!iva alla concessione di contri-buti dello Stato nelle spese di lotta controle coccitl1J~gliedegLi agrumi}} (2167) (Appro-vato dalla 11a Commissione permanente del-la Camera dei deputati);

12" Commissione permanente (Igiene e 'sa-nità):

« Disciplina dei prell1evi di parti di cada-vel'e a scopo di trapianto terapeutico e nor-me sul prelievo ddl'ipofi,si da cadavere ascopo di produzione di estratti per uso tera-peutiICo» (1929-B), con modificazioni rispet-to al testo approvato dalle Commissioni per-manenti riunite 4a e 14a della Camera deideputati.

Annunzio di petizioni

P RES I D E N T E. Im'lito ,iJ senatmeSegretario a dare annunzio de[ sunto deilllapetizione pervenuta al Senato.

p O E R I O, Segretario:

Il signor Raganato Rinaldo, da Roma,f~sprime la comune necessità che venga rea-lizzato un ospedale nell'ambito di Ostia Lido,comune di Roma. (Petizione n. 127).

P RES I D E N T E. La petizione, anorma del Regolamento, è stalta inviata allaCommissione competente.

Discussione dei disegni di legge:

({ Bilancio di previsione dello Stato per l'annofinanziario 1976 )} (2238); « Rendiconto ge.nerale dell'Amministrazione dello Statoper l'esercizio finanziario 1974}} (2239)

P RES I D E N T E. L'oIidàJnedel gior-no 'reca la disouss,ioiJ1>edei disegni di ilegge:« Bilanoio di previsione' de.!:lo Stato rper ,l'an-no finanziÌarilQ 1976}} e «Rendkonto gene-rale dell'Amminis,trazilOne deLlo Stato perl'es,eroizio filnanziado 1974 }}.

Ricordo agli onorevOlli co]1eghi che, a nor-ma del secOlndo comma dell'articolo 130 delRegolamento, Ila diiSoussione generale sui duedisegni di ,legge sarà svotlta congiuntamente.

Ricordo irnohlle a tutti i senatori che sisono iscritti a parlare che, ai sensi deLl'arta-colo 129 del Regolamento, ,i Iloro inte,rventddovnmno ritferilrsi all'impostazione globatledell bilancio e 31lle Linee generali della poli-idca economica e finanzi'aJria dell'Ammi.nist'ra-zione delllo Stato.

Raccomando quindi a tutti di attenersi aioriteri che lillRegola:mento prescrive e a nonvolersene discostare pelI' t'raHaJre mater.ie PaT-tkolari degli stati di pnevisione dei singoHdicastelfi.

Dichi:aJI'o aperta la dlilscussione generale.È isoritto a parlalre i:1 senatore Mill1llocci.

Ne ha facdltà.

M I N N O C C I. Signor Presidente, Sli-gnor Ministlro, onor,evoJi colleghi, anche que-st'anno la disoussione sul bilancio cade i1nun momento crodale perchè purtroppo cru-ci,ali sono da diversi runni i problemi dellosv:i,luppo economico italiano, i'1cui procedereinoerto e ilnterrniHente aJppaJresempre piÙ di-pendente dal fatto che continuano a domi-nare schemi e modeLLidel passato nono s'tanteohe nessuno metta in dubbio le esigenze dicaJmbiamen to.

L'ambigui1tà e le contradJdizioni dello s'Vi-luppo italiano non potevano che essere esall.

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Senato della Repubblica VI Legislatura~ 23881 ~,

13 NOVEMBRE 1975ASSEl\IBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICOSIP SEDUTA

tate dallla criislÌl mOil1d~aJle; palraUelamente lai:r1J:ìi'solutezza twadizionalle neM'iint<réuprrenderecon decis10iile la strada deHe tras'£ormaz,iOinieconomiche e sociah non poteva che delill1ealr-si im iutta evidenza neLle scelte di pOlLiticaeconomica che Ja situazione ha anche dr2.m- i

matiCé1Jmente ,ri,cniesto e sOiprattutto con t,i-nua a richiedere.

La situazione dell'economia italiana si pre-senta infatti sostanzialmente invariata ri-spetto al 'periodo preoedente la pausa esti-va. L'alnretramento della dOlmanda, 'se ha con-sentito una progressiva attenuazione deglisquilibri all'interno e verso l'estero, si è pe-rò tradotta in un sensibile rildimensionamen-to della produzione, quindi in un impiegoinsoddisfacente dei fattori produttivi. Lestesse misure anticongiumturali, decise dalGoverno nell'agosto e da poco convertite inlegge, non hanno potuto nè potranno impri-mere in co,r'so di anno i IDro Ipositivi impulsiad UIIl sistema inserito in un cDntesto inter-nazionale che tuttora non Df,fre concreti é\Jp-pigh e speranze di rapida e geneTalizzata ri-

presa. Il sistema ,industriale è caratterizza-to dalla persistenza di bassi livelli produt-tivi. I dati di settembre indicano una £lessio-ne media nei primi nove mesi dell'anno ,ri-spetto al c01lìrispondente periodo del 1974dell'ordine del12 per cento, mentre se si raf-fronta la media 'del 1974 il ca'lo è dell'l1,5per cento.

Per quanto riguarda l'ocau:pazione, il ral-lentamento deJl'attività economica nel se>tto-re industriale ha comportato una brusca ca-

duta delle are lavorate CDn massiocio Ticorsoalla Cassa integrazione e guadé\Jgni che neiprimi nove mesi dell'anno ha erogato 265miJlioni di ore contro i 110 miliOlni del cor,ri-

spandente periDdo del 1974 e i 156 milionidell'intero anno. Si stima ohe 500-600.000 la-

voratori dell'industria siano assi,stiti attual-mente dal meccanismo.

Nonostante l'ampiezza di tale interventoill calo deUa produzione ,industriale ha inol-

tire cominoiato ad rincide:re sui .liveUi occu-pazionali. n numero degli occupant,i del set-

tDre tm gennaio e lugHo è diminuito di 82mila unità e sul piarno generale iil tasso di

dilsoccUlpazione neilil'alrco di un arnno è passa-to dall 2,8 ~er cento al 3,3 per cento.

ParticoIatrmente rnegat,ivo è poi l'andamenio degli investimeiT1,ti fi,sSl}Ilordi per i qualila Delazione ,previsionall'e e progra:mmaticailpotizza 'per raDinO in cÙ'rso una contrazionein tenmini J:earJi del 13 per cento. Se si con~Slidera la componente più importante ai finidello SVrlU1P~)O,cioè gI.i iro.vest1;'11enti in attrez-zatlure, la stima è ac1di'rittura Ipari al ~20peT cento. Non si può all n;gua'rdo dimenti-

ca're che la quota deg\1,iinvestimentIÌ sul red-dito naziona.le è in J.taJlia più bassa che inaltri paesi industria:1,i. Secondo dati fomi,tidal Presidente del 'Consli(2Jio nel triennia1972-74 téule quota era de,l 20 per cento inItalia, del 25 per cento 1m Germania, del 26per cento in Francia e del 33 per cento inGiappone.

Non c'è dubbio che faHoreoDndrizionantel'evolluzione della domanda diilnvestimento ètra l'altro nel basso grado di uti,llizzazionedeg,li impiantli aggirantesi sullla media dels'ettore industriaile 'intorno all 70 per cento.

Benchè il sistéma sia interessato da unafase chiaramente reoessiva, non sOIno venutemeno ,lepresSlioni da~ Jato del costo del la-VOlTO.Nel settore indust'rialle esso è ,infattinotevolmente aumentato a seguito dell'ac~cal1do interconfec1eralle del 25 gennaio. Inol-tre la scala mobtle ha segnato Ulna scatto di14 punti pesanti tra gennaio e novembre. Per!'industria tenuto conto del calo produttivopari a,l 12 per cento 'regisrr,ato nei primi no-ve mesi e del contempor3lneo m:umento neJlami,srura del 20 per cento eLl1ca della massa sa-lal1iale, !'incremento dell costa delllavo/ro perunità di prodotto si può valutal"'e nel 30 percento. Secondo stime della ,relazione previsio~naIe e p:t'Oglrammatica, raumento del costocLei11avOlTodipendente per unità di produz10-ne nella media dell'all1lno e per ,!'intero s,is,te-ma si aggilTeirà sul 25 per cento.

È proseguito nel contempo ,l'a11entamentoddle te:nsiioni sui prezzi, IpalrticOllawnente sen-silbi,le al livello deil consumo ,in concomitanzacon >irl peJ1iodo estivo. La decellerazione già.Ìlniziata nei primi mesli deill'aiilno si è con-soiLidata tra la primavera e l'estate. Il tassodi inoremento medio mensi:le è iillfaHi pas-

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Senato della Repubblic! VI LegIslatura~ 23882 ~

13 NOVEMBRE 1915sUa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

sato daln,3 del gennaio allla 0,8 di settem~bre. A settembre rispetto al dkembre 1974l'aumenta è stato dd 7,9 per cento CO'l1't'roill + 18,9 per cento del settembre 1974 suldicembre del 1973. Tn parrticolalre la variazio-ne media del birrnesTIreJugIio-ag05'to paJ1i a

+ 0,5 Iper cento ha pOosto l'Halria tra i paesi ra m::nar tasso di ,iIllf,laziOone.

L'andamento. dei prezzi 8.11consumo è iJnilflessa deIla sas.tanziale stabiJlità dei prezzJalI'ingrossa che a fine settembre ,ri,suhavlli11oarumentati del 2,2 per cento dalil'iniz,io de[~

l'anno (nel cOlI"r,ispondente per,iodo deIl'annoprecedente essi avevamo. segnato un linc["e~mento record del 31,8 peif' cento).

Anche le difficoltà sul fronte dei rapPoTticon ,1'estero hallillo trovato una forte attenua-zione sia pure congiuntUiraJJ.e. L'evoluzliOll1eddl'interscambio ha infatti consentito ùnprogressivo dassorbimenta degM sqUi1lilbrinei canti con l'estero. La debalezza delle,~sportazioni per il cui vo1ume 'TIuttavia siprevede udll'anna ,in corso una sastanzialestazionarietà si è accompagnata ad una ri~dUZJione deUe importaz:ani, che nei primi attamesi deLl'anno sOono diminuite mi'spetto alperioOda gennaio-agosto. 1974 cLeIl'U,5 percen~to nn vallore e di oltre il 20 per cento. ilnquantità. La £lesSiione 'irpatizzata per rl'intero1975 è par,i ail 15 per cento a Litre castamtJi.

Il salda ,pass1ivo deLla bi.landa commercia-le pari a 5.049 m]ha~di a fime agosto 1974si è IridOotta a mena di un quarta di tale ci~fra, oioè a 968 millli,ardi. Anche Ila bi,landadei pagamenti coOmplessliva è sensÌ!billmentemigliorata passando da un disavanzo di 2milIa 700 mi,Mardi a fiale agasta nel 1974 adun passivo di 382 milirurrui a nne agosto 1975.Per le partilt,e cOrJ1enti ill saldo negativoO nel~la stessa periodo è [pas'sata ,da 4.294 mmardia 364 miJHardi. Seconda la cr-elaziOonerpI'evisia-naIe e programmatica i,l 1975 dovrebbe can~oludersli con un disavanzo. globale prossimaai 1.000 mibiardi, mentTe i~ saLda negativodeUe sOlIe :par~iJte correnti dovrebbe esselrecontenuta nei 600 miHaI'di. A inizia d'annole prevlisioni eLiques,to alggregato osdllavamotra i 2.000 e i 3.000 miliardi di litre.

A questo punto ill senso deIJa cr-eaJtà iiID~pone come ,prima preaocupaziane il risohia

che ll'ecOonOomi'a:itaI.ianaimbacohi il s'enNlerodel sottosvillruprpo a di una Irecessliane stabi~vizzata avvera, <neLla migliore delle .ipotesi,di un tipo di arescita caratte:rizzata da bre~vii ritprese e pause più o menoO prolungate.I sacialisti rrifiutana queste ,praspettive, masOono consapevoli ohe ,per Iriballtar1le e pONesrUbasi sicure uno svci,vup'poche non sia gene-rilCO bensì qualificata in diJrezioOn,e di un al-lwrgamenta deli consumi sociaM e di una Iri.conversione e r;i,surutturaziOone deJlrl'ruPiPalratoproduttivo e, itndisrpensaibile tener presentii Viincoli stI1Utturali che saffocano le paten~zialità di ccr-esdta dell'econamia litaJi,ana.

Hsiste un vincala di bil,mcia .dei pagamentiche la recess.ione i,n cui cJ traviamo. è appenariusC'Ìtta a mascherare. L'ItalHa è anrivata amdebitarsi per 13,5 milHrurdi di dollwr1. Gòcomporta esbalnsd alnnui di 800-900 mHiard!di JiIDe che già da quest'alJJjno pesano sullevaci passive di pwrte coprente. La di,penden-za da alcune impartazioni è eccessiva; inmado partkOolatre il discarsa ,ri'gualrda l'enelr-gia e l'agricorltura. Il suo amentamenta çOon~sentiÌ;rebibe, a papità di deficit glabale di bi~lamcia dei pagamenti, un volume di reddito.e ,di accupaziane più elevata. OCCOTre inoltreaJ,JaTgare la nastra presenza sui mercati lin-

ternazioOnali noOn pregiudicando la rpossibliM-tà afferta da una pipevedibiJle Idpresa del com~mercio mandj,ale che aVirà luogo. in modasen~ibHe probabilmente ndla seconda partedel 1976.

ESliste poi il v,incOllo della fiÌ!nanza rpubbli-ca, eplI"oprio la disoussione del bi1ancio ellalettura della nata preliminare al bilancia stes-so Tipropongona nelle sue al1wrmanti !prapOlr~ziani itl candlizdanamento che la s>ÌtuaziOonedel settOlre rpubbllico pone alrIe passibiH,tà diavviare 'lliIl !programma a media teDmine. l,ldisavanzo delbiolancio della Stato e deLlea~iende autOlnome è previsto ,in 11.500 mi-lIirurdi drca per il 1976. In mprporta al Ired.dita nazianale, che per quell'anno. è stimatosui 130.000 miliardi di lire, essa si ragguagliaaLl'8,8 per cento., peroentual,e questa tra Lepiù elevate fra i paesi dema ComUllllità eura-pea, tra i quaLi so'Ltanto nrlanda presenta un

disavaiIlZa maggiare. Vi è pai iJ casiddettodisavanzoO occulta: 6.000 miliardi di Oll1eri

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Senato della Repubblica ~ 23883 ~ VI Legislatura

13 NOVEMBRE 1975511 a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ohe non hanno trovato capienza nel biJIancioe per i quali si arriva ad ipotizzare unfinanziamento monetamio, che neil ,linguaggiodei tecnici silgnifica stampa di cwta moneta,ed inoltre 3.000 miliaJ1di di spese che leri~~pettive iLeggi di autonizzazione halllllo postoa carico degli eser'CÌzi 1975 e precedenti, pre~via prelievo sul mercato dei capitali, e perle quali alla data di presentazione dell bilan~do di Iprevi,sione per Ìil 1976 non dsultanoancora avv,iate lIe relative operazÌ'oni di mu-tuo. E ~ bisogna del ,resto sperarlo ~ sul

mercato lf.inanzi,ari'Ù occoJ1rerà anche atti[lge~re i mezzi stanziati dai dearetlÌ!~legge per ilniJ,ando dell'economia: drca 4.100 m:iJIiaiI1di,di cui si stima ohe 1.000 possano esserespes.i nel prossimo é\JllIllO,,già approvati daJPaIilamento.

Il quadro si complda con la finanza pre~videnziale e locaLe in via di ultel1ioI1e detedo~ramento.

Non si può poi sottovalutane la situazionefinanz,iaJ1ia delle imprese. I fatti parlanochiaro: ll'indebité\Jlillento totale Lordo del set~tore industriale, imprese pubbliche e 'pl'i~Vé\Jte,verso lIe banche e gH istituti di oneditospeciale ammonta a aÌirca 40.000 mi1i<ardi; 11corrispondente ammontail"e .di oner,i finanzlia~ri alI netto degli inte~es.sli sui depositi delleimp,J:1eseè pari a ciJ:1ca4.500 miLiaJ:1didi \l<ime

é\JI1!nui.Si è arrivati a questo per una serie difatti che cOli1nv'ÙlgO\IlolaresponsabiHtà di tiUt~ti, ma lla situaZJione è quella che è e bisognaterneI1ne conto.

C'è ilnfine il v::iJncolo dell'inHazi'Ùne, peirchèdi vincdlo si tratta. OccO'nre dilne con estre~ma chiarezza che il sistema liltaHano, nellesue struttUlre pubbHche e lpinÌ'vate, ha unaproduttiv,ità minore rispetto ai p rincipa,llipaesi COnCOlI1J1enti.III potenziale in£lazionilsti~co della spesa pubblka conrente e alt~esìstrozzatUlre connesse a carenze struttiUlfalii dalIÌ!muovere (commeroi'Ù, edi.Hzia residenzi'alle,agnicoltura, sistema bancario) 'I1endO\Ilo ipar-ticolarmente vumerahi,le il nost'rO sistemaeconomico a spinte destabilizzanti.

In definitilVa, si può dÌire ohe la onisi ita~liana è Ulna .onilsi nella crisi È viera che è li:! 'Slistema calpitaHstico internazionale nel suoinsieme a manifes.tare gravi cOintraddizioni e

Dlscusszoni, f. 1820.

a dimostrare uma orescente perdita di con~senso delJa base popolare, ma nel suo am-hita !a poslizione italiana è deI tutto pairti-colare; ed è posizione di maggior debolezza.Siamo in una ,situazione di emeI1genza, masa.rebbe eI'r'Ùre faté\Jle affrontanla ,ancora unavolta con l'ilmedti SlpOiradioi e l£rammentaJri.Lo stesso pacchetto di miSlume di: 'l'i!lanoio deJ-

'l'agosto scorso nO\Il si scos.ta di molto dallatiiPologia d'intervento séjguita nel passato.Avrà senza dubbio eff,etti positiVli ed è anzida aUg'Ulmrsi che li soliti .intralci a:mminiÌ'stra-vivi non ne freilliino l'ilmpatto Ir:ea;le, ma dòohe occonre delineare con chia.rezza ed avvia-re con ungenza è un programma economico amedio termine che li 'Soci:allisti consideranocome, .é\Jlternativa all'Ù sVliiluppo dell passatoe non .comegeneriooelleillcO di stanzilamootidi spesa. Il nostro contributo su questo Isaràconcreto ed intorno alle nost'r,e proposte cbi.a~meremo a canfronto le for~e politiche e so.ai'ali .

Lo sforzo che noi socialllisti dobbi<amo .com~pirer:e in quest'Ù momento è quello di mette~re lin ,rilievo i vincoM, is.aoril£id, ,le decisio.ni anche limpop'ÙlaJr:i che devono preoedereed anohe accoiIlllpagnar:e J'avvio di un ,pro-gramma ohe rilanci gH. investimenti, che met.ta in moto Ila iI"i:canversioiDJeindus,t'dale, ,chetenga conto dellll'ocoupazione. Io pooso ohequesto sia IiI dis~gno serio da bre e, nono-stante la severità cui do'Vrà 'is[IJIÌlrarsi, SO\IlOconvinto che sia il'unico discarso val,tdo apOllre in una dÌ'mensiO\Ile giusta e sdramma~tizzante ,Le,trattative dei 'mnnovi contrattua-H. I lavoratoni devono Sélipere esattamenteche cOisatl Govermo intende far,e per daresoddilsfazione al,le Ilaro aspilraziOlI1!i, senzainganni e senza false IprOimesse.

IiI fatto di porsi cOlme .obiettivo run ruoloegemone ha reso .consapevole la alasse ,la-vorat'riee su ciò ohe è essenziale: tras[or-mare la società e c'Ùnsiderare il controNodell'uso e del costo della forza lavoro nonfine a se stesso ma come uno sltrumento perarnivare a scel,te 'ÌlnI'eversibili che spinganol'Italia verso i,l socié\Jlismo.

I mutamenvi avvenuti negli ultimi anni.

nelll'economia mondiale e Ila degradazionedella situazione economica italiana rendono

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V I LegislaturaSenato della Repubblica ~ 23884 ~

sua SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

o.ggi abiettivamente malta più a<rdua di dileai

alThnÌfa il tentativo. di medialre tra abiettliiVidiversi. Il grado. di incompauibi'Htà ,tra questiobiettivi carne la massima accupaziane; laelevata piraduttività, 1'lill1t~graziiQne ecanomi-ca eurapea e J'equilÌibda territani<ale eooeteraè aumentata. È arumentata il casta ecanamicae palitica ohe occorrerà pagare :per ["endedicampatiibÌil.i ,in terlffiini per ,esempio di tassadii sv<Ìluppo e di geJJiem,1ità del consenso.pollitica. Mi sembra ohe sila più appartunaattilrare l'attenziane sui saoI1i!fid e sui can-tra!sti, ohe necessariamente la prafanda ["i-struttUlraziall1e deltl' ecanamia i1ta:liana mdlJiie-derà, che nansullla passibilità di media'I'li

aturave'I'sa un canf,ronta.

È ,giusta alfìfeI1illare che l'obiettivo delilamassima accUipaziane nan daVirà saorificare,!'>innovazione t,eonalogica, che l'esl]Jans,ianedeUa domanda interna nOll1daVirà 'saCiI1iHcmr~ele esportazioni, ohe la Irical1'versiOlne ,di aerteattività davrà pracedere di l]JaI1ipassa can lacreaz,iane di altre. Ma è bene ess'ere cansape-vaLi che questi aI1biltraggi nan saJra!JJil1adeiltiJpa «,incantd,amaoi a mezza strada », madel tipo. « aut aut ,,; caIIJjpoI1teranna cioè scel-

te secche che è bene espIicitare subita, valu-tandane i costi.

Questa impastazione genererà minari IiIUu-..io.ni e O'I'eerà all',inizio maggiori dil£ficaltà pa-Htiche, ma la IPII'agrammazione è un ,investi-mento paHtica castasa e a hmga scadenza.L'esperienza precedente ha dimastlrato quan-ta sia pedcalaro a££rontailìla senza adeguati

piI'esuppasti Ipaliltid e ,gli,errari nan s\ildoweb-bera rÌipetene.

Da questa Vl1s,iane scatUlrÌisoe la cOll1sidera-ziane che dabbiama attribuire ai vilncolIi cheha prima ill1'dicata. Occorre po.I1I1eun limiteall'indebitamenta del settare pU!bblica, ivioo.mpresii ,esplicitmmenteglLi enti lacali. CiÒ

si!gniifka aperare tagli sulb spesa canrente,stabilLire un 'tetto per l'espansione del areditadi1spOll1i1billeper H settare Iprubblko e sop["at-tutta impiegar,e, anche ,in mada oI1Udele, Ja

surumenta fiscale in Ipmima ,luogo. (ma nonbasta) cantro gl>ievasari. È piÙ di un anno

ahe aspe'ttiama .il famoso accertamento. percampione e per ililquale no.i sacialiisti facero-

13 NOVEMBRE 1975

ma inserire una norma in un decDeta~leggedell'estate del 1974, s,e non vado enrata.

Per quanta r1guarda la :fìinanza lacale, mis'embra ohe, Ìin attesa di una sua rilforma,paHticamente di difificiJIeattuazione oggi, sianecessania affrrontam,e subito iÌ temi arucia-Li, cio.è sistemare l'il1l1iPonent,eiindehitamentaaccumula'ta finora dagLi enti Ilacali (20.000-25.000 miliardi :TIradebiti a breve, medÌ'a elunga scadenza) ed eLiminare le <cause dallequaM J'.indehitamenta locale è nato e si ècantinuam.ente ,allimentata.

La sri,stemazione dei debiti, esÌistenti è unanecessità indHazionabile per dare nuava Ire-SlpilraaUe stesse autonomie lacaLi, sohiacaia-te nelle IIO'roscehe finanziarie dal pesa r1-caI1ren,te deg11 aneI1i da pagare per mteTessipassivi e quate di ammartamenta sui debitiaccumulati.

Si deve ,anivaJre ad un consalidamemta per-ohè ,altlDimenti le autOll1amie lacali< saranno.definithTamente martil:fìkate. È necessariama}ure sciagliere i camuni ,e le ipI1O:vIincedal pesa di quegli oneri che aggi essi sop-portano. il Ipiù deLle valte per Iragiani sta-ruche e di vilschiaSliltà legislativa per cantadella Stata le delle I1egiOll1i.Si tratta di oneriin materia di difesa, giustizia, pubblicasiourezza, [pubblica :iJstmzione ,e saniltà ohela legge cOlilllIiIlalee Iprov:ilncialllee ,le sue ISUC-cessci:ve modj£icaziani e integmzioni haJJil1aaccallata agli enti lacali e che gravano. sui1011'0.hillanci per entità natevoH, pUll',oons,]de-randoli al netta dei c0ll11milbUltie delle ,&0-gaziand. ahe Stato e regi'Oll1ivi fanno com-spondeI1e.

Questa trasfeI1imenta di OIl1erÌi,anche a prre-sdndere da1la restituzione ai oamuni di iUiI1aoerta cilrcascI1itta patestà tributaria dilretta,castituirebbe dunque un grossa Irecupero diautonamia f,manzj;aria e d~ funziani prarp[ìÌeda parte dei cOlillIl1ThÌ"sgrravaJl1Jda1ifinalmenteda quella storica saggeziane ai livelli digaverna sO'vrastanti ohe ,tuttO'ra Viincala rpe-SaJl1temente la funziOll1alhà degM enti locali.

Se si vuale poi evitare di essere nuavamen-te Istrangalati dal vill1ca~odella bilancia delipagamenti, bi,sagna aJl1chepensare a Il1llÌ,sU["edi contenimento di oerte iJ:I1iPalI'taZJioni,cioèrazionare quei consumi a più alto cantenuta

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Senato della Repubblica ~ 23885 ~ VI Legislatura

511a SEDUTA ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENOGRAFICa

di iÌlill:portaziane, came i prodotti petraLiil:ìerie alouni prOldotti alimentaI1i.

Nel hreve te:nmine, Uilla dduzione forzatadei consumi finali di merci in prevalenzaimpartate serviirebbe certamente a ~consenti,.re un maggiOlr respiilro per l'limpostazione diun pTOgiramma a più lUlllga scadenza; e sideve biasimalre ill Gaverno per non avereapprontato iln un aThno gi],i strumenti ammi~nistrativi atti ad impomre in modo non inJi.~qua ta,le pilcLuzione. Ma una soluzione nontemporanea, valida iln lun orizzOlnte più am~pio, richiede Ulna permanente sostituZJionedella produzione ilnterna ad alcune 'impor~tazioni e soprattutto una cresoita ,sostenutadelle espmtaz,ioa:li. Ad evi,tare f:raJintendimen~ti I1iibadisco che non sii au~pica uno sVìilup~po trainato dalle eSipalrtaz,ioni a~la vecohiamaniera; s,i vuole sOlla evitare che la sviJup~po sia ,frenata dalle importazioni re <si in~dica nell'aumento delle eSlportaziani il mez~za per ,pagare un' espansiane adeguata delladamanda intema oggi divenuta assai piùcasto.sa in termini di valuta che in passato.

La via maestra per 'l1iduJI1l1eil fabbisagnoed alumentarre ,la ca,pacità di impoI1taziarne èqueUa degH investimenti; ,investimenti insettair,i came Il'agrkoltura ave una maggioree pilÙ qualificata produzione nazianale puòsastHurr'r,e le importaz,ioniJ e al tempO' st'es\sotiravaTe maggiori sbocchi all'estera; investi~menti per aumentare la produttività il',inna~vaiDldo i macchtnall1i nel1'ilndust']1ia; investi~menti per pradulI1re merdper cui ,la doman~da mondiale è alta e paca elastica ri,s,peHaai pnezz,i e 'rispetto al ,redditO'; ilnvestimerntidunque pelI' impedilre che si cansol:idi la po~siziane ancillare dell'Italia nell'ambita del'laeconomia inte.rrnazianale. Il settalre a,gricala

a mia giudiziO', è malto ,impartarnte; nanbasta apprantare ,piani zaoteonid più a menacoaJ[di,nati tra lalTO a moeiplilre din:ettirve ca~rrmnitarie da 'Ull punto ,di,vilsta farmalle ,senzaco,rredarle dei necessalni s1mUlmenti rfinanzialfli.Quella che accorre sUrperare è una visionemeramente assistenzial,e di UIll settaredhepiù di agni altra ha sofferto la metodalogiadegli interventi giornO' per giarno. Serve an~ohe ill coraggiO' di affrontar,e quelU ohe sem-brano. capisa1di ilI1remavihiM,carne per lesem-

13 NaVEMBRE 1975

pio la pa'litica ag,ricala comune, vero mastrasaara dietrO' i,l quale si nascondonO' interes,siche vanno cambattuti. Èil mamen'to pOli di

pO'l're manO' ad Ulna nuava legislazione deloredita agrarria che ~endia aocessih~ld: e so~le-citi ,i necessarri IrilfornimenH altle aziende agri-cole, pUl1chè vitali e c3ipad di aHrontall1e laconconrenza madiale esaprattutto CamiU1l[..taria.

Un altro settare in cui si canstata unamancanza di ol'ganidtà rnegli interventi' èquella dei trasparti,. Lo stesso Iprograrmma amedio teI1mine che ,ill Govenna si accinge apresental'e sembra OiI1ientata a :ripercamrerrestrade già battute con scarso sucoesso; a:p~pare invece non più dil£ferirbile iUlna strratergi1aglobale per Ila Ipiiarnilficazione del ,sistema dei

"l'l'asporti mel sua .complesso e di quel~i ur~bani e metropalit3lui in particalarrre, tenendo.presente la necessità che i mezz~ e ile rilsOlrsea di'sposizione venganO' impilegati Itraenda ilmassima beneficio in termini quantita.ti:v~ equalitativi.

È infatti cons~dJemziOllle inoppugnarbilIe cheil maggior ,r,karsa ad un idanea sistema ditrasporta col,lettivo 'tecnicamente Ir,ealizzabi~Le econamicamente sana, sooi,almente acoet~taibile sottO' i diversi aspetti dell'efficienteuso del teIìI1irtada e della :riduzione d~ oglll,itipo di inquinamento è1a solu"ione pi,ùadatta a ridurre il fenomeno deMa conge~stiane e a cantenel1e gli effettli ilndotH deilila

odsi' pet,roliifera. na qui la necessità che vern-ga impostata una palitica di ,t'TaS'POI1t1urba-ni cihe sulla base di un',idonea pÌ<anilfica~zlione urbani,stica sia finalizzata ai mggilUlIl~gimenta di un più elevato coe££iciente d,imobilHtà di tutti i cittadini, :abbia urna Slprk~cata caratteire unitario e persegua IÌlre obi,et-tivi pr!ilncipah: UIl1 aib~et1Ji:vodi al1dine sada-le che consiste neJ mirgHammenta della qil1a~lità e della quantità dei servizi, una di ail1di-ne ecanamica ohe si IrisaJrve neHa più effi-dente e rigorasa ,gestiane de!:le azilende di tlm-sparta, un ahi,ettiva di a!t'dine finanzliait'io ohecans,ilste mella ,riduzione medi,ante misiUlre3ippropriate degli aner~i deMo. Stata e degJ,ienti locali,.

Le esigenze del ,ri,nnavamenta tecna'logicoe ill g,rada di orescente obsolescenza dell PaIr-

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Senatu della Repubblica ~ 23886 ~ VI Legislatura

sua SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

co rotabile preSUippongono per un decisivorilancio del mezzo iPubb[ko di trasporto daUIIla pa;rte congmi apporti di capitale e dal~l'altra le neoessrurie plremesse rnormat~:ve perreaHzzare J'oospikata espansione del sistemadei trasporti IUiIibani e metlrQPollitani.

Se è vero che gli irnterventi suU'amhientee :suLI'olrganiizzazione dei trasporti non pos-sono ess,ere rumprovvisati nè 'reaHzzatli in tem-pi b:revi se non con efìfetti ilrri,levanti e conl',ÌImpi,ego di enomni Irisorse, è verò altresìohe sulwa base di aLcune sc~lte dir fondo ali~ello centlrale l'ii,stÌltuto lI1egionale potrebbeaffrke possiihiHtà di :irnvestimenti 'più effilca-ci e ader,enH alle SrÌln,golesi,tuazioni 10caili.

Le scelte e .i criteri di fondo di una .conrert-ta politÌJCa dei tnl!sporti dgua:rdano una so-stan~iale maggiore desti,nazione della quotadi reddHo nazionrule all'alIDIDodername:ntodelle imprese e ruHa coS'trruzione di infirastlrut-tUlre di tlras,poI1to, all'ol1ganizza:zJione di unsistema di ,traslpaI1ti £o~dato su di un funzio-naIe equilibI1io tra t'I'arspolrto collettivo e tlra-sporto indi'ViduaJe, allla più a:mpÌla comp:ren~sio~e poss.Ìibi,le di esigeillZe di .caraUere a va-Lore sodrule, rulla massÌima rilduzione consen-tita del cosiddetto ,tasso di scornforto, aUai,mpostaziione di una chiara politica trurirf-faria.

Un altro settolre nell quale occomrono nuovie li<ncisiiViinterventi è senza dubbio quellodell'ediMzia residenziallre pubblica sia attra-verso la predisposizione di idonei program-mi a breve e medio termine, sia con l'ado-zione di provvedimenti ,di revisione deUevjgenti nOJ1Ille ul1banistiche alI Hne di con-sentiTe una più efficace ,tutela del tewitorioed una :sua utirlizzazione più rrispondente aL1eeSligenze deLla società d'Vile.

Non vi è dubbio inol,tlre che negl,i ,ÌIndkizzie nelle deciJsioni che si dov,l'anno assumereirn materia di ÌiJwestÌJrnenti Slia rpu:bbilid oheprivati ruI11ipilOspazio dOVlrà esseI1e ,riservatoaLle aree meridionali,. La CI'ilsi in atto si prre-senta rnel MezzQgionno con eBfettli ampUrfi-cati per 'Cui non può rinviaI1si IUn l)1iI1!llovatoe potenmato impegno per il superamenrtodegli squillilbri temri,toriaH. Il Ireouperro delladepressione menidiolllaJle rilchiede una pre-cisa valutazione economica de:Ue rrisorse at-

13 NOVEMBRE 1975

tJuarlmente o potenzialmente esistenti neUaarrea ed utiIizzrubiIi ai filni dello svÌlluppodell'~'lltero sistema. Una volta lirndividuatequeste I1iso!rsre(irndustlriruli, agrkole, ,turÌlS'ti-ohe, ambientaIi ,eooetera) :nel,la sede ,prrÙlpriadeJlla programmazione oentrale dello sviJulP-po verrranno incentirvatÌJ tutti ,i,proget<ti e leiniziatiVie che consentano Ila più Irapida inte-grazione delle Irisol'se Istesse rnellmeccé1JllÌlsmodi svi,luppo del silst.ema.

La 'rea:lizzaZJione di questi proget1t] doviI'àavvenire rioOlI1rendo a meccanismi di inter-vento idonei e nell'amhi,to d] lUna normativaqlUadro che individui sul pilano 'ÌJstlirtuziooruleed economÌiCo ruoIri e livellli di ÌIntervento. Laregione deve ,ritenersi Il'ente poLitico t1tola;redeUa gestlione ,dell',int,ervento stlrao'I'dilIlarrionel quadro delle indkazioni concoI1date neHasede program:rnatica centmle.

Al riguardo ooconre sottoJÌlnea're che Il'azio-ne di reclUlpero dell'aI1ea meridionarle dOViràavvenire rin rfmme e modelli i:ntegrati ne[l'in-tero sistema rnazionale perevJÌtare ,]1risohiodi veder aumentato ,l'attuall,e divrurio. Lo s~~luppo di un sistema produttlivo terrri,todale esodale è funzione del grado di 'int'egrazionenel si,stema medesimo di, tutte le sue com-ponenti. L',enrore dellla cosiddetta politicameddionalistica degLi ultimi 25 anni è statodi governare Il'area depl1essa merilidilon.alepuntando sul suo autonomo sviluppo, sotto-vaillutando la ClÌrl1costanzache la diinamicadell'intero ,sistema non ammette autonomiedel1lre singole parti Ise nonirn UIIl rrarpportodi subordinazione o di iI'eC1pl1OCo'Condiziona-mento: ohe è po,i quello che si è verilficato.

Cintegrazlione nel sistema produttivo na-zionale delles.ingole aree :regionali non sa-r~bbe comunque su£f1ciente ad arssioura:rrela pLena eStpa:nsi,one e quaL:iiHcazione delllosvi,lUiPPOdel sistema medesimo se quest'ulti-mo non rfosse a sua volta irntegrato nel slÌ-stema pl'oduttivo eurQpeo con :il ,risohio diuna merÌldionalÌizzazione del sistema dtaliano.

SLgnorPTesidente, s,ÌigiIlorrMinistro, onore-voli colleghi, .se Isi acoet,tano 'l,epremesse ,finqui enlUlnciate, i[ proglra:mma a medio termi-ne dovrebbe dill1iq'ue essere un programmasoprrattutto di investimenti, vo~to ad aillen-tare il vincolo estero per aumentare ,il tasso

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 23887 ~

13 NOVEMBRE 1975511a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

di orC'scita possibtle e a tlras£ormalrle dI mec.canismo pervemso fiÌnora funzionante (squi~librio deil~a bi[runcia dei pagamenltÌi, dduzio~ne degli )]nrvestimenti, aumento deUe causedi squiHhrio ).msognerebibe trasformarrlo inUIll meocrunismo vi\ftuoso senza dimenticrureg.li intolleifabili divari ternitoriaili che calratte~ni,zza:no il nostro sistema economico e 'so~cialle.

Non voglio ,sofifetmamni sUllla fattihiliitàtecnica ed ammi,nistlrativa di 'UIllprogrammasilff31t,to; problema il !secondo smi,siUlrato nell~le attuali< condizLoni di goveIinO e di ammini~strazilone. Voglio so,lo indÌiCare ohe UIlla talLesOlluz10ne, ahe Ipure sembra ovviÌa, comportaalooni costi trorppo spesso trasourati.

Un altro dato non modiHcabile nel medioperiodo è quello dei HvelJi e delle Icaratteristi~che tecnologi.che delle indust'rie e dei limitiche ne derivano per l',i,ncremento den'occu~pazione. Quanto Ipiù dOVlremo procedere adammodernamenti tecnologici, al,la diversitfi~cazione, allo svdJluplpo di settori nuov,i edarvanzati per espandere l'eslportazione ed al~lenta1re 11v.i:ncolo deJla ibi,lrunda dei pagamen~ti, tanto piÙ quel Mmite si farà sentiire. Quila masslimizzazione dell'occUlpazlione iÌncontrauna barriera, certamente; con una accmtapolitica indlUstI1i,ale la si può fÙ'rse al[onta~nare, non 31bba.'tteme.L'ocoupazione pÙ'tlrà au~mentare soprattutto media:n'te l'espansionedelle prestazioni ,iln servizi soOÌial,r; ma qui :sidOVirà 1I1i:versare ,gran parte della Iriconvers:io~ne di ceti intermedi da ocaupazioni impro~duttive superfLue ad oc'Oupazioni sooiiallmenteutHi.

Oi1!1caill,rappoI1to tira iÌlllIves:tiÌmenti ed oocu~pazi,one bilsogna stare mol,to attenti a nonnutrire e soprattutto a nom dÌififondere mu~

siÙ'nÌ<: ,le 'scontenemmo poi 3Im3lramente.Quando sii pallia di investimenti OCCOl1relri~cordalre che ileoondilzioni attualti non SlOl110quelle ideali; ItuttaVlia Ipenso ohe esistanoposs~biJ,ità per espandere uIteniOlrmente 'taliÌinvest,imenti. Naturalmente la maggior quo~ta del volume di essi do'V'rebbe essere desti~nata 2.1.1a,ristruÌ<ÌIUlrazione ctellllageneral:ità del~le !lavoraziollii industriali,: questa è l'es,jgen~za pdmaria deU'apparato produttivo. Nuovac3lpacità di produzione credo che, per essere

realisti, pobrebbe nascere d3lgLi investimentiLegati ad una effeUirva domanda ipubi\)Iica dibeni soaiali ed ai settori ad alto oontenutodi sviluppo futuro. In ambedue li misli è chia~mato ,in causa 110Stalto, 1e sue dedsii'oni, 113sua capacità di 'riqua'1ificare ,e aoncretizzl3iresUll meI'carbo :llapl1Qpria Slpesa.

AlloI'chè si 'parla di linvestimenti OCCOIT1reanche tener cOlnto deil!la,situazione delLe im~prese; quando alle negatdve previsioni di do~manda, all'ampiezza della ç3lpadtà pifoduttj..va inutHizzata, aU'elevatezza dei costil, aJllaalleatonietà dei Iprofitti si aggiunge la massadeLl'indebitamento e degli onem pe[' gliÌlinte~ressi dhe grava sUINe litITlpreSe, non è moltoprobabi,le che J'indtamento all',in'V'esti1re siai:mmediatamente a'S'coItato. Bisogna allloTaprogrammare un graduale alleggemimento diquel debito. 'ahrimenti, d'aLtI'a pa1rte, ai peil1~sa l'.inflazione e per1QÌiòbicsogna ,contenerre icÙ'sti anohe del lavoro, riconI'endo, se neoes~salrio per a'louni settol1i, anche aHa fisoa~Hzzazione. Bisogna pO'i favOlrÌ're UIlla certa di~menslione di autO'finanzi'amento e di ça,pi~t3lle di rischio. A tale piI'qposi'to vorr,rei, riJe~vare che non si tratta di un 'cedimento alricatto c3lpiltaHsti1co nella .misura ipe!fÒin auiprevediamo ohe questi iÌJntervent& siano dae££ettuarsi nel cont,es'to di Ulna programma~zione seria ,ed inoi'siva.

Il tema degli investiment,i, d'alltra parte, èanche un problema di £inanziamentÌ resli diÌf~fidli dalLle esilgenze del slettoTe pulbb'lico edali modi in ooi eSlse vengono soddiisfatte.Un esempio di come si lpossa subilto Ireau~Iperare cI'edi:bHità nei comronti del mondoproduttlirvo è di sepamre il oredito aLle im~pnese da queLlo agH enti pubblici, ii'll mododhe ,le ,industnie pÙ'ssano accedere a più am-pi, £lna'llZJiamenti. Un aLtro esempio potrebbe

essere costMuilto anche da un piÙ attentoesame del cOlmpoJ1tamento del1e banahe, cheè ormai chiamato tin causa. Adesso tuttihanno scoperto che ill settore bancaJrio Irac~ohirude ampie zone Idi ve['o e plrÙ'plI'io paras~sitismo; ma in ,PaI1lamento le uniche voci

che da diversi 3Illini si levano a denrunciaTela slÌ!tuazione !Che adesso tl1.1:tltiv<edono, aprpar-tengono quasi esclusivamente al Partito so~oiallista iltaLiruno.

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SenatO' della Repubblica ~ 23888 ~ VI Legtslatura

511" SEDUTA ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO 13 NOVEMBRE 1975

Signor Presidente, si'gnor Min:1stro, onolre-

va'H colleghi, md, è sembrato ohe questi, siaJnoi 'Più importanti e attua1i temi che debbonoessere alf1£rontati anohe neil corso delila di-scussiQlne del bilaJllCÌo di pnwiSlione dell'OStato. Gkl:cohè, di :!ironte aUa grave onisiohe ci angustia, non ,basta certaJmente snac-cìoJaire soltanto rprevlEmtiv,i dil rmrHm',cLi,oomesembra sostanzialmente 1ndi<rizzato a fareia Governo nel suo programma a medio ter-mme ohe, dopa una aprplrezzaJbdlle diagnosidei, malii che ci af£l,igga[1lo, non Isembrra cheaggredis'ca però con la davuta energlia li 'Pro~blemi di struttura e continua aJd operare 1nun quadro di pOll~ti:ca economic? che è so-stJanzia'lmlente quello vecchio, già diimo-stratosi assoluta>mente inadeguato alla gra-vità del mO'mento.

SignOlr PiI1esliden<te,lacoO':rmeaffironta,I1e que..sti terni contemiporaJlleamente alt p ensegui-menta dell'ammodenname.nta civite del no-stro paese, perchè questa è 11'esslemza di unavera programma~1one, a proposito del'la qua-le si può aJggiungere ,ohe, s'e è vero che lereali possibiliità di una lpirograrmmazione Je-gata 'all'obiettiva della massama occupazianesono oggi molto più rlimitate, è Iperaltlro ve-ro che lIe candizioni soggettive 'Sona migliolrÌdi queHe degli anni <ip'sossaH,I[daochè una po~Lttica di piano !PuÒ oggi faJre assegnamentoSill un sastanzd,ale sostegrno s'indaJcale e 1m-prenditoniale, oondizioni quasi totalmente as~senti in occaSliOlne dei ,tentativi di ipirogram~maz10ne dei go'V,erni di oentro~sini,stra.

In senso ancora più ampio, pOli, mi rpaveche vi sia una valsta attesa pO'polare, unagJralThdedomanda rpol:itica per un prO'getto se-rio, dhe indichi doè onestamente poss,iihilità,l1ilschi e preventivi di casto. Ma ,proprio perrquesto, a mia giudizio, la ,proposta di unprogramma a medio e a ,Lungo teI1Il1i:ne devevenÌire dalle forze popolari, e prOlgres,silste delpaJese, dal1as~nistra neHa ipiù ampia acoezilo-ne di ta:le termine. Sono ,infattli soprattuttole grandi masse :popohuri rOhe dovranno assu~mers1i, forse per lunghi anni, ,i pesanti 'Oneri

della ristruttUlraZJione deWeconomia e delloStato.

n Partito sodalista HaMano intende, pelt'parte sua e con piena IresponsalbHità, assu-

mersi r onere di piro~pettare una propria stra-teigia che possa costituilre run ,purnto di l.dferi.mento per un ampio, aiPprofondito, Iresrponsa~hi/Ie confronto.

Dopo sarà H PaJr1amento a dibattere e adecidere, quel PaI1laJmento che prorpl:do suquesto terreno deve vedere ,rivalutata ed esal-tata la sua funzione, oggi trQppo spesso rele-gata a queLla :semplke d~ cassa di lI1i,sonanzadei pI'oblemi d~l rpaese. (Applausi dalla si-nistra).

P R lE S I D E N T E. :È:,isori,tto a palI"-lare IiI senatore Cossutta. Ne ha facohà.

c O S S U T T A. Signor Presidernte,s'ig:nolrMin~stro, onorevoH col1eghi, Uina slin-golaire particolaJ:t1ità caJrattenizza 11 dibatti,tosu questo bllilando p,reventiiVo che si sta svo;l-gendo al Senato. Esso va seguiito di pochesettimane al diibattito sui deareti eongiuntu~raM e preoede ~ spero di pOlca ~ quelloche dovrà arpri,rsi sUllprogramma a medio ter-mine che i,l Govel'no sta f,ilmulmente ap'Plron-tando. Da questa pa:rticolladtà potrrebbe na-scere la tentazl,one, amche in noi, di runosca:rso impegno ad esamimure le sue voci eg,l'~orientamenti di aui esse sono espressiane,rimaJndando ,le primcirpalli considerazioni 'Oa qUaJnta già si è detto iO a quanto si dovràdirre. Ma non <Cis,embra giusto 'SIe;guIl'reunasimile tentazione, anzi >Cisembrra che la par-ticolarità in cUli si presenta questo bi1andodebba lI1ichiedereselmmai un r~scontra anca.ra piùpuntualle, essendo 'Chiara in noi lacOlnvinz>Ì,oneche le opinioni qui espresse e ~eposizioni che s'a'tannO' in cOIndJusilOine a'Slsun~te possano e debbono rra'ppI1eserntare da unapalrte um'utile veriHca delle del,iiberazionigov'ernative ratirliicate in settembre e neUostesso tempa una valida lpI1eiparazione deiprovved~menti 'ohe sOlno in gestaz~one.

D'altronde 'vI diibattiito SUll biìl<an:oio ~ losappiamo ~ non può limi,tarsi all'esame del-le sue vooi contabili o della sua Istrutturagenerrale ma deve neoessar'~ameil1'te investiregl:Ìi indilrizZ1i stessi deLla politica dell'O Statoohe '~n effetti nel bilancio si lriassumonotutti, indi'rizzi economici e non soltanto eco-nomici e non soltanto quindi qudilii d~ una

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VI LegislaturaSenato. della Repubblica ~ 23889 ~

13 No.VEMBRE 1975511a SEDUTA ASSEMBLEA ~ REso.co.NTo. STENOGRAFICO

poHticaecanomJilca a bl1ev,e e a brevissimateJ1m1ne.

Ciò abibiamo ,IDverità .oercata di fare ,sem~pre nel passata e runahe quest'anna calO.mag~giOire imrpegna nei lavori deLle Cmnmi,ssioniche halnno preoeduto ;}'alttruale discussione ge~nerale in Aula, cancentranda da parte na~stra cacrentemente le nastre prapaste dimadifica sru Ipachi punti che hrunno si:gnilfi~cata, ci pwre, propria perchè caHocate inun quadr:a generale.

li1 punta di partenza rimane naturalmentela gravità della situaziane ecanomica .e lacrisi, una crisi che per:dura e che si aggra~va, lUna crisi sulle cause della qua'le ,si pas~sono avere apiniani diverse ma le cui ma~nÌ.festazioni nan passana essere !Cantestate.

,I.n agni sede vogliaJIlla ribadire questa na~

stro giudizia sulla gravità e ,sulla profo.ndi~tà dì ,tale crilsi, anche di ,frante a fenamenidi sattavalutaziane a di inadeguata cansa~pevalezza che ancara peI1mangana in settariva.sti di apinione pubblica. La abbiamaespresso al nastra Congresso nazianale, oheè iil momento più aha deUa ,elaibOlDaz1oniedellapo1itica di un partiltio; lo :aibbiamo nibadi,ta TIlellcarso della recente campagna elettorale edanche qui, quaLche settimana fa, in IParla~mento. Ciò che vogliama rilevare è che lacrisi del monda capitaHstÌrCo ,si va manife~stando assai più grave di qUalsi tutte le rpre~visioni che da 'tre anni a questa pall'te sii'')ono rivelate eocessiiVamente ottimistiche. Edò ribadiamo oggi nan solo in cantrastocan oerti dissennati ottimismi, dei quali ilMinistro del tesoro è stato per vario tempopropagandilsta jlJ~resrparnsabÌlle, ma anche concerte infondate ,speranze (potremmo. aggiun-gere purtroppo ma non seflVe chiudel'e gli I

acchì dinanzi alla l'ealtà) di migliaramentie di ripresa a breve .scadenza. Neanche leultime notizie e Igli ultimi dati sul1'ecano~mia aJIllerÌiCanasembrano pater cambiare dimolta i dati complessilvi per il 1975 che ve~dana una nuaiVa caduta negli Stati Uniti ein tut,ti i paesi industrializzati del prodottolordo, una calduta ulteriare rispetta a quel~la del 1974, anzi molto superiore a quella,anche se per il 1975 se ne prevedeva addi-rittura, ri.spetto all'anno precedente, un au~mento.

La rsperanza in atkuni è fandata ~ dilce~

va ~ nella rilpresa ,che sar~bbe in atto ne~

gli Stati Uniti ma la considero 'Slperanza in~fondata ed Hlusoria e nan :soLtanta per lostato di cose esistente nel più grande paesecapItalistico (.8 milioni di disoccupati Uif~ficiali) ma anche e soprat1JUtto per la po,li~iica economica che il Governo americanopersegue e 'm ogni oarso per -lanon meooanid.tà e ÌJmmedilavezza deil1i£lessi rdiWl.1a eViern-tuale ripresa amerÌJcana sUJIl'economia deipaesi dell'EurQpa occidentale. È da preve~dere viceveflsa l'acutizzansi dei contrasti in-ternazionali tra grujppi ,capitalistici e tra i,diverSli paesli, l'alcce:n:tuarsi deJlliaoa!O'co['ren-za, l'aprirsi di ahre e più grarvi laceraziani.

Le conseguenze di tutto ciò ~ è la logl~ca spietata dell'imperialismo, onorevoH col~leghi ~ saranno più gravi sui paesi econo~micamente più deboli e quindi sull'Italia. Letormentate vioende della Comunità economi-ca europea !Chehanna portato pressochè al~.la paralisi .la Icostruzione di un'Europa co-munitaria sono i \sintomi di lUll ritorno alnazionali<smo economica iPiù sfrenato, a guer~re doganali, a manovre valutarie di carat~tere sempre più ,specUllativo. Sono esempiolampante delle spinte alla frantUJII1a:zione eal protezionismo cui molti governi dei pae-'Sricapitalisti 'I1ioorl1ono per tlentare di farfronte alla bufera. Non rè dUllique daJVIverailcaso di riporre eocessive 'speranze negH altrinè di fare trappo arvfidaJIllento sullo sviltLp~po delle esportazioni. E a questo rl:guar-do, ,se vogliamo avere un aumento delleesportaziani (e tutti ben salppiamo che espar~tazioni aggiunHve pos,sono essere ottenuteprevalen temen te attraveI1SO l'eSIPortaziane dibeni rdi investimento verso i paesi in via dieviluppo .e verso i paesi socialisH), dobbia~ma orientare la nostra politiJca estera, mol~to più marcatamente di quanto Isi stia fa~cendo, nel 'senso della cooperazione interna~ziona,le.

Noi non siama un paese imperialista; noiabbiamo carte vaHde da giacare nel conte-sta internazionale, ma non le usiamo tutte.Occorre più rcoraggio nella difesa del nostropossiJbiJe ruolo politko in coerenza can glimteressi economici e politici dell'Italia. Sia~ma tra i :paesi europei che meno si Isano

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VI LegislaturaSenato. della Repubblica ~ 23890 ~

13 NOVEMBRE 1975sua SEDUTA ASSE1VIBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

mossi per cogliere tutto il ,valore degli ac-cordi di HeLsinki e 'Per produrre fatti e 1ni~ziative nella estensione e nel rafforzamentodella cooperazione tra gli Stati e in rpartko-lare con quelli in via di siViluppo e con quel-li ,sociaHsti. Gli aocordi recenti con la Juga-slaiVia sulla Zona B, il via~gio del Presiden.te della Repubblica neM'Unione Sovietica,i calloqui di questi giorni 'Con il ,capo delGoverno ungherese e altri ancora sono tuttifatti positivi, ma non bastano perchè le IpO-terrzialità di 'cui disponiamo sono moltograndi e vanno. interamente impiegate 'Sia inEuro:pa, sia nel Mediterraneo e sia veI1SOipaesi deH'Afrka e dell'Asia mediante atprpun-to resplkazione bilaterale e multilaterale diuna politica .estera ,coerentemente e attiva-mente perseguita di cooperazione, per la si-curezza e per il disaIìma, al fine di sconfig-gere la logica dell'iTI1iPerialismo e per far pre-valere un nuovo ordine economico e finan-ziario internaziomde :non più dominato da-gli interessi ,dell'ilmIPerialismo atmericano.

La ,crisi dunque è grave rpeI1chè<èuna cri-si internazionale e penchè, come tutti sap-piamo, in Italia paghiamo più duramente

'Ìe sue conseguenze a causa delle nostre m3ig-giori difHcoltà oggettive e in conseguenzadegli errori ,tremendi che nel nostro paesesi ,sono compiuti circa gli indirizzi economi-ci e quelli polit.iJci da parte delle classi do-minanti e dei governi di centro e di centro-sinistra diretti ,dalla Democra:zia cristiana.La crisi co~pisce tutto il paese, ma in iprimoluogo i lavoratori e i ceti più bilsognosi. Neiprimi nove mesi deH'anno le ore non lavo-rate che rientrano nel meocanismo della cas-sa mtegrazione sono state 265 miHoni, men-tre nel 1974 (e non era un anno brillante)erano ,state 156 milioni. Quando ,si tireran-no le ,somme del 1975 <èprevedibile che siconstaterà il raddoppio o quasi delle oredi cassa integrazione. È ,chiaro 'Che questoistituto ,si rivella sempre ipiù come una con~'qu~sta importantissima delile classi lavora-trici e strumento di freno del consueto ten-tativo di 'scaricare sU!bi,to e nella massimamisura possibile il peso della crisi sulle mas-se. Esso contribuils>oe però a mascherare ecomunque a Hmitare l'aprparizione esplidtadel fenomeno ,ddla di:soC'oupazione. Ma, co-

me abbiamo sempre detto, la 'Cassa integra-zione può funzionare solo te.mporaneamen-te, non può vivere all'infinito e già adessoj licenziatmenti si 'profilano in forma mas-'StOCIae draiillmatka; le statistkhe parlanodi 1.200.000 di'soocupati lUi£ficiali e di unacaduta ,del 2,1 per oento nella oacupazione,<iellagrande i~dustria manifatturiera. Ci so-no 800.000 giovani che incalzano chiedendolavoro; alltre centinaia di migliaia usciran-no presto dal silstema scolastico con la sa-crosanta e pres,sante volontà ,di partecipareatll'attività produttiva ed allo 'svilurppo delpaese. Non solo essi trovano la lstrada sbar-rata, ma le masse dei nuovi disocoupati esottoccllipati, d1Siperdendosi fatalmente neimille canali delle a:ttività precarie e del la-voro nero, intalsano ulterio~ment'e le resi~,due possibilità d'impiego, !Contribuendo, cer-to senza loro colpa, alla degradaziane dell si-(;tema economico.

Di qui l'ungente necessità di un ,'energkarigorosa azione di rilancio. Per quanto ciriguarda ci siamo già p.ron!Unciati con chia-rezza ,e qui ribadiamo che siamo contro lagenemlizzazione ide~ me1Jodo dei salvamaggi,di tiJJo assistenziale sia nei Iconfronti delleimprese sia nei confronti delTa mano d'ope-ra. Ogni intervento, ogni finanziamento, ogniapertura di .credito devono eSlsere collega~ti a chiari programmi di ritColllvensiane equesti devono essere coerenti con una visio-ne organica ,degli indirizzi generaH dell'at-tivi,tà economico-produttiiva. Vi è :perciò !Unlegame inscindirbile fra le misure immedia-te che occorre prendere iper frenare l'emor-ragia e per dare un colpo d'alrresto allo scia-Jo ,di risorse umane e matedali ed il pro-gramma di media prospettiva Isulquale orien-tare la spesa e ,gli i:nvest1menti [p.ubblici eprivati.

In effetti, quali che ,siano i diversi giudi-zi suLle cause della crilsi, un ,dato incontesta-bile è rappresentato dalla ,caduta deI.la do-manda ,che si manifesta nei conslUimi e negliinvestimenti. La caduta della domanda ha'portato al riequHibrio, anche se transi,torio,della bilancia lcommerciale, ma non c'è :nes-'sun motivo ,di rallegrarsene trolppo. Essa ha,portato 'però ~ ecco il punto grave ~ al-

la caduta della rproduzione, all'aumento del-

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Senato della Repubblica VI Legislatura~ 23891 ~

13 NaVEMBRE 1975ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICaSIP SEDUTA

13 disoccupazione, all' estendersi ,di 'larghezone dI capacità produttive inutilizzate, percui ogni possibilità di .superamento dellacrisi è fondata sulla ripresa delila domandaper consumi ed investimenti, anche peresportazioni, ,certo, ma queste, cOlme ho giàdetto, diipendono da altri fattori e non so~no l'elemento determi,nante per una ripresagenerale. Se si avrà un aumento della do~manda per Iconsumi, 'per investimenti, pereSjportazioni, si potrà ruvere un aumento del-,la produzione e suocessivrumente, ,tenendoconto delle scorte, un migliorrumento del~l'occupazione, per ottenere il quale sarà ne-cessario impegnare tutta la ,capacità pro~duttiva non utilizzata.

Per salvare 1'economia nazionale è ungen~te porre mano ad un Iprognllmma di rkon~versione dell'apparato produttivo e ciò de~ve avvenire contestua1mente iCon un pianorapido di investimenti che a'bbiano un eHet~Lo ~rnmediato sulla domanda; IUn piano, co~me abbiamo più volte ribadito, concentratolIell' edilizia e nell'irrigazione.

Per quanto riguanda i problemi deLla ri~conve:J1sione delll'aiPpruraltiO prodUittivo, abbiia-ma indicato tre settori (enengia, zootecnia,trasporti) cui russegnare la priorità della mas~sima u~genza, anche tenendo conto del gra~do sUifficiente di elaborazione cui si è giàpervenuti, ed a1ltri tre settori per i quali oc~corre immediatamente elaborare proposteconcrete: meccanica per beni di investimen~to e per impianti, chimica, elettronka. IPro~grammi di riconversione in questo setitoresono possibili, oltre che necessari e debbo~no tendere a realizzare produzioni di piLlelevato contenuto ,tecnollogko, produzioni dibeni sostitutivi di quelli di importazione,di maggiori esportazioni e di 'servizi sociali.Gli effetti di questo prOlgratmma ~ eoco loobiettivo ,che ci dobbirumo prefiggere ~ pos-

sono Iconsentire concretamente un aumentoimmediato dell' oociUipazione giova,nile e nelMezzogiorno un deciso progresso in tutta1'occupazione.

DI tutto ciò fina1mente si inizia a discu~tere e finalmente il Governo dice di averpreparato, COlme era suo dovere, delle pro-poste e che le sta esaminando con le di~vers~ forze poQitiche democratkhe e con j

D,SCUSSlOnI, f. 1821.

sindacati !per sottoporle presto al Pada~mento.

Per, ora ne Isappiamo troppo ipOiCOper po~

tel' giudicare, ma è già Uill SUiccessoesserepervenuti a questo ,punto. Se vi 'si è giunti,è anche merito nostro, delle forze di sini~stra e del ,Partito comunista Iche ad un pro-gramma di aZJione a medio teJ1mine (nonsolo di intenventi economici, ma generale,polittico e ,sociale) .lavora da tempo, chiaman-do a confrontarsi su di esso tutto il movi~mento democratico e tutte ,le forze sociaHinteressate alla salvezza del 'paese; è meri-to delile grandi lotte unitarie dei lavoratoriItaliani e dei loro sindacati che sono perve~nuti alla formulazione di ~ropoSlte di solu~zione ,della crisi suHa base di una consulta~zione di massa, profondrumenve democrati~<ca e unitaria, ICon movimenti di lotta roibu~sti,possenti ed incisivi.

In effetti i lworatori sanno di aver con~quistato in questi anni nisultati rilevanti, frai 'Più avanzati rilspetto a tutti gli altri paesicapItaiHsti, ,per Ila loro forza <contrattuale e~ ,nOlr:opO'teri, sa:lvandJO' tra J'lail,t;J:ìO,almeno inparte, la capacità di acqui'sto dei salari dai-la falcidia dell'inflazione e riuscendo a im~pedire, con la cassa intEjgrazione e la :garan~zia del salario, ,che centinaia di migliaia diuperaie e di operai venissero a trovarsi sullastrico.

Da questi rirsultati, ono:revoli !colleghi, nonsi può Iprescindere e nes,suno può pensaredi prescindere. Se ne rendano ,conto queglimduSltriali che, essendo riusciti in passatoa strutturare le loro aziende, a garant1ire lacùmpetitività dei prodotti e i loro profittisulla base del basso COlStOe del slliPersfrut~tamento dellla manodopera, sono ancora por~tatl a guardare indietro o ad essere troppomiopi guardando avanti.

Le ,condizioni econornkhe e sooiali con~quistate dai (lavoratori sono un Ipunto di par~tenza, un dato della realtà dal quale ci sideve muovere Iper formulare i necessari pro~grammi di riconversione e di sviluppo. So~ha i lavorator,i e li loro sindacati dunque a

far"i portatori delle esigenze della riprersa,fondata su tali premesse e su tali esigenze,avendo essi IpOStO al centro dellla loro lottaIl tema dell' oocupazione e non già queUo

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VI Legislatura.:}t;nato della Repubblica ~ 23892 ~

Sl1a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 13 NOVEMBRE 1975

del salario, avendo elaiborato pos'lZlOni coe~

l'enti sulla mobiLità della manodopera den~tra le aZJiende e al di fuori ,di esse, sullapiena uttlizzazione degli impiaI1lti, sugli orarie sulla continuità del lavoro, Isulle fOl1me dilotta, combattendo contro ogni chiusura cor~porativa e contro ogni Isettari,smo, difìferen~ziando le loro 6vendkazioni a ,seconda dellecategorie, tra grandi e piccoli industriali edartigiani.

I Ilavoratorli sanno perfettamente che ilricorso alla cassa iI1ltegrazione non può es~sere pemnanente e non può sostituire il ri~torno al lavoro ,produt1Jirvo; sanno che la di~fesa salariale che c'è stata non può far con~siderare ,chiuso il capito'lo di una neces,sa~ria perequazione dei trattamenti retr,ibutiviche elevi sostanz,i1a,lmente, in primo ,luogo, iredditi più bassi.

Ma si può far fronte a queste necessi,tàse non c'è U'Ila ripresa Iproduttiva in tempirapidi? No, non è possibHe. E le stesse con~quiste realizzate 'possono venire messe in di~scussione e le prospettive ,più generaLi disviluppo e di progresso possono essere inpericolo 'se non si pone ,mano ad una nuo'Vapolitica economica. La classe operaia, i la~varato l'i, le forze democratkhe intendonoportare avanti una battagUia vigorosa per IÌm~porre una tale nuova Ipolitica economica,con ciò assollvendo una funzione che è laloro funzione, dirigente e nazionale sullascorta di una lludda ,çoncezione di principioe di una comprovata esperienza che esclu~dono l'aberrante teoria del «tanto peggiotanfo meg)lio ». E quanti puntano sulla esa~sperazione an:z;khè sulla rÌis01uzione deHa ori~si, attendendosi da un prog)I1esSlirv:opeggio~a-mento del~o stato ddl',eool1iom~13 ,le oondii'Zio~ni \per una brusca trasformazione della so~CÌetà SODOal di fuori natura,lmente di quel~la concezione e di quella esperienza, ma pos~sono contribuire, anche senza renderseneconto, a fare indietreggi'are tutto il morvimen~to e a rfa'Vorire ill disegno antidemocraticodelle forze di destra e reazionarie.

Intendiamoci, onorevoli colleghi, per orail Governo ha a:s'sU'nto soltanto l'impegnodi presentare un programma; si è appenainiziato a discuterne. Ho già detto che nonne conosdamo i contenuti se non per le in~

discrezioni che, prima che al Parlamento,se ne sono date ai giornali; sappiamo dat,di indiscrezioni che le :proposte sono an~cora vaghe e Ipare inélldeguate, che esi!stonoanche conflitti di competenza tra i vari Mi~nistri nonchè, tra di loro, Icontrasti di me~todo e di indiri~zo dai quali possono deri~vare ultedori motivi di rinvio e comunquedi confusione.

Se saremo consUlltati diremo la nostra oiPi~nione e faremo lIe proposte che ci sembre~l'anno opportune e che d'altronde abbiamopiù volte anche qui esposto. Vorremmo eSlse~re certi che siano consultate con ~ partiti,democratici e con i sindalC'aN anche ,le re~gioni, e aggiungiamo anche i 'Comuni attra~verso una delegazione mppresentativa de1~ld loro associazione unÌ'taria nazionale, laANCI. Il confronto condusivo ovviamentedovrà avvenire in Parlamento, attraverso unpreliminare diibattito :complessirvo sull'insie~me del programma e poi conseguentementecon le decisioni di merito 'sui 'singoli Iprov~vedimenti. In quella sede, .come è normale,ognuno si assumerà ,le ,propnie responsabi~Età. Va ,detto 'Subito però che Igiudkhiamosin d'ora sintomatico, e negativamente sinto-madco, il fatto che proposte concrete, limi~tate e rigorose, ,da noi presentate, per ea:nen-damen ti al ibilancio neHa parte ,delle sl'Pesee in quella deLle entrate, siano state sin qui,e cioè in Commissione, respinte. Eppure esseandavano nella direzione che si dice di vo~Ler perseguire. Eppure la ,presentazione ela definizione del bnancio poteva e può an~cora essere un'oocasione preziosa per anti~dpare concretamente soluzioni che sono or~mai ,mature. Esso poteva e può ancora es~sere un valido ponte tra i decreti di emer~genza ,del settembre e H p~ano quinquennale.

Non è dunque un buon segno queHo chesi è verifkato. E ,davvero non vorremmo chesi vogLia rare di que[ Ipiano semplicement~un elenco di stanziamenti per prOlViVedimen~ti di cui non si abbiano ben chiari gli scopie i nessi indispensab~li. Sono necessari glistanziamenti, ma sono prima ancora neces~sari gli indirizzi, gli orientamenti, in poche'parole un d1segno generale di programma~zione, non un libro dei sogni e neppure unas.catola vuota ,come paventa, e giustamente,

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Vl Legislatura.':Je.U1todeVa RepubbLica ~ 23893 ~

13 NOVEMBRE 1975511a SEDUTA '\SSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

il (, Corriere della Sera» ma un vero e 'Pro~prio piano che facendo Iperno sull' O'pera dirlstrutturazione nell'ambito dell'industria in~.tlichi le esigenze e le priorità nei vari settoriche si devono investire e compia le scehefÌssando i mez,zi, i modi, i tempi, per laloro attuazione.

Natura~mente per fare fronte alle esigen~ze occorrono molti mezzi finanziari. :È no~<;tra precisa /Convinzione che vaste risorsesono dislponibili OIggi 'per un piano che siprefig;ga di sviluppare la domanda di <consu~mi e di investimenti: sono disponibili o pos~sono essere reperite attraverso una miglioree piÙ giusta pressione fiscale, attraverso unasevera se~ezione delle spese che privilegi.aiPpunto le esigenze prioritarie rispetto atutite le alt:0e, che annulli ~ e sarebbe purgiunto il momento ~ spese Isuperflue e sp:re~chi eiiminando gli enti inutili e riducendoi ministeri non più necessari o 1rasfoJ1man~doli e via dicendo.

Tali risorse sono disponibili e reperibiliaLtraverso un'ampia mobilitazione del cre~dItO, chiamando in primo luogo gli isti,tutibancari a cooperare, anche con un 1101'0ruo~lo specifico nell'ambito ,della prog)rammazio~ne e non ,soltanto quali erogatori di prestilti,per uno sforzo comune, daJViVero nazionale.

I mezzi esistono. Mai come in questo mo~mento le ibanche hanno regi'strato tanti de~posi ti, ma perchè essi siano messi in dr~colo bisogna creare un clima di f1duda e dicertezza, Icon ,punti cioè di r1fer1mento chiarie ,sicuri ai quali imprenditori e operatori pos~

sanO' riichi,amaI1si per svolgere lIe .loro a:tti~vità, per ,contribuire ,da parte loro a compie~re una ,politica programmata di inrvestimenti.

ESlsenZiialle è comunque una più va,llida epIÙ equa politica tributaria e fiscale. Leggodal «Corriere della Sera»: «Si è detto cheil ,piano 'avrà suooesso soltanto se sarà com~battuta l'evasione .fiscale. Aggiungiamo cheindispensabile è .combattenla anche per ra~giom etiche e 'politiche. Nel momento in cuisi parla alle masse operaie di mobiliità co.!["Jericolo connesso di disO'ocupazione è as~solutamenle necessario chiedere aJla borghe-SIa l'adempimento del Ipiù elementare do.vere dvile che è il 'pagamento deJile tasse:è ancora poco se si mettono a paragone

le due ri,chieste ». :È giusto, ma non basta.Vorrei dilre che ogni o.peraio sa oggi -chedei mezzi irr1ipiegati o :meglio 'impegnati ~

perchè jUTIipiegatinon ,ce n'è quasi ~ per] decreti congiunturali, <la più parte, nellasostanza deriva dal méliggiore introito rlìjsca~le e cioè, nello stato intollerabile e ver.go~gnoso dell'organizzazione tributaria itaHa~!la, la più arretrata del mondo, dal maggio~re contriibuto, per migliaia di miliardi, deilavoratori d~pendenti. Ogni operaio sa chenessun lavoratore itailiano evade allfis-co iper~chè le trattenute sono automatiche sullabusta paga. Sono i capitaJlisti e i r.icchi acompiere evasioni fiscali macros-copiche elll1Puni:te. I lavava tori, oltre che produttorifondamentaJli del reddito sono diventati co~sì essi i fondamentali ,contribuenti dell'erairÌo.

E non vi passa mai per la mente, ono~revoli rappresentanti del Governo, -che pri~ma di chiedere Isacrifici 'agli operai, ai mura~tori, ai braccianti, agli impiegati bisognaIper lo meno avere, -come si dice, le Icarte inregola? Se non ci sarà maggiore giustiziahscale non si ,patirà costruire nulla. I go~verni che si sono succeduti in tUitti questianni hanno affrontato questo problema ~

sto calibrando ,le mie parole ~ -con miopi apolitica, con inettitudine tecnilca, con disprez~LO profondo per i lavoratori, per il popo~lo, per la <società, con l'impudenza ddl'iill1~punità. Essi sono reslPonsaibili ddl'attualesituazione e dovrebbero essere chié\!ll1ati, essi'sì, a rispondere di ofìfesa grave agli i'llteres~si e a1'1'onOI1e stesso ,del nostro paese.

Per combattere le evasioni fiscali e perottenere una nuova e valida politica tribu~taria occorrono misure straoJ1dinarie e ur~gemi e una dfonrna che abbia fondamentonon tanto nelle maochine e neHe tecnkhe,che ci guardiamo bene dal sottovalutare,ma III criteri di equità e nei metodi demo~cratici per i quali decisivo deve essere l'ap~porto delle comunità 10caJli, dei comuni ap~punto, ai quali sOlno 'state sottiratte non iSol~tanto ~ e in questo caso giustamente ~

facoltà i:rnpositive autonome, ma ogni po-testà di aocel1tamento. In effetti profondemodificazioni nel sistema tributario e fi.sca~le, che sono indispensabm, se non altro !perquelle ragioni morali e di equità alle quali

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 23894 ~

13 NOVEMBRE 1975Slla SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

a.ùche altri si sono riferiti, possono deter~minare, an.che a brevissimo temnine, mag~giori introiti per .lo Stato.

È possibile ottenere maggiori risorse ~ e

lo abbiamo dimostrato con le nostre rpropo~ste meditate s11l1capitolo delle entrate inqruesto Mlando ~ :per dÌiverse centinaÌJa di

miHardi {pur neH'aanbito deru sistemi attuaJianacronistid ed ingiusti; maggiori risorseche devono ,essere erogatle in modi dilVersie cioè secondo le esigenze prioritarie e conmetodi atti a lsoddisfare meglio e più rap:~damente tali esigenze. Di qui ,le nostre pro~poste sul capitolo de1la spesa IOhe prefigu~rana soluzioni che sono ormai im!]Jrocrasti-l1abili: da una rparte investimenti per l'edi-Jizia e l'irrilgazione, rper i tras:porti e per,l't;;nergia e ,dall'altra per !'iniziale risanamen~to della finanza Jocale.

Su questo punto, drca il rapporto del Go~verno con le autonomie locali, il nostro dis~senso -è profondo; non soltanto il Governorespinge le nostre proposte limitate e rea~.liMe, doè pienamente attuali neB'ambito diquesto stesso IbÌJlando, che sono volte a darecOlrpo ad una voce che da tre anni rimanebianca nel bilancio, richiamata orma,i quasijronicamente ,«per memoria », quella deltondo di risanamento dei bÌJIanci locaH., maesso, il Governo, ed il relatore di maggio~ranza esprimDno un orientamento davveroinaccettabile e prima ancora che 't1Jl orienta-mento uno stato d'anÌimo polemico e fazio-so, peJ1meato da una profonda sottovaluta-7iOllè del ruolo assegnato a regioni' e a co-muni e da una incompI'ensione dei temninim cui attuallmente si pone il rapporto traGoverno, Parilamento e autonomie locali, nelnuovo oI1dinamento dellO' Stato creatDsi :lIpartire dal 1970. Vi è persino nella loro im~pas tazione run senso di fastidio )per la nuo~va realtà Iche incalza, tipico di una menta~lità conservatrice immobHista, ostile non so~lo al progresso e al rinnDvamento, ma alhsemplice applicazione delle leggi, in quan~to si tratta di leggi non corrispondenti allaloro mentalità. Basti rileggere le parole delrelatore Carollo ad illustrazione di questobilancio nelle parti che r1guardano i comu~Hi: non vi <si tmtta delle diiffkoltà immensein cui essi versano; non vi si fa cenno ai

bisogni che devono soddisfare, i bisogni del-le loro popolazioni, cioè del popolo italia~no; non si rammentano nejppure gli sforzicompiuti e le prove, spesso mirabili, di ca~pacltà da es'si dimostrate; no: si vedono lcomuni: tutti, bianchi o rossi, grandi o .pic-coli, del nord o IdeI .cenl1ro o del sud, comepericolosi dissipatori delle risorse nazionali.È da~vero una vergDgna, onorevoli .colleghi!Invece il discorso dovflé~bbe iniziare propriodalle inade111iPi'enze del Governo, dalle ina-dompienze della maggioranza; si sono co-stituite le regioni, si sono affidati loro i ipo~teri (non tutti anoora comunque i fonda-mentali poteri previsti e sanciti daJJa CDsti~tuziane), ma non si S01na assegnati i mezzinecessari ad adem:piere alle lorO' funzioni esono funziani oggi indispensabili per rea1iz~zare luna qUallsivoglia politica di progr.am.mazione.

Leggo da una recentissima rlelaziane digrande interesse, di cui .dirò dopo gli autori:«Una deBe condizioni fandamentali a ,ga-ranzia dell'ulteriore progresso sullpiano eco~nomico e dvÌJle della società italiana è unadiversa politka della domanda pubblica, vol-ca a soddisfare suHa base di una razionalerprogrammazione dello svi>luplPo, detenminateesigenze di dotazioni e servizi sociali e civili.

L'organismo competente ad attuare (talepoilitica della domanda puibblka è, visti i set-tori in cui dovrebbeesplicarsi, la regione.Dalla regione ci si attende evidentementenon una generica capacità amministrativadi realizzazione epi:sodka di infrastruttUlrecivili e ,sociali, ma la capacità di inserive si~mili realizzazioni in un onganico contesto.programmatico che tenga cDnto ,delle lineeevoluti've e tendenziali dell'intero paese edei relativi Dbiettivi di svHuppo a UvelJonazionale ».

La relazione prosegue: «Si è però ancoralontani da queLla razianale pianificazionee gestione del territor,io che costituilsce ilpresuPlpDsto di qualunque OIrganka ,politicadi sviluppo. Le cause che hanno detemnina-to tale condotta sono complesse. Tra le cau-se di carattere istituzianale sembrano dover-si annoverare ,soprattutto l'assenza di leggi~cOI'uioe e un sist,ema rfinanziairia che 1a~scia ,poco slpazio aJl'attuazione di politkhe

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Senato dcI;a Repubblica ~ 23895 ~

13 NOVEMBRE 1975

VI Legislatura

ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICOSl1a SEDUTA

di spesa che non rientrino nel n0l1maJ1e /pro-i

cedere di enti puramente eroga tori.È anche da sottoline3lre come, secondo ì

classici canoni dello Stato centralizzato egarantista, alla scarsa autonomia finanziariariconosciuta alle regioni si aocomp3lgni unsistema di controlli Iprettalffiente giuridkisull'uso ,delle ri,sorse, mentre mancano deltutto ,contro1li di e£fi,cienza sui dsultati del-l'azione amministrativa.

Discende da questa situazione, in Ipratica,da un lato la 'più 3ImpiapossibiHtà per leregiùni di distranre le sia pur limitate risor-5e dagli Iscopi istituzionali di queste ulti-me, dall'altro !'ilffipos,s.ubilità Idi attuare inci-sivi interventi :pr<~graJmmati in quei settoridi cOillipetenza regionale (infrastrutture e ter-ritorio) che dovrebbero costituire il1surppor-to deLla stessa programmazione nazionale )}.

Questa rdazione così conoliUde: «Le pos-sibilità di azione delle regioni sono rÌlffia-ste puramente teoriche a causa della 'sor-passata normatirva fin3lnz:ilari1a" che ha de"terminato in particolare !'impossibilità diprogrammare a medio termine le spese per10 sviluppo a cagione: 1) deLla esiguità deifondi a disposi1zione; 2) del trasferimentodi risorse dalllo Stato ailJe regioni con obiet-tivi vincolanti, cioè Ipredeterlffiinati a livellocentrale; 3) dell'inadeguata struttura del bi-lancio statale, della mancanza di una nor-matilva~quadro sui bilanci deJ.ile regioni; 4)degli ostruco:li, in termini soprattutto di tem-po, derivanti daJle urgenti procedure conta-bili e così via.

In conclusione, la scarsa autonomia finan-ziaria delle regioni deriva in primo luogO'dalla mancanza di una sostanziale autono-mia dell'entrata; in secondo luogo non esi-st,e neppure una vera autonomia di spesa,

"ia per motivi quantitativi, attinenti cioe

l'entltà dei mezzi finanziari a disposi,zione,~ia qua1litatLvi, particobnmente in ordine al-le ,procedure di attribuzione e al grado di~ibertà nella gestione. Una profonda rifomnadella hI1anza r;egionale è dunque indis.pen-saJbIle e urgente ».

Non si tratta di una relazione del Parti-to ,comunista: ne è autore il « comitato di-rettIvo centrale Iper i rapporti economici »

della Confindustria. Con un linguaggio chele .è proprio, freddo e asettico, è la ,stessa

Confindustria, onorevOlli Ministri, a dire del-le verità, ad indicare cause e a prospetta-re 'soluzioni che il Governo non solo nonpropone ma non sa ancora prendere nelladovuta considerazione, tanto i suoi ministrisono lontani da una simile tematica, che èpoi la tematica di oggi, di questa fase dellavita economica e politica del nost,ro paese.

In verità, a parte lIe pur deoisi:ve questio-ni di principio, giuridiohe ,e istituzionali,ie regioni e, in stretto collegaJmento con esse,i comuni, sono oggi iJl tramitè fondamentaleper reaMzzare una IPolitka di rilancio pro-duttivo, per una programmazione economi-ca fondata appunto, come si è detto, ,sulladpresa della domanda di consumi ed inve-stimenti.

In concreto la ,prograa:I1Imazione passa nonattraverso la centrahzzazione che mortificaLe autonomie, ma attnaverso l',esaltazionee lo sviluppo di queste, pur nelll'ambito ~ èOVVIO ~ di un dilsegno nazionale fissato dalPanIamento che indichi le ,priorità e le scel-te necessarie. I ministeri ,si tolgano dallamente di realizzare i piani che si richiedonotlramlte aplposite «agenzie ». L'agenzia /piùeEfkiente, più rapida e nello stesso tempopiù razionale e Ipiù democratica esiste già.è queMa dell,sistema delle autonomie. E qui,npeto, sta uno dei ,punti più gravi del nostrodi,ssenso. L'attuazione ,deNa Ileglge n. 382 suipoteri del:Ire Img,1oni è lilIldil'aziOlnabit1e. Il rap-,porto regolare e correttamente regolamen-tato, un rapporto certo e non occasionaletra Parlamento e Iregioni, tra Governo e re-gioni è una delle condizioni fondamentaliper poter dirigere il Ipaese. L'adeguaJmentodI tutto Tapparato ministeriale a1la nuovarealtà che ,deriva ,da questo nuovo raff)por-Lo e da questo nuovo modo di ,governare èla questione più uI1gente da risolvere. Altroche paIilarcidunque dei residui Ipas,sivi del-le regioni, che 'Pure esistono e che si devonoeliminare! Si devono eliminare, iOeI1candoneseriamente le cause e combattendole, causeche stanno anche in inadeguatezze, ritandi,errori delle regioni, ma soprattutto in quel-]e inadempienze di cui Ìil Governo è reslpon-

sabile.Il Ministro delle regioni svolge con e~tu-

siamo e con compet'enza e soprattutto conprofonda convinzione autonomistka la sua

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Senato della Repubblica V I Legislatura

Sl1a SEDUTA

~ 23896 ~

13 NO'VEMBRE1975

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ASSEMBLEA ~ RESO'CO'NTO' STENO'GRAFICO'

tunzione, ma non ba,sta. Dev,e essere ill Go~verno nel suo insieme ad ispirare 1113suaazione al rapporto nuovo con le regioni.Vedere risolto tutto nell'opera del Ministrodelle regioni 'sarebbe ,come pretendere divedere risohi tutti i rapporti tra Governoe sindacati neill'opera del Mini,stro IdeI lavoro.È il Governo nel suo insieme, a 'partire dalP,I1es1dente del Consiglio fino al Vice Pr,esIi-dente, ai MinrisÌ'!'i delltesoro, del:l,e IfinanZJe, delbi'lando, a tuttli gl,i altri<, che deve adeguarsi,ohe de'VIe conoepire l'ope:I1a propr1a comequella del GoveI1no di uno Stat,o che non èun ente ma è un on:-dinamento, di cui le regio-n~ appunto sono parte fondamentale.

Certo è 1mpensablle di dare attu2czione adun quallsias,j programma di sviluppo se :nonsi provvede a risanare o a cominciare a risa-nare la fin3!nza lPub8lica di cui, come è notoe come ormai tutti dOVlrebbero riconoscere,1a finanza IDeale è paTte integrante. Non vipuò essere piÙ separazione tra finanza pub-blica eb1'l1alnza regionale e finanza delle pro-vince e dei comuni. EIS'se sono' un tutt'uno.Lo Iribaehva l'altro ieri una acuta risoluzionedel Consiglio nazionaJle de[ Partito repubbli-cano italIano, dicendo che « bisogna uscireuna volta per sempre dalla contrapPoiS'izione"finanza IDeale" e "finanza, statale", ohe haalirr:e>ni.ato una ventennale pOllemica ed unalunga guerriglia, per cui ill Partito repubbli-cano \ritiene p:mg:iruidiiZJi:a,lesoUevaJ1e gllli entjlocali dall' enorme indebitamento ohe sii ècreato per spese com-enti, per gli interessisui mutui a pareggio e per assolvere a com-piti non degli enti 10calli ma dello Stato, eli-minando così la causa principale della ten-

sione tra il 'si,stema cent'rale e queHo peri-ferico ».

D'aocol1do! Siamo d'aocol1do, onorevoli col-leghi e amici del Partito repubblicano; macome SI concilia questa linea che è quellaeh un partito che fa capo al Vice Presidentedel Consiglio con la linea del GO'vell'no illu-strata qui dai suoi ministri de~ bikmcio edel tesoro e con quella faziosamente anti-8JutoiIlomistica del relatare della maggiman-

:l'a ,o con £1 pmgett'O di l'~fiQ!rma del mmli'Srtr'OGui non arncora presentato ,ma di cui si parla?Un progetto, per intenderei, ohe se venissepresentato così come ne abbiamo sentitoparlaJre avrebbe -la nostra netta, fermislsimaopposizione. I repubblicani aggiungono:« Qualunque sistema si soelga per pervcnirrea questi Hni, occorre evitare che l'opera didsanamento possa non avere certezza asso-luta di continuità e venga a crearisi la situa-zione inconcepibile che si è verifioata con ilmancato finanziamento da parte dello Statoper tutta il periodo della sua esecutività deldecreto istitutivo del fondo di risanamentodei bHanci comunali ». D'accordo! Ma comesi concilia questa giusltiSlslima pOsiiz,ione cheè pOI .la posizIOne di tutto il movimento auto-nomlstico, espressa PO'co più di un mese faall'assemblea di Viareggio dei comuni ita-liani, con la linea del Governo, con il rifiutodel GoveI1no e delill3 ma~giO'ranza di acco-glliere la nostra prO'posta di dare finalmenteconpo a quella voce del bilancio da tre aJIlnirimasta in hianco per memoria? È una do-manda, sono domande alle quali il nostrodibattito dovrebbe pur cercare di dare qual-ohe rilspasta.

Presidenza del Vice Presidente VENANZ;

(Segue C O S S U T T A). Sappiamobeniss,imo che Ja condiziane finanziaria dei

comU'lli è drammatÌJca e tale ohe [lon si puòdominare e risolvere con una bacchetta ma-gica. Ma appunto per questo discutiamoneseri,amente. E smettetela con le banalità e lecontumelie contro i comuni! Il senatore Ca-

rollo, relatore di maggioranza, ha mai avutorapporti con un comune? Immagino di sì.Come può dunque pensare e dire cose simiHcontro di essi? O forse crede che tutti i co-muni itahé!Jlli siano amministrati come quel-lo di Palermo, che egli dovlrebbe oonoscerebene? Oppure quando par Ira di comuni è

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Sellato della Repubblica ~ 23897 ~ VI LeJ.;islatura

51 P SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESaCONTO STENOGRAFICO' 13 NavEMBRE 1975

come se si sentisse morso dalla tarantola,la tarantola del15 giugno?

Il d~savanzo dei comuni è gravissimo; in~veste tutti i comuni o quasi. E non vale asso~lutamente il richiamo darvve["o patetica delsottosegretario La Penna a favore dei 4.000comuni itaHani(la metà) che nell 1974 eranoin pareggio quando anch'egli sa che i restanti4.000 comuni comprendono il 92 per centodelila popolazione ~taHana. Se tutti i comunidunque 'SaITO in disavanzo (anohe quello diTorino, onmevoli colleghi, che pure ha rice~vuto quakhe tempo fa il premio « QuintinaSella)} per un pareggio di bilanoio che nonpossedeva, purtroppo, ma che assUlrdamentemascherava con un bilancio non veritiero),ci saranno pure delle ragioni; ragioni obiet~tive, intendo dire, e non sohanto quelle ~ eci sono ~ imputabili a cattiva amministra~ZlOne.

Quali sono queste ragioni? E come si pos~sono superalre? Questo sforzo di ricerca, dianalisi, di proposte ci attendevamo dal Go~v&no o daHa maggioranza: ci attendevamouna riiSposta seria sulle critiche anche aspreche noi e con noi i comuni, tutti i comuni,italiani hanno formulato al Governo circagli ingiustHicati tagli dei bilanci oomiUllali:3.000 miliardi sottmtti aUo sviluppo de'Neopere soclali e delle iniziative per lo sviluppoeconomico. Invece abbiamo sentito ~e soliteaccuse stantìe, ingenerose, improduttive con~tra tutti i comuni, e conuro i comuni rossie il comune di Bologna in particolare perchèspenderebbe i saldi «per fal'si deUa prOlpa~ganda }}.

A parte il fatto che il deficlt del comunedi Bologma pro capite è la metà di quellodeNe 61ltre città della sua stessa grandezza,le sue spese ;ràvotlte a soddis,f,a~e i bisognidel'la sua gente, sono state dedse attraversauna partecipazione democratica ohe non haeguali nè in Italia nè in Europa, con unaoculatezza e un'efficienzJa che sono di esem~pio al mondo e dovrebbero essere motivo difierezza non solo per noi comunisti che neesprimiamo la maggioranza, ma per il Go~verno della nostra Repubblica.

Se possiamo avere hducia nelle possibilitàdi dominare la crisi, di governare davvero,risolvendo i problemi tremendi che abbiamo

di fronte, con il pieno dispiegamenta dellademoorazia, è anche perchè, onorevoli coLle~

I ghl, esiste una città come B(jlogna alla qualepossiamo guardare e dove si può vedere checosa è in gr.ado di fare il nostro popolaquando è unito e quando sa bene ammini-strarsi! Quando Bologna utilizza mezzi fi-nanziar.i per i suoi servizi iSocia'li ~ la scuola,l'asilo, l'assistenza, i tmsport,i, la casa, lasanità, la cultura ~ sa di contribuire piùche con tanti di'Scorsi a conVOgiliare la lottaoperaia su dei binari giusti: non sul salario,che trova lì un decisivo complemento pro-prio grazie a quei servizi; sa di indirizzarele proprie ,risorse verso lo sviluppo di unasocietà civile avanzata e democraticamenteordilnata quale appUtllto essa è. Non dov'reib-be farlo, si dice, perchè przma bi1sogna p["ov~vedere a risOllvere problemi più angosciosidi altre città: l'acqua, ['igiene, l'istruzioneelementare e via dkendo. D'aocordo. Ma chideve provvedere? E come? E quando?

Non esiste un piano, non ci sono program~mi, non esistono punti di riferimento, nonfunziona nulla. Un asilo in meno o qualcosadi mena per i vecchi sarebbero sacrifici for~se anche sopportabiIi per i bolognesi, oltre

,a tutti queHi che la crisi economica com~porta anche per 110'1'0.Ma a vantaggio di chi?Dell'acqua per Matera o deLLe troppe auto-

mO'bili per i ministe:d? Degli ospedali di Na-poh o delle clIentele Iracwlte attorno alilaCassa per ill MezZJogiÌOirno? O per 'lIe ruberi:edei pei'rolieri? No, non vogliamo una finanzaallegra per i comuni, nè per Bologna nè pertutti gili altri; vo~liamo una finanza dhTersa,rigorosamente dilstribuita e severamente ac~certata, fondata su criteri obieUivi, ed ilpr'imo criterio oggettivo è che le Ispese delloStata debbono essere spostate di più versoi comuni e verso le regioni.

Ne] 1938 le entrate dei comuni rappresen~

LavanO' il 20 per cento di tutte le entrate delloStato, nel1975 sOlltanto 1'11 per cento. U fon~do cO'mune :re.gionalJ,e prevede ques.t'announ aumenta dello 0,5 per cento di fronte adun aumento dell tasso di ,inflazione del 24 per

I cento ead un aumento del 16 PC["cento delleentrate dello Stato. Questa è la verità. Aicomuni sono state sottratte le loro imposteper unific9.rle in un sistema unico nazionale

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';eHato della Revubbltca VI Lef{islatura~ 23898 ~

13 NOVEMBRE 1975ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGR \llCO511" SEDUTA

tiributario, ma di esse solo umra parte, sem-pre minore con la svalutazione in attiO, è tra-smes:sa ,a:i comuni ISiOttO£orma di interventidello Stato.

ISi sono IOreati debrilt1 e per £rur f,ront,e aquesti i comuni devono rpaglrare inrteressibancari enormi cihe da soli oopro,no grandis-sima parte dei loro bilanoi. Si ,risanino dun-que tall bilanci, sia pure con un piano a lun-go, 1unghissimo termine, ma si mettano, icomuni in condizione di guaJ:1dare in avantisenza l'assillo quotidiano di faJre muovi de-biti per pagare queHi vecchi, secondo unalogica a'ssuI1dia e davveJ:1o perversa. Si approvifin'11mente una nuova legge sulla finanzapubblica e looale che elimini Urna volta pertutte l'anaclDonistica, supenata, dannosa Com-rr.issione centrale perl' lla fina;nza locale, chefi~si le condizioni per garantire il pareggioe determini mecoanismi tal,i per cui non s:iiapossibile più andare in disavanzo.

Es]stono delle proposte, dei progetti dilegge; perchè non si di,scutono, perohè non sitrova;no soluzioni? H Governo faocia il suodovere verso i comuni, pa;ghi i suoi debitiveJ1SO di essi e poi faoohi pure la polemicacontrro di loro, se ocoorre. ,Per quanto ciconcerne a!bbiamo .presertato un progetto dilegge che lrappresenta, nel pieno rispetto deldettato costituzionale e quindi delle autono-mie, quanto di più rigol'Oso sia stato fin quiindkato per ottenere il pareggio dei bilanci.Siamo entrati coraggiosamente (altri ancoranon 'lo hanno fatto) nel merito di due 'Settoridecisivi, per mettervi oI'dine: quello dei tra-sporti munidpalizzati, che è la fonte princi-pale dei disavanzi oomunah, e quello del nu-mero e del t\rattamento dei dipendenti. Per-ohè non vi riferite a tali proposte quandoparlate del nastro mO'do di governare?

D'alltronde, misure e provvedimenti urgen-ti, :ael quadro di una politica di riforme perla finanZJa pubblica, per quella locale e perquella previdenziale Don rsono indicati sol-

tanto da noi comunisti: sono sollecitati daisociabsti, dai repubblkani, san condivisi erichiesti dagli amministratori pubblici dellaDemocrazia cristiana. H Governo è neghitto-Slamente restio a provvedere, è su :posizioniarretrate, molto più arr,etrate su Itali que-

stioni di quanto sarebbe ledto supporre an-che per Urn Governo della sua natura.

III bilancio che il Governo ha QJresentatoe il ri,£iuto ,suo e della maggioranza ad acco-gliere le proposte che ci siamo inoaricati dipresentalre non oorrispondono alle esigenzedel paese, alle possibilità di soddisfarle, al-meno in parte, a[ clima politico che sii èdeterminoctoin Italia dopo il15 giugno. L'at~teggiamento qui espresso non può certamen-te indurci a modificare la nost'ra opinionein alcun modo nei suoi oonfronti nè ad intro~durre posiHvamente rl confronto che dovràaprirsi presto qui e che già è 3iperto nel paesesul programma a medio termine.

Non vi è nulla di st,rumentale nel nostroatteggiamento. Non vi sono state e non visono forzature nè in wna direzione nè inun'altra. Abbiamo guardato e guardiamo rea-listicamente ai fatti, ai prob[emi e alle solu-zioni che occorre dare loro. Non vi sonostrumentalin.azioni e forzature aggi ,sul bi-land,:: rtè vi saranno domani sul programmaeoonorl1ko e non vi sono state dopo il 15 giu-gno. Si è avutaallrligu:avdo, nei giorni sOO'rsÌ,sulla reaìtà determmatasi suocessivamente al15 giugno, una dilùhiaraziO'ne del capogruppodemocristiano, ,a!lla Camera dei deputati, chemi ha colpito; l'onorevO'le Piocoli ha parlatodel tentativo da parte dei comunisti di « viet~namizzare}} la situazione politica italiana.Espressione indubbIamente infe1ice con laquale si vorrebbe far c3ipire, se non evro,che intenderemmo f.alr leva suille posizionidi forza acquisite in tante regioni, provincee comUnI per assediar,e e poi penetrare laoÌltadel1a del potere. Un illustre giornalista,paralfrasando lo stesso concetto, mi dicevanel corso :di un recente dibattito ohe la no-stra li,neasarebbe oggi qudla di assediarela città dalle oampagne. E 'I1Ill modo bens tirano di vedere e di giudicare le cose.

Tutte le nostre posizioni politiche, pub-blIcamente assunte e rihadite nei nostri or-ganismi dirigenti; tutti i nostri atteggiamentipratici, perseguiti nelle regioni e nei comuni,

dicono di'versamente. .Ma non importa. Unavolta che si costruisce un cliché, 'S'i deve poipeJ: forza farvi aderire Ila realtà. E così sidIsputa della politica del Partito comunista

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,,>enaru della Repubblica VI Legislatura~ 23899 ~

13 NOVEMBRE 1975

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ASSE!\lBLEA . RESOCONTO STENOGRAFICOsua SEDUTA

non per quell'O che essa è, ma per l'immaginedi comodo che 'se ne è voluto dare.

Mi dIspiace per le conv,inzioni dei nostriavversari, ma non è affatto così. Non vo-gliamo creare alcuna contrapposizione traregioni e Governo, tra comuni e Governo.Non pretendIamo che i rapporti di forza chesi sono creati alla periferia determinino qud~li esistenti 'Oggi in Parlamento. Non voglia~mo, in sostanza, entrare surret:tizi,amentenella maggioranna. Sappiamo ~ e non solonGi, ma tutti ~ che cOrn il 15 giugno si èeperta una fase politica nuova, caratteriz~zata da una parte dall:a fine di una certaformula di governo, dalll'altra dalla mancanza I

di una formula precisa e già definita chesostitu::.sca l'altra.

In questa situazione non è alle formuledunque che guardiamo, ma ai problemi delpaese e alle soluzioni da adottare per ognunodi essi, soprattutto per la grave crisi de[-l'econGmia. Per risolvere tali problemi ab-biamo detto, e ripetiamo, che ooconre unosforzo comune di partiti pGlitici e di classisociali; del Govel'llo, dei sindacati, delle re-gioni e dei comuni. Ognuno evidentemel!1tenel proprio ambito e ad ognuno chiedendoun apporto che corrisponldiawl suo ,ruolo,alla sua forza e alla sua capacità.

La questlOne dei rapporti tra i partiti equella delle immule, che pure sono impar~tantI, non debbono Gsourare quella esigenzaprimaria. CIÒ che conta è che cadal!1o le di~scriminazioni, che cessi la contrapposiz,ione.E quegli esponenti della Demoorazia cristia~ITa che paventano che si giunga in tal modoalla fine delle dif,ferenziazioni, al1la scompar-sa della distinzione dei ruoli, sono in erroreprofondo. Comunque ess.i debbono sceghere:o si vogliono risolvere i problemi ardui checi stanno davanti e al'lora occorre l'apportodi tutti, o si vuole pregiudizialmente la con-tmpposizione e allora non è possibile avviarea soluzione un bel nulla.

La f,ine della discriminazione e della con-tra:ppO's,izlOne è ciò che ha chiesto il paesecon il voto del 15 giugno per aprire UII1adia-lettica democratica vera, nuova, più reale epiù elevata, peI1chè, oadute le pregiudizialiaprioristkhe e non certo Je d~£ìferenze, il con~fronto o lo scontro si svoIgano sui principali

problemi e sulle soluz~oni da dare. Per quan-to riguarda il Partito comunista esso chiedela stessa cosa e lotta pe:rchè la l,ezlione del15 gi'lJJgno si affermi in un modo nuovo digovernare; esso è all'opposizione e dall'op-posizione, oome sta avvenendo su quest'Obilancio che nettamente respingiamo, lavoraper dare un contnbuto costruttivo alla solu~zione dei problemi e soprattutto a quello deilavoratori per ottenere risultati positivi, perfare avanzare tutta la situazione eoonomioa,sociale, politica. DeJ nostro apporto, non lodidamo davvero COlTIia:ttanza, mi pare pro~prio che il paese abbia bisogno per usciredall:a crisi profonda che lo travaglia. Inten-diamo oontribuire a riempire positivamenteIl vuoto più negativo e pencoloso ahe puòesserci in una situazione di crisi; il vuotocioè di prospettiva e non soltanto immediatama anche di medio e l'Ungo termine. Per losviluppo ed il rinnovamento dell'economiae dell'intera società nazionale io credo, ono-revoli colleghi, che il paese non voglia farea meno dei comunisti e i comunisti, nell'in~teresse del paese, sono pronti ad assumersitutte le loro responsabillità. (Vivi applausidall' est rema Slmstra. Congratulazioni).

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare Il senatore Colella. Ne ha :6acoltà.

c O L E L L A. Signor Presidente, signorIV!inistro, ono!revoli colleghi, quest'anno ladIsoussione sul bIlanoio cade in un momentoestremamente delicato per il paese. I.nseritain un contesto internazionale il cui sostegnoSI andava f,acendo sempre più debole, l'eco~nomia itaHana è infatti alle prese con la piùgrave recessione di questo d~pogueI"Ya. SonGs\,ff,cienti gli scarni dati della relazione pre-visionale e progra:mmatica a confermare laesattezza di questa affeLt'mazione. Il volumedi reddito prodotto nel 1975 risulterà infe~riare a queillo dell'anno precedente dal 3 al3,5per cento. La flessione della produzioneha riflesso una dlffU'sa riduzione di doman-da che ha riguardato un po' tutti i settoripur con carattenstkhe e intensità diverse.In questa sItuazione ne hanno I"isentito anchele importazioni che dovrebbero ridursi que-st'anno del 15 per cento. Le esportazioni in-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 23900 ~

13 NaVEMBRE 1975511a SEDUTA ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa

vece, pur avendo segnato in volume una qual~che cont'Iiazliane nei prim) mesi dell'anno,non davrebbero discastarsi di molto dallamedia del 1974. Se la domanda globamenteintesa castituisce forse il punto di maggiordebolezza del quadro economico nazionale, èperò indubbiamente que'lla interna che desta,le maggiori preoocupazioni. In particolare ladomanda d'investimento ha risentito dell'ef~fetta frenante di larghi margini di ca:pacitàproduttiva inutilizzata, deill'insoddisfacenteprospettiva di sbacco della produzione e de~gli squilibri dei costi economici delle azien-de. Ma anche la domanda delle famiglie siè attestata su Hvdli estremamente bassi. Ladom,linda al consumo ha scontato infatti laminor formazione di reddito, ristagnando suhvelli complessivamente inferiori a quellimedi del 1974. Come riflesso ddla cadutadella domanda le tensioni che avevano oarat-terizzato il sistema economico italiano nel1974 si sono progressivamente allentate. Iconti con l'estero hanno segnato un nettomiglioramento, ill disavanzo della bilanciadei pagamenti non dovrebbe superare i 1.000miliardi; un risultato più che apprezzabile,ove s.i pensi aHa gravissima situazione del-['anno precedente. Un rallentamento delle ten-sIOni iSI è anche avuto sul fronte dei prezzi.Se nlJlla rrnedia del 1975 si dovesse avere unincremeI"lo dei prezzi al consuma dal 17 al18 per cento, questa entità apparirebbe' piùuna consegu.enza dell'eredità del 1974 che del-l'evoluzIOne dell'anno in corso.

I pur importanti risultati che si sono otte-IKlti nel 1975 in tema di contenimento deiprezzi e sotto ill profilo del disavanzo dellabilancia dei pagamenti non sono tali, tutta-via, da gmstiHcare ottimiiSmi. Come vedonoi colJeghi comunisti, non è che ci presen-tiamo con grande ottimismo nei nostri inter-venti e qmndi l'accUlsa che si è voluta farealla maggIoranza dI volersi presentare al.l'opini0l1e pubblica, m questi ult1mi tempi,111una posIzione di ottimismo, è quanto maifaLsa. Come risulta inequivocabIllmente dallarelaz',cns prevlsionale e programmatica, que~s~o nuovo equi.lihrio è la risultante di unbasso livello della domanda e Jn mO'do par-tkolare .degli investimenti. La caduta deglimvest,i1r:..él1Ìl fiSSI lordI, in termini reah, si

aggirerà per il 1975 Jntorno al 13 per cento.Ciò è tanto più preoccupante ove si consideril'aumento dei costi di produzione, ohe è sta-to sensibile nel 1975 e che sembra destinatoa<d aggravalrsI nella prospettiva del,le prossi-me scadenze cont,rattuali. È Ja perdita diproduttività che ha contim1a,to a caratteriz-zare il sistema dell'impresa.

È fin troppo facile affermare che siamodI fronte ad elementi che pos,sono rimetterein discussione quella stessa tenuta delleesportazioni, che vi è stata nel 1975 e cheha consentito al si1stema italiano di mante~nere, sia pur precariamente, il suo posto tral paesi l'ildlllstrializzati.

Per sintetIzzare la situazione dell'economiailtaliana come si pil1esenta oggi, s:i può affer-IElre che essa appare caratterizzata da uns0nsIbile miglioramento dei conti con l'este-ro, da un rallentamento della pressione suiprezzi e da un'accentuata flessione della pro-duzione industriale con gravi riflessi sull'oc-cupazione. Il dato più preoccupante di que-sti ult.imi mesi è forse proprio quello !relativoall'occupazione. La tendenza alla contlrazio-ne degli oocupati, contenuta fino all'iniziodell'estate, è andata infatti aocentuandosi inmaniera 'sempre P!ù preooOUJpante. Fino aid

0'&;6iè st:éìto possibile mimetizzare gli effettinegativi sull'occupazione della caduta dellaproduzione (i dati di settembre indicano unaflessione media deHa produzione ,mdustrialenei primi nove mesi dell'anno, rispetto a,lcorrispondente periodo del 1974, dell'ordinedel 12 per cento) con la Cassa integrazioneguadagni. L'eocezionale ascesa delle ore au-torizzate indica ,però che se non si sarà ingrado di determinare una ri<presa dell'atti-vità produttiva difficilmente si potranno evi-tare livelli di di'soocupazione di abnormedimensione e quindi di estrema pericolosità,s;a economica che sociale.

Lz, crudezza dei dati ~ e sono stato sin-tetIco proprio per meglio impr1merli nellamia memoria ~ spiega meglio di qualsiasi

discol'sO ,la sItuazione. La Cassa integrazionegUa'da<gIlli ha erogato, [}Jei primi nove mesi(lell'anno, 275 milioni di ore contro 110 mi-lIOni del corrispondente periodo del 1974.

Come si è vi1sto, la flessilOne delila prod'll~ZlOne, 1 conseguenti pericoli '5ull'occu,pazione

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::>enato della Repubblica ~ 23901 ~

13 NOVEMBRE 1975

VI Legislatura~~~~~~"'=.c~~~==~~=~~~~"~,,cc=

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511a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO SfENOGRAFIC0

e la c3ldula deg,li hlVestimenti fissi lordi sonooggi i punti di maggiore crisi del sistema.A peggiorare il quadro si aggiungpl10 poi altrielementi negativi di notevole rilievo quali ilbasso grado dI utilizzazione degli impianti,ohe condiziona in senso negativ.o la domandadi investimenLi e le persistenti pressioni dallato del costo del la'\'oro che second.o stimerecentI dovrebbe aumentare del 25 per centonella media dell'anno e che ha di fronte a sèla prospettiva non certo tranquillizzante diulterimi aggrav.i, legati al rinnov.o dei nu~merosi contratti in di,scussione.

Per una visione più completa delltla situa~zione è necessario sottolineare il caratteredi generalità ohe ha aSlsunto la recessionenei paesi industrializzati, con particolare ri~ferimento a quelli europei. Questa caratteri.stIca fa ritenere assai improbabile la possi~biilità che aiuti d3llil'estero vengano al nostropaese nell'immediato futuro; ciò significa inaltn termini ohe anche in considerazionedella precarietà del[a solidarietà tra i paeside!lla CEE (la guerra del vino e la decisionedeUa Gran Bretagna di presentarsi sepaI'a~tamente alla prossima Conferenza mondialesull'energia e sulle materie prime ne sonogli esempI ineqmvocabili) il nostro paese do~vrà affidarsI prevalentemente ail1e sue auto-nome capacità per tentare di uscire dallacris i.

Certamente 10 strategia dell'ordine spa-rsoe degli egoismi nazionali che caratterizzaancora !la Comunità non ci favorisce e l'Ita~Ha, come gli altri paesi de[ resto, avrebbetutto da guadagnare da un'armonica concer~tazione a livello comunitario della politicaeconomica.

Ciò che si è potuto ottenere in sede CEE,però, non è andaito oltre ad un complesso dimisure antirecessive che sono state pro~grammaLe dallla maggior parte dei paesi conl'obiettivo di pianifioare la domanda internae l'attività produttiva e di sostenere f'espor~tazione. Non è molto, anche se è già qualcosa.

La ripresa delle più importanti economieed in particolare quelle dei nosltri partnerseuropei potrebbe infatti bvorire un analogoprocesso anche Ì>1'lHailia, consentendo soprat-tutto al nostro paese la presenza di sbocchiper le esportazioni.

Tuttavia questo processo non può esseresopravva'lutato Isia per i motivi accennatidella mancanza di uno stretto coordinamentodeUe smgole politiche antirecessive, sia per-ohè esso non è sufficiente a rimuovere tuttequelle strozzature e quelile di£ficoltà di na-tura interna che hanno sinora impedito alnostro paese di esprimere tutta la sua poten-ziaHtà di crescita economica e quindi civile.Qnello che oggi appare di estrema urgenzaè il ritOTno del sistema a liveHi di produtti~viltà generale e settoriale si.mili a quelili esi~stenti nel paesi che 'Sono i nostri principalipartners; occorre poi ripristinare un congruoritmo di accumu>lazione di risorse da desti-nare agli investimenti, analogamente a quan-to avvemva fino ad ailcuni anni fa e che ciha consentito uno sviluppo econom1co acce~leI ato, sia pure non privo di squilibri e dicontraddizioni.

Altri punti da a£fronta:re, inf~ÌJne, s.ono lalotta ai parassitismi e al disordrne ammini-s1Jratl'ro che tanto hanno inciso nello sper-pero delrec1dito a tutto danno del sistemadell'impresa; il'ammodernamento dei servizipubblici e l'acquisizione da parte degli stessidi una nuova e£ficienza; la riiStrutturazionedel sistema produttivo che consenta ad esso

d'l adeguarsi al nuovi orientamenti del mer~cato interno ed internazionale.

Solo se si imboocherà questa strada conpuntualità, evitando ogni suggestione gene-ncistica, si eviterà 3'11'economia itaJliana ladolorosa china dell'involuzione e del sotto-sVIluppo. Un prImo passo in quesito. dire-zione è rappresentato indubbiamente dai de~creti anticrisi recentemente approvati dalParJamento. Essi tendono, infatti, a perse-guire da una parte uno stimolo della do~manda interna di ~nvestimenti, soprattuttodi quelli di i.nfrastrutture sociali, e dall'altroad aiutare l'esportazione messa in pericolo,nonostante gH apprezzabili risultati di que-st'anilo, dal1'msufficiente tono della doma!J1~da estera e da U;la perdita di competitivitàche è divenuta una costante del sIstema eco..norn~co ita!liano neglI ultimi anni.

Non è nè la p-rima nè 'l'ultima volta ohenel nostro paese si ricorre a misure anticon-giunturali; questa volta, però, come ho avu~to già occasione di db:~e nel COil'SOdella mia

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Seni/W della Repubblica ~ 23902 ~

13 NOVEMBRE 1975

VI Legislatura

51la SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

relazione al decreto n. 377, il pacchetto siè presentato con delle novità rispetto alpassata. I decreti tendono ad irrobustire ladomanda globale per riattivare la produzio~ne e quindi incidono direttamente sull'accu-pazione, attenuando quei pericali di ridu-zione che sarebbero tanto gravi sia sotto ilprofilo economico che satta quello saciale.Sotto questo specifico aspetto la natura del-le misure è più propriamente congiuntura-le. Tuttavia in esse non manca uno sfor-zo di porre in essere le condizioni per por~tare avanti una strategia di più ampiorespiro, finalizzata a favorire un tipo disviluppo, basato essenzialmente sul ['aHor-za!ffiento del1a domal)~)ida di beni e servizipubblici e di consumi sociruli. In altri ter-mini ill cosiddetto pacchetto è nato dallaconsapevolezza che aIJe azioni di sostegno dimedIO periodo v,anno associati interventi inmateria di investimenti industriali nelle ope-re pubbliche, i,n agricoltura e nella creazionedi moderne inf.rastrutture civÌ'1i e sociali.

In definitiva, i provvedimenti nel lorocomplesso configurano il sostanziale muta-mento di una linea, puntando alla mob:iliz-zazione delle 'risorse disponibili per avviareun processo di riqualificazione e di ristrut-turaZIOne del sistema produttivo e di svi-hJ,ppo delle :infrastrutture civili. Va sottoli-neato che questa linea dei decreti antic,risiha avuto finora l'apprezzamento non solodelle forze che sostengono la maggioranza,ma anche di quelle dell'opposizione e deisinda>cati.

Nonostante ciò e nonostante l'obiettiva va-bdità dI queste misure che abbiamo il,luJStra-to, 'sappiamo tutti però che esse non sono

sufficienti. Ed a proposito del sostegno datoai decretI anticrisi anche dall'QIPposizione, mirneravigHa come m questa f,ase di passaggiotra i decreti anticrisi e il programma a mediotermine riscontriamo nell'opposizione, chepure è stata assecondata nelle sue richieste

in sede di Commissione, un dirottamento dauna certa linea iniziale.

Tutte le misure di tipo congiunturale,per qu~nto ampie ed organiche, debbono es-

sere cornpletate da un d~segno globale dipo'litlca economica che affranti in una chiara

e lineare visione tutti i complessi problemidella ripresa.

In questa prospettiva si coHoca oggi il« programma eco'nomico a medio termine }}

annunciato dal Gaverno e sul quale stannoiniziando gli incontri cOIn i partiti, i sinda-cati e gli imprenditori, che dovrebbero con-sentire quanto prima il suo varo definitivoe la presentazione al Parlamento.

Va subito detto che deve essere apprezzatomolto favorevolmente questo sforzo del Go-verno. Esso si inquadra, infatti, in quellaprospettiva di visione organica sui problemidello svil1uppo e dell'azione di politica eco-nomica, che sola ci può portare nel medioperiodo fuori delle seoche deHa crisi. Va par-ticola:Dment,e sottolineato in queSlta circo-skmza Il metodo perseguito dal Gov,erno,che è quelJlo di una consuLtazione delle forzepolitIche, sindacali e imprenditoriali, pera'lnvare ad Wl dibattlto nel Parlamento, chesempre pIÙ deve mppresentare la sede isti-tuzlOnale per la soluzione dei gravi e com-plessi problemi che travagli ano ~a societàeconomica e civile italiaJila.

Anohe se il programma deve essere ancoramesso a punto, nella sua versione definitiva,pare aocertato ohe esso si muova essenzial-mente in direzione della riconvel1sione e delrafforzamento del sistema industriale. Unobiettivo questo che mi trova assolut'amenteconsenzlente, in considerazione del fatto chesolo un reoupero di concorrenzialità da par-te ddle imprese, sia all'interno, si.a nei con-flontI dell'economia internazionale, può assi-curare al paese il neeessrurio sviluppo.

L'~m,pegno del Governo deve essere ora so-stenuto da tutte ,le fQlrze politiche democra-tiche e da quelle sociali in uno sforzo eo-nmne perchè Ie condizioni interne d~lle im-prese ritornino al maggior equilibrio possi-bIle. DI questo equilibrio una migliore strut-tura del costo del lavoro e più elevati livellidi produttività sono elementi fondamentaE.Non è pEil1Sablle, infatti, che il pur massicciointervento, f1nanziario dello Stato (la spesaaggiuntiva a breve termine prevista dal pia-no ~ almeno da quello che riJevi.amo daUa

scan"pa ~ è di 7.000-7.500 miliardi) possa di

per sè nsanare H sistema produttivo.

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VI Legislatura~ 23903 ~

13 NOVEMBRE 1975

Senato della Repubbllc€I~~.~~~

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ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICOSIP SEDUTA

Dalle stesse anticipazioni sul programma amed io termine si ha conferma che nmpresaè per noi, come del resto per qualsiasi siste-ma economico, un elemento lla cui vitalità èalssoilutamente Ìindispensabile ad assicurarelo sviluppo economico e sociale. L'impresa,d'altra parte, non è una realtà a sè stante.Se non agisce in un contesto organico, inun preciso quadro di riferimento, i suoimeccanismi si inceppano ed essa non riescepiù ad assolvere i suoi compiti fondamentali.

Il momento di saldatura tra l'impresa, lasua speciHca e ben caratterizzata rea1tà, e ilpaese, inteso nel senso più ampio di coa-gulo di aspirazioni e di prospettive politiche,economiche e sociali dei cittadini, non puòche essere dato dalla progDammazione. Solloattraverso la programmazione può fornirsi,Ìinfatti, all'impresa e alle stesse forze socialiquel quadro di riferimento indispensabileper agire ordinatamente in direzione dellefinalliltà e degli obiettivi di una società mo-derna ed avanzata.

La discusiSione de'l bilancio e il prossimoesame del programma del Governo deve es-sere un'occasione per affrontare il discorsodi un sisténu di programmazione rÌinnovatonel metodo e nella sostanza.

Bisogna essere consapevoJi che l'esistenzadi un sel'io programma governativo è unacondizione necessa1ria, ma non sufficiente adare risposta alle molteplici esigenze chenascono dalla realtà economica e sociale (leIpaese. Per una risposta realmente soddisfa-

cente è indispensabile la convergenza di tuttele forze gOlvernative, polirtiche e ,sociai!i chedebbono assumere in questo contesto pre-cise responsabihtà. È inutile che ci si 3Iddossila responsabilità dall'una e daIl'altra parte.Questo è un momento particolare in cui,ripeto, è indispensabile la convergenza ditutte le forze governative, politiche e socialiche debbono assumere precise responsabi-lità. n risanamel1lto finanziario deLle imprese,la loro riconversione e ristrutturazione, ilrisanamento della finanza pubblica (nono-stante le insoddisfazioni che noi registriamoatt'raverso i nostri inte:rventi) sono tutti ele-menti che devone. far parte di questo di-scorso.

Date queste premesse, una progralmma-zionc assunta a metodO' di politica econo-mica dovrà assicurare innanzitutto un co-s!tante coliIegamento tra i problemi socio-eco-nomici del breve e quelli del medio periodo,concentrandosi su scelte ben definite, circo-scritte nell tempo, chiaramente realizzabili,tali da 8;pp3!rire credibili e capaci di coin-volgere la responsabilità &:~lSIlioperaltori po-lrtlci, ammini:strativi, economici e socialichiamati ad attuarle per Ja parte di rispet-tiva competenza. Altro aspetto fondamentalesarà quello di verificare 'la compatibilità deisuoi contenuti COil l'appartenenza dell'Italiaalla CEE e con la logica del multilateralismodegli scambi.

AUa predisposizione di questo quadro pro~gra:mny:.ti:co nazionale e delle scelte che lorealizzano dovranno essere evidentementech~amate a partecipare anche le iregioni (sot-tolinea «anche 1e regioni »). L'interventodelle regIOni attraverso i propri organi ese-outirvi nelle varie fasi di elaborazione delle

scelte programmatiche nazionali rrappresen-t£1, infatti, un faLtare essenziale non soltantoper a~;sicnrare democraticità alla definizionee conduzio.ae della po1lttica economica delpaese, ma anche per consentire la necessaria

coerenza e armonicità tra !la progllamma-zioJ1e nazionale e quella regionale.

Avviandomi aJla conclusione, signor Presi-dente, onorevoli colleghi, mi preme sotttoli-

ne<vl'e ancora una volta che Uln durevole ri-larncio de'H'economia italiana passa (comesembI a emel1gere dallo stesso progra!mma amedio tf'll1mine del Govel'no) attraverso unarazionalizzazione del nostro sistema produt-tivo. Questa razionalizZJazione a sua volta im-pHca una generale eVOlluziane della cornice

sodo-istituzionale entro cui opera l'impresa,evoluzlOne che non può essere data che dalri1an::ia delila programmazione come metododi pobtica economica. Solo attmverso la pro~grammaziane si potrà evitare, fra l'altro, da

una parte raspettatirva rniracolistica deH'in-terven1a pubblico che ha caratterizzato negliultimi tempi il sistema deUe imprese incrisi e dall'altra quella palemica fra set-

tore pubblico e settore privato che aLla lucedelle ultime esperienze va considerata pre-

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Senato della Repubblit.ù ~ 23904 ~ V I LegislaturLJ

SIP SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAP1C(I

testuosa, in qmunto la crisi dell'impresa haun carattere universale.

L\a gravità della .crisi ha investito, infatti,sia il sisltema delle imprese private che quellodelle imprese a partedpazione statale. A pro~posito di queste u1time mi preme riaffermareche esse debbono certamente essere inseriteneN'economia di mercato e debbono agi'resecondo i princìpi dell' economicità di ge~stione, ma è altrettanto vero che questa eco~nomicità va conciliata cOIn il perseguimentodeJle finalità di interesse generale che sonola ragione d'essere dell'intervento piubhlico.

Quarle sede miglior,e, mi domando, ancheper questa operazione, di quella della pro~ ,grammazione? (Vivi applausi dal centro edol centro~sinistra).

P RES I D E N T E . È ilsoritto a parla,rei[ senatore Branca. Ne ha faoOlltà.

BRA N C A. Silgnor ,Prresidente, onOiI"evo~le Minilstro, onorevoli col1eghi, il mio Grup~po non accetta la po;Miica economica del Go~verno per gli stessi motivi che ho avuto mo~do di esprimere e di approrfondilre g,ià iIll al-tre occasiO'ni. Ha questa politica un viziodi fondo, che a nos:tro avviso è un vizio de1s.istema: finchè 'Si usano giLi strumenti tira~dizionali an,-krisi e li si impiegano in modotnudizionale nÙln c'è nesslU:lla possibrHità diiillFI:u:i,resuIil' economia per <una Irapida sn1u~zione della adsi.

I mezzi tradi'zionali sOlno la manoVlra fisca~le, la manorvra moneta1ria, ,la manov.r~a credi~tizia, la raccÙllta del rispa'I1mio, Ila trasfor~mazione dei :risparmi ,jifiinvestimentli, Ila pOili~tica del commeI1cio con l'estero. Ebbene,l'ilrnpiego di tuHi questi mezzi e le dilscus~sioni che si Isono fatte intm~no ad essi dimo-st'rano ~ e la dimostrazione è, vOlnrei dilre,in re ipsa, ndlo stesso fatto deU'impiego, ÙII~trechè neli suoi cEfetti e neHe contraddizionif,ra dottrrina e dottdna che sii muovono nd-

l'area Igovenna:tiva ~ carne inrea1tà tali stlru-menti siano trÙlppo poveri Ipel1chè possanoil'lfluire sLilla solu:>:ione della crisi.

Prendiamo ad esempio la ill13!nOVì~aHsca:Ìoe.Essa nO'n è ammissl1bile nel senso di acare~scere ill peso tributario nrè pelr alleggerimlo.

13 NOVEMBRE 1975

Due sono ,le possirbi,l,i.tà: o ~i aumentano ,leimposte oppure Sii ,riducono a beneficio del~la 'Produzione. Ma mon si può acorescere ora

i'I peso tJ.1ihutalnio POilOhè,per far dò, bi:s~ogne~rebbe r1formare la società ,italiana, notoria-mente cOmposta di ilngmuribrili ervasori fisca~li che le leggi o la ,100roattuazione non colpi-scono come si dovrebbe: e:pIPure Ila plressio-ne non è aJta Ipoichè amriva a pO'COp.iù di unquinto del prodotto nazionale lordo. Non sipuò neanohe attuare la manov,ra opposta,ciOlè aUeggepi-re il peso 1Jr~but3!rio, poichè leentrate dello Stato sono gÌlà abbastanza scar~se: lriducendole si aoarescerebbe ,j,l deficit

del bHancio con inevitabillietffetti iillflazioni~stJid. Nè è per orareaHzzarbile, .podehè man-cano i mezzi (l'ha detto lo stesso Governo),la Hsca1izzaziO'ne degli oneni sodalli (ohe sa-rebbe anch' essa una manoVlra fi,scaJle po:ichèeliminerebbe queste prestazioni in dana:rocui l'impresa è soggetta nei confronti deJJoStato). Dunque, urto degli stru:menti tradizio-nali che .la sdenza economica 'siUJg1gerVsce,cioèla manovra fiscalle, in quelsto momento nonha alouna possibilità di at,tuazione.

M8'llovra mÙlnetamia: anah'essa è inefficien-te. Impossibile e semmai dannosa rè una ri-duzione della base monetaria, cioè dellaquantità di moneta dr:collante: imposs~bilepoi,ahè ,le necessità di blilancio premono piut-tosto velI'SO l'aocrescimento dei segni mone-tari, dannosa poilchè combatterebbe sì l'in-flazione ma accentuerebbe la 'recessione lri-ducendo il contdbuto statale destinato a~lar~piresa econÙlmica. D'arlttra parte neanchequeNo strumento che non possiamo più ohia~mare tradizionale rpemchè t$pkamente keyne-silano è uti.lizzabille in questa contingenza per-ohè presuppone od ammette snhanto 'U[l'in~flazione stri,sciante mentreadies'So l',i:ruffazio-ne è rovinosa, è grossolana. Ricorrere a unapolitica monetaria espansiva? Ma un aumen~~o sensibile della moneta in circolazione sa-rebbe dannoso poic:hè favorirebbe la srpirwle

in£laZJionistka oltre che la !propensione allespese i,u1IPTodlUtti,v,e!

L'impossilbiJità di una rrnarllOVlradi questotipo .è stata a£feI'mata rJJpetutamente daJI'at~

tmde Govematore della Banca d'I.tailia illquale Iperò si dice di;spos:to a un mode:rwto

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Vl Legislatura~ 23905 ~

13 NOVEMBRE 1975

Senato della RepubbLLca. . ~~~~~~..~~ ..~~~.~~~~ ~.~~~.~ ...~~~~~ ~...

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L,S~FMBLEA . RESOCONTO STENOGRAFICOS11a SEDUTA

acaresCiirrnento della barse monetaria, cioèdella massa di moneta in dI'cOllazione, pur.ohè vada a beneficio .degli ,investimenti (l'aru.mento de~le spese cODrenti infatti farebbecrescere i prezzi, quindi s3lrebbe bene did.gere piuttosto questa iTIiUo;VaquarnHtà di ma.neta verso gli ii:nvestimenti), pUlrchè [e az]en.de si avviino verso billand IÌin attivo e pur-chè il tasso di interesse non scenda più giùdi queUo deg,lli altiri paesi CEE: è chiaro in.fatti che, se l'interesse dovesse scendere piùin basso, i capitali cont,]D!uerebbero a OODre.re alll'est'ero per percepÌirvi Ìinteressi più elle.vati di quelli che spunterebbero in ItaUa.

Ma, pokhè 11 Governatore della Banca dil talia dice di essere disposto a un moderatoaccrescimento della base monet3lria soltantoa\ILe tre condizioni che ho riassunto , con ciòpraticamente ricOinosce che ,la manovra ma.netaria può ben poco da sola ai fini ddla ,ri~soluzione de1la crisi. Del resto queste stessecondizioni fanno parrte del complesso di que-gli stlI1Umenti 't'radizionali che, anoh'essi, nonpossono influire sUlI mel'cato per una solru.zione rapida, quale appunto vi sii chiede, del~la crisi.

Il punto ,centrale del,le ultime dichiaraz,io.ni di un competente come il Governatore del~la Banca d'I t allia è che insostarnza bisognaaocrescere .gIIi investimenti: e qui sono trut.tid'accordo. Per farr1o,però, è anzitutto neces.S3if\io che si formii!l ,rfspaI'IIlio e che poiquesto lrispalrmio sia arppunto indirizzato ver-so ,la produzione. Scusate:mi se do un colorequasi professorale al mio discorso, ma lofaccio pelr ohia,rezza, anche se ciò mi eostdn.ge a dire cose elementarri.

Come è noto, ci sono tiI"eforme di ,r.isrpmr.mio: i'1 l'ilsrpaiI"illio familliare, quello delloStato e quello delle imprese. Quarnto al 1I"i.

sprurmio fa'l11iJiare, non c'è bisOlgno impeUen.te di un iÌnteiI"Vento da parte del,lo Stato poi-chè questo 'rilSiparmio è abbastanza forte. Ba-sta pensare ai 700 più 700 miliardi di buonidell tesoro 'Con scadenza a sei mesi 'Che sonostati gettati sul mer-cato e subito aoquistati.La domanda era cLue volte e mezza 1'offerta,tanto è vero che si sono venduti a quasi 99Ure su 100 invece che a 93, cOlme sisaiI"ebbedovuto fare. Non solo, ma arnche i titoli a

medio termiine emessi dall'Enel sono statiacquistati .rapidarmente con danaro del Iri~Siparmio fami.liaJre. Ques,to è aocaJduto per~chè lillrendimento dei titoili è abbastanza alto,perohè non ci sOlno più beni rifugio e perchè

l'infJ az,ioèle è coperta dallla misura degli in~teressi, a tacere deJJapossibil<ità di sfuggilI"eélÌ!coJ)])i del £iseo.

Si dice però che ilriSiparmio faiillilia,r,e nonbasta poiohè esso, arndando neUe banche oessendo limpiegato ndl'aoqUi~sto di titoli ob~b1igazionari, non Sii trasforma tutto nè ingran parte in investimenti diretti. Tale ri~sparmio arriva al 18 per cento del iI'edditonazionaJe netto ~ ho oibre che riguarrdano il1973 ma la situaZlione o~gi non deve esseremolto mutata ~ mentre l'investimento ar.

riva sOllo alI 14 per cento. U ,riispaJ1mio fami-]ialre ,in parte emiglra (ill Governo non si èmolto preoccupato diimpedilre, dando orrdi~ni preois!i arlle banche deH'ol1bi,ta goverrnativao statale, 1'usdta dei capitaH, che appuntovanno alH'estero in cel1ca di impieghi mi.gjll10.

l'i di queHirealizzabiiLi in l,taHa): emigra oper imboscarsi o per l'aoquilsto di IriseiI"VevaLutar,ie che non vengono impiegate nellaproduzione. Così ila formaziOln,e del rispalr.mio familùi'a,re ~ lo dkonogli economi<Stiidell'istituto di emisslione e di altre bancheo gli studiosi di scienza economka ~ non èsuffioiente per una 111Ì1Presaproduttiva, perla l'iprresa degLi investimenti.

Il .risparmio deLlo Stato è sotto zero: es-sendo ill suo bilancio in Ipassivo, ilo Statopan ha risI'armio (risparmio negativo, come

dicono i tecnici). Non dobbiamo certo ad.dossa:r<ne l'!intera \responsabilità ai governiattuali o pa:ssatipoichè quasi tuttli i paesidel mondo, eOilllpresr gli Statli Unilti d'Ame.rica, hanno il hÌilancio ,in passivo: sollo lÌill.alcuni Stati, cOlme 11aRepubb1i1ca federale te~desca, il Giappone e 'la Svizzera, esso è inattivo o 10 era fino alfanno SCOIt'SO.C'è poa;,1 rispaJrmio delle ,imprese. Tuttli dkono oheleilmprese lavorarno ,in perdita osslia nonharnno profitti, che li costi non sono adegua-

tamente coperti dai plrezzli,.Ama cosa media.ma e non crediamo Iperchè, 'se mÌJliardi e illi.

Ha:r<di continuano ad andare arll'estero, unaparrte di essi non è escluso che der1vi da

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Senato della J{epubblica ~ 23906 ~ VI Legislatura

13 No.VEMBRE 197551 P SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESo.Co.NTG STENOGR4.FICO

profitti di ,imprese ,eseroiltate da silngo.li in~diilVidiui a da sodetà; ma ad ogni modo sonosomme perdute per nOli.

Comindamo dail b:iJlancio delilo Stato: iJsuo deficit non è anllil1]laJbiile, anzi è strut~turallmente ,in costante eSlpaJnsione. Ho sor-riso nel leggere, ,in un giarmale che aJgIÌ.,taproblemi economici, uscito ieri o stamatti~na, che il bilancio dovrebbe essere in atti-vo e che potrà eS'seo--:lose si manovrerà sag~giamente io strumento f,is:cale, con oerta au.~menti di imposte: così '10 ,Stato risiParmie~r~bbe e potrebbe destinare Il'avaJnzo agli liln-vestimenti,. Sono sogni! NOIn si può annul~lare il deficit poiohè la parte coprente, perantkhi errori a malversazioni, si mangiaquasi :iJnteramente ,le entrate mentre .Ie spe~se in 'Canto capitale sono necessaJrie a unaipotetka ripresa economica.

l'l dconosoimento eLiques.ti vizi di fondod'ella nostraecOlnomia, anohe se sOaJgiona inparte dJIGoverno, dimostm che, finchè si im-piegano strumenti tradizianali in modo tra~dizionale, non è poss:ubille curaJIìe le or,isi per-chè esse sono connatUlrate a lun 'slilstema inoui l'eql1i\Hhrio economico è una parentesi,mentre nOI1IDaJleè la or,i,si. È eSaJttamente ill.

contra<rio dii quel che :iJnsegnavano gIi studao-si, ossi'a che ,l,e orisi sono Iparentesrr I1:iJs,pettoalle situazioni di equilibrio che l'ecanomiaeLi! mercato realI,izza nomnalmente.

QUaJnto aille imprese private, esse sono in~debitate verso ,glliisti:tuti bancaJI1Ì ne!lila mi-sma di 35-40.000 milliaI1di, mentre l'auto:fi~nanziamento e l'aiPPOI1to degli azd.oni,sti, ilcosi'ddetto capitale di ,dschio, sono ,scesi dimOIIti punti rispetto a11le dimens:iJoni del '68.Le imprese camminano dunque, non COlimez~zi propri, ma 'con quel1li deg1i alltiri; ripetociò che gli ambienti Ulbfici:a:lihalnno detto esc:d:tto e fatto sorilVere: con queUi degli al-tri, cioè 'Con le caJmbiaJli e coi finanziamentidegli iisltituti di ,credito. ara cOlme OlI'a, èdunque i:mposs.ih1Ie che lIe ':iJmprese produ-canods1palIìmio, a!lmeno a quanto dicOIno glieconomÌisti del sistema.Pemiò esse haill[lobisogno di Ir,ilsipaJIìmioaJ1trui ,e di aiuti da par-te dello Stato, da erogarsd. ~ si aJffe:rma ~

magari a scapito delle imprese pubbliche.Ma iperchè 110 Stato possa aiutaJIile sia im-

piegando direttamente i capitali che essoabbia in qualche modo accantonato (se laparola è esatta), sia attuando una certa po~litica economica, occorre mobilitare il ri-sparmio. E va bene. Come facciamo a mo-bilitare il risparmio? Vediamo tutte le pro-poste che sono state avanzate. Per esem~

pia si è consigliata l'emissione di buoni deltesoro a hreve termine; ebbene lo si è fat~to e sono stati acquistati tutti questi buo-ni del tesoro a breve termine.

C A R O L L O. relatore generale per laspesa sul disegno di legge n. 2238. Quellaoperazione è, in 'realtà, utilizzazione del ri~s:palrmio.

BRA N C A. No., è mobHitazione del

:ci'sparmio perohè una volta che queste som-me, invece d'essere tenute ferme nelle ban~

che o nelle ,tasche, v,anno ad acquistare huo~ni del tesOlro a breve termine, ilo Stato in-

cassa moneta e mettendola nei 'CGllpitoHde;l,lasp::sa in conto capitale la trasforma in inve-

s-uÌimenti: quindi è mobilitazione del rispa:r~filO.

Voce dalla estrema sinistra. n senatoreCaJrollo av,eva CGllpitoforse mol!:tipl!icazlÌonedel ri.spal1m:iJo.

BRA N C A. No, ho detto mabiHtazionedel ':cÌspalrmio. Quindi i bUOlni del tesoro sisono emessi a mig1iaila di miH.arc1i"eppurenon abbiamo avuto alcun beneficio; anzic'è chi aJffel1ma ~~ s,peciallmente i giornaliecanomici, .l'ho ,letto tin due di essi ~ e non

senza un grano di ragione, ahe l'emissionedi buoni del tesoro £avonisce la s.pilra!le in-

flazionistica. Qui,ndi, se incl:iJrettamente l]Jiro-dU!ce !investimenti neil seDlso che ho eercato

di chi,arilre, può anche produrre :infLazionecioè accentuare .il Iprocesso 1:Un'Flazionistico.

C A R O L L O, relatore generale perla spesa sul disegno di legge n. 2238. A se~

conda di quali emissioni si tratta, se di buo-ni del tesoro, di buoni poliennali...

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Senato della Repubblica VI Legislatura~ 23907 ~

13 NOVEMBRE 1975ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO51P SEDUTA

BRA N C A. Comunque liilfenomeno si ci.

chiama agiIi effetti, previsti dall' economiaclassica, deJlla velocità di aiJrcolazione deLla

moneta: aumentando Ila vellocità di cirrcola-

z:ilOne ddla moneta aUlITlenta Il'inflazione.

Del resto gLi [ntemssi passi'vi che do~ràpagare l'e:rario arescono ad ognri emiJssiOlne

dJll misura spaventosa. Che ne sarà ,in avve-

nire? A questo punto ,r;iJoardiamo i girudiz'icontrapposti dati daH'attuale Governatore

dellla Banca d'I tatHa e dal suo predecessore

nen'ultimo convegno che si è tenuto giolrniaddietro. Il prdmo, :l'attuale Governatore,giustifica ill ricorso dell Tesoro al mer;catocrediti'Zio pokhè ciò consente nuovi finan-ziamenti delne :imrpiI'ese produttive, come horicor;dato poco fa. Il secondo, n Iprecedente

Governatore dellla Banca d'Italia, è contra-rio, poichè, se lo Stato rastrella capitali, li

sottrae al[e imrprrese rplf'ilVate: lo ha dettochiaramente. Probabilmente banno ragione

tutti e clue insieme ed ha torto rinvece ilsistema: rappezzando da una iprurte sii pro-ducono strarppi da/n'altra. L'rubito deillla no-

s"bra economia tè troppo dissestato. Nel va-lutare le si,tuazioD!i non dÌJCo cose di'verseda quelle che d,i;r.ebbe l'economia classka e

da quanto riconosce, ne!li!'annas:pa1re de[,lapoHt!Ìca economillca, il Gov,eil'Ilo. Aggiungo :pe-

rò che gli strumenti tradizionali', anche pelf'-chè si acca:valtlano iD!mazione e necessione, seourano una parte dell male, 110'aggravaJllO nel-

l'altra parte e ne traggo la 'Conseguenza che,fino a quando si resta nel sistema (lo ripe-terò tante volte, come « ,erano lIe cmque del-la sera» nella rpoesÌ!a di Garcia Larca), senon si modiilfka :l'impiego di quegli ,stru-menti o se non se ne intToducono di nuovi,non c'è alcuna possibiUltà di vinceI1e la crilSi.

Altra soluzIOne: moMlitiarrno i derpositibancari. Si dice che c'è tanta moneta nellebanche e che quindi cOlllviene mobilitarIainvece di lasci arIa ammu£fire là dentro. Ora,le banche, su 7.500 miliardi di depositi, nehanno impiegati 5.800.

B O N I iN O. SessantamHa miliardi, noa7.500!

BRA N C A. Pado dei 7.500 miliardiche sono entrati nelle banche in un anno,nel 1974. Di questi, come ,dicevo, 5.800 sonostati trasfonrnati in investimenti. Non è mo~-lo ma non è neanche poco. Tuttavia bene-fici finora non ne abbiamo tratti.

Altra proposta: mobmtiamo le riserve ob~bligatorie che le banche hanno rpresso l'isti-luto di emissione. Ma non si sa dire inquale direzione debbano essere impiegatequeste somme e vi tè una certa diffidenza neiconfmnti di una operazione come questa.Si tratta di un vecchio rpwbIema e di, unaantica discussione.

In ,conclusione, rpoichè la gente non è pro-pensa a formare col Iproprio rispanrnio ca~pitali di rischio, il rispanrnio si dirige tut~l'al più verso titoli ad alto intelresse. Vi èqui~ndi pericolo di infilazione pokhè l'altointeresse alimenta i consU!mi iVoluttuari e sihanno effetti limitati quanto alla ri,presa pro~

duttlva dal momento che obbligazioni e ti-toli analoghi non sono veri e 'propri inlVe~<;timenti.

Del resto, come si può pretendere che iJrisparmiatore compri azioni se le impre-se, a quanto 'si dÌtCe, si r1pete, anzi si gri-da, lavorano in per;dita, senza profitto, e i

titoli azionari, anche perchè manca una bor~sa in Itallia, non danno alcuna siourezza? Inuna economia che in parte è economia dimer,cato tè naturale che i,l rislParmio ,difficil-

mente si orienta ver,so il cosiddetto capi1ta-le di rischio.

C A R O L L O, relatore generale per laspesa sul disegno di legge n. 2238. Guwcli" se-

natore Branca, che il risparmio da quattro

mesi a questa parte si orienta !Verso i titolifissi che sono proprio strumenti adatti pergli investimenti, specie quei titoli fissi vendu~

ti agli istituti speciali di credito. Quindi il

fenomeno è inverso a quello da lei illustrato.

BRA N C A. Non è affatto vero! È !Veroche i titoli fissi, i titoli obbligazionari e via

diteendo aiutano gli investimenti, ma non co-

me il capitale di rischio. Voi stessi, deJ re~

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 23908 ~

13 NOVEMBRE 1975511a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

sto, <continuate a ri\petere che all'Halia, perla ripresa, manca pro:prio il capitale di ri-schio. Io dico che vi è una contraddizioneIII dò che affermate evadete. iIn sostanza, per-chè ci siano investimenti occorrono profitti,ma pe~chJèd siano profitti occorrono investi-menti: non c'è quiThdipossibilità di soluzione.

Altri propendono Iper una politica cosÌpermissiva che l'offerta di crediti sUiperi ladomanda e perciò il tasso di interes&e dimi-nuisca. Ne deriverebbe che il rispM1miator~non avrebbe più tornaconto a investire ilsuo denaro in titoli obbligazionari e quindiripiegherebbe sull'aoquisto di azioni o di Icar-telle fondiarie: essendo basso l'interesse, eglisi avvierebbe verso il capitale di rischio conbeneficio, ad esempio, per l'agricoltura,quanto alle cartelle fondia1fie, e per l'edili-zia. Ma si è dbiettato (uso angomenti nonmiei ma che provengono dai vostri econo-misti) che la riduzione odedtasso di interesseall'interno del paese Slpingerebbe buona par-te del risparmio nazionale ad espatriare conla sicurezza di ottenere interessi più alti. Ilpericolo è stato puntualmente avvertito dalGovernatore della Banca d'Italia. Ma anchequi è la contraddizione del sistema a ren-dere insufficiente la politica della diminu-zione dei tassi di interesse, cosÌ come quel-l'opposta che si volesse impiantare.

Veniamo al commercio con l'estero. Lamanovra governativa potrebbe agire in duesensi: o con l'aumento delle esportazionio con la diminuzione delle importazioni.Infatti lo sbilancio della bilancia commer-ciale facendo uscire moneta produce an-ch'esso inflazione. Sono cose elementari.Ma le esportazioni non possono crescerepiù del 4 per cento e il Ministro del bilan-cio nella sua relazione l'ha detto espressa-mente. Vorrei ricordare all'Assemblea (am-messo che i 4-5 senatori presenti costitui-scano una Assemblea) come l'anno scorso,parlando del bilancio, io, che avevo lettoalcune riviste scientifiche, non soltanto ita-liane, abbia appunto osservato ~ e su que-

sto punto l'onorevole Moro ha risposto ~

che le esportazioni non sarebbero potu-te aumentare al di là del 4 per cento. Hopiacere che il Go:verno adesso, a un anno diJistanza, confermi quanto ho detto e risulta

dai veI1bali delle nostre sedute. Inoltre perle nostre esportazioni si profilano nUQlVedif-ficoltà ne <conosciamo bene, purtroppo): in-nanzitutto l'aumento dei prezzi che può rag-giungere livelli tali odarende,re non più com-Ipetitivo il prezzo stesso; in secondo luogo ri-

Icorderete le ecoezioni ,che ha sollevato a pro-posito de,l dumping l'America e che riguar-da'no in partkolar modo 1'1talia per le espor-tazioni di automobili, di ca~zature, di altremerci.

B O N I N O. E la Francia :per il vino.

BRA N C A Difatti avevo scritto neimiei appunti: vedi Fnncia e vedi USA.

Pertanto è chim~o ,che La manù'v,ra di ,in-tensHìcazione .delle esportazioni ha un tetto,come si usa ,dire, assolutamente insupera-bile. Ed aLlora non resta che 'ridurre le im-portazioni peI1chè, tra l'altro, specialmentenei conrronti dell'America da'Ve gioca la co-siddetta bilancia alimentare, sono cresciutein proporzione più delle eSlportazioni. Ma so-no proprio gli economi-sti .del regime a scém-sigliare una forte diminuzione delle impor-tazioni, attraverso una politica protezio-nistica, a parte gli ostacoli che derivano dairegolamenti del Mercato comune. Infatticiò produrrebbe un aumento di prezzi edaggraverebbe Fin£laZJione 'aH',intemo. D'al-tra parte come si fa con illpetrolio? Per di-minuirne .!'importazione si suggerisce l'ag-giornamento degli impianti ohe, decrepiti,consumano troppo caJ.1burante; ma per svec-chiare gli impianti OCCODronogli investimen-ti e questi non ci ,sono e ,cosÌ si scende al 'so-lito discorso. Del resto una 'politka protezio-nistica rischia .di aiutar poco la ripresa poi-chè spesso favoris.ce imprese mCIJlate~ è ele-

mentare ~ o senza futuro e addormenta lospirito inventivo e innovatore.

Ed a proposito delle contraddizioni, nonvorrei di1re .del sistema, ma della società incui viviamo, rkordo un caso che è stato IpO-sto in evidenza recenti'Ssimamente, quellodella carne. Ebbene la carne ha un 'Prezzoalto nei 'Paesi del MEC ed ha un .prezzo mol-to più basso, quasi la metà, nei paesi terzi,nell'America .del sud dove costa ,la metà.

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Senato della Repubblica VI Legislatura~ 23909 ~

13 NOVEMBRE 1975ASSEMBLEA ~ REsocO'NTO' STENO'GR,\FlCOSlla SEDUTA

C A R O L L O, relatore generale per laspesa sul disegno di legge n. 2238. Ed anchenell'Europa orientale.

BRA N C A. Non lo volevo dire perpaura che mi si desse del fazioso.

C A R O L L O, re,zatore generale pe,r laspesa sul disegno di legge n. 2238. Ma il fattoè negati,vo.

BR A N C A. Ed allora siamo legati allapolitica della CEE e ciOlè ad3Joquistare carnea un prezzo più alta, che aocresoe i,l deJficitdella nast'ra bilancia commercialle, mentrepatremmo impO'rtarla a prezjza migliare. Que~sta è una contraddiziane che deve essere

scialta anche perchè la palitica fatta ,sinaraha consentita ad alcuni 'paesi della CBE direalizzare al massima i prapri interessi, qual~che volta anche banali, con sacrificiO' dei pae~si più pO'veri, sia in ecanO'mia, sia quanto apotere; altra contraddizione del sistema.

La concLusiane sea:nbra essere questa: glistrumenti tradi:zianali nan servonO' nè sanoserviti a superare la crisi, e sintetizzandO' si]Jùò dire che quelli con <cui si combatte la re~cessione nan Ipossana essere impiegati a pie~

nO' tempO' perchè hanno effetti iI1'flazianisti~d; cant'emporaneamente quelli destilnati adarrestare l'inflazione rischianO' di impaluda.re le passib1lità di ripresa. Questa è alppuntala orisi del sistema, a megliO' la sua cantrad~dizione di base.

L'unica ,speranza ~ma questa valta è [an~data, lo deve dire apertamente ~ è che la

crisi econO'mi,ca si risolva da se stessa peruna specie di stanchezza: il che aNverrà cer~tamente, poichè una ,società nan muore pereffetto di una crisi economica, ma accadràcome parentesi rispetto alle crisi. A un certomO'mento un qualche eqruilibrio si dovrà rea~hzzare, ma sarà breve e sarà seguito ,i,mme-diatamente ,da un'altra cr1si, di moda che lacrisi economica è endemica nel sistema.

Un'altra delle manovre tradizionali è lapolitica di <contenimento dei prezzi; dico me~glio, eIa tradizionale prima che trionfasse

.l'econamia classica, quella del mercato libe~ro, e 'pO'i Ipiù recentemente <con l'affermarsi

del dirigisma statale. Tutti gli Stati, in quel~la o in questa fase, hanno cercato di compri~mere i 'prezzi in un modo oppure nell'altroquando.c'era forte minaccia di inflazione.

Ma anche questa po1itica è fallita, ammes~so che ci sia stato un serio !proposito di arv-viarla, e nan poteva non fallire. Infatti le or-ganizzazioni di cui disponiamo o per lo me~no queUe di Icui vi ,fidate non sono in gradodi attuare una buana amministraziane delprezzo di certi beni fondamentali; sicchèvi siete trovati ~ e non pateva essere diver-samente ~ cOlme qruei governi che nel pa'ssa~to emamwana calmieri senza alcuna possibi~1ità di attuazione. E qui, quanto ai mezzi dicui dispO"nete o di cui potete d1spol1re, unostrumento personalizzato è il vostro CIP; maf>appiamo che il CliP non fa un'indagine seriasui costi, tant'è verO" che recentemente unodei suoi provrvedimenti è stato annullato dalConsiglio di Stato propria per questo moti-vo: insufficienza di moti:vaziane, cioè insuffi~ciellza di analisi dei costi del petrolio.

,Inaltre avete commesso anche errori bengravi come queillo di consentire l'aumentodelle tariffe dei servizi pubblici laddove sisa1rebbero dovrute fermare per H lara effettotrainante nei confronti del mercato; e giàavete annunciato un 3Jumento del prezzo delpetralia ignorandO', quando malti la sape:va~no, che gran Iparte dei paesi esportatori nonhal1l10 alcuna intenzione di 3Jocrescere quellodel greggio (vedi la recente eliminaziane dei.sovrapprezzi, rulmeno per quanto ri:gua:rda

l'Arabia Saudita ed ahri paesi, se non tutti).

La conclusione è che per \Combattere lacangiuntura oocorre in qua1che modo usciredal ,sistema Ipoichè esso non impone nè su,g~gerisce i mezzi necessari ad evitare le crisinè quelli utili a combatterle appena sianoscoppiate. QuandO' dico che bisogna rusciredal sistema non penso a illna rirvoluzione ditipo sociaJista, che ara come ora non si puòneanche ipotizzare; nè vogliamO' che le impre~

se priva<te siano gestite solo dalJ'alto o ,solodal basso nè ,che .si elimini il profitto, anchese ideologicamente si3Jma contrari al pro~fitta e comunque siamo contrari a lasciar fa~re alle imprese quandO' esse siano indiscrimi~natamente savvenzionate dallo Stato. IPensia~

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 23910 ~

13 NOVEMBRE 1975511" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ma piuttOosto a una ,politica economica chedentro la crisi cominci ad apprestare gli stru~menti per combattere non solo questa con~giuntura ma l'endemia congiunturale.

,Poichè Ja congiuntura si è manifestata intanti modi (reces,sione, disoocupazione, in~flazione) e al fondo di essa c'è un grande di~sordine economico~finanziario, non ,resta chepensare a realizzare una programmazioneassolutamente seria o meglio occorre che lemisure anticongiunturali siano esse stess~principio e attuazione di un programma ge-nemle da valere per domani.

Non entro qui a discutere se occorra unaprogrammazione globale o 'per settori o perprogetti, come si è proposto da 'Varie parti;ma ciò che appare assolutamente necessarioè un 'pro:gramma ohe si attui insieo:ne con le.riforme, che si cominci ad attuare già in sededi misure anticongiunturali; a cominciaredaJla rifornna della !pubblica amministrazio~ne che fra l'altro dOlVrebbe condurre al con-trollo deUe spese correnti dello Stato e q\Uin~di al miglioramento del bilancio e al priùrapido impiego delle spese in conto aapita-le; r1f'Olima in é\fpparenza 'Voluta .da tutti ma,>empre rin:viata e ad ogni modo resa impos-sibi,le dalle centinaia di proposte di legge ~di leggine ,ohe accrescono il disordine (enoi della la Commissione ne resiPingiamo adecine). La :pesantezza :burocratica di persè al1menta l'immobilismo, a'ITZJila conser~vazione; snellire le strutture amministrati-ve è peliciò già un qualcosa che consenterotture posi,tive del sistema nel senso cheho creduto di chiarire.

Di tutte le rifornne è fondamentale quella~ se ne panla da ognri parte ~ che si in~

dirizza verso il soddisfadmento dei consu~mi sociali a basso prezzo. Non è vero chese crescono i tram diminuisce la domandadi automobili private; diminuisce l'uso quo~t1diano della maochÌina pliÌvata. Uautomo-bHe è esplieslsione di potelie e tutti l'ac~qui stano uguaLmente, anche se non sono ingrado di lusarla ogni giorno. Diminuiscean~che il consumo di benzina, dunque aumen-ta il rispalimio delle famiglie e con esso lapercentuale che potrà andare agli investi~menti. Non si tratta di scoraggiare i con-sumi ,con la pretesa di debelLare IiIçonsumi~

sma; i1ffilpossibile! Si tratta Iperò di diminui-re l'intensità di ogni tipo di comumo indi-viduale, soddisfacendone la Ipropensione at-traverso sostitutilVi di tipo sOociale. Questaè la vera rivoluzione, per ora, e non ,soltantoeconomica. I servizi pubblid adeguati ai bi~sogni collettivi tireranno l'uomo fuori dalSIUOabitacolo e creeranno in lui runa coscien~za sociale, un senso ,della vita comune cheora manca.

A questo scopo bisognerà moibilitare lepartecipa:zioni statali e !per mobilitarIe oc~correrà trasfoI'marle. Non 'Vogliamo ora chele imprese pubbliche rendano asHttiohe quel-le private, nè riteniamo che aocorra, delleimprese pubbHche, allaI1galie disoI1dinatamen-Te il campo oip'eratilVo; ma chiediamo chesi diano ad eSlse almeno due compiti essen.ziali, eliminando il tropiPo e il iVano e in-serendole nella struttura del programma. Pri~ma compito: intensifi:care l'attività di ap~provvigionamento dall'estero di materie pri~me, innanzi tutto del petrolio, per rCombat-tere J ricatti delle multinazionali e Iper con~trollare veramente costi e prezzi (ma dovetecreare anche un mezzo !parlamentare Idi con~trono della gestione di esse imprese). Se-condo compito: come ho già detto, soddi-sfare i bisogni sociali attraverso gestioniagili e serie. Non mi Isembra ohe la pragram-mazione f'er settori annunciata dal Governo(.ohe poi è molto dilVersa da quella propa--sta da aLcuni comunisti) sia tale da consen-tire tali prospettive. ,:È divceI1sa da quellacomunista peI1chè quest'ultima si bserisce inun programma di rifoI1lJTIeche invece la pro-grammazione governativa non !prospetta.

Non conosco illProgramma a medio termi~ne preparato dal Go'Verno, ma a quel oheho sentito dire mi sembra che 'Voi ci diateda mangiare la IsoHta prietanza: tanti miliar~di per l'agricoltura, tanti per l'edilizia, tantiper 'questo, tanti per quest'altro, doè unimpegno di spesa puro e semplice. Temia~ma Icioè ohe si prospetti un [arte impriegodi mezzi monetari destinati a questo o aquel settore secondo 'Vari prinCÌJpi di prio-.dtà, senza veri propositi di innovazioni strut~turali, cioè senza la prospettazione di sostan-ziali riforme. Comunque, non 'si può direche il programma governativo risulti pro-

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Senato della Repubblicv ~ 23911 ~ VI Legislatura

511a SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRt.FICO

TEDESCHI Mario, NENCIONI, CROLLA~LANZA, PAZIENZA, ARTIERI, BASADON~NA, BONINO, CAPUA, DE FAZIO, DESANCTIS, DINARO, ENDRICH, FILETTI,FRANCO, GATTONl, LANFRÈ, LA RUSSA,LATANZA, MAJORANA, MARIANI, PECO~RINO, PEPE, PISANÒ, PISTOLESE, PLE~BE, TANUCCI NANNINI. ~ II Senato,

considerato ohe il Governo sovietico haI ri,fiutato ad Andrej Sacharov il visto per re~

carsi ad Oslo a .ritirare il premio Nobel, n~fiuto giustificato con motivazioni pretestuo-

P RES I D E N T E. La Giunta delle ele~ se, che mal nascondono la vera natura po-zioni e delle immunità parlamentari ha co~ lltica del rifiuto stesso, come ha conferma~municato che, occorrendo provvedere, ai to anche la signora Elena Sacharova nellasensi dell'articolo 21 della legge elettorale

I

intervista concessa alla RAI-TV ieri, 12 no~per il Senato, all'attribuzione del seggio re~ ' vembre 1975;sosi vacante nella Regione degli Abruzzi, in considerate le gravissime dichiarazioniseguito alla morte del senatore Angelo Gio- rese nei giorni scorsi al quotidiano « Il Tem-

dotto o almeno attuabile con lUna !parteoipa~zione effetHva di tutti i lavoratori, o perlo~meno di tutti gill operatori economici e del~le regioni. Ora è lo stesso presidente dellaConfindustria a muovere analoga critica altipo di programmazione che :viene ventilatoo prospettato dal Governo.

Per tutte queste ragioni non aderiamo al-la politica economica del Governo, anche sepossiamo apprezzare i suoi sforzi, che però~ ripeto ancora ~ sono vani, ,chiusi tra le

mura di un sistema che è nel tempo stes-so pretenzioso e disordinato. (Applausi dal~L'estrema sinistra).

P RES I D rE N T E. Rinvio il seguitodeJla discussione ad altra seduta.

Convalida di elezioni a senatore

P RES I D E N T E. La Giunta delle ele-zioni e delle immunità parlamentari ha co-municato che, nella seduta del 13 novem~bre 1975, ha verificato non essere contesta-bili le elezioni dei seguenti senatori e, COll-correndo negli eletti le qualità richiestedalla legge, le ha dichiarate valide:

per la Regione Abruzzi: Achille kccili,Domenico Antonio Buccini, FrancescopaoloD'Angelosante, Claudio Ferrucci, GiuseppeF'racassi, Giuseppe Spataro;

per la Regione Puglia: Vita AntonioPerrino.

Do atto alla Giunta di questa sua comu-nicazione e dichiaro convalidate tali ele~zioni.

Proclamazione di senatore

13 NOVEMBRE 1975

vanni Maria De Luca, ha accertato in viadefinitiva, nella seduta del 13 novembre1975, l'ordine di graduatoria dei candidatidel Gruppo cui apparteneva il defunto se~natore.

La Giunta ha quindi riscontrato, nellastessa seduta, che primo dei non eletti è ilsignor Pietro De Dominicis, essendosi veri-ficata ~ a seguito della correzione di erro~ri rilevati dalla Giunta stessa in alcuni ver~bali elettorali ~ una inversione di gradua~toria, rispetto ai dati di proclamazione, trail primo e il secondo dei candidati non elet-ti di detto Gruppo.

Do atto alla Giunta di questa sua comu-nÌ>Cazione e .proclamo senato~e il candidatoPietro De Dominicis per la Regione degliAbruzzi.

Da oggi decorre, nei confronti del nuovoproclamato, il termine di venti giorni perla presentazione di eventuaJi reclami.

Annunz10 di mozioni

P RES I D E N T E. Invito il senatoreSegretario a dare annunzio della mozionepervenuta alla Presidenza.

A R N ° N E, Segretario:

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 23912 ~

13 NOVEMBRE 1975511" SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

po» dalla signora Elena Sacharova, dichia~razioni dalle quali Irisulta che il premioNobel Andrej Sacharov « teme anche per lasua incolumità », che la « pubblicità è l'uni~ca garanzia per la sua vita », che « il popolorusso non sa che cosa significa difenderei diritti civili ", che nell'URSS esistono«chiese completamente asservite allo Sta-to », ,mentre altre « numerose professioni difede sono crudelmente perseguitate dal re-gime », che vi sono « molti casi di sacerdotiaccusati, processati e incarcerati solo perla preparazione dei bambini alla prima co-munione », che nell'URSS «non c'è nessunorgano che possa difendere i cittadini dalloStato ", che «non appena una persona in-comincia ad ascoltare le emissioni delle ra-dio straniere, a cercare di pensare ai pro-blemi che vengono sollevati, ad ascoltarela lettura dei libri di Solgenitsin o di Sa-charov e magari ~ delitto ancor peggiore ~

registrare e poi raccontare a qllalche altro,viene immediatamente la condanna, comese questa persona avesse commesso un de-litto », che «infatti i lager sovietici sonopieni di gente per queste ragioni »,

impegna il Governo a compiere gli op-portuni passi affinchè l'imminente viaggio aMosca del Presidente della Repubblica sicompia in modo tale da far compr.;'nde,-eal mondo intero che l'Italia condanna e re-s.pinge i metodi tirannici in uso nell'URSSed è solidale con quanti, in quel Paese, sibattono per la libertà e la dignità dell'in-dividuo.

(1 - 0075)

Annunzio di interpellanze

P RES I D E N T E. Invito il senatoreSegretario a dare annunzio della interpellan-za pervenuta alla Pres.idenza.

A R N O N E, Segretario:

NENCIONI, CROLLALANZA, TEDESCHI,Mario, PAZIENZA, ARTIERI, BASADONNA,BONINO, CAPUA, DE FAZIO, DE SANCTIS,DINARO, ENDRICH, FILETTI, FRANCO,GATTONI, LANFRE, LA RUSSA, LATANZA,

MAJORANA, MARIANI, PECORINO, PEPE,PISANÒ, PISTOLESE, PLEBE, TANUCCINANNINI. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed al Ministro degli affari esteri. ~

Consider:ato che, -come 1I1Ì.lsultada iThotiziestaiITIip'a,J'appaDato ,sovietico ha iThegato adAndrej Sacharov, pI1emio Nobel, il v,isto perr,ecaI'si ad OIslo a presenziar,e ,al,la oerimoniadeNa consegna del premio steslSO e 'ohe lamotivazi1one è palesemente mendaoe ,e ma-schera un rprovvedilmento res,t'I1ittivo dellaliibertà ad un individuo che ha la «gravis-sima e arimimale colpa» di pensare con lapropria testae di pretendere per il popolosovietico un Ireglime di 1ibemtà di :pensiero'ed ill riislpetto deJ~a peI1soiThaHtàumana;

dato che Sacharov, da ann~, è estraneaa « segDet'i di Stato » ed è sottoposto ad unregime di vilgi'lanza le ohe, in oonseguenna diciò, è chiaro che il rÌimruto è dettato da iTa-

g;ioni prettamente pol1tiohe, e cioè si è vo-luta togliere al premio Nobel, impedendoglidi recarsli ad o.slo, una ,tribuna pI'estilgiosa\in. difesa dei p~ù dementari diritti di Hbertàdei popoli de'llle RepubbLiche «sodaHste»sovietiiOhe;

con ll'ifetI'imento aUe ,gravissi:me dichia-razioni rese ,ad un quotidiano ['ornano daUasignora mena Sacharova, daLle qUialtÌ!dsul-ta che IÌlpremio Nobel Andrej Sacharov « te--me lanche per la sua ,incolumiltà », ,che la« pubblicità è l'unica garanzia per la sua vi-ta », che «il popolo russo nO!Il sa che cosasignifioa dif.endere i diritti civili », che nel-l'URSS esistono «chiese completamente as-servite aLlo Stato », mentire altre «numle!I'O-se professioni di fede sono crudelment~ per-seguita'te dal regime », -che vi sono «molticasi di Isacerdoti aoousati, processati ,e in-carcerati solo per la prepa:mnione dei bam-bini aUa prima comunion.e », che nell'URSS« non c'è nessun organo che possa dj}jìendere

i dttadini .dano Stato », che «!Ilon appenauna persO'na ,incomincia ad ascoltare te ,emis-

sioni< delle radilO straniere, a cercare di pen-,sare ai problemi che vengono 'Sollevati, ad

ascoltaI'e ta lettura dei ~ibI1i dÌ! SolgenitsinQ di Sacharov le magari ~ delit>to aneorpeggiore ~ registrare e pO'i Ir,accon.tare a

qualche ,altil"O,vi,ene immediataJilloote la COTI-

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Vl LegislaturaSenato della Repubblica ~ 23913 ~

13 NOVEMBRE 1975511a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

danna, come se questa persona aveslse com~messo un delitto »J che {{ Ìillfatti i lager 'so-Viietki sono pÌieni. di. gente per queste ra~gioni »J

gli Ìintea:weHantri ohiedono di conoscere:qUaJH provvedimenti cODiomti intenda

adottare il Governo per far complendereche il Parlamento liJta!1iano condanna e re~spinge i metodi di deao ed opaco iregimedel ten10ire anJIcora vigente neHJURSS ,edespnmere la più ampia solidarietà nel con~£mnti di coloro che, in oI1d:ine ,ai Fpirindpidi Hbertà di pensiel'O e di esrpressioneJ au~spircano per i cittadini delle Repubbliohesovietkhe {{soda1iJste» 'Ie più elementari

garanzie di vita cultumle, dlntel1ettuale e diazione po.!itiaa;

se, in occasione della prossima visIta delPresIdente della Repubblica a Mosca, il Go~verno « responsabile» non ritenga di prospet~tiare al {{,regime sovietÌico» ,le valutaziop.inegative della stragmnde maggioranza deipopolo 'itaHano, per ill clima di opprI1essioneesi:stente nell'URSS, che non Irispetta nè l,escelte culturali, nè :Ie scelte politkhe, nè le,sce'lt.e re1iigiJose.

(2 ~ 0456)

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Invito il senatoreSegretario a dare annunzio delle interroga~zioni pervenute alla Presidenza.

A R N O N E, Segretario:

BONAZZI. ~ Al Ministro del turismo edello spettacolo. ~ Premesso:

che la 1a Commissione di revisione ci~nematografirca del suo Ministero ha negatoil visto per la proiezione pubblka all'ultimofilm di 'Pier Paolo ,Pasolini «Salò o le 120giornate di Sodoma »;

che un membro della suddetlta Commis~3ione avrebbe ruffermato che {{ il pO'polo ita~liano non è ancora suffkientemente maturoper assistere a pellicole del genere »;

che la prima mort1ficante conseguenzadi tale fatto :è che ({salterà» 1'usdta italiana

del film, che avrebibe dovuto aver luogo aMilano il 20 novembre 1975, mentre la pel~licola verrà presentata a Parigi il 23 no~vembre,

l'interrogante chiede di sapere:1) s.e non ritenga che si abbia ragione

di giudicare la boociatura postuma del filmdi Pasolini una vera e propria «maramal-data »;

2) se non tema che coloro che étssiste~ranno alla « prima » di Parigi non potrannoche ~ come già è accaduto numerose 'Vol-te ~ commentare negativamente l'ulterioreprova ,della nostra inferiorità culturale ecivile.

(3 ~ 1846)

BROSIO, BERGAMASCO, ROBBA, BO-NALDI, BALBO, GERMANÒ, PREMOLI, VA-LITUTTI. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed al Ministro degli affari esteri. ~Per sa,pere se ~ di fronte al rifiuto de\!Go\'erno di Mosca di conoedere allo soi.en~ziato Sacharov, coraggioso difensore dei di-riltti elementari della persona umana, il vi~sto di usdta da lui richiesto per :recarsi aDicevere ad 0,5110 il pr,erWo Nobel ~ i'l Go-\'eJ1no ÌitruHano non ritenga di svoLgere ,conUI1g.enzaun passo 'P,]:~essoquello sovietico,facendogIi pres.ente la lrichiesta dell'opinionepubblica itaùiana intesa ad un cambiamentode11a deOÌ!sione suddetta, che è i1ncontrastosia con ,la Carta deLle Nazioni Uni,te, sia congli accOJ1didi Helsinki e, quindi, con le con.dliizioni basilari per ,illsuccesso deLlo sforzonecessaI1Ìo per mantenere e per rafforzareun'at:rnosfera inteooazÌionale che Iconducaconoretamente verso una seria di,stenSlÌionenella reo1procità ,ed Ulna pace stabile nellalibertà e nella siouJ1ezza.

(3 - 1847)

MONTINI. ~ Al Ministro deglr affari

esteri. ~ Per conoscere quali passi il Gover~no italiano ritenga di dover fare per aiutarela risoluzione del caso del signor SegattoLuigi, nato a Bucarest il 18 settembre 1935e residente a Valvasone (Pordenone), in viaCesare Battisti n.B.

Il suddetto, in possesso della doppia cit~tadinanza italiana e rumena, essendo in Ita~

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Senato della Repubblica VI Leglslatma~ 23914 ~

13 NOVEMBRE 1975

~

SIP SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

lia dal 10 maggio 1974, ha svolto da dettadata ogni attività possibile, ha esplicatoogni sforzo presso le autodtà rumene peravere con sè nel nostro Paese, dove intendecontinuaI1e a risiedere, la moglie SzakaszEcaterina in Segato (cognome così registratodalle autori,tà rumene), nata il 15 settembre1943 a Cluj (Romania) ed abitante a Bu-carest, str. Sura Mare n. 1, sect. 5, e lafiglia minore Segato Donatella, nata il 12dicembre 1968 a Bucarest, attualmente con-vivente con la madre.

Malgrado le insistenze e sebbene la mo-glie sia, fra l'altro, in condizioni di salutenon buone, egli non è riuscito ad otteneredall'autorità rumena che vaghe assicurazio-ni,smentite dal fatto che le suddette fami-liari del Segatto non vengono autorizzate allapartenza per 1'I talia.

Poichè tale dolorosissima situazione nonha alcuna giustificazione per permane,re, inquanto, fm l'altro, le stesse disposizioni le-gislative rumene, oltrechè i princìpi di uma-nità e quelli sui diritti dell'uomo, legitti-mano l'esaudimento della richiesta del si-gnorr Segatto, l'interrogante insiste perrchè ilGoverno italiano si impegni al massimo alriguardo, onde ricongiungere al più prestouna famiglia legata da intensissimo affetto.

(3 - 1848)

DE ZAN, MARTINAZZOLI, ZUGNO. ~

Al iHinistro dell'industria, del commercio edell'artigianato. ~ Per sapere se sia a co-noscenza:

della gravissima crisi finanziaria e pro-duttivache da tempo ha colpito il «Lani-fido di Gavardo» s.p.a. e che è sfociata111questi giorni nella messa in lliquidazio-ne di fatto dell'azienda;

in par1ilcolare, del fatto che i 600 di-pendenti, rIa maggior parte dei quali lonta-Hi dall'età pensionabile, per la concomitan-za della crisi generale del sistema produt-tivo, e del settore tessile in specie, si tro-vano, oltre che senza garanzie di Hquida-zione, senza prospettilVe di lavoro, con dram-matiche conseguenze per tutta la comunitàdi Gavardo, che da molti decenni fonda prin-cipa1mente la sua economia ed i suoi pro-

grammi di o:ccUipazione sull'esistenza del lo-cale stabilimento laniero;

del dramma di molti dipendenti ed exdipendenti, aggravato dal fatto che essi han-no investito i l'Ùro risparmi, anche a dimo-strazione di un attaccamento che risale apiù generazi'Ùni, in azioni della società cheoggi sono quasi inter3iillente sV3llutate.

Gli interroganti, a ,conoscenza che le strut-ture edilizie e gli impianti potrebbero essereri,levati da imprenditori privati per una di-versa destinazione produttiva, ritengono in-dispensabile un intervento ,diretto del Go-verno perchè 1'eventuale passalggio di !pro-prietà e l' even tuale ricolllVensione non sacri-fichino i diritti a:aquisiti dai dipendenti intanti anni di assiduo lavoro, nella con'Vin-zioneche il rispetto di tali diritti è priori-tario ad ogni altra scelta, e considerano, inogni :caso, essenziale che vengano sostenuti.,orientati e 3Igevolati dal Governo gli sforzidE1gli en ti e deHe associazioni politiiChe esindacali locali per garantire a tutti i licen-ziati una congrua occupazione.

(3 - 1849)

Interrogazionicon richiesta di risposla scritta

FILETTI. ~ Al Ministro di grazia e giu-stizia. ~ Ritenuto:

che l' ongan1co della Pretura di Giarreè carente ed inadeguato al fine di assie-u-rare la corretta e pronta amministrazionedella giustizia nell'ambito del mand3iillento;

che è fondatamente da temere che ilregolare funzion3lffiento di detta Pretura, si-no ad oggi quasi miracolosalIl1ente assicura-to dall'opera estenuante ed encomiabile svo!-ta dai m3lgistrati e funzionari attua~mentein servizio, non possa essere più a lungomantenuto per le obiettive eSLgenze conse-guenti alla particolare situazione locale, ca-latterizzata dall'incremento della popolazio~ne (raddoppiata nel corso dell'ultimo de-cenmo), :dal terriltorio per cir:ca 30 chilOtll1e-tri quasi interamente fianché1ggiato da inse-diamenti abitativi e da nuovi stabilimentiindustriali attraversati dalla strada statale

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S.::nato della Repubblica ~ 23915 ~ VI Legislatura

511a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Il. 114, che è la seconda strada nazionaleit3lhana per intensità e volume di traffico,e ,dall'auto::;trada Messina~Catania, nonchèdalla mobilità della popolazione correlatad.lla wntiguità fisica tra gli abitati dei di~versi comuni ed all'intensità delle attivitàcommerciali, industriali ed ,agricole della zo~na, dall'aumento dei neati contro il patri~momo, e particolarmente dei delitti di ra~pino. e di furto, dal notevole numero di inci~denti stmdali e dall'elevata mole di con~trover sie di lavoro;

che, per elimin3lre le lamentate carenzee:1 evitare i temuti effetti negativi, oocorre",dottare provvedimenti indilazionabiIi ed ur~genti, qua1i la sollecita copertura dell'attua~le organico, con l'assegnazione del nuovofunzionario in sostituzione di uno dei trecancellieri già trasferito altrove, nstiltuzio~ne di altri due posti di segretario giudizia~rio, dI un altro posto di ufficiale giudizia~l'io edi altri due posti di coadiutore~datti~Jografo ed il potenziamento delil'attua:le as~segn3.zione di militari della squadra di po~lizia giudiziario., numerkamente insufficien~ti 111rapporto alle accresciute esigenze,

l'interrogante chiede di conoscere se equalI provvedimenti il Ministro ritenga diadottare al fine di asskurare la continuitàdi una corretta e pronta amministrazionedelL: giustizia nell'ambito del mandamentodella Pretura di Giarre.

(4 ~4807)

CALIA. ~ Ai Ministri dei lavori pubblicie delle finanze. ~ Per sapere se SlÌamo a co~noscenza deMo stato di vivaagitazio<ne e dimalcontento in cui si trovano ,l,epopolazioni '

dei comum della provincia di Bari, in segui~to agli illegittimi provv,edimenti diriscossio~ne, da pante dell'EAAP (Ente autonomo ac~quedotto pugliese), per gM am.ni 1974 e 1975,dell'addizionale sul pI'ezzo dell'acqua e deicanoni di manutenzione .degli allacciamenti0.1110.fognatura, che sono stati aumentati del~1'800 per cento, di CUli'agli artiooli 4 e 7 delregio decreto 2 agosto 1938, n. 1464.

B problema è stato dpetutamente denun~z[ato dai s1nda-cati, dalle forze politiche edalle locali Amministrazioni comunali e,inoJtre, sono state raocolte mig1i:aia ,e mi-

13 NOVEMBRE 1975

g1iaiÌa di firme di cittadini utenti, senza pe-rò trovare '3Jocog.loÌimeintoda parte del consi.glio di rummin1straZJione de1l'EAAP.

Di .fronte all'runz;1detta grave posiz1one as-sunta da11'EAAP, l'intel1mgante chiede di co-nOISlCerese i Milni,stri competenti non inten~dano intei['ve[lÌlreurgentemente per di:spocrre:

1) ,la rest1tuzione agli utlenti di quanto glistessi hanno pagato a11'EAAP, 'e non dovuto,per gli anni decorsi 1974 e 1975;

2) la sospensione immediata del paga~, mento deJla seconda rata del -canone pei[' la

mrunutenzione degli ~llaociamenti alila fo~gnatura e dell'addi,zionale sul prezzo del~l'acqua;

3) la [lon iscnizione nei l1UOIlidell'EntepelI"l'anno 1976 del predetto canone;

4) ,la demoorrutizzazione dell'EAAP cOIn!'i[lclusione nel cons1glio di amministrazionedi ,rappresentanti s1ndacali ,e di l'appresen-tanti di forrze poJitJi.che democratiche.

(4 ~ 4808)

BUCCINI. ~ Al Presidente del Consigliodei ministn ed ai Ministri del lavoro e dellaprevidenza sociale e dell'industria, del com~mercia e dell'arttgzanato. ~ L'Enel (Ente na-zionale per l'energia elettrka), nel bandireil concorso n. 121 nel compartimento diRoma per 45 addetti ai lavori di squadra, frale condiz1oni per partecipare al concorsostesso ha fissato la norma secondo cui {( nonsono ammessi caJ1!didati che abbiano conse-guito titoli di studio a livelJo di scuola mediasuperiore; il 'possesso di uno di tali titoli,anche se cO'l1seguito dopo la data della do-manda e fino al momento dell'eventuale as-sunzione, costituirà motivo di nullità nellapartecipazione al concOl'SO, nO'llchè motivo dirisoluzione, anohe a distanza di tempo, del~l'eve[ltuale rapporto di lavoro che si avessead instaurare successiv,amente ».

Premesso:che a detto concorso hanno partecipato

i signori Massimiani Angelo Antonio e Paciot~ti Giuseppe, di Avezzano, classificatiosi, rispet~tivamente, al secondo e nono posto in gra~duatmia;

ohe i predetti, dopo essere stati avviatial centro addestramento di Chieti, con letteradel 31 lugl10 1975 sono stati assegnati alla

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 23916 ~

13 NOVEMBRE 1975511a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

squadra di Avezzano e che, dopo pochi giorni,nonostante l'esito positivo del corso, sonostati licenziati;

che la lettera di licenziamento fa soloriferimento all'articolo 2096, terzo comma,del codice dvne (periodo di prova), ma, inrealtà, si riferisce alla circostanza che i pre-detti hanno conseguito il diploma di peritoelettro tecnico (titolo di studio superiore);

che, dal momento in oui la selezione inconcorsi del genere viene operata sulla basedi prove tecnico-pratiche, le modalità dellaselezione stessa dovrebbero essere l'unicometro di valutazione delle capacità dei can-didati, apparendo sommamente ingiusta unadiscriminazione sulla base del possesso diun titolo di stLldio superiore a quello richie-sto d3.1 bando di concorso;

che, d'altra parte, le giustificazioni chel'Enel ha dato per casi del genere (secondocui la limitazione in ordine al titolo di stu.dio sarebbe motivata dalla necessità di trat-tenere il candidato vincitore del concorsonel posto assegnatogli) non hanno fon!damen-to, ben potendo l'Ente rioorrere ad altre for-me di garanzia;

che la disposizione lamentata a:ppalre incontrasto con i princìpi fondamentali delnostlro diritto, secondo cui è consentito par-tecipare ad un concorso con un titolo distudio superiore a quello richiesto, e nontiene conto della reale situazione in cui ver-sano i giovani diplomati nel nostro Paese,condannati ad un'umiliante disoccupazione,

l'interJ:1ogante chiede di sapere se i Mini-stri competenti non ravvisino la necessità dipervenke aU'eliminazione di norme grave-mente discriminatorie, quale quella sopramenzionata, e se esista, di con,seguenza, lapossibilità di reintegrare cittadini, come isopracitati, vincitori in pratica di un con-corso nei posti loro attribuiti.

(4.4809)

RUSSO. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Per conoscere se intende dare

risposta alle vive .istanze dei genitori preoc-cupati per i [igliohe frequentano l'is,tituto

tecnico commerciale «L. Pinto» di Castel-lana Grotte (Bari), sezione distaccata di Ma-

napoli, intese ad ottenere l'istituzione deltriennia.

n numero rilevante di alunni (253), il so-vraffollamento della sede centrale, pnva diaule sufficienti, l'inevitabilità di doppi turni,la mancanza di mezzi ferroviari e di rego-lare servizio automobilistico per collegarsicon la sede centrale e l'età degli alunni diambo i sessi, sono ritenuti motivi sufficien-ti per estendere anche a Monopoli la con-oessione [atta a Trani ed esasperano l'atte-sa di amministra,tori, genitori, aJunni e diqlfanti seguono le vicende della vita ,scola-stica.

(4 - 4810)

POERIO. ~ Ai MinislrI dell'mtemo e det

lavori pubbltcl. ~ Per conoscere i provve-dimenti urgenti che intendono adottare pervenire incontro alle popolazioni dei centnabitati della costiera jonica calabrese, e pre-cisamente degli abitati che da CatanzaroLido portano a Treblsacce, in provincia diCosenza, colpiti dalle recenti piogge allu~vionali.

Anche i comuni siti all'mterno dei terri-torio della Calabria hanno subìto gravi dan-ni alle case, alle strade, alle reti iclriche efognanti, alle retI elettnche. Intere famigliesono state costrette ad abbandonare le ca-se per gli allagamenti provocati dall'ingen~te massa d'acqua caduta in poche ore.

Le Amministrazioni comunali sono nellaimpossibilità di far fronte alle richiestedelle famiglie danneggiate a causa delladrammatica situazione nella quale si trov8~no i bilanci comunali.

L'intevrogante chiede una ris'Posta urgen-te che valga a rassicurare le popolazioni in~teressate, le quali versano in una situazionedi grave disagio economico all'inizio dell'in-verno.

(4~4811)

TANGA. ~ Al Presidente del Consiglio de!ministri ed ai Ministri dei trasporti e deilavori pubblici. ~ Considerata la ben notasituazione di grave precarietà della ferroviaBene:vento-Cancello-via Valle Caudina, con laconseguente necessità ed urgenza di prov~

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{)enato della Repubblica ~ 23911 ~

13 NOVEMBRE 1975511" SEDUTA

VI Legislatura

ASSEMET.EA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

vedere all'ammodernamer.to delle relativestrutture, al fine ,di normalizzare il trafficoferroviario nella zona, sia in ordine alleobiettive esigenze dei viaggiatori giornalieri,<;ia in ordine all'inrcldenza sullo svilulPPosocio~economko della Valle Caudina e dellaprovincia di Benevento;

rilevato che l'ammodernamento dellaferrovia in parola consentirà l'istradamentodl treni veloci tra Bari.,Napoli~Roma e Cam~pobasso~Napoli, con conseguente notevolemiglioramento delle comunicazioil1i ferrovia~ne mterregionali,

!'interrogante chiede di conoscere quaJiprovvedimenti il Governo intenda adottareal riguardo e se, in particolare, non intendamcludere, nel disegno di legge d'iniziativagovernativa n. 2086, in corso di esame, ilfabbisogno di spesa (circa lire 17 miliardi)per il necessario a:mmodernamento della pre-detta ferrovia.

(4~4812)

MURlI,1URl\. ~ Al Mmistro dellq. pubbli~ca istruzione. ~ Per conoscere come inten~da inl(~i"venire per dare una dignitosa sede al~la scuola TV di Roma, così consentendo l'ef~fetlivo inizio delle lezioni a giovani che van-no diu1Pst;:ando la Joro profonda e P1:1turaserietà.

(4~4813)

Ordine del giornoper la seduta di venerdì 14 novembre 1975

P RES I D E N T E. Il Senato torne~rà a rIunirsi in seduta pubblica domaEi, vc-neJ:1dì 14 nov,embre, alle ore 10, con il se~guente ordine del giorno:

Interrogazioni.

l;\ITERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO:

SABADINI. ~ Al Ministro di grazia e giu~

stizia. ~ Per conoscere quali iniziative ab-bia assunto o :Lntenda assumere in l''elazionea1le vicende ed alle responsabilità che stan-

no alla base del rinvio, da parte del Tri:bu-naIe di Potenza, alla Corte di cassazi()[le, de-gli atti relativi al processo contro alcunidei principali imputati, fra i quali il missinoCi:ccio Franco, per i disoJ:1dini provocati aReggio Calabria negli anJl1i 1970~1971.

Dalle imormaZJi()[li concordi della stampaemerge, infatti, che gli atti del processo ~

che aveva già subÌto un primo rrnvio alla pre~cedente udienza del 13 gennaio 1975 ~ aLlaudienza del 25 giugno sono stati :J:1ÌnviatiallaCorte di cassaZJione, ravvedendo in alcuni deigravi reati contestati ~ fra i quali quello divilipendio deHe Forzle éIIrmate previsto dal~l'artÌJcolo 290 del codice penale ~ la compe~tenza della Corte d'assise.

Ora, è inoredibile, ed appare inverosimile,che tale situazione, tanto evidente da noncostituitre neppure, sul piano giuddico, ilpiù sempJ1i'oe dei problemi, possa esseresfuggita ai giudrci iil1 sede di rinvio ag;iu~dizio, o essere stata risoltaerronea:rnente,tanto più che gli atti sano stati esaminatianch~ dalla Corte di cassaziane, la quale daReggio CalabI1ia ha J:1imesso H processo alTribunale di Potenza per 1egit1Jima suspi~cione.

Episodi di tal genere, che da alouni annisi accavaltlano nel nostro Paese, che f,inorahanno contdbuito ad impedire che si ac-certassero responsabilità e che Sii facessegius:tizia e che S0il10 stati e sono di graveostacolo a stroncare ile trame eveI"sive delfasoismo e di ogni vio1enza, generano sfi~ducia nel corretto, responsabile, democraticofunzionamento degli organi dello Stato, e per~tanto, oggi più che mai, non possono più es~sere tollerati.

(3 ~ 1696)

LUGNANO, TEDESCO TATO Giglia, PE~TRELLA. ~ Al Ministro di grazia e giusti~zia. ~ Per sapere:

se risponda al vero la notizia secondola quale ad imputati riconosciuti colpevolidi delitti gravi c giudicatJ socialmente peri~colosi sia stata simultaneamente concessala sos<pensione condizionale de1la pena c, con~seguentemente, ne sia stata disposta la scar~ccrazione;

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,5enalO della Repubblica ~ 23918 ~ VI Legislatura

13 NOVEMBRE 1975511a SEDUTA ASSEMBLEA - RESGCO;\iTO STENOGRAf'JC0

se il Ministro non ritenga aberrante ladecisione che, meiltre definisce socialmentepericolosi personaggi già noti per essere sta- I

ti implicati in numerose inchieste relativead atti teppistici di varia natura, concedeagli stessi imputati un beneficio che trovala sua ragione d'essere e dovrebbe trovare2pplicazione solo nei ,casi in cui è da pre-sumere che coloro ai quali viene accordatosi asterranno nel futuro dal commettere al-tri rea ti;

se, infine. di fronte a decisioni che han-no gravemente leso il prestigio deiUa giusti-zia, il Ministro si sia avvalso dei suoi potericostituzionali d'indagine, al fine di richiede-re l'intervento del Consiglio superiore dellaMagistratura.

Gli inteI1roganti, a tale riguardo, segnala-no quanto è emerso durante le indagini sulbarbaro assassinio di Rosaria Lopez, relati-vamente agli imputati Izzo e Ghira.

(3 - 1785)

ZICCARDI, PETRONE, FERMARIELLO,GIOVANNETTI, BIANCHI, GAROLI. ~ AiAlinistri del lavoro e della previdenza socia.le e dell'interno. ~ Premesso:

1) che nella città di Matera esiste unadiffusa dis OCCUipazione;

2) che nei «Sassi)} (complesso di ca-se dichiarate inabitabili) si è oreata una si-tuazione !preoccu:pante per ,la mancanza diun organico programma di pulizia e di tu-tela igienico-sanitaria;

3) che nelle ultime settimane, con fondistanziati dalla Regione Basilicata, un certonumero di operai sono stati adibiti, con no-te'Vale utilità, a ,lavori di pulizia e di siste-mazione,

gli inteI1roganti chiedono di conoscere senon si intenda concordare con la RegioneBasilicata ed il Comune di Matera run orga-nico programma di adeguata e stabile oc-cupazione dei lavoratori disoccupati per ,lapulizia e la tutela 19ienico-sanitaria della zo-na dei «Sassi)} attraverso:

a) la ,realizzazione di un !piano di can-tieri di lavoro da parte del Ministero delleworo e ,della rprevidenza sociale;

b) lo stanziamento di fondi dell'assisten-za pubbHca !per integrazioni ai contributi

assicurativi ed ai salari da parte del Mim-siero de1l'interno;

c) l'utilizzazione di fondi deUa RegioneBasilicata anche !per assicumre pieno sala-rio e tota!.e copertura !Contrihutiva assicura-tiva ai lavoratori da occupare nei cantie-ri di lavoro.

(3 -1710)

FERMARIELLO, ABENANTE. ~ Al Mini-stro del lavoro e della previdenza sociale. ~Per sapere quali misure intenda adottareper vietare l'uso, nella lavorazione della pel-le, dei callan ti che paralizzano e per impe-dike nel modo più assoluto, Ìin tali lavorazio-ni, lo sfruttamento di minori.

(3 -1781)

OIPELLINI, DE MATTEIS, SIGNORI, LI-GINI, CORJR:ETTO. ~ Ai Ministri del lavoroe della previdenza sociale e del tesoro. ~ Persapere se è a oonoscenza del fatto chel'ENAOLI (Ente nazionaLe assistenza orfanidei lavoratori) sta procedendo ,'ld assumere« a chiamata)} circa 150 dipendenti. e preci-

~

samente:n. 77 di conoetto ~ ruolo educativo e

s:errvizio sociale;n. 39 esecutivi ~ ruolo amministrativo;

n. 19 ausma<ri;n. 13 operai.

Tali assunzioni ~ precedute, pare, recente~

mente, da altre ~ oltre a violare precise nor~me della Costituzione, sono altresì provocato~rie ed offensive nel momento in cui si stannoper "arare le norme sul riassetto del parasta~to e la soppressione degli enti inutili, conconseguente distribuzione del personale pres~so altri enti.

(3 -1534)

BUCCINI. ~ Al Presidente del Consigliodei ministri ed ai Ministri delle finanze e delcommercio con l'estero. ~ Premesso:

che la Thormativ:a dogamde di cui al de-creto del Presidente della Repubblica 23 gen~naia 1973, n. 43, è, in larga parte, la lette~l'aIe l1ipetizione di norme già contenute nellalegge autarchica del 1940 e che, fra l'altro,

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.::>enato della Repubbltca ~ 23919 ~ VI Legislatura

511a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

manca tutta la parte riguardante la normati-va penale doganale;

che, nel 1974, è ancora in vigore il rego-lamento doganale approvato con regio de-creto 13 febbraio 1896, n. 65, causa di insuffi-cienze amministrative e di inutili adempi-mentJi, aggravati da un assurdo accentramen-to burocratico, ostacolo primario alla crea-zione di una moderna organizzazione doga-nale;

che quanto lamentato provoca, a caricodel Paese, un alto prezzo in termini econo-mici, mentre i consumatori subiscono inu-

tili costJi aggiuntivi sui valori delle merci,l'interrogante chiede di conoscere:

1) se non ravvisino l'urgenza di provve-dere alla sostituzione del regolamento doga-nale del 13 febbraio 1896, n. 65;

13 NOVEMBRE 1975

2) se, per rendere più moderna, agibilee meno costosa l'organizzazione del settore,non ravvisino la necessità di predisporre, fral'altro, norme dirette:

a) ad affidare all'Ufficio legislativo del Mi-

nistero delle finanze il compito di ridurree coordinare l'enorme numero di circolaridoganali, causa frequente di disfunzioni am-ministrative;

b) ad affidare concretamente ai funziona-ri doganali la necessaria responsabile auto-nomia decisionale.

(3 -1381)

.La seduta è tolta (ore 20).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale del Servizio dei resoconti parlamentari