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SENAT() DEL,LA REPUBBLICA VIII LEGISLATURA 366a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO MERCOLEDì 27 GENNAIO 1982 Presidenza del vice presidente MORLINO, indi del presidente FANFANI e del vice presidente FERRALASCO INDICE CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM, BLEA Variazioni Pago 19323 CONGEDI . DISEGNI DI LEGGE . o o 19289 Annunzio di presentazione Approvazione da parte di >.rermanenti . . o . o o Assegnazione . o o o . . Presentazione di relazioni . . . o. o . 19289 Commissioni . 19290 o 19290 . 19290 Trasmissione dalla Camera dei deputati o 19289 Discussione e approvazione: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-Iegge 26 novembre 1981, n. 681, concernente proroga delle gestioni com- missariali di taluni enti pubblici soppres- si» (1643-B) (Approvato dal Senato e mo- dificato dalla Camera dei deputati) (Rela- zione orale): ANTONIAZZI(PCl) . o . o o o o . . o 19293 COSTA, sottosegretariO di Stato per il lavo- ro e la previdenza sociale Pago 19291 SPADACCIA (Misto-PR) . o . 19292 ole VERNASCHI (DC), relatore . ... 19291 Seguito della discussione: « Misure penali, processuali e penitenziarie relative al terrorismo e all'eversione del- l'ordine democratico» (1412), d'iniziativa del senatore Vitalone e di altri senatori; «Disposizioni in materia di reati commes- si per finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico» (1549), d'iniziativa del senatore Pecchioli e di altri senatori; «Misure per la difesa dell'ordinamento co- stituzionale» (1562): PRESIDENTE . . 19320, 19323 CIOCE (PSDI), relatore . 19317 COCO (DC) ..... .... 19297 DARIDA, ministro di grazia e giustizia . 19320 FILETTI(MSl-DN), relatore di minoranza. 19312 RASTRELLI (MSl-DN) . 19294 SPADACCIA (Misto-PR) . . . . . . . . . 19303 TIPOGRAFL\ DEL SENATO (1200) ~ 4

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SENAT() DEL,LA REPUBBLICAVIII LEGISLATURA

366a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

MERCOLEDì 27 GENNAIO 1982

Presidenza del vice presidente MORLINO,indi del presidente FANFANI

e del vice presidente FERRALASCO

INDICE

CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM,BLEA

Variazioni Pago 19323

CONGEDI .

DISEGNI DI LEGGE

. o o 19289

Annunzio di presentazione

Approvazione da parte di>.rermanenti . . o . o o

Assegnazione . o o o . .

Presentazione di relazioni .

. . o . o . 19289

Commissioni. 19290

o 19290

. 19290

Trasmissione dalla Camera dei deputati o 19289

Discussione e approvazione:«Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-Iegge 26 novembre 1981,n. 681,concernente proroga delle gestioni com-missariali di taluni enti pubblici soppres-si» (1643-B) (Approvato dal Senato e mo-dificato dalla Camera dei deputati) (Rela-zione orale):ANTONIAZZI(PCl) . o . o o o o . . o 19293

COSTA,sottosegretariO di Stato per il lavo-ro e la previdenza sociale Pago 19291SPADACCIA(Misto-PR) . o . 19292

oleVERNASCHI (DC), relatore . . . . 19291

Seguito della discussione:

« Misure penali, processuali e penitenziarierelative al terrorismo e all'eversione del-l'ordine democratico» (1412), d'iniziativadel senatore Vitalone e di altri senatori;«Disposizioni in materia di reati commes-si per finalità di terrorismo o di eversionedell'ordine democratico» (1549), d'iniziativadel senatore Pecchioli e di altri senatori;

«Misure per la difesa dell'ordinamento co-stituzionale» (1562):

PRESIDENTE . . 19320, 19323

CIOCE (PSDI), relatore . 19317COCO (DC) . . . . . . . . . 19297DARIDA,ministro di grazia e giustizia . 19320FILETTI(MSl-DN), relatore di minoranza. 19312RASTRELLI(MSl-DN) . 19294SPADACCIA(Misto-PR) . . . . . . . . . 19303

TIPOGRAFL\ DEL SENATO (1200) ~ 4

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Senato della Repubblica ~ 19288 ~ VIII Legislatura

366a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 27 GENNAIO 1987

GOVERNO

Trasmissione di documenti Pago 19290

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONIAnnunzio o 19323, 19325Interrogazioni da svolgere in Commissione 19333

Ritiro . . . . . . . o . . . 19333

ORDINE DEL GIORNO PER LE SEDUTEDI GIOVEDI' 28 GENNAIO 1982 . . . o 19333

PROCEDIMENTI D'ACCUSA

Esito di richieste di proseguimento Pago 19289

SALUTO AL SENATORE A VITA CAMILLARAVERA

PRESIDENTE o o . . o . . o . . . . . 19302

N. Bo ~ L'asterisco indica che il testo del di-scorso non è stato restituito corretto dall'orator.~.

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Senato de.lla Repubblica ~ 19289 ~ VII I Legislatura

27 GENNAIO1982366a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente M O R L I N O

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 16).

Si dia lettura del processo verbale.IIII

C O L O M B O V I T T O R I N O (V.), Isegretario, dà lettura del processo verbaledella seduta pomeridiana del giorno precedente.

P RES I D E N T E. Non essendoviosservazioni, il processo verbale è appro-vato.

Congedi

P RES I D E N T E. Ha chiesto con-gedo il senatore Taviani per giorni 4.

Procedimenti d'accusa, esito di richiestadi proseguimento

P RES I D E N T E. Il Presidente dellaCamera dei deputati, con lettera del 26 gen-naio 1982, ha comunicato ~ con riferimentoalle ordinanze di archiviazione dei procedi-menti nn. 53-54/V e 76/VI (atti relativi al-l'onorevole Lorenzo Natali nella sua qualitàdi Ministro dell'agricoltura e delle forestepro tempore) emesse dalla Commissione par-lamentare per i procedimenti di accusa ~

che entro il termine previsto dal secondocomma deJl'articolo 18 del precedente Rego-lamento parlamentare per i procedimenti diaccusa, così come richiamato dall'articolo 30del vigente Regolamento, non sono statepresentate richieste intese ad ottenere chela Commissione parlamentare proceda al-l'inchiesta.

Con altra lettera del 26 gennaio 1982, ilPresidente della Camera dei deputati ha co-municato inoltre ~ con riferimento alleordinanze di archiviazione dei procedimentin. 300/VIII (atti relativi all'onorevole GuidoBodrato nella sua qualità di Ministro dellapubblica istruzione pro tempore) e n. 311/

VIII (atti relativi al senatore Giovanni Spa-dolini nella sua qualità di Presidente delConsiglio dei ministri pro tempore) emessedalla Commissione parlamentare per i pro-cedimenti di accusa ~ che entro il termineprevisto dal secondo comma dell'articolo 18del Regolamento parlamentare per i proce-dimenti di accusa, non sono state presentaterichieste intese ad ottenere che la Commis-sione, ai sensi dell'articolo 4 della legge10 maggio 1978, n. 170, trasmetta la rela-zione al Parlamento in seduta comune.

Disegni di legge. trasmissione dallaCamera dei deputati

P RES I D E N T E. Il Presidente del-la Camera dei deputati ha trasmesso i se-guenti disegni di legge:

C. 2793. - FAEDO.~ « Provvedimenti a fa-vore delle facoltà di economia e commercioe di lingue e letterature straniere dell'Uni-versità degli studi di Pisa}) (370-B) (Appro-

I vato dalla 7a Commissione permanente delSenato e modificato dalla 8a Commissionepermanente della Camera dei deputati);

C. 2946. ~ «Aumento degli organici enorme integrative dell'ordinamento del Cor-po nazionale dei vigili del fuoco}) (1256-B)(Approvato dal Senato e modificato dalla2a Commissione permanente della Cameradei deputati).

Disegni di legge, annunzio di presentaZlione

P RES I D E N T E. In data 26 gen-naio 1982 è stato presentato il seguente dise-gno di legge:

dal Presidente del Consiglio dei ministrie dal Ministro dell'industria, del commercioe dell'artigianato:

« Conversione in legge del decreto-legge22 gennaio 1982, n. IO, recante norme per

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Senato della Repubblica ~ 19290 ~ VIII Legislatura.

27 GENNAIO1982366" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

l'assolvimento delle funzioni omologative dicompetenza statale svolte dall'ENPI e dal-l'ANCC>> (1734).

È stato inoltre presentato il seguente di-segno di legge d'iniziativa dei senatori:

ROMEI, DA ROIT, CAZZA'IO, MINEO, TOROS,

MANENTE COMUNALE, GRAZIOLI, CODAZZI, BOM-

BARDIERI, DERIU, FORNI, ANTONIAZZI, PANICo e

CENGARLE. ~ «Integrazione dell'artkolo 12

della legge 30 aprile- 1969, n. 153, sulla re-tribuzione imponibile ai fini contributivi»(1735).

Disegni di legge, assegnazione

P RES I D E N T E. Il seguente dise-gno di legge è stato deferito

~ in sede deliberante:

alla 2a Commissione permanente (Giu-stizia) :

«Trattamento giuridico ed economico deicappellani degli istituti di prevenzione e dipena» (1704) (Approvato dalla 4" Commis-sione permanente della Camera dei deputati),previ pareri della 1a, della sa e della Il a

Commissione.

Disegni di legge, presentazione di relazioni

P RES I D E N T E. A nome della8a Commissione permanente (Lavori pub-blici, comunicazioni), in data 25 gennaio1982, il senatore Del Ponte ha presentatola relazione sul disegno di legge: «Agevo-lazioni ai turisti stranieri in materia di pe-daggi autostradaJi» (1487).

Disegni di legge, approvazione da parte diCommissioni permanenti

P RES I D E N T E. Nelle sedute diieri, le Commissioni permanenti hanno ap-provato i seguenti disegni di legge:

la Commissione permanente (Mfari co-stituzionali, affari della Presidenza del Con-

siglio e dell'interno, ordinamento generaledello Stato e della pubblica amministra-zione) :

BONIFACIO. ~ «Modifiche dell'articolo 4

della legge 18 novembre 1981, n. 659, recan-te modifiche ed integrazioni alla legge2 maggio 1974, n. 195» (1645-B) (Approvatodalla la Commi:ssione permanente del Sena-to e modificato dalla la Commissione per-manente della Camera dei deputati);

8a Commissione permanente (Lavori

pubblici, comunicazioni):

PASTORINO, BENASSI e FOSSA. ~ « Ulterioreproroga del termine relativo alle espropria-zioni ed all' esecuzione delle opere di siste-mazione dell'ex promontorio di San Beni-gno in Genova di cui alla legge 10 maggio1970, n. 326, di integrazione alle disposi-zioni del regio decreto-legge 6 febbraio 1927,n. 321, convertito in legge 29 dicembre 1927,n. 2693, nonchè alle correlative disposizionidel testo unico 16 gennaio 1936, n. 801, con-cernente costituzione del Consorzio autono-mo del porto di Genova» (1593).

GevernD, trasmissione di documenti

P RES I D E N T E. Il Ministro deltesoro, con lettera in data 22 gennaio 1982,ha trasmesso, ai sensi .dell'articolo 30 dellalegge 5 agosto 1978, n. 468, la relazione sul-la stima del fabbisogno di cassa del settorepubblico allargato riferita al 30- settembre1981 (Doc. XLI, n. 3-2).

Tale doc1:mlento ,sarà inviato alle Com-missioni permanenti Sa e 6a.

Il Ministro per gli il'lterventi straordinarinel Mezzogiorno, con lettere in data 19 gen-naio 1982, ha trasmesso, ai sensi dell'arti-colo 19 del testo unico delle leggi sugli in-terventi straordinari mel Mezzogiorno, ap-provato con decreto del Presidente della Re-pubblica 6 marzo 1978, n. 218, i bilanci .del-la Cassa per il Mezzogiorno per l'anno 1979(Doe. XXXVI, n. 5) e per l'anno 1980 (Docu-mento XXXVI, n. 6).

I predetti documenti saTanno trasmessialla Sa Commissione permanente.

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Senato della Repubblica ~ 19291 ~ VIII Legislatura

27 GENNAIO 1982366a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Discussione e approvazione del disegno dilegge:

« Conversione in legge, con modificaziom,del decreto-legge 26 novembre 19-81,n. 681,concernente proroga delle gestioni com-missariati di tal uni enti pubblici sop-pressi» (J643-B) (Approvato dal Senatoe modificato dalla Camera dei deputati)(Relazione GraZe)

P RES I D E N T E. L'ordine del gior-no reca la discussione del disegno di legge:«Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 26 novembre 1981, n. 681,concernente proroga delle gestioni commis-sariali di taluni enti pubblici soppressi »,già approvato dal Senato e modificato dallaCamera dei deputati, per il quale è stataautorizzata la relazione orale.

Pertanto ha facoltà di parlare il relatore.

* V E R N A S C H I, reZatore. SignorPresidente, signor rappresentante del Gover-no, onorevoli colleghi, svolgerò una relazio-ne brevissima perchè il decreto-legge che vie-ne sottoposto alla nostra conversione eragià stato approvato dal Senato nella sedutadel 17 dicembre 1981. Il decreto-legge avevalo scopo di consentire la proroga delle ge-stioni commissariali negli enti ENPAS,ENPALS, ENPDEDP e INADEL, integrandoperaltro le gestioni con comitati formati darappresentanti sindacali, fino al riordina-mento deJle materie, previsto dalla legge 23aprile 1981, n. 155, entro e non oltre il 30 no-vembre 1981.

Con il decreto-legge che noi abbiamo ap-provato nella seduta che ho ricordato, que-sto termine veniva prorogato al 31 maggio1982, in quanto non era stato possibile pro-cedere nei termini stabiliti dalla legge. Ab-biamo approvato altresì l'articolo 2, il qualerecitava: {{Entro tr.enta giorni dall'entratain vigore del presente decreto-legge.il ,Mini-stero del lavoro e della previdenza socialeprovvede agli adempimenti indicati nel ter-

zo comma dell'articolo 29 della legge 23,apri-le 19-81,n. 155 ~>,cioè alla nomina dei com-missari e dei componenti dei comitati deglienti che ho citato.

La Camera dei deputati, nella seduta del26 gennaio (quindi proprio ieri), nel conver-tire in legge questo decreto ha deciso disopprimere l'articolo 2 che ho citato. La laCommissione, svolgendo l'esame su questotesto, ha ritenuto che la decisione della Ca-mera dei deputati, atteso che ~ se la sca-

denza viene veramente mantenuta al31 mag-gio 1982 ~ essa non pone gravosi problemiper quanto riguarda l'attuazione della legge23 aprile 1981, n. 155, potesse essere accol-ta, e quindi propone all' Aula di convertir.e ildecreto-legge nel testo approvato dalla Ca-mera dei deputati, eon la soppressione del-l'articolo 2.

P RES I D E N T E. Non essendoviiscritti a parlare nella discussione generalesulle modifiche apportate dalla Camera deideputati, do la parola al rappresentante delGoverno.

C O S T A, sottosegretario di Stato peril lavoro e la previdenza sociale. Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi, confermo piena-mente quanto ha detto l'onorevole collegarelatore circa i motivi del ritorno al Senatodi questo decreto-legge. Credo che .la sop-pressione dell'articolo 2 potrebbe metterein discussione alcune nomine che sono statefatte di recente in qualche ente. Comunquenon è problema che riguardi questa discus-sione. A me preme solo pregare il Senatodi non far decadere questo decreto-legge,creando una ulteriore situazione di disagioper queste gestioni, che sono decadute il 30novembre e che col presente decreto-leggevengono prorogate fino al maggio 1982.

Come è noto, è stato presentato dal Con-siglio dei Ministri un disegno di legge perl'istituzione di un apposito ente, denominatoIstituto nazionale per la prevenzione delpubblico impiego, che dovrebbe raccoglierele attività residue dell'ENPAS, dell'INADEL

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Senato della Repubblica ~ 19292 ~ VIII Legislatura

27 GENNAIO1982366a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

e dell'ENPDEP, mentre per l'ENPALS è indiscussione attualmente alla Camera dei de-putati un apposito disegno di legge, che si-stema tutta la materia previdenziale delsettore dei lavoratori dello spettacolo e deigiocatori di calcio.

Ringrazio pertanto gli onorevoli colleghiche vorranno approvare il decreto-legge cosìcome è stato modificato dalla Camera deideputati.

P RES I D E N T E. Passiamo all'esa-me dell'articolo unico nel testo modificatodalla Camera dei deputati. Se ne dia lettura.

C O L O M B O V I T T O R I N O (V.),segretario:

Articolo unico.

È convertito in legge il decreto-legge 26novembre 1981, n. 681, concernente pro-roga delle gestioni commissariali di talunienti pubbHci soppressi, con la seguente mo-dificazione:

1'articolo 2 è soppresso.

P RES I D E N T E. Passiamo alla vo-tazione finale.

S P A D A C C I A. Domando di parlareper dichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

S P A D A C C I A. Voterò contro que-sto decreto-legge. Potrei esprimere questo vo-to contrario avvalendomi di alcune conside-razioni che furono fatte in Commissione dalrelatore che in prima lettura riferì al Sena-to, il presidente della Commissione affaricostituzionali Murmura, in ordine alla discu-tibile costituzionalità, ai sensi dell'articolo77 della Costituzione, di questo decreto-legge,e avvalendomi delle çonsiderazioni della

Commissione di merito della Camera, chenon erano più tenere nei confronti di que-sto provvedimento, tanto che uno degli ar-ticoli, quello con cui in pratica il Ministrosi arrogava il diritto di sostituire il dirittodi sostituire i commissari e i comitati deglienti di cui è prevista la proroga, è stato pra-ticamente cassato, soppresso dall'altro ramodel Parlamento, e ritengo opportunamentesommerso. Siccome questi miei interventi,brevi ma puntuali, sui decreti-legge voglionoservire soprattutto a render conto e a la-sciare traccia di quello che voto, e voglionoservire anche, nei limiti in cui questo èpossibile, come elemento di riflessione per ilSenato del significato di questi provvedimen-ti legislativi e dei guasti, delle lacerazioniche creano nella nostra prassi amministra-tiva, oltre che nel nostro modo di legiferaree nel nostro ordinamento giuridico, mi limi.1erò ad osservare che, essendo caduto questoarticolo del decreto-legge , alcune nomine giàfatte dal ministro Di Giesi decadranno. Quin-di, a questo punto, risusciteranno le prece-denti nomine o bisognerà fame delle altre?

Credo che questo sia l'esempio più evi-dente di come si legifera e delle conseguenzeche derivano da questo modo di legiferare.È fin troppo evidente che sono favorevolealla soppressione decisa dalla Camera, per-chè mi sembra contraddittoria rispetto alleintenzioni del Ministro di procedere alla sop-pressione, questa sua fretta di attribuirsialcuni adempimenti che, nella legge cui sifaceva riferimento, non erano affatto riser-vati al Ministro in questa fase di liquida-zione degli enti. Sul piano del merito, nonposso che denunziare con forza il fatto chesi disattendono in maniera surrettizia deci-sioni del Parlamento. Si decide di procedereallo scioglimento di determinati enti, chepoi si prorogano a tempo indefinito. Si pre-sentano decreti di proroga di questi entifissando nuovi termini per lo scioglimento,e contemporaneamente si assumono decisio-ni, come quella cassata dalla Camera, chesono contraddittorie rispetto all'intendimen-to del Governo, e che quindi presuppongononuovi termini di proroga a breve scadenza.

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Senato della Repubblica ~ 19293 ~ VIII Legislatura

27 GENNAIO1982366a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Quindi nel merito, poichè si disattendonoda parte del Governo, in modo clamorosoed evidente, scelte effettuate dal Parlamento,l'unico modo serio di disattenderle, è ri-metterle in discussione, con disegni di leggeche vadano nella direzione opposta rispettoalle decisioni prese dal Parlamento. Questomodo surrettizio di trascinare le cose, ditentare di vanificare le decisioni del Par-lamento, è veramente deleterio. Quindi, conla più ferma condanna del Governo per que-sto uso della decretazione d'urgenza e perciò che attraverso questo uso quotidiana-mente si fa passare, annunzio il mio votocontrario.

A N T O N I A Z Z I. Domando di par-lare per dichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

A N T O N I A Z Z I. Signor Presidente,onorevole rappresentante del Governo, ri-confermo ~ dico riconfermo perchè il no-stro orientamento lo abbiamo già espressoquando il decreto è stato discusso in que-st'Aula, alcuni giorni fa ~ il voto contrariodel Gruppo comunista.

Le ragioni del nostro voto contrario sonole stesse che abbiamo avuto occasione diesporre durante le altre proroghe, che il Go-verno aveva proposto e che la maggioranzaaveva accettato, delle gestioni commissaria-li che sono oggi all'ordine del giorno. Viera l'impegno, onorevole rappresentante delGoverno, onorevoli colleghi, del Governo, ri-confermato in diverse occasioni in quest'Au-la, di andare verso una soluzione definitivadelle gestioni riguardanti l'INADEL, l'ENPASe l'ENP ALS.

Questo impegno, lo dobbiamo dire confranchezza, è stato più volte ribadito dalGoverno ma non è mai stato mantenuto,anzi dopo le dichiarazioni del precedente Mi-nistro del lavoro, durante la discussione del-la legge n. 155 richiamata dal relatore, siera detto apertamente che quella sarebbestata l'ultima proroga, quella che è scadutail 30 novembre, e che nel frattempo si sareb-

be messo mano al riordino complessivo del-la materia. Scaduto il termine del 30 no-vembre, oggi ci ritroviamo con un'altra pro-roga. La nostra convinzione è che alla sca-denza di questo nuovo termine il Governoriproporrà altre proroghe, perchè fino aquesto momento nulla è stato fatto per daresoluzione ai problemi che sono aperti. Que.sto è un primo motivo del nostro voto ne-gativo al decreto in discussione.

Il secondo motivo riguarda la proroga del-la gestione commissariale che, oltre ai treenti che ho ricordato, è prevista anche perl'ENPDEP. Mentre per i primi tre enti ri-mangono in atto anche dopo la riforma sa-nitaria ~ mi riferisco all'INADEL, che haancora funzioni previdenziali: liquida l'in-dennità di fine servizio ai dipendenti; miriferisco all'ENPAS, che ha le stesse fun-zioni; mi riferisco all'ENPALS di cui il dise-gno di legge di riordino del sistema pensio-nistico prevede il passaggio totale all'INPS,ma che, siccome la riforma non si fa, nonla volete fare, evidentemente deve continua-re ad erogare prestazioni ~ questo compito

di erogare prestazioni non esiste invece perl'ENPDEP. Sinceramente, onorevoli colleghi,sono stanco di parlarne, e qualcuno di voisarà stanco di sentirne parlare; l'ENPDEPnon ha più nessuna funzione: la funzionesanitaria è passata alle Unità sanitarie localidallo gennaio 1981; la funzione previden-ziale, cioè la liquidazione ~ ne parlo non

molto volentieri ~ dell'assegno funerario aidipendenti per la legge n. 633, deve essereeffettuata dagli enti datori di lavoro, e que-sto è stato stabilito da oltre un anno. LoENPDEP non ha più funzioni di caratteresanitario perchè assorbite dal sistema sani-tario nazionale, non ha più funzioni di carat-tere previdenziale, e allora non si capisceperchè questo ente debba continuare a rima-nere in vita, perchè non si proceda al suoscioglimento. Ci sono preoccupazioni per ilpersonale? Noi abbiamo proposto di fissareil termine di trenta o di sessanta giorni, nel-l'ambito del quale il dipendente del-l'ENPDEP, una volta procedutosi allo scio-glimento dell'ente, potesse scegliere se an-

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Senato della Repubblica ~ 19294 ~ VIII Legtslatura

366a SEDUTA ASSEMBLEA-REsOCONTO STENOGRAFICO 27 GENNAIO 1982

dare a lavorare presso le Unità sanitarie lo-cali o presso un istituto previdenziale, so-prattutto là dove manca personale, o se ve-nire inserito nei ruoli unici presso la Presi-denza del Consiglio ed essere utilizzato inun modo razionale come deve essere utiliz-zato in modo razionale il personale dipen-dente del pubblico impiego.

Tutte queste nostre proposte sono staterespinte, ed oggi ci troviamo di fronte allarichiesta di una nuova proroga. Il personalenon si sa a che cosa sia adibito , ci sononuovi sprechi, e proprio nel momento in cuiGoverno e maggioranza chiedono al paesedi stringere i denti e di fare sacrifici pernon allargare la spesa pubblica, e per darerisposta ai drammatici problemi che sonoaperti nel paese l'unica cosa che ci sannoproporre è questa: mantenere in vita unente inutile, consentire il mantenimento invita di altri enti senza trovare soluzioni OT-ganiche. Io lascio a voi di giudicare onesta-mente se questo è un modo serio di farepolitica, di legiferare nel nostro paese. Lanostra opinione l'abbiamo espressa in altreoccasioni: non si vuoI sciogliere questo en-te, come non si vogliono sciogliere altri entiinutili che hanno cessato di avere funzioni,per ragioni sicuramente di tipo clientelare,perchè questi enti servono a qualcuno, pos-sono essere fonte di voti o possono esserestrumenti da utilizzare ai fini elettorali. Senon è così, voi avete la possibilità di dimo-strado, non continuando a chiedere delleproroghe, ma procedendo in modo concre-to a risanare completamente la pubblicaamministrazione.

P RES I D E N T E. Metto ai voti ildisegno di legge nel suo articolo unico,ricordando che il titolo, nel testo in prece-denza approvato dal Senato, era il seguente:«Conversione in legge del decreto-legge 26novembre 1981, n. 681, concernente prorogadelle gestioni commissariali di taluni entipubblici soppressi ». Chi l'approva è pregatodi alzare la mano.

:È approvato.

Seguito della discussione dei disegni dilegge:

({ Misure penali, processuali e penitenziarierelative al terrorismo e all'eversione del-l'ordine democmtico}) (1412), d'iniziativadel senatore Vitalol1e e di altri senatori;

({ Disposizioni in materia di reati commessiper finalità di terrorismo o di eversionedell'ordine democratico}) (1549), d'inizia-tiva del senatore Pecchioli e di altri se-natori;

«Misure per la difesa dell' ordinamento co-stituzionale» (1562)

P RES I D E N T E. L'ordine del gior-no reca il seguito della discussione dei dise-gni di legge: «Misure penali, processuali epenitenziarie relative al terrorismo e all'ever-sione dell'ordine democratico », d'iniziativadel senatore Vitalone e di altri senatori;«Disposizioni in materia di reati commessiper finalità di terrorismo o di eversione del-l'ordine democratico », d'iniziativa del sena-tore Pecchioli e di -altri senatori, «Misureper la difesa dell'ordinamento costituzio-nale ».

,È iscritto a parlare il senatore Rastrelli.Ne ha facoltà.

R A S T R E L L I. Signor Presidente,onorevoli -colleghi, prima di addentrarmi nel-l'esame del disegno di legge definito «suipentiti », intendo qui porre un problema diconfronto. Non è un motivo polemico ma, ri-tengo, un motivo doveroso; cioè intendofare e portare alia vostra attenzione, ono-l'evoli colleghi, il raffronto tra la relazionedi minoranza presentata dal senatore Filettiper conto del nostro Gruppo e la relazionedi maggioranza presentata dal senatore Cio-ce. Non mi riferisco alla differenza ponde-rale, cioè al rapporto fra le due strimin-zite c010nne di piombo della relazione uffi-ciale e l'ampio svolgimento della relazionedel senatore Filetti. Nè faccio questo perrendere merito al collega S'enatore Filetti,perchè in questi termini è già intervenuto~ ed egregiamente ~ il senatore Marchio.

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19295 ~

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Intendo soltanto qui relazionare ~ lungi dame ogni istanza di censura ~ lo stato diimpossibilità per l'egregio senatore Cioce diinterpretare come gli sarebbe stato conge~niale, se fosse stato veramente libero rap~presentante del popolo, una problematica dicosì grande importanza. Non è possibile chein materia di terrorismo, mentre si introdu~ce una modificazione sostanziale del dirittopositivo, una relazione di maggioranzariassuma soltanto in termini esplicativi quel~li che sono gli articoli del disegno di legge.Bisognava che ci fosse a monte una indaginesociologica, un'indagine storica, un'indaginepolitica, per individuare le cause e, raffron~tando con questo studio i provvedimenti sin~goli e le norme proposte con il disegno dilegge, correlare la rispondenza della norma~tiva proposta alle esigenze complesse che ilterrorismo comporta, e quindi alle misureche contro il terrorismo e nell'ambito di que-sta visione bisognava porre in essere.

Così non è stato, e, ripeto, non perchènon ci sia stata volontà e possibilità da par-te dell'egregio relatore, ma perchè le condi-zioni obiettive, la obiettiva valenza di que~sta legge hanno determinato il distacco, se~condo il nostro punto di vista, tra l'obbli-go di portare avanti in Parlamento, una pro~posta di legge e l'obbligo, anche giuridicoe parlamentare, di motivarla sufficiente~mente.

Arguisco questa differenza, questa contrad.dizione in termini, se consentite, colleghi,anche da tutti gli interventi che ho sentitoqui in Aula da tutte le forze politiche, per~chè è veramente sintomatico che, in un mo-mento in cui viene proposta questa legge,il rappresentante di un partito importantenella coalizione governativa quale il sena-tore Jannelli venga qui a dirci pubblicamen~te che secondo il suo punto di vista ~ ecredo secondo il punto di vista del suo par-tito ~ questo disegno di legge non ha altravalidità che quella di un messaggio. Come?un messaggio che il Parlamento, che lo Sta-to lancia al partito armato? Sono dichiara-zioni, colleghi, di un peso tale, che lascianoveramente senza fiato chi abbia un minimodi responsabilità. E quando sentiamo dire daun altro senatore socialista, l'egregio collega

Barsacchi, che questa legge ha il valore diuna scommessa nella cabala mortale di unalotta che si imposta tra lo Stato e chi vuoleevertere lo Stato, allora veramente questenostre preoccupazioni non assumono più ilvalore di un dubbio, ma l'auspicio di unatragica certezza. Se devo anche riscontrarele dichiarazioni pessimistiche del senatoreValiani, il quale ha dichiarato che rispettoal contesto nulla può questa legge, e le ana~lizza e le raffronto alle dichiarazioni par-ziali, unilaterali, del senatore Pecchioli, al~lora veramente devo ritenere che il Parla~mento si spoglia della sua funzione per af-fidare tutto ad un possibilismo irresponsa~bile. È quindi il regime e il Governo chevogliono questa legge, e quindi la maggio-ranza che approva questa legge, affidano lechances ulteriori, residue, della difesa delloStato contro l'eversione, solo a problemi dimessaggi, a problemi di scommessa o a so-luzioni pessimistiche da ultima spes.

Come si comporta la nostra parte politi~ca dinanzi ad una siffatta evenienza, dinanziad un siffatto comportamento delle forzepolitiche, dinanzi a questo abbandono deidoveri primari di un Parlamento e dellesingole forze politiche, perchè il problemavenga seriamente affrontato? Scusate lo spi~rito di parte, ma queste risposte le trovonella relazione del senatore Filetti: là c'è!'indagine sociologica, là si dice perchè ilterrorismo alligna in Italia, là è spiegataqual è la responsabilità di questo regimeche procede attraverso una classe dirigenteche non riesce a rendere morale lo Stato,che non riesce a rendere sociale lo Stato,che non riesce a renderlo economicamenteproduttivo, dinanzi ad una classe politicache controlla semplicemente lo sfascio delpaese e tenta di porvi rimedio esorcizzan~dolo con le parole; di fronte a questa inda-gine, l'assenza, la latitanza di chi pure èresponsabile della cosa pubblica appaionoveramente enormi.

Quale significato può avere la normativasui pentiti, la trasformazione della pena, inmisure premiali, rispetto ad un contesto so-ciale che è la causa autentica, dal punto divista sociologico, del terrorismo in Italia?Nessuno. Questo è un riconoscimento che

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19296 ~

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dobbiamo fare; anzichè parlare di una mo~difica sostanziale di questo stato di coseche rende il cittadino insofferente, soprat-tutto il giovane che vorrebbe lavorare e nonpuò, il cittadino che aspira ad essere one-sto e non può esserlo, perchè le circostanzegenerali gli impediscono una siffatta scelta,perchè la classe politica a cui dovrebbe fareriferimento, essa stessa si mostra incapacee corrotta, ci si affida ad una legge del ge~nere e si spera che essa possa essere seria~mente vincente rispetto al terrorismo. Perchèsi sfugge, senatore Cioce, all'indagine ideolo~gica, perchè non si trovano i legami, gli ag-ganci ideali del terrorismo, perchè non sidice quella che è la verità, che un indottri~namento marxista-Ieninista di dieci anni hacostituito la base sub-culturale perchè si rea-lizzasse in Italia il partito armato e il terro-rismo sfociasse nelle sue attuali evenienze?Ci si accusa, si accusa indirettamente la no~stra parte politica, ci si confonde, secondouna prassi e una interpretazione storica ve-ramente ignobili portate avanti da tutti iministri dell'interno democristiani da diecianni a questa parte sul terrorismo rosso e ilterrorismo nero come matrice, e si evita dianalizzare e riconoscere che il terrorismo, co-me tale, non può essere mai un prodotto{{ fascista ». Se volete, fino al limite dellabrutalità, della violenza quale reazione uma~na all'ingiustizia, ma la violenza aperta, lea-le, frontale, potrebbe forse esserci addebi~tata. Non il terrorismo, non il colpo alla nu~ca, non la strage voluta contro gli innno-centi! Questa strategia non appartiene al fa-scismo, nè alle radici storiche della destra.

Era questa la verità che bisognava affer~mare sotto il profilo ideologico per potermodificare talune strutture, per poter darea questo nostro paese, almeno sul pianodell'informazione, un indice di verità chegià di per se stesso avrebbe costituito lapremessa per un risanamento della proble-matica eversiva.

Non è stato fatto. Solo norme sui pentiti,solo, come dicevano il senatore Marchio eil senatore Filetti nella sua mirabile rela~zione, la delazione, la più ignobile delle at-tività del reo, se vogliamo, il più ignobiledei comportamenti di un delinquente, di un

criminale, portati ed elevati a dignità diistituto giuridico. È una responsabilità pe-sante, perchè non solo non combatterete ilterrorismo, non solo non otterrete effettipositivi da questa normativa, ma vi incam~minerete per una strada pericolosa. Nonsolo lanciate un inutile messaggio al par-tito armato, implicitamente riconosciuto co-me interlocutore dei pubblici poteri, ma ne-gate l'eticità dello Stato e, negando l'eticitàdello Stato, che non può scendere a com~promessi, negate lo Stato e, negando lo Sta-to, distruggete la democrazia e voi stessi chevolete difenderla.

È un passaggio, senatore Cioce, di unapericolosità enorme che io vi rendo in que~sto intervento disorganico, così come nascedal cuore, come lo vedo nella mia mente,nel mio modo di essere cittadino, nel miomodo di interpretare il ruolo che qui rico~pro, nel Parlamento d'Italia.

Non è possibile andare avanti così! Ildato sociologico è rifiutato; il dato politicoè rifiutato; il dato ideologico è rifiutato; re~sta un dato tecnico di questo genere: por-tare la delazione a livello di istituto giuri-dico.

E vi siete domandati tutti quanti ~ e noiper primi ce lo siamo domandato ~ se quel-l'assassinio brutale, violento di un innocente,qual è il fratello di Patrizia Peci, non siastato diretta conseguenza, sul piano dellaresponsabilità morale, di quelle norme ridut~tive della pena che sono contenute nellaprecedente legge Cossiga? Non avete pre-ventivato che una tale incentivazione alladelazione avrebbe comportato per chi, sottoil profilo della violenza, è più potente delloStato, una conseguenza ineluttabile, per cuichi varava certi provvedimenti si dovevarendere conto di assumere in quel momentouna precisa responsabilità morale anche ri-spetto all'ipotesi delittuosa?

E non vi domandate, oggi, se questa seriedi provvedimenti, nella misura in cui incen~tiverà, se possibile, una delazione e quindila scoperta di trame eversive, di covi, dibanditi, di criminali, non possa compor-tare la condanna implicita di tanti inno~centi? È questo lo Stato che voi volete?Certamente non è lo Stato che noi vogliamo,

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19297 ~

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perchè sotto il profilo del garantismo, diquel garantismo che tante volte vi porta acombattere le nostre tesi, diciamo che nonè giusto implicitamente condannare alla fe-rocia di chi si sente tradito da uno spiritodi corpo criminale, qual è la banda sovver-siva, innocenti, parenti, amici e conniventidi precedenti fatti criminali. Ecco quindi cheda questa analisi così negativa scaturisceil nostro voto contrario. Ma non scaturiscesoltanto il voto contrario come espedienteparlamentare, perchè qui il problema è trop-po importante per limitarsi ad una semplicedichiarazione di voto negativo. Il problema ècosì importante, che ci siamo sentiti impe-gnati ad andare avanti sul piano proposi-tivo, e la terza parte della relazione Filetticontiene questa parte propositiva.

Ormai una delle cause evidenti ~ e l'avetericonosciuto anche voi ~ è l'assoluto sfa-scio dello Stato sotto il profilo morale, so-ciale ed economico. La nostra tesi politicaè che, per incidere di un minimo nella sen-sibilità di questo popolo, che non ha piùsperanze di vedere risolte le proprie contrad-dizioni, bisogna trasformare radicalmente lastruttura dello Stato. Bisogna trasformareradicalmente la classe dirigente, che è at-tualmente al potere da 35 anni, con i risul-tati che tutti quanti potete constatare. :E.

lo proposta politica di una nuova Repubblica,di una nuova forma di Stato che risveglialmeno i cittadini italiani alla speranza eli sottragga alla disperazione che li portaalla droga in un caso e al terrorismo nel-l'altro. Restituisce a questo popolo, propriosotto il profilo dell'eticità di una nuova for-ma statuale, la speranza di poter tornaread essere cittadini che si riconoscono inuna pacifica convivenza.

Sotto il profilo tecnico, occorre non unanorma speciale di questo genere, non unalegislazione penale eccezionale e speciale chemortifica il senso dello Stato, ma l'applica-zione di leggi concrete presenti nel nostroordinamento e necessarie in questo momen-to, come la dichiarazione dello stato di guer-ra interno, zona per zona, laddove si veri-fica e si intensifica il terrorismo, con tuttele conseguenze, ivi compresa quella dei tri-bunali militari e dalla pena di morte: que-sta è la proposta globale dì politica, che

attiene al dato sociologico e al dato tecnico,per la difesa dello Stato. Noi sappiamo chequesta nostra invocazione cadrà nel nulladei numeri di questa Assemblea. Abbiamo,però la certezza di avere compiuto il nostrodovere, portando avanti la nostra proposta,anche in un Parlamento inerme, convinti chequesta sia la voce, la richiesta, in fondo laresidua speranza del popolo italiano. (Ap-plausi dall'estrema destra).

P RES I D E N T E. :E.iscritto a par-lare il senatore Coca. Ne ha facoltà.

C O C o. Onorevole Presidente, onore-voli colleghi, signori del Governo, la leggesui pentiti, che tanto vasto dibattito ha susci-tato nel paese e tante polemiche, anche peri tempi in cui si è proceduto alla sua elabo-razione, ha sollevato, deve essere analizzatanel significato storico e politico che essaha assunto con riferimento ai fatti reali delterrorismo che ognuno può considerare se-condo le proprie opinioni personali e ideo-logiche, ma che debbo essere anzitutto va-ltati come fatto nella loro obiettiva consi-stenza. Quando ci accingiamo a discuteree a votare questa legge, non possiamo di-menticare che nel nostro paese abbiamo do-vuto registrare una violenta aggressione con-tro lo Stato, che questa aggressione è statao è sembrata molte volte, almeno nell'imme-diato, vi.ncente: molte volte proprio dibat-tendo questi problemi in quest'Aula abbia-mo avuto la sensazione che l'eversione po-tesse colpire quando, come e dove volevae che le istituzioni dello Stato non fosseroin grado nè di difendersi nè di garantire lasicurezza dei cittadini.

Abbiamo attraversato un periodo moltodifficile, però dobbiamo pure registrare, ac-canto alla gravità e alla distruttività del-l'eversione, la capacità di resistenza delloStato e delle sue istituzioni; abbiamo pure re-gistrato che le forze dell'ordine, la polizia,i militari, la magistratura hanno sempre fat-to il loro dovere anche nei momenti più dif-ficili, quando operavano con leggi inficiateda errori di demagogia, lasciando molti loromorti sul terreno perchè l'eversione era sem-pre proterva e sempre distruttivamente col-piva.

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19298 ~

27 GENNAIO 1982366a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del presidente F A N F A N I

(Segue C O C O). E fu proprio nei mo~menti più gravi della lotta al terrorismo chesi manifestò questo fenomeno dei pentiti,di alcuni terroristi, i quali dopo la cattura,invece di proclamare la loro violenta oppo-sizione allo Stato democratico, si dichiararo-no, con le parole e con i fatti, disposti a col~laborare con la magistratura e la polizia epermisero in questa lotta notevoli successialle forze dell'ordine.

Questo è un fatto molto importante, comeè pure importante che a questo fatto lo Statoabbia risposto con un segnale preciso, lalegge Cossiga, che, se mal non ricordo, pro-prio all'articolo 4 prevedeva ~ accanto agliaumenti di pena per tutti i reati commessicon finalità di terrorismo e di eversione del~l'ordine democratico ~ consistenti beneficiper i terroristi che erano disposti a collabo-rare attivamente con le forze dello Stato. Ecosì si è registrato quello che si è chiama-to il fenomeno dei grandi pentiti, del qualetutti hanno riconosciuto l'utilità per la di~fesa dello Stato e che certamente deve esse-re incrementato.

Accanto al fenomeno dei grandi pentiti ab~biamo avuto anche altri fatti di dissociazionedalle formazioni eversive, perchè molti, so~prattutto i più giovani, che erano stati affa-scinati da quella esperienza di violenza e dimorte, successivamente se ne mostraronodisillusi e sdegnati. E pure loro si sono mo-strati disposti ad un recupero sociale, politi-co ed umano; pure loro si sono mostrati di~sposti a collaborare con le forze dell'ordine,anche se questi tipi di collaborazione nonpotevano essere uguali per tutti, perchè di-versi erano stati, nelle organizzazioni eversi-ve, i ruoli di coloro i quali si pentivano e per-chè diversa era la disponibilità alla collabora~zione, in quanto ~ altra componente impor-tante di questa situazione di fatto che dob-biamo tener presente ~ le forze dell'ever-sione, i terroristi non cessarono dalla loroattività aggressiva, ma in maniera violenta

e brutale la continuarono nelle carceri, percui si è dovuti ingaggiare, non un gioco ouna scommessa, ma una lotta tra le istituzio-ni dello Stato e i terroris.ti, perchè le istitu~zioni dello Stato avevano il dovere imprescin~dibile e fondamentale di difendere la vita el'incolumità fisica dei pentiti, mentre gli al~tri terroristi li colpivano con violenza bru-tale e continua.

Di fronte a questa situazione obiettiva cheesiste ( e non credo questo il momento op-portuno per fare il processo storico e poli~tico delle responsabilità delle varie forze po-litiche, delle varie aree culturali del paese inquesto fenomeno), è apparso necessario atutti, da una parte, rafforzare gli strumen-ti legislativi, operativi e amministrativi dilotta contro il terrorismo, ma, dall'altra,favorire questi fenomeni di dissociazione,nelle varie fattispecie di dissociazione cheeffettivamente si erano registrati. Allora ènata l'esigenza di questa nuova legge sui pen~titi che, per usare un'espressione forse nontecnicamente corretta ma che credo rendail senso delle nostre impressioni e dei nostriatteggiamenti, non è una bella legge, non sipuò certamente riportare al contesto di quel-le che il Parlamento ha pure approvato permigliorare l'efficienza della giustizia, per mi-gliorarne la rispondenza alle domande so-stanziali dei cittadini. Non è una bella legge,come non è stata una bella legge quellasull'amnistia, ma è una legge necessitata daun'utilità pubblica: l'utilità pubblica di scar~dinare le formazioni eversive e terroriste e didifendere lo Stato di fronte a questa aggres-sione violenta.

Si potrebbe dire ~ ed è stato da più par-ti sostenuto ~ che questa è una prova di de-bolezza dello Stato. Molti vorrebbero dellerisposte altrettanto violente, come per esem-pio la pena di morte: una sanzione alla qua~le noi, come Gruppo democristiano, siamo de~cisamente contrari e contrari resteremmo inogni caso, anche se fossimo convinti che, dal

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Senato della Repubblica ~ 19299 ~ VIII Legislatura

366a SEDUTA ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO 27 GENNAIO 1982

punto di vista dell'utilità e della sicurezzapubblica, questa sanzione dovrebbe esserenecessaria, anche se così non è, perchè pernoi ~ lo abbiamo detto sempre e in ogni oc~casione lo abbiamo coerentemente ribadito,specialmente nella battaglia, anche perdente,che abbiamo combattuto contro l'aborto ~

la vita umana è sacra in ogni sua manifesta-zione, e quindi non accettiamo che la bat~taglia per la difesa delle istituzioni democra~tiche si combatta con la pena di morte.

Inoltre riteniamo che la pena di morte,anche come immediato strumento operativodi lotta contro il terrorismo, sia uno stru-mento di dubbia utilità e di dubbia oppor-tunità. In ogni caso molto più dubbia è l'uti-lità di una dichiarazione di stato di guerrache è stata avanzata ~ debbo pensare ~

senza valutare tutte le conseguenze che nederiverebbero nel campo del diritto internoe di quello internazionale. Ciò, infatti, signi~fica riconoscere ai terroristi lo status di bel-ligeranti che obiettivamente non hanno, per-chè non controllano nessuna parte del ter-roritorio nazionale, e che il nostro Stato de-mocratico ha sempre contestato, anche quan-do ciò ha comportato sacrifici gravissimi,come tutti ricordano ripensando alle vicen-de del sequestro dell'onorevole Moro.

Quindi non è vero che questa legge sia laprova dell'incapacità dello Stato di difender~si e di difendere la sicurezza del cittadino.Qusta legge, lo ripeto, è una legge dettatada una utilità pubblica, sociale e istituziona-le. Lo Stato, di fronte all'emergenza del ter-rorismo, mentre da una parte deve raffor-zare i propri strumenti di difesa ~ e diquesto, sia pur brevemente, parlerò fra po-co ~ dall'altra deve anche non disilludere leaspettative dei terroristi pentiti, deve favo-rire il pentimento di coloro che sono statitrascinati nelle esperienze terroristiche dallasuggestione di un'idea che successivamentehanno abbandonato e deve quindi recuperare,in maniera veramente vincente, quante piùpersone sia possibile ai valori della libertàe della democrazia: così soltanto si può li-quidare la partita con il terrorismo.

R A S T R E L L I . È una tesi da esercizispirituali!

C O C O. No, questa è una tesi di realismopolitico, e nessuna alternativa a questa scel-ta, ci è stata prospettata ~ e questa è lariprova dello stato di necessità in cui noi citroviamo ~ se non quella del ricorso alladichiarazione dello stato di guerra ... (ap-plausi dal centro) ... che non corrisponde al-la verità. Il primo punto è questo. Lo statodi guerra è un concetto ben definito dal di-ritto pubblico e dal diritto internazionale:lo stato di guerra in tutto il territorio nazio-nale o in alcune parti di esso si può averequando alcune parti del territorio nazionalesono controllate da formazioni belligeranti.Oggi questo per nostra fortuna non c'è enon possiamo scriverlo in una legge control'interesse dello Stato e contro la verità del-la storia e della politica.

Abbiamo invece fatti di disarticolazionedelle formazioni terroristiche, favoriti anchedal pentimento, dalla dissociazione e quindi,nonostante che queste scelte comportino uncontrasto con la logica del diritto che a noinon piace, la necessità di combattere controla emergenza del terrorismo impone di accet-tare questa legge.

Abbiamo sempre sostenuto, da quando siè parlato di questa legge, che bisogna pren~dere in considerazione tre fattispecie di pen-timento, per usare un'espressione che non mipiace molto. Questa è la posizione sulla qua-le si basa il testo che è stato votato allaCommissione giustizia, e questa è la posizio-ne sulla quale si ritrovano tutti i partiti del-la maggioranza.

Noi abbiamo tenuto la settimana scorsauna riunione dei rappresentanti dei partitidella maggioranza. Abbiamo esaminato anchegli emendamenti che sono stati presentaticon volontà di dialogo, ritenendo che vi fos-se anche dall'altra parte una volontà costrut-tiva, ma siamo arrivati alla conclusione chela posizione della maggioranza deve essereancorata a queste tre fattispecie di pentimen-to, come sono stato autorizzato a ribadire anome non solo del mio Gruppo, ma anchedei cinque partiti della maggioranza. La leg-ge disciplina tre fattispecie di pentimento. Laprima interessa coloro i quali hanno parte-cipato ad un'associazione criminosa eversivae, senza aver commesso alcuno dei delitti

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19300 ~

27 GENNAIO 1982366a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

per i quali l'associazione è stata costituita,se ne dissociano.

Per un principio generale del nostro ordi-namento giuridico, quando si costituisce unaorganizzazione per commettere più reati, maprima che i reati vengano commessi, uno deipartecipanti se ne dissocia, il codice prevedela non punibilità. Abbiamo rapportato questafatti specie alle formazioni terroristiche, rite-nendo che sia di maggiore e preminente uti-lità sociale la dissociazione da queste orga-nizzazioni, e abbiamo previsto anche la nonpunibilità per quei reati che non costituisco-no 10 scopo dell'organizzazione criminosa,ma sono immanenti e quasi necessari nellaformazione di queste bande armate. Per evi-tare che si possa insinuare qualcosa sull'ef-fettiva consistenza di questa dissociazione, inun emendamento firmato dai rappresentan-ti dei partiti della maggioranza e anche dalsenatore Valiani, che intendo pubblicamen-te ringraziare, abbiamo previsto che accan-to alla dissociazione vi debba essere una col-laborazione, nel senso che chi si dissociadeve fornire ogni utile notizia sulla struttu-ra e l'organizzazione della banda.

La seconda fattispecie, legislativamente fis-sata nell'articolo 2 del testo licenziato dallaCommissione, prevede la dissociazione di co-loro i quali, da una parte, appunto, si dis-sociano, dall'altra rendono una confessionepiena di tutto quello che sanno sull'organiz-zazione e sui delitti che hanno commesso eai quali hanno partecipato e, in più, tengonoun comportamento antagonistico attivo, nelsenso di adoperarsi per elidere le circostan-ze, le conseguente negative dei reati ai qualihanno partecipato. Su questa fatti specie èsorta una polemica in parte interessante, inparte viziata da un riferimento personaleche, al limite, ci è sembrato e ci sembra an-che volgare perchè mentre, da una parte,quando di questa fattispecie di dissociazionee di pentimento si discute, tutti sono d'ac-cordo (anche le forze della polizia, anche lamagistratura, anche le varie componenti po-litiche e culturali del nostro paese) sul fattoche ad essa deve collegarsi un qualche bene-ficio, anche se evidentemente minore rispet-to a quelli che si collegano alla ulteriore col-laborazione attiva (che noi non chiamiamo

delazione perchè questa espressione si capi-sce dal punto di vista di coloro che voglionoaggredire e distruggere 10 Stato domocraticoma non da quello di coloro che lo voglianodifendere) nello stesso tempo, con un linguag-gio e con riferimenti che sanno di pettego-lezzo paesano e che non sono degni di unParlamento democratico, si personalizza que-sta fatti specie con riferimento ad un casoumano che in nessun modo ha pesato e devepesare nelle soluzioni che noi auspichiamo.

Dopo questa parentesi, devo ribadire l'opi-nione dei partiti della maggioranza che anchequesta forma minore, se vogliamo di disso-ciazione, deve essere incentivata, sia perchèmolte volte questi pentiti nulla hanno da di-re effettivamente su altre organizzazioni cri-minali, su altri terroristi, sia perchè in unprimo momento hanno paura di collaborareperchè temono le rappresaglie violente e,purtroppo molte volte puntuali, degli altriterroristi. Importante è invece che a questaforma di dissociazione non si colleghi un be-neficio tale da poterla comunque avvicinarealla collaborazione attiva.

I partiti della maggioranza ritengono pureopportuno, che, per alcuni casi eccezionaliche debbono essere valutati ed è giusto chesiamo valutati dall'Esecutivo, che assume laresponsabilità politica dell'iniziativa, si arri-vi alla liberazione anticipata, tenuto contodella ratio fondamentale della norma checonsiste nella preminenza della sicurezza so-ciale. L'Esecutivo però ~ mi pare che questosia elementare, però certe volte sono propriole cose elementari che bisogna chiarire ~

ha soltanto il potere di iniziativa per chiede-re la liberazione prima dei termini, mentrela decisione spetta all'autorità giudiziaria, laquale deve essere individuata con assolutaprecisione. A tal proposito mi dichiaro fin daora favorevole all' emendamento che il Go-verno presenterà per evitare che il Ministroscelga il giudice che deve decidere sulla suaproposta. In conclusione, questa legge e lesue singole disposizioni dai contenuti quali-ficanti non hanno fatto altro che tradurre inproposizioni normative precise quanto il pae-se ci chiede e ci chiedono soprattutto le for-ze dell' ordine, la magistratura, i carabinie-ri e tutti coloro che hanno avuto il grandis-

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Senato della Repubblica ~ 19301 ~ VIII Legislatura

366a SEDUTA ASSEMBLEA"

RESOCONTO STENOGRAFICO 27 GENNAIO 1982

sima merito di combattere attivamente con-tro l'eversione, di scoprire per primi le or-ganizzazioni eversive. (Interruzione del sena-tore Rastrelli). No, lo chiedono al Parlamen-to e lo chiedono al Governo, perchè questaè l'opinione di tutte le forze dell'ordine cheio ho con grande attenzione ascoltato.

Certamente, è bene chiarire che con que-sta legge soltanto non si può risolvere il pro-blema del terrorismo. Sappiamo benissimo~ anche se molte volte, appunto perchè èpacifico per tutti, lo omettiamo ~ che ilterrorismo è cresciuto nel nostro paese inun momento di particolare dìsorientamentomorale, e che pertanto per distruggere la ra.dice morale del terrorismo è necessaria unaprofonda rigenerazione morale del paese.Però non accettiamo e non possiamo one-stamente accettare, in base ad una rigoro-sa analisi storica e politica, una responsabi-lità collettiva di tutta la classe politica, odi quella che comunque ha avuto responsa-bilità di governo del paese, per aver fattonascere il terrorismo. E qui accenno soltantoa quello che sulla crescita della società ita-liana in questi anni di esperienza democra-tica ha posto in risalto di recente la pubbli-cazione di un rapporto dell'I STAT: in Ita-lia negli ultimi 20 anni si è realizzata unaprofondissima rivoluzione non soltanto indu-striale ed economica, ma anche sociale, chein altri paesi si è realizzata nel corso di va-rie generazioni e con sacrifici, contraccolpi,violenze molto maggiori che non in Italia.Noi accettiamo la nostra parte di responsa-bilità. Moltissimi errori sono stati commes-si, errori di demagogia, che in parte abbia-mo corretto e stiamo correggendo, perchèla democrazia è un esperimento costante dimiglioramenti e correzioni. Però, mentre dob-biamo impegnarci come classe politica per larigenerazione morale del paese, perchè ilpaese assuma strutture morali e operativeche siano rapportate alla grande crescita so-ciale ed economica che esso ha avuto e chesiano in grado di superare le crisi che que-sta stessa crescita determina, non dobbiamo,per onestà storica, assumere l'atteggiamen-to dei flagellanti che si ascrivono moralmen-te tutta la responsabilità dell'eversione. Ri-conosciamo la necessità di altre riforme al-

le quali, come Grupposenatoriale democri-stiano, come partito della maggioranza, ab-biamo dato un contributo attivo, vivo e con-tinuo. Un progetto democristiano prevedevaaccanto a questi benefici degli inasprimentidi pena, misure punitive per ì terroristi checontinuavano nelle carceri la loro attivitàdi sobillazione e di eversione contro lo Sta-to. Forse sono stati dal punto di vista tecni-co, preferibili questi scarni articoli che halicenziato la Commissione giustizia, perchèmeglio indicano la eccezionalità di questenorme e della lotta contro l'eversione.

Sappiamo però che bisogna dare ai servi-zi di sicurezza, oltre a tutto quello che si de-ve fare sul piano organizzativo e governati-vo, anche degli strumenti legislativi più ade-guati all'attività che devono svolgere: nonpossono i servizi di sicurezza proteggere lavita e l'incolumità fisica dei terroristi pen-titi, se devono sempre rigorosamente appli-care ogni legge penale, civile e amministra-tiva. Oggi, per esempio, se si rende necessa-rio modificare il nome e il cognome di unterrorista pentito che deve rìcostruirsi unanuova, vita i servizi e l'autorità amministra-tiva non possono ordinare la correzione deiregistri dello stato civile, perchè per legge ènecessario un provvedimento dell'autoritàgiudiziaria.

Il Parlamento deve farsi carico di questoproblema, non so se con un emendamentoalla legge ora in esame o invitando il Go-verno a presentare un pacchetto di proposteorganiche in questo senso, per stabilire invia legislativa ~ perchè questo è compito delParlamento ~ in che modo le forze dell' or-dine e i servizi di sicurezza possano effetti-vamente, e non solo a parole, tutelare l'inco-lumità dei pentiti.

Vi è il problema gravissimo delle carceri,un problema che sta assumendo purtroppo~ e anche altre volte l'abbiamo detto ~ larilevanza di un momento centrale della lottacontro il terrorismo. Lo ha detto lo stessoMinistro di grazia e giustizia con grandefranchezza e con grande onestà politica eintellettuale: oggi all'interno delle carcerinon cessa l'attività eversiva, perchè i terro-risti carcerati continuano ad organizzarsi traloro, a svolgere la loro attività criminale,

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d'accordo e in concorso con i terroristi chesono rimasti fuori (molte volte anzi le atti~vità criminali dei terroristi che restano fuorisono svolte appunto per mandare dei segna-li di collaborazione e di solidarietà con quel-li che sono all'interno delle carceri).

Anche qui, prima di fare delle facili cri-tiche contro il lassismo del Governo e delParlamento, dobbiamo renderci conto chequesta attività di disgregazione terroristicasi svolge proprio mentre nelle carceri si stasperimentando una riforma carceraria cheforse a qualcuno sembra la causa di tutti imali e del difetto di sicurezza che c'è nellecarceri, ma, a nostro avviso, impropriamen~te. Questa riforma carceraria e le misure chedebbono attuare il recupero sociale del dete-nuto, specialmente l'affidamento in prova,la liberazione condizionale, la riduzione del-la pena per buona condotta, queste misure

~ dicevo ~ che, se si guardano con animoreazionario i fatti del paese, possono appa~rire la causa del disordine delle carceri, in-vece nella realtà non lo sono.

Non solo infatti queste misure mettonoil nostro sistema carcerario all'avanguardiadal punto di vista civile e umanitario, mapermettono anche ~ come hanno più volteribadito tutti i magistrati di sorveglianza ~

un miglior governo delle carceri, perchè ci so~no moltissimi condannati, quelli che non fan-no notizia, i quali, dopo la condanna, sipongono in una posizione di collaborazionecon la volontà dello Stato di recupero so-ciale. E oggi molti detenuti stanno tran-quilli nelle carceri, perchè i dirigenti dellecarceri e i magistrati possono promettere laconcessione di queste misure, possono ap-plicare la liberazione condizionale, l'affida-mento in prova. Pertanto, sono anche misureoperative efficaci.

Bisogna allora analizzare i motivi effetti-vi che contrastano la realizzazione della ri~forma. La risposta è semplice. Le norme in-novative di recupero sociale vengono stru~mentalizzate da coloro i quali vogliono ap-profittarne per colpire lo Stato.

Oggi nelle carceri stanno insieme i granditerroristi, i terroristi che continuano nellaloro attività distruttiva contro lo Stato, gliincerti, i pentiti, i detenuti comuni. Ora,

pare che nelle carceri operino necessaria~mente da una parte, la cultura dello Statodel recupero sociale, dell'ordine carcerario,e, dall'altra, in contrapposizione con questa,la subcultura della violenza, che viene gesti-ta dai detenuti più pericolosi. Se questo èvero e oggi purtroppo, per la struttura dellecarceri, è necessario tenere insieme vari ti~pi di detenuti, ne deriva che i capi terrori-sti più violenti diventano i capi delle carcerie possono strumentalizzare gli altri carcera-ti e le misure umanitarie delle carceri perscopi contrari a tali misure. Pertanto nonbisogna cancellare le riforme che sono statefatte, nè fare marcia indietro, ma apportaredei correttivi, uno dei quali, per esempio,potrebbe essere questo.

(Fa il suo ingresso in Assemblea il sena-tore a vita Camilla Ravera. Vivi, generaliapplausi).

Saluto al senatore a vita CamiIIa Ravera

P RES I D E N T E. Visto che lei,senatore Coco, ha cortesemente interrottoil suo discorso, ne approfitto per rivolgereal senatore a vita Camilla Ravera, nostranuova collega, un saluto cordiale a nomedi tutta l'Assemblea e un fervido augurioper la sua futura attività ;parlamentare chela decisione del Presidente della Repubblicale ha dato mandato di svolgere in mezzoa noi. Grazie di essere venuta oggi a questanostra seduta. (Vivi, prolungati applausi).

Ripresa deIIa discussione

C O C O. Anch'io, trovandomi a parlarea nome del Gruppo democristiano, esprimoal senatore a vita Ravera la viva soddisfazio-ne di averla fra noi e l'augurio che possa por-tare il suo contributo di fede e di attivitàai lavori del Senato.

Dopo questa interruzione, che è stata cer-tamente gradita da tutti e particolarmenteda me, vado r8Jpidamente alla conclusione.

Stavo svolgendo il tema della sicurezzanelle carceri, degli strumenti istituzionali

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che sono necessari per non lasciare soltantoall'Esecutivo la responsabilità di una disci~plina carceraria che diventa sempre più dif-ficile mantenere; fra questi, si potrebbe pen~sare ad una distinzione fra tre tipi di car~ceri: da una parte le carceri di massimasicurezza, che non possono essere ubi.catesoltanto in a1cune zone, ma dovrebbero tro-varsi in tutti i contesti territoriali del no~stro Stato, poi le carceri normali ed infinequelle dove si trovano le persone che ormaisono aperte al recu:pero sociale, e che per~tanto debbono essere aperte anche a tuttil contributi della società civile esterna, pur-chè le nonne rivolte al recupero dei dete-nuti non vengano strumentalizzate per gliattacchi distruttivi contro la democrazia.

Ho voluto accennare a questi problemiper d1mostrare che la posizione del Gruppodemocristiano non si limita all'appoggio al~le misure per i pentiti. Noi accettiamo ~

e voteremo a favore di essa~ questa legi-slazione perchè la riteniamo assolutamentenecessaria per la difesa dello Stato control'emergenza del terrorismo, perchè la leggeCossiga ha dato già alcuni buoni frutti eperchè riteniamo che frutti migliori possadare questa legge. Certamente dobbiamo an-che avvertire che questa legge può essere,come tante altre, strumentalizzata dall'ever-sione per a£finare i propri mezzi di lottacontro lo Stato e per questo abbiamo cerca-to responsabilmente di renderla tecnicamen-te migliore, anche se ~ dobbiamo dirlo ~una pane rilevante .per la buona riuscitaè affidata alla magistratura. Ma accanto adessa noi continueremo nel nostro impegnoper quelle norme che in positivo debbonomigliorar£, 1'attività dello Stato nella lottacontro il terrorismo, e ci auguriamo che,dopo il periodo di vigenza limitato, appuntoperchè è eccezionale, di questa legge, si pos-sano con maggiore tranquillità, superata lapiù grave emergenza, affrontare tutti glialtri problemi che riguardano la rigenera-zione morale dello Stato, la correttezza elì funzionamento delle istituzioni. (Vivi ap-plausi dal centro. Congratulazioni).

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare il senatore Spadaccia. Ne ha facoltà.

S P A D A C C I A. Signor Presidente,signor Ministro, colleghi senatori, non miunirò anch'io alla soddisfazione commossaper la presenza qui di Camilla Ravera soloperchè sarebbe una discriminazione nei con-fronti degli altri Gruppi e degli altri sena-tori che non sono iscritti a parlare e chepossono esprimere questa loro soddisfazio-ne soltanto con l'applauso.

Signor Presidente, signor Ministro, colle-ghi, mi avvicino a questo tema così delicatoe così difficile senza certezze assolute,con notevoli preoccu,pazioni e perplessità,con un atteggiamento decisamente criticoma, insieme, anche molto problematico. Nonso a quale .delle categorie in cui ha ritenutodi dover dividere gli oppositori a questodisegno di legge il senatore Pecchioli asse-gni me, i parlamentari radicali e il mio par-tito. So che invece, in altre parti del Parla-mento, ci attendeva da parte mia un atteg-giamento favorevole a questo provvedimen-to, in particolare alle norme relative alla dis-sociazione, e semmai ci si attendeva un at-teggiamento di opposizione nel senso di chie~dere misure meno limitative a favore deipentiti e della dissociazione.

Io porto qui ~ non ho alcuna difficoltàa dido ~ una posizione che è personale,perchè non esiste tuttora su questo provve-dimento una posizione dei parlamentari ra-dicali e del Partito radicale.

Certo, comprendo che chi in questi anniha voluto demonizzarci come una forza esclu-sivamente protestataria e disgregatrice, con-tigua in qualche misura del terrorismo, pos-sa attendersi da noi soltanto posizioni didemagogia elettoralistica. Chi ha voluto in-vece dipingerci come una forza politica in-dulgente, lassista, permissiva, fautrice delladebolezza dello Stato, si attendeva da noisu questo provvedimento un atteggiamentoin qualche modo favorevole.

La verità è che non rientriamo in questischemi, che ci stanno molto stretti. Noi cisiamo sempre battuti per una risposta poli-tica al terrorismo. Quale risposta politica?Abbiamo sempre chiesto e preteso che que-sta rbp<)sta consistesse innanzi tutto nel .ri-spetto dei princìpi fondamentaJi dello Statodi diritto, e quindi dei diritti umani e di

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tutte le garanzie processuali e giurisdizio~nali. Abbiamo sempre chiesto il rispetto el'affermazione della legalità e, nel rispettodella legalità, l'affeI1mazione del rigore del~la legge.

Certo, avendo sempre riconosciuto la na~tura politica e non soltanto criminale delterrorismo, abbiamo sempre detto che unasoluzione politica, un superamento politicodi questo fenoo:neno, criminale ma anche po~litico, così grave per la società e per le isti~tuzioni, doveva e deve essere ricercata, enon può escludere le preoccupazione di re~cuperare alla vita civile una generazione diterroristi o di giovani che sono comunquestati coinvolti nelle scelte della violenza.

La verità è che non ci si legge, non sista attenti a quello ohe diciamo. Quando cifu, .da parte di compagni che pure sono anoi vicini o da parte del giornale «Lottacontinua », l'apertura del dibattito sull'am~nistia ~ devo ricordarlo ~ fu l'attuale se-gretario del Partito radicale a dire che diamnistia non si poteva parlare, perchè ogniipotesi di arrnnistia presupponeva la scon~fitta del fenomeno che lo Stato stava com~battendo.

Una forza politica come la nostra, cheha sempre con coerenza praticato le sceltedella non violenza, che ~ anche nei con~fronti dello Stato ~ ha sempre praticatoi metodi non violenti della obiezione di co-scienza e della disubbidienza, contrapponen~doli a quelli ~ che abbiamo rifiutato anchesul piano teorico ~ della rivolta violentae, a maggior ragione, della .rivolta armatacontro lo Stato, è particolaI1IDente sensibilea favoI1ire, promuovere, affermare e difen~dere ogni forma di diserzione, di disubbi~dienza nei confronti del partito armato.

Tornerò su questi problemi per esprime~re sia il mio atteggiamento critico, sia laloro problematicità, ma consentitemi innan~zitutto di chiedermi e di chiedervi: se fos~sima rimasti nell'ambito dei princìg:>i dellalegalità, del rispetto degli istituti penali or~dinari, del rigore della legge, oggi non sa~l'ebbe forse per tutti più facile immaginaree assicurare una statuto penale per i diser~tori dal terrorismo, per quelli che si chia~mano comunemente i pentiti, ed ora i dis~

sociati, più efficace e meno pericoloso perla società e per lo Stato, meno pericolosoe meno scardinante per l'ordinamento giu-ridico?

Si è invece scelta .la strada delle leggieccezionali. Ogni .stagione ha avuto la sualegge eccezionale, e oggi si è costretti a im~maginare altre leggi eccezionali, solo di se-gno diverso e opposto alle prime, a quelledel passato. E come le prime eliminavanogaranzie fondamentali, stabilivano aree didiscrezionalità, si affidavano all'incrudimen~to delle pene, così le seconde prevedono at-tenuanti, eccezioni alla pena, provvedimentiin qualche misura di clemenza; come le pri~me sono state in grande misura scardinantidell'ordinamento giuridico penale, così ri-schiano di esserlo anche le seconde, che so~no il risvolto negativo delle altre e ris.pon~dono alla stessa logica di diritto speciale,eccezionale; e come le prime hanno provo-cato guasti all'ordinamento, con pochi van-taggi nella lotta al terrorismo, così io michiedo se anche queste nuove norme nonrischino di produrre, accanto a vantaggimoo:nentanei, anche dei boomerangs, deglieffetti negativi, o di mettere in moto mec~canismi e dinamiche pericolosi.

Nessuno ha ricordato in questo dibattitoche una delle norme eccezionali, quelle disegno, chiamiamolo così, positivo, contro ilterrorismo, il farrnoso feI1illo di polizia, èsilenziosamente scomparsa il 31 dicembre1981: è scornpal'sa nella disattenzione gene-rale, senza che nessuno se ne accorgess'e.Come oppositore intransigente di quella nor~ma, ne celebro qui la scomparsa: amen,colleghi senatori. Il feI'Illo ,di polizia, dopotante polemiche in occasione di due ostru-zionismi radicali, in occasione di un refe-rendum, non esiste più. Io credo che nonpossa, in questa circostanza, essere para~frasato il motto inglese « è morto il re, vivail re »: è morto il fermo di polizia, vivasoltanto lo Stato di diritto, viva la Costi~tuzione!

Ma io vorrei ricordare gli scontri cheavemmo in quelle occasioni con tanti se~natori, gli articoli scritti a ripetizione inquel periodo dal senatore Valiani per soste-nere l'indispensabilità del fermo di polizia.

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19305 ~

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Sembrava che senza reintrodurre quella mi-sura, eh.; apparteneva al diritto fascista apieno titolo, sarebbe stato impossibile con-durre la lotta contro il terrorismo. Fu unosforzo inutile e vano, in tre circostanze, ten-tare di introdurre in quei dibattiti elementidi riflessione e di razionalità, ricordare cheil fermo di polizia presupponeva per la suaefficacia l'esistenza di uno Stato totalitario,ricordare che per sua natura esso è costrui-to contro gli avversari politici, soprattuttoo solo ideologici, non necessariamente cri~rninali, di un regime. E infatti più opportu-namente si chia:mava fermo di prevenzione.Taluni venivano fermati ,perchè non potes-sero inscenare in certe circostanze proteste

non criminali ma solo politiche, perfino pro-teste legittime: era pertanto una misurache serviva a ricercare non criminali clan-destini e sconosciuti allo Stato, ma oppo-sitori conosciuti e in qualche misura inof-fensivi o relativamente inoffensivi per loStato e il regime che lo controllava.

Sicchè una norma di questo genere pote-va introdurre soltanto un elemento preoc-cupante (, scardinante dell'ordinamento, delregime di legalità fondato sui princì;pi delloStato di diritto, senza alcuna utilità o conscarsissima utilità nella lotta alla crimina~lità e al terrorismo. Sono stati i fatti a di-mostrarlo: le parde non sono servite, pur-troppo, in quest'Aula.

Presidenza del vice presidente M O R L I N O

(Segue S P A D A C C I A). Sono statii comportamenti della stessa polizia a dimo-strare che essa non traeva alcun vantaggioda questa misura, perchè in uno Stato dove,nonostante tutte le lacerazioni e le contrad-dizioni, continua a valere il principio di le-galità, tutti i fermi di polizia si sono rive~lati puntualmente, alla conclusione, norma-li fermi di accertamento, già previsti dal-l'ordinamento, o fermi giudiziari. E il fattoche sia stato proprio il comportamento del-la polizia a dimostrarne l'inutilità mi lasciasperare che in questo Stato non tutto ne~cessariamente volga al peggio, ma che cisiano risorse democratiche nascoste, da mol-ti insospeitate, non certo da me, proprioladdove non ci si attendeva di trovarle, cioènei settori più esposti dell'~pparato delloStato, quelli stessi che hanno pagato e con-tinuano a pagare il più alto tributo di san-gue alla lotta contro il terrorismo, nero orosso, e contro la crimina'lità.

E qui vorrei esprimere, da oppositore,un riconoscimento e un apprezzamento do-veroso al Ministro dell'interno, ai suoi col-la,boratori e all'intera polizia italiana, oltre

che ai magistrati, ai carabinieri e a tutti glialtri operatori della giustizia e delle polizie,per i recenti colpi inferti a due delle prin-cipali bande armate dopo il grave rapimen-to del generale Dozier. Ci tengo a far:lo pub-blicamente, in questa sede parlamentare,in un dibattito che non vede il ministro Ro-gnoni interlocutore del Parlamento su que-sto disegno di legge, di competenza del Di-castero ùella giustizia, perchè ho avvertitospesso, aJl'interno della maggioranza, qual-cosa di strumentale negli attacchi che veni-vano rivolti ad intermittenza al ministroRognoni. Devo diohiarare che, pur essendostato ~pesso un oppositore del ministro Ro-gnoni e pur avendo avuto modo di pole-mizzare accanitamente con lui, come è avve-nuto anche con il senatore Pecchioli e contanti altri, a proposito del processo « 7 apri-le », nella continuità del suo lavoro, cheormai dura da molti anni, il ministro Ro-gnoni non si è comportato come molti mi-nistri in passato si sono comportati, cioècome un ministro notarilc, ma non si èneppure ~spirato ai modelli del ministro dipolizia, non ha cercato di essere un piccolo

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Senato della Repubblica ~ 19306 ~ VII I Legislatura

366a SEDUTA ASSEMBLEA ~ REsOCONTO STENOGRAFICO 27 GENNAIO 1982

Fouché o un piccolo Talleyrand, come inve-ce ha tentato di ,fare Cossiga, fallendo comeuomo p0litico e statista, nell'uso spregiu-dicato dei servizi e della stessa polizia.

Credo che, nella polemica politica chedeve caratterizzare anche gli oppositori e irapporti fra partiti, queste strumentalizza-zioni per fini di schieramento nell'interessedi tutti debbano essere sconfitte. E il fattoche proprio in questa circostanza siano emer-si i due successi che si attendevano, e chesono estremamente importanti e opportuni,è per me motivo di soddisfazione.

Prima di rientrare nel merito più strettodi questo provvedimento, non posso nontoccare alcune questioni di carattere gene-rale, solo indirettamente, almeno in appa-renza, collegate a questo provvedimento, mache sono state evocate nel corso del dibat-tito da altri oratori: innanzi tutto, il temadei collegamenti internazionali del terrori-smo. Non credo, non ho mai creduto, allatesi del ({ grande veochio» o, peggio, di ununico grande vecchio che, come un perfettoburattinaio, giuderebbe le mosse e prepa-rerebbe le azioni dei terroristi di destra edi sinistra. Ritengo che, come per le pre-tese responsabilità, di ,cui ho appena adessoparlato, del ministro Rognoni, anche in que-sto campo ci sia stata mdlta strumentaIiz-zazione. Non 'Sono un moralista: in politica,le strumentalizzazioni sono anche legittime.La strumentalità, il ca1colo politico è con-sentito, purchè sia chiaro rispetto a checosa certe polemiche sono strumentali. Ora,questa strumentalità mi è parso che dauna parte o ,dall' altra fosse funzionale so-prattutto a certe rimozioni, consce o in-consce, non una ma più rimozioni. Cer-to io devo dire con franchezza che ho avutola sensazione che su questo tema dei colle-gamenti internazionali agisse, operasse an-che da parte del Partito comunista una sor~ta di rimozione, una .paura conscia e incon-scia che andare a fondo sul piano dei colle-galllenti internazionali potesse portare allaindividuazione, alla prova di dirette respon-sabilità destabilizzanti del nostro paese at-tribuibili ai paesi dell'Est europeo. Credo dipoterlo domandare in assoluta sincerità ai

compagni comunisti, senza alcun intentoprovocatorio. Ma mi chiedo se questa preoc-oupazione, questa paura conscia o inscon-scia non abbia agito, non soltanto su que-sto tema, in maniera sbagliata anche nelradicalizzare, estremizzare in senso giaco-bino certe posizioni di sostegno alle leggispeciali che hanno fatto del Partito comu-nista il promotore, da un certo punto inpoi, delle leggi eccezionali che hanno porta-to ad una situazione, su cui .poi tornerò,di ingiustificate generalizzazioni, che hannoatlontanato anzichè avvicinato la verità nel-la lotta contro il terrorismo. Ma ci sonostate anche altre rimozioni, anche in questodibattito. E mi domando se .la stessa sem-plificazione del « grande vecchio» non siastata una manifestazione, essa stessa, diqueste rimozioni. Quali rimozioni? Quelleche consentono di evitare di guardare i fat-ti reali ed importanti che sono avvenutinel nostro paese e che, se spiegano i colle-gamenti internazionali, se ci portano a sco-prire l'acqua anche internazionale in cui hanuotato e nuota il terrorismo, hanno tutta-via un' origine molto precisa nelle scelte po-litiche italiane, nell'irresponsabilità dei com-portamenti dei nostri servizi di sicurezza,che certo a qualcuno rispondevano: rispon-devano a governanti e statisti del nostropaese.

Ho ascoltato, come al solito con interesse,con la solita attenzione critica ed anche po-lemica, il discol'sO del senatore Valiani, dacui tante cose continuano a dividermi, co-me mi dividevano quando facevamo entram-bi parte dello stesso Partito radicale deglianni '50. Vali ani ha accennato a deviazionidei servizi di sicurezza, a contrattazioni deiservizi di sicurezza con i terroristi, e ha par-lato dell'episodio famoso di Fiumicino, fa-moso perchè tante volte se ne è parlato, edè stato evocato anche in quest'Aula; famosoma dimenticato, famoso ma anch'esso ri~mosso. No, senatore Valiani, se dobbiamoparlare di queste cose, dobbiamo parlarnefino in fondo, sul serio. Non erano devia-zioni dei servizi: erano scelte politiche. Fiu-micino era soltanto l'iceberg, la parte visi-bile di una scelta pol,itica che risale alla re-

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Senato dell'l Repubblica ~ 19307 .~ VIII Legislatura

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sponsabilità, del resto sempre rivendicata,non di qualche capo deviante dei servIzIsegreti ma di un uomo politico che poi hapagato amaramente ~ ed è questo che lorende a tutti caro, anche ai suoi più decisioppositori ~ con la vita anche i suoi erro-ri: Aldo Moro. Non possiamo fingere didimenticare queste cose, non possiamo pen-sare che Fiumicino sia stato un fatto isola-to. Non si può considerare il fatto che lasola compagnia di bandiera rimasta peranni esente dai dirottamenti aerei sia stataquella italiana come un fatto casuale e gra-tuito, una benevolenza gratuita dei dirotta-tori. No, si riconosceva l'Italia come zonafranca dai dirottamenti da parte del terro-rismo palestinese e degli Stati che lo pro-teggevano. Quali zone franche in quegli annisono state assicurate dall'Italia ai servizisegreti di quei paesi? Ne ho parlato in altreoccasioni in quest'Aula. Ma se dobbiamoparlare di queste cose, dobbiamo parlarnee ridurre tutto alla sola dimensione delledetrazioni. Certo, poi anche deviazioni cisono state, secondo le dinamiche degli ap-prendisti stregoni o dei padroni che credo-no di alleviare servi e allevano servi padro-ni; e abbiamo poi avuto servizi segreti chehanno dato !'impressione di essere al ser-vizio di tutti, arabi o israeliani, americanio tedeschi, tranne che del nostro paese edello Stato italiano. E qui devo dire, vistoche su questo tema, soprattutto da partedei banchi democristiani, è stato spesso ri-volto a noi radicali, ma anche ad altri set-tori di questo Parlamento, il rimprovero,l'accusa di essere responsabili di aver dis-sestato i servizi segreti, i servizi di sicu-rezza, che purtroppo lo abbiamo fatto tmp-po taI'di, perchè era necessario, era dram-maticamente urgente che lo Stato italiano oquello che dovrebbe essere lo Stato italia-no, lo Stato della Costituzione, riacquistassela propria indipendenza e sovranità, il pro..pdo controllo sui servizi di sicurezza: uncontrollo che aveva perso anche per lescelte politiche sbagliate dei nostri gover-nanti ~ fatte certamente in buona fede maciononostante sbagliate, drammatiche, gra-vissime ~ ch~ si sono verificate.

Bene, allora credo che bisogna risalire aquelle zone franche di cui parlavo prima:quella è stata l'acqua di coltura. Certamentequesto è stato uno degli elementi; ed è evi-dente che attraverso quei canaLi haiIlno po-tuuto operare con maggiore ,facilità e tro-vare co,pertura altri paesi che potevano ave-re interessi destabilizzanti nei confronti delnostro paese. Allora non vale rimuovere ilproblema dei collegamenti internazionaLi,ma bisogna a£frontarlo nei suoi termini rea-li. E c'è una linea di continuità che bisognaavere il coraggio di leggere: Allavena (ser-vizi segreti) organizza dei servizi specialiall'interno dell'ENI già alla fine degli anni'SOcon Mattei e, all'inizio degli anni '60, conCefis. ENI ==petrolio. E questo dice tutto, get-ta già una luce sulle scelte di politica inter-nazionale che, manovrando i nostri servizisegreti e le politiche ocoulte dei nostri ser-vizi segreti, sono state effettuate. Allora,certo, ci sono interessi destabilizzanti e sicomporta come uno statista responsabileil Capo dello Stato, quando ce li ricorda.Ma i varchi a questi interessi destabilizzan-ti sono stati aperti nel nostro paese soltan-to da scelte politiche del nostro paese, dascelte politiche dei servizi di si,curezza maanche di chi aveva il compito di controllaree riteneva di guidare i servizi segreti. At-traverso quei varchi sono passati poi gli in-terventi destabilizzanti. E se vogliamo ohiu-dere quei varchi nell'interesse del paese,occorre guardarli per ciò che realmente so-no stati nella linea di continuità che da Al-lavena, sotto Mattei e Cefis, arriva fino allaP2, e a ciò che essa ha significato nella vitapolitica italiana dell'ultimo periodo.

Qui è stato anche evocato il problema delcaso D'Urso. Sarò brevissimo su questo. Nonvoglio rievocare polemiche, che del restoPecchioli ha introdotto quasi lateralmente.Ma se si è parlato di redimenti dello Stato,devo ribadire qui che in quella circostan-za non ci fu cedimento alcuno: ci fu in-vece una iniziativa politica per tentare didisarmare i terroristi. E se ci buttammo nonavventuristicam~te, ma coraggiosamente econ il rischio di tutta la nostra responsa-bilità in quell'iniziativa e in quella iIIl!Presa,

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Senato della Repubblica ~ 19308 ~ VI II Legislatura

27 GENNAIO 1982366a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

fu perchè avevamo avvertito che accanto alricatto delle brigate rosse c'era il disegnopreciso di chi aveva bisogno di un cadave-re, quello di D'Urso, per creare processi pe.ricolosi per lo Stato italiano, di cui la primavittima sarebbe stato il Partito comunista.

L'atteggiamento del « Corriere della sera })

in quel periodo, i fondi di Di Bella, le inter-viste di Gelli, lo strano connubio fra il gior-nale della P2 e la «Repubblica}) di Scal-fari: oggi dovremmo rileggerli in quellachia'Ve. Era certo che qualcuno aveva biso-gno del cadavere di D'Urso per dipingereuno Stato capitolardo e per erigere sulla ca-duta del Governo Forlani disegni avventu-ristici. Non abbiamo mai attribuito questidisegni al Partito comunista o a uomini co-me Visentini, anche se le loro formulazioniin quel momento 'sono state certamente uti-lizzate da chi aveva fretta di determinare,di fare precipitare scelte avventuriste nelnostro paese.

Visto che il caso D'Ursoè stato rievocato,non posso esimermi dal rileggerlo per ciòohe realmente è stato, dato che di quel casosono stato uno dei protagonisti. Le parolesono sassi e 'restano agli atti parlamentaridimenticate, mentre non devono essere di-menticate tra noi. Allora ~ poichè non mi.sono mai sottratto alle mie responsabilità~ vorrei sapere di tutte le accuse di illega-lità e di violazione ,della legge (qui è presen-te l'ex ministro Sarti) che cosa ne è stato:non c'era nulla, era solo costruzione pole-mica e artificiosa.

Bsporrò ora brevemente le ragioni delmio atteggiamento, che ho definito criticoma anche problematico. Non ho alcuna dif-ficoltà nel riconoscere di ritrovarmi in con-traddizione: dalle file del nostro Gruppospesse volte si è fatto riferimento alla ne-cessità di ricercare una soluzione politica,e in particolare di risolverlo legislativamen-te, al problema della di'ssociazione. L'invitoad una ricerca in questo senso, durante lafiducia al Governo Spadolini, in un discorsosu questo punto tutt'altro che polemico,era anche contenuto, per esempio, oltre chenei numerosi interventi in Commissione e

in Aula del collega Boato, in quello del pre-sidente del Gruppo radicale alla Camera,Adelaide Aglietta.

Mi sono posto questo problema, ma devodire che non vedo alcuna soluzione legisla-tiva allo stato attuale; questa è la mia posi-zione personale, e devo dire con estremachiarezza che non mi convince, in questafase della lotta al terrorismo, una norma-tiva suDa dissociazione. La ritengo intem-pestiva e prematura, e ho paura che possarisolversi in un boomerang. Lo stesso valeper il pentimento. Mi rendo conto che at-traverso le rivelazioni di alcuni penti ti loStato è riuscito ad infliggere gravi colpi alterrodsmo; ma mi domando se questi van-taggi temporanei, che indubbiamente ci so-

'no stati, non possano dar luogo in prospet-tiva a guasti più gravi, e mettere in motodinamiche addirittura controproducenti perlo Stato nella lotta contro il terrorismo.

Come vedete, sono interrogativi a cui nonmi sento di dare la risposta che taglia laverità con l'accetta; ma sono interrogativiche, così come mi sono posto, ho ritenuto,di dover porre, come spetta ad un senatore

della Repubblica, innanzi tutto al mio Grup-po, al mio partito e all'intero Senato.

Vali ani ha ricordato l'esempio della le-gislazione americana. Vorrei che davvero se-guis-simo quell'esempio; purtroppo, quandosi è tentato di impostare una riforma del,codice di procedura penale che ci portassedal rito inquisitorio di sapore medievale aquello accusatorio, quella riforma è statabloccata nelle Commissioni parlamentari e,di proroga in proroga, vediamo allontanarsii tempi della sua realizzazione.

Perchè dico «vorrei})? Perchè il sistema'penale amerkano è completamente diverso.Il sistema penale americano distingue trapena edittale, pena camminata attraversola condanna (e può essere una pena fino a180 annn, pena effettivamente da scontarsi,cioè traduzione di questa pena complessivain termini effettivi commisurati alla durata,della vita umana, e poi pena effettivamentescontata, che può essere anche un terzo diquella decretata dal tribunale.

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Senato della Repubblica ~ 19309 ~ VIII Legislatura

27 GENNAIO 1982366a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente FER R A L A S C O

(Segue S P A D A C C I A ). Ma laverità è che nella legislazione americana illegame tra il reo, la società e lo Stato nonsubisce mai ,soluzione di continuità. È unrapporto continuo, che può dar luogo neidiversi momenti dell' esecuzione della penaanche a decisioni discrezionali, ma pur sem~pre, come tutte le decisioni di questo tipo,motivate da parte del giudice responsabiledell' esecuzione della pena.

Noi abbiamo un ordinamento giuridi'Copenale che è cOITl\Pletamente diverso da quel~lo americano. Ora, il riferimento ai «Vala~chi» americani fatto da Valiani non sta inpiedi: l'analogia non è con il sistema ame~ricano, ma con altri si'stemi, e tra poco ciarriverò con una citazione, che ritengo im-portante, del compagno Mellini.

Ecco, vorrei su questo essere chiaro. Va-liani è stato ~ quante volte l'abbiamo lettonei suoi articoli, e qualche volta l'abbiamosentito parlare nel Senato della Repubbli-ca ~ una persona che ha sempre negato lanatura politica del terrorismo, per affer-marne la caratteristica soltanto crimip.ale.Quante volte lo abbiamo sentito inte1[pre-tare in maniera, a mio avviso, strumentalele giuste affermazioni di Pertini che dice~va: «non siete brigatisti, ma briganti », di~fendendo le brigate partigiane, i brigatistidi allora, i partigiani, ,difendendo Pertini,e, su questo giustamente, anche Valiani, lebrigate Garibaldi, Giustizia e libertà, Mat-teotti e le altre brigate che hanno combat-tuto contro il fascismo. Ma poi, stranamen-te ,dimentico di questa tesi che ha caratte-rizzato tutti i suoi articoli, Leo Valiani fadegli interventi cui nessun altro giunge inquest'Aula, e attribuisce un riconoscim~ntodi politicità, di piena dignità, di interlocu-tore politico alle brigate ros'se, al partitoarmato, che nessuno, ,da nessun altro bancodi questo Parlamento, ha mai fatto.

Vali ani nel suo ultimo intervento ~ tra-

lascio di ricordare i precedenti ~ per com~

mentare questo provvedimento ha citato laguerra di Spagna, i rapporti tra le truppefranchiste vincitrici e, addirittura, le trupperegolari del Governo repubblicano; ha cita-to la guerra di Liberazione per dire che deiprovvedimenti di pacificazione possono es-sere adottati; ha citato gli episodi delle ban-de fasciste, che poi sono state protagoniste,sia pure con la connivenza dell'apparato del~lo Stato, di una rivoluzione vittoriosa in Ita~lia negli anni '20.

Ma quale più ampio riconoscimento chein questi discorsi? A forza di demonizzare ilpartito armato, i brigatisti rossi, .si diventaschizofrenici: da una parte sono solo bri-ganti, da una parte sono solo criminali chevanno schiacciati, dall'altra si dke: in fon-do, i fascisti quando mi tenevano dentroerano bravi; noi dobbiamo essere bravi co-me i fascisti. Ma questi sono i migliori ri-conoscimenti per i brigatisti rossi! No, iodico che sono solo dei disperati. Quandoabbiamo guardato spassionatamente al no-stro passato, lo abbiamo fatto per tentaredi togliere armi e illusioni politiche a que-sti disperati che sbagliano; e per far questoc'è un solo modo: andare a gual'dare la no-stra storia. Da questo punto di vista ognidiscorso sulle ascendenze, se è fatto pole-micamente, strumentalmente, è sbagliato.

Vorrei dire francamente all'amico Gozzi-ni che non mi è piaciuto quel suo riferimen-to a Donat-Cattin sulle responsabiHtà deifigli e dei padri: è un discorso pericoloso.Noi abbiamo laicamente e lecitamente giu-dicato come uomini politici, come rappre-sentanti del popolo, il comportamento diDonat-Cattin padre nei confronti di Donat-Cattin figlio, di un uomo pubblico nei rap-porti Call altri uomini pubblici di questoStato e del suo partito. Ogni altro discorsopuò essere pericoloso, perchè allora dovrem~ma dire che il terrorismo ha ascendenzeideologiche diverse che coinvolgono tutte

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19310 ~

27 GENNAIO 1982366a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

le grandi famiglie presenti in queste Auleparlamentari, ,nessuna esclusa.

Questa disperazione del terrorismo nasceda fenomeni reali. Questa è la politicità delterrorismo, non quella che gli riconosce im-plicitamente il senatore Valiani, tipica diuna forza politica eversiva che può averedavanti a sè il successo. Ma quale successo?Quello della catastrofe mondiale? Questemisure si giustificano se tendono alla ricer-ca di una soluzione politica: lo abbiamosempre detto. Ma ricerca di una soluzione.Voi siete convinti che con queste misurenoi andiamo verso una soluzione, che que~sto è uno scrollone definitivo che noi diamoal terrorismo? Se la risposta è sÌ, può darsiche ci vada bene. Ma se non è cosÌ, il rischiodi boomerang, il rischio di varchi aperti, ilrischio di riperoussioni profonde e di lace-razioni nuove nella vita dello Stato è gran-de, e per la dissociazione e per le misuredei pentiti.

Sul problema della dissociazione, devodire che essa ha un'ilpoteca, rappresentatada quelle confusioni, da quelle generaliz-zazione di cui ho parlato prima e che hotrovato presente nel discorso di Pecchioli,che ho voluto rileggere nel suo testo steno-grafico (e ringrazio il senatore Pecchioli,perchè uno dei difetti, non molti, ma cer~tamente il maggiore, del nostro Senato del-la Repubblica è che noi gli stenografici liabbiamo soltanto dopo mesi). Pecchioli di-ce: «mi riferisco agli anni '75~'78, quandoall'eversione riusciva di organizzare mani~festazioni violente di massa, di reclutaremigliaia di studenti che paralizzavano la vi-ta scolastica universitaria, di guadagnarsisimpatie ed ammiccamenti anche in qual-che settore politico prevalentemente in fun-zione antìcomunista. Mi riferisco al perio-do della manifestazione romana, tanto cele~brata da Franco Piperno, del convegno diRoma, cosiddetto contro la repressione, delsettembre 1977 ».

Bene, bisogna che sia chiaro che parlia-mo di fenomeni diversi. Chi ha organizzatoquelle mani.festazioni negli anni dal 1975 al1977-78 non apparteneva, e non necessaria-mente è conferito dopo, alle bande armateche stiamo combattendo. Lo sappiamo or-

mai da tutta la .falsariga degli stessi penti ti,perchè il pentito Peci ha smentito il pentitoFioroni. E noi, ormai, una storia dei penti~menti la dobbiamo pur fare, la dobbiamopur saper leggere. Qui non ci sono possibi-lità di equivoco.

Il pentito Peci, che consente allo Stato~ e paga questa scelta alcuni mesi dopoeon la morte cosÌ atroce del fratello ~ diinfliggere gravi colpi alle brigate rosse,smentisce in questo il pentito Fioroni: nonnel fatto che possano esserci stati nei pro-tagonisti di quelle manifestazioni anche fe-nomeni di bande armate, ma nel fatto che,se anche c'erano elementi di terrorismo edi banda a:mlata, erano cosa diversa dallebrigate rosse, da prima linea, dalle organiz-zazioni comuniste combattenti che costitui-scono il cosiddetto «Ipartito armato ». Que~sto è un fenomeno tuttora vivo e non defi-nitivamente sconfitto; quello, anche se ave~va manifestazioni terroristiche, è un feno~meno oggi sconfitto. Se la preoccupazionedi Pecchioli è questa, io dico che abbiamointeresse a distinguere. Ma allora era giu-sto intervenire in sede di amnistia. Qual èil discorso che Pecchioli fa? Il problemache Pecchioli più tardi si pone è appuntoquello di evitare che ci possano essere, perfatti avvenuti anni fa, dei ricattati dai ter-roristi, « persone che vivono nell'incubo del-la cattura » ~ dice testualmnte Pecchi oli ~

« e che possono essere bersagli del ricatto delterrorismo ». Giustissimo, ma io dieo cheallora la sede era quella dell'amnistia, mini~stro Darida, come Riccardelli e io sotto cer-ti aspetti, almeno relativamente alle mani-festazjoni, avevamo proposto e questo Par-lamento ha rifiutato.

Era nostro interesse distinguere chiara-mente una serie di reati minori concernentifatti di violenza, ma non di violenza perbanda armata, cosÌ come è quella che stia-mo in questo momento combattendo, dai fe-nomeni che oggi dobbiamo combattere, eche sono i fenomeni pericolosi per questoStato. Questo è un discorso chiaro. Ma que.sta confusione di reati minori mischiati coni reati più grandi, di fatti di violenza o ma-gari anche di terrorrsmo, ma di un terro-rismo di carattere diverso, di un terrorismo

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Senato della Repubblica ~ 19311 ~ VIII Legislatura

366a SEDUTA ASSEMBLBA ~ RESOCONTO STENOGRAFJCO

amai sconfitto, con i fatti che oggi stiamocombattendo, rischia di crearci guasti an-che maggiori.

Che significa, per esempio, il fatto cheuno di questi che partecipano e si confes-sano deve pentirsi, deve collaborare, devedare confessione piena? Che cosa deve fare,se non ha elementi gravi, importanti? Nonsarà spinto a inventarsi anche elementi chenon sono veri ,per giustificare il pentimentosu fatti ormai passati ma per lui ancorapericolosi? Quello che ho sempre rimprove~rata non è di non avere individuato fatti diviolenza che si sono ver1ficati in uno Statoimpotente e debole che non li ha colpiti su-bito, ma di aver fatto di ogni erba un fa-scio e di aver detto che alcune manifesta-zioni di violenza e alcune organizzazioni cheavevano determinate caratteristiche fosserola stessa cosa ,del partito armato, rispondes-sero alla stessa direzione politica del terro-rismo, che si manifesta attraverso le orga~nizzazioni armate che abbiamo conosciutoin questi anni e che stiamo combattendoancora oggi, in questi mesi.

Il dubbio è serio: è che la dissociazionesia prematura, perchè non nasce da colpidecisivi inflitti al terrorismo, che possa ri-solversi in un boomerang o che possa crea-re un ginepraio di situazioni che produr-ranno nuove lacerazioni nell' ordinamentopolitico e anche nella vita politica e civiledel nostro paese.

Vorrei concludere citando un preceden-te storico che mi ha fornito il mio amicoMauro Mellini, che sta scrivendo un librosui precedenti storici del pentimento, e cheriguarda un processo che avvenne a Romanegli ultimi anni del Governo papale. Unodei comitati liberali che vivevano in clande-stinità aveva raccolto fondi per erigere, inprevisione della liberazione di Roma, unmonumento a Cavour ~ quello che oggi stanella piazza che porta il suo nome ~ cheera morto in quei mesi. La polizia scoprìdue di questi promotori della raccolta, cheerano Giovanni Venanzi (non so se haiascendenze romane, compagno Venanzi) eAugusto Culmanelli, che ebbero una penadi venti anni di reclusione per questa atti-vità sovversiva contro il governo papale.

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V E N A N Z I. È il destino dei Venanzi!

S P A D A C C I A. Appunto, se è la stes-sa razza, buona razza non mente. Ma insie-me a loro ebbe venti anni anche un talLudovico Fausti, «Sipedizioniere apostolico,gentiluomo e uomo di fiducia» ~ scriveMellini in questo capitoletto del suo libro~ « del cardinale Antonelli, e di cui il suodifensore poteva scrivere: "Nel corso dellavita crebbe sempre al più grande amore dionestà e di religione, alla prova continua di,fedelissima sudditanza e di incomparabileattaccamento al sovrano e al Governo" ».

Per i primi due, nulla quaestio: erano,dei liberali rivoluzionari che sapevano i ri-schi che correvano. Ma il terzo caso, quellodel Fausti, come nasce? Nasceva da una« rivelazione i:mpunitaria» di Costanza Dio-tallevi: «le dichiarazioni, cioè, con le qualiquesta donna» ~ 'scrive Mellini ~ « impu~tata in altro processo a sfondo politico conuna accusa infamante, si era procurataimpunità e libertà per sè e per suo marito.Oggi si chiamano terroristi pentiti, allorasi chiamavano impunitari ». Credo che laparola «impunito », così diffusa a Roma,derivi da questo precedente giuridico cheMellini mi ha rivelato e che io non cono-scevo. « Del pentimento non parlavano » ~

scrive Mellini ~ « e non si curavano i mon~signori giudici di quei processi, che pure dipenitenze, pentimenti, e atti di contrizionese ne intendevano. Del resto, che razza dipentimento fosse quello di Costanza Dio-tallevi potè essere valutato appieno qiUan~do, trafugato in circostanze roco.mbolesche!'intero incarto processuale e pubblicato aFirenze, venne fuori che la pentita avevasparso accuse a piene mani non solo sul po-vero Fausti, ma su monsignori e cardinali,nobili e militari, mettendo tutti in un fasciocon mazziniani e moderati, comprometten-do il suo ex amante, il generale francese co-mandante del corpo d'occupazione Goyon,e assai più gravemente persone da lei ap~pena intese nominare. E se 1'inverosimi~glianza delle sue rivelazioni non si fosse pro-clamata da sola, avrebbe dovuto bastare al-meno il fatto che la Diotallevi, dopo chemonsignor De Merode, che del processo Fau-

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VIII LegislaturaSenato de.lla Repubblica ~ 19312 ~

27 GENNAIO 1982366a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

sti era stato il burattinaio, cadde in disgra~zia e con lui buona parte dei giudici del tri~bunale della Consulta a lui legati, si pentìdi essersi pentita, ma molto abilmente fecequesta volta le sue dichiarazioni con le qua~li affermava di essersi inventata tutto a findi bene in una «spontanea» al tribunaledell'inquisizione, il che ne faceva atto tute-lato dal ~egreto della confessione ».

Gli atti tutelati dal segreto della confes~sione sono fortunatamente spariti da que-sto disegno di legge, ma c'erano prima, conl'esigenza di tutelare i collaboratori dellagiustizia e i testimoni. Il fatto che sianoscomparsi è molto positivo. Ma io mi do-mando: in tutta la terminologia usata inquesto articolo, che è fortemente discrezio~naIe ~ vorrei riuscire a capire, cerco di im~medesimarmi ~ soprattutto a confronto conle chiare fattispecie, per esempio, nelle stes-se ipotesi, previste dal codice Rocca, qual èl'eccezionale rilievo? Chi può essere il giu~dice dell'eccezionalità del rilievo? Mi do~mando ~ la mia preoccupazione riguardasoprattutto questo tipo di formulazioni ~

se !'importanza data alla piena confessione,alla ricostruzione dei fatti, eccetera, non cir1porti, anche in assenza delle norme sulsegreto della confessione, verso situazionidi prova legale, superando quel principiofondamentale del nostro ordinamento giu-ridico che è il principio del libero convinci-mento del giudice.

Ho detto che non ho certezze assolute,che porto qui una mia maturata opinionepersonale. Ho provato, nell'ambito dei prin-cìpi generali del codice, a formulare ipotesialternative. Non le ho trovate. Mi si con~senta solo di spiegare perchè io, contrarioda sempre alle leggi eccezionali, ho ritenutodi dover proporre l'estensione di queste mi-sure anche alle associazioni per delinquere.O, come ritengo, queste misure sono scardi-nanti, e allora certamente è pericolosa laloro estensione a tutti i tipi di associazioneper delinquere e limitarle ai soli casi diterrorismo vuoI dire limitare lo scardina-~mento del codice, oppure, come ~ se nonsbaglio ~ mi pare si sostenga in quest'Aula,queste norme non sono scardinanti dell'or~dinamento giuridico, ma sono valide ed ef-

ficaci, e allora non comprendo perchè, es~sendo valide ed efficaci nella lotta controil terrori."mo, non possano essere ugual~mente valide ed efficaci nella lotta controle associazioni ma.fiose cala:bresi e siciliane,la camorra napoletana, le bande dei seque-stri di persona, contro le possibili connes-sioni esistenti, che vengono denunciate, fracriminalità comune e terrorismo. Spero chenon riteniate questa proposta provocatoria.

Certo, io stesso mi pongo l'interrogativosu che cosa comporta l'estensione di questenorme, ma sono due le cose: o io ho ragio~ne nei miei dubbi, e allora queste normesono comunque pericolose, o avete ragionevoi nelle vostre proposte, e allora questenorme devono essere estese, perchè rendo-no tutto 10 Stato più forte rispetto all'interoarco della criminalità, e non solo nei con-fronti di quell'aspetto della criminalità cheè il terrorismo.

P RES I D E N T E Dichiaro chiusala discussione generale.

Ha facoltà di parlare il relatore di mino-ranza.

F I L E T T I, relatore di minoranza.Onorevole Presidente, onorevole Ministro,onorevoli colleghi, a chiusura della discus-sione generale, intervenendo in sede di re-plica quale relatore di minoranza, ben po-trei precisare le conclusioni, come suoI dir~si in gergo forense, richiamando in toto eglobalmente tutto quanto am,piamente evi-denziato nella relazione scritta. È facile ri-levare ~ attingo sempre alle usuali espres-sioni che si adoperano nella prassi giudi-ziaria ~ che nulla di nuovo si è verificatoin fatto e in diritto e non sono emerse ar-gomentazioni nuove o nuove tesi di prospet-tive volte a giustificare la pretesa di risol-vere il sempre più angosciante fenomenodel terrorismo e dell'eversione con l'espe~cliente del pentimento o, più esattamente,della delazione legalizzata.

Appena alzatomi per ,prendere la parolapotrei quindi riaccomodarmi dopo aver pro-nunziato il rituale: insisto nel conclusum;e ciò con sollievo dell'attenta Assemblea,che certamente non ritiene valido e non

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19313 ~

366a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

ama accogliere il principio per il quale re-petita iuvant. Tuttavia mi sembra opportu-no ed anzi doveroso spendere qualche pa-rola (<< addita al conclusum ») sul themache ci occupa, ,per sottolineare primi era-mente che nessuno degli oratori che mihanno preceduto ha individuato nel testounificato al nostro esame il toccasana ido-neo a debellare, a stroncare il terrorismo el'eversione.

Alcuni ~ e tra gli altri più specificata-mente il senatore Jannelli ~ hanno sotto-

lineato che si tratta di una scelta politica,di un messaggio e di un tentativo nei con-fronti dei giovani che sono stati coinvoltinel tremendo fenomeno del terrorismo eche vanno recuperati e reinseriti nella so-cietà, ma hanno contemporaneamente av-vertito e temono che le norme che l'Assem-blea dovrebbe licenziare possano costituireun vero e proprio rischio.

Il senatore Barsacchi ha parlato di sfidae di scommessa ed ha api nato che vi sia lanecessità, per lui costituente suprema fon-te del diritto, di emanare un provvedimentolegislativo teso a curare il male oscuro an-che se vengano ad essere derogate ed in-frante le leggi generali dello Stato e sia de-mandato eccessivo potere discrezionale algiudice.

Il senatore Valiani, dopo aver puntualiz-zato che l'I talia non è sulla strada giustaed avere sottolineato l'aggravarsi da annidel terrorismo, è dell'avviso che la legge suipentiti non costituisce una anomalia per-chè un precedente ad essa similare sarebbeda riscontrare nel sistema accusatorio adot-tato dall'ordinamento giuridico americano,ma anche egli nutre dubbi e preplessità spe-cialmente per quanto concerne la formula-zione dell'articolo 1 del testo unificato.

Il senatore Gozzini, richiamato un mar-zia no sulla terra che dovrebbe acclarare econstatare la conclusione di una guerra ci-vile ancora in itinere e rilevato che moltolontano è il traguardo dell'abbattimento delterrorismo, ha prospettato temute questio-ni di illegittimità costituzionale (perchè nonado ttare lo stesso trattamento dei terrori.sti a favore dei sequestratori e dei rapina-tori rei di omicidio?) ed ha fatto le sue

27 GENNAIO 1982

riserve particolarmente in ordine alla con-cessione della liberazione condizionale

- che,su proposte del Ministro di grazia e giusti-zia, potrebbe essere elargita anche a chi hacommesso reati punibili con l'ergastolo con-sentendogli di restituirsi all'aria libera ealla società nel rapido volgere di brevissimotempo.

Il senatore Pecchi oli ha pronunziato undiscorso prettamente unilaterale e di mar-ca esclusivamente sinistrorsa, ha dipinto ilterrorismo solo con il colore nero e ha gra-tuitamente imputato agli altri accenti de-magogici e mire elettoralistiche, ma non hacertamente condiviso nel ~uo complesso laenucleazione delle norme governative e nep-pure di quelle contenute nel testo licenziatodalla Commissione giustizia del Senato.

Il senatore Coca, ottimo magistrato, hasposato le tesi particolarmente sostenuteda alcuni magistrati direttamente e corag-giosamente impegnati nella lotta contro iterroristi ed è per l'approvazione del testounificato, essendo pienamente convinto del-la sua validità e pur non nascondendo chela legge per i pentiti non è una bella leggee non risolve di per sè il problema del ter-rorismo.

Il senatore Spadaccia ha ampiamente cri-ticato la formulazione della legge nella suafilosofia, nei suoi contenuti e nella sua stru-mentalità. E non è convinto di una norma-tiva sui terroristi pentiti allo stato dellecose.

Infine i senatori Marchio e Rastrelli, aiquali vanno le espressioni della mia vivagratitudine per avere evidenziato con pa-role di apprezzamento, peraltro immeritateed eccessive, la mia modesta relazione diminoranza, hanno con larghezza di partico-lari e con approfondite argomentazioni dicarattere politico, giuridico e costituzionale,dimostrato le discrasie, le incongruenze, ipericoli, i negativi effetti che caratterizza-no la legge sui cosiddetti pentiti, che nonrisolverà certamente e neppure attenueràil triste fenomeno del terrorismo e dellaeversione e potrebbe persino anche incell..,tivarlo, atteso che essa in ultima e finaléanalisi si traduce nel riconoscimento lega-lizzato del cedimento dello Stato, della sua

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Senato della Repubblica ~ 19314 ~ VIII Legislatura

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debolezza, della sua impotenza, del suo col-lasso.

Tutti gli oratori delle altre parti politichehanno finalmente ~ ahimè quanto ta:rdiva-mente! ~ riconosciuto i collegamenti inter~nazionali -del terrorismo nostrano che il Mo.vimento sociale italiano-Destra nazionale hada moltissimi anni denunziato. Solo in epo-ca assai recente, senatore Jannelli, il segre-tario del suo partito, onorevole Craxi, hafatto innominato riferimento al «grandevecchio»; ma non ci è dato scorgere neiloro interventi aJcuna notizia circa provve-dimenti al riguardo adottati dai Governiche si sono suoceduti in quest'ultimo de-cennio, nè alcun suggerimento chiaro ed ine-quivoco per «tagliare» ed eliminare talicollegamenti, pur essendosi ver1ficati di re-cente in Italia eclatanti fatti terroristiciquali l'attentato al Sommo Pontefice e ilsequestro del generale della NATO JamesDozier, che da oltre 40 giorni è scomparsoe suUa cui sorte nulla si sa e tutto è datemere.

Non vi è stato poi intervento nel qualenon sia stata focalizzata la pervicace vita-lità ed operosità del terrorismo e dell'ever-sione, onde è implicito ed anzi è evidenteil riconoscimento che nuUa di concreto, dianche minimamente idoneo, nel volgere dipiù di due lustri, hanno voluto, hanno sa-puto fare i Governi e la nostra classe po-litica allo strapotere per combattere e stron~care il terrorismo. Tale convincimento tro-va tangibile prova nel bunker di 'palazzoSturzo dèi giorni scorsi, posto in essere peril timore che i terroristi potessero attuareil cosiddetto « piano della strage » in dannodella classe dirigente del maggior partitoitaliano. I cittadini si sono allarmati e pre-occupati e lo sono tuttora, e non si sonocertamente divertiti ~ come qualcuno iro~nicamente ha commentato ~ per avere vi-sto o appreso il cautelare assoggettamentodell'onorevole Piccoli, dell'onorevole An-dreotti e di tutti gli altri consiglieri nazio~nali della Democrazia cristiana a severi con-trolli, con tanto di metal detector; l'appol-laiamento di tiratori scelti con casco bleu econ equipaggiamenti mimetizzati sui tettidei palazzi circostanti il luogo della riunio-

ne; la permanenza sui marciapiedi del re-lativo perimetro di agenti baffuti e scru~tanti, che portavano a spasso magnifici pa-stori tedeschi che, muti e guardinghi, .arro~tavano i denti; l'alternarsi ogni dieci metridi una «pantera» con una «gazzella»; ilvolteggiare continuo a bassissima quota dielicotteri celesti e bianchi con la scritta« polizia ».

Generale è stato il rilievo per il quale,sempre e in ogni caso, sono da ritenersi tar-dive le disposizioni sottoposte all'esame delParlamento. L'attimo fuggente del pretesoscollamel1to del terrorismo è passato ed èpertanto vano, diremmo utopistico, punta-re, sperare sul pentimento dei terroristi, es-sendo anzi da temere ~ e qualche caso si ègià verificato ~ il pentimento di qualcheeventuale pentito.

Sta .di fatto che i terroristi, gli eversori,non meritano alcun atto di clemenza, alcunperdono, il favor che il Governo e il Parla-mento vorrebbero loro accordare.

Se il Presidente della Repubblica ha av-vertito la responsabilità istituzionale, giu-ridica, etica e morale di opporre il suo net-to rifiuto alla concessione della grazia ,infavore dei terroristi, perchè il legislatoredeve andare in contrario avviso e procederead un esperimento di lassismo e cedimentoche viene qualificato quanto meno rischio-sto e che, tramite furbeschi artifici e spe-culate macchinazioni, :potrebbe restituire al-la liberta delinquenti della peggiore risma,che della libertà si servirebbero per ripren-dere concretamente la loro attività delit~tuosa, per commettere altri delitti efferatio altre stragi? Perchè accordare fiduc~a aiterroristi, sperare nel loro pentimento chepotrebbe essere, e quasi certamente sarà,formale, furbesco e non sostanziale?

L'opinione pubblica è contraria, netta-mente contraria, a provvedimenti di clemen-za, di perdono, a qualsiasi trattamento difavore per i terroristi. È concepibile unalarga, larghissima riduzione di pena, è am-missibile la rimessa in libertà, per effettodella liberazione condizionale, a,d esempio,a favore di uno o più assassini di RobertoPeci, che si pentano di avere vilmente tru-cidato il fratello di un altro pentito? È giu-

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Senato della Repubblica VIII Legislatura~

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ridicamente e moralmente iplOtizzabile ve-dere in circolazione entro breve termine il.turco che ha attentato al Papa? E che cosane direbbe l'uomo della strada? Cosa dil'eb-bero i cittadini di buon S<ffi.SO,gli onesti cit-tadini italiani, gli stessi democristiani mi-litanti, ove dovessero scorgere libero nellapubblica via, in tempi non lontani, il pro-fessar Senzani se folgorato anche lui dalpentimento ~ vero o architettato ~ si deci-desse a parlare, a confessare, a fare il dela-tore? Il turbamento nella gente perbene sa-rebbe di notevole entità.

Nulla vieta, pertanto, ed è agghiaccianteanche pensarlo, che il terrorista pentito,rimesso in libertà, possa preparare e com-mettere altri crimini e ben presto si pentadi essersi pentito e non si limiti ad: aggre-dire fisicamente il magistrato con il quale èin colloquio, così come ha fatto recente-mente un pentito, ma uccida quel giudice,

Il terrorismo e l'eversione non si com-battono con norme ispirate ad una filosofialassista e permissiva e ad una linea mor-bida e pseudo-umanitaria,

Sperare nell'autodistruzione del partitoarmato per effetto di pentimenti e di dela-zione, a nostro avviso, non ha senso costi-tuzionale, politico, giuridico e morale. LoStato può, deve combattere il terrorismo el'eversione con idonei mezzi di prevenzionee di repressione, adottando le leggi vigenti,per nulla attenuando le sanzioni da questesancite e applicandole con il dovuto rigore.

Le leggi idonee esistono. Le ipotesi delladesistenza, della dissociazione, del ravvedi-mento, del cosiddetto pentimento trovanospecifica disciplina nel vigente codice pe-nale ~ articoli 56, 62 n. 6, 62-bis, 133, 308e 309 ~ e la delazione non può assurgeread istituto giuridico regolamentato legisla-tivamente.

La mia parte politica ha responsabilmen-te individuato nelle leggi che ci governanol'alternativa per combattere il terrorismo el'eversione, e di tale soluzione' si fa pun-tuale eco la mia relazione di minoranza.

La petizione popolare presentata dal par-tito al quale mi onoro di appartenere e sot-toscritta da quasi un milione e 300.000 cit-tadini (non pochi, pur convinti della giusta

causa, non hanno firmato per tenm d:r es-sere qualificati fascisti e di essere posti al-l'indice dal polHce del sedken1!e arco' costi---tuzionale) reclama la dichiarazinne Gl~llo.,tato di guerra interno in quelle parti delterritorio nazionale nelle quali si aPPaJlesidi maggiore gravità il fenomeno del t~rrQ.risma e dell'eversione, ai g~nsi degli artico~li 217, 218 e 219. del vigente' testo unico-d\t.Ueleggi di pubblica skurezza e in relazroneall'articolo 10 del vigente codice' penale' mi.Htare di guerra, devolvend~ la ~ogn.izt0nedei delitti commessi da bancl.et as-socw:zianì'e organizzazioni armate, qu;aJ1.UltU{Ue sm '!Ia>loro etichetta e qualunque sia il. quacdro del.le loro complicità interne e internazionali,ai tribunali militari ed erogando anche lapena capitale nei casi di particolare effe-ratezza.

Insistiamo fermamente in tale nostra .p'O"sizione perchè, così come si legge neHa re..lazione di minoranza, con le concessioni,con i perdoni, con le dichiarazioni di m:>npunibilità, con le macroscopiche riduzionidelle pene, con le libertà provvisorie, conle liberazioni condizionali il terrorismo el'eversione non demordono e continuano aimperversare con ferocia sempre maggiore,con la comissione di altri reati che nullahanno di umano, di civile e di sociale.

Ma per stroncare il terrorismo non è suf-ficiente la repressione: bisogna operare amonte, così come abbiamo .puntualizzato nel-la relazione di minoranza ed ora ribadiamo.

Occorre ripristinare le regole dell'« hone-ste vivere» con l'eliminazione delle dichia-razioni e con l'unica ed irrinunciabile vo-lontà di oprare per il benessere dello Statoe dei cittadini ~ e ciò con particolare ri-guardo alla classe dirigente, ai membri delGoverno, ai parlamentari, ai rappresentantidel popolo nelle regioni, nelle provincie e neicomuni, ai dirigenti di partito, agli addettial cosiddetto « sottogoverno » ~ allo scopodi evitare che il terrorismo e l'eversione pos-sano giustificare le loro orrende azioni cri~mino se con l'assunta immoralità di coloroche « stanno in alto ».

A talI fine, non è dato insistere nell'alle-gra po'litica dello sperpero di danaro pubbH-

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Senato della Repubblica ~ 19316 ~ VIII Legislatura

366a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

CO, denunciata ancora una volta la scorsasettimana dal procuratore generale dellaCorte dei canti 'Saprattutto nel settare deglienti pubblici e degli enti locali, i cui dÌ!savan~zi finanziari sona divenuti macrolSICOIpici.

Vanno pO'i assicurate al cittadino ed al~avaratare idonee previdenze sociali onde sot~trarre ai terraristi e agli eversori la prele~stuosità di sfruttare la vialenza vendicativache alberga nel subconscia di chi ritiene dIessere sfruttata e tradita.

Non è più proorastinabile la saggia e ra-pida rifaI'llIJ.adegli ordinamenti e degli appa-rati, ridando fiducia e rendendO' rea,lmenteefficienti la magiiStratura, Je farze dell'ardi-ne, i servizi segreti di sicurezza, coordinan-done l'aperato e nan più deludendone i rap-presentanti oscoraggiandoli con atti di verae propria disistima ed a volte di vero e pro-prio disprezzo e dileggio.

L'adeguamento dei cadici, partkolarmen-te del codice penale e di quello di procedurapenale, alle nuave esigenze de1.la società edellla vita nan può utlteriarmente tardare,e necessita accelerare l'iter e la definizionedei pracessi penali, civili ed amministrativi,che rimangano per lunghiissimo tempo suiruali e si trattano a puntate can frequentiinterruzioni e sospensioni e can proceduredi inaudita lentezza.

Non può non modificavsi congruamenteJa legislazione penitenzi>aria, ed occarre pa~tenziare nella :lorO'consistenza ed ammader-nare lIe carceri, accrescendo qualitativamen~te e quantitativamente il persanale dirigen~te di custodia e di sarveglianza ad esso ad-detta nanchè aSlsicurandogli trattamento didignità prestigiosa e sicuro.

Va felSipinta can la massima determinazio-ne e nan può essere canvalidata la tendenzadei terroristi e dei guerriglieri dell' eversionead enfatizzare e pubblicizzare i lara disegnicrimÌinasi ed a creare un qualsiasi mito at-tarna ai laro divisamenti pseudoideolagici edaiÌla lara strategia.

NeJcessita infine porre pa:DticoIare atten-zione alle trame terraristiche internazionallche estrinsecano la lorO' attività nel nostrapaese ed ai collegamenti del fenomeno ter~raristico italiano can .restera, da tutti final-mente ricanasciuti came esistenti, adottando

27 GENNAIO 1982

al riguarda tutti gli opportuni e indilaziooa-biH pravvedimenti e accorgimenti che abbia-mO' partitamente indicata ne~La nastra rela-ziane di minaranza e che per ragioni di bre-vità qui ci Hmitiama a richiamare nella lorointerezza.

Ma per un sala momentO' la mia parte po-litica, dlevato che la Cammi:ssiane giustiziadel Senato ha depennato l'aberrante previ-sione della licenza ad uccidere per anni trecontenuta nel'l'articO'la 15 del disegno di leg-ge gavernativo, ed ha ampiamente ridimen-sianato, nel quadro di una disciplina di ca-rattere transitario e ad tempus, non pochenarme assai lassÌ!ste can alquanta leggerezzae spregiudicatezza diffuse in tutti e tre i di-segni di le~ge e can maggiare rilevanza inquella presentata dal Gaverno, nan ha vo-luto attestarsi in una pasizione di drasticaed assO'luta intransigenza, anche se è con-vinta che nulla meritinO' i terroristi e chenessun eredita ai teI1rorÌ!sti sia da prestare.

£ un tentativO' (spes ultima dea) che sivuoI fare per iI1!durre i terrori.sti alla desi-stenza, ana dissociaziane, al ravvedimento,alla confessione, alla ca11aborazione con gliargani delllo Stato, mediante l'adozione deicarrelativi comportamenti nel termine bre-vissimo di giorni 60 dal'la pubblicaziane del~la legge sulla Gazzetta Ufficiale.

Ail riguaI1do abbiamO' presentato alcuniemendamenti che, semplificando e sintetiz-zando, intendanO' disciplinare l'intera ma-teria e che si cancretizzano: a) nella ridu-zionede1!la pena da un terzo aHa metà eanche a due terzi, nella riduziane dell'erga-stolo aI]la pena sinO' a 18 anni, nanchè, peril minore, nel perdano giudiziale, nei solicasi espressamente prev1sti daB' emendamen-tO' 1. 5; b) nel deferimento dei terroristi aitribunali militari, che a;pplicheranno le nar.me del cO'dice penale mi'litare di guerra, eciò nelle ipotesi di mancata adazione deicamportamenti stabiliti (emendamentO' 3.3)nel termine di giorni 60 sapra indicato (emen-damentO' 2.4).

AttendiamO' la determinaziane dell'Assem-blea su tali emendamenti, ma nan siamocasì ingenui da farei illusioni. In tale at-tesa, rinviaI1!dO'aJJla definitiva dichiarazionedi vO'ta, cancludiama con il richiJa:ma, quan-

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Senato della Repubblica ~ 19317 ~

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VIII Legislatura

27 GENNAIO 1982ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO366a SEDUTA

to meno a futura memoria, di quanto espo-sto nella nostra relazione scritta, senza pe-raltro omettere di estrinsecare un grave ti~mo:re: non vorremmo cioè che ill Governoabbia a pentirsi di avere varato un disegnodi legge -sui terroristi pentiti; che il Parla-mento debba penHrsi per averlo sfamato;che il popolo itaJ1'iano abbia a subire la ne.gativa sorte di una legge che, sulla base disperati pentimenti, abbia dato fiducia e cre~dito a terroristi, apparentemente pentiti,che decidano di rpent1118idel pentimento.(Applausi dall' estrema destra. Congratula-ziom).

P RES I D E N T E. Ha facoltà di par-lare 111relatore.

C I O C E, relatore. Signor Presidente,signor Ministro, onorevoli colleghi, sarebbefadle per me fare qui della demagogia odell'ironia, come è stata già fatta, per unprovvedimento skuramente sofferto, chenon ci vede entusiasti e festanti per la suaapprovazione. Ma è sicuramente, questa, unastrada necessaria che la democrazia del no-stro paese deve percorrere, se intende usci~re dalt vicolo cieco che -stiamo attraversandoÈ ,per questo che mi HmHerò ad alcune os~servazioni, ad alcune considerazioni di na~tura giuridica e politica che consigliano l'ap-provazione di una ,legge criticabHe finchè sivuole, ma che la magistratura e la poliziarichiedono fermamente.

Gli e£ferati episodi delittuosi che in que-sti wltimi anni si sono verificati nel nostropaese hanno già provocato una produzionelegislativa indicata come legislazione diemergenza, intesa a respingere la gravissi~ma aggressione rivolta aHe istituzioni, conil chiaro proposito di destabilizzarle e diprivare i cittadini ,dei diritti di libertà ga~rantiti daJIla Costituzione. Lo Stato non puònon ricercare, nei1l'ambito della Carta costi~tuzionale e dei princìpi fondamentali del-rl'ordinamenrto giuridico democratico, inter~no ed internazionale, tutti i rimedi giuridi-ci idonei a difendere gli interessi della col~lettività.

L'arHcolo 2 .della Costituzione afferma so-lennemente che Ila Repubblica riconosce e

garantisce i diritti inviolabili del'l'uomo, siacome singolo, sia nelle formazioni socialiove si svolge la sua personalità. Tali situa-zioni giuridiche soggettive debbono essereprotette dalla delinquenza terroristica, in os-sequio all'articolo 18 della Costituzione, se-condo cui sono proibite le associazioni cheperseguono, anche indirettamente, scopi po-litici mediante organizzazioni di caratteremili tare.

La Corte costituziona'le ha più volte rico-nosciuto la necessità che l'ordinamento sta-tuale debba prevenire e far cessare i turba-menti della sicurezza pubblica, ,la cui tutelacostituisce una finali,tà immanente nel siste-ma, e debba tutelare l'o:rdine pubblico, in-teso nel senso di ol'dine 'legale su cui pog-gia Jo convivenza civile. Il riferimento alleesigenre di tutela deLla coHettivìtà trae ilsuo modello da!lla Jegge 3 aprille 1974, n. 103,portante delega legislativa al Governo perl'emanazione del nuovo codice di procedurapenaJe, nella quaJle iJ criterio direttiva pre~vede la posS'ibiHtà di miSiUre di coerlCÌzionepersonale quando, per La pericolosità delsoggetto e per la gravità del reato, sussista-no esigenze di tutela della collettività. Lalegge 22 maggio 1975, n. 152, contenente di-sposizioni a tutela delJ'ordine pubblico, nel-l'articolo 1 stabilisce che il giudice, nel con-cedere 'la libertà provv,isoria, valuta che nonsUSiSistala probabilità, in relazione alla gra-vità del reato e aJlla personalità dell'impu~tato, che questi, lasciato libero, possa com-mettere nuovi reati che pongano in perico-lo l'esigenza di tutela della collettività.

La legislazione di emergenza trova la suagiustificazione non soltanto nei princìpi ge-nemli dell'ordinamento giuridi'co interno,ma anche nel diritto internazionale. L'arti~colo 4 .del patto internazionaJIe relativo ai di-ritti civili e politici, adottato e aperto allafirma a New York H 19 dicembre 1966 eratificato dall'Itailia con la legge 25 ottobre1977, n. 881, dispone: «In caso di pericolopubblico eccezionale che minacci l'esistenzadella na~ione e venga proclamato con attoufficiale, gli Stati parte del presente pattopossono prendere misure le qua1i deroghinoagJi obblighi posti dal presente patto, neilimiti in cui la ,situazione strettamente lo

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Senato della Repubblica ~ 19318 ~

27 GENNAIO 1982

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366" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

esiga ~ purehè tali misure non siano incom-patihHi coo. gli ailtri obblighi imposti agliStati medesimi dal diritto internazionale enon comportino una discriminazione fonda~ta unicamente suHa razza, sul colore, sul ses-so, sulla iLingua, suJJla religione, sull' originesociale ». L'articolo 30 della Dichia,razioneuniversale dei diritti dell'uomo, approvatae proclamata dalf As,semblea generale ddleNazioni Unite, riconosce: «Nulla nella pre-sente dichiarazione può essere interpretatonel senso di implicare un diritto di un qual-siasi Stato, gruppo o pevsona di esercitareun'attività o di compiere un atto mirantealla distruzione di alcuni dei dkitti e dehlelibertà ,in essa enunciati ». L'articolo 17 del-la Convenzione europea per la tutela dei di-ritti deB'uomo e de1le libertà fondamentali,fiITnata a Roma il 4 novembre 1950 ed en-trata in vigore il 3 settembre 1953, recita:«Nessuna disposizione deH~ p>resente Con-venzione può essere interpretata come impti-cante un diritto per uno Stato, gruppo o in-dividuo ad esercitare un'attività o ~ com-piere un atto mirante alla distruzione deidilritti e deIJe libertà ricollO'SlCiutinella pre~sente Convenzione e a porre a questi dirittie a queste libertà limitazioni maggiari diquehle previste da detta Convenzione».

Contro ,la legislazione di emergenza è sta-to talvolta detto che questi strumenti si so-no rivelati poco efficaci in considerazione ~

si dice ~ de~ scavsi risultati ottenuti e del-la ,situazione deteriorata de1I:ordine pubbli-co. Ma si è dimenticato che l'efficacia deglisÌ'fumenti normativi postula il potenziamen-to delle strutture e degli organi,smi prepostiaMa tutetla deM'omine pubblico, per renderesempre più pronta e credibile la dspostatstituzionale alla sfida tracotante, arrogantee crodele dei gruppi terrodstici.

Nel decreto--Iegge 15 dicembre 1979; n. 626,concernente nOITne per 1'attuazione del coor-dinamento dehle forze di pdIizia, ,tI Governochiaramente e con estrema gravità ha rico~nosciuto che occorre aumentare tempestiva-mente la capacità Oiperativa delle for.ze dipolizia per fronteggiare le manifestazioniterroristiche ed eversive e che a tal fine ènecessario coordin3iI'l1e in modo più organi-co ed efficaoe l'azione. Soma trascorsi solo

alcuni mesi ,da quando è stato apprGWatoil nuovo ordinamento dellla pubblica sicurez-za, e non sono certamente brevi i tempi perl'effettiva e conoreta attuazione della mor-ma di poilizia.

I servizi per le informazioni e la skurez-za de1lo Stato, istituiti con la, legge 4 otto-bre 1977, stanno finar1!mentesVOllgendo i:1loreimportante e insostituibile ruolo nel~la lotta ai gruppi armati. Strumenti norma-tivi ispirati alla Costituzione e ai princìpigenerali dell'oroinamento giuridico, struttu-re di polizia sempre più pronte e proferssio-nailmente preparate aililarisposta istituziO'11a-le all'eversione: questa è l'unica strada dapercorrere per lo Stato di diritto nel nostropaese.

In questa strategia !IloI1ffiativa, il dilsegnodi legge in esame prevede per la tutela degliinteressi deiltlacog,}ettività mi,sure premiali ri-volte al recupero socialle ,di giovani vite lequali, accogliendo le ideologie della lotta ar-mata, hanno attentato ai beni supremi dellapace e deNa sicurezza sociale. n progettocomprende un primo grtIippo di norme ri-volte a realizzare nei reati associativi il de-finitivo distacco dall'associazione di quei sog-getti che intendono dissociarsi e che nonsono responsabili della commissione dei de-Btti-fine deH' associazione.

Un secondo gruppo di norme prevede mi-sure premiali non solo per i reati associa-tivi, ma in via generale per tutte le ipotesidi cODICorsonei delitti commessi per fina-lità di te:rrorismo o di eversione deB' ordi-namento costituzionale.

Le altre disposizioni stabHiscono i Hmititemporali che giustificano ,le misure premia-ii, l'aggravamento delle sanzioni penali nel-npotesi di violazione di segreto istruttorio,la sostituzione delll'espres'sione « ordine de-mocratico» con l'alltra ({ol'dinamento costi-tuzionaile ».

Il primo gruppo di norme a£fìraata ildrammatico ed urgente problema del recu-pero ,di quei giovani i quali hanno fatto par-te di groppi eversivi, magari per poco tem-po, senza commettere H delitto-fine dell'as~sociazione, e che il rigore estremo d:elllepenepreviste da!! codice penaile cas-fringe a vive-re .in clandestinità, rimanendo necessaII'ia-

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Senato della Repubblica ~ 19319 ~ VIII Legislatura

27 GENNAIO 1982366a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

La soluzione si è trovata nel diritto posi-tivo allargando le previsioni contenute ne-gli articoli 308 e 309 del .codice penale, cheprevedono la dissociazione come causa dinon punibilità per taluni reati associativi.A questo obiettivo si indirizzano in modoparticolare le disposizioni contenute nei pri-mi tre articoli. All'articolo 1 si prevede ilcaso di quanti disciolgono o comunque de-terminano lo scioglimento dell'associazioneo della banda armata ovvero recedono dal-l'accordo, Isi ritirano dan'associazione o dal-~ banda, ovvero si consegnano senza Qppor-re resistenza o abbandonano 1e armi. Talicomportamenti: implicano la non punibilitàdi coloro che li abbiano posti in essere peri reati associativi in questione, nonchè perquelli connessi concernenti 1e armi, le mu-nizioni, gli esplosivi, i documenti. La ratiodella disposizione è evidente: evitare chequanti ~ e sembrano i più ~ sono rimasticoinvolti solo marginalmente nell' eversione,senza aver commesso aJltri fatti de!littuosiparticolarmente rilevanti, finiscano con l'es-

sere coinvolti daM'a spirale criminosa, inmancanza di qualsiasi possibilità di usciredalla grave situazione in cui si sono messi.In questa prospettiva, tesa a facilitare IIIogni modo il recesso da!1l'associazione ever-siva, si colloca anche la disposizione contc~nuta nel penultimo comma dell'articolo 1,che vieta, a certe condizioni, che siano emes-si ordini o mandati di cattura per coloro che,dissociandosi dalle associazioni eversive, sipresentino spontaneamente alle autorità dipolizia o giudizi arie.

L'articolo 2 attiene al caso in cui coloroche si siano dil&sociati abbiano anche com-messo delitti per finalità di terrorismo o dieversione deH'oI1dirÌ.amento costituzionalenon rientranti in queLli per cui l'articolo 1estende la causa di non punibilità. Costorousufruiscono di particolari riduzioni di pewna quando rendano piena confessione e sisiano adoperati o si adoperino efficacemen-te, durante il processo, per elidere o atte-nuare lIe conseguenze del reato o per impe-dire 1a commissione di altri reati.

Presidenza del presidente F A N F A N I

(Segue C I O C E, relatore). È eviden.te come in tale fatti specie la riduzione del-le pene trovi spiegazione nel valore dellacollaborazione fornita che, da una parte, silega ad una esauriente indicazione di tuttigli elementi utili concernenti i reati com-messi che gli imputati possono fornire (lapiena confessione, richiamando una di'Sposi-zione analoga contenuta neLl'articolo 563 delcodice di procedura penale, implica che sia-no resi noti: tutti gli elementi in cui si con-creta il reato, e quindi anche gli autori diesso se conosciuti; tale d'altronde è l'inter-pretazione della norma emersa in sede diCommissione), e dall'altra consente di ac-quish-e elementi importanti per combatteretutti i reati-mezzo attraverso cui ,si manife-sta il terrorismo.

L'articolo 3 infine tratteggia il caso in cuila rilevanza della collaborazione posta in at-

to dai dissociati sia tale da investire 1a stel).sa organizzazione eversiva, portando ad in-dicare gli autori di 'reati posti in essere oancora da perpetrare o comunque consen-tendo ['acquisizione di elementi deci'sivi diprova per stroncare l'attività eversiva.

L'articolo 4 si fa carico delle ,indispensa-bili modifiche da introdurre in materia dicumulo di pene, al fine di impedire che ledisposizioni vigenti finiscano con il frustra-re le finalità incentivanti che si vogliono at-tribuire aNe riduzioni di pena previste.

Alla stessa logica si rifà l'articolo 5, chedisciplina 1.[tentativo. Di grande, vorrei diredi decisiva, importanza sono poi gli artico-li 6 e 8: il primo regola ~a concessione de:llalibertà provvisoria a coloro che hanno datoprova di particolare collaborazione, confi-gurando qlrindi un'ulteriore misura premia-le, così come d'altronde configura una par-

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19320 ~

27 GENNAIO 1982366a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ticolare misura premiaile l'articolo 8, chepunta a facilitare al massimo ill mantenimen~to della dissociazione anche durante l'esecu.zione della pena prospettando la possibHitàdi usufruire, suilJa base di adeguato compor~tamento, deLla liberazione condizionale unavolta scontata metà della pena ed anche pri-ma, quando emerga chiaramente il totaleravvedimento, alla luce evidentemente anchedi eventuali, ulteriori ccilaborazioni da par~te del condannato, del quale si fa comun~que garante, in tal caso, il Ministro di gra~zia e giustizia con proposta motivata.

Alla medesima logica si informa l'artico--lo 7. sulla sospensione condizionale dellapena inflitta in applicazione dell presenteprovvedimento.

Gli articoli 9 e 10 provvedono ai casi incui le misure premiali risultino inapplica-bili, ,perchè ottenute attraverso false e in-complete dichiarazioni ovvero perchè si sia-no tenuti comportamenti incompatibili conla loro concessione.

Particolarmente importante infine è lanorma dell'articolo 13, con la quale si fissa~no i limiti temporali di alpplicabilità delprovvedimento, oltrepassati i quali si con-tinuano ad applicare le disposizioni vigenti.La ratio è evidente, in quanto l'eccezionalitàdelle misure premiali previste postuJa chei fenomeni .di dissociazione avvengano nelgiro di un breve periodo, rivelandosi altri-menti tali misure da una parte inutHi e dal-J'ailtra parte addidttura fonte di possibiliagevolazioni a delinquere, quando coloroche si ripromettessero di compiere reati fos~sero sicuri di poter poi tranquil.lamente usu-fruire dei benefici previsti. Come ho giàdetto all'inizio della mia relazione e dellamia repHca, ne~l'attuale difficile momentostorico lo Stato non può non ricercare nel~l'ambito della Carta costituzionale e deiprincìpi fondamentali del proprio ordina~mento tutti i rimedi giuridici idonei a di-fendere gli interessi della colilettività di fron-te alle gravissime aggressioni rivolte alleistituzioni con il chiaro proposito di desta..bilizzarle e di privare i cittadini dei dirittidi libertà fondamentali. :È un obbligo cheproviene dalla Costituzione repubblicana edalle più importanti convenzioni internazio-

nall, a:Ne quaJIi la nostra Repubblica ha datoadesione e ne ha garantito l'osservanza.

Gli strumenti normativi occorrenti sonostati chiaramente evidenziati nel disegno dilegge, per il quale 'sollecito, in qualità direlatore, la vostra approvazione. Strumentinormativi come quel!H di cui si propone l'ap-provazione, e il potenziamento delle strut~ture e degli organismi preposti alla tuteladell'or-dine pubblico ;rappresentano la stradaobbligata per la risposta ferma e decisa diuno Stato di diritto ailJa ,sfida tracotante,arrogante e crudele dei gruppi terroristici.Grazie.

P RES I D E N T E. Prima di dare laparola all' onorevole Ministro, la Presidenzadeve tornare su un rilievo che il senatoreSpadaccia ha fatto nel corso del suo inter-vento: una lamentela giusta della impossi-bilità, tuttora esistente, di mettere immedia-mente entro 24 ore, 48 ore al massimo, iltesto stenografico a disposizione dei colle-ghi intervenuti. Per ovviare a questo incon~veniente sono già state prese delle misure,ad esempio quella di bandire un concorsoper nuovi stenografi, che si concluderà infebbraio, quindi tra pochi giorni (è una pri-ma eliminazione di ostacoli, non è tutto),poi quella di fare un nuovo concorso per14 funzionari, che speriamo entro giugnoo i primi di luglio di terminare, ed inoltredi mettere in stato di avanzata sperimenta~zione nuovi congegni a disposizione per tut-ta la resocontazione. E si spera quindi cheentro l'estate sarà possibile arrivare a rea-lizzare questo sogno di anni, di avere il te~sto a disposizione entro 24 o 48 ore almassimo. Volevo informarla, senatore Spa~daccia, perchè almeno passi tranquillamen~te la primavera, sapendo che è sperabileche in estate venga il testo stenografico.

Ha facoltà di parlare il Ministro di graziae giustizia.

D A R I D A, ministro di grazia e giusti-zia. Signor Presidente, onorevoli senatori,il mio intervento sarà breve, in quanto leargomentazioni che sostengono l'approvazio-ne .di questa legge sono state già ampiamen-te svolte, oltre che nella relazione distribui-

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Senato de.lla Repubblica ~ 19321 ~ VIII Legislatura

366a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 27 GENNAIO 1982

ta, anche negli interventi dei senatori Jan~nelli e Barsacchi, nell'intervento del senato-re Valiani ~ che particolarmente ringrazio,e le cui valutazioni in materia di terrorismocondivido ~ e in particolare poi, in quest'ul~tima seduta, nell'intervento del senatore Co-co e nella puntuale replica del presidentedella Commissione giustizia, senatore Cioce.Questo limita molto il mio compito.

Nel proporre questa legge al Parlamento,legge che era stata indicata come uno degliobiettivi programmatici del Governo Spa~dolini, abbiamo voluto rispondere ad alcuneesigenze fondamentali: anzitutto di rima~nere, come è del resto doveroso, nel quadrocostituzionale, cioè nel quadro dei princìpifondamentali che regolano il nostro ordina~mento giuridico: e quindi senza dare spazioa iniziative ancorchè legittime, dagli effetti,però, divaricanti. In secondo luogo, abbia~mo voluto estendere, e rendere possibil~mente più penetranti, le iniziative già presecon la legge Cossiga: questo, a riscontroreale di fenomeni esistenti e comprovatiampiamente da ciò che è avvenuto e avvie~ne nella realtà del paese. A questo propo-sito, non sarebbe certo di buon gusto legge..re in un'Aula parlamentare le risoluzionistrategiche delle brigate rosse, ma certo que-sta lettura dimostrerebbe come sia parti~colarmente temuta, dai terroristi, un'inizia~tiva come la nostra.

Affermo questo concetto senza miraco~lismi, perchè specialmente in questo campo,in cui sono chiamati in causa elementi di ca~rattere sociale, politico, morale tanto diffi-cili e complessi, si deve diffidare delle fer-ree certezze, poichè non esistono strumentiche risolvono facilmente problemi così dif~ficili.

Nel nostro caso la ricetta è molto comples~sa. Nessuno si illude che uno strumento diquesto genere rappresenti, di per sè o dasolo, un valido argomento decisivo; peròquesto provvedimento risponde effettiva-mente ad una realtà. Non c'è dubbio che, percerti fenomeni, il giudizio etico appartiene,in larga parte, ad un foro nel quale noi ter~reni non siamo competenti; ma senz'altro,dal punto di vista delle leggi, dell'ordina~mento giuridico, della realtà pratica della

lotta contro il terrorismo, le dichiarazionidei « pentiti» sono state di importanza de~cisiva per lo smantellamento ~ certo prov~visorio, perchè il fenomeno tende tuttora ariprodursi ~ di importanti reti terroristi~che; sono state utili e indispensabili per pre~venire azioni terroristiche, e per segnare deipunti a favore delle forze dell'ordine. Si trat~ta dunque di un fenomeno di ampia portata,che non possiamo ignorare e il cui rilievo èconfermato anche dalle violente reazioni deiterroristi, che sono arrivate all'assassinio eall'omicidio.

Così, non è possibile ignorare, accanto alfenomeno dei « pentiti », il vasto fenomeno,in atto nella nostra società e in atto nel mon-do penitenziario, di vaste dissociazioni chenon hanno questo carattere così penetrante,e il cui contributo non è così importante,ma che hanno risvolti positivi per la lottaal terrorismo e pertanto devono essere in~coraggiate.

Del resto, senza voler neanche qui traccia~re linee rigide, bisogna convenire che nellalotta contro il terrorismo, si può procederein due modi: o si segue la linea di alcuniStati autoritari e dittatoriali che hanno fat~to il bombardamento a tappeto, criminaliz~zando ogni forma pericolosa di dissenso, con-vinti che con un'azione che ha avuto carat~tere, più che di polizia, quasi bellico, fossepossibile domare anche i fenomeni terroristi~ci; oppure bisogna operare in modo diverso,cioè favorire ogni fenomeno di distacco e didissociazione per stringere il nucleo centralepiù intransigente e più risoluto, creandogliprogressivamente il vuoto intorno, fino aquando la legge, lo Stato e in ultima analisila volontà popolare (perchè la forza di que~sta legge e la forza dell'azione antiterroristi~ca, prima ancora che su strumenti legislativie di polizia, si fondano sul consenso del po~polo espresso attraverso i suoi rappresen~tanti eletti, un consenso che credo a tutti siapercepibile) si affermino, nel senso di crea-re una dissociazione sempre più vasta avvi-cinando la data in cui questo fenomeno ter~roristico potrà essere definitivamente cancel~lato.

Questa è stata la linea sulla quale siamoandati avanti attraverso difficoltà e valuta~

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VIII Legislatura~ 19322 ~

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Senato della Repubblica

ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO366a SEDUTA

zioni diverse. Certo è questo un campo nelquale le certezze assolute sono difficili; per-tanto ho molto rispetto delle argomentazio-ni che sono state poste sui limiti, sulle mi-sure, sulle divaricazioni tra misure per i pen-titi e i dissociati, perchè ciò risponde a valu-tazioni e considerazioni diverse.

Il Governo si rende ben conto che si trat-ta, pur nel quadro, rispettato, dei princìpicostituzionali, di una legge non normale, nonconsueta (però sarebbe un errore se non cirendessimo conto che ci troviamo di frontead un fenomeno che non è consueto nella vi-ta normale degli Stati, come è appunto ilfenomeno terroristico, che costituisce un'e-mergenza); ma il nostro obiettivo è quellodi conservare il quadro costituzionale, senzacedere a tentazioni autoritarie, e in questoquadro far prevalere la forza della legge de-mocratica voluta dal popolo.

Questo è il quadro della lotta antiterrori-stica, e in questo quadro si inserisce questalegge che, del resto, ha dei precedenti inStati sicuramente democratici, e in situazio-ni di emergenza ~ almeno secondo un giudi-zio di carattere storico e sociale ~ menogravi di quella che noi oggi viviamo.

Larga parte della discussione, posto che ilproblema delle iniziative da assumere in fa-vore dei pentiti ha sempre avuto un grandeconsenso, un vastissimo consenso, è avvenu-ta sul fenomeno della dissociazione, cioè sul-la misura delle agevolazioni che bisognavariconoscere a coloro che non rendono pienadisponibilità degli elementi in proprio pos-sesso e che vengono chiamati, con questi ter-mini che ormai uso convenzionalmente nelmodo in cui sono presenti nell'opinione pub-blica, « i dissociati ». Su questo ci sono statedelle tendenze diverse. C'è chi ha pensatoche il provvedimento dovesse essere limita-to soltanto a chi, rendendo confessione delfatto, fornisse anche elementi di vasta porta-ta, capaci di dare un contributo determinan-te alla conclusione della lotta contro il ter-rorismo; e chi, invece, privilegiava ancheiniziative forse audaci nei confronti dei co-s1ddetti « dissociati », proprio nel senso, sot-tolineato prima, ,di favorire in ogni modo fe-nomeni di disgregazione e di abbandono sulfronte terroristico; fenomeni che indubbia-

mente, comunque motivati, sono presentinei comunicati, nelle sottoscrizioni, nelle pre-se di posizione che nel mondo carcerariosono vastissime e che certo possono esseree saranno senz'altro in buona parte sugge-rite da motivi diciamo così di opportunità,ma che comunque, in una lotta così dura ecosì decisiva, a mio giudizio, nell'interessepubblico, non possono essere trascurate.

Ecco perchè questo provvedimento è statotravagliato e non è stato di facile adozione,anche se si è fatto il possibile. Debbo rico-noscere che il Senato lo ha discusso congrande impegno e con grande puntualità. Visono state anche delle posizioni variabili nel-l'ambito del contesto del provvedimento, co-sì come è stato presentato e così come poisi è venuto progressivamente formando nellavoro della Commissione. A me sembra cheargomenti pro e contro su questi due aspet-ti della vicenda possano esserci sempre, masembra al Governo che nel complesso delprovvedimento, così come è venuto ad atte-starsi dopo ampio dibattito e così come puòessere ancora corretto nella discussione ~

il Governo accetta l'emendamento proposto,ad esempio, dal senatore Valiani ~ la cosid-detta forbice, ossia il trattamento riservatoai cosiddetti pentiti e ai cosiddetti « disso-ciati », abbia raggiunto un serio punto diequilibrio e che quindi si tratti nel comples-so, di una decisione che senz'altro può ri-spondere a queste esigenze.

Non entro in particolare sui problemi re-lativi ai singoli emendamenti, di cui discute-remo quando si esamineranno gli articoli.Debbo dire però che per quanto riguarda ilGoverno, ferma la disponibilità a qualche ul-teriore aggiustamento, sempre alla ricerca~ questo è stato dichiarato fin dall'inizio ~

di un provvedimento che raggiunga il mas-simo consenso possibile, credo sia impossi-bile distaccarsi dalla filosofia generale delprovvedimento nelle sue linee e nei suoi pun-ti fondamentali, così come è venuto poi, conil consenso e la collaborazione del Governostesso, a delinearsi nella Commissione giu-stizia del Senato.

Con riserva quindi di esprimere puntual-mente il parere del Governo sui singoli e-mendamenti, sollecito da parte del Senato

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19323 ~

27 GENNAIO 1982366a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

l'approvazione del provvedimento così comeè venuto a delinearsi e come è stato illustra~to in chiusura dal Presidente della Commis~sione giustizia, che ringrazio a nome del Go-verno per il lavoro così efficacemente e pun~tualmente svolto. (Applausi dal centro e dal-la sinistra).

P RES I D E N T E. Da varie parti vie~ne prospettata l'opportunità di non iniziarequesta sera la discussione degli emendamen~ti, rinviando quindi all'inizio della seduta didomani, alle ore 11, l'avvio di questo esameper consentire ai Gruppi di soffermarsi suipunti più delicati del provvedimento, in m<rdo da accelerare anzichè ritardare, come ap~parentemente faremmo sospendendo adessola discussione, la conclusione di questo di-battito.

Rinvio pertanto il seguito della discussio-ne alla prossima seduta.

Calendario dei lavori dell'Assemblea,variazioni

P RES I D E N T E. Da parte di alcunisenatori di diversi Gruppi parlamentari,componenti l'lP Commissione, è stata pro-spettata alla Presidenza l'opportunità di rin-viare la discussione ~ prevista dal Calen~dario dei lavori per la corrente settimana ~

del disegno di legge: ({ Revisione della di-sciplina dell'invalidità pensionabile» (464),per consentire un'adeguata riflessione sultesto proposto dalla stessa Commissione, invista della probabile presentazione di uncerto numero di emendamenti.

Sottopongo all'Assemblea la suddetta ri~chiesta, che costituisce proposta di modi-fica al calendario dei lavori, ai sensi dell'ar-ticolo 55, quarto comma, del Regolamento.

Non facendosi osservazioni, la richiestasi intende accolta.

Il disegno di legge n. 464 viene pertantoespunto dal calendario dei lavori in corsoe sarà ripreso in considerazione dalla Con~ferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamen-tari in sede di adozione del calendario suc-cessivo.

Interpellanze, annunzio

P RES I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio delle interpellan~ze pervenute alla Presidenza.

C O L O M B O V I T T O R I N O (V.),segretario:

MITROTTI. ~ Al Presidente del Consi-glio dei ministri, ai Ministri delle parteci~pazioni statali e delle finanze ed al Ministrosenza portafoglio per il coordinamento del~le iniziative per la ricerca scientifica e tec-nologica. ~ Premesso:

che di recente risultano effettuate, nel~l'ambito del CNR, ispezioni del Ministerodelle finanze afferenti evasioni IVA;

che in seno al CNR si sono verificaticumuli di cariche incompatibili (e/o clien-telari), quali:

vice presidenza del cessato Comitatonazionale di consulenza del CNR per le scien-ze economiche e sociali e, contemporanea~mente, presidenza del consiglio scientificodella Rivista italiana di ragioneria ed econo-mia aziendale (professor Tancredi Bianchi);

responsabile del servizio patrimonioe, contemporaneamente, componente di or~ganismi consultivi (funzionario EdmondoMondi) ;

che la gestione smaccatamente cliente~lare del CNR, oltre a causare il grave dete-rioramento dei rapporti interpersonali deidipendenti, ha motivato denunce in dannodel presidente Quagliariello ed ispezioni divari Ministeri;

che da taluni casi personali affidati al-la Magistratura (e largamente ripresi dallastampa) è possibile rilevare comportamenti{(repressivi» (licenziamenti) ed infondati (acarico di {( non affiliati» a clientele di po~tere) assunti, peraltro, in dispregio dell'or-todossia delle norme contrattuali e con ma-nifesta volontà di nuocere;

che, nonostante tale stato di cose, l'uni-co segno di intervento governativo si coglienella ricorrente « voce» che anticipa la can~didatura, su designazione del Ministero del-

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19324 ~

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le partecipazioni statali, dell'attuale presi-dente del CNR alla presidenza di una finan-ziaria dell'IRI;

che il motto cardinalizio promoveaturut amoveatur, pur trovando assonante unambiente (quello del CNR) dove si praticala « religione del potere» e si discriminanoi «non credenti », mal si concilia con laconclamata volontà battesimale del GovernoSpadolini di affrontare con decisione la« emergenza morale »,

l'interpellante chiede di conoscere:quali risultanze siano emerse e quali

provvedimenti risultino adottati a seguitodelle ispezioni ministeriali richiamate in pre~messa;

quali criteri presiedano alla verifica del~la compatibilità del cumulo di cariche nel-l'ambito del CNR e se tale verifica risultimai operata;

quali competenze specifiche abbianosvolto (o svolgano) il professar TancrediBianchi ed il funzionario Edmonda Mondie se per essi risulti mai accertata la parte-cipazione ad organi deliberanti nella dupliceveste di « legittimati a decidere» e di « de~stinatari delle decisioni »;

quali interventi urgenti si intendanodisporre al fine di restituire al CNR, mag~giare ente pubblico nel settore della ricerca,i primati di moralità e di competenza chefurono presupposti alla sua costituzione edil cui conseguimento, soltanto, ne legittimal'operatività.

(2 ~ 00400)

MITROTTI. ~ Al Presidente del Consi~glio dei ministri, al Ministro senza porta~foglio pet' il coordinamento delle iniziativeper la ricerca scientifica e tecnologica, alMinistro senza portafoglio per la funzionepubblica ed ai Ministri del tesoro e dellefinanze. ~ Premesso:

che la Magistratura, surrogando la deplo~revole ~nerzia di vertici ministeriali, sta met~tendo a nudo la piaga dell'assenteismo ne-gli uffici rpubblid, incancrenita da conni~venze e copel'ture clientelari e di potere;

,che al notevole danno, per il pubblicoerario, conseguente a tale stato di cose, si

deve aggiungere quello relativo al degradodi ovganjsmi e di istituzioni divenuti predadi appetiti di potere anzichè mete di capa-cità e competenze;

che in tale avvilente mosaico ,si colloca,con pieno demerito, il CNR fornendo le se~guenti tessere:

con bviamento da quanto dispone lalegge 5 gennaio 1957, n. 33 (che prevedevenga chiamato a far parte del CNEL « unapersona particolarmente esperta nelle ma~terie economiche e sociali, designata dalCNR »), risulta effettuata la designazione delpresidente Quagliariello, docente di chimicabiologica...;

risultano in corso istruttorie, da partedella Procura generale della Corte dei conti,afferenti irllecÌti per centinaia di milioni, chevedono coinvolto il presidente Quagliariello;

risultano avviati numerosi ricorsi, stra~ordinari e giurisdiziona1i, per concorsi ester-ni ed interni gestiti in forma clientelare;

per taluni dirigenti sono certificabili no-tevoli patrimoni immobiliari;

il vice capo di Gabinetto del Ministroper la 'vicerca scientifica e teonologica è unex dipendente del CNR, che, collocato inquiescenza quale ex combattente, è statoriassunto dopo un mese...;

diversi personaggi (quali Casalino Vin~cenzo e Bisogno Paolo, dipendenti del CNR,l'ex magistrato della Corte dei conti Zac-caria) svolgono contemporaneamente la loroattività sia presso l'organo vigilante (Mini~stero) sia presso l'ol'gano vigilato (CNR);

alcuni funzionari (Scalzo Valletta, Ed-monda Mondi), benchè spesso assenti dalposto di lavoro, percepiscono il pagamentoper lavoro straordinario nella misura mas-sima annualmente consentita (250 ore) esenza alcuna marcatura & cartellino;

che è stata preannunciata la presentazioneal Parlamento di un disegno di legge gover~nativo riguardante il nuovo assetto del CNR,

l'interpelJante chiede di conoscere:a quante sedute dell'Assemblea e della

Commisione trasporti del CNEL abbia par-tecipato il presidente Quagliariello e quantoabbia fino ad ora riscosso per gettoni dipresenza e trasferte;

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19325 ~

27 GENNAIO 198'366a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

quali provvedimenti cautelativi risultinoadottati a seguito di quanto già emerso at-traverso indagini ej o istruttorie;

quali decisioni si intendano assumere alfine di imporre il rispetto dei doveri diufficio in danno di quanti li hanno impu-nemente disattesi;

se non si ritenga che il preannunciatonuovo assetto (privatizzazione) del CNR, lun-gi dal porre rimedio a situazioni degenerate(quali quelle denunciate), concreti:

una gestione del personale ancora piùselvaggia dell'attuale;

delle guarentigie per quanti risultanocoinvolti in reati di peculato et similia;

una maggiore accentuazione del divarioeconomico tra fasce di lavoratori che, nel-l'ambito del parastato, svolgono identichefunzioni;

UIIl pericoloso precedente per altri enti(quali l'INFN) che vorranno anch'essi sot-trarsi alla normativa in vigore (caratteriz-7Jazione ({ pubblica ») ed appetire riconosci-menti economici migliori (con buona pacedella spesa pubblica! ...).

C2 - 00401)

MITROTTI. ~ Al Presidente del Consi-glio dei ministri, al Ministro senza portafo-glio per il coordinamento delle iniziativeper la ricerca scientifica e tecnologica ed alMinistro degli affari esteri. ~ Premesso:

che, nel 1981, il CNR ha speso 939 milio-ni per finanziamenti ad organismi scien-tifici di Stati a regime comunista (a frontedi un ammontare complessivo di tale titolodi spesa di 1.500 milioni);

che, in particolare, risultano destinati:37 milioni al British Council;60 milioni al CNRS francese;40 milioni al DFG della Repubblica fe-

derale di Germania,contro, ad esempio:

72 milioni a favore della Bulgaria;111 milioni a favore dell'Ungheria;

che i ricercatori italiani inviati negli Sta-ti dell'Est europeo (nell'ambito degli accor-dI di cooperaZIOne scientifica) devono avereil « gradimento» dei Governi ospitanti e, difatto, vengono molto « limitati» nelle loromissioni;

che i ricercatori provenienti dai suddettiStati non incontrano alcuna difficoltà all'in-gresso in Italia, svolgono la loro attività sen-za alcun ostacolo e, secondo insistenti segna-lazioni (provenienti da ambienti ufficiosi delCNR), si dedicano ad attività poco tran-quillizzanti (con comportamenti più da fun-zionari di partito che da ricercatori),

l'interpellante chiede di conoscere:se non si ritenga che la ripartizione dei

contributi, così come denunciata, impoveri-sca il contatto scientifico con Paesi occiden-tali collocati su posizioni di ricerca scien-tifica e tecnologica avanzate rispetto allenostre;

quanti siano i ricercatori dell'Est europeoattualmente presenti in Italia nell'ambitodi accordi gestiti dal CNR, la loro suddivi-sione per Stati e la durata media della loropermanenza;

quanti siano, attualmente, i ricercatori ita-liani in missione nei suddetti Paesi dell'Esteuropeo e la durata media del loro sog-giorno;

se non si ritenga opportuno far caricoal vertice responsabile del CNR di un orien-tamento distorsivo degli interessi nazionali(come quello rilevato) e disporre per unapolitica di intervento, depurata da scorie diinteressi di parte (CGIL-ricerca), che privi-legi il conseguimento di reali ed utili obiet-tivi scientifici e tecnologici.

(2 -00402)

Interrogazioni, annunzio

P RES I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio delle interroga-zioni pervenute alla Presidenza.

C O L O M B O V I T T O R I N O (V.),segretario:

SAPORITO, MANCINO. ~ Ai Ministri delturismo e dello spettacolo e di grazia egiustizia. ~ Le vicende accadute domenica24 gennaio 1982 su iniziativa dell'ufficio in-chieste della « Federcalcio « riportano allaribalta il grave problema delle scommesse

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Senato della Repubblica ~ 19326 ~ VIII Legislatura

27 GENNAIO 1982366a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

clandestine, per le quali la giunta del CONIha richiesto iniziative del Governo e del Par-lamento per un rapido provvedimento legi~slativo che introduca idonee misure penali.

Tenuto conto della necessità di dare sere-nità al mondo del calcio e dell'urgenza difar precedere da un approfondito dibattitoparlamentare l'eventuale definizione di pro-poste legislative, gli interroganti chiedonoai Ministri competenti se non ritengano diesporre urgentemente i termini e la portatade) grave problema per consentire alle forzepolitiche di valutarne tutti gli aspetti socialie penali.

(3 - 01780)

SAPORITO. ~ Ai Ministri del lavoro edella previdenza sociale, dell'interno e deltesoro. ~ Per sapere se sono a conoscenzache l'amministrazione dell'INADEL, a segui-to di un'ispezione tuttora in corso da par-te di un funzionario del Tesoro, avrebbetotalmente innovato, sovvertendoli, i crite-ri di alpplicazione della legge n. 336 del 1970che furono adottati fin dal 1971 nel rispettodelle norme interpretative ed integrative con-tenute nella legge n. 824 del 1971 ed in ar-monia con gli uniformi indirizzi seguiti inmateria da tutti gli enti del settore mutuo-previdenziale (INPS, INAIL, INAM, ENPAS,eccetera) .

Le innovazioni che si pretenderebbe i,ntro-durre comporterebbero l'applicazione dellenonne relative allo stato giuridico del per-sonale civile dello Stato (decreto del Pre-sidente della Repubblica 10 gennaio 1957,n. 3) ai dipendenti INADEL destinatari del-la legge n. 336 del 1970, in contrasto con leproprie disposizioni regolamentari, con lenorme della citata legge n. 824 del 1971 econ il parere 12 novembre 1970 della Com-missione speciale del Consiglio di Stato, laquale non -ritenne di poter assimilare, inmateria di applicazione della legge n. 336 del1970, i dipendenti degli enti pubblici ai di-pendenti dello Stato, stante la difformitàdei rispettivi ordinamenti.

I nuovi criteri verrebbero, tra l'altro, adeterminare una difformità di trattamentotra lo stesso personale dell'INADEL e so-

prattutto tra questo e i dipendenti dagli al-tri enti tabellati con la legge n. 70 del 1975,ledendo anche il principio della uniformitàprevista dal preambolo (articolo 3) del de-creto del Presidente della Repubblica n. 411del 1976.

Ciò posto, e considerato che il problema-investe i diritti di migliaia di dipendenti inservizio, o per la massima parte già in pen-sione, l'interrogante chiede di sapere qualiprovvedimenti si intendono assumere, nellerispettive competenze, per evitare turbativecbe potrebbero determinare gravi riflessi intutto il settore degli enti pubblici interessati.

(3 -01781)

LONGO, VETTORI, de' COCCI. ~ Ai Mi-nistri del turismo e dello spettacolo e dellavoro e della previdenza sociale. ~ Vistala vertenza che oppone la società CIGA-Hotels ai lavoratori per la massiccia ridu-zione di personale in tutte le unità ed intutti i settori;

considerata l'importanza della catena al-berghiera e le conseguenti gravi ripercus-sioni che il perdurare dell'agitazione puòportare all'economia turistica italiana;

temendo, altresì, che l'immagine di al-cune prestigiose località turistiche venga ul-teriormente danneggiata e che si acceleri ilprocesso di dequalificazione delle strutturericettive,

gli interroganti chiedono di conoscere qua-li iniziative siano state prese o si intendanoassumere da parte del Governo per ovviarealla grave situazione illustrata e per l'imme-diata ripresa delle trattative sindacali qua-le premessa dell'auspicabile normalizzazionedei servizi.

(3 -01782)

PAPALIA. ~ Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni. ~ Premesso che al-cuni partecipanti al concorso per titoli in-detto dal Ministero sulla base dei decretiministeriali n. 3965 del 13 aprile 1979 en. 3992 del 30 luglio 1979, regolarmenteimmessi nella graduatoria non sono statiassunti dalla Direzione delle poste di Pa-

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Senato della Repubblica ~ 19327 ~ VII l LlJgislatura

366a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 27 G£NNAIO 1982

dova con la motivazione dell'esistenza di ca-richi pendenti nei loro confronti;

considerato che tali presunti carichi de~rivano da informazioni riservate fornite dal-le locali autorità di polizia su richiesta del-la stessa DirezÌone delle poste di Padova econtrastanti radicalmente con le risultanzedei ~certificati dei carichi pendenti che sonostati rilasciati ai predetti concorrenti dagliuffici giudiziari,

!'interrogante chiede di sapere quali mi-sure il Ministro intende prendere nei con-fronti dell'illegittimo comportamento dellaDirezione delle poste di Padova per ripor-tare rapidamente in tale ufficio il pienorispetto della legalità.

(3 - 01783)

PIERALLI. ~ Al .Ministro dei beni cultu-rali e ambientali. ~ In relazione all'interro~gazione già presentata dallo scrivente indata 8 luglio 1981, concernente eventualiprovvedimenti a carico dell'architetto NelloBemporad, soprintendente alle belle arti diFirenze, per la sua appartenenza alla log-gia P2 di Lido GelJi, si richiama l'atten~zione del _Ministro sugli sviluppi dell'inchie-sta giudiziaria riguardante lo scandalo dellaBanca Steinhauslin di Firenze e, in parti-colare, sulle indagini attualmente in corsosul signor Ruggero Agostini, vice soprinten-dente ai monumenti e titolare, sotto falsonome, di un deposito_ nero ammontante a1 miliardo e 300 milioni di lire presso lasunnominat-abanca.

Secondo indiscrezioni pubblicate dallastampa, la Magistratura indaga su un pos-sibile giro di tangenti riguardanti l'assegna-zione di lavori di restauro ad un grupporistretto di ditte -appaltatrtci, per un valoredi 60 miliardi di lire, da parte della Soprin-tendenza fiorentina diretta da Nello Bem-p(lrad e dal suo vice Ruggero Agostini, e suqnale influenza possa a\'ere avuto nella vi-cenda la comune appartenenza a logge mas-saniche, tanto di !'es:!,onsabili delle ditteappaJtatrici, quanto di alti funzionari dellaSoprintendenza alle bene arti.

L'interrogante chiede, pertanto, al Mini-stro quali provvedimen ti abbia preso in re~

lazione alla vicenda della loggia P2 e del-l'inchiesta giudiziaria recentemente avviatae se non sia il caso di attuare intanto unasospensione cautelativa dalle loro funzionidell'architetto Nello Bemporad e del signorRuggero Agostini.

(3.01784)

BONIVER, CIPELLINI, BARSACCHI,SCEVAROLLI, DELLA BRIOTTA. ~ Al Pre-

sidente del Consiglio dei ministri ed al Mi-nistro degli affari esteri. ~ Con riferimentoin particolare alla drammatica situazione diviolazione dei diritti umani nel Pakistan, do-ve S'ono state soppresse le garanzie costi-tuzionali per la salvaguardia dei diritti fon-damentali dei cittadini e dove gli arresti ar-bitrari, le torture e i processi sommari han-no assunto un carattere sistematico;

considerato éhe 1e violazioni delle nor-me internazionali che garantiscono i più ele-mentari diritti individuali costituiscono unproblema politico, oltre che umanitario, difondamentale importanza per un Paese de-mocratico come l'Italia,dal quale è impos-sibile prescindere nell'impostazione delle re-lazioni internazionali,

gli interroganti chiedono di conoscere seil Governo non intenda esaminare la possi~bilità di istituire in forma permanente unaCommissione ad hoc che, attraverso l'esameaccurato dei casi di violazione dei dirittiumani nei vari Paesi, possa contribuire allaelaborazione di linee di politica estera e dicooperazione fra i popoli e le nazioni, chesiano inequivocabilmente coerenti con iprincìpi di democrazia, di pluralismo e dilibertà, tutelati da trattati e convenzioniin ternazionali.

(3 -01785)

PINNA. ~ cAI Ministro della difesa. ~

Per sapere se non ritenga urgente ed op-portuno riferire presso la 4" Commissionedifesa del Senato sui risultati raggiunti dalMinistero in merito alle conclusioni dellaConferenza nazionale sulle servitù militari,e segnatamente:

1) sulla ridistribuzione delle servitù mili-tari su tutto il territorio nazionale;

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VI II LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19328 ~

27 GENNAIO 1982366a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

2) sugli sgravi delle servitù operati perle regioni Sardegna e Friuli-Venezia Giulia;

3) sul recepimento delle proposte formu-late dalle Commissioni paritetiche regionaliin ordine alle stesse servitù militari.

(3 -01786)

PANICO, FRAGASSI, ROMEO, ZICCAR~DI, CAZZATO, MIRAGLIA, MAFFIOLETTI.~ Al Ministro di grazia e giustizia. ~ Per

sapere se è a conoscenza dell'uso reiteratodi provvedimenti restrittivi della libertà in-dividuale, fatto da magistrati della Procurae dell'ufficio istruzione del Tribunale diFoggia, in casi nei quali sarebbe stato su-perfluo per il carattere dei reati contestatie dei soggetti inquisiti e per la mancanzadi un potenziale inquinamento delle prove.

Risulta agli interroganti che simili prov-vedimenti restrittivi delle libertà individualinon sono stati assunti, nell'ambito dellaProcura della Repubblica di Foggia, per casidi ben maggiore gravità che pure eranostati pubblicamente denunciati in sede lo-cale e regionale dalla stampa quotidiana,tanto da far risultare un appannamento del-l'imparzialità dell'attività giudiziaria.

(3 - 01787)

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

DI NICOLA. ~ Al Presidente del Consi-glio dei ministri ed ai .Ministri del commer-cio con l'estero e dell'agricoltura e delleforeste. ~ Per sapere quali urgenti provve-dimenti siano stati adottati o si intendanoadottare per alleviare lo stato di grave disa~gio dei vitivinicoltori siciliani, e in partico-lare di quelli della provincia di Trapani,i quali,. oltre ai danni economici causati dairitardi dell'AIMA, l'azienda di Stato respon-sabile che dovrebbe aiutare economicamen-te i produttori vitivinicoli neJla produzionee commercializzazione del prodotto, per dipiù apprendono ancora una volta degli attidi pirateria commessi nei giorni scorsi daivignerons francesi.

L'interrogante chiede, pertanto, di saperese il Governo italiano abbia dato inizio adidonei ed opportuni interventi, nei confron~ti della Francia e della CEE, affinchè i pro-duttori ed esportatori vinicoli e le stessecantine sociali possano smaltire le grandigiacenze di vino.

Trapani e tutta la sua provincia necessi-tano dell'aiuto del Governo per svilupparela libera commercializzazione di un pro-dotto di cui la natura ha fatto loro donoe che tanto vantaggio economico apporta atutta la nazione italiana.

(4 - 02581)

ARGIROFFI. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Per sapere se è informato dellasituazione verificatasi nel Circolo didatticodi Delianuova (Reggio Calabria), dove, inmerito alla formazione delle classi per l'an-no scolastico 1981-82, non si sono tenuti inalcuna considerazione i criteri indicati dalconsiglio di drcolo.

I membri di questo istituto si erano in-fatti espressi dopo un ampio dibattito conIl voti favorevoli su 12, approvando la pro-posta di formazione delle classi secondo cri-teri, già precedentemente adottati, di rispet-to dell'ordine alfabetico desunto dagli elen-chi comunali.

Avverso tale procedura, prevista dal de-creto del Presidente della Repubblica n. 416del 1974, articolo 4, secondo comma, la di-rezione ha sostanzialmente imposto orienta-menti personali, adottando assurdi metodidi discriminazione tra i sessi.

L'interrogante sottolinea il carattere cul-turalmente arretrato della situazione veri-ficatasi, in un momento segnato dalla ma-turazione di temi che hanno trovato spaziinnovativi con l'approvazione della leggesugli psicologi, il cui fine sodo-politico avan-za prospettive ben differenti e liberatoriedel destino umano dell'infanzia soprattuttonel Mezzogiorno.

L'interrogante, nel ricordare che la nuovalegge nasce per respingere le intimidazionie le superstizioni sessuofobiche presenti indecisioni come quene adottate a Delianuova,sottolinea che la suddivisione delle classi

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Senato della Repubblica ~ 19329 ~ VII I Legislatura

366a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCOWTO STENOGRAFICO 27 GENNAIO 1982

elementari in aggregazioni maschili o fem-minili costituisce, alla luce di tali concezio-ni, oggettivo elemento di contrasto con leattuali tendenze e testimonia il persisteredi inquietanti elementi di inadeguatezza pe-dagogica.

In un paese della Calabria qual è Delia-nuova, i cui abitanti documentano i con di-zionamenti provocati da mortificazioni uma-ne riferibili a storiche rinunce sociali edalimentari, marchiati come sono stati daldestino dell'emigrazione, dell' analfabetismoc della rinuncia, atteggiamenti come quellopresente nella scuola di quella città espri-mono tendenze contrarie aJle esigenze diquei cittadini.

L'interrogante chiede, pertanto, che ven-gano adottati i provvedimenti più opportu-ni al fine di scongiurare ulteriori manife-stazioni di incapacità e di sopraffazione chepotrebbero aggravare forme di ingiustizia etensioni già esistenti.

(4 -02582)

LA RUSSA Vincenzo. ~ Ai Ministri dellepartecipazioni statali e del lavoro e dellaprc1'idcnza sociale. ~ Premesso:

che continuano a giungere ai dipendentidello stabilimento di Cornaredo (Milano) del-la «Italgel» s.p.a., azienda a partecipazio-ne statale, notizie allarmanti sullo statodell'azienda ed in particolare sull'immedia-to futuro del predetto stabilimento, destina-to ad essere presto chiuso con conseguentetrasferimento dei dipendenti in altri stabi-limenti siti in comuni diversi da Cornaredo,se non in province o regioni diverse;

che queste annunCIate, gravi iniziativetroverebbero giustificazione in un piano dirisanamento dell'azienda, ispirato tuttaviaa criteri che non tengono conto delle legit-time esigenze dei lavoratori di Cornaredo edelle loro famiglie;

che lo stato dell'azienda, pur nel deli-cato momento che attraversano il settoreagro-alimentare e l'economia nazionale, nongiustificherebbe provvedimenti così radicali,

l'interrogante chiede di conoscere se talinotizie corrispondono a verità e, in casoaffermativo, quali sono i motivi che giu-

stificano quei provvedimenti e quali inizia-tive, in ogni caso, si intendono assumereper evitare la chiusura dello stabilimentodi Cornaredo ed il conseguente trasferimen-to dei suoi dipendenti.

(4 -02583)

GIUST. ~ Al Ministro dei trasporti. ~

Per conoscere i motivi che da tempo lascia-no senza seguito le numerose, motivate istan-ze degli enti pubblici, della Camera di com-mercio e degli organismi economici, im-prenditoriali e turistici della provincia diPordenone affinchè l'express Roma-Viennae viceversa, denominato «Remus », attuiuna sosta presso la stazione ferroviaria delcapoluogo deHa destra Tagliamento, sede,tra l'altro, di importanti complessi industria-li e commerciali.

Le determinazioni dell'Amministrazionedelle ferrovie deIJo Stato appaiono, oltre-tutto, contraddittorie se si tiene presenteche il treno «Romulus» ha sempre effet-tuato la fermata a Pordenone ed è utilizza-to da numerosissimi viaggiatori. Ciò dimo-stra, quindi, quanto si renda necessario ilpotenziamcnto dei collegamenti con una zo-na posta tra il Veneto orientale e il Friulioccidentale, nella quale si trovano insedia-menti industriali di interesse nazionale einternazionale e il centro turistico invernaledel Piancavallo, che ospita manifestazionisciis1iche di livello internazionale. Inoltre,la sosta a Pordenone renderebbe più age-vole il raggiungimento di noti centri bal-neari della zona (Caode, Bibione), i cui tra-dizionali utenti provengono in gran partedall'Austria.

Ferma restando, quindi, la richiesta diuna urgente attivazione di tale servizio, l'in-terrogante chiede, in subordine, che venga-no quanto meno effettuate fermate, per unperiodo sperimentale, al fine di valutarel'effettiva consistenza dell'utenza del «Re-mus ».

(4 - 02584)

FOSCHI. ~ Al Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale. ~ Per sapere se è alcorrente della situazione di grave disagio in

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,Senato della Repubblica ~ 19330 ~ VIII Legislatura

27 GENNAIO 1982366a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

,cui versa l'intero servizio delia sede INAILdi &i!mini, sia per la scarsità di persooale inservizio, sia per i locali in cui è ubicata.

Infatti, ;per quanto concerne l'organico delpersonale, previsto dalla circolare n. 73 del1978 (deUa sede centrale INAIL) in 55 uni-tà amministrative, portate a 66 con l'ultimanormativa, esso è in effetti di sole 38 unità,di cui 4 del servizio sanitario.

Ckca .poi i locali in cui è sistemata la se~de INAIL di Rimim, mentre si può conside-rare soddisfacente ed adeguata le sede co-rne volumetria, si è in attesa da oltre tre an-ni di effettuare gli indispensabili interventidi ristrutturazione dei cinque appartamential primo piaIlo (acquistati come tali e rimasti nelle identiche condizioni a tutt'og-gi). La citataristruttm'azione è di evidentenecessità sia per .rendere più agevole e fun-zionale il servizio complessivo per gli uten.ti, sia per un migliore utilizzo delle presta-zioni da parte del personale in servizio.

Ciò premesso, l'interrogante chiede di sa.pere quale intervento possa mettere in attoil Ministro nei confrontidell'INAIL alloscop.o di assicurare un nonnale, adeguatofunzionamento di tale servizio, importanteper larga parte della popolazione.

(4 - 02585)

VITALE Giuseppe. ~ Ai Ministri dell'in-dustria, del commercio e dell'artigianato edelle partecipazioni statali. ~ Premesso chela SGS~ATES ha presentato un piano di ri-strutturazione e riconversiorre dell'aziendache punta al risanamento economico e pro-duttivo, concordato e definito con le orga-nizzazioni sindacali (neJl'accordo 25 aprile1981), stipulato in sede STET;

considerato:che l'accordo prevede il ricorso alla

cassa integrazione 'straordinaria specifican-done il numero complessivo di addetti e ireparti interessati,nonchè il rientro gradua-le del personale e quindi il mantenimentodei livelli occupazionali;

che l'attuale situazione di crisi del Pae-se determina ricorsi frequenti alla cassa in~tegrazione non sempre motivati;

che le organizzazioni sindacali hanno,con specifiche denunce, interessato gli 01'-

ganismi competenti sulla situazione dellostabilimento di Catania,

l'interrogante chiede di sapere se i Mini-stri competenti sono a conoscenza:

a) che nello stabilimento SGS-ATES diCatania la direzione aziendale, approfittan-do della delibera del CIPE, utilizza la cassaintegrazione in reparti non previsti dal sud-detto accordo e, comunque, non interessatialla ristrutturazione;

b) che in reparti ridimensionati con l'uti-lizzo della cassa integrazione si attua il ri-corso sistematico al lavoro straordinario,compresi il sabato e la domenica;

c) che in particolari reparti (servizi ge-nerali e manutenzione) la direzione azien-dale riduce gli organici con la cassa inte~gl'azione e sopperisee ai conseguenti disser~vizi affidando il lavoro ad aziende di appal-to e che alcuni lavoratori vengono utilizzaticon turni di lavoro continuativi superiorialle 12 ore.

L'interrogante chiede, infine, di conosce-re quali provvedimenti si intendono adot-tare in ordine ai problemi esposti ai puntiprecedenti.

(4 -02586)

'PINNA. ~ Ai lvIinistri della pubblicaistruzione, della difesa e del turismo e dellospettacolo. ~ Per sapere quali iniziativeabbiano intenzione di programmare:

per la celebrazione del centenario dellamorte di Giuseppe Garibaldi;

per facilitare l'accesso .alla tomba del-l'eroe a quei giovani che desiderano visi~tada;

per divulgare l'opera e l'azione civile emilitare che .hanno caratt-erizzato l'eroe delRisorgimento italiano.

(4 - 02587)

SESTITO, PINNA. ~ Al Ministro delladifesa. ~ Per conoscere quali siano i critericui sono tenuti ad ispirarsi i comandantidi battaglione nel motivare il parere (favo-revole o contrario) sulle proposte di pro~mozione al grado di caporale maggiore daparte dei comandi di reparto e se a tali

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Senato d:e11a Repubblica ~ 19331 ~ VIII LegislaturtJ.

366a SEDUTA ASSEMB-LEA ~ REsooON'EO STENOGRAFICO 27 GENNAIO 1987

criteri ci si sia attenuti anche. nei confrontidel militare di leva caporale Oliverio Anto-nio, XXI battaglione fanteria motorizzata« Alfonsine », reparto mortai « Taurus »,Alessandria, specialista al tiro e comandan-te di squadra, in quanto nei confronti delpredetto, alla proposta da parte del co-mando di reparto di promozione al gradosuperiore di caporale maggiore, si è rispo-sto con un parere negativo.

Considerato che nella proposta di promo-zione ~ a parere degli interroganti ~ èinsito un giudizio positivo sul comporta-mento e sulle attitudini e capacità del pre-detto militare di leva, il « no» espressoautorizza a supporre che il parere negativosia stato determinato da informazioni di-verse da quelle fornite dal comando di re-parto dal quale dipende il caporale OliverioAntonio.

Considerato quanto sopra, gli interrogantichiedono di conoscere se anche nel casosopra indicato sia stata applicata la leggedei prinCÌpi di disciplina militare che vietala discriminazione politica fra i militari evieta, altresì, di ricavare informazioni sullaloro milizia o sul loro orientamento politico.

(4 - 0258'8)

BUSSETI. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Per conoscere quali provvedi-menti siano stati adottati allo scopo di ac-certare se effettivamente le buste distribuiteai candidati dell'ultimo concorso a presidenegli istituti tecnico-commerciali fossero ido-nee a garantire la segretezza del nome deloandidato scritto su]l'apposito cartoncino.nelle stesse custodito.

Sta di fatto che tale diffusa lamentelanon ha sinora ricevuto riscontro alcuno nel.le competenti sedi, pur essendo di notevolegravità ill rilievo che viene mosso.

(4 - 02589)

MANENTE COMUNALE.. ~ Al Ministrodi grazia £ giustizia. ~ Premesso:

che presso la PTocura. della Repubblicadi Sala ConsilÌrul. (Salerno) è stato iscrittoal R. 48J/79 RGPM procedimento per reato

di falso ideologico a carko di chi aveva.iscritto nelle liste: elettorali nell'ultima riu-nione della .relativa CQmmis-sione, !Prima del-le elezioni politiche del 3 giugmi):1979.,nucleifamiliari trasferiti senza motivi di inter.essidi lavoro o di previsione occUlpazionale neicomuni di San Rufo, Polla, Padula ed altri;

che da allora non si sono avute; notiziesull'istruttoria espletata, sulla. sua conclu-sione e sulle motivazioni adottate, no.n.chèsull'eventuale azione promo~sa dal pracura~tore della Repubblica con dQverosa:, auto-noma decisione per un reato perseguibiled'ufficio;

che è stato iscr.itto procedimento alll. 799/80 RGPR di Sala Consmna con im~pmazioni aHa « Tranfilwire» s.r.l., con pro~mozione eH istruttol1ia del procuratore dellaRepubblica, della quale nan si ha notiziadi decisione;

che è in corso !'istruttoria a carico delsindaco di Sanza per aver chiesto una tan-gente su lavoro da eseguirsi nel comune,come riportato dalla stampa (<< Il Mattino »),che ha anche riferito la dichiarazione delprocurato.re della Repubblica di aver assun-to in prima persona la direzione delle in~dagini;

che lo stesso sindaco di SaIlza da anniè iIDlputato di aver ricevuto presalario uni--versitario senza aveme diritto e che, ciònonostante, il relativo processo non si ce~le-bra con cont.i.n.ui rinvii, ultimo quello del13 geJJ.[laio 1982;

che <;aFebbe opportuno, ReI caso di g,pe~cie, per evitare illazioni, anche se gratuite,che il procuratore della Repubblica. dele--gasse un suo. sostituto avendo il comunedi Sanza acquistato 200 volumi «Sport ediritto », del dottor Alfonso Lamberti, pro-curatore della Repubblica, p.er lire 3.006.000come daLla deliberazione della Giunta mu-nicipale' il. 59 dell'8 giugno 19.81, approvatadal Comitato di controllo di Salerno il 20lugliQ 1981;

che per 10 stabile dell'uffici(:)' gi,udiziariodi Sala Consilina più volte è stlrto chieste-l'intervento ,del procuratore della Re:pubbli..ca per sollecitare il COID.UJJ.ea: spendere lire10 miliQni e che il comune ha. arredato l'al~loggio dd proeuratoredella Repubblica e

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Senato della Repubblica ~ 19332 ~ VI II Legislatura

27 GENNAIO198"~

366a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

del 'Suo autista, cosa perfettamente compren-sibile se la permanenza non fosse di unasola notte per settimana a Sala Consilinadentro l'ufficio giudiziario,

l'interrogante chiede di conoscere:le conclusioni delle istruttorie dei pro-

cessi di cui in premessa;a quanto ammonta la spesa di arreda-

mento dell'alloggio del procuratore dellaRepubblica e di quello del suo autista, e larelativa permanenza in sede;

se risponde al vero l'acquisto dei volu-mi «Sport e diritto» del dottor AlfonsoLamberti da parte del comune di Sanza econ quali fondi anche la comunità montanadel Vallo di Diano, di cui è vice presidenteil sindaco di Sanza, avrebbe proceduto al-l'acquisto di volumi dello stesso autore (tut-to ciò anche per conoscere le finalità del-l'acquisto di libri .da parte di enti pubbliciche hanno fini istituzionali e statutari bendefiniti) ;

quali provvedimenti sono stati adottatiper dissipare le gravi e legittime preoccu-pazioni delle popolazioni interessate.

(4 -02590)

BAUSI, ROSI. ~ Al Ministro della pub-blica istruzione. ~ Premesso che a nume-rosi insegnanti nominati in ruolo in forzadella legge n. 477 del 1973 sarebbe statonotificato l'avvenuto smarrimento del decre-to medesimo, con la conseguente richiestadi rinnovo di tutta la documentazione chegli stessi avevano già in precedenza presen-tato, con aggravio notevole di tempo e dispesa, gli interroganti chiedono di conoscere:

1) se è vero che soltanto per la provin-cia di Firenze sono andati smarriti circa200 decreti di nomina a ruolo emessi dalprovveditore agli studi di Firenze;

2) se è vero che tale fenomeno è avve-nuto anche in diverse altre province;

3) se sono stati individuati i responsa-bili degli smarrimenti e quale comporta-mento il Ministro intende assumere nei loroconfronti;

4) quali provvedimenti il Ministro inten-de adottare per evitare agli insegnanti l'one-re di predisporre nuovamente una docu-

mentazione, tra l'altro senza significato peressere largamente posteriore alla data deldecreto.

(4 -02591)

BAUSI. ~ Al Ministro della pubblica istru-zione. ~ Premesso:

che presso l'ospedale «Mayer» di Fi-renze esisteva da molti anni un apprezzatoservizio scolastico a favore dei piccoli de-genti, nel quale fino ad ora i bambini rico-verati hanno trovato un positivo inserimen-to, da considerare in linea con i più avan-zati orientamenti in campo pedagogico emedico, a cui è stata preposta fino ad oggiun'insegnante con specifica qualificazione eappositamente comandata dal Ministero;

che il comando all'insegnante quest'an-no non è stato rinnovato con conseguenteinterruzione del prezioso servizio e con ag-gravio degli effetti dannosi che il ricoverocomporta particolarmente nell'età infantile,anche dal punto di vista psicologico,

l'interrogante chiede di sapere quali mo-tivi hanno impedito il comando dell'inse-gnante per il servizio scolastico all'ospedale« Mayer» e se il Ministro non ritiene diprovvedere con ')oIleci tudine al rinnovo delcomando stesso che garantisce un tipo diassistenza ospedali era qualificata secondo imoderni princìpi della medicina sociale edella pediatria.

(4 - 02592)

NEPI. ~ Al Ministro per gli interventistraordinari nel Mezzogiorno. ~ Per cono-scere i tempi di ultimazione dei lavori diammodernamento della strada statale n. 4,« Salaria », attualmente in corso nei trattiScai-Posta e Posta-Sigillo.

Sul primo lotto Scai-Posta i lavori sonoin fase di avanzata esecuzione e richiedonosoltanto alcuni completamenti, compresal'asfaltatura, che possono essere compiutiin un breve arco di tempo e in buona par-te non condizionati da fattori tecnici o atmo-sferici.

Sul secondo lotto Posta-Sigillo il rischiodi superare i tempi massimi di consegnadell'opera deriva da eventuali ritardi nell'ap-

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Senato della Repubblica

366a SEDUTA

VIII Legislatura~ 19333 ~

27 GENNAIO 198;

~ ~~

ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

provazione da parte della Cassa per il Mez-zogiorno di una perizia di variante per l'ese-cuzione di nuove opere, peraltro solo recen-temente richiesta dall'Amministrazione pro-vinciale di Rieti.

L'interrogante sottolinea la condizione ailimiti della praticabilità per il normale traf-fico in cui versa l'attuale percorso dellastrada statale n. 4 nei tratti interessati ailavori di ammodernamento e, di conseguen-za, l'estrema urgenza dell'entrata in eserci-zio del nuovo percorso, naturalmente nelrispetto di tutte le norme tecniche e ammi-nistrative che disciplinano la materia.

(4 -02593)

Interrogazioni, da svolgere in Commissione

P RES I D E N T E. A norma dell'ar-ticolo 147 del Regolamento, !'interrogazionen. 3 - 01782, dei senatori Longo ed altri, sul-la situazione aziendale della società CIGA-Hotels, sarà svolta presso la loa Commissio-ne permanente (Industria, commercio, turi-smo).

Interpellanze, ritiro

P RES I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio del ritiro di inter-pellanze da parte dei presentatori.

C O L O M B O V I T T O R I N O (V.),segretario:

n. 2 - 00309, dei senatori Bondi ed altri,al Presidente del Consiglio dei ministri edai Ministri di grazia e giustizia e dell'interno.

Interrogazioni, ritiro

P RES I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio del ritiro di inter-rogazioni da parte dei presentatori.

C O L O M B O V I T T O R I N O (V.),segretario:

n. 3 - 01368, dei senatori Flamigni ed al-tri, ai Ministri dell'interno, di grazia e giu-stizia e della difesa;

n. 3 - 01456, del senatore Urbani, al Mi-nist.ro dell'industria, del commercio e del-l'artigianato;

n. 3 - 01467, dei senatori Flamigni ed al-tri" ai Ministri di grazia e giustizia, dell'in-terno e della difesa.

Ordine del giornoper le sedute di giovedì 28 gennaio 1982

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi domani, giovedì 28 gennaio, indue sedute pubbliche, la prima alle ore Ile la seconda alle ore 17, con il seguenteordine del giorno:

I. Seguito della discussione dei disegni dilegge:

VITALONE ed altri. ~ Misure penali,processuali e penitenziarie relative al ter-rorismo e all'eversione dell'ordine demo-cratico (1412).

PECCHIOLI ed altri. ~ Disposizioni inmateria di reati commessi per finalità diterrorismo o di eversione dell' ordine de-mocratico (1549).

Misure per la difesa dell'ordinamentocostituzionale (1562).

II. Discussione dei disegni di legge:

1. Delega al Governo ad emanare nor-me per l'attuazione delle direttive dellaComunità economica europea (554-B) (Ap-provato dal Senato e modificato dallaCamera dei deputati). '

2. Modifiche ed integrazioni all'artico-lo 15 della legge 28 gennaio 1977, n. 10,recante sanzioni amministrative in mate-ria edilizia ed urbanistica. Disciplina erecupero delle opere abusive realizzateprima dell'entrata in vigore della mede-sima legge (959).

SCHIETROMA ed altri. ~ Modifichealle disposizioni vigenti in materia urba-nistica e sanatoria degli abusi edilizi adeterminate condizioni (492).

Page 48: SENAT() DEL,LA REPUBBLICA · 2011. 3. 15. · SENAT()DEL,LA REPUBBLICA VIII LEGISLATURA 366aSEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO MERCOLEDì 27 GENNAIO1982 Presidenza delvicepresidente

Senato della Repubblica ~ 19334 ~ VIII Legislatura

366a SED1JTA ASSEMBLEA-REsOCONTO STENOGRAFICO 27 GENNAIO 198':

DAMAGIO ed altri. ~ Nonne pea:' ilrecupero e i.I.riordino urbanistico edilizio(765) .

TANGA. ~ Norme- suna disciplina ur-banistica e--il recupero di costruzioni edi-lizie abusive (953).

MALAGODI e FASSINO. ~ Norme peril rilancio del settore edilizio (984).

CROLLALANZA ed altri. ~ Nuove nor-me sulJ'ordinamento dei serVIZI urbani-stici per il rilancio del settore edilizio(1569).

3. Piano per la razienalizzazione e losviluppo della pesca marittima (Testo ri-sultante dall'unificazione di un disegnodi legge d'iniziati1'a governativa e dei di-segni di le~ge d'iniziativa dei deputati

LliJ£chesi ed altri e Pernice ed altri) (1626)(Approvato dalla CaJ..neradei deputati).

GUERRINI ed altri. ~ Provvedimentiper la razionalizzazione e lo sviluppo del-la pesca marittima (1179).

BARSACCHI ed altri. ~ Erogazione diun contributo straordinario a favore dellapesca marittima (1657).

4. Agevolazioni ai turisti stranieri inmateria di pedaggi autostradali (1487).

La seduta è tolta (ope- 19,25).

Dott. FRAN€BSCO, CASABlANCA

Consigliere preposto alla direzione delServizio dei resoconti parlamentari