Senago Noi La Città - Settembre 2013

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SETTEMBRE 2013 STORIA DI SENAGO La casa del mugnaio col soffitto ad ombrello P P arliamo dell’edificio posto all’interno della Corte de’l Murné (del Mugnaio) in via Martiri di Belfiore 9. Nonostante sia fra i beni storici più particolari di Senago, rimane un perfetto sconosciuto. Per Per questa perla nascosta questa perla nascosta, si è scomodato addirittura il Ministero per i Beni e le Ministero per i Beni e le Attività Culturali Attività Culturali sezione Lombardia, che intende tutelarlo definendolo senza mezzi termini come: “rarità rarità”, “antica e raffinata fattura” ed “immobile con elementi architettonici di notevole interesse”. Questo edificio Questo edificio è in piedi almeno è in piedi almeno dal 1600 dal 1600, ma la sua prima descrizione la ricaviamo solo dalla mappa catastale del 1722. Come oggi Come oggi, era già all’interno del suo cortile ed era un ospizio con un piccolo giardino sul retro, di proprietà dei padri di S. Eustorgio di Milano. Nell’800 passa all’Orfanotrofio Femminile detto della Stella in Milano e il giardino diventa orto. L’ultimo L’ultimo proprietario proprietario storico è stato l’Ospedale Fatebenefratelli, che l’ha mantenuto fino al 1985. Fra il 1920/30 per volontà dell’amministrazione podestarile di Senago, il cortile all’interno del quale si trova il nostro edificio, viene chiamato Corte del Bombardiere, con un nome di derivazione militare come era in uso fare all’epoca. Segue a Pag. 2 Volta ad ombrello che si trova nell’edificio seicentesco di via Martiri di Belfiore (Corte del Mugnaio) Senago

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Edizione Settembre 2013

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SETTEMBRE 2013

STORIA DI SENAGO

La casa del mugnaio colsoffi tto ad ombrelloPParliamo dell’edifi cio posto all’interno della Corte de’l Murné (del Mugnaio) in via Martiri di Belfi ore 9. Nonostante sia fra i beni storici più particolari di Senago, rimane un perfetto sconosciuto. Per Per questa perla nascostaquesta perla nascosta, si è scomodato addirittura il Ministero per i Beni e le Ministero per i Beni e le Attività CulturaliAttività Culturali sezione Lombardia, che intende tutelarlo defi nendolo senza mezzi termini come: “raritàrarità”, “antica e raffi nata fattura” ed “immobile con elementi architettonici di notevole interesse”.Questo edifi cioQuesto edifi cio è in piedi almeno è in piedi almeno dal 1600dal 1600, ma la sua prima descrizione la ricaviamo solo dalla mappa catastale del 1722. Come oggiCome oggi, era già all’interno del suo cortile ed era un ospizio con un piccolo giardino sul retro, di proprietà dei padri di S. Eustorgio di Milano.Nell’800 passa all’Orfanotrofi o Femminile detto della Stella in Milano e il giardino diventa orto. L’ultimo L’ultimo proprietarioproprietario storico è stato l’Ospedale Fatebenefratelli, che l’ha mantenuto fi no al 1985.Fra il 1920/30 per volontà dell’amministrazione podestarile di Senago, il cortile all’interno del quale si trova il nostro edifi cio, viene chiamato Corte del Bombardiere, con un nome di derivazione militare come era in uso fare all’epoca.Segue a Pag. 2

Volta ad ombrello che si trovanell’edifi cio seicentesco di via

Martiri di Belfi ore(Corte del Mugnaio) Senago

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Ora osserviamo il suo aspetto architettonico. Si trova sul lato est della corte, di planimetria ret-tangolare con due piani fuori terra oltre al sottotet-to. La facciata che dà sulla corte, presenta le tipiche fi nestre rettangolari “strette ed allungate” indizio di antica realizzazione. Si intravedono tracce di due archi per il portico esterno ed una fi nestra di forma ottagonale, oggi tamponata, verso il vano

Continua dalla copertina

Volta ad ombrello seicentesca

scale. Trasformazioni ed adeguamenti funzionali avvenuti nel corso del tempo, li troviamo su intona-ci di epoche diverse, cornici pittoriche intorno alle fi nestre del piano primo ed una mensola in pietra. Sull’angolo sud è inoltre presente una nicchia nel-la quale si riconosce un dipinto molto rovinato con raffi gurazione della Madonna. Entrando nell’edi-fi cio, nei soffi tti dei due ambienti posti alle estre-mità del piano terra, si conservano notevoli volte ad ombrello. Una bella scala, ci porta al piano su-periore. Nel salone centrale si nota un antico e raffi nato solaio in legno a cassettoni. Questi elementi architettonici, utilizzati nel mila-nese a partire dal 1400-1500, valorizzano l’importan-za dell’edifi cio la cui presenza spicca all’interno di un paese prevalentemente rurale. Inoltre è la testimo-nianza dell’esistenza a Senago di istituzioni religiose ed assistenziali, nel corso di almeno tre secoli.Considerando che a Senago molte corti storiche sono state demolite, questo edifi cio è una vera rari-tà, nonostante il prolungato stato di dismissione ed il precario stato conservativo generale.

Edifi cio seicentesco nella corte del Mugnaio

Storia recente dell’edifi cio seicentescoDopo la prima guerra mondiale, l’Ospedale Fatebenefratelli e Fatebe-nesorelle Ciceri-Agnesi di Milano, af-fi ttano il caseggiato ai vari residenti locali. Nel 1938 da Monza arriva la famiglia Pagnoni, mugnai da diver-

se generazioni e prende in af-fi tto l’immobile installandovi un mulino elettri-co. I senaghesi che, armati di carriola portava-no il loro sacco da 50kg di grano da macinare per ottenere la fari-na, danno alla

Corte del Bom-bardiere il soprannome di “Curt de’l Murné” (la corte del mugnaio). L’attività continua fi no al 1997. Nel 1994 il CIMEP, che nel frattempo ge-4

stisce il lotto complessivo, cede la cor-te al Comune di Senago che ristruttu-ra le parti abitative e costruisce nuovi condomini, tralasciando però la casa del mugnaio poichè le belle arti non danno il permesso di abbatterla.Gli abitanti delle nuove case circo-stanti la casa del mugnaio, lamentano la trascuratezza che intanto comin-cia a manifestarsi: caduta di tegole, sporcizia ecc. L’Amministrazione comunale interviene per elimina-re i maggiori disagi, poi nell’aprile 2012 decide di richiedere alla Dire-zione Regionale per i beni culturali e paesaggistici, un documento ag-giornato sulla situazione dell’antico fabbricato. La risposta fornita nel gennaio 2013 è stata (estratto): “Vi-sto l’esito dell’istruttoria condotta dalla Soprintendenza per i Beni Ar-cheologici della Lombardia di cui alla nota prot. n. 5405 del 30 aprile 2012 si ritiene che l’immobile denomina-

to: “Edifi cio seicentesco con volte a ombrello” sito in via Martiri di Bel-fi ore 9, è dichiarato di interesse storico artistico ai sensi dell’art. 10 […] e rimane quindi sottoposto a tutte le disposizioni di tutela conte-nute nel predetto Decreto Legisla-tivo […] e avrà valore nei confronti di ogni successivo proprietario.”La Redazione, considerata e l’importanza e l’unicità che la Soprintendenza per i Beni Archeologici e Culturali riconosce a questo edifi cio di proprietà del Comune, auspica la nascita, come già avvenuto per la chiesa di Senaghino, di una cordata di cittadini che si adoperino per la sua ristrutturazione.Inoltre ringrazia l’Uffi cio Tecnico del aComune di Senago nella persona del geom. Luigi Romano per averci fornito i dati necessari.Matteo Colombo

Mulino elettrico 1938tutt’ora nell’edifi cio

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EDITORIALE a cura del Direttore Remo Malvestiti

IL FEMMINICIDIO: UN MALE SOCIALE “STOP ALLA VIOLENZA SULLE DONNE!”NE!”

Questo vuol dire che fi nalmente qualcosa si sta muoven-do seriamente, perché fi no ad ora la voce della donna non veniva ascoltata; ne è una prova che troppe volte prima dell’intervento delle forze dell’ordine nei confron-ti degli uomini violenti, ci scappa il morto. Questo deve fi nire!E’ ora di intervenire, non semplicemente perché lo dice la legge, ma perché va riconosciuto alle donne il ruolo primario di chi genera la vita umana. Siamo in una vera emergenza, si vive ormai nel terrore, ma ci sarà pure un motivo che scatena tutta questa vio-lenza!Mentre sto scrivendo questo articolo mi viene in mente la ragazza di 16 anni, bruciata viva dal suo fi danzatino, il quale dice poi di averlo fatto per gelosia. Purtroppo non è così, giustamente, come diceva un noto esperto di psichiatria: “per essere gelosi bisognerebbe prima saper amare, questi ragazzi non vengono educati alla sconfi tta, alla capacità di tollerare, al contrario i genitori incorag-giano i propri fi gli a vivere di emozioni molto superfi -ciali, ad avere tutto e subito. Questo sistema li porta a scambiare l’amore per il possesso e quindi, quando non riescono a gestire l’altro come un oggetto, scatta in loro la rabbia della brutalità”.Seguendo gli indirizzi dall’AICS e del Ministro, l’Associa-zione de “Il Futuro” aderisce con impegno alla battaglia per la difesa delle donne, mettendo a disposizione la Rivi-sta come comunicazione.Sarebbe interessante che il Comune di Senago coinvolges-se le numerose associazioni locali attraverso delle confe-renze, per far conoscere a fondo la “patologia” sociale del drammatico fenomeno del femminicidio. Questo potrebbe essere un primo passo verso la lotta contro le violenze. Il nostro slogan è: “Un uomo può uccidere un fi ore, due fi ori, tre... Ma non può serrare la primavera”. Quindi per battere la barbarie del femminicidio occorre una grande primavera di civiltà.

127 donne uccise nel 2012, 81 nei primi 6 mesi del 2013, l’elenco delle donne minacciate, inseguite, molestate, violentate, picchiate, ed infi ne uccise, è molto lungo; que-sto il dato agghiacciante riguardante il fenomeno della violenza sulle donne. Esse sono vittime non soltanto della ferocia, ma anche di un sistema giuridico incapace di tutelarle e proteggerle dalla barbarie dell’uomo. Troppe volte i mass media annunciano vite umane, so-prattutto femminili, che vengono spezzate dalla crudeltà e dall’inciviltà.Donne e ragazze che, come fi ori, vengono oltraggiati e recisi, strappate dai propri fi gli e dalla propria famiglia, segregate a subire tormenti infernali da uomini-padroni che le trattano come un oggetto qualsiasi, una proprietà privata a proprio uso e consumo.

Stiamo vivendo un pe-riodo peggiore rispetto ai tempi del Ratto delle Sabine o dei Promessi Sposi, dove Lucia Mon-dello era “stalkizzata” da Don Rodrigo.Per combattere questo genere di reati il Mini-stro per lo Sport, per le Pari opportunità e per le Politiche giovanili, vuole attuare una “task force”, ovvero un’iniziativa il cui signifi cato letterale è quello di “unità di pron-to intervento costituita per un singolo scopo predefi nito”.

Il Ministro, a tale riguardo, ha affermato che per occupar-si del caso femminicidio è necessario conoscerlo a fondo; aspira, quindi, all’istituzione di un osservatorio nazionale che studi il fenomeno. Inoltre, per assicurare una maggiore effi cacia dell’inter-vento, il ministro sta cercando di coinvolgere anche le as-sociazioni per farle unire alla battaglia contro la violenza sulle donne. Solo con la partecipazione attiva di tutti si può cercare di fermare questa piaga che, nel terzo millennio, è vera-mente una vergogna immane. Anche la Camera dei deputati si è mossa, il 28 maggio scorso all’unanimità ha ratifi cato la Convenzione di Istan-bul: “sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica”.E’ il primo trattato internazionale che inserisce la violen-za contro le donne nel quadro della violazione dei diritti umani, sembra assurdo ma fi no ad ora non era così.

N. 59 - SETTEMBRE 2013

Periodico d’informazione registrato al Tribunale di Milano N. 130 - 5 Marzo 1994copie distribuite gratuitamente sul territorio senaghese. Realizzazione e stampa: MONDIALMODULI - Lainate (Mi) - 02990288842

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Luisella Riva 30 anni al Centro Sportivo Comunale di Senago L’associazione sportiva culturale de “Il Futuro”, nel 30° anniversario del Centro Sportivo Co-munale di Senago, ha voluto premiare Luisella Riva con l’iscrizione all’albo “Club d’Onore A. I. C. S.” provinciale e consegnando una targa in bronzo con coniate le cupole della piscina e del palazzetto, ritenendola meritevole per aver dedicato una vita al buon funzionamento delle strutture sportive a favore dei senaghesi.

Chi è Luisella?Arriva a Senago il 6 giugno 1983, giorno dell’inaugurazione del centro sportivo Comunale. Il suo ruolo è quello di istruttore di nuoto ed assistente bagnanti. Man mano che passano gli anni, Luisella dedica tutta la sua passione e la sua volontà nell’appro-fondimento di ciò che riguarda i corsi nuoto, i piani vasca, la ge-stione del personale e nel 1997 comincia ad occuparsi di tutta la casa dello sport senaghese, quindi non solo della piscina ma an-che del palazzetto, tennis, campi di calcio e bar. Nel 2001 la UIPS, datore di lavoro di Luisella, lascia la gestione e subentra l’EU-ROPROGESS M.G.M e Luisella, per la sua capacità organizzativa, viene promossa direttrice.Negli ultimi anni, se ne va anche l’EUROPROGESS e subentra la TIM LOMBARDIA SPORT, ma Luisella è sempre lì, dedita al suo lavoro. Il 22 dicembre 2012, per raggiunti limiti d’età lavorativa, termina la sua lunga carriera.

La premiazione è avvenuta nella bella e nuova struttura del teatro dell’Oratorio di via Repubblica Senago, durante il saggio degli al-lievi delle scuole di ballo de “Il Futuro” e “Scilla Dance”.Presenti alla premiazione: il Sindaco di Senago Lucio Fois, che ha consegnato la targa ed ha elogiato e ringraziato Luisella per il suo ottimo lavoro svolto per le attività sportive a Senago. Il presidente de “Il Futuro” Mary Malvestiti che ha consegnato la tessera d’onore.Il direttore della Rivista “Senago noi e la Città” Remo Malvestitiche nel suo intervento ha parlato del percorso fatto da Luisella in 30 anni a Senago.

Remo Malvestiti

Luisella per l’ultima volta chiude il cancello del suo amato centro sportivo comunale, se ne va portando nel cuore la sua bella espe-rienza senaghese, pensando ai suoi 30 anni di attività, alle tante persone conosciute, alla consapevolezza che ognuna di queste, a modo suo, l’ha arricchita come persona e come professionista. Ma con tanto orgoglio ricorda il 1986, quando ha allenato gli atleti della SENAGO NUOTO, e la sua soddisfazione riguarda due di quei ragazzi i quali, seguen-do i suoi insegnamenti, oggi fanno gli allena-tori di nuoto. Questa è Luisella e noi tutti la ringraziamo per aver fortemente contribuito a far sì che tanti giovani e meno giovani, pos-sano praticare lo sport nelle strutture che lei ha seguito con tanta passione per trent’anni.

Luisella con la maglia bianca ed i jeans al palazzetto dello sport con il suo staff tecnico.

La squadra della Senago nuoto nel 1986. Allenata da Luisella

Luisella Riva, il Sindaco Lucio Fois,il presidente de “Il Futuro” Mary Malvestiti

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Sabato 8 giugno 2013, nel teatro dell’oratorio di via Repubblica di Senago, stracolmo di persone, si è svol-to il saggio di danza e ballo caraibico delle scuole di ballo de “Il Futuro” e “Scilla Dance”. La manifestazione ha visto le bambine di danza e di ballo latino-americano esibirsi davanti ai propri geni-tori che hanno applaudito e incoraggiato i propri fi gli.Gli allievi adulti, guidati dai maestri Rita e Giuseppe, hanno esibito balli Caraibici di base e di avanzato, non sono mancati esibizioni di singoli maestri e allievi. L’associazione de “Il Futuro” ringrazia la Comunità Pastorale San Paolo Sena-go per averci inseriti nella settimana dell’inaugurazione delle nuove strutture dell’oratorio. L’ORATORIO, come giustamente dice Don Roberto sul notiziario “CROCEVIA” e condiviso da Don Leo, è veramente la casa di tutti, specialmente per i giovani di tutte le età.Questo luogo dà la possibilità di imparare a vivere con gli altri e di aprirsi al mondo.Le belle strutture dell’oratorio del centro Senago, oggi sono una realtà meravi-gliosa. Che bello passare per la via e vedere tanti giovani giocare, contenti perché si sentono a casa loro, protetti e guidati. Certo, questo però ha dei costi e non da poco, ed è qui che tutti i cittadini devono essere consapevoli che per terminare queste strutture e mante-nere il bel servizio, bisogna continuare (o per chi non l’avesse ancora fatto), iniziare a contribuire in modo fattivo affi nché queste belle strutture possano completarsi e continuare ad essere sempre effi cienti.

Inaugurazione della nuova strutturaInaugurazione della nuova strutturapolifunzionale dell’oratorio di Senagopolifunzionale dell’oratorio di Senago

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L’Assessore al Bilancio e Servizi Finanziarifa il punto del suo lavoro svolto ad un anno dal suo mandato

diviso questo anno di continui cambiamenti che vedono coinvolto in prima persona il Settore Finanziario con il com-pito di gestire le risorse fi nanziarie dell’Ente af-frontando le numerose problematiche legate alle diffi coltà di cassa che quasi tutti i Comu-ni sono chiamati ad af-frontare. Come prima prova abbiamo dovuto affrontare gli equilibri di bilancio e rivedere un bilancio di previsio-ne 2012 che era stato approvato dal Commissario e che presentava numerose problematiche e lacune, una situazione di cassa abba-stanza complessa e una serie di novità normative da af-frontare tra le quali la riscossione diretta della Tares che non sarà più effettuata da Equitalia ma dal Comune. In questo periodo gli uffi ci stanno affrontando la stesura del bilancio di previsione per l’anno 2013 che presenta numerose incognite quali IMU prima casa, la nuova ap-plicazione della TARES, i trasferimenti dello Stato che, ad oggi, non sono ancora stati determinati e le numerose diffi coltà nel continuare ad erogare ai cittadini tutti i ser-vizi che gli stessi si aspettano di ricevere.L’impegno degli uffi ci e dell’Amministrazione va in que-sta direzione: servizi di qualità ad un costo accessibile e con un particolare occhio di riguardo a tutti quei cittadi-ni senaghesi che stanno vivendo un momento diffi cile.

Ad un anno dalla mia nomina ad Assessore al Bilancio èdoveroso fare il punto della situazione su quanto attuatoda me e dal mio “staff”. L’obiettivo che si è proposta l’Amministrazione è quellodell’ottimizzazione delle spese che non signifi ca elimina-re i servizi ma cancellare gli sprechi ed incrementare leentrate, anche attraverso il recupero dell’evasione, fa-cendo in modo che tutti i cittadini paghino i servizi cheutilizzano; solo così possiamo garantire l’equità tra lepersone tenendo sempre in considerazione le fasce piùdeboli. Tale obiettivo è portato avanti dalla mia squadra in ma-niera esemplare ma, ovviamente, per ottenere un buonrisultato è necessario che tutti gli uffi ci lavorino insieme. Il servizio Tributi oltre alla normale attività di sportello, inquesto anno è stato impegnato nel controllo dell’evasio-ne della ex TARSU, negli accertamenti ICI degli anni pre-gressi, nel passaggio dalla Tarsu alla Tares, nella gestionedell’IMU. Tutto questo lavoro è stato effettuato intera-mente dall’uffi cio senza costi aggiuntivi per il Comune.Il Servizio Economato, in collaborazione con il SettoreGestione del Territorio ha defi nito contratti di locazio-ne, fermi da tempo, gestisce e verifi ca il recupero degliaffi tti e delle spese degli immobili comunali, recupera lespese sugli immobili dati in locazione alle associazionimediante convenzione, oltre alla normale attività.Il Servizio Finanziario oltre a svolgere il normale lavorod’uffi cio è stato chiamato a gestire le numerose novità le-gislative che in questo anno si sono succedute in materiadi Bilancio, di Patto di Stabilità, di pagamenti della P.A.,di certifi cazioni richieste dai vari organi di controllo. Responsabile del Settore Servizi Finanziari è la dott.ssaFauzia Pasciuta, ritornata in qualità di Posizione Orga-nizzativa, dal 1 settembre 2012 e che ha, con me, con-

Maria Interdonato

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8 giugno…ed è subito festa!Il giorno 8 giugno presso la scuola secondaria di primo grado”Giovanni XXIII” dell’IC” Marco Polo” di Senago si è svoltala festa di fi ne anno. Al suono della campanella, alle ore8,30, una fi umana vociante di alunni e genitori ha invaso lascuola.Chi nelle proprie classi ad illustrare i progetti realizzati nelcorso dell’anno, chi a fare la caccia al tesoro, chi in palestraper le premiazioni dei tornei sportivi, chi in giro per la scuolaa visionare i disegni realizzati nel corso dell’anno ed a visita-re gli allestimenti, il tutto scandito da una ferrea scansionecronologica. Quest’anno si è optato per un allestimento a stanze: “La stanza dello sport” dove si sono esposte le foto della gior-nata sportiva che si è tenuta sabato 11 maggio presso il cam-po sportivo di Senago; ”La stanza della shoah” dove si sonoraccolti i materiali prodotti dai ragazzi delle classe terze perla partecipazione a ”Una settimana a SUPERMILANO” il 13 aprile in Villa Sioli. Il titolo della mostra era ”ARTE, STORIA, TERRITORIO: i ragazzi incontrano e raccontano la storia”. Condisegni, diari, video, materiale fotografi co d’epoca sulla vitadei sigg. Sioli Franco e Mar-tin Elia, i ra-gazzi hanno reso omaggio alla vita di questi illustri s e n a g h e s i , che spesso hanno colla-borato con la nostra scuola testimonian-do sulle loro e s p e r i e n z e legate al mo-mento della resistenza ed allo stesso tempo approfondire laconoscenza di questo momento della storia recente del no-stro paese. Ne “La stanza del totem sensoriale” si sono messein mostra le tavole tattili prodotte dagli alunni delle classi 2 Ae 1 B per la partecipazione al Concorso ARTEINSIEME TOTEM SENSORIALE promossa dal Museo tattile Statale ”Omero” diAncona. Si tratta di una serie di pannelli su quattro beni cul-turali di Milano (il Duomo, Sant’Ambrogio, Santa Maria delleGrazie ed il teatro alla Scala) e lo stadio Meazza realizzaticon materiali dalle diverse textures in modo da permetteread ipovedenti e ciechi la percezione tattile di piantine, pro-spetti e dettagli dei beni studiati; il tutto correlato da testi

in braille che ne descrivono le caratteristiche storiche ed ar-chitettoniche.Questi materiali sono stati presentati il 21 maggio u.s. presso la villa Reale di Milano ad un evento organizzato da Artein-sieme in preparazione della visita di un gruppo di ipovedenti di Udine alla città di Milano. In sala proiezioni inoltre è stato possibile visionare “Videoart”, un breve fi lmato interattivo realizzato dalla classe 2 B in collaborazione con l’AVISCO di Brescia, premiato ad un concorso di settore di Pordenone; il fi lmato di documentazione dei laboratori del Bell’anatroc-colo, il fi lmato del progetto di educazione alimentare ”Il pa-nino giusto” realizzato dalle classi 2 A e 2 B di via Monza. Le classi prime dei corsi B,C e D hanno inoltre offerto un breve concerto di saluto ai propri genitori. Nel corso della festa di fi ne anno si è svolta pure la restituzione ai genitori del percorso effettuato in alcune classi prime e seconde del progetto Life Skills Training Program e RE-LIGO (triennale e con il coinvolgimento dei genitori) in due classi terze: dopo un momento iniziale in cui gli operatori della ASL Milano 1 hanno presentato il progetto ai genitori, gli stessi ragaz-zi, con l’aiuto di supporti multimediali, hanno condiviso con tutti l’esperienza vissuta. Alla fi ne tutti in palestra per l’istal-lazione fi nale: ogni classe, ripensando all’anno scolastico tra-scorso, doveva individuare tre oggetti che rappresentassero “ciò che di negativo si vuole buttare”, “una esperienza bella da portare sempre con sé” e “gli obiettivi non ancora rag-giunti su cui rifl ettere”. Con questi oggetti abbiamo realizzato il nostro “terzo pa-radiso” e da qui ripartirà in nostro percorso l’anno nuovo 2013/2014.Con l’auspicio che tutti abbiate trascorso delle buone vacan-ze, un arrivederci a scuola.

La referente di “Mostre e manifestazioni” Anna Cabrini

La prof Parolini con alcuni studenti delle medie di Senago

Alcuni studenti delle medie di Senago

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Tutti i Cortili e le Cascine della nostra Senago - 7° puntataGrazie alle interviste ed alle testimonianze di diversi anziani senaghesi, con un lungo e diffi cile lavoro, è stato possibile ricostruire l’identità di tutti i cortili e delle cascine presenti a Senago.Spesso ciascun cortile viene identifi cato con più nomi contemporaneamente. Essi possono derivare

dal cognome di una delle famiglie che lo ha abitato, oppure dal soprannome o dal mestiere di uno dei personaggi presenti, o anche dal nome di un istituto ex proprietario. Poiché tale ricerca non è stata facile, si invitano i gentili lettori a segnalarci le possibili omissioni e/o dimenticanze.

RIONECENTROA cura diAMatteo ColomboM

RIONE MASCAGNI

Curt de’l Munzìn (famiglia Monzini, ingresso alla villa) civico 19, con fontana all’interno del cortile.

Curt de’l Lughét de l’usterìa (è un soprannome) civico 3, veduta di entrata ed interno.

Curt di Stelàsc (è un soprannome forse ex proprietà Luogo Pio della Stella) civico 5; detta anche Curt de’l Strüsa (è un soprannome).

Via don A. Rocca

Curt de’l Runchèt(famiglia Ronchetti) civico 1.

Via Repubblica

Via A. Degli Occhi

Via San Giuseppe

Via XXIV Maggio

Cascina San Giuseppe costruita nel 1841 da Carlo Gennari (detta cascina “la Genàra”), all’inizio abitavano 6 famiglie che si occuparono della coltivazione della terra circostante, dopo averla pazientemente bonifi cata con un duro lavoro. Non è mancata la buona volontà ai contadini nel voler coltivare questi diffi cili terreni i quali, man mano si sono ampliati con la coltivazione di mais, frumento, viti, gelsi… Vi si allevava anche il bestiame. Nel 1925 con nuove tecniche agricole si coltivò anche il lino bianco e blu. La cascina, oggi completamente trasformata e formata da abitazioni private, comprende la vetusta torre campanaria: antico convento o resti più recenti?

Curt de’l Malèrba (famiglia Malerba, ingresso villa Degli Occhi - “la Palazzetta”) è stata demolita e corrisponderebbe circa al civico 20.

Curt de’l Lucatèl (famiglia Locatelli); nell’800 chiamata anche Cascina Pescina, civico 9, veduta dell’interno. Due particolari della corte: fi nestra-cantina e balconcino.

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Cosa fa un cittadino o un comune che si vede leso nei propri diritti? Denuncia l’of-fesa alle autorità competen-ti!Contro la decisione della Re-gione che ci ha leso nei no-stri diritti, la sola via era di ricorrere al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) per far valere le nostre ra-gioni! Ebbene, quando nel 2009, nelle vesti di coordinatore della Farfalla di Senago, ven-ni a conoscenza di quella de-libera, dissi al sindaco ed agli assessori di fare ricorso con-tro la Regione; non ascoltato, denunciai il tutto sui giornali e, ma la mia fu solo una voce nel deserto. Del ricorso parlai anche con i consiglieri di minoranza ma, sia gli uni che gli altri sembravano d’accordo nel dire di NO al ricorso. In realtà, non si è voluto andare contro i propri capi politici.Finalmente l’attuale giunta decise di creare un comitato ed assumere un avvocato per interessarsi della questione vasche. Dopo qualche mese il comitato presentò un docu-mento proponente una soluzione più economica e meno impattante, ma a chi può servire questo lavoro? Sentiamo cosa dice l’avvocato Fossati, assunto dal comune per reggere la parte legale del Gruppo di Lavoro Vasche di laminazione Torrente Seveso.Stralcio della relazione: “Siamo in ritardo per ogni cosa - ha detto – ed ora non è più possibile fare alcuna azione legale; questa andava fatta già nel 2010, quando fu reso pubbli-co un primo atto della Regione ed andava proseguita nei tempi immediatamente successivi, cosa che le amministra-

zioni non hanno mai fatto. I termini per fare ricorso sono ormai scaduti da un pezzo. Se ora facessimo qualcosa - prosegue l’Avvocato – vi farei buttare via del denaro inutilmente perchè ogni ricorso sarebbe già perso in partenza.”

che la storia delle vasche parte da lonta-no: al suo inizio le vediamo nella cava di via Brodolini, poi man mano sono fi nite in via De Gasperi, son passati anni e con loro l’alternarsi di amministrazioni di varie forze politiche, ma il ricorso

contro la Regione, nessuno ha voluto farlo! Nel maggio scorso abbiamo assistito ad una bella dimostra-zione in via De Gasperi: bene fi nalmente, ma contro chi l’ab-biamo fatta?Se il Comune ha subito un torto dalla Regione Lombardia, era davanti alla sua sede che i senaghesi dovevano andare:pensiamo per un istante di vedere 500 cittadini davanti a “Palazzo Lombardia”, sicuramente saremmo fi niti sui gior-nali e anche in televisione, questo sarebbe stato un atto forte!Concludo nel ribadire che un NO convinto va affrontato con vie legali, ma come già detto non si è voluto farlo.Ora almeno sappiamo cosa fare? Fino ad ora si è dato l’im-pressione di nascondere la testa sotto la sabbia. Speriamoche ora in poi si affronti la questione con forza per non subi-re, oltre al danno anche la beffa. La fi ducia inizia a mancare, l’unica speranza è che la Regione non trovi MAI i soldi per realizzare queste vasche!

Remo Malvestiti

Perché i termini per fare ricorso contro le vasche sono scaduti ?

Marzo 2013-Senago via De Gasperi, una trivella staFacendo dei carotaggi per verifi care il terreno dove

si dovrebbe realizzare le vasche di laminazione

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Gent. Redazione di “Senago noi e la città” La let-tura del racconto pubblicato nel n° 58 di Maggio “Il bambino e il fascista” mi ha lasciato un senso di incompletezza.Certo, si tratta di un breve racconto che vorrebbe mostrarci la Storia da più punti di vista, ma proprio per questo motivo mi appare incompleto.Perché il fascista portava con sé il pane bianco, ali-mento che all’epoca era solo per i ricchi?Le famiglie che costituivano la maggior parte della popolazione si nutrivano di pane scuro, polenta al solo profumo di aringhe, erbe e radici cotte. Perché quel signore, fascista, recava un cibo per pri-vilegiati ad altri fascisti del paese vicino?Le famiglie avevano i padri e i fratelli maggiori alla guerra dell’esercito fascista, e non meritavano pane bianco?Credo che il racconto vorrebbe farci capire che esi-stevano brave persone anche fra i fascisti e che i partigiani erano anche capaci di picchiare.La realtà delle vicende umane presenta quasi sem-pre situazioni complesse; mi torna in mente che al

tempo di guerra la famiglia di mia madre abitava in Sesto San Giovanni in uno stabile nel quale si trova-va la sede di un comando nazista.I bambini della famiglia avevano più o meno l’età del protagonista del racconto e i nazisti erano gen-tili con loro.E’ naturale, giovani uomini avevano probabilmente nostalgia dei loro bimbi rimasti in Germania, inoltre quei piccoli vivevano VICINO a loro. Mentre probabilmente pianifi cavano la distruzione di paesi con neonati e donne incinte, quegli uomini, passando, davano un buffetto al bambino del piano di sotto.

Tiziana Tosi

Il DirettoreGentilissima Tiziana, la Redazio-ne ha ricevuto le sue osservazioni in merito a: “Il bambino e il fa-scista” ed ha interpellato l’autore del racconto che è ben lieto di ri-spondere alle sue domande ed a quelle di altri lettori che in linea generale chiedono le stesse cose.Le risposte dell’autoreD. Racconto incompleto.R. Nel mio racconto ho voluto solo dar notizia di un episodio che ho vissuto da bambino, senza pensare di esprimere il mio pun-to di vista attuale sulla storia del fascismo, ecco perché vi appare incompleto.D. Il pane bianco ai privilegiati, quello nero ai poveri.R. All’età di 8 anni non potevo chiedermi il perché il fascista aves-se il pane bianco e i poveri no, ma oggi posso dire che lo sapeva bene mio padre, vittima lui stesso del regime fascista, un uomo che

partecipò alla prima guerra mon-diale (1915/1918) da semplice sol-dato dotato di un sentimento del dovere che lo portava sempre in prima linea.Nel corso della sua permanenza militare giunse al grado di ser-gente maggiore e per la sua fat-tiva opera all’offensiva del Piave, che risultò preziosa al comando di gruppo, venne decorato con la medaglia d’argento al valor mili-tare e promosso aiutante di bat-taglia.Da persona stimata, nel 1937 il podestà lo chiamò per un posto da responsabile in una polverie-ra sita nelle vicinanze di Berga-mo, ma rifi utò di sottoscrivere la tessera del partito fascista e per questo fu costretto a lasciare la sua terra bergamasca ed emigra-re nel milanese.Pur subendo torti dal regime fa-scista, che non dimenticò mai,continuò la sua vita educando i propri fi gli a vivere nella rettitu-dine, insegnandoci che le leggi fasciste e la guerra (cose tremen-de), un giorno sarebbero fi nite ed arrivati tempi migliori.Oggi, rifl ettendo del perché mi lasciò che prendessi il pane bian-co, credo volesse impedire che in me non si sviluppasse il disprezzo verso le persone e che non per-dessi la fi ducia e la speranza di un

futuro migliore dove i cittadini, poveri o ricchi, benefi ciassero di pari dignità, uguaglianza e liber-tà.D. Il fascista buono ed il partigia-no picchiatore.R. Nel momento in cui vidi quel fascista che tutte le mattine mi dava il pane bianco, legato e per-cosso con calci e pugni, mi sentii crollare il mondo. Ho però anche apprezzato che fra i 5 partigiani, uno si è rivolto a me per confor-tarmi. Quello è stato l’atto che ha creato in me il giusto equilibrio che mi permette di non fare di tutta un’erba un fascio e di nutri-re sempre la speranza di trovare fra il buio, una luce amica.

Cara Tiziana e cari Lettori, con queste parole il narratore de: “Il bambino e il fascista” ha cercato di rispondere alle vostre doman-de. Certo è che l’episodio va elen-cato fra le luci amiche, senza per altro dimenticare che il periodo storico in cui si è svolto il raccon-to, è stato teatro di fatti atroci contro l’umanità che vanno sen-za ombra di dubbio condannati. Ciononostante non bisogna fre-nare coloro che in mezzo a tanto orrore, hanno vissuto episodi di cuore da raccontare.

Il Direttore R. Malvestiti

“Il bambino e il fascista”ricordi e rifl essioni

Il Direttore risponde alla lettera arrivata in Redazione

1917 - Il papà dell’autore del raccontoin un momento di libera uscita

Il Direttore

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Erasmo Silvio Storace un giovane Senaghese con la passione della fi losofi a

DR. CLAUDIO BRICCASTUDIO DENTISTICO

Erasmo si è laureato in Filosofi a a Milano, ha quindi conseguito a Palermo un dottorato di ricerca; attualmente collabora come Pro-fessore a contratto, presso l’Uni-versità dell’Insubria di Varese. Ha pubblicato diversi libri e articoli. Vive e lavora a Senago; da 10 anni ha fondato e dirige l’Associazione Culturale Albo Versorio, che ope-ra nel mondo della fi losofi a come casa editrice di saggistica fi losofi -ca e come organizzatrice di even-ti culturali, tra cui “La Festa della Filosofi a”,che coinvolge otto co-muni della Lombardia e, sotto il patrocinio del Polo Culturale In-sieme Groane e della Società Expo Milano 2015, ospita come relatori i più importanti fi losofi ed intel-lettuali del panorama italiano.

nale volto a indagare, in quattro anni, i grandi temi di Expo: “cibo”, “pianeta”, “energia” e “vita”.Anche quest’anno Erasmo Stora-ce con la sua festa della fi losofi a ha ottenuto un grande successo organizzativo, dopo il successo a Garbagnate presso il Parco delle Groane e a Senago nei giorni 16, 23 e 30 giugno ha vissuto momen-ti meravigliosi con un festival che ha presentato fi losofi eccellenti come: Galimberti, Marassi, Bonci-nelli e Giorello.La bella iniziativa si è svolta nel parco Monzini presso la sede della “Istituzione Biblioteca Comunale Italo Calvino”, che grazie alla sua collaborazione attiva e compe-tente ha permesso all’iniziativa di godere degli ottimi risultati e di poter continuare come negli anni precedenti.

Dai suoi inizi, si avvale della col-laborazione di alcuni tra i più importanti fi losofi italiani (Donà, Sini, Bonvecchio, ecc.).A partire dal 2008 si dedica all’or-ganizzazione di eventi culturali (tra Cesano Maderno, Senago e Limbiate): ed è proprio a Senago (dove Erasmo ha ormai trasferito la sede di Albo Versorio, al fi ne di essere ancora più radicato e pre-sente su questo territorio) che nasce l’idea di costruire una rete di Comuni, sotto l’egida del Polo Culturale Insieme Groane, ospi-tanti un vero e proprio festival, “La Festa della Filosofi a”, capa-ce di creare un connubio tra le conferenze dei grandi nomi della fi losofi a (come Severino, Galim-berti, Giorello...) e momenti di intrattenimento più ludici: dalla musica agli aperitivi, dalle mo-stre artistiche agli interventi nelle scuole, offrendo incontri di pre-parazione alla fi losofi a già dalle scuole primarie.Dal 2012 il festival ottiene il pa-trocinio di “Expo 2015” e viene ideato un programma quadrien-

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PER ISCRIZIONI ED INFORMAZIONITelefonare al n. 02.99.058.713 cell. 339 899 04 73 oppure nelle sere della festa di Sena-go del 7/8 settembre 2013 allo stand del ballo. (Veniteci a Trovare)Coordinatrice ballo e danza Silvana: Tel. 333 608 7948

Ai Maestri di caraibico Rita: Tel. 347 46 02 947 e Giuseppe: Tel. 340 29 86 581Alla Maestra di liscio e di gruppo Antonella e Alfonso: Tel. 348 56 55 075

I corsi di ballo si tengono nelle palestre delle scuole comunali: DANZE CARAIBICHE – BASE e AVANZATO Lunedì 16 settembre 2013 ore 20,30 - Palestra di via Cavour (ang. via Nenni)Martedì 17 settembre 2013 ore 21,30 - Palestra di via Padova (si entra dalla

KIZOMBA - BASEMartedì 17 settembre ore 20,30 - Palestra di via Padova (si entra dalla via Verdi)

BALLI DI GRUPPO Venerdì 20 settembre 2013 ore 20,30Palestra di via Repubblica (dietro al Comune)

LISCIO E SALAVenerdì 20 settembre 2013 ore 21,30 Palestra di via Repubblica (dietro al Comune)

CORSI DI PROPEDEUTICADANZA CLASSICA E MODERNA Venerdì 20 settembre 2013 ore 17,30 - Palestra di via Padova (si entra dalla via Verdi)

CORSI DI BALLI DI GRUPPO E DANZE LATINO-AMERICANO DEI BAMBINI E RAGAZZILunedì 16 settembre 2013 ore 17,30 - Palestra di via Repubblica (dietro al Comune)

FESTA DI SENAGO Sabato 7 e Domenica 8 settembre 2013 I maestri di ballo e gli animatori delle due scuole, intratterranno i cittadini con musiche, esibizioni e

ballo per tutti i presenti il divertimento è assicurato. Tutti sono invitati a partecipare.

I maestri Rita e Giuseppeinsegnanti di ballo caraibico

I maestri Antonella e AlfonsoInsegnanti di ballo Liscio e di Gruppo

via Verdi)

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PIAZZA BORROMEO 5 - SENAGOPIAZZA BORROMEO 5 - SENAGO

ORARIO DI APERTURA:dal lunedì al venerdì mattino dalle 8,30 alle 13,00

pomeriggio dalle 15,30 alle 19,30

Sabato mattino dalle 8,30 alle 13,00pomeriggio dalle 15,00 alle 19,30

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dalle 8,00 alle 20,00orario continuato

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Commercio locale.

Supermercato di piazza Borromeo SenagoPer chi vuole fare la spesa completa e nello stesso tem-po non vuole spostarsi dal proprio paese o frequentare le grandi strutture, in piazza Borromeo a Senago trova un ambiente tipico della bottega sotto casa, un perso-nale qualifi cato che attraverso la conoscenza delle esi-genze della clientela, è in grado di fornire un accurato e competente servizio, dando prodotti selezionati e di qualità.Il tutto viene gestito con perizia e gentilezza da persone specializzate nel campo dell’alimentazione, questa espe-rienza permette di gestire con sicurezza il punto vendi-ta come un vero negozio di vicinato, garantito dall’af-fi liazione di un marchio nazionale come Punto SMA(Simply Market) grande distribuzione alimentare organizzata in Italia.La professionalità dei preposti al servizio dei clienti, porta ad avere un rapporto fi duciario, rilassante e socia-lizzante, con il cliente, una bottega SMA che offre un terreno privilegiato accogliente come i piccoli negozi di vicinato, dove il commerciante è un conoscente, un amico, una persona quasi di casa. L’impegno e l’interesse collettivo del responsabile commerciale della bottega SMA, lo stimola a studiare il costo al consumo dei beni acquistati tra grande distribuzione e negozio sotto casa, al fi ne di far riscoprire il

valore sociale del negozio alimentare per quelle fasce di popola-zione che necessitano di fare acquisti nel risparmio e senza recarsi in spazi lontani.Il punto vendita è specializzato nella gastronomia e tavola calda(cucina interna), banco macelleria con carni di origine italiana, banco salumi e formaggi scelti .Nel concreto, a livello vendita vengono offerti prodotti selezionati e di provenienza garantita dal marchio Punto SMA (Simply Mar-ket), Leader in Italia nel settore di generi alimentari.Inoltre, il lunedì sconto del 10% su tutta la spesa ai pensionati, il mercoledì sconto del 10% reparto macelleria e tutti i giorni all’in-terno del punto vendita tante offerte speciali.

“Costruire e diffondere una cultura della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro, individuare ettenere sotto controllo i potenziali rischi, salvaguar-dare la reputazione aziendale e rispettare la nor-mativa vigente in materia di sicurezza sono obiettiviimimprpresescicindndibibililii peperr tututtttee ququelellele o orgrgananizizzazaziziononii chcheevvogliono essere competitive e insieme responsabili”.La sicurezza sul lavoro non è un optional aziendalema consiste in tutta quella serie di misure di preven-zzione e protezione (tecniche, organizzative e pro-ccedurali), che devono essere adottate dal datore di lavoro, dai suoi collaboratori (i dirigenti e i preposti),medico competente e dai lavoratori stessi.Il 31 maggio scorso è scaduta la possibilità da partedelle aziende di autocertifi care la valutazione del rischio e dal 1 giugno è obbligatorio anche per le

a z i e n d e che occu-pano fi no a 10 addetti la redazio-nene d delel D DVRVR (Documento di Valutazione dei Rischi). Chi lo deve fare? Tutte le aziende -, anche ditte individuali e liberi pro-

-fessionisti, che abbiano alle proprie dipendenze an-che un solo lavoratore. Per il D.Lgs. 81/08 e s.m.i.

sono considerati lavoratori anche i soci, i lavoratori a-progetto, i lavoratori stagionali, gli stagisti, i coadiu-e vanti, o coloro i quali effettuano formazione anchee a titolo di apprendistato o gratuito presso la sede

dell’azienda.

Sicurezza sul lavoro A cura del Dr Ezio Zuliani

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Nell’occasione del trentesimo anniversario del Centro Sporti-vo Comunale di Senago, siamo venuti a conoscenza che Franca Cavagnoli, residente a Senago dal 1957, è un’appassionata di nuoto e che dal 6 giugno 1983, giorno dell’inaugurazione della piscina del Centro, ad oggi 2013, è trent’anni che frequenta i corsi di nuoto, L’abbiamo incontrata e gli abbiamo chiesto della sua pas-sione per il nuoto.“Fin da giovane ha sempre ama-to fare dello sport, convinta che nuotare faccia bene alla salute, e soprattutto ci aiuta a stare bene in generale. Oltre al nuoto, frequentando i

Scritti e poesie arrivate in Redazione

Amore di MammaLa mamma è il grande albero dell’amore. a Abbraccia e tiene astretti stretti i suoi piccoli fiori, le sue piccole gemme che pian

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piano sbocciano gloriosi e forti alla vita,con meravigliosi frutti.f g

Li tiene a sé più a lungo che può, accarezzandoli con i suoi g f g f

evitali profumi sussurrando tra le sue fronde, storie di vite meravigliose. Poi una alla volta si staccano, prendono il volo portati dal vento…vedranno mondi lontani. Chissà se nel vento àun giorno, quando anche loro avranno messo radici e dato vita a nuove pianticelle, chissà se ritroveranno la strada, se riconosceranno il loro vecchio e stanco

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grande albero dell’amore di Mamma Pina Preitegrande albero dell amore di Mamma.

Franca Cavagnoli anni 79 - trent’anni di piscinacorsi si incontra-no altre persone e questo ci dà modo di socializzare, scambiare idee e di apprendere. Ho iniziato a frequentare la pi-scina di Varedo molto giovane, a quei tempi sapevo che il nuoto permette di ottenere una silhou-ette armoniosa e ben proporzio-nata, favorendo il dimagrimen-to e il rassodamento muscolare combattendo in modo effi cace gli inestetismi della cellulite. Il mio sogno era che anche Sena-go avesse una piscina e quando trent’anni fa fi nalmente è arriva-ta, mi sono iscritta e ancora oggi continuo a frequentare i corsi.”Sig.ra Franca Cavagnoli

Senago, Giugno 2013

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Raramente la promessa sposa è lasciata sola nel scegliere il proprio abi-to. Improvvisamente, una volta saputo delle nozze, mamma, sorelle amiche care e non, si fanno prendere dall’impulso di offrirle aiuto per la scelta dell’abito, e qua iniziano i guai…Sarete molto più serene se al primo appuntamento, vi rivolgerete solo al personale specializzato del negozio: i negozi che fanno abiti da spo-sa da trent’ anni come il mio, hanno solo interesse ad offrirvi il meglio e a farvi sentire eleganti e felici. Sarebbe stupido il contrario e invece non è proprio così con certe “amiche del cuore” magari un po’ invi-diose!Torniamo a noi, ricordatevi che nonostante le bizzarrie viste nei ma-trimoni di Hollywood o nei vari programmi televisivi, questo è il mo-mento della vostra vita in cui dovete essere regali, sobrie e bellissime.La futura sposa può molto facilitare il lavoro di chi la segue nella scelta. Portare con sè un buon reggiseno, senza spalline (e se si è di qualche ta-glia in più un body), un paio di scarpe dell’altezza che poi vorremmo indossare, e magari raccogliersi i capelli se molto lunghi.Tutto questo non solo aiuterà noi, ma contribuirà a far sì che voi vi vediate molto meglio con i vari abiti che proverete.Accettare il cortese aiuto delle commesse o del commesso mentre si provano i vestiti delicati, con-sentirà infi ne di non sciuparli in alcun modo.Dopo aver scelto il vostro abito, approfi ttate della nostra presenza per porvi e porci alcune domande: se il ricevimento è in campagna, il tacco a spillo è comodo? Riesco ad alzare le braccia per ballare se ho organizzato un matrimonio con danze? Accettando i consigli che insieme potremmo dare, eviteremo lo strazio di vedere una donna a disagio a causa del vestito (soprattutto il giorno del matrimonio). Oppure vedervi arrivare con una foto di un abito e pretendere che sia proprio il vostro, senza ascoltare nessun consiglio, sarebbe devastante per voi e per noi.Dopo aver scelto il modello, si prendono le prime misure: signifi ca che da lì alle seconde misure, avrete il tempo di modifi care un pochino la vostra taglia; non aspettatevi miracoli, diffi cilmente perderete 10

chili, ma magari lo stress vi porterà ad assot-tigliarvi un pochino.Fate gli ordini tempestivamente, non anni prima, ma almeno cinque/mesi sì.Se ordinato troppo presto, rischierete che poi il vostro abito non vi piaccia più; se trop-po tardi, che non si riesca a realizzare bene come vorremmo tutti noi e voi.Diciamo come indicazione, che la sposa di maggio deve iniziare a muoversi a gennaio, e quella di dicembre a settembre, di conse-guenza tutti gli altri mesi.

Il nostro personale, è in grado anche di offrire suggerimenti per la biancheria intima da indossa-re con i migliori risultati; anche dell’abito, possia-mo farvela modifi care oppure consigliarvi nel caso di taglie forti, il negozio più adatto a vendervi il capo giusto.Non dimenticate di prendere le calze, che devono essere rigorosamente di seta, e vanno messe sem-pre, e qui apro una dolente nota… Avrete tutta la vita davanti per stare senza calze, quel giorno però mettetele, se proprio siete spazientite da questo indumento che tanto ben modella gambe anche brutte, mettetele in chiesa almeno, e poi alla prima corsa in bagno levatele, ma non state senza.E da ultimo, una volta fatta l’ultima prova (e si-curi che nulla venga trascurato), vi verrà portato

l’abito in casa, da noi, dalle nostre sarte, a volte da me. Non per essere invadenti, ma perché così si usa da generazioni, perché voi possiate stare più tranquille, perché il momento dell’arrivo dell’abito nel sacco di tela profumato, possa essere immortalato sulle vostre foto e anche perché in fondo noi lo abbiamo cucito con cura, ricamato rifi nito, de-dicandovi tempo prezioso, e ci fa emozionare ancora dopo tanti anni vedere volare l’abito indossato da voi e accompagnarvi nel giorno più bello della vostra vita…Meditate spose meditate…

Nel Camerino di Prova.

Alcuni consigli brevi per quando provate il vostro abito.

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Che serata bella e gaia, è il compleanno di Francesco.L’aria pulsa di parole e risate è lui che le ha scatenate!Ha varcato da un pò la soglia degli anta, ma in cuor suo la passione per la politica non si placa. Pur se a volte qualche acciacco rende il suo spirito un po’ fi acco, non si arrende e tiene duro!Ama la vita, la sua sposa, i suoi fi gli, il suo lavoro, e come un guerriero, non si adagia mai sul pontile, ma guarda sempre ver-so il sole dall’avvenire.

Ha un sorriso simpatico e generoso, sta bene con gli amici e nel giorno dei suoi settant’anni li ha voluti tutti vicini!Grazie Francesco per la bella serata, tutti i tuoi amici ti fanno gli auguri per altri cento di questi giorni.

Circa ottanta amici festeggiano i 70 anni di Francesco GiacobbeBuon compleanno Francesco, i tuoi amici ti dedicano questa poesia.

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Un momento della bella serata di compleanno

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In questi ultimi decenni Senago ha visto profonde tra-sformazioni del suo tessuto urbano. Buona parte dei campi una volta coltivati a mais o a frumento sono stati ceduti per far posto ad abitazioni residenziali o a capan-noni industriali. Con la scomparsa dei campi è venuto meno anche il fi tto reticolo idrico la cui acqua traeva origine principalmente dal Villoresi. Chiunque abbia

abitato a Senago negli anni 60-70si ricorderà dei “canarelli” pic-coli canali pro-fondi meno di un metro in cui molti Senaghesi (tra cui il sotto-scritto) hanno fatto il bagno. Mi ricordo, ad esempio, quel-lo in prossimità della Madonni-na di Senaghino, oppure quelli che erano pre-senti dal lato op-posto di Senago, tra il Centro e l’inizio di Castel-letto. Mi ricordo di noi bambini che d’estate ci toglievamo i ve-

stiti per buttarcisi dentro in mutande. Mentre scrivo mi è tornato alla mente la forma delle pa-ratie in grado di deviare l’acqua in un percorso rispetto

ad un altro: tre-quattro pezzi di legno che scorrevano in binari di metallo, quello superfi ciale (ma qui i ricordi vacillano) aveva alle estremità una sorta di manici che una volta impugnati facilitavano la fuoriuscita dalle guide. Devo dire che mi ricordo anche di quando, insie-me ai miei amici, mi divertivo a deviare il corso d’acqua all’insaputa del contadino. Anche le scuole traevano giovamento da questo reticolo idrico: mi ricordo anco-ra dei doposcuola passati nel retro della Scuola Elemen-

tare di via Repubblica in cui in un punto il “canarello” si allargava a formare una sorta di piccola piscina.Quest’acqua trae origine dal Villoresi, opera idraulica inaugurata nel 1890 (realizzata dall’ingegnere lom-bardo Eugenio Villoresi). Questo canale artifi ciale ha origine dal fi ume Ticino (dalla diga del Pan Perduto in località Maddalena) frazione di Somma Lombardo e si getta nel fi ume Adda al termine di un percorso che si estende per 86 km che lo qualifi ca come uno dei canali artifi ciali più lunghi d’Italia. Oltre a rifornire acqua ai campi il Villoresi dava refrigerio durante le torridi esta-te senaghesi, e allora ecco che riaffi orano persone a me sconosciute che si tuffavano dal ponte che collegava il centro al quartiere Mascagni. E quando dal Villoresi si tornava verso il Comune di Senago si passava vicino

all’unico “Canarello” con cascata, mi riferisco alla casca-tella che si trova ancora oggi in prossimità della strada che porta verso la Villa Ponti. Purtroppo al giorno d’oggi, molti campi agricoli non esistono più e quindi è venuto meno il bisogno di man-tenere attive tutte queste infrastrutture idrauliche. Negli anni si è osservata la tombinatura della maggior parte dei canarelli, lasciando un sapore nostalgico per chi come me ha avuto modo di farci il bagno o per gli agricoltori che vedevano, una volta tolte le paratie, l’in-nondarsi d’acqua i campi. (lo scorso giugno sono stati fotografati alcuni canarelli ancora in attività)

L’acqua che scorreva nella Senago agricola... a cura di Paolo Galli

Zona via Ungaretti, Quartiere Petrarca

Via Madrid, passante dietro la Madonnina

Ponte Villoresi di via XXIV Maggio Senago (dove si tuffavano i nuotatori)

Via XXIV Maggio, canarello con cascata fra Villa Ponti e Villa Degli Occhi

Paolo Galli all’età di 7 anni e lo stesso Paolo, oggi

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Dott.ssa Pozzi Roberta DVM Medico Veterinario Agopunturadiplomata SIAV (società italiana agopuntura veterinaria)Master di II livello “Fisiologia dello sport e fi sioterapia veterinaria applicata al cane” La fi sioterapia viene praticata nell`uomo da tempo, aiutando con successo la medicina nell`alleviare il dolore, nel recupero post-traumatico o nel recupero post-chirurgico, rinorma-

lizzando le funzioni e permettendo ai pazienti di ritornare alle loro normali attività. Recentemente questi servizi sono stati studiati sugli animali per rag-giungere gli stessi obiettivi.Gli obiettivi specifi ci della riabilitazione includono l`aumento del range di movimento delle articolazioni, l`aumento del tono muscolare, il miglioramen-to della coordinazione, la diminuzione del dolore e dell`infi ammazione, il

recupero dell`equilibrio e della giusta condi-zione fi sica (perdita di peso/aumento della muscolatura).La fi sioterapia viene applicata ogni volta che c’è un defi cit del movimento corretto. Dopo un intervento chirurgico, (per il legamento crociato anterio-re, la displasia dell’anca, l’ernie del disco) o in seguito a defi cit neurologici (negli emboli fi brocartilaginei, paralisi e/o paresi) dove c’è un impedimento totale o parziale del movimento, la fi sioterapia può

aiutare ad accelerare i tempi di recupero o essere l’unica terapia elettiva. La fi sioterapia negli animali si avvale di diverse tecniche: il massaggio, l’utiliz-zo dell’acqua come la piscina oppure Underwatertrademill lavoro in palestra tapis-roulan. In oltre a questo si può aggiungere l’Agopuntura come tecnica per il dolore e per ridurre i tempi di recupero

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La voce di Butterfl y … Ringraziamento agli operai ComunaliVia Mantica: troppe volte ormai i presagi di But-terfl y si avverano. All’epoca del salotto del centro storico di Senago, quando si è voluto fare il man-to stradale in porfi do, qualcuno aveva scritto che era una follia. Oggi siamo qui, e come diceva Gino

Bartali: “E’ tutto da rifare”.Via 8 Maggio: grazie all’iniziativa dei privati, i piccioni, per ora, se ne sono andati. Per il resto sembra che questa volta l’assessore Zoani sia stato di parola, mettendo i dissuasori estraibili: fi nal-mente una volta alla settimana passerà il mezzo a pulire.Nota di Merito ai dipendenti del comune di Senago.Assistiamo ad un grande senso di responsabilità dei dipendenti comunali, mi riferisco in particolar modo agli operai addetti alla manutenzione. Forse troppe volte si indicano i dipendenti pubblici come fossero dei fannulloni. Perso-nalmente posso assicurare che a Senago, già in veste di assessore avevo riconosciuto con note di merito e mansioni superiori le loro qualità; da cittadino ho continuato ad apprezzare il loro impegno. In questi ultimi anni di assoluta crisi economica, il cittadino stima molto vedere gli operai delle manuten-zioni, che al di là delle proprie specifi che mansioni si adoperano per fare quei lavori urgenti necessari per una giusta qualità della vita cittadina: vedi l’idraulico che fa anche il muratore; il capo operai che non sta solo a dirigere, ma contribuisce ai lavori manuali, come del resto l’elettricista, il falegname e tutti gli altri operai che svolgono molteplici mansioni. I cittadini, nel prendere atto, ringraziano convinti che i piccoli problemi, che assillano la vita quotidiana, vengono risolti grazie all’impegno di questi manutentori.

Ricordo del 40° - Coscritti 1973 di SenagoLa festa dei coscritti è un bell’evento da ricordare.

La nostra rimpatriata è avvenuta alle “Antiche Ruote”, un successo annunciato e confermato. E’ stata una serata piena di colori e di allegria, un’insostituibile occasione per ritrovarci fra amici.

Viva la classe del 73 e un arrivederci alla prossima!!!

1973: una Classe di… Gran Classe

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CAMPIONATO ITALIANO WFC – 2 Giugno 2013Titolo italiano per Claudio Ivan, 17 anni dell’ In Action Combat PadernoClaudio Ivan, atleta di punta dell’“In Action Combat” vince due titoli italiani: uno di kick boxing e uno di free boxe. Domenica 2 Giugno 2013 si è svolto il campionato italiano WFC (World Fighters Confederation) in quel di Trezzano sul Naviglio (MI). Alla gara, a cura del presidente Franco Scorrano della Federazione riconosciuta a livello internaziona-

le, hanno partecipato più di 400 ragazzi provenienti da 65 palestre diverse spar-se in tutta Italia.Sotto la guida del Maestro Antonio Bega, arbitro e maestro fede-rale WFC, in questo ultimo anno Claudio Ivan ha vinto 23 match e, due settimane fa nella fi nale, si è aggiudicato ben due titoli italiani vincendone altri quattro. La cintura è stata consegna-ta dal presidente stesso, Franco Scorrano. Altri quattro ragazzi dell’“In Action Combat” di Paderno Dugnano hanno partecipato alle fi nali: Andrea Muschi, Daniele Scanu, Gianluca Porati e Da-niele Di Carlo. La squadra ha un attivo di 15 agonisti!Una squadra che ha dato grandi soddisfazioni al Maestro Anto-nio Bega, a breve 4° dan e maestro federale di kick boxing, full

contact e k1, che negli ultimi cinque anni ha ottenuto due titoli mondiali, due europei e quattro italiani. La palestra “In Action” opera da oltre 30 anni sul territorio, ad accogliervi troverete non solo abili e professio-nali istruttori e personal-trainer di arti marziali, ma anche di fi tness, zumba, pilates, spinning, step e molto altro ancora. Lo staff della palestra “In Action” vi aspetta!

Campionato italiano: l’atleta Ivan Claudiocon i colori della palestra “In Action”,

mentre attacca l’avversario per la conquista del titolo.

Maestro Antonio Bega, atleta Ivan Claudio, Alberto De Nucci Dir. Palestra “In Action”

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Artisti locali del disegno botanico

MATTIOLI ROBERTARoberta è nata a Se-nago nel 1967, dove attualmente vive.Ha studiato arte, pri-ma all’Istituto d’Arte di Cantù e poi all’Ac-cademia di Belle Arti di Brera (Milano), Pittura. Il suo modo di disegnare e creare immagini è cambiato adattandosi alle varie

esigenze del lavoro e all’età. Roberta ha iniziato a lavorare come illustratrice e scenografa per produ-zioni di cartoni animati (la Gabbianella e il Gatto). Solo qualche anno fa Roberta ha iniziato a dedicarsi a tempo pieno alla sua reale passione per il disegno botanico, utilizzando ancora le tecniche tradiziona-li: acquerello, matite colorate e graphite. Utilizzaanche una tecnica con la biro, molto particolare e di grande impatto visivo. Un suo Chrysanthemum è stato selezionato alla 14° International Exhibition al Hunt Institute del 2013, a Pittsburgh (USA); attual-mente due suoi lavori sono visibili presso la mostra ”Arte botanica del terzo millennio” presso il museo della Grafi ca a Pisa.Per due anni Roberta ha vissuto nel Derbyshire, nel mentre ha concluso il Distance Learning Course 5 e dal 2011, diventando subito socia della Society Bo-tanical Artist di Londra.Lei ama dipingere fi ori dal vivo, partendo da un’at-tenta, lunga ed essenziale osservazione del sogget-to.Essendo una semplice appassionata di botanica di-pinge solo quello che vede partendo dall’ispirazio-ne del mondo fl oreale nelle diverse stagioni, pro-seguendo poi nella costruzione della composizione e dei dettagli. Ultimamente si diletta nell’insegna-mento di questa disciplina, divulgando piccoli gran-di segreti dell’acquarello.All’insegnante Roberta Mattioli, abbiamo chiesto di parlarci dei corsi che tiene presso l’Università del Tempo Libero di Senago: “Il prossimo autunno ri-prenderò il corso (as. 2013-2014) che è al suo quar-to anno di vita. Gli studenti hanno iniziato a lavo-

rare con il bianco e nero per poi giungere all’acque-rello con costanza e passione. Durante il percorso d’insegnamento, risultato per alcuni tratti diffi cile, non hanno mai perso la determinazione nel ricerca-re la similarità con il soggetto. Il disegno botanicodal vero è un’esperienza viva e diretta tra la fl ora e l’autore che la interpreta con la propria sensibilità... Un’esperienza forte, energetica e viva.Nello scorso aprile, nella “Casa del Custode” di Vil-la Monzini, gli allievi di Roberta hanno organizzato una mostra dell’acquarello botanico, dove i visitatori hanno potuto apprezzare le varie identità artistiche di giovani e meno giovani allievi non solo di Senago.Ogni anno, per pubbliciz-zare la mostra viene fat-ta una locandina con un soggetto che ha riscosso maggior attenzione du-rante il corso per la com-plessità, la naturalezza e la buona esecuzione.Quest’anno è stato scelto Broggi Giusep-pe con la sua “Magnolia grandifl ora”.Colgo l’occasione per ringraziare: l’amministrazio-ne comunale per la “Casa del Custode”; il ristorante “Ponte Vecchio” per aver offerto il rinfresco il gior-no dell’inaugurazione della mostra.Chi volesse visitare il mio sito per visionare le mie opere: www.robertamattioli.eu.

Gli allievi che hanno esposto le loro opere, da sinistraa destra sono; Spinello Angela, Rizzi Ornella, Forresu Cesarina,

Velluto Anastasio, Mattioli Roberta, Fadini Silvana,Broggi Giuseppe e Colaiori Rita.

Nella foto mancano: Stallone Caterina e Soldano Elena.

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Petizione giunta dai residenti in zona edifi cio vecchio mulino

Araldo “Per i diritti del Cittadino” Nell’aprile scorso, gli inquilini del caseggiato che sta a pochi metri della struttura del vecchio mulino, hanno indi-rizzato al Sindaco ed agli uffi ci responsabili del patrimonio pubblico, la seguente petizione fi rmata da 19 persone: “Comunichiamo che di fronte al caseggiato di via 8 maggio esiste una struttura fatiscente di imprecisa proprietà,

dove vi sono eternit, erba alta, lamiere arrugginite e topi di grossa taglia ecc… Certi di un vostro intervento porgiamo distinti saluti”.Il portavoce della petizione si è rivolto alla Redazione, dopo l’insoddisfazione avu-ta dal Comune, invitandoci a dar voce pubblica alla loro segnalazione.L’Araldo, paladino dei diritti di tutti i cittadini, si è recato sul posto ed ha fotografa-to la triste realtà. Successi-

vamente ha fatto presente il tutto agli uffi ci addetti che hanno assicurato di aver eseguito tutti i passaggi neces-sari per poter mettere l’edifi cio in sicurezza e nelle norme sanitarie, ed erano in attesa del benestare dall’uffi cio bilancio per il fi nanziamento delle opere da fare.L’Araldo ribadisce che, pur consapevole delle diffi coltà fi nanziarie che tutti i comuni stanno attraversando, rimar-ca però che sta nei doveri inderogabili dell’ente pubblico garantire la salute e la sicurezza dei cittadini, quindi: se è vero che per il risanamento dell’edifi cio servono parecchie migliaia di euro, per togliere i pericoli più urgenti ne servono solo poche centinaia.Allo stato attuale delle cose il Comune ha emesso un’ordinanza per interdire l’area ai proprietari antistanti l’edifi cio.

Sul fondo il vecchio mulinochiuso dallo scivolo dei box

del condominio di via 8 Maggio.

Il vecchio mulino dietro al condominio di via 8 maggio e a fi anco il condominio di via Martiri di Belfi ore.Un pezzo di lamiera che il vento rende pericolosa.

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”Errata corrige”Ciao Remo, con interesse leggo sempre tutto “Senago noi e la città”. E’ veramente sempre interessante e so che raggiunge tante famiglie che scoprono sempre nuove cose passate e presenti della ns. comunità. […]Ti faccio presente che nello scorso numero ci sono state due imprecisioni: 1)° - pag 6 “La preghiera del ribelle” dove si dice: “scritta in carcere a Don Vittori” va corretta in: “” scritta in carcere a San Vittore ”. - pag. 18 “Festa di San Giuseppe al Mascagni” è stato scritto: “i vuocher lavoro dati in parte all’UTL”, si comunica che la UTL ha lasciato tutto il ricavato ai volontari del Mascagni per i lavori di manutenzione nel quartiere.Attilio Rossetti

ci ha avvicinato ancora di più a Voi.Perché questa mail si domanderà? Per ringraziare la sig.ra Mary in prima persona, Lei come Direttore e tutto il vostro staff per

averci dato la possibilità di far conoscere la nostra azienda tramite il Vostro giornale e per l’assistenza avuta nella pubblicazione pubblicitaria da noi effettuata, anche se di piccola entità ed importanza.Confermando fi n d’ora la

nostra presenza anche per la prossima uscita, ci permettiamo di salutare e ringraziare cordialmente Lei, la sig.ra Mary e tutti i Suoi collaboratori.

Impresa MultiServizi - Monica Telandro

Buonasera, volevo segnalarvi che ultimamente in momenti di crisi e di sacrifi ci da parte di tutti, fortunatamente ci sono giovani positivi a Senago.Ci siamo impegnati, messi in gioco, abbiamo faticato tanto, ma alla fi ne tutti i nostri sforzi sono serviti!Infatti in un concorso di Band Giovanili, una Band di Senago parteciperà alla fi nalissima di “Stagealive all’Alcatraz” di Milano (Via Valtellina 25, il tempio della musica Live).La passione e l’impegno dei ragazzi a volte è premiato. Penso sia un segno positivo per tutti i giovani degno di nota.

Cordiali saluti Ivan Guietti

Richieste di informazioniA volte arrivano in Redazione richieste d’informazioni sul contenuto di articoli fi rmati, come ad esempio questa E-mail: “Sono a chiedere se l’articolo apparso nel numero […], sia nella sua versione integrale o se vi siano state aggiunte, tagli o modifi che a cura della Redazione. In attesa di un suo cortese riscontro mi è gradita l’occasione per complimentarmi con Lei e la Sua Redazione per il periodico e per augurarLe buon lavoro e salutarLa cordialmente”.All’interessato dell’E-mail, è stato già risposto personalmente, ma ritengo importante comunicare pubblicamente che qualunque articolo fi rmato da persone che non fanno parte della Redazione, è rigorosamente visto ed autorizzato dall’autore dell’articolo prima della stampa.

Mi sento FalenaCaro sig. Remo, voglio complimentarmi personalmente per la splendida storia della falena e la farfalla :-)Grazie è un modo per scuotere noi persone malate :-).Sì mi sento falena e vorrei avere un’amica come la luna con amiche come le stelle :-).

Roberta

Lettere al Direttore Egr. Direttore Remo Malvestitibuongiorno, siamo una piccola impresa di pulizia di Senago e, come cittadini di questo bel paese, conoscevamo il vostro giornale da anni, trovandolo

graditamente nella casella della posta.Il Vostro periodico riesce ad unire dall’attualità alla narrativa, dalla politica allo svago senza mai essere di parte o troppo pesante, è interessante ed attira la curiosità del lettore dalla prima all’ultima pagina.Un paio di mesi fa, avendo aperto il nostro uffi cio su strada, abbiamo avuto il piacere di conoscere una squisita persona che ci ha proposto uno spazio pubblicitario nella vostra rivista e, con la sua gentilezza, simpatia disponibilità e professionalità,

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che ultimamente sono pure cambiati almeno un paio di responsabili di Direzione. Credo comunque che queste variazioni non giustifi chino altre mancanze e trascuratezze materiali (un esempio: è stata elimi-nata per quasi tutto l’inverno la carta asciugamani dai bagni adducendo il motivo del risparmio…!!) Io penso sia importante rilanciare e valorizzare, come giustamente merita, la piscina di Senago e credo anche che molte persone siano in sintonia con le osservazioni sopracitate.Quindi desidero rivolgere un sentito appello: ritor-niamo e riportiamo all’antico “splendore” il Cen-tro Sportivo di Via di Vittorio, impegnandoci tutti all’effettivo miglioramento della cara, vecchia ma indispensabile PISCINA!Grazie infi nite per l’ascolto e complimenti per il giornale, utilissimo a noi cittadini senaghesi!Tanti cordiali saluti da Anna Boniforti

Gentilissimo Direttore, sono un’utente della strut-tura sportiva di Senago, esattamente della piscina; da lunga data (fi ne anni ‘90) ne fruisco in manie-ra assidua e continuativa. Vi avevo già contattato tempo fa elogiandone a trecentosessanta gradi la gestione, la professionalità, la competenza del per-sonale tutto. Ora mi rivolgo nuovamente a Lei co-noscendo la sua sensibilità al riguardo, per segnala-re come da un anno a questa parte la situazione sia pian piano degenerata e NON per responsabilità o “colpe” del personale operativo (istruttori-pulizia-assistenti).Infatti credo che la scarsa attenzione a tale Centro (mi riferisco sempre alla piscina) sia da ricercare al-trove; la noncuranza e l’indisponibilità di coloro i quali dovrebbero avere a cuore il buon funziona-mento dell’unica struttura sportiva esistente sul territorio demotiva ed allontana tante persone e famiglie che vorrebbero usufruirne. So che per mo-tivi economici sono stati effettuati tagli di ore lavo-rative alla maggior parte degli istruttori, so anche

Caro direttore, la ringrazio per aver pubblicato la mia lettera di solidarietà per la signora che aveva subito un furto qualche mese fa.Le volevo far presente che desidererei parlare della vecchia Chiesa di Castelletto, lei se la ricorderà certamente, il mio rammarico è che la chiesa è stata abbattuta qualche anno fa e non è stato fatto nulla per ringraziare e ricordare le tante fatiche e sacrifi ci che tutti i parrocchiani di Castelletto hanno fatto per realizzarla, sarebbe bastata una piccola targa ricordo. La saluto e la ringrazio di nuovo per dare la voce a Senago.

Casati

Lettere al Direttore (La voce dei Cittadini)

Splendori e miserie della piscina di Senago

Piscina di Senago C. S. Comunale

Un targa per ricordare le tante fatiche e sacrifici dei parrocchiani di Castelletto

La Chiesa di Castelletto (nel riquadro) demolita

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il perdono e la salvezza che Dio offre a tutti, sarà condan-nato; chi ha colpe veniali o residui di pena, Gesù offre un periodo di espiazione e purifi cazione in uno stato inter-medio, il Purgatorio: qui l’anima si purifi ca e prepara ad entrare nel regno dei cieli e partecipare alla vita stessa di Dio. Nel Purgatorio si soffre spiritualmente in proporzione all’intensità ed alla durata delle colpe da espiare: rimorso per il male fatto, colpe veniali, doveri trascurati, mancan-ze di pazienza, di carità… Quanto bene avremmo potuto compiere, per arricchire la nostra vita! Quanta carità con poche rinunce, aumentando i nostri meriti per l’eternità!La vera sofferenza delle anime nel Purgatorio è il dolore di non poter vedere Dio, Gesù, Maria. Con loro in Paradiso ci attendono anche tutte le anime elette che hanno già raggiunto la gloria, tra cui i nostri parenti, amici, benefat-

tori, tante persone con le quali abbiamo condiviso soffe-renze e gioie durante la vita.Le anime del Purgatorio provano gioia, perchè per un istante hanno intravisto Dio e desiderano ardentemente di rincontrarlo e di essere felici per ciò che le attende in Paradiso, una felicità superiore ad ogni immaginazione.Però esse non sono più in grado di meritare per sé; noi viventi possiamo aiutarle, dando loro sollievo, scontando i loro debiti e abbreviare l’attesa del Paradiso: Messa, Co-munione, preghiere, elemosine, suffragi vari. E loro ci aiu-teranno una volte giunte in Paradiso.

Egregio Direttore Remo Malvestiti,Non abito a Senago, leggo la Sua rivista quando accompagno mia fi glia qui e il tempo d’attesa lo trascorro nella Biblioteca Comunale “I. Calvino”. Mi

complimento per la qualità del Suo giornale, vorrei far no-tare però (ma non è assolutamente una critica), che nell’am-bito della completezza degli argomenti cui tratta, manca la materia spirituale. Penso possa essere di grande conforto per coloro i quali soffrono delle sofferenze della vita e a tal ragione, se crede, mi piacerebbe che venisse pubblica-to questo mio scritto nel prossimo numero.Cordiali Saluti e Buon Lavoro! Carlo Urban

Vivere dopo questa vitaCon la morte è tutto fi nito? No, è l’inizio di una nuova vita, è la nascita ad un’esistenza che non avrà più fi ne. Dio crea ogni persona per assicurarle, dopo la vita terre-na, una vita di felicità infi nita. Noi siamo stati creati per il Paradiso. Ma dipende dal nostro stile di vita: “Se vuoi entrare nel regno della vita, osserva i miei comandamen-ti” (Mt19,17).La paura della morte è naturale perché l’essere umano è stato creato per la vita. Solo la fede e la parola di Dio ci aiutano a superare questa paura, ed attendere questa realtà con serenità.“Le anime dei giusti”, dice Gesù “sono al sicuro nelle mani di Dio, nessun tormento le colpirà più”; e S. Teresina: “Io non muoio, entro nella vita”. Non sappiamo quando: “Tenetevi sempre pronti perché il Figlio dell’uomo verrà quando meno ve lo aspettate” (Mt24,44).Appena terminata la nostra vita, sarà Gesù stesso (ci salvò a prezzo di un amore e dolore infi nito) a giudicare come ci siamo comportati: salvezza o perdizione e fi sserà la no-stra sorte per tutta l’eternità. Chi accetta Dio e la sua leg-ge andrà in Paradiso; chi rifi uta fi no all’ultimo momento

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Lüisìna l’éra una gran cöga e la ser-vìva in cà d’un gran sciùr. La ghe piasèva tant a mangià e perciò i toc pü sé bun che la preparàva, i a man-giàva lé. Pö l’andàva giò in cantìna e la bevéva un bicér de vin bun. Un dì él padrùn él cumànda: “In cö arìva un invidà impurtànt: va in de’l pulé, càta föra i do gaìn pü sé bèi e prepàri come te sét bòna ti de fài.” Lüisìna la fa in scì e la prepàra i gaìn aròst per scèna. I do gaìn avéven ciapà un bel

culùr e per tüta la cà a gh’éra profüm de aròst. Ma l’invidà a l’éra in ritàrd e Lüisìna la sugerìs al padrùn: “L’è mèi andà incùntra al so amìs, se no i gaìn a cösen trop!”. El padrùn él va incùntra a l’invidà. L’aròst a l’éra in scì bèl che la Lüisìna la resìst no: la ciàpa un’ala e la màngia, pö la va in cantìna e la béf un bicér. “Se él padrùn él tùrna indré él véd che mànca un’ala: l’è mèi che màngi anche l’altra”. E la fa inscì e intànt la béf un bicér de bìrra. L’invidà él tardàva pü sé e la Lüisìna la màngia tüta la gaìna e la béf él vin. “L’è un pecà che hin separà - la disèva - chi do gaìn chi hin sémper stà visìn!” E la màngia anche l’altra gaìna. El tùrna él padrùn e l’òrdina: “L’invidà a l’è in curtìl: prepàra la tàula che mi a mòli él curtèl.” Lüisìna la va in curtìl e dis a l’invidà: “Scàpa via, perché él me padrùn él t’ha invidà per taiàt i urèc’: te séntet come l’è dré a mulà i curtèi?”. L’invidà él sént él ru-mùr di curtèi mulà él scàpa via. Lüisina la ghe dis al padrùn che l’invidà l’avéva rubà i do gaìn aròst e l’éra scapà via. “Disgrasià - él padrùn él ghe cur adré - dàmen almén vüna, dumà vüna!”. E l’invidà che’l pensàva él parlàss di urèc’, él curéva pü sé fort ànca mo!

sponda. La barca si capovolge e nelle forte corrente perisco-no 14 persone.1863, 1 set. Milano: duello alla pistola e alla sciabola fra il pubblicista E. Matcovic ed il critico musicale F. Filippi, per un articolo ritenuto da questi, offensivo. Rimangono entram-bi leggermente feriti di sciabola.1867, 16 giu. Pavia: l’areonauta Blondeau, si innalza ad una notevole altezza col suo pallone, ma poi precipita ed affonda nelle acque del Ticino. Si salva.

Luisina era un’eccezionale cuoca e serviva nella casa d’un gran signore. Adorava mangiare e quindi le parti più squisite dei cibi che preparava se le mangiava lei. Poi scendeva in cantina e beveva un bicchiere del vino miglio-re. Un giorno il padrone ordina: “Oggi arriva un invitato importante, vai nel pollaio, scegli le due galline più belle e preparale come tu sai fare”. Luisina ottempera e prepara le galline arrosto per cena. Queste avevano preso un bel colorito e tutta la casa profumava d’arrosto. Però l’invitato era in ritardo e Luisina suggerisce al padrone: “È meglio andare incontro al suo amico per evitare che le galline passino la cot-tura”. E il padrone esce incontro all’ospite. L’arrosto era così bello che Luisina non resiste: afferra un’ala e la mangia, poi scende in cantina e beve un bicchiere. “Se il padrone ritorna vedrà che manca un’ala! È meglio che mangi anche l’altra!”. Detto fatto, bevendo un bicchiere di birra. L’ospite tardava ancora, così Luisina mangia tutta la gallina e beve il vino. “È un peccato che restino separate - dice - sono sempre state assieme!”. Così mangia anche l’altra gallina. Torna il padrone e le ordina: “L’ospite è in cortile, apparecchia la tavola che io affi lo il coltello”. Luisina va in cortile e dice all’ospite: “Scap-pi via, perché il mio padrone l’ha invitata con l’intenzione di mozzarle le orecchie! Sente come sta affi lando il coltello?”. L’ospite sente il suono delle lame e scappa via. Luisina dice al padrone che l’invitato aveva rubato le due galline arrosto ed era fuggito. “Disgraziato - dice correndogli dietro - dammene almeno una, solo una!” e l’ospite credendo che parlasse delle sue orecchie, correva ancor più veloce!(Libera traduzione di Alfredo Colombo)

1816, 7 apr. Cagno (CO): i coniugi Bernasconi danno alla luce 5 fi gli, 3 maschi e 2 femmine in 12 ore. Tutti sani ma vissuti ciascuno solo un’ora. La signora ebbe già in 5 parti altri cinque fi gli. Sta bene ed è povera.1829, 21 set. Lovere (BS): per l’eccessiva pioggia frana un grosso masso sul paese. A Darfo l’Oglio in piena asporta il ponte in legno.1853, 11 ott. Quingentole (MN): al passaggio sul Po, una comitiva di 40 persone sale in barca, ancora legata però alla

Favole… alla Milanese a cura di Matteo ColomboDIALETTO MILANESE

Bddbeef!ofmmb!Mpncbsejb!efm!2911!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!(Cronaca d’altri tempi.)

Luisina l’ingorda - Lüisìna la sbafòna

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nago entrando nel nostro territorio: attraverso uno stretto sentiero in un folto boschetto di pini, giunsero poi in una prateria illuminata dai primi raggi del sole, di suffi cienti di-mensioni per lo scontro. Una mattinata stranamente afosa per la stagione. I due rivali si misero alla distanza fi ssata, uno di fronte all’altro, ma Giuseppe non volle puntare la sua pistola. Il militare invece, attese un momento, poi fece fuoco ed uno stormo di uccelli prese il volo. Da ottimo ti-ratore qual era, gli bastò un solo colpo per far accascia-re il rivale in una pozza di sangue. Intervennero i sanitari, chiamarono le carrozze, ma furono costretti a trasportare a braccia il ferito perché queste non riuscivano a passare nell’angusto sentiero. Giuseppe venne portato in una casa di contadini in zona per arginare l’emorragia e dopo un lungo intervento si riuscì ad estrarre il proiettile. La voce di questo duello si era sparsa giungendo fi no ai Carabinieri, che riuscirono ad individuare la casa dove ago-nizzava Giuseppe: “Ho deciso di farla fi nita con un colpo di pistola” spiegò, per nascondere invece la storia del duello.Pochi giorni dopo Giuseppe si stava rimettendo, così i me-dici decisero di trasportarlo a Milano, Porta Nuova; la scel-ta fu sciagurata, perché nel viaggio le ferite si riaprirono causandogli la morte il 7 giugno. Evelina era disperata e la sua domestica per il rimorso, tentò di avvelenarsi. Ad Euge-nio che aveva salvato l’onore, gli toccò ovviamente il pro-cesso in tribunale, ma con un’abile avvocato venne assolto. Della vicenda si occuparono tutti i giornali appassionando morbosamente i lettori. A quell’epoca il duello, seppur vietato dalla legge, era considerato dal punto di vista sociale l’unica maniera per salvare l’onore. Per molte ragioni lo si faceva, non solo per questioni affettive, ma anche per esempio per moti-vi professionali, dove il duello sostituiva la “querela per diffamazione”. Si poteva utilizzare qualsiasi arma e non era necessario che uno dei due contendenti morisse, anche una piccola ferita era motivo di soddisfazione.La storia di Evelina non fi nisce qui, è ancora molto lunga e non mancano i di colpi di scena, come quei romanzi televi-sivi che durano migliaia di puntate. Questo è quello che è avvenuto dal punto di vista senaghese. Chissà se questa vicenda che è realmente accaduta, non venga prima o poi ripresa e sceneggiata…

…cominciò il duello: impugnate le pistole, i due rivali milanesi si separarono di 30 passi cam-minando in quella prateria non lontano da Senaghino…Ma come si arrivò a questo pun-to? Siamo nel 1875 e motivo del duello fu Evelina, una donna bella ed affascinante, dal carattere passionale, grande poetessa e letterata, amante della vita mondana e frequentatrice del più importante salotto milanese. Quattro anni prima si era sposata con un militare, Eugenio, capitano dei bersaglieri che aveva com-battuto per l’Unità d’Italia e fi glio di un importante par-lamentare. Il matrimonio si rivelò però una semplice infa-tuazione giovanile, poiché gli sposi mantennero interessi molto diversi fra loro e come succede nelle più classiche delle storie, lei fi nì per innamorarsi del migliore amico di lui, il giovane cav. Giuseppe, di professione contabile. I sospetti del marito trovarono conferma grazie alla con-fessione estorta con la forza alla domestica di Evelina e da qui la ferma decisione di Eugenio di lavare nel sangue l’of-fesa. Giuseppe accettò il duello, ma dato che questo tipo di “regolamento di conti” erano vietati (soprattutto a Mi-

lano), si scelse un luogo appartato fuori dalla città. Giovedì 27 maggio 1875 alle ore 07, le carrozze con a bordo i due rivali, i testimoni ed i medici, giunsero alla Cascina Prevosta di Bollate (per intenderci: le case vicino agli aeroplanini di Castellazzo). La comitiva proseguì a piedi in direzione Se-

Questione d’onore (e d’amore)Dopo aver scoperto la “Casa del Mugnaio” (vedi la copertina), passiamo ora ad un avvenimento storico completamente diverso.

STORIA DI SENAGO a cura di Matteo Colombo caporedattore de “Il Futuro”

E-mail: [email protected]

Parco delle Groane: zona fra Isolino e Castellazzo

- Trasferimento Video e DIA

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Per Noi cucinare è un gesto d’Amore(Rinfresccart dal 19995)

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