SENA1'O DELLA REPUBBLICA · 2011-03-15 · ~ L'asterisco indica che il testo del di ... tempi...

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SENA1'O DELLA REPUBBLICA VIII LEGISLATURA 66a SEDU'"fA PUlJBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO ... CIOVEDI 20 DICEl\1BRE 1979 (antimeridiana) . Presidenza del vice presidente FERRALASCO, indi del vice presidente VALORI INDICE CONGEDI . . . . . . . . . . . . Pago 3423 DISEGNI DI LEGGE Deferimento a Commissioni permanenti in sede deliberante . . . . . . . . . . . 3423 Deferimento a Commissioni permanenti in sede re£erente .. . . . . .. 3423, 3460 Trasmissi01].e dalla Camera dei deputati 3423 Seguìto della discussione e approvazione con modificazioni: «Integrazioni e modifiche delle leggi 16 aprile 1973, n. 171, e 10 maggio 1976, n. 319, in materia di tutela delle acque dall'inqui~ namento» (539) (Risultante dall'unificazio~ ne di un disegno di legge d'iniziativa gover- nativa e di uno d'iniziativa del deputato Gargani) (Approvato dalla Camera dei de- putati) (Relazione orale): PRESIDENTE .. * BACICCHI (PCI) .. . . BAUSI (DC) .... FASSINO (Misto~PLI) FONTANA, sottosegretario di Stato per i la- vori pubblici 3448, 3450 GIACOMETTI (DC) .. ..... 3430 Gusso (DC), relatore 3440, 3447, 3450 MITROTTI (MSI~DN) . 3433, 3458 NICOLAZZI, ministrodeilavori pubblici. . . 3442 SIGNORI (PSI) . . . 3448, 3457 SPADACCIA (Misto~PR) . . . . .. 3424, 3448 Pago 3430 3448 3459 3457 N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di scorso non è stato restituito corretto dall'oratore. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

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SENA1'O DELLA REPUBBLICAVIII LEGISLATURA

66a SEDU'"fA PUlJBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

...

CIOVEDI 20 DICEl\1BRE 1979(antimeridiana)

.

Presidenza del vice presidente FERRALASCO,indi del vice presidente VALORI

INDICE

CONGEDI . . . . . . . . . . . . Pago 3423

DISEGNI DI LEGGE

Deferimento a Commissioni permanenti insede deliberante . . . . . . . . . . . 3423Deferimento a Commissioni permanenti insede re£erente .. . . . . .. 3423, 3460

Trasmissi01].e dalla Camera dei deputati 3423

Seguìto della discussione e approvazione conmodificazioni:

«Integrazioni e modifiche delle leggi 16aprile 1973, n. 171, e 10 maggio 1976, n. 319,in materia di tutela delle acque dall'inqui~namento» (539) (Risultante dall'unificazio~ne di un disegno di legge d'iniziativa gover-nativa e di uno d'iniziativa del deputato

Gargani) (Approvato dalla Camera dei de-putati) (Relazione orale):

PRESIDENTE . .* BACICCHI (PCI) .. . .

BAUSI (DC) . . . .FASSINO (Misto~PLI)FONTANA,sottosegretario di Stato per i la-vori pubblici 3448, 3450GIACOMETTI (DC) . . . . . . . 3430Gusso (DC), relatore 3440, 3447, 3450MITROTTI (MSI~DN) . 3433, 3458NICOLAZZI,ministrodeilavori pubblici. . . 3442SIGNORI(PSI) . . . 3448, 3457SPADACCIA (Misto~PR) . . . . .. 3424, 3448

Pago 3430344834593457

N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di

scorso non è stato restituito corretto dall'oratore.

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

::;enal0 della Repubblica VIII Legislatura~ 3423 ~

20 DICEMBRE 1979

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66a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presid~nte FER R A L A S C O

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 10).

Si dia lettura del processo verba:le.

G I O V A N N E T T I, segretario, dà let-tura del processo verbale della seduta del13 dicembre.

P RES I D E N T E. Non essendovi os-servazioni, il processo verbale è approvato.

Congedi

P RES I D E N T E. Ha chiesto congedoper giorni 2 il senatore Carrara.

Annunzio di disegno di leggetrasmesso dalla Camera dei deputati

P RES I D E N T E. Il Presidente dellaCamera dei deputati ha trasmesso il seguen-te disegno di legge:

C. 504 ~ «Concessione al Comitato na-zionale per l'energia nucleare (CNEN) di uncontributo statale di lire 184,5 miliardi perl'anno finanziario 1979 e di un contributostraordinario di lire 23.750 milioni nel trien-nio 1977-1979» (609) (Approvato dalla 12"Commissione permanente della Camera deideputati).

Annunzio di deferimento di disegni di leggea Commis!doni p~:rmal1enti in sede delibe-rante

P R R S l D E N T E. I seguenti disegnidi legge sono stati dèferiti in sede delibe-rante:

alla sa Cornmissione permanente (Pro-grammazione economica, bilancio, parteci-pazioni statali):

« Convalidazione del decreto del Presiden-te della Repubblica 15 aprile 1978, n. 114,emanato ai sensi dell'articolo 42 del regiodecreto 18 novembre 1923, n. 2440, sull'am-ministrazione del p::ttrimonio e sulla conta-bilità generale dello Stato per prelevamentodal fondo, di riserva per le spese imprevisteper l'anno finanziario 1978» (451);

{{Convalidazione del decreto del Presiden-te della Repubblica 5 agosto 1978, n. 512,emanato ai sensi dell'articolo 42 del regiodecreto 18 novembre 1923, n. 2440, sull'am-ministrazione del patrimonio e sulla conta-bilità generale dello Stato, per prelevamentodal fondo di riserva per le spese imprevisteper l'anno finanziario 1978» (452);

« Convalidazione del decreto del Presiden-te della Repubblica 19 settembre 1978, n. 617,emanato ai sensi dell'articolo 42 del regio de-creto 18 novembre 1923, n. 2440, sull'ammi-nistrazione del patrimonio e sulla contabi-lità generale dello Stato, per prelevamentodal fondo di riserva per le spese imprevisteper l'anno finanziario 1978» (453).

Annunzio di d",ferimento di disegni di leggea Commissioni permanenti in 5ede refe-rente

P RES I D E N T E . I seguenti disegnidi legge sono stati deferiti in sede referente:

alla 2" Commissione permanente (Giu-stizia) :

({ Norme integrative della legge 10 maggio1978, n. 177, sulla disciplina dei concorsiper trasferimento dei notai» (448), previaparere della 1a Commissione;

Senato della Repubblica ~ 3424 ~ VIII Legislatura

66a SEDÙTA (antimericl.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 20 DICEMBRE 1979

alla 6" Commissione permanente (Finanzee tesoro):

GHERBEZ Gabriella ed altri. ~ « Estensio-ne dei benefici della legge 18 marzo 1968,n. 263, alle" Portatrici della Carnia" e deibenefici della legge 4 novembre 1979, nu-mero 563, ai combattenti della guerra 1914-1918 incorporati nell'Esercito austro-ungari-co}} (479), prervi pareri della 4a e della saCommissione;

« Autorizzazione all'Istituto Poligrafico eZecca dello Stato ad acquistare azioni dellaSocietà. "Cartiere Miliani" di Fabriano»(536), previ pareri della sa e della IO" Com-missione;

ulla lla Commissione permanentE! (Lavoro,emigrazione, previdenza sociale):

({ Interpretazione autentica dell'articolo 11della legge 2 aprile 1968, n. 482, e disciplinadel collocamento ordinario p:cesso partiti po-litici e associazioni sindacali» (534) (A!,}pro-vato dalla 13a Commissione permanente del-la Camera dei deputati), previa parere delJa1d Comm~ssione;

CENGARLEed altri. ~ « Norme di interpre-tazione autentica degli articoli 2 e 6 del de-creto legislativo del Capo provvisorio delloStato 29 luglio 1947, n. 804, in materia eli isti~tuti di patronato e di 2.ssistenza sociale}}(545), previa parere della la Commissione;

alla 12a Commissione permanente (Igienee sanità):

«Biodegradabilità dei detergenti sinteti.ci}} (482), previ pared della la, della 2", dellaSa e della lO" Commissione.

Seguito deHa discussione e approvazione,con modificazioni, del disegno di legge:

{{ Integrazioni e modifiche delle leggi 16 apri-le 1973, n. 171, e 10 maggio 1976, J1.319, inmateria di tutela deUe acque dall'inquina-mento» (539) (Risultante dall'unificazioneeli un disegno di legge d'iniziativa governa-Tiva e di uno d'iniziativa del deputaTO Gar-gani) (Approvato dalla Camera dei depu-tati) (Relazione orale)

P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca il seguito della discussione del disegnodi legge: « Integrazioni e modifiche delleleggi 16 aprile 1973, n. 171, e 10 maggio 1976,D. 319, in materia di tutela delle acque dal-l'inquinamento », risultante dall'unificazionedi un disegno di legge d'iniziativa governa-tiva e di uno d'inizicttiva del deputato Gar-gani, già approvato dalla Camera dei depu-tati e per il quale è stata autorizzata la rela-zione orale.

È iscritto a parlare il senatore Spadaccia.Ne ha facoltà.

S P A D A C C I A Signor Presidente,signor Ministro e niri colleghi presenti (radanche e soprattutto per la qualità e l'atten-zione oltre che per presenza e numero), ri-durrò oj minimo iDdlsp>'òl1sabileqUE;Stointer-vento che è neoessario per illustrare e por-ta::e qui le posizioni del Partito radicale cheè stato runo dei protagonist.i alla Came:m delproce~sa legislativo che ha portato a questotesto di legge. Non approfitterò molto deitempi della discussione perchè credo che sisia diradato definitivamente questa mattinaun sospetto che si era avuto alla Camera deideputati circa la possibilità che certe acqui.sizioni, ottenute grazie agli emendamenti del.la sb.ii:stra e grazi~ ad l.m complesso iter pro.ce(~urz.le, pO'tessera .essere vanificate al Sena-to attr8-verso '.m'ope~-a eli rivincita da partedi chi invece vole-ya, più che una legge di ri-forma che étssicurasse mezzi di disinquina-mento idrico, una proroga secca alla licenzadi inquinare, come ritengo sia stata fiho adoggi, in gran parte o soltanto, la legge Merli.Fe- tutti i provvedimenti che ci arrivano dal-la Camera io son6 sempre uno scrupoloso let-tore ~ quando ne ho il ter.:lpo ~ degli attiparlamentari e dico chè purtroppo devo la~m::;ntare che questa reciprocità non c'è peri deputati, perchè i nostri resoconti hanno 'Wlarretrato eH 25 sedutc, ed do segnalo questoarretrato d15 è sistematico alla Presidenzaperchè la rite~(lgo una gnr.re cc.renza del Se~lJato. Non l'ies:::o a capire perchè, in un siste-ma bicameraJe, il Senato continui a manca-re in questo che ~'itengo un dovere di fOI'.nirea1l'altr,} C;;d11:;:"Zlh puntur:;k c iempe1Jtiva do-cumenta?:ione del dibattito in corso sui prcv~vedimenti legislativi. Non ri-~sco poi a capire

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ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

quali difficoltà ostino ad assicurare alla Ca-mera dei deputati, ed ovviamente ai sena-tori, le bozze di stampa dello stenografico intempo utile per il dibattito che poi si devesvolgere, almeno per quei provvedimenti chevanno in seconda lettura all'altro ramo del"Parlamento.

Leggendo quindi come sempre le bozzedegli stenografici della Camera ho notatoun specie di excursus storieo fatto dal de-putato missino Franchi, che ricordava l'iterche portò alla legge Merli, le motivazioni po-litiche, le pressioni economiche iniziali esi-stenti dietro quella legge. La tesi di Fran.chi è forse troppo unilaterale. Egli sostieneche Cefios, allora presidente della Montedi-san, era alle prese con i fanghi rossi di Sear-lino, una industria rns,ediata in Toscana chepraticamente inquinava fortemente il Tirre-no al punto da suscitare proteste da partedei paesi rivieraschi del Mediterraneo.

Franchi ricorda che ci fu la legge Merli,presentata daI deputato Merli, poi tenutanel cassetto; essa non passò e ci fu contem-poraneament,e al Senato una legge Santalcoche, proprio perchè non avrebbe risolto i pro-blemi dei fanghi rossi di Scarlino, convinse ariesumare alla Camera la legge Merli, che fureimmessa nell'iter procedurale. Si arrivòalla sua approvazione ed io ho già detto cheritengo forse troppo unilaterale anche se ve-ritiera la tesi di Franchi che è un depu-tato che non manca mai di sorprendermi.Lo dico in senso positivo, perchè è il primomissino di cui ho letto parole di apprezza-mento nei conf.ronti del ministro dei lavoripubblid Mancini. Egli ricordava linfatti chela legge Merli fu in realtà non una riforma,ma una controriforma rispetto a ciò che ilministro dei lavori pubblici Mancini avevapredisposto perchè la sua riforma era bas'atasu un concetto essenziale, quello dei baciniidrografici, e quindi era legata ai fiumi comecomplesso organico, mentre la legge Merli,guardando soltanto al lato istituzionale e re-gionale, ha fatto un passo indietro di fonda-mentale importanza.

Perchè dicevo che era forse unilaterale latesi del deputato Franchi? Perchè certamen-te, tra le pressioni industriali che intendeva-no condizionare i lavori di questo Parlamen-

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to, CeHs era allora, con la Montedison, il piùpotente degli industriali !interessati al pas-saggio di questa legge e delle li:cenze, dellederoghe che questa legge prevedva. Ma cre-do che fosse soltanto la punta di un iceberg,l'avanguardia più vis,ibile di un esercito digrandi, medi e piccoli industriali meno espo-sti di Cefis, ma che avevano tutti egualmen-te interesse ad uscire dalla situazione mes-sa in moV\imento dai famosi e sacrosanti pre-tori d'assalto, perchè senza questi pretori,nella assenza, nella latitanza del legislatore, idi1ritti costituzionali del cittadino, le normefondamentali ed i princìpi fondamen1ali del-la Costituzione sarebbero rimasti disattesie violati in questo paese e ciò sarebbe avve-nuto soprattutto nel campo dell'ecologia edegli inquinamenti.

E Franchi, ad un certo punto del suo in-tervento, cita una lettera, proprio a propo-sito di Scartino, mandata ~ suppongo da Ce.fis ~ all'avvocato della MontedÌ'sO'll, nel pro-cesso intentato da qualche pretore, da qual-che magistrato su quella vicenda. La letteradice: «Egregio avvocato, ho appreso conviva soddisfazione la notizia della favorevole~éntenza di Scarlino e desidero esprimerei più fervidi ringraziamenti e rallegramentiper questo esito positivo. So con quanta vo-lontà e passione ha portato avanti' il processoe quanto si sia impegnato al fine di far sìche la sua conclusione fosse posticipata ri-.,petto aH'entrata in vigore della nuova leg-ge, che ha costituito il motivo della nostraassoluzione» .

La nuova J.egge, la legge Merli, costituivail motivo dell'assoluzione; se non fosse statoposticipato il processo a Cefis, Cefis sarebbestato condannato in quel processo. Ma se Ce-fis era l'avanguardia, lo era di un esercitomolto più vasto, perchè.il signifkato che ave.va la legge Medi, priva di strumenti operati-vi, era quello in realtà di stabilire una derogadi tre anni, di stabilire una lkenza di inqui-nare e quindi di avvelenare, anche se gli av-velenamenti da inquinamenti nei nostri corsid'acqua non hanno effetto immediato, nonsuscitano lo stesso scandalo, non suscitano lareazione emotiva di un colpo partito dal fu-cile delle Brigate rosse o delle case che ca-dono in seguito ad un terremoto; i loro effet-

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ti sono tuttaVlia assai più perniciosi perchèrimalngono nel territorio, valgono per le ge~nerazioni future, condizionano quel patrimo~nio naturale nel quale dobbiamo vivere, sen.za il quale la nostra vita diventerà semprepiù difficile e tragica, e non sono pagatisoltanto dalla nostra generazione, ma ancheda quelle future.

Di'scutendo di questo testo di legge, voglioqui ribadire a gran voce, gridare ~ anche se

lo dirò sussurando ~ che se arriviamo adavere, con tutti i suoi difetti che il relatore hamesso in luce, con le sue discrepanze, con lesu~ <contraddizioni, anche con errori che do~vremo correggere nel futuro, questa legge cheè un testo organi'co di riforma, lo dobbiamoall'ostruzionismo del Gruppo radicale dellaCameva, quell'ostruzionismo che ha ferma'toben due decreti~legge presentati dal Gover~no per prorogare i termini della legge Merli.

Senza quell' os.truzionismo fatto in nomedella Costituzione, in nome delnnteresse ge~nerale del paese, a questa legge non saremmomai arrivati ed avremmo soltanto aVUitounaproroga secca, senza strumenti operativi peril Governo e per le regioni, senza creare lepremesse di quel mercato (di cui tornerò poia parlare) dell'industria del disinquinamentoche dobbiamo creare in Italia e che può dareanche sbocchi occupazionali importanti per ilnostro paese.

Credo che dopo le proposte deJ presiderutedel Gruppo democristiano della Camera, Ge~rardo Bianco, dopo la <continua pO'lemica cheviene fatta contro i sabotatori del Parlamen~to, che sarebbero i radicali, questo merito va~da ricordato. Noi ci trovammo, all'aperturadi questa legislatura, con un primo decreto-legge di proroga, presentato dal Governo An-dreotti prima delle elezioni di giugno. Sia-mo arrÌ'vati, grazie al blocco radicale in Par~lamento, alla decadenza di quel decreto~leg~ge; abbiamo avuto, dopo quel decreto~legge,un disegno di legge presentato dal Governoche era anch'e&so, pur essendo un disegno dilegge ordinaria, una proroga secca dei termi~ni della legge Merli. E poi, poichè questo dise~gno di legge non andava avanti e noi eravamocontrari alle proroghe secche, il Governopensò di risolvere il problema presentandoun nuovo docreto~legge e contestualmente il

di,segno di legge da cui ha preso le mosse ladiscussione prima nella Commissione poinell'Assemblea della Camera e che ha por-tato al testo che noi stiamo discutendo.

Ho ricordato i precedenti e le cause (e liho documentati, a mio avviso, facendo riferi~mento anche alle affermazioni di Fracnchifatte alla Camera dei deputati e correggendoquella che mi appariva una sua visione trop-po unilaterale) per affermare che l'effettoche con quelle proroghe voi avreste ottenutosarebbe stato quello di prolungare hel tempoquesta lkenza eli inquinare senza alcuna pos~sibilità di dare al Governo, ai Ministeri, masoprattutto alle regioni ed ai comuni, gli stru-menti normativi di intervento e di controllodei processi di disinquinamento.

Noi dicemmo che alle proroghe non si sa~l'ebbe più giunti, senza riempire il vuoto nor~mativo che la legge Merli aveva creato.

Il relatore Gusso ha insistito molto sui di~fetti di questa legge e sulle sue contraddizhni, sugli inconvenienti dovuti alla fretta concui è stata fatta. Si tratta di considerazioniin parte anche condividibi1i, se il relatO'reGusso non avesse fatto una esaltazione indi-scriminata del disegno di legge del Governoche è risultato ampiamente, quasi compJert:a~mente, modificato daUa Camera dei derpu~tati.

Non c'è dubbio che questa legge presentadegli inconvenienti, dei difetti e delle con-traddizioni; ci porrà inoltre dei problemi chedovremo affrontare di aggiustamento e direvisione legislativa, problemi che affronte~remo; ma indi'scutibilmente questa legge haanche, rispetto al testo iniziale del Govemo,una serie importante di novità e di modifica-zioni positive. In modo particolare, di queltesto governativo, me lo consenta il ministroNicolazzi, è saltata quella norma che preve-deva l'abbattimento all'80 per cento degli in-dici di inquinamento. Ebbene, abbattere al~

1'80 per cento non significava disincentivare!'inquinamento, ma si'gnif.i.cava incentivarlo,perchè se io devo abbattere tali indici all'80per cento, sarò incentivato ad aumentare imiei tassi d'inquinamento per poi mantenerei 'tassi ,reali normali di inquinamento nei li-miti dell'80 per cento o avvicinarli il più pos-sibile ai limiti dell'80 per cento previs,ti dal-

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la legge. Era una foUia introdurre questo bu-co attraverso il quale tutti gli inquina tori diquesto paese, tutti gli avvelenatori di questopaese sarebbero passati con una franchigianormativa che li avrebbe messi al ripara daogni intervento di legge e che avrebbe legatole mani a qualsiasi cittadino, a qualsiasi pre-tore, a qualsiasi magistrato che in qualchemaniera avesse voluto combattere !'inqui-namento.

Anch'io, relatare Gusso, nan sono entusia-sta di questa legge, particolarmente non mipi'ace l'articolo 16 che prevede le autarizza-ziani dei comuni per far confluire gli scarichiindus,triali negli scarichi cittadini. Ebbene, iotrovo che ci sia in questo una pericolosa,grave passibiHtà ~ un grosso buco ~ attra-

verso cui possono passare una serie di pic-cole e medie industrie, per ragioni clientalaria per mativi occupazionali o per rapporti cani sindacati; e nan c'è difesa sufficiente nel-l'articolo 16, anche perohè gli indici di inqui-namentO' civile ed i mezzi di controllo di que-st'ultimo sono casì diversi da quelli indu-striali che diventa praticamente impossibileper i comuni mettere al riparo le l'Oro acquedalle autorizzazioni che essi stessi danno.

Ci sano altri punti della legge che non micanvincano, ma vorrei guardare ad essa conuna certa concretezza ed empiricità. Lei haparlato della tabella A e della tabella C, rela-tore Gusso; ma guardiamo ai tempi della ta-bella A: davralnno ancora passare anni primache se ne parli in termini concreti. Il proble-ma è la tabella C; è su questa che sono statifatti non, came si è detto, il 40 per cento de.gli impianti di disinquinamento (magari fos-simo a questo },i'vello),ma il40 per cento de..gli investimenti necessari per gli impianti didisinquinamento! Non è vera ciaè che il 40per cento delle industrie [,taliane con più di20 dipendenti ha gli apparati di disinquina-mento; abbiamO' avuto complessivamente,per tutte le industtr1e che superano i 20 dipen-denti, il 40 per cento degI.i investimenti. MaproprÌ'o perchè investimenti vi sona stati,la scelta delle praroghe e delle licenze desti-nate a protrarsi nel tempo era folle perchèpremiava pmticamente i furbi e puniva que-gli industriaI.i che si erano comportati comecittadini respansabili. Nan passiamo toIle..

rare questo come legislatari. Industriali an-che di mia conoscenza erano interessati alpassaggio di questa proroga e non avevalnoalcuna intenzione di affrontare spese per gliimpianti di disinquinamenta, perchè poi con-tavano sulla praraga successiva, alla scaderedel nuovo termine! Esistono queste situazio-ni, sappiamo benisimo .che ci sono industria-li che hanno accettato ormai una mentalitàimprenditoriale moderna e che intendonO' af-frontare, su questo come su altd piani, in ma-niera corretta il problema della gestione del-le loro aziende, e ci sono invece ancora indu-striaH legati ad una mentalità parassitaria,sopmttutto nei confronti del potere politico,e corruttrice sia di una corretta conduzi'Oneimprenditoriale dell'industria sia del Parla-mento, delle forze politiche e delle is:tiJtu-ziani.

Non potevamo premiare i furbi e punire gliindustriali rispettosi della legge. Questo sa-rebbe stato l'effetto più perverso, più nacivo,più deleterio della politica che il Governo cipropaneva can i suoi decreti-legge, con le sueproroghe, eon i suoi disegni di legge insuffi-denti:, con le sue zone franche, riservate agliinquinatori e agli avvelenatari del paese.

Aocingendomi a cancludere questo breveintervento, vorrei citare due parti del docu-mento, ripreso pure dal relatare, pubblicatodal centro studi della Canfindustria, intito-lato « Il casto della depuraziane delle acquemdustriali ». La prima 'Osservazione, che de..riva dalla conclusione di una ricerca operatada questo centro studi, è questa che cita te-stualmente: «Anzitutto traspare che gli effet-ti degli interventi riparativi specifici di de-puraziane non sembrano tali da apportaredeterioramenti aggiuntivi al sistema indu-striale; evidenziano, semmai, le debolezzeintrinseché: di talune imprese a bassa produt-tività, non più competitive, accelerandone,nei contempo, l'uscita dal mercato: ciò signi-fica che in generale non sembra ausp.icabilel'ipotesi di canferire aiuti fitla-ambientali oposparre i Umiti di accettabilitàalle impresemarginali; col che non si intende affatto af-fermare che gli aiuti eventualmoote previstidebbano essere negati anche nel casa in cuiesistanO' propaste realistiche di rioonversia-ne e ristrutturazione degli impiaJ1Jti. Quel che

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20 DICEMBRE197966a SEDUTA (antimerid.) t\ ~~SE!\mLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

appare certo è che gli aiuti o sussidi ambien-tali debbano essere considerati in perrettosincronismo con la politica industriale ».

La Confindustria ci dice che ha effetti li-mÌ'tati a:lle aziende marginali, che sono ai li~miti della sopravvivenza per ragioni di scar-sa' produttività, una politica di vincoli eco-logici :posti all'industria; per cui l'industriasana è la prima interessata a vivere in unsistema di compatibilità civili, senza gravaresugh interessi generali del paese.

La seconda osservazione importante diquesto studio della Confindustria riguardagli effetti occupazionali che può avere unapolitica ecologica condotta con strumentimoderni e con forti investimenti pubblici.Dice il rdocumento della Confindustria: «Daicalcoli effettuati risulta che con un investi-mento aggiuntivo di 5.650 miliardi di liredel 1978, corrispond~nti a 3.091 miliardi dilire del 1974, in fognature ed impianti depu-rativi l'occupazione totale attivata, inclusaquella generata dalla costruzione dei depura-tori, ammonterebbe a circa 420.000 unità }}.

Oggi noi abbiamo non i 5.650 miliardi ag-giuntivi di cui parla il documento della Con-findustria, ma 2.000 miliardi sostitutivi di al-tre spese, non aggiuntivi, della Cassa depositie prestiti, e finalmente con qnesta legge unacifra assai inferiore a quella prevista dallaConfindustria, ma pur sempre una cifra di850 miliardi, per i prossimi tre anni, di inve-stimenti addizionaJi, che sono ora in discus-sione per la vicenda della legge finanziaria eper il problema della' copertura.

Se tutti i 2.000 miliardi sostitutivi fosseroimpegnati e se gli 850 miliardi fossero spesirealmente nei prossimi tre anni, avremmoun'occupazione indotta dalle esigenze del di-sinquinamento pari ad alcune centinaia dimigliaia di unità: !'investimento per lavora~tore attivato sarebbe pari ~ dice H documen-

to della Confindustria ~ a 13,5 mil.ioni dilire del 1978, cioè meno o poco più di 15 mi-lIoni ai valori attuali della lira, per il tassodi inflaz,ione che c'è stato nell'ultimo anno.

Cito queste cifre perchè è mia convirnzio-ne ~ ed è una tesi che abbiamo sempre so-stenuto ~ che se questo paese avesse forte-mente investito nel campo della difesa delsuolo e del disinquinamento, avrebbe atti~

vato un mercàto pubblico importanlte, avreb-be rinnovato un'industria, avrebbe incenti-vato ricerca e tecnologia, con grossi effettioccupazionali e probabilmente, come conse-guenza della ricerca e del rinnovamento tec~nologico, anche per le esportazioni, soprat-tutto ma non soltanto nel campo dell'im~piantistJica, non rivolte, questa volta, solo aipaesi e alle città del terzo mondo ma rivolteanche ad altri paesi industrializzati. Qui stia-mo parlando dei depuratori idrici, ma pro-siamo al campo ancora inesplorato delle bio~masse, delI'utirlizzazione dejr rifiuti urbani ascopi energetici. È un campo inesplorato edè una fonte non sospetta ~ quella della Con-findustria ~ a direi che queste cose che ab~biamo sempre sostenuto (difesa del suolo, di-sinquinamento, ecologia) sono non soltantonecessità vitali del paese, del territorio, persalvaguardare noi stessi e le nostre generazio-ni future, per creare e mantenere le basi sen-za le quali non è possibHe neanche ipotizza~re la sopravvivenza di una società, ma sonoanche fattori vitaI.ì dal punto di vista econo-mico, industriale, di ammodernamento, di ri~conversione del nostro sistema industriale.

Dice sempre il documento della Confindu-stria: « Dall'analisi risulta che l'edilizia }}

~

cioè la più grande delle industrie in crisi nelnostro paese ~ « l'impiantistica e le industrie

meccaniche sarebbero i settori i quali bene-fìcerebbero maggiormente dell'investimentoaddizionale prospettato }}. E allora io credoche su questi aspetti, più che su quelli se-condari, deve essere concrotrata la nostra at-tenzione, devono essere concentrati i nostrisforzi; e a differenza del relatore ritengo chequesta legge sia ancora imperfetta, ma co-munque consenta, se ci sarà la volontà poli-tka, di mettere in moto degli strumenti di in-tervento e di controllo, non di pianificazioneastratta e vaga o megalomane come i piani dirisalnamento delle regioni. Su ogni cosa noiprevediamo piani che poi non si realizzanoperchè non si possono realizzare, perchè man-cano gli strumenti operativi, p~erchè se fos-sero piani seri richiederebbero 10.15 annidi tempo. Che ~enso ha, anche qui, l'ipocri-sia di questa legge che parla di obiettivi deipiani di risanamento, quando i piani non ci

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sono? Gli obrettivi da stabilire potevamochiamarli in un altro modo. Vogliamo salva~re la logica, le affer!D2-:;,joni di principio chesono state disattese, con deJle finzioni giuri-diche? È un fatto diseducati'Vo per noi stessiprima che per le regioni, per le amministra-zioni e per gli operatori economici. Ma que-sta legge comunque consente oggi, se c'è lavolontà politica, al Governo, alle regioni, aicomuili di mettere in moto un meccanismo econsente degli strumenti d'intervento ancheai cittadini, perchè io credo che questa leggefunzionerà se ci sarà il controllo della popo-lazione ~ come titolare degli interessi ge1ne-,ali ~, la pressione clcila popolazione sem-pre più forte sui comuni.

Ritengo che da questo punto di vista noiabbiamo due avversari soprattutto: gli in-dustriali parassitari, quelli più legati paras-~itariamente al potere e al regime politicodi questo paese, e una poiitica sindacale le-gata ad una visione miope, cieca dei pro-blemi occupazionali. Meno di 15 mHioni peroccupato prevedono g.li investimenti per ildisinquinamooto. Quanto ci costano, presi-dente Ferralasco, i posti di lavoro di Ot-tana e della SIR, imprese che non hannonessuna prospettiva economica davanti aloro? Quanto ci costa per occupato, ognianno, il mantenimento di un posto di la~varo in quello che sta diventando, per iltipo di gestione i'ndustriale che stiamo por-tando avanti, un vero e proprio imponibi-le di mano d'opera cui vincoliamo l'IRI ele altre industrie di Stato del nostro pae-se? Credo che dobbiamo battere questi in-teressi corporativi nell'interesse ste'Sso delsindacato, delle classi lavoratrici e della clas-se operaia del nostro paese, difendendo eportando avanti gli interessi genemli, quel-li di una industria che vuole ricercare nuo-vi campi di iniziativa imprenditoriale, quel-Ji di quei settori dell'amministravione chenon hanno rinunciato a compiere il lorodovere, che non è quello di intervenire sututto, ma di creare le 'Condizioni di un nuo-vo mercato industriale, quelli di comuni edi regioni che non abbiano rinunciato aduno dei loro compiti primari cioè la tuteladel territorio e della salute dei cittadini,quelli anche di quei settori del sindaoato

che sanno che i problemi del lavoro devo-no e possono essere risoltr anche combat-tendo contro la nocività in fabbrica e nelterritorio. Certamente se avessimo avuto piùtempo davanti a noi, avremmo già potutòcorreggere questa legge e confrQl1tarci sullesue modifiche, ma il timore generalizzato,giustificato dai precedenti, era che in realtàsi rischiava di giungere non a modifiche mi-gliorative ma peggiorative dettate dalle pres-~ioni, che ci sono state anche in queste ul-time ore, pressioni di rivincita su quello chealla Camera dei deputati, grazie in primoluogo al nostro ostruzionismo contro.i decre-ti-legge e grazie alla convergenza costruttivatra le forze politiche innanzitutto della sini-stra e con H Governo, si era ottenuto.

Desidero concludere citando due documen-ti significativi; il primo è firmato da Buz-zati Traverso e da tutta una serie di perso-nalità e di uomini della cultura interessatiai problemi dell'ecologia, contro la prorogadella legge Merli. Si tr?ltta di un documen-lo indirizzato al Parlamento che reca la da-ta del 13 novembre 1979: «Il Parlamentosi appresta a votare il rinvio dei terminidi attuazione della legge n. 319 suHa tuteladelle acque dagli inquinamenti. Questo prov-vedimento viola la ragione stessa della no-.sta civiltà, dato che nessun motivo conun-gente, neanche il ricatto occupazionale fattopesare da ambienti industriali e da certastampa, può autorizzare la distruzione delpatrimonio naturale, soprattutto in un'epocain cui la scienza ufficiale non è ancora ingrado di dare una risposta al se e al quan-to si potrà continuare ad inquinare impune-mente.

Il disegno di legge oggi in discussione ten-de a legittimare una licenza di inquinareassoluta e permanente e rappresenta inol-tre un vero e proprio incoraggiamento aitrasgressori; premia chi finora ha rinuncia-to ad adeguarsi alla normativa e chi ha in-teso di dover rispettare le disposizioni diuna legge della Repubblica viene punito esubisce oltre al danno anche la beffa ».

L'altro documento, intestato « Amici deIJaterra », ma scritto anche a nome di una se-rie di altre organizzazioni protezionistiche,come Italia Nostra, WWF, Lega dell'ambien-

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Senato della Repubblica

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ASSEMBLEA -RESOCONTO' STENOGRAFICO'

te, Movimento ec01ogico, Partito verde, Ma-gistratura demooratica e quindi dei firma-tari del testo che ho appena letto, datato13 dicembre, dice: «Questo testo che vienesottoposto ora all' esame del Senato }}

~ e si

riferisce dunque alla legge approV'ata dallaCamera e nan più al di1segno di legge gover-nativo ~ « pur non rimediando a molte dellepeggiori carenze del disegno di legge, garan-tisce alcuni strumenti di intervento in unamateria che, malgrado la sua rilevanza perla nastra vita civile, ha registrato fino adoggi il completo disinteresse dei pubblicipoteri, centrale, regionali e locali. Ritenia-mo perciò che, malgrado le sue carenze, iltesto approvato dalla Camera dei deputatirappresenti la saglia estrema da difende-re, altre la quale non c'è che l'abbandanolegale del paese alle aggressiani indiscrimi-nate degli inquinatori. La nostra speranza èche una responsabile dedsione del Senatofughi i timori da più parti espressi, ancheal'la Camera, che i senatori della Repubbli-ca cedano alle pressiani di uno schieramen-to agguerrito che tende a ristabiliTe H testoscandaloso proposto dal Governo e in ognicaso a peggiorare il testo approvato dallaCamera. Credo che Governo, forze politichee Senato nel suo complesso abbiano datoquesta prova di responsabilità ».

Non sono di quelli che tendono a limitare ipoteri del Senato nella rilettura dei provve-dimenti della Camera, anzi credo che dobbia-mo difendere questa prerogativa strenua-mente, a denti stretti. In questo caso, sonoconvinto che avremmo commesso un erroreentrando in una politica di emendamentiperchè avremmo fatto di nuovo soltanto unaproroga. E se la praraga non ci fasse stata,peTchè nan sarebbe passata in tempO' utile,avremmO' avuto gli interventi dei pretori edei magistrati, e ci saremmO' scantrati pro-babilmente sui perfezionamenti da apporta-re. Invece questi inconvenienti che tutti quan-ti registriamo, anche se da diversi punti divista, possanO' essere carretti con spirito disperimentazione sulla base dei fatti che siverificherannO' da parte del Governo e delParlamento nei prossimi mesi o anni.

Mi scuso, signor Presidente, se ho presoqualche minuta in più per il mio intervento.

P RES I D E N T E. Senatore Spadac-cia, aveva tutto il tempo a dispasiziane ecamunque la ringrazio per ill sua intervento.

In merito all'osservazione da lei fatta cir-aa il ritarda nella pubblicazione dei resocon-ti stenografici, debbo ricardare che, come èstato fatto presente in sede di discus,slionedel bilancio interno del SenatO', sull'arco ditempo che intercarre tra la seduta e la pub-blicazione del resocanto incidono, oltre i cin-que giarni concessi agli oratori per la revi.sione dei loro di'scorsi, anche la scarsità dipersanale ed i tempi tecnici della tipografia.Per procedere ad una stampa immediata deiresoconti stenografici, came avviene alla Ca-mera, occorrerebbe un complesso di strut-ture di cui attualmente H Senato non di-spone.

Colga comunque l'occasione per invitarei colleghi ad osservare il limite di tempoconcesso per la revisione del testo dei lorointerventi.

È:.iscritto a parlare il senatore Giacometti.Ne ha facoltà.

G I A C O M E T T I. Signor Presiden-te, onorevole Ministro, onarevoH colleghi<, ildibattito che si è aperto intarno alla revi.sione della legge Merli sull'inquinamento del-le acque costituisce una prova di non se-condaria impartanza deHa volontà e capaci-tà delle forze politiche di superare la perico-losa contrapposizione tra tutela del1'ambien-te e attività produttive che si è determina-ta negli ultimi anni. La cantrapposizione nonè tanto nella realtà delle cose, quanto piut-tasto nei termini in cui è stato impostatoil problema da parte di un certo estremi-sma ecologico, e si è ormai generalizzatanel paese la canvinzione che o si sceglie ditutelare e riscattare l'ambiente pagando Hprezzo di bloccare la crescita industriale osi accetta !'industrializzazione rinunciandoalla salvaguardia dell'ambiente. Questo giu-dizio è quanto meno troppo sempJidstico.Le difficoltà incantrate nell'applicazione del-la legge Merli nan sano infatti riducibili acattiva volantà delle imprese e degli entilocali, ma alla mancata disposizione di unsastegno finanZJiario e soprattutto di unastrumentaziane operativa di oaardinamento

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20 DICEMBRE197966a SEDUTA (antimerid.) A:-:SEHBLEA - RESOCOKTO STE:r.:.)GR,\l'1(()

tra iniziative dell'industria ed interventi del-l'apparata pubblica.

Ne] 1976, per l'urgenza di vaif'are la leg-ge prima della scioglimenta delle Camere edancar più per l'aggressiane delle farze eca-lagiohe che hanna sempre trascurata la di-mensiane econamica del problema, si ore-dette di patersi limitare ad una legge diprincìpi, ad una normativa che castituisseun quadra di riferimenta, sattavalutandone!'impatta ecanamica e Hnanzi'aria che inve-ce nan era madesto. Si può calcalare infattiche per raggiungere gli 'Obiettivi pasti nellalegge tra il 1976 ed il 1979 sarebbera stati ne-cessari investimenti per nan meno di: 6.000miliardi di lire: circa 2.000 miHardi di in-vestimenti industriali, almena altri 1.500 pergli impianti di depuraziane pubblici e 2.500per adeguare le ret,i fagnarie.

In realtà, nel triennia sana stati realizza-ti investimenti industriali per 450 miliardi,che rappresentana metà d~l fabbisagna del-le imprese can più di 20 addetti ~ e nanè paca ~ mentre sona rimaste pre5'sochèa zero Ie imprese minari, le quaI.i attende-vana di inserirsi nel circuita pubblica di de-puraziane, che le regiani e i camuni nan ave-vana però predispasta.

In queste condiziani una proroga è, al tem-pa stesso, inevitabile e insufficiente; 1.500miliardi di investimenti da parte dell'indu-stria e altrettanti da parte dei camuni nansi realizzana all'improvvisa, neppure conce-denda altri due anni di tempa, se nan si ri-muavana le strazzature che hanna sinarablaccata la legge Merli.

In altre par()lle, nan vi sarebhe mativo discandala, se si andasse anche altre il giu-gna 1981, purchè cantemporaneamente simettesse in mata un meccanisma capace dioperare. La prapasta del Governo di aprireappositi canali di finanziamento ai comuni,!'intraduziane, come negli altd paesi dellaCEE, di aiuti alle imprese e, saprattutto, unaseria pragrammazione dell' operazione «ac-que puLite}} su scala lacale, passano consen-tire di imboccare la strada giusta.

Da questa esperienza occorre parHre conuna attenta rifles,sione, per avviare una rea-Hstica definizione di tutta la palitica am-bientale, sapendo che il recupero dell'am-

biente ,è pratkabile lua casta e deve quindiessere sastenuta da una sviluppa che rendapossibili alla callettività gli ingenti investi-menti ecolagici che esso richiede.

~Èmia netta impressione però che il dise-gno di legge a'l nostro esame, dapo le ma-difiche arpportate dall'altra rama del Parla-'11enta alle di.spasiziani cantenute nella leg-ge n. 319 dellO maggia 1976, nan premiacertamente i s'Oggetti adempienti al disinquÌt-namento o, quanto mena, caloro che sonavicini al traguardo, ed è invece temporeg-giatore e farmalmente permissiva per i s'Og-getti che ancara nan hanna iniziata alcunpragramma. E qui concaI'da can quanta di-cevana ieri sera il collega Ottaviani e sta-mane il collega Spadaccia.

E mi spiego con un esempia del tutta em-hlematico, chiedendo preventivamente veniaai colleghi per simile riferimento, che nonè da intel'pretarsi 'Came campanÌlisma, mamira salamente a mettere in risalto il valaredella mia precedente affermaziane. In pra-vincia di Vicenza c'è una zona nella qualeè fartemente sviJuppata l'industria della c'On-cia delle pelli, can 200 concerie e 3.500 di-pendenti, settare ~ came ben si sa ~ ad

alta tasso di inquinamenta. Per risalvere ilprablema si castituÌ, cinque anni or sono,un cansarzia tra i comuni di Arzignano,Chiampa, Mantarsa e gLi ilndustriali conci ariper ({ lo smaltimenta e la depuraziane delleacque dviE e industriali ».

Si sono spesi finora 15 miliardi, dei quali9 a carico della regione e dei tre camunioiltati, can l'accensiane di relat.ivi mutui atassi parziaJmente agevalati, e 6 miliardi acarica degli industriali, i quali si sana inol~tre accallati l'onere della gestiane deH'im-pianto, valutata in circa 2 miliardi aH'anno.È in pragramma l'appalta dell'ultimo lattaper una spesa di 10 miliardi. I promotari diuna tale iniziativa, non certo can l'ambizio~ne di portare il Hare all' acchiella, riteneva-no di essersi riscattati dalla namea di esserei s'Oggetti di una delle zone maggiarmenteinqUJinanti del nostro paese.

Viceversa assistiama can stupore e conamarezza al~fatta che la magistratura pra-cede sistematicamente alla chiusura di can-cerie, can riflessi saciali ben comprensibili,

:5e:naro della R'~pubblÌi;:{; V II I Legislatura~ 3432 ~

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66a SEDUTA (antimerid.)

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per una interpretazione restrittiva della leg~ge n. 319, contrariamente a quanto avvienein altre zone conci arie, come Santa Crocesull' Amo e Solofra.

Inoltre il disegno di legge in esame pre-vede all'articolo 4 che, per i mutui concessiper la realizzazione dei servizi pubblici difognatura e di depurazione delle acque, irelativi oneri sono a carico dello Stato.

Con ciò trova conferma quanto dicevo inprecedenza, e cioè che coloro i quali, enti eprivati che siano, hanno cercato di dsolve-re autolnomamente il problema accollando-si oneri finanziari notevoli, impegnando de-legazioni dei bilanci come i tre comuni citati,devono sopportare il danno e la beffa, con-trariamente a quanti se ne sono « dimenti-cati » ed oggi si vedono in certo senso pre-miati.

Sarei tentato di presentare alcuni emen-damenti, ma me ne a~tengo per senso direspoJ:lsabil:ttà e di rispetto nei r,iguardi delMinistro e del sottosegretario Fontana, checon tanta passione ha seguito l'iter dell'in~tero problema, in aggiunta al plauso chedebbo al relatore, senatore Gusso, per l'or-ganicità della relazione sul disegno di legge.

Tuttavia sento il dovere di porre all'onore-vole Ministro e all'onorevole Sottosegretarioalcuni interrogativi e di chiedere alcunichiarimenti su alcuni articoli del disegno dilegge in discussione con evidente riferimen-to al consorzio tra comuni e industriali dian-zi citato, pregandoli di fornirmi risposte pre-cise e chiarificatrici.

1) Il predetto consorzio, sorto cinque an-ni or sono come servizio per « 10 scarico edepurazione di acque civili industriali» equindi non certamente per la produzione dibeni, deve essere considerato ~ come ioritengo ~ come vecchio impianto e quindicataloga,to alla stregua di pubblica fognatu-ra anche neLlo scarico in corso d'acqua sem-plice? 2) Trattandosi quindi di vecchio im-pianto, il consorzio potrà benefi'Ciare in for-ma retro attiva dei finanziamenti previstidal disegno di legge e del concorso di con-tdbuti per rimborso di mutui già concessi?3) L'articolo 8 toglie alle province e agli isti-tuti dalle stess'e dipendenti il controllo degliscarichi; l'articolo 9 trasfedsce i suddetti

compiti ai comuni, salvo poi all'articolo 18riservarli ai presìdi e ai servizi multizo-nali e, in deroga, ancora alle province; congli articoli 1 e 11 sembrerebbe che il citatoconsorzio potrà conoscere soltanto al31 mar-zo 1981 i limiti regionali di accettabilità pergli scar1chi delle acque depurate e poi conl'articolo 12 non si capisce bene se siano icomuni o i consorzi, oppure ancora le pro-vince a rilasciare le autorizzazioni provviso-rie prima e defiinitivamente poi per il re-golare scarico. Da questi vari passaggi do-mando: a quale organo si deve ricorrere perottenere la regolare autorizzazione? 4) Al-l'articolo 13, penultimo capoverso, facendocenno a «consorzi d'imprese o di impreseed enti pubblici}) ritengo che tale concetto"ia estensibile anche nel caso si trattassedi «soli enti pubblici ». 5) Gli articoli 2,3, 15, 16, 17 non li trovo molto chiari, percui chiedo: se un impianto ha la capacitàdi scaricare oggi in tabella A il 50 per cen-to delle acque depurabili, può scaricare larimanenza direttamente nel corso d'acqua ri.cettore senza alcun trattamento sino alladata del 31 marzo 1980, beneficiando dellaproroga secca con l'impegno di avviare l'in-tera potenzi,alità dell'impianto a scaricare,sempre in tabella A, per il 31 dicembre 1981?6) I consorzi, nella ipotesi che i comuni nonabbiano suf£icienti delegazioni, possono for-nire fidejussioni o cespiti delegabili pur diottenere i finanziamentù previsti agli arti-coli 4, 5, 6? 7) Infine, manifesto serie preoc-cupazioni per non avere mantenuto i:l Umi-te dell'80 per cento, così come era stato pre-visto originariamente il limite di abbatti-mento di determinati parametri, per olLi ri~terrei che venisse ripristinato tale limite, de-legando le regioni ed i relativi orgàni di con-trollo a fissame di più restrittJivi fino al 100per cento, quali previsti in tabella A, a se-conda degli obiettivi finali dei piani di ri-sanamento e degl,i stessi corsi d'acqua ri-cettori. .

Io credo che l'obi~ttivo del legislatore deb-ba essere quello di consentire ad impiantiin via di ultimazionè e realizzazione di sca-ricare, depurandolo, il 50 per cento del quan-titativa, permettendo nel contempo chel'ulteriore 50 per cento venga scaricato at-

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traverso l'impianto «bypassato », evitandocosì una drastica riduzione di produzione,con conseguenze incalcolablli anche dal pun-to di vista sociale ed occupazionale.

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare il senatore Mitrotti. Ne ha facoltà.

M I T R O T T I. Onorevole Ministro,signor Presidente, onorevoli colleghi, con-sentitemi, all'inizio di questo mio inter-vento, di reiterare la monotonia di un rilie-vo particolarmente utile, a mio sommessoavviso, nel momento in cui quest'Aula siaccinge a licenziare un provvedimento legi-slativo di tanta portata (almeno nelle inten-zioni di quanti hanno concorso con il pro-prio contributo alla formulazione dell'arti-colato).

Il rilievo inerisce le componenti che con-corrono alla formulazione e all' approvazio-ne del testo in esame, componenti che daun lato trovano consolidato l'orientamentodi una metodologia legislativa che già portainsiti i germi negativi che ad essa si ac-compagnano (e non da oggi) e dall'altro vedeormai consolidata la scelta, da parte di tan-tissimi colleghi, di un rifiuto, ~diun rigetto,e sarei tentato di dire di una fuga dalla re-sponsabilità di concorrere, almeno sul pianocritico, al varo di un provvedimento legisla-tivo significativo. Devo formalmente chiede-re, per scrupolo di coscienza, ai colleghi pre-senti in Aula di sottoscrivere con me unarichiesta di verifica del numero legale perla quale avanzo richiesta orale, non potendoe non essendo in grado di produrla periscritto. Mi sembra che tale richies1a siadoverosa, là dove ci si voglia attestare suuna linea abbastanza critica di valutazionedei comportamenti di questo ramo del Par-lamento e conseguenzialmente su una lineaabbastanza critica nella valutazione del pro-dotto legislativo che questo ramo del Parla-mento concreta.

l\li sembra che l'esame che fino a questomomento si è fatto, da parte dei colleghi, deldisegno di legge che sta per essere converti-to in legge da questo ramo del Parlamento,sia stato limitativo di una situazione globaleche ritengo indispensabile quanto meno ri-

chiamare, con la fugacità che un interventocontingentato sul piano temporale consente;questo perchè si chiarifichi anche l'otticadi certe interpretazioni che all'articolato so-no state date. Questo allargamento dell'oriz-zonte sul quale va posto questo singolo prov-vedimento non può non coinvolgere un esa-me allargato, anche se limitato nel dettaglio,di quella che è la situazione dell'inquinamen-to in generale nell'Italia.

Un dato è emerso, ed è emerso con tonidi drammaticità in alcune zone dell'Italia, inalcune regioni. Io sono latore di questodramma dalla sitibonda Puglia; un drammache è la richiesta di acqua, il fabbisognogiornaliero di acqua che è cresciuto enorme-mente, trovando di converso una disponibi-lità sempre uguale, se non addirittura ridot-ta nel tempo. Da questo dato emerge laconsiderazione che per il soddisfacimentodi questi bisogni (e degli altri che possonoritenersi emergenti) sia da attuare o, quan-to meno, da delineare una politica di repe-rimento delle acque per la quale sino adoggi nulla di significativo è stato dato dicogliere e nessun riferimento, fino a questomomento, è emerso negli interventi dei col-leghi; politica di ricerca delle acque che puòoscillare da un'utilizzazione di acque super-ficiali ad un'utilizzazione di acque sotterra-nee: nell'un caso e nell'altro, emerge nellasua gravità il fattore dell'inquinamento chein molte zone si è già tradotto in fattore diavvelenamento.

Peraltro, l'uso che di queste acque si fae la conseguente immissione delle acque re-flue, portatrici di fattori di avvelenamento,non trova contemporanea capacità, sia perle acque salate degli scarichi' in mare, siaper le acque di falda, di autodepurazione na-turale, talchè deve ritenersi in incrementogeometrico certo il depauperamento quanti-tativa della disponibilJtà di acqua utiliz-zabile.

La sintesi che si può trarre da un siffat-to esame della realtà che ci circonda ~ e

che è stata tenuta fuori dalla porta di ogniconsiderazione negli interventi che si sonosucceduti ~ è che ormai l'Italia ~ limitoil mio riferimento ad essa ~ è una nazionelargamente inquinata e posta sulla china pe-

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ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAF1\..:J

ricolosissima di un incremento esponenzialedi questo inquinamento. A voler riguardarenel dettaglio le diverse situazioni, si può ri-levare come per i fiumi, ad esempio, alcuniecologi di fama sostengano che per ogni 100chilometri di essi almeno 70 sono inquinatie che si può essere certi che tra pochi anniS8 varietà di fauna ittica tenderanno a scom-parire; è stato anche rilevato ~ siamo quia Roma ~ che nei pressi della foce del Te-vere i microbi di varia natura sono 20.000per centimetro cubico ed il richiamo ai de-cessi che si sono avuti per leptospirasi quinel Tevere assegna a ciascuno di noi ilconcorso materiale nella consumazione diquesta che non è una morte accidentale mache è un vero e proprio delitto, se la si cor-reIa all'inerzia, all'assenza che si può coglie-re da questi banchi vuoti. I colleghi assentinon me ne vogliano se assumo certi toni, maritengo che il rispetto della persona e dellavita umana imponga a ciascuno di noi, neimomenti in cui questi decessi si connettonoai problemi in esame, quanto meno il do-vere di una presenza, non foss'altro per af-francare le proprie responsabilità; perchè,se non si è capaci e non si ha volontà legi-slativa di preordlnare un tessuto normativarisolutivo di questi gravi problemi, si ac-cetti almeno di recitare la parte degli impu-tati e si venga qui ad autodiscolpars\ per itanti guasti, per i tanti danni, per le tantemorti che certa disattenzione legislativa ediciamo certa i,llcapacità legislativa hannooriginato. È stato anche detto ~ può sem-brare paradossale ~ che fra pochi anni forsefinanco viaggiare in barca sui fiumi sarà pe-ricoloso.

Per concludere questa breve analisi, riten-go che la situazione dei fiumi al Nord nonnecessiti di sottolineature, aggiunte o chia-rificazioni, perchè ormai è a tutti nota lafunzione fognaria che questi corsi d'acquaassolvono. Nè è da meno la situazione deilaghi: alcuni studiosi, ad esemp,io, per il lagodi Garda ~ il più grande lago d'Italia: 370chilometri quadrati ~ hanno già parlato datempo di condanna a morte. Addirittura ~

devo riprendere qui una citazione di un emi-nente studioso, il professar Torpoli ~ si so-stiene che esiste un inquinamento che sta

mutando la vegetazione, la flora, la faunaed il clima del lago. Anche le acque del lagodi Bracciano ~ è stato rilevato a livello diindagine ~ sono inquinate; larghe chiazzebiancastre e schiumose di detersivi ~ chepoi sono la scenografia ricorrente dei nostricorsi d'acqua ~ e alghe maleodoranti, oltread una serie varia di rifiuti galleggianti, so-no il vestito che questi corsi d'acqua e questilaghi ormai offrono. E direi che sono, innegativo, la fisionomia di una incapacità diquanti sono preposti a far sì che tanto nonaccada.

La situazione deU'agricoltura, poi, non puòessere sottaciuta. Per essa ~ è anche questoun dato notorio ~ vengono utilizzate le ac-que di quei corsi d'acqua che ho appenafinito di richiamare, cosicchè gran parte deiprodotti di questa agricoltura cresce con lairrorazione di un liquido che contiene oltreil 5 per cento di rifiuti organici e chimici.

Che dire poi degli animali che a questicorsi d'acqua si abbeverano e quindi si av-velenano? La Federazione dei coltivatori di-retti, in una occasione che ho colto comedato informativo, ha addirittura affermatoche la carne che si produce in Italia ha unoscarso valore proteico e che molte stallevengono decimate dalle mastiti, dalla bru-cellosi e dal carbonchio:' è questa una tes-sera che ancora voglio aggiungere a quel-l'esame di prospettiva in cui cercherò di col-

.

locare poi considerazioni specifiche sul di-segno di legge in esame.

Un'ultima considerazione voglio riservareal problema delle coste; e qui devo chiamareiln ballo il Ministero della marina mercantile.Secondo un'indagine di questo Ministero, il75 per cento delle coste italiane sarebbe in-quinato. Esempio: nel Mar Ligure, pressoVentimiglia, è stato riscontrato un milionedi batteri coliformi per cento centimetri cu-bici di acqua; in trenta chilometri di costa,da Voltri a Nervi, vi sono 64 fogne che sca-ricano in mare liquami pericolosi per lasalute; in alcune di esse il carico di sostanzeinquinanti è aumentato di cinque volte ri-spetto ai dati rilevati nel 1945.

Non mi si dica di aver voluto concretareun quadro terrificante perchè non ho fattoaltro che adoperare un po' la diligenza dello

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scolaro nel collezionare queste indicazioniche altri si sono peritati di trarre da unarealtà indagata.

A queste considerazioni di analisi dellarealtà (sulla quale è chiamato ad incidereil provvedimento che stiamo per licenziarein quest'Aula) ne devo aggiungere altre concarattere di convincimento personale: con-siderazioni che pongono il Governo, e peresso i rami del Parlamento, sul banco degliimputati. Non vi è possibilità alcuna di spe-rare che provvedimenti legislativi sortiscanogli effetti attesi, nella misura in cui a questiprovvedimenti non si dà il significato logicodi complemento di un intervento ancora piùvasto, più ampio, che predetermini le stra-de che il provvedimento legislativo è desti-nato a percorrere. E formulando questorilievo debbo associare in questa otticala relazione nutritissima, puntuale, detta-gliatissirna de] l'datare senatore Gusso ilquale ha lasciato in me la convinzionedi voler curare, di voler diagnosticarenel dettaglio la macchina giuridica del prov-vedimento in esame, senza preoccuparsi ec-cessivamente se questa macchina giuridicapotrà percorrere domani la strada dell'Oipe-ratività; e ciò indagando, al di fuori del di-segno di legge in esame, nei compiti elusi,nelle responsabilità consumate da parte delGoverno. C'è stata, sì, questa proiezione al-l'esterno dell'analisi del relatore Gusso, maè stata contenuta entro il settore di finan-ziamento degli interventi per il quale lo stes-so relatore ha presentato degli emendamenti.È vero, sì, che il problema di finanziamentodi questa legge, al pari del problema di fi-nanziamento della legge madre (chiamiamo-la così, la legge Merli), costituisce il puntonodale del1'impostazione governativa, ma èaltresì vero che anche leggi finanziate in mo-do sufficiente sono destinate a non esplicareoperatività e incidenza nel tessuto sociale seesse non possono porsi su un terreno opera-tivo opportunamente preordinato e predispo-sto da pregressi interventi del legislatore.

Intervento operativo logico sarebbe statoquello di una legge che si ponesse in unaottica del problema ancora più dettagliata,ancora più valida.

Devo lamentare come il più vasto proble-ma della difesa del territorio non possa noninglobare il problema specifico dell'inquina-mento delle acque e quindi dei rimedi da pro-porre o da varare per contenerlo e per ten-dere alla sua eliminazione. In questa otticadi politica di difesa del territorio devo an-che lamentare come le carenze legislative edi impostazione di una politica globale sianoaddirittura macroscopiche. Alla mia partepolitica non è mancata un'occasione recen-te per richiamare la problematica di taleampio settore della vita pubblica e di farcarico, in quella sede, delle gravi respon-sabilità che possono essere connesse alla di-sattesa di interventi capaci e solleciti all'in-terno di questo stesso settore.

Preme a me, in questa sede, riferirmi uni-camente all'assenza, che fin qui è emersa,di una volontà legislativa tendente ad anco-rare il contingente, la risoluzione urgente delprovvedimento, a capisaldi ancora più solididi interventi dello Stato che, anche se finoad oggi non attuati, nel momento in cui inquest'Aula sono richiamati, costituiscono es-si stessi degli impegni o quanto meno degliauspici per chi risoluzione più ampia, piùcapace, più significativa si attende dalla pro-duzione legislativa. Ed impegno capace e si-gnificativo sarebbe stato quello di connet-tere il problema del disinquinamento alla ne-cessità ineludibile di una valutazione del ter-ritorio sotto il profilo geologico.

È questa una parola che forse risuona inquest'Aula per la prima volta o forse è ri-suonata in altre occasioni, ma con la fuga-cità delle parole destinate a rimanere tali.Eventi, vicissitudini stanno dimostrando or-mai di modellare la fisionomia urbana e tal-volta addirittura la fisionomia sociale diquesta nostra Italia, senza che ad essi si af-fianchi, per una certificazione che tranquil-lizzi, una ricerca ed una analisi di quei daticoncorrenti a tali trasformazioni.

In altre occasioni questo richiamo, se nonesplicitamente esternato, è stato sotteso alleargomentazioni che abbiamo addotto; gli al-i ri casi a cui intendo riferirmi sono quelliche hanno visto l'affanno di quest'Aula nelcorrere dietro ad eventi straordinari che conil loro accadimento hanno messo a nudo ca-

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renze specifiche e pesanti dell'ordinamentolegislativo italiano. Abbiamo avuto le allu-vioni, le frane, i terremoti: sono queste eve-nienze che, di volta in volta, hanno segnatoil pesante smacco di una incapacità di orga-nizzare la problematica della difesa del ter-ritorio e per essa anche della difesa dall'in-quinamento, in un respiro ampio ed artico-lato, attraverso norme chiare.

Si è ricorsi al rimedio della decretazioned'urgenza ~ come si è fatto anche in occa-siune dell'inquinamento ~ e ci si è risolti,in ultimo, a dare veste di disegno di leggead una proposta che nel suo excursus for-mativo ha meritato da parte nostra quei ri-lievi che oggi ho sentito ripresi dal senatoreSpadaccia.

Siamo quindi giunti all'assurdo della va-stità di questo problema nella misura che110 tentato di delineare, senza voler avereì'intento di dare toni catastrofici, ma unica-mente collocando lo stesso in quella colori-tura realistica dei particolari che mi auguroabbia suscitato, quanto meno, un interesseper una verifica diretta.

Onorevoli colleghi, circa il provvedimentoche oggi è in esame e ci accingiamo a rasse-gaare con un voto di approvazione, peraltrostriminzito oltre la soglia della legittimità.dobbiamo porre a noi stessi l'obbligo di farealcune riflesioni, non fosse altro perchè anoi stessi si imponga in ogni occasione, chepotremmo tornare a vivere come impegnolegislativo, una scelta che collochi ciascunoad un determinato Hvello di responsabilità;e ritengo che i livelli a cui ci si possa asse-gnare nella veste di legislatori siano quellidi somma responsabilità. Il fatto di licen~ziare un provvedimento in quest' Aula in as-senza di un « numero» di volontà ~ non vo-glio sminuire le volontà se le quantifieo ~

che stride con ogni logica, ma ancora di piùcon la legge e con il dettato costituzionale,di pe~- se stesso dovrebbe essere remora gra-ve, per ciascuno di noi, nel figurare concor-rente nel varo di questo provvedimento.

Quando però a queste considerazioni si ag-8iunge l'altra, dpresa dal senatore Spadacciae dichiarata « con carattere unilaterale » ~

così ha detto il senatore Spadaccia, ma ioritengo di poter modificare questo aggettivo

dicendo: «con carattere di obiettività» ~

che ha posto le origini di questo provvedi-mento in operazioni di accomodamento diinteressi industriali a vertici collegati ecoinvolti con il potere politico, quando que-ste considerazioni devono affiancarsi e som-marsi, non può che emergerne un dato dirifiuto di un concorso di responsabilità qua-le al fondo vuole essere questo mio stessointervento. Nell'esame di questo provvedi-mento un momento di riflessione va asse-gnato a questo iter e tralascerò la parte ri-presa dal senatore Spadaccia perchè è sta-ta fedele nel riprendere quanto è stato danoi esternato alla Camera.

Considerazioni aggiuntive sono quelle chepongono il provvedimento in esame nel dif.ficile intreccio politico che di recente si èsviluppato e ne fanno una fili azione diretta,talchè la caratteristica, la componente emi-nentemente tecnica che avrebbe potuto daremigliore e maggiore incisività e significato alprovvedimel!to sul piano dell'operatività, hadovuto segnare il passo dando la preceden.za a quelle convergenze politiche che ormaisembrano costituire l'impalcato dell'interavita italiana; un impalcato scricchiolante ~

devo aggiungere ~ per le motivazioni chetutti conosciamo, ma un impalcato al qualeostinatamente si continua ad assegnare fun-zione portante anche per interventi che, ol-tre a non poter avere la pretesa di qualifi.carsi in fatto di scelte politiche perchè nontrovano ambito politico in cui riposare, nonpossono avere nemmeno la pretesa di di.-chiararsi interventi legislativi eminentemen-te tecnici, in quanto la tecnica, ripeto (edè leggibile dal provvedimento in esame), hadovuto fare le spese di certi raccordi, di cer-ti accomodamenti che tedJ.'1icinon erano, enon lo sono.

Gli aspetti specifici del provvedimento so.no stati analizzati nel dettaglio dal relatore,senatore Gusso, con una puntualità ed unapprofondimento forse degni di miglior udi-torio di quello che ieri ed oggi ~ vogliointendere ~ quest'Aula non abbia avuto.

Le considerazioni espresse dal relatore inun certo senso confortano i rilievi che sisono aggiunti al suo intervento da altre par-ti politiche e da questa; rilievi che hanno

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messo in luce una dimensione di progetto le~gislativo, qual è il disegno di legge, spropor-ziolnata rispetto alla realtà che è destinato avestire; progetto legislativo che, nel momen-to in cui parla di programma per il risana~mento delle acque (che le regioni sono chia~mate a formulare) chiaramente, molto chia~ram ente, ignora (se non addirittura discono-sce) la realtà delle regioni, la realtà intimadi certe situazioni di governo regionale chevanificano sul nascere ogni sbocco di pro~grammazione, perchè carenti snno le strut~ture, perchè carenti sono i dati di indagine,sino ad oggi mai raccolti, carente è la vo-1011tà politica di rimedio tecnico (in quantovolontà politica rabberciata è e continua adessere in tante regioni), carente è ti concorsodei comuni che a tale volontà regionale de~vano dare il supporto, quanto meno, di scel~te orientative.

L'accosiamento, quindi, stride ~~forse av-vertiamo il suono di questo stridore, nellamisura in cui alcuni di noi o tutti noi pos~siamo esserci calati in questa reaJtà comuna~le e regionale. E quando poi, alla visione diquesto programma per il risanamento regio-nale, viene a mancare l'indirizzo univoco, ilquadro di riferimento, gli agganci con undisegno più ampio di politica nazionale ditutela del territorio o di risanamento dal-l'inquinamento, non può non dedursi che seconcretezza potrà avere qualche interventoregionale nella formulazione di questi pro~grammi, non potrà non innesca rsi un suc~cessivo problema: quello del raccordo diqueste programmazioni singole, dalle quali£0.1'emergere un indirizzo univoco, un dise~gno unico di politica nazionale.

Queste difficoltà ~ ripeto ~ sono statedisattese nella valutazione del legislatore,percpè è mancata una presa d'atto che, quan-to meno, facesse ritenere che nella valutazio~ne del problema la concorrenza di tali fat-tori negativi era stata tenuta presente evalutata. Ma ancor più è da rilevare ~ e lanostra parte politica non fa che rinnovareposizioni sempre espresse ~ che a livello co-munaJe le situazioni che devono trovare col-locazione e risoluzio.ne nell'ambito di un di-segno programmatorio regionale sono tal~mente diversificate e talmente libere da

ogni possibilità di controllo che, a voler leg-gere, per gli effetti paventabili, il disegnodi legge in esame, deve sommessameJ,nte e tri-stemente dirsi che esso ha poco contenutodi attuabilità.

Le situazioni comunali, in fatto di igienee di controlli, sono assegnate a strutture cheperaltto nella maggioranza dei casi vivonouna fase di transizione e di riorganizzazioneall'interno di un servizio unitario di prospet-tiva che ormai da anni stenta a concretarsiin strutture operative efficienti.

E se carenze di personale e di livelli tec~nici acquisiti hanno fatto sì che i comunicolJezionassero il disastro dell'inquinamentoche tutti conosciamo, questa fase transitoriaelide ogni possibilità residua di intervento,specie quando questo intervento ha il pesoche tale provvedimento « scarica », attraver-so le regioni, alla competenza dei comuni.

Sono queste le considerazioni che mi èparso doveroso esprimere perchè da esse sipossa trarre un migliore spirito interpreta-tivo del provvedimento e perchè con essesi possa sos.tanziare una posizione di riget~to di un intervento così formulato, qualela mia parte politica intenderà in chiusuraesprimere.

Intervento, quindi, quello del disegno dilegge in esame, surdimensionato rispetto al~le capacità effettive di intervento e per dipiù limitato da quella indispònibilità di co~pertura economica che è stata già sottoli-neata e che, a suo tempo, significò la pallaal piede della legge Merli.

In quest'Aula sono state richiamate dellevalutazioni riferite all'intervento globale deldisinquinamento in Italia. È stata formulatala cifra di 12.800 miliardi con una previsionedi 15.000 lire ad abitante e per una du-rata di dieci anni. Il dato economico di perse stesso relega nella soffitta delle buone in~tenzioni una certa parte dell'articolato, làdove addirittura tende a vestire con pannirisolutivi un provvedimento che, invece, co~me è stato dimostrato dall'inerzia fin qui col~lezionata e dai dati non espressi, trova pover-tà di impegno oltre che povertà economica.

A queste considerazioni di contorno, chesono servite da corollario a quelle più speci-fiche che mi appresto ad esprimere, va quin~

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di assegnato il compito di un richiamo aduna riflessione sul concorso di una realtàormai largamente degenerata, concorso allaprivazione di effettualità del provvedimentostesso; ma carenze ancor più significativesono leggibili all'interno dell'articolato e lanos~ra parte politica, a più riprese, nelle dj~verse fasi di esame del provvedimento, leha esternate e proposte alla considerazionedei colleghi parlamentari. Era stata rilevatala carenza, tradotta dalla normativa, di unaidonea dotazione finanziaria, che ha trovatosottolineatura negli emendamenti, ma erastata anche espressa dalla nostra parte po-litica la carenza ancor più fondamentale ,cheil provvedimento inerisce solo una partedella più vasta problematica.

A queste considerazioni, il cui peso ormairitengo di aver sostanziato con riferimenticerti, ve ne sono altre da aggiungere, qualela violazione, che può intravvedersi in alcuneparti della normativa, dell'articolo 117 dellaCostituzione, laddove l'indirizzo dell'attivitàdelle regioni nell'emanazione di norme legi-slative viene demandato all'Esecutivo anzi-chè alla legge dello Stato, e laddove alleregioni si attribuiscono poteri non chiara-mente qualificabili in ordine alla naturalegislativa o amministrativa, nè riconducibilialle norme d'attuazione della legge dello Sta-to, che delegano compiti alla regione.

Sono questi i rilievi che possono motivar-si e sostanziarsi attraverso la stessa norma-tiva in esame; sono rilievi che già in occa-sione dell'emanazione della legge Merli tro-varono una accettazione implicita da partegovernativa, con il rifqgio, da parte di essa,nella giustificazione della transitorietà delprovvedimento che attendeva una legge-qua-dro più ampia; giustificazione ~ riteniamo

noi ~ che deve essere rigettata sul pianodella legittimità della produzione legislativastessa.

Altre sottolineature mi sembra possanoanche farsi, pur se !'intervento rischia magaridi avvertire il peso delle parole, peso ancorpiù insopportabile di fronte allo spirito didisimpegno che le tante assenze fanno aleg-giare in quest'Aula. Di certo non è per im-porre un castigo ai colleghi volenterosi pre-senti, e di certo non è per suscitare nell'ono-

revole ministro Nicolazzi le stesse insofferen-ze suscitate in altre occasioni nell'onorevoleministro Preti, che mi attardo su alcuneconsiderazioni. Ritengo doveroso farlo per-chè la nostra parte politica altro rimedio nonha se non quello della denuncia chiara, reite-rata, stancamente reiterata in quest'Aula;questo perchè ricerchiamo l'affrancamentodelle nostre volontà dalla concorrenza in unandamento legislativo ampiamente censura-bile.

L'aspetto forse di più interesse che puòessere colto per qualche altra considerazioneaggiuntiva riviene dall'esame dell'articolatodella legge ed in particolare di quegli arti-coli, dal 7 al 21, che apportano modificazio-ni alla precedente legge Merli. Anche attra-verso i riferimenti e l'esame di questa partedell'articolato può consolidarsi l'immaginedi un intervento legislativo che veste unarealtà incapace di portare con dignità questipanni normativi. La considerazione che hoespresso è tanto più chiara e legittima quan-do, all'articolo 8, ci si riferisce alla « realiz-zazione del catasto di tutti gli scarichi ». Nonso se questa norma ha mai retto la verificaed il confronto con quella realtà amministra-tiva che ormai ha mostrato di non riuscirenemmeno a star dietro alla necessità, obbli-gatoria per legge, di quell'inventario patri-moniale che dovrebbe essere corredo siste-matico del bilancio; è realtà certa quella diamministrazioni comunali che ignorano fi-nanco la proprietà di beni, ignorano di esse-re titolari di diritti di proprietà su suoli;non scopro nulla di nuovo denunciando inquest'Aula ciò, perchè chi di voi ha vissutoo vive esperienze di amministrazione comu-nale è calato fino al collo in questa realtà.

In quest'Italia sempre più protesa versouna produzione legislativa disarticolata eframmentaria si è perso di vista il criteriooriginario di vincolo a quella normativa dibase che prescriveva alcuni obblighi «car-dine », talchè la prassi di disattesa delle nor-me più antiche, anche se non abrogate, èdiventata essa stessa legge dello Stato.

In fatto di censimento, di catasto degliscarichi e di controllo dell'applicazione deicriteri generali degli scarichi, è detto che« le province si avvalgono degli uffici e ser-

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vizi dei comuni singoli e associati ». Nel mo~mento in cui si formula una siffatta previ-sione programmatica di intervento, si formu-la anche la cancellazione di quella stessa pre-visione, in quanto ad un intervento straor-dinario quale deve ritenersi quello della tu-tela dall'inquinamento e della difesa del tel"ritorio non si frappongono mezzi altrettan-to straordinari ma si ricade nell'usato e nel~l'abusato dell'inefficienza comunale.

Ancora è detto, per i comuni, che essi«provvèdono al controllo degli scarichi, alcontrollo sul rispetto dei limiti di accettabi-lità delle pubbliche fognature scaricanti nelsuolo o nel suottosuolo, all'installazione eaHa manutenzione della rete dei dispositiviper il controllo qualitativo dei corpi idri-ci »; un cumulo di incombenze, per le qualii comuni avranno un rimedio: quello dellasistematica disattesa della normativa, con-solidando così quella « licenza d'inquinare»che, con provvedimenti come quello al varo,trova imprimatur addirittura parlamentare.

Altre considerazioni ~ e mi limiterò soJoad alcune per chiudere e per mitigare lapalese insofferenza del collega Tonutti, alquale sento di dovere del rispetto ~ misembra doveroso fare. Mi sia consentito, pe-rò, aprire una parentesi: collega Tonutti, ave-vo ritenuto a torto che l'intervento del sena-tore Gusso avesse ampiamente collaudatolei per attese che travalicassero i miei inter-venti; ieri io ho appreso lezione di costanzae di «andatura» nel corso dell'interventotenuto dal senatore Gusso.

Semplificherò un po' le fasi conelu;si~deJ mio intervento. Volevo solo aggiungereche la vaghezza di certe formulazioni (adesempio quando si parla di « installazione distrumenti per il controllo automatico degliscarichi potenzialmente pericolosi ») è taleda vanificare il richiamo stesso. È notorio,per chi non si è peritato di scendere al fondodel problema dell'inquinamento, come in fat-to di valutazione dei fattori inquinanti ci sial'impossibilità tecnica di definire strumentiidonei ad una certi.ficazione dei valori sop-portabili o non sopportabili; e, se soluzionétecnica può essere iintravista, il relativo pesoeconomico è tale da sconsigliare un uso ge-

neralizzato come quello richiamato e, addi-rittura, imposto come vincolo al cittadinoda questa norma.

Mi chiedo cosa succederà quando l'entepreposto al controllo, per l'incapacità delleproprie strutture di dare certificazione afattori inquinanti, scaricherà sul privato que-sti oneri. È questo un elemento di valutazio-ne che è stato ignorato con una leggerezzapaurosa: e ritengo che sarà lo Ispiraglio at.traverso il quale si iincuneerà l'azione disgre-gante di coloro i quali dall'inquinamento pro-dotto dalle proprie attività hanno tratto econtinuano a trarre benefici economici senzala contropartita di un intervento di ammo-dernamento tecnologico delle proprie strut-ture che mitighi o elimini ogni possibilità didanno.

Una considerazione ancora, per finire: èquella che voglio assegnare al problema delleacque di falda. Il processo di disinquina-mento delle acque, almeno nelle articolazio-ni che ho cercato di esprimere, può configu-rare un ciclo di prelievo, di utilizzazione e direstituzione che è tanto più necessario quan-to più è avvertita la carenza di disponibilitàdelle acque di fronte ad una richiesta inaumento. Quindi il provvedimento dovrebbeassolvere al compito di costituire un puntodi filtraggio (giuridico e tecnico) di questeacque che consenta, con un ricielaggio, ditornare ad alimentare l'uso che di esse vie-ne richiesto e se ne fa.

È nella chiusura di questo cielo che sievidenzia una carenza di intervento che, adavviso mio personale e della mia parte poli-tica, non può essere disattesa oltre. Ripeto:mi sento latore, per la sitibonda Puglia, diuna richiesta di intervento in fatto di acquee ritengo che occasione come questa con-forti un richiamo a questo problema. L'as-senza di un intervento specifico pregre~soa livello di Governo, ed oggi l'assenza di unintervento altrettanto specifico ascrivibilealle deleghe ormai ottenute dalle regioni, haconsolidato una utilizzazione di queste ac-que di falda al di fuori di ogni controllo eper di più con il rischio certo di inutilizza~zione successiva di determinate falde, per-chè in esse vengono scaricate acque non de-purate.

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66a SEDUTA (antimerid.) AS"iEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFJCO

È questo il problema che sottolineo e cheritengo debba essere posto con caratteredi priorità tra quegli indirizzi da suggeriree da richiedere alle regioni. Fintantochè leregioni non si periteranno di effettuare uninventario delle eduzioni, fintantochè le re-gioni non si periteranno, con l'aiuto delloStato, di effettuare delle ricerche di loca-lizzazione di queste acque sotterranee, finoa tale momento la nostra parte politica di-ce che non è pensabile un provvedimento ri-solutivo del problema dell'inquinamento del-le acque, perchè, se risolutivo il provvedi-mento potrà essere in superficie, tale nonsarà invece nel sottosuolo, laddove si conso-lidano i maggiori danni del bene comune.

Pertanto segnalo all'onorevole Ministro lanecessità, che la mia parte politica intrave-de, di orientare !'impegno governativo, e peresso !'impegno delle regioni, ad una indaginesistematica di questa realtà che è tanta par-te del suolo e del sotto suolo italiano. Orien-tare l'impegno in questo senso significa re-sponsabilizzare le regioni e per esse i co- j

muni ad un intervento immediato che, oltreI a quanLificare le possibilità di prelievo che

vi sono, conduca ad una valutazione speci-fica, caso per caso accertata, della utilizza-bilità di questo patrimonio; e di patrimoniosi può e si deve parlare quando ci si riferi-sce alle acque di falda.

È questa la sollecitazione che in chiu-sura rivolgo al Governo e per esso all'ono-revole Ministro: una sollecitazione che mipiace adagiare nella prospettiva di progres-so che è stata delineata dal senatore Giaco-metti, anche se in modo disancorato dallaproblematica cui mi sono riferito io; unaprospettiva di progresso che non può e nondeve appagare in quanto tale, ma che devete\adere a guadagnare per sè e per noi .tuttila soglia più avanzata della «civiltà », chealtro non è se non «uso morale del pro~gresso ».

PRESIDENTE.la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il

Dichiaro chiusa

relatore.

Pre:sidenza del vice presidente V A L O R I

GUS SO, relatore. Signor Presidente,signor Ministro, onorevoli colleghi, interven-go anche se siamo riuniti qui in una speciedi piccolo club di appassionati di questi pro-blemi. Ringrazio innanzi tutto i senatori Bar-sacchi, Ottaviani, Spadaccia, Giacometti e Mi-trotti per i loro interventi e ringrazio in par-ticolare quanti hanno avuto l'amabilità diesprimere un apprezzamento, magari criti-co, ma sempre un apprezzamento, della rela-zione. Chiedo scusa ancora una volta pet'il tempo che ho fatto perdere all' Assemblea:e l'unico modo per farmi perdonare è quellodi stringere al massimo questa mia replica,anche a scapito della replica stessa.

Voglio solo ricordare che, purtroppo or-mai trent'anni fa, quando andavamo all'uni-versità nelle scuole di ingegneria, la materiadi acquedotti e fognature per gli allievi in-gegneri idraulici si basava quasi esclusiva-

mente sullo smaltimento delle acque dipioggia.

Per quanto riguardava invece quelli cheoggi si chiamano gli scarichi civili il pro-blema, in sostanza, quasi non esisteva, inquanto allora ~ parlo di trent'anni fa ~

!'industrializzazione e quello che va oggi sot-to il nome di consumismo erano ancora di làda venire. Perciò dobbiamo anche prendereatto che la ricerca, le scuole d'ingegneria eil mondo scientifico si sono dimostrati ancheessi impreparati ad affrontare le profondetrasformazioni della natura stessa degli sca-richi. Quindi se il mondo accademico, il mon-do scientifico era in arretrato non possiamoaddebitare solo o agli amministratori o aglioperatori o all'opinione pubblica un ritardonella presa di coscienza dell'esistenza, dellaimportanza e della gravità di questo pro-blema. Devo anche dire che io stesso, che

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66a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAHCO

pure ho seguìto in molte occasioni problemidi questo tipo, mi sono stupito e meraviglia-to quando nel 1970, quindi solo nove annifa, ricevetti una comunicazione giudiziariadel pretore della città, di cui ero sindaco,per inquinamento basata sulle leggi sanita-rie, perchè cioè gli scarichi della città an-davano ad inquinare i canali e i corsi d'ac-qua, facevano morire i pesci e portavanoanche nocumento per gli animali che si ab-beveravano. Questo 10 voglio dire non peruna specie di giustificazionismo a tutti i co-sti di tutti i malanni che si sono andati ac-cumulando in questi anni, così come non vo-glio accusare di giustificazionismo quantinel dibattito hanno esaltato, a mio avvisoforse al di là del dovuto, la normativa cherisulta dall'approvazione del disegno di leg-ge che stiamo esaminando.

Qualcuno mi ha accusato di aver fattouna relazione pessimistica ed io confermoche in larga parte è una relazione pessimi-stica, ma mi sono sforzato ~ non so se cisono riuscito ~ di impiegare il pessimismodella ragione, non un pessimismo dovuto al-l'emozione. Solo voglio sperare che i fattisuccessivi diano torto a questo pessimismo.Certo è che 10 stesso senatore Ottaviani hariconosciuto il ritardo degli enti locali edelle regiolIli; ha ricordato, per esempio, chel'unica regione che avrebbe, a suo avviso,predisposto il piano regionale di risanamen-to sarebbe la regione Emilia-Romagna; maio devo smentirlo perchè la regione Emilia-Romagna ha affidato uno studio generalesulle acque ad una società a partecipazioneregionale e a partecipazione dell'ENI che èla Idroser, la quale ha fatto un progetto distadio di fattibilità di una ricerca. Immagi-niamoci, quindi, quale problematica si apree, a parte tutto, di questa relazione abba-stanza grande solo pochissime pagine (20-30)sono dedicate all'inquinamento. Se quello èun piano regionale di risanamento devo direche le regioni hanno sbagliato perchè con po-ça spesa e con poca fatica avrebbero dovutofare anch' esse questo piano regionale di ri-sanamento, come l'Emilia-Romagna.

Altra critica che è stata fatta al passato,al disegno di legge governativo, era la man-C2.nza di finanziamenti, come se questa fos-

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se la chiave di volta per risolvere il pro-blema dell'inquinamento nel nostro paesequando questo è certamente un punto im-portante che sia pure parzialmente il dise-gno di legge che ci apprestiamo ad appro-vare tenta di risolvere ma non è l'unicoproblema. Ho cercato di dirlo nella relazio-ne: tutto ciò che sarebbe necesario fareprima, come il censimento dei corpi idrici,credo che non sia stato fatto da nessunaregione.

Per il catasto degli scarichi affidato alleprovince non ho notizie, ma ho la vaga im-pressione che siamo parecchio indietro; cre-do che pochi comuni abbiano fatto i pro-grammi di attuazione delle fognature, chenessuna regione abbia approvato i piani re-gionali di risanamento. Allora ci dobbiamodomandare se la colpa è soltanto del Gover-no, dello Stato, delle maggioranze, non dicodella Democrazia cristiana, perchè come re-latore non ho questa veste. Comunque vi èda domandarsi se le colpe siano tutte da unlato. Mi pare che questo sia un modo leg-germente manicheo di giudicare, schierandotutti i buoni da una parte e tutti i cattividall'altra.

Un altro elemento che è stato rilevato dapiù parti è quello relativo al fatto che ildisegno di legge governativo sarebbe statoun disegno di legge di pura e semplice pro~raga. Non sta a me difendere il Governo, maper la obiettività delle cose devo dire cheil Governo aveva presentato, sÌ, una proro-ga secca, ma anche un disegno di legge, cer-tamente criticabile finchè si vuole, che pe-rò cOl-:linciava ad introdurre elementi di mo-dificazione in una normativa stabilita in uncerta epoca storica, nell'anno di grazia 1976,e che aveva rivelato carenze e difficoltà diattl~azione.

Non possiamo infatti dimenticare tuttoquello che è avvenuto da un anno a questaparte: la crjsi del Governo Anc:reotti, le ele~z10ni, il nuovo Governo. Perciò credo chefosse oggettivamente giustificata la presenta-zione, mi pare nel maggio 1979, da parte del-l'aIlora mjnistro dei lavori pubblici onorevo-Je Corcpa~na, del decreto di proroga, esatta-mente al 13 dicembre 1979, in preparazioneappunto di un disegno di legge di modifica.

Senato della Repubblica

668 SEDUTA(antimerid.)

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20 DICEMBRE 1979

v {Il Legislatura~

ASSEl\1:BLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

E non mi pare, lo dico per obiettività, chequello del Governo possa essere considera~to un provvedimento di proroga secca.

Per quanto riguarda i finanziamenti, con~divido quanto è stato detto da qualche par-te. Devo solo aggiungere che, dopo contatticon il Governo e con i vari Gruppi, mi èstato possibile presentare, a nome della Com-missione, alcune proposte di modifica.

Da quasi tutte le parti poi è stato consta-tato che, nonostante il lavoro svolto, il pro-dotto finale, venuto fuori dalla mescolanzadelle norme contenute nella legge n. 319con quelle contenute nella legge che stiamoper approvare, presenta alcuni inconvenien-ti, difetti, contraddizioni, ai quali comunqueè necessario porre rimedio. Credo che sequello che mi sono permesso di dire avevauna certa validità, l'aveva in quanto servivaa far capire prima di tutto a me stesso cheera necessario avere la consapevolezza didover rimettere mano a questa normativacomplessa e complicata anche per il modo incui è stata definita.

PertaIìto riconfen]1o il pessimismo che hoespresso, lieto se sarò smentito dai fatti, ereitero, come direbbe il collega Mitrotti, l'in~vita al Governo ed al Parlamento a valutaretutto ciò che è necessario per modificarequello che di imperfetto è contenuto nellanormativa in esame. Comunque, preoccupa~to anche delle conseguenze che potrebberoderivare dal prolungarsi di uno 'Stato di in-certezza, confermo !'invito all'Assemblea adare il proprio voto favorevole a questo di~segno di legge con gli emendamenti di ca~rattere finanziario che, a nome della Com-missione, mi sono permesso di presentare.(Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Ha facoltà di par-lare il Ministro dei lavori pubblici.

N I C O L A Z Z I, ministro dei lavoripubblici. Signor Presidente, onorevoli sena-tori, ritengo di dover dare una risposta com-plessiva alle preoccupazioni qui espresse edaffermare innanzitutto che dobbiamo tuttiprendere atto che l'emanazione della leggeMerli, più che chiudere il dibattito connessoalla tutela dell'ambiente dagli inquinamenti,

ha contribuito ad approfondire le metodolo-gie ed a creare una migliore coscienza eco-logica.

Il problema ha investito sia il campo po~Htico che quello tecnico, e la normativa adot-tata ha generato profonde tensioni per le im~plicazioni economiche e sociali sollevate nonsolo a livello aziendale ma per interi settoriproduttivi.

Il dibattito scientifico che precedette laapprovazione della legge n. 319 investì dueaspetti fondamentali del risanamento delleacque.

Da un lato la teoria della classificazionedei corsi d'acqua secondo cui la tutela dal-!'inquinamento er'a correlata all'uso dei fiu-mi e quindi implicava interventi differenzia-ti secondo la destinazione delle acque.

Ciò rendeva quasi irrecuperabili alcunifiumi già compromessi da un elevato tassod'inquinamento. Dall'altro lato la teoria deilimiti di accettabilità degli scarichi, che siprefiggeva una tutela omogenea a prescin-dere dall'uso e dalla capacità naturale auto-depurativa dei recipienti.

In questa teoria trova giustificazione larigidità delle scadenze secondo uno schemateorico che trascura la reale possibilità diadeguamento agli obiettivi qualitativi chevengono imposti.

Con la legge Merli è noto che venne prefe-rita questa seconda soluzione sia per la si-tuazione di degrado dei corsi d'acqua, siaper le carenze nelle strutture pubbliche dacui derivavano tempi lunghi per la concretaclassificazione dei corpi idrici.

Si trattò di una scelta obbligata quindi,ma non si rinunziò sin da allora agli aspettiprogrammatid e pianificatori della teoriadella classificazione.

Infatti, nella legge Merli, vennero intro-dotte, oltre al censimento delle caratteristi~che dei corpi idrici, la formazione dei catastidegli scarichi e quella dei piani di risana~mento.

Purtroppo non si è riusciti in questo frat-tempo a costruire un articolato complessodi norme anche per la difesa degli altri beniambientali quali l'aria e il territorio, peri quali è evidente la interconnessione conl'ambiente in generale.

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Del resto se alla legge Merli va pacifica-mente riconosciuto l'avvio di un approccioorganico ai problemi della difesa delle ac-que, non si può dimenticare che le note vi-cende politiche imposero tempi parlamen-tari inadeguati.

D'a ciò alcune lacune della normativa chesono da attribuire ad una scarsa medita-zione sulla complessità della materia.

In ciò trova la sua ragione d'essere lacostituzione di una commissione che, secon-do l'ordine del giorno del Parlamento, dove-va approfondire gli aspetti strutturali e fi-nanziari della legge n. 319.

La commissione, che ha lavorato positi-vamente, ha prodotto una serie di propostemodificative della legge Merli, secondo il di-segno di legge che è al vostro esame.

In sostanza si intende agire su tre speci-fici fronti: 1) reperimento dei mezzi finan-ziari; 2) creazione delle condizioni norma-tive per il rapido avvio della politica con-sortile pubbliÌCa di depuraziolne; 3) attenua-zione in via trans-itoria della rigidità di al-cuni parametri tahellari riguardanti sostan-ze non tossiche.

Questi aspetti si possono sinteticamentedefinire di carattere finanziario, consortilee tecnico.

Per quanto riguarda l'aspetto finanziarioè da ricordare che i princìpi dell'autofinan-ziamento e del ({ chi inquina paga» adottaticome rimedio alla mancata copertura fi-nanziaria deJla legge n. 319, non hanno inpratica prodotto gli effetti sperati.

L'insufficienza di tale principio è rappor-tato alla rilevanza dei mezzi finanziari ne-cessari, tali da imporre l'esigenza di defi-nire canali finanziari integrativi, e ciò perpoter ragionevolmente equilibrare la capa-cità degli interventi della 319 agli obiettivifissati.

Anche se il principio dell'« inquinatore pa-gatore» va confermato, affinchè venga pena-lizzato l'inquinatore e venga indotto ad os~servare nella maniera più efficiente i limitiimposti, va prevista la possibilità di un in-tervento dei pubblici poteri almeno nei pri-mi periodi di applicazione della norma.

Del resto la CEE ha ammesso la possibi-lità di concessione, da parte dei singoli Stati,

di aiuti a favore delle iniziative da partedelle imprese per rispettare le leggi di sal-vaguardia dell'ambiente.

In particolare per gli interventi di adatta-mento, effettuati dalle imprese durante ilperiodo 1975-1980, sono stati previsti aiuticon massimali regressivi nel tempo, paricioè al 45 per cento, al 30 per cento, e 15per cento rispettivamente per gli anni 1975-1976, 1977-1978 e 1979-1980. Inoltre sono sta-ti previsti aiuti straordinari quando fosserogiustificati dalle difficoltà che i nuovi ob-b1ighi potessero far sorgere in taluni settoriimprenditoriali o industr.iali o comunquein particolari zone geografiche.

Da noi purtroppo non ci sono state dero-ghe così come è avvenuto nell'ambito dellaCEE. Infatti non ha trovato completa appli-cazione la possibilità che le regioni conce-dessero agevolazioni in conto interessi e inconto capitale.

In altri paesi sono stati invece adottati pre-cisi sistemi di incentivazione che sono con-sistiti, seco\ndo stime OCSE, nella concessio-ne di prestiti a tassi agevolati o di sovven-zioni dirette.

]\Jon deve quindi meravigliare che da noiil processo di adeguamento degli impiantisia da parte di enti pubblici che di privati,abbia subito rallentamenti per la scarsezzadei mezzi finanziari disponibili.

E se si può affermare che 10 Stato tramiteil comitato dei ministri per la tutela delleacque dall'inquinamento ha assolto i purgravosi compiti ad esso affidati con la mas-sima tempestività, è altrettanto vero che sideve registrare per le regioni un certo ritar-do rispetto ai termini fissati dalla leggen. 319.

Le province e i comuni hanno inveoe as-solto i compiti' autorizzativi e di controllodegli scarichi.

In definitiva il b:Hancio sia pure provvi-sorio che attualmente si può trarre vede rea-,lizzate, o comunque avviate, concrete operedi depurazione per il 50 per cento almenodelle imprese produttive.

Altre imprese hanno dovuto ritardare gliinterventi disinquinanti per il difficile repe-rimento di finanziamenti; altre per la man-canza di servizi pubblici centra}izzati di de-

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purazione, e altre ancora per le difficoltà diordine tecnologico.

A queste deve aggiungersi un' altra parteche, per cattiva volontà o carenza di sensi-hilità sociale, ha disatteso Yapplicazione del-la norma.

Da qui è derivata la necessità di una gene-rale revisione della legge n. 319, ed in que-5ta ottica va visto l'intendimento del Gover-no di non perseguire una proroga pura esemplice. della legge, anche quando con il ri-corso alla decretazione d'urgenza si inten-deva prorogare soltanto importanti scadenze.

Il disegno di legge all'esame non trattaquindi di proroga generalizzata, bensì di unnuovo istituto che si adatterà alle nuovesituazioni senza però essere per questo ec-cessivamente discrezionale.

Infatti questo sarà un atto dovuto, quandone ricorrano i presupposti, che dovrannopuntualmente risultare dalla documentazio-ne di cui obbligatoriamente sarà corredatala domanda che i privati potranno avanzare.

Con questa procedura ogni richiesta didilatazione dei termini deve essere accom-pagnata da un vero e proprio programmaindicante gli obiettivi qualitativi che si in-tendono raggiungere .secondo scadenze bendefinite, nonchè la spesa correlativa che de-ve essere affrontata.

La definizione degli obiettivi, delle strut-ture operative e dei tempi di realizzazione~arantiscono, nella aderenza alla realtà tecni-ca ed economica, il raggiungimento degliobiettivi della legge, rimettendo alle auto-rità competenti ogni giudizio sul program-ma e ogni verifica dei suoi adempimen1Ji neitempi e modi prescritti.

Fra le dette autorità s.i deve senz'altrocomprendere anche la magistratura ordina-ria che in questo campo ha svolto e stasvolgendo un ruolo positivo. Se all'organi-smo g'iudiziario va riconosciuto il merito diaver mantenuto vivo ed attuale il tema del-la lotta all'inquinamento, ad esso va attri-buita, a parere del Governo, la funzione disostegno dell'autorità amministrativa nellafase di gestione e di funzionamento della leg-gè D. 319.

L'altro nodo affrontato è queUo dei finan-7iamenÌ<i.

La manovra predisposta dal Governo siarticola su tre di'rettrici utilizzando i cana-li esistenti: la prima di esse è rappresenta-ta dalla Cassa depositi e prestiti e riguardala concessione di 2.000 miliardi di mut~i aicomuni. Sono a totale carico dello Stato lerate di ammortamento comprensive di ca-pitale ed interessi. I mutui dovranno essereconcessi per le opere di depurazione e perla rete fognaria.

Sono state sollevate critrche per il faUoche tali fondi ,giano sganciati dalla progra..'11-mazione regionale. Riconoscendo giusto ilcoinvolgimento dene regioni, si è previstoche i fondi vengano distribuiti in una pri-ma tranche ai comuni che presenterannoistanza corredata dal nunaosta regionale diconformità aIIe previsioni del piano regio-nale.

Per quanto riguarda la seconda tranche, ifondi ri'Partiti suIIa base dei programmi re-gionali saranno assegnati ai comuni che sia-no compresi nei piani regionali stessi secon.do precise ripartizioni regionali.

La seconda direttrice è costituita dal de-creto del Presidente della Repubblica 9 no-vembre 1976, n. 902, relativo alla disciplinadel credito agevolato al settore industriale.

Apportando alcune modifiche tecniche edapplicative a tale decreto, si è cercato diadattal'e la relativa disoiplina aIIe iniziati-ve di investimenti destinate al1'adeguamentodegli scarichi dei rifiuti liquidi industrialiai valori tabellari di cui aIIa legge n. 319.

In particolare, vengono eliminati i li.mitiprevistà dal decreto del Presidente deIIa Re-pubblica n. 902 del 1976, concernenti le di-mensioni delle imprese investitrici ed i mas-simali di ,investimento ammi'ssihili. È altre-sì prevista, ai fini della concessione delleagevolazioni, la possibilità di un esame prio-ritario dei progetti riguardanti le inIziati-ve adottate nel rispetto della legge n. 319.

Inoltre si estendono le agevolazioni delcitato decreto anche ai consorzi di impreseed alle imprese artigiane i cui investimen-ti, £i fini degli impianti di depurazione, su-perino i Jimiti stabiliti dalJ'Artigiancassa.

La terza direttrice è costituita dalla legge1° luglio 1977, n. 403, che discitplina le age-volazioni per le imprese agricole: si è sta-

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ASSE:\IBLEA ~ RE:>GCONTO STEì',OGRAFICO

bilito che queste ultime passano usufruireCOIlpdorità di contributi in conto interessia in conto capitale per la depurazione degliscarichi.

A tutto ciò si deve aggiungere l'ulteriorestanziamento di 850 miliardi introdotto dal-la Camera per il finallZliamento, da parte del-le regioni, degli interventi di cui agli artico-h 19 e 20 della legge n. 319.

Voglio esprimere la saddisfazione del Go-verno per le conclusioni che si sona attenu-te nell'altro ramo del Parlamento sul disegnodi legge qui in esame. Nè c'è bi'sagna diconfermarvi la disponibilità ad esaminare,anche in questa sede e senza preclus:iani, queisuggerimenti che dovessero scaturire dal con-fronto.

Signor Preside~'1te, onarevoli senatori, èvolantà precisa del Gaverno continuare aseguire con particolare attenzione i succes-siovisviluppi che sicuramente avrà il proble-ma della tutela delle acque, sia sul piananormativa che a livello di dibattito politicoculturale.

È nastra canvinzione che nel prassimo fu-turo si affermi un diverso atteggiamento, unadiversa mentalità dell'apinione pubblica neiconfronti di questo fondamentale problemaedi quello più generale della politica eco-lagica.

Ed è con questa consapevolezza che il Go-verno intende agire non solo come parte at-tiva del processo di sensibilizzazione dellaapinione pubblica, ma anche con proposteoperative dirette al rafforzamento delle ca-renti strutture pubblkhe, a livello sia cen-trale che periferico.

Da ciò l'esigenza di potenziare le struttu-re del Cansiglio superiore dei lavori pubbli-ci e della direzione gelJ.1.eralecompetente.Soltlli'1to cosÌ si potrà operare concretamen-te nell'attuazione della normativa in esamee si ,potranno evitare camportamenti vellei-tari, che trascurino realtà socio-economichee culturali del paese.

Sarà poss1ibile in tal mO'do non solo sal-vaguardare e difendere il patdmonio idri-co del nostro paese, ma anche garantire, inconformità ai princìpi della Costi1uzione, unpiù equilibrato utilizzo delle l1Ìsarse e ladifesa dei beni collettivi.

Ringrazio l'onorevole relatore per la suaresponsabile, approfondita ed appassionataesposizione e tutti gli onorevoli senatoriche con il loro impegno qui hanno contri-buito a dotare il paese di una normativaper la tutela del patrimonio idrico nazionale.

P RES I D E N T E. Passiamo all'esa-me degli articoli. Se ne dia lettura.

G I O V A N N E T T I, segretario:

Art. 1.

I termini di cui al primo comma del-l'articolo 7 ed al pdmo comma dell'artico-lo 8 della legge 10 maggio 1976, n. 319, SDnoriaperti a decorrere dalle rispettivè date discadenza e prorogati al 31 marzo 1981.

Entro il 31 marzo 1980 ciascuna regione,sentiti i cs-muni illteressati, predispone edinvia al Comitato interministeriale di cuiall'articolo 3 della legge 10 maggio 1976,n. 319, un primo programma per i.l risana-mento delle acque, contenente gli obiettivifondamentali del risanamento e le prioritàdelle opere da realizzare.

Il termine di (:li alla lettera a) del nume-ro 1, alla lettera a) del numero 2 dell'articolo13 ed all'ultimo camma dell'articolo 14 dellalegge 10 maggio 1976, n. 319, nonchè il ter-mine di cui al secondo comma deI.l'articolo <9

della legge 16 aprile 1973, n. 171, modificatodall'articolo l~tcr del decreto-legge 10 ago-sto 1976, n. 544, convertito in legge, con mo-dificazioni, dalla legge 8 ottobre 1976, n. 690,sono riaperti a decorrere dalle rispettivedate di scadenza e prorogati allo marzo1980.

(È approvato).

Art. 2.

I titolari degli scarichi degli insediamen-ti produttivi, ivi compresi quelli previsti dal-la legge 16 aprile 1973, n. 171, esistenti alladata del 13 giugno 1976 c che alla data del13 giugno 1979 non abbiano provveduto adadeguare gli scarichi medesimi ai limiti pre-scritti daUa legge devono presentare, entro

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20 DICEMBRE197966a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

due mesi dall'entrata in vigore della presen-te legge, un programma dettagliato con !'in-dicazione della data dell'inizio d.ei lavori, deitempi di attuazione nonchè dei costi perl'adeguamento, ove prescritto, alla tabella Cdella legge 10 maggio 1976, n. 319.

La regione, entro tre mesi dalla datadi presentazione del programma, autoriz.za l'attuazione dello stesso, confermandoloovvero integrandolo con eventuali prescri-zioni, con particolare riguardo all'inizio deilavori, alla entrata in funzione dell'impiantodi depurazione, allo smaltimento dei fanghied al risparmio energetico.

Il termine stabilito per l'attuazione del pro-gramma non può comunque superare il 10settembre 1981.

L'autorizzazione è revocata in caso di inos-servanza del programma e dei tempi di at-tuazione dello stesso.

Indipendentemente dall'autorizzazione re-gionale, il titolare dello scarico resta respon-sabile dell'obbligo di adeguarsi ai limiti pre-visti dalla legge, a partire dalla data di attua-zione dell'impianto di depurazione.

Per quanto di competenza del comune, leopere comprese nei programmi previsti daicommi precedenti sono sottoposte alle soleprocedure di autorizzazione di cui all'artico-lo 48 della legge 5 agosto 1978, n. 457, conriduzione a trenta giorni del termine stabi-lito dallo stesso articolo.

Il programma e i costi in esso indicatisono valutati dalla regione ai fini della con-cessione dei contributi di cui all'articolo 20della legge 10 maggio 1976, n. 319, e delle al-tre agevolazioni di cui agli articoli 5 e 6 dellapresente legge, nonchè al fine dell'applicazio-ne della sanzione di cui al comma seguente.

I soggetti di cui all'articolo 18 della leggeLOmaggio 1976, n. 319, che alla data del 13giugno 1979 non si sono adeguati ai limitiprescritti dalla legge medesima, e successivemodificazioni, sono tenuti al pagamento diuna somma pari al triplo di quella previstadal citato articolo 18 e comunque non inferio-re a quella risultante dalla moltiplicazionedei sette dodicesimi per cento del costo di in-vestimento, previsto nel programma di cuial presente articolo, per il numero dei mesi

trascorsi dal1a data di entrata in vigore dellapresente legge.

(E approvato).

Art. 3.

l procedimenti penali per l'inosservanzadei termini di cui all'articolo 13 della legge10 maggio 1976, n. 319, ed all'articolo 9 dellalegge 16 aprile 1973, n. 171, prorogati dall'ul-timo comma dell'articolo 1, sono sospesi sinoalla scadenza del termine stabilito nell'auto-rizzazione rilasciata dalla regione, ai sensi delsecondo comma dell'articolo 2, per l'attuazio-ne del programma.

La sospensione cessa in tutti i casi in cuiè revocata l'autorizzazione.

La sospensione impedisce ogni atto, trannequelli urgenti di istruzione.

Scaduto il termine di cui al primo comma,il giudice interpella l'autorità competente peril controllo. Se questa accerta che il contrav-ventore ha realizzato il programma nel ter-mine prescritto e che lo scarico è conformealle prescrizioni di legge, il giudice dichiaracon sentenza non doversi procedere per esse-re il reato estinto per sopravvenuto adempi-mento.

(E approvato).

Art. 4.

I contributi che il Ministero dei lavori pub.blici è autorizzato a concedere ai sensi del-l'articolo 37 della legge 21 dicembre 1978,H. 843, possono essere utilizzati dalle re-gioni anche per il rilevamento dei dati, perla predisposizione dei piani regionali di risa-namento delle acque e per la erogazione deifinanziamenti a favore delle province perl'espletamento dei compiti di cui agli artdcoli5 e 15, settimo comma, della legge 10 maggio1976, n. 319, come modificati dalla presentelegge.

Il Comitato interministeriale di cui all'ar-ticolo 3 della legge 10 maggio 1976, n. 319,valutate le esigenze prospettate dalle regionie dalle province autonome, stabilisce i criteriper la ripartizione e per l'attribuzione alle

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66a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTOSTENOGRAFICO

stesse delle somme di cui al primo commadel presente articolo.

Per il finanziamento degli interventi di cuiall'articolo 19 della legge 10 maggio 1976,n. 319, è autorizzata la spesa di lire 500 mi-liardi, da ripartire in tre annualità per gli an-ni 1980, 1981, 1982 in sede di legge finanziariarelativa agli' anni stessi.

Ferma restando la competenza delle re-gioni a concedere i contributi di cui al com-ma precedente, la Cassa depositi e prestitiè autorizzata a concedere, fino all'ammontarecomplessivo di lire 2.000 miliardi, mutui am-mortizzabili in un periodo massimo di 35 an-ni ai comuni, ai consorzi intercomunali, allecomunità montane.

L'onere dei mutui di cui al comma prece-dente è interamente assunto a carico delloStato. Tali mutui sono utilizzati per la costru-zione e l'ammodernamento degli impianti ne-cessari all'espletamento dei servizi pubblicidi fognatura e di depurazione delle acque usa-te. Le relative istanze devono essere correda-te di un attestato della regione competenteda cui risulti che il progetto da finanziarenon contrasti con le finalità di cui alla stessalegge 10 maggio 1976, n. 319, e, dopo il 31marzo 1980, con i programmi regionali di ri.sanamento delle acque. .

Il CIPE, sentita la commissione interregio-naIe di cui all'articolo 13 della legge 16 mag-gio 1970, n. 281, determina, entro sessantagiorni dall'entrata in vigore della presentelegge, nel limite del sessanta per cento delledisponibilità di cui al quarto comma del pre-sente articolo, la quota minima dei mutui daconcedere in ciascuna regione.

L'onere derivante daH'attuazione del terzoe del quarto comma, valutatorper l'anno 1980,rispettirvamente, in lire 100 miliardi e 35 mi-liardi, fa carico sullo stanziamento iscrittoaJ capitolo n: 5935 dello stato di previsionedella spesa del Ministero del tesoro per l'an-no finanziario medesimo ed ai corrispondenticapitoli degH anni successivi.

P RES I D E N T E. Su questo arti-colo sono stati presentati due emendamenti.Se ne dia lettura.

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G I O V A N N E T T I, segretario:

Alla fine del terzo comma le parole: «insede di legge finanziaria relativa agli annistessi» sono sostituite con le altre: «di cui75 miliardi per l'anno 1980 ».

4.1 LA COMMISSIONE

L'ultimo comma è sostituito dal seguente:({ All'onere derivante dalle disposizioni del

terzo comma del presente articolo per l'anno1980 si provvede mediante corrispondente ri-duzione del capitolo n. 5935 dello stato diprevisione della spesa del Ministero del te-soro per l'anno finanziario medesimo.

Il Ministro del tesoro è autorizzato ad ap-portare con propri decreti le occorrenti va-nazioni di bilancio ».

4.2 LA COMMISSIONE

GUS SO, relatore. Domando di parla,re.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

GUS SO, relatore. Questi emendamen-ti riguardano la modifica al testo propostodalla Camera alla luce del parere, che holetto testualmente ieri sera, espresso dallaCommissione bilancio. Perciò negli emenda-menti 4. 1 e 5. 1, rimanendo fermo 10 stanzia-mento di 500 miliardi per il triennia per in-terventi di cui all'articolo 19 della legge n. 319e, se mi è consentito, rimanendo fermo al-l'articolo 5 10 stanziamento di 350 miliardiper interventi di cui all'artÌ'Colo 20, si pre-dsa che 'J'i:mputazione di spesa per il 1980per tutti e due questi stanziamenti è di 75miHardi. Nel testo proposto dalla Oamerarestava scoperta la copertura 'relativamenteagli stanziamenti dell'articolo 5.

Per quanto riguarda poi l'ultimo commadell'articolo 4, devo dire che non aveva sen-so aver messo i 35 miliardi, perchè l'ammor-tamento dei mutui comincerà a partire dal1981 e perciò non vi è la necessità di que-sta appostazione di spesa.

Con queSite brevissime parol<e ho tentatoài Hlustrare gli emendamenTIi presentati dal-la Commilssione.

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ASSE!ABLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 20 DICEMBRE 1979

P RES I D E N T E. Invito il Governo::td esprimere il parere sugli emendamentiin esame.

F O N T A N A, sottosegretario di Statoper i lavori pubblici. Il Governo è favore-vole.

P RES I D E N T E. Passiamo alla vo-tazione dell'emendamento 4.1, presentatodalla Commissione.

S P A D A C C I A. Domando di parlareper dìchiaraLJÌone di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

S P A D A C C I A . Voterò a favore del-l'emendamento 4.1 perchè nasce da esigen-ze tecniche derivanti dalla formulazione ap-provata dalla Camera dei deputati e per da-re atto al Governo che l'aumento deU'iscri-zlone di spesa, rispetto a quella iscritta inbilancio, da 100 a 150 miliardi (quindi da50 a 75 per l'articolo 4 e da 50 a 75 perl'articolo 5) è un segno 'Positivo di volontàpolitica, cioè che si iscriveranno nella leggefinanziaria i 500 miliardi e 'i 350 che res>ta-no come impegno soltanto programmaticodi spesa nella nuova formulazione che perragioni tecnico-legislative adottiamo al Se-nato.

Intendevo dare atto di questo al Gover-no, sia al Ministro dei lavori pubblici chea quello del tesoro, così come ai sottosegre-tari Fontana e Tarabini che sono stati inter-locutori governativi di questa nostra disous-sione.

B A C I C C H I. Domando di parlarreper dichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

* B A C I C C H I. BreViisSiÌmamente, si-gnor Presidente, per dichiarare da paI1te delGruppo comunista il consenso dei senatòricomunisti agli emendamenti presentati dal-la Commissione, che sanano una questioneformale di copertura che esisteva all'artico-

lo 5 del testo inviatoci dalla Camera e che diconseguenz.J. halma effetti anche all'artico-lo 4 per quanto riguarda la spesa che si deveattuare nel 1980.

Come ricordava un momento fa il senato-re Spadaccia, rispetto al primo emendamen-to proposto e che era stato posto già in cir-colazione al Senato, viene prevista ora unaspesa nel 1980 di 50 miliardi in più, e pre-cisamente 25 miliardi in :più per l'artico-lo 4 e 25 miliardi in più per l'articolo 5.

È stata così accolta la misura di un emen-damento che il nostro Gruppo aveva prepa-rato e che non ha presentato perchè, fattoconoscere il testo ai colleghi di altri Grup-pi 'e fatto conoscere !'intento nostro al Go-verno, si è potuto raggiungere sostanzialmen-te l'accordo sul documento presentato dalrelatore; di conseguenza, vista accolta nel-la sostanza la nostra proposta, non abbiamopiù presentato l'emendamento, rritenendocisoddisfatti di quelli che vengono proposti at-tualmente: soddisfatti per una ragione pre-cisa, per il fatto che in questo modo la leg-ge ha la dotazione finanziaria necessaria perpoter operare già nel 1980 con la rapiditànecessaria. Questo è il motivo della nostrasoddisfazione, perchè non si tratta di farele corse a chi presenta prima un emendamen-to, ma di approvare una legge che possaoperare.

Detto questo, ri.'comermo il voto favorevolea questo. complesso di emendamenti, a que-sti e a quelli che seguiranno, presentati dal-la Commissione, e all'intera legge.

S I G N O R I. Domando di parlare perdichiarazlÌone di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

S I G N O R I. Signor Presidente, dichia-ro che il Gruppo socialista approva gli emen-damenti proposti dalla Commissione che, anostro giudizio, sono necessari e opportuni.D'altra parte già nell'altro 'l-amo del Parla-mento il Gruppo socialista si era mosso te-nendo conto di questa esigenza. Pertanto,coerenza vuole che si esprima voto favore-vole sugli emendamenti stessi.

Senato della Repubblica ~ 3449 ~ VIII Legislatura

66a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RE.CSOCONTOSTENOGRAFICO 20 DICEMBRE 1979

P RES I D E N T E. Metto ai votil'emendamento 4.1, presentato dalla Com-missione e accettato dal Governo. Chi l'ap~prova è pregato di alzare la mano.

2 approvato.

Meao ai votd l'emendamento 4.2, presen-tato dalla Commissione e accettato dal Go-verno. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

2 approvato.

Metto ad.voti l'articolo 4 nel testo emen-dato. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

2 approvato.

Passiamo all'esame dell'articolo 5. Se nedia lettura.

G I O V A N N E T T I, segretario:

Art. 5.

Gli istituti e le aziende di credito di cui al-l'articolo 19 della legge 25 luglio 1952, n. 949,sono autorizzati a concedere, anche in dero-ga alle disposdzioni di legge o statutarie chene regolano l'attività, finanziamenti ordinariper le iniziative destinate esclusivamente oprevalentemente all'adeguamento degli sca-richi dei rifiuti liquidi industriali ai limiti ealle prescrizioni previsti dalla legge 10 mag-go 1976, n. 319, nonchè dall'articolo 9 dellalegge 16 aprile 1973, n. 171, e dal relativo de-creto del Presidente della Repubblica 20 set~tembre 1973. n. 962, secondo i tempi stabilitidalle leggi stesse e successive modificazionied integrazioni.

I finanziamenti di cui i>opra possono es-sere concessi anche a favore di consorzi diimprese industriali, di società consortili an-che in forma cooperativa fra imprese indu-striali e artigiane, di consorzi di cooperativedi cui alla legge 17 febbraio 1971, n. 127, aiquali possono partecipare anche enti locali oaltri enti pubblici, nonchè a favore di impre-se artigiane e loro consorzi, allorchè gli inve-stimenti necessari comportino un finanzia~ment<? superiore ai massimali stabiliti per tali

soggetti dalle vigenti norme sul credito age~volato.

Ai fini dell'applicazione del decreto del Pre-sidente della Repubblica 9 novembre 1976,n. 902, le predette iniziative, anche se realiz-zate dai soggetti indicati nel comma prece-dente, sono considerate ammodernamenti ele relative richieste hanno carattere di prio-rità.

Il limite occupazionale di cui all'articolo3-bis del decreto-legge 30 gennaio 1979, n. 23,convertito in legge, con modificazioni, dallalegge 29 marzo 1979, n. 91, non si applicanelle ipotesi di investimenti per impianti cheper le loro caratteristiche necessitano di per-sonale idoneo al loro funzionamento ed allaloro manutenzione.

Per gli investimenti relativi alle iniziativepreviste dal terzo comma del presente arti-colo non si applicano i limiti concernenti ilcapitale investito e gli investimenti globalidei progetti da realizzare stabiliti negli arti~coli S, 6 e 8 del decreto del Presidente dellaRepubblica 9 novembre 1976, n. 902, nonchènell'articolo 63, primo comma, del testo uni-co delle leggi sugli interventi nel Mezzogior-no, approvato con decreto del Presidente del-la Repubblica 6 marzo 1978, n. 218, modifi-

I cato dall'articolo 4 del decreto-legge 30 gen~naia 1979, n. 23, convertito in legge, con mo-dificazioni, dalla legge 29 marzo 1979, n. 91.La misura massima delle scorte è ridotta alventi per cento.

In deroga a quanto previsto nel quartocomma dell'articolo 28 del decreto del Presi-dente della Repubblica 9 novembre 1976.n. 902, la riserva di fondi del sessantacin-que per cento non impegnata dal Mediocredi-to centrale in favore del Mezzogiorno alla da.ta di entrata in vigore della presente legge èdestinata anche al finanziamento delle inizia-tive indicate nel terzo comma, secondo lemodalità e i criteri riportati nel terzo, quartoe quinto comma.

Per il finanziamento degli interventi dicui all'articolo 20 della legge 10 maggio 1976,n. 319, è autorizzata la spesa di lire 350 mi-liardi, di cui 100 miliardi da destinare alleimprese agricole per l'adeguamento degli sca-Pichi.

Senato della Repubblica .~ 3450 ~ VIII Legislatura

20 DICEMBRE197966a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

I fondi di cui al comma precedente sonoripartiti per aree geografiche e settori mer"ceologici secondo criteri fissati dalle regionicon la legge di cui all'articolo 20 della legge10 maggio 1976, n. 319.

Il CIPE, sentita la commissione interregio"naIe di cui all'articolo 13 della legge 16 mag"gio 1970, n. 281, determina, entro sessantagiorni dall'entrata in vigore della presentelegge, la ripartizione dei fondi tra le regioni.

I fondi sono stanziati in tre annualità pergli anni 1980, 1981 e 1982, in sede di legge fi~nanziaria relativa agli anni stessi.

P RES I D E N T E. Su questo arti-(:010 sono stati presentati due emendamenti.Se ne dia lettura.

G I O V A N N E T T I 1 segretario:

All'ultimo comma le parole: «in sede dilegge finanziaria relativa agli anni stessi»sono sostituite con le altre: «di cui 75 mi-liardi per l'anno 1980».

5. 1 LA COMMISSIONE

Aggiungere in fine il seguente comma:

« All'onere derivante dalle disposizioni delcomma precedente per 1'anno 1980 si prov-vede mediante corrispondente riduzione delcapitolo 5935 dello stato di previsione dellaspesa del Ministero del tesoro per l'annofinanziario medesimo. Il Ministro del tesoroè autorizzato ad apportare con propri decre~ti le occorrenti variazioni di bilancio ».

5.2 LA COMMISSIONE

GUS SO, l'datare. Domando di par~lare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

GUS SO, relatore. Mi rimetto a quantodetto nell'illustrare gli emendamenti aM'ar-ti'colo 4.

P RES I D E N T E. Invito il Governoad esprimere il parere sugli emendamentiin esame.

F O N T A N A, sottosegretario di Statoper i lavori pubblici. Il parere è favorevole.

P RES I D E N T E. Metto ai votil'emendamento 5.1, presentato dalla Com-missione ed accettato dal Governo. Chi l'ap-prova è pregato di alzare la mano.

:t: approvato.

Metto ai voti l'emendamento 5.2, presen-tato dalla Commissione e accettato dal Go~verno. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

:t: approvato.

Metto ai voti l'articolo 5 nel testo emenda-to. Chi l'approva è pregato di alzare la mano.

:t: approvato.

Pass1'amo all'esame degli articoli succes-sivi. Se ne dia lettura.

G IO V A N N E T T I, segretario:

Art. 6.

Le imprese agricole che, per effetto delledeterminazioni del Comitato interministeria-le, integrato dal Ministro dell'agricoltura eforeste ai sensi dell'ultimo comma dell'arti-colo 17, sono assimilate agli insediamentiproduttivi possono, ai fini dei programmidi cui al primo comma dell'articolo 2 eper il raggiungimento degli obiettivi pre-visti dalla legge 10 maggio 1976, n. 319, neitempi di cui alla legge medesima e successivemodificazioni, usufruire con priorità dei con-tributi in conto interessi o in conto capitaleai sensi della legge 1° luglio 1977, n. 403.

Per le imprese di cui al comma precedente,i termini di cui all'articolo 2 decorrono dalsessantesimo giorno successi,!o alla data del"la determinazione di cui al precedente com-ma. Entro tale periodo le imprese presenta~no, ove non abbiano già provveduto, la de~nuncia di cui all'articolo 15 della citata legge10 maggio 1976, n. 319.

(È approvato).

::;enato della Repubblzca VIII Legislatura

66a SEDUTA (antimerid.)

~ 3451 ~

20 DICEMBRE 1979\, )3E\IBLbA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Art. 7.

La lettera b) del primo comma dell'arti.colo 4 della legge 10 maggio 1976, n. 319, èsostituita dalla seguente:

{( b) la direzione del sistema di con.trollo degli scarichi e degli insediamenti non-chè il controllo degli scarichi nelle unità geo-logiche profonde; ».

L'ultimo comma dell'articolo 4 della leg-ge 10 maggio 1976, n. 319, è sostituito dal se-guente:

{( Restano ferme le competenze delle pro-vince autonome di Trento e di Bolzano ai sen-si del testo unico delle leggi sullo statuto spe-ciale per il Trentino-Alto Adige, approvatocon decreto del Presidente della Repubblica31 agosto 1972, n. 670, e delle relative normedi attuazione ».

(È approvato).

Art. 8.

L'articolo 5 della legge 10 maggio 1976,n. 319, è sostituito dal seguente:

{( Le province provvedono ad effettuare:

a) il catasto di tutti gli scarichi, pub-blici e privati, nei corpi d'acqua superficiali;

b) il controllo dell'applicazione dei crite-ri generali per un corretto e razionale usodell'acqua di cui all'articolo 2, lettera d).

Per la effettuazione dei compiti di cui alcomma precedente le province si avvalgonoanche degli uffici e servizi dei comuni singoli e associati e delle comunità montane ».

(È approvato).

Art. 9.

Il primo comma dell'articolo 6 della leg.ge 10 maggio 1976, n. 319, è sostituito daiseguenti:

{( I comuni, singoli e associati, e le comu-nità montane provvedono ad effettuare:

a) il controllo degli scarichi, pubblicio privati, per quanto attiene ai limiti di

accettabilità ed al rispetto delle norme cheregolamentano lo smaltimento dei fanghidi cui alla lettera e), n. 3, dell'articolo 2;

b) il controllo sul rispetto dei limitidi accettabilità delle pubbliche fognaturescaricanti nel suolo o nel sottosuolo;

c) !'installazione e la manutenzione del-la rete dei dispositivi per il controllo qua-litativo dei corpi idrici nell'ambito dell'at-tività regionale di censimento delle risorseidriche.

I servizi pubblici di acquedotto, fognatu-re, depurazione delle acque usate, smalti.mento dei fanghi residuati da processi pro-duttivi e impianti di trattamento di acquedi scarico sono gestiti da comuni o da con-sorzi intercomunali o da comunità mon-tane o da consorzi istituiti dalle regioni astatuto speciale o da consorzi per le areeed i nuclei di sviluppo industriale di cuial testo unico delle leggi sugli interventinel Mezzogiorno, approvato con decreto delPresidente della Repubblica 6 marzo 1978,n. 218.

I consorzi costituiti a norma del testounico di cui al comma precedente sono daconsiderare insediamenti produttivi e sonotenuti altresì alla osservanza delle dispo-sizioni contenute nella presente legge ».

Nella legge 10 maggio 1976, n. 319, laparola « intercomunali » è soppressa nel ter-zo comma dell'articolo 14, nel n. 3 dell'ot-tavo comma dell'articolo 15 e nel primocomma dell'articolo 16.

(È approvato).

Art. 10.

L'ultimo comma dell'articolo 7 della leg-ge 10 maggio 1976, n. 319, è sostituito daiseguenti:

« Tutti i soggetti che, al di fuori dei pub-blici servizi, provvedono autonomamenteall'approvvigionamento idrico devono prov-vedere all'installazione ed al buon funzio-namento di idonei strumenti per la misuradella portata delle acque prelevate e famedenuncia ai competenti uffici delle provin-

Senato della Repubblica ~ 3452 ~ VII I Legislatura

66a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 20 DICEMBRE 1979

ce, dei consorzi e dei comuni con periodi-cità non superiore all'anno.

Le autorità competenti per il controlloqualitativo degli scarichi possono prescri-vere !'installazione di strumenti per il con-trollo automatico degli scarichi potenzial~mente pericolosi per la salute pubblica. Lespese di installazione e gestione sono acarico del titolare dello scarico ».

(E approvato).

Art. 11.

;J primo comma cieJl'articolo 8 della leg-ge 10 maggio 1976, n. 319, le parole «d'in-tesa con i comuni interessati ,> sono sosti~tuite dalle seguenti: «sentiti i comuni in-

-teressati », e le lettere a) , b) e c) sono sosti-tuite dalle seguenti:

«a) riìevazione dello stato di fatto del~le opere attinenti ai servizi pubblici di ac-quedotto, fognatura e depurazione;

b) individuazione del fabbisogno di ope~re pubbliche attinenti ai servizi di cui allalettera a) e definizione delle relative prio~rità di realizzazione;

c) definizione dei criteri di attuazione,delle fasi temporali di intervento e dei re-lativi limiti intermedi di accettabiJità pertutti i tipi di scarichi;

d) indicazione degli ambiti territoriaHotl imali per la gestione dei servizi di cui(1!!a lettera a), organizzazione delle relativestrutture tecnico-amministrative e di con-trollo degli scarichi, anche in relazione agliadempimenti previsti dalla legge 23 dicem~bre 1978, n. 833, recante istituzione del ser~\Tjzio sanitario nazionale ».

(È approvato).

Art. 12.

Dopo il quarto comma dell'articolo 9 del-la legge 10 maggio 1976, n. 319, è inserito i1seguente:

« Qualora le acque prelevate da un corpoidrico superficiale prcsentiDo parametri convalori superiori ai !imiti tabeJJari, la disci-

plina dello scarico è fissata dall'autorità dicontrolJo in base alla natura delle alterazio-ni e agli obiettivi di tutela del corpo idricoricettore fissati dalle regioni, fermo restan-do che le acque debbono essere restituitecon le medesime caratteristiche qualitativee senza maggiorazioni di portata allo stessocorpo idrico dal quale sono state prelevate ».

Dopo il quinto comma dell'articolo 9 del.la legge 10 maggio 1976, n. 319, è inseritoil seguente:

« Non è comunque consentito diluire conacque di raffreddamento, di lavaggio o pre-levate esclusivamente allo scopo gli scari-chi parziali contenenti le sostanze di cuial numero 1O delle tabelle A e C prima deltrattamento degli scarichi parziali stessi peradeguarli ai limiti previsti dalla presentelegge ».

(E approvato).

Art. 13.

L'articolo 10 deìla legge 10 maggio 1976,n. 319, è sostituito dal seguente:

«Per gli insediamenti produttivi, sogget~ti a diversa destinazione o ad ampliamentio a ristrutturazioni, o la cui attività sia tra-sferita in altro luogo successivamente al-l'entrata in vigore della presente legge, deveessere richiesta una nuova autorizzazioneallo scarico alle autorità competenti per ilcontrollo. A tali autorità è demandata lacertificazione di nuovo insediamento sullabase della documentazione presentata e dìogni altro accertamento ritenuto utile qua.lora, in relazione alla ristrutturazione o al-l'ampliamento dell'insediamento produttivo,abbia origine uno scarico avente caratteri-stiche qualitativamente o quantitativamen~te diverse da quelle dello scarico preesi-stente.

La disposizione di cui al comma prece-dente si applica anche agli insediamenti ci-vili a decorrere daIJa data di entrata invi.gore della disciplina regionale prevista dalsecondo comma dell'articolo 14.

Gli insediamenii produttivi in corso dicostruzione al 13 giugno 1976 e che non

VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 3453 ~

66a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTOSTENOGRAFICO 20 DICEMBRE 1979

abbiano. ottenuto la licenza di agibilità odi abitabilità devono adeguare i propri sca-richi ai limiti di accettabilità previsti peri nuovi insedlamenti entro il 30 giugno 1980.

I nuovi insediamenti produttivi che di-mostrino impegni di spesa nella loro par-tecipazione a consorzi di imprese o di im-prese ed enti pubblici per la costruzione didepuratori collettivi sono assimilati agli in-sediamenti esistenti al 13 giugno 1976.

Gli insediamenti civili in possesso di li-cenza edilizia alla data del 13 giugno 1976ai fini dell'otteniI'1ento del certificato diabitabilità sono tenuti ad adeguarsi alleprescrizioni indicate dalla licenza stessa ».

(È approvato).

Art. 14.

L'articolo 11 della legge 10 maggio 1976,n. 319, è sostituito dal seguente:

<\L'autorizzazione agli scarichi diretti nel-le acque del mare è rilasciata dall'autoritàdesignata dalla regione territorialmente com-pelerrte ed è subordinata all'osservanza daparte del richiedente delle prescrizioni, deilimiti e degli indici di accettabiliià previstidalla presente legge.

Restano fermi i poteri dell'autorità marit-tima connessi alla disciplina dell'uso deldemanio marittimo e della navigazione.

L'autorizzazione agli scarichi nelle acquedel mare da parte di navi ed aeromobili èriìasciata in conformità alle disposizioni sta-bilite nelle convenzioni internazionali vigen-ti in materia e ratificate dall'Italia, secondole diretti ve stabilite dal Comitato intermi.nisteriale di cui all'articolo 3, in armoniacon quelle della presente legge.

L'autorizzazione agli scarichi di cui alprecedente comma è rilasciata dal capo delcompartimento marittimo nella cui circo-scrizione si trova il porto da cui parte lanave con lì carico dei materiali da scari.care, ovvero il porto più vicino al luogo didiscarica, se effeLtuata da aeromobile.

All'istruttoria per le autorizzazioni di cuial presente articolo provvedono le autoritàcorr::petenti al rilascio, le quali sono altresìtenute a dare notizia al Ministero della ma.

rina mercantile delle autorizzazioni rilascia.te, ai fini delle prescritte notificazioni aicompetenti organismi internazionali: Per lespese ~i provvede a termini dell'artico-lo 15 ».

(E approvato).

Art. 15.

Il numero 2 dell'articolo 12 della legge10 maggio 1976, n. 319, è sostituito dal se-guente:

«2) nel caso di recapito in pubblichefognature debbono, prima dell'entrata infU11:zione dell'impianto centralizzato di de-purazione, essere comunque conformi ai li-miti di accettabilità di cui alla tabella Ce, successivamente all'avvio del medesimo,adeguarsi inoltre ai limiti di accettabilità,alle norme e aJle prescrizioni regolamenta-ri stabilite dai comuni o dai consorzi chegestiscono il pubblico servizio.

I comuni ed i consorzi possono, ancheprima dell'entrata in funzione dell'impiantocentralizzato di depurazione, stabilire limitidi accettabìlità, norme e prescrizioni rego-lamentari più restrittivi attinenti all'im-pianto stesso che devono essere approvatidalla regione, tenendo conto dello stato difatto delle opere di convogliamento e del-l'impianto di depurazione. L'adeguamentodegli scarichi deve essere realizzato entronovanta giorni dalla data dell'approvazioneda parte della regione.

In ogni caso, se l'impianto centralizzatodi depurazione non entra in funzione, intutte le sue parti, entro il 31 dicembre 1981,si applicano le norme di cui alla prima par-1e del presente numero ».

(E approvato).

Art. 16.

La lettera b) del numero 2 del primocomma dell'articolo 13 della legge 10 mag-gio 1976, n. 319, è sostituita dalla seguente:

«b) dalla data di attivazione dell'im-pianto centralizzato di depurazione, ai limi.

Senato della Repubblica ~~ 3454 ~ VII I Legislatura

66a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

ti di accettabilità, alle norme e alle prescri-zioni regolamentari stabiJìte dai comuni odai consorzi che gestiscono il pubblico ser-vizio.

I comuni ed i consorzi possono, ancheprima dell'entrata in funzione dell'impiantocentralizzato di depurazione, stabilire limi-ti di accettabilità, norme e prescrizioni re-golamentari attinenti all'impianto stesso chedevono essere approvati dalla regione, te-nendo conto dello stato di fatto delle operedi convogliamento e dell'impianto di depu-razione. L'adeguamento degli scarichi deveessere realizzato entro novanta giorni dalla'data dell'approvazione da parte della re-gione.

I comuni ed i consorzi, ove abbiano adot-tato le procedure di cui al capoverso prece-dente, devono realizzare l'impianto centra-lizzato di depurazione entro diciotto mesidall'approvazione della regione e comunquenon oltre il 31 dicembre 1981. I finanzia-menti relativi alla costruzione degli impian-ti centralizzati, ove approvati dalla regione,devono avere carattere di assoluta priorità.

I consorzi costituiti tra enti pubblici equelli costituiti tra enti pubblici e privati,ivi compresi quelli previsti dalla legge 16aprile 1973, n. 171, qualora dimostrino diaver avviato opere per il convogliamentoe la depurazione degli scarichi, possono com-pletarle entro e non oltre il 31 dicembre1981.

In ogni caso, se l'impianto centralizzatodi depurazione non entra in funzione, intutte le sue parti, entro il 31 dicembre 1981,si applicano esclusivamente le norme di cuialla lettera precedente ».

L'ultimo comma dell'articolo 13 della leg-ge 10 maggio 1976, n. 319, è sostituito dalseguente:

« Le stesse norme di cui al numero 2 delpresente articolo si applicano agli scarichiche dovranno recapitare in pubbliche fo-gnature, sulla base dei programmi comuna-li di cui all'articolo 14, purchè ciò avvengaentro il 31 dicembre 1980 ».

(E approvato).

20 DICEMBRE 1979

Art. 17.

Il secondo comma dell'articolo 14 dellalegge 10 maggio 1976, n. 319, è sostituitodal seguente:

«La disciplina degli scarichi delle pub-bliche fognature e degli insediamenti civiliche non recapitano in pubbliche fognatureè definita dalle regioni con i rispettivi pianidi risanamento delle acque di cui all'arti-colo 4. Le regioni, nel definire tale disci-pEna, tengono conto delle direttive all'uopofissate, entro il 31 marzo 1980, dal Comi-tato interministeriale di cui all'articolo 3,di intesa con la commissione interregionaledi cui all'articolo 13 della legge 16 maggio1970, n. 281, nonchè dei limiti di accettabi-lità fissati dalle tabelle allegate alla pre-sente legge e delle situazioni locali in fun-zione degli obiettivi degli stessi piani dirisanamento ».

Anteriormente alla definizione della di-sciplina di cui al comma precedente, le re-gioni, attraverso propri organi sanitari, adot-tano le misure necessarie a tutela dellasalute pubblica, secondo quanto previstodal quinto comma dell'articolo 26 della leg-ge 10 maggio 1976, n. 319, nel testo modifi-cato dall'articolo 1-ter del decreto-legge 10agosto 1976, n. 544, convertito in legge, conmodificazioni, dalla legge 8 ottobre 1976,n.690.

Il Comitato interministeriale di cui al-l'articolo 3 della legge 10 maggio 1976,n. 319, integrato dal Ministro dell'agricoltu-ra e foreste, sentite le regioni e le organiz-zazioni professionali agricole maggiormenterappresentative a livello nazionale, entrosessanta giorni dall'entrata in vigore dellapresente legge provvede a definire le im-prese agricole da considerarsi insediamenticivili ai sensi dell'articolo I-quater del de-creto-legge 10 agosto 1976, n. 544, convertitoin legge, con modificazioni, dalla legge 8 ot-tobre 1976, n. {)90.

(E approvato).

Senato della Repubblica ~ 3455 ~ VIII Legislatura

66a SEDUTA (antimerid.) !\:--:S2:::..rBLEIÌ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Art. 18.

Il sesto comma dell'articolo 15 della leg~ge 10 maggio 1976, n. 319, è sostituito daiseguenti:

«Le funzioni tecniche di vigilanza e dicontrollo su tutti gli scarichi sono svoltedai presìdi e servizi multizonali per il con~trollo e la tutela della igiene ambientale,previsti dall' articolo 22 della legge 23 dicem-bre 1978, n. 833.

Sino all'attuazione dei presìdi e servizimultizonali di cui al comma precedente, lefunzioni tecniche di vigilanza e controllosugli scarichi sono svolte dai laboratoriprovinciali di igiene e profilassi».

Dopo l'ultimo comma dell'articolo 15 del-

la legge 10 maggio 1976, n. 319, è aggiuntoil seguente:

«Le spese occorrenti per effettuare i ri- I

lievi, gli accertamenti, i controlli e i sopral-luoghi necessari per l'istruttoria delle do-mande d'autorizzazione previste dalla pre~sente legge sono a carico del richiedente.L'autorità competente determina, in viaprovvisoria, la somma che il richiedente ètenuro a versare, a titolo di deposito, qualecondizione di procedibilità della domanda.L'autorità stessa, completata !'istruttoria,provvede alla liquidazione definitiva dellespese sostenute ».

(E approvato).

Art. 19.

Al terzo comma dell'articolo 21 della leg-ge 10 maggio 1976, n. 319, sono soppresse le

parole: «Nei casi previsti dai due commiprecedenti ».

Al quarto comma dell'articolo 21 della leg~ge 10 maggio 1976, n. 319, le parole «pre~

visti al primo e secondo comma» sono so~stituite dalle seguenti: «previsti al primo,secondo e terzo comma».

(E approvato).

20 DICEMBRE 1979

Art. 20.

Dopo l'articolo 23 della legge 10 maggio1976, n. 319, è aggiunto il seguente:

«Art. 23~bis. ~ Chiunque viola le dispo~sizioni del penultimo o dell'ultimo commadell'articolo 7 è punito con l'ammenda dalire centomila a lire un milione ».

(E approvato).

Art. 21.

Negli articoli 3, 7, 8, 17 e 18 della legge10 maggio 1976, n. 319, le parole «Comi-tato di Mil1Ji,stri» e le parole « Comitato deiMinistri» sono sostituite dalle seguenti:«Comitato interministeriale ».

(E approvato).

Art. 22.

Alla tabella A allegata alla legge 10 mag-gio 1976, n. 319, sono apportate le modifi~che di cui ai succe~sivi commi.

La parola « Cianuri» del parametro 27 èsostituita dalle seguenti: «Cianuri totali ».

Le parole « Ammoniaca totale» del para~metro 35 sono sostituite dalle seguenti:«Azoto ammoniacale ».

Le parole « Fenoli totali» del parametro40 sono sostituite dalla seguente: «Fenoli ».

Alla nota riportata in corrispondenza delparametro 14 (Baro) è aggiunto il seguenteperiodo :

« Per gli scadchi a mare H limite è elevatoa 10 mg/I. Tale limite si applica anche allazona dLfoce ».

La nota riportata in corrispondenza delparametro 31 (Solfati) è sostituita dalla se~guente:

«Per questo parametro, che non si ap~plica agli scarichi in mare, le acque dellazona di foce sono equiparate alle acque co-stiere purchè almeno sulla metà di unaqualsiasi sezione a valle dello scarico nonvengano disturbate le naturali variazionidi concentrazione dei solfati ».

VIII LegislaturaSenato della R~pt.l.bbliciJ ~ 3456 ~ .

66a SEDUTA (antimerid.) ASSm..1BLEA. RESOCONTOSTENOGRAFiCO

La nota riportata in corrispondenza delparametro 32 (Cloruri) è sostituita dallaseguente:

{( Per questo parametro, che non si ap-plica agli scarichi in mare, le acque dellazona di foce sono equiparate alle acquecostiere, purchè almeno sulla metà di unaqualsiasi sezione a valle dello scarico nonvengano disturbate le naturali variazioni disalinità ».

Ana nota riportata in corrispondenza delparametro 48 (Saggio di tossicità) è aggiun-to il seguente periodo:-

{( Per gli scarichi di acque salmastre, ma-rine e a salinità superiore a quella del mare,il saggio deve essere condotto con organi-smi marini secondo le metodiche IRSA ».

Il primo alinea della nota in calce è sosti.tuito dai seguenti:

« Le determinazioni analitiche sono effet.tuare o su campione istantaneo o su earn.pione medio prelevato in intervalli di tem-po variabili in rapporto al tipo di cicloproduttivo, ai tempi e modi di versamento,alla portata e alla durata degli scarichi.

L'autorità che effettua il prelievo deveindicare i motivi per cui ricorre alle variemodalità di prelievo ».

(E approvato).

Art. 23.

La tabetla B allegata alla legge 10 mag.gio 1976, n. 319, è soppressa.

(E approvato).

Art. 24.

Le entrate derivanti dall'applicazione del-l'ultimo comma dell'articolo 2, nonchè quel-le derivanti dalla applicazione dell'articolo18 della legge 10 maggio 1976, n. 319, da con-tabilìzzarsi distintamente nel bilancio deicomuni o dei consorzi intercomunali, devo-no essere utilizzate unicamente per l'esple-

20 DICEMBRE 1979

tamento dei servizi pubblici previsti dallamedesima legge 10 maggio 1976. n. 319.

(E approvato).

Art. 25.

La definizione dei ruoli nominativi di cuiall'articolo 17 della legge 10 maggio 1976,n. 319, dovrà essere completata entro il 1°novembre 1980.

A decorrere dalla predetta data i comunidovranno emettere i ruoli comprensivi de-gli arretrati.

(E approvato).

Art. 26.

I servizi attinenti al controllo degli sca-richi e alla gestione degli impianti di depu-razione sono da considerare nuovo servizio,ai sensi dell'articolo 5 del decreto.legge 10novembre 1978, n. 702, convertito in legge,con modificazioni, dalla legge 8 gennaio 1979,n.3.

(E approvato).

Art. 27.

Il Governo riferisce al Parlamento, entroil 30 aprile 1980 e, successivamente, con re-lazione allegata allo stato di previsione del-la spesa del Ministero dei lavori pubblici,sull'attuazione della presente legge e sulleiniziative assunte in materia.

(E approvato).

Art. 28.

Sono abrogate tutte le norme incompati.bili con la presente legge.

(E approvato).

Art. 29.

Restano validi gli effetti giuridici, gli attied i provvedimenti adottati in esecuzionedel decreto-legge 24 settembre 1979, n. 467.

Senato della Repubblica ~ 3457 ~ VIII Legislatura

66" SEDUTA (anti11lerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 20 DICEMBRE 1979

Non si procede per l'inosservanza, primadell'entrata in vigore della presente legge,delle disposizioni dene leggi 10 maggio 1976,n. 319, e 16 aprile 1973, n. 171, a carico dichi abbia ottemperato, nel periodo sopraindicato, alle prescrizioni del decreto~legge24 settembre 1979, n. 467.

(È approvato).

Art. 30.

La presente legge entra in vigore il giornosuccessivo alla sua pubblicazione nella Gaz-zetta Ufficiale.

(È approvato).

P RES I D E N T E. Passiamo alla vo-tazione del disegno di legge nel suo com.plesso.

S I G N O R I. Domando di parlare perdichiarazi'One di voto.

. P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

S I G N O R I. Signor Presidente, signorMinistro, onorevoli colleghi, il Gruppo delpartito socialista italiano voterà a favore delprovvedimento già approvato dalla Cameradei deputati in materia di tutela delle acquedall'inquinamento. L'iter parlamentare lun~go e tormentato del disegno di legge al no~stro esame non è stato certamente perfet-to e non ha recepito alcune istanze sostenu~te dai socialisti; un passo in avanti tutta~via è stato certamente compiuto, grazie aimiglioramenti anche di iniziativa socialistaintrodotti dall'altro ramo del Parlamento ri~spetto all' originario. testo governativo.

Il nuovo testo rappresenta una rispostapositiva alle istanze sostenute dalle regionie dagli enti locali, tutela maggiormente l'am-biente naturale e tiene sufficientementeconto delle {;.sigenz::;produttive. Approvandoil presente provvedimento, occorre, a nostromodo di vedere, ribadire la necessità che glienli locali vengano forn:ti di attrezzaturee mezzi adeguati per fronteggiare e combat~tere con efficacia il persistente pericolo del~l'inquinamento delle acque del nostro paese.

È con questo spirito e con questi intendi~menti che il Gruppo del partito socialistaitaliano vota a favore de] provvedimentostesso.

F ASS I N O. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha fa:;oltà.

F ASS I N O. Onorevole Presidente,~ignor Ministro, colleghi, non c'è da stupir-si se oggi il Parlamento si trova di frontecilIa necessità di apportare delle modifichead una legge che.k vecchia di oltre tre annie in larga parte inattuata. È superfluo ripe-tere che la legge Merli è il primo provvedi-mento organico (il Ministro ha forse dettomeglio: il primo approccio organico) sullavia della tutela delle acque dall'inquInamen-to e che alle sue lacune e manchevolezze,peraltro rilevate ampiamente dal relatore, sisono aggiunte l'impreparazione dei privatie quella degli enti locali, di molte regionisempre sollecite nella polemica verso 10 Sta-to, spesso inconcludenti per quanto riguar.da le loro specifiche competenze. Ma, al dilà dei ritardi e del parziale fallimento del~l'applicazione della legge, oggi il Senato deveconfermare, questa volta senza altri ritardi,ùltre che la volontà politica del risanamentodell'ambiente, e particolarmente delle acque,anche la volontà chiara di porre rimedio,quanto meno in parte, alle principali lacunedella legge medesima, così come sono ap~parse nel corso di questi tre anni.

Dei vari aspetti che noi possiamo consi-c.lerare, desidererei os~;ervare unicamente chela legge Merli è mancata soprattutto sottodue aspetti: il primo che consrsteva nel~!'impegnare le reGioni con i comuni a pre~disporre, entro tre anni, piani di difesa peril risanamento delle acque, il secondo chefissava in due anni il termine per l' adegua~mento degli scarichi ai limiti di accettabili~là. Ne emerge di conseguenza l'indifferibilenecessità di ri'Conoscere che la carenza fon-damentale della legge n. 319 risiedeva nellascarsezza della dotazione finanziaria per larinconversione degli scarichi e per la realiz~zazione dei depuratori.

Senato della Repubblica ~ 3458 ~ VIII Legislatur.1

66a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

I liberali ritengono, quindi, che il di-segno di legge oggi in esame, pur rappre-sentando il punto di arrivo di un dibattitocomplesso, abbia una sua particolare va-Udità laddove esce dalle semplici enuncia-ziof!.i di princìpi e di intenti nobilissimi epassa invece a stabilire norme concrete perrealizzare gli obiettivi deJla tutela dell'am-biente.

Queste considerazioni mi portano, pertan-to, ad annunciare il voto favorevole deiJiberali al testo approvato dalla Camera eillustrato nella precisa, circostanzi'ata analisifattaci dal relatore, anche se egli stesso l'hadefinita, nella sua replica, «pessimistica siapure razionalmente ». E questo perchè vienesoddisfatta l'esigenza di una dotazione finan-ziaria adeguata ai fini, pur permanendo, tut-tavia, le perplessità già manifestate dal no-stro Gruppo alla Camera in ordine al proble-ma del reperimento delle coperture finanzia-rie dei provvedimenti aggiuntivi di cui al-l'articolo 5 che oggi abbiamo emendato. Ètroppo facile per alcune forze politiche di-chiararsi disponibili sempre e comunque adogni aumento di spesa anche in casi menodoverosi di questo, senza riconoscere maiche l<erÌ'sorse dello Stato sono disponibili inuna quantità definita e che esiste un disavan-zo pubblico tanto enorme da essere calcolatoin misura diversa dai ministri stessi. Il nonopporsi, con puntualità, agli sprechi e alleassistenze irngiustificate rende più difficilel'attuazione concreta di leggi come questa, al-la quale tuttavia, ripeto, i liberali daran-no voto favorevole, condividendo comunquel'auspicio, formulato dal relatore, di possi-bili, future correzioni ai fini di fugare idubbi che permangono e che sono notevolie di modificare in meglio quanto ancora inquesta legge vi è di imperfetto.

M I T R O T T I. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

M I T R O T T I. Signor Presidente, inuna breve chiarificazione del voto della miaparte politica non mi rimane che estrarre daltessuto delle argomentazioni esposte nel pre-

20 DICEMBRE 1979

cedente intervento i fili di trama di con-vincimenti, orientamenti e dàti raccolti, chein pratica hanno sotteso l'articolazione del-la mia esposizione. Sono fili di trama l'iterdi formazione del provvedimento che ho de-finito illegittimo in quanto ad esso ho ascrit-to le carenze alle quali peraltro si sono rife-riti altri senatori; carenze di « origine », ca-renze della volontà politica che ne ha gesti-to il momento iniziale. A queste carenze hoassociato altra carenza che si può coglierein quest'Aula; quindi al giudizio di illegHti-mità originaria del provvedimento legislativoho associato ed associo il giudizio di illegit-timità nel suo momento formativo.

Rilievi di ulteriore illegittimità ho espres-so con riferimento all'articolo 117 della Co-stituzrone, in particolare per quanto riguar-da le attribuzioni delle regioni. Ma altro no-tevole sostegno alla posizione contraria del-la mia ,parte politica viene anche dall'assènzadi un quadro generale della politica di tuteladel territorio, assenza co!nfermata anche dal-lo stesso onorevole Ministro.

Considerazioni secondarie, ma di certo si-gnificative, sono anche quelle precedente-mente espresse ed articolate che hanno tesoad evidenziare un surdimensionamento del-l'impostazione programmatica, peraltro evi-denziatasi disancorata dalla realtà chiamataad investire; e se surdimensionamento è daleggersi in certa previsione normativa. sotto-dimensionamento deve lamentarsi per quan-to riguarda il problema dell'analisi dei costie della copertura Hnanziaria, anche se perquesta ultima parte c'è /,s1.ato un interventoemendativo che ha sanato ,delle carenze ini-zialmente osservate.

A suffragio della nostra posizione possia-mo ancora richiamare il pessimismo razio-nale del senatore Gusso, al quale diamo attodella validÌ'tà dell'impegno espresso nella re-lazione presentata in quest'Aula.

In questa dichiarazione di voto devo ancherichiamare la scarsa riflessione de]1ivante daitempi inadeguati, che il Ministro ha sottoli-neato; componente questa che insieme a quel-la del pessimismo razionale del relatore por-ta acqua al mulino di una posizione poli-oa, come la nostra, che non può lasciare sen-

. za sottolineatura s~mili affermazioni. Ma an

Senato della. Repubblica ~ 3459 ~ VIII Legislatura

20 DICEMBRE197966a SEDUTA (antimericl.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

cara più elementi di sostegno alla nostra po~sizione di rifiuto di questo provvedimento le~gislativo vengono dalla direttrice stessa del~!'intervento che è orientata verso soluzionidi' semplice revisione normativa, mentre di~sattende ogni riferimento all'obbiettivo tee..nico, che pure era auspicabile quale concettofondamentale e nodale del provvedimento inesame, che delineasse i contorni chiaramentetecnici che questo provvedimento era tenutoad assumere.

Queste, in sintesi, le argomentazioni che hointeso estrapolare dal precedente interventoper confermare che la mia parte politica vo~terà contro.

B A USI. Domando di parlare per dichia-razione di voto.

PRESIDENTE Ne ha facoltà.

B A USI. Signor Presidente, onorevoleMinistro, onorevoli colleghi, il Gruppo demo-cratico cristiano voterà a favor~ del disegnodi legge al nostro esame, un voto favorevolenon scevro di riserve, dietro al quale stannomotivazioni che possono anche apparire inqualche mi~ura contraddi>ttorie, ma che so-stanzialmente, come vedremo, non lo sono.

C'è un apprezzamento positivo e preciso,che deriva dal veder finalmente conclusa la$trada tormentata di un provvedimento checostitUlisce per un paese civile una conquista,vorremmo dire in una qualche misura di di-mensione 'pre-politica, di quei diritti essen-ziali per un popolo che ha l'obbligo per sestesso, e più ampiamente per l'umanità, divedere salvaguardato il proprio futuro. Ecommette un errore in questa materia chipensa a ieri come ad un paradiso perduto,così come commette un errore chi guarda losviluppo tecnico come strumento 'distruttivo.Sta invece a noi saperlo rendere servizioper l'uomo, come sta a noi la capacità di do-minare le nostre conquiste.

L'apprezzamento positivo va quindi a que-s>tosignificato che la legge indubbiamente hae mi sia consentito di esprimere, propriocome democratico cristiano, un sentimento digratitudine all'amico Merli che non si è arre-so di fronte alle molte difficoltà e che ancora

oggi, nom più parlamentare, prosegue unabattaglia di civiltà. E mi sia consentito, sem-pre a nome del Gruppo della democrazia cri-stiana, ricordare la lungimiranza dell'attualePresidente del Senato, senatore Fanfani, chetra i primi in Italia avvertì l'esigenza di un ri~sanamento ecologico, promuovendo la oosti~tuzione di una Commissione le cui indagini,il cui lavoro rappresentano tuttora una do~cumentazione di estrema attualità e di estre-mo interesse. Dico questo anche al collegaSpadaccia, non tanto per rivenditcare dei pri~mati, quanto per respingere fermamente legeneriche accuse che lin questa materia la suaparte politica indirizza confusamente allaDemocrazia cristiana.

Una motivazione di positiva soddisfazionequindi per un risultato sostanziale. Una mo-tivazione lllvece di preoccupata perplessitàper il contenuto tecnico della legge, quel con~tenuto tecnico spesso errato, spesso contrad-dittorio, sempre equivoco, su cui così magi-siralmente si è intrattenuto con una sintesiampia ed esauriente il collega senatore Gus-so, al quale va la nostra gratitudine per lachiarezza, per la solarità, per esprimersi conun suo termine, con cui ha evidenziato molteombre della legge.

Ecco quindi emergere la preoccupazioneche si possa correre il rischio, con una for-mulazione ,tecnica così fatta, forse anche diperdere un' occasione, perchè è proprio nel-l'incertezza legislativa che si nascondono me-glio gli abusi, le evasioni, il prevaricare delcJientelismo, la persecuzione gitudiziaria im-motivata.

È vero che ad una attenta lettura al'Ounidubbi possono risolversi ~ e mi sembm di:werlo bene interpretato dal1e parole e delMinistro e del relatore ~ in senso positivo.Per esemplificare, e per entrare appena unmomento nel merito, non sembr:a dubbio chegli esel'cizicommerciali, ad esempio, siano daconsiderare inclusi tra gli insediamenti civi-li, ma è altrettanto vero che alcune normemantengono, nonostante la volontà di con~cordare le di'scordanze, una loro aberrantecontraddizione, come quella, ad esempio, diverificare il grado di inquinamento in acquemarine adoperando il carassius aureatus,cioè il pesciolino rosso delle vasche che è un

Senato della Repubblica ~ 3460 ~ VIII Legislatura

20 DICEMBRE1979~

66a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

pesce di acqua dolce e pertanto come tale i'll~capace di sopravvivere nelle acque del mare,non tanto perchè siano inquinate, ma per ilsemplice fatto che non sono dolci, ma salate.Così anche le domande che ha posto il sena~tore Giacometti, e alle quali sono state daterisposte incerte, non tranquillizzano in rela-zione ad una prospettiva applicativa dellalegge, anche se forse le delucidazioni chiestedal senatore Giaconi.etti possono trovare ri-sposta negli organi tecnici dell'Amministra~zione.

Nonostante queste preoccupazioni di vederperdere un' occasione anche di oiviltà, il Grup-po democristiano esprime il suo voto favore-vole alla legge, perchè deve essere tolta, anzi~tutto, l'ombra di procedimenti penali che al-lo stato attuale sarebbero ingiusti; perchè èil segno di un progresso e perchè, se pur contutti i suoi limiti, questa legge consente unpunto fermo sul quale costruire delle messe apunto che sono obiettivamente i'ndispensa-bili nel prossimo futuro.

La Democrazia cristiana che sa di avere,nel suo passato, come ho detto prima, inizia~live di civile e responsabile difesa dei valoriecologici, intende proseguire su questa via,sollecitando il Governo già in questa sede aquegli interventi, anche in sede amministrati-va, che valgano a risolvere, per quanto possi-bile, dubbi e incertezze che eSlistono nel testooggi approvato, armonizzandolo anche conaltre disposizioni di legge vigenti in materia.

La Democrazia cristiana da parte sua sifarà premura, in un prossimo futuro, di ini~ziative anche legislative che valgano a dare ilsenso europeo ai modi di intervento; :inizia~tive per andare avanti, non per coprire equi-voci interessi, ma per riaffermare come que~sto nostro mondo, che si definisce civile, nonsarebbe tale se non sentisse il dovere, difen-dendo i doni provvidenziali della natura, didifendere la sua sopravvivenza.

In questo senso, cori questo spirito ed~an~che con questi limiti, la Democrazia cristia-

na espri'ille il proprio voto favorevole. (Vivis-simi applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Metto ai voti ildisegno di legge nel suo complesso. Chi l'ap-prova è pregato di alzare la mano.

È approvato.

Annunzio di deferimento di disegni di leggea Commissioni permanenti in sede refe-rente

P RES I D E N T E. I seguenti disegnidi legge sono stati deferiti in sede referente:

alla 4a Commissione permanente (Difesa):

SCHIETROMA ed altri. ~ «Concessione diun anticipo dell'indennità di buonuscita aimilitari per la costruzione o l'acquisto di unacasa di proprietà» (475), previ pareri della1a, della sa della 6a e della 8a Commissione;

alla loa Commissione permanente (Indu-stria, commercio, turismo):

«Concessione al Comitato nazionale perl'energia nucleare (CNEN) di un contributostatale di lire 184,5 miliardi per l'anno finan-ziario 1979 e di un contributo straordinariodi lire 23.750 milioni nel triennio 1977-1979 »

(609) (Approvato dalla 12aCommissione per-manente della Camera dei deputati), previaparere della sa Commissione.

Il Senato tornerà a riunirsi in seduta pub~blica oggi, alle ore 17, con lo stesso ordinedel giorno.

La seduta è tolta (bre 13).

Dott. PAOLO NALDINIConsigliere preposto alla direzIOne delServizIO del resoconti parlamentari