Semiotico e semantico. Non coincide con la distinzione saussuriana langue/parole: mette a fuoco due...

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Semiotico e semantico Semiotico e semantico

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Semiotico e semanticoSemiotico e semantico

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Non coincide con la distinzione saussuriana langue/parole:Non coincide con la distinzione saussuriana langue/parole:

mette a fuoco due modalità fondamentali della funzione mette a fuoco due modalità fondamentali della funzione linguistica, quella di linguistica, quella di significare – relativa alla semiotica –, e significare – relativa alla semiotica –, e quella di comunicare – relativa alla semanticaquella di comunicare – relativa alla semantica. .

La nozione di comunicare introduce al campo della lingua nel La nozione di comunicare introduce al campo della lingua nel suo impiego in atto. Qui si considera della lingua la sua suo impiego in atto. Qui si considera della lingua la sua funzione mediatrice tra uomo e uomo e tra uomo e mondo, funzione mediatrice tra uomo e uomo e tra uomo e mondo, fra la mente e le cosefra la mente e le cose: la funzione della lingua di : la funzione della lingua di organizzare lorganizzare l’’intera vita degli umani, la lingua come mezzo intera vita degli umani, la lingua come mezzo di descrizione e di ragionamento (p. 64). di descrizione e di ragionamento (p. 64).

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Semiotico Semiotico

Il semiotico è lIl semiotico è l’’ordine di significanza del segno come unità ordine di significanza del segno come unità di un sistema, tessuto di relazioni tra segni: esso va di un sistema, tessuto di relazioni tra segni: esso va semplicemente semplicemente riconosciutoriconosciuto (cfr. p. 20, riconoscere = (cfr. p. 20, riconoscere = percepire lpercepire l’’identità tra il dato e lidentità tra il dato e l’’anteriore o il virtuale). È anteriore o il virtuale). È una proprietà della lingua, gli appartengono il segno e il una proprietà della lingua, gli appartengono il segno e il paradigma. Chi dice semiotico dice intralinguistico (p. 63).paradigma. Chi dice semiotico dice intralinguistico (p. 63).

In semiotica non ci si occupa mai della relazione del segno In semiotica non ci si occupa mai della relazione del segno con le cose designate, né dei rapporti tra lingua e mondo: con le cose designate, né dei rapporti tra lingua e mondo: il potere significante della lingua supera ampiamente il potere significante della lingua supera ampiamente quello di dire qualcosa (p. 68).quello di dire qualcosa (p. 68).

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SemanticoSemantico Il semantico è il modo di significanza della produzione di Il semantico è il modo di significanza della produzione di

messaggi che hanno referenti: essi vanno compresi (p. 20; messaggi che hanno referenti: essi vanno compresi (p. 20; comprendere = percepire la significazione di una nuova comprendere = percepire la significazione di una nuova enunciazione). Dipende dal locutore che mette in azione la enunciazione). Dipende dal locutore che mette in azione la lingua e comprende le parole e il sintagma.lingua e comprende le parole e il sintagma.

Ricoeur osserva che il concetto di semantica in Benveniste Ricoeur osserva che il concetto di semantica in Benveniste permette di ristabilire una serie di mediazioni fra il mondo permette di ristabilire una serie di mediazioni fra il mondo chiuso dei segni (semiotica) e la presa che il nostro chiuso dei segni (semiotica) e la presa che il nostro linguaggio in quanto semantica ha sul realelinguaggio in quanto semantica ha sul reale..

La sua terminologia è diversa però da quella diffusa in La sua terminologia è diversa però da quella diffusa in linguistica e di provenienza logica, risalente a Charles linguistica e di provenienza logica, risalente a Charles Morris, Morris, Foundations of the Theory of SignsFoundations of the Theory of Signs, 1938 (cfr. , 1938 (cfr. Caffi, p. 20).Caffi, p. 20).

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La lingua è il solo sistema che comprenda entrambe le dimensioni, La lingua è il solo sistema che comprenda entrambe le dimensioni, quella semiotica e quella semantica (anche se nelle patologie del quella semiotica e quella semantica (anche se nelle patologie del linguaggio questi due modi sono spesso dissociati) (relazione con la linguaggio questi due modi sono spesso dissociati) (relazione con la teoria dei due campi, indicativo e simbolico, di Bühler,teoria dei due campi, indicativo e simbolico, di Bühler, Sprachtheorie Sprachtheorie, , 1934). 1934).

La lingua significa in un modo specifico che nessun altro sistema è in La lingua significa in un modo specifico che nessun altro sistema è in grado di riprodurre; è un modello di sistema semiotico nella sua grado di riprodurre; è un modello di sistema semiotico nella sua struttura formale e nel suo funzionamento; è investita cioè di una struttura formale e nel suo funzionamento; è investita cioè di una doppia significanza, in quanto combina il modo semiotico e il modo doppia significanza, in quanto combina il modo semiotico e il modo semantico:semantico: È costituita da È costituita da unità distinte, i segniunità distinte, i segni ( (livello semioticolivello semiotico)) Si manifesta attraverso lSi manifesta attraverso l’’enunciazioneenunciazione sempre ancorata a una situazione sempre ancorata a una situazione

data (data (livello semanticolivello semantico)) È prodotta e ricevuta secondo i medesimi valori condivisi da una comunitàÈ prodotta e ricevuta secondo i medesimi valori condivisi da una comunità È lÈ l’’unico mezzo per la comunicazione intersoggettivaunico mezzo per la comunicazione intersoggettiva

Gli altri sistemi hanno o il semiotico senza il semantico (p.e. gesti di Gli altri sistemi hanno o il semiotico senza il semantico (p.e. gesti di cortesia), o il semantico senza il semiotico (espressioni artistiche). cortesia), o il semantico senza il semiotico (espressioni artistiche). Questa caratteristica conferisce al linguaggio verbale la Questa caratteristica conferisce al linguaggio verbale la capacità capacità metalinguisticametalinguistica e ne fa perciò l e ne fa perciò l’’interpretante di tutti gli altri sistemi.interpretante di tutti gli altri sistemi.

La distinzione tra semiotico e semantico vale anche per le condizioni La distinzione tra semiotico e semantico vale anche per le condizioni della traduzione: si può trasporre la semantica da una lingua alldella traduzione: si può trasporre la semantica da una lingua all ’’altra, altra, ma non la semiotica.ma non la semiotica.

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Semantica e Semantica e comunicazionecomunicazione

““La nozione di semantica introduce al campo della lingua nel La nozione di semantica introduce al campo della lingua nel suo impiego e in atto; della lingua consideriamo questa suo impiego e in atto; della lingua consideriamo questa volta la sua funzione di mediatrice fra lvolta la sua funzione di mediatrice fra l’’uomo e luomo e l’’uomo, uomo, ll ’’uomo e il mondo, fra la mente e le cose, cioè uomo e il mondo, fra la mente e le cose, cioè la funzione la funzione di trasmettere informazioni, comunicare esperienze, di trasmettere informazioni, comunicare esperienze, imporre adesioni, suscitare risposte, implorare, imporre adesioni, suscitare risposte, implorare, costringerecostringere: in breve, quella di organizzare l: in breve, quella di organizzare l’’intera vita intera vita degli uomini. Si tratta della lingua come mezzo di degli uomini. Si tratta della lingua come mezzo di descrizione e di ragionamento. Solo il funzionamento descrizione e di ragionamento. Solo il funzionamento semantico della lingua consente lsemantico della lingua consente l’’integrazione nella società integrazione nella società e le l’’adeguamento al mondo, quindi ladeguamento al mondo, quindi l’’organizzazione del organizzazione del pensiero e lo sviluppo della coscienzapensiero e lo sviluppo della coscienza”” (pp. 64-65) (pp. 64-65) . .

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Excursus Excursus Il problema del significatoIl problema del significato

La nozione di significato è una delle più complesse e La nozione di significato è una delle più complesse e controverse controverse

Tre aspetti sotto i quali è stato pensato sono:Tre aspetti sotto i quali è stato pensato sono: - il significato come relazione tra linguaggio e mondo - il significato come relazione tra linguaggio e mondo

(approccio filosofico-linguistico): (approccio filosofico-linguistico): semantica referenziale o semantica referenziale o vero-condizionalevero-condizionale

- il significato come relazione interna al linguaggio, che - il significato come relazione interna al linguaggio, che comporta un comporta un modello componenzialista (prospettiva modello componenzialista (prospettiva strutturalistastrutturalista))

Il significato come prototipo (Il significato come prototipo (prospettiva psicologico-prospettiva psicologico-cognitivacognitiva))

(cfr. Patrizia Violi, (cfr. Patrizia Violi, Significato ed esperienzaSignificato ed esperienza, Bompiani, 2007), Bompiani, 2007)

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Semantica referenzialeSemantica referenzialeo vero-condizionaleo vero-condizionale

Sorge allSorge all’’inizio del Novecento in ambito filosofico inizio del Novecento in ambito filosofico e si sviluppa nelle si sviluppa nell’’area di ricerca di indirizzo area di ricerca di indirizzo analitico, nel contesto della cosiddetta analitico, nel contesto della cosiddetta ‘‘svolta svolta linguisticalinguistica’’..

Tre fattori caratterizzano questa prospettiva:Tre fattori caratterizzano questa prospettiva: Forte attenzione per gli aspetti logici del linguaggioForte attenzione per gli aspetti logici del linguaggio Focalizzazione sui rapporti tra linguaggio e mondo Focalizzazione sui rapporti tra linguaggio e mondo

(referenzialismo)(referenzialismo) Una netta separazione tra semantica e processi Una netta separazione tra semantica e processi

psicologici del pensiero (antipsicologismo).psicologici del pensiero (antipsicologismo).

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Relazione lingua-mondoRelazione lingua-mondo

Diretta, senza alcuna mediazione tra i Diretta, senza alcuna mediazione tra i segni e la realtà extralinguistica (modalità segni e la realtà extralinguistica (modalità sviluppata sia nella teoria del significato sviluppata sia nella teoria del significato di Russell, sia in quelle più recenti di di Russell, sia in quelle più recenti di Quine e di Kripke)Quine e di Kripke)

Indiretta, attraverso la mediazione di Indiretta, attraverso la mediazione di nozioni che collegano la prima al secondo nozioni che collegano la prima al secondo (modalità sviluppata a partire da Frege)(modalità sviluppata a partire da Frege)

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Senso e riferimento Senso e riferimento (Frege, (Frege, Über Sinn und Über Sinn und

BedeutungBedeutung, 1892), 1892) Il segno (Il segno (ZeichenZeichen), che per Frege può avere diversi ), che per Frege può avere diversi

formati (dal singolo termine alla espressione formati (dal singolo termine alla espressione composta, allcomposta, all’’enunciato), fa riferimento agli oggetti enunciato), fa riferimento agli oggetti extra linguistici e agli stati di cose passando extra linguistici e agli stati di cose passando attraverso la mediazione di unattraverso la mediazione di un’’entità, il senso entità, il senso ((SinnSinn), nozione che indica la maniera attraverso cui ), nozione che indica la maniera attraverso cui il riferimento stesso (il riferimento stesso (BedeutungBedeutung) è dato.) è dato.

Senso e riferimento sono nozioni formali e Senso e riferimento sono nozioni formali e oggettive e vanno tenute distinte da una terza oggettive e vanno tenute distinte da una terza nozione, di ordine psicologico, la rappresentazione nozione, di ordine psicologico, la rappresentazione ((VorstellungVorstellung) (immagine soggettiva, basata su ) (immagine soggettiva, basata su impressioni sensibili e ricordi).impressioni sensibili e ricordi).

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Modello di FregeModello di Frege

SegnoZeichen

SensoSinn

RiferimentoBedeutung

RappresentazioneVorstellung

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La semantica di La semantica di impostazione impostazione strutturalistastrutturalista

La semantica è vista come una dimensione La semantica è vista come una dimensione autonoma rispetto ad ogni dimensione esterna al autonoma rispetto ad ogni dimensione esterna al sistema (antireferenzialismo)sistema (antireferenzialismo)

La semantica si distingue anche dalla dimensione La semantica si distingue anche dalla dimensione introspettivo-psicologica che aveva caratterizzato lintrospettivo-psicologica che aveva caratterizzato l’’impostazione pre-strutturalista del problema impostazione pre-strutturalista del problema (antipsicologismo)(antipsicologismo)

Il significato di un termine non ha come Il significato di un termine non ha come contropartita un oggetto extralinguistico o contropartita un oggetto extralinguistico o unun’’entità psicologica, ma tutti gli altri termini del entità psicologica, ma tutti gli altri termini del sistema, dai quali si differenzia.sistema, dai quali si differenzia.

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La componenzialità del La componenzialità del significatosignificato

“maschio” “femmina”

“ovino” montone pecora

“suino” porco scrofa

“bovino” toro vacca

“equino” stallone giumenta

“ape” fuco pecchia

“umano” uomo donna

Inventario di figure di contenuto, tratti semantici minimali. Ognuna delle unità della matrice deriva dall’incontro di due figure, o tratti semantici, che la compongono

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Al centro del procedimento che permette di individuare le Al centro del procedimento che permette di individuare le unità minime invarianti sta la prova di commutazioneunità minime invarianti sta la prova di commutazione

Le unità di significato così individuate sarebbero “primitivi Le unità di significato così individuate sarebbero “primitivi semantici”, le componenti ultime del piano del contenuto; semantici”, le componenti ultime del piano del contenuto; attraverso un numero limitato di atomi semantici sarebbe attraverso un numero limitato di atomi semantici sarebbe possibile analizzare qualunque concettopossibile analizzare qualunque concetto

ObiezioniObiezioni::

– – l’inventario dei cosiddetti primitivi semantici non appare l’inventario dei cosiddetti primitivi semantici non appare chiuso; chiuso;

– – se pure si riuscisse a ottenere un inventario di unità che se pure si riuscisse a ottenere un inventario di unità che costituiscono i termini definitori, esso sarebbe altrettanto costituiscono i termini definitori, esso sarebbe altrettanto grande quanto quello dei termini da definire, e dunque il grande quanto quello dei termini da definire, e dunque il modello perderebbe qualunque carattere di produttivitàmodello perderebbe qualunque carattere di produttività

– – i cosiddetti primitivi semantici appaiono a loro volta i cosiddetti primitivi semantici appaiono a loro volta scomponibili e dunque non primitivi, per esempio “ovino” scomponibili e dunque non primitivi, per esempio “ovino” può essere scomposto in “animale” e “mammifero”.può essere scomposto in “animale” e “mammifero”.

In conclusione: il sistema semantico non appare In conclusione: il sistema semantico non appare riconducibile a un inventario chiuso di primitivi.riconducibile a un inventario chiuso di primitivi.

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Semantiche a tratti o modello Semantiche a tratti o modello delle condizioni necessarie e delle condizioni necessarie e

sufficientisufficienti

Campo semanticoSedili

soffice un posto braccioli schienale

4 gambe

sedia – + – + +

poltrona + + + + +

sofà + – + + +

sgabello – + – – –

pouf + + – – –

Si rinuncia qui alla possibilità di trovare elementi ultimi finiti ma si conserva il principio di composizionalità: si ritiene possibile scomporre i significati delle parole in una serie di tratti semantici, che non appartengono a un insieme chiuso, pur rispondendo a condizioni necessarie e sufficienti.

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Obiezioni:Obiezioni:

– – Esistono termini che rimandano a concetti sfumati, il cui Esistono termini che rimandano a concetti sfumati, il cui significato non è definibile per presenza o assenza di un tratto ma significato non è definibile per presenza o assenza di un tratto ma per una maggiore o minore partecipazione ad un concetto: Labov, per una maggiore o minore partecipazione ad un concetto: Labov, 1973, sul campo semantico che include 1973, sul campo semantico che include tazza, scodella, ciotola, tazza, scodella, ciotola, piattopiatto: è spesso difficile assegnare un oggetto ad una categoria o : è spesso difficile assegnare un oggetto ad una categoria o all’altra, nominandolo.all’altra, nominandolo.

Man mano che ci si allontana dalle rappresentazioni standard si Man mano che ci si allontana dalle rappresentazioni standard si entra in un terreno di vaghezza in cui un determinato oggetto può entra in un terreno di vaghezza in cui un determinato oggetto può essere definito alternativamente come essere definito alternativamente come tazza, bicchiere, ciotolatazza, bicchiere, ciotola..

Es. è possibile definire “vedova” una donna divorziata tre volte che Es. è possibile definire “vedova” una donna divorziata tre volte che uccide il terzo marito? È possibile definire “scapolo” un uccide il terzo marito? È possibile definire “scapolo” un omosessuale che convive con il proprio compagno da molti anni? omosessuale che convive con il proprio compagno da molti anni? (Manetti, (Manetti, ComunicazioneComunicazione, 2011:109), 2011:109)

Le semantiche a condizioni necessarie e sufficienti prevedono un Le semantiche a condizioni necessarie e sufficienti prevedono un tipo dizionariale di conoscenza: qui le componenti fondative e tipo dizionariale di conoscenza: qui le componenti fondative e basilari del significato sono analitiche, e caratterizzate da relativa basilari del significato sono analitiche, e caratterizzate da relativa stabilità.stabilità.

Una possibile soluzione è fare riferimento al modello enciclopedico Una possibile soluzione è fare riferimento al modello enciclopedico di conoscenzadi conoscenza

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Semantica cognitivaSemantica cognitiva

Lo studio del significato appare inscindibile dallo Lo studio del significato appare inscindibile dallo studio dei processi mentali attraverso i quali i studio dei processi mentali attraverso i quali i contenuti semantici vengono costruiticontenuti semantici vengono costruiti

Recupero del rapporto tra semantica e Recupero del rapporto tra semantica e comprensionecomprensione

La semantica non è assunta come dimensione La semantica non è assunta come dimensione autonoma dai processi di conoscenzaautonoma dai processi di conoscenza

Necessità di definire il rapporto tra significato e Necessità di definire il rapporto tra significato e concettoconcetto

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Semantica del prototipoSemantica del prototipo Studio dei Studio dei processi di categorizzazione processi di categorizzazione in cui il confine tra in cui il confine tra

dimensione linguistica e non linguistica appare molto problematicodimensione linguistica e non linguistica appare molto problematico

Modello di Eleonor Rosch (1978): il modo in cui la lingua dà forma Modello di Eleonor Rosch (1978): il modo in cui la lingua dà forma strutturale al mondo attraverso il lessico non è arbitrario, ma strutturale al mondo attraverso il lessico non è arbitrario, ma dipende in parte da come il mondo stesso si presenta strutturato e dipende in parte da come il mondo stesso si presenta strutturato e in parte dai bisogni comunicativi dei parlanti: in parte dai bisogni comunicativi dei parlanti: organizzazione organizzazione verticale delle categoverticale delle categorie (livello sovraordinato, livello di base e rie (livello sovraordinato, livello di base e livello subordinato): livello subordinato): organizzazione orizzontaleorganizzazione orizzontale, interna cioè alla , interna cioè alla singola categoria (questione del singola categoria (questione del prototipoprototipo););

Teoria estesa del prototipo (anni Novanta): il Teoria estesa del prototipo (anni Novanta): il prototipoprototipo non è più non è più inteso come oggetto o classe di oggetti ma come inteso come oggetto o classe di oggetti ma come costrutto mentalecostrutto mentale (concetto), caratterizzato da un insieme di proprietà astratte: (concetto), caratterizzato da un insieme di proprietà astratte: ll ’’accento è posto sulle qualità salienti di una categoria anziché sulle accento è posto sulle qualità salienti di una categoria anziché sulle entità o oggetti che la rappresentano (effetti prototipici). Il entità o oggetti che la rappresentano (effetti prototipici). Il linguaggio viene qui rappresentato come una rete che si proietta su linguaggio viene qui rappresentato come una rete che si proietta su un un continuumcontinuum non differenziato, ma all non differenziato, ma all ’’interno del quale si danno interno del quale si danno salienze (percettive o culturali) sulla cui base operare giudizi di salienze (percettive o culturali) sulla cui base operare giudizi di somiglianza (Manetti 2011:117)somiglianza (Manetti 2011:117)

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Pensiero e linguaggio Pensiero e linguaggio per Benvenisteper Benveniste

Categorie di pensiero e categorie di linguaCategorie di pensiero e categorie di lingua (1958) (1958)Benveniste discute la convinzione diffusa che pensare e Benveniste discute la convinzione diffusa che pensare e

parlare siano attività essenzialmente distinte, tenute parlare siano attività essenzialmente distinte, tenute insieme solo dalla necessità pratica del comunicare. insieme solo dalla necessità pratica del comunicare.

Tesi di Benveniste: il contenuto del pensiero prende forma Tesi di Benveniste: il contenuto del pensiero prende forma solo quando viene enunciato. Riceve forma dalla lingua e solo quando viene enunciato. Riceve forma dalla lingua e nella lingua, matrice di ogni espressione possibile. nella lingua, matrice di ogni espressione possibile.

La forma linguistica è la condizione di trasmissibilità del La forma linguistica è la condizione di trasmissibilità del pensiero, ma anche e soprattutto la sua condizione di pensiero, ma anche e soprattutto la sua condizione di realizzazione. realizzazione. Noi cogliamo il pensiero solo quando è già Noi cogliamo il pensiero solo quando è già conforme agli schemi della linguaconforme agli schemi della lingua..

A rigore, il pensiero non è una materia alla quale la lingua A rigore, il pensiero non è una materia alla quale la lingua fornirebbe una forma, perché in nessun istante questo fornirebbe una forma, perché in nessun istante questo contenente può essere immaginato vuoto del suo contenente può essere immaginato vuoto del suo contenuto, né il contenuto sganciato dal suo contenente contenuto, né il contenuto sganciato dal suo contenente (pp. 76-77) (cfr. saggio sulla natura del segno).(pp. 76-77) (cfr. saggio sulla natura del segno).

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MetodoMetodo

Il problema qui posto ha una storia bimillenaria.Il problema qui posto ha una storia bimillenaria. Per poterlo discutere occorre Per poterlo discutere occorre scendere nel scendere nel

concreto di una situazione storica e scandagliare concreto di una situazione storica e scandagliare le categorie di un pensiero e di una lingua le categorie di un pensiero e di una lingua specificispecifici..

Le categorie aristoteliche offrono Le categorie aristoteliche offrono ll ’’inventario dei inventario dei concetti che organizzano lconcetti che organizzano l’’esperienzaesperienza, la totalità , la totalità dei predicati che si possono affermare dei predicati che si possono affermare delldell’’essere.essere.

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Analisi delle categorie Analisi delle categorie aristotelichearistoteliche

Aristotele Aristotele

(categorie di pensiero)(categorie di pensiero)

Sostanza (Sostanza (ousiaousia))

Quanto (Quanto (posonposon))

Quale (Quale (poionpoion))

Relazione (Relazione (pros tipros ti))

Dove (Dove (poupou))

Quando (Quando (potépoté))

Fare (Fare (poieinpoiein))

Subire (Subire (paskheinpaskhein))

Giacere (Giacere (keisthaikeisthai): posizione): posizione

Avere (Avere (ekheinekhein): stato): stato

BenvenisteBenveniste

(categorie di lingua)(categorie di lingua)

SostantivoSostantivo

Aggettivo di quantitàAggettivo di quantità

Aggettivo di qualitàAggettivo di qualità

Aggettivo comparativoAggettivo comparativo

Avverbio di luogoAvverbio di luogo

Avverbio di tempoAvverbio di tempo

Diatesi attivaDiatesi attiva

Diatesi passivaDiatesi passiva

Diatesi media es. Diatesi media es. ““è sdraiatoè sdraiato””, , ““è è sedutoseduto””

Perfetto greco es. Perfetto greco es. ““è calzatoè calzato””, , ““è è armatoarmato””

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Con la tavola delle categorie Aristotele intendeva passare in Con la tavola delle categorie Aristotele intendeva passare in rassegna rassegna tutti i possibili predicati della proposizionetutti i possibili predicati della proposizione, a , a condizione che ogni termine fosse un condizione che ogni termine fosse un significantesignificante a sé […]. a sé […]. Inconsciamente il filosofo ha adottato il Inconsciamente il filosofo ha adottato il criterio empiricocriterio empirico di di unun’’espressione distinta per ciascun predicato. È arrivato espressione distinta per ciascun predicato. È arrivato dunque a ritrovare, senza volerlo le distinzioni fra le dunque a ritrovare, senza volerlo le distinzioni fra le principali principali classi di forme che la lingua manifestaclassi di forme che la lingua manifesta..

Aristotele pensava di definire gli attributi degli oggetti, ed Aristotele pensava di definire gli attributi degli oggetti, ed enuncia invece entità linguistiche: è la lingua che, grazie alle enuncia invece entità linguistiche: è la lingua che, grazie alle proprie categorie, permette di riconoscerli e di specificarli.proprie categorie, permette di riconoscerli e di specificarli.

Ciò che si può dire delimita e organizza ciò che si può pensareCiò che si può dire delimita e organizza ciò che si può pensare. . La lingua fornisce la configurazione fondamentale delle La lingua fornisce la configurazione fondamentale delle proprietà che la mente riconosce alle cose. La tavola dei proprietà che la mente riconosce alle cose. La tavola dei predicati istruisce, innanzitutto, sulla struttura delle classi di predicati istruisce, innanzitutto, sulla struttura delle classi di una lingua specifica. La proposta di Aristotele di un quadro di una lingua specifica. La proposta di Aristotele di un quadro di condizioni generali e permanenti si risolve invece nella condizioni generali e permanenti si risolve invece nella proiezione concettuale dello stato di una determinata lingua. proiezione concettuale dello stato di una determinata lingua. (p. 82)(p. 82)

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Trapezio semiotico Trapezio semiotico (Stoici, cfr. A. Ancillotti)(Stoici, cfr. A. Ancillotti)

Dicibile/Campo noetico

Pensiero linguisticamentenon formato

Segn

o lin

guis

tico

espressione Realtà esterna

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Due opposte illusioniDue opposte illusioni

Che la lingua sia solo uno strumento di espressione del Che la lingua sia solo uno strumento di espressione del pensieropensiero

Che in quanto insieme ordinato, la lingua contenga in sé Che in quanto insieme ordinato, la lingua contenga in sé una logica intrinseca alla mente, cioè esterna e anteriore una logica intrinseca alla mente, cioè esterna e anteriore alla lingua.alla lingua.

La mente va intesa come La mente va intesa come virtualitàvirtualità non come schema, come non come schema, come dinamismodinamismo più che come struttura. più che come struttura.

Nessuna lingua specifica può di per sé favorire o impedire Nessuna lingua specifica può di per sé favorire o impedire ll ’’attività mentale. attività mentale. Lo sviluppo del pensiero è legato più alle Lo sviluppo del pensiero è legato più alle condizioni culturali della società che a una lingua specificacondizioni culturali della società che a una lingua specifica (cfr. Ascoli, 1872). Ma (cfr. Ascoli, 1872). Ma la possibilità del pensiero è legata la possibilità del pensiero è legata alla facoltà di linguaggioalla facoltà di linguaggio […] pensare vuol dire elaborare i […] pensare vuol dire elaborare i segni della lingua.segni della lingua.

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Linguistica della lingua eLinguistica della lingua elinguistica del discorsolinguistica del discorso

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Si tratta di due universi eterogenei, benchè attinenti alla Si tratta di due universi eterogenei, benchè attinenti alla stessa realtà e che danno luogo a due linguistiche diverse: stessa realtà e che danno luogo a due linguistiche diverse: Da un lato cDa un lato c’’è la lingua, insieme di segni formali, rilevati da è la lingua, insieme di segni formali, rilevati da procedure rigorose, dallprocedure rigorose, dall’’altro la manifestazione della altro la manifestazione della lingua nella comunicazione viventelingua nella comunicazione vivente”” ( (I livelli dellI livelli dell’’analisi analisi linguisticalinguistica, pp. 55-6)., pp. 55-6).

Con lCon l’’abitudine siamo diventati insensibili alla profonda abitudine siamo diventati insensibili alla profonda differenza tra il linguaggio come sistema di segni e il differenza tra il linguaggio come sistema di segni e il linguaggio assunto come esercizio dalllinguaggio assunto come esercizio dall’’individuo. individuo. NellNell’’appropriarsi del linguaggio lappropriarsi del linguaggio l’’individuo lo trasforma in individuo lo trasforma in istanze del discorso, caratterizzate da un sistema di istanze del discorso, caratterizzate da un sistema di referenza interna la cui chiave è lreferenza interna la cui chiave è l’’ioio, e che definiscono , e che definiscono ll ’’individuo tramite la particolare costruzione linguistica individuo tramite la particolare costruzione linguistica adottata quando si enuncia come locutore (p. 141).adottata quando si enuncia come locutore (p. 141).

È nel discorso che la lingua si forma e si configura: È nel discorso che la lingua si forma e si configura: ““nihil nihil est in lingua quod non prius fuerit in orationeest in lingua quod non prius fuerit in oratione””..

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Oltre la distinzione Oltre la distinzione langue/ parolelangue/ parole

La teoria della enunciazione non è una teoria della parole, benchè si La teoria della enunciazione non è una teoria della parole, benchè si fondi sulla distinzione tra entità virtuali del sistema e loro fondi sulla distinzione tra entità virtuali del sistema e loro realizzazioni concrete, bensì un realizzazioni concrete, bensì un ampliamento della linguistica ampliamento della linguistica della della languelangue, in quanto studio sistematico degli aspetti deittici (nel , in quanto studio sistematico degli aspetti deittici (nel senso di Benveniste, come elementi che si riferiscono allsenso di Benveniste, come elementi che si riferiscono all ’’atto atto stesso del direstesso del dire).).

Per Roland Barthes lo strumento con cui Benveniste rinnova lPer Roland Barthes lo strumento con cui Benveniste rinnova l ’’eredità eredità saussuriana è saussuriana è ll ’’iscrizione della persona nel linguaggio iscrizione della persona nel linguaggio attraverso attraverso ll ’’istanza del discorso in grado di andare oltre la vecchia dicotomia istanza del discorso in grado di andare oltre la vecchia dicotomia langue-parole, oggettivo-soggettivo, individuo-società.langue-parole, oggettivo-soggettivo, individuo-società.

La teoria dellLa teoria dell’’enunciazione è una teoria pragmatica che tematizza ciò enunciazione è una teoria pragmatica che tematizza ciò che manca in Saussure ma anche nella pragmatica di Austin: il che manca in Saussure ma anche nella pragmatica di Austin: il posto del soggetto nel discorsoposto del soggetto nel discorso..

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Linguistica interna e Linguistica interna e linguistica esternalinguistica esterna

Mentre la nozione di semiotico copre tutti i fattori della Mentre la nozione di semiotico copre tutti i fattori della linguistica interna (Saussure), la nozione di enunciazione linguistica interna (Saussure), la nozione di enunciazione apre lo spazio dellapre lo spazio dell’’analisi a quei fattori che prima erano analisi a quei fattori che prima erano stati relegati allstati relegati all’’esterno del sistema: il soggetto, il esterno del sistema: il soggetto, il referente, il sociale (Manetti, comunicazione, p. 122).referente, il sociale (Manetti, comunicazione, p. 122).

Il sistema è chiuso rispetto al mondo, che resta esterno al Il sistema è chiuso rispetto al mondo, che resta esterno al linguaggio.linguaggio.

LL ’’enunciazione fa intervenire invece il locutore che utilizza la enunciazione fa intervenire invece il locutore che utilizza la lingua e la possibilità del riferimento al mondo (attraverso lingua e la possibilità del riferimento al mondo (attraverso ll ’’unità della frase che porta con sé lunità della frase che porta con sé l’’intento del locutore).intento del locutore).

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DeissiDeissi““Collocazione e identificazione di persone, oggetti, eventi, Collocazione e identificazione di persone, oggetti, eventi,

processi e attività di cui si parla e a cui si fa riferimento, processi e attività di cui si parla e a cui si fa riferimento, in in relazione al contesto spazio-temporale creato e mantenuto relazione al contesto spazio-temporale creato e mantenuto dalldall’’atto di enunciazioneatto di enunciazione e dalla partecipazione in esso, e dalla partecipazione in esso, tipicamente, di un singolo parlante e di almeno un tipicamente, di un singolo parlante e di almeno un destinatario […].destinatario […].Vi è molto nella struttura delle lingue che Vi è molto nella struttura delle lingue che può essere spiegato solo assumendo che esse si siano può essere spiegato solo assumendo che esse si siano sviluppate per la comunicazione nelle interazioni faccia a sviluppate per la comunicazione nelle interazioni faccia a facciafaccia”” (Lyons, (Lyons, SemanticsSemantics, 1977, vol. II: 637-38), 1977, vol. II: 637-38)

La deissi appare determinata dalla posizione del locutore nella La deissi appare determinata dalla posizione del locutore nella situazione comunicativa; il campo deittico coincide con il situazione comunicativa; il campo deittico coincide con il campo percettivo del locutore.campo percettivo del locutore.

LL ’’indessicalità è una dimensione fondamentale per la indessicalità è una dimensione fondamentale per la pragmatica, in quanto pragmatica, in quanto ““ricopre tutti gli aspetti che vincolano ricopre tutti gli aspetti che vincolano le strutture linguistiche a dei contesti di proferimentole strutture linguistiche a dei contesti di proferimento”” (Caffi (Caffi 2009:122)2009:122)

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Teoria della enunciazioneTeoria della enunciazione

Saggi di riferimentoSaggi di riferimento

LL ’’apparato formale dellapparato formale dell’’enunciazioneenunciazione (1970) (1970) La natura dei pronomiLa natura dei pronomi (1956) (1956) Struttura delle relazioni di persona nel verboStruttura delle relazioni di persona nel verbo

(1946)(1946) Della soggettività nel linguaggioDella soggettività nel linguaggio (1958) (1958) Il linguaggio e lIl linguaggio e l’’esperienza umanaesperienza umana (1965) (1965)

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CosCos’’è lè l’’enunciazione?enunciazione? Meccanismo di Meccanismo di attualizzazione attualizzazione della lingua per produrre un della lingua per produrre un

determinato atto di parole: determinato atto di parole: ““è la è la messa in funzionamentomessa in funzionamento della della lingua attraverso un atto individuale di utilizzazionelingua attraverso un atto individuale di utilizzazione”” (p. 120); atto (p. 120); atto con cui un soggetto prende in carico la lingua al fine di istaurare un con cui un soggetto prende in carico la lingua al fine di istaurare un rapporto di comunicazione (mediazione tra uomo e uomo e tra uomo rapporto di comunicazione (mediazione tra uomo e uomo e tra uomo e mondo).e mondo).

È «a un tempo portatore di un messaggio e strumento di azione» È «a un tempo portatore di un messaggio e strumento di azione» ((Note sulla funzione del linguaggio nella scoperta freudianaNote sulla funzione del linguaggio nella scoperta freudiana, 1956)., 1956).

In quanto «In quanto «attoatto stesso di produrre un enunciato» stesso di produrre un enunciato», l’enunciazione , l’enunciazione va va distinta dal suo prodotto, cioè ldistinta dal suo prodotto, cioè l’’enunciato oenunciato o parole parole ( (LL ’’apparato apparato formale dellformale dell’’enunciazioneenunciazione, 1970, p. 120), 1970, p. 120)

L’enunciazione «L’enunciazione «presuppone un parlante e un destinatario, e presuppone un parlante e un destinatario, e ll ’’intenzione del primo di influenzare in qualche modo il secondointenzione del primo di influenzare in qualche modo il secondo» » ((Le relazioni di tempo nel verbo francese, Le relazioni di tempo nel verbo francese, 1959), 1959),

Lo studio della enunciazione mette in evidenza che Lo studio della enunciazione mette in evidenza che emittente e emittente e ricevente e la loro reciproca posizione sono compresi nei significati ricevente e la loro reciproca posizione sono compresi nei significati degli enunciatidegli enunciati..

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La mappa della La mappa della enunciazioneenunciazione

Quadro formale entro cui lQuadro formale entro cui l’’enunciazione si realizza:enunciazione si realizza:

Atto di appropriazioneAtto di appropriazione della lingua da parte di un della lingua da parte di un locutorelocutore

Situazione di Situazione di intersoggettivitàintersoggettività propria della enunciazione propria della enunciazione RiferimentoRiferimento, che solo l, che solo l’’enunciazione rende possibileenunciazione rende possibile

Cfr. Cfr. LL ’’apparato formale dellapparato formale dell’’enunciazioneenunciazione (1970), p. (1970), p. 120-121120-121

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LL ’’apparato formale apparato formale delldell’’enunciazioneenunciazione

Indici di personaIndici di persona: forme linguistiche che rimandano sempre a : forme linguistiche che rimandano sempre a individui che fanno parte della situazione di enunciazione e individui che fanno parte della situazione di enunciazione e non a concetti fissinon a concetti fissi

Indici di ostensioneIndici di ostensione: dimostrativi e avverbi di spazio e di tempo: dimostrativi e avverbi di spazio e di tempo Forme della temporalitàForme della temporalità, a partire dal presente come , a partire dal presente come

espressione del tempo coestensivo alla situazione di espressione del tempo coestensivo alla situazione di enunciazione (il presente linguistico è sui-referenziale): lenunciazione (il presente linguistico è sui-referenziale): l ’’unico unico tempo inerente al linguaggio e per natura implicito (tempo inerente al linguaggio e per natura implicito (Il Il linguaggio e llinguaggio e l’’esperienza umanaesperienza umana, 1965), 1965)

Forme della illocutivitàForme della illocutività: verbi performativi, la cui forza : verbi performativi, la cui forza specifica si realizza solo se un determinato soggetto li specifica si realizza solo se un determinato soggetto li pronuncia alla prima persona singolare (cfr. pronuncia alla prima persona singolare (cfr. Della soggettività Della soggettività nel linguaggionel linguaggio, 1958), 1958)

ModalitàModalità, la cui problematica emerge dalla considerazione che , la cui problematica emerge dalla considerazione che il soggetto ha la possibiltà di marcare il proprio enunciato in il soggetto ha la possibiltà di marcare il proprio enunciato in vari modi per indicare il proprio atteggiamento nei confronti vari modi per indicare il proprio atteggiamento nei confronti del contenuto.del contenuto.

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1. I pronomi1. I pronomi Struttura delle relazioni di persona nel verboStruttura delle relazioni di persona nel verbo (1946) (1946) La natura dei pronomiLa natura dei pronomi (1956) (1956) La soggettività nel linguaggioLa soggettività nel linguaggio (1958) (1958) LL ’’apparato formale dellapparato formale dell’’enunciazioneenunciazione (1970) (1970)

Definizione di pronomi:Definizione di pronomi:

““classe di classe di ““individui linguisticiindividui linguistici””, forme che rinviano sempre e solo a , forme che rinviano sempre e solo a ““individuiindividui””, si tratti di persone, di tempi o di spazi, in opposizione , si tratti di persone, di tempi o di spazi, in opposizione ai termini nominali, che rinviano sempre e solamente a dei ai termini nominali, che rinviano sempre e solamente a dei concetticoncetti”” ( (LL ’’apparato formale dellapparato formale dell’’enunciazioneenunciazione, p. 122), p. 122)

Hanno la funzione di mettere in rapporto costante e necessario il Hanno la funzione di mettere in rapporto costante e necessario il locutore con la propria enunciazione. La loro caratteristica è locutore con la propria enunciazione. La loro caratteristica è quella di rimandare sempre a delle entità individuali variamente quella di rimandare sempre a delle entità individuali variamente facenti parte della situazione di enunciazione (e dunque a delle facenti parte della situazione di enunciazione (e dunque a delle entità mobili e diverse da situazione a situazione). entità mobili e diverse da situazione a situazione). Per stabilire Per stabilire qual è il loro riferimento bisogna osservare qual è il soggetto che qual è il loro riferimento bisogna osservare qual è il soggetto che li enunciali enuncia (Manetti, p. 124). (Manetti, p. 124).

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Interno/esternoInterno/esternomutevole/costantemutevole/costante

I I pronomipronomi innestano un processo di riferimenti innestano un processo di riferimenti interni al linguaggio (interni al linguaggio (sui-referenzialitàsui-referenzialità), mentre ), mentre nel caso dei nomi il riferimento che viene nel caso dei nomi il riferimento che viene innescato è esternoinnescato è esterno

I I nominomi si riferiscono a nozioni costanti e in un si riferiscono a nozioni costanti e in un certo senso oggettive, che nel passaggio dallo certo senso oggettive, che nel passaggio dallo stato virtuale della lingua a quello attuale del stato virtuale della lingua a quello attuale del discorso non mutano, hanno una referenza fissa discorso non mutano, hanno una referenza fissa (es. la parola (es. la parola alberoalbero))

LL ’’opposizione nomi/pronomi riecheggia la teoria dei due campi di opposizione nomi/pronomi riecheggia la teoria dei due campi di Bühler (1934): i segni prendono significato in relazione a due Bühler (1934): i segni prendono significato in relazione a due grandi campi, quello simbolico (in cui si collocano i nomi) e quello grandi campi, quello simbolico (in cui si collocano i nomi) e quello dd ’’indicazione (che si costituisce tutte le volte che un essere indicazione (che si costituisce tutte le volte che un essere umano prende la parola per rivolgersi a un altro essere umano). umano prende la parola per rivolgersi a un altro essere umano).

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Pronomi e Pronomi e comunicazionecomunicazione

Come tutte le forme deittiche, anche i pronomi sono privi Come tutte le forme deittiche, anche i pronomi sono privi di referenza, cioè di referenza, cioè ““vuotivuoti”” a livello di a livello di languelangue, ma , ma acquisiscono una referenza piena a livello di realizzazione acquisiscono una referenza piena a livello di realizzazione nella situazione del discorso (Manetti, nella situazione del discorso (Manetti, LL ’’enunciazioneenunciazione, , 2008, p. 11). 2008, p. 11).

È questo il modo in cui il linguaggio ha risolto il problema È questo il modo in cui il linguaggio ha risolto il problema della comunicazione.della comunicazione.

Benveniste: «LBenveniste: «L’’importanza della loro funzione è importanza della loro funzione è direttamente proporzionale alla natura del problema che direttamente proporzionale alla natura del problema che aiutano a risolvere, quello cioè aiutano a risolvere, quello cioè della comunicazione della comunicazione intersoggettivaintersoggettiva. Il linguaggio lo ha risolto creando una . Il linguaggio lo ha risolto creando una serie di serie di ““segni vuotisegni vuoti””, non referenziali rispetto alla realtà, , non referenziali rispetto alla realtà, sempre disponibili e che diventano sempre disponibili e che diventano ““pienipieni”” non appena il non appena il parlante li assume in una istanza qualsiasi del discorso […] parlante li assume in una istanza qualsiasi del discorso […] il loro compito è quello di fornire lo strumento di quella il loro compito è quello di fornire lo strumento di quella che potremmo chiamare conversione del linguaggio in che potremmo chiamare conversione del linguaggio in discorso»discorso» (p. 141). (p. 141).

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Carattere universale dei Carattere universale dei pronomipronomi

««I pronomi risultano I pronomi risultano consegnati e insegnati nelle consegnati e insegnati nelle grammatichegrammatiche, offerti alla stessa stregua degli altri segni e , offerti alla stessa stregua degli altri segni e ugualmente disponibili. Ma dal momento in cui una persona ugualmente disponibili. Ma dal momento in cui una persona li pronuncia, li assume, ecco che li pronuncia, li assume, ecco che il pronome il pronome ioio, da elemento , da elemento di un paradigma, si trasforma in una designazione unicadi un paradigma, si trasforma in una designazione unica, e , e produce, ogni volta, una nuova persona. Si tratta produce, ogni volta, una nuova persona. Si tratta delldell’’attualizzazione di unattualizzazione di un ’’esperienza essenziale; esperienza essenziale; è è inconcepibile che una lingua manchi di uno strumento del inconcepibile che una lingua manchi di uno strumento del generegenere..»»(p. 37)(p. 37)

LL ’’universalità di queste formeuniversalità di queste forme induce a pensare che il induce a pensare che il problema dei pronomi sia insieme un problema di linguaggio problema dei pronomi sia insieme un problema di linguaggio e un problema di lingua, o meglio, che sia un problema di e un problema di lingua, o meglio, che sia un problema di lingua solo in quanto è lingua solo in quanto è innanzitutto un problema di innanzitutto un problema di linguaggiolinguaggio (p. 138). (p. 138).

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Origine deittica Origine deittica delldell’’enunciazioneenunciazione

LL ’’origine deittica dellorigine deittica dell’’enunciazione, il punto zero delle coordinate enunciazione, il punto zero delle coordinate deittiche, è il parlante. Benveniste lo chiama deittiche, è il parlante. Benveniste lo chiama ““istanza istanza enunciativaenunciativa””..

LL ’’origine deittica è composta da origine deittica è composta da ““io, qui, oraio, qui, ora”” (Bühler, (Bühler, SprachtheorieSprachtheorie, 1934), 1934)

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““LL ’’enunciato contenente enunciato contenente ioio appartiene a quel tipo o livello di appartiene a quel tipo o livello di linguaggio che Morris chiama pragmatico e che include, linguaggio che Morris chiama pragmatico e che include, con i segni, coloro che se ne servonocon i segni, coloro che se ne servono”” ( (La natura dei La natura dei pronomipronomi, p. 138-139), p. 138-139)

Il pronome Il pronome ioio non ha una referenza fissa, oggettiva e non ha una referenza fissa, oggettiva e costante, ma ne assume una ogni volta differente in costante, ma ne assume una ogni volta differente in ciascuna delle situazioni di discorso in cui un individuo si ciascuna delle situazioni di discorso in cui un individuo si designa come io: designa come io: ““Io significa Io significa ‘‘la persona che enuncia la persona che enuncia ll ’’attuale istanza di discorso contenente ioattuale istanza di discorso contenente io’”’” (p. 139) (p. 139)

LL ’’unica realtà alla quale i pronomi personali di prima e unica realtà alla quale i pronomi personali di prima e seconda persona fanno riferimento è seconda persona fanno riferimento è la realtà del discorsola realtà del discorso: : essi appartengono alla situazione del discorso o al essi appartengono alla situazione del discorso o al ““processo di enunciazione linguisticaprocesso di enunciazione linguistica””. . La deissi è La deissi è contemporanea alla situazione di discorsocontemporanea alla situazione di discorso..

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La soggettività nel La soggettività nel linguaggiolinguaggio

““È nel È nel linguaggiolinguaggio e mediante il linguaggio che l e mediante il linguaggio che l’’uomo si uomo si costituisce in quanto soggetto, perché solo il linguaggio fonda costituisce in quanto soggetto, perché solo il linguaggio fonda nella realtà […] il concetto di nella realtà […] il concetto di ““egoego”””” ( (Della soggettività nel Della soggettività nel linguaggiolinguaggio, p. 112), p. 112)

Nella Nella lingualingua la soggettività è contenuta in modo virtuale, la soggettività è contenuta in modo virtuale, perché le espressioni che servono a costruirla vi sono perché le espressioni che servono a costruirla vi sono depositate e aspettano che un locutore le faccia proprie in un depositate e aspettano che un locutore le faccia proprie in un atto concreto di enunciazione.atto concreto di enunciazione.

““Per soggettività si intende qui Per soggettività si intende qui ““la capacità del parlante di la capacità del parlante di porsi come porsi come ““soggettosoggetto””, , ““unità psichica trascendente rispetto unità psichica trascendente rispetto alla totalità delle esperienze vissutealla totalità delle esperienze vissute che riunisce e assicura il che riunisce e assicura il permanere della coscienzapermanere della coscienza”” ( (ibidibid.). (cfr. l.). (cfr. l’’io penso di Kant)io penso di Kant)

Questa soggettività Questa soggettività ““è ego che dice è ego che dice ““egoego””””. Ecco il fondamento . Ecco il fondamento della soggettività che si determina attraverso lo status della soggettività che si determina attraverso lo status linguistico della persona.linguistico della persona.

““IoIo”” realizza l realizza l’’inserzione del locutore in un momento nuovo del inserzione del locutore in un momento nuovo del tempo e in un tessuto diverso di circostanze e di discorso (tempo e in un tessuto diverso di circostanze e di discorso (Il Il linguaggio e llinguaggio e l’’esperienza umanaesperienza umana, 1965, p. 36), 1965, p. 36)

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QuestioneQuestione

È solo nelle lingue che si può trovare lÈ solo nelle lingue che si può trovare l ’’espressione formale espressione formale della soggettività o anche in altri sistemi linguistici?della soggettività o anche in altri sistemi linguistici?

Risposta di Benveniste: solo nelle lingue perché solo qui si Risposta di Benveniste: solo nelle lingue perché solo qui si trovano espressioni a referenza variabile come il pronome io.trovano espressioni a referenza variabile come il pronome io.

Claudine Normand (1986) mette in evidenza però che la Claudine Normand (1986) mette in evidenza però che la nozione di soggettività in Benveniste va assunta con molta nozione di soggettività in Benveniste va assunta con molta cautela, perché spesso somma in sé tre nozioni distinte: cautela, perché spesso somma in sé tre nozioni distinte: grammaticale, psicologica e filosoficagrammaticale, psicologica e filosofica. Secondo molti . Secondo molti interpreti è stata data eccessiva attenzione alla nozione di interpreti è stata data eccessiva attenzione alla nozione di soggettività in Benveniste (contesto degli anni settanta: soggettività in Benveniste (contesto degli anni settanta: intrecci tra psicoanalisi, linguistica e marxismo). Inoltre intrecci tra psicoanalisi, linguistica e marxismo). Inoltre Benveniste smitizza la nozione filosofica di soggettività come Benveniste smitizza la nozione filosofica di soggettività come coscienza di sé irriducibile agli altri: lcoscienza di sé irriducibile agli altri: l ’’analisi della soggettività analisi della soggettività è qui al contempo unè qui al contempo un’’analisi della alterità con forti sfumature analisi della alterità con forti sfumature pragmatiche.pragmatiche.

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Costitutiva dialogicità del Costitutiva dialogicità del linguaggiolinguaggio

La coscienza di sé avviene solo per contrasto e in relazione La coscienza di sé avviene solo per contrasto e in relazione a un a un tutu e questo tipo di opposizione non ha equivalenti e questo tipo di opposizione non ha equivalenti fuori della lingua: «Io non uso fuori della lingua: «Io non uso ioio se non rivolgendomi a se non rivolgendomi a qualcuno, che nella mia allocuzione è un qualcuno, che nella mia allocuzione è un tutu ( (Della Della soggettività nel linguaggiosoggettività nel linguaggio, p. 113), p. 113)

““Ogni uomo si pone nella sua individualità in quanto io che Ogni uomo si pone nella sua individualità in quanto io che si rapporta a un tu e a un eglisi rapporta a un tu e a un egli””..

Ciò che può apparire come un comportamento istintivo, Ciò che può apparire come un comportamento istintivo, riflette invece una riflette invece una struttura di opposizioni linguistichestruttura di opposizioni linguistiche inerenti al discorso.inerenti al discorso.

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Cornice figurativaCornice figurativa LL ’’enunciazione è caratterizzata dalla accentuazione della enunciazione è caratterizzata dalla accentuazione della

relazione discorsiva con il partner.relazione discorsiva con il partner.

Come forma di discorso, lCome forma di discorso, l’’enunciazione pone due figure, enunciazione pone due figure, ugualmente necessarie, una lugualmente necessarie, una l’’origine, lorigine, l’’altra laltra l’’esito della esito della enunciazione. È la struttura del dialogo. (enunciazione. È la struttura del dialogo. (LL ’’apparato apparato formale della enunciazioneformale della enunciazione, p. 124), p. 124)

Malinowski ha evidenziato in questa dimensione la Malinowski ha evidenziato in questa dimensione la comunione fàtica, come fenomeno psicosociale del comunione fàtica, come fenomeno psicosociale del funzionamento linguistico: funzionamento linguistico: ««Ogni enunciazione è un atto Ogni enunciazione è un atto volto direttamente a collegare lvolto direttamente a collegare l’’ascoltatore al locutore, ascoltatore al locutore, attraverso una qualche forma di sentimento, sociale o di attraverso una qualche forma di sentimento, sociale o di altra natura. Ancora una volta, il linguaggio, in questa altra natura. Ancora una volta, il linguaggio, in questa funzione, appare non come uno strumento per pensare, ma funzione, appare non come uno strumento per pensare, ma come un modo di agirecome un modo di agire» » (cit. p. 126). La (cit. p. 126). La comunione faticacomunione fatica è è una forma convenzionale di enunciazione ripiegata su di una forma convenzionale di enunciazione ripiegata su di sé, gratificata della propria attività, senza implicazioni di sé, gratificata della propria attività, senza implicazioni di oggetto, di finalità, di messaggio, oggetto, di finalità, di messaggio, pura enunciazionepura enunciazione..

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Correlazione di Correlazione di personalitàpersonalità

Struttura delle relazioni di persona nel verboStruttura delle relazioni di persona nel verbo (1946) (1946) La grammatica araba mette in luce interessanti opposizioni La grammatica araba mette in luce interessanti opposizioni

tra le tre persone:tra le tre persone: La prima persona è La prima persona è al-mutakallimual-mutakallimu = colui che parla = colui che parla La seconda è La seconda è al-muhatabual-muhatabu = colui che ascolta = colui che ascolta La terza è La terza è al-yaal-ya’’ibuibu = colui che è assente (dalla situazione di = colui che è assente (dalla situazione di

discorso definita dalle prime due persone)discorso definita dalle prime due persone)Persona designa soltanto le due entità io-tu che delimitano la situazione Persona designa soltanto le due entità io-tu che delimitano la situazione

di intersoggettività comunicativa. La terza persona è una non-di intersoggettività comunicativa. La terza persona è una non-persona, lpersona, l’’assente della grammatica araba.assente della grammatica araba.

In molte lingue la terza persona presenta un demarcatore zero o il puro In molte lingue la terza persona presenta un demarcatore zero o il puro tema, mentre le prime due presentano desinenze specifiche per le tema, mentre le prime due presentano desinenze specifiche per le rispettive persone. Nellrispettive persone. Nell’’inglese moderno è invece la terza persona ad inglese moderno è invece la terza persona ad essere marcata (-s) rispetto alle prime due.essere marcata (-s) rispetto alle prime due.

La correlazione di personalità oppone dunque le persone io-tu alla non-La correlazione di personalità oppone dunque le persone io-tu alla non-persona egli.persona egli.

Nelle prime due persone sono implicati sia una persona che un discorso Nelle prime due persone sono implicati sia una persona che un discorso su questa persona […] nella terza persona invece si enuncia un su questa persona […] nella terza persona invece si enuncia un predicato ma soltanto al di fuori dellpredicato ma soltanto al di fuori dell’’io-tu (p. 130-131).io-tu (p. 130-131).

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Correlazione di Correlazione di soggettivitàsoggettività

Entrambi interni allEntrambi interni all’’atto del discorso, io e tu manifestano atto del discorso, io e tu manifestano la categoria di persona ma di essi solo uno alla volta la categoria di persona ma di essi solo uno alla volta assume il linguaggio come soggetto, designandosi come io. assume il linguaggio come soggetto, designandosi come io.

La polarità delle persone è la condizione fondamentaleLa polarità delle persone è la condizione fondamentale del del linguaggio, linguaggio, la soggettività si determina attraverso lo status la soggettività si determina attraverso lo status linguistico della personalinguistico della persona (p. 113) (p. 113)

La correlazione di soggettività oppone la persona La correlazione di soggettività oppone la persona soggettiva io alla persona non soggettiva tu. Termini soggettiva io alla persona non soggettiva tu. Termini complementari e reversibili ma non simmetrici (p. 113).complementari e reversibili ma non simmetrici (p. 113).

Io e tu si inscrivono in uno spazio che non è solo linguistico Io e tu si inscrivono in uno spazio che non è solo linguistico ma prima di tutto pragmatico, perché si definiscono a ma prima di tutto pragmatico, perché si definiscono a partire dallpartire dall’’atto cui essi stessi danno realizzazione.atto cui essi stessi danno realizzazione.

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Correlazioni di personalità e di Correlazioni di personalità e di soggettivitàsoggettività Personalità

Soggettività

Io Tu Egli

+ –

+ –

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Possibili usi della terza Possibili usi della terza personapersona

Forme di cortesia: Forme di cortesia: LeiLei (italiano), (italiano), Sie Sie (tedesco), elevano (tedesco), elevano ll ’’interlocutoreinterlocutore al di sopra della condizione di persona e del al di sopra della condizione di persona e del rapporto tra pari.rapporto tra pari.

Forme di disprezzo, che annientano lForme di disprezzo, che annientano l’’individuo come individuo come persona, non rivolgendosi persona, non rivolgendosi ““personalmentepersonalmente”” a lui. a lui.

Ma anche indice di rappresentazione obiettiva, non Ma anche indice di rappresentazione obiettiva, non personale: personale: ««la non-persona è lla non-persona è l’’unico genere di unico genere di enunciazione possibile per le istanze del discorso che non enunciazione possibile per le istanze del discorso che non rinviano a se stesse, ma predicano il processo di persone o rinviano a se stesse, ma predicano il processo di persone o cose fuori dalla istanza stessa, eventualmente dotate di cose fuori dalla istanza stessa, eventualmente dotate di una referenza oggettivauna referenza oggettiva»» (p. 142). (p. 142).

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Le forme pluraliLe forme plurali I pronomi io e tu non sottostanno ai normali procedimenti I pronomi io e tu non sottostanno ai normali procedimenti

di pluralizzazione nominale: di pluralizzazione nominale: ««nei pronomi personali il nei pronomi personali il passaggio dal singolare al plurale non implica una passaggio dal singolare al plurale non implica una semplice pluralizzazione […] semplice pluralizzazione […] ““noinoi”” non è una non è una moltiplicazione di oggetti identici ma una moltiplicazione di oggetti identici ma una giunzionegiunzione tra l tra l‘‘““ioio”” e il e il ““non-ionon-io””. Tale giunzione forma una totalità nuova e . Tale giunzione forma una totalità nuova e tutta particolare in cui i componenti non si equivalgono: in tutta particolare in cui i componenti non si equivalgono: in ““noinoi”” è sempre è sempre ““ioio”” che predomina, in quanto vi è che predomina, in quanto vi è ““noinoi”” solo solo a partire da a partire da ““ioio”” […]. La presenza dell […]. La presenza dell’”’”ioio”” è costitutiva del è costitutiva del ““noinoi””»» (p. 135). (p. 135).

Alcune lingue poi distinguono due forme del Alcune lingue poi distinguono due forme del ““noinoi””: una : una inclusiva, linclusiva, l’’altra esclusiva.altra esclusiva.

Nelle lingue europee: forma Nelle lingue europee: forma ““maiestaticamaiestatica”” del noi: del noi: ““io io dilatatodilatato”” oppure oppure ““di modestiadi modestia””..

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Noi inclusivo o esclusivoNoi inclusivo o esclusivo

““NoiNoi”” può significare sia può significare sia ““me+voime+voi”” sia sia ““me+lorome+loro””. Sono le forme . Sono le forme inclusive ed esclusive a differenziare il plurale del pronome e inclusive ed esclusive a differenziare il plurale del pronome e del verbo di prima persona in gran parte delle lingue del verbo di prima persona in gran parte delle lingue amerinde, australiane, in papuano, in maleopolinesiano, in amerinde, australiane, in papuano, in maleopolinesiano, in dravidico, in tibetanodravidico, in tibetano””, ecc. , ecc.

““Qui Qui il fatto essenziale è che la distinzione tra una forma il fatto essenziale è che la distinzione tra una forma inclusiva e una forma esclusiva si modella in realtà sulla inclusiva e una forma esclusiva si modella in realtà sulla relazione tra la prima e la seconda singolare e la prima e la relazione tra la prima e la seconda singolare e la prima e la terza singolareterza singolare..””

““Nel Nel ““noinoi”” inclusivo è il inclusivo è il ““tutu”” a essere messo in rilievo, mentre nel a essere messo in rilievo, mentre nel ““noinoi”” esclusivo, opposto a tu, voi, risalta l esclusivo, opposto a tu, voi, risalta l’’io. Le due io. Le due correlazioni che organizzano il sistema delle persone al correlazioni che organizzano il sistema delle persone al singolare si manifestano così nella duplice espressione del singolare si manifestano così nella duplice espressione del noinoi””(p. 136)(p. 136)

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Noi come amplificazioneNoi come amplificazione

““Nelle lingue indoeuropee, Nelle lingue indoeuropee, ““noinoi”” non è un non è un ““ioio”” quantificato o quantificato o moltiplicato, ma un moltiplicato, ma un ““ioio”” dilatatodilatato al di là della persona in senso al di là della persona in senso stretto, accresciuto e con contorni vaghi. Ne risultano […] due usi stretto, accresciuto e con contorni vaghi. Ne risultano […] due usi opposti, non contraddittori. Il opposti, non contraddittori. Il ““noinoi”” amplia l amplia l’”’”ioio”” rendendolo una rendendolo una persona più solida, più solenne e meno definita – è il persona più solida, più solenne e meno definita – è il ““noinoi”” maiestatico; il maiestatico; il ““noinoi”” attenua l attenua l’’affermazione troppo decisa di affermazione troppo decisa di ““ioio”” in in unun’’espressione più larga e diffusa: è il espressione più larga e diffusa: è il ““noi dellnoi dell’’autore e autore e delldell’’oratoreoratore”” (p. 137). (p. 137).

In generale la pluralizzazione del noi In generale la pluralizzazione del noi è un fatto di è un fatto di illimitatezzaillimitatezza, non di moltiplicazione: la distinzione abituale , non di moltiplicazione: la distinzione abituale tra singolare e plurale è una distinzione tra tra singolare e plurale è una distinzione tra persona persona ristretta e persona dilatataristretta e persona dilatata..

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Possibili applicazioniPossibili applicazioni

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Pronomi nel giornalismoPronomi nel giornalismo

Fairclough (1989:127-8) segnala la frequenza della forma Fairclough (1989:127-8) segnala la frequenza della forma inclusiva del inclusiva del noi noi negli negli editoriali politicieditoriali politici. Implicazioni: il giornalista . Implicazioni: il giornalista ha lha l’’autorità di dar voce ai cittadini; autorità di dar voce ai cittadini; rafforzamento dellrafforzamento dell’’ideologia ideologia collettivacollettiva che enfatizza l che enfatizza l’’unità anziché la rappresentazione di unità anziché la rappresentazione di prospettive specifiche.prospettive specifiche.

Loporcaro (2005): Il Loporcaro (2005): Il noinoi nel Tg è indicatore di complicità tra nel Tg è indicatore di complicità tra giornalista e spettatatore; il notiziario mira a presentarsi come giornalista e spettatatore; il notiziario mira a presentarsi come voce della comunitàvoce della comunità, costruzione di un , costruzione di un soggetto collettivo (noi soggetto collettivo (noi inclusivo)inclusivo), manifestazione di un patto di reciproca appartenenza , manifestazione di un patto di reciproca appartenenza tra emittente e destinatario. tra emittente e destinatario.

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Identificazione del Identificazione del giornalista con il pubblicogiornalista con il pubblico

Fusione fra lFusione fra l’’istanza narrante e il pubblico in un istanza narrante e il pubblico in un tutto indistinto che è ltutto indistinto che è l’’opposto di quanto si opposto di quanto si richiederebbe per una informazione referenziale richiederebbe per una informazione referenziale (Loporcaro 2005:126).(Loporcaro 2005:126).

Discorso complice e non critico Discorso complice e non critico (Calabrese e Volli, (Calabrese e Volli, I telegiornali:istruzioni per I telegiornali:istruzioni per ll ’’usouso, 1995: 234-35), 1995: 234-35)

Obiettivo: ribadire vincoli affettivi e ideologiciObiettivo: ribadire vincoli affettivi e ideologici

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Nella comunicazione Nella comunicazione aziendaleaziendale

Il ricorso al Il ricorso al noi noi può servire a enfatizzare gli sforzi degli può servire a enfatizzare gli sforzi degli amministratori e la positività dei risultati ottenuti (noi esclusivo), amministratori e la positività dei risultati ottenuti (noi esclusivo), mentre i risultati meno positivi vengono presentati in modo mentre i risultati meno positivi vengono presentati in modo impersonale (declinazione della responsabilità). Limpersonale (declinazione della responsabilità). L ’’uso della II uso della II pers. può servire invece a stimolare un senso di appartenenza pers. può servire invece a stimolare un senso di appartenenza nel destinatario.nel destinatario.

LL ’’uso del passivo crea unuso del passivo crea un’’impressione di oggettività e di non impressione di oggettività e di non responsabilità degli agenti (frequente anche nelle cronache responsabilità degli agenti (frequente anche nelle cronache sportive) oppure segnala un maggior distacco del narratore (cfr. sportive) oppure segnala un maggior distacco del narratore (cfr. Santulli, Santulli, Le parole del potere, il potere delle paroleLe parole del potere, il potere delle parole, Angeli, , Angeli, 2005: 110)2005: 110)

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Nel discorso politicoNel discorso politico Il discorso politico non è (o almeno è solo in parte) Il discorso politico non è (o almeno è solo in parte)

discorso rappresentativo. Non è un insieme di enunciati in discorso rappresentativo. Non è un insieme di enunciati in rapporto cognitivo-referenziale con il reale.rapporto cognitivo-referenziale con il reale.

Anziché mirare ad una rappresentazione fedele degli Anziché mirare ad una rappresentazione fedele degli eventi, il discorso politico costruisce il suo soggetto in eventi, il discorso politico costruisce il suo soggetto in forma attanziale (Greimas 1966), cioè come un sistema di forma attanziale (Greimas 1966), cioè come un sistema di ruoli in correlazione al suo antisoggetto (la figura del ruoli in correlazione al suo antisoggetto (la figura del rivale, dellrivale, dell’’antagonista).antagonista).

(Desideri 1999:394)(Desideri 1999:394)

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Embrayage attanziale: identificazione Embrayage attanziale: identificazione delldell’’enunciatario con il soggetto enunciatore enunciatario con il soggetto enunciatore (adesione del parlante al contenuto (adesione del parlante al contenuto delldell’’enunciazione): ricorso alle citazioni, repliche, enunciazione): ricorso alle citazioni, repliche, negazioni, confutazioninegazioni, confutazioni

Discorso polemico,Discorso polemico,

e in generale e in generale propagandisticopropagandistico

Ma anche ricerca di Ma anche ricerca di coesione e di coesione e di identificazioneidentificazione

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Débrayage attanziale: cancellazione Débrayage attanziale: cancellazione delldell’’enunciatore attraverso i tratti formali del enunciatore attraverso i tratti formali del discorso descrittivo e oggettivodiscorso descrittivo e oggettivo

(prevalenza della III persona e della forma (prevalenza della III persona e della forma impersonale o passiva)impersonale o passiva)

Discorso didatticoDiscorso didattico

Effetto di distanziamento che si raggiunge anche quando in un discorso Effetto di distanziamento che si raggiunge anche quando in un discorso politico il parlante fa riferimento a se stesso in quanto ruolo politico il parlante fa riferimento a se stesso in quanto ruolo istituzionale (descrizioni definite / non-io). istituzionale (descrizioni definite / non-io). Risultato: enfatizzazione dellRisultato: enfatizzazione dell’’importanza e della sacralità del ruolo e importanza e della sacralità del ruolo e deresponsabilizzazione del soggettoderesponsabilizzazione del soggetto

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Embrayage:Embrayage:

Il noi nel modello del contattoIl noi nel modello del contatto::

Mussolini, Mussolini, Il primo anniversario della marcia su RomaIl primo anniversario della marcia su Roma, 28 , 28 ottobre 1923:ottobre 1923:

Camicie Nere! Camicie Nere! Noi ci conosciamoNoi ci conosciamo; fra me e voi ; fra me e voi non si non si perderà mai il contattoperderà mai il contatto

uso pletorico del noi inclusivo e aggreganteuso pletorico del noi inclusivo e aggregante

Mussolini, Mussolini, Al popolo di MantovaAl popolo di Mantova, 25 ottobre 1925:, 25 ottobre 1925:I miei non sono discorsi, nel senso tradizionale della I miei non sono discorsi, nel senso tradizionale della parola: sono allocuzioni, parola: sono allocuzioni, prese di contattoprese di contatto tra la mia anima tra la mia anima e la vostra, tra il mio cuore e i vostri cuorie la vostra, tra il mio cuore e i vostri cuori. I miei discorsi . I miei discorsi non hanno quindi nulla di comune con i discorsi ufficiali e non hanno quindi nulla di comune con i discorsi ufficiali e compassati pronunciati in altri tempi da uomini in troppo compassati pronunciati in altri tempi da uomini in troppo funeree uniformi, uomini che non potevano parlare funeree uniformi, uomini che non potevano parlare direttamente al popolo perché il popolo non li direttamente al popolo perché il popolo non li comprendeva e non li amavacomprendeva e non li amava

Ricorso privilegiato al campo semantico del sentimento Ricorso privilegiato al campo semantico del sentimento (anima, cuore, spirito, fede)(anima, cuore, spirito, fede)

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Esaltazione del rapporto immediato e quasi corporeo tra il Esaltazione del rapporto immediato e quasi corporeo tra il capo del governo e la comunità (processo di capo del governo e la comunità (processo di rispecchiamento). La comunità preesiste allrispecchiamento). La comunità preesiste all’’individuo che le individuo che le appartiene in modo necessario (evocazione dellappartiene in modo necessario (evocazione dell’’identità identità collettiva).collettiva).

Questo è il principio organizzatore dello stile di Mussolini: Questo è il principio organizzatore dello stile di Mussolini: espressione di una identificazione sentimentalizzata (non espressione di una identificazione sentimentalizzata (non argomentata) tra oratore e uditorioargomentata) tra oratore e uditorio

Svilimento della parola come strumento di mediazione e di Svilimento della parola come strumento di mediazione e di rappresentazione e esaltazione di una immediatezza rappresentazione e esaltazione di una immediatezza irriflessa, istintiva e emozionale che trascina allirriflessa, istintiva e emozionale che trascina all’’azioneazione

Molteplicità di atti linguistici esercitiviMolteplicità di atti linguistici esercitivi

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Fedel, Fedel, Il linguaggio politico nel Novecento: il caso di Benito Il linguaggio politico nel Novecento: il caso di Benito MussoliniMussolini, in Id., , in Id., Saggi sul linguaggio e l’oratoria politicaSaggi sul linguaggio e l’oratoria politica, , Giuffrè, 1999: Giuffrè, 1999:

Elementi del discorso agitatorio di MussoliniElementi del discorso agitatorio di Mussolini

Andamento paratattico della retorica mussoliniana: Andamento paratattico della retorica mussoliniana: stimolo allstimolo all’’azioneazione espressione di una espressione di una appartenenza naturaleappartenenza naturale PerentorietàPerentorietà, sottrazione al dialogo (Mussolini si presenta come l, sottrazione al dialogo (Mussolini si presenta come l ’’unico unico

portatore della verità e dei valori)portatore della verità e dei valori) Assenza di problematicità, certezzaAssenza di problematicità, certezza, che intensifica l, che intensifica l’’adesione adesione

delldell’’uditorio e luditorio e l’’orientamento allorientamento all’’azioneazione Componente ritmica (asemantica)Componente ritmica (asemantica)

Obiettivo: far sentire lObiettivo: far sentire l’’esistenza della comunitàesistenza della comunità Spinta emotivaSpinta emotiva Drammatizzazione: rappresentazione scenica dellDrammatizzazione: rappresentazione scenica dell ’’azione, del gesto, azione, del gesto,

della paroladella parola Presenza abbondante di tropi:Presenza abbondante di tropi:

Metafore religioseMetafore religiose Metafore belliche Metafore belliche Metafore medico-chirurgicheMetafore medico-chirurgiche

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Modello del contrattoModello del contratto

Campagne socialiste dal 1979 in poi (Craxi): manifesta Campagne socialiste dal 1979 in poi (Craxi): manifesta enunciazione di contratti programmatici ed esplicita enunciazione di contratti programmatici ed esplicita richiesta di mandati fiduciari:richiesta di mandati fiduciari:

abbiamo proposto agli elettori abbiamo proposto agli elettori un contrattoun contratto. Se ci . Se ci daranno forza, daranno forza, promettiamo in cambiopromettiamo in cambio di lavorare per di lavorare per garantire al paese cinque anni di stabilità e garantire al paese cinque anni di stabilità e governabilitàgovernabilità (Craxi, intervista al Messaggero, 13 (Craxi, intervista al Messaggero, 13 maggio 1979)maggio 1979)

Noi esclusivoNoi esclusivo

Insistenza sullInsistenza sull’’atto commissivo (tipico della propaganda atto commissivo (tipico della propaganda politica)politica)

cfr. Desideri, cfr. Desideri, La comunicazione politica: dinamiche La comunicazione politica: dinamiche linguistiche e processi discorsivilinguistiche e processi discorsivi, in Gensini 1999, in Gensini 1999

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Embrayage+débrayageEmbrayage+débrayageProdi 1996Prodi 1996

SentoSento, parlando oggi in quest, parlando oggi in quest’’aula, aula, nella veste di nella veste di presidente del consigliopresidente del consiglio, tutto il peso della , tutto il peso della mia personale mia personale responsabilitàresponsabilità. È il grande peso della . È il grande peso della nostranostra storia, di cui storia, di cui questo parlamentoquesto parlamento conserva la memoria più preziosa e di conserva la memoria più preziosa e di cui è lcui è l’’espressione più alta. Di fronte a questo parlamento, espressione più alta. Di fronte a questo parlamento, che è il che è il punto di riferimento di tutte le nostre istituzionipunto di riferimento di tutte le nostre istituzioni, il , il governo sentegoverno sente forte l forte l’’esigenza di esigenza di rinnovamentorinnovamento espressa espressa dal popolodal popolo italiano. Esso, per la prima volta nella storia italiano. Esso, per la prima volta nella storia unitaria, ha indicato in una grande inedita coalizione unitaria, ha indicato in una grande inedita coalizione popolare lo strumento per dare avvio a una popolare lo strumento per dare avvio a una nuova fasenuova fase della vita della repubblica.della vita della repubblica.

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EmbrayageEmbrayageBerlusconi 2001Berlusconi 2001

Sette anni fa Sette anni fa presentammopresentammo in quest in quest’’aula il programma del nostro aula il programma del nostro primo governo. Da allora molte cose sono cambiate e ciascuno di primo governo. Da allora molte cose sono cambiate e ciascuno di noi ha imparato molto dai dati della vita e della politica. Ma noi ha imparato molto dai dati della vita e della politica. Ma consentitemi di cominciare con una frase schietta, diretta, consentitemi di cominciare con una frase schietta, diretta, semplicesemplice: noi siamo qui per lo stesso motivo di allora, : noi siamo qui per lo stesso motivo di allora, vogliamo vogliamo cambiare lcambiare l’’ItaliaItalia. . Lo faremoLo faremo pacificamente, nell pacificamente, nell’’ordine, nel libero ordine, nel libero dibattito democratico, guardando ai valori fondamentali della dibattito democratico, guardando ai valori fondamentali della persona scolpiti nella costituzione della nostra repubblica, nel persona scolpiti nella costituzione della nostra repubblica, nel rispetto intransigente dei diritti civili di tutti e di ciascuno, rispetto intransigente dei diritti civili di tutti e di ciascuno, ma lo ma lo faremofaremo. . Lo faremoLo faremo nella legalità, in piena integrazione nel nella legalità, in piena integrazione nel sistema istituzionale vigente e nel rispetto di tutti i poteri sistema istituzionale vigente e nel rispetto di tutti i poteri costituzionali dello stato, costituzionali dello stato, ma lo faremoma lo faremo. . Lo faremoLo faremo nell nell’’ottimismo, ottimismo, che non cche non c’’è mai mancato, nello spirito di fiducia e di è mai mancato, nello spirito di fiducia e di cooperazione con tutti coloro che mostrano buona volontà, e cooperazione con tutti coloro che mostrano buona volontà, e anche in un clima sereno, anche in un clima sereno, ma lo faremoma lo faremo. Perché il paese che . Perché il paese che noi noi tutti amiamotutti amiamo ha il diritto di compiere e completare al meglio la ha il diritto di compiere e completare al meglio la lunga e difficile transizione che ha investito il suo sistema lunga e difficile transizione che ha investito il suo sistema politico e costituzionale. Cpolitico e costituzionale. C’’è un capitolo da chiudere è un capitolo da chiudere definitivamente: ed è quello della definitivamente: ed è quello della vecchia politicavecchia politica. E c. E c’’è un è un capitolo tutto da scrivere: quello di un capitolo tutto da scrivere: quello di un nuovo modo di far politicanuovo modo di far politica..

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Caratteri dei discorsi Caratteri dei discorsi didatticididattici

Sequenze referenziali e veridittive: trasmissione del sapere e del far-Sequenze referenziali e veridittive: trasmissione del sapere e del far-crederecredere

Uso della terza persona e della forma impersonale: il soggetto Uso della terza persona e della forma impersonale: il soggetto delldell’’enunciazione è occultato allenunciazione è occultato all’’interno del proprio enunciato: interno del proprio enunciato: debrayage attanzialedebrayage attanziale

Forme discorsive descrittive, scientifiche, storicheForme discorsive descrittive, scientifiche, storiche

Assenza di confronti con altri enunciatiAssenza di confronti con altri enunciati

Il fine è spingere il ricevente a identificarsi con i contenuti dei Il fine è spingere il ricevente a identificarsi con i contenuti dei messaggimessaggi

LL ’’adesione delladesione dell’’uditorio è presuppostauditorio è presupposta

Gli oggetti di accordo restano implicitiGli oggetti di accordo restano impliciti

Un discorso oggettivo con stile neutro in terza persona può essere Un discorso oggettivo con stile neutro in terza persona può essere altrettanto manipolativo di un discorso soggettivoaltrettanto manipolativo di un discorso soggettivo

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Esempio di discorso Esempio di discorso didatticodidattico

Enrico Berlinguer: prosa austera di tono quasi scientifico, sequenze Enrico Berlinguer: prosa austera di tono quasi scientifico, sequenze argomentative centrate sui rapporti di causa-effetto, mezzo-scopoargomentative centrate sui rapporti di causa-effetto, mezzo-scopo

Discorso del 20 settembre 1981: struttura di tipo elencativo, forma della Discorso del 20 settembre 1981: struttura di tipo elencativo, forma della

enumerazione:enumerazione: I guasti profondi che tensione e guerra fredda producono nel mondo di I guasti profondi che tensione e guerra fredda producono nel mondo di

oggi: oggi: - limitano e soffocano llimitano e soffocano l’’autonomia, lautonomia, l’’indipendenza e la sovranità di un indipendenza e la sovranità di un

numero grande di popoli e stati;numero grande di popoli e stati;- Portano, nelle forme più varie, a restringere e a coartare in tutti i Portano, nelle forme più varie, a restringere e a coartare in tutti i

sistemi sociali la libertà e i diritti democraticisistemi sociali la libertà e i diritti democratici- Complicano la soluzione dei problemi economici e sociali allComplicano la soluzione dei problemi economici e sociali all ’’interno interno

di tutti i paesi, da quelli più poveri a quelli più ricchidi tutti i paesi, da quelli più poveri a quelli più ricchi- Avvelenano gli animi, generano paura e odi tra gli uomini e fra i Avvelenano gli animi, generano paura e odi tra gli uomini e fra i

popoli, alimentano sfiducia, spengono la ragione e sfibrano le popoli, alimentano sfiducia, spengono la ragione e sfibrano le energie;energie;

- ………………..- Pace e sviluppo, dunque: due obiettivi che possono e debbono Pace e sviluppo, dunque: due obiettivi che possono e debbono

essere comuni a tutte le forze, le istituzioni, le organizzazioni che essere comuni a tutte le forze, le istituzioni, le organizzazioni che hanno a cuore le sorti dellhanno a cuore le sorti dell’’uomo.(cit. in Desideri, p.181)uomo.(cit. in Desideri, p.181)

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Discorso polemicoDiscorso polemico Molto frequente, in linea con la natura competitiva della Molto frequente, in linea con la natura competitiva della

politicapolitica Esplicitazione degli oggetti di accordoEsplicitazione degli oggetti di accordo Confronto con la parola degli avversari (spesso Confronto con la parola degli avversari (spesso

manipolata):manipolata): Strategie della citazione: allusione, replica, negazione, Strategie della citazione: allusione, replica, negazione,

confutazione, obiezioneconfutazione, obiezione Strategie di Strategie di embrayageembrayage attanziale finalizzati alla attanziale finalizzati alla

identificazione dellidentificazione dell’’enunciatario con il soggetto enunciatario con il soggetto enunciatoreenunciatore

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Esempi del discorso Esempi del discorso polemicopolemico

Alcide De Gasperi (discorso al Senato, 22 luglio 1948, polemico con Alcide De Gasperi (discorso al Senato, 22 luglio 1948, polemico con il socialista Giua): polemica garbata con lil socialista Giua): polemica garbata con l ’’avversario politico, tono avversario politico, tono interlocutorio:interlocutorio:

LL ’’onorevole Giua ha accennato alla concezione originaria onorevole Giua ha accennato alla concezione originaria cristiana, che renderebbe facile la collaborazione con i comunisti, cristiana, che renderebbe facile la collaborazione con i comunisti, paragonati da lui ai cristiani e specialmente a quella frazione di paragonati da lui ai cristiani e specialmente a quella frazione di cristiani del tempo di Tertulliano. Egli ha detto che il Cristo cristiani del tempo di Tertulliano. Egli ha detto che il Cristo storico è un liberatore di schiavi. No! È una concezione errata….storico è un liberatore di schiavi. No! È una concezione errata…. (cit. in Desideri, La comunicazione politica: dinamiche (cit. in Desideri, La comunicazione politica: dinamiche linguistiche e processi discorsivi, p. 174)linguistiche e processi discorsivi, p. 174)

Più aspro il tono del discorso alla Camera del 28 luglio 1953 Più aspro il tono del discorso alla Camera del 28 luglio 1953 (presentazione del suo VIII e ultimo governo)(presentazione del suo VIII e ultimo governo)

……ma voi opposizioni, siete forse dma voi opposizioni, siete forse d’’accordo tra voi? Voi vi unite in un accordo tra voi? Voi vi unite in un atto negativo; ma siete capaci di unirvi in un atto positivo?atto negativo; ma siete capaci di unirvi in un atto positivo?

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Aldo Moro; forti accenti polemici nei confronti degli avversari interni Aldo Moro; forti accenti polemici nei confronti degli avversari interni alla Dc (dorotei); uso frequente del paradosso, dellalla Dc (dorotei); uso frequente del paradosso, dell ’’antitesi e antitesi e delldell’’ossimoroossimoro

Discorso del 18 gennaio 1969Discorso del 18 gennaio 1969Non credo che occorra aggiungere altro, per dire che significato io Non credo che occorra aggiungere altro, per dire che significato io

intendo dare alla sollecitazione al Congresso, allintendo dare alla sollecitazione al Congresso, all ’’invito pressante invito pressante ad aprire finalmente le finestre di questo castello nel quale siamo ad aprire finalmente le finestre di questo castello nel quale siamo arroccati, per farvi entrare il vento che soffia nella vita, intorno a arroccati, per farvi entrare il vento che soffia nella vita, intorno a noi. Non è un fatto di politica interna di partito, di distribuzione o noi. Non è un fatto di politica interna di partito, di distribuzione o redistribuzione del potere. Io non so che fare di queste coseredistribuzione del potere. Io non so che fare di queste cose (cit. (cit. in Desideri, p. 178)in Desideri, p. 178)

Discorso del 29 giugno 1969, XI Congresso della DcDiscorso del 29 giugno 1969, XI Congresso della DcSarebbe un grave errore, un errore fatale, restare in superficie e Sarebbe un grave errore, un errore fatale, restare in superficie e

non andare nel profondo; pensare in contingenza, invece che di non andare nel profondo; pensare in contingenza, invece che di sviluppo storico. Tocca alle forze politiche e allo Stato creare in sviluppo storico. Tocca alle forze politiche e allo Stato creare in modo intelligente e rispettoso i canali attraverso i quali la modo intelligente e rispettoso i canali attraverso i quali la domanda sociale e anche la protesta possano giungere a uno domanda sociale e anche la protesta possano giungere a uno sbocco positivo, ad una società rinnovata, ad un più alto sbocco positivo, ad una società rinnovata, ad un più alto equilibrio sociale e politico (cit. in Desideri, p. 177)equilibrio sociale e politico (cit. in Desideri, p. 177)

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Linguaggio della provocazioneLinguaggio della provocazione

Contesta le regole del gioco politicoContesta le regole del gioco politico

Es. i discorsi di Pannella: Es. i discorsi di Pannella: toni di voce acuti, ritmo martellante; particolari modalità toni di voce acuti, ritmo martellante; particolari modalità

espressive e riformulazione semantica; parole chiave: espressive e riformulazione semantica; parole chiave: sfascio, ammucchiata, silenziamento (sfascio, ammucchiata, silenziamento (per parlamento)per parlamento), , scippare, imbavagliare, sgovernarescippare, imbavagliare, sgovernare. .

Ricorso allRicorso all’’iperbole e al paradossoiperbole e al paradosso Teatralizzazione della propria immagineTeatralizzazione della propria immagine

Bossi: Bossi: semplificazione semantico-grammaticale, invettiva verbalesemplificazione semantico-grammaticale, invettiva verbale centralità del dialetto nella duplice funzione di collante centralità del dialetto nella duplice funzione di collante

etnico per letnico per l’’autoriconoscimento delle genti lombarde e di autoriconoscimento delle genti lombarde e di rottura con la lingua italiana standard come codice rottura con la lingua italiana standard come codice ufficiale dello statalismo.ufficiale dello statalismo.

Fallacie: Fallacie: ““stia bene attento il presidente Scalfaro...noi stia bene attento il presidente Scalfaro...noi facciamo lo sciopero fiscalefacciamo lo sciopero fiscale”” ( (argumentum ad baculumargumentum ad baculum))

Formule: Formule: ““uomo avvisato mezzo salvatouomo avvisato mezzo salvato””

Page 70: Semiotico e semantico. Non coincide con la distinzione saussuriana langue/parole: mette a fuoco due modalità fondamentali della funzione linguistica,

Il linguaggio della semplificazioneIl linguaggio della semplificazione

Berlusconi (1994, in Galli deBerlusconi (1994, in Galli de’’ Paratesi, Paratesi, La lingua di La lingua di BerlusconiBerlusconi):):Nel 1993 cNel 1993 c’’era una gran voglia di cambiamento, una voglia di era una gran voglia di cambiamento, una voglia di rinnovamentorinnovamento del modo stesso di far politica, una voglia di del modo stesso di far politica, una voglia di rinnovamento morale, una voglia anche del modo di rinnovamento morale, una voglia anche del modo di esprimersi della politica in maniera diversa. Non più quel esprimersi della politica in maniera diversa. Non più quel linguaggio da templari che nessuno capiva: linguaggio da templari che nessuno capiva: si sentiva il si sentiva il bisogno di un linguaggio semplice, comprensibile, concretobisogno di un linguaggio semplice, comprensibile, concreto. .

Il linguaggio diviene un esplicito elemento di propaganda:Il linguaggio diviene un esplicito elemento di propaganda:semplificazione semantica e sintattica; scarso il semplificazione semantica e sintattica; scarso il ragionamento dialettico e la riflessione politicaragionamento dialettico e la riflessione politica

Appello enfatico allAppello enfatico all’’affetto, sentimentalismo, pietismo, affetto, sentimentalismo, pietismo, condivisioni emotive; metafore religiosecondivisioni emotive; metafore religiose

Fallacie: Fallacie: ““Prodi ha la faccia larga e pastosa di un dottor Prodi ha la faccia larga e pastosa di un dottor BalanzoneBalanzone”” (attacco alla persona dell (attacco alla persona dell’’avversarioavversario: : argumentum ad hominem)argumentum ad hominem)