SEMINARIO T EMATICO RESIDENZIALE - Ifel-Anci … · Giandomenico Amendola, sociologo urbano,...

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SEMINARIO TEMATICO RESIDENZIALE “GOVERNO DEL TERRITORIO ED ENTI LOCALI: COME ORIENTARSI NELLA COMPLESSITÀFerrara, 15-17 giugno 2017 in collaborazione con Relazione introduttiva Silvia Viviani, 15 giugno 2017 Inizia&va cofinanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipar&mento della Gioventù e del Servizio civile nazionale 1

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SEMINARIO TEMATICO RESIDENZIALE “GOVERNO DEL TERRITORIO ED ENTI LOCALI: COME ORIENTARSI NELLA

COMPLESSITÀ” Ferrara, 15-17 giugno 2017

in collaborazione con Relazione introduttiva

Silvia Viviani, 15 giugno 2017

Inizia&va  co-­‐finanziata  dalla  Presidenza  del  Consiglio  dei  Ministri  –  Dipar&mento  della  Gioventù  e  del  Servizio  civile  nazionale

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SEMINARIO TEMATICO RESIDENZIALE “GOVERNO DEL TERRITORIO ED ENTI LOCALI: COME ORIENTARSI NELLA

COMPLESSITÀ” Ferrara, 15-17 giugno 2017

in collaborazione con Relazione introduttiva

PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA DEL SEMINARIO

Inizia&va  co-­‐finanziata  dalla  Presidenza  del  Consiglio  dei  Ministri  –  Dipar&mento  della  Gioventù  e  del  Servizio  civile  nazionale

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TRE GIORNI INSIEME LA NOSTRA AGENDA Dialoghi intorno all’urbanistica secondo alcune traiettorie:

- i “numeri” del Paese, l’idea di città e società, lo sviluppo sostenibile - la disciplina e l’agire pubblico – aspetti giuridici, partecipazione, tecniche e

creatività della pianificazione - la rigenerazione urbana - il partenariato pubblico privato, le risorse, il

finanziamento di progetti ad impatto sociale - discrezionalità delle scelte pianificatorie – controllo giurisdizionale

La città ha bisogno di progetti per modificare le condizioni di convivenza Per sostenere il miglioramento delle condizioni di convivenza delle popolazioni e lo sviluppo delle capacità produttive, contrastare la dissipazione e la frammentazione, individuare le dimensioni ottimali di riferimento spazio-temporale per le azioni, razionalizzare gli investimenti, il progetto va riorientato secondo la logica delle reti e dell’integrazione degli interventi convergenti su obiettivi che sappiano rispettare le ragioni dell’individuo e della collettività, senza abbassare la guardia sui diritti fondamentali.

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PRIMA GIORNATA - 15 giugno 2017 Ore 14,30 – 19,00 Quale Paese da pianificare Relazione introduttiva Silvia Viviani, Presidente INU

Primo Dialogo �  Lorenzo Bellicini, Direttore CRESME �  Giandomenico Amendola, sociologo urbano,

Università di Firenze Testimonianza Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza e delegato Anci all'urbanistica e ai lavori pubblici

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LORENZO BELLICINI La città resiste, attrae, produce; è la leva più preziosa per il progetto del futuro.

Sono comuni ai diversi contesti urbani la sostituzione sociale nei tessuti urbani storicamente consolidati, i fenomeni di rarefazione e di congestione, l’allocazione di quote ingenti di funzioni commerciali e terziarie in aree esterne al tessuto consolidato della città, la mobilità della popolazione, che organizza progetti di vita, di lavoro, di tempo libero, favoriti dall’avanzamento della tecnologia, in territori che si rivelano interdipendenti. Gli anni Duemila, di boom immobiliare, ci lasciano edifici vuoti e alloggi invenduti, aree dismesse come macerie urbane, progetti rimasti sulla carta, numeri nei bilanci. Il riconoscimento dei contesti evidenzia il valore del sistema policentrico italiano e le profonde differenze dei fenomeni insediativi. Il cambiamento strutturale delle condizioni urbane è questione che richiede di assumere tanto le potenzialità quanto le fragilità degli ambienti urbani come fattori di progetto, mentre le modalità di gestione delle risorse assumono un valore specifico nelle politiche locali, combinando risparmio e produzione.

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L’oggettività del dato al centro Uno sguardo al futuro

Il territorio e le sue trasformazioni

Formazione e cultura dell’innovazione

GIANDOMENICO AMENDOLA Un racconto consapevole e condivisibile delle città nelle quali viviamo Ogni riflessione sulla città è parte delle narrazioni sulle relazioni sociali, si occupa dei diritti alla vita urbana (solidarietà, qualità estetica e ambientale, sicurezza, formazione, servizi). La città è al centro di ogni discorso. Sembra, a detta della maggioranza degli studiosi, che si stia assistendo al “Trionfo della città” o al “Secondo Rinascimento urbano”. Se ciò sia vero o, soprattutto, se di questo trionfo beneficeranno tutti è tema di discussione, visto che all’aumento della ricchezza collettiva si accompagnano crescenti diseguaglianze sociali. Della città parla, comunque, più di chiunque altro, la gente che misura le proprie condizioni di vita e le chance per il domani sulla base di un’esperienza che è, naturalmente, urbana. Se la società sia buona o cattiva, da combattere o da accettare, lo si decide vivendo la città.

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Testimonianza Mario Occhiuto Sindaco di Cosenza Delegato Anci all'urbanistica e ai lavori pubblici

Strategie pubbliche allineate sui temi principali dell’agenda urbana europea (formazione e crescita culturale, innovazione tecnologica, adattamento climatico, inclusione) possono promuovere un diverso coinvolgimento degli interessi economici. La rigenerazione urbana può diventare un patto sociale nel quale ridefinire i ruoli di tutti gli attori, pubblici e privati, per declinare il futuro delle città nelle quali vorremmo vivere, assegnando ai valori sociali e ambientali una rilevanza economica, mettendo al centro dell’attenzione l’abitabilità e le relazioni indotte dalla qualità degli spazi pubblici. La riqualificazione fisica delle città deve accompagnarsi alle azioni finalizzate a promuovere l’istruzione, lo sviluppo economico e l’inclusione sociale, contestualmente alla protezione ambientale.

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Il sistema delle regole per la pianificazione urbanistica e per la realizzazione degli interventi edilizi – Tecniche e creatività pianificatorie

Secondo Dialogo �  Pierluigi Portaluri, Università del Salento �  Alessandro Delpiano, Città Metropolitana di Bologna �  Roberta Fusari, Assessore Comune di Ferrara Testimonianza �  Davide Drei, Sindaco di Forlì MODERA: Marco Giubilini, Area Governo del Territorio di ANCI Emilia-Romagna

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SECONDA GIORNATA - 16 giugno 2017 Ore 9,00 – 13,00 Il percorso del governo del territorio: PIANIFICARE – PARTECIPARE – RIGENERARE – FINANZIARE

La possibilità di rendere economicamente praticabili e sostenibili interventi di riqualificazione urbanistica e socio-economica, non solo delle aree dismesse o sottoutilizzate, ma di tutte le parti di città che richiedono una diffusa riorganizzazione, costituisce non solo la condizione necessaria per garantire la concreta limitazione al consumo dei suoli liberi, ma anche l’unico mezzo per ridare fiducia alla pratica irrinunciabile della progettazione urbanistica e architettonica, avvicinando cittadini, istituzioni, formazione, ricerca, impresa, professioni.

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Alessandro Delpiano Città Metropolitana di Bologna

Le iniziative di cambiamento prendono vita a partire da un’immagine di città accogliente e amicale, inclusiva e attrattiva, che non può fare a meno della dimensione collettiva dei progetti. I diritti alla vita urbana, che comprendono inclusione sociale, accessibilità ai servizi, benessere ambientale, decoro urbano, sicurezza, sono anche questioni di etica pubblica. I servizi da garantire devono essere plurimi e improntati alla massima accessibilità.

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Roberta Fusari Assessore all’urbanistica Comune di Ferrara

Attivare il contributo di una moltitudine di soggetti (economici, culturali, sociali, politici) al successo delle intenzioni di cambiamento delle condizioni urbane

Non è facile coordinare le scelte necessarie alla semplicità e alla certezza dei codici di comportamento (apparati legislativi), alla chiara attribuzione di compiti e responsabilità (assetto istituzionale), all’individuazione di ambiti territoriali ottimali per l’erogazione di servizi (geografia amministrativa), all’efficacia degli strumenti (riforma urbanistica), all’integrazione di misure incentivanti (fiscalità).

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Pierluigi Portaluri Università del Salento

Le norme: come si svolge il procedimento di pianificazione, sul contenuto e sugli effetti dei piani, sull’articolazione dei piani. In mezzo, la trasversalità della valutazione ambientale strategica (VAS). A valle le regole per l’attuazione delle scelte di piano; i titoli abilitativi, con le semplificazioni in materia edilizia e di realizzazione delle opere pubbliche e di pubblica utilità.

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Testimonianza Davide Drei Sindaco di Forlì

Da spazi a luoghi Creare nello spazio pubblico le condizioni per generare valore sociale e non solo redistribuirlo.

La trasparenza deve essere il principio fondamentale alla base dei rapporto di fiducia tra l'amministrazione e i cittadini, oltre che un dovere imprescindibile per chi ha a cuore il buon governo della città.

Amministrare e pianificare Il risanamento di città e territori, che ci impegna nel rinnovo di scenari legislativi, geografie istituzionali e territoriali, saperi esperti, ha bisogno di canoni morali risanati.

La rigenerazione urbana, le politiche europee per le città, il finanziamento dei progetti e l’impatto sociale  

Terzo Dialogo �  Luigi Pingitore Esperto di progettazione integrata urbana sostenibile �  Marco Morganti, A.D. Banca Prossima �  Lamberto Mancini, Direttore generale Touring Club Testimonianza �  Lorenza Baroncelli, Assessore alla rigenerazione urbana e del territorio,

marketing urbano, progetti e relazioni internazionali del comune di Mantova

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SECONDA GIORNATA - 16 giugno 2017 Ore 14,40 – 18,00 Il percorso del governo del territorio: PIANIFICARE – PARTECIPARE – RIGENERARE – FINANZIARE

Le esperienze indicano fra le maggiori criticità una carente dotazione di progettualità della sfera pubblica e la scarsa capacità di spendere le risorse disponibili, la farraginosità delle procedure, un complicato quadro normativo e la tendenza alla settorializzazione.

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Luigi Pingitore Esperto di progettazione integrata urbana sostenibile

La qualità urbana auspicata attiene al decoro e alla sicurezza, comprende partecipazione civica, partenariato pubblico-privato, raccordo con gli strumenti di programmazione degli enti beneficiari, valore aggiunto nella sinergia fra progetti che utilizzano differenti fondi di finanziamento, verifiche di fattibilità degli interventi, messa a sistema di un modello di valutazione e monitoraggio per efficienza ed efficacia in tutte le fasi dei programmi; infine anche il ricorso a mappe e rappresentazioni meta-progettuali, che uniscono risorse ambientali, qualità architettonica e innovazioni tecnologiche (smart grid, agenda digitale).

Le città si configurano sempre più come luoghi di accesso ai servizi materiali e immateriali, sistemi interconnessi e infrastrutture complesse ove non è possibile trattare separatamente ambiente, paesaggio, ecologia, economia, servizi, salute, sicurezza, informazione, accessibilità, mobilità, abitazione. In questo quadro, le ipotesi operative per la trasformazione della città richiedono appropriatezza ai contesti, conoscenza delle condizioni di stato, informazione della cittadinanza, qualità delle competenze necessarie e sostenere le economie e le filiere locali, declinazione dei nuovi standard di funzionalità eco-sistemica e di accessibilità degli ambienti urbani.

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Marco Morganti A.D. Banca Prossima

Condividere azioni comuni e multiscalari, convergere su progetti di società

Le strategie europee per una “crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva” implicano una sempre maggiore integrazione tra le politiche urbane, in particolare inerenti la riduzione del consumo di suolo, il miglioramento dell’accessibilità per tutti, la valorizzazione del patrimonio culturale e turistico.

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Lamberto Mancini Direttore generale Touring Club

Progetti di sviluppo locale efficaci, sostenibili e durevoli

Le città non sono solo i luoghi del consumo intensivo di risorse, dell’inquinamento, dell’insicurezza e del disagio, ma sono soprattutto il modo che la storia ci ha dimostrato come il più efficace per organizzare le attività umane, promuovere l’impresa, la ricerca e il lavoro, liberare le capacità creative e rendere fertili gli scambi e le aggregazioni. Le città possono invertire un modello di sviluppo che ha consumato suolo, perduto il rapporto con la campagna e sprecato risorse naturali, avvicinandosi alla non reversibilità.

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Testimonianza Lorenza Baroncelli, Assessore alla rigenerazione urbana e del territorio, marketing urbano, progetti e relazioni internazionali del Comune di Mantova

Quarto Dialogo �  Floriana Di Mauro, TAR Lombardia �  Gianrico Ranaldi, Università di Cassino �  Rita Abbate, Notaio Testimonianza �  Giovanni Teneggi, Esperto di sviluppo locale e di

comunità

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TERZA GIORNATA - 17 giugno 2017 Ore 9,00 – 13,00 Il governo del territorio: una materia da tribunali

Da alcuni anni il Legislatore statale si occupa, attraverso decretazione d’urgenza, di estemporanee semplificazioni in materia edilizia mediante interpolazioni al Testo unico, mentre giacciono in Parlamento concorrenti proposte di legge urbanistica. Il panorama statale in materia urbanistica - se si eccettuano alcune innovazioni, non coordinate, contenute per esempio nella finanziaria 2008 in tema di ERS, vede ancor oggi il sistema ancorato alla 1150 ed al DM del 2 aprile 1968. Nel frattempo, le discipline regionali proseguono il loro cammino.

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E’ dato ufficiale che la materia dell’urbanistica e dell’edilizia sia una tra quelle maggiormente presenti nelle aule della giustizia amministrativa (fonti: relazioni inaugurali degli anni giudiziari di TAR e di Consiglio di Stato). Questa circostanza è spiegabile nella natura conflittuale di tale materia, perché contrappone vari interessi, pubblici e privati; tanto più che le scelte di pianificazione sono di norma durevoli e dunque opzionano una e non altre possibilità di utilizzo del territorio.

Floriana Di Mauro, TAR Lombardia Gianrico Ranaldi, Università di Cassino Rita Abbate, Notaio

Cultura politico urbanistica significa avere uno sguardo attento e vigile

Testimonianza Giovanni Teneggi Esperto di sviluppo locale e di comunità

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processi di rivitalizzazione "capillare", maturati e radicati sul territorio e nei suoi attori attraverso un percorso di confronto e di esperienze condivise, che, per questo, offrono reali possibilità di successo e un interessante modello operativo anche per le politiche di rigenerazione urbana

Elementi valoriali: •  il senso di appartenenza al luogo, che richiama la conoscenza di esso (se

conosco lo apprezzo, e se lo apprezzo sono fiera di farne parte); •  l’amore per tutto ciò che è al di fuori della propria casa (la strada, la

piazza, non sono del “pubblico” ma anche mie, perciò deve mantenerle); •  il rispetto per gli altri componenti la collettività (un mio vantaggio potrebbe

tradursi in un danno per gli altri, e a lungo tempo anche per me in quanto parte della collettività)

Sintesi e replay delle giornate Avv. Luciano Gallo, Collaboratore INU Conclude Antonella Galdi, Vice Segretario Generale ANCI

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CONCLUSIONI DEL SEMINARIO TEMATICO RESIDENZIALE “GOVERNO DEL TERRITORIO ED ENTI LOCALI: COME ORIENTARSI NELLA COMPLESSITÀ”

TERZA GIORNATA 17 giugno 2017

SEMINARIO TEMATICO RESIDENZIALE “GOVERNO DEL TERRITORIO ED ENTI LOCALI: COME ORIENTARSI NELLA

COMPLESSITÀ” Ferrara, 15-17 giugno 2017

in collaborazione con SILVIA VIVIANI

RELAZIONE INTRODUTTIVA CONTENUTI

Inizia&va  co-­‐finanziata  dalla  Presidenza  del  Consiglio  dei  Ministri  –  Dipar&mento  della  Gioventù  e  del  Servizio  civile  nazionale

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Quale Paese da pianificare URBANITA’

URBANESIMO URBANIZZAZIONE

Comunque sia aggettivata (smart, green, more inclusive, learning, solidale, sostenibile, intelligente), la città chiede progetti tendenti alla distribuzione di costi e benefici sociali, alla salvaguardia dei beni comuni, a condizioni migliori per la vivibilità e la convivenza.

Alle tante e diverse città, ai tanti e diversi territori può rispondere una nuova urbanistica, adattiva ed esplorativa, rigorosa ma ricca di immaginazione.

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Immersi nel cambiamento, reale e auspicato

L’urbanistica si occupa dei rapporti fra città e società candidandosi a contribuire al raggiungimento del benessere degli individui e della collettività. A questa scienza applicata, costantemente in evoluzione e paradossalmente irrigidita in canoni che paiono immutabili, ricca di assunti teorici, strumenti, paradigmi formativi, il mondo reale chiede un continuo ripensamento. Per farlo, bisogna ripartire dalla dimensione culturale ed etica che deve e può sostenere la fatica del pianificare e dell’amministrare. I diritti alla vita urbana, che comprendono inclusione sociale, accessibilità ai servizi, benessere ambientale, decoro urbano, sicurezza, sono questioni di etica pubblica.

(Silvia Viviani, Urbanistica Informazioni, 2014)

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intorno a noi cambiano >> LE POPOLAZIONI

>  domanda di servizi >  garanzia di diritti >  pratiche d’uso urbano >  segmentazione sociale >  multiculturalità >  istanze di cittadinanza >  partecipazione >  comunità

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intorno a noi cambiano >> LE CONDIZIONI

e le percezioni

> il clima >  le città >  i territori >  i paesaggi >  le economie >  i rischi

Le nostre città, grandi e piccole, tutte diverse, sono accomunate dal progressivo incremento del consumo di suolo, dalla densità dei degradi, dallo scarso investimento in dotazioni infrastrutturali, dalla radicalizzazione di sistemi di mobilità sostanzialmente affidati al trasporto privato su gomma, dall’esposizione ai rischi indotti dai grandi cambiamenti climatici.

concentrazione urbana innovazioni tecniche

masse di popolazione

nuovi confini

domanda di -servizi urbani

-sicurezza -partecipazione

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Scoprirsi fragili, imparare a vivere consapevoli dei rischi

Amatrice 2016

corretta pianificazione = contributo indispensabile alla prevenzione

Nell’arco di 50/100 anni gli impatti di precipitazioni estreme e siccità potranno essere devastanti per alcune aree del pianeta, costringendo alla migrazione milioni di persone. (Betsill, Bulkeley, 2005; Biesbroek, Swart, Van der Knaap, 2009)

Climate Change Un problema globale con effetti locali devastanti

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Le nostre cronache al centro della storia

Concentrazione urbana e innovazioni tecniche; masse di popolazione, loro bisogni, loro conflitti; nuovi confini delle città e rapporto con la campagna, facendo i conti con la questione dei limiti; azioni di governo politico e amministrativo, che, con la trasformazione edilizia e urbanistica, affrontano le questioni della rappresentanza e dell’ordinamento sociale, nel tentativo di instaurare una coerenza soddisfacente e ordinata tra progetto di città e progetto di cittadinanza. Le domande sulla responsabilità degli esperti, dei politici, degli amministratori, degli architetti e degli urbanisti si ripetono similmente nella storia dell’urbanistica e della città, ma come echi, tanto diverse sono le condizioni di contesto sociale, economico, politico e culturale. Si può ricordare Adriano Olivetti, nel suo discorso al IV Congresso dell’INU alla metà degli anni Cinquanta: “Che fare? Qual è la responsabilità dell’urbanistica in questo quadro che è chiaro, che appare dalle cronache di ogni giorno sempre più tragico, anche al temperamento più ottimista? Noi dobbiamo risolutamente penetrare nella segreta dinamica della terza rivoluzione industriale e procedere con coraggio verso piani coraggiosi.” in: Adriano Olivetti, Noi sogniamo il silenzio, Edizioni di Comunità, 2015, pag. 35

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Che fare? …..l’utopia unificante delle regole

In un saggio intitolato Burocrazia, David Graeber (Il Saggiatore, p. 21) dimostra che la paura di giocare è generata dal desiderio ludico e dalla libertà di modificare continuamente i nostri comportamenti, ma che essa si accompagna al desiderio di sottrarci al rischio e di vivere in un mondo totalmente prevedibile. Graeber mette in guardia sull’utopia che vi è celata: il potere arbitrario che si vuole imbrigliare finisce sempre per rigirare le procedure a suo vantaggio. La fede nella razionalità delle norme si traduce in un’autolesionistica concezione burocratizzata di libertà, di cui si giova a proprio egoistico vantaggio una percentuale minuscola di popolazione.

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Che fare? …..riprodurre la bellezza

“E’ opinione comune che la maggior parte degli spazi urbani non siano soddisfacenti –scomodi, tristi e

monotoni- come se si potessero classificare in base a una scala assoluta.

Solo alcuni frammenti del mondo abitato sono

generalmente esclusi da questa visione negativa: un ricco sobborgo, un bel parco, una città storica, il centro

vitale di una grande città, una regione rurale di antica struttura.

Se fosse possibile spiegare il perché di questo modo di sentire, saremmo automaticamente pronti a produrre

cambiamenti significativi.” Kevin Lynch, Progettare la città, Etaslibri, 1990

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Urban Art Renaissance La città che cambia Un’idea di noi Una nuova cassetta degli attrezzi per incrementare la creatività e il successo delle intenzioni di cambiamento

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Investire …….sulla città che genera paesaggi

protegge le identità

valorizza le risorse

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…..sui patrimoni territoriali materiali e immateriali….

…….naturalistici

..su innovazione e partecipazione

…sui luoghi da riqualificare, i servizi e le infrastrutture urbane

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……sui piccoli e grandi centri storici nel XXI secolo

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Oggetto dei progetti e delle politiche non sono solo le caratteristiche formali o monumentali dei centri storici, ma le loro capacità territoriali e paesaggistiche, intese come prestazioni riconoscibili dalla collettività, in grado di alimentare l’integrazione e la ricchezza culturale, e per tal via, di contrastare fenomeni di degrado. La continuità del ruolo e della

complessa e duratura identità culturale dei centri storici si lega all’ equilibrio delle funzioni, residenziali, commerciali e terziarie, l’immagine e la funzionalità degli spazi pubblici, la permanenza delle funzioni civili e culturali, la valorizzazione della rete commerciale minore, strettamente integrata alla configurazione dei centri storici.

Politiche integrate per i centri storici

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La progressiva dilatazione dell’accezione di bene storico e architettonico, fino alle categorie del patrimonio territoriale e paesaggistico, porta a delimitare i centri storici tenendo conto degli spazi di relazione percettiva e funzionale e degli ambiti che esaltano la loro collocazione dominante. E’ importante riconoscere un

ambito di interesse paesaggistico, ampio, che comprende la città e il contesto territoriale, (in genere non edificato, da mantenere tale); superando l’approccio vincolistico e la regolamentazione esclusivamente edilizia.

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Il paesaggio urbano storico comprende un vasto contesto urbano e il suo intorno geografico, che comprende non solo le componenti naturali (come la morfologia) e quelle antropiche (il costruito e gli spazi aperti pubblici e privati), ma anche i modelli di uso, le prospettive e le relazioni visive, le pratiche sociali e culturali, i processi economici e le dimensioni intangibili in relazione alla diversità e all’identità.

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Il futuro del paesaggio urbano storico richiede scambio tra responsabili politici, urbanisti, architetti, ambientalisti, proprietari, investitori e cittadini interessati, che devono lavorare insieme per preservare il patrimonio urbano, considerando, al tempo stesso, la modernizzazione e lo sviluppo della società in un modo culturalmente e storicamente sensibile, rafforzando la coesione sociale.

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Complessità e resilienza

Il nuovo paradigma di sviluppo urbano, competitivo, sostenibile e resiliente, guida politiche e progetti strategici di trasformazione volti a integrare politiche e interventi sullo spazio fisico delle città e del territorio con possibili esiti sociali, economici, territoriali, ambientali e paesaggistici. Stiamo orientando in chiave ecologica la qualità paesaggistica delle nostre città: uniamo paesaggio, urbanistica e architettura, integriamo conservazione e sviluppo urbano, intendiamo garantire i diritti dei cittadini a un ambiente equilibrato.

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Centralità della questione ambientale Le risorse a rischio: il suolo

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Le reti e il paesaggio integrazione delle politiche pubbliche

AMBIENTE ECONOMIA ENERGIA INSEDIAMENTI MOBILITÀ AREE INTERNE CENTRI STORICI RISCHIO INFRASTRUTTURE CULTURA TURISMO

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LE RETI progetti territoriali

Le reti sono la chiave per progettare la città del domani, tendere all’equilibrio insediativo, ridurre i rischi, aderire ai contesti e sostenere i l mig l ioramento del le condizioni delle popolazioni e delle capacità produttive, misurare la qualità ecologica e l’offerta di servizi eco-sistemici, abbandonando un approccio solo amministrativo nelle tutele dei patrimoni territoriali, paesaggistici, ambientali. Le reti sono i campi operativi della nuova urbanistica, nuovi standard dei cittadini che si muovono in ambiti territoriali interdipendenti.

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Risanare le condizioni di vita urbana Una visione di vita in

armonia con la natura si diffonde sempre di più nella cultura odierna e pone una domanda di coerenza tecnica le cui conseguenze comportano una rivoluzione di consolidate acquisizioni disciplinari insieme all’utilizzo di metodi incrementali e alla riformulazione di soluzioni specifiche

Paesaggi, ambiente, luoghi, reti

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E’ più che mai necessario adeguare il modo di affrontare il governo del territorio al profondo cambiamento di prospettive sul quale vi è generale condivisione, che orienta e piega gli strumenti attualmente disponibili dall’espansione verso la rigenerazione.

Paesaggi, ambiente, luoghi, reti _ RIGENERARE

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La rigenerazione urbana non è una categoria di intervento confinata nel settore tecnico, può diventare un progetto collettivo, un patto sociale nel quale ridefinire i ruoli degli attori pubblici e privati

per declinare il futuro delle città nelle quali vorremmo vivere, assegnando ai valori sociali e ambientali una rilevanza economica, mettendo al centro dell’attenzione l’abitabilità e le relazioni indotte dalla qualità degli spazi pubblici.

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Silvia Viviani #ProgettaItalia

Non solo periferie, ma anche centri storici grandi e piccoli in differenti stati di conservazione e pressioni d’uso, aree industriali e complessi pubblici dismessi o in via di dismissione, borghi rurali in spopolamento, quartieri urbani in progressiva trasformazione sociale, luoghi diversi quanto diversi sono i paesaggi e le culture, le persone e i bisogni, le tradizioni e gli usi, i degradi e le eccellenze, le inerzie e le innovazioni, in un’Italia che ha bisogno di progetti.

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trasformare gli spazi in luoghi Lo scambio che solo la città permette in termini di conoscenza e solidarietà reale o percepita sarà sempre più ricercato; le domande continueranno a frammentarsi; aumenteranno i disagi per via dell’invecchiamento della popolazione e ciò riguarderà non solo gli spazi fisici individuali e collettivi, ma anche il lavoro; i luoghi nei quali sono difficilmente accessibili i servizi di base tenderanno ad essere abbandonati; continueranno ad arrivare onde di migranti in cerca di cittadinanza; si riveleranno fragilità dei suoli e delle acque ove crediamo –o credevamo- di esser stabili. L’appropriazione dei luoghi urbani può avvenire, in questi contesti, in modo caotico ed egoista. Un territorio accessibile e accogliente, funzionale e risanato, non dovrebbe avere più centri e periferie, dovrebbe essere meno esposto ai rischi, potrebbe valorizzare i patrimoni culturali, naturalistici e paesaggistici come nuove dotazioni urbane e metropolitane della popolazione insediata e di quella insediabile. La chiave è il progetto che cura gli effetti sociali e ambientali della trasformazione urbana e territoriale.

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trasformare gli spazi in luoghi piani operativi comunali, progetti urbanistici complessi

Si pone oggi più che mai, a fronte della città contemporanea, il problema della individuazione dell’ambito urbano da potersi considerare adeguato all’erogazione dei servizi urbani, che comprendono il materiale e l’immateriale dell’urbs e della civitas. Per sostenere il miglioramento delle condizioni di convivenza delle popolazioni e lo sviluppo delle capacità produttive, contrastare la dissipazione e la frammentazione, individuare le dimensioni ottimali di riferimento spazio-temporale per le azioni, razionalizzare gli investimenti, il progetto va riorientato con l’integrazione degli interventi convergenti su obiettivi che sappiano rispettare le ragioni dell’individuo e della collettività, senza abbassare la guardia sui diritti fondamentali. Sarà così possibile anche promuovere la riqualificazione della città per parti, sviluppare azioni condivise, coordinare gli interventi pubblici e privati, favorire imprenditoria creativa ad alta compatibilità, privilegiare la flessibilità degli usi nel tempo e nello spazio, svincolare gli assetti urbani da rigidità che contrastano le nuove pratiche urbane, sostenute dal flusso dei dati ad alto contenuto organizzativo.

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Le esperienze indicano fra le maggiori criticità una carente dotazione di progettualità della sfera pubblica e la scarsa capacità di spendere le risorse disponibili, la farraginosità delle procedure, un complicato quadro normativo e la tendenza alla settorializzazione. I l cambiamento auspicato porta al centro dell’investimento tecnico e istituzionale lo studio di fattibilità al contempo urbanistico, finanziario e amministrativo, nel quale sono integrati i parametri della qualità sociale ed economica degli interventi. Con ciò, si potrebbe avviare un processo che permetta alle città italiane di dotarsi di idee sostenute da concretezza, da realizzarsi bene e in tempi certi. Si potrebbero impiegare le risorse previste per costituire un “parco progetti” maturo e valido per tutte le opzioni (ordinarie e straordinarie) di programmazione economica.

trasformare gli spazi in luoghi

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Progettualità e spesa pubblica: motori di investimenti

Riprogettare la città per renderla accessibile a tutti nella fisicità e nella percezione dei luoghi, nelle pratiche d’uso e nella distribuzione funzionale Abitabilità Adattabilità Sicurezza Benessere Informazione Comunicazione Socialità Inclusione Facilità d’uso

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progettare luoghi

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Il Vi

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dagli Anni Trenta, un contributo allo sviluppo del Paese

Il contributo dell’INU

PRESTA LA SUA CONSULENZA E COLLABORA CON LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INU STATUTO 1949

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progetti unitari per luoghi omogenei, nuovi standard e misure fiscali integrate alle risorse private e pubbliche: affrontare unitariamente la mitigazione dei rischi ambientali, la messa in sicurezza sismica, i risultati energetici, la sostituzione degli edifici obsoleti, la dotazione di nuovi standard, materiali e immateriali come la rete internet, il rinnovo delle urbanizzazioni e le opere per l’efficienza ecologica urbana #ecobonus urbani centralità degli spazi pubblici: urbanità e qualità estetica, ecologica e ambientale accessibilità per tutti: un contenuto progettuale innovativo che avvicina istituzioni e cittadinanze, un modo intelligente e solidale di interpretare le difficoltà dei deboli come un problema che riguarda tutti

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#cittàpertutti è un concept di riferimento dei progetti per rendere le città più belle, accoglienti, sostenibili e dense di opportunità

L’accessibilità per tutti è una delle strategie del

Progetto Paese dell’Istituto Nazionale di Urbanistica

progetti per l’efficacia dell’azione di governo pubblico la promozione delle capacità d’impresa la tutela dei diritti alla vita urbana

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Urbanità _rispetto, cortesia, decoro, cittadinanza

Gli standard urbanistici sono una conquista culturale e sociale da difendere, che può essere adeguata alla prospettiva di città risanate.

E’ tempo, perciò, di passare dagli standard pensati per la crescita della città alle dotazioni per la qualità delle diverse forme urbane, dalle destinazioni d’uso alle attività, dalla predeterminazione all’idoneità ambientale.

Le nuove infrastrutture urbane: •  spazi pubblici d’incontro, di servizio e espressione dei simboli

e della cultura della comunità insediata •  complesso di servizi ecosistemici e dispositivi di resilienza •  sistema della circolarizzazione delle risorse naturali, come

acqua e materie, includendo il ciclo dei rifiuti •  canali delle comunicazioni materiali ed immateriali, supporto

dei servizi di trasporto pubblico e privato, della diffusione delle informazioni e della conversazione a distanza; rete di distribuzione dell’energia, incluse le tecnologie di generazione e di risparmio, con la prospettiva dell’impiego sempre più esteso delle rinnovabili

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NUIVE INFRASTRUTTURE URBANE

QUALITA’ ECOSISTEMICA, ABITABILITA’ E SICUREZZA

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L’urbanistica e il bisogno di stabilità spaziale Orientarsi nella complessità e nell’incertezza

Il futuro non è più dato a noi esseri umani, consapevoli, dolorosamente ma anche felicemente, di vivere nella storia. Che il futuro non ci sia dato significa, dunque, che la storia deve essere fatta. Siamo noi a doverla realizzare. Zygmunt Bauman, Scrivere il futuro, Castelvecchi editore, 2016

Pur in tempi mutevoli e adattandosi alla navigazione -non lineare né circolare- in un oceano di flussi e in un presente intessuto di istanti, la stabilità spaziale sembra ancora necessaria per promuovere aggregazione sociale. Per raggiungere un certo livello di stabilità spaziale occorrerebbe costruire un telaio di reti, di mappe, di cartografie territoriali, che riescano almeno a leggere le atopie, i buchi neri, i vuoti prodotti nel tessuto sociale, per orientare quegli interventi politici che riducano il disordine metropolitano a un progetto architettonico o istituzionale alternativo q quello tradizionale. Alternativo nelle forme e nei contenuti, non certo nelle finalità. E tuttavia, si può constatare che mancano al codice politico istituzionale, a fronte della frammentazione di referenti microsociali, quelle coordinate spaziali che gli consentirebbero di elaborare la loro complessità e di governarla.

Massimo Ilardi, Negli spazi vuoti della metropoli, Bollati Boringhieri, 1999

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Ebbene, le nostre rappresentazioni dei contesti possono fornire coordinate spaziali, nelle quali sia possibile pianificare con geometrie variabili, operare in adattamento costante.

La dualità della pianificazione comunale è superata. Si va verso un sistema coerente che comprende: •  la pianificazione di area vasta, che tratta di paesaggio, ambiente

e infrastrutture, cogente e in grado di generare progetti, una piattaforma a scala adeguata (Città medie, Unioni dei Comuni, Città Metropolitane), che non prefiguri un improbabile disegno al futuro ma risponda ai nuovi bisogni;

•  la pianificazione urbanistica operativa finalizzata al miglioramento della qualità urbana, efficace per la rigenerazione urbana, complessa i tanti aspetti in gioco, fisici, finanziari, sociali, riferiti agli assetti proprietari, agli stati di degrado e inquinamento, sostenuta da risorse reali spendibili, da investimenti corretti nel partenariato pubblico privato ove valori sociali e ambientali siano integrati nei conti economici -una programmazione flessibile ma a tempo determinato, ben diversa dal disegno previsionale e regolativo al quale siamo abituati, a favore dell’accessibilità ai servizi e dell’inclusione sociale.

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Se assumiamo il progetto come strumento per mutare le condizioni territoriali e urbane, potremo rilanciare un’idea del futuro non retorica. Le città, infatti, non sono solo i luoghi del consumo intensivo di risorse, dell’inquinamento, dell’insicurezza e del disagio, ma sono soprattutto il modo che la storia ci ha dimostrato come il più efficace per organizzare le attività umane, promuovere l’impresa, la ricerca e il lavoro, liberare le capacità creative e rendere fertili gli scambi e le aggregazioni. Le città possono invertire un modello di sviluppo che ha consumato suolo, perduto il rapporto con la campagna e sprecato risorse naturali, avvicinandosi alla non reversibilità.

E’ dalle città, grandi o piccole, dalle nostre urbanità, che parte la ricostruzione di una società in grado di guardare al futuro: risanata, solidale, reattiva e produttiva ….…

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Il processo di pianificazione non può soccombere alla gerarchia dipendente dalle relazioni procedurali. In esso uguale dignità e utilità vanno date agli strumenti della pianificazione strategica e di quella strutturale, agli atti regolativi, ai progetti urbanistici applicati agli ambiti della trasformazione. Il rinvio di efficacia dalla pianificazione strutturale all’urbanistica operativa ha permesso la continua riproposizione del piano regolatore tradizionale. L’attesa dello strumento che conforma il diritto d’uso del suolo ha indebolito il livello adeguato per la realizzazione delle reti e il governo dei flussi utili ai cicli dell’efficienza ambientale delle città e agli equilibri insediativi, un livello che non è confinabile nei limiti amministrativi comunali. Anche la cogenza è questione da ripensare. Il piano deve produrre esito.

… pertanto, i piani devono essere considerati azioni; investimenti e non oneri.

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ü investire nella cultura urbanistica: formazione, educazione, dialogo e confronto, pratiche e ricerche, con il rigore e la generosità di un sapere che non scinde capacità tecnica e impegno civile, a sostegno dell’amministrazione pubblica

L'Urbanistica non è soltanto dottrina o scienza pura, né solo arte, né fredda tecnica o semplice prassi; è l'uno e l'altro assieme, è cultura, nel più completo senso della

parola, è vita, vissuta o sognata.

Giovanni Astengo, URBANISTICA n. 7, 1951 in Bruno Dolcetta, Giovanni Astengo. L’uomo, l’urbanista, l’educatore.Un profilo a cent’anni dala nascita, Convegno Nazionale Ancsa “Le nuove sfide per la città storica”, Gubbio, 27-28 marzo 2015

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“Nessuna fede in epoche di decadenza. Similmente (fuori dai confini), per me è bella ogni città ed è inaccettabile ogni discorso sul maggiore o minore valore di una lingua

Walter Benjamin, I passages di Parigi, ed it a cura di Enrico Ganni, Piccola Biblioteca Einaudi, 2007, volume primo, pag. 311

Silvia Viviani

Presidente Istituto Nazionale di

Urbanistica

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