Seminario 2003 - Caratteri grandi - techinet.it · Meridiano Tae Yang o genito urinario con gli...

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Metodo Techineos® Seminario 2003 Sanremo, 25 Ottobre 2003

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Metodo Techineos®

Seminario 2003

Sanremo, 25 Ottobre 2003

Dr. A. Solerio: <Buon giorno a tutti e benvenuti. Come colpevole di questo movimento che chiamiamo Techineos, mi tocca parlare per primo ed è sempre l’impegno più difficile ed emozionante. Le emozioni sono numerose e così i sentimenti: un sentimento di gratitudine nei confronti di tutti Voi che sempre numerosi venite qui ogni anno a sostenerci col vostro affetto; la vostra presenza ci da un mucchio di energia a continuare, ad andare avanti nel divulgare questo modo di fare Medicina. Il secondo sentimento è la gioia di vedere come ormai altri colleghi, tanti, hanno imparato e cominciano a percorrere questa strada non solo come pazienti ma anche come medici dei loro pazienti. E questo è una moltiplicazione delle idee, una moltiplicazione dell’Energia: sono sempre più numerosi i pazienti che diventano grati a Techineos, quindi gratitudine e gioia. Gratitudine anche a quelli che sono i nostri sponsor, è una parola che ormai si usa talmente, che sono la Ditta OTI che ci aiuta a pagare la sala ed altri come Ghiglione, come Marino, abbiamo sponsor nuovi: sono Canato azienda vinicola, Pasta Valentina, Acque Chiare. I nostri sponsor hanno pensato di fare una lotteria e quindi la lotteria la facciamo pensando alla data di oggi, 25 di Ottobre. Il 25 di Ottobre è nato un famoso pittore, misterioso, non Vi diciamo chi è perché questa è la lotteria. Avete tutti qualche fogliettino. Il 25 di Ottobre è nato un pittore la cui vita si è protratta per circa un secolo, è nato nel 1881, all’età di 17 anni ha dipinto questo quadro.

E’ intitolato “Scienza e Carità”. Vedete un atto medico dolcissimo ma anche durissimo, è un atto medico terribile, dolcissimo ma terribile perché vediamo un professionista, probabilmente della fine dell’ottocento, come dicevo, il quadro è stato dipinto nel 1888 da questo giovane allora giovanissimo pittore, aveva 17 anni, lui diceva “Scienza e Carità” noi diciamo “Conoscenza” perché non vogliamo essere così presuntuosi. Un Medico che tutto serio prende il polso del suo malato, è meditabondo, il malato è terribilmente malato, è una ammalata, il suo pallore ci fa pensare che non viva a lungo. Vicino c’è la religione, un reverendo. E’ una sfida a tutti Voi, se qualcuno sa chi lo ha dipinto, fate dei fogliettini, scrivete il vostro nome, metteteci magari un numero di telefono per rintracciarVi, se volete aggiungete un pensiero gentile, e scrivete il nome di chi ha dipinto questo quadro. Li consegnate alla fine della mattinata e tra i risolutori tireremo fuori i cartellini, se i cartellini che escono contengono il nome del pittore giusto daremo dei premi e saranno dei premi interessanti che attengono a Techineos. Passiamo alla diapositiva successiva. Anche Techineos ha un artista delle arti figurative, Vi ricordate che l’anno scorso il Seminario è stato messo sotto la protezione di un grande artista e ci ha fatto ricordare la musica, abbiamo suonato musica. Quest’ anno siamo finiti nelle arti figurative e anche noi abbiamo un bravo e valente grafico che a Natale ha mandato

Picasso - Scienza e Carità

Guido Zibordi - Polittico Sufi

questa cosa, avrei voluto fosse qui, ma Vi leggo cosa ha scritto. “Le giunga anche quest’anno il nostro segno di riconoscenza e di stima per quanto ha già fatto e fa per noi. Potrà cogliere in questo divertimento un richiamo ai Sufi e a Techineos nella triplice ripartizione già di Aristotele”. Vive ai giorni nostri, è Genovese, sta facendo anche delle cose per “Genova Capitale della Cultura Europea” che mi sembra sarà l’anno prossimo e ci sono numerosi significati da cogliere, magari lo commentiamo più avanti. Comunque abbiamo i numeri dei Sufi e qui la M. Pia sguazza, abbiamo la G di Graphytes, abbiamo la P di Pulsatilla, abbiamo la A di Arsenicum, quindi abbiamo la numerologia dei Sufi, la triplice ripartizione di Aristotele e gli auguri del Natale del 2002, molto bello. Se nella giornata lo incontriamo gli chiediamo di commentare ancora meglio questo suo quadro.

Vediamo la successiva. Come vedete, una volta mi vantavo che i figli si arrampicassero sulla mia schiena, adesso io mi arrampico sulla loro.

Il Meridiano della Vescica è un divertimento, come ha scritto il Paziente di prima, che non è niente un divertimento perché è un impegno che fa tremar le vene e i polsi. Fa tremare le vene e i polsi perché nel concetto di Meridiano della Vescica l’Agopuntura mette tantissimi concetti. Innanzi tutto Vescica vuol dire, per l’Agopuntura, Sistema

Genitourinario, intendendo con questo tanto l’aspetto genitale quanto urinario di un organismo: quindi tutta quella che è l’idraulica che parte da organi produttori che sono rene e ghiandole endocrine, cioè le gonadi, e porta all’esterno il prodotto di queste ghiandole. Nel Meridiano della Vescica abbiamo un altro concetto che è estremamente scioccante per noi occidentali. Il nome del Meridiano della Vescica in cinese è shu-tae-yang, misterioso, ve lo spiego. Shu vuol dire Meridiano della gamba, Yang vuol dire esterno, Tae vuol dire il massimo dell’esterno. Voi sapete che nella fisiologia dell’Agopuntura abbiamo 12 Meridiani. Avete cominciato ad impararlo nei precedenti Seminari. Questi 12 Meridiani sono divisi 6 come Meridiani Inn o polo negativo o interno e 6 come Meridiani Yang o polo positivo o esterno. I Meridiani Yang si strutturano a loro volta in tre strati: uno strato inferiore, uno strato medio e uno strato superiore. Lo strato superiore o esterno contiene due Meridiani che sono appunto il Meridiano della Vescica e il Meridiano dell’ Intestino Tenue. A questo punto le idee si sono parecchio ingarbugliate. Si sono parecchio ingarbugliate perché come possiamo pensare che un organo emuntore come la canalizzazione, come l’apparato genitourinario possa comunicare con l’esterno? Però se noi andiamo a fare un passo un pochino più avanti e andiamo a vedere dove passa questo Meridiano le cose cominciano a chiarirsi. Tenete presente che cosa è un Meridiano di Agopuntura. Un Meridiano di Agopuntura è innanzitutto una riga che la Tradizione Cinese ha tracciato sul nostro corpo. Questa riga che possiamo definire come un canale o un fiume dove corre energia ha un tragitto anatomico. Il tragitto anatomico fa sì che metta in connessione di tipo anatomico – energetico una serie di tessuti tra loro apparentemente molto diversi. Vedete il primo tratto del Meridiano della Vescica che nasce all’interno dell’orbita e quindi lì parliamo di occhio, chiaramente, quindi l’influenza del Meridiano Tae Yang o genito urinario con gli organi dei sensi. L’influenza poi, seguite la linea del Meridiano, la vedete molto bene sul cranio, lobi frontali, parietale, quindi siete in cima al cranio, una parte del lobo temporale e il lobo occipitale.

Quindi abbiamo una struttura squisitamente di tipo nervoso: organi dei sensi = la vista =, il lobo temporale, parte del lobo temporale vuol dire = udito = . Quindi abbiamo organi dei sensi e tutte le strutture endocraniche. A dividersi le strutture endocraniche come Meridiani, oltre alla Vescica, abbiamo il Meridiano della Vescica Biliare che studieremo in un prossimo Seminario. Quindi Sistema Nervoso Centrale e Organi dei Sensi in connessione con la Vescica. Se andiamo avanti,

Meridiano della vescica - Porzione craniale

Meridiano della vescica - porzione dorsale

seguite quella linea che segue le vertebre lungo la colonna, vedete questa linea, a questo punto il Meridiano della Vescica percorre una strada che fa pensare a tutte le radici nervose che emergono dal midollo spinale.

I medici e anche i non medici sanno che a livello di ogni spazio intervertebrale viene fuori una radice nervosa e quindi dalla connotazione Sistema Nervoso Centrale siamo passati alla connessione Sistema Nervoso periferico. Questa è la branca interna del Meridiano della Vescica. Al di fuori abbiamo una ulteriore branca, che è la branca dorsale esterna, dopo di che il Meridiano della Vescica va a perdersi nell’ arto inferiore. Qui siamo sempre su una via nervosa, chi di Voi ha avuto o chi ha sentito parlare di sciatica sa che questo percorso corrisponde alla radice nervosa L4 – L5, qui siamo sullo sciatico. In questa breve descrizione avete visto come un Meridiano di Agopuntura metta in connessione una serie di tessuti e strutture che apparentemente non hanno nessuna relazione ma in realtà ce l’hanno. Ce l’hanno da un punto di vista clinico e il Meridiano della Vescica quindi serve a spiegare, col suo modello di analisi una serie di sintomi che possiamo trovare nello stesso Paziente. Tali sintomi possono essere in contemporaneità o in alternanza. Dopo queste belle parole di filosofia però Vi farei un esempio, così alleggeriamo e capite di più. Qualche anno fa mi arriva una telefonata in Studio da un Paziente di vecchia data:< Dottore, senta, Lei dovrebbe darmi una soluzione, mi è venuto un bruciore terribile, continuo ad andare a far pipì, e quando vado a far pipì do sangue>. Nella Medicina nostra si chiama cistite emorragica. Dr. Solerio:< Prenda una dose di Cantharis + Catalizzatore, solita procedura, uno per due poi tre per due, [n.d.r.: primo giorno, di sei dosi, una dose ogni due ore; poi, di sei dosi, il secondo e il terzo giorno: tre dosi, una al mattino, una a mezzogiorno e una alla sera]. Questa direi che è la sua soluzione. Se poi vuole anche una assoluzione e una benedizione bisogna che Lei faccia un atto di dolore e un atto di contrizione>. Paziente:< Non si preoccupi, quello lo faremo la prossima settimana perché vengo alla visita>. Dopo una settimana arriva questo giovanotto di settanta anni, vecchio paziente, piemontese, esportato in Liguria per la pensione, e, da buon Arsenicum, cervello razionale, ha un bel fogliettino

con la sequenza temporale di quello che gli è successo. Paziente:< La colpa è stata di mia moglie, vede, venivano dei parenti a trovarci ed ha preparato un meraviglioso gelato fatto col latte di soia visto che noi tutti siamo allergici al latte. Poi, per non essere scortese nei confronti dei parenti, vicino a questo bellissimo gelato al cioccolato, nero come la pece, ci ha messo del bianco, cioè ha montato una bella panna. Sa, io da juventino di vecchia data, mescolo sempre il bianco col nero e quindi dopo il gelato al cioccolato mi sono fatto qualche bel cucchiaio di panna. Il terzo giorno dopo questa esperienza pensavo che tutto fosse passato senza problemi, però verso sera del terzo giorno ho cominciato ad avere il naso chiuso, (quindi la malattia è arrivata nella mucosa respiratoria), mi si è chiuso il naso ed ho cominciato ad avere un grande dolore in mezzo alla fronte. Contemporaneamente, (si ricorda che qualche anno fa abbiamo curato una grande depressione?) contemporaneamente mi è venuta la paura. Mi è venuta una terribile paura dei ladri e poi mi è tornato l’incubo: di notte sogno che entra acqua dalla porta della camera e sogno di morire affogato>. Quindi al sintomo fisico il paziente ha associato immediatamente un sintomo mentale. Pensate che a questo punto, oltre ad avere una localizzazione somatica ha anche una certa sintomatologia mentale. Pensate al tragitto del Meridiano della Vescica che cammina così e coinvolge tutte le strutture encefaliche. <Inoltre mi venivano dei violenti brividi che correvano lungo il capo, scendevano lungo il collo, camminavano lungo la schiena ed andavano a finire nelle due gambe>. Quindi, in pratica sentiva tutto il Meridiano della Vescica e non aveva nessun sintomo a carico dell’apparato genitourinario. Questo dolore era veramente molto terribile e a questo punto è intervenuta di nuovo la sua gentile Signora la quale, con un bell’ accento piemontese gli ha detto :< ma avrai una bella nevrite, prenditi una bella Aspirina!>. Come sapete prendere l’aspirina significa fare una soppressione. <Ho preso l’Aspirina, mi è passato tutto il dolore, le paure forse sono migliorate però mi è venuta una terribile cistite>. Questo piccolo flash serve a spiegare una volta di più come da un sintomo che è localizzato su un tessuto, mucosa respiratoria, con sintomi mentali che fanno pensare alla corteccia cerebrale o a tutto quello che può produrre il nostro cervello, si può passare ad una sintomatologia fisica totalmente diversa semplicemente perché la Vescica ci diceva già di essere in crisi. E’ bastato introdurre nel Sistema una tossina chimica che ha nascosto il sintomo primo per vedere comparire quella che era la vera patologia. Quindi è importante questo concetto: come i Meridiani di Agopuntura possono essere una importante chiave di lettura per capire come la malattia nasca, come siano associati i sintomi fisici e mentali e come la malattia possa evolvere a seconda dell’intervento che fa il Medico. Penso che oggi un altro oratore parlerà di Hanhemann che è stato uno dei Medici dell’antichità, fondatore dell’ Omeopatia moderna che ha messo particolarmente l’ indice sull’uso dei medicamenti e sugli effetti che hanno tanto sul piano fisico come psichico in relazione al mascheramento del sintomo. Dopo aver fatto questo esempio Vi parlerei di quelli che sono i rapporti energetici del Meridiano della Vescica. Noi continuiamo a parlare di Energia e in questo dovremmo fare un parallelismo, un parallelismo perché? Nella Medicina, con la conoscenza attuale, col nostro schema di Medici formati dall’ Università, riusciamo a delineare una serie di interazioni fra gli organi ma, sul piano meccanicistico, non riusciamo a spiegare tutto mentre invece quando leggiamo bene un Meridiano di Agopuntura nella sua totalità riusciamo a capire come organi e tessuti

diversi tra di loro interagiscono. E’ un po’ quello che è successo nella fisica moderna quando i fisici eredi della fisica newtoniana che era basata sulla osservazione del fenomeno e sulla descrizione matematica di un fenomeno, Vi ricordate Newton, è quello che ha ricevuto una mela sulla testa, famoso, stava sotto un albero di mele, gli si è accesa una lampadina ed ha scritto un libro intero di formule matematiche per definire quella che è chiamata “legge di gravitazione universale”. Ha dato in pratica il là a tutta quella che era la fisica moderna, anzi la fisica semimoderna che è stata costruita nell’ottocento. I Fisici invece del novecento, cioè del secolo ormai scorso si sono trovati ad osservare dei fenomeni riguardanti quello che era infinitamente piccolo, cioè dall’ atomo a meno dell’atomo in termini di dimensione o a quello che era infinitamente grande come l’Universo, si sono trovati davanti a dei fenomeni per spiegare i quali non era più sufficiente il modello matematico e quindi hanno dovuto ricorrere a dei modelli energetici e l’hanno chiamata fisica quantistica. Nella Medicina, se noi guardiamo al modello dell’Agopuntura, l’interpretazione dell’Agopuntura del nostro corpo è medicina quantistica e in questo modo Vi ho parlato una volta di più di quello che è il concetto di Energia. Nel concetto di Energia c’è anche il concetto dei rapporti. Questa Energia che circola attraverso gli organi ha un’onda di marea. Un’onda di marea cosa vuol dire? Vuol dire che, se i Meridiani sono dodici, abbiamo ventiquattro ore nella giornata, ogni due ore avremo un Meridiano che ha la sua onda di marea massima e il Meridiano che è in opposizione di fase ha un’onda di marea minima. Pensate alla luna che gira attorno alla Terra così diventa più semplice. Se la luna crea un’alta marea nel meridiano, anche qui la Terra ha i suoi meridiani, nel meridiano zero di Greenich lì c’è un’alta marea contemporaneamente a 180°, cioè nel meridiano 180°, avremo un minimo di marea. Così per gli organi avremo un massimo di marea nel Meridiano di Vescica dalle tre alle cinque del pomeriggio e un minimo di marea nel Meridiano che è in rapporto mezzogiorno – mezzanotte. Il Meridiano che è collegato con la regola mezzogiorno – mezzanotte con la Vescica è il Meridiano del Polmone.

Questo ci spiega come, nel Paziente di cui abbiamo parlato prima, una infiammazione della mucosa digestiva generata dalla proteina del latte, ha infiammato la mucosa digestiva; ma ricordate quello che abbiamo detto nelle volte passate, che la Loggia Energetica Metallo associa Intestino e Polmone, mucosa digestiva e mucosa respiratoria. Il sintomo che è venuto fuori nel paziente è una mucosite respiratoria, la sinusite, e quindi a dare il là alla patologia è stato il Polmone. Organo correlato col Polmone è la Vescica e quindi la soppressione dei sintomi

dolore, nevralgia, sinusite frontale ha messo in crisi il suo corrispondente per la regola mezzogiorno – mezzanotte che è la Vescica. L’Aspirina ha scatenato una cistite. Altro organo correlato col Meridiano della Vescica è il Rene. Vedete, lì c’è scritto Yang e Inn: ogni Meridiano ha una connotazione yang o inn. Il Meridiano della Vescica è yang, cioè esterno, il Meridiano del Rene è inn, cioè interno. Quando la Vescica è in pieno il Rene è in vuoto e viceversa. Il terzo Meridiano correlato con il Meridiano della Vescica è il Triplice Riscaldatore. Il Triplice Riscaldatore si chiama anche Ghiandole Endocrine, è nel rapporto che gli agopuntori definiscono sposo – sposa. E’ un discorso complicato ma semplice. Ci dice semplicemente come quando c’è un eccesso di Energia nel Meridiano della Vescica avremo un vuoto di Energia rispettivamente nel Meridiano del Rene, meridiano accoppiato; nel Meridiano del Polmone, che vuol dire Vie Respiratorie in rapporto opposizione di fase mezzogiorno – mezzanotte e nelle Ghiandole Endocrine che sono correlate nel rapporto sposo – sposa. Funzione del Meridiano della Vescica: regola i Reni; per l’Occidente è un po’ difficile pensare a questo ma per l’Oriente che ha già detto che c’è da una parte un eccesso e dall’altra un difetto è chiaro che a seconda dello stato del Meridiano della Vescica avremo una risposta esattamente uguale e contraria nella funzione renale. Che agisca sullo psichismo lo abbiamo visto dal tragitto del Meridiano, che agisca sull’encefalo lo abbiamo visto e lo sentiremo dai casi clinici che porteremo in seguito. Adesso Vi facciamo vedere un’altra figura. Queste sono le correlazioni che vengono dalla esperienza dell’agopuntura.

che passa dal sangue moriremmo disidratati rapidamente. Il rene elimina Sali e recupera acqua e questo è il lavoro che i nefrologi ci descrivono molto chiaramente. La prima tecnica per salvaguardare i nostri reni è bere molto perché diluiamo e quindi facciamo sì che il rene e la vescica patiscano meno l’eccesso di Sali. Quindi il sale ammala la coppia Vescica – Rene. Il colore benefico è il nero. Quelli che soffrono nella coppia Vescica – Rene generalmente si vestono di nero e questo è un discorso esperienziale. Non parliamo di scelte razionali, parliamo di scelte istintive, perché la scelta razionale non conta ma il colore nero è scelto da quelli che hanno patologie a carico del tratto genitourinario ed è terapeutico. Siamo in pratica entrati nel concetto di cromo terapia. Voi sapete che c’è chi cura coi colori. Il concetto di cromo terapia ci porta lontani in un discorso, ma comunque fondamentalmente è questo: tutti gli organi vivono e producono corrente quindi producono un campo elettromagnetico. Il colore è una vibrazione elettromagnetica visibile. In pratica l’individuo che ha uno squilibrio di tipo energetico vibrazionale va a cercare la vibrazione, cioè il colore, che lo mette maggiormente in equilibrio. Il senso comandato è l’udito e questo lo capiamo dal tragitto del Meridiano della Vescica, abbiamo detto che percorre parte dei lobi temporali quindi il lobo temporale sappiamo che è devoluto all’udito. Numero correlato è il sei. Questo fa parte di nuovo della Tradizione Cinese però il numero sei, se vi ricordate lo schema che abbiamo proiettato prima è il Tipo razionale dei Sufi, sarà una combinazione o non lo sarà ma abbiamo visto che il Meridiano della Vescica cammina lungo i lobi frontali che sono un centro di integrazione e buona parte del cervello razionale è allocata in quella situazione anatomica. Il Meridiano della Vescica nutre le ossa e se consideriamo tutto il percorso abbiamo ossa dappertutto perché cammina lungo la colonna vertebrale, coinvolge tutte le ossa craniche e poi le ossa dell’arto inferiore quindi osso – dolore sono due parole che fanno pensare spesso al Meridiano della Vescica. L’elemento dominante è l’acqua, la Loggia Energetica acqua, secondo le regole dei cinque elementi, contiene proprio Vescica e Reni. D’altra parte sono devoluti alla produzione di acqua. Il Pianeta dominante è il pianeta Mercurio. Per me era assolutamente inspiegabile questo ma, questa mattina si è presentata una Persona, vedete a volte il caso, che conosce molto bene l’Astrologia, io non la conoscevo perché è paziente di colleghi che praticano Techineos, e mi ha spiegato come Mercurio sia il pianeta della razionalità, della vivacità, quindi siamo di nuovo finiti nei lobi frontali. Quindi Mercurio è il pianeta dominante il Meridiano della Vescica. Vedete come la connessione per un Medico occidentale sia estremamente ardita: collegare il Meridiano della Vescica, che fa pensare al Sistema Genitourinario, con quello che invece è il Sistema Nervoso Centrale e Periferico. Un neurologo ci direbbe, guardando il Meridiano della Vescica, che è una via lunga. Le vie lunghe sono, per chi è medico, per esempio il fascio piramidale. Il fascio piramidale è la via motoria, la via motoria nasce nella circonvoluzione prerolandica, cammina lungo il midollo, arriva ai motoneuroni delle colonne anteriori del midollo spinale che comandano tutta la muscolatura. Pensate come nel momento in cui il vostro mentale decide di muovere l’alluce c’è tutta una corrente elettrica che dal cervello cammina lungo il midollo, va a comandare un muscolo che va a mettere in movimento il vostro alluce. Il Meridiano della Vescica, visto in questa luce, è addirittura una via lunghissima, perché non abbiamo solo il fascio piramidale che parte dal lobo temporale del cervello

Stagione correlata con la Loggia Energetica Vescica – Rene è l’inverno. Il clima pericoloso è il freddo. Mi sembra che non abbia quasi bisogno di commento. Di inverno vengono più facilmente le cistiti, le cistopieliti e, se non vengono le cistiti e le cistopieliti vengono le bronchiti perché il freddo scatena una reazione su queste mucose che tra di loro sono in equilibrio di Energia. La mucosa genitourinaria e la mucosa respiratoria, in alternanza, durante la stagione invernale possono darvi dei problemi. Il sentimento che mette in crisi il Meridiano della Vescica e il suo accoppiato Rene è la paura. Pensate ad uno shock emozionale come la paura, quando la paura finisce tutti corrono a fare un po’ d’acqua, perché hanno scatenato prima la Vescica e poi, nel vuoto di Vescica, scatenano il Rene che produce urina. Al tempo stesso una violenta paura può creare dei problemi all’asse Vescica – Rene. Pensate alla sofferenza surrenalica, la reazione di allarme che quando si esaurisce mette in crisi il sistema Endocrino: rapporto sposo – sposa ghiandole endocrine, ne abbiamo parlato prima. Sapore negativo è il salato. Qui è ancora abbastanza semplice: il Rene depura il sangue ed elimina Sali. Più abbiamo sali nella nostra circolazione più il rene fa fatica perché se il rene buttasse semplicemente quello

ed arriva fino all’alluce ma abbiamo anche gli organi dei sensi, per cui un guidatore vede, il Meridiano della Vescica, avete visto, nasce all’interno dell’orbita, vede un ostacolo davanti a sé, cammina un’informazione dall’occhio verso la corteccia, la corteccia decide che è meglio schiacciare il pedale del freno, a quel punto abbiamo una via lunghissima che cammina lungo il Meridiano della Vescica. A questo punto qualcuno potrebbe dire che il primo Chakra, cioè il basso, comunica con l’alto, ma poi lazzi e frizzi potrebbero diventare eccessivi quindi lasciamo perdere. Qui abbiamo la fisiologia del meridiano della Vescica, è un po’ ostica, ma ne parliamo un attimo, leggendo la capite in fretta.

Insufficienza di Vescica vuol dire poca Energia in tutto il Meridiano. Abbiamo subito dei sintomi mentali. Se c’è poca Energia nel Meridiano di Vescica avremo mancanza di carattere. Il soggetto è facilmente spaventato, vi ricordate il sentimento della paura, la mente non è lucida, lobi frontali ecc., il sonno è pesante e c’è sonnolenza. L’udito è cattivo, percorso della Vescica, ve lo ricordo, lobo temporale. Anemia, tubercolosi polmonare. Pensate ai rapporti di cui abbiamo parlato prima: rene – anemia. Oggi la nostra Medicina lo spiega bene, il rene produce l’eritropoietina, è diventata famosa, gli atleti la usano per aumentare il numero dei globuli rossi, se la Vescica è insufficiente il rene a sua volta può avere un pieno di yang e un vuoto di inn, quindi riduzione della produzione endocrina di eritropoietina e anemia. Allo stesso modo pensate al discorso di prima, al rapporto tra Vescica e Polmone, Vescica in insufficienza = Polmone in eccesso, infiammazione del polmone ovvero tubercolosi polmonare che nell’antichità era la malattia più importante e rilevante dei polmoni. Il discorso del freddoloso che soffre il freddo lo abbiamo visto perché il freddo mette in pericolo genitourinario, la verminosi intestinale la spieghiamo ugualmente. Abbiamo visto come, nel rapporto Vescica Polmone sia coinvolto il Meridiano acqua con il Meridiano metallo cioè Polmone = Intestino per cui se abbiamo una carenza di Vescica abbiamo un eccesso di Polmone e abbiamo una carenza di Intestino. Un intestino con poche di difese più facilmente va soggetto a parassitosi intestinale. Compaiono a questo punto i sintomi correlati col vero genitourinario. Se la Vescica è in vuoto abbiamo una abbondante produzione di urina perché il rene è in pieno e quindi il Paziente va spesso ad urinare. Sempre se c’è atonia della vescica possiamo avere ritenzione di urina se c’è mancanza di forza nella muscolatura dell’organo. Se invece abbiamo una mancanza di tono nella muscolatura dello sfintere avremo incontinenza vescicale quindi due sintomi apparentemente antitetici si spiegano con lo stesso squilibrio

energetico a seconda di dove viene localizzato. In fine, ultimo ma non ultimo, possiamo avere delle manifestazioni di tipo epilettoide da insufficienza cioè quelle che vengono definite assenze. Andiamo a guardare la situazione opposta, in caso di eccesso del Meridiano della Vescica avremo un cervello iperattivo, il soggetto è aggressivo e agitato, può avere insonnia per iperattività e può essere ipersensibile ai rumori. Ripetiamo in pratica il discorso di prima girandolo sull’eccesso invece che sul difetto. Egualmente possiamo avere febbri ed ipertermia con brivido: sono la caratteristica delle cistiti e delle cistopieliti acute. Il Paziente ha la febbre che sale di colpo con un violento brivido e con tutta la sintomatologia di cui abbiamo parlato nel Paziente precedente. Egualmente se lungo il Meridiano della Vescica c’è eccesso, vi ricordate il percorso, il soggetto diventa caloroso. Se non c’è Energia è freddoloso, se c’è eccesso di Energia è caloroso e soffre il caldo. La foruncolosi la spieghiamo col rapporto Polmone perché Vescica e Polmone sono organi correlati; la pelle, recita l’Agopuntura antica, fiorisce nel Polmone. Quindi uno squilibrio in eccesso del Meridiano della Vescica = carenza di Polmone e quindi facilità ad ammalare di infezioni della pelle. Qui abbiamo di nuovo la sintomatologia più specifica in eccesso del Meridiano genitourinario, la cistite, lo stimolo frequente ad urinare ma l’urina è scarsa perché se la Vescica è in eccesso il Rene è in vuoto e quindi produce poca acqua. Abbiamo i due sintomi precedenti dell’incontinenza o della ritenzione dell’urina: incontinenza per eccesso se abbiamo un a contrazione dei muscoli vescicali, ritenzione viceversa se abbiamo uno spasmo dello sfintere che non permette la fuoriuscita. Ed infine in parallelo al discorso situazione epilettoide con assenze abbiamo crisi epilettiche con contrazioni. Pensate alla epilessia classica: il Paziente perde conoscenza e cade, scuote, crisi di grande male, abbiamo le contrazioni, il morbo sacro per gli antichi. Qui siamo andati alla fine, adesso torniamo indietro, facciamo un po’ di sistematica, ce la fate? E’ un po’ difficile. Di Mercurio ne abbiamo parlato, pianeta Mercurio, soprassiede ai lobi frontali, all’intelligenza, il mercurio è metallo vivo, l’unico metallo solubile, attivissimo, me lo ha detto l’Astrologa questa mattina. Facciamo Sistematica, così Vi parlo dei punti del Meridiano e poi magari parliamo di un paio di casi clinici che possono essere più interessanti. Allora, i punti importanti dal punto di vista diagnostico li abbiamo delineati, del cranio ne abbiamo parlato abbastanza, parliamo del segmento dorsale interno del Meridiano della Vescica. Abbiamo tutti i punti, dall’undici, 11 V. , al dodici 12 V. al tredici 13 V. ecc. quindi andate giù arrivate fino al venticinque 25 V., 26 V., 27 V., 28V., sono tutti punti di insorgenza delle radici nervose, sono tutti punti che gli agopuntori chiamano Punti di Assentimento o Punti di Regolazione. Se pensate, sono lungo il midollo ed esattamente al di sopra della catena neurovegetativa che si chiama Sistema Nervoso Simpatico, quindi sono tutti punti che comandano il Sistema Nervoso Simpatico e a seconda del livello dove sono posizionati comandano gli organi sottesi. Per cui, facciamo un esempio, il punto 13 V., il tredicesimo punto della Vescica, è classicamente il punto di comando del Meridiano dei Polmoni o delle vie respiratorie. Una stimolazione di quel punto regola, cioè riduce, l’infiammazione a carico delle vie respiratorie. Ve li faccio per gruppi. Allora l’undicesimo, 11V., il dodicesimo, 12 V., il tredicesimo 13 V., sono tutti punti che lavorano sul Sistema Nervoso Vegetativo delle vie respiratorie. Il quattordicesimo, 14 V., il quindicesimo 15 V., lavorano sull’apparato cardiocircolatorio, il sedicesimo 16 V., il

diciassettesimo 17 V., lavorano sul diaframma, il diciottesimo 18V., il diciannovesimo, 19 V., il ventesimo, 20V., agiscono sulla via digestiva; abbiamo in successione fegato, vie biliari, pancreas.

Meridiano della vescica - piede

Quindi da un punto di vista terapeutico sono importanti per trattare affezioni del digerente, da un punto di vista diagnostico sono importanti per capire ove si presentino infiammazione cutanea o dolori quale viscere è nei guai. Il ventunesimo punto 21 V. è ancora sul digestivo e comanda lo Stomaco, ventiduesimo, 22 V. e ventitreesimo, 23 V., siamo sul genitourinario perché sono i punti di regolazione del rene e delle vie urinarie, da cui il famoso “ho mal di reni”. “Ho mal di reni” può coinvolgere il 22 R. del rene o il 23 R. del rene oppure può coinvolgere il ventiquattresimo della Vescica, 24 V., o il venticinquesimo della Vescica, 25 V., che sono di nuovo un allarme digestivo perché siamo sui punti di regolazione del colon. Pensate a questo 24 V. e a questo 25 V. perché lì c’è la spiegazione delle lombaggini. L’infiammazione della mucosa del Colon generata da una tossina chimica o ancora più frequentemente da un allergene alimentare, infiamma la radice nervosa L4 – L5 o L5 – S1. la radiazione somatica di L4 – L5 o L5 – S1 si chiama lombalgia o anche lombosciatalgia. Per cui quando avete una informazione dolore lombare o lombosciatalgia pensate che la malattia che è partita dalla mucosa intestinale sta camminando verso la mucosa genitourinaria. Come avete imparato nei Seminari precedenti il Meridiano di Agopuntura è un canale di scolmo per cui il dolore sciatico, ancorché sia una maledizione per chi ce l’ha, è una protezione nei confronti di un ammalarsi più grave che è una malattia di tipo infiammatorio o di tipo degenerativo lungo l’apparato genitourinario. Se facciamo ancora un passo ci guardiamo la nostra sciatica e guardiamo il nostro Meridiano della Vescica e guardiamo ancora un paio di punti, un punto interessante a questo livello è il cinquantasettesimo punto del Meridiano della Vescica, 57 V., è un punto che agisce sui crampi. E’ localizzato esattamente sul tendine dei muscoli gemelli, centralmente, tra i due muscoli gemelli che sono poi i muscoli del polpaccio, serve a risolvere gli spasmi di tutta la muscolatura. Se scendete ancora, Vi do un altro punto

interessante, è il sessantesimo punto del Meridiano della Vescica, 60 V., è un punto calore.

Meridiano della vescica - porzione dorsale

Meridiano della vescica - arto inferiore

La stimolazione di questo punto aumenta la circolazione lungo tutto il Meridiano e quindi è descritto come un punto che toglie i dolori. Quello che è curioso, ma adesso non è più curioso perché avete capito tante cose, è che toglie i dolori sia fisici, perché scalda tutto il meridiano, ma toglie anche i dolori psichici, perché calore lungo questo Meridiano arriva dritto anche nell’encefalo e quindi anche nel mentale. Un particolare curioso che vorrei dirvi è quello del sessantatreesimo punto del Meridiano della Vescica, 63 V., lo vedete tra il 64 V. e il 62 V., che classicamente l’Agopuntura usa per le crisi epilettiche. Siamo tornati di nuovo dai piedi al cervello, ma la connessione è sempre il Meridiano della Vescica. Un altro punto interessante è il sessantasettesimo punto della Vescica, 67 V., che è un punto cosiddetto di tonificazione.

Classicamente è un punto usato nelle parassitosi cioè nelle verminosi intestinali. Se pensate alla famosa connessione Vescica – Polmone – Intestino non è tanto illogico come, stimolando e dando Energia alla Vescica, diminuite il Polmone ma incrementate l’Energia dell’Intestino che si difende dalle verminosi. Ovviamente oggi nel 2003 la cura di una verminosi si fa con dei farmaci chimici attivissimi, magari nell’ ’800

si faceva con i farmaci pericolosissimi come poteva essere il calomelano che è un sale di mercurio piuttosto tossico oppure la polvere di felce maschio che di nuovo è una sostanza estremamente tossica e certamente portavano spesso alla guarigione di una verminosi ma ad un ammalarsi del soggetto che subiva una aggressione chimica per cui pungere il sessantasettesimo punto della Vescica invece che dare il calomelano o l’estratto di felce maschio poteva essere meglio, era più guaritivo e meno pericoloso per il Paziente. Dopo questo excursus non brevissimo sul Meridiano della Vescica Vi parlerei di un paio di casi clinici che ho scoperto andando a rovistare in un archivio che ho fatto in una scatola di cartone in casa. Siete un po’ stanchi? Qualcuno vuol fare una domanda? > Una Paziente:< Preferisco il freddo perché col caldo mi sento proprio male> Dr. A. Solerio:< Quindi non è in gioco il meridiano della Vescica! Leggiamo ora una lettera di presentazione di una Paziente, così passiamo alla trincea, dopo tanta filosofia. Una Paziente che è nata nel 1958 ed ha una funzione direttiva, fa la Direttrice di un Museo. Nella richiesta di visita, generalmente i Pazienti mandano una lettera con la loro anamnesi e quindi ve la leggo e magari passo passo la illustriamo. Infanzia: tonsilliti e presenza di molte carie nei denti. Pensate a quello che abbiamo detto prima, la mucosa respiratoria che si ammala, le ossa che si ammalano, abbiamo le carie dei denti. Nell’ ’86 abbiamo il primo dramma che è l’asportazione dell’appendice, magari salva la vita ma è una tipica terapia soppressiva. Ci ha dato dei messaggi, il suo Sistema immunitario tonsille e appendice sono in stress, si infiammano facilmente, la soluzione una operazione di appendicite probabilmente dettata da una emergenza: la malattia è già andata avanti. La mucosa digestiva ha ammalato quella respiratoria, si sono ammalati i denti, la malattia probabilmente curata nella mucosa respiratoria è tornata verso la mucosa digestiva ed abbiamo una appendicectomia. Nel ’94, all’età di trentasei anni, c’è un lungo intervallo, otto anni, compaiono episodi frequenti di cistite emorragica e candidosi. Quindi tutto il genitourinario è infiammato, si sono protratti per molti mesi fino ad un ricovero in un Ospedale dove viene eseguito un intervento per stenosi uretrale. Siamo nel ’94. dall’ ’86 al ’94 denuncia frequenti patologie respiratorie, fa frequentemente l’influenza. Nel ’94 la cistite e la candidosi e l’intervento per stenosi uretrale. Nel Novembre del ’ 96 per un viaggio di ricerca in Nigeria subisce una serie di vaccinazioni e fa uso di un antimalarico per preservarsi dal contagio della malaria. Rientra e nel dicembre del ’96 ricompare nuovamente la cistite e nei mesi seguenti, attenzione, compare forte astenia, problemi di equilibrio, senso di febbre leggera, bruciore agli occhi. Abbiamo di nuovo delineata una serie di sintomi che possiamo correlare con il Meridiano della Vescica, non solo l’organo ma anche proprio il Meridiano perché siamo passati a dei sintomi che fanno pensare a qualcosa di neurologico. Tutto questo si ritiene legato ad un soggiorno di lavoro in Nigeria e quindi viene ricoverata in un Ospedale per infettivi, Amedeo Savoia di Torino, e viene seguita da uno specialista in malattie tropicali. Nella cultura urinaria trovano escherichia coli, nel tampone vaginale la candida, tutti gli altri accertamenti hanno esito negativo, la sierodiagnosi, il citomegalovirus, l’herpes, il bacillo di Koch. Nel mese di Aprile qualcuno finalmente sospetta qualcosa di neurologico e viene ricoverata in un reparto di neurologia ospedaliero dato che si protrae la stanchezza, il disturbo dell’equilibrio ed

anche una perdita di sensibilità a carico della mano destra. Nel foglio di dimissione però non viene posta nessuna diagnosi di tipo neurologico ma si consiglia nuovamente una consulenza di tipo infettivologico. Nel mese di giugno dello stesso anno ricovero in Francia, tutti gli esami di tipo infettivologico sono nuovamente negativi ma i colleghi infettivologi francesi consigliano di approfondire l’aspetto neurologico. Dal Luglio ’97 al Luglio ’98 miglioramento dell’equilibrio e dell’astenia, spontaneamente, che si presentano a periodi brevi, queste crisi si fanno sempre meno frequenti e le consentono di riprendere l’attività lavorativa che aveva sospeso. Nel Luglio del ’98 si rivolge ad un neurologo nonché psicologo per verificare se la sua astenia sia di dovuta a problemi di origine psicosomatica. Viene posta finalmente una diagnosi più corretta. Il collega prescrive una Risonanza Magnetica encefalica che evidenzia una malattia demielinizzante, una sclerosi multipla. Viene consigliata una visita neurologica annuale e controlli RM ogni due anni. Le RM evidenziano la malattia demielinizzante dell’encefalo soprattutto a carico dei lobi frontali e occipitali. La situazione con cui si presenta è la stanchezza, le vertigini e anche manifestazione di prurito alle gambe nella zona delle cosce posteriori quindi abbiamo di nuovo una derivazione cioè una superficializzazione della malattia lungo il Meridiano di Vescica. In pratica la “pelle che sfoga” è un tentativo dell’organismo di derivare all’esterno la malattia. La storia dentro Techineos di questa paziente: diagnosi = allergia al frumento, un soggetto Pulsatilla, catalizzatore Acido Malico. Riceve una serie di medicamenti, in particolare per lo stress del cervello frontale diagnosticato Selenium e Chininum Sulfuricum, per la patologia vescicale Mercurius Corrosivum, per la sindrome demielinizzante riceve ugualmente Apis, per la stipsi, di cui non ha parlato, ma che ha, Magnesia Carbonica, per lo stress ghiandolare Momordica. Tenete presente che praticamente in tutte le sclerosi multiple troviamo sintomi intestino e sintomi vescica. Generalmente la sintomatologia vescicale si fa risalire alla alterata motilità e all’alterato controllo neurologico del viscere però, in realtà da quello che abbiamo capito direi che piuttosto l’infiammazione e i disturbi della funzione vescicale derivano dallo squilibrio del Meridiano della Vescica a sua volta derivato dallo squilibrio del Meridiano dell’Intestino per lo più derivatoda un antigene alimentare. Prova ne è che la paziente torna dopo quattro mesi non ha più la cistite, non ha più la dermatite, non ha più rapporti dolorosi perché anche a livello mucosa vaginale c’era un problema, le mestruazioni che erano estremamente abbondanti e denunciavano l’infiammazione del genitourinario sono diventate normali, non ha più l’astenia e il suo equilibrio è migliorato anche se non è perfetto. Soprattutto vede modificazioni dell’equilibrio nel momento in cui la sua dieta di eliminazione non è corretta. Dal 17 Luglio andiamo a finire al 12 Febbraio di quest’anno, la situazione è completamente risolta, non ha mai più avuto disturbi dell’equilibrio e a tutt’ oggi la paziente si porta bene. E’ interessante questo caso per il parallelismo che abbiamo fatto in precedenza: Sistema nervoso – Sistema genitourinario, ho voluto portarvelo perché credo sia particolarmente emblematico. Un altro caso che Vi delineo rapidamente è estremamente istruttivo parla di epilessia e lega nuovamente le mucose respiratorie e le mucose genitourinarie con manifestazioni di tipo comiziale. La Paziente è nata nel 1975, ha una anamnesi di faringite frequente in gioventù, a cinque anni manifesta il primo episodio di asma bronchiale, quindi la malattia è presente ripetutamente nella mucosa respiratoria, i test evidenziano una allergia ad inalanti:

Viene somministrato valproato (Depakin) che cancella le crisi. I tracciati elettroencefalografici diventano puliti, via via scala e sospende il farmaco che provoca aumento di peso. Inizia a notarsi la cellulite. La somministrazione di un farmaco chimico per un periodo prolungato ha indotto l’accumulo di immunocomplessi nel connettivo e compaiono cellulite e tendenza alla ritenzione idrica. Le cure omeopatiche vengono proseguite fino al 1990. A 14 anni abbiamo di nuovo un evento acuto: appendicectomia, quindi lo squilibrio del Sistema Immunitario è diventato via via più importante e la tonsilla dell’intestino viene portata via d’urgenza per una crisi acuta. La Paziente denuncia in questi anni disturbi circolatori, mani e piedi gelati, abbiamo di nuovo il sintomo freddo, pesantezza nella ideazione, ha il metabolismo lento, patisce il freddo, fatica d’inverno, fatica ad alzarsi e a carburare. Queste sono le osservazioni della mamma. Più tonica nel pomeriggio. Nel momento in cui andiamo verso il pieno di Vescica, cioè dalle tre alle cinque del pomeriggio abbiamo un recupero. Rifiorisce d’ estate, quindi se l’inverno è la stagione peggiore l’estate è la stagione migliore. Brillante e vivace a scuola. Nel 1995 ha la Maturità ed in questo periodo di stress che si somma allo squilibrio del Sistema Immunitario, cominciano le cistiti e ritornano le crisi epilettiche. Due crisi nel Febbraio 1995 e due crisi a Giugno. Nuova frattura del setto nasale per caduta. Cade di nuovo, sicuramente durante una crisi e si frattura; però pensate a quella prima caduta con la frattura del setto nasale a sei anni, quella era già, probabilmente, una prima crisi epilettica che non era stata diagnosticata, essendo stata unica e non più ripetutasi. Riprende il suo dosaggio di Acido Valproico con Depamag, scompaiono le crisi, i tracciati elettroencefalografici sono di nuovo tutti puliti, scala e sospende il farmaco nel giro di due anni. Nel 1997 ha un relativo benessere però continua a manifestare continue cistiti e influenze. Generalmente le cistiti si manifestano nell’autunno quando arrivano i primi freddi. Dal 1996 vive da sola e via discorrendo. Nel 1999 e 2000 superlavoro, fa due lavori contemporaneamente e ha un periodo di relativo benessere perché l’impegno, Voi sapete, fa lavorare il surrene e quindi provoca una iperfunzione della loggia Intestino – Rene, rene e surrene vengono posti nella stessa Loggia Energetica dall’Agopuntura, più produzione di cortisone e più produzione di adrenalina e le sue manifestazioni a sfondo allergico si nascondono. Però quando il periodo di stress lavorativo si riduce perché sospende un contratto di

collaborazione del lavoro più gratificante e rimane un solo lavoro, pochi giorni dopo si ammala. Il surrene rallenta ed ha una malattia di questo genere: febbre altissima, vomito, dolori addominali per una settimana scambiati e curati per influenza, senza esito. Pronto soccorso e ricovero immediato; diagnosi: pielonefrite acuta. Il suo apparato genitourinario è andato di nuovo in crisi e ce lo dice in maniera estremamente acuta. Le analisi evidenziano anche anemia ferropriva. Pensate a quel discorso della carenza, dello squilibrio del Meridiano della Vescica, dove abbiamo il sintomo anemia che abbiamo trovato descritto dall’Agopuntura dei nostri precursori Medici Agopuntori Cinesi. Inizia un crescendo di problemi uno al mese. Ha nuove crisi convulsive, agosto del 2001, e continua la somministrazione dell’Acido Valproico a 700 mg al giorno fino al giorno in cui scrive la mamma. Dall’autunno del 2001, pallidissima, occhiaie, stanca, il medico dice che l’anemia va meglio, il dolore al rene persiste: c’e sempre la malattia nell’organo. Aumento di peso e cellulite che si aggravano. Nel gennaio del 2002 mal di gola, pruriti cutanei; solita diagnosi di faringite. Il medico decide di usare il cortisone. Immediatamente ha una reazione allergica al cortisone: gonfiore al viso, al ventre, alle cosce, ai glutei, alle mani, ai piedi, in particolare alla sera, ha orticaria sul collo, i suoi riflessi sono diventati lentissimi, come drogata. Resta gonfia, molto stanca, pallidissima per diversi giorni dalla sospensione spontanea del cortisone. Il Medico di base minimizza, non dà cure per faringite e prescrive nuove analisi che evidenziano nuovamente gli eosinofili, quindi una patologia di tipo allergico, oltre il valore normale. Viene prescritta una ecografia al rene che viene eseguita il 25 febbraio del 2002. L’esame riscontra la presenza di una cisti ovarica all’ovaio di destra. Ritorna all’Omeopatia. Le viene prescritta Arnica 5CH e Kalium Phosphoricum 5CH a giorni alterni. L’Omeopata stabilisce cure con più farmaci per ripristinare vigore, per il rene e per riequilibrare supportando con dieta. Quindi viene prescritta anche una dieta, non però dieta di eliminazione. Si progetta di attivare a breve controlli con l’immunologo, endocrinologo, internista, con cui l’omeopata collabora. Data la molteplicità dei sintomi chiaramente l’omeopata non si sente più di affrontare una patologia del genere e tende a demandare le sue responsabilità ad altri colleghi o ad altri specialisti. Viene suggerita una visita ortopedica, una radiografia alla colonna e via discorrendo. In successione abbiamo ancora il 25 e il 26 maggio del 2002 un ricovero in Pronto Soccorso con la forte algia lombare, pensate sempre al vostro Meridiano della Vescica, dolore ai reni che si aggravano con la minzione e con la defecazione. Nel giugno del 2002 la Paziente arriva alla nostra osservazione. Alla diagnostica Techineos tutta questa sintomatologia si spiega con un minimo comune denominatore che è l’antigene alimentare latte. Viene prescritta una dieta di eliminazione del latte. La Paziente è una Graphytes, quindi un soggetto con impronta istintivo – pratica, il catalizzatore che le viene somministrato è l’Acido Citrico, per le crisi comiziali Cinnamomum, viene prescritto Apis, Lilium per l’insufficienza ovarica, Momordica, Antimonium Tartaricum. Questo avviene nel giugno del 2002. Ritorna nel settembre del 2002, non ha più nessun sintomo. Continua la somministrazione del farmaco anticomiziale, l’istamina da 200 DH è scesa a 15DH, un risultato non brillantissimo, probabilmente correlato con qualche errore nella dieta di eliminazione e anche con l’assunzione del farmaco chimico. Unico sintomo che è rimasto di tutta la sintomatologia descritta è un dolore alla sacroiliaca destra. Pensate a quel Meridiano della Vescica e pensate alla natica,

acaro della farina, pelo di gatto. Contemporaneamente “il Polmone fiorisce nella pelle”: ha prurito cutaneo, prurito al cuoio capelluto, alla nuca, alla fronte e talvolta al viso. Le manifestazioni cutanee diventano più importanti, l’asma bronchiale, negli anni, quasi scompare. A sei anni una cosa che fa pensare: cade e si frattura il setto nasale. Cade e si frattura vuol dire che non si è protetta nella caduta. Da allora respira a bocca aperta di notte, sinusiti e qualche tonsillite a seguire. Chi parla è in terza persona perché chi parla è la mamma, una fanciulla estremamente precisa, quindi ha delineato un quadro della patologia della propria figlia in maniera assolutamente lineare. Prima visita omeopatica della paziente a sei anni e mezzo, relative cure per placche, mal di gola e pruriti. Nell’ ’84 episodi di sinusite, tosse, allergie e sempre stanchezza. A dodici anni si sviluppa: lo sviluppo indica che l’Energia è maturata a livello dell’apparato genitourinario; compaiono le prime mestruazioni. A dodici anni e mezzo lo squilibrio si è aggravato ed abbiamo la prima crisi convulsiva. La crisi convulsiva coinvolge pesantemente l’encefalo e quindi abbiamo di nuovo in gioco il nostro Meridiano della Vescica.

lì c’è il punto di regolazione proprio delle vie urinarie. Quindi l’unico allarme che è rimasto è il dolore sul Meridiano di Agopuntura. Ritorna all’osservazione dal settembre del 2002 al marzo del 2003, una ecografia praticata denuncia la scomparsa della cisti ovarica, pensate quindi al miglioramento dello stato, la cisti ovarica di 2 centimetri e mezzo, non è una cosa da poco, si è assorbita, l’elettroencefalogramma è normalizzato, l’Acido Valproico comunque viene ancora assunto. Successiva osservazione, ottobre del 2003, mestruazioni regolari, da due anni felicemente dice di non avere più cistiti, che erano la costante nel mese di ottobre quando ai primi freddi, visto che il freddo e l’inverno sono pericolosi per il Meridiano della Vescica, aveva abitualmente delle cistiti: sono due anni che, da quando ha intrapreso la via di Techineos, non ha più manifestazioni. La paziente gode buona salute, ha ricuperato una buona efficienza e il dubbio a questo punto è dare, ridurre o togliere l’Acido Valproico. Il problema negli epilettici è sempre quello: “ci possiamo fidare?”.

Dr. A. Solerio: <A questo punto abbiamo un ospite rilevante, non lo abbiamo molto maleducatamente presentato, ma molti di Voi lo conoscono, abbiamo un illustre Neuropsichiatra che potrebbe illuminarci: il Prof. Roberto Ghirardelli che è diventato Paziente a seguito del figliolo, è diventato più paziente del figliolo, forse non è fedele Paziente come la sua Signora ma d’altra parte ogni carattere… però è un uomo di una intelligenza e di una dolcezza che quando viene a trovarci in Studio o partecipa ai nostri Seminari veramente ci illumina sia con la sua dolcezza che con il suo sapere. A questo punto io, dopo la lunga fatica cui Vi ho sottoposti, cederei la paura …(ilarità)… la parola … è venuto fuori, la paura è la Vescica. (Forte battimani!) Gli cederei la paura per una messa a punto, soprattutto per una messa a punto in questa confusione che Vi ho cercato di comunicare!>

Prof. R. Ghirardelli:< Mi sentite? La mia messa a punto di cose che non so! Perché io devo ringraziare Alessandro Solerio, intanto perché è stato e sta dietro mio figlio, e poi perché sta dietro a tutti noi. Allora io dovevo dire che i miei calcoli renali sono scomparsi e combatto i miei problemi respiratori. Soltanto proprio una cosa non mi è riuscita a risolvere, lo devo confessare, è che io continuo ad invecchiare (ilarità), questo è un problema che…

Dr. A. Solerio:< Lo spirito è giovane!>

Prof. Ghirardelli:< Comunque, a parte tutti questi aspetti scientifici che ci sta presentando anche oggi Alessandro, a me ha insegnato due cose: la prima, preziosa per un vecchio Medico come sono io ormai, è quella dell’infusione della speranza, ed è una tecnica, non soltanto una virtù morale, che Alessandro dà a chiunque e dice a chiunque, è la speranza di combattere, di affrontare i problemi che dà il nostro corpo, sempre con l’energia necessaria per poter andare avanti. Questa è una cosa che ho imparato e che voglio riprodurre nel mio ambulatorio. La seconda cosa che io ho imparato è una cosa che riguarda l’umiltà. L’umiltà di apprendere. Siccome io sono un neurologo, allora tutti noi medici occidentali abbiamo una cosa che si chiama sicumera, cioè quella di pensare di aver capito tutto e quindi di dire al paziente “le cose stanno così, incarta, vai via e buona notte… (battimani) e invece non solo continuo a non capire niente tutte le volte che mi dà delle spiegazioni, ma continuo a scoprire che il corpo è molto, molto,

ma molto più complesso di quello che io posso aver imparato e che pensiamo, prendendoci dei bei voti, di aver risolto. In fondo ci sta, adesso cito Sakespeare, quando viene detto che ci sono più cose in Cielo e in Terra di quanto può capire la nostra Filosofia. Mi spiego, noi abbiamo i nostri schemini e pensiamo di poterci far star dentro tutto, ma un sacco di cose, infinite cose non ci stanno dentro, soprattutto in Medicina. Perché Voi pensate a che cosa straordinaria, incomprensibile è il fatto che abbiamo un corpo fatto di miliardi di cellule messe insieme lì; quale è il collante che tiene insieme tutte queste cellule e che le differenzia dal cervello alla vescica? E’ una cosa incomprensibile che continuiamo a non sapere e continuiamo ad immaginare che intanto non conta non saperle. Riguarda, io sono neuropsichiatra quindi ho fatto il neurologo e faccio lo psicoterapeuta, riguarda il misterioso legame che c’è tra mente e corpo e questa misteriosa entità che si chiama l’anima. Allora Solerio ci vuole spiegare che l’anima è fatta tutta di onde micromagnetiche e tutte queste cosine così, invece noi psichiatri e psicanalisti pensiamo che sia fatto tutto di parole, tant’ è vero che vogliamo curare l’asma con le parole, l’enuresi notturna con le parole, però tutti semplifichiamo qualcosa che è misterioso e quindi l’invito è quello di capire di più e di avere l’umiltà di saper ascoltare, cosa che spesso noi Medici arrivati ad una certa età non facciamo più. Allora io quindi ringrazio Solerio, continuo a dirgli che io rimango, anzi lo ringrazio per quello, con le orecchie, spero, più aperte di prima ed è quello cui voglio invitare tutti Voi a fare perché qua veniamo non per niente, veniamo per capire e Vi ringrazio> (scrosciante battimani).

Dr. A. Solerio:< Ci ha illuminati di immenso. L’arte della parola ce l’ha. Comunque ci ha dimostrato una volta di più che la classe non è acqua e quindi quando è ora la classe la tira fuori. A questo punto passiamo ad un argomento un po’ più tecnico. Avremmo dovuto avere il Dottor Rolla qui tra noi, che è un illustre Veterinario, e Veterinario è limitativo perché è un grande organizzatore, comunica con grandi imprese nel campo dell’alimentare e si occupa di allevamenti, si occupa dell’aspetto scientifico oltre che clinico di questi allevamenti. Non ha potuto essere presente per dei problemi famigliari e ha mandato un suo collaboratore, il Dottor Maurizio Laurenti che Vi parlerà di alcuni aspetti tecnici degli allergeni alimentari>. Dr. M. Laurenti: < Grazie della parola. Dopo due interventi come quelli di prima è difficile prendere la parola ed essere all’altezza, cercherò di fare del mio meglio. Innanzitutto mi presento: io sono un biologo, dottorando in biotecnologie presso l’Università di Milano, dove sto lavorando ad un progetto per la messa a punto di test diagnostici basati sull’ analisi molecolare per rilevare la presenza di contaminanti di origine animale nei mangimi destinati all’ alimentazione degli animali da allevamento. Questo in conseguenza al bando sulle farine animali al seguito della BSE. Lavoro alla MICROBIO e mi occupo di ricerca a sviluppo. In particolare stiamo lavorando alla messa a punto di alcuni test diagnostici, sempre basati sull’analisi del DNA, per tutta una serie di ricerche. Una di queste potrebbe essere la messa a punto di test in grado di individuare del DNA specifico per rilevare, in modo scientifico e preciso, la presenza di allergeni per esempio collegati alle intolleranze alimentari. Per questo è nata la collaborazione con la famiglia Solerio. La premessa è che, come sapete, oggi sempre più persone si orientano verso diete di esclusione, mirate alla eliminazione di antigeni alimentari coinvolti nella

patogenesi delle più svariate malattie. L’industria alimentare quindi ha il problema di evitare la contaminazione, nelle proprie linee produttive, di alimenti che poi promuove sul mercato; quindi di essere in grado di assicurare che i propri prodotti, se sono venduti in questo contesto, siano privi dei contaminanti per cui la gente li va a comprare prodotti. Il nostro obiettivo quindi è quello di affrontare questo problema con un approccio scientifico e di provare a mettere a punto dei test scientifici ed affidabili. Obiettivo dello studio è di mettere a punto una diagnostica in grado di individuare la presenza di quantità anche infinitesimali di contaminanti alimentari e quindi creare una banca di alimenti sicuri. Per questo la nostra ricerca si sta orientando verso la PCR (la sigla vuol dire Reazione a Catena della Polimerasi) che è una tecnica molto diffusa, sia nel campo della ricerca che della diagnostica, sia in campo medico che veterinario che agroalimentare. Faccio alcuni esempi. La ricerca di patogeni come il virus dell’epatite, l’HIV che è il virus causa dell’AIDS, il micobatterio della tubercolosi, tutta una serie di patogeni che una volta erano difficili da individuare sono oggi invece facilmente individuabili con questa PCR che è diventata una tecnica di routine. Il Test di paternità per verificare appunto la paternità è un test che si basa su questa tecnica. La rintracciabilità genetica delle carni, che sono delle tecniche che si stanno studiando oggi per mettere a punto la possibilità di avere un tracciato sull’ origine della carne che andiamo a consumare. La ricerca di contaminanti negli alimenti, per esempio gli OGM, questo per esempio nel laboratorio Microbio dove lavoro è uno dei principali argomenti che portiamo avanti, cioè andiamo a ricercare se negli alimenti destinati al consumo umano o destinati al consumo degli animali che poi andiamo a mangiare questi contaminanti vengono messi oppure se effettivamente quello che compriamo come OGM free è effettivamente un prodotto privo di OGM. I vantaggi di questa tecnica, molto velocemente, non andrò nel dettaglio scientifico perché non è un Seminario scientifico, ma per dirVi che questa tecnica che noi cerchiamo di mettere a punto è una tecnica seria, affidabile e in grado di darci dei risultati attendibili. I vantaggi di questa tecnica sono una elevatissima sensibilità, per un metodo diagnostico è una sensibilità molto alta, parliamo di 0,01 % di materiale rintracciabile con questa tecnica. Significa che, per esempio, nell’analisi degli OGM se noi cerchiamo la presenza di soia transgenica in un mangime di soia o in una merendina a base di soia noi siamo in grado di rilevare circa 50 – 60 molecole di soia transgenica nel totale della soia presente. La specificità cioè la capacità che ha questo test di non dare dei falsi positivi; la sensibilità di non dare dei falsi negativi cioè, di trovare positivi tutti i campioni positivi. La specificità è la capacità di non dare invece come positivo un campione che in realtà è negativo. In questo caso questi test vengono fatti misurando la specificità, cioè andando a vedere se per il nostro test ci possa essere una cross reattività, cioè la capacità di andare a pesare qualcosa che invece non è l’obbiettivo per cui stiamo lavorando. In biologia non esiste la perfezione al 100%, però la specificità in questo caso si può tranquillamente indicare come 99,9 cioè tendenzialmente non esistono casi di falsi positivi. La ripetibilità, cioè la capacità che ha un laboratorio di ripetere un risultato come positivo sempre positivo o negativo sempre negativo. Oggi con le tecniche moderne come questa della PCR la ripetibilità è pressocchè perfetta. La riproducibilità è poi la capacità che hanno laboratori diversi di darmi lo stesso risultato. Questo è possibile grazie appunto al fatto che oggi la tecnologia ha messo a disposizione di tanti laboratori, almeno

quelli seri, la possibilità di lavorare con la stessa strumentazione e con gli stessi reagenti e quindi di dare dei risultati ripetibili. Un altro vantaggio di questa tecnica è la rapidità di esecuzione. Per un test diagnostico è una rapidità abbastanza buona in quanto in una giornata di lavoro noi riusciamo a processare centinaia di campioni. Possibilità di quantificare, ecco questo nell’obbiettivo appunto di produrre un test in grado di rilevare i contaminanti alimentari causa di intolleranze io credo che possa essere anche non una priorità, comunque c’è la possibilità, con questo test, di avere anche una quantificazione di quanto materiale obiettivo del nostro studio è presente nel campione, fino appunto a quella quantità di 0,01 %. Sommariamente come funziona: Voi sapete che il DNA è una molecola presente in tutte le cellule degli organismi viventi e tutti gli organismi viventi hanno questo DNA che li caratterizza. Possiamo dire, un po’ superficialmente però, che il fatto di appartenere ad una specie vivente vuol dire che io ho una quantità di DNA, il mio DNA totale è molto più simile a tutti gli individui che fanno parte della mia specie di quanto sia invece simile a qualunque DNA di qualunque altro individuo che non appartenga alla mia specie. Quindi il DNA è anche un qualcosa che mi caratterizza, è come un “bancomat” individuale che noi abbiamo ed è simile tra tutti gli individui della stessa specie mentre è molto diverso rispetto agli individui di altre specie. Questo mi permette di andare a localizzare quei tratti di DNA che sono caratteristici della specie che voglio studiare. Facciamo un esempio: la messa a punto di un test diagnostico per il rilevamento del frumento in un qualunque alimento. Andremo, facendo uno studio di ricerca, ad individuare quel pezzo di DNA appartenente alla specie frumento che appartiene soltanto a lei. Una volta individuato questo pezzo di DNA che io nella diapositiva come esempio ho segnato in giallo, andremo a preparare i cosiddetti “primers” cioè altri piccoli segmenti di DNA che sono in grado di legarsi in modo specifico e di caratterizzarmi quella breve sequenza di DNA. In questo modo io avrò trovato il modo di andare a legare in modo selettivo soltanto il DNA “target”, il DNA che è l’obiettivo del mio studio. Dopo di che, routinariamente, in laboratorio, messa a punto la metodica con la fase di ricerca, cioè individuato quale è il segmento di DNA che mi serve, per esempio per la messa a punto di un test per il frumento, non dovrò fare altro che eseguire routinariamente la mia PCR, cioè il mio saggio che consiste in che cosa? Devo ricevere un campione, può essere una merendina, può essere del pane, qualunque cosa mi interessi testare lo riceverò al laboratorio ed avvierò le fasi che mi porteranno a sapere se in quel prodotto c’è o non c’è frumento. Adesso io faccio l’esempio del frumento, ma si può fare questo tipo test su qualunque matrice purché contenga delle cellule, quindi contenga del DNA. Continuiamo con l’esempio del frumento. Dovrò avere una sufficiente quantità di materiale di partenza: al laboratorio attueremo una estrazione del DNA perché Voi sapete che il DNA è contenuto nei cromosomi che sono contenuti all’interno delle cellule. Quindi noi dovremo, attraverso delle operazioni chimico – fisiche, rompere le cellule, fare uscire il DNA, purificare il DNA. (Il DNA viene purificato con tutta una serie di metodi che possono essere, dopo la rottura fisico – chimica, tutta una serie di lavaggi con soluzioni diverse che portano via le proteine e tutte le altre sostanze presenti nella cellula oppure oggi, molto più velocemente, con delle macchine automatizzate che legano il DNA selettivamente con dei legami di tipo ionico a delle sostanze e alla fine la diluizione finale mi permette di ottenere un DNA purificato). Dopo di che inizia l’amplificazione vera e

propria, che non è nient’ altro che la produzione su larga scala del mio DNA “target” iniziale. Cioè partendo anche da pochissime molecole di DNA, con l’amplificazione, che adesso non vado a descrivere perché è molto specialistica, otterrò, a partire anche soltanto da 2 o 3 coppie di DNA iniziali, milioni e miliardi di molecole. Questi milioni e miliardi di molecole specifiche cioè “target” possono poi essere visualizzate attraverso una strumentazione oggi a disposizione dei migliori laboratori. Con la PCR noi abbiamo una apparecchiatura che è in grado di rilevarmi la quantità di materiale genetico di partenza, grazie al fatto che noi abbiamo legato a questo materiale di partenza delle sonde in grado di emettere una fluorescenza che viene rilevata dalla nostra apparecchiatura e graficamente viene poi visualizzata sullo schermo del computer. Voi vedete che la linea blu mi evidenzia, per esempio un prodotto, in questo caso è una foto derivata da un esame su OGM, presenza di materiale transgenico in una farina che non doveva contenerne, noi vediamo invece che la fluorescenza mi evidenzia il fatto che è presente del DNA appartenete a del materiale transgenico. Il tutto viene elaborato matematicamente. Alla fine di tutto il processo otterremo dei risultati matematici, cioè dei valori numerici corrispondenti alla fluorescenza emessa nel mio campione. Io ho portato questo esempio, noi siamo in grado di quantificare, con una precisione abbastanza alta, la quantità di materiale transgenico presente in un mangime o in una sostanza alimentare, per esempio avendo a disposizione degli standard a concentrazione nota di questa molecola bersaglio. Per esempio nel caso della soia di una multinazionale americana che è ormai commercializzata in tutto il mondo; ma, come sapete, in Europa non è possibile commercializzare se non etichettando a concentrazioni superiori all’1%. Vediamo, per esempio, in questo caso noi abbiamo il campione n°1 che aveva una percentuale di 0,126 % di soia, il campione n°2 aveva 0,38%. Nel primo caso il cliente è un cliente che non fa produzione biologica per cui non è tenuto in nessun modo ad informare i clienti della presenza di questa percentuale anche bassa di soia transgenica, nel secondo caso il produttore, pur avendo una percentuale più alta (0,38 %) è obbligato a non utilizzare questa soia perché è un produttore biologico. E’ un produttore serio ed ha eliminato tutto questo lotto di soia dalla sua produzione perché conteneva, anche se in tracce, del materiale transgenico. In conclusione quello che ci accingiamo a fare è il tentativo di mettere a punto dei primers, cioè di andare ad individuare quelle frazioni di DNA specifiche per la messa a punto di protocolli atti ad individuare contaminazioni alimentari negli alimenti appunto della lista. Per quanto riguarda gli OGM noi abbiamo già tutta una lista di OGM su cui lavoriamo da tempo quindi è già una cosa assodata. Anche qui, sul DNA di origine animale, siamo in grado di rilevare in qualunque sostanza la presenza di materiale derivante da carne di bovino, di suino e di pollo, mentre sul DNA di frumento possediamo già dei primers, abbiamo già fatto delle prove, si tratta soltanto di mettere bene a punto il sistema per poter individuare anche il farro che, come sapete, è una varietà di frumento originale e non siamo ancora in grado di distinguere bene il DNA di frumento dal DNA di farro. Risultati attesi, quindi la messa a punto di una realtà in PCR in grado di identificare il DNA di alcuni contaminanti potrà permettere: una dieta di eliminazione più accurata, la riduzione dei sintomi correlati agli errori alimentari e una più agevole selezione degli alimenti da evitare. Grazie per l’attenzione>. (Battimani).

Dr. A. Solerio:< E’ un messaggio di speranza, grazie. Qualche test è stato fatto. Rolla, che non è venuto, ha detto che avevamo indovinato anche i test chinesiologici, ci ha dato una speranza che i test siano giusti!> Dr. Oddino:< Costa un po’ meno il test!>

Dr. A. Solerio:< Non costa niente perché lo offre Rolla>.

M. Pia:< Quanto costerebbe?>

Dr. M. Laurenti: < Ho parlato dei vantaggi e non ho parlato degli svantaggi. Questo è forse lo svantaggio più grande; è un test che ha alle spalle una ricerca dispendiosa, è un test che bisogna ammortizzare ma soprattutto in questo momento è un test all’avanguardia, quindi le macchine sono state messe a punto da alcune ditte multinazionali che in questo momento non hanno ancora un grande mercato. E’ un test destinato, in futuro, ad avere dei prezzi più bassi, in questo momento tutta una serie di circostanze lo rendono un test molto caro. Adesso io non sono in grado di quantificare, poi dipende anche sempre molto dai numeri. Sono test che hanno bisogno di tutta una serie di controlli per garantire appunto l’ affidabilità, quindi si riescono ad ammortizzare i prezzi quando si fanno tanti test insieme. Fare un esame costa dieci volte tanto che fare venti esami insieme.>.

Dr. A. Solerio:< Grazie Dottore, è stato un bell’excursus. Dicevo un messaggio di speranza perché con queste metodiche possiamo pensare in futuro di avere delle certificazioni che ci permettano anche di contestare magari certi prodotti o perlomeno di vivere più tranquilli quando decidiamo di fare una dieta di eliminazione>.

Una Signora:< L’ industria deciderà mai di farlo o sarà sempre una cosa a livello di medici, privati…>.

Dr. A. Solerio:< Vox populi vox Dei, se c’è una esigenza sicuramente l’industria sarà costretta a fare perché se il mercato lo richiede, l’industria dovrà farlo. Il tempo è un po’ tiranno, non Vi farei fare altre domande passerei al successivo relatore che è Franco, il Dottor Franco Solerio>.

Dr. Franco Solerio:< Ve lo avevo promesso l’anno scorso, quando abbiamo parlato della Omotossicologia. Abbiamo, negli ultimi due Seminari, iniziato a vedere le basi del Metodo Techineos e questo è l’argomento più corposo. Questa chiacchierata vuole essere di integrazione agli argomenti trattati nel Seminario di Dolcedo (quello sull’Omeopatia d’Urgenza) per capire che cosa c’è dietro, per capire qual è il meccanismo, come funzionano, come si pensa che funzionino i rimedi omeopatici e da dove sono nati. Quando questa mattina ho detto al Sig. Ciancio e alla Signora Galliano, che lavorano per la Oti e che quindi di Omeopatia ne hanno sentita e ne hanno vista, quando appunto gli ho detto che avrei parlato dell’Organon sono impalliditi e sono corsi di sotto a farsi un caffè: si sono curati allopaticamente il loro spavento con un bel caffè. Effettivamente l’Organon, che è il testo che ha dato inizio a tutta l’Omeopatia, è un testo difficile, pesante, e anche a chi è Medico e fa corsi iniziali o di approfondimento di Omeopatia, si consiglia sempre di affrontarlo con una certa circospezione. Questo perché è un libro scritto tanto tempo fa, in un momento in cui la Medicina era molto diversa dalla nostra, quindi se non lo si inquadra dal punto di vista giusto può anche portare fuori strada, può anche portare a fare degli errori grossi nella valutazione di quella che era la Medicina di allora e di quella che è la Medicina che dobbiamo fare oggi. L’ho chiamata “una passeggiata tra le pagine dell’Organon” perché appunto, per cercare di semplificarlo e di renderlo leggero, ho preso qua e là qualche paragrafo. Questo libro è proprio diviso in paragrafi numerati, si legge così, come fossero una rassegna pensieri. Cerchiamo di vederli, di commentarli e di spiegarli.

Hanhemann, che è il fondatore, l’ideatore dell’ Omeopatia, ha vissuto tra il 1755 e il 1843, quindi figlio dell’Illuminismo, in piena epoca illuminista. Al contrario di quello che si dice oggi, chi oggi critica l’Omeopatia dice che l’Omeopatia non è scientifica, l’Omeopatia è stata la prima Medicina scientifica della storia. Hahnemann ha scritto la prima edizione nel 1810, ogni tot anni ha fatto delle revisioni, l’ultima è uscita nel 1921 postuma a causa di litigi tra gli eredi. E’ alla sesta edizione che ci rifacciamo oggi, che è quella più completa. Dicevamo che Hahnemann è figlio dell’Illuminismo, pensiamo a come era la Medicina di quegli anni: nel 1700 la Medicina era figlia del razionalismo, che vuol dire che era costruita su ragionamenti complicati, a volte addirittura proprio castelli di sabbia. Vigeva l’umoralismo, quindi tutte le malattie erano considerate come l’eccesso o come il difetto della quantità di umori, delle sostanze liquide presenti nel corpo: l’eccesso di bile nera, l’eccesso di bile bianca, il difetto di sangue, il difetto di linfa, e tutta la medicina verteva su una presunta conoscenza dei farmaci. Conoscenza però non dell’effetto dei farmaci, conoscenza voleva dire dal colore, dal peso, dalla consistenza di una sostanza se ne deducevano col solo ragionamento quelli che sarebbero stati gli effetti sui vari umori del corpo. Quindi ad esempio dalla consistenza del mercurio c’era un procedimento, un ragionamento, che portava a pensare che il mercurio avrebbe fatto eliminare l’eccesso di linfa ed avrebbe curato la sifilide. L’illuminismo chiarisce un po’ il campo, introduce quelli che sono i concetti della scienza di oggi, raccoglie un po’ la nozione galileiana dell’esperimento e mette a punto il sistema scientifico: osservare la realtà, avere un’intuizione, formulare una teoria, preparare una dimostrazione, un esperimento: l’osservazione della realtà quindi prima di tutto, poi l’azione. Quasi contemporaneo di Hanhemann era Emanuel Kant, il filosofo, anche lui tedesco. In quegli anni, poco prima della edizione dell’Organon, aveva scritto la “Critica della Ragion Pura” e poi i “Prolegomeni ad ogni futura metafisica che possa presentarsi come scienza”. Praticamente, riassumendo i concetti dell’Illuminismo e le sue riflessioni su quella che è la natura della scienza e del pensare umano, aveva posto dei principi ai quali avrebbero dovuto conformarsi tutti quei sistemi di pensiero che volevano chiamarsi scienza. Quindi appunto l’intuizione (la ragion pura,) l’esperienza (la ragion pratica), e poi la sintesi di queste due che doveva essere l’atto pratico guidato da quella che Kant chiamava etica (semplifichiamo molto). Vedremo come nella medicina hanhemaniana questi sono i tre capisaldi fondamentali. Qui iniziamo proprio con l’introduzione del libro. I primissimi due paragrafi, che sembrano scontati, contengono già alcuni elementi importanti. Introduce il concetto di salute. Cosa è la salute: scopo principale e unico del Medico è rendere sani i malati, ossia di guarirli. Questa è proprio una critica a quella che era la Medicina di allora; per la medicina di allora sembrava più importante costruire la cattedrale, il ragionamento, la figura del medico piuttosto che del malato. La guarigione ideale, che è lo scopo del Medico, è la restaurazione rapida, dolce, duratura della salute ossia la rimozione del male nella sua totalità nel modo più rapido, più sicuro, più innocuo e per ragioni evidenti. Questo è importantissimo, è il richiamo all’esperienza, ragioni evidenti vuol dire quello che riscontriamo, non quello che cerchiamo di immaginarci o di intuire osservando le caratteristiche di una sostanza o osservando un malato, ma in base a quello che realmente verifichiamo nella realtà. Eccola qui l’opera del Medico. Questi qui sono i tre punti principali dell’Omeopatia secondo Hanhemann e non

solo dell’Omeopatia, dovrebbero esserlo di tutta la Medicina. Riconoscimento della malattia, conoscenza dei medicamenti, scelta del medicamento opportuno. Qui abbiamo sia la ragion pura di Kant, sia l’intuizione sia la pratica, la conoscenza pratica, sia la sintesi delle due: applicare il medicamento

opportuno in base a quello che si è sperimentato nel campo pratico. Il Paragrafo § 4, sembra quasi che Hanhemann strizzi l’occhiolino a Techineos: il Medico è pure igienista, conosce le cause che disturbano la salute e determinano e mantengono le malattie, e sa da esse preservare l’ uomo sano.

Quindi la Medicina non è solo somministrare qualcosa per guarire o per combattere qualcos’altro: è prima di tutto togliere questo qualcosa d’altro, togliere le cause che ai tempi di hanhemann potevano essere un ambiente malsano, sporco o umido, oggi le cause possono essere diverse, possono essere le sollecitazioni del sistema immunitario, come l’allergene alimentare, come pratiche esagerate di tipo immunostimolatorio vaccinale. Al Paragrafo § 9 introduce quella che è un concetto rivoluzionario per la Medicina di allora ma dovrebbe avere maggior considerazione anche per la Medicina attuale. Il punto nodale dell’approccio del Medico non è la malattia, è la Forza Vitale. La Forza Vitale, dice Hanhemann, domina in modo assoluto e dinamico il corpo materiale e tiene tutte le sue parti in meravigliosa vita armonica di sensi ed attività. Cosa vuol dire? L’organismo, il nostro corpo, è in equilibrio; è un equilibrio instabile, si chiama equilibrio omeostatico. L’unico uomo in equilibrio stabile, statico, fisso, è il cadavere. Noi interagiamo con l’ambiente, riceviamo tanti stimoli, tanti input, ognuno di questi ci dà un messaggio, ci sposta dal nostro equilibrio in senso positivo o in senso negativo, sia una cosa che mangiamo, un virus che incontriamo, una brutta notizia che riceviamo,

un cambiamento della temperatura. Tutto tende a spostare il nostro organismo dall’equilibrio e noi abbiamo questa capacità di reagire e di modificare il nostro corpo in modo da reagire a questi stimoli.

Pensiamo, per fare un esempio semplice, a quando entriamo in una stanza molto calda ed iniziamo a sudare. In quel momento, per mantenere in equilibrio il nostro organismo, eliminiamo col sudore il calore in eccesso. Quando usciamo al freddo diventiamo pallidi: abbiamo la vasocostrizione e risparmiamo energia, risparmiamo calore. Questa è la Forza Vitale di Hanhemann: la capacità di mantenersi in equilibrio. L’organismo materiale senza forza vitale è incapace di alcuna sensazione, attività ed autoconservazione. E’ quello che dicevamo prima. Se non ha questa forza l’organismo non è più un organismo vivente. (diapo: Forza Vitale e Malattia)Quando l’uomo ammala, da principio, è perturbata soltanto questa Forza Vitale dall’azione di qualche agente patogeno.

Quindi qualsiasi sia la malattia il primo risultato non è il sintomo che vede il medico, la malattia inizia molto prima, inizia da questa interazione di qualcosa di dannoso col nostro organismo, col nostro equilibrio, che sposta, che cerca di spostare questo equilibrio, allora la Forza Vitale reagisce, cerca di riportarci in equilibrio. Quello è l’inizio della malattia. Quindi la malattia, secondo Hanhemann, non è da considerare un quid separato dall’organismo vivente. La malattia non è l’umore, la bile nera in eccesso o la linfa in difetto come dicevano gli umoralisti, non sono i germi di Pasteur, non sono i virus e i batteri ma è tutto questo insieme, gli stimoli esterni, il nostro organismo che affronta gli stimoli esterni e la Forza Vitale che fa da giudice, da direttore d’orchestra. Lo vediamo qui: “Il male della forza vitale e l’insieme dei sintomi da essa determinati e costituenti la malattia formano un tutto unico, sono la stessa cosa”.

E qui Hanhemann inizia a parlare di pratica. “I medicamenti possono, con la loro azione dinamica sul principio vitale, ristabilire la salute e l’armonia vitale”.

Qui nel Paragrafo §16 inizia a dare qualche spunto al lettore, ad anticipare quello che sarà il punto di leva della sua Medicina: non tanto il sintomo, non tanto la causa, ma agire su questa Forza Vitale, questo dono che abbiamo che già ci tiene in equilibrio e quindi fortificarlo in modo da rispondere alle malattie coi mezzi del corpo e non con i mezzi presi da fuori. Nel Paragrafo §23, lo esaminiamo ora per iniziare a vedere la dicotomia, “Ogni esperienza ci convince che sintomi di malattia persistenti vengono così poco allontanati da medicamenti a sintomi contrari che anzi, dopo apparente sollievo di breve durata, risorgono evidentemente peggiorati”. Quindi qui inizia ad anticipare i concetti che verranno sviluppati più avanti nell’Organon. Il sintomo, cancellato col farmaco soppressivo diremmo oggi, cioè con un farmaco contrario al sintomo, scompare, ma solo per breve tempo. Tende a ritornare perché non abbiamo rimosso la causa, non abbiamo aiutato la Forza Vitale e cancellare quella che era la causa. Vi ho preparato degli schemi, spero siano abbastanza chiari. Vedete una specie di altalena, un equilibrio: questa sbarra, questa leva, pende verso destra quando andiamo verso l’ordine, verso la salute e verso sinistra quando andiamo verso il caos, verso la malattia.

passato e che oggi non vediamo quasi più: l’agente patogeno è molto più potente della Forza Vitale e quindi sposta il nostro equilibrio verso la malattia, verso il caos, non verso l’ordine.

La malattia cronica, quella con cui ci confrontiamo più spesso al giorno d’oggi, non è una situazione di squilibrio, è semplicemente una situazione di “equilibrio costoso”. L’agente patogeno spinge verso il caos, la Forza Vitale spinge verso l’ordine ma nessuna delle due riesce a prevalere sull’altra e quindi noi abbiamo uno stato in cui non moriamo, non siamo perfettamente sani ma continuiamo a spendere Energia, forza vitale.

Questo costo che paghiamo viene fuori poi con i sintomi, pensiamo ai sintomi dell’asma. Abbiamo un qualcosa che ci fa venire l’asma, e la nostra forza vitale, i nostri meccanismi interni e le nostre reazioni biochimiche, non riescono a combattere questa causa, così si assestano su un equilibrio per cui non moriamo soffocati ma non respiriamo neanche bene: è una situazione di stallo.

Gli agenti patogeni, qualsiasi essi siano, spingono in basso a sinistra, verso il caos, il nostro equilibrio; la Forza Vitale cerca di riportare la bilancia verso l’ordine, verso la salute. Questo esempio è la malattia acuta a esito fausto, quella che guarisce “da sola”, senza necessità di intervento medico. La Forza Vitale è molto più forte dell’agente patogeno e quindi fa pendere la bilancia verso destra, verso l’ordine e verso la salute. Questa è la malattia acuta a esito infausto, pensiamo alla polmonite senza cure, alla polmonite batterica che c’era nel

“Il trattamento enanziopatico”, qui Hanhemann fa una critica a quella che era la Medicina emergente post umoralista di allora che è quella che domina ancora oggi. Oggi è in uso il termine allopatico. Allopatico è un termine sbagliato, allopatico vuol dire curare con un farmaco diverso dal sintomo. In realtà è più corretto dirla come diceva Hanhemann “enantiopatico”, che vuol dire un farmaco contrario al sintomo. Se ho tra i vari sintomi della mia malattia il mal di testa utilizzo un farmaco che neutralizza il mal di testa, prendo l’aspirina. Nel Paragrafo §57 Hanhemann dice “Nel trattamento enanziopatico un Medico comune per vincere il sintomo più molesto del caso somministra una medicina che determina proprio il contrario del sintomo morboso da debellare. Mai al mondo sintomi importanti di malattia persistenti si sono curati con tali palliativi contrari senza il loro ritorno dopo poche ore”. La teofillina è un broncodilatatore, allarga il calibro dei bronchi, ci fa respirare meglio. Se abbiamo un attacco d’asma e i bronchi sono costretti, con la teofillina allarghiamo i bronchi e l’attacco di asma ci passa, ma finito l’effetto della teofillina l’asma torna come prima, o addirittura peggio di prima, la condizione patologica è destinata a permanere nel tempo. Allora torniamo sul nostro schema. Malattia Cronica = equilibrio perfetto tra Forza Vitale e Agente Patogeno. Introduciamo il farmaco enanziopatico.

Il risultato è che quando finisce l’effetto del farmaco la Forza Vitale si è ritirata, quindi il sintomo tende a peggiorare, a

diventare più grave di prima.

Il Trattamento Omeopatico. §61 “Proprio nel contrario di tale cura dei sintomi si deve cercare il modo di guarire realmente e durevolmente”. Qui Hanhemann entra nel sodo della questione. §61 “Come una azione medicamentosa opposta ai sintomi determina solo il sollievo di breve durata e poi il peggioramento, il procedimento opposto, ossia l’uso dei medicamenti omeopatici, deve portare, per la somiglianza dei sintomi, una guarigione duratura e completa purché al posto di grandi dosi si somministrino dosi minime”. Quindi Hahnemann dice che se con un farmaco contrario al sintomo abbiamo un brutto risultato, con un farmaco che produca un sintomo uguale a quello che vogliamo curare dobbiamo avere un buon risultato. Introduce quindi i due concetti: Azione Primaria e Azione Secondaria di una sostanza.

Ogni sostanza introdotta nell’organismo ha questi due effetti diversi. Qualunque medicamento altera l’equilibrio della Forza Vitale e produce un cambiamento nello stato di salute del corpo di maggiore o minore durata: questa si chiama Azione Primaria. Prendiamo un bel caffè, è uno stimolante, ci accelera il battito del cuore, ci fa diventare più nervosi e più attenti. Questa è l’azione diretta della caffeina sulle nostre cellule. A questa segue una Azione Secondaria. La nostra Forza Vitale (cioè i nostri meccanismi omeostatici) cerca di opporsi a tale azione, di conservare l’equilibrio. L’azione che ne deriva ha carattere conservativo per la vita ed è chiamata Azione Secondaria. Se prendiamo troppo caffè e il cuore accelera troppo, il nostro sistema parasimpatico aumenterà la sua attività e cercherà, rilasciando dei neuropeptidi, dei neurotrasmettitori, di rallentare il cuore, di opporsi a questo effetto, all’azione primaria della caffeina. Il funzionamento del medicamento

Il farmaco enanziopatico che agisce contro il sintomo sposta l’equilibrio momentaneamente verso l’ordine. La Forza Vitale in questo momento diminuisce la sua azione perché il sintomo è migliorato, non vede più l’asma, per esempio, per cui si ritira, dice:< qui non c’è più bisogno della mia opera>.

omeopatico si basa appunto su questo doppio effetto Azione Primaria – Azione Secondaria.

Torniamo alla nostra Malattia Cronica, dove il paziente si trova in equilibrio dispendioso per la Forza Vitale. Il rimedio omeopatico, invece di andare a contrastare il sintomo, va a contrastare la forza vitale.

Cioè, se abbiamo un cuore che batte troppo forte, invece di dare un farmaco che faccia rallentare il cuore, diamo un farmaco che lo faccia accelerare. Possiamo pensare a Coffea, per esempio. Dice però Hanhemann che dobbiamo dare questo farmaco opportunamente diluito, in modo da smorzare questo effetto primario troppo forte. Vediamo che col rimedio omeopatico inizialmente l’equilibrio si sposta leggermente verso il caos, verso un peggioramento del sintomo, questa è l’azione primaria del nostro farmaco. Cosa succede a questo punto? La Forza Vitale che vede questo equilibrio svantaggioso, spostato verso il caos, reagisce aumentando la sua forza.

Questa è l’azione secondaria di cui parlava Hanhemann. Allora, quando finisce l’effetto primario del rimedio omeopatico, la forza vitale, corroborata, amplificata da questa stimolazione, è più forte dell’agente patogeno e riesce a sconfiggerlo; quindi ci spostiamo finalmente verso una condizione più sana di quella iniziale della malattia cronica.

Vediamo qui un paragrafo relativo all’aggravamento omeopatico, tanti pazienti che masticano Omeopatia già da prima di conoscere il Metodo Techineos chiedono preoccupati dell’Aggravamento. Ne parlava già Hanhemann nel paragrafo 157. Dice “Sebbene sia certo che un medicamento omeopatico, se ben scelto, distrugga la malattia simile, pur tuttavia esso suole dopo l’ingestione, nella prima o nelle prime ore, determinare un piccolo aggravamento che assomiglia alla malattia originaria”. Il piccolo aggravamento è questo qui. Quando il rimedio omeopatico agisce (azione primaria) e la forza vitale non ha ancora reagito (azione secondaria) l’equilibrio si sposta leggermente verso il caos. Più rapida, quindi meno intossicata se vogliamo, è la nostra forza vitale, più velocemente reagirà e renderà breve questa fase di transito in cui c’è il peggioramento del sintomo prima della guarigione. Nel Metodo Techineos ci sono due trucchi per ovviare al fenomeno dell’aggravamento: quello del catalizzatore che, accelerando tutti i processi cellulari, accelerando il Ciclo di Krebs, dà più energia alle cellule quindi, per dirla come Hanhemann, rende più veloce l’intervento della forza vitale. Il secondo trucco è la dieta di eliminazione: eliminando quelli che sono i fattori di squilibrio, il principale dei quali è l’allergene alimentare, si eliminano gli ostacoli all’azione della forza vitale.

Vediamo un caso clinico che ci permette di esaminare questi concetti appena visti nella pratica. Si tratta di un Paziente che ho visto a Genova un anno e mezzo fa, un ragazzo giovane, di

26 anni. Da bambino subisce un intervento di tonsillectomia: era il classico bambino moccioso, faceva molte faringiti, aveva una rinite molto forte, peggiorata dai pollini nella stagione primaverile, accompagnata da una forte congiuntivite. In adolescenza era stato sottoposto a terapia desensibilizzante, quelli che si chiamano vaccini contro i pollini, che in realtà non sono veri e propri vaccini, sono delle stimolazioni a dosi crescenti del sistema immunitario attraverso lo stesso allergene che causa i sintomi. In seguito a questi interventi è diminuita la rinite, non ha più avuto i mal di gola e le congiuntiviti, ma ha visto la comparsa di una forte asma. E’ venuto in studio portando il suo asma e la sua gastrite che dava sintomi quasi quotidianamente. Segnalava anche problemi di ipertensione arteriosa. Praticava sport, ha avuto anche qualche problemino a questo proposito che vedremo tra poco. Vi presento solo uno dei rimedi che gli ho dato, quello più attinente a questi sintomi respiratori che abbiamo visto. Se guardate Allium Cepa sulla Materia Medica, Allium Cepa è la cipolla rossa, quella che vi fa lacrimare quando la tagliate.

I sintomi provocati dalla cipolla sono quelli elencati nella materia medica: fa venire una bella rinite sierosa, cioè il naso cola un liquido chiaro, le congiuntive si irritano ed iniziamo a lacrimare; se la dose è molto forte possiamo addirittura avere edema della glottide, della laringe, senso di costrizione alla regione epiglottica, sensazione di laringe strappata. La Materia Medica riporta anche difficoltà respiratoria, asma, sensazione di peso sul torace. Le Materie Mediche omeopatiche sono costruite così. Vi ricordate quando abbiamo detto prima che Hanhemann voleva basare la sua Medicina sull’esperienza, che era la prima Medicina Scientifica? Se dobbiamo curare un sintomo con un farmaco che nell’uomo sano dia gli stessi sintomi che vogliamo curare, dobbiamo sperimentare questi farmaci. Allora le Materie Mediche sono costruite così: si sperimentano le sostanze sull’uomo sano, si somministra la cipolla rossa a più uomini sani, generalmente erano i medici omeopati a farlo su se stessi, ora usa più poco: una volta per gli omeopati parte della professione consisteva nello sperimentare su se stessi l’effetto delle sostanze. Poi si registrano i sintomi causati da quella sostanza. Quindi nella Materia Medica non ci sarà scritto “Allium Cepa cura la rinite sierosa” ma ci sarà scritto “Allium Cepa provoca la rinite sierosa nel soggetto sano”. Se somministriamo Allium Cepa ad un soggetto con la rinite sierosa lo curariamo omeopaticamente, cioè per simile. In questo paziente ho scelto questo rimedio col Test Kinesiologico, ma selezionare uno schema terapeutico unicamente con il test kinesiologico significherebbe testare una quantità enorme di rimedi. Per fare una selezione su quali

rimedi testare bisogna conoscere la Materia Medica e orientarsi sui sintomidel paziente. Tra i rimedi testati c’era questo, Allium Cepa: vediamo come corrisponde bene ai sintomi di questo Paziente, sia quelli del passato sia quelli attuali.

Dopo quattro mesi il paziente è tornato in studio: rinite migliorata, un solo attacco di asma tagliando il prato negli ultimi quattro mesi, in piena stagione primaverile tra l’altro; un miglioramento, ma non una scomparsa, della gastrite. Al termine della visita è stata confermata la stessa terapia, faceva la dieta di eliminazione per l’allergia alle proteine del latte, aveva il suo catalizzatore, il suo rimedio fondamentale. Un’anno dopo, al momento della terza visita, dichiarava di non avere più visto né rinite né asma, e gastrite solo in un episodio in seguito a un forte stress. Quindi tra l’eliminazione dell’allergene, della causa, e la somministrazione dei rimedi omeopatici appropriati a quei sintomi questo Paziente ha migliorato molto velocemente una situazione che si protraeva da 25 anni. Questo caso è curioso per un altro episodio. Vi ho detto prima che questo ragazzo è uno sportivo, fa il portiere non professionista in una squadra di calcio a cinque. Avendo la pressione arteriosa ai limiti della norma il suo Medico curante, a cui era andato a chiedere il certificato di idoneità all’attività sportiva, lo aveva inviato ad un centro di Medicina dello Sport, dove gli avevano creato dei problemi a rilasciargli un certificato per partecipare a campionati agonistici di calcetto a causa di questa pressione. Un mese o due dopo la prima visita mi ha telefonato e mi ha chiesto: “Dottore, ho capito che non mi devo curare coi farmaci chimici perché cronicizzo solo la mia malattia, però io tra una settimana devo andare dal medico dello Sport per fare la visita perché altrimenti non mi fa giocare il campionato”. Tra i rimedi che aveva nella cura c’era Kalium Cloratum, un rimedio del glomo carotideo, un rimedio per l’ipertensione, e mi ha chiesto “Posso fare un bel carico di Kalium Cloratum prima della visita?” Io gli ho detto “Guardi, è un po’ presto, dopo due mesi, per avere una Disintossicazione completa: c’è il rischio di avere l’aggravamento omeopatico, non lo prenda la mattina, inizi a prenderlo due giorni prima della visita, in sei cucchiai d’acqua, assumendone tre al giorno per due giorni”. Cosa è successo? Lui si è dimenticato completamente di prendere il suo Kalium Cloratum in anticipo, ne ha preso una bella bottigliata la mattina subito prima della visita, forse c’era coda in ospedale, così ha avuto il tempo di smaltire la fase di aggravamento, o forse i due mesi di dieta erano già stati sufficienti a disintossicarlo a sufficienza da ridurre questa fase. Comunque quando è entrato a fare la visita, cicloergometro e tutto, l’aggravamento omeopatico non c’era più, la pressione era 130/70 cioè valori pressori normali. Il Medico dello Sport

gli ha chiesto se fosse sotto terapia farmacologica, Lui ha risposto di no, la risposta ECG al cicloergometro, alla pedalata non era tipica di uno che avesse preso betabloccanti, per cui ha avuto il suo certificato ed ha fatto il suo campionato. Maria X., il secondo caso clinico, è la mamma del Signor Mario X., dello sportivo di prima che giocava a calcetto. Lo vediamo rapidamente per vedere di nuovo come si sceglie il rimedio.

Maria ha 49 anni, anche lei soffre di gastrite, non ha sintomi respiratori, aveva tutti i sintomi dell’apparato digerente, dalla bocca, afte, bruciori alla bocca, tollerava pochissimo tanti cibi. E’ arrivata proprio come quei Pazienti che arrivano dicendo “Dottore, sono venuto da Lei perché mia figlia ha detto che Lei trova il cibo che fa male e lo toglie, però, guardi, io sono uno di quei Pazienti cui tutti i cibi fanno male. Mangio la cipolla, mangio il pomodoro e mi vengono le afte in bocca, inizio a sanguinare in bocca, mi viene la gastrite, ho fatto una gastroscopia e mi hanno detto che rischio l’ulcera, non tollero più niente, mi dica lei”. Soffriva anche di cefalee, con frequenza settimanale, talora anche più volte la settimana. Abbiamo fatto tutta la visita, abbiamo trovato l’allergene. L’allergene era come quello del figlio, quindi latte, abbiamo tolto l’allergene e abbiamo messo a punto la cura. Tra i rimedi testati c’era Nitricum Acidum. Nitricum Acidum è il rimedio dei buchi. L’acido nitrico, se lo mettete sulla pelle fa un buco, ad una certa concentrazione anche sui metalli scava dei bei buchi, così come li scava nelle mucose. I medici che hanno sperimentato, hanno fatto il prooving di nitricum acidum, sulla loro pelle, ovviamente a dosi molto basse, hanno visto afte e ulcere in bocca e sulla lingua, infiammazione di tutto il sistema digerente dalla bocca fino all’ano, facilità al sanguinamento, dolore epigastrico, cioè alla bocca dello stomaco, come una lama, e anche cefalea costrittiva.

Se andate a vedere nella Materia Medica di Nitricum Acidum oltre a questi sintomi ce ne sono almeno altri cinquecento, ve li ho riassunti per farvi vedere la corrispondenza col caso clinico. Anche la Signora ha avuto quindi il suo rimedio omeopatico, che va a pennello ai suoi sintomi, che nell’uomo sano causa gli stessi sintomi della Signora. Dopo quattro mesi è venuta alla visita di controllo, per ora ha fatto solo una visita di controllo, ha visto diventare più rara, ma non scomparire, la sua cefalea. La gastrite è invece scomparsa. Vedere scomparire completamente in quattro mesi un sintomo così cronico è un risultato quasi eccezionale, assomiglia un po’ al risultato che ha avuto il nostro ing. Natali come ci ha raccontato due anni fa: ha cancellato la gastrite e ha iniziato a tollerare tutti i cibi. Tolto il latte, che apparentemente era uno dei pochi cibi che non le dava sintomi, ha iniziato a mangiarsi i suoi pomodori, le sue cipolle, i suoi peperoni senza avere gli effetti disastrosi che aveva prima. Qui è finito il mio discorso, Vi ho messo in ultima diapositiva questo. Questa è la prima frase che leggete quando aprite la prima pagina dell’Organon di Hanhemann. Hanhemann ha fatto il furbo, non ha messo la provenienza, l’ha messo come se fosse farina del suo sacco, in realtà <Aude Sàpere> lo aveva detto qualche anno prima, nel 1784 Emanuele Kant quando gli hanno commissionato un articolo su una rivista come risposta alla domanda “Che cosa è l’Illuminismo?”.

L’Illuminismo è <aude sàpere> che vuol dire <abbi il coraggio di usare il tuo intelletto>, quindi di non andare dove ti dicono gli altri, di non seguire la corrente come i pesci morti ma di saltare controcorrente come i pesci vivi. E’ quello che ha fatto Hanhemann contro tutta la Medicina del suo tempo. Grazie>. (Forte battimani).

Dr. A. Solerio:<Non è stato un caso visto che Hanhemann è stato un grande Medico ma soprattutto ha posto l’accento sulla rilevanza nella scelta dei medicamenti del sintomo mentale che all’inizio di questa giornata abbiamo incontrato Roberto che da neuropsichiatra deve dirci qualcosa>.

Prof. Roberto:< Si, mentre Franco parlava mi è venuto in mente una tecnica, una disciplina, che usiamo noi psicoterapeuti. Si chiama Terapia Sistemica perché utilizza tutto, diciamo la mente, come una sfera omeopatica. Per esempio quando viene portata una coppia, faccio un esempio di due persone che litigano, che sono in disaccordo, che soffrono, e veniamo a scoprire che, sotto sotto, dietro a queste problematiche psichiche c’è un inconscio desiderio della moglie o del marito di allontanarsi. Allora una delle tecniche che si usano è la prescrizione paradossale. Cioè si dice