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IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/2 - 1 di indirizzo di Regione Lombardia 68 TECNICA - L’umidità meteorica nelle su- perfici verticali degli edifici (parte se- conda) 70 Glocal Stone 74 L’isolamento acustico degli edifici a norma di legge (parte quarta) 84 La “scommessa del cubo di ghiaccio” in Corso Zanardelli a Brescia dal 2 al 16 giugno 87 GEOLOGIA - Interventi per la riduzione del rischio di liquefazione dei terreni 88 LIBRI - “San Rocco di Pavone”. Continua il percorso editoriale del Collegio di Bre- scia 94 CULTURA - Un goniometro per dividere in venti milioni di parti il meridiano 96 TEMPO LIBERO - Sport, aggregazione, so- lidarietà gli obiettivi del XV Campionato nazionale di calcio per geometri 102 Novità di legge 105 Aggiornamento Albo 106 Direttore responsabile Bruno Bossini Segretaria di redazione Carla Comincini Redazione Raffaella Annovazzi, Manuel Antonini, Stefano Benedini, Nadia Bettari, Laura Cinelli, Alessandro Colonna, Mario Comincini, Stefania Confeggi, Alfredo Dellaglio, Giovanni Fasser, Piero Fiaccavento, Stefano Fracascio, Francesco Ganda, Francesco Lonati, Guido Maffioletti, Franco Manfredini, Giuseppe Mori, Fulvio Negri, Lorenzo Negrini, Patrizia Pinciroli, Giovanni Platto, Valeria Sonvico, Marco Tognolatti, Giuseppe Zipponi Hanno collaborato a questo numero Beppe Battaglia, Andrea Botti, Francesco Cuzzetti, Aldo Di Bernardo, Tiziano Giovanelli, Matteo Negri, Clara Pasotti, Franco Robecchi, Corrado Romagnoli, Alberto Simonelli, Isidoro Trovato, Ufficio Tecnico Isolmant, Ufficio Tecnico Tecnored, Simonetta Vescovi Direzione, redazione e amministrazione 25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12 Tel. 030/3706411 www.collegio.geometri.bs.it Editing, grafica e impaginazione Francesco Lonati Fotografie Studio Eden e Francesco Lonati Concessionario della pubblicità Emmedigi Pubblicità Via Malta 6/b - 25125 Brescia Tel. 030/224121 - Fax: 030/226031 Stampa IGB Group/Grafo Via A. Volta 21/A - 25010 S. Zeno Naviglio (Brescia) Tel. 030.35.42.997 - Fax: 030.35.46.20 Di questa rivista sono state stampate ????? copie, che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Sondrio. N. 3 - 2012 maggio-giugno Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornali e periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Brescia Associato alI’USPI Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore e non impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltà di riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. IL GEOMETRA BRESCIANO Rivista bimestrale d'informazione del Collegio Geometri della provincia di Brescia Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del Collegio Geometri di Brescia, sintetizza con efficacia la multiforme attività del geometra nei secoli. Sommario EDITORIALE - I giovani geometri e un nuovo livello di studio post secondario 2 INTERVISTA - A Roma la Working Week della FIG: la Terra ha bisogno dei geometri per ritrovare uno sviluppo equilibrato 4 Dalla Young surveyors conference giovani geometri sempre in rete per guardare in- sieme al futuro 14 ESTIMO - Valorizzazione del patrimonio im- mobiliare nella disponibilità degli Enti Pubblici 20 DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Standard di qualità. Amministrazione condominiale 28 DALLA CASSA - La risposta della Cassa al decreto “Salva Italia” 34 Stress test alle Casse private. Via al tavolo con la Fornero 35 LEGALE - Mediazione e condominio 36 SCUOLA - Il conflitto, nostro compagno quotidiano 38 I 150 anni dell’Istituto Tartaglia: luogo di elaborazione didattica aperto ai nuovi saperi tecnici 40 Nuovi strumenti didattici elettronici in spe- rimentazione nella 2 a F del Tartaglia 35 DAL COLLEGIO DI BRESCIA - L’attività del Collegio di Brescia aprile-maggio 2012 48 Il Collegio geometri attivo al Meeting Im- mobiliare del Centro Fiera di Brescia 50 Incontro informativo del Collegio coi geo- metri della Valle Camonica 52 Il mercato immobiliare in provincia di Bre- scia. Abitazioni 54 DAL COLLEGIO DI LODI- Quali attese dal secondo “Piano casa” lombardo? 64 DAL COLLEGIO DI MANTOVA - A Villa Schiarino Lena di Porto Mantovano l’an- nuale premiazione dei nostri geometri 66 SICUREZZA CANTIERI - Coordinatore per la sicurezza. Dopo le norme UNI, le linee

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 1IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/2 - 1

di indirizzo di Regione Lombardia 68

TECNICA - L’umidità meteorica nelle su-perfici verticali degli edifici (parte se-conda) 70

Glocal Stone 74L’isolamento acustico degli edifici a

norma di legge (parte quarta) 84La “scommessa del cubo di ghiaccio” in

Corso Zanardelli a Brescia dal 2 al 16giugno 87

GEOLOGIA - Interventi per la riduzione delrischio di liquefazione dei terreni 88

LIBRI - “San Rocco di Pavone”. Continua ilpercorso editoriale del Collegio di Bre-scia 94

CULTURA - Un goniometro per dividere inventi milioni di parti il meridiano 96

TEMPO LIBERO - Sport, aggregazione, so-lidarietà gli obiettivi del XV Campionatonazionale di calcio per geometri 102

Novità di legge 105Aggiornamento Albo 106

Direttore responsabileBruno Bossini

Segretaria di redazioneCarla Comincini

RedazioneRaffaella Annovazzi, Manuel Antonini,Stefano Benedini, Nadia Bettari, Laura Cinelli,Alessandro Colonna, Mario Comincini,Stefania Confeggi, Alfredo Dellaglio,Giovanni Fasser, Piero Fiaccavento,Stefano Fracascio, Francesco Ganda,Francesco Lonati, Guido Maffioletti,Franco Manfredini, Giuseppe Mori,Fulvio Negri, Lorenzo Negrini, Patrizia Pinciroli,Giovanni Platto, Valeria Sonvico,Marco Tognolatti, Giuseppe Zipponi

Hanno collaborato a questo numeroBeppe Battaglia, Andrea Botti, Francesco Cuzzetti,Aldo Di Bernardo, Tiziano Giovanelli, Matteo Negri,Clara Pasotti, Franco Robecchi,Corrado Romagnoli, Alberto Simonelli,Isidoro Trovato, Ufficio Tecnico Isolmant,Ufficio Tecnico Tecnored, Simonetta Vescovi

Direzione, redazione e amministrazione25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12Tel. 030/3706411www.collegio.geometri.bs.it

Editing, grafica e impaginazioneFrancesco Lonati

FotografieStudio Eden e Francesco Lonati

Concessionario della pubblicitàEmmedigi PubblicitàVia Malta 6/b - 25125 BresciaTel. 030/224121 - Fax: 030/226031

StampaIGB Group/Grafo Via A. Volta 21/A - 25010 S. Zeno Naviglio (Brescia)Tel. 030.35.42.997 - Fax: 030.35.46.20

Di questa rivista sono state stampate ????? copie,che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia,Cremona, Lodi, Mantova, Sondrio.

N. 3 - 2012 maggio-giugno

Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornalie periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n°46)art. 1, comma 1, DCB Brescia

Associato alI’USPI

Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore enon impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltàdi riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articolie le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

IL GEOMETRABRESCIANORivista bimestraled'informazionedel Collegio Geometridella provincia di Brescia

Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del CollegioGeometri di Brescia, sintetizza con efficacia lamultiforme attività del geometra nei secoli.

Sommario

EDITORIALE - I giovani geometri e unnuovo livello di studio post secondario 2

INTERVISTA - A Roma la Working Weekdella FIG: la Terra ha bisogno dei geometriper ritrovare uno sviluppo equilibrato 4

Dalla Young surveyors conference giovanigeometri sempre in rete per guardare in-sieme al futuro 14

ESTIMO - Valorizzazione del patrimonio im-mobiliare nella disponibilità degli EntiPubblici 20

DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Standard diqualità. Amministrazione condominiale 28

DALLA CASSA - La risposta della Cassa aldecreto “Salva Italia” 34

Stress test alle Casse private. Via al tavolocon la Fornero 35

LEGALE - Mediazione e condominio 36

SCUOLA - Il conflitto, nostro compagnoquotidiano 38

I 150 anni dell’Istituto Tartaglia: luogo dielaborazione didattica aperto ai nuovisaperi tecnici 40

Nuovi strumenti didattici elettronici in spe-rimentazione nella 2aF del Tartaglia 35

DAL COLLEGIO DI BRESCIA - L’attività delCollegio di Brescia aprile-maggio 2012 48

Il Collegio geometri attivo al Meeting Im-mobiliare del Centro Fiera di Brescia 50

Incontro informativo del Collegio coi geo-metri della Valle Camonica 52

Il mercato immobiliare in provincia di Bre-scia. Abitazioni 54

DAL COLLEGIO DI LODI- Quali attese dalsecondo “Piano casa” lombardo? 64

DAL COLLEGIO DI MANTOVA - A VillaSchiarino Lena di Porto Mantovano l’an-nuale premiazione dei nostri geometri 66

SICUREZZA CANTIERI - Coordinatore perla sicurezza. Dopo le norme UNI, le linee

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EDITORIALE

2 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

Bruno Bossini I giovani geometrie un nuovo livello di studiopost secondario

e in tutti i social network pro-fessionali con i loro coetaneidi tutto il mondo. Giovaniche mostrano tutta la loropassione per il lavoro di geo-metra indirizzato in tutti isingoli settori specialisticidella sua operatività.Sono giovani che si espri-mono correttamente in in-glese, che possono viaggiarenel mondo del lavoro piùglobalizzato e ricco di espe-rienze professionali, chenon disdegnano di affron-tare sia partecipando a per-corsi formativi, sia a gare percommesse di lavoro speci-fiche che, a seconda dellaloro specializzazione, rie-scono a ottenere.È un’immagine, questa delgeometra, molto modernaanche se per certi versi inu-suale e certamente poco co-nosciuta dalle strutture ope-rative di categoria. Spesso,infatti, questi giovani, permotivi non necessariamentericonducibili alla loro vo-lontà, non trovano colloca-

I giovani geometri,contrariamente aquanto si potrebbe

temere, non abbandonanola categoria e continuano acostituire la “certezza” delsuo futuro. Il rinnovo dellaprofessione non può peròprescindere da un prolunga-mento degli studi a livellopost-secondario. Sono que-sti i messaggi emersi conchiarezza dalla WorkingWeek 2012 della FIG (Fede-razione internazionale geo-metri) che quest’anno, con ildecisivo apporto del nostroConsiglio Nazionale e delsuo presidente Fausto Sa-voldi, si è svolto a Roma dal6 al 10 maggio u.s.Sul primo punto è stataquasi una sorpresa – e lo di-ciamo con soddisfazione –incontrare al Congresso unfolto gruppo di giovani geo-metri professionisti prove-nienti da tutta Italia, chesulle tematiche della loroprofessionalità sono ingrado di far rete su Facebook

zione negli ambiti del Col-legio e le loro esigenze diformazione e sbocco nelmondo del lavoro non tro-vano lo spazio necessario; efanno perciò fatica a emer-gere pur con tutto l’impegnoanche finanziario che la cate-goria mette in campo sulfronte dell’informazionetecnica e della ricerca anchedi opportunità di lavoro.È un problema, quello dellegiovani leve, che i Colleginon possono più ignorare edevono risolvere dandoconcrete risposte alla forma-zione scolastica che è fun-zionale alla loro futura pro-fessione, e poi con l’iscri-zione all’Albo, facilitando efavorendo loro l’accesso allavita professionale. Questamaggior condivisione di in-teressi consentirebbe aquelli fra loro che mostranouna effettiva volontà di im-pegno per la categoria, lapossibilità di operare a li-vello dirigenziale e in taliambiti le loro capacità pro-

fessionali e la loro piùmoderna visione dellavoro potrebbero e-sprimersi con un va-lore aggiunto di pro-fessionalità a favoreanche di tutti gli altriiscritti.

N oi credia-mo chequesti gio-

vani capaci sianomolti. Occorre “tro-varli”, sollecitarli ecoinvolgerli com’è av-venuto con il collegaMatteo Negri di Palaz-zolo che abbiamo in-contrato a Roma im-

pegnato a tenere, in inglese,un’interessante relazionesul tema delle nuove meto-dologie di valutazione degliimmobili (quella che vi pre-sentiamo a pag. 20).Ma il vero rilancio della no-stra professione che siapronta alle nuove esigenzedel mercato – e veniamo alsecondo dei messaggi sug-geriti dal Congresso – nonpotrà concretizzarsi senza larisoluzione del livello distudi sui quali il futuro geo-metra dovrà misurarsi primadi affrontare l’esame diStato. Tema quest’ultimo sulquale, come ben sappiamo,il nostro Paese continua a es-sere inadempiente rispettoalle direttive europee.Questa constatazione si èmanifestata in tutta la sua e-videnza al Convegno FIG,dove è emerso con chiarezzache in tutti i paesi europeied extra europei il grado distudi del surveyor (il geo-metra) è di tipo universitariotriennale. Qualifica che in al-cuni casi è raggiunta anchecon master di alta specializza-zione e formazione post se-condaria. Bisogna ancheprecisare che il surveyor fuorid’Italia è anzitutto un tec-nico specialistico (nonsempre professionista) abi-litato a operare essenzial-mente in ambiti di pianifica-zione territoriale (geodesia,topografia e catasto, ecc…).Da noi, come ben sap-piamo,il problema dellaqualificazione professionaledel geometra, che contraria-mente ai colleghi di altriPaesi opera anche e soprat-tutto in ambiti di progetta-zione e D.L. nella realizza-

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EDITORIALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 3

zione di edifici, è condizio-nato da diverse variabili:– il diploma di geometra da

sempre ha mantenuto unlivello di studi quinquen-nale intermedio rispettoagli studi universitari;

– le mansioni professionalidel geometra sono sem-pre state “concorrenti” al-meno in parte e sui temidella progettazione e D.L.come sopra detto, conquelle dei tecnici laureati;

– la laurea triennale, da anniormai presente nei pianidi studio universitari, nonha mai dato i risultati spe-rati in termini di cono-scenze professionali, enon lo diciamo noi, ma leditte che sono nella condi-zione di assumere i lau-reati junior;

– il praticantato (ora per altroridotto dagli ultimi disposi-tivi legislativi a 18 mesi)con tutti i suoi aspetti lacu-nosi, dei quali i Collegisono da tempo a cono-scenza, non garantiscesulla effettiva e auspicatapreparazione professio-

nale dei nuovi geometriche, dopo tale svolgi-mento, dovrebbero esserepronti ad iscriversi all’Albo.

Sno tutte considera-zioni che devonofar riflettere nel de-

terminare le scelte che la ca-tegoria farà nell’immediatofuturo per la definizione diun nuovo piano di studipost-secondario garantedella reale preparazioneprofessionale dei nuovi i-scritti. Questi sono, a mio pa-rere, i due possibili scenaripiù plausibili :– Laurea triennale universi-

taria: dovrà essere moltopiù professionalizzata especializzata sui temi dellavoro in controtendenzarispetto alla preparazionedi tipo accademico che oral’Università offre e garan-tire interscambi didattici eprofessionali con il mondodelle professioni anche at-traverso master tematiciconnessi al lavoro.

– Diploma triennale post-secondario: dovrebbe svi-

lupparsi sul filone dell’e-sperienza positiva degliIFTS e degli ITS già previstidalla riforma Gelmini (iprimi già sperimentati nelnostro Istituto Tartagliaseppur per la durata di unsolo anno). Dovrebberotenersi presso gli IstitutiTecnici e aprirsi forte-mente ai contatti con larealtà operativa attraversomaster organizzati sull’e-sperienza di lavoro che ga-rantiscano un alto grado diprofessionalità specifica.

Attualmente la nostra diri-genza nazionale e anchequella provinciale sem-brano privilegiare l’ipotesidella laurea universitaria. Sifa anche strada l’idea cal-deggiata dal nostro Collegio,ma non ancora avviata, diuna laurea triennale speci-fica del geometra al fine digarantire la poliedricitàdella sua polivalenza.Gli Istituti tecnici e le loro di-rigenze si “battono” inveceper un prolungamento distudio post-secondario dariorganizzarsi sui temi di la-

voro legati alle esigenze ter-ritoriali da tenersi con il con-corso dell’Università e dellerealtà professionali e istitu-zionali.

Vedremo cosa sor-tirà dal dibattito incorso sulle diverse

interpretazioni su un temacosì importante comequello della formazione sco-lastica , quali novità emer-geranno a livello di cate-goria, ma anche di scuola se-condaria e del mondo uni-versitario. Ciò che i geometrichiedono, al di là della que-stione del titolo di studiopiù congeniale alla profes-sione, è la concreta possibi-lità di garantirsi il lavoroanche oltralpe, secondo ledirettive europee, ma so-prattutto di poter effettiva-mente “spendere” nel la-voro quella reale professio-nalità che giorno per giornosarà anche alimentata dallaformazione professionalecontinua.

Il geometra: chi è, chi vuole essere e con quali percorsi

La nota del Presidente

M i riaggancio alle mie note espresse sul n. 1/2012 de “Ilgeometra bresciano” in cui prendevo in considerazione le

due ipotesi principali di occupazione del geometra: libera professioneo professione alle dipendenze di ditte varie, uffici tecnici dei comuni,banche ed enti vari.

Per ciascuna di queste occupazioni deve corrispondere unaspecifica preparazione post diploma.

In queste quattro righe provo a sintetizzare quale potrebbeessere l’intervento del Collegio Provinciale e del Consiglio Nazionaledi categoria.

Cominciamo dall’Istituto tecnico e dai relativi programmi di stu-dio.

Cosa proponiamo: affiancare ai docenti scolastici nostri profes-sionisti per portare l’aggiornamento che avviene nella vita pratica delleattività professionali.

Seguire i ragazzi a partire dalla classe terza e fino al diploma perfare emergere le loro attitudini all’esercizio della libera professione oprofessione subordinata alle dipendenze.

Per ognuna delle soluzioni i ragazzi dovranno avere un affianca-mento idoneo per prepararli ad affrontare le loro future attività concorsi integrativi quali I.F.T.S., I.T.S. ed altri per i dipendenti e corsi pre-paratori per accedere all’Università per chi vuole intraprendere la libe-ra professione.

La scuola deve cambiare sia a livello di istituto tecnico che uni-versitario.

Non sarà più possibile disgiungere la teoria dalla pratica pro-fessionale.

Il laureato con un diploma di laurea di Geometra polivalente alla

fine del percorso di studi deve essere già in grado di esercitare la libe-ra professione e di inserirsi immediatamente nel mercato del lavoro,perché questo ci chiede lo stesso mercato del lavoro, il futuro profes-sionale e lo chiedono i nostri giovani.

La laurea del geometra, basata sulla polivalenza della nostracategoria non è più un’utopia, anche se contrasta con gli attuali per-corsi universitari difficili da cambiare se non con intervento politiconazionale.

Il geometra vuole la propria laurea specifica; la categoria ha glispazi con ambienti idonei e le risorse per organizzare studi universita-ri.

Qualche università sia pubblica che privata è già disponibile aprendere in considerazione quanto sopra accennato, valutando glielementi principali per un nuovo percorso di laurea e riscontrando l’e-sistenza delle materie prime principali quali l’elevato numero di stu-denti, la disponibilità di docenti e non ultimo il contributo economicodella nostra categoria per una professione che avrà sempre maggiorspazio e richieste nel futuro.

Non dimentichiamoci che il mercato detta le norme principali ele convenienze economiche e non si sottopone a superati programmiscolastici anche a livello universitario in special modo per le profes-sioni tecniche.

Con l’occasione porgo a tutti i geometri un cordiale saluto.0

Il PresidenteGiovanni Platto

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INTERVISTA

4 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

A Roma la Working Week della FIG:la Terra ha bisogno dei geometri

per ritrovare uno sviluppo equilibrato

Ormai lo sapete tutti: all’inizio di maggiol’Italia, grazie all’impegno del nostro Consiglionazionale, ha ospitato la Working Week 2012della FIG, la federazione internazionale deitecnici del territorio che gli italiani hannocontribuito a fondare facendone una “ong”riconosciuta e rispettata in ogni contrada delpianeta. E Roma è così divenuta per laseconda volta – la prima fu all’Assemblea dellaFIG nel 1965 – e per una lunga settimanal’indiscussa capitale mondiale dei geometri. Èstata infatti la sede non solo d’un simposiotecnico d’alto livello su tutti i temi cheattengono alla gestione del territorio, alla suaconoscenza e misurazione, alla sua difesa esalvaguardia – con un occhio di particolareriguardo per la sostenibilità dello sviluppo – maancor di più una formidabile occasione pertestimoniare il ruolo realmente centrale dellanostra professione per il mantenimento d’unhabitat confortevole per l’uomo ad ognilatitudine. Un’occasione che anche i geometriitaliani hanno voluto cogliere appieno perrilanciare la professione, qui ed ora, perpromuovere non tanto l’immagine quanto laineludibile capacità operativa, la funzionepolitica in senso lato, oltre che tecnica, di una

categoria che come nessun’altra conosce epratica quotidianamente il territorio, i suoiproblemi, le sue contraddizioni.Per tutte queste ragioni, come redazioneabbiamo voluto esserci, almeno per un paio digiornate. E tornati a casa, ci siamoimmediatamente chiesti come trasmettere aicolleghi lo spirito di un’assise con centinaia dipartecipanti da ogni parte del pianeta, decine edecine di sollecitazioni ideali e altrettanterelazioni tecniche. Non ci è sembratosufficiente infatti riportare qualcuna delletantissime e preziose relazioni che hannosegnato i lavori, nelle commissioni specifichecome nelle sessioni plenarie. Certo lo faremo,magari già nei prossimi numeri e in parteanche in questo (pubblichiamo infatti ilcontributo al congresso del collega palazzoleseMatteo Negri in tema di novità in campoestimativo), ma abbiamo voluto caratterizzarequesto “dossier” soprattutto con gli incontri, gliscambi di opinioni, le interviste che in un paiodi giorni di frequentazione romana abbiamoraccolto tra i geometri di tutto il mondo e diogni età. Uno degli elementi d’interesse diquesti incontri è infatti proprio la conoscenzadel lavoro, dei problemi, delle soluzioni che

Noi, di provincia, siamo poco abi-tuati a frequentare le grandi assi-

se internazionali. Ne siamo un po’intimoriti: vuoi per la grandiosità deiloro apparati organizzativi, vuoi per lalogistica che le governa, vuoi per lastraripante presenza di delegati eaccompagnatori di ogni razza colorepaese che le frequentano, vuoi perl’atmosfera inconsueta che le perva-de. Quando l’occasione ci tocca, lo

ma e che i giovani – com’è doverososia – vi portano con entusiasmo il lorocontributo d’idee, la loro passione perun lavoro come il nostro, in continuodivenire tecnologico e contenutisticotendente alla specializzazione.Per verificare queste nostre impressio-ni abbiamo voluto sentire il parere dicolleghi stranieri e italiani a cui abbia-mo posto alcune domande.

B.B.

facciamo con reverenza, non cono-scendo quel che ci aspetta. Stavoltainvece – la circostanza è quella della“Vorking week 2012 FIG” a Roma –,edotti dei contenuti, siamo subitoentrati nella realtà del congressoseguendone i lavori, alla conclusionedei quali ci pare d’aver colto due nota-zioni significative: che la categoria deisurveyor, cui apparteniamo, è benviva e carica di consapevole autosti-

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INTERVISTA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 5

Le fotografie che illustrano ilpresente dossier riguardano momentidel congresso FIG 2012 di Roma.Le diamo (tranne quelle necessarie aindividuare personaggi citati neltesto) senza didascalia, perchébastevoli a rendere l’atmosfera dellagrande assise mondiale dei surveyor.

In basso: il Presidente del ConsiglioNazionale geometri e geometrilaurati italiani Fausto Savoldi,mentre legge il suo messaggio dibenvenuto ai congressisti.

Gentili Signore, cari Amici,Colleghi e stimati ospiti,è per me un grande onore dare atutti voi il più cordiale benvenutoqui a Roma.È questo il luogo stesso – il Parcodella Musica – in cui, nella moder-nità delle strutture, una delle piùnobili arti mai sviluppate dall’uomotrova il suo tempio più attuale.Grazie a tutti voi per essere accorsiin tal numero nella nostra capitale:sono certo che dopo aver apprezzatole sue bellezze e i suoi monumenti ri-corderete a lungo questo evento eche ne parlerete ai vostri figli, ai vo-stri collaboratori e ai vostri studenti.

L’intervento introduttivodel Presidente del Consiglio Nazionale geometri

Fausto Savoldialla Working Week 2012

colleghi d’altri Paesi stanno sperimentando.Così nelle pagine che seguono trovereteinnanzitutto l’intervento inaugurale del nostropresidente nazionale, Fausto Savoldi, che nellostile ben noto, non ha certo limitato la suaprolusione ad un indirizzo di saluto ed hacercato invece di cogliere proprio lo spiritofondante dell’assise di quest’anno. Segue poiun ampio spazio dedicato alle interviste acolleghi di altri Paesi, vicini e lontani, dallaGermania al Kenia, dal Giappone all’Indonesia,con al centro il loro lavoro, i contraccolpi dellacrisi economica planetaria, le prospettive per la

categoria e soprattutto il contributo che ciascunprofessionista nel suo ambito è convinto dipoter dare per il domani del suo territorio e delmondo intero.Infine una sezione non piccola del nostrodossier l’abbiamo dedicata in conclusione aigiovani geometri che a Roma hanno tenuto laloro prima conferenza internazionale; perraccontarvela sommariamente ma soprattuttoanche qui facendoli parlare, per capireseguendo i loro passi che strada staimboccando la nostra categoria.

Abbiamo voluto invitare qui i rap-presentanti delle 110 sedi provin-ciali dei geometri italiani. Si trattadi professionisti che, come saprete,sono significativamente presenti sulterritorio nazionale e che si fanno ca-rico delle tre principali attività loroconferite dalla legge: rilevamenti to-pografici, edilizia ed estimo. La loropartecipazione rende atto del nostroimpegno attivo all’interno della FIGe della nostra volontà di contribuiresignificativamente al raggiungi-mento di un’efficace collaborazione(sia a livello umano, sia a livello pro-fessionale) tra le delegazioni deiPaesi membri, in particolare traquelli oggi presenti.

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INTERVISTA

6 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

A destra, il Presidente della FIGCheeHai Teo (Malaysia)

nella quale ogni giorno siamo immersi eche vogliamo conoscere in modo semprepiù approfondito per garantirne la so-pravvivenza e l’integrità.Esso è il magnifico scenario che noi

siamo chiamati a tutelare: deve essere consegnato intattoalle future generazioni.Gli allarmi che ci giungono da tutto il mondo scientifico,dalle organizzazioni internazionali e dalle nostre stesseCommissioni scientifiche (il preoccupante riscaldamentoglobale del pianeta, il progressivo esaurirsi delle risorse e-nergetiche, la disuguaglianza nella distribuzione delle ri-sorse alimentari e della ricchezza) devono costituire pertutti noi un incentivo ad impegnarci per non essere solospettatori indifferenti.Questo è il motivo della partecipazione ai nostri lavori deirappresentanti della Fao e delle personalità politiche edamministrative qui presenti.Siamo obbligati a lavorare insieme per contribuire a tro-vare delle soluzioni: tutte le nostre competenze devono a-vere come punto di riferimento la sostenibilità e il miglio-ramento della qualità della vita, nostra e dei nostri dovreidire figli, ma pensiamo direttamente ai pronipoti!Sono qui oggi delegazioni nazionali che per la prima voltapartecipano a questo evento: a tutti loro va il nostro spe-

ciale ringraziamento.Come soci fondatori ci im-pegnamo a incrementare icontatti tra i professionisti etra le comunità che più a-vranno bisogno del nostroaiuto.A nome dei geometri ita-liani auguro a tutti un pia-cevole soggiorno qui aRoma e vi ringrazio since-ramente per la vostra par-tecipazione.

Abbiamo pensato al nostro futuro e alricambio generazionale che ogni Or-ganismo internazionale dovrebbe a-gevolare: proprio per questo i giovanigeometri provenienti da 40 Paesi delmondo, si sono trovati per la prima volta in un incontro cheha preceduto questa nostra Working Week. In particolare,quelli italiani saranno al vostro fianco durante il periodo deinostri lavori. Sono infatti proprio i giovani a rappresentareil divenire della nostra professione. Sono proprio loro a co-stituire la garanzia che la Federazione Internazionale di cuifacciamo parte proseguirà negli anni futuri nel perseguiregli obiettivi del suo statuto.Il tema del nostro incontro annuale non poteva non tenerein considerazione il fatto che ci troviamo in un Paese doveè presente il vastissimo patrimonio di opere artistiche, te-stimonianze della storia ed eredità della cultura del mondooccidentale. Si tratta di un patrimonio che oggi contri-buisce a riscoprire, ad esaltare la ricchezza storico-cultu-rale ed artistica di molti Paesi in Asia, Africa e nei due con-tinenti americani. Opere di architettura, pittura e scul-tura in ogni parte di qualsiasi territorio contribuiscono al-l’autentica ricchezza del mondo intero.Proprio per questo noi siamo chiamati a riscoprire i nostritesori e in tutti i Paesi del mondo. Siamo chiamati a rap-presentali nel loro contestoambientale e culturale.Si tratta di un compito cheva ben oltre le mere incom-benze tecniche legate allageomatica.È necessario tenere in con-siderazione tematiche an-tropologiche e socioculturalispesso trascurate dalle co-siddette “scienze esatte”.Territorio: ciò che noi osser-viamo, misuriamo e rap-presentiamo!Esso costituisce la realtà

Cos’è la FIGLa FIG (Federazione Internazionale Geometri) è stata fondata a Parigi nel1878. I suoi membri fondatori sono: Belgio, Germania, Gran Bretagna,Italia, Svizzera, e Spagna. All’atto costitutivo erano presenti 7 italiani.Attualmente sono iscritti alla FIG oltre 100 Paesi. La FIG collabora conl’ONU, l’UN-Habitat e FAO.Gli ultimi due congressi in Italia sono stati celebrati nel 1938 (5-10 otto-bre) e nel 1965 (25 maggio-3 giugno). La FIG Working Week 2012 si èsvolta a Roma dal 6 al 10 maggio 2012 presso il Rome Cavalieri Hotel.Vi si sono iscritti 1300 delegati da tutto il mondo tra cui 500 relatori in100 sessioni tecniche.Le precedenti Working Week si sono tenute a Stoccolma (2008), Eilat(2009), Sydney (2010) e Marrakech (2011).La prossima FIG Working Week si terrà ad Abuja (Nigeria) dal 6 al 10maggio 2013.

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INTERVISTA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 7

È laureato come tutti i geometri tedeschi e per svolgere lasua professione ha seguito, dopo il conseguimento del ti-tolo accademico, un praticantato di due anni e superato unesame di stato.«Tecnicamente – dice – siamo sullo stesso livello dei geo-metri italiani, diversa è invece la situazione sul versantedella legge. In Germania i geometri si occupano principal-mente della misurazione e della gestione del territorio, pro-grammando e coordinando gli interventi, mentre lasciano laprogettazione delle grandi costruzioni ad altri specialisti, achi ha seguito un corso di studi che prevede per esempio icalcoli strutturali».I geometri in Germania sono pertanto soprattutto gli uominidello studio e del governo del territorio, della programma-zione urbanistica e del catasto. Ed a questo proposito

Nella Germania delle piccole comunitàper non disperderela sapienza del tempo

Il nostro viaggio intorno al mondo dei geometri co-mincia da un “vicino di casa”, da Karl Friedrich Thöne,presidente dei geometri tedeschi che professional-

mente opera in Turingia, ovvero in un piccolo land nel cuoredella Germania, per decenni incluso nella Rdt e nel 1990 riu-nificato al resto della nazione. Il suo punto di vista è dunqueinteressante per molti motivi, visto che lavora nella nazioneche è il motore della vecchia Europa, ma pure in una regioneche faticosamente in questi venti anni ha cercato di mettersial pari con l’economia e lo sviluppo dell’Ovest.

Geometri nel mondoesperti della gestione del territorioai quattro angoli del pianeta

Cosa fa un collega geometra agli altri angolidel pianeta? Lavora come noi? Ha giàscelto la specializzazione o mantiene la

polivalenza? E, soprattutto, ha fiducia nel futuro?È convinto di poter giocare ancora un ruolo cen-trale nella soluzione dei problemi del suo Paesee del globo?Sono queste le domande che ci è venuto naturaleporre ai tanti colleghi di nazioni vicine e lontaneche abbiamo incontrato alla working week dellaFIG. Qui trovate le risposte di alcuni di loro, sceltiproprio per rappresentare un’area specifica delmondo, ma cercando di fare sintesi, vien da direche in ogni parte del pianeta operano geometriben preparati, sempre con alle spalle un iter distudio accademico ad hoc concluso da una laurea,arricchita spesso da tirocini ed esperienze sulcampo, corroborata da un preciso cammino diformazione permanente. In maggioranza sonoprofessionisti della misurazione, della piani-ficazione e della gestione del territorio, che nondisdegnano le costruzioni, ma che vedono il geo-

metra soprattutto come l’esperto della migliordestinazione del territorio da conoscere in ognisuo elemento e da salvaguardare contro ognigenere di minaccia. E proprio su questo versanteritengono di straordinaria importanza la funzioneche già svolgono e che sempre di più peserà nellosviluppo sostenibile di ogni area. E questo sia chesi tratti di territori ancora vergini, come in Africa,di aree rurali devastate dalla crisi e dalla gestionecomunista come nell’ex Germania dell’Est, dinazioni protagoniste da pochi decenni della piùrecente sfida economica e culturale come laMalesia o di nazioni piegate da terremoti edisastri nucleari come il Giappone. Certo lasituazione italiana è un po’ diversa, ma dopo ilconfronto diretto con tanti colleghi abbiamo lasensazione che per stare al passo almeno conl’Europa e poi con il mondo, anche alla nostracategoria verrà richiesto uno sforzo ulteriore. Unimpegno serrato che senza nulla rinnegare delpassato, senza nulla sacrificare delle nostrespecificità, ci consenta però di giocare conefficacia il ruolo da primattori sulla scena dellagestione, della promozione equilibrata e dellasalvaguardia del territorio che ci appartienepienamente.

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INTERVISTA

8 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

A centro pagina, Karl FriedrichThöne, presidente dei geometritedeschi

culiarità in ambito agricolo e turi-stico, ma pure al servizio della co-munità». Redatto il progetto arrivaperò la parte più difficile: «In altrerealtà a questo punto il governo lo-cale o lo stato potrebbe anche de-cidere di imporre ai cittadini il pro-getto che ha studiato, ma in Tu-ringia e un po’ in tutti i land dell’Estl’uscita dalla dittatura ha signifi-cato proprio il superamento diqueste imposizioni. Pertanto,tocca ancora al geometra convin-cere della bontà dell’intervento isingoli proprietari e chi vanta dirittisu immobili e terre. E con il loroconsenso inizia la non facile ricercadei finanziamenti, pubblici e pri-vati, necessari all’intervento».Vista da lontano, in particolare dal-l’Italia, sembra una proceduralunga e soggetta a un’infinità di vetie lungaggini burocratiche, maThone con l’eleganza di un sorrisoci fa capire che la burocrazia teuto-nica solitamente ha un passo di-verso dalla nostra. Non sottolinea

minimamente le differenze e insiste invece sul fatto che oggiil problema maggiore è dato dalla difficoltà economica: «Lacrisi ha indubbiamente rallentato gli interventi, trovare i fi-nanziamenti necessari è diventato un calvario, ma la deter-minazione del governo, unita alla volontà di ripresa dellepopolazioni del land ha evitato che i progetti si fermassero». «Per il geometra che si occupa di questione come queste –conclude Thöne – si moltiplicano gli sforzi per definire pro-getti realmente credibili sul piano economico e sociale, perconvincere gli inte-ressati della possi-bile riuscita diun’idea nuova diproduzione agri-cola o di turismo,con un occhio at-tento alla sosteni-bilità economicama pure a quella e-cologica e ver-rebbe da direquasi etica».

Thöne sottolinea la differenza conl’Italia. «Il catasto in Germania èsotto la responsabilità regionaleed è gestito interamente da geo-metri che sono alle dirette dipen-denze del governo, mentre altrigeometri egualmente specializzatisvolgono lavori per il privato, lavo-rano con le mappe e si occupano digestire concretamente il territorioportando a termine progetti anchecomplessi e coordinando il lavorodi altri esperti».

P er darci un esempio il piùchiaro possibile d’un ti-pico lavoro di geometra

nel suo land, Thöne cita il fatto che«in Turingia oggi è molto sentito dalgoverno locale e dalle comunità iltema del recupero e della rinascitadi tanti piccoli borghi che a cavallodegli anni Novanta sono stati ab-bandonati». È lo stato, il ministerodell’agricoltura in particolare, per ilquale Thöne lavora, che si fa caricodella progettazione e della realiz-zazione degli interventi. «È un lavoro che richiede moltecompetenze che il geometra assomma su di sé – spiegaThöne – si tratta di rilevare l’esistente, verificare la con-gruenza di mappe datate riguardo a terreni, edifici e servizi;concluso il rilievo vanno verificati i diversi diritti insistentisu immobili e terre». Ed è qui che si conclude il primo ap-porto tecnico del geometra al quale segue un’altra fase ditutt’altro genere: «Sulla base della situazione reale censitae verificata in ogni suo aspetto – prosegue Thöne – è ancora

il geometra,spesso conl’aiuto di altricolleghi, a stu-diare un plausi-bile progetto direcupero delborgo e di op-portuna desti-nazione delleterre, la voca-zione di un ter-ritorio, comemettere a red-dito le sue pe-

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INTERVISTA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 9

A centro pagina, il keniano WafulaNabutola, autorevole membro dellaFIG

geometra è il miglior conoscitoredel territorio, colui che non solo lomisura e lo censisce per una map-patura reale, ma è pure colui che neindividua le peculiarità e d’intesacon i governi e le popolazioni nepropone il migliore sfruttamento».Ricorda Nabutola che in Kenia losviluppo urbanistico è stato perdecenni episodico e caotico:«prima c’erano i villaggi, poi con gliinglesi è arrivata la ferrovia e le cittàsono cresciute proprio attorno aibinari. Alcune sono diventatetroppo grandi e popolate con i clas-sici problemi delle urbanizzazionitroppo rapide, mentre interi terri-tori sono andati spopolandosi».Oggi la sfida che i geometri deb-bono vincere è, secondo il nostrointerlocutore, quella di «aiutare losviluppo armonioso e rispettoso diogni territorio». Il geometra infatti«ha le conoscenze necessarie perriconoscere le peculiarità, ma purele fragilità di un territorio e sa met-terle in collegamento con i bisogni

delle popolazioni e le capacità di investimento che si ma-nifestano». Un lavoro di consulenza tecnica e raccordo poli-tico e sociale prezioso che, secondo Nabutola, in Kenia oggiè facilitato da una nuova legge che ha reso più vincolanti epervasive le norme,avvicinando al sin-golo territorio icentri decisionali.Parlare di Prg o Pgt èassolutamente im-proprio, perché ilcontrollo dell’inter-vento edilizio o ur-banistico propostoè spesso soprat-tutto di buon senso,più legato alla voca-zione d’una zona,alla sua reale possibilità di sviluppo che non a un disegnocomplessivo preordinato. «Tocca al geometra – racconta Nabutola - verificare ad e-sempio se costruire un ospedale in una certa zona è utile aun territorio o magari non si scontra con problemi logistici onaturali (magari la vicinanza con una palude), oppure se un

Nell’Africain tumultuoso sviluppoper non ripeteregli errori occidentali

Dal centro della vecchiaEuropa al cuore dell’A-frica, il continente che,

grazie alle ricchezze naturali e allavoglia di riscatto delle sue popola-zioni, sarà, almeno secondo moltifuturologi, il protagonista assolutodei prossimi secoli, forse già deiprossimi decenni (così la pensanoper esempio i cinesi che stanno in-vestendo a piene mani proprio neiPaesi africani che più degli altri mo-strano una propensione al rapidosviluppo). Ebbene, cosa fa oggi inAfrica, un geometra? Di cosa si oc-cupa? Che prospettive sente di a-vere di fronte? Ne parliamo conWafula Nabutola, keniano, autore-vole membro della FIG con inte-ressi anche in Europa e dunque conuna visuale più ampia d’un collegaimpegnato esclusivamente nel suo Paese.«Come sarà il futuro dei geometri in Africa? Semplicementebrillante, di lavoro e di grande soddisfazione» – dice con unlargo sorriso al termine di una chiacchierata dedicata in par-ticolare al Kenia, una dei Paesi africani che non sono insan-guinati da guerre tribali e paiono già instradati da tempo sul-la via dello sviluppo.«In Kenia – spiega Nabutola – i geometri sono i tecnici inca-ricati della gestione del territorio, i responsabili del suo mi-

glior utilizzo, gli e-sperti che possono in-dividuare le vocazionie renderle operative,sia al servizio delloStato che dei privati».Sono laureati e lavo-rano spesso da liberiprofessionisti per loStato e per i privatiproprio nella ricercadella migliore desti-nazione d’uso d’unterritorio.«Da noi – aggiunge – il

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della terra».Sì, perché nel Paese del Sol levante i geometri sono espertisoprattutto nella misurazione, nel controllo e nella gestionedel territorio. Per dirla con termini nostri sono cartografi ecatastali ed hanno studiato all’università materie come lageologia, oltre che la topografia. Altri iter formativi portano,sempre con una laurea o un decennio di studi superiori, al-l’impegno in campo edile, in quello della programmazioneterritoriale e in quello della valutazione. Rispetto agli ita-liani sono dunque più esperti, ma in un campo più limitato.E Atsushi lavora da dipendente proprio all’Ente nazionaledella mappatura, un organismo pubblico che tiene sottocontrollo i mutamenti non solo fisici del territorio. «Utiliz-ziamo 100 mila punti fiduciali e un sistema assai avanzatoche sfrutta i satelliti – spiega – non solo Gps, bensì tecno-logie ancora più avanzate. Occorre però ammettere che conuna terra che si muove con la frequenza della nostra fati-chiamo a tenere aggiornate le mappe». D’altra parte è pro-prio su quei documenti che si basa ogni programmazione ur-banistica e ogni scelta d’intervento edilizio che non risultipericolosa per i cittadini. Il problema non è semplice e il col-lega ha fatto appello nelle sessioni di studio agli altri geo-metri del mondo e alle aziende all’avanguardia nel campodei rilievi geodetici affinché affinino i loro programmi e sug-geriscano al Giappone tutte le possibilità per il monito-raggio delle continue deformazioni del territorio e la ridu-zione dei rischi. «E voglio dire – aggiunge Atsushi – che forsemai come quest’anno partecipare alla working week dellaFederazione internazionale dei geometri è stata per me unaoccasione davvero proficua. Al di là dei sistemi di rileva-zione che anche in Giappone sono all’avanguardia, ho avutoil conforto di verificare procedure tecniche e approcci ope-rativi parzialmente diversi dai nostri e che hanno rappre-sentato un arricchimento straordinario che non mancheròcerto di riversare nel lavoro del gruppo di ricerca del qualefaccio parte».

In Giappone per capire i mutamentiintrodotti dal terremoto e da Fukushima

Da un continente in tumultuoso sviluppo a unpaese iper-sviluppato come il Giappone che staperò facendo i conti, oltre che con la sua storica si-

tuazione geologica e un grande numero di terremoti e ma-remoti, con il nuovo fortissimo rischio nucleare. Pochi passinel giardino dell’Hilton dei Cavalieri invaso dai congressistidella FIG ed eccoci catapultati dal futuro “brillante” di Wa-fula Nabutola agli incubi quotidiani di Atsushi Yamagiwa,che lavora nella città della scienza di Tsukuba nella prefet-tura di Ibaraki. E se si parla oggi con un giapponese non sipuò prescindere dal dramma della centrale nucleare diFukushima, anche se il collega Yamagiwa affronta il tema congrande discrezione e pudore, con poche parole che tradu-cono soprattutto l’impossibilità di individuare la fine di un“problema” assolutamente nuovo non solo per il Giapponema per il mondo intero. E aggiunge che la sua presenza allaFIG «è anche finalizzata a conoscere l’operatività e le tec-niche dei geometri in altre zone del mondo, per verificarneil possibile utilizzo in Giappone, dove stiamo cercando connon poca fatica di tenere sotto controllo i rapidi mutamente

albergo interrompe in maniera troppo invasiva uno skyline,se la piscina è sicura e via di questo passo. Per farlo deve a-vere conoscenze topografiche e naturalistiche, deve vivereun territorio e scoprirne tutti i segreti, capire cosa c’è e cosamanca, proporne un utilizzo sensato per il breve, il medio eil lungo periodo. Nascono così i progetti dei quali sempre ilgeometra verifica la compatibilità ambientale e persinoquella visiva». A costruire un grattacielo o l’albergo potràpensare poi qualcun altro perché in Kenia il geometra è so-prattutto «il gestore del territorio, l’uomo che coordina erende fattibile un progetto».

E la crisi? Vi sta tarpando le ali? Rallenta lo sviluppo? «Lacrisi si sente – risponde Nabutola – soprattutto stanno ve-nendo a mancare gli investimenti stranieri per i grandi pro-getti. Ma in Kenia buona parte degli interventi si realizzanocon una forma di finanziamento mutualistico che nasce ed ègestito dalle comunità. È la gente che si aiuta vicendevol-mente a realizzare un progetto che ritiene necessario peruna famiglia o per una frazione o una città. E l’orizzonte, no-nostante le nuvole ci appare roseo».

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 11

Nel Far Eastdove lo sviluppo simisura con le esigenzedelle nuove tigridell’economia

Tecnici laureati specialistinella misurazione e nelgoverno del territorio che

vivono una crisi profonda in Eu-ropa, sono euforici in Africa e sonoattanagliati dalla paura in Giap-pone: la sintesi delle nostre chiac-chiere con i colleghi stranieri in-contrati alla FIG è una forzata sem-plificazione, ma ha il pregio di fis-sare un’immagine forse sfuocatama non fuorviante. Proviamo acompletarla incontrando un geo-metra di quel Far Eastdove le nuovetigri dell’economia continuano atrainare uno sviluppo formidabile.Scegliamo la Malesia non soloperché è malese il presidentemondiale della FIG, ma ancheperché a Kuala Lumpur si terrà la prossima working weekdella Federazione internazionale geometri nel 2014. Ed èassai probabile che in quella occasione si potrà capirequanto degli impegni presi a Roma si sarà tradotto in realtà,quanto dure saranno state le resistenze negli stati e quantodeterminati saranno stati i geometri nel farsi custodi del ter-ritorio, suoi difensori intransigenti, promotori di uno svi-luppo nel segno dell’equilibrio e del rispetto del creato.La Malesia peraltro è su questo versante una cartina al tor-

nasole importante, un esperi-mento significativo da molti puntidi vista. I vecchi sultanati hanno in-fatti lasciato spazio a una monar-chia costituzionale che ha giurisdi-zione sulla federazione malese eha l’Islam come religione di statopur se tollera la presenza dellealtre religioni quali buddismo e in-duismo. Un crogiolo etnico e di ci-viltà verso il quale, soprattuttodopo la scoperta di grandi giaci-menti petroliferi, hanno fatto rottapopoli in fuga da altre miserie a co-minciare dai cinesi, mentre la so-cietà si arricchiva e dava il via a unosviluppo rapidissimo e caotico,concentrato particolarmente nellacapitale. Questo lo scenario nelquale opera il collega Alias B I-brahim al quale abbiamo chiestoinnanzitutto qual è l’attività preva-lente dei geometri in Malesia e sco-

meno a una parvenza di normalità. Ma io non so risponderee probabilmente in Giappone nessuno lo sa. Anche limi-tandomi al mio campo debbo dire che è per esempio ancoraimpossibile sorvolare la zona della centrale e dunque anchei rilievi topografici possono essere fatti solo con il satellite,mentre non c’è l’ausilio, abituale in tutti gli altri casi, del-l’aerofotogrammetria. Ed è un vero problema».

INTERVISTA

Quanto alla crisi i giapponesi, come tutto il mondo occiden-tale, la stanno pagando, ma obiettivamente oggi stannoguardando con maggiore preoccupazione al tema dell’in-quinamento nucleare e all’evoluzione del disastro di Fuku-shima. «La crisi – dice Atsushi – ha già ridotto il numero com-plessivo dei geometri e sempre meno giovani intrapren-dono questa professione, ma a occupare la nostra mente èsoprattutto la preoccupazione per l’incidente alle centrali diFukushima. Dovunque vado, anche qui a Roma, tutti michiedono se in Giappone abbiamo comunque quantificatoil periodo necessario a superare l’emergenza e a tornare al-

A centro pagina il surveyor maleseAlias B Ibrahim

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INTERVISTA

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tempi e fornendo alla società malese gli strumenti per il suosviluppo. E se è vero che non sono mancati i classici pro-blemi d’una struttura urbana in velocissima crescita, nonvanno però dimenticati i traguardi di benessere e la diffu-sione della modernità che lo sviluppo ha portato con sé».Anche a parere di Ibrahim questo è però il momento dellariflessione, della «necessaria rivalutazione di tutte le op-zioni sul campo, avendo ben presenti i pericoli per l’am-biente che uno sviluppo non equilibrato porta con sé». Arendere ancor più stringente e non eludibile questa ricon-siderazione di strumenti e obiettivi è anche la crisi chestiamo sentendo in maniera assai forte e che è stata unasorta di risveglio sgradevole dopo una stagione di grandebenessere». Una crisi che «fortunatamente – conclude il no-stro interlocutore – la Malesia sta cercando di arginare anchemantenendo alcune barriere difensive soprattutto in campoprofessionale o lavorativo: da noi infatti le profesioni sonoriservate ai malesi e uno straniero non può firmare un pro-getto o un rilievo catastale a meno che non sia in società conun malese».

prendo così, che – un po’ come nel resto del mondo tranneche in Italia – anche nel Far East «i geometri si occupanoprincipalmente, meglio quasi esclusivamente, di topografiae catasto, rilievo del territorio e sua gestione», mentre sonoaltre le specializzazioni che portano un professionista ad oc-cuparsi per esempio di edilizia o di estimo.«Per svolgere la professione – aggiunge – l’iter formativo èben preciso ed è sostanzialmente di 8/10 anni, 4 di scuola su-periore e almeno altrettanti di università». Anche in Malesiainoltre, conseguita la laurea, «il giovane geometra deve svol-gere un tirocinio/praticantato di un paio d’anni e superare unesame di stato, che verte appunto su materie topografiche».

Èsolo a quel punto che il professionista apre unosua studio: «Fino a qualche tempo fa – dice ancoraIbrahim – era prevalente lo studio con un singolo

professionista, mentre oggi si va diffondendo anche unaforma associata, nella quale spesso a convivere sono geo-metri e ingegneri, quasi mai architetti». I progetti sui qualigli studi lavorano «riguardano innanzitutto il monitoraggiodel territorio, il rilievo topo-grafico, la pianificazione ur-banistica ed edilizia, anchese il geometra è identificatonel mio paese soprattuttocon il topografo». Un e-sperto del territorio che siavvale di tutte le tecnologie,dal teodolite al Gps: «La no-stra categoria – prosegue –ha saputo aggiornarsi rapi-damente in questi anni ri-manendo al passo con i

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 13

In basso, al centro: Bruno Razza,chiamato per acclamazione allavicepresidenza della FIG

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Un prologo chevuole garantire unepilogo positivo,

condiviso, all’altezza dellesfide planetarie che inter-pellano non solo la cate-goria, ma ciascuno degli abi-tanti del pianeta. Seguendola metafora di tanti film, ledue giornate della primaConferenza mondiale deigiovani geometri (First FIGyoung surveyors conference nellalingua ufficiale dell’in-contro) che ha fatto da batti-strada alla FIG working weekdi Roma, è parsa proprio ilnecessario prologo alle di-scussioni tecniche, agli im-pegni d’intervento, alle so-lenni dichiarazioni chehanno poi segnato le cinquegiornate dell’assise mas-sima dei geometri di tutto ilmondo.Come per ogni manifesta-zione all’esordio, anche perla Conferenza dei giovanigeometri val la pena di met-tere infila immediatamentealcuni numeri. Due i giorni diapprofondimento tecnico incommissione e in sessioneplenaria, ovviamente in in-glese, ospitati negli spazidella sede romana Cassa na-zionale geometri, tanto ve-nerdì 4 che sabato 5 maggio,con la partecipazione di nonmeno di 130 giovani geo-metri provenienti da 40Paesi diversi. E non pochi –soprattutto fra gli italiani –hanno poi approfittato delleconvenienti convenzioni per trattenersi alla FIG workingweek da domenica 6 a giovedì 10 maggio. L’hanno fatto nonsolo perché interessati agli approfonditi tecnici ed alle di-scussioni in assemblea plenaria della settimana di lavoriFIG, ma perché in fondo la conferenza dei giovani e la setti-mana hanno saputo parlare la stessa lingua, hanno mostratola stessa sensibilità per i problemi più urgenti dell’am-

Dalla Young surveyors conferencegiovani geometri sempre in reteper guardare insieme al futuro

biente e dello sviluppo sostenibile, hanno voluto condivi-dere fino in fondo l’impegno che la categoria ha inteso as-sumere ad ogni livello, nazionale e internazionale.Proprio questa vicinanza e questa continuità tra la palestradel confronto a livello giovanile (erano e sono ammessi igeometri con meno di 35 anni d’età o entro i dieci anni dallalaurea che ormai in tutto il mondo abilita i surveyors) e l’assise

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 15

massima hanno testimoniato almeno due elementi digrande conforto. Il primo la vitalità della categoria ed in-sieme la garanzia della sua operosa continuità in ogni an-golo del pianeta; il secondo la lungimiranza della FIG (e trai suoi membri più attivi la determinazione della delega-zione italiana) nell’inserire a pieno titolo i giovani nel di-battito e nei lavori della working week della Federazione,consentendo comunque loro anche una privilegiata occa-sione di confronto.

D’un più stretto collegamento tra la FIG e le gio-vani generazioni di geometri si parla da un lu-stro e in questi pochi anni molta strada è già

stata fatta, soprattutto lungo percorsi ancora poco esploratidalla FIG maggiore, come ad esempio il dialogo nei socialnetwork. Sono infatti già tre anni che i giovani della FIG si ten-gono in contatto su Facebook e soprattutto sul social networkpiù specializzato in ambito professionale qual è Linkedin. Èin questi “non luoghi” che i giovani si incontrano per poterliberamente discutere, scambiandosi informazioni e per-sino richieste di collaborazione sul lavoro. Confronti digrande valore e d’indubbio spessore visto che più d’uno deipartecipanti alla conferenza ha confermato di aver risolto al-cuni dei suoi problemi tecnici proprio dialogando con i col-

leghi di altre aree geografiche del pianeta, mentre suLinkedin sono arrivati a contattarsi ben 560 geometri, ov-viamente non solo giovani, ma con i giovani in numero cer-tamente maggioritario. Per non dire dei percorsi di forma-zione permanente anche a distanza che le nuove opportu-nità legate ad internet ed ai social network offrono.Vale inoltre la pena sottolineare che il gruppo dei giovanigeometri dentro la FIG non è sorto dal nulla, ma come già ac-cennato, è frutto d’un lavoro che i membri nazionali hannofavorito in ogni modo. Basta per esempio ricordare cosa hafatto il Consiglio nazionale italiani che fin dal 2009 ha in ma-niera trasparente selezionato alcuni giovani aiutandoli aprendere parte attiva alle riunioni FIG un po’ in tutto ilmondo. E proprio questo nucleo, ha partecipato all’organiz-zazione dei seminari formativi per geometri di paesi in via disviluppo o di aree omogenee del pianeta, come il Mediter-raneo. Incontri, lezioni, confronti reiterati nel tempo, contattia largo spettro coltivati e mantenuti che hanno portato quasinaturalmente alla prima Conferenza, appunto quella diRoma del 4 e 5 maggio. In quella sede è stato anche ricon-fermato anche il gruppo dirigente dello Young surveyors network,che fino al 2014 vede un “governo” tutto rosa: l’australianaKate Fairlie è stata la presidente, mentre ad affiancarla conil ruolo di segretaria c’è l’austriaca Eva Maria Unger.

Nella pagina di sinistra, in alto, laPresidente dello Young surveyorsnetwork, l’australiana Kate Fairlie,affiancata (in questa pagina, alcentro) dalla Vicepresidente,l’austriaca Eva Maria Unger

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INTERVISTA

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pone storie diversissime, giovani geometri d’un occidentein crisi e colleghi delle nuove locomotive mondiali, genteletteralmente dell’altro mondo (australiani, indonesiani,neozelandesi) e italiani di Torino e di Ragusa, di Crema edella Capitale.Ad esempio èassai raro chequesti ragazzi ab-biano intrapresola carriera di geo-metra – con do-vunque un iter distudi impegna-tivo solitamentechiuso con unalaurea – per se-guire un esempioo un interesse fa-migliare, piut-tosto un sogno oun’idea anche romantica del nostro lavoro C’è chi come l’australiana Kate Fairlie è stata conquistatadalle mappe, soprattutto quelle artistiche e storiche e hastudiato per poterle realizzare anch’essa; c’è chi come l’in-donesiano Rizqi Abdulharis amava la vita all’aria aperta evoleva una professione che lo tenesse a contatto con la terra(«Solo a scuola – ci ha detto scherzando Rizqi – ho scoperto

che per fare questo me-stiere ci sarebbe volutatanta matematica; ma perfortuna giocare con i numerinon mi è mai dispiaciuto»).Motivazioni come si vedediversissime ma dietro aogni scelta c’è un grande a-more per l’ambiente, la suamisurazione, il monito-raggio dei mutamenti fisici,strutturali, sociali ed ecolo-gici. Ma al di là delle ragionidella scelta originale – ab-biamo chiesto – adesso chesiete geometri, sentite diaver centrato il vostro obiet-tivo? Risposte ancora unavolta differenti nella formaeppure straordinariamenteunivoche. Esplicitamentesolo Daniele Brancati di Ra-gusa ci ha detto «stiamo rea-lizzando i nostri sogni» e

Preparati per poter contarenell’oggi e nel domani d’ogni Paese:ecco l’impegno dei giovani geometri

Vogliono esserci, oggi e domani, vogliono contareed essere coinvolti in prima persona. Chiedono diessere ascoltati non in quanto giovani ma perché

hanno qualcosa da dire e soprattutto perché pagherannoloro più di chiunque altro la ricaduta delle soluzioni o dellemancate soluzioni ai problemi d’equilibrio del pianeta. Sicoglie innanzitutto una gran carica d’entusiasmo tra i tantigiovani di tutto il mondo con i quali abbiamo parlato in unpaio di giornate alla FIG working week di Roma. Un entusiasmo che accomuna questi attempati ragazzi atanti altri giovani, ma che non è banalmente liquidabilecome la caratteristica dell’età: ci sono state infatti stagioninon lontane nelle quali la prima espressione giovanile nonera l’entusiasmo bensì la rabbia. L’approccio è perciò im-mediato, positivo, senza barriere e la gioia dell’incontro, l’a-pertura senza titubanze al dialogo a più voci e all’intervistanon si traduce in confronti scontati, ma è subito arricchito datemi seri, da riflessioni pacate, di piena consapevolezza delruolo che i geometri possono giocare nelle difficoltà del-l’oggi e ancor di più nel disegno del domani. Proprio questa consapevolezza avvicina e quasi giustap-

Nella fotografia in basso, da sinistra,gli animatori del gruppo giovanigeometri Massimiliano Romagnoli,Andrea Massaro, Luca Passador,Daniele Brancato e Alessandro DalMasso. Al centro la dott.ssaElisabetta Savoldi, che hacollaborato con la redazione nellarealizzazione del presente dossier

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INTERVISTA

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Massaro, Luca Passador, Alessandro Dal Masso, Massimi-liano Romagnoli e Paola Ronzino variamente distribuitisullo Stivale) è fondamentale garantirsi un’istruzione supe-riore. «Dobbiamo tutti studiare e lavorare – hanno detto –anche per non restare indietro rispetto ai colleghi degli altri

Paesi. I geometri di tutte le altre na-zioni sono per esempio laureati enon solo il mercato è ormai globalee la concorrenza non conosce fron-tiere, ma soprattutto anche i geo-metri italiani vogliono essere consi-derati realmente alla pari con glialtri».

Su quale strada percorrereper conquistare anche ilgruppo di italiani però si

divide. E più d’uno, in pratica lamaggioranza, dice senza mezzi ter-mini semplicemente che «anche ilgeometra italiano deve laurearsi»:deve farlo chi comincia adesso l’iterformativo, «ma pure chi è già pro-fessionista». Altri parla invece delladifficoltà di laurearsi lavorando edel diverso livello delle scuole pergeometri di qualche anno fa rispettoalle attuali. E se qualcuno prova asdrammatizzare sostenendo che infondo i geometri italiani sono quelliche «fanno più di tutti gli altri, dallecostruzioni al catasto, dall’estimoalla eco-sostenibilità e ai conti», c’èpure chi sembra trovare la media-zione uscendo dal dilemma dellalaurea: «Non è importante il titolo distudio – dice – ma una formazionesuperiore serve, è necessaria, vastudiata e proposta con l’aiuto ditutta la categoria. Potrebbe trattarsiproprio d’una formula multicanaledi alta qualificazione professionale,con ore di lavoro e di lezione all’U-niversità o in un apposito istituto,tanta pratica sul campo e tanta e-sperienza da far valere come cre-

dito». Sul tema in verità i giovani geometri delle altre na-zioni non hanno granché da dire. Per loro la questione è pa-cificamente risolta all’origine: sono laureati e senza laureanon sarebbero geometri (anche se va detto che nei loropaesi l’università non è quell’ambito esclusivamente acca-

«portando il nostro piccolo, forse piccolissimo ma non insi-gnificante contributo alla soluzione dei problemi del nostroPaese e di conseguenza del continente e del mondo».Kateper esempio non fa le mappe che amava, ma è impegnata«nello studio della gestione del territorio con la finalità diverificare gli effetti di alcune scelteanche sui cambiamenti climatici».Analogamente Rizqi non vive al-l’aria aperta ma nel chiuso d’un la-boratorio per monitorare il «go-verno del territorio e in particolareche effetto ha sul mutamento del-l’ambiente marino d’una zona spe-cifica assai delicata dell’Indonesia».Valutazioni e controlli che si impon-gono con ancor maggiore urgenzasoprattutto laddove la crisi sta col-pendo duramente (molto in Italia ein Austria, assai meno in Australia eNuova Zelanda, praticamente perniente in Asia e in Indonesia) poichéciascuno degli intervenuti ha voltosottolineare come proprio le diffi-coltà contingenti siano spesso l’alibidi governi e operatori privati per ilvia libera a interventi che nel lungoperiodo si rivelano devastanti perl’ambiente ed i suoi abitanti.

Tutti d’accordo poi e senzaneppure grandi difformitàd’espressione sul ruolo

centrale che ai geometri spetta nel-l’indicazione del miglior utilizzopossibile del territorio. Lo diconol’australiana Navelle Underwood el’austriaca Eva Maria Unger: «Siamonoi gli esperti che meglio conosconola terra, che controllano gli effettiche diverse gestioni del territorioprovocano all’insieme dell’am-biente. Abbiamo noi le conoscenzetecniche per valutare concreta-mente i benefici e le controindica-zioni di ogni scelta, per fare in modoche ogni intervento sia il più adattonelle condizioni date, quello che meglio di ogni altro ri-sponde all’interesse dell’uomo di oggi e di domani».Certo per far questo occorre essere preparati, studiare, nonaccontentarsi del risaputo. Per gli italiani in particolare(oltre a Daniele Brancato, hanno dialogato con noi Andrea

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INTERVISTA

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Nella foto grande, in primo piano,Kate Fairlie e, all’estrema destra, ilPresidente FIG CheeHai Teo

tocolli e non si prosegua invece, come accade oggi, su stradespesso contrapposte e alfine controproducenti».Da qui l’auspicio condiviso da tutti che i momenti di con-fronto come la working week della FIG si moltiplichino ed,anche attraverso il Young surveyors network e la Conference, di-vengano strumenti di confronto permanente e continuo.Può sembrare retorico, ma è estremamente reale: «Il mondone ha drammaticamente bisogno».

demico e speculativo che è in Italia, ma spesso ha contenutiformativo straordinariamente concreti).Al di là delle questioni più nazionali, il filo comune d’un di-scorso positivo si ritrova immediatamente nelle parole diRizqi non a caso premiato con una borsa di studio della FIGper il suo intervento sul futuro della professione. A pareredell’indonesiano infatti «i problemi del pianeta sono oggitalmente complessi e interconnessi che spetta innanzituttoai tecnici dare l’indicazione delle soluzioni più adatte e farein modo che a livello planetario si seguano i medesimi pro-

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Matteo Negri Valorizzazione del patrimonioimmobiliare nella disponibilitàdegli Enti PubbliciRelazione tenuta dall’Autore, geometra libero professionista bresciano,alla “Working Week FIG” in Roma il giorno 9 maggio 2012

luppa tra la sponda bre-sciana del Sebino e le col-line orientali della Francia-corta, ha come finalità il re-cupero a parco urbano diuno scalo merci ferroviario indisuso da anni e in stato disemiabbandono. La splendida posizione geo-grafica tra lago e collina offrea questo paese numerosepossibilità di sviluppare lanaturale vocazione turistica. L’area, ubicata centralmentein lato nord rispetto allo svi-luppo del fronte lago del ter-ritorio comunale, rientra inun ambito di elevato valorepercettivo, connotato dallapresenza congiunta di fattorifisico-ambientali e storico-

culturali. L’Amministrazione Comu-nale, prima di procedere allaprogettazione all’assegna-zione e all’appalto dei lavori,intende quantificare la con-venienza economica dell’o-perazione immobiliare e co-noscere il flusso dei costi edei ricavi dell’intervento edi-lizio, mirando nel contempoa conoscere il valore di mer-cato futuro del compendioimmobilare in esame.

Determinazione del valoredi trasformazioneGli obiettivi e l’azioneestimativa propostaIn applicazione agli Stan-dard Internazionali di Valu-tazione (IVS) e in conformitàallo standard italiano (Co-dice delle Valutazioni Immo-biliari edito da Tecnoborsa)verranno illustrate le proce-dure tecnico scientifiche –intese come benchmark mi-nimo accettabile – indispen-sabili per costruire le basidel rapporto di valutazione.Lo studio propone l’indivi-duazione e l’analisi proce-durale dello standard meto-dologico estimativo, finaliz-zato alla scelta della conve-nienza economica del com-

I n applicazione al De-creto Legge 25 giugno2008 n. 112, per i fun-

zionari pubblici delle Re-gioni, delle Provincie, deiComuni e degli altri Enti lo-cali, lo studio della valoriz-zazione immobiliare e lascelta degli investimenti èvolto alla redazione delPiano delle Alienazionidegli immobili, con la conse-guente classificazione comepatrimonio disponibile e lavariazione della destina-zione urbanistica.

Illustrazionedel caso studioIl Comune di Paratico in pro-vincia di Brescia che si svi-

parto in esame e alla deter-minazione del suo valore ditrasformazione. La convenienza economicaverrà determinata attraversol’individuazione dell’ Highestand Best Use (HBU), ossia ilmassimo valore di trasforma-zione o di mercato prospet-tati per il compendio immo-biliare rispetto alla sua de-stinazione attuale. La determinazione del va-lore di trasformazione delparco passerà invece attra-verso l’analisi del flusso dicassa scontato (DiscountedCash Flow Analysis - DCFA) checonsidererà i costi inizialidell’intervento edilizio le-gati alla sua riqualificazionee tutti i redditi netti ricava-

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 21

Nella pagina precedente, da sinistrain senso antiorario, ex scalo merciferroviario riqualificato in un parcourbano; Location map - GoogleMaps Italia - ©2012; il parcourbano “Le chiatte” di Paratico; loscalo merci ferroviario in disuso esemi abbandonato

In questa pagina: planimetria diprogetto del parco urbano “LeChiatte”

imprese edili e società im-mobiliari, ai notai, ai com-mercialisti, ai consulenti fi-scali, ai funzionari di bancache operano nel credito im-mobiliare, etc.L’analisi di mercato conside-rerà il compendio immobi-liare esaminato e il suo con-testo insediativo, relativa-mente alla presenza di ser-vizi pubblici, alla viabilità,alle infrastrutture, alla qua-lità della vita, etc.L’analisi del mercato immo-biliare mirerà a prevederel’offerta e la domanda (at-tuale e futura) per ogni im-mobile collocato nel propriosegmento di mercato, ossial’unità elementare non ulte-riormente scindibile dall’a-nalisi economica-estimativadel mercato immobiliare. Ai fini dell’analisi economica-estimativa, un segmento dimercato, in termini concreti,resta definito principalmentedai seguenti parametri: • Localizzazione: indica la lo-

calizzazione dell’unità im-mobiliare nello spaziogeografico ed economico.

• Destinazione: indica se sitratta di contratti per abi-

tazione, ufficio, attivitàcommerciali, artigianali,industriali o terziarie.

• Tipologia immobiliare: in-dica se trattasi di contrattirelativi a fabbricati e a ter-reni, del mercato dell’u-sato, del ristrutturato, delnuovo o seminouvo, dicondominio o di proprietàesclusiva.

• Tipologia edilizia: si rife-risce ai caratteri dell’edi-ficio (es. edifici multi-piano, villette, case colo-niche, opifici, complessiimmobiliari, ecc).

• Dimensione: se trattasi diunità immobiliari piccole,medie o grandi.

I parametri del segmento im-mobiliare trovano applica-zione nella raccolta degli usi edelle conusuetudini commer-ciali del settore immobiliare. L’osservazione puntuale emeticolosa del mercato im-mobiliare porterà alla rileva-zione di dati immobiliari difabbricati con destinazioneludico ricreativa in zonalago, assoggettabili a loca-zione, nella fattispecie com-pravendite, canoni di mer-cato lordi e relative spese di

bili dall’operazione immo-biliare, valutati alle diversescadenze periodiche. Per procedere alla determi-nazione del valore di mer-cato dell’intero comparto inesame sarà indispensabilecalcolare, attraverso l’osser-vazione del mercato immo-biliare, i saggi di capitalizza-zione relativi alle tipologieimmobiliari previste nella ri-qualificazione dell’area.

Rilevazionedel mercato immobiliarePer determinare l’analisi e-conomica dell’investimentoe l’HBU sarà fondamentaleeffettuare l’osservazione ela valutazione del mercatoimmobiliare. Ai fini della stima degli im-mobili il mercato di riferi-mento sarà quello reale.Si procederà infatti alla rile-vazione dei prezzi e dei ca-noni di mercato degli immo-bili simili a quelli oggetto distima, riferiti al medio-breveperiodo. I dati veri di mercato sarannonoti agli agenti immobiliari,ai tecnici, agli inquilini e aiproprietari concedenti, alle

esercizio. Prevedendo l’Amministra-zione Comunale il potenzia-mento dei parcheggi in zonalago, per completare l’analisidel mercato immobiliare saràdeterminante quantificare ipossibili introiti (tariffe) e i re-lativi costi di esercizio deri-vanti dai parcometri.

Highest and best usePer determinare il valore dimercato dell’operazione im-mobiliare sarà necessarioprocedere con l’analisi delpiù conveniente e miglioruso, o quello più probabile(HBU – highest and best use). Tale parametro è da inten-dersi come l’uso che pre-senta il massimo valore ditrasformazione o di mercatotra i valori di trasformazionee di mercato degli usi pro-spettati per un immobile. L’HBU in esame esprimerà ladestinazione alla quale cor-risponderà il valore mas-simo tra il valore attuale(verde incolto con rustici e-conomicamente obsoleti efatiscenti) e i possibili valoridi trasformazione (parco ur-bano con fabbricati posti a

A BC

D

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2. Giuridico: per l’assenza dipesi o limitazioni d’usoquali: oneri reali, obbliga-zioni di proprietà, diritti diprelazione, servitù attive,passive, etc.

3. Di bilancio: inteso comeintervento finanziaria-mente sostenibile.

4. Economico: inteso come in-tervento economicamentepiù conveniente rispettoalla destinazione attuale.

Una volta effettuata la rileva-zione e l’osservazione delmercato immobiliare, sipotrà verificare se la desti-nazione più probabile e red-ditizia degli immobili collo-cati sull’area oggetto di in-tervento, corrisponderà agliobiettivi progettuali ipotiz-zati dall’AmministrazioneComunale e più precisa-mente:A) il recupero dell’ex scalo

ferroviario in un parco ur-bano attraverso:– una sapiente organizza-

zione del verde;– la riproposizione di al-

cuni tracciati dei binariesistenti, quali percorsiinterni al parco;

– la riqualificazione dei

moli di attracco (lingue); – la sistemazione dei pon-

tili di imbarco dei va-goni ferroviari, comepasserelle di cammina-mento.

B) il restauro conservativodel vecchio deposito carrie la sua trasformazione inun ristorante.

C) la realizzazione del nuovochiosco (bar) come puntodi ristoro per i fruitoridelle infrastrutture, in so-stituzione del preesi-stente piccolo magazzinoferroviario.

D) L’ampliamento della do-tazione di parcheggi.

Analisi del costodi traformazione Una volta valutato l’HBU, sidovrà procedere alla deter-minazione del costo di tra-sformazione, inteso comecosto di costruzione o riqua-lificazione. L’analisi delle voci di spesadell’intervento edilzio verràeffettuata mediante la cono-scenza dei costi di costru-zione relativi alla riqualifica-zione del parco. Tale costo rappresenterà la

reddito), il tutto nel rispettodei seguenti vincoli: 1. Tecnico: l’intervento do-

vrà essere fisicamente etecnicamente realizzabiletenendo conto dell’as-senza di:– gravi prescrizioni pre-

giudizievoli dettate dalvincolo ambientale epaesaggistico;

– limitazioni alle destina-zioni d’uso ammessederivanti dalla zonizza-zione acustica;

– gravi vincoli idrogeolo-gici;

– eventuali limiti all’edifi-cabilità;

– gravi limitazioni tecnico-economiche per even-tuali bonifiche: trattan-dosi del recupero edi-lizio di un’area attraver-sata in passato dal tran-sito ferroviario bisogneràprendere in considera-zione l’eventuale boni-fica ”Piano del Ferro”.

Il progetto infine dovrà tenerconto delle Norme TecnicheAttuazione (NTA) contenutenello strumento urbanisticovigente e adottato.

somma delle spese che, almomento di stima, l’Ammi-nistrazione Comunale dovràsostenere per realizzare l’in-vestimento. Il costo di riqualificazionedel parco resterà definitocome sommatoria delle se-guenti voci di spesa:

– spese di costruzione(compresi costi diretti,indiretti ed il profittonormale d’impresa);

– competenze professio-nali;

– spese per allacciamenti;– spese legali;– spese di finanziamento;– spese per interessi pas-

sivi;– spese assicurative;– varie ed imprevisti.

La voce di spesa più signifi-cativa, in termini di peso e-conomico, sarà sicuramenterappresentata dalle spesedi trasformazione. Il procedimento di stima i-doneo a quantificare lespese di costruzione sarà ilcomputo metrico estimativo,che provvederà ad applicarei prezzi unitari correnti, allequantità delle diverse lavo-razioni previste dal progetto.

Stato di fatto: area incolta

Redditi ex ante → Nessuno

In progetto: parco urbano attrezzato

Redditi ex post → Sponsor e altre entrate

A.

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B. Risanamento conservativodell’ex deposito carri e la suatrasformazione in ristorante

C. Realizzazione di un nuovochiosco, come punto di ri-storo (bar).

Il computo metrico verrà re-datto per le seguenti opere: A. Riqualificazione del parco

D. Sistemazione di via Mar-coni e la realizzazione deinuovi parcheggi a pagamento.

Stato di fatto: sede stradale esistente

Redditi ex ante → Nessuno

In progetto: potenziamento parcheggi

Redditi ex post → Parcometri e sanzioni

D.

Stato di fatto: piccolo magazzino ferroviario

Redditi ex ante → Nessuno

In progetto: nuovo chiosco con plateatico

Redditi ex post → Affitto

C.

Stato di fatto: ex deposito carri

Redditi ex ante → Nessuno

In progetto: ristorante con plateatico

Redditi ex post → Affitto

B.

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il valutatore procederà all’in-dividuazione dei redditi diimmobili simili a quelli og-getto di valutazione, attra-verso l’analisi del mercato. In funzione alla disponibilitàe tipologia dei dati immobi-lari, i canoni di mercato ver-ranno calcolati analitica-mente attraverso l’applica-zione di uno dei metodi distima appartententi al me-todo del confronto di mer-cato (market oriented), ossia:MCA “Market Comparison Ap-proach”, MCA e sistema distima, sistema di riparti-zione o attraverso la regres-sione lineare. Nel caso studio, l’attivo saràrappresentato dai futuri red-diti lordi di mercato deri-vanti dalla possibile loca-zione del ristorante, del bar,oltre agli incassi ottenibilidalla pubblicità dei privati(sponsor) e dai ricavi desu-mibili dalla sosta a paga-mento dei visitatori-turisti.

PassivoIn generale, nel bilancio diesercizio annuale di un im-mobile, il passivo riguarda:

– le quote di ammorta-mento;

– le spese di manuten-zione straordinaria;

– le spese di assicura-zione;

– le spese di gestione;– gli oneri fiscali;– lo sfitto e l’inesigibilità

del canone;– gli interessi passivi.

Nel caso studio, il passivosarà certamente rappresen-tato dai costi di gestione de-rivanti dalla locazione del ri-storante, del chiosco, oltrealle spese derivanti dalla

gestione dei parcheggi a pa-gamento. Le spese di esercizio deri-vanti dalla manutenzionedel parco verranno assor-bite direttamente dai privatiche intenderanno sponso-rizzare le propria attività,mediante l’affissione di car-telli pubblicitari ubicati inprossimità della zona adi-bita a parcheggi e nelle areea verde.

Ricerca del saggiodi capitalizzazioneIl saggio di capitalizzazionenon è una grandezza natu-rale espressa spontanea-mente dal mercato; la sua ri-cerca avverrà secondo la re-gola generale di estrazione

Bilancio di esercizioIl bilancio di esercizio o esti-mativo in generale viene in-teso come un bilancio econo-mico, volto a considerare laredditività prospettica di unimmobile ai fini della stimadel suo valore di mercato. Nella ricerca del valore dimercato, il bilancio estima-tivo dovrà intendersi:

– annuale: l’anno viene in-dicato come il periododi riferimento;

– preventivo: riguarda laprevisione dei risultatidella gestione futuradegli immobili;

– medio: riguarda il livellodel canone di mercato edelle altre eventuali en-trate, oltre alle quantitàed i prezzi dei mezziproduttivi impiegatinella gestione (mate-riali, manodopera, no-leggi, etc.).

– ordinario: ossia riferitoalla figura del proprie-tario quale imprendi-tore immobiliare nor-male, medio e ordinario.

Il bilancio estimativo mireràa determinare il redditonetto degli immobili, attra-verso l’analisi dei ricavi (at-tivo) e dei costi di esercizoannuali (passivo) in caricoalla parte proprietaria.

AttivoNormalmente, nel bilanciodi esercizio annuale di unimmobile, l’attivo è rappre-sentato dai canoni di mer-cato anticipati, in genere conscadenza frazionaria, e daaltri possibili ed eventualiintroiti.Per quantificare le poste at-tive del bilancio estimativo,

con la costruzione di unflusso di cassa.La ricerca del saggio di capi-talizzazione si svolgerà rile-vando i prezzi e i canoni dimercato e le eventuali altreentrate di immobili compa-rabili, appartenenti allostesso segmento di mercatodell’immobile da valutare,oltre ai costi di esercizio e ilperiodo di disponibilità. L’e-strazione del saggio di capi-talizzazione per ciascun im-mobile comparabile si svol-gerà con l’equazione delsaggio di rendimento in-terno riferito alle serie dei ri-cavi e dei costi, al periodo didisponibilità e al prezzo diciascun immobile di con-fronto.

0 1 2 3 • • n

- Ct

- P

+ Rt

+ P(1±d)Flusso di cassa dell’investimentonel metodo della capitalizzazionefinanziaria

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ESTIMO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 25

Dove saranno noti: P = prezzo di mercato del-l’immobile comparabile;Rt = reddito lordo annuo va-riabile dell’immobile da va-lutare; Ct = costo annuo variabiledell’immobile da valutare; d = saggio annuo di rivaluta-zione;n = durata del periodo di di-sponibilità (anni).

Il saggio di capitalizza-zione (i), inteso comesaggio di rendimento

interno, si otterrà per estra-zione o interpolazione, at-traverso un foglio di calcoloelettronico. Ove non sarà possibile de-terminare il saggio di capita-lizzazione attraverso unflusso di cassa relativo a im-mobili simili recentementecompravenduti e conte-stualmente locati, si proce-derà alla sua determina-zione attraverso l’applica-zione della yield and change for-mulas (if). Noto il saggio annuo di capi-talizzazione (i), desunto dametodologie estimative dif-ferenti, quali per esempio lacapitalizzazione diretta, ilmortgage and equity com-ponents, il land and buil-ding components, o il rap-porto copertura del debito(DCR), si considerarà il feno-meno rivalutativo o svaluta-tivo ad un saggio annuale(±d).

Dovendo infine determi-nare il flusso dei redditi edei costi alle diverse sca-

Riepilogo delle metodologie estimative per il calcolo del saggio di capitalizzazione annuo (i)per l’applicazione della yield and change formulas

Metodo Applicazione Formula da applicare

Capitalizzazione diretta

Mortgage and equity components

Land and buildingcomponents

Rapporto coperturadel debito

Noti i canoni d’affitto e prezzi di compra-vendita riferiti al medesimo immobile ecorrispondenti al segmento di mercatodell’immobile da valutare.

Noti canoni d’affitto e prezzi di compra-vendita NON riferiti allo stesso immobile,ma a immobili che ricadono negli stessisegmenti di mercato dell’immobile davalutare.

Considera le modalità di finanziamentonell’acquisto di un immobile, distin-guendo tra la parte ottenuta in prestito e-spressa in percentuale LTV del prezzo to-tale e la restante parte autofinanziata (1-LTV)

Viene applicato alle parti tecnico-econo-miche di un immobile attraverso il rap-porto complementare tra il valore dellaparte (terreno o fabbricato) e il valore deltutto (terreno e fabbricato).

Il rapporto di copertura del debito (debtcoverage ratio, DCR) è derivato dalcampo delle stime cauzionali e pone unacondizione esterna legata alle garanzie direstituzione di un prestito. Il rapporto dicopertura del debito è il rapporto tra ilreddito lordo erogato dall’immobile e larata di ammortamento del prestito im-mobiliare.

Dove R sono i Redditi e P i Prezzi relativiall’immobile X e Y.

Dove R sono i Redditi e S le relative Su-perficie Commerciali. P i prezzi di altriimmobili del medesimo segmento dimercato e S le relative Superfici.

Dove im è il saggio di capitalizzazione delmutuo (mortgage capitalization rate) e ieil saggio di redditività diretta (equity ca-pitalization rate).

Dove CT è il rapporto complementare delterreno e iT il relativo saggio di capitaliz-zazione, mentre if rappresenta il saggiodi capitalizzazione del fabbricato.

Dove DCR è il rapporto di copertura deldebito, LTV la parte ottenuta in prestitoespressa in percentuale, im è il saggio dicapitalizzazione del mutuo (mortgagecapitalization rate)

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ESTIMO

26 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

La costruzione del flusso dicassa riguarderà i costi in-ziali di trasformazione del-l’intero comparto e l’analisiestimativa dei ricavi e deicosti d’esercizio, alle sca-denze stabilite, relativi allalocazione del ristorante, delchiosco e degli incassi rica-vabili dei parcometri e dallesponsorizzazioni dei privati.

Il valore di trasforma-zione del parco V, coni relativi immobili da

riqualificare, si quantifi-cherà applicando la se-guente formula:

Dove dovranno essere noti: – i costi di trasformazione

dell’intera operazione

immobiliare desunti dalcomputo metrico esti-mativo (CTt),

– la durata dell’interventoedilizio per la trasforma-zione del parco, intesocome ciclo di produ-zione (m);

– le poste attive periodaliin carico all’Amministra-zione Comunale, desu-mibili dalla locazionedel ristorante, del chio-sco e dagli introiti deri-vanti dalle soste a paga-mento e dagli sponsordei privati (Rt);

– le poste passive perio-

dali o costo di esercizioin carico all’Amministra-zione Comunale, deri-

vanti dallag e s t i o n edelle loca-zioni del ri-storante, delchiosco e deip a r c o m e t r i(Ct);– la durata delperiodo di di-sponibil i tà,inteso comeo r i z z o n t et e m p o r a l e ,coincidentecon il periododi locazionecommercialedegli immo-bili concessiin affitto (n);

denze peiodiche (es. trime-strali), sarà necessario calco-lare il saggio periodale (ik)riferito alla scadenza prefis-sata. Stabilito il periodo di riferi-mento delle poste, al qualecorrsiponderà la sua fre-quenza di capitalizzazione(K), si procederà al calcolodel saggio periodale equi-valente partendo dal saggiodi capitalizzazione annuoprecedentemente definito,secondo la seguente for-mula:

Determinazione del valoredi trasformazioneLa determinazione del va-lore di trasformazione delcomparto esaminato pas-serà attraverso l’analisi di unflusso di cassa scontato(DCFA).

– il periodo di riferimentodelle poste attive e pas-sive, inteso come fre-quenza (k);

– l’individuazione delsaggio periodale di sva-lutazione/rivalutazionedelle poste attive (g);

– l’individuazione delsaggio periodale di sva-lutazione/rivalutazionedelle poste passive (h);

– l’individuazione delsaggio periodale di sva-lutazione/rivalutazionesul valore di recupero fi-nale (± d) ;

– il saggio di capitalizza-zione periodale dell’a-nalisi del flusso di cassascontato (ik).

Impostando in una tabella di lavoroi dati soprariportati e servendosi diun foglio di calcolo elettronico, sipotrà estrapolare il valore di mercatodi rivendita finale attraverso il flussodi cassa scontato (DCFA).

ConclusioniL’analisi del processo esti-mativo e la determinazioneanalitica del valore di mer-cato del compendio immo-biliare esaminato, attra-verso la sua trasformazionee riqualificazione in un parcoattrezzato, permetterà al-l’Amministrazione Comu-nale di conoscere quantosegue: 1. il costo di trasformazione

da sostenere per la riqua-lificazione degli immobilifisicamente deteriorati,funzionalmente ed eco-nomicamente obsloteti;

2. i ricavi futuri ipotizzabilidalla locazione del risto-rante e del chiosco;

3. gli introiti desumibili dai

Rappresentazionedel flusso di cassa scontato

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ESTIMO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 27

BibliografiaInternational Valutation Standards, IVSC, London, 2007 SIMONOTTI M., Manuale delle stime immobiliari, Reana del Rojale, Udine, 2005 SIMONOTTI M., Prontuario delle stime immobiliari, Reana del Rojale, Udine,

2005 SIMONOTTI M., Metodi di stima immobiliare, applicazione degli stan-

dard internazionali, trattato teorico pratico, Dario Flaccovio edi-tore, Palermo, 2006

Codice per le valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie, ABI - As-sociazione Bancaria Italiana, 2009

SIMONOTTI M., Valutazione immobiliare standard, Pixart srl (stampa), Quartod’Altino (Ve)

Codice delle valutazioni immobiliari, IV ed., Tecnoborsa, Roma, 2011 Corso professionale di estimo immobiliare basato sugli standard internazionali di valuta-

zione, 2012, Associazione Geo.Val- Geometri Valutatori Esperti(Web site www.geoval.it)

parcheggi a pagamento edalle eventuali sponsoriz-zazioni dei privati per ilmantenimento del parco;

4. i costi di esercizio in caricoalla parte padronale;

5. il saggio di capitalizza-zione e la possibilità dideterminare il tempo dirientro dell’investimento(GRM - Gross Rent Multi-pler);

6. il valore del compendioimmobiliare a fine loca-zione.

Geom. Matteo Negri

Viale Europa 5225133 BresciaE-mail: [email protected] site: www.isostime.com

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DAL CONSIGLIO NAZIONALE

28 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

Standard di qualità:Amministrazione condominiale

per mezzo di atti formali o legali, designa un manda-tario per l’amministrazione delle parti, impianti,luoghi comuni dell’edificio (UNI 10801).

3.1.7 consiglio di condominio (o consiglieri): organo con-sultivo e di controllo dell’amministratore che agiscee delibera nelle forme e nei limiti a lui demandati dalregolamento e/o dai patti speciali contrattuali tra-scritti (UNI 10801).

3.1.8 manutenzione ordinaria: attività necessaria che si ri-pete costantemente nel tempo ad intervalli relativa-mente brevi e di costo non rilevante.

3.1.9 manutenzione straordinaria: opera di rilevante en-tità e costo che si rende necessaria solo eccezional-mente o a grande distanza di tempo.

3.1.10 quota millesimale(millesimi): quota parziale, rap-portata al valore dell’intero edificio in condominio,che rappresenta il valore proporzionale (rispetto a1000) di una singola unità immobiliare sul valore to-tale dell’edificio stesso.

3.1.11 parti comuni: opere elencate dall’art. 1117 del Co-dice civile e comunque tutte le parti, impianti e ser-vizi destinati all’uso comune, se non diversamentedisposto dal titolo di acquisto.

3.1.12 quote: il valore della singola proprietà componentela comunione.

3.1.13 regolamento di condominio (o comunione): docu-mento scritto che dispone le norme circa l’uso dellecose comuni e le modalità di riparto e attribuzionedelle spese secondo gli obblighi e i diritti spettantia ciascun partecipante, nonché le norme per la tuteladel decoro dell’edificio e quelle relative ai compitidemandati all’amministratore, oltre a quelli previstidalla legge (UNI 10801).

3.1.14 rendiconto consuntivo: documento contabile detta-gliato della gestione amministrativa di un anno o fra-zione; esso espone, in una forma di facile compren-sione per l’utente medio, le spese e le entrate rag-gruppate per motivazioni omogenee secondo le di-sposizioni di legge e/o del regolamento di condo-minio o di gestione (UNI 10801).

3.1.16 ripartizione consuntiva: documento-quadro sinot-tico che indica le quote di spesa spettanti a ciascunaunità immobiliare; la quota di spesa è la sommatoriadelle quote spettanti per ogni capitolo omogeneo dispesa (tabella); essa contiene, altresì, il saldo attivoe/o passivo per ogni unità immobiliare, rappresen-tato dalla sommatoria delle spese dedotta la som-matoria dei versamenti e – trattandosi di spese dicassa – saranno annotate quelle da pagare relativa-mente alla competenza (UNI 10801).

Nota: vedere altre definizioni nella norma UNI 10801.

1. Scopo e campo di applicazioneIl presente documento specifica i requisiti di conoscenza,competenza ed esperienza del geometra e ne descrive i me-todi di valutazione della conformità, con specifico riferi-mento alla prestazione di “amministrazione immobiliare”,intesa come attività finalizzata all’amministrazione e ge-stione di immobili di proprietà privata in comunione e incondominio.Si applica al geometra iscritto all’Albo, indipendentementedalla natura dell’impiego.

2. Riferimenti normativi e legislativiIl presente documento rimanda, mediante riferimenti datatie non, a disposizioni contenute in altre pubblicazioni. Taliriferimenti normativi sono citati nei punti appropriati deltesto e sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferi-menti datati, successive modifiche o revisioni apportate adette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nelpresente documento come aggiornamento o revisione. Peri riferimenti non datati vale l’ultima edizione della pubbli-cazione alla quale si fa riferimento.– Codice civile articoli dal 1100 al 1116 (della comunione in

generale);– Codice civile articoli dal 1117 al 1139 (del condominio sugli

edifici);– UNI 10801:1998 “Servizi. Amministrazione condominiale e

immobiliare. Funzioni e requisiti dell’amministratore.

3. Termini, definizioni, simboli e abbreviazioni3.1 Termini e definizioni3.1.1 amministratore: colui che su mandato degli aventi

diritto gestisce un immobile e/o un condominio (UNI10801).

3.1.2 assemblea: adunanza dei partecipanti (aventi di-ritto) in un determinato luogo per discutere, trattare,deliberare argomenti di comune interesse (UNI10801).

3.1.3 bilancio preventivo: documento, predisposto dal-l’amministratore e approvato dall’assemblea deicondomini (o comunione), che riporta le spese pre-ventivate per l’anno di gestione.

3.1.4 comunione: insieme di aree e/o superfici con o senzaimmobili e/o diritti reali, in proprietà a più entità fi-siche e/o giuridiche.

3.1.5 condominio: coesistenza di parti di un edificio diproprietà singola, piena ed assoluta, con beni o particomuni necessarie e/o volontarie, dei quali il singolocondominio è comproprietario di una quota indivisa(UNI 10801).

3.1.6 condomino: persona fisica o giuridica titolare di undiritto reale sull’immobile o su parte di esso e che,

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rimento al regolamento e ai verbali delle assemblee) earchiviazione della documentazione, con segnalazioneai condomini dell’eventuale documentazione man-cante;

c) aggiornamento dati dell’amministratore– aggiornamento presso l’Agenzia delle Entrate del no-minativo sul certificato di attribuzione del codice fi-scale/partita Iva;– aggiornamento del nominativo e deposito della firmapresso l’istituto di credito;– eventuale variazione di domiciliazione per le bollettedegli enti erogatori;– comunicazione ai fornitori.

d) prima convocazione assembleaconvocazione assemblea per discutere i punti dell’or-dine del giorno non trattati nell’assemblea precedentee presentarsi ai condomini.

Fase 2: Gestione annuale dell’assemblea ordinariaLa presente fase si compone dei seguenti compiti:a) preparazione, convocazione e coordinamento della riu-nione assembleare alla fine di ciascun anno di esercizio, perrendere conto della propria gestione:

– predisposizione del rendiconto delle spese e la rela-tiva ripartizione consuntiva;– convocazione dell’assemblea ordinaria con i seguentipunti all’ordine del giorno e secondo l’art. 1135 del Co-dice civile: approvazione del bilancio preventivo e re-lativo piano di riparto; nomina dell’amministratore; ap-provazione del bilancio preventivo e relativo piano diriparto della gestione successiva; discussione di even-tuali altri punti ritenuti necessari o richiesti dai condo-mini (o comunionisti);– partecipazione all’assemblea ordinaria, rispondendoa quesiti e fornendo le informazioni richieste;

b) esecuzione delle deliberazioni dell’assemblea– redazione del verbale dell’assemblea, evidenziandocon chiarezza le deliberazioni assunte;– trasmissione ai condomini della copia del verbale del-l’assemblea;– riscossione delle spettanze;– sollecito nei confronti dei condomini (o comunionisti)morosi, e in caso di mancato versamento avvio dellaprocedura ingiuntiva;– erogazione delle spese occorrenti per la manuten-zione ordinaria delle parti comuni dell’edificio e per l’e-sercizio dei servizi comuni;– aggiornamento periodico della contabilità con regi-strazione delle spese e degli incassi verificando paral-lelamente il conto corrente intestato al condominio (ocomunione);

5. Descrizione del lavoro, servizio o processo5.1 GeneralitàIl processo di amministrazione immobiliare prevede i com-piti di seguito elencati:a) presa in consegna;b) esame della documentazione;c) aggiornamento dati dell’amministratore;d) prima convocazione assemblea;e) preparazione, convocazione e coordinamento della riu-

nione assembleare;f) esecuzione delle deliberazioni dell’assemblea;g) cura dell’osservanza del regolamento di condominio (o

comunione);h) disciplina dell’uso delle cose comuni;i) rappresentanza del condominio in ogni sede;j) coordinamento di tutti i soggetti coinvolti nella ge-

stione;k) disponibilità al riscontro delle pezze giustificative e del-

l’estratto conto;l) pagamento delle ritenute d’acconto sulle fatture/par-

celle dei fornitori;m) predisposizione e trasmissione del modello 770 all’A-

genzia delle Entrate;n) redazione e aggiornamento del registro della sicurezza

Dpr 37/98;o) adempimento delle prestazioni del Tus predisponendo

il D.U.V.R.I. (documento unico valutazione rischi e inter-ferenze);

p) richiesta ad ogni fornitore del DURC (documento unicodi regolarità contributiva), del certificato di iscrizionealla Camera di Commercio nonché della verifica di pos-sesso dei requisiti di idoneità tecnico-professionale;

q) aggiornamento dei valori di ricostruzione a nuovo, deimassimali e delle garanzie della polizza globale fabbri-cati;

r) verifica delle rispondenze allo stato di fatto e delle sca-denze delle pratiche di adeguamento alle normative;

s) convocazione dell’assemblea straordinaria;t) rinuncia e revoca del conferimento del mandato.

Fase 1: assunzione del mandatoLa presente fase si compone dei seguenti compiti:a) presa in consegna

successivamente alla nomina avvenuta in assemblea(solitamente entro 15 giorni), incontro con l’amministra-tore uscente per ricevere, mediante un verbale di pas-saggio, le consegne e la relativa documentazione (Ap-pendice A);

b) esame della documentazioneverifica della completezza, studio (con particolare rife-

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 29

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DAL CONSIGLIO NAZIONALE

30 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

Fase 5: Assemblea straordinariaLa presente fase si compone del seguente compito:convocare l’assemblea straordinaria quando ritenuto ne-cessario o quando ne è fatta richiesta a termine di regola-mento.

Fase 6: Rinuncia o revoca del conferimento del mandatoLa presente fase si compone del seguente compito:qualora l’assemblea nominasse un nuovo amministratore,l’amministratore uscente deve predisporre il passaggioconsegne come descritto al punto 5.2.3.1

6.2.2 Conoscenze ed abilità specificheNell’espletamento dell’attività di amministrazione immo-biliare il geometra deve avere capacità e abilità per:– conoscere e saper applicare le disposizioni contenute nellibro terzo del Codice civile;– essere aggiornato sugli orientamenti giurisprudenziali;– avere nozioni di contabilità.

7.2 Liste di controllo

Fase 1: Assunzione del mandatoCompiti Aspetti della verificaa) Presa in consegna ❑ verbale passaggio consegneb) Esame della documentazione ❑ verifica competenza

❑ studio e archiviazione documenta-zione

❑ segnalazione eventuale documenta-zione mancante

c) Aggiornamento dati ❑ comunicazione Agenzia Entratedell’amministratore ❑ comunicazione istituti di credito

❑ eventuale comunicazione enti eroga-tori

❑ comunicazione fornitorid) prima convocazione assemblea ❑ verifica sussistenza

Fase 2: Gestione annuale dell’assemblea ordinariaCompiti Aspetti della verificaa) Preparazione, convocazione ❑ predisposizione dei rendiconto dellee coordinamento della riunione speseassembleare ❑ ripartizione consuntiva

❑ convocazione dell’assemblea ordi-naria

❑ partecipazione all’assemblea ordi-naria

b) esecuzione deliberazioni assemblea ❑ redazione del verbale dell’assemblea❑ trasmissione ai condomini della

copia del verbale dell’assemblea❑ riscossione delle spettanze❑ solleciti spettanze

– verifica dell’esecuzione di tutte le deliberazioni del-l’assemblea.

Fase 3: Compiti istituzionaliLa presente fase si compone dei seguenti compiti:a) cura dell’osservanza del regolamento di condominio (o

comunione);b) disciplina dell’uso delle cose comuni e delle prestazioni

dei servizi nell’interesse comune in modo che ne sia as-sicurato il miglior godimento a tutti i condomini (o comu-nionisti);

c) rappresentanza del condominio in ogni sede (art. 1131 delCodice civile);

d) coordinamento di tutti i soggetti coinvolti nella gestioneal fine di evitare dissidi, consigliando i condomini (o co-munionisti) sulle procedure, gli interventi o le azioni perpreservare o valorizzare il proprio immobile, mante-nendo i contatti con i condomini (o comunionisti) e i con-siglieri, con periodici sopralluoghi nell’immobile;

e) disponibilità al riscontro delle pezze giustificative e del-l’estratto conto.

Fase 4: Compiti amministrativiLa presente fase si compone dei seguenti compiti:a) pagamento delle ritenute d’acconto sulle fatture/parcelle

dei fornitori a mezzo di compilazione del mod. F24, prov-vedendo a trasmettere certificazione dell’avvenuto pa-gamento ai fornitori medesimi;

b) predisposizione e trasmissione all’Agenzia delle Entratedel modello 770;

c) redazione e aggiornamento del registro della sicurezzaDpr 37/98;

d) adempimento delle prescrizioni del TUS (Testo Unico Si-curezza) predisponendo D.V.R. (documento di valuta-zione dei rischi) e D.U.V.R.I. (documento unico valuta-zione rischi e interferenze);

e) richiesta ad ogni fornitore del DURC (documento unico diregolarità contributiva), del certificato di iscrizione allaCamera di Commercio, nonché della verifica di possessodei requisiti di idoneità tecnico-professionale;

f) verifica ed eventuale aggiornamento dei valori di rico-struzione a nuovo, dei massimali e delle garanzie dellapolizza globale fabbricati;

g) verifica delle rispondenze allo stato di fatto e delle sca-denze delle pratiche di adeguamento alle normative re-lativamente a:

– impianto ascensore;– certificati di prevenzione incendi;– impianto di terra;– eventuale potabilità dell’acqua.

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DAL CONSIGLIO NAZIONALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 31

Appendice A - Elenco documentazioneper passaggio di consegne1) fascicolo immobiliare (vedere Appendice B)2) situazione economica del condominio (o comunione)

alla data del passaggio (versamenti dei condomini (co-munionisti), elenco crediti/debiti);

3) chiavi del condominio (o comunione);4) documentazione relativa al conto corrente ed eventuali

libretti assegni;5) contratto di lavoro di eventuali dipendenti del condo-

minio (o comunione), libri matricola, versamenti contri-butivi, CDU, DM10 ed eventuale altra documenta-zione);

6 copia dell’ultima bolletta pagata di tutte le utenze (pereventuali domiciliazioni);

7) corrispondenza cartacea ed elettronica in entrata e u-scita;

8) controlli periodici dell’impianto ascensore, impianto dimessa a terra, potabilità dell’acqua, caldaia, ecc.

9) elenco dettagliato e copie delle fatture pagate nel-l’anno corrente e dei relativi versamenti delle eventualiritenute di acconto;

10 altri eventuali documenti (azioni giudiziarie, atti ammi-nistrativi, pratiche di detrazione fiscale, modelli 770 re-lativi ai versamenti delle ritenute d’acconto, adempi-menti normativi locali, ecc;).

Appendice B - Fascicolo immobiliare (UNI 10801)Il fascicolo immobiliare deve contenere tutte le informa-zioni necessarie alla conoscenza e all’efficiente conduzionedegli immobili e delle loro parti comuni da parte dell’am-ministratore e degli stessi utenti.Esso specificatamente deve contenere:1) libro dei verbali e delle deliberazioni assembleari;2) planimetria aggiornata dello stabile e/o degli stabili nel

caso di comprensorio immobiliare, con la data dell’ul-timo aggiornamento;

3) elaborato planimetrico con la rappresentazioni delleparti e luoghi comuni costituenti la comunione generalee le eventuali comunioni parziali;

4) anagrafica dei partecipanti aventi titolo al condominiocon riferimenti catastali indicati nella planimetria di cuial precedente 2);

5) scheda grafico-tecnica dell’impianto di riscaldamentocentrale;

6) scheda grafico-tecnica dell’impianto centrale di raffre-scamento;

7) scheda grafico-tecnica dell’impianto di adduzione diacqua sanitaria;

8) scheda grafico-tecnica della rete di smaltimento delleacque bianche e nere;

❑ eventuale avvio procedura ingiuntiva❑ erogazione delle spese❑ aggiornamento periodico della con-

tabilità❑ verifica esecuzione deliberazioni as-

semblea

Fase 3: Compiti istituzionaliCompiti Aspetti della verificaa) cura dell’osservanza del regolamento ❑ verifica sussistenzadi condominiob) disciplina dell’uso delle cose comuni ❑ verifica sussistenzae delle prestazioni dei servizic) rappresentanza del condominio ❑ verifica sussistenzain ogni seded) coordinamento di tutti i soggetti ❑ verifica sussistenzacoinvolti nella gestionee) disponibilità al riscontro delle pezze ❑ verifica sussistenzagiustificative e dell’estratto conto

Fase 4: Compiti amministrativiCompiti Aspetti della verificaa) pagamento delle ritenute d’acconto ❑ verifica sussistenzasulle fatture/parcelle dei fornitorib) predisposizione e trasmissione ❑ verifica sussistenzaall’Agenzia delle Entrate del mod. 770c) redazione e aggiornamento del ❑ verifica sussistenzaregistro della sicurezza Dpr 37/98d) adempimento prescrizioni del TUS ❑ verifica sussistenzae) richiesta ad ogni fornitore del DURC ❑ verifica sussistenzaf) verifica e aggiornamento polizza ❑ verifica sussistenzaassicurativag) verifica delle rispondenze allo stato ❑ impianto ascensoredi fatto e delle scadenze ❑ certificati di prevenzione incendi

❑ impianto terra❑ eventuale potabilità dell’acqua

Fase 5: Assemblea straordinariaCompiti Aspetti della verificaa) convocazione assemblea ❑ verifica sussistenzastraordinaria

Fase 6: Rinuncia o revoca conferimento del mandatoCompiti Aspetti della verificaa) rinuncia o revoca del conferimento ❑ verbale passaggio consegnedel mandato

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DAL CONSIGLIO NAZIONALE

32 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

data del verbale di approvazione, se trattasi del rego-lamento assembleare o del rogito – allegandone copiaoriginale – se trattasi di regolamento contrattuale; aquesto saranno fascicolati tutti i verbali e/o atti delle e-ventuali modifiche succedutesi nel tempo;

20) raccolta dei rendiconti e riparti degli ultimi cinque anniapprovati dalle rispettive assemblee con la firma con-validata del presidente dell’assemblea, del segretarioe dell’amministratore, per la verifica dell’autenticità;

21) raccolta dei contratti stipulati;22) atti e convenzioni costitutivi di servitù prediali e di altri

diritti di terzi;23) raccolta dei giustificativi di spesa per i quali la legge

prevede la conservazione per periodi superiori aicinque anni;

24) codice fiscale se ed in quanto dovuto.❑

9) scheda grafico-tecnica dell’impianto di adduzione gasdi rete;

10) scheda grafico-tecnica dell’impianto elettrico comune;11) scheda grafico-tecnica dell’impianto telefonico;12) scheda grafico-tecnica per ogni elevatore di persone,

merci e/o auto;13) scheda grafico-tecnica per ogni impianto comune per la

ricezione televisiva;14) scheda grafico-tecnica dell’impianto antincendio;15) copia autentica della polizza globale;16) attestazioni di conformità integrale degli impianti (da 5

a 14) ed eventuali certificazioni di prevenzione incendi;17) eventuali decreti di vincolo ai sensi della legge;18) tabelle dei millesimi di proprietà generale e tabelle de-

rivate per il riparto delle spese complete dell’elaboratodi calcolo;

19) regolamento condominiale o di gestione (vedere art.1138 del Codice civile), con la chiara indicazione della

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DALLA CASSA

34 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

Simonetta Vescovi La risposta della Cassaal decreto “Salva Italia”

caso di mancato adegua-mento le pensioni sareb-bero state calcolate con ilmetodo contributivo, moltopiù penalizzante per i pen-sionati; sarebbe inoltre scat-tato a loro carico un nuovocontributo dell’1% del lororeddito per gli anni 2012 e2013.La nostra Cassa negli anni a-veva già provveduto al gra-duale innalzamento dellapercentuale sui redditi daversare; ora si aggira intornoal 15%, ancora molto lontanada quella versata all’Inps edall’innalzamento dell’etàper la pensione di vecchiaiaa 67 anni dal 1° gennaio 2013.Il nuovo traguardo della so-stenibilità fino a cinquantaanni imposto dal Governoha obbligato il Cipag a ritoc-care alcuni provvedimenti alfine di raggingere l’obiet-tivo; ma, avendo la nostra

Cassa tenuto sotto controllola situazione negli anni, inuovi adempimenti si sonorivelati minimi, salvaguar-dando gli iscritti attivi. In sin-tesi:– pensione di vecchiaia: gra-

duale innalzamento delrequisito (di sostenibi-lità?) a decorrere dal 2013con aumento di sei mesiogni anno per raggiungere,nel 2019, l’età anagrafica di70 anni;

– fino al 31 dicembre 2015 ilrequisito anagrafico di cuiagli articoli 33, comma 1 e34 comma 6 del “Regola-mento per l’attuazionedelle attività di previ-denza ed assistenza a fa-vore degli iscritti e dei lorofamiliari” viene così modi-ficato: anno 2013, età ana-grafica 65 anni e 6 mesi,graduale aumento di 6mesi per ogni anno fino al

In questi mesi gli or-gani di stampa hannospesso parlato della

nostra Cassa (Cipag) e ditutte le altre private profes-sionali che, negli ultimitempi, hanno dovuto affron-tare un arduo lavoro per a-deguarsi alle decisioni delministro Fornero.Come è noto, le Casse pro-fessionali avevano i bilancitecnici attuariali basati sullasostenibilità dei propri conti(entrate contributive supe-riori alle uscite per paga-mento delle prestazionipensionistiche) fino al limitedi trent’anni. Con l’entrata invigore del decreto cosid-detto “Salva Italia” hannodovuto dimostrare la soste-nibilità dei bilanci tecnici at-tuariali fino ai cinquant’anni.Il termine ultimo per ottem-perare a questa decisioneera il 30 giugno 2012; nel

raggiungimento, nel 2016,dei 67 anni;

– la rivalutazione Istat per glianni 2013 e 2014 è bloccataper le pensioni di importomensile lordo superiore aeuro 1.500,00;

– la rivalutazione Istat per glianni dal 2015 al 2019 èbloccata per le pensioni diimporto annuo lordo supe-riore a euro 35.000,00.

Queste sono le sostanzialinovità approvate a giugnodal Comitato dei DelegatiCassa. Dovranno essere va-gliate e approvate dagli or-gani competenti dei mini-steri interessati. Le modifiche sopra de-scritte, come si può notare,non hanno aumentato i con-tributi da versare, perché giàerano stati aumentati negliultimi anni. La Cassa hascelto la strada di interve-nire sulle pensioni in essereper non gravare il peso deicontinui ritocchi solo sullefuture generazioni, chia-mando a contribuire anchele generazioni che dal nostrosistema previdenziale han-no ricevuto (e tuttora rice-vono) molto più di quanto ri-ceveranno le giovani gene-razioni.Alla luce delle evidenti ri-strettezze economiche chestanno vivendo i colleghi at-tivi (che sempre più spessohanno difficoltà nell’onorarei versamenti, come riscon-trano sia il Cipag, sia i Col-legi), si reputa che le deci-sioni prese siano state le mi-gliori (meno dolorose?) perraggiungere l’obiettivo fis-sato dal ministro Fornero.

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DALLA CASSA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 35

Isidoro Trovato Stress test alle Casse privateVia al tavolo con la Fornero

è dichiarato contrario aquesta evenienza, chie-dendo alle casse di contareesclusivamente sul capitale.Adesso sembra però possi-bile un’apertura che possaaccettare il conteggio deirendimenti.«Si tratta, finalmente, di unprimo segnale di dialogo –conferma Andrea Campo-rese, presidente dell’A-depp, Associazione deglienti previdenziali privati –ciò che viene chiesto allecasse private è uno sforzo e-norme: dimostrare un equi-librio di bilancio per mezzosecolo, nell’impossibilità divalutare quali siano i cam-biamenti economici e so-ciali. Chi può sapere oggicome sarà e quali cambia-

menti avrà avuto la profes-sione dell’avvocato o quelladel giornalista tra cin-quant’anni? Di certo c’è cheil rendimento dei nostri pa-trimoni non può rimanerefuori dai conteggi ministe-riali. Per questo siamo moltosoddisfatti del fatto che ilministro Fornero abbia ac-cettato, nero su bianco, cheil saldo corrente sia com-posto da entrate contribu-tive più gli interessi reali sui-patrimoni al netto dellaspesa per le prestazioni.Alla luce di ciò, attendiamodi essere finalmente ricevutidal ministro Fornero perpoter aprire un dialogo chepossa migliorare questa fasedi cambiamento per le casseprivate». E magari per illu-

Riportare la tratta-tiva (a distanza) trail ministro Fornero

e le casse private di previ-denza. I rapporti tra le dueparti finora non sono statimolto cordiali: non c’è maistato un incontro ufficiale ele dichiarazioni reciprochesono sempre state abba-stanza bellicose. Il tema delcontendere è semplice: al-l’interno del decreto salva I-talia viene chiesto alle cassedei professionisti di dimo-strare (entro il 30 settembredi quest’anno) la sostenibi-lità del loro attuale sistemaprevidenziale (retributivo omisto) per i prossimi 50 anni.Chi non dovesse riuscircidovrà passare al modellocontributivo puro pro-rata.«Credo che nell’attuale si-stema previdenziale di al-cune casse private ci siaqualcosa che non quadra –sostiene Fornero – e i bilancidi alcuni enti lo dimostrano.I requisiti che abbiamo ri-chiesto servono a garantirciche fra qualche anno unacassa privata non si trovinelle condizioni di chiederel’intervento pubblico pernon fallire. La richiesta sa-rebbe ingiusta e noi dob-biamo prevenire queste e-ventualità».Uno dei nodi cruciali delconfronto tra le parti è rap-presentato dal rendimentodel patrimonio: le casse pri-vate infatti dispongono di ri-sorse patrimoniali moltoampie e chiedono che i lororendimenti vengano conteg-giati per dimostrare la soste-nibilità del loro bilancio peri prossimi 50 anni. In unprimo momento il governo si

strare la seconda fase dellariforma, vista dalla partedegli enti previdenziali:creare un secondo livello diwelfare che possa garantireammortizzatori sociali,un’assistenza sanitaria inte-grativa e sostegni economiciper i giovani che vogliono in-traprendere la carriera pro-fessionale. Un progetto cherichiede fondi che, secondole casse private, potrebberoessere reperiti attraverso unpiccolo sconto nella tassa-zione dei rendimenti. Tuttequestioni che finiranno suquel tavolo delle trattativeche adesso sembra davveroa portata di mano.

❑(da “Corriere della Sera”)

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LEGALE

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Francesco Cuzzetti Mediazione e condominio

può essere oggetto di inter-pretazione estensiva, puòinteressare – in una materiatanto vasta come quella deirapporti condominiali – co-noscere quali possono es-sere gli oggetti del conten-dere da sottoporre o meno amediazione.Anzi, forse è più semplice i-niziare per dire quali sonogli oggetti che non è obbli-gatorio sottoporre a media-zione preventiva. È esplici-tamente escluso (art. 5,comma 4 del decreto legisla-tivo) il ricorso per ingiun-zione così frequentementeusato dagli amministratoriper il recupero degli oneridai condomini morosi, in-clusa l’eventuale opposi-

zione fino alla concessionedella provvisoria esecu-zione del decreto ottenuto,oltre il quale scatta l’obbligodella mediazione a caricodell’opponente stesso. Nonsussiste l’obbligo per la ri-chiesta di sospensione didelibera assembleare eneppure per la domanda direvoca dell’amministratoreda proporre al Tribunale. Viè poi tutto il vasto campo deirapporti di locazione o co-modato che riguardano lesingole proprietà condomi-niali.Nella sostanza oggetto dellamediazione deve conside-rarsi ogni controversia nellaquale la materia del condo-minio sia condominiale nel

Del decreto Legi-slativo 4 marzo2010 n. 28 di at-

tuazione dell’art. 60 dellaL.18 giugno 1969 n. 69 in ma-teria di mediazione, finaliz-zata alla conciliazione dellecontroversie civili e com-merciali, posso presumereche se ne conosca ormai na-tura e scopo, essendo ope-rativo dal 20 marzo 2010.In considerazione degli og-getti delle controversie giu-diziarie da proporre la leggeha stabilito quale condi-zione di procedibilità perpoter iniziare la causa da-vanti al giudice ordinario,l’esperimento del tentativodi mediazione, attraverso unprocedimento ad hoc.Le materie sono tassativa-mente indicate dalla legge,e a esse si sono aggiunte oraquelle relative alle causecondominiali a seguito diproroghe che hanno fattoscattare per esse il termined’inizio al 20 marzo 2012 (art.8 D.Lgs 29 dicembre 2010 n.225 convertito nella L. 26febbraio 2011 n. 10).Ovvia considerazione, che lalocuzione di controversie inmateria condominiale, portia ritenere che ci si riferiscaalle controversie riconduci-bili alla normativa condomi-niale secondo il codice ci-vile.E qui va subito detto chel’obbligo della mediazionenon è escluso nelle ipotesiparticolari di condominio:condominio orizzontale, su-percondominio, condo-minio minimo o parziale,che presumo di non doverspecificare.Siccome la normativa non

suo aspetto soggettivo. Nonil condominio come partedel rapporto dedotto incausa.Esemplificando si possonoindicare come oggetto dellamediazione: le azioni di ga-ranzia per vizi e difetti in re-lazione all’appalto; le deli-berazione ex art. 1137 C.c.; lequestione relative al cosid-detto condominio parzialeex art. 1117 C.c.; le innova-zioni ex artt. 1120 e 1121 C.c.;le opere ex art 1122 C.c.; lecontroversie circa la soprae-levazione; le attribuzioni,rappresentanze e provvedi-menti dell’amministratore;le spese fatte dal condo-mino in via d’urgenza; il re-golamento condominiale ele tabelle millesimali; lequestioni riferibili agli artt.1123,1124 e 1126 C.c.

A nche se non clas-sificabili comerientranti nell’am-

bito del condominio, pos-siamo dire in esso compresele controversie in materia didiritti reali relative al dirittodi proprietà, piena o nuda,di usufrutto ecc., in quantoriferibili a un bene o a un im-pianto condominiale.Stavo concludendo questanota, quando in una rivistaleggo questo titolo: «dalcondominio a Equitalia maperché gli italiani amanotanto i Tribunali?» chiaro ri-ferimento al fatto che la me-diazione stenta a decollare.Ma, visto che c’è, forse è ilcaso di utilizzarla, anche perstemperare la classica liti-giosità propria dell’ambitocondominiale.

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38 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

Fulvio Negri Il conflitto,nostro compagno quotidiano

cessi legali.Così la cospicua missione o-riginaria del geometra, chegià deve conciliare i bisognimateriali individuali dellapopolazione con la sosteni-bilità dell’ambiente, l’ar-monia del paesaggio e lenorme sociali, si complica ( osi arricchisce secondo altraaccezione) con la variabilerelazionale che di questitempi vira sempre di più alcontenzioso.Il suo lavorare con altri com-porta sempre più spessodover affrontare e risolveresituazioni di dissidio tramitepercorsi di composizionedelle spinte operate da sog-getti concorrenti; al profes-sionista spetta, in questo in-trico, il ruolo di guida degli i-tinerari di avvicinamentodelle posizioni contrap-poste, con il compito di evi-tare la degenerazione dellediversità in liti, ricorsi legalio semplicemente inimicizieumorali che impediscono lacollaborazione. È una mis-sione ardua, talora ingratama utilissima per la colletti-vità.Va da sé che il rapporto fraqueste figure e le diverseparti costituisce non solo unconfronto sul merito tecnicoma anche un incontro di u-manità all’interno del qualesi articolano emozioni, pen-sieri, vissuti che originanoda disparate matrici socio-culturali e altrettanto mul-tiformi caratterialità.È evidente allora quanto de-siderabile sia un’adeguataconoscenza delle dina-miche relazionali e di comu-nicazione che amplifichi laspontanea disposizione al

dialogo grazie a strumenti i-donei a ravvicinare sensibi-lità e posizioni di soggettiapparentemente inconcilia-bili.La raccomandazione è ancorpiù pressante se rivolta allaformazione dei giovani di-plomandi, scontando unacongiuntura culturale comequella attuale che certo nonpremia lo scambio di vedutepacato ed orientato al benecollettivo (né la scuola puòriuscire in toto a supplire allamancanza di senso civicopresente in larga parte deimedia).

Quindi il mediatorenon può chiudereil suo operato al-

l’interno di seppur correttitecnicismi: egli, poiché sitrova davanti persone diver-samente motivate e conno-tate, deve intervenire construmenti e modalità varia-mente calibrate. Conte-stualmente ha da ragionarein termini di reciprocità: ilsuo atteggiamento non è fat-tore neutro, variabile, indi-pendente. Ogni sua parola,gesto, registro di voce pro-duce effetti sulla possibilerisoluzione del problema, ri-sultando componente rile-vantissima nell’attivazionedi un canale di comunica-zione fra i soggetti contrap-posti.Dalla conquista della loro fi-ducia dipenderà il grado dicredibilità ed autorevolezzache non vengono garantitidal solo ruolo ufficiale: laprestazione attesa è la co-struzione di un clima capacedi garantire uno spazio diconfronto in cui le parti si

Negli ultimi numeridella rivista il di-rettore Benedini

illustrava puntualmente laspecializzazione del media-tore come ulteriore oppor-tunità che la professioneoffre.Quelle note chiarivano gliampi contorni di uno speci-fico campo di applicazioneche esige peculiari compe-tenze tecniche, giuridiche ecomunicative necessarie aconcorrere alla composi-zione di varie controversie.E tuttavia la capacità di ge-stire i conflitti è certamenterequisito essenziale pres-soché a tutti gli ambiti di la-voro del geometra che,come abbiamo ripetuta-mente rilevato, è figura incontinua interrelazione conuna pluralità di soggetti por-tatori di interessi soventecontrapposti. Ad esprimere esigenze ed i-stanze non sempre conver-genti sono clienti, commit-tenti, acquirenti, venditori,imprenditori, maestranze,collaboratori, tecnici e capiripartizione degli Enti Lo-cali, assessori, ispettoridegli organismi di vigilanza.Insomma una folla variegatadi interlocutori, ciascuno deiquali reclama la migliore ra-gione del proprio punto divista, incrocia le giornate delprofessionista, investen-dolo di istanze disparatecon cui dovrà misurarsi perportarle ad una sintesi ca-pace di dare la maggior sod-disfazione possibile a tutti(o quasi) gli interlocutoriprima che si staglino all’oriz-zonte le nubi di fratture in-sanabili e minacce di pro-

sentano realizzate nell’e-spressione delle loro ra-gioni. Gli può essere assai u-tile allo scopo esercitare unascolto empatico, intesocioè, almeno inizialmente, anon valutare ma ad immede-simarsi nello stato d’animodegli altri attori della que-stione. Acquisita questa co-noscenza potrà adottare lestrategie più opportune en-trando nello specifico deicontenuti del dissidio.Certamente l’allestimento,fin dalle prime mosse, di unaccordo preventivo condi-viso sulla materia del con-tendere, che rechi elementodi soddisfazione a tutti i sog-getti in lizza senza mortifi-care alcuno, è l’opzione piùconveniente ed ergono-mica. Su questa strada il primopasso è di natura culturale.Si tratta di ribaltare l’ideaper cui il conflitto su di untema è di per sé elementopatologico, distruttivo, da ri-solvere con lo scontro; nonsolo la diversità è da semprela naturale condizione delledinamiche sociali ma, cor-rettamente interpretata, neè il motore di sviluppo.Fin dagli albori della storiaoccidentale, l’incontro-scontro di pensieri in oppo-sizione ha permesso l’evolu-zione della civiltà. Comeprevedeva a metà Otto-cento l’idealismo tedesco,se ad una tesi si contrap-pone un’antitesi che pro-pone un altro punto di vista,alla fine del processo di con-fronto si ritroverà una con-clusione (sintesi) più riccadell’assunto iniziale, ma u-gualmente provvisoria per-

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 39

voglia sottrarsi in danno dialtri: qui solo il giudice puòrisolvere l’impasse.Ma anche in circostanze piùincerte, quelle in cui torti eragioni sono mescolate, no-nostante la nobiltà dell’ap-proccio collaborativo, assaispesso nemmeno un per-suasore smaliziato riesce aspegnere sul nascere le inci-pienti controversie che cosìsubiscono una deriva versoil contenzioso. Purtroppo lastatistica impietosamentemostra che l’atteggiamentoantagonistico, fondato sul-l’irrigidimento frontale finoallo scontro totale con l’in-tento di annientare l’avver-sario, è opzione largamentepraticata.Ancor più in questa fre-quente fattispecie di com-portamenti l’intervento delgeometra deve saper ri-spondere alla complica-zione con le competenze delnegoziatore, profilo di ulte-riore complessità che esigela padronanza dei riti dellatrattativa che ha protocollimaggiormente articolati ri-spetto alle pratiche relazio-nali di composizione dellevertenze sopra richiamate. Èinfatti l’ultima risorsa dispo-nibile per evitare la paralisidei progetti e delle opere el’avvio di costosi strascichigiudiziari. Non si potrà rag-giungere un’intesa piena maalmeno un accordo che offraa tutti gli attori della contesauna via di uscita ragione-vole, la miglior alternativapossibile alla rottura irrepa-rabile foriera di guai pesan-tissimi. Insomma il nostroprofessionista, oltre che l’o-nere della progettazione e

dell’esecuzione degli inter-venti richiesti dal contesto,è di fatto un prezioso puntodi equilibrio per l’armoniadelle genti e delle istituzionidel suo territorio.

A nche in questocaso il concetto dimediazione ha su-

bito un’evoluzione positiva.In un passato non poi cosìlontano trattare veniva re-putato sinonimo di far ildoppio giuoco, intendersicol nemico, perfino tradire. Ilmodello era l’uomo tuttod’un pezzo che non scende acompromessi, che a qual-siasi costo tiene la posi-zione. Dalla competizione diindividui non poteva che u-scire un solo vincitore, conl’altro sconfitto ed umiliato.Il pensiero duale e poi l’ideadel lavoro in gruppo hanno,più recentemente, smus-sato quelle rigidità relazio-nali, costruendo progressi-vamente un’immagine posi-tiva del negoziato (a due),poi della mediazione (conun terzo come facilitatoredell’intesa) o infine addirit-tura della concertazione (amolti). Conseguentementesi sono sviluppate una disci-plina e una metodologiadella negoziazione comesupporto allagestione e allasoluzione posi-tiva della con-tesa non risoltaall’origine. Ed èuna qualità for-temente ap-prezzata nei cur-ricula vitae deicandidati acompiti di con-

ché destinata ad un nuovocontradditorio. Il progresso, l’innovazionesono stati possibili proprioperché, anche tramite la dia-lettica delle idee, oltre chelo sviluppo delle condizionimateriali, si sono negati l’i-neluttabilità e il caratteredefinitivo dell’esistente,scongiurando la stasi e l’im-mobilismo; se così non fossestato saremmo ancora all’e-conomia curiale e al geocen-trismo tolemaico. Senza direpoi del deficit di democraziache si verifica quando ad im-porsi è il pensiero unico.Perciò “benefico” é il con-flitto.Si tratta allora di far com-prendere che, se è depuratodalle pregiudiziali accezioninegative e se viene accom-pagnato da uno stile che ri-getti l’aggressività a tutti i li-velli, il conflitto altro non èche il manifestarsi proposi-tivo di due o più interessi edopinioni difformi rispetto adun problema.

Guarracino in unsuo recente arti-colo affermava

che può rappresentareun’occasione di arricchi-mento per i contendentiperché, pur in presenza diun contrasto duro, l’esi-stenza di un competitoreinformato costringe a misu-rarsi con se stessi oltre checon lui, facendo scoprire i li-miti delle proprie imposta-zione e possibilità. Ovviamente in tale noveronon vanno annoverati i casiin cui palmare è l’evidenzadi responsabilità colpose odolose cui il responsabile

duzione dei gruppi di la-voro. Sull’argomento mi ri-prometto di tornare in unprossimo numero, abbinan-dolo a qualche riflessionesull’altra fondamentale va-riabile che entra in gioco nelprocesso di mediazione frasoggetti contrapposti: la lea-dership. Intanto mi limito a ri-cordare che Hagan e poi DiNubile l’hanno definitacome la qualità in grado di«persuadere delle personea mettere da parte, almenoper un periodo, i loro obiet-tivi individuali con lo scopodi raggiungere un fine co-mune».Bisognerà che Scuole e Col-legi ne tengano debito contonella revisione dei percorsiformativi dei futuri geo-metri, a partire dal rinforzodelle competenze non solostrettamente di indirizzo maanche di quelle relative al-l’area comunicazione-inter-pretazione, prerequisito in-sostituibile per chi debbatentare di raccordare e-spressioni talvolta diver-genti di tanti soggetti dispa-rati. Mi pare lo chiedesseanche il Presidente Savoldinel suo intervento in occa-sione delle celebrazioni dei150 anni del Tartaglia.

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Stefano Benedini I 150 anni dell’Istituto Tartaglia:luogo di elaborazione didatticaaperto ai nuovi saperi tecnici

torio e alla costante crescitadella società civile bre-sciana.Il prof. Taddei ha ricordatocome vi operarono figure e-minenti che hanno contri-buito a scrivere la Storia d’I-talia come Giuseppe CesareAbba, scrittore e patriotache, dal 1884 per 26 anni, viinsegnò lettere e vi ricoprìanche la carica di preside.Ma il prof. Taddei ha volutorievocare anche tutti i pre-sidi e i professori che neglianni hanno saputo trasmet-tere con passione, intelli-genza e onestà le nozioni el’impegno necessari sia asvolgere con professionalitàil lavoro di geometra, sia acontribuire allo sviluppo

della società civile.Un’esperienza lunga, quelladel Tartaglia, che ha saputoleggere i bisogni formatividel territorio e che, mante-nendo questi presupposti,può tuttora garantire un fu-turo ricco di soddisfazionipersonali agli studenti chelo frequentano.Il richiamo all’attenzione sulfuturo dei giovani è statospunto per la citazione trattadal discorso con cui CesareAbba iniziò, presentandosi,l’anno scolastico 1884, pro-posta anche come sintesidel fare scuola oggi: «Vorreidire di me quanto sarebbe necessarioa servire di presentazione, ma miparrebbe tempo tolto ai loro studi, eper me il più bel motto che possa as-

La cerimonia di fe-steggiamento per i150 anni dell’Isti-

tuto per Geometri “N.Tarta-glia” si è aperta con il di-scorso di benvenuto e rin-graziamento del prof. PaoloTaddei, attuale DirigenteScolastico del medesimo I-stituto. Il professor Taddei ha sotto-lineato come il Tartaglia, se-condo Istituto di studi supe-riori aperto in Brescia (1862)dopo l’Istituto Magistrale,sia ormai, con la sua lungacontinuità didattica, un con-solidato riferimento cultu-rale per la città e che, dallasua fondazione a oggi, hacontribuito al sostegno dellarealtà produttiva del terri-

sumere un giovane studioso è quelloche Byron aveva fatto scrivere su l'u-scio della sua libreria: fuori o ladri deltempo! Io cercherò di farmi conoscereda voi col procedere del tempo e perquel poco che valgo sarò tutto vostro.Lavoreremo insieme con amore conpazienza, con costanza, e se voi miverrete a seconda, spero che in find'anno ci potremo dare una vigorosastretta di mano dicendoci a vicenda:siamo contenti di noi. Fin d'oggi vidico che intendo di trovare in voibuon volere ed affetto. Io per voi l'avròcome fratello. Disciplina, rispetto dise stessi in iscuola e fuori, franco a-nimo e garbo da uomini in tutto. Vitratterò da uomini, poiché io credo alLocke, il quale disse: il giovanetto di-venta uomo tanto più presto quantopiù tosto è trattato da uomo». Il discorso del prof. Taddei si

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 41

Il tavolo delle autorità, l’aula magnagremita di tecnci, ex allievi estudenti.Sotto, il Dirigente scolastico del“Tartaglia” prof. Paolo Taddei

chezza dell’istruzione tec-nica, fino a rivendicarne lapari dignità educativa, cultu-rale e professionale di quel-la umanistica dei Licei. L’intervento successivo èstato affidato al Sindaco diBrescia, Adriano Paroli, cheha portato il saluto dellacittà attestando come l’atti-vità formativa dell’Istitutosia incastonata nella storiadelle attività della cittàstessa, caratterizzate dal la-voro, dalla preparazione edalla capacità di guardare a-vanti e costruire.

Per il primo cittadinodi Brescia, caratte-ristica peculiare

dell’Istituto è sempre stata lasua vicinanza al mondo dellavoro, espressa nella capa-cità dei geometri di contri-buire al miglioramento e alrinnovamento della realtàurbana. In momenti in cui

è concluso con l’invito agliallievi di far tesoro degli in-segnamenti ricevuti e diquelli che riceveranno, ricor-dando loro che l’età dellascuola è quella più bella espensierata, ma è anchequella che plasma la perso-nalità. Li ha quindi spronatia non arrendersi di frontealle difficoltà, perché esseaiutano ad affrontare le sfideche la vita porrà loro. È seguito quindi il breve in-tervento del prof. Bertani,ex-preside dell’Istituto, cheha voluto portare la sua e-sperienza, riconoscendo diaver trovato nel “Tartaglia”un ambiente umano straor-dinario che gli ha fatto cono-scere in profondità la ric-

può sembrare sconfortanteguardare al futuro è d’aiutoanche guardarsi indietro èvedere la solidità di quantosi è costruito finora; inquesto senso l’occasione difesteggiare i 150 anni dell’I-stituto è anche l’opportunitàper apprezzare quanto l’Isti-tuto sia stato punto di riferi-mento per la città in tuttiquesti anni. Sono stati quindi letti i salutiinviati dal Presidente dellaRegione, Roberto Formi-goni, dall’Assessore all’Istru-zione, formazione e culturadella Regione, Valentina A-prea, e dal Presidente dellaProvincia di Brescia, DanieleMolgora, di cui riportiamo insintesi degli estratti: Roberto Formigoni: «L’at-tenzione rivolta al tema del-l’istruzione e formazionedelle giovani generazionista divenendo prioritaria;dall’educazione infatti di-

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42 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

Da sinistra: Il prof. Aldo Zenoni,Preside della Facoltà di Ingegneriadell’Università degli Studi di Brescia;la prof.ssa Maria Rosa Raimondi,Dirigente dell’Ufficio ScolasticoProvinciale; il Sindaco di BresciaAdriano Paroli; l’Assessore allaPubblica Istruzione della ProvinciaAristide Peli e il Consigliereregionale Mauro Parolini.Sotto, i professori Emilio Venturini eMario D’Adda, docenti nell’IstitutoTartaglia

guardo raggiunto dal vostroIstituto dimostra la qualitàdell’insegnamento che nelcorso degli anni avete sa-

puto dispensare a favoredelle giovani generazioni.Valorizzando le loro compe-tenze e impartendo loro

pende la crescita di tutte lenostre società europee. Lamodalità stessa in cui si stasviluppando l’economiamondiale richiede sistemiformativi all’altezza dellesfide e per questo abbiamodeciso di investire nella va-lorizzazione di tutti i sog-getti che educano; per dareai nostri talenti, e in partico-lare a quelli giovani, gli stru-menti per esprimersi piena-mente. Il compito delle isti-tuzioni è quello di liberare leenergie del tessuto socialefavorendo tutte le espres-sioni originali presenti nellasocietà Lombarda. Il vostroIstituto è, in tal senso, un e-sempio per tutti. Da ben unsecolo e mezzo infatti for-mate professionisti in gradodi contribuire fattivamentealla crescita economica diBrescia e della Provincia».Valentina Aprea: «Il tra-

quelle nozioni indispensa-bili per lo svolgimento dellaprofessione di geometra cherichiede solide abilità tec-

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dell’istituto – quella del neo-regno d’Italia da costruire – el’attuale difficile situazione,che richiede una svolta di in-novazione per offrire un mi-glioramento della società.«Oggi siamo in un momentodi passaggio del sistema sco-lastico che richiede un ri-lancio dell’istruzione supe-riore recentemente riordi-nata. Il cambio di denomina-zione da “Istituto Tecnico pergeometri” a “Istituto Tecnicoper Costruzioni, Ambiente eTerritorio” non è solo uncambio di etichetta, ma im-plica la creazione di un nuovocurricolo, ponendo l’accentoin modo significativo sull’am-pliamento delle prospettivenon trascurabile, legandoalle nuove esigenze le nuovecompetenze». In questa pro-spettiva la Dirigente ha lo-dato l’adesione – primo inProvincia a raccogliere la

sfida – dell’Istituto alle nuovedisposizioni con l’istituzione,per esempio, del ComitatoTecnico Scientifico che vederappresentate non solo lecomponenti scolastiche, maanche tutte le componenticoinvolte nella costruzionedelle professionalità.

La parola è poi pas-sata al prof. AldoZenoni, Preside

della Facoltà di Ingegneriadell’Università degli Studi diBrescia, che si è avvalsodella proiezione di alcuneslides di riepilogo per presen-tare la relazione che si stacercando di consolidare tral’Istituto e la Facoltà, per co-struire insieme un sistemascolastico solido, orientatoal futuro, per accompagnarele generazioni brillanti e o-perose dei giovani bresciani.I numeri ricavati dalla ricerca

niche e rigorose capacità. Unparticolare pensiero inquesta speciale occasioneva ai giovani alunni, augu-rando loro che sappiano ap-prendere quelle nozioni cheli renderanno persone pre-parate quando faranno illoro ingresso nel mondo dellavoro». Daniele Molgora: «Nato nel1862 per rispondere ai bi-sogni di sviluppo economicodella Provincia di Brescia, l’I-stituto, è da sempre stato unpunto di riferimento per il ter-ritorio in grado di offrire aglistudenti una formazione tec-nica fondamentale per un a-deguato inserimento nelmondo del lavoro», mes-saggio ripreso anche dalla Di-rigente dell’Ufficio ScolasticoProvinciale, dott.ssa MariaRosa Raimondi che ha sugge-rito una lettura in parallelo trala situazione alla fondazione

effettuata negli archivi del-l’Università hanno offerto lapossibilità di approfondireil rapporto realizzato intrent’anni di attività dell’A-teneo bresciano, durante iquali l’Istituto ha raggiuntol’ottava posizione per nu-mero di popolazione univer-sitaria fornita all’Università(1.647 studenti); che salealla quarta posizione, se sifocalizza l’analisi alla solaFacoltà di Ingegneria (1.052studenti); un discreto nu-mero, considerando che l’I-stituto prepara professio-nisti già pronti a entrare nelmondo del lavoro. Se si e-stende l’analisi al restantenumero di studenti che op-tano per altre facoltà si è po-tuto osservare come l’Isti-tuto non precluda lo sboccoverso altri percorsi universi-tari come Economia, Legge eMedicina. Negli anni il nu-

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In queste pagine: breve fotocronacadei festeggiamenti per il 150° annodi vita dell’Istituto Tecnico pergeometri “Tartaglia”, con particolarerisalto per la lettura teatrale di testitratti da lettere di allievi sul frontedella prima guerra mondiale, inviateal loro preside e agli insegnanti,condotta da studenti dell’ultimotriennio.

ingegneria i percorsi distudio preferiti dagli stu-denti del Tartaglia, che nelvecchio ordinamento non e-rano necessariamente legatial settore civile, ma vede-vano una percentuale inte-ressante orientata anche alsettore meccanico, nel nuo-vo ordinamento – che offrepercorsi più specifici – vedeconfermarsi un 50% di iscri-zioni per il settore civile, maaltresì affermarsi percorsispecifici di laurea in am-biente e territorio, e di tipoedile-architettonico.Il prof. Zenoni nel suo inter-vento non ha nascosto l’esi-stenza di difficoltà tra gli stu-

denti neodiplomati nell’ap-procciarsi alla realtà univer-sitaria; difficoltà che la Fa-coltà e l’Istituto stanno cer-cando, in collaborazione, diappianare per costruire unsolido raccordo.

L’intervento di Ari-stide Peli, asses-sore della Pub-

blica Istruzione alla Pro-vincia, è iniziato ricordandol’importanza della figura delgeometra nelle famiglie bre-sciane, proseguendo poicon l’annuncio dell’accorpa-mento dell’Istituto, che av-verrà a partire da settembre,con il Liceo Artistico “M. Oli-

mero di diplomati che hascelto di proseguire gli studia livello universitario è an-dato progressivamente au-mentando, attestandosisulle 50 unità che ogni annoaccedono alla facoltà di In-gegneria.Il nuovo ordinamento deipercorsi universitari sembraaver consentito una maggiorepropensione degli studentineodiplomati degli IstitutiTecnici – geometri ed altri –ad orientarsi verso gli studi u-niversitari, arrivando a rap-presentare più del 50% delleiscrizioni, superando cosìquelli di provenienza liceale.All’interno della facoltà di

vieri” per la creazione di ununico Istituto d’IstruzioneSuperiore.L’Assessore ha ricordatoanche la positiva esperienzadel C.T.S., accennata anchedalla dott.ssa Raimondi, chesi è potuta realizzare intempi brevi rispetto ad altriIstituti, proprio per la strettacorrelazione tra l’Istituto etutte le realtà legate almondo del lavoro, portandoi diversi membri parteci-panti a confrontarsi da subitocon l’esigenza di una offertaformativa post-diploma al-ternativa al percorso univer-sitario, quella degli I.T.S., le-gata alle richieste del mer-

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 45

fieri, fondatore dell’Istitutodell’Enciclopedia Italiana,padre Ottorino Marcolini eBruno Boni, storico sindacodi Brescia dal 1948 al 1975. Sono quindi seguiti i salutidei Presidenti Savoldi ePlatto che hanno ricordato iloro trascorsi sui banchi delTartaglia.I festeggiamenti per il 150°anno del “Tartaglia” si sonoconclusi con la lettura sce-nica di testi tratti da letteredi allievi dell’Istituto, scrittedal fronte della prima guerramondiale, inviate al loropreside e ai loro insegnanti,nelle quali esprimevano leloro emozioni, i loro senti-menti patriottici, le loroansie in momenti somma-mente tragici della loro vita.La lettura teatrale, coordi-nata dalla professoressa A-lida Quartini, eseguita dastudenti coetanei degli au-tori dei testi, con la mirabileguida e regia di Roberto Sa-

cato del lavoro e caratteriz-zata da un considerevole nu-mero di ore destinate allaformazione pratica.L’assessore Peli ha poi af-frontato l’argomento delcalo nelle iscrizioni all’Isti-tuto per geometri, indivi-duando anche nell’ecces-siva frammentazione di que-sti istituti sul territorio verifi-catasi negli anni passati l’o-stacolo alla creazione dinuove classi con un numerodi iscritti adeguato ad affron-tare un percorso di studicompleto per i cinque anniprevisti. Incertezza, questache influenza le scelte fami-liari per l’orientamento se-condario degli studi. Agli insegnanti Emilio Ven-turini e Mario D’Adda (autoridel libro “La scuola dei Geo-metri”) è stato affidato ilcompito di ricordare figuredi prestigiosi studenti che sisono qui formati, tra i qualiGiovanni Treccani degli Al-

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voldi, ha suscitato tra i pre-senti forti emozioni a testi-monianza dell’inaspettatoaltissimo spessore culturaledell’iniziativa.Al riguardo vogliamo espri-mere alla professoressaQuartini e al regista Savoldile nostre più vive congratu-lazioni e il nostro sincero rin-graziamento, che esten-diamo parimenti ai loro ec-cellentissimi allievi Nicola

Barucco (V-A), SimoneGamba (V-C), Roberto Lupo(IV-D), Massimiliano Lupo(IV-F), Luca Melignano (V-B),Nicolas Merigo (V-F), Lu-crezia Pozzati (III-F), AndreaPianta (IV-F), Andrea Pa-derno (V-F), Michele Pelle-grino (V-F), Stefania Rigna-nese (III-F), oltre agli ex stu-denti dell’Istituto StefanoGaffurini e Davide Manenti.

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mentale – spiega StefanoGhidini, referente del pro-getto –. Partiti al momento incinque scuole lombarde (aBrescia oltreal Tartaglia,l’iniziativa in-teressa il li-ceo Golgi diBreno), ci si èposti l’obiet-tivo di arri-vare a 200scuole alla fi-ne del 2012,p a r t e n d oanche con piùclassi, prime oterze per age-volare l’ac-quisto dei li-bri di testo, al-l’interno delmedesimo i-stituto».Al Tartaglia sipensa per e-s e m p i o d i«coinvolgeredue o tre clas-si terze» spie-ga il Dirigente

E-book al posto deilibri di testo, Lim(lavagna interat-

tiva multimediale) in sosti-tuzione delle lavagne. Peruna nuova didattica basatasull’utilizzo della tecnologiae di internet. La digitalizza-zione approda all’IstitutoTecnico “Tartaglia” con ilprogetto “E-ducazione” pro-mosso dall’Ufficio ScolasticoRegionale e Regione Lom-bardia, come pure con ilprossimo progetto, in can-tiere, per il prossimo anno,“Generazione web Lom-bardia”.Di recente ciascun alunnodella classe 2aF ha ricevutoin dotazione, fino al 9giugno, un netbook da utiliz-zare a supporto delle lezionie sul quale poter effettuare“navigazione differenziata”,monitorata cioè attraversol’utilizzo della Carta regio-nale dei servizi, sulla base diun accordo stipulato loscorso dicembre da USR eRegione.«Si tratta di una fase speri-

Clara Pasotti Nuovi strumenti didatticielettronici in sperimentazionenella classe 2a F del “Tartaglia”

scoastico prof. Paolo Taddei.Il progetto comprende, tral’altro, anche corsi di adde-stramento per i docenti,

nonché l’in-s t a l l a z i o n edel “registroelettronico”,d e s t i n a t onegli intenti agarantire unagestione otti-male delle co-municazionitra scuola e fa-miglia (per lasegnalazionedi eventuali“marinatori”).Il collegio do-centi dell’Isti-tuto di via O-berdan ha i-noltre da po-co deliberato– e attendeora il verdettodei consigli diclasse – l’av-vio per alcuneclassi terzedel progetto“GenerazioneWeb Lombar-dia”, promos-so dal Mini-stero dell’I-

struzione e Regione, sullabase di una proposta giuntadagli assessori Valentina A-prea (Istruzione, formazionee cultura) e Carlo Maccari(Semplificazione e Digitaliz-zazione).Finanziato per 4 miloni dieuro dal Miur e ulteriori 4,5da Regione Lombardia, ilpercorso è destinato a coin-volgere a partire del pros-simo settembre 25mila stu-denti di prima e terza supe-

riore, incluse le paritarie egli istituti di formazione pro-fessionale. Requisiti ri-chiesti richiesti alle scuolesono la precedente ado-zione di libri digitali e la pre-parazione dei docenti al loroutilizzo.

L’ idea che è allabase del progettom e d e s i m o , è

quella di stimolare, attra-verso l’esperienza di classisperimentali, l’avvio di unarivoluzione digitale della di-dattica, in cui siano integratistrumenti tradizionali enuove tecnologie, con formedi collaborazione tra do-centi ed editori. Il che signi-fica “e-book” consultabilitramite netbook e tablet, masenza per ora il venir menodi libri e penne.Ciascun studente riceveràuna “dote tecnologica” delvalore di 250 euro e ogniclasse sarà dotata di Lim.Conseguenze positive si a-vranno così anche sul pesodegli zaini: tutto il neces-sario per seguire la lezionesarà contenuto nella me-moria del computer. Il pro-getto Generazione webLombardia rientra nelle nu-merose azioni, alcune già in-traprese e altre in cantiere,previste dal “Piano nazio-nale scuola digitale”.

❑(da Giornale di Brescia, 23 maggio 2012)

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

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L’attività del Collegio di Bresciaaprile - maggio 2012

Maggio 2012

2 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

4° corso Acustica in edilizia (Lezione III)

3 2° corso Aggiornamento Prevenzione incendi mod. D

4 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

8° corso Impermeabilizzazioni

7 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

4° corso Acustica in edilizia

8 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

9° corso Impermeabilizzazioni

9 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

10° corso Impermeabilizzazioni

10 5° corso Acustica in edilizia (Lezione I)

11 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

2° corso Aggiornamento Prevenzione incendi mod. E

12 Cerimonia 150° Istituto “N. Tartaglia”

14 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

4° corso Acustica in edilizia (Lezione V)

15 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

2° corso Prevenzione incendi mod. F

16 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

Seminario “Mediazione delegata D.Lgs. 28/10”

17 5° corso Acustica in edilizia (Lezione III)

18 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

11° corso Impermeabilizzazioni

Riunione Commissione Ambiente e Bioedilizia allarg.

21 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

Aprile 2012

2 1° corso Aggiornamento Prevenzione incendi mod. F

3 1° corso Aggiornamento Prevenzione incendi mod. G

1° corso Esperto del Giudice - Breno (Lezione I)

4 1° corso Esperto del Giudice - Breno (Lezione II)

2° corso aggiornamento Prevenzione incendi mod. A

5 3° corso Acustica in edilizia - Breno (Lezione III)

10 2° corso Perizia e valutazione danni grandine etecniche di liquidazione danni in agricoltura (Lezione I)

12 2° corso Esperto del Giudice (Lezione I)

13 2° corso Esperto del Giudice (Lezione II)

16 4° corso Acustica in edilizia (Lezione I)

Riunione Commissione Estimo allargata

17 2° corso Perizia e valutazione danni grandine e tec-niche di liquidazione danni in agricoltura (Lezione II)

18 Assemblea annuale degli iscritti

2° corso Aggiornamento Prevenzione incendi mod. C

19 3° corso Esperto del Giudice (Lezione I)

3° corso Acustica in edilizia - Breno (Lezione IV)

20 3° corso Esperto del Giudice (Lezione II)

23 4° corso Acustica in edilizia (Lezione II)

Riunione del Consiglio Direttivo del Collegio

24 2° corso Perizia e valutazione danni grandine e tec-niche di liquidazione danni in agricoltura (Lezione III)

26 3° corso Acustica in edilizia - Breno (Lezione V)

Riunione Commissione Mediatori allargata

4° corso Esperto del Giudice (Lezione II)

Incontro gruppo di lavoro Protocollo intesacon Comune di Chiari

27 4° corso Esperto del Giudice (Lezione II)

7° corso Impermeabilizzazioni - Breno

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 49

22 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

Seminario “Acustica ambientale”

23 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

24 5° corso Acustica in edilizia (Lezione III)

Riunione di redazione de “Il geometra bresciano”

25 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

Incontro geometri della VII e VIII circoscrizione - Breno

28 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

Riunione del Consiglio direttivo del Collegio

29 corsi preparatori agli Esami di Stato per l’abilitazioneprofessionale

30 Riunione Commissione Sicurezza allargata

31 5° corso Acustica in edilizia (Lezione IV)

Incontro della Coordinatrice commissione Sicurezzacon il Dirigente PSAL-ASL

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

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Stefano Benedini Il Collegio geometriattivo al Meeting immobiliaredel Centro Fiera di Brescia

dotto della crisi finanziariagenerata dalle grandi specu-lazioni, che concentra nellemani di pochi un potere eco-nomico così mal distribuitoda incidere negativamentesul mercato. L’odierno mag-gior ostacolo all’acquistodella casa è quello che col-pisce la fascia media degliacquirenti che dispone di unreddito non più compatibilecon i mutui, generando unacrisi di insolvenza e l’impos-

sibilità a rispettare i paga-menti.Il risultato è sotto gli occhi ditutti: un elenco di oltre 4 pa-gine di giornale di immobilisotto procedura esecutivarappresentano un ulteriore e-lemento concorrenziale sulmercato. Crisi di insolvenzadunque, che coinvolge anchele imprese, messe in diffi-coltà dal mancato pagamentoda parte delle amministra-zioni pubbliche, da una er-

Partecipare all’orga-nizzazione di unmeeting immobi-

liare in tempi così difficiliper il comparto edile è statocertamente un gesto riso-luto che ha consentito diconfrontarsi con franchezzasia sugli esempi di ottimaqualità che si sono realizzatiin edilizia in questi anni conil contributo professionaleanche dei geometri, sia sulledifficoltà che ancora gravanosul settore edile impeden-done la ripresa. Il Collegio geometri ha de-ciso il proprio coinvolgi-mento patrocinando l’e-vento realizzato al CentroFiera di Brescia nei giorni 1 e2 giugno scorsi, cogliendol’occasione di presentare alriguardo la professionalitàdei propri iscritti e cer-cando, nel loro interesse, dicontribuire al rilancio delsettore, e dando un impor-tante contributo con la par-tecipazione di propri rap-presentanti a incontri e in-terventi.Lo stesso geom. Platto, Pre-sidente del Collegio, ha par-tecipato all’incontro di aper-tura del meeting “Prezzi emercato. Analisi e prospet-tive”, affrontando subito cononestà e senso pratico il dif-ficile scenario presentato daMassimo Ziletti e GiulianoMarini della Borsa Immobi-liare, supportati dai datisulle compravendite offertodal dott. Fabio Barca delConsiglio Notarile. Il geom.Platto ha sostenuto che oggiil problema principale degliacquirenti è capire la qualitàdi ciò che si vuole acquistare. La crisi dell’edilizia è un pro-

rata valutazione dei costidelle aree che incidono sulprezzo di vendita, o dallascarsa qualità degli immobili. Il geometra si pone cosìcome la figura professionalea cui le famiglie possono fareriferimento con fiducia nelmomento dell’acquisto, chevaluti l’effettivo grado diqualità e comfort dell’immo-bile: risparmio energetico, i-solamento acustico, ter-mico, materiali, ecc. La qua-

Microgenerazione: benissimo, ma …L’ing. Marino Tessadori, profondo conoscitore della microgenerazione e contitolare dello studio Stidi Concesio, nel n. 3/2011 de “Il geometra bresciano” nell’intervista che ci aveva concesso,accennò, tra l’altro, a prevedibili difficoltà per la rete di distribuzione italiana, riguardo all’utilizzo del-l’energia proveniente da fonti alternative. A conferma di quanto allora esposto, l’ing. Tessadori ci hafatto pervenire la nota che qui riproduciamo a completamento del suo pensiero in proposito.

«Alcuni mesi fa, durante l’intervista inerente la micro-generazione diffusa avevamo accennato alla difficoltàdella rete elettrica nazionale di accettare l’incrementodi produzione di energia dagli impianti fotovoltaicima, in genere, per la microgenerazione.La difficoltà accennata si è dimostrata vera al puntoche l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas è interve-nuta per avviare a soluzione tale problematica me-diante un primo atto costituito dalla delibera84/2012/R/EEL che ha coinvolto anche i soggettiresponsabili degli impianti di produzione, a cui sicu-ramente nei prossimi tempi ne seguiranno altri.Per capire meglio il problema è bene spiegare che unsistema elettrico tradizionale è costituito da centrali diproduzione, trasformatori, linee di trasmissione dialta tensione e linee di distribuzione a media e bassatensione per trasportare energia elettrica dai luoghi diproduzione a quelli di consumo.La produzione di energia elettrica è tenuta sotto con-trollo per adeguare la produzione alla richiesta, inquanto come è risaputo l’energia elettrica deve esse-re prodotta nel momento in cui serve, ma soprattuttole reti e i metodi di controllo delle stesse sono statistudiati e applicati per gestire il flusso di energia dallaproduzione cosiddetta tradizionale agli utilizzatori.Negli ultimi anni la situazione è radicalmente cambia-

ta con la presenza sempre più importante di impiantidi produzione da fonti rinnovabili, ovvero il fotovoltai-co, l’eolico e la cogenerazione, i quali producono quan-do c’è la disponibilità della fonte di energia primaria enon quando è presente la richiesta di energia, destabi-lizzando la rete elettrica mandandola fuori controllo.In alcune zone della rete e per alcuni periodi di tempo,l’energia prodotta e non consumata localmente si puòtrasmettere in senso inverso a quello tradizionale,cioè risalire dalla bassa tensione verso la media ten-sione e dalla media tensione verso l’alta tensione,generando una inversione di flusso, destabilizzando larete, generando sbalzi di tensione e di frequenza euna serie di altri fenomeni non visibili e non compati-bili dall’utente finale, ma difficilmente risolvibili da chiè preposto a distribuire quel bene così prezioso eormai indispensabile come l’energia elettrica.La generazione diffusa ha quindi stravolto lo schemaclassico di distribuzione di energia elettrica e postonuovi problemi la cui soluzione passa per ora attra-verso i dettami della delibera dell’Autorità perl’Energia Elettrica e il Gas n. 84/2012/R/EEL ma pro-seguirà sicuramente attraverso un controllo più accu-rato della rete elettrica probabilmente anche con ilcomando degli impianti di generazione diffusa».

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 51

quirenti di valutare subitol’immobile, anche in riferi-mento ai costi di manteni-mento del bene che do-vranno sostenere nel lungoperiodo.

Non a caso la sceltadel geom. Platto edel Consiglio Di-

rettivo è andata nella dire-zione di approfittare dell’e-vento per offrire ai frequen-tatori del meeting una seriedi chiarimenti sulla certifica-zione energetica degli edi-fici; ciò si è realizzato con ladistribuzione al pubblicodel meeting di un semplicema esauriente materialeinformativo predispostodalla geom. Raffaella Anno-vazzi. A lei, con la collaborazionedei colleghi Giuseppe Fran-co e Roberto Manella, è stataaffidata anche la presenta-zione della certificazione e-nergetica e della dipen-denza energetica all’internodi uno spazio apposita-mente concesso per breviincontri informativi.Nonostante il lodevole pro-ponimento e grazie alla pre-ziosa collaborazione delgruppo di esperti – teso asoddisfare le necessità e-merse negli incontri dellaCommissione Ambiente eBioedilizia e del ConsiglioDirettivo sulla necessità didiffondere l’argomento – si èregistrato uno modesto af-flusso all’intervento pro-posto, anche perché scarsa-mente segnalato. Da evi-denziare però come il mag-gior numero di quesiti postiai rappresentanti del Col-legio abbia fatto riferimento

proprio alla certificazione e-nergetica, confermandonel’attualità e l’interesse.L’esperienza è comunquestata proficua e ha ribadito lanecessità di informare inmodo approfondito il pub-blico; a tale proposito pros-

lità richiesta, cioè quella chenegli anni passati era prero-gativa solo di poche impreseparticolarmente lungimi-ranti e che è poi divenuta es-senziale, di riferimento perle nuove realizzazioni eanche per l’adeguamentodell’esistente. Ciò che il Collegio desideratrasmettere ai propri iscrittiè che il futuro è fatto di“meno costruito, ma di me-glio costruito”. Saper pro-gettare con qualità con lacertezza che tale requisito e-merge sempre. Chi ha co-struito bene negli ultimianni non ha da temere l’e-stromissione dal mercato,chi non ha costruito benevedrà invece i propri immo-bili invenduti e inutilizzati. Un’altra necessità sottoli-neata dal geom. Platto nelsuo intervento, è quella diconciliare il costruire conqualità con il costruire a costicontenuti; ciò che ha incisoprincipalmente sui costi delcostruire (e quindi sui prezzidi vendita) è il costo dellearee. Saper effettuare unacorretta stima dei valoridelle aree è perciò fonda-mentale per un appropriatoapproccio al mercato.

L’ intervento del no-stro Presidente haconsentito al dott.

Barca del Consiglio Notariledi confermare che l’«Atte-stato di Certificazione Ener-getica», inizialmente vistocome una nuova fastidiosaincombenza da espletarenella documentazione degliatti di compravendita con ul-teriori oneri, è invece una ri-sorsa che consente agli ac-

simamente sul sito del Col-legio sarà disponibile unpieghevole che gli iscrittipotranno scaricare e distri-buire tra i propri clienti perfar loro conoscere l’utilità ela necessità della certifica-zione energetica. ❑

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

52 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

Stefano Benedini Incontro informativo del Collegio coi geometri della Valle Camonica

al geom. Diego Salvetti, inrappresentanza dell’Asso-ciazione, che ha espressoapprezzamento per l’inizia-tiva che consente agli iscrittidi essere partecipi della vitadel Collegio. Il geom. Platto, Presidentedel Collegio, ha ringraziatoper il benvenuto, ricono-scendo la collaborazione of-ferta al Collegio dall’Asso-ciazione e presentando ilproponimento con cui ilConsiglio intende organiz-zare altri incontri con gli i-scritti di tutto il territoriodella Provincia. Il dibattito è poi entrato nelvivo della discussione af-frontando l’argomento delledifficoltà segnalate dagli i-scritti nel districarsi tra le nu-merose differenti normativeadottate nei vari Comuni. Il

geom. Boni-celli, membrodel ConsiglioDirettivo, hasegnalato ilp r o b l e m adella lun-ghezza deitempi buro-cratici neces-sari alla pre-s e n t a z i o n edelle pratiche,in particolaredi quelle ri-guardanti i vin-coli idrogeolo-gici richie-denti l’esamedella Comu-nità Montanadi Vallecamo-nica, tempiche si riper-cuotono nega-tivamente sul-

l’attività dei professionisti.La geom. Vescovi, consul-tore di zona e delegataCIPAG, ha posto l’attenzionesoprattutto sulla comples-sità delle pratiche subordi-nate al parere della Sovrin-tendenza, accennando a unaforma discriminatoria – in al-cuni casi documentabilecome hanno confermato icolleghi Gronchi e Salvetti –nella quale incorrerebbero igeometri in quanto profes-sionisti non laureati. Il Presi-dente Platto ha riconosciutocome l’incongruenza traquanto richiesto dai diversiEnti si ripercuota sul lavorodei geometri, ipotizzandoche le norme edilizie ven-gano poste alla sola compe-tenza dei Comuni, puntua-lizzando come le segnala-zioni esposte siano state i-noltrate anche a livello re-gionale e nazionale, facendoproprie segnalazioni similidi colleghi di altri CollegiProvinciali. Se ai Comuni sipuò riconoscere una certapredisposizione al dialogo,con la Sovrintendenza si se-gnalano solo rigide chiusure,favorite da recenti sentenzein sede giudiziaria e dalle di-sposizioni della RegioneLombardia che impone ilparere della Sovrinten-denza. L’unica soluzione delproblema è individuabilenell’occasione rappresen-tata dalla presentazione delnuovo regolamento dellaprofessione, che consentiràdi affrontare questo argo-mento. Il Presidente ha sol-lecitato a vigilare sulla reda-zione dei P.G.T., con partico-lare attenzione alle normesui piani attuativi e loro va-

Organizzato, il 25maggio scorso, unincontro informa-

tivo promosso dal ConsiglioDirettivo del Collegio, realiz-zato in collaborazione conl’Associazione Geometridella Valle Camonica, con ipropri iscritti delle Circoscri-zioni di Breno ed Edolo; loscorso anno un evento simileera stato offerto ai geometridel distretto di Chiari, conl’intenzione di aggiornare iprofessionisti sugli ultimisviluppi del nuovo regola-mento professionale, sulleattività del Collegio e perraccogliere le segnalazioni dieventuali problematichecon cui gli iscritti si trovano aconfrontarsi nello svolgi-mento del proprio lavoro. L’accoglienza dei membridel Consiglio è stata affidata

rianti, in modo da segnalareal Collegio tutti i motivi dipossibile contrasto al fine diopporvisi.L’accenno al nuovo regola-mento della professione haconsentito al Presidente diillustrare altre propostecome quella della fusionetra i tre ordini professionali –geometri, periti industriali eperiti agrari – da non esclu-dersi, ma da subordinarealla risoluzione delle pro-blematiche specifiche dellacategoria; oppure quella diaccentrare a livello regio-nale alcune funzioni orasvolte dai Collegi provinciali(fino ad arrivare all’ipotesidella loro abolizione) conl’intenzione di ottimizzare lerisorse e diminuire i costi,ma certamente creando dis-servizi agli iscritti allonta-nando da loro il consuetopunto di riferimento per laricomposizione dei conten-ziosi, per le risposte ai que-siti previdenziali e nella di-sponibilità alla risoluzionedi situazioni disagiate.

I l Collegio di Brescianon ha mancato dir a c c o m a n d a r e

queste considerazioni alC.N.G.e G.L. in difesa deiCollegi Provinciali, auspi-cando inoltre la necessitàche il cambiamento che si in-tende attuare consideri l’i-stituzione di un percorso distudi di laurea universitariatriennale specifico per ilgeometra. La parola è passata poi algeom. Piotti, Consigliereprovinciale e Presidente delSindacato Geometri di Bre-scia, che ha illustrato le ini-

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 53

L’ultimo intervento previstodell’incontro camuno è statoquello geom. Bellavia, Teso-riere e Delegato CIPAG, cheha presentato alcune pro-poste innovative del C.N.G.e G.L. non toccate dai prece-denti interventi: l’ipotesi diistituzione di un “campus”per geometri nel complessoLacchiarella (acquistatodalla CIPAG) per concen-trarvi la formazione profes-sionale per gli iscritti al-l’Albo e al registro praticantie la proposta della forma-zione di società di capitale –suggerite dal Governo e re-cepite dal C.N.G.eG.L. – mache hanno suscitato l’oppo-sizione del Consiglio sullemodalità di realizzazione i-potizzate. Il geom. Bellaviaha inoltre ricordato l’immi-nente conclusione della fasesperimentale del Databasevalori immobiliari, dopo leultime modifiche richiestedalla Commissione Estimo,e l’avvio dell’accesso in-ternet alle pratiche catastaliper tutti gli iscritti. Dopoquesta breve introduzione ilgeom. Bellavia ha illustratoil lavoro svolto negli ultimianni per garantire la sosteni-bilità della Cassa fino al2050. I provvedimenti adot-tati sono risultati particolar-mente drastici per mante-nere il sistema solidale tra legenerazioni garantito dal re-tributivo; i contributi sonopassati dal 5% all’attuale 7%,in previsione di arrivare al15% nei prossimi anni. L’etàpensionabile è passata da65 a 67 anni. Il calcolo dellapensione non viene più ef-fettuato sugli ultimi 10 annidi contribuzione ma su tutto

l’arco contributivo. Un mag-gior gettito alla Cassa è ve-nuto dall’aumento del con-tributo integrativo che èpassato dal 2% al 4% concor-dato con ingegneri e archi-tetti che, però, hanno in se-guito rivisto le proprie deci-sioni, procrastinando il rag-giungimento della soglia del4% di alcuni anni.

I principali fattori chehanno penalizzato lasostenibilità della

Cassa sono stati la diminu-zione del numero degli i-scritti, la contrazione deiredditi e l’aumento del nu-mero dei pensionati. Ilgeom. Bellavia ha anche ri-cordato come il “DecretoSviluppo” dello scorso feb-braio obblighi a presentareentro il 12 giugno i bilanci at-tuariali per lasostenibilità a30 anni; in casocontrario èprevisto il pas-saggio forzatoal metodo dicalcolo contri-butivo pro ratadal 1° gennaio2012 e un con-tributo di soli-darietà per ip e n s i o n a t i(l'1% per il 2012e il 2013) inmodo da ripor-tare l'equili-brio dei conti.La geom. Fari-soglio, Presi-dente dell’As-s o c i a z i o n eGeometri diValle Camo-nica, ha preso

ziative che questo ente in-tende realizzare, dopo unperiodo di interruzionedelle attività dovuto allascarsa chiarezza sugli ambitiin cui operare: un servizio diconsigli legali gratuiti soprat-tutto per i giovani iscritti; lacreazione di una “rete” diprofessionisti disposti allacollaborazione; la prepara-zione di un disciplinare perl’incarico congiunto.

Èseguito l’inter-vento del geom.Este, Consigliere

ed esperto catastale, che haricordato con piacere il pe-riodo trascorso in loco perl’informatizzazione dellemappe della Valle Camo-nica; Este ha con energiafatto presente come la ne-cessaria e prioritaria revi-sione del catasto richieda ilriconoscimento della cen-tralità del ruolo del geo-metra per il corretto e pre-ciso adempimento delle o-perazioni e della predispo-sizione della documenta-zione. Il mancato coinvolgi-mento dei professionisti cheha sì prodotto un aumentodella quantità, ma con unoscarso incremento dellaqualità, è da imputare allapoco incisiva azione con-dotta a livello nazionale; l’e-sempio portato in tal sensodal geom. Este riguarda lascarsa propensione ad af-frontare e risolvere il pro-blema delle acque, che difatto impedisce tutti gli attidi aggiornamento catastaleche coinvolgono i corsid’acqua d’ogni genere.

la parola a conclusione del-l’incontro per ricordare lanecessità che il Collegio, so-prattutto in questo mo-mento di crisi, promuova laqualità e la validità dellaprofessione. L’unione tra gliiscritti deve emergere percontrastare coloro che sven-dono la propria professiona-lità danneggiando se stessie i colleghi. Il PresidentePlatto, condividendo lospunto della collega, ha au-spicato che, non esistendopiù un tariffario di riferi-mento, vengano prodottidegli orientamenti per la tu-tela sia del professionistasia del committente.

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

54 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/1

Il mercato immobiliarein provincia di BresciaAbitazioni

Nuovo/Ristrutturato Recente Agibile Da ristrutturare

minimo massimo minimo massimo minimo massimo minimo massimo

Acquafredda 1.200,00 1.500,00 800,00 1.000,00 520,00 650,00 240,00 300,00

Adro 1.560,00 1.950,00 1.320,00 1.650,00 800,00 1.000,00 480,00 600,00

Agnosine 1.200,00 1.450,00 800,00 1.000,00 560,00 700,00 280,00 350,00

Alfianello 1.260,00 1.400,00 1.080,00 1.200,00 700,00 775,00 340,00 380,00

Anfo 1.260,00 1.400,00 900,00 1.000,00 630,00 700,00 235,00 260,00

Angolo Terme 1.200,00 1.200,00 945,00 1.050,00 485,00 540,00 210,00 230,00

Artogne 1.200,00 1.275,00 945,00 1.050,00 620,00 690,00 225,00 250,00

Azzano Mella 1.360,00 1.700,00 1.120,00 1.400,00 720,00 900,00 480,00 600,00

Bagnolo Mella 1.440,00 1.800,00 1.120,00 1.400,00 960,00 1.200,00 560,00 700,00

Bagolino 1.360,00 1.700,00 960,00 1.200,00 720,00 900,00 290,00 360,00

Barbariga 1.215,00 1.350,00 990,00 1.100,00 720,00 800,00 315,00 350,00

Barghe 1.260,00 1.400,00 900,00 1.000,00 560,00 620,00 235,00 260,00

Bassano Bresciano 1.360,00 1.700,00 1.200,00 1.500,00 800,00 1.000,00 450,00 560,00

Bedizzole 1.520,00 1.900,00 1.200,00 1.500,00 880,00 1.100,00 400,00 500,00

Berlingo 1.215,00 1.350,00 1.035,00 1.150,00 810,00 900,00 360,00 400,00

Berzo Demo 1.200,00 1.250,00 990,00 1.100,00 630,00 700,00 225,00 250,00

Berzo Inferiore 1.200,00 1.200,00 945,00 1.050,00 630,00 700,00 200,00 220,00

Bienno 1.200,00 1.320,00 1.060,00 1.180,00 560,00 620,00 240,00 265,00

Bione 1.260,00 1.400,00 900,00 1.000,00 585,00 650,00 235,00 260,00

Borgo San Giacomo 1.260,00 1.400,00 990,00 1.100,00 660,00 730,00 350,00 390,00

Borgosatollo 1.560,00 1.950,00 1.280,00 1.600,00 960,00 1.200,00 640,00 800,00

Borno 1.440,00 1.800,00 1.240,00 1.550,00 800,00 1.000,00 215,00 270,00

Botticino (M) 1.760,00 2.200,00 1.440,00 1.800,00 960,00 1.200,00 560,00 700,00

Sera 1.840,00 2300,00 1.520,00 1.900,00 1.040,00 1.300,00 600,00 750,00

S. Gallo 1.320,00 1.650,00 1.060,00 1.300,00 800,00 1.000,00 400,00 500,00

Bovegno 1.200,00 1.500,00 1.030,00 1.290,00 720,00 900,00 320,00 400,00

Bovezzo 2.080,00 2.600,00 1.600,00 2.000,00 1.240,00 1.550,00 800,00 1.000,00

Brandico 1.200,00 1.300,00 990,00 1.100,00 720,00 800,00 315,00 350,00

Breno 1.260,00 1.400,00 1.125,00 1.250,00 810,00 900,00 270,00 300,00

Caino 1.560,00 1.950,00 1.200,00 1.500,00 880,00 1.100,00 480,00 600,00

Calcinato 1.360,00 1.700,00 960,00 1.200,00 760,00 950,00 400,00 500,00

Calvagese 1.440,00 1.800,00 1.080,00 1.350,00 840,00 1.050,00 440,00 550,00

Calvisano 1.240,00 1.550,00 960,00 1.200,00 680,00 850,00 390,00 490,00

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/1- 55

Nuovo/Ristrutturato Recente Agibile Da ristrutturare

minimo massimo minimo massimo minimo massimo minimo massimo

Capo di Ponte 1.220,00 1.250,00 990,00 1.100,00 630,00 700,00 225,00 250,00

Capriano del Colle 1.520,00 1.900,00 1.160,00 1.450,00 840,00 1.050,00 600,00 750,00

Fenili Belasi 1.240,00 1.550,00 960,00 1.200,00 720,00 900,00 440,00 550,00

Capriolo 1.400,00 1.750,00 1.200,00 1.500,00 880,00 1.100,00 400,00 500,00

Carpenedolo 1.280,00 1.600,00 880,00 1.100,00 680,00 850,00 375,00 470,00

Castegnato 1.600,00 2.000,00 1.240,00 1.550,00 920,00 1.150,00 520,00 650,00

Castelcovati 1.360,00 1.700,00 1.000,00 1.250,00 720,00 900,00 360,00 450,00

Castelmella 1.600,00 2.000,00 1.320,00 1.650,00 880,00 1.100,00 560,00 700,00

Castenedolo 1.600,00 2.000,00 1.120,00 1.400,00 880,00 1.100,00 480,00 600,00

Alpino 1.440,00 1.800,00 1.040,00 1.300,00 800,00 1.000,00 400,00 500,00

Bettole 1.440,00 1.800,00 1.040,00 1.300,00 800,00 1.000,00 400,00 500,00

Bodea 1.280,00 1.600,00 880,00 1.100,00 720,00 900,00 360,00 450,00

Capodimonte 1.280,00 1.600,00 880,00 1.100,00 720,00 900,00 360,00 450,00

Macina 1.280,00 1.600,00 880,00 1.100,00 720,00 900,00 360,00 450,00

Casto 1.200,00 1.450,00 800,00 1.000,00 505,00 630,00 205,00 255,00

Castrezzato 1.360,00 1.700,00 1.000,00 1.250,00 760,00 950,00 400,00 500,00

Cazzago San Martino 1.440,00 1.800,00 1.200,00 1.500,00 960,00 1.200,00 505,00 630,00

Bornato Pedrocca 1.360,00 1.700,00 1.160,00 1.450,00 920,00 1.150,00 480,00 600,00

Calino 1.360,00 1.700,00 1.160,00 1.450,00 920,00 1.150,00 480,00 600,00

Cedegolo 1.200,00 1.250,00 990,00 1.100,00 630,00 700,00 225,00 250,00

Cellatica 2.120,00 2.650,00 1.890,00 2.100,00 1.440,00 1.600,00 900,00 1.000,00

Ceto 1.200,00 1.250,00 990,00 1.100,00 630,00 700,00 225,00 250,00

Cevo 1.200,00 1.200,00 900,00 1.000,00 585,00 650,00 180,00 200,00

Chiari 1.720,00 2.150,00 1.360,00 1.700,00 1.000,00 1.250,00 560,00 700,00

Santellone 1.440,00 1.800,00 1.160,00 1.450,00 840,00 1.050,00 425,00 530,00

Cigole 1.260,00 1.400,00 1.060,00 1.180,00 670,00 740,00 315,00 350,00

Cividate Camuno 1.200,00 1.200,00 925,00 1.030,00 630,00 700,00 200,00 220,00

Coccaglio 1.440,00 1.800,00 1.160,00 1.450,00 800,00 1.000,00 400,00 500,00

Collebeato 2.080,00 2.600,00 1.640,00 2.050,00 1.280,00 1.600,00 800,00 1.000,00

Collio 1.200,00 1.500,00 960,00 1.200,00 640,00 800,00 320,00 400,00

Cologne 1.320,00 1.650,00 1.065,00 1.330,00 800,00 1.000,00 480,00 600,00

Comezzano C. 1.240,00 1.550,00 920,00 1.150,00 680,00 850,00 320,00 400,00

Concesio 2.040,00 2.550,00 1.600,00 2.000,00 1.240,00 1.550,00 720,00 900,00

Le presenti quotazioni del mercato immobiliare in provincia di Brescia sonotolte dal “Listino dei valori immobilari” n. 1 (ottobre 2011-aprile 2012) e-dito da ProBrixia – Camera di Commercio di Brescia che ringraziamo

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

56 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/1

Nuovo/Ristrutturato Recente Agibile Da ristrutturare

minimo massimo minimo massimo minimo massimo minimo massimo

S. Vigilio 1.800,00 2.250,00 1.400,00 1.750,00 1.080,00 1.350,00 625,00 780,00

S. Andrea 2.080,00 2.600,00 1.640,00 2.050,00 1.280,00 1.600,00 840,00 1.050,00

Cortefranca 1.680,00 2.100,00 1.440,00 1.800,00 960,00 1.200,00 520,00 650,00

Corteno Golgi 1.200,00 1.200,00 945,00 1.050,00 630,00 700,00 225,00 250,00

Corzano 1.215,00 1.350,00 990,00 1.100,00 720,00 800,00 335,00 370,00

Darfo 1.200,00 1.430,00 880,00 1.100,00 665,00 830,00 320,00 400,00

Fucine Pellalepre

Montecchio Bessimo 1.200,00 1.260,00 970,00 1.080,00 630,00 700,00 300,00 330,00

Corna 1.200,00 1.430,00 1.000,00 1.250,00 720,00 900,00 320,00 400,00

Erbanno 1.260,00 1.400,00 1.080,00 1.200,00 810,00 900,00 345,00 385,00

Gorzone 1.230,00 1.365,00 1.060,00 1.180,00 765,00 850,00 330,00 365,00

Boario 1.200,00 1.500,00 1.040,00 1.300,00 720,00 900,00 320,00 400,00

Dello 1.240,00 1.550,00 1.040,00 1.300,00 720,00 900,00 320,00 400,00

Quinzanello 1.260,00 1.400,00 1.125,00 1.250,00 765,00 850,00 270,00 300,00

Corticelle Pieve 1.215,00 1.350,00 990,00 1.100,00 765,00 850,00 270,00 300,00

Boldeniga 1.215,00 1.350,00 1.035,00 1.150,00 585,00 650,00 270,00 300,00

Desenzano del Garda 3.680,00 4.600,00 3.040,00 3.800,00 2.240,00 2.800,00 1.600,00 2.000,00

Fronte Lago 6.000,00 7.500,00 4.800,00 6.000,00 2.800,00 3.500,00 2.400,00 3.000,00

Rivoltella 2.880,00 3.600,00 2.480,00 3.100,00 2.000,00 2.500,00 1.280,00 1.600,00

S. Martino 2.240,00 2.800,00 1.600,00 2.000,00 1.040,00 1.300,00 800,00 1.000,00

Centenaro/S. Pietro

Montonale 2.080,00 2.600,00 1.600,00 2.000,00 1.200,00 1.500,00 640,00 800,00

Vaccarolo 1.400,00 1.750,00 1.040,00 1.300,00 800,00 1.000,00 400,00 500,00

Edolo 1.280,00 1.600,00 1.080,00 1.350,00 640,00 800,00 240,00 300,00

Erbusco 1.680,00 2.100,00 1.440,00 1.800,00 960,00 1.200,00 520,00 650,00

Esine 1.200,00 1325,00 1.035,00 1.150,00 675,00 750,00 160,00 180,00

Fiesse 1.200,00 1.300,00 1.000,00 1.100,00 600,00 660,00 240,00 270,00

Flero 1.680,00 2.100,00 1.360,00 1.700,00 1.040,00 1.300,00 640,00 800,00

Gambara 1.200,00 1.500,00 1.000,00 1.250,00 610,00 760,00 255,00 320,00

Gardone Riviera 3.280,00 4.100,00 2.960,00 3.700,00 2.080,00 2.600,00 1.440,00 1.800,00

Lungolago 4.640,00 5.800,00 3.920,00 4.900,00 3.040,00 3.800,00 1.760,00 2.200,00

Supiane S. Michele

Tresnico 2.560,00 3.200,00 2.400,00 3.000,00 2.000,00 2.500,00 1.120,00 1.400,00

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/1- 57

Nuovo/Ristrutturato Recente Agibile Da ristrutturare

minimo massimo minimo massimo minimo massimo minimo massimo

Gardone Val Trompia 1.480,00 1.850,00 1.200,00 1.500,00 960,00 1.200,00 520,00 650,00

Inzino 1.400,00 1.750,00 1.200,00 1.550,00 n.d. n.d. n.d. n.d.

Gargnano 2.680,00 3.350,00 2.320,00 2.900,00 1.600,00 2.000,00 1.000,00 1.250,00

Lungolago 3.840,00 4.800,00 3.440,00 4.300,00 2.800,00 3.500,00 1.600,00 2.000,00

Zuino/Muslone 2.560,00 3.200,00 2.240,00 2.800,00 1.600,00 2.000,00 1.040,00 1.300,00

Gavardo 1.480,00 1.850,00 1.120,00 1.400,00 800,00 1.000,00 440,00 550,00

Ghedi 1.520,00 1.900,00 1.280,00 1.600,00 1.040,00 1.300,00 600,00 750,00

Gianico 1.200,00 1.275,00 990,00 1.100,00 630,00 700,00 180,00 200,00

Gottolengo 1.295,00 1.620,00 1.100,00 1.375,00 700,00 875,00 345,00 430,00

Gussago 2.040,00 2.550,00 1.600,00 2.000,00 1.280,00 1.600,00 760,00 950,00

Idro 1.280,00 1.600,00 960,00 1.200,00 655,00 820,00 250,00 310,00

Iseo 2.320,00 2.900,00 1.960,00 2.450,00 1.520,00 1.900,00 720,00 900,00

Frontelago 3.200,00 4.000,00 2.360,00 2.950,00 1.840,00 2.300,00 960,00 1.200,00

Clusane 1.760,00 2.200,00 1.440,00 1.800,00 1.040,00 1.300,00 640,00 800,00

Cremignane 1.600,00 2.000,00 1.360,00 1.700,00 1.040,00 1.300,00 640,00 800,00

Pilzone 1.520,00 1.900,00 1.440,00 1.800,00 1.040,00 1.300,00 640,00 800,00

Isorella 1.305,00 1.450,00 1.080,00 1.200,00 700,00 780,00 340,00 380,00

Leno 1.520,00 1.900,00 1.345,00 1.680,00 930,00 1.160,00 560,00 700,00

Castelletto 1.280,00 1.600,00 1.120,00 1.400,00 720,00 900,00 360,00 450,00

Milzanello 1.200,00 1.500,00 960,00 1.200,00 610,00 760,00 240,00 300,00

Porzano 1.360,00 1.700,00 1.160,00 1.450,00 810,00 1.010,00 480,00 600,00

Limone del Garda 2.560,00 3.200,00 2.240,00 2.800,00 1.680,00 2.100,00 1.080,00 1.350,00

Lungolago 3.000,00 4.400,00 2.500,00 3.800,00 2.000,00 3.000,00 900,00 1.800,00

Lodrino 1.200,00 1.500,00 960,00 1.200,00 640,00 800,00 320,00 400,00

Lograto 1.200,00 1.450,00 960,00 1.200,00 720,00 900,00 320,00 400,00

Lonato del Garda 1.840,00 2.300,00 1.520,00 1.900,00 1.040,00 1.300,00 625,00 300,00

Lumezzane 1.520,00 1.900,00 1.280,00 1.600,00 880,00 1.100,00 480,00 600,00

S. Sebastiano 1.520,00 1.900,00 1.280,00 1.600,00 n.d. n.d. n.d. n.d.

S. Apollonio 1.480,00 1.850,00 1.200,00 1.500,00 n.d. n.d. n.d. n.d.

Pieve 1.440,00 1.800,00 1.200,00 1.500,00 n.d. n.d. n.d. n.d.

Maclodio 1.200,00 1.450,00 960,00 1.200,00 720,00 900,00 320,00 400,00

Mairano 1.215,00 1.350,00 1.035,00 1.150,00 765,00 850,00 335,00 370,00

Pievedizio 1.215,00 1.350,00 1.035,00 1.150,00 720,00 800,00 335,00 370,00

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DIDAL COLLEGIO DI BRESCIA

58 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/1

Nuovo/Ristrutturato Recente Agibile Da ristrutturare

minimo massimo minimo massimo minimo massimo minimo massimo

Malegno 1.200,00 1.200,00 915,00 1.015,00 540,00 60,00 200,00 220,00

Malonno 1.200,00 1.200,00 945,00 1.050,00 630,00 700,00 180,00 200,00

Manerba del Garda 2.560,00 3.200,00 2.240,00 2.800,00 1.680,00 2.100,00 1.040,00 1.300,00

Direttamente a lago 3.680,00 4.600,00 3.160,00 3.950,00 2.560,00 3.200,00 1.760,00 2.200,00

Campagnola/Statale 2.240,00 2.800,00 2.080,00 2.600,00 1.600,00 2.000,00 960,00 1.200,00

Manerbio 1.545,00 1.930,00 1.345,00 1.680,00 920,00 1.150,00 560,00 700,00

Marcheno 1.360,00 1.700,00 1.120,00 1.400,00 800,00 1.000,00 360,00 450,00

Marone 1.600,00 2.000,00 1.280,00 1.600,00 880,00 1.100,00 560,00 700,00

Vello 1.280,00 1.600,00 1.095,00 1.370,00 840,00 1.050,00 600,00 750,00

Mazzano 1.480,00 1.850,00 1.120,00 1.400,00 960,00 1.200,00 480,00 600,00

Molinetto 1.560,00 1.950,00 1.200,00 1.500,00 960,00 1.200,00 505,00 630,00

Ciliverghe 1.520,00 1.900,00 1.120,00 1.400,00 960,00 1.200,00 480,00 600,00

Milzano 1.215,00 1.350,00 1.015,00 1.130,00 630,00 700,00 270,00 300,00

Moniga del Garda 2.560,00 3.200,00 2.240,00 2.800,00 1.600,00 2.000,00 1.040,00 1.300,00

Direttamente a lago 3.680,00 4.600,00 3.160,00 3.950,00 2.560,00 3.200,00 1.760,00 2.200,00

Monticelli Brusati 1.680,00 2.100,00 1.560,00 1.900,00 1.040,00 1.300,00 480,00 600,00

Montichiari 1.480,00 1.850,00 1.160,00 1.450,00 880,00 1.100,00 520,00 650,00

Borgosotto/Vighizzolo

Dò/S. Bernardino 1.280,00 1.600,00 960,00 1.200,00 720,00 900,00 415,00 520,00

Montirone 1.400,00 1.750,00 1.120,00 1.400,00 800,00 1.000,00 440,00 550,00

Monteisola 1.760,00 2.200,00 1.520,00 1.900,00 960,00 1.200,00 560,00 700,00

Fronte lago 1.920,00 2.400,00 1.680,00 2.100,00 1.120,00 1.400,00 640,00 800,00

Muscoline 1.360,00 1.700,00 1.120,00 1.400,00 880,00 1.100,00 440,00 550,00

Nave 1.600,00 2.000,00 1.240,00 1.550,00 960,00 1.200,00 520,00 650,00

Niardo 1.200,00 1.250,00 990,00 1.100,00 630,00 700,00 225,00 250,00

Nuvolento 1.480,00 1.850,00 1.120,00 1;400,00 880,00 1.100,00 480,00 600,00

Nuvolera 1.480,00 1.850,00 1.120,00 1;400,00 880,00 1.100,00 480,00 600,00

Odolo 1.240,00 1.550,00 880,00 1.100,00 520,00 650,00 240,00 300,00

Offlaga 1.200,00 1.500,00 935,00 1.170,00 655,00 820,00 310,00 390,00

Ome 1.520,00 1.900,00 1.280,00 1.600,00 920,00 1.150,00 520,00 650,00

Orzinuovi 1.800,00 2.250,00 1.440,00 1.800,00 1.000,, 1.250,00 600,00 750,00

Orzivecchi 1.280,00 1.600,00 1.040,00 1.300,00 800,00 1.000,00 360,00 450,00

Ospitaletto 1.520,00 1.900,00 1.280,00 1.600,00 800,00 1;000,00 360,00 450,00

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2007/1- 61

Nuovo/Ristrutturato Recente Agibile Da ristrutturare

minimo massimo minimo massimo minimo massimo minimo massimo

Padenghe sul Garda 2.600,00 3.250,00 2.240,00 2.800,00 1.600,00 2.000,00 1.040,00 1.300,00

Paderno Franciacorta 1.440,00 1.800,00 1.240,00 1.550,00 800,00 1.000,, 480,00 600,00

Paitone 1.440,00 1.800,00 1.120,00 1.400,00 880,00 1.100,00 465,00 580,00

Palazzolo s/Oglio 1.600,00 2.000,00 1.295,00 1.620,00 960,00 1.200,00 530,00 660,00

San Pancrazio 1.440,00 1.800,00 1.175,00 1.470,00 880,00 1.100,00 505,00 630,00

Paratico 1.760,00 2.200,00 1.440,00 1.800,00 1.040,00 1.300,00 520,00 650,00

Passirano 1.520,00 1.900,00 1.320,00 1.650,00 800,00 1.000,00 480,00 600,00

Pavone Mella 1.200,00 1.500,00 1.000,00 1.250,00 610,00 760,00 240,00 300,00

Pezzaze 1.260,00 1.400,00 990,00 1.100,00 765,00 850,00 360,00 400,00

Pian Camuno 1.200,00 1.225,00 945,00 1.050,00 720,00 800,00 190,00 210,00

Monte Campione 2.000,00 2.500,00 1.720,00 2.150,00 1.140,00 1.425,00 720,00 900,00

Piancogno 1.200,00 1.250,00 945,00 1.050,00 720,00 800,00 200,00 220,00

Pisogne 1.400,00 1.750,00 1.200,00 1.500,00 760,00 950,00 360,00 450,00

Fraine 1.280,00 1.600,00 1.080,00 1.350,00 720,00 900,00 320,00 400,00

Polaveno 1.200,00 1.450,00 920,00 1.150,00 720,00 900,00 320,00 400,00

Polpenazze 2.160,00 2.700,00 1.880,00 2.350,00 1.360,00 1.700,00 800,00 1.000,00

Pompiano 1.200,00 1.500,00 960,00 1.200,00 640,00 800,00 320,00 400,00

Gerolanuova/Zurlengo 1.260,00 1.400,00 990,00 1.100,00 660,00 730,00 315,00 350,00

Poncarale 1.360,00 1.700,00 1.080,00 1.350,00 720,00 900,00 480,00 600,00

Borgo 1.360,00 1.700,00 1.160,00 1.450,00 800,00 1.000,00 480,00 600,00

Ponte di Legno 3.600,00 4.500,00 3.120,00 3.900,00 2.080,00 2.600,00 1.320,00 1.650,00

Passo Tonale 1.760,00 2.200,00 1.520,00 1.900,00 1.200,00 1.500,00 n.d. n.d.

Pezzo 1.760,00 2.200,00 1.520,00 1.900,00 1.200,00 1.500,00 n.d. n.d.

Poia 2.240,00 2.800,00 1.920,00 2.400,00 1.440,00 1.800,00 720,00 900,00

Precasaglio 1.840,00 2.300,00 1.440,00 1.800,00 1.280,00 1.600,00 640,00 800,00

Zoanno 2.080,00 2.600,00 1.800,00 2.250,00 1;440,001.800,00 720,00 900,00

Pontevico 1.200,00 1.500,00 1.000,00 1.250,00 640,00 800,00 305,00 380,00

Torchiera/Bettegno

Campazzo/Chiesuola 1.215,00 1.350,00 1.035,00 1.150,00 640,00 710,00 270,00 300,00

Pontoglio 1.280,00 1.600,00 1.080,00 1.350,00 720,00 900,00 360,00 450,00

Pozzolengo 1.800,00 2.250,00 1.520,00 1.900,00 960,00 1.200,00 640,00 800,00

Pralboino 1.215,00 1.350,00 1.035,00 1.150,00 630,00 700,00 270,00 300,00

Preseglie 1.200,00 1.450,00 800,00 1.000,00 600,00 750,00 225,00 280,00

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

62 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

Nuovo/Ristrutturato Recente Agibile Da ristrutturare

minimo massimo minimo massimo minimo massimo minimo massimo

Prevalle 1.4400,00 1.750,00 1.040,00 1.300,00 800,00 1.000,00 440,00 550,00

Provaglio d’Iseo 1.680,00 2.100,00 1.440,00 1.800,00 1.040,00 1.300,00 520,00 650,00

Puegnago del Garda 2.200,00 2.750,00 1.920,00 2.400,00 1.360,00 1.700,00 800,00 1.000,00

Quinzano d’Oglio 1.280,00 1.600,00 1.040,00 1.300,00 695,00 870,00 360,00 450,00

Remedello 1.260,00 1.400,00 990,00 1.100,00 675,00 750,00 305,00 340,00

Rezzato 1.760,00 2.200,00 1.360,00 1.700,00 1.000,00 1.250,00 640,00 800,00

Virle 1.560,00 1.950,00 1.200,00 1.500,00 800,00 1.000,00 480,00 600,00

Rezzato sud/S. Carlo 1.600,00 2.000,00 1.200,00 1.500,00 880,00 1.100,00 560,00 700,00

Roccafranca 1.200,00 1.500,00 920,00 1.150,00 640,00 800,00 290,00 360,00

Rodengo Saiano 1.680,00 2.100,00 1.440,00 1.800,00 1.120,00 1.400,00 640,00 800,00

Roé Volciano 1.880,00 2.350,00 1.600,00 2.000,00 1.080,00 1.350,00 680,00 850,00

Roncadelle 1.720,00 2.150,00 1.480,00 1.850,00 1.160,00 1.450,00 760,00 950,00

Rovato 1.520,00 1.900,00 1.320,00 1;650,00 800,00 1.000,00 520,00 650,00

Lodetto/S. Anna

Duomo/S. Andrea 1.440,00 1.800,00 1.240,00 1.550,00 800,00 1.000,00 360,00 450,00

Rudiano 1.240,00 1.550,00 920,00 1.150,00 680,00 850,00 290,00 360,00

Sabbio Chiese 1.280,00 1.600,00 1.000,00 1.250,00 760,00 950,00 335,00 420,00

Sale Marasino 1.760,00 2.200,00 1.520,00 1.900,00 1.040,00 1.300,00 600,00 750,00

Maspiano/Conche 1.600,00 2.000,00 1.400,00 1.750,00 960,00 1.200,00 600,00 750,00

Salò 4.000,00 5.000,00 3.200,00 4.000,00 2.240,00 2.800,00 1.440,00 1.800,00

Lungolago 4.800,00 6.000,00 4.000,00 5.000,00 3.200,00 4.000,00 1.680,00 2.100,00

Campoverde 2.880,00 3.600,00 2.560,00 3.200,00 1.760,00 2.200,00 1.120,00 1.400,00

Barbarano 3.200,00 4.000,00 2.800,00 3.500,00 2.000,00 2.500,00 1.280,00 1.600,00

Villa 2.720,00 3.400,00 2.320,00 2.900,00 1.680,00 2.100,00 960,00 1.200,00

Cunettone 2.240,00 2.800,00 2.000,00 2.500,00 1.600,00 2.000,00 920,00 1.150,00

S. Felice del Benaco+Portese 2.560,00 3.200,00 2.320,00 2.900,00 1.760,00 2.200,00 1.280,00 1.600,00

Direttamente a lago 3.600,00 4.500,00 3.120,00 3.900,00 2.480,00 3.100,00 1.680,00 2.100,00

San Gervasio 1.260,00 1.400,00 1.080,00 1.200,00 700,00 780,00 325,00 360,00

San Paolo 1.200,00 1.500,00 935,00 1.170,00 640,00 800,00 320,00 400,00

San Zeno Naviglio 1.560,00 1.950,00 1.280,00 1.600,00 960,00 1.200,00 600,00 750,00

Sarezzo 1.480,00 1.850,00 1.200,00 1.500,00 920,00 1.150,00 480,00 600,00

Saviore dell’Adamello 1.200,00 1.200,00 900,00 1.000,00 585,00 650,00 180,00 200,00

Sellero 1.200,00 1.250,00 990,00 1.100,00 630,00 700,00 225,00 250,00

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 63

Nuovo/Ristrutturato Recente Agibile Da ristrutturare

minimo massimo minimo massimo minimo massimo minimo massimo

Seniga 1.200,00 1.300,00 990,00 1.100,00 610,00 680,00 270,00 300,00

Serle 1.360,00 1.700,00 1.040,00 1.300,00 800,00 1.000,00 440,00 550,00

Sirmione (Castello Fronte lago) 6.800,00 8.500,00 5.440,00 6.800,00 3.600,00 4.500,00 3.120,00 3.900,00

Sirmione (Colombare) 3.680,00 4.600,00 3.040,00 3.800,00 2.240,00 2.800,00 1.600,00 2.000,00

Lugana /Rovizza 3.200,00 4.000,00 2.800,00 3.500,00 1.760,00 2.200,00 1.440,00 1.800,00

Soiano del Lago 2.560,00 3.200,00 2.240,00 2.800,00 1.600,00 2.000,00 1.120,00 1.400,00

Sonico 1.200,00 1.200,00 945,00 1.050,00 630,00 700,00 180,00 200,00

Sulzano 1.680,00 2.100,00 1.440,00 1.800,00 880,00 1.100,00 440,00 550,00

Fronte lago 2.000,00 2.500,00 1.680,00 2.100,00 1.000,00 1.250,00 600,00 750,00

Tavernole sul Mella 1.200,00 1.450,00 880,00 1.100,00 680,00 850,00 290,00 360,00

Temù 2.240,00 2.800,00 1.760,00 2.200,00 1.520,00 1.900,00 640,00 800,00

Tignale 2.000,00 2.500,00 1.680,00 2.100,00 1.360,00 1.700,00 760,00 950,00

Torbole Casaglia 1.360,00 1.700,00 1.080,00 1.350,00 880,00 1.100,00 440,00 550,00

Toscolano Maderno 3.040,00 3.800,00 2.560,00 3.200,00 1.760,00 2.200,00 1.040,00 1.300,00

Lungolago 4.000,00 5.000,00 3.440,00 4.300,00 2.800,00 3.500,00 1.680,00 2.100,00

Gaino 2.400,00 3.000,00 2.000,00 2.500,00 1.440,00 1.800,00 880,00 1.100,00

Maclino/Monte Maderno 2.800,00 3.500,00 2.000,00 2.500,00 1.600,00 2.000,00 960,00 1.200,00

Travagliato 1.200,00 1.500,00 1.040,00 1.300,00 800,00 1.000,00 400,00 500,00

Tremosine 1.920,00 2.400,00 1.760,00 2.200,00 1.120,00 1.400,00 600,00 750,00

Trenzano 1.240,00 1.550,00 920,00 1.150,00 640,00 800,00 310,00 390,00

Urago d’Oglio 1.240,00 1.550,00 960,00 1.200,00 720,00 900,00 335,00 420,00

Vallio 1.320,00 1.650,00 1.040,00 1.300,00 800,00 1.000,00 400,00 500,00

Verolanuova 1.360,00 1.700,00 1.160,00 1.450,00 800,00 1.000,00 430,00 540,00

Verolavecchia 1.320,00 1.650,00 1.055,00 1.320,00 800,00 1.000,00 440,00 550,00

Vestone 1.320,00 1.650,00 960,00 1.200,00 840,00 1.050,00 400,00 500,00

Vezza d’Oglio 1.920,00 2.400,00 1.600,00 2.000,00 1.280,00 1.600,00 560,00 700,00

Villa Carcina 1.480,00 1.850,00 1.200,00 1.500,00 920,00 1.150,00 560,00 700,00

Pregno/Carcina/Villa

Cogozzo/Cailina 1.440,00 1.800,00 1.240,00 1.550,00 n.d. n.d. n.d. n.d.

Villanuova sul Clisi 1.480,00 1.850,00 1.200,00 1.500,00 920,00 1.150,00 480,00 600,00

Visano 1.200,00 1.500,00 800,00 1.000,00 400,00 500,00 290,00 360,00

Vobarno 1.320,00 1.650,00 1.000,00 1.250,00 920,00 1.150,00 370,00 460,00

Zone 1.360,00 1.700,00 1.160,00 1.450,00 800,00 1.000,00 400,00 500,00

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DAL COLLEGIO DI LODI

64 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

Tiziano Giovanelli* Quali attese dal secondo“Piano casa” lombardo?

bardia, dando attuazionealle indicazioni dettate daldecreto legge 13 maggio2011, n. 70 (convertito, conmodificazioni, dalla legge 12luglio 2011, n. 106), ha inteso

rilanciare con forza l’incenti-vazione dei sovraindicati o-biettivi.Con la legge 13 marzo 2012,n. 4 – oltre a intervenire perl’ottava volta sul corpo nor-mativo della articolatariforma introdotta in materiadi governo del territorio conla legge 11 marzo 2005, n. 12(che già aveva abrogato leleggi degli ultimi trent’anni)– la Regione Lombardia ha

così voluto modificare, ridi-sciplinandolo, il noverodelle scelte che possono es-sere operate dai Comuni:– in sede di pianificazione

territoriale;

La gestione del pa-trimonio edilizio e-sistente – sin dalla

prima normativa che se ne èorganicamente occupata alivello nazionale (legge 5 a-gosto 1978 n. 457) – ha co-stantemente comportato lavalutazione di un ampiospettro di questioni di na-tura urbanistico-edilizia.Tra queste spiccano sicura-mente quelle che si incen-trano – come si dice daqualche anno con espres-sioni più aggiornate rispettoa quella iniziale che contem-plava il solo “recupero” –sulla sua valorizzazione, ra-zionalizzazione, trasforma-zione e riqualificazione.In tal senso – dopo le normespeciali che si sono succe-dute negli anni precedenti –acquistano particolare signi-ficato le disposizioni regio-nali che disciplinano gli in-terventi finalizzati all’uti-lizzo, alla trasformazione ealla sostituzione del patri-monio edilizio esistente.Dopo la prima esperienzadella legge 16 luglio 2009,n.13 – che ha registrato la for-malizzazione di poche centi-naia di pratiche sull’interoterritorio regionale – la Lom-

– in sede di programma-zione integrata di inter-vento;

– in sede di deliberazioneconsiliare.

Nell’occasione, la Regioneha iniziato altresì ad affron-tare le ricadute conseguentialla nota sentenza n.309/2011 del 21/23 no-vembre 2011, con la qualel’Alta Corte aveva appenadichiarato l’illegittimità co-stituzionale – oltre che del-l’articolo 103 della legge re-gionale 11 marzo 2005, n. 12(«nella parte in cui disap-plica l’art. 3 del d.P.R. 6giugno 2011, n. 380») e del-l’art. 22 della legge regionale5 febbraio 2010, n. 7 - del-l’art. 27, comma 1, lettera d),ultimo periodo, della leggeregionale 11 marzo 2005, n.12, «nella parte in cui e-sclude l’applicabilità del li-mite della sagoma alle ri-strutturazioni edilizie me-diante demolizione e rico-struzione».Il tema delle “modifiche” èstato trattato dalla legge re-gionale 13 marzo 2012, n. 4,consentendo distinta-mente:– quelle “della sagoma”, nel-

l’ambito dell’utilizzo delpatrimonio edilizio esiste,purché siano «necessarieper l’armonizzazione ar-chitettonica con gli orga-nismi edilizi esistenti»(art. 3, comma 2);

– quelle “alla sagoma”, nel-l’ambito della sostitu-zione del patrimonio edi-lizio esistente, purchésiano «necessarie per l’ar-monizzazione architetto-nica con gli organismi edi-lizi esistenti e con diversa

* L’avv. Tiziano Giovanelli si è laureato nel 1980 all’Università degli Studi di Pavia e haconseguito l’abilitazione alla professione forense nel 1983 presso la Corte d’Appello diMilano. Si è diplomato nel 1985 alla Scuola biennale di perfezionamento in governo del-l’ambiente e del territorio della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi diPavia. È abilitato dal 1997 al patrocinio avanti le giurisdizioni superiori (Corte diCassazione, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale). Quale legale specializzato in mate-ria, esercita la libera professione sia presso le competenti giurisdizioni sia come consu-lente di enti pubblici, di aziende e di privati.

Il 4 maggio scorso si è tenuto presso l’I.T.E.S. “A. Bassi” di Lodi il seminario“La legge regionale 13 marzo 2012 n. 4”, che ha visto come relatore l’avv.Tiziano Giovanelli di San Colombano al Lambro, noto legale amministrati-vista specializzato in materia urbanistica, di governo dell’ambiente e del ter-ritorio. L’evento è stato seguito da una vasta platea di professionisti. Pubbli-chiamo questo suo importante contributo.

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DAL COLLEGIO DI LODI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3 - 65

11 marzo 2005, n. 12 – ha i-noltre annoverato tra quellidi «nuova costruzione»quegli interventi di inte-grale sostituzione ediliziadegli immobili esistenti cheavvengano «mediante de-molizione e ricostruzioneanche con diversa localizza-zione nel lotto e con diversasagoma, con mantenimentodella medesima volumetriadell’immobile sosti-tuito»Da considerare è, in-fine, la previsione – e-videnziata dall’art. 3,comma 3, dall’art. 4,comma 1, dall’art. 5,comma 8, e dall’art. 6 –di demandare ai Co-muni l’assunzione diapposite delibera-zioni per riconoscerebonus aggiuntivi ri-spetto a quelli asse-gnati dagli strumentiurbanistici e/o per in-dividuare quelle parti

del territorio alle quali rife-rire le disposizioni incenti-vanti della legge regionale13 marzo 2012, n. 4.Da questo punto di vista,vale la pena di suggerire atutti coloro che vi fossero ef-fettivamente interessati disollecitare gli enti locali –con congruo anticipo ri-spetto alle scadenze tempo-rali previste – ad adottare

allocazione entro il lotto diriferimento» (art. 5, com-ma 3).

La Regione – intervenendoper la nona volta sul corpodella normativa di governodel territorio lombardo «alfine di tutelate il legittimoaffidamento dei soggetti in-tressati» (alla surriportatapronuncia di incostituziona-lità) – ha chiarito con l’art. 17,comma 1, della legge 18 a-prile 2012, n. 7 che i titoli a-bilitativi formatisi alla datadel 30 novembre 2011 si con-siderano validi ed efficaci«fino al momento della di-chiarazione di fine lavori, acondizione che la comunica-zione di inizio lavori risultiprotocollata entro il 30 a-prile 2012».

L a stessa disposi-zione – inserendoil punto “7-bis” alla

lettera e) del comma 1 del-l’art. 27 della legge regionale

quegli atti che sono, volta avolta, indicati dalla esami-nata normativa per attivareconcretamente le possibi-lità di dare corso agli inter-venti, tenendo ben pre-sente che il termine “gene-rale” fissato dalla legge re-gionale 13 marzo 2012, n. 4andrà a spirare, salvo pro-roghe, al 31 dicembre 2013.

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66 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

A Villa Schiarino Lenadi Porto Mantovano l’annualepremiazione dei nostri geometri

Daniele Marzola dell’I.T.G.“G. Galilei”, oltre ai rappre-sentanti locali dei vari Col-legi e Ordini professionali.I rappresentanti nazionali dicategoria presenti alla ceri-

monia: per la Cassa ItalianaGeometri il Presidentegeom. Fausto Amadasi, peril Consiglio Nazionale Geo-metri il Consigliere geom.Pierpaolo Bonfanti, e a li-

Si è tenuta anchequest’anno la tradi-zionale cerimonia

di premiazioni dei geometrimantovani.Nella splendida cornice diVilla Schiarino Lena di PortoMantovano (Mn) lo scorso 4maggio sono stati premiati igeometri neo iscritti al-l’Albo, ai quali spetta unarduo compito, quello di in-traprendere la nostra pro-fessione in un momento dipiena crisi economica cherenderà più difficile il loroinserimento nel mondo dellavoro. A tutti va il nostro au-gurio unito alla raccomanda-zione di lavorare con im-pegno per raggiungere quel-la professionalità che possacontribuire, in futuro, a con-traddistinguerli. Premiati anche, e soprat-tutto, i geometri con 40 - 50 e60 anni di iscrizione all’Alboche hanno dedicato e checontinuano a dedicare laloro vita a questa profes-sione svolgendola con im-pegno e passione.Sono state inoltre conse-gnate dieci borse di studiodel valore di euro 300,00 aigeometri neoiscritti chenella scorsa sessione degliesami di abilitazione hannoottenuto i voti più alti.Erano presenti alla manife-stazione l’onorevole MarcoCarra, la dott.ssa GiovannaMartelli, Vicepresidentedella Provincia di Mantova,il dott. Angelo Andretti Vice-sindaco del Comune diPorto Mantovano, il dott. Da-nilo Pilotti, Comandante deiVigili del Fuoco di Mantova,il prof. Marco Bonoradell’I.T.G. “C. D’Arco”, il prof.

vello regionale oltre al Presi-dente della Consulta Regio-nale Lombarda geom. Mi-chele Specchio, i Presidenti,i Segretari e i Delegati Cassadei Collegi lombardi.

DAL COLLEGIO DI MANTOVA

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DAL COLLEGIO DI MANTOVA

Ecco l’elenco dei premiati:

NEO ISCRITTI01. Alessandro Baraldi12. Fabio Barbiani13. Marco Beduschi14. Alessandro Bettoni15. Sebastiano Braghiroli16. Saveria Bulgarelli17. Matteo Devincenzi18. Elena Favini 19. Micol Foresta10. Chiara Francesca Furgeri11. Graziella Ghio12. Davide Gobbi13. Angelo Guaita14. Andrea Incudini15. Andrea Lancini16. Alessandra Lombardi17. Stefano Lucchini18. Ilaria Mancini19. Lisa Pezzini20. Luca Pieropan21. Alberto Rama22. Emiliano Rosa23. Mauro Scalogna24. Devid Travaini25. Giulia Ughetti26. Nicola Veneri

40 ANNI DI ISCRIZIONE 11. Guido Aldrighi12. Teodoro Allegretti

13. Umberto Bardini14. Rosolino Caramaschi15. Franco Cecchin16. Renzo Coraini17. Gabriele Giroldi18. Giovanni Gorgatti19. Flavio Guernieri10. Roberto Lorenzini11. Franco Mondini12. Donato Previtali13. Fernando Reni14. Cesare Savazzi15. Franco Scacchetti16. Ugo Setti17. Claudio Sgarbi18. Valerio Varini

50 ANNI DI ISCRIZIONE 11. Paolo Bombonati12. Angelo Lucchini13. Gino Magri14. Giampietro Martinotti15. Gianpiero Olivotto16. Ireneo Piccinelli

60 ANNI DI ISCRIZIONE 11. Aristide Bolzoni12. Ugo Cauzzi 13. Franco Magelli14. Angelo Peerani15. Giovanni Rampani

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 67

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SICUREZZA CANTIERI

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Corrado RomagnoliMembro della Commissione Sicurezza Coordinatore per la sicurezza.

Dopo le norme UNI, le linee di indirizzo di Regione Lombardia

dinamento riscontrate neicantieri e del diverso ap-proccio dei coordinatori alloro ruolo, sia dell’anda-mento degli indici infortuni-stici del settore costruzionisul territorio nazionale elombardo.

Le indicazioni riportate neldocumento riguardano uninsieme di attività che sesvolte da un coordinatoredella sicurezza garantisconouna soglia di minima presta-zione a cui un buon tecnicodeve attenersi per obbligo

morale e di retti-tudine.Si tratta di “re-gole” volontarieche non sosti-tuisco in alcunmodo i contenutidi legge, ma sem-plicemente vi siaffiancano e inte-grano le lacunerelative a tempi-stiche e modalitàpratiche di assol-vimento degliobblighi.

I n partico-lare, perq u a n t o

concerne il ruolodel coordinatore,si evidenzia unanotevole variabi-l ità/disomoge-

Anche la DirezioneGenerale della Sa-nità di Regione

Lombardia, dopo le lineeguida di UNI-CNG, ha appro-vato con decreto 10602 del15 novembre 2011 il docu-mento contenente le Lineedi indirizzo per l’attività dicoordinatore per la sicu-rezza nei cantieri edili.Un argomento quindi che ul-timamente interessa sia ladirigenza della nostra cate-goria ma anche la Regione,tutti impegnati sul fronte diindirizzare il coordinatoredella sicurezza verso una so-glia di minima prestazione acui un buon tecnico aderisceal fine di svolgere l’incaricoaffidatogli correttamente edeticamente.Il documento è stato elabo-rato tenendo conto sia delleesperienze pratiche di coor-

neità circa le modalità di ve-rifica, controllo e coordina-mento sulle attività di can-tiere. A tali differenze si ag-giungono quelle relative airuoli e ai rapporti fra i diversiattori del coordinamento edella prevenzione.Sulla base di quanto detto,la linea di indirizzo si pre-figge di proporre strumenticoncreti per l’assolvimentodegli obblighi in carico aicoordinatori per la progetta-zione e per l’esecuzione deilavori esplicitando tempi-stiche e modalità di assolvi-mento dei vari compiti.Poiché gli incarichi tecniciprevisti dalla legge sonodue, Coordinatore della Si-curezza in fase di Progetta-zione e Coordinatore dellaSicurezza in fase di Esecu-zione, il documento è statoelaborato tenendo in consi-derazione le singole figure.Tralasciando la descrizionedelle figure e dei rispettiviruoli che la normativa stessaprevede esaustivamente, lalinea guida si occupa princi-palmente di evidenziarequali sono i compiti deicoordinatori con particolareriferimento a tempistiche emodalità, riassumendo in ta-belle di facile lettura, in cuisi trovano esplicitate ed “en-fatizzate” le azioni che più siriferiscono ai compiti e agliobblighi dei Coordinatori(CSP e CSE) e che l’espe-rienza di questi anni segnalacome non sempre attuate.Per quanto riguarda lenorme UNI-CNG accennatein premessa, le stesse mi-rano a definire procedure emodalità di svolgimentodelle prestazioni professio-

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SICUREZZA CANTIERI

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“investire” tutte le risorsenecessarie, anche in terminidi tempo, per raggiungere ilmassimo grado di sicurezzapossibile, ovviamente in re-lazione alla propria profes-sionalità e ai criteri deonto-logici e di responsabilità so-ciale della propria attività.La linea di indirizzo di Re-gione Lombardia non ha lapresunzione di essere esau-stiva, ma vuole essere unostrumento utile per miglio-rare l'efficacia delle attivitàdi coordinamento per la si-curezza.Il documento non intende –né potrebbe – costituire una“norma” vincolante, aggiun-tiva alla normativa in vigorein materia di sicurezza nei

cantiere, né per il coordina-tore né tanto meno per gliorgani di vigilanza. Si in-tende invece definire alcunirequisiti di massima a livelloregionale di buona qualitàdell’operato del coordina-tore in modo che possa svol-gere i propri compiti per mi-gliorare i livelli di sicurezzain cantiere.

Del resto anchel ’ appl i caz ionedegli standard

UNI-CNG non è dunque unobbligo, ma una buonaprassi e un auspicio affinchétutti i professionisti del set-tore operino al meglio peraumentare la qualità dellaprestazione fornita, per il

nali specifiche delle attivitàdei geometri; tali procedurestandardizzate si prefiggonodi raggiungere uno standardqualitativo per ogni presta-zione e rappresentano ilmodo in cui le prestazioniprofessionali dovrebberoessere correttamente svol-te. La loro chiara definizioneconsentirà anche di deter-minare più agevolmente emotivatamente l’equo com-penso.In particolare nella categoriaedilizia, urbanistica e am-biente, viene individuatanella parte 8 il coordina-mento della sicurezza in fasedi progettazione e nellaparte 9 il coordinamentodella sicurezza in fase di e-secuzione.Il documento elaborato spe-cifica i requisiti di cono-scenza, competenza ed e-sperienza del geometra, ene descrive i metodi di valu-tazione della conformità.Secondo queste norme, leprestazioni professionalidel CSP e del CSE richie-dono la compresenza :– del compito (cosa un geo-

metra deve saper fare peressere considerato i-doneo alla prestazione)

– dei requisiti di compe-tenza (cosa deve sapere,quali caratteristiche deveavere il geometra per es-sere idonea alla presta-zione)

– della valutazione (come ungeometra è valutato peressere considerato i-doneo al compito)

Va detto che tutti coloro chehanno il compito di “fareprevenzione”, dal commit-tente al lavoratore, devono

bene del committente e deisoggetti che operano neicantieri, ma anche per ilbene del professionistastesso, perché una presta-zione di qualità deve esserericonosciuta professional-mente e anche dal punto divista economico.I testi delle norme UNI-CNGe della linea guida della Re-gione Lombardia sono scari-cabili dai seguenti link:http://www.cng.it/cng_new_site/index.aspx# a seguirecliccare sul tasto Standard diQualità e http://datasto-rage02.maggioli.it/data/docs/www.ingegneri .cc /de-creto_linee_di_indirizzo_coordinatori_sicurezza.pdf

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TECNICA

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A cura di Tecnored s.r.l. L’umidità meteoricanelle superfici verticalidegli edifici(Parte seconda)

smigrazioni saline o di car-bonati sulle superfici conconseguenti ulteriori dannimeccanici ed estetici.

L’importanzadella protezioneCome sono per noi impor-tanti ombrello e impermea-bile quando piove, risultafondamentale per qualsiasitipo di manufatto costruitola protezione dagli agenti at-mosferici.Ciò può essere ottenuto uti-lizzando idrofobizzanti del-l’ultima generazione alfluoro-carbonio in solventieteropolari (TRF 500 ParaPioggia) non pellicolanti, ein grado di non modificareanche in minima parte ilcoefficiente di traspirabilitàdei materiali trattati.Per realizzare prote-zioni non solamente su-perficiali ma profonde,soprattutto nelle zonecostiere, dove all’azionecombinata dell’acqua edel vento si uniscequella dell’atmosferamarina salmastra, po-tranno essere utilizzatigel protettivi studiatispecificamente per ognitipo di materiale, ingrado di penetrare sinoa 2 centimetri di profon-dità, garantendo unaprotezione superiore aidieci anni per quelli re-centi e superare addirit-tura i venti anni nei ma-teriali più antichi.Per rendere l’idea del-l’importanza della pro-tezione dei materiali dacostruzione riporte-remo brevemente unasignificativa esperienza.

Alcuni anni or sono, do-vendo realizzare un pro-getto di deumidificazioneper un edificio industrialedismesso, notavamo parec-chie pannellature di grandidimensioni in cemento ar-mato precompresso appog-giate alle pareti dello sta-bile. Fatta eccezione per tredi esse, sulle quali eranostate realizzate delle cam-pionature di colorazione conpitture a calce, le rimanenti,indistintamente, presenta-vano la perdita totale o par-ziale dello strato “copri-ferro” rendendole comple-tamente inutilizzabili. È ba-stata infatti la semplice pro-tezione di un prodotto nonspecifico quale una pittura acalce per evitare alle pan-

L’azione combinatadell’acqua e del ventoQuesta manifestazione di-versa di umidità vienespesso sottovalutata e nonpresa nella giusta conside-razione soprattutto riguardoalle conseguenze da essaderivanti. Infatti, mentre uncomune acquazzone nonprodurrà alcun tipo di dannisulle superfici di un edificioe basteranno alcuni giorniper farle tornare perfetta-mente asciutte, lo stesso fe-nomeno, in presenza divento, comporterà per lostabile problematiche im-portanti e ripercussioni dilungo periodo.Fatta eccezione per le strut-ture in calcestruzzo, l’azionecombinata dei due elementipermetterà all’acqua di pe-netrare in profondità per lapressione esercitata dalvento sulla superficie, supe-rando agevolmente l’into-naco attraverso le sue cavil-lature e micro fessurazioniper interessare successiva-mente gran parte, o la tota-lità, della muratura stessa.In questo caso si avrannotempi lunghissimi di asciu-gatura (mesi o, in alcuni casi,anni) con relativa perdita dicoibentazione con valorinon inferiori al 70% rispettoalla stessa muratura a-sciutta.Conseguentemente sullesuperfici interne si potrannoprodurre condensazioni su-perficiali creando il terrenofavorevole alla successivaproliferazione di muschi,funghi o licheni. Inoltre, du-rante la fase di asciugaturadella muratura in questione,si potranno verificare tra-

nellature dipinte l’ossida-zione dei ferri e il loro suc-cessivo degrado, mante-nendo le stesse quasi inalte-rate per oltre 10 anni.

Tecniche di risanamentoa confronto: sistemitradizionali e innovazioniIntonaci deumidificatiUtilizzando gli intonaci ma-croporosi, la muratura si pre-senterà per alcuni anni ap-parentemente asciutta. L’in-terno, però, risulterà peren-nemente umido, con fortis-sima dispersione termica eaccumulo di sali sulla super-ficie degli intonaci, fino allasaturazione degli stessi consuccessiva ripresa dei feno-meni disgregativi.

Due esempi di applicazionedella tecnica DryKitper l’eliminazione dell’umiditàdalle strutture verticali anticheLa chiesa parrocchiale di S. Gaudenzio, ubicata all’interno del centro murato diMorro d’Alba (An), in Piazza Romagnoli, è una grande mole edilizia che sorge quasia ridosso delle mura castellane ed è lambita in parte, a livello del piano terreno, dalcamminamento detto “della Scarpa” che corona l’intero incastellamento.La facciata, tutta in mattoni faccia a vista, con portale e finestrone nel mezzo, ècostituita da due ordini di lesene sormontate da capitelli dorici con l’inferiore piùampio e diviso rispetto a quello superiore, che si conclude in un tamponamentoa timpano.Per avere un quadro completo delle vicende storiche dell’edificio è stata effettua-ta un’attenta ricerca d’archivio al fine di rintracciare eventuali documenti relativi alprogetto della chiesa, che è stata riedificata dalle fondamenta in epoca settecen-tesca, in luogo di un precedente edificio sacro ascritto al XV secolo. Gli interven-ti di restauro, iniziati nel marzo 2008 e portati avanti sotto la vigilanza dellaSoprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Marche, hannorestituito alla chiesa un’immagine pregevole sotto il profilo artistico, che ne esal-ta la centralità architettonica nel centro murato e il ruolo di fulcro spirituale dellacomunità. Tale risultato è stato raggiunto partendo dal restauro delle superficiesterne, mediante un accurato lavaggio dei paramenti murari e la rimozione deglielementi pericolanti, la ripresa delle lesioni murarie e la stuccatura delle connes-sure. Gli accurati lavori di pulitura sono stati preceduti da interventi di risana-mento dall’umidità ascendente, che interessava la parte bassa delle murature

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TECNICA

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tori passanti, non passanti,inseriti a varie angolazionicon alette elicoidali ecc.,non eliminano in alcuna ma-niera la risalita d’acqua percapillarità.Ciò perché il contatto dellamuratura stessa con il ter-reno rimane invariato; anzi,la maggiore evaporazioneche si verifica sulle superficimurarie a opera di tali di-spositivi favorisce un mag-gior accumulo di sali sullesuperfici stesse, acceleran-done il più delle volte il de-grado.I notevoli vantaggi che si ot-tengono in ogni caso con l’u-tilizzo dei citati vespai areatiriguardano esclusivamentele pavimentazioni tutte cherisultano sicuramente più a-

sciutte e isolate termica-mente. Proprio per questomotivo (e per non sottrarreloro calore) si sconsiglia dicollegare il vespaio areatocon l’esterno, anche per evi-tare alloggiamenti indeside-rati di piccoli roditori e ani-mali in genere.

Vespai areatie convogliatoriTutti i sistemi di areazioneche si possono ottenere consvariate metodologie, tra lequali canalette con griglie,canalizzazioni d’aria tra ve-spai areati (tipo Igloo) e mu-rature esterne, sifoni aera-

Elettrosmosi attivae passivaIl fenomeno della risalitad’acqua per capillarità è le-gato per oltre il 96% dellecause all’angolo di bagnabi-lità che l’acqua assume al-l’interno di un capillare con

della facciata, attraverso l’applicazione di una barriera chimica ad impregnazionecapillare “DryKit” della Tecnored di Verona. Anche la protezione degli sporti e dialtri elementi lapidei esterni è stata realizzata con idrorepellenti incolori non pelli-colanti sempre forniti dall’azienda veronese.

Un edificio rurale del Settecento in provincia di Verona. Il vasto patrimonioarchitettonico del passato si presenta ai nostri occhi non solo attraverso le gran-di opere e i monumenti, ma anche nel recupero di edifici che portano testimo-nianza di una cultura, di uno stile di vita, di una coscienza popolare. ArcStudioPerlini®, consapevole della potenzialità di sviluppo e dell’importanza culturale ditale patrimonio, ha sapientemente progettato il recupero di un edificio rurale del1700 rendendolo esempio di riqualificazione a basso consumo energetico, ingrado di offrire un elevatocomfort abitativo garantitoanche dalla scelta dei mate-riali a basso impatto am-bientale. Un ritorno all’edifi-cio del passato con il com-fort del presente e la volontàdi preservare il futuro am-bientale.Lo sviluppo di nuove tecno-logie nell’ambito dell’ediliziaha consentito di ripensare ereinterpretare il concetto direstauro, non solo in terminidi rispetto per il passato maanche di rispetto per l’am-biente. Tale impegno nellaricerca ha visto la nascita distudi specializzati in architettura e restauro a basso consumo energetico che sifondano sull’esperienza e la conoscenza di professionisti sensibili alle tematicheambientali. Per questo la ricerca nel settore dei materiali anche per il restauro

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continua, per fornire soluzioni sempre più adeguate che incontrino le ambizioniprogettuali di chi crede nel risparmio energetico.I fortissimi aumenti dei costi per il riscaldamento hanno evidenziato i limiti per l’u-tilizzo degli intonaci macroporosi o da “risanamento” nella soluzione delle pro-blematiche dei muri umidi. Una muratura afflitta dall’umidità ascendente, infatti,può diminuire anche dell’ottanta per cento le proprietà coibenti della stessa strut-tura asciutta. Gli intonaci “anti umido” di fatto nascondono il problema, in quan-to l’interno della muratura rimane costantemente impregnato di umidità, conenorme riduzione della coibentazione e conseguente aumento della dispersionetermica. Fondamentale risulta pertanto bloccare la risalita dell’acqua per capilla-rità alla base della muratura e questo si può ottenere esclusivamente con il tagliomeccanico della stessa con interposizione di uno strato impermeabile oppure conla creazione di una barriera chimica idrofobizzante a base silanica o polisilossani-ca inserita a lenta diffusione. L’utilizzo del metodo del taglio meccanico delle

murature è possibile comunque sulimitatissime zone del territorio, inquanto la nuova mappa sismica nazio-nale preclude di fatto tale possibilità.Da qui l’impiego sempre maggioredella tecnologia DryKit® System per eli-minare definitivamente da qualsiasitipo di muratura, materiale o spessoreil fenomeno dell’umidità ascendente,ottenendo l’effettivo risanamento dellemurature, conseguente ripristino deivalori ottimali di coibentazione e forteriduzione sui costi per il riscaldamento.Deumidificando le murature umide del

cascinale con la tecnologiaconsolidata DryKit®Systemdella Tecnored siamo riuscitia ripristinare i valori naturalidi coibentazione delle mura-ture asciutte anche a pianoterra.Il risparmio energetico con-seguente sia per il riscalda-mento che per il raffresca-mento risulta incredibilmentealto e troppo spesso sottova-lutato. Se a ciò aggiungiamo ivantaggi analoghi ottenuti sututte le superfici verticali “inpietra faccia a vista” con ilprodotto specifico al fluoro-carbonio TRF500 Parapiog-gia, il contributo tecnologi-co/enegetico della Tecnoredin tutto il nostro progettorisulta significativo e decisa-mente apprezzabile.

limitata o nulla tensione su-perficiale, come spiegato inprecedenza dalla legge diYurin.Intervenire pertanto con si-stemi di elettrosmosi attivao passiva sul restante 4% delproblema legato sostanzial-mente alla differenza di po-tenziale elettrico esistentetra il terreno e la muraturafuori terra, risulta quantomeno vano o privo di qual-siasi presupposto logico erazionale.Le motivazioni, infatti,spesso addotte da chi uti-lizza questi sistemi per giu-stificare il permanere dell’u-midità anche dopo l’inter-vento, sostenendo la neces-sità di mantenere una“giusta dose” d’acqua per e-

vitare lo sgretolamentodelle stesse, vengono ine-quivocabilmente contrad-dette dal fatto che tutte lemurature al di sopra dellaquota massima intressatadai fenomeni di risalita ri-sultano perfettamente a-sciutte con valori in pesoacqua materiale prossimiallo zero, senza per questomanifestare alcun tipo disgretolamento o frantuma-zione.Tali fenomeni, infatti, sonolegati esclusivamente allapresenza di sali igroscopicitrasmigrati sulle superfici aseguito dell’evaporazionedell’acqua di risalita capil-lare.

Taglio meccanico

Il taglio meccanico blocca de-finitivamente la risalitad’acqua per capillarità, favo-rendo l’asciugatura completadella muratura e ripristinandoi valori di coibentazione tipicidella muratura stessa.Si possono verificare in ogni

caso lesioni e assestamentidella sttuttura, che limitanol’utilizzo di questa tecnica apochissime zone individua-bili nella nuova mappa si-smica nazionale.

Sistemi di risanamentoa confrontoIniezionidi resine occludentiLe barriere chimiche realiz-zate con iniezioni a basse oalte pressioni a base di re-sine occludenti del tipo e-possidico, poliestere, poliu-retanico, acrilico, ecc. pro-ducono indubbiamente be-nefici da un punto di vistastatico alla struttura (conso-lidamento della zona inte-ressata), ma difficilmenteriescono a garantire una di-

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stribuzione omogenea al-l’interno della muratura perrealizzare nella stessa unostrato impermeabile con-tinuo e uniforme che inter-rompa definitivamente la ri-salita capillare. Le resine i-niettate, infatti, tenderannoinevitabilmente a seguire levie preferenziali prodottedalle malte di allettamentooppure andranno a saturarele fessurazioni e i vuoti pre-senti in tutti gli edifici di vec-chia costruzione.I vantaggi effettivi risulte-ranno quindi in funzionedella omogeneità del mate-riale da costruzione interes-sato, oltre all’altezza dellabarriera stessa, che non do-vrebbe mai essere inferiorea circa 50 cm di spessore erealizzata almeno sutre/quattro livelli differenti.

Barriera chimica DryKit a lenta diffusioneLa certezza del risultato chela barriera chimica DryKit®

System assicura nel tempopuò essere sintetizzata in

Conseguentemente, la bar-riera realizzata con DryKit®

System, oltre a risolvere de-finitivamente il problemadell’umidità ascendente, ri-pristina i valori originali dicoibentazione della mura-tura asciutta mantenendoliinalterati nel tempo.Non sussistono inoltre con-troindicazioni di tipo geo-leogico o sismico su tutto ilterritorio nazionale per l’usodi questa tecnologia chepuò essere applicata suqualsiasi tipo di materiale espessore.

Si ringrazia la Tecnored di Verona per la conces-sione del permesso di riproduzione degli articolisull’umidità comparsi sui n. 2 e 3 della presenterivista.

naloghi formulati idrofobiz-zanti a base siliconica;2) la metodologia utilizzataper l’imbibizione è quelladella lenta trasfusione, che èl’unica a garantire la sostitu-zione dell’acqua presenteall’interno dei capillari con ilformulato specifico (vederele sezioni dei capillari de-scritti nell’articolo del nu-mero precedente della ri-vista);3) gli appositi diffusori bre-vettati in cellulosa facentiparte dell’attrezzatura usa egetta assicurano l’assorbi-mento del formulato anchein presenza di fori o cavità,garantendo la continuitàdella barriera stessa.

questi tre punti di forza:1) i formulati che vengono u-tilizzati da quasi trent’annisono esclusivamente a basesilanica o polisilossanica adalta concentrazione conte-nenti gli specifici agenti pe-netratori e non presentano iforti limiti operativi degli a-

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Andrea Botti Glocal Stone

scelto di porre l’accentosulla cultura locale come sin-tesi di tecnica e tradizione.Il primo progetto presentatoè il Jacob und Wilhelm GrimmZentrum di Max Dudler: un e-

dificio che sin dal primosguardo non lascia dubbicirca la collocazione geogra-fica. La sua chiara eco triliticache, secondo la critica, ri-chiama alla memoria l’archi-tettura classica di Leon Bat-tista Alberti, rimanda allaBerlino neoclassica dellaPotsdamer Platz di Kollhoff, delBeisheim Center di Hilmer &Sattler und Albrecht e an-cora del Marriot Hotel di BerndAlbers, solo per citare alcuniesempi. L’apparente sem-plicità della griglia della fac-ciata è il risultato di un’at-tenta analisi operata nellascelta e nella lavorazionedel materiale: lastre di Ju-rassic Limestone bavarese di 4cm di spessore rese scabretramite water jet ad alta pres-sione al fine di conferire unaspetto cangiante alla fac-ciata. La simmetria e la geo-metria regnano su tutta la

composizione del com-plesso: un’opera coraggiosa,la più grande libreria a scaf-fale aperto della Germania(due milione e mezzo dipubblicazioni), in un’epoca

in cui internetsta cercandodi soppian-tare il volumecartaceo.A l t r e t t a n t oambizioso è ilruolo talvoltariabil itativoaffidato allapietra: antichiluoghi da na-scondere perle attività chein essi si svol-gevano in pas-sato, possonoassurgere ad

ambiti centri residenziali, inrisposta alla domanda di unnuovo modo di vivere e abi-tare in cui si possano coniu-gare innovazione e tradi-zione, come nel caso del-l’l’intervento realizzato inGalizia a Puente Sarela (San-tiago de Compostela), dovelo spagnolo Victor Lopez Co-telo ha saputo convertire

Èopinione semprepiù diffusa che, fratutti i materiali da

costruzione attualmentepresenti sul mercato, lapietra sia fra quei pochi ingrado di ‘tutelare’ la produ-zione architettonica con-temporanea dalle insidiedella globalizzazione, inparticolare: impoverimentodei linguaggi e conseguenteomologazione, sradica-mento, de-contestualizza-zione e riduzione dei saperilocali a puri fenomeni difolklore.Identità e territorialità sonotermini di una grammaticache appartiene da semprealla produzione lapidea mache, in questi ultimi anni, sisono arricchiti di nuove va-lenze grazie alla diffusionedi una recente strategia diapproccio al mercato (stu-diata per garantire la soprav-vivenza della piccola emedia impresa) che la socio-logia ha identificato con iltermine Glocale (globale+lo-cale). L’aspetto fondanteprevede la tutela e la valo-rizzazione di identità, tradi-zioni e realtà locali, all'in-terno di un sistema piùampio e complesso. Un esempio concreto diGlocal proiettato nel settoredelle costruzioni è rappre-sentato dalle opere selezio-nate in occasione del PremioInternazionale Architetture diPietra, un riconoscimentobiennale organizzato nel-l’ambito di Marmomacc (lakermesse veronese consi-derata come il primo riferi-mento per il mondo dellapietra non solo italiana) chenell’ultima edizione ha

un’antica conceria in uncomplesso residenziale. La pietra utilizzata è per lopiù di recupero: sono stateusate lastre di granito prove-nienti da manufatti di conte-nimento della zona sia per ilmuro di cinta che per rive-stire il nuovo edificio in ce-mento armato. Mai come inquesto intervento si è po-tuta esaltare la longevitàdella materia litica e la suaversatilità, il reimpiego diconci reperiti sul posto nonha in alcun modo inficiato ilvalore tecnologico ed este-tico del progetto. Le lavora-zioni sono state effettuateper lo più in cantiere da unasquadra di scalpellini che hasaputo destinare ciascun e-lemento spoliato a un cor-retto utilizzo. D’altro canto illegame fra questo territorio,la Galizia e la pietra è sin dal-l’antichità inscindibile e an-cora oggi i principali inter-venti su questo territorio ve-dono il materiale lapideoprotagonista. Non a caso,proprio qui, si è assistito,negli ultimi anni, alla nascitadi un nuovo linguaggio dif-fuso fra quei progettisti che

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Nella pagina di sinistra: Jacob undWilhelm Grimm Zentrum, MaxDudler, Berlino; Complessoresidenziale a Puente Sarela, VictorLopez Cotelo, Santiago deCompostela

Da sinistra in senso antiorario:Rettorato dell’Università a Vigo,EMBT architetti; Niyang RiverVisitor Centre, Standardarchitecture,Linzhi, Tibet; Abitazione privata aMadrid, I. Vicens e J. AntonioRamos; Particolare del rivestimentoin granito di Mondariz

bitazione privata realizzataa Madrid. Lo stesso mate-riale scelto da Enric Mirallese Benedetta Tagliabue –EMBT architetti – per il rive-stimento del Rettorato del-l’Università a Vigo: granitoche imita le tracce dei cas-seri del calcestruzzo. Qui leesigenze progettuali e latecnica costruttiva contem-poranea dialogano con ilpaesaggio e con la tradi-zione, in particolare, del Mo-dernismo Catalano4; ne sca-turisce un’architettura evo-cativa, apparentemente

semplice ed essenziale, inrealtà ricca di dettagli com-plessi e articolati (non ul-timo il sistema di isola-mento termico della facciataventilata).

P roseguendo nellarassegna delle o-pere segnalate al

Premio Internazionale Ar-chitetture di Pietra l’atten-zione si sposta in Tibet eprecisamente nella regionedel Linzhi, dove un gruppocinese di giovani architetti,

hanno optato per il rivesti-mento esterno in pietra, sal-damente legato agli antichiimpieghi (posa mediantesovrapposizione), metaforadi archetipi costruttivi, cheha dato vita a una costru-zione senza tempo, stretta-mente radicata al luogo chela ospita.

S i potrebbe definireanche come “sin-drome di Anton

Garcia Abril”, l’architetto ca-talano che con il suo Centrodi Alti Studi Musicali della

Galizia2 in Granito di Mon-dariz, ha regalato notorietà aquella che, non molto cor-rettamente, è ormai cono-sciuta come pietra scana-lata3. A questa sorta di “bru-talismo litico” che sembrascaturire da una riscopertadell’esaltazione delle qua-lità tettoniche della pietra edelle sue irregolarità, sisono ispirati anche gli archi-tetti Ignacio Vicens y Hualdee José Antonio Ramos A-bengòzar nel 2004 per un’a-

Standardarchitecture, harealizzato tre piccoli rifugi inpietra rispettando lo spiritodel luogo e interpretando inchiave modernista la tradi-zione costruttiva locale. L’in-serimento delle tre costru-zioni di forma rigidamentegeometrica, nel territorio, èmitigato dall’utilizzo dellapietra locale posata se-condo la tradizione da mae-stranze del luogo; alcunimuri portanti in pietra rag-giungono i 60 cm di spes-sore. Nulla è lasciato al caso:

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TECNICA

76 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

Sopra: tempio hindù, SameepPadora, India; a destra: casa inpietra, Aris Kostantinidis, Grecia;sotto: centro di ricerca di Furnas,Aires Mateus, Azzorre

lizia che conferisce un che dimistico ed essenziale. Nonmolto distante, in India, Sa-meep Padora ha realizzatoun’opera interessante,anche perché a costo zero. Ilprogetto è stato donato allacomunità che ha provvedutoa riunire una serie di volon-tari per la sua edificazione. Iltema in oggetto poneva dei

vincoli legati alla religione:un tempio hindù deve avereuna sala ipostila per pregaree una cella, per ospitare ladivinità, terminante con unatorre voltata. La soluzione

r e a l i z z a t acoinvolge ilterritorio: lamodellazionedel terreno dàluogo a unospazio apertoper la pre-ghiera. Laparte edifi-cata è soloquella dellacella che di-viene un edi-ficio simbo-lico, essen-ziale, monoli-tico. In pietralocale basal-tica posataalla maniera

la forma deriva diretta-mente da esigenze funzio-nali e di adeguamento alsito. In uno dei tre edifici l’e-sterno è stato rivestito conuna pittura bianca data di-rettamente sul paramentolapideo per meglio sintoniz-zarsi con la sensibilità spiri-tuale tibetana. Il risultato ot-tenuto colpisce per la pu-

antica, questa sorta ditholos5è totalmente privodella comune decorazioneche riveste solitamente itempli di questo genere. La medesima essenzialità

governa il progetto dei fra-telli Aires Mateus per ilCentro di ricerca di Furnasnelle Azzorre: un vuoto pro-gettato come un allesti-mento teatrale, mascheratoda un rivestimento in pietrabasaltica. «Il muro di pietra èuna delle più alte declina-zioni architettoniche dellamateria (…) stratificata neldispositivo murario essa (lapietra) esprime un’idea dipermanenza che mi sembrafondamentale per la realiz-zazione di edifici significa-tivi per dimensioni e desti-nazioni funzionali in riferi-mento alla città6». Il risultatoottenuto è il frutto di unostudio approfondito dei par-

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TECNICA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 77

Villaggio difensivo di pietra nelCaucaso, Georgia

tettonico prevalente: dotatadi entasi per necessità sta-tiche, all’interno si sviluppain piani sovrapposti comuni-canti tramite un foro nel sof-fitto ad eccezione dei primidue piani. Le costruzionisono edificate con conci re-golari ricavati dalle rocce sci-stose della zona, legati conmalta, che conferiscono unaspetto policromo alle co-struzioni. Oggi i villaggi sonoentrati a far parte dellaWorld Heritage List dell’U-nesco8, ma necessitano tem-pestivamente d’interventidi recupero.

Dunque, un ricono-scimento a pro-getti che richia-

mano in maniera inequivo-cabile forme archetipe, ca-paci, per il loro valore primi-genio, di contribuire a ren-

dere universale linguaggi lo-cali generati da tecnichedella tradizione. Prima il tri-lite, poi il tholos, quindi il me-

ticolari che rendono l’operaassimilabile per la sua preci-sione a una scultura.Il premio ad memoriam è an-dato ad un architetto greco,Aris Kostantinidis, famosoper le sue case in pietrafrutto di una rivisitazione inchiave abitativa del megaronmiceneo7 e per la sua archi-tettura concepita per unluogo, su un suolo e con ilsuolo. Infine, il premio all’ar-chitettura vernacolare èstato assegnato ai Villaggidifensivi di pietra nel Cau-caso. Sorti fra il IX e il XIII se-colo in Svanezia, una re-gione della Georgia cauca-sica, sono composti da edi-fici turriti che ricordano lenostre case medioevali. Latorre, separata dall’abita-zione, è da leggersi come e-lemento di difesa degli abi-tanti e come elemento archi-

garon rivisitati in chiave mo-dernista, tornano comepunto di partenza di unanuova architettura legata alterritorio, ma non perquesto locale. ❑

1 Metodo di lavorazione superficiale che conferisce alla superficie ungrado di rugosità variabile. E’ un trattamento che avviene impie-gando un getto d’acqua ad alta pressione. Il livello di rugosità variain relazione a fattori quali: la pressione di lavoro degli ugelli; la lorodistanza dalla superficie; la velocità di movimentazione; la durezza,la composizione mineralogica, la compattezza ed il colore del mate-riale.

2 Vedi “Il geometra bresciano” n.3 del 2008.3 Si tratta di una soluzione che consente di eseguire il rivestimento di

facciate mediante la posa in opera di manufatti di notevole spessore(anche cm 30), dotati di faccia a vista “a spacco” percorsa da profondescanalature verticali, cicatrici delle perforazioni praticate per agevo-lare la fase di distacco dei blocchi dal fronte di cava (che richiamanoalla memoria i semilavorati impiegati sulle sponde marittime comefrangiflutti).

4 Corrente architettonica spagnola dei primi del ‘900 il cui massimo e-sponente fu Antoni Gaudì.

5 Il tholos è una tipologia sepolcrale tipica dell’età del bronzo e dell’artemicenea, costituita da un vano circolare, solitamente ipogeo, copertocon cerchi concentrici di blocchi lapidei a costituire una sezione più

o meno ogivale. 6 D. Turrini, Manuel Aires Mateus. Untempio per gli Dei di pietra, Libria,2011, pag. 597 Grande ambiente centrale confocolare tipico della tipologia delpalazzo miceneo.8 La Lista del Patrimonio Mon-diale dell’Unesco include 936proprietà facenti parte del patri-monio culturale e naturale che ilComitato del Patrimonio Mon-diale ritiene siano di eccezionalevalore universale.

Per ogni approfondimento in me-rito ai progetti citati vedi:A cura di V. Pavan, Glocal Stone, Ar-senale Editrice, Verona, 2011,euro 30,00

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TECNICA

78 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

A cura di Isolmant(geomm. Nicola e CostantePizzamiglio, agenti di zona, Brescia)

L’isolamento acusticodegli edifici a norma di legge(Parte quarta)

sonore trasmesse dai di-versi elementi, il suo valorenumerico è determinato inprimo luogo dalla presta-zione acustica degli ele-menti in grado di dare luogoa una maggiore trasmis-sione, ovvero dagli elementiacusticamente più deboli(infissi, cassonetti, presed’aria). Quindi, per realiz-zare una facciata con ottimeprestazioni acustiche oltre aprogettare una muratura a-deguata (parte opaca) oc-corre investire soprattuttosulla parte vetrata.In particolare l’indice di valu-tazione del potere fonoiso-lante apparente è calcolatosulla base dei valori dell’in-

dice di valutazione del poterefonoisolante dei singoli ele-menti costituenti la facciata(elementi normali: muraturee finestre - piccoli elementi:prese d’aria, bocchette diventilazione), considerandosia la trasmissione per viastrutturale che quella per viaaerea e sia la trasmissione di-retta che quella laterale.

Isolamento acusticodi pìiccoli elementiLa normativa vigente pre-vede per i locali con appa-recchi di cottura la presenzaindispensabile di un’aper-tura permanente nella pa-rete di facciata o nei serra-menti per garantire l’in-

Isolamento acusticoe termico delle facciate

L’isolamento acustico stan-dardizzato della facciata(D2m,nT,w) rappresenta la ca-pacità della facciata di ab-battere il rumore prove-niente dall’esterno.La norma UNI EN ISO 12354-3 definisce il metodo di cal-colo dell’isolamento acu-stico di facciata normaliz-zato rispetto al tempo di ri-verberazione.Tale valore, dipende dalleprestazioni dei diversi ele-menti costituenti la facciatastessa. In particolare poichéla potenza sonora global-mente trasmessa dalla fac-ciata è somma delle potenze

gresso di aria dall’esterno.Tali aperture di ventilazionenelle pareti perimetrali cau-sano una perdita ingente diisolamento acustico e de-vono pertanto essere realiz-zate in modo tale da limitareil danno acustico alla fac-ciata. Le prese d’aria per laventilazione delle cucinedevono quindi essere costi-tuite da griglie afoniche cer-tificate: a questo propositosi consiglia di utilizzare l’ap-posito silenziatore perprese di ventilazione Isol-mantGenius che ha un Dn,e,w

(indice di valutazione dell’i-solamento acustico norma-lizzato del piccolo ele-mento) = 57 dB.

Influenza dei componenti finestrati

Per ottenere un adeguato livello di isolamentoacustico è necessario adottare vetrate conintercapedine, delle quali una della due lastredeve essere necessariamente stratificata.Tali vetrate devono avere un potere fonoiso-lante certificato variabile tra 40 dB e 42 dB.L’indice di valutazione da utilizzare per la partevetrata deve tenere in considerazione anche ilcontributo (generalmente negativo) del telaio.La perdita di isolamento del componente“vetro + serramento”, rispetto al potere fonoi-solante dell’elemento vetrato, può esseredeterminata in base alla classe di tenuta all’a-ria del serramento, riportata nella norma UNIEN 12207 del 2000.Per ottenere un adeguato livello di isolamentoacustico è quindi necessario adottare un ser-ramento con classificazione di tenuta all’ariapari alla classe 4.È necessario inoltre porre particolare attenzio-ne alle modalità di installazione di porte-fine-stre e finestre, con particolare riferimento allatenuta acustica della battuta tra porta/finestrae telaio. Una installazione non corretta puòportare alla creazione di ponti acustici che

vanificano le prestazioni, potenzialmente ele-vate, degli infissi in oggetto.La fessura che corre tra il falso telaio e il ser-ramento deve essere chiusa con abbondantesilicone da entrambi i lati.

Serramenti

Classe Perdita diserramento isolamento [dB]

1 5 < DRw < 8

2 2 < DRw < 5

3 1 < DRw < 2

4 DRw ≤ 1

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TECNICA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 79

Divisori nuovi

1. Posa del divisorio perimetralee del rinzaffo (intonaco interno)da 1 cm Realizzazione del foro Ø15 cm circa.2. Posa di Isolmant FasciaTagliamuro, dei primi corsi deldivisorio interno e inserimento diIsolmant Genius o IsolmantGenius Junior a filo della pareteinterna.3. Completamento del murointerno, applicazione della reteporta intonaco e intonacatura.4. Rifilatura delle parti eccedenti eapplicazione delle griglie.

Divisori esistenti

1. 2. Ricavare nel muro perime-trale una nicchia di dimensionipari a 75 cm di lunghezza per 26cm di altezza e 18 di profondità.3. Inserimento di Isolmant Geniuso Isolmant Genius Junior a filodella parete interna e ripristinodella parete con malta cementizia.4. Rifilatura delle parti eccedenti eapplicazione delle griglie.

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TECNICA

80 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

La progettazione delle co-perture in legno deve quindiessere rivolta ad appesan-tire se possibile la strutturaoppure a prevedere speci-fiche stratigrafie formate dapannelli e isolanti in gradodi fornire importanti presta-zioni acustiche e termichesia invernali che estive.Le prove in opera e le certi-ficazioni di laboratorio sinqui ottenute hanno per-messo di realizzare pac-chetti con Isolmant Perfettocon interessanti valori di iso-

lamento acustico, trasmit-tanza termica e sfasamentodell’onda.È necessario porre la mas-sima attenzione al rispettodelle indicazioni progettualiin fase di posa in opera, a si-gillare le discontinuità tra itavolati, a utilizzare i mate-riali isolanti di natura e nellospessore adeguati alle esi-genze sia termiche sia acu-stiche.Inoltre devono essere consi-derati i seguenti accorgi-menti:

Isolamento acusticoe termico delle copertureUna stratigrafia di coperturatradizionale in calcestruzzoo in laterocemento è suffi-cientemente massiva pergarantire il rispetto dei limitidi legge, mentre per lae co-perture in legno tale risul-tato non è scontato a causadell’eccessiva leggerezzadel materiale unita alla pos-sibile presenza di disconti-nuità costituite dalle linee diaccostamento degli assiti odei pannelli.

– i travetti devono essererealizzati “in testa” alla travedi colmo per limitare i pontiacustici;– il cordolo di bordo deveessere realizzato in modoche il pacchetto di coperturasia completamente conte-nuto nell’altezza del cor-dolo.

La posa di Isolmant D311 in copertura offreun contributo aggiuntivo nel contenimentodella trasmittanza termica del divisorio al finedi rispettare i parametri previsti dal Dlgs311/06

1. Finitura2. Massetto ripartitore3. Isolmant Gamma Special o Gamma Plus4. Manto bituminoso5. Massetto pendenze6. Solaio

Soluzione consigliata e messa in opera

– Posizionare Isolmant sopra il manto bituminoso nello spessore idoneo al raggiungimentodella trasmittanza termica prevista per legge.– Isolmant è battentato e si posa facilmente direttamente sulla guaina bituminosa.– Realizzare un idoneo massetto a supporto della finitura.

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TECNICA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 81

Isolamento acusticodegli impianti idrauliciTutte le tubazioni in gene-rale provocano noiosi ru-mori che diventano ancorapiù fastidiosi nell’utilizzodei servizi sanitari durantele ore notturne.I rumori impiantistici comedefiniti dal Dpcm 5 di-cembre 1997 si distinguonoin due categorie a secondadel tipo di funzionamento.In particolare si parla di:– impioanti a funzionamentodiscontinuo: ascansori, sca-richi idraulici, bagni, serviziigienici e rubinetteria;– impianti a funzionamentocontinuo: impianto di riscal-damento, aerazione e condi-zionamento.La rumorosità di questi im-pianti, misurata in opera, inun ambiente diverso daquello in cui il rumore stessoè generato, non deve supe-rare i limiti riportati dalDpcm e individuati dai se-guenti parametri:– LASmax = livello massimo dipressione sonora, ponde-rata A con costante di temposlow per impianti a funziona-mento discontinuo;– LAeq = livello continuo e-quivalente di pressione so-nora ponderata A per im-pianti a funzionamento con-tinuo.

Comportamentoa lungo terminedei materiali resilientiL’isolamento acustico ai ru-mori impattivi di una strut-tura orizzontale funziona se-condo l’effetto massa-molla-massa. Per tale mo-tivo il materiale acusticodeve possedere determi-

Consigli per la posa

Per limitare la generazione e la propagazione delrumore prodotto dagli impianti a funzionamentodiscontinuo (impianti idraulici) si forniscono una seriedi indicazioni e di criteri da seguire durante la proget-tazione e la posa in opera:• nelle colonne di scarico in presenza di variazione di

direzione di 90° (da verticale a orizzontale) è neces-sario raccordare i due tubi con due curva a 45° e untubo intermedio della lunghezza di 250 mm;

• nella rete di distribuzione dell’acqua è opportunoprevedere una velocità del fluido non superiore a 2,5m/s, adottando di conseguenza idonee sezioni per letubazioni;

• le rubinetterie adottate devono essere classificate nelgruppo acustico 1 (Lap< 20dB) secondo la normaISO 3822;

• devono essere previsti sistemi per l’attenuazione del“colpo d’ariete” nella rete;

• nella posa dei sanitari (vasche, lavabi, piatti doccia)è opportuno prevedere l’interposizione di uno stratoresiliente tra l’apparecchio sanitario e la strutturamuraria;

• per l’alloggiamento delle colonne di scarico si consi-glia di realizzare un apposito cavedio in muratura. Èpreferibile non ricavare detto cavedio all’interno dipareti divisorie tra unità immobiliari perché potrebbediminuire notevolmente la resistenza acustica dellapartizione;

• si suggerisce di chiudere il cavedio utilizzando lateri-zi pesanti privi di scassi e di forature come adesempio blocchi porizzati dello spessore di 8 cmoppure mattoni pieni posati di costa. In entrambi icasi le fughe verticali tra i laterizi devono esserecompletamente sigillate con malta di allettamento;

• dove la distanza tra i tavolati lo consente, è opportu-no rivestire le pareti interne del cavedio con materia-le fonoassorbente tipo Isolmant Perfetto;

• nel solaio l’asola per il passaggio degli scarichi deveessere rinchiusa con idonei materiali per evitare dicreare un ponte acustico tra locali sovrapposti. Letubazioni non devono mai essere a contatto direttocon il solaio o con le pareti quindi è opportuno rive-stirle, nei tratti di attraversamento, con una guainaisolante tipo Isolmant Piombo;

• le tubazioni devono essere fissate alla muratura tra-mite appositi collari antivibranti;

• i tubi devono essere di tipo silenziato o, in alternati-va, potranno essere fasciati per tutta la lunghezzacon Isolmant Piombo.

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TECNICA

82 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

funzionare da “molla” all’in-terno del sistema. Essa è de-terminata in laboratoriodopo aver tenuto il mate-riale sotto carico per 24 ore(tecnicamente si chiama“condizionamento del pro-vino”), ed è univocamentedeterminata a partire dallamisura della frequenza di ri-sonanza del sistema caratte-rizzato dal materiale inprova sottoposto a un caricodistribuito pari a circa 200kg/m2 secondo la seguenteformula:

s’t[N/m3] = (2pfr)2m’t (1)

in cui:m’t = massa per unità di area

del carico totale appli-cato al campione inkg/m2

fr = frequenza di risonanzain Hz

Il valore ricavato dalla for-mula (1) rappresenta la rigi-dità dinamica apparente delmateriale; potrebbe essesrenecessario correggere talevalore con la rigidità dina-mica dell’aria s’a (vale a dires’ = s’t + s’a) se e solo se il ma-

teriale sottoposto a prova(nella sua interezza o anchesolo in una delle sue compo-nenti se si tratta di un pro-dotto accoppiato) fosse ca-ratterizzato da una resi-stenza al flusso d’aria némolto bassa, né molto alta(la norma specifica che talevalore r deve risultare10kPa s/m2<r<100kPa s/m2).Il valore determinato attra-verso la misura in labora-torio è stato misurato su unaserie di provini (la normaprevede un numero minimodi tre) “condizionati” per 24ore con un carico costante.

Scorrimento viscoso a compressioneMa cosa succederebbe allarigidità dinamica qualoraquesto carico permanesse alungo nel tempo? Una primarisposta può essere fornitadeterminando la deforma-zione visco-elastica del ma-teriale (creep) eseguendo laprova di compressione se-condo la norma UNI EN ISO1606.Si tratta di sottoporre il ma-

nate caratteristiche che lorendano idoneo a funzio-nare all’interno della strut-tura.Tali caratteristiche fisichesono essenzialmente due: larigidità dinamica (la qualitàdell’effetto molla) e lo scor-rimento viscoso a compres-sione (la garanzia di funzio-nare nel tempo come molla).Il connubio studiato delledue qualità componenti lostrato elasto-dinamico ren-derà possibile il funziona-mento del sistema. Lo stratoresiliente inserito tra le duemasse è l’attivatore che per-mette al massetto galleg-giante di funzionare e di dis-sipare l’energia rumore.

La rigidità dinamicaLa rigidità dinamica viene ri-levata secondo il metodo ri-portato nella norma UNI EN29052-1 “Acustica. Determi-nazione della rigidità dina-mica. Materiali utilizzatisotto i pavimenti galleg-gianti negli edifici residen-ziali” ed esprime la capacitàdi un materiale resiliente di

teriale all’azione costante diun carico distribuito di 2 kPa,circa 200 kg/m2 (tale situa-zione è aderente a quantoaccade nella realtà di unostrato resiliente posatosotto lo “strato ripartitore dicarico”) e di valutarne l’an-damento della deforma-zione nel tempo;Una analisi di interpola-zione dei dati misurati con-sentirà di prevedere ladeformazione massima delmateriale dopo dieci anni.Tale dato è strettamentecorrelato alla rigidità dina-mica del materiale.Un’importante diminuzionedello spessore registratadopo le prime 24 ore (ciò cheaccade prima è già “regi-strato” dal condizionamentodei provini per la prova di ri-gidità dinamica) si tradur-rebbe in un aumento delladensità del materiale conconseguente aumento dellarigidità dinamica.(Fine della quarta e ultima puntata)

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AMBIENTE & BIOEDILIZIA

84 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

A cura diGiuseppe Mori La valutazione ambientale

dell’edificioDal sito Global Footprint Networkhttp://www.footprintnetwork.org/it/index.php/gfn/page/footprint_basics_overview/

logia disponibile, le risorseche consuma e per assorbirei rifiuti prodotti.La nostra attuale situazioneglobale: a partire dalla metàdegli anni ‘80 l’umanità stavivendo in overshoot, ovvero aldi sopra dei propri mezzi intermini ambientali, con unadomanda annuale di risorseutilizzate al di sopra diquanto la Terra riesca a ge-nerare ogni anno.Oggi, la Terra necessita di unanno e quattro mesi per ri-generare quello che noi uti-

lizziamo nell’arco di unanno.Stiamo perpetuando questosovrautilizzo dilapidando lerisorse della Terra. Si trattadi una minaccia ampia-mente sottostimata che ri-guarda il benessere dell’u-manità e la salute del pia-neta, una minaccia non ade-guatamente affrontata.Misurando l’Impronta dellapopolazione – di un indi-viduo, una città, un’azienda,una nazione, o di tutta l’u-manità – possiamo valutare

L’umanità ha bi-sogno di quelloche ci fornisce la

natura, ma come sappiamoquanto stiamo utilizzando equanto abbiamo a disposi-zione?L’Impronta Ecologica è e-mersa come unità di misuradi prim’ordine della do-manda di risorse naturali daparte dell’umanità. Essa mi-sura quanta superficie in ter-mini di terra e acqua la po-polazione umana necessitaper produrre, con la tecno-

Una premessa per noi tecnici. Negli ultimi anni ci siamo messi a correre per stare alpasso con le esigenze che ci vengono imposte, volenti o nolenti, a livello normativo per tentare,pur con il fiatone e con scarsità di risorse, di ridurre la emissione di Anidride Carbonica e degli

altri gas che alterano il clima.Abbiamo appreso negli studi di questi anni che è nella nostra possibilità dare un contributo determinantealla riduzione dei consumi nell’ambito edilizio che ci compete.Ma la realtà è estremamente complessa e a renderla sempre più complessa e ingestibile, siamo noi citta-dini con i nostri comportamenti troppo spesso inconsapevolmente irresponsabili verso le limitate risorse cheabbiamo a disposizione.Abbiamo certo appreso le tecniche – materiali e impianti – in grado di ridurre i consumi energetici, ma ilpasso in più che ore ci viene richiesto è quello di maturare la consapevolezza che, ancora limitandoci almondo delle costruzioni, vi sono moltissimi altri ambiti sui quali agire per “rientrare” nei limiti pur senzarinunciare al confort.Quello a cui sto alludendo è il tema, di cui abbiamo cominciato forse a leggere qualche articolo qua e là,della Certificazione non tanto e solo degli aspetti energetici che sta diventando ormai patrimonio comune,nonostante anche qui si registri l’atteggiamento colpevolmente “furbo” di committenti e colleghi senzascrupoli. Ci si sta ormai infatti avviando verso la certificazione del fabbricato tout court, visto come com-plesso articolato di immissioni-emissioni di materiali e prodotti vari che, nel loro ciclo di vita dalla produ-zione allo smantellamento, possono incidere notevolmente – in funzione di tante piccole scelte progettuali– sul fabbisogno di risorse naturali e sul modo di smaltire i materiali messi in opera al momento della fu-tura “sostituzione” edilizia.Parliamo insomma della varie certificazioni basate sul ciclo LCA dei materiali che studia per ogni prodottoogni caratteristica del prodotto sia in fase di produzione come in fase di smaltimento, considerando natu-ralmente il beneficio apportato durante la sua esistenza inglobata nell’edificio.In questo articolo, ripreso dal sito della organizzazione internazionale Global Footprinti Network, comin-ciamo a conoscere un po’ più da vicino, il livello di impoverimento delle risorse verso il quale stiamo an-dando. Non si tratta di usare strumenti come clave per intimidirci ma come possibili strumenti che lascienza ci mette a disposizione per migliorare la nostra consapevolezza per indirizzare al meglio il nostro o-perato quotidiano. La nostra rivista cercherà, nei prossimi numeri, di mettere a disposizione altri argo-menti di approfondimento.

G. M

la pressione che esercitiamosul pianeta, per aiutarci a ge-stire le nostre risorse ecolo-giche più giudiziosamente ead agire individualmente ecollettivamente a sostegnodi un mondo in cui le per-sone riescano a vivere entroi limiti del pianeta.Concepita nel 1990 daMathis Wackernagel e Wil-liam Rees dell’Universitàdella British Columbia, l’Im-pronta Ecologica è oggi am-piamente usata da scien-ziati, aziende, governi, a-genzie, individui, e istitu-zioni che lavorano per moni-torare l’uso delle risorse e-cologiche e promuovere losviluppo sostenibile.

Impronta MondialeCi stiamo tutti sulla Terra?Oggi l’umanità usa l’equiva-lente di 1,3 pianeti ognianno. Ciò significa, come di-cevamo, che oggi la Terra habisogno di un anno e quattromesi per rigenerare quelloche usiamo in un anno.Scenari alquanto ottimistidelle Nazioni Unite suggeri-scono che se il presente trenddella popolazione e del con-sumo continuasse, entro il2050 avremo bisogno dell’e-quivalente di due pianetiper il nostro sostentamento. E naturalmente ne dispo-niamo solo di uno.Trasformare le risorse in ri-fiuti più velocemente diquanto questi possano es-sere ritrasformati in risorseci pone in una situazione disovrasfuttamento ambien-tale, di esaurimento propriodi quelle risorse dalle qualila vita umana e la biodiver-sità dipendono.

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AMBIENTE & BIOEDILIZIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 85

andare oltre i mezzi fornitida un solo pianeta?Individui e istituzioni a li-vello mondiale devono co-minciare a riconoscere i limitiambientali. Dobbiamo ini-ziare a porre i limiti ambien-tali al centro dei nostri pro-cessi decisionali e a utilizzarel’ingegnosità umana per tro-

vare nuovi modi di vita, entroi limiti che la Terra impone. Ciò significa investire in tec-nologia e infrastrutture chepermettano di operare in unmondo dalle risorse limi-tate. Ciò significa agire indi-vidualmente e creare la do-manda pubblica che inducaaziende e decisori politici apartecipare.L’utilizzo di strumenti qualil’Impronta Ecologica per lagestione del nostro patri-monio ecologico è essen-ziale alla sopravvivenza e alsuccesso dell’umanità. Co-noscere quanta natura ab-biamo a disposizione, quan-ta ne utilizziamo e chi usa

cosa, è il primo passo, e cipermetterà di monitorare inostri progressi man manoche lavoriamo per il nostro o-biettivo di un’esistenza so-stenibile su un unico pianeta.

Impronta delle NazioniNel mondo odierno, dovel’umanità sta già oltrepas-

Il risultato è il collasso dellostock ittico, la diminuzionedella copertura forestale,l’esaurimento dei sistemid’acqua di sorgente, e la cre-scita di inquinamento e ri-fiuti, che creano problemicome il riscaldamento glo-bale. Questi sono solo alcunidei più evidenti effetti dellosfruttamento eccessivodelle risorse.Lo sfruttamento eccessivocontribuisce anche al sorgeredi conflitti e guerre per le ri-sorse, di migrazioni di massa,di carestia, di malattie e dialtre tragedie umane – etende ad avere un impattosproporzionato sui più po-veri, i quali non possono ov-viare a questo problema pre-levando le risorse altrove.

La fine dell’overshootLa Terra fornisce tuttoquello di cui abbiamo bi-sogno per vivere e prospe-rare. Quindi, cosa deve farel’umanità per vivere senza

sando i limiti di rigenera-zione del pianeta, il patri-monio ecologico diventasempre più critico. OgniPaese ha il proprio profilo dirischio ecologico: molti sonoormai in deficit ecologico, conImpronte più grandi dellapropria capacità biologica.Altri dipendono pesante-mente da risorse esterneche sono sottoposte a unapressione crescente.In alcune aree del pianeta, leimplicazioni dei deficit eco-logici possono essere deva-stanti, condurre alla perditadelle risorse, al collassodegli ecosistemi, all’indebi-tamento, alla povertà, alla

carestia e alla guerra.L’Impronta Ecologica é unastrumento di contabilitàdelle risorse in grado di aiu-tare i Paesi a comprendere ipropri bilanci ecologici for-nendo loro i dati necessari agestire le proprie risorse erendere il proprio futuro piùsicuro.

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AMBIENTE & BIOEDILIZIA

86 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

del loro deficit ecologico – e-mergeranno come le eco-nomie e società del futuropiù robuste e sostenibili.

La nostra iniziativasullo sviluppo umanoCi sarà sviluppo sostenibilequando tutti gli esseri umanipotranno avere vite soddi-sfacenti senza nuocere alpianeta. Questo, noi cre-diamo, è l’obiettivo ultimo. Due principali indicatorimostrano come ciò possa es-sere realizzato.I dati dell’Impronta Ecolo-gica ci dicono che, con l’at-tuale popolazione e dispo-nibilità di territorio, l’Im-pronta Ecologica che rende

rinnovabile la domanda dirisorse di un Paese è dimeno di 1.8 ettari globali apersona.L’Indice di Sviluppo Umanodelle Nazioni Unite (ISU) –che misura le conquistemedie di un Paese in campiquali la salute, la cono-scenza, e lo standard di vita– ci dice che un ISU supe-riore a 0.8 è considerato“alto sviluppo umano”.La combinazione di questidue fattori dà come risultatoquelle che possono essereconsiderate le condizioniminime di sviluppo umanosostenibile, e dimostraquanto abbiamo ancora dafare per raggiungerle.

I governi nazionali che utiliz-zano l’Impronta sono ingrado di:• Determinare il valore del

patrimonio ecologico delproprio Paese

• Monitorare e gestire il pro-prio patrimonio

• Identificare i rischi asso-ciati ai deficit ecologici

• Predisporre una politicache sia basata sulla realtàecologica e che facciadella salvaguardia delle ri-sorse la priorità maggiore

• Misurare i progressi verso ipropri obiettivi

È abbastanza sicuro chePaesi e regioni in surplus eco-logico – e non quelle che ri-corrono al peggioramento

Nonostante gli impegni cre-scenti verso uno sviluppopiù sostenibile, la maggiorparte dei Paesi non soddisfaquesti due requisiti minimi.Man mano che individui, or-ganizzazioni, Paesi e regionisi impegnano per la promo-zione dello sviluppo soste-nibile, i decisori politici ne-cessitano di dati e sistemi dimisura per fissare gli obiet-tivi e monitorare i progressi.Misure quali l’Impronta Eco-logica e l’ISU svolgono unruolo di aiuto critico nelladeterminazione degli obiet-tivi e nella gestione dei pro-getti di sviluppo.

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AMBIENTE & BIOEDILIZIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 87

La “scommessa del cubodi ghiaccio” in Corso Zanardellia Brescia dal 2 al 16 giugno

il benessere interno alle abi-tazioni, riducendo le spesee abbattendo le emissioni digas serra salvaguardandocosì il clima e l’ambiente.Nell’ambito della manife-stazione sono organizzaticonvegni e mostre sul temadel risparmio energetico.L’Associazione CasaClimaNetwork Brescia è a disposi-zione per illustrare il tema eil progetto nelle sue partico-larità tramite incontri gra-tuiti con chi fosse interes-sato.Il primo incontro/seminario,svolto il giorno 6 giugno, ha

visto la partecipazione diNorbert Lantschner, idea-tore di CasaClima che hatrattato il tema “Dialogo esviluppo. La nuova architet-tura nell’era solare”.Un altro incontro, più tec-nico, ha affrontato alcunitemi pratici sulle varie com-ponenti dell’architettura so-stenibile.La manifestazione “La scom-messa del cubo di ghiaccio”è stata possibile anchegrazie al patrocinio e al con-tributo del Comune di Bre-scia.Le Associazioni “CasaClima

La sezione bre-sciana dell’Asso-ciazione Casaclima

Network organizza la “Scom-messa del cubo di ghiaccio”,consistente nel porre dueblocchi di ghiaccio uno al-l’aria aperta e l’altro inseritoall’interno di una piccola co-struzione riproducente un e-dificio termicamente isolatoad altissima efficienza ener-getica. Dopo due settimanedi permanenza sotto il sole,i due blocchi di ghiaccio ver-ranno confrontati per valu-tarne quantità, peso e vo-lume.Considerate lecondizioni clima-tiche del periodo ilcubo posto all’ariasi sarà verosimil-mente disciolto,mentre quelloposto all’internodella stuttura adaltissima effi-cienza energeticasarà ancora par-zialmente visibile.Lo scopo della ma-nifestazione èquello di mostrarei vantaggi delle co-struzioni ad alta ef-ficienza energe-tica, garantendoun comfort otti-male all’internodelle abitazioni siad’estate sia d’in-verno. Costruirefabbricati ad altaefficienza energe-tica è oggi possi-bile, perché esi-stono esperienze,tecniche e mate-riali che consen-tono di aumentare

Network” sono organizza-zioni indipendenti e senzascopo di lucro il cui obiettivoè quello di promuovere ecoordinare sui territori pro-vinciali il progetto Casa-Clima mediante campagnedi informazione e promo-zione, attività di assistenza esupporto alla certificazioneCasaClima, di formazione eaggiornamento professio-nale rivolte agli operatoridel settore. ❑

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GEOLOGIA

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Aldo Di Bernardo(Program Geo, Brescia) Interventi

per la riduzione del rischiodi liquefazione dei terreni

momento e fino a quandonon si esaurisce la sollecita-zione sismica, inizia a com-portarsi come un fluido.Perché il fenomeno si mani-festi è quindi necessario chel’input sismico abbia una du-rata e un’intensità suffi-ciente a produrre nel ter-reno un moto di filtrazionerapido.La liquefazione non si mani-festa normal-mente nei ter-reni a granulo-metria fine,limi e argille,dove le forzee l e t t r o s t a -tiche attrattivefra minerali ar-gillosi impedi-scono la fluidi-ficazione. Èmolto raroanche nellesabbie grosso-lane e nelleghiaie, in cuil’elevata per-meabilità con-sente un motodi filtrazionesenza la gene-razione di im-portanti so-vrappresioni i-drauliche. A livello glo-bale la liquefazione dei ter-reni è la principale causa didanno durante un evento si-smico. Fra gli effetti che sipossono elencare si hanno:• la fuoriuscita di terreno li-

quefatto (sand boils) conconseguente subsidenzadel terreno;

• i movimenti di massa ra-pidi su versanti acclivi;

• le deformazioni laterali su

pendii con bassa pen-denza;

• la perdita di capacità por-tante di fondazioni super-ficiali e profonde;

• i cedimenti post-sismici;• la spinta al galleggiamento

di strutture sepolte;• l’incremento della spinta

su opere di contenimento(muri e diaframmi).

La maggior parte degli studie delle ri-cerche relativeal rischio di li-quefazione incondizioni si-smiche sonostate condottein zone delmondo in cui iterremoti dimagnitudo 7 os u p e r i o r esono la regola.Da noi, per for-tuna, sonol ’eccezione.Ciò non signi-fica che il ri-schio di lique-fazione vadat r a s c u r a t o ,come gli ultimieventi hannod i m o s t r a t o .Pur non di di-mensioni cosìeclatanti come

in altri Paesi, esisteun’ampia casistica di danniprovocati dal fenomeno neiterremoti storici italiani.Anche eventi localizzati inun ambito areale ristretto ecoinvolgenti spessori di ter-reno non particolarmente e-levati sono sufficienti a inne-scare fenomeni di instabilitàdi versante, deformazioniimportanti nei terreni di fon-

G li eventi sismiciche hanno coin-volto di recente

ampie porzioni di territorioin Emilia e in Lombardiahanno portato all’attenzionedei non specialisti un feno-meno che spesso, dove cisono le condizioni predi-sponenti, accompagna i ter-remoti: la liquefazione deiterreni. Generalmente con iltermine liquefazione si-smica s’intende la perdita quasitotale di resistenza al taglio, con l’as-sunzione di un comportamento mec-canico simile a quello di un liquido,in seguito all’incremento delle so-vrappressioni dell’acqua circolante,dovuto all’applicazione di carichi sta-tici o dinamici in un terreno incoe-rente saturo. In pratica tutti iterreni con una componentesabbiosa prevalente, scioltio mediamente addensati,saturi d’acqua e posti entro i15 metri di profondità dalpiano campagna si possonoconsiderare potenzial-mente suscettibili di lique-fazione. Da un punto di vista fisico laliquefazione è legata almoto di filtrazione del-l’acqua nei pori del terreno.Le deformazioni indotte dalsisma nel terreno costrin-gono al movimento il fluidoche satura i vuoti del depo-sito. Nei livelli di sottosuolocaratterizzati da una per-meabilità medio-bassa ilmoto dell’acqua induce lagenerazione di una sovrap-pressione idraulica chetende ad allontanare i gra-nuli di sabbia fra loro. Laperdita di contatto reci-proco conduce all’annulla-mento della resistenza al ta-glio del terreno che, da quel

dazione e collasso di operedi sostegno. L’analisi deidati storici disponibili per iterremoti italiani ha consen-tito di dimostrare che gene-ralmente il fenomeno è as-sociato a sismi di magnitudouguale o superiore a 5 in sitiubicati entro una distanzadall’epicentro di circa 50 chi-lometri. La magnitudo 5 è in-dicata come valore di sogliaanche nella Normativa ita-liana (D.M.14.01.2008).

Interventidi mitigazione del rischioUna volta confermato il po-tenziale di liquefacibilitàdell’area in esame, si trat-terà di valutare se sia possi-bile mitigare il rischio inmodo da consentire unaprogettazione entro accetta-bili limiti di sicurezza o, vi-ceversa, se sia preferibileabbandonare il sito. Lascelta naturalmente andràfatta tenendo presente nonsolo l’aspetto tecnico maanche quello economico.Quest’ultimo è legato all’u-bicazione del sito, allaprofondità dei livelli lique-facibili rispetto al pianocampagna, al loro spessore,alla loro estensione areale ealla loro composizione gra-nulometrica.Fondamentalmente il ri-schio di liquefazione può es-sere affrontato secondo dueapprocci differenti e, inparte, complementari. Si può agire a livello “strut-turale”, trasferendo il caricodell’opera in profondità conl’adozione di fondazioni supali, oppure aumentando laresistenza alle azioni late-rali, nel caso di muri e dia-

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 89

Figura 1: Applicabilità delle tecnichedi miglioramento dei terreni infunzione della composizionegranulometrica (da Mitchell eGallagher, 1998)

efficace;C3 = prevenzione del col-

lasso dello scheletrosolido;

C4 = dissipazione rapidadelle pressioni inter-stiziali;

D1 = rinforzo del terreno eridistribuzione dellosforzo di taglio si-smico.

Nella descrizione che se-guirà delle varie tipologied’intervento si forniranno in-dicazioni sul principio fisicoche sta alla loro base e sullecondizioni di applicabilità,in modo da fornire una guidasintetica alla scelta dellatecnica più adeguata.

SostituzioneIn generale se il livello po-tenzialmente liquefacibile è

posizionato in prossimitàdella superficie e il suospessore non supera, indi-cativamente, i 3,0-3,5 m, il si-stema più economico per e-liminare il rischio di liquefa-zione è quello di sostituire ilterreno in questione. Il ma-teriale asportato andrà rim-piazzato con terreno granu-lare, essenzialmente sabbiagrossolana e ghiaia, caratte-rizzato da un coefficiente dipermeabilità e da un gradodi addensamento superioria quello del terreno origi-nario. L’intervento di sosti-tuzione del terreno naturalepuò essere completato e-ventualmente con l’inseri-mento di georinforzi, per ri-durre le deformazioni e in-crementare la resistenza altaglio del terreno.

frammi, con l’uso di tiranti eancoraggi di diverso tipo. Sitratta cioè di intervenire au-mentando la capacità di re-sistenza della struttura aglieffetti della liquefazione.In alternativa, o in aggiunta,è possibile agire tentando dimigliorare le caratteristichegeotecniche, in senso lato,del sito, abbattendo in ma-niera significativa la suscet-tibilità alla liquefazione deiterreni a rischio. Questo puòessere fatto incrementandoil grado di addensamentodei livelli liquefacibili o mo-dificandone la composi-zione granulometrica e ilgrado di saturazione. Aquesta categoria apparten-gono anche gli interventi diriprofilatura del pendio.I metodi per il migliora-mento delle caratteristichegeotecniche dei terreni po-tenzialmente liquefacibilipossono essere classificaticome segue:1. sostituzione;2. compattazione dinamica;3. abbattimento delle pres-

sioni neutre;4. iniezioni;L’applicabilità delle tec-niche di bonifica rispettoalla composizione granulo-metrica è indicata nella figura1. Nel grafico sono indicatianche i profili limite di T-scuhida (1970) che identifi-cano i terreni potenzial-mente liquefacibili. Le siglesi riferiscono all’effetto sulterreno previsto per ognunadelle singole tecniche, se-condo il seguente schema:C1 = incremento della den-

sità del terreno;C2 = incremento della pres-

sione di confinamento

Non sono assolutamente daimpiegare, come materialesostitutivo, terreni a granu-lometria fine, limi o argille,di difficile compattazione esoggetti a cedimenti di con-solidazione a lungo termine.

CompattazioneSi tratta di un insieme di tec-niche il cui scopo principale èquello di incrementare ilgrado di addensamento deiterreni potenzialmente li-quefacibili attraverso le vi-brazioni prodotte con oppor-tune strumentazioni. L’effi-cacia degli interventi di com-pattazione dipende princi-palmente dalla granulome-tria del deposito. In livellicon un’elevata percentualedi fine i metodi dinamicisono scarsamente efficaci.

Figura 1

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90 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

Figura 2: Stima della densitàrelativa post-trattamento con rullovibrante (U.S.Army Corps ofEngineers).

EsplosiviL’onda d’urto prodotta dapiccole cariche esplosive,inserite in appositi preforialla profondità richiesta,può indurre l’addensa-mento nei terreni granularisciolti. La variazione di den-sità relativa che si ottienenon è di solito uniforme: inalcune direzioni si può avereun risultato migliore che inaltre. L’intervento può es-sere esteso fino a unaprofondità massima di circa20 m, ma è inefficace nel trat-tamento di livelli molto su-perficiali. Le cariche vannoposizionate a una profon-dità corrispondente ai dueterzi circa dello spessoredello strato liquefacibile. Laspaziatura delle verticali è

generalmente compresa fra i3,0 e 7,5 m in funzione delpeso della carica usata.

Infissione di paliÈ frequente il caso in cui ilproblema della presenza dilivelli stratigrafici potenzial-mente liquefacibili vicinoalla superficie venga risoltocon l’adozione di fondazionisu pali. Questa opzione sibasa sul presupposto chetrasferendo i carichi dell’e-dificio in profondità, oltre lazona a rischio di liquefa-zione, si riescano a evitaregli effetti deleteri legati al fe-nomeno. Utilizzando pali battuti bi-sogna tenere in considera-zione il fatto che le vibra-zioni prodotte dall’infis-sione hanno l’effetto di au-mentare il grado di adden-samento deilivelli lique-facibili attra-versati. Ro-binsky e Mor-rison (1964)hanno evi-denziato che nelle sabbiesciolte l’incremento di den-sità relativa si estende late-ralmente fino a 3-4 diametri.Si è osservata una relativascarsa efficacia del sistemavicino alla superficie. Infattinei primi 1-2 m sotto il pianocampagna l’aumento di ad-densamento ottenuto conl’infissione è meno significa-tivo rispetto a quello otteni-bile a profondità maggiori.

Sonde vibranti(terraprobe o altre)Il metodo consiste essen-zialmente nell’inserimentodi una sonda in un preforo

In generale queste proce-dure sono da prendere inconsiderazione nel caso disabbie con percentuale difine, limo e argilla, inferioreal 20%.

Rulli vibrantiÈ il sistema di compatta-zione più semplice ed eco-nomico. Si tratta essenzial-mente di un rullo vibranteche viene fatto transitare insuperficie. Il numero di pas-saggi dipende dal grado diaddensamento che si desi-dera ottenere (figura 2). Lasua efficacia è limitata alcaso di livelli liquefacibilimolto superficiali, in quantola profondità massima allaquale viene risentito il trat-tamento è intorno ai 2 m.

collegata a una sorgente divibrazioni, agenti in sensoverticale, posta in super-ficie. Inizialmente la sondaviene calata a una profon-dità leggermente superiorea quella alla quale si trova labase dello strato liquefaci-bile, quindi attivata e fattarisalire lungo il foro. Normal-mente prima di riportarla insuperficie la sonda viene la-sciata agire alla quota d’in-tervento per circa 30-60 se-condi. Di solito si opera se-condo una griglia di verticalicon maglia quadrata o trian-golare e lato variabile da 1 a3 m. La profondità massimadi intervento è intorno ai 20m. Anche in questo caso ilmetodo è poco efficace neiprimi 3,5 m sotto il pianocampagna.

Nella figura 5 è ri-portato il graficoelaborato da

Saito (1977), in cui viene rap-presentata l’efficacia, in ter-mini di numero di colpi SPT,dell’intervento in funzionedel contenuto in fine, limo eargilla, del livello potenzial-mente liquefacibile. Si notache per frazioni di fine supe-riori al 10% circa il metodo èpoco efficace.

VibrocompattazioneNota anche con il termine divibroflottazione, si tratta diuna tecnica in cui una sonda

Figura 3: Geometrie della grigliad’intervento per sonde vibranti.

Figura 2

Figura 3

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GEOLOGIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 91

Figura 4: Schema della tecnica divibrocompattazione(da Brown,1977). Con B viene indicato ilvolume complessivo trattato, con A ilvolume aggiunto dalla superficie infase di risalita della sonda.Figura 5: Schema di esecuzionedella compattazione dinamica (da Lukas, 1995).

dell’efficacia del tratta-mento può essere fornita dalgrafico di figura 8. La profon-dità massima di trattamentoè intorno ai 30 m.

Compattazione dinamica(heavy tamping)Il metodo della compatta-zione dinamica consiste nelprodurre un incrementodella densità relativa deglistrati liquefacibili attraversole vibrazioni prodotte dal-l’impatto di una massa la-sciata cadere ripetutamentesul terreno. Generalmentevengono utilizzati blocchi dicalcestruzzo di alcune ton-nellate di peso con un al-

tezza di caduta che può arri-vare fino a 20-30 metri. Si opera generalmente conuna griglia quadrata e unaspaziatura delle verticalid’intervento variabile da 5 a10 m. Il numero di colpi inogni nodo è compreso di so-

lito fra 5 e 15. Vista la difficoltà di stimare apriori l'efficacia dell'inter-vento è consigliabile ese-guire al termine un con-trollo, eseguendo per e-sempio prove penetrome-triche, allo scopo di accer-tare l'effettivo addensa-mento del terreno rag-giunto. Le prove andrannospinte fino a una profonditàdata da:

D = WH

con:H(m) = volata della massa

battente;W(t) = peso della massa

battente;n = coefficiente empi-

rico uguale a 0,65per le sabbie;

D(m) = profondità mas-sima alla qualeviene risentito l'in-tervento.

cilindrica vibrante, di 1,8 m dilunghezza e 0,4 m di dia-metro circa, detta vibroflot,viene fatta penetrare nel ter-reno grazie a un gettod’acqua in pressione. Rag-giunta la profondità d’inter-vento, il getto d’acqua infe-riore viene interrotto, mentreviene attivato quello sommi-tale. La sonda a questo puntorisale a una velocità di circa30 cm al minuto. A causa del-l’addensamento del terrenoprodotto dal trattamento, insuperficie si forma una cavitàche viene progressivamenteriempita con sabbia o ghiaiapulite. Il materiale aggiuntoviene spinto verso il basso

dal getto d’acqua dellasonda.Si opera solitamente conuna griglia d’intervento aforma triangolare o qua-drata, in cui le verticali sonospaziate fra loro media-mente da 1 a 2 m. Un’idea

Poiché l’impatto dellamassa battente sul terrenogenera vibrazioni a bassafrequenza, che possono so-vrapporsi alle frequenze dirisonanza tipiche degli edi-fici, è consigliabile mante-nere una distanza di sicu-rezza di almeno 15 m dallestrutture preesistenti.Si ricorda che il metodo ri-sulta poco efficace persabbie con più del 10% dicontenuto in fine.

Abbattimentodelle pressioni neutreLa suscettibilità alla liquefa-zione di un deposito scioltopuò essere ridotta interve-nendo sul tempo di dissipa-zione delle sovrappressionineutre. L’incremento dellapermeabilità totale del ter-reno consente un più rapidoesaurimento delle sovrap-pressioni idrauliche gene-rate dal sisma.Allo scopo comunementevengono utilizzati dreni opali verticali costituiti damateriale granulare, sabbiae ghiaia, a elevata permea-bilità. Il principio è quello dicreare delle zone di de-flusso rapido che funzioninoda richiamo per l’acqua in-tergranulare presente nei li-velli liquefacibili. La proce-dura di messa in opera è il-lustrata sommariamentenella figura 6. I dreni ven-gono posizionati secondouna griglia di forma qua-drata, triangolare o esago-nale (figura 7). Il calcolo della spaziatura frale colonne granulari partedal presupposto che il dre-naggio dell’acqua avvengasolo in senso radiale (oriz-

Figura 4 Figura 5

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92 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3

Figura 6: Messa in opera dei dreniverticali (da Tsukamoto et al.,2000).Figura 7: Disposizione in pianta deidreni verticali (da Tsukamoto et al.,2000).

Figura 8: Applicabilità dei prodotti diiniezione (U.S.Army Corps ofEngineers).

meccanica permette di limi-tare le deformazioni oriz-zontali indotte dal sisma.

Iniezioni

La presenza di coesione nelterreno tende a stabilizzarelo scheletro solido, ren-dendo difficile la perdita dicontatto fra i granuli duranteil sisma e quindi l’annulla-mento della resistenza al ta-

glio. Con il termine inieziones’intende quindi la satura-zione dei pori con leganti didiversa natura, il cui scopo èdotare il terreno di una coe-sione ‘artificiale’ che renda ildeposito meno suscettibilealla liquefazione. Essendotrattamenti relativamentecostosi, di solito vengono u-tilizzati per bonificare vo-lumi ridotti di terreno. In fi-gura 11 vengono indicati gliintervalli granulometrici diapplicabilità dei diversi pro-dotti di iniezione usati cor-rentemente.

ConclusioniConsiderando i non trascu-rabili danni potenziali chepossono essere provocatidal fenomeno della liquefa-zione, che vanno dall’in-nesco di movimenti franosial collasso di opere e manu-fatti, l’analisi del rischio do-vrebbe essere condottasempre in modo sufficiente-mente accurato. Questo si-gnifica prevedere, dove esi-

zontale) e non ci siano varia-zioni nel grado di addensa-mento del terreno da bonifi-care. Va tenuto presente che idreni verticali di ghiaia, oltread abbassare il valore dellesovrappressioni idrauliche,hanno altri effetti positivi. Inparticolare la loro infissionetende a provocare l’adden-samento del terreno poten-zialmente liquefacibile eloro maggiore resistenza

stono le condizioni, un’inda-gine geotecnica mirata alloscopo di identificare conprecisione spessore eprofondità dei livelli di ter-reno potenzialmente lique-facibili e di quantificare il ri-schio. Si tenga presente chegli interventi di bonifica rap-presentano sempre, anchenegli scenari meno com-plessi, una percentuale im-portante del costo totaledell’opera. Una valutazionepreliminare di dettaglio deivolumi coinvolti nel feno-meno consente di dimen-

sionare correttamente, a uncosto irrisorio, gli interventidi mitigazione del rischio,guidando il progettista nellascelta operativa d’inter-vento più appropriata ed ef-ficace.

Figura 6

Figura 7

Figura 8

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GEOLOGIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 93

BibliografiaALDO DI BERNARDO, La liquefazione dei ter-

reni: teoria, normativa e procedure di cal-colo, Edizioni Program Geo.

Normativa Europea Sperimentale ENV1998, Eurocodice 8.

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI

TRASPORTI, D.M. 14/01/2008.CONSIGLIO SUPERIORE DEI LAVORI PUBBLICI,

Circolare 02/02/2009 n.617.T.CRESPELLANI, R.NARDI, C.SIMONCINI, La

liquefazione del terreno in condizioni si-smiche, Zanichelli Editore.

ASSOCIAZIONE GEOTECNICA ITALIANA, A-spetti geotecnici della progettazione in zonasismica, Patron Editore.

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LIBRI

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“San Rocco di Pavone”Continua il percorso editoriale del Collegio di Brescia

Le centododici pagine dellibro, riccamente illustrate,contengono tre approfonditistudi affidati a specialisti digrande rilievo: Vittorio Ni-chilo, Valentino Volta e IlariaVolta.Il primo traccia un affrescosocio-economico della co-munità di Pavone nel pe-riodo di passaggio tra Me-dioevo a Rinascimento, sof-fermando l’attenzione spe-cialmente sulla condizionedi vita degli abitanti nellecampagne bresciane di quelperiodo, sulla loro alimenta-zione, sulle coltivazioni pra-ticate, sull’influenza che a-gronomi come AgostinoGallo e Camillo Tarello eb-bero nella conduzione difondi e orti e sugli effettidell’arrivo dalle Americheda poco scoperte di cereali,ortaggi e animali sconosciutiin Europa.Valentino Volta esamina indettaglio le vicende storiche

e urbanistichedel borgo, la suaevoluzione sottol’influenza dellefamiglie domi-nanti dei Marti-nengo e deiGambara.Nella secondaparte del suo la-voro ValentinoVolta si chiedequale sia stato ilmotivo che in-dusse i pavonesialla costruzionedella chiesettadi San Rocco.Considerata l’as-senza di un e-vento straordi-nario che ne giu-

stificasse la costruzione evisto che «nel linguaggiodell’Arte nulla accade maiper caso», afferma sia vero-simile immaginarla comefrutto del coagularsi di senti-menti di fede e di ricono-scenza del popolo per il pe-riodo di serenità, di pace eprosperità che in quel mo-mento godeva la comunità«appena uscita da un me-dioevo portatore solo di mi-serie, di fatiche, di orrori».Valentino Volta fa infine unaaccurata analisi critica degliaffreschi presenti nellachiesa: esamina ogni ri-quadro, osserva ogni detta-glio, senza tuttavia azzar-dare attribuzioni non tro-vando elementi di collega-mento con altre situazionipittoriche coeve, ma avan-zando l’ipotesi che le pitturenon siano opera di un soloartista.Il terzo e ultimo saggio, u-scito dalla penna di Valen-

Anche quest’anno ilCollegio dei geo-metri non ha man-

cato l’impegno editoriale as-sunto alcuni anni fa. Quellocioè di offrire ai suoi iscrittiun approfondimento sullavalorizzazione dell’ingentepatrimonio artistico disse-minato nella vasta e mul-tiforme provincia di Brescia.Quest’anno lo ha fattodando alle stampe il volume“San Rocco di Pavone. Iconografiatradizione e arte in una comunitàdella Bassa bresciana”, a cura diFrancesca Bossini.Il libro, dopo le escursioni inValle Camonica (per ammi-rare la mirabile Via Crucis diCerveno) e in Valle Sabbia (agodere gli affreschi bagossidei Da Cemmo) ci portanella Bassa, precisamente inquella porzione di pianurache da Ghedi si estende indirezione di Pralboino cor-rendo lungo il tracciato dellaroggia Santagiovanna.L’argomento del volume ri-guarda essenzialmente dueaspetti della storia di Pa-vone del Mella: quello dellareligiosità dei suoi abitantiche nel 1513 si espressenella costruzione della chie-setta di San Rocco e quellolegato alle vicende delluogo in rapporto alla realiz-zazione della roggia Santa-giovanna, opera idraulicaresa possibile dall’accordotra i signori dominanti dellazona, i Gambara e i Marti-nengo; l’intesa consentì annidi relativa tranquillità e pacein quella plaga, nonostanteil territorio bresciano circo-stante fosse oppresso dalotte, saccheggi, scontri ar-mati e pestilenze.

tina Volta, ripercorre il trac-ciato della roggia Santagio-vanna che, dai fontanili a suddi Ghedi dove attinge leacque, si dirige con ampiacurva a sud-ovest racco-gliendo quelle di altre risor-give fino nei pressi dellaBadia di Leno per piegarepoi decisamente a sud fino aPavone e di qui, sdoppiarsiin due rami, uno verso il ter-ritorio agricolo di PavoneMella, l’altro verso quello diPralboino.La studiosa esamina le vi-cende della costruzionedella roggia attraverso laconsultazione di numerosidocumenti, partendo dal ro-gito Aquani del 22 aprile1485 in casa del conte PietroGambara presenti i rappre-sentanti del comune diGhedi in veste di venditoridel diritto di captazione e lostesso Pietro Gambara e Sci-pione Maria Martinengocome acquirenti. È l’atto cheavvia alla «…più importanteopera irrigatoria della pia-nura orientale – sono paroledello storico Paolo Guerrini–, resta come testimonianzaperenne delle alte beneme-renze che i due condottieribresciani in rapporto all’a-gricoltura, poiché il danaro i-niquamente ricavato dallaprofessione militare e dallaguerra essi seppero conver-tire e redimere nelle paci-fiche opere della bonifica a-graria e nell’incrementodella produzione econo-mica».Il volume si presenta investe editoriale elegante ein linea con i precedenti vo-lumi della collana.

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Un goniometro per dividerein venti milioni di parti il meridiano

Franco Robecchi

I l mondo delle unità di misura fu, nella storia, un gi-nepraio fitto di termini, criteri, dimensioni, un po’come il mondo delle monete o il mondo delle lingue.

Anch’esso serviva per dare qualche certezza collettiva, maanche per creare una grande confusione, nella quale pote-vano sguazzare gli esperti e i mar-pioni, i giocolieri del mercato,delle banche, delle pubblicheamministrazioni, che avevanospazio per le loro angherie e per leloro furbizie. Fu certamente unagrande scelta l’adozione delmetro, come proposta internazio-nale, basato sul sistema decimale.Il metro, il cui nome (dal greco “mi-sura”) e anche il concetto furonofocalizzati dall’italiano Tito LivioBurattini nel 1675, ma, al solito, fula macchina promozionale e sup-ponente francese a prevalere. L’Il-luminismo e la rivoluzione bor-ghese capirono che non potevanascere una razionalizzazione diprogresso se non passando attra-verso criteri certi e universali dimisura, e la misura lineare fu giu-stamente ritenuta basilare. Se ilBurattini intendeva riferirsi adun’entità inequivocabile ripeti-bile come il movimento del pen-dolo, l’ambizione di universalità ecertezza spinse i Francesi a rife-rirsi ad una non meno assoluta en-tità: il meridiano terrestre. Natu-ralmente doveva essere un meri-diano passante per Parigi e lanuova unità di misura sarebbestata la decimilionesima parte delsemimeridiano, della sua lun-ghezza, cioè, dal Polo Nord all’e-quatore. Solo che la misura delmeridiano, con l’esattezza che ilcaso esigeva, non era nota. Ad unasua quantificazione, ovviamentenon esattissima, si era giunti giàdai tempi antichi. È abbastanzanota la soluzione trovata dal diret-tore della celebre biblioteca d’A-lessandria, Eratostene di Cirene,nel terzo secolo avanti Cristo, che,in Egitto, adottando una soluzione

molto semplice, si avvicinò moltissimo alla vera misura delmeridiano. Egli rilevò l’angolo dei raggi solari, rispetto allaverticale, in due località egiziane, presumibilmente giacentisullo stesso meridiano e nello stesso giorno, il solstizio d’e-state. Una delle due località si trovava sul Tropico del

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cancro, per cui l’angolo era zero. Con un semplice ragiona-mento geometrico Eratostene dedusse l’angolo al centro didue raggi terrestri coincidenti con le due località. Cono-scendo la distanza in superficie tra le medesime, con unasemplice proporzione Eratostene dedusse una lunghezzadel meridiano pari a circa39.000 chilometri attuali, in-feriore di soli 1.000 chilo-metri alla lunghezza normal-mente oggi attribuita al me-ridiano. In Francia già daglianni Ottanta del SeicentoGiovanni Domenico Cassiniaveva intrapreso una misu-razione nuova del meri-diano, poi perfezionata dalfiglio Jacques, ma la sintesifra una precisa misurazionee la definizione dell’unitàmetrica emerse nel climadella Rivoluzione francese.A seguito di una delibera-zione del 1791, che decisel’adozione della nuova unitàdi misura, il metro, come de-cimilionesimo segmento dimetà meridiano, nel 1792 fu-rono incaricati due astro-nomi e geodeti, Jean-Bap-tiste Delambre e Pierre Mé-chain, di tracciare e misurareun meridiano passante perParigi che la megalomaniad’Oltralpe intendeva porrealla base dell’intera organiz-zazione geografica del pia-neta. Infine, quelle ambi-zioni, durate però quasicent’anni, furono frustrate,con l’assegnazione del ruolodi meridiano cardine aquello passante perGreenwich, nel 1884. Il meri-diano di Parigi fu collocato lungo una linea che passava nelcortile del famoso Moulin de la Galette, celebrato da Tou-louse Lautrec, là dove fu eretto un cippo che segna un puntodi passaggio della linea ideale che congiunge Polo Nord ePolo Sud. Il meridiano, che correva in gran parte sul suolofrancese, doveva però essere misurato accuratamente, al-meno per un grande tratto, dal quale poi indurre la misuratotale. I due scienziati decisero di collegare, con una lunga

triangolazione, le città a livello del mare di Dunkerque, inFrancia, e Barcellona, in Spagna. I triangoli, infatti, dovevanoessere riportati ad una forma appiattita sul livello marino.Salito il Delambre verso Nord e sceso il Méchain verso suddovettero misurare alcune basi fondanti della triangola-

zione che furono individuate a Melun e a Perpignan. Il puntodi incontro delle due misurazioni avvenne a Rodez, uncentro a nord-ovest di Nîmes. Le operazioni si protrasserosino al 1798, mentre il metro fu adottato in Francia l’annosuccessivo. In seguito l’unità di misura fu negata e poi rein-trodotta, divenendo pressoché universale, salvo nel mondoinglese, alla fine dell’Ottocento. Oggi la sua misura è datadallo spazio percorso dalla luce, nel vuoto, nella frazione di

Due perfette raffigurazioni dellostrumento di Borda, nella chiosaindicato erroneamente come“Bordea”, disegnate da Jean JacquesLequeu nel primo Ottocento.

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Disegno del Cerchio ripetitore diBorda, in un’incisione ottocentesca.Il Cerchio di Borda celebrato in unfrancobollo tedesco.Ritratto di Jean-Charles de Bordacon, sotto braccio, un suo strumentotopografico: il Circolo a riflessione,che egli perfezionò sul modellodell’astronomo tedesco Tobias Mayer.

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secondo pari a 1/299.792.458.Nel complesso procedimento geodetico settecentesco fucoinvolto anche un altro scienziato, Jean-Charles de Borda.Ingegnere, scienziato e ufficiale di marina, il Borda fu unostudioso di idraulica, come ci ricorda una formula a lui inti-tolata. Il Borda partecipò anche, contro gli Inglesi, che lo fe-cero prigioniero, alla guerra americana per l’indipendenzadegli Usa. Fu un impegnato tecnico, autore di importanti ta-vole logaritmiche e trigonometriche, ideatore di un sistemadecimale della misura degli angoli, con l’angolo giro pari a400 gradi, e fu un ideatore di strumenti topografici. Proprionel caso della misura dell’arco di meridiano parigino, equindi della definizione del metro, il Borda mise a puntoquello che fu poi chiamato il “Cerchio ripetitore di Borda”,uno strumento ottico per la misurazione raffinata di angoliazimutali. Lo strumento si basa sulla presenza di due can-nocchiali indipendenti, ruotanti sul piano orizzontale e

A destra, un tratto delletriangolazioni geodetiche tracciate inFrancia alla fine del Settecento perla misurazione dell’arco di meridianoterrestre, finalizzata alla definizionedel metro campione.

In basso, sulle due pagine, cartageografica della Francia occidentalenella quale è tracciato il meridiano diParigi, dalla Manica al confinespagnolo.

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sullo stesso asse. Con essi,di volta in volta impostati sudue traguardi dello stessoangolo, la misura veniva ri-petuta, in senso orario e an-tiorario, così da offrire unasistematica verifica. La con-centrazione di eccelse pro-fessionalità storiche nellavicenda della misura geode-tica dell’arco di meridiano edell’identificazione delmetro-campione non siferma qui. Il Cerchio diBorda, in quell’occasionesettecentesca, ma anchedopo la morte del Borda, av-venuta proprio in queglianni, nel 1799, fu costruitoda un celebre artefice, E-tienne Lenoir. Il Lenoir, chefirmava i suoi strumenticome un artista (“Lenoir àParis”), collaborò con ilBorda per la migliore realiz-zazione dell’apparecchio.Alcuni storici lo ritengono,anzi, il vero inventore dellostrumento. Il Lenoir, che eranato nel 1744, fu incaricatodal Borda di costruire il Cer-chio ripetitore intorno al1772. Egli era del tutto privodi istruzione, ma aveva ma-turato una immensa ed in-telligente esperienza nellacostruzione meccanica distrumenti astronomici, to-pografici e per la naviga-zione. Nel 1787 fu nominatodalla monarchia “ingegnerecertificato del re” e, in se-guito, fu incaricato di confe-zionare il campione in pla-tino del metro che infine fudeterminato dalla laboriosaoperazione geodetica e in-gegneristica. Etienne Lenoirnon è da confondere con l’o-monimo inventore belgache, nella seconda metà

Il cippo con la punta di lancia erettoa Montmartre e (a destra) il contestodel cortile del Moulin de la Galette,a Parigi, dove fu tracciato ilmeridiano che si voleva fondante.In basso, allegoria settecentesca dellemisure geodetiche per la definizionedell’unità di misura metrica.

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dell’Ottocento, fu un pionieristico inventore di interessantiinnovazioni inerenti al motore a scoppio, soprattutto per lenascenti automobili. Le personalità di altissimo profilo atti-vate per la grande innovazione illustrano una grande sta-gione del progresso tecnico mondiale, che ebbe nellaFrancia del Settecento un suo fulcro innegabile. Le tecnichemeccaniche, topografiche, geodetiche, il pensiero astrono-mico e matematico, la scienza riversata sull’organizzazionecivile, economica, commerciale, l’organizzazione statale ca-pace di efficienza e progetto, lo spirito di innovazione sonofattori e qualità che hanno portato l’umanità verso grandipassi nell’evoluzione. Sono caratteri dei quali oggi a-vremmo più bisogno che mai, in Italia, per accelerare la vi-sione della luce alla fine del tunnel, in questo momento digrande difficoltà. Anche l’esempio di Cassini, Borda, De-lambre e Lenoir può tornarci utile. ❑

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Alberto Simonelli Sport, aggregazione, solidarietàgli obiettivi del XV campionatonazionale di calcio per geometri

rare e i giovani sono pronti amettersi in gioco per il futurodella professione.Già dalla prima partita delgirone di qualificazione conAsti, come nelle successivecon Salerno e Venezia, per lanostra squadra che, ricordo,neo costituita e alla primapartecipazione, è stata so-prattutto una opportunità direalizzare una sana collabo-razione, contribuendo, o-gnuno nel proprio ruolo, alraggiungimento di un obiet-tivo comune. Abbiamo po-

tuto sperimentare sul cam-po di gioco ciò che auspi-chiamo possa essere realiz-zato anche nell’attività pro-fessionale.Ringrazio i tre Collegi delprimo girone per i compli-menti a fine partita, per lestrette di mano, gli abbracci,gli auguri e il tifo che cihanno regalato nelle partitesuccessive.Ai sorteggi per le sfide ascontro diretto del merco-ledì sera, Brescia era pre-sente al completo. Tutti sen-

Grazie alla collabo-razione del Col-legio è stata creata

la squadra di calcio dei geo-metri della provincia di Bre-scia nella speranza di for-mare un gruppo di colleghiche vedono nello sport unostraordinario mezzo di aggre-gazione e comunicazione.Partecipare al campionatonazionale per noi è statal’opportunità di comunicare,al Collegio e soprattutto allanostra provincia, che i geo-metri ci sono, sanno collabo-

tivano il momento e tutti vo-levano essere presenti alladecisione sul nostro futuro,proprio come accade oggialla nostra professione. Noigeometri bresciani, pur con-sapevoli del momento diprofonda evoluzione e rin-novamento della nostra pro-fessione di geometra, anchecon la partecipazione aquesto evento di portata na-zionale, abbiamo volutodare dimostrazione di es-sere pronti a rimetterci ingioco, per il nostro futuro.

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La formazione che ha conquistato ilquarto posto ai Campionati nazionaligeometri di calcio. Da sinistra:Michele Beretti, Claudio Piscioli,Emanuele Bacca, Matteo Vinzoli,Alberto Corsini, Marco Turra, MarcoFerretti. Accosciati: Enrico Franzoni,Alberto Simonelli, Paolo Otello,Massimo Orioli, Alessandro Pinelli.Facevano parte della selezionebresciana anche Matteo FrancinelliAndrea Gorini, Mario Esposito,Enrico Lombardi, Stefano Piazzi,Remo Salari, Davide Zani, GiuseppeZipponi, Matteo Agnelli, Marco Letti

Dall’alto: il rigore parato nei quartidi finale nella partita contro ilPesaro; il gol vittoria di EmanueleBacca al Pesaro; un’azione d’attacconella finalina con Firenze.

Collegi di Arezzo, Torino eFirenze che ci hanno prece-duto in classifica, al Collegioorganizzatore di Forlì-Ce-sena per l’ospitalità e allaGeosport per aver guidato i22 collegi partecipanti allosviluppo di una manifesta-zione di solidarietà che haportato, attraverso una par-tita della Nazionale dei geo-mertri contro una rappre-sentativa di ex giocatori diserie A, alla raccolta di fondida destinare ai Collegi col-piti dai terremoti dell’EmiliaRomagna.Infine, ringraziopersonalmente ilmio Collegio perla fiducia dimo-strata fin dalla na-scita di questasquadra, dal Pre-sidente Platto, alDirettore Bene-dini, ai colleghiPiotti e Maruffi evoglio compli-mentarmi coimiei compagniper l’esperienzatrascorsa in-sieme, per quelloche hanno saputodare in campo e fuori. Chiudo riportando unospezzone di un messaggioche un collega che ha parte-cipato al torneo ha tra-smesso a tutto la squadra:«…grazie a tutti per l’ami-cizia, per il sacrificio, per l’u-nione, per gli scontri e per ichiarimenti, per tutto quelloche non mi aspettavo e in-vece è successo …».

Nei quarti di finale dall’urnaè uscita la sfida con PesaroUrbino.Il giorno successivo è stataproprio una battaglia, che siè protratta oltre i tempi re-golamentari, decisa da ungol all’ultimo minuto del col-lega Bacca su un bellissimocross di Gorini.

Dobbiamo ancheringraziare il no-stro portiere Vin-

zoli che durante il primotempo ha parato un rigore.Bello vedere la felicità ditutta la squadra dopo il ri-gore parato, vedere la faticae la determinazione messain campo nei minuti succes-sivi fino all’esplosione al golqualificazione. Era difficile,in quel momento, smetteredi esultare … ma siamo riu-sciti a fare anche questo, perdisputare l’ultima manciatadi minuti fino al fischio finale.Nei due giorni successivi sisono disputate le semifinalie le finali. Consapevoli del-l’ottimo risultato fino a lì rag-giunto, con la stanchezzache nei giorni avanzava, ledue partite, nonostante ilcostante impegno, si sonoconcluse con le vittorie deicollegi di Arezzo e Firenze.Due sconfitte, per un quartoposto che, comunque, cirende orgogliosi.Un quarto posto fortementevoluto, per dare un segnalepositivo a tutti i colleghi bre-sciani, ma anche per lasciarespazio al domani che spe-riamo ci regali nuove soddi-sfazioni.Colgo l’occasione per fare icomplimenti, a nome ditutta la squadra di Brescia, ai

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2012/3- 105

a cura del geom. Alfredo Dellaglio

Novità di LeggeNovità di Legge

Finalità della rubrica è di contribuire all’informazione sull’emana-zione di leggi, decreti e circolari pubblicati sulla Gazzetta Ufficialedella Repubblica e sul Bollettino Ufficiale della Regione Lom-bardia.I lettori della rivista che sono interessati ad approfondire i conte-nuti delle norme sopra elencate potranno consultare gli organi uf-ficiali (GU e BURL) presso il Collegio dei Geometri.

Decreto Ministero Infrastrutture e Trasporti 27 febbraio 2012(Gazzetta Ufficiale 9 marzo 2012 n. 58)Differenze percentuali tra tasso d’inflazione reale e tasso d’infla-zione programmato, per l’anno 2011.

Com.Ministero Infrastrutture e Trasporti 7 marzo 2012 (Gazzetta Ufficiale 7 marzo 2012 n. 56)Linee guida per i controlli antimafia indicate dal Comitato di coor-dinamento per l’alta sorveglianza delle grandi opere ai sensi del-l’art.16, comma 4 del Dl 29 aprile 2009 n. 39, convertito nellaLegge 24 giugno 2009 n. 77, recante “Interventi urgenti in favoredelle popolazioni colpite dagli eventi sismici della Regione A-bruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di Pro-tezione Civile”.

Decreto Ministero Infrastrutture e trasporti 11 novembre 2011 (Gazzetta Ufficiale 6 marzo 2012 n. 55)Procedure schemi tipo per la redazione e la pubblicazione del pro-gramma triennale, dei suoi aggiornamenti annuali e dell’elencoannuale dei lavori pubblici e per la redazione e la pubblicazionedel programma annuale per l’acquisizione di beni e servizi ai sensidell’art.128 del D.Lgs 12 aprile 2006 n.163 e succ mod .

Circ.Ministero Ambiente e Tutela Territorio 16 febbraio 2012 (Gazzetta Ufficiale 1 marzo 2012 n. 51 Supplemento Ordinario n. 3)Circolare attuativa, ex art 2, comma 1, lettera s) del D.25 novembre2008 “Disciplina delle modalità di erogazione e di finanziamenti atasso agevolato … Fondo rotativo per il finanziamento delle mi-sure finalizzate all’attuazione del protocollo di Kyoto.

Decreto Ministero Sviluppo Economia 7 gennaio 2012 (Gazzetta Ufficiale 7 marzo 2012 n. 56)Disposizioni attuative del D.2 dicembre 2009 ai fini della risolu-zione anticipata delle convenzioni 6/92 per gli impianti alimentatida combustibili di processo o residui o recuperi di energia.

Decreto Ministero Sviluppo Economia 29 marzo 2012 (Gazzetta Ufficiale 31 marzo 2012 n. 77Norme in materia di stoccaggio strategico di gas naturale.

Legge 24 marzo 2012 n. 27 (Gazzetta Ufficiale 24 marzo 2012 n. 71 Supplemento ordinario n.53/L)Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-Legge 24gennaio 2012 n.1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza,lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività.

Decreto-Legge 2 marzo 2012 n. 16 (Gazzetta Ufficiale 2 marzo 2012 n. 52Conversione in Legge 26 aprile 2012 n. 44(Gazzetta Ufficiale 28 aprile 2012 n. 99 Supplemento Ordinario n.85)Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di effi-cientamento e potenzionamento delle procedure di accerta-mento.

Com. Ministero Lavoro e Politiche Sociali 23 marzo 2012 (Gazzetta Ufficiale 23 marzo 2012 n. 70)Previdenza Professionale Geometri – Adeguamento per il 2012 dilimiti, contributi e prestazioni previsti dal Regolamento per l’at-tuazione delle attività di previdenza e assistenza e del Regola-mento sulla contribuzione.

Com. Ministero Lavoro e Politiche Sociali 22 marzo 2012 (Gazzetta Ufficiale 22 marzo 2012 n. 69)Approvazione delle delibere 12/2011 e 13/2011 della Cassa Ita-liana di previdenza ed assistenza dei geometri liberi professionistiin data 24 novembre 2011.

Ord. Presidenza Consiglio dei Ministri 29 febbraio 2012 n.4007 (Gazzetta Ufficiale 7 marzo 2012 n. 56)Costruzioni in zone sismiche .

Decreto Ministero Interno 16 marzo 2012 (Gazzetta Ufficiale 30 marzo 2012 n. 76)Piano straordinario adeguamento alle disposizioni di prevenzioneincendi per alberghi e strutture ricettive.

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Aggiornamento Albo

Iscrizioni all’Albo con decorrenza 28 maggio 2012N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza

6210 Ferrari Fabrizio (Reiscriz) Iseo (Bs) 09/08/1970 25050 Passirano (Bs) Via Irma Marchiani 13 Loc. Monterotondo

6211 Fara Giansandro Cirié (To) 20/02/1972 25018 Montichiari (Bs) Via P.A. di Francia 4

6212 Gozza Federico Mattia Gavardo (Bs) 25/07/1984 25088 Toscolano Maderno (Bs) Via Resola 28

6213 Mazzoldi Alberto Brescia 01/08/1987 25080 Mazzano (Bs) Via Matteotti 48

6214 Zampedrini Simone Brescia 06/03/1984 25020 Flero (Bs) Via Umberto I 47

6215 Danesi Romina Iseo (Bs) 07/12/1989 25040 Corte Franca (Bs) Via Grumi 10

6216 Pianta Alex Brescia 14/06/1988 25075 Nave (Bs) Via Brescia 220

6217 Rubagotti Marco Brescia 29/09/1989 25030 Trenzano (Bs) Via Volta 18 Fraz. Cossirano

6218 Sartorelli Paolo Brescia 01/09/1989 25123 Brescia Via Zadei 60

Il mondo di B. Bat.

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