Il west non è morto intervista a Luca Barbieri curatore della nuova collana meridiano zero west di...

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Cultura Non solo film e fumetti ecco i romanzi western SERA 23 aprile 2014 MICHELA MARZANO ALBERTO SEBASTIANI La rubrica La parola EX LIBRIS a cura di ZANICHELLI UN PENSIERO PER STARE BENE

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Lo stato del genere west in italia. Alberto Sebastiani intervista Luca Barbieri (curatore per Meridiano Zero della nuova collana WEST, autore per Odoya di Storia dei Pistoleri e dei Licantropi, redattore Bonelli ed.) Uscita su Repubblica Sera del 24 Aprile 2014.

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Cultura

Non solo film e fumettiecco i romanzi western

SERA

23 aprile 2014

MICHELA MARZANO

ALBERTO SEBASTIANI

La rubrica La parolaEX LIBRIS

a cura di ZANICHELLI

UN PENSIEROPER STARE BENE

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S e dici “western”, uno pensa subito ai film o aifumetti, pochissimi alla letteratura. Eppure esisteuna tradizione che risale alla metà dell’800, e che

in un secolo e mezzo di storia ha visto momenti d’oro econtaminazioni con altri generi. Soprattutto negli StatiUniti, ovviamente, ma anche nel resto del mondo e inItalia, dove ha come padre nobile Emilio Salgari, e dovela casa editrice Meridiano Zero ha ora avviato la collanaWest, dedicata ai classici del genere e diretta da LucaBarbieri, genovese, 38 anni, autore dei racconti western-horror di Five fingers (Il Foglio editore) e di Storia deipistoleri (Odoya). Barbieri è anche una firma nota ai let-tori bonelliani perché autore di articoli per L’almanaccodel west, e ora della serie Tex Gold.Barbieri, dove nasce la sua passione per il western?«Da bambino. Mio padre leggeva Tex e poi divoravamoi film di John Wayne e John Ford, anche se negli anni misono appassionato a film come Mucchio Selvaggio di SamPeckinpah o a Nessuna pietà per Ulzana, di RobertAldrich, una storia cruda, violenta, se non sbaglio vieta-ta ai minori di 14 anni. Film che abbondavano in televi-sione, specie nei canali locali, fino agli anni 80. Poi, dopoil fuoco di paglia di Balla coi lupi, l’attenzione è scemata».A leggere il suo Five fingers non sembra un appassio-nato solo del western classico.«Sono cinque storie di cowboy e pionieri in terra di fron-tiera, pistoleri e indiani, in cui il genere si contamina conl’horror. Ma il western si apre benissimo alla contamina-zione. Il racconto classico mette in scena il contrasto trabuoni e cattivi, sceriffo e fuorilegge, cowboy e indiani,

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ALBERTO SEBASTIANI

L’AUTORELuca Barbieri, 38 anni, ha scrittoi racconti raccolti in Five fingers.In copertina, Marlon Brando nel film Missouridel1976 diretto da Arthur Penn

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IL RICHIAMO DEL WESTIn alto, una scena de Il mucchio selvaggio,un classico del 1969 di Sam Peckinpah. A sinistra, John Wayne in The Telegraph Trail del 1933

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negli spazi aperti, traprateria, canyon edeserto. Negli anni,però, questa narrazio-ne ha incontrato altrigeneri, persino la fan-tascienza, come inCowboys & Aliens diJon Favreau. Neglianni ‘90 la serie afumetti Magico Ventodi GianfrancoManfredi, che esce perla Bonelli, ha avutol’intuizione di parlaredalla parte degli india-ni, dando spazio adaspetti nuovi, magici».Com’è il pubblico ita-liano?«Ama il western classi-co, al cinema come afumetti. È rimasto affe-zionato ma non ama le

le storie ibridate con elementi soprannaturali, bizzarrené il goth-western stile Lansdale».Ha parlato di libri, film e fumetti indistintamente. «Infatti, quando parlo di western non ci sono barriereper me. Penso alla stessa maniera ai capolavori westernhorror di Joe R. Lansdale, a Meridiano di sangue diCormac McCarthy, Divina Commedia del genere, e alfilm El Topo di Jodorowsky, che per altro ha scritto ancheuno stupendo graphic novel, Bouncer».Quando nasce la letteratura western?«Non c’è un capostipite, credo. Nasce con i reportage deipionieri alla conquista dell’Ovest, con le guide per i cer-

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PIRATI E COW BOYEmilio Salgari(1862-1911) ha dedicato al West una trilogiadi romanzi

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catori d’oro scritte dai primiche si erano avventurati a cer-carlo, con le biografie più omeno attendibili degli scerif-fi. Siamo a metà dell’800,quando nasce l’epopea delWest, con narrazioni spessopiene di bugie ma che appas-sionavano i lettori dell’Est,che vivevano un mondo com-pletamente diverso. NewYork allora non era nemmenoparagonabile a San Francisco,ma quei testi inattendibilifondano un immaginariocomune, la conquista dell’ul-tima frontiera che eccita illato primitivo dell’uomo. Ilmito positivo del self mademan e dell’eroe solitario,però, si scontra con l’eccidiovergognoso degli indiani,una storia di stragi, deporta-zioni e massacri di donne ebambini».E in Italia?«Si parte con Emilio Salgari,con la sua trilogia dedicata alwest: Sulle frontiere del FarWest (1908), La Scotennatrice(1909) e Le selve ardenti (1910).In fondo, racconta di episodistorici a lui contemporanei,come la sconfitta di Custer ele imprese di Buffalo Bill, che

INTRAMONTABILETex Willer, fumetto nato dalla

matita di Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini nel 1948,

è ancora pubblicato da Sergio Bonelli Editore

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per altro incontra quando viene in tour in Europa con ilsuo circo, il Wild West Show. Dopo Salgari, però, ci sonostati pochi altri autori. Ad esempio, Valerio Evangelisticon il ciclo del pistolero-stregone messicano Pantera, oMariangela Cerrino, meglio nota con lo pseudonimoMay I. Cherry. Di solito, chi voleva scrivere western siimpegnava nel cinema o nel fumetto, dove esiste una tra-dizione meravigliosa di spaghetti western e non solo.Basti ricordare un maestro come Sergio Leone, che con isuoi film Il buono, il brutto, il cattivo, Per qualche dollaro inpiù e Giù la testa ha raccontato storie che hanno affascina-to tutti, americani compresi, e ha dato un volto nuovo alwestern».Che testi sceglierete per la collana Meridiano ZeroWest?«I romanzi classici, dall’800 agli anni ‘50, cioè il momen-to d’oro. Il primo titolo, appena uscito, è di Lous

APPASSIONATIGli scrittori CormacMcCarthy, 80 anni,e Joe Lansdale, 63

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L’Amour (pseudonimo diLouis Dearborn LaMoore),Lo svelto e il morto, storia diuna coppia che cerca unavita migliore all’Ovest eincontra la violenza del sel-vaggio west. A giugno esceIl forte della vendetta diGordon B. Shirreffs, in cuigli Apache sono coinvoltinella guerra indiana, e perNatale arriverà un classicodi Zane Grey. È una lettera-tura semplice, ma moltodocumentata. Sono feuille-ton storicamente fondati.Quest’estate, invece, pen-siamo all’autobiografiaromanzata di Tom Horn,che fu esploratore civilenelle guerre Apache, inve-stigatore per la Pinkerton

Agency e criminale: Il re della frontiera. Un libro cheappartiene al filone fondativo, di cui parlavo prima: ireportage, le testimonianze romanzate».Ma cosa accomuna queste storie?«La violenza. Come racconto in Storia dei pistoleri, questiuomini, i criminali ma anche gli sceriffi, vivevano in unmondo violento. I pistoleri non erano necessariamentecattivi, ma violenti sì. Perché l’ambiente lo era».

IL REGISTASergio Leone ha reso famoso il generespaghetti-western.Nel video, il duellofinale di Per unpugno di dollari:Clint Eastwoodcontro Gian MariaVolontè

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EX LÌBRIS[lat., propr. ‘dai (e(x) libri (li(ber, abl. pl. li(bris)’, sottinte-so ‘di … ‘ 1881]loc. sost. m. inv.nota scritta o cartellino incollato nell’interno della coper-tina o sul frontespizio, che indica il nome o le iniziali delproprietario, spesso con fregi e motti

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Ex lìbrisLA PAROLAa cura diZANICHELLI