Segnali di futuro visti dall’alto #16 · Dirigente mensile di informazione e cultura manageriale...

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Dirigente mensile di informazione e cultura manageriale editore Manageritalia Servizi design: CoMoDo FUTURE SOCIETY Gender come megatrend del futuro FUTURETECH INVENZIONI & INNOVAZIONI INFOGRAFICA DEL MESE DA BIGCOIN A BITCOIN. TRE SCENARI PER IL FUTURO SAVE THE DATE: OPEN LEADERSHIP Costruire il DNA digitale delle organizzazioni e dei leader cfmt.it/convegni/convegno/open-leadership FUTURE HR Nativo digitale uguale stratega digitale? p. 4/5 FUTURE RECRUITING Assunzioni. La ricetta di Facebook p. 3 p. 2 Tagliare tagliare tagliare. Non mi pronuncio sulla Grecia. Lascio ai presunti esperti il bandolo della matassa. Ma su un piccolo negozio alimentare mi voglio e mi posso pronunciare. Conosco una panetteria che non andava tanto bene. A fine giornata rimanevano sempre sul gobbone chili e chili di pane invenduto. Che fare? La prima mossa fu una drastica riduzione dell’assortimento, che però portò a un nuovo problema: la poca scelta fece calare ancora di TAGLIARE I COSTI COSTA No, non parliamo di Grecia più la clientela e il fatturato. La seconda mossa fu di mandare via le commesse carine e simpatiche e di sostituirle con personale poco qualificato. Risparmio il resto del racconto che si conclude con l’ovvio e prevedibile fallimento e chiusura del panificio. Questo piccolo esempio si può facilmente applicare ad ogni settore. Quando un’impresa naviga in cattive acque o più semplicemente ha un calo di fatturato il consiglio è sempre lo stesso: tagliare i costi. Peccato che sia una strategia suicida. O ti ritiri oppure partecipi alla gara spingendo al massimo. Il nostro consiglio: chi vuole decidere la direzione (e l’innovazione in un settore) deve stare al volante e non al freno. Alla crisi (e discontinuità) si reagisce promuovendo il cambiamento. Finché in azienda c’è ancora vita (e fatturato) vale la pena sfidare il destino con nuovi audaci prodotti e servizi. Tagliare i costi significa tagliarsi le vene. inserto mensile di Dirigente n. 7- 8 / 2015 a cura di omas Bialas Segnali di futuro visti dall’alto #16 DIRIGIBILE esploriamo il futuro grazie a:

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Dirigente mensile di informazionee cultura manageriale editore Manageritalia Servizi

design: CoMoDo

FUTURE SOCIETYGender come megatrend del futuro

FUTURETECHINVENZIONI & INNOVAZIONI

INFOGRAFICA DEL MESEDA BIGCOIN A BITCOIN. TRE SCENARI PER IL FUTURO

SAVE THE DATE:OPEN LEADERSHIPCostruire il DNA digitale delle organizzazioni e dei leader

cfmt.it/convegni/convegno/open-leadership

FUTURE HRNativo digitale uguale stratega digitale?

p. 4/5FUTURE RECRUITINGAssunzioni. La ricetta di Facebook

p. 3p. 2

Tagliare tagliare tagliare. Non mi pronuncio sulla Grecia. Lascio ai presunti esperti il bandolo della matassa. Ma su un piccolo negozio alimentare mi voglio e mi posso pronunciare. Conosco una panetteria che non andava tanto bene. A fine giornata rimanevano sempre sul gobbone chili e chili di pane invenduto. Che fare? La prima mossa fu una drastica riduzione dell’assortimento, che però portò a un nuovo problema: la poca scelta fece calare ancora di

TAGLIARE I COSTI COSTA No, non parliamo di Grecia

più la clientela e il fatturato. La seconda mossa fu di mandare via le commesse carine e simpatiche e di sostituirle con personale poco qualificato. Risparmio il resto del racconto che si conclude con l’ovvio e prevedibile fallimento e chiusura del panificio. Questo piccolo esempio si può facilmente applicare ad ogni settore. Quando un’impresa naviga in cattive acque o più semplicemente ha un calo di fatturato il consiglio è sempre lo stesso: tagliare i costi. Peccato che sia una strategia suicida. O ti ritiri oppure partecipi alla gara spingendo al massimo. Il nostro consiglio: chi vuole decidere la direzione (e l’innovazione in un settore) deve stare al volante e non al freno. Alla crisi (e discontinuità) si reagisce promuovendo il cambiamento. Finché in azienda c’è ancora vita (e fatturato) vale la pena sfidare il destino con nuovi audaci prodotti e servizi. Tagliare i costi significa tagliarsi le vene.

inserto mensile diDirigente n. 7- 8 / 2015

a cura di Thomas Bialas

Segnali di futuro visti dall’alto #16

DIRIGIBILE

esploriamo il futuro grazie a:

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Spesso quest’equazione è errata e riserva brutte sorprese. I giovani appartenenti alle generazioni Y e Z portano in dote meno competenze digitali di quello che abitualmente si crede. Come dimostra lo studio International Computer and Information Literacy Study, molti nativi digitali di digitale hanno solo il “cognome” affibbiatogli dalla sociologia di turno. Cosa aspettarsi dai giovani collaboratori? Vero: i giovani hanno confidenze con smartphone e videogiochi. Vero: se la cavano egregiamente con Facebook, WhatsApp, Twitter e compagnia bella. Ma: questo ancora non

basta per parlare di competenze digitali e ancor meno di strategie digitali. La verità è un’altra. La stragrande maggioranza non è in grado di muoversi in modo selettivo in rete distillando e archiviando contenuti in modo analitico e critico. Per non parlare della (assente) capacità semantica messa in campo per le ricerche in rete.

SCARICA GLI SCENARI DI IEAhttp://www.iea.nl/icils_2013.html

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Il concierge bambino. In Inghilterra il Drayton Manor Hotel, albergo a conduzione familiare, ha assunto un bambino delle scuole locali per prendersi cura dei giovani ospiti. Tralasciando l’aspetto legale (si può fare da noi?) resta l’idea di un servizio a misura di target. Se esiste un settore dove converrebbe investire è proprio quello dell’ospitalità. Qui si è innovato poco e male perché ribaltare strutture esistenti non è uno scherzo. Ma per chi parte da zero è una grande chance. La crescente mobilità e fluidità (delle esigenze) del viaggiatore costringe l’albergo a essere simultaneamente rifugio rigenerante, casa

temporanea, ufficio collaborativo, lounge spa e oasi di relazioni. Se c’è una cosa che il primo Virgin Hotel aperto a Chicago a gennaio insegna è che innovare è semplice se si parte dalle piccole cose che non vanno. Ragionate in termini di albergo cloud, gestito come una nuvola, di albergo Uber, che adotta le stesse logiche di servizio just in time, di albergo Co, inteso come luogo di collaborazione. Insomma, di nuovi format. E lasciate perdere quelle mummie in divisa che girano per l’albergo per essere al nostro servizio. Respingono anziché attrarre. Meglio una t-shirt con un grande punto interrogativo e scritta: “need help? ask me”. L’abbigliamento come relazione.

http://draytonmanorhotel.comhttps://virginhotels.com

LARGO ALLE GIOVANI INNOVAZIONI

FUTURE HOTEL

NATIVO DIGITALE UGUALE STRATEGA DIGITALE?

FUTURE HR

FUTURE INNOVATION

La risposta è semplice e ormai la conosciamo. Competenze cross-culturali e cross-innovation. Incrociare per innovare. Di EliteBeds, azienda svizzera di materassi con 120 anni di storia alle spalle che fornisce sistemi letto agli alberghi, avevamo già parlato nel numero 6 di Dirigibile a proposito di nuovi servizi. Nel loro caso un innovativo concept di flotta di materassi: l’albergo non deve comprare il materasso ma aderisce a una sorta di pacchetto-leasing. Il conteggio avviene per l’effettiva occupazione della stanza e quindi uso del letto (con tanto di chip integrato che registra l’uso). Se la stanza

rimane vuota l’albergatore non paga nulla. Manutenzione e sostituzione sono a carico del service di Elite. Bene, non avevamo però parlato di come si è giunti, in un momento di crisi per l’azienda, a tale innovazione. Con l’assunzione di un nuovo ceo. Tale François Pugliese proveniente dal settore automobilistico. E se pensate che la flotta dei materassi vi ricordi tanto la flotta delle auto aziendali, beh, siete nel giusto. Il punto è questo: quello che per un settore è uno standard può rappresentare per un altro una vera rivoluzione. Morale: troppa esperienza limita le nuove visioni. In azienda abbiamo sempre bisogno di gente “esotica” e vergine, proveniente da altri settori. È la base del cross-management: incrociare i team.

http://www.elitebeds.ch/it/

MATERASSO CHIAMA AUTO. RISPONDETE

SO WHAT?Il vero knowledge worker è in grado di filtrare, misurare e ordinare qualitativamente fonti, dati e informazioni della rete. Solo allora si può parlare di competenza digitale. I giovani sono sì smanet-toni, ma oltre alle mani serve anche il cervello. Quello va selezionato.

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Ai media tradizionali non va tanto bene, umiliati dai rivali digitali che a colpi di streaming, app, prezzi stracciati e trovate dirompenti fanno crollare quello che rimane delle gloriose istituzioni mediatiche del passato. Una di queste trovate è Sharewall, un’applicazione che consente ai lettori di condividere articoli premium anziché pagarli. Immaginate di avere un abbonamento di contenuti (rivista o altro) a pagamento e di sbloccarlo (dicasi unlock premium content) per condividerlo in un’ottica read and share. Ecco, funziona così. Certo il traffico aumenta e forse anche le entrate pubblicitarie. Ma poi? Poi bisogna

inventarsi altro, magari cercando di battere l’armata digitale con le stesse armi. Un brillante esempio è Bookindy, un plugin che aiuta le librerie locali a riprendersi i clienti da Amazon. Scaricando Bookindy e consentendo la geolocalizzazione il cliente quando naviga la prossima volta su Amazon in cerca di un libro vede, oltre al prezzo del colosso americano, anche il miglior prezzo della libreria locale più vicina alla propria posizione. Imita, insomma, il processo e la comodità Amazon nel mondo reale invadendo il campo digitale. Intelligente. Divertente invece (ma non intelligente) la rivista cartacea con il pulsante like (mi piace) di Facebook perfettamente funzionante.

http://www.dm9ddb.com.br/?p=3459http://www.sharewall.co.ukhttp://bookindy.com

DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO

IDENTIFICARE SIGNIFICA SPIARE?

FUTURE BADGE

Al capo il difficile quesito. Guardatevi attorno in azienda e rispondete onestamente: per quanti dei suoi collaboratori o dipendenti lavorerebbe volentieri se non fosse lei a dirigere i giochi? Non è uno stupido indovinello ma una domanda cruciale per le HR e in parte la ricetta della politica delle assunzioni di Facebook. «Quando si tratta di trovare qualcuno che deve lavorare direttamente con me, beh, allora assumo solo persone per le quali anch’io sarei disposto a lavorare» svela con convinzione il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg.

Sheryl Sandberg, assunta come direttore operativo del colosso social, è l’esempio più calzante. «Per lei», ammette Zuckerberg, «sarei, in un’altra vita, sicuramente disposto a lavorare». Insomma, anziché cercare fuori dall’azienda grandi consulenti o mentori meglio trovarli all’interno. «Nel luongo periodo», suggerisce Zuckerberg, «un’impresa rimane a galla e innovativa solo se assume persone veramente in gamba». Ma non troppo! Nel senso che il vecchio diktat alla Arthur Andersen “Pensaci: avrai successo nella misura in cui ti circondi di persone che sono meglio di te” diventa “Trovo dei degni sparring partner con cui crescere ed evolvere”. Né meglio né peggio ma dello stesso livello. Vi ricordate del detto “Chi sta con lo zoppo impara a zoppicare”? Ecco: nella vita privata come in quella aziendale diventiamo come le persone che ci circondano. Pensiamoci.

FUTURE RECRUITINGASSUNZIONI. LA RICETTA DI FACEBOOK

SOPRAVVIVERE CON LE STESSE ARMI

FUTURE MEDIA

Si fa un gran parlare, giustamente, della difesa dei propri dati personali, della privacy, della condanna al frugare i mille cassetti anche “virtuali”, ma poi all’atto pratico è un bombardamento di innovazione che fanno rima con intrusione. Uno degli ultimi visti è lo smart badge di Humanyze. La promessa è la solita: migliorare l’efficienza e la produttività dei propri dipendenti e staff. Ma come? Tracciando (dunque spiando) i comportamenti dei dipendenti con un badge intelligente dotato di microfono, accelerometro e vari sensori. In soldoni, l’obiettivo è raccogliere e monitorare una

quantità industriale di dati comportamentali dei dipendenti in forma (promessa) anonima. Si registra tutto: dal tono della voce alle interazioni con i collaboratori, se sono appoggiati al muro mentre parlano con altri ecc. Tutto questo malloppo viene poi stoccato nel “business metrics cloud” per approfondire come i comportamenti influenzano le prestazioni complessive dell’azienda e quindi come fare aggiustamenti nelle relazioni fra i dipendenti. Il bello è che questa startup di “big data indossabili” – testata, pare con risultati incoraggianti, su 10mila dipendenti della Bank of America – è stata lanciata dal rinomato e blasonato MIT Media Lab. Ma per loro la tecnologia è il bene assoluto, a prescindere. Chiedere a Landini cosa ne pensa.

http://www.humanyze.com

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LOVE ME GENDER

Forse oggi Elvis Presley non canterebbe più Love me tender ma Love me gender. Un nuovo genere, e non tanto musicale ma di trend. Quando la drag queen con la barba Conchita Wurst vinse l’ultimo festival europeo della musica fu chiaro anche al grande pubblico, fino allora sonnecchiante, che un nuovo genere si stava affermando, socialmente, fra calciatori gay e politici effeminati. Al solito il tema in Italia è stato motivo di tensioni, litigi (e ridicole censure), come nel caso del recente family day, con la crociata anti-gender e del pasticcio dei libri per l’infanzia messi all’indice dal sindaco di Venezia. Ora gli studi di genere (gender studies) sono, nelle scienze sociali, una branca, relativamente di vecchia data (primi anni Settanta). Perché allora tanto rumore ora? Perché spaventa molti il diktat “maschi e femmine si nasce, uomini e donne si diventa”. A me non spaventa ma mi rendo conto che siamo forse di fronte a un cambio di paradigma e salto antropologico verso una società androgina. La coesistenza di aspetti esteriori, sembianze o comportamenti propri di entrambi i sessi in un unico sesso (maschio o femmina) è un trend che si intravede all’opera. L’era digitale fluida porta a un’identità sessuale slegata, in parte, alla natura sessuale (apparato biologico). Stiamo assistendo a combinazioni e ibridazioni tra maschile e femminile. Uomo e donna sembrano gridare: “io non sono il mio sesso”. E cosa sono allora? Un’emancipazione dagli stereotipi di ruolo. Un passaggio da “il corpo è mio e lo gestisco io” a “il corredo è mio e lo progetto io”. Da lì in poi il passo (futuro) verso il sex design (configurare il proprio corredo sessuale) è breve.

TREND DI GENERE 1

WORK ME GENDER

Si vocifera da sempre che in Ibm la quota gay è ben rappresentata (e accettata). Ma non è questo il punto. Famiglia tradizionale vs famiglia allargata (o ricomposta) uguale ad azienda tradizionale vs azienda allargata (nei modelli di gestione)? E un gender workstyle o ungendering work? Suona suggestivo ma cosa vuol dire? Che il modello gestionale patriarcale da maschio duro e puro abbia fatto il suo tempo lo sanno ormai tutte le imprese. Ovunque si parla di collaborazione, condivisione, socializzazione e democratizzazione dei processi manageriali. E l’organizzazione androgina-aziendale allora? Nel nuovo commando tutto sfuma: il manager con (anche) caratteristiche femminili e la manager con (anche) caratteristiche maschili. Il tema di domani non saranno più le quote rosa ma una transdisciplinarità (che oggi assieme al cross-culturale è competenza chiave) che integra anche la transessualità in organizzazioni fluide e resilenti dove ognuno è residente. In tempi così volatili e complessi l’impresa deve essere un luogo libero da ogni vincolo e ruolo. Sono sparite le segretarie di direzione sculettanti sedotte e abbandonate dal manager di turno (ricordate il capolavoro del 1960 di Billy Wilder, L’appartamento, con uno strepitoso Jack Lemmon?) per lasciare spazio a una futura organizzazione senza ruoli di genere.

TREND DI GENERE 2

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DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO

TREND DI GENERE 3 CONSUME ME GENDER

Se non hanno senso gli stereotipi di genere perché allora molte aziende confondono il gender marketing come comunicazione ampiamente basata proprio sugli stereotipi di genere? Il caso dei pannolini Huggies che ha realizzato uno spot, poi ritirato (vedi video nel link sotto) dall’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria per discriminazione di genere è educativo. Molte aziende sono ancora ferme a una divisione dei ruoli e relativi modelli di consumo dell’era fordista. Devono aggiornarsi velocemente e chiedersi cosa accade con l’identità personale in un futuro contesto dove il ruolo sessuale muta in modo libero e “arbitrario” nelle varie fasi di vita. L’adozione da parte di coppie dello stesso sesso (legale in 21 paesi) e il trend delle famiglie arcobaleno illustrano un fenomeno che dalla “ghettizzazione” sta passando alla lenta “accettazione”. Lifestyle, insomma. In questa giungla di libertà individuali non c’è più spazio per suicidi “indotti” dalla società come quello del famoso matematico omosessuale Alan Turing (leggi Alan Turing. Una storia di enigma) e non c’è più spazio per segmentazioni del vecchio marketing. Il gender shift è una trasformazione che sta avvenendo. Punto.

https://www.youtube.com/watch?v=R2R-6T-CB34

http://conchitawurst.com/https://www.youtube.com/watch?v=3JDmb_f3E2chttps://instagram.com/amyroko/

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Infografica del mese DA BIGCOIN A BITCOIN TRE SCENARI PER IL FUTURO PUÒ UNA PICCOLA MONETA SOSTITUIRE LE GRANDI MONETE GLOBALI?

Scenario 1. Bitcoin prosegue l’attuale trend con oscillazioni di valore e utilizzo periferico soprattutto da parte di geeks, digital addicted, fanatici delle criptovalute, libertari, speculatori, mercati emergenti e paesi con valuta debole. I governi se ne lavano le mani, anche se ogni tanto alcuni intervengono con limiti e divieti. Bitcoin deve fare i conti anche con altre valute virtuali come Zerocoin, Namecoin, Litecoin ecc. Indicatori a supporto. Complessità d’uso. Checché ne dicano i media l’utilizzo è complesso e di nicchia. Volatilità. Il valore di Bitcoin iniziò a fluttuare bruscamente a partire dal 2013 con ovvi rischi di bolle speculative. Per molti economisti la mancanza di un potere (o banca) centrale garante, impedirà alla moneta digitale la necessaria stabilità. Sicurezza. Nonostante lo status di valuta sicura (vedi blockchain) Bitcoin è facile da perdere o rubare. L’utilizzo richiede una chiave alfanumerica che deve essere salvata da qualche parte. Senza l’accesso a quella chiave i propri Bitcoin cessano di esistere.

Scenario 2. Alcuni potenti governi e multinazionali con forte influenza sulla finanza globale tuonano contro Bitcoin con diffusi divieti. L’accusa principale: Bitcoin è coinvolta in molte attività criminali legate a pornografia, traffico di armi e terrorismo. Bitcoin sopravvive ma come “tecnologia” segreta e illecita. Indicatori a supporto. Invisibilità. In parte Bitcoin è stata creata per attivare transazioni finanziarie invisibili e non tracciabili. Cosa che è vista con molto fastidio dai governi che concepiscono monitoraggio e controllo come attività cruciale della propria politica economica. Usi illeciti. L’anonimato di Bitcoin ha reso la moneta digitale ideale per ogni attività criminale (vedi Silk Road chiuso nel 2014 dal FBI). Assassination Market per esempio raccoglie donazioni anonime da dare come ricompensa per l’uccisione di funzionari pubblici. Giro di vite. Dalla Cina all’India aumentano le contromisure e avvertimenti contro Bitcoin come moneta che viola le leggi valutarie.

ILLEGALE TRIONFALE

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MARGINALEScenario 3. Bitcoin trionfa come nuova valuta mainstream grazie anche alla sempre più diffusa accettazione su piattaforme di e-commerce e sistemi di pagamento. Sempre più paesi vedono nella moneta digitale una valuta alternativa. Indicatori a supporto. Semplificazione d’uso. Sul mercato stanno apparendo intermediari o processori di pagamento come BitPay e Coinbase, che consentono di utilizzare Bitcoin per il pagamento con la stessa facilità di una carta di credito. Adozione retailer. Overstock.com, grande sito di e-commerce ha iniziato ad accettare pagamenti in Bitcoin fin dai primi mesi del 2014. Molti stanno per imitare questa scelta. Inquadramento normativo. Il Tesoro degli Stati Uniti, garante del dollaro, ha deciso di riconoscere l’esistenza di Bitcoin mentre già verso la fine del 2013, in una udienza al Senato degli Stati Uniti, le autorità di regolamentazione bancaria e finanziaria hanno dichiarato che le monete virtuali presentano più opportunità che minacce.

BITPAYTRANSACTIONS BY CATEGORIES

TOP 10MOST OFTEN BOUGHT ITEMS WITH BITCOIN

1 / SHEETS 6 / CABLE AND TOOLS

7 / MATTRESS 8 / COFFEE TABLES

9 / A/V CABLES

10 / FASHION SUNGLASSES

2 / DONATION TO NON-PROFIT

3 / HEADPHONES 4 / CASES AND HOLDERS

5 / AREA RUGS

$ 76.8 M BITCOIN MINING

$ 3.4 M IT SERVICES

$ 20.1 M E-COMMERCE

$ 24.5 M PRECIOUS METAL

$ 1.1 M TRAVEL

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DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO

Il recente attacco informatico a Hacking team – con milioni di dati, anche “segreti” di governi, sottratti e ora in fuga verso presumibili lidi criminali – ci riporta per l’ennesima volta di fronte alla nuda e cruda realtà. Non la donna ma il dato è mobile qual piuma al vento. Cosa c’entra con Bitcoin? Al netto del giustificato entusiasmo, Bitcoin rimane una commodity e non una moneta di uso corrente, almeno non in concorrenza con le valute “forti” e garantite. Al momento è sperimentazione, monitoraggio. Vivere e sopravvivere di soli dati è assai rischioso. Molto dipenderà dalle future monete virtuali di Google, Facebook & Co.

https://bitscan.com/https://bitpay.comhttps://www.coinbase.comhttp://tinyurl.com/p7vq3t8http://tinyurl.com/ndg4gdp

EXIT STRATEGY

TOP 10 BIGGESTBITCOIN ACCEPTING MERCHANTS

BITPAY TOP 3 EMERGING COUNTRIESGREATEST SIGNUP GROWTH

199%

INDONESIA

212%

INDIA

406%

BRASILE

TOP 5 COUNTRIESWHERE BITCOIN IS BEING USED

USA UK CANADA GERMANIA OLANDA

fonte https://bitscan.com

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PHYSICALCOOKIE.COMIl cookie diventa fisico ed entra nel mondo del retail con le stesse funzionalità. Il portachiavi finlandese monitora abitudini di consumo e invia offerte personalizzate.

http://tinyurl.com/pel7jrg

SWEDAVIA.SEL’aeroporto di Stoccolma ha creato il primo portale climatico dove sperimentare in modo “immersivo” le condizioni metereologiche del proprio viaggio di destinazione.

https://www.youtube.com/watch?v=laA-jscbX4A

FILECHAT.COMCloud collaborativo. Con Filechat la nuvola diventa una piattaforma sociale per interazione collaborativa e condivisa di documenti archiviati.

https://www.youtube.com/watch?v=Gx4KFOHIThU

MASPORMAS.COMLa messicana Mas Por Mas ha creato dei distributori di carta asciugamani che stampano le ultime notizie, con tanto di qrcode che rimanda al sito, nei bagni pubblici della città.

https://www.youtube.com/watch?v=sfjFgFYBEmA

TAILORBRANDS.COML’intelligenza artificiale invade il mondo del design. Con Tailorbrands si può generare automaticamente e a partire da 50 dollari l’immagine coordinata dell’azienda.

http://tinyurl.com/o9wnw45

DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO

FUTURE CUSTOMER CAREL’ASSISTENZA TECNICA DEL FUTURO SPACCA IL SECONDO

“Il nostro tecnico dovrebbe passare oggi tra le 8 e le 14”. Simili annunci da parte del call center clienti non verranno in futuro più accettati dal consumatore. Il tempo è denaro e scarseggia per tutti. Inoltre la rete ci ha abituato al just in time per ogni esigenza o pratica. Solo chi è in grado di limare drasticamente le attese e le perdite di tempo fidelizza il cliente di domani. Un buon esempio viene da Comcast Corporation, ad oggi il più grande operatore via cavo americano degli Stati Uniti. Con

Comcast Xfinity my account customer care, l’assistenza tecnica “corre”. Funziona così: il cliente ordina un servizio di assistenza, fissa un range orario e trenta minuti prima del termine stabilito l’applicazione sullo smartphone, fa partire la geolocalizzazione del tecnico e del suo mezzo. Dato utile per stabilire, per esempio, quando farsi trovare a casa. Non è necessario imitare tutto il processo Comcast. Basta garantire una finestra temporale di 30 minuti e inviare via sms o email partenza e presunto arrivo del tecnico.

http://tvgo.xfinity.com/apps

http://tinyurl.com/psz9wwh

BYXEE.COMLa startup pesarese Byxee lancia un dispositivo smart che “mette gli occhi” alla bici. Mentre si pedala avvisa il ciclista di buche, ostacoli e situazioni impreviste.

https://www.youtube.com/watch?v=VySk1n98Nj8

FUTURETECHINVENZIONI & INNOVAZIONI