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Settimanale collegato a www.deanotizie.it - distribuzione gratuita Anno III N. 63 19 giugno 2009 Destinaci il 5 X mille dell'Irpef segnalando la Partita Iva 02974020618 a te non costa nulla per noi è tanto Destinaci il 5 X mille dell'Irpef segnalando la Partita Iva 02974020618 a te non costa nulla per noi è tanto Adolescenza: “Lavori in corso” D.ssa Letizia Ippolito - Psicologa - Esperta in Psicologia Giuridica - Collaboratrice da Sparanise I problemi che si incon- trano per la prima volta nell’adolescenza: scelte, dilemmi, rapporto con i cambiamenti continui, non vengono superati con l’adolescenza, ma iniziano a partire da lì a far parte del pa- norama esistenziale di ognuno di noi. Ciò che cambia nel tempo è sicuramen- te la capacità di contenimento, di com- prensione di cui l’adulto può disporre , con la consapevolezza, con l’abilità via via appresa, ma mai definita, di rispon- dere ai cambiamenti. Questa forse è la vera conquista del crescere. La doman- da principale che hanno in testa gli adolescenti ri- guarda la loro identità: “Chi so- no io?” La prima adolescenza, dai dodici ai quattordici an- ni, è un periodo contraddistinto da gran- di cambiamenti, fa la sua comparsa la sessualità. I cambiamenti sono così ra- pidi che spesso i genitori hanno l’im- pressione di avere in casa degli estra- nei. In realtà l’adolescente si sente estraneo a se stesso. Il suo corpo sta subendo delle trasformazioni enormi provocando intense emozioni. In seguito all’intensa attività ormonale, l’umore del- l’adolescente è soggetto a frequenti cam- biamenti, che vanno dalla tristezza all’e- saltazione; prevalgono in questo periodo gli stati emotivi opposti. L’adolescente si preoccupa continuamente del suo aspet- to esteriore, si chiede in continuazione che aspetto ha e come viene percepito dagli altri. Il suo aspetto esteriore abitua- le comincia a cambiare, alcune di queste trasformazioni, che gli adulti a volte com- mentano, sono fin troppo visibili. Le fem- mine affrontano con lo sviluppo fisico la comparsa delle mestruazioni e la consa- pevolezza di poter diventare madri e quindi la possibilità dell’assunzione di re- sponsabilità adulte anche se sentono di essere ancora immature. I maschi sono meno consapevoli delle femmine di ciò, ma celano ansie rispetto alla loro virilità, che misurano con le conquiste ed i suc- cessi, devono convivere con l’esperienza della voce che cambia, è come se un’al- tra persona irrompesse da dentro di loro. L’adolescente nel rapportarsi ai suoi ge- nitori, fluttua tra momenti di relativa ma- turità a momenti di infantilismo, lasciando i genitori spiazzati di fronte a ciò. Noi ge- nitori come possiamo aiutare i nostri figli, in questo complesso e delicato periodo della loro vita? A volte li potremmo aiuta- re parlando loro, stando accanto a loro, quando sono in crisi. La nostra capacità di stabilire delle regole e di attenerci ad esse, di avere le idee chiare su ciò che è giusto e su ciò che non lo è contribuiran- no a far loro sentire che hanno una base sicura dalla quale potranno partire per avventurarsi nel mondo. I genitori devo- no cominciare ad accogliere ed accettare i nuovi aspetti del figlio, tenendo in men- te che il bambino conosciuto fino a quel momento rimarrà dentro alla nuova per- sona che si sta sviluppando. PREVENZIONE OSTEOPOROSI 24 GIUGNO 2009 Presso Paramedica Elisir MOC + VISITA ORTOPEDICA Per prenotazione Telefonare 0823 879164 - 339 7246031 Firmata dal ministro Brunetta il 26 maggio 2009 una direttiva che regolamenta l'utilizzo di Internet negli uffici pub- blici. Il provvedimento fornisce indicazioni ge- nerali secondo le quali compete ai datori di lavoro informare con chiarezza e in modo dettagliato i lavora- tori sulle modalità di utilizzo di Internet e della posta elettronica. La direttiva oltre alla dematerializzazione dei processi produttivi, consente alle varie Ammini- strazioni la libertà di regolamentare tutte le pratiche volte all'assolvimento di in- combenze amministrative e burocratiche senza allontanarsi dal luogo di lavoro (pagamento di bollette, utenze o rappor- ti con banche e assicurazioni). Nell'eser- cizio del potere di controllo, le Ammini- strazioni dovranno attenersi ad alcune regole e principi generali: predisporre misure per ridurre il rischio di usi impro- pri di Internet, quali la visione di siti non pertinenti, l'upload e il download di file, l'uso di servizi con finalità estranee all'at- tività lavorativa. Inoltre, l'introduzione di tecnologie e di strumenti per il controllo sull'uso della rete e della posta elettroni- ca dovranno essere fatte rispettando le procedure di informazione/consultazione delle rappresentanze dei lavoratori previ- ste dai contratti collettivi. I lavoratori do- vranno essere preventivamente informa- ti dell'esistenza di dispositivi di controllo atti a raccogliere dati personali. L'Ammi- nistrazione potrà controllare come siano stati utilizzati Internet e la posta elettroni- ca, ma non indagare sul contenuto dei siti visitati o dei messaggi ricevuti e in- viati. I dati rilevati, inoltre, dovranno es- sere trattati in forma anonima. Internet negli uffici pubblici, direttiva per l'uso Pietro Ricciardi . Collaboratore da Pignataro Maggiore Gli studenti svizzeri ritornano a Bellona. Ampio servizio a pag. 11

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    Adolescenza: “Lavori in corso”D.ssa Letizia Ippolito - Psicologa - Esperta in Psicologia Giuridica - Collaboratrice da Sparanise

    I problemi che si incon-trano per la prima voltanell’adolescenza: scelte,dilemmi, rapporto con icambiamenti continui,non vengono superaticon l’adolescenza, ma

    iniziano a partire da lì a far parte del pa-norama esistenziale di ognuno di noi.Ciò che cambia nel tempo è sicuramen-te la capacità di contenimento, di com-prensione di cui l’adulto può disporre ,con la consapevolezza, con l’abilità viavia appresa, ma mai definita, di rispon-dere ai cambiamenti. Questa forse è lavera conquista del crescere. La doman-

    da principale chehanno in testa gliadolescenti ri-guarda la loroidentità: “Chi so-no io?” La primaadolescenza, dai dodici ai quattordici an-ni, è un periodo contraddistinto da gran-di cambiamenti, fa la sua comparsa lasessualità. I cambiamenti sono così ra-pidi che spesso i genitori hanno l’im-pressione di avere in casa degli estra-nei. In realtà l’adolescente si senteestraneo a se stesso. Il suo corpo stasubendo delle trasformazioni enormiprovocando intense emozioni. In seguito

    all’intensa attività ormonale, l’umore del-l’adolescente è soggetto a frequenti cam-biamenti, che vanno dalla tristezza all’e-saltazione; prevalgono in questo periodogli stati emotivi opposti. L’adolescente sipreoccupa continuamente del suo aspet-to esteriore, si chiede in continuazioneche aspetto ha e come viene percepitodagli altri. Il suo aspetto esteriore abitua-le comincia a cambiare, alcune di questetrasformazioni, che gli adulti a volte com-mentano, sono fin troppo visibili. Le fem-mine affrontano con lo sviluppo fisico lacomparsa delle mestruazioni e la consa-pevolezza di poter diventare madri equindi la possibilità dell’assunzione di re-sponsabilità adulte anche se sentono diessere ancora immature. I maschi sonomeno consapevoli delle femmine di ciò,ma celano ansie rispetto alla loro virilità,che misurano con le conquiste ed i suc-cessi, devono convivere con l’esperienzadella voce che cambia, è come se un’al-tra persona irrompesse da dentro di loro.L’adolescente nel rapportarsi ai suoi ge-nitori, fluttua tra momenti di relativa ma-turità a momenti di infantilismo, lasciandoi genitori spiazzati di fronte a ciò. Noi ge-nitori come possiamo aiutare i nostri figli,in questo complesso e delicato periododella loro vita? A volte li potremmo aiuta-re parlando loro, stando accanto a loro,quando sono in crisi. La nostra capacitàdi stabilire delle regole e di attenerci adesse, di avere le idee chiare su ciò che ègiusto e su ciò che non lo è contribuiran-no a far loro sentire che hanno una basesicura dalla quale potranno partire peravventurarsi nel mondo. I genitori devo-no cominciare ad accogliere ed accettarei nuovi aspetti del figlio, tenendo in men-te che il bambino conosciuto fino a quelmomento rimarrà dentro alla nuova per-sona che si sta sviluppando.

    PREVENZIONEOSTEOPOROSI

    24 GIUGNO 2009Presso Paramedica Elisir

    MOC + VISITA ORTOPEDICAPer prenot azione

    Telefonare0823 879164 - 339 7246031

    Firmata dal ministroBrunetta il 26 maggio2009 una direttiva cheregolamenta l'utilizzo diInternet negli uffici pub-blici. Il provvedimentofornisce indicazioni ge-nerali secondo le quali

    compete ai datori di lavoro informare conchiarezza e in modo dettagliato i lavora-tori sulle modalità di utilizzo di Internet edella posta elettronica. La direttiva oltrealla dematerializzazione dei processiproduttivi, consente alle varie Ammini-strazioni la libertà di regolamentare tuttele pratiche volte all'assolvimento di in-combenze amministrative e burocratichesenza allontanarsi dal luogo di lavoro(pagamento di bollette, utenze o rappor-ti con banche e assicurazioni). Nell'eser-cizio del potere di controllo, le Ammini-strazioni dovranno attenersi ad alcuneregole e principi generali: predisporremisure per ridurre il rischio di usi impro-

    pri di Internet, quali la visione di siti nonpertinenti, l'upload e il download di file,l'uso di servizi con finalità estranee all'at-tività lavorativa. Inoltre, l'introduzione ditecnologie e di strumenti per il controllosull'uso della rete e della posta elettroni-ca dovranno essere fatte rispettando leprocedure di informazione/consultazionedelle rappresentanze dei lavoratori previ-ste dai contratti collettivi. I lavoratori do-vranno essere preventivamente informa-ti dell'esistenza di dispositivi di controlloatti a raccogliere dati personali. L'Ammi-nistrazione potrà controllare come sianostati utilizzati Internet e la posta elettroni-ca, ma non indagare sul contenuto deisiti visitati o dei messaggi ricevuti e in-viati. I dati rilevati, inoltre, dovranno es-sere trattati in forma anonima.

    Internet negli uffici pubblici, direttiva per l'usoPietro Ricciardi . Collaboratore da Pignataro Maggiore

    Gli studenti svizzeri ritornano a Bellona.

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    Settimanale di Cultura,informazione e politica

    Collegato a www.deanotizie.itAut. Nr. 665/06 del

    19.10.2006Tribunale S. Maria C.V.

    Direttore ResponsabileFrancesco Falco

    Vice DirettoreFranco V aleriani

    Responsabile RedazioneAntonella Aquaro

    Grafica: Antonio Scala

    Alessandro Cruto: inventore ed imprenditore it alianoDr. Domenico Valeriani - Collaboratore da Bellona

    Alessandro Cruto nac-que a Piossasco (Tori-no) il 24-05-1847 daGiacomo e GiuseppaBruno. Frequentò corsidi architettura, seguen-do lezioni di fisica e chi-mica sperimentale

    presso la Regia Università di Torino. Co-stretto dalle ristrettezze economiche del-la famiglia, seguì il padre nel lavoro edi-le svolgendo il ruolo di capomastro, manon rinunciò ai suoi studi e riuscì ad apri-re un laboratorio nel paese natale nel

    1872, dove effet-tuò vari esperi-menti di liquefazio-ne del gas. Dopoaver assistito aduna serie di confe-renze tenute dalloscienziato GalileoFerraris sui pro-gressi dell'elettro-tecnica e sugliesperimenti dello statunitense ThomasAlva Edison intesi alla ricerca di un fila-mento adatto per la sua lampada elettri-ca, inventò con i pochi mezzi ma con l'u-tilizzo di geniali strumenti da lui inventati,un filamento di carbonio, ricavato dall'eti-lene sottoposto a pressione e temperatu-re elevate, per le lampade elettriche adincandescenza. Cruto intuì che la suascoperta avrebbe potuto essere utilizzataper i filamenti delle lampadine elettrichein sostituzione di quelle in bambù carbo-nizzato. Il 05-03-1880 sperimentò la suainvenzione nel labora-torio di fisica dell'Uni-versità di Torino e nel1882 partecipò all'E-sposizione di Elettrici-tà a Monaco di Bavie-ra dove riscosse unenorme successo perla sua lampadina, ilcui rendimento eramaggiore rispetto aquella di Edison edemetteva una luce piùbianca di quella gialla-stra di Edison. Il suc-cesso fu confermatoall'Esposizione Na-zionale di Torino del1884, tanto che Crutoriuscì a vendere ilprogetto in Francia,Svizzera, Cuba e Sta-ti Uniti. Visto l'enormesuccesso decise ditrasferire l'attività adAlpignano. Cruto im-

    piantò tra il 1885 ed il 1886, una fabbricaper la produzione su scala internaziona-le delle lampadine da lui inventate e nemantenne la direzione fino al 1889. L'a-zienda fu in grado di raggiungere unaproduzione quotidiana di 1000 lampadema questo fatto non riuscì a lenire i con-trasti fra Cruto e la direzione della socie-tà, dalla quale decise di licenziarsi, perriprendere la sua passione di inventore.Nel 1927 l'industria fu rilevata dal com-plesso olandese Philips. Cruto si sposòin tarda età e trascorse l'ultimo periodo divita tra la famiglia e il vecchio laborato-rio. Continuò i suoi esperimenti come quelloper immagazzinare energia atmosfericaoppure la creazione di un giocattolo de-nominato "mosca elettrica". Morì a Tori-no, a soli 61 anni, il 15-12-1908 dimenti-cato da tutti. Ad un secolo di distanzadalla sua morte, l'inventore è statoomaggiato con un ecomuseo della lam-padina ad Alpignano (TO).

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    Arturo Aiello "Passi nella notte" ovvero Miracoli a Nat ale (2 racconti) Prima parteProf. Antonio Martone - Collaboratore da Pignataro Maggiore

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    Solo in apparenza so-no "due racconti"; inrealtà si tratta dellastessa vicenda, vistae raccontata da duedei quattro personag-gi: nel primo, Nico,marito abbandonato

    dalla moglie Monica; nel secondo, dadon Andrea (l'amante di Monica) chesi rivolge al suo Vescovo, di cui erasegretario. Alla fine la vicenda si risolve positi-vamente: Monica torna a casa delmarito; l'ex don Andrea torna pentito,dopo cinque anni, in episcopio, allacasa del Vescovo. C'è da notare pe-rò che nella struttura del secondo

    racconto, interviene anche l'Autore araccontare la vicenda. Comune de-nominatore e motivo ispiratore èdunque il "ritornare", come si avvertenel risvolto della copertina, dove siaggiunge anche che i passi di chi tor-na e quelli di chi attende muovonoverso la stessa meta. I titoli dei dueracconti sono: il primo in francese"Cantique de Noel", il secondo in la-tino "Dies natalis". Il primo è tolto daun componimento di Placide Cap-peau, musicato da Adolphe Adam,eseguito la prima volta alla messa dimezzanotte del 24 dicembre 1847nella parrocchia di Roquemaure - co-me ci informa l'Autore a p. 6, aggiun-gendo altre interessanti notizie nel

    prosieguo della narrazione; il Canti-que dà lo spunto al racconto di Nicoche ricorda come al tempo del suo fi-danzamento fu invitato con Monicaad un concerto in Episcopio e in se-guito esso divenne per lui la romanzaper il tempo del Natale e in specialmodo per la notte di Natale. L'altro ti-tolo trae spunto dall'episodio quasi fi-nale del secondo racconto, cioè dallamorte del Vescovo, il giorno della ve-ra "nascita" del cristiano alla vita eter-na del cielo. Le vicende si svolgono inambiente ecclesiastico, l'episcopio,nel cui salone si recano Nico e Moni-ca per il concerto (ma poi tutto s'in-centra sulla casa di Nico); in partico-lare quelle del secondo racconto, cheha per protagonisti un Vescovo e ilsuo segretario, si immaginano svoltenella sede episcopale di Fidenza. Latrama è semplice: Nico è lasciato dal-la moglie che si è innamorata di donAndrea il quale abbandona l'abito ta-lare; dopo cinque anni, entrambi gliamanti fanno ritorno alla propria ca-sa, pentiti.

    SegueLa breve narrazione si arricchisce disvariati riferimenti culturali: si incon-trano cantautori come Modugno conalcuni dei famosi versi di Vecchio frake Baglioni con la canzone 'Notte diNatale' o ancora Battisti per i suoiversi su "Quando lei se ne andò". E poi si possono leggere versi di al-cune poetesse: Alda Merini e l'Autricedi L'angelo del silenzio. Quanto ai musicisti, oltre ad Adam, ri-corrono Mozart e Verdi come autori diMesse da requiem a proposito delDies irae; e ancora l'Autunno di Vival-di a proposito dell'età del Vescovo; gliocchi che turbano il giovane prete rin-viano a quelli della Madonna del pit-tore Filippo Lippi.

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    Emergenza virale: l'It alia è pront aDr. Alfonso Di Stasio - Farmacista - Collaboratore da Camigliano

    "Abbiamo incaricato l'Isti-tuto farmaceutico militaredi Firenze di incapsulare30 milioni di dosi di farma-ci antivirali", per esserepronti all'eventualità chel'epidemia di febbre suina

    scoppiata in Messico arrivi anche in Ita-lia. Lo annuncia il sottosegretario allaSalute, Ferruccio Fazio, che ricorda "intutto abbiamo a disposizione 40 milionidi dosi di antivirali, per trattare 4 milionidi cittadini". Ma di questi 40 milioni, pre-cisa, "10 milioni di dosi erano già pronte,mentre 30 milioni erano ancora da con-fezionare in capsule. Una decisione giu-stissima presa dal Governo precedente -puntualizza Fazio - e legata al fatto che ilprincipio attivo" ingrediente base di que-ste 30 milioni di dosi, "in polvere ha unadurata media di 10 anni, mentre in cap-sule di soli tre anni. Pertanto,se il prodot-to fosse stato acquistato già in capsuledue anni fa, tra un anno sarebbe scadu-to". Perciò "adesso abbiamo incaricatol'Istituto farmaceutico militare di Firenzedi procedere all'incapsulamento", spie-

    ga. E sullecapacità dirisposta al-l ' in f luenzasuina, chedopo avercolpito Mes-sico e Usa èsbarcata in Europa, il commissario UEalla Salute, Androulla Vassiliou, ha deci-so di convocare per oggi a Bruxelles unariunione dei principali gruppi farmaceuti-ci. Obiettivo dell'incontro "è fare il puntosui farmaci disponibili e sui tempi neces-sari per creare un vaccino ad hoc", pri-ma della riunione straordinaria dei mini-stri UE della Salute di giovedì a Lus-semburgo. "Il nostro problema è la tera-pia, gli esperti al momento stanno stu-diando perché vi siano tante vittime inMessico e nessuna in altri Paesi, sequesto è dovuto al virus o ad altre com-plicazioni", ha spiegato Vassiliou, solle-citando un migliore coordinamento tra iPaesi membri in termini di informazionepubblica. (articolo tratto da http://sni-purl.com/hvv2x)

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    cro ad Apollo. Presso i Romani i più ce-lebri erano la Sibilla Cumana, l'oracolodelle Camène a Roma e del Clitumno aMevania (Umbria). A Dòdoma le sacer-dotesse interpretavano il volo delle co-lombe o il fruscio delle foglie di quercia.Dell'oracolo di Delfo si impadronirono isacerdoti di Apollo che, dopo avere ucci-so Pitone, stabilirono il culto del loro dio.Nell'anno 489 a.C. i Cretesi costruironoun Tempio che fu distrutto ed i resti si

    L'oracolo è una rivela-zione che gli antichi ri-cevevano dalle sacer-dotesse o dai sacer-doti che svolgevanotale compito in Templio caverne. Presso gliantichi Greci i più ce-lebri oracoli erano

    quello di Dòdona (Epiro) sacro a Zeus(Giove per i Romani) e quello di Delfi sa-

    possono ammirare ancora oggi. Ad Apol-lo erano dedicati altri Templi con oracoli:sul monte Lìceo e sull'Acropoli di Atenedove le sacerdotesse rivelavano l'oraco-lo interpretando i sogni o esaminando leviscere degli animali sacrificati. La deaGiunone aveva un oracolo a Egìra inAcaia (detto il luogo dei pioppi neri) e lesacerdotesse bevevano sangue di toromescolato con acqua, ritenuto magicoma velenoso per i mortali. Altri oracolierano a Bura (Acaia) e quello di Era-cle(Ercole) dove il responso si ottenevalanciando quattro dadi. Presso l'oracolodi Asclépio si recavano i malati per co-noscere la cura e ricevere il responsodopo giorni di digiuno. A Lebadèa era l'oracolo di Trofònio doveil richiedente doveva purificarsi bagnan-dosi nel fiume Ercìna e sacrificando alladea Demètria. Inoltre era necessario nu-trirsi di carni sacre, specialmente di car-ne di ariete. Al termine il richiedente era condotto dinuovo presso il fiume dove due fanciullitredicenni lo lavavano e gli spalmavanosul corpo oli profumati. Poi beveva ac-qua del fiume Lete che lo aiutava a di-menticare il passato e acqua della Me-moria che lo aiutava a ricordare ciò cheaveva visto e udito. Calzati gli zoccoli e indossata la tunica dilino, si avvicinava all'oracolo profondosette metri e, con l'aiuto di una scala,raggiungeva il fondo dove prendeva unpane fatto con orzo e miele. A sua insa-puta era colpito alla nuca con un basto-ne, mentre una voce gli rivelava il futuro.Il richiedente, svenuto, era trasportatosull'altare della Memoria dove, ritornatoin sé, gli chiedevano di ripetere ciò cheaveva visto e udito. La voce invisibile era quella del BuonGenio che, dopo il responso, riceveva ilpane. A Delfo i sacerdoti di Apollo esige-vano che le vestali fossero vergini, poi-ché erano considerate spose di Apollo.Dopo che una di loro fu sedotta da un vi-sitatore, si stabilì che le vestali avessero50 anni, anche se vestivano come gio-vani spose.

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    Gli antichi oracoliFranco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

    Le statue parlantiFranco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

    Le così dette "statue parlanti" sono bustiche risalgono all'epoca dell'antica Romae nel XV secolo diventarono la voce delmalcontento dei Romani che, con l'affis-sione di cartelli al collo di esse, denun-ciavano il malcostume, le prepotenze ele ingiustizie dei "signori di turno"che gui-davano il destino del popolo. Tra le sta-tue parlanti ricordiamo: Pasquino (foto),l'Abate Luigi, Madama Lucrezia e il Fac-chino. La più nota è quella di Pasquinoche il Cardinale Oliviero Carafa fece col-locare presso il suo palazzo. Al collo diPasquino erano affissi, da sconosciuti,cartelli con scritte che furono definite"pasquinate". Il nome Pasquino si pensache sia quello di un sarto che non avevapeli sulla lingua ; altri dicono che fosseun oste o un letterato e che furono i suoialunni a chiamarlo Pasquino. L'AbateLuigi è una statua ritrovata fra gli scavipresso la chiesa di S. Andrea della Valle.Alcuni affermano che fosse un ConsoleRomano ma, per il popolo, era l'AbateLuigi perché ricordava la figura di un fra-te, mentre altri ritenevano che fosse ilnome del sagrestano della chiesa delSanto Sudario. Il busto di Madama Lu-crezia, proveniente dal Tempio di Iside,rappresenterebbe l'imperatrice Faustina:per i Romani, invece, è Madama Lucre-zia amante del Re di Napoli Alfonso D'A-ragona. Il busto diventò famoso nei tu-multi del 1798 quando cadde dal piedi-stallo e qualcuno, il giorno dopo, affisse

    un cartello con lascritta:"Non ne po-tevo più!". Infine ilFacchino che po-trebbe essere Ab-bondio Rizzo, fac-chino e bevitoreche morì mentretrasportava, ubria-co, due barili di vi-

    no. La statua, scolpita nel 1590, fu collo-cata sulla facciata di un palazzo di ViaCorso e poi spostata, nel 1874, nella suaattuale posizione. Il quartetto di statueparlanti si completa con altre due, ma diminore importanza: quello del Babuino equella di Marforio; la prima è distesa sudi una fontana, l'altra presso il PalazzoNuovo in Campidoglio dove si può am-mirare ancora oggi. Riportiamo alcunefamose pasquinate: Dedicata ad UrbanoVIII che fu Papa dal 1623 al 1644: "Ur-bano ottavo dalla barba bella/finito il Giu-bileo impose la gabella". Dedicata al Pa-pa Alessandro VI Borgia (1492/1503):"Alessandro vende chiavi, altari e Cristo/è suo diritto vendere quel che ha com-prato/ Sesto Tarquinio, Sesto Nerone eSesto pure questo/ Roma sotto i Sestisempre andò in rovina. Dedicata la PapaSisto IV (1471/1484): Sisto sei morto al-fine/ in ogni inganno destro/ in frodi, intradimenti altissimo maestro / Su, su get-tate a brani le scellerate membra/ in pa-sto ai lupi e ai cani.

  • Pagina 5Destinaci il 5 X mille dell'Irpef segnalando la Partit aIva 02974020618 a te non cost a nulla per noi è t anto

    Ricette di Niett aCollaboratrice da Bellona

    Baccalà al pepe rosso

    Ingredienti: g. 500 dibaccalà bagnato; fari-na; pepe rosso pic-cante a scaglie; oliodi frantoio. Riducete ilbaccalà, convenien-

    temente spinato, a cubetti, quindipassatelo nella farina e friggetelo.Spolverate di pepe prima di servireben caldo.

    Tagliat a di tonnoIngredienti: g. 600 di tonno freschis-simo ridotto in 4 fette; 1 peperoneverde; 1 cipolla; 1 cuore di sedano;2 carote; aceto; olio extravergine dioliva; sale. Montate peperone, cipol-la e carote, quindi tritateli grossola-

    namente assieme al sedano e fatelimacerare nell'aceto per un'ora, conpoco olio da emulsionare. Cuocete ilpesce sulla griglia per cinque minuti;salatelo; conditelo col composto

    Gustose p alline di cioccolatoIngredienti: 250 gr di cioccolato fon-dente 100 gr panna 30 gr di zucche-ro 20 gr di cacao amaro; 20 gr dizucchero a velo; 1 noce di burro; 1cucchiaio di liquore a piacere (io usoil rum) Adesso seguite il procedi-mento In una casseruola a fuocolento, mescolate lo zucchero, la pan-na e la noce di burro, togliete dalfuoco girando velocemente in modoche si amalgami il tutto. Intanto aparte, tritate la cioccolata fondente eunitela al composto e versate tutto inun contenitore da plumcake foderatocon carta da forno. Lasciate raffred-dare in frigorifero per almeno venti-quattro ore. Togliendolo dal conteni-tore, si presenterà come una matto-nella rettangolare. Tagliate a fettepossibilmente in modo veloce e daqueste fette fate delle palline chepasserete nel cacao e zucchero avelo assieme. Volendo potete mette-

    re dentro la pallina mandorle tritate ogelato alla nocciola. Conservate infrigo.

    GnocchiIngredienti per 4 persone1 Kg. di patate 4 uova 50 gr. di pe-corino due manciate di farina di gra-no duro sale, prezzemolo 1 spicchiod'aglio, 2 cucchiai di olio extra vergi-ne d'oliva 500 gr di passata di po-modoro 500 gr di pomodori pelatipeperoncino Fate bollire le patate eschiacciatele aggiungendo le uova,il formaggio, il prezzemolo, impasta-te bene, quindi incorporate la farinae salate. Continuate ad impastarefin quando l'impasto non risulteràomogeneo, tagliatelo a tocchetti edisegnate gli gnocchi. Prendete unapadella con i bordi alti, fate rosolarel'aglio e aggiungete il pomodoro.Dopo aggiungete al sugo dell'acquafino ad arrivare a circa metà dellacapienza della padella, portate adebollizione e salate. Immergete nelsugo gli gnocchi, saranno pronti do-po circa 5 minuti. Serviteli caldi conuna spolverata di pecorino e pepe-roncino a piacere.

    AGENZIA GENERALE PER CASERTA E PROVINCIA

    Sono aperte le selezioni per area Manager - Collaboratori

    Sede operativa: V iale del Consiglio d’Europ a, 40

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    Lodevole idea nat a da un gruppo di amici

    Un folto gruppo di persone si è riunito do-menica 14 giugno 2009 alle ore 16,30 pres-so L'Auditorium Giovanni Paolo II° di V itula-zio per costituire un circolo ricreativo al qua-le possono iscriversi gli appartenenti alleFF.AA: Esercito Italiano, Marina Militare, Ae-ronautica Militare, Carabinieri, Polizia di Sta-to, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria,Corpo Forestale dello Stato e Vigili del Fuo-co, sia in servizio che in pensione. Dall'in-contro è emerso che presto il luogo d'aggre-gazione diventerà una realtà.

    "Se finalmente non diremocose, che a qualcuno dispia-ceranno, non diremmo laverità". Schweitzer=====================I sogni sono come i pallon-cini in un mondo di spilli.

    Anonimo

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    Arriva l'Est ate e la sua Frutt a 2° p arteD.ssa Ersilia Altieri - Collaboratrice da Capua

    …E' doveroso ricor-dare per l'abbondan-te contenuto in beta-carotene (pro-vitami-na A) l'albicocca, in-fatti, 100 g di prodot-to garantiscono qua-si la metà della ra-

    zione quotidiana di vitamina A neces-saria ad un adulto sano. L'albicocca èuna buona fonte di vitamina C, con-tiene anche vitamina B1, B2, PP, po-tassio, magnesio, fosforo, calcio edenergicamente fornisce 28 Kcal per100 g di prodotto. Anche la pesca sidifende bene, ricca in acqua che, nondimentichiamo entra in tutti i processiplastici e dinamici essendo il maggio-re costituente del corpo - 60% dellacomposizione corporea nell'adulto edoltre il 70% nel bambino è acqua. Lapesca è digeribile e diuretica ed habasso contenuto calorico, 100 g di

    pesca fornisce 27 kcal. In essa poi, ilcontenuto in zuccheri è modesto, intal senso una pesca di circa g 250corrisponde per il contenuto in zuc-cheri, ad una mela più o meno di g150. Discreta è invece la quantità divitamina C, carotenoidi, sali mineralie fibre che regolano la funzione inte-stinale. La prugna o susina è disponi-bile sul mercato da luglio ad ottobre,ha 35 kcal per 100 g di prodotto, aiu-

    ta la digestione ed ha un effetto las-sativo; contiene zuccheri, sali mine-rali, vitamine in particolare la C. Lesusine aiutano la digestione per il lo-ro contenuto in fibre insolubili, questeaumentano la motilità intestinale ridu-cendo il tempo di transito e sonoquindi, particolarmente utili in caso distipsi. A tal proposito ricordiamo chela frutta così come la verdura, sonoricche di fibre insolubili e solubili,quelle solubili formano nell'intestinodelle soluzioni viscose, rallentando intal modo, il tempo di svuotamento in-testinale e quindi riducono l'assorbi-mento dei carboidrati (importante neidiabetici) e dei grassi. Ultime ma noncertamente per importanza o bontàsono le ciliegie, fonte di un bioflavo-noide, antiossidante naturale, re-sponsabile della loro pigmentazionerossa. Inoltre le Ciliegie sono tra ipochissimi alimenti contenenti mela-tonina, sostanza indispensabile nellaregolazione del ciclo sonno-veglia.Ricordiamo infine il limone originariodell'estremo oriente che, inebria i no-stri giardini di gradevole profumo du-rante tutto l'anno, la sua pianta infattifiorisce a ciclo continuo. Il limone èfonte di vitamine del gruppo B, vita-mina A e in elevata quantità di vitami-na C; sali minerali, specialmente po-tassio; inoltre è ricco in acido citricoche gli conferisce quel caratteristicosapore amarognolo. Grazie alle note-voli proprietà curative, il limone èconsiderato un vero e proprio farma-co più che un alimento. Tra le princi-pali proprietà ricordiamo quelle tonifi-canti per il contenuto in minerali, sti-molante le difese immunitarie per ilcontenuto in vitamina C e acido citri-co, digestive e astringente, dissetan-te e rinfrescante. Insomma nell'asso-lata estate ben si sposa col palato lagrattata di limone….

    Destinaci il 5 X mille dell'Irpef segnalando la Partit aIva 02974020618 a te non cost a nulla per noi è t anto

    Ceramidea di Donato DE LUCANuovo locale

    di esposizioneBellona (CE) V ia N. Sauro, 172Tel. 0823 966618 - 0823 966281

    Ciao zio FraFal, final-mente mi so-no attrezzatain rete... Uénon ti potròc o n o s c e r efaccia e fac-cia... ma al-meno soncerta che tumi potrai ve-dere e quan-

    do sarà ... ci si da una stretta di mano...per i bacini... li ricevo ma non ancora lidò... mi concedo poco... anche se si trat-ta di zio Fra Fal... aspetta che imparo adarli e poi vedrai!!! Nel contempo ti inviouna mia foto, scattata qualche settimanafa, verso ora di pranzo, quando per laprima volta ho visto mamma in faccia..."mamma che incubo... !!!" Il 4 giugno al-

    le ore 18.55 ho compiuto la mia primasettimana di vita fuori dal pancione, lecose si stanno mettendo benone... ma,meglio non dirlo troppo in giro... sai co-m'è ... teniamocelo per noi...da lunedì 1giugno pomeriggio sono tornata a casa,poi ho fatto la visita di controllo dal pe-diatra, che ci ha dato una bellissima no-tizia! Sono nata di Kg 2,050, quando hovisto la luce pesavo 1,950gr ma dopodue giorni con la mamma a tutto spianocon le poppate sono aumentata di 80 grper la gioia di tutti... ué devo recuperareperchè già son stufa di sentirmi dire cheson piccina...! Spero che ti faccia piace-re vedermi in foto... poi mi dirai che nepensi ... ! Un nghé nghé grande... e apresto ciao da Gaia Quintili. Salutamianche gli zii bellonesi CiaoooCerto che mi ha fatto piacere conoscerti.Tanti auguri a te, a mamma Lucia Vagli-viello e papà Giorgio. Zio Fra. Fal.

    Piacere di conoscerti Zio Fra. Fal. sono Gaia

  • Pagina 7

    Il vasellame in BuccheroD.ssa Rosaria Sirleto – Archeologa – Collaboratrice da S.Maria C.V.

    Sede legale: Via N. Sauro, 142Stabilimento e Sede Commerciale: Via A. De Gasperi, 91

    81041 - BELLONA (CE)Tel. 0823.965052 - Fax 0823.967800

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    Orario e Convenzioni alla penultima p agina

    Ente Provincia Casert a

    La colorazionenera di questivasi è tipica. Es-sa rappresental’esito di un parti-colare processodi lavorazioneche riusciva atrasformare darosso in nero il

    colore stesso della terracotta. I primivasi in bucchero arrivarono nelle no-stre zone come prodotti d’importa-zione, come beni di lusso diretta-mente dall’Etruria che ne fu il primocentro produttore; col tempo, la fiori-tura di botteghe locali determinò lanascita di una produzione tutta ‘no-

    stra’ che ebbe il suo centro nell’anti-ca Capua. I prodotti di questi ‘labora-tori campani’, attivi tra la fine del VIIe l’inizio del VI sec. a.C., ebbero pe-rò caratteristiche proprie: maggiorespessore delle pareti (per cui si usa iltermine di bucchero pesante), unaminore lucentezza delle superfici,nere o spesso anche grigie, e unasostanziale povertà degli elementidecorativi. Bisognava produrre tantivasi e in fretta, era un processo para-gonabile alla moderna produzione inserie, necessaria perchè finalizzataa produrre quantità, a soddisfare unarichiesta di mercato molto forte. Dal-l’ambito domestico all’allestimentodei corredi funerari, infatti, i vasi inbucchero divennero il prodotto cera-

    mico più in voga in Campania. Purtuttavia, accanto a pezzi sempreuguali, siamo certi che si produces-sero anche vasi di notevole impe-gno; il passato ha restituito ancheesemplari di notevole pregio, esem-plificativi di un elevato livello artigia-nale raggiunto da quegli artigiani so-prattutto in merito al complesso si-stema decorativo di certi esemplari.Un esempio è l’anfora esposta nellavetrina dei vasi in bucchero della sa-la XI del Museo che presenta l’orlodecorato da una serie di leoni a rilie-vo. Le fasi di realizzazione di questiprodotti prevedevano la creazionedella forma al tornio: tra queste le piùdiffuse furono le kotylai, i kantharoi ele oinochoai a bocca trilobata, sulmodello di quanto si produceva inEtruria, ma anche una serie di formeoriginali come calici biansati, situle,alcuni tipi di ciotole rinvenuti nel cor-redo di alcune tombe. Il vaso, unavolta realizzato, veniva lasciato es-siccare all’area e poi cotto in forno. Ilprocedimento prevedeva una cotturapriva di ossigeno che consentiva al-l’argilla stessa del vaso di virare ilsuo colore dal caratteristico brunoaranciato al nero, per la trasforma-zione degli ossidi di ferro presentinell’impasto in magnetite di colorenero. Il Bucchero realizzato a Capuadivenne così noto da essere espor-tato anche oltre i limiti del distrettocampano, raggiungendo l’Italia meri-dionale, in particolare il Sannio, laDaunia, e la Lucania.

    Ciao

    “Nonno” Emanuele

    I “nipotini” del Bar Tozzetto, Largo

    Santella, Bellona,estarnano tutto il lorocordoglio alla famigliaMerino di Bellona per

    l’improvvisa scomparsa del caro

    MANUEL GIL

  • Pagina 8Destinaci il 5 X mille dell'Irpef segnalando la Partit a

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    di Vincenzo De Rosa

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    Sul Monte Grande c'è il ferroSandro Di Lello - Appassionato di tradizioni antiche - Collaboratore da Bellona

    Ad est di Bellona trail Monte Maggiore edIl Monte Rageto, è ilMonte Grande,alto372 metri, che fu og-getto di nota nei nu-meri precedenti diquesto Giornale, in

    cui si parlò delle cave, nella contradaColla, tutt'ora visibili, ove si estraeva-no blocchi di marmo travertino. Nontutti sanno però, che anni dopo, sulversante di levante del suddetto Mon-te, ad una certa altitudine, si scoprìche nella roccia e nei detriti vi eranotracce evidenti di minerale di ferro. In-fatti, i massi si presentavano conchiazze o striature di color mattone,

    ciò stava a significare che in essi c'erauna percentuale di minerale di ferro,sotto forma di ossido di ferro (ruggine).Successivamente vennero analizzatiframmenti di roccia in laboratorio e,purtroppo, si constatò che la percen-tuale di ferro contenuta in essi era irri-levante. Quindi si scavò una galleriacon la speranza di trovarvi una percen-tuale più alta di minerale. A causa del-l’eccessivo costo dei lavori, si decise discavare manualmente e, per prevenire

    possibili frane, fu puntellata la voltadella galleria per salvaguardare la vitadegli operai, man mano che essi pro-seguivano nei lavori. Gli scavi si inol-trarono una ventina di metri ma, pur-troppo, esaminando altri frammenti diroccia, non si ottennero risultati soddi-sfacenti. Il gioco non valeva la cande-la, dice un proverbio, poiché la vendi-ta del minerale ricavato, non avrebbecoperto le spese per l'estrazione e iltrasporto dei massi dalla cava all’altoforno, per cui tutto fu sospeso ed ab-bandonato. Volgendo lo sguardo ver-so Monte Grande, dal lato della con-trada Baronia, è ben visibile la galleriacircondata da arbusti ed erbacce chericoprono il tramonto di un sogno.

    Riconosci la foto? Concorso a premiPossono p artecip are tutti, anche Soci e Collaboratori

    Vi invitiamo a partecipare, gratuitamente, al nostro concorso. Ogni numero di questa rivista riporterà una foto. Co-lui che riesce ad identificare il comune si aggiudica TRE punti, mentre chi riesce ad identificare, oltre al comuneanche il luogo esatto si aggiudica CINQUE punti. Colui che a fine anno risulta primo classificato vince un cestonatalizio; al secondo classificato un prosciutto crudo con osso; al terzo una confezione contenente una bottiglia dispumante con panettone. La risposta deve pervenire, dopo sette giorni dalla data della pubblicazione della rivista,ai seguenti indirizzi: via E-mail [email protected] - FAX 0823 966794 oppure: Dea Sport Onlus via Regi-na Elena, 28 - 81041 Bellona (CE). La classifica sarà riportata su questa rivista ed aggiornata ad ogni numero. Larisposta, oltre al nominativo, deve contenere anche l’indirizzo preciso ed il recapito telefonico.

  • Pagina 9

    Ricordi p artenopei nelle rievocazioni shelleyaneProf. Francesco Fraioli - Docente Università Federico II - Collaboratore da Napoli

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    Nativo di Field Place,Sussex, Inghilterrameridionale, PercyBysshe Shelley(1792 - 1822) è unotra i più celebri ed il-lustri poeti del Ro-manticismo inglese:opere come "Ozy-

    mandias" e "La maschera dell'anar-chia" sono considerate inequivocabil-mente pietre miliari della letteraturamondiale. Animo vivace, ma pieno dicontrastati: idealista, sognatore, chi-merico ed utopista, manicheo e plato-nico, ha sempre saputo catturare l'at-tenzione dei lettori sottoponendo loroun caleidoscopico intreccio di emozio-ni. Il suo viaggio in Italia nel 1818 svi-

    luppò ancor più il suo afflato poetico,ed è proprio all'ombra del parco fio-rentino delle Cascine che è venuta al-la luce la lirica "Ode al vento dell'O-vest", e "Il trionfo della vita" è sgorga-ta tra i riverberi delle acque della baialigure di La Spezia. Nel suo "StanzasWritten in Dejection near Naples"(Strofe scritte in depressione vicinoNapoli) ha dato prova di una periziapoetica senza precedenti, dipingendocon il suo mirabile pennello un colori-to scorcio della città partenopea. Vie-ne descritto il caldo sole, il cielo terso,lo sguardo dell'autore è rivolto a quel-le onde che sembrano danzare velocie splendenti, a quelle isole azzurre e aquelle montagne innevate che mo-strano la forza dei pomeriggi purpurei.

    Le voci dei venti e degli uccelli vengo-no paragonate ad un'unica gioia, larinsacca continua del mare, gli stessisuoni della metropoli, sono dolci comela voce della solitudine. Il poeta conti-nua descrivendo i fondali marini chenon hanno mai visto la corruzione del-l'uomo, cosparsi di alghe verdi e colorporpora; descrive le onde che si in-frangono sulle coste, e intorno unchiarore disperso, dissipato, fugato inuna striscia continua di stelle; si strug-ge poi sulla sabbia tra lo splendore delmare all'austro, e si cruccia del suoessere solo mentre si leva un cantotra l'armonia dei flutti ritmati. Nella sua"Ode to Naples" (Ode a Napoli), car-me di libertà e assegnamento, il poetasente il fruscio delle foglie d'autunnovagare per le vie della città disseppel-lita, Pompei: ne ascolta il passo lieve,come l'ombra di uno spettro, e ad untratto sente il suono d'oracolo sordo esonnolento della montagna scuoterglil'anima. Osserva gli splendidi sepolcriche la morte ha risparmiato, e le coro-ne di mirto, di edera e di pino scolpitenel marmo come foglie d'inverno fog-giate nella neve. "Oh tu, Spirito", invo-ca l'autore, "che dal tuo santuario stel-lato pieghi e reprimi tutte le cose, oh,fa che questa città che ti adora siasempre libera!": sovranità d'azione edi pensiero, entusiasmi indomiti all'in-domani dell'annuncio della Costituzio-ne, fervore, foga, ardore, speranzaper le nuove generazioni e monito diautonomia e indipendenza.

    Tra i gioielli della raccolta si citano:un modellino diclavicembaloin legno lacca-to e dorato conTritoni e Nerei-di del XVII se-colo, la celebrearpa Barberini,alcuni stru-menti apparte-nuti a Benedet-to Marcello, una tromba del 1461, uncembalo tedesco del 1537, una se-rie di organi positi-vi, due pianofortirettangolari delXVIII secolo, e ilprimo pianofortedel padovano Bar-tolomeo Cristofori,inventore dellostrumento. Per i visitatori inte-ressati, il museo èaperto da martedìa domenica dalleore 8.30 alle19.30, chiusuraLunedì, il 25 di-cembre e il 1° gen -naio. E’ sito inP.zza S.Croce inGerusalemme 9/A.

    (ROMA) - Il Museonazionale degli stru-menti musicali sorgein una zona dellaCapitale di grandeimportanza storica earcheologica. Cir-condato da un’area

    verde su cui si ergono i resti archeo-logici del Palazzo Imperiale, dell’An-fiteatro Castrense e del Circo di Elio-gabalo, rimane immerso in una at-mosfera di silenzio e di pace, a bre-ve distanza dalla Basilica di SanGiovanni in Laterano. Il Museo con-serva al suo interno circa 3000 stru-menti musicali, di cui 800 esposti. Lamaggior parte derivano dalla colle-zione privata di Evan Gorga tenoreitaliano, nato nel 1865 e primo inter-prete di Rodolfo nella Bohème diPuccini al Teatro Regio di Torino nel1896, passato dopo la sua acclama-tissima carriera al collezionismo.Evan Gorga è morto nel 1957 incondizioni di estrema povertà. A luila cultura italiana è riconoscente peraver contribuito alla conservazionedi un enorme patrimonio artistico eculturale che altrimenti sarebbe an-dato disperso. A questa collezione,vi si è aggiunta in seguito una seriedi strumenti rari e preziosi che van-no dall’antichità alla fine del ‘700.

    Il Museo degli strumenti musicali celebra Evan GorgaM° Cecilia D’Iorio – Musicist a - Collaboratrice da Giano Vetusto

    FasuloHairdresserInfo: 0823.966 698

  • Pagina 10Destinaci il 5 X mille dell'Irpef segnalando la Partit a

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    Museo archeologico nazionale della Basilicat aD.ssa Angela Izzo - Conservazione dei Beni Culturali - Collaboratrice da Calvi Risorta

    Le imminenti vacanzeestive possono esse-re utilizzate per cono-scere luoghi mai vistie scoprire le meravi-glie del nostro Paese:borghi, città di mare,paesini di montagna,zone lacustri, aree ar-

    cheologiche e musei. Consiglio agliamanti della storia e dell’archeologia unavisita alla cittadina di Potenza, graziosis-sima e con un Museo Archeologico chefa invidia alle grandi Istituzioni museali. IlMuseo è dedicato a Dinu Adamesteanu(Toporu, Romania 1913-Policoro, Matera2004), il ‘fondatore’ dell’archeologia lu-cana, che scelse questa regione comesua patria adottiva. A lui si deve la tuteladel territorio lucano con l’impostazionedei vincoli, degli scavi archeologici e deimusei che hanno fatto della Basilicatauna delle aree di ricerca più importantid’Italia. Il restaurato Palazzo Loffredo èuna degna sede per questo Museo checostituisce una vetrina della complessa

    realtà ar-cheologicadi una regio-ne che è sta-ta luogo pri-vilegiato del-l’incontro tragenti di stir-pe e di cultu-ra diversa, al centro del Mediterraneo.L’esposizione si articola su due piani se-condo un criterio cronologico e territoria-le che offre al visitatore un quadro gene-rale sull’archeologia dell’intera regione edun approfondimento sugli eccezionali ri-trovamenti nel territorio di Potenza. I nu-merosissimi oggetti esposti ci narranodella cultura materiale di varie popolazio-ni ( i ‘coloni’, gli Enotri, i Peucezi, i Luca-ni, i Romani) che si sono succedute inquesti territori. Il Museo contiene pezzi dinotevole importanza, straordinari, come ilraffinato copricapo cilindrico (polos) in ar-gento dorato appartenuto ad un aristo-cratica sacerdotessa di Metaponto e risa-lente alla fine del Vi secolo a.C.; oppure

    come la maschera per cavalli (prometo-pidion) in bronzo e che è divenuta il sim-bolo del Museo. Assolutamente da vede-re sono i gioielli rinvenuti nella tombadella ‘principessa’ bambina di Serra diVaglio, si segnala in particolare il diade-ma in oro sbalzato, una fascia che raffi-gura una teoria di animali fantastici e chesi colloca cronologicamente sempre in-torno alla fine del VI secolo a.C. Nonmancano, ovviamente, gli oggetti di usoquotidiano rinvenuti oltreché nelle sepol-ture, negli abitati e nei luoghi di culto.Carina la ricostruzione all’interno del Mu-seo di un ninfeo di epoca romana con l’o-riginale pavimento a mosaico.

    Info: Palazzo Loffredo Museo Archeolo-gico Nazionale della Basilicata "DinuAdamesteanu" Via Andrea Serrao - 85100Potenza Tel. 0971/21719 Orario di apertura: lunedì 14.00-20.00, da martedì a dome-nica 9.00-20.00 Costo del biglietto: euro 2,50

    Mamma vieni c’è Maria!Chiara Dell’Aversano - Collaboratrice da Pastorano

    Ebbene si, ci aspettaun periodo buio e fati-coso, si fino a settem-bre sarà duro! No,non sto parlando dellacrisi, della recessioneeconomica, che è ve-ro è brutta e ci farà fa-re ancora tanti sacrifi-

    ci, ma non è questo che angustia in que-sto momento milioni di casalinghe dispe-rate. Il problema è un altro: la sospen-sione estiva del programma di Maria DeFilippi "Uomini e Donne". Noi tutte cichiediamo come riusciremo ad affrontarequesti lunghi pomeriggi di calura estiva,senza il conforto prezioso di bellimbusti"tronisti", con relativo stuolo di ocheg-gianti corteggiatrici, che sono insieme

    disposti a tutto, ma proprio tutto, pur diavere per pochi istanti la telecamera pun-tata addosso. Li vedi allora fare sfoggio di tutta la lorocultura, messa in evidenza da scambi diparolacce, che si rivolgono in manieranon troppo elegante. Molte volte si sfiora la rissa, abbiamo as-

    sistito a , deliziose signorine che se lesono date di santa ragione. Nemmenol'ultimo "tronista" è riuscito a scamparealle violente ma amorevoli attenzioni del-le dolci corteggiatrici! È stato infatti mol-te volte preso a sberle e gli sono statefatte diverse tirate di orecchio, che stra-no modo di corteggiare! Sono propriocambiati i tempi, ci dobbiamo aggiorna-re. Tutto questo avviene sotto lo sguardocompassato di una delle signore della te-levisione italiana: Maria De Filippi, mo-glie dell'ancor più noto Maurizio Costan-zo. Loro due insieme sanno veramentecome si fa televisione.

    Grazie Chiara per aver scelto di far par-te della nostra Grande Famiglia. Con tesiamo in 123. Il Direttore

    Zio CICCIO ‘O NAPULITANO

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    Vitulazio V ia Italia, 20 - Tel. 0823 966 861Capua Via Fieramosca, 25 - T elefax 0823 962 345

    Gli studenti svizzeri ritornano a BellonaDopo l'esperienza dello scorso anno glistudenti del Liceo di Wohlen (AG) (CH),fanno ritorno a Bellona per prendere par-te al programma di Pratica Sociale orga-nizzato: in Svizzera dal prof. Davide Pi-scitello ed a Bellona dall'AssociazioneDea Sport Onlus. L'impegno degli orga-nizzatori è quello di far trascorrere ai gio-vani la loro permanenza senza che sianogravati da spese. Ciò è possibile graziealla riconosciuta sensibilità dei bellonesiche fanno a gara per offrire la loro ospita-lità.

    Questo il programma:Giovedì 25.06 2009 - Ore 12.05 Arrivo al-l'aeroporto di Napoli. Ore 13,30 Bellonapresso la famiglia Giuseppe Vinciguerradove i giovani troveranno preparato unbuffet ed avranno la possibilità di effet-tuare un tuffo in piscina. Ore 18,00 glistudenti faranno la conoscenza con le fa-miglie che li ospiteranno. Cena in fami-glia.Venerdì 26.06.2009 - Ore 08,00 Colazio-ne presso l'Associazione Dea Sport On-lus di Bellona. Ore 09,00 Incontro con ilSindaco dott. Giancarlo Della Cioppa econ il dott. Domenico Valeriani, Delegatoai Grandi Eventi. Al termine i ragazzi sa-ranno accompagnati presso le aziendeagricole di: Graziano Raffaele, via PlataniBellona; Criscione Giovanni, Loc. Fonta-na, Vitulazio; Bortone Antonio, via Miceli,Vitulazio e Cafaro Pasquale, via Verga,Bellona, dove effettueranno lavori neicampi. Ore 20,00 - Cena offerta dalla Piz-zeria Zio Ciccio 'O Napulitano di Bellona.Ore 22.00 Film al Bar Atlantide piazza IVNovembre Bellona. Sabato 27.06.2009. Ore 08,00 Colazionepresso l'Associazione Dea Sport Onlus di

    Bellona. Ore 08,00 Partenza per il mareospiti da Mario Glorioso e Peppino Pez-zulo. Si pernotta a Minturno.Domenica 28.06.2009 . Ancora mare.Ore 18,00 Partenza per rientro a BellonaOre 20,00 Cena offerta dalla Pizzeria Ri-storante L'Anfora di VitulazioLunedì 29.06.2009 Ore 08,00 Colazioneda Tiffany Via Regina Elena Bellona Ore 08,30 Raduno presso la Dea Sport,indi partenza per visita alla città di Napoli;pranzo individuale. Cena al ristoranteBrandi di Napoli - Rientro: ca. ore 24.00Martedì 30.06.2009 Ore 08,00 - Colazio-ne presso l'Associazione Dea Sport On-lus. Ore 09,00. Inizio giornata di lavoro.Ore 21,00 Cena offerta dal Ristorante "LaForchetta d'Oro" - Bellona. Mercoledì 01.07.2009 Ore 08,00 - Cola-zione presso l'Associazione Dea SportOnlus. Ore 09,00. Inizio giornata di lavo-ro. Ore 20,00 Cena offerta dalla Pizzeria-Pub Mea Nox di CamiglianoGiovedì - 02.07.2009 Ore 08,00 - Cola-zione presso l'Associazione Dea SportOnlus. Ore 08,30 Partenza per visita gui-data agli scavi di Pompei e Costiera

    Amalfitana: inspiaggia a Minori evisita al duomo diAmalfi. Ore 20,00Cena offerta dal Ri-storante La Bru-schetta di BellonaVenerdì 03.07.2009Ore 08,00 Colazio-ne presso l'Associa-zione Dea SportOnlus. Ore 09,00Inizio giornata di la-

    voro. Ore 20,00 Cena offertadal Ristorante Antica Sicopolidi TrifliscoSabato 04.07.2009. Ore08,00 Colazione presso l'As-sociazione Dea Sport Onlus.Ore 09,00 Inizio giornata dilavoro. Ora 20,00 Cena in fa-miglia. Ore 21,30 Visita a Ca-serta Vecchia Domenica 05.07.2009. Ore08,00 - Colazione pressol'Associazione Dea Sport On-lus. Ore 08,30 Partenza per

    visita alla Reggia di Caserta accompa-gnati da Eugenio Garau. Shopping alCentro Campania con cena individuale.Ore 22.00 Cinema al Centro Campania.Lunedì 06.07.2009 Ore 08,00 Colazionepresso l'Associazione Dea Sport Onlus.Ore 09,00 Partenza per visita all'Abbaziadi Montecassino - Relax in spiaggia aGaeta. Ore 17.00 Visita alla MontagnaSpaccata e alla Grotta del Turco. Ore21.00 Cena offerta da Mario Giudicianni incasa Garau.Martedì 07.07.2009 Ore 08,00 Colazioneofferta Bar Tozzetto Bellona. Ore 09,00Visita al Caseificio Elite di Bellona per as-sistere alla trasformazione del latte inmozzarella. Ore 10,30 Partenza per Na-poli per il volo di ritorno delle ore 12.40.Arrivo a Basilea ore 14.30. Le famiglieche ospiteranno i giovani sono: Vinciguerra Giuseppe e Patricia - Via G.Rossi 16 - Bellona (CE) - Ospiteranno: Vi-viana Andermatt - Abbate Vincenza - ViaN. Sauro 195 Bellona (CE) Ospiterà: KimArnold - Pezzulo Giuseppe e Marilda - ViaG. Amendola 6 Bellona (CE) - Ospiteran-no: Rafael Widmer e Christos Glaros -Graziano Raffaele e Angela - Via 54 Mar-tiri 21 - Bellona (CE) Ospiteranno: RheaIten e Claudia Wick - Giudicianni Gino eGiuseppina Via Monticello Traversa diRubbo Bellona (CE) Ospiteranno: An-dreas Birchmeier e Jacqueline Meier -Glorioso Mario e Pasqualina Via Triflisco103 Bellona (CE) Ospiteranno: NadineZuber e Patricia Weber - Bonacci Geppi-no e Silvana Contrada Starza Bellona(CE) Ospiteranno: Simone Burkard e Ra-hel Greter.

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    Iva 02974020618 a te non cost a nulla per noi è t antoL'inglese come lingua franca

    D.ssa Ylenia Galluccio – Lingue, culture e letterature moderne-Collaboratrice da Capua

    Nata e sviluppatasi dauno sparuto gruppo dibellicose popolazionigermaniche che invaserola Britannia tra il V e il VIsec. d.C., la lingua ingle-se è diventata nel corsodel XX sec. la lingua

    franca per eccellenza, indicando conquesto termine una lingua usata comestrumento di comunicazione internazio-nale. E' oggi la lingua della politica mon-diale, della finanza, del commercio, di In-ternet, dei media, dello sport, del tempolibero e della comunità scientifica inter-nazionale, ed è anche la lingua più inse-

    gnata al mondo. Alcune statistiche han-no portato alla luce il fatto che il numerodi chi usa l'inglese come seconda linguasia addirittura superiore a coloro che laparlano come lingua madre. Senza con-siderare che l'inglese è diventata linguaufficiale o quasi in oltre 70 Paesi e cheha un ruolo di primaria importanza in al-meno altri 20. Ma perché proprio la lin-gua inglese? Quali i motivi che l'hannoportata ad avere una tale affermazione incampo internazionale? Bisogna subitosfatare l'idea che abbia conquistato unsimile ruolo grazie al suo vocabolario oalla sua grammatica che secondo molti èinesistente. Se, infatti, è innegabile cheda un punto di vista morfosintattico l'in-glese sia più povero rispetto ad altre lin-gue, quali per esempio l'italiano, è d'altraparte vero che alcune sfumature riguar-danti l'aspetto e la semantica del sistemaverbale costituiscono punti ostici perquanti si cimentano nello studio di que-sta lingua. Il professore Crystal David hascritto un interessante libro dedicato allarivoluzione linguistica provocata dall'in-glese, analizzando le cause e gli effetti diquesta vera e pro-pria egemonia lingui-stica che sicuramen-te ha avuto ed avràconseguenze sul de-stino di altre lingue. Ilprofessore ritieneche "una lingua as-surge a lingua mon-diale per una ragionesoltanto: il potere delpopolo che la parla",

    potere che è da intendersi politico, mili-tare, tecnologico ed economico. Ciascu-no di essi ha condizionato, in tempi di-versi, la crescita dell'inglese. Il poterepolitico si è manifestato nella forma dicolonialismo che, a partire dal Cinque-cento, ha portato l'inglese per il mondo; ilpotere tecnologico è associato alla Rivo-luzione Industriale, mentre l'Ottocentoha assistito alla crescita del potere eco-nomico degli Stati Uniti, che superaronorapidamente la Gran Bretagna e accreb-bero il numero di parlanti inglesi nelmondo. A questi motivi principali indivi-duati dal professore, vanno aggiunti ilpotere dei media, dei viaggi internazio-nali ( basti pensare alle indicazioni pre-senti negli aeroporti), dell'istruzione edella ricerca scientifica, della politica in-ternazionale (infatti su circa 12.500 orga-nizzazioni internazionali esistenti al mon-do circa l'85% ha l'inglese come linguaufficiale). Questi, in breve, i motivi delsuccesso dell'inglese che ha però comeconseguenza primaria la crisi che attra-versano le altre lingue, soprattutto quelleminoritarie, le quali sono attualmente inpericolo o si stanno estinguendo, tantoche i dati sono allarmanti e danno comeprobabile la scomparsa della metà dellelingue del mondo. Quindi, senza nulla to-gliere al ruolo di lingua franca assuntadall'inglese, sarebbe opportuno impe-gnarsi a favore delle lingue in via diestinzione ed apprezzarne il valore per-ché ogni lingua è un tesoro nazionale,espressione della storia, della cultura edell'identità di ogni uomo.

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    E' uscito "InformA VO" periodico dell'A VO di Casert aProf. Antonio Scarano - Collaboratore da Sparanise

    E' appena uscito ilnuovo numero di "In-formAVO", il periodicodell'Associazione Vo-lontari Ospedalieri diCaserta e Maddaloni(diretto dal prof. PaoloMesolella), con sede

    presso l'ospedale civile "San Sebastia-no e Sant'Anna". Un numero ricco dicontributi e di spunti interessanti sulla vi-ta dell'ospedale in generale e dei malatiin particolare. Un numero, tra l'altro, chesegna i vent'anni di vita di questa bene-merita associazione umanitaria. In primopiano un articolo del dott. Pasquale LaCerra, nuovo Direttore Sanitario dell'a-zienda ospedaliera di Caserta. Poi arti-coli di Rosa Parisi nuova Presidente del-l'AVO casertana, della Presidenteuscente prof.ssa Rosa Piccolo, ed unospeciale di Maria Di Vico dell'Avo Mad-daloni sui tumori al seno. Tra i vari con-

    tributi anche due articoli di Giovanni Tes-sitore e Nello Piscitelli sulla loro espe-rienza in corsia ed un articolo di AdrianaZannetti sui corsi di formazione e le atti-vità interne dell'AVO che a Caserta con-ta 300 volontari. Simpatici anche i contri-buti di Marina Trosino sul matrimonio trai volontari Susanna Cardellicchio e An-drea Porfidia e di Antonio e MargheritaScopino sulla signora Anna che ha com-piuto i suoi 100 anni in ospedale.. Poi an-cora l'articolo del direttore Paolo Meso-lella sulla "Pedagogia del dolore" in Pa-dre Giovanni Monozzi e il commosso ri-cordo della redazione per la volontaria

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    La regina pecuniaD.ssa Miriam D’Aiello - Collaboratrice da Vitulazio

    Lao Tze (sapiente ci-nese del VI Secoloa.C.) racconta che Tsi,un uomo sedotto daldenaro, un mattino re-catosi ad un banco dicambio del mercato,rubò il denaro e fuggì,ma fu subito arrestato

    e alla guardia che gli domandò: "comehai potuto pensar di rubare e fuggireinosservato?" rispose: "mentre rubavo ildenaro, io non vedevo la gente vedevosolo il denaro". Si, il denaro ci seduce,esercitando un tale fascino che occultala presenza di altre persone o cose edentra in noi contribuendo a tessere i no-stri rapporti, le nostre relazioni. Pecunia,“l'argent”, il denaro è il motore dell'eco-nomia per eccellenza che si è impostocome standard universale, assumendola funzione di: mezzo di scambio, unitàdi conto, riferimento per conti dilazionati,

    riserva di va-lore. Dunqueil denaro nonè né bene,né male èuno strumen-to che esistedal VI secoloa.C., "E’ unavittoria sulla distanza" afferma GeorgSimmel nella sua Filosofia del denaro,che permette di abbattere le frontiere so-ciali e geografiche. Ma il denaro è unmezzo o un fine? Non è certamente un fi-ne per l'economia, la produzione, la dis-tribuzione. Non lo è neppure per l'impre-sa che crea utili o per l'uomo per il qualeil fine è la felicità che dipende da un cer-to benessere materiale quindi anche daldenaro ed è proprio quest'ultimo chespinge ad esprimere il valore attraversol'aggettivo "caro", che viene utilizzato an-che per misurare l'affetto con l'espressio-

    ne "mio caro". Platone nella sua opera“Nòmoi” e Aristotele nella “Politeìa” pen-sano che sia naturale trarre vantaggiodalla natura, ma non arricchirsi con il de-naro. Anche i profeti di Israele condan-nano chi "crea denaro con il denaro", ri-facendosi all'Antico Testamento che lodefiniscono keseph la cui radice significa"desiderare ardentemente". Questa pa-tologia chiamata cupidigia (la cupidigia èidolatria anche per Adolphe Geschè) èletta anche al giorno d'oggi come fonte dimolti mali, disastri economici e politici,addirittura un'alienazione dell'uomo. Dunque la regina pecunia che sfida lamorte, la fede, i sentimenti e chiede affi-damento e fiducia sottraendoli al rappor-to con gli altri, questo è quello che cercadi dirci sottovoce il vile denaro ma noi do-vremmo azzittire queste voci e puntareun po' di più sull'amor proprio, l'amor del-l'altro, la comunicazione e soprattutto lacondivisione per quanto è possibile.

    Silvana Jermano, deceduta il 9 gennaioscorso in seguito ad un tragico incidentedomestico. Con i pezzi anche numerosefoto di volontari, malati, medici e gite so-ciali. In redazione, con il direttore, hannocollaborato la presidente Rosa Parisi,l'ex presidente Rosa Piccolo, AdrianaZannetti, Maria Di Vico, Giovanni Tessi-tore, Nello Piscitelli, Maria Trosino e An-tonio Scopino. "Questi anni di volontaria-to e poi di servizio in qualità di segretaria- ha scritto la neo presidente dell'AVO,Rosa Parisi - mi hanno permesso di co-noscere molto bene tutti i volontari, le ca-ratteristiche dell'Associazione e dell'o-spedale in cui operiamo. Non sono soloquesti requisiti tecnici, che mi fanno sen-tire pronta per questo incarico, ma l'amo-re che nutro verso l'Associazione e lacondivisione dei principi e dei valori cheincarna, e che non si riscontrano, pur-troppo, nella società odierna che predili-ge l'Apparire all'Essere".

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    (seconda parte) -Questo il raccontofatto dalla Sig.ra Ma-ria Concetta Simone,coniugata Marrape-se: "Mi trovavo pres-so il davanzale dellafinestra che affacciaverso la collina di S.

    Giorgio, per vedere mio marito che lavo-rava al Cantiere di Rimboschimento. Ap-pena udii il tremendo scoppio, volsiistantaneamente lo sguardo verso la col-lina della Contessa Albamonte e, inquell' istante mi parve di vedere tra gliulivi un corpo umano scagliato in aria. Miprecipitai per le scale e corsi velocemen-te in quella direzione nella speranza diarrivare in tempo sul posto per poter soc-correre quel povero sventurato. Giuntalà per prima, mi trovai di fronte ad unospettacolo agghiacciante: tre giovani

    corpi giacevano a terra letteralmente di-laniati dalla tremenda esplosione. Uno diessi, oltre ad aver perso le braccia e legambe, presentava una grossa scheggiaconficcata nella mandibola e uno squar-cio al bacino. Era ancora in vita. Terrorizzata ed avvili-ta, mi chinai su di lui, mi tolsi il fazzolettoche portavo in testa e gli coprii il bacino.Appena mi vide, pronunciò fiocamentequesta sillaba " Ma ". Ero disperata esconvolta, perché non potevo far nienteper alleviare i patimenti di quella poveracreatura che stava per spirare sotto imiei occhi atterriti. Lui con le bracciamonche fin sopra il gomito, cercava dicoprirsi il viso per sottrarsi al mio sguar-do pietoso. Ad alta voce io lo supplicavodi recitare una preghiera appresso a me: "Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono ilcuore e l'anima mia " ed altre giaculato-rie che mi venivano alla mente i quei mo-

    Quel tragico 17 Maggio 1951, l'esplosione di un grosso proiettile d'artiglieriaRag. Vittorio Ricciardi - Collaboratore da Pignataro Maggiore

    menti strazianti. Dopo poco più di mez-z'ora spirava tra atroci spasimi. Feciquello che mi fu possibile fare in quei ter-ribili istanti, lo assistetti come fosse sta-to un mio figliolo. Dopo circa tre mesidalla sciagura, mi recai a Giano a far vi-sita a una mia parente. Feci ritorno ver-so l'imbrunire, attraverso quella collina.Camminavo e pensavo alla grave scia-gura accaduta alcuni mesi prima, quan-d'ecco vidi distintamente, a breve distan-za da me, un giovane seduto sotto un al-bero d'ulivo; dopo qualche istante si alzòsventolando un fazzoletto bianco e subi-to scomparve alla mia vista." (Articolo fir-mato A. Formicola). L'ex ComandanteVV. UU. Formicola, come si legge, non-ché la Sig.ra Simeone, intervistata dallostesso, sono stati testimoni oculari diquesto triste evento che abbiamo ripor-tato per coloro i quali non hanno visto osentito di queste tragedie. Fine

    Mediazione familiare… che scopert a!D.ssa Raffaella Dell'Agnena - Psicologa, Mediatrice Familiare - Collaboratrice da Vitulazio

    Si è proprio così, perme, è stata davvero unascoperta, faticosa,quanto sorprendente! Èbene, secondo me, farei conti con la realtà finda subito! Infatti a tut-t'oggi, la mediazione fa-

    miliare, pur essendo un intervento per lafamiglia, in Italia, a differenza di altriPaesi (Stati Uniti, Inghilterra), non è mol-to conosciuta e diffusa; ciò che in realtà,a mio avviso, non è riconosciuta è la suautilità. Ma ciò che più di ogni altra cosami ha permesso di credere in tale stru-mento, è stata certamente la formazio-ne, attraverso la quale ho avuto modo difare esperienza della sua efficacia, os-servando i graduali cambiamenti, che lepersone vivevano, e che permettevanoloro di migliorare la situazione. Ma pre-ferisco procedere per ordine; il mio desi-derio è quello di condividere con chi lovorrà, la mia personale esperienza circa

    la mediazione, la cui conoscenza, attra-verso la storia, le origini, e le "traversie",avremo certamente modo di approfondi-re. Anche per me, fino a due anni fa, lamediazione familiare costituiva qualcosadi sconosciuto; cosa sarà mai? In realtà,la prima volta che ho sentito parlare dimediazione familiare è stato all'universi-tà per l'esame di psicologia giuridica, maallora non avevo minimamente intuitol'importanza e la valenza di tale interven-to; era solo uno degli argomenti d'esa-me… È stato in seguito, partecipando alCongresso Internazionale di Mediazione

    Familiare tenutosi a S. Leucio (CE) nel2006, che ho cominciato a prendere co-scienza del fatto che quello a cui stavoassistendo era qualcosa di grande, di ve-ramente importante; vedere persone,professionisti, appartenenti a diversi or-dini (avvocati, psicologi assistenti socia-li…), nutrire un forte ed intenso interes-se; occuparsi, ed interrogarsi, sulla fami-glia che affronta un momento critico, co-me la separazione, ha suscitato in meentusiasmo e molta curiosità, quest'ulti-ma, componente essenziale, per chi co-me me ha scelto di studiare "la relazio-ne". Accanto a ciò, però, tanta era la con-fusione dal momento che, non riuscivo aspiegarmi il motivo o i motivi per i qualinon avevo mai sentito parlare della me-diazione familiare così tanto, a differenzadi atri tipi di formazione e di intervento.SegueGrazie Raffaella per aver scelto di farparte della nostra Grande Famiglia. Conte siamo in 121. Il Direttore

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    Nuovo t aglio di capelli per luiTeam Paolo Fasulo - Bellona

    Siete stufe divedere il vo-stro uomop e t t i n a t osempre nellostesso modo?Proponetegliallora di cam-biare taglio.Le pettinature

    maschili di tendenza sono facili da rea-lizzare, pratiche nella vita di tutti i giorni,e soprattutto molto sexy. Lo stile delmomento è il famoso “pettinato-spetti-nato”. I capelli sono tirati in su per illu-minare il viso, e pettinati con le dita perottenere un effetto naturale. Sulla nucasono corti e le piccole ciocche ribelli so-no lavorate con un po’ di gel. Ma per chiè adatto questo look? Per uomini spi-gliati, casual, cool, che hanno fretta mache non devono andare in ufficio in giac-

    ca e cravatta. Lacapigliatura deveessere morbida,per poter tirare i ca-pelli sul davantisenza usare troppogel, che creerebbeun effetto molto piùstatico. Sulla nuca i capelli non sonotroppo lunghi e le piccole ciocche sonopettinate all’insù,per “aprire” il viso.Questo è il taglioideale per esaltaregli occhi. E’ una pettinaturaun po’ rétro, stileBeatles, e per evita-re l’effetto “hasbeen” (é stato) il re-sto del look dovràessere moderno.

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    Il libro è suddiviso in tre parti. Nella pri-ma, c'è la poesia dell'esistenza in vividiquadri umani. Qui le necessità della vitafanno affiorare asprezze e smarrimentiche turbano la semplicità degli animi.Nella seconda parte fa capolino la guer-ra, con l'appuntato Falco della Forestaleintontito dai bombardamenti, con Miche-le, lo scemo del paese, che cadde vitti-ma dei colpi di cannone, con quel pove-ro vecchietto di Rocchetta che fu assas-sinato dai tedeschi per non aver volutocedere il proprio asinello durante i ra-strellamenti, o quel povero soldato ingle-se che perse il braccio mentre calava ilproiettile nell'obice con la mano. Intine sifa riferimento anche al Campo di con-centramento tedesco di Sparanise, almagazzino militare situato accanto allacattedrale di Calvi, al ponte minato da te-deschi sulla Casilina, agli inglesi cheavevano il comando generale nel palaz-zo della baronessa. Queste vicende, accompagnate dal fra-gore delle armi, rivelano un quadro di mi-serie e di incomprensioni. Ma in questoquadro umano penoso, in questo sfondocampestre e polveroso, la Provvidenzasembra assente e i giovani, la domenica,brillano per la loro assenza alle funzionireligiose. Bruno Mele è nato a Calvi Ri-sorta nel 1935, in un'epoca di paura, mi-seria e speranza. E' stato insegnanteelementare, docente di lettere alle scuo-le medie e superiori ed assistente uni-versitario. Ha scritto "Il binario dei mestisorrisi" e "Una galleria di quadri allegri":tutti episodi e personaggi caleni di untempo già dimenticato.

    I caleni di una volt a raccont ati dal prof. Bruno MeleProf. Paolo Mesolella - Giornalista - Collaboratore da Calvi Risorta

    Non era facile la vita peri contadini di una volta,tra il duro lavoro deicampi, le superstizioni,le remore morali e laguerra. Una vita piena disituazioni bizzarre e di

    persone strane che non potevano non ri-manere scolpite nella mente di un ragaz-zino. "Tra gli anni 40 e 50, scrive Melenel suo libro, l'Italia era da considerareun paese del terzo mondo". Peppe Lavi-gna che suonava l'armonica, SalvatoreBattipaglia che guidava un camion fiat34, il vaccaro Tore Bove che giocava abocce, il contadino Agostino, lo scemoMichele, il garzone Salvatore, il cavatoredi tufo Mario Tufello, il barbiere Cristofa-ro, il seminarista Michele, esperto d'armi,e tanti altri figuri non potevano passareinosservati per la loro vita di stenti e dibattute sagaci. Così il professore BrunoMele ha deciso di ricordarli. "Anche per-

    ché, scrive,quando iltempo che ri-mane è bre-ve, per sen-tirci a nostroagio, ci rivol-giamo alpassato". E'la nostalgiache popolala mente difigure im-presse nellamemoria du-rante il perio-do più bellodella nostravita: la giovinezza. Pubblicato dalle edi-zioni Il Mezzogiorno di Gianluca Parisi,"Stupidaggini memorabili" è una raccoltadi racconti teneri e drammatici di rara so-brietà, ambientati negli anni della guerra.

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    Salvo Sottile present a “Più scuro di mezzanotte” Mariella Bovenzi - Collaboratrice da Pignataro Maggiore

    È stato definito un enfantprodige. A soli diciassetteanni collaborava con ilquotidiano La Sicilia. A di-ciannove Enrico Mentanalo pose davanti ad una te-lecamera. A venti si trova-va per primo sulla strage di

    via D’Amelio e, a ventotto è al confine traPakistan e Afganistan dopo l’attacco alletorri gemelle. Oggi a trentasei anni, il pa-lermitano Salvo Sottile è caporedattore esi occupa della cronaca nera per il Tg5.Evidentemente la tv gli stava stretta per-che nel 2006 fa il suo esordio come scrit-tore con Maqeda e a febbraio di que-st’anno pubblica il suo secondo romanzo

    “Più scuro di mezzanotte” che diventasubito un successo. Ed è proprio per

    presentare il suo libro che i giovani ca-sertani hanno avuto modo di incontrarlo.Giacca blu e occhiali scuri, abbandonatoil mezzobusto, è stato un piacere ascol-tarlo di persona nella sua interessantepresentazione affiancato dalla giornalistaTina Cioffo. Quando in Sicilia qualcunodice più scuro di mezzanotte non può fa-re, significa che non ha più nulla da per-dere e nulla da temere e consegna lasua vita alla sorte – afferma. È un gialloda risolvere, in cui la mafia fa da corniceal coraggio di due donne. Il lettore entranella loro psicologia, comprendendone ilsimbolismo, le differenze, le analogie, fi-no a scoprirne l’intreccio che svela il fi-nale con colpi di scena. Sottile analizzal’universo femminile, l’universo di duedonne Rosa, moglie del boss ed Elvira, ilmagistrato, diametralmente opposte chediventeranno inevitabilmente una l’os-sessione dell’altra. Sono loro che hannola chiave per attuare quel cambiamento,per placare il potere invisibile. Concludela sua presentazione dicendo “non fidar-si delle apparenze, è questa la scom-messa di più scuro di mezzanotte”. Lasua penna creativa e graffiante rendequesto romanzo avvincente e mai noio-so, senza scadere nella banalità. Proce-dendo con un ritmo cinematografico in-colla il lettore alla storia fino all’ultima pa-gina. E mentre Maqeda sta per diventa-re un film, Attilio De Razza, produttorecinematografico ha già acquistato i dirittiper “Più scuro di mezzanotte”. Dopoaver letto il romanzo, aspettiamo di ve-derlo sul grande schermo.

    Unghie coloratissimePer la primavera/esta-te 2009 cambiano letendenze anche sulleforme e sul colore del-le nostre unghie, me-glio a cono oppure apunta. Sicuramentenon più né quadre ené tonde. E il colore?Deve essere di unatonalità forte. Intensa. Quelle classichesquadrate o arrotondate oramai non so-no più di moda. Questa stagione lo smal-to colora uniformante tutta l'unghia.Quindi donne: addio al french, già datempo sulla via del declino. E i colori piùtrendy sono proprio quelli più scuri, piùintensi. Dal rosso rubino al rosso ciliegia,dal rosso bordeaux al viola, dal blu al ne-ro. C'è solo da sbizzarrirsi. E se propriosiete indecise va bene anche l'unghiamulticolor. Basta semplicemente traccia-re due strisce orizzontali sulla nostra un-ghia e il gioco è fatto. Le combinazionipossono essere davvero infinite e l'effet-to molto sorprendente. L'importante è ri-cordarsi di applicare prima sulle unghieperfettamente pulite e asciutte un legge-ro strato levigante di base trasparente,che oltre a rinforzarle evita che rimanga-

    no macchie di colore. La modadelle unghie dipinte contagia an-che gli uomini. Un esempio illu-stre è l'attore americano Al Paci-no che pare sia stato fotografatoin limousine con tanto di abitoscuro e unghie dipinte di azzur-ro. Ma se volete un look "verycool" non potete non ricorrereanche alla Nail art ovvero l'arte

    di decorare le unghie con gli oggetti e idisegni più diversi. Dagli adesivi alle per-line colorate, dai cristalli Swarovski alpiercing, non c'è che l'imbarazzo dellascelta! In commercio è possibile trovareuna vasta gamma di kit fai da te per ognitipo di esigenza e addirittura una stam-pante apposita. Sitratta della Nail Fas-hion Printer in gradodi stampare diretta-mente sulle unghiecon un sempliceclick. Grazie ad unsoftware apposito inquattro minuti è pos-sibile applicare sullenostre unghie qual-siasi tipo di colore,motivo o fantasia.

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    Stemma Araldico dell'85° Reggimento "V erona"Dr. Domenico Valeriani - Collaboratore da Bellona

    Lo scudo si divide in due tronchiverticali. Il primo d'azzurro con Cro-ce d'Oro (Verona); nella parte supe-riore del secondo di color rosso tro-viamo un palo nero con l'elmo d'orodi Scanderbeg e nella parte inferio-re di rosso al silfio la Cirenaica d'o-ro reciso. Lo scudo è sormontato dacorona turrita d'oro, accompagnatasotto da nastri annodati nella coro-

    na, scen-denti esvolazzan-ti, rappre-s e n t a t i v idelle ri-compenseal Valore.Nastro daicolori del-l ' O r d i n eMilitare d'I-talia accollato allapunta dello scudocon l'insegna pen-dente al centro.Sotto lo scudo sulista bifida d'orosvolazzante il mot-to: "COMBATTEREDA PRODI".

    Il pensiero magicoD.ssa Antonella Aquaro - Psicologa - Collaboratrice da Pastorano

    Siamo davvero es-sere razionali? Pia-get attraverso i suoinumerosi studi haipotizzato che lo svi-luppo intellettivo del-l'uomo segua varistadi che lo portano

    a raggiungere, dagli undici anni inpoi, forme di pensiero propriamentelogico. In realtà studi successivihanno evidenziato che le personenella vita quotidiana seguono delleeuristiche, che altro non sono chedegli espedienti che consentono diarrivare rapidamente ad una solu-zione; molto diffuso inoltre, è il ricor-so al pensiero magico. La caratteri-stica principale di questa forma di

    pensiero è la cosiddetta partecipa-zione, che consiste nel percepire unrapporto fra due fenomeni che inrealtà è assolutamente inesistente e

    non reale. Il pensiero magico è tipicodei primi mesi di vita. Il neonato, se-condo Freud, crede che i suoi pen-sieri e i suoi desideri siano capaci diinfluenzare magicamente gli avveni-menti. Secondo Piaget il bambino in-capace di distinguere il sé dal restodel mondo, poiché tutti i suoi deside-ri vengono prontamente esauditi daigenitori premurosi, crede che il solopensare o desiderare qualcosa lofaccia magicamente apparire. AncheWinnicott descrive un periodo di on-nipotenza del neonato, in cui il pic-colo è convito di essere il creatoredel mondo. Strano a dirsi ma anche gli adulticonservano forme di pensiero magi-co. Soprattutto in momenti di ango-scia e di insicurezza, ci si affida a ta-lismani, capaci di influenzare gli av-venimenti, semplicemente sfregan-doli, in altri casi, quando la realtà ètroppo dura da accettare o risultaumanamente inspiegabile, ci si affi-da a questa forma di pensiero crean-do delle associazioni illogiche tra glieventi. La realtà, a volte, è troppo grigia ecredere di poterla cambiare con lasola forza del pensiero, può essereuno stimolo, ma attenzione a nonesagerare, perché i desideri si avve-rino bisogna darsi da fare

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    Le inserzioni su quest a testata rest ano per sempre su

    www.deanotizie.it

    Comunità di pratica e open sourceDr. Raffaele Sarno - Collabotarore da Sparanise

    Spesso si parla di crea-tività per riuscire ademergere in una socie-tà competitiva e compli-cata come quella attua-le. Internet viene consi-derato un ulteriore op-portunità per poter met-

    tere a frutto le proprie idee e proporne dinuove. E soprattutto, permette di farlo at-traverso la collaborazione tra gli utenti.L'idea di “comunità di pratica” è già con-

    solidata all'internodelle organizzazio-ni. Per comunità dipratica si intendeun gruppo socialeche ha come scopofinale generare laconoscenza attra-verso il libero ac-cesso da parte de-gli utenti che da"consumer" diven-

    tano artefici del cambiamento, diventan-do "prosumer". Come viene messo inpratica tutto questo attraverso la rete? Larisposta è semplice, è sotto gli occhi ditutti gli internauti. Le comunità wiki sonouna realtà consolidata da diversi anni. Sitratta, in alcuni casi, di vere e proprie en-ciclopedie virtuali in cui ognuno può libe-ramente aggiungere contenuti o apporta-re modifiche ad altri contenuti inseriti da-gli altri partecipanti. Collegato al temadelle comunità di pratica, abbiamo sicu-ramente il concetto di “open source”. Perspiegarlo, è molto importante citare quel-lo che è riuscito a realizzare Linus Tor-valds nei primissimi anni novanta. Tor-valds, allora studente all'università diHelsinki, si lanciò un po' per sfida, un po'per gioco nella creazione di un nuovo si-stema operativo. Rendendo disponibile ilsuo lavoro su Internet, incoraggiò gli altriprogrammatori a scaricare gratuitamenteil software e a usarlo, testarlo, modificar-lo fino a ritenerlo adeguato per qualsiasitipologia di ambiente e di utilizzo. In solitre anni la comunità nata attorno a Linux,lavorando in maniera collaborativa, inassenza di leadership, senza regole pre-cise di comportamento e con il solo ausi-lio di Internet, ha trasformato Linux inuna delle migliori versioni di Unix che siamai stata creata. Ecco quindi che il con-cetto di collaborazione diviene fonda-mentale nell'utilizzo delle nuove tecnolo-gie. Va ricordato comunque che il movi-mento open source è il risultato di un lun-go percorso evolutivo tecnologico, eco-nomico e sociale di cui l'invenzione di Li-nux rappresenta solo una piccola faseche ha coinvolto intere generazioni di ri-cercatori, sviluppatori e utenti diventan-do, soprattutto negli ultimi anni, oggettodi attenzione per imprese, istituzioni,scuole, università e pubbliche ammini-strazioni.

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    Le grotte di PastenaMarco Gigliofiorito - Collaboratore da Castrocielo (FR)

    Sui dolci e verdi pendiidei Monti Ausoni, nelcuore della Ciociaria, sitrova Pastena, un pic-colo paesino che contacirca 1600 abitanti. Qui,nel 1926, fu sco-perta dal barone

    Carlo Franchetti una delle piùspettacolari grotte carsiche d’Ita-lia. Formatesi nel corso dei mil-lenni grazie all’erosione e ai pro-cessi chimici dell’acqua, le grottedi Pastena sono oggi una grandeattrattiva per molti turisti. Le biz-zarre forme delle rocce sono un verospettacolo. È possibile visitare l’internoed ammirare le formazioni calcaree cheformano fantastici disegni, mentre i pic-coli corsi d’acqua fanno da sottofondocon il loro incessante scrosciare, e le lu-ci artificiali fanno brillare le pareti umidee ricche di cristalli come fossero diaman-ti. La grotta si estende per circa un chilo-metro, ed è suddivisa in dieci differentiambienti, dove ognuno ha proprie pecu-liarità. L’imponente ingresso, alto circa20 metri, ci immette subito nella splendi-da sala denominata “lago blu”, così chia-mata sin dalla sua scoperta,dove unacascata alta circa 10 metri finisce ap-punto nel piccolo lago con un caratteri-stico colore blu. Proseguendo la gitaspeleologica si arriva in un’altra area

    chiamata “salice piangente”, dove le sin-golari forme della roccia e le molti stalat-titi pendenti dal soffitto ricordano appun-to la forma del salice. Proseguendo citroviamo nella sala soprannominata “te-sta d’elefante”; perché la formazione del-

    le rocce e delle sueramificazioni ricor-dano proprio la te-sta di un elefante.Vi è poi la sala del-le “meraviglie”, cosìchiamata per losplendore dellerocce e soprattutto

    di stalattiti e stalagmiti, che in alcuni pun-ti si uniscono e sembrano formare un ele-gante drappo sulle pareti rocciose. L’ulti-ma sala in fondo alla grotta è dominata“Monte Calvario”, dove tre rocce verticaliposte su un grande masso sembrano ri-produrre esattamente il Monte Calvariocon le croci di Gesù e dei due ladroni.Ovviamente una descrizione non potràmai rendere giustizia ad uno scenario delgenere. Gli occhi dei visitatori sarannotestimoni dell’incredibile bellezza dellanatura e delle sue grandiose creazioniche ci lasciano ogni volta ammaliati. Leemozioni che si provano visitando questoluogo, resteranno impresse nella menteproprio come le incantevoli forme dellerocce modellate con martello e scalpelloda Madre Natura.

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    L'interpret azione dei fatti storiciProf. Antonio Ippolito - Collaboratore da Sparanise

    Soprattutto ai gio-vani spesso sichiede: qual è il vo-stro rapporto con ilpassato, con la no-stra storia più re-cente? Secondovoi, passato è sino-nimo di superato?

    Oppure c'è un legame sempre attivo traciò che è accaduto ed il nostro presen-te? Abbiamo recentemente assistito, inoccasione della festa della Repubblica, adiverse contrastanti interpretazioni di fat-ti riguardanti la nostra storia recente, ab-biamo sentito opposti modi di raccontarela storia, di avvenimenti cruciali relativiall'intera Nazione. Allora ci si chiede sec'è una possibilità di conoscere vera-mente ciò che è accaduto, se lo chiedo-no soprattutto i giovani che, per un fattogenerazionale, si sentono piuttosto lon-tani da quegli avvenimenti. Eppure que-sti ultimi avrebbero potuto sui banchi discuola apprendere qualcosa di questastoria. Il fatto è che è proprio la scuola a

    fornire un'idea non realistica dell'appren-dimento della storia: c'è l'illusione chebasta scorrere poche pagine di un ma-nuale per trovarvi tutto il conoscibile lì, aportata di mano. Invece non è così. Nel-l'interpretazione dei fatti storici, ci sonosempre state difficoltà, travisamenti, laricerca della verità richiede una presa diposizione, e presuppone innanzitutto uninteresse reale per il passato, il bisognodi trovarvi un filo conduttore che dia si-gnificato al nostro presente. A volte si ve-de la buona volontà di ricercatori di sto-ria locale che si impegnano in questo la-voro di ricerca. Ma non è così facile, ilmetodo della ricerca storica non è para-gonabile a quello che seguono le scien-ze naturali. Quando noi ci interessiamoad un fatto della storia, proprio in quelmomento lo stiamo adattando, modifi-candolo per poterlo riferire ai nostri inte-ressi vivi e presenti; a veder bene abbia-mo già dei pregiudizi, nel senso di ac-quisizioni già consolidate, così non ci siaccorge che in realtà quello che noi defi-niamo fatto storico è in buona parte una

    nostra interpretazione, per cui si realizzacome una fusione di orizzonti temporalitra il nostro vissuto e quello del fatto sto-rico esaminato. E questo, badate bene,non è un difetto della nostra ricerca per-ché questo modo di interpretare è quelloche ci permette di risuscitare il passato ece lo pone innanzi in modo attivo ed ope-rativo. Perciò è vero che, per quanto ri-guarda la festa della Repubblica, noi sia-mo portati a rievocare gli avvenimenti diquella storia non lontana perché nonpossiamo cancellare dalla nostra memo-ria quello che è accaduto, quel passatodiviene ogni volta presente, ogni voltache ci accingiamo a fare i conti con quelperiodo. Ma non si può cancellare quelloche hanno vissuto i nostri genitori ed inostri nonni, che anche in buona fede sisono battuti per una vita migliore e che inquesto modo ci hanno lasciato una testi-monianza di cui in un modo o nell'altronon possiamo non tener conto. Grazie Antonio per aver scelto di far par-te della nostra Grande Famiglia. Con tesiamo in 122. Il Direttore

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    I manoscritti di LeonardoD.ssa Graziella Rispoli - Conservazione dei Beni Culturali - Collaboratrice da Capua

    Oltre quattromila foglicontenenti disegni e an-notazioni sono la testi-monianza della vastitàdegli interessi scientificidi Leonardo. Dall' ana-tomia alla fisiologia, dal-la matematica alla geo-metria, dalla meccanica

    all' ingegneria, dalla botanica alla geolo-gia. Sciolti o raccolti in fasicoli e in codi-ci, i manoscritti sono ora sparsi nei mu-sei e nelle biblioteche di tutto il mondo.Dal castello di Cloux in Francia, doveLeonardo morì nel 1519 e dove, due an-ni prima, Antonio de Beatis annotava diaver visto un numero infinito di volumicon scritti e disegni del maestro, i ma-noscritti passarono in possesso del fe-

    dele disce-polo Fran-cesco Mel-zi, che licustodì finoalla morte,nel 1570.Con il figliodel Melzi,Orazio, ini-ziò la dis-p e r s i o n epoichè nec e d e t t euna parteallo sculto-re PompeoLeoni che portò un certo numero di fa-scicoli in Spagna. Secondo studi recen-

    ti è stato accertato che è giunto a noisolo un terzo del materiale originario. Imanoscritti si possono suddividere indue tipi: taccuini di appunti, che l' artistaportava con sè per annotare rapide os-servazioni, e fascicoli dedicati ad argo-menti particolari es. il volo degli uccelli oil movimento delle acque. Nei suoi scrit-ti, gli interessi scientifici non si contrap-pongono mai a quelli artistici. La pittura,il disegno e la prospettiva sono stru-menti per la conoscenza della realtà na-turale. Arte significava possesso di una deter-minata tecnica e per Leonardo l' opera-re dell' artista è inconcepibile se non sifonda sulla ascienza. "Se tu sprezzeraila pittura... per certo tu sprezzerai unasottile invenzione...".

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