Settimanale collegato a www.deanotizie.it - distribuzione gratuitaAnno II - N. 37 09 maggio 2008

la morte. Non colpevoliziamo l'erro-re, ma traiamo insegnamento edenergia per migliorare il nostro e loroavvenire. Continua a pag. 8

Carissima, ieri, oggi, qualcuno hapianto e piange. Che il cielo sia se-reno o nuvoloso non ha nessuna im-portanza. Il dolore rende ciechi e

sordi, per loro il tempo si è fermato:bloccato in una scuola, in una disco-teca e mille altri posti dove silenzio-so e furtivo si è posato il manto del-

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Il Direttorerisponde

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Ministero. Il 23 marzo 1961, PalazzoChigi, diviene sede della Presidenzadel Consiglio dei Ministri. Le sale piùimportanti del Palazzo si trovano alprimo piano e si affacciano sull'ester-no nell'angolo tra via del Corso e piaz-za Colonna. La Biblioteca Chigiana faparte dell'Ufficio del Segretario Gene-rale ed è ubicata al quarto piano delpalazzo presso il salone dell'antica "li-braria" costruita da Giovan BattistaContini per accogliere la biblioteca pri-vata del Cardinale Flavio Chigi. Un

erudito del tem-po, l'abate Piaz-za, così si espri-meva a proposi-

to della "Chigiana": "Per il numero deilibri, la rarità degli autori e la singolari-tà dei monoscritti, la biblioteca puòparagonarsi alle più celebri di Roma".Per visitare Palazzo Chigi è consiglia-bile telefonare al numero:

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DEA NotizieSede legale e Redazione

via Regina Elena, 28 81041 Bellona CE

Telefax 0823.966794320 28 50 938

deasportonlus@libero.itSettimanale di Cultura,informazione e politica.

Collegato a www.deanotizie.itAut. Nr. 665/06 del 19.10.2006

Tribunale S. Maria C.V.Direttore Responsabile

Francesco FalcoVice Direttore

Franco ValerianiGrafica: Antonio ScalaA questo numero hanno

collaborato:Antonia AiezzaMarika AiezzaErsilia Altieri

Antonio ArzilloNicola Barone

Donato BencivengaGiovanni Carusone

Laura D'Aiello

Palazzo Chigi sitrova lungo via delCorso, quasi a me-tà stradatra Piazzadel Popoloe Piazza

Venezia. L'ingresso del Pa-lazzo è da Piazza Colonna ela Colonna di Marco Aurelio,che dà il nome alla Piazza, èposizionata di fronte all'entra-ta. La storia architettonica di PalazzoChigi attraversa più di tre secoli nelcorso dei quali si sono succeduti di-versi progetti e continui adattamentialle esigenze dell'edificio. Il palazzo fuacquistato, il 28 gennaio 1578, dal-l'avvocato concistoriale Pietro Aldo-brandini, fratello del futuro papa Cle-mente VIII. Le fasi più importanti dellacostruzione dell'edificio si svolgono inquesti anni e continuano nel 1600. Gliultimi ammodernamenti furono realiz-zati dopo il passaggio del Palazzo al-lo Stato Italiano nel 1916, diventandoprima sede del Ministero delle Colo-nie e successivamente del Ministerodegli Esteri. Lo sviluppo architettonicodi Palazzo Chigi riflette le vicende po-litiche e storiche vissute nel nostropaese negli ultimi duecento anni. Do-po due secoli in cui l'edificio è servito

prevalentemente ad abitazione di fa-miglie importanti della Roma papalina,dalla fine del 1700, esso diventa sede

dell'amba-s c i a t aspagnolaa Roma eluogo diaccordi edalleanze.Nel 1878,P a l a z z o

Chigi, ospita la sede dell'ambasciatored'Austria-Ungheria presso ilQuirinale e viene sopranno-minato la "mole Austro-vati-cana". Agli inizi del 1900, l'e-dificio è sede dell'ambasciata austria-ca, e come tale, sottoposto alle fre-quenti manifestazioni di protesta perTrento e Trieste. Nel 1922 Benito Mus-solini trasferisce questo Ministero nelPalazzo della Consulta, davanti alQuirinale, e destina Palazzo Chigi asede del Ministero degli Esteri. Il Du-ce, che ricopre la doppia carica di Pre-sidente del Consiglio e Ministro degliEsteri, diventa così il nuovo inquilino diPalazzo Chigi. L'edificio rimane sededel Ministero degli Esteri fino al 1961,anno in cui avviene il trasferimento alPalazzo della Farnesina costruito ap-positamente per le esigenze di questo

Luigi Gerardo De CrescenzoFiorenzo Di Girolamo

Sandro Di LelloSilvio Di Rubbo

Alfonso Di S tasioGianfranco Falco

Giuseppe GiudicianniFrancesco Iovino

Angela IzzoFederica LandolfiAntonio MartonePaolo Mesolella

Enzo NataleKetty Negro

Niett aAurora Renna

Vittorio RicciardiGraziella Rispoli

Domenico V alerianiFranco V alerianiGiusy V astante

Rossella V endemiaAnna Vlase

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Palazzo Chigi di RomaDomenico Valeriani

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che in fondo Garibaldi fece il lorogioco, donando al Nord le ricchez-ze sottratte al Sud). Per tornare al-la sacrosanta e benedetta (ma noidel Sud dovremmo dire "maledet-ta") unità d'Italia, il mio pensiero èche essa fu certa-mente un "bene",ma per le popolazio-ni settentrionali checon essa fecero ungran guadagno, nonper i meridionali chein quell'occasionefurono spogliati esaccheggiati. Quan-do si parla di "unità",molti pensano ad ungrande "ideale" perraggiungere il qualetanti giovani eroi lot-tarono e sacrificaro-no la loro vita. Tutte chiacchiere etanta retorica: certo, molti giovanicaddero nel tranello e veramentes'infervorarono per quell'ideale,ma si trattò di pochi "fanatici" inbuona fede che si lasciarono ab-bindolare dai "marpioni" della poli-tica del tempo, che pensavano ailoro affari, sia al Nord sia al Sud. Sipensi per esempio alla massa deipicciotti siciliani attratti dalle belleparole di Garibaldi: i contadini sicu-li si entusiasmarono per il biondoeroe perché le novità hanno sem-pre un loro fascino: speravano diricevere terre da coltivare; purtrop-po si accorsero troppo tardi chequelle di Garibaldi erano solo pro-messe, come quelle dei tanti politi-ci di tutti i colori che si sarebberoavvicendati nei governi italiani dal-la fatidica unità fino ad oggi! In-

Storia d’It alia controcorrente. Il grande "ideale" dell'unitàProf. Antonio Martone

somma l'unità, presentataci come ungrande ideale. altro non era che unpretesto utilizzato da Cavour e Vitto-rio Emanuele II, coadiuvato in ciò daGaribaldi e Mazzini, per conquistare,rapinare e colonizzare le terre dei

vari Stati italiani preu-nitari a vantaggio diuno (il Piemonte): daallora è cominciata larovina del Sud, per-ché fino ad allora lasituazione generaledel Meridione eranormale; se si fa unconfronto fra il Regnodelle Due Sicilie e glialtri Stati della peni-sola italiana, perquanto riguarda lecondizioni di vita, si

può affermare che es-se erano grosso modo simili; anzi, sipotrebbe dire che nel nostro Meridio-ne si stava un pochino meglio; moltosi potrebbe dire a tal proposito, mami limito a citare un solo dato: quan-do si realizzò l'unità d'Italia, dallecasse del regno meridionale furonoprelevati 442 milioni di lire oro, som-ma superiore a tutti i danari degli al-tri stati della penisola, che insiemeraggiungevano la cifra di 200 milioni.Se non ci fosse stata l'unità, che noimeridionali abbiamo subìta certa-mente non voluta (se non da pochiinteressati), sono convinto che le co-se sarebbero andate meglio. Qual-cuno obietterà che la storia non si facon i "se" ed è vero; ma la mia rifles-sione è che "peggio di come siamoridotti" sicuramente non saremmostati. Invito i lettori a riflettere su que-sto. (Segue nel prossimo numero)

Nel numero 35 abbia-mo parlato del giovanescapestrato e sfaticatoGoffredo Mameli che siappropriò indebitamen-te dei versi del suomaestro il padre scolo-

pio Canata "Fratelli d'Italia" che tan-ta fortuna poi ebbe, diventando l'In-no nazionale degli Italiani. Su questoperiodico si è già parlato anche diGaribaldi in occasione nel bicente-nario della sua nascita ed è statoevidenziato che egli non fu affattol'eroe dei due mondi come lo defini-sce la storiografia ufficiale, ma tutt'alpiù l'eroe dai due volti (il volto menonoto è quello del ladro di cavalli, delpirata, del corsaro, dell'avventurierodel donnaiolo et cetera). Gli argo-menti da affrontare sono tantissimi,c'è solo l'imbarazzo della scelta. Inverità, la storia del risorgimento ètutta da riscrivere, perché i vincitorici hanno rifilato un sacco di bugie esono stati capaci (in questo dobbia-mo riconoscere la loro bravura) difarcele digerire e crederle per veritàsacrosante. Una considerazione vor-rei farla a proposito della "unità": og-gi questa passa per un indiscutibiledato di fatto che nessuno oserebbeminimamente mettere in dubbio! Lostesso Bossi e la Lega Nord chedapprincipio parlavano timidamentedi "separazione", alla fine si sono ri-mangiata quell'idea e si sono con-vertiti ad un più moderato "federali-smo fiscale". Bisogna comunque daratto ai leghisti che sono stati tra i po-chi che hanno avuto il coraggio dicontestare apertamente le celebra-zioni ufficiali indette in onore di Gari-baldi (anche se non hanno capito

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Il nuovo iPhone 3g arriva in It alia grazie a T imDr. Gianfranco Falco - Ingegnere Informatico

L'arrivo dell'iPhone inItalia con TIM era unamezza realtà già di-versi mesi fa, ma or-mai è da ritenersi qua-si ufficiale. L'iPhoneche arriverà in Italiasarà il nuovo modello

3G e non l'attuale EDGEvenduto negli Stati Uniti ein gran parte dell'Europa.A grandi linee l'accordo siincardina nei seguenti punti. 1) Sul mercato italiano non arri-veranno i vecchi iPhone 2G ma di-rettamente i nuovi, di terza genera-zione: degli iPhone Umts che sfrutte-ranno al meglio il forte sviluppo dellereti mobili italiane a banda larga. 2) L'accordo con Telecom Italia nonsi baserà sulla 'revenue sharing':

niente più percentuali sul traffico maun prezzo di vendita più alto. E non dipoco. 3) Infine, non un accordo di esclusivacon Telecom Italia, ma un vantaggiodi alcuni mesi accordato al gruppo diFranco Bernabè. Un vantaggio che ègià nei fatti: il sistema Telecom è

pronto ad accogliere nella suarete, tecnologica e di ven-

dita, l'iPhone. Un se-condo operatore,partendo ora, unavolta ufficializzatoche gli iPhone italia-

ni non saranno esclusi-va di Tim, avrà comunque bisogno ditempo.Andando fuori dal generico: Vodafo-ne o H3g, probabilmente i primi ope-ratori a beneficiare della mancanza di

esclusiva, dovranno correre se vor-ranno fare in tempo a portare i loroeventuali iPhone sul mercato per lacampagna del prossimo Natale. Perl'estate 2008 ci sarà comunque soloTim. Insomma, una nuova strategiadi vendita per iPhone, che rompe conil tradizionale contratto in esclusiva esi apre a più operatori, cercando diaccalappiare più utenti possibili. Se-condo le indiscrezioni, saranno i ser-vizi correlati al cellulare di Cupertinola fonte d'introiti per Jobs e compa-gni. Per TIM si parla invece di ungrande vantaggio rispetto alla con-correnza, con un'esclusiva di venditalimitata, ma decisiva se sfruttata cor-rettamente fin da subito. Per l'utente infine, un iPhone più co-stoso ma sbloccato, con tariffe anco-ra tutte da scoprire.

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"Fiera fest" 2008 Mostra a T ema "STEPHANOS"Vitulazio (Casert a) Marika Aiezza

Rassegna d'Arte alCentro ParrocchialeS. Maria dell'Agne-na. Esposizione:Auditorium Giovan-ni Paolo Il. Da sa-bato 14 giugno2008 a sabato 28

giugno 2008. Prima Mostra a Tema:"STEPHANOS". Regolamento: L'arti-sta partecipante deve consegnare ilquadro decorosamente incorniciatoentro il 30 maggio 2008 un impegnodi lavoro artistico dove tutti devonoattenersi al tema, cioè "Vita e Martiriodi Santo Stefano". Naturalmente, li-bere espressioni pittoriche, dimensio-ni, tecniche (olio su tela o altro). Ilquadro andrà posizionato su un ca-valletto personale dell'artista esposi-

tore. Un'apposita giuria, composta daautorevoli esponenti dell'arte e dellacultura, premierà i vincitori della Ras-segna d'Arte (premi con trofei, tar-ghe, medaglie). L'artista ha facoltà dipartecipare alla Mostra Fuori Concor-so. L'oganizzazione si riserva di infor-mare gli artisti su eventuali novità omodifiche di carattere artistico-orga-

nizzativo. Memorandum: Consegnadei lavori: venerdì 30 maggio 2008ore 17.00 nel Centro Parrocchiale.

Inaugurazione:sabato 14 giugno2008 ore 18.00.Premiazione: altermine Esposi-zione (sabato 28giugno 2008).Notizie e ricer-che sulla storia diS. Stefano si

possono effettuare al Centro Parroc-chiale di Vitulazio, oppure navigandosul sito internet:santiebeati.it-s.stefa-no. Diversamente, contattare i dele-gati organizzatori:Michele Ciccarelli: 339.4798032Nicola losca: 339.4462599.

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Secondo il pensiero dimolti psicologi la timi-dezza ha spesso lesue origini nell'infan-zia. In sostanza, puòcapitare che se unbambino viene conti-

nuamente rimproverato per dei com-portamenti ritenuti dai genitori sba-gliati , tali comportamenti tenderannoad essere repressi in seguito, ancheda adulto. Allo stesso modo, anche ilfatto di aver ricevuto poco amore epoche attenzioni dai genitori, se nonrifiuto e indifferenza, può causare nelbambino, paura di non piacere agli al-tri e senso di inadeguatezza e insicu-rezza. Al contrario invece, chi ha po-tuto sperimentare da piccolo, prote-zione, sicurezza e calore affettivo, hapotuto costruire una personalità fortee stabile. Tuttavia, tali situazioni non

La Timidezza(2^ parte) D.ssa Laura D’Aiello - Psicologa Psicoterapeuta Esperta in Psicologia Giuridica

causano sempre timidezza. Può capi-tare infatti che anche chi ha ricevutoaffetto e attenzioni, può diventare unapersona timida. Allo stesso modo an-che i genitori eccessivamente protet-tivi, che cercano di evitare la minimasofferenza ed eliminare ogni più pic-colo ostacolo dalla strada del loro fi-glio, rischiano di applicare un modellodiseducativo, che non permette algiovane di sviluppare quelle difesepersonali alle quali farà ricorso nelprocedere della sua vita. La timidezzasi presenta in particolar modo nel pe-riodo adolescenziale, quando si verifi-ca un totale cambiamento a livello fi-sico e un disorientamento della pro-pria identità a livello psicologico. L'a-dolescente si sente spesso insicuroperché non si riconosce nel suo nuo-vo corpo che si sta formando. Questainsicurezza viene generalizzata a tut-

ti i campi e spesso si fa fatica a trova-re un proprio posto dove poter starbene. Per molti è solo una fase di pas-saggio, per altri può diventare un ca-rattere permanente. Nel corso dellapsicoterapia, si rivela utile lavorarecon il paziente mettendo in ordine di"gravità" le situazioni che sono più dif-ficili per la propria timidezza. Si parti-rà dalle meno "gravi" fino alle più "gra-vi". Poi si inizieranno ad affrontarlenello stesso ordine. Man mano che sisarà superata una fase si passerà al-la successiva. Sicuramente per il paziente "timido"occorreranno pazienza, impegno, edeterminazione. Gli insuccessi all'ini-zio saranno probabili, ma non debbo-no essere di scoraggiamento, ma distimolo ad aumentare in quest'ultimoil proprio senso di autoefficacia e au-tostima.

La tenut a di CarditelloD.ssa Graziella Rispoli - Conservazione dei Beni Culturali

I lavori per il casinoiniziarono nel 1784 adopera di FrancescoCollecini, allievo diLuigi Vanvitelli. L'edifi-cio comprendeva, alcentro, la palazzinadei reali e, ai lati, i lo-

cali per gli allevamenti di vacche ebufale. Lo spazio antistante, in terrabattuta, era usato per l' allevamentodei cavalli ed era abbellito con fonta-ne, obelischi e un tempietto. Nelgiorno dell'Ascensione si organizza-vano le corse dei cavalli. L' intera te-nuta comprendeva 1750 ettari di ter-reno per coltivare cereali, foraggi, le-gumi, canapa e lino. Furono chiama-ti vetrai, falegnami, ebanisti, indora-tori, giardinieri e pittori di corte perabbellire il luogo. Al piano nobile siaccede mediante due scale di mar-mo di Mondragone e di Carrara controfei alle pareti, opera di Carlo Bec-cali. Per la galleria Fedele Fischetticreò bellissimi dipinti: L' apoteosi diEnrico IV, con Virtù e Allegorie, Dia-na al bagno, Storie delle dea Diana.L'abile pittore Philipp Hackert fuchiamato ad operare nella camerada letto del re per dipingere La Rea-

le Famiglia con gli abiti popolari diCaserta e due grandi tele raffiguran-ti Passatempi campestri della fami-glia di Ferdinando IV di Borbone. Linterno del palazzo fu impreziositocon gli arazzi dell'Arazzeria Reale,diretta da Pietro Durante. Ben deco-rata era la cappella dove Carlo Bru-nelli eseguì a monocromo L'EternoPadre tra gli angeli e i Serafini, le Al-legorie, la Nascita e La fuga in Egit-to, per la cui esecuzione il re pagòben "ducati cento per ognuno". Nelluogo di culto vennero poste anchetre tele di Francesco Liani: S. Eusta-chio, Il profeta Daniele, e La beataVergine con il Bambino.

A tavola conFerdinando IV

Ferdinando IV gu-stava la buona cu-cina seduto alla ta-vola meccanica,un congegno azio-nato con carrucoleche permetteva disalire la tavola im-bandita dalle cuci-ne al primo piano. Iprodotti usati perle pietanze prove-

nivano dalle terre di Cardito. Nonmancavano le zuppe a base di legu-mi o cereali. Si faceva largo consumo di ortaggiprediligendo gli asparagi. Il tutto eracondito con dell'ottimo olio di oliva eannaffiato con un buon bicchiere divino. Latte fresco e buon burro non man-cavano mai grazie alle duecentomucche allevate. Già dal '700 venivacreato un formaggio molto simile al-l'attuale Parmigiano mentre dal lattedi bufala si ricavava dell' ottima moz-zarella e del formaggio a pasta filata. È risaputo che il re organizzava fre-quenti battute di caccia e c'era dascegliere tra cervo, cinghiale e lepre.

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Antitrust, no ad obbligo chiusura festivaAvv. Giusy Vastante

ostacolo all'adozione da parte deinegozianti di strategie differenziatee, quindi, all'ampliamento dell'offertaa beneficio dei consumatori. L'Auto-rità ricorda che l'art. 12, comma 1,del Decreto Legislativo n. 114/1998,recante la riforma della disciplina re-lativa al settore del commercio, haproceduto a liberalizzare l'aperturadegli esercizi commerciali nei comu-ni ad economia prevalentemente tu-ristica e nelle città d'arte, preveden-do espressamente che in tali comuni"gli esercenti possono derogare dal-l'obbligo di cui all'art. 11, comma 4",secondo cui "gli esercizi commercia-li osservano la chiusura domenicale

Il divieto all'aperturadei negozi nei giornidi festa crea una re-strizione della con-correnza tra gliesercenti. Lo scrivel'Autorità Garantedella Concorrenza

e del Mercato in una segnalazioneinviata al Comune di Roma il 5 apri-le 2008. L'Autorità ha anche decisodi avviare un monitoraggio sulla re-golamentazione dell'apertura degliesercizi commerciali nei Comuni tu-ristici. Nella segnalazione è ribaditoil principio generale in base al qualei vincoli all'apertura costituiscono un

Una visit a agli edifici pubblici di CalesD.ssa Angela Izzo

Seconda parte -Imponenti le cosid-dette terme centra-li, situate nella zo-na centrale dellacittà tra due decu-mani minori e uncardine, a poca di-

stanza dall'area del foro. Il comples-so è costruito in opera quasi retico-lata con ammorsature triangolari ditufelli e laterizio; tecnica costruttivadatabile al primo quarto del I sec.a.C. L'edificio era dotato di un apodi-terium-spogliatoio, di cui è ben con-servata la parete Ovest scandita dasemicolonne in laterizio con capitelliionici e da una decorazione in stuc-co, che mostra i resti di quadri figu-rati con motivi di erme e di palestra.Una nicchia al centro della pareteconteneva una statua in marmo del-la dea Artemide. Il pavimento era in

litostrato e nei lati estremi in tessel-lato bianco e nero con meandri. Lastanza fu adibita in un secondo mo-mento a frigidarium per i bagni fred-di. Adiacenti a questo ambiente sonoil tepidarium e il calidarium, che pre-senta sulla parete Est la nicchia adabside per il labrum. Il laconicum,una stanza per le sudorazioni, è apianta circolare ed è preceduto daun ambiente quadrato forse un de-strictarium. La zona Est dell'edifcio èoccupata dagli ambienti di servizio.Interessante il corridoio in opus qua-si reticolatum in calcare e con volta abotte, che conduce al praefurnium eal pozzo. Purtroppo dell'altro edificiotermale, le cosiddette Terme Setten-trionali, è ben visibile dalla stradache solitamente si percorre, solo unimponente muro in opus caementi-cium con paramento esterno in opusvittatum. Si possono osservare le

fondazioni del muro a causa dell'ab-bassamento del piano stradale edanche, tramite una cavità scavata inanni recenti, un tubulo cilindrico diterracotta, funzionale insieme ad al-tri allo sfogo dei prodotti di combu-stione. Sul piano di campagna, inve-ce, sono sette strutture in opus cae-menticium con paramento esterno inopus latericium, non unite tra di loro,che sembrano appartenere ad unambiente dalla forma rettangolareabsidata. FINE

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e festiva dell'esercizio". Si tratta diuna norma pro-concorrenziale intesaad incentivare una maggiore offertadi servizi commerciali nelle città ca-ratterizzate da maggiore afflusso tu-ristico. In tal senso, l'Autorità ha piùvolte affermato che ogni vincolo al-l'apertura di un esercizio commercia-le determina restrizioni ingiustificatedella concorrenza tra gli esercenti.Le restrizioni concernenti le giornatedi apertura degli esercizi commer-ciali costituiscono un ostacolo all'a-dozione di strategie differenziate daparte degli stessi esercenti e, quindi,all'ampliamento dell'offerta a benefi-cio dei consumatori.

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All'estero sono falsialmeno tre prodottialimentari "italiani"su quattro, con leesportazioni dall'I-talia che raggiungo-no il valore di 16,7miliardi di euro e

rappresentano appena un terzo delmercato mondiale delle imitazioni diprodotti alimentari made in Italy chevale oltre 50 miliardi di euro. La pira-teria agroalimentare internazionaleutilizza impropriamente parole, colo-ri, località, immagini, denominazionie ricette che si richiamano all'Italiaper prodotti taroccati che non hannonulla a che fare con la realtà nazio-nale: dai formaggi ai salumi, dal caf-fè ai biscotti, dall'olio di oliva ai con-dimenti, dalla pasta ai vini. Se il Par-mesan è la punta dell'iceberg diffusoin tutto il mondo, c'è anche il Roma-no prodotto nell'Illinois con latte di

Biscotto al gelatoIngredienti per 4 bi-scotti. 8 biscotti sec-chi gelato alla cremazuccherini Prendere ibiscotti e metterli suun piatto con l'even-

tuale disegno rivolto verso il basso.Distribuire un po' di gelato sulla me-tà dei biscotti e ricoprirli con i re-stanti. Schiacciare leggermenteogni coppia di biscotti eliminando laparte di gelato che fuoriesce. Intin-gere i biscotti negli zuccherini e...buon appetito!!! Adatto ai bambini,da preparare in anticipo, ottimo ge-lato per merenda.

mucca anziché di pecora, il Parmavenduto in Spagna senza alcun ri-spetto delle regole del disciplinaredel Parmigiano Reggiano o la Fonti-na danese e svedese molto diverseda quella della Val d'Aosta, l'Asiagoe il Gorgonzola statunitensi o il Cam-bozola tedesco imitazione grossola-na del formaggio con la goccia. Lalista è lunga anche per i salumi conla presenza sulle tavole del mercatoglobale di pancetta, coppa, prosciut-to Busseto made in California, maanche di falsi salami Toscano, Mila-no e addirittura della soppressataCalabrese tutelata dall'Unione euro-pea come prodotto a denominazionedi origine. E non mancano casi diimitazione tra i prodotti simbolo delladieta mediterranea come il Pom-peian, olio di oliva che non ha nullaa che fare con i famosi scavi, ma èprodotto nel Maryland, o quello Ro-mulo dalla Spagna con la raffigura-

zione in etichetta di una lupa che al-latta Romolo e Remo. Spaghetti na-poletani, pasta milanesa, tagliatelle ecapellini prodotti in Portogallo, lingui-ne, risotto e polenta dagli Usa, pen-ne e fusilli tricolore prodotti in Austriasono alcuni esempi di primi piatti ta-roccati mentre tra i condimenti risal-tano i San Marzano: pomodori pelaticoltivati in Usa o i pomodorini di col-lina cinesi e la salsa Bolognese dal-l'Australia. Non sfugge al tarocco anche il vinosimbolo del made in Italy come ilChianti prodotto nella Napa Valley inCalifornia mentre tra le curiosità daricordare l'Amaretto Venezia prodot-to in Germania in una bottiglia la cuiforma imita quella dell'Amaretto diSaronno, il caffè Trieste tostato all'i-taliana e prodotto in California conconfezione tricolore come i biscottiStella d'oro prodotti nello Stato diNew York.

Le ricette di Niett aPolpo con peperoncino e olive

Ingredienti per 4 persone: 1 kg dipolpo verace; peperoncino; 1/2 pe-perone rosso; olive nere; olio d'olivaextra-vergine di Giano Vetusto; ace-to balsamico; foglioline di maggiora-na. Cuocere il polpo in acqua salatabollente per circa 20 minuti. Trascor-so il tempo di cottura, lasciarlo nelbrodo stesso per circa 1 ora. Privar-lo della testa e aromatizzare i tenta-coli con il peperoncino fresco. Tagliare a fette sottili e adagiare suipiatti di portata. Guarnire con olivenere e peperoni, l'aceto balsamico,l'olio d'oliva e qualche fogliolina dimaggiorana fresca.

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Present ato il libro: V itulazio un p aese che si raccont ablico conla letturadi docu-menti co-m u n a l ide l l ' 800 ,c u r i o s etradizionivitulatine egustose ri-

cette antiche. Il pubblico si è mostratomolto interessato quando i volontarihanno descritto alcuni giochi antichicome il mazz' ‘e pìuzo, la campana, arota mena cauce' e quando alcuni at-

tori locali hanno rievocato mestieri or-mai scomparsi come quello del bandi-tore che è entrato in scena con la suaimmancabile trombetta e u' mmolafor-bici che ha mostrato come si limavanocoltelli e forbici. Prima di congedarsi i volontari hannoringraziato con una sorpresa il pubbli-

Inaugurate le Piscine a V itula zio

Si è conclusa con grande successola presentazione del libro "Vitulazioun paese che si racconta" scritto daivolontari del servizio civile svoltopresso la Pro Loco Vitulatina: Anto -nia Aiezza, Angelo Benincasa, Ma -ria Russo, Gessica Sarno . All' evento erano presenti molti vitu-latini che hanno trascorso un pome-riggio ricco di sorprese. Il moderato-re dell' evento Giovanni Giudicianniha aperto la cerimonia con una frase

del cele-bre scrit-tore Ce-sare Pa-v e s e ,che spie-ga la fi-nalità dellibro: “Unpaese civ u o l e ,

non fosse per il gusto di andarsenevia”. Un paese vuol dire non esseresoli, sapere che nella gente, nellepiante, nella terra c'è qualcosa di tuo,che anche quando non ci sei restaad aspettarti. Possibile che con tuttoil mondo che ho visto, non sappia an-cora che cos'è il mio paese?. I volon-tari hanno illustrato alcuni capitoli delloro libro: la storia, i monumenti, lefeste religiose, gli artisti vitulatini, lestrade i vicoli e le piazze, i concitta-dini da ricordare intrattenendo il pub-

co: nellasala in cuisi stavasvolgendol'evento so-no apparsequattro ar-zille anzia-ne bellone-si vestite con abiti di un tempo chehanno mostrato come si lavorava ufiesto (lo strame) cantando antichi ri-tornelli, accompagnate dalle allegrenote di una fisarmonica. Alla fine del-la cerimonia il pubblico si è mostratomolto soddisfatto e orgoglioso di ave-re giovani vitulatini motivati e attentiverso il loro paese. E' stato un tuffonel passato, un lieto intrattenimentoche si è concluso con una degusta-zione di dolci locali e la distribuzionedel libro che è disponibile nelle edico-le e tabaccherie di Vitulazio oltre chenella sede della Pro Loco in via Be-nedetto Croce n°2 tutti i giorni dalle9.30 alle 13.30 tranne il martedì, gior-no in cui le volontarie sono presenti insede dalle 15.00 alle 19.30.

Dalla prima pagina - Non permettia-mo che la droga e l'alcol continuinoa disseminare il loro potere, ostaco-liamoli con tutte le nostre forze. Ab-biamo i mezzi per poterlo fare, unodi questi è proprio la prevenzione.Le persone consapevoli, gli opera-tori del settore e le associazioni nonindietreggiano e nonostante i possi-bili ostacoli avanzano promuovendoincessantemente una corretta edu-cazione in tema di droghe e alcol.Conoscere i nemici permette dicombatterli. È stata divulgata peranni una leggenda metropolitanadove l'uso di droga e l'abuso di alcolè trendy, fa "fighi"; ma chi ha paga-to un prezzo così alto non va infan-gato perché ha creduto, appunto, auna leggenda. Adesso è arrivato,veramente, il momento di demolirla.

Sono poche le persone

che pensano, però tutte

vogliono giudicare.(Federico il Grande)

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Una delle problemati-che più attuali, nel pa-norama musicale a li-vello nazionale, è si-curamente quello diavvicinare le giovanigenerazioni alla musi-

ca classica. Infatti i giovanissimi sono,per la stragrande maggioranza, disin-teressati alla musica seria; essi han-no, cioè, perso la capacità di ascoltaresemplicemente, abituati spesso ad ac-coppiare i suoni con le immagini, e for-temente influenzati dalle proposte mu-sicali offerte dai mezzi di comunicazio-ne di massa, in particolar modo la te-levisione. La musica classica è consi-derata qualcosa di estraneo o di anti-quato, a volte di incomprensibile, de-stinato ad un pubblico di adulti, di per-sone mature e fornite di una prepara-zione adeguata ad ascoltare questorepertorio. Eppure basta riflettere sulfatto che le suonerie dei telefonini cel-lulari di tutti gli adolescenti sono ricchedi temi musicali classici oppure che

tantissimi spot pubblicitari televisivihanno, come sottofondo musicale, deimotivi conduttori di celebri composi-zioni sinfoniche o opere liriche. Quindi,a volte, i giovani ascoltano musicaclassica senza sapere di ascoltarla.Questo è il nocciolo della questione:probabilmente è solo un problema di'educazione all'ascolto'. L'uomo di al-tre epoche ascoltava musica in parti-colari ore dedicate alla 'musica', l'uo-mo di oggi ascolta musica da mattinaa sera: a tavola, viaggiando, studian-do, lavorando, senza interromperequeste attività, quasi fosse una musicafunzionale, utilitaria, una musica che sipuò 'sentire' generalmente senza'ascoltare'. Il ritmo di vita che viviamo,così frenetico ed asfissiante, ha provo-cato la nascita di un nuovo ambienteacustico, di un nuovo clima spiritualedove spesso c'è un imbarbarimentodel gusto musicale per soddisfare la ri-chiesta smisurata di musica 'facile', daeseguire o ascoltare distrattamente.Queste mie considerazioni non devo-

I giovani e la musica classicaProf.ssa Rossella Vendemia

no indurre a credere che io voglia fareuna distinzione tra musica 'buona' emusica 'cattiva'. Penso, infatti, cheogni linguaggio musicale (musica clas-sica, musica leggera, pop, tradizionipopolari) abbia una sua valenza eduna sua connotazione storica e socia-le. Il mio discorso è esattamente l'op-posto: personalmente ascolto tanti tipidi musica senza avere pregiudizi eperciò mi chiedo come mai tanti giova-ni ritengono brutta o noiosa la musicaclassica senza averla ascoltata mai.Suppongo che sia difficile giudicare ciòche non si conosce. La musica classica è poco amata dallegiovani generazioni, perché poco co-nosciuta e poco veicolata dai mass-media. Basterebbe creare maggiori occasionidi ascolto per i giovanissimi, fornendoloro gli strumenti necessari per acqui-sire una capacità di analisi critica e discelta consapevole. E magari tanti ra-gazzi di oggi riempiranno in futuro lesale da concerto e i teatri.

Epilazione e DepilazioneDott. Fiorenzo Di Girolamo - Dermatologo

Metodi di depilazione:cere epilatorie a caldoed a freddo. Le cereepilatorie danno deibuoni risultati, la ricre-scita si ha dopo circa20/30 giorni e con iltempo i peli possono

indebolirsi e diminuire. E' un metododoloroso in quanto il pelo viene tirato elascia per qualche ora un leggero ros-sore. Inoltre si ha la possibilità di aller-gie alle sostanze usate o di infezionisecondarie alla scarsa igiene della cu-te sottoposta a ceretta. Altro sistema èla rimozione tramite pinzette o epilato-ri elettrici. E'un metodo facile e soprat-tutto si può usare a domicilio. E' peròabbastanza doloroso, quindi è indicatosoprattutto per gli arti inferiori dove lacute è meno sensibile e non è indicatosu superfici curve, come le ascelle enelle regioni del corpo con cute sottile.Inoltre, non tutti i peli riescono ad es-sere asportati alla radice, alcuni sispezzano alla trazione, rientrando nelcanale follicolare e possono ricrescerecome peli incarniti. La diatermocoau-gulazione è un altro efficace metodo di

epilazione permanente. Sfrutta ener-gia sotto forma di corrente elettrica al-ternata, trasformata in energia termica,che si sprigiona da un elettrodo aghi-forme inserito nel canale pilifero. Talepratica è un mini-intervento chirurgicoe pertanto deve seguire regole precisedi igiene e presuppone ottima manua-lità dell'operatore. Gli inconvenienti più comuni, infatti,sono dovuti a cattiva manualità o catti-va attrezzatura. L'intensità della scari-ca deve essere la minima sufficiente aprovocare il distacco del pelo, un'inten-sità esagerata può provocare reazionicicatriziali o discromiche. Il trattamen-to, anche se bencondotto, va ripetu-to nelle successivesedute, poiché piùdel 50% dei pelitrattati alla primaseduta ricrescerà.L'epilazione laser èla tecnica più re-cente ed anchequella in generegravata da minoreffetti avversi. Ci

sono tante tipologie di laser, dall'ale-xandrite, al diodo, ai laser rubino, aquelli a luce pulsata ed altri. L'efficaciadi queste tecniche è data dalla lun-ghezza d'onda con cui la fonte di luceriesce a colpire e distruggere le cellulegerminative del pelo. Ad ogni sedutaviene eliminato circa il 70% dei peli checadono entro un mese. I trattamenti la-ser vanno ripetuti, in quanto i migliori ri-sultati si hanno con il pelo in fase ana-gen (di crescita). L'epilazione laserpermette comunque di trattare in tempibrevi ampie regioni del corpo.I costi diquesti trattamenti sono comunque an-cora molto elevati.

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Settima parte - Fra igrandi interpreti del-la canzone napole-tana si annoveranoanche le voci dellamusica operisticacome Fernando DeLucia, nella foto,

Enrico Caruso, Giuseppe di Stefano,Ferruccio Tagliavini, Tito Schipa,Mario Del Monaco, Andrea Bocellied il famoso trio composto da Pava-rotti, Carreras e Domingo. Grandi in-terpreti che hanno nobilitato la can-zone partenopea diffondendola intutto il mondo. Fernando De Lucia fuamico inseparabile di Enrico Caru-so. De Lucia nacque a Napoli, nellazona di Porta Capuana, l'11 ottobre1860, ed aveva iniziato a cantare dasoldato ad una festa del Reggimen-to a Caserta. Presso il Conservato-rio S. Pietro a Majella studiò fagotto,contrabbasso e canto ed esordì alTeatro di S. Carlo di Napoli, il 9 mag-gio 1885, nell'opera Faust. Nel 1896

si recò a Salerno per giudicare ungiovane tenore e, dietro le quinte, gliparlò a lungo. Nessuno seppe checosa si dissero i due artisti. Quel gio-vane tenore era Enri-co Caruso che, qual-che anno dopo,stroncato dai critici,disse addio a Napolipartendo per gli StatiUniti dove iniziò lasua fortuna. L'amicoDe Lucia rivide Caru-so dopo lunghi anni; era l'estate del1921 ed il corpo di Caruso era ada-giato in una teca di vetro e depostosullo spazio antistante la chiesa di S.Francesco Di Paola, in piazza Plebi-scito a Napoli, accolto da una im-mensa folla di concittadini. Durante ilrito funebre, De Lucia cantò per il ca-ro amico una preghiera che la follaascoltò in religioso silenzio, ma sen-za applaudire. L'arte del canto di Fer-nando De Lucia fu studiata dagli in-glesi che ammiravano la sua potenza

Storia della canzone napolet anaFranco Valeriani - Giornalista

di voce e lo squisito gusto nelle in-terpretazioni. Egli cantò al Teatro diS. Carlo per ben 32 anni ed oggi èricordato solo con poche fotografienel corridoio del Teatro, mentre adEnrico Caruso, che calcò poche vol-te le tavole di quel palcoscenico,hanno eretto un busto in marmo.Forse,con tale gesto, Napoli volevafarsi perdonare le critiche negativedel passato che costrinsero il grandeArtista a lasciare la sua adorata Na-poli. Fernando De Lucia fu un ottimointerprete dei più famosi successidella canzone napoletana. Egli fu iltenore prediletto di Salvatore Di Gia-como che per lui scrisse Catarì e Se-renata Napulitana. A queste si ag-giunse Scétate di Ferdinando Russoche De Lucia cantò accompagnatoda un gruppo di 24 mandolinisti. Leincisioni di De Lucia sono oltre 400fra romanze, canzoni e brani di ope-re. Ascoltarle oggi è entusiasmantee sconcertante per i gorgheggi ed il"vibrato vocale"allora molto diffuso.Quello che colpisce è anche il timbrovocale dolce, potente e morbido allostesso tempo. Fra le canzoni magi-stralmente interpretate ricordiamo:'A Surrentina, Funesta ca lucive, Erade Maggio, Passione, Scétate e Ca-tarì. De Lucia e Caruso ebbero lostesso maestro di canto, VincenzoLombardi, che ad ogni loro interpre-tazione, ad ogni loro successo, mo-strava l'orgoglio di averli avviati allacarriera del bel canto; una luminosacarriera che spinse i due artisti a cal-care i palcoscenici dei più famositeatri del mondo. Fernando De Luciamorì il 21 febbraio 1925 ed il suocorpo riposa nel cimitero di Poggio-reale di Napoli. Continua

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legge in una nota dell'Agenzia delle En-trate che riporta le novità contenute inuna circolare emanata dopo l'ok Ue al-le agevolazioni. Il riconoscimento del-l'incentivo è automatico. Sarà sufficien-te presentare un formulario che eviden-zi il progetto d'investimento iniziale. Lanuova 'Visco-Sud', ripristinata dalla Fi-

nanziaria 2007, riporta in auge il regimedi aiuti per gli acquisti o le locazioni fi-nanziarie di beni strumentali ammortiz-zabili, dai macchinari ai programmi in-formatici, ai brevetti. Potranno usufruirne le imprese che ef-fettuano, nel periodo 2007-2013, nuoviinvestimenti in Calabria, Campania , Pu-glia, Sicilia, Basilicata, Sardegna,Abruzzo e Molise. Prima di poter fruiredell'agevolazione, i beneficiari devonopresentare all'Agenzia delle Entrate unformulario che, pur non valendo comeistanza preventiva, rappresenta unacondizione indispensabile per la suc-cessiva fruizione del credito.

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Si è giunti al 16° anno che il club "Le lepri" di V itu-lazio organizza la "Sgambettata Vitulatina", manife-stazione podistica amatoriale a passo libero, noncompetitiva, aperta a tutti. Si svolge su un percorsodi 4, 8 e12 Km. La stessa, 3o Memorial "CristinaFormicola", è inserita nel calendario della Federa-zione Italiana Amatori Sport per Tutti (F.I.A.S.P.), e si

svolgerà il 1 Giugno 2008 a Vitulazio con partenza da PiazzaGiovanni XXIII alle ore 09,10. Il presidente del club, Giovanni Ca-rusone e alcuni suoi collaboratori, hanno iniziato da tempo i pre-parativi per la buona riuscita della manifestazione che negli annipassati ha sempre avuto una massiccia partecipazione di atleti,non atleti e amanti di questo sport che negli ultimi anni è diven-tato uno dei più frequentati da ragazzi, giovani, adulti e anziani. La manifestazione sarà preceduta da una sfilata degli atleti chedeporranno una corona di alloro al monumento dei caduti in Piazza Riccardo II da dove La Sgambettata prenderà il via. Le iscri-zioni si possono effettuare presso la sede del Club in Via Iardino n.21, entro il 25 Maggio 2008. Sarà inoltre possibile iscriversi15 minuti prima della partenza presso Piazza Giovanni XXIII. Al termine gli atleti che avranno completato il percorso dei 12 Kmsaranno premiati con. Coppe, Targhe eTrofei, secondo la disponibilità del Comi-tato Organizzatore. Inoltre saranno consegnati premi ai grup-pi che abbiano partecipato con almenosei iscritti.Per ulteriori informazioni contattare gli or-ganizzatori ai numeri telefonici: 0823 990 673 oppure 339 3534694

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In Ricordo della Fest a della MammaSandro Di Lello - Appassionato di tradizioni antiche

Chi da piccino nonha scritto una poe-sia, dettata dai pro-pri insegnanti, neiprimi anni di scuola,per la festa dellamamma? Chi nonricorda con quanta

ansia nascondevamo sotto al piattola poesia da leggere prima del pran-zo festivo?. Chi non fremeva pen-sando al momento di ricevere damamma o papà qualche monetina"'a mazzetta"?. Chi non vorrebbe ri-tornare per qualche momento altempo della propria infanzia?. La fe-sta della mamma è una ricorrenzalegata al culto della divinità della fer-tilità proposta nel 1870 da una don-na attivista che si batteva per la pa-ce, l'abolizione della schiavitù e del-le guerre. In seguito fu trasformata inuna festa segno d'amore verso lapropria mamma. Dal 10 maggio1908 si festeggia a Filadelfia. Poinella Virginia. Nel 1914 la festa fu uf-ficializzata negli Stati Uniti d'Ameri-ca, da Woodrow Wilson, presidentein carica, con la clausola che doveva

essere celebrata la seconda domeni-ca di maggio. In Italia la Festa dellamamma ricorre l'8 maggio ma, dal1957, nel borgo di Tordibetto ad As-sisi, il parroco don Otello Migliosi perla prima volta la festeggiò la secondadomenica di maggio. I doni offerti al-la mamma sono rose od oggetti aforma di cuore, tutti di colore ros-so,per esprimere l'amore profondo. Ma anche un semplice bacio o unacarezza, hanno il loro grande valoreaffettivo. A tutte le mamme porgiamotanti, tanti auguri, e dedichiamo i ver-si di questa poesia.

MammaSo che tanto ancorti avvince / il ricor-do del mio venir almondo / poiché haiancor scolpito nel-lo sguardo / lagioia che di luce in-trise l'animo tuo / eniente fu primariaalla premura /d'in-segnarmi ad amarla vita. / Grande ful'impegno e il tuo

amore / che a vegliarmi costante fo-sti, / fin dai miei incerti passi / perguidar il mio andare lungo la giustavia / e che mai cedessi il passo / aquella cupa, insana, senza uscita. /Ora che dell'adulto, / dovrei aver ilcoraggio, / se lungo il cammino / ilbuio avanti mi si pone, / ad invocaremi trovo / te, mamma mia! Oggi è latua festa, /e ti voglio offrire un fiore, /in cui ripongo tanto amore. / Un forteabbraccio e tanti baci / per dirti quan-to sono felice / giacché di me lamamma sei.

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“Si baciano le labbra due volte per dire MAMMA ”

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Una scoperta scon-volgente. Non uno,né due, ma tutti gliaffreschi della Grot-ta delle Formelle (ri-salente all'XI sec. d.C.) sono spariti dal-la parete. Tutti

stracciati con il motosega, ad uno aduno: cinque spariti dalla parete sini-stra, sei dalla parete centrale e duedalla parete destra. Affreschi che,sebbene in cattive condizione, unpaio d'anni fa, stavano ancora al lo-ro posto. Sono spariti la bella Ma-donna col Bambino, il ritratto di S.Giovanni Battista , S. Elena, S. Gio-vanni Evangelista, S. Nicola, S. Pie-tro, S. Michele, S. Donato, SantaCaterina, S. Benedetto e S. Giusep-pe. Praticamente tutti: anche la bel-lissima Madonna Orante, l'Ascen-sione di Cristo, il banchetto di Erode,la Natività e la decapitazione di S.Giovanni Battista. Ormai della Grot-ta affrescata delle Fornelle, ossiadella preziosa Cappella funeraria

del Conte Pandolfo e della ContessaGualferata dell'XI sec. d. C., non ri-mane che un antro vuoto, sporco ed

inaccessibi-le. E comese non ba-stasse an-che la pare-te tufaceasu cui insi-

ste la grotta, è in parte franata equalcuno ha gettato materiale di ri-sulta per impedirne del tutto l'ingres-so. Il cancello, infine, da anni è statorotto, spalancato ed in gran parte di-velto. La macabra scoperta è statafatta ieri dall'Archeoclub caleno chesi era recato sul posto con i soci Er-minio Zona, Peppe Gallina, Pasqua-le Ranucci e Ilda Bottone, per ac-compagnarvi una trentina di soci del-l'Archeoclub di Acerra ed alcuni visi-tatori provenienti da Capua, Pastora-no e Pignataro Maggiore, nel cui co-mune si trova oggi lo sfortunato mo-numento. Eppure, questa importantecappella funeraria, dove vennero tu-

mulati il Conte Pandolfo e la Contes-sa Gualferada, il cui sarcofago è cu-stodito in Cattedrale, meritava benaltra attenzione da parte delle ammi-nistrazioni locali e dalla stessa So-vrintendenza ai Monumenti. I visita-tori provenienti da Acerra, Mariglianoe Mugnano, sono rimasti senza pa-role nel vedere lo stato di completoabbandono in cui sono state lasciatele grotte affrescate. "Non si può farfinta di niente, ha spiegato la Presi-dente dell'Archeoclub di Acerra Ro-sa Anatriello, col passare degli annile Grotte affrescate, sono rimastesempre più abbandonate a se stes-se, da permettere ai ladri d'arte di ru-bare gli affreschi bizantini strappati aforza con il motosega". Gli affreschirubati sono una sconvolgente testi-monianza di degrado storico e am-bientale. Un danno irrecuperabile.La decorazione della cappella si de-ve a Icmundo. Invece in questi dueultimi anni sono spariti tutti gli affre-schi e sono rimasti 13 grandi buchealle pareti.

Calvi Grott a delle Fornelle: Rubati gli affreschiProf. Paolo Mesolella

La pillola per smettere di russareDr. Alfonso Di Stasio - Farmacista

Dopo l'entrata incommercio di varidispositivi a basedi sostanze mu-coadesive, più omeno efficaci, cheprometterebbero diallentare apnee e

crepitii notturni, è recente la notiziadi una società londinese, la BTG In-ternational Ltd, che starebbe speri-mentando un nuovo medicinale, co-dificato come BGC20-0166, capace

di combattere l'apnea ostruttiva delsonno, causa di russamenti e soffo-camenti durante la notte.Il farmaco,che accoppia due modulatori dei re-cettori della serotonina, agirebbe suaree cerebrali che interessano il to-no muscolare e la respirazione. Infase di sperimentazione è stato vistoche nel 40% delle persone trattate viè stata una forte riduzione della pro-blematica durante le ore notturne.Inoltre, ha mostrato un ridotto nume-ro di effetti collaterali.

I punti di forza di questo farmaco, adire della BTG International Ltd, do-vrebbero essere 1) l'unicità del prodotto, in quanto ilsolo ad avere un effetto così marca-to, 2) la facilità di somministrazione, inquanto previsto un dosaggio minimogiornaliero disponibile oralmente. Insomma, sonni felici per mogli emariti. Informazioni e dettagli al sito webhttp://snipurl.com/26r3v

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Alle ore undici dimartedì 29 aprile2008 Stefania Ca-stellone iniziava adiscutere, nell’Au-la Magna dell’Uni-versità Suor Orso-la Benincasa di

Napoli la tesi di laurea in “Scienzadell’educazione”. Per sostenerla nelsuo impegno erano presenti i genito-ri, il fratello e numerosi amici giuntida Bellona, la città scelta da Stefaniaper la sua dotta tesi. Al termine siapprendeva che la candidata aveva

riportato il più alto voto fra tutti gli al-tri esaminandi: 105. Si concludevacosì l’estenuante ciclo di studi chepermettevano a Stefania di tagliarel’ambito traguardo coronando così ilsuo tanto ambito sogno: Dottoressain Scienza Dell’educazione. StefaniaCastellone, originaria di Giugliano(Na), è la seconda studiosa che hascelto di trattare nella sua tesi di lau-rea la nostra città. Alcuni anni addie-tro, Bellona fu oggetto di discussio-ne nella tesi di Vincenzo Izzo, ungiovane originario di Calvi Risorta.L’argomento trattato da Izzo fu l’ec-cidio dei 54 Martiri bellonesi avvenu-to durante la II Guerra Mondiale.Raggiante in volto, Stefania lasciaval’Aula Magna per salutare gli amici

ed i parenti che avevano seguito l’e-same in ansia ed apprensione. Latesi dal titolo "Istruzione ed Educa-zione a Bellona" si componeva diquattro capitoli: il primo trattava le

origini ed icenni stori-ci di Bello-na, il se-condo ca-p i t o l o :istruzionepubblica aBellona dal1807 al1860; il ter-zo capitolo:P u b b l i c a

istruzione a Bellona dal 1860 al1867; l'ultimo capitolo trattava dellaCongregazione di Carità a Bellona: Ilrelatore è stato il chiarissimo profes-sore Giuseppe Fioravante dell'Uni-versità La Sapienza di Roma; Tutorla Professoressa Maria Skodes. Leaccurate ricerche sono state effet-tuate da Stefania su 700 documentimanoscritti conservati presso il Mu-seo Campano di Capua e L'archiviodi Stato di Caserta. Al termine dellasua dotta disquisizione la giovanelaureanda ci ha riferito: "Ringrazio inumerosi amici bellonesi che mihanno sostenuta con parole di am-mirevole incoraggiamento. In primisil Sindaco dott. Giancarlo Della

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Tesi di Laurea: "Istruzione ed Educazione a Bellona"D.ssa Aurora Michela Renna

Cioppa che, telefonicamente, mi haespresso tutto il suo compiacimentoper il traguardo raggiunto. Non potròdimenticare il funzionario comunaleAntoinio Battista Graziano per la suadisponibilità e per avermi indirizzata-presso l’Associazione Dea Sport On-lus. La mia infinita riconoscenza va

ad altriamici bel-l o n e s ip resen t inel l ’AulaMagna: ilConsiglie-re Comu-nale Do-m e n i c oValerianicon dele-

ga ai rapporti con le Istituzioni Civili,Militari e Grandi Eventi, il giornalistaFranco Valeriani per avermi fatto do-no dei suoi due volumi: "Bellona ieried oggi" e "Luci ed ombre, storia etradizioni" molto utili per le mie ricer-che, Franco Falco presidente del-l'Associazione Dea Sport Onlus perle parole di incoraggiamento ed ilmaresciallo Antonio Gagliardi. Infineun ultimo ringraziamento all'amicoAngelo Bovenzi, dipendente del Mu-seo Campano di Capua, per la suasquisita disponibilità.

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Un senso di sconfor-to ti assale quandonel percorrere lastrada che conduceall'attuale conventosei costretto ad assi-stere allo stato diprogressivo degrado

ed abbandono della stessa e delpiazzale antistante la Chiesa. Non ècertamente edificante per i tanti cheda lontano, di domenica, si recanoalla Santa Messa, anche da paesi li-mitrofi, per la bellezza del luogo eper la sacra e raccolta atmosfera cu-rata dalle Pie Clarisse di Santa Chia-ra. Alcune di quelle che erano le co-lonnine laterali dello stradone sonodistrutte e mancanti dei tubolari pro-tettivi della strada e della pubblicaincolumità. Il manto d'asfalto delpiazzale antistante il Convento mo-stra i segni del tempo e della erosio-ne che lo predispone ad un progres-sivo peggioramento. Quelli che furo-no i lavori di collocazione dei pali il-luminanti eseguiti da circa tre annihanno lasciato la impressione di unadevastazione. La posa dei cavi elet-trici interrati comportarono la distru-zione di un'ampia fascia di manto

La collina di S. Pasquale ora del Convento di Sant a CroceRag. Vittorio Ricciardi

asfaltato mai più ripristinato. Non sicomprende, da parte di molti, comela posa di un cavo possa aver com-portato tanto danno. Ormai circa die-ci centimetri separano il livello asfal-tato pre-esistente, dal sottostantepiano sconnesso di pietrame, lascia-to ad imperituro ricordo. Che dire poidella scomparsa di circa cinque pog-gi in tufo e cemento tanto comodi, senon belli, utili a quanti, dopo la ripidasalita al colle, vi trovavano un attimodi riposo. E' invero strano che unpubblico intervento utile e necessario(la illuminazione del piazzale) si ri-solva poi nella distruzione dell'altret-tanto utile e bello preesistente. L'arri-vo della primavera richiamerà certa-mente tanta gente, come di solito,nel piazzale, tra il verde della pineta.Alla ricerca del paesaggio campano.Alla vista all'orizzonte delle isole diIschia e di Capri. Verso sera, un an-golo di refrigerio dalla calura estiva,nello sfavillio di mille luci coloratedelle colline di Napoli. Peccato! Unvero peccato che non si apprezzi labellezza di quel poco che abbiamo eche non si tenga in alcun conto il la-voro di quanti, poveri ed operai dis-occupati, lavorarono con modesti

cantieri di lavoro per rendere più bel-lo ed accogliente quel nostro angolodi paese. Ancora una volta ci appel-liamo alla sensibilità di quanti po-trebbero rimediare sperando di nonrimanere inascoltati come sempre.

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Notizie sul progetto “SUDAN – Salvare il salvabile”

Oltre 20 anni fa la Diocesi di Khartoum avviò un progettoper sostenere le centinaia di migliaia di persone che, acausa della guerra, furono costrette ad abbandonare leproprie case e i propri villaggi. Attualmente il progetto èsostenuto da: “Mondo Unito ONLUS” e da “Insieme perl’Unità dei Popoli Onlus”. Dallo scorso mese di giugno si èavviata la costruzione di un nuovo centro scolastico aKarya 2, utilizzando un lotto di terra nei pressi di Omdur-man, a nord di Khartoum, dove vivono 60.000 persone. Glisfollati provengono da Thawra, a 40 km di distanza. Nel2002 il governo espropriò le loro terre, costringendoli adabbattere le case per trasferirsi in una zona deserticacompletamente priva di infrastrutture (luce, acqua, servizi)Il nostro impegno prevede la costruzione di: una recinzio-ne (ultimata a luglio) una scuola elementare ed una scuo-la materna. Per sostenere il progetto domenica 18 Maggio2008 alle ore 18.00, nell’Auditorium “Francesco Tomma-siello” in Viale Italia di Teano, si terrà un concerto.

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Carta di qualificazione del conducenteGiuseppe Giudicianni detto Peppino

Al fine di migliorare lasicurezza stradale edel conducente, laDirettiva Comunitaria2003/59 del 15 set-tembre 2003 ha pre-visto che, per la gui-da di veicoli impe-

gnati in operazioni di autotrasportoprofessionale per cui è richiesta lapatente C, C+E, D e D+E, il condu-cente sia titolare anche di una "Car-ta di Qualificazione del Conducente"(CQC) che attesti la sua particolareformazione professionale. La Direttiva Comunitaria è stata re-cepita nel nostro ordinamento con ilDecreto Legislativo 21 novembre

2005, n. 286. La CQC è rilasciataper due modalità di trasporto:a) per i veicoli adibiti al trasporto di

cose; b) per i veicoli adibiti al trasporto dipersone. Quella per trasporto di per-sone non consente la guida di veico-li per trasporto di cose e viceversa,anche se il conducente può essereabilitato per entrambe le tipologie.La CQC è valida per la durata di 5anni ed è rinnovabile alla scadenza.L'eventuale revoca o sospensionedella patente di guida comporta au-tomaticamente l'inefficacia dellaCQC. L'obbligo di possedere la CQCper la guida dei veicoli professionalidecorre:

a) dal 10 settembre 2008 per il tra-sporto di persone; b) dal 10 settem-bre 2009 per il trasporto di cose. Ilnuovo documento sostituirà gradual-mente i "Certificati di abilitazioneprofessionale" (CAP); di conseguen-za, a decorrere dalle date indicate,tutti i CAP tipo KD e quelli di tipo KCnon saranno più rilasciati. Dopo taliscadenze, chi è già titolare di questicertificati e intende continuare a gui-dare veicoli impegnati nelle attività diautotrasporto professionale, devemunirsi della CQC che (in alcuni ca-si e fino alla data del 4 aprile 2010),può essere ottenuta anche per con-versione senza superare un esamedi qualificazione.

Corsi in materia di sicurezzaInterviene Gaet ano Manna, Presidente Ass. Acli T erra Camp ania per la Legalità

Francesco IovinoAbbiamo chiesto aGaetano Manna,Presidente dell’Asso-ciazione Acli terraCampania per la Le-galità, di renderciedotti Sui corsi ine-renti la Sicurezza sul

lavoro. Il Manna, con la cortesia chelo distingue ci ha riferito: ”Per primacosa desidero informare che i corsisi possono frequentare nella nostrasede di Pignataro Maggiore (CE). Icorsi inerenti la Sicurezza sul lavo-ro. e l’adeguamento alle normativeeuropee (haccp D.Lgs. 155/97); Ag-giornamento Legge 46 9 ecc.; Atte-stazione SOA ai sensi del DPR34/2000 per la partecipazione a ga-re pubbliche; ISO 9001/2000 (VisionCertificazione di Qualità); ISO

14001:2004 14000. EMAS: Certifi-cazione Ambientale; OHSAS 18001(certificazione dei sistemi di gestionedella sicurezza e della salute dei la-voratori). L’elenco è il seguente: Addetti antin-cendio in attività a rischio incendiomedio h8 �150,00; Il Datore di lavo-

ro conforme al decreto del ministerodel lavoro e della previdenza socialedel 16/01/1997 h16 � 200,00; Addet-to al primo soccorso ai sensi delD.M. 388/2003 gruppo B E C h12

�150,00; "Il Rappresentante dei la-voratori per la sicurezza" conformeal decreto del Ministero del lavoroe della Previdenza sociale del16/01/197 h32 �200,00; "Il Re-sponsabile del servizio di preven-zione e protezione" ai sensi del DS626/94 e conforme al D.Lgs. 195del 23 giugno 2003 con rispettivimoduli A,B,C e tutti i macrosettoridi appartenenza h120 � 500.00;Addetto all'emergenza (art 4 com-ma 5 D.Lgs 626/94) h12 � 150.00;Coordinatore per la sicurezza neicantieri temporanei e mobili(D.Lgs. 494/96) h120 � 500.00;Addetto al montaggio e smontag-gio ponteggi (d.lgs. 235/03) h28 �200,00 Corsi sicurezza stradaleper autotrasportatori. (da definire)”Conclude il Presidente Manna

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Occhio alla leggeGiovanni Carusone - Presidente Sezione Coltivatori Bellona

Etichett atura carniSulla Gazzetta Uffi-ciale n. 53 del3/3/2008 è statapubblicata la Circo-lare MiPAAF 15 feb-braio 2008, n. 1 re-cante ulteriori chiari-

menti ed indicazioni sulle modalità appli-cative previste dal decreto 30 agosto2000 in base al Regolamento CE n.1760/2000 - Titolo II etichettatura dellecarni bovine.

Lott a alla RalstoniaSulla Gazzetta Ufficiale n. 43 del20/2/2008 (S.O. n. 40) è stato pubblicatoil decreto MiPAAF 30 ottobre 2007 relati-vo alla lotta obbligatoria contro la Ralsto-nia solanacearum (Smith) Yabuuchi etal. in recepimento della direttiva dellaCommissione 2006/63/CE. Il decretostabilisce i provvedimenti di natura fito-sanitaria da adottare sul territorio italianoper la lotta all'organismo nocivo Ralsto-nia solanacearum, già noto come Pseu-

domonas solanacearum (Smith), agentedell'avvizzimento batterico delle solana-cee. Ciò allo scopo di: localizzarlo e de-terminarne la distribuzione; prevenirne lacomparsa e la disseminazione; prevenir-ne la propagazione ed attuare misure fi-tosanitarie ai fini della sua eradicazionequalora venga individuato.

Misure per la lingua bluLa Gazzetta Ufficiale n. 52 del 1/3/2008riporta l'ordinanza 14 febbraio 2008 delMinistero della Salute riguardante misureurgenti di polizia veterinaria in materia diintroduzione sul territorio italiano di ani-mali da vita sensibili alla febbre catarraledegli ovini (Blue tongue).

Riserva nazionale PacLa Gazzetta Ufficiale n. 37 del 13/2/2008riporta il decreto MiPAAF 2 gennaio 2008che riporta modificazioni al decreto 24marzo 2005, concernente la gestionedella riserva nazionale del regime di pa-gamento unico della PAC.

Malattie delle pianteSulla Gazzetta Ufficiale n. 40 del

16/2/2008 sono stati pubblicati due de-creti MiPAAF sulla lotta obbligatoria adalcuni insetti. Il primo, datato 30 ottobre2007, riporta disposizioni per la lotta ob-bligatoria contro la processionaria del pi-no Traumatocampa (Thaumetopoea) pit-yocampa. Il secondo, del 9 novembre2007, detta disposizioni sulla lotta obbli-gatoria contro il cerambicide asiaticoAnoplophora chinensis, un fitofagoestremamente pericoloso per un grannumero di latifoglie, in grado di causaregravi danni al patrimonio forestale eagricolo nazionale.

Borse di studio: Incaricat a la Prof.ssa Arianna Di Giovan niD.ssa Graziella Rispoli

L'Associazione Dea Sport Onlus diBellona organizza un concorso apremi tra gli alunni delle scuole ele-mentari. Il concorso consiste nellosvolgimento di un lavoro che sia undisegno oppure un tema. Il titolo: "Laraccolta differenziata dei rifiuti solidiurbani."Per ogni gruppo di classi ipremi saranno così suddivisi: per iprimi cinque classificati una borsa distudio mentre dal secondo al quintoposto i venti alunni riceveranno undiploma, una targa o una coppa. I la-vori saranno giudicati dagli stessi in-segnanti che stileranno la classificafinale. L'Associazione organizzatri-

ce, compatibilmente con le esigenzedell'Istituto Autonomo Comprensivo,si riserva di comunicare luogo e datadella premiazione. Il Comunicato èstato inviato al Prof Luca Antropoli,Dirigente Scolastico dell'Istituto Auto-

nomo Comprensivo di Bellona che,con la sensibilità che lo distingue, harisposto positivamente all'iniziativaincaricando la professoressa Arian-na Di Giovanni, anche quale Asses-sore Comunale alla Cultura, di prov-vedere alla restante organizzazione:tempi e modi di consegna, giuria,classifica ecc. Il concorso deve con-cludersi entro il 31 maggio 2008. La sponsorizzazione è stata assuntadalla Dott.ssa Angela Parente Diret-trice della Scuola dell’Infanzia

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L’ INAS - CISL a tutela della vit a dei lavoratoriDonato Bencivenga - Sindacalista

La giornata del 22aprile del 2008 è l'en-nesima giornata neraper i lavoratori italiani:ancora sei morti sullavoro, da Monfalconea Frosinone, ancoraferiti, ancora famiglie

in lutto per la perdita di persone usciteda casa per andare a guadagnarequel salario che in Europa nessuno ciinvidia. Essi si aggiungono ad una listadrammatica, nella quale appena qual-che settimana fa si è aggiunto il nomedi un lavoratore edile di Maddaloni, Mi-chele Sposito De Lucia, 39 anni, duefigli. Dopo gli eventi luttuosi di Torino,in cui persero la vita altri sei lavoratorialla Thissen Krupp, il Paese fu scossoda un'ondata di indignazione: ma nel-

l'epoca della comunicazione di massala tragedia dura poco e gli operai fan-no notiziasolo quandoci rimettonola pelle. Peril sindacato,per la CISLnon è così,non può essere così: per tanti che tro-vano nella fede cristiana alimento perla propria azione sociale la vita è sacrae la sua tutela deve essere antepostaa qualsiasi altra considerazione, devevenire prima dell'economia, prima del-la politica, prima dello Stato. La CISL èesposta in prima linea nella difesa del-la vita e della salute dei lavoratori: es-sa non si monetizza, non si può sub-ordinarla alla logica della competizio-

ne. Certamente vanno fatte rispettarele leggi esistenti, a partire dal Testo

unico sulla sicurezza recente-mente varato ed inasprire lepene a carico di chi fa lavorarele persone in condizioni di in-certezza: ma occorre ancheche nessuno sia costretto adammazzarsi, letteralmente, di

lavoro solo per incrementare un salarioche da solo non è sufficiente a mante-nere decorosamente la propria fami-glia. Per quanto riguarda l'INAS, il Pa-tronato della CISL, è fortemente impe-gnato su questo versante per tutelare ilavoratori colpiti da incidenti sul lavoronei confronti degli Enti preposti

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Buon fraseggio, buo-na musicalità, timbroscuro e denso: sonoqueste le caratteristi-che vincenti del bari-tono di AlvignanoFrancesco Landolfi,

che lo scorso 27 aprile nell'ex Aurumdi Pescarasi si è aggiudicato il primoposto del Concorso internazionale dicanto "Sviluppo Lirica Italia Città diPescara" organizzato dall'Accademiad'Arte Lirica P.Q.I. (ProfessionistiQualificati Insieme) presieduta daEmilia De Cesari. Nella splendida cornice abruzzese ilgiovane talento dell'Alto Casertano siè imposto per la sua intensa interpre-tazione dell'aria di Rodrigo "Per megiunto…io morrò" dal "Don Carlo" diGiuseppe Verdi, emergendo tra oltre

A Francesco Landolfi il concorso lirico internazionaleFederica Landolfi - Giornalista50 giovani cantanti provenienti davari paesi del mondo. A decretarlouna prestigiosa giuria composta, ol-tre che dalla presidente Emilia DeCesaris, da emi-nenti esponentidel mondo dellamusica: i MaestriBruno Rigacci, Al-do Sisillo, Vito LoRe, Nicola Iannel-li, Isabella Crisan-te, Nicolas Giusti,Domenico Virgili eSilverio Di Mona-co. Un concorso che è stato il prelu-dio al primo Festival InternazionaleSviluppo Lirica Italia Città di Pescarache avrà luogo dal 10 al 19 luglioprossimi e avrà nel concerto al com-positore Ennio Morricone proprio la

partecipazione del giovane baritono.Il maestro Morricone, accompagnatoda un orchestra di 200 musicisti, ri-percorrerà le tappe del suo straordi-nario percorso artistico di composito-re di colonne sonore per il cinemache gli sono valse il Premio Oscar al-la carriera nel 2007 e che lo hanno re-so noto in tutto il mondo. Nel frattem-po Francesco Landolfi domani, do-menica 4 maggio, concluderà il ciclodi recite, nel ruolo di "Ismeno" dell'o-pera "Il Cavaliere Errante" di Tomma-so Traetta per il Teatro Marrucino diChieti-Rete Abruzzese per lo Spetta-colo. Prossimi impegni: a giugno,sempre a Chieti, sarà Fiorello de "Ilbarbiere di Siviglia" di G. Rossini eSilvio de "I Pagliacci" di R. Leonca-vallo nell'ambito del Festival Interna-zionale di Cagli (Pesaro).

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Abuso dei mezzi di correzioneAvv. Enzo Natale

Costituisce reato co-stringere un figlio ascrivere frasi umiliantisul quaderno. E'quanto ha stabilito laCassazione confer-mando la sentenza

dei giudici di merito con la quale erastato condannato a due mesi di re-clusione un papà separato che ave-va punito la figliola del primo matri-monio obbligandola a scrivere sulquaderno "sono una ladra…" minac-ciandola di percosse. Il caso giudi-ziario trae spunto da una singolarevicenda: un papà separato avevaportato con sé la figlia del primo ma-trimonio per trascorrere le vacanzeospite della nuova famiglia; quiviquesta era stata accusata di furto eper punizione il papà le aveva impo-sto, sotto minaccia, di scrivere sulquaderno ripetutamente la frase

umiliante sopra annotata. Tale com-portamento, secondo i giudici chehanno esaminato il caso, integratutti i presupposti di un abuso deimezzi di disciplina da parte del geni-tore, abuso che avrebbe avuto unarilevanza notevole sulla salute psi-chica del soggetto, provocando unalesione personale punita dal codicepenale. A tal proposito la SupremaCorte rileva che in materia di abusidi mezzi di correzione la nozione dilesioni e quindi di malattia punita dalcodice è ampia e comprende casi didepressione, di disturbi comporta-mentali e stati d'ansia e di insonniacausati dalle imposizioni che un ge-nitore utilizza ai fini educativi. Anco-ra una volta, un orientamento rigidoe fiscale da parte dei giudici non ècondivisibile e non giova alla credibi-lità ed alla affidabilità di chi ammini-stra la giustizia. Certamente un ec-

cesso nell'esercizio della funzionecorrettiva ai fini educativi con modali-tà afflittive e punitive della personali-tà contrasta con la pratica pedagogi-ca, ma è pur vero che per integrareuna fattispecie criminosa concretaoccorre qualche cosa in più rispettoalla imposizione utilizzata dal genito-re che obbligando la figlia a scriveresul quaderno "sono una ladra" ha vo-luto trasmettere impropriamente econ mezzo astrattamente non lecitoun valore quello della onestà. La de-cisione invita ad una serena riflessio-ne, ma impone anche un interrogati-vo più che legittimo: l'autorità genito-riale è necessaria ed indispensabileper rafforzare la proibizione di com-portamenti non onesti, ingiusti, peri-colosi o dannosi? E una utilizzazionenon corretta, qualora integri estremidi reato, deve essere punita comenel caso sopra esaminato?

La pelle che costitui-sce le labbra si diffe-renzia per strutturada quella del restodel corpo: l'assenzadella cheratina, lasostanza che confe-

risce una certa rigidità alla pelle ren-de quella delle labbra più morbida erosea, ma anche più delicata e espo-sta alle condizioni ambientali. Comeproteggere le labbra da vento, sole,freddo e caldo eccessivo? Il contor-no - labbra è una zona molto sog-getta alla formazione di piccole ru-ghe, per questo motivo è consigliabi-le, ogni sera, l'utilizzo di una cremanutritiva o antirughe specifica. Un ri-

Labbra sensuali da baciareAnna Vlase Esperta in bellezza del corpo

medio naturale contro le labbra scre-polate è quello di mescolare sei cuc-chiai di cera vergine grattugiata a seicucchiai di olio di mandorle e una vol-ta raffreddato il composto applicarlo

sulla zona in-teressata peralcuni minuti.Per curare lelabbra tagliate

si possono mescolare tre cucchiai dimiele liquido con sette gocce di olioessenziale di lavanda per poi conser-vare in un vasetto l'impasto ottenuto.Prima di andare a dormire basta ap-plicare il balsamo sulle labbra. Gli ef-fetti benefici si noteranno dopo pocheapplicazioni.

Festa della mammaAuguri

Mamma seiun Angelo AUGURI

FrancescaAntoniett a

MariaVincenzo

Ti vogliamo unmondo di bene Auguri

Antoniett aMaria

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La passione per il bel canto, nella fa-miglia di Gabriele Aurilio (Zio Liluc-cio), sembrava volersi tramandarenel tempo. Nei fine settimana moltiamici si riunivanoper consumare unagustosa cena e, dalgruppo, si staccavazio Liluccio che ini-ziava a cantare lecanzoni di succes-so che egli, in altreoccasioni, dedica-va ad una novellasposa o nelle sere-nate: Molte eranole canzoni che egliinterpretava conbravura e gusto raf-finato. Sembravaun cantore di altri tempi e gli ascol-tatori restavano affascinati e, spes-so, commossi. Del suo repertorio fa-cevano parte i successi della canzo-ne classica napoletana e italiana.Fra le tante ricordiamo: Quanno tra-monta 'o sole, Io te vurria vasà, Mie-zo 'o grano, Reginella (che egli dedi-cava sempre a sua moglie Genovef-fa) Tu ca nun chiagne e fra le can-zoni italiane: Vipera, Rondini al nido,Non ti scordar di me, ecc. Ma la can-zone che tutti richiedevano a zio Li-luccio era: Come le rose, di cui eglifaceva un capolavoro di interpreta-zione. Passarono gli anni e la febbredel bel canto colpì anche Nicola ePasqualino, due dei suoi sette figli.

Nicola per alcuni anni ripropose lecanzoni apprese da bambino, ascol-tando il suo papà, e fra esse quellache tutti desideravano riascoltare

era: Come le rose, che Nicola canta-va mostrando una certa commozio-ne. Lo stesso accadde per Pasquali-no il quale, disoccupato e con unafamiglia a carico, decise di fare sulserio. Pasqualino era richiesto per lefeste nuziali che sisvolgevano a Bel-lona, Vitulazio,Camigliano, Pa-storano e S, Ange-lo in Formis. Nellesue interpretazioniera accompagnatoda un sestettod'eccezione: Pep-pino De Fortuna fi-sarmonica, Salva-

Restaurata l'edicola di San MarcoFranco Valeriani - Giornalista

Marco, si celebrava una S. Messaed i Vespri a cuiassistevano ifedeli bellonesi.L'atto vandalicosuscitò il biasi-mo dei cittadinied il risenti-mento di BrunoDella Cioppa,attuale proprietario del palazzo, cheincaricò il pittore vitulatino MicheleCiccarelli di riprodurre una nuova im-magine del Santo. Terminata l'opera,

L'edicola di San Marco Evangelistaadiacente al pa-lazzo Della Ciop-pa, in via Diaz,nello scorso me-se di settembrefu profanata daignobili scono-sciuti che aspor-tarono le dodicipiastrelle in maiolica su cui era raffi-gurato il Santo. Il dipinto risaliva al1775 ed ogni anno, durante la ricor-renza delle festività in onore di San

lo stesso Ciccarelli ha inteso fissarlaall'interno dell'edicola messa a nuo-vo da un esperto muratore. Il 25 apri-le u.s., alle ore 17, l'immagine fu be-nedetta durante una funzione religio-sa officiata dal Rev. Don GiuseppeMilazzo. Alla cerimonia religiosa vihanno assistito tantissimi fedeli ac-corsi per ammirare l'opera del Cicca-relli e per assistere alla cerimoniaconsiderata un evento. Dopo mesi diattesa, davanti all'edicola di SanMarco Evangelista sono ritornati i ce-ri votivi ed i fiori.

La famiglia canterinaFranco Valeriani - Giornalista

tore Tedesco sassofono contralto,Gabriele Caputo chitarra, MarioAiezza tromba, Salvatore Natale cla-rinetto e Franco Valeriani batteria.Fra le canzoni ricordiamo: Guaglio-ne, Scapricciatiello, Accarezzame,Reginella e Suspiranno 'na canzone.Quest'ultima sembrava scritta per iltimbro vocale di Pasqualino che lainterpretava con allegria e tanto gu-sto. Durante le esibizioni indossavaun abito blu ed una cravatta vario-pinta che gli davano l'aspetto di unvero artista. Oggi zio Liluccio non è più con noi,ma resta il suo ricordo, mentre Nico-la e Pasqualino vivono la loro età incompagnia di tanti amici fra cui CiroGagliardi appassionato interprete deisuccessi dell'indimenticabile SergioBruni. Seduti presso il Circolo Socia-le, spesso, ricordano il loro passatocanoro e sotto voce accennano i mo-tivi delle canzoni di un tempo quandotutti eravamo "più giovani"e sogna-vamo un mondo migliore.

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Le congiuntiviti primaverili: flagello dei bambiniD.ssa Ketty Negro - Oculista

Le congiuntiviti so-no le infezioni ocu-lari più comuni dal-le svariate cause,tutti almeno unavolta nella vita sisono confrontaticon un OCCHIO

ROSSO che PRUDE. Le forme più fre-quenti, in assoluto, soprattutto oggi-giorno sono quelle ALLERGICHE chesono spesso stagionali, croniche. Pos-sono comparire in soggetti atopici omeno, il segno clinico distintivo è lapresenza di PRURITO. La congiuntivi-te primaverile è una infiammazione bi-laterale della congiuntiva ad anda-mento cronico ma con esacerbazionein primavera che colpisce general-mente bambini in età prepubere, il pru-rito che l'accompagna è continuo, avolte esasperante e costringe i piccolipazienti a STROPICCIARSI continua-mente gli occhi, lamentano sensazio-ne di corpo estraneo (come più comu-nemente detto, sassolini nell'occhio). Iprincipali sintomi e segni della con-giuntivite primaverile sono oltre al fa-

stidioso prurito, iperemia della con-giuntiva, marcata lacrimazione, fotofo-bia (fasidio alla luce) il dolore non èquasi mai presente, vi può essere in-vece secrezione bianco-giallastra avolte abbondante. Se si everte la pal-pebra superiore si può notare la pre-senza di numerose papille che in casigravi si organizzano in aspetto aCIOTTOLATO ROMANO. La corneapuò essereinrteressatasotto formadi cheratitep u n c t a t asuperficialefino all'ulce-ra non do-lente e nonsettica. Le congiuntiviti in primaverasono più favorite proprio grazie al pol-line, anche l'inquinamento ambientalesvolge un ruolo importante aumentan-do l'allergenicità del polline stesso.Molti chiedono se si può fare qualcosaper evitare di arrivare all'occhio rossis-simo mal tollerato dai bimbi. La rispo-sta è SI. Innanzitutto se è un'allergia

stagionale evitare quei luoghi dove c'èmaggiore concentrazione del polline,LE FAMOSE PASSEGGIATE IN CAM-PAGNA; un'accurata detersione dellepalpebre e ciglia evita il deposito equindi in ristagno del polline; iniziarestabilizzanti di membrana una ventinadi giorni prima per evitare fasi acute,dal momento che i nuovi prodotti condoppia azione stabilizzante ed antista-minica sono molto efficaci, si possonoove possibile evitare i cortisonici. Il cli-ma più caldo degli ultimi anni ha favo-rito precoce inizio e prolungata persi-stenza dei pollini pertanto si ci amma-la prima e per più tempo. E' buona re-gola proteggere gli occhi con occhialida sole di buona qualità. Se il prurito èintenso talora riccorriamo all'applica-zione di un cubetto di ghiaccio a livel-lo palpebrale perchè lo stropicciarsidegli occhi provoca liberazione di altraistamina con circuito autoamplificato.In conclusione ricorrere ai farmaci percontrollare i sintomi ed al buon sen-so per limitare il contatto con aller-geni siano essi pollini o di altra spe-cie se accertati.

Lettera al DirettoreCaro Direttore, da quando sei a Bel-lona hai sempre prese iniziative chehanno ottenuto i consensi da partedi coloro che ne sono venuti a co-noscenza. L'ultima, spero solo in ordine di tem-po, è la pubblicazione di questa rivi-sta che considero molto piacevoleed interessante. Un affettuoso richiamo è doverosofartelo: pensi tu che tutti i lettori so-no muniti di una vista come quelladella lince? Io purtroppo, e come me tante per-

sone anziane, riusciamo appena aleggere utilizzando gli occhiali. Per-chè non aumenti il carattere delloscritto? Comprendo che facendo ciòoccorrono più pagine, quindi piùspese. Cerca, nei limiti del possibile, ac-contentarci anche se dovessimotrovare meno notizie. Mi auguro che questo mio consigliosia ascoltato. Auguri dal tuo fedelelettore, Pasqualino Aurilio - Bellona

Caro Pasqualino, eccoti acconten-

tato. Per soddisfare la tua richiestaabbiamo deciso di ingrandire loscritto senza diminuire gli articolima aumentando le pagine. Dunque, da questo numero anzichésedici, le pagine saranno, minimo,ventiquattro. Ti ringrazio del suggerimento e tiauguro buona lettura. Colgo l'occasione di ringraziare altrilettori per i loro apprezzamenti ine-renti, in particolar modo, la paginache riporta i numeri utili ed i turnidelle farmacie. Franco Falco

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E' nata una… Bimba, una mamma ed un p apà

Fiocco rosa per l'abitazione della famiglia composta dal dermatologo Fioren-zo Di Girolamo e dall'avvocato Grazia Mongillo poiché si è presentata, alle ore09,20 del 22 aprile u.s., con il suo primo vagito. Gli auguri da tutti i parenti edamici ai quali si aggiungono quelli della nostra Redazione.

I Citt adini chiedono, il Professionist a rispondeDr. Silvio Di Rubbo - Medico

Diabete e depres-sione. C' è una re-lazione fra diabetemellito e sindromedepressiva? Antonio Ciotti Capua

Il panorama della letteratura inter-nazionale, in questi ultimi anni, si èsempre più arricchito di dati epide-miologici e lavori di ricerca clinicacirca la relazione, ormai ampia-mente documentata, tra due patolo-gie. Si stima che ben il 15-20% dei sog-getti con il diabete mellito presentiuna sindrome depressiva. A tutt'og-gi le cause dell'alta prevalenza del-la depressione nel paziente condiabete non è compresa fino in fon-do. Ci sono due ipotesi dominanti: 1) ladepressione dipende da fattori bio-chimici direttamente dovuti allacondizione patologica presente; 2)la depressione è il risultato della"condizione" stressante che la ma-lattia cronica diabete mellito com-porta, particolarmente quando sipresenta una complicanza micro-macroangiopatia con la conse-guente limitazione o incremento delbisogno di cura. A suffragio della prima ipotesi è ildato di alcuni studi circa la presen-za, in entrambe le condizioni, diuna comune alterazione. Per esempio, un aumento dell'atti-vità dell'asse ipotalamoipofisisurre-ne con conseguente incrementodella secrezione di cortisolo è statoosservato sia nel soggetto depres-so sia in quello con diabete mellito.La veridicità di questa ipotesi vienemessa sempre più in discussione.È certo, invece, che la presenza diun episodio di depressione maggio-re rappresenta una condizione cheaumenta significativamente il ri-schio di sviluppo il DMT2. Altra osservazione è che il decorsodella sindrome depressiva nelDMT2 è atipica, essendo general-mente caratterizzata da una duratapiù lunga e da un più alto indice di

ricorrenza rispettoagli episodi che in-teressano i soggettinon-diabetici. La seconda ipotesi,invece, afferma chela depressione, nelsoggetto con dia-bete mellito, è il ri-sultato del disagioindotto dall'esserediabetico, e alcunistudi concludono che la sindrome de-pressiva è dovuta alle difficoltà diadattamento, in particolare, alla pre-senza delle complicanze micro-ma-croangiopatiche del diabete mellito.Sebbene, quindi, la ricerca dellecause della depressione nel pazientecon DMT2 non sia, a tutt'oggi, esau-riente, alcuni "punti fermi" si sonoidentificati: se escludiamo le forme didepressione che si sviluppano comeconseguenza della comparsa dellecomplicanze, generalmente la sinto-matologia depres-siva precede ladiagnosi del DMT2di alcuni anni e l'e-pisodio depressivodura più a lungo ri-spetto ai soggettinon diabetici.È significativa l'as-

sociazione, nelsoggetto diabetico,tra depressione e

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iperglicemia. Significativi sono anche i dati checorrelano la presenza della sindromedepressiva e la scarsa "compliance"ai consigli alimentari nel soggettodiabetico, in particolare di tipo 1 che,associati alla precedente osserva-zione circa lo scarso controllo glice-mico, portano, come provato, all'au-mento del rischio di sviluppare lecomplicanze croniche della malattiadiabetica sia micro che macroangio-patiche.

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Alto Casert ano suggestivo p aesaggio solcato dal V olturnoNicola Barone

Castelvetere sul Calore: Il p aese del pane miracolo soAntonia Aiezza

Il 28 Aprile siamoandati a Castelvete-re sul Calore, un pic-colo borgo di Avelli-no, per documenta-re la festa del panemiracoloso celebra-ta in onore di S. Ma-ria delle Grazie. E'

una festa religiosa che porta in sé anti-che tradizioni popolari che conferisconoall'evento un fascino unico. Basti pensa-re che qui non solo la statua della Ma-donna viene portata in processione maanche un gruppo di bambine tra i 12-14anni che vestono gli stessi abiti dellaMadonna e come questa sono ricoperte

da chili di oro cucini ai loro abiti. Questafesta ha origini antiche: si racconta cheverso l'anno mille la Madonna apparvead una donna del paese chiedendo di in-nalzare unachiesa in suoonore nel luogoin cui ci sarebbestata la neve ilgiorno 28 Aprile.Effettivamentenel giorno predetto fu trovata la neve inuna piccola zolla dove si fece costruireuna chiesetta in onore di S. Maria delleGrazie così come aveva voluto la Ma-donna. Si racconta ancora che una riccadonna del paese dispose che un suo ter-

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reno fosse coltivato a frumento e che ilgrano si usasse per preparare pane peri bisognosi. Quando il paese si trovò avivere un brutto periodo di carestia, soloquel terreno diede tanto grano tale dasfamare tutta la popolazione di Castel-vetere. Ancora oggi nei giorni che pre-cedono la festa in onore di S. Maria del-le Grazie, si raccoglie il grano e nell' im-minenza della festa le donne preparanoi tortani, pane a forma di ciambelle, chea fine processione vengono consegnatia tutte le famiglie del paese per riviverequel giorno in cui quel pane miracolosofu consegnato a tutta la popolazione.Noi siamo andati a vedere questo parti-colare rito di consegna del pane.

Un'emozione da vive-re. Il Matese circondatodai piccolissimi borghidei castelli longobardi,dalle rovine romane esannite, dalle numero-se grotte esistenti nelsottosuolo dove si ve-

neravano i Santi, si snoda tra paesag-gi di colline ricoperte da ulivi, vigneti ecampi di grano, monti di faggi e quer-ce secolari; qui, fin dai tempi più remo-ti, l'uomo ha trovato l'ambiente idealedi vita. Terra di confine tra Campania,Lazio e Molise, l'Alto Casertano dise-gna tra gli Appennini un suggestivopaesaggio solcato dal Volturno. Il suomiscuglio di arte, storia e natura offreuno scorcio di quella Campania anco-ra semisconosciuta e poco frequenta-ta dal turismo di massa, dove la tran-quillità e il piacere di vivere sono scan-diti dai ritmi della natura. Una mancia-ta di chilometri separa da Roma e da

Napoli. Ad accogliere i visitatori unacampagna dolce e luminosa, borghi ecittà costruiti sulle pendici dei colli adominare le vallate, in una insieme distili che sgomitano, si sovrappongono,si ignorano e all'improvviso si mesco-lano. E poi spec-chi d'acquastretti tra imonti, macon l'animarivolta al Me-diterraneo.Le monta-gne del Ma-tese sono lì,a nord, magli ulivi e le vigne testimoniano il climadolce e le giornate di sole che bacianoqueste terre. Basta cambiare la visua-le, il punto di vista e lo scenario si pro-pone con volti inattesi. Le ripide rive dei torrenti che nascono,

inattesi, dalle rocce lasciano il postoalle spiagge, le severe falesie accolgo-no gli ulivi, i tormentati dirupi montanidiventano spettacolari terrazzi naturali,dai quali si dominano i laghi sottostan-ti. Il Matese ed il Sannio rappresenta-

no un vasto e "saporo-so" territorio che unisceall'olio i formaggi, i vini,gli insaccati, la frutta edalcune delizie dolciariedestinate a lasciare unsegno profondo. Ma è anche un viaggio,questo, tra tesori di artee di cultura, di testimo-nianze archeologiche edi meravigliosi prodotti

artistici dell'artigianato locale, nel sug-gestivo scenario dell'entroterra cam-pano ricco di colline, campi coltivati,fattorie, castelli e borghi medievali:un'esperienza che ti rimarrà nell'ani-ma.

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10 - Russo11 - Vecchione17 - Apostolico18 - Corvino

Pignat aro Maggiore Turno festivo e fuori orarioLa Farmacia aperta la domenica, di segui-to indicata, coprirà il fuori orario la settima-na successiva.Domenica 11 maggio FuscoDomenica 18 maggio Rega

S. Maria C.V. - FarmacieAntonone via Lavoro, 1410823 812 260Beneduce via G. Paolo I, 18 - 0823 843 701Bovenzi via Mazzocchi, 48 - 0823 846 520Tafuri via Avezzana, 0823 846 803Iodice viale Kennedy, 58 - 0823 589 137Merolla via A. Moro, 43 - 0823 841 758Salsano S. Francesco - 0823 798 583Simonelli via Anfiteatro, 78 - 0823 845 383

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09 MEROLLA10 TAFURI11 ANTONONE12 SALSANO13 MEROLLA14 TAFURI15 ANTONONE16 IODICE17 BOVENZI18 SIMONELLI19 BENEDUCE20 SALSANO21 ANTONONE22 SIMONELLIAvis - Calendario 2008La Sezione di Bellona comprende i gruppidi: Camigliano, (Ref. Vendemia Antonio340 309 6194) - Capua, (Ref. PlomitalloFernanda 333 613 6137) - Formicola, (Ref.Di Gaetano Nataly 340 067 6479) Liberi,(Ref. Diana Annamaria 338 294 9647)Pontelatone, Referente: (Luongo Pina 349 326 8338)

BellonaMaggio 17-18Giugno 14-15Luglio 12-13Agosto 02-03Settembre 06-07Ottobre 11-12Novembre 15-16Dicembre 13-14

CamiglianoMaggio 25Agosto 31Dicembre 07

CapuaGiugno 22Settembre 28Dicembre 28

FormicolaGiugno 01

Ottobre 05Pontelatone

Ottobre 19Ospedali - Pronto Soccorso

Arienzo 0823.803.111Aversa 081.500.1111Caserta 0823 231 111Marcianise 0823. 518.1111Napoli Cardarelli 081.747.111.11S. Maria C. V. 0823 891 377Sessa Aurunca 0823 934 237

Orario dei treni sulle tratte:Triflisco - Napoli

05:04 triflisco 05:57 na c.le06:02 triflisco 07:00 na c.le07:17 triflisco 08:20 na c.le09:12 triflisco 10:08 na c.le12:12 triflisco 13:16 na c.le13:45 triflisco 14:47 na c.le14:27 triflisco 15:25 na c.le15:33 triflisco 16:27 na c.le17:34 triflisco 18:31 na c.le19:07 triflisco 20:03 na c.le19:56 triflisco 21:17 na c.le

Napoli T riflisco06:20 na c.le 07:27 triflisco 07:43 na c.le 08:41 triflisco10:56 na c.le11:52 triflisco12:28 na c.le 13:24 triflisco13:48 na c.le 14:48 triflisco15:14 na c.le 16:09 triflisco15:49 na c.le 16:42 triflisco17:06 na c.le 18:02 triflisco19:11 na c.le 20:06 triflisco

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