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RESOCONTO STENOGRAFICO 696. SEDUTA DI VENERDÌ 21 OTTOBRE 2016 PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI INDI DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI INDICE RESOCONTO STENOGRAFICO ...................... 1-30 PAG. Missioni ............................................................ 1 Presidente ..................................................... 1 Interpellanze urgenti (Svolgimento) ............. 1 Presidente ..................................................... 1 (Iniziative urgenti in merito all’entità e all’u- tilizzo delle risorse a sostegno del sistema di accoglienza dei migranti – n. 2-01486) .... 1 Presidente ..................................................... 1 PAG. Cozzolino Emanuele (M5S) ........................ 1, 4 Rossi Domenico, Sottosegretario di Stato alla Difesa ..................................................... 2 (Elementi ed iniziative per garantire l’accesso ai cosiddetti hotspot alle associazioni che si occupano di diritti dei migranti, oltre che agli operatori della stampa n. 2- 01498) ........................................................... 6 Presidente ..................................................... 6 Atti Parlamentari I Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISCUSSIONI SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2016 N. B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti” del sito della Camera dei deputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestuali verso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documenti di seduta (Vedi All. A). N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL); Area Popolare (NCD-UDC): (AP); Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà: SI-SEL; Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA); Scelta Civica verso Cittadini per l’Italia-MAIE: (SCCI-MAIE); Civici e Innovatori: (CI); Democrazia Solidale-Centro Democratico (DeS-CD); Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN); Misto: Misto; Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling; Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l’Italia (PLI): Misto-PSI-PLI; Misto-Alternativa Libera- Possibile: Misto-AL-P; Misto-Conservatori e Riformisti: Misto-CR; Misto-USEI-IDEA (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): Misto-USEI-IDEA; Misto-FARE! - Pri: Misto-FARE! - Pri; Misto-Movimento PPA-Moderati: Misto-M.PPA-Mod.

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RESOCONTO STENOGRAFICO

696.

SEDUTA DI VENERDÌ 21 OTTOBRE 2016PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

INDI

DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

I N D I C E

RESOCONTO STENOGRAFICO ...................... 1-30

PAG.

Missioni ............................................................ 1

Presidente ..................................................... 1

Interpellanze urgenti (Svolgimento) ............. 1

Presidente ..................................................... 1

(Iniziative urgenti in merito all’entità e all’u-tilizzo delle risorse a sostegno del sistema diaccoglienza dei migranti – n. 2-01486) .... 1

Presidente ..................................................... 1

PAG.

Cozzolino Emanuele (M5S) ........................ 1, 4

Rossi Domenico, Sottosegretario di Statoalla Difesa ..................................................... 2

(Elementi ed iniziative per garantire l’accessoai cosiddetti hotspot alle associazioni chesi occupano di diritti dei migranti, oltreche agli operatori della stampa – n. 2-01498) ........................................................... 6

Presidente ..................................................... 6

Atti Parlamentari — I — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2016

N. B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti”del sito della Camera dei deputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestualiverso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documenti di seduta (Vedi All. A).

N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Forza Italia - Il Popolo dellaLibertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL); Area Popolare (NCD-UDC): (AP); Sinistra Italiana-Sinistra EcologiaLibertà: SI-SEL; Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA); Scelta Civica verso Cittadiniper l’Italia-MAIE: (SCCI-MAIE); Civici e Innovatori: (CI); Democrazia Solidale-Centro Democratico (DeS-CD);Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN); Misto: Misto; Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling;Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l’Italia (PLI): Misto-PSI-PLI; Misto-Alternativa Libera-Possibile: Misto-AL-P; Misto-Conservatori e Riformisti: Misto-CR; Misto-USEI-IDEA (Unione SudamericanaEmigrati Italiani): Misto-USEI-IDEA; Misto-FARE! - Pri: Misto-FARE! - Pri; Misto-Movimento PPA-Moderati:Misto-M.PPA-Mod.

PAG.

Duranti Donatella (SI-SEL) ....................... 6, 9

Rossi Domenico, Sottosegretario di Statoalla Difesa ..................................................... 8

(Chiarimenti in ordine ai poligoni militari pre-senti in Sardegna e alle connesse esigenze dibonifica ambientale – n. 2-01514) .............. 10

Presidente ..................................................... 10

Pili Mauro (Misto) ....................................... 10, 14

Rossi Domenico, Sottosegretario di Statoalla Difesa ..................................................... 13

(Chiarimenti in merito al mancato avvio dinegoziati con la Repubblica dominicana perevitare le doppie imposizioni in materia diimposte sul reddito – n. 2-01511) ............ 16

Presidente ..................................................... 16

Fitzgerald Nissoli Fucsia (DeS-CD) .......... 16, 18

Morando Enrico, Vice Ministro dell’Econo-mia e delle finanze ...................................... 17

(Elementi ed iniziative di competenza in re-lazione all’acquisizione della Banca Anton-veneta da parte di Monte dei Paschi di Siena– n. 2-01513) ............................................... 18

Presidente ..................................................... 18

PAG.

Morando Enrico, Vice Ministro dell’Econo-mia e delle finanze ...................................... 20

Villarosa Alessio Mattia (M5S) .................. 18, 24

(Iniziative per tutelare il « sistema Italia » daeventuali speculazioni politiche e finanzia-rie internazionali in vista del referendumcostituzionale del 4 dicembre 2016 – n. 2-01491) ............................................................ 26

Presidente ..................................................... 26

Baldelli Simone (FI-PdL) ........................... 26, 28

Morando Enrico, Vice Ministro dell’Econo-mia e delle finanze ...................................... 27

Organizzazione dei tempi di esame di pro-poste di legge e di una mozione .............. 29

Presidente ..................................................... 29

Interventi di fine seduta ................................ 29

Presidente ..................................................... 29

Baldelli Simone (FI-PdL) ........................... 29

Ordine del giorno della prossima seduta ... 29

N. B. I documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula sonopubblicati nell’Allegato A.Gli atti di controllo e di indirizzo presentati e le risposte scritte alle interrogazioni sono pubblicatinell’Allegato B.

SEDUTA PRECEDENTE: N. 695 — MERCOLEDÌ 19 OTTOBRE 2016

Atti Parlamentari — II — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2016 — N. 696

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTEMARINA SERENI

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.Invito la deputata segretaria a dare

lettura del processo verbale della sedutaprecedente.

ANNA MARGHERITA MIOTTO, Segre-taria, legge il processo verbale della sedutadel 19 ottobre 2016.

PRESIDENTE. Se non vi sono osserva-zioni, il processo verbale si intende ap-provato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell’articolo 46, comma 2, del Regola-mento, i deputati Biondelli, Matteo Bra-gantini, Bratti, Bruno Bossio, Carrescia,Censore, Cirielli, Costantino, Dambruoso,Damiano, Di Gioia, Epifani, Fico, Fonta-nelli, Giancarlo Giorgetti, Locatelli, Man-ciulli, Morassut, Pisicchio, Ravetto, Rosato,Sanga, Scotto e Valeria Valente sono inmissione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessi-vamente novantasei, come risulta dall’e-lenco depositato presso la Presidenza eche sarà pubblicato nell’allegato A al re-soconto della seduta odierna (Ulteriori co-municazioni all’Assemblea saranno pubbli-cate nell’allegato A al resoconto della sedutaodierna).

Svolgimento di interpellanze urgenti.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recalo svolgimento di interpellanze urgenti.

(Iniziative urgenti in merito all’entità eall’utilizzo delle risorse a sostegno delsistema di accoglienza dei migranti

– n. 2-01486)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima in-terpellanza urgente all’ordine del giornoCozzolino ed altri n. 2-01486 (Vedi l’alle-gato A – Interpellanze urgenti).

Chiedo al deputato Cozzolino se in-tenda illustrare la sua interpellanza o se siriservi di intervenire in sede di replica.

EMANUELE COZZOLINO. Grazie Pre-sidente, ritengo di dovermi avvalere dellafacoltà di illustrare, seppur brevemente, ilcontenuto dell’interpellanza urgente che ilmio gruppo ha ritenuto di presentare.Questa interpellanza interviene su unatematica che certamente non è nuova macostituisce ormai da diversi anni uno deiprincipali nodi della politica interna alnostro Paese. Mi riferisco ovviamente allagestione del numero di migranti presenti ea quelli che a varie ondate continuano adarrivare sulle nostre coste. Quando siaffronta il problema immigrazione è do-veroso farlo in maniera non strumentale eil più possibile in maniera oggettiva. Inquesto senso non sarebbe corretto, masoprattutto non sarebbe serio, non rico-noscere l’esistenza di alcuni dati, di alcunevariabili indipendenti, le azioni che ilnostro Paese ha posto in essere in passatoe continua a porre in essere e che hanno

RESOCONTO STENOGRAFICO

Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2016 — N. 696

contribuito a trasformare l’Italia in unadelle mete di approdo di chi dall’Africacerca di raggiungere le coste europee. Inprimo luogo è fondamentale tenere contodella collocazione geografica proprio del-l’Italia che ci vede come una sorta dibraccio teso verso proprio alcuni Paesi delNordafrica come Libia e Tunisia. C’è poiun aspetto, ormai di medio periodo, cheriguarda la situazione geopolitica: dal 2011si sono verificate le cosiddette primaverearabe, sempre nel 2011 c’è stata la guerranei confronti della Libia, che ha battuto ilregime di Gheddafi. La caduta di quelregime ci ha consegnato non un nuovoStato sovrano democratico ma un territo-rio che è oggetto di contesa tra fazioniopposte e dove è assente l’entità statuale ingrado di avere un minimo di controllo delterritorio. In tempi più recenti si devetenere conto del salto di qualità operatodalla minaccia terroristica ai Paesi occi-dentali a seguito dell’affermarsi dell’ISIS, einfine la guerra che si sta verificando inSiria. Quelli che ho appena citato sonofattori che hanno influito e influiscono adincentivare l’esodo di massa di migrantiverso l’Europa e in quota parte verso lenostre coste. Ciò detto però, signor rap-presentante del Governo, tutti questi ele-menti che cito non sorgono oggi ma sonopurtroppo ormai consolidati, sono situa-zioni, per così dire, acquisite da anni conle quali si sono dovuti confrontare nel-l’ordine il Governo Berlusconi, il GovernoMonti, il Governo Letta e dal 2004 l’attualeGoverno che lei rappresenta. Il problemaè, a nostro avviso, ed è proprio questo cheorigina in gran parte la nostra interpel-lanza, che il Governo italiano continua adaffrontare il problema e l’immigrazionenon con soluzioni politiche di lungo pe-riodo ma con provvedimenti formalmentedi natura emergenziale, dimostrandosisempre in affanno e in continua rincorsa.Ecco perché ho voluto illustrare l’inter-pellanza, signor Presidente del Governo,riservandomi, ovviamente, di ascoltare lasua risposta e di svolgere poi della valu-tazioni sulla posizione che il suo Governoesprimerà, perché i quesiti che poniamointervengono su situazioni tra loro diverse

ma che tutte insieme denotano proprioquella che è la principale carenza dellepolitiche poste in essere sull’immigrazionee cioè quello di non essere delle vere eproprie politiche ovvero interventi degni diquesto nome dal punto di vista politolo-gico. Il primo quesito che poniamo èquello sollevato qualche settimana fa dauna cronista solitamente molto informatasulle vicende che riguardano il Ministerodell’interno come Fiorenza Sarzanini delCorriere della Sera ovvero i 600 milioni dieuro che il Ministero dell’interno deve asoggetti che gestiscono l’accoglienza deimigranti. Poiché questa interpellanza ladovevamo presentare la settimana scorsaoggi questo quesito può apparire superatodal momento che, come probabilmente mirisponderà, i 600 milioni stanno per esserestanziati. Premesso che anche sul puntoc’è molto da discutere soprattutto alla lucedell’audizione del prefetto Morcone svoltaal Comitato Schengen, questo quesito ri-mane comunque utile, sul punto mi servedi tornare diffusamente in replica. Se-condo quesito che poniamo al Governoriguarda la vicenda che ha visto attivareun servizio di trasferimento da Como aTaranto in pullman con un costo di 5000euro a tratta. Infine poi c’è il quesito, cheper noi è più rilevante, che si può sinte-tizzare nella richiesta di quale politicastrutturale di lungo periodo il Governointenda porre in essere per rendere final-mente efficace ed efficiente la gestione deimigranti sul nostro territorio.

PRESIDENTE. Il sottosegretario diStato, Domenico Rossi, ha facoltà di ri-spondere.

DOMENICO ROSSI, Sottosegretario diStato alla Difesa. Presidente, con l’inter-pellanza all’ordine del giorno, l’onorevoleCozzolino, unitamente ad altri deputati,richiama l’attenzione sulla sospensione deipagamenti dovuti ai soggetti gestori deicentri e servizi di accoglienza dei migrantia causa della carenza dei fondi a dispo-sizione del Ministero dell’interno per taleesigenza e chiede quindi quali iniziative siintendano assumere per reperire le risorse

Atti Parlamentari — 2 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2016 — N. 696

necessarie al funzionamento del sistema,così come vengono manifestate perplessitàsulla ratio, l’efficacia e la sostenibilitàeconomica dei trasferimenti dei migrantidai valichi di frontiera del nord Italia inparticolare quelli di Ventimiglia e Comoverso l’hotspot di Taranto chiedendo diconoscere a quanto ammonti la relativaspesa. Con riferimento al primo quesito ilnodo che la legge di bilancio 2016-2018,come ricordato anche dall’interrogante, haprevisto per la prima accoglienza unostanziamento pari a 450 milioni di euroannui, che si sono rivelati insufficienti acoprire gli impegni di spesa obbligatoriagiuridicamente vincolanti per far fronte aicontratti in essere. In effetti le risorsestanziate per l’anno in corso dopo esserestato utilizzato in parte per il ripiana-mento dei debiti maturati nel 2015 sonostate destinate per il resto al pagamentodelle spese di accoglienza limitatamente aiprimi tre mesi dell’anno. L’amministra-zione dell’interno ha segnalato tempesti-vamente al Ministero dell’economia e dellefinanze l’esigenza di integrare la dotazionefinanziaria nella misura necessaria.

È stata quindi assegnata una somma di50 milioni di euro, e nelle more di ulte-riori trasferimenti negli scorsi mesi diluglio e agosto, si è proceduto a variazionicompensative tra i capitoli di bilancio delMinistro dell’interno per un importo di142 milioni di euro, al fine di erogare aglienti gestori dei centri un acconto sullespese relative alle prestazioni rese nelperiodo aprile-giugno. Il Governo è a tut-t’oggi fortemente impegnato a ricercaresoluzioni che, compatibilmente con il qua-dro economico-finanziario e con gli obiet-tivi e i vincoli di finanza pubblica, con-sentono di fare affluire nell’immediato alMinistero dell’interno le risorse aggiuntivenecessarie a mantenere un sistema diaccoglienza adeguata alle esigenze. Si as-sicura, comunque, che tali risorse sonostate già individuate e saranno rese dispo-nibili con la prossima la legge di bilancio,il cui disegno di legge, come è noto, è statoapprovato dal Consiglio dei ministri lascorsa settimana e che inizierà l’iter par-lamentare nei prossimi giorni alla Camera.

Per quanto riguarda i trasferimenti deimigranti dalle zone di confine si rappre-senta che la misura è stata disposta per laduplice finalità di prevenire turbative del-l’ordine e della sicurezza pubblica e dievitare che l’alta concentrazione di mi-granti potesse dare luogo ad emergenzeigienico-sanitarie. In concreto alle prefet-ture di Imperia e Como è stato richiesto diorganizzare verso l’hotspot di Taranto amezzo di autobus, affidando il servizio asocietà da selezionare tramite proceduread evidenza pubblica. Allo stato, peraltro,Taranto risulta essere l’unico hotspot ope-rativo sulla terra ferma, eventuali trasfe-rimento verso gli altri, cioè Lampedusa,Trapani e Pozzallo, tutti localizzati inSicilia, comporterebbero un significativoaggravio dei costi, e a proposito di costi siinforma che sulle direttrici Como-Tarantoe Imperia-Taranto sono stati effettuati iviaggi per una spesa complessiva di 770mila euro. Quanto alla richiesta di ripen-sare completamente l’utilizzo delle risorsefinanziarie disponibili si fa presente chegià dopo l’intesa raggiunta con le regioni egli enti locali nella riunione della Confe-renza unificata del 10 luglio 2014 il Go-verno ha rivisitato in profondità la gover-nance del sistema nazionale di accoglienza,imperniandola sulla politica dell’acco-glienza diffusa. In tal senso il Ministerodell’interno continuerà ad investire anchein termini finanziari sulla crescita fortedei progetti dello SPRAR, cioè dei progetticomunali relativi alla cosiddetta secondaaccoglienza, che si ritiene sia sicuramenteil percorso migliore per attenuare l’im-patto dei flussi migratori sul tessuto so-ciale delle nostre comunità e per garantireuna maggiore efficacia dei percorsi diintegrazione e inclusione dei migranti.L’impegno in questo specifico ambito haprodotto risultati importanti ove si consi-deri che negli ultimi anni i posti disponi-bili nella rete SPRAR sono aumentatiesponenzialmente dai 3000 del 2012 ai22.000 attuali, e si stanno portando avantiiniziative normative amministrative voltead aumentare ulteriormente la capienza el’efficacia della rete medesima. In questadirezione il ministro dell’interno con un

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proprio decreto, dello scorso mese di ago-sto, ha semplificato in maniera conside-revole le procedure amministrative di ade-sione allo SPRAR, tramite l’introduzionedi un meccanismo di accesso permanentee l’eliminazione di termini di scadenzeperiodiche. Più di recente, precisamente loscorso 11 ottobre, lo stesso Ministro hadiramato una direttiva ai prefetti affinchétengano esenti da altre forme di acco-glienza i comuni appartenenti alla reteSPRAR. Coerentemente ha disposto che icentri di accoglienza temporanea eventual-mente già presenti sul territorio dei co-muni facenti parte della predetta retevengano gradualmente ridotti. Sempre intema di risorse finanziarie destinate al-l’accoglienza, si ritiene opportuno eviden-ziare anche le misure contenute nel dise-gno di legge di bilancio 2017, in aggiuntaagli stanziamenti diretti a liquidare i com-pensi dovuti ai gestori dei centri per l’annoin corso, di cui ho già parlato. In unalogica di sostegno degli enti locali nei cuiambiti sono presenti i centri di acco-glienza, in tale provvedimento è statoprevisto in loro favore l’istituzione di un« fondo di riconoscenza » di 100 milioni dieuro e il contributo consisterà in unaelargizione una tantum di 500 euro perogni straniero ad oggi ospitato nei centri.Queste sono le direttrici principali dell’a-zione che il Governo sta portando avanticon convinzione e tenacia sul fronte in-terno, ma, riprendendo una frase dell’in-terpellante circa il fatto che occorre indi-viduare soluzioni politiche di lungo pe-riodo e non emergenziali, si fa presenteche il Governo sta mettendo nei tavolieuropei, per promuovere politiche ingrado di ridurre gli oneri sociali e finan-ziari dell’accoglienza, delle ipotesi che in-cidano sulle cause profonde del fenomenomigratorio, cioè sulle condizioni di disagiosocio-economico che interessano ampiearee del continente africano. Le propostedell’Italia al riguardo si sono concretiz-zate, come noto, nella presentazione delMigration Compact, che ha ricevuto l’ap-prezzamento e l’avallo della Commissioneeuropea, tant’è che ha costituito la base diuna sua comunicazione formale dello

scorso mese di giugno che disegna unnuovo partenariato con i Paesi terzi diorigine e di transito dei flussi migratori.

PRESIDENTE. Il deputato Cozzolinoha facoltà di dichiarare se sia soddisfattoper la risposta alla sua interpellanza.

EMANUELE COZZOLINO. Grazie, Pre-sidente. Mi ritengo parzialmente soddi-sfatto in quanto ha illustrato anche, di-ciamo, le politiche di lungo respiro. ComeMoVimento 5 Stelle abbiamo cercato diaffrontare in questa Aula portando, conmozioni e risoluzioni, anche le nostreproposte per la questione immigrazione,per risolvere appunto, cose di lungo pe-riodo. C’è stato in più un costante lavorodei colleghi della Commissione CIE-CARA,Commissione che abbiamo voluto e citengo a rivendicarlo, perché seguivo per-sonalmente il provvedimento che ne chie-deva l’istituzione. Stiamo attendendo larelazione al Parlamento, spero vengaquanto prima. Ciò premesso la critica cheformuliamo sul tema è anche sulla basedella risposta che ci ha fornito, anche seil sottosegretario ha cercato di illustrarecomunque politiche in essere. Ricordo in-vece però quando qualche settimana fa èstato chiamato a esprimere un parere sullamozione presentata dalla mia collega Lo-refice, che tra l’altro è anche secondafirmataria di questa interpellanza, mo-zione che chiedeva di chiudere il CARA diMineo; il sottosegretario ha parlato diaccoglienza diffusa, questo poteva essereun primo segnale. Questa mozione nasceappunto da quanto appurato dalla Com-missione d’inchiesta sui CIE-CARA, datiche portarono il presidente di questaCommissione a dichiarare che quel centrodovesse essere chiuso. Ebbene il Governomotivò il parere contrario spiegando chedi CIE-CARA non si poteva fare a meno,perché la cosiddetta accoglienza diffusanon funziona per colpa degli enti locali.Spero che si dissolva a breve. Rispetto aqualche anno fa il Governo ha attuato unadistribuzione abbastanza omogenea deimigranti presenti in Italia tra le varieregioni, ma il problema permane all’in-

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terno delle regioni in cui si verificano,come ad esempio in Veneto e a Cona eConetta, situazioni nelle quali la granparte dei migranti destinati ad una regionesono concentrati in un solo comune o almassimo due, confinanti, tra l’altro. IlGoverno si scherma dando la colpa aicomuni, ma non è una cosa che regge.Infatti, così come il Governo centrale èstato più volte solerte a tagliare i fondi alleamministrazioni locali con varie motiva-zioni, anche di fronte a un problema comequello della gestione migranti, dovrebbefar valere la propria autorità. Purtroppocosì non avviene e il risultato è quello chevede le amministrazioni comunali chesono più disponibili ad accogliere i mi-granti sul proprio territorio e hanno strut-ture di accoglienza, per citare un esempio,il Veneto, penso al comune di Mira, pagareun doppio costo. Adesso ci sarà un ristoro,però, come sempre è un intervento unatantum. Come dicevo, il primo in terminidi risorse economiche e il secondo intermini di tensioni sociali, che si riper-cuotono in malcontento nei confronti del-l’amministrazione interessata, che è l’u-nico interlocutore attualmente dei citta-dini. Questa persistenza da parte del Go-verno a non voler superare il sistema deiCIE-CARA, perché ritenuti indispensabili,ancorché generatori di situazione di ne-gazione dei diritti e di vere e proprieillegalità, fa sorgere due riflessioni: laprima è molto semplice e consiste nel fattoche semmai si avvia un’azione per supe-rare o ridurre ai minimi termini la ge-stione dell’immigrazione tramite l’utilizzodi questi centri.

Due giorni fa il Governo, intervenendoin audizione al Comitato Schengen, hadetto più o meno « i Paesi del NordEuropa sono disposti a dare risorse solo incambio di centri chiusi, ma noi non fa-remo campi di concentramento nel nostroPaese ». Posizione assolutamente condivi-sibile, se non fosse per il fatto che noi icampi chiusi in cui succede di tutto ce liabbiamo già. E dunque che non se nefacciano di ulteriori è quanto meno au-spicabile. La seconda riflessione invececonsiste nel fatto che questa persistenza

rafforza l’idea che mantenere in piedi lastruttura dei CIE e CARA, come ormaiampiamente dimostrato, genera affari esoprattutto malaffari, e che dunque siaproprio questo aspetto principale il fattoreche ostacola l’avvio di un loro supera-mento definitivo. Vengo ora all’aspettodelle risorse dei centri d’accoglienza cheper mesi non sono state più erogate dalViminale: che il Viminale battesse cassa alMEF senza ottenere risposta conta poco,perché è il Governo che, nel suo com-plesso, ha la responsabilità di gestire lepolitiche fondamentali per il nostro Paese.Ho avuto modo di accennare nell’illustra-zione che questo specifico problema sem-brerebbe essere in via di soluzione, anchese mi consenta di avere qualche perples-sità in merito agli ondeggiamenti del Go-verno; perplessità che si sono trasformatein preoccupazione dopo aver ascoltatol’audizione del prefetto Morcone in Com-missione Schengen. Sabato scorso e poidomenica si diceva che queste risorsesarebbero state inserite in legge di bilan-cio, mercoledì poi vi è stata l’audizione delprefetto Morcone, il quale con grandefranchezza ha dichiarato di non saperequale sarebbe stato lo strumento norma-tivo, però il sottosegretario ha illustrato eora ovviamente dovrà passare all’Aula evedere il testo definitivo. Ecco dunqueapparire sulla stampa notizie tra lorodiverse. Alcuni giornali, tra i quali ilMessaggero, hanno riportato una notiziadiversa, ovvero che i 600 milioni che oggimancano arriveranno con altro strumentonormativo, forse un decreto-legge, un de-creto del Presidente del Consiglio dei mi-nistri. Già la confusione o la mancanza dichiarezza da parte delle comunicazioni delGoverno su come destinare questi soldinon fa stare sereni, però questi chiari-menti sono stati riportati dal sottosegre-tario, ne do atto, e quindi il rischio forsedi vedersi migranti sbandati per strada perla chiusura dei centri per il momentosembra essere superato, però comunque èsempre una situazione emergenziale. Puòessere che un decreto-legge sarebbe lasoluzione più veloce, però ancora unavolta dimostrerebbe il fatto che il Governo

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continua a mettere toppe ad un’emergenzasenza programmare; intanto tura questafalla e poi si aspetta che se ne producaun’altra. Anche la notizia del fondo da 100milioni che dovrà garantire il bonus dei500 euro a migrante ospitato per i comuniche li ospitano ci conferma nella criticache rivolgiamo al Governo di vivere allagiornata. Io spero che comunque nel suc-cessivo, nei successivi anni o mesi si im-posti, come diceva, un sistema diverso.Anche sul punto, l’audizione che ho citatodel prefetto Morcone è stata indicativa eagghiacciante in un certo senso. Ci tengoa precisare che la mia non è una critica alprefetto Morcone, al quale anzi vorreiesprimere la mia solidarietà, ma nei con-fronti del Governo, che ha mandato ilcapo del dipartimento del Viminale che sioccupa di immigrazione a riferire in Par-lamento senza fornirgli gli strumenti diconoscenza. Su questo fondo di premialitàil prefetto Morcone non è stato in grado dirispondere con certezza a due quesiti postidalla presidente Ravetto, e cioè se questisoldi andranno solo ai comuni inseriti nelsistema SPRAR o a tutti i comuni cheospiteranno migranti, e se i fondi destinatiai comuni avranno vincolo di destinazioneo meno. Ebbene, a queste domande ilprefetto è stato costretto a rispondereutilizzando il condizionale e facendo delleipotesi, poiché in concreto non aveva stru-menti per dare risposte precise. Se questesono le premesse, converrà con me, signorrappresentante del Governo, che la preoc-cupazione è più che legittima. Sempre suquesto nuovo fondo di premialità, vorreicitare un giudizio altrettanto indicativo:« Se guardiamo al metodo siamo alle so-lite, decidono loro il quanto, il come, ilquando. A noi sindaci non resta cheaspettare e vedere cosa succederà... Sap-piamo ancora troppo poco di questo prov-vedimento per poterlo valutare compiuta-mente... se, come pare, sarà un contributodi cui i comuni potranno disporre libera-mente, ben vengano, qui le opere da faree i servizi finanziari non mancano, ma noncredo che saranno retroattivi e sui fondiper l’immigrazione in passato abbiamoavuto esperienze negative ».

Queste considerazioni che ho appenacitato non sono mie, ma di un sindaco, ilsindaco di Cona, che si trova a gestirel’ospitalità di un gran numero di migrantie non mi sembra che da parte sua ci siafiducia. Prima di chiudere ci terrei a fareun cenno all’ipotesi, che pure è stata fattabalenare dal Governo qualche settimanafa, di nominare un commissario straordi-nario all’immigrazione. Sul punto sorvolosull’eventuale persona che dovrà, dovrebbericoprire tale incarico, ma il problema èun altro. A nostro avviso nominare uncommissario non ha alcun senso perchégià ci sono le strutture necessarie a gestireil fenomeno. La nomina di un commissa-rio non avrebbe altro senso se non quellodi voler perdurare in una continua emer-genza. E comunque se questa dovrà esserela soluzione, allora, per onestà, il Governodovrebbe dare ragione ai tre governatoridi Liguria, Lombardia e Veneto, che in undocumento inviato al Governo qualchesettimana fa ponevano proprio la formaleapertura di uno stato di emergenza sul-l’immigrazione al primo punto delle pro-poste che avevano avanzato. Concludendodavvero, negli ultimi giorni sono arrivatiulteriori 12 mila migranti e altri sbarchi siattendono sulle nostre coste. Purtroppo ilGoverno non ha o non vuole attivare unagestione di lungo periodo però dalle ri-sposte del sottosegretario sembra che sistia ponendo in essere. Staremo a vedere.Grazie.

(Elementi ed iniziative per garantire l’ac-cesso ai cosiddetti hotspot alle associa-zioni che si occupano di diritti dei mi-granti, oltre che agli operatori della

stampa – n. 2-01498)

PRESIDENTE. Passiamo all’interpel-lanza urgente Duranti n. 2-01498 (Vedil’allegato A – Interpellanze urgenti).

Chiedo alla deputata Duranti se in-tenda illustrare la sua interpellanza o se siriservi di intervenire in sede di replica.

DONATELLA DURANTI. Presidente, il-lustro l’interpellanza, anche perché ci sonodei fatti nuovi che sono intervenuti suc-cessivamente.

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L’interpellanza verte sul funzionamentodell’hotspot di Taranto, in particolare sullanecessità di garantire a nostro avviso, maio dico anche secondo la nostra Costitu-zione, il libero accesso. Da un lato aglioperatori della stampa: il nostro Paeseprevede il diritto di cronaca, che peraltroè un diritto costituzionalmente garantito;l’articolo 21 della Costituzione italianadice del diritto di cronaca, il quale simanifesta attraverso la narrazione dei fattie si rivolge alla collettività, cioè ha unafunzione che è quella di informare lacollettività. Dalle esperienze dirette che ho,ma anche dalle ripetute denunce che sonostate effettuate dalla Federazione dellastampa, questo diritto previsto dalla no-stra Costituzione in riferimento all’accessoagli hotspot viene negato.

E poi c’è il diritto, che anche qui a mioavviso è sacrosanto, che riguarda il liberoaccesso delle associazioni di tutela deidiritti dei migranti, che dovrebbero potersvolgere il loro ruolo e la loro funzione:anche qui essenziale perché è finalizzataad aiutare i migranti, gli stranieri quandoarrivano sul nostro territorio; è finalizzataa garantire loro l’esercizio dei diritti ba-silari, ed insomma a mio avviso sarebbenecessario che le associazioni di tutela deimigranti avessero diritto, anche laddovenon abbiano convenzioni con le prefetture.

Il caso che io riporto risale al 10settembre scorso, allorquando mi sonorecata ai cancelli dell’hotspot di Taranto.Devo ricordare che la settimana che siconcludeva il 10 settembre era stata unasettimana piuttosto difficile per la miacittà, perché caratterizzata da numeromolto alto di arrivi: dal 31 agosto al 7settembre erano sbarcate 1.668 persone, dicui 239 minori non accompagnati. Avevopertanto deciso di effettuare una visitapresso l’hotspot per rendermi conto per-sonalmente delle condizioni cui erano sot-toposte le persone arrivate appunto nellasettimana dal 31 agosto al 7 settembre, perverificare che fossero garantiti loro i dirittibasilari. Ed avevo anche scelto – ma pensoche questo faccia parte delle prerogative diogni parlamentare – di essere coadiuvata,accompagnata da alcuni esperti: in parti-

colare da rappresentanti dell’ASGI e darappresentanti di un’associazione di tuteladei migranti. Ovviamente ho comunicatoprontamente alla prefettura di Tarantoquesta mia intenzione, e la risposta che miè stata data è che, prima di effettuarel’accesso insieme a questi esperti, ai rap-presentanti di queste associazioni, biso-gnava mandare una comunicazione al Mi-nistero dell’interno. Mi è stato rispostotestualmente che esiste dal 22 marzo 2016,che la prefettura di Taranto ha acquisitoagli atti appunto in data 22 marzo 2016una circolare del Ministero dell’interno,con oggetto « Afflusso di cittadini stranierisul territorio italiano: disposizioni opera-tive »; e che dispone « che devono essere »– virgolettato, perché questa è l’informa-zione che mi è stata trasferita dalla pre-fettura di Taranto – « trasmesse ad unaspecifica casella di posta elettronica cer-tificata le istanze di accesso ai centri diaccoglienza, debitamente motivate ».

Gli hotspot si trovano in un limbogiuridico che conosciamo tutti: non sononormati; al di là dell’opinione, per esempiomia e del mio gruppo, che gli hotspotvadano chiusi, tuttavia c’è un tema cheriguarda il limbo giuridico nel quale sitrovano. Eppure il Ministero dell’interno il22 marzo ha inviato una circolare alleprefetture, in cui si dispone, si regola-menta l’accesso agli hotspot, ma facendoriferimento ai centri di accoglienza: sap-piamo tutti che gli hotspot non sono centridi accoglienza, ed io ho contestato allaprefettura di Taranto che una simile cir-colare non avesse alcun riferimento allarichiesta che io avevo fatto, cioè di poteraccedere all’hotspot di Taranto, non ad uncentro di accoglienza, coadiuvata, accom-pagnata da rappresentanti di associazionidi tutela.

In più, l’interpellanza verte anche suldiritto dei giornalisti, degli operatori dellastampa ad entrare all’interno dell’hotspot:devo dire che nella città di Taranto, no-nostante l’hotspot sia molto attivo dalmese di marzo e gli arrivi siano semprepiù consistenti e si siano ripetuti neltempo, gli operatori della stampa localeper esempio non hanno mai avuto accesso.

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La risposta del Ministero dell’interno allamia richiesta è arrivata solo il 29 settem-bre: io mi sono preoccupata di mandareper iscritto la richiesta di accesso allaprefettura di Taranto l’8 settembre, laprefettura di Taranto l’ha inviata al Mi-nistero dell’interno, il Ministero dell’in-terno ha risposto il 28 settembre, cioè adistanza di venti giorni ! Nel frattempo ioavevo effettuato la mia visita, accompa-gnata da un avvocato dell’ASGI, il qualepurtroppo è stato costretto a rimanerefuori.

Io credo che siano state violate le mieprerogative: c’è la possibilità che io decida,che io scelga da chi farmi accompagnarein caso di una visita ispettiva; e sonotuttora violati i diritti sia degli operatoridella stampa che delle associazioni ditutela. Per questo ho interpellato il Mini-stro: per sapere che cosa intenda fare,tempestivamente però, per risolvere questoproblema, che, credo, attenga al funzio-namento democratico delle nostre istitu-zioni.

PRESIDENTE. Il sottosegretario diStato alla difesa, Domenico Rossi, ha fa-coltà di rispondere.

DOMENICO ROSSI, Sottosegretario diStato alla Difesa. Come richiamato dall’in-terpellante, nell’interpellanza all’ordinedel giorno viene lamentato che in occa-sione della sua visita all’hotspot di Tarantoavvenuta il 10 settembre scorso, i rappre-sentanti dell’Associazione « Babele » e del-l’Associazione per gli studi giuridici sul-l’immigrazione (ASGI), che erano al se-guito dell’onorevole Duranti, si sarebberovisti precluso l’accesso alla struttura.Viene pertanto chiesto quali iniziative siintendono adottare per garantire il liberoaccesso ai centri in questione, sia alleassociazioni che operano nel campo deidiritti dei migranti sia ai giornalisti.

In via preliminare si precisa che, inbase alle disposizioni vigenti del Ministerodell’interno in materia di accesso ai centridi accoglienza, applicabili per analogiaanche agli hotspot, i parlamentari hannolibero accesso ai centri per migranti, come

la stessa onorevole Duranti ha potutoconstatare. Invece le istanze di accesso dieventuali persone al seguito dei parlamen-tari richiedono una specifica autorizza-zione, che viene rilasciata dalla compe-tente prefettura previo parere del Dipar-timento per le libertà civili e l’immigra-zione dell’amministrazione dell’interno.Pertanto, non sussiste, né risulta esseremai stato attuato alcun esplicito o aprio-ristico divieto di accesso agli hotspot neiriguardi dei rappresentanti o degli opera-tori delle associazioni che si occupano didiritti dei migranti.

È vero, invece, che nei riguardi di talipersone, ove non svolgano attività di as-sistenza nei centri sulla base di conven-zioni o progetti di collaborazione con glienti locali o con le prefetture, l’accesso ècondizionato al buon esito di un procedi-mento autorizzatorio volto a bilanciare daun lato le esigenze di trasparenza conquelle, quantomeno altrettanto rilevanti,di sicurezza, di privacy e di ordinariofunzionamento delle strutture in que-stione.

Che l’amministrazione dell’interno siaattenta al valore della trasparenza è di-mostrato d’altra parte dalla soluzione in-dividuata per regolamentare l’ingresso de-gli operatori della stampa. Per tale cate-goria professionale sussistono delle ovvielimitazioni all’accesso riconducibili allespecifiche esigenze organizzative degli hot-spot, con particolare riferimento allo svol-gimento delle procedure di identificazionee il fotosegnalamento dei migranti a curadelle forze di Polizia ivi operanti, matuttavia, di recente, sono state raggiunteintese tra il dipartimento per le libertàcivili e l’immigrazione del Ministero del-l’interno e la federazione nazionale dellastampa italiana volte ad autorizzare l’in-gresso agli hotspot di giornalisti apposita-mente accreditati dalla federazione. Ciò èquanto accaduto, ad esempio, il 3 ottobrepresso l’hotspot di Lampedusa in occa-sione della giornata nazionale in memoriadelle vittime dell’immigrazione.

In relazione al fatto specifico da cui hatratto origine l’interpellanza, cioè il man-cato ingresso nell’hotspot di Taranto degli

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accompagnatori dell’onorevole Duranti, sievidenzia che il breve lasso di tempo, solodue giorni, intercorrente dalla ricezionedell’istanza di accesso alla struttura e ladata d’accesso medesima, non ha consen-tito al Ministero dell’interno di trasmetterein tempo utile alla prefettura di Taranto ilparere di rito sull’istanza di autorizza-zione. È un fatto, comunque, che alla finel’autorizzazione sia intervenuta e di essa,come riportato, è stata data comunica-zione all’onorevole Duranti. Ribadisco per-tanto: nessuna volontà interdittiva quindi,ma solo un problema di insufficienza deitempi a disposizione per l’istruttoria. Raf-forzo questo concetto sottolineando chel’autorizzazione è evidentemente tuttoravalida e fruibile.

PRESIDENTE. La deputata Duranti hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatta perla risposta alla sua interpellanza.

DONATELLA DURANTI. Grazie si-gnora Presidente. Sono parzialmente, soloparzialmente, soddisfatta, perché credoche ci siano ancora molti lati oscuri.Allora dico subito che apprezzo che sianostate stipulate intese con la federazionedella stampa per l’accesso degli operatoridella stampa presso gli hotspot e il sotto-segretario ha fatto riferimento al loroaccesso il 3 ottobre a Lampedusa in oc-casione della celebrazione della giornatainternazionale per i migranti. Io spero chequeste intese garantiscano il libero accessodegli operatori della stampa anche ingiornate per così dire normali, non ingiornate in cui appunto ci siano celebra-zioni, cerimonie e quindi – voglio esseremaligna – in cui è necessario che ci sia lapresenza della stampa per, in qualchemaniera, propagandare, per pubblicizzarela presenza di politici o di addetti ailavori. Per cui io mi auguro che questeintese siano veramente efficaci e riguar-dino la libertà di accesso agli hotspot daparte di rappresentanti della stampa inogni momento, in ogni occasione – sotto-lineo – soprattutto quando ci sono arrivi,sbarchi di una certa consistenza e, quindi,quando a causa del limbo giuridico nel

quale si trovano ad operare gli hotspotpossono essere messi in discussione anchei diritti basilari degli stranieri che arrivanosul nostro territorio.

Non sono soddisfatta rispetto al riferi-mento che il sottosegretario ha fatto sullacircolare emanata il 22 marzo 2016 dalMinistero degli interni laddove dice che ledisposizioni applicabili per i centri diaccoglienza per analogia vengono esteseanche agli hotspot. Intanto questo non èriportato assolutamente all’interno dellacircolare così come io l’ho ricevuta.

E in ogni caso, penso che tutto ciòandrebbe normato esattamente. Però mirendo conto che è difficile normare, peresempio, l’accesso agli hotspot, visto che glihotspot stessi non hanno riferimenti giu-ridici e non hanno riferimenti normativi,rimane cioè esattamente lo stesso pro-blema.

Per quello che riguarda l’accesso delleassociazioni di tutela dei migranti, mi èstato confermato dal sottosegretario chepossono avere accesso solo le associazioniche abbiano convenzioni con la prefettura.Io penso che anche qui siamo moltodistanti da quello che invece sarebberodiritti, libertà, e soprattutto dalla necessitàdi garantire che tutte le associazioni chesono accreditate, che si occupano di tute-lare i migranti, possano svolgere la lorofunzione – io lo dicevo nella mia illustra-zione – indipendentemente dalle conven-zioni con la prefettura, perché moltospesso ci sono associazioni di tutela chesvolgono un lavoro sul territorio da anni eche vedono negata la possibilità di offriregratuitamente il loro aiuto, il loro soste-gno. Quindi penso che anche qui andrebbemodificata questa disposizione, se di di-sposizione si può parlare sempre in rife-rimento agli hotspot.

Signor sottosegretario, c’è stato unesplicito divieto all’ingresso, in particolarequel giorno, il 10 settembre, di un avvo-cato dell’Asgi; mi sono recata presso icancelli dell’hotspot ed è stato fatto divietoalla possibilità di accedere all’avvocatodell’Asgi. Capisco che magari ci sia unaquestione relativa ai tempi per l’autoriz-zazione, ma intanto l’autorizzazione è ar-

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rivata dopo 20 giorni ed è francamenteinaccettabile. È inaccettabile che in unasituazione peraltro di grande difficoltàcome quella appunto relativa al 10 disettembre, e alla settimana subito prece-dente, si impedisca l’accesso e quindi unavisita ispettiva e il cosiddetto nulla ostaall’accesso arrivi dopo 20 giorni; 20 giornisono un numero altissimo. Penso che, perquello che mi riguarda, la possibilità perun parlamentare di decidere di svolgere leproprie prerogative, e quindi di deciderequando e come svolgerle, non debba esserenegata. Lei ha ripetuto che ovviamente lapossibilità di accedere rimane in capo aiparlamentari, mi verrebbe da dire: ci man-cherebbe altro ! Il punto è che il Ministerodegli Interni naviga assolutamente a vistarispetto agli hotspot, al loro funziona-mento, alla loro copertura giuridica, percosì dire, e di volta in volta si immaginano,si producono, disposizioni che però ognivolta violano leggi, normative e addiritturala Costituzione italiana.

Io mi auguro che nei prossimi giorni sirafforzino queste intese con i rappresen-tanti della stampa e che possano averelibero accesso. Mi auguro che nei prossimigiorni, nelle prossime settimane, il Mini-stero intervenga perché rispetto a questo,rispetto alla parte che riguarda le asso-ciazioni di tutela, mi sembra che non ci siaintenzione di modificare le disposizioni.Comunque rimarremo vigili rispetto alfunzionamento degli hotspot che, lo voglioripetere e sottolineare anche in questaoccasione, anche per le questioni sollevateda questa interpellanza, noi continuiamo aritenere debbano essere assolutamentechiusi.

(Chiarimenti in ordine ai poligoni militaripresenti in Sardegna e alle connesse esi-genze di bonifica ambientale – n. 2-01514)

PRESIDENTE. Passiamo all’interpel-lanza urgente Pili e Pisicchio n. 2-01514(Vedi l’allegato A – Interpellanze urgenti).

Chiedo al deputato Pili se intenda il-lustrare la sua interpellanza o se si riservidi intervenire in sede di replica.

MAURO PILI. Grazie, Presidente, que-sta interpellanza non vuole essere un sem-plice atto di sindacato ispettivo, è un attoper fare chiarezza; chiarezza su tuttoquello che è accaduto, che sta accadendo,per portare in quest’Aula, nel massimoconsesso parlamentare, questioni delicate,questioni di morti, di vittime, questionisecretate, in alcuni casi, violate, nascoste eche devono essere affrontate, qui, ora, allaluce del sole. Questa interpellanza ha dueobiettivi fondamentali. Il primo è la ne-cessità di fare chiarezza, di avere rispostedal Governo, da un Governo che continua,così come tanti altri Governi hanno fatto,a sfuggire e a non dare risposte su temi,su questioni che hanno una rilevanzastraordinaria nell’impatto sui civili e, so-prattutto, sui militari. L’obiettivo è quellodi squarciare un velo pesante, pesantis-simo, oserei dire, di omertà, su quanto èaccaduto e su quanto sta accadendo al-l’interno di vere e proprie zone franchedel nostro Paese, dove succede di tutto edi più, dove si cerca ogni stratagemma pervietare, per impedire di conoscere, com-prese le inchieste che vengono portateavanti dagli organi parlamentari. Vi sonoparlamentari che vengono sottoposti acontrolli rigidissimi, con limitazioni totalial potere ispettivo per le quali anche laPresidenza della Camera sarebbe chiamataad agire, a chiedere il rispetto delle pre-rogative ispettive del parlamentare, vedasiil tentativo, ultimo, di trasformare in unascampagnata la missione della Commis-sione d’inchiesta sull’uranio impoverito, ildivieto apposto per l’ingresso a Guardiadel Moro a La Maddalena, con la Com-missione che ritira la sua delegazione, chelascia i locali militari perché dichiara diessere impedita nello svolgimento dellasua attività.

Questa interpellanza è utile per direche non tutti accettano il silenzio, che nontutti accettano le pacche sulle spalle e gliinviti conviviali nei circoli degli ufficiali. Cisono troppe vittime, ci sono migliaia dimilitari e civili che chiedono risposte suquanto è accaduto per precise responsa-bilità dentro i poligoni militari della Sar-degna, innanzitutto, e nei teatri di guerra.

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I familiari di migliaia di vittime inseguonogiustizia e verità sulla morte dei propricongiunti; ci sono, poi, processi condizio-nati da omertà, da falsità, da manipola-zioni e connivenze di ogni genere. Speroche in questa occasione dal Governo giun-gano risposte disponibili a fare chiarezza.Per quanto mi riguarda, ad omissioniulteriori risponderò con atti e, se neces-sario, con elementi che riguardano attistessi che qualcuno vorrebbe tenere segretio nascosti. Poi serve la verità sulle servitùmilitari in Sardegna, una continua inva-siva occupazione della Sardegna senzamotivo. E ora che emergono in modosempre più evidente i misfatti di Statodentro quei poligoni, si deve porre conforza il tema della dismissione di tuttequelle attività invasive e devastanti del-l’ambiente e del territorio e che hannominato e che minano la salute dei militariprima di tutto e dei civili. Un Governo,anch’esso latitante, che risulta, ormai, dal-l’ultima Conferenza Stato-regioni sulleservitù militari, sfuggente; hanno concor-dato con la presidenza della regione dinon firmare l’allora accordo nella Confe-renza Stato-regioni per le servitù militari,e da allora, ormai quasi tre anni, si vaavanti senza definire alcun tipo di ulte-riore azione che possa dare risposte, siasul piano ambientale, che sul piano dellasicurezza, che del riequilibrio della distri-buzione delle servitù militari in Italia.

Poi, serve un’azione puntuale che ri-guarda fatti contingenti, ma che fannoparte di un filo rosso della conduzioneautoritaria – uso questo termine –, daparte del Ministero della difesa, del terri-torio della Sardegna: a partire da quelloche sta accadendo a Capo Frasca, concentinaia e centinaia di pescatori che dasettimane occupano gli specchi acquei,non per rivendicare indennizzi, ma perchiedere la pulizia del mare e la libertànei cieli di quel territorio, devastati e, inqualche modo, vietati ai civili e ai lavo-ratori del mare da troppo tempo. Chie-dono non indennizzi, così come qualcunonel Governo, nella regione, tenta di bana-lizzare, facendo perdere dignità alla pro-testa, ma chiedono – è scritto in maniera

chiara nel baluardo della loro protesta –di liberare i mari, perché vogliono ripren-dere a lavorare onestamente, senza limi-tazione. Capo Frasca è l’unica realtà doveesiste il divieto perenne e viene soltantoconcessa con ordinanza la possibilità diutilizzare gli specchi acquei.

Così come c’è un tema che va risolto,dove l’omertà, intanto parlamentare, nonpuò essere accettata. Ci sono 4200 missiliMilan che mancano all’appello, 4200 mis-sili Milan esplosi, contenenti torio, esplosinell’aria del poligono di Teulada, 7200ettari, e non solo nella penisola interdetta,perché la procura della Repubblica haaccertato che ci sono almeno altre 3 o 4zone dove sono stati esplosi quei missili edove è stato rinvenuto torio – dice laprocura – ad elevata radioattività. C’èscritto negli atti parlamentari della Com-missione d’inchiesta; si parla di elevataradioattività e ne parlano i funzionaridella procura della Repubblica e qualcunaltro. Mancano risposte sui 4200 missiliMilan: che fine hanno fatto, se è vero chesono state trovate soltanto diciannoveparti residue di quei missili Milan radioat-tive, altamente radioattive, dice il reportconsegnato alla Commissione d’inchiestasull’uranio impoverito della Camera.

E poi che dire di un deposito di scorieradioattive dichiarato, registrato, verbal-mente registrato dal sottoscritto in unaconversazione che doveva restare segretacol comandante del poligono militare diTeulada in cui dice: questo è un depositotemporaneo di scorie radioattive. Daquanto è temporaneo ? Da due anni emezzo. E dentro quel poligono c’è undeposito di scorie radioattive di quei di-ciannove missili rinvenuti e nessuno sa-peva niente; anzi, il Ministero della difesaha anche minacciato – e spero che lofaccia – di denunciarmi per aver violatochissà quale segreto di Stato, mostrando leimmagini di quel deposito, in quel localefatiscente, privo di qualsiasi tipo di pre-cauzione sul pericolo che transita in quel-l’area.

Poi, c’è la penisola interdetta, cioè laporzione più estrema dell’Italia, anzi, ag-giungo, della Sardegna, anzi, tolgo Italia e

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dico Sardegna, dove c’è una penisola cheè definita interdetta, cioè dove non ci sipuò più andare, perché vi è una devasta-zione tale per cui l’uomo non vi può piùaccedere; dove non è stato fatto niente,alcun tipo di bonifica, è stato aperto uncamminamento, è stata tolta qualchebomba inesplosa lungo quella penisolainterdetta, ma si dice che lì siano statiesplosi gran parte di quei 4200 missiliMilan, quindi con una aggravante sulpiano radioattivo che riguarda quella zonaa contatto con le più belle spiagge dellaSardegna e del Mediterraneo, anche seinterdette. E niente viene detto; gli stessimilitari, i generali nella disposizione scri-vono: interdetta, e cioè preclusa; secondoi loro calcoli non può essere più recupe-rata.

Ancora, ci sono i fatti omessi. Quelli diQuirra, per esempio; è vero o non è veroche a Quirra sono arrivate colonne infinitedi TIR carichi di armamenti, di bombe, dimissili e di quant’altro provenienti datutto il sud Europa, per essere smaltiteclandestinamente, prive di qualsiasi regola,per farle esplodere sottoterra e per crearepoi nubi tossiche che hanno pervaso l’in-tera zona ? È vero o non è vero ? Perchési continua a negare, perché il Ministerodella difesa non prende coraggio e dice: èavvenuto realmente questo. E se oggi ar-riverà, come credo, la smentita, allora saràil caso di dimostrarlo quello che è avve-nuto, di dimostrarlo con gli atti, con leimmagini, con le dichiarazioni che sonostate pure rese. E poi c’è un altro aspetto,quello del sistema bellico del nostro Paese:la commistione degli interessi tra chi guidale Forze armate, generali che negli annihanno lasciato ruoli di primo piano dacapi di Stato maggiore della Difesa, Aero-nautica e via dicendo, per acquisire inca-richi di primo livello – presidenti, ammi-nistratori delegati – delle più grandi in-dustrie di armamenti. Per esempio, coloroche hanno prima acquistato, da generali, imissili Milan, poi sono diventati, strana-mente, presidenti o amministratori dele-gati delle stesse società che vendevanoquei missili Milan. Tutto questo non può

essere assolutamente sottaciuto e non puòancora rientrare nel novero delle nonrisposte di questo Governo.

E poi ci sono le bonifiche: bonificheche non esistono da nessuna parte, se nonquelle farlocche che stanno facendo aCapo Frasca, dove la società incaricata direalizzare queste bonifiche è la Vitrociset.Chi conosce lo scenario militare e dell’Ae-ronautica sa che la Vitrociset è la piùimportante società che opera con il Mini-stero della difesa nella ricerca tecnologicaapplicata agli armamenti, cioè una societàdi grande livello tecnologico. Ebbene dicosa si sta occupando a Capo Frasca ? Havinto l’appalto per il movimento terra perla bonifica di una decina di ettari dentroquel poligono. Stranamente non hannotrovato nessuna sostanza, hanno trovatoamianto. Ma come c’è entrato l’amianto ?Forse una lastra, per trasformare 10 milatonnellate e metri cubi di terra in terrainquinata e, quindi, per far lievitare l’ap-palto ? Occorrono risposte molto chiare emolto nette. Così come a Teulada – ho giàdetto – non c’è stata nessuna bonifica, nonc’è stata nessuna sostanziale bonifica aQuirra, se non in una discarica, che erafronte strada e, quindi, disturbava sostan-zialmente l’occhio, e dunque si è provve-duto a una bonifica.

E poi c’è – e concludo questa illustra-zione – il tema della nuova difesa: ènecessario quello che sta avvenendo inqueste ore in Commissione difesa ? Acqui-stare 530 milioni di euro di nuovi carriarmati, prodotti sotto casa, per armare ilnostro Paese, il vostro Paese ? Perché èevidente, da questo punto di vista, chesono soldi che servono per armare l’indu-stria bellica e non invece per dare piùremunerazione, magari ai militari, perpagarli meglio, per trattarli meglio e perdare risposte sul piano della bonifica. Eanche di quel nuovo tipo di struttura delladifesa, che deve essere più al servizio delcittadino, più civile, più genio militare. InSardegna non c’è la protezione dalle al-luvioni, dagli incendi, quando invece tuttii militari potrebbero essere rifunzionaliz-zati anche rispetto a quella difesa diretta,a contatto, così come è stato e così come

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avviene, da strade sicure alla partita diForza Paris, che ha visto i militari impe-gnati in una straordinaria missione perdifendere le terre e le popolazioni diSardegna. Serve un investimento sul pianodel personale militare, non nell’acquisto diquesto tipo di armamenti.

E quindi è evidente che su questequestioni serve una risposta limpida, serveuna risposta puntuale del Governo, perchéè evidente che, se questo non dovesseavvenire, si aprirà un conflitto, non soloparlamentare ma con l’opinione pubblica,per dimostrare, con atti alla mano, quelloche realmente è avvenuto. Fatelo voi !Faccia il Governo un bagno di umiltà e diverità e di giustizia, e risponda a quellepartite che sono davanti agli occhi di tutti.

Ci sono migliaia di vittime che atten-dono risposte, c’è una Sardegna devastataa colpi di mortaio, che chiede risposte erispetto. È questo quello che io mi attendoda questo Governo, mi attendo questarisposta, ed è anche evidente che, se nonarriverà, dovremmo trarre tutti le neces-sarie conseguenze.

PRESIDENTE. Il sottosegretario diStato alla difesa, Domenico Rossi, ha fa-coltà di rispondere.

DOMENICO ROSSI, Sottosegretario diStato alla Difesa. L’onorevole Pili sicura-mente concorda con me che, dopo circavent’anni, questo Governo, nel 2014, harinnovato per la prima volta la possibilitàdi un confronto tra lo Stato e le regionimaggiormente oberate di servitù militari.

Una Conferenza Stato-regioni che haportato poi a firmare due protocolli con ilFriuli e la Puglia ed ha, invece, avviato lapossibilità di un confronto con la regioneSardegna, con cui all’inizio del 2015 èstato condiviso un tavolo di concertazioneed è stato sottoscritto un accordo, propriocon l’obiettivo di giungere sia alla defini-zione percentuale della effettiva realtà mi-litare nell’isola, sia all’individuazione dimisure di riequilibrio e di armonizzazionein termini di riduzione quantitativa equalitativa dell’incidenza delle attività mi-litari. L’azione del Governo e del Dicastero

è stata, cioè, sempre quella di cercare direndere compatibili, per quanto possibile,le esigenze della Difesa, specie in momentiin cui la sicurezza è – e non può esserealtro – un bene primario di tutti gliitaliani, con le esigenze del territorio. Allostato attuale, le interlocuzioni con la re-gione sono proseguite e sono all’attenzionedella Presidenza del Consiglio dei ministriper il necessario coordinamento e la con-divisione delle proposte.

Intanto, nello specifico di alcune richie-ste o di alcune osservazioni, osservo che,in applicazione della Direttiva europea« Habitat » 92/43/CEE, sono stati già indi-viduati i siti di importanza comunitaria(SIC); le regioni dovranno successivamentedefinirli come zone speciali di conserva-zione. Nelle aree di sovrapposizione conquelle appartenenti al demanio militare,verranno adottate specifiche misure diconservazione per regolare le modalità dieffettuazione delle attività addestrative,coerentemente con gli obiettivi di conser-vazione degli habitat floro-faunistici pre-visti dalla normativa comunitaria. Ricordoinoltre, proprio su questo specifico argo-mento, che i Dicasteri della difesa e del-l’ambiente hanno siglato un protocollo diintesa per la tutela ambientale e attivitàesercitativa militare che li impegna allareciproca collaborazione per la redazionee la realizzazione dei protocolli ambientaliconnessi alle attività esercitative.

Per quanto concerne il poligono diCapo Teulada, il materiale custoditopresso il deposito, citato dall’interpellanteil 5 agosto scorso ed ora rimosso, eraproveniente da attività di bonifica di vec-chi sistemi d’arma, mezzi e materiale. Ildeposito non è gravato da alcun segreto diStato. A luglio 2015, disposta un’interro-gazione presso la 4a Commissione Senato,è stato comunicato che l’ente consegnata-rio del poligono, a suo tempo, ha provve-duto immediatamente alla delimitazione eall’interdizione delle aree dove è statarilevata la presenza di torio. La rimozionepotrà essere effettuata a conclusione del-l’inchiesta in corso.

Il Dicastero, sul delicatissimo temadelle bonifiche dei poligoni militari, ha

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impegnato, per il periodo 2013-2016, oltre51 milioni di euro, dei quali circa il 50 percento ascrivibile a imprese di bonificadella Sardegna.

Per quanto attiene agli interventipresso il poligono interforze del Salto diQuirra, l’Aeronautica militare ha recupe-rato i residuati giacenti sui fondali mariniantistanti la baia di Murtas e ha installatole centraline di monitoraggio ambientale.Inoltre, si è concluso il procedimento dicaratterizzazione, i cui esiti non hannoevidenziato la necessità di procedere conla bonifica.

Con riferimento a Capo Frasca, nelfebbraio 2013 sono state identificate learee con presenza di materiali interrati, lecui analisi hanno evidenziato l’assenza dicontaminazione dei terreni. È stata com-pletata ora l’attività di rimozione dei ri-fiuti e prossimamente verrà eseguita l’at-tività di campionamento a fondo scavo e dianalisi dei campioni per verificare la qua-lità dei terreni sottostanti. Rimanendo suCapo Frasca, il riconoscimento degli in-dennizzi dei pescatori del comparto ma-rittimo di Oristano interessati dall’interdi-zione di tratti a mare è all’attenzione delGoverno, che, al riguardo, ha già riferito indata 14 ottobre 2016 dinanzi all’Assem-blea.

Ricordo che, a seguito dei coordina-menti operati dalla Presidenza del Consi-glio dei ministri, è stato concordato unincontro che si svolgerà a brevissimo conil coinvolgimento del Ministero dell’econo-mia e delle finanze e della regione Sar-degna, proprio per rispondere a questaaspettativa. Per quanto concerne l’ado-zione di iniziative in merito all’assunzionedi incarichi da parte di alti vertici militarinell’industria bellica, si rappresenta che laDifesa non partecipa in alcun modo aiprocedimenti di conferimento dei relativiincarichi o collaborazione; peraltro la vi-gente normativa, articolo 44 del decretolegislativo n. 66 del 2010, prevede espres-samente che le domande di iscrizione nelregistro nazionale delle imprese operantinel settore degli armamenti siano corre-date, a cura delle imprese, della documen-tazione necessaria a comprovare l’esi-

stenza dei requisiti richiesti, tra cui ildivieto di attribuire incarichi dirigenzialiad alti vertici militari all’atto della cessa-zione del servizio attivo e per un periododi tre anni. Soggiungo anche che ai sensidell’articolo 994 del citato decreto legisla-tivo, il militare in ausiliaria non puòassumere impieghi nel rivestire caricheretribuite e non presso imprese che hannorapporti contrattuali con l’amministra-zione militare. Per concludere, tenutoconto con l’onorevole interpellante nellapremessa cita un maggiore investimentosul personale militare nella regione Sar-degna, ciò evidentemente comporterebbeun maggiore utilizzo delle aree addestra-tive interessate di cui invece si chiede unadiminuzione.

PRESIDENTE. Il deputato Pili ha fa-coltà di dichiarare se sia soddisfatto per larisposta alla sua interpellanza.

MAURO PILI. Grazie Presidente, comeposso dichiararmi soddisfatto se il sotto-segretario si è prolungato in un richiamodi incontri, di trattative mai definite ? Harichiamato la Conferenza Stato-regione;sulle servitù militari ha detto: hanno fir-mato Puglia e Friuli. Per la Sardegna daallora non si è riusciti a trovare alcunché,anzi l’accordo è su un tavolo di concer-tazione: è questo l’elemento cardine chelascia comprendere in che mani siamofiniti, cioè si tenta di imbrogliare l’opi-nione pubblica con i tavoli di concerta-zione infiniti, quelli che non danno alcuntipo di risposta. Interlocuzioni infinite chedimostrano il tentativo del Ministero delladifesa, e di tutti coloro che insieme alMinistero della difesa sono complici delsistema, di prorogare e di non dare rispo-ste; così come quando si richiamano learee SIC, che sono già definite con decretodel Ministero dell’ambiente, hanno già undispositivo gestionale molto chiaro e moltonetto e invece qui si dice: bisogna verifi-care la sua posizione. Il 100 per cento deipoligoni militari della Sardegna, il 100 percento ricade nelle aree definite siti diimportanza comunitaria. Cosa dovete an-cora studiare ? Basta la sovrapposizione

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cartografica dei SIC e delle aree militariper capire che siete in totale violazionedelle norme comunitarie, e non è un casoche sia stata aperta una procedura diinfrazione.

È falso che siano state fatte bonificheper 51 milioni di euro. Se è vero perchéa Capo Frasca, e il cartello che è statomostrato, è stato fatto un appalto per1.250.000 euro ? E non è vero che non èstato trovato niente, perché ci sono icumuli ripartiti con sostanze tossiche esono la maggior parte dei comuni chehanno quella caratteristica, e si dice che èstato trovato amianto, stranamenteamianto, che comporterà un costo aggiun-tivo molto rilevante per quanto riguardaquell’appalto.

È anche vero che le imprese coinvoltesono tutte subappaltatrici e cioè societàche hanno un ruolo marginale e subal-terno, altro che centraline ambientali. Chedire della risposta sugli indennizzi ai pe-scatori ? Non una parola sulla ridetermi-nazione degli spazi acquei e della richiestafondamentale di quei pescatori: cioè ilvostro tentativo è comprare l’opinionepubblica sarda, comprare gli operatori,senza dargli la possibilità di avere ladignità di lavorare, senza ridefinire queldivieto assoluto che hanno per 365 giorniall’anno di lavorare in quell’area.

Come si fa poi a dire che avete fatto leverifiche sui militari, sui generali, non c’èstata una risposta, potrei farlo io l’elencodei militari e dei generali che hanno avutoincarichi, che hanno comprato i missiliMilan e dopo qualche mese sono andati aguidare la società che vendeva i missiliMilan.

È vero c’è la legge, ma la legge dice chedovete bloccare le compravendite per treanni da quelle società che hanno assuntoquei militari. Voi non solo non avetebloccato quelle compravendite ma le aveteincrementate. Cioè avete controvertito unanorma di legge ben chiara che dice che sela società nomina un generale a capo dellasua società quella società deve essere in-terdetta dalla fornitura militare. È suc-cesso l’esatto contrario. E poi che diredelle risposte evasive su Quirra, su quello

che è successo a Teulada, è stato rimossoil deposito, è stato rimosso qualche giornodopo la denuncia che il sottoscritto haportato avanti, ma era il deposito da dueanni e mezzo lì, di scorie radioattive e nonc’è stata nessuna risposta su quei 4200missili Milan esplosi nell’aria di Teulada,4200 con un carico radioattivo da molti-plicare per 4200. Omissione totale, silen-zio, nessuna risposta. Nessuna rispostaonorevole Presidente della Camera suimorti, per esempio sui 167 nomi checompaiono secretati sull’inchiesta diQuirra, 167 pastori, militari, civili cheoperano nell’ambito di Quirra, che sonomorti tutti della stessa casistica, e sullequali non c’è nessuna risposta né di questoGoverno e della Procura; anzi la Procuraha fatto un’analisi puntuale e attenta in-sieme alla Questura di Nuoro, ci sono 167nomi, dipendenti della Vitrociset, pastoriche operavano in quel poligono, singolicittadini, militari tantissimi militari, tuttimorti. Morti per la presenza di torio inquel poligono. Poligono dove c’è il torio.Nessuna risposta sui rapporti con l’Uni-versità di Siena alla quale avete dato unmilione di euro per fare delle analisi, peròstranamente nella relazione non comparemai il torio. L’Università di Siena fa leindagini e stranamente manca il torio. Masapete perché manca il torio nella rela-zione ? Dice il professor Riccobono, sottointerrogatorio, manca perché nella rela-zione finale c’è stato un errore a causa diun’anomalia nell’impaginazione. Maguarda caso su centinaia di elementi l’er-rore di impaginazione è quello che ri-guarda il torio. Dopo essere stato interro-gato il professor Riccobono insieme ad unsuo assistente sale in macchina, abbon-dantemente riempita di microspie dallaProcura, e in quel viaggio da Lanusei perarrivare a Olbia il professor Riccobonorovescia il sacco e dice che sono stati imilitari a chiedergli di non mettere iltorio. C’è negli atti processuali, c’è unadichiarazione a verbale, ci sono le inter-cettazioni che dicono che Riccobono haavuto le indicazioni dai militari di togliereil torio. Sono atti che sono depositati e chesi sta cercando di nascondere, che si sta

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cercando di far sparire e Riccobono dice– sapevo che c’erano delle fumate bianchema non hanno voluto farmi andare e nonmi hanno consentito di fare quelle inda-gini – però hanno preso un milione dieuro, e ci sono intercettazioni telefonichee poi ci sono le dichiarazioni sotto inter-rogatorio dei generali, del generale Piras,per esempio, in pensione, che dice che aPerdasdefogu giungevano colonne di mezzicarichi di armamenti da far brillare einsieme a questi anche le ruspe per pro-cedere al sotterramento e al brillamentoconseguente. E dice il ruspista, semprel’ufficiale dei militari: « scavavamo dellebuche profonde circa venti metri e larghetrenta, al loro interno gli artificieri-ar-mieri sistemavano di tutto proveniente datutta Italia, adagiavano bombe, munizioniesplosivi, missili, siluri e materiale bellicoin ogni genere per distruggerlo. Dopo l’e-splosione » – dice il tecnico che vienesentito – « si generava un fungo simile aquello apparso in molti quotidiani, si pre-vedevano venti brillamenti al mese peranni e » – dice – « per la maggior parte,erano polveri nere ma anche polveri verdie bianche, precisando che durante l’esplo-sione si alzava una nuvola di polvere neraoltre cinquanta metri dal suolo e con iventi si spostava nel vicino paese di Esca-laplano ». Errore di impaginazione, i mi-litari hanno chiesto di non mettere il torio,il Procuratore della Repubblica che fal’inchiesta viene trasferito di punto inbianco a Tempio, il capo della squadramobile che ha fatto questa inchiesta,guarda caso, viene promosso e trasferito inSicilia e l’inchiesta muore. Questa inchie-sta rientrerà negli atti parlamentari, per-ché il sottoscritto non accetta il silenzioche anche oggi un generale fattosi sotto-segretario ha voluto mantenere nelle ri-sposte in quest’Aula, totalmente evasive;anzi, aggiungo, che sono state risposte chehanno omesso quello che realmente èsuccesso: 4.200 missili esplosi a Teulada,contenenti torio, 1.800 esplosi a Quirra,nessuna risposta. Generali che vengonopremiati dalla industria bellica assumen-doli come presidenti e amministratori de-legati, che diventano a loro volta uomini

dell’industria bellica dopo aver comprato imissili Milan. Tutto questo non può essereaccettato e non può prevalere il silenzio diStato, l’omertà di chi vuole nascondere,alla faccia di quelle tante vittime, di mi-litari, di civili che hanno perso la vita eche meriterebbero rispetto e onestà intel-lettuale da uno Stato che invece si èrivelato, verso la Sardegna e verso i sardi,vigliacco e incapace di dare risposte con-crete a un dramma di tante famiglie cheancora aspettano verità e giustizia sui lorofigli morti.

(Chiarimenti in merito al mancato avvio dinegoziati con la Repubblica dominicanaper evitare le doppie imposizioni in mate-

ria di imposte sul reddito – n. 2-01511)

PRESIDENTE. Passiamo all’interpel-lanza urgente Fitzgerald Nissoli ed altrin. 2-01511 (Vedi l’allegato A – Interpel-lanze urgenti).

Chiedo alla deputata Nissoli se intendaillustrare la sua interpellanza o se siriservi di intervenire in sede di replica.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. Gra-zie Presidente. Onorevoli colleghi, signorViceministro, con la mia interpellanza so-stenuta da colleghi di vari schieramentiintendo porre l’accento su un disagio la-mentato dai pensionati italiani residentinella Repubblica Dominicana, alcuni deiquali ci stanno seguendo via streaming, ecioè sul disagio causato dalla mancanza diun accordo contro le doppie imposizioniper cui essi devono pagare le tasse inItalia. Chiedono invece di poterle pagaredove sono residenti e questo renderebbepiù semplice la burocrazia, sia per i cit-tadini italiani che per quelli dominicaniche risiedono in Italia. Attualmente non viè la doppia imposizione dello Stato domi-nicano, questo bisogna riconoscerlo, ma,se questi pensionati potessero pagare letasse in loco, sarebbe una conquista im-portante per loro. Ricordo che il 6 luglioscorso sono intervenuta nell’Aula di Mon-tecitorio per dichiarazioni di voto sullaconvenzione tra l’Italia ed il Cile per

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eliminare le doppie imposizioni in materiadi imposte sul reddito, spero di poterlofare presto sulla futura convenzione tral’Italia e la Repubblica dominicana, ma-gari aggiungendo anche un accordo sullasicurezza sociale. Inoltre mi preme ricor-dare che la stipula di una convenzione perevitare le doppie imposizioni con la Re-pubblica dominicana sarebbe molto im-portante anche per le numerose aziendeitaliane, circa 400, che operano in quelPaese e che vedrebbero in un siffattoaccordo una semplificazione del sistemaburocratico, quindi con un quadro certo esemplificato di norme e procedure. SignorViceministro, si tratta di rapporti con unPaese con il quale l’Italia gode di ottimerelazioni e che dall’inizio dell’anno pros-simo vedrà anche la riapertura della no-stra ambasciata a Santo Domingo. Lastipula di accordi tesi a semplificare gliadempimenti fiscali dei nostri connazio-nali che vi risiedono sarebbe, pertanto, ungesto di buonsenso, un’attenzione agli ita-liani all’estero e un passo fondamentaleper sostenere il nostro sistema imprendi-toriale all’estero. Gli italiani all’estero rap-presentano una risorsa preziosa per ilnostro sistema Paese, facciamo in modoche il Governo ne prenda atto non soloformalmente, ma anche attraverso prov-vedimenti concreti. Grazie.

PRESIDENTE. Il Vice Ministro dell’E-conomia e delle finanze, Enrico Morando,ha facoltà di rispondere.

ENRICO MORANDO, Vice Ministro del-l’Economia e delle finanze. Grazie signoraPresidente. La questione posta dagli inter-pellanti è molto chiara.

Sul punto bisogna prima di tutto pre-cisare che le convenzioni contro le doppieimposizioni, secondo il modello di conven-zione fiscale dell’OCSE, sono trattati in-ternazionali di natura fiscale che, al finedi evitare i fenomeni di doppia imposi-zione, cioè nello Stato della fonte e nelloStato di residenza, nonché di evasionefiscale, regolano la potestà impositiva tra idue Paesi in relazione ad una molteplicitàdi tipologie reddituali tra le quali figurano

appunto anche le pensioni. In tal senso,per quanto riguarda l’Italia, il nostroPaese, ispirandosi al modello della con-venzione dell’OCSE che ho già richiamato,ha attualmente in vigore una rete moltolarga di convenzioni bilaterali contro ledoppie imposizioni con una molteplicità diPaesi in tutto il mondo, Paesi che conti-nuano a crescere. La conclusione di con-venzioni come quelle di cui stiamo par-lando viene generalmente avviata sullabase di indicazioni del Ministero degliaffari esteri e della cooperazione interna-zionale, nonché in raccordo con quest’ul-timo, in considerazione dell’analisi di uncomplesso sistema di rapporti economici,finanziari e commerciali, intercorrenti trale parti interessate. In tale quadro, unaconvenzione per evitare le doppie imposi-zioni mira a raggiungere un equilibriocomplessivo nella ripartizione della pote-stà impositiva, tenute presenti tutte lecomponenti a cui ho fatto ora cenno. Dopoavere premesso quanto sopra, noi sostan-zialmente rappresentiamo il fatto che, inbase a quanto ricavabile dalle banche datispecializzate, in questo momento la Re-pubblica Dominicana risulta non averesostanzialmente una rete altrettanto svi-luppata di convenzioni contro le doppieimposizioni, avendo, secondo il modelloOCSE, concluso soltanto due accordi,quello con la Spagna e quello con ilCanada. Ciò non significa, vorrei dirlosubito, che il Governo italiano non possaconsiderare, se a ciò opportunamente sol-lecitato, come avviene anche con questatempestiva interpellanza, la possibilità diavviare un confronto con la RepubblicaDominicana, al fine di giungere ad unaccordo anche con quest’ultima. Come ègià stato fatto notare aggiungo, infine, che,in merito alla specifica lamentata doppiaimposizione sui redditi pensionistici difonte italiana, in questo momento noi nonpossiamo non ribadire ciò che è già statoricordato, e cioè che la Repubblica Domi-nicana non assoggetta a tassazione questatipologia di redditi e ne deriva, quindi, cheuna eventuale iniziativa, alla quale noi nonsiamo contrari, di apertura del confrontoper giungere ad un accordo contro la

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doppia imposizione, non potrebbe esserecomunque una iniziativa che esenti nelloStato della fonte i redditi da pensione,attribuendo i diritti di tassazione esclusivadei redditi pensionistici allo Stato di re-sidenza, finché ovviamente non si deci-desse da parte della Repubblica Domini-cana di sottoporre in quel caso a tassa-zione questi redditi. Si determinerebbeuna situazione paradossale in cui non cisarebbe doppia imposizione, ma esatta-mente la totale esenzione degli stessi red-diti, che per definizione è contraria alloscopo degli accordi per evitare le doppieimposizioni. Conclusivamente, il Governonon si oppone, anzi è favorevole a consi-derare l’ipotesi di giungere ad un accordo.In questo momento la situazione di doppiaimposizione non c’è, quindi una decisioneunilaterale di esenzione determinerebbe difatto l’esenzione dell’insieme di quei red-diti dalla tassazione; si può procedere adun accordo che, naturalmente, attribuiscacorrettamente l’imposizione secondoquello che quell’accordo eventualmentepotrà prevedere. Grazie signora Presi-dente.

PRESIDENTE. La deputata Nissoli hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatta perla risposta alla sua interpellanza.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. Gra-zie, signor Viceministro. Penso di rite-nermi quasi soddisfatta della sua risposta,perché appunto ha detto che il Governonon si oppone. Ritengo anche però chebisogna dare certezza ai nostri pensionatiresidenti nella Repubblica Dominicana.Comunque la ringrazio signor Vicemini-stro per l’attenzione che ha avuto versoquesto problema e la invito a considerare,in maniera concreta, gli italiani all’estero,che sono davvero una risorsa per il nostrosistema Paese, come dicevo durante l’illu-strazione. Troppo spesso lo si è affermato,ma poi non sono seguiti i fatti. Dal cantomio, io continuerò ad impegnarmi affinchéciò avvenga, in modo che i pensionatiresidenti all’estero, in questo caso in par-ticolare nella Repubblica Dominicana, nonsi sentano abbandonati dalla madrepatria.

(Elementi ed iniziative di competenza inrelazione all’acquisizione della Banca An-tonveneta da parte di Monte dei Paschi di

Siena – n. 2-01513)

PRESIDENTE. Passiamo all’interpel-lanza urgente Villarosa ed altri n. 2-01513(Vedi l’allegato A – Interpellanze urgenti).

Chiedo al deputato Villarosa se intendaillustrare la sua interpellanza o se siriservi di intervenire in sede di replica.

ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presi-dente, siamo qui nuovamente a parlare diMonte dei Paschi di Siena. Sono vera-mente troppi gli anni dedicati solo edesclusivamente a questa banca ! L’ultima èquest’altra possibilità che gli azionistiquindi, compreso tra gli azionisti, Presi-dente, anche il MEF e ricordiamo che ilMEF ha poco più del 4 per cento diproprietà della Banca Monte dei Paschi diSiena... Ebbene, quella banca si potrebberisanare immediatamente, si potrebbe ri-sanare dichiarando lealmente, e facendodichiarare ad un giudice, perché pur-troppo non possiamo farlo noi, ma legal-mente dichiarare quel contratto nullo.

Sulla stampa abbiamo ritrovato in que-sti giorni delle dichiarazioni rilasciate dal-l’avvocato Falaschi, un avvocato che di-fende 150 piccoli risparmiatori del Montedei Paschi di Siena: in quell’articolo ve-niamo a sapere che lui, e non altri (quindianche qui me la prendo nuovamente conil Governo), ha intentato una causa; ed il13 ottobre è stato ascoltato dal GIP EnzioDamizia, che dovrà pronunciarsi in meritoad alcune particolarità, ad un’operazionein particolare, una delle più gravose cheMonte dei Paschi di Siena ha effettuato inquesti anni, che risulterebbe nulla. Qualè ? Stiamo parlando dell’acquisto effet-tuato da Monte dei Paschi di Siena nel2008 di Banca Antonveneta.

Banca Antonveneta, in base a questoricorso effettuato appunto dall’avvocato,aveva all’interno nei propri bilanci nelmomento dell’acquisto, quindi nel 2008,un prestito da restituire ad una bancaolandese, ABN AMRO. In base a vari studied analisi che abbiamo svolto, non solo

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l’avvocato ma anche noi, questi dati aquanto pare, Presidente, dovevano già es-sere a conoscenza di Banca d’Italia; peròBanca d’Italia nel 2008 decise comunquedi autorizzare quell’acquisto.

Presidente, caro Viceministro, comestiamo vedendo il sistema bancario ita-liano è in questo momento molto fragile.Ed è molto fragile anche a causa di questemodalità operative: come è possibile, Vi-ceministro, Presidente, autorizzare l’acqui-sizione di una banca, senza verificare sequell’operazione rispetti i principi di sanae prudente gestione ? La sana e prudentegestione, Presidente, non è un principioche una volta facciamo valere, ed un’altravolta non facciamo valere: la sana e pru-dente gestione è un principio che il Go-vernatore di Banca d’Italia, o chi autorizzaquel tipo di acquisizione, deve verificare.Mario Draghi, allora Governatore di Bancad’Italia, verificò il reale costo di quell’o-perazione ? Perché l’autorizzazione chel’allora Governatore Mario Draghi diedeaveva un valore di 9 miliardi di euro, mai bonifici effettuati da Banca Monte deiPaschi di Siena dopo quell’operazione inrealtà furono di 17 miliardi di euro, pro-prio perché all’interno dei bilanci di BancaAntonveneta si trovò questo prestito darestituire.

E allora quant’era il costo di quell’o-perazione ? Quale ammontare doveva es-sere quantificato, 9 miliardi o 17 miliardi ?E allora, autorizzare un’operazione e direche un’operazione è di 9 miliardi quandoall’interno invece il costo reale è di 17,rispetta il principio di sana e prudentegestione regolato dall’articolo 19 del Testounico bancario ? Rispetta questo principio,Presidente ? Perché se non lo rispetta c’èl’illiceità dell’oggetto, c’è la nullità delcontratto.

E allora se vogliamo risanare questabanca, Presidente, Viceministro, perché ilMEF non mette in campo delle azioni perfar tornare quei 17 miliardi all’internodella banca ? Perché il MEF non fa nientesu Monte dei Paschi di Siena ? Perché ilMEF dichiara in Aula – non il Vicemini-stro Morando ma il Ministro Padoan –,perché il Ministro Padoan dichiara in

Aula, la casa degli italiani, dichiara inAula falsità, dicendo all’ultimo incontroche abbiamo avuto con lui qui che addi-rittura sul Monte dei Paschi di Siena loroerano favorevoli alla responsabilità incapo agli allora amministratori ? Ha di-chiarato di voler votare favorevolmenteper cacciare via gli amministratori, Violain particolare, per cacciare via quegli am-ministratori che avevano causato danni aicittadini italiani. Perché i risparmiatoriitaliani, i cittadini italiani hanno i soldi inquella banca ! Ebbene, viene in Aula ilMinistro e dichiara: « Noi siamo controquegli amministratori che si comportanoin questo modo »; però poi andiamo aprendere il verbale di Monte dei Paschi diSiena, andiamo a prendere la votazione dicui stiamo parlando, e vediamo che ilMEF, invece di votare favorevolmente, votacontro, e va a braccetto con i banchieri.

Quali sono le azioni che volete metterein campo per Monte dei Paschi di Siena ?Ancora non le abbiamo capite, però ab-biamo capito che avete paura. Abbiamocapito che avete paura, perché con lequattro banche, con Banca Marche, Cari-Chieti, si è immediatamente proceduto albail-in; e avete fatto poi un passo indietro,perché inizialmente l’avete chiamato bail-in, poi quando vi siete resi conto che ilbail-in ancora non era entrato in vigoreavete tirato fuori il burden sharing, unaregola entrata in vigore a luglio 2013, cheperò nessun obbligazionista conosceva.Quindi quando si tratta di quattro bancheun pochettino più piccole, voi che avetesbandierato questa lotta al bail-out, cioè alnon far pagare le crisi delle banche aicontribuenti, procedete col bail-in a farpagare le crisi delle banche ai correntisti,obbligazionisti ed azionisti della banca;solo che, quando vi trovate di fronte ad unproblema un pochettino più grosso, comequello di Monte dei Paschi di Siena, alloravi bloccate, ed il bail-in e burden sharingnon valgono più. Noi siamo contentissimiche non abbiate messo in campo il bail-in,anche se abbiamo paura che lo farete,perché vi sarete probabilmente costretti;però questo trattamento, Viceministro, dif-ferente tra i risparmiatori delle quattro

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banche ed i risparmiatori del Monte deiPaschi di Siena secondo me va legger-mente in contrasto con l’articolo 3 dellanostra Costituzione, che mette i cittadinitutti sullo stesso identico piano.

Quindi su Monte dei Paschi di Sienaquello che chiediamo con questa interpel-lanza, Viceministro, è di mettersi inazione, di muoversi, di fare qualcosa percercare di recuperare questi famosi 17miliardi, chiederli indietro e chiedere lanullità del contratto; e allora sì che si puòrisollevare la banca ! Non chiedendo favoria JP Morgan, chiedendo aumenti di capi-tale a JP Morgan, che poi però non siriescono a portare avanti.

E infatti nell’interpellanza le chiediamoanche un’altra cosa, caro Viceministro,una cosa molto importante: ci sono arri-vati documenti che ci dicono chiaramenteche Monte dei Paschi di Siena sta modi-ficando lo statuto del fondo pensione com-plementare dei lavoratori di Monte deiPaschi di Siena. La paura, Viceministro,qual è ? Siccome abbiamo visto che lemodifiche sono delle modifiche assurde,perché si cancellano dei documenti chesono utili per i lavoratori, quindi fogliinformativi che riguardano le condizionicontrattuali, fogli informativi che indicanoal cliente come vengono investiti i proprifondi. Ebbene, abbiamo visto che stannocancellando queste parti nello statuto.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTESIMONE BALDELLI (ore 11,05)

ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Nonvorremmo che questo, Viceministro, signi-fichi che il fondo inizierà a finanziare laBanca Monte dei Paschi di Siena, cioènuovamente vi ritroviate a dover utilizzarei soldi dei pensionati, delle pensioni, persalvare qualche banca. Quindi, le domandesono poche Viceministro, poi cercherò direplicare in base alle sue risposte. Sonoquattro domandine in fondo. Quindi, lechiedo almeno di rispondere a tutte, senzaaggirarle.

PRESIDENTE. Il Vice Ministro dell’E-conomia e delle finanze, Morando, ha fa-coltà di rispondere.

ENRICO MORANDO, Vice Ministro del-l’Economia e delle finanze. Grazie Presi-dente. Il contenuto dell’interpellanza èmolto specifico ed è stato adesso, sia puresommariamente, richiamato. Prima ditutto va detto che il Ministero dell’econo-mia e delle finanze è divenuto azionistadella Banca Monte dei Paschi di SienaS.p.A. e lo ha fatto in data 1o luglio 2015,avendo ricevuto 117.997.241 azioni ordi-narie a titolo degli interessi maturati al 31dicembre 2014 sui nuovi strumenti finan-ziari di cui al decreto-legge 6 luglio 2012,n. 95, e successive modifiche, i cosiddetti« Monti bond ». Le azioni ordinarie asse-gnate al Ministero sono state pari al 4,024per cento del capitale di Banca MPS.

Quanto al primo punto sollevato dal-l’interpellanza dunque, e concernente glielementi relativi all’ispezione del marzo2007 condotta dalla Banca d’Italia pressoBanca Antonveneta, la cosa è chiara: al-l’epoca il Ministero non era azionista dellabanca MPS. Quindi ci siamo rivolti, èovvio, alla Banca d’Italia per ottenere –dirò subito – chiarimenti in merito. Sievidenzia comunque che la Banca d’Italia,che abbiamo sentito, ha fatto presente chela citata operazione fu allora autorizzataperché ritenuta conforme, come è statoanche richiamato, ai criteri previsti dallanormativa avendo riguardo tra l’altro al-l’adeguatezza patrimoniale di MPS e allasostenibilità della acquisizione. La Bancad’Italia riferisce che a gennaio del 2008,MPS presentò l’istanza per l’acquisizionedel gruppo Antonveneta da parte di Abn-Amro nell’ambito di un accordo quadrocon il Banco Santander e che il costodell’operazione ammontava a circa 9 mi-liardi di euro, di cui 6 miliardi a titolo diavviamento. L’istanza, sempre secondo glielementi forniti dalla Banca d’Italia, in-cludeva un articolato piano di rafforza-mento patrimoniale, con aumenti di capi-tale, emissione di strumenti ibridi e su-bordinati, un finanziamento ponte e assetdisposal, necessario a mantenere il rispettodei coefficienti patrimoniali post-acquisi-zione; era previsto tra l’altro un aumentodi capitale per 5 miliardi di euro riservatoagli azionisti e uno da un miliardo di euro

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riservato a JP Morgan a servizio di un’e-missione di titoli convertibili in azionicosiddette fresh. Nell’esaminare l’istanza laBanca d’Italia rileva di avere tenuto contodel complesso delle informazioni all’epocadisponibili, ivi incluse le risultanze dell’i-spezione del 2007 condotta su Antonve-neta. Nell’autorizzare l’operazione delmarzo 2008, la Banca d’Italia, conside-rando anche le dimensioni delle banchecoinvolte nel progetto, dichiara poi di averchiesto a MPS puntuali elementi di raf-forzamento della situazione tecnica e or-ganizzativa attinenti a diversi profili in-cluso, in particolare, quello patrimoniale.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTEMARINA SERENI (ore 11,10)

ENRICO MORANDO, Vice Ministro del-l’Economia e delle finanze. Per quantoconcerne l’aumento di capitale riservato aJP Morgan e la prevista emissione dei titolifresh, la vigilanza asserisce di avere richie-sto che le relative strutture contrattualifossero coerenti con la natura di qualitàprimaria assegnata allo strumento e chegarantissero il pieno trasferimento a terzidel rischio di impresa (questo elementovedremo sarà poi ripreso dalla Consob) eche venne, altresì, richiesto a MPS dimantenere livelli patrimoniali superiori alminimo regolamentare, cioè Tier 1 ratiodel 6 per cento a fronte di un minimoregolamentare del 4 per cento e un totalcapital ratio del 10 per cento a fronte diun minimo dell’8 per cento.

La Banca d’Italia ha, infine, precisatodi avere prestato ampia collaborazionealle competenti procure nell’ambito deiprocedimenti giudiziari in corso nei con-fronti degli ex vertici di Mps. Sempre inmerito a questa questione, cioè ai pro-blemi sollevati dalla interpellanza, la Com-missione nazionale per le società e laborsa, cioè la Consob, ha comunicato –sollecitata da noi – di aver preso a suotempo in esame, nell’ambito delle propriecompetenze, l’acquisizione di Banca An-tonveneta S.p.A. da parte di Mps. Inproposito la Consob ha fatto presente che

tale vicenda ha formato oggetto di treprocedimenti sanzionatori da parte dell’i-stituto nei confronti di esponenti aziendalidi Mps, nonché della banca in quanto talein qualità di responsabile in solido, perviolazione dell’articolo 94, commi 2, primoperiodo, e 3, del testo unico della finanzae dell’articolo 5, comma 1, del regola-mento Consob del 14 maggio 1999,n. 11971, che individuano i contenuti delprospetto d’offerta, nonché dell’articolo113, comma 1, del decreto legislativo 24febbraio 1998, n.58, che individua i con-tenuti del prospetto per l’ammissione aquotazione. Detti procedimenti sono statiavviati con note del 22 aprile 2013, 23aprile 2013 e 30 maggio 2013 e hannoriguardato rispettivamente: il prospetto in-formativo relativo all’offerta in opzioneall’ammissione a quotazione sull’MTA diazioni ordinarie Mps pubblicato nel corsodel 2008; il prospetto informativo relativoall’offerta in opzione e all’ammissione aquotazione sull’MTA di azioni ordinarieMps pubblicato nel corso del 2011; ladocumentazione d’offerta e/o di ammis-sione a quotazione di prodotti non-equitypubblicata nel periodo 2008-2012. Le ir-regolarità contestate – afferma la Consob– hanno riguardato per ciò che qui piùrileva l’informativa fornita in ordine alleoperazioni poste in essere dalla bancanell’ambito del programma di finanzia-mento volto all’acquisizione di Banca An-tonveneta. Infatti, in data 8 novembre2007 MPS ha sottoscritto con Banco San-tander un contratto di compravendita del100 per cento delle azioni di Banca An-tonveneta per un corrispettivo complessivopari a 9 miliardi di euro.

In relazione a tale operazione MPS hadeliberato un piano di finanziamento ar-ticolato come segue: primo, un aumento dicapitale a pagamento da offrire in opzioneagli azionisti di Mps per un controvaloremassimo di euro 5 miliardi; secondo un’e-missione di nuove azioni oggetto di au-mento di capitale riservato a JP MorganChase con l’esclusione del diritto d’opzioneper un importo massimo di euro 1 mi-liardo, al servizio di strumenti innovatividi capitale (tier 1); terzo, una emissione di

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strumenti di debito subordinati (lower tier2) per un importo massimo di euro 2miliardi; un finanziamento ponte per unimporto massimo di euro 1,95 miliardi, daripagare – questo era il quarto elemento– mediante la cessione di asset non stra-tegici. Nella documentazione d’offerta in-teressata è indicato che la sottoscrizionedell’aumento di cui al punto secondo, cheho appena citato, avvenuta per un con-trovalore di euro 950 milioni circa, erafinalizzata all’emissione da parte di JPMorgan, o eventualmente da parte di unasocietà anche non appartenente al gruppoJP Morgan, di strumenti finanziari con-vertibili in azioni ordinarie Mps. I suddettistrumenti finanziari convertibili in azioniordinarie sono stati emessi poi dal veicoloBank of New York, Lussemburgo, in qua-lità di fiduciaria e sono denominati Floa-ting Rate Equity-linked Subordinated Hy-brid, i cosiddetti FRESH 2008. La banca,tuttavia, risulta aver omesso di fornireinformazioni, successivamente acquisitedalla Consob nello svolgimento della pro-pria attività di vigilanza, concernenti lastipula, da parte della Fondazione Montedei Paschi di Siena, di contratti derivatiTotal Return Swap, TROR, aventi comesottostante il 49 per cento dei FRESH2008 di cui ho appena parlato. Si osservain proposito che detti TROR, oltre adavere una funzione anti-diluitiva dellapartecipazione della Fondazione hannoavuto anche l’effetto di trasferire il rischiodella detenzione dei FRESH 2008 dai terzidetentori alla Fondazione stessa. Ciò haevidenti impatti sulla valutazione del me-rito di credito di MPS, poiché l’omissionedi elementi informativi in ordine all’esi-stenza dei TROR e alle loro caratteristicheessenziali, nonché alle successive rinego-ziazioni, ha impedito agli investitori diformarsi un fondato giudizio sulla capa-cità della banca di raccogliere mezzi fre-schi, senza il supporto esterno di un terzogarante, in questo caso la Fondazione.

All’interno del prospetto di aumentodel capitale del 2011 e della documenta-zione d’offerta non-equity, inoltre, labanca ha indicato in modo erroneo lacontabilizzazione dei canoni relativi all’u-

sufrutto costituito nel 2008 a favore diMPS da parte di JP Morgan sulle azionisottostanti i FRESH 2008 che si riverberasulla documentazione d’offerta per effettodell’incorporazione, mediante riferimentonello stesso, dell’informativa finanziariarelativa agli esercizi precedenti. In se-condo luogo la banca non ha fornito larappresentazione dell’esistenza e degli ef-fetti contabili della Indemnity side letterdel 10 marzo 2009 con cui MPS, inoccasione dell’Assemblea dei sottoscrittoridei FRESH 2008, ha concesso a The Bankof New York Spa una manleva per even-tuali perdite derivanti da azioni legaliintraprese dai medesimi sottoscrittori deiFRESH 2008 contrari alle modifiche delregolamento del prestito e/o da JabreCapital Partners.

In esito ai predetti procedimenti san-zionatori, con delibera n. 18885 del 17aprile 2014, la Consob ha applicato san-zioni amministrative pecuniarie nei con-fronti di esponenti della Banca Monte deiPaschi di Siena e, a titolo di responsabilein solido, della medesima banca, per vio-lazione degli articoli 94, commi 2 e 3, e113, comma 1, del testo unico della fi-nanza, in relazione al prospetto di au-mento del capitale pubblicato nel 2008.L’ammontare complessivo delle sanzioniapplicate è stato pari a 400.000 euro. Condelibera n. 18886 del 18 aprile 2014, laConsob ha, inoltre, applicato sanzioni am-ministrative pecuniarie nei confronti diesponenti della Banca Monte dei Paschi diSiena Spa e, a titolo di responsabile insolido, della medesima banca per viola-zione degli articoli 94, comma 2 e 3, e 113,comma 1, del testo unico della finanza, inrelazione al prospetto di aumento delcapitale pubblicato nel 2011. L’ammontarecomplessivo delle sanzioni applicate ancheper irregolarità ulteriori rispetto a quellesopra descritte è stato pari a 700.000 euro.Con delibera n. 18924 del 21 maggio 2014,la Consob ha applicato sanzioni ammini-strative pecuniarie nei confronti di espo-nenti della Banca Monte dei Paschi diSiena e, a titolo di responsabile in solido,della medesima banca per violazione degliarticoli 94, commi 2 e 3, e 113, comma 1,

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del testo unico della finanza, in relazione,infine, ai prospetti non-equity pubblicatinel periodo 2008-2012. L’ammontare com-plessivo delle sanzioni applicate, anche perirregolarità ulteriori rispetto a quellaadesso richiamata, è stato pari a 750.000euro, in questo ultimo caso.

La Consob, inoltre, sempre in meritoall’acquisizione di Banca Antonveneta, dicui stiamo parlando, da parte di Monte deiPaschi di Siena, ha evidenziato che l’ope-razione è stata finanziata con varie mo-dalità tra le quali l’emissione di nuoveazioni riservate a JP Morgan Chase &Company, per un importo di un miliardo,al servizio di titoli obbligazionari a durataindeterminata, convertibili nelle suddetteazioni, individuati con l’acronimo FRESH.Le azioni MPS sottoscritte da JP Morgane poste al servizio delle obbligazioniFRESH sono state computate da MPScome vere e proprie azioni ai fini delrispetto dei requisiti patrimoniali previstidalla normativa di vigilanza, di cui ab-biamo parlato prima a proposito di ciò cheha sostenuto e di cui ci ha informatoBanca d’Italia. È stato, tuttavia, accertatoche esse non avevano le caratteristicheproprie delle azioni, in quanto non garan-tivano la flessibilità della remunerazione,come previsto dalla normativa di vigilanzaall’epoca vigente per la computabilità nelcore capital, ma dovevano essere conside-rate strumenti innovativi di capitale, com-putabili solo nel limite del 20 per cento delpatrimonio di base, ovvero, in caso disuperamento di tale limite, nel patrimoniosupplementare, la cui dimensione non po-teva eccedere quella del patrimonio dibase. Per tale ragione, nella relazionesemestrale del 30 giugno 2008 di MPS,resa pubblica il 28 agosto 2008, i datirelativi alla dimensione del patrimonio dibase (Tier 1), del patrimonio supplemen-tare (Tier 2) e del patrimonio di vigilanzaerano sovradimensionati, rispettivamentedi 1,2 miliardi, di 0,6 miliardi e di 1,9miliardi e il Total capital ratio non erasuperiore, ma era inferiore (7,6 per cento)al valore minimo consentito dalla norma-tiva di vigilanza che, come ho già detto, èl’8 per cento.

Sulla base degli elementi acquisiti nelcorso di un’indagine condotta dalla Con-sob è stato accertato che la diffusione,mediante la pubblicazione della relazionesemestrale di MPS al 30 giugno 2008, didati falsi relativi alla dimensione del pa-trimonio di base (Tier 1), del patrimoniosupplementare (Tier 2), del patrimonio divigilanza, nonché di dati falsi relativi allamisura dei coefficienti patrimoniali, hacostituito diffusione di informazioni false,suscettibili di fornire indicazioni false efuorvianti in merito agli strumenti finan-ziari emessi da MPS, ciò integrando laviolazione prevista dall’articolo 187-ter,comma 1, del decreto legislativo n. 58 del1998. Con lettere datate 28 giugno 2013 èstata contestata, quindi, da parte di Con-sob, ai sensi dell’articolo 187-septies deldecreto legislativo n. 58 del 1998, la vio-lazione prevista dall’articolo 187-ter,comma 1, del decreto legislativo n. 58 del1998, rispettivamente a Giuseppe Mussari,in qualità di presidente del consiglio diamministrazione di MPS, all’epoca deifatti; Antonio Vigni, in qualità di direttoregenerale di MPS all’epoca dei fatti; DanielePirondini, in qualità di chief financialofficer di MPS all’epoca dei fatti; BancaMPS quale soggetto responsabile in solidoai sensi dell’articolo 6, comma 3, dellalegge n. 689 del 1981.

Inoltre, è stato contestato a Banca MPS,ai sensi dell’articolo 187-septies del decretolegislativo già citato, l’illecito previsto dal-l’articolo 187-quinquies, comma 1, letteraa), per la sopra indicata violazione del-l’articolo 187-ter, comma 1, dello stessodecreto legislativo, commessa da GiuseppeMussari, Antonio Vigni e Daniele Pirondininell’interesse di MPS. Al termine del pro-cedimento sanzionatorio amministrativo,la Consob, con delibera n. 18951 del 18giugno 2014, ha applicato, nei confronti diGiuseppe Mussari, una sanzione ammini-strativa pecuniaria pari ad euro 250.000 esanzione amministrativa interdittiva acces-soria pari a mesi 12. Nei confronti diAntonio Vigni una sanzione amministra-tiva pecuniaria, identica, pari a 250.000euro e sanzione amministrativa interdit-tiva accessoria anche in questo caso pari

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a mesi 12; nei confronti di Daniele Piron-dini, una sanzione amministrativa pecu-niaria pari a 250 mila euro e una sanzioneamministrativa interdittiva accessoria paria mesi dodici; nei confronti di BMPS, unasanzione amministrativa pecuniaria pari a750 mila euro, ai sensi dell’articolo 187-quinquies, comma 1, lettera a), del decretolegislativo n. 58 del 1998.

Con la medesima delibera è stato, al-tresì, ingiunto a BMPS, quale responsabilein solido ai sensi del già citato articolo 6,comma 3, della legge n. 689 del 1981, ilpagamento delle predette sanzioni ammi-nistrative pecuniarie, pari complessiva-mente a 750 mila euro, applicate a Giu-seppe Mussari, Antonio Vigni e DanielePirondini per la violazione dell’articolo187-ter, comma 1, del decreto legislativon. 58 del 1998.

Con nota del 15 febbraio 2013, laConsob ha trasmesso alla Procura dellaRepubblica presso il tribunale di Sienauna nota tecnica con riguardo all’insiemedi questi fatti oggetto delle contestazioniche ho cercato di illustrare.

Inoltre, è stato accertato che, rispetti-vamente nel 2008 e nel 2009, BMPS haconcluso con Deutsche Bank AG e No-mura International le cosiddette opera-zioni « Santorini » e « Alexandria » – di cuimi pare di ricordare che non si parla nellainterpellanza –, che erano finalizzate adoccultare le perdite pregresse conseguitenel corso di precedenti operazioni, daiveicoli controllati da BMPS Santorini In-vestment e Alexandria Capital. Tuttavia, apartire dalla diffusione dei dati di bilanciodel 31 dicembre 2008 e fino alla diffusionedel resoconto intermedio di gestione con-solidato al 30 settembre 2012, le citateoperazioni « Santorini » e « Alexandria »sono state rilevate contabilmente da BMPSin modo non corretto.

Sulla base degli elementi acquisiti nelcorso di un’indagine condotta dalla Con-sob è stato accertato che tali non correttemodalità di contabilizzazione contenevanoelementi di falsità che hanno costituito, daparte di BMPS, diffusione di informazionifalse « (...) concretamente idonee a provo-care una sensibile alterazione del prezzo ».

Al riguardo, con nota del 9 ottobre 2015la Consob ha trasmesso alla Procura dellaRepubblica presso il Tribunale di Milanouna relazione motivata ai sensi dell’arti-colo 187-decies, comma 2, del decretolegislativo n. 58 del 1998, nella quale eraconfigurata un’ipotesi di reato di manipo-lazione del mercato di cui all’articolo 185,comma 1, del medesimo decreto.

Riguardo, infine, alle presunte modifi-che che la Banca starebbe apportando allostatuto del fondo pensione complementaredei dipendenti del MPS, si fa presente che,per quanto di competenza, non si hannoelementi da fornire in quanto tali modi-fiche rientrerebbero nelle competenze ge-stionali proprie della Banca, che esulanoda quelle degli azionisti della stessa, tracui il Ministero.

PRESIDENTE. Il deputato Villarosa hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatto perla risposta alla sua interpellanza.

ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presi-dente, no, assolutamente insoddisfatto. Ioho fatto delle domande molto chiare e miè stata fatta una relazione di tutto quelloche è successo dal 2008 ad oggi. Io hochiesto cosa vuole fare il Governo. Presi-dente, siamo – mi lasci passare questotermine che ormai è veramente richiamatoda tutti in tutto il mondo – la Repubblicadelle banane. In tutto il mondo ci chia-mano e riconoscono l’Italia come la Re-pubblica delle banane.

È stato detto: Consob ha sanzionato gliamministratori: 250 mila euro, Vice Mini-stro, e dodici mesi, ma che leggi sono ? Ladeterrenza come la mettiamo in atto inquesto Paese ? Come si può dire che ètutto a posto, che Consob ha fatto i suoirilievi, che ha sanzionato questo, ha san-zionato quest’altro, e vedere che le san-zioni sono pari a 250 mila euro e a 750mila euro ? Stiamo parlando di un’opera-zione da 17 miliardi di euro ! Allora di-ciamo che in questo Paese le grandiaziende sono libere di non rispettare lalegge, perché tanto quello che guadagnano,non rispettando la legge, è molto più alto,saranno sicuramente importi molto più

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alti rispetto a quelli che dovrà pagare poicome sanzione.

Perché è questo quello che fanno legrandi multinazionali, fanno ingegneria fi-nanziaria, fanno dei calcoli e dicono:vabbè, se io non rispetto questa legge,però, riesco ad acquisire una certa quotadi mercato. Questa quota di mercato valemolto di più rispetto alla multa ridicolache mi faranno. Dodici mesi ! L’unicapreoccupazione che avranno queste per-sone saranno questi dodici mesi di bloccooperativo: dodici mesi e 250 mila euro !Quel contratto, Viceministro, va dichiaratonullo e non ha importanza, non puòiniziare la sua risposta all’interpellanzadicendo: noi non eravamo azionisti. Chesignifica noi non eravamo azionisti ? Que-sto è il messaggio che date ai cittadini, edun messaggio, Viceministro, di incapacità,perché c’è un’interpellanza con la quale vidiciamo: ci sono delle operazioni sospette,c’è un giudice che sta verificando la pos-sibilità di annullare un contratto e fararrivare a Monte dei Paschi di Siena 17miliardi di euro. Quel prestito – lo hadichiarato anche lei – non era reale,veniva dichiarato in maniera differente,all’interno delle comunicazioni di BancaMonte dei Paschi di Siena, rispetto aquello che realmente era. Però la rispostaè stata: la Consob ha fatto quel rilievo,Banca d’Italia ha verificato. E l’incapacitàdi Banca d’Italia ? Neanche una parolasull’incapacità di Banca d’Italia, Vicemini-stro ? Neanche una parola sull’incapacitàdi Banca d’Italia !

Da quando stiamo qui, il sistema ban-cario sta scoppiando, continuamente aelargire fondi alle banche, continuamentea fare norme per far recuperare rendi-mento alle banche ! Io rimango veramentesenza parole, volete che questo Paese vadaallo sbando, che inizino a saltare altrebanche, ci sono anche altre banche conserie difficoltà, vigilate la Banca d’Italia,però non sollevate da Banca d’Italia. Ab-biamo Veneto Banca, Banca Popolare diVicenza, abbiamo Carige, ultimamente sisente parlare anche di Banca Popolare diBari, ma con questo Governo, Presidente,siamo in pericolo, siamo veramente in

pericolo. Perché se queste sono le moda-lità attuative della politica in Italia, siamoveramente in pericolo.

Quei signori, quei risparmiatori, Presi-dente, quegli obbligazionisti ci hanno por-tato in udienza dal Papa, e siamo andatipoi a incontrare la Boldrini, perché questoGoverno ancora deve fare il decreto at-tuativo per l’arbitrato dopo un anno –dopo un anno ! –, viene qui dopo tre anni,ormai le cose sono molto chiare, viene quidopo tre anni e mi elenca tutto quello chehanno fatto Consob e Banca d’Italia inquesti otto anni. E quindi continuiamo –Viceministro, la risposta è questa – adandare avanti così: Banca Monte dei Pa-schi ha falsificato i bilanci, ha manipolatoil mercato, voi avete chiesto determinatecondizioni per l’acquisizione di Banca An-tonveneta, Banca d’Italia aveva chiestodeterminate condizioni per l’acquisto diBanca Antonveneta, BMPS non le ha ri-spettate, gli azionisti hanno perso tutti isoldi che avevano investito – tutti i soldiche avevano investito ! –, il Premier con-tinuava a dire agli azionisti: investite suMonte dei Paschi di Siena e gli italianihanno perso altri soldi. Facciamo un’in-terpellanza per capire che cosa vuole fareil Governo, visto che è azionista e vistoche, probabilmente, la causa, anche dopole dichiarazioni di stamattina, ha un suosenso, e invece il Governo ci risponde:Consob ha fatto, a Banca d’Italia hannodato dei documenti sbagliati, la colpa nonè di Banca d’Italia, la colpa è di Monte deiPaschi di Siena che ha dato dei documentierrati a Banca d’Italia. Viceministro, malei si rende conto ? Ma, allora, l’ispezionedel 2007 a cosa serve ? Allora prendiamoBanca d’Italia, oggi abbiamo le regoleeuropee, però facciamo dei passi indietrofino a otto anni fa: a cosa serviva Bancad’Italia ? A fare le sanzioni dopo ? A farsiprendere in giro dalle banche che devevigilare, per poi sanzionarle dopo che gliitaliani hanno perso tutti i loro risparmi,dopo aver fatto perdere agli italiani i lororisparmi ? E per poi, dopo, dover metteremano al portafoglio e con i soldi deicontribuenti – voi non volevate farlo –aiutare gli azionisti.

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Vice Ministro, io non so se lei si è resoconto della risposta che mi ha dato. Io leavevo chiesto cosa ha intenzione di faredomani il Governo. Lei non mi ha datoquesta risposta. Presidente, può mettereagli atti anche quest’altra cosa ? Cioè sifanno le interpellanze e non si hanno lerisposte. Cosa vuole fare domani il Go-verno su Monte Paschi Siena ? Sullo Sta-tuto dei lavoratori ci laviamo le mani,sullo Statuto dei lavoratori sono liberi difarlo, quindi voi avete fatto le norme permodificare le modalità del trattamentopensionistico introducendo i fondi pen-sione complementare, dicendo ai cittadini« non vi preoccupate, tanto i fondi pen-sionistici complementari avranno delle re-gole » oggi quelle regole vengono cancellateprobabilmente per finanziare quest’opera-zione di Monte dei Paschi di Siena, vieneeliminata la trasparenza e il Governo dice« questo lo possono fare, sono liberi difarlo, fanno quello che vogliono ». Quindiquando venivate a raccontare « non vipreoccupate, il sistema pensionistico stacrollando, dovete mettere i soldi nei fondipensione complementare tanto non vipreoccupate che gestiranno i vostri fondicome l’INPS, in sicurezza », oggi invece perquesti fondi complementari cancellano ilfoglio formativo e decidono di investire, ilPresidente potrà decidere di investire ifondi come vuole senza inviare documen-tazione all’autorità di vigilanza. Hannocancellato questo passo all’interno delloStatuto, cioè se c’è una modifica sull’in-vestimento dei fondi delle pensioni deilavoratori di Monte dei Paschi Siena, nonbisogna più comunicarlo all’autorità divigilanza. Queste sono le modifiche chestanno facendo. E il Governo: « ma sì, cheme ne frega a me delle pensioni deilavoratori, cosa me ne frega, tanto li stopigliando in giro ora i pensionati, gli dicoche li faccio andare in pensione prima egli faccio fare un finanziamento ». Com-plimenti, ma la pagherete perché tanto alleprossime elezioni, vista questa vostra in-capacità non prenderete neanche un voto,e non dico che lo prenderemo noi, ma voinon prenderete neanche un voto perchéquesta incapacità è pericolosa.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Villa-rosa, è tutto agli atti sia il suo interventoche le risposte del Viceministro. Quindinon c’è bisogno che la Presidenza vengachiamata in causa.

(Iniziative per tutelare il « sistema Italia »da eventuali speculazioni politiche e fi-nanziarie internazionali in vista del refe-rendum costituzionale del 4 dicembre

2016 – n. 2-01491)

PRESIDENTE. Passiamo all’interpel-lanza urgente Baldelli e Brunetta n. 2-01491 (Vedi l’allegato A – Interpellanzeurgenti).

Chiedo al deputato Baldelli se intendaillustrare la sua interpellanza o se siriservi di intervenire in sede di replica.

SIMONE BALDELLI. La ringrazio Pre-sidente Sereni. Brevemente, qualchetempo fa il Ministro dell’economia, pro-fessor Pier Carlo Padoan, in una videointervista organizzata dal quotidiano IlFoglio a Milano, in relazione al referen-dum che si celebrerà in Italia il 4 dicem-bre ha avuto modo di dire che in caso divittoria del « no » ci sarebbe una crisi disfiducia in tutto il Paese. Ha avuto mododi dire che se dovesse vincere il « no »staremo tutti peggio e altre affermazionisu questa falsa riga. Nel corso di unconfronto, tra l’altro anche piuttosto vi-vace, che personalmente ho avuto in sededi Commissione bilancio col Ministro del-l’economia, gli ho ricordato che il Ministrodell’economia non è un cittadino che passaper caso, e che se il Ministro dell’economiadice qualcosa del genere presta il fianco oinnesca meccanismi speculativi e finan-ziari che sul referendum possono giocarepartite importanti ai danni del mercatoitaliano, del sistema italiano di imprese edi risparmiatori. A fronte di questa miaobiezione il Ministro dell’economia mi harisposto più o meno con queste paroleletterali « se c’è un timore a livello che legagli esiti del referendum alla stabilità suimercati non è qualcosa che ho messo ingiro io, è qualcosa che le investment banks

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fanno regolarmente, purtroppo ormai damolte settimane e si sta cercando di con-vincerle del contrario ma questo è moltodifficile ».

Ora, se si cerca di convincerle delcontrario, con affermazioni come quelleper le quali, se vince il « no » staremo tuttipeggio, ci sarà una generale crisi di fiducianel sistema, allora evitiamo di convincerle,perché queste affermazioni vanno esatta-mente nel solco di quello che presumibil-mente, secondo il Ministro dell’economia,le investment bank vorrebbero far credere.Allora, chiedo al Governo, che oggi è quirappresentato autorevolmente dal Vicemi-nistro Morando, che cosa intenda fare perproteggere il sistema italiano. Perché iocredo che sia compito del Governo nonquello di andare in giro per il mondo adire che il nostro referendum sulla ri-forma della Costituzione, che tra l’altroprevede che se vince il no si rimanga conla Costituzione che è in vigore in questopreciso istante, che è in vigore da 65 anni,quindi non è che usciamo dall’Europa,dall’Occidente, dalla NATO o ci trasfe-riamo nel centro Africa; o se vince il sì,alla peggio, ma questa è la mia opinione,pasticciamo di molto il sistema parlamen-tare ma anche lì non usciamo dall’Europa,non usciamo dall’Occidente, non usciamodalla NATO, non usciamo da tante altreorganizzazioni internazionali di buoni sa-lotti alle quali apparteniamo. Allora com-pito di un Governo, degno di questo nome,è quello di rassicurare sui mercati inter-nazionali gli interlocutori, le organizza-zioni internazionali, i Capi di Stato e diGoverno, con cui l’Italia interloquisce, delfatto che è una scelta di ordinamentointerno che nulla ha a che vedere con imercati finanziari, che nulla a che vederecon un sistema italiano che economica-mente, pur avendo un grande debito pub-blico, è solido e resta solido anche il 5dicembre comunque vada questa consul-tazione. Mi aspetto dal Governo parolerassicurati su questo.

PRESIDENTE. Il Viceministro dell’eco-nomia e delle finanze, Morando, ha facoltàdi rispondere.

ENRICO MORANDO, Vice Ministro del-l’Economia e delle finanze. Voglio anzituttoconfermare ciò che il Ministro ha dichia-rato nella recente audizione appena richia-mata sulla nota di aggiornamento al Docu-mento di economia e finanza dinanzi alleCommissioni bilancio di Camera e Senato, ecioè, valutazioni e conseguenti preoccupa-zioni circa l’esito del referendum del 4 di-cembre prossimo sulla riforma costituzio-nale del nostro Paese sono espresse presso-ché quotidianamente da investitori interna-zionali, istituzionali, economisti, analistieconomici e politici come è naturale che sianell’economia globalizzata, nella quale lescelte di ogni attore sono destinate ad in-fluenzare più o meno direttamente in unadirezione piuttosto che in un’altra le sceltedi tutti gli altri attori. In secondo luogo ilMinistro ha precisato, nella stessa occa-sione, che il Governo e lui stesso sono co-stantemente impegnati nel colloquio contutti gli interlocutori internazionali permettere in evidenza il fattore di stabilità delsistema economico-finanziario italiano an-che valorizzando le numerose riformestrutturali adottate, e in via di adozione,secondo un processo riformatore che è l’u-nico strumento davvero utilizzabile per mi-gliorare le aspettative circa il futuro delsistema Italia. Pur non considerando ognivalutazione o giudizio sulle conseguenzeeconomiche e del referendum, espressi insede internazionale, una interferenza inde-bita nella vicenda interna del nostro Paese(così come non considererebbe e non haconsiderato tale, infatti, ogni valutazioneitaliana sulle scelte compiute dagli elettoridi altri Paesi, pensiamo per esempio al re-cente referendum sull’appartenenza all’U-nione europea in Inghilterra) il Governoproseguirà nel suo impegno per convinceretutti gli interlocutori internazionali circa lasolidità delle prospettive di crescita econo-mica e di stabilità finanziaria del nostroPaese, quale che sia l’esito del referendumcostituzionale.

PRESIDENTE. Grazie Viceministro, ildeputato Baldelli ha facoltà di dichiararese sia soddisfatto per la risposta alla suainterpellanza.

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SIMONE BALDELLI. Grazie, Presi-dente Sereni. Io concettualmente, in lineadi principio, dovendo valutare soltantoquello che in questo momento ci ha dettoil Viceministro Morando, dovrei dichia-rarmi soddisfatto, perché, quando sentoche il Viceministro Morando ci dice che ilGoverno si impegna quotidianamente perconvincere gli interlocutori internazionalidelle prospettive della crescita del nostroPaese, io personalmente ho avuto unarisposta diciamo rassicurante. Credo chequesta sia la linea, però domando allostesso Viceministro Morando se questoimpegno quotidiano che il Governo mettein campo poi si sostanzia in affermazionicome queste: 17 ottobre, il Ministro Fran-ceschini « il referendum italiano arrivaprima delle elezioni in Francia e Germa-nia, è chiaro che avrà un impatto sull’Eu-ropa come la Brexit ». Come la Brexit ! IlMinistro Calenda che ci dice che conl’esito negativo del referendum « si tratte-rebbe di un ulteriore fattore di instabilitàin uno scenario instabile e di conseguenzapericoloso ». Se questo è il modo... E ilMinistro dell’economia, abbiamo visto, hadetto « con il referendum staremo tuttipeggio ». Se questo è il modo che avete dirassicurare il sistema, per carità di Dio,state zitti, non lo rassicurate il sistema, sequesto è il modo, perché il principio è dinon andare in giro per il mondo a rac-contare una riforma che non c’è, a rac-contare che si velocizza il sistema di farele leggi, perché non è così, semmai lo sicomplica. Ma, soprattutto, però io nonvoglio mettermi a fare una questione po-litica, perfino Mario Monti dice « la UE,l’Unione europea, che peraltro non ha maichiesto la modifica della Costituzione, puòstare tranquilla. Se vincesse il no nonsparirebbero gli investitori esteri ».Quando accade che qualcuno dice che sevince il no c’è un rischio di investimenti equesto qualcuno è un interlocutore inter-nazionale o un ambasciatore di un Paesestraniero in Italia, il Governo ha il doveredi dirlo che questo non è vero, che lariforma costituzionale, che riguarda ilcambiamento del nostro sistema parla-mentare o del rapporto tra Stato e regioni,

tutto quello che è inserito, non riguardaper niente gli investimenti stranieri inItalia. Se non avete l’onestà intellettuale didire questo, dovreste vergognarvi, perchénon ha nulla a che fare con il fatto che ilSenato possa diventare o meno il dopola-voro dei consiglieri regionali o di 21 sin-daci, non ha nulla a che vedere con gliinvestitori internazionali. Andare in giro araccontare che, se vince il no, questo Paeserinuncia al proprio futuro è un azzardo,che si paga, perché sappiamo benissimoche, quando c’è voglia di scommessa suimercati finanziari, è come quando qual-cuno ha il vizio del gioco: gli puoi chiuderele sale corse dei cavalli, gli puoi chiuderele slot machine, lo puoi tenere lontano daltavolo verde, ma poi scommette sulla targapari o dispari della prima macchina chepasserà o su qualunque altra cosa possamettere in bilico un’ipotesi con un’altra.Allora su questo non si scherza, su questoci sono i risparmi, gli accantonamenti, isoldi delle imprese, le società quotate inBorsa, i fondi finanziari. Attenzione, serveresponsabilità ! Il Governo dovrebbe, ognivolta che accade questo meccanismo, cheapre la strada alla speculazione finanzia-ria, intervenire dicendo « no, gli investi-menti in Italia chi li ha fatti continuerà afarli e chi vorrà farli potrà farli ancora dipiù, sia che vinca il no sia che vinca il sì »,perché non si capisce: perché, a Costitu-zione vigente, gli investimenti non sonostati possibili ? Sono stati possibili fino adoggi, saranno possibili anche il 5 dicembre.Se lo dovete fare questo lavoro, non lo fatecosì come abbiamo letto, perché quellonon è il modo di rassicurare gli investitoriinternazionali: quello è il modo di caval-care una paura dei mercati spesso stru-mentale e propedeutica, e lo vedremo, secomincerà il giochino dello spread, se lasettimana prima del referendum non co-minceremo a fare le montagne russe inBorsa. Lo vedremo, Viceministro Mo-rando, se sarà così o no, ma, se così sarà,il Governo ha il dovere di essere presentee rassicurante. Invece a me sembra, pur-troppo, che troppo spesso il Governo suqueste montagne russe si diverta a fare su

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e giù, cercando di portare acqua al pro-prio mulino e lasciando spesso in secondopiano l’interesse del Paese. Grazie.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svol-gimento delle interpellanze urgenti all’or-dine del giorno.

Organizzazione dei tempi di esame diproposte di legge e di una mozione (ore11,51).

PRESIDENTE. Avverto che nell’allegatoA al Resoconto stenografico della sedutaodierna sarà pubblicata l’organizzazionedei tempi per l’esame dei seguenti argo-menti:

proposta di legge recante disposizioniin materia di protezione dei minori stra-nieri non accompagnati (relativamente allasola discussione sulle linee generali);

testo unificato delle proposte di leggerecante disposizioni concernenti il mar-chio italiano di qualità ecologica dei pro-dotti cosmetici;

proposta di legge recante modifichealla legge 31 ottobre 1965, n. 1261, con-cernenti il trattamento economico e pre-videnziale spettante ai membri del Parla-mento;

mozione sulla salvaguardia del Ser-vizio Sanitario Nazionale e sulle politichein materia di salute.

Interventi di fine seduta (ore 11,52).

SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI. Grazie PresidenteSereni. Qualche giorno fa in sede UNESCOè stata votata e approvata una risoluzioneche riguarda i luoghi sacri della città diGerusalemme, tra l’altro, e l’approvazionedi questa mozione ha destato l’indigna-zione di Israele, ovviamente, e della co-munità ebraica italiana. C’è stata una

manifestazione promossa da un quoti-diano nazionale di fronte alla sede dell’U-NESCO, una manifestazione a cui ForzaItalia ha dato un’adesione qualificata at-traverso il capogruppo di Forza Italia allaCamera e il Vicepresidente del Senato, erispetto a questa risoluzione c’è stato unvoto di astensione della Delegazione diplo-matica dell’Italia presso questa Agenziadelle Nazioni Unite. Leggiamo oggi unintervento molto duro del Presidente delConsiglio che dice che convocherà il Mi-nistro degli affari esteri al riguardo. Cidomandiamo come mai a questo puntopossa essere accaduto un voto del generesenza che ci fosse stata o ci fosse unaconsapevolezza da parte del Governo diquesta presa di posizione. Abbiamo lettooggi una lettera, un intervento molto belloe accorato di Noemi Di Segni all’atten-zione del nostro Presidente della Repub-blica. Ne condividiamo lo spirito, crediamoche sia stato commesso un passo falso, ungrande errore e ci auguriamo che ci siamodo di poter riparare a questo errore.Purtuttavia seguiamo con grande atten-zione la vicenda anche per capire qualesia, perché magari un giorno è in unmodo, un giorno in un altro, la posizionedefinitiva del Governo su questo, e perché,nel caso in cui la posizione fosse stataaltra rispetto al voto di astensione, si siaverificato un fatto del genere. Grazie,Presidente.

Ordine del giornodella prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l’ordine delgiorno della prossima seduta.

Lunedì 24 ottobre 2016, alle 12:

1. – Discussione sulle linee generalidella proposta di legge:

ZAMPA ed altri: Disposizioni in ma-teria di protezione dei minori stranierinon accompagnati (C. 1658-A).

— Relatrice: Pollastrini.

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2. – Discussione sulle linee generali deltesto unificato delle proposte di legge:

REALACCI ed altri; ABRIGNANI;REALACCI ed altri: Disposizioni concer-nenti il marchio italiano di qualità ecolo-gica dei prodotti cosmetici (C. 106-2812-3852-A).

— Relatrici: Gadda, per l’VIII Commis-sione; Mucci, per la X Commissione.

3. – Discussione sulle linee generalidella proposta di legge:

LOMBARDI ed altri: Modifiche allalegge 31 ottobre 1965, n. 1261, concer-

nenti il trattamento economico e previ-denziale spettante ai membri del Parla-mento (C. 2354).

4. – Discussione sulle linee generalidella mozione Nicchi ed altri n. 1-01395sulla salvaguardia del Servizio SanitarioNazionale e sulle politiche in materia disalute.

5. – Discussione sulle linee generalidella mozione Fedriga ed altri n. 1-01287concernente iniziative a sostegno dei cit-tadini colpiti dalla crisi economica, anchein relazione alle risorse attualmente de-stinate all’accoglienza dei migranti extra-comunitari.

La seduta termina alle 11,55.

IL CONSIGLIERE CAPODEL SERVIZIO RESOCONTI

ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

DOTT. RENZO DICKMANN

Licenziato per la stampa alle 13,55.

Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

*17STA0007020**17STA0007020*

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