SEDUTA DI MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 1959 -...

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Atti Parlamentari 11353 — Camera dei Deputat i III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 10 NOVEMBRE 195 9 CCXY . SEDUTA DI MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 195 9 PRESIDENZA . DEL VICEPRESIDENTE BUCCIARELLI DUCCI INDICE PAG . Congedi 1135 4 Disegni di legge : (Annunzio) 1135 4 Approvazione in Commissione) 1135 4 (Presentazione) 11358, 1136 3 (Rimessione in Assemblea) 1135 4 Proposte di legge : (Annunzio) 1135 4 (Deferimento a Commissione) . . 11355, 1139 2 Proposte di legge (Svolgimento) : PRESIDENTE 1135 8 TRuzzI 11358 SEDATI, Sottosegretario di Stato per l a agricoltura e le foreste . . . 11358, 11359 MONASTERI O 11359 LIMONI 11359 SCAGLIA, Sottosegretario di Stato per l a pubblica istruzione 1136 0 ALICATA 1136 0 LARUSSA, Sottosegretario di Stato per i l turismo e lo spettacolo . . . . 11361, 1136 3 CALABRÒ 1136 2 Commemorazione dell'ex deputato Giu- seppe Notarianni : Riccio 1135 5 GOMEZ D'AYALA 1135 7 FERRI 1135 7 MACRELLI 1135 7 TOGNI 1135 7 PRESIDENTE 1135 7 Interrogazioni e interpellanze (Annun- zio) : PRESIDENTE 11392, 1140 6 ANFUso 11406 PAG . Interrogazioni (Svolgimento) : PRESIDENTE 1136 3 MICHELI, Sottosegretario di Stato pe r l'industria e il commercio 1136 3 TOGNON I 1136 3 SCAGLIA, Sottosegretario di Stato pe r la pubblica istruzione 11364, 1136 6 PINNA 1136 5 MA LAGUGI N I 1136 6 SEDATI, Sottosegretario di Stato per l'a - gricoltura e le foreste 11367, 1136 8 KUNTZE 1136 7 SCARPA 11369 CALATI, Sottosegretario di Stato per la difesa 1137 3 BERTOLDI 1137 3 SCALFARO . Sottosegretario di Stato per l'interno 11375, 11376, 11377, 11386, 1138 9 MAGNO 11375 SANNICOLÒ 1137 8 PECORARO, Sottosegretario di Stato per i lavori pubblici 11379, 11390 BRIGHENTI 1138 0 STORCHI, Sottosegretario di Stato per i l lavoro e la previdenza sociale 1138 1 11382, 1138 8 FASANO 1138 1 GoMEZ D'AYALA 1138 2 LARUSSA, Sottosegretario di Stato pe r il turismo e lo spettacolo 1138 3 CALABRÒ 1138 4 MICELI 1138 6 SPALLINO, Sottosegretario di Stato per la giustizia 1138 7 SPECIALE 11388 MIS E FAR I 1138 9 RUSSO SALVATORE 1139 1 Risposte scritte ad interrogazioni (An- nunzio) 1135 5 Sostituzione di un Commissario . . . 11355

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  • Atti Parlamentari

    — 11353 —

    Camera dei Deputati

    III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 10 NOVEMBRE 1959

    CCXY .

    SEDUTA DI MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 195 9

    PRESIDENZA. DEL VICEPRESIDENTE BUCCIARELLI DUCCI

    INDICEPAG .

    Congedi 1135 4

    Disegni di legge :

    (Annunzio) 11354

    Approvazione in Commissione) 11354

    (Presentazione) 11358, 1136 3

    (Rimessione in Assemblea) 1135 4

    Proposte di legge :

    (Annunzio) 1135 4

    (Deferimento a Commissione) . . 11355, 1139 2

    Proposte di legge (Svolgimento) :PRESIDENTE 1135 8TRuzzI 11358SEDATI, Sottosegretario di Stato per la

    agricoltura e le foreste . . . 11358, 11359MONASTERI O 11359LIMONI 11359SCAGLIA, Sottosegretario di Stato per l a

    pubblica istruzione 1136 0ALICATA 11360LARUSSA, Sottosegretario di Stato per il

    turismo e lo spettacolo . . . . 11361, 1136 3CALABRÒ 1136 2

    Commemorazione dell'ex deputato Giu-seppe Notarianni :

    Riccio 1135 5GOMEZ D'AYALA 1135 7FERRI 1135 7MACRELLI 1135 7TOGNI 1135 7PRESIDENTE 1135 7

    Interrogazioni e interpellanze (Annun-zio) :

    PRESIDENTE 11392, 1140 6ANFUso 11406

    PAG .Interrogazioni (Svolgimento) :

    PRESIDENTE 1136 3

    MICHELI, Sottosegretario di Stato perl'industria e il commercio 1136 3

    TOGNON I 11363

    SCAGLIA, Sottosegretario di Stato perla pubblica istruzione 11364, 1136 6

    PINNA 1136 5MA LAGUGI N I 1136 6SEDATI, Sottosegretario di Stato per l'a-

    gricoltura e le foreste 11367, 1136 8KUNTZE 1136 7

    SCARPA 11369CALATI, Sottosegretario di Stato per la

    difesa 1137 3BERTOLDI 11373SCALFARO . Sottosegretario di Stato per

    l'interno 11375, 11376, 11377, 11386, 1138 9MAGNO 11375SANNICOLÒ 1137 8PECORARO, Sottosegretario di Stato per

    i lavori pubblici 11379, 11390BRIGHENTI 1138 0STORCHI, Sottosegretario di Stato per i l

    lavoro e la previdenza sociale 1138 111382, 1138 8

    FASANO 1138 1GoMEZ D'AYALA 1138 2LARUSSA, Sottosegretario di Stato pe r

    il turismo e lo spettacolo 1138 3CALABRÒ 1138 4MICELI 1138 6SPALLINO, Sottosegretario di Stato per

    la giustizia 1138 7SPECIALE 11388MIS E FAR I 1138 9RUSSO SALVATORE 1139 1

    Risposte scritte ad interrogazioni (An-nunzio) 1135 5

    Sostituzione di un Commissario . . . 11355

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    La seduta comincia alle 17 .

    SEMERARO, Segretario, legge il process overbale della seduta del 5 novembre 1959 .

    (È approvato) .

    Congedi .

    PRESIDENTE . Hanno chiesto congedoi deputati Battistini, Ceccherini, Comandini ,De Martino Carmine, Dominedò, Longoni ,Martinelli e Vigorelli .

    (I congedi sono concessi) .

    Annunzio di un disegno di legge .

    PRESIDENTE . . Il Presidente del Con-siglio dei ministri, ministro dell ' interno, ed ilministro del lavoro e della previdenza social ehanno presentato alla Presidenza il disegn odi legge :

    Istituzione di un fondo per l'assicura-zione di invalidità e vecchiaia del clero »(1674) .

    Sarà stampato, distribuito e trasmesso allaCommissione competente, con riserva di sta-bilirne la sede.

    Rimessione all'Assemblea.

    PRESIDENTE. Comunico che nella riu-nione del 6 novembre scorso della V Com-missione (Bilancio e partecipazioni statali), i nsede legislativa, il prescritto numero dei com-ponenti l'Assemblea ha chiesto, a norma de lpenultimo comma dell'articolo 40 del regola-mento, la rimessione all'Assemblea del di -segno di legge : « Regolamento degli impegnifinanziari derivanti al Governo italiano dal-l'acquisto di navi di tipo Liberty dal governodegli Stati Uniti d 'America » (795) .

    Il disegno di legge, pertanto, resta asse-gnato alla stessa Commissione, in sede refe-rente .

    Approvazioni in Commissione .

    PRESIDENTE. Nelle riunioni del 6 no-vembre 1959 delle Commissioni sono stat iapprovati i seguenti provvedimenti :

    dalla II Commissione (Affari interni) :

    « Contributo straordinario dello Stato allaspesa per le celebrazioni nazionali del prim ocentenario dell'Unità d'Italia da tenersi a To-rino nel 1961 » (1589) ;

    Concessione al Consiglio nazionale dell ericerche di un contributo straordinario di

    lire 100 milioni per il finanziamento del pro-gramma della cooperazione geofisica interna-zionale (Approvato dalla VI Commissione de lSenato) » (1480) ;

    dalla III Commissione (Affari esteri) :

    « Contributo all ' Istituto internazionale perl'unificazione del diritto privato in Roma, pe rgli esercizi finanziari 1959-60 e 1960-61 »(1545) ;

    « Contributo all'Istituto internazionale del -le civiltà diverse (IN .CI .DI .), con sede in Bru-xelles, per gli esercizi finanziari dal 1959-60al 1963-64 » (1594) ;

    « Contributo all'Istituto per gli studi d ipolitica internazionale (I .S.P.I .), con sede inMilano, per gli esercizi finanziari dal 1958-5 9al 1963-64 » (1595) ;

    Contributo all'Agenzia nelle Nazioni Uni -te per gli aiuti ai rifugiati palestinesi (UnitetiNations Relief and Works Agency for Pale-stine Refugees in the Near Fast U .N.R .W.A .) »(1596) ;

    dalla VI Commissione (Finanze e tesoro) :

    « Aumento del contributo annuale e con -cessione di un contributo straordinario a fa-vore dell'Opera nazionale per i ciechi civili »(1559), dichiarando nello stesso tempo assor-bita la proposta di legge : Barbieri ed altri :« Aumento dell'assegno vitalizio ai ciechi ci-vili e del contributo dello Stato a favore del-l'Opera nazionale per i ciechi civili » (259), l aquale sarà pertanto cancellata dall'ordine delgiorno;

    Concessione di un contributo straordina-rio di lire 5 .000 .000 a favore del gruppo me-daglie d'oro al valor militare ad integrazion edella sovvenzione concessa per l'esercizio fi-nanziario 1958-59 (1560) ;

    « Modifica dell'articolo 2 della legge 11 di-cembre 1952, n . 3093, sull'ordinamento dell ebanche popolari » (1571) ;

    dalla XI Commissione (Agricoltura) :

    Vigilanza per la repressione delle frod inella preparazione e nel commercio di sostanzedi uso agrario e di prodotti agrari » (1567) ,con modificazioni .

    Annunzio di proposte di legge .

    PRESIDENTE. Sono state presentateproposte di legge dai deputati :

    Russo SPENA RAFFAELLO : « Modifica al de-creto legislativo del Capo provvisorio dell oStato 14 dicembre 1947, n . 1598, recante dispo-

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    sizioni per l ' industrializzazione dell ' Italiameridionale e insulare » (1675) ;

    DE VITA FRANCESCO : « Modifica all'arti-colo 9 del decreto legislativo 7 aprile 1948 ,n . 262, istitutivo dei ruoli speciali transitor i(1676) ;

    DELFINO : « Modifica dell'articolo 380 de ltesto unico delle leggi sanitarie, approvatocon regio decreto 27 luglio 1934, n . 1265 »(1677) ;

    SEMMERARO : « Norme dirette ad agevolare l asistemazione delle controversie in materia d itasse ed imposte dirette sugli affari » ,(1678) .

    Saranno stampate e distribuite . Avendo iproponenti rinunziato allo svolgimento, l eproposte di legge saranno trasmesse alle Com-missioni competenti, con riserva di stabilirn ela sede .

    Deferimenti a Commissione .

    PRESIDENTE . La IX Commissione (La-vori pubblici) ha deliberato di chiedere che laproposta di legge Gagliardi : « Riconoscimentodei laboratori sperimentali annessi alle cat-tedre di scienza delle costruzioni degli isti-tuti universitari di Venezia e di Firenze »(919), attualmente ad essa assegnata in sed ereferente, le sia deferita in sede legislativa .

    Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

    (Così rimane stabilito) .

    La X1V Commissione -(Igiene e sanità), nel -la riunione del 15 ottobre 1959, ha anch'essadeliberato di chiedere che le seguenti propo-ste di legge, già ad essa assegnate in sede re -ferente, le siano deferite in sede legislativa :

    MAllONI ed altri : « Modifica dell'arti-colo 85 del testo unico delle leggi sanitarie ,approvato con regio decreto 27 luglio 1934 ,n. 1265 » (873) ;

    LA MALFA : « Provvedimenti a favore de isanitari perseguitati politici e razziali » (1063) ;

    DEL GIUDICE e SCALIA : « Disciplina dellebevande analcoliche vendute con denomina-zioni di fantasia » (1134) ;

    Senatori CaiscuoLI ed altri : « Modifica al -l'articolo 18 del regio decreto-legge 30 settem-bre 1938, n . 1631, per il collocamento in pen-sione al 650 anno delle ostetriche capo degl iospedali civili » (Approvata dalla XI Com-missione del Senato) (1483) .

    Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

    (Così rimane stabilito) .

    Sostituzione di un Commissario .

    PRESIDENTE. Comunico di aver chia-mato a far parte della Commissione special eincaricata dell'esame delle proposte di legg eZanibelli ed altri (82) e Fogliazza ed altri(945), riguardanti la costruzione di abitazioniper lavoratori agricoli, il deputato Castellucci ,in sostituzione del deputato Delle Fave, i lquale ha chiesto di essere esonerato dall'in-carico .

    Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni .

    PRESIDENTE. Sono pervenute dai com-petenti ministeri risposte scritte ad interro-gazioni . Saranno pubblicate in allegato alresoconto stenografico della seduta odierna .

    Commemorazione dell'ex deputat oGiuseppe Notarianni.

    RICCIO . Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .RICCIO . Ancora un lutto nella nostra

    famiglia, a Napoli . Dopo Giulio Rodinò ,Francesco Degni, Ugo Rodinò, Raul DeLuzeberger, Francesco Selvaggi, Luigi Rocco ,Giuseppe Firrao, Egidio Ferrara e Raffael ePezzullo – per ricordare soltanto alcuniparlamentari scomparsi negli ultimi tempi –anche Giuseppe Notarianni, deputato all aCostituente ed alla prima legislatura repub-blicana, ci ha lasciati .

    Era venuto a Roma il 30 ottobre pe rquestioni inerenti alle cariche da lui ricoperte ,e non pensava che sarebbe tornato nella suaNapoli, la Napoli che tanto amava con tuttala forza del suo animo, in trionfo, sì, macon le pupille degli occhi suoi spente.

    La mano rapace della morte lo avevafalciato qui a Roma, abbattendolo in pocheore, abbattendo in poche ore proprio lui ,che giganteggiava come una gagliarda quercia .Forte, austero, deciso, diritto, aveva pertanti anni sfidato tempeste e dolori, superatobattaglie e conquistato vittorie . Sorridentee buono, era passato tra le genti nostrecome un dispensatore di bene ed un cercatoredi amore e di solidarietà . E le genti nostregli avevano dato il loro affetto, riversandoin lui le loro ansie e le loro speranze . Edegli aveva fatto sue queste ansie e questesperanze e sembrava che dovesse viver efin quando quelle ansie non si fossero acquie-tate e quelle speranze non fossero divenuterealtà piena di gioia, fin quando tanta gent eche aspettava da lui non solo il sorriso ,ma anche il pane, non l 'avesse ottenuto .

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    Ed invece anche egli è caduto, sia puresulla trincea, sia pure combattendo ; e nell astoria della nostra Napoli cattolica si èinserito un altro nome illustre, un 'altrafigura sfolgorante di gloria .

    Fu avvocato colto ed appassionato . Lau-reatosi giovanissimo, si preparò nello studi odel Fiorante che – accanto al gigante del -l'eloquenza, il Marciano, al logico atta-nagliatore delle aule giudiziarie, il D eNicola, all 'appassionato, drammatico con-quistatore delle corti di assise, il Porzio –era l 'usignuolo, il cantore, il poeta dell'anim adolorante giudiziaria di Napoli .

    A questa scuola il Notarianni preparò lasua tempra di avvocato ed io lo ricordo– l'ho visto tante volte – nelle aule dell agiustizia di Napoli, appassionato e fort edifensore dei diritti dell 'uomo, dietro unaltro grande giurista ed oratore completo ,limpido, composto, Alfredo De Marsico .

    Avvocato – la resistenza al fascismo aNapoli trovò la sua fede e la sua energia i nCastelcapuano, nel palazzo di giustizia – futra quelli che tennero alta la bandiera dellalibertà, che non piegarono, che non tradirono ,che seppero conservare e difendere e diffon-dere i valori ideali della vita e della patria .

    Dall'avvocato nacque il politico ; dallastessa struttura umana, dalla stessa prepa-razione, dallo stesso bisogno di servire al -l'uomo ed ai suoi diritti, di donare se stess oper lenire lacrime e riaccendere sorrisi .

    Candidato nel 1921 del partito popolare ,con la sua simpatia e la sua bontà conquist òtanta gente . In tanti paesi delle nostre pro -vince Peppino Notarianni è ricordato ancora ,come era allora, a fianco della sua gentilis-sima sposa, donna Maria, aitante, allegro ,popolare, festoso ma composto . E sono ricor-date le feste preparate per lui ; ne ho trovato ,per esempio, il ricordo vivo a Roccamonfina ,dove si cantano alcuni versi di una sua can -zone: « Roccamonfina bella » .

    Sopravvenuto il fascismo, si ritirò dall avita pubblica. Era giovane ancora; gli dovett ecostare molto questa rinunzia, ma egli l aprese con decisione, e dopo non ebbe ma irimpianti, tanto era radicato in lui il valoredella libertà .

    E trascorsero venti anni : e Peppino Nota-rianni passò per le vie di Napoli, silen-zioso, facendo silenziosamente il bene, aiu-tando i bisognosi, sorreggendo i dubbiosi ,spingendo i deboli, accendendo focolai diresistenza e di fede democratica .

    Ma nel 1942, quando incominciammo l aorganizzazione clandestina della democrazia

    cristiana, a fianco di Giulio Rodinò, di Fran-cesco Meiller, di Angelo Delle Femmine, d iMauro Leone, di Angelo Raffaele Jervolino, d iGuglielmo Della Rocca, di Francesco Selvaggi ,era lui, con Domenico Colasanto, con MarioRiccio, con Silvio Gava; e con un gruppo d inoi più giovani, che, portando entusiasmo ,da loro prendemmo esperienza ed appren-demmo orientamenti .

    E fu ancora nelle prime file del combatti -mento. Nominato subcomissario al comun edi Napoli mostrò la sua tempra di uom obuono, che la politica concepiva come un amissione di bene, e svelò il suo attaccament oa Napoli ed alla democrazia cristiana ; aNapoli, per cui può bene dirsi che Notariann itutta la sua fatica quotidiana dedicò allaterra di Napoli ed alle genti di Napoli ; allademocrazia cristiana, che pur nella sua edu-cazione e preparazione spirituale gli apparv ecome il partito della povera gente e dell esperanze di Napoli e del sud .

    Deputato, confermò la sua passione perNapoli quale relatore della prima leggespeciale, quale sostenitore dei tanti problem idi Napoli e delle province del collegio . Qualeraccoglitore delle lacrime della povera gente ,portò queste lacrime a Roma, nel Parlamento ,nei ministeri, sperando e volendo il risolleva-mento della nostra terra e la redenzionesociale delle nostre genti .

    Di lui va ricordato quanto fece nel camp odell'assistenza. Fondò la colonia Roosevelt ,più per decisione personale che per dovere dicarica. Si prodigò ad aiutare i bisognosi ;ma per i fanciulli creò la colonia Rooseveltnel castello di Baia e ne salvò tanti e tant idi quei ragazzi .

    Fu commissario per l'orfanotrofio militare ;e in tale qualità realizzò il pareggiament odella scuola di avviamento, la sistemazionedel canale del Sarno, importante per l'in-dustria e l'agricoltura, l'assestamento del bi-lancio, ridando a quell'ente nuova vigoria eriportandolo alle antiche tradizioni .

    Si occupò di scuola e di cultura ; e qualepresidente dell 'Accademia di belle arti, avendoereditato il glorioso istituto nel più complet oabbandono e disordine, lo riportò in poch ianni ad un livello mai raggiunto . Creò lasezione di arte scenografica ; ed a tale scop ofece costruire in un ambiente abbandonatoil Piccolo Teatro: un teatro di avanguardiadove, sia per mostrare le attitudini degl ialunni, sia per richiamare l ' attenzione delmondo culturale napoletano, organizzò molt emanifestazioni di alto interesse artistico .Istituì premi per artisti e per alunni meritevoli .

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    Con tenacia lodevole riuscì alla fusione i nbronzo della statua di Carlo V del Gemito .

    Per tanto fervore di opere ebbe l 'ambit opremio di vedere nell 'accademia di Napoliì Presidenti della Repubblica Einaudi eGronchi .

    Tanto luminosa giornata ora si è chiusa .Ma se l 'onorevole Notarianni ha portato co nsè la sodisfazione, nell'ora del trapasso, deldovere compiuto, della fatica spesa sempreper gli altri, noi che siamo rimasti sentiamoil bisogno di ricordarlo, di additarlo a desempio .

    E di lui in sintesi possiamo dire che egl ivisse amando, amando credette, credend oagì . Amò la patria e la famiglia, il partit oed il popolo ; donò tutta la sua attività all afamiglia e alla patria, al popolo, al partito ,al Parlamento . Credette nei valori ideali espirituali, e della sua fede fece il fondamentoper ogni azione .

    Ancora da questa tribuna inchiniamocidavanti alla figura di Giuseppe Notarianni ;e mentre rinnoviamo le condoglianze all asposa inconsolabile e buona, diamo di lu iuna testimonianza: Giuseppe Notarianni dell asua vita fece una missione di bene .

    GOMEZ D ' AYALA. Chiedo di parlare .PRESIDENTE . Ne ha facoltà .GOMEZ D 'AYALA. A nome del gruppo

    parlamentare del partito comunista mi asso-cio alle parole di cordoglio pronunciate dal -l 'onorevole Riccio per commemorare l'onore-vole Giuseppe Notarianni .

    FERRI . Chiedo di parlare .

    PRESIDENTE. Ne ha facoltà .FERRI . A nome del gruppo socialist a

    mi associo alle espressioni testè pronunciat edall'onorevole Riccio in memoria del com-pianto onorevole Notarìanni .

    MACRELLI . Chiedo di parlare .PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

    MACRELLI . A titolo personale ed anome dei miei colleghi di gruppo mi associoalle parole che sono state pronunciate per lamorte dell'ex collega Notarianni .

    TOGNI, Ministro dei lavori pubblici . Chie-do di parlare .

    PRESIDENTE. Ne ha facoltà .TOGNI, Ministro dei lavori pubblici . Il

    Governo si associa alle parole ed alle espres-sioni di cordoglio che sono state qui pro-nunciate in memoria del compianto onore-vole Notarianni .

    PRESIDENTE. Raccolgo il sentiment odi mesto rimpianto col quale l ' Assemblea ha

    commemorato l'onorevole Giuseppe Nota-rianni. Egli va ricordato per la sua fier adirittura morale e politica; fondatore del par-tito popolare nel 1919 a Napoli, con la sop-pressione delle libertà parlamentari restò fe-dele agli ideali democratici che avevano ali-mentato la sua giovinezza e per venti anni s ichiuse in un angolo silenzioso ma splendid odi attività professionale, pronto a riallacciarei necessari contatti per la ripresa della vitademocratica. Partecipò infatti alla prepara-zione clandestina della rinascita della demo-crazia cristiana in Napoli e fu in primo pian onella ripresa delle attività democratiche inNapoli : vice sindaco in quella città nei primipiù duri anni del dopoguerra, quando sol ouna forte fede poteva non fare disperaredella rinascita della nobile eroica città, si de-dicò con disinteresse e con spirito di alto sa-crificio ai più urgenti problemi di quella am-ministrazione .

    Deputato all'Assemblea Costituente ealla Camera nella prima legislatura repub-blicana, portò un contributo fervido ai la-vori parlamentari: fu, in particolare, relatoredella prima legge speciale per Napoli. Lasua attività non si limitava al contributo di-ligente e consapevole ai lavori parlamentari ,ma si irradiava in tutto un vasto settore diattività presso ministeri e pubbliche ammi-nistrazioni nell'interesse del suo collegio .Non conobbe limiti nel lavoro e nel sacrifici oquando si trattò di sostenere la giusta caus adell'elettorato da lui rappresentato ; e detteanche, a capo di pubbliche amministrazioni ,prove di prodigiosa attività e di singolaredisinteresse .

    Non rieletto, lungi dal sentir diminuita lasua fede nella democrazia e negli ideali cri-stiani, restò nel vivo della battaglia politic adel paese: presente ad ogni manifestazione ,pronto a dare sempre, anche spontaneamente ,il suo consiglio, il contributo della sua largaesperienza e soprattutto a consegnare ai piùgiovani quella carica ideale che lo aveva gui-dato per tutta la vita .

    scomparsa con lui una notevole figuradi uomo politico, coerente, consapevole, de-ciso e leale ; di gentiluomo nella cui vita molt isi specchiavano; esempio di devoto e fedeleservitore degli interessi di Napoli, della cu iansia di giustizia e di progresso seppe ren-dersi sempre valido sostenitore .

    Alla desolata consorte e ai familiari rin-novo l 'espressione di commosso rimpiantodella Camera . (Segni di generale consenti -mento) .

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    III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 10 NOVEMBRE 1959

    Presentazione di disegni di legge .

    TOGNI, Ministro dei lavori pubblici . Chie-do di parlare per la presentazione di disegnidi legge .

    PRESIDENTE. Ne ha facoltà .TOGNI, Ministro dei lavori pubblici . Mi

    onoro presentare il disegno di legge :

    « Provvidenze in dipendenza delle allu-vioni e mareggiate verificatesi in Italia dal-l 'agosto 1958 a tutto l'ottobre 1959 » .

    Presento anche, a nome del ministro de ltesoro, il disegno di legge :

    « Quote di partecipazione dell' Italia alFondo monetario internazionale ed alla Bancainternazionale per la ricostruzione e lo svi-luppo » ;

    a nome del ministro dell'interno, il disegn odi legge :

    « Provvidenze assistenziali a favore dellepopolazioni colpite dagli eventi meteorologiciverificatisi nelle province di Ancona, Ascol iPiceno, Macerata » ;

    a nome del ministro dell'industria e de lcommercio, il disegno di legge :

    « Modificazioni al regio decreto-legge 30dicembre 1923, n . 3152, sulla obbligatorietàdella punzonatura delle armi da fuoco por-tatili » .

    PRESIDENTE. Do atto della presenta-zione di questi disegni di legge, che sarann ostampati, distribuiti e trasmessi alle Com-missioni competenti, con riserva di stabilirnela sede .

    Svolgimento di proposte di legge .

    PRESIDENTE. L'ordine del giorno recalo svolgimento di alcune proposte di legge .La prima è quella di iniziativa dei deputat iBonomi, Truzzi, Bucciarelli Ducci, Boidi ,Graziosi, Stella, Viale, Vicentini, Troisi, Sca -rascia,

    Repossi, Monte,

    Negrari, Sedati ,Schiavon, Pintus, Biagioni,

    Bolla, Bartole ,Semeraro, Sorgi, Caccuri, Armani, MarottaMichele, Malfatti,

    Sammartino, Ferrara ,Amadeo Aldo,

    Foderaro,

    Giglia, Pugliese ,Marenghi, De

    Marzi

    Fernando, Germani,Vetrone, Baroni, Franzo, Sodano, Amatucci ,Gerbino, Prearo, Longoni, Aimi, Sangalli ,Helfer, Zugno, Tantalo, Pucci Ernesto, Co-telessa, Di Leo, Baldi, Schiratti, De Leonardis ,Baccelli,

    Castellucci,

    Corona

    Giacomo,

    Durand de la Penne, Lucchesi, Martinelli ,Rocchetti, Spadola e Turnaturi :

    « Abolizione dell'imposta sul bestiame edelle prestazioni d'opera » (143) .

    TRUZZI. Chiedo di svolgerla io .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .TRUZZI . L'urgenza dell 'abolizione del -

    l'imposta sul bestiame consegue dalle nuoveprospettive della nostra agricoltura, la quale ,con l'entrata in funzione del mercato comune ,dovrà competere con quella degli altri paes iaderenti al M. E. C . : di conseguenza, è difondamentale importanza il problema de icosti di produzione su cui incidono moltitributi .

    In secondo luogo, l'abolizione dell ' impostasul bestiame faciliterà e incoraggerà lo svi-luppo zootecnico.

    È infine da considerare che l'impostasul bestiame rappresenta la duplicazione d iun onere sullo stesso reddito, in quant oil reddito del bestiame è già tassato nel cal -colo globale del reddito dell 'azienda .

    Il gettito complessivo di questa impost aè di 9 miliardi e mezzo all 'anno . Non si tratta ,quindi, di un eccessivo onere per il bilanci oitaliano, mentre, invece, questo provvedi -mento arrecherebbe all'agricoltura un notevol ebeneficio ed incoraggerebbe gli allevatori de lnostro paese.

    Con la proposta di legge si propon eanche l ' abolizione di prestazioni a carico deipossessori di veicoli a trazione animale . Tal ioneri non hanno più ragion d 'essere e quindivanno senz'altro soppressi .

    Per questi motivi, invito gli onorevol icolleghi a votare la presa in considerazion edella proposta di legge .

    PRESIDENTE. Il Governo ha dichiara-zioni da fare ?

    SEDATI, Sottosegretario di Stato per laagricoltura e le foreste . Il Governo, con l econsuete riserve, nulla oppone alla presa i nconsiderazione .

    PRESIDENTE. Pongo in votazione lapresa in considerazione della proposta d ilegge Bonomi .

    (È approvata) .

    Segue la proposta di legge di iniziativ adei deputati Monasterio, Colombo Renato ,Bigi, Avolio, Audisio Walter, Fogliazza, BeiCiufoli Adele, Grilli Giovanni, Valori, Gri-fone, De Pascalis, Aicardi, Montanari Sil-vano, Cacciatore, Colombi Arturo, Miceli ,Santarelli Ezio, Ferrari Francesco, Bardini ,Nicoletto, Minasi, Speciale, Pucci Anselmo ,

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    Camera dei Deputati

    III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 10 NOVEMBRE 1959

    Compagnoni, Bianco, Raffaelli, Mariani, Fa-letra, Calasso, Gomez D'Ayala, Pino e Ami -coni :

    « Abolizione dell'imposta sul bestiame peri coltivatori o allevatori diretti » (894) .

    L'onorevole Monasterio ha facoltà d isvolgerla .

    MONASTERIO . Questa proposta di leggeè analoga a quella illustrata testè dall'ono-revole Truzzi .

    Essa persegue due ordini di esigenze : in-coraggiare le aziende contadine ad aumentareil patrimonio zootecnico nel quadro delle pro -spettate necessità di radicali trasformazion iculturali che assicurino un maggior reddito a icontadini, per i quali mi sembra superflu osottolineare le crescenti difficoltà in cui s idibattono, e in secondo luogo compiere deipassi verso la realizzazione di quei principi d igiustizia tributaria che intendono affran-care da ogni imposta il reddito necessario pe ril sodisfacimento delle esigenze inderogabil iper una vita umana e civile delle fami-glie .

    La nostra proposta di legge intende limi-tare l'abolizione dell'imposta solo in favor edei coltivatori diretti nonché degli allevatoridiretti, a quelle categorie cioè per le quali i lbestiame non costituisce un capitale, cos ìcome per gli imprenditori e i capitalisti, m aun indipensabile strumento di lavoro o co-munque una fonte di reddito che remunera i llavoro ed integra le entrate del nucleo fami-liare, per sodisfarne le esigenze fondamental idi vita .

    A tale proposito giova precisare ciò che s ideve intendere con la dizione « coltivatori oallevatori diretti » .

    Noi riteniamo che l'esenzione, oltre che a icoltivatori diretti, debba andare a favore d ialtre categorie di allevatori diretti, cioè aicarrettieri, ai braccianti, agli artigiani ecc. ,che, come avviene in molte regioni ,sono soliti allevare qualche capo di be-stiame .

    Infine proponiamo che, in attesa delladiscussione ed approvazione della riformadella legge sulla finanza locale, lo Stato in-tegri i comuni per la minore entrata deri-vante dall'abolizione dell'imposta .

    PRESIDENTE. Il Governo ha dichiara-zioni da fare ?

    SEDATI, Sottosegretario di Stato per l aagricoltura e le foreste . Il Governo, con leconsuete riserve, nulla oppone alla presa i nconsiderazione.

    PRESIDENTE. Pongo in votazione l apresa in considerazione della proposta di leggeMonasterio .

    (È approvata) .

    Segue la proposta di legge di iniziativ adei deputati Perdonà, Limoni, Canestrari ePrearo :

    « Personale dei geometri del genio civilegià appartenenti al ruolo degli ufficiali idrauli-ci » (226) ,

    LIMONI. Chiedo di svolgerla io .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .LIMONI. La proposta di legge tende a

    rendere giustizia ad una categoria di fun-zionari del genio civile che non poteron ousufruire dei benefici derivanti alla categoriadall'approvazione delle leggi 21 ottobre 1957 ,n. 1080, e 2 ottobre 1958, n . 284, perchéprecedentemente all'approvazione delle sue -citate leggi, avendone i titoli richiesti, svol-gendo già mansioni di grado superiore ,spesso sollecitati dall'amministrazione stessa ,erano passati, a seguito di concorso per esami ,dal ruolo degli ufficiali idraulici (carrieraesecutiva) a quello dei geometri (carriera diconcetto) . Nella categoria di provenienzaavevano raggiunto il grado X ; per effettodel passaggio di categoria regredirono algrado XI . In altre parole, codesti funzionari ,dopo di aver vinto un concorso, dovetteroregredire ed iniziare, com'era logico, la carrieradal grado iniziale della nuova categori anella quale, per effetto del nuovo concorso ,venivano inquadrati . La perdita era compen-sata dalla prospettiva di raggiungere nell acategoria dei geometri gradi più elevati ,quali non avrebbero potuto raggiungererestando nella categoria degli ufficial iidraulici .

    Intervenuta l'approvazione delle leggi21 ottobre 1957, n . 1080 e 2 ottobre 1958 ,n. 284, le quali abolirono il ruolo degli uf-ficiali idraulici come carriera esecutiva eistituirono il ruolo degli ufficiali idraulicicome carriera di concetto, gli ufficiali idrauliciinquadrati nella carriera esecutiva passaron oope legis nella carriera di concetto ed ebberonel nuovo inquadramento rivalutato ai fin idella carriera il servizio precedentementeprestato . Avvenne così che quegli ufficial iidraulici che avevano per le circostanzesuaccennate fatto esami di concorso perpassare di categoria e poi esami ancora perpassare di grado nella nuova categoria, sivennero a trovare svantaggiati di circa duegradi rispetto ai colleghi che potevano bene-

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    Camera dei Deputati

    III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 10 NOVEMBRE 1959

    ficiare delle nuove leggi . I migliori pertant ovenivano a subìre un trattamento peggiore .

    La nostra proposta di legge tende a rive-dere la posizione di questi funzionari (innumero non rilevante), i quali già svolgon omansioni di concetto, in quanto la funzion eche esplicano comporta non soltanto la vigi-lanza, che è propria degli ufficiali idraulici ,ma anche tutte le operazioni di controllo edi approvazione dei progetti, di sorveglianz adei lavori, di calcolo, contabilità e collaud idi lavori ; anche di quelli previsti da leggispeciali ; competenze proprie non della car-riera esecutiva, ma di quella di concetto .

    In rapporto alla presente proposta no nva dimenticato il fatto che il progetto origi-nario . n. 1080 prevedeva all'articolo 6 lafacoltà, per gli ufficiali idraulici passati a lruolo dei geometri dopo il 1951, di chieder ela restituzione al ruolo di origine, perch épotessero usufruire dei benefici previsti dallanuova legge . Quell'articolo 6 fu poi omesso :« per semplicità », si disse .

    Ritengo pertanto che sia doveroso ripa -rare all'involontaria ingiustizia, per cui son ocerto che la Camera vorrà approvare sia l apresa in considerazione della presente pro -posta sia la richiesta d'urgenza .

    PRESIDENTE. Il Governo ha dichiara-zioni da fare ?

    SCAGLIA, Sottosegretario di Stato per lapubblica istruzione . Il Governo, con le con-suete riserve, nulla oppone alla presa i nconsiderazione .

    PRESIDENTE. Pongo in votazione l apresa in considerazione della proposta d ilegge Perdonà.

    (È approvata) .

    Pongo in votazione la richiesta d'urgenza.

    (È approvata) .

    Segue la proposta di legge di iniziativa de ideputati Alicata, Mazzali, Basso, Codignola ,De Grada, Lajolo, Greppi, Nannuzzi, Natta ,Paolicchi, Schiavetti e Seroni :

    « Norme sulla produzione, la diffusione el 'esercizio cinematografico » (1525) .

    L 'onorevole Alicata ha facoltà di svolgerla .ALICATA. Mi sia consentito innanz i

    tutto di rilevare che questa nostra propost adi legge, se viene svolta soltanto oggi, èstata tuttavia presentata alla Camera dacirca quattro mesi, e comunque tre mesiprima del disegno di legge governativo sullastessa materia, la cui discussione dovrebbe

    iniziarsi in questa settimana dinanzi all aseconda Commissione . Perciò, oltre che chie-dere alla Camera di prendere in considera-zione la proposta di legge, io rivolgo preghier aalla Presidenza perché la proposta stessa si aabbinata nella discussione al disegno d ilegge governativo, oltre che per una ragion edi principio, anche per un'evidente utilità de ilavori della nostra Assemblea, in quanto l anostra proposta di legge rispecchia il pensier odi larghi settori della Camera (essendo stat afirmata da un numeroso gruppo di deputat icomunisti e socialisti), i quali, in ogni caso ,non potrebbero rinunziare a sottoporre perintero all'attenzione della Camera, valendosidi altri strumenti regolamentari, le norm eche sono contenute nella loro proposta dilegge .

    Noi ci auguriamo del resto (e pensiamodi non peccare di ingenuità o di presunzione )che le linee fondamentali della nostra pro-posta di legge possano incontrare il consensodella maggioranza dei colleghi . Dato infatt iper scontato che un intervento pubblico i nfavore della nostra produzione cinematogra-fica non può essere negato, il vero problemache ci si presenta è se, dopo dieci anni d iesperienza, possiamo continuare a mantener ein vita le norme che hanno fin qui operatoin favore della nostra cinematografia e allequali, per debito di verità, devo dire ch edieci anni fa anche il nostro gruppo, sia pur econ molte riserve, dette il suo voto favorevole .È però oggi nostra profonda convinzioneche tali norme non solo non hanno risolt oil problema di fondo di dare un'ossaturarobusta alla nostra cinematografia nazionale ,ma, anzi, ne hanno ostacolato lo svilupp ospecie qualitativo e si sono prestate a manovredi gruppi che nel cinema hanno visto e vedon osoltanto una speculazione finanziaria e com-merciale, lasciando al tempo stesso libbrocampo ai favolosi guadagni che sul nostromercato riesce a realizzare il monopoliocinematografico americano a causa del dum-ping che esso è riuscito a sviluppare in tutt iquesti anni . Non vi è dubbio, anzi, che daquesto punto di vista hanno fondamento egiustificazione le voci, anche assai autorevoli ,che si sono levate per chiedere di porr etermine a questo spreco del pubblico denaroe di abolire ogni regime protettivo, libera-lizzando completamente tale settore dell anostra produzione .

    Poiché, come ho detto all ' inizio, noi nonsiamo d 'accordo con questo criterio, essend oinvece convinti che un appoggio pubblic oalla nostra cinematografia nazionale deve

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    Camera dei Deputati

    III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 1O NOVEMBRE 1959

    essere dato, il principio al quale la nostr aproposta di legge si ispira è quello di as-sicurare, sì, alla produzione cinematograficanazionale l ' appoggio di cui essa ha bisogno(e senza del quale non potrebbe soprav-vivere e che a nostro avviso, non puòessere negato a un'attività produttiva ch eè sì un 'industria ma rappresenta anche unostrumento fondamentale della cultura na-zionale e della formazione dello spiritopubblico) ma un appoggio tale che rispon-da veramente al fine per il quale questointervento dello Stato viene richiesto . Si tratta, in altri termini, di creare le condizion iperché la produzione cinematografica na-zionale possa sostenere la concorrenza, su lmercato nazionale, dell'industria straniera, ri-cavando dalla sua attività un utile suffi-ciente e legittimo.

    Cardine della nostra proposta di legg eè dunque il contingentamento della circo-lazione nel nostro paese dei film stranier idoppiati, insieme ad una fortissima esen-zione dei diritti erariali per le pellicole ch ecircolano nella lingua originaria .

    Adottando questo criterio, non si vien ein alcun modo ad aumentare l'onere fino aquesto momento gravante sullo Stato, maanzi esso risulta in una certa misura allegge-rito. La nostra proposta di legge, del resto ,si ispira ai criteri adottati dalle più modern elegislazioni dei paesi dell'Europa occidentale .

    Il contingentamento da noi richiesto pe ri film doppiati, infine, non intacca in alcunmodo la possibilità di libera circolazione i nItalia, o in lingua italiana o, in certi casi ,in lingua originale, del film straniero ch eabbia un valore culturale, ma tende a porreun limite all ' invasione del mercato nazio-nale da parte di prodotti non aventi alcu nvalore artistico e spesso deteriori dal punt odi vista morale e del costume ma che, av-valendosi dei vari strumenti di cui si servonole grandi industrie americane per monopo-lizzare anche il mercato della circolazionedei film nel nostro paese, soffocano la pro-duzione cinematografica nazionale .

    Alcune voci si sono levate per chiedere chela Camera proceda quasi senza discussioneal rinnovo delle vecchie provvidenze di legg eper la cinematografia dato che un ritard onell'approvazione della legge potrebbe defi-nitivamente comprometterne le sorti . Oranessuno più di noi – e lo abbiamo sempredimostrato coi fatti – è sensibile ai problem idella cinematografia nazionale e nessuno pi ùdi noi intende adoperarsi per consentire adessa di sopravvivere e di svilupparsi . Ma noi

    non possiamo accettare che (per la secondavolta in dieci anni, non vogliamo stare ora adiscutere per colpa di chi) si sia fatto pas-sare il tempo utile per procedere ad una pro -fonda revisione, da tutti ritenuta necessaria ,della nostra legislazione cinematografica ;né possiamo tollerare che ancora una volt acon la scusa della fretta, da parte degli espo-nenti della grossa produzione cinematograficaitaliana si cerchi di esercitare una sorta d iricatto sul Parlamento per costringerlo aprorogare sostanzialmente, senza una discus-sione approfondita e pubblica, le vecchienorme, condannate dall'esperienza, dalla opi-nione dei competenti, dai settori più intel-ligenti dell'opinione pubblica italiana, senzatuttavia (malgrado la fretta) perdere l ' occa-sione per tentare di apportare alla vecchialegislazione talune modifiche che ne aggra-verebbero ulteriormente i difetti !

    A nostro avviso, onorevoli colleghi, èvenuto il momento di affrontare con spirit onuovo, alle radici, il problema dell'industri acinematografica nazionale : è, questo, un inte-resse non solo del cinema e della cultura, m adel Parlamento e, se mi consentite, del Go-verno .

    Ci auguriamo, perciò, che la nostra pro -posta di legge incontri i più larghi con -sensi nel corso della discussione che si apriràin Parlamento su questi problemi, tenutoconto delle profonde ragioni da cui essa è det-tata .

    PRESIDENTE. 11 Governo ha dichiara-zioni da fare ?

    LARUSSA, Sottosegretario di Stato per i lturismo e lo spettacolo, Il Governo, con l econsuete riserve, nulla oppone alla presa i nconsiderazione .

    PRESIDENTE. Pongo in votazione lapresa in considerazione della proposta d ilegge Alicata .

    (È approvata) .

    Segue la proposta di legge di iniziativ adei deputati : Calabrò, Roberti, De Marzio ,Tripodi, Anfuso, Angioy, Cruciani, Cara-donna, Cucco, Delfino, De Michieli Vitturi ,De Vito Antonio, Gefter Wondrich, Grill iAntonio, Gonella Giuseppe, Leccisi, Manco ,Nicosia, Servello, Sponziello, Barberi, Bonino ,Cavaliere, Daniele, Foschini, Muscariello eSpadazzi :

    « Disposizioni per la cinematografia «(1593) .

    L'onorevole Calabrò ha facoltà d isvolgerla .

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    Camera dei Deputati

    III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 1O NOVEMBRE 1959

    CALABRO . La legge sulla cinematografia simo 100 americani . In effetti, non crediam oè scaduta il 30 giugno scorso . Però da parte che vengano prodotti ogni anno 150 filmdel

    nostro

    settore politico,

    da tempo, con meritevoli di essere importati in Italia e diinterrogazioni ed anche con ripetuti inter -venti miei personali, è stata sollecitata l apresentazione di un adeguato disegno di leggeche regolasse questa materia .

    Qualche categoria si agita e cerca di eser-citare pressioni sul Parlamento, sostenend o(cosa che si verifica ogni volta per la legge sullacinematografia) la necessità di far sì che i la-voratori non siano licenziati, e minacciandola « serrata » .

    Non possiamo prendere sul serio quest epressioni soprattutto perché entro il 31 dicem-bre 1959 la produzione italiana avrà varat ouna media di 90 film circa (il che rappresent ala produzione ordinaria di tutto l'anno), equindi dal l o gennaio non saprebbe quali fil mprodurre e i lavoratori sarebbero senza lavor ougualmente. Ora, gran parte del ritardo nell apresentazione del disegno di legge al Parla -mento è proprio dovuta alla mancanza d iaccordo tra le categorie interessate .

    Che cosa si propone ? Che lo Stato prorogh isic et simpliciter fino al 1961 le vecchie norme .È necessario ricordare che le maggiori critichealle disposizioni di Iegge già emanate sonovenute dagli ambienti che oggi chiedono laproroga. Un piccolo gruppo di produttori ,quelli che effettivamente controllano tuttala produzione nazionale, oggi chiedono la pro -roga delle vecchie norme, mentre fino a dieri affermavano che la legge era tra le pi ùimperfette . Vi è quindi un netto contrastotra le due posizioni, ragione per cui noi re -spingiamo la eventuale approvazione di unaproroga fino al 1961, perché inammissibile e dassurda.

    Esclusa la proroga si presentavano alloradue possibilità : o rinnovo totale dei rapport itra lo Stato ed il cinema, oppure adegua-mento – il più possibile – delle vecchie norm ealle nuove esigenze, correggendo i difetti ch el'esperienza aveva messo in evidenza .

    Abbiamo preferito seguire questo secondocriterio, prendendo le mosse della realt ànuova: esigenze del M . E. C. entrato in vi-gore con il 1958. Perciò abbiamo chiesto conla nostra proposta di legge la libera circola-zione dei film prodotti nel M. E. C., in modoche si cominci ad estendere la rete di noleggi ocon la Francia, con la Germania e col Benelux ,mentre per i paesi terzi (che annoverano, tral'altro, i concorrenti più temibili dell ' industriacinematografica italiana) abbiamo chiesto i lcontingentamento della loro produzione, limi-tandola a 150 film al massimo, di cui al mas -

    godere dello sfruttamento capillare, per merit odel doppiaggio .

    In sostanza, 150 film, di cui 100 american iaggiunti ai film italiani, francesi e tedeschi,costituiscono una entità sufficiente a satu-rare il mercato, limitando, nello stesso tempo,l'ingresso nel nostro territorio di pellicol edeleterie ai fini della formazione della coscien-za delle nostre popolazioni .

    Abbiamo inoltre ritenuto di dovere modi-ficare la misura dei versamenti obbligatori ,sia per il commercio che si era stabilit ointorno ai « buoni di doppiaggio », sia perch èci sembra assurdo che film come Sette spos eper sette fratelli o Ben Hur, per rifarmi afilm di grandi proporzioni, depositino 5 mi-lioni e mezzo, cioè quanti ne può depositar eun western senza importanza. Tutto questonon ci sembra giusto, perché, mentre u nwestern normale incassa 200-300 milioni, u nfilm come Ben Hur o come La tunica puòoltrepassare con facilità il miliardo .

    Abbiamo previsto che il versamento debbaessere proporzionato agli incassi, anche per-ché lo sfruttamento è in relazione al valoredel film: in altre parole, abbiamo propost oche la misura del versamento del prestito ob-bligatorio sia fissata al 5 per cento : se il filmincassa 100 milioni verserà 5 milioni ; e seinvece dovesse incassare somme superiori ,il versamento sarà proporzionato alla cifr adegli incassi che il film effettua sul nostroterritorio .

    Un altro settore che abbiamo ritenutoopportuno disciplinare riguarda la riedizionedi film esteri : basti pensare che nel 1958 hann ocircolato complessivamente 6 .215 vecchi filma lungometraggio, di fronte a una media annu adi circa 100 nuovi film annui .

    Altro punto che vorremmo sottoporre alParlamento: è vero che in Italia esiste libert àin materia di produzione di film, ma chi pre-tende l'aiuto dello Stato deve rispettare ivalori delle nostre tradizioni, della nostra reli-gione, della nostra patria .

    Riservandomi una più ampia illustrazionein Commissione vorrei pregare la Presidenzadi voler riconoscere intanto l'urgenza all adiscussione di questa proposta di legge, pe rgli stessi motivi che ha esposto l'oratore ch emi ha preceduto . Gradiremmo anche che lanostra proposta fosse assegnata alla Commis-sione in tempo utile perché possa svolgersiuna discussione chiara ed approfondita .

  • Atti Parlamentari

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    Camera dei Deputati

    III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 10 NOVEMBRE 1959

    PRESIDENTE. Il Governo ha dichiara-zioni da fare ?

    LARUSSA, Sottosegretario di Stato per i lturismo e lo spettacolo . Il Governo, con le con-suete riserve, nulla oppone alla presa in con-siderazione .

    PRESIDENTE. Pongo in votazione l apresa in considerazione della proposta di legg eCalabrò .

    (È approvata) .

    Pongo in votazione la richiesta di urgenza .

    (È approvata) .

    Le proposte di legge oggi prese in consi-derazione saranno trasmesse alle Commission icompetenti, con riserva di stabilirne la sede .

    Presentazione di un disegno di legge .

    ANGELINI, Ministro dei trasporti . Chiedodi parlare per la presentazione di un disegn odi legge .

    PRESIDENTE. Ne ha facoltà .ANGELINI, Ministro dei trasporti . Mi

    onoro presentare il disegno di legge :

    « Aumento dell'indennità di buonuscita edell'assegno giornaliero di malattia a favoredel personale delle ferrovie dello Stato » .

    PRESIDENTE . Do atto della presenta-zione di questo disegno di legge, che saràstampato, distribuito e trasmesso alla Com-missione competente, con riserva di stabilirn ela sede .

    Svolgimento di interrogazioni .

    PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca :Interrogazioni .

    Cominciano da quella degli onorevoli To-gnoni, Bardini, Rossi Maria Maddalena, Bec-castrini, al ministro dell ' industria e del com-mercio « per sapere se è a conoscenza del mal -contento che si è diffuso tra i cittadini dellaprovincia di Grosseto a seguito della consta-tazione che le società distributrici di energi aelettrica (Società elettrica maremmana . So-cietà romana di elettricità, Set Valdarno )praticano tariffe superiori a quelle stabilit edal Comitato interministeriale dei prezzi ; eper sapere come intende intervenire affinch éanche in provincia di Grosseto, così com ' èavvenuto in altre province toscane dove esi-steva analoga situazione, le predette societàrimborsino agli utenti le somme riscosse inpiù e pratichino per l'avvenire le tariffe sta-bilite dal Comitato interministeriale de iprezzi » (1494) .

    L'onorevole sottosegretario di Stato pe rl'industria e il commercio ha facoltà di rispon-dere .

    NICHELI, Sottosegretario di Stato pe rl'industria e il commercio . In merito alla le-gittimità delle tariffe per l'illuminazione pri-vata applicate nella provincia di Grosset oagli utenti delle tre società distributrici Set -Valdarno, Maremmana e Romana di elet-tricità, il Comitato interministeriale dei prezzi ,come per tutte le altre province della Toscana ,ha fatto eseguire apposite indagini dal com-petente comitato provinciale dei prezzi . Dall eindagini eseguite attraverso la consultazion edi numerosi contratti di somministrazione d ienergia, è risultato che effettivamente coe-sistevano ed erano regolarmente applicat esia nel comune di Grosseto sia negli altri co-muni della provincia non solo le tariffe a mi-nimo garantito di lire 31,20, 32,40, e 37,20(corrispondenti a tariffe base di lire 1,25 ,1,35, e 1,55 per 24 volte) ma anche le tariff ea consumo libero di lire 42 .

    A seguito del provvedimento del comi-tato interministeriale dei prezzi numero 260,del 23 dicembre 1956, che ha abolito dal 1°gennaio 1957 il minimo di consumo ga-rantito per gli utenti residenti in comuni co nuna popolazione superiore a 10 mila abitanti ,le società distributrici predette hanno sop-presso i minimi ed hanno riconosciuto agl iutenti la facoltà di chiedere alla scadenza de icontratti in corso una delle precedenti ta-riffe già a minimo garantito, in luogo dellatariffa di lire 42 a consumo libero .

    Nei comuni con popolazione inferiore a 10mila abitanti, nei quali sono stati ridotti a trechilowattora mensili i minimi garantiti d iconsumi, agli utenti è stata riconosciuta l afacoltà di scegliere quella delle suddette du etariffe (a minimo garantito o a consumo li-bero) che ritenevano più conveniente conl'applicazione del citato provvedimento nu-mero 260 .

    Al comitato provinciale dei prezzi d iGrosseto sono state impartite in tal senso l eopportune disposizioni .

    PRESIDENTE. L'onorevole Tognoni hafacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

    TOGNONI. Prendo atto delle dichiara-zioni dell'onorevole sottosegretario sull'accer-tamento delle irregolarità che si verifican onell'applicazione delle tariffe elettriche nell aprovincia di Grosseto . Ritengo, però, che nonsia sodisfacente la parte della risposta in cu isi afferma che la Società romana di elettricità ,la Set-Valdarno e la Maremmana avrebberooggi concesso agli utenti la possibilità di

  • Atti Parlamentari

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    Camera dei Deputati

    III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 10 NOVEMBRE 1959

    scegliere la tariffa che preferivano, perché ,fino a questo momento, malgrado le dispo-sizioni che sarebbero state emanate dal Comi-tato interministeriale dei prezzi, e malgrad oche il comitato provinciale dei prezzi d iGrosseto abbia reso noto l'orientamento de lsuddetto comitato, queste società si rifiutan odi stabilire le nuove tariffe anche con quegl iutenti che ne hanno fatta richiesta attraversolettera raccomandata. Questa è la situazione ,e quello che è più strano, anche se ciò rappre-senta una questione che non riguarda diret-tamente il Ministero dell'industria e del com-mercio, è che, mentre la legge prevede l'ar-resto in caso di frode in ordine alle tariffeelettriche, i dirigenti di queste società conti-nuano indisturbati a violare le disposizioniadottate dal comitato interministeriale deiprezzi . Anzi, poiché alcuni hanno adito le vi elegali, non si ritengono vincolati a prenderealcuna decisione nuova prima che si si apronunciata la magistratura con una sen-tenza .

    L'altro fatto che mi preme rilevare è questo :la denuncia delle irregolarità perpetrate daquesta società risale a parecchio tempo fa .Da molti mesi, sia al comitato provinciale de iprezzi di Grosseto sia allo stesso Governoper mezzo della presente interrogazione, son ostate segnalate le frodi ma si sono lasciat ipassare mesi prima di arrivare ad una deci-sione, malgrado che le disposizioni in materiasiano estremamente precise e chiare.

    La cosa si aggrava qualora si pensi ch etutte queste società distribuiscono energi aelettrica in gran parte concessa loro da aziend edi Stato . È noto infatti che la Società roman adi elettricità prende una parte dell'energiaprodotta dalla Terni, la Set-Valdarno, ch efa parte anch'essa del gruppo della « Cen-trale » (che ha il monopolio della distribuzion edell'energia elettrica nelle regioni dell'Itali acentrale) acquista l'energia dalla società Lar-derello, che dipende dal Ministero dei tra -sporti. Questa energia viene ceduta all esocietà private a prezzo bassissimo .

    Nel luglio scorso, in sede di discussion edel bilancio delle partecipazioni statali ,affermai – e la mia affermazione non fusmentita dal ministro – che la Lardarell ocede alla Set-Valdarno, quindi alla « Cen-trale », l'energia a lire 2,50-3,50 al chi-lowattora .

    Queste società private non si contentan odel profitto che ricavano vendendo l'energiaalla tariffa giusta, che sarebbe di lire 32,40 ,34,80, 37,20, che consentirebbe loro un largomargine di guadagno. In questa situazione

    già irregolare, in quanto le aziende di Statopotrebbero fornire l'energia a consorzi ch epotrebbero costituirsi fra amministrazionilocali, le società distributrici sono statelibere di compiere anche l'altra irregolarità :di vendere a tariffe superiori in contrasto conle disposizioni di legge e con le decisionidel C. I . P .

    Mi rendo conto della complessità e dell'im-portanza del problema che si affronta esami-nando la politica che fanno i gruppi elettric inel paese e pertanto mi propongo di sotto -porre nuovamente la questione al Parlamentoe al Governo attraverso una opportuna ini-ziativa parlamentare .

    Per il momento, con le riserve che hofatto, prendo atto delle dichiarazioni del-l'onorevole sottosegretario circa le irrego-larità che effettivamente vi erano nelle tariff eelettriche praticate dalle società su ricordate .

    PRESIDENTE. Segue l'interrogazione de -gli onorevoli Pinna, Anderlini, De Laur oMatera Anna, Paolicchi e Battistini, al mini-stro della pubblica istruzione, « per saperese sia a conoscenza che il testo della prov ascritta di traduzione in francese – svolta i l20 aprile 1959 – negli esami di abilitazionedi lingua e letteratura francese indetti co ndecreto ministeriale 1° agosto 1958 class equinta – testo inviato dal Ministero, co ltitolo « Il fuoco dell'Etna » si trova, con l atraduzione a fronte e relative note, nel volum eL'arte del tradurre e del comporre in frances ea cura di Armando Landini, edito dal dotto rCarlo Marzorati, Milano, nel 1954 (pagina 29 6

    della prima parte: « Dai contemporanei alFoscolo »), in vendita in qualsiasi libreria ; eper conoscere il suo pensiero sulla validitàdella prova suddetta » (1422) .

    L'onorevole sottosegretario di Stato pe rla pubblica istruzione ha facoltà di rispondere .

    SCAGLIA, Sottosegretario di Stato per lapubblica istruzione . Il giorno 20 aprile 195 9si è svolta la prova scritta dell'esame diabilitazione all'insegnamento della lingua fran-cese negli istituti di istruzione secondaria ,esame organizzato a norma dell'articolo 1della legge 15 dicembre 1955, n . 1440 .

    Il testo della traduzione dall'italiano infrancese valido per la prova suindicata erastato formulato dalle commissioni giudica-trici di Milano e di Palermo, sorteggiat ee convocate al Ministero il giorno 9 aprileultimo scorso .

    Il testo stesso, però, è risultato essereun brano del Verga, contenuto, effettiva-mente, con la traduzione a fronte, nel volume«L'ari de traduire en franQais » di Armando

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    Landini, edito nel 1946 dall'editore Marzo-rati .

    Il fatto ha generato il sospetto che icandidati, forniti del volume, abbiano potut ocopiare, eludendo la vigilanza, ed ha post oin dubbio, come sembra doversi dedurr edalla interrogazione, la validità della prova .

    Al riguardo rendo noto che il Ministero ,pur non mancando di considerare l'accadut overamente increscioso, in quanto la com-missione esaminatrice avrebbe dovuto tenerpresenti, in sede di formulazione del tema ,i volumi più diffusi tra i candidati ad esamidi abilitazione all'insegnamento e ai concors ia cattedre, non ha ritenuto possibile adot-tare un provvedimento di annullament odell 'esame.

    Infatti, mancando un principio di provadella trasgressione, e ancor più della generalitàdella trasgressione, una eventuale determi-nazione del Ministero che avesse comportat ol'annullamento dell'esamé sarebbe stata priv adi sostegno giuridico .

    Il Ministero ha, comunque, provvedut oa richiamare l'attenzione dei presidenti dell ecommissioni giudicatrici degli esami di abili-tazione della lingua e letteratura francesesugli inconvenienti provocati dalla scelt adel testo di traduzione assegnato per l aprova scritta degli esami in parola ed ha ,altresì, raccomandato la più attenta vigilanz anel proseguimento dei lavori e nella valuta-zione, attraverso una più oculata ed appro-fondita prova orale del grado effettivo d ipreparazione dei candidati .

    Assicuro che il Ministero eviterà, per l ecommissioni giudicatrici dei futuri esami ,la nomina dei docenti che hanno dato luogoai lamentati inconvenienti .

    PRESIDENTE. L'onorevole Pinna hafavoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

    PINNA . Ecco una interrogazione che,anche se ha l'onore di una risposta dop osei mesi, può perdere un poco del suo mor-dente, ma conserva tuttavia integralmentela sua ragion d'essere .

    La risposta dell'onorevole sottosegretari oè davvero deludente . Nella mia interroga-zione avevo denunciato una grave irrego-larità manifestatasi durante lo svolgiment odegli esami di abilitazione di lingua e let-teratura francese per gli istituti medi supe-riori ; tale irregolarità – come ha riconosciut oor ora l'onorevole sottosegretario – consi-steva nel fatto che il testo inviato per laprova scritta di francese dal Ministero ri-sultava già con la traduzione e relative no -

    te in un volume edito nel 1954 e in vendit ain tutte le librerie .

    L'onorevole Scaglia ha dichiarato che i lfatto è indubbiamente increscioso, ma chetuttavia il Ministero non ha ritenuto di do -vere adottare il provvedimento di annulla -mento della prova scritta in questione .

    Ebbene, mi dolgo proprio della mancanzadi un provvedimento del genere, perché i nsostanza una sola è la conclusione : bazzaper i fortunati possessori o detentori delvolume del Landini, malasorte per color oche non seppero procurarselo o non vi pen-sarono tempestivamente .

    Da qui, onorevole sottosegretario, nasceindubbiamente una grave diminuzione de lprestigio della scuola italiana, nasce un pro -fondo senso di sfiducia da parte degli stu-denti e delle loro famiglie . E ironicament erimbalza in quest'aula dai banchi dell'uni-versità, più appropriato che mai, il mottolatino : melior est conditio possidentis . Infatt ihanno avuto gran vantaggio coloro che pos-sedevano il libro, mentre gli altri, quelliche onestamente non hanno pensato a pro -curarselo, si son trovati in condizione d inetta inferiorità .

    Quali provvedimenti sono stati adottati ?L'onorevole sottosegretario ci ha detto cheper l'avvenire non saranno più chiamaticome commissari i professori che facevanoparte di quella commissione di esami. Nonbasta, onorevole sottosegretario . Il problemaè più vasto e più complesso, e riguarda l emisure che si intendono adottare affinch éper l'avvenire cose del genere non abbianoa verificarsi . Ma, intanto, per risanare l'am-biente e per restituire dignità a quella provadi esami non vi era che una sola decisione :l'annullamento . O davvero, per ottenerlo ,occorre la maniera forte ?

    Onorevoli colleghi, è noto a tutti un fatt oaccaduto recentemente a Catania, durant ecerti esami di storia o di letteratura italiana .La commissione, presieduta dal professo rSantini, dette in quella occasione ai candidat iun solo tema, dato che da Roma ne era arri-vato uno solo e non due, come invece è pre-scritto . I candidati catanesi giustamente s irifiutarono di svolgere l'esame su quell'unic otema, per cui i commissari telefonarono a lMinistero, che provvide a dettare per telefono

    il secondo tema. Anche tale soluzione non fugradita ai catanesi, e giustamente; essi s irifiutarono di svolgere la prova perché riten-nero contraria allo spirito e anche alla letteradella legge quella innovazione di sostanza e

    di metodi . Ne segui una dimostrazione dei can-

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    III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 1O NOVEMBRE 1959

    didati, sciolta soltanto con l'intervento dell a« celere » . Così la prova venne finalment eannullata .

    Forse, per ottenere anche nel caso denun-ciato dalla mia interrogazione l'annullament odella prova, era necessaria una pubblica ma-nifestazione con relativo intervento dell a« celere » ?

    Onorevole sottosegretario, concludendonon posso non dolermi dell'atteggiamento de lMinistero e rinnovo in questa sede la pro-testa del gruppo del partito socialista italiano .

    PRESIDENTE. Segue l ' interrogazionedell'onorevole Malagugini, al ministro dell apubblica istruzione, «per sapere se nella no -mina del presidente dell'accademia di bellearti di Brera ritenga utile ed opportuno ,anche ai fini didattici ed artistici, anzichéprocedere a una quinta riconferma biennal edell'industriale di Busto Arsizio attualment ein carica, andare incontro alle legittime aspira-zioni della cittadinanza di Milano, la qualereclama che il presidente della sua accademi asia un milanese di solida cultura, di ricono-sciuto valore, d'indiscusso prestigio, sceltofra le numerose personalità che sarebber oorgogliose di accettare l'alto incarico e ch esaprebbero degnamente reggere la gloriosaistituzione dandole il necessario respiro edilatandone gli orizzonti, facendone, in unaparola, come è stato nel passato, un orga-nismo vivo e operante della cultura e dell'art eitaliana » (1497) .

    L'onorevole sottosegretario di Stato pe rla pubblica istruzione ha facoltà di rispondere .

    SCAGLIA, Sottosegretario di Stato per lapubblica istruzione . L'architetto Paolo Can-diani, a cui si allude nella interrogazione, haretto, sin dal 1950, con dignità e fermezza ,la delicata e importante carica di president edell'accademia di belle arti di Milano, viva-mente interessandosi, con solerte spirito orga-nizzativo, a tutti i problemi e necessità del -l'istituto artistico milanese, tanto da meritarenumerosi riconoscimenti e la medaglia d'ar-gento dei benemeriti della scuola, della culturae dell'arte .

    Non può, infatti, non mettersi in evidenzache l'architetto Candiani, dall'esercizio finan-ziario 1950-51 ad oggi si è adoperato, sia conlarghe sovvenzioni personali, sia interve-nendo presso enti privati milanesi, per i lmaggior potenziamento dell'accademia diBrera .

    Ciò premesso per un doveroso riconosci -mento dell'attività svolta dall'architetto Can-diani, assicuro che il Ministero, in considera-zione del lungo periodo in cui il predetto ha

    retto la carica di presidente dell 'accademiadi belle arti di Brera, dovendo procedere ,quanto prima, al rinnovo di detta carica ,esaminerà l'opportunità di un avvicenda-mento nel senso auspicato dall'onorevole in-terrogante .

    PRESIDENTE. L' onorevole Malagugin iha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

    MALAGUGINI. Ringrazio l'onorevolesottosegretario della sua cortese risposta ;anche se dovrei associarmi al collega onorevol ePinna nel deplorare che lo svolgimento delleinterrogazioni avvenga con eccessivo ritardo(sarebbe però il caso di aggiungere, caroPinna, che ci dobbiamo reputare abbastanz afortunati noi per avere avuto la riposta re-lativamente presto, in confronto di tant ialtri che ci hanno preceduto nella presenta-zione e che ancora attendono) .

    Faccio presente all'onorevole sottosegre-tario che nella mia interrogazione non vi èalcun accenno men che riguardoso nei con-fronti dell'attuale presidente dell'accademi adi Brera, il quale – sia detto fra parentes ianche a spiegazione della sua munificenza –oltre che architetto è un grande industrial edi Busto Arsizio ; anzi io non contesto affatt oche egli abbia dato, nel lungo esercizio de lsuo alto ufficio, quelle tali prove di dignit àe di fermezza che ha ricordato l'onorevolesottosegretario .

    Però Milano non è Roccacannuccia e non èneppure, con tutto il rispetto per l'industreoperosissima cittadina lombarda, Busto Ar-sizio . Mi par quindi legittima l'aspirazione de imilanesi che, nei limiti del possibile e qualoranon si presentino personalità di eccezione d ialtri luoghi, la loro accademia di Brera, d icui sono orgogliosi, sia diretta da uno dei con-cittadini che sarebbero in grado di farlo co nuguale dignità e serietà, ma forse, sia dettosenza offesa per l 'attuale presidente dei cu imeriti prendo atto, con maggiore e più largoprestigio .

    D'altra parte l'onorevole sottosegretarioha riconosciuto che quattro bienni sono u nperiodo eccezionalmente lungo per cui, ancheovvii motivi di normale avvicendamento do-vrebbero suggerire la sua sostituzione . A menon resta che dichiararmi sodisfatto dellapromessa, implicitamente contenuta nelle pa-role del sottosegretario, che il Ministero, ne lprocedere alla designazione per il nuovo bien-nio del presidente dell 'accademia di Brera ,terrà presenti le modeste osservazioni che h ocreduto di fare con la mia interrogazione . Laquale, in sostanza, non aveva altro scopo senon quello di richiamare appunto l'attenzione

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    del Ministero sulla opportunità'di nominarealla presidenza di Brera una delle personalità ,fra le non poche che Milano annovera, ingrado di assolvere degnamente il compito d idirezione . Personalmente e in via privat aall 'amico sottosegretario mi sono permess odi elencare alcuni dei nomi che si fanno nel -

    l 'ambiente culturale cittadino : il Ministerone terrà naturalmente il conto che crederà .

    Mi auguro soltanto che la risposta con -creta a questa mia interrogazione sia positiva ,nel senso che le ragioni che l'hanno suggerit asiano accettate, sia pure con la semplice mo-tivazione dell'avvicendamento, attraverso l anomina di una delle personalità alle quali hoaccennato, o di altra che al Ministero sembripiù opportuno di scegliere .

    PRESIDENTE. Segue l'interrogazione de -gli onorevoli Kuntze, Conte e Magno, alministro dell'agricoltura e delle foreste, «perconoscere i motivi per i quali, da circa treanni, la commissione per la concessione dell eterre incolte ai contadini, istituita, com eper legge, presso la prefettura di Foggia ,non viene più convocata, nonostante ch esiano pendenti presso di essa, da anni, nu-merosi ricorsi per alcuni dei quali eranogià stati effettuati gli accertamenti tecnic ida parte dell'ispettorato agrario . E poichétali accertamenti, in taluni casi, avevan ostabilito che effettivamente sussistevano l econdizioni per la concessione, gli interro-ganti chiedono di conoscere quali provve-dimenti il ministro intenda adottare a caric odei responsabili dei ritardi e per sollecitarela definizione delle pratiche pendenti » (1412) .

    L ' onorevole sottosegretario di Stato perl 'agricoltura e le foreste ha facoltà di ri-spondere .

    SEDATI, Sottosegretario di Stato per laagricoltura e le foreste . Il prefetto di Foggiaha comunicato di aver dovuto provveder ealla ricostituzione della locale commission eprovinciale per l 'assegnazione delle terre in -colte o insufficientemente coltivate a seguit odel decesso di alcuni membri e del trasfe-rimento di altri in altra sede . La ricostitu-zione ha avuto luogo con decreto del 3 1luglio scorso

    Agli atti di ufficio, alla data del 15 otto-bre risultavano sette domande di assegna-zione, presentate quasi tutte nel 1957 e inepoca successiva .

    La predetta commissione provinciale perl 'assegnazione delle terre incolte, nella riu-nione del 19 ottobre ultimo scorso, ha esa-minato ed accolto le sette domande ed ha

    convocato le parti per la prossima udienz a

    che avrà luogo il 6 novembre .PRESIDENTE. L'onorevole Kuntze ha

    facoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

    KUNTZE . Prendo atto della risposta de lGoverno per quanto riguarda l'assicurazion eche la commissione per l'assegnazione dell eterre incolte istituita presso la prefetturadi Foggia riprenderà a funzionare ; e ineffetti di questo, onorevole sottosegretario,avevo già contezza attraverso notizia cor-tesemente fornitami dalla prefettura d iFoggia .

    Però, onorevole sottosegretario, non possoritenere esatte le giustificazioni addotte dall astessa prefettura di Foggia, giustificazioni checredo siano state fatte proprie da lei stesso ,per quanto riguarda il lungo periodo di di-sfunzione di questa commissione, la qual erisponde a finalità economiche e sociali ch ehanno avuto concreta attuazione duranteil periodo in cui la commissione medesim aha funzionato .

    Ella sa meglio di me, onorevole sottose-gretario, che la legge 8 aprile 1950, laquale modificava le norme portate dal de-creto legislativo del 1944 e successive mo-dificazioni, assegna a questa commissione ,che assume una forma nuova, in quant oil magistrato che è sostituito da un funzio-nario tecnico nominato proprio dal mini-stro dell'agricoltura, termini brevissimi pe rla risoluzione delle controversie . Infatti l acommissione deve esprimere il parere entro30 giorni e, in caso di parere favorevole, ne i10 giorni successivi deve seguire l'appositoparere della commissione provinciale per l adeterminazione del canone, e nei 10 giorn isuccessivi ancora il decreto di concession edel prefetto .

    Ora, prendo atto che qualche decessoabbia potuto verificarsi tra i membri dellacommissione per l'assegnazione delle terreincolte di Foggia; ma che il prefetto abbi adovuto pensarci tre anni per sostituirli m isembra una cosa inaccettabile non solo da no icome Parlamento, ma soprattutto da lei ,onorevole sottosegretario al quale, concluden-do, vorrei rivolgere soltanto questa richiesta :che per l'avvenire si sia più vigili nel controll odi organi dello Stato che non è concepibil erestino inoperosi per anni ; soprattutto consi-derando che, nel caso in esame, vi erano dell erichieste le quali avevano già ottenuto i lparere favorevole del tecnico che avevafatto i sopraluoghi, e queste associazioni d icontadini si son vista frustrata la loro legit-tima aspettativa di avere quelle terre, le

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    III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL IO NOVEMBRE 1959

    quali avrebbero potuto essere messe a colturae ad idonea produzione .

    Concludendo, prendo atto della rispost adell'onorevole sottosegretario, sono sodi-sfatto che finalmente la commissione press ola prefettura di Foggia per le terre incolt eriprenda a funzionare, ma ripeto la miarichiesta che in avvenire il Governo vigil ipiù oculatamente sull'operato degli organ idipendenti .

    PRESIDENTE . Le seguenti interroga-zioni, dell 'onorevole Scarpa, ché trattano l ostesso argomento, tutte dirette al ministrodell 'agricoltura e delle foreste, saranno svoltecongiuntamente :

    « Per conoscere le ragioni per le qualii bilanci dell'Ente risi non sono mai stat ipubblicati . L'interrogante rileva che la man-cata pubblicità di tali bilanci allarma e inso-spettisce l 'opinione pubblica ed in particolar ei produttori agricoli . 1 facile infatti calcolar eche dal totale della produzione risicola d i7 milioni di quintali, l'Ente risi incassa attra-verso i cosiddetti « diritti di contratto » ben7 miliardi e 490 milioni, mentre sborsa pe rl 'operazione di dumping sul riso esportatonon più di lire 2 miliardi e 750 milioni, avendo ,per proprie spese di amministrazione, i lcarico dichiarato, ma poco credibile, d ilire 2 miliardi e 100 milioni . Da quanto pre-messo emerge che il bilancio del 1958 del -I'Ente risi avrebbe dovuto dare un sald oattivo di 2 miliardi e 640 milioni, dei qualituttavia non si ha nessuna notizia . L'interro-gante chiede pertanto di sapere se il mini-stro intende disporre che venga assicuratala pubblicità dei bilanci dell'Ente risi e seritiene che sia ora di intervenire perché leimposizioni di tale ente cessino di essere unoppressivo peso parassitario per l'agricoltura »(1548) ;

    « Intorno alla legittimità delle opera-zioni che l'Ente risi compie a danno dei risi-coltori che non abbiano realizzato per inter ola produzione determinata dell'ente stess oin base al suo piano di ridimensionamento .L'interrogante riferisce a titolo di esempio ilcaso della ditta Aina di Sozzago (Novara) ,per cui l 'ente risi aveva assegnato all'inizi odell 'annata agraria un obiettivo di produ-zione di quintali 254,16. Tale azienda nonha potuto produrre per intero il quantitativosopra citato, perché le sue colture sono col-pite dal « brusone » ; di ciò ha dato comunica-zione all'Ente risi ed ha consegnato all'am-masso quintali 188,75 di risone. In sede diliquidazione delle spettanze dovute alla dittaAina, l'Ente risi ha applicato una trattenuta

    punitiva di lire 69 .988 pari ad una ammendadi lire 1 .070 per ogni quintale di risone pro -dotto in meno . L'interrogante chiede di avereuna risposta non riferita al caso esposto, cheè solo l'esempio dimostrativo di una pratic ageneralmente applicata dall 'ente, ma atti-nente alla legittimità di tali provvedimenti ,i quali non possono che essere giudicati iniqu ie vessatori e chiede di conoscere quali misureil ministro intende adottare per porre termineagli abusi del citato ente » (1549) ;

    « Per sapere in base a quali norme d ilegge l'Ente risi effettua una trattenuta d i

    lire 1.070 per ogni quintale di risone ammas-sato, ricevendo dall'industria risiera il paga-mento di lire 7.070 al quintale e riservand oal produttore solo la somma di lire 6 .000 perquintale, senza tenere conto delle ulterior idetrazioni che l'Ente risi effettua in base asue valutazioni sulla resa del risone conse-gnato . Non essendo reperibile, nella raccolt adelle leggi dello Stato, altra norma al d ifuori di quella del decreto ministeriale 2 1novembre 1958, il quale fissa in lire 200 a lquintale i diritti di contratto dell'Ente risi ,l'interrogante chiede di conoscere in virtùdi quale disposizione l'Ente risi maggioratale quota di altre 870 lire per quintale equale utilizzazione viene fatta delle comples-sive 1 .070 lire incassate dall'Ente risi pe rogni quintale di risone ammassato » (1550) .

    L'onorevole sottosegretario di Stato pe rl'agricoltura e le foreste ha facoltà di ri-spondere .

    SEDATI, Sottosegretario di Stato per laagricoltura e le foreste . L'Ente nazionale risi ,a norma del decreto-legge 30 maggio 1947 ,n. 439, modificato dalla legge 11 febbrai o1952, n. 69, è autorizzato ad eseguire l'am-masso totale del risone e a corrisponder eil prezzo di sostegno per il prodotto deri-vante dalle superfici autorizzate e il minorprezzo medio dei mercati internazionali oc-casionali per il prodotto eccedente .

    In ottemperanza alle disposizioni ema-nate dal comitato interministeriale dei prezzi ,l'ente paga effettivamente ai risicoltori, al -l'atto del conferimento del prodotto, un prez-zo base di sostegno di 6 mila lire al quintale ,salvo le maggiorazioni o le detrazioni perle caratteristiche merceologiche, e ricava dal -la vendita del risone alle industrie risiere7.070 lire al quintale, prezzo pure fissat odal C. I . P., salvo sempre le maggiorazionie le detrazioni dovute alle valutazioni sull aresa del risone consegnato .

    La differenza di 1 .070 lire tra il prezzocorrisposto al produttore per ogni quintale

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    III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 10 NOVEMBRE 1959

    di prodotto conferito e quello di cessioneall ' industria risiera, comprende anche i co-sidetti diritti di contratto, il cui ammontar eè effettivamente fissato in 200 lire dal de-creto ministeriale 21 novembre 1958 .

    Della predetta somma di 1 .070 lire, però ,970 lire costituiscono un'entrata del bilanci odell 'ammasso del risone, che è cosa bendistinta dal bilancio vero e proprio dell'Ente ,al quale sono destinate unicamente cent olire delle duecento riscosse a titolo di « di -ritti di contratto » per sopperire alle spes edi amministrazione e per svolgere i compit iistituzionali .

    Da notare anche che nelle spese di ge-stione di ammasso sono comprese le perdit edella gestione stessa per le vendite del ri-sone sui mercati esteri ai prezzi internazio-nali . Si aggiunga che la gestione ammass oha già una contabilità che è per legge netta-mente separata dal bilancio vero e propri odell ' Ente risi, ed è sottoposta ai controll igovernativi previsti per gli ammassi effet-tuati per conto dello Stato . Comunque, l'entepubblica, fin dal 1950, i propri bilanci e nedistibuisce ampia e circostanziata relazionealle organizzazioni provinciali interessate .

    Quanto all'avanzo di bilancio di 2 mi-lioni di lire, che, secondo l'onorevole inter -rogante, l'Ente risi avrebbe realizzato nellaultima gestione, occorre precisare che il bi -Iancio 1958 si è chiuso, invece, con un disa-vanzo sia pure minimo, di 628.934 lire,come risulta dalla relazione conclusiva de lcollegio sindacale .

    Per rendersi conto di ciò, basta consi-derare che la produzione di risone dell'an-nata 1957-58 è stata di 6.321 .503 quintali ,e non già di 7 milioni di

    quintali ; che nesono stati esportati 3 .009.832 quintali e nongià

    2 .500.000 quintali,

    e che

    le

    spese

    di .gestione

    sono ammontate a

    2 .366.892 .539lire, invece che a 2 miliardi e 100 milionidi lire .

    Per quel che concerne, infine, il caso dell aditta Aina di Sozzago, in provincia di Novara ,si chiarisce che esso è la conseguenza del si-stema mediante il quale l ' Ente, ai soli effett icontabili, considera responsabili della dif-ferenza tra i due prezzi di conferimento e d icessione all ' industria risiera, i produttori perla quantità di produzione determinata i nbase all'articolo 7 del già citato decreto-legg e30 maggio 1947, n . 439.

    Tale sistema, che viene, oltre tutto, appli-cato con il consenso delle organizzazioni inte-ressate e con l'approvazione del Minister odell 'agricoltura, ha lo scopo precipuo di ri-

    durre al minimo le vendite in frode alla leggesull'ammasso, e si risolve in un beneficio per iproduttori che conferiscono quantità di ri-sone maggiori di quelle loro assegnate in di -pendenza delle maggiori rese unitarie otte-nute.

    Infatti, proprio in virtù del sistema de-plorato dall'onorevole interrogante, la stessaditta Aina, Io scorso anno, beneficiò di un amaggiore liquidazione di 37.214 lire, a titol odi premio, per aver prodotto quintali 34,78di riso in più di quello accennato .

    PRESIDENTE. L'onorevole Scarpa h afacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

    SCARPA . Confesso che la sodisfazion eche credo di poter manifestare è relativa a lfatto che di questo argomento si discute .Non è quindi sodisfazione per la rispostache il sottosegretario ha fornito, rispost ada giudicare evasiva . Sono sodisfatto sola-mente di poter discutere di questo argoment oe non lamento neppure il grave ritardo conil quale si discute tale questione . È giàmolto poterla discutere, perché confesso ch eero convinto che la scottante questione del -l'Ente risi finisse nel grande calderone dell einterrogazioni, le più serie, le meno gradit eal Governo, che non ricevono, purtroppo ,nessuna risposta .

    Ora, a me pare che la risposta eluda e nonaffronti le questioni molto serie che gli agri-coltori, i coltivatori diretti, in modo parti -colare delle zone risicole, si pongono da molt ianni, e per le quali hanno rivolto all'Ente risi ,nelle sue sedi provinciali, a mezzo delleproprie organizzazioni, pressioni insistent isenza mai ottenere risposta alcuna .

    L'onorevole Sedati ci spiega che si per-viene a definire la trattenuta per diritto d icontratto di 1 .070 lire al quintale in virtùdella funzione attribuita all'Ente risi con i ldecreto del 1947 relativo alla effettuazion edell'ammasso del risone . Sono cose che sape-vamo perfettamente. Ma 'io credo che cosìnon sia stata data risposta al fondo dell aquestione . Vi è un solo decreto che definiscel'entità del diritto di contratto, ed è quello alquale io ho fatto riferimento nell'interroga-zione, cioè il decreto del 21 novembre 1958 ,che approva la delibera commissariale del -l'Ente risi concernente il diritto di contratt oper la campagna 1958-59, pari a una somma dilire 200 al quintale . La rimanente somma , dilire 870 al quintale, indipendentemente dalfatto che se ne tiene una contabilità a part e(cosa che apprendo solo in questo momento) ,è pure una somma che doveva essere deliberatacon una legge dello Stato. Non vedo per qual i

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    III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL IO NOVEMBRE 1959

    altre strade che non siano quelle della legi-slazione ordinaria sia possibile definire inlire 870 al quintale l ' extra che è pagatodal consumo interno, dal mercato nazionaleper sopperire alle differenze relative allevendite all'estero di risone italiano a prezziinternazionali, che sono inferiori ai prezz iinterni .

    In questa prima parte dell'interrogazion enon si obietta ancora nulla relativament eall'entità del carico che si fa pensare sulmercato interno italiano per effettuare i ldumping attraverso il quale il riso italianoviene venduto all'estero ad un prezzo in-eriore . Si discute prima di tutto della le-gittimità dell'onere. Onorevole sottosegre-tario, forse non sarò stato molto attentonel seguire la sua risposta, ma credo d inon aver sentito nulla che rispondesse al -l'interrogativo fondamentale circa la legit-timità di questa trattenuta di 870 lire a lquintale in più rispetto al diritto di contrattofissato con il decreto del 21 novembre 1958 ,che determinava tale diritto a favore del -l'Ente risi in 200 lire per ogni quintale.Si deve quindi concludere che si tratta d iuna decisione arbitraria del commissario go-vernativo dell 'Ente risi, dottor Giuseppe Can -toni . Il sottosegretario ha detto che la trat-tenuta tende a fronteggiare il disavanz oconseguente alla vendita del prodotto al -l'estero a prezzi internazionali che sono in-feriori a quelli interni . Ma la mia domand anon riguardava questo problema : essa ten-deva invece a sapere se il commissario go-vernativo poteva prendere una decisione de lgenere . E a questo proposito nessuna ri-sposta mi è stata data .

    La seconda questione riguarda le tratte-nute che l'Ente risi fa sul prezzo del rison estabilito in 7 .070 lire il quintale dal C . I . P .Una prima trattenuta viene effettuata sela resa del risone è inferiore al 64 per cent ocol 7 per cento di rotture . L'accertamentodi tale resa è fatto dall'Ente risi senza pos-sibilità di contestazione o di appello d aparte dei coltivatori . Io sono in grado didimostrare che, agli effetti di queste trat-tenute, l'Ente risi adotta un sistema diffe-renziato da produttore a produttore, in virtùdel quale i coltivatori diretti ricevono unprezzo assai inferiore rispetto alle gross eaziende risicole della pianura padana . Hoqui sott'occhio l ' esempio della cascina Mi-lorta di Sozzago nella mia provincia . Il tito-lare di questa azienda si è visto effettuare unatrattenuta di cento lire al quintale per laresa, giudicata inferiore al 64 per cento ;

    ed ha subito poi, in sede di liquidazione fi-nale per l'intero quantitativo versato, unaseconda trattenuta di altre 189 lire il quin-tale per una supposta umidità che nessun oaveva potuto controllare ed eventualmenteconstatare. Ripeto che un trattamento sif-fatto è riservato soprattutto ai coltivatoridiretti, mentre i grossi produttori non su-biscono falcidie di sorta su quanto è lorodovuto .

    È facile dimostrare che tutto questo èdovuto al sistema antidemocratico che dominal'Ente risi, tuttora retto da un commissariogovernativo perché, dopo 14 anni dalla fin edella guerra, non si è ancora proceduto aricostituire gli organi normali .

    La terza questione riguarda le tratte-nute che io ho definito di carattere punitivonei confronti dei risicoltori che produconoun quantitativo inferiore al contingente fis-sato . Anche a questo proposito nessuna ri-sposta mi è stata data dall 'onorevole sotto-segretario . Egli, invero, si è riferito ad un casoparticolare riguardante un'azienda citata nellamia interrogazione, ma la questione da m eposta aveva carattere generale e la citazion edel caso era fatta a puro titolo di esemplifica-zione, perché il problema investe un numeronotevole di aziende . Anche nell'altro ramodel Parlamento sono state presentate inter -rogazioni in cui si citano numerosi casi diquesto genere .

    Ho sotto gli occhi esempi di risicoltor i«multati » dall ' Ente risi per aver conferit oun quantitativo di risone inferiore al contin-gente fissato dall'Ente stesso, e che neglianni successivi, avendone prodotto in più ;non hanno ricevuto il premio di 1 .070 lir eal quintale del quale ella parlava, onorevolesottosegretario. Ma il caso che ho citato ètipico di un'azienda che ha denunziato atempo debito che una parte notevole dellacoltivazione di risone era colpita da malattia ,e che quindi si doveva prevedere una minor eproduzione rispetto a quella che l'Ente ris iaveva fissato . Quest 'azienda chiese per molt imesi un sopraluogo dei tecnici dell'Ente risiper constatare l'entità della riduzione dell aproduzione, ma non ottenne nulla . Allafine, avendo di fatto prodotto meno di quant oera stato preventivato, si è vista applicareuna trattenuta di 1 .070 lire per ogni quintaleprodotto in meno .

    Quale legge autorizza l'Ente risi ad ap-plicare una simile trattenuta ? Io non neconosco nessuna; ed anche ella, onore-vole sottosegretario, non ne ha citato al-cuna .

  • Atti Parlamentari

    - 11371 —

    Camera dei Deputat i

    III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 10 NOVEMBRE 1959

    Ella dice, inoltre, che i bilanci dell ' Enterisi sono stati pubblicati dal 1950 in poi .Non ho nessuna ragione per porre in dubbi ola sua affermazione; ma è quanto menovalida l 'obiezione che fin dal 1950 tali bi-lanci non furono pubblicati, e che quindi peri primi cinque anni di regime commissarial enon sono stati conosciuti .

    Ma questi bilanci pubblicati dal 195 0dove si trovano ? Se fosse vero che l'Ente ris ili ha messi a disposizione presso le organiz-zazioni provinciali, per quale motivo i pro-duttori di riso delle province di Vercelli, d iPavia, di Novara e di Milano sono in perenn eagitazione contro la mancata pubblicità de ibilanci ? Io ho fatto qualche timido tentativoper conoscere questi bilanci, ma mi è stat osempre impossibile vederli . Se i bilanci sonostati pubblicati, si è trattato di una pubblicit àfatta in modo assolutamente segreto. Forsecircoleranno in alcuni uffici ; ma tale pubbli-cazione dovrebbe essere anche a conoscenz adelle organizzazioni economiche che hannobisogno di conoscere l'entità delle operazionie le spese dell'ente .

    Né la misteriosità di questi bilanci è chia-rita dal fatto, come dice l'onorevole sotto -segretario, che esiste una doppia contabilità :una relativa alle 200 lire di diritti di contratt oe una relativa alla parte che deve coprire idisavanzi determinati dalle operazioni d idumping . Questo non spiega la questione cen-trale. Entrambe queste contabilità sono nellemani dell'Ente risi, e nessuno sa dove va-dano a finire le somme incassate all'uno eall'altro titolo .

    Ella, onorevole sottosegretario, ha dett oche il bilancio del 1958 dell'Ente risi si èchiuso con un disavanzo di 628 mila lire per -ché la produzione di risone del 1957 non fu d i7 milioni di quintali, ma di 6 milioni e 32 1mila quintali, mentre l'esportazione ammont òa 3 milioni e 9 mila quintali e le spese del -l'ente assorbirono 2 miliardi e 366 milioni .

    Orbene, la produzione del 1957 del risoneammontò a 6 milioni e 372 mila quintali se-condo l'« Istat » e l'introito dell'Ente risi pe rdiritti di contratto fu di 6 miliardi e 818 mi-lioni .

    L'esportazione della produzione di quel -l'anno fu di 2 milioni e 900 mila quintali .Poiché tale esportazione è avvenuta ad u nprezzo medio di 5 mila lire al quintale l'Ent erisi ha dovuto affrontare una perdita di 2miliardi e 900 milioni .

    Gli sono rimasti comunque 3 miliardi e

    918 milioni . Il sottosegretario afferma che l espese di gestione ammasso sono salite quel-

    l'anno a 2 miliardi e 366 milioni . Anche accet -tando questa cifra, rimane sempre un avanzodi 1 miliardo e mezzo di lire e non una per-dita di 628 mila Iire .

    Le cifre relative ai quantitativi e ai prezz idi esportazione di risi comuni, fini e semifin iho potuto apprenderle dalla rivista Mondoeconomico . Per quanto concerne il riso comune ,l'esportazione al prezzo internazionale, ch eè inferiore a quello interno, comporta un aperdita maggiore di quanto non avvenga perle altre qualità ; Mondo economico ha calco -lato e rilevato che, in media, il riso italian oviene esportato a cinque mila lire al quin-tale, tenuto anche conto delle variazioni de lprezzo internazionale del risone verificates ia partire dal 1953 .

    Ma il sottosegretario, riferendo le cifr edel bilancio consuntivo 1958 dell ' Ente risi ,ha citato un'annata fra le meno favorevol i

    all'ente .

    Nel 1956 invece, con una produzione d i8 milioni e 797 mila quintali, e tenend oconto della tangente di 1070 lire al quintale ,si calcola che l ' Ente risi abbia segnato in bi-lancio come entrata ben 9 miliardi e 412 mi-lioni, mentre nel 19