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sede nazionale di Ferrara
PRESENTA
ECONOMIA ED ETICA
Dagli scritti inediti di Nikita Ghiliarov-‐Platonov di Giulio Prigioni e Luca Zanni (Edizioni Palomar)
NOTA PER LA STAMPA
Già il nostro Carlo Cattaneo scriveva nello stesso periodo di Nikita Ghiljarov-‐Platonov del pensiero come principio dell’economia politica. Erano gli ultimi tentativi degli intellettuali “vecchia scuola” di imbrigliare per i posteri i principi immateriali e culturali che essi stessi percepivano come vacillanti a fronte dei coevi grandi movimenti socialisti: pur non riuscendo totalmente – erano infatti ambi pensatori troppo intelligenti e metodologicamente corretti per attribuire una valenza meramente economica al pensiero e alla conoscenza come valori economici tout court, e allo stesso tempo sentivano che se la battaglia secolare della società fosse stata combattuta unicamente su meri dati economici e tangibili, seguendo la logica marxiana, il loro sforzo avrebbe assunto prima un tono chisciottesco, e poi sarebbe caduto nell’aporia e infine superato come troppo naif e scollato dalla realtà della nascente rivoluzione produttiva.
Sia Ghiljarov-‐Platonov che Cattaneo, e come loro altri – non troppi – pensatori europei capirono che il marxismo e il socialismo reale sarebbero stati impossibili da raggirare usando le loro medesime categorie: il popolo avrebbe sempre meglio abbracciato concetti come produzione, lavoro fisico e sfruttamento che idee difficili da misurare come il merito, il valore personale, l’innovazione.
Le grandi masse inurbate a seguito della maggiore rivoluzione socioeconomica della storia andavano anzitutto istruite, sia religiosamente che politicamente, ai nuovi rischi del grande capitalismo, che le avrebbe asservite né più né meno come nel passato, a meno che non si fosse dato a tutto ciò una valenza superiore, storica, epocale, in ultima analisi, umana.
Per un pensatore come Cattaneo si trattava di istruire il popolo della missione storica degli stati-‐nazione, come quando mette in guardia i lettori coevi: non mai accadde che la ricchezza dell’uomo si accumulasse in ragione più’ apertamente inversa alle fatiche...
Farebbe un errore chi intendesse tali vedute come simili a quelle di altri pubblicisti o economisti dell’epoca: la finalità di questi “controcorrente” non era l’avanzamento dello Stato (da Inghiliterra gladstoniana), né quello della classe operaria (essi erano troppo edotti della
natura umana per scadere in tale fasulla semplificazione, uno perché ex religioso e l’altro perché navigatissimo intellettuale), né quello del mercantilismo sullo statalismo (dibattito che caratterizzò il secolo anteriore, se mai caratterizzò alcunché, almeno in Europa)...essi miravano all’avanzamento dell’Uomo, e per questo meriterebbero il titolo di ultimi Umanisti o, se si preferisce, di Primi uomini Moderni.
Come difatti non ammirare chi, in pieno boom dell’industria e dell’acciaio, invitava i contemporanei a riflettere sul fatto che i sedentari olandesi nella colonia del Capo si erano fatti nomadi, e che gli agricoltori spagnoli nelle regioni della Plata si fecero pastori, non per debolezza, ma “per atto di intelligenza: divennero più agiati errando dietro innumerevoli bestiami nello spazio immenso che non coltivando con le braccia un angusto campo”..
Come non definire, se vogliamo con un falso storico, la coppia Ghiljarov Platonov-‐Cattaneo come la prima coppia di Economisti Moderni, noi che scriviamo nell’era del digitale, allorché ci soffermiamo su loro affermazioni quali “ l’analisi é nel regno dell’intelligenza ciò che la divisione del lavoro é nel regno dell’industria”?
Nessuno dei due poteva saperlo, ma la mancata adesione al loro approccio metodologico avrebbe causato di là a pochi anni decenni di guerre e di dittature, in Russia con l’Ottobre rosso e poi con la dittatura del proletariato, e in Europa continentale con la Grande Guerra, la fine del sogno della Belle Epoque e l’avvento dei nazionalismi fascisti.
Solo dopo queste grandi tragedie, anche ideologiche, possiamo lentamente tornare a scoprire il loro pensiero, con una rinnovata saggezza e dopo la constatazione che almeno uno dei loro spauracchi, il nichilismo materialista-‐socialismo reale, ha già fatto il proprio corso, e ha fallito. Non fallì il Comunismo per ragioni econometriche, Cattaneo e Ghiljarov-‐Platonov lo sottolineerebbero, ma perché, come loro presagirono, qualunque sistema economico, incluso l’attuale capitalismo estremista cosiddetto anglosassone, che si muove di bolla in bolla, ha in sé il germe del fallimento allorquando non metta al centro il vero motore e pilastro dell’economia: l’Uomo.
Ecco perché ha un significato profondo rileggere oggi il loro pensiero, arricchiti dall’esperienza e dalla cocenti sconfitte ideologiche.
NOTE BIOGRAFICHE DEGLI AUTORI
GIULIO PRIGIONI
Diplomatico di carriera, Ambasciatore in Lituania e Bielorussia. Laureato in economia a Padova e Lovanio, è esperto di tematiche inerenti alla proprietàintellettuale e, in genere, alla diplomazia economica ed umanitaria internazionale con particolare riguardo alle questioni energetiche. Nella sua ormai lunga carriera è stato fra l’altro: Console Generale d’Italia a San Francisco all’epoca dello sviluppo della Silicon Valley degli anni Novanta, Ministro Consigliere a Vienna con delega per l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, quindi Delegato Italiano per la Proprietà Intellettuale e membro del C.d.A dell’ Organizzazione Europea dei Brevetti. All’attività diplomatica coniuga da anni anche un’intensa attività saggistica e di divulgazione di temi internazionali, economici ed umanitari, attraverso pubblicazioni, seminari e conferenze in università e centri di ricerca sui 5 continenti.
LUCA ZANNI Laureato in Giurisprudenza, è ricercatore di storia della moneta e diritto monetario. Esperto di finanza e grande viaggiatore, è autore o coautore di numerose opere di divulgazione economica e storico-‐diplomatica Membro della American Numismatic Association, è diplomato alla Florence Shook School of Numismatics, Colorado Springs, (Colorado). PUBBLICAZIONI PRECEDENTI Prigioni, Giulio -‐ Creatività, Innovazione e Proprietà Intellettuale, edizioni IPZS Presidenza del Consiglio, 2006. Zanni, Luca, Language Colonialism or the Role of cultural Models in the Perception of Reality as a linguisitc Phenomenon, Vilnius, Bisnio editore, 2007. Prigioni, Giulio – Zanni, Luca (per l’adattamento al mercato dell’ex Unione Sovietica di Creatività, Innovazione e Proprietà Intellettuale, edito nel 2006 dalla Presidenza del Consiglio Italiana), Tvarchestve, Inovatsji, Intellektualnjoi Sobstvennostji Nematerialnom Bogatstve (Sovetii Pasla) in lingua russa, Vilnius e Mosca, 2007. Prigioni, Giulio – Zanni, Luca, I Fondi Sovrani e il Nuovo Ordine Economico Finanziario, Rubbettino, 2008. Prigioni, Giulio -‐ Zanni Luca, Lituania e Italia fra Storia e Diplomazia 1919-1939, Brescia, 2008. Zanni, Luca -‐ Prigioni, Giulio, Manuale di Mercatura ovvero una bibliografia essenziale ragionata e accompagnata da curiosità, leggi, nomi e documenti utili per ogni futuro storico della metrologia, Minsk, 2009. Prigioni, Giulio – Zanni, Luca, Economia ed Etica secondo Nikita Ghiljarov-Platonov, intellettuale russo dell’Ottocento, Minsk, 2010. Prigioni Giulio – Zanni Luca, Ekonomika y Etika – Soglasno utcheniyu Nikitii Giljarova-Platonova, russkogo miyslitelya XIX veka, Università di Stato della Repubblica del Belarus, Minsk, 2010. Zanni Luca – Prigioni Giulio, Cypraea Moneta - Alla scoperta delle valute, delle borse e delle banche centrali africane in compagnia dell’ambasciatore Giulio Prigioni, University Press, Kiev, 2010.
Il Presidente
SALUTO DEL PRESIDENTE NAZIONALE DELL’I.S.I. (ISTITUTO SHOTOKAN ITALIA -‐ ENTE MORALE) COMM. PROF. GABRIELE ACHILLI per la conferenza stampa di presentazione del libro “Economia ed Etica” -‐ “Dagli scritti inediti di Nikita Ghiliarov-‐Platonov”, Edizioni Palomar, scritto da S.E. l’Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario d’Italia in Bielorussia Giulio Prigioni e Luca Zanni, ricercatore ed esperto di diritto monetario
Ho conosciuto S.E. l’Ambasciatore Giulio Prigioni durante la mia trasferta con la nazionale italiana della FIKTA (Federazione Italiana Karate Tradizionale e discipline Affini di cui sono presidente) in Lituania, nel 2008, in occasione dei campionati del mondo di karate. Siamo stati ricevuti da S.E. nella sede dell’Ambasciata a Vilnius insieme agli azzurri per festeggiare la vittoria della squadra e il primato nella classifica per nazioni con un medagliere dai grandi numeri: 4 medaglie d’oro, 3 d’argento e 2 di bronzo. Di lì la proposta di presentare nella splendida cornice della nostra Ferrara il libro “I fondi Sovrani e il nuovo ordine economico finanziario” (edito da Rubbettino) e la promessa di ritornare all’ombra del Castello Estense dopo una nuova fatica letteraria. Ed eccoci qui con il libro “Economia ed Etica” “Dagli scritti inediti di Nikita Ghiliarov-‐Platonov” (Edizioni Palomar) scritto a due mani dall’Ambasciatore stesso con il suo assistente dottor Luca Zanni, ricercatore ed esperto di diritto monetario. Ma perché l’Istituto Shotokan Italia – Ente Morale si è fatto promotrice dell’evento? L’I.S.I., di cui ho l’onore di essere il presidente nazionale dal lontano 1989, la cui personalità giuridica è stata riconosciuta con decreto del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 6 ottobre 1995, ha sede proprio a Ferrara. Come si legge nello Statuto, “esso ha lo scopo di approfondire lo studio teorico – pratico dei significati più veri del Karate, inteso come disciplina di arricchimento culturale e spirituale, nonché quel mezzo per l’emancipazione e la socializzazione dell’individuo, risalendo alle sue tradizioni più antiche anche al fine di salvaguardare i principi originali ed autentici, il tutto con particolare riferimento allo stile Shotokan, nonché lo studio dei vari aspetti più profondi della cultura e della tradizione giapponese e delle altre discipline complementari”. L’Istituto si propone, inoltre, la diffusione di tali contenuti in ambito sociale attraverso l’attività di vario genere quali corsi periodici, conferenze, pubblicazioni, manifestazioni pubbliche e beneficenza.
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Ma l’I.S.I. promuove da anni anche la formazione e l’aggiornamento dal punto di vista scientifico nel karate tradizionale.
Sarà la città di Milano, ancora una volta, ad ospitare il ‘Simposio internazionale di Karate Tradizionale, arti del Budo e Sport di Combattimento’ organizzato dall’Istituto Shotokan Italia – Ente Morale nel maggio prossimo, presso il Dipartimento di Morfologia Umana dell’Università degli Studi di Milano. Giunto alla sua 6° edizione (Bologna nel 2000 e Milano nel 2002, 2005, 2007 e 2009) anche quest’anno l’Università di Milano riproporrà l’edizione numero sei dell’importante simposio a fine maggio. L’evento è organizzato, come da tradizione ormai consolidata, dall’I.S.I., in collaborazione con il Lafal (Laboratorio di Anatomia Funzionale dell’Apparato Locomotore dell’Università degli Studi di Milano), la Fikta (Federazione Italiana Karate Tradizionale e discipline Affini) e l’Us-‐Acli (Unione Sportiva Acli) nazionale. L’I.S.I., la scuola di alta specializzazione di karate tradizionale del maestro Hiroshi Shirai, non pratica solo la diffusione dell’arte marziale del karate, ma, da tempo, sostiene anche la ricerca scientifica e, con questa nuova edizione, cerca ancora una volta di contribuire ad ampliare gli scambi culturali e di favorire il confronto degli approcci sperimentali, nell’ambito di attività motorie e sportive che sempre più incontrano il favore dei praticanti in tutto il mondo. Molti i tecnici, maestri, allenatori, preparatori atletici, esperti in scienze dell’educazione, come filosofi, psicologi, sociologi, e pedagogisti, oltre a medici dello sport e traumatologi prenderanno parte alla due giorni milanese. L’I.S.I. si avvale anche della collaborazione dei docenti delle prestigiose Università di Bologna, Siena, Pavia, Venezia e della francese di Marsiglia.
E intanto, nel 2009, arriva per l’I.S.I. e per il Tradizionale del maestro Hiroshi Shirai il riconoscimento ufficiale della Fijlkam (Federazione Italiana Judo Lotta Karate e arti marziali) Un annuncio passato in sordina, ma che è destinato a far parlare di sé: su proposta del presidente della Fijlkam (Matteo Pellicone), il Consiglio Federale nella riunione del 7 dicembre 2009 ha “deliberato all’unanimità il riconoscimento dell’I.S.I.” la scuola di alta specializzazione del maestro Hiroshi Shirai, quale unico depositario del Karate Tradizionale. Per l’I.S.I. e per tutti noi questo importante riconoscimento, qualora ce ne fosse stato bisogno, è un ulteriore passo in avanti e una conferma della serietà e della rilevanza che l’Istituto stesso riveste non solo nel panorama italiano, ma anche in quello internazionale per l’alto contenuto tecnico, culturale, sociale, scientifico e sportivo che esso racchiude. Tutto questo è stato possibile grazie all’incessante lavoro di ricerca, pratica e approfondimento che il maestro Hiroshi Shirai si prodiga a compiere instancabilmente da oltre quaranta anni in Italia e all’estero. Con questo esplicito riconoscimento il Tradizionale e lo stile Shotokan in tutta la sua essenza vengono proiettati in un panorama ancora più ampio, per certi aspetti anche da invidiare, che ci porta sempre più vicino alla conoscenza del Tradizionale stesso.
I numeri dell’I.S.I. Dal punto di vista formale oggi l’I.S.I. conta 250 Società e 5.000 iscritti: sotto la mia presidenza, a febbraio 2011, gli atleti della rappresentativa nazionale hanno conquistato su
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tutti i Tatami del mondo 54 medaglie d’oro, 50 medaglie d’argento e 60 medaglie di bronzo.
Ringraziamenti
In ultimo permettetemi di ringraziare gli ‘attori’ che anche in questa occasione hanno reso possibile la realizzazione di questo evento: -‐ il Comune di Ferrara -‐ l’Amministrazione Provinciale di Ferrara -‐ McDonald’s Ferrara -‐ Orsatti Group -‐ Orsatti Congress -‐ lo Studio Borsetti -‐ l’I.S.I. (Istituto Shotokan Italia – Ente Morale) -‐ Il Resto del Carlino -‐ Telestense -‐ La Nuova Ferrara e i signori: -‐ S.E. il Prefetto di Ferrara Delfina Provvidenza Raimondo
-‐ il Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Ferrara Marcella Zappaterra -‐ il Sindaco del Comune di Ferrara Tiziano Tagliani -‐ Antonio Farnè giornalista Rai 3 -‐ Gabriele Breveglieri Mc Donald’s Ferrara -‐ Alessandro Orsatti per Orsatti Group e Orsatti Congress -‐ Cesare Borsetti per lo Studio Borsetti -‐ Corrado Piffanelli, capo servizio de “Il Resto del Carlino” di Ferrara -‐ Dalia Bighinati, caporedattore di Telestense -‐ Raffaele Iosa, presidente nazionale Avib -‐ E tutte le Signore Autorità presenti, Civili e Militari
In ultimo, con un applauso, i nostri gentilissimi ospiti:
-‐ S.E. l’Ambasciatore Giulio Prigioni -‐ Luca Zanni, assistente dell’Ambasciatore