SECONDA LEZIONE - UNITRE Torino · 2020-01-24 · 2,4 milioni, producono 130 miliardi di euro...
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SECONDA LEZIONE
● MIGRAZIONI
Gli argomenti della "destra"
●1. Il fenomeno migratorio è di proporzioni
potenzialmente spaventose. Non è possibile
accogliere 1 miliardo di poveri.
●2. Occorre anzitutto creare un sistema di controlli
nei paesi di origine mediante accordi con questi
paesi
●3. In secondo luogo, il modo migliore per limitare
le migrazioni è di "aiutarli a casa loro"
La posizione della "sinistra"
●1. L'entità dei flussi è meno grande di quanto si
dica, quindi essi sono compatibili con una politica
di accoglienza e integrazione.
●2. Una politica del genere deve basarsi su:
● a) accordi con gli altri paesi europei
●b) accordi con paesi di origine che prevedano la
creazione di "corridoi di transito" dei flussi,
●c) sistema di accoglienza/controllo più efficiente.
Elementi in comune
●1. Accordi coi paesi di origine
●2. Accordi con l'Europa
●3 Aiuti intesi a creare sviluppo nei paesi di origine
La dimensione del problema
●Qual è la previsione realistica riguardo alla entità
dei flussi?
4 miliardi
Popolazione del Sahel da 493 milioni in 1990 to
quasi 1 miliardo in 2015, con aumento de 96%
Tasso di fertilità 7.6 children per woman: the
population of Niger will more than triple from today’s
20 million to almost 70 million in 2050
Uganda, which was inhabited by just 5 million people
in 1950, will have 214 million nel 2050.
Nell'intera regione la previsione è di un raddoppio della
popolazione che raggiungerà i 2,2 miliardi nel 2050 e
4 miliardi nel 2100.
Quanti vanno fuori dell'Africa
●La migrazione nella regione riguarda circa 34
milioni di persone, ovvero il 2,8% della
popolazione totale del continente.
● il 52% dei migranti africani, ovvero 18 milioni di
persone, non oltrepassai confini continentali
●9,2 milioni vanno verso l'Europa.
La tendenza generale
●4.6 milionI di migranti africani vivono in in
Europa ma ad essi bisogna aggiugere 7-8 milioni
di irregolari
●In totale il 3.4% della popolazione europea
●Ma il trend degli arrivi è in forte ascesa
●Dal 1980 a oggi il numero totale di migranti
africani extracontinentali è triplicato (da 5,5 milioni
ai 16 milioni del 2015).
La tendenza verso l'Europa
●
NAZIONALITA' DEGLI IMMIGRATI
(2016)
●EST EUROPA 2.369
●[Rumeni 1.168 (23%)
● Albanesi 448 (8%)]
●ASIA 975
●[Cina 282 (5%)]
●MEDIO ORIENTE 705
●[Marocco 420]
●AFRICA SAHEL 369 (7,7%)
L'impatto sui paesi di arrivo
●1. Tolgono lavoro ai locali
●2. Aumentano la criminalità
●3. Costringono lo stato a costi enormi.
Quanti lo credono
● Inchiesta Eurispes del 2018
●Quasi un italiano su quattro pensa che gli
immigrati tolgono lavoro agli italiani (24,8%).
●Gli immigrati sono necessari per l'economia
nordestina o stanno "rubando" il lavoro agli
italiani?
●L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos
fornisce in proposito delle indicazioni piuttosto
chiare:
●circa 7 nordestini su dieci [70%!] giudicano gli
immigrati necessari, soprattutto pensando
all'assistenza agli anziani.
●Il 27%, invece, li considera "in competizione" con
gli italiani, e in particolare con i giovani, per la
ricerca di un posto di lavoro.
Nel profondo Nord Est
Il deficit demografico
● Lans Princhett, professore dell'Università di Harvard ha
affermato che l'Europa ha bisogno di 200 milioni di migranti
entro il 2040 per evitare il "suicidio demografico". L'Africa ha
un'età media di 19,4 anni.
Il deficit in Italia
●l’Istat nel Report sul bilancio demografico luglio 2019
●La popolazione italiana è scesa a 55 milioni 104 mila:
235 mila in meno rispetto all’anno precedente (-0,4%).
Dal 2014 al 2018, la popolazione è diminuita di
677mila persone
● A causare il declino sono in particolare due fattori:
●la diminuzione delle nascite, al minimo storico
dall’Unità d’Italia,
●e l’aumento degli espatri: le persone che hanno
lasciato il Paese nel 2018 sono quasi 157mila, con un
aumento di 2mila unità rispetto all’anno precedente.
"Tolgono lavoro agli italiani"
●Banca d'Italia, Rapporto sulle economie
regionali, 2008.
●“La crescita della presenza straniera non si è riflessa in
minori opportunità occupazionali per gli italiani e si
evidenzia l'esistenza di complementarietà tra gli stranieri
e gli italiani più istruiti e le donne''.
●'L'afflusso di lavoratori stranieri impiegati con mansioni
tecniche ed operaie può aver sostenuto la domanda di
lavoro per funzioni gestionali e amministrative che
richiedono qualifiche più elevate, maggiormente
rappresentate tra gli italiani''.
Gli immigrati tolgono lavoro?
●«Gli studi condotti in parte da Banca d’Italia,
università e centri di ricerca ci dicono che questo
fenomeno non accade: gli immigrati tendono a
svolgere – spiega il dirigente di Bankitalia - attività
lavorative diverse da quelle che svolgono i
lavoratori nativi che tendono a spostarsi su lavori
che hanno un maggiore grado di qualificazione».
Secondo la Banca d'Italia
●Il 79,3% degli stranieri occupati regolari al Centro
Nord fa l'operaio contro il 35,1% degli italiani
●Il 44% degli immigrati è impiegato in occupazioni
non qualificate o semiqualificate (contro il 15%
degli italiani), una percentuale che sale a quasi il
60% nel Mezzogiorno.
Un recente convegno
●Convegno 11 luglio 2019:
● «Perché ci conviene. Nuovi strumenti per la
promozione del lavoro e dell’inclusione della
popolazione straniera in Italia».
●Primo relatore:
●Luigi Cannari, vicecapo del dipartimento
economia e statistica della Banca d’Italia.
Così parlò Cannari
● «Se il debito resta elevato ma il prodotto interno
lordo si riduce perché diminuisce il numero delle
persone che lavorano, il rapporto debito/pil tende
ad aumentare e la sua sostenibilità può essere
messa a rischio».
●Con le attuali tendenze demografiche «avremmo
un calo del pil da qui al 2060 dell’11,5%, il
rapporto tra debito e pil ovviamente
aumenterebbe di conseguenza»
Certo, se la produttività....
●«Se la produttività dovesse crescere, per
compensare questo andamento demografico,
dovrebbe avere un incremento dello 0,3% all’anno
per stabilizzare il pil. Non è tanto in assoluto ma è
abbastanza rispetto all'esperienza italiana degli
ultimi venti anni».
●[Nota: la produttività in Italia negli ultimi 20 anni è
diminuita dello 0,2% all'anno]
● «Con un saldo migratorio zero l’incremento della
produttività del lavoro dovrebbe essere tre volte
superiore allo 0,3% l’anno per compensare il
maggior calo della popolazione». Produttività così
in aumento è uno scenario proprio improbabile.
● I lavoratori (regolari) stranieri in Italia oggi sono
2,4 milioni, producono 130 miliardi di euro l'anno,
pari all'8,9% del nostro PIL, e relative tasse
pagate.
●Secondo l'INPS "Gli immigrati sono fondamentali per il
mantenimento del sistema previdenziale che, senza di loro,
rischia il collasso".
●Ricordiamo che l'età media italiana è passata dai 30 anni dei
primi '60, ai 46 di oggi.
Una conseguenza non trascurabile
● Se è vero che «gli immigrati sono in taluni casi
specializzati in certi tipi di attività, come quelle
domestiche o i servizi di cura agli anziani, ciò può
avere un effetto positivo sulle donne native
italiane che si immettono sul mercato del
lavoro».
Il deficit di lavoro
●Dal 1975 le nascite si sono dimezzate da 1
milione a 500mila ogni anno.
●Per ogni 100 sessantenni che escono dal
mercato del lavoro ci sono solo 50 giovani nati
venti anni prima, di questi più di 30 sono diplomati
e laureati e gli altri 20 sono indisponibili a
lavori umili e mal pagati.
Uno studio del 2019
●Nel 2040 ci saranno 10 milioni di italiani in meno,
ma non è questo il problema.
● Il problema è che i 10 milioni in meno derivano
da:
●15 milioni di cittadini sino a 65 anni in meno
● 5 milioni di over 65 in più.
●"Rapporti che decreterebbero il declino finale
dell’Italia, se non fossero compensati dagli
immigrati".
Secondo l'Istat
●L’Istat, nelle sue previsioni demografiche, si
augura per alcuni decenni un flusso annuo di
150mila-200mila immigrati.
● L’immigrazione, dovrebbe aumentare di alcune
decine di migliaia per qualche decennio ancora,
per impedire che il persistente buco demografico
affossi definitivamente il paese. Infatti l’attuale
natalità di 1,3 figli per donna è largamente al
disotto del livello fisiologico di un sistema sano ed
in equilibrio, cioè con indici di vecchiaia
sopportabili per i sistemi, pensionistico, sanitario e
produttivo.
●In Abruzzo (piana del Fucino e pastorizia), in
Puglia (Capitanata), in Emilia e Lombardia, in
Campania e nel Veneto, agricoltura ed
allevamento sono mantenuti in vita dagli
immigrati.
●In Sicilia senza il lavoro di migliaia di tunisini la
più grossa flotta di pesca d’altura del
Mediterraneo resterebbe in porto e migliaia di
siciliani, comandanti, motoristi, venditori di pesce,
resterebbero senza lavoro.
●I 2 milioni di badanti e colf stranieri consentono il
lavoro familiare in altrettante famiglie.
●Nel Centro Nord molte industrie, con lavori
usuranti sopravvivono grazie agli stranieri,
conciatori, fonditori, muratori, lavoratori carni,
cucitrici; e poi addetti pulizia, infermieri. Anche le
cifre sul tasso di occupazione (occupati su
popolazione 15-64 anni) confermano la realtà del
lavoro locale salvato dagli stranieri.
L'esperienza degli ultimi anni
●Nel decennio 2000-2010, a fronte di una
massiccia immigrazione di 3 milioni di unità, che
fece crescere la popolazione da 57 a 60 milioni,
si ebbe una crescita di occupazione di 1,3
milioni
●Di contro, nel successivo quinquennio, 2010-
2015, con una immigrazione annua meno della
metà del decennio precedente, si ebbe un
consistente calo di occupazione (dal 57 al
55,5%).
Immigrazione e occupazione
● Quota immigrati Quota occupati totali
●l’Austria, 17%
72%,
●la Germania 15% 74%,
●la G.B. 13% 72%,
● la Francia 12% 65%,
● l’Italia, 9,5% 56%.
●All’Italia mancano 4 milioni di posti lavoro per avvicinare
l’Europa.
Qualificati e non
● 2° Rapporto annuale dell’Osservatorio sulle
migrazioni:
●I paesi con una forza lavoro più qualificata
attraggono anche immigrati con maggiore
istruzione.
●Al contrario, paesi come l’Italia, che hanno una
forza lavoro con il tasso di istruzione universitaria
tra i più bassi in Europa (19 per cento nel nostro
paese), hanno anche il più basso tasso di
istruzione universitaria tra gli immigrati fra tutti
paesi Ue (14 per cento).
● 8° Rapporto annuale "Gli stranieri nel mercato
del lavoro in Italia"
● Direzione Generale dell'Immigrazione e delle
politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali, 6 luglio 2018
●"In media nel 2017, i redditi netti mensili degli
immigrati sono inferiori del 26 per cento rispetto a
quelli degli italiani, il divario salariale persiste
anche a parità di occupazione. "
Il problema della criminalità
●Gli immigrati determinano un aumento della
criminalità?
Criminalità
●Due aspetti:
●1. Intervento delle organizzazioni criminali nel
traffico umano
●2. Tendenza degli immigrati a delinquere
●Rapporto semestrale della Dia
18/07/2018
●"Per le organizzazioni criminali straniere in Italia il
favoreggiamento dell'immigrazione clandestina,
con tutta la sua scia di reati 'satellite', per le
proporzioni raggiunte, e grazie ad uno scacchiere
geo-politico in continua evoluzione, è oggi uno dei
principali e più remunerativi business criminali".
●Salvatore Buzzi, il “ras delle cooperative”,
attualmente in carcere in seguito all’inchiesta
“Mafia Capitale”:
●"Il traffico di esseri umani è un business colossale
che rende più della droga”
● Nato Strategic Direction Hub-South, “Illicit
Trafficking in North Africa and Sahel”, primavera
del 2018,
●“il traffico di esseri umani è un’importante fonte di
profitto per organizzazioni criminali, gruppi
terroristici, milizie e alcune tribù”.
●Secondo il rapporto dell’Onu, la tratta degli esseri
umani (categoria di reato più ampia rispetto al
fenomeno della migrazione) dovrebbe costituire
una delle fonti di reddito più interessanti per il
crimine organizzato transnazionale, secondo
business dopo il narcotraffico.
La mafia calabrese (ndrangheta)
●Più inchieste giudiziarie mettono in luce il ruolo
della ‘ndrangheta nella logistica degli arrivi, grazie
a un capillare controllo delle coste.
●I magistrati siciliani escludono invece, per il
momento, forme di coinvolgimento da parte di
Cosa Nostra.
●La filiera della “tratta” ha come terminal in
Calabria luoghi già inseriti nelle rotte del
narcotraffico, business criminale di particolare
interesse per la ‘ndrangheta, mentre questo non
avviene per la Sicilia.
LA SACRA CORONA RICONVERTITA AL BUSINESS
DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
●Operazione “Caronte”, conclusa nel mese di
ottobre dalla Guardia di finanza e che ha fatto luce
su un’associazione criminale composta da un
cittadino irakeno, resosi irreperibile, e da sei
italiani, tra i quali, con compiti direttivi ed
organizzativi, alcuni ex contrabbandieri brindisini
storicamente contigui alla Sacra Corona Unita,
“riconvertiti”
In Basilicata
●In Basilicata è da segnalare l’indagine “Red
Zone”, conclusa, nel mese di dicembre dalla
Polizia di Stato con l’arresto di tre cittadini
pakistani e tre lucani residenti a Nova Siri (MT).
L'organizzazione si occupava di far arrivare
centinaia di cittadini pakistani, impiegati nel
settore agricolo, previa stipula di falsi contratti di
lavoro,
Mafia Russa
●Sono due le operazioni che nell'ultimo semestre
del 2017 la Polizia di Stato di Lecce ha chiuso
sulla mafia di origine russofona e che riguarda
l’immigrazione clandestina.
●Due cittadini russi sono stati riconosciuti come
scafisti di una imbarcazione con a bordo 53
migranti e due bielorussi sono stati individuati
come scafisti di un'imbarcazione con a bordo 71
migranti, provenienti da Bodrum (Turchia). Due
casi non isolati ma parte di un sistema ad uso di
queste mafie radicate sul litorale Adriatico, da sud
a nord.
Mafia cinese
●La mafia cinese finalizza molti dei suoi interventi
sulla “tratta” di esseri umani, il lavoro “nero” e la
prostituzione o agisce con reati contro la persona
con rapine ed estorsioni in danno di soggetti di
origine cinese
Mafia nigeriana
●La criminalità nigeriana si caratterizza per l’alta
specializzazione nei traffici di stupefacenti, nel
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e
nella tratta di esseri umani finalizzata allo
sfruttamento della prostituzione.
●La Commissione di inchiesta antimafia
●Relazione finale su mafie, migranti e tratta di esseri
umani, nuove forme di schiavitù, 14 dicembre 2017
●Per tutti i “servizi” garantiti, le organizzazioni criminali
applicano proprie “tariffe”: e agli ingenti profitti (stimati
complessivamente in 32 miliardi di dollari annui
dall’Organizzazione Internazionale del lavoro) fa
riscontro un basso rischio, rispetto ad altre attività illecite,
a causa delle oggettive difficoltà delle indagini e delle
pene previste.
Dati (stimati) sui profitti delle mafie
●Nel 2012 sono arrivati 13mila migranti e profughi, contro i
68mila dell’anno precedente, con una “tariffa” che molti
denunziano, in media, di 2mila euro.Ciò indica un giro d’affari
pari a 26 milioni di fatturato.
●Le stime per il 2013 indicano 60mila arrivi e quindi il giro
d’affari dovrebbe attestarsi abbondantemente sopra i cento
milioni.
●Ma il dato rischia di essere di gran lunga sottostimato, sia
perché non comprende le vittime che non riescono a
raggiungere le coste italiane, sia perché non considera il
nuovo flusso di profughi provenienti dalla Siria e dall’Egitto,
che hanno una maggiore capacità di reddito e quindi sono
disponibili a pagare tariffe che arrivano sino a 15mila euro.
Le vittime
●POTENZIALI VITTIME DI TRATTA INFORMATE
3952
●VITTIME DI TRATTA IDENTIFICATE 2778
La zone grigia
●L'illegalità si annida nella miriade di organismi
del terzo settore che hanno fiutato il volume
d’affari che ruota attorno all’accoglienza. Si tratta
di una platea confusa di case alloggio proliferate
dall’inizio della Emergenza Nord Africa e
proseguite fino a tutto il 2014.
Un grande affare
●Il centro di Mineo, messo sotto inchiesta
nell’indagine sulla mafia romana, arriva a ospitare
fino a 4.000 migranti – pur avendo una capienza
di 2.000 posti – fruttando ai gestori tra i 70.000 e i
140.000 euro al giorno
● “Il contratto di assegnazione, recentemente
confermato, prevede una spesa di 97,9 milioni di
euro per tre anni, da corrispondere all’ente
gestore, un consorzio di aziende e cooperative
che vanta forti legami con la politica siciliana,
tanto a destra che a sinistra”
Il Prefetto di Trapani
●In agosto 2014 dichiarava:
●“Sappiamo che alcuni amministratori di
cooperative sociali siano strettamente legati e
vicini alla malavita organizzata"
Centro studi internazionali
●Rapporto aprile 2019
●. "A stupirci è il fatto che la criminalità organizzata
africana curi ogni aspetto della tratta.
●Dal reclutamento dei potenziali migranti allo sfruttamento
per lo spaccio o la prostituzione, passando per il
trasporto".
●La traversata comincia via terra: ci si muove dai luoghi di
origine alle coste nord-africane, passando attraverso i
paesi della fascia del Sahel. Qui sono i dintorni della città
di Agadez a fare da punto di snodo.
●I trafficanti, riuniti in un cartello chiamato Bureau
des passeurs (ufficio dei contrabbandieri),
dispongono di intere flotte di pick-up e fuoristrada.
Ma soprattutto di burocrazie informali per la
gestione dei trasporti, di alberghi dove accogliere
temporaneamente le persone, e persino di uffici di
collocamento per offrire lavori utili a pagare il
prezzo dei viaggi della speranza.
●Un biglietto per Ubari o Sebha, in Libia, costa
circa 250 dollari. Il secondo passaggio avviene via
mare, con il Mediterraneo che diventa un ponte
verso le coste meridionali europee. Chi
sopravvive, una volta giunto a destinazione,
affronta un nuovo inferno. Sempre in balìa della
criminalità organizzata.
Professionisti
●“Dietro alle decine di migliaia di migranti che ogni
anno arrivano in Europa c’è un’industria fatta di
grandi professionisti del crimine, gente in
doppiopetto, uomini d’affari il cui fatturato
mondiale è secondo solo a quello della droga”
I dati sulla criminalità
● Gli stranieri in Italia 5,1 milioni (8% della pop.)
●Denunce e arresti stranieri 262 mila
●Quota su delitti totali 29,5%
●Quota sulla popolazione straniera 5,13 %
●Gli stranieri in Italia sono l'8% della
popolazione totale e commettono il 30% dei
delitti totali.
●Rapporto tra crimini locali e stranieri
●UE crimini stranieri 4 volte quelli locali
●Italia 3-6 volte secondo le stime
●Il dato dell'Italia è però in forte diminuzione
essendo passato da 9 volte (2004) a 3-6 volte
Secondo un'altra stima
1. mediamente 1,14 italiani ogni 100 sono stati
denunciati per un reato;
2. mediamente 5,1 stranieri ogni 100 sono stati
denunciati per un reato;
Questo comporta che il tasso di criminalità relativa
degli stranieri sia di 4,5 volte superiore a quello
degli italiani.
Ma dal 2006 al 2016 la quota di delitti migranti
è caduta dal 35 al 29% del totale delitti.
Immigrati e criminalità
1. Gli stranieri sono i responsabili del 31% circa dei reati commessi in
Italia
2.La percentuale dei reati commessi dagli stranieri, negli ultimi 10
anni, è in costante riduzione nonostante aumenti la percentuale
degli stranieri presenti in Italia
3. il tasso di criminalità degli stranieri è molto più elevato dei nativi.
(tra 2 e sei volte secondo le stime)
4. il tasso di criminalità relativo degli stranieri è superiore a quello
della popolazione autoctona in quasi tutti i paesi europei
5. La riduzione complessiva dei reati in Italia è invece dovuta al forte e
costante abbassamento del tasso di criminalità degli stranieri
In sintesi
●Il problema delle migrazioni consiste nel
dilemma:
●1. Vitale bisogno dei migranti per l'economia del
paese.
●2. Presenza di una area della criminalità, sia
quella minore e diffusa, sia quella organizzata.
Come uscire dal dilemma
●1. Accordi coi paesi di origine
●a) Per blocco delle partenze
●b) Miglioramento delle condizioni economiche
●2. Cooperazione europea
●3. Potenziamento delle strutture di
accoglienza e controllo
"Aiutiamoli a casa loro"
Aiutiamoli a casa loro
●Il governo austriaco:
●“To address the root causes of migration, we
decided to double our direct bilateral development
cooperation,”
●Il governo inglese:
● “I want to use our aid budget,for creating jobs in
poorer countries so as to reduce the pressure for
mass migration to Europe.”
●Unione Europea:
●European Union Trust Fund for Africa
●Stanziati 3 miliardi "toward addressing the root
causes of destabilization, forced displacement
and irregular migration” in Africa"
●EU Trust Fund Sahel and Lake Chad
Uno studio fondamentale
●Michael A. Clemens Deterring Emigration with
Foreign Aid: An Overview of Evidence from Low
Income Countries
●December 2017
Redditi ed emigrazione
Sviluppo e migrazioni
● Reddito procapite Migrazioni (per 1000)
●Gambia 1.600 2,12
●Mali 2.428 2,26
●Niger 953 0,56
● Senegal 2.430 1,59
L'esperienza degli accordi
●1. I trattati con la Libia.
●a) campi diconcentramento
●b) la Libia non è un "paesi di orgine" dei flussi
●c) sbarrata una via di comuncazione se ne crea
un'altra
● l’inchiesta di Nello Scavo giornalista di Avvenire,
e l’intervista di Francesca Mannocchi, per
L’Espresso hanno provato l’esistenza di una
trattativa parallela
●Nella trattativa, in particolare, sarebbe stato
coinvolto anche Abd al Rahman al Milad,
conosciuto come Bija, noto trafficante a capo
della Guardia costiera di Zawiya.
Il nuovo accordo
●La Ministra degli Interni Luciana Lamorgese,
mercoledì 6 novembre programma di modifica del
memorandum articolato in quattro punti:
●1) Il miglioramento dei centri di detenzione (solo 3 centri
di accoglienza ufficiali, su un totale attuale di 19, siano
sporadicamente accessibili ai funzionari di OIM e
UNHCR).
●2) corridoi umanitari europei
●3) rafforzamento della sorveglianza alle frontiere terrestri
meridionali della Libia
●4) piano di assistenza e sostegno e, più in generale, il
rafforzamento della tutela dei diritti umani
RINNOVO DEL MEMORANDUM
Le divisioni tribali
I territori controllati dalle milizie
L'area del Governo Serraj
●Controllato dal Governo di Accordo Nazionale di
Tripoli e alleati
●Controllato dalle forze leali a Khalifa Ghwell
●Controllato dal governo di Tobruch e dalle brigate
di Zintan
●Controllato dai Consigli consultivi di Bengasi,
Derna e Agedabia
●Controllato da forze Tuareg
●Controllato da forze locali
No refoulement
●Art.33 della Convenzione di Ginevra (1951)
●"a un rifugiato non può essere impedito l’ingresso
sul territorio né può esso essere deportato,
espulso o trasferito verso territori in cui la sua vita
o la sua libertà sarebbero minacciate".
PAESE SICURO
●Un Paese viene considerato Paese di origine
sicuro qualora, si possa dimostrare che,
generalmente e costantemente, non esista
alcuna persecuzione come definita nell'Articolo 9
della Direttiva 2004/83/EC, non esista tortura o
trattamento inumano o degradante o punizione
e non esista alcuna minaccia causata da violenza
indiscriminata in situazioni di conflitto armato
internazionale o interno.[2]
Paese sicuro
●Al 30 settembre 2019, il 58% delle persone
partite dalla Libia è stato riportato forzatamente
indietro, nonostante le Nazioni Unite, la
Commissione europea e la stessa magistratura
italiana abbiano più volte affermato che la Libia
non può essere considerata un Paese sicuro e
che quindi le persone che tentano di fuggire non
possono essere rimandate indietro.
Lista dei paesi sicuri (DiMaio-
Bonafede)
●Algeria, Marocco, Tunisia, Albania, Bosnia, Capo
Verde, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord,
Montenegro, Senegal, Serbia e Ucraina.
Gli sbarchi calano
177 mila alla fine del 2016
119 mila nel 2017
22 mila nel 2018
Le rotte dal 2015 al 2018
Gli sbarchi diminuiscono ma...
gli stranieri presenti in Italia (in migliaia)
Regolari
2017 5.047
2018 5.144
Aumento stranieri 2017-18 2,5%
Irregolari (stime)
2017 405
2018 533
Aumento irregolari 2,3%
MIGRANTI PER AREE
GEOGRAFICHE (2018)
●EUROPA 51%
●ASIA 20%
●AFRICA 21%
●AMERICA 7%
Accordi di rimpatrio
● Nigeria, Tunisia, Marocco ed Egitto
●il rimpatrio di migranti provenienti dall’Africa
subsahariana non può avvenire perché quei
paesi non accettano di riprendersi quelle persone.
●Maghour, giurista di Tripoli:
●aveva accusato l’Italia di voler affidare a Tripoli
tutti gli obblighi derivati dal memorandum, senza
chiarire il suo impegno economico. “L’Italia e la
Libia sono entrambi paesi di transito, ma l’Italia è
stabile ed è in grado di proteggere i migranti. Non
si può dire lo stesso per la Libia. Allora perché le
responsabilità sono affidate a chi non è in grado di
farlo?”
Le rotte migratorie africane
Valerie Gauriat. Rapporto 2019
●When we get to Libya, they lock us up. And when
we work we don’t get paid," said one Senegalese
man.
●"What happened, we can’t describe it. We can’t
talk about everything that goes on, because it's
bad, it’s so bad !" said another, from Burkina
Fasso.
Dove vanno i migranti africani
in milioni
● Africa Europa
●Africa 16 9
I paesi più pericolosi al mondo
●Sud Sudan (4°),
●la Somalia (6° più pericoloso al mondo),
● la Libia (7°),
●la Repubblica Centrafricana (8°),
● il Sudan (9°),
● la DR del Congo (11°)
●e la Nigeria
Sudan
●Accordo di polizia in materia di immigrazione tra il Capo della
Polizia italiana, Franco Gabrielli, ed il Capo della Polizia
sudanese ad inizio agosto 2016. Il memorandum d’intesa con
il Sudan è solo uno dei numerosi accordi siglati dall’Italia per
semplificare la riammissione di cittadini di paesi terzi ritenuti
“irregolari”. L’accordo con il Sudan è stato particolarmente
discusso e contestato trattandosi di una delle peggiori
dittature al mondo. Sul presidente Omar al-Bashir pende un
mandato di cattura emesso dalla Corte penale internazionale
per genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra nel
contesto del conflitto in Darfur – che ha causato circa 400mila
vittime e oltre 2 milioni di sfollati.
I peggiori dittatori
●Sara Prestianni (Arci immigrazione), “nell’ambito
del processo di esternalizzazione, l’Europa non si
fa problemi a sedersi al tavolo delle trattative con i
peggiori dittatori, che vengono così
pericolosamente “rivalutati” come legittimi attori
della politica internazionale”.
Mohamed Tchiba
●"I'm a smuggler, even now I'm a smuggler!
Because I've heard that in town they are giving us
something to give up this job. But they did not give
me anything. And I do not know any other work
than this one," he told us.
●We head to Agadez, where we find dozens of
vehicles in a car park. They were confiscated from
the smugglers who were arrested by the police,
and are a slowly-rusting symbol of the fight
against irregular immigration.
Abdouramane Ghali
●"It depends on God ... I used to make much more
money before; I could get up to 800 euros a week;
now it’s barely 30 euros a week,”
● Out of 7000 people involved in the migration
business, less than 400 have so far benefited from
the reconversion package: about 2000 euros per
project
Vice-President of the Agadez
Regional Council, Aklou Sidi Sidi
●The European Union has committed to spending
more than one billion euros on development aid in
a country classified as one of the poorest in the
world. Niger is also one of the main beneficiaries
of the European emergency fund created in 2015
to address migration issues in Africa. But for the
vice-president of the region of Agadez, these
funds were only a bargaining chip for the law
against irregular immigration, which in his eyes,
only serves the interests of Europe.
●"First of all the funding is insufficient. When we
look at it, Turkey has received huge amounts of
money, a lot more than Niger. And even armed
groups in Libya received much more money than
Niger. Today, we are sitting here, we are the abyss
of asylum seekers, refugees, migrants, displaced
people. Agadez is an abyss," he sighs.
●In the heart of the Sahel region, Niger is home to
some 300,000 displaced people and refugees.
●80 percent of the migrants do not have any
identification, they do not have any documents.
That means that after registration we have to go
through the procedure of the travel authorisation,
and we have to coordinate this with the embassies
and consulates of each country.
Badererdeen Abdul Kareem
●Since I finished my university life I lost almost half
of my life because of the wars, traveling from
Sudan to Libya. I don't want to lose my life again.
So it's time to start my life, it's time to work, it's
time to educate. Staying in Niger for nothing or
staying in Niger for a long time, for me it's not
good."
●Estimated from 5 to 7,000 per week in 2015, the
number of migrants leaving for Libya has fallen
tenfold, according to the Niger authorities. But the
traficking continues, on increasingly dangerous
routes.
●The desert, it is said in Agadez, has become
more deadly than the Mediterranean.
●We entered one of the so-called ghettos outside
Agadez, where candidates for the trip to Europe
through Libya hide out, until smugglers pick them
up. We are led to a house where a group of young
people are waiting for their trip to be organized by
their smuggler.
Drogba Sumaru is an asylum seeker
from the Ivory Coast.
●It's no use giving money to people, or putting
soldiers in the desert, or removing all the boats on
the Mediterranean, to stop immigration! It won't
help, I will keep going on. There are thousands of
young people in Africa, ready to go, always.
Because there is nothing. There is nothing to keep
them in their countries. When they think of the
suffering of their families, when they think that
they have no future. They will always be ready,
ready for anything. They will always be ready to
risk their lives," he concludes.
Mohamed Balde is an asylum
seeker from Guinea.
●All the time, there are meetings between West
African leaders and the leaders of the European
Union, to give out money, so that the migrants
don't get through. We say that's a crime. It is their
interests that they serve, not the interests of our
continent. To stop immigration, they should invest
in Africa, in companies, so that young people can
work."
Mohamed Balde is an asylum
seeker from Guinea.
●All the time, there are meetings between West
African leaders and the leaders of the European
Union, to give out money, so that the migrants
don't get through. We say that's a crime. It is their
interests that they serve, not the interests of our
continent. To stop immigration, they should invest
in Africa, in companies, so that young people can
work."
●Gli stati europei dovrebbero redigere liste di
richieste di lavoro.
Nel corso del 2016 (ultimo anno disponibile), solo uno sparuto 5,7% dei nuovi permessi di soggiorno è stato rilasciato per motivi di lavoro (nel 2007 erano il 56,1%).
I nigeriani
la Nigeria è salita dal 5% del 2014 al 21% del 2016
Nigeriani
Between 50,000 and 100,000, making Nigeria by far
the largest supplier of African students to universities
in developed countries, especially the UK and US.
40,000 to 45,000 Nigerian women have become
victims of trafficking. Of these, approximately two-
thirds have gone to Europe and the remaining third to
the Gulf States
Traffici umani
From $10 billion in 1990, remittances by Nigerians
abroad jumped to $21 billion in 2016
La diaspora nigeriana
L'Eritrea
Khartoum Process to enhance border controls (2014)
The region as a whole accelerated its pace from the
meagre 2% yearly average GDP increases of the 1990s
to a much more substantial 5.6% in 2000-2014
the past 15 years are the longest period of sustained
economic and agricultural growth since independence”
Chi migliora e chi rimane indietro
Effetti del progresso
Africans with access to electricity, a figure that almost
doubled from 19.2% in 1991 to 37.4% in 2014
Africans quickly embraced mobile phones to leapfrog
the development of historically dysfunctional landline
networks. This, in turn, fed into the pioneering use of
mobile money, also a way around the lack of a specific
kind of physical infrastructure, namely local bank
branches. These new channels of information,
communication and exchange have been highly
consequential for would-be as much as for actual
migrants
Conseguenze del progresso
the actual number of poor went up by about 100
million: from 288 million in 1990 to 389 million in
2012
Il lato positivo
Africa could be the only continent with a young
labour force by 2050.
Il crocevia dei traffici
● Almeno la metà di tutti i migranti provenienti
dall’Africa occidentale nel 2013 erano passati da
Agadez
● Il prezzo pagato per essere portati da Agadez
alla città di Sebha, in Libia, è di 150-200 dollari a
migrante.
● Si stima che il prezzo medio per una traversata
verso l'Italia sia di 1.500 dollari, ma che i trafficanti
possano arrivare a chiedere fino a 9.000 dollari a
persona
Agadez
Agadez
In viaggio verso il nord
Non tutti arrivano a destinazione
(sette cadaveri)
Proverbio nigerino
●”When you’re at the bottom of a well, you’re glad
of anything that comes from above, even a
snake.”
●Un funzionario del governo:
●When the EU said, ‘We’ll give you money,’ we
jumped at the chance".
Dei delitti e delle pene
●Prison for five to 10 years and fined up to 5
million CFA francs ($8,600)
●Since 2016, nearly 300 people smugglers have
been arrested, and more than 300 vehicles
immobilized.
Un successo
●The number of migrants stopping over in Agadez
has fallen from 350 a day in 2016 to fewer than
100 in 2018.
●[Da 128 mila a 36 mila 500 per anno]
●The number passing through Seguedine, in the
desert between Dirkou and the Libyan border, fell
from 290,000 in 2016 to 33,000 in 2017.
●More than half of all households in Agadez were
making a living from migration; nearly 6,000
people—smugglers, coxers (from “coaxers,” or
middle men), ghetto owners, drivers—depended
on it directly for their jobs, and thousands more—
cooks, shopkeepers, taxi drivers, and their
families—indirectly.
●EU has funded a social reintegration program
with a budget of $9 million (5 percent of the total)
for those formerly in the migration service
business.
●They’re offering 1.5 million CFA francs to people
who used to earn 5 million a week.
●400 applications out of 5,000 have been
approved, and nearly 1,500 have been rejected,
●They promised us money quickly, but three years
later, they’ve only funded 371 projects…
La rivolta Tubu
●In 2016 a Tubu rebellion that started in the Kawar
and Manga regions, east of Agadez, demanded
the restitution of vehicles immobilized under the
new law.
Il Niger come crocevia dei traffici
umani
● EUCAP Sahel Niger 2012
●help Niger's security forces to achieve
interoperability and develop their operating
strategies;
● support the security forces’ capability to better
control migration flows and to combat irregular
migration and associated criminal activity more
effectively
●the northern region of Agadez had become ‘a
major trafficking hub on the road to Libya
Rapporto speciale UNHRM
2018
● “In reality, the implementation of the law has
resulted in a de facto ban on all travel north of
Agadez.… the lack of clarity of the law and its
implementation as a repressive—instead of
protective—measure has resulted in the
criminalization of all migration…and has pushed
migrants into hiding, which renders them more
vulnerable to abuse and human rights violations.”
● In late 2015 Niger adopted a new ‘Law Against
the Illicit Smuggling of Migrants’ which
criminalises the intention and act of smuggling
migrants outside the city of Agadez, the last
administrative unit of the Nigerien state beforethe
stretch of desert that connects it to Libya.
L'accordo
● Con la fine delle negoziazioni tra Niger e Unione
europea il 4 maggio 2016, il Niger si è impegnato,
a fronte di un finanziamento di 75 milioni di euro, a
controllare le sue frontiere per evitare che i
migranti si spostino in Libia,
●. ‘The stability of the entire Sahel region is
threatened - and thus the stability of Europe’,
explained the former French prime-minister Jean-
Marc Ayrault.
Risultati
●1. Riduzione dei traffici da Agadez del 75%
●2. Distruzione delle economie locali con scarsi
compensi
●3. Creazione di rotte alternatice attraverso il Mali
e il Chad.
●4. Sostituzione dei piccoli trafficanti con grosse
imprese con sedi nei paesi vicini.
●5. Proteste abitanti Agadez contro autorità locali
●Al margine del vertice del G5 Sahel di Celle-
Saint-Cloud, vicino a Parigi, Paolo Gentiloni ha
annunciato l’invio di una missione militare in Niger
con compiti di addestramento delle forze anti-
terrorismo congiunte G5 Sahel. L’Italia sta
approfittando dell’arretramento del sedicente
Stato islamico, l’Isis, per alleggerire il suo
impegno in Iraq e mandare circa 470 uomini nel
terreno africano
●La nuova missione italiana in Niger rappresenta
per l’Italia la saldatura fra questi concetti, con un
interesse nazionale essenzialmente rivolto alla
Libia ma che viene inserito nella visione francese,
tedesca e statunitense di stabilizzazione
dell’intera zona saheliana, con un connubio fra
lotta al terrorismo, stabilità delle frontiere,
contrasto all’emigrazione clandestina e sviluppo
locale.
● European and African Heads of State and
Government convened in Malta for the Valletta
Summit on Migration in November 2015 and
launched the EU Emergency Trust Fund for
Africa (EUTF) with the aim of engendering
stability and addressing the so-called root causes
of irregular migration and displacement in Africa.
●Stanziati 8 miliardi peri il periodo 2015-2020.
Roma contro Parigi
●Francia e Italia si contendono il primato in Africa.
Parigi vuole rafforzare la sua presenza in Niger,
colonia ricca in particolare di uranio e vuole
guadagnare spazio anche in Nord Africa,
soprattutto in Libia e Tunisia.
●Roma, da parte sua, vuole guidare il contrasto
all’immigrazione irregolare (nella speranza, anche,
di farlo pesare in Europa) e confermare il suo
ruolo in Libia, dove storicamente ha vie
privilegiate per lo sfruttamento di gas e petrolio
Barka Chidimi capo dei Tubu
Da Limes
●Pur di sbarrare la strada a chi fugge dall’Africa i
governi europei sono pronti a coprire ogni
corruzione e a promuovere i dittatori. Lo dimostra
la svolta autoritaria del presidente Issoufou.
Intanto i traffici proseguono. Lo scandalo
dell’uranio di Areva.
● Il processo di Khartoum – lanciato nel novembre
2014 a Roma –
La logica degli accordi
●La logica che soggiace a tutti gli accordi firmati
●è la stessa: utilizzare principalmente fondi della
●cooperazione o progetti di investimenti pubblici
●e privati nel duplice obiettivo di “aiutarli a casa
●loro” e costringere gli Stati africani a collaborare
●nella chiusura delle loro frontiere e nella
riammissione dei loro cittadini considerati
indesiderati dagli Stati membri.
Dal Rapporto Charitas del 2016
● Se l’Unione europea fornisce i principali
●fondi per oliare le trattative con i Paesi europei,
●l’Italia ha un ruolo centrale nella dimensione
● diplomatica. Non è un caso che le trattative si
● siano concluse o siano aperte con i principali
● Paesi di provenienza e di transito dei migranti
● che sbarcano sulle nostre coste: Niger, Nigeria,
Sudan, Gambia, Libia
Ricerca condotta tra marzo e giugno 2016 intre
centri d’accoglienza a Roma, Torino e Asti
●
Il sistema italiano
●1. La pre/accoglienza ha luogo in centri collettivi-
i cosiddetti hotspot (Lampedusa, Pozzallo, Trapani
e Taranto) dove i migranti vengono sottoposti a
procedure di identificazione per poi finalmente
giungere al definitivo iter per la domanda di asilo.
●Accertamento delle condizioni di salute e prime cure
mediche, successivamente alla fase di identificazione e
fotosegnalazione i richiedenti asilo ricevono il consenso
per avviare la procedura di richiesta di protezione
internazionale.
I Centri di prima accoglienza (CPA)
●2. Dopo una prima scrupolosa valutazione i migranti vengono
dislocati, entro due giorni, nei centri di prima accoglienza
(CPA) nei quali vengono trattenuti al fine di individuare una
soluzione per il loro susseguente approdo.
●15 distribuiti in 7 regioni: Sicilia (4), Puglia (3), Veneto (3),
Friuli Venezia Giulia (2), Calabria, Emilia Romagna e Lazio.
●I migranti permangono per il tempo necessario affinché le Commissioni
Territoriali competenti analizzino la richiesta di protezione internazionale; al
termine dell‟iter, al migrante in questione:
● può essere riconosciuto lo status di rifugiato,
●gli può venir concessa la protezione sussidiaria
●o può ricevere il diniego con la possibilità di un conseguente ricorso
Quanti nella prima accoglienza
●Ad aprile 2018, nel sistema di prima accoglienza
sono presenti circa 9.500 migranti di cui 500 negli
hotspot e 9 mila nei centri di prima accoglienza.
● [Nel 2016 erano più di 15 mila]
E chi non fa domanda di asilo?
●Viene condotto nei CPR (Centri di Permanenza e
Rimpatrio), dove sono raccolti anche gli espulsi
che, in teoria dovrebbero essere rimpatriati.
● Nei CPR, i migranti potevano essere trattenuti
per un massimo di 90 giorni, estesi a 180 dal
decreto Salvini.
●Nessuno sa quanti sono, dove e con quanti
"ospiti"
●Forse: Torino, Roma, Brindisi e Caltanissetta.
La seconda accoglienza
●3. Una volta superato l‟ iter dei centri hotspot e
dei CPA, i richiedenti asilo hanno accesso alla
seconda accoglienza, entrando quindi a far parte
del programma SPRAR (Sistema di Protezione
per Richiedenti Asilo e Rifugiati).
●Ma nei casi di maggiore afflusso i richiedenti
asilo che arrivano in Italia vengono sempre più
indirizzati all‟ interno dei centri di accoglienza
straordinaria (CAS)
SPRAR
● Nel 2017 u un totale di 36.995 persone accolte
nel sistema i richiedenti asilo sono il 36% dei
beneficiari dei progetti,
●[58% nel 2015 e del 47% nel 2016].
●Il 62% dei beneficiari sono invece titolari di una
forma di protezione:
●12% rifugiati,
●14% con protezione sussidiaria
●e 36% con protezione umanitaria.
Che cosa erano gli SPRA
●Una rete di accoglienza decentrata che
coinvolgeva comuni e organizzazioni del terzo
settore nella sperimentazione di esperienze di
accoglienza che era già attiva dal 1999.
●Si trattava quindi di una pratica dal basso, che è
poi stata istituzionalizzata diventando un sistema
nazionale.
●Gli enti locali che scelgono di aderire allo SPRAR
possono fare domanda per accedere ai fondi
ministeriali
Gare di Appalto
●Una volta che la domanda viene approvata dal
Ministero, l’ente locale riceve un finanziamento
triennale per l’attivazione di un progetto SPRAR
sul proprio territorio. A quel punto l’ente pubblica a
sua volta una gara d’appalto per assegnare le
risorse ottenute ad un ente gestore, che deve
essere un ente non profit (le famose
“cooperative”, ma ci sono anche associazioni).
●I comuni coinvolti sono pochi, soprattutto al
centro-nord: circa 650 su ottomila.
Obiettivo: integrazione
●I progetti devono implementare il principio base
del sistema SPRAR: l’accoglienza integrata, che
implica la costituzione di una rete locale (con enti
del terzo settore, volontariato, ma anche altri
attori) per curare un’integrazione a 360 gradi nella
comunità locale, da realizzarsi attraverso attività di
inclusione sociale, scolastica, lavorativa, culturale.
SPRAR
● Il programma SPRAR aveva bisogno
dell’adesione dei comuni, che i comuni dessero
cioè la loro disponibilità a gestire un progetto di
accoglienza sul proprio territorio. Moltissimi
comuni non hanno mai dato la loro adesione,
nonostante i progetti fossero pagati con soldi dello
Stato, per ragioni politiche: o perché di un altro
colore politico rispetto all’allora governo PD, un
po’ per non assumersi la responsabilità di avviare
un progetto che porta “i profughi” a contatto con i
propri elettori.
Centri Accoglienza Straodinaria
●Per questa ragione nel 2015 sono stati introdotti i
CAS, un ibrido che formalmente rientra nella
prima accoglienza, ma praticamente dà ormai
un’accoglienza di lungo periodo come accade
nella seconda accoglienza, a maggior ragione
come vedremo dopo le riforme introdotte da
Salvini.